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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Maggio 2011
Politica
UE, LIBERTÀ DI MOVIMENTO: GERMANIA E AUSTRIA APRONO IL MERCATO DEL LAVORO AI NUOVI STATI MEMBRI  
 
Bruxelles, 4 maggio 2011 - Niente tsunami, alluvioni o inondazioni!Germania e Austria, che il 1 maggio hanno finalmente aperto le loro frontiere ai lavoratori provenienti da 8 nuovi Stati membri, non si aspettano massicci flussi migratori. Secondo i deputati l´apertura del mercato del lavoro aiuterà, invece, a colmare la domanda in alcuni settori e a far fronte alla carenza di lavoratori qualificati. "I vecchi Stati membri non hanno più paura della forza lavoro proveniente dai nuovi" ha dichiarato il deputato polacco di centro-destra Boguslaw Sonik. "Avremmo dovuto aprire il mercato del lavoro ancora prima" si è rammaricata la democratica tedesca Nadja Hirsch. La Commissione europea assicura che "non c´è da aspettarsi una massiccia ondata migratoria diretta in Austria e Germania". La situazione attuale - Regno Unito, Irlanda e Svezia sono stati i primi paesi ad aprire il mercato interno del lavoro ai nuovi Stati membri, già dal primo giorno dell´allargamento Ue nel 2004. Gli altri paesi hanno aperto progressivamente le frontiere, mentre Austria e Germania, sfruttando a pieno il periodo di transizione di 7 anni, sono gli ultimi a farlo. Dei 10 paesi entrati a far parte dell´Unione nel 2004, solo Malta e Cipro non hanno subito restrizioni da parte di nessuno Stato dell´Europa a 15, mentre alcune limitazioni sono ancora previste per Romania e Bulgaria (che hanno aderito all´Ue nel 2007); 15 paesi hanno attualmente eliminato tali misure e il 31 dicembre 2013 sarà l´ultima data utile per tutti gli altri. Cosa ne pensano i deputati... Abbiamo raccolto l´opinione di alcuni parlamentari provenienti da paesi e schieramenti politici diversi, riguardo alla storica abolizione delle barriere lavorative di Germania e Austria. Ecco cosa ci hanno detto. L´europarlamentare polacco Bogusław Sonik (Ppe) parla della "fine di un´era" e di un "importante simbolo politico". "Finalmente i nuovi Stati membri sono messi alla pari dei vecchi" ha dichiarato. Secondo Sonik, anche se alcuni Stati hanno temuto a lungo l´apertura delle frontiere del lavoro, l´Ue ne ha sicuramente beneficiato. "I lavoratori specializzati polacchi hanno colmato la domanda in molti settori come l´agricoltura, l´assistenza sanitaria, l´informatica" ha spiegato. "E sono tornati in Polonia con una nuova attitudine verso il lavoro, e con un´esperienza che ha fatto la differenza anche nel mercato interno" ha aggiunto. Concludendo, il deputato ha sottolineato che tuttavia in Polonia, a causa della crisi economica, si sta attualmente sviluppando "una carenza di lavoratori qualificati in alcuni settori" e c´è forse bisogno "di ripensare il sistema dell´istruzione". La tedesca democratica Nadja Hirsch vede l´apertura delle frontiere del lavoro ai nuovi 8 Stati membri come "una grande opportunità" per la Germania che "soffre di una carenza di manodopera qualificata". Secondo uno studio dell´Agenzia federale tedesca per l´impiego citato dalla Hirsh, infatti, entro il 2025 la popolazione attiva in Germania diminuirà di 6 milioni e mezzo, assestandosi su circa 38 milioni. "Questa carenza non può essere compensata solo da un sistema di istruzione o formazione migliore, e neppure dalla maggiore integrazione delle donne e dal prolungamento dell´età lavorativa" ha spiegato. "Abbiamo bisogno della forza lavoro proveniente da altri paesi e avremmo dovuto aprire le frontiere ancora prima" ha concluso. Dal canto suo la deputata rumena socialista Corina Cretu, rappresentante di un paese che, insieme alla Bulgaria, dovrà ancora aspettare due anni per l´apertura completa delle frontiere del lavoro, ha messo in luce come " il mantenimento delle barriere impedisca all´Europa di sfruttare a pieno il potenziale della forza lavoro, rallentando così la ripresa dalla crisi economica". Ha sottolineato poi l´ingiustizia dell´essere ancora oggetto di restrizioni a 4 anni dall´adesione e ha concluso ammonendo sulla paura ingiustificata dell´immigrazione rumena: "il potenziale afflusso di manodopera verso gli Stati che hanno ancora restrizioni è sopravvalutato, visto che 2 milioni di rumeni lavorano già nei paesi europei che hanno abbandonato le pratiche discriminatorie ... E 100.000 sono già impiegati in Germania".  
   
   
UE, STRUAN STEVENSON: "QUESTIONE SICUREZZA IN IRAQ ANCORA APERTA"  
 
 Bruxelles, 4 maggio 2011 - Una piccola delegazione di deputati europei si è recata in l´Iraq settimana scorsa per incontrare il presidente della Repubblica Jalal Talabani, il consiglio di rappresentanza e altre autorità politiche. Al ritorno, il conservatore scozzese Struan Stevenson (Ecr), presidente della delegazione europea per le relazioni con l´Iraq, ci ha parlato delle sfide sulla sicurezza, del massacro di Ashraf e della necessità di una migliore rappresentanza delle diverse forze politiche nel governo. Onorevole Stevenson, siete appena tornati dall´Iraq. Qual era lo scopo di questa visita? Sono due anni che chiediamo di visitare il paese, ma la possibilità ci è sempre stata negata per questioni di sicurezza. Abbiamo insistito, perché la prima domanda che ogni iracheno ci rivolge è: "siete mai stati in Iraq?". Il non poter dare una risposta affermativa ci toglieva credibilità. Come è la questione sicurezza nel paese? È ancora estremamente delicata. Siamo stati prelevati all´ aeroporto da un convoglio di veicoli corazzati, con guardie di sicurezza in macchina, armate di mitra e pistole, e abbiamo dovuto indossare giubbotti antiproiettili. Ogni pochi kilometri c´era un posto di blocco, con cani che annusavano i bagagli e forze di sicurezza che perquisivano le macchina in cerca di esplosivi. Recentemente Al-qaeda ha cambiato strategia e ha messo le mani su un grosso carico di pistole con silenziatore. Adesso i terroristi fanno la coda ai posti di blocco insieme agli altri veicoli e quando i poliziotti si avvicinano per chiedere i documenti, sparano alla testa, unico punto non protetto dai giubbotti antiproiettili. In questo modo hanno ucciso 81 poliziotti solo nelle ultime due settimane e le forze armate sono estremamente nervose. Mentre ci stavamo dirigendo verso l´ambasciata polacca per incontrare gli ambasciatori dei paesi Ue, abbiamo visto un razzo sparato da Al-qaeda. Succede quotidianamente. Il più delle volte cercano di colpire l´ambasciata americana, stavolta il razzo è finito nel fiume Tigri. Avete visitato anche la regione autonoma del Kurdistan... Nel Kurdistan la situazione è completamente diversa. Si tratta di un´area molto sicura anche perché sono stati schierati oltre 100.000 000 Peshmerga - le forze armate della regione - a sorvegliare i confini, per impedire l´ingresso ai terroristi di Al-quaeda. L´economia è in crescita del 10% annuo. È un luogo dinamico, ci sono petrolio e gas in abbondanza ma, certo, i problemi non mancano. La minoranza cristiana, ad esempio, attaccata e oppressa dai terroristi in tutto l´Iraq, ha trovato rifugio nell´area. Così al momento ci sono dodici mila rifugiati senza alloggio, scuola, servizi igienici, assistenza sanitaria... Dobbiamo assolutamente aiutare il governo curdo che finora si è dimostrato molto generoso nel dare ospitalità a cristiani, oltre 20.000 arabi, turchi e varie altre minoranze, ora che le rivolte in Siria rischiano di causare migliaia di rifugiati curdi. Qual è il messaggio politico che porta al ritorno dal suo viaggio in Iraq? Sul fronte politico posso dire che l´accordo che ha istituito il governo di unità nazionale, non è stato rispettato. Gli impegni presi comprendevano il conferimento di ministeri chiave (difesa, sicurezza, interni) alle altre fazioni politiche. Finora queste cariche non sono state ricoperte e il primo ministro Nouri al-Maliki ha concentrato tutto il potere nelle sue mani. Questo naturalmente mina l´intero concetto di unità nazionale che il governo era chiamato a rappresentare. L´altra questione che ha dominato le nostre discussioni settimana scorsa è la strage di civili iraniani nel campo di Ashraf, dove si trovano dal 1986 i "Mujaheddin del popolo iraniano", gruppo di opposizione politica. Il Parlamento europeo ha approvato due risoluzioni su Ashraf, in cui si chiede al governo iracheno di trattare con umanità e in maniera non violenta i 3.400 dissidenti iraniani, stanziati lì da 20 anni. Eppure l´8 aprile, cinque divisioni dell´esercito iracheno hanno attaccato e ucciso 35 innocenti. Vogliamo che sia aperta un´indagine indipendente sulle circostanze del massacro e che i responsabili siano portati davanti alla giustizia internazionale, perché di crimine internazionale si tratta. Nel lungo termine bisognerà trovare una soluzione negoziale che potrà prevedere anche il rimpatrio verso i 27 paesi membri, visto che molte di queste persone erano rifugiati in Europa, ma prima di tutto l´esercito iracheno deve ritirarsi da Ashraf. Mi è stato chiesto dal rappresentante Onu a Baghdad di aprire le trattative con i leader dei "Mujaheddin del popolo iraniano" a Parigi. Andrò in Francia mercoledì prossimo e sto cercando di far discutere una risoluzione urgente nella prossima plenaria. Ha parlato del ruolo di Al-quaeda in Iraq… La morte di Osama Bin Laden potrebbe portare a un cambiamento nel paese? La sua morte è una buona notizia per il mondo. Odio la violenza, ma quando si ha a che fare con un mostro non c´è altra soluzione. Non sarebbe stato possibile catturarlo vivo. La sua morte è una grande vittoria per la libertà, la democrazia e la gente di libero pensiero. Purtroppo però questo non cambierà la situazione. Al-quaeda è molto attiva a Baghdad e nelle altre città irachene. È come tagliare la testa all´Idra: per ogni taglio ne spuntano altre quattro. Della delegazione partita in Iraq ha fatto parte anche il capo della delegazione dei deputati Pdl Mario Mauro, che è relatore per il Parlamento europeo del primo Accordo tra Ue ed Iraq.  
   
