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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Luglio 2011
Politica
POSIZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SU DERIVATI, VENDITE ALLO SCOPERTO E SISTEMI DI INDENNIZZO  
 
Strasburgo, 6 luglio 2011 - Tre proposte per rendere meno fragile il commercio dei derivati, ridurre le pratiche speculative legate alle vendite allo scoperto e il tempo per avviare i sistemi di indennizzo degli investitori hanno ricevuto il sostegno dell´Aula, in vista dei negoziati con gli Stati membri. A causa delle divergenze previste tra la posizione del Parlamento europeo e, una volta adottata, quella degli Stati membri in merito alla direttiva sui sistemi di indennizzo degli investitori, i deputati hanno scelto di chiudere la procedura in prima lettura. Nel caso dei testi su derivati e vendita allo scoperto, tuttavia, il voto in Plenaria è servito a raccogliere una maggioranza importante, che dovrebbe rafforzare il potere dei negoziatori del Parlamento nei colloqui attualmente in corso con gli Stati membri. Per tutti e tre i testi, il Parlamento ha poteri di codecisione con gli Stati membri. Compensazione, sistemi capitalizzati più velocemente e "cattivi consigli", presupposti per un reclamo – Per quanto riguarda la relazione sui sistemi di indennizzo, redatta da Olle Schmidt (Alde, Sv), il testo adottato incrementa la tutela per gli investitori privati contro le società di investimento fraudolente e inadempienti, in particolare aggiungendo la clausola "cattivi consigli", come giustificativo per la richiesta di risarcimento. Le disposizioni ridurrebbero di metà il tempo concesso per capitalizzare appieno gli schemi di compensazione nazionale (5 anni invece di 10) e permetterebbero alle autorità locali e alle Ong, ma anche ai privati, di presentare richieste di risarcimento. Il testo approvato, inoltre, impone una maggiore armonizzazione a livello Ue per la progettazione dei sistemi e più contributi finanziari alle imprese di investimento che assumo rischi maggiori. I deputati non hanno tuttavia seguito il suggerimento della commissione per gli affari economici di incrementare il risarcimento garantito a 100.000. Durante il dibattito in Aula di lunedì, il relatore ha dichiarato: "Credo nel libero mercato e nel diritto di scelta, ma è necessario anche il diritto alla protezione e il cittadino comune deve essere cosciente di ciò". Porre un freno alle vendite allo scoperto "naked" e allo scambio di credit default swap - La relazione di Pascal Canfin (Verdi/ale, Fr) sulle vendite allo scoperto contiene due importanti innovazioni. In primo luogo, costringe gli operatori a risolvere le loro posizioni scoperte entro la fine di ogni giornata di negoziazione. Inoltre, limita l´acquisto di contratti di credit default swap (Cds) ai proprietari legati ai titoli di Stato di quote che possono essere considerate equivalenti, ad esempio, le obbligazioni bancarie greche hanno una forte correlazione con le obbligazioni sovrane della Grecia. I deputati hanno inoltre inserito il requisito che le operazioni di vendita a breve termine siano segnalate con minor frequenza, pur rafforzando le nome per garantire che le ammende siano dissuasive. Nel corso del dibattito di lunedì, il relatore ha affermato che "la situazione greca ci mostra come la legislazione sia urgente e necessaria in questo campo. Gli operatori che trattano i Cds greci stanno gettando benzina sul fuoco e il loro unico obiettivo è quello di fare soldi ". Sicurezza, stabilità e trasparenza nel mercato dei derivati - Il testo elaborato da Werner Langen (Ppe, De) su prodotti derivati negoziati fuori borsa (Otc), controparti centrali (Ccp) e repertori di dati, mira a portare una maggiore sicurezza, trasparenza e stabilità al mercato dei prodotti derivati Otc, che è stato valutato a circa 425 trilioni di euro nel 2009. Le informazioni sui contratti derivati Otc dovrebbero essere riportate nei "repertori di dati sulle negoziazioni" e accessibili alle autorità di vigilanza. I contratti derivati Otc dovranno essere compensati mediante controparte centrale (Ccp), riducendo così il rischio di credito della controparte, per esempio, il rischio che una parte sia insolvente. Un ruolo chiave di controllo è previsto anche per la nuova Autorità europea di sicurezza e di mercato (Esma). Il relatore, durante il dibattito in Aula di lunedì ha dichiarato che "si tratta di un tema molto importante, poiché lo scambio di Otc non è soggetto a nessuna legislazione, se non quella tra le parti contraenti".  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: IL BILANCIO DI LUNGO TERMINE ACCENDE IL DIBATTITO PARLAMENTARE  
 
Strasburgo, 6 luglio 2011 - Le proposte della Commissione europea per il bilancio Ue 2014-2020, hanno acceso il dibattito il 5 luglio nel pomeriggio della plenaria a Strasburgo. Molte le critiche, ma anche qualche consenso trasversale. In apertura il presidente Jerzy Buzek ha ricordato che il Quadro finanziario pluriennale (Qfp) sarà il fulcro dei lavori parlamentari dei prossimi mesi. Il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha spiegato che il bilancio non costerà di più ma sarà più efficiente e si focalizzerà su obiettivi condivisi che facilitino la crescita e l´occupazione e che siano in linea con la Strategia Ue 2020. "Senza crescita non si può tornare sulla strada della prosperità" ha detto. E ciò è possibile solo collegando di più le politiche e cercando sinergie: "un euro speso a livello comunitario può significare un risparmio per gli Stati membri" ha proseguito. Il segretario di stato polacco per gli Affari europei e la politica economica, Mikołaj Dowgielewicz, ha parlato dei prossimi negoziati sul bilancio come del "compito più importante e più impegnativo che attende la presidenza polacca" e ha assicurato che "il Parlamento sarà informato e interrogato su ogni dibattito in Consiglio". Ha poi ricordato l´invito ai rappresentanti del Parlamento a partecipare a una riunione dei Ministri per gli Affari europei che si terrà in Polonia a luglio. Primo a prendere la parola tra gli eurodeputati, lo spagnolo Salvador Garriga Polledo del Ppe, che si è subito rammaricato della decisione di congelare il bilancio, invece che aumentarlo del 5% come suggerito dal Parlamento. Ciò "ci lascerà senza alcun margine per negoziare con il Consiglio, se alla fine rigetterà la proposta della Commissione e ridurrà le risorse" ha lamentato. Ancora più duro l´intervento del leader tedesco dei socialisti Martin Schulz, che ha accusato molti governi europei di un approccio schizofrenico ai negoziati sul bilancio. "Molti Stati membri vogliono che l´Ue si occupi di più questioni, ma con meno soldi". Ha chiesto poi al Parlamento di sostenere a larga maggioranza la proposta della Commissione, perché solo così si potrà far fronte ai paesi che vogliono tagliare il bilancio Ue. "Questo dibattito sarà decisivo per il futuro dell´Europa" ha concluso. Il leader liberale Guy Verhofstadt ha riconosciuto che "Barroso ha mantenuto le sua promessa di una proposta coraggiosa e radicale, basata sulle risorse proprie". Ora la sfida maggiore sarà "vincere i falsi argomenti" spiegando che le risorse proprie non sono "tasse aggiuntive, ma un modo per la gente di avere un controllo sul budget dell´Ue". Una posizione che il conservatore britannico (Ecr) Martin Callanan ha liquidato dicendo"non ci crede nessuno, che più tasse europee significheranno meno contributi nazionali". "Questa proposta - ha continuato - è l´ennesimo elenco di buoni propositi di un´elite europea che si allontana ogni giorno di più dalle preoccupazioni della gente normale". Un congelamento del budget è la cosa giusta da fare in epoca di austerità - ha concluso. Daniel Cohn-bendit - alla testa dei Verdi - ha criticato il congelamento dei fondi ma sostenuto l´idea della tassa sulle transazioni finanziarie per aumentare le risorse proprie dell´Ue. "Una tassa dell´1% su tutte le transazioni dovrebbe portare €20-30 miliardi in cassa. Non sarebbe una nuova tassa per il cittadino comune, ma per le istituzioni finanziarie che traggono vantaggi enormi dall´Unione europea". Il portoghese della Sinistra Unitaria Miguel Portas ha espresso dubbi sul fatto che i governi abbiano imparato davvero la lezione della crisi finanziaria: l´Europa avrebbe bisogno di un bilancio proprio per risolvere i suoi problemi. Il budget proposto dalla Commissione rappresenta invece "un vero congelamento". Anche lui ha appoggiatola tassa sulle transazioni finanziarie, chiedendosi perché mai fossero serviti così tanti anni alla Commissione per sostenere l´idea. Critica radicale, infine, dalla deputata euroscettica (Efd) Marta Andreasen. La proposta rappresenta "un aumento effettivo del 11%". Il precedente quadro finanziario "doveva rendere l´Ue l´economia basata sulla conoscenza più competitiva del mondo, e guardate dove siamo ora....Questo bilancio dovrebbe farci uscire dalla crisi. Immaginiamo dove finiremo", ha concluso.  
   
