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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Marzo 2013
Politica
UE, BARROSO: "GARANTIRE UNA CRESCITA SOSTENIBILE: LE SFIDE DEL FUTURO PER UN´EUROPA PIÙ FORTE"  
 
 Bruxelles, 6 marzo 2013 – Di seguito il discorso del Presidente Barroso di ieri nel corso del 6 ° Forum per il futuro dell´agricoltura: “ Signore e Signori, E ´un grande piacere per me essere con voi. Sono arrivato un po ´in ritardo perché ho avuto la storica visita del presidente del Myanmar - la prima volta che un Presidente del Myanmar visita dell´Unione europea. Le mie scuse, ma è stato davvero un incontro molto sostanziale. E ho anche sentito gli ultimi minuti della vostra tavola rotonda e lasciate che vi dica che la prossima occasione mi piacerebbe anche partecipare a tale pannell. Come probabilmente alcuni di voi sanno, sono davvero molto impegnato, così come la Commissione europea, la questione dello sviluppo in Africa e attraverso la nostra cooperazione politica di sviluppo, la nostra politica commerciale, il nostro sostegno all´integrazione regionale e anche il supporto per l´agricoltura, Credo che ci sia una rivoluzione verde in corso in molte parti dell´Africa. E siamo anche orgogliosi di aver fatto qualche contributo a questo, in particolare attraverso lo strumento alimentare che l´Unione Europea ha annunciato alcuni anni fa. So che era un supporto molto concreto per molti molti agricoltori in Africa. Ma permettetemi di affrontare anche i temi più generali che avete proposto. Credo che sia il momento giusto per discutere di Europa. Europa sta attraversando tempi difficili. Credo che abbiamo superato la fase peggiore della crisi. Ma non siamo ancora del tutto fuori di esso e ci troviamo di fronte l´arduo compito di portare a termine ciò che abbiamo iniziato come una risposta politica alla crisi. Dobbiamo continuare l´unità di riforma per rendere le nostre economie più competitive e le nostre finanze pubbliche sane e sostenibili. Questo è quello che ci serve se vogliamo porre le basi per creare posti di lavoro per la nostra gente, creare prosperità e di condivisione tramite le nostre società e anche prendersi cura di chi è nel bisogno - perché questo è al centro della nostra economia sociale di mercato in Europa. Riformare per diventare migliore e più forte: questo è qualcosa che il settore agricolo è molto una parte. E ´ciò che la politica agricola comune ha fatto per molti anni. I tempi della conferenza di oggi è giusto, perché il dibattito sul futuro dell´agricoltura ha ottenuto un nuovo slancio: solo poche settimane dopo che i Capi di Stato e di governo hanno raggiunto un accordo politico sul bilancio per i prossimi 7 anni, i negoziati tra il Consiglio e il Parlamento europeo si stanno preparando, pochi giorni prima delle riunioni chiave per la riforma della Pac, sia presso il Parlamento europeo e al Consiglio. Signore e Signori, Cari amici, Al fine di garantire un futuro migliore per gli agricoltori e per tutti i cittadini europei di cui abbiamo bisogno tutte le nostre politiche per tirare nella stessa direzione e sostenere gli stessi obiettivi generali. La Pac ha un ruolo importante da svolgere. Si tratta di una politica veramente europea, e il suo successo è così evidente che spesso passa inosservato. Senza la Pac, avremmo avuto 27 diverse politiche agricole. Alcuni degli amici del mercato interno a volte tendono a dimenticare quali sarebbero le conseguenze di avere la frammentazione del mercato agricolo in Europa, con 27 diverse politiche. Lavorare insieme in un mercato comune con gli strumenti della Pac, siamo in grado di ottenere più valore per soldi. Ora abbiamo uno dei settori agricoli più competitivi del mondo. E pone le basi per l´agro-alimentare e delle bevande, un ramo industriale leader che rappresentano il 6% del prodotto interno lordo dell´Ue, 715 miliardi di euro di valore aggiunto, 15 milioni di imprese e 46 milioni di posti di lavoro. Il successo Cap è legata alla sua comprovata capacità di adattamento. Questo è il motivo per cui sono fiducioso che ci si occuperà anche bene con uno degli aspetti più delicati per il futuro dell´agricoltura: sostenibilità ecologica. Vi è la necessità di soddisfare la crescente domanda alimentare basato su un progresso tecnologico equilibrato, e allo stesso tempo è necessario per proteggere l´ambiente e adattarsi ai cambiamenti climatici. Il caso di azione è chiaro: la qualità degradante del terreno e le condizioni climatiche estreme più frequenti in tutte le parti d´Europa e in tutto il mondo con parassiti inondazioni, siccità e nuovi e le malattie sono giorno per giorno la prova. È per questo che stanno guidando la approccio autenticamente ecologico alla politica agricola comune. So che ci sono alcuni problemi nel settore agricolo. Vi posso assicurare che siamo impegnati a rendere questa modifica il più semplice possibile per gli agricoltori. Sono convinto che per molti settori economici, ma in particolare per il settore agricolo, non c´è futuro senza la competitività integrando le sfide ambientali, senza un uso ragionevole delle nostre risorse naturali, senza cura per la biodiversità. Signore e signori, La sostenibilità è modo di affrontare oggi le sfide che ci attendono domani. Ciò significa rendere noi stessi in forma per il futuro. Ed è, dunque, il fondamento su cui è costruire una società prospera: la fiducia. La fiducia che troverete un posto di lavoro, la fiducia che si può mantenere, la fiducia che i vostri risparmi sono al sicuro, che il denaro si investe avrà un