QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità

NOTIZIARIO
MARKETPRESS

NEWS
di

MERCOLEDI'
21 NOVEMBRE  2001

pagina 4

 

La nostra vetrina dei 
PRODOTTI
ARTIGIANALI
e' aperta... visitatela

 

 

 

 


Entrate nell'
AREA
DELLE NOVITA'
troverete esposti molti
prodotti interessanti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'esposizione dei 
PRODOTTI
PER IL LAVORO
è aperta visitatela

 

TELEMEDICINA, TELEDIAGNOSI, TELEASSISTENZA: PHILIPS MEDICAL SYSTEMS GUIDA IL FUTURO DELLA TECNOLOGIA APPLICATA Al SISTEMI MEDICALI

Milano, 21 novembre 2001 - "Oggi più che mai, con il completamento della campagna di acquisizioni, Philips Medical Systems è in grado di portare una qualità nuova al settore medicale e di guidare lo sviluppo di progetti ambiziosi per il sistema sanitario italiano, come l'informatizzazione globale a livello ospedaliero, la cartella clinica digitale del paziente, la telemedicina". Lo afferma Carlo Camnasio, Direttore e Amministratore Delegato Philips Medical Systems in Italia. L'adozione, da parte delle strutture sanitarie, di soluzioni di Information Technology apporta benefici irrinunciabilí per i pazienti, per le Aziende Ospedaliere, per gli utilizzatori stessi di queste nuove tecnologie. Philips Medical Systems, storicamente leader nel campo della diagnostica delle immagini, da circa 15 anni sta investendo in modo significativo nel settore dell'Inforniation Technology in campo sanitario: dai sistemi informativi radíologici e cardiologici (Pacs) fino ai sistemi informativi e di monitoraggio presso i reparti clinici. Nell'ambito della Telemedicina in particolare, un ruolo di primo piano sarà svolto dalla joint venture tra Philips e Shl-Telemedicine Services (Israele), società specializzata da oltre 13 anni nei servizi per telematica cardiologica. La telemedicina, nuova frontiera per il paziente - La joint venture tra Philips e Si-Il-Telemedicine Services è specializzata nello sviluppo di attrezzature per il monitoraggio da remoto per il settore della cardiologia. Questi apparati sono destinati sia a malati cronici che a pazienti che vogliano avere un ruolo più attivo nella 'gestione' della propria salute. Il funzionamento della telemedicína applicata al settore cardiologico è molto semplice e immediato: i pazienti possono trasmettere indicazioni relative alle loro funzioni cardiache (compresi Ekg 12-lead) via telefono ad un call center con personale medico - a disposizione per l'analisi e la consulenza immediata - il quale può guidare il paziente nell'effettuare ulteriori 'monitoraggi'. Se necessario, un'autoambulanza può essere attivata immediatamente. Telemedicina e Sistema Sanitario italiano - L'impiego della Telemedicina è essenziale per garantire la qualità e l'efficienza del servizio nel rispetto di quell'esigenza di contenimento dei costi che si sta manifestando sempre più nettamente come trend di settore. Lo sviluppo su larga scala di progetti di telemedicina consentirà, ad esempio, l'invio del paziente presso i centri specialistici solo in caso di reale necessità e dovrà essere affiancato da regimi di trattamento, cura e assistenza domiciliare che si renderanno possibili solo attraverso una stretta integrazione tra tecnologia, realtà ospedaliere, i medici operanti sul territorio, le società che erogano servizi di assistenza. La gestione dei dati nella Diagnostica per Immagini - Gli analisti del settore medicale e le associazioni di riferimento evidenziano con chiarezza già da oggì una crescita vertiginosa dei dati informativi da gestire (oggetti, informazioni complesse, dati), che coprono tutti gli aspetti della Diagnostica per Immagini e che riguardano in particolare i settori della Radiologia Digitale, Cardiologia Digitale, Medicina Nucleare, Radioterapia. La gestione digitale dei dati relativi alla Diagnostica per Immagini costituisce il prerequisito fondamentale per il raggiungimento, entro pochissimi anni, di obiettivi ambiziosi quali l'Informatizzazione globale a livello ospedaliero e l'implementazione della Cartella Clinica digitale dei Paziente, in ottemperanza alle raccomandazioni emesse dai numerosi organismi internazionali di riferimento (tra cui Acr-Nema, Acc, Dicom, Hipaa). Distribuzione delle Immagini Diagnostiche: il futuro è nella rete - La disponibilità di tutte le immagini diagnostiche digitali su un archivio elettronico consente un trattamento analogo a qualsiasi altro dato informatizzato. Diviene quindi possibile trasferire tali immagini verso altre stazioni di visualizzazione, siano esse distribuite in altri reparti specialistici (quali l'ortopedia, la chirurgia, la cardiologia) oppure ancora, presso presidi sanitari territoriali o studi medico-specialistici. L'infrastruttura della rete telematica, di norma già presente nella struttura sanitaria, costituisce il supporto trasmissivo su cui convogliare le immagini prelevate dall'archivio centrale, mentre i collegamenti sul territorio si realizzano tramite diverse tecniche di connessione (rete telefonica, rete Isdn, broadband network, ecc.). Questo ultimo aspetto risulta fondamentale nella realizzazione di progetti di telemedicina, sia essa vista come risposta alla nuova esigenza di garantire una gestione ottimale dei pazienti o dal punto di vista clinico laddove siano emerse necessità di teleconsulto, telediagnosi, teleassistenza. Garanzia nella conservazione delle immagini archiviate - Studi approfonditi hanno dimostrato che il mancato recupero dì immagini diagnostiche, archiviate secondo metodi tradizionali, può variare da una percentuale minima del 3,9% fino al 58,3% (nella realtà ospedaliera italiana la percentuale media è del 6%). Con la digitalizzazione dei processi di Diagnostica per Immagini, l'archiviazione e la gestione dei dati è ottimizzata, con il vantaggio della qualità delle immagini archiviate, garantita contro il degrado riscontrabile con altre tecniche di conservazione (come, ad esempio, le pellicole o micro-fiches). La possibilità di eliminare o, quanto meno, ridurre gli enormi spazi oggi dedicati all'archiviazione delle immagini convenzionali, che, nel rispetto delle normative di legge possono essere trasferite in magazzini remoti, offre tutti i vantaggì economici del possibile recupero di spazi importanti e spesso necessari allo sviluppo delle attività ospedaliere.

UN NUOVO DETETTORE PER LA RADIOGRAFIA DIGITALE DIRETTA
Milano, 21 novembre 2001 - Una grande innovazione nella tecnologia di rilevazione dei raggi-x, che consiste in un nuovo detettore digitale, è oggi in grado di rivoluzionare le modalità di svolgimento degli esami radiografici convenzionali. Il nuovo rilevatore converte infatti i raggi X direttamente in immagini digitali che vengono visualizzate a monitor immediatamente dopo l'esposizione. Non sarà più necessario attendere lo sviluppo dei film radiografico per sapere se l'esame e idoneo alla diagnosi: l'immagine può essere immediatamente elaborata e memorizzata elettronicamente (caratteristica essenziale per ottenere diagnosi più veloci e accurate), unitamente ad un risparmio dei costi della diagnosi radiologica. Come funziona il nuovo detettore piano - Il nuovo detettore è costituito da uno strato di Ioduro di Cesio abbinato a una matrice di elementi fotosensibili in silicio amorfo, dotati di circuiti di indirizzamento. Per prima cosa la radiazione colpisce lo strato "scintillatore" di Ioduro di Cesio che converte i raggi X in luce che, a sua volta, viene rilevata dalla matrice di fotodiodi di silicio amorfo. La particolare struttura aghiforme dei cristalli dello schermo scintillatore consente un rendimento particolarmente elevato di questo primo processo di conversione. 1 fotodiodi ora trasformano la luce in segnali elettrici, convertiti poi in un segnale digitale. Infine i dati digitali si compongono in una immagine diagnostica di elevata qualità. Eccellente qualità immagine con meno dose - Con il nuovo detettore piano delle dimensioni di 43 cm. x 43 cm. e dotato di più di 9 milioni di pixel (elementi costituenti l'immagine), si sono realizzate le condizioni cliniche ideali per la radiografia digitale. La contemporanea disponibilità di un grande formato di rilevazione a tecnologia avanzata garantisce una straordinaria qualità immagine, caratteristica essenziale per una efficace diagnosi. Persino le più minute strutture ossee sono rappresentate in maniera ottimale dal detettore digitale. La reale possibilità di esercizio a bassissima dose e la virtuale leiminazione delle ripetizioni dell'esame contribuiscono in maniera determinante alla riduzione della complessiva dose erogata. Per il personale addetto allo svolgimento degli esami, l'eliminazione della movimentazione delle cassette radiografiche costituisce infine un notevole vantaggio in termini di semplificazione e rapidità di svolgimento del lavoro, con conseguente aumento della produttività di reparto. Diagnosi più accurate e risparmio nei costi - La radiografia senza film diventa dunque realtà ora che la "catena digitale" è completa: il nuovo detettore sostituisce il film radiografico (o le piastre ai fosfori) eliminando i tempi di sviluppo (o di lettura e cancellazione) e consente un flusso pazienti più efficiente, migliorando anche la qualità dell'esame. Le immagini digitali sono immediatamente disponibili per la diagnosi e possono essere memorizzate, in forma elettronica, nelle infrastrutture informatiche dell'ospedale (archiviazione) e, per esempio, possono essere trasmesse, attraverso reti inforinafiche, per casi particolari, a specialisti esterni per valutazioni cliniche (diagnosi remota). Integrazione di sistema - La capacità di Philips Medical Systems di integrare in maniera ergonomica e razionale il detettore nei propri sistemi radiografici completa l'efficienza operativa dei nuovi sistemi. L'esperienza acquisita nel campo dell'elaborazione dei dati digitali, sia in termini di trattamento dei dati grezzi provenienti dal detettore che dell'adozione di algoritmi specifici per applicazione, costituisce infine l'elemento determinante per il reale raggiungimento degli obiettivi precedentemente esposti. Come funziona il nuovo detettore piano - Il nuovo detettore è costituito da uno strato di Ioduro di Cesio abbinato a una matrice di elementi fotosensibili in silicio amorfo, dotati di circuiti di indirizzamento. Per prima cosa la radiazione colpisce lo strato "scintillatore" di Ioduro di Cesio che converte i raggi X in luce che, a sua volta, viene rilevata dalla matrice di fotodiodi di silicio amorfo. La particolare struttura aghiforme dei cristalli dello schermo scintillatore consente ,un rendimento particolarmente elevato di questo primo processo di conversione. I fotodiodi ora trasformano la luce in segnali elettrici, convertiti poi in un segnale digitale. Infine i dati digitali si compongono in una immagine diagnostica di elevata qualità.

