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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Febbraio 2011
IL PARLAMENTO EUROPEO SOLIDARIZZA CON I MANIFESTANTI TUNISINI, MA CRITICA LA POLITICA ESTERA UE PER ESSERE "INCAPACE A SVILUPPARE UNA POLITICA ESTERA GENUINA CHE SIA CONSISTENTE ED EFFICACE NEI CONFRONTI DEI SUOI PARTNER".  
 
 Strasburgo, 7 febbraio 2011 - Sostegno e solidarietà a chi sta protestando perché "permette al popolo tunisino di riconquistare la libertà e abbattere il regime" dell´ex Presidente Ben Ali. É quanto afferma una risoluzione approvata giovedì scorso che esprime anche critiche all´Unione per essere "incapace a sviluppare una politica estera genuina che sia consistente ed efficace nei confronti dei suoi partner". In seguito al dibattito tenutosi mercoledì con l´Alto rappresentante per la politica estera Ue Catherine Ashton sulla Rivoluzione del gelsomino in Tunisia e la situazione in Egitto, l´Aula ha approvato una risoluzione che "esprime solidarietà nei confronti del popolo tunisino che spinto da aspirazioni democratiche legittime" "ha portato il suo paese ad una svolta politica storica". Il Parlamento condanna le misure repressive e l´uso sproporzionato della forza usata dalle forze di sicurezza, mentre sostiene qualsiasi azione diretta a permettere lo svolgimento di elezioni. Tunisia: una lezione di politica estera all´Ue - I deputati affermano che il caso Tunisia è un chiaro esempio dei difetti della politica estera comunitaria. Pertanto, il Parlamento chiede di rivedere la politica europea di vicinato, anche garantendo l´inserimento e l´attuazione di una "clausola sui diritti umani" in tutti gli accordi con i paesi terzi. In termini concreti, i deputati chiedono che l´Ue metta in atto la decisione di congelare i beni all´ex Presidente e alla sua famiglia, che l´Alto rappresentante coinvolga il Parlamento nella preparazione di piani concreti per sostenere il processo democratico in Tunisia e che l´Unione invii una missione di osservazione elettorale nel paese, quando necessario. I deputati propongono inoltre un uso più flessibile dei vari strumenti di finanziamento per garantire assistenza alla Tunisia. Delegazione del Pe a Tunisi - Il Parlamento europeo invierà una delegazione composta da 12 deputati in Tunisia dal 3 al 6 febbraio che incontrerà rappresentanti del nuovo governo provvisorio e della società civile. La delegazione sarà guidata da José Ignacio Salafranca (Ppe, Es) e da Pier Antonio Panzeri (S&d, It), che presiede la delegazione del Pe per le relazioni con il Maghreb. Anche l´italiano Mario Mauro (Ppe) prenderà parte alla missione. Il Parlamento adotterà una risoluzione sulla situazione in Egitto durante la prossima sessione plenaria a Strasburgo del 14-17 febbraio.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO DÀ IL VIA LIBERA AI CANDIDATI PRESIDENTI DELLE AUTORITÀ FINANZIARIE  
 
Strasburgo, 7 febbraio 2011 - I deputati hanno ritirato le proprie riserve sulle nomine dei tre candidati ai posti di presidente delle nuove autorità europee di vigilanza finanziaria dopo aver ricevuto garanzie scritte da parte della Presidenza ungherese e della Commissione su trasparenza, indipendenza, procedure di selezione del personale e risorse finanziarie. Dopo il dibattito di mercoledì durante il quale numerosi gruppi politici hanno criticato il Consiglio, i deputati hanno ricevuto un impegno scritto del Consiglio stesso che va incontro alle richieste del Parlamento in termini di trasparenza, d´indipendenza di tutti i dirigenti delle autorità, di bilancio e risorse umane consoni alla missione delle autorità e di una procedura di selezione del personale più efficace. Steven J. Maijoor, olandese, ha ricevuto 530 voti a favore per guidare l´Esma, l´European Securities and Markets Authority; Gabriel Bernardino, portoghese, ha ricevuto 434 voti a favore per la presidenza dell´Eiopa, l´European Insurance and Occupational Pensions Authority, e Andrea Enria, italiano, ha avuto 530 voti a favore per la presidenza dell´Eba, l´European Banking Authority. Parlando subito prima delle votazioni, la presidente della Commissione per gli affari economici del Pe Sharon Bowles (Alde, Gb), ha spiegato che Il Parlamento ha chiesto e ottenuto garanzie in quattro aree: L´indipendenza delle autorità: Commissione e Presidenza hanno ribadito il rispetto per le norme di indipendenza per il presidente, i dirigenti e i membri del consiglio d´amministrazione. Rappresentanza del consiglio: la Commissione sarà attenta a rispettare il regolamento in merito alla designazione dei capi delle autorità di vigilanza al consiglio di vigilanza, e la Presidenza sostiene la posizione della Commissione. Adeguate risorse di bilancio: la Commissione riconosce la necessità di fornire adeguate risorse finanziarie e umane alle autorità, e, con la Presidenza, ha concordato l´importanza del rispetto da parte degli Stati membri dei loro obblighi. La nomina procedura: tutte le parti in causa sono d´accordo nel dire che i vincoli derivati dal regolamento sono inadeguati, come ad esempio i criteri di anzianità calcolata alla fine del mandato. Questa tematica sarà affrontata nel corso delle revisione sulla quale Commissione e Presidenza sono d´accordo. La Commissione affari economici insiste nel voler un ruolo nella procedura di selezione dei candidati.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE ALL´ITALIA DI RISPETTARE LE REGOLE EUROPEE E RISOLVERE LA CRISI DEI RIFIUTI IN CAMPANIA SE NECESSARIO SANZIONI PECUNIARIE PER ASSICURARE CHE LE AUTORITÀ OTTEMPERINO AI PROPRI DOVERI.  
 
Strasburgo, 7 febbraio 2011 - L´italia deve rispettare la legislazione comunitaria sulla gestione dei rifiuti urbani senza ritardi, migliorare la trasparenza delle procedure per contrastare il coinvolgimento del crimine organizzato e ricostruire uno stato di fiducia con le popolazioni locali, secondo quanto afferma una risoluzione approvata giovedì. Approvando con 374 voti a favore, 208 contrari e 38 astensioni la risoluzione presentata dai gruppi politici S&d, Alde, Verdi/ale e Gue, i deputati criticano la decisione di aprire discariche in aree protette e ribadiscono che i fondi regionali saranno liberati quando le autorità italiane presenteranno un piano per la gestione dei rifiuti conforme alle norme Ue. Possibile anche l´uso di sanzioni finanziarie - Sottolineando che i progressi compiuti fin´ora nella riduzione dei rifiuti e nel riciclaggio sono "minimi", i deputati chiedono al governo italiano di assicurare il rispetto delle regole comunitarie entro i termini di osservanza stabiliti dalla Commissione, la quale dovrebbe monitorare gli sviluppi della situazione e, nel caso fosse necessario, imporre sanzioni pecuniarie per assicurare che le autorità campane ottemperino ai propri doveri. I fondi strutturali bloccati dalla Commissione saranno liberati "non appena il piano della gestione dei rifiuti sarà effettivamente conforme alle norme Ue". Attualmente, un piano di gestione dei rifiuti presentato dalle autorità italiane è sotto l´esame della Commissione che ne sta verificando la conformità al diritto comunitario, in particolare per la questione della gerarchia del trattamento e la sicurezza delle discariche. Il crimine organizzato ha approfittato della mancanza di trasparenza - Le misure straordinarie impiegate dal governo italiano per derogare alle regole sulle valutazioni d´impatto ambientale e sugli appalti pubblici per nominare commissari straordinari per prendere decisioni senza consultare o informare le autorità locali sono considerate "da gran parte della popolazione come parte del problema, per l´insita mancanza di trasparenza e di vigilanza istituzionale". Ciò ha facilitato, sostengono i deputati, una maggiore presenza della criminalità organizzata. Tali misure d´emergenza sono state tuttavia cancellate dal governo italiano nel dicembre del 2009, restituendo cosi alle autorità locali i poteri di gestione dei rifiuti, ricordano i deputati. No a discariche in aree protette - La decisione di aprire discariche in aree protette all´interno del Parco nazionale del Vesuvio, come nel caso di Terzigno, è criticata dai deputati che si oppongono anche a un suo eventuale allargamento, sottolineando anche il sostegno alla decisione di non aprire una seconda discarica a Terzigno, nel sito di Cava Vitiello. Infine, i deputati ritengono che le autorità italiane non abbiano mostrato sufficiente attenzione alle proteste contro la localizzazione dei siti di raccolta e di smaltimento e pertanto chiedono che di "ricostruire un clima di fiducia" dialogando e coinvolgendo le popolazioni locali.  
   
   
US€, ASSUNZIONI: I RISULTATI DEL PRIMO CONCORSO EPSO SECONDO LA NUOVA FORMULA  
 
Bruxelles, 4 febbraio 2011 - Sono stati pubblicati il 4 febbraio i risultati del primo concorso generale per "amministratori" laureati in varie discipline, organizzato lo scorso anno nell´ambito del programma volto ad ammodernare la procedura di selezione del personale delle istituzioni Ue. Con tale programma, elaborato dall´Ufficio europeo di selezione del personale (Epso), si è introdotto per i concorsi un ciclo annuale, per consentire ai potenziali candidati di sapere quando potranno iscriversi di anno in anno, e si è uniformata in due fasi la procedura di selezione. In questo modo si sono ridotti i tempi da 2 anni a 10 mesi per le grandi procedure di selezione e da una media di 16 mesi a soli 6 mesi per le selezioni di specialisti, più ristrette. La prospettiva di una carriera presso le istituzioni europee ha attratto oltre 51 000 candidati, ma l´Epso ha concluso la selezione circa 9 mesi dopo il termine per le iscrizioni, lo scorso aprile. Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione responsabile delle relazioni interistituzionali e dell´amministrazione, ha espresso il suo compiacimento per tali risultati dichiarando: "Sono lieto dell´esito positivo della prima procedura di selezione dell´Epso secondo la nuova formula. L´epso ha mantenuto la promessa di uniformare la procedura. Lo ringrazio per l´ottimo lavoro svolto: sono convinto che la nuova procedura di selezione ci aiuterà a rimanere competitivi sul mercato del lavoro. Attendo ora con piacere di vedere i candidati idonei entrare in servizio nei prossimi mesi. Tuttavia, noto con rammarico l´assenza di candidati provenienti da alcuni Stati membri: esprimo quindi il mio sostegno a tutte le iniziative volte ad attrarre verso una carriera nell´Ue un maggior numero di candidati di alto potenziale di quegli Stati. La nuova procedura di selezione è un perfetto esempio di cooperazione interistituzionale. Si tratta di una grande realizzazione dell´Epso e del suo consiglio di direzione." Yves Quitin, presidente del consiglio di direzione dell´Epso e direttore del personale al Parlamento europeo, si è dichiarato lieto della pubblicazione dei risultati e dell´apprezzamento di Maroš Šefčovič: "La selezione del personale è una funzione d´importanza strategica per tutte le istituzioni. L´epso è riuscito ad attrarre i talenti richiesti e a presentare il servizio pubblico europeo come un´interessante scelta professionale." L´epso è consapevole, peraltro, che la selezione del personale che dovrà lavorare per i 500 milioni di cittadini dell´Ue deve puntare non soltanto sulla rapidità, ma anche sulla qualità dei candidati selezionati. Un altro aspetto fondamentale della nuova procedura consiste quindi nell´incentrare la valutazione sulle competenze piuttosto che sulle conoscenze. In questo modo le commissioni giudicatrici dell´Epso, i cui membri hanno ricevuto una speciale formazione, possono selezionare candidati dotati della gamma di capacità che saranno loro necessarie per trarre il massimo profitto dalle ampie opportunità offerte da una carriera presso le istituzioni dell´Ue. David Bearfield, direttore dell´Epso, al quale è stato chiesto di esprimersi riguardo al successo della nuova procedura di selezione, ha dichiarato: "Siamo molto fieri di esser riusciti, insieme con i nostri partner delle istituzioni dell´Ue, a selezionare candidati idonei di così alto livello in così poco tempo. Con il vecchio sistema i candidati dovevano spesso aspettare oltre un anno e mezzo per conoscere i risultati e noi rischiavamo quindi di lasciarci sfuggire i migliori talenti di tutta Europa, i quali, semplicemente, non restavano ad aspettare. Ci auguriamo che sia questo un efficace messaggio per gli studenti e i laureati europei: se vogliono intraprendere una carriera interessante e stimolante, dove mostrare il meglio di loro stessi, non dovranno più attendere. Con le modifiche da noi apportate, siamo in grado di valutarli con altrettanta rapidità ed efficienza dei nostri concorrenti per le assunzioni in tutto il continente." Grazie al parallelo ammodernamento delle attività di marketing e di comunicazione dell´Epso, tutti gli interessati ad avere maggiori informazioni su una carriera nell´Ue possono ora restare aggiornati consultando la pagina "Eu Careers" di Facebook e di Twitter. •Maggiori informazioni sulle carriere nell´Ue e sulle modalità d´iscrizione sono disponibili sul sito www.Eu-careers.eu. Per ricevere aggiornamenti via Facebook o Twitter, accedere alla pagina "Eu Careers" nei rispettivi siti.  
   