ritorno, che la pensione sarà pagata. Ripristinare la fiducia è dunque l´essenza della strategia europea per affrontare la crisi economica. Per fare ciò, stiamo affrontando le cause profonde che ci hanno fatto vulnerabili in modo da uscire dalla crisi più forti. La nostra strategia si basa quindi su fronti diversi, non uno come a volte viene suggerito: la riparazione del settore finanziario, il consolidamento fiscale, riforme strutturali per la competitività, investimenti mirati per la crescita e rafforzare la governance economica. Stiamo seguendo un percorso di risanamento dei conti pubblici, perché la crisi ha dimostrato che la crescita alimentata dal debito non è sostenibile. In effetti, è stato quello che io chiamo artificiale crescita: la crescita basata su una bolla finanziaria che alimentava una bolla del debito pubblico e una bolla del debito privato che è esplosa rendendoci vulnerabili sui mercati finanziari. Stiamo mettendo in atto le basi per un settore bancario sano e salvo in funzione delle esigenze dell´economia reale e che assicura anche l´equità. Quando i banchieri fanno errori non dovrebbe essere i contribuenti che pagano il conto. Questo è il motivo per cui spezzare il legame tra le perdite delle banche e del debito sovrano. Per questo motivo stiamo mettendo a posto le regole e la vigilanza che evitino che le stesse pratiche che abbiamo conosciuto in passato si ripetono. Questo include requisiti patrimoniali più severi, comuni sistemi di garanzia dei depositi per tutelare i risparmi della gente, e la regolamentazione dei bonus bancari, vendite allo scoperto, derivati, hedge fund e molti altri prodotti a rischio e pratiche. Il recente accordo tra gli Stati membri e il Parlamento europeo sul pacchetto di misure, ciò che noi chiamiamo la direttiva sui requisiti patrimoniali Iv, inclusi i bonus bancari di copertura, mostra che la maggior parte in Europa condividono la nostra posizione. Le riforme strutturali e misure per promuovere la crescita a livello di Unione europea, ad esempio attraverso gli ulteriori passi che stiamo adottando per liberare il potenziale del nostro mercato unico, hanno lo scopo di aumentare la competitività delle nostre economie. Poiché questa è la chiave - come possiamo essere più competitivi nel 21 ° secolo, quando ora abbiamo nuovi concorrenti e abbiamo bisogno di adattarsi se si vuole mantenere i principi fondamentali della nostra economia e anche il nostro modello di società. Notevoli sforzi sono stati fatti, e vorrei segnare in particolare gli sforzi che sono stati fatti nei paesi più colpiti. Quello che sta accadendo oggi in Irlanda, ci sono stato qualche giorno fa, o il mio paese, il Portogallo, gli sforzi compiuti in Grecia e dopo il sostegno della banca in Spagna - tutte queste riforme impensabili alcuni anni fa e ora stanno accadendo. Essi stanno accadendo, perché non vi è una determinazione dei governi per ristabilire la competitività in tali paesi. E lo stesso si può dire per molti altri paesi. Stiamo cominciando a raccogliere i primi frutti di questo duro lavoro. I mercati sono oggi più stabili e non ci sono segnali che indicano che la fiducia sta cominciando a tornare. Ma, naturalmente, dobbiamo evitare qualsiasi tipo di autocompiacimento. Gli indicatori di fiducia dei consumatori e per la fiducia delle imprese nell´area dell´euro sia migliorata. Dell´area dell´euro oneri finanziari del governo hanno continuato a diminuire, tanto più che la scorsa estate. L´altra buona notizia è che il deficit di bilancio si prevede di scendere al 3% del Pil fissato nel limite del patto di stabilità e crescita entro la fine del 2013. Ci auguriamo che accadrà. Fin dalla loro elevata nel 2009, i disavanzi di bilancio sono scesi della metà e sono ora inferiori ai deficit degli Stati Uniti e del Giappone. Ma non siamo ancora arrivati. Ci sono tariffe inaccettabilmente elevati di disoccupazione in molti Stati membri, e tassi di crescita rimangono depressi. Le previsioni invernali economiche che abbiamo pubblicato due settimane fa sono stati deludenti, impostando una crescita prossima allo 0% di quest´anno. Ma la crescita trimestrale dovrebbe tornare in territorio positivo prima della metà del 2013 e rafforzare considerevolmente. Questo conferma ciò che la Commissione ha detto molte volte: abbiamo superato la fase peggiore della crisi, ma non è ancora finita e dobbiamo mantenere il nostro impegno per le riforme necessarie. Mentre importanti riforme stanno producendo risultati, evidenziato dal miglioramento del clima economico, questo non è ancora l´alimentazione attraverso l´economia reale - a banche, consumatori e aziende, che non sono ancora di prestito, la spesa o assumere. Signore e signori, Soprattutto, la nostra crescita a lungo termine richiede investimenti, e gli investimenti richiede la fiducia nel futuro. Abbiamo quindi bisogno di una visione dell´Europa, un senso di scopo che deve essere supportata dalla volontà politica dei nostri Stati membri. Essa non può essere fatto, come ho ripetuto, solo qui da Bruxelles. Abbiamo bisogno l´impegno di tutti gli Stati membri. L´unione europea non è solo Bruxelles o del Parlamento europeo a Strasburgo. L´unione europea è sulle nostre decisioni collettive. Per questo motivo ho disposto alcuni elementi chiave che la Commissione è stata in via di sviluppo e presentato come un modello su una profonda unione e genuina economica e monetaria. I cosiddetti mercati chiesto per questo. Hanno chiesto per questa tabella di marcia. Gli investitori devono sapere con chiarezza per il futuro, il modo in