   
OPERAZIONI COMMERCIALI TRANSFRONTALIERE: LA COMMISSIONE EUROPEA PUBBLICA LO STUDIO DI FATTIBILITÀ DEL GRUPPO DI ESPERTI SUL DIRITTO EUROPEO DEI CONTRATTI  
 
 Bruxelles, 4 maggio 2011 - Un gruppo di esperti costituito dalla Commissione europea ha concluso oggi uno studio di fattibilità su una futura iniziativa relativa al diritto europeo dei contratti. La Commissione ha convocato il gruppo nell’aprile 2010, invitando professionisti del diritto, ex-magistrati e docenti universitari da tutta l´Unione europea, al fine di esaminare in che modo si possa migliorare il diritto contrattuale nell´Ue (Ip/10/595). Il gruppo si è riunito con cadenza mensile e ha dibattuto periodicamente il contenuto del proprio lavoro con rappresentanti dell’industria – incluse le piccole e medie imprese (Pmi) -, associazioni di consumatori e professionisti del diritto. Hanno seguito i lavori anche osservatori del Parlamento europeo e del Consiglio. Lo studio riguarda i principali problemi pratici di un rapporto contrattuale, quali le garanzie per prodotti difettosi e le norme che definiscono le clausole contrattuali abusive. Sulla base dello studio pubblicato oggi, le parti interessate potranno inviare reazioni e commenti ai singoli articoli predisposti dal gruppo di esperti fino al 1° luglio 2011. La Commissione terrà conto dei suggerimenti, così come degli esiti della consultazione pubblica conclusasi nel gennaio 2011 (Memo/11/55); in seguito, dovrà stabilire se ed in che misura il testo del gruppo di esperti possa fungere da punto di partenza per un’iniziativa politica sul diritto europeo dei contratti. «Dopo oltre dieci anni di intenso lavoro per l’Unione europea sul diritto contrattuale, sono grata ai membri del gruppo di esperti di aver consolidato, semplificato, modernizzato e sintetizzato in uno studio di fattibilità il lavoro preparatorio svolto finora. È peraltro positivo vedere che esperti di diritto contrattuale provenienti da culture giuridiche e settori professionali molto diversi hanno raggiunto un consenso su questo documento», ha dichiarato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria Ue per la Giustizia. «Il risultato del gruppo di esperti è senza dubbio un grande passo avanti verso un futuro strumento di diritto europeo dei contratti, a favore del quale si è espressa il mese scorso la commissione giuridica del Parlamento europeo. Questo studio mette a disposizione delle istituzioni europee una serie di strumenti per qualunque futura iniziativa in materia di diritto dei contratti. Prevedo di discuterne prossimamente con il Parlamento europeo, la futura presidenza polacca e le parti interessate per verificare se e come questa serie di strumenti possa fungere da fondamento per una successiva iniziativa politica sul diritto contrattuale nel prossimo autunno. Il mio obiettivo è che le Pmi e i consumatori possano avvalersi di uno strumento di diritto contrattuale accessibile a tutti, specialmente nelle operazioni commerciali transfrontaliere nel mercato unico.»  
   
   
EURONEST INAUGURATA L’ ASSEMBLEA PARLAMENTARE  
 
Bruxelles, 4 maggio 2011 - Euronest l’ Assemblea parlamentare, che riunisce i deputati rappresentanti eletti dai paesi dell´Ue orientale, ha tenuto la sua riunione inaugurale Martedì. Lo scopo di questa struttura è quello di fornire una dimensione parlamentare alla politica di vicinato orientale dell´Unione europea. "Abbiamo creato uno strumento potente oggi", ha detto il Co-presidente Euronest eletto Kristian Vigenin (S & D, Bg) al termine della riunione costitutiva. La riunione costitutiva dell´Assemblea parlamentare Euronest è stato aperta dal Presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek, il quale ha osservato che i processi di riforma democratica dei paesi partner orientali devono essere rafforzati. "I paesi stabili possono essere solo i paesi democratici: la democrazia è l´unico modo per la stabilità", ha detto. Egli ha aggiunto che l´Assemblea Parlamentare è stato fondamentale nel portare i cittadini di questa regione più unita. "Se vogliamo una maggiore cooperazione e una maggiore integrazione, dobbiamo iniziare con la cooperazione parlamentare, perché rappresenta i contatti tra le persone", ha detto. Le decisioni prese - L´assemblea parlamentare ha adottato e firmato il suo atto costitutivo, ha approvato il suo regolamento interno, ha istituito due gruppi di lavoro (sulla Bielorussia e del regolamento di procedura) e formata da quattro comitati (uno per gli affari politici, i diritti umani e la democrazia, uno per gli affari economici, ravvicinamento legislativo e convergenza con le politiche Ue, uno sulla sicurezza energetica e uno sulla cultura, l´educazione e società civile). Essa ha inoltre eletto i suoi due co-presidenti, i signori Vigenin e Tarasyuk, nonché 8 vice-presidenti, per formare un ufficio di presidenza: Vahan Hovhannesyan (Armenia), Elkhan Suleymanov (Azerbaigian), David Darchiashvili (Georgia), Igor Corman (Moldavia) , Ungurenau Traian (Ppe, Ro), Ryszard Czarnecki (Ecr, Pl), Gerbrandy Gerben-jan (Alde / Adle, Nl) e Jacek Saryusz-wolski (Ppe, Pl). Sfondo L’euronest Assemblea parlamentare è stato concepito per fornire una dimensione parlamentare al partenariato orientale dell´Unione europea, nel quadro della politica di vicinato dell´Ue. Si compone di 60 deputati e 10 deputati da ciascuno dei cinque paesi partner orientali. La Bielorussia è un caso particolare: anche se fa parte del quartiere orientale, si è discusso molto su come consentire la sua partecipazione Euronest senza dare legittimità al regime di Alexander Lukashenko. Alla fine, la riunione costitutiva si è svolta senza i rappresentanti di Bielorussia presenti.  
   
