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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 30 Ottobre 2009
LE TENTAZIONI DEL TURISMO VENETO PROPOSTE A OPERATORI E GIORNALISTI USA – L’ANNO PROSSIMO FOCUS SUL VENETO IN TEXAS E GEORGIA  
 
Il Veneto rimane convinto di avere tutte le qualità e le caratteristiche per richiamare nel proprio territorio i cittadini degli Stati Uniti che desiderano visitare l’Europa. “Se nel corso dei primi dieci mesi dell’anno corrente abbiamo registrato poco meno di 958 mila pernottamenti di ospiti Usa, attribuiamo il calo di circa 118 mila unità, pari al –10,9% rispetto al 2008 solo allo sfavorevole cambio dollaro / euro e alla negativa congiuntura finanziaria mondiale, che ha reso molto problematico per tutti investire come in passato sul proprio tempo e sulle proprie emozioni. Noi però crediamo nell’economia degli Usa e sappiamo che i suoi cittadini sono un popolo che ha grande voglia di muoversi e di conoscere ”. Lo ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Franco Manzato, che oggi a Palazzo Labia di Venezia ha incontrato una quarantina di giornalisti statunitensi, al seguito dei quasi 300 Tour Operator e Travel Agent americani ospiti in Veneto fino al 1° novembre nell’ambito dell’“Italy Symposium 2009”. L’iniziativa, promossa da Enit (Agenzia Nazionale per il turismo) e Itpc (Italian Travel Promotion Council), vede protagonista il Veneto, prima regione turistica d’Italia, che ospita per la seconda volta la manifestazione. Il programma della visita prevede un workshop dove si incontrano l’offerta turistica veneta e i tour operator americani; due giornate di Simposio tra i tour operator americani che “vendono” il prodotto Italia negli Stati Uniti e i loro agenti di viaggio; educational sulle attrattive turistiche del Veneto per offrire agli ospiti Usa un “assaggio” della ricca offerta del Veneto. All’incontro odierno sono intervenuti anche Riccardo Strano direttore dell’Enit di New York, il presidente di Itpc Mauro Galli e il dirigente della Direzione Promozione turistica integrata della Regione Veneto Stefano Sisto. In occasione dell’incontro odierno, il direttore Strano ha presentato l’idea di realizzare specifici focus sul veneto il prossimo anno in Texas e Georgia, proposta sostenuta anche da Galli. “Per il Veneto il turista non è un cliente, ma un ospite, secondo una tradizione plurimillenaria. E contiamo molto sui cittadini degli Stati Uniti, Paese la cui economia si sta riprendendo e che aggiungerà allo stimolo culturale ed emozionale anche un rinnovato incentivo economico per venire nel nostro territorio. Noi offriamo un turismo di qualità ad un turista di qualità – ha concluso Manzato – e gli ospiti dagli Stati Uniti – ha concluso Manzato – sono certamente persone di qualità mondiale” .  
   
   
IL VENETO TURISTICO RINTUZZA LA CRISI – GLI OPERATORI PROGRAMMANO IL FUTURO  
 
La crisi si può e si deve battere. Anzi: l’attuale situazione, che richiede da parte di tutto il sistema dell’accoglienza flessibilità e grande capacità di nuove progettualità e iniziative di qualità, deve diventare l’occasione per far crescere le potenzialità del Veneto di attrarre ospiti da tutto il mondo e di soddisfare le loro esigenze e la voglia di emozioni che alimentano il movimento turistico. “E il Veneto, Regione e operatori di tutti i settori collegati all’economia turistica, non può e non vuole perdere questa occasione”, ha ribadito oggi il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato in occasione della Conferenza Regionale del Turismo Veneto apertasi a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova”. In ogni caso il 2009 sta registrando per l’economia veneta dell’ospitalità ottimi risultati in termini di presenze, anche se a scapito della redditività delle aziende. Sono numeri che sottolineano come il Veneto stia riuscendo a rintuzzare i sintomi della crisi economica che si sono fatti pesantemente sentire nel resto d’Italia, d’Europa e del mondo. I dati elaborati dalla Direzione regionale Sistema Statistico evidenziano da gennaio ad agosto un calo delle presenze contenuto a –0,9 per cento, con un lieve prolungamento dei soggiorni, a fronte di perdite più consistenti anzitutto con i nostri diretti concorrenti: si valuta un calo del 4 per cento in Croazia, del 10 per cento in Spagna, del 12 per cento in Francia. Le stime comprensive di settembre fatte dal Ciset (Centro internazionale di studi sull’economia turistica) parlano addirittura di un sostanziale pareggio con le presenze del 2008. In agosto, rispetto allo stesso mese dell’anno scorso c’è stato un aumento complessivo sia degli arrivi (+ 3,3 per cento), sia delle presenze (+ 3,4 per cento). E in questo scenario, nei primi otto mesi dell’anno crescono le presenze dei nostri più affezionati e numerosi clienti: i tedeschi (+9,6 per cento) e gli austriaci (+7,8 per cento), oltre agli Olandesi (+5,9 per cento) e agli svizzeri (6,3 per cento). Pesante invece il calo dei turisti provenienti da Paesi penalizzati dal cambio sfavorevole con l’euro: Regno Unito –22,4 per cento; Usa –10,9 per cento; Russia –14,2 per cento. Quanto al tipo di meta turistica, tengono bene le spiagge, che per il Veneto valgono circa il 43 per cento di tutte le presenze: le presenze crescono dello 0,1 per cento e gli arrivi dello 0,7 per cento. Benissimo il lago di Garda: presenze +5,1 per cento, arrivi +5,8 per cento. Si conferma invece il calo della capacità di attrazione delle città d’arte, che registrano un –6,9 per cento dei pernottamenti e un –7 per cento degli arrivi. La montagna limita le perdite, che sembrano invece più accentuate per le terme. I risultati per struttura di ospitalità, infine, testimoniano la tendenza ad una vacanza diversa e comunque di qualità: risultano infatti penalizzate le strutture alberghiere, dove però aumentano del 2,2 per cento le presenze negli alberghi a 5 stelle e di lusso; sono invece premiati gli agriturismi (+9,5 per cento di presenze), con i campeggi e i villaggi turistici (+2,7 per cento). “Ma il 2009 è tutt’altro che finito – ha affermato Manzato – e contiamo di avere buoni risultati sia nel prossimo mese di novembre che abbiamo dedicato alle microvacanze e ai week end all’insegna dei misteri e delle leggende del Veneto, sia a dicembre con la prima parte della stagione invernale. Non dobbiamo però guardare alla quotidianità, che pure è il nostro migliore termometro nell’immediato, ma programmare le strategie per il futuro, in un settore che per il Veneto vale circa 12 miliardi di fatturato e oltre 350 mila addetti, che è dunque la nostra più importante “azienda” produttiva e che ci vede da anni di gran lunga al primo posto tra le Regioni italiane, esempio di nuove progettualità e di nuove politiche di promozione del territorio”. La Conferenza regionale del turismo ha proprio questo scopo: definire il percorso da seguire guardando ad una prospettiva almeno decennale. Oggi ne iniziano i lavori, con la prima sessione plenaria che successivamente di articolerà per seminari tematici (Turismo e innovazione tecnologica: Le nuove frontiere del marketing turistico, i nuovi turismi; La “Governance” e le risorse finanziarie; Infrastrutture e Capitale Umano), mentre le conclusioni saranno tratte nel corso della seconda sessione, in programma per venerdì 4 dicembre, alla luce del dibattito e degli approfondimenti delle prossime settimane. Nulla sarà più come prima: gli ultimi dieci anni e la crisi economica hanno cambiato il mondo, in Veneto molti settori considerati forti fino ad un paio di lustri fa sono in crisi. Il turismo regionale invece sta andando bene, certamente molto più che in tutto il resto d’Italia e d’Europa, si è dimostrato capace di creare ricchezza diffusa e deve essere messo nelle migliori condizioni per affrontare il futuro guardando almeno al 2020 e oltre. La Conferenza Regionale del Turismo del Veneto ha proprio questo scopo: elaborare idee e strategie nuove e concordate, sapendo che già nei prossimi 5 anni ci si gioca la capacità di essere vincenti nel mercato. E’ questo il messaggio forte emerso dalla assemblea plenaria dei rappresentanti degli operatori turistici veneti, chiamati dalla Regione a discutere assieme i problemi sul tappeto e a mettere a punto idee, strategie e progettualità attorno alle quali fare sinergia e “marciare” tutti nella medesima direzione. Dopo l’apertura in seduta plenaria i lavori si sono articolati per seminari tematici: Turismo e innovazione tecnologica: Le nuove frontiere del marketing turistico, i nuovi turismi; La “Governance” e le risorse finanziarie; Infrastrutture e Capitale Umano. I seminari non si concluderanno oggi, ma continueranno l’elaborazione e l’analisi nelle prossime settimane, anche grazie all’interscambiabilità delle informazioni tramite l’indirizzo di posta elettronica segr. Turismo@regione. Veneto. It e il blog http://conferenzaturismo. Regione. Veneto. It. Le conclusioni, ovvero la definizione di una strategia concordata di lungo periodo, saranno tratte nel corso della seconda sessione plenaria, in programma per venerdì 4 dicembre. “La Regione è qui non per dare indicazioni – ha ribadito Manzato – ma per averle da voi, fare sistema assieme, costruire strategie condivise. In questo abbiamo anche la responsabilità di essere regione leader a livello nazionale: tutti si aspettano da noi indicazioni su cosa fare. Il nostro obiettivo è il reddito delle imprese, che si riverbera e genera ricchezza nel territorio”. Manzato ha nell’occasione sottolineato come la Giunta regionale si sia data l’obiettivo di nuove linee aeree tra il Veneto e i suoi più interessanti mercati turistici, e gli operatori sono chiamati a dire la loro anche su questo tema. E’ la prima volta che la politica chiama a raccolta le competenze del privato, hanno concordato gli esponenti dell’economia turistica veneta, e il privato deve rispondere. Di sicuro – è stato sottolineato – serve anche un nuovo quadro normativo, dal momento che quello esistente, la Legge regionale n. 33 del 2002, risale a quella che, rispetto al nuovo scenario mondiale, può essere considerata un’altra era. Occorrerà infine far capire alla gente che il turismo non è qualcosa di residuale o di rinchiuso entro un confine aziendale, ma una vera e propria industria diffusa, i cui risultati dipendono dal comportamento di tutti i cittadini .  
   