cui stiamo andando. Capiscono che le cose non possono accadere da un giorno all´altro, ma hanno bisogno di questa visione e di questo percorso ben definito. Il nostro Blueprint è parte del nostro sforzo per costruire quella visione. Si pone le domande difficili su come rafforzare la cooperazione e l´integrazione nei settori finanziario, fiscale, economica e anche in campo politico. E fornisce alcune delle risposte e delle aspirazioni come le vediamo - alcune concrete e di breve durata, altri più ambiziosi ea lungo termine. Sempre con una preoccupazione che abbiamo, che è la necessità di sostenere l´approfondimento dell´Unione economica e monetaria. Questo è indispensabile per i paesi con moneta comune. E ´estremamente importante che una maggiore integrazione accade e che al tempo stesso ci mantenere l´integrità del mercato unico e l´Unione europea nel suo insieme, l´Unione europea, che ha oggi 27 e ben presto accoglierà il suo 28 ° membro. La nostra visione richiede un ampio scambio e profonda politica di idee. Il momento è giusto per un tale dibattito. Mi aspetto che le prossime elezioni europee sarà l´occasione per prendere questo dibattito. Dobbiamo avvicinare l´Europa ai cittadini dal dibattito, fornendo una migliore comprensione di ciò che è in gioco. Le misure che abbiamo preso, anche le più urgenti hanno una cosa in comune. Tutti Rientrano nella logica della nostra stampa blu e tutti, anche il più immediato rappresentano passi verso il nostro obiettivo finale di una crescita sostenibile a lungo termine. Abbiamo già iniziato a lavorare su alcuni concreti misure a breve termine da consegnare entro giugno per il Consiglio europeo, come ad esempio un meccanismo per coordinare meglio le importanti riforme economiche in Europa ed una cosiddetta "convergenza e competitività" (strumento o Cci ) che combinino un regime contrattuale particolare con gli Stati membri, in combinazione con un supporto mirato e finanziario mirato. Questo strumento rappresenta l´essenza del nostro approccio, in cui si vuole fare in modo che la disciplina e la responsabilità vanno di pari passo con la solidarietà e la convergenza. Anzi: abbiamo bisogno sia a livello europeo. Ci sono alcuni in Europa, che solo parlare di solidarietà. Dimenticano anche che hanno bisogno di mostrare responsabilità. Altri solo parlare di responsabilità, dimenticando che hanno bisogno di solidarietà. Non si tratta di scegliere tra solidarietà e di responsabilità, entrambi sono necessari se si vuole avere una vera Unione economica e monetaria. Ultimo ma non meno importante, stiamo utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione per rafforzare la dimensione sociale dell´Unione economica e monetaria. In particolare la disoccupazione, in particolare la disoccupazione giovanile è spesso visto come un fenomeno urbano, ma ha una dimensione molto forte rurale pure. Stiamo mettendo ogni sforzo nella lotta contro di esso. La scorsa settimana, la nostra proposta sulla garanzia per i giovani è stato adottato dal Consiglio dei ministri a Bruxelles. Si tratta di dare una speranza ai giovani e assicurando loro che non dovranno trascorrere più di quattro mesi di lavoro utile o connessi all´occupazione attività di formazione. Per sostenere questo lavoro il nuovo quadro finanziario pluriennale, il nostro 7 esercizio di bilancio, prevede uno strumento specifico. Infatti ora abbiamo messo 7000000000 € come contributo per questo programma. L´iniziativa per l´occupazione giovanile per contribuire ad attuare la garanzia della Gioventù e altre azioni volte a ridurre la disoccupazione giovanile. Questo strumento è stato uno dei risultati di una lunga e dura trattativa tra gli Stati membri in seguito ad un accordo politico che oggi costituisce la base dei negoziati con il Parlamento europeo. Non è un segreto che avrei voluto l´accordo erano più vicini alle proposte originarie della Commissione, ma dobbiamo accettare il fatto che un compromesso fra il 27 non è mai facile. Le decisioni devono essere prese all´unanimità. La buona notizia è che molti dei pro-crescita aspetti delle proposte della Commissione rimangono e beneficiare di un vero aumento rispetto al periodo corrente. Queste misure potranno beneficiare l´intera Europa, ma alcuni di loro, in particolare il sostegno alla ricerca e allo sviluppo, [ciò che noi chiamiamo Orizzonte 2020] e di collegamento grandi infrastrutture, trasporti, energia e banda larga in Europa attraverso il nostro meccanismo per collegare l´Europa, saranno anche di beneficio specifico a voi, a tutti coloro che stanno lavorando per l´economia europea. E ´chiaro nel nostro interconnesse Europa, nel nostro mondo interdipendente che le sfide che ognuno di noi sono le sfide che tutti noi. Il modo in cui l´Europa risponde a queste sfide, pertanto, determinerà il nostro futuro comune. Gli elementi che ho presentato oggi a voi quelli destinati all´agricoltura, quelle volte a superare la crisi e quelle che fanno parte del nostro più ampio obiettivo di crescita a lungo termine sostenibile e posti di lavoro sono tutti gli elementi in una singola risposta coerente. E quando tutti noi mettere insieme si possono vedere i primi risultati positivi di questa risposta. Gli agricoltori sanno meglio di chiunque altro che non può venire senza fatica, senza disciplina e senza determinazione. Sono queste le qualità che l´Europa ha bisogno in abbondanza e credo che con questa determinazione, saremo in grado di superare la difficile situazione che abbiamo dovuto affrontare. Vi ringrazio per la vostra attenzione! "  
   
