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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Marzo 2010
BRUXELLES SESSIONE DEL 24-25 MARZO 2010, FRA GLI ARGOMENTI: BILANCIO 2011 IL PARLAMENTO EUROPEO PRESENTA LE PROPRIE PRIORITÀ, ZONA EURO, TASSA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE E MORATORIA SUL DEBITO NECESSARI PER AIUTARE SVILUPPO  
 
 Bruxelles, 25 marzo 2010 - Bilancio 2011: il Parlamento presenta le proprie priorità - Giovani, ripresa economica e ricerca dovrebbero essere le priorità del bilancio comunitario per l´anno prossimo, secondo una proposta di risoluzione della commissione per i bilanci del Pe che sarà votata giovedì. L´obiettivo della risoluzione è anche quello di fare pressione sulle altre istituzioni dell´Ue affinché diano al Parlamento un ruolo più decisivo nell´organizzazione del Servizio diplomatico e per lanciare l´atteso dibattito sul riesame del quadro finanziario pluriennale. I deputati discutono con Jean-claude Trichet la situazione nella zona euro - Governance economica e politica monetaria saranno al centro del dibattito annuale sulla zona euro che il Parlamento europeo terrà con il Presidente della Bce Jean-claude Trichet. I deputati si esprimeranno sulla questione, adottando tre risoluzioni su: zona euro e finanze pubbliche, il lavoro della Bce nel 2008 e la nomina del vice presidente della Bce. I deputati chiedono maggior sorveglianza sulla sicurezza aerea al di fuori dell´Ue - I cittadini europei che viaggiano in aereo nei paesi extra-comunitari dovrebbero essere debitamente informati su quali compagnie aeree sono iscritte nella lista nera, afferma la commissione trasporti del Parlamento europeo. In un dibattito che si svolgerà mercoledì prossimo a Bruxelles, i deputati chiederanno alla Commissione europea quanti paesi hanno adottato simili liste e in che modo sia controllato il rispetto delle norme di sicurezza aerea internazionale al di fuori dell´Unione europea. Iniziativa popolare europea: ecco a che punto siamo - Con il Trattato di Lisbona si apre l´opportunità, per un milione di cittadini dell´Unione europea, di presentare alla Commissione un´iniziativa legislativa popolare su un tema scelto. A breve la Commissione dovrebbe lanciare una proposta di regolamento per rendere effettiva questa possibilità. Mercoledì prossimo i deputati ascolteranno, in un dibattito con le altre istituzioni europee, lo stato di avanzamento del progetto. Il Parlamento ha adottato la sua prima risoluzione sul tema lo scorso maggio. Tibet: due anni dopo gli scontri di Lhasa - Mercoledì prossimo, durante la mini-plenaria che si terrà a Bruxelles, il Parlamento europeo prenderà in esame l´attuale situazione in Tibet, in un dibattito con il Consiglio e la Commissione europea. Tassa sulle transazioni finanziarie e moratoria sul debito necessari per aiutare sviluppo - I paesi ricchi dovrebbero introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie a livello globale per creare un sistema finanziario più equo e ottenere maggiori risorse da destinare alle politiche di sviluppo. Essi dovrebbero anche rispettare gli impegni presi per gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millenium Development Goals), secondo una proposta di risoluzione per aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare la crisi che sarà votata giovedì. I deputati europei preparano il prossimo Consiglio europeo di primavera - Alla vigilia del Consiglio europeo, che si svolgerà il prossimo 25-26 marzo a Bruxelles, i deputati discuteranno i principali temi di cui si occuperà il vertice. Durante la riunione, i leader europei dovranno raggiungere un accordo sulla nuova strategia dell´Unione su occupazione e crescita, la cosiddetta strategia "Europa 2020". I deputati chiedono una migliore politica d´integrazione dei Rom - I fondi europei destinati all´integrazione dei Rom dovrebbero essere meglio utilizzati, secondo i deputati europei. Con dieci milioni di persone, i Rom rappresentano la più grande minoranza etnica dell´Europea, ma sono spesso discriminati ed emarginati. Mentre si avvicina il secondo Vertice europeo dei Rom, che si terrà il prossimo 8 aprile a Cordova, i deputati voteranno una risoluzione sulla questione giovedì.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PREPARA NUOVI NEGOZIATI CON GLI USA PER IL TRASFERIMENTO DI DATI BANCARI A SCOPO DI CONTROTERRORISMO  
 
Bruxelles, 25 marzo 2010 - La Commissione ha adottato ieri un progetto di mandato negoziale riguardante il trasferimento di dati bancari al governo degli Stati Uniti nell´ambito del programma di controllo delle transazioni finanziarie dei terroristi (Tftp). La Commissione conta di concludere un accordo quest´estate in modo da colmare le attuali lacune sul fronte della sicurezza. "Il terrorismo resta una delle principali minacce per la sicurezza dell´Ue; dobbiamo creare strumenti di contrasto all´altezza della situazione, che consentano un´efficace cooperazione internazionale" ha dichiarato Cecilia Malmström, commissario per gli Affari interni. "Il programma che proponiamo a sostegno di questo accordo Ue-usa sul trasferimento dei dati di messaggistica finanziaria si è già dimostrato efficace in passato e sono certa che lo sarà anche in futuro poiché garantirà la massima protezione possibile dei dati personali dei cittadini dell´Unione, riconoscerà a questi ultimi il diritto di ricorrere in sede amministrativa e giurisdizionale, assicurerà un maggiore controllo grazie a un sistema di valutazioni periodiche e garantirà che le richieste di dati siano approvate da un´autorità pubblica giudiziaria. Farò in modo che in tutte le fasi dei negoziati il Parlamento europeo sia immediatamente e pienamente informato e che nei colloqui con le controparti Usa si tenga debitamente conto delle preoccupazioni e dei suggerimenti del Parlamento europeo." "Il nostro ruolo è assicurare che i diritti dei cittadini siano sempre rispettati e tutelati" ha dichiarato la vicepresidente Viviane Reding, commissario per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. "Nel preparare il mandato per il nuovo accordo, Cecilia ed io abbiamo tenuto conto delle principali preoccupazioni espresse dal Parlamento europeo lo scorso settembre, specie per quanto riguarda il diritto al rispetto della vita privata e il diritto a un ricorso effettivo, amministrativo e giurisdizionale, basato sul principio della non discriminazione. Il futuro accordo prevede che la Commissione riferisca periodicamente al Parlamento europeo, garantendo così il controllo democratico. Per finire, il futuro accordo prevede espressamente la reciprocità da parte degli Usa nell’eventualità che l´Ue decida di istituire un proprio programma di controllo delle transazioni finanziarie dei terroristi. Penso che, con questi presupposti, l´Unione europea possa intraprendere fiduciosa un nuovo ciclo di negoziati con i partner Usa." La proposta odierna prevede che la Commissione debba ricevere il mandato per negoziare un livello elevato di protezione dei dati personali e si impegni a tenere il Parlamento europeo pienamente informato in tutte le fasi dei negoziati. Stando alla proposta, il progetto di mandato contempla nuove e importanti garanzie per la protezione dei dati, quali la limitazione del trattamento ai soli fini di controterrorismo e il divieto assoluto di trasferire ai paesi terzi “dati alla rinfusa” (possono essere trasferite soltanto le cosiddette “informazioni indiziarie”). L´obiettivo è limitare potenzialmente il volume di dati personali trasferiti alle autorità Usa. Conformemente al diritto dell´Ue, il mandato propone un termine massimo generale per la conservazione dei dati di cinque anni. L´ue potrà denunciare l´accordo in caso di violazione delle garanzie per la protezione dei dati. Contesto - Nella sessione del Consiglio Gai del 25 febbraio 2010, si è registrato un consenso generale tra gli Stati membri circa la necessità di concludere con urgenza un nuovo accordo Tftp Ue-usa per proseguire questo efficace programma di controterrorismo, dopo il rifiuto del Parlamento europeo dell’11 febbraio di approvare l´accordo interinale Tftp. Conseguentemente al voto del Parlamento, il 22 febbraio il Presidente del Consiglio ha trasmesso al Segretario di Stato degli Stati Uniti una lettera nella quale comunicava che, a seguito della risoluzione del Parlamento, l´Ue non poteva diventare parte dell´accordo interinale e poneva fine all´applicazione provvisoria dell´accordo.  
   