   
UE, MARINI A COMMISSARIO EUROPEO ANDOR: “FSE” CONSERVI SUE CARATTERISTICHE PER RAFFORZARE COESIONE SOCIALE  
 
 Bruxelles, 7 febbraio 2011 - "Riteniamo che il Fondo sociale debba conservare, anche dopo il 2013, la sua caratteristica di essere rivolto ai cittadini europei, a prescindere se vivano in regioni in ritardo di sviluppo, o appartengano a realtà economicamente e socialmente più dinamiche e competitive, perché la sua peculiarità è quella di rafforzare la coesione sociale tra tutte le aree dell´Europa". È quanto ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al Commissario europeo a occupazione, affari sociali e integrazione Laszlo Andor, al quale ha illustrato il contenuto del parere relativo alle nuove politiche di coesione, di cui la stessa presidente è stata relatrice il 3 febbraio alla riunione della Commissione "Coter" (Coesione territoriale) del Comitato delle Regioni, che lo ha approvato. "Siamo convinti il Fondo sociale europeo debba altresì mantenere la sua specificità ed autonomia rispetto agli altri Fondi, perché appunto è l´unico che opera per favorire l´occupabilità, la qualificazione e riqualificazione professionale, rivolgendosi alle imprese ed ai lavoratori". La presidente ha inoltre sottolineato il fatto che "occorre impedire una ´nazionalizzazione´ degli effetti del fondo, evitare insomma che ogni Stato membro, con politiche eccessivamente autonome, faccia venir meno la valenza del Fondo quale strumento finanziario per rafforzare la coesione in ambito europeo". "Vorrei anche ribadire - ha aggiunto la presidente riferendo la posizione unanime di tutte le Regioni italiane - il concetto che non può essere certo la regola utilizzare il Fondo, come avvenuto in Italia, al solo scopo di finanziare gli ammortizzatori sociali. Ciò è avvenuto in una fase difficile della vita economica del nostro Paese. Ma le politiche di ammortizzazione sociale degli effetti di crisi economiche attengono alla competenza dei Governi. Oltretutto, sarebbe uno snaturare le finalità del Fondo che sono appunto quelle di favorire da parte degli Stati, e quindi delle Regioni, ´politiche attive´ per il lavoro". Il commissario Andor da parte sua, ha manifestato vivo apprezzamento per il parere esposto dalla presidente Marini: "Condivido in pieno la vostra impostazione - ha detto - perché è vero che il Fondo sociale europeo ha una sua specificità che la commissione intende preservare appunto perché è un Fondo che deve poter operare in tutte le realtà europee". Il commissario ha altresì sottolineato la necessità di mantenere l´attuale budget del Fondo: "Ritengo questa una necessità perché, altrimenti, verrebbe meno la stessa credibilità del programma di sviluppo sul quale stiamo lavorando, strategia europa 2020". Nello specifico, il parere ribadisce il concetto di una politica di coesione estesa a tutte le Regioni europee e si mette in risalto la caratteristica del "Fondo sociale europeo" ("Fse") come l´unico rivolto direttamente ai cittadini dell´Unione. Si sottolinea la convergenza tra politica di coesione e gli obbiettivi di "Europa 2020", pur ribadendo la necessità che la politica di coesione mantenga la sua identità e il perseguimento dei suoi obiettivi previsti dal Trattato. Viene evidenziato il ruolo del "Fse" sia come strumento per la promozione dello sviluppo economico che per la lotta all´esclusione sociale e alla povertà e si sottolinea, altresì, l´esigenza di un maggiore orientamento alla valutazione dei risultati, promuovendo anche una maggiore semplificazione dei sistemi di gestione e controllo. Altro elemento sul quale il parere pone l´accento è l´esigenza di arricchire il Prodotto interno lordo, nella sua caratteristica di indicatore, con criteri che abbraccino aspetti economici, sociali ed ambientali. Infine, viene dato risalto, e per questo sostenuti fortemente dal Comitato delle Regioni, a strumenti di partenariato come ad esempio i Patti Territoriali, ai quali viene assegnato un ruolo nella definizione dei contributi dei diversi livelli di governo a favore del maggiore protagonismo delle autonomie locali nella messa in atto della politica di coesione.  
   
   
REGIONI D’EUROPA. ASSESSORE VENETO COPPOLA COORDINATRICE POLITICA DELL’INIZIATIVA UE “INNOVATION UNION”  
 
 Venezia, 4 febbraio 2011 - L’assessore veneto Isi Coppola, componente del Comitato delle Regioni d’Europa che si è riunito a Bruxelles, è stata nominata coordinatrice politica di “Innovation Union”, una delle sette iniziative faro dell’Unione Europea incentrata su ricerca e innovazione, il primo punto dell’Agenda 2020. “E’ un impegno a 360 gradi – sottolinea la stessa Coppola – che però ci permetterà, non solo come Veneto ma come sistema-Paese, di incidere nel determinare nei prossimi dossier europei le migliori condizioni per poter accedere ai finanziamenti e alle opportunità indicate dall’Ue come prioritarie, in vista anche della ripresa economica”. L’assessore fa rilevare che questo nuovo incarico comporta anche l’impegno a evidenziare quali sono le eccellenze e le esperienze migliori per raggiungere traguardi di eccellenza. “Noi come Veneto abbiamo molto da dire – aggiunge - perché di eccellenze nel campo dell’innovazione e ricerca ne abbiamo tante e importanti” “Nel corso della prima riunione organizzativa a Bruxelles – fa inoltre sapere l’assessore Coppola – ho avuto modo di evidenziare che abbiamo da tempo sancito un principio: quello che l’innovazione e la ricerca non solo devono correre di pari passo con il trasferimento tecnologico nelle imprese, ma deve esserci una sorta di triangolazione in cui istituzioni, imprese e mondo accademico si parlano e dialogano. Oggi come oggi l’interesse comune è quello di una ricerca fine a se stessa ma trasferita da un punto di vista tecnologico all’impresa”. “Punteremo – conclude - a meccanismi di premialità per quelle imprese e quelle università che riescono a coniugare tutto questo che consente di guardare anche alle nuove generazioni in chiave più moderna rispondendo a una preoccupazione diffusa a livello europeo che è quella di valorizzare sempre di più le nuove professionalità dei giovani in ambito di ricerca. Il ricercatore, a differenza che in passato, diviene figura importante anche per uscire dalla crisi. Su questo lavoreremo nei prossimi mesi”. Il Veneto ha infine chiesto e ottenuto che la Commissione Ecos (economia e sociale) delle Regioni d’Europa si riunisca a Venezia l’11 e il 12 aprile prossimi per dare visibilità e attenzione a questo percorso.  
   
   
BRUXELLES: RAVELLO ALL´ ASSOCIAZIONE DEGLI ELETTI DELLA MONTAGNA IN RAPPRESENTANZA DEL PIEMONTE NOMINARTO NEL BUREAU ESECUTIVO  
 
Torino, 7 Febbraio 2011 - Il 3 febbraio si è tenuta a Bruxelles l’Assemblea generale dell´ Associazione Europea della Montagna (Aem). Il tema conduttore dell’incontro è stato la coesione territoriale in vista della nuova programmazione comunitaria 2014-2020. Presenti gli eletti nelle istituzioni di tutta Europa, coordinati da Miguel Angel Palacio Garcia, presidente dell’Assemblea legislativa di Cantabria e dell’Aem, sono intervenuti i membri dell’intergruppo del Parlamento Europeo “Montagne, isole e regioni a bassa densità abitativa”, dirigenti della Dg Regio e Ambiente, il commissario europeo Michel Barnier (mercato interno e servizi). Dagli eletti della montagna europea è stato sottolineato come l’Europa non sia mai riuscita a dare risposte concrete alle necessità di sviluppo e di coesione tra le terre alte e i territori metropolitani e rurali. La richiesta forte rappresentata dal presidente Palacio-garcia alle istituzioni europee è “più attenzione alle esigenze della popolazione e meno vincoli che oggi sono l’unico provvedimento comunitario con effettive ricadute, purtroppo raramente positive.” L’assemblea nel corso dei suoi lavori ha nominato l’assessore regionale Roberto Ravello nel Bureau esecutivo, ripristinando la tradizionale presenza del Piemonte in questo organismo di rappresentanza. L’assessore Ravello ha dato la sua piena disponibilità ad assumere un ruolo su materie specifiche in seno al Bureau. Ha confermato inoltre la volontà, espressa più volte dalla giunta Cota, di riprendere la vocazione piemontese nel rappresentare la montagna e la sua gente in campo nazionale ed europeo.  
   
   
PROGRAMMA EURODYSÉE: IN VALLE D´AOSTA IL PROSSIMO FORUM DEL PROGRAMMA  
 
 Aosta, 7 febbraio 2011 - La Presidenza della Regione informa che la Giunta regionale ha approvato, venerdì 4 febbraio 2011, l’organizzazione del Forum Eurodyssée 2011, che si terrà ad Aosta l’8 e il 9 settembre di quest’anno, nell’ambito delle azioni previste dal Programma Eurodyssé dell’Assemblea delle Regioni d’Europa. Al Forum saranno presenti i rappresentanti di tutte le 39 regioni europee aderenti al progetto. Il programma Eurodyssée, dal 1985, promuove la mobilità internazionale dei giovani offrendo loro l’opportunità di arricchire il proprio bagaglio culturale e professionale attraverso un’esperienza lavorativa all’estero. La Valle d’Aosta, dal 2008 ad oggi, ha accolto 20 giovani provenienti da tutte le regioni che condividono il Programma ed ha inviato 25 ragazzi valdostani all’estero. Per ulteriori informazioni: m.Monteleone@regione.vda.it  
   
   
AUSTRIA, PREVISIONI DI CRESCITA ECONOMICA  
 
Vienna, 7 febbraio 2011 - L´istituto di ricerca economica Wifo calcola che nel periodo 2011-2015 l´economia austriaca crescerà mediamente del 2,2 per cento l´anno, valore superiore rispetto a quello registrato negli anni precedenti: 1,6 per cento tra il 2000 ed il 2005, 1,5 per cento tra il 2006 e il 2010. Il tasso di disoccupazione previsto per il periodo 2011-2015 toccherà una media del 6,8 per cento e resterà quindi pressoché invariato rispetto al 6,9 del 2001-2005 ed al 6,6 del 2006-2010. A causa dell´aumento delle imposte e della crescita del costo delle materie prime, il tasso di inflazione salirà nel 2011 al 2,1 per cento per stabilirsi fino al 2015 su una media dell´1,9. Nel periodo 2001-2005 si era registrata un´inflazione media del 2 e dell´1,8 per cento tra il 2006 ed il 2010. Il deficit pubblico si manterrà al di sotto del 2 per cento fino al 2015, dopo i valori del 2 (2001-2005) e dell´1,8 (2006-2010). Il ministro dell´Economia, Reinhold Mitterlehner, ha così commentato le previsioni del Wifo: ´´Durante la crisi abbiamo adottato i giusti provvedimenti e grazie a ciò siamo riusciti a gettare le basi per la ripresa. Le esportazioni, con un previsto incremento del 6,2 per cento annuo, saranno il motore trainante delle attività economiche´´.  
   
