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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Gennaio 2010
COME SEGUIRE LE AUDIZIONI DEI COMMISSARI EUROPEI  
 
 Bruxelles, 12 gennaio 2010 - Il Parlamento europeo si è attrezzato per permettere a tutti i cittadini europei di seguire l´importante esercizio di democrazia rappresentato dalle audizioni dei commissari designati. Un sito speciale, lo streaming in diretta e un forum di discussione sono alcune novità. Leggi le istruzioni e preparati: si comincia lunedì! Un sito web speciale - Un sito web in 22 lingue fornirà informazioni aggiornate ed esaustive sulle audizioni. Trovi già online: Il programma completo delle 26 interviste dall´11 al 19 gennaio. Il profilo e il Cv di ogni candidato. Le risposte scritte alle domande poste dagli europarlamentari in dicembre. La spiegazione dettagliata dalla procedura, per capirne i passaggi fondamentali. Durante le audizioni dal sito potrai: Seguire lo streaming in diretta, o guardare le registrazioni in seguito. Leggere i comunicati stampa dettagliati, i discorsi di tutti i commissari e il resoconto completo di ogni audizione, che verranno caricati online poco dopo la fine dell´incontro. Se hai poco tempo, basterà guardare la sintesi della giornata nei video realizzati da Europarltv o leggere cos´è successo negli articoli sulla prima pagina del sito. Facebook: un dibattito fra cittadini - Finalmente anche tu potrai dire la tua suoi nuovi commissari! Abbiamo aperto un forum di discussione su Facebook, per permettere agli internauti di scambiare le loro opinioni e vedere cosa ne dicono gli altri. Flickr: un´immagine vale più di mille parole - Per questo le audizioni saranno raccontate anche negli scatti del nostro fotografo. Le trovi sulla pagina Flickr del Parlamento europeo. Anche sulle foto. Puoi dire la tua! Twitter: bastano pochi secondi per restare aggiornato - Se segui il nostro flusso di notizie su Twitter. Ti informeremo dell´inizio di ogni audizione e metteremo i link a tutti i materiali più interessanti pubblicati sul sito. .  
   
   
IERI AL VIA LE AUDIZIONI DEI NUOVI COMMISSARI EUROPEI  
 
Bruxelles, 12 gennaio 2010 - Il Parlamento europeo per permettere a tutti i cittadini di seguire l´importante esercizio di democrazia rappresentato dalle audizioni individuali dei commissari designati dà la possibilità di seguire le audizioni sui seguenti siti online: - Via Europarl, la live streaming sul sito Europarl accessibile via Ep live zone, al sito www. Europarl. Europa. Eu/wps-europarl-internet/frd/live/live. Program?language=en - Via Europarltv, la live streaming sul sito Europarltv accessibile via live zone, al sito www. Europarltv. Europa. Eu/parliamentlive. Aspx - in diretta ai siti: http://live. Europarl. Europa. Eu/asx/ext/audition01. Asx e http://live. Europarl. Europa. Eu/asx/ext/audition02. Asx Inoltre, sono già disponibili online: le informazioni relative al programma completo delle 26 audizioni che si terranno dall´11 al 19 gennaio, il profilo e il Cv di ogni candidato, le risposte scritte alle domande poste dagli Eurodeputati e, infine, la spiegazione dettagliata della procedura. Il Commissario italiano designato all´Industria e all´Imprenditoria Antonio Tajani sosterrà l´audizione a Strasburgo lunedì 18 gennaio alle ore18. 00 . Tutte le informazioni sono disponibili sul sito: www. Europarl. Europa. Eu .  
   
   
UE. ANTITRUST: MIGLIORANO LA TRASPARENZA E LA PREVEDIBILITÀ DEI PROCEDIMENTI  
 
Bruxelles, 12 gennaio 2010 - Per migliorare ulteriormente i procedimenti in materia di concorrenza e in particolare la trasparenza e la prevedibilità delle indagini della Commissione in casi di intese e di abuso di posizione dominante (procedimenti antitrust), la direzione generale ‘Concorrenza’ ha recentemente pubblicato sul sito Europa alcuni documenti che spiegano in dettaglio gli obiettivi e il funzionamento di tali procedimenti. I documenti sono immediatamente applicabili, ma la Commissione invita gli interessati a presentare, entro il 3 marzo 2010, le loro osservazioni, di cui potrà tenere conto per apportare eventuali modifiche. La spiegazione si articola in tre documenti, le "Migliori pratiche relative ai procedimenti antitrust", le "Migliori pratiche relative alla presentazione di elementi di prova di natura economica" (sia per i procedimenti antitrust che per i procedimenti in materia di concentrazioni) e gli "Orientamenti sul ruolo dei consiglieri-auditori nel quadro dei procedimenti antitrust". Tali documenti permetteranno alle imprese oggetto di indagini di capire meglio come si svolge l’indagine, che cosa si possono aspettare dalla Commissione e che cosa la Commissione si aspetta da loro. Il Commissario responsabile per la Concorrenza, Neelie Kroes, ha osservato: “La Commissione ha sempre dato la massima priorità al rispetto delle procedure e all’imparzialità nei procedimenti antitrust. I tre documenti in oggetto garantiranno alle imprese maggiori sicurezza e trasparenza per quanto riguarda i rapporti con la Commissione nel contesto di un procedimento antitrust. Invito cordialmente tutte le parti interessate a presentare osservazioni su come potremmo migliorare ulteriormente le nostre procedure". Migliori pratiche relative ai procedimenti antitrust - Le "Migliori pratiche relative ai procedimenti antitrust" spiegano al lettore tutti gli aspetti dei procedimenti antitrust, dalle modalità applicate dalla Commissione per decidere se dare priorità ad un determinato caso fino all´eventuale adozione di una decisione in merito. Lo scopo delle migliori pratiche è migliorare ulteriormente le procedure, aumentando la trasparenza e garantendo al contempo l’efficacia delle inchieste della Commissione. Quest’ultima modificherà alcuni aspetti importanti delle sue procedure, in particolare: - aprendo in tempi più brevi i procedimenti d´indagine formale, già al completamento della fase iniziale di valutazione; - proponendo alle parti di partecipare a riunioni in cui fare il punto della situazione nei momenti chiave dei procedimenti; - divulgando i contributi più importanti, in particolare concedendo un accesso rapido alla denuncia, in modo che le parti possano esprimere le proprie osservazioni già nella fase dell’inchiesta; - annunciando pubblicamente l’apertura e la chiusura dei procedimenti, nonché la data d’invio della comunicazione degli addebiti; - fornendo orientamenti concreti sull’impiego del nuovo strumento delle procedure d’impegno. Orientamenti sul ruolo dei consiglieri-auditori - I consiglieri-auditori sono i garanti indipendenti dei diritti della difesa e di altri diritti procedurali delle imprese coinvolte in un procedimento in materia di concorrenza. Lo scopo degli orientamenti è rendere più trasparente il ruolo dei consiglieri-auditori. Il documento non soltanto definisce i diversi compiti previsti dal mandato dei consiglieri-auditori, ma descrive anche come tali compiti vengono eseguiti. Esso precisa inoltre il modo in cui le imprese possono trarre il massimo profitto dalle audizioni. Inoltre, gli orientamenti forniscono alle imprese oggetto di indagini, ai denuncianti e ai terzi istruzioni su come rivolgersi ai consiglieri-auditori per garantire lo svolgimento corretto del procedimento. Infine, il documento descrive l’obbligo di informazione e il ruolo consultivo che i consiglieri-auditori svolgono nei confronti del Commissario responsabile della concorrenza, del collegio dei Commissari e dei destinatari delle decisioni della Commissione. Migliori pratiche relative alla presentazione di elementi di prova di natura economica - Tenuto conto dell´importanza sempre maggiore dell´economia nei casi complessi, i servizi della Commissione che si occupano di concorrenza richiedono spesso, nel quadro delle indagini, informazioni relative a dati economici fondamentali (per esempio, per realizzare le analisi econometriche). Le parti presentano inoltre, spesso di propria iniziativa, argomentazioni basate su teorie economiche complesse. Le migliori pratiche in materia indicano i criteri da rispettare per rendere più omogenea la presentazione degli elementi di prova di natura economica e illustrano allo stesso tempo le pratiche seguite dalle unità dei servizi della concorrenza incaricate di seguire i singoli casi e dall’economista .  
   
   
UE, IL FUTURO DELLA POLITICA DI COESIONE NELLE REGIONI PIÙ RICCHE: È DISPONIBILE UN NUOVO DOCUMENTO DI LAVORO  
 
 Bruxelles, 12 gennaio 2010 - I servizi della Commissione europea per la politica regionale (Dg Regio) hanno realizzato il terzo documento di lavoro dedicato alla ricerca e agli indicatori regionali. Quest’ultimo documento analizza il futuro della politica di coesione nelle regioni più ricche e passa in rassegna le argomentazioni riguardanti tale questione controversa. Il dibattito verte per lo più sul seguente aspetto: la politica di coesione è considerata essenzialmente uno strumento di distribuzione o piuttosto una politica tesa a promuovere lo sviluppo e il cambiamento economico? Il documento si prefigge di esporre concisamente entrambi i tipi di argomentazioni e di suggerire alcune soluzioni. Http://ec. Europa. Eu/regional_policy/sources/docgener/work/2009_03_richer. Pdf .  
   
   
INDAGINE SUI FONDI STRUTTURALI EUROPEI  
 
Roma, 12 gennaio 2010 - A differenza del passato, l’Italia risulta oggi tra i migliori utilizzatori dei fondi strutturali europei, facendo registrare mediamente risorse disimpegnate per lo 0,37 per cento, meglio di quanto non facciano Regno Unito, Francia, Germania e Belgio. Il dato emerge da una indagine conoscitiva sui profili di utilizzo e controllo dei fondi comunitari in Italia, realizzata dalla Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato. I fondi strutturali rappresentano circa il 35 per cento del bilancio dell’Unione europea. L’italia riceve la maggior parte dei finanziamenti comunitari attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e il Fondo sociale europeo (Fse). Il nostro Paese ha dimostrato, negli ultimi anni, di aver compiuto progressi di grande portata nell’utilizzazione dei fondi comunitari, ma molti passi in avanti ancora dovranno essere compiuti, soprattutto sul terreno della cultura amministrativa e metodologica e sul terreno di una visione politica e programmatica maggiormente orientata al raggiungimento effettivo di obiettivi strutturali e di lunga durata. Tra le criticità emerse dall’indagine, uno dei problemi più significativi è quello della scarsa assistenza tecnica nell’avvio e nell’implementazione dei progetti. Al tema dell’assistenza tecnica è poi collegato quello della scarsa capacità progettuale e gestionale. Oltre all’investimento tecnico, per migliorare la capacità progettuale è positiva l´esperienza dei meccanismi di premialità, cui affiancare una decisa presenza dello Stato nel favorire progetti che generino effetti sociali e ricadute anche in termini di conoscenza utilizzabili nel mediolungo periodo nel settore industriale. Nel corso dell’indagine, è stata sottolineata anche la criticità relativa alla debolezza del coordinamento centrale. L’esigenza di un maggior coordinamento è sentita a tutti i livelli, essendo alla base di un’efficace politica strutturale, ed in particolare tra i soggetti nazionali coinvolti la strada è quella dei modelli di programmazione integrata, della diffusione della premialità e soprattutto di un investimento nella politica ordinaria che si affianchi a quella comunitaria. Tutto ciò per evitare che l’utilizzo dei fondi venga considerato come un semplice adempimento, piuttosto che come un’importante opportunità di investimento e di cambiamento strutturale. Il tema è strettamente collegato alla diffusione della cultura della responsabilità, che pure richiede uno stretto coordinamento tra piani europei, nazionali e regionali. Altro tema fondamentale è quello del livello e della qualità dell’informazione. Su questa linea, è necessario anche contribuire a diffondere una cultura del controllo e della valutazione, ancora carente in Italia, e mettere in atto sistemi di valutazione di impatto dei diversi programmi di investimento. La discontinuità politica ed amministrativa è un altro elemento fortemente problematico nella programmazione e nella realizzazione dei programmi. L’attività della pubblica amministrazione, d’altra parte, dovrebbe essere orientata ad una programmazione per obiettivi e per risultati ben ponderati e meno soggetti ad essere rimessi in discussione. Infine, è auspicabile un ulteriore sforzo di semplificazione delle procedure amministrative, sia a livello nazionale che europeo. Queste considerazioni devono essere inserite nel più ampio quadro di una necessaria semplificazione dei procedimenti amministrativi, che attualmente contribuisce al rallentamento dell’iter e che risponde alla eccessiva frammentarietà delle competenze e alla complessità dei procedimenti amministrativi. .  
   