   
CONSIGLIO EUROPEO: PROSSIMO VERTICE DI PRIMAVERA  
 
Bruxelles, 25 marzo 2010 - L´occupazione, l´economia e i cambiamenti climatici sono gli argomenti principali all´ordine del giorno della riunione del Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles, il 25 e 26 marzo, sotto la presidenza di Herman Van Rompuy. I capi di Stato e di Governo dell´Ue discuteranno la nuova strategia per la crescita e l´occupazione che dovrà sostituire la strategia di Lisbona. È evidente la necessità di rilanciare l´economia per proteggere il modello sociale europeo. Il vertice dovrebbe stabilire gli orientamenti generali della nuova strategia. Un altro punto in discussione sarà il governo economico e il coordinamento delle politiche, in particolare le divergenze di competitività all´interno e all´esterno dell´Unione e l´evoluzione della bilancia dei pagamenti. I leader discuteranno anche del seguito da riservare alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutasi a Copenaghen in dicembre, il cui esito non ha rispecchiato l´ambizione di garantire un impegno globale agli obiettivi sottoscritti dall´Unione. È loro intenzione capire come imprimere un nuovo impulso al processo di negoziato per "rimetterlo in pista".  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA CONSULTA LE PARTI SOCIALI SULLA REVISIONE DELL´ORARIO DI LAVORO  
 
Bruxelles, 25 marzo 2010 - La Commissione europea ha chiesto ieri il parere dei rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro sulle opzioni per un riesame delle regole Ue in materia di orario di lavoro. Nella prima fase della consultazione si chiede alle parti sociali europee se si avverta la necessità, a livello Ue, di intervenire sulla direttiva "Orario di lavoro" (direttiva 2003/88/Ce) e, in caso di risposta affermativa, quale portata dovrebbe avere il riesame. Si tratta di un primo passo in vista di un ampio riesame della direttiva dopo che, nell´aprile 2009, i tentativi di revisione della normativa esistente erano giunti a un punto morto. László Andor, commissario Ue responsabile per l´occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha affermato: "L´impossibilità di raggiungere l´anno scorso un accordo sulla revisione della normativa sull´orario di lavoro non significa che i problemi legati alle regole esistenti si siano risolti da soli. Siamo ancora in attesa di trovare una soluzione equilibrata che affronti i bisogni reali dei lavoratori, delle aziende e dei consumatori nel Xxi° secolo". E ha ribadito: "Dobbiamo procedere a un ampio riesame delle regole basato su un´approfondita valutazione di impatto con forte dimensione sociale. Invitiamo oggi le parti sociali a un´ampia riflessione su questa questione cruciale e le sollecitiamo a presentare proposte innovative che consentano di travalicare i dibattiti infruttuosi del passato." Nel 2004 la Commissione ha presentato una proposta di modifica della direttiva 2003/88/Ce facente seguito ad ampie consultazioni. La proposta intendeva affrontare una serie di problematiche lasciate irrisolte dalla legislazione vigente e dalla giurisprudenza della Corte di giustizia, segnatamente chiarire l´applicazione della direttiva nel caso del servizio di guardia in certi settori lavorativi, prevedere una maggiore flessibilità nel calcolo dell´orario lavorativo settimanale e riesaminare l´opzione individuale di superamento del limite delle 48 ore. Nell´aprile 2009, però, i rappresentanti dei governi e il Parlamento europeo sono giunti alla conclusione di non essere in grado di raggiungere un accordo sulla proposta nonostante una lunga negoziazione. Nel frattempo, sono venute ad animare il dibattito altre questioni che rispecchiano i cambiamenti fondamentali intervenuti nell´ultimo ventennio nel mondo del lavoro. Ad esempio, la media delle ore lavorate settimanalmente nell´Ue è scesa da 39 ore nel 1990 a 37,8 ore nel 2006 e la quota dei lavoratori part-time all´interno della forza lavoro è aumentata passando dal 14% nel 1992 al 18,8% nel 2009. Si registra inoltre una crescente differenziazione nell´ambito degli orari lavorativi individuali nel corso dell´anno e nell´arco della vita lavorativa, a riprova di una maggiore attenzione per l´equilibrio tra vita lavorativa e vita privata traducentesi in misure quali l´orario flessibile o i crediti di tempo, oltre a un aumento dell´autonomia dei lavoratori di pari passo con l´espansione dell´economia basata sul sapere. Di conseguenza, la Commissione intende procedere a un ampio riesame della normativa vigente in materia di orario di lavoro prendendo le mosse da un´attenta valutazione delle disposizioni attuali e delle problematiche legate alla loro applicazione prima di esaminare le diverse opzioni che si offrono nel merito. Il riesame si configurerà in una serie di obiettivi politici tra cui la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, il miglioramento dell´equilibrio tra vita lavorativa e vita privata, la flessibilità per le aziende e i lavoratori senza peraltro imporre oneri amministrativi inutili alle imprese, soprattutto le Pmi. La prima fase di consultazione delle parti sociali è un importante primo passo sulla via di questo ampio riesame della direttiva sull´orario di lavoro. Le parti sociali hanno sei settimane per esprimere il loro punto di vista alla Commissione. Parallelamente alle consultazioni, la Commissione condurrà un´approfondita valutazione di impatto in cui rientrerà anche l´esame dell´applicazione legale della direttiva negli Stati membri e lo studio degli aspetti socioeconomici da tener presenti all´atto di un riesame approfondito della direttiva. Contesto - La prima fase della consultazione delle parti sociali a livello Ue ha il suo fondamento giuridico nell´articolo 154, paragrafo 2, del Tfue. In questa fase la Commissione sente il parere delle parti sociali per sapere se si avverta la necessità di un´azione a livello europeo in relazione alla direttiva sull´orario di lavoro e quale dovrebbe essere la portata di una tale iniziativa. La Commissione esaminerà i pareri espressi nella prima fase di consultazione e deciderà quindi se sia opportuna un´azione a livello Ue. Se la Commissione deciderà in tal senso essa avvierà una seconda fase di consultazione delle parti sociali a livello Ue. Questa fase riguarderà il contenuto di un´eventuale proposta di azione conformemente all´articolo 154, paragrafo 3, del Tfue.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA E 10 STATI MEMBRI DECIDONO DI RAFFORZARE LA CERTEZZA DEL DIRITTO PER I FIGLI E I GENITORI NEI MATRIMONI INTERNAZIONALI  
 