   
PIEMONTE E MARYLAND A CONFRONTO: : SE UNA COMPAGNIA ASSUME UN DISOCCUPATO O CHI È IN CASSA INTEGRAZIONE HA UNA DETRAZIONE FISCALE DI 5MILA DOLLARI  
 
Torino, 7 febbraio 2011 - Piemonte e Maryland a confronto. Il 3 febbraio Trasferta da Washington a Baltimora per il presidente della Regione Piemonte, in visita negli Stati Uniti su invito del Dipartimento di Stato americano, impegnato alla scoperta del funzionamento di uno Stato americano, il Maryland. Il presidente Cota ha incontrato i vertici del Dipartimento per lo sviluppo economico del Maryland per una futura partnership con il Piemonte. L’attivissimo Dipartimento, che ha sede nel World Trade Center di Baltimora, investe molto nelle politiche attrattive soprattutto per le piccole e medie imprese, per portarle sul territorio o farle rimanere durante la crisi. Incoraggiare le imprese a venire in Maryland è quindi la sua mission. Soluzioni simili a quelle adottate in Piemonte con il piano straordinario per l’occupazione e quello per la competitività. Anche il Maryland punta sulle detrazioni fiscali per attirare le imprese: se una compagnia assume un disoccupato o chi è in cassa integrazione ha una detrazione fiscale di 5mila dollari, se una compagnia crea più di 25 posti di lavoro ha ancora più detrazioni e così via. A seguire un incontro con il presidente del Regional Manufacturing Institute, Mike Galiazzo. Questa associazione, la cui attività è simile a quella della nostra Confartigianato, sente in particolare il problema dell’occupazione giovanile, che viene affrontato cercando di motivare i giovani a prepararsi a entrare nell’industria manufatturiera. Cota ha incontrato anche il presidente della Camera di Commercio per il corridoio Baltimora-washington, Walter Towshend, con cui ha condiviso le strategie messe in atto da questa associazione per la comunità economica locale. Infine, trasferta da Baltimora a Detroit per incontrare l’ad di Fiat Sergio Marchionne in serata.  
   
   
IL PRESIDENTE COTA A DETROIT NELLA SEDE DELLA CHRYSLER CON MARCHIONNE  
 
Torino, 7 febbraio 2011 - Trasferta in Michigan per il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, in viaggio negli Stati Uniti su invito del Dipartimento di Stato americano. Il 3 febbraio ha fatto tappa a Detroit, la città dell’automobile. Per un incontro con l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, nella sede centrale della Chrysler e una visita dello stabilimento di Jefferson North, dove vengono prodotte la nuova Jeep Grand Cherokee e il Dodge Durango e destinato a produrre il nuovo Suv Maserati. “Sostengo Marchionne, farà gli investimenti a Mirafiori: è necessaria una corresponsabilizzazione di tutti” , ha detto Cota durante la visita all’impianto, dove è stato adottato, così come tutti gli altri stabilimenti della casa automobilistica americana, il World Class Manufacturing. Una visita direttamente sulle linee di montaggio, a parlare con gli operai che hanno partecipato in prima persona alla ristrutturazione dello stabilimento pulendo e dipingendo. Qui è venuto anche il presidente Obama per il lancio della nuova Jeep, e proprio da questo bellissimo stabilimento ha rilanciato con forza l’economia americana. Cota si è poi intrattenuto con l’ad Sergio Marchionne nella sede centrale della Chrysler, uno stabilimento superato solo dal Pentagono per grandezza e che dà lavoro ad oltre 13.000 persone. Sul tavolo anche Mirafiori e le sue prospettive. “Mirafiori è uno stabilimento di qualità, sempre all’avanguardia - ha sostenuto il presidente - L’approccio deve essere più positivo: abbiamo degli ingredienti fantastici che dobbiamo cucinare. Dobbiamo far sapere come può diventare Mirafiori. I nostri lavoratori non sono da meno rispetto agli americani, anzi la nostra tradizione ci offre una marcia in più e lo dimostreremo ”. In serata trasferta a Dallas Fort Worth, dove la Lockheed Martin produce i jet F35 realizzati in parte nello stabilimento di Cameri (Novara).  
   
   
EXPO MILANO 2015. LA SVIZZERA E’ IL PRIMO PAESE A CONFERMARE LA SUA PARTECIPAZIONE. MORATTI: “MILANO E LA SVIZZERA DA OGGI PIU’ VICINE”  
 
Milano, 7 febbraio 2011 - “La Svizzera e Milano sono da oggi ancora più vicine. Oggi, insieme, ridiamo slancio a un rapporto antico e consolidato, che ha di fronte a sé prospettive molto interessanti per i nostri Paesi. Milano e la Svizzera sono oggi il cuore dell’Europa, perché insieme immettono nel sistema europeo innovazione e sviluppo e possiedono entrambe eccellenze in grado di produrre strategie per le sfide globali dello sviluppo. Abbiamo la possibilità, insieme, di costruire un’area di eccellenza turistica transalpina tra le più competitive al mondo per offerta culturale e ambientale, ma anche per qualità delle strutture ricettive, dei trasporti, dei servizi logistici”. Così è intervenuta il 3 febbraio il Sindaco e Commissario Straordinario del Governo per Expo Milano 2015, al Centro Svizzero di Milano, dove ha ricevuto il documento di conferma ufficiale della partecipazione della Svizzera all’Expo milanese. Una settimana dopo aver ricevuto l’invito del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, la Consigliera federale Micheline Calmy-rey ha colto l’occasione della visita di metà gennaio del Ministro degli Esteri italiano Frattini a Berna, per consegnargli il documento ufficiale di conferma della partecipazione della Svizzera all’Esposizione mondiale. E’ stato il primo Stato ad annunciare la sua presenza. Presenti Bernardino Regazzoni, ambasciatore di Svizzera in Italia, Malta e San Marino, Roberto Balzaretti, Coordinatore generale per la presenza svizzera a Expo 2015, Diana Bracco, Presidente Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo Milano 2015, Massimo Baggi, Console generale della Svizzera in Italia. Roberto Balzaretti, Segretario generale del Dfae, ha sottolineato l’importanza del tema dell’Esposizione, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” per l’umanità e ha voluto ribadire il gradimento della Svizzera per questo evento. Svizzera e Italia vedono nell’Expo Milano 2015 un’ulteriore opportunità per estendere l’intensa collaborazione tra i due Paesi nel campo delle infrastrutture e del turismo. Per la partecipazione della Svizzera a Expo Milano 2015, della quale beneficeranno anche i Cantoni interessati e l’economia privata elvetica, è previsto uno stanziamento complessivo di circa 25 milioni di franchi. Al termine dell’evento è stata firmata una reciproca dichiarazione di intenti. Durante la cerimonia la Svizzera ha consegnato alla Moratti un melo della nuova qualità ecologica svizzera denominata Galiwa, un prodotto che sarà sul mercato da questa primavera.  
   
   
AGEA, FORMIGONI: ORGANO PAGATORE RESTI REGIONALE  
 
 Milano, 7 febbraio 2011 - Meglio un Organismo pagatore regionale, in linea con il federalismo, che un ritorno ad un organismo unico centralistico. Per il bene degli agricoltori, innanzitutto, e per l´efficienza della pubblica amministrazione. Sono i concetti fondamentali che Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, ribadisce in una lettera a Dario Fruscio, Presidente del Consiglio di Amministrazione Agea, che recentemente si era detto favorevole al ripristino di un unico organismo nazionale. Formigoni scrive a Fruscio di "apprendere con rammarico" di questa posizione, si dice d´accordo con il riferimento all´analisi sui costi degli organismi pagatori fatta dalla Corte dei Conti, senza dimenticare però che "il confronto tra i costi, per non risultare monco, deve ricomprendere tutti gli Organismi pagatori attivi e quindi anche Agea, individuando in modo altrettanto preciso e dettagliato, i costi che sostiene a favore delle Regioni senza organismo pagatore". I dati dicono questo: l´Organismo pagatore lombardo ha erogato nel 2010, 631 milioni di euro e in più ha anticipato di 5 mesi ai 31.000 agricoltori lombardi aventi diritto i Fondi europei "Pac" per 280 milioni. L´analisi sintetica dei costi dice che questo volume di erogazione è più di un quarto di quello dell´Agea (26%), a fronte di costi di gestione pari al 5% di quelli dell´Agea (con una differenza di redditività dunque di 5 a 1). Del resto, come Formigoni sottolinea nella lettera a Fruscio, "la formula organizzativa data dalla Regione Lombardia al suo organismo pagatore - costituito all´interno della Giunta Regionale - consente di sfruttare al meglio le sinergie con le altre strutture regionali. Il personale dedicato alle attività dell´organismo pagatore lombardo è stato individuato tra quello già presente nella dotazione organica della Regione valorizzando al meglio le risorse umane già presenti nelle Direzioni generali coinvolte. E questa scelta organizzativa, che ottimizza risorse e costi, è stata riconosciuta anche dalla Corte dei conti - Sezione Affari Comunitari e Internazionali - nella stessa relazione speciale n. 2/2009, che Lei cita, in cui si specifica che l´Organismo Pagatore della Lombardia viene a costituire il parametro di riferimento ideale per il sistema degli organismi pagatori, quanto a funzioni svolte, competenze non delegate, numero di beneficiari serviti in rapporto alle unità di personale impiegate". E comunque, sottolinea Formigoni, "la conoscenza e la vicinanza al territorio, consente di capire i bisogni reali dei cittadini e delle imprese e di intervenire tempestivamente individuando le soluzioni più adeguate".  
   