   
DURNWALDER CONFERMATO A BRUXELLES NEL NUOVO COMITATO DELLE REGIONI  
 
Bolzano, 12 gennaio 2010 - Quinto mandato per il presidente della Provincia Luis Durnwalder nel Comitato delle Regioni nell´Ue: il Consiglio dell´Unione europea ha infatti nominato i componenti del Cdr fino al 2015. Durnwalder è tra i pochi che ne fanno parte come membro effettivo sin dalla sua costituzione nel 1994. Il Consiglio dell´Unione europea ha deliberato il rinnovo dei rappresentanti regionali nel Comitato delle Regioni dell’Ue per il periodo 2010-2015, tra le nomine figura la riconferma come membro effettivo del presidente Luis Durnwalder. Il Cdr è l’organismo composto da 222 membri (24 italiani) istituito nel 1994 dopo Maastricht per poter meglio rappresentare gli interessi regionali e locali a livello europeo. I componenti fanno parte anche di diverse commissioni di lavoro. Il presidente Durnwalder fa parte del Comitato delle Regioni fin dalla sua istituzione nel 1994. "Per l´Alto Adige è importante la presenza nel Comitato con la qualifica di membro effettivo - spiega Durnwalder - perchè ci consente di rappresentare nell´Ue gli interessi della nostra realtà regionale sin dalla fase di avvio del processo decisionale. " Del nuovo Cdr, accanto a Durnwalder, fanno parte tra gli altri per la delegazione italiana - ratificata dalla Conferenza Stato-regioni - i presidenti di Regione Mercedes Bresso (Piemonte), Claudio Martini (Toscana), Claudio Burlando (Liguria), Ugo Cappellacci (Sardegna), Nichi Vendola (Puglia) e Antonio Bassolino (Campania), il sindaco di Torino Sergio Chiamparino e il sindaco di Genova Marta Vincenzi. .  
   
   
IMMIGRAZIONE: PRIMO “RAPPORTO DELLA RETE EUROPEA”  
 
Roma, 12 gennaio 2010 - Assicurare lo scambio e l’aggiornamento continuo sul fenomeno migratorio e sui richiedenti asilo è l´intento dello European Migration Network (Emn), programma comunitario avviato a titolo sperimentale nel 2003 e ora diventato iniziativa strutturale di cui fanno parte i 27 Paesi dell’Ue. Questo primo “Rapporto Emn Italia”, presentato il 18 dicembre 2009 presso la Biblioteca del Cnel, è stato curato dal ministero dell’Interno con il supporto del centro studi e ricerche Idos/dossier Statistico Immigrazione, con la collaborazione, in ambito sanitario, dell’Ordine dei medici, della federazione dei collegi degli infermieri e della società italiana di Medicina delle Migrazioni. La prima parte del “Rapporto” si sofferma sulle politiche e strutture riguardanti l’immigrazione: fornisce i più recenti aggiornamenti normativi e sottolinea le possibili prospettive a livello giuridico e sociale, con specifico riferimento all’inserimento nel mondo del lavoro nelle sue varie forme. Le altre due parti riguardano il rapporto tra mercato occupazionale e flussi qualificati, quindi, l’apporto di medici e infermieri stranieri nel settore sanitario. Le annotazioni giuridiche, completate con i dati socio-statistici, da una parte, fanno il punto sulla situazione riscontrata a metà degli anni ‘2000, dall’altra, forniscono l’aggiornamento al 2008. Si entra nel merito delle carenze di questo personale, del suo reclutamento, delle esperienze di formazione all’estero, della necessità delle reti formative in Italia e dei possibili sviluppi. Per limitarci all’essenziale: - La questione dei lavoratori altamente qualificati in Italia illustra, sulla base dei dati socio-statistici, come la maggior parte dei lavoratori non comunitari, pur avendo fruito mediamente di una buona preparazione, non abbia avuto un inserimento corrispondente alle capacità acquisite e sia stata chiamata ad assolvere mansioni meno qualificate che permangono in gran numero anche in una società altamente industrializzata. In Italia i datori di lavoro non sono chiusi all’inserimento nelle loro aziende di lavoratori qualificati ma preferiscono selezionarli dopo averli già conosciuti sul campo, per cui l’approvvigionamento, solitamente, avviene dopo che essi già si sono insediati in Italia. - Archivi statistici e metodologia interpretativa presenta le banche dati alle quali lo studio fa riferimento ed illustra la natura dei dati da esse raccolti. - Normativa nazionale sulle migrazioni dei lavoratori altamente qualificati non comunitari presenta un succinto sommario concernente la programmazione dei flussi e le quote di ingresso annuali con specifico riferimento alle le figure altamente qualificate. In Italia non operano Programmi riguardanti lavoratori altamente qualificati non comunitari. A tale proposito, bisogna tenere presente che i flussi di ingresso annuali sono molto ampi, tra nuovi lavoratori e ricongiungimenti familiari, ai quali si aggiunge un consistente numero di minori che pervengono all’età lavorativa, per cui la possibilità di selezionare profili alti è già assicurata in loco. I diritti e gli obblighi dei lavoratori altamente qualificati sono simili a quelli degli altri lavoratori immigrati ai quali per altro la normativa italiana tende ad assicurare la stabilità del soggiorno. Le ricerche sui lavoratori altamente qualificati non comunitari (benché non molto estese), evidenziano alcuni aspetti, tra cui, innanzitutto, un certo spreco delle qualificazioni acquisite dagli immigrati. Ciò deve essere ricondotto ad un più generale limite del mercato occupazionale italiano, che non riesce anche nel caso degli autoctoni a trovare impieghi adeguati alle professionalità acquisite. Infine, quanto al sistema Italia e al bisogno di immigrati qualificati, la forza lavoro immigrata si propone come una dimensione strutturale del sistema produttivo con un capitale formativo funzionale anche alle esigenze dei comparti più innovativi del sistema. Gli immigrati si inseriscono attualmente ai livelli più bassi con scarse possibilità di essere valorizzati in ruoli per i quali è necessaria l’istruzione secondaria e terziaria. Le indagini dell’Istat sulla forza lavoro immigrata nel 2008 hanno sottolineato che tra gli immigrati il 54,1% possiede la laurea o il diploma, il 73,4% svolge una professione non qualificata, mentre tra gli italiani i valori sono, rispettivamente, il 62,3% e il 32,9%. È evidente il sottoutilizzo professionale in lavori a bassa qualificazione. Tra le mansioni più ricorrenti: manovale edile, bracciante agricolo, operaio in imprese di pulizia, collaboratore domestico, portantino nei servizi sanitari ecc. Condizioni disagiate sono attestate anche dagli orari di impiego: il 19% lavora la sera, il 12% la notte, il 15% la domenica. .  
   
   
2010 - ANNO EUROPEO DELLA LOTTA ALLA POVERTÀ E ALL´ESCLUSIONE SOCIALE  
 
 Roma, 12 gennaio 2010 - La Commissione europea ha designato il 2010 quale Anno europeo della lotta alla povertà e all´esclusione sociale al fine di riaffermare e rafforzare l´iniziale impegno politico dell´Ue formulato all´avvio della strategia di Lisbona a "imprimere una svolta decisiva alla lotta contro la povertà". L´unione europea e i suoi Stati membri sono vigorosamente impegnati ad affrontare le piaghe della povertà e dell´esclusione sociale. La crisi economica e finanziaria internazionale del 2008 può avere conseguenze di lungo periodo per la crescita e l´occupazione nell´Ue e saranno le persone più vulnerabili nelle nostre società a risentirne probabilmente di più. L´anno europeo della lotta alla povertà dovrebbe quindi avere un impatto cruciale in materia di sensibilizzazione sull´esclusione sociale e di promozione dell´inclusione attiva poiché nessun paese può sottrarsi alle conseguenze di questa crisi mondiale. Obiettivi e principi guida - Riconoscimento di diritti — riconoscere il diritto fondamentale delle persone in condizioni di povertà e di esclusione sociale di vivere dignitosamente e di far parte a pieno titolo della società. L´anno europeo sensibilizzerà maggiormente il pubblico alla situazione delle persone in condizione di povertà, prestando particolare attenzione alle categorie o alle persone in situazioni vulnerabili e contribuirà ad agevolare il loro efficace accesso ai diritti sociali, economici e culturali, a risorse sufficienti e a servizi di qualità. L´anno europeo contribuirà anche a combattere gli stereotipi e la stigmatizzazione; Responsabilità condivisa e partecipazione — aumentare la partecipazione pubblica alle politiche e alle azioni di inclusione sociale, sottolineando la responsabilità collettiva e individuale nella lotta alla povertà e all´esclusione sociale e l´importanza di promuovere e sostenere le attività di volontariato. L´anno europeo promuoverà la partecipazione dei soggetti pubblici e privati, tra l´altro mediante partenariati dinamici. Esso favorirà la sensibilizzazione e l´impegno, creando possibilità di partecipazione per tutti i cittadini, in particolare per coloro che hanno un´esperienza diretta o indiretta della povertà; Coesione — promuovere una società più coesa, sensibilizzando i cittadini sui vantaggi offerti a tutti da una società senza povertà, che consente l´equità distributiva e nella quale nessuno è emarginato. L´anno europeo promuoverà una società che sostiene e sviluppa la qualità della vita, ivi compresa la qualità delle competenze e dell´occupazione, il benessere sociale, ivi compreso il benessere dei bambini e la parità di opportunità per tutti. Tale società garantirà inoltre lo sviluppo sostenibile e la solidarietà intergenerazionale e intragenerazionale nonché la coerenza politica dell´azione intrapresa dall´Unione europea su scala mondiale; Impegno e azioni concrete — riaffermare il fermo impegno politico dell´Unione europea e degli Stati membri ad attivarsi con determinazione per eliminare la povertà e l´esclusione sociale e promuovere tale impegno con azioni a tutti i livelli del potere. Sulla scorta dei risultati e del potenziale dell´Omc per la protezione sociale e l´inclusione sociale, l´Anno europeo rafforzerà l´impegno politico, richiamando l´attenzione politica e mobilitando tutte le parti interessate, a favore della prevenzione della povertà e dell´esclusione sociale e della lotta alle medesime e imprimerà un nuovo slancio all´azione dell´Unione europea e degli Stati membri in questo campo. Ambiti strategici prioritari - Tenendo conto della natura multidimensionale della povertà e dell´esclusione sociale e nell´ottica di integrare la prevenzione e la lotta alla povertà e all´esclusione in altre politiche, le attività dell´Anno europeo dovrebbero produrre un valore aggiunto manifesto e completare in modo efficace l´Omc per la protezione sociale e l´inclusione sociale. Tali attività dovrebbero quindi concentrarsi su un numero limitato di aspetti prioritari. Conformemente all´analisi effettuata e alle priorità individuate nella relazione congiunta sulla protezione sociale e sull´inclusione sociale, l´Anno europeo dovrebbe riguardare i temi seguenti: promozione di strategie multidimensionali integrate intese a prevenire e ridurre la povertà, in particolare la grave povertà, e di approcci da integrare in tutte le pertinenti politiche; lotta contro la povertà infantile compresa la trasmissione intergenerazionale della povertà nonché la povertà all´interno della famiglia, prestando un´attenzione particolare alle famiglie numerose, alle famiglie monoparentali e alle famiglie che si prendono cura di una persona a carico, nonché la povertà vissuta dai bambini negli istituti; promozione di mercati del lavoro inclusivi, affrontando il problema della povertà lavorativa e la necessità di rendere il lavoro redditizio. .  
   
   
ALBANIA PUNTA A LIBERALIZZAZIONE VISTI  
 
Trieste, 11 gennaio 2010 - Il ministro degli Interni albanese, Lulzim Basha, ha ribadito la determinazione del Paese ad ottenere la liberalizzazione del regime dei visti con la Ue e che questa è la principale ragione alla base del recente rafforzamento della lotta al traffico di esseri umani. Parlando nel corso di un meeting del Comitato nazionale contro la tratta di esseri umani, Basha ha affermato che il Governo ha intrapreso una campagna per migliorare la graduatoria dell´Albania nella classifica stilata dal Dipartimento di Stato Usa relativamente a tale problema. Lo stesso tema ha un ruolo centrale per l´accettazione da parte della Ue della candidatura albanese all´entrata nell´area Schengen. Basha ha affermato che strumenti e meccanismi sono stati creati non solo per combattere le gang criminali, ma anche per facilitare la reintegrazione nella società delle vittime della tratta di esseri umani. Tali sforzi arrivano in un momento in cui il Paese sta discutendo la possibilità di abolire i visti e dopo l´arrivo da parte comunitaria del questionario sullo stato di preparazione dell´Albania a entrare nell´Unione, preliminare alla presentazione della candidatura. La Ue ha recentemente abolito i visti per tre Paesi dei Balcani: Macedonia, Serbia e Montenegro; Bosnia Herzegovina e Albania sono al momento restate fuori dall´iniziativa, non avendo ancora raggiunto i requisiti tecnici o compiuto i progressi necessari, inclusi quelli nella lotta alla tratta di esseri umani. .  
   