   
UE ACCOGLIE CON FAVORE OMC RAPPORTO SULLE RESTRIZIONI DELLE ESPORTAZIONI CINESI SULLE MATERIE PRIME  
 
Bruxelles, 6 luglio 2011 - Il Wto ha stabilito il 5 luglio contro le restrizioni delle esportazioni cinesi di alcune materie prime sostiene un caso congiuntamente proposta dalla Ue, Usa e Messico. Il panel Wto ha scoperto che le restrizioni alle esportazioni della Cina non sono state giustificate per motivi ambientali e devono essere rimosse. La decisione dell´Omc di è stato accolto dal direttore commerciale europea. "Questo è un verdetto chiaro per il commercio aperto ed equo accesso alle materie prime. E ´un segnale forte a non imporre restrizioni al commercio sleale e ci porta un passo avanti verso la parità di condizioni per le materie prime", ha detto commissario Ue al commercio Karel De Gucht. "Mi aspetto che la Cina ora porti il suo regime di esportazione in linea con le norme internazionali. Inoltre, alla luce di questo risultato la Cina dovrebbe garantire un accesso libero ed equo alle forniture di terre rare". Il rapporto del Panel chiarisce le norme dell´Omc in materia di restrizioni di esportazione. I risultati non mettono in dubbio il diritto di un paese di fissare gli standard ambientali o per conservare le loro risorse naturali. Tali obiettivi possono giustificare restrizioni commerciali in determinate circostanze. Tuttavia, il Gruppo ritiene che le restrizioni delle esportazioni sul commercio di questi materiali non sono efficaci per garantire la tutela ambientale perché la produzione di questi materiali non è sottoposto ad analoghe restrizioni. In mancanza di efficaci misure interne per gestire la fornitura delle sue risorse naturali in modo sostenibile e rispettoso dell´ambiente, il gruppo di esperti ritiene che un paese non può avvalersi delle deroghe di cui norme Omc. Il panel afferma che tali eccezioni non può giustificare provvedimenti che i produttori scudo nazionali dalla concorrenza straniera, in nome della conservazione. L´ue sostiene e incoraggia gli sforzi per promuovere una produzione più pulita e sostenibile delle materie prime. Tuttavia, l´Ue ritiene che le restrizioni alle esportazioni non può e non contribuiscono a questo scopo. Ci sono molto più efficaci misure di tutela ambientale che non siano discriminatorie nei confronti del settore esteri. Questi includono gli investimenti in tecnologie più ecocompatibili, aumentando gli standard ambientali, controllo dell´inquinamento e la produzione efficace e restrizioni dei consumi, nonché di promuovere il riciclaggio. Conclusioni del panel costituiscono un significativo riconoscimento dell´interdipendenza di tutti i membri dell´Omc - sviluppati o in via di sviluppo - quando si tratta di approvvigionamento di materie prime come principio fondamentale alla base del sistema commerciale globale. Tutti i paesi trarranno beneficio quando l´accesso alle materie prime è garantito un livello e non discriminatorio.  
   
   
PERSONALIZZAZIONE E FLESSIBILITA´ - CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEL NUOVO SERVIZIO PARTNER DI CORDIS  
 
Bruxelles, 6 luglio 201 - Cordis, il servizio comunitario di informazione in materia di ricerca e sviluppo, ha appena lanciato il suo nuovo servizio Partner. Il servizio è stato progettato come piattaforma interattiva per aiutare gli utenti a promuovere le proprie competenze e organizzazioni, trovare partner commerciali o di ricerca, creare gruppi, collegarsi in rete e trovare i collaboratori giusti per le offerte e le proposte di finanziamento. Sviluppato in collaborazione con vari soggetti interessati, il servizio si basa su tre idee fondamentali: la personalizzazione, la collaborazione e la messa in rete. L´interattività è una caratteristica dei social media e del Web 2.0. Gli utenti sono abituati, ad esempio, a configurare e ordinare le informazioni secondo le proprie esigenze. Il servizio Partner tiene conto di questo aspetto, proponendo una vasta gamma di strumenti dei social media, risorse Cordis e tecnologie di gestione. L´obiettivo è di fornire uno spazio dove gli utenti possono interloquire, discutere ed essere coinvolti. Per gli utenti un punto focale del nuovo servizio è il profilo online, che offre un ampio spazio per presentare le proprie esperienze, conoscenze e lavoro. Un´altra importante caratteristica del nuovo servizio è che offre agli utenti la possibilità di creare partenariati. Grazie ai collegamenti a fonti di informazione ufficiali, i dati importanti vengono caricati ogni qualvolta sono annunciate opportunità di finanziamento. Questo agevolerà i partecipanti nella discussione e revisione reciproca delle loro idee e proposte, prima della scadenza dei termini di presentazione. Trovare le persone o i soggetti adatti, per eseguire compiti specializzati o rispettare i requisiti di finanziamento dei progetti, può richiedere molto tempo. Il nuovo servizio mira ad abbreviare questo processo, impiegando una modalità di ricerca automatizzata che collega i dati a centinaia di richieste di partenariato presentate da imprese, enti di ricerca e università in Europa e nel mondo. Anche l´impegno attivo è cruciale per la riuscita dei progetti, pertanto il nuovo servizio offre agli utenti l´opportunità di costruire ed espandere le loro reti, partecipando ai dibattiti, offrendo supporto ai gruppi online o creando reti interdisciplinari. Il servizio fornisce gli strumenti agli utenti, permettendo loro di creare e costruire in base alle esigenze del proprio gruppo. Il modo migliore per scoprire il nuovo servizio Partner di Cordis è provarlo. Fai il passo successivo e scopri cosa ha da offrire: cordis.Europa.eu/partners  
   
   
DELEGAZIONE CINESE RICEVUTA IN REGIONE EMILIA ROMANGNA  
 
Bologna, 6 luglio 2011 - Una delegazione istituzionale dello Zhejiang, provincia orientale costiera della Repubblica Popolare Cinese, con una popolazione di circa 47 milioni di abitanti, è stata ricevuta oggi nella sede di Aster, a Bologna, dall’assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli. Prosegue così l’impegno dell’Emilia-romagna per l’internazionalizzazione, con priorità per i Paesi Bricst (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica,turchia) tra cui appunto il colosso orientale. Nel 2002, la Regione Emilia-romagna e la provincia dello Zhejiang hanno firmato una lettera di intenti che ha avviato le relazioni amichevoli tra i due territori, intensificate nel corso degli anni. Da ultimo, un accordo nel 2010 ha rivolto l’attenzione della partnership in particolare a piccole e medie imprese, innovazione ed energie rinnovabili: ciò si concretizzerà tra l’altro con la partecipazione dell’Emilia-romagna, il prossimo 10 ed 11 novembre, alla “Fiera dell’innovazione scientifica e tecnologica della Provincia dello Zhejiang”. La Fiera sarà un’occasione preziosa di incontro e scambio di informazioni tra istituzioni, istituti scientifici e tecnologici, centri di ricerca, università e imprese. Emilia-romagna e Cina. L’interscambio tra Regione Emilia-romagna e Cina nel 2010 ha raggiunto la quota record di 4,5 miliardi di euro. L’export regionale ammonta a circa 1,4 miliardi di euro nel 2010 (+56%), oltre il 3% del totale export regionale. Una crescita rapida e costante dal 2001 (+260% del valore dell’export): tra l’altro, la Cina è l’unico Paese verso cui il nostro export è cresciuto anche durante la crisi del 2009 (4%). Sono 220 le imprese regionali con investimenti diretti in Cina, di cui 60 a Shanghai.  
   