Bruxelles, 25 marzo 2010 - Una donna austriaca sposa un cittadino britannico nel Regno Unito. La coppia vive due anni in Austria con il figlio, poi il marito se ne va e la moglie decide di divorziare. Non sa però quale legge disciplini il divorzio: quella austriaca o quella britannica? Ogni anno migliaia di europei hanno difficoltà analoghe in quanto ciascuno Stato membro Ue ha il proprio sistema per decidere la legge nazionale applicabile ai divorzi. La Commissione europea ha proposto oggi una soluzione concreta: una legge che consente ai coniugi di scegliere la legge nazionale applicabile al loro divorzio. Il regolamento Ue proposto fornirà un aiuto ai coniugi che hanno una cittadinanza diversa oppure vivono in paesi diversi o in un paese di cui non sono cittadini. L´obiettivo è ridurre i disagi per i figli e tutelare il coniuge più debole nei procedimenti di divorzio. Ogni anno si celebrano nell´Ue circa 300 000 matrimoni internazionali. L´odierna proposta fa seguito a una richiesta di 10 Stati membri (Austria, Bulgaria, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Romania, Slovenia e Spagna) ed è il primo caso di "cooperazione rafforzata" nella storia dell´Ue. "Le coppie internazionali possono incontrare ingiustificati problemi giuridici che trasformano la tragedia del divorzio in un disastro finanziario ed emotivo, rendendo la vita un vero inferno", ha dichiarato la vicepresidente Viviane Reding, commissario per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. "Migliaia di coppie si trovano in situazioni personali difficili per la mancanza di risposte chiare da parte dei sistemi giuridici nazionali. In molti casi sono i figli e il coniuge più debole a soffrirne. Non voglio che i cittadini dell´Ue siano lasciati soli ad affrontare complicati divorzi internazionali. Voglio che dispongano di norme chiare che permettano loro di sapere sempre cosa fare. È per questo che oggi abbiamo deciso di agire." Attualmente la situazione per le coppie internazionali è complessa: 20 paesi Ue determinano la legge nazionale applicabile usando una serie di criteri di collegamento, quali la cittadinanza e la residenza abituale, che garantiscono l´applicazione al divorzio della legge di un paese con cui i coniugi hanno un collegamento. 7 paesi Ue (Danimarca, Lettonia, Irlanda, Cipro, Finlandia, Svezia e Regno Unito) applicano la loro legge nazionale. Tali norme divergenti sulla legge applicabile complicano la situazione dal punto di vista giuridico e aggravano i costi, rendendo difficili i divorzi consensuali. La Commissione propone oggi una formula comune per determinare la legge nazionale applicabile alle coppie internazionali. In base al regolamento proposto: le coppie internazionali avranno un maggiore controllo sulla separazione. Potranno decidere la legge nazionale applicabile al divorzio, purché un coniuge abbia un collegamento con il paese di tale legge. Ad esempio, una coppia lituano-svedese residente in Italia potrà chiedere all´autorità giurisdizionale italiana di applicare la legge lituana o svedese; le autorità giurisdizionali disporranno di una formula comune per determinare la legge nazionale applicabile in mancanza di accordo delle parti. Le coppie potranno inoltre scegliere la legge applicabile al divorzio anche se non intendono separarsi. Questa possibilità aumenterà la certezza del diritto, la prevedibilità e la flessibilità e aiuterà a tutelare i coniugi e i figli contro procedimenti complicati, lenti e dolorosi. La proposta mira inoltre a tutelare il coniuge più debole, impedendo che sia ingiustamente penalizzato nel procedimento di divorzio. Attualmente il coniuge che può permettersi di sostenere le spese di viaggio e di giudizio può "correre in tribunale" in un altro paese in modo che il procedimento sia regolato da una legge che tutela i suoi interessi. Ad esempio, se un coniuge di una coppia polacca si trasferisce in Finlandia, potrà chiedere il divorzio in tale paese dopo un anno senza il consenso dell´altro coniuge. Le nuove norme impedirebbero questo tipo di "forum shopping" negli Stati membri partecipanti, garantendo l´applicazione della legge del paese in cui il coniuge più debole vive con l´altro coniuge o in cui aveva con questo l´ultima residenza. Gli Stati membri Ue devono adesso pronunciarsi sulla possibilità che i 10 paesi instaurino una cooperazione rafforzata. Anche il Parlamento europeo deve approvarla. "10 governi hanno chiesto alla Commissione di proporre una soluzione. Il ricorso alla cooperazione rafforzata dimostra che l´Ue possiede la flessibilità necessaria per aiutare i suoi cittadini anche quando le questioni giuridiche sono difficili. Il mio obiettivo è garantire che i cittadini possano beneficiare appieno del diritto di vivere e lavorare in un´Unione europea senza frontiere interne," ha dichiarato Viviane Reding, commissario per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. Contesto - La Commissione aveva proposto per la prima volta di aiutare le coppie internazionali nel 2006, ma il progetto (cosiddetto "regolamento Roma Iii") non ha ricevuto il necessario sostegno unanime dei governi Ue. Da allora 10 paesi Ue (Austria, Bulgaria, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Romania, Slovenia e Spagna) hanno espresso l´intenzione di ricorrere alla cosiddetta "cooperazione rafforzata" per far avanzare la misura. Ai sensi dei trattati europei, la cooperazione rafforzata consente a nove o più paesi di portare avanti una misura importante che è stata bloccata da una piccola minoranza di Stati membri. Gli altri paesi Ue mantengono il diritto di parteciparvi in qualsiasi momento. Il regolamento proposto ieri non incide sulla capacità degli Stati membri di definire il matrimonio.  
   
   
BORGHEZIO : FONDI STRUTTURALI E FINANZIAMENTI BEI, PMI EMARGINATE  
 
Bruxelles, 25 marzo 2010 - Nel suo intervento odierno nell´Aula di Bruxelles del Pe, l´On. Borghezio si è rivolto in particolare alla Commissione europea per chiedere "urgenti misure di semplificazione delle regole amministrative e di gestione dei finanziamenti dei fondi strutturali, di cui in talune regioni viene utilizzato, da parte delle Pmi, solo l´1 o il 2%". "Le organizzazioni rappresentative delle Pmi - ha insistito Borghezio - devono essere consultate già in fase di definizione delle politiche europee di sostegno alla produzione industriale, perchè possano proporre misure atte a favorire l´innovazione e la ricerca". Ma è soprattutto sulla "insufficiente acquisizione da parte di questo settore produttivo dei finanziamenti Bei" che si è incentrata la richiesta rivolta alla Commissione da Borghezio che ha sottolineato "la necessità di rivedere le regole troppo rigide poste in molti Paesi, primo fra i quali l´Italia, dal sistema bancario, così che le Pmi in Europa risultano emarginate rispetto ai colossali flussi di finanziamento elargiti dall´Ue a favore delle imprese per affrontare la situazione di crisi."  
   
   
REGIONE SARDEGNA-EUROPA: PUNTARE SU STRATEGIA SARDEGNA 2020  
 
 Bruxelles, 25 Marzo 2010 - Tradurre il riconoscimento del principio di insularità in provvedimenti concreti per arginare la condizione di svantaggio naturale, puntando soprattutto ad attuare una politica di coesione, che non deve essere solo economico-sociale, ma anche territoriale, come riconosciuto dal trattato di Lisbona. Così il Presidente della Regione Ugo Cappellacci ha sintetizzato negli incontri con i rappresentanti del Parlamento Europeo e della Commissione, la posizione e le richieste della Sardegna nel confronto avviato con l´Europa nei due giorni di incontri che i rappresentanti della Sardegna hanno avuto a Bruxelles il 23 marzo. "Non siamo venuti a chiedere, ma a proporre", ha spiegato il Governatore, aggiungendo che la Regione ha una propria strategia (“Sardegna 2020”) con cui punta anche a sfruttare i vantaggi dell’insularità, sotto l’aspetto della posizione baricentrica nel Mediterraneo. Ovviamente per superare il gap dell’insularità servono anche interventi come la fiscalità di sviluppo che ha già ottenuto a livello nazionale un importante riconoscimento con la legge delega sul federalismo fiscale. "Ci attendiamo ora dall’Europa – ha detto il Presidente della Regione – segnali concreti in questa direzione." Cappellacci ha anche lanciato la candidatura della Regione Sardegna come possibile sede di una agenzia Ue per le Isole.  
   