   
MACEDONIA, PRIORITARIA L´APERTURA NEGOZIATI UE  
 
Skopje, 11 gennaio 209 - L´apertura dei negoziati di ammissione Ue costituirà nel 2010 la priorità della politica estera macedone: lo ha recentemente ribadito il ministro degli Esteri di Skopje, Antonio Milososki. A tal fine il Governo continuerà a lavorare sulle riforme ed a svolgere un ruolo propositivo per appianare le divergenze con la Grecia nella disputa sul nome. La Macedonia è infatti pronta ad avviare i negoziati di ammissione all´Ue, approntando a questo fine un team di esperti che affiancheranno i negoziatori per la favorevole conclusione dei colloqui. Milososki ha sottolineato come nel 2009 la Macedonia abbia sostanzialmente rispettato gli impegni stabiliti, ottenendo un report favorevole dalla Commissione europea, la raccomandazione per l´apertura dei negoziati, l´abolizione dei visti e l´accreditamento delle istituzioni per la gestione dei Fondi Ipa (Instrument for Pre-accession Assistance). Nel frattempo prosegue la collaborazione con la Nato, nonostante la battuta di arresto dell´aprile scorso, quando in occasione del summit di Bucarest la Grecia pose il veto all´ammissione. In qualità di futuro membro Nato e Ue, la Macedonia è impegnata nella varie missioni di peacekeeping e accrescerà la propria presenza in Afghanistan da 190 a 250 unità: il contingente macedone diverrà così il quinto più numeroso nella missione Isaf. .  
   
   
NUOVA STRATEGIA DELLA BERS IN ALBANIA  
 
 Bruxelles, 11 gennaio 2009 - La Banca europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo ha approvato una nuova strategia nei confronti dell´Albania, disegnata per sostenere lo sviluppo del Paese affrontando le principali sfide poste dall´economia. Nei prossimi anni il principale compito dell´Albania sarà il rafforzamento delle istituzioni statali, continuando nel frattempo a migliorare il terreno per gli investimenti, puntando soprattutto sulle infrastrutture e sullo sviluppo del sistema bancario. La Bers ha finora investito 545 milioni di euro in vari settori dell´economia albanese, 55 dei quali nel 2009. Nel 2010 tale mole di investimenti crescerà ulteriormente, grazie all´ampio numero di progetti in cantiere. .  
   
   
BULGARIA, PRODUZIONE DICEMBRE 2009  
 
Sofia, 11 gennaio 2009 - Secondo le statistiche ufficiali, in Bulgaria, nel mese di dicembre 2009, l´indice di fiducia del settore industriale è rimasto approssimativamente agli stessi livelli di novembre. Gli ordini nazionali ed esteri sono rimasti allo stesso livello di novembre. In dicembre è aumentato il numero di imprenditori che prevedono un mantenimento dei prezzi allo stesso livello; è diminuito il numero di imprenditori che prevedono un calo dei prezzi. .  
   
   
SLOVENIA, ORE LAVORATE TRA I E II TRIMESTRE 2009  
 
 Lubiana, 11 gennaio 2009 - In base ai dati provvisori comunicati in questi giorni dall´Ufficio statistico sloveno, nel secondo trimestre 2009, una persona impiegata ha lavorato una media di 135 ore al mese, il 3,6 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2008. Il numero di ore di lavoro è diminuito per il secondo trimestre successivo. Il numero totale di ore di lavoro è stato di 304,3 milioni, il 5,8 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2008. Dopo una riduzione del 4,4 per cento del numero totale di ore di lavoro registrato nel primo trimestre 2009, esso è diminuito nuovamente, del 2,9 per cento, nel secondo trimestre. La maggior parte delle ore di lavoro sono state registrate nel settore manifatturiero (quasi un quarto del totale), seguito dal commercio all´ingrosso e al dettaglio, dalle riparazioni di veicoli a motore e moto (14,5 per cento) e dal settore edile (9,5 per cento). Ha subito il maggior calo di ore lavorative il settore delle attività finanziarie e assicurative (11,1 per cento) mentre il calo minore è stato registrato per il settore delle forniture di elettricità, gas, riscaldamento e aria condizionata (-0,1 per cento). .  
   
   
FINANZIARIA 2010  
 
Roma, 12 gennaio 2010 - E´ stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 30 dicembre 2009 ed è in vigore dal primo gennaio 2010 la legge finanziaria per il 2010 (legge n. 191 del 23 dicembre 2009). La finanziaria 2010 è diventata legge con le modifiche apportate durante l´iter parlamentare su input del governo, a seguito degli introiti provenienti dallo scudo fiscale. Per il ministro dell´Economia, Giulio Tremonti, il testo della legge finanziaria modificato "recepisce quello già votato dal Senato raccogliendone le indicazioni politiche". In particolare, le modifiche introdotte in commissione sono motivate dall´entità delle entrate provenienti dal cosiddetto scudo fiscale che, secondo i dati forniti dal ministero dell´Economia e delle finanze ammontano a circa 95 miliardi di euro. Contestualmente, diventa operativa nel nostro Paese la riforma del bilancio pubblico (legge n. 196 del 31 dicembre 2009). Con questa riforma, la finanziaria verrà sostituita dalla legge di stabilità. Grazie alla ripartizione della spesa per programmi d’ora in poi, si saprà con certezza la spesa effettiva sostenuta per singola voce ad esempio: istruzione, difesa, protezione civile etc. Nella legge di riforma è stato introdotto anche un meccanismo più rigoroso per il controllo degli incrementi di spesa. La Legge Finanziaria (legge 191/2009) e la Legge di Bilancio (legge 192/2009), dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, entrano in vigore, rispettivamente, il primo e il 14 gennaio 2010. .  
   
   
CALENDARIO DELLE EMISSIONI DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO PER L´ANNO 2010  
 
 Roma, 12 gennaio 2010 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze informa che le emissioni dei Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) per l´anno 2010 si svolgeranno secondo il calendario allegato. Si ricorda che il titolo trimestrale sarà offerto solo per specifiche esigenze di cassa. Ove tali esigenze ricorrano si procederà ad effettuare le aste lo stesso giorno in cui verrà offerto il titolo annuale, seguendo le consuete procedure per la comunicazione al mercato. Infine, resta aperta la possibilità per il Tesoro di offrire i cosiddetti Bot flessibili. Il collocamento di questi strumenti non segue la tempistica prevista dal calendario. Calendario Delle Emissioni Dei Buoni Ordinari Del Tesoro Nell´anno 2010
Calendario Delle Emissioni Dei Buoni Ordinari Del Tesoro Nell´anno 2010
Mese Asta Durata Comunica Zione Al Mercato Presenta Zione Domande Regola Mento Scadenza Gg.
Gennaio metà mese annuale 7 gennaio 2010 12 gennaio 2010 15 gennaio 2010 14 gennaio 2011 364
Gennaio fine mese semestrale 21 gennaio 2010 26 gennaio 2010 29 gennaio 2010 30 luglio 2010 182
Febbraio metà mese annuale 5 febbraio 2010 10 febbraio 2010 15 febbraio 2010 15 febbraio 2011 365
Febbraio fine mese semestrale 18 febbraio 2010 23 febbraio 2010 26 febbraio 2010 31 agosto 2010 186
Marzo metà mese annuale 5 marzo 2010 10 marzo 2010 15 marzo 2010 15 marzo 2011 365
Marzo fine mese semestrale 23 marzo 2010 26 marzo 2010 31 marzo 2010 30 settembre 2010 183
Aprile metà mese annuale 7 aprile 2010 12 aprile 2010 15 aprile 2010 15 aprile 2011 365
Aprile fine mese semestrale 22 aprile 2010 27 aprile 2010 30 aprile 2010 29 ottobre 2010 182
Maggio metà mese annuale 6 maggio 2010 11 maggio 2010 14 maggio 2010 16 maggio 2011 367
Maggio fine mese semestrale 21 maggio 2010 26 maggio 2010 31 maggio 2010 30 novembre 2010 183
Giugno metà mese annuale 7 giugno 2010 10 giugno 2010 15 giugno 2010 15 giugno 2011 365
Giugno fine mese semestrale 22 giugno 2010 25 giugno 2010 30 giugno 2010 31 dicembre 2010 184
Luglio metà mese annuale 7 luglio 2010 12 luglio 2010 15 luglio 2010 15 luglio 2011 365
Luglio fine mese semestrale 22 luglio 2010 27 luglio 2010 30 luglio 2010 31 gennaio 2011 185
Agosto metà mese annuale 6 agosto 2010 11 agosto 2010 16 agosto 2010 15 agosto 2011 364
Agosto fine mese semestrale 23 agosto 2010 26 agosto 2010 31 agosto 2010 28 febbraio 2011 181
Settembre metà mese annuale 7 settembre 2010 10 settembre 2010 15 settembre 2010 15 settembre 2011 365
Settembre fine mese semestrale 22 settembre 2010 27 settembre 2010 30 settembre 2010 31 marzo 2011 182
Ottobre metà mese annuale 7 ottobre 2010 12 ottobre 2010 15 ottobre 2010 14 ottobre 2011 364
Ottobre fine mese semestrale 21 ottobre 2010 26 ottobre 2010 29 ottobre 2010 29 aprile 2011 182
Novembre metà mese annuale 5 novembre 2010 10 novembre 2010 15 novembre 2010 15 novembre 2011 365
Novembre fine mese semestrale 22 novembre 2010 25 novembre 2010 30 novembre 2010 31 maggio 2011 182
Dicembre metà mese annuale 7 dicembre 2010 10 dicembre 2010 15 dicembre 2010 15 dicembre 2011 365
Dicembre fine mese semestrale 23 dicembre 2010 29 dicembre 2010 3 gennaio 2011 30 giugno 2011 178
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EMISSIONE BOT GENNAIO 2010  
 
Roma, 12 gennaio 2010 - Il Mef ha disposto un´emissione, con regolamento 15 gennaio 2010, da effettuarsi tramite asta il giorno 12 gennaio 2010, di 11. 000 milioni di euro di Bot così ripartiti:
Importo (in mln. Di euro) Scadenza Giorni
Trimestrali 3. 500 15. 04. 2010 90
Annuali 7. 500 14. 01. 2011 364
È da tener presente che il 15 gennaio 2010 vengono a scadere Bot per 7. 500 milioni di euro, tutti relativi al titolo annuale. I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva, con offerte degli operatori espresse in termini di rendimento. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. Per ciascuna emissione di Bot, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato. I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione del rendimento. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1. 500. 000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 12 gennaio 2010, con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. Gli operatori "Specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot annuali, previsto in via automatica per il giorno 13 gennaio 2010. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l´importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell´asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al rendimento medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15. 30 del 13 gennaio 2010. La circolazione dei Bot al 4 gennaio 2010 era pari a 150. 095,638 milioni di euro, di cui 61. 798,043 milioni di euro semestrali e 88. 297,595 milioni di euro annuali. .
 
   
   
EMISSIONE DI BTP GENNAIO 2010  
 
Roma, 5 gennaio 2010 - Il Mef comunica che verrà disposta, per il giorno 13 gennaio 2010, con regolamento 15 gennaio 2010, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 15 gennaio 2010; prima tranche scadenza : 15 aprile 2015; tasso d´interesse annuo lordo : 3%; la prima cedola verrà pagata il 15 aprile 2010; le successive, il 15 ottobre ed il 15 aprile di ogni anno Isin : da attribuire decorrenza : 1º settembre 2009; quarta tranche scadenza : 1º settembre 2040; tasso d´interesse annuo lordo : 5% Isin : It0004532559 Il meccanismo di collocamento utilizzato per tutti i titoli di cui sopra sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L´importo minimo sottoscrivibile è di mille euro. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i Btp 3% 15. 01. 2010/15. 04. 2015, - 0,40% per i Btp 5% 1º. 09. 2009/2040. Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Calendario delle operazioni di sottoscrizione
Btp scad. 15. 04. 2015 Btp scad. 1º. 09. 2040
Prenotazione da parte del pubblico entro il 12 gennaio 2010 12 gennaio 2010
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 13 gennaio 2010 13 gennaio 2010
Regolamento sottoscrizioni 15 gennaio 2010 15 gennaio 2010
Dietimi d´interesse da corrispondere - 136
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per ogni emissione, per un importo non superiore: - al 25% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 15. 04. 2015, - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1º. 09. 2040. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. .
 
   
   
AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE  
 
Roma, 12 gennaio 2010 - Il Mef, comunica l´ammontare dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 13 gennaio. - Buoni del Tesoro Poliennali in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 15 gennaio 2010/15 aprile 2015; prima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 4. 000 milioni di euro a un massimo di 5. 000 milioni di euro. Si specifica che il tasso d´interesse da corrispondere sulla prima cedola, di scadenza 15 aprile 2010, sarà pari allo 0,741758% lordo, corrispondente a un periodo di 90 giorni su un semestre di 182. Decorrenza - scadenza: 1º settembre 2009/2040; quarta tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 3. 000 milioni di euro a un massimo di 3. 750 milioni di euro. .  
   