   
VOLA IL TURISMO NATURA: OLTRE 10 MILIARDI IL FATTURATO NEL 2008  
 
Le previsioni presentate nel corso della 19^ edizione di Ecotur. In crescita sia le presenze (+1,9%) che il fatturato (+6,28%). Il brusco rallentamento del tasso di crescita del turismo internazionale, registrato del 2008 e ancor più nell’anno in corso, non sembra interessare il turismo natura. Se, infatti, per il turismo in generale, lo scorso anno l’aumento degli arrivi è stato pari al solo 1,9% e quest’anno si stima addirittura una riduzione compresa fra il 4 e il 6%, per il turismo verde le prospettive vanno ben al di là delle più benevoli previsioni. Se, dal 2004 in poi, l’Organizzazione Mondiale del Turismo, ha registrato per il turismo a contatto con la natura una crescita tre volte superiore a quella dell’intera industria turistica, per il 2012, il Travel Weekly, prevede per il settore dell’ecoturismo un valore di circa 473 miliardi di dollari, con un peso pari al 25% dell’intera industria turistica mondiale. Merito, senza dubbio, delle azioni che molti organismi internazionali promuovono a favore della tutela ambientale e della conoscenza dei rischi che la natura sta correndo a livello mondiale, ma anche di un diverso modo di intendere il turismo. Di questo trend favorevole non poteva non usufruirne anche il nostro Paese la cui offerta turistica, con 24 parchi nazionali, un consistente numero di parchi regionali, aree marine, riserve statali e zone umide, può contare complessivamente su un territorio protetto superiore al 10% della sua intera superficie. A questo si aggiunga il recente provvedimento dell’Unesco che ha riconosciuto le Dolomiti come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. I dati, peraltro provvisori, relativi al 2008 ci dicono che le presenze totali negli esercizi ufficiali delle aree protette sono state 97. 809. 224 con un incremento rispetto all’anno precedente dell’1,97%, mentre il fatturato è salito a 10,515 miliardi facendo registrare un incremento del 6,28%. “E´ la dimostrazione, dichiara Enzo Giammarino, Presidente di Ecotur, che sta prendendo piede in Italia un tipo di turismo non convenzionale, orientato verso nuove esperienze e capace di offrire emozioni diverse. La natura, il folclore, l´enogastronomia, la cucina regionale e le tradizioni di cui si caratterizza il nostro territorio, rappresentano un patrimonio che fortunatamente viene riscoperto e valorizzato”. L’indagine condotta dal Centro Studi Permanente dell’Osservatorio Ecotur, il cui Comitato Tecnico Scientifico è rappresentato dall’Enit, dall’Istat, dalla Regione Abruzzo e dall’Università dell’Aquila (Facoltà di Economia), ha evidenziato inoltre diverse indicazioni, significative di un fenomeno, quello del turismo-natura, che non solo non conosce flessioni, ma il cui trend è in costante e continua crescita come dimostrato dalle indicazioni del Wto. Tra i segmenti più rappresentativi che concorrono a generare la domanda organizzata in Italia figurano i “parchi-aree protette”, al 2° posto troviamo la “montagna” che già risalita lo scorso anno, si trova quest’anno ad insidiare quasi la testa della classifica, seguita dall’”agriturismo” e dal “turismo rurale”. Circa le motivazioni che muovono il turista-natura, secondo i tour operator nazionali, al primo posto figura il “vivere a contatto con la natura” che totalizza nella scala delle preferenze il 38% delle indicazioni, seguita dal “relax e tranquillità” con il 13,7%, dal “conoscere le tradizioni culturali, folcloristiche ed enogastronomiche” con il 12,6%, la possibilità di avere “prezzi più bassi rispetto alle altre tipologie” con il 10,3% e, infine, il “praticare sport e attività all’aria aperta” con il 9,9% delle indicazioni. Con riferimento a quest’ultima motivazione il turista sceglie in ordine: il trekking, l’escursionismo, il bird-watching, il cicloturismo, l’equitazione e lo sci di fondo. Dai dati si evince inoltre come tutti possano godere di questa tipologia di turismo, dai bambini alle persone non più giovanissime. La fascia di età che più lo richiede è quella dei “31-60 anni” con il 54,5%, seguita a distanza dalla fascia “oltre 60 anni” con il 23,2%, dai “16-30 anni” con il 19,8% e da ultimo la fascia “fino a 15 anni” con il 2,5%. Circa la tipologia dei frequentatori, invece, emerge che il prodotto viene richiesto dalle “famiglie” per il 22,7%, dalle “gite scolastiche” per 20%, dalla tipologia “in coppia” per il 19,9% e, infine, dai “singoli” per il 10,3%. Per quanto concerne le strutture utilizzate, gli “alberghi e le pensioni” rappresentano la soluzione preferita con il 24,1%. C’è da precisare tuttavia che il dato, in netta diminuzione rispetto alla precedente rilevazione, rappresenta il valore più basso mai fatto registrare, segno evidente di una diversa e alternativa scelta praticata dal turista. In crescita si presentano, infatti, sia i “B&b” che raggiungono il 21,2%, che gli “agriturismi” con il 20,7%. In continua ed evidente diminuzione anche gli “appartamenti/case private” che fanno registrare l’11,6% delle preferenze, Seguono i “campeggi” con l’8,2% e i “camper” che confermano grosso modo i valori dello scorso anno (6% circa). La componente ricettiva “altro”, che comprende le foresterie, i rifugi, i bivacchi, gli ostelli, le case scout, i convitti, i centri didattici, ecc, fa registrare un valore pari al 7,9%, sostanzialmente stabile rispetto alle precedenti rilevazioni. Relativamente alla durata del pernottamento, occorre distinguere che si tratti di parco regionale o nazionale, essendo molto evidente la difformità. Nei primi, infatti, risulta molto diffuso (49,3%) il “senza pernottamento”, nei secondi, visitati da turisti che spesso provengono da altre regioni, è proprio la provenienza a determinate la sosta. In questo caso la categoria temporale costituita da “un giorno” fa registrare il 17,6%, quella dei “weekend” il 19,9%, i “tre giorni” il 6. 9%, “una settimana” il 7,8% e “più di una settimana” il 6,8%. La provenienza dei turista-natura è in misura prevalente regionale (41,3%), ma in diminuzione rispetto a qualche anno fa. Risultano, infatti, in aumento sia quella nazionale (38,6%) che quella europea (16,3%) e mondiale (3. 8%). Secondo i tour operator internazionali, il Parco Nazionale d’Abruzzo è il parco più richiesto dal turista quando domanda in maniera specifica il “prodotto parchi”. Non sono da meno il Parco Nazionale del Gran Paradiso e quello delle Cinque Terre. Tra i parchi regionali svetta quello dell’Etna. Sui mercati stranieri, invece, maggiormente conosciuti e richiesti sono il Parco delle Cinque Terre e le Dolomiti. Positiva, infine, si presenta l’analisi previsionale per il 2009 e ancor più per il 2010. Secondo i gestori dei parchi e aree protette, investiti dell’indagine, il 52,9% degli intervistati prevede per quest’anno un aumento dei flussi turistici, il 29,4% è per una certa stabilità e solo il17,7% prevede una diminuzione. Per il prossimo anno, invece, il 56,2% si aspetta un aumento, mentre la restante parte (43,8%) è per una stabilità dei flussi, senza alcune che ne preveda una diminuzione .  
   