   
GOOGLE CONTRO CINA CHI VINCE E CHI PERDE  
 
Milano, 25 marzo 2010 - Il 31 marzo prossimo alle ore 18.00 l´Ispi, in collaborazione con www.Agichina24.it  promuove una Tavola Rotonda dal titolo: “Google contro Cina Chi vince e chi perde” l´incontro, che si svolgerà a Palazzo Clerici (Via Clerici, 5 - Milano). Segreteria Tel.: 02 86 93 053, e-mail: ispi.Eventi@ispionline.it  sito: www.Ispionline.it )  
   
   
ALLARGA GLI INTERESSI AZIENDALI NELL’ EUROREGIONE SENZA CONFINI  
 
A seguito della nascita dell’ Euroregione senza confini, www.marketpress.info/ ha deciso di avviare una nuova iniziativa all’interno della quale le aziende e le attività commerciali interessate potranno farsi conoscere ed offrire i loro prodotti e servizi tramite delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue: che supportano l’’Euroregione senza confini : italiano, tedesco e sloveno. Ogni inserzione verrà tradotta in queste tre lingue e ciò consentirà alle aziende e alle attività commerciali di farsi conoscere senza problemi in Italia, Austria e Slovenia. La traduzione delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue originali dell’ Euroregione estenderanno il raggio d’azione e quindi, per gli inserzionisti, vi saranno delle concrete possibilità di incrementare il giro di affari. Le aziende e le attività commerciali interessate a questo nuovo servizio possono mandare, nella loro lingua originale, un testo e la richiesta di preventivo via e-mail a: redazione@marketpress.info   
   
   
ERWEITERN SIE IHREN AKTIONSRADIUS MIT “EUROREGIONE SENZA CONFINI”  
 
In Folge der Gründung der “Euroregione senza confini“ (Euroregion ohne Grenzen) startet www.marketpress.info/ eine neue Initiative für Unternehmen und Geschäfte, die mit Hilfe von Werbeanzeigen in drei Sprachen ihren Bekanntheitsgrad steigern und Produkte und Dienstleistungen anbieten können. Die Sprachen der “Euroregione senza confini” sind Italienisch, Deutsch und Slowenisch. Jedes Inserat wird in diese drei Sprachen übersetzt. Das heißt, jedes Unternehmen und jedes Geschäft kann in Italien, Österreich und Slowenien für sich Werbung machen. Die Übersetzungen in die drei Sprachen der “Euroregione” erweitern den Aktionsradius und bieten den Inserenten die konkrete Chance zur Umsatzsteigerung. Interessierte Firmen und Geschäfte können das Inserat und die Anfrage nach einem Kostenvoranschlag, natürlich in ihrer Sprache, an folgende E-mail-adresse senden: redazione@marketpress.info  
   
   
RAZŠIRJAJTE INTERES VAŠEGA PODJETJA Z »EUROREGIONE SENZA CONFINI« (»EVROREGIJA BREZ MEJA«)  
 
V nadaljevanju formiranja »Evroregije brez meja« (»Euroregione senza confini«) se je www.marketpress.info/ odloèila da zaène z novo iniciativo preko katere se bodo zainteresirana podjetja in komercialne aktivnosti lahko predstavila in ponudila njihove proizvode preko reklamnih oglasov v treh jezikih, kateri se uporabljajo v »Evroregiji brez meja«: v italijanšèini, nemšèini in slovenšèini. Vsak oglas bo preveden v te tri jezike in to bo omogoèilo podjetjem in komercialnim aktivnostim predstavitev v Italiji, Avstriji in Sloveniji. Prevod reklamnih oglasov v te tri jezike Evroregije omogoèa širitev akcijskega kroga, to pa pomeni za oglaševalce konkretne možnosti poveèanja poslov. Podjetja in komercialne aktivnosti, ki se zanimajo za to novo servisno službo, lahko pošljejo v svojem jeziku besedilo oglasa in zahtevo za predraèun na e-mail redazione@marketpress.info   
   
   
INCENTIVI: VENERDÌ IN VIGORE IL DECRETO, DAL 6 APRILE VIA AGLI SCONTI SCAJOLA: “IN 20 MESI STANZIATI OLTRE 9,5 MILIARDI PER L’ECONOMIA REALE”  
 
Roma, 25 marzo 2010 - Entrerà in vigore venerdì il decreto legge sugli incentivi e subito dopo il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola firmerà il decreto attuativo che definirà le modalità per la concessione degli sconti sui ciclomotori, le cucine e gli elettrodomestici, le case ecosostenibili, gli abbonamenti a internet veloce per i giovani fino a 30 anni e i prodotti industriali come gru, rimorchi, macchine agricole che aumenteranno la sicurezza sul lavoro. Gli incentivi scatteranno il 6 aprile: da quel giorno i consumatori potranno ottenere gli sconti sui loro acquisti direttamente dal rivenditore. “Con questi incentivi – ha detto il Ministro Scajola – si rafforza la politica industriale del Governo Berlusconi. I 300 milioni di incentivi al consumo, a cui si aggiungono i 70 milioni di sgravi fiscali per il tessile e i 50 milioni per cantieristica e aerospazio si aggiungono ai 900 milioni stanziati lo scorso anno per gli incentivi all’acquisto di auto e ciclomotori ecologici. Complessivamente, nei 20 mesi di governo, abbiamo stanziato 9,5 miliardi per l’economia reale: oltre agli incentivi al consumo, 1,9 miliardi di incentivi agli investimenti e alla produzione, 2,7 miliardi di incentivi all’innovazione, 2,2 miliardi di incentivi energetici e alle fonti rinnovabili e 1,6 miliardi al Fondo di Garanzia, che ha assicurato il credito a oltre 25 mila piccole e medie imprese. Buona parte di questi incentivi sono stati già erogati o sono in corso di erogazione e stanno contribuendo a uscire dalla crisi, sostenendo l’occupazione, la crescita delle imprese, la lotta all’inquinamento. In particolare, gli incentivi all’innovazione daranno complessivamente lavoro a 100 mila ricercatori e tecnici. Stiamo anche accelerando la spesa: nel quarto trimestre 2009 abbiamo erogato alle imprese 2,6 miliardi, il triplo delle erogazioni del quarto trimestre 2008”. La Politica Industriale Del Governo Berlusconi Sostegni A Consumi, Produzione, Innovazione, Energia, P.m.i. Servizi Incentivi Al Consumo
· Incentivi 2009 (auto, ciclomotori, elettrodomestici) 900 milioni
· Incentivi 2010 (ciclomotori, elettrodomestici, cucine…) 300 milioni
Totale 1.200 mil
Incentivi Alla Produzione
· Contratti di programma 500 milioni
· Accordi di programma 300 milioni
· Aeronautica e difesa 800 milioni
· Sostegni al tessile 70 milioni
· Nuove commesse Cantieristica 50 milioni
· Zone franche urbane 100 milioni
· Fondo salvataggi e ristrutturazioni 70 milioni
Totale 1.890 mil
Incentivi All’innovazione
· Programmi Innovazione Industriale (Efficienza energetica, Mobilità sostenibile, Made in Italy) 700 milioni
· Contratti d’innovazione 1.000 milioni
· Fonti rinnovabili e reti elettriche 100 milioni
· Fondo garanzia per innovazione e rinnovabili 250 milioni
· Fondo innovazione-brevetti 80 milioni
· Banda larga 430 milioni
· Tv digitale terrestre 120 milioni
Totale 2.680 mil
Incentivi Energetici E Green Economy
· Incentivi sviluppo fotovoltaico (anno 2010) 1.000 milioni
· Sicurezza sistema energetico e competitività imprese (anno 2010) 750 milioni
· Detrazioni fiscali per efficienza energetica dei cittadini (anno 2009) 500 milioni
Totale 2.250 mil
Fondo Garanzia Per Le Pmi 1.600 mil
Totale Generale 9.620 mil
 
   
   
ELEZIONI REGIONALI IN PUGLIA: PRESENTATO IERI IN PREFETTURA IL "MECCANISMO"  
 
