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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Aprile 2010
DISCORSO DI APERTURA DELLA CONFERENZA SULLA COMPETITIVITÀ INDUSTRIALE PRONUNCIATO DA ANTONIO TAJANI, VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, RESPONSABILE DELL´INDUSTRIA E IMPRENDITORIA  
 
Bruxelles, 27 aprile 2010 - E’ un grande piacere per me aprire i lavori di questa conferenza. Il Presidente Barroso, purtroppo, ha dovuto annullare la sua partecipazione e mi ha chiesto di sostituirlo nell’intervento di apertura. Questo incontro ci consente un’ampia riflessione, offrendoci l’occasione di condividere esperienze e risultati, nonché l’opportunità di ascoltare e trarre insegnamenti utili dalle vostre idee e reazioni. Circa un anno fa – nel pieno della crisi globale dei mercati economici e finanziari – abbiamo tenuto la prima conferenza ad alto livello sulla competitività industriale, di cui avete appena visto alcuni momenti salienti sullo schermo video. Sempre l’anno scorso, abbiamo dovuto cercare delle riposte a questo interrogativo: quali politiche sono necessarie per scongiurare una recessione profonda e duratura? Oggi possiamo affermare che non abbiamo potuto evitare una fase di profonda recessione, ma abbiamo scongiurato una crisi di lunga durata. Ci siamo confrontati con la recessione più pesante dal dopoguerra ad oggi, solo ora stanno emergendo i primi segnali di ripresa economica. Quest’anno avremo una crescita senza creazione di nuovi posti di lavoro, ma la strategia di uscita è quella giusta, così come lo è la strategia di “entrata” nel mondo del dopo-crisi: la ripresa rilancerà le dinamiche tradizionali di crescita e una sostanziale creazione di occupazione, già a partire dall’anno prossimo. Gli ultimi due anni, tuttavia, hanno lasciato un conto salato da pagare: milioni di disoccupati; un onere del debito che durerà per anni; nuove pressioni sulla nostra coesione sociale; sono state rivelate ed evidenziate debolezze strutturali nelle nostre economie, sulle quali dovremo lavorare. Recuperare con successo nuove dinamiche di crescita non significa che l’Europa debba semplicemente aspirare a un nuovo ritorno “all’ordinaria amministrazione”. Per poter continuare, al contrario, la crescita del secondo decennio di questo millennio dovrà essere innovativa: “intelligente, sostenibile ed inclusiva”. Dovrà aiutare le nostre società ad affrontare con successo sfide chiave, come: i cambiamenti climatici, l’esaurimento delle risorse naturali o il mutamento demografico. E se l’Europa vuole conseguire questo obiettivo deve dimostrare ancora una volta - come ha fatto in risposta alla crisi dei mercati finanziari - che può rappresentare più della semplice somma delle sue parti: abbiamo bisogno di una governance economica europea forte e basata sul rispetto delle regole. Serve una governance macro e micro economica europea, che ponga al centro della sua azione finanze pubbliche sostenibili, crescita (verde) e competitività sostenuta. Un nuovo approccio che si basi sui risultati fondamentali del processo d’integrazione europea, e che difenda tali risultati, come il mercato unico e la lotta per ridurre i costi delle transazioni a carico delle imprese in Europa. Oggi ci chiediamo: cosa c’era di sbagliato nella nostra politica e nel nostro quadro normativo, tanto da rendere possibile il verificarsi della crisi? - La crisi è stata innescata perché la politica ha fallito, perché il mercato ha fallito o per una combinazione di entrambe? - Cosa abbiamo appreso dagli errori compiuti in passato? Questa conferenza dovrebbe fornire delle risposte a questi interrogativi. L’incontro odierno costituisce anche l’occasione per condividere e capitalizzare gli insegnamenti tratti dalla congiuntura negativa, allo scopo di impostare le politiche più idonee affinché l’Europa resti un’economia prospera, che si avvia ad una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. A tal fine la Commissione ha proposto la strategia “Europa 2020”, ed attualmente sta elaborando iniziative volte a trasformare in realtà i progetti descritti in questo documento strategico. Una precondizione è mettere in sesto, quanto prima, le finanze pubbliche europee: si tratta di un presupposto necessario per liberare nuove dinamiche di crescita. Tale risanamento dei bilanci deve essere gestito in modo tale che non inneschi una contrazione dell’attività economica, deve piuttosto stimolare la fiducia delle imprese e dei consumatori. Esigenze finanziarie più contenute da parte del settore pubblico devono servire a liberare fondi per il settore privato, in modo da imprimere una spinta agli investimenti e alla crescita economica, nonché alla creazione di occupazione. Tuttavia il necessario risanamento del bilancio limita anche il margine di manovra per fornire incentivi fiscali all’innovazione o per rendere più "verdi" le nostre economie, a meno che questo non si faccia senza creare squilibri di bilancio. Quindi sono più cruciali oggi più che mai: iniziativa e creatività da parte degli imprenditori, e decisioni “socialmente responsabili” da parte delle imprese e dei consumatori. Noi responsabili politici dobbiamo dimostrare che abbiamo ripreso il controllo della situazione e che possiamo offrire orientamenti efficaci agli operatori del mercato. La strategia Europa 2020 promuove e concentra questi sforzi per ripristinare la fiducia, offrendo nuovi ed efficaci orientamenti. Il documento strategico indica chiaramente quali sono le due sfide importanti che devono essere affrontate con la massima priorità (oltre al risanamento delle finanze pubbliche): • Tutelare chi è vulnerabile e disoccupato dal rischio di povertà, consentendo a queste persone di essere reintegrate con successo nel mercato del lavoro; • Lottare contro i cambiamenti climatici e l´esaurimento delle risorse naturali, affinché la nostra generazione consegni ai figli un mondo in cui valga la pena vivere. I mezzi per conseguire tali obiettivi sono descritti nelle sette linee d’azione della strategia. La maggioranza di tali iniziative sono strettamente legate tra loro, ad esempio l’iniziativa faro “politica industriale nell’era della globalizzazione” deve anche servire a fornire risultati sul fronte dell’obiettivo di un’ “Europa efficiente sotto il profilo delle risorse”. Migliorare la connettività informatica, i contenuti dell’agenda digitale, e migliorare le competenze delle risorse umane, i lavori disponibili, come coperto dall’agenda per “nuove competenze e nuovi posti di lavoro”, sono un input per migliorare la competività anche industriale. Tutte devono basarsi, inoltre, su un´ “Unione dell´innovazione”, un’altra delle sette linee d’azione. In effetti, una lezione importante che abbiamo tratto dalla crisi è che l’interdipendenza tra le varie politiche, i diversi settori e le nostre economie sono molto più stretti e molto più intensi di quanto non avessimo pensato. Ma non dobbiamo essere pessimisti. Il mercato europeo conta oltre 500 milioni di cittadini, nonché operatori economici chiave: resta un mercato in grado di esercitare la sua influenza su prezzi e regole. Affinché questo accada, tuttavia, è necessaria una governance economica europea forte ed efficiente. Il rilancio del mercato unico, nonché il rafforzamento dell’eurozona, costituirebbe già un ottimo avvio, cui potrebbero seguire e trarre beneficio altre politiche come: ambiente, clima, trasporti ed energia. Per quanto riguarda la forma che tali politiche debbano assumere e le ambizioni che dobbiamo prefissarci, abbiamo organizzato questa conferenza proprio per lanciare ed avviare la consultazione pubblica sulla nuova politica industriale, che ci condurrà alla nuova Comunicazione che conto di presentare entro la fine dell’anno. Vi rammento che gli esiti dei nostri colloqui serviranno ad individuare priorità ed azioni che, essenzialmente, mirano a fare da traino su tre fronti: crescita -occupazione -competitività internazionale dell’industria europea. La Commissione è all’ascolto di tutte le parti interessate. Oltre all’industria, vogliamo consultare anche i lavoratori, i consumatori, i governi nazionali e locali. Da questa conferenza ci attendiamo un contributo importante in termini di idee, indicazioni e suggerimenti. Vi auguro, quindi, buoni e fruttuosi lavori. Grazie della vostra attenzione!  
   