   
IL COMMISSARIO EUROPEO ŠTEFAN FüLE IN VISITA IN EGITTO  
 
Bruxelles, 4 Maggio 2011 - Štefan Füle, Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato si è recato al Cairo il 2 e 3 maggio, dove ha incontrato i rappresentanti del governo e numerose organizzazioni della società civile e altri soggetti interessati. Questa visita fa seguito alle recenti visite in Egitto fatte da Catherine Ashton, l´Alto Rappresentante dell´Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza. "Sono venuto qui per esprimere il sostegno dell´Unione europea al popolo egiziano e la loro legittima richiesta di democrazia, diritti umani e un futuro migliore. La determinazione del popolo egiziano per difendere le loro aspirazioni democratiche e di passare da un regime autoritario a multipartitismo reale la democrazia è umiliante e lodevole. Fin dall´inizio della rivolta, l´Ue è stata molto chiara nel sollecitare le autorità egiziane per ascoltare le voci del popolo egiziano. " ha detto il commissario Štefan Füle al Cairo il 3 di maggio. L’ Egitto sta cambiando, come i suoi vicini e la stessa Unione europea. L´ue Tiene conto di questi cambiamenti fondamentali e sta adattando le sue politiche. La Commissione e l´Alto rappresentante ha proposto un nuovo approccio nella comunicazione congiunta dell´8 marzo in un "Partenariato per la democrazia e prosperità condivisa", che sarà ulteriormente elaborata nella comunicazione congiunta sulla politica di vicinato europea revisione in preparazione. L´ue intende promuovere un nuovo approccio che si fondi su principi fondamentali, quali la differenziazione, un maggiore supporto e incentivi per quei partner che stanno compiendo passi chiari verso le riforme. L´ue intende inoltre rafforzare il dialogo e la cooperazione con la società civile. Nel corso dei colloqui con il commissario Štefan Füle gli interlocutori egiziani, sono state sollevate una serie di questioni, in particolare le relazioni bilaterali tra Ue -Egitto e le questioni regionali. Ci sono motivi di preoccupazione per un certo numero di segnalati violazioni dei diritti umani in Egitto. Tali relazioni sono in contrasto con le garanzie date dal Consiglio militare sulla protezione dei diritti umani per tutti i cittadini d´Egitto. Pene severe applicate ai civili da parte dei tribunali militari, tra questi ad esempio un blogger per le sue opinioni critiche pubblicate su Internet, le detenzioni arbitrarie e torture nelle carceri sono preoccupanti. L´ue rimane impegnata a sostenere ed aiutare il popolo egiziano e le autorità nel loro sforzo di rispettare i principi alla base della transizione democratica in Egitto. L´ue è pronta ad impegnarsi in un nuovo partenariato con l´Egitto basata sul rispetto dei valori universali.  
   
   
DAL GOVERNO IL VIA LIBERA ALL´"EUREGIO TIROLO-ALTO ADIGE-TRENTINO": LETTERA A DURNWALDER  
 
Bolzano, 4 maggio 2011 - "Dopo anni di impegno l´atteso via libera del Governo ci fornisce la base giuridica per dare piena operatività alla cooperazione transfrontaliera tra Alto Adige, Tirolo e Trentino": con soddisfazione il presidente della Provincia Luis Durnwalder registra la comunicazione giunta da Roma che il Governo ha autorizzato la costituzione del Gruppo europeo di cooperazione territoriale denominato "Euregio". Con una lettera inviata al presidente Luis Durnwalder dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il Governo informa di aver concesso alla Provincia di Bolzano e a quella di Trento l´autorizzazione a partecipare al Gect con la denominazione di "Euregio Tirolo-alto Adige-trentino", come individuato nella Convenzione e nello Statuto a suo tempo trasmessi dall´Ufficio dell´Euroregione di Bolzano. "Da tempo siamo impegnati assieme per raggiungere questo risultato e finalmente è arrivato il via libera da Roma – sottolinea con soddisfazione il presidente Durnwalder - che permette all´Euregio di fare un decisivo salto di qualità: il Gect infatti rappresenta da un lato la cornice istituzionale, nella quale in futuro ci presenteremo come Euroregione, e dall´altro si propone anche come il suo braccio operativo". Come noto, nell´ottobre scorso le Province di Bolzano e Trento e il Land Tirol avevano inviato a Roma, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la richiesta di autorizzazione alla costituzione del Gect-gruppo europeo di cooperazione territoriale, di fondamentale importanza per realizzare nuovi progetti in settori di comune interesse e di conseguenza per rafforzare ulteriormente la cooperazione fra i tre territori dell´Euregio. A febbraio erano seguiti alcuni chiarimenti ulteriori, come richiesto dal Governo, e con l´ok di Roma ora l´iter si è completato. Il Gect è un organismo previsto dal regolamento Ue del 2006, dotato di personalità giuridica pubblica, costituito per facilitare e promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale tra i suoi membri. "Alto Adige, Trentino e Tirolo devono ora attivarsi tempestivamente per la definizione degli organi congiunti e dei programmi di collaborazione territoriale", osserva Durnwalder. Entro sei mesi sarà sottoscritto l´atto notarile costitutivo, "poi potremo rende operativo l´Euregio e riempire questa cornice istituzionale di contenuti concreti a favore delle nostre popolazioni in settori di interesse comune, dai trasporti alla tutela dell´ambiente, dalla formazione alla cultura, dalla ricerca scientifica alla cooperazione economica", conclude Durnwalder.  
   
   
CROAZIA, UN MILIARDO DI EURO DALLA BEI  
 
Zagabria, 4 maggio 2011 - La Banca europea per gli Investimenti (Bei) ha messo a disposizione 1 miliardo di euro per la Croazia. Le priorità dello stanziamento saranno relative ai progetti del settore trasporti e di quello ambientale. In 10 anni la Bei ha investito nell´economia croata 2,4 miliardi di euro, in prevalenza a favore delle piccole e medie imprese.  
   
   
SVILUPPO: ROMANI A CAMUSSO, TUTELATI IN 7 MESI 10MILA POSTI DI LAVORO  
 
Roma, 4 maggio 2011 - “Alla – spero momentanea – amnesia del segretario della Cgil Susanna Camusso rispondo con numeri e dati di fatto: negli ultimi sette mesi, da quando sono diventato ministro, le strutture del ministero hanno convocato oltre 170 tavoli per la gestione di vertenze che riguardano settori fondamentali dell’industria nazionale, praticamente la media di una riunione al giorno”. Così il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani a proposito delle dichiarazioni del leader della Cgil Susanna Camusso. “Abbiamo inoltre garantito – prosegue Romani - un futuro produttivo e livelli occupazionali stabili a oltre 10.000 lavoratori e alle loro famiglie, risolvendo crisi complesse e delicate come Electrolux, Indesit, British American Tobacco, Italtel, Tamoil, Ittierre, Corden Pharma. Siamo intervenuti nella riconversione industriale del sito di Termini Imerese, firmando un importante accordo di programma che, entro i prossimi due anni, riassorbirà completamente le maestranze Fiat e genererà nuova e stabile occupazione. Sto seguendo personalmente casi annosi e complicati come quelli di Vinyls, Tirrenia, Fincantieri, Euroallumina, Basell, Lucchini, Videocon e di altre importanti realtà produttive. In questa attività – evidenzia il ministro - c’è un confronto continuo con le istituzioni locali, il mondo dell’impresa, i sindacati, che conoscono dunque molto bene il nostro operato. Non servono polemiche, ma pragmatismo e collaborazione reciproca per risolvere le vertenze aziendali. Per il ministero dello Sviluppo economico e il governo Berlusconi la tutela del comparto manifatturiero e industriale restano dunque una priorità fondamentale. Quanto all’energia, ricordo al segretario Camusso di aver incontrato a più riprese le parti sociali per fare il punto sul dlgs rinnovabili e, proprio domani, il sottosegretario Saglia riunirà i sindacati confederali per organizzare i lavori sulla prima conferenza nazionale per l’energia, che convocherò subito dopo l’estate” conclude Romani.  
   