   
OCCUPABILITÀ, LINEE GUIDA SULLA FORMAZIONE PER IL 2010  
 
 Roma, 12 gennaio 2010 - Oltre 2 miliardi e mezzo di euro per progetti di formazione da condividere con le Regioni e le Parti sociali. In un momento in cui le conseguenze della crisi sono ancora pesanti per l’occupazione, è necessario indirizzare le competenze degli inoccupati verso la domanda dell´attuale mercato del lavoro attraverso un´adeguata formazione. Così il ministro Sacconi ha presentato il tavolo con le parti sociali dedicato all’individuazione delle linee guida per la formazione 2010 che si è riunito il 15 dicembre scorso a Palazzo Chigi. Scopo del tavolo - ha sottolineato Sacconi - è aumentare l´occupabilità delle persone e definire linee guida condivise sulla formazione, con "l´obiettivo di dare uno stimolo di maggiore impulso ed efficacia, perchè le persone non siano lasciate a se stesse nell´inattività". Stato, Regioni e Parti Sociali sono dunque chiamati a condividere le linee guida per orientare la spesa dedicata alla formazione degli inoccupati, dei disoccupati e dei cassaintegrati nel prossimo anno. Il carattere discontinuo e selettivo della ripresa si prevede possa allungare il periodo di inattività o transizione verso altra occupazione di molti lavoratori. La formazione deve quindi risultare quanto più tarata sui fabbisogni professionali dei settori e delle imprese. La proposta si rivolge in particolare al ruolo sussidiario delle organizzazioni rappresentative degli imprenditori e dei lavoratori, che possono garantire l’individuazione di investimenti formativi mirati, capaci, cioè, di produrre l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, anche in relazione ai territori in cui le imprese operano. Un nuovo appuntamento sarà fissato per metà gennaio ´´per una disamina tecnica - ha precisato Saconi- per poi arrivare a fine mese alle Linee guida´´. Il desiderio espresso dal ministro è che si possa arrivare, alla fine del 2010, a verificare concreti risultati, tanto da poter " dire che la formazione avrà rappresentato un simbolo a protezione dell´attivita´ lavorativa, come nel 2009 è´ stata la cassa integrazione, che nel 2010 - ha sottolineato ancora - non basterà più da sola". .  
   
   
ABI, BANCHE ITALIANE A PROVA DI CALAMITÀ AL WORKSHOP DI ABI LAB SULLA BUSINESS CONTINUITY LA FOTOGRAFIA DELLE SOLUZIONI ADOTTATE DAL SETTORE BANCARIO PER RISPONDERE A DISASTRI ED EVENTI CRITICI DI PORTATA ECCEZIONALE. INVESTIMENTI PER OLTRE 350 MILIONI DI EURO DAL 2005 AD OGGI.  
 
 Roma, 12 gennaio 2010 - Terremoti, black out, incidenti, alluvioni: in caso di disastro, cosa succede all’operatività delle banche italiane e ai dati su operazioni, pagamenti e conti correnti custoditi presso di loro? A tre anni dalle prime istruzioni di vigilanza di Banca d’Italia in tema di continuità operativa e disaster recovery, e a otto mesi dal terremoto in Abruzzo che ha messo alla prova sistemi e procedure degli istituti presenti sul territorio, la continuità operativa è una componente ormai consolidata nella vita delle banche italiane. Sul fronte della business continuity, infatti, il settore è andato anche oltre il dettato normativo, con l’obiettivo di raggiungere standard sempre più elevati di continuità e, dunque, di qualità del servizio. Coinvolgendo più unità organizzative e processi critici perfettamente integrati con le altre funzioni aziendali e investendo - per i soli interventi tecnologici - 350 milioni di euro tra il 2005 e il 2007, ai quali vanno aggiunti 21 milioni di euro l’anno per manutenzione, aggiornamenti e test. È quanto emerge dall’analisi compiuta da Abi Lab, il centro di Ricerca e Sviluppo delle Tecnologie per la banca dell’Abi, sulle soluzioni adottate dalle banche per rispondere in modo adeguato ai disastri e agli eventi critici di portata eccezionale. Alla rilevazione hanno preso parte 271 banche, che rappresentano l’87% del sistema in termini di personale e oltre l’83% in termini di sportelli, e i cinque principali outsourcer interbancari, che gestiscono i sistemi informativi di 471 banche per un totale di 8900 sportelli. Dall’analisi degli scenari di impatto all’identificazione dei processi critici, fino alla definizione delle procedure che, in caso di disastro, assicureranno la continuità operativa dei processi critici della banca, ecco i principali risultati dello studio presentato a Milano in occasione dell’annuale Workshop di Abi Lab sulla Business Continuity. La business continuity alla prova di terremoto e pandemia Tra le principali cause che nel 2009 hanno attivato soluzioni di continuità troviamo il terremoto in Abruzzo (indicato dal 66% delle banche), ma anche eventi di minore entità come incendi, allagamenti, black-out elettrici (53%), problemi di natura informatica (47%), episodi di pubblica sicurezza come allarmi bomba e attacchi terroristici (2%) e traslochi (2%). In particolare, nel corso del 2009 le funzioni di Business Continuity hanno coordinato sia le risposte delle banche presenti sul territorio al terremoto de L’aquila, sia le misure di contenimento legate alla pandemia di influenza da virus A. In particolare, in occasione del sisma verificatosi in Abruzzo nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009, le banche italiane hanno dato il loro contributo per favorire la gestione della crisi e supportare la popolazione, approntando in modo rapido ed efficiente tutte le misure necessarie a garantire la continuità operativa delle filiali presenti sui territori colpiti dal disastro. Tra le 5. 45 e le 10. 30 del 6 aprile i comitati di crisi delle 15 banche interessate dal sisma si sono riuniti per affrontare i problemi più urgenti legati alla riconciliazione del personale e alla valutazione degli impatti sulle filiali. Entro le 12 dello stesso giorno, sono state individuate delle filiali specchio che potessero sostituire quelle danneggiate dalla scossa, garantendo ai cittadini i servizi più urgenti come il blocco delle carte smarrite sotto le macerie e i versamenti del denaro custodito nelle case inagibili per il terremoto. Due giorni dopo, sono state potenziate le filiali lungo la costa in concomitanza con l’arrivo degli sfollati negli alberghi della zona, mentre nei giorni immediatamente successivi nell’area del sisma sono state approntate 24 filiali mobili in camper e container. I costi della continuità operativa Sul fronte dei costi, ogni anno ciascun istituto spende in media più di 1,3 milioni di euro per implementazione, manutenzione e test del cosiddetto “piano di continuità”. Per gestire al meglio le spese, quasi due terzi delle banche hanno un budget dedicato al programma di business continuity, che nel 54% dei casi ha un orizzonte annuale mentre nel 19% ha un orizzonte più lungo. Gli scenari della crisi La continuità operativa prende in considerazione diversi scenari di crisi: dall’indisponibilità degli edifici, a quella dei sistemi informativi e delle risorse considerate “critiche”. Ma è soprattutto sul fronte organizzativo che le banche hanno concentrato i propri sforzi mettendo a punto soluzioni e procedure per superare le fasi critiche. Per quanto riguarda l’eventualità che un disastro renda temporaneamente indisponibili gli edifici, ciascuna banca identifica in media 1,9 soluzioni in termini di posti di lavoro di back-up. Il 59% ha previsto tali postazioni presso edifici del gruppo diversi dalle filiali, mentre il 51% vi ha predisposto posti di lavoro alternativi. Il 39% prevede inoltre la possibilità di utilizzare a tale scopo le sale destinate alla formazione. Il 15% delle postazioni di back-up previste presso terzi, infine, sono dedicate alla singola banca, mentre il 27% è condivisa tra più realtà. Per garantire la continuità dell’operatività delle risorse critiche, le banche hanno predisposto una serie di soluzioni: dotazioni tecnologiche specifiche che ne facilitino la raggiungibilità (82%); risorse di back-up con competenze analoghe (20%); accorgimenti nel piano ferie (20%) e nella pianificazione delle trasferte (1%). Tra le altre soluzioni adottate, da segnalare anche gli accordi di mutua assistenza con altre banche in caso di indisponibilità di risorse critiche operative e il ricorso alla mappatura delle competenze e alla rintracciabilità del personale specializzato. Aggiornamento, simulazioni e test L’aggiornamento delle informazioni contenute nel Piano di Continuità, l’allineamento delle soluzioni identificate col contesto aziendale e la pianificazione e realizzazione dei test, come momenti fondamentali per verificare le misure previste, sono essenziali per garantire l’efficacia delle procedure di continuità. Per quanto riguarda aggiornamenti e verifiche del Piano, nella maggior parte dei casi si tratta di un processo formalizzato: il 90% delle banche, infatti, ha definito procedure strutturate e documentate con questo obiettivo. Attraverso la Business Impact Analysis, inoltre, viene determinato l’impatto sul business dell’indisponibilità delle risorse aziendali per individuare misure di contenimento commisurate alle reali necessità di business. Questa analisi viene effettuata ogni anno da un quarto delle banche e ogni tre anni dal 21%. Infine, il 79% delle banche prevede un piano annuale di verifica e test delle misure inserite nel Piano di Continuità. In particolare, nel 2008 ciascun gruppo ha condotto in media 5,2 sessioni di test coinvolgendo mediamente 72 risorse per test per un totale di quasi 1600 dipendenti. Tre quarti delle banche, inoltre, hanno previsto anche delle simulazioni, ossia la modalità di test più completa ma anche più onerosa, a riprova del fatto che temi come l’efficacia e l’efficienza dei sistemi di Continuità Operativa sono particolarmente sentiti dal settore bancario. I test effettuati hanno ricompreso tutte le fasi del processo di gestione della crisi nel 15% dei casi. Tra le fasi oggetto dei test troviamo: la gestione dei processi di business in continuità (55% delle realtà), il ritorno alla normale operatività (39%) e i processi di gestione e coordinamento della crisi (36%). . .  
   
   
UN PIANO REGOLATORE CHE NASCE DIRETTAMENTE CON LA CITTA’ IL NUOVO PGT - PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - CAMBIERÀ LE CONDIZIONI DI VITA A MILANO PER I PROSSIMI DECENNI.  
 
 Milano, 12 genniao 2010 - Milly Moratti: “Quello che si comincia a discutere in Aula questa settimana volutamente rinuncia a presentare un Piano urbanistico per la città delegando ai privati il compito di progettare i “pieni” cioè il costruito e riservandosi i “vuoti” contando sempre però sull’accordo con i privati per fornirli di servizi e soprattutto per gestirli. Insomma un Piano finanziario, che dovrà dipendere dalle leggi del mercato. Di fronte ad una prospettiva così indefinita e difficile da gestire, mi è sembrato opportuno ascoltare con i Consiglieri Quartieri e Landonio i circuiti cittadini con cui ognuno è in contatto e i pareri dei professionisti che si erano già espressi in merito. Ne è cominciata a scaturire una gran quantità di osservazioni che abbiamo provveduto a trasformare in Emendamenti (oltre 600) al Piano stesso. E siamo sempre pronti ad accogliere suggerimenti e a fornire informazioni. Questo ovviamente è un lavoro che mira a costruire un Piano urbanistico che risponda davvero alle esigenze della città” .  
   
   
CULTURA: L’ABURZZO STA LAVORANDO A PROGETTO DI RIFORMA  
 
 L´aquila, 12 gennaio 2010 - "Stiamo lavorando ad un progetto generale di riforma in grado di disegnare una nuova filosofia del sistema culturale regionale". Lo ha annunciato ieri l´assessore alla Cultura, Mauro Di Dalmazio, a margine della conferenza stampa sulla rimodulazione delle risorse Por-fesr in favore delle associazioni culturali aquilane. "Si tratta di una riforma strutturale - ha spiegato meglio l´assessore - che sarà razionalizzata all´interno di un testo unico che individui criteri innovativi, attuali e soprattutto meritocratici rispetto alle attività svolte delle associazioni culturali regionali. L´obiettivo è uscire dall´attuale sistema che negli anni sembra aver fatto prevalere una funzione assistenziale dei contributi ordinari per fa posto invece ad una funzione di stimolo e complementare a tutto il mondo della cultura regionale, valorizzando da un lato l´importanza delle istituzioni culturali tradizionali e delle relativi attività che ormai fanno parte del patrimonio culturale di questa regione e dall´altro di aprire la partecipazione al mondo della cultura a tutte quelle iniziative giovani, nuove e innovative che contribuiranno alla crescita del territorio. Il cambio presuppone un intervento generale in grado di toccare i diversi campi nei quali si esplica l´offerta culturale. E così la riforma deve essere l´occasione per pensare ipotesi di agevolazioni al credito per gli enti culturali, per spingere questi soggetti a pensare iniziative con un alto grado di penetrazione sul territorio, che siano in grado di valorizzare le ricchezze e le peculiarità dei territori stessi. Nuove idee, un nuovo modo di intendere la cultura, una maggiore attenzione alle tendenze. Lo faremo - ha spiegato ancora Di Dalmazio - nella convinzione che le attività culturali devono creare ritorno solo allorquando generano coinvolgimento e crescita culturale del territorio di riferimento e non siano fini a se stessi". In questo senso, l´assessore Di Dalmazio chiama a raccolta tutti gli enti e le istituzioni regionali "per prendere parte a questo importante processo di riforma, in modo da fare sistema". "Quello che voglio dire - ha concluso l´assessore alla Cultura - è che con questa riforma un sistema è finito perché siamo convinti che esso non può più essere portato avanti, così come sappiamo benissimo che questa nostra impostazione del progetto di riforma troverà forti resistenze, ma dico fin da ora che andremo avanti su questa strada con convinzione e determinazione". .  
   