Bari, 25 marzo 2010 - Sarà possibile seguire da casa su www.Elezioni.regione.puglia.it/  lo scrutinio delle elezioni regionali del 28 e del 29 marzo. I dati saranno disponibili al pubblico su internet e – per i giornalisti – nella sala stampa allestita al primo piano della Prefettura di Bari (gli accrediti potranno essere ritirati, per chi abbia fatto richiesta, entro sabato 17 alle 13.00 presso l’ufficio della dottoressa Rosa Montone, sempre in Prefettura). In Prefettura sarà allestito anche uno spazio per i candidati. Il meccanismo elettorale è stato presentato questa mattina dal Prefetto di Bari, Carlo Schilardi, dal dott. Leo Volpicella, direttore dell’Area Presidenza e Relazioni Istituzionali della Regione Puglia e dal dott. Marco Curci, dirigente di Innovapuglia Spa. Saranno 3.553.486 i pugliesi chiamati al voto in 4003 sezioni nelle sei province. Si voterà domenica 28 dalle 8.00 alle 22 e lunedì dalle 7.00 alle 15.00. Secondo la legge regionale n. 2 del 28 gennaio 2005 sarà la Regione ad organizzare tutto il sistema elettorale. Per il migliore funzionamento della “macchina” la Regione si avvale di una convenzione con le Prefetture, utilizzando i sistemi informatici messi a disposizione da Innovapuglia Spa, società a intero capitale regionale. E’ stato limitato l’utilizzo di risorse umane esterne, chiamando invece 140 unità del personale regionale per l’immissione dei dati nel sistema, che sarà alimentato dai dati provenienti dai Comuni. Venti i milioni di euro stanziati, che saranno pagati soprattutto ai Comuni per il personale ai seggi e impegnato nella raccolta dati. La Regione inoltre ha gestito in proprio l´acquisto dei beni di consumo necessari, dalle schede elettorali alle attrezzature informatiche; queste ultime saranno poi riutilizzate dall’ente. Particolare attenzione è stata posta al sistema informatico, che è stato dotato di mezzi di sicurezza e di duplicazione di server e linee telematiche. La Regione inoltre ha lanciato uno spot tarato sulla legge regionale ed ha creato s proprio sito un link con la guida alle elezioni. ´´Per quanto riguarda le spese - ha sottolineato Volpicella - i Comuni hanno già ricevuto 11,5 milioni di euro pari al 90% del rimborso elettorale previsto in base a parametri di popolazione e soggetti votanti; la convenzione ed il data entry sono costate 300mila euro, contro i 900mila del 2005 e le spese elettorali ammontano a 1 milione e 700mila euro, quasi come nel 2005´´. Il sistema infotelematico di raccolta dati è costituito da un complesso di dieci server, otto dei quali allocati nei Ced di Innovapuglia e due nelle sale dati della Prefettura di Bari. La pubblicazione dei risultati avverrà nelle due sale stampa della Prefettura di Bari dopo che questa avrà validato i dati ricevuti dalle Prefetture dei capoluoghi di Provincia a cui saranno arrivati dai singoli Comuni.  
   
   
GIUNTA REGIONALE UMBRIA DENUNCIA “PDL” L’AQUILA PER FALSO E DANNO ALL’IMMAGINE  
 
Perugia, 25 marzo 2010 - La Giunta regionale ha deliberato di dare mandato al proprio Ufficio Legale per denunciare il Pdl de L’aquila per falso e danno all’immagine della Regione Umbria. Ciò perchè ad opera del Pdl de L’aquila sono in distribuzione cartoline elettorali comparative che mostrano l’immagine di terremotati umbri ancora oggi nei container. L’eventuale risarcimento danni che dovesse essere riconosciuto sarà devoluto a favore delle popolazioni terremotate dell’Abruzzo.  
   
   
PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO VALLE D´AOSTA VERSO IL 2020, UNA REGIONE SOSTENIBILE, PRESIDENZA VALDOSTANA DELL’EUROREGIONE ALPI - MEDITERRANEO  
 
 Salone, 25 marzo 2010 - Il Salone delle manifestazioni di Palazzo regionale, mercoledì 31 marzo 2010, alle ore 14.30, ospita il Convegno Valle d’Aosta verso il 2020, una Regione sostenibile. L’evento organizzato dalla Regione autonoma Valle d’Aosta, collegato al programma Eusew - European Union Sustainable Energy Week - settimana Europea dell’Energia Sostenibile, rientra nel ciclo Cafè Europe 2010 (manifestazioni che si svolgono nell’ultima decade di marzo contemporaneamente) e richiama il progetto Euroregione per la coincidenza del semestre di presidenza valdostana dell’Euroregione – Alpi - Mediterraneo, in vigore dal 1° gennaio 2010. Eusew 2010 in particolare è considerato il momento “clou”, di confronto, a livello europeo, e di approfondimento sulle politiche dell’Unione Europea per la salvaguardia dell’ambiente e della sicurezza di approvvigionamento energetico. E il confronto, appunto, si cerca in quest’incontro, individuato come occasione pubblica per illustrare le linee guida delle scelte che porteranno la regione nell’epopea della green economy. All’incontro sono stati invitati tecnici ed esperti di rilievo internazionale. Il moderatore, Franco Brevini, docente universitario (Università di Bergamo e Iulm di Milano), scrittore, saggista, esperto scalatore, nonché protagonista di traversate dell’Artico e viaggi in Africa e Himalaya, è un personaggio noto agli appassionati di montagna ed è conosciuto come firma autorevole di alcune testate giornalistiche (Corriere della Sera, Panorama). Interverranno, oltre all’Assessore alle attività produttive Ennio Pastoret e all’Assessore al territorio e ambiente Manuela Zublena, Samuele Furfari della Direzione generale Energia della Commissione Europea, nonché consigliere particolare di Fabrizio Barbaso, Direttore generale aggiunto per l’Energia della Commissione Europea; Antonio Lumicisi, Coordinatore della campagna See e del Patto dei Sindaci in Italia, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Lorenzo Genesio, ricercatore di punta dell’Istituto di Biometeorologia (Ibimet) del Cnr di Firenze, diretto da Giampiero Maracchi; Marcello Antinucci, Direttore Agenzia per l’Energia e lo sviluppo sostenibile di Modena; Adriano Pessina, General manager dell’informazione energetica; Sergio Chiacchella, Coordinatore del Distretto Energie Rinnovabili della Toscana. E’ prevista anche una tavola rotonda che prevede l’intervento del Presidente del Consiglio Permanente degli Enti Locali, Elso Gerandin e di Fabrizia Derriard, Sindaco del Comune di Courmayeur (il Comune valdostano ha aderito al Patto dei Sindaci). Oltre alle problematiche globali e alle soluzioni locali (la via della sostenibilità), si cercheranno risposte concrete al bisogno di risparmio energetico e di ottimizzazione delle energie rinnovabili. Verranno inoltre analizzate le proposte della Commissione Europea e i risvolti che ci potranno essere in ambito locale (European local energy assistance), con il coinvolgimento della Banca Europea per gli investimenti (Bei), che prevede di aiutare città e Regioni a essere più ecosostenibili, attraverso l’assistenza tecnica, l’elaborazione e la realizzazione di progetti che possono essere fonte di attrazione di investimenti esterni. Si parlerà ancora di Copenhagen e dell’eredità del Summit del dicembre scorso che coinvolge i Governi locali e si farà un confronto con le Regioni che hanno fatto da apripista nello sviluppo sostenibile. I contenuti dell’incontro e i temi affrontati meritano comunque una grande attenzione per gli interventi sui metodi che potranno aiutare amministratori e tecnici a cercare le scorciatoie per realizzare nuovi progetti ecosostenibili.  
   
   
EUROPA: 11 MLN PER ATTRARRE NUOVE IMPRESE NEL CRATERE CON L’ OBIETTIVO DI RILANCIARE PRODUTTIVITA´ E FAVORIRE OCCUPAZIONE IN ABRUZZO  
 
L´aquila, 25 marzo 2010 - "La Regione Abruzzo vuole rilanciare la produttività delle aree colpite dal terremoto favorendo la nascita di nuove iniziative imprenditoriali e nuova occupazione. Si tratta di soldi messi a disposizione dalla Regione per rafforzare la competitività esclusivamente nell´area del cratere". Così ieri, all´Aquila, il Presidente della Regione Abruzzo ha presentato il bando rientrante nell´ambito della rimodulazione dei fondi Por Fesr (2007-2013) finalizzato all´attrazione di nuove imprese nell´area del cratere che permette la nascita di nuove realtà imprenditoriali in forma individuale e collettiva, con sede legale e operativa all´interno del cratere stesso. "La rimodulazione dei fondi europei - ha aggiunto il vice presidente con delega alle Attività produttive - prevede per questa misura 11 milioni di euro. L´iniziativa coinvolge Piccole e medie imprese (Pmi) e professionisti in forma collettiva per il recupero e la rivitalizzazione economica e sociale del territorio". In particolare, possono beneficiare delle agevolazioni le Pmi costituite e iscritte al registro delle Imprese successivamente al 6 aprile 2009, il cui titolare, nel caso di imprese individuali, non abbia svolto attività economica prima di questa data, mentre nel caso di imprese collettive, solo se l´attività economica prevalente nello stesso settore non sia stata svolta dalla maggioranza dei soci. L´intervento previsto dal bando mira anche alla nascita, dentro il cratere, di nuovi insediamenti, intesi come nuove sedi operative di imprese preesistenti al 6 aprile e prive di sedi nell´area interessata prima del sisma. Il bando non permette la riconversione, l´ampliamento, l´ammodernamento o il trasferimento di sedi già esistenti. Possono beneficiare delle agevolazioni le Pmi operanti nei settori economici previsti dal bando, già iscritte e attive nel registro delle Imprese antecedentemente al 6 aprile e quelle che abbiano sede legale e/o operativa in una zona non ricadente nel cratere del sisma alla data del 6 aprile 2009. Il programma di investimento deve essere realizzato entro 18 mesi dalla data di comunicazione di ammissione a finanziamento. Il bando mette a disposizione la cifra complessiva di 11 milioni di euro di cui 6 milioni di euro per l´avvio di nuove imprese, 5 milioni di euro per l´apertura di nuovi insediamenti. Il bando verrà pubblicato nei prossimi giorni sul Bura e sarà consultabile in internet all´indirizzo: www.Regione.abruzzo.it/xeuropa/    
   
   
DAL FONDO SOCIALE EUROPEO UN SOSTEGNO A 100.000 TRENTINI  
 
Trento, 25 marzo 2010 - La rilevanza dell’azione svolta in Trentino dal Fondo sociale europeo è dimostrata dai dati relativi alla programmazione del settennio 2000-2006 e contenuti nel Rapporto di esecuzione finale approvato dal Comitato di sorveglianza del Programma operativo Fse obiettivo 3, riunitosi stamane nel palazzo sede della Provincia per fare il punto dei risultati raggiunti. Complessivamente sono stati approvati quasi 7mila interventi, che hanno visto il coinvolgimento di ben 98.500 persone, un dato assolutamente rilevante per un contesto territoriale che conta poco più di 500mila abitanti. In particolare si segnala che più di 20 mila persone hanno potuto usufruire di buoni formativi, per frequentare un corso di lingue straniere o di informatica. Importante è risultata anche l’attività di consulenza e orientamento formativo svolta dagli Sportelli di Orientamento Formativo Territoriale, che hanno visto più di 200mila accessi. Le risorse finanziarie utilizzate nel settennio ammontano a quasi 250 milioni di euro, l´11 per cento messe a disposizione dalla Provincia autonoma di Trento e la parte rimanente dal Fondo sociale europeo e dallo Stato. Il Fondo sociale europeo (Fse) è uno dei Fondi strutturali dell´Unione europea, strumenti finanziari volti a rafforzare la coesione economica e sociale. Creato nel 1957, il Fse è il principale strumento comunitario per prevenire e combattere la disoccupazione, sviluppare le risorse umane e favorire l´integrazione nel mercato del lavoro. A tal fine esso mira a conseguire la piena occupazione, la qualità e la produttività sul lavoro, promuovendo l´inclusione sociale, compreso l´accesso all´occupazione delle persone svantaggiate. Inoltre intende promuovere le pari opportunità per tutti nel mercato del lavoro, riducendo le disparità occupazionali a livello nazionale, regionale e locale. Alla riunione odierna del Comitato di sorveglianza - composto dai rappresentanti delle varie istituzioni nazionali e provinciali coinvolte nell’attuazione degli interventi del Programma, nonché dai rappresentanti del partenariato economico e sociale locale - hanno partecipato, tra gli altri, anche Maurizio Corradetti, delegato del capo unità della Direzione generale "Occupazione, affari sociali e pari opportunità" della Commissione europea, e i rappresentanti del Ministero del Lavoro. Intervenendo all´apertura dei lavori, l´assessore Marta Dalmaso ha affermato come "al di là dei numeri, lusinghieri per il Trentino, l´importanza del Fondo sociale europeo sia dimostrata dall´innovazione da esso generata nell´ambito degli strumenti e degli interventi sia delle politiche della scuola sia di quelle del lavoro messe in campo dalla Provincia. Un´attenzione - ha aggiunto Dalmaso - che vogliamo permanente e che connoterà certamente anche la prossima programmazione Fse". Positivo il commento espresso da Corradetti: "La Provincia autonoma di Trento non solo ha utilizzato pienamente le risorse assegnate ma ha investito anche di più. La Comunità Europea è molto soddisfatta di questo risultato ed esprime l´auspicio che il Trentino possa continuare su questi alti livelli anche per il futuro. Il Trentino, oltre tutto, è l´unica tra le regioni e provincie italiane che non ha fatto ricorso al regime di proroga nell´utilizzo dei fondi Fse e che dunque può chiudere la programmazione 2000-2006 entro la sua naturale scadenza del 31 marzo. Un dato, questo, molto positivo che fa onore al Trentino". All´ordine del giorno della riunione di oggi, come detto, la presentazione e approvazione del Rapporto di esecuzione finale 2000-2006, che sarà ora inviato a Bruxelles per essere approvato dalla Commissione Europea. Dal Rapporto finale emerge che l´intero ammontare delle risorse programmate per il periodo 2000-2006 sono state pienamente utilizzate, dando luogo anche ad un numero maggiore di interventi rispetto a quanto originariamente previsto, interventi aggiuntivi che potrebbero anche beneficiare di eventuali prossime economie provenienti da mancati utilizzi da parte di altre Regioni italiane. Per quanto riguarda il Programma operativo Fse per il periodo 2007-2013, questo è volto a "sostenere una profonda e duratura modernizzazione sostenibile della società e del tessuto produttivo trentino secondo un modello in cui miglioramenti nella capacità di competere, maggiore produttività e flessibilità siano coniugati con un più elevato livello di qualificazione del capitale umano, con una più elevata qualità del lavoro, sicurezza e più favorevoli opportunità di accesso al lavoro, congiunte ad una diffusa solidarietà".  
   