   
IMPRESE. GIBELLI:LA LOMBARDIA VIVE SE SI INTERNAZIONALIZZA CAMBIARE SUBITO, PIÙ SOLDI AL NORD DOVE SI PRODUCE  
 
Milano, 4 maggio 2011 - "La priorità di Regione Lombarda è l´internazionalizzazione: un tema assolutamente vitale. La nostra regione sopravvive se riesce ad internazionalizzarsi". E´ questo il commento di Andrea Gibelli, vice presidente di Regione Lombardia e assessore all´Industria e Artigianato, ai dati congiunturali riferiti al primo trimestre del 2011 e relativi alle imprese manifatturiere e artigianali di Regione Lombardia pubblicati da Unioncamere e presentati in mattinata alla stampa. Secondo gli elementi raccolti dagli istituti camerali della regione la produzione manifatturiera lombarda registra un incremento dei livelli produttivi nel primo trimestre 2011 del 7,5 per cento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, il fatturato accelera segnando un +10,2 per cento. I livelli produttivi dell´artigianato mantengono invece una tendenza positiva, anche se si attenua l´intensità della crescita rispetto al dato di fine 2010 (+2,8 per cento tendenziale). L´occupazione nell´industria fa registrare un lieve aumento, mentre resta invariata nel comparto dell´artigianato. Resta dunque problematico il consumo interno ed è per questo, ha sottolineato Gibelli, che serve spingere sull´internazionalizzazione, per aiutare le imprese ad ampliare i propri mercati. "La Regione - ha detto Gibelli - deve aiutare chi abitualmente non riesce ad aggredire quelli che sono i mercati su cui non ha possibilità di sfondare. E questo è tanto più vero quando si parla di piccole imprese". Il vice presidente ha voluto tornare anche sul tema della differenziazione per quanto riguarda i trasferimenti di finanziamenti tra Nord e Sud. "Serve invertire la rotta - ha detto -. Occorre portare i soldi laddove si produce". Nel corso del suo intervento l´assessore ha ricordato altri temi, su cui la Regione si sta muovendo a partire dall´attrattività e da quell´iniziativa che vorrebbe catalogate le aree in disuso per permettere agli investitori di arrivare in Lombardia. L´innovazione è un altro elemento di forza dei nostri imprenditori che "però - ha detto il vice presidente - chiedono ai noi il rispetto delle regole". "Non c´è imprenditore - ha spiegato il vice presidente - che non chieda un controllo sui temi del dumping e della concorrenza". Gibelli ha voluto ricordare che "Regione Lombardia ha subito tagli finanziari ingenti, che hanno ridotto la sue capacità di manovra. Un esempio su tutti i soli 30 milioni che, seppur molto importanti, sono stati messi a disposizione per lo start up".  
   
   
APPALTI, CALCESTRUZZO A LEGALITÀ GARANTITA ACCORDO REGIONE LOMBARDIA -ATECAP CONTRO LE INFILTRAZIONI MALAVITOSE FORMIGONI:SUPERCONTROLLI SU FORNITURE - SARNO: INTESA PILOTA  
 
 Milano, 4 maggio 2011 - Aumentare ulteriormente le garanzie di legalità negli appalti pubblici della Lombardia. È questo l´obiettivo cui si propone di contribuire il protocollo di intesa firmato ieri dal presidente della Regione Roberto Formigoni e dal presidente dell´Atecap (Associazione tecnico economica del calcestruzzo preconfezionato), Silvio Sarno. Il documento porta anche le sigle del vice presidente della Regione Lombardia Andrea Gibelli, degli assessori regionali alla Casa Domenico Zambetti e alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo, e del vicepresidente di Atecap Stefano Vezzola. "Con l´atto sottoscritto oggi - ha spiegato il presidente Formigoni - compiamo un ulteriore salto di qualità nel controllo sulle forniture nell´ambito delle opere di competenza della Regione Lombardia, per prevenire e contrastare qualsiasi forma di infiltrazione mafiosa". In un settore, quello del calcestruzzo, che riveste un ruolo centrale nel mondo delle costruzioni, la Regione Lombardia, oggi in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata nell´ambito degli appalti pubblici, e l´Atecap, essa pure impegnata sul fronte della qualificazione del settore, si propongono dunque di intensificare le forme di controllo finalizzate non solo alla garanzia di durabilità e sicurezza delle opere, ma anche alla lotta alle infiltrazioni criminali. "Questa iniziativa - ha continuato Formigoni - si inserisce all´interno di un percorso che vede Regione Lombardia fortemente impegnata nella vigilanza e nel controllo delle procedure e degli appalti relativi alla realizzazione di opere pubbliche". "La nostra regione - ha proseguito il presidente Formigoni - è oggi interessata da un grande processo di modernizzazione, che passa attraverso la realizzazione di opere pubbliche, di interventi di riqualificazione urbanistica e di potenziamento della rete infrastrutturale. Regione Lombardia ha investito, negli ultimi anni, oltre 10 miliardi di euro per le grandi infrastrutture (ospedali, strade e autostrade). Tutto ciò rappresenta un bene per l´economia, le imprese, le famiglie; ma certo chiede il massimo di attenzione e di strumenti per contrastare i malintenzionati". Ciò potrà realizzarsi attraverso la promozione di idonei controlli in quelle fasi più delicate per le forniture di calcestruzzo preconfezionato, ovvero quelle dedicate alla effettuazione dei controlli di accettazione del calcestruzzo e alla supervisione delle modalità di consegna dello stesso. L´accordo punta, inoltre, a formare il personale della Regione e degli Enti locali lombardi sulle tematiche connesse alla prescrizione, produzione, messa in opera e controllo del calcestruzzo e del calcestruzzo armato. "L´obiettivo - ha dichiarato Silvio Sarno - è quello di favorire il dialogo fra mondo imprenditoriale e istituzioni sui temi della garanzia di sicurezza delle strutture e del controllo efficace sui comportamenti dei diversi attori coinvolti. Ciò al fine di evidenziare le criticità del settore che possono influire negativamente sul mercato anche alla luce del problema delle infiltrazioni malavitose nel settore delle costruzioni". L´associazione da tempo si adopera per coinvolgere le forze in grado di contrastare i comportamenti scorretti. "La mancanza di controlli - ha precisato Sarno - indebolisce il settore del calcestruzzo sia sul piano della qualità e affidabilità della produzione che su quello della legalità, minando fortemente la sicurezza degli operatori e dell´intera collettività. Sono necessari più controlli per stroncare sul nascere il rischio di inquinamento del settore, ma anche per fornire più elevati standard qualitativi e di sicurezza alle opere in calcestruzzo e per ridurre il rischio infortuni sul lavoro". Per la traduzione operativa degli obiettivi del Protocollo sarà istituito un gruppo di lavoro misto Regione Lombardia - Atecap. Da un punto di vista più tecnico, l´Atecap si impegna a fornire supporto nella gestione della realizzazione delle opere pubbliche attraverso una corretta redazione di capitolati d´appalto, che consenta di individuare non solo i materiali più idonei alle esigenze, ma anche di scegliere gli operatori corretti e realmente qualificati. In questo contesto la collaborazione si realizzerà anche attraverso l´azione di Progetto Concrete, l´iniziativa di diffusione della cultura del costruire in calcestruzzo e calcestruzzo armato, promossa insieme alle più importanti associazioni del settore.  
   