   
CULTURA: FONDI STRAORDINARI PER ENTI AQUILANI  
 
L´aquila, 12 genniao 2010 - Sono due le misure straordinarie che la Giunta regionale ha deliberato in favore delle associazioni culturali dei comuni del cratere. Lo ha annunciato l´assessore alla Cultura, Mauro Di Dalmazio, nel corso di una conferenza stampa che è servita a spiegare i campi di intervento della rimodulazione dei fondi strutturali europei Por-fesr proprio in favore degli enti culturali aquilani. Sulla prima misura, "la Giunta regionale - ha spiegato l´assessore Di Dalmazio - ha deliberato una rimodulazione di circa 3 milioni di euro in favore di enti e associazioni dei comuni del cratere che beneficiano delle leggi di settore e sono iscritte al Fus (Fondo unico dello spettacolo, ndr). Tale misura ha già ottenuto il via libera del Comitato di sorveglianza e dell´Unione europea e serve soprattutto a favorire la ripresa della coesione sociale attraverso progetti culturali. Abbiamo cioè pensato - spiega meglio l´assessore alla Cultura - che la ricostruzione dell´Aquila cosiddetta immateriale debba procedere di pari passo a quella cosiddetta materiale". La seconda misura, che ha un fondo di spesa di poco più di un milione di euro rimodulato sempre nei Por-fesr, si rivolge invece a tutte le altre associazioni inserite nel cratere che non rientrano nelle leggi di settore e nel Fus. "Anche in questo caso - specifica Di Dalmazio - procederemo con un bando pubblico, che penso sia pronto tra meno di un mese, per individuare e finanziare progetti culturali. Quello che mi preme precisare - sottolinea l´assessore - è che la misura è volta a stimolare l´attività culturale delle associazioni, non sono cioè finanziamenti che vengono dati al beneficiaro in quanto tale ma in virtù di una attività svolta o da svolgere. Quello che posso assicurare - conclude Di Dalmazio - che saremo molto rigorosi nel valutare i progetti, nel controllare l´effettivo svolgimento delle attività perché per noi è essenziale che questa attività riprenda a pieno ritmo all´Aquila". Per quanto riguarda la prima rimodulazione, quella di circa 3 milioni di euro, gli enti culturali che potranno presentare progetti sono: per la legge 5/99 L´uovo, l´Atam e Teatro stabile dell´Aquila; per la legge 15/2000 Istituto Gramma, I solisti aquilani, Associazione fisarmonicisti dell´Aquila, Istituto abruzzese di storia musicale, Associazione chitarristica aquilana, Centro studi musicali "N. Carloni", Musica per la pace, Officina Altopiano delle Rocche, Arpem, Società aquilana "Barattelli", Orchestra giovanile abruzzese, Officina musicale, Concertus Serafino aquilano, La Burlesque, Pentante, Serafino aquilano, Coro di voci bianche, Schola cantorum S. Sisto, Associazione musicale Athena, Associazone ricerca Suono immagine e Associazione musicale Deltesemble; per la legge 76/90 Istituzione sinfonica abruzzese; per la legge 98/99 Istituto cinematografico dell´Aquila "La Lanterna magica". L´assessore ha inoltre comunicato che nella legge Finanziaria 2010 è stato votato un articolo, il 31, secondo cui le Associazioni culturali beneficiarie di contributi relativi agli interventi di cui al Por-fesr non possono percepire nell´esercizio finanziario 2009 ulteriori finanziamenti relativi sia agli stanziamenti nei capitoli di competenza che ad eventuali variazioni di bilancio esercizio finanziario 2009, di cui alle leggi regionali di settore. Rimangono salvi i finanziamenti già erogati. .  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE: INDENNITA’ DI CARICA DEGLI AMMINISTRATORI: MODIFICATA LA PROPOSTA DI REGOLAMENTO  
 
 Trento, 12 Gennaio 2010 - La Giunta regionale, su iniziativa dell’Assessore competente Margherita Cogo, Il 22 Dicembre 2009 ha riapprovato in via preliminare la proposta di regolamento regionale che determina la misura e la disciplina delle indennità di carica e dei gettoni di presenza per gli amministratori locali della Regione nel quinquennio 2010–2015. Rispetto alla proposta di regolamento approvata ad ottobre sono state eliminate le indennità per i presidenti dei consigli circoscrizionali ed i gettoni di presenza per i consiglieri circoscrizionali che saranno stabilite direttamente dai comuni. Al riguardo sarà però necessaria una modifica della normativa regionale che attribuisca ai comuni tale competenza. E’ stata poi inserita la tabella che disciplina le indennità di carica per i componenti delle comunità di valle trentine, prevedendo però che tali indennità siano dimezzate fino all’effettivo trasferimento delle funzioni dalla Provincia autonoma di Trento alle comunità. La proposta di regolamento dovrà ora ottenere il via libera della competente commissione legislativa regionale e l’intesa con le giunte provinciali di Trento e di Bolzano, le quali, a loro volta, dovranno acquisire il parere dei rispettivi consigli delle autonomie. .  
   
   
CRISI - ERRANI: UNO SFORZO SIGNIFICATIVO HA CONSENTITO ALL´EMILIA-ROMAGNA UNA SOSTANZIALE TENUTA. ORA OCCORRE REALIZZARE IL FEDERALISMO FISCALE. LA RELAZIONE SUL PROGRAMMA DI GOVERNO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA.  
 
Bologna, 12 gennaio 2010 - “La crisi globale che in quest’anno ha colpito pesantemente anche la nostra regione ci ha imposto di accelerare quella strategia di innovazione e di qualificazione del nostro sistema sociale e produttivo che avevamo impostato già con il Patto per lo sviluppo del 2004 e aggiornato con il “Patto per attraversare la crisi”. Lo abbiamo fatto dandoci un obiettivo di fondo: non ridurre la base produttiva di questa regione, evitare i licenziamenti nei diversi settori produttivi. Un obiettivo che abbiamo condiviso con le Autonomie locali e tutte le forze sociali ed economiche, che oggi voglio ringraziare. Tutto questo ha permesso all’Emilia-romagna una sostanziale tenuta e di mantenere alcune posizioni di prima piano: un tasso di attività del 72% ancora oggi superiore all’obiettivo di Lisbona e a un dato di disoccupazione che è il più basso a livello nazionale”. E’ uno dei passaggi iniziali della relazione sull’attuazione del programma di governo che il presidente della Regione Vasco Errani ha tenuto il 21 dicembre 2009 in Assemblea legislativa. Evitata la perdita di 40 mila posti di lavoro e assicurato il sostegno al reddito a oltre 19 mila lavoratori A fronte di un crollo della domanda di oltre il 30% nel manifatturiero, nella meccanica e nella meccatronica, di una crisi strutturale del comparto agricolo e agroalimentare e di un andamento comunque negativo dello stesso terziario, Errani ha ricordato che grazie al “Patto per attraversare la crisi”e in seguito all’”importante accordo che le Regioni hanno stipulato con il Governo sugli ammortizzatori sociali”, l’Emilia-romagna ha potuto investire 520 milioni di euro negli ammortizzatori sociali in deroga, cui se ne sono aggiunti ulteriori 60 poche settimane fa grazie a un’intesa con il Ministero del lavoro. Questo ha permesso di evitare la perdita di circa 40 mila posti di lavoro, di realizzare 4. 432 accordi sugli ammortizzatori in deroga e di assicurare un sostegno al reddito a 19. 500 lavoratori di oltre 2. 800 imprese che altrimenti non avrebbero avuto alcuna tutela. L’accordo che la Regione ha stipulato con il sistema bancario per 1 miliardo di euro e gli oltre 60 milioni messi a disposizione dei consorzi fidi e delle cooperative di garanzia hanno permesso inoltre a centinaia di imprese in ogni settore di continuare ad avere accesso al credito in un momento di straordinaria difficoltà. La Regione ha anche deciso di anticipare alle Aziende Sanitarie 420 milioni di euro, cui si aggiungeranno ulteriori risorse a gennaio, permettendo così di accorciare i tempi di pagamento alle imprese fornitrici. L’impegno per la formazione dei lavoratori e la scuola, la riforma del welfare Un altro settore su cui la Regione ha investito fortemente in questa congiuntura è stato quello della formazione e del welfare. Tre a questo riguardo gli interventi ricordati da Errani: 10 milioni di euro per le scuole e i processi di formazione che accompagnano le ristrutturazione aziendali; l’esonero dal pagamento del ticket per chi è disoccupato o in cassa integrazione, un Fondo straordinario per i servizi sociali a favore di Comuni che verrà rinnovato anche nel 2010. Il nostro obiettivo - ha detto Errani, ricordando anche i 415 milioni di euro per il Fondo per la non autosufficienza, una cifra equivalente a quella stanziata complessivamente a livello nazionale – è di continuare nel processo di riorganizzazione e di qualificazione di un “sistema di welfare universalistico, per le persone, le famiglie e di comunità, in cui il pubblico, il privato e il privato no profit, le cooperative sociali possano rispondere insieme ai bisogni dei cittadini, secondo i criteri dell’accreditamento e della sussidiarietà. Contrastando la discriminazione nell’accesso, ma anche riconoscendo le diversità laddove esse sono, ad esempio nel caso delle famiglie numerose”. “Complessivamente uno sforzo significativo – ha concluso Errani in Assemblea legislativa - che ci ha consentito di realizzare alcuni obiettivi di fondo e di guardare al futuro con positività e speranza. Dopo il gravissimo attentato al Presidente del Consiglio, cui ho manifestato immediatamente la mia solidarietà, si è aperto nel Paese un confronto sul clima politico. Penso che la Regione Emilia-romagna possa dare un contributo importante in questo senso, impegnandosi su un tema concreto e di grande rilievo: l’avvio concreto del federalismo fiscale. Dopo l’accordo delle Regioni con il Governo sulla legge delega c’è un forte ritardo nella presentazione dei decreti attuativi. Sarà difficile proseguire tutto il 2010 in queste condizioni, senza che realtà avanzate come l’Emilia-romagna possano programmare il proprio autogoverno all’interno di un reale sistema federale e solidale, capace di dare efficienza alla Pubblica Amministrazione e di rimotivare l’unità del Paese”. .  
   
   
TOSCANA: FORMAZIONE, LA CHIAVE PER RILANCIARE LO SVILUPPO UN BANDO PER 6 MILIONI DI EURO PER I SETTORI STRATEGICI DELL´ECONOMIA  
 
 Firenze, 12 gennaio 2010 - «La formazione è la chiave dello sviluppo e le politiche per una la formazione dei lavoratori occupati in determinati settori produttivi sempre più mirata e rispondente alle esigenze del mercato del lavoro sono per la Regione Toscana una priorità, sulla quale saranno concentrati sforzi e risorse, anche nei prossimi mesi. Su questo la Regione Toscana è stata una delle poche a livello nazionale a mettere in linea le risorse provenienti dal Fondo sociale europeo con quelle dei Fondi interprofessionali». Lo ha detto l´assessore all´istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini intervenuto ieri al convegno di presentazione del rapporto Irpet sulle politiche per la formazione continua in Toscana. Come spiegato nel rapporto, che analizza i risultati dell´attività di formazione continua realizzata nel periodo 2000-2008, l´investimento in formazione co nsente ai lavoratori di migliorare e aggiornare il proprio bagaglio di competenze professionali e, nello stesso tempo, alle imprese di fare i conti con la necessità di innovazione e trasformazione tecnologica. «Stiamo lavorando per rendere sempre più mirate le iniziative di formazione continua – ha detto ancora Simoncini – perché ci siamo resi conto che un tipo di formazione generalista è molto meno efficace, soprattutto in una fase come l´attuale, rispetto a un´attività rivolta a specifici settori produttivi». L´assessore ha ricordato che fra poche settimane verrà pubblicato un bando che prevede, appunto, interventi in settori precisi, che sono stati individuati proprio in funzione di un rilancio dell´economia toscana. Si tratta del bando per iniziative di formazione nei settori strategici che destina un ammontare complessivo di 6 milioni di euro a progetti in settori strategici: energia e ambiente, antichi mestieri, cultura e spettacolo, manifatturiero, nautica, logistica e porti. Il bando per i settori economici strategici consentirà la presentazione delle domande da aprile e l´attivazione dei percorsi formativi entro settembre 2010. I progetti dovranno interessare almeno tre Province o Circondari per garantire una adeguata rappresentanza territoriale. I progetti dovranno garantire la presenza, anche in partenariato, delle imprese del settore. Questi progetti sul fronte della formazione si affiancano a quelli per i voucher aziendali (per cui sono previsiti 1,4 milioni di euro) e al piano straordinario per la sicurezza nei luoghi di lavoro (1,5 milioni) che rimane una delle iniziative. .  
   
   
CIG TRIPLICATA IN FVG DA 2008 A 2009  
 
Trieste, 12 gennaio 2010 - Nel 2009 sono state autorizzate in Friuli Venezia Giulia 17. 753. 942 di ore di cassa integrazione guadagni (Cig), con un incremento del 318,2 per cento (a fronte del +311,4 p. C. Nazionale) rispetto ai 4,2 milioni di ore del 2008. "Anche gli ultimi dati del 2009 - spiega l´assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen - confermano la difficile situazione in cui abbiamo operato lo scorso anno. Soprattutto nel secondo semestre - aggiunge - abbiamo assistito alla crescita della Cigs ed alla contemporanea discesa della Cigo". -4,3 P. C. Cig In Dicembre - La Cig, comunque, nel dicembre 2009 cala in regione del 4,3 p. C. Rispetto a novembre, in controtendenza con il +2,24 per cento dell´Italia. In particolare, rileva Rosolen, la cassa integrazione ordinaria (Cigo) diminuisce del 19,3 per cento nell´edilizia e del 7,6 per cento nell´industria. Flessione sì, ma decisamente più lieve, per la cassa integrazione straordinaria (Cigs) che si attesta al -0,4 per cento. +337,5 P. C. Dic 08-09 - Ciò nonostante, i quasi due milioni di ore (1. 761. 189) di Cig autorizzate a dicembre in Friuli Venezia Giulia rappresentano un incremento addirittura del 337,5 per cento (contro il +230,6 su base nazionale) a confronto del quantitativo concesso nel dicembre 2008. Sul dato negativo incide soprattutto la Cigs (+805,4 p. C. ), mentre la Cigo cresce del 198,7 per cento nell´industria e solo del 19,1 per cento nell´edilizia. Cigs Incide Al 58 P. C. - Rimanendo allo scorso dicembre, quindi, è evidente quanto sul numero totale di ore di Cig erogate incida pesantemente la Cigs (1. 023. 219 ore, 58 p. C. ), seguita dalla Cigo nell´industria (653. 974 ore, 37 p. C. ) e nell´edilizia (83. 996, 5 p. C. ). Dal punto di vista territoriale, tra l´altro, la Cig scende rispetto a novembre solamente nella provincia di Pordenone (-42,8 p. C. ), mentre nelle altre province cresce dal 13,1 per cento di Udine al 45,5 per cento di Gorizia, fino al 87,4 per cento di Trieste. Cigo Triplica A Udine - Nel dettaglio, il netto -53,5 per cento di Cigo della Destra Tagliamento caratterizza un calo complessivo non supportato dalle cifre riscontrate nelle altre province. Nel confronto tra novembre e dicembre 2009, infatti, la Cigo triplica (+296,6 p. C. ) a Udine, raddoppia a Trieste (+93,1 p. C. ) e a Gorizia si attesta sul +72,1 per cento. Anche la quasi stabilità della Cigs a livello regionale emerge da numeri contrastanti, dal -9,9 per cento di Udine al +77,8 per cento di Trieste, passando dal +4,1 per cento di Pordenone e dal +35,8 per cento di Gorizia. Meccanica E Legno In Vetta - Cigo e Cigs regionali caratterizzate da molta meccanica (rispettivamente 332. 335 e 298. 438 ore) e parecchio legno (88. 204 e 324. 634 ore), seguiti da settori trasversali nei dati quali chimica, metallurgia e commercio. .  
   
   
PUGLIA: NUOVO BANDO PER LAVORATORI IN SOMMINISTRAZIONE  
 
 Bari, 12 gennaio 2010 - Nell’ambito delle politiche antirecessive e di sostegno al reddito dei lavoratori avviate dalla Regione è stato definito un nuovo accordo fra l’Assessorato al lavoro della Regione, i Sindacati Cgil-cisl-uil ed Assolavoro a sostegno dei lavoratori che prestano la propria opera attraverso i cd contratti di somministrazione. In particolare è stato concordato di varare un secondo e nuovo bando della Regione, per un importo di 3 milioni di euro, bando che si aggiunge al primo di 5,2 milioni e per il quale sono già state approntate le prime graduatorie. Potranno usufruire dei corsi di formazione e della indennità di frequenza agli stessi (pari a 5 euro all’ora) i lavoratori che abbiano maturato almeno 45 giorni in somministrazione dal 1 gennaio 2008 e che rispettino le condizioni indicate nell’accordo già sottoscritto fra le parti lo scorso 4 giugno. Saranno inoltre insediate ed attivate le commissioni sindacali territoriali come indicato dal Ccnl dei somministrati per procedere al preventivo confronto fra le parti sulle proposte formative che verranno presentate alla Regione. “Questa nuova iniziativa – ha sottolineato l’assessore Losappio - che si aggiunge a quelle numerose e diverse per tipologie fin qui assunte dalla Giunta Vendola e dall’Assessorato, consentirà di dare un ulteriore boccata di ossigeno a quei lavoratori che la precarietà e la flessibilità del mercato hanno spinto ai margini anche rispetto alla “copertura” degli ammortizzatori sociali. Un ulteriore segno di attenzione verso la nostra gente in una fase in cui la crisi continua ad accanirsi verso i lavoratori e le proprie famiglie”. .  
   
   
ALTO ADIGE, LISBONA 2010: PER L´OCCUPAZIONE RAGGIUNTI DUE OBIETTIVI SU TRE  
 
Bolzano, 12 gennaio 2010 - Notizie buone e meno buone dall´ultimo numero di "Mercato del lavoro news", pubblicazione periodica dell´Osservatorio provinciale mercato del lavoro. "Nel 2008 - annuncia l´assessore Barbara Repetto - l´Alto Adige ha raggiunto due dei tre obiettivi previsti dalla Ue nell´ambito della strategia di Lisbona, ma il livello occupazionale della nostra provincia non è ai primi posti in Europa". Con un tasso di occupazione complessiva del 70,5% (l´obiettivo era il 70%) e un´occupazione femminile al 61,7% (l´obiettivo era il 60%) la Provincia di Bolzano ha raggiunto due dei tre obiettivi previsti dall´Unione Europea nell´ambito della cosiddetta strategia di Lisbona per il 2010. L´ultimo traguardo, invece, quello relativo all´occupazione nella fascia d´età compresa tra i 55 e i 64 anni, può considerarsi ancora lontano dall´essere raggiunto, visto che la Provincia di Bolzano si ferma al 39,8%, a fronte di un obiettivo del 50% stabilito a livello comunitario. I dati, contenuti nell´ultimo numero di "Mercato del lavoro news", pubblicazione periodica dell´Osservatorio provinciale mercato del lavoro, sono relativi al 2008, e dunque non tengono conto degli eventuali effetti della crisi economica, che comunque, secondo l´assessore Repetto, non saranno particolarmente significativi. "Non credo che i dati più recenti si discostino molto da quelli attualmente disponibili - spiega Barbara Repetto - anche perchè gli interventi messi in campo dalla Provincia hanno contribuito a mantere l´occupazione su livelli piuttosto stabili. Dobbiamo essere assolutamente orgogliosi, invece, di aver raggiunto con due anni di anticipo due dei tre obiettivi stabiliti dall´Unione Europea per il 2010". A livello europeo, oltre alla Provincia di Bolzano, altre 93 regioni (su un totale di 271) hanno raggiunto alcuni degli obiettivi della strategia di Lisbona. Comparando i dati altoatesini con quelli delle regioni vicine, sia in Italia che all´estero, emerge come la nostra Provincia si piazzi dietro Tirolo, Voralberg e Baviera in tutti e tre gli indicatori economici, ma sempre davanti al Trentino e alle altre regioni dell´Italia settentrionale. .  
   
   
FORMIGONI PREMIA AZIENDE A MISURA DI FAMIGLIA BANCA ORE, SCONTI, CONVENZIONI A BENEFICIO DI CONIUGI E FIGLI  
 
Milano, 12 gennaio 2010 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e l´assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli, premiano , martedì 12 gennaio, le aziende e gli enti lombardi che hanno vinto la seconda edizione del "Premio Famiglia Lavoro". - ore 16. 00, Auditorium Gaber, Palazzo della Regione, piazza Duca d´Aosta, 3 - Milano. "Il tema della conciliazione tra famiglia e lavoro - spiega il presidente Formigoni - è uno dei terreni su cui si giocherà sempre di più la competitività non solo delle aziende, ma dell´intero sistema Italia. Per questo abbiamo voluto dedicare un importante riconoscimento alle realtà che si sono distinte nel rendere più semplice la vita dei propri dipendenti, garantendo una reale conciliazione tra le esigenze di lavoro e quelle familiari". "I cambiamenti che stanno avvenendo nella nostra società - aggiunge l´assessore Boscagli - richiedono e richiederanno sempre di più, per essere risolti, la collaborazione di tutti i soggetti sociali e anche delle imprese. Molte aziende hanno già messo in campo iniziative per affrontare questi temi, come ad esempio la realizzazione degli asili aziendali. L´auspicio è che si possa allargare il campo di queste azioni". Scheda - Il riconoscimento è stato ideato e promosso da Regione Lombardia e Altis (Alta Scuola Impresa e Società dell´Università Cattolica di Milano) per valorizzare le realtà lombarde che si impegnano a garantire una reale conciliazione tra le esigenze familiari e quelle lavorative. Il bando di partecipazione è stato esteso quest´anno alle pubbliche amministrazioni. Più che raddoppiate le candidature: 77 in totale di cui 44 imprese (dalle piccole e medie alle multinazionali) e 33 enti pubblici. La giuria, che ha selezionato i progetti che verranno premiati domani, è composta da figure istituzionali, docenti universitari, associazioni di categoria, opinion leader, esperti di tematiche di conciliazione. Alle imprese vincitrici verrà offerto un corso per Manager Family Friendly sulle tematiche della conciliazione famiglia-lavoro, le leve e gli strumenti applicativi a livello organizzativo e strategico in azienda e nelle pubbliche amministrazioni e un prezioso confronto con le case history sul tema e le esperienze delle altre realtà. I vincitori entreranno inoltre a far parte di un gruppo di aziende pilota sulla conciliazione famiglia-lavoro in Lombardia. Il Premio Famiglia Lavoro fa parte del più ampio progetto Famiglia Lavoro, che ha preso avvio nel 2008, con l´obiettivo di coinvolgere le imprese interessate, e da quest´anno anche le pubbliche amministrazioni, in un percorso formativo di approfondimento sulle tematiche di conciliazione e work-life balance partendo dai progetti in fieri. Oltre a Regione Lombardia e Altis, al progetto sta collaborando una fitta rete di centri di ricerca, istituzioni e professionisti. I 77 Partecipanti - Aziende - A2a, Abb, Accor Services Italia, Aimée, Allianz, Arval Service Lease Italia, Aso Siderurgica, Astrazeneca, Atm - Azienda Trasporti Milanesi, Auchan, Avon Cosmetics, Banca Etruria, Bnl, Boehringer Ingelheim Italia, Bracco, Cittadini, Codevintec Italiana, Coopsette, Edipower, Fedex - Federal Express Europe, Feralpi Siderurgica, Gemeaz Cusin div. Pulcini & Co, Gruppo Generali, Gruppo delle Aziende Johnson&johnson, Happy Child, Ibm Italia, Intesa Sanpaolo, Italtel, Kellogg Italia, Knowmedical, Kraft Foods, Lubiam Moda per l´Uomo, Mediaset, Mediolanum, Nestlè Italiana, Palm, Ratiopharm Italia, Sace, Seret Dimetior, Telecom Italia, The Walt Disney Company Italia, Transcom Worldwide, Velnova Fly, Wind telecomunicazioni. Enti Pubblici - Ao Ospedale di Circolo di Busto Arsizio, Ao Istituti Ospitalieri Cremona, Ao di Desio e Vimercate, Ao Istituti Clinici di Perfezionamento Milano, Ao Ospedale di Lecco, Ao Ospedale Niguarda Ca´ Granda Milano, Ao Ospedale San Carlo Borromeo Milano, Ao Sant´anna Como, Asl della Provincia di Cremona, Asl della Provincia di Lodi, Asl della Provincia di Mantova, Asl della Provincia di Pavia, Asl della Provincia di Varese, Asp Golgi - Redaelli Milano, Asp Santa Chiara Lodi, Asp Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio, Comune di Bresso (Mi), Comune di Broni (Pv), Comune di Cardano al Campo (Va), Comune di Cologno Monzese (Mi), Comune di Corsico (Mi), Comune di Esino Lario (Lc), Comune di Magenta (Mi), Comune di Monza, Comune di San Giuliano Milanese (Mi), Comune di Vigevano (Pv), Comune di Voghera (Pv), Provincia di Brescia - Ufficio Pari Opportunità, Provincia di Cremona - Consigliera Provinciale di Parità, Provincia di Mantova, Provincia di Milano - Ufficio Consigliere di Parità, Provincia di Monza e Brianza, Provincia di Varese - Assessorato al Lavoro e Consigliera di Parità. .  
   