LA COMMISSIONE RACCOMANDA ULTERIORI RICERCHE SULLE PROTESI MAMMARIE
Bruxelles, 21 novembre 2001 - La Commissione ha adottato una comunicazione nella quale raccomanda ulteriori attività di ricerca e sviluppo (R&S) sui possibili effetti collaterali delle protesi mammarie. Le raccomandazioni sono state formulate dopo le consultazioni con il Parlamento europeo e le autorità nazionali. Esse rientrano nell'ambito di una continua ricerca volta a migliorare le prestazioni cliniche delle protesi mammarie e comprendono i seguenti punti: - gli Stati membri sono invitati ad esaminare la necessità e l'opportunità di istituire dei registri nazionali sugli interventi di mastoplastica mediante protesi, che dovrebbero costituire le basi per la tracciabilità e la ricerca a lungo termine in questo settore. - Prima dell'immissione sul mercato, i fabbricanti sono tenuti a raccogliere dati clinici sulle caratteristiche e le prestazioni del prodotto. - Una volta che le protesi mammarie siano state immesse sul mercato o impiantate, i produttori devono aggiornare costantemente una procedura sistematica di valutazione dell'esperienza acquisita con le protesi nella fase di postproduzione, comprese le eventuali valutazioni cliniche, e attuare le misure più idonee per l'applicazione delle necessarie azioni correttive. - Gli Stati membri devono adottare misure per garantire che i casi di eventuali incidenti vengano registrati e che le informazioni più importanti siano valutate a livello centrale. I dati così ottenuti saranno inseriti nella banca dati europea, attualmente in corso di realizzazione. - Gli effetti secondari a lungo termine devono essere monitorati. La Commissione invita gli Stati membri a verificare, con la collaborazione della classe medica, i meccanismi più idonei ad assicurare la realizzazione di tale monitoraggio. - La Commissione intende discutere periodicamente gli esiti di tali studi nel corso di riunioni di esperti con le autorità nazionali ed i produttori. Per il testo completo della comunicazione consultare il seguente sito web:
http://europa.eu.int/comm/enterprise/medical_devices/index.htm#breast

SETTIMANA DELLA PREVENZIONE ANDROLOGICA: PRENOTA LA VISITA GRATUITA
Roma, 21 novembre 2001 - Dal 19 al 24 novembre telefonando al numero verde 800-512717 e' possibile prenotare una visita andrologica gratuita da effettuare in uno dei centri medico-ospedalieri dove e' in funzione tale servizio. L'elenco dei centri disponibili, suddivisi per regione e citta', e' pubblicato sul sito della societa' italiana di andrologia (Sia).
http://www.siandrologia.org/news_settimana_andrologia/index_settimana.html

SANITA': DECRETO LEGGE CONTRO LA CARENZA DI INFERMIERI
Roma, 21 novembre 2001 - E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 novembre scorso il decreto legge, approvato dal Governo il 26 ottobre scorso, che mira a risolvere il problema della carenza di infermieri nel nostro Paese. Il decreto legge prevede il richiamo in servizio dei lavoratori andati volontariamente in pensione, il ricorso a contratti a tempo determinato e la possibilita' di remunerare prestazioni libero-professionali aggiuntive rispetto a quelle proprie del rapporto di dipendenza.
http://www.senato.it/parlam/leggi/decreti/01402d.htm

ACCESSIBILITA' DEL SITO
Roma, 21 novembre 2001 - Dalla settimana scorsa il sito del Governo
www.governo.it e' accessibile a tutti. Questo vuol dire che ogni pagina rispetta i criteri di accessibilita' dei siti Web per persone disabili stabiliti dal "Web Accessibility Iniziative" (Wai) del W3C. Cliccando su "personalizza", in alto a destra sulla home page, l'utente puo' scegliere il modo di visualizzare le pagine. Una volta scelto il tipo di visualizzazione preferito, tutte le volte che tornerete a visitarci le pagine saranno visualizzate nella modalita' prescelta. http://www.governo.it http://www.governo.it/sito_internet/prefs.html

7,6 MILIARDI DI EURO: L'ARTROSI IN ITALIA COSTA QUASI COME UNA FINANZIARIA IL DATO EMERGE DA UNO STUDIO ITALIANO PRESENTATO ALL'AMERICAN COLLEGE OF RHEUMATOLOGY
Milano, 21 novembre 2001 - Gli italiani spendono ogni anno quasi 8 miliardi di Euro per curare le varie forme di artrosi: più o meno il costo di una manovra finanziaria. E dato emerge dal primo studio italiano multicentrico (29 i centri coinvolti) che analizza i costi diretti, indiretti ed intangibili dell'artrosi al ginocchio. Il lavoro - presentato la scorsa settimana all'Acr (American College of Rheumatology) a San Francisco - è stato realizzato dal Centro di Ricerche sulla Gestione dell'Assistenza Sanitaria (Cergas) dell'Università "Bocconi" di Milano in collaborazione con i dipartimenti di reumatologìa delle Università di Venezia, Ancona e Milano. L'artrosi, la malattia reumatica più diffusa in Italia e nel mondo - e prima causa di inabilità temporanea e seconda di invalidità permanente - può dunque in pochi anni prosciugare i risparmi di una vita rendendo il futuro un vero incubo. Solo per chi soffre di artrosi al ginocchio, infatti, i costi diretti e indiretti arrivano, se la malattia si trova ad uno stato iniziale, intorno ai 2mila euro, che raddoppiano quando lo stadio è avanzato. Se, infine, consideriamo che l'artrosi spesso colpisce ginocchio, mani ed anca insieme, questi cifre possono aumentare in modo esponenziale e portare a un peggioramento costante della qualità di vita. L'artrosi - spiega la prof.ssa Bianca Canesi, primario della Divisione di Reumatologia dell'Ospedale Niguarda di Milano - è una delle malattie più frequenti nella popolazione e, probabilmente, la più comune delle malattie croniche. Causata dalla perdita del fisiologico equilibrio tra fenomeni di distruzione e di riparazione della cartilagine articolare, questa malattia, col passare del tempo, finisce per colpire tutta l'articolazione portando a quello che viene definito 'scompenso articolare'. Tra le forme più diffuse ed invalidanti c'è proprio l'artrosi del ginocchio, detta anche gonartrosi". "Lo studio che abbiamo condotto - spiega il dr. Gianni Leardinì, dirigente dell'unità Operativa di Reumatologia di Venezia e Responsabile del Centro per la Diagnostica e Terapia Ambulatoriale di MestreNenezia - ha dato risultati allarmanti sia nell'analisi dei costi diretti e indiretti sia in quelli che noi definiamo 'costi intangibili'. 1 primi corrispondono ai costi sostenuti dal Servizio Sanitario e dal paziente ed ammontano a 934, Euro per paziente all'anno. Di questi 492 sono a carico diretto del malato per le terapie, per i trasporti, per gli acquisti di ausili (come bastoni o attrezzi da bagno) e per il pagamento di personale di aiuto". Ma i più pesanti per il paziente sono i costi indiretti (1236 Euro) cioè i mancati guadagni per la perdita della capacità lavorativa e per le assenze dal lavoro. I costi intangibili riguardano, invece, la qualità della vita, correlata in modo significativo nello studio all'evoluzione della malattia e all'aumento dei costi. 'Proprio dall'analisi di questa terza classe - aggiunge il dr. Leardini - emerge che bloccando la malattia in prima fase, non solo si procurerebbe un risparmio notevole alla società e alle famiglie (in base allo stadio di evoluzione della malattia, infatti, i costi aumentano in maniera esponenziale), ma si permetterebbe un importante miglioramento della qualità della vita. Va inoltre ricordato che i pazienti ricoverati costano 7 volte rispetto a quelli non ospedalizzati". 'Lo studio - continua il dr. Simone Gerzeli del Cergas - è stato condotto raccogliendo informazioni sul singolo paziente facendo riferimento, per la rilevazione del consumo di risorse, ai 12 mesi precedenti l'inizio dello studio (anno 2000). Come strumento è stato utilizzato un questionario sottoposto, da un medico del centro di reumatologia, ai pazienti o eventualmente alla persona che se ne prende cura. Il questionario ha rilevato i dati socio-demografici e clinici dei malati, i costi diretti, i costi indiretti e il deterioramento della qualità di vita del paziente. Nello studio sono stati arruolati 254 pazienti con gonartrosi sintomatica confermata da radiografia; ciascuno dei 29 centri di rematologia ha coinvolto nello studio due medici di medicina generale (Mmg) con un ruolo di filtro nell'arruolamento dei pazienti. Resta dunque la necessità di ridurre i sempre più insostenibili costi sociali di questa diffusa malattia. "Innanzitutto - spiega ancora Leardini - è necessario cambiare la gestione del malato. Il 'tutor' della malattia artrosica deve diventare il medico di medicina generale. Inoltre il paziente non dovrebbe mai essere ospedalizzato, se non in casi molto gravi o per operazioni chirurgiche, e, soprattutto, è necessaria una campagna di prevenzione per bloccare precocemente la malattia. Bisogna informare il paziente che esiste questa possibìlità: ancora molti credono che la malattia artrosica sia- senza sbocchi, senza ritorno e cronicamente evolutiva quando, invece, è possibile modificarne il decorso. Ai pazienti a maggior rischio vanno applicate le prescrizioni terapeutiche per le quali è dimostrata la possibilità di bloccare l'evoluzione della malattia, come la glucosamina solfato, scoperta tutta italiana".

COS’E’ L’ARTROSI E COME SI MANIFESTA
Milano, 21 novembre 2001 - L'artrosi è una malattia degenerativa che colpisce la cartilagine, cioè la superficie il rivestimento delle ossa dove c'è un'articolazione, e quindi tutta quanta la struttura articolare. La cartilagine si assottiglia, si frammenta e acquista una struttura irregolare. In questo modo non è più assicurato lo scorrimento fluido ed elastico delle due ossa, tra le quali appunto la cartilagine è posta. Le "teste" ossee si avvicinano tra di loro, comprimendo i nervi e facendo tendere i muscoli. Le ossa a lungo andare acquistano quindi una "postura" sbagliata e finiscono con il deformarsi, anche in senso reattivo. Il liquido sinoviale, dal canto suo, altera la sua struttura e diminuisce in quantità. 1 movimenti, proprio perché c'è più attrito diventano sempre meno sciolti, le ossa arrivano a toccarsi, aumentando maggiormente il loro grado di alterazione. Le manifestazioni dell'artrosi sono principalmente il dolore, la rigidità articolare e la limitazione funzionale: tutti questi aspetti naturalmente sono legati alla zona colpita dall'artrosi. Il dolore è dovuto al processo di distruzione cartilaginea che provoca l'infiammazione dei tessuti circostanti l'articolazione colpita. Purtroppo però non sempre il dolore si manifesta all'inizio del processo artrosico: anzi in molti casi la malattia procede in modo silente, avvertendo la persona della sua presenza quando è già a uno stadio avanzato. L'infiammazione è principalmente causata dal fatto che la degenerazione cartilaginea può irritare ed infiammare i tessuti circostanti, quali ad esempio la membrana sinoviale che riveste la cavità articolare. Questo è spesso causa di contratture muscolari, che insieme alla rigidità delle articolazioni, contribuiscono a rendere i movimenti ancora più difficoltosi. La rigidità articolare si manifesta soprattutto alla ripresa dell'attività articolare dopo un periodo di riposo. La limitazione funzionale all'inizio della malattia è data dal fatto che la persona vuole risparmiarsi il dolore e quindi evita i movimenti che glielo procurerebbero. Soltanto nelle fasi più avanzate della malattia le limitazioni sono causate da una vera e propria impossibilità a muoversi. Le zone più colpite dall'artrosi sono nell'ordine le ginocchia, le anche, le vertebre cervicali. la colonna dorsale e la mano. Le cause dell'artrosi sono, oltre alla degenerazione naturale delle articolazioni dovuta all'invecchiamento, al sovraccarico provocato dall'obesità e da alcuni lavori che impegnano particolarmente le articolazioni, all'origine dell'artrosi ci possono essere: Alcune malattie endorcrine e metaboliche come il diabete, che possono causare alcuen alterazioni nella struttura stessa dell' osso e delal cartilagine. Traumi e le fratture, che se non vengono compensati nel modo giusto, possono originare alterazioni a carico edella struttura ossea e quindi rappresentare la causa scatenate dell'artrosi. La formazioni di cristalli all'interno delle cartilagini, risultato dell'aggregazione di alcune sostanze come il pirofosfato di calcio o l'acido urico che, se presenti in quantità eccessive nell'organismo, si depositano a livello articolare. La presenza di questi cristalli irrita le strutture nervose e quelle articolari, facilitando l'instaurarsi dell'artosi. Inoltre questi depositi promuovono la liberazione di particolari enzimi che alterano la struttura della cartilagine, rendendola meno resistente a reggere gli sforzi. Fattori generci: ultimamente è stata scoperta una particolare forma di ereditarietà dell'artrosi, per la quale la struttura chimica del collagenere risulta alterata. A rischiare di più sono: gli anziani; le persone che presentano malattie genetiche delle ossa; gli obesi; gli sportivi, sottoposti ad attività fisica intensa; le persone che soffrono di malattie del metabolismo; chi presenta disturbi meccanici (varismo, valgismo, asimmetria degli arti inferiori, scoliosi e così via); le persone che soffrono di malattie che favoriscono i depositi di sali di calcio e acido urico.

PROMOSSA A PIENI VOTI LA PRIMA EDIZIONE DI AMMTECH
Vicenza 21 novembre 2001 - 5000 operatori altamente qualificati hanno decretato il successo di AmmTech, il primo salone dedicato esclusivamente alle macchine per l'assemblaggio, la manipolazione, la movimentazione, promosso dall'associazione di categoria Aida. Dal 15 al 17 novembre nel Quartiere Fiera di Vicenza 150 aziende espositrici, provenienti da 21 province italiane per un totale di 5000 metri quadrati di area espositiva, si sono dette soddisfatte per i contatti avuti con i visitatori italiani ed esteri provenienti da Spagna, Germania e persino Brasile. Una fiera da cui sono partiti segnali piu' che positivi per un mercato che in questo momento sta attraversando, come tanti, una fase non certo facile. Una fiera che ha superato le aspettative dunque sia degli espositori che dei visitatori. AmmTech e' stata promossa anche dai delegati dell'Efac (European Factory Automation Committee), federazione che raccoglie le associazioni di categoria europoee, che ha scelto questa manifestazione per incontrarsi e stilare un programma d'intesa per la promozione del settore dell'assemblaggio a livello internazionale. Presenti all'appuntamento Efac delegati da Germania, Svizzera, Olanda, Spagna, Italia e Francia. E proprio dalla delegazione della francese Symap e' arrivato il riconoscimento piu' bello per AmmTech, definita ''la fiera a piu' alto tasso di specializzazione e visibilita' del settore in Europa''. L'esposizione nelle tre giornate e' stata affiancata sempre con successo ai convegni e a tavole rotonde tenute da esperti del settore.

FIAT DOBLÒ AUTO UFFICIALE DELLA FEDERAZIONE GIAMAICANA DI BOB
Torino, 21 novembre 2001 - Dalla pubblicità alla realtà. Fiat Doblò è la vettura ufficiale della Federazione giamaicana di bob. Tre, infatti, sono le automobili allestite e personalizzate da Fiat con i colori della bandiera nazionale caraibica che accompagneranno gli atleti nei numerosi impegni sportivi della stagione. Da Lillehammer a Winterberg, da Innsbruck a St. Moritz, un calendario impegnativo in vista delle Olimpiadi del prossimo anno al quale non si sottrae Porsha Morgan. Proprio la due volte campionessa mondiale di push, insieme con il suo trainer norvegese Trond Knaplund, è stata la prima a salire a bordo di uno dei tre Fiat Doblò allestiti per la Federazione giamaicana. Il veicolo multiuso, che dal lancio ha raccolto finora centomila ordini (50% Fiat Doblò e 50% Fiat Doblò Cargo), si appresta così a rendere reale il divertente spot pubblicitario dello scorso anno, vincitore del Gran Galà della Pubblicità. Dai colori della Giamaica alle luci di Bologna. Alla 26a edizione del Motorshow, infatti, viene presentata una nuova versione di Fiat Doblò dedicata ai giovani che sarà in vendita da gennaio. Si chiama Malibù e si distingue immediatamente per alcuni particolari esterni, come per esempio il frontale con il paraurti nella stessa tinta della carrozzeria, la calandra verniciata in "Chrome Shadow" e l'esclusivo Blu metallizzato. Anche gli interni propongono delle novità interessanti: dai tessuti specifici al quadro con strumentazione a fondo bianco al subwoofer che migliora le qualità acustiche dell'impianto autoradio di serie. Disponibile nelle motorizzazioni 1.6 16v a benzina e 1.9 Jtd "Common Rail", la versione Malibù va ad arricchire la gamma di Fiat Doblò che oggi si articola in 26 configurazioni di carrozzeria, altri due livelli di allestimento (Sx ed Elx) e altri due motori capaci di soddisfare le esigenze più diverse: il 1.2 Fire da 47,5 kw (65 CV) e il 1.9 diesel da 46 kw (63 Cv). Fiat Doblò, quindi, è l'ideale per chi desidera un mezzo informale, semplice, anticonformista, capace di adattarsi ad ogni esigenza. Perfetto per chi lavora e si sposta in città, ma anche per chi ama viaggiare per le strade del mondo, da solo o in compagnia, portandosi dietro gli attrezzi sportivi, i bagagli, le proprie abitudini e soprattutto la voglia di libertà e di evasione.

L'ENERGIA ALTERNATIVA AL MOTOR SHOW LE PROPOSTE ECOLOGICHE DEL PRESENTE E DEL FUTURO
Milano 21 novembre 2001 -Tutti i produttori di veicoli a due o quattro ruote dedicano un particolare impegno alla salvaguardia ambientale: il pubblico è sempre più attento ad una mobilità intelligente e le nuove, sempre più rigorose, normative internazionali impongono un'evoluzione del prodotto. L'estesa gamma di veicoli a basso o nullo impatto ambientale presenti al Motor Show 2001 ribadisce l¹attenzione che il Salone rivolge a questo tema, che sarà sempre più importante nel futuro, anche a breve e medio termine. Il domani della mobilità guarda all¹idrogeno come combustibile, ma per l'utilizzo immediato il Gpl e il metano rappresentano una soluzione pulita ed economica, con alle spalle una tecnologia che conta già 50 anni di evoluzione ed una diffusione crescente. Sono infatti ben 1.500.000 le auto alimentate a Gpl, assistite da una rete di 1.800 stazioni di rifornimento, mentre i veicoli a metano sono circa 400.000, con 400 distributori di carburante a disposizione. Interessanti proposte nel campo di una maggiore compatibilità ambientale saranno presentate in anteprima al Motor Show di Bologna. I.Co.M. presenterà, oltre alla sua storica invenzione ­ il serbatoio per Gpl a "ciambella" che si posiziona nel vano della ruota di scorta ­ anche la più recente innovazione del serbatoio cilindrico per Gpl, con l¹assoluta sicurezza delle nuove valvole a protezione totale. Bedini illustrerà in anteprima il nuovo sistema "ad iniezione gassosa" che ha recentemente ottenuto l'omologazione europea. Romano di Pomigliano d¹Arco proporrà il suo nuovo Ris (Romano Injection System) per l¹utilizzo sia del metano sia del Gpl come carburante per autotrazione. La diversificazione fra i due sistemi Ris si ha solo per il riduttore (e nel serbatoio, ovviamente) mentre gli altri componenti dell'impianto (centralina, iniettori, ecc.) sono gli stessi. Ancora nel campo della tecnologia del gas, Lovato ­ leader mondiale in questo settore ­ esporrà una particolare chiave di lettura: l¹utilizzo del Gpl anche per gli scooter e per la nautica da diporto. Gli scooter a gas sono una novità per il grande pubblico e permettono ai motori a due tempi di non inquinare. Assieme a questi prodotti, Lovato presenterà la sua vasta gamma per la conversione a gas (Gpl e metano) di tutti i tipi di veicoli e di motori. La mobilità alternativa presente al Motor Show comprende naturalmente anche i veicoli elettrici a due e quattro ruote, una reale soluzione per muoversi nei centri urbani. Tasso e T.L.R esporranno le loro gamme di citycar, Eurogima esporrà scooter e biciclette e B.I. i miniscooter.

PROGETTO VINO & FUTURO
Milano, 21 novembre 2001 - Umberto Lucio Amore, giornalista e presidente dell'Istituto di Cultura del Vino, ha resto noto che il giorno 27 ottobre 2001 a Calvagese di Riviera (Bs), presso l'Azienda Redaelli De Zinis, dove è situata la cantina dei progetto Wino & Futuro", si è riunita la commissione tecnica composta dai signori: Corrado Cugnasco, Luigi D'Attoma, Cesare Ferrari, Fulvio Santini e Aldo Venco. 1 risultati dell'analisi organolettica sono stati confortanti per tutti i vini partecipanti, e perfettamente in linea con le note della degustazione effettuata lo scorso anno. Le analisi di laboratorio, effettuate sugli stessi campioni dal Laboratorio d'Analisi Venco & Zatti di Casteggio (Pv), hanno pienamente confermato l'analisi sensoriale. Per i vini bianchi si è registrata una lievissima crescita di colore, così come per i vini rossi una leggerissima diminuzione dei Polifenoli. Alcuni vini sono prossimi al raggiungimento di una maturità oltre la quale non converrà andare; altri dimostrano di poter percorrere ancora tanta strada. Tutto, comunque, perfettamente in linea con le rispettive categorie di appartenenza. Il dottor Venco aggiunge che i risultati delle analisi possono considerarsi "perfetti", valutando il tempo trascorso. Dello stesso parere sono anche tutti gli altri membri della commissione. Sarà, quindi, necessario attendere ancora un anno, prima di avere novità o cambiamenti. Nel frattempo sono stati consegnati ai produttori partecipanti i risultati delle analisi, che saranno per loro un notevole supporto per il lavoro futuro.

TAVOLA ROTONDA SUL CONCETTO DI "TIPICITÀ"
Milano, 21 novembre 2001 - Apre i lavori Umberto Lucio Amore ponendo la domanda: quale è il concetto di "tipicità" d un vino? E ancora: la "tipicità" di un vino è quella che si collega alla varietà di uva utilizzata per il vino stesso, ma questo è di per sé sufficiente? Nei casi in cui concorrono più uve per la creazione di un vino, se si variano le percentuali di queste, come si fa a capire quale è la . tipicità"? Quanto influiscono i nuovi concetti di vinificazione e le tecnologie di cantina? E il territorio? Per l'enologo Corrado Cugnasco, la "tipicità" è data da una somma di elementi concorrenti che sono: il vitigno, il terreno, il clima, il microclima e la mano dell'uomo. Nel tempo questi elementi fanno sì che si venga a costituire la vera tipicità di un vino. Solo attraverso degustazioni ripetute e, soprattutto, con un panel di degustatori affiatati, si può giungere a definirli e tradurli in veri e propri caratteri fondamentali. L'enologo Renzo D'Attoma sostiene che il concetto di tipicità nel vini Doc e Igt è implicito, e rappresenta un aspetto forte. La rispondenza dei requisiti chimici o biologici è certificata dalle determinazioni analitiche, mentre le caratteristiche organolettiche e, fra esse, la tipicità, sono il frutto della degustazione sensoriale. Di fatto, il vino a denominazione d'origine, prima di essere messo in commercio, deve essere sottoposto sia all'analisi chimica che a quella sensoriale. Con quest'ultima, specificamente, il degustatore deve dichiarare la rispondenza della tipicità, ossia, deve espressamente dichiarare che quel vino porta in sé quelle caratteristiche organolettiche tipiche che configurano le origini, determinate dal terreno e dal vitigno. Chi conosce le caratteristiche dei vini provenienti da diversi vitigni sa bene che mutando le percentuali di questi si possono ottenere vini assai diversi. Allora il degustatore cosa deve fare? E il consumatore che si trova un prodotto decisamente diverso dalle sue aspettative? Cosa dire, poi, della "moda" dei vini importanti? Alcuni produttori, per allinearsi alla bisogna, pretendono di fare vini importanti partendo da uve che di importante hanno solo la quantità (vedi alcuni vini Doc che hanno come base la varietà Schiava!). Di certo si va incontro ad insuccessi plateali. Ma tale è la volontà di ... adeguarsi, che si preferisce, nonostante tutto, fare, magari inconsapevolmente, brutta figura. E la tipicità? Rimane un grande problema. Prosegue l'enologo Cesare Ferrari, sottolineando che, con il passare degli anni, ci si accorge e ci si convince che questa tipicità esiste e che è, comunque, destinata a variazioni sensibili e, quindi, può cambiare nel volgere di qualche anno. La tipicità di un vino è quella parte di esso che si riscontra al momento nella maggior parte di quei vini che appartengono ad una sola denominazione, vedi, ad esempio, al "Terre di Franciacorta bianco", come per altre denominazioni, ci sono aziende o all'avanguardia o alle prime armi che producono qualità in parte diverse, al limite di una sempre difficile tipicità. Vedi i vini passati nel legno (barrique), nei quali i sapori assunti sono tali che al momento la maggior parte dei degustatori non sa di rintracciare in essi elementi validi ad una loro identificazione e, di conseguenza, impossibile identificare una qualsivoglia tipicità. Concludendo: la tipicità di un vino non è mai certa al 100%, non è un calcolo matematico, eppure durante la degustazione, più volte viene ripetuta la frase "ah, questo è un Terre di Franciacorta tout court", però, volendo inserire uno o più Chardonnay trentini è altrettanto facile identificarli come probabili Terre di Franciacorta. Da qui si può affermare che la tipicità esiste, ma è qualcosa di molto labile, talvolta impalpabile. Conclude l'enologo Aldo Venco, secondo il quale dare una definizione del concetto di tipicità non è cosa semplice, in quanto la tipicità non è statica e il vino tipico non è quello di vent'anni fa. Solo quando il vino di diversi produttori di un territorio si presenterà sul mercato con una qualitativa costante per tutte le annate, nonostante la differenza tra le vendemmie ed una omogeneità delle caratteristiche positive che lo differenziano dalle altre zone, si potrà parlare di tipicità di quel vino. E' vero. anche, che se non ci fosse tradizione non ci sarebbe storia, ma la modernizzazione del vino non avrà mai fine perché la tipicità èin continua evoluzione. Bisogna sì cercare la verità nella tradizione, ma questa non è sempre sinonimo di qualità. Operando ormai da diversi anni nell'Oltrepo' Pavese, ho avuto modo di constatare personalmente come certe caratteristiche negative di un vino siano state elevate a carattere di tipicità. In ogni caso dobbiamo difendere l'autenticità dei nostri vitigni e salvaguardare l'originalità dei nostri territori viticoli. Oggi è indispensabile concepire la tipicità in chiave moderna e produrre vini che abbiano la capacità di invecchiare mantenendo la propria personalità. L'enologo, quindi, dovrà essere in grado di rielaborare la tradizione con tecnologie sempre più attuali, non perdendo mai di vista, però, l'obiettivo principale: creare un vino che riesca a esprimere al massimo le caratteristiche positive del vitigno da cui è ottenuto e della zona in cui è prodotto.

CARLO VALERI, 33 ANNI, È IL VINCITORE DELLA FINALE ITALIANA DEL 1° CONCORSO INTERNAZIONALE D'ALTA CUCINA "GUALTIERO MARCHESI AWARD" PROMOSSO DA BARGIORNALE E EXPO CTS
Milano, 21 novembre 2001 - E' Carlo Valeri, 33 anni, chef della Locanda Solarola di Castelguelfo (Bologna), il vincitore del Gualtiero Marchesi Award, il primo concorso internazionale d'alta cucina dedicato ai giovani professionisti "sotto i 36 anni". Presieduta da Gualtiero Marchesi, la giuria ha premiato Carlo Valeri (commis Cataldo Morangi), tra dodici finalisti, per "la presentazione di due piatti ricchi di contenuti alla cui base emerge un valido lavoro di ricerca e di presentazione; per il livello di preparazione e per l'ottima estetica; per l'originalità, l'ottima preparazione tecnica e soprattutto per il gusto, autentico con basi concrete nella tradizione e un interessante lavoro creativo." "Abbiamo premiato i piatti migliori", dice Gualtiero Marchesi, "da cui emergeva un lavoro di ricerca culinaria ed estetica davvero valido ed originale. Valeri ha dato vita ad un lavoro "positivo", ricco di contenuti molto validi che ha fatto emergere la sua professionalità". Le ricette vincenti - Tubetti Rigati con cappesante profumate alla maggiorana in zuppa di funghi porcini. Riso nero imperiale con branzino profumato all'erba cipollina in crema di broccoli e pecorino di Pienza. Le dichiarazioni di Carlo Valeri - "I piatti che ho proposto si basano su materie prime solitamente usate alla Locanda Solarola. Con il riso nero imperiale, per esempio, otteniamo ottimi risultati, sia a ivello tecnico, sia come risposta della clientela. Il binomio tra questo e il branzino mi sembrava ottimo, perché i gusti del riso, con i sentori caratteristici di sandalo e di legno, ben si abbinano ad un branzino freschissimo leggermente aromatizzato all'erba cipollina e al broccolo. Per quanto riguarda il secondo piatto, ho ripensato un classico della cucina meridionale. Una pasta che a Napoli, dove sono nato, si prepara con cozze e zucchine, ma che ho rielaborato utilizzando funghi porcini e cappesante. Nulla d'eclatante, quindi, ma credo che la vera forza sia stata nella scelta di materie prime di altissima qualità (la base vera della cucina moderna). E un tocco di sfrontatezza e fantasia, che qualunque chef deve avere al momento della creazione di un piatto." Carlo Valeri - curriculum - Nasce a Napoli nel 1968. Nel 1977 si trasferisce nelle Marche, dove frequenta la Scuola Alberghiera Panzini di Senigallia e si diploma nel 1986. Nel 1990 entra a far parte della brigata di cucina, in qualità di Chef capopartita, al Ristorante Passetto di Ancona, prima stella Michelin d'Italia, e vi rimane fino al 1995, frequentando per stage nel 1992 il Ristorante Chante Claire di Dominique Le Stanc. Dal 1996 al 2000 accresce la propria esperienza in vari locali italiani, affiancando chef di primaria importanza, sia per lavoro che per stage, tra i quali ricordiamo Gianfranco Vissani di Baschi, Igles Corelli della Tamerice di Ostellato, Alessandro Cappotto ed André Vadaux del Castello Malvezzi di Brescia. Inoltre, frequenta corsi di perfezionamento in varie scuole di prestigio come l'Etoile di Chioggia (Istituto Superiore di Arti Culinarie). Nel 2001 entra in qualità di primo chef alla Locanda Solarola di Castelguelfo. Prossima tappa per Carlo Valeri la finalissima internazionale, che si terrà il 21 e 22 febbraio 2002 a Milano, nell'ambito del Bit (Fiera Internazionale del Turismo), e che vedrà scontrarsi i dodici campioni selezionati dalle giurie d'altri undici paesi europei. - Il Gualtiero Marchesi Award, quest'anno alla prima edizione, è nato con l'intento di promuovere il panorama culinario italiano e stimolare la creatività e l'abilità dei giovani chef professionisti, tenuti a battesimo dai più riconosciuti protagonisti della cucina italiana ed internazionale. Per due giorni (12 e 13 novembre 2001), sul palcoscenico di gara, presso l'Expo Tour di Milano, i dodici finalisti selezionati si sono sfidati sotto gli occhi della giuria sul tema del branzino e delle cappesante. Sei chef il primo giorno e sei il secondo hanno preparato in diretta elaborati piatti di propria invenzione, contendendosi il titolo di vincitore, assegnato in base alla qualità della proposta e dell'elaborazione culinaria, alla presentazione delle ricette, all'organizzazione del lavoro e al rispetto dei tempi. La giuria di stelle Michelin - Alfonso Iaccarino, chef e patron del Don Alfonso 1890 di Sant'Agata - Due golfi (Na); Nadia Santini, chef e proprietaria del ristorante Dal Pescatore di Canneto sull'Oglio (Mn); Luis Valazza, chef e proprietaria del ristorante Sorriso di Soriso (No); Ezio Santin, chef e patron dell'Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano (Mi); Sergio Mei, executive chef del ristorante Al Teatro dell'hotel Four Season di Milano; Romano Resen, chef del ristorante La Galleria dell'hotel Principe di Savoia di Milano. e Gualtiero Marchesi, Presidente della giuria, protagonista del rinnovamento della cucina italiana, autore di libri di cucina e ricette, presidente italiano dell' Euro-Toques e proprietario del Relais de Gourmand presso l'Albereta di Erbusco. I dodici finalisti Andrea Galli Trattoria Toscana Emilia E. Carlo di Milano; Luigi Sartini Ristorante Righi della Rep. Di San Marino; Andrea Alfieri Ristorante Yar di Milano; Stefano Leone Ristorante Reef di Roma, Carlo Valeri Locanda Solarola di Castel Guelfo (Bo), Alessio Devide' Osteria Altran di Ruda (Ud); Pierluca Ardito Ristorante Il Mestolo di Siena; Luigi Pomata Ristorante Da Nicolo di Carloforte (Ca); Alessandro Manzetti Ristorante Sacro Monte di Orta San Giulio (No); Anicet Abanga Osteria N° 1 di Lignano Sabbiadoro (Ud); Daniele Succi Ristorante Joia di Milano; Mauro Botta Hotel du Lac di Bellagio (Co)

ISTITUTO ORIENTALE DI MEDICINA ENERGETICA: L'ANTICO TOCCO DEL TUINA, MASSAGGIO TRADIZIONALE CINESE
Milano, 21 novembre 2001 La medicina tradizionale cinese (M.T.C.) mette a nostra disposizione una serie di strumenti terapeutici che possono essere affiancati con grande efficacia alla medicina occidentale. Il Tuina è un'antica tecnica manuale, che permette di ritrovare e mantenere il benessere fisico e psichico. Componente fondamentale della M.T.C. come l'agopuntura e la fitoterapia, ma ancora poco conosciuto in Italia, il Tuina possiede un vasto ed efficace repertorio tecnico, una parte del quale è stata, nel corso dei secoli, ripresa sia dallo shiatsu, che da altri tipi di massaggi. E' un metodo completo, naturale, che comprende tecniche di digitopressione sui punti energetici dell'agopuntura, massaggio muscolare, trazione vertebrale e articolare, senza la necessità di utilizzare particolari strumenti per la sua applicazione, nemmeno gli aghi. Gli strumenti del massaggiatore Tuina sono infatti essenzialmente le dita, le mani e i gomiti, con cui si esercitano oltre quaranta tipi di mobilizzazioni diverse, per drenare i canali energetici principali e riequilibrare il Qi, l'energia vitale, i cui blocchi causano la malattia. La tecnica millenaria del Tuina è una risposta efficace a quasi tutte le patologie e può essere utilizzata nei trattamenti di malattie croniche, infiammazione delle articolazioni, artrite, artrosi e dolori muscolari. Il Tuina è anche efficace a livello preventivo, poiché contribuisce a rafforzare il sistema immunitario, a regolare le attività del sistema nervoso e a migliorare la circolazione sanguigna, il flusso nutritivo ai tessuti e l'efficienza delle articolazioni. Il Tuina deve essere praticato dal terapista preferibilmente insieme al Qi Gong, in modo da consentire la ricostituzione delle energie spese con la pratica del Tuina stesso. Il Qi Gong , antichissima ginnastica energetica cinese, ricostituisce l'equilibrio mentale e fisico, consentendo di raggiungere in breve tempo un perfetto stato di benessere. In molti casi il Tuina costituisce una tecnica di trattamento autonoma, in altri può essere un efficace complemento a metodi terapeutici quali agopuntura, shiatsu, fitoterapia, riflessologia plantare ed a tecniche manuali d'altra natura. I.O.M.E. (Istituto Orientale di Medicina Energetica - www.iomeitalia.org è nato a Milano nel primi mesi del 2001 con lo scopo di diffondere in particolare la conoscenza del Tuina e più in generale di ogni forma di medicina naturale, attraverso l'istituzione di corsi, seminari e convegni, stage a livello nazionale e internazionale, attività editoriali e di comunicazione. I.O.M.E è un'associazione culturale senza fini di lucro - nata su progetto di Davide Ottolini - che destina parte dei proventi in beneficenza, a sostegno economico della Onlus "Università della Preghiera" de L'Aquila, che opera nel settore delle discipline delle interiorità. Parte integrante degli obiettivi dell'associazione sono la valorizzazione dal punto di vista tecnico, culturale e deontologico della professionalità dell'operatore Tuina, la promozione dei rapporti con associazioni anche esterne al Tuina e al Qi Gong, ma con finalità analoghe, e la tutela degli interessi fondamentali dell'utente, attraverso la definizione di un iter formativo per gli operatori veramente qualificante. Tra le iniziative di I.O.M.E. molte sono volte ad instaurare e favorire la massima interazione tra medici occidentali e terapisti manuali e a creare un'ampia sinergia tra tutti gli operatori di tecniche manuali anche di diversa natura. I.O.M.E. ha istituito una prestigiosa Scuola di Tuina, che può contare su docenti di altissimo profilo, sia a livello nazionale sia internazionale, e su un programma autenticamente innovativo, sviluppato per la prima volta in Italia. I.O.M.E. propone già da quest'anno corsi triennali per Operatore di Tuina con master clinico al quarto anno, rivolti non solo a chi già pratica nel settore, ma anche a tutti coloro che desiderano avvicinarsi al mondo della medicina tradizionale cinese. I corsi sono rivolti ad operatori sanitari e non (massofisioterapisti, infermieri, operatori shiatsu, medici, naturopati ecc.) con lo scopo di fornire maggiori elementi di conoscenza e nuovi strumenti di lavoro. I medici agopuntori possono iscriversi ai soli stage pratici di Tuina e Qi Gong. La scuola è diretta da Davide Ottolini, che opera da oltre dieci anni nel campo dello shiatsu e da quattro nel Tuina, e ha come supervisore scientifico il Dott. Carlo di Stanislao, medico chirurgo e specialista in dermatologia e venerologia. Presidente dell'Associazione Medica per lo Studio dell'Agopuntura (Amsa) e già presidente della Società Italiana di Agopuntura (Sia), il Dott. Di Stanislao è uno dei più stimati docenti di agopuntura e fitoterapia in Italia, autore di diversi testi di M.T.C.. Il supervisore per la Cina è la Dott.ssa Lu Mei, laureata all'Università di Pechino in Farmacia Tradizionale Cinese. Ha conseguito il dottorato di ricerca in farmacologia, farmacognosia e tossicologia presso l'Università La Sapienza di Roma. E' autrice di numerose pubblicazioni scientifiche, sia in Cina sia in Occidente. Il Prof. Padre Giuseppe De Gennaro è il supervisore spirituale di I.O.M.E.: gesuita, docente presso l'Università de L'Aquila e l'Università Lumsa di Roma, è responsabile del dipartimento operativo del servizio terapeutico assistenziale "Più vita" dell'Università della Preghiera de L'Aquila. Per informazioni: Istituto Orientale di Medicina Energetica Segreteria: Tel 02 66204526 -
info@iomeitalia.org

L'AMICO CHARLY ASSOCIAZIONE ONLUS PER I GIOVANI DI MILANO
Milano, 21 novembre 2001 - Con il Riconoscimento giuridico della Regione Lombardia "L'amico Charly" ha inaugurato la sua nuova sede in via Marco Polo 4 (p.za Repubblica) a Milano per tutti i ragazzi - dai 13 anni in su - che desiderano ritrovarsi per divertirsi, studiare, esprimersi. L'Associazione usufruisce della supervisione scientifica di Gustavo Pietropolli Charmet, e offre la possibilità di frequentare gratuitamente le sue diverse attività. All'Amico Charly i ragazzi trovano spazi liberi con postazioni internet per divertirsi e chattare, oltre a vari laboratori - teatrale, musicale, espressivo, multimediale - per stare insieme e sviluppare la propria creatività. Un'opportunità eccezionale offerta dall'amico Charly è la cabina di registrazione professionale insonorizzata, con un tecnico a disposizione per suonare e registrare il proprio demo. Il maxi schermo consente di assistere alle partite la domenica pomeriggio, tutti in compagnia, mentre al tavolo da ping-pong si susseguono gli "incontri". All'amico Charly si può studiare e fare i compiti in compagnia, aiutati da insegnanti qualificati. Nel corso dell'anno si organizzano gruppi di discussione tematici per dialogare e confrontarsi sui diversi aspetti della vita: sentimentale, sessuale, scolastica, sociale e familiare. Il sito
www.amicocharly.it attivo da giugno e recentemente rinnovato, è un laboratorio e luogo d'incontro virtuale dedicato a un pubblico giovane e curioso: accanto al tema del mese si trovano sezioni dedicate ai libri, al cinema, al fumetto con recensioni scritte da ragazzi per ragazzi, forum, rubriche aperte, sondaggi interattivi, interviste a famosi sportivi, bacheca e chat. L'iscrizione al sito è completamente gratuita: permette di accedere, oltre alla Chat e al Forum, anche all'Help Scuola che prevede la presenza online di insegnanti nelle ore pomeridiane per aiutare gli studenti in difficoltà e contemporaneamente offrire un'occasione di ascolto e di dialogo. L'amico Charly ha indetto il concorso "Inventa...il tuo logo" per trovare un simbolo condiviso che lo rappresenti online. Chi ha tante idee e voglia di realizzarle può partecipare iscrivendosi gratuitamente all'associazione: l'autore del logo più votato vincerà un mese di soggiorno studio all'estero in un campus di una nota università. La premiazione avverrà il 9 aprile 2002, data storica che sancisce la nascita ufficiale dell'associazione. L'associazione L'amico Charly, nata in ricordo di Charly Colombo, scomparso recentemente all'età di 16 anni, è stata fondata nell'aprile del 2001 da genitori, parenti ed amici, senza obiettivi politici o fini di lucro. Sabato 24 novembre Serata benefica a favore delle associazioni L'amico Charly e Jeune J'écoute a Monte-Carlo al Grimaldi Forum (Salle des Princes, h.18,30). Zubin Metha dirige l'orchestra del Maggio musicale fiorentino con musiche di Brahms (Sinfonia n.2 in re maggiore) e Beethoven (Sinfonia n.7 in la maggiore). Martedì 18 dicembre L'amico Charly invita alla Festa di Natale - Serata di Gala al Teatro Nazionale (h.20,30) per lo spettacolo La febbre del sabato sera con Sebastien Torkia nel ruolo di Tony Manero. Per l'occasione vengono distribuiti 350 ingressi gratuiti per i ragazzi di Milano. Sede Via Marco Polo 4, Milano (p.zza della Repubblica) Orario dalle 15 alle 20. Aperto tutti i giorni, anche Sabato e Domenica.Chiuso Martedì Sito Internet www.amicocharly.it  - e-mail : info@amicocharly.it  Frequentazione Gratuita Per informazioni al pubblico: L'amico Charly Tel. 02.29061398 Fax 02.29062622 e-mail: info@amicocharly.it

