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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Giugno 2010
RICERCATORI FANNO LUCE SULL´AUTISMO  
 
 Bruxelles, 15 giugno 2010 - Un team internazionale di ricercatori ha scoperto numerosi geni associati all´autismo. Le loro scoperte, pubblicate sulla rivista Nature, potrebbero portare a nuovi modi di diagnosticare e curare questa malattia. Lo studio è stato in parte finanziato dall´Ue attraverso il progetto Autism Molgen ("Using European and international populations to identify autism susceptibility loci"), il quale è stato sovvenzionato nell´ambito dell´Area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute" del Sesto programma quadro (6? Pq) con quasi 2 Mio Eur per identificare gli alleli di suscettibilità per i disturbi dello spettro autistico. I disturbi dello spettro autistico in genere si manifestano durante la prima infanzia e sono caratterizzati da un comportamento altamente ripetitivo, difficoltà nelle interazioni sociali e nella comunicazione e interessi ristretti. Sebbene gli scienziati sappiano da tanto tempo che l´autismo ha una forte componente genetica, identificare con precisione i geni coinvolti si è rivelato difficile. In questo studio, gli scienziati hanno confrontato i genomi di circa 1000 persone che presentavano disturbi dello spettro autistico con i genomi di oltre 1200 persone che non avevano l´autismo. Il loro obiettivo era quello di trovare aree del genoma dove interi tratti di Dna (acido deossiribonucleico) erano stati dublicati o cancellati. Queste "varianti per numero di copie" (copy number variant o Cnv) possono comprendere fino a 20 geni e il team sospettava che alcune Cnv rare fossero dietro molti casi di autismo. La ricerca ha rivelato che le persone affette da disordini dello spettro autistico avevano una media di 19% in più di Cnv che disgregano i geni rispetto alle persone del gruppo di controllo. Molte delle sezioni perdute e duplicate del Dna sono state localizzate in regioni del genoma di cui si conosceva già il conivolgimento nell´autismo. Molti dei geni disgregati dalle Cnv però sono stati già in passato collegati all´autismo. Questi geni dell´autismo appena scoperti sono coinvolti in processi come la proliferazione delle cellule nervose nel cervello e la trasmissione di segnali tra cellule nervose nel cervello. Inoltre, alcune delle Cnv associate all´autismo erano già state riconosciute come legate a disabilità di apprendimento. Potrebbe anche esserci una sovrapposizione con disturbi come l´epilessia e la schizofrenia. "La disgregazione di geni attraverso perdite o duplicazioni di interi filamenti del Dna è più frequente nelle persone affette da disturbi dello spettro autistico, specialmente in regioni del nostro genoma di cui conosciamo già l´importanza per l´autismo," ha commentato il dott. Alistair Pagnamenta dell´Università di Oxford nel Regno Unito, uno degli autori principali dell´articolo. "È una prova che questo tipo di variazione genetica è importante per capire le cause di questo disturbo." "Queste e altre scoperte fatte di recente, con un ulteriore lavoro di ricerca, hanno un buon potenziale per portare allo sviluppo di nuovi interventi e cure per questi disturbi," ha aggiunto il professor Michael Gill del Trinity College di Dublino in Irlanda. Questo lavoro è stato condotto sotto gli auspici dell´Autism Genome Project, un impegno di ricerca che riunisce scienziati in Europa, Canada e negli Stati Uniti. Alcuni dei ricercatori che hanno preso parte allo studio hanno adesso in programma di usare questi risultati per sviluppare un test genetico per l´autismo. Questo test potrebbe confermare la diagnosi di un disturbo dello spettro autistico e aiutare nelle decisioni riguardo le cure e il sostegno. "Sapere di questi cambiamenti genetici può aiutare le famiglie coinvolte ad accettare il perché il loro bambino ha l´autismo, ma può essere importante, se ci sono fratelli, per determinare il rischio futuro," ha spiegato il professor Tony Monaco dell´Università di Oxford. Per maggiori informazioni, visitare: Progetto Autism Genome: http://www.Autismgenome.org/  Nature: http://www.Nature.com/nature  Oxford University: http://www.Ox.ac.uk/    
   
   
CARENZA DI VITAMINA D? SECONDO GLI SCIENZIATI È COLPA DEI GENI  
 
Bruxelles, 14 giugno 2010 - Alcuni ricercatori hanno scoperto che fattori genetici, esposizione al sole e dieta sono tutti elementi che hanno un ruolo nel rischio di sviluppare un´insufficienza di vitamina D. Il loro studio di associazione dell´intero genoma, che è stato in parte finanziato dall´Ue, identifica tre siti genetici legati alle concentrazioni di vitamina D. I risultati sono stati pubblicati online dalla rivista The Lancet. Il lavoro è stato supportato dai progetti Engage ("European network for genetic and genomic epidemiology"), Gefos ("Genetic factors for osteoporosis"), Treat-oa ("Translational research in Europe - applied technologies for osteoarthritis") e Genomeutwin ("Genome-wide analyses of European twin and population cohorts to identify genes in common diseases"), tutti finanziati dall´Ue. I primi tre progetti sono satati finanziati con ben 12 Mio Eur, 2,9 Mio Eur e 11,9 Mio Eur rispettivamente nell´ambito del tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq), mentre Geomeutwin ha ricevuto una sovvenzione di 13,7 Mio Eur attraverso il programma "Qualità della vita" del Quinto programma quadro (5? Pq). Analizzando i livelli di vitamina D nel siero del sangue di quasi 34.000 persone di discendenza europea, i ricercatori hanno identificato i siti genetici (loci) coinvolti nella sintesi del colesterolo, il metabolismo della vitamina D e il trasporto della vitamina D. I soggetti che mostravano varianti genetiche nocive (alleli) in tutti questi luoghi contemporaneamente avevano 2,5 probabilità in più di avere concentrazioni di vitamina D più basse di 75 nanomole per litro (nmol/L). Le concentrazioni normali sono state definite per questo studio al di sopra di tale valore. "Le nostre scoperte stabiliscono un ruolo per le varianti genetiche comuni nella regolazione delle concentrazioni di vitamina D in circolo," si legge nell´articolo. "La presenza di alleli nocivi nei tre loci confermati portava il rischio di insuffiicienza di vitamina D a più del doppio. Queste scoperte accrescono le nostre conoscenze sulla regolazione della vitamina D e potrebbero contribuire all´identificazione di un sottogruppo della popolazione bianca più a rischio di insufficienza di vitamina D e che potrebbe avere bisogno di maggiori livelli di integrazione." Gli scienziati sottolineano che il loro studio era concentrato esclusivamente su un sottogruppo della popolazione generale: "Abbiamo esaminato solo individui bianchi di discendenza europea. Non sappiamo se le varianti genetiche che abbiamo identificato hanno effetti sullo stato della vitamina D in altri gruppi razziali o etnici e quindi questo dovrebbe essere oggetto di ulteriore ricerca." "I risultati attuali spiegano solo in parte la grande variabilità di stati di vitamina D e non si sa se queste variazioni genetiche modificano le conseguenze di salute nella deficienza di vitamina D," ha commentato il dott. Roger Bouillon della Katholieke Universiteit Leuven in Belgio. "Quindi queste nuove scoperte probabilmente non avranno alcuna conseguenza per la lotta contro la deficienza di vitamina D. Servono ulteriori studi per spiegare i meccanismi che sottendono alla pandemia di deficienza di vitamina D e, soprattutto, serve una strategia per correggere questa grave deficienza in tutto il mondo." La deficienza di vitamina D è un disturbo molto comune e colpisce probabilmente oltre 1 miliardo di persone in tutto il mondo. Poichè la vitamina D è la chiave per avere muscoli e ossa sani, livelli insufficienti di questo elemento possono portare a una scarsa mineralizzazione ossea e in definitiva all´indebolimento delle ossa (rachitismo) e all´osteoporosi. La mancanza di vitamina D è implicata inoltre in una serie di altri disturbi tra cui il cancro e le malattie immunitarie e cardiovascolari. Per ulteriori informazioni, visitare: King´s College London: http://www.Kcl.ac.uk/  The Lancet: http://www.Thelancet.com/    
   
   
BIOTECNOLOGIE. AL CNR DI PADOVA GIORNATA DI STUDIO  
 
 Venezia, 15 giugno 2010 - Dal 2004 la Regione del Veneto sta finanziando con il progetto “Azione Biotech” attività di ricerca finalizzate alla realizzazione d’interventi nel settore delle biotecnologie applicate. “Azione Biotech” è alla sua quinta edizione e si articola in cinque iniziative specifiche che coprono un arco temporale di sei anni (2004-2010), impegnando circa 12 milioni di euro per la concreta realizzazione di 63 linee di ricerca, un osservatorio dedicato al settore biotecnologico e un Master specialistico. Martedì 15 giugno si svolgerà a Padova presso l’Istituto di Ingegneria Biomedica del Cnr (Corso Stati Uniti, 4) una giornata di approfondimento dedicata ad una di queste azioni specifiche, l’”Azione Biotech Iii bis”, ma sarà anche un momento di confronto sulla situazione della ricerca per le biotecnologie nel Veneto. I lavori saranno aperti (con inizio alle ore 9.30) dagli interventi dell’assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione Marialuisa Coppola, del presidente dell’area ricerca del Cnr di Padova Sergio Daolio e del direttore dell’Istituto di Ingegneria Biomedica Ferdinando Grandori. Seguiranno alcune sessioni tecniche sulle applicazioni delle biotecnologie in ambito ambientale, chimico-farmaceutico, diagnostico e agroalimentare. Le attività finora svolte hanno visto il forte coinvolgimento dei centri di ricerca e delle imprese stabilendo un’interazione concreta tra questi due mondi. “Uno degli obiettivi – sottolinea l’assessore Coppola - è stato quello di consentire ai diversi gruppi di ricerca e alle aziende di realizzare nuove attività mirate allo sviluppo di applicazioni produttive congiunte e alla creazione di nuove filiere produttive, in grado di raccordare i bisogni delle aziende dei diversi comparti verso processi e prodotti di comune interesse”.  
   
   
ARRIVANO I ROBOT NUOTATORI: NUOTARE ALL’INTERNO DEL CORPO UMANO PER CURARE TUMORI E RIMUOVERE L’OSTRUZIONE DI PICCOLE ARTERIE LUCA HELTAI PARLERÀ DELLA DINAMICA DEL NUOTO MICROSCOPICO: DAL MONDO NATURALE A QUELLO ARTIFICIALE  
 
 Trieste, 15 giugno 2010 – Nuotare all’interno del corpo umano per curare tumori e rimuovere l’ostruzione di piccole arterie. È una delle sfide dei micro robot nuotatori. Giovedì 17 giugno, alle ore 19.30 al bar Knulp (via Madonna del Mare 7) di Trieste, Luca Heltai, ricercatore postdoc della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, illustrerà la sua "professione" di personal trainer per micro nuotatori artificiali. Ritorna infatti l’appuntamento con gli aperitivi scientifici della Sissa, per chiacchierare di scienza in un clima informale e aperto a tutti. Quali sono le forze necessarie da mettere in gioco per nuotare? E perché nel miele è più difficile nuotare che nell’acqua? Cosa consente ai microrganismi naturali di nuotare a lungo consumando meno energia possibile? Per programmare il nuoto di un micro robot, è necessario conoscere ciò che governa la dinamica del moto nei fluidi nel mondo naturale. Conoscere, infatti, le strategie utilizzate dai micro-organismi per il nuoto può essere di lezione per progettare micro nuotatori artificiali. “ Riuscite a immaginare di nuotare nelle sabbie mobili? L’impresa è decisamente ardua. Per un organismo microscopico, nuotare ha lo stesso grado di difficoltà” commenta Heltai. L’aperitivo scientifico sarà occasione allora per discutere gli elementi fondamentali della fluido-dinamica biologica, la struttura geometrica che governa la matematica del nuoto e presentare le principali difficoltà insite nel nuoto per i robot in miniatura. “Noi nuotiamo soprattutto grazie agli effetti della massa di acqua che spostiamo – spiega -. Ma per nuotatori molto molto piccoli, l’inerzia diventa un effetto trascurabile. Su tutto infatti governa la viscosità del liquido”. Prendendo spunto dai nuotatori biologici e riformulando il problema del nuoto nel linguaggio matematico del controllo ottimo, Luca Heltai e i colleghi della Sissa hanno elaborato un software in grado di individuare le bracciate ottimali per una vasta classe di robot artificiali. “Cercare di ottimizzare il nuoto di micro robot – spiega il ricercatore romano, da tre anni a Trieste per i suoi studi, dopo essersi formato tra Pavia e New York - può essere molto importante. Basti pensare alle applicazioni in campo biomedico. Micro nuotatori, infatti, potrebbero trasportare medicinali all’interno del corpo umano, in maniera non invasiva e mirata. Oppure provvedere alla pulizia di arterie piccolissime”.  
   
   
SCLEROSI MULTIPLA: IN EMILIA ENTRO GIUGNO IL PROTOCOLLO  
 
Bologna, 15 giugno 2010 – “La Regione Emilia-romagna non ha perso tempo e non deve dare nessun via libera: ogni sperimentazione ha bisogno di un protocollo e questo va discusso e approfondito in ogni sua parte, a garanzia del buon svolgimento della sperimentazione stessa. Ed è quello che stiamo facendo”. Così l’assessore regionale alle politiche per la salute, Carlo Lusenti, interviene, l’ 11 giugno, sulle dichiarazioni apparse sulla stampa attribuite al presidente della fondazione Hilarescere, Fabio Roversi Monaco, secondo il quale la Regione non avrebbe dato ancora il via libera allo studio e alla sperimentazione del trattamento della sclerosi multipla proposto dal professor Paolo Zamboni, dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Ferrara. “Non si tratta – spiega l’assessore Lusenti – di fare a gara a chi arriva primo su un tema così delicato. Se le dichiarazioni di intenti espresse, ad esempio, da alcune Regioni diverranno reali sperimentazioni, avranno anch’esse la necessità di essere precedute dalla elaborazione di un adeguato protocollo”. “In questi mesi – aggiunge l’assessore – un gruppo tecnico, composto da esperti neurologi, neurosonologi, radiologi, fisiatri, metodologi clinici, neuroradiologi ha lavorato relazionandosi con il professor Zamboni e la sua equipe. Siamo impegnati a cofinanziare la sperimentazione e devo dire che stupisce un po’ il tono delle dichiarazioni del prof. Roversi Monaco, almeno per come sono state riportate sulla stampa”. “In ogni caso – conclude Lusenti – proseguiamo nel percorso concordato con il prof. Zamboni e con Hilarescere sin dal marzo scorso, con l’impegno a definire entro giugno il protocollo finale”.  
   
   
PUGLIA: DIRETTORI GENERALI ASL. TUTTI GLI ASPIRANTI CONVOCATI IL 21 GIUGNO IN FIERA. NEL SITO, OGNI ELEMENTO UTILE AD ASSICURARE LA TRASPARENZA DELLE OPERAZIONI  
 
Bari, 15 giugno 2010 - L’assessore alle politiche della Salute, Tommaso Fiore, ha inviato la nota di seguito riportata: “Si avvia a tutti gli effetti - scrive l’assessore Fiore- il nuovo percorso previsto dalla legge regionale n.4/2010 (cd Omnibus sanità) per la nomina dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie (Asl e Aziende Ospedaliero Universitarie) di Puglia. “E´ stato, infatti, pubblicato oggi sul sito della Regione Puglia -dove è stata anche realizzata una sezione ad hoc- l´avviso di convocazione degli aspiranti alla nomina che dovranno essere valutati dal Comitato di esperti, nominato dalla Giunta Regionale e che, a seguito del percorso stabilito, produrrà l´elenco degli idonei. “I candidati aspiranti alla nomina di Direttore Generale delle Aziende Sanitarie della Regione Puglia- continua l’assessore Fiore- dovranno presentarsi Lunedì 21 giugno 2010 alle ore 8:30 presso il Padiglione 115 della Fiera del Levante,a Bari (ingresso Monumentale) muniti di documento di riconoscimento valido “Gli aspiranti candidati, altresì, sono stati convocati tramite telegramma. “Nella sezione dedicata del sito della Regione Puglia è disponibile anche il Verbale della Commissione di esperti quale elemento di massima trasparenza delle operazioni e dell´iter che porterà alla predisposizione dell´elenco degli idonei prima, ed alla nomina dei Direttori Generali, dopo.  
   
   
VENDOLA SU TAGLI ALLA SANITÀ: "ECCO LA VERITÀ SULL´ENTITÀ"  
 
Bari, 15 giugno 2010 - Dichiarazione del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola: “Ancora una volta ci sono ministri di questo governo che amano raccontare frottole smentendo gli stessi tecnici dei ministeri competenti. Peccato che per quanto riguarda i veri tagli alla sanità non ci sia nulla di cui rallegrarsi. Da fonti del Ministero della Salute infatti ci arrivano dati allarmanti sull’entità dei tagli che Tremonti, evidentemente senza neppure avvertire il ministro delle Regioni, vuole operare sul corpo vivo del sistema sanitario nazionale. Sarebbero dai 3 ai 4,5 miliardi i tagli alla sanità a livello nazionale: per la Puglia, che vale circa il 7% del sistema, siamo a un livello che va da meno 200 a meno 280 milioni di euro. Solo il taglio sulla farmaceutica vale da solo 40 milioni per la nostra regione, una cifra importante che viene drenata senza permetterci di tentare di riqualificare la spesa sanitaria. Fitto e Palese dicono bugie quindi quando cercano di mascherare i tagli imposti da Tremonti con le polemiche contro la Regione Puglia. Si tratta di un vero e proprio gioco al massacro che non resterà senza reazione a tutti i livelli”.  
   
   
AL VIA A GIUGNO IN LIGURIA LE GARE NELLE SINGOLE AZIENDE PER ACQUISTI DI PACEMAKER AD ALTA TECNOLOGIA  
 
Genova, 15 giugno 2010 - Partiranno a giugno le gare gestite dalle singole aziende sanitarie e ospedaliere liguri per l’acquisto di pacemaker ad alta tecnologia, sulla base delle richieste degli aritmologi presenti. Lo ha stabilito l’Agenzia sanitaria regionale in collaborazione con la sezione ligure dell’associazione italiana aritmologia e cardiostimolazione insieme alla rete di alta tecnologia del piano sanitario regionale nel corso di un recente incontro operativo per la gestione dell’innovazione per l’acquisto di pacemaker altamente tecnologici in Liguria. Una riunione da cui è emersa l’impraticabilità della centralizzazione delle procedure di acquisto per i prodotti più innovativi. I cardiologici hanno stabilito che si deve separare ciò che è altamente innovativo da ciò che non lo è e che dovranno essere le singole aziende sanitarie e ospedaliere a procedere sulla base delle esigenze del paziente. Sono almeno 20 le tipologie di pacemaker altamente innovativi individuati. Modelli che consentono ad esempio di monitorare a domicilio i pazienti che da casa loro possono trasmettere direttamente al centro di riferimento i dati relativi al funzionamento del pacemaker e molti dati clinici riguardanti il loro stato di salute. In tal modo è possibile individuare in anticipo eventuali malfunzionamenti o disturbi clinici iniziali, evitando complicanze più gravi. Il passaggio successivo sarà quello di definire la corrispondenza tra il quadro clinico del paziente e le tipologie tecniche del pacemaker. L’agenzia sanitaria regionale stima che la necessità di prodotti innovativi in cardiologia sia di circa il 40% del totale dei pacemaker. Per questo affinché sia economicamente sostenibile ricorrere all’alta tecnologia, da un lato serve ottenere condizioni vantaggiose nell’acquisto dei prodotti definititi di base e dall’altro elaborare in modo scientifico le indicazioni cliniche per i nuovi dispositivi. La gara unica di pacemaker effettuata lo scorso anno ha permesso la standardizzazione degli acquisti per i modelli definiti di base, utilizzati negli 11 centri di aritmologia presenti in Liguria, che rappresentano il 60% delle necessità. La gara unificata ha consentito di ottenere un ribasso medio del 40% stimato in 7.500.000 euro sui tre anni dal 2010 al 2012. Risorse liberate che potranno essere utilizzate per l’acquisto di pacemaker innovativi  
   
   
TRENTO: SERVIZI SOCIO-SANITARI, VIA LIBERA AI NUOVI CRITERI DI FINANZIAMENTO I TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE SCADONO IL PROSSIMO 15 OTTOBRE  
 
Trento, 15 giugno 2010 - La giunta provinciale su proposta dell’assessore provinciale alla sanità e politiche sociali Ugo Rossi, ha approvato i nuovi criteri di finanziamento dei servizi socio-sanitari. I nuovi parametri sono stati rivisti per ridefinire la priorità degli interventi per l’acquisto o il risanamento di immobili da parte delle associazioni, cooperative, istituzioni private ed enti. L’apertura dei termini per la presentazione delle domande va dal 15 giugno al 15 ottobre 2010. Le regole di finanziamento, approvati oggi dalla giunta provinciale, sostituiscono integralmente i precedenti approvati (delibera n. 113) nel febbraio 2005 ed hanno immediata applicazione. I nuovi criteri (allegato A della delibera) disciplinano le modalità di concessione dei contributi in conto capitale – così come previsto dalla legge provinciale 12 luglio 1991, n. 14 “Ordinamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento - a favore di enti pubblici e privati, per l’acquisto, la costruzione, la ricostruzione, il riadattamento e il completamento di immobili necessari alla realizzazione di interventi socio- assistenziali o socio-sanitari. Inoltre sono disciplinate (allegato B) le modalità di concessione di contributi, nel caso in cui l´intervento riguardi la ricostruzione o il riadattamento di strutture, per l’acquisizione della disponibilità di immobili, per il loro eventuale adeguamento o per la copertura di altri oneri gestionali conseguenti all´esecuzione degli interventi. La delibera a firma dell’assessore Ugo Rossi, fissa l’apertura dei termini per la presentazione delle domande dal 15 giugno al 15 ottobre 2010. La giunta ha anche definito la percentuale di intervento dell’ente pubblico in tema di misure di agevolazione. Agli enti pubblici sarà riconosciuto il 100 % della spesa ammessa, mentre alle istituzioni private (escluse le cooperative sociali di “tipo b”) si passa al 90% della spesa ammessa. Infine alle cooperative sociali di “tipo b”, ovvero quelle non strettamente socio-assistenziali, la giunta ha deciso il rimborso pari all’85 % della spesa ammessa. Gli interventi saranno inseriti nel Piano di legislatura degli investimenti nel settore dell´assistenza-sezione opere socio-assistenziali e socio-sanitarie, secondo un ordine di priorità stabilito nei criteri stessi (allegato A). Tra questi, a titolo esemplificativo, l’adeguamento delle strutture sociosanitarie a nuove normative italiane e comunitarie, i completamenti di interventi già avviati, oppure l’inizio di attività non ancora presenti sul territorio provinciale. Sono previsti anche un accantonamento di fondi per la concessione di contributi per interventi di importo limitato e una riserva di fondi destinata principalmente al finanziamento di eventuali superi di spesa e di altre spese impreviste, comunque necessarie per la realizzazione degli interventi già ammessi a finanziamento. Si tratta, in altre parole, di fondi destinati a far fronte ad esigenze non previste (esempio, rotture di caldaie o impianti delle Case di riposo) o per superi di spesa dovuti a varianti. Infine, la delibera, stabilisce sia le modalità di presentazione delle domande (con i relativi modelli), sia le procedure da seguire per l’istruttoria, l’esame dei progetti e l’erogazione dei contributi.  
   
   
DALLA GIUNTA 100.000 EURO PER LE FEDERAZIONI DELLA SARDEGNA CHE SI OCCUPANO DI DISABILITÀ  
 
Cagliari, 15 Giugno 2010 - La Giunta regionale - su proposta dell´assessore dell´Igiene e Sanità e dell´Assistenza sociale, Antonello Liori - ha approvato lo stanziamento di 100.000 euro quale contributo alle federazioni delle associazioni operanti in Sardegna nel campo della disabilità: la Fand - che raccoglie cinque associazioni storiche della disabilità (Anmic, Anmil, Ens, Uic, Unms) ed opera per la soluzione dei problemi generali, promuove la riabilitazione, il recupero e l´integrazione dei disabili in ogni settore della vita sociale per il conseguimento della loro autonomia - e la Fish, alla quale aderiscono 25 associazioni che operano per il superamento dell´handicap, in particolare favorendo l´inclusione, l´integrazione e diffondendo la cultura del superamento di ogni forma di discriminazione. "E´ fondamentale il ruolo che queste Federazioni assumono nel territorio regionale - ha sottolineato l´assessore Liori. Rappresentano un riferimento costante per far comprendere le problematiche della condizione delle persone con disabilità, per far conoscere i loro bisogni, e soprattutto come interlocutori preziosi nel confronto generale sulle politiche sociali, lavorative e assistenziali".  
   
   
UN MINUTO CHE VALE UNA VITA. CAMPAGNA DI PREVENZIONE DELLA ROTTURA DELL´ANEURISMA DELL´AORTA ADDOMINALE  
 
Aosta, 15 giugno 2010 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali, in collaborazione con l’Azienda Usl della Valle d’Aosta e con il contributo dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Valle d’Aosta e del Comune di Aosta, sostiene la campagna di prevenzione della rottura dell’aneurisma aortico addominale Un minuto che vale una vita, promossa dalla Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare, nella persona del dott. Flavio Pei netti, quale segretario Sicve e coordinatore del progetto. La campagna di sensibilizzazione sarà presentata Giovedì 17 giugno alle ore 11.00 nella Saletta di Palazzo regionale, con la partecipazione dei vari enti che sostengono attivamente il progetto di prevenzione sul territorio. L’iniziativa, che partirà il 26 giugno, è rivolta alla popolazione maschile tra i 65 e 80 anni di età e residenti nel capoluogo regionale. L’uomo in fascia target riceverà una lettera di invito e, telefonando al numero verde 800.093.410, potrà fissare un appuntamento negli ambulatori della diagnostica vascolare ospedale U. Parini di Aosta. La persona interessata sarà dunque sottoposta a un ecocolordopler, un breve esame non invasivo indolore e completamente gratuito, in grado di individuare eventuali anomalie del vaso dell’aorta addominale. Ai pazienti che non presenteranno alcuna dilatazione dell’aorta, saranno consigliati controlli a lungo termine. Quelli che mostreranno un diametro compreso tra i 3 cm e i 5 cm saranno avviati a un percorso di follow-up molto ravvicinato. I casi con una dilatazione superiore ai 5 cm diventeranno, invece di interesse chirurgico. Testimonial della campagna Un minuto che vale una vita è Giuliano Gemma, popolare attore italiano.  
   
   
GIUNTA DECIDE AUTHORITY PER TRASFERIMENTO ONCOLOGICO AL COTUGNO DI BARI  
 
Bari, 15 giugno 2010 - Ci sarà un’Authority, operativa presso l’Irccs Giovanni Paolo Ii, ad affiancare il Comitato di Indirizzo e Verifica dello stesso Istituto di Ricerca, nella procedura di trasferimento della proprietà del Presidio Ospedaliero “ D. Cotugno” dalla Asl di Bari all’Oncologico. L’authority accompagnerà il Comitato anche per quel che riguarda la chiusura delle procedure relative alla ristrutturazione del Cotugno e nei procedimenti di trasferimento dall’Irccs nel ristrutturato plesso del Cotugno. Lo ha deciso la Giunta regionale, riunitasi ieri, che ha individuato quale Presidente del nuovo Organismo l’ing. Nicola Sansolini e , quali componenti, il dott. Stefano Lorusso ed il dott. Franco Bux. Il compenso per ciascun componenteè stato fissato in €10mila, per un totale complessivo di 30mila euro.  
   
   
GIORNATA MONDIALE DONATORE SANGUE: ABBASSARE ETÀ DONAZIONI A 17 ANNI PER INVESTIRE NEL FUTURO E FAR FRONTE A CALO OFFERTA  
 
 Milano, 15 giugno 2010 - Per fronteggiare la diminuzione dell’offerta di sangue, che solo a Milano nei primi 5 mesi del 2010 ha registrato un calo di oltre il 3%, sarebbe opportuno ampliare la fascia d’età delle donazioni, rendendole possibili anche per chi ha 17 anni e per gli over 60. Lo ha proposto il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, in occasione del World Blood Donor Day, la 7ª Giornata mondiale della donazione. “I bisogni trasfusionali sono in continua crescita – ha detto Manfredi Palmeri – soprattutto in una città come Milano, che vede crescere la domanda di cure non solo territoriale e dove i numeri di oggi letti con gli occhi di domani sono preoccupanti. Ampliare la fascia delle donazioni a 17-65 anni, anziché gli attuali 18-60, potrebbe essere quindi un investimento per il futuro specie in una metropoli come la nostra, e sarebbe un atto di coerenza con l’aumento dell’età media della popolazione”. “Rendere possibili le donazioni anche a chi ha 17 anni – ha spiegato il Presidente Palmeri – avrebbe un forte valore educativo per i più giovani, al di là degli aspetti quantitativi: chi si avvicina a un’età di doveri civici e sociali, infatti, potrebbe essere sensibilizzato a compiere un gesto di responsabilità e di rispetto verso se stesso e verso gli altri, nella consapevolezza che il sangue è vita e che donarlo significa fare del bene”. Il Presidente Palmeri ha ricordato che venerdì 18 giugno, dalle ore 8.00 alle 13.00, l’Unità mobile dell’Avis attrezzata per le donazioni sarà presente in piazza Luigi Einaudi (zona Gioia).  
   
   
SANITA’, SANGUE: UN PIANO REGIONALE, ABRUZZO NON AUTOSUFFICIENTE MA BUONA CAPACITA´ ADATTAMENTO  
 
 Pescara, 15 giugno 2010 - Più in generale, secondo i dati in possesso del Centro regionale di coordinamento e compensazione, individuato con delega dell´Assessorato nel Servizio di Immunoematologia di Pescara, le donazioni nel 2009 sono state pari a 57.641, dove i donatori periodici sono stati 29.855. La distribuzione per Asl delle donazioni per 1000 abitanti mostra una discreta variabilità tra la Asl di L´aqula-avezzano-sulmona (36 unità) e la Asl di Pescara (62 unità). Per quanto riguarda invece i vari emocomponenti: globuli rossi 48,533 unità. Il dato è inferiore alla media nazionale anche perché sono state importate da fuori regione 1.420 unità in conseguenza del sisma. Plasma: la trasformazione del prodotto ha consentito di ottenere una quota di farmaci plasmaderivati pari al 65-70 per cento del fabbiosgno ospedaliero, in linea con la media delle altre regioni. Piastrine: la raccolta è in grado di supportare in modo adeguato i consumi. "Per il futuro - ha accennato Venturoni - l´obiettivo è certamente quello di raggiungere una solida autosufficienza dei plasmaderivati per rispondere alle crescenti richieste, anche per le aumentate attività dei centri per traumatizzati. Inoltre vanno migliorata, secondo criteri ancora più restrittivi, gli standard qualitativi della raccolta". Alla confernza stampa hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni volontari Fida, Avis, Vas, Ados, Croce Rossa, Fratres e Civis. Lino Di Patre, presidente regionale di Civis, ha spiegato che i donatori abituali hanno una media di età che va dai 33 ai 55 anni. "E´ necessario sensibilizzare i giovanisssimi perchè secondo il Censis il calo demografico nei prossimi anni farà diminuire dell´8 per cento la raccolta del sangue. C´è invece bisogno di un crescente quantitativo di sangue in tutto il mondo, così come recita lo slogan della celebrazione mondiale donatori sangue". Sul piano della sensibilizzazione alla donaizone ha quindi proposto che il Consiglio regionale, sul modello del Parlamento italiano, dedichi due sedute annuali al problema delle donazioni.  
   
   
SAN RAFFAELE CONTRO L’HIV TEST PER L’HIV SULLA SALIVA 16 GIUGNO TEST-DAY A MILANO  
 
Milano, 15 giugno 2010 – Il 16 giugno l’Ospedale San Raffaele con il suo Servizio di Medicina di Laboratorio, Laboraf - Diagnostica e Ricerca San Raffaele e il Punto Raf Resnati, apre alcune delle sue Sale Prelievo presenti sul territorio cittadino a quanti vorranno sottoporsi al test rapido per l’Hiv sulla saliva. Dalle ore 11 alle ore 16 il Personale Sanitario dell’Irccs San Raffaele sarà a disposizione, insieme a Personale Volontario di Anlaids, per effettuare il test e per l’adeguato sostegno informativo nei Punti Prelievo di via L. Spallanzani 15; via S. Croce 10/A; via E. Ponti 31 e Cadorna, Punto Prelievi e Primo Soccorso, all’interno della Stazione Fn Cadorna. Il test viene effettuato gratuitamente e in forma anonima, fino ad esaurimento scorte: il risultato viene fornito in pochi minuti – in caso di dubbio o di positività verrà immediatamente eseguito un test rapido su sangue. Se il dato si conferma, il Laboratorio Centrale di Laboraf effettuerà gli approfondimenti necessari. Il test rapido salivare è un esame non invasivo che rileva, tramite un tampone orale, la presenza di anticorpi diretti contro l’Hiv: segnala cioè se vi è stato un contatto con il virus. Il test sulla saliva, registrato dall’Unione Europea, viene offerto con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione, mediante diagnosi precoce, alla prevenzione di un’infezione importante, in aumento e sottovalutata. San Raffaele Contro L’hiv 16 giugno h 11 - 16 Punti Prelievo a Milano: Via L. Spallanzani, 15; Via S. Croce, 10/A; Via E. Ponti, 10; Galleria Stazione Fn Cadorna.  
   
   
BRONZINO. PITTORE E POETA ALLA CORTE DEI MEDICI PALAZZO STROZZI, 24 SETTEMBRE 2010-23 GENNAIO 2011  
 
 Firenze, 15 giugno 2010 - L’evento espositivo costituisce la prima mostra interamente dedicata all’opera pittorica di Agnolo di Cosimo Tori, detto il Bronzino (1503-1572), pittore fra i più grandi dell’arte italiana, che incarna la pienezza della ‘maniera moderna’ negli anni del governo di Cosimo I de’ Medici, e rappresenta uno degli apici espressivi del Cinquecento. Egli ha saputo esprimere nelle sue opere l’eleganza della corte medicea attraverso austera bellezza, ‘naturalità’ e, al contempo, aristocratico e algido splendore. Firenze è ovviamente luogo privilegiato per una mostra monografica su di lui, giacché soprattutto agli Uffizi (ma anche negli altri musei e nelle chiese della città) sono conservati alcuni dei suoi capolavori. Quest’esposizione si avvarrà comunque di prestiti dai più importanti musei del mondo e potrà offrire al visitatore la possibilità di ammirare una sessantina di opere dell’artista sulle settanta circa da lui dipinte, più altre di Pontormo, che fu suo maestro e col quale ebbe un sodalizio durato tutta la vita. Ai dipinti del Bronzino, dove spicca la scultorea definizione delle forme, saranno poi affiancate sculture di maestri di pieno Cinquecento, come Benvenuto Cellini, il Tribolo, Baccio Bandinelli, Pierino da Vinci, che con lui ebbero rapporti amichevoli e scambiarono sonetti. Concluderanno la mostra pochi dipinti di Alessandro Allori, che del Bronzino fu allievo prediletto. L’ideazione e la progettazione avvenute con largo anticipo permetteranno di offrire ai visitatori non solo le ultime novità critiche e filologiche, ma anche quanto emergerà dall’impegno costante dei curatori e del comitato scientifico nei quattro anni di lavoro che hanno preceduto l’apertura dell’esposizione. Saranno presentate in mostra tre opere inedite del Bronzino, due delle quali, documentate e ricordate da Giorgio Vasari, si credevano invece perdute: il Crocifisso dipinto per Bartolomeo Panciatichi, e il San Cosma, laterale destro che accompagnava la Pala di Besançon quando in origine si trovava a Palazzo Vecchio nella Cappella di Eleonora di Toledo. Il loro ritrovamento ha permesso di gettare nuova luce sull’opera del Bronzino e sui suoi legami con uomini toccati dall’ eresia religiosa e frequentatori della corte medicea prima del 1550. Terzo fra i dipinti inediti presentati in mostra è un Cristo portacroce attribuibile agli anni ultimi della sua attività. La mostra è pensata per far meglio conoscere un artista fra i più lirici di tutto il Cinquecento, tenendo dunque ben presenti le esigenze di un’affidabile divulgazione e non solo quelle di chi per professione coltivi la storia dell’arte. Accogliendo una scelta di opere solo di altissimo livello, essa permetterà a un largo pubblico di ammirare e comprendere, attraverso confronti diretti per la prima volta possibili, gli inarrivabili vertici poetici raggiunti dal Bronzino: raffinato pittore di corte, ma anche poeta burlesco capace di alternare registri espressivi solo all’apparenza opposti: dal petrarchismo più aulico alle ironiche rime bernesche, come ne Il piato dove egli descrive un viaggio immaginario e simbolico attraverso le viscere di un gigante. La mostra riunirà molti capolavori del Bronzino, alcuni dei quali verranno esposti per la prima volta insieme. Accanto alle creazioni conservate agli Uffizi, la mostra presenterà opere quali l’Adorazione dei pastori e l’Allegoria di Venere e Amore del Szépművészeti Múzeum di Budapest, Venere, Cupido e satiro della Galleria di Palazzo Colonna, il Ritratto di giovane con libro del Metropolitan Museum of Arts di New York, la Sacra famiglia con sant’Anna e san Giovannino nelle versioni del Louvre di Parigi e del Kunsthistorisches Museum di Vienna, ma anche tavole provenienti dal Getty Museum e dalla National Gallery di Washington. La lunga preparazione della mostra ha permesso anche un’ampia e fondamentale campagna di restauri che permetterà al visitatore di ammirare molti dei capolavori del Bronzino apprezzando appieno la straordinaria qualità di una materia pittorica, capace di gareggiare con la preziosità dello smalto e delle pietre dure, riconosciuta dalle fonti storiografiche come determinante per la fama dell’artista. Il Comitato scientifico internazionale è composto dai maggiori esperti della pittura del Cinquecento, i quali hanno contribuito al catalogo della mostra con interventi di alto valore scientifico sia nei saggi che nelle schede di ciascuna opera. Questa esposizione giocherà un ruolo centrale in una rinnovata lettura dell’artista insieme alla grande mostra Drawings of Bronzino che in aprile si è chiusa al Metropolitan Museum of Art di New York. L’esposizione sarà divisa in sette sezioni tematiche che permetteranno di ragionare su aspetti dell’opera del Bronzino e nel contempo di seguirne in sequenza cronologica la vicenda, dalla formazione all’eredità lasciata. L’ideazione del progetto è di Cristina Acidini, Soprintendente del Polo Museale fiorentino, Carlo Falciani, fra i maggiori esperti dell’artista, e di Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi. La curatela della mostra e del catalogo sono di Carlo Falciani e Antonio Natali.  
   
   
SPORT: CON"SETTE COLLI" ANCORA GRANDI EVENTI IN ABRUZZO ALLE NAIADI DA GIOVEDI MOLTI TRA I MIGLIORI ATLETI AL MONDO  
 
Pescara, 15 giugno 2010 - Per la prima volta, dopo quarantasette anni, il trofeo internazionale di nuoto "Sette Colli" si svolgerà lontano da Roma. Saranno, infatti, le piscine "Le Naiadi" ad ospitare l´evento da giovedì 17 a sabato 19. In vasca saranno presenti atleti di quasi venti nazioni e quattro continenti. Europa, America, Africa ed Oceania. Tra i campioni annunciati, oltre agli azzurri Filippo Magnini, Massimiliano Rosolino, Federica Pellegrini ed Alessia Fillippi, spicca la presenza dell´oro mondiale nei 50m farfalla, il serbo Cavic e dell´oro mondiale nei 50m dorso, il britannico Liam Tancock. Questa mattina, a Pescara, nella sede della Regione, la manifestazione è stata presentata alla stampa dall´assessore allo Sport, Carlo Masci, dal presidente regionale della Federazione Nuoto, Dario Frammolini, dall´assessore della provincia di Pescara, Aurelio Cilli, e dal vice capitano della nazionale di nuoto, Emiliano Brembilla. Domenica 20, invece, è in programma il campionato nazionale a squadre di serie A. "Dopo gli assoluti di nuoto ed i Giochi del Mediterraneo dello scorso anno - ha esordito l´assessore Masci - un´altra perla si aggiunge al già prestigioso carnet di eventi sportivi che vedono la nostra regione sotto i riflettori. Un risultato importantissimo - ha sottolineato l´assessore che discende da una promessa fattaci dal presidente nazionale della Federnuoto, il senatore Paolo Barelli, all´indomani del terribile sisma che ha colpito il territorio aquilano. Non era mai accaduto, infatti, che una della principali manifestazioni natatorie al mondo come il "Sette Colli" emigrasse da Roma. La circostanza che sarà l´Abruzzo ad ospitarla ci riempie d´orgoglio - ha proseguito - ma questo è stato possibile soprattutto grazie al grande impegno del presidente Frammolini che noi, come Regione, abbiamo voluto affiancare fin da subito. Anche L´aquila sarà coinvolta in questo prestigioso evento attraverso una iniziativa di solidarietà, in programma nella giornata di domani, alla quale parteciperanno alcuni dei migliori atleti italiani che visiteranno la "zona rossa" che porteranno un messaggio di speranza alla popolazione aquilana e si fermeranno per il pranzo con una rappresentanza di giovani atleti del capoluogo di Regione". Secondo l´assessore allo Sport Masci, il trofeo "Sette Colli" rappresenterà un´altra preziosa occasione per le Naiadi di mettersi in mostra come una delle migliori strutture natatorie sia a livello nazionale ed internazionale. "Inoltre, - ha spiegato - sono certo, a giudicare dalla qualificata presenza a Pescara di alcuni tra i migliori nuotatori al mondo, che queste edizione sarà ancora caratterizzata da prestazioni cronometriche di grande rilievo così come mi aspetto una grande risposta di pubblico da parte degli appassionati abruzzesi e non". Il programma delle gare, che avranno una copertuta Rai di tutto rispetto con dirette quotidiane su Rai 3 e Rai Sport 1, inizierà con le batterie alle 9 di giovedì mentre le finali sono previste a partire dalle 16.30.