   
LAVORO FVG: PIU´ LAVORATORI COINVOLTI DAGLI INCENTIVI  
 
Trieste, 25 marzo 2010 - Sarà varato definitivamente entro due mesi il nuovo regolamento sugli incentivi alle imprese del Friuli Venezia Giulia in favore dell´occupazione. Unificando la normativa vigente su crisi e difficoltà occupazionali, allargherà la base di intervento ai contratti a tempo determinato di almeno 24 mesi, rispondendo ad un´esigenza contingente "che - spiega l´assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen - asseconda una delle priorità dettate dalla crisi ma non deve trasformarsi in assistenzialismo". 13,5 Mln Euro Per Il 2010 - Nel 2009, ha ricordato Rosolen, sono stati trasferiti alle Province 28,5 milioni di euro (inclusi interventi relativi alle annualità precedenti) più altri 4 milioni destinati a rafforzare con 31 operatori aggiuntivi i Centri per l´impiego. Nel 2010, ha precisato, ne sono previsti altri 13,5 sempre mirati a sostenere le tre modalità di incentivi alle aziende che assumono o stabilizzano lavoratori in condizione di svantaggio occupazionale, lavoratori coinvolti nelle crisi occupazionali e, infine, giovani laureati e diplomati chiamati ad operare nel settore della ricerca. Over 45 E Giovani Le Priorita´ - Cogliendo l´occasione per fare il punto sulle azioni di sistema a supporto dell´economia regionale "che deve ripartire con al centro il lavoratore", l´assessore ha evidenziato che over 45 e giovani sono i principali obiettivi delle iniziative assunte dalla Regione, citando ad esempio le assunzioni a tempo determinato per chi è vicino alla pensione e le stabilizzazioni degli apprendisti. Aumentano I Vantaggi Procapite - In generale, ha affermato, è previsto un aumento dei finanziamenti di circa 2mila euro per ogni assunzione non favorita da sgravi contributivi statali, mentre è parimenti stata aumenta la cifra che un´azienda deve restituire in caso di cessazione del contratto. Una Tantum Fino A 12Mila Euro - L´una tantum per l´assunzione di un tempo determinato, ha spiegato il direttore dell´Agenzia regionale del Lavoro, Domenico Tranquilli, può arrivare fino a 12mila euro, una chance in più per le aziende che nel 2009 hanno assunto il 20 per cento in meno rispetto all´anno precedente, causa il blocco del turn-over e la sospensione di 70mila lavoratori. 2.057 Domande Nel 2009 - Entrando nel dettaglio degli interventi effettuati l´anno scorso, emerge la netta prevalenza di domande (su un totale di 2.057, di cui 835 nel secondo semestre) rivolte agli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato e per le stabilizzazioni di lavoratori disoccupati o per il loro sviluppo autonomo di attività imprenditoriali (1.723, pari al 83,8 p.C.). A distanza, seguono le 259 domande (12,6 p.C.) per l´assunzione di lavoratori coinvolti nelle crisi occupazionali, per la loro frequenza a corsi di riqualificazione o per la creazione da parte loro di nuove imprese. Infine, solo 75 domande (3,6 p.C.) per l´assunzione di giovani ad elevata qualificazione da impiegare in attività di ricerca industriale. Piu´ Donne (65,6 P.c.) Che Uomini - In totale, si parla di 2.052 lavoratori coinvolti, dei quali 1.347 donne (65,6 p.C.) e 705 uomini (33,4 p.C.). Analizzando genere e classe di età, Rosolen ha evidenziato che tra le donne è superiore la componente compresa entro i 45 anni di età (68 p.C. Rispetto al 43 p.C. Degli uomini), mentre dopo questa soglia la situazione appare diametralmente opposta. 125 Nuove Attivita´ - Sempre nel 2009, sono stati 526 (224 a Udine, seguita da Pordenone con 158) i precari che hanno visto il proprio contratto a termine trasformato in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, 68 (44 a Pordenone, poi Gorizia con 14) sono quelli che hanno intrapreso un percorso di riqualificazione professionale e 125 (120 disoccupati e 5 fuoriusciti da crisi occupazionali) coloro i quali hanno costituito una propria attività imprenditoriale (68 a Udine, 31 a Pordenone, 13 a Trieste e Gorizia). Terziario Leader Su Industria - Dando un´occhiata ai settori economici, il terziario risulta prevalente rispetto a tutti gli altri con il 65,8 per cento delle domande di incentivi, seguito da industria (25,7 p.C.), edilizia (8,2 p.C.) ed agricoltura (0,4 p.C.).  
   
   
ADESIONE COMMISSARI AL “PATTO PER LO SVILUPPO DELL’AREA VASTA DELLA PIANA DI GIOIA TAURO”, PRECISAZIONI DELL’ASSESSORE TRIPODI  
 
Reggio Calabria, 24 marzo 2010 - In relazione agli articoli di stampa apparsi in questi giorni sulla mancata adesione dei commissari prefettizi dei Comuni di Gioia Tauro, Rosarno e S. Ferdinando alla sottoscrizione del “Patto per lo sviluppo dell’area vasta della Piana di Gioia Tauro”, avvenuta lo scorso 11 marzo su iniziativa del presidente della Giunta regionale Agazio Loiero e dell’assessore regionale all’Urbanistica Michelangelo Tripodi , per evitare che si determini una dannosa confusione, l’assessore precisa quanto segue: “I commissari prefettizi dei tre Comuni hanno posto un problema di natura formale, relativamente alla sottoscrizione dell’accordo, firmato invece da altri 30 tra sindaci e commissari prefettizi dei Comuni della Piana, motivando la necessità di sottoporre l’adesione al Patto ad un atto preventivo delle Commissioni straordinarie che reggono i Comuni sciolti per infiltrazioni di mafia. Motivazione legittima, ben accolta dalla Regione Calabria, che rispetta le procedure legittimamente assunte dai commissari prefettizi, e che porterà certamente all’adesione dei tre importanti Comuni individuati dal Por Calabria al documento di programmazione territoriale condiviso da tutti gli altri Enti Locali del territorio. Diversa angolazione assumerebbe invece una eventuale polemica di natura ‘politica’ dei commissari sulla opportunità di sottoscrizione di un documento unitario di tutti gli Enti Locali della Piana, promosso dalla Regione Calabria, che mal si concilierebbe con la natura indipendente ed apolitica dei commissari prefettizi, funzionari del Ministero dell’Interno, e che si assocerebbe a valutazioni di parte e strumentali in cui certamente i commissari non dovrebbero essere coinvolti. Occorre quindi fare chiarezza sul quadro di riferimento in cui si è collocata la sottoscrizione del Patto. I Comuni della Piana di Gioia Tauro e dell’Aspromonte, già associati ai Pit 19 e 20, hanno approvato (unitamente ai tre Comuni commissariati di Gioia, Rosarno e S. Ferdinando) due importanti Piani strategici in cui hanno definito un ambito coordinato ed unitario di programmazione nel merito delle politiche di sviluppo urbano dei Comuni della Piana, individuate come elementi strategici di pianificazione, che si collegavano alle strategie del Porto di Gioia Tauro, ma che definivano un contesto ben più ampio delle politiche e delle filiere di sviluppo territoriale. Gli stessi Comuni hanno quindi deciso di costituire una Associazione dei Comuni della Piana e dell’Aspromonte, come referente unitario della negoziazione con la Regione per l’attuazione dei programmi cofinanziati con i fondi comunitari, fermo restando la titolarità dei Comuni singoli o associati sull’attuazione e l’esecuzione dei progetti, che si è candidata con la Regione a rappresentare tutto il territorio per l’attuazione dei piani di sviluppo. Piani che sono stati dettagliati nel “Patto per lo sviluppo” sottoscritto, che prevedono investimenti sull’Asse Città Aree Urbane misura 8.1 del Por Fesr per circa 42 milioni di euro per i Pisu (Progetti Integrati di Sviluppo Urbano), che riguarderanno i tre Comuni di Gioia Tauro, Rosarno e S. Ferdinando, e le misure compensative per tutti gli altri comuni che saranno coinvolti nel Pisu; dello stesso Asse per la misura 8.2 “Sistemi Territoriali” sul Por Fers e del Par Fas per circa altri 66 milioni di euro che riguarderanno tutti i Comuni della Piana di Gioia Tauro, e che hanno appunto costituito uno strumento unitario di rappresentanza e coordinamento per il complesso delle funzioni di programmazione. Che presuppone anche la costituzione di un Ufficio unico di Piano, finalizzato alla razionalizzazione delle procedure tecniche ed amministrative, che è peraltro espressamente previsto dal Testo Unico degli Enti Locali e regolamentato dalle convenzioni tra Comuni ai sensi dell’art.30 del D.lgs. 267/2000 e dalla L.r. 15/2006. Si ribadisce che la giornata dell’11 marzo di sottoscrizione del Patto è stata una giornata storica per la Piana di Gioia Tauro, anche per la scelta senza precedenti assunta dai comuni della Piana di Gioia Tauro di unirsi per fare andare avanti un progetto integrato di sviluppo del territorio senza privilegi per nessuno e senza esclusioni per nessuno. Si tratta di una scelta storica quella di mettersi insieme dei diversi Comuni, finora divisi dalla atavica litigiosità di campanile dei Comuni calabresi, che certamente i commissari prefettizi non vorranno alimentare, e che per la prima volta hanno scelto di unificare e integrare strumenti di rappresentanza e di governo dei processi di programmazione. È stato grazie a tale impegno unitario e integrato che le risorse per i progetti di sviluppo territoriale della Piana sono stati implementati fino a 108 milioni di euro, rispetto ai 42 inizialmente assegnati, e che tutti i Comuni dell’area potranno beneficiare di opportunità e di investimenti diversamente non ipotizzabili. Tutto ciò è stato però dovuto anche all’impegno profuso dal sottoscritto, dall’assessorato all’Urbanistica della Regione Calabria, che, in collaborazione con l’assessorato alla Programmazione, hanno inventato nel Por Calabria l’idea della “Città Porto” di Gioia Tauro, finora sconosciuta, inserendo la stessa tra le otto aree urbane previste e finanziate col Por Calabria integrando in una azione strategica e pianificata il complesso degli Enti Locali che insistono sull’area portuale e sul suo retroterra. L’assessorato all’Urbanistica della Regione Calabria intende portare fino in fondo l’impegno per una strategia integrata di sviluppo dell’area di Gioia Tauro, sostenendo l’azione di concertazione per uno sviluppo equilibrato e coerente con i fabbisogni reali del territorio, valorizzando la positiva esperienza di ‘governance’ unitaria che tramite l’Associazione è stata creata per la prima volta sul territorio, senza che ciò possa determinare la venuta meno delle responsabilità e delle competenze che i singoli Comuni o le loro forme associative devono assicurare nei provvedimenti di attuazione del Por Calabria 2007/2103. La Regione Calabria è ovviamente sicura di trovare al proprio fianco in questa strategia qualificante i commissari prefettizi, garanti della legittimità, dell’interesse pubblico e della trasparenza dei processi e delle comunità loro affidate, che mai potrebbero prestarsi ad operazioni eterodirette di strumentalizzazione politica o peggio di operazioni di parte. A tal fine l’assessorato all’Urbanistica della Regione ha già attivato, per la necessaria velocizzazione delle procedure, attese le note scadenze di disimpegno automatico dei fondi comunitari a fine 2010, una riunione urgente con i commissari prefettizi e con l’Associazione Comuni della Piana per consentire il concreto avvio della progettazione finanziata sull’Asse Città”.  
   