   
SOSTEGNO AGLI ENTI LOCALI, NASCE IN PIEMONTE UNA UNITA´ TECNICA DI PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO  
 
 Torino, 5 Febbraio 2011 - Istituire a livello regionale una unità tecnica di partenariato pubblico-privato, in grado di fornire agli Enti locali piemontesi assistenza di tipo amministrativo, economico finanziario, giuridico per supportarli negli investimenti strutturali. L’idea ha preso forma il 5 febbraio in un incontro tra l’assessore regionale agli Enti locali, Elena Maccanti , il presidente dell’Ance Piemonte, Giuseppe Provvisiero , e i presidenti di Finpiemonte Spa e Finpiemonte Partecipazioni, Massimo Feira e Paolo Marchioni. “Per le amministrazioni locali - spiega Maccanti - e penso in particolare ai 1077 piccoli Comuni, la costruzione e la gestione ad esempio di opere pubbliche, scuole o impianti sportivi, comporta spesso delle criticità che l’attuale congiuntura economica e la scarsità di risorse hanno contribuito ad accentuare. Eppure, attraverso strumenti di finanza innovativi, dal project financing al leasing in costruendo, con il coinvolgimento di privati e una cabina di regia regionale, si possono aiutare concretamente i Comuni verso una più rapida ed equilibrata realizzazione e gestione dei progetti. Per questo motivo, con il supporto fondamentale delle due finanziare regionali e la collaborazione consultiva dell’Ance, vogliamo mettere a disposizione una vera e propria unità operativa, che risponda concretamente alle singole esigenze e possa, grazie all’approfondimento dei tecnici, supportare concretamente le amministrazioni nelle proprie scelte”. “Per la realizzazione di questo progetto, che vorrei far partire in tempi brevi – aggiunge l’assessore – abbiamo già riscontrato l’interesse dell’Abi, della Cassa Depositi e Prestiti e degli Istituti di credito tradizionali, a cui si aggiunge una risposta molto positiva da parte degli enti locali, come ho avuto modo di verificare in un recente incontro con le Province. Credo che, con l’avvio di alcuni progetti pilota, che potranno costituire un modello di riferimento, si riesca innanzitutto in una fondamentale operazione di tipo culturale, affiancando i Comuni, in particolare i più piccoli, e sostenendoli nell’utilizzo di nuovi strumenti finanziari più “coraggiosi”. “Le finanziare regionali – commentano Feira e Marchioni – metteranno a disposizione le esperienze e il know-how maturati in questi anni, nell’ambito della progettazione e della realizzazione di strumenti finanziari a sostegno dello sviluppo del territorio. In queste settimane abbiamo già riflettuto su alcuni possibili percorsi utili al reperimento di risorse finanziarie, ricorrendo sia agli istituti di credito tradizionali che hanno già manifestato ampia disponibilità, sia ai fondi regionali, oltre che agli strumenti offerti ad esempio dalla Cassa Depositi e Prestiti. Anche per Giuseppe Provvisiero , presidente di Ance Piemonte, “l’unità tecnica per il partenariato pubblico e privato costituisce un efficace strumento operativo per promuovere lo sviluppo del territorio, favorendo le sinergie tra il mondo pubblico e privato e coniugando aspetti tecnici, amministrativi, legali e finanziari”.  
   
   
APPALTI IN SICILIA: LOMBARDO E RUSSO,VERIFICA SUI RIBASSI IN ATTESA NUOVA LEGGE  
 
Palermo, 7 febbraio 2011 - "Ho visto una grande condivisione da parte delle organizzazioni di categoria, imprenditoriali, sindacali e professionali in materia di lavori pubblici. L´atto di indirizzo firmato con l´assessore per le Infrastrutture dovra´ intervenire sul sistema dei massimi ribassi dietro cui spesso si nascondono progetti discutibili, una carente sicurezza sul lavoro e tentativi di infiltrazione della criminalita´ organizzata". Lo ha detto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, incontrando, il 4 febbraio a Palazzo d´Orleans, le organizzazioni firmatarie dell´atto di indirizzo sui criteri di aggiudicazione degli appalti pubblici in Sicilia. In base all´accordo raggiunto lunedi´ scorso, le opere pubbliche il cui valore sia pari o superiore ai 2 milioni di euro dovranno essere appaltate, salvo motivi di oggettiva urgenza, in base al principio dell´offerta economicamente piu´ vantaggiosa mentre, per importi inferiori varra´ lo stesso principio, ma si potra´ ricorrere al prezzo piu´ basso se risulti essere piu´ vantaggioso. Il sistema prevede che l´offerta sia valutata secondo tre indicatori: in primo luogo gli elementi tecnico/qualitativi che avranno un peso pari al 60% nella valutazione, in seconda analisi il prezzo che incidera´ per il 30%, ed infine la durata che varra´ il 10% nella valutazione dell´offerta. In attesa di un disegno di legge che recepisca ´dinamicamente´ la normativa nazionale in modo da evitare, anche per il futuro, differenze legislative fra la Sicilia ed il resto del Paese e d´Europa, queste novita´ verranno introdotte con un provvedimento amministrativo di rapida efficacia. "Dovremo vigilare - ha proseguito Lombardo - sui ribassi anomali e lo faremo con l´istituzione di un organismo che passi al setaccio queste offerte che mostrano ribassi eccessivi. Cio´ in attesa che si faccia una legge che, avvalendosi di una sentenza della Corte Costituzionale, tenga conto che non debba essere necessariamente il massimo ribasso a guidare l´attribuzione nelle gare". "Oltre quanto gia´ annunciato subito dopo la firma dell´atto di indirizzo - ha aggiunto l´assessore per le Infrastrutture Pier Carmelo Russo - applicheremo un sistema di controllo ´a valle´ sui lavori pubblici, costituendo un soggetto a composizione mista che passi al setaccio le offerte con un ribasso eccessivo per verificarne la congruita´. Deve essere chiaro che vigileremo perche´ eccessivi ribassi non sono piu´ accettabili". Al termine dell´incontro Lombardo ha annunciato che sara´ convocato mensilmente un tavolo con le organizzazioni di categoria.  
   
   
BILANCIO, REGIONE PIEMONTE INCONTRA LE PROVINCE UN CONFRONTO DIRETTO PER FARE SISTEMA  
 
Torino, 7 Febbraio 2011 09:50 A stretto contatto con le Province e con le associazioni degli enti locali, per approfondire il bilancio della Regione e per condividere esigenze e criticità sulle singole tematiche. E’ questo l’obiettivo del ciclo di incontri organizzato dall’assessore agli Enti locali, Elena Maccanti , inaugurato il 3 febbraio a Torino alla presenza degli assessori al Bilancio Giovanna Quaglia e ai Trasporti, Barbara Bonino . “Inizia oggi – ha esordito Maccanti - un percorso ben preciso di confronto reciproco con tutti i nostri interlocutori, parallelamente ai tavoli tecnici già in corso. Partiamo con i trasporti e proseguiremo con la formazione professionale, l’agricoltura, le politiche sociali per offrire una visone organica del bilancio, che per la prima volta è stato approvato a fine dicembre: una vittoria per tutti, che consente di lavorare fin da ora attraverso una programmazione ben precisa. Certo non ci nascondiamo dietro a un dito: i 390 milioni di euro di minori entrate statali sul bilancio di previsione 2011 sono costati molti sacrifici. Abbiamo cercato di non apportare tagli lineari, ma di razionalizzare senza rinunciare ai servizi per i cittadini. Alla luce di questa situazione, apriamo le porte dei nostri uffici a tutti i nostri interlocutori proprio per riflettere su criticità e soluzioni concrete”. Dopo aver illustrato nel dettaglio i capitoli di bilancio relativi ai trasporti, l’assessore Bonino ha presentato alle Province “ la proposta di creazione di un´agenzia per la programmazione del servizio di trasporto locale. E´ indispensabile infatti – ha spiegato - un maggiore coordinamento perchè attualmente i servizi di trasporto su ferro e su gomma vengono gestiti da Regione e Province su binari paralleli, mentre servirebbe una programmazione condivisa per evitare sprechi e migliorare l´efficienza complessiva. La proposta non rispecchia una volontà di centralizzazione, ma anzi va nella direzione di un maggiore coinvolgimento degli enti locali" L’assessore Quaglia ha sottolineato “ l’esigenza nei prossimi mesi, anche ai fini dell’approvazione dell’assestamento di bilancio, di ridurre l’indebitamento regionale e di lavorare sul piano di rientro. C’è da parte nostra – ha aggiunto - la massima disponibilità ad individuare percorsi di collaborazione, come quelli già attuati nei mesi scorsi. In particolare insisteremo per ottenere la regionalizzazione del Patto di Stabilità, che costituisce una forte garanzia a favore dei nostri Comuni e rappresenta un modello di grande interesse per il sistema Piemonte”.  
   
   
SICILIA: DATI DISTE CONFERMANO GERMINALI SEGNI RIPRESA  
 
Palermo, 7 febbraio 2011 - "I dati Diste presentati oggi mostrano che i segnali di ripresa della nostra economia, seppur iniziali sono tangibili. Dobbiamo partire da questi e dare fiducia ai tanti siciliani che dimostrano coi fatti che sono in grado di sbracciarsi le maniche e reagire alla crisi". Lo ha detto il 3 febbraio l´assessore per l´Economia, Gaetano Armao, intervenendo alla presentazione del 35esimo Report Sicilia realizzato da Diste Consulting all´Universita´ di Palermo. "Sono ormai numerosi gli studi - ha spiegato l´assessore - che dimostrano l´esistenza di certi, seppur germinali, segnali di ripresa. Riguandano la nascita di nuove imprese, soprattutto giovanili, la penetrazione delle esportazioni in nuovi mercati, come la Russia e l´America meridionale, l´aumento del Pil, che per quanto insufficiente e´ superiore a quello delle altre regioni meridionali". "Purtroppo, dobbiamo registrare - ha proseguito Armao - una posizione contraria che il governo nazionale continua a dimostrare in vario modo. Ad esempio il c. D. Piano per il sud, pensato a parole per sostenere le regioni meridionali, ha al suo interno contenuti e intendimenti che nei fatti finiranno col drenare risorse a favore del nord. Un esempio emblematico e´ l´utilizzo di questi fondi, previsti espressamente per il Meridione, per sostenere i costi della informatizzazione delle prefetture o della giustizia, materie per le quali deve provvedere lo Stato". "E´ chiaro l´intendimento del governo nazionale a trazione leghista - ha aggiunto Armao - di danneggiare la Sicilia. La comunicazione che ci e´ giunta del diniego alla convocazione del comitato di sorveglianza del Par Fas della Sicilia 2007-2013 che avevamo esplicitamente e formalmente richiesto al Ministero per lo Sviluppo economico, e´ l´ennesima dimostrazione di tale atteggiamento". "Il governo regionale - ha concluso - prosegue nella sua opera di risanamento dei conti e di snellimento delle procedure i cui punti qualificanti sono il disegno di legge sulla semplificazione burocratica che sara´ in aula all´Ars la prossima settimana, il credito d´imposta, che sara´ pienamente operativo a fine marzo, la rimodulazione dei Fondi Fas e Por, attraverso la semplificazione e la riduzione a poche e significative linee d´intervento".  
   
   
PROGRAMMA POIN, VENDOLA SCRIVE A CALDORO  
 
Bari, 7 febbraio 2011 - Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha scritto il 3 febbraio una lettera al Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro per chiedere l’individuazione di “idonei correttivi (procedurali, normativi, operativi e gestionali)” al Programma Interregionale Poin “Attrattori culturali naturali e Turismo”. “Il Programma – scrive Vendola - previsto dall’attuale Qsn - Quadro Strategico Nazionale 2007/2013, è caratterizzato da forti elementi di innovazione e sperimentazione, di fatto costituendo il primo strumento di programmazione adottato dallo Stato Italiano con un vasto ambito di applicazione interregionale, che è esteso a tutte le Regioni dell’Obiettivo Convergenza e contemporaneamente (attraverso l’omologo Programma Attuativo Interregionale Fas) a tutte le Regioni dell’aggregato geografico Mezzogiorno”. Secondo Vendola “tali aspetti hanno indubbiamente gravato sui tempi di avvio e sulla individuazione di idonee procedure, nonché sulla gestione, che si è rivelata più faticosa del previsto, tanto da consentire l’approvazione del Programma (con decisione comunitaria) solo ad ottobre del 2008, a ben due anni dall’inizio del ciclo di programmazione corrente. Questo ritardo si è associato poi ad una governance complessa che solo di recente ha raggiunto uno status di funzionamento sufficientemente adeguato ai compiti assegnati, tenendo anche conto delle ripetute discontinuità prodotte dall’alternanza degli esecutivi e delle riorganizzazioni interne che hanno interessato la Regione Campania e, di conseguenza, la stessa Autorità di Gestione”. “A fronte delle suddette criticità – continua Vendola – l’impianto strategico del programma conserva ancora oggi tutta la sua attualità e validità, riscontrabile attraverso i pur iniziali risultati che le Amministrazioni centrali e regionali coinvolte hanno potuto sino ad oggi conseguire, evitando l’applicazione del meccanismo di disimpegno automatico alla scadenza del 31 dicembre 2010. All’indomani dell’adozione della Deliberazione del Cipe intervenuta lo scorso 11 gennaio, attuativa del c.D. “Piano Nazionale Sud”, e con particolare riferimento al punto 7 (Indirizzi per l’accelerazione e la riprogrammazione della spesa dei fondi strutturali 2007-2013), appare evidente che l’attuale stato di avanzamento del Programma in oggetto espone le Amministrazioni interessate al rischio di misure pesanti che ne impediscano il raggiungimento delle finalità ad esso sottese”. Peraltro, un’eventuale riprogrammazione “tout court”, senza essere accompagnata “da obiettivi chiari e decisioni adeguate e condivise (a carattere procedurale ed attuativo), vanificherebbe gli sforzi sinora profusi e cagionerebbe la possibile perdita di ingenti risorse economiche”. Si pone allora l’esigenza, secondo il Presidente della Regione Puglia, “di provvedere tempestivamente all’adozione di correttivi (se non proprio modifiche sostanziali) al Programma ed al relativo processo di attuazione, che tuttavia mantengano ben saldo l’obiettivo finale di incrementare l’attrattività turistica del Mezzogiorno, attraverso il pieno utilizzo del montante finanziario appostato, a valere su molteplici interventi collegati tra loro con modalità sistemiche, non esclusivamente di carattere culturale o ambientale”.  
   