   
PRIMA GIORNATA IN OLANDA DELLA DELEGAZIONE PUGLIESE CON VENDOLA E MINERVINI  
 
Bari, 4 maggio 2011 - Energia, rifiuti e trasporto merci sono stati i temi approfonditi, il 2 maggio, nel corso della prima giornata di visita ufficiale nei Paesi Bassi del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e dell’assessore alla mobilità Guglielmo Minervini. Ricordiamo che il Presidente Vendola e la sua delegazione (composta dall’assessore alla mobilità Gugliemo Minervini, dall’assessore all’agricoltura Dario Stefàno, accompagnati dal Console dei Paesi Bassi in Puglia Massimo Salomone e dall’Addetto Affari Economici dell’Ambasciata dei Paesi Bassi a Roma Chris Schoenmakers) sono stati invitati, dal 2 al 4 maggio, dal Ministero olandese degli Affari Esteri nell’ambito del programma dedicato alle visite di persone influenti (‘influentials’). La visita fa seguito ad una serie di attività organizzate dall’Ambasciata dei Paesi Bassi in Italia in collaborazione con la Regione Puglia nell’ambito del progetto ‘Olandiamo in Puglia’, iniziative che si sono susseguite nella nostra regione sia per promuovere la conoscenza dei Paesi Bassi, che per condividerne le ‘best practices’. Due le tappe di oggi. In mattinata la delegazione ha visitato la più grande azienda municipalizzata di Olanda, la Waste and Energy Company (Aeb), che con soluzioni tecnologicamente innovative è diventata leader mondiale nel riciclaggio ecosostenibile dei rifiuti in energia e materiali riciclabili e di pregio. Nel pomeriggio poi un incontro molto approfondito e proficuo con il management della Klm/air France Cargo la divisione trasporto merci della Klm diventata la maggiore al mondo con un fatturato di 2,9 miliardi di euro. Uno scambio di conoscenze e di esperienze soprattutto alla luce della nuova linfa che il governo regionale intende dare al sistema delle infrastrutture pugliese. Nell’ambito dell’incontro, e dopo la presentazione che lo stesso management della Klam/air France Cargo ha fatto dell’azienda, il Presidente Vendola e l’assessore Minervini si sono soffermati sulla presentazione del sistema delle infrastrutture che si sta realizzando in Puglia per lo sviluppo delle potenzialità della logistica, anche attraverso lo sviluppo del cargo aereo. In modo particolare si è focalizzata l’attenzione sulla centralità del sistema integrato di Taranto, porto, retroporto (con Distripark e piastra logistica), connessione ferroviaria ma soprattutto potenziamento del collegamento con l’aeroporto di Grottaglie. “Aeroporto – hanno ricordato Vendola e Minervini - che nella programmazione dell’Enac nello scenario 2025 è destinato ad essere il più importante aeroporto cargo di tutto il mezzogiorno”. Il management della Klm/air France Cargo ha mostrato grande attenzione per le condizioni operative che si possono avere su Grottaglie, per cui l’intesa raggiunta è stata quella di promuovere una verifica di fattibilità tecnica delle condizioni di mercato per proseguire la relazione avviata oggi pomeriggio. “E comunque – ha concluso Vendola – il prossimo appuntamento con la Klm/air France Cargo sarà in Puglia”. Per martedì 3 maggio è prevista un’ampia visita con relativa presentazione del Porto di Rotterdam, il porto più grande e più trafficato d’Europa dal 1962 al 2004, superato ora solo da Shangai e Singapore. La delegazione della Regione Puglia incontrerà il direttore del Porto di Rotterdam International, Mr. Roger Clasquin e il capo dell’Ufficio relazioni esterne, Mrs. Judith Vles-katz.  
   
   
FEDERALISMO FISCALE, POLVERINI: ´CREEREMO SOCIETA´ LAZIO PER RISCOSSIONE TRIBUTI´  
 
Roma, 4 maggio 2011 - - “Creeremo una nostra società per la riscossione dei tributi come già hanno Regioni importanti come la Lombardia”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, intervenendo in Consiglio regionale in occasione dell´audizione del senatore Enrico La Loggia, presidente della Commissione parlamentare bicamerale per l´attuazione del Federalismo Fiscale, nel corso della Commissione regionale su Federalismo e Roma Capitale. “E´ un progetto che è già in una fase avanzata e che avevamo temporaneamente sospeso perché il decreto sul Federalismo sembrava eliminare in qualche modo la riscossione diretta dei tributi da parte delle Regioni – ha spiegato Polverini - Dal momento che così non è, sicuramente andremo avanti e ci sarà un risparmio in termini di costi e la reale possibilità di incidere in termini concreti rispetto all´evasione. Ricordo che il Lazio ha tassi di evasione troppo importanti”. Ad aprire i lavori della commissione, il presidente, Marco di Stefano, per il quale la proposta di una società di riscossione della Regione va nella direzione auspicata anche dalla commissione consiliare. “Crediamo che il modello di gestione dei tributi propri, nonché dell´Irap,deve prevedere l´accertamento e la riscossione direttamente dalla Regione Lazio- ha detto - . Solo in tal modo ci potrà essere un più incisivo e diretto recupero dell´evasione che contribuirà in futuro alla riduzione del carico fiscale su famiglie e imprese”. Dal canto suo, La Loggia ha ricordato come solidarietà e responsabilità siano i pilastri fondamentali del federalismo. “Bisogna dar prova di saper bene amministrare i fondi a disposizione – ha aggiunto - Devo dare atto alla presidente Polverini di essersi messa per tempo, e prima di tanti altri, su questa strada. Mi auguro che la Regione Lazio possa diventare un esempio per la realizzazione del federalismo”. “Il Lazio si sta incamminando in questa nuova avventura con la volontà di competere con le Regioni migliori - ha affermato Polverini – Il Lazio punta a essere l´anello di congiunzione tra il Nord e il Sud del Paese. Mi farò carico di organizzare un momento di riflessione con i rappresentanti di tutte le giunte regionali per dare modo anche alla commissione bicamerale di approfondire i nodi del federalismo". Polverini ha inoltre ricordato come la riduzione del disavanzo sanitario “ha consentito di diminuire immediatamente le super-aliquote, che scenderanno da giugno per le imprese e da gennaio per le persone fisiche. Stiamo cercando di ricondurre le spese della Regione alle cose concrete, ai servizi intervenendo pesantemente sugli sprechi attraverso la centrale unica degli acquisti. Più lavoreremo prima ci sarà la possibilità di abbassare le aliquote”.  
   
   
CALABRIA: PRESENTATI I RISULTATI PARZIALI RELATIVI AL BANDO SUL MICROCREDITO  
 
Catanzaro, 4 maggio 2011 - L’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione professionale Francescantonio Stillitani ha partecipato, sabato scorso, all’incontro con le associazioni ed il mondo del volontariato per la presentazione dei risultati parziali relativi al bando sul microcredito. “I dati, inerenti al bando per l’accesso al fondo di garanzia regionale per operazioni di microcredito – ha sottolineato Stillitani – sono rassicuranti ed indicano lo strumento del microcredito come una soluzione efficace alla piaga della disoccupazione in Calabria. L’obiettivo è quello di creare mille nuovi posti di lavoro”. Sono più di 430 i progetti presentati fino a questo momento, di cui il 40 per cento da donne, 350, invece, quelli già istruiti; 15 i tutor dislocati su tutto il territorio regionale; 10 gli sportelli informativi ed altrettanti in fase di attivazione nei Comuni calabresi. “Lo strumento del microcredito rivolto alle fasce deboli della popolazione – ha ribadito l’assessore nel corso dell’incontro – si configura come una vera e propria innovazione del punto di vista occupazionale. Non si tratta di erogare finanziamenti a pioggia senza nessun sbocco lavorativo concreto. La filosofia che sta caratterizzando lo strumento è, invece, quella di distribuire a chi ha voglia di fare ma fatica a partire, la fiducia nelle proprie potenzialità e mettere nelle condizioni il neo imprenditore di avere la liquidità necessaria per avviare una propria attività lavorativa, dando spazio all’iniziativa privata e alla creatività. L’obiettivo – ha aggiunto ancora – è quello di creare mille nuovi posti di lavoro a favore delle categorie considerate deboli”. Le risorse messe a disposizione della Regione Calabria ammontano a 22 milioni di euro, metà dei quali già impegnati. I fondi regionali possono ancora assorbire altre mille progetti. La Regione Calabria ha inteso supportare le misure per l’accesso al microcredito attraverso Fincalabra. La somma erogata per ogni singolo progetto arriva fino a 25mila euro, da restituire in cinque anni a tasso zero. “L’anello di congiunzione tra istituzioni e “nuova” imprenditoria – secondo l’assessore Stillitani – saranno le associzioni di volontariato, che per il loro contatto diretto con le realtà locali possono giocare un ruolo importantissimo, agevolando l’accesso al microcredito ai soggetti più svantaggiati”. Altra innovazione è la figura del tutor. Attraverso Fincalabra, infatti, tutti i soggetti che ne fanno richiesta saranno affiancati da giovani professionisti appositamente selezionati e formati dalla stessa Fincalabra. In pratica, i neo imprenditori saranno accompagnati per tua anni nell’avvio della loro attività e nel disbrigo di tutte le formalità burocratiche, che in alcuni casi rappresetantano un vero e proprio ostacolo. “Con lo strumento del microcredito – ha spiegato ancora l’assessore Stillitani – stiamo creando un sistema che crea occupazione e, nello stesso tempo sviluppa la partecipazione al mondo del lavoro delle categorie svantaggiate”.  
   
   
LA REGIONE NON VIENE MENO ALL’IMPEGNO PER PIOMBINO  
 
 Firenze, 4 maggio 2011 – “La Regione e il Comune di Piombino hanno agito in modo corretto e coerente con le responsabilità degli amministratori che sono quelle della tutela dei propri territori e di garantire l’efficienza della spesa”. A ribadirlo è l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini che chiarisce così i contorni della questione legata alla rinuncia, da parte del Comune di Piombino, al finanziamento per il Piano integrato urbano di sviluppo sostenibile (Piuss). Una rinuncia che non significa assolutamente uno stop agli interventi e agli impegni previsti per l’area, ma piuttosto un loro adeguamento e potenziamento, sia rispetto al futuro industriale, sia rispetto alla difesa del suolo e alla sostenibilità dello sviluppo. “Il Piuss di Piombino – spiega l’assessore – costituisce un elemento di forza di un programma di interventi che Comune e Regione stanno definendo per dare a questo territorio una risposta all’altezza dei problemi e della potenzialità. Il programma operativo del Fesr, il fondo europeo di sviluppo regionale, per le sue specificità e vincoli di regolamento, non è in grado di finanziare le sopravvenute emergenze e le nuove progettualità. Da qui la rimodulazione di un programma di interventi complessivo, all’interno del quale ci sono anche i progetti del Piuss. In altre parole, la revoca del Piuss costituisce un passaggio necessario per l’allocazione delle risorse del Por, che richiedono una velocità di spesa legata alle regole europee del disimpegno”. Il Patto di stabilità imposto dalle norme nazionali e il sopravvenire di emergenze ambientali, hanno indotto Comune e Regione a definire un diversa strategia di intervento, dando priorità alla componente ambientale e rinviando la parte dei progetti di cui si componeva il Piuss. “A breve – prosegue Simoncini – la Regione delibererà un Progetto Piombino con una serie di interventi che riguardano il territorio, le sue industrie e l’ambiente. La Regione si impegna ad attivare le procedure per la rimodulazione degli attuali finanziamenti, da adattare ai nuovi progetti e recuperando, nel tempo, parte dei progetti che erano compresi nel Piuss”. Un primo finanziamento è stato anticipato la scorsa settimana con l’attuazione del Protocollo Dalmine che ha previsto lo stanziamento di 1,5 milioni di euro. “A dimostrazione – avverte l’assessore – che l’impegno della Regione per Piombino non viene meno”.  
   
   
IL PROGRAMMA DI “BASILICATA, A CHARMING DIAMOND”  
 
Potenza, 4 maggio 2011 - Giovedì 5 maggio alle ore 14 prevista l’accoglienza della delegazione e dei responsabili Wtca agli aeroporti di Roma e Napoli e trasferimento a Matera. Alle ore 19 a Matera Palazzo Gattini iniziano gli incontri bilaterali tra la delegazione e le aziende dei Distretti Produttivi locali. Venerdì 6 maggio il Corpo Forestale dello Stato accompagna la delegazione e i responsabili Wtca, a bordo di aeromobili, in un percorso per conoscere i sistemi produttivi locali lucani e i siti culturali ad essi collegati. Saranno visitati centri storici, aree archeologiche e i paesaggi naturali della Basilicata. Alle ore 11 sosta presso l’Ente Parco Appennino Lucano a Marsico Nuovo con avvio di un workshop e visita agli stand espositivi delle aziende rappresentative della Basilicata nei settori: agroalimentare, industria, alta tecnologia e turismo. Saranno presenti il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, l’Assessore alle Attività Produttive, Erminio Restaino, altre autorità regionali, i dirigenti del Corpo Forestale dello Stato, dell’Ente Parco Nazionale Pollino, dell’Ente Parco Nazionale Appennino Lucano, i sindaci dei trentacinque comuni partecipanti. Nel pomeriggio partenza per Melfi con gli aeromobili del Corpo Forestale dello Stato per una visita dei luoghi di Federico Ii. Il 7 maggio la delegazione riprende, con il Corpo Forestale dello Stato, il tour illustrativo con sorvolata a bordo di aeromobili, per conoscere i sistemi produttivi locali e i siti culturali di interesse ad essi collegati con sosta a Maratea e prosieguo per San Severino Lucano dove aziende rappresentative del settore agroalimentare e dell’artigianato locale daranno vita al percorso espositivo e delle lavorazioni. Nel pomeriggio trasferimento a Matera dove il Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo chiuderà la manifestazione a Palazzo Viceconte a Matera. Prevista una cena di gala, preparata dall’alta scuola di cucina regionale, per salutare gli ospiti.  
   
   
UN’AZIONE DI INCOMING INTENDE PROMUOVERE E SOSTENERE ANCHE IN BASILICATA IL COMMERCIO MONDIALE ATTRAVERSO UNA RETE MONDIALE DI OLTRE 330 WORLD TRADE CENTER  
 
Potenza, 4 maggio 2011 - La Basilicata si presenta alla vasta platea del network internazionale World Trade Center Association (Wtca), promuovendo il territorio e consolidando il processo di cooperazione culturale e commerciale con gli stati esteri. “Made in Basilicata - Valorizzazione delle produzioni e delle risorse culturali per lo sviluppo e la promozione internazionale della Regione Basilicata”. E’ questo il tema di una convention internazionale presentata questa mattina in Regione e prevista in Basilicata dal 5 all’8 maggio. L’iniziativa coordinata dalla Presidenza della Giunta e dal Dipartimento Attività Produttive della Regione Basilicata, cofinanziata dal Po Fesr Basilicata 2007/2013, prende il via da un progetto per la costituzione del Wtc Basilicata, ideato dalla Agenzia di Architettura “Dedalo”, su proposta di trentacinque comuni della provincia di Potenza che vedrà, come partner di eccezione, il Wtca, il World Trade Center di Pescara e Chieti e il costituendo Wtc Basilicata. Il Wtca ha sede a New York ed è un’associazione non-profit e apolitica, dedicata alla costituzione nel mondo di diversi World Trade Center, quali soggetti operatori di espansione del commercio mondiale. Il network internazionale, fondato nel 1970, attualmente conta più di 300 sedi sparse in 100 Paesi con più di 750 mila soggetti del commercio internazionale. Altri partener della manifestazione saranno il Comando Generale e Comando Regionale del Corpo Forestale dello Stato, l’Ente Parco Nazionale del Pollino, l’Ente Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. I soggetti promotori coinvolti sono i Distretti Industriali- Sistemi Produttivi Locali della regione Basilicata e i comuni della provincia di Potenza: Abriola, Anzi, Atella, Baragiano, Brienza, Brindisi Montagna, Calvello, Carbone, Castelluccio Superiore, Castelmezzano, Castelsaraceno, Chiaromonte, Corleto Perticara, Forenza, Genzano di Lucania, Latronico, Laurenzana, Lauria, Lavello, Maratea, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Moliterno, Picerno, Pietragalla, Pietrapertosa, Rivello, Rionero in Vulture, San Chirico Raparo, San Severino Lucano, Sasso di Castalda, Teana, Tolve, Trecchina, Viggiano.  
   
   
VALLE D’AOSTA: CONSIGLIO POLITICHE DEL LAVORO: FOTOGRAFATA LA SITUAZIONE OCCUPAZIONALE  
 
 Aosta, 4 maggio 2011 - Nel pomeriggio di martedì 3 maggio, il Presidente della Regione Augusto Rollandin ha presieduto il Consiglio delle Politiche del lavoro, che, come da convocazione, ha esaminato e approvato le disposizioni applicative per la tenuta dell’elenco regionale dei lavoratori disabili e di altre categorie protette e le nuove linee guida per la gestione delle procedure di acquisizione, conservazione, perdita e sospensione dello stato di disoccupazione. In particolare per quanto attiene i lavoratori in cerca di lavoro, sono stati presentati i dati dell’indagine conoscitiva cominciata lo scorso giugno, attraverso l’invio di 10 mila 834 questionari agli iscritti presso i Centri per l’impiego della Valle d’Aosta, con età compresa tra i 15 ed i 64 anni. I soggetti effettivamente in cerca di occupazione sono, alla data del 15 aprile, 2 mila 446, dato questo che corrisponde a un tasso reale di disoccupazione pari al 4,1 per cento (il tasso di disoccupazione in Italia è pari all’8,4 per cento mentre quello del nord Italia è del 5,9 per cento). Di questi in cerca di lavoro ben 577 sono diplomati e 137 laureati. Da ciò ne deriva la decisione di predisporre due nuove misure nel Piano politiche del lavoro per incentivare l´assunzione di giovani nella fascia 18-32 anni: «Come da indicazioni del Consiglio delle Politiche per il lavoro – spiega Dario Comé, a capo del gruppo di lavoro Occupazione – abbiamo individuato due possibili misure a supporto di diplomati e laureati, ipotizzando quindi come interventi a sostegno del loro inserimento lavorativo incentivi economici per chi assume e tirocini formativi ad hoc». Il 2009 è stato l’anno di massima crisi per il sistema regionale. In questo periodo, l’area della disoccupazione ha riguardato in media circa 2 mila 600 persone ed il tasso di disoccupazione regionale è aumentato di circa un punto percentuale rispetto all’anno precedente, attestandosi in media al 4,4 per cento, ovvero il valore più elevato dal 2004. Inoltre, sul versante occupazionale si è registrata una contrazione importante dei livelli occupazionali, considerato che il tasso di occupazione è sceso al livello di inizio periodo (67 per cento) e visto che si è avuta una perdita complessiva di circa 500 posti di lavoro. Parallelamente, i fabbisogni occupazionali complessivi si sono contratti del -6,2 per cento ed il ricorso agli ammortizzatori sociali è raddoppiato. Va, infine, ricordato che il comparto maggiormente colpito dalla crisi risulta essere quello delle imprese industriali in senso stretto, in quanto aziende maggiormente soggette alla pressione internazionale. La riduzione degli ordinativi e delle vendite ha infatti spinto queste imprese a ricorrere in modo assai significativo agli ammortizzatori sociali. E’ alla luce della disaggregazione settoriale che si evidenziano le maggiori differenze. In particolare emerge che mentre il settore terziario registra un saldo positivo (+3,2 per cento), stimabile in un aumento occupazionale di circa 1.300 unità, il settore secondario registra una nuova contrazione (-3,5 per cento, pari ad una perdita di circa 500 posti di lavoro). Nell’industria in senso stretto gli occupati scendono di circa 200 unità (-3,6 per cento), ma anche il settore delle costruzioni registra un saldo negativo di entità analoga (-3,5 per cento). Nel 2010 la situazione si è modificata in senso più positivo, anche se come detto il quadro resta ancora incerto e le variazioni, pur apportando dei miglioramenti, risultano di entità contenuta. In particolare, si segnala un aumento dell’1,2 per cento degli occupati (stimabile in circa 600 unità), a fronte di un aumento relativo di pari intensità delle forze di lavoro, il che ha comportato una sostanziale stazionarietà dell’area della disoccupazione. Il tasso di occupazione complessivo si attesta al 67,4 per cento, in lieve aumento a fronte del 67 per cento dell’anno precedente. Infine, in merito ai dati macroeconomici, per il 2010 è attesa una modesta crescita del Pil, stimata in termini reali in circa mezzo punto percentuale. In sintesi, i dati ricavati dell’indagine sulle forze di lavoro mostrano alcuni segnali di rallentamento della fase congiunturale critica, tendenza questa ultima confermata anche dai dati di fonte amministrativa, quali quelli relativi alla cassa integrazione e quelli relativi alle assunzioni. Permangono tuttavia difficoltà settoriali come quelle dell’industria, un’elevata instabilità occupazionale ed un rafforzamento dei fenomeni di scoraggiamento. Sotto il profilo strutturale, si conferma per contro che il mercato del lavoro valdostano è caratterizzato da condizioni di pieno impiego, con tassi di occupazione per uomini e donne molto superiori alla media nazionale ed in linea con gli obiettivi di Lisbona (con la sola eccezione degli adulti).  
   
   
BOLZANO: LEGGE SULL´INNOVAZIONE: VIA LIBERA DALLA TERZA COMMISSIONE LEGISLATIVA  
 
Bolzano, 4 maggio 2011 - Secondo concreto passo in avanti, dopo l´approvazione in Giunta provinciale, del disegno di legge sull´innovazione. Il 3 maggio è arrivato infatti l´ok della terza commissione legislativa, che ha dato il via libera al testo senza introdurre modifiche. Soddisfatto l´assessore provinciale competente Roberto Bizzo. "Si tratta di una legge importante - sottolinea l´assessore Bizzo - perchè l´innovazione è la chiave per rafforzare e dare basi sempre più solide alla competitività e al benessere del sistema-Alto Adige. Il testo, approvato senza modifiche dalla commissione legislativa, è stato predisposto con la forte e positiva collaborazione di tutte le categorie economiche". Dopo l´ok in commissione, l´iter prevede ora il passaggio in Consiglio provinciale per la definitiva approvazione della legge. I punti più importanti del ddl riguardano l´unificazione in una sola legge degli strumenti di sostegno e la promozione non solo dell´innovazione di prodotto, ma anche di quella di processo, tematica sentita in maniera particolare dalle piccole e medie imprese altoatesine. Un altro dei passaggi chiave riguarda poi l´introduzione del comitato per il Parco tecnologico, formato da rappresentanti di tutte le categorie economiche. "Avrà il compito - conclude l´assessore Roberto Bizzo - da un lato di monitorare l´attività del Parco e le sue effettive ricadute sul territorio, e dall´altro di esprimere pareri per l´insediamento di imprese ed enti di ricerca all´interno della struttura".  
   