   
TRENTO: ALIENAZIONE GENITORIALE E TUTELA DEI MINORI: IL 16 GENNAIO IL CONVEGNO IL MONDO DELLA SEPARAZIONE E IL PUNTO DI VISTA DEI BAMBINI  
 
Trento, 12 gennaio 2010 - Sabato 16 gennaio 2010, presso la Sala Falconetto del Comune di Trento, in via Belenzani, si svolgerà il convegno "Alienazione genitoriale e tutela dei minori". Gli interventi specialistici saranno accompagnati dal contributo dell’associazione “Figli per sempre”, realtà nata proprio per tutelare l’interesse dei minori coinvolti nella separazione conflittuale dei genitori, e dalla presentazione delle linee guida che sostengono gli interventi della Provincia a sostegno della famiglia. Darà il via ai lavori l´assessore provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi. Il convegno vuole offrire l’occasione per una riflessione pubblica in merito ai possibili strumenti di prevenzione dell’alienazione genitoriale, una dinamica familiare che porta i bambini, spesso già in difficoltà a causa della separazione conflittuale dei genitori, a prendere le parti di uno e a screditare l’altro, fino ad arrivare ad un netto rifiuto di relazione. L´ associazione “Figli per sempre” è nata nel 2005 a Varese. Nel 2009 si è costituita a Bolzano la sede per il Trentino Alto Adige. Essa fa parte della rete di associazioni che si occupano della tutela dei minori, denominata Adiantum. La scarsa tutela dei minori nel corso delle separazioni rappresenta un problema molto grave. Sono numerosi i bambini coinvolti strumentalmente nelle controversie derivanti dalla separazione dei loro genitori. “Figli per sempre” si avvale dell´aiuto di professionisti specializzati che fanno parte dell’Anfi (Associazione Nazionale Familiaristi Italiani) per offrire un supporto mirato a valutare in modo obiettivo una situazione complessa, che non si risolve mai da sola e per questo non va ignorata. Il programma: - ore 9. 00 Accoglienza e registrazione dei partecipanti - ore 9. 15 Saluto delle autorità. Ugo Rossi Assessore provinciale alla salute e politiche sociali Violetta Plotegher Assessore comunale alle politiche sociali. - ore 9. 30 Introduzione ai lavori Giovanni Paolucci Presidente Associazione Figli per sempre sez. Trentino A. A. “Il contributo dell’Associazione Figli per sempre”. Ore 9. 45 Vittorio Vezzetti Medico pediatra Presidente nazionale Adiantum “La sindrome di alienazione genitoriale: aspetti clinici". Ore 10. 15 Pausa . Ore 10. 30 Battista Palestra Magistrato Presidente di Sezione del Tribunale di Bergamo “Affidamento condiviso e conflittualità tra genitori: strumenti e soluzioni in sede giudiziaria”. Ore 11. 15 Claudia Franceschini Mediatrice familiare Alfid di Trento “La mediazione familiare come risorsa nella gestione del conflitto”. Ore 11. 30 Valeria Matacotta Pscicoterapeuta Consultorio familiare Ucipem Trento “I bisogni dei bambini nella separazione dei genitori”. Ore 12. 00 Luca Comper Dirigente Servizio politiche sociali e abitative Pat “Gli interventi della Provincia Autonoma di Trento a sostegno della famiglia”. Ore 12. 30 Dibattito. Coordina Giovanni Paolucci. Ore 13. 00 Chiusura lavori Alessandro Andreatta Sindaco di Trento. Informazioni E Iscrizioni: Progetto Speciale Coordinamento politiche familiari e sostegno alla natalità email: chiara. Martinelli@provincia. Tn. It Tel. 0461 493150 Associazione Figli per sempre e-mail:figlipersempretnbz@gmail. Com .  
   
   
AOSTA: INCONTRO DI PROMOZIONE INFANZIA EADOLESCENZAQ - INTEGRAZIONI FRUTTUOSO E ARMONIA DI OBIETTIVI  
 
 Aosta, 12 gennaio 2010 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali, di concerto con l’Assessorato dell’istruzione e cultura, comunica che martedì 12 gennaio 2010, si terrà, a partire dalle ore 14. 30, all’auditorium della Comunità Montana Grand-combin, in loc. Chez Roncoz a Variney (Gignod), l’incontro di promozione del Piano di intervento Integrazioni fruttuose e armonia di obiettivi – Infeado per l’attuazione di progetti rivolti all’infanzia e all’adolescenza (2010-2012). Il piano di intervento si propone di realizzare iniziative progettate da enti locali e istituzioni scolastiche e finanziate con fondi regionali, i cui protagonisti saranno i bambini, gli adolescenti valdostani e le loro famiglie. L’iniziativa si inserisce, infatti, nel quadro di attività promosse dalla legge 28 agosto 1997, n. 285, che si concretizza con interventi di prevenzione del disagio e attività di promozione del benessere, sperimentazione di servizi innovativi a livello locale, sviluppo di cultura comune tra i soggetti, istituzionali e non, coinvolti nelle problematiche minorili, e stimolo alla partecipazione di bambini e adolescenti e delle loro famiglie alla vita della comunità. L’incontro di domani è rivolto agli amministratori locali e agli insegnanti delle istituzioni scolastiche regionali, quali futuri promotori di iniziative, ai quali verranno presentati gli otto progetti realizzati nel triennio 2007-2009: la gestione di una sala prove e di un centro di incontro nella C. M. Grand-paradis, spettacoli teatrali nella Comunità Montana Grand-combin, l’opuscolo 4 dritte per muoverti nel Quartiere Saint-martin-de-corléans preparato dall’Istituzione scolastica E. Martinet, un laboratorio cinematografico e varie iniziative sportive e animative nella Comunità Montana Walser-alta Valle del Lys, l’apertura di un Centro di Aggregazione Giovanile a Verrès, percorsi formativi alternativi per alunni e genitori organizzati a Villeneuve dall’Istituzione scolastica M. I. Viglino, un percorso psico-socio-educativo sulle emozioni a Valpelline. I progetti per il triennio 2010-2012, dovranno proporsi come priorità di intervento gli adolescenti e dovranno concentrarsi in particolare su: sviluppo della socialità e dell’aggregazione tra ragazzi, tra ragazzi e famiglie e tra ragazzi e comunità allargata; - apprendimento e/o miglioramento nei ragazzi delle competenze per stare bene con se stessi e con gli altri; - utilizzo creativo degli spazi sociali ed istituzionali presenti nei territori; - valorizzazione delle risorse e delle competenze e conoscenze locali. I titolari della progettazione, come già detto, sono gli enti locali (Comuni singoli o associati e Comunità Montane) e le istituzioni scolastiche, che a loro volta potranno coinvolgere altri attori pubblici e privati del territorio. I progetti dovranno pervenire, redatti su apposita modulistica, entro il 26 marzo 2010 al Servizio famiglia e politiche giovanili, Direzione politiche sociali, Assessorato Sanità, salute e politiche sociali, loc. Grande Charrière n. 40, 11020 Saint-christophe (Ao), e saranno valutati da un Gruppo interistituzionale composto da rappresentanti del Servizio famiglia e politiche giovanili dell’Assessorato Sanità, salute e politiche sociali, Sovraintendenza agli Studi dell’Assessorato Istruzione e cultura, Azienda Usl della Valle d’Aosta e Consiglio Permanente degli Enti Locali – Cpel. Nella home page del sito della Regione sono reperibili la deliberazione della Giunta regionale che ha approvato il Piano di intervento e tutta la modulistica necessaria per la partecipazione al bando di finanziamento. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Servizio Famiglia e politiche giovanili ai seguenti recapiti: telefono 0165 527119 oppure 527116, indirizzo e-mail am. Cerise@regione. Vda. It oppure el. Bredy@regione. Vda. It. .  
   
   
REGOLAMENTO G.R. UMBRIA PER ACCREDITAMENTO ASILI NIDO  
 
 Perugia, 12 gennaio 2010 - La Giunta regionale dell’Umbria ha approvato, su proposta dell’assessore alla Formazione lavoro Maria Prodi, il regolamento per l’accreditamento dei servizi socioeducativi per la prima infanzia ai sensi della legge 30 del 2005. La norma riguarda i nidi d’infanzia, i servizi integrativi al nido e gli spazi gioco. “Il testo che abbiamo approvato – ha detto Maria Prodi – si muove nell’ottica di una sempre più spiccata qualificazione dei servizi offerti alla prima infanzia e offre l’occasione al nostro sistema formativo – già buono – per un ulteriore salto di qualità. Gli asili nido e i servizi correlati - ha proseguito l’assessore – svolgono un ruolo basilare nella formazione degli individui ed è giusto che essi, oltre che sul piano quantitativo, siano adeguati sul piano qualitativo, mettendo a frutto anche le migliori e più avanzate esperienze formative e didattiche e gli studi pedagogici che segnano una costante evoluzione. Siamo dunque in presenza, con questo atto, – ha detto ancora Maria Prodi – di un significativo ampliamento e miglioramento dell’offerta formativa in una età dello stadio evolutivo della persona nella quale si manifesta, comprensibilmente, una grande sensibilità delle famiglie. Alle aspettative dei genitori, la Giunta regionale, con questo ed altri provvedimenti, vuole corrispondere”. All’accreditamento, la cui richiesta avrà carattere facoltativo e non obbligatorio, possono concorrere scuole e servizi pubblici e privati. Il documento di accreditamento è rilasciato dalla Commissione regionale di valutazione costituita ai sensi della legge 30, nei termini di 60 giorni dalla domanda di concessione, previa visita di controllo in loco per la verifica della sussistenza dei requisiti previsti dalla stessa norma di legge. È prevista l’istituzione di un Registro regionale dei servizi accreditati e controlli periodici su di essi per la verifica della sussistenza dei requisiti di avvio. Sono previste le procedure di eventuale sospensione o revoca dell’accreditamento. Un allegato al regolamento stabilisce, nel dettaglio, i requisiti che si riferiscono alla qualità delle metodiche pedagogiche, delle pratiche di inserimento e trattamento dei bimbi, della formazione del personale e alla consuetudine al lavoro in equipe. .  
   
   
PUGLIA: INCLUSIONE SOCIALE DEGLI IMMIGRATI, AL VIA I SEMINARI "DIRITTO ALLA CASA"  
 
Bari, 12 gennaio 2010 - Una società aperta e solidale si misura anche sull’attenzione alle problematiche abitative degli immigrati. Con questo preciso obiettivo è stato organizzato un ciclo di seminari di formazione dal titolo “Accesso alla casa e microcredito a favore degli immigrati”che ha preso il via ieri nell’ambito del progetto “Puglia aperta e solidale diritto alla casa - diritto di cittadinanza”, promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Puglia, finanziato con il fondo per l’inclusione sociale degli immigrati. Fino ad aprile si terrà questo ciclo di seminari di formazione, a cura di Banca Popolare Etica, destinato a 30 operatori per lo svolgimento delle attività di “Facilitatori dell’Abitare”, presso le costituende Agenzie provinciali A. S. I. A. - Agenzie sociali di intermediazione abitativa. L’obiettivo finale è quello di costruire una rete di agenzie per la intermediazione abitativa che in ciascun territorio provinciale possa supportare gli enti locali e le principali organizzazioni del Terzo Settore che operano in favore degli immigrati nel sostenere l’accesso alla casa per i nuclei familiari di immigrati. Tra le attività poste in essere dal progetto, oltre a quella formativa, la ricerca/intervento per l’analisi fabbisogni abitativi e criticità dell’incontro domanda-offerta, allestimento e gestione delle agenzie di intermediazione abitativa provinciali, allestimento opportunità di accoglienza abitativa per situazioni di emergenza (gruppi appartamento per adulti in difficoltà, piccoli nuclei abitativi in affitto, centri di pronta accoglienza, iniziative di sensibilizzazione e comunicazione sociale volte a promuovere un più dinamico incontro tra domanda e offerta di opportunità alloggiative, diffusione di buone pratiche sul territorio regionale e rispetto ad altri contesti regionali. I destinatari saranno 30 professionisti (consulenti immobiliari e legali, assistenti sociali e mediatori interculturali) preselezionati dalle province pugliesi partner del Progetto “Puglia aperta e solidale. Diritto alla Casa - Diritto alla Cittadinanza”: la formazione avrà un carattere trasversale e sarà articolata in contenuti specifici per l’inquadramento del fenomeno migratorio a livello regionale, affrontando tra i temi la legislazione tematica, il ruolo della mediazione interculturale, il mercato immobiliare, l’accesso alla casa, gli strumenti di microcredito istituiti dalla Regione Puglia presso Banca Etica a favore delle famiglie immigrate in temporanea disagio abitativo. Il corso prevede una parte teorico-pratica di 119 ore distribuite, tra attività di aula e attività di workshop e ricerca sul campo. La prima lezione che si terrà questa mattina presso la Sala Convegni Regione Puglia, Padiglione 152 della Fiera del Levante, Lungomare Starita n. 1 a Bari vedrà il saluto dell’assessore alle Politiche Sociali e alla Solidarietà della Regione Puglia Elena Gentile, e degli assessori alle Politiche Sociali delle province pugliesi partner di progetto. Seguiranno gli interventi di Annamaria Candela, dirigente servizio Programmazione e Integrazione, che illustrerà le politiche e le iniziative per l’integrazione e l’inclusione degli immigrati in Puglia, di Tiziana Di Cosmo, Dirigente Ufficio Immigrazione, Sergio Maglio, Responsabile P. O. Reti di accoglienza, Ufficio Immigrazione che insieme ai responsabili dell’Area Sud di Banca Etica effettueranno la presentazione generale del progetto. .  
   