   
BOLZANO: INCARICHI A TEMPO PER I MANAGER PUBBLICI, FIRMATO L´ACCORDO  
 
 Bolzano, 7 febbraio 2011 - L´assessore Roberto Bizzo ha firmato il 4 febbraio, assieme ai vertici di Manageritalia, l´accordo grazie al quale gli incarichi dirigenziali nelle società in house di proprietà provinciale diventano a tempo determinato. "Si tratta di una buona intesa - sottolinea Bizzo - che migliora la governance delle società". L´accordo sottoscritto dall´assessore Roberto Bizzo, e da Helmuth Gschnell e Massimo Biaschi in rappresentanza di Manageritalia, una delle principali organizzazioni di riferimento delle alte professionalità del terziario, riguarda il trattamento economico-giuridico dei dirigenti di società in-house a completa partecipazione provinciale. Gli incarichi dirigenziali già in essere vengono trasformati da incarichi a tempo indeterminato ad incarichi a tempo determinato (3 anni), con l´introduzione tuttavia di una clausola di salvataggio che prevede, in analogia a quanto è stabilito per i dirigenti pubblici, che parte dell´indennità si trasformi in elemento fisso di stipendio nel momento in cui l´incarico non venisse rinnovato. Tutti i nuovi incarichi, invece, verranno conferiti a tempo determinato, sempre su base triennale, con la possibilità di riconferma o meno. Con l´intesa stipulata questa mattina, la Provincia guadagna il diritto di "valutare" i dirigenti delle società partecipate secondo il grado di raggiungimento degli obiettivi, e i dirigenti stessi si assicurano un trattamento economico adeguato anche in caso di mancata riconferma nel proprio ruolo. "L´accordo che abbiamo sottoscritto - commenta l´assessore alle finanze Roberto Bizzo - rappresenta un passo importante per migliorare la governance delle società in house della Provincia perchè sancisce che i manager pubblici non sono più inamovibili. Mi pare, inoltre, che l´intesa sia fondata su principi di equità. Da una parte i consigli di amministrazione delle società partecipate guadagnano il diritto di valutare i propri dirigenti e decidere sul loro rinnovo o meno scaduti i 3 anni dalla nomina, e dall´altra i dirigenti che avevano un incarico a tempo indeterminato hanno una buona parte dello stipendio garantita anche in caso di mancato rinnovo".  
   
   
INDUSTRIA ABRUZZESE: CHIODI, CONSORZIO UNICO PER LO SVILUPPO PRESENTATA LA LEGGE DI RIFORMA CHE OGGI VA IN GIUNTA  
 
 Pescara, 7 febbraio 2011 - Un unico ente pubblico economico chiamato a fornire i servizi alle imprese e costituito tramite fusione dei consorzi industriali esistenti. E´ questo il punto chiave della nuova legge di riforma, presentata il 5 febbraio a Pescara dal presidente della Regione Gianni Chiodi e dal vice presidente e assessore allo Sviluppo Economico Alfredo Castiglione. "I consorzi sono orientati verso un modello di gestione ormai superato - ha esordito il Presidente Chiodi - la gestione delle aree industriali non è più una attività essenziale, ma si deve puntare di più e meglio sulla capacità di fornire servizi. E in questo senso la nuova legge, che sarà portata lunedì in Giunta - ha proseguito Chiodi - si propone di ottimizzare la fornitura degli stessi. Secondo la legge di riforma, la Regione avrà come competenza esclusiva la programmazione, con particolare riferimento all´elaborazione e attuazione delle politiche per lo sviluppo, al supporto della ricerca e dell´innovazione, allo sviluppo e alla commercializzazione e internazionalizzazione, mentre la pianificazione delle aree produttive sarà di competenza delle Province e dei Comuni, in funzione della programmazione regionale. Ma il punto più importante della legge è garantire l´erogazione di servizi alle imprese. In particolare, servizi essenziali, servizi per la sostenibilità ambientale e servizi innovativi". Il Presidente Chiodi ha ringraziato i Commissari nominati dalla Regione "che hanno svolto un ottimo lavoro, fornendoci dati utili, decisivi per concludere che, a questo punto, l´accorpamento in un unico ente è ormai indispensabile per evitare sprechi e dispersioni". Secondo l´articolato della legge il soggetto unico gestore avrà un´assemblea generale, un amministratore unico e un collegio dei revisori del conti e opererà nei comprensori tramite le strutture organizzative già esistenti che diverranno quindi sedi periferiche. Prevista anche una consulta territoriale che esprimerà pareri non vincolanti ma obbligatori e che sarà composta da rappresentanti delle imprese e degli Enti locali. La legge presenta anche un altro punto interessante nella disciplina delle aree produttive ecologicamente attrezzate (Apea) favorendo la realizzazione di aree produttive caratterizzate da una particolare qualità ambientale. Giudizio favorevole sulla riforma è stato espresso Presidente di Confindustria Chieti Paolo Primavera. "La legge di riforma dei consorzi industriali rappresenta una svolta epocale, e allo stesso tempo necessaria. Si tratta di un impegno preso con gli elettori in campagna elettorale, nell´ambito di un miglioramento generale del sistema regionale che stiamo portando avanti da tempo". L´assessore allo Sviluppo Economico della Regione Abruzzo Alfredo Castiglione ha sottolineato l´importanza della nuova legge, anche nell´ottica di quella sburocratizzazione che crea problemi e rallenta il lavoro di governo. "La legge di riforma va nella direzione dell´ottimizzazione dei servizi. Non più finanziamenti a pioggia per macchinari e capannoni, ma una politica oculata per arrivare alla creazione di Poli d´Innovazione, Reti d´Impresa e Cluster che successivamente saranno normati con leggi e regolamenti, che ci apprestiamo ad approvare. Con questa importante riforma, vogliamo far sì che l´Abruzzo non sia più la Regione dei consorzi. L´abbandono del sistema dei vecchi consorzi industriali, persegue - ha aggiunto ancora Castiglione - anche l´obiettivo del superamento di quelle politiche localistiche e campanilistiche che sono di ostacolo ad un nuovo modello di sviluppo. La creazione di un unico soggetto che accorpi gli attuali consorzi, rappresenta un passaggio inevitabile, nell´ambito della nuova geografia industriale ed economica che questa Regione vuole potenziare, di pari passo con un modello integrato di sviluppo economico del territorio". Auspicando l´approvazione in Consiglio nel più breve tempo possibile, l´assessore ha sottolineato come l´obiettivo sia quello di arrivare alla riforma dei consorzi entro dieci, massimo undici mesi (considerando la scadenza del mandato dei Commissari), sperando nella collaborazione delle parti in causa, e senza quelle resistenze e opposizioni localisti che che ci sono state in passato. L´ assessore allo Sviluppo Economico Castiglione ha successivamente sottolineato come l´Abruzzo sia tra le Regioni in Italia ad aver già deliberato la riforma dei consorzi industriali. "Gli ultimi Bandi Comunitari Por Fesr - ha concluso Castiglione - vanno nella direzione del miglioramento e del potenziamento degli investimenti a favore del capitale umano e della società della conoscenza, e non a caso un quotidiano prestigioso come il Sole 24 Ore ha posto la nostra Regione tra le prime in Italia in termini di utilizzo dei Fondi Comunitari, in linea con le nuove strategie comunitarie che promuovono modelli di sviluppo intelligenti, sostenibili e inclusivi, e quindi capaci di generare produttività e coesione sociale, come appunto i Poli di Innovazione e i Poli sulla Ricerca e i Servizi". Castiglione ha concluso il suo intervento, spiegando che il Consorzio Pescara-chieti verrà messo in liquidazione. La sua posizione sarà però stralciata e non entrerà nel progetto di fusione con gli altri consorzi regionali.  
   
   
MONTAGNA FVG: APPROVATO DDL CON ISTITUZIONE UNIONE COMUNI  
 
Trieste, 7 febbraio 2011 - I Comuni interamente o parzialmente montani del Friuli Venezia Giulia, limitatamente alle province di Udine e Pordenone, saranno aggregati in otto Unioni montane, ognuna delle quali corrisponde ad un ambito associativo omogeneo secondo criteri di unità territoriale, economica e sociale. Nell´area del Collio, ritenuta poco similare all´area delle Prealpi Giulie e priva delle caratteristiche necessarie a costituire un´entità a se stante, le funzioni già di competenza dalla Comunità montana del Torre-natisone-collio saranno esercitate dalla Provincia di Gorizia che, al pari di quella di Trieste, ha dimostrato di essere in grado di svolgerle sul Carso. L´esecutivo regionale, infatti, ha approvato oggi lo schema di disegno di legge presentato dall´assessore alle Autonomie locali Andrea Garlatti e denominato ´´Razionalizzazione e semplificazione dell´ordinamento locale in territorio montano. Istituzione delle Unioni dei Comuni montani´´. L´unione montana sarà basata sul modello consolidato delle unioni di Comuni, con alcune peculiarità quali la costituzione e l´esercizio obbligatorio delle funzioni già svolte dalle Comunità montane, l´esercizio di funzioni sovracomunali e la costituzione di due organi di governo principali (presidente ed Assemblea). Il funzionamento delle Unioni sarà caratterizzato dal trasferimento del personale delle Comunità montane e dei Comuni in capo al nuovo ente in relazione alle funzioni delegate. Semplificazione anche dal versante finanziario grazie all´attribuzione diretta dei trasferimenti ordinari alle Unioni con relativo snellimento delle pratiche contabili. Ai quattro commissari delle Comunità montane spetterà il compito di precostituire, sia pure in forma provvisoria, l´organizzazione delle nuove Unioni in modo da consentirne l´immediata funzionalità e ridurre le lacune determinabili in fase transitoria. A questo proposito, il Piano di organizzazione e gestione dei servizi conterrà l´intero disegno del nuovo apparato amministrativo che, per le Comunità montane Torre-natisone-collio, Gemonese-val Canale-canal del Ferro e Friuli occidentale, sarà integrato da un progetto di scissione che individua i beni da attribuire e il personale da trasferire alle nuove Unioni montane.  
   