   
IL PRESIDENTE DELLE MARCHE SPACCA A BARCELLONA PER IL MEETING DELLA COMMISSIONE AFFARI INTERNAZIONALI DEL COMITATO DELLE REGIONI UE  
 
Ancona, 27 Aprile 2010 - Su iniziativa del presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca la costituzione della Macroregione Adriatica e` entrata ufficialmente nel programma dei lavori 2010 del Comitato delle Regioni dell´Unione Europea. La Commissione Civex (commissione Affari internazionali del Comitato delle regioni dell´Ue), riunita a Barcellona ieri e oggi e alla quale sta prendendo parte il presidente Spacca, ha preso in esame la possibilita` di riunirsi in una delle sue prossime riunioni ad Ancona per approfondire il progetto euro-adriatico del Comitato. ´La richiesta all´Unione Europea del riconoscimento istituzionale della Comunita` dell´Adriatico - ha dichiarato il presidente Spacca - e` uno degli impegni piu` significativi del nostro programma di governo. Ed ora e` necessario un salto di qualita` nella governance di quest´area, per aumentarne il suo peso nell´Ue. L´attenzione e` un riconoscimento significativo del protagonismo che le Marche e il suo capoluogo esercitano da tempo a sostegno dei processi d´integrazione delle comunita` dell´Adriatico.´ L´iniziativa adriatica definisce una precisa strategia che vuol facilitare la costituzione anche istituzionale della Macroregione Adriatica. Il presidente Spacca ha evidenziato nel suo intervento che ´l´opportunita` di realizzare una macroregione Adriatico Ionica con i Paese membri Ue e Paese candidati e precandidati dell´area balcanica - Italia, Grecia, Slovenia, Croazia, Albania, Bosnia Herzegovina, Montenegro, Serbia - su tematiche di comune interesse e` in linea con l´obiettivo di integrazione europea di quest´area. E´ anche coerente con la realizzazione di governance multilivello sulla base di esperienze realizzate, quali l´Iniziativa Adriatico Ionica, il cui Segretariato permanente ha sede in Ancona, e altre esperienze subregionali gia` esistenti nell´area e cooperanti tra loro per un nuovo metodo di collaborazione, come il Forum delle citta` dell´Adriatico, il Forum delle Camere di Commercio Adriatico Ioniche e delle Universita` Adriatiche.´ .  
   
   
SARDEGNA: INSULARITÀ, CONVEGNO A PALMA DI MAIORCA  
 
 Palma Di Maiorca, 27 Aprile 2010 - Prosegue l´impegno del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, per il pieno riconoscimento da parte delle Istituzioni Ue del principio dell´insularità. Qualche settimana fa, durante la riunione plenaria del Comitato delle Regioni, aveva proposto e ottenuto l´approvazione di un emendamento al parere sul futuro della politica di coesione per rendere esplicito il riferimento alla condizione di insularità. Il 26 aprile, impossibilitato a raggiungere Palma di Maiorca, ha inviato un messaggio alla conferenza “Verso il riconoscimento dell’insularità nella politica regionale europea”, organizzata dal Governo delle Isole Baleari nell´ambito delle iniziative della Presidenza spagnola dell’ Unione europea. All´incontro hanno preso parte, tra gli altri, Francesc Antich, presidente del Governo delle Isole Baleari e Manuel Chaves, Vice-presidente del governo spagnolo. "La Sardegna - ha scritto il Presidente nel messaggio letto all´assemblea - forte della sua tradizione autonomistica di Regione a Statuto Speciale, ha sempre creduto nella rilevanza di tale principio, nella consapevolezza che la situazione territoriale e geografica in cui vivono i cittadini può condizionare l´esercizio attivo di diritti e libertà fondamentali. Per questo occorre un´azione comune per il pieno riconoscimento del principio di insularità". Al convegno e´ stato presentato un documento che chiede una migliore valutazione dell’impatto dell’insularità, per ampliare i criteri di eleggibilità basati sul Pil pro capite. Viene anche sollecitata una Speciale considerazione per le regioni insulari europee nel quadro di un approccio integrato e flessibile alla condizione dei territori insulari finalizzato ad aumentare la coesione territoriale.  
   
   
BOSNIA-HERZEGOVINA, CRESCE PRODUZIONE INDUSTRIALE  
 
Sarajevo, 27 aprile 2010 - L´agenzia statistica della Federazione di Bosnia-herzegovina ha comunicato nei giorni scorsi che la produzione industriale è cresciuta in marzo del 7,4 per cento rispetto al mese precedente. Rispetto alla media mensile dell´intero 2009, il dato è lievemente in calo - dello 0,3 per cento - mentre rispetto allo stesso mese dell´anno scorso si registra un incremento del 2,5 per cento. La produzione del settore dell´industria di trasformazione è cresciuta nei primi tre mesi del 2010 dello 0,5 per cento su base annua. Sempre nel mese di marzo, l´indice dei prezzi è cresciuto dello 0,1 per cento su base mensile, dell´1,8 rispetto alla media del 2009.  
   
   
SLOVENIA, OPPORTUNITÁ DALL´INDIA  
 
Lubiana, 27 aprile 2010 - Presto la cooperazione economica tra Slovenia e India potrebbe subire importanti sviluppi. Recentemente si è tenuta una attesa conferenza - svoltasi a Ljubljana - avente come oggetto la cooperazione economica tra i due Paesi. All´interno dei dibattiti del forum di Ljubljana è emerso che l´India potrebbe presto incrementare le opportunità di cooperazione economica con la Slovenia, specialmente per quanto riguarda gli impieghi negli impianti energetici, nelle infrastrutture dei trasporti e delle telecomunicazioni.  
   
   
EMISSIONE BOT APRILE 2010  
 
 Roma, 27 aprile 2010 - Il Mef ha disposto per il giorno 27 aprile 2010, con regolamento 30 aprile 2010, un´asta di Bot:
Importo (in mln. Di euro) Scadenza Giorni
Semestrali 9.500 29.10.2010 182
È da tener presente che il 30 aprile 2010 vengono a scadere Bot per 10.450 milioni di euro. I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva, con offerte degli operatori espresse in termini di rendimento. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. Per ciascuna emissione di Bot, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato. I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione del rendimento. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1.500.000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez.ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 27 aprile 2010, con l´osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. Gli operatori "Specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali, previsto in via automatica per il giorno 28 aprile 2010. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l´importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell´asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al rendimento medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15.30 del 28 aprile 2010. La circolazione dei Bot al 15 aprile 2010 era pari a 150.077,638 milioni di euro, di cui 3.500 milioni di euro trimestrali, 59.483,043 milioni di euro semestrali e 87.094,595 milioni di euro annuali.
 
   
   
EMISSIONE DI CTZ APRILE 2010  
 
Roma, 27 aprile 2010 - Il Mef dispone, per il giorno 27 aprile 2010, con regolamento 30 aprile 2010, l´emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon": - Ctz 24 mesi: decorrenza : 30 aprile 2010; prima tranche scadenza : 30 aprile 2012; importo nominale dell´emissione : 4.000 milioni di euro Isin : da attribuire I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell´importo minimo di un millesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: - prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 26 aprile 2010; - presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 27 aprile 2010; - regolamento sottoscrizione: il giorno 30 aprile 2010. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 25% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei relativi titoli.  
   
   
BASILEA3: ABI, ATTENTA VALUTAZIONE PER RIDURRE RISCHI D’IMPATTO SU RIPRESA L’APPLICAZIONE TROPPO RIGIDA DELLA RIFORMA DELLE REGOLE SUL CAPITALE POTREBBE PENALIZZARE L’EVOLUZIONE DEL QUADRO MACROECONOMICO. NECESSARI ANALISI D’IMPATTO DELLE NORME ED EVENTUALE SECONDO GIRO DI CONSULTAZIONE.  
 