   
MANOVRA, CAPPELLACCI CONVOCA COORDINAMENTO REGIONI A STATUTO SPECIALE  
 
Cagliari, 6 Luglio 2011 - "Si riunirà domani, mercoledì 6 luglio, a Roma (alle ore 10 nella sede della Conferenza delle Regioni in via Parigi 11) il Coordinamento delle Regioni a Statuto Speciale e delle Province Autonome di Trento e Bolzano". Ad annunciarlo è il presidente Cappellacci, che ha convocato la seduta "per l’esame della manovra di stabilizzazione finanziaria e delle sue ricadute sulle Autonomie speciali". "Il contenuto della manovra - dichiara il presidente - è fortemente penalizzante per le Regioni a Statuto Speciale. Si tratta di una sperequazione che si aggiunge ai tagli previsti per gli Enti Locali e che va a incidere sui servizi per la Regione e per il territorio". "E´ necessario, pertanto, fare fronte comune - ha concluso Cappellacci - ed esprimere una posizione determinata affinché siano riviste decisioni inique, i cui effetti andrebbero inevitabilmente a ripercuotersi sulla vita quotidiana dei cittadini".  
   
   
FINANZIARIA: CHIODI,LA MANOVRA METTE IN GINOCCHIO LE REGIONI PRONTI AL CONFRONTO CON IL GOVERNO  
 
L´aquila, 6 luglio 2011 - "La manovra finanziaria è troppo onerosa per gli Enti Locali e, in particolare, per le Regioni. Il giudizio della Conferenza delle Regioni è stato unanimemente di forte preoccupazione, perché, si traduce in un taglio ai servizi per depauperare realtà già allo stremo delle forze e minaccia l´attuazione del federalismo". E´ il commento del Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, alla manovra finanziaria varata dal Governo. "Si tratta - ha aggiunto il Presidente Chiodi - di una discriminazione ingiusta che riteniamo inaccettabile e per la quale pensiamo ad iniziative comuni da mettere in campo per aprire questo confronto con il Governo. L´abruzzo già da tempo ha intrapreso la strada del risanamento finanziario con grande rigore e determinazione dando prova di essere una regione prudente, efficiente e ben avviata verso un percorso virtuoso. Alla luce di questi nuovi dettami si rischia di far pagare agli abruzzesi un prezzo troppo alto. Ognuno, dunque, faccia la sua parte - ha concluso - in uno sforzo congiunto cercando di imboccare la medesima direzione di marcia. Questa manovra mette in discussione la sostenibilità dei servizi essenziali: sanità e trasporto pubblico locale. Occorre modificarla per renderla più obiettiva e più vicina ai cittadini senza tuttavia penalizzare la ripresa economica.  
   
   
UMBRIA: G.R. APPROVA RELAZIONE 2010; IN CALO I REATI DELL´8,78% NEL TRIENNIO  
 
Perugia, 6 luglio 2011 - "Con l´insediamento della Conferenza regionale per la sicurezza avvenuto nei giorni scorsi si è concluso il percorso per la piena attuazione della legge regionale di settore". Lo ha detto l´assessore regionale alle politiche per la sicurezza, Fernanda Cecchini, illustrando il 5 luglio in Giunta la Relazione generale 2010 sullo stato della sicurezza in Umbria e sull´attuazione della legge regionale "13/2008", trasmessa per la discussione al Consiglio regionale. Dopo aver fatto il quadro delle misure e delle azioni realizzate dalla Regione Umbria in materia di sicurezza, Cecchini ha ricordato che nell´annualità 2009-2010 sono state complessivamente impegnate risorse provenienti da diverse fonti di finanziamento per un milione 200 mila euro finalizzate a supporto dei progetti presentati dai Comuni umbri. Gli interventi hanno riguardato le tre aree individuate come prioritarie: rivolte alle vittime di fatti criminosi, ai servizi a sostegno dell´operatività della polizia locale, con l´estensione del servizio "vigile di quartiere", e alla prevenzione sociale nei confronti delle aree e dei soggetti a rischio di attività criminose, intervenendo soprattutto in contesti dove già esisteva un problema di disagio o in zone percepite come insicure. Entrando nel merito dei dati contenuti nella Relazione, frutto del lavoro del Comitato tecnico scientifico e della collaborazione con l´Università degli Studi di Perugia, l´assessore ha evidenziato che nonostante un lieve incremento nel 2009 rispetto all´anno precedente (120 reati denunciati in più, per una incidenza dell´0,35%), nel complesso del triennio 2007-2009 il numero dei reati denunciati in Umbria è diminuito di ben 3328 unità, per una incidenza dell´8,78% in meno. Nel 2009 risultava denunciato un reato ogni 26,05 abitanti della Regione, a fronte di un rapporto di circa 1 a 20 sul territorio nazionale. Quindi, almeno in termini di denunce prestate alle Forze dell´ordine, la situazione della criminalità in Umbria non è particolarmente preoccupante rispetto a quella di altre aree del Paese. Spicca, nella diminuzione dei reati denunciati, il calo dei furti che appare costante ed è superiore al calo complessivo dei reati (- 3655 nel 2009 rispetto al 2007). Stesso andamento per le rapine e per le ricettazioni. Una diminuzione importante perché da tempo, non solo in Umbria, i furti costituiscono la gran parte dei reati denunciati (in Umbria, nel periodo considerato, una percentuale oscillante tra il 53,94% del 2007 e il 48,56% del 2009). Si assiste inoltre al calo costante delle lesioni dolose, dei sequestri di persona, delle truffe e delle frodi informatiche, degli incendi. Aumentano invece le denunce per danneggiamenti, legate alla detenzione e allo spaccio di stupefacenti, allo sfruttamento della prostituzione e alla pornografia minorile. Tra i reati contro la persona, dopo un lieve calo nel 2008, aumentano in percentuale significativa (+ 42,59), nel 2009, le denunce per violenza sessuale.Un ulteriore dato messo in evidenza dall´assessore riguarda le tre variabili dei presunti autori di reato: cittadinanza (comunitari/extracomunitari), genere, età (maggiorenni/minorenni). Gli extra-comunitari risultano essere il 32,74% delle persone segnalate all´autorità giudiziaria come presunti autori di reato: una percentuale ben maggiore di quella omologa stimata come abitualmente domiciliata nel territorio della Regione Umbria. Come si sa, però, questo dato non può indurre a trarre la conclusione di una naturale maggiore propensione alla devianza da parte degli extra-comunitari. Spiccano anche qui i reati relativi agli stupefacenti, che vengono addebitati agli extra-comunitari nella misura del 63,77% dei casi. Purtroppo l´indistinzione nella rilevazione non consente di sapere quante delle 1784 segnalazioni per "altri reati" siano riferibili ai cosiddetti "reati da stranieri" previsti dalla legislazione sull´immigrazione, come quello della mancata ottemperanza all´obbligo di allontanamento dal territorio dello Stato a seguito di decreto di espulsione o quello di immigrazione clandestina. Al contrario le donne sono ampiamente sottorappresentate nelle segnalazioni all´autorità giudiziaria come autrici di reato. Un dato consolidato ovunque e nel tempo. Furti, truffe e frodi informatiche, ingiurie, i reati più frequentemente contestati alle donne. Marginali i reati contro la persona, ma anche quelli relativi alla circolazione di sostanze stupefacenti. Anche da questa tipologia di reati dipende, probabilmente, la ulteriore minor rilevanza della presenza femminile nella "criminalità punita", rilevata negli istituti penitenziari, dove essa non supera il 4-5% del totale della popolazione detenuta. Quasi metà delle segnalazione di minori all´autorità giudiziaria sono dovute alla presunta responsabilità in furti, dei quali più della metà (56 su 101) occorsi in esercizi commerciali. Seguono, quindi, i reati di ricettazione (evidentemente connessi ai furti), i danneggiamenti e quelli connessi agli stupefacenti, dei quali si deve precisare che non si tratta (quasi) mai di reati di produzione e traffico di sostanze stupefacenti o di associazioni a essi finalizzati, ma di detenzione e spaccio al minuto. I reati con vittime che sarebbero avvenuti nel territorio della regione nel 2009 sono stati 27.471, 7097 in meno di quelli denunciati. Furti, danneggiamenti e minacce i reati che "vittimizzano" di più. Spariscono (quasi) i "reati senza vittima", come i reati associativi e, soprattutto, quelli legati alla circolazione illegale delle droghe. Al netto della "cifra oscura" e della propensione alla denuncia, le donne costituiscono poco meno del 40% delle "vittime" dei reati registrati dalle Forze dell´ordine, prevalentemente in relazione a furti, danneggiamenti e ingiurie. Significativi i "reati da (vittime) donne", come quelli relativi alla sfera della sessualità (la generalità dei casi di sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile e di atti sessuali con minori, il 91,93% dei casi di violenza sessuale), ma anche i sequestri di persona, che per i 75% dei casi vedono come vittime persone di sesso femminile. Gli extra-comunitari risultano vittime con una frequenza del 6,02% dei casi, in media con le presenze regolari sul territorio nazionale e per i medesimi reati rilevati sul totale della popolazione (furti, danneggiamenti e minacce). Seppure su dimensioni assolute non particolarmente significative, rilevante la frequenza della "vittimizzazione" degli stranieri per tre particolari categorie di reati: lo sfruttamento della prostituzione (ne sarebbero state vittime 7 donne extracomunitarie su un totale di 9 denunce), i sequestri di persona (in 7 casi su 12 le vittime sarebbero state extracomunitarie) e gli omicidi (in ben 3 casi su 7 le vittime erano extracomunitarie). Infine, i minori risultano più frequentemente vittimizzati per furti, lesioni e minacce. Sono, ovviamente, le vittime dei reati prefigurati a loro tutela (atti sessuali con minorenni e corruzione di minorenni), ma frequentemente sono vittime di violenze sessuali (in ben 21 casi su 62: circa in un caso su tre). Il totale dei delitti denunciati, la loro distribuzione tra le province corrisponde grosso modo alla popolazione residente: nel 2009 nella provincia di Perugia risultava residente il 79,05% della popolazione regionale e il numero complessivo delle denunce di quel territorio ammontava al 75,29% del totale. Non corrisponde incede la frequenza dei reati denunciati nei comuni capoluoghi, dove complessivamente sono registrati il 43,92% dei reati denunciati rispetto a una popolazione del 31,01% del totale regionale. A Perugia, nel 2009, dove risiede il 24,98% della popolazione della provincia di cui è capoluogo risultavano registrate il 37,53% delle denunce della provincia; a Terni, che contava il 48,23% della popolazione della provincia omonima, risultava il 63,42% delle denunce del territorio provinciale. L´indice di delittuosità di Perugia è di poco superiore a quello di Terni (1 denuncia ogni 17,05 abitanti contro 1 denuncia ogni 20,81 abitanti a Terni).  
   
   
INNOVAZIONE, ANCHE LA TOSCANA NEI PROGETTI FINANZIATI DA DISTRICT +  
 
Firenze, 6 luglio 2011 – Innovazione, trasferimento tecnologico, incubatori d’impresa: questi i temi attorno ai quali ruotano le attività previste dai progetti nell’ambito del programma europeo District +, che vedono il coinvolgimento di centri per la ricerca e l’innovazione e Università toscane, insieme a partner di altre regioni europee. I sei sottoprogetti, che erano stati approvati a fine aprile, sono stati presentati nell’ambito del prestigioso Cip Forum, svoltosi nei giorni scorsi a Goteborg, in Svezia. Ecco, in dettaglio, quali sono i progetti. East inno transfer è un progetto che punta a sostenere l’innovazione negli stati dell’unione europea, con un budget di 374.396 euro. Capofila è l’Ufficio territoriale per le Pmi e la cooperazione della Romania. Know Eco (Enhancing knowledge collaboration in eco-innovation) con un budget di 288.484 euro, mira al potenziamento delle conoscenze nel campo dell’innovazione eco-sostenibile. Capofila la Coventry University Enterprises Ltd (Uk), vede la partecipazione, tra gli altri, della toscana Etruria Innovazione. Ngsp (Next Generation Science Park) con un budget di 561.763euro, con capofila la Chalmers industrial technologies foundation (Svezia) vede la partecipazione, tra gli altri, del Pin-università di Firenze. Nicer (Networks for the internationalisation of cluster excellence in regions) con un budget di 353.307 euro, con capofila il Pin Università di Firenze, punta all’internazionalizzazione delle esperienze di punta. Spww (Science park without walls) con un budget di € 578.400, vede come capofila il Birmingham City Council (Uk). Step “Improved definition and profiling for sustainable technology parks” con un budget di € 274.018 e con capofila Innovation and founders centre Magdeburg (Germania). I due giorni di attività dedicati al progetto District +, hanno visto l’attiva partecipazione non solo delle 6 Regioni partner del progetto (oltre alla Regione Toscana, la Regione Vastra Gotalands – che ha ospitato l’iniziativa – la Regione Bassa Slesia, la Regione Sassonia-anhalt e la Contea di Brasov), ma anche e soprattutto dei partner dei 6 sottoprogetti che hanno illustrato il programma delle loro attività e i loro obiettivi progettuali e hanno partecipato ad una sessione formativa sulle procedure del programma Interreg Ivc. Per ulteriori informazioni sui sottoprogetti: www.Districtplus.eu/    
   
   
PIEMONTE: IL NUOVO PROGRAMMA DI INTERVENTO PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE 340 MILIONI PER SOSTENERE COMPETITIVITA´, INNOVAZIONE, CRESCITA DIMENSIONALE, ACCESSO AI CAPITALI  
 
Torino, 6 luglio 2011 - Il programma pluriennale 2011-2015 per le attività produttive approvato dalla Giunta regionale ha una dotazione complessiva di 340 milioni di euro e si propone di rafforzare il sistema economico piemontese sostenendo la competitività, l’innovazione, la crescita dimensionale, l’accesso ai capitali, la diversificazione e l’internazionalizzazione delle imprese. Nel dettaglio, prevede finanziamenti per le piattaforme tecnologiche, i poli di innovazione, i cluster, le reti e aggregazioni di imprese, la tutela della proprietà intellettuale, i progetti innovativi basati sull’utilizzo economico dei brevetti, la deindustrializzazione, la patrimonializzazione delle imprese, ai confidi e alle cooperative composte da imprenditori agricoli, i contratti di insediamento, l’internazionalizzazione in uscita, la realizzazione di aree destinate ad insediamenti produttivi in condizione di massima ecosostenibilità. Nelle misure in cui sarà praticabile, una parte delle risorse sarà riservata alle imprese costituite da chi ha un’età non superiore ai 35 anni. Durante la presentazione agli organi di informazione svoltasi il 5 luglio, il presidente Roberto Cota, ha posto l’accento sul fatto che “continua il nostro impegno per rilanciare e rafforzare la vocazione industriale e produttiva del territorio, puntando sulla necessità di sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione. Questo programma si ispira alla linee guida del Piano per la Competitività e ne è uno dei più importanti strumenti di attuazione. Da sottolineare – ha aggiunto - l’impegno finanziario significativo, oltre 338 milioni di euro, che costituisce solo una parte del miliardo stanziato per i Piani fin qui approvati. Bisogna continuare su questa strada per promuovere un’economia più competitiva, ma al contempo più efficiente sotto il profilo dell’utilizzo delle risorse e rilanciando allo stesso tempo l’occupazione”. L’assessore allo Sviluppo economico, Massimo Giordano, si è soffermato sulle novità introdotte: “Prima di tutto la durata: il precedente programma aveva una valenza triennale, un arco temporale secondo noi inadeguato per incidere in maniera strutturale sull’economia piemontese. I cinque anni di esercizio ci consentiranno invece di realizzare meglio le azioni e le misure che abbiamo progettato, per le quali abbiamo stilato un cronoprogramma in ordine all’avvio di quelle ritenute prioritarie. Interventi di sostegno alla cooperazione e ai Confidi, nuove piattaforme tecnologiche, progetti dimostratori, contratti di insediamento e soprattutto sviluppo su diversi settori economici delle ‘smart and clean tecnologies’ sono soltanto alcuni ingredienti della nostra ricetta di sviluppo”.  
   
   
TUNISIA, DA ABRUZZO ESEMPI PER GOVERNO RIVOLUZIONARIO  
 
Pescara, 6 luglio 2011 - Sarà l´Abruzzo ad offrire al Governo rivoluzionario tunisino l´occasione di un incontro tecnico, ai più alti livelli, per studiare modelli istituzionali di partecipazione ai processi decisionali, che porteranno alla nascita di un Governo democratico nel Paese nordafricano. In attesa delle elezioni per l´elezione dell´Assemblea Costituente, previste per il 23 ottobre dopo il rovesciamento della presidenza di Ben Ali, ed il suo esilio all´estero, "ospiteremo in Abruzzo un importate seminario tecnico", ha dichiarato il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, nella sua veste di vicepresidente dell´Aer, la più importante rete di cooperazione in Europa, che raggruppa oltre 270 regioni di 33 Paesi, "allo scopo di fornire alle Associazioni locali tunisine, rappresentative dei territori, sorta di future regioni, la possibilità di confrontarsi con esperti che sappiano indicare i modelli istituzionali di partecipazione ai processi democratici". Secondo Chiodi l´iniziativa "è´ la concretizzazione di un impegno preso la scorsa primavera in Tunisia, dopo i tavoli di lavoro e le interlocuzioni con i ministri del Governo magrebino che, per il mio tramite, chiesero l´ausilio delle regioni europee a sostenere ogni forma di accesso ai profili istituzionali che garantiscono forme partecipative democratiche, cui riferirsi per la scrittura della carta costituzionale, attività propedeutica alle libere elezioni". Il seminario tecnico che ospiterà, tra gli altri, il delegato del Governo rivoluzionario tunisino, il segretario di Stato, Néjib Karafi, accoglierà una cospicua rappresentanza delle associazioni locali tunisine "segno - ha aggiunto ancora Chiodi - del fermo interesse del territorio tunisino a tradurre in articoli costituzionali le loro istanze ed aspettative". Secondo il Vicepresidente dell´Aer "la forza propulsiva dell´Associazione delle regioni d´Europa, che ne ricomprende ben 270, offre garanzie valide in ordine alla richiesta di maggiore democrazia, trasparenza e partecipazione che si leva da qualche tempo da vari Paesi del Mondo". Il seminario si volgerà all´Auditorium Tosti (ex Aurum) a Pescara mercoledì 5 luglio, a partire dalle ore 10.30 per concludersi, dopo una tavola rotonda, alle ore 17.30.  
   
   
RISTORNI: FERMA LA POSIZIONE DELLA REGIONE LOMBARDIA  
 
Milano, 6 luglio 2011 - Approda anche in Consiglio regionale la decisione del Consiglio di Stato del Cantone Ticino di congelare i ristorni ai Comuni di frontiera lombardi. L´assessore alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo, rispondendo alla domanda presentata dal consigliere del Pd Stefano Tosi nel corso del ´question time´ di oggi, ha illustrato la posizione di Regione Lombardia, che si è mossa tempestivamente a sostegno dei Comuni danneggiati dal provvedimento. "Il giudizio politico da parte di Regione Lombardia sul blocco dei ristorni è stato chiaro sin da subito - ha detto Cattaneo -. Abbiamo affermato che si tratta di una decisione sbagliata, perché gli accordi internazionali si rispettano, non si possono ignorare unilateralmente e, se c´è un problema tra Roma e Berna, non devono essere certamente i Comuni lombardi a farne le spese". L´assessore ha inoltre precisato che questa materia non è di competenza regionale, né tantomeno cantonale. "Si tratta di una competenza che attiene agli Stati, nella fattispecie a Roma e Berna, che annualmente ne trattano negli incontri del tavolo degli accordi bilaterali, l´ultimo dei quali si è svolto il 31 gennaio 2010 e in cui le massime cariche elvetiche non hanno fatto accenno in nessun modo a queste problematiche. Né sono stati segnalati ai tavoli tecnici preparatori, cui partecipa Regione Lombardia". Cattaneo, illustrando le misure messe in atto in questi giorni per contrastare il provvedimento, ha dato notizia delle ultime iniziative in corso nei rapporti diplomatici tra Regione Lombardia e Svizzera: "Oggi stesso il presidente Formigoni ha scritto una lettera ai ministri italiani Franco Frattini e Giulio Tremonti, alla presidente del Consiglio di Stato Ticinese Laura Sadis e alla presidente della Confederazione Micheline Calmy-rey, ribadendo l´urgenza della questione, auspicando una rapida soluzione del problema e sottolineando la necessità di una pronta ripresa del tavolo bilaterale". L´assessore, che già venerdì aveva scritto una lettera al consigliere di stato Marco Borradori e al cancelliere elvetico Giampietro Gianella, ha segnalato di aver avuto un colloquio con il presidente del Governo del Cantone dei Grigioni Martin Schmid, che ha assicurato che il Cantone dei Grigioni non seguirà la posizione assunta dal Cantone Ticino. Ieri Cattaneo ha avuto inoltre un lungo colloquio telefonico con l´ambasciatore italiano a Berna Giuseppe Deodato e anche lui ha detto di aver colto la volontà del Governo federale elvetico di arrivare a una soluzione positiva nel rispetto degli accordi vigenti.  
   
   
CONTRIBUTI REGIONALI IN VENETO PER IL FUNZIONAMENTO DELLE COMUNITA´ MONTANE  
 
Venezia, 6 luglio 2011 - La Giunta regionale, su iniziativa dell’assessore Marino Finozzi, ha impegnato 1,7 milioni di euro a favore delle Comunità Montane come supporto economico per lo svolgimento delle loro attività istituzionali. “Si tratta di un finanziamento essenziale per questi enti che operano nel territorio a servizio dei cittadini, svolgendo anche funzioni di supporto all’economia locale e di tutela e salvaguardia ambientale”, ha spiegato Finozzi. “Già nel bilancio 2010, nonostante le ristrettezze di bilancio, eravamo riusciti da erogare 3,5 milioni di euro finalizzati a dare operatività a questi enti che riteniamo insostituibili. Con il provvedimento approvato oggi consentiamo il mantenimento e il funzionamento di questi organismi, in una delicata e fondamentale fase transitoria che dovrà culminare nella presentazione entro i prossimi mesi della legge di riordino delle Comunità Montane, già esaminata dalla Conferenza permanente per la Montagna”. La Legge in questione, recependo le indicazioni statali circa la riduzione dei costi e una maggiore efficacia dei servizi svolti dagli enti locali, porterà a una sostanziale ridefinizione del ruolo delle Comunità Montane, sia attraverso una riduzione del loro numero, che attraverso la gestione diretta da parte delle stesse di molti servizi essenziali per la popolazione, che in caso contrario diventerebbero difficilmente gestibili dai singoli comuni di piccole dimensioni. “Nell’intero territorio veneto vi sono attualmente 19 comunità montane, che – ha ricordato Finozzi – hanno una dotazione complessiva di personale di circa 160 dipendenti di provata competenza e professionalità tecnica, che operano in un territorio particolarmente delicato sotto il profilo socio-economico e ambientale. E’ quindi fondamentale mantenere in efficienza tali presidi consentendone il loro efficace funzionamento a supporto di tutte le iniziative di servizio alla popolazione e di sviluppo dell’economia che le Comunità Montane contribuiscono a garantire”. Ecco nel dettaglio i contributi: Agordina 163.704,16 euro; Dell’alpago 57.484,86 euro; Cadore – Longaronese – Zoldano 79.530,78 euro; Val Belluna 83.072,74 euro; Bellunese, Belluno – Ponte nelle Alpi 77.450,35 euro; Centro Cadore 113.736,81 euro; Comelico – Sappada 86.884,15 euro; Feltrina 136.013,53 euro; Della Valle del Boite 83.139,89 euro; Del Grappa 50.676,69 euro; Delle Prealpi Trevigiane 99.620,64 euro; Del Baldo 64.759,20 euro; Della Lessinia 138.418,25 euro; Alto Astico e Posina 71.441,96 euro; Dall’astico al Brenta 58.454,40 euro; Del Brenta 53.409,02 euro; Agno – Chiampo 107.193,29 euro; Leogra - Timonchio 67.026,87 euro; Spettabile Reggenza dei Sette Comuni 107.982,41euro.  
   
   
LEGGE ANTIMAFIA, UN MILIONE PER BANDI CONTRO LA CRIMINALITA´  
 
Bologna, 6 luglio 2011 – Un milione di euro per i progetti di enti locali, altre pubbliche amministrazioni e associazioni per prevenire l’infiltrazione della criminalità mafiosa in Emilia-romagna. A poche settimane di distanza dal varo della nuova legge regionale sulle “Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”, la Giunta ha licenziato i primi e più importanti atti amministrativi che consentiranno di avviare le attività principali previste. E’ infatti stato approvato il bando per finanziare le iniziative delle organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, impegnate nell’educazione alla legalità e al contrasto alla criminalità organizzata. Queste hanno tempo fino al prossimo 20 settembre per presentare la domanda e ottenere contributi che potranno coprire fino all’80% delle spese (fino ad un massimo di 50 mila euro). La Giunta ha anche dato il via libera al documento rivolto agli enti locali e alle altre pubbliche amministrazioni per regolamentare le procedure per la sottoscrizione di accordi e intese istituzionali per la collaborazione in questa materia. “Questi atti sono la dimostrazione della volontà di dare attuazione immediata e concreta ad una legge importante – sottolinea la vicepresidente della Regione Simonetta Saliera – proposta da tutta la Giunta e in cui ho creduto fermamente fin dal mio insediamento. Sono questi gli strumenti con cui opereremo nei prossimi mesi per estendere e rafforzare il ruolo degli enti locali e della società civile in materia di prevenzione del crimine organizzato e mafioso e per costruire, nella nostra regione, una rete ancora più forte di resistenza”. In particolare le associazioni, attive in Emilia-romagna e con una consolidata attività in questo campo, potranno presentare progetti volti a rafforzare la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, con particolare attenzione ai giovani. Per quanto riguarda gli enti pubblici si prevede che siano sottoscritti accordi con la Regione per sviluppare attività sul territorio e, nel caso dei Comuni, per il recupero dei beni confiscati loro assegnati. I progetti potranno riguardare la prevenzione in relazione ad aree o soggetti a rischio; il sostegno agli osservatori locali, anche intercomunali, per il monitoraggio e l’analisi dei fenomeni di illegalità; lo scambio di conoscenze e informazioni sui fenomeni criminosi; la collaborazione con le istituzioni scolastiche e le università per la realizzazione di attività di ricerca, aggiornamento del personale o rivolte agli studenti. Il bando sarà pubblicato entro luglio sul Bollettino ufficiale della Regione.  
   
   
CRESCE IN TOSCANA IL RECUPERO DELL´EVASIONE FISCALE: GIA´ INCASSATI 47 MILIONI DA GENNAIO  
 
Firenze, 6 luglio 2011 – Dall’inizio dell’anno sono già stati recuperati quasi 47 milioni di tributi regionali non pagati: ovvero bollo auto, addizionale Irpef, l’imposta sulle attività produttive, il tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti ed altri piccoli tributi. “Un bel risultato” commenta l’assessore al bilancio della Toscana, Riccardo Nencini. E se si considera che ancora non sono stati spediti gli avvisi sul bollo auto, che delle tasse che i toscani non pagano, molto spesso solo per dimenticanza, sono una parte considerevole, è facile prevedere che i milioni recuperabili nei prossimi sei mesi saranno più di 47 milioni. “Avevamo ipotizzato di incassare 100 milioni in tutto l’anno – sottolinea Nencini – La lotta all’evasione fiscale, non solo per motivi di equità, è una delle priorità dell’attuale giunta. Il trend di questi mesi ci dice che si potrebbe arrivare a 150 milioni”. Quest’anno, con 47 milioni, i tributi non pagati riscossi sono già il 16,38 per cento in più.  
   
   
IMMIGRAZIONE FVG: I CONTENUTI DEL PROTOCOLLO REGIONE-PROVINCE  
 
Udine, 6 luglio 2011 - Il protocollo d´intesa Regione-province, siglato il 5 luglio a Udine dai rappresentanti dei cinque enti coinvolti, prevede che i programmi rivolti al settore informativo realizzati localmente contemplino la definizione di una rete di sportelli di prima informazione distribuiti sul territorio in corrispondenza con la presenza di stranieri e, inoltre, sulla base della raggiungibilità delle relative sedi. Tali sportelli dovranno agire in stretta connessione con i servizi informativi promossi dalla Regione, con lo sportello per l´immigrazione delle Prefetture e con l´ufficio per l´immigrazione delle Questure al fine di evitare duplicazioni nell´offerta. Nel settore socio-occupazionale, i piani territoriali provinciali dovranno includere interventi di sostegno che prevedano l´impiego attivo degli immigrati in una logica non assistenzialistica al fine di costituire un utile strumento di integrazione. Dovranno altresì essere previsti interventi volti alla facilitazione del rapporto tra lo straniero e la rete pubblica dei servizi al lavoro anche tramite l´impiego di figure per la mediazione linguistica. Da attivare anche azioni volte al potenziamento del raccordo tra la rete pubblica dei servizi al lavoro e le associazioni imprenditoriali e di categoria e le agenzie di intermediazione. Tutto questo in una logica di riordino e di riorientamento dei servizi rispetto alle effettive esigenze degli immigrati. Infine, nel settore interculturale potranno essere previste attività di sostegno ad eventi di natura sportiva, culturale e ricreativa che realizzino l´incontro tra italiani e immigrati, favoriscano la conoscenza reciproca e rappresentino momenti atti a facilitare l´incontro tra culture diverse.  
   
   
IMMIGRAZIONE FVG: ACCORDO CON PROVINCE PER SERVIZI TERRITORIALI  
 
Udine, 6 luglio 2011 - Proseguendo il percorso di condivisione tra Regione ed enti locali, dopo il capitolo riservato alle politiche giovanili l´assessore alla Famiglia del Friuli Venezia Giulia, Roberto Molinaro, ha siglato oggi a Udine un protocollo d´intesa con le Province per la realizzazione di servizi territoriali e sociali rivolti al mondo della immigrazione. L´accordo consente di ripartire 1.100.000 euro alle Province, in misura proporzionale alla popolazione extracomunitaria residente sui rispettivi territori. Si tratta di stanziamenti che, come ha ribadito Molinaro, sono destinati a interventi programmati nei piani territoriali provinciali, mirati al consolidamento delle iniziative sperimentate nelle due annualità precedenti dalle rispettive amministrazioni. "Nonché - ha aggiunto - alla concretizzazione di un sistema di interventi, sempre rivolti all´immigrazione, nei settori: informativo, socio-occupazionale e interculturale". "I flussi migratori verso la nostra realtà - ha quindi considerato Molinaro - stanno rallentando in conseguenza dell´attuale situazione economica che offre minori spazi alla nuova occupazione". Le Province, ha spiegato l´assessore, nella redazione dei piani territoriali dovranno tenere conto degli orientamenti espressi dal Consiglio regionale, volti a favorire la fruizione dei servizi sul territorio da parte degli immigrati. Si dovrà trattare di servizi differenziati al fine di consentire il raggiungimento dell´integrazione e, inoltre, le Province dovranno agire tenendo sempre in maggiore considerazione il principio di sussidiarietà e, di conseguenza, individuare partner sul territorio avvantaggiandosi delle competenze specifiche di area vasta. Rispetto alla erogazione dei finanziamenti, ha concluso l´assessore, l´orientamento della Regione è quello di sostenere programmi annuali, anche se si potrà tenere conto delle indicazioni che emergeranno dalle stesse Province e dal monitoraggio sull´efficacia dei finanziamenti erogati affidato all´Università di Udine. Per le quattro Province, il documento è stato sottoscritto dal vicepresidente Eligio Grizzo (Pordenone), il quale ha chiesto informazioni sulle modalità di erogazione dei finanziamenti. Dall´assessore Adriano Piuzzi (Udine), che ha anticipato l´impegno dell´ente rappresentato a verificare nuove esigenze di servizi espresse dal mondo migratorio sul territorio di competenza, dall´assessore Roberta Tarlao (Trieste), che ha chiesto la possibilità di una programmazione pluriennale dei fondi relativi ai servizi territoriali e sociali, e infine dall´assessore Bianca della Pietra (Gorizia).  
   
   
PROFUGHI: AIUTARE LA PROVINCIA DI BRESCIA  
 
Milano, 6 luglio 2011 - "Come presidente del Tavolo Territoriale di Confronto della Provincia di Brescia ho potuto raccogliere di persona la preoccupazione dei sindaci della zona, soprattutto dei paesi della Vallecamonica, e delle comunità montane che si sentono abbandonate. L´assessore alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza della Regione Lombardia Romano La Russa mi ha confermato che metterà in campo ogni risorsa a sua disposizione per cercare di migliorare la già difficile situazione attuale". Questo il commento di Monica Rizzi, assessore regionale allo Sport e Giovani, alla presentazione avvenuta nella seduta di oggi del Consiglio Regionale di una mozione firmata dai consiglieri Bossi e Toscani sull´emergenza profughi in Provincia di Brescia. Sul territorio infatti, oltre ai 245 migranti giunti alcune settimane fa, tra pochi giorni ne arriveranno altri 195 e il numero complessivo potrebbe raggiungere quota 1100. "Credo - ha aggiunto Monica Rizzi - che si stia sottovalutando quella che, ogni giorno che passa, sta diventando una vera e propria emergenza. Per questo domani porterò la questione all´attenzione della Giunta regionale, dove sono convinta di trovare la solidarietà e l´attenzione di tutti. Perché non si può lasciare sola una Provincia, come quella di Brescia, che è già prima in Italia per presenza di cittadini stranieri sul territorio".  
   
   
CONSULTA EMIGRAZIONE, APPROVATE LE LINEE GUIDA TRIENNALI. STRUMENTO DI CRESCITA PER LA CAMPANIA  
 
Napoli, 6 luglio 2011 - L´assessore regionale Severino Nappi ha concluso oggi i lavori della Consulta dell´Emigrazione, a cui hanno preso parte i 16 consultori della Regione Campania, eletti in rappresentanza dei quasi 500mila campani con cittadinanza italiana residenti nel mondo. La Consulta ha approvato le Linee guida triennali che individuano nell’emigrazione uno strumento di crescita per la Campania. Tra i principali punti adottati: la calendarizzazione per il 2012 di un meeting internazionale riservato ai soli giovani campani residenti all´estero; l´introduzione della Consulta on line, utile a facilitare l´interazione tra i consultori e il dialogo con la Regione stessa; la costituzione di un gruppo di lavoro per la predisposizione di una proposta per la riforma della legge regionale n. 2/1996 in materia di emigrazione. "I campani all´estero, oltretutto strutturati in centinaia di associazioni, rappresentano un autentico capitale umano utile a costruire un sistema stabile di relazioni tra la nostra regione e le nazioni d´accoglienza, non soltanto sotto il versante delle tradizioni e della conservazione dei nostri valori culturali ma ancor di più per quanto attiene l´economia e la finanza, favorendo relazioni tra le imprese, innovazione tecnologica, esportazione di prodotti, turismo verso la Campania". Così l´assessore all´Emigrazione Nappi al termine dei lavori."Per fare questo è necessario anche investire sulle nuove generazioni perché pure gli emigrati di seconda e terza generazione conoscano il Paese di provenienza attraverso progetti che promuovano la conoscenza della lingua e della nostra cultura".  
   
   
LAMPEDUSA: BENE ORDINANZA E COORDINAMENTO INTERVENTI  
 
Lampedusa, 6 luglio 2011 - "Con l´ordinanza 3947 della presidenza del Consiglio dei Ministri, che stanzia 26 milioni di risorse statali, si avvia la ripresa dell´isola di Lampedusa, anche se i mesi che verranno si annunciano difficili perche´ il turismo sull´isola e´ pressoche´ fermo. Usiamo questo momento di impasse dell´economia dell´isola per lavorare nella programmazione, sia al livello nazionale che regionale". Lo ha detto l´assessore regionale all´Ambiente Gianmaria Sparma, al ministro dell´Ambiente Stefania Prestigiacomo, al termine del sopralluogo compiuto a Lampedusa. "La Regione e´ concretamente a fianco dei lampedusani - ha aggiunto l´assessore - e da´ tutto il suo supporto, sia dal punto di vista economico che delle risorse umane. Lasciamo alle spalle il passato, con un migliore coordinamento degli interventi di Stato e Regione, inserendo anche i nostri provvedimenti nell´ordinanza". Il ministro e Sparma, che e´ responsabile dell´ufficio della Giunta regionale per l´emergenza Lampedusa, hanno effettuato un´approfondita ricognizione sull´isola, da cala pisana, alla discarica, al centro di accoglienza, all´area marina protetta e alla riserva dell´isola dei conigli. Alle fine della visita si e´ svolta, alla base dell´Aeronautica militare, una riunione tecnica alla quale, oltre al ministro e all´assessore, hanno partecipato anche il prefetto di Agrigento Francesca Ferrandino, e il sindaco Dino De Rubeis.  
   
   
FVG: 4500 CONTRATTI GRAZIE A PROFESSIONISTI IN FAMIGLIA  
 
Udine, 6 luglio 2011 - Sono stati presentati il 5 luglio a Udine, nel corso di un convegno a Palazzo d´Aronco, i risultati del progetto "Professionisti in famiglia", sperimentazione finanziata dalla Regione e dalla presidenza del Consiglio dei Ministri che "ha avuto - ha rilevato l´assessore a Lavoro e Pari Opportunità del Friuli Venezia Giulia, Angela Brandi - l´obiettivo di favorire la legalità e la qualità dell´assistenza prestata a domicilio da una forza lavoro prevalentemente femminile". Sono stati 4.524 i contratti stipulati (di cui 1.679 nel 2009, 2.256 nel corso del 2010 e 589 nel corso del primo trimestre 2011) rispetto ad un obiettivo iniziale di 3 mila e, nello stesso periodo, allo scopo di favorire la cultura della sicurezza e della legalità tra famiglie ed assistenti familiari, sono state sottoscritte 3.281 linee etiche. Nel database del sistema informatico dedicato al progetto sono state inserire le domande di 4.145 famiglie e 7.616 candidature di assistenti famigliari da incrociare di volta in volta; infine sono stati erogati 898 incentivi di mille euro cadauno alle famiglie, allo scopo di favorire la regolarità contrattuale nei rapporti di lavoro. "I´iniziativa ha centrato tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati - ha dichiarato con soddisfazione Brandi - dall´emersione del lavoro sommerso alla promozione del ricorso ed ai voucher, dal miglioramento della professionalità delle assistenti alla valorizzazione dei Centri per l´impiego come luoghi istituzionali di incontro tra la domanda espressa delle famiglie e l´offerta di lavoro". "Se i dati quantitativi danno un´idea dell´attenzione ricevuta dal progetto, non meno importanti sono i risultati sociali e culturali raggiunti", ha osservato l´assessore, sottolineando il ruolo degli sportelli nei confronti di assistenti e famiglie, l´importanza della contrattualizzazione nel riconoscimento della professionalità degli assistenti, la validità di un servizio servito anche a tamponare le situazioni d´emergenza, l´incremento dell´utilizzo dei voucher e la tranquillità con cui le famiglie ricorrono ormai a questo strumento. Ampia e importante è stata l´azione di partenariato che, oltre alla Regione, ha coinvolto le quattro Province, i sindacati di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl, le Acli e le Caritas provinciali; una rete che, nel corso del progetto, si è progressivamente estesa ad altre istituzioni, tra cui Comuni, Ambiti, Aziende sanitarie, Inps e Inail. Dal punto di vista territoriale, oggi sono ormai 14 gli sportelli attivi: due in provincia di Gorizia (nel Cpi del capoluogo ed a Monfalcone), 3 in quella di Pordenone (Cpi di Pordenone, Maniago e San Vito al Tagliamento,) 6 nella provincia di Udine, (Cpi di Udine, Tolmezzo, Latisana, Cividale, Cervignano e Codroipo) e 3 nella provincia di Trieste (oltre al Cpi di Trieste, due sportelli ospitati dal Comune di Muggia e da quello di Duino Aurisina). "Facendo emergere una professione praticamente invisibile, l´iniziativa ha contribuito alla moltiplicazione dei voucher per il lavoro occasionale venduti tra il 2009 ed il 2010, crescita che prosegue anche nell´anno in corso", ha notato Brandi, osservando che, dopo la campagna informativa portata avanti assieme all´Inps, il Friuli Venezia Giulia è stabilmente al primo posto in Italia nel rapporto tra voucher venduti per ogni mille abitanti. "Nella nostra regione - ha ricordato l´assessore - nel 2009 sono stati venduti 241.033 voucher, mentre nel 2010 il loro numero si è attestato su 695.191, con una variazione percentuale del 188,4 per cento". Nel corso del primo trimestre 2011 i voucher venduti sono stati 197.723, con un incremento rispetto al primo trimestre 2010 del 101 per cento, pari a 99.296 in tutto. La media mensile dei voucher nel 2009 era di 20.086 unità, mentre nel 2010 è passata a 57.933, raggiungendo nel 2011 la quota di 65.911 voucher . Quanto al progetto "Professionisti in famiglia", anche secondo il sindaco di Udine, Furio Honsell, si è trattato a tutti gli effetti di un´esperienza positiva e virtuosa. Lo stesso primo cittadino del capoluogo friulano ha evidenziato l´importanza del lavoro svolto dagli assistenti familiari e ringraziato la Regione per l´impegno con cui ha portato avanti il progetto. "Un´esperienza che oggi costituisce un patrimonio da non disperdere - ha confermato Brandi - e faremo il possibile, assieme alle Province, per consolidarla attraverso il prossimo passaggio al progetto Si.con.te". Il progetto, della durata di 12 mesi, prevede un finanziamento di 600mila euro del Fondo sociale europeo per l´attivazione degli sportelli di conciliazione intesi come potenziamento ed ampliamento delle funzioni degli sportelli assistenti famigliari. Inoltre è previsto un finanziamento del dipartimento delle Pari opportunità di 769.786 euro per favorire l´emersione di situazione di irregolarità nei rapporti di lavoro. "Nel corso dell´anno realizzeremo altre due iniziative, di cui la prima che sarà finanziata con 400.000 euro, riguarda l´attivazione di un programma di formazione in favore delle assistenti famigliari che operano sul territorio regionale, mentre la seconda ha lo scopo di regolare e rendere legale e più trasparente il mercato del lavoro dell´assistenza familiare con l´istituzione di un registro pubblico regionale degli assistenti familiari. "Quello dell´assistenza familiare e, più in generale, la domanda di servizi per la conciliazione - ha concluso l´assessore - costituisce infatti un segmento significativo e in espansione del mercato del lavoro regionale che necessita delle medesime strategie messe in atto in altri settori per contrastare il lavoro sommerso e avviare processi di formazione e informazione anche per quanto riguarda i diritti e doveri connessi al contratto di riferimento, un passaggio che ci consentirà di poter dire di aver effettivamente trasformato la badante in professionista in famiglia".  
   
   
LAZIO, POLVERINI PREMIA VINCITORE PROGETTO ASILO NIDO GIUNTA  
 
Roma, 6 luglio 2011 - Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha premiato il 5 luglio presso la sede della Giunta regionale il progetto vincitore del Concorso internazionale ‘Bimbi: asilo nido, diamo spazio al futuro’, promosso in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, per realizzare un asilo nido all’interno della Regione Lazio. Sono stati 102 i progetti presentati e valutati da una giuria di esperti che ha scelto come miglior lavoro ‘Il bosco incantato’ del gruppo Uap guidato da Silvia Cioli. Polverini, insieme all’assessore al Lavoro, Mariella Zezza ha consegnato i premi ai primi tre progetti classificati e i certificati di merito assegnati ai primi 11 in graduatoria. “Oggi – ha detto Polverini - chiudiamo la fase preliminare per passare all´attuazione del progetto. L´asilo sorgerà nel cuore dell´edificio. Ci sembrava surreale che la Regione, impegnata nel far realizzare asili nelle aziende del Lazio, non ne avesse un suo”. “La Regione Lazio è attenta alla famiglia e alle donne – ha aggiunto Zezza - iniziative come questa si aggiungono alle misure di welfare aziendale che migliorano la vita dei luoghi di lavoro e familiari”. L’asilo nido della Regione Lazio potrà accogliere 60 bambini, 15 lattanti e 45 divezzi e potrà disporre anche di un’area attrezzata a giardino di circa e di uno spazio giochi semiaperto in prossimità delle aule per attività. ‘Il bosco incantato’ ha l’obiettivo di accogliere i bambini in un luogo capace di esprimere serenità e stimolare la curiosità come in un giardino, valorizzando il più possibile la luce naturale e realizzando spazi speciali con una forte connotazione legata al mondo dell’infanzia.