   
DONNE PROTAGONISTE, CONCILIAZIONE FAMIGLIA-LAVORO UN COMITATO STRATEGICO E 10 MILIONI ALL´ANNO  
 
 Milano, 24 marzo 2010 - Parte da Milano, dalla condizione di vita metropolitana, per diffondersi in tutta la regione, il progetto di un Comitato strategico "Donna-famiglia-lavoro" che lo affianchi il presidente della Regione nell´individuare e realizzare politiche innovative per affermare il protagonismo della donna nella società e la conciliazione famiglia-lavoro. Chiamati a farne parte, esponenti del mondo dell´impresa e del sindacato, associazioni familiari e femminili, esponenti del mondo dell´università, della ricerca, dell´area socio-sanitaria, giuristi, personalità della cultura e dello spettacolo. "Fare in modo che nessuna donna sia più costretta a scegliere tra cura delle relazioni familiari e lavoro", ha sintetizzato il presidente, il quale pensa a un fondo speciale di 10 milioni all´anno dedicato a questo scopo. "Per superare la contrapposizione tra maternità e lavoro, tra famiglia e impegno nel sociale occorre incidere sull´organizzazione dei servizi e degli orari nelle città, nelle scuole, nella pubblica amministrazione, nelle aziende, nel commercio e, prima ancora, incentivare una cultura aziendale, politica, sociale in grado di valorizzare i talenti". Messaggi di plauso per questo progetto sono giunti con messaggi dal ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, dall´imprenditrice Diana Bracco, dalla consigliera di parità Maria Teresa Coppo Gavazzi. Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti, tra gli altri, con parole di approvazione e di sostegno, la sociologa Giovanna Rossi, l´ imprenditrice Daniela Guadalupi, la presidente dell´Associazione Donne e tecnologia, Gianna Martinengo, il sindacalista Gigi Petteni della Cisl. All´inizio della legislatura che si sta concludendo, il presidente aveva istituito un Comitato strategico per la competitività, con esponenti di punta del mondo economico, atraverso nel quale sono state elaborate e confrontate esigenze e suggerimenti che hanno portato a iniziative anche legislative nel campo del mercato del lavoro, della formazione, della Dote scuola, fino a una legge esplicitamente dedicata alla competitività. Ora questo nuovo Comitato sarà analogamente chiamato a studiare in che modo e con quali azioni dare maggiore sostegno sociale alla maternità e alla natalità, assicurare continuità di reddito alle lavoratrici precarie, sviluppare l´occupabilità femminile, attuare politiche efficaci a favore dell´imprenditoria femminile . E ancora: incentivare le imprese perché valorizzino l´apporto professionale delle donne attraverso strumenti di flessibilità; incentivare il welfare aziendale e un´organizzazione del lavoro che favorisca la conciliazione tra vita familiare e vita professionale. Senza trascurare le cose già fatte e le iniziative realizzate, come la dote donna a sostegno delle lauree deboli, gli aiuti per l´avvio di imprese al femminile, lo sviluppo di strutture per l´infanzia (in Lombardia sono già 52.560 i posti negli asili nido per i bambini da 0 a 3 anni, le politiche dei tempi delle città (Piani territoriali degli orari), ecc.  
   
   
POTENZA: PROGETTO FAMIGLIE IN EMERGENZA SOCIALE  
 
Potenza, 25 marzo 2010 - Parte il Progetto Famiglie in emergenza sociale a Potenza e Provincia per i malati di cancro assistiti a domicilio gratuitamente dalla Fondazione Ant Italia Onlus. Grazie ai fondi del "5x1000" sottoscritti in Italia per La Fondazione Ant Italia Onlus si è deciso di estendere a Potenza e Provincia il “Progetto Famiglie Ant” che prevede un sostegno di 250 euro al mese per 6 mesi alle Famiglie disagiate che stiano assistendo nella loro casa un sofferente di tumore o fino ad esaurimento dei fondi disponibili. È sufficiente presentare la dichiarazione Isee (che deve essere inferiore ai 10.000 euro annui di reddito familiare) accompagnata dalla richiesta di un medico curante (Ant o non Ant) attestante la necessità dell´Assistenza domiciliare per malattia tumorale con prognosi uguale o inferiore a sei mesi, specificando il nome, cognome ed indirizzo del Sofferente, alla Delegazione di Potenza (Piazzale Don Uva, 4 tel.0971/442950 fax 0971/51750). Questo programma è attivo dal 1° marzo 2010 e durerà fino al 27 febbraio 2011 o fino ad esaurimento dei fondi disponibili. L’assegno sarà consegnato mensilmente dagli Uffici Ant di Potenza. Per informazioni telefonare alla Delegazione Ant di Potenza (0971/442950).