 Roma, 27 aprile 2010 - Migliorare la qualità del capitale senza penalizzare il sostegno delle banche allo sviluppo dell’economia, avere la garanzia di un piano di gioco livellato e globale, condurre una scrupolosa analisi dell’impatto dei nuovi standard anche a livello macro e prevedere un’ulteriore fase di consultazione dopo la prima calibrazione delle misure da adottare. Un messaggio forte e chiaro quello che arriva dal settore bancario italiano espresso attraverso le risposte fornite alla consultazione sulla riforma bancaria - terminata il 16 aprile - e contenute nelle 108 pagine del position paper presentato dall’Abi al Comitato di Basilea e alla Commissione europea. Tra le richieste prioritarie dell’Associazione bancaria un’attenta valutazione dell’impatto e degli eventuali effetti dell’entrata in vigore delle nuove regole che non si concentri solo sul capitale, sulla redditività e stabilità delle banche, ma che riguardi anche il quadro macroeconomico nazionale e internazionale, ancora caratterizzato dal difficile andamento della congiuntura. Prime analisi evidenziano che nel prossimo decennio si avranno effetti significativi misurabili in alcuni punti di perdita del Pil con un annesso costo in termini di disoccupazione. Pertanto, è importante prevedere prima dell’effettiva entrata in vigore delle nuove regole una seconda fase di valutazione e consultazione che coinvolga attivamente il mercato. Le banche italiane auspicano che il nuovo framework sia implementato in maniera omogenea e coordinata a livello europeo e internazionale con la definizione di un’unica tabella di marcia. In questo senso l’Abi suggerisce di prevedere momenti di verifica dell’effettiva implementazione dei nuovi standard per monitorarne la progressiva attuazione ed evitare arbitraggi regolamentari. A livello europeo è necessario assicurare il massimo raccordo tra le nuove proposte del Comitato di Basilea e gli interventi già in atto o in corso di attuazione da parte del legislatore comunitario. L’abi chiede di estendere le più stringenti regole prudenziali in discussione anche agli intermediari non bancari in base al principio che attività equivalenti devono essere soggette a regole omogenee per evitare indebiti e pericolosi vantaggi competitivi. Le nuove misure, inoltre dovranno tenere conto adeguatamente delle peculiarità giuridiche e operative delle banche di credito cooperativo e della loro organizzazione a rete. Tali peculiarità non trovano oggi appropriata declinazione nel documento posto in consultazione. Sul merito più specifico della proposta, le banche italiane chiedono clausole di salvaguardia (grandfathering) adeguate nella loro durata e una profonda revisione di quanto ipotizzato dal Comitato di Basilea in tema di deduzioni apportate al capitale regolamentare, soprattutto con riferimento al trattamento delle voci collegate alle imposte anticipate e differite, agli interessi di minoranza e alle partecipazioni tra banche, assicurazioni e finanziarie. In particolare, occorre evitare effetti distorsivi e penalizzanti e modificare radicalmente l’attuale proposta di deduzione dal capitale delle attività per imposte anticipate - come quelle originate dalla svalutazione dei crediti - che per la peculiarità del sistema fiscale assume una valenza fondamentale per il settore bancario del Paese. L’abi evidenzia, in linea con quanto sta emergendo in sede di Federazione Bancaria Europea, come sia prematuro definire in questo momento eventuali buffer patrimoniali e come, invece, sia prioritario perseguire un allineamento della normativa contabile tale da rendere le novità normative omogenee con i dati di bilancio. I temi legati alla riforma degli standard di Basilea saranno al centro del convegno “Basilea 3 - Banche e imprese verso il 2012” organizzato dall’Abi il 4 e 5 maggio e dedicato agli scenari dopo la crisi, alle novità regolamentari e alle iniziative concrete per banche e imprese in questa prolungata fase di recessione economica e fragile ripresa. Nel corso del convegno sarà presentata la Guida “Conoscere il Rating” - realizzata nell’ambito dell’Osservatorio Permanente sui Rapporti banche-imprese, a cui partecipano oltre all’Abi tutte le principali rappresentanze di impresa – un nuovo strumento per sviluppare maggiori competenze sulle metodologie e sulle tecniche di misurazione e valutazione del rischio creditizio che sarà presto disponibile allo sportello.  
   
   
FORMIGONI: STAGIONE DI RIFORME PER LO SVILUPPO STATI GENERALI ECONOMIA E LAVORO PER ACCELERARE LA RIPRESA IL VICEPRESIDENTE GIBELLI: BENE IL SI´ A FEDERALISMO E DOTE  
 
Milano, 27 aprile 2010 - La riunione degli Stati generali dell´economia e del lavoro è stata ieri la prima "uscita" del governo regionale Formigoni Iv. Convocati dallo stesso presidente Roberto Formigoni, affiancato dal vicepresidente e assessore all´Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione, Andrea Gibelli, oltre 50 esponenti di vertice del mondo economico lombardo (imprenditori, sindacati, sistema camerale, banche, ecc.) hanno portato il loro consenso e il loro contributo allo scopo condiviso: proseguire e incrementare un lavoro di sistema - istituzione regionale e attori sociali - per rilanciare lo sviluppo. "Vogliamo dare - ha detto Formigoni - un colpo di acceleratore, approfittando delle luci verdi che sembrano riaccendersi per la nostra economia e per la nostra produzione industriale". "Apro la nuova legislatura con gli Stati Generali - ha precisato Formigoni - per indicare il tema del lavoro, dell´economia, dello sviluppo e dell´occupazione come priorità. Consapevoli che gli investimenti dello scorso anno e il sostegno al credito hanno dato risultati positivi: gli strumenti messi in campo da noi ci hanno permesso di attraversare la crisi meglio di altre regioni europee". "C´è stato - ha affermato il vicepresidente Gibelli - un vero e proprio miracolo del sistema lombardo che ha saputo sostanzialmente autosostenersi. Inizio questo lavoro con voi perché possiamo continuare a mettere in campo e incrementare i migliori strumenti per difendere e rilanciare la competitività". Le cifre del lavoro fatto sono considerevoli: 2 miliardi di investimenti complessivi a favore del sistema imprese; 1,5 miliardi destinati alla cassa integrazione in deroga, cioè per i lavoratori meno protetti; recentemente, un ulteriore "pacchetto fiducia" da 145 milioni. E nel prossimo futuro, il piano "Lombardia Sostenibile" che prevede investimenti pubblici di 900 milioni e altrettanti di investimenti privati. I segnali positivi che si intravvedono sono: la crescita dell´1,7 per cento della produzione industriale nel primo trimestre di quest´anno; una crescita dell´export lombardo stimato per il 2010 attorno al 5/6%; la nascita non interrotta di nuove imprese e la tenuta di molte aziende i cui proprietari hanno messo risorse proprie per non chiudere e non licenziare ma resistere e proseguire. "L´approccio del sistema lombardo - ha spiegato Formigoni - si è dimostrato culturalmente vincente e dunque è su questa strada che dobbiamo proseguire". Il presidente ha indicato tre direttrici fondamentali: federalismo e riforma fiscale; investimento sui giovani e il capitale umano; investimento nella ricerca. La prospettiva indicata da Formigoni è "una nuova stagione di grandi riforme, di cui il Paese ha urgente bisogno. Mi riferisco in particolare all´attuazione del federalismo che consentirà alle Regioni una maggior autonomia finanziaria e di conseguenza una maggiore capacità decisionale. Credo, inoltre, che sia necessaria una riforma del fisco che armonizzi il carico fiscale sulle imprese italiane con quello comunitario e una vera semplificazione, che liberi risorse pubbliche e private per usi produttivi. Per questo abbiamo appena insediato una Task Force e nominato un assessore con questa specifica delega". "Ho constatato con piacere - ha sottolineato Gibelli - il favore di questa assemblea al federalismo fiscale, al criterio del costo standard invece della spesa storica; così come è incoraggiante l´apprezzamento della gente per il sistema della Dote". Serve poi "proseguire un forte impegno a favore del capitale umano, migliorando sempre di più scuola e formazione professionale". Confermato l´impegno a favore dei lavoratori disoccupati e in cassa integrazione, gli interventi di sostegno al reddito e i servizi di politica attiva, anche alle fasce di lavoratori che non erano coperti dagli ammortizzatori sociali tradizionali. Il governo lombardo non ha dubbi che vada anche consolidato ulteriormente il rapporto con il sistema delle Camere di Commercio lombarde per promuovere la competitività dei territori. Punto fondamentale è sempre "sviluppare un rapporto efficace con il sistema del credito per trovare soluzioni condivise all´accesso del credito, promuovere la sensibilizzazione a valutazione del merito di credito legate alla capacità delle imprese e sviluppare iniziative comuni per il sostegno al credito estero". E pigiare l´acceleratore per quanto riguarda gli investimenti per la ricerca e l´innovazione. Molti gli apporti e i suggerimenti dei partecipanti, altri contributi verranno consegnati nei prossimi giorni. Contributi e proposte che saranno tenuti presenti, nel mese di maggio, nella stesura del Piano regionale di sviluppo (Prs), la Magna Charta programmatica del quinquennio a venire.  
   