   
OSSERVATORIO DELLE POVERTÀ IN SARDEGNA: CHIARIMENTO SU COMPOSIZIONE  
 
 Cagliari, 12 Gennaio 2010 - L’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca, ieri mattina ha incontrato i rappresentanti delle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil (Maria Eleonora Di Biase, Oriana Putzolu e Rinaldo Mereu), della Pastorale del lavoro sarda (don Pietro Borrotzu) e delle Acli (Ottavio Sanna) per fare chiarezza sulla composizione dell’Osservatorio delle povertà e sulle finalità del Fondo di garanzia etica. Entrambi i provvedimenti sono stati adottati dalla Giunta regionale nel corso del 2009. "La delibera riguardante l’Osservatorio – ha sottolineato l’assessore Manca – è stata preparata con l’intento di non escludere alcuna componente della Carta di Zuri. Anzi, abbiamo voluto estendere il coinvolgimento a tutte le parti interessate alla lotta delle povertà. La mia sensibilità e quella del Presidente Cappellacci nei confronti di tale argomento non sono mutate nel corso degli ultimi mesi, rispetto agli impegni assunti a suo tempo. Da anni si richiedeva l’istituzione di tale organismo, e finalmente ci siamo arrivati. L’articolazione della composizione è stata fatta tenendo conto di coloro che si sono spesi su questo fronte nel corso degli ultimi anni”. L’assessore Manca ha poi precisato che “non spetta alla Regione il compito di stabilire chi deve rappresentare la Chiesa: tale compito spetta soltanto alla Conferenza episcopale sarda. Lo stesso ragionamento va fatto in merito alle Associazioni di promozione sociale. La Carta di Zuri non vede il coinvolgimento dei Comuni e neppure del mondo del volontariato. Noi, invece, non abbiamo voluto lasciare fuori nessuno”. Per quanto riguarda il Fondo di garanzia etica, l’esponente dell’esecutivo regionale ha ricordato che “la delibera della Giunta prevede due bandi pubblici per l’individuazione del soggetto attuatore (cooperative sociali, Onlus, Fondazioni) e del soggetto esecutore (banca): i bandi saranno pronti a breve. Prevediamo che i fondi saranno erogabili nel prossimo mese di aprile. La finalità della delibera è quella di rendere accessibile il credito a persone non bancabili, venendo incontro alle esigenze delle famiglie maggiormente in difficoltà, che però sono tagliate fuori dal credito comunemente messo a disposizione dalle banche. Le valutazioni sugli aventi diritto spetteranno esclusivamente al soggetto attuatore, mentre gli istituti bancari avranno soltanto il compito di gestire il fondo ed erogare le risorse”. .  
   
   
IL DIALOGO (INTERROTTO) TRA LE GENERAZIONI NON È UN PAESE PER VECCHI? CONVEGNI, WORKSHOP, SPETTACOLI, INCONTRI PORDENONE, 14-15-16 GENNAIO 2010  
 
Pordenone, 12 gennaio 2010 - Una tre giorni intensa con incontri, spettacoli, workshop e convegni pensata e realizzata per riflettere non solo tra addetti ai lavori ma insieme alla comunità intera. Diverse le sedi della città coinvolte il 14, 15 e 16 gennaio a Pordenone, dalla Sala consiliare della Provincia all’Auditorium Casa dello Studente A. Zanussi, dall’Aula magna del Centro studi all’Auditorium Concordia. L´idea progettuale - ben focalizzata nel titolo della manifestazione: Non è un paese per vecchi? Il dialogo (interrotto) tra le generazioni - parte dalla necessità di affrontare - possibilmente senza retoriche e pietismi ma piuttosto con curiosità e umorismo – due questioni inscindibili l’una dall’altra. La prima, oggi passata di moda (si parla, soprattutto, di giovani e adolescenza), è quella dell’anziano e dell’invecchiamento. Tema che spaventa non poco la cultura odierna dell’eterno e felice presente, e che fa a pugni col mito dell’operosità e della produttività. La seconda questione, decisiva per i destini della nostra società, è relativa al dialogo tra le generazioni. Come avviene oggi, se avviene, la trasmissione tra vecchi e giovani? Si tratta nientemeno che del tessuto connettivo di qualsiasi insieme umano, la cui importanza sembra oggi sbiadire di fronte all’enfatizzazione del concetto di individuo, il self-made-man che, assistito dagli ausili della tecnica, tende a costruirsi un’identità autoreferenziale, a prescindere dalla storia, dai miti collettivi, dall’esperienza di chi lo ha preceduto. Un’identità necessariamente instabile, a rischio di continuo collasso su stessa, il cui fenomeno collaterale è quel sentimento di smarrimento e solitudine con cui si manifesta il disagio della modernità. Terzo elemento comune, da non sottacere, è quello dei luoghi e degli spazi intesi come substrato necessario all´attivazione di politiche territoriali. Il luogo come metafora del vivere contemporaneo disidentitario e frammentario che assume caratteristiche di sempre maggiore complessità di governo. Il percorso in tre giornate viene proposto sia agli “addetti ai lavori” sia alla cittadinanza, e vedrà la attiva partecipazione di cineasti, musicisti, attori, oltre che di esperti sociali, sanitari e culturali, antropologi e urbanisti. Per proporre su scenari, luoghi e tempi diversi, occasioni di indagine, riflessione e drammatizzazione inerenti alla condizione dell’anziano (cosa significa, ad esempio, invecchiare?) e alla perdita dell’anello che congiungeva tra loro le generazioni. Il progetto intende, anche mediando le tematiche in contesti deistituzionalizzati, proporre una possibile interpretazione del dialogo interrotto fra generazioni e nel contempo suggerire azioni concrete per ridefinire le politiche territoriali. Destinatari, si accennava, sono l´intera cittadinanza e gli addetti al settore, per un progetto che si propone come un momento di riflessione per la comunità tutta per cercare di capire oggi cosa rappresentano i vecchi per la società? Ai responsabili dei servizi socio-sanitari del territorio verranno avanzate (dando seguito a quanto già evidenziato in un precedente corso di formazione interservizi “La realtà e le prospettive del lavoro in rete” tenutosi sempre a Pordenone) proposte concrete per la creazione di un luogo di Coordinamento permanente interservizi. Previsto il coinvolgimento di studenti e scuola in un dialogo fra generazioni ed in un´ottica di sempre maggiore interscambio fra servizi, formazione, scuola e Terzo settore. L’articolata kermesse - che è anche progetto formativo e di promozione sociale - vede il coinvolgimento diretto della rivista L’ippogrifo in qualità di Comitato scientifico e organizzatore degli eventi, e dell’Associazione “Le Nuvole” in qualità di Segreteria organizzativa degli eventi stessi. Sono coinvolti e partner l’Amministrazione Provinciale e il Comune di Pordenone in qualità di promotori e primi finanziatori dell’evento, l’Azienda sanitaria n. 6 Friuli Occidentale, la Scuola Sperimentale dell’Attore, il Centro Iniziative culturali Pordenone, Cinemazero, Liceo Leopardi – Majorana, Circolo Menocchio, Cooperative sociali Acli, Fai e Itaca. .  
   
   
BOLZANO: APPROVATI DALLA GIUNTA I NUOVI IMPORTI E LE TARIFFE PER L’ASSISTENZA SOCIALE  
 
Bolzano, 12 gennaio 2010 - La Giunta provinciale ha approvato il 21 dicembre 2009, gli importi dell’assistenza economica sociale e le tariffe massime e minime per le prestazioni dei servizi sociali nel 2010. L’assistenza economica sociale è stata adeguata dalla Giunta provinciale al tasso d’inflazione. L’assistenza economica sociale è l’ultimo gradino del sistema d’assistenza, dopo le prestazioni erogate dallo Stato, dalla Regione e dalla Provincia. Si tratat di un sostegno economico temporaneo con accompagnamento sociale, che ha come obiettivo la riconquista dell’autonomia economica tramite il lavoro. I servizi principali dell’assistenza economica sociale sono l’assegno sociale medio ed il sussidio casa. Ad una persona singola viene corrisposto un assegno mensile di 585,60 €, ad una famiglia di due persone 766,16 €, ad una famiglia composta da tre persone 995,52 € e 1. 200,48 € ad una famiglia con 4 componenti. Dal 1° gennaio 2010, infatti, per le persone inquadrate nel livello 1 e 2 la tariffa media sarà di 3 € e la tariffa massima di 22 € all’ora (finora rispettivamente 2 e 20 €), e per il livello 3 e 4 dai 9 ai 22 € all’ora (finora 8-20). L’effettivo ammontare della tariffa da versare dipende dal reddito e dalla situazione patrimoniale dell’utente; in sostanza più è elevato il proprio patrimonio più è alta la tariffa. La delibera approvata dalla Giunta provinciale prevede la nuova determinazione delle tariffe anche per i centri diurni e per i pasti a domicilio. L’aumento delle tariffe è dovuto al fatto che l’assegno di cura dà alle persone non autosufficienti il potere d’acquisto necessario per sostenere i costi di questi servizi. .  
   
   
CARCERI: GIUNTA VENETA HA APPROVATO DDL CHE ISTITUISCE GARANTE REGIONALE DETENUTI; CARCERE DEVE ESSERE PALESTRA RISCATTO PER SICUREZZA SOCIETA´  
 
Verona, 12 gennaio 2010 - Un Garante regionale per i detenuti negli istituti penitenziari del Veneto. L´iniziativa, approvata dalla Giunta veneta con un disegno di legge proposto dall´Assessore alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, è stata presentata ieri a Verona, nella sede dell´Azienda Ulss n. 20, dallo stesso Valdegamberi. C´erano anche, tra gli altri, il comandante commissario Paolo Presti e la direttrice dell’area trattamentale Enrichetta Libezzi della Casa circondariale di Verona e Angela Venezia direttrice dell’ufficio detenuti e trattamento del Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria. In sintesi, il ruolo del Garante sarà quello di osservare e vigilare sull´andamento delle carceri e sulla condizione dei detenuti e di segnalare eventuali violazioni alle autorità competenti, ma anche di sensibilizzare sui temi dei diritti umani fondamentali e sull’umanizzazione della pena. Il ddl è stato inviato all´esame del Consiglio regionale. Valdegamberi ha ricordato - anche in relazione a recenti fatti di cronaca che riguardano tutt´Italia ma anche le carceri del Veneto e Verona - che“ dal 2000 a questi primi giorni del 2010 sono stati 565 i suicidi in carcere e 1568 le morti sospette. Il carcere deve diventare una palestra di riscatto se vogliamo che diventi palestra di sicurezza. Il ddl – ha detto - ribadisce l’attenzione che la Giunta Regionale ha da sempre nei confronti dei detenuti; ricordo al proposito le azioni comprese dal protocollo d’Intesa con il Ministero della Giustizia, sottoscritto già nel 1988 e rinnovato nel 2003. Ogni azione che rafforzi la finalità rieducativa della pena, non solo garantisce il rispetto di quanto previsto dal dettato costituzionale ma – ha spiegato - rappresenta uno strumento fondamentale a tutela della sicurezza della società”. In questa prospettiva si inserisce la figura del Garante dei detenuti, autorità la cui nomina ad opera del Consiglio regionale, assicurerà un ruolo super partes, indispensabile per assicurare un attento esame della situazione carceraria e per migliorare le forme in cui si realizza l’esecuzione penale. Il Garante dei detenuti avrà inoltre il compito di vigilare sul rispetto della normativa prevista dall’Ordinamento Penitenziario, dal relativo Regolamento e di tutte le norme che possono riguardare i detenuti. Egli sarà effettivamente presente all’interno degli istituti di pena e contatterà personalmente le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. La persona individuata dal Consiglio regionale come Garante dei detenuti dovrà avere approfondita conoscenza della realtà penitenziaria, con indiscussa e acclarata competenza in materia di diritti umani. La sua funzione non si esaurirà dentro le carceri, ma si realizzerà anche attraverso azioni di promozione culturale, di analisi e riflessione su dati statistici e ricerche sociali, di formulazione di proposte. Al novembre 2009 negli istituti penitenziari del Veneto risultano 3209 detenuti di cui 160 nella casa circondariale di Belluno, 243 nella casa circondariale di Padova, 802 nella casa di reclusione di Padova, 138 nella casa circondariale di Rovigo, 301 nella casa circondariale di Treviso, 89 nella di reclusione femminile di Venezia, 324 nella casa circondariale di Santa Maria Maggiore di Venezia, 842 nella casa circondariale di Verona, 310 nella casa circondariale di Vicenza. .