IL CENTRO DI INFORMAZIONE SUL PVC RENDE NOTI I RISULTATI DI ALCUNI STUDI SUL RISCALDAMENTO DELLE NOSTRE CASE ARRIVA L'INVERNO: COME RISPARMIARE SOLDI E SALVAGUARDARE L'AMBIENTE
Milano, 21 novembre 2001 - I serramenti sono la prima causa di dispersione del calore e di spifferi freddi negli appartamenti. Un buon isolamento permette di risparmiare mediamente 200 litri di gasolio all'anno In questo periodo ripartono gli impianti per il riscaldamento di appartamenti e uffici. Uno studio presentato dal Centro di Informazione sul Pvc ha evidenziato che è possibile ridurre le spese fino a circa il 20%; questo si traduce, dal punto di vista delle risorse naturali, in un risparmio di 200 litri di gasolio all'anno e questo significa che si riducono le emissioni inquinanti nell'atmosfera di 16 chilogrammi di biossido di carbonio. Le cause principali che portano a disperdere il calore in un appartamento sono: la ventilazione causata da spifferi in serramenti vecchi o che non chiudono bene (28% della dispersione); la trasmissione del freddo attraverso il tetto (16%) e le pareti (18%) I serramenti moderni sono il modo più efficace per risparmiare sia in termini economici che in termini ambientali. La capacità di isolare l'interno della casa da freddo, pioggia, umido e vento permette di mantenere il caldo più a lungo e inoltre in città porte e finestre possono riparare anche dall'inquinamento acustico, isolando dai rumori. Non bisogna dimenticare che le considerazioni di risparmio fatte per il riscaldamento d'inverno valgono anche per il condizionatore d'estate. Gli studi sul comportamento dei serramenti evidenziano il grado di isolamento termico in funzione del materiale utilizzato per realizzarlo, ad esempio legno, alluminio, Pvc. Il dato più favorevole, a parità di prestazione, riguarda il Pvc.. Inoltre questo materiale ha una lunga durata, non richiede manutenzione ed è riciclabile. In Italia i serramenti in Pvc. sono circa il 10% del mercato mentre i altri paesi queste quote salgono anche al 50% (Germania, Austria, Inghilterra). Le considerazioni sopra riportate possono essere di supporto alla necessità del governo italiano, come sottoscritto durante l'incontro di Kioto, di ridurre le immissioni di Co2 (biossido di carbonio) nell'atmosfera.

A NATALE FAMMI FELICE. TANTE COCCOLE SOTTO L'ALBERO PER IL MIO AMICO A QUATTRO ZAMPE
Milano, 21 novembre 2001 - Sei stanco di fare o ricevere I soliti regali di natale ? Vuoi essere originale e regalare qualcosa di diverso ? Per le persone che amano gli animali e condividono con loro la propria quotidianità, ricevere in prima persona un dono per "loro" è forse tra i gesti più generosi ai quali si potrebbe pensare. Senz'altro è tra i più originali. Come la linea completa delle crocchette Iams specificamente formulati per cani e gatti. "Una vita di benessere insieme" , "io", Fido e Micio, non è solo la mission di Iams, ma esprime chiaramente il desiderio di ogni amico degli amici a quattro zampe di garantire il meglio al proprio compagno. Il meglio dell'alimentazione innanzitutto. Di alta qualità ma anche specificamente formulata per ogni esigenza e ogni animale, nel pieno rispetto della personalità di ognuno: sedentario, anziano, cucciolo o in sovrappeso: a ciascun "profilo" Iams ha riservato il "proprio" prodotto benessere con la formulazione di alimenti di qualità superiori, completi, bilanciati e studiati in funzione di taglia, età, stile di vita. Per questo Natale, quindi, pensare di regalare confezioni di crocchette Iams per cane e gatto vuol dire fare un regalo originale, utile - sia per chi lo riceve sia per chi lo gusta -, pensato e personalizzato, facile da reperire (in supermercati e ipermercati di tutta Italia, inoltre chiamando il numero verde Iams&You 800-390-490 si può ricevere l'indicazione del supermercato più vicino alla propria zona) - e senza possibilità di errore: sono 6 infatti i prodotti per cani e 7 quelli per gatto. Per chi invece desidera far felice l'amico, il parente, il conoscente o persino il datore di lavoro che convive con animali, si suggerisce In Italia con cane e gatto, la guida nata grazie alla collaborazione tra il Touring Club Italiano e Iams. La guida "In Italia con cane e gatto" rappresenta un significativo passo in avanti, perché sinora le informazioni sulla ricettività per gli animali da parte delle strutture turistiche in genere non erano sufficienti: Iams ha collaborato nel fornire lo strumento più idoneo e completo per stare bene con i propri amici ovunque e in qualsiasi occasione. La guida, realizzata dal Tci, offre notizie fondamentali sul come spostarsi in auto-treno-aereo-nave con i propri amici, indica le 40 mete più belle in Italia dove passeggiare con loro, le spiagge accessibili nonché segnala oltre 1.400 tra alberghi, campeggi e agriturismi in cui gli animali sono ben accetti. Le confezioni sono: Cani - cucciolo 1kg 5.49 Euro; adulto 1kg 4.59 Euro; light 1kg 5.49 Euro; senior 1kg 5.49 Euro; cucciolo 2kg 10.99 Euro; adulto 2 kg 9.29 Euro. Gatti - junior 300g 3.10 Euro; adulto pollo 300g 2.75 Euro; adulto pesce 300g 2.75 Euro; adulto agnello 300g 2.75 Euro; adulto light 300g 3.10 Euro; adulto hairball 300g 3.10 Euro; senior 300g 3.10 Euro.

CONCERTO DAL TITOLO: BEATLES ! ESEGUITO DALLA JHON STANFORD BAND
Milano, 21 novembre 2001 - Venerdì 30 Novembre 2001 Presso il teatro Pavoniano in Via Pavoni 10 la Cooperativa Cura e Riabilitazione Onlus, in collaborazione con il Consiglio di Zona 9 Organizza un concerto dal titolo: Beatles ! eseguito dalla Jhon Stanford Band. Il concerto ha scopo benefico al fine di sostenere l'attività della cooperativa che dal 1994 ha per scopo la cura di soggetti portatori di handicap mentali e psicofisici. Di fronte a queste persone, considerate di solito casi di irreversibile cronicità, la cultura prevalente è quella della rassegnazione. La Cooperativa con personale qualificato, composto da educatori, pedagogisti, psicologi, neuropsichiatri e assistenti all'ospite, si adopera per rovesciare tale cultura offrendo un ambito di relazione che favorisca la possibilità di cura delle persone psichicamente malate e l'individuazione dei trattamenti più adeguati ad ogni specifico caso. La Cooperativa ha in carico attualmente 30 persone disabili. Si allega documentazione del concerto e breve presentazione della cooperativa. L' offerta è libera. Per ulteriori informazioni rivolgersi a Cooperativa Cura e Riabilitazione Via Terruggia 22 20162 Milano T. 02 66 100 415 E mail
cccolombo@libero.it

 

CON VERDI NELLE "SUE" TERRENEL 2002 PROSEGUONO LE CELEBRAZIONI PER IL CENTENARIO DELLA MORTE DEL MAESTRO CON "GRANDI FIRME": ZEFFIRELLI, SGARBI, DALLA, CARRERAS, BOCELLI
Milano, 21 novembre 2001 - Busseto e le terre verdiane onorano il "figlio" più illustre anche nel 2002. Il programma, preparato dalla Fondazione Arturo Toscanini, dal Comune di Busseto e dal Comune di Vernasca, si avvale della collaborazione delle Amministrazioni Provinciali di Parma e di Piacenza e della Regione Emilia Romagna. Un programma che quest'anno "farà tappa" in quel gioiello dei borgo fortificato di Vigoleno, località dei Comune di Vernasca nel piacentino. Verdi amò Busseto e la "bassa", tanto da mantenere qui residenza e domicilio fiscale. E la sua terra ha saputo conservare edifici e arredamenti che "parlano" di Verdi e della sua creatività. Basti considerare alcune "chicche", come la Casa Natale di Roncole, il Museo di Casa Barezzì, il Teatro Verdi, ma anche S. Maria degli Angeli e la Collegiata. E a pochi chilometri c'è il Po di Guareschí (il suo bar ristorante è di fronte alla casa natale), oppure Soragna e Fontanellato coi loro castelli, senza dimenticare Fidenza con il capolavoro dell'Antelami e Salsomaggiore con la sua offerta ricettiva e termale. Il programma dei 2002 si apre il 27 gennaio al Teatro Verdi con una Serata di Gala che vede il ritorno della "piccola grande" Aida, preparata da Franco Zeffirelli per il Centenario Verdiano, ormai diventata un "mito" e destinata a rimanerio a lungo (repliche il 29, 30, 31 gennaio). Protagonisti i giovani cantanti preparati dal Mo Carlo Bergonzi, l'orchestra e il coro della Fondazione Toscanìni diretti da Massimiliano Stefanelli. Il 27 gennaio (si ripeterà poi nelle domeniche 3, 10 e 17 febbraio) sarà anche l'inizio dei Carnevale Bussetano "Lo sballo in maschera". Per ricordare l'indimenticabfle "Peppino" (1010 anniversario della morte) sarà allestito un carro in cui campeggeranno Verdi e l'intramontabile tenore Bergonzi. Ancora Zeffirelli sarà il regista de La traviata, sempre nel teatro Verdi (autentica "bomboniera" ottocentesca), che nella serata di gala dei 24 febbraio e il 27 vedrà l'orchestra e coro della'Fondazione Toscanini diretti da Placido Domingo (repliche, senza Domingo, 26 e 28 febbraio). Poi il teatro ospiterà "Viaggio di Pulcinella alla ricerca di Gìuseppe Verdi", coproduzione Teatro delle Briciole Fondazione Toscanini. Il 3 e il 5 marzo la rappresentazione sarà riservata alle scuole. li 27 aprile il palco dei Verdi vedrà un recital di José Carreras, mentre la serata successiva sarà dedicata al Concerto finale dei 420 Concorso internazionale Voci Verdiane "Città di Busseto". Fine maggio con un Rigoletto che vedrà Vittorio Sgarbi alla regia. Nelle date 25, 28 maggio e 1 giugno, sarà interpretato da Andrea Bocelli (altre date 29 e 31 maggio). Con l'estate la "stagione" prosegue al teatro all'aperto di Villa Pallavicino, con "Un ballo in maschera" (27, 29 giugno, 4, 6 giugno) con cantanti dei Laboratorio dei Maestro Carlo Bergonzi e l'orchestra e il coro della Fondazione Toscanini diretti da Romano Gandolfi. La novità dei 2002 è l'allestimento di due spettacoli nel castello di Vigoleno. Il 5 e, il 9 luglio Uritorna" Rigoletto di Sgarbi con Bocelli (altra data 7 luglio), mentre il 26, 28 e 30 luglio ci sarà Tosca di Giacomo Puccini, con la regia di Mietta Corli, orchestra e coro della Toscanini diretti da Gunter Neuhold. A Villa Pallavicino di Busseto (21, 23, 25, 27 luglio) il Trovatore vedrà impegnato come regìsta Lucio Dalla. Al Teatro Verdi nel 1890 anniversario della nascita si terrà il concerto "Auguri Giuseppe" (10 ottobre). Prosa, invece, il 13, 14, 15 e 16 novembre con l'allestimento storico dei Piccolo Teatro di Milano di "Arlecchino servitore di due padroni", come lo volle Giorgio Strehler. Il 2002 si chiuderà con La traviata di Zeffirelli, interpretata dai cantanti dei laboratorio di Bergonzi, l'orchestra e il coro della Toscanini diretti da Maurizio Agostini (26, 27, 28, 29 e 31 dicembre). E per l'anniversario della morte di Verdi è stata programmata l'opera "Un giorno di regno" (Teatro Verdi, 27, 29, 30, 31 gennaio e 1, 2 febbraio 2003), con la regia di Píerluigi Pizzi. Per conoscere i luoghi verdiani Busseto è al centro di una zona dove si produce Culatello e Spalla (Verdì lì mandava agli amici quando divenne famoso, mentre prima se li faceva ... contrabbandare), Parmigiano Reggiano e altri prodotti tipici che piacevano al "Maestro". E non a caso qui si tiene nella prima metà di settembre "Verdi sapori", la manifestazione che mette in tavola questi sapori e che sta per dar vita a un Consorzio di tutela. Da segnalare anche la "Strada dei Culatello di Zibello", un itinerario che unisce delizie dei palato con visite artistico culturali. E per un percorso "diverso", nelle domeniche da primavera all'autunno, ci sarà il servizio di battelli ("Le Diligenze sul Po") fra Polesine Parmense e Sissa, sui quali si potrà salire anche con le biciclette (si possono avere a Busseto). A proposito di bici e battello, la "Strada dei Culatello di Zibello" ha organizzato per domenica 7 aprile la "Maialonga", manifestazione che partirà sulle due ruote da tre località per attraversare queste terre, degustando prodotti tipici e salendo sui battelli. Per visitare le terre verdiane, si può approfittare dei "pacchettì" approntati dall'Ufficio Turismo di Busseto. Entro breve -inoltre- verranno commercializzati grazie all'Accordo di programma fra le province di Parma e Piacenza e i Comuni di Busseto e di Vernasca. Ad esempio, "Sapori di Paese" è l'offerta per una giornata, consegna della Welcome card, visite e pranzo in ristorante con menù tipico- Costo per persona Euro 31 - per gruppi (minimo 20 persone) con guida Euro 34 a persona; per scolaresche (con menù tipico ridotto) a persona Euro 20. Oppure "Navigando nelle terre di Verdi' si rivolge a gruppi di almeno 20 persone e per tre giornate con pensione completa in albergo tre stelle, comprende la navigazione sul Po e costa Euro 145 per persona. "Sulle Ali del Cigno", riguarda i giorni di spettacolo a Villa Pallavicino (escluse Serate di Gaia), E nelle giornate di martedì, mercoledì, giovedì e venerdì c'è '91 Culatello di Zibello, il fiume Po, la Bassa, Verdi e Guareschi, pacchetto di una giornata rivolto a gruppi di minimo 20 persone, quota individuale Euro 51. Per informazioni: Ufficio turistico Busseto, tel. 0524-931624

MITICI ANNI SESSANTA
Milano, 21 novembre 2001 - Chi ha avuto quattordici anni negli anni '60 si commuoverà forse allo spettacolo in scena al Teatro Smeraldo. "....e mi ritorni in mente" vuole essere una carrellata nostalgica sulle musiche indimenticabili di quegli anni rosei in cui la vita sembrava tanto facile e l'orizzonte senza ombre. A questo scenario rasserenante corrispondevano canzoni dalle rime scontate e dalle note morbide, che invitavano a ballare i famosi lenti tra le pareti del salotto di casa. Lo spettacolo immerge attraverso la musica in quelle abitudini ingenue degli anni '60 che ci sembrano ormai lontanissime: le gite in pullman, le festicciole di compleanno in casa, il rituale del corteggiamento, i balli della mattonella che duravano i due minuti e mezzo di un 45 giri, il buffet casalingo di pizze e panini a disposizione sul tavolino d'angolo, le mamme che entravano furtive ogni tanto per evitare eccessive libertà. Tra vicende sentimentali, intrecci di amori e gelosie, episodi teneri e divertenti, la trama esile è solo un pretesto per abbandonarsi alle nostalgie degli anni passati e rivivere le emozioni dell'adolescenza, o per sognare emozioni di un tempo lontano per chi non ha conosciuto da giovane gli anni Sessanta. "...e mi ritorni in mente" con Jerry Calà e Milena Miconi Teatro Smeraldo (tel.02/29006767) Dal 20 novembre al 2 dicembre

GIULIANO MONTALDO INCONTRA PARMA
Milano, 21 novembre 2001 - Il celebre regista è uno degli "invitati speciali" nell'ambito degli eventi collaterali alle Celebrazioni Verdiane. Giovedì 22 novembre incontrerà gli studenti di Parma al Cinema d'Azeglio. In quell'occasione sarà proiettato il suo capolavoro sulla Resistenza. Saranno gli studenti delle Scuole superiori e dell'Università di Parma ad incontrare Giuliano Montaldo, il 22 novembre. Il Cinema d'Azeglio ospiterà alle 9,30 il regista genovese, classe 1924, esordio nel mondo dello spettacolo come attore e organizzzatore in "Achtung, banditi!" di Carlo Lizzani (1951). Dalla recitazione alla regia Montaldo passa nel 1961 con "Tiro al piccione" il suo primo film sulla Resistenza e da quel momento in poi colleziona diversi titoli cinematografici e televisivi, alcuni dei quali fanno parte a pieno titolo della storia del cinema italiano ("Sacco e Vanzetti", "Giordano Bruno", "L'Agnese va a morire" , "Marco Polo" ( per la tv), "Le stagioni dell'aquila"). Mentore dell'incontro è l'infaticabile Andrea Gambetta, assessore alle Celebrazioni Verdiane del Comune di Parma, con il prezioso contributo del Comitato per le Celebrazioni del 25 Aprile, che coinvolge nel suo organigramma il Comune, la Provincia e l'Istituto Storico della Resistenza e dell'età contemporanea di Parma. Proprio la proiezione del film "L'Agnese va a morire" completerà l'incontro con il regista. Ospite d'eccezione l'ex partigiana Laura Polizzi, premiata nel '91 con il "Sant'Ilario", un prestigioso riconoscimento per la sua strenua lotta contro gli orrori della dittatura. Tratta dal romanzo di Renata Viganò, anche lei partigiana nelle Valli di Comacchio con il grado di tenente, Premio Viareggio 1949, tradotto in tredici lingue, l'Agnese di Giuliano Montaldo, che ha come interprete una straordinaria Ingrid Thulin è una delle opere più convincenti sulla Resistenza e un documento prezioso per spiegarne i non sempre facili risvolti ai ragazzi delle scuole. Un film, che, come il "Giordano Bruno" mostra le tinte di una drammaticità tutta "verdiana" e che rende l'opera di Montaldo più che mai vicina allo spirito del Maestro. Per informazioni: Iat via Melloni 1/b, tel. 0521 218889. Sito web:
http://turismo.comune.parma.it/turismo E-mail: turismo@comune.parma.it

Pagina 1   Pagina 2   Pagina 3   Pagina 4  Pagina 5  Pagina 6

Titoli      Home    Archivio news