   
EXPO 2015, FORMIGONI: AVANTI AL RITMO DELL´ULTIMA SETTIMANA  
 
Milano, 27 aprile 2010 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è intervenuto ieri mattina, al Piccolo Teatro Strehler di Milano, alla presentazione del Masterplan di Expo 2015. Con lui il sottosegretario all´Attuazione del programma ed Expo 2015, Paolo Alli. "Questa è la novità di oggi - ha spiegato il presidente Formigoni nel suo intervento - il piano generale, il cosiddetto Masterplan, è la grande piattaforma innovativa su cui verrà costruito l´Expo 2015. Una piattaforma materiale e concettuale per un masterplan fortemente nuovo che diventerà inevitabilmente un punto di confronto per tutti gli Expo che seguiranno". "La preparazione di Expo - ha sottolineato Formgioni - ha dunque imboccato il ritmo giusto e la strada giusta: in sette giorni quattro passi in avanti fondamentali. Lunedì scorso il tavolo Lombardia nel quale abbiamo verificato che tutte le infrastrutture che dipendono da Regione Lombardia stanno procedendo in orario. Martedì la proposta, condivisa, di Regione Lombardia per l´acquisto delle aree. Giovedì la firma del Presidente del Consiglio con la conferma di tutti gli impegni del Governo e oggi questa presentazione. La costruzione di Expo sta procedendo dunque nei tempi prefissati e con i passi concreti che via via vengono realizzati". "Si tratta di un Masterplan - ha spiegato Formigoni - che ha l´ambizione di disegnare un sito espositivo di altissimo livello, adeguato alla grandezza della manifestazione che vogliamo costruire. Il sito espositivo è infatti la cornice, la grandiosa scenografia che accompagnerà lo spettacolo della manifestazione dell´Expo 2015 per renderla ancora più attrattiva per i visitatori di tutto il mondo". Formigoni ha sottolineato che il "Masterplan del sito espositivo ha caratteristiche assolutamente innovative già elogiate dal Bie, perché quello che vogliamo immaginare è un Expo nuovo, è un grande sogno che ci spalanca le porte del futuro, è una manifestazione pensata per un mondo che è entrato nel terzo millennio, è un evento che ambisce a diventare punto di riferimento per tutte le Esposizioni che seguiranno". "Il Masterplan - ha rimarcato il presidente - ha come leit motiv il giusto rapporto tra l´uomo e la natura ed è stato pensato con una grande sensibilità ecologica nell´ottica di una piena sostenibilità ambientale e tenendo conto della valorizzazione delle tradizioni agroalimentari, della valorizzazione dei parchi, dell´uso razionale dell´energia, della progettazione degli edifici con materiali eco-sostenibili e favorendo l´incontro di culture". "La realizzazione del Masterplan - ha concluso Formigoni - regalerà a Milano uno dei parchi più estesi d´Europa grande circa 800 ettari valorizzando il territorio. Quella che abbiamo presentato non è solo una piattaforma concettuale, ma un mattone per la Milano che verrà". Presenti all´evento Letizia Moratti, sindaco di Milano e commissario straordinario per Expo, la presidente di Expo spa, Diana Bracco, l´amministratore delegato di Expo 2015 spa, Lucio Stanca, i ministri della Difesa e del Turismo, Ignazio La Russa e Michela Vittoria Brambilla, i presidenti di Provincia, Camera di Commercio di Milano e Sea, Guido Podestà, Carlo Sangalli e Giuseppe Bonomi, e gli architetti membri della Consulta architettonica di Expo 2015. Il Progetto - Il sito espositivo, che si estende su 110 ettari, è stato progettato come espressione del tema "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita". L´area infatti è modellata come un paesaggio unico, un´isola circondata da un canale d´acqua (lungo 4,5 Km) e strutturata intorno a due assi perpendicolari, la World Avenue e il Cardo. La World Avenue, lunga 1,5 Km e larga 35 m, vedrà la presenza dei lotti di terreno assegnati a ciascun paese, che saranno tutti affacciati con eguale possibilità di rappresentanza. Il Cardo, lungo 326 m e largo 30 m, sarà invece destinato all´Italia, alle sue regioni, province e comuni. Il punto di unione tra i due assi e centro virtuale dell´intero sito è una grande piazza, Piazza Italia (oltre 4000 mq), che documenta anche in modo simbolico l´incontro tra il paese ospitante e tutti i paesi del mondo. Altri punti o spazi significativi: Palazzo Italia, luogo dell´accoglienza italiana che ospiterà le cerimonie ufficiali; Expo Village, destinato all´accoglienza delle delegazioni; Cascina Triulza, antica costruzione rurale tipica del sistema agricolo lombardo; Lake Arena, bacino d´acqua destinato a manifestazioni e spettacoli; Anfiteatro, spazio all´aperto per concerti e spettacoli; 6 Aree tematiche, dedicate alla scoperta degli agro-ecosistemi costituiti da serre e campi coltivati; Aree corporate, destinate alla partecipazione del mondo imprenditoriale.  
   
   
PRIMA SEDUTA CONSIGLIO REGIONALE VENETO. ZAIA: “BUON LAVORO A TUTTI”.  
 
Venezia, 27 aprile 2010 - Il presidente della Regione Luca Zaia e gli assessori regionali hanno partecipato ieri a Palazzo Ferro Fini a Venezia alla prima seduta del Consiglio regionale, che ha eletto Clodovaldo Ruffato come presidente e ha proceduto all’elezione dei due vicepresidente e dei due consiglieri segretari. Al termine dei lavori Zaia ha chiesto la parola e si è congratulato con il presidente Ruffato e i componenti dell’ufficio di presidenza, augurando poi buon lavoro a tutta l’assemblea veneta che ha iniziato il percorso della nuova legislatura regionale. Zaia ha infine chiesto al presidente Ruffato di convocare quanto prima – possibilmente già la prossima settimana – una seduta ad hoc del Consiglio per presentare la giunta regionale e approfondire il programma di governo per i prossimi cinque anni.  
   
