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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Marzo 2012
UNIONE PER IL MEDITERRANEO: SCHULZ SOSTIENE LE DEMOCRAZIE DELLA PRIMAVERA ARABA  
 
Strasburgo, 27 marzo 2012 - Il sostegno agli organi democratici che hanno seguito la Primavera araba deve essere una priorità dell´Assemblea parlamentare dell´Unione per il Mediterraneo, ha indicato il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, domenica a Rabat. La capitale marocchina ha accolto infatti l´ottavo incontro tra deputati europei e deputati dei paesi della Primavera araba. L´unione per il Mediterraneo (Upm) riunisce i 27 paesi dell´Unione europea e 16 paesi del bacino mediterraneo e del Medio Oriente, contando un´assemblea parlamentare di 24 deputati europei e la loro controparte provenienti da 16 paesi del Sud. Durante l´ottavo incontro, avvenuta in Marocco il 24 e il 25 marzo, i deputati si sono confrontati sulla situazione in Siria e hanno chiesto che il conflitto si termini pacificamente. I deputati hanno inoltre domandato il riconoscimento da parte d´Israele dell´iniziativa di pace araba, sottolineando l´urgenza di arrivare a un regolamento dei conti giusto e definitivo. Hanno anche richiesto la creazione di una banca euro-mediterranea d´investimenti e di un´università euro-mediterranea. Per il prossimo anno sarà il Parlamento europeo - rappresentato da Martin Schulz - alla presidenza dell´Assemblea. "Penso che la nostra Assemblea debba agire per rinforzare il ruolo dei nuovi deputati" dei paesi della Primavera araba. La sessione plenaria ha votato 10 risoluzioni: dal ruolo delle donne nelle processo di democratizzazione agli squilibri sullo sviluppo territoriale, la gestione dei rifiuti e la creazione di un´università euro-mediterranea.  
   
   
COMITATO PER IL CONTROLLO DEI BILANCI LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA LA SPESA PER IL 2010  
 
 Bruxelles, 27 marzo 2012 - La Commissione europea per il 2010 la spesa di bilancio è stato approvato dal Comitato di controllo dei bilanci del Parlamento europeo sulla Lunedi nell´ambito della "procedura di discarico". Gli eurodeputati hanno criticato la mancanza di sanzioni per cattiva gestione negli Stati membri e anche l´utilizzo di strumenti di ingegneria finanziaria e di pre-finanziamento di progetti comunitari. Commissario Semeta ha assicurato il comitato che avrebbe sforzarsi di migliorare la gestione in queste aree. Gestione condivisa - Una domanda ricorrente è come migliorare il controllo dei fondi Ue spesi dalle amministrazioni nazionali o regionali previste dal cosiddetto "gestione condivisa". Anche se la Commissione non gestire direttamente questi fondi, pari a circa l´80% del bilancio totale dell´Ue, rimane responsabile generale. La spesa di coesione, in particolare, presenta un alto tasso di errore. Il tasso di errori nei pagamenti dei progetti di coesione, energia e trasporti per il 2010 è stata del 7,7%. Intensificare l´uso di sanzioni - Il Comitato invita la Commissione ad essere più duro sulla spesa che le violazioni delle regole. Essa ha osservato che le sanzioni sono attualmente troppo deboli per consentire alla Commissione di assumersi le proprie responsabilità in piena, e ha suggerito che le disposizioni più severe per quelli da includere nella nuova normativa in via di definizione per la spesa in settori quali la coesione, sviluppo rurale e regionale, agricola e della pesca per 2014-2020. "Gestione condivisa significa responsabilità condivisa, non senza responsabilità", ha detto Christofer Fjellner (Ppe, Se), che sta indirizzando il discarico per la spesa della Commissione in Parlamento. Sappiamo che per il Fondo sociale europeo (Fse), la sospensione del denaro è stato utilizzato più volte, tuttavia, per i fondi regionali e di coesione, la sospensione non è mai stato utilizzato nel 2010 ". I deputati vogliono anche che la Commissione sia in grado di imporre sanzioni agli Stati membri o per fermare i programmi in paesi o regioni che violano ripetutamente le regole. Gli Stati membri dovrebbero essere obbligati a recuperare il denaro indebitamente spesi dai beneficiari e fermare la pratica corrente di sostituire i progetti non ammissibili da altri progetti a posteriori al fine di non perdere i finanziamenti dell´Unione europea, hanno aggiunto. Pre-finanziamento - Deputati hanno espresso preoccupazione per il crescente uso di pre-finanziamento a progetti Ue, anche se essi considerano pre-finanziamenti necessari per i beneficiari di avviare i loro progetti. Pre-finanziamento sta gradualmente sostituendo i pagamenti regolari, il che porta a rischi finanziari maggiori beneficiari potrebbero andare in bancarotta e pagamenti regolari sono rinviate. Chiudi gli occhi su strumenti di ingegneria finanziaria - Mr Fjellner criticato l´uso dei cosiddetti "strumenti di ingegneria finanziaria" (Feis), come non sufficientemente solidi e ad alto rischio. "Ma io sono soddisfatto delle risposte del Commissario Semeta, che ha affermato di esaminare con attenzione ciò che è sbagliato e ciò che deve essere migliorato in questo settore", ha detto. La Commissione propone di intensificare l´uso di strumenti di ingegneria finanziaria nel periodo di bilancio successivo (2014-2020). Nella relazione sul discarico, i deputati sono particolarmente critiche per la mancanza di informazioni su tali strumenti e le variazioni grandi qualità delle informazioni ricevute dagli Stati membri diversi. Di bilancio del Pe - Il Comitato ha inoltre deciso di approvare la spesa dal Parlamento europeo per il 2010.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, MARTIN SCHULZ: "NECESSARIO UN BUDGET SENSATO PER POTER INVESTIRE NELLA CRESCITA"  
 
 Strasburgo, 27 marzo 2012 - "Il Parlamento europeo non accetterà meno risorse per il budget europeo". Queste sono state le parole utilizzate dal presidente del Pe Martin Schulz durante il discorso di apertura della conferenza sul quadro finanziario pluriennale 2014-2020, il 22 marzo. Ė infatti necessario un budget sensato per poter investire nella crescita in tempi austerità, ha aggiunto Schulz. La conferenza, a cui hanno partecipato 42 membri di 21 parlamenti nazionali, si è focalizzata sul budget europeo per il 2014-2020. Oggi circa il 75% del budget europeo viene dagli Stati membri ed è calcolato in base al prodotto interno lordo. Per ridurre le contribuzioni nazionali, la Commissione ha proposto una tassa sulle transazioni finanziarie e una semplice risorsa propria basata sull´Iva permettendo di trovare un accordo sul budget più facilmente. In principio, il Parlamento appoggia entrambe le proposte. Martin Schulz ha sottolineato che non è possibile che l´Ue abbia sempre più responsabilità e, allo stesso tempo, riceva meno fondi, necessari per implementare le politiche europee. Il premier danese Helle Thorning-schmidt ha aggiunto che è importante ottenere una buona riforma sul budget perché è un´opportunità che capita ogni sette anni. Il budget dovrebbe concentrarsi sulla ricerca, l´ambiente, le politiche "green" e la solidarietà. José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, ha indicato che il budget dell´Ue è uno strumento per investire e non un investimento per Bruxelles o le altre istituzioni. Il budget potrebbe essere utilizzato per sostenere dei progetti nelle regioni e nelle città in tutta Europa. Il commissario al Budget Janusz Lewandowski ha dichiarato che la tassa sulle transazioni finanziarie potrebbe ridurre in maniera consistente le contribuzioni nazionali al budget dell´Ue (54 miliardi di euro). Andreas Mavroyiannis, ministro agli Affari europei di Cipro, pensa che i veri problemi siano stati offuscati dal dibattito sulla dipendenza delle contribuzioni nazionali. Eva Kjer Hansen, presidente della commissione agli Affari esteri del Parlamento danese, ha avvisato che non è ben chiaro quale sarà l´impatto della tassa sulle transazioni finanziarie sulla crescita e la competitività. E teme che questa proposta non troverà il sostegno necessario degli Stati membri. La deputata danese (Alde) Anne Jensen, una dei deputati responsabili di stilare il progetto sulla posizione del Parlemento sul budget pluriennale, ha indicato che il Pe desidera un sistema semplice senza privilegi o senza sconti. Non si tratterebbe di alzare le tasse, ma di concentrarsi sulla qualità della spesa. Ha anche aggiunto che è importante prevedere dei tagli alle contribuzioni nazionali. La deputata francese di centro sinistra Pervenche Berès ha indicato che sosterrà la tassa sulle transazioni finanziarie perché si tratta di una tassa che agisce su un´area che è sfuggita a lungo al fisco. Milan Cvikl, della Corte dei Conti, ha messo in guardia che le entrate di una tassa sulle transazioni saranno variabili in quanto il volume delle transazioni finanziari cambiano ogni anno.  
   
   
LA TASSA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE RIDURRANNO I CONTRIBUTI RNL DEGLI STATI MEMBRI ´AL BILANCIO DELL´UNIONE EUROPEA DEL 50%  
 
 Bruxelles, 27 marzo 2012 - Se adottata come una nuova risorsa propria del bilancio comunitario, la tassa sulle transazioni finanziarie (Ftt) ridurrà notevolmente i contributi degli Stati membri al bilancio dell´Unione europea. Secondo le stime presentate ieri dalla Commissione europea, i contributi degli Stati membri sarebbe stato ridotto di € 54bn nel 2020. La Commissione propone che i due terzi dei ricavi del Ftt andare al bilancio dell´Ue, riducendo con contributi degli stessi Stati membri degli importi in base al loro reddito nazionale lordo, con il restante terzo viene trattenuta dagli Stati membri. Pertanto, ogni euro riscosso con il Ftt alla fine beneficeranno gli Stati membri, sia attraverso la riscossione diretta o attraverso una riduzione dei contributi al bilancio dell´Unione europea. Il settore finanziario non pagare l´Iva e ha ricevuto un sostegno massiccio da parte il denaro dei contribuenti, ha detto programmazione finanziaria e il commissario per il bilancio Janusz Lewandowski. Tassare le operazioni di tutti gli istituti finanziari a tassi al livello più basso dello 0,01% è solo giusto. Inoltre, le previsioni di entrate che l´imposta dovrebbe generare entro il 2020 non può che essere il benvenuto da parte dei governi a corto di contanti in tutta l´Ue. Se le proposte della Commissione sono adottate, i singoli Stati membri potrebbero ridurre i loro contributi diretti basati sulla Pnl al bilancio Ue nel 2020 nel seguente modo (vedere tabella pagina seguente): Riduzione stimata del contributo Rnl al bilancio Ue per Stato membro (In milioni di euro)
2020 2020 2020 2020
Belgio -1,588 Grecia -896 Lussemburgo -154 Romania -634
Bulgaria -176 Spagna -4741 Ungheria -423 Slovenia -166
Repubblica Ceca -658 Francia -8768 Malta -27 Slovacchia -338
Danimarca -1,026 Italia -6457 Paesi Bassi -2634 Finlandia -834
Germania -10,753 Cipro -80 Austria -1248 Svezia -1664
Estonia -67 Lettonia -81 Polonia -1813 Regno Unito -7692
Irlanda -534 Lituania -131 Portogallo -645
Totale -54.226
Come il calcolo è stato effettuato - Utilizzando i dati per il 2010, la Commissione europea stima che la tassa sulle transazioni finanziarie sarebbe raccogliere € 57 miliardi. Supponendo che il volume di operazione imponibile seguirà l´evoluzione del Rnl dell´Ue, di € 57 miliardi diventeranno € 81bn nel 2020. La Commissione europea suggerisce che i due terzi di quella € 81bn essere utilizzato per finanziare spese dell´Ue, che ammonta a € 54.2bn. Sulla base della proposta della Commissione, i contributi nazionali Rnl sarebbe di € 110 miliardi nel 2020 senza un Ftt. Con gli Stati membri un Ftt potrebbe quindi far risparmiare il 50% del loro contributo Rnl per il bilancio dell´Ue.la tabella della pagina precedente illustra quanti euro ciascuno Stato membro avrebbe salvato nel contributo Rnl nel 2020. Conto alla rovescia - Il 29 Giugno 2011 in occasione della presentazione delle proposte per il quadro finanziario pluriennale 2014-2020 la Commissione ha sostenuto che il sistema di finanziamento del bilancio pluriennale dell´Unione europea deve diventare più trasparente e più equa e ridurre i contributi degli Stati membri. La tassa sulle transazioni finanziarie è stata proposta come una nuova risorsa propria. Il 28 settembre 2011 la Commissione ha proposto una direttiva su una tassa sulle transazioni finanziarie da riscuotere su tutte le operazioni tra istituti finanziari, quando almeno una delle parti alla transazione si trova nell´Unione europea. Lo scambio di azioni e di obbligazioni dovrebbero essere assoggettate ad un tasso del 0,1% e contratti derivati, ad un tasso del 0,01%. La Commissione ha proposto che la tassa dovrebbe entrare in vigore dal 1 ° gennaio 2014. Il 9 novembre la Commissione ha presentato una proposta di regolamentazione dettagliata per rendere la tassa sulle transazioni finanziarie una nuova risorsa propria dei bilanci futuri dell´Unione europea così come altre proposte per chiarire la possibile interazione tra la direttiva tassa sulle transazioni finanziarie e le disposizioni di risorse proprie. In seguito a queste proposte la Commissione ha valutato il possibile impatto della tassa sulle transazioni finanziarie sul bilancio dell´Ue. La tassa sulle transazioni finanziarie - La tassazione delle transazioni finanziarie potrebbe costituire un nuovo flusso di entrate che potrebbero ridurre i contributi degli Stati membri al bilancio dell´Unione europea, ai governi nazionali margine di manovra e contribuire allo sforzo generale di risanamento del bilancio in tutta Europa. Anche se una qualche forma di tassazione sulle transazioni finanziarie esiste già in un certo numero di Stati membri, l´azione a livello comunitario potrebbe rivelarsi più efficace e efficiente di un´azione non coordinata dagli Stati membri, dato il livello di attività transfrontaliere e la mobilità ad alta delle basi imponibili. L´iniziativa dell´Ue è un primo passo verso l´applicazione di una tassa sulle transazioni finanziarie a livello globale. Entrate al bilancio dell´Ue - Risorse proprie entrate forniscono principale dell´Ue. Attualmente, ci sono tre tipi di risorse proprie (figure che seguono sono le previsioni per il 2012): Le risorse proprie tradizionali (15% del bilancio, € 19.3bn): il più antico tipo di risorse sono raccolte principalmente dai dazi doganali sulle importazioni da paesi terzi e prelievi sullo zucchero. I governi dell´Ue il 25% per coprire i costi di raccolta. Risorse proprie da imposta sul valore aggiunto (Iva) (11% del bilancio, € 14,5): una percentuale standard viene riscossa sulla base Iva armonizzata di ciascun paese dell´Ue. La base imponibile da tassare è limitato al 50% del Rnl per ogni paese. Questa regola ha lo scopo di impedire ai paesi meno prosperi a pagare una quantità sproporzionata (in paesi come il consumo e così via - Iva - tendono a rappresentare una percentuale più alta del reddito nazionale). Risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (Rnl) (73% del bilancio, € 93.7bn) : Una percentuale standard viene riscossa sul reddito nazionale lordo di ciascun paese dell´Ue. Viene utilizzato per equilibrare le entrate e le spese, vale a dire per finanziare la parte del bilancio, non coperti da altre fonti di reddito. Altre entrate (1% del bilancio, 1,6 miliardi di €): Il bilancio ha anche altre fonti di reddito, ad esempio: le tasse sulle retribuzioni del personale Ue, i contributi di paesi terzi a determinati programmi, le ammende alle società per violare le leggi sulla concorrenza, ecc . Per ulteriori informazioni - Homepage di Janusz Lewandowski, commissario per la programmazione finanziaria e del bilancio http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/lewandowski/index_en.htm Homepage Dg Programmazione finanziaria e del bilancio: http://ec.Europa.eu/budget/index_en.cfm  
 
   
   
MACEDONIA E UE RILANCIANO IL DIALOGO  
 
 Bruxelles, 27 marzo 2012 - Un recente incontro tra il Commissario Ue all´Allargamento, Stefan Fule, e il Primo Ministro macedone, Nikola Gruevski, ha offerto lo spunto per il rilancio del dialogo tra Macedonia e Unione Europea: l´obbiettivo è quello di stimolare ulteriormente il processo di riforma, cercando soluzioni complementari, anche se non sostitutive, ai futuri negoziati di ammissione. A margine dell´incontro, il Commissario ha elogiato l´intenzione, annunciata dal Governo, di depenalizzare il reato di diffamazione, il che contribuirà ad accrescere la libertà dei media macedoni: la libertà di espressione è infatti una delle aree-chiave in cui la Macedonia ha ancora della strada da compiere; gli altri settori in cui l´Ue richiede un accrescimento degli sforzi di riforma sono la pubblica amministrazione, le leggi elettorali, il rafforzamento dell´economia di mercato. Il rilancio del dialogo tra Ue e Macedonia si è reso necessario nel momento in cui si è paventato che il Paese balcanico rallentasse il proprio processo di riforma vedendo le proprie aspirazioni continuamente bloccate dal veto greco all´avanzamento dei negoziati, a causa della mancata soluzione della disputa sul nome: la Macedonia ha infatti conquistato lo status di candidato all´Ue nel 2005, ma dal 2009 in poi, quando la Commissione Europea ha cominciato a raccomandare l´avvio dei negoziati di ammissione, la Grecia lo ha sempre bloccato. I negoziati per la soluzione della disputa (ricordiamo che la Grecia contesta al proprio vicino l´uso del termine "Macedonia", considerandolo un´implicita rivendicazione territoriale sulla propria omonima provincia, oltre che una sorta di "attacco" al proprio patrimonio storico-culturale), si sono protratti a lungo sotto l´egida dell´Onu, arrestandosi a causa della crisi greca e riprendendo faticosamente dall´inizio del 2012. Nel frattempo, il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione con cui, valutando positivamente i progressi della Macedonia nel corso del 2011, ha esortato il Consiglio dell´Ue a fissare una data per l´avvio dei negoziati il prima possibile.  
   
   
STRATEGIA PER LA REGIONE DEL MAR BALTICO - UNA PIÙ STRETTA COOPERAZIONE  
 
Bruxelles, 27 marzo 2012 - La Commissione europea ha pubblicato una comunicazione sul primo dei suoi macro-strategie regionali, la strategia dell´Ue per la regione del Mar Baltico ( Eusbsr ), in cui spiega come ha intensificare la cooperazione tra gli Stati partecipanti. La strategia mira ad aumentare l´impatto dei finanziamenti comunitari per raggiungere obiettivi comuni come il miglioramento della qualità delle acque in tutta la regione. La nuova comunicazione definisce tre priorità per la cooperazione: "salvare il Mar Baltico", "aprire la regione" e "una maggiore prosperità". Nell´ambito di queste priorità che fissa obiettivi e indicatori per la strategia globale e consente a ciascun settore di definire obiettivi supplementari. Inoltre, il documento descrive come tutti i partecipanti possano intensificare i loro sforzi congiunti facendo di più per coordinare le loro decisioni politiche e dei finanziamenti disponibili. Chiarisce anche i ruoli e le responsabilità di tutte le parti interessate di dare a questo una strategia solida base, con in vista della preparazione del periodo di programmazione 2014-2020. Johannes Hahn, commissario europeo per la Politica regionale, ha dichiarato: "La strategia dell´Ue per la regione del Mar Baltico sta lavorando, ma la strategia macro-regionale, nuova nel suo genere, ci dà anche insegnamenti preziosi per futuro. Il presente documento affronta la preoccupazione degli Stati membri, che ha chiesto alla Commissione di formulare raccomandazioni per rafforzare l´impatto della strategia. Sono particolarmente lieto che gli Stati partecipanti hanno deciso di accordarsi su una visione chiara e comune, sotto forma di obiettivi e degli indicatori, sono convinto che ciò contribuirà a concentrare gli sforzi in futuro. " La comunicazione di oggi fa seguito alla prima relazione della Commissione sulla strategia dell´Ue per la regione del Mar Baltico, pubblicato la scorsa estate, e le conclusioni del Consiglio del 15 novembre 2011. Gli Stati membri e la Commissione concordano sul fatto che gli indicatori e gli obiettivi sono necessari per una migliore focalizzazione sulle priorità e di migliorare la valutazione e la successiva comunicazione della strategia. Gli indicatori che seguono sono esempi presi tra coloro che sono stati fissati per ciascuna delle tre priorità della strategia: "Salvare il Mar Baltico" Pulizia delle navi in ​​mare: l´eliminazione di scarichi illeciti entro il 2020; Sicurezza della navigazione: riduzione del 20% degli incidenti entro il 2020 rispetto ai livelli del 2010; Rafforzare la cooperazione tra le autorità di vigilanza per migliorare la conoscenza della situazione marittima ed efficienza in mare entro il 2015 "Aprire l´area"; Completa interconnessione e mercati sostenibili per il gas e l´elettricità dai paesi che si affacciano sul Mar Baltico entro il 2015, come previsto interconnessione dei mercati energetici nella regione del Baltico; "Aumentare la prosperità"; 15% aumento del volume del commercio intraregionale e di servizi transfrontalieri entro il 2020.  
   
   
TONDO A BRUXELLES: UE RIVEDA REGOLE PER INCENTIVI A SISTEMA ECONOMICO  
 
 Bruxelles, 27 marzo 2012 - Nell´attuale difficile congiuntura economica gli incentivi al sistema economico e produttivo sono necessari specie nelle aree industriali che più soffrono per la crisi. Tuttavia appare indispensabile una loro gestione più flessibile per destinare le risorse in maniera più mirata, in modo da perseguire obiettivi strategici di contrasto alla deindustrializzazione, e quindi di mantenimento della coesione sociale anche in aree tradizionalmente più "ricche". Lo ha detto ieri a Bruxelles il presidente della Regione, Renzo Tondo, al commissario Ue per le politiche regionali, l´austriaco Johannes Hahn. All´incontro, Tondo - che ha rappresentato tutte le Regioni italiane, per il ruolo di capofila che il Friuli Venezia Giulia ha in tema di concorrenza e di aiuti di Stato a finalità regionale - ha spiegato che si tratta di "un tema centrale, che ha bisogno di slegarsi dai criteri del passato, troppo rigidi, per poter realmente incidere in maniera positiva su situazioni particolari". Il presidente del Friuli Venezia Giulia ha parlato in proposito sia della grande industria che della piccola e media impresa, e ha fatto l´esempio dei distretti, tipici della realtà economica della nostra regione, che rischiano di essere fortemente penalizzati. "Attraverso una mera lettura macroeconomica una regione come il Friuli Venezia Giulia, così come l´intero Nord Est del Paese, può essere ritenuta avvantaggiata, ma in realtà vi sono delle sofferenze sulle quali dobbiamo poter intervenire - ha spiegato - per evitare il rischio di deindustrializzazione in taluni settori, con conseguente cancellazione di migliaia di posti di lavoro. Condividendo l´impostazione illustrata da Tondo, che riflette la posizione unitaria di tutte le Regioni italiane, il commissario Hahn si è impegnato a sollecitare in tal senso il collega alla concorrenza, Joaquin Almunia, in vista di un riordino dell´intera materia nel 2013, prima dell´avvio della prossima programmazione europea per il periodo 2014-2020. "Siamo molto attenti a questi temi", ha assicurato, ricordando la volontà della Commissione di concentrare gli aiuti allo sviluppo regionale su tre filoni: ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione; competitività di piccole e medie imprese, agricoltura, pesca e acquacoltura; transizione verso un´economia a basse emissioni di carbonio. Nel corso del colloquio, avvenuto nella sede della Commissione europea, parlando del futuro della politica di coesione e di cooperazione territoriale, Tondo ha informato Hahn dell´istituzione, lo scorso 16 marzo a Trieste, del Gect "Euroregio Senza Confini". Uno strumento operativo per attingere su scala multiregionale ai finanziamenti europei, cui la Commissione, ha confermato Hahn, guarda con grande favore. Al punto di ipotizzare un sensibile incremento del budget finalizzato proprio a stimolare la collaborazione transfrontaliera. In termini più ampi, sempre parlando a nome delle altre Regioni, il presidente Tondo ha fatto riferimento alla cooperazione territoriale, chiedendo che la Commissione europea la confermi quale strumento decisivo per lo sviluppo locale, che si affianca alle politiche strutturali. In questo contesto ha evidenziato l´interesse al mantenimento di uno stretto rapporto transfrontaliero con la Slovenia, proprio nell´ottica dell´Euroregione e dell´allargamento della Ue alla Croazia dal primo luglio del prossimo anno. Una prospettiva che avvicinerà ancora di più al Friuli Venezia Giulia sia la Regione Istriana che la Contea Litoraneo Montana. Una prospettiva che richiede - ha indicato Tondo - un´adeguata dotazione finanziaria per i programmi di cooperazione transfrontaliera. Al termine del colloquio, che si è concluso con il comune impegno a mantenere uno stretto contatto, il Commissario Hahn ha accettato l´invito a venire nel Friuli Venezia Giulia.  
   
   
CLIMATE-ADAPT: UN NUOVO STRUMENTO PER LE POLITICHE DI ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Bruxelles, 27 marzo 2012 – La Piattaforma europea sull’adattamento ai cambiamenti climatici (Climate-adapt), uno strumento web interattivo sull’adattamento ai cambiamenti climatici, è da oggi disponibile online sul sito dell’Agenzia europea per l´ambiente (Eea) di Copenhagen. Connie Hedegaard, commissaria incaricata dell´Azione per il clima, ha presenziato con Ida Auken, ministra danese dell’ambiente, e Jacqueline Mcglade, direttrice esecutiva dell’Eea, alla cerimonia di inaugurazione della piattaforma. La Piattaforma europea sull’adattamento ai cambiamenti climatici, accessibile a tutti su internet (http://climate-adapt.Eea.europa.eu), ha l’obiettivo di coadiuvare i responsabili politici a livello unionale, nazionale e regionale nell´elaborazione di misure e politiche di adattamento ai cambiamenti climatici. Adattamento significa anticipare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici e adottare misure adeguate per prevenire o minimizzare i danni che ne possono derivare. Climate-adapt, messa a punto con il sostegno della comunità scientifica e politica europea, aiuterà gli utenti ad acquisire, divulgare e integrare informazioni in materia di: cambiamenti climatici attesi in Europa; vulnerabilità, attuale e futura, di regioni, paesi e settori; informazioni su attività e strategie di adattamento a livello nazionale, regionale e transnazionale; studi di casi e possibili opzioni future in materia di adattamento; strumenti online a sostegno della pianificazione di interventi di adattamento; progetti di ricerca attinenti all’adattamento, documenti orientativi, rapporti, fonti di informazione, link, notizie e manifestazioni. La commissaria Hedegaard ha dichiarato al riguardo: “La piattaforma può costituire uno strumento formidabile per aiutare i responsabili politici a individuare le migliori soluzioni a beneficio dei cittadini. Dobbiamo realizzare progressi sostanziali nella condivisione delle migliori pratiche e delle informazioni sulle pratiche da evitare. Il nuovo strumento interattivo renderà più efficaci tali sforzi.” L’impatto dei cambiamenti climatici costituisce una minaccia significativa a livello sociale, ambientale ed economico per la società europea e mondiale. Eventi atmosferici sempre più frequenti ed estremi – piogge e inondazioni, ondate di caldo e siccità, scioglimento dei ghiacciai, aumento delle temperature e del livello del mare – avranno un impatto crescente sui mezzi di sostentamento, la produzione alimentare, l’approvvigionamento energetico, le infrastrutture e gli ecosistemi: in altri termini, sull’intera società. La società Munich Re ha stimato che le elevate temperature registrate nell’estate 2003 – e l’effetto combinato di siccità, stress da calura e incendi – hanno causato nell’Unione europea perdite per circa 10 miliardi di euro nei settori dell’agricoltura, dell’allevamento e della silvicoltura. Dallo studio Peseta del Centro comune di ricerca dell’Ue è emerso che, in assenza di adattamento ai cambiamenti climatici e ipotizzando che condizioni climatiche previste nel 2080 si verifichino ora, i danni per l’economia dell’Ue sarebbero compresi tra 20 e 65 miliardi di euro. Si tratta di rischi che ci impongono di agire subito per fare in modo che la nostra società sia in grado di adattarsi alle conseguenze dei cambiamenti climatici, di mitigarne gli effetti negativi e di coglierne gli aspetti positivi. I benefici economici delle azioni di adattamento sono sempre più evidenti: attualmente il danno economico che l’Ue subisce a causa delle inondazioni è di 6,4 miliardi di euro all’anno ma, secondo il progetto Climatecost del Settimo programma quadro, tale cifra è destinata a moltiplicarsi entro il 2050. Le misure di adattamento potrebbero evitare tali danni con costi proporzionalmente molto ridotti. Per prendere le necessarie decisioni sulle modalità ottimali di adattamento dobbiamo disporre di dati affidabili sui probabili impatti dei cambiamenti climatici, sugli aspetti socioeconomici associati e sui costi e i benefici delle varie soluzioni di adattamento. Il Libro bianco sull’adattamento pubblicato dalla Commissione nel 2009 ha sottolineato che la mancanza di conoscenze costituisce l’ostacolo principale all’elaborazione di interventi efficaci di adattamento ai cambiamenti climatici. Le prossime tappe La piattaforma Climate-adapt, che sarà ospitata e gestita dall’Agenzia europea per l´ambiente di Copenhagen, contribuirà alla produzione delle conoscenze di base necessarie per la definizione di politiche di adattamento scientificamente fondate. La piattaforma contribuirà alla formulazione di una strategia unionale organica di adattamento ai cambiamenti climatici che la Commissione intende presentare all’inizio del 2013 con l’obiettivo di coadiuvare gli Stati membri, le organizzazioni transnazionali e gli operatori locali con adeguate azioni a livello di Unione europea. Per ulteriori informazioni: Piattaforma europea sull’adattamento ai cambiamenti climatici: http://climate-adapt.Eea.europa.eu  Adattamento ai cambiamenti climatici: http://ec.Europa.eu/clima/policies/adaptation/index_en.htm    
   
   
IL PARLAMENTARIUM ACCOGLIE IL 100.000ESIMO VISITATORE  
 
Bruxelles, 27 marzo 2012 - Dopo cinque mesi dal giorno della sua apertura, il centro dei visitatori del Parlamento europeo ha già accolto 100.000 visitatori. Il Parlamentarium permette di scoprire la storia dell´unificazione europea e il lavoro svolto dai deputati in modo ludico e interattivo. Aperto sette giorni su sette, gratuito e disponibile in 23 lingue, è diventato un passaggio obbligato per chi è in viaggio a Bruxelles. Il visitatore numero 100.000 è stato accolto all´entrata del Parlamentarium mercoledì 21 marzo. O sarebbe meglio dire, i visitatori: Jacqueline Lemos, di Rio de Janeiro, e Chander Lall, di Nuova Dehli, sono stati ricevuti dai vicepresidenti Anni Podimata e Othmar Karas. «È un momento speciale», ha spiegato Jacqueline Lemos, sorpresa e commossa dalla grande accoglienza. «Non sapevo cosa aspettarmi da questa visita ma mi è piaciuto il modo in cui è organizzata. È molto interattiva. Vorrei tornarci e passarci più tempo per approfondire le spiegazioni» ha sottolineato Chander Lall. Il Parlamentarium, aperto in ottobre scorso, permette di capire il funzionamento dell´attività parlamentare e il processo legislativo europeo in modo interattivo. Il numero dei visitatori dimostra la sua riuscita. Vieni anche a tu a visitarlo.  
   
   
COOPERAZIONE: PRESENTATI A RAGUSA PROGETTI STANDARD ITALIA TUNISIA  
 
Palermo, 27 marzo 2012 - Sono positivi i risultati del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia Tunisia. Questo quanto emerso nel corso dei lavori del Forum di lancio del Ii bando per Progetti standard del programma di cooperazione Italia Tunisia che si e´ tenuto ieri a Ragusa, nel Castello di Donna Fugata. Il giudizio positivo e´, inoltre, avvalorato dai progetti approvati ed avviati, dal valore aggiunto delle proposte che sono pervenute e che sono state preselezionate nell´ambito del bando per progetti strategici, dalla qualita´ della cooperazione con le strutture Tunisine coinvolte nella gestione del Programma, dal volume delle risorse erogate ed, infine, dalla premialita´ gia´ ottenuta dalla Commissione europea. Nell´ambito del primo bando sono stati approvati ed avviati, da novembre 2011, 13 progetti centrati sullo sviluppo e l´integrazione dei settori economici, la promozione dello sviluppo sostenibile e la cooperazione culturale e scientifica per un cofinanziamento da parte del Programma pari ad oltre di € 8.231.000. Nell´ambito del bando dei progetti strategici sulle 32 proposte presentate, 16 sono state ammesse a valutazione con un partenariato che coinvolge 109 istituzioni siciliane e tunisine, confermando il grande interesse dei territori coinvolti per il Programma. Inoltre, in occasione della riunione del Comitato di Sorveglianza che si e´ svolto a Palermo il 2 Marzo scorso sono state preselezionate 4 proposte centrate sul tema della ricerca ed innovazione, della valorizzazione del patrimonio culturale e delle energie rinnovabili, un valore totale di oltre 6 milioni di euro. "Si tratta - ha detto l´assessore per l´economia della regione siciliana, Gaetano Armao - della prima tappa di una strategia di sviluppo condivisa con i partner tunisini per contribuire alla realizzazione degli obiettivi di una politica euro mediterranea centrata sui governi locali di cui la Regione siciliana intende essere protagonista a pieno titolo anche nella prossima Programmazione 2014-2020". "E´ opportuno precisare - ha aggiunto Armao - che i risultati della cooperazione transfrontaliera sono stati positivamente valutati dalla stessa Commissione europea che, nell´ambito del nuovo strumento di vicinato presentato a dicembre 2011 e relativo alla programmazione 2014-2020, ha incrementato il volume delle risorse destinate ai programmi transfrontalieri di circa 900 milioni di euro. In questa prospettiva e´ opportuno pensare di allargare il numero dei territori coinvolti sia in Tunisia che tra le province siciliane." "La cooperazione trasfrontaliera di istituzioni ed imprese - ha concluso l´assessore per l´Economia - assume un valore strategico perche´ mette in relazione diretta risorse umane, tecnologie, saperi, coinvolgendo le migliori energie delle amministrazioni delle due sponde del mediterraneo in grado di innescare programmi di sviluppo locale".  
   
   
UNIONE EUROPEA, GIOVEDÌ 29 MARZO A PERUGIA SEMINARIO SU CONTRASTO A FRODI FINANZIARIE  
 
Perugia, 27 marzo 2012 - "Il contrasto alle frodi finanziarie all´Unione Europea" sarà al centro del seminario che si terrà giovedì 29 marzo al Salone d´Onore di Palazzo Donini, a Perugia, e verrà aperto (ore 9.15) dall´assessore regionale al Bilancio, Gianluca Rossi. L´iniziativa è organizzata dalla Regione Umbria insieme alla Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Commissione Europea ("Olaf", Ufficio europeo per la lotta antifrode) allo scopo di analizzare i vari fenomeni di frode, condividere le buone prassi in materia di controllo e promuovere una migliore comprensione dei meccanismi comunitari e nazionali in tema di fondi europei. Dopo l´intervento dell´assessore Gianluca Rossi, il generale di Brigata Giovambattista Urso, comandante del Nucleo della Guardia di Finanza per la repressione delle frodi contro l´Unione Europea presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il maggiore Ugo Liberatore, coordinatore della Segreteria tecnica del "Colaf", il Comitato interministeriale per la lotta contro le frodi comunitarie, illustreranno le prerogative e le attività del Colaf e il sistema "Ims" (Irregularities Management System, sistema di gestione delle irregolarità). Seguirà la presentazione dei dati statistici sulle irregolarità e le frodi a danno degli interessi finanziari dell´Unione Europea, a cura dell´"Olaf", Ufficio europeo per la lotta antifrode La seconda parte dell´incontro, dalle 11.20, sarà dedicata alla casistica delle irregolarità rilevate in Umbria e le strategie di prevenzione e contrasto a cura di Lucio Caporizzi, direttore alla Programmazione, innovazione e competitività dell´Umbria (per le Autorità di gestione del Por Fesr e del Por Fse) e di Mauro Alunno Magrini, autorità di Audit della Regione Umbria. Gli interventi saranno volti soprattutto a individuare le strategie di contrasto e di prevenzione alle irregolarità, in tema di fondi europei, da parte della Regione Umbria. I lavori proseguiranno con la relazione su "Corte dei Conti: irregolarità e frodi nei fondi strutturali", a cura di Carlo Mancinelli, Sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali della Corte dei Conti, e sulla "tutela degli interessi finanziari dell´Unione europea. Analisi dei casi più frequenti di frode", a cura della Guardia di Finanza di Perugia. Il seminario è stato organizzato nell´ambito del programma d´azione comunitario "Hercule Ii 2007-2013", che promuove attività a tutela degli interessi finanziari della Comunità.  
   
   
REGIONE MARCHE A MOSTAR, NEL 2014 PREVISTA COSTITUZIONE REGIONE ADRIATICO-JONICA  
 
Pescara, 27 marzo 2014 - L´abruzzo punta sempre più ad un ruolo di primissimo piano nel progetto di integrazione dei Paesi dei Balcani nella U.e. Va anche in questa direzione la missione economica istituzionale, in occasione della Fiera Internazionale dell´Economia che si terrà dal 27 marzo al 1 aprile a Mostar, in Bosnia Herzegovina, dove la Regione Abruzzo sarà presente per il terzo anno consecutivo. L´obiettivo è sempre quello di voler rafforzare i legami economico-commerciali con l´intera Area Balcanica, dove l´Abruzzo sta assumendo sempre più un ruolo di primaria importanza. Verranno affrontati temi di natura industriale ed economica oltre alla tematica della costituzione nel 2014 della Macro Regione Adriatico Jonica. La Macro Regione Adriatico Jonica è una risposta politico-istituzionale che vede interessate tutte le realtà transfrontaliere dell´Adriatico come l´Abruzzo e la Bosnia Erzegovina, per riconsegnare il territorio all´Europa dei popoli ancor prima dell´Europa delle Banche e della Finanza. A Mostar verranno affrontati temi importanti come energia, sviluppo economico, turismo, pesca e ambiente. Nelle giornate che animeranno la Fiera dell´Economia a Mostar, la Regione Abruzzo, in collaborazione con il Mise e il Patto Sangro Aventino, darà l´avvio al Suap (sportello unico attività produttive) e al catalogo delle aree produttive per il Comune di Mostar. Infine, durante la missione economica a Mostar, i due medici primari del Reparto di Ematologia dell´Ospedale Civile di Pescara, saranno ospiti del Ministero della Salute della Bosnia-erzegovina in relazione ad accordi siglati con la Usl di Pescara che prevedono la possibilità di poter formare dieci Operatori sanitari bosniaci presso l´Ospedale di Pescara nel campo oncoematologico. Inoltre, ai malati più gravi verrà data la possibilità di essere curati direttamente presso il nosocomio pescarese. I dati della Fiera di Mostar: totale mq espositivi fiera 35.000; 800 espositori da 35 paesi del mondo; 15° fiera dei Balcani; il Paese Partner per il 2012 è la Croazia; 75.000 visitatori l´anno scorso il 2011; settori di maggiore interesse presenti alla fiera automotive, edilizia, industria, agroalimentare, rinnovabili. La Fiera di Mostar è la più grande manifestazione economica di tutta l´area Balcanica sia per quanto riguarda il numero degli espositori, sia per quanto riguarda il numero dei visitatori. Saranno presenti circa 20 aziende (nei settori dell´edilizia, dell´automotive e dell´ agroindustria). Le aziende abruzzesi stanno ottenendo ottimi risultati nei Balcani anche grazie ai Forum Paese che l´assessorato allo Sviluppo economico ha promosso per quelle aree e grazie anche ai rapporti istituzionali nati tra la maggior parte degli Stati dell´Adriatico orientale con cui la Regione Abruzzo ha stipulato Protocolli, Accordi o Lettere d´Intenti. Dopo che nel settembre scorso è stato avviato lo start-up del collegamento tra Pescara/mostar/medjugorje che ha già dato ottimi risultati, quest´anno, a partire dal primo aprile. Ci saranno, quindi, voli diretti, con cadenza bisettimanale fino al 30 ottobre, che per la prima volta collegheranno una regione italiana con il cuore dei Balcani, a non più di 10 chilometri da Medjugorje. L´importanza strategica che l´area Balcanica riveste è rimarcata ulteriormente dal fatto che le aziende abruzzesi sono state dotate di un innovativo portale web, chiamato "Osservatorio Abruzzese Balcani", dove sono raccolte tutte le informazioni fondamentali per conoscere quei Paesi il sito è: http://www.Osservatorioabruzzobalcani.it    
   
   
REGIONE MARCHE, URGE INCONTRO TRA BANCHE E PATTO SVILUPPO  
 
 Pescara, 27 marzo 2012 - Dall´assessorato allo Sviluppo economico della Regione Marche è stato trasmesso quanto segue: "Stiamo assistendo sempre più a istituti bancari che restringono i cordoni della borsa e le Pmi, che hanno avuto sempre bassi livelli di capitalizzazione, avendo in questo momento storico decisi cali di vendite, non dispongono più delle risorse per rientrare dei mutui e dei prestiti fatti negli anni. Quello che serve ora alle imprese è la liquidità e la mancanza di risposte concrete in tal senso porta le aziende a sentirsi isolate. Ora è estremamente importante l´incontro, e una decisa presa di posizione del sistema bancario, con il Patto per lo Sviluppo dove tutte le associazioni sono rappresentate e dove tre potranno essere i temi di fondo da trattare. Il primo riguarda l´utilizzo dei fondi Bce messi a disposizione degli istituti bancari per una maggiore attenzione alle imprese circa la liquidità, così come in altri territori sta avvenendo. Il secondo tema riguarda l´attivazione di tutte le iniziative possibili per mettere in atto lo sblocco dei crediti verso la Pubblica Amministrazione. A tali tematiche deve aggiungersi un maggior raccordo con il nuovo sistema dei consorzi fidi, che si va delineando con una maggiore qualità delle garanzie offerte al sistema bancario. Non si può pensare che le banche trovino più conveniente reinvestire i fondi ottenuti dalla Bce in titoli di stato che offrono rendimenti ben più elevati del costo della provvista (1%) che prestati a famiglie Pmi e industrie. Dalla lettura dell´ultimo bollettino della Banca d´Italia si confermerebbe che gli istituti hanno utilizzato i maxifinanziamenti ottenuti non per aumentare la disponibilità di crediti verso le aziende ma per rimpinguare i propri attivi patrimoniali. Sicuramente ci si attende dalle banche di respiro locale un intervento più attento al territorio ed alle nostre Pmi. Per ciò che concerne l´attuale governo regionale, di fronte a situazioni eccezionali, ha già risposto con strumenti importanti, avendo riformato il sistema delle garanzie ed avendo avviato la riforma dei consorzi fidi e quindi aumentando ed alimentando la loro patrimonializzazione con un bando da 18 milioni di euro per finanziare il fondo rischi (15 milioni di euro) e il conto interessi (3 milioni di euro) dei consorzi fidi. Ai più si ricorda che il ritardo con cui viene emanato il bando in parola è dipeso da un ricorso effettuato da Artigiancassa il cui sviluppo ha portato ad un allungamento dei termini e ad un? uscita del provvedimento in parola che, proprio per tale motivo, non potrà avvenire prima del 30 aprile".  
   
   
ROSSI ALLA RETE DEI COMITATI: “LA SFIDA TOSCANA PER UNO SVILUPPO DI QUALITÀ”  
 
Firenze, 27 marzo 2012 – “Accetto la sfida di fare della Toscana una esperienza positiva a livello nazionale per lo sviluppo di qualità”. Lo ha affermato il presidente Enrico Rossi intervenendo il 24 al convegno organizzato a Firenze, nella sala dell’Istituto Stensen dalla Rete dei comitati per la difesa del territorio. Tema dell’incontro “Dalla parte del territorio: contraddizioni, errori, vertenze e proposte per il caso toscano”. “E’ stato detto qui, e concordo – ha proseguito il presidente Rossi – che è necessario che la politica recuperi una visione prospettica, una idea di società e di futuro. Ed è anche importante non perdere il rapporto tra i valori, i principi, gli obiettivi e l’attività quotidiana. Nel nostro paese la questione sociale, del lavoro, della redistribuzione della ricchezza è drammatica e si intreccia con un altro grandissimo tema, quello dell’ambiente. Gli squilibri sociali sono aumentati. La riconversione ecologica dell’economia può essere una risposta interessante ai problemi della qualità dello sviluppo, un tema pieno di contraddizioni anche scienza e tecnica ci possono aiutare a risolvere, ma che non può essere estromesso dal dibattito politico”. “Sono rimasto personalmente molto colpito – ha affermato il presidente Rossi – da quanto è accaduto in Lunigiana e all’Isola d’Elba. Osservando i disastri dell’alluvione sembra che dagli anni ’70 in poi abbiamo perduto la capacità di rapportarci con il territorio. La solida roccia su cui fu costruito il nucleo antico di Mulazzo, ad esempio, non si è mossa, mentre i danni si sono verificati là dove erano stati tombati i torrenti o dove si era costruito su terreni di riporto, franosi o nelle golene, ad Aulla come a Marina di Campo”. “C’è un dato evidente con cui dobbiamo misurarci: i cambiamenti climatici producono cambiamenti sulle basi materiali della nostra vita. Ormai siccità e alluvioni, allagamenti, frane e prolungata scarsità d’acqua convivono, e ciò comporta effetti negativi sull’ambiente, sull’agricoltura e sul paesaggio. Una delle grandi questioni che la Toscana, terra di montagne, colline e foreste, deve affrontare è ad esempio la manutenzione del bosco. Una attività che ha anche un risvolto economico, ad esempio per l’uso del legname nell’edilizia a risparmio energetico. Poi con gli impianti a biomasse. Riusciamo a completare la filiera o qualcosa si blocca perchè un pezzo della filiera stessa è problematico? E ancora, possiamo lavorare sul reticolo idraulico e sui piccoli invasi, così da gestire il territorio e far fronte ai periodi di siccità. Tutto questo ha a che vedere con la tutela del paesaggio e con la stessa qualità della vita”. “Abbiamo difficoltà a rispondere alla sfida europea 2020 sulla sostenibilità, il risparmio energetico e l’energia alternativa – ha proseguito il presidente – Tuttavia la geotermia può essere una risorsa forte. Intanto siamo intervenuti con una legge sugli impianti fotovoltaici e abbiamo proibito le edificazioni nelle zone ad alto rischio idraulico, suscitando già le prime reazioni. Inoltre, se è vero che il territorio rurale può essere interessante per lo sviluppo dobbiamo trattare in maniera diversa gli interventi di ristrutturazione e conservare le aree esterne a quelle urbane già perimetrate. Dobbiamo anche mantenere un equilibrio tra l’attività manifatturiera e ciò che attiene al turismo, ai beni culturali, al paesaggio”. “Confermo – ha concluso il presidente Rossi – due scelte strategiche: la mobilità su ferro, con investimenti che permettano di non dismettere nessuna tratta e di rinnovare il materiale rotabile, e la gara unica per la mobilità su gomma, con investimenti per nuovi mezzi non inquinanti. Lo snodo concreto di tutto questo ragionamento, l’obiettivo determinante, è per il 2014, ed è quello di riuscire a utilizzare bene le uniche risorse vere di cui disporremo, quelle europee”.  
   
   
SARDEGNA: FISSATE LE DATE PER LE ELEZIONI COMUNALI E PER GLI EVENTUALI BALLOTTAGGIASCOLTA LA NOTIZIA  
 
Cagliari, 27 marzo 2012 - Il Presidente della Regione ha indetto per domenica 20 e lunedì 21 maggio 2012 le consultazioni per l´elezione dei sindaci e dei consigli comunali nei 65 comuni della Sardegna che devono rinnovare tali organi. L´eventuale turno di ballottaggio per l´elezione dei sindaci, che potrebbe interessare 3 comuni, si svolgerà domenica 3 e lunedì 4 giugno.  
   
   
PUGLIA, OGGI FIRMA L’INTESA PER IL TAVOLO REGIONALE PER LA LEGALITÀ  
 
Bari, 27 marzo 2012 – Oggi alle ore 10.00, nella sede dell’Assessorato regionale al Diritto allo Studio - Via Gobetti, 26 Bari - viene firmato il Protocollo d’Intesa sulla legalità tra la Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico per la Puglia, rappresentato da Ruggiero Francavilla e l’Assessorato al Diritto allo Studio della Regione Puglia rappresentato dall’Assessore Alba Sasso. Con il predetto Protocollo Ufficio Scolastico Regionale e Regione si impegnano a sviluppare un Progetto Interistituzionale dal titolo “Tavolo regionale per la Legalità” volto a : • potenziare l’offerta formativa nelle scuole pugliesi al fine di avviare percorsi di educazione alla cittadinanza e alla legalità, intese come progetto di convivenza e regola della vita sociale; promuovere programmi e interventi formativi, iniziative di carattere sociale e culturale che coinvolgano e rendano protagonisti i giovani in percorsi di conoscenza e costruzione della legalità, della giustizia sociale, della pace, della non discriminazione; coinvolgere i soggetti del privato sociale (volontariato, associazioni, cooperative, ecc.) presenti sul territorio regionale impegnati in processi di sensibilizzazione ed educazione alla legalità, nella lotta alle mafie, nella costruzione di percorsi di cittadinanza. L’iniziativa sarà diffusa sul territorio regionale attraverso un Bando pubblico di manifestazione di interesse che consentirà ai soggetti del privato sociale, esperti nell’ambito dell’educazione alla legalità, di candidarsi per far parte di un apposito Elenco a disposizione delle scuole che vorranno avviare , con il loro coinvolgimento, progetti sui temi indicati. Il “Tavolo regionale per la Legalità” sarà costituito da una rappresentanza paritetica delle parti firmatarie e con la partecipazione dei rappresentanti del privato sociale. La sua attività sarà orientata a perseguire i seguenti obiettivi:  favorire un confronto tra le parti per condividere procedure ed esperienze di educazione alla legalità in ambito scolastico;  strutturare una proposta progettuale, che preveda l’apporto dei vari soggetti, da proporre alle scuole pugliesi;  coordinare le esperienze e le attività educativo- didattiche relative al tema legalità, realizzate nelle scuole di ogni ordine e grado della regione, anche al fine di creare una banca dati dei progetti.  
   
   
BOLZANO: ACCORPARE ARCHIVIO DI STATO E ARCHIVIO PROVINCIALE  
 
 Bolzano, 27 aprile 2012 - Nell´ottica di ottimizzare i servizi e di risparmiare risorse, la Giunta provinciale ha ribadito il 26 marzo la sua richiesta di accorpare l´Archivio di Stato e l´Archivio provinciale in un´unica struttura a gestione provinciale. Nella conferenza stampa dopo la seduta di Giunta il presidente Luis Durnwalder ha ribadito la proposta di far confluire le due strutture - Archivio provinciale e Archivio di Stato - in un unico servizio con gestione unitaria di competenze e personale sotto la responsabilità della Provincia. "Chiediamo al Governo di valutare il provvedimento non solo nell´ottica della politica del risparmio e della razionalizzazione del servizio, evitando doppioni, spese per i locali e il loro funzionamento. Un centro unico potrebbe infatti concentrarsi su misure congiunte per la valorizzazione del patrimonio storico, su progetti di ricerca e di coinvolgimento dei cittadini." Tutta la documentazione dell´Archivio di Stato, sorto a Bolzano nel 1921, che Roma ritiene di interesse nazionale resterebbe in capo allo Stato (Commissariato del governo, archivio notarile, archivio giudiziario), mentre atti e documenti storici ante 1918 e quelli riferiti alle competenze gestite dalla Provincia passerebbero nella gestione dell´Archivio provinciale. Un´unica istituzione potrebbe favorire la ricerca storica, misure per la valorizzazione del patrimonio conservato, l´illustrazione più lineare e chiara, sul piano organizzativo, del percorso dell´autonomia nei decenni. Analoga richiesta di accorpamento dei servizi provinciale e statale evitando doppioni riguarda, come noto, anche il Servizio veterinario di confine.  
   
   
BOLZANO: STIME E VENDITA DI PARTE DEL PATRIMONIO PROVINCIALE  
 
 Bolzano, 27 marzo 2012 - Ammonta a 4,4 miliardi di euro il patrimonio immobiliare della Provincia autonoma di Bolzano. Ieri la Giunta provinciale ha deciso di vagliare nel dettaglio l´utilizzo delle sue proprietà e, in base a specifiche stime, di alienare i beni non più utilizzati. Non è forse il momento più propizio per la cessione di immobili, "ma siamo del parere che strutture non più utilizzate rappresentino solo un appesantimento per la Provincia", ha spiegato il presidente Luis Durnwalder dopo la seduta di Giunta. Il patrimonio provinciale è aumentato notevolmente negli ultimi anni grazie ai trasferimenti dallo Stato di edifici e particelle fondiarie. "Alcuni di questi immobili sono diventati obsoleti nel corso del tempo, altri non li utilizziamo perchè servizi e strutture sono state accorpate in altre sedi", ha spiegato Durnwalder. La Giunta provinciale ha deciso quindi di aggiornare la situazione delle proprietà pubbliche e di avviare la vendita di quelle dismesse per evitare ulteriori costi di manutenzione e di esercizio. Due sono le modalità discusse: da un lato far confluire i proventi delle cessioni di immobili nel bilancio provinciale, dall´altro studiare operazioni di permuta, "cedendo immobili o superfici in cambio di alloggi che verrebbero poi messi a disposizione dell´Ipes", ha detto Durnwalder. Tra le strutture da alienare che la Giunta provinciale ha già individuato figurano, come ha elencato il Presidente, la caserma Gorio ai Piani di Bolzano (valore 5,5 milioni di euro), l´ex convitto studentesco di Aslago a Bolzano, "Villa Delueg" sul Renon (ex centro di riabilitazione), alloggi nel villaggio vacanze Ploner a Carbonin di Dobbiaco, la "Casa San Giuseppe" a Lagundo, alcuni immobili lungo la strada per la val di Fiemme.  
   
   
SARDEGNA: LINEE GUIDA PER I SUSSIDI STRAORDINARI AI LAVORATORI  
 
Cagliari, 27 marzo 2012 - Pubblicate dall’Assessorato regionale del Lavoro le linee guida che disciplinano il procedimento di esame e valutazione delle domande per l’erogazione di sussidi di natura straordinaria a lavoratori non beneficiari di ammortizzatori sociali presentate dal 20 settembre 2011 ed entro il 9 marzo 2012, ed il procedimento di erogazione dei sussidi. Ricordiamo che l´aiuto è riconosciuto, in particolare, a tre categorie di lavoratori: coloro che hanno prestato attività lavorativa dipendente a tempo indeterminato, a tempo determinato o in forza di contratto atipico, per almeno sei mesi, anche non continuativi, a decorrere dal 14 maggio 2009; coloro che, per motivi di diversa natura, pur essendo ancora titolari di un contratto di lavoro, non percepiscono il relativo trattamento economico da almeno tre mesi; coloro dipendenti da aziende in conclamata crisi, o con titolari non reperibili, che non ricevono la retribuzione. Il sussidio può essere concesso per una sola volta (una tantum), tenendo conto della situazione economica del richiedente, nel rispetto dei seguenti limiti: fino al compimento del trentacinquesimo anno sarà riconosciuto un sussidio di 600 euro per sei mesi, elevabile a 800 euro nel caso in cui l’interessato abbia familiari a carico; dal trentacinquesimo anno in su sarà concesso un sussidio pari a 800 euro, fino ad un massimo di sei mesi. Le nuove domande di sussidio straordinario per l’anno 2012 potranno essere presentate esclusivamente dopo la pubblicazione di uno specifico avviso.  
   
   
TRENTO: CONCORSO PUBBLICO PER ASSISTENTE EDUCATORE, PER LA PRIMA VOLTA ISCRIZIONI ONLINE  
 
Trento, 27 marzo 2012 - Nella seduta del 23 marzo, la Giunta ha approvato la delibera proposta dall’assessore all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, contenente il “Bando di concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di 8 posti a tempo indeterminato e assunzioni a tempo determinato della figura professionale di assistente educatore – categoria c, delle istituzioni scolastiche e degli istituti di formazione professionale della provincia autonoma di Trento con contestuale selezione pubblica, per esami, per eventuali assunzioni a tempo determinato di personale della medesima figura professionale.” Introdotta per la prima volta la possibilità delle iscrizioni online. Un concorso pubblico per titoli ed esami per il profilo di assistente educatore - categoria C per otto posti a tempo indeterminato della figura professionale di assistente educatore - categoria C (più eventuali ulteriori altri otto posti che l’Amministrazione si riserva di attivare). Il concorso si rende necessario stante l´esaurimento delle relative graduatorie dall´anno scolastico 2008/2009 e il conseguente bisogno di disporre di idonee graduatorie per le assunzioni a tempo indeterminato e determinato (incarichi annuali) nonché di fornire ai dirigenti scolastici graduatorie d´istituto per sopperire alle esigenze delle supplenze temporanee. Il concorso viene bandito per 8 assunzioni a tempo indeterminato, alla luce dell´attuale scopertura di organico nonché dei limiti attualmente previsti nella dotazione organica per le assunzioni in ruolo della figura di assistente educatore. L´amministrazione si riserva in ogni caso di precedere ad eventuali ulteriori 8 assunzioni a tempo indeterminato, sempre nei limiti della suddetta dotazione organica. Il concorso prevede due fasi. La preselezione che permetterà di selezionare un primo gruppo di candidati da utilizzarsi per le assunzioni a tempo determinato e la successiva fase concorsuale vera e propria (con due prove scritte ed una orale) per la formazione della graduatoria finale del concorso da utilizzarsi principalmente per le assunzioni a tempo indeterminato. Verranno inoltre formate graduatorie d´istituto da utilizzarsi da parte dei dirigenti scolastici per le supplenze temporanee. Le graduatorie del concorso avranno vigenza per i tre anni scolastici successivi a quello di approvazione. La novità - Per la prima volta, a partire proprio da questo concorso per assistente educatore, la Provincia introduce l’utilizzo delle iscrizioni online. Il decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5 del Governo Monti (Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e sviluppo), dispone all’art. 8, comma 1, che “le domande per la partecipazione a selezioni e concorsi per l´assunzione nelle pubbliche amministrazioni centrali banditi a decorrere dal 30 giugno 2012 sono inviate esclusivamente per via telematica secondo le modalità di cui all´articolo 65 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82”. Il comma 2 dello stesso articolo stabilisce che “le Regioni adeguano i propri ordinamenti a quanto previsto nel comma 1”. L’avvio di un percorso di modernizzazione intrapreso su tutto il territorio nazionale rende, quindi, necessario un adeguamento dell’amministrazione provinciale che risponda efficacemente alle esigenze di semplificazione delle iscrizioni alle procedure concorsuali attraverso l’iscrizione online. L’introduzione dell’iscrizione online potrà, inoltre, costituire un’occasione utile per il miglioramento della gestione informatica dell’intera procedura. Il Bando dedica una parte esplicita alle nuove modalità di presentazione della domanda, Domanda e modalità di presentazione La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere compilata, a pena di esclusione dal concorso, con modalità online, collegandosi al sito http://www.vivoscuola.it/  nella parte dedicata al personale Ata e assistente educatore, Concorsi/pubblici/nuovi ( www.Vivoscuola.it/concorsi-ata-nuovi ), seguendo le istruzioni per la compilazione che saranno fornite allo stesso indirizzo. Per poter effettuare la compilazione online, il candidato dovrà registrarsi e, a tal fine, è richiesto obbligatoriamente al candidato, un indirizzo di posta elettronica, che il medesimo si impegna a mantenere attivo e monitorato, sino al termine della procedura selettiva. La compilazione della domanda deve avvenire entro la mezzanotte del giorno 2 maggio 2012, ossia entro il termine di trenta giorni, a decorrere dal giorno successivo a quello di pubblicazione del presente bando di concorso nel Bollettino ufficiale della Regione Trentino - Alto Adige e sul sito http://www.vivoscuola.it/  nella parte dedicata al personale Ata e assistente educatore, Concorsi/pubblici/nuovi. La data di presentazione dell’istanza online è sempre certificata dal sistema informatico, che allo scadere del termine utile per la compilazione non permette più la conferma. Durante la procedura di compilazione della domanda potrà eventualmente essere fornita l’assistenza tecnica e/o amministrativa necessaria a completare correttamente la procedura. L’amministrazione metterà altresì a disposizione presso i propri uffici un terminale per effettuare l’iscrizione online, secondo le modalità che verranno successivamente comunicate con l’apposita informativa che verrà pubblicata sul sito http://www.vivoscuola.it/  nella parte dedicata al personale Ata e assistente educatore, Concorsi/pubblici/nuovi. Il candidato dovrà compilare la domanda in tutte le sue parti. Potrà inoltre modificare i dati in qualsiasi momento fino a quando non li avrà confermati definitivamente (entro e non oltre il termine di scadenza). Dopo la conferma i dati non saranno più modificabili. Il candidato, completata la domanda, dovrà stamparla, firmarla e a pena di esclusione dal concorso, farla pervenire entro le ore 15.45 del giorno 3 maggio 2012 (giorno successivo alla chiusura della compilazione online), (orario d’apertura al pubblico: dal lunedì al giovedì dalle ore 9.00 alle ore 12.30, il mercoledì anche dalle 14.30 alle 16.30, venerdì chiuso), al Palazzo istruzione, Servizio amministrazione e attività di supporto, via Gilli n. 3, Trento. Le domande spedite non devono riportare cancellazioni e/o modifiche rispetto a quanto inserito telematicamente. Dovrà allegare alla domanda cartacea una fotocopia semplice di un documento d’identità in corso di validità, la ricevuta del versamento di euro 25,00 e gli altri eventuali documenti che si intendono allegare alla domanda di partecipazione (certificati medici). Le domande spedite a mezzo posta dovranno essere inviate mediante raccomandata (preferibilmente, a tutela dell’iscritto, con avviso di ricevimento) o altre modalità di spedizione aventi le medesime caratteristiche; solamente in questo caso, ai fini dell´ammissione, farà fede la data apposta (e non l’ora) dall´ufficio di spedizione accettante. Per le domande presentate direttamente o inoltrate per posta normale o prioritaria o altre forme differenti dalla raccomandata (con eventuale avviso di ricevimento), la data di acquisizione delle istanze sarà stabilita e comprovata dalla data indicata nella ricevuta sottoscritta dal personale addetto al ricevimento o da quello degli sportelli periferici per l’informazione o dal timbro a data apposto dalla Provincia. La domanda potrà essere inviata anche via fax (al numero 0461/828550) entro la data di scadenza dei termini per la presentazione delle domande (tuttavia, al fine di agevolare le operazioni di controllo da parte dell’Amministrazione, è preferibile che la stessa pervenga entro il giorno antecedente la data di scadenza).  
   
   
CONOSCERE RELIGIOSITÀ IMMIGRATI AIUTA INTEGRAZIONE  
 
Udine, 27 marzo 2012 - "L´integrazione è un processo complesso in cui servono molti alleati: uno di questi può essere rappresentato dalle associazioni degli immigrati che, anche in nome della religione, si incontrano. Questo è un rapporto che qui in Friuli Venezia Giulia va ancora costruito". Lo ha affermato l´assessore regionale all´Associazionismo e Ricerca, Roberto Molinaro, introducendo il convegno "Il nuovo pluralismo religioso in Friuli Venezia Giulia", organizzato dal dipartimento di Scienze Umane dell´Università ed il Club Unesco di Udine per presentare la pubblicazione del saggio di Marco Orioles, "Noi crediamo. La fede degli immigrati" (Alessandria, Edizioni dell´Orso) che ha avuto il sostegno finanziario della Direzione regionale cultura. Il convegno, moderato dal direttore di Telefriuli Alberto Terasso, ha illustrato la seconda tranche di un progetto di ricerca avviata negli anni scorsi e coordinata dal sociologo Bruno Tellia per capire l´universo della religiosità degli immigrati, una fetta di popolazione che in Friuli Venezia Giulia tocca l´8 per cento del totale demografico. "La Regione, che è impegnata affinché la popolazione immigrata abbia a disposizione sempre più servizi rivolti alla generalità dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, ha sostenuto questo progetto - ha spiegato Molinaro - perché ritiene importante mantenere un rapporto di partnership con l´Università e i suoi ricercatori per monitorare e conoscere meglio la portata dei processi di integrazione nel loro divenire per poter scegliere in maniera adeguata gli strumenti per favorirla al meglio. In particolare, da questa ricerca emerge una strada non ancora sondata per cementare il processo di integrazione: la dimensione della fede e della religione è un forte elemento di comunità e di identità per la popolazione immigrata e quindi attraverso un proficuo rapporto con le associazioni sarà possibile intraprendere azioni efficaci di mediazione". I dati raccolti da Marco Orioles, dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione, Media e Identità presso il Dipartimento di Scienze Umane dell´ateneo friulano, intervistando 315 migranti di diversa nazionalità e confessione presenti in città di Udine (33,7 per cento europei, il 20 maghrebini, 28,9 provenienti da Africa subsahariana, il 9,2 dall´America Latina e 8,3 dall´Asia) mostrano infatti un dato evidente: il 98 per cento del campione dichiara di essere religioso ovvero di seguire una religione. A differenza degli italiani, sempre più secolarizzati, gli immigrati ritrovano quindi nella religione un importante fattore identitario. Solo un quinto, il 19,4 dice di non andare mai ad una funzione religiosa. I più osservanti sono risultati nel campione i rappresentanti delle comunità protestanti. Ad andare frequentemente o spesso nel rispettivo luogo di culto sono rispettivamente il 71,2 per cento dei protestanti, il 67,9 dei cattolici, il 41,3 degli ortodossi e appena il 27,3 dei musulmani. Colpiscono, in particolare, i risultati relativi ai musulmani. "La nostra ricerca - ha spiegato Orioles - in pratica conferma una percezione, molto diffusa nella letteratura italiana e internazionale, che la partecipazione religiosa sia vissuta da una corposa maggioranza di musulmani come elemento quasi residuale. La pratica della religione islamica, insomma, costituisce un elemento che scema in contesto migratorio, confermando l´ipotesi per cui i musulmani tendono ad assumere uno stile di vita laico in contesto migratorio". Nel testo di Orioles, in merito sempre alla comunità musulmana si fa riferimento anche ai dati relativi alla questione del velo. "Noi sappiamo che si tratta di uno dei capitoli più roventi della presenza musulmana in Europa - commenta il ricercatore -, dove sono numerose le battaglie per ´svelare´ le donne musulmane emancipandole da un retaggio ritenuto tradizionalista e maschilista. Ebbene - rivela Orioles - a Udine questo aspetto appare nettamente smorzato, in quanto il 57,7 per cento degli intervistati ritiene che indossare il velo sia una questione demandata alla libertà delle donne: minore, il 35,6 per cento, la percentuale di chi lo ritiene obbligatorio o (il 6,7 p.C.) consigliato". All´incontro, introdotto dalla presidente del Club Unesco di Udine, Renata Capria D´aronco, sono intervenuti anche il prof. Enzo Pace dell´Università di Padova, Mirella Manocchio (Chiesa Evangelica Metodista), Bouraoui Slatni (portavoce Comunità islamica Salaam, Udine), Padre Ioan Marginean Cocis (Chiesa Romena Unita, greco-cattolica, Udine).  
   
   
POLITICHE PER LA SICUREZZA. INAUGURATO A MODENA IL NUOVO WINDSOR PARK  
 
Bologna, 27 marzo 2012 - Un luogo pubblico di 300 metri quadrati affidato ai residenti del condominio Windsor Park di Modena per realizzare attività relative a legalità, sicurezza, integrazione sociale e culturale. La vicepresidente e assessore alle Politiche per la Sicurezza della Regione Emilia-romagna Simonetta Saliera ha inaugurato la nuova sala polivalente realizzata nel condominio modenese grazie alla collaborazione tra il Comune, la Regione e la Fondazione Crm. “Il progetto che la Regione ha contribuito a realizzare a Modena per il recupero complessivo del Windsor Park rientra in quel filone di iniziative che abbiamo sostenuto, a partire dall’inizio del 2000, in tutta l’Emilia-romagna, per il miglioramento e la riqualificazione di spazi con problematiche vario di ordine sociale e criminale”, spiega Saliera. “Questa realizzazione rappresenta quindi una delle espressioni più importanti delle nostre politiche regionali sulla sicurezza: abbiamo ritenuto fin dagli anni ’90 che fosse una priorità per la Regione e per le città concentrare gli sforzi su alcune grandi strutture residenziali in cui si andavano concentrando gravi problemi di sicurezza e non solo”. Nel realizzare questa opera, sottolinea la vice presidente della Regione, “abbiamo voluto dare risposte a domande del tipo: come recuperare ad un uso civile quegli spazi? Come garantire una vita dignitosa a chi in quegli spazi deve vivere? Come costruire relazioni di vicinato e al contempo produrre rassicurazione sociale per le comunità circostanti a quelle aree? L’idea che ci ha guidati è che, per intervenire su questi contesti difficili, occorre un approccio di prevenzione integrata, che consideri sia il recupero urbano, cioè l’intervento “fisico” sui luoghi, sia la prevenzione sociale e comunitaria, cioè l’intervento sulle relazioni sociali”. Il progetto modenese ha avuto inizio con la sigla del Protocollo d’intesa tra il Comune di Modena e la Regione Emilia-romagna il 29 dicembre 2008. Il progetto di riqualificazione urbanistica ha portato all’acquisizione e ristrutturazione dei locali al piano terra dello stabile, alla riqualificazione dello spazio verde adiacente con la realizzazione di alcune aree giochi e di una pista per la promozione della mobilità sostenibile e sicurezza stradale e, infine, all’attivazione e gestione, affidata a personale esperto, di un punto di aggregazione e informazione (rete comunale “Net-garage”) per adolescenti e preadolescenti. Il costo complessivo dell’intervento ammonta a 759.000 euro, il contributo regionale concesso è pari a 250.000 euro per spese di investimento.  
   
   
FORLÌ-CESENA: IL 26 APRILE È IL "GIRLS´ DAY"  
 
Forlì-cesena, 27 marzo 2012 - Una data importante, il 26 aprile prossimo, per le ragazze della provincia di Forlì-cesena che avranno l’opportunità conoscere “dal vivo” come si lavora nelle imprese; si tratta del Girls’day, giornata mondiale di orientamento dedicata alle ragazze di seconda media. L’iniziativa è promossa dalla Camera di Commercio Forlì–cesena tramite il suo Comitato Imprenditoria Femminile, con la collaborazione delle Associazioni di Categoria e il patrocinio dell’Ufficio Scolastico di Forlì-cesena. Il progetto, già sperimentato con successo dal Comune di Bressanone e da Confartigianato di Forlì e Cesena, è giunto alla terza edizione e questi sono gli ultimi giorni per l’adesione da parte di imprese e scuole della provincia. Sono coinvolte le studentesse di seconda media, individuate dalle scuole per i loro meriti, che avranno l’opportunità di trascorrere la mattinata di giovedi 26 aprile nella sede di aziende selezionate con la collaborazione delle Associazioni di Categoria. Le ragazze visiteranno gli uffici, i magazzini, i locali di produzione, etc. Affiancate da un tutor che avrà il compito di informare e spiegare loro le funzioni e i ruoli dei collaboratori, i compensi, il regolamento, le problematiche, i progetti, tutto questo per far vivere un’esperienza di lavoro e trasmettere una visione globale di procedure, tempistiche e modalità. Le studentesse, venendo a contatto con un mondo nuovo, quello lavorativo, avranno il compito di osservare, porre domande, ascoltare e infine compilare un questionario su questo singolare stage formativo. L´iniziativa si concluderà con una cerimonia alla presenza delle autorità e della stampa, prevista per maggio prossimo. Durante la manifestazione le ragazze, che potranno raccontare la propria esperienza in azienda, riceveranno gli attestati di partecipazione e le foto ricordo.  
   
   
DONNEIN E TEMPO OBIETTIVO: CONCILIARE PROFESSIONE, FAMIGLIA E ASSOCIAZIONE  
 
Firenze, 27 marzo 2012 - E’ Firenze la città scelta per il lancio nazionale di Donnein, Comitato Federale nato all’interno della Federazione Nazionale Clubin e presieduto da Laura De Benedetto (già presidente della locale sezione Toscanain). Nella prestigiosa sede del Suc delle Murate, messa a disposizione dal Comune di Firenze, giovedì 29 marzo è il momento della presentazione ufficiale della nuova realtà associativa che si candida a diventare un soggetto importante del mondo del networking made in Italy. La prima iniziativa con cui Donnein ha scelto di ‘entrare in scena’ è un convegno dedicato al Tempo. Risorsa scarsa per tutti, in particolare per le donne, che con difficoltà riescono a conciliare la loro vita personale, professionale e associativa, il Tempo è una variabile fondamentale nella vita di tante professioniste che non intendeno rinunciare a dare il proprio contributo allo sviluppo economico del Paese. Tante le relatrici d’eccellenza invitate a raccontare la propria esperienza di successo - top manager e fondatrici di aziende importanti o di start-up – e i progetti che seguono all’interno delle loro imprese e associazioni a favore delle donne. Il principale obiettivo di Donnein è creare una rete online e offline che aiuti e dia visibilità alle attività che le nostre Donnein inventano per realizzarsi con soddisfazione. Tra uno spunto e l’altro, le referenti dei singoli Clubin avranno l’opportunità di descrivere le attività che intendono portare avanti concretamente a livello locale e presentate le associazioni e istituzioni che, sia a livello locale sia a livello nazionale, faranno parte delle future collaborazioni del Comitato Federale Donnein. Last-but-not-least la premiazione di Francesca Tirozzi (socia Milanin) che, aggiudicandosi il contest lanciato dal gruppo, ha realizzato, con creatività e professionalità, il logo Donnein. “Sono molto orgogliosa di aver vinto il contest” afferma la web designer Francesca Tirozzi, spiegando lo spunto creativo che ha dato forma al logo: “Ho rappresentato lo spirito di Donnein: la collaborazione che si può instaurare tra donne per il raggiungimento di un obiettivo comune, attraverso degli elementi che insieme formano un cerchio, la perfezione per eccellenza”. “Vogliamo rappresentare” continua Laura De Benedetto, Presidente del Club locale Toscanain e del Comitato Nazionale Donnein, “un modello concreto e positivo grazie al confronto e al supporto della rete (online e offline). Perché crediamo nella possibilità di conciliare i diversi aspetti dello sfaccettato mondo delle donne per contribuire allo sviluppo della società sia lavorando in aziende tradizionali che reinventandoci con creatività. Non vogliamo né presentare modelli di super-top-manager irraggiungibili e inimitabili né raggruppare donne che si lamentano perché viene loro negata qualsiasi opportunità”. Giovedì 29 marzo c/o Suc (Murate) piazza delle Murate a Firenze, dibattito dalle 18.30 alle 20.30 seguito da apericena sino alle 22.00, Iscrizione obbligatoria su www.Toscanain.org  Programma della serata Introduzione a cura di Laura De Benedetto Presidente Donnein che coordina il dibattito insieme alla giornalista Elena Basilisco responsabile de La Carriera Rosa - Saluto di Pier Carlo Pozzati Presidente Federazione Nazionale Clubin “Donnein e Ggd (Geek Girls Dinner)” a cura di Ilaria Salvalaggio Ggd Toscana “Donne: una ricchezza per le aziende” a cura di Maria Grazia Bizzarri Head of Hr Commercial in Vodafone Italia, Women Network (gruppo interno a Vodafone) e Consiglio Direttivo Fondazione Valore D “Donnein e Futuro al femminile” Video a cura della responsabile del progetto Roberta Cocco Csr (Corporate Social Responsibility) Manager in Microsoft Italia “Withandwithin la community per donne creative in movimento” a cura della fondatrice Paola Innocenti “L’impresa è donna” a cura di Elisabetta Bevilacqua di Incubatore Firenze e Silvana Taglianini di Vivaio di Imprese con la start-upper Chiara Guidi di Inviaggioconleo che ha partecipato all’iniziativa. Premiazione di Francesca Tirozzi (Milanin), autrice del logo Donnein, a cura di Marzia Lodi di Ied Firenze, componente tecnico della giuria. Tra i premi una cena per due al bistrot Gilda e un gioiello Bellediniente. “Il Codice Etico del gruppo Minerva di Federmanager” a cura di Cinzia Giachetti Presidente Federmanager Pisa e Componente del Comitato Esecutivo Minerva “Leadership al femminile, le donne e i giovani fra la crisi e la spinta all´innovazione sociale" a cura di Luigia Tauro di Fondazione Bellisario “L’approccio femminile alla dirigenza: un percorso per diventare libero professionista e imprenditore” a cura di Paola Palmerini Presidente di Atema (Associazione per il Temporary Management), imprenditrice, già Executive Ibm e Ad di Cg&ey italia Conclusioni a cura delle coordinatrici 20.30 – 22.00 Apericena di business networking a cura di Gilda Bistrot Ai presenti è richiesto un contributo di 10,00€ a copertura dei costi della serata.  
   
   
A PAVIA CONFRONTO SUL NUOVO MODELLO DI WELFARE  
 
Pavia, 27 marzo 2012 - Un nuovo e partecipato modello che rivoluzioni il welfare territoriale. Questo il cuore del Tavolo territoriale di confronto sulle politiche sociali di Pavia cui è intervenuto Gian Carlo Abelli, delegato del presidente della Regione Roberto Formigoni per i rapporti con il Parlamento. Welfare Con Persona Al Centro - Durante i lavori, cui hanno partecipato numerosi amministratori locali e rappresentanti delle parti sociali, è stata sottolineata, anche da Abelli, l´azione portata avanti da Regione Lombardia per promuovere, insieme al territorio, un nuovo e sostenibile modello di welfare. Punti qualificanti sono dunque la centralità della persona e della famiglia, le politiche di conciliazione, la collaborazione e il sostegno al terzo settore, le politiche per i giovani, quelle per la cittadinanza e l´integrazione, quelle per la disabilità e quelle per la casa. Fattore Famiglia E Giovani - A breve, a sostegno dei nuclei famigliari, la Regione farà partire la sperimentazione sul campo del Fattore Famiglia. Questa misura si affiancherà a quelle di conciliazione famiglia-lavoro che hanno visto anche a Pavia la firma di un apposito accordo lo scorso 6 ottobre. Nella logica di un protagonismo sempre maggiore della persone rientrano anche le iniziative per i giovani con l´approvazione di apposite linee guida che verranno presentate a Pavia lunedì 2 aprile. Obiettivo è condividerle con gli attori del territorio per mettere sempre di più al centro i giovani lombardi delle politiche decisionali per il loro futuro. Disabili e Patto Salva-mutui - Il Tavolo Territoriale di Confronto è servito anche per fare il punto sulle politiche per la cittadinanza e l´integrazione nonché per ricordare la presenza, presso la sede pavese della Regione, di uno sportello dedicato al mondo della disabilità. Un focus particolare è stato poi dedicato al tema della casa e al collegato ´patto salva mutui´. Come già spiegato dal presidente Formigoni e dall´assessore Zambetti, grazie ad un accordo con le banche, il mutuo potrà essere sospeso per 4 o 8 anni per poi riprenderlo una volta migliorata la propria situazione economica. Il risparmio potrà essere anche del 50%. Hanno già aderito a questa formula assolutamente innovativa Unicredit e Intesa San Paolo e sono stati avviati contatti con altri gruppi bancari. Lo Sportello Casa - Regione Lombardia a Pavia ha già aperto lo scorso luglio un vero e proprio sportello casa che accompagna i cittadini, i proprietari di immobili e i locatari nei percorsi legati all´acquisto o all´affitto di un´abitazione. Si tratta di un servizio che risulta di particolare utilità anche per i comuni nella loro programmazione urbanistica ed edilizia. La casa non è infatti solo un insieme di mattoni, ma è la domus latina, il luogo principe in cui si manifesta la vita. Intervenire per dare risposte alla domanda abitativa, quindi, e farlo con strumenti innovativi come il ´Patto per la casa´ dimostra quanto Regione Lombardia sia in prima linea per aiutare i suoi cittadini e stia proponendo un welfare davvero all´avanguardia.  
   
   
SARDEGNA: NEL MONDO FEMMINILE C´È VOGLIA DI IMPRENDITO​RIA  
 
Cagliari, 27 Marzo 2012 - "Nel mondo femminile c´è voglia di imprenditoria e la partecipazione ai bandi promossi dalla Regione lo dimostrano". Lo ha detto l´assessore del Lavoro, Antonello Liori, durante il suo intervento al convegno ´Le imprese delle donne´, organizzato dal Comitato imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Cagliari. "Un segnale importante per il futuro dell´economia isolana, che finora non ha sfruttato adeguatamente questa risorsa - ha sottolineato Liori - Tra gli obiettivi delle politiche attive del lavoro vi è anche la promozione della cultura dell’imprenditorialità e della creazione di progetti d’impresa con contenuti innovativi. Ai bandi "Microcredito", "Europeando", "Promuovidea" e soprattutto "Impresa donna" (che ha registrato oltre 3.000 domande) c´è stata una sorprendente partecipazione femminile, sia in termini di progettualità che di affidabilità dei progetti. Un dato che contribuirà ad un obiettivo che mi sono prefissato, quello della diminuzione del gap tra occupazione maschile e femminile". "Tutti gli studi e gli indicatori sono concordi nel mettere in stretta correlazione il livello di occupazione femminile col livello del progresso di un territorio - ha concluso l´Assessore - Perciò, agire con specifiche politiche, che sappiano rimuovere gli ostacoli, costituisce un fattore indispensabile e determinante per lo sviluppo del tessuto economico-produttivo della nostra Isola".  
   
   
VDA: DAL 2 APRILE AL 31 LUGLIO LE DOMANDE PER GLI AIUTI ANTICRISI PER LE FAMIGLIE MENO ABBIENTI  
 
Aosta, 27 marzo 2012 - Anche per il 2012 il Governo regionale ha dedicato parte della legge Finanziaria alle misure anticrisi, già proposte a sostegno delle famiglie meno abbienti a partire dal 2009. Nell’ambito dell’approvazione del Bilancio, il Consiglio ha quindi approvato la proroga del bonus energia e dell’esenzione dal pagamento della tassa raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani e della tariffa per il servizio idrico integrato, le cui modalità sono state determinate, con l’accordo del Consorzio per gli Enti locali, con una delibera della Giunta regionale. Pertanto, i nuclei familiari meno abbienti avranno la possibilità di richiedere, anche per l’anno 2012, presentando domanda al Comune di attuale residenza, dal 2 aprile al 31 luglio 2012: il “bonus energia” (da non confondere con il bon de chauffage) di 300 euro finalizzato all’acquisto o al pagamento di utenze di prodotti energetici destinati al riscaldamento dell’abitazione principale; l’esenzione dal pagamento della tassa raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani e della tariffa per il servizio idrico integrato per l’abitazione principale. Ulteriori informazioni, corredate dai modelli per la domande, possono essere ritrovate nell’home pagine del sito della Regione: www.Regione.vda.it e sul sito del Consorzio degli Enti locali www.Celva.it  
   
   
TRENTO: ACCOGLIENZA MINORI STRANIERI: ECCO LE LINEE DI INDIRIZZO  
 
Trento, 27 marzo 2012 - Varate il 23 marzo dalla Giunta provinciale - su proposta dell´assessore alla solidarietà e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami - le linee di indirizzo per la definizione del Protocollo di procedura per l´accoglienza in provincia di Trento dei minori stranieri non accompagnati. I minori stranieri - giunti spesso in Italia e in Trentino per trovare lavoro - sono stati a lungo seguiti dai servizi sociali territoriali, in collaborazione con il terzo settore. In seguito il coordinamento della materia è stato affidato al Cinformi, che sta provvedendo a coinvolgere anche le associazioni create dagli immigrati sul territorio, con l´obiettivo di individuare delle famiglie affidatarie idonee E´ stato stabilito inoltre di programmare di anno in anno il numero di minori che il Trentino può accogliere, conformemente alle risorse disponibili. Infine, si è deciso di stendere, alla fine di un periodo di sperimentazione, un Protocollo di accoglienza sulla base delle norme internazionali e nazionali vigenti e delle linee di indirizzo individuate oggi. In sintesi, le linee di indirizzo riguardano le garanzie per il minore e la fase di sperimentazione. Fra le prime rientrano tutta una serie di diritti - al vitto, all´alloggio, ai beni di prima necessità, alla salute, all´istruzione e così via - che vanno assicurati al minore una volta giunto in Trentino. Fra le altre cose, deve poter comunicare con la famiglia di origine, ha diritto ad un´assistenza legale, ad essere assistito per la regolamentazione del soggiorno e per l´eventuale domanda di asilo, e deve essere messo nella condizione di poter scegliere liberamente il proprio percorso di vita. Per quanto riguarda invece le linee guida inerenti a questa fase di sperimentazione, esse prevedono fra le altre cose la riorganizzazione del sistema di accoglienza, al fine di rispondere in maniera mirata alle esigenze degli utenti, la messa in atto di procedure più snelle per l´accoglienza dei minori in famiglie idonee, la fissazione di un numero annuo massimo di minori di cui è possibile garantire l´accoglienza e così via. La fase della sperimentazione durerà fino alla fine del 2012. In Trentino la maggior parte dei minori proviene dall´Albania, dal Kosovo e dal Bangla Desh. Il 60% ha 17 anni, il 28% ha 16 anni e il restante 12% 15 anni. Dal 2006 al 2010 la presenza media in Trentino di minori non accompagnati è stata di 69 unità.