   
ECOTUR - RUBINI (ENIT): «IL TURISMO-NATURA ALL’ATTENZIONE DELLE POLITICHE DI GOVERNO»  
 
Successo per la borsa, che supera i numeri del 2008. Giammarino: «Ci confermiamo una delle borse più produttive in Italia». «Ecotur è la sintesi del turismo-natura in Italia». Lo ha affermato il 26 ottobre Enzo Giammarino, presidente di Ecotur, aprendo l’incontro con la delegazione di giornalisti stranieri provenienti da Gran Bretagna, Belgio, Paesi Bassi, Spagna, Russia e Repubblica Ceca e presenti quest’anno alla manifestazione, che chiude la tre-giorni dedicata al turismo natura. In questo ambito, ha detto ancora Giammarino, occorre distinguere due momenti principali: «La vetrina espositiva, dove il momento dell’exibition si lega a quello della commercializzazione, e il workshop che noi consideriamo l’anima di questo B2b di prodotto, unico nel panorama borsistico nazionale». I numeri della borsa, ancora in corso di definizione, sono significativi e da una prima analisi superano quelli del 2008: verranno comunicati a conclusione delle attività del workshop. Ma Ecotur ha vissuto questa mattina un altro momento molto significativo sia per la presenza dell’Assessore Regionale al Turismo, Mauro Di Dalmazio, sia del nuovo Direttore Generale dell’Enit, Paolo Rubini, che proprio a Chieti, nei padiglioni del Centro Espositivo della Camera di Commercio, ha fatto la sua prima apparizione ufficiale. «La qualificata presenza dei media internazionali, ha detto Di Dalmazio ci conforta e ci inorgoglisce. Noi siamo consapevoli di avere una Regione di straordinaria bellezza che deve rappresentare la principale motivazione da cui ripartire. Nostro compito sarà, dunque, quello di far conoscere queste prerogative e investire per sviluppare le politiche del turismo in questa regione, anche in collaborazione con l’Enit-agenzia e soprattutto per quanto concerne i nostri interventi sui mercati esteri. Ci saranno al riguardo moltissime iniziative che vanno dai press-tour agli educational tour per gli operatori. Dovremo essere bravi a scegliere i mercati e successivamente ad intercettare i flussi turistici che da quei mercati proverranno». Entusiasta il neo Direttore Generale dell’Enit-agenzia Italiana per il Turismo, il quale aggirandosi fra gli stand ha potuto constatare di persone il grosso movimento generato dalle contrattazioni, soffermandosi più volte su un aspetto che ritiene di primaria importanza: far lievitare le cifre che oggi connotano il turismo nazionale. «Il turismo – ha detto Paolo Rubini – nel programma di Governo figura fra i settori che dovrà avere il maggiore aumento di Pil. E, nelle linee individuate dal Ministro Michela Vittoria Brambilla, al primo posto figura la destagionalizzazione. Un aspetto che si coniuga fortemente con le politiche del turismo-natura che consente da un lato di scoprire realtà sconosciute del nostro Paese, dall’altro perché aiuta e favorisce il ripopolamento di quei borghi e paesi che, oggi a causa di mancanza di settori che sostengono l’economia locale, vengono abbandonati. Uno studio realizzato dall’Enit-agenzia, ha detto ancora Rubini, nei paesi europei circa il fenomeno del turismo-natura ci dice che questo segmento non è valutato in maniera consistente se preso da solo, ma viene fortemente in evidenza se accompagnato da altre forme di turismo. Questa considerazione colloca l’Abruzzo fra le Regioni maggiormente ricercate sui mercati esteri, per essere la Regione più verde d’Italia e per tutte le sue molte altre attrattive. Questa manifestazione, dunque, si presenta come la massima espressione per sviluppare questo tipo di turismo e giustifica la considerazione del Ministro del Turismo Brambilla, nei confronti del turismo-natura e del ruolo che gli vuole assegnare nell’ambito dello sviluppo delle politiche turistiche nazionali» .  
   
   
RIMINI: TORNANO GLI INCENTIVI SULLA LEGGE 40 PER LA RIQUALIFICAZIONE DELL’OFFERTA TURISTICA  
 
La decisione della Provincia di Rimini: tutti i 2,3 milioni di euro assegnati al territorio saranno a disposizione dei privati Il 28 ottobre l’Assessore al Turismo della Provincia di Rimini, Fabio Galli, ha illustrato agli organi d’informazione i criteri e le priorità provinciali per gli incentivi alla qualificazione dell’offerta turistica previsti dalla Legge Regionale 40 del 2002. Dopo quattro anni di sospensione, la Regione torna così a finanziare il provvedimento grazie al quale si disciplina l’erogazione degli incentivi rivolti alla riqualificazione e all’incremento del patrimonio turistico ricettivo, alla realizzazione di strutture e attrezzature complementari al turismo. Come è noto sono finanziabili esclusivamente interventi ed opere relative a strutture ubicate nel territorio regionale, sia di matrice pubblica che privata. L’importo assegnato alla provincia di Rimini per il 2009 è di €. 2. 311. 546,66. L’amministrazione provinciale di Rimini, nel rispetto di quanto disciplinato dalla Regione, ha definito criteri specifici, destinando interamente il budget di competenza (al netto della quota spettante al termalismo, € 180. 000,00) ai privati con le seguenti priorità: interventi di ristrutturazione su strutture alberghiere esistenti (singole) finalizzati all’ammodernamento, all’innovazione, al risparmio energetico, all’abbattimento delle barriere architettoniche, alla realizzazione di spazi comuni: 60% (€. 1. 278. 927,9); interventi di nuova costruzione, recupero, trasformazione, ristrutturazione, di strutture ricettive alberghiere esistenti, finalizzati a realizzare ex novo accorpamenti strutturali, spazi comuni: 15% (€. 319. 731,99); stabilimenti balneari e esercizi di spiaggia: 10% (€. 213. 154,6); strutture alberghiere ed imprese extralberghiere dell’entroterra (compresi i nuovi 7 Comuni dell’Alta Valmarecchia): 15% (€. 319. 731,99). La presentazione delle domande dovrà avvenire dall’1 novembre 2009 al 15 gennaio 2010 Per l´Assessore al Turismo della Provincia di Rimini Fabio Galli "Si tratta di un segnale importante da parte della Regione che ha reintrodotto, con questo provvedimento, un finanziamento cruciale per la nostra economica turistica, soprattutto in questo momento di crisi. La grande aspettativa da parte delle imprese turistiche, la priorità di questa tipologia di interventi per rendere competitiva e innovativa la nostra offerta territoriale, e il particolare momento economico, ci portano a richiedere alla Regione Emilia Romagna e alla Stato un salto di qualità negli investimenti e nelle risorse dedicate. Sarebbe importante rendere questi importanti interventi un investimento strutturale e continuativo, in modo da garantire una progettazione di più ampio respiro. I risultati in passato sono stati ottimi, chiediamo per il futuro un´attenzione forte verso questo strumento che si è già dimostrato un volano strategico per gli investimenti dei privati" .  
   
   
LE TENTAZIONI DEL TURISMO VENETO PROPOSTE A OPERATORI E GIORNALISTI USA – L’ANNO PROSSIMO FOCUS SUL VENETO IN TEXAS E GEORGIA  
 
Il Veneto rimane convinto di avere tutte le qualità e le caratteristiche per richiamare nel proprio territorio i cittadini degli Stati Uniti che desiderano visitare l’Europa. “Se nel corso dei primi dieci mesi dell’anno corrente abbiamo registrato poco meno di 958 mila pernottamenti di ospiti Usa, attribuiamo il calo di circa 118 mila unità, pari al –10,9% rispetto al 2008 solo allo sfavorevole cambio dollaro / euro e alla negativa congiuntura finanziaria mondiale, che ha reso molto problematico per tutti investire come in passato sul proprio tempo e sulle proprie emozioni. Noi però crediamo nell’economia degli Usa e sappiamo che i suoi cittadini sono un popolo che ha grande voglia di muoversi e di conoscere ”. Lo ha affermato il 27 ottobre il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Franco Manzato, che a Palazzo Labia di Venezia ha incontrato una quarantina di giornalisti statunitensi, al seguito dei quasi 300 Tour Operator e Travel Agent americani ospiti in Veneto fino al 1° novembre nell’ambito dell’“Italy Symposium 2009”. L’iniziativa, promossa da Enit (Agenzia Nazionale per il turismo) e Itpc (Italian Travel Promotion Council), vede protagonista il Veneto, prima regione turistica d’Italia, che ospita per la seconda volta la manifestazione. Il programma della visita prevede un workshop dove si incontrano l’offerta turistica veneta e i tour operator americani; due giornate di Simposio tra i tour operator americani che “vendono” il prodotto Italia negli Stati Uniti e i loro agenti di viaggio; educational sulle attrattive turistiche del Veneto per offrire agli ospiti Usa un “assaggio” della ricca offerta del Veneto. All’incontro odierno sono intervenuti anche Riccardo Strano direttore dell’Enit di New York, il presidente di Itpc Mauro Galli e il dirigente della Direzione Promozione turistica integrata della Regione Veneto Stefano Sisto. In occasione dell’incontro odierno, il direttore Strano ha presentato l’idea di realizzare specifici focus sul veneto il prossimo anno in Texas e Georgia, proposta sostenuta anche da Galli. “Per il Veneto il turista non è un cliente, ma un ospite, secondo una tradizione plurimillenaria. E contiamo molto sui cittadini degli Stati Uniti, Paese la cui economia si sta riprendendo e che aggiungerà allo stimolo culturale ed emozionale anche un rinnovato incentivo economico per venire nel nostro territorio. Noi offriamo un turismo di qualità ad un turista di qualità – ha concluso Manzato – e gli ospiti dagli Stati Uniti – ha concluso Manzato – sono certamente persone di qualità mondiale”. Arrivi in Veneto. Graduatoria per Provenienza. Anni 2008:2009 Periodo Gennaio-agosto
Stati Esteri
Paese 2009 2008 Var % 2009/08
Germania 1. 640. 814 1. 484. 685 10,5
Austria 569. 883 522. 557 9,1
Francia 436. 152 446. 104 -2,2
U. S. A. 412. 048 466. 093 -11,6
Paesi bassi 331. 172 313. 479 5,6
Gran Bretagna 329. 485 426. 970 -22,8
Spagna 253. 878 287. 318 -11,6
Svizzera-liecht. 201. 859 186. 633 8,2
Danimarca 156. 663 163. 988 -4,5
Giappone 146. 357 157. 141 -6,9
Paesi Scandinavi 121. 207 136. 621 -11,3
Belgio - Lussemburgo 119. 607 113. 585 5,3
Cina 118. 633 126. 585 -6,3
Russia 90. 567 117. 793 -23,1
Australia 79. 250 93. 416 -15,2
Canada 73. 646 81. 409 -9,5
Irlanda 46. 877 55. 012 -14,8
Grecia 41. 426 43. 007 -3,7
Portogallo 30. 113 30. 522 -1,3
Sud Africa 8. 004 10. 041 -20,3
Altri paesi europei 686. 363 731. 133 -6,1
Altri America 142. 174 167. 580 -15,2
Altri extra-europei 294. 698 334. 643 -11,9
Stati Esteri 6. 330. 876 6. 496. 315 -2,5
Italia 4. 144. 412 4. 212. 456 -1,6
Totale Generale 10. 475. 288 10. 708. 771 -2,2
Elaborazioni: Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Istat - Regione Veneto. Presenze in Veneto. Graduatoria per Provenienza. Anni 2008:2009 Periodo Gennaio-agosto
Stati Esteri
Regione 2009 2008 Var % 2009/08
Germania 9. 836. 216 8. 976. 107 9,6
Austria 2. 711. 115 2. 515. 541 7,8
Paesi bassi 2. 622. 552 2. 476. 508 5,9
Gran Bretagna 1. 388. 801 1. 788. 871 -22,4
Francia 1. 370. 799 1. 396. 630 -1,8
Danimarca 1. 238. 503 1. 319. 172 -6,1
Svizzera-liecht. 1. 103. 775 1. 038. 735 6,3
U. S. A. 957. 892 1. 075. 492 -10,9
Spagna 590. 947 641. 158 -7,8
Belgio - Lussemburgo 577. 354 544. 094 6,1
Paesi Scandinavi 489. 510 577. 490 -15,2
Russia 322. 025 375. 146 -14,2
Irlanda 245. 629 285. 854 -14,1
Giappone 234. 795 253. 435 -7,4
Australia 190. 780 226. 926 -15,9
Cina 184. 141 195. 060 -5,6
Canada 183. 403 195. 977 -6,4
Grecia 90. 967 94. 368 -3,6
Portogallo 82. 274 86. 025 -4,4
Sud Africa 22. 299 39. 437 -43,5
Altri paesi europei 2. 834. 158 3. 036. 346 -6,7
Altri America 309. 980 366. 834 -15,5
Altri extra-europei 732. 937 784. 456 -6,6
Stati Esteri 28. 320. 852 28. 289. 662 0,1
Italia 19. 934. 379 20. 422. 274 -2,4
Totale Generale 48. 255. 231 48. 711. 936 -0,9
Elaborazioni: Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Istat - Regione Veneto. .
 
   
   
TURISMO E TERZA ETA`, LE MARCHE SCELTE DAI SENIOR  
 
Ci sono dati e rilevamenti statistici che attestano il rapporto sempre piu` stretto esistente fra Turismo e Terza Eta`. Qualcosa di piu` di una nicchia di settore, bensi` un segmento su cui riflettere. Le formule di vacanza scelte da turisti in eta` matura sono molto piu` attente e attratte dalla qualita` del luogo e da cio` che offre, rispetto a una volta. Gli anziani hanno tempo, preferiscono testare i luoghi con il passaparola e il giudizio degli amici, si informano. Cosi` i soggiorni preferiti dalla terza eta` quasi mai ´ dicono sempre le statistiche ´ sono ´mordi e fuggi´. ´Turismo e Terza eta`´ e` stato il titolo del meeting interistituzionale organizzato a palazzo Raffaello da Regione Marche, Universita` Politecnica delle Marche e Inrca per studiare le opportunita` che esso costituisce come motore di sviluppo per tutto il territorio. ´Il tema anziani apre un nuovo filone di lavoro e riflessione cui la Regione e` sempre piu` attenta ´ ha detto il Presidente Gian Mario Spacca ´ Dopo aver valutato in un primo incontro lo scenario economico e l´indotto che gira attorno alle fasce d´eta` piu` alte e alle loro esigenze, oggi approfondiamo il settore turistico con le opportunita` che la Terza Eta` puo` offrire costituendo, come categoria molto piu` dinamica e vivace di un tempo, un vero e proprio `allenatore del territorio´. Le Marche devono cogliere questa vivacita` in parallelo al cambiamento culturale necessario per affrontare le sfide del futuro. Dopo il passaggio dall´agricoltura all´industrializzazione, oggi il salto successivo riguarda proprio il terziario: una parte importante di lavoro e specializzazione che, nella sempre piu` decisa segmentazione di mercato, puo` rivelarsi ulteriore opportunita` economica di crescita per tutta la nostra comunita`´. ´Tale segmento turistico ´ ha aggiunto poi l´assessore al Turismo Vittoriano Solazzi ´ puo` rappresentare una opportunita` notevole di crescita nel settore, in una regione che lavora da tempo su di una `longevita` attiva´ che giustifica sul territorio la presenza dell´Inrca e dell´Agenzia Nazionale per l´Invecchiamento´. Non solo: come ha sottolineato il direttore generale Inrca Antonio Aprile: ´Erroneamente le vacanze della Terza Eta` sono considerate un problema. Esse invece costituiscono un fenomeno in crescita che deve considerarsi oltre che sociale e culturale, anche economico a tutti gli effetti´. Per questo sia al primo che al secondo incontro erano presenti e sono intervenuti con interesse associazioni di categoria, Confindustria, imprenditori. Come il presidente di Confindustria per il Turismo Scortichini di Ancona che ha ricordato come le Marche aspirino anche a diventare la prima regione italiana per l´ospitalita` ai disabili e l´imprenditrice Paola Michelacci di Gabicce che ha ribadito la necessita` di aggiornare e migliorare molte strutture grazie anche alla disponibilita` dei Fondi Bei messi a disposizione dalla stessa Regione cominciando nella fattispecie e investire in cartellonistica informativa con scritte piu` grandi, nuovi menu` dietetici, percorsi e sport dedicati, etc´.  
   
   
TURISMO, ASCOLTARE LE IMPRESE PER CRESCERE, MERCOLEDÌ 4 NOVEMBRE WORKSHOP AL PALAZZO DELLA BORSA DI GENOVA FASE FINALE DEL PROGETTO EUROPEO FATTORE K DEDICATO A CENTO PMI  
 
Progetto Fattore K nelle imprese turistiche, arrivano i risultati. Mercoledì 4 novembre, nella Sala delle Grida del Palazzo della Borsa di Genova, in via Xx Settembre, dalle 9 alle 14 si terrà il workshop conclusivo. Tema dell´incontro: "Il Fattore K nelle Pmi Turistiche della Liguria. Investire in conoscenza paga?" Come in Provenza, in Catalogna e in Emilia-romagna, Toscana e Sardegna, anche in Liguria 100 piccole e medie imprese rappresentative del sistema turistico regionale, tra alberghi, consorzi, tour operator e agenzie, sono state protagoniste in questi ultimi mesi sette mesi di un´inedita attività di ascolto per conoscere vissuti, opinioni e proposte degli imprenditori e per apprendere quali scelte di investimento sono state effettuate nel campo della conoscenza e dell´ innovazione. Una prospettiva strategica decisiva per fronteggiare una fase densa di sfide e cambiamenti. Fattore K ("k" sta per "knowledge", conoscenza) è un progetto interregionale che mette a confronto le performance delle Pmi e dei sistemi di quattro regioni italiane (Liguria, Emilia-romagna, Sardegna, Toscana) con quelle di altre due realtà leader del Mediterraneo, Provenza - Alpi - Costa Azzurra (Paca) in Francia e Catalogna in Spagna. Lo scopo del progetto è individuare buone prassi per orientare scelte istituzionali e di governo, e costruire insieme progetti e strumenti adeguati per competere a livello internazionale. In Liguria, il progetto si è articolato in cinque macro- azioni che riguardano l´analisi comparata dei risultati di arrivi e presenze, la classificazione delle caratteristiche e delle problematiche dell´offerta, lo studio dei bilanci, delle perfomance e delle esigenze delle Pmi. Tramontata l´epoca degli investimenti pubblici affluenti a vantaggio delle attività produttive contemporaneamente alla globalizzazione dei mercati della domanda e dell´offerta, le Pmi del turismo sono la principale leva dei sistemi territoriali per continuare ad attrarre flussi e a generare e a distribuire ricchezza sociale. E proprio per il loro radicamento e della loro diffusione nel territorio diventa molto conveniente e indispensabile mettere a punto modelli e strumenti per far crescere la capacità competitiva delle Pmi turistiche su scala internazionale orientando a questo fine le policy pubbliche e dei vari settori coinvolti. Tutto ciò può avvenire sulla base di tre attenzioni strategiche evidenziate dal benchmarking internazionale: rafforzando le competenze ed evolvendo le conoscenze internamente alle imprese, migliorando i modelli di governance delle infrastrutture materiali e immateriali del contesto di riferimento, strutturando metodi e strumenti di ascolto continuativo di quelle stesse Pmi, perché portatrici di esperienze cognitive verso clienti e mercati e nei confronti dei nuovi modelli di acquisto generati dall´evoluzione degli stili di vita. Nei mesi scorsi, promossi dall´assessore al Turismo della Regione Liguria Margherita Bozzano, si sono svolti incontri nelle quattro province liguri e i focus group di lavoro con 250 responsabili delle istituzioni locali, associazioni di categoria, Stl (Sistemi Turistici Locali) e gli esperti di logistica, trasporti e formazione. Una scelta, quella della Regione Liguria, per dare voce alle imprese, orientare e arricchire di contenuti il nuovo portale turistico regionale , costruire nuove formule competitive in termini di organizzazione e integrazione dell´offerta ricettiva, culturale, ambientale e logistica. E il web, che negli scambi turistici registra oltre il 72% degli acquisti di vacanze sarà un tema decisivo degli approfondimenti con le imprese. .  
   
   
VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO E DEL “PRODOTTO LAZIO”  
 
Esperti del settore si sono riuniti il 29 ottobre alla “Sapienza” di Roma per discutere del tema “Arte e Cultura dell’ambiente dei territori Dop – Doc – Docg”. Dall’ enogastronomia all’ economia, dalla cultura allo sviluppo del territorio fino alle prospettive future del settore: sono state queste le tematiche trattate al convegno “Lazio: Cultura Enogastronomica dalla Tradizione all’Eccellenza”. L’incontro è stato organizzato dal consorzio Co. Vi. Ro, che da 25 anni si occupa di fornire informazioni sulla qualità dei prodotti enologici. Moderati da Giancarlo Panarella, direttore di Enopress, sono intervenuti diversi esperti del settore fra cui l’On. Francesco Saponaro della Commissione Attività Produttive della Regione Lazio a cui è affidata l’apertura del convegno: “Una lodevole iniziativa a cui plaudo per la propria finalità che va a tutela del made in Lazio quindi della tradizione e dell’eccellenza laziale. I prodotti enogastronomici della regione devono essere difesi da tutti gli attori della filiera e dalle istituzioni locali”. Il Presidente di “Arte dei Vinattieri”, Claudio Arcioni ha posto invece l’attenzione sull’argomento “Lazio, una tradizione millenaria in evoluzione”: “Bisogna coniugare il passato, la tradizione, col futuro. Oltre all’eccellenza, che deve essere sempre garantita, bisogna creare un’immagine del prodotto; determinarne l’attrattiva che in questo momento manca. Noi abbiamo la possibilità di farlo attraverso i turisti che affollano le strade del nostro territorio; bisogna offrire loro il meglio al fine di renderli ambasciatori nel mondo, dell’unicità dei nostri prodotti. Piergiorgio Tupini, presidente dell’Accademia della Cultura Enogastronomica, attraverso l’intervento su “Sviluppo e cultura dell’enogastronomia del Lazio” ha evidenziato l’importanza della riscoperta della cucina popolare che “dovrebbe essere sempre accompagnata da una evoluta cultura dell’ospitalità: l’eccellenza dei prodotti e un servizio cortese costituiscono il mix necessario per il consolidamento dell’ enogastronomia italiana nel mondo”. “Arte, cibo e vigneti del territorio” è stato il tema introdotto invece dal presidente di “Le Vigne del Lazio” il dott. Fabrizio Santarelli che ha puntato l’attenzione sulla necessità di coniugare qualità enologica e bellezza del territorio. Al Convegno sono intervenuti anche Ian D’agata, direttore della “Guida ai migliori vini del Lazio 2010” che ha trattato il tema :”I vini del Lazio nelle guide e nell’immaginario” e Lino Cascioli autore del volume “Lazio i tesori artistici” e Mauro Maccario, autore del volume “I vini pontini” .  
   
   
UMBRIA: MANIFESTAZIONI STORICHE  
 
“Le manifestazioni storiche rappresentano un aspetto fondamentale dell’identità dell’Umbria, che ha le sue radici robuste nella storia, nell’arte, negli stili di vita, nella passione di tanti cittadini. Per questo motivo vogliamo valorizzarle e sostenerle, rifuggendo da chi intende relegarle a rappresentazioni folcloristiche”. Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, introducendo stamani i lavori del convegno organizzato dall’Assessorato alla Cultura per illustrare la nuova legge regionale (n. 16/2009) che disciplina le manifestazioni storiche e per confrontarsi sul suo percorso attuativo. All’incontro, che si è svolto a Palazzo Donini ed è stato concluso dall’assessore regionale Silvano Rometti, hanno preso parte rappresentanti dei Comuni, dell’”Anci” e di enti e associazioni che organizzano manifestazioni storiche. “A testimoniare quale importanza la Regione attribuisca alla sua storia e alla sua identità – ha sottolineato la presidente Lorenzetti – è la scelta di raffigurare i tre Ceri di Gubbio nello stemma. E nello Statuto regionale è contenuto più volte il riferimento alle radici storiche dell’Umbria, come valore e risorsa da difendere e valorizzare”. “Con la legge regionale, la prima in Italia se si considera il suo approccio più sistemico rispetto alle normative di altre Regioni – ha detto ancora - sosteniamo fortemente le manifestazioni dietro alle quali c’è un accurato lavoro di ricerca storica e che esprimono la coesione della comunità locale. Rappresentano la vitalità e l’autenticità dell’Umbria, uno degli elementi che fanno sì che la nostra regione sia scelta per viverci, lavorarci o per una vacanza. La rete delle manifestazioni storiche deve essere parte integrante della nostra attrattività turistica; con la legge 16 – ha concluso - ci proponiamo di qualificarla e promuoverla sempre più, disincentivando quelle iniziative che non rispondano a requisiti di qualità”. “La legge regionale entrerà a regime nel 2010 – ha rilevato il direttore regionale ai Beni e alle Attività culturali Ernesta Maria Ranieri – Si sta intanto costruendo il percorso operativo, condividendolo con istituzioni e associazioni come è avvenuto per la legge, frutto di un attento lavoro e dell’unificazione di due proposte, una d’iniziativa della Giunta e l’altra di tre consiglieri regionali del Pd. Attraverso la legge – ha aggiunto – si disciplina un settore importante, che conta 50 manifestazioni rilevanti cui si aggiungono numerose ricorrenze ed eventi che si interfacciano con cultura, storia, tradizioni e territorio”. “Per meritarsi il titolo di ‘storica’ – ha rilevato Ranieri – la manifestazione deve essere caratterizzata da rigore storico, legame con il territorio, da un substrato artistico. Si costituirà un elenco regionale, in cui è inserita automaticamente la Festa dei Ceri di Gubbio, cui la legge riserva uno spazio unico e particolare, e verrà predisposto un Calendario annuale, frutto di una programmazione partecipata. Se la nomina del Comitato tecnico-scientifico, un altro degli strumenti previsti dalla legge, sarà ad opera della nuova Giunta regionale – ha concluso – le linee di indirizzo dell’attuale esecutivo per il Regolamento consentiranno l’avvio di tutto il percorso e verrà predisposta una prima modulistica per stilare elenco e calendario, in modo che il 2010 sia l’anno di avvio di quanto previsto dalla nuova normativa”. “Con la legge 16 – ha ribadito l’assessore alla Cultura Silvano Rometti nel concludere l’incontro - la Regione Umbria, si è dotata di un importante strumento per valorizzare e qualificare un patrimonio della cultura umbra, parte integrante delle nostre comunità, una delle eccellenze da difendere e promuovere anche ai fini dello sviluppo economico legato alla rivitalizzazione dei centri storici e al turismo”. “Vogliamo accompagnare e sostenere il processo di crescita delle manifestazioni storiche – ha proseguito – che saranno selezionate in base a criteri rigorosi e trasparenti, senza discriminazioni, in modo da esaltare e valorizzare quegli eventi che sono espressione del patrimonio storico e culturale umbro. Assoluto rilievo – ha ricordato Rometti – è riservato alla Festa dei Ceri di Gubbio, la cui specificità è riconosciuta da un apposito articolo e sarà ribadita nel Regolamento attuativo che si sta predisponendo. La legge e il Regolamento – ha concluso – garantiranno una razionalizzazione del settore che consentirà di realizzare una programmazione integrata delle numerose iniziative che si svolgono in Umbria, riducendo le sovrapposizioni come è avvenuto per lo spettacolo, e valorizzeranno il ruolo dei tanti volontari che si impegnano, nel rispetto della veridicità storica e delle tradizioni, per non disperdere la memoria storica e l’identità storico-culturale dell’Umbria”. Roberto Pileri, presidente dell’”Amsu” (Associazione Manifestazioni Storiche dell’Umbria), ha ricordato come, quattro anni fa, l’associazione presentò una proposta di Legge regionale che ora è “una realtà. È un punto di arrivo e allo stesso tempo di partenza, che servirà ad imprimere un vigore nuovo alle manifestazioni storiche umbre”. “Le competenze organizzative richieste dalle organizzazioni delle rievocazioni storiche sono sempre più complesse – ha aggiunto Pileri - Dall’aspetto promozionale a quello sportivo, da quello economico-amministrativo al culturale, tutto concorre a tenere alto il livello di una rievocazione storica. La legge regionale n°16 del 2009 va nella direzione del processo di trasformazione e crescita che gran parte delle manifestazioni umbre stanno subendo. La costituzione di un elenco e di un calendario delle feste – ha rilevato ancora - la regolamentazione di somministrazioni di alimenti e bevande, il riordino di finanziamenti pubblici e privati sono e saranno strumento essenziale per la crescita e la qualificazione dell’espressione della memoria storica in Umbria”. Al convegno, che ha offerto anche uno spaccato sul quadro normativo delle altre Regioni, è intervenuto tra gli altri il presidente della Federazione Italiana Giochi Storici, Carlo Capotosti, che si è soffermato sull’importanza del gioco e della manifestazione storico-rievocativa che ha fatto emergere la necessità di una normativa. “Alcuni Ministeri – ha detto -cominciano a sentire la necessità di consultare le federazioni per legiferare riguardo alle varie attività dei giochi storici: il Ministero della Salute, del Lavoro e delle Politiche sociali per la normativa riguardante cavalieri e cavalli, il Ministero dell’Interno per le armi nei cortei e il Ministero dei Beni e Attività culturali per quanto di propria competenza. Ci sarà presto un vero riconoscimento del gioco e della manifestazione storico-rievocativa – ha concluso - con normative regolanti e agevolazioni per incentivarli”. La Scheda. In dodici articoli, la legge regionale n. 16/2009 “Disciplina delle manifestazioni storiche” si propone di promuovere e valorizzare le rappresentazioni di tipo rievocativo che rispettano criteri di veridicità storica e quelle manifestazioni radicate nella tradizione delle comunità locali che ripropongono modi di vita, usi, costumi caratteristici dell’identità regionale, di particolare valore culturale, “al fine di favorire la conoscenza delle tradizioni regionali e del territorio e lo sviluppo del turismo culturale, la rivitalizzazione dei centri storici in cui le manifestazioni hanno luogo, l´aggregazione e la coesione sociale attraverso il ruolo del volontariato e dell´associazionismo”. Un ruolo di rilievo è assegnato alla Festa dei Ceri di Gubbio che la Regione (art. 3) riconosce come la più arcaica espressione culturale dell´identità regionale. La legge regionale prevede l’istituzione di un Elenco delle manifestazioni storiche dell’Umbria, alla cui gestione provvede la struttura organizzativa della Giunta regionale, al quale possono accedere le manifestazioni organizzate in maniera continuativa da almeno cinque anni. Si prevede poi un Calendario annuale (art. 5), predisposto insieme agli enti locali e agli altri soggetti pubblici e privati che organizzano le manifestazioni, allo scopo di evitare sovrapposizioni e favorire la distribuzione nell’intero anno. Un Comitato tecnico-scientifico (art. 6) composto da due dirigenti regionali e due esperti di cultura e storia regionale locale, di cui uno indicato dalla Federazione Italiana Giochi Storici, esprimerà il parere ai fini dell’iscrizione delle manifestazioni storiche nell’Elenco e della concessione dei finanziamenti con finanziamenti regionali o di altri soggetti pubblici e privati (previsti dall’art. 9). In base alla legge, le manifestazioni storiche iscritte nell’Elenco “fanno parte dell’offerta turistica integrata delle eccellenze dell´Umbria e possono essere inserite nell’ambito dei progetti e prodotti integrati e collettivi”. Viene normata anche l’eventuale somministrazione di alimenti e bevande, per garantire la tipicità dei prodotti. Sarà un Regolamento (art. 10) a determinare requisiti e modalità per l’iscrizione nell’Elenco e l’inserimento nel Calendario annuale, così come criteri e modalità di assegnazione dei contributi. In particolare, per la concessione del sostegno finanziario, si vuol perseguire “l’obiettivo della qualificazione delle manifestazioni storiche”, privilegiando quelle che “hanno rilevanza nazionale e internazionale; hanno una rilevanza storico-culturale particolarmente significativa ai fini della valorizzazione del territorio e della promozione turistica anche per effetto di eventi connessi che si protraggono nell´arco di tutto l’anno; privilegiano i centri storici quale sede degli eventi; privilegiano la valorizzazione dei prodotti tipici legati alla comunità locale di riferimento; privilegiano l’elemento storico rievocativo”. Entro due anni dall’entrata in vigore della legge, verranno valutati in Consiglio regionale i risultati ottenuti nella qualificazione e promozione delle manifestazioni storiche dell’Umbria .  
   
   
ABRUZZO: TURISMO:VERSO MIGLIORE PROMOZIONE DELL´ABRUZZO ALL´ESTERO - DI DALMAZIO,INVESTIMENTI E PRESENZA SU MERCATI INTERNAZIONALI  
 
Favorire ed ampliare la conoscenza dei territori da favola che l´Abruzzo è in grado di regalare ai suoi visitatori e compiere investimenti mirati, principalmente nel comparto dei servizi, per sviluppare, in maniera ulteriore, le politiche turistiche. Sono le due maggiori "mission" che secondo l´assessore al Turismo, Mauro Di Dalmazio, la Regione Abruzzo ha il dovere di perseguire per rendere omaggio alla straordinaria bellezza di questa terra ed alle emozioni ed alle suggestioni che riesce a donare a chi quotidinamente la abita. Un programma articolato di interventi che l´assessore Di Dalmazio ha illustrato, questa mattina, a Chieti Scalo, nel polo fieristico della locale Camera di Commercio, in occasione di un incontro con la stampa estera di settore nell´ambito della rassegna sul turiamo natura "Ecotur". All´odierna conferenza stampa hanno preso parte anche il nuovo direttore generale dell´Enit, Paolo Rubini, ed Enzo Gianmmarino, presidemte di Ecotur. "In questi mesi - ha affermato Di Dalmazio - abbiamo già posto le basi per promuovere l´immagine della Regione sui mercati internazionali e, in collaborazione con l´Enit e con il Ministero per il Turismo, riuscire ad intercettare parte dei flussi turistici provenienti da quei Paesi maggiormente interessati all´Italia ed alla qualità e varietà dell´offerta turistica che una regione come l´Abruzzo è in grado di fornire. Per questo, abbiamo messo in piedi un corposo programma di iniziative - ha proseguito l´assessore - come educational tour, press tour ed una presenza strategica delle nostre strutture nei principali mercati esteri". E´, peraltro, di qualche giorno fa la presenza dello stesso assesore Di Dalmazio a New Yok in occasione di un evento organizzatro dall´Enit cosi come era accaduto qualche settimana prima a Londra ed a Mosca. "Dell´abruzzo - ha concluso l´assessore - colpisce molto la prerogativa di essere il territorio che, in rapporto, alla sua estensione, ha la maggiore percentuale di aree protette. Più di un terzo del totale ed è questa, insieme alla incredibile varietà di paesaggi ed alla conservazione di borghi medioevali, il nostro grande punto forza da veicolare all´estero". Il direttore generale dell´Enit, Paolo Rubini, dal canto suo ha voluto mettere in risalto "la circostanza che, nel programma di Governo, il turismo rappresenta il settore per il quale si prevede il maggior sviluppo in termini di Pil ed il fatto che l´Abruzzo rappresenta, soprattutto per il turismo estero, la migliore combinazione possibile di turismo balneare, montano e di turismo natura che poi è il segmento che Ecotur si propone di presentare ad operatori di settore ed al pubblico dei potenziali visitatori" .  
   
   
TOSCANA: PUBBLICATO IL BANDO REGIONALE PER PROMUOVERE INTERVENTI COORDINATI DI SVILUPPO I COMUNI. SCADE IL 30 NOVEMBRE  
 
«Creare l’ambiente idoneo a produrre e realizzare un insieme coordinato di interventi pubblici e privati, coerenti con l’obiettivo di garantire al turismo toscano uno sviluppo competitivo e sostenibile, partendo da una prima selezione sperimentale di destinazioni turistiche locali». E´ quanto si prefigge, come afferma l´assessore al turismo, cultura e commercio Paolo Cocchi, il bando rivolto ai Comuni che sarà pubblicato domani sul Burt e che stanzia 600. 000 euro (per il 2009) per la creazione di “Osservatori turistici di destinazione”, cioè sistemi permanenti di confronto e di misurazione dei fenomeni collegati al turismo nell´ottica della competitività e sostenibilità dei processi di sviluppo. Saranno ammessi alla selezione (la scadenza è il 30 novembre prossimo) i Comuni toscani che nei propri a tti di programmazione hanno già espressamente individuato degli obiettivi di sviluppo sostenibile e competitivo delle attività turistiche. Al finanziamento dei progetti, che dovranno concludersi entro il 30 giugno 2011, la Regione parteciperà fino all´80% dell´importo complessivo e fino a un massimo di 80. 000 euro. I criteri e i parametri di priorità che saranno utilizzati per valutare le proposte saranno applicati alle diverse tipologie turistiche: balneare, arte/affari, termale, montagna, campagna/collina e Via Francigena (in base al tracciato identificato dal Ministero dei Beni Ambientali e culturali). Le richieste di finanziamento saranno valutate dagli uffici regionali dell´area di coordinamento per le politiche per il turismo, commercio e attività terziarie. «Il bando- spiega Cocchi – vuole dare forza e incisività, facendo leva anche sul modello innovativo della rete europea Necstour, a reti locali di protagonis ti del turismo pronti ad impegnarsi su alcuni principi fondanti, come la promozione di adeguati strumenti di concertazione per attuare la pratica del dialogo sociale e garantire la partecipazione in tema di sviluppo sostenibile del turismo, oltre a presidiare questi ambiti tematici per garantire una vera operatività e applicabilità delle politiche per il turismo sostenibile». Del nuovo bando, che attua il progetto speciale “Toscana turistica sostenibile e competitiva” approvato il mese scorso dalla Giunta regionale, si parlerà anche nella prossima edizione di Euromeeting, in programma il 5 e il 6 novembre alla Fortezza da Basso, e in particolare nella sessione pomeridiana della giornata di apertura, espressamente dedicata alle esperienze europee su questi argomenti .  
   
   
CONCLUSI I LAVORI DI MEDSEA 09 IN MONTENEGRO  
 
Il Mediterraneo e l’Adriatico opportunità per andare oltre la crisi. Ma occorre una mobilitazione per la sua efficace tutela. Si sono conclusi il 28 ottobre i lavori di Medsea 2009, la manifestazione in Montenegro promossa dall’associazione ecologico scientifica Mareamico e sostenuta dal Ministero per l’Ambiente e dal Ministero per le Politiche Agricole. Presenti nella giornata di oggi tra gli altri il Ministro dei Trasporti del Montenegro On. Andrija Lompar ed il Ministro per la Qualità della Vita della Tunisia On. Mohamed Milika. I lavori della giornata di conclusione sono stati centrati sulle opportunità di sviluppo economico potenzialmente derivanti da una più stretta collaborazione in termini di collegamenti marittimi anche in termini di sviluppo dei traffici commerciali e del turismo. Una sessione è stata dedicata alla necessità di una maggiore collaborazione tra i porti italiani, in particolari quelli pugliesi, ed il Porto di Bar in Montenegro, con la partecipazione del dott. Francesco Mariani, Vice Presidente di Assoporti e Presidente dell’autorità dei Porti del Levante e del dott. Deda Delovic, Direttore del Dipartimento sviluppo del Porto di Bar. “A fronte della riduzione del 30% dei traffici del mediterraneo, le prospettive di sviluppo in futuro sono positive, per il 2018 si pensa vi sia una crescita del 18% , dei cui il 25% del traffico di petroliere. Una opportunità straordinaria che, se gestita con attenzione alle regole del rispetto ambientale, potrebbe già di per sé contribuire alla crescita italiana e all’uscita dalla crisi. Sempre ricordando la vulnerabilità del Mediterraneo e dell’adriatico nello specifico, che presuppone grande attenzione agli standard europei di sostenibilità ambientale, ad esempio agli sversamenti volontari in acque internazionali, che contribuiscono all’inquinamento da idrocarburi più degli incidenti, che pure hanno una maggiore visibilità mediatica. Nel Mediterraneo ogni anno si sversa l’equivalente di una nave intera di petrolio” – ha dichiarato l’Ammiraglio Roberto Patruno della Guardia Costiera. “Occorre però guardare all’area adriatica come un’ opportunità da percorrere e subito. Oggi vi sono aziende pugliesi che raggiungono i paesi dell’est passando per il Tarvisio, con aggravi significativi dei costi e degli impatti ambientali – ha aggiunto Mariani – Per questo oggi avviare il progetto di un corridoio tra Bari a Bar e da Bar, attraverso i collegamenti ferroviari, all’Europa dell’est, rappresenta un’opportunità per tutto il sud Italia”. “ La collaborazione tra i paesi del Mediterraneo deve andare oltre l’episodicità e la frammentazione su mille progetti di cooperazione internazionale, per andare verso un confronto continuo sui temi dello sviluppo marittimo dei traffici commerciali ma anche del necessario controllo degli impatti ambientali – ha aggiunto il Ministro Milika – Occorre insomma un luogo di confronto serrato e continuo che coinvolga Governi, organizzazioni no profit e ricerca scientifica, affinché si possano cogliere le opportunità di sviluppo senza dimenticare che il Mediterraneo è una risorsa esauribile. ” .  
   
   
VIAGGIAREINPUGLIA.IT: IN CRESCITA  
 
Aumentano i collegamenti al Portale del turismo della Regione Puglia. Oltre 40mila utenti (160mila visualizzazioni di pagine) si sono collegati al Portale www. Viaggiareinpuglia. It durante lo scorso mese di settembre determinando una crescita percentuale del 40,12 percento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un totale di circa 400mila visite da gennaio ad agosto 2009. L’aumento - documentato da un report di Google Analytics – è stato registrato anche per tutto il periodo che va da gennaio ad agosto 2009 con punte massime nei mesi di febbraio, giugno e luglio. Gli aumenti degli accessi al sito – per il mese di settembre - provengono dai Paesi esteri: +48,79 dalla Germania; +101% dagli Usa; +62,76 dal Regno unito; +64,82 dalla Svizzera; +80,80% dall’Austria; +88,99 dal Belgio; +120% dal Canada; +10,85 Francia. Ma anche dall’Italia con un +36,89%. “Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti che ci spingono a lavorare sempre meglio e di più”. Ha dichiarato l’assessore al Turismo della Regione Puglia, Magda Terrevoli. “Abbiamo puntato sul web perché siamo consapevoli che oggi l’affermazione corre sul filo dei social network. Il Portale ‘viaggiareinpuglia. It’ non è nuovo a successi, di recente gli è stato conferito il premio ‘Bit Award’ 2009 come ‘miglior portale per navigabilità, accessibilità e aggiornamento dei contenuti’ secondo uno studio effettuato dall’università romana La Sapienza”. “Stiamo lavorando ad un Piano strategico della comunicazione che punti a fidelizzare i mercati già acquisiti, ma soprattutto a crearne di nuovi”. .  
   
   
LECCE: CONFERENZA SU TURISMO RELIGIOSO  
 
“Il turismo religioso rappresenta un segmento di mercato dell’economia pugliese in continua crescita, considerato ormai il volano per lo sviluppo del comparto a livello mondiale, perché può contare su oltre 300milioni di viaggiatori all’anno che generano un fatturato di circa 18miliardi di dollari”, ha commentato l’assessora regionale al Turismo, Magda Terrevoli, intervenendo all’inaugurazione della conferenza internazionale ‘Tourism, Religion e Culture’ organizzato dall’università del Salento in collaborazione con l’assessorato al Turismo della Regione Puglia. “Il turismo religioso si impone oggi sul mercato domestico con un +20% e su quello internazionale con un +36%, generando in Italia un giro d’affari di oltre 4miliardi di euro. Vale a dire, il 6% del totale del fatturato del turismo. Si presenta come un fenomeno in evoluzione caratterizzato dalla capacità di valorizzare una nuova cultura del viaggio e, dunque, capace di contribuire a destagionalizzare i flussi incoming. Una tendenza che si sta sempre più collocando tra fede, arte, cultura e natura, rispondendo alla domanda sempre più crescente di destinazioni che devono avere identità e caratteri di unicità”. “La conferenza internazionale in svolgimento a Lecce segna un momento importante nell’incontro tra la domanda e l’offerta. Molti i buyers accreditati provenienti da tutto il mondo. Il successo di questo importante segmento di mercato dell’economia turistica della Puglia è frutto di un lavoro di squadra tra imprenditori, operatori, associazioni di categoria, enti e istituzioni, senza il quale la Puglia non avrebbe raggiunto il saldo attivo registrato di recente”, ha concluso l’assessora Terrevoli .  
   
   
LA MEETING INDUSTRY ITALIANA ALLA FIERA EIBTM CON ENIT  
 
Gli operatori italiani prenderanno parte all’importante manifestazione di Barcellona attraverso la formula già collaudata con successo a fine maggio a Francoforte. Grande la soddisfazione del Presidente Federcongressi Paolo Zona. È ufficiale: la meeting & incentive industry italiana prenderà parte anche a Eibtm (la fiera internazionale di settore in programma a Barcellona dal 1° al 3 dicembre) con una rappresentanza unitaria di operatori sotto l’egida di Enit, l’Ente nazionale per il turismo. La conferma è giunta da Paolo Rubini, neo-direttore generale di Enit, e da Eugenio Magnani, coordinatore della Struttura per il rilancio dell’immagine dell’Italia presso il Ministero del Turismo. Si ripeterà dunque in terra spagnola il format varato con ottimi risultati a Francoforte lo scorso maggio, in occasione di Imex, l’altra grande fiera europea di categoria: uno spazioso ed elegante stand (440 metri quadri su due livelli), una reception a indirizzare i visitatori e accogliere le delegazioni, e una rappresentanza di operatori (convention bureau, alberghi e catene alberghiere, agenzie Pco, incentive house, fornitori) accuratamente selezionati secondo i criteri di qualità già appartenuti al network interregionale Italia for Events (Ife). La partecipazione si annuncia un successo ancor prima di cominciare: a oggi sono pervenute ben 71 dichiarazioni di interesse da altrettanti potenziali espositori, il che fa ragionevolmente presagire un’effettiva presenza di 40-45 operatori, in linea con le passate edizioni. «Esprimo grande soddisfazione per questo annuncio, che conferma la credibilità e l’efficienza della sinergia istituzionale avviata da ormai non pochi anni anche per merito di Federcongressi. Abbiamo scongiurato il rischio di privare i nostri operatori di una partecipazione unitaria e ufficiale, sotto il “cappello” dell’Ente nazionale per il turismo, al pari di quanto avviene per tutti gli altri Paesi. E, cosa ancor più importante, abbiamo confermato il rapporto tra la nostra industria congressuale e l’Enit e il Ministero del Turismo, con i quali ci avviamo a dare forma definitiva all’autorevole eredità di Ife. Vorrei porgere un sentito ringraziamento a quanti si sono prodigati perché tutto ciò avvenisse: la coordinatrice dell’area Attività strategiche di Federcongressi Stefania Agostini, il direttore generale di Enit Paolo Rubini, col quale mi congratulo per il nuovo incarico, il direttore dell’Ufficio relazioni esterne di Enit Massimo Bartolucci, lo stesso Eugenio Magnani e, in modo del tutto speciale, il Ministro Michela Vittoria Brambilla, che ha confermato una volta di più la sensibilità e la competenza con cui segue la nostra industria». Www. Federcongressi. It! .  
   
   
NELLA CONTROVERSIA PAXIS LA CORTE DECRETA A FAVORE DELLA IATA  
 
L’associazione Internazionale del Trasporto Aereo (Iata) ha vinto con verdetto a maggioranza della Corte la controversia contro Travelport su Paxis (Passenger Intelligence Services). Il 1 ottobre la Corte del Distretto di Amsterdam ha respinto l’istanza presentata da Travelport che richiedeva un’ingiunzione per bloccare l’utilizzo da parte di Iata dei dati relativi alle compagnie aeree contenuti nei database di Travelport per Paxis. “La Iata ha vinto un’importante battaglia legale che risulterà utile a mantenere competitivi i prodotti derivanti dalla transazione dei dati delle compagnie aeree. La decisione della Corte olandese afferma il diritto delle compagnie aeree di ottenere profitti derivanti dalla commercializzazione dei propri dati,” ha detto Giovanni Bisignani, Direttore Generale e Ceo di Iata. Paxis è uno strumento di analisi delle informazioni commerciali delle compagnie aeree costituito in parte dai dati raccolti dallo stesso mediante i propri sistemi Bsp (Billing and Settlement Plans) N. D. T1, alcuni dei quali contenuti nelle banche dati di parti terze. Alla fine di agosto, Travelport aveva intentato un’ingiunzione preliminare contro l’utilizzo della Iata dei dati Bsp di Paxis. In questa circostanza Travelport sosteneva che la direttiva Ce sui database riconosceva il diritto di controllo dell’utilizzo dei dati elaborati dal proprio database e trasmessi ai sistemi di gestione Bsp di Iata per conto delle proprie compagnie aeree clienti. Il 1°ottobre, la Corte del Distretto di Amsterdam ha respinto l’istanza da parte di Travelport, dando in pratica ragione alla Iata. “Questa decisione porta chiarezza e buon senso nell’evoluzione del complesso intergioco tra la direttiva sui database della Ce ed i principi della legge Ce sulla concorrenza. Siamo soddisfatti di poter continuare a fornire alle compagnie aeree un efficiente strumento dati competitivo che funge da supporto nei processi decisionali importanti della loro attività operativa,” ha detto Bisignani .