   
UE, LOTTA ALLA CORRUZIONE: DALLE INTENZIONI AI RISULTATI  
 
Gothenburg, Svezia 6 marzo 2013 - Di seguito l’intervento di ieri di Cecilia Malmström Il commissario europeo per gli Affari interni, nel corso del Secondo Seminario regionale sulla lotta alla corruzione relazione dell´Ue: “ Signore e Signori, colleghi e amici. Buongiorno Sono molto lieta di essere qui oggi, e voglio ringraziare tutti voi per essere venuti a questo workshop sulla corruzione. E ´particolarmente bello essere qui a Göteborg, la mia città natale, e di vedere ex colleghi presso l´Università dove il Professor Bo Rothstein mi ha insegnato il buon governo e l´importanza della fiducia già molti anni fa, nel dipartimento di scienze politiche. Questa sarà una giornata lunga e piena. I miei colleghi ed io vi spiegheremo in che modo la Commissione sta preparando il primo atto dell´Ue sulla lotta alla corruzione e noi ascolteremo e raccoglieremo le vostre informazioni in merito a politiche anticorruzione degli Stati membri. Il vostro contributo sarà molto utile per la Commissione. Abbiamo bisogno della vostra esperienza per effettuare una valutazione equa e intelligente delle "più caldi" questioni in questo settore. Quindi, perché è la politica anticorruzione una priorità assoluta per la Commissione oggi? Beh, la corruzione è un fenomeno che è difficile da affrontare, e al tempo stesso un problema che non possiamo permetterci di ignorare. La ricerca accademica ha dimostrato quanto la corruzione può influenzare l´economia e la società in generale. Si erode la fiducia nelle istituzioni pubbliche e dei processi politici, e mina il corretto funzionamento dei mercati e della concorrenza. Colpisce negativamente già ristrettezze dei bilanci pubblici, e aiuta i gruppi della criminalità organizzata fanno il loro sporco lavoro. E la portata del problema è grave. Migliore stima della Commissione è che 120 miliardi di euro sono persi ogni anno per corruzione nei 27 Stati membri dell´Ue. Questo è l´equivalente di tutta l´Ue-budget. In materia di appalti pubblici, gli studi indicano che fino al 20 - 25% del valore dei contratti pubblici può essere perso di corruzione. Immagino che tutto questo non è una novità per voi. La società civile, le organizzazioni internazionali - come il Consiglio d´Europa e l´Ocse - media e altre parti interessate hanno sottolineato, ancora una volta e ancora una volta, l´importanza di prevenire e perseguire la corruzione. Negli ultimi anni, la crisi finanziaria concentrare l´attenzione di fare in modo che il denaro dei contribuenti non viene sprecata attraverso la corruzione o altro cattiva gestione finanziaria. Eppure, radicata corruzione è una parte della realtà in molti paesi. Sebbene l´Ue è probabilmente giustamente percepito come una delle parti più pulite del mondo, la corruzione è presente anche qui. Ci sono stati anche diversi casi gravi qui a Göteborg. Esso varia in natura e l´entità da uno Stato membro all´altro, ma ci riguarda tutti. I cittadini europei sono pienamente consapevoli, e preoccupati, per questo. Nel febbraio dello scorso anno la Commissione ha pubblicato un sondaggio speciale Eurobarometro sugli atteggiamenti dei cittadini europei nei confronti della corruzione: tre su quattro cittadini Ue veda la corruzione come un grave problema nel loro paese. Quasi la metà di tutti gli europei credono che il livello di corruzione nel loro paese è aumentato nel corso degli ultimi tre anni. È, quindi, non è una sorpresa che la lotta alla corruzione è diventata una priorità per molti politici, sia a livello comunitario e nazionale in questi ultimi anni. Tuttavia, c´è ancora molta strada da intenzioni dichiarate di risultati concreti. Cosa manca per affrontare efficacemente la corruzione nell´Unione europea? Qual è la Commissione propone di fare? La nostra analisi è che gli Stati membri hanno, in generale, impostare i necessari strumenti giuridici e le istituzioni responsabili per la prevenzione e la lotta contro la corruzione. Tuttavia, i risultati che forniscono non sono soddisfacenti in tutta l´Ue: le regole anti-corruzione non sono vigorosamente applicate e non si trova molti esempi di come forti problemi sistemici legati alla corruzione sono effettivamente affrontate. La Commissione intende pertanto di concentrarsi su azioni concrete, e stimolare la volontà politica di attuarle dal globale al locale. Vogliamo avviare un dialogo con gli Stati membri, offrendo suggerimenti e sostegno. Noi non vediamo una nuova normativa europea in materia di corruzione, come la strada da seguire in questa fase. Questa è la filosofia che ispira l´iniziativa politica, la Commissione ha, nel giugno 2011, quando, per la prima volta dal 2003, ha adottato una comunicazione generale sulla corruzione nell´Unione europea. La comunicazione ha essenzialmente due cose: E ´istituito sulla lotta alla corruzione relazione dell´Ue. Una relazione che la Commissione pubblicherà ogni due anni, guardando l´andamento dei corruzione nell´Unione europea e il modo in cui gli Stati membri ´affrontarlo. Ha fatto la Commissione concentrarsi maggiormente sulla corruzione in tutti i connessi, interne ed esterne, campi politici dell´Ue. Al tempo stesso, supplicato per una più stretta cooperazione con gli attuali europei e internazionali di lotta alla corruzione meccanismi di monitoraggio. Ancora un altro Relazione qualcuno potrebbe dire. Quale impatto reale può avere? Beh, schietti, relazioni eque basate sui fatti può fare la differenza. Essi possono, in una certa misura, stimolare l´impegno politico per combattere la corruzione con più vigore. Questo è, infatti, l´obiettivo principale della lotta alla corruzione relazione dell´Ue: a spingere per un più forte impegno, a tutti i livelli politici degli Stati membri, per affrontare efficacemente la corruzione. La valutazione e raccomandazioni nella relazione, si spera, fornire a tutti - politici, il pubblico, i media e gli esperti come voi - con un punto di riferimento utile per scattare in avanti la corruzione politica nazionale, e contribuire a promuovere le buone pratiche su tutta la linea. Allo stesso tempo, mi auguro che la relazione contribuirà a rafforzare la fiducia tra gli Stati membri - fiducia senza il quale l´intero progetto europeo può in definitiva essere a rischio. In una prospettiva a medio termine, può anche contribuire alla credibilità internazionale dell´Unione nel suo insieme. L´unione europea, che si vede in un contesto globale come un campione di buon governo e lotta alla corruzione sarebbe più credibile, cercando a fondo i problemi a casa, invece di puntare il dito solo su altri. Quale sarà la relazione simile? I miei colleghi della Dg Casa vi spiegherà oggi un po ´più tardi come ci proponiamo di sviluppare la lotta alla corruzione relazione dell´Ue. L´idea è che avrà quattro parti. In primo luogo, una parte sulle tendenze globali in corruzione in tutta l´Ue. In secondo luogo, una parte su una questione specifica di particolare rilevanza a livello comunitario (ad esempio, la corruzione negli appalti pubblici), una terza parte con capitoli per paese l´analisi di un numero limitato di questioni specifiche di ogni Stato membro e una messa a fuoco quarta parte di anti-corruzione le politiche delle istituzioni dell´Ue. La Commissione affronterà raccomandazioni specifiche a ciascuno Stato membro, mentre punta a storie di successo che potrebbe ispirare altri paesi. Mi permetta di rassicurare che non vogliamo reinventare la ruota, o imporre nuovi oneri per le amministrazioni nazionali nel preparare la relazione. Non ci saranno nuovi questionari per gli Stati membri dell´amministrazione di compilare. Noi invece utilizzare le informazioni disponibili da meccanismi di monitoraggio esistenti (Greco, Ocse, Uncac), ei dati disponibili da altre fonti, come la società civile, esperti indipendenti, ricercatori, reti, istituzioni specializzate / agenzie e - naturalmente - le informazioni raccolte a oggi officina. La corruzione nelle istituzioni dell´Ue - Vorrei concludere dicendo alcune parole sulla corruzione nel istituzioni dell´Ue. Mi rendo conto che la corruzione in seno alla Commissione europea e le altre istituzioni dell´Ue è un problema che dobbiamo prendere sul serio. I recenti casi di presunta corruzione - in seno alla Commissione europea e al Parlamento europeo - ci ricordano di non riposare sugli allori. Fortunatamente, l´Olaf e la Corte dei conti europea hanno dimostrato la loro utilità nel rivelare tali casi. La Commissione ha rivisto il suo codice di condotta per i commissari a rafforzare gli standard di integrità. Il Parlamento europeo ha inoltre rafforzato il codice etico per i deputati. Conclusione - In sintesi, la Commissione si è impegnata a guidare Ue politica anticorruzione in avanti, in stretta collaborazione con gli Stati membri e altre parti interessate. Lo strumento principale di tale unità è la lotta alla corruzione relazione dell´Ue, che sarà pubblicato per la prima volta quest´anno. Un sacco di lavoro è davanti a noi per la produzione di tale relazione, al livello richiesto di qualità che include la situazione in tutti gli Stati membri. Spero di poter contare su di voi, sia il governo e attori non governativi, di unirsi a noi in questo sforzo e sostenere la creazione di una più forte Ue lotta contro la corruzione. Grazie per la vostra attenzione. Vi auguro una giornata fruttuosa nei diversi workshop, e attendo con ansia di vedere i risultati delle vostre discussioni.”  
   
   
UE PER LA SCIENZA: SFIDE GLOBALI E DI COLLABORAZIONE GLOBALE  
 
Bruxelles, 5 marzo 2013 – L’intervento di ieri al Parlamento europeo di Máire Geoghegan-quinn Commissario europeo per la ricerca, l´innovazione e la scienza nel corso dell’ incontro sul tema: ´Ue per la Scienza: sfide globali e di collaborazione globale´: “ Sig. Cookson, Signore e Signori, Sono lieto di avere l´opportunità di parlare con te di sfide globali e collaborazione a livello globale per la scienza europea. Viviamo in eccitanti, stimolanti, se volte con profondi cambiamenti alla ricerca globale e paesaggio dell´innovazione. Economie in crescita come la Cina, India, Russia e Sud Africa si stanno trasformando, e investire fortemente nella ricerca di innovazione. Sempre più pubblicazioni scientifiche sono co-scritte da scienziati provenienti da diversi paesi, mentre le aziende multinazionali stanno sempre più investendo in ricerca e innovazione al di fuori dei loro paesi d´origine. Questo è positivo, perché le sfide che abbiamo di fronte oggi, come il cambiamento climatico, la salute pubblica o la fornitura di energia interessano le persone in tutto il mondo, e richiedono soluzioni globali. L´unione europea è un luogo eccellente per eseguire la ricerca. Mentre noi rappresentiamo solo il 7% della popolazione mondiale, siamo responsabili del 24% delle spese per la ricerca, il 32% delle pubblicazioni ad alto impatto e il 32% delle domande di brevetto. Abbiamo rapporti tradizionalmente forti con partner come gli Stati Uniti e il Giappone, e stiamo rafforzando i nostri legami con economie in rapida crescita. E come tutti, siamo desiderosi di migliorare la nostra competitività, siamo in grado di fare questo facendo in modo che i nostri ricercatori, innovatori e le imprese abbiano accesso alle conoscenze, compresa la conoscenza prodotta al di fuori dei nostri confini. Allo stesso tempo, rafforzare le nostre collaborazioni si apre l´accesso al mercato  reciproco per le nostre aziende. Per tutte queste ragioni, la cooperazione internazionale rimane una parte fondamentale della nostra politica di ricerca e innovazione a livello europeo, ed è una componente essenziale del nostro nuovo programma per la ricerca e l´innovazione, Orizzonte 2020. La strategia che stiamo adottando nell´ambito di Orizzonte 2020 si basa sui risultati del 7 ° programma quadro - o 7 ° Pq - che si conclude il prossimo dicembre. Ad esempio, il 7Pq sostiene l´ Europeo e i Paesi in sviluppo per gli studi clinici, in cui 14 Stati membri dell´Ue, la Norvegia e la Svizzera, cooperare con paesi sub-sahariani nella lotta contro l´Hiv / Aids, la malaria e la tubercolosi. I ricercatori provenienti da 80 paesi diversi hanno partecipato al grande successo di Marie Sklodowska-curie azioni, mentre i fondi del Consiglio europeo della ricerca gli scienziati in tutto il mondo per condurre le loro ricerche in Europa. Iter è un altro progetto di punta. Insieme a Cina, India, Giappone, Russia, Corea del Sud e gli Stati Uniti, stiamo cercando di dimostrare la fattibilità della fusione nucleare come fonte di energia. Rare ricerca sulle malattie è un ottimo esempio dei vantaggi della cooperazione internazionale, in grado di ottimizzare le risorse scarse, condividere i dati e coordinare gli sforzi di ricerca che potrebbero non essere praticabile su scala più piccola. L´international Rare Diseases Research Consortium (Irdirc) è stato lanciato nel mese di aprile 2011 per favorire la collaborazione internazionale nella diagnosi di malattie rare e lo sviluppo di nuove terapie. Il Centro comune di ricerca fornisce anche decine di buoni esempi di cooperazione internazionale, come ad esempio nei settori della sicurezza nucleare e la prevenzione e mitigazione dei rischi naturali. Il livello di cooperazione è tale che circa il 20% dei progetti finanziati dal 7 ° Pq includono almeno un partner internazionale nel suo consorzio. Circa il 5,4% di tutti i partecipanti del 7 ° Pq provengono da "paesi terzi", con le prime cinque fonti sono la Russia, Stati Uniti, Cina, India e Sud Africa. Anche se abbiamo fatto molto per promuovere la cooperazione internazionale, non stiamo riposando sugli allori. Abbiamo ancora molto da fare. Ecco perché lo scorso settembre la Commissione ha adottato una nuova strategia per la cooperazione internazionale nel campo della ricerca e dell´innovazione. La strategia prevede tre obiettivi principali: Primo: Rafforzare l´eccellenza nella ricerca e nell´innovazione facilitando l´accesso alla conoscenza, persone e mercati in tutto il mondo. Secondo: Affrontare le sfide globali. Abbiamo bisogno di cooperare a livello internazionale per affrontare le principali sfide sociali che ho menzionato in precedenza. Terzo: Sostegno alle politiche esterne. Molti degli impegni internazionali che l´Unione europea ha firmato fino a, come gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, sono sostenute dalla ricerca e l´innovazione. Orizzonte 2020, il nuovo programma dell´Ue per la ricerca e l´innovazione che inizierà nel 2014 sarà lo strumento principale per l´attuazione della nostra strategia di cooperazione internazionale. Orizzonte 2020 sarà aperto alla partecipazione di tutti i paesi, ma ci sarà un po ´più restrittiva per quanto riguarda un finanziamento a carico del bilancio comunitario. Questo per tener conto del fatto che un certo numero di paesi hanno investito così tanto nella loro ricerca di innovazione e che ora sono in grado di cooperare su un piano di parità. In aggiunta, ci saranno azioni mirate di cooperazione. Spetterà ai politici decidere in anticipo sia l´area e il partner per la cooperazione. Le azioni mirate saranno selezionati sulla base di interesse comune e reciproco vantaggio, e in alcuni casi verranno sviluppati dai dialoghi in corso con i nostri partner globali. In termini di paesi e delle regioni con i quali collaborare, la strategia individua tre raggruppamenti: Paesi dell´allargamento e di vicinato e dell´Efta (Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein). L´obiettivo è quello di favorire l´integrazione di questi paesi in, o allineamento con, lo Spazio europeo della ricerca, anche attraverso la loro possibile associazione di Orizzonte 2020. I paesi industrializzati e le economie emergenti, in cui l´attenzione è fortemente sulla competitività, l´accesso alla conoscenza e dei mercati, e, Paesi in via di sviluppo, dove l´accento è sul miglioramento delle capacità di ricerca e innovazione di questi paesi per aiutarli nel loro sviluppo socio-economico e per affrontare le sfide più rilevanti per loro. Le azioni mirate risultanti saranno chiaramente disposti in una serie di tabelle di marcia pluriennali che specificano per ogni paese e regione gli argomenti su cui vogliamo collaborare. I tracciati saranno successivamente attuate attraverso una serie di strumenti, tra cui progetti di collaborazione, lavoro in rete tra i progetti o iniziative comuni tra l´Ue ei paesi terzi, come ad esempio inviti coordinati. Oltre a queste azioni di finanziamento, uno specifico punto di attenzione della nuova strategia sarà quello di promuovere principi comuni per l´impegno nella cooperazione internazionale. Questi principi, per essere di comune accordo tra l´Unione ei partner internazionali, permetterà ai ricercatori di tutto il mondo a collaborare in piena fiducia. Lavoreremo per creare condizioni di parità per la ricerca e l´innovazione con i principi comuni su temi quali l´integrità della ricerca, di genere e dell´accesso aperto. La tutela della proprietà intellettuale sarà particolarmente importante in quanto ci spostiamo a Orizzonte 2020 e il suo sostegno aumentato per attività di innovazione. Questa strategia rappresenta anche l´ulteriore sviluppo della dimensione internazionale dello Spazio europeo della ricerca, e in questo senso è essenziale approfondire il nostro lavoro con gli Stati membri in materia di cooperazione internazionale. A questo proposito, importanti progressi sono stati compiuti attraverso il Forum strategico per la cooperazione internazionale di scienza e tecnologia, in cui importanti misure sono state adottate per procedere comune di ricerca strategica e programmi di innovazione, per esempio con l´India. Avvio di questa strategia è stato solo il primo passo. Fare funzionare richiederà l´integrazione piena e visibile di cooperazione internazionale in Orizzonte 2020 e una struttura di governance del suono. Come parte di questo governo e per garantire che rimanere in pista, la Commissione presenterà una relazione ogni due anni per misurare i progressi e valutare l´impatto. La prima relazione, prevista per l´inizio del 2014, conterrà anche i primi pluriennali tabelle di marcia. Signore e signori, la ricerca e l´innovazione sono gli elementi vitali del futuro dell´Unione. Sono anche gli ingredienti essenziali di un approccio che cerca di affrontare le sfide globali di oggi. L´europa è protesa verso il mondo di unire le forze per affrontare queste sfide. Auguro a tutti una conferenza interessante e fruttuose discussioni. Grazie."  
   
   
LAVORATORI ANZIANI - GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE EUROPEA NON SONO IN GRADO DI VALUTARE SE I PROGRAMMI SIANO EFFETTIVAMENTE D’AIUTO, SECONDO GLI AUDITOR DELLA CORTE  
 
Lussemburgo, 6 marzo 2013 - Aumentare il tasso di occupazione dei lavoratori anziani è uno degli obiettivi strategici dell’Ue. Da questa nuova relazione della Corte dei conti europea emerge che né gli Stati membri né la Commissione sono in grado di stabilire quanti lavoratori anziani abbiano acquisito nuove qualifiche oppure abbiano trovato o mantenuto un lavoro dopo aver beneficiato di un’azione finanziata dall’Fse. La maggior parte degli Stati membri sottoposti ad audit non ha predisposto gli strumenti necessari per fornire informazioni pertinenti ed attendibili al riguardo. Il Fondo sociale europeo (Fse) è uno strumento finanziario fondamentale, destinato ad aiutare gli Stati membri a raggiungere gli obiettivi della politica Ue in materia di occupazione. Esso intende promuovere l’inserimento dei disoccupati e dei soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro, principalmente sostenendo le attività di formazione. Dal 2007 alla fine del 2013, la spesa dell’Fse ammonterà a oltre 75 miliardi di euro, che rappresentano circa l’8 % del bilancio totale dell’Ue. Per l’audit sono stati selezionati sei programmi, per un valore di 222 milioni di euro, che riguardavano quattro Stati membri (Germania, Italia, Polonia e Regno Unito). “La Commissione approva i programmi senza richiedere le informazioni che le consentano di verificare se questi siano realmente efficaci e gli Stati membri non le forniscono”, ha dichiarato Lazaros Lazarou, il Membro della Corte responsabile della relazione “Non disponendo di dati sulla performance attendibili, verificabili e tempestivi né di valutazioni delle diverse azioni, i responsabili delle politiche non possono trarre conclusioni utili per il processo di definizione delle politiche presente e futuro.”  
   
   
LIBANO: COMMISSIONE EUROPEA FORNISCE € 30M DI PIÙ PER AFFRONTARE LA CRISI DEI RIFUGIATI  
 
Bruxelles, 6 marzo 2013 - La Commissione europea fornirà un supplemento di € 30 milioni per il Libano per attenuare l´impatto del elevato afflusso di profughi dalla Siria, Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato Štefan Füle ha annunciato durante la sua visita a Beirut. "il Libano riceve il maggior numero di persone in fuga lo spargimento di sangue in Siria orribile e sappiamo che la mette a dura prova questo paese enorme. L´ospitalità e la generosità dimostrata dai libanesi nei confronti dei loro vicini è ammirevole e lodevole. L´unione europea continuerà ad assistere il governo libanese nella sua risposta alla crisi dei rifugiati, " Commissario Füle ha dichiarato dopo aver informato il presidente Michel Suleiman e il primo ministro Najib Miqati sulla nuova dotazione finanziaria. Allo stesso tempo, ha accolto con favore piano globale la risposta del Libano per far fronte alla crisi dei rifugiati e convogliata l´apprezzamento dell´Unione europea il fatto che il Libano mantiene le sue frontiere aperte per le persone in fuga dalla violenza nel paese vicino. L´annuncio di ieri di un finanziamento di € 30 milioni con un aumento notevole e porta l´importo totale del contributo finanziario offerto dalla Commissione europea in Libano in relazione alla crisi siriana a quasi € 75 milioni di aiuti umanitari e non umanitari. L´obiettivo di questa misura speciale è quello di rafforzare la capacità nazionale per far fronte al numero senza precedenti di profughi e di fornire un sostegno finanziario per il piano del governo per attenuare le conseguenze che questo ha per il paese. L´assistenza europea sarà assegnata in linea con le priorità del governo libanese e sarà incentrato sul rafforzamento delle istituzioni libanesi, in particolare nei settori della formazione e servizi per l´infanzia per i rifugiati, nonché sostenere le comunità libanesi che hanno ospitato i profughi dalla Siria, spesso nelle loro case.  
   
   
ELEZIONI: TONDO A CANCELLIERI, A FVG SPETTANO 13 SEGGI ALLA CAMERA  
 
Trieste, 6 marzo 2013 - "Le esprimo la mia preoccupazione per quanto emerso dai dati resi pubblici sul sito del Ministero da Lei rappresentato, riguardo alla ripartizione dei seggi elettorali tra le Regioni". Lo scrive il presidente della Regione Renzo Tondo al Ministro degli Interni Annamaria Cancellieri, rilevando come nel sito dello stesso ministero, per quanto riguarda le elezioni per la Camera dei deputati, si riporta un "totale finale di 12 seggi" assegnati al Friuli Venezia Giulia mentre nella stessa pagina ´in calce si legge: seggi spettanti alla circoscrizione 13". "Appare evidente che la distribuzione dei seggi così come emerge dal sito del Ministero - nota Tondo - sia errata, non tenendo conto del seggio in più che alla Regione spetta sulla base dei resti più alti, e privi il Friuli Venezia Giulia della giusta rappresentatività in ambito nazionale, andando inoltre a violare il principio della cosiddetta rappresentatività territoriale delle singole circoscrizioni". Nel chiedere l´interessamento del ministro alla correzione di quanto rappresentato sul sito del ministero, il presidente Tondo illustra le motivazioni che stanno alla base della richiesta. La circoscrizione Ix, che comprende geograficamente l´intera regione del Friuli Venezia Giulia, venne istituita con la legge 4 agosto 1993, n. 277 (legge Mattarella), e confermata dalla successiva legge 21 dicembre 2005, n. 270 (legge Calderoli). In applicazione di entrambe le leggi la circoscrizione ha eletto ad ogni legislatura 13 deputati. L´art. 56 della Costituzione prevede che "la ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall´ultimo censimento generale della popolazione, per seicentodiciotto e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti". In applicazione di tale norma, la legge Calderoli 21 dicembre 2005 n. 270 ha introdotto un sistema per l´elezione della Camera dei deputati di tipo interamente proporzionale, con l´eventuale attribuzione di un premio di maggioranza in ambito nazionale. Con il Decreto del Presidente della Repubblica. 22 dicembre 2012 venivano ripartiti tra le circoscrizioni il numero di seggi spettanti alle elezioni della Camera del 24 e 25 febbraio 2013, considerando la popolazione residente secondo i dati dell´ultimo censimento nazionale, fatti salvi i 12 seggi da attribuire nella circoscrizione Estero. Il D.p.r. Citato, confermava nell´allegato A per la Circoscrizione Friuli Venezia Giulia 13 seggi, di cui 12 derivanti da quozienti interi e l´ultimo ottenuto dall´avere i resti più alti (64.933). "La piena rappresentanza parlamentare del nostro territorio, soprattutto in una fase così delicata della vita politica ed economica - afferma il presidente Tondo - è un fattore importante e va difesa con convinzione, qualunque sia il partito in grado di esprimere il tredicesimo deputato".  
   
   
PARMA E MONTENEGRO, PROVE DI COLLABORAZIONE IN PROVINCIA L’AMBASCIATORE DESIGNATO D’ITALIA IN MONTENEGRO VINCENZO DEL MONACO.  
 
Parma, 6 marzo 2013 – Prove di collaborazione tra Parma e il Montenegro, nel nome di Verdi ma non solo. Questo l’esito dell’incontro di  ieri mattina nella sede della Provincia, dove l’ambasciatore designato d’Italia in Montenegro, Vincenzo Del Monaco, è stato ricevuto dal vice presidente dell’ente di piazza della Pace Pier Luigi Ferrari. Accanto a loro, i rappresentanti del Consorzio del Prosciutto di Parma, del Consorzio di tutela dei Vini dei Colli di Parma, del Consorzio del Culatello di Zibello, e Gianni Gorreri, ex direttore Assica, che ha caldeggiato la riunione. “Auspice l’amico Gianni Gorreri – ha detto al termine Pier Luigi Ferrari - la Provincia ha approfittato della presenza del dottor Del Monaco nel nostro territorio per parlare di una serie di iniziative che nell’ambito del bicentenario verdiano potrebbero caratterizzare questo mercato. Ecco dunque l’idea di fondo di questo incontro con i rappresentanti delle nostre tipicità; un incontro fruttuoso e positivo, che ha potuto fruire della passione e della competenza dell’ambasciatore designato. È emersa la volontà di esplorare le opportunità del mercato montenegrino e delle sue ramificazioni sul piano regionale, in un’ottica proprio di Montenegro come porta d’accesso per l’intera regione”.  
   
   
FVG: TONDO, FONDI UE DECISIVI PER RILANCIARE PMI  
 
Trieste, 6 marzo 2013 - "In un momento di estrema difficoltà per il bilancio regionale, che sconta una diminuzione di risorse di un miliardo di euro tra inizio e fine legislatura, nei prossimi anni sarà fondamentale per il Friuli Venezia Giulia la capacità di attrarre risorse dell´Unione europea, per ridurre la disoccupazione e rilanciare il processo di coesione". Lo ha detto il presidente della Regione, Renzo Tondo, concludendo Ieri mattina a Trieste la prima sessione del convegno "Regioni e aiuti di Stato", promosso dalla direzione regionale Relazioni internazionali e comunitarie come prima riflessione con tutti i soggetti interessati, in vista della programmazione comunitaria per gli anni 2014-2020. Sarà in particolare decisivo, secondo il presidente, rivitalizzare le Piccole e medie imprese, che anche nel futuro saranno protagoniste della tenuta sociale del Paese, e sostenere nello stesso tempo le forme di autoimpresa. "Per raggiungere questi obiettivi - ha detto Tondo - occorre però un approccio pragmatico e operativo, non ideologico, al tema degli aiuti di Stato". Per il Friuli Venezia Giulia diventa per esempio di vitale importanza, secondo il presidente, introdurre una "fiscalità di vantaggio" a favore delle imprese, per evitare la concorrenza di Paesi confinanti che godono di una tassazione nettamente più favorevole. Questo significa in sostanza autonomia nell´uso della leva fiscale, fatti salvi naturalmente i saldi dovuti allo Stato centrale. Altrettanto importante sarà, ha rilevato Tondo, "mettere le nostre Pmi in grado di partecipare ai bandi dell´Unione europea", attraverso la riduzione della burocrazia (anche quella comunitaria), l´utilizzo di un linguaggio accessibile e la definizione di percorsi chiari.  
   
   
VENDOLA ALL´UPI: "RESTO IN PUGLIA. LE PROVINCE PIUTTOSTO PENSINO A GOVERNARE"  
 
Bari, 6 marzo 2013 - “Se ne facciano tutti quanti una ragione. Resterò ben saldo al timone della Puglia fin quando non riterrò conclusa la legislatura”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola risponde ai Presidenti delle province pugliesi che questa mattina hanno incontrato i giornalisti. “Non ho alcuna intenzione - ha proseguito Vendola - di abbandonare la Puglia, una regione che, rammento ai miei smemorati colleghi che invece di governare si divertono a distribuire documenti, siamo riusciti a trasformare radicalmente in questi anni di governo regalandole indicatori economici importanti in un periodo buio e tempestoso come questo che stiamo vivendo. Oggi, alla vigilia di una crisi ancora più drammatica e dai toni sempre più foschi, continuare a giocare strumentalmente sul futuro della Puglia è davvero scandaloso. Ripeto, io resto in Puglia e non vi è alcuna incertezza al riguardo”. Per quanto riguarda infine il tema del riordino delle province, il Presidente Vendola ha detto che “la posizione della Regione è sempre stata molto chiara”. “La Regione Puglia – ha sottolineato Vendola - ha espresso più volte un marcato disaccordo in merito all´approccio del governo Monti su questo tema che, come è sotto gli occhi di tutti, ha provocato solamente un gran pasticcio naufragato malamente”. Per Vendola, le Province andrebbero abolite. “Speriamo nel nuovo Parlamento – ha concluso il Presidente – ma nel frattempo, le Province pugliesi farebbero bene ad occuparsi della gestione delle competenze loro ancora spettanti. Una su tutte. Il funzionamento dei centri territoriali per l´impiego. In particolare, se ne dovrebbe occupare la Provincia di Bari, territorio nel quale registriamo disservizi gravi che potrebbero mettere in crisi il nuovo Piano regionale sugli ammortizzatori in deroga”.  
   
   
INCHIESTA LAVORI PUBBLICI. GIUNTA VENETA ISTITUISCE “NUCLEO ISPETTIVO INTERNO”  
 
Venezia, 6 marzo 2013 - La Giunta regionale, su iniziativa del presidente Luca Zaia, in relazione all’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Venezia nei confronti di società impegnate nell’esecuzione di importanti opere pubbliche nel Veneto, ha deciso nella seduta di ieri di istituire un “Nucleo ispettivo interno” temporaneo che, anche al fine di fornire la massima collaborazione alla magistratura inquirente, verificherà per gli aspetti amministrativi l’attività svolta dagli uffici e servizi regionali e dalle società controllate in riferimento alle vicende oggetto di analisi investigativa. Del “Nucleo ispettivo interno”, presieduto dal Segretario generale della programmazione, Tiziano Baggio e coordinato dal Segretario della Giunta regionale, Mario Caramel, fanno parte: Maurizio Gasparin, dirigente della Direzione Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti; Daniela Palumbo, dirigente del Primo Servizio della Direzione Affari Legislativi; Maurizio Santone, dirigente della Direzione Ragioneria; Egidio Di Rienzo, dirigente della Direzione regionale attività ispettiva e vigilanza settore socio-sanitario veneto. La Giunta ha stabilito che il Nucleo dovrà effettuare una verifica documentale con riguardo alle società coinvolte nell’inchiesta, con particolare riferimento agli eventuali rapporti commerciali intercorsi e intercorrenti con soggetti aventi sede all’estero nonché alle modalità di affidamento a tali soggetti delle forniture di beni e servizi e di lavori, con dettagliata, documentata e motivata relazione per ogni singola iniziativa. Inoltre, tale attività di verifica dovrà essere estesa a tutte le società partecipate, anche indirettamente, dalla Regione, nonché alle società partecipate dagli enti strumentali regionali. I risultati di questo lavoro saranno messi a completa disposizione della magistratura e di eventuali iniziative che il Consiglio Regionale del Veneto vorrà intraprendere.  
   
   
IL PRESIDENTE ROSSI VISITA LE ECCELLENZE CINESI A PRATO E SