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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Giugno 2010
PARLAMENTO EUROPEO, APERTURA DELLA SESSIONE: IN RICORDO DI MONSIGNOR PADOVESE  
 
Strazsburgo, 15 giugno 2010 - L´omicidio di monsignor Luigi Padovese, avvenuto lo scorso 3 giugno in Turchia, è stato ricordato ieri dal Presidente del Pe Jerzey Buzek in apertura della sessione plenaria del Parlamento a Strasburgo. Altri temi affrontati sono stati il 70esimo anniversario delle invasioni in Lettonia, Lituania e Estonia da parte dell´Unione Sovietica e il primo anniversario delle elezioni presidenziali in Iran. L´assassinio di Luigi Padovese, vicario apostolico dell’Anatolia, i cui funerali si sono svolti oggi a Milano, è stato ricordato dal Presidente Buzek in apertura della sessione plenaria. "Purtroppo, si tratta di un altro omicidio di un pastore cristiano nel Medio Oriente", ha commentato. A proposito del 70esimo anniversario delle invasioni da parte dell´Urss di Lettonia, Lituania e Estonia, il Presidente del Pe ha rievocato la condanna espressa nel 1983 dal Parlamento europeo all´annessione di questi paesi, annessione fra l´altro non riconosciuta dalla maggior parte dei paesi nel mondo. Sono state eseguite ben 488 esecuzioni nel corso dei 12 mesi che sono trascorsi dalle elezioni presidenziali iraniane, ha spiegato Buzek, il quale ha poi sottolineato che ci sono ancora migliaia di persone in carcere, fra i quali dei condannati a morte. Il Presidente ha poi espresso, in nome del Parlamento, una forte condanna alla mancanza di libertà in Iran e la propria totale opposizione alla pena di morte. Il Presidente del Pe ha poi evocato l´ingresso nell´Ue di Spagna e Portogallo, avvenuto 25 anni fa e ricordato la sua visita durante il fine settimana scorso alla città di Schengen, per la commemorazione dello storico accordo che ha aperto le frontiere nell´Unione. Infine, Buzek ha espresso la speranza che, dopo le recenti elezioni, Belgio, Olanda e Slovacchia formino presto i rispettivi governi.  
   
   
LA BANCA EUROPEA DEGLI INVESTIMENTI E LA COMMISSIONE EUROPEA STUDIANO INSIEME NUOVE INIZIATIVE FINANZIARIE CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
 Bruxelles, 15 giugno 2010 - Connie Hedegaard, Commissaria europea responsabile dell´Azione per il clima, e Philippe Maystadt, Presidente della Banca europea per gli investimenti, hanno convenuto in data odierna di approfondire le possibilità di un´iniziativa finanziaria congiunta contro i cambiamenti climatici a favore dei Paesi in via di sviluppo come parte dell´impegno assunto dall´Unione europea alla conferenza Onu sul clima tenutasi a Copenaghen lo scorso dicembre. Durante i colloqui presso la sede della Bei a Lussemburgo è stato anche accolto con favore l´accordo politico raggiunto volto a mobilitare finanziamenti per la cattura e lo stoccaggio del carbonio (Ccs) e le tecnologie per l´energia innovativa e rinnovabile nell´Ue tramite l´iniziativa "Ner 300" (Riserva per i nuovi entranti). Lacommissaria Hedegaard ha detto: "un finanziamento adeguato è fondamentale per concordare e attuare un accordo internazionale che limiti il riscaldamento globale a 2 °C. L´ue ha fissato uno degli obiettivi più ambiziosi di riduzione delle emissioni al mondo. Gli istituti finanziari come la Bei, insieme al settore privato, svolgeranno un ruolo chiave nell´aiutare l´Ue a mantenere i suoi impegni sulle emissioni e sulla mobilitazione dei flussi finanziari necessari per la mitigazione e l´adattamento ai cambiamenti climatici nei paesi in via di sviluppo". Ilvice Presidente della Bei Simon Brooks, responsabile in materia di tutela dell´ambiente, ha dichiarato: "Pensiamo che una piattaforma finanziaria di azione per il clima dell´Unione europea darebbe visibilità agli impegni assunti dall´Unione europea a Copenaghen l´anno scorso. L´idea è di combinare le sovvenzioni della Commissione europea e degli Stati membri con i finanziamenti della Bei e di altri istituti finanziari per rispondere alle diverse sfide poste dall´adattamento e dalla mitigazione in modo più efficiente ". La Commissione europea e il Gruppo Bei stanno già collaborando alla realizzazione del fondo mondiale per promuovere l´efficienza energetica e le energie rinnovabili (Geeref). Avviato nel 2008, il Geeref ha già messo a disposizione finanziamenti ai fondi per l´energia rinnovabile in Africa meridionale e in Asia. La Bei ha prestato lo scorso anno circa 17 miliardi di euro a sostegno degli obiettivi europei per il clima e per progetti di energia rinnovabile in vari paesi tra cui Egitto, Kenya, Turchia e Vanuatu. La Bce prevede di sostenere finanziariamente quest´anno paesi non Ue con 2 miliardi di euro finalizzati allo sviluppo di energia rinnovabile, e prenderà in considerazione di sviluppare, di concerto con altre istituzioni finanziarie, il suo portafoglio in carbon funds . La Commissione europea ha proposto l´aprile scorso di aumentare il massimale di finanziamento della Bei al di fuori dell´Ue di € 2 miliardi nel periodo 2011-13 e di consacrare tale supplemento di prestito alla lotta contro i cambiamenti climatici. I ministri delle finanze dell´Ue hanno dato il loro sostegno provvisorio alla proposta la settimana scorso, in attesa della prima lettura al Parlamento europeo. La Commissione europea e la Bei si stanno finalizzando un accordo interistituzionale relativo all´attuazione dell´iniziativa Ner 300, nell´ambito del quale 300 milioni di quote di emissione della riserva per i nuovi entranti del sistema di scambio Ue delle quote di emissione saranno vendute per raccogliere fondi volti a finanziare progetti dimostrativi in materia di Ccs e di tecnologie innovative per le energie rinnovabili. L´accordo sarà reso pubblico non appena diventerà definitivo.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA SUI DIRITTI DEI MINORI  
 
Bruxelles, 15 giugno 2010 - Rispetto a un adulto è meno probabile che un bambino o un adolescente abbia a che fare con la giustizia o con la pubblica amministrazione, questo non significa però che i suoi diritti siano meno importanti. I minori hanno il diritto di essere protetti dalla povertà e dalla violenza ma anche di essere ascoltati. Oggi la Commissione europea vara una consultazione pubblica su una nuova strategia dell’Unione europea sui diritti dei minori, i cui esiti serviranno a trovare il modo per rendere più efficaci le politiche dell’Ue nel promuovere i diritti di bambini e adolescenti. La consultazione affronterà temi come la giustizia a misura di minore, la violenza contro i minori, la povertà infantile e la partecipazione dei minori, e si chiuderà il 20 agosto 2010. “Al mondo d’oggi bambini e adolescenti si trovano spesso in situazioni difficili, che usino internet, siano migranti o debbano testimoniare in giudizio. È quindi doveroso proteggerne e promuoverne i diritti. Sono impaziente di sentire cosa propongono tutte le parti interessate per tutelare al meglio gli interessi e i diritti dei minori”, ha dichiarato la vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per il portafoglio Giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza. Tutelare i diritti dei minori nella vita di tutti i giorni presuppone un approccio diverso rispetto agli adulti, che il minore partecipi a un processo, sia coinvolto in una controversia familiare, abbia a che fare con la pubblica amministrazione oppure affronti situazioni drammatiche di migrazione, violenza, povertà. Una strategia a livello dell’Unione può per l’appunto costituire un orientamento utile e un buon contributo per sapere di quali diritti godono i minori e fare in modo che siano rispettati. L’ue e i suoi Stati membri intendono garantire ai minori la protezione e le cure necessarie ma anche la possibilità di esprimersi ed essere ascoltati. Nel 2006 la Commissione ha dato avvio a una strategia intesa ad assicurare che le politiche dell’Unione promuovano i diritti dei minori. Scopo della consultazione pubblica odierna è migliorare tale strategia e trovare nuove azioni in grado di rilanciarla per il periodo 2011-2014, attingendo, come è consuetudine, all’esperienza di cittadini e organizzazioni, associazioni, organi, istituzioni ed esperti che si occupano di tutela e promozione dei diritti dei minori a partire dal territorio fino ai livelli internazionali. La consultazione esplorerà settori specifici – identificati da operatori attivi nell’ambito del Forum europeo per i diritti dei minori – in cui maggiore è il rischio che i minori incontrino problemi: •una giustizia a misura di minore e la partecipazione di bambini e adolescenti al sistema giudiziario (in qualità di testimoni, per esempio); •le politiche della giustizia a tutela dei diritti dei minori, ad esempio nell´ambito della mediazione familiare; •la protezione di categorie vulnerabili di minori (vittime di violenza, sfruttamento sessuale e tratta, o minori che vivono in povertà); •la partecipazione dei minori all’elaborazione delle politiche che li riguardano. La Commissione pubblicherà una relazione di sintesi di tutti i contributi e si servirà degli esiti della consultazione per redigere una nuova comunicazione sui diritti dei minori per il periodo 2011-2014. Parallelamente alla consultazione pubblica, la Commissione sta svolgendo uno studio specifico che pubblicherà in ottobre, finalizzato a ottenere un feedback dai minori stessi, anche nell´ambito di gruppi di riflessione (focus group). Antefatti - Nel luglio del 2006 l’esigenza di promuovere e salvaguardare efficacemente i diritti dei minori nelle politiche interne ed esterne dell’Unione europea ha spinto la Commissione ad adottare una comunicazione che espone le azioni a tutela dei diritti dei minori previste o già adottate nelle varie politiche dell’Ue (Memo/06/266). L’ue ha predisposto una vasta gamma di misure in tal senso: dal numero unico 116 000 per i minori scomparsi (Ip/10/603) al programma "Internet più sicuro" che, nella sua versione più recente, mira a dare ai bambini gli strumenti per difendersi dai pericoli della rete, come il bullismo e l’adescamento on line (Memo/09/58). Per maggiori informazioni - La consultazione pubblica relativa alla comunicazione della Commissione sui diritti dei minori (2011-2014) è aperta dall’11 giugno al 20 agosto e consultabile al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/justice_home/news/consulting_public/news_consulting_public_en.htm " Pagina Giustizia e affari interni dedicata ai diritti dei minori: http://ec.Europa.eu/justice_home/fsj/children/fsj_children_intro_en.htm  Homepage di Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria per il portafoglio Giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/reding/index_en.htm    
   
   
FINALMENTE! SCIENZIATI SBIRCIANO DENTRO LE MOLECOLE  
 
 Bruxelles, 15 giugno 2010 - Alcuni fisici in Europa sono riusciti a scorgere il movimento degli elettroni nelle molecole, offrendo un grande vantaggio al mondo della ricerca. Sapere come gli elettroni si muovono all´interno delle molecole faciliterà l´osservazione e aumenterà la nostra comprensione delle reazioni chimiche. Lo studio, presentato sulla rivista Nature, è supportato attraverso tre progetti finanziati dall´Ue, che hanno ricevuto un totale di 14,4 milioni di euro . I progetti Xtra ("Ultrashort Xuv (extreme ultra-violet) pulses for time-resolved and non-linear applications") e Maxlas ("Emerging X-ray science and technology: combining laser and accelerator physics") hanno ricevuto 3 e 1,4 milioni di euro, rispettivamente, nell´ambito delle sovvenzioni per la mobilità Marie Curie del Sesto programma quadro (6° Pq). Il progetto Laserlab-europe ("The integrated initiative of European laser research infrastructures Ii") è finanziato attraverso la linea di bilancio "Infrastrutture di ricerca" del Settimo programma quadro (7° Pq) per un importo di 10 milioni di euro. I fisici, guidati dal professor Marc Vrakking, direttore del Max-born-institut für Nichtlineare Optik und Kurzzeitspektroskopie (Mbi, Istituto di Ottica Nonlineare e Spettroscopia Ultrarapida) in Germania, hanno utilizzato impulsi laser ad attosecondi per compiere quest´ultima prodezza tecnica. In passato gli scienziati non erano in grado di osservare questo movimento, a causa della estrema rapidità degli elettroni. Un attosecondo è un miliardesimo di un miliardesimo di secondo. La luce copre una distanza di meno di 1 milionesimo di millimetro durante un attosecondo. Ciò corrisponde praticamente alla distanza da un capo all´altro di una piccola molecola. Con la creazione di impulsi laser ad attosecondi, gli scienziati hanno potuto scattare "immagini" dei movimenti degli elettroni all´interno delle molecole. Ai fini del presente studio, i fisici hanno osservato la molecola di idrogeno (H2), che, essendo composta da soli due protoni e due elettroni, gli esperti chiamano la "molecola più semplice". Il team ha utilizzato un laser ad attosecondi per determinare come avviene la ionizzazione all´interno di una molecola di idrogeno. Durante la ionizzazione viene rimosso un elettrone dalla molecola, mentre cambia lo stato di energia dell´altro elettrone. "Nel nostro esperimento abbiamo potuto mostrare per la prima volta che con l´aiuto di un laser ad attosecondi siamo veramente in grado di osservare il movimento degli elettroni all´interno delle molecole", ha spiegato il professor Vrakking. "Prima abbiamo irradiato una molecola di idrogeno con un impulso laser ad attosecondi. Ciò ha portato alla rimozione di un elettrone dalla molecola: la molecola è stata ionizzata. Inoltre, abbiamo diviso la molecola in due parti utilizzando un raggio laser ad infrarossi, proprio come fosse un paio di forbicine", ha aggiunto. "Questo ci ha permesso di esaminare in che modo la carica si distribuiva tra i due frammenti; dal momento che uno degli elettroni manca, un frammento sarà neutrale e l´altro a carica positiva. Sapevamo dove si trovava l´elettrone rimanente: nella parte neutrale". Negli ultimi 30 anni circa gli scienziati hanno usato il laser a femtosecondi per esaminare molecole e atomi. Un femtosecondo è un milionesimo di un miliardesimo di secondo, ovvero è 1.000 volte più lento di un attosecondo. È facile tracciare il movimento di molecole e atomi quando si usano i laser a femtosecondi. Gli scienziati hanno cercato di far avanzare questa tecnologia con lo sviluppo di laser ad attosecondi, di cui beneficiano diversi studi di scienze naturali, compreso lo studio qui esposti. Commentando i calcoli e la complessità del problema, il co-autore dott. Matthias Kling dell´Istituto Max-planck di ottica quantistica, in Germania, ha detto: "Abbiamo scoperto che anche gli stati doppiamente eccitati, cioè con eccitazione di entrambi gli elettroni di idrogeno molecolare, possono contribuire alla dinamica osservata". Il professor Vrakking ha concluso: "Non abbiamo - come inizialmente auspicato - risolto il problema. Invece, abbiamo semplicemente aperto una porta. Ma in realtà ciò rende l´intero progetto molto più importante e interessante". Hanno offerto un contributo prezioso a questo studio scienziati provenienti da Colombia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Regno Unito. Per maggiori informazioni, visitare: Nature: http://www.Nature.com/nature  Max-born-institut für Nichtlineare Optik und Kurzzeitspektroskopie: http://www.Mbi-berlin.de/index_en.html    
   
   
INTERREG IV ITALIA-AUSTRIA: INCONTRO A CESIOMAGGIORE (BL) PER L’AVVIO DI PROGETTI FINALIZZATI ALLA CRESCITA DELLA COOPERAZIONE E ALL’INTEGRAZIONE DELLE AREE DI CONFINE  
 
 Cesiomaggiore (Bl), 11 giugno 2010 - Si è svolto l’ 11 giugno a Cesiomaggiore, presso il museo etnografico della provincia di Belluno e del parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, il seminario di presentazione delle proposte progettuali del progetto “Small Project Fund Carinzia, Friuli Venezia Giulia, Veneto”, approvato nel quadro del programma operativo Interreg Iv Italia –Austria, le cui finalità sono quelle di far crescere a livello locale, con un coinvolgimento più diretto dei cittadini, una maggiore consapevolezza dei vantaggi della cooperazione, di promuovere iniziative minori ma più radicate nel territorio e di migliorare il processo di integrazione delle aree di confine. “Oggi facciamo il punto sui risultati del primo step di avvio del fondo – ha detto nell’intervento di apertura dei lavori l’assessore veneto alla cooperazione transnazionale e transfrontaliera, Roberto Ciambetti – in un confronto con l’esperienza della Regione Friuli Venezia Giulia, illustrando, inoltre, le modalità di presentazione delle proposte progettuali alla nuova scadenza del 9 luglio 2010”. Il fondo si configura come un progetto che raccoglie in uno tante piccole iniziative con lo stesso obiettivo e vede come capofila il land austriaco della Carinzia. “L’obiettivo – ha specificato l’assessore - è proprio quello di stimolare, attraverso progetti di dimensioni limitate, la realizzazione di obiettivi pratici che sono di interesse locale comune e a breve termine. Con “Small Project Fund” si punta a far conoscere maggiormente fra loro i territori di questo confine, la cooperazione territoriale, infondendo nei cittadini una maggiore consapevolezza dei valori che stanno alla base della cooperazione transfrontaliera. Le manifestazioni di interesse venete pervenute riguardano prevalentemente gli ambiti del turismo e della cultura, della tutela del patrimonio naturale, dell’istruzione e della formazione”. “Un risultato atteso – ha tenuto a precisare Ciambetti – è che alcuni dei piccoli progetti, più semplici degli altri nella presentazione e nella successiva gestione, possano avere un successo tale da diventare trampolino di lancio per altre maggiori iniziative da sviluppare attraverso i progetti ordinari”. All’incontro, coordinato dalla dirigente della cooperazione transfrontaliera della Regione del Veneto, Anna Flavia Zuccon, erano presenti, tra gli altri, gli assessori provinciali di Belluno Daniela Templari e Ivano Faoro e la direttrice del museo etnografico Daniela Perco.  
   
   
FIRMATO DA ZAIA E RONCHI PROTOCOLLO D’INTESA TRA VENETO E MINISTERO POLITICHE EUROPEE  
 
 Venezia, 15 giugno 2010 - Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e il ministro per le politiche europee Andrea Ronchi hanno firmato l’ 11 giugno a Palazzo Balbi a Venezia un protocollo d’intesa per avviare forma di collaborazione in settori di interesse strategico. E’ il primo protocollo di questo tipo firmato tra il Ministero e una Regione. Il presidente Zaia ha detto che si apre oggi una stagione di firme di accordi con i ministeri che non sono protocolli di chiacchiere, come se ne firmano molti in Italia, ma dati concreti perché il Veneto intende avere un cordone ombelicale solido con il governo. “Questo accordo – ha aggiunto - ci consente di fruire del know how del Ministero delle politiche europee e di trasferire questa esperienza alla Regione del Veneto”. “L’europa – ha concluso Zaia - in virtù di regolamenti o di assegnazioni di risorse finanziarie definisce ormai la nostra vita amministrativa”. Il ministro Ronchi si è detto lieto di iniziare con il Veneto questo tipo di lavoro con le Regioni per un’azione destinata a incrementare la conoscenza nei confronti dell’Europa. “Con questo protocollo – ha detto il ministro - mettiamo a disposizione le nostre strutture considerate di eccellenza in Europa. E’ il primo accordo firmato in Italia a cui spero ne seguiranno nelle prossime settimane di analoghi con le altre Regioni, per affrontare le tematiche che ci troviamo di fronte tutti i giorni: le frodi, la contraffazione, la normativa europea, il trattato di Lisbona che ci impone scadenze e così via. Un percorso lungo ma che vogliamo cominciare da subito”. Il protocollo prevede forme di collaborazione volte a migliorare l’interscambio informativo in settori di interesse strategico al fine di individuare e implementare iniziative coordinate e sinergiche a livello territoriale utili per ottimizzare, in coerenza con i principi e gli indirizzi del Trattato sull’Unione europea e del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, la partecipazione del Veneto al processo di integrazione europea. Le iniziative riguarderanno diversi ambiti: l’attuazione del diritto comunitario; la cooperazione per prevenire l’insorgenza di procedure d’infrazione e risolvere quelle tuttora in atto; l’implementazione a livello regionale della strategia per la crescita e l’occupazione “Europa 2020”; la lotta alla contraffazione e tutela del made in Italy; l’utilizzo dei fondi europei a gestione diretta; lo sviluppo delle conoscenze e delle professionalità sulle tematiche europee.  
   
   
REPUBBLICA CECA, ECONOMIA CRESCERá DELL´1.5 PC NEL 2010  
 
Bratislava, 15 giugno 2010 - Il ministero delle Finanze della Repubblica Ceca ha stimato che l´economia del Paese crescerà di una proporzione compresa tra lo 0,8 e l´1,9 per cento durante l´anno in corso, con una media delle previsioni pari all´1,5 per cento. Per il 2011, invece, il Ministero auspica uno sviluppo del Prodotto interno lordo (Pil) pari a 2,4 punti percentuali, con un outlook sul 2012 e sul 2013 pari a una crescita di 3 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione dovrebbe inoltre toccare l´8,4 per cento durante l´anno in corso, per calare poi all´8,2 nel 2011, e giungere al 7 per cento nel 2013. L´inflazione, infine, dovrebbe crescere gradualmente fino al 2,4 per cento nel 2013.  
   
   
FORMIGONI RILANCIA L´ALLEANZA CON LE IMPRESE SEMPLIFICAZIONE, RAZIONALIZZAZIONE DELLA SPESA, FEDERALISMO SONO LE GRANDI RIFORME PER LO SVILUPPO DA COMPLETARE INSIEME  
 
 Milano, 15 giugno 2010 - Semplificazione, razionalizzazione della spesa, attuazione del federalismo. Sono le principali riforme che la Lombardia ha intrapreso rinsaldando l´alleanza con il sistema delle imprese. Lo ha sottolineato il presidente della Regione, Roberto Formigoni, nell´intervento odierno all´assemblea generale di Assolombarda. "Questa forte alleanza - ha sottolineato Formigoni - ha generato da anni una forte collaborazione che ci ha consentito di scrivere insieme riforme realizzate in Lombardia prima che altrove, ma che devono essere realizzate in tutto il Paese. Penso alla riforma del mercato del lavoro, del sistema di formazione, degli ammortizzatori sociali, alla legge sulla competitività". Semplificazione - Particolare accento il presidente ha messo sull´operazione "zero burocrazia", vale a dire sul processo di semplificazione e sburocratizzazione, teso a togliere lacci e orpelli che rendono farraginosa, lenta e onerosa la vita delle imprese. "Siamo già da oggi - ha messo in luce il presidente - l´amministrazione pubblica meno costosa per i cittadini. Nessun´altra amministrazione regionale, comunale o provinciale italiana ha un costo pro capite inferiore al nostro. Il costo del personale e dell´organizzazione è di circa il 9% in Lombardia, contro il 20% di media delle amministrazioni in Italia e il 24 dei ministeri. Ma sappiamo che c´è un altro costo, che grava soprattutto sulle imprese, quello dovuto alla complicazione delle pratiche e alla loro lungaggine. Abbiamo già semplificato moltissimo di quanto in nostro potere: proseguiamo decisamente con la Task Force e con l´Assessorato appositamente costituiti con la nuova legislatura". Sgonfiare La Spesa - Necessità ed entità della manovra del Governo sono per il presidente lombardo indiscutibili, come ha più volte ripetuto. Ma "i tagli chiesti alle Regioni (13,28%) devono essere proporzionati a quelli chiesti agli altri livelli di governo, a cominciare dal livello centrale". "La spesa pubblica va sgonfiata, è finito il tempo delle vacche grasse", ha argomentato Formigoni "ma il patto di stabilità e i sacrifici devono riguardare anche quei ministeri che accumulano debiti su debiti". Federalismo - E´ l´altro grande tema su cui Formigoni ha proposto il rilancio dell´alleanza Regione-sistema delle imprese. "Noi vogliamo che il libro del federalismo - ha detto - sia scritto in tutti i suoi capitoli. Perciò federalismo fiscale (con l´autonomia impositiva), istituzionale (con il Senato delle Regioni) e devolutivo (trasferimento alle Regioni delle materie che possono governare meglio dello Stato; la Lombardia ne ha chieste 12). Federalismo vuol dire per noi maggiore trasparenza e maggiore efficienza, non battaglia per la semplice redistribuzione del potere".  
   
   
REGIONE SICILIA: LOMBARDO INCONTRA 30 ALTI DIRIGENTI REPUBBLICA TUNISINA  
 
Palermo, 15 giugno 2010 - Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha incontrato ieri a palazzo d´Orleans 30 alti dirigenti di vari Ministeri della Repubblica di Tunisia in visita in Sicilia per conoscere direttamente le strutture amministrative della nostra Regione. A seguito dell´incontro avvenuto nello scorso mese di marzo tra il Presidente Lombardo e l´Ambasciatore di Tunisia in Italia, sono nate alcune iniziative di collaborazione che porteranno tra l´altro dopo l´estate un gruppo di dirigenti regionali siciliani a ricambiare gli incontri in programma in questi giorni. "L´appuntamento odierno - ha detto Lombardo - segna una svolta significativa nei rapporti tra Tunisia e Sicilia perche´ si passa dagli scambi turistici e commerciali alla conoscenza reciproca dell´apparato politico amministrativa che regola la vita di due popoli storicamente amici". Gli incontri in programma mirano a realizzare progetti comuni di partenariato nell´ambito degli appositi programmi predisposti dall´Unione Europea.  
   
   
MANOVRA ECONOMICA DEL GOVERNO: PER LE MARCHE TAGLI PER 400 MILIONI IN 3 ANNI. IL PRESIDENTE SPACCA: ´PENALIZZATE LE REGIONI PIU´ VIRTUOSE. NECESSARIA UNA PROPOSTA ALTERNATIVA´.  
 
Ancona, 15 Giugno 2010 - ´La manovra del Governo nazionale avra` un impatto sconvolgente sui conti del prossimo bilancio della Regione. Siamo fortemente preoccupati e domani, nel corso della Conferenza delle Regioni convocata d´urgenza su questo tema, cercheremo di elaborare, accanto a una valutazione molto critica sulla insostenibilita` della manovra predisposta dal governo, alcune proposte alternative da sottoporre al ministro Tremonti. Contemporaneamente chiameremo ad una maggiore responsabilita` i ministeri che contribuiscono alla manovra riducendo l´1,2% della spesa storica, contro oltre il 13% delle Regioni. Ministeri che, tra l´altro, sono la maggiore fonte di spesa´. Cosi` il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, torna ad esprimere preoccupazione sugli effetti della manovra finanziaria del Governo alla vigilia della riunione della Conferenza delle Regioni convocata per oggi a Roma. ´E´ per di piu` inaccettabile ´ prosegue Spacca ´ che nelle logica dei tagli lineari ad essere penalizzate saranno le Regioni piu` virtuose, come le Marche´. Un esempio per tutti, le spese per le consulenze sulle quali la manovra impone un taglio dell´80%: le Marche, che nel 2009 hanno ridotto il costo delle consulenze a 120.000 euro l´anno avranno cosi` a disposizione appena 24.000 euro, mentre Regioni con costi di milioni in consulenze e che in passato non hanno fatto nulla, potranno godere di un ampio margine di disponibilita`. ´La manovra ´ conclude Spacca - risulta quindi non proporzionale ed iniqua e penalizza le Regioni piu` virtuose come le Marche´. Scheda: Il Peso Della Manovra Annualmente lo Stato trasferisce alle Regioni fondi per 6 miliardi di euro: di questi ne saranno tagliati: ´ 4 miliardi di euro nel 2011 ´ 4,5 miliardi di euro nel 2012 ´ 4,5 miliardi di euro nel 2013. Il che significa un taglio annuale sui fondi trasferiti di ben il -67%. Ecco la stima delle ricadute dei tagli sulla Regione Marche. ´ Impatto annuale dei tagli: -130/150 milioni di euro a cui si aggiunge il taglio ai fondi Fas (Fondo aree sottoutilizzate) ´ Taglio Fas: - 30/40 milioni e cassa sospesa oppure -225 milioni ´ Incentivi alle imprese: -20/25 milioni annuali Taglio complessivo triennale da manovra nazionale: -400 milioni di euro Simulazione Dell´entita´ Dei Tagli Ai Trasferimenti Statali Complessivi Sui Dati Al 31 Dicembre 2008: 2008 2011 ´ Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la Protezione civile: 9,4 ml euro 3,1 ml euro ´ Capo gabinetto del presidente: 79mila euro 26mila euro ´ Attivita` istituzionali, legislative e legali: 2,6 ml euro 0,8 ml euro ´ Risorse umane e strumentali: 6 ml euro 1,9 ml euro ´ Programmazione, bilancio e politiche comunitarie: 6 ml euro 1,9 ml euro ´ Salute: 19,1 ml euro 6,3 ml euro ´ Politiche sociali: 36 ml euro 11,8 ml euro ´ Istruzione, formazione e lavoro: 18,3 ml euro 6 ml euro ´ Cultura, turismo e commercio: 500mila euro 165mila euro ´ Ambiente e paesaggio: 4,6 ml euro 1,5 ml euro ´ Governo del territorio, mobilita` e infrastrutture: 51,6 ml euro 17 ml euro ´ Agricoltura, forestazione e pesca: 9,7 ml euro 3,2 ml euro ´ Industria, artigianato ed energia: 28,6 ml euro 9,4 ml euro ´ Internazionalizzazione, promozione all´estero cooperazione allo sviluppo e marchigiani nel mondo: 380mila euro 125mila euro Totale complessivo: 193,3 ml euro 63,8 ml euro .  
   
   
PUGLIA: INCONTRO ASSOCIAZIONI CATEGORIA SU MANOVRA  
 
 Bari, 15 giugno 2010 - “La Manovra del Governo taglia alle imprese 46milioni 300mila euro nel solo 2011. Attraverso questa somma la Regione poteva permettersi di cofinanziare i 280milioni di euro del Programma operativo (Po) realizzato con i fondi strutturali europei. Per la Puglia dunque il taglio ha un effetto moltiplicativo: è come tagliare non solo 46milioni ma 326, cioè 46milioni più 280 del Po”. Così la Vice Presidente e assessore allo Sviluppo Economico, Loredana Capone, ha illustrato gli effetti della manovra del Governo sull’economia pugliese alle associazioni di categoria, convocate ieri sera, per un incontro dedicato alle conseguenze della Finanziaria. “I danni della manovra del Governo per lo sviluppo della Puglia saranno tra i peggiori degli ultimi dieci anni - ha proseguito la Vice Presidente -anche perché la scure contro le imprese continuerà nel 2012 con un taglio che si annuncia ancora più corposo. Dunque meno innovazione, meno internazionalizzazione, meno competitività, meno sviluppo, ma soprattutto meno lavoro”. “A partire dal prossimo anno, non potranno più essere cofinanziati – ha chiarito Loredana Capone – né i Contratti di programma per le grandi imprese, né i Programmi integrati di agevolazione per le medie imprese. Non ci saranno più cofinanziamenti per la Ricerca delle Piccole e medie imprese e neanche la partecipazione regionale alle agevolazioni per le piccole e micro imprese attraverso il Titolo Ii e il Titolo Ii Turismo. Nemmeno le micro imprese di nuova costituzione attraverso l’avviso per lo Start-up potranno godere del cofinanziamento regionale e lo stesso vale per le micro e piccole imprese innovative di nuova costituzione e per gli interventi a supporto delle infrastrutture nelle zone industriali. È come se di colpo venisse cancellata la partecipazione regionale ad otto interventi in favore del sistema produttivo. Una catastrofe. Per questo affrontare il problema con le associazioni di categoria significa approfondirlo in tutti i suoi aspetti e battersi perché possa ancora essere sostenuto lo sviluppo locale, come motore di crescita delle nostre comunità”. “La Regione Puglia – ha proseguito Loredana Capone - ha lottato con tutte le risorse di cui disponeva per far fronte alla crisi. Gli sforzi fatti tuttavia non basteranno a calmare il conflitto sociale che la politica statale sta per generare”. “Di fronte al pericolo imminente di una guerra fra poveri – ha concluso la Vice Presidente in accordo con le associazioni di categoria – chiediamo al Governo di fare un passo indietro sul capitolo della manovra destinato alla Puglia”.  
   
   
MANOVRA FINANZIARIA: PRESIDENTE G.R. MARINI INCONTRA DELEGAZIONE PARLAMENTARI UMBRI  
 
Perugia, 15 giugno 2010 - “La manovra del governo è iniqua socialmente ed inefficace anche sul piano del risanamento finanziario: per l’Umbria le conseguenze sarebbero drammatiche”. Lo hanno detto i parlamentari umbri Agostini, Bocci, Fioroni, Sereni e Verini, che nel pomeriggio di ieri hanno partecipato, a Palazzo Donini, ad un incontro, promosso dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, con l’esecutivo regionale, sulla manovra finanziaria del governo in discussione in Parlamento. Per la giunta regionale, erano presenti la vicepresidente Casciari, e gli assessori Tomassoni, Rossi, Rometti e Vinti. “L’allarme lanciato dalla presidente Marini – hanno affermato i parlamentari in una dichiarazione congiunta diffusa al termine dell’incontro - è stato pienamente raccolto dai senatori e deputati”. Riferendosi alla manovra del governo, i parlamentari sottolineano come “non ci sia attenzione alla crescita e si colpiscano in maniera insopportabile le Regioni e gli Enti Locali. Per quanto riguarda i bilanci delle Regioni, la manovra, se non cambierà radicalmente, è di stampo centralista, confermando l’ipocrisia di un governo che, a parole, si dichiara per il federalismo, e finirà per incidere pesantemente sui servizi che le Regioni erogano ai cittadini, alle famiglie, alle imprese e alle comunità locali amministrate. Non è un caso – proseguono i parlamentari - che i presidenti delle Regioni abbiano unanimemente dichiarato la manovra ‘irricevibile’ ed abbiano chiesto modifiche profonde”. “Proprio per questo – notano Agostini, Bocci, Fioroni, Sereni e Verini - siamo rimasti colpiti negativamente per l’assenza di tutti i parlamentari del centrodestra eletti in Umbria a questo importante momento di confronto, che cade peraltro all’inizio della nuova legislatura regionale. Un conto è lavorare per razionalizzare la spesa pubblica e per fare riforme in grado di aumentare la competitività dell’Umbria, come ha peraltro proposto con nettezza la presidente Marini nelle dichiarazioni programmatiche; altro è subire dei tagli, che in realtà – concludono i parlamentari - azzerano la possibilità per la regione di guidare una fase nuova di sviluppo e di crescita sociale”. “È necessario mettere in campo ogni azione possibile – ha dichiarato la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini -, per scongiurare ricadute pesantissime sui cittadini e sulle imprese umbre della manovra finanziaria varata dal governo”. Riferendosi all’assenza dalla riunione dei parlamentari del centrodestra, la presidente si è detta “dispiaciuta”, soprattutto perché – ha ricordato - nella lettera d’invito era espressamente indicato fra gli scopi dell’incontro anche quello di “riflettere insieme a Voi su quali azioni potrebbero essere messe in campo al fine di scongiurare, soprattutto per la nostra regione, ricadute pesantissime sull´intero sistema economico e sociale”. Introducendo l’incontro, la presidente ha sottolineato come in vista delle sessioni di discussione parlamentare sulla manovra finanziaria del Governo, “appaia utile e necessario un confronto con i rappresentanti umbri nel Parlamento sui contenuti della manovra stessa, nella consapevolezza – ha detto - che l’attuale, difficilissima congiuntura economica richiede certamente l’adozione di politiche di rigore e di riduzione della spesa pubblica, ma anche nella convinzione che gli inevitabili sacrifici che ne derivano devono assumere una più equa ripartizione e un’equilibrata assunzione di responsabilità tra i diversi livelli dell’Amministrazione pubblica”. Tra le ricadute negative della manovra finanziaria del governo la presidente, oltre a sottolineare gli aspetti legati ai massicci tagli che, per la sola Umbria, ammontano ad oltre 120 milioni di euro per l’anno in corso (con conseguenti e drastiche riduzioni dei finanziamenti per il trasporto pubblico locale, i servizi sociali, le politiche attive per il lavoro, l’edilizia residenziale pubblica), ha denunciato il rischio di un ulteriore congelamento del “Fas” (il Fondo per le Aree Sottoutilizzate), e quindi il completo annullamento di ogni possibilità di programmazione di investimenti per lo sviluppo e la crescita economica. La presidente Marini ha colto l’occasione dell’incontro per illustrare ai parlamentari le linee programmatiche per la legislatura 2010-2015, recentemente approvate in Consiglio regionale. “È mio auspicio – ha concluso la presidente – che si possa in futuro stabilire con voi parlamentari un confronto continuo, al fine di meglio tutelare, grazie ad un lavoro comune e condiviso, gli interessi generali della nostra collettività”.  
   
   
FVG: TONDO, SEMPLIFICAZIONE, EFFICIENZA, SUSSIDIARIETÀ  
 
Trieste, 15 giugno 2010 - "Semplificazione, efficienza, sussidiarietà" e, dunque, senza "rivalità tra sistemi", è la strada responsabile e rigorosa che il Friuli Venezia Giulia ha imboccato nell´ultimo biennio. Lo ha confermato, ieri a Trieste, il presidente della Regione Renzo Tondo concludendo il convegno dedicato alla legge nazionale di riforma delle Camere di commercio ed al nuovo ruolo che assumono le Unioni regionali degli enti camerali. Richiamando l´esigenza di istituire un Tavolo di lavoro ("tecnico e politico", ha indicato il presidente di Unioncamere Fvg Antonio Paoletti) per verificare congiuntamente l´applicazione in Friuli Venezia Giulia del decreto legislativo 23 dello scorso 15 febbraio, che appunto riforma il ruolo delle Camere di commercio, il presidente Tondo ha voluto ricordare sia lo sforzo in atto per ridurre il debito "che ci era stato consegnato nel 2008 a quota 1.657 milioni di euro ed oggi è ridotto di quasi 300 milioni di euro" sia il fatto che nelle variazioni di bilancio del 2009 e del 2010 la spesa per la sanità è rimasta inalterata, mentre le precedenti manovre estive di assestamento del bilancio erano comunque "segnate" da questa voce di spesa. In questa situazione di crisi, ha poi aggiunto il presidente, intervenuto dopo il presidente di Unioncamere nazionale, Ferruccio Dardanello, il segretario ed il vice segretario generali, Claudio Gagliardi e Tiziana Pompei, tutte le istituzioni devono fare la propria parte in un serio percorso di attenzione alla spesa pubblica. Occorrono quindi sempre più "sinergie", c´è la necessità di fare sistema, ha sottolineato il presidente Tondo, citando ad esempio la razionalizzazione del comparto fieristico regionale o, di concerto con le Camere di commercio, le azioni a favore dei settori della promozione e del supporto all´internazionalizzazione d´impresa. Tondo, infine, ha espresso il convincimento che l´attuale Carta costituzionale non sia adeguata all´odierna realtà economica e sociale del Paese e come sempre più si avverta l´esigenza che l´impresa, per potersi sviluppare, venga liberata dai troppi vincoli.  
   
   
BANKITALIA, PRESIDENTE UMBRIA MARINI QUADRO PREOCCUPANTE, MA ATTREZZATI PER SUPERARE CRISI  
 
 Perugia, 15 giugno 2010 – “Che il quadro negativo dell’andamento dell’economia in Umbria avrebbe ricalcato quello più generale nazionale ed internazionale era scontato prevederlo. E rappresentano una magra consolazione gli indicatori dell’economia umbra leggermente superiori a quelli del dato medio nazionale”. E’ quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel suo intervento alla presentazione del documento della sede regionale della Banca d’Italia, relativo allo stato dell’economia in Umbria. Per la presidente Marini “disoccupazione e crollo dell’export sono i due elementi di maggior preoccupazione e sui quali è necessario concentrarsi per consentire alla nostra regione di non crollare sotto il peso della gravissima crisi economica globale”. Ciò che preoccupa maggiormente il governo regionale è anche il rischio che, andando a scadenza l’utilizzo dei fondi ‘Fas’ (Fondo aree sottoutilizzate) - che le Regioni hanno messo a disposizione per gli ammortizzatori sociali – per il finanziamento della cassa integrazione e per un minimo di interventi a favore delle famiglie a più basso reddito, il Governo torni a chiedere la riconferma di questo utilizzo. Ciò farebbe venir meno quel minimo di risorse fondamentali per stimolare lo sviluppo economico. “Abbiamo impostato il nostro programma di legislatura tenendo conto ovviamente di questa negativa contingenza economica – ha detto Marini - senza però rinunciare a pensare e mettere in atto azioni che vadano oltre la crisi e guardino allo sviluppo di lungo periodo. Insomma, dobbiamo per un verso impedire lo scivolamento verso una ‘strutturalità’ della crisi, e per l’altro verso mettere mano da subito a tutte quelle riforme istituzionali che possano innalzare la produttività di tutta la nostra pubblica amministrazione”. “La crisi può essere vista e vissuta quindi anche come una opportunità per realizzare riforme strutturali che spostino sempre più verso le istituzioni elettive le funzioni di programmazione e controllo, affidando a poche agenzie il compito della gestione diretta sul territorio di specifiche competenze”. La presidente ha quindi anche sottolineato l’obiettivo indicato nel programma di governo di una riforma dei servizi pubblici locali “la cui dimensione non può che essere e tornare ad essere quella regionale”. “Ciò che però preoccupa più di tutto – ha detto ancora la presidente della Regione Umbria - è l’impostazione della manovra finanziaria del Governo, che scarica tutto il peso del suo costo sulle Regioni, senza per altro nemmeno investire su opportunità di sviluppo, come ricerca ed innovazione. Domani a Roma diremo come Regioni ancora una volta il nostro ‘no’ a questa impostazione. Noi non mettiamo in discussione la necessità di una manovra forte e rigorosa – ha concluso - ma vogliamo però discutere con il Governo la sua ‘equità’ che ora non c’è, essendo per il 50 per cento a carico delle sole Regioni a statuto ordinario”.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: LA GIUNTA APPROVA L’ASSESTAMENTO DI BILANCIO  
 
 Bologna, 15 gfiugno 2010 – Interventi finalizzati a contenere gli effetti della crisi economica e occupazionale, investimenti nel settore della green economy e per la viabilità e la sicurezza del territorio. Sono le priorità indicate dalla manovra di assestamento di bilancio, approvata oggi dalla Giunta regionale. L’assestamento nel suo complesso ammonta a circa 212 milioni di euro di cui 103,7 per spese correnti e 108,7 di investimento in conto capitale. “E’ una manovra tutta proiettata sulle priorità fondamentali che sono il lavoro, l’emergenza casa, il diritto allo studio e le imprese”, ha spiegato il presidente della Regione Vasco Errani. “Su questo nell’assestamento di bilancio, in controtendenza rispetto alla manovra del Governo, facciamo uno sforzo per dare un segnale di sostegno al problema della crescita di qualità e ambientalmente compatibile, affrontando anche alcune emergenze significative per il Paese e la nostra regione”. Welfare e sostegno alle famiglie - Con l’assestamento al bilancio, oltre 135 milioni di euro sono destinati alle risposte immediate ai bisogni dei cittadini, per garantire la qualità del Servizio sanitario (compresa l’erogazione di servizi a prestazione aggiuntiva dei Livelli essenziali di assistenza, 60 milioni) e delle sue strutture e attrezzature (15 milioni) e per i servizi dei Comuni nel campo dell’assistenza sociale (7 milioni); per nuovi asili nido (3,5 milioni). Circa 1,5 milioni di euro sono poi rivolti alle scuole e ai progetti innovativi proposti dalle autonomie, mentre oltre 5,8 alle borse di studio e all’edilizia scolastica per gli studenti universitari. Sul fronte dell’emergenza abitativa, 2 milioni di euro vanno in parti uguali al sostegno all’affitto per le famiglie svantaggiate e alla costituzione di un fondo di garanzia per la sospensione delle procedure di sfratto. La manovra dà anche attuazione all’accordo di programma per la realizzazione di alloggi a canone sostenibile (con 15 milioni di euro di risorse regionali e 16,6 statali). Infine, 4,6 milioni di euro di spese correnti e 4,5 di investimento sono finalizzate al settore della cultura, sport e a progetti per i giovani. Aiuti al lavoro e alle imprese per lo sviluppo economico - Diverse le misure destinate a salvaguardare e migliorare la competitività dell’Emilia-romagna. La manovra di assestamento mette a disposizione 78,6 milioni di euro, destinati al sostegno e alla qualificazione delle imprese (5 milioni), alla riqualificazione delle strutture ricettive (3,5 milioni) e delle aree commerciali nei centri storici (2 milioni) e per facilitare l’accesso al credito delle imprese agricole (3 milioni). Mentre, sul fronte dell’occupazione, nella seconda metà dell’anno saranno potenziate politiche attive per i lavoratori delle aziende in difficoltà anche grazie alle risorse del fondo sociale europeo. 12,2 milioni di euro vanno, invece, a potenziare gli investimenti per la dotazione energetica delle aree, con impianti fotovoltaici e moderni sistemi energetici; 13,4 all’ammodernamento della rete viaria di interesse regionale e 35,5 allo sviluppo della rete veloce internet, per garantirvi l’accesso a tutto il territorio. Ammontano a 4 milioni, invece, le risorse previste nel Piano di azione ambientale come contributi alle imprese per la rimozione dell’amianto dai luoghi di lavoro e che, considerando anche l’apporto dei privati, produrrà un investimento complessivo pari a 7 milioni di euro. Sicurezza del territorio - Per la ristrutturazione straordinaria di strade e opere pubbliche danneggiate dal maltempo, per la difesa del suolo e della costa la Regione mette a disposizione complessivamente 22,7 milioni di euro. Valmarecchia - La manovra di assestamento tiene conto del mutato assetto regionale, con i nuovi sette Comuni che si sono aggregati all’Emilia-romagna. Per turismo, riqualificazione commerciale e manutenzione straordinaria delle strade sono previsti 3,5 milioni di euro. Contenimento delle spese - Per quanto riguarda la spesa di funzionamento della macchina regionale, con l’assestamento del bilancio si procede a ridurre, rispetto al 2009, diverse voci. Il taglio del 10% riguarda innanzitutto l’indennità del presidente della Giunta e degli assessori. Ridotte del 20% sia le spese di rappresentanza che di comunicazione, sia le spese e i contributi per l’organizzazione o partecipazione a convegni e congressi. Stesso taglio del 20% per le spese di noleggio delle auto con conducente. Le voci di spesa per studi e consulenze calano del 23%, mentre quelle per l’esternalizzazione dei servizi del 25%.  
   
   
VENDOLA: IL GOVERNO MENTE, PER BANKITALIA LA MANOVRA È DI 62MILIARDI IN TRE ANNI  
 
Bari, 15 giugno 2010 - “Qualcuno sta mentendo all´Italia. Mentre il ministro Giulio Tremonti parla di una manovra da 24 miliardi, la Banca d’Italia dipinge uno scenario completamente differente. L’insieme delle misure correttive previste dal Governo sono, secondo il Direttore Centrale della Banca d’Italia Salvatore Rossi, di 62 miliardi, dei quali 12,1 nel 2011, 25miliardisia nel 2012 che nel 2013”. A denunciarlo è il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola all’indomani dello scontro dei governatori delle Regioni con il ministro dell´Economia. “Proprio ieri – dice il Presidente della Puglia – la Banca d’Italia è stata ascoltata dalla Commissione Programmazione economica e Bilancio nell’audizione preliminare sulla manovra del Governo. Secondo la testimonianza depositata dal Direttore Centrale la manovra nei tre anni vale 62miliardi. “Il rilievo della Banca d’Italia – dice Vendola – non si limita solo a questo. Le manovre degli altri paesi europei sono molto meno recessive rispetto a quelle del Governo italiano . Le misure della Spagna valgono 15 miliardi per il prossimo biennio, mentre quelle della Germania hanno un valore di 80 miliardi nel periodo 2011-2014 e solo di 30 nel prossimo biennio”. “Se paragoniamo questo dato – spiega il Presidente - con quello italiano dei due anni a venire che equivale a 37 miliardi, la manovra del Governo non solo supera quella tedesca di 7miliardi, ma incide sul Pil in modo nettamente superiore, visto che il prodotto interno lordo della Germania è di gran lunga più alto di quello italiano. “Se guardiamo al caso della Puglia poi – ha continuato Vendola –dovremmo aggiungere ai 368.371.700 milioni di tagli della manovra, altri 282milioni che derivano dalla compressione da patto di stabilità ed anche i 400milioni che ci tagliano in quest’anno e nel prossimo dai fondi Fas, per un totale di oltre 1miliardo 449milioni di euro nel biennio 2010-2011. “L’incidenza sul nostro Pil è dell’2,5%. Si prefigura – ha concluso il presidente - un disastro nell’economia pugliese che, grazie alla manovra varata da questo governo regionale e dagli investimenti in internazionalizzazione, iniziava a dare qualche segno di ripresa soprattutto nell’export”.  
   
   
DE FILIPPO: BASILICATA SEMPRE PIU´ ATTRATTIVA UNA STRAORDINARIA OPPORTUNITÀ PER IMPRESE E OCCUPAZIONE  
 
 Potenza, 15 giugno 2010 - "Le circa 60 manifestazioni d´interesse arrivate per i bandi Val D´agri e Valbasento - Matera rappresentano una straordinaria opportunità per lo sviluppo economico ed occupazionale della regione". Lo ha detto, ieri , il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, illustrando i risultati degli avvisi Val D´agri e Valbasento - Matera. "Sono - ha aggiunto De Filippo - un segnale positivo per aprire una nuova pagina dello sviluppo di queste importanti e strategiche aree della regione". Il presidente della Regione, inoltre, ha affermato che "oggi, forti anche delle esperienze del passato, possiamo guardare al futuro con maggiore fiducia grazie alle correzioni che abbiamo apportato a queste misure di sostegno rispetto a quelle tradizionali. Il metodo di selezione e valutazione delle manifestazioni di interesse ed i modelli procedurali che abbiamo messo in campo puntano a favorire investimenti certi e tempi definiti con quel che significa in termini di ricadute economiche stabili e di opportunità occupazionali. Per quel che riguarda la Val D´agri, le risorse derivanti dalle royalties del petrolio potranno avere risultati positivi concreti per tutta l´area grazie anche all´interesse manifestato da aziende che puntano su livelli di alta innovazione tecnologica. Sulla Valbasento il Governo regionale intende ancora investire anche per recuperare il Know-how di esperienze che sono maturate in quel distretto industriale. Per il tessuto produttivo di Matera, questo bando potrà aiutare le imprese del distretto del mobile imbottito. E’ stata, a tal proposito, avviata una interlocuzione con il Ministero per lo Sviluppo Economico per la definizione di un accordo di programma sul mobile imbottito unitamente alla Regione Puglia. In tale Accordo di Programma potranno essere candidate le iniziative già selezionate e non finanziate con le risorse attualmente disponibili. Il Governo regionale, consapevole delle difficoltà vissute dal sistema produttivo a causa, soprattutto, della crisi finanziaria internazionale che ha colpito anche la Basilicata, ha messo in piedi una serie di strumenti che renderanno la regione più competitiva e più pronta a rispondere alle esigenze del mercato globale".  
   
   
PUGLIA: FINANZIAMENTI A AREE VASTE  
 
 Bari, 15 giuggno 2010 - L’assessore al Bilancio e Programmazione, Michele Pelillo, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Condivido la preoccupazione manifestata da alcuni sindaci riguardo il piano stralcio di area vasta in merito alle lentezze sulle procedure di spesa. Nonostante l’opera di concertazione e di condivisione del cronoprogramma da rispettare, avviata con le dieci aree vaste e con l’Anci, al 15 giugno – ovvero domani – soltanto il 10% delle spese proposte da tutte le aree vaste per il piano stralcio sono pronte per essere cantierizzate”. “Il mese scorso – prosegue Pelillo – sempre in assoluta condivisione con il sistema delle aree vaste, fu stabilito il nuovo cronoprogramma che potesse venire incontro alle difficoltà dimostrate dai comuni. L’iniziativa intrapresa oggi da parte dei sindaci restituisce attualità alla questione e mi induce a riflettere sull’ opportunità di confermare eventualmente il finanziamento individuato nello scorso mese di dicembre nei confronti delle sole spese pronte per essere cantierizzate, e il contestuale definanziamento per le altre, per le quali i comuni, nonostante gli impegni assunti, non sono riusciti a rispettare il termine concordato”.  
   
   
REGIONE UMBRIA INAUGURA SEDE TERNI, SINERGIA CON ISTITUZIONI E CITTADINI  
 
Perugia, 15 giugno 2010 – “È necessario mettere a disposizione dei cittadini le nostre forze, lavorando in sinergia con tutte le amministrazioni a prescindere dal loro ‘colore’ politico, soprattutto in settori quali il sociale e l’istruzione sui quali si gioca una delle partite più grandi per il futuro dell’Umbria”. Lo ha detto ieri la vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle Politiche sociali e all’Istruzione, Carla Casciari, nel corso dell’inaugurazione della sede di Terni dell’Assessorato, a Palazzo Gazzoli, che è stata l’occasione per incontrare la cittadinanza. L’assessore, che ha espresso la sua disponibilità alla collaborazione con i cittadini e gli amministratori dei Comuni e della Provincia di Terni. Illustrando le linee programmatiche del governo regionale in materia di politiche sociali, l’assessore Casciari ha parlato di “un ‘welfare’ che non significhi solo intervento diretto della Regione in risposta alle esigenze e al fabbisogno dei cittadini, ma rappresenti anche una leva per la promozione e la valorizzazione di tutte le risorse della comunità regionale”. Oggetto dell’azione sociale, “saranno in primo luogo gli anziani, ma nuova linfa dovrà essere data alle politiche giovanili. Al centro dell’attenzione saranno anche le famiglie umbre – ha aggiunto - che stanno subendo, come accade in tutta Italia, i contraccolpi della crisi economica e sulle quali graveranno le scelte del Governo imposte dalla manovra finanziaria, con il rischio di innescare processi di impoverimento e disagio diffusi”. “Dobbiamo vigilare con molta attenzione sulla condizione sociale delle nostre famiglie – ha detto ancora - che per situazioni contingenti, come la perdita del lavoro e di malattia, scivolano sotto la ‘soglia di povertà’ e per le quali interverremo attuando la legge regionale per la famiglia approvata nella precedente legislatura che prevede strumenti e risorse a sostegno delle famiglie in difficoltà”. L’assessore Casciari ha annunciato, infine, iniziative per la formazione degli assistenti domiciliari, i cosiddetti “badanti”. “Una figura a cui le famiglie si rivolgono sempre con maggior frequenza – ha detto - ed è responsabilità della Regione garantire non solo i bisogni di cura dei malati e delle persone non autosufficienti, ma anche chi presta assistenza. Ed è per questo che intendo promuovere iniziative di formazione per i badanti, dalle regole di convivenza alle basilari conoscenze in materia sanitaria e di sicurezza”.  
   
   
SPESI BENE DALLE MARCHE I FONDI FESR.  
 
Ancona, 15 giugno 2010 - Le Marche sono la prima Regione d´Italia (l´altra infatti a primeggiare e` la Provincia autonoma di Bolzano), per aver meglio messo a frutto i Fondi europei Fesr. Non solo: come ha sottolineato il vicepresidente della Regione Paolo Petrini alla riunione del Comitato di Sorveglianza all´Abbadia di Fiastra, alla fine del primo triennio di programmazione 2007-2009 le Marche hanno gia` avviato quasi 800 progetti su 993 totali, con 660 gia` finanziati e liquidati per un totale di 35 milioni di euro. Piu` di tre quarti dell´intero programma gia` deliberato e assegnato quindi ´ come ha sottolineato anche il dirigente del Servizio politiche comunitarie Sergio Bozzi ´ mentre nel corso del 2010 l´accelerazione voluta dalla Regione fara` si` che verranno distribuiti altrettanti fondi: senza dubbio un buon incentivo per combattere la crisi. Petrini si e` dichiarato piu` che soddisfatto per tali risultati ricordando che la maggior parte dei fondi sono per le piccole e piccolissime imprese che investono soprattutto in Ricerca e Innovazione, Ingegneria finanziaria, riqualificazione e sviluppo di sistemi urbani e marketing territoriale; infrastrutture immateriali come in primis l´estensione della banda larga; agricoltura, ambiente ed energia pulita. Inoltre, importantissimo, durante le relazioni svolte nella due giorni di riunioni tecniche a Fiastra, sono state ribadite le due principali direzioni a cui la Regione tiene moltissimo. L´investimento ulteriore per le infrastrutture dei trasporti, come il nodo porto aeroporto e interporto; e l´integrazione e aggregazione dell´impegno degli enti locali verso progetti culturali di sviluppo e valorizzazione del territorio. ´A tale proposito ´ ha concluso Petrini ´ si rafforza il ruolo di ´regista´ dell´ente Regione che ha responsabilita` precise e le dimostra in tal senso con grande positivita`. E´ nostra intenzione porci sempre piu` come interlocutore primario dei nostri piccoli imprenditori che hanno sulle spalle gran parte dell´economia regionale e verso i quali occorre un grande impegno di tutti soprattutto per il rinnovo della garanzia di accesso al credito. Ritengo dunque strategici i Fondi Fesr, stante anche gli annunciati tagli della Finanziaria del Governo: sono ormai l´unico strumento utile per incentivare le nostre imprese´.  
   
   
PUGLIA: ECCO COSA PROVOCA LA MANOVRA FINANZIARIA NEI SERVIZI SOCIALI  
 
Bari, 15 giugno 2010 - Dopo avere partecipato alla riunione della Commissione interregionale degli Assessori per le Politiche Sociali dedicata proprio all’espressione del parere sulla manovra finanziaria, l’ 11 giugno , Elena Gentile fa la sintesi dei tagli che sono già stati inferti al sistema dei servizi sociali pugliesi e a quelli che ci attendono. “A partire dal 2011 viene azzerato il Fondo per le Non Autosufficienze, che per la Puglia significa un taglio netto di 25 milioni di euro annui, e riduce a briciole il Fondo Nazionale delle Politiche Sociali, con una perdita netta per la Puglia tra il 2007 e il 2011 di quasi 50 milioni di euro. “Che è come dire un taglio dei fondi sociali per la Puglia che a regime a partire dal 2011 comporterà oltre 75 milioni di euro in meno rispetto al migliore anno dell’ultimo quinquennio per finanziamenti sociali (ultima finanziara del Governo Prodi nel 2007)”. “Numerosi gi aspetti di estrema preoccupazione espressi in sede di Commissione delle Regioni, e che vanno addirittura oltre la portata dei tagli finanziari, per gli impatti diretti che genereranno sulla maggiore spesa richiesta alle famiglie: - il taglio netto perpetrato ai Comuni, genererà effetti devastanti sulla capacità degli Enti locali di continuare ad assicurare il trasporto pubblico locale, i servizi scolastici (mense, trasporto scolastico, integrazione scolastica dei disabili), le rette per i centri diurno, eccc..) - la riduzione del 50% della spesa per assunzioni a tempo determinato produrrà effetti devastanti per gli asili nido comunali e molti altri servizi sociali assicurati dai Comuni, che molto spesso si avvalgono di personale assunto al di fuori delle piante organiche e non con assunzioni a tempo indeterminato - il taglio della spesa per il diritto allo studio dei disabili scarica sui Comuni ogni forma di assistenza per i disabili che non sia direttamente collegata alla educazione e all’istruzione: significa che sia l’assistenza di base che l’assistenza specialistica saranno scaricate sui Comuni, mettendo a rischio la stessa possibilità di frequenza scolastica per quei minori disabili i cui Comuni, cioè quasi tutti, non saranno in grado di assicurare risorse sufficienti - il taglio dei finanziamenti sociali complessivi mette del tutto a rischio la possibilità di assicurare i Lea – Livelli Essenziali di Assistenza sociosanitari di cui all’Allegato 1C del D.p.c.m. 29.11.2001, perché i trasferimenti di fondi ai Comuni, ormai del tutto esigui, non consentono di assicurare la compartecipazione finanziaria per la quota sociale delle rette per strutture residenziali e centri diurni, che ricadranno sulle famiglie oppure genereranno infiniti contenziosi e decreti ingiuntivi nei confronti dei Comuni soccombenti in caso di ricorsi amministrativi formulati da quelle famiglie a cui sarà negato il contributo finanziario; - tutti i disabili psichici e in particolare le persone down e autistiche, non potranno più accedere all’indennità di accompagnamento, che potrà essere riconosciuto solo con invalidità superiore all’85%, e non più al 74%. “Dopo tutto il lavoro fatto per dare alla Puglia un nuovo Piano Regionale delle Politiche sociali e per approvare i Piani Sociali di Zona dei Comuni, con gli effetti di questa manovra anche la Puglia rischia di qui a un anno e mezzo di vedersi esaurire le risorse che potremo trasferire ai Comuni. E questo concretamente significa negare alle famiglie meno abbienti la possibilità di inserire un anziano affetto da Alzheimer e un minore con la sindrome di down in un centro diurno socio educativo e riabilitativo, e negare a una giovane coppia la possibilità di iscrivere il loro bambino all’asilo nido. Ma mi chiedo anche – continua l’Assessore Elena Gentile – come faranno i Comuni a pagare le rette per l’inserimento dei minori fuori famiglia nelle comunità socio educative, per i minori stranieri non accompagnati, per pagare il trasporto a fini riabilitativi, ecc...” “La multiculturalità, la prevenzione, l’integrazione sociosanitaria, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, cioè i principali cantieri di innovazione su cui la Puglia ha scommesso tutto per il futuro delle nuove famiglie e delle giovani generazioni, ma anche per la qualità della vita delle persone anziane e per il contrasto delle nuove povertà – sottolinea amaramente l’Assessore Elena Gentile –vengono poste seriamente a rischio nella nostra Regione, e questo è un prezzo inaccettabile da pagare per l’assenza di politiche lungimiranti da parte del Governo nazionale per il superamento della crisi, ed occorre contrastarlo in tutti i modi possibili. Non si supererà la crisi affamando le famiglie che sono già in condizioni di disagio e mettendo a rischio centinaia e centinaia di posti di lavoro attivati in questi anni dai nuovi servizi sociali”. “Al danno, poi, nelle ultime ore si è aggiunta la beffa della modifica del regime pensionistico per le donne impiegate nel settore pubblico: tutte in pensione a 65 anni, ma Tremonti promette che i risparmi andranno al fondo per asili nido e per la non autosufficienza. Peccato, però, che Brunetta fa eco al suo collega ricordando che lo spostamento dell’età pensionabile delle impiegate e dirigenti pubbliche da 60 a 65 anni produrrà risparmi pari a 0 € nel 2010, a 0 € nel 2011, a 50 Meuro nel 2012 e a 150 Meuro nel 2013. “Quindi sono chiari i tagli che oggi subiscono in misura maggiore le donne, perché tagliare i servizi di cura domiciliari per gli anziani non autosufficienti e i fondi per le rette degli asili nido penalizza soprattutto le donne – evidenzia Elena Gentile. Inoltre si chiede sempre alle donne di rimanere al lavoro 5 anni di più, facendo piazza pulita di tutta la discussione del peso del lavoro di cura che insieme al lavoro fuori casa grava su una donna, con una prospettiva di reimpiego, molto remota, dei risparmi (al più 200 Meuro per tutta Italia entro il 2013) sui servizi che nel frattempo saranno stati smantellati.”  
   
   
PROGETTO “LEGALITÀ CALABRIA”  
 
Reggio Calabria, 15 giugno 2010 - Il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, l’ 11 giugno ha espresso il proprio assenso per l´immediata realizzazione del progetto Legalità Calabria: “La legalità cresce sui banchi di scuola: giovani giornalisti in azione" presentato dalla Commissione regionale della Calabria per l´emersione del lavoro non regolare presieduta da Benedetto Di Iacovo. “Tanto più è alto il livello di legalità in un territorio – ha detto il Presidente Scopelliti - tanto maggiore è il grado di sicurezza, intesa sia quale sicurezza vissuta sul luogo di lavoro, sia quale percezione della sicurezza di una prospettiva lavorativa serena e regolare”. Del progetto hanno discusso a Palazzo “Campanella” il Dirigente generale del Dipartimento Presidenza Francesco Zoccali ed il Presidente della Commissione regionale della Calabria per l´emersione del lavoro non regolare Benedetto Di Iacovo nel corso di un incontro avuto alla vigilia della giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Il progetto, realizzato nell’intera regione, in partnership con l´Ordine regionale dei giornalisti e l´Ufficio Regionale Scolastico, sarà gestito direttamente dalla Commissione Regionale per l´emersione e prevede l’avvio di un percorso di informazione - formazione – animazione, mirato a sensibilizzare gli studenti sulle conseguenze che scaturiscono dall’illegalità in generale e nel mercato del lavoro, affidandogli il ruolo di veri e propri ambasciatori della regolarità del lavoro nelle proprie famiglie. Il progetto mira alla realizzazione, nell´ambito di ogni istituto scolastico, di un documentario mirato a ripercorrere e raccontare casi, vicende e vissuti legati a condizioni di illegalità nel mercato del lavoro. Saranno realizzati dodici documentari su temi diversi che saranno raccolti e valorizzati all’interno di un apposito “dvd” con una apposita sezione legalità sul Portale della Commissione Regionale per l´Emersione. Il progetto sarà concluso con un evento televisivo multimediale alla presenza di testimonial della legalità e del "buon lavoro". Nell’evento televisivo gli studenti presenteranno i documentari realizzati ed in veste di giornalisti in erba intervisteranno rappresentanti istituzionali a partire dal Governatore Giuseppe Scopelliti, e personalità impegnate sul fronte della legalità. Parlando della giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile il Presidente Scopelliti ha detto che “il lavoro minorile, anche nella sua forma più blanda di lavoro precoce costituisce un vulnus insanabile nel processo di crescita umana e sociale dell’adolescente e, pertanto, va contrastato pesantemente sia per un fatto di civiltà, sia per i suoi legami perversi con forma anche gravi di illegalità sul mercato del lavoro. Tollerare il lavoro precoce – ha concluso il presidente della Regione - significa accettare di precludere una formazione armoniosa e completa di molti giovani, dando nello stesso tempo un segnale molto negativo sul versante dell’educazione alla legalità.  
   
   
FONDI FAS: CAPACITÀ DI SPESA DEL VENETO AL 70%  
 
Venezia, 15 giugno 2010 - "A fine 2008 la percentuale di spesa sulle risorse Fas assegnate al Veneto arriva al 58,25%. Essendo terminate anche le operazioni di monitoraggio relative al dicembre 2009, siamo ora in possesso di dati certificati che indicano un significativo ulteriore aumento di utilizzo del Fas nel Veneto. Alla fine dello scorso anno la percentuale di spesa effettiva nella nostra Regione si attesta infatti al 70%, posizionando il Veneto ai primi posti fra le Regioni a statuto ordinario". A renderlo noto è Marino Zorzato, vicepresidente e assessore alla programmazione Fas della Giunta Regionale del Veneto, in relazione ad un articolo del Sole 24 Ore del 10 giugno scorso sul Fas (Fondo Aree Sottoutilizzate) con i dati sulla capacità di spesa di ciascuna delle Amministrazioni regionali. Secondo Il Sole 24 Ore, quella del Veneto per il programma 2000-2006 sarebbe del 44,96%. "Le elaborazioni realizzate dai nostri uffici - fa rilevare Zorzato - sui dati inserititi in Applicativo Intese - il sistema informatico adottato per il monitoraggio degli Accordi di Programma Quadro che sono gli strumenti per la programmazione del Fas - mostrano che a fine 2008 la percentuale di spesa sulle risorse assegnate al Veneto è invece del 58,25%. Percentuale che arriva al 70% se consideriamo i dati certificati relativi al monitoraggio fino al dicembre 2009, di cui siamo ora in possesso". "E´ importante - conclude Zorzato - inquadrare in termini corretti la questione del Fas, su cui si continua a polemizzare spesso ingiustificatamente, soprattutto ipotizzando tagli. Il Veneto sta dimostrando capacità di spesa e, in ogni caso, siamo sempre disponibili al confronto con il governo su qualsiasi aspetto di questa partita non irrilevante per i bilanci delle Regioni".  
   
   
TRENTO: PERSONALE DELLA PROVINCIA: I DATI VANNO ON LINE  
 
 Trento, 15 giugno 2010 - Approvate le linee guida per la pubblicazione dei dati relativi al personale della Provincia autonoma di Trento. I dati sono disponibili dall’ 11 giugno sul sito internet della Provincia nella sezione "Punto informativo". Comparando i dati relativi ai principali indicatori - retribuzioni e giorni di malattia - con quelli di altre regioni italiane, ciò che emerge è che, a fronte delle maggiori competenze e responsabilità di cui l´amministrazione provinciale si fa carico in virtù delle prerogative autonomistiche, e del budget che è chiamata ad amministrare, i livelli delle retribuzioni (in particolare del personale dirigente) sono inferiori a quelli delle maggiori Regioni del Nord Italia. Un dato tanto più significativo se letto alla luce della riconosciuta efficienza dell´amministrazione provinciale, sia in situazioni di normale operatività sia quando si tratta di affrontare impegni "eccezionali", come il varo e l´applicazione del Piano anticrisi 2009-2010. Anche per quanto riguarda le assenze per malattia, confrontando i dati, quelle dei dipendenti della Provincia autonoma di Trento risultano inferiori alla media nazionale. Interessante anche il dato sul numero dei dirigenti: la Provincia autonoma di Trento è quasi in fondo alla classifica delle Regioni italiane, guidata dalla Campania. La percentuale di dirigenti sul totale dei dipendenti dell´amministrazione è invece la più bassa del Paese con quella dell´Alto Adige. Via libera oggi dalla Giunta - su proposta dell´assessore competente Mauro Gilmozzi - alle modalità per la pubblicazione dei dati non ancora disponibili relativi al personale della Provincia sul portale internet dell´amministrazione. Tutto questo in base alla legge provinciale sul personale 7 dell´aprile 1997: alcuni dati sono già da tempo consultabili sul sito della Provincia (www.Provincia.tn.it), ovvero quelli relativi ai recapiti di ogni dipendente e alla sua collocazione nell´organigramma provinciale. Si completa pertanto con questa pubblicazione un disegno di trasparenza e di maggiore accessibilità dell´amministrazione pubblica nei confronti dell´utenza, ovvero di tutti i cittadini. Ciò che emerge è che, a fronte delle maggiori competenze e delle maggiori prestazioni in capo all´amministrazioni, considerate pressoché unanimemente di qualità elevata (si pensi già solo all´applicazione, in tempi estremamente rapidi, del Piano anticrisi di 1300 milioni di euro circa varato a fine 2008), il trattamento del personale ed in particolare della dirigenza è inferiore a quello delle altre regioni del Nord Italia, con le quali il paragone sorge spontaneo. Non solo: il numero dei dirigenti è inferiore a quello di quasi tutte le altre Regioni italiane, e la percentuale di personale dirigente sul totale dei dipendenti è la più bassa con la Provincia autonoma di Bolzano. Le nuove tabelle sul personale prevedono, oltre alla suddivisione per figura professionale o qualifica, una ulteriore suddivisione in maschi e femmine e l´indicazione della prestazione oraria per tempo pieno e part-time. Per il personale si considera il personale di ruolo anche utilizzato o comandato presso enti o società provinciali, quello comandato presso la Provincia da enti esterni, il personale a tempo determinato ad esclusione del personale assunto in sostituzione di personale e di ruolo. Sul sito disponibili inoltre: la retribuzione lorda annua comprensiva del salario accessorio di ciascun dirigente; la retribuzione media lorda e netta dei dipendenti provinciali, in forma anonima distinta per figura professionale o qualifica La retribuzione media per figura professionale è considerata per unità equivalenti di personale con 12 mesi di lavoro a tempo pieno; in forma statistica i dati del personale sottoposto a valutazione; i giorni medi di assenza per malattia e per motivi diversi dalle ferie, di ciascuna figura professionale o qualifica; sarà presente nella sezione "Guida agli uffici" (da tempo attiva nel portale della Provincia) un resoconto dell´attività annuale delle singole strutture a livello di servizio, attraverso la pubblicazione di un´apposita relazione . I dati del personale insegnante della scuola ex statale saranno pubblicati una volta pronti gli strumenti di statistica necessari. I dati saranno pubblicati con cadenza annuale, sul sito della Provincia, nella sezione "Punto informativo", sotto la titolazione: L´organizzazione e il personale della Provincia autonoma di Trento. Ecco alcune comparazioni con altre realtà regionali relativamente agli argomenti più sensibili. Sulle retribuzioni dei dirigenti generali il Trentino, con una media di 138.000 euro, si trova dietro a Veneto (168.000 euro), Piemonte, Lombardia, e in virtù degli aumenti previsti anche Toscana ed Emilia Romagna. Riguardo al resto del personale dirigente i dati pubblicati da alcune regioni del Nord vedono in testa il Piemonte, con un trattamento medio di 99.800 euro circa; in Trentino lo stipendio medio si attesta sui 92.000 euro. Considerando gli aumenti minimi previsti in altre regioni, di circa 4.200 euro, il Trentino si troverà dietro realtà come la Toscana, Lombardia, Emilia Romagna. Sulle assenze per malattia confrontiamo i dati del Trentino con quelli raccolti a livello nazionale: la Provincia autonoma di Trento si colloca sotto la media nazionale, con una media di assenze di poco superiore a 0,60 giorni al mese. In testa abbiamo la Sicilia, con una media superiore a 1,10 giorni.  
   
   
INTESA REGIONE ABRUZZO-ANCI PER SUPPORTO A COMUNI  
 
L´aquila, 15 giugno 2010 - Comuni abruzzesi e Regione lavoreranno insieme per creare le condizioni politiche e amministrative di una collaborazione che aiuti lo sviluppo dei territori. È la finalità principale del protocollo d´intesa che l’ 11 giugno è stato sottoscritto dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, e dal responsabile dell´Anci Abruzzo, Antonio Centi. L´accordo di fatto dà la possibilità ai comuni abruzzesi di non trovarsi soli nell´avviare progetti di sviluppo e di concordare con la Regione stessa le azioni politiche e amministrative migliori e più congegnali per la riuscita del progetto. "L´azione degli enti locali deve uscire dagli ambiti localistici e approdare invece a forme estese di collaborazione", ha sottolineato il presidente della Regione. "Con questo voglio dire che se qualche comune intende avviare e portare avanti progetti di sviluppo, deve tener conto ancora di più che Regione e Anci offriranno il necessario supporto in virtù di questo protocollo". "Per questo - ha aggiunto Chiodi - quando l´Anci Abruzzo ha proposta alla Giunta questa forma estesa e penetrante di collaborazione, come governo regionale non abbiamo avuto alcuna esitazione. Questo protocollo conferma poi lo spirito dell´Anci Abruzzo che nei confronti della Regione si è sempre posto in posizione di fattiva interlocuzione anziché come controparte". Il protocollo d´intesa, secondo Centi e Chiodi, "aiuterà la crescita dei comuni e la loro capacità progettutale" e sarà di supporto "ai quei comuni dell´area del cratere quando si passerà dalla straordinarietà amministrativa del momento all´ordinarietà post-terremoto". "In quel caso - avverte Centi - i comuni, soprattutto quello piccoli, avranno bisogno del necessario supporto, dopo che saranno terminati gli strumenti amministrativi straordinari". Il presidente della Regione ha poi annunciato che sono allo studio e alla valutazione della Giunta altre forme di collaborazione con l´Anci Abruzzo sempre in tema di governance degli enti locali, che potrebbero materializzarsi già prima dell´estate.  
   
   
DATI ISTAT: "VOLA L´EXPORT PUGLIESE"  
 
Bari, 15 giugno 2010 - Vola l’export pugliese. Nei primi tre mesi del 2010 è cresciuto del 13,7%. A rilevarlo è l’Istat nel rapporto trimestrale sulle esportazioni italiane pubblicato oggi. Il documento dell’Istituto nazionale di statistica paragona i primi tre mesi del 2010 con lo stesso periodo dell’anno scorso. Il dato pugliese appare particolarmente significativo perché il ritmo di crescita è più del doppio di quello italiano (pari al 6,6%) e nettamente superiore rispetto a quello dell’Italia meridionale (pari al 7,6%). Giunge per di più dopo un periodo, il 2009, di grande flessione nelle esportazioni di tutta la Penisola, nel quale la Puglia (con un -22,9%) aveva mostrato comunque una performance migliore rispetto all’Italia meridionale (-23,5%). Nel periodo considerato la Puglia fa meglio persino della Lombardia (+4,4%), del Piemonte (11,1%) e di regioni come il Trentino Alto Adige (+8,9%), il Veneto (+1,6), l’Emilia Romagna (+3,9%) e il Lazio (+4,9%). Nel Mezzogiorno supera l’Abruzzo (+12,7%), il Molise (-1,8%); la Campania (+6,7%); la Basilicata (-26,7%) e la Calabria (+3,2%). In termini assoluti se nel periodo gennaio-marzo 2009 le esportazioni pugliesi raggiungevano il valore di 1miliardo 314milioni, oggi totalizzano l’importo di 1miliardo 494milioni. Soddisfatta la Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone: “In questi anni – ha detto – gli investimenti per l’internazionalizzazione, le politiche di accompagnamento nei confronti delle imprese e dei distretti sui mercati esteri e gli investimenti per accrescere il valore aggiunto dei prodotti, sono stati rilevanti. Oggi misuriamo i risultati di questo sforzo. Ci impegneremo ancora di più per implementare l’internazionalizzazione perché è davvero questa una delle ricette vincenti per uscire dalla crisi”.  
   
   
PRATO: PRESTO UN PRONTUARIO DELLE TASSE TRADOTTO IN CINESE COINVOLGERE NELLA LOTTA ALL´EVASIONE FISCALE SOGGETTI COME INPS, INAIL, ASL E PS  
 
Prato, 15 giugno 2010 - Una lettera indirizzata al prefetto di Prato, Maria Guia Federico, per informarlo sulle azioni messe in campo dalla Regione con l´obiettivo di intensificare la lotta all´illegalità economica e all´evasione fiscale. A scriverla, l’ 11 giugno, l´assessore regionale a bilancio e tributi, on. Riccardo Nencini, che ha auspicato che il pacchetto di misure regionali «possa essere al più presto oggetto di condivisione ed approfondimento congiunto da parte dei sottoscrittori del Patto per Prato Città Sicura anche nell’ambito del tavolo permanente di coordinamento per l´intensificazione dell’attività di contrasto all’illegalità». Nencini ha ricordato i tre "tasselli" di un provvedimento che rappresenta una «strategia complessiva fortemente integrata e fondata sul principio di leale collaborazione interistituzionale», finalizzat a a «diffondere la cultura del rispetto delle regole di convivenza civile e di contribuzione alle spese dello Stato»: la convenzione fra la Regione Toscana e la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate sottoscritta il 20 aprile 2010 per la gestione dell´Irap e dell´addizionale regionale Irpef; il protocollo d´Intesa fra la Regione Toscana e la Guardia di Finanza ai fini della lotta all´evasione fiscale in materia di tributi regionali, che sarà ufficialmente sottoscritto nei prossimi giorni; l´intesa con Anci Toscana per la partecipazione dei Comuni all´attività di accertamento dei tributi regionali sottoscritta il 24 maggio 2010 a cui ciascun comune toscano potrà aderire. Su quest´ultimo provvedimento, l´assessore ha ricordato che si tratta di una novità assoluta a livello nazionale, in quanto, ha spiegato al Prefetto, «la Regione Toscana, in accordo con il sistema dei Comuni, è stata la prima regione italiana ad introdurre nel proprio ordinamento l´istituto della partecipazione all´accertamento dei tributi regionali che consentirà, fin da subito, di riconoscere ai comuni la metà del gettito dei tributi recuperati grazie alle loro segnalazioni». Nencini si è poi soffermato sulle specificità dell´area pratese, partendo dalla «constatazione che il mondo delle imprese ed in particolare di quelle gestite da stranieri hanno cicli di vita molto brevi e continui mutamenti degli assetti societari, spesso finalizzati a porre in essere fenomeni elusivi ed evasivi». A tale proposito, Nencini ha segnalato al Prefetto l´opportunità di coinvolgere, nell´ambito delle sedi di concertazione esistenti, ulteriori soggetti preposti alla lotta a questo tipo di illegalità: come l´Inail, i dipartimenti di Protezione e Prevenzione delle Asl, i Nuclei dei Carabinieri per la tutela del Lavoro, l´Inps e la Polizia di Stato, «per avviare un g rande programma di contrasto all´evasione fiscale e contributiva in cui l´azione coordinata di tante forze e competenze verso un comune obiettivo è la sola possibilità di combattere con successo questa difficile battaglia, altrimenti impari». Infine Nencini ha informato la dottoressa Federico dell´idea di realizzare un prontuario dei tributi regionali e nazionali da far tradurre in più lingue e da distribuire all´interno delle comunità straniere. «Quest´idea - ha concluso – è nata ed è stata condivisa proprio nell´ambito degli incontri che si sono svolti nelle scorse settimane con il Console Cinese e pensiamo che in tempi brevi possa concretizzarsi con la scrittura del primo prontuario sul sistema fiscale proprio in lingua cinese».  
   
   
RISERVE NATURALI IN ABRUZZO: RISORSE A COMUNI PER 1,5 MLN  
 
 L´aquila, 15 giugno 2010 - Via libera allo stanziamento di risorse finanziarie inserite nel bilancio 2010 in favore dei comuni che gestiscono le Riserve naturali regionali. Su proposta del presidente della Regione, Gianni Chiodi, nella seduta di ieri , la Giunta regionale ha approvato la delibera che stanzia un milione e 500 mila euro per la gestione ordinaria delle Riserve naturali. Nel dettaglio, la somma è stata destinata ai seguenti comuni: Penne per la Riserva Lago di Penne; Altino, Casoli, Sant´eusanio del Sangro per la Riserva di Lago di Serranella; Penna Sant´andrea per la Riserva di Castel Cerreto; Popoli per la Riserva Sorgenti del Pescara; Pettorano sul Gizio per la Riserva Monte Genzana e Alto Gizio; Morino per la Riserva di Zompo lo Schioppo; Raiano per la Riserva Gole di San Venanzio; Rosello per la Riserva di Abetina di Rosello; Anversa degli Abruzzi per la Riserva Gole del Sagittario; Borrello per la Riserva Cascate del Rio Verde; Pescara per la Riserva Pineta Dannunziana; Vasto per Punta Aderci; Torino di Sangro per la Riserva Leccetta di Torino di Sangro; Atri per la Riserva Calanchi di Atri; Pollutri per Riserva Bosco di Don Venanzio; Carsoli per la Riserva di Grotte di Pietrasecca; Avezzano per la Riserva Monte Salviano. "In linea generale - spiega il presidente Gianni Chiodi - nell´indicare i comuni beneficiari abbiamo voluto seguire i criteri della precedente deliberazione del 2009, ma con alcune importanti differenze legate soprattutto all´efficienza amministrativa e gestionale mostrata dai comuni. Sono stati esclusi, ad esempio, i comuni che non hanno rendicontato le annualità 2007 e 2008 e abbiamo assegnato proporzionalmente, tra i comuni adempienti, le somme non attribuite a quelli esclusi. Si è inoltre deciso di affrontare anche il problema dei comuni inadempienti nei confronti dei comuni capofila. E così - chiarisce il presidente della Regione - abbiamo decurtato il contributo, spettante ai comuni che non hnno versato il 5% delle annualità precedenti ai comuni capofila, di una soma pari a quella di cui sono debitori, somma che a sua volta è stata versata in favore dei comuni capofila che risultano invece essere creditori".  
   
   
GIUNTA SARDEGNA, APPROVATO IL PIANO ANNUALE PER L´IMMIGRAZIONE  
 
Tortoli´, 15 Giugno 2010 – Approvato, l’ 11 giugno, dalla Giunta il Piano annuale per l’immigrazione. L’assessore del Lavoro, Franco Manca, ha proposto per il 2010 risorse pari a un milione 200mila euro, in buona parte (un milione) assegnate alle Province per gli interventi di mediazione culturale. Ciascuna amministrazione riceverà una quota fissa di 37mila 500 euro, pari al 30 per cento dell’intera disponibilità, mentre i restanti 700mila euro saranno suddivisi in proporzione al numero di immigrati presenti nel territorio di riferimento. “Quest’anno – spiega l’assessore Manca – abbiamo voluto dare più valore a questo fattore. Al 1° gennaio 2009, secondo i dati Istat, in Sardegna si contavano 24.067 extracomunitari: 11.527 uomini (+20,4% rispetto al 2008) e 12.540 donne (+24,4%)”. Il forte apporto della presenza femminile nelle richieste dei permessi di soggiorno in Sardegna è motivata soprattutto dai ricongiungimenti familiari, dai matrimoni e dal lavoro delle donne rumene e ucraine, occupate prevalentemente nel settore dell’assistenza alla persona. "La novità inserita nel Piano annuale 2010 – sottolinea Manca – riguarda la concessione di borse di studio agli studenti extracomunitari più meritevoli, per facilitare percorsi formativi di eccellenza e favorire la loro integrazione nel tessuto sociale. Sono previste 5 borse di mille euro ciascuna per gli studenti delle scuole medie inferiori, 5 borse di duemila euro per gli studenti delle superiori e 5 borse di 7mila euro ciascuna per gli universitari impegnati in lauree specialistiche". Complessivamente la Regione mette a disposizione 50mila euro. Altri 130mila euro, invece, sono destinati ai progetti “a bando” in materia di immigrazione: i progetti delle organizzazioni del settore saranno valutati dalla Consulta regionale per l’immigrazione. Infine, 20mila euro sono stati riservati per implementare l’attività dell’Osservatorio regionale sull’immigrazione, con studi e ricerche di settore, in continuità con il lavoro svolto in convenzione con l’Università di Cagliari nel periodo 2007-2009.  
   
   
CONCILIAZIONE, LE LINEE GUIDA PER IL FAMILY AUDIT TRENTINO LO STANDARD TEDESCO ADOTTATO IN VIA SPERIMENTALE DECLINATO IN VERSIONE LOCALE  
 
Trento, 15 giugno 2010 - Promuovere e sostenere il benessere familiare nelle organizzazioni pubbliche e private attraverso una migliore conciliazione famiglia e lavoro: questo l´obiettivo delle Linee guida trentine per la conciliazione e per l´applicazione a livello locale dello standard Family Audit approvate l’ 11 giugno dalla giunta provinciale. A firmare la delibera, che istituisce tra l´altro il marchio "Family Audit" per la provincia di Trento, sono il presidente Lorenzo Dellai e l´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi. La Provincia autonoma di Trento ha approvato il 10 luglio 2009 il Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità, documento tramite il quale, nel corso della corrente legislatura, si intende perseguire una politica di valorizzazione e di sostegno delle diverse funzioni che la famiglia assolve nella società, nell’ambito di una strategia complessiva capace di innovare realmente le politiche familiari e di creare i presupposti per realizzare un territorio "amico della famiglia". La logica perseguita è quella del Distretto famiglia, all’interno del quale attori diversi per ambiti di attività e mission - Provincia, autonomie locali, associazioni di famiglie e del terzo settore in generale, attori economici for-profit e no-profit - perseguono appunto l’obiettivo comune di accrescere sul territorio il benessere delle famiglie, rafforzando il rapporto tra politiche familiari e politiche di sviluppo economico. Le Linee Guida riferite allo standard Family Audit sono uno strumento di management adottato su base volontaria da organizzazioni che intendono certificare il proprio costante impegno per il miglioramento della conciliazione di famiglia e lavoro al proprio interno. La Giunta provinciale aveva già approvato, nel gennaio 2008, le Linee Guida per l’attuazione dello standard tedesco Audit Famiglia & Lavoro. Questo standard è stato introdotto, previa concessione di licenza, sul territorio provinciale in via sperimentale. Ragioni di natura tecnica amministrativa, nonché una differente visione del modello di implementazione territoriale dello standard, sono ora le motivazioni che stanno alla base dell’adozione di uno standard locale sulla conciliazione famiglia e lavoro nelle organizzazioni pubbliche e private che tenga conto, appunto, delle specificità territoriali, dei risultati già conseguiti a seguito del percorso già attivato sin dal 2005 in Trentino e delle previsioni normative familiari. Il processo Family Auditanalizza, in particolare, sei macro ambiti suddivisi in 11 campi di indagine e di azione: Organizzazione del lavoro: 1) orari: turnazioni, flessibilità, congedi parentali, pause, permessi, ecc. 2) processi di lavoro: distribuzione delle competenze, lavoro di team, sistemi di delega, orari delle riunioni, priorità, carichi di lavoro, pianificazione, ecc. 3) luoghi di lavoro: telelavoro, lavoro decentrato, mobilità al posto di lavoro, ecc. Cultura della conciliazione: 4) competenza dei dirigenti: know-how e competenze dei dirigenti nella gestione della conciliazione, programmi di formazione/sensibilizzazione, filosofia aziendale, comportamenti ed attitudini, ecc. 5) sviluppo del personale: know-how e competenze dei dipendenti nella gestione della conciliazione, programmi di formazione/sensibilizzazione, comportamenti ed attitudini, pari opportunità, sistemi di valutazione non discriminanti, competenze, qualifiche, esigenze, rispetto delle fasi di vita, gestione della maternità e dei congedi, ecc. Comunicazione: 6) strumenti per informazione e comunicazione: strumenti e modalità di comunicazione interna ed esterna, politiche, responsabilità , competenze, ecc. Benefit e servizi: 7) contributi finanziari: sistemi premianti, assicurazioni, mutue, casse per prestazioni mediche, borse di studio ai figli, ecc. 8) servizi alla famiglia: cure, mensa, assistenza ai figli nei periodi di chiusura delle scuole, uso di attrezzature aziendali, consulenza/mediazione, servizi di time-saving, sostegno della genitorialità, ecc. Distretto Famiglia: 9) riorientamento dei propri servizi secondo le logiche e le finalità del Distretto Famiglia tramite la diversificazione dei propri prodotti/servizi o la messa in campo di nuovi prodotti/servizi. 10) responsabilità sociale d’impresa: adottare strategie e sistemi di rendicontazione che informano correttamente sul valore sociale creato e distribuito. Nuove tecnologie: 11) orientamento ai servizi Ict: presenza presso l’organizzazione di una strategia esplicita sul ruolo che le nuove tecnologie possono apportare per ottimizzare il tempo del dipendente e dell´organizzazione stessa.  
   
   
UNIVERSITÀ BICOCCA: SEMINARIO CON GLI OPERATORI PENITENZIARI E LA MAGISTRATURA DI SORVEGLIANZA  
 
Milano, 15 giugno 2010 - Per migliorare la qualità del trattamento nelle carceri è necessario incrementare la cultura e la pratica del lavoro di gruppo basato sull´integrazione delle diverse competenze. Non solo, è necessario pianificare gli interventi e condividerli con il detenuto. Da queste considerazioni, e sulla base di due precedenti progetti formativi (Pandora e Riprova-uepe), è partito il percorso di ricercAzione e di formazione organizzato dalla Facoltà di sociologia dell’Università di Milano-bicocca e dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione per la Lombardia e rivolto alle equipe di alcuni istituti penitenziari della Lombardia. Al percorso formativo, che si è interamente svolto presso l’Università di Milano-bicocca, hanno partecipato circa 90 persone tra assistenti sociali, direttori, educatori, operatori di polizia penitenziaria e psicologi di nove istituiti lombardi. La ricercAzione è stata articolata in due fasi: la conoscenza delle prassi e dei metodi dell’èquipe d’osservazione e la correlazione dei prodotti dell’équipe con il procedimento di sorveglianza. Successivamente sono state elaborate delle ipotesi di perfezionamento dell’attività dell’èquipe, senza trascurare il miglioramento dei programmi di trattamento individuali. L’obiettivo del percorso formativo è stato anche quello di rafforzare la connessione dell´intervento tra l´èquipe e le deliberazioni dell´ufficio di Sorveglianza, cogliendo le sollecitazioni spesso espresse nel continuo confronto con gli operatori degli istituti. A conclusione del Percorso, l’Università di Milano-bicocca e il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione per la Lombardia, organizzano il seminario “L’attività di equipe di osservazione e trattamento” per presentare i risultati emersi a chiusura del percorso formativo. L’ingresso è libero e aperto a tutti gli interessati. Intervengono Alberto Giasanti Presidente Progest Università Milano-bicocca; Susanna Mantovani Prorettore Università degli studi di Milano-bicocca; Luigi Pagano Provveditore Regionale Amministrazione Penitenziaria della Lombardia; Francesca Valenzi Uff. Detenuti e Trattamento; Milena Cassano Uff. Esecuzione Penale Esterna; Antonella Pagliarani Università Milano Bicocca; 10.30 Tavola rotonda: “Il miglioramento della relazione di sintesi quale risultato dell’incontro fra culture organizzative” Moderatore: Maria Cacioppo Università Milano-bicocca; Paolo Sanna Direttore C.c. Voghera; Maria Mongiello Capo Area Educativa C.c. Varese; Paola Fontana Ass. Soc. Uepe Pavia; Paola Rudilosso Psicologa C.c. Varese e Busto Arsizio; Antonello Ferrara Isp. Di Polizia Penitenziaria C.c. Cremona; 11.45 Tavola Rotonda: “Il Procedimento di sorveglianza e il trattamento individualizzato: incontri tra culture.” Moderatore: Alberto Giasanti. Partecipano: Magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Milano; Magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Brescia; Giacinto Siciliano Direttore della Casa di Reclusione di Milano-opera; Severina Panarello Direttore Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Brescia e Bergamo; 13:00 Dibattito: 14:00 Conclusioni a cura del Provveditore Regionale. “L’attività dell’equipe di osservazione e trattamento” Mercoledì 16 giugno 2010, ore 9.00 Universita’ Bicocca Edificio U12, Auditorium- Via Vizzola 5, Milano.