   
MIGRANTI, IN TOSCANA 90 PROFUGHI  
 
Firenze, 4 maggio 2011 – Dopo i migranti economici, ragazzi tunisini fuggiti dalla fame e da un presente privo di prospettive, arrivano i profughi, emigrati africani fuggiti da guerra e persecuzioni. Sono un centinaio quelli destinati alla Toscana, parte di un gruppo di poco più di 2300 persone che il Ministero distribuirà tra tutte le regioni, eccezion fatta per Abruzzo, Molise e Sicilia. Lo ha annunciato il presidente della Toscana Enrico Rossi, nel corso del consueto briefing settimanale con i giornalisti. “Siamo pronti ad accoglierli, come abbiamo fatto con i tunisini – ha commentato – In fondo si tratta di appena due pullman. Ne arrivano tanti ogni giorno a Firenze e la Toscana è sufficientemente grande per farsene carico”. “Semmai – confessa Rossi – sono preoccupato per i bombardamenti in Libia”. Sembrava che stasera dovessero arrivare 118 profughi, 98 uomini e 20 donne: saranno novanta e tutti uomini. Altri venti si potrebbero aggiungere venerdì. Settantasei tunisini ancora nei centri - L’operazione accoglienza in Toscana era iniziata all’inizio di aprile, ma a distanza di un mese molti dei ragazzi tunisini dalla Toscana sono già ripartiti: un permesso di soggiorno in tasca valido per sei mesi e tanta voglia di costruirsi, in Italia o in Europa, un futuro migliore. Di oltre cinquecento che erano, ieri ne erano rimasti appena settantasei, sette volte di meno. E dei ventidue centri di accoglienza allestiti, solo undici sono ancora parzialmente occupati. Un modello di accoglienza diffusa che ha funzionato anche per quanto riguarda la sicurezza: le fughe dai centri sono state pochissime, non più di dieci su oltre cinquecento ospiti. Meno del due per cento. I profughi arrivano in pullman: le destinazioni - I migranti tunisini, per lo più tutti giovani e giovanissimi, tutti uomini, erano arrivati da Lampesusa: in poco più di trecento la notte del 4 aprile, con la “Superba”, ed altri 200 la mattina del 6 aprile con la “Clodia”. I profughi attesi oggi arriveranno in pullman. Due bus sono partiti attorno alle tre del pomeriggio dal Centro d’accoglienza richiedenti asilo di Foggia, uno dei C.a.r.a d’Italia. A Firenze arriveranno probabilmente in tarda serata. Dopo Firenze uno dei due pulmann proseguirà per la costa, diretto a Piombino. Le strutture per i tunisini, allestite tre settimane fa, erano state 22, distribuite in otto province: tutte, ad eccezione di Massa-carrara e Prato. Sette di queste saranno utilizzate ora per i profughi. Dieci si fermeranno a Firenze a Villa Pieragnoli, dove rimangono anche sette tunisini. Altri cinque andranno alla Casa Emmaus di Empoli, dove i tunisini rimasti sono nove, ed altri tre a Casa Mamma Margherita a Badia a Settimo, a Scandicci. In quaranta saranno accolti a Piombino, nella scuola di Franciana. Sei profughi andranno a Capannori, in provincia di Lucca, dove sono ancora quattro i tunisini ospiti. Altrettanti saranno alloggiati nel centro già attivo a San Piero a Grado, in provincia di Pisa. Venti saranno infine sistemati al centro comunale di ospitalità notturna a Santa Croce sull’Arno, dove di tunisini non ce n’era più alcuno. Così nelle altre regioni d’Italia - Se in Toscana arriveranno 118 profughi e poco meno di ottanta sono i tunisini ancora rimasti, 250 sono quelli assegnati al Piemonte che al momento ne aveva 28. In Lombardia ai 59 che alla fine di aprile già c’erano se ne sommerrano cinquecento. Un altro gruppo consistente, tra i nuovi arrivi, è destinato al Lazio: circa 290 profughi. E poi quasi trecento in Campania, 188 in Puglia e 232 in Veneto, tanto per fare qualche altro esempio. La Toscana parteciperà al piano di accoglienza per il 7 per cento. Rifugiati, cosa dicono le norme - In Italia il diritto di asilo è garantito dall’articolo 10 della Costituzione. Nella pratica è disciplinato da due decreti legislativo, il 251 del 200 che attua una direttevia europea del 2004, e il 159 del 2008, oltre che da una legge, la 94 del 2009. Il diritto di asilo viene ricosciuti ai rifugiati veri e propri, definiti dalla Convenzione di Ginevra, e a chi necessita di protezione sussidiaria perchè, nel caso di rimpatrio, correrebbe gravi rischi. Le domande di chi richiede asilo vengono esaminate da commissioni territoriali. Ce ne sono dieci in Italia. La decisione può essere impugnata davanti al tribunale. Secondo l’Agenzia della Nazioni Unite per i rifugiati le domande di asilo presentate in Italia nel 2008 sono state 30.324, e i principali paesi di origine dei richiedenti asilo sono stati, nell’ordine, la Nigeria con 5.333 domande, la Somalia con 4.473 domande, l’Eritrea con 2.739 domande, l’Afghanistan con 2.500 domande e la Costa d’Avorio con 1.844 domande.I rifugiati riconosciuti e residenti in Italia, sempre secondo l’Agenzia, erano, a giugno 2009, 47 mila. In Germania, nello stesso periodo, erano 580 mila , quelli accolti nel Regno Unito 290 mila, mentre quelli ospitati nei Paesi Bassi ed in Francia rispettivamente 80 mila e 16 mila.  
   
   
GENOVA: IMMIGRAZIONE, GIOVEDÌ 5 MAGGIO SEMINARIO A PALAZZO DUCALE SU DISCRIMINAZIONI RAZZIALI  
 
 Genova, 4 maggio 2011 - Tutti diversi, stessi diritti. Il contrasto alle discriminazioni razziali scenari e possibili strumenti in Liguria. E’ il titolo del seminario che si svolgerà giovedì 5 maggio dalle 9.30 alle 13 presso la Sala del Camino nel Palazzo Ducale di Genova. All´incontro che servirà a fare il punto sulle strategie d´intervento per la costruzione di un centro regionale contro le discriminazioni, parteciperanno tra gli altri l´assessore regionale all´immigrazione, Enrico Vesco, Marina Dondero, vicepresidente della Provincia di Genova, Isabella Sorgini, assessore alla promozione sociale e all´istruzione pubblica del Comune di Savona, Cristina Barabino, assessore allo sviluppo economico della Provincia di Imperia, Omero Belloni, assessore al welfare del Comune della Spezia, Walter Massa, presidente Arci Liguria, Ester Cuesta, console generale Ecuador a Genova, Valeria Maione, consigliera di parità della Regione Liguria Massimiliano Monanni, direttore generale Unar.  
   
   
PUGLIA: 160 MIGRANTI DA CARA FG IN STRUTTURE ACCOGLIENZA SUL TERRITORIO  
 
 Bari, 4 maggio 2011 - Sono 160 i migranti che nella giornata di ieri sono stati trasferiti dal C.a.r.a. Di Foggia in una serie di strutture d’accoglienza già pronte ad ospitarli a Gravina in Puglia, San Giovanni Rotondo e Ostuni. Ne dà notizia l’assessore alla Protezione civile Fabiano Amati. Le operazioni di smistamento degli immigrati sono gestite al momento dalle Questure, le Prefetture e dal Dipartimento nazionale di Protezione civile. La gestione del trasporto e dell’accompagnamento nelle diverse strutture preposte passerà poi nelle mani degli operatori di Protezione civile regionale. In tutto sono 50 gli immigrati che verranno accompagnati a Gravina in Puglia, 10 nella cooperativa di accoglienza privata “San Sebastiano” e 40 nella struttura religiosa “Fondazione Benedetto Xiii”; altre 90 persone verranno accolte nella struttura privata Hotel “La Fazenza” ad Ostuni, mentre 20 andranno a stare nel centro religioso di accoglienza Approdo a San Giovanni Rotondo. Nella giornata di ieri invece, altri 17 migranti sono stati trasferiti dal C.i.e. Di Bari a Fasano, presso la struttura ricettiva Casa di Accoglienza "Madre Teresa".