   
STATO-REGIONE: TONDO (FVG) E COLLINO, NUOVO RUOLO PER PARITETICA  
 
Udine, 27 aprile 2010 - In un periodo di grandi mutamenti sul piano economico e finanziario e mentre si apre la partita del federalismo, il rapporto tra la Regione e lo Stato deve fare un salto di qualità: non si tratta più di proporre solo richieste su singoli temi particolari, ma di una trattativa globale che rinnovi l´autonomia speciale del Friuli Venezia Giulia. Da questa esigenza deriva anche la nuova fase del ruolo che la Regione intende dare alla Commissione paritetica Stato-regione, che si è avviata ieri a Udine su impulso dei presidenti della Regione Renzo Tondo e della stessa Commissione paritetica Giovanni Collino. Una serie di incontri con gli assessori regionali, il presidente ed i capigruppo del Consiglio regionale, i parlamentari eletti in Friuli Venezia Giulia, ha permesso di fare un attento ed ampio esame dei temi che riguardano i rapporti tra lo Stato e la Regione, ma soprattutto - hanno detto Tondo e Collino - di avviare in un clima costruttivo una riflessione globale sull´autonomia regionale, alla quale tutti intendono contribuire. E´ emerso - ha rilevato Tondo - un forte spirito di coesione, a dimostrazione della consapevolezza di tutta la classe politica regionale che si sta aprendo una fase molto importante per quello che Collino ha definito "il modello sociale" che influenzerà la vita del Friuli Venezia Giulia almeno per i prossimi trent´anni. Per questo motivo sarà attivata presso la segreteria generale della Regione una segreteria tecnica, di appoggio ai lavori della paritetica, che continuerà a raccogliere ed organizzare le richieste e le riflessioni sul tema dei rapporti con lo Stato. I grandi temi già presenti sul tappeto riguardano il federalismo fiscale, la fiscalità di sviluppo, le infrastrutture, il settore della sanità, la conclusione della pratica già avviata sulle compartecipazioni. La fase è delicata - ha fatto capire il presidente Tondo - perché il contesto economico e politico non è quello di dieci anni fa e dobbiamo far comprendere che "il tema dell´autonomia non è quello di cercare privilegi, ma quello di esercitare fino in fondo la responsabilità delle scelte". La trattativa con lo Stato, che si apre nel momento in cui si vuole dare concretezza alla scelta del federalismo - ha indicato Tondo - deve guardare ai benefici reali per la comunità regionale, deve partire dal concetto che il Friuli Venezia Giulia non potrà avere meno di quello che ha, ma deve comprendere anche la possibilità di rivedere quanto fatto in passato, ad esempio nel settore della sanità, alla luce del rapporto tra responsabilità di scelte e di gestione e risorse assegnate.  
   
   
REGIONE LAZIO: ECCO I NOMI DELLA GIUNTA  
 
Roma, 27 aprile 2010 - Definita la giunta regionale del Lazio composta di 13 Assessori (14 Assessorati) rispetto ai 16 precedenti. Il presidente Renata Polverini ha nominato i seguenti assessori: Fabio Armeni all’Urbanistica e Territorio; Francesco Battistoni alle Politiche agricole; Teodoro Buontempo alla Casa, Tutela dei consumatori e Terzo settore; Giuseppe Cangemi agli Enti locali e Sicurezza; Stefano Cetica al Bilancio; Antonio Cicchetti all’Istruzione e Cultura; Pietro Di Paoloantonio alle Attività produttive e rifiuti; Francesco Lollobrigida alla Mobilità e ai Trasporti; Luca Malcotti alle Infrastrutture e Lavori pubblici; Marco Mattei all’Ambiente; Fabiana Santini all’Arte, Sport e Politiche giovanili; Stefano Zappalà al Turismo e Made in Lazio; Mariella Zezza al Lavoro, Politiche sociali e Famiglia. Il Presidente Polverini in qualità di commissario straordinario di governo mantiene anche la delega sulla Sanità. La carica di vicepresidente della Giunta è stata assegnata a Fabio Armeni.  
   
   
ROSSI: «DARE FIDUCIA ALLA TOSCANA» LA REPLICA DEL PRESIDENTE A CONCLUSIONE DEL DIBATTITO IN CONSIGLIO «ORA PASSIAMO DALLE PAROLE AI FATTI, SUPERIAMO LOCALISMI E DIMOSTRIAMO LA CAPACITÀ DI VINCERE QUESTA SFIDA»  
 
Firenze, 27 aprile 2010 - Enorme responsabilità per la sfida da affrontare ma anche gioia e forte incoraggiamento da parte di una maggioranza unita e coesa. Con questa spinta il presidente Enrico Rossi si appresta ad iniziare il cammino, e nella replica in aula non ha mancato di ricordare il «risultato straordinario del centro-sinistra in Toscana, dove solo 29 Comuni sono andati al centro-destra». Una fiducia che è «il risultato di un passaggio di umiltà e di ascolto con l’intero territorio e con la sua gente – ha sottolineato il governatore – ben lontano dalle rappresentazioni che della Toscana ha fatto il centro-destra, parlando di sistema bulgaro e di potere». E alleggerendo i toni con una battuta: «Se da Martini passiamo a Rossi significa che in questo prodotto c’è un segreto, un segreto – ha sottolineato – che permette di concludere bene due legislature e di iniziarne una nuova, con il coraggio e la voglia di continuare il cammino, cercando di passare dalle parole ai fatti». Un percorso che sarà guidato dalla Costituzione e dai valori, primo fra tutti l’articolo 3 della Carta fondamentale, senza dimenticare il passato e credendo con convinzione alle battaglie della Resistenza, in una Toscana che, assicura il presidente, «non rischia il declino». Con dati alla mano, Rossi ha spiegato che fino al 2007 la nostra Regione ha offerto performance migliori delle altre, c’è stato un calo nel 2008, ma nel 2009 è andata meglio, grazie agli interventi in economia portati avanti dalla giunta Martini. E ancora: «Il Pil del Nord registra un calo del 5%, in Toscana scende del 4,9%; il nostro export sta migliorando e la competitività si fa sentire». «A tutti noi il compito di superare i localismi, mettersi in discussione ed avere la capacità di vincere la sfida – ha sottolineato Rossi –. Chiederò tutti i vostri interventi». E rivolto sia consiglieri di maggioranza che di opposizione: «Cercherò in ognuno il punto più qualificante per il governo della Regione Toscana. Manteniamo alto il livello delle proposte, evitando stereotipi che non rendono giustizia». E con una giunta “rivoluzionaria”, che cambia il modo di concepire la politica, Rossi sente di aver dato una lezione: «In Toscana abbiamo dimostrato che la politica è capace di innovarsi, di tentare strade diverse, trovando canali nuovi con la società toscana, senza allentare la guida, perché le istituzioni devono fare la loro parte». Da qui alcuni obiettivi su cui concentrare l’azione: provare a ridurre dell’1 per cento i costi di gestione della pubblica amministrazione; puntare sul settore manifatturiero; investire nelle ricerca e soprattutto nella brevettazione; rilanciare le città e difendere il paesaggio; puntare sull’agricoltura e sulla green economy, «che è il contrario dell’ambientalismo del no»; correggere lo stato sociale, rimodellandolo sui giovani. «Se vogliamo correre di più abbiamo bisogno di gambe nuove – ha aggiunto il neoeletto presidente –, capaci di ripensare lo stesso sistema scolastico e dei servizi». In questo contesto Rossi ha accennato alla legge sull’immigrazione: «Una legge che scommette sui servizi per chi è regolare». «La sfida che abbiamo davanti riguarda tutti e non può essere strumentalizzata né da destra né da sinistra – ha ripetuto Rossi – il sistema dei servizi chiede alla politica di fare un salto di qualità, partendo da confronti corretti e seri tra noi, per svolgere quel ruolo di direzione e di indirizzo chiamato a rispondere alle esigenze dei cittadini e quindi a ridare fiducia alla Toscana, una regione – ha concluso il presidente – che deve essere fiera della sua storia e deve continuare a stare nel mondo ed a parlare con il mondo».  
   
   
VALLE D’AOSTA: LO SPECIALE OSSERVATORIO REGIONALE SUL CREDITO CONFERMA UNA CONTRAZIONE DEL PIL, IN TERMINI REALI, DI CIRCA IL -5%  
 
Aosta, 27 aprile 2010 - Si è riunito ieri lunedì 26 aprile, lo Speciale Osservatorio regionale sul credito per esaminare, in particolare, la situazione generale del credito in Valle d’Aosta. Dall’analisi dei dati, si conferma una contrazione del Pil, in termini reali, di circa il -5% rispetto all’anno precedente, valore che non si discosta da quello medio italiano, con un aggiornamento previsionale che, tuttavia, indica una moderata ripresa nel 2010 (+ 0,3%). Sul versante dell’occupazione, tra il 2008 e il 2009 si è registrato un calo dello 0,9%, più contenuto rispetto al dato nazionale (-1,6%) e a quello dell’area Nord-ovest (-1,2%). Il tasso di disoccupazione cresce, tra il 2008 e il 2009, di 1,1 punti percentuali in Valle d’Aosta, così come risultano in contrazione le assunzioni rilevate dai centri per l’impiego (-6,2%). Per quanto riguarda il ricorso agli ammortizzatori sociali, la cassa integrazione guadagni è cresciuta del 91,7% per circa 2.180 mila ore autorizzate. I dati, peraltro, segnalano un rallentamento considerevole del ricorso alla Cig nel primo trimestre 2010 (-46%). Rispetto al tessuto produttivo, in base ai dati del 2009, a fronte di 841 iscrizioni di aziende extra-agricole, si sono verificate 945 cancellazioni.  
   
   
AUTONOMIE LOCALI FVG: CONSIGLIO APPROVA PIANO MIGLIORAMENTO ARI  
 
Udine,  27 aprile 2010  - Il Consiglio delle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, riunitosi ieri a Udine, ha espresso parere favorevole a tutte quattro le deliberazioni della giunta regionale all´ordine del giorno della seduta. A larga maggioranza (con 12 voti favorevoli e 2 astenuti) l´organo consultivo ha approvato la delibera riguardante il Piano regionale di miglioramento della qualità dell´aria, che prevede l´entrata in vigore di varie misure e linee di percorso. All´incontro l´assessore regionale all´Ambiente, Elio De Anna, specificando come la qualità dell´aria nella nostra regione è buona rispetto ad altre realtà dell´Italia settentrionale, ha sottolineato la metodologia che sta alla base del piano: la collaborazione "dal basso" tra i cittadini, gli Enti locali e la Regione. In tale prospettiva l´assessore ha auspicato la candidatura da parte dei Comuni e delle Province ad ospitare incontri di sensibilizzazione dell´opinione pubblica su risparmio energetico e tutela dell´ambiente. Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole sulla proposta di Programma Attuativo Regionale (Fondo per le Aree Sottoutilizzate) del Friuli Venezia Giulia per il periodo 2007-2013. Il piano d´interventi finanziati con il Fas si struttura in quattro assi (Accessibilità, Ambiente ed energia, Competitività e Sviluppo locale), su cui sono concentrate le risorse (190 milioni di euro) dedicate agli interventi della politica di sviluppo regionale. L´assessore regionale alla Programmazione, Sandra Savino, ha presentato ai rappresentanti degli enti locali il programma come frutto di un lungo lavoro delle numerose direzioni coinvolte e ha comunicato l´accoglimento da parte della giunta della richiesta, presentata dai Comuni di Tarvisio e Sauris in seno alla commissione, riguardante i finanziamenti e forme d´incentivazione anche per le strutture ricettive (in particolare alberghi) presenti nelle zone montane al fine di favorire un´offerta turistica qualitativamente attraente. Parere favorevole unanime dal Cal ha ricevuto la deliberazione riguardante gli Indirizzi per la compartecipazione delle persone disabili al costo delle rette dei servizi e delle prestazioni sociali. Qualora la situazione economica del disabile grave ovvero la situazione del nucleo familiare in caso di disabili non gravi siano pari o inferiori a 10 mila euro, la compartecipazione ammonterà a 3 euro al giorno. Su esplicita richiesta gli Enti locali avranno comunque una certa autonomia nell´applicazione del provvedimento. "Un ottimo risultato, che accoglie le istanze emerse in molti incontri con le associazioni del settore e fissa gli indirizzi per assicurare l´omogenea applicazione del provvedimento su tutto il territorio regionale", ha commentato l´assessore regionale alle Politiche sociali Vladimir Kosic. Infine, il Cal ha approvato all´unanimità la delibera riguardante la determinazione per il 2010 dell´entità della quota di risorse (5,3 milioni di euro) destinata alle finalità del Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale: la somma verrà ripartita tra i Comuni singoli ed associati.  
   
   
AUTONOMIE LOCALI FVG: SAVINO SU APPROVAZIONE PROGRAMMA ATTUATIVO FAS  
 
 Trieste, 27 aprile 2010 - L´approvazione da parte del Consiglio della Autonomie Locali (Cal) del "Programma Attuativo Regionale" (Par) Fondo Aree Sottoutilizzate (Fas) per il periodo 2007-2013, illustrato dall´assessore alle Finanze, Sandra Savino, rappresenta il primo step di un lungo iter che porterà all´approvazione definitiva del documento solo a conclusione del parternariato istituzionale e socio economico, del processo di Vas e dopo la presa d´atto del Cipe. Il "Programma Attuativo Regionale" è lo strumento nel quale sono rappresentate le linee di azione strategica individuate dall´Amministrazione regionale e finanziate con il Fondo Aree Sottoutilizzate. "In questo primo elaborato - ha dichiarato l´assessore Savino - è stato definito un quadro di azioni volte al sostegno di interventi destinati a garantire sostanziali impatti sul territorio, finalizzati ad obiettivi di riequilibrio economico e sociale che andranno ora condivisi con le categorie ed il mondo politico". Il Piano finanziario del Par è stato modulato sulla base dei 178 milioni di euro assegnati dalla delibera Cipe del 2007; le scelte della destinazione delle risorse sono state effettuate sulla base degli indirizzi impartiti dalla Giunta regionale con delibera di generalità risalente al novembre 2008 che individuava cinque assi di macroarea sui quali intervenire: -Accessibilita´ in termini di potenziamento del trasporto pubblico, con particolare attenzione per gli assi ferroviari attuando una politica di disincentivazione all´utilizzo del mezzo proprio; e di realizzazione di opere di viabilità per lo sviluppo competitivo della Regione. 50 milioni di €. - Ambiente Ed Energia: ripristino ambientale del sito inquinato di Trieste; depurazione delle acque reflue. 73 milioni di € - Competitivita´ del sistema economico e produttivo, in termini di miglioramento della formazione, della tecnologia e dell´innovazione. 30 milioni di € -Sviluppo Locale attraverso programmi di filiera per la crescita territoriale, della montagna in particolare. 25 milioni di € -Assistenza Tecnica 207 mila €.  
   
   
PUGLIA, NUOVA SEDE CONSIGLIO REGIONALE : PUBBLICATO BANDO DI GARA  
 
Bari, 27 aprile 2010 - E’ stato pubblicato ieri mattina sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il bando di gara per l’affidamento dei lavori di realizzazione della nuova sede del Consiglio regionale della Puglia a Bari, il cui progetto è stato adeguato ad D.m. 14/01/2008 “Nuove norme tecniche per le costruzioni”. Lo rende noto l’assessore regionale alle Opere pubbliche, Fabiano Amati. Il criterio di scelta è quello del prezzo più basso mediante offerta di prezzi unitari. Il progetto è stato sottoposto ad un’ulteriore fase di aggiornamento a normativa antisismica non cogente, ma allo stesso tempo non obliterabile per prudenza e buona amministrazione, poiché si tratta della realizzazione di un’opera pubblica di notevoli dimensioni ed importanza. Nei mesi scorsi la Giunta Regionale, nonostante la verifica della non obbligatorietà per legge dell’ulteriore aggiornamento del progetto e della legittimità e correttezza delle procedure adottate rispetto all’apparato normativo vigente, ritenne comunque opportuno procedere alla revoca della precedente gara d’appalto pubblicata nel 2009 per l’aggiudicazione dei lavori del progetto già validato nel mese di novembre del 2007 (alla quale parteciparono 13 aziende), ed all’ adeguamento ulteriore allo stesso D.m. 14-01-2008. La nuova sede del Consiglio Regionale nascerà nel quartiere Japigia a Bari, in via Gentile. L’area, che è posta a ridosso della costa, è delimitata a nord dal tracciato ferroviario e dall’ex Strada Adriatica, a sud da via Gentile, -asse di penetrazione all’interno della città di Bari per chi proviene da sud, diretta prosecuzione di una delle uscite della Strada Statale 16 Adriatica-, a ovest da una zona destinata a usi militari, e ad est da piccoli appezzamenti di terreno destinati ad uso agricolo. La scelta della Regione di realizzare in questa zona la sede del Consiglio Regionale vicino a quella degli assessorati regionali rappresenta un’importante occasione di riqualificazione urbana ed ambientale. La decisione di affiancare il Consiglio regionale agli assessorati è stata ritenuta ottimale anche perché in grado di riunire in un unico sito l’ apparato amministrativo regionale con indubbi vantaggi sia per gli stessi dipendenti, ottimizzando le relazioni tra i vari uffici, sia per i fruitori esterni che troveranno risposte ai loro bisogni in un circoscritto ambito urbano. L’intero complesso regionale, che comporterà un investimento di circa 87 milioni di euro, si estenderà su di un’area di 154.000 m2 e si comporrà di due edifici a pianta allungata ed a sagoma curva, a racchiudere uno spazio pubblico pedonale interno che si configurerà come una “agorà”. In particolare i due volumi curvilinei saranno d’altezza diversa; quello a est ha tre piani fuori terra mentre quello a ovest sei, distaccati tra loro e disposti lungo un asse di simmetria. Sul lato sud, a congiungere i volumi vi sarà la sala consiliare che, partendo dal secondo livello, lascerà sotto di sè un primo ampio spazio coperto che si amplierà ulteriormente, anche in altezza, e che rappresenterà la grande corte centrale, che consentirà l’introspezione per tre livelli, garantendo la permeabilità visiva e la lettura funzionale dell’intero organismo progettato. Completeranno l’organismo architettonico un piano interrato e un piano seminterrato dove troveranno posto, corrispondendo alle richieste dell’amministrazione, gli archivi – deposito, l’autorimessa per gli automezzi dell’Amministrazione, il parcheggio per le autovetture del presidente del Consiglio e della Giunta, degli Assessori, dei Consiglieri e del personale, in numero di macchine adeguato, i magazzini per il materiale di consumo e gli attrezzi delle squadre di manutenzione, i locali tecnologici. Un forte senso di tettonicità sarà dato all’impianto dalla base dell’edificio, interamente rivestito in pietra pugliese con superficie trattata. Su quest’impianto s’innesterà a est il corpo di fabbrica più basso con la facciata in rivestimento lapideo ed a ovest quello più alto con facciata ventilata a tecnologia evoluta. Il piano terra avrà funzioni ricettive e sarà dedicato agli uffici e strutture in rapporto con il pubblico: ufficio pubbliche relazioni, posto di polizia, vendita B.u.r., sala convegni, biblioteca, mostre, bar-caffetteria. Al piano terra troverà anche posto la mensa, il ristorante ed il bar. Particolare importanza sarà data proprio alla corte quale luogo d’incontro e d’aggregazione. Sulla corte si affacceranno l´aula del Consiglio Regionale, vero cardine di tutto l’impianto, con i seggi di tutti i consiglieri che guardano direttamente il mare, e i relativi uffici. Gli altri piani costituiranno il corpo degli uffici vero e proprio attraverso un sistema continuo su cui questi si affacceranno come su una galleria di carattere urbano pur garantendo, dove necessario, l’indispensabile privacy. Elemento caratterizzante il progetto sarà, quindi, la corte che assumerà il significato di piazza interna, confrontabile, nelle sue relazioni, come un elemento urbano. La corte sarà conclusa superiormente da una superficie leggera e trasparente, vero gioiello di tecnologia high-tech, la cui struttura portante sarà realizzata con un’ossatura d’elementi metallici, che permetterà il riparo dagli agenti atmosferici. In adiacenza alla corte coperta si aprirà un altro ampio spazio, scoperto e separato da quello interno da un’ampia parete vetrata, vera e propria piazza che accoglierà i cittadini e gli operatori degli uffici, svolgendo la nobile funzione di foro pubblico. Gli spazi esterni relativi alla piazza all´aperto, saranno particolarmente curati prevedendo, oltre che giardini di specie autoctone pugliesi, una sequenza di vasche con giochi d’acqua alle quali si accederà, quasi a voler stabilire un contatto fisico con l’acqua, da comode gradonate che le circondano. Nell´architettura si è voluto sintetizzare gli aspetti tecnici, funzionali ed estetici, con la massima attenzione alla sostenibilità ambientale. Una quota significativa di spazi infine sarà destinata ad attività non strettamente connesse con le funzioni istituzionali dell´Ente: attività ricreative e per il tempo libero per il personale (bar/caffetteria, self service/ristorante, centro benessere, nursery, ecc.), attività per mostre e conferenze aperte anche al pubblico esterno e spazi per lo sport, la cultura e l’informazione, quali la Biblioteca Regionale.  
   
   
BOLZANO: WIDMANN SUL NUOVO CONTRATTO DEI PROVINCIALI: "RICHIESTE PIÙ REALISTICHE"  
 
Bolzano, 27 aprile 2010 - "In tempi di crisi le richieste di adeguamento dei contratti dovrebbero essere più realistiche". Così l´assessore al personale Thomas Widmann risponde alla manifestazione organizzata ieri mattina davanti a Palazzo Widmann dai sindacati di categoria. Al centro delle discussioni il rinnovo del contratto collettivo intercompartimentale dei dipendenti provinciali per il biennio 2009-2010. "I sindacati - spiega Widmann - stanno cercando di spostare l´attenzione dalle trattative vere e proprie, visto che hanno già abbandonato il tavolo di confronto". Pomo della discordia, tra Provincia e sindacati, l´adeguamento della parte economica del contratto. "Siamo sempre stati pronti - prosegue l´assessore al personale - a concedere per l´anno 2009 un adeguamento dello stipendio che tenga conto del tasso di inflazione, allo scopo di non far perdere ulteriore potere d´acquisto ai lavoratori". La proposta messa sul tavolo dalla Provincia prevede un aumento, riferito al secondo semestre del 2009, pari all´1%, a fronte di un tasso di inflazione che, nello stesso periodo, si è assestato allo 0,6%. "Le richieste dei sindacati - aggiunge Thomas Widmann - sono di un +3,5% per l´anno passato e di un ulteriore +3,5% per l´anno in corso. Una proposta che riteniamo sovrastimata, tanto più in un periodo come questo, caratterizzato dalla difficile congiuntura economica. In un´epoca di crisi generalizzata, dove in tanti, anche in Alto Adige, rischiano di perdere il proprio posto di lavoro, come dimostrato soprattutto nel settore legato al mercato automobilistico, crediamo che i dipendenti pubblici debbano considerare in maniera diversa il valore di avere un posto di lavoro sicuro". L´assessore al personale, comunque, invita i sindacati a sedersi nuovamente attorno ad un tavolo, ma partendo da presupposti diversi. "Siamo pronti a discutere - aggiunge Widmann - ma solo sulla base di richieste realistiche. La nostra priorità è quella di aiutare i lavoratori maggiormente colpiti dalla crisi economica, e in quest´ottica faccio appello ad un maggiore senso di responsabilità e solidarietà sociale dei lavoratori del pubblico impiego"  
   
   
BASILICATA PRIMA REGIONE ALL´EXPO DI SHANGHAI PUNTA SU BENI CULTURALI, AMBIENTE ED ENERGIA  
 
 Potenza, 27 aprile 2010 - "Beni culturali, ambiente, energia": questi i temi sui quali puntera´ la Basilicata per presentarsi ai milioni di visitatori dell´Expo 2010, che si aprira´ l´1 maggio a Shanghai. E proprio la Basilicata sara´ la prima delle Regioni a ´sfilare´ all´esposizione universale, dando il via alla presenza delle autonomie locali che si susseguiranno con un fitto calendario di presenze fino alla fine di ottobre. "Guardiamo con interesse all´Expo - sottolinea all´Adnkronos il presidente Vito De Filippo - Sono mercati importanti, come nel settore del turismo e dell´ambiente, quelli che possiamo cogliere da questa vetrina mondiale". "Abbiamo seguito con moltissima attenzione, con il commissario del governo per l´Expo, la nostra presenza - prosegue - e siamo sicuri di poter proporre l´immagine di una Regione importante del mondo, che speriamo con l´Expo recuperi ulteriori opportunita´". Un "onore" poi, osserva De Filippo, quello di aprire la strada alla presenza dei territori: "Siamo la prima Regione, secondo quello che dice il commissario, perche´ siamo partiti subito - spiega il governatore della Basilicata - Abbiamo immediatamente accolto la strategia che lo stesso governo nazionale, nominando un commissario, voleva mettere in campo per tenere unite anche le presenze delle Regioni. Ci fa molto onore che una piccola Regione avvii la presenza delle Regioni italiane all´Expo universale". Come ricorda De Filippo, "la nostra e´ una Regione petrolifera, che ha rilevanti risorse del sottosuolo" e non a caso la Basilicata puntera´ su "quegli argomenti che sono stati al centro della nostra azione nel corso della storia ultima della Basilicata: acqua, petrolio ambiente e beni culturali soprattutto".  
   
   
LA GIUNTA CALABRESE NOMINA IL COMMISSARIO STRAORDINARIO ALL’ASP DI COSENZA  
 
Cosenza, 27 aprile 2010 - La Giunta regionale si è riunita, presieduta dalla Vicepresidente Antonella Stasi, perché il presidente Scopelliti impegnato, per motivi istituzionali, fuori regione. L’esecutivo ha nominato Franco Maria De Rose, Commissario straordinario dell’Asp di Cosenza. Su proposta dell’Assessore all’Ambiente Francesco Pugliano, è stata approvata la certificazione delle funzioni dei lavoratori territoriali di educazione ambientale di Crotone e Vibo Valentia facenti parte della rete Infea della Regione Calabria. Sempre su proposta dell’assessore all’Ambiente, è stato approvato il programma di adeguamento della rete regionale di monitoraggio dei fenomeni radioattivi attraverso l’istituzione o il potenziamento di cinque laboratori Arpacal, uno per ogni provincia.  
   
   
EDUCA A PADOVA PRESENTATA LA COLLABORAZIONE CON IL FESTIVAL DELLA CITTADINANZA.  
 
Padova, 27 aprile 2010 - Ci sarà anche Educa dal 6 al 9 maggio alla seconda edizione del Festival della Cittadinanza di Padova, manifestazione che eredita l´esperienza di Civitas, la nota fiera del terzo settore. Il Vicesindaco di Padova, Ivo Rossi, ha spiegato come la cittadinanza oggi sia un tema cruciale delle società che stanno cambiando pelle: "Di fronte a fenomeni come quelli dell´immigrazione - ha affermato - dobbiamo costruire accoglienza radicando sempre più il rispetto delle virtù civiche". Durante i tre giorni oltre 50 eventi sul tema Tempo Di Responsabilità: "convegni, feste, laboratori e spettacoli rappresentano la prima tappa di un ciclo triennale che si concluderà - ha detto Piermatteo Parpagiola, presidente della cooperativa Asa che organizza il festival - in una fiera di Civitas dedicata ai progetti realizzati nel triennio grazie alla partecipazione di cittadini responsabili." "L´educazione - ha sottolineato Michele Odorizzi presidente di Educa - è una leva fondamentale per responsabilizzare le persone. L´incontro con il Festival della cittadinanza è nato da valori comuni e dall´intenzione di condividere la grande scommessa sull´uomo. Ci sono molti festival in Italia che hanno la volontà di riportare la gente nelle piazze e far rivivere le città come luoghi importanti di relazione. Il Festival della Cittadinanza e Educa, però, non vogliono essere solo eventi, ma laboratori collettivi e continui per lo scambio di saperi e buone prassi". A Padova Educa interverrà l´8 maggio con la presentazione del tema di quest´anno, Generazioni, a centinaia di ragazzi delle scuole, cui sarà consegnato insieme alla costituzione anche il manifesto di Educa. Educleto, la mascotte del Festival dell´Educazione, animerà laboratori per bambini e ragazzi. "Inoltre, Educa - come ha detto Claudio Piron, Assessore alle politiche giovanili e dell´istruzione del Comune di Padova - sarà presente con i giovani trentini di Sedie Vuote che parteciperanno il 7 maggio a "In memoria delle vittime di tutti i terrorismi" conversazione con l´Onorevole Giovanni Bachelet e l´Onorevole Rosi Bindi, vicepresidente della Camera".  
   
   
PUGLIA: CONCLUSO PROGETTO CONTRO SFRUTTAMENTO E VIOLENZA ALLE DONNE  
 
Bari, 27 aprile 2010 - Si è concluso a fine marzo, con risultati di grande interesse sulla tematica della violenza di genere, il progetto “Services for women victims of violence. Analysis of trends and impact evaluation” con cui la Regione Puglia, con il Servizio Benessere Sociale e Pari Opportunità dell’Assessorato alla Solidarietà e alle Politiche Sociali, ha aderito a Daphne Iii per fare un passo avanti nella lotta e nella prevenzione della violenza e dello sfruttamento delle donne. Attivato a gennaio 2009 in tre paesi europei, il progetto si è articolato in una prima fase di analisi puntuale del fenomeno della violenza su donne e minori, per fornire poi una mappatura dei servizi (diurni e residenziali) pubblici e privati a disposizione delle vittime. La Puglia, la Regione Vallona (Belgio), i Paesi Baschi (Spagna) e la società lombarda Synergia hanno collaborato per definire un modello di riferimento efficace costruito sulla base di interviste qualitative a responsabili e operatori dei servizi mappati, finalizzate a rilevare dati su modalità di gestione, utenza, strutture, personale, prestazioni erogate. Il confronto di prassi, politiche e servizi nelle tre regioni ha portato allo scambio di buone pratiche e alla definizione di alcuni indicatori di qualità e d’impatto che contribuiscono al dibattito sul fenomeno della violenza e alle possibili azioni di lotta e di prevenzione. In Puglia il progetto ha coinvolto Province, organi di parità e associazioni del terzo settore, che hanno lavorato su strumenti e metodologie e si sono confrontate con gli altri rappresentanti europei in un seminario finale di presentazione dei risultati, tenutosi a Bari il 25 febbraio scorso e a cui hanno preso parte oltre sessanta operatrici del settore. Il progetto rappresenta un contributo conoscitivo determinante per la definizione delle politiche di genere della Regione e delle Province, tenendo conto sia della normativa regionale rispetto alla rete dei servizi per le vittime di violenza, che delle esigenze espresse dal territorio ed emerse grazie al progetto regionale. Prossimamente sarà possibile consultare tutti i risultati del progetto sul nuovo sito appositamente creato, che contribuirà al mantenimento delle relazioni createsi fra i vari partner e a rafforzare e allargare la rete e il confronto fra i servizi e le amministrazioni pubbliche interessate, anche a livello transnazionale.