   
COMUNITA´MONTANE D’ABRUZZO: STOP A COMMISSARIAMENTO ENTRO 3 MESI NESSUN COMPENSO PER ESPLETAMENTO INCARICHI  
 
Pescara, 7 febbraio 2011 - In merito alle notizie di stampa relative alla nomina di Antonio Infantino a commissario della nuova Comunità Montana "Montagna Sangro Vastese", l´assessore agli Enti Locali, Carlo Masci,per evitare strumentalizzazioni chiarisce che "la Regione Abruzzo, nell´ottica di portare avanti il processo di riordino delle Comunità Montane in attuazione della Legge regionale n. 10/2008, ha ridotto il numero delle stesse da 19 ad 11, prevedendo, pertanto, lo scioglimento di otto di esse, in un´ottica di riduzione della spesa e di contenimento dei costi". Questo stesso criterio è stato utilizzato al fine di individuare i Commissari di nomina presidenziale, aventi ciascuno il compito di predisporre un´ipotesi di piano di successione tra gli enti preesistenti ed i nuovi, ad essi subentranti. "Le nomine - ha proseguito l´assessore - sono state effettuate indirizzando la scelta tra i segretari delle Comunità Montane in carica al momento del conferimento dell´incarico riducendo, in tal modo, i margini di discrezionalità. Inoltre, non è stato previsto alcun compenso per il suo espletamento. Nel caso specifico, Infantino è stato nominato in quanto segretario della Comunità Montana "Medio Sangro" con sede a Quadri, nucleo centrale della nuova Comunità Montana "Montagna Sangro Vastese". L´incarico, comunque, dovrà concludersi entro tre mesi e l´ipotesi di Piano di successione dovrà essere sottoposta al vaglio del presidente della Regione, Gianni Chiodi, al quale spetta ogni decisione in merito.  
   
   
COMUNITÀ MONTANE, RIUNITO IN CAMPANIA IL TAVOLO INTERASSESSORIALE  
 
 Napoli, 7 febbraio 2011 - Continuano a palazzo Santa Lucia le riunioni del Tavolo Interassessoriale istituito dalla Giunta regionale con il compito di elaborare proposte per il superamento delle crisi e la salvaguardia dei livelli istituzionali, in particolare nei settori dell’ambiente e idraulico-forestale. Il 3 febbraio si è discusso delle partecipate impegnate nel comparto dell’ambiente, il 4 febbraio è stata la volta delle Comunità montane della Campania e delle difficoltà che attraversano a seguito dei provvedimenti nazionali, sia sotto il profilo del pagamento del proprio personale dipendente che in relazione all’erogazione dei servizi sinora assicurati dagli operai idraulico-forestali. La riunione di oggi, coordinata dall’assessore alle Risorse umane e Autonomie locali Pasquale Sommese, ha visto la partecipazione del vicepresidente con delega al Turismo Giuseppe De Mita, degli assessori all’Agricoltura Vito Amendolara, ai Lavori Pubblici Edoardo Cosenza, al Bilancio Gaetano Giancane e al Lavoro Severino Nappi. Nel corso dell’incontro, è stata ribadita la volontà di costruire un percorso che, in sede di decentramento amministrativo, riesca ad individuare soluzioni utili per valorizzare al meglio le funzioni di difesa della montagna e del settore idraulico-forestale.  
   
   
APPENNINO PARMENSE: APERTO IL CANTIERE SUL FUTURO A LANGHIRANO PRIMA TAPPA DELLA CONFERENZA SULLA MONTAGNA PROMOSSA DALLA PROVINCIA CON LE COMUNITÀ MONTANE. FARE DELLA MONTAGNA UN VOLANO DELLA NUOVA ECONOMIA VERDE  
 
 Parma, 7 febbraio 2011 – “La montagna rappresenta oggi un’emergenza nazionale che va riconosciuta a tutti i livelli”. E’ a una presa di coscienza che invita Giordani Bricoli, presidente della Comunità montana est, nel suo intervento di apertura della Conferenza promossa dalla Provincia. Una conferenza per il futuro dell’Appennino, molto partecipata da amministratori locali e provinciali e dagli operatori economici del territorio, un appuntamento importante che ha dato avvio al percorso che il 4 febbraio da Langhirano, poi il 4 marzo a Borgotaro e infine l’11 marzo a Parma, sfocerà nel cantiere delle nuove politiche della montagna. “La nostra realtà vive in uno stato di salute precario che necessita di interventi drastici e rapidi” ha detto Bricoli “Servono politiche strutturali e garanzie per la presenza dei servizi, in modo da superare il divario che per noi significa sopravvivenza”. Accanto alle richieste agli enti sovra ordinati, sulle grandi opere infrastrutturali in primis, il presidente della Comunità montana Est e sindaco di Neviano individua anche un nuovo impegno degli Enti locali negli ambiti delle fonti rinnovabili, sulla razionalizzazione istituzionale e la gestione associata di funzioni. “Le Comunità montane rappresentano il radicamento territoriale e, nella loro trasformazione in Unioni, devono continuare a esistere. – ha detto il vicepresidente Pier Luigi Ferrari – E’ da quella esperienza che occorre trarre la volontà di essere protagonisti. Di fronte alle difficoltà e al disinteresse dobbiamo reagire intelligentemente. Ci sono scenari nuovi che ci richiamano a nuove responsabilità, a fare squadra. Oggi avviamo un percorso che ci porterà a disegnare una strada e un fronte unico per realizzare i nostri progetti”. Impossibile in una giornata come quella di oggi non parlare delle novità sul federalismo. Le cita Luigi Bassi, presidente dell’Unione delle Valli del Taro e del Ceno: “sono preoccupato di fronte a quello che viene avanti perché non c’è un riconoscimento delle peculiarità e specificità della montagna”. Del ridisegno istituzionale ha parlato Stefano Bovis, sindaco di Langhirano: “Dobbiamo ragionare dei principi su cui si fonda a partire dalla solidarietà fra enti e territori che non può essere unilaterale e va rispettata. Poi dobbiamo evitare la duplicazione di funzioni e pensare anche a gestioni associate fra coppie di comuni”. Un grido di allarme a difesa del Parco regionale dei Cento Laghi l’ha lanciato il suo presidente e sindaco di Monchio Claudio Moretti: “ Il parco ha fatto molto bene alle terre alte e al sistema Appennino – ha detto Moretti - Abbiamo avviato processi per il contenimento dei costi e stiamo realizzando nuove iniziative”. Dei problemi aperti dallo spopolamento dei luoghi ha parlato Corrado Mansanti a nome del gruppo di amministratori che ha lavorato ad alcune idee, come l’accesso a contributi per le famiglie in modo che possano continuare a risiedere in montagna, sull’esempio del trentino, o il finanziamento per il recupero dei castagneti così presenti nelel zone appenniniche. Due le testimonianze di operatori della zona: quella di Carlo Malini, gestore di una “piccolissima impresa” il rifugio Lagdei, che ha parlato della propria esperienza, di come sia possibile fare impresa in montagna valorizzando i prodotti locali, e rispettando il territorio. Marco Ferrari invece, titolare di un prosciuttificio di Lagrimone ha raccontato del “patto” stretto fra gli undici prosciuttifici presenti nella zona per comprare e vedere i servizi in comune. “Cosa cerchiamo? Cose indispensabili come le reti telematiche e la collaborazione che fin qui le istituzioni ci hanno garantito” ha detto l’imprenditore. Moltissimi i contributi del dibattito: il sindaco di Corniglio Massimo De Matteis, favorevole al passaggio da Comunità montana est ad Unione. Lino Franzini presidente del Comitato per la Diga di Vetto e la fondovalle Val d’Enza, che ha caldeggiato queste opere. Emilio Pigoni, vicesindaco di Palanzano, che ha parlato della difficoltà a reperire le risorse. Il sen. Fabio Fabbri che ha toccato molte questioni, dalla legge sulla montagna - a cui aveva lavorato e ancora non applicata - alla necessità di un piano per il risanamento idrogeologico, all’Università della montagna - una proposta a cui dare corso. Fabbri ha anche ribadito la sua contrarietà alla realizzazione delle Apea a Collecchio e Langhirano. Massimo Pinardi ha invece parlato dei rapporti e relazioni fra l’Appennino e il capoluogo. Il sindaco di Berceto Luigi Lucchi ha ragionato, a partire dalla mancanza di risorse, della necessità di contenere gli sprechi - rischio che si può correre con le unioni - e la burocrazia, vero ostacolo agli insediamenti in montagna. Lucchi ha anche proposto di verificare la possibilità di una unica Comunità Montana a cui far seguire le associazioni di comuni a seconda delle loro esigenze. Daniela Torri ha presentato un documento elaborato dal partito Democratico della zona. Giorgio Bersellini ha spiegato i vantaggi delle nuove fonti energetiche in particolare delle caldaie a cippato. Gli ultimi interventi sono stati del sindaco di Calestano Maria Grazia Conciliatori, di Serena Brandini assessore di Tizzano e del sindaco di Lesignano Giorgio Cavatorta. Dopo le comunicazioni di due tecnici: Paolo Matiussi responsabile Servizio programmazione territoriale della Regione e Alessandro Daraio, che ha elaborato il documento con cui si è arrivati alla conferenza e che fornisce la base di discussione, le conclusioni sono state di Tiberio Rabboni assessore all’Agricoltura. “Bisogna reinventarsi una politica per la montagna – ha detto Rabboni - facendone un volano della nuova economia verde, ambito in cui si sta aprendo un mercato enorme. Questo vuol dire fonti di energie rinnovabili, turismo rurale e verde, prodotti di alto contenuto naturale legati alla tradizione e alla qualità del territorio. E poi abbiamo bisogno di collegare la montagna a delle reti ad alto valore aggiunto, come le reti della formazioni superiore, universitaria, dei servizi ospedalieri, della comunicazione. Occorre anche rendere più produttive le risorse pubbliche che ci sono. La nostra iniziativa tende a spingere i piccoli e medi Comuni a mettersi in unione e gestire i servizi comunali per poterli garantire con minore risorse. Questa è la missione affidata alle Comunità montane a cui abbiamo chiesto di diventare Unioni. Da questo punto di vista il 2011 sarà l’anno decisivo. La Regione c’è per accompagnare lo sforzo dei comuni , ma bisogna scegliere”. Info: www.Provincia.parma.it/montagna2011/    
   
   
MILANO, INDAGINE IPSOS: SENSO CIVICO IN CALO PER 7 SU 10.  
 
 Milano, 7 febbraio 2011 - Quasi sette milanesi su 10 (67%) pensano che il senso civico sia diminuito negli ultimi anni, ma che l’educazione (45%) sia più efficace dei controlli sul territorio (22%) e della repressione (13%) per rafforzare il rispetto degli altri. I comportamenti maggiormente stigmatizzati sono le ‘bustarelle’ in cambio di favori (30%), l’evasione fiscale (30%), l’abbandono dei rifiuti in un luogo pubblico (10%) e l’assenza dal lavoro per ‘falsa’ malattia (9%). Il detto “Milano col cuore in mano” non è più attuale per il 60% degli intervistati, secondo cui la città è sempre più chiusa in se stessa e sempre meno capace di occuparsi degli altri, ma il 47% continua ad aiutare il prossimo con donazioni e offerte, rimaste invariate anche in tempo di crisi. In campo ambientale, la raccolta differenziata è un indicatore di senso civico per l’81% del campione: il 78% vorrebbe che la differenziazione dell’umido venisse estesa a tutta la città, mentre il 61% ritiene che le multe condominiali siano utili per incentivare i cittadini a un maggior impegno in tal senso. Sono alcuni dei dati dell’indagine Ipsos “Il senso civico dei milanesi 2011” realizzata su un campione di 700 maggiorenni residenti in città e presentata a Palazzo Marino dal Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, dal consigliere comunale Carlo Montalbetti e dal Presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli, insieme alle Associazioni civiche promotrici: Comieco, Amici di Milano, Assoedilizia, Associazione Stak, City Angels, Coordinamento Comitati milanesi, Legambiente. “La ricerca evidenzia che, a differenza di altre realtà italiane – ha detto il Presidente Pameri – a Milano c’è la percezione diffusa della sanzione: quando ci si allontana dal giusto, infatti, si ha la consapevolezza che ciò è accaduto e non, invece, la convinzione che la strada sbagliata sia normale o addirittura la migliore. I dati sulla ‘virtù civica’, che è tale solo se è orientata alla comunità, vanno letti alla luce della condivisione dei diritti e dei doveri, con l’auspicio di un cambiamento di mentalità: sarebbe opportuno che tutti sentissimo che la città è ‘nostra’ quando rispettiamo un dovere, e ‘di tutti’ quando rivendichiamo un diritto, non viceversa come purtroppo qualcuno pensa”. “Questi numeri sono un richiamo alla responsabilità di chi amministra – ha commentato il Presidente Manfredi Palmeri – a partire da alcuni ambiti presi in esame, come il volontariato e l’ambiente: le istituzioni devono intervenire quando i comportamenti non corretti dei singoli colpiscono altri soggetti, soprattutto se più deboli; le stesse istituzioni, però, devono essere degne delle azioni virtuose dei cittadini, facilitandone e favorendone la libera espressione attraverso strumenti legislativi e la trasmissione di messaggi educativi positivi e coerenti”. “Registriamo un segnale di ’allarme rosso’ per la moralità pubblica – ha detto il consigliere Carlo Montalbetti – ossia la capacità della comunità di salvaguardare alcuni valori fondamentali che sono il terreno fertile per la civile convivenza. Un nuovo patto per rilanciare Milano deve ricostruire, quindi, un clima di autentica solidarietà: ci deve essere coerenza tra le dichiarazioni di principio e i comportamenti individuali, soprattutto per chi occupa cariche pubbliche che deve avvertire sempre la responsabilità dell’esempio”. Alla presentazione dell’indagine Ipsos sono intervenuti anche Achille Colombo Clerici Presidente di Assoedilizia, che ha proposto l’intitolazione di un monumento al cittadino milanese, e Salvatore Crapanzano Presidente del Coordinamento Comitati milanesi.  
   
   
CAMPANIA: PARTECIPATE, RIUNITO IL TAVOLO INTERASSESSORIALE. CABINA DI REGIA PER SALVAGUARDIA LIVELLI OCCUPAZIONALI E RAZIONALIZZAZIONE ATTIVITÀ  
 
Napoli, 7 febbraio 2011 - Si è riunito il 3 febbraio a palazzo Santa Lucia il Tavolo Interassessoriale istituito dalla Giunta regionale con il compito di elaborare proposte per il superamento della crisi delle imprese del settore dell’ambiente, la collocazione degli lsu e la salvaguardia dei livelli occupazionali. Al primo incontro, coordinato dall’assessore al Lavoro Severino Nappi, hanno preso parte gli assessori all’Ambiente Giovanni Romano, al Demanio, Patrimonio e Politiche sociali Ermanno Russo e alle Risorse umane e Autonomie locali Pasquale Sommese. Nel corso dell’incontro, è stata ribadita la volontà di salvaguardare i livelli occupazionali effettivamente sostenibili e di accompagnare gli interventi con politiche di riqualificazione, ricollocazione, autoimpiego e prepensionamenti. Su questi temi, nei prossimi giorni saranno convocate le parti sociali, per pervenire a soluzioni condivise. Una apposita Cabina di Regia verificherà la corretta attuazione degli indirizzi individuati per la soluzione della crisi, in linea con il piano di stabilizzazione finanziaria, che prevede un riordino complessivo delle partecipate regionali, le quali dovranno garantire efficienza ed economicità di gestione nel perseguimento delle missioni ad esse affidate, e un percorso di decentramento amministrativo. Per il perseguimento degli obiettivi indicati dalla Giunta, si interverrà su due versanti, economico-finanziario e amministrativo-organizzativo, anche allo scopo di ridurre e razionalizzare i costi e le attività, con lo strumento della "due diligence".  
   
   
MASSA E PRATO, ROSSI CHIEDE AL GOVERNO INTERVENTI ANTI-CRISI  
 
 Firenze, 7 febbraio 2011 – Il governo attivi la procedura di riconoscimento della provincia di Massa Carrara e del distretto tessile di Prato quali aree di crisi ai sensi dell’articolo 2 della legge 99/2009: lo chiede il presidente Enrico Rossi in una lettera inviata al ministro dello sviluppo economico Paolo Romani. L’articolo 2 prevede diverse tipologie di intervento per l’agevolazione degli investimenti produttivi, la riqualificazione e ristrutturazione delle aree di crisi industriale, l’internalizzazione e l’accrescimento della competitività del Made in Italy, l’attivazione di nuovi contratti di sviluppo, nonché incentivi per la riorganizzazione dei sistemi di impresa dei distretti industriali (con la garanzia di parità di accesso alle piccole e medie aziende) e forme di sostegno per le attività imprenditoriali (comprese le iniziative a gestione prevalentemente femminile, anche in forma cooperativa). Gli interventi sono disciplinati da appositi accordi di programma, con attuazione affidata all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa. Ecco il testo della lettera. “Caro Ministro, come da accordi telefonici le invio, in allegato, l’istanza per l’attivazione della procedura di riconoscimento della provincia di Massa Carrara e del distretto tessile di Prato quali aree di crisi ai sensi dell’articolo 2 della legge 99/2009. La informo che proprio nelle scorse settimane la Giunta Regionale ha approvato la Delibera 1156/2010 con cui si è avviata la procedura per l’accertamento di situazioni di crisi, con impatto significativo sulla politica industriale nazionale, dell’area pratese e della realtà di Massa-carrara. Tutti gli indicatori economici relativi al distretto tessile pratese evidenziano l’esistenza di una situazione che presenta le caratteristiche per essere identificata come una realtà in seria difficoltà. Lo stesso discorso vale, Signor Ministro, per la provincia di Massa Carrara che vive anch’essa una situazione di particolare pesantezza, soprattutto per la crisi delle imprese più rilevanti della zona, la Eaton ed i Nuovi Cantieri Apuani. Le scrivo quindi per sottolineare l’urgenza dell’intervento, alla luce delle preoccupanti dinamiche che coinvolgono queste due realtà. In queste zone la situazione occupazionale è drammatica e l’incertezza delle prospettive alimenta riflessi sociali ancora più acuti. Certo che comprenderà le ragioni della nostra richiesta, le invio i più cordiali e distinti saluti”.  
   
   
IN ARRIVO 24 MILIONI DI EURO PER L´EMERGENZA DEL DICEMBRE 2009. ALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA LA MEDAGLIA D´ORO PER L´IMPEGNO IN ABRUZZO  
 
 Bologna, 7 febbraio 2011 - Saranno sbloccati già nei prossimi giorni i 24 milioni di euro della seconda tranche di finanziamento per l’eccezionale ondata di maltempo che tra fine dicembre 2009 e inizio gennaio 2010 ha colpito tutto il territorio dell’Emilia-romagna, in particolare i nodi idraulici di Modena e Bologna, ma anche le aree costiere e appenniniche, e per la quale era stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale. Lo ha annunciato oggi il prefetto Franco Gabrielli responsabile del Dipartimento nazionale di protezione civile, a Bologna per la consegna alla Regione Emilia-romagna della medaglia d’oro per l’impegno profuso durante l’emergenza terremoto in Abruzzo. “Una conferma importante – ha detto l’assessore regionale alla sicurezza territoriale Paola Gazzolo – siamo pronti ad utilizzare queste risorse rapidamente perché i piani di intervento sono in fase di avanzata elaborazione. “ Al centro dell’incontro la necessità di un’azione comune per un rapido ripristino delle risorse per il settore, a partire da quelle del Fondo regionale di protezione civile (azzerate dal 2009 e che garantivano all’Emilia-romagna 9 milioni di euro all’anno per le emergenze regionali), ma, anche il rafforzamento, in un quadro di risorse comunque calanti, dei rapporti istituzionali ed operativi tra Regioni e Dipartimento nazionale. “Ho iniziato questo viaggio nelle Regioni – ha detto Gabrielli - partendo da un incontro con il presidente Errani nella sua veste di Presidente della Conferenza delle Regioni, con l’obiettivo di rendere ancora più saldo il rapporto di collaborazione che esiste tra Dipartimento di protezione civile e le realtà regionali”, mentre il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Bertelli ha illustrato la proposta da parte dell’Emilia-romagna di definire un “pacchetto” condiviso di obiettivi. “Idee e progetti di collaborazione – ha detto – che vanno oltre il tema pur importante delle risorse per rilanciare insieme alle altre Regioni e al Dipartimento il lavoro di prevenzione sul territorio nazionale”. Tra i temi affrontati, nell´incontro cui ha partecipato anche il direttore dell´Agenzia regionale di portezione civile Demetrio Egidi, anche quello della necessità di sbloccare le risorse del recente Accordo di programma tra Regione e Ministero dell’ambiente, congelate dal patto di stabilità: 154 milioni (64 dalla Regione e 90 dal Ministero) per decine di interventi sui versanti idraulici in tutte le province emiliano-romagnole. Altro tema in discussione quello del rifinanziamento della Colonna mobile nazionale e delle singole Colonne mobili regionali e la messa a punto di un progetto interregionale per le emergenze del fiume Po con il coinvolgimento di Emilia-romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto e la “regia” del Dipartimento nazionale di protezione civile.  
   
   
LIGURIA: DA GOVERNO NO A PROROGA TASSE PER POPOLAZIONI ALLUVIONATE DI VARAZZE E SESTRI PONENTE  
 
Genova, 7 febbraio 2011 - Fumata nera dalla Conferenza Unificata con il ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto. “Purtroppo non ci sono buone notizie”, riferisce l’assessore alle Finanze della Regione Liguria Pippo Rossetti. “Avevamo chiesto che gli alluvionati del 4 ottobre 2010- sostanzialmente le popolazioni della zona di Varazze e Sestri Ponente- potessero avere una proroga sul pagamento di tasse in scadenza il 15 dicembre 2010 chiedendo allo Stato di farsi carico solo della perdita di morosità ed interessi di chi non aveva fatto i versamenti entro il 15 dicembre scorso, ma in maniera ottusa questa richiesta non è stata accolta creando delle differenziazione tra i cittadini liguri e i cittadini di altre regioni governate dal centro destra”. Ancora più preoccupante, oltre al no al fondo per la non autosufficienza, è che il Governo non abbia ancora previsto alcuna modalità di attuazione dell’accordo stipulato con le Regioni il 16 dicembre scorso in cui si era impegnato a trasferire alle Regioni per le esigenze di finanziamento del trasporto pubblico locale, in un’ottica di attuazione del federalismo fiscale, una cifra che per la Regione Liguria ammonta a 30 milioni di euro. Nel decreto “Milleproroghe” speravamo di trovare già indicate le modalità di trasferimento ma il ministro Fitto i ha dichiarato che lo Stato non è in grado di dare attuazione a questo accordo creando due enormi problemi. Da una parte non fare chiarezza sull’entità dei trasferimenti statali su cui la Regione Liguria possa contare realmente e dall’altra la difficoltà, sottolineata anche dal presidente Errani, di mantenere tutti gli accordi presi in attuazione del federalismo fiscale. Siamo fortemente preoccupati e irritati per la ricaduta drammatica che tutto questo ha nell’immediato su tutte le regioni. Difficile è dialogare anzi direi impossibile con chi non vuole ascoltare e soprattutto con chi non vuole rispettare gli accordi presi”, conclude Rossetti.  
   
   
SI È INSEDIATO IN VALLE D’AOSTA IL CONSIGLIO TERRITORIALE PER L´IMMIGRAZIONE  
 
 Aosta, 7 febbraio 2011 - Si è svolta nel pomeriggio di venerdì 4 febbraio, nel Salone delle manifestazioni di Palazzo regionale, la prima riunione del Consiglio territoriale per l’immigrazione, l’organo di natura prefettizia, previsto dal Testo Unico Immigrazione (D.lgs. 286/1998 e ss.Mm.) e ricostituito con decreto del Presidente della Regione del 4 ottobre 2010, n. 334, preposto all’analisi delle esigenze e alla promozione, a livello locale, di interventi relativi al fenomeno migratorio. Il Consiglio, presieduto dal Presidente della Regione nell’esercizio delle Sue funzioni di Prefetto, è composto dall’Assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali, dal Sindaco del Comune di Aosta, dai rappresentanti della Amministrazioni periferiche dello Stato e dalle componenti sociali a vario titolo interessate al fenomeno migratorio: Organizzazioni sociali dei lavoratori, Organizzazioni rappresentative del mondo produttivo, Associazioni rappresentative degli immigrati e del mondo del volontariato. All’ordine del giorno del Consiglio erano iscritti vari punti. In apertura si è discusso sulle modalità di funzionamento dell’organo, prevedendo la costituzione di tre gruppi di lavoro tematici (politiche dell’occupazione, politiche sociali e abitative, politiche dell’integrazione culturale), coordinati dai dirigenti delle strutture dell’Amministrazione regionale competenti in materia e composti da tutte le componenti rappresentate in seno al Consiglio Territoriale. I gruppi di lavoro avranno il compito di animare la discussione e il dibattito in materia di immigrazione e di istruire le tematiche da portare all’attenzione del Consiglio Territoriale nelle sue riunioni periodiche. Gli altri punti all’ordine del giorno riguardavano alcune comunicazioni relative all’attività dello Sportello Unico per l’Immigrazione, in particolare sul Decreto di programmazione dei flussi di ingresso di lavoratori stranieri extracomunitari per motivi di lavoro subordinato non stagionale, e sulla attuazione della normativa in materia di effettuazione del Test di italiano per cittadini stranieri richiedenti il permesso di soggiorno Ce per lungo residenti. Infine il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione è stato informato che il Servizio affari di prefettura della Regione ha aderito, assumendo il ruolo di Antenna Regionale, al progetto Nirva (Networking Italiano sul Rimpatrio Volontario Assistito), progetto co-finanziato dal Fondo Europeo Rimpatri, che ha l’obiettivo di riorganizzare in un’unica rete nazionale le realtà pubbliche e private che, lavorando a vario titolo a diretto contatto con i migranti, sono in grado di informarli sull’opzione del Rimpatrio Volontario Assistito, una misura offerta ai cittadini stranieri che non possono o non vogliono restare nel paese ospitante e che desiderano spontaneamente ritornare nel proprio paese di origine, offrendo loro un aiuto finanziario e logistico, oltre che alla elaborazione personalizzata di un percorso di reinserimento nel paese di origine. Info: http://notes.Regione.vda.it/urp/urp.nsf/paginawebita?openform&codice=clv04022011  Al termine dell’incontro, nell’ambito del progetto europeo “Demochange, Cambiamento demografico nell’Arco alpino”, del quale la Regione Valle d’Aosta è partner, si è tenuto il Seminario sul tema “L’integrazione degli immigrati: che cos’è e come si misura”.  
   
   
ALLESTITO DALLA PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE CALABRIA, A ROSARNO, UN CAMPO CON MODULI ABITATIVI PER IMMIGRATI  
 
Catanzaro, 7 febbraio 2011 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ed il Sottosegretario alla Protezione Civile Franco Torchia hanno inaugurato a Rosarno un campo con 20 moduli abitativi destinati agli immigrati che lavorano nell’area della piana di Gioia Tauro. La struttura è operativa da lunedì e verrà gestita da un’associazione di volontariato che si è aggiudicata un bando pubblico. Ogni singolo modulo potrà ospitare sino a 5 persone. Il campo è stato realizzato dalla Protezione Civile della Regione Calabria, su un terreno dell’Area di Sviluppo Industriale, sito in contrada Testa dell’Acqua. “Si tratta di una prima risposta temporanea alle esigenze degli immigrati. C’è l’impegno della Regione per risolvere il problema in modo definitivo. Abbiamo recuperato, attraverso i fondi europei, risorse per circa 3 milioni di euro. Torneremo a Rosarno, assieme all’assessore Aiello per illustrare, con il Sindaco Elisabetta Tripodi, un progetto di socializzazione. E’ nostra intenzione coinvolgere i comuni vicini e creare in loco le condizioni per ospitare altri immigrati”. Soddisfatto il Sottosegretario alla Protezione Civile Franco Torchia, che ha parlato di “giornata importante per la Calabria. Abbiamo dato risposte concrete venendo incontro alle esigenze dei lavoratori immigrati che vivevano in condizioni poco umane. Come ha detto il Presidente Scopelliti si tratta di abitazioni temporanee, ma l’attenzione per risolvere l’atavico problema è massima”. All’inaugurazione erano presenti rappresentanti della Prefettura di Reggio Calabria, il consigliere regionale Luigi Fedele, il dirigente regionale della Protezione Civile Salvatore Mazzeo, associazioni di volontariato ed il primo cittadino di Rosarno Tripodi.  
   
   
PUGLIA: FIRMATO PROTOCOLLO PER FACILITARE CONCILIAZIONE VITA-LAVORO DELLE DONNE  
 
Bari, 7 febbraio 2011 - Ammontano a 1.000.000,00 di euro le risorse messe a disposizione dalla Regione Puglia per dare concretezza ai processi di conciliazione vita – lavoro e permettere alle donne occupate, dipendenti o imprenditrici, di usufruire di strumenti di flessibilità nel lavoro. Il budget regionale verrà incrementato grazie al co-finanziamento degli Enti Bilaterali (sono enti privati costituiti dalle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, in formula paritetica, di una determinata categoria professionale,ndr) interessati a prendere parte a questa sperimentazione, una fra le più innovative d’Europa. La sottoscrizione del Protocollo d’intesa, lunedì 7 febbraio alle ore 11, presso la Sala stampa della Presidenza regionale, tra l’Assessore Elena Gentile e il Presidente dell’Ente Bilaterale Artigianato Puglia (E.b.a.p.), dott. Dario Longo, rappresenta il primo passo per dare avvio al Tavolo di lavoro che avrà il compito di definire nel dettaglio le modalità di erogazione dei fondi e la quota di co-finanziameto da parte degli Enti bilaterali che vorranno aderire a questa iniziativa sperimentale. Tale misura, integrativa rispetto a quelle generali, messa a punto dalla Regione con il contributo degli Enti Bilaterali, permette alle lavoratrici, che intendano ricorrere all’astensione facoltativa per maternità, al part time per motivi di cura o ai congedi di cura familiare, di ottenere un’integrazione al reddito o un’integrazione contributiva previdenziale. In particolare, per le donne occupate nei settori di riferimento degli Enti Bilaterali che aderiranno all’iniziativa, sono previste tre tipologie di integrazione: • le madri in astensione facoltativa potranno fruire di un’integrazione al reddito fino alla concorrenza del 100% dello stesso per un periodo massimo di 8 mesi; • le lavoratrici madri, che ricorrono al part time nei primi tre anni di vita del bambino, hanno diritto a un’integrazione contributiva previdenziale per il versamento del 100% dei contributi; • le lavoratrici in congedo di cura familiare potranno godere di un’integrazione al reddito fino alla concorrenza del 100% dello stesso. È questo un altro step importante nel percorso di potenziamento delle risorse locali, intrapreso già da tempo dalla Regione, nell’ottica della concreta applicazione del principio di sussidiarietà tra soggetti istituzionali e partenariato sociale e della piena valorizzazione delle rispettive competenze.  
   
   
COMO, LA ´CITTÀ NELLA CITTÀ´ CRESCE ANCORA  
 
Milano 7 febbraio 2011 - Realizzare alle porte di Como, presso la Fondazione Cometa di via Madruzza 36, spazi ecocompatibili per l´accoglienza di minori in affido e la formazione dei giovani. È questo l´obiettivo dell´atto integrativo dell´Accordo di programma per il progetto ´La città nella città´ sottoscritto a Palazzo Pirelli tra Regione Lombardia, Provincia, Comune, Camera di Commercio di Como e la Fondazione Cometa. Presenti il presidente Roberto Formigoni, l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni, il sindaco Stefano Bruni, l´assessore al Bilancio e ai Trasporti della Provincia di Como Patrizio Tambini, il consigliere della Camera di Commercio Mauro Frangi e il presidente della Fondazione Cometa Innocente Figini. "Obiettivo di questo nuovo passo in avanti - ha spiegato Formigoni - è dare continuità e garantire strutture adeguate a un insieme integrato di servizi e azioni di accoglienza, sostegno, formazione e lavoro destinati ai giovani, realizzati secondo l´approccio dell´unità dell´esperienza e della presa in carico globale". Le attività previste in questo piccolo borgo vedranno il coinvolgimento attivo delle istituzioni pubbliche e private, enti non-profit, imprenditori, professionisti e famiglie del territorio. Il Piano Dei Lavori - Prosegue, dunque, l´intesa tra Regione Lombardia e le istituzioni pubbliche e private lariane sull´Accordo di programma sottoscritto il 24 luglio 2008 per realizzare il progetto ´La città nella città´. Il piano dei lavori prevede il completamento, entro il mese di dicembre del 2012, di un edificio ecocompatibile e certificato in classe energetica A nell´ambito del progetto regionale ´Enercittà´. "È una realizzazione all´avanguardia anche dal punto di vista dell´alimentazione energetica - ha spiegato ancora il presidente -, in grado di rispettare tutte le normative più avanzate europee. Anche per questo siamo orgogliosi di essere protagonisti di questa iniziativa". Il nuovo complesso a 4 piani - di cui è parte integrante la scuola professionale per 250 allievi intitolata a Oliver Twist, inaugurata da Formigoni nel mese di settembre del 2009, - comprenderà spazi per accogliere tre nuove comunità familiari, laboratori e botteghe artigiane, uno spogliatoio per il campo sportivo polivalente, piazzette e giardini. Le attività previste coinvolgeranno circa 350 bambini e ragazzi e oltre 400 persone tra operatori, collaboratori e volontari. Parte importante dell´atto integrativo dell´Accordo di programma è la continuazione dell´attività della Contrada degli artigiani, lo spazio per attività artistiche e tradizionali nel quale sono già stati avviati dal 2008 percorsi formativi dedicati alla falegnameria, alla tappezzeria, al restauro e alla decorazione per la sperimentazione del modello regionale di ´Bottega scuola´. Il costo degli interventi previsti nell´atto integrato dell´Accordo è di 7 milioni di euro, di cui 3,2 messi a disposizione da Regione Lombardia. La Presa In Carico Della Persona - "La ´Città nella Città´ - ha concluso Formigoni - vuole essere soprattutto un luogo di incontro e di condivisione delle idee. Noi vogliamo che tutti i giovani abbiamo la possibilità di crescere, studiare ed essere educati. Si tratta di una sfida alta e ambiziosa lanciata sia ai giovani, chiamati a cogliere l´occasione per mettersi in gioco, sia a tutti i soggetti ai quali spetta il compito di aiutare i ragazzi nel loro percorso di affermazione di sé. L´impegno della Regione è quello di attuare fino in fondo la sussidiarietà, liberando le energie emergenti di ciascuno e dell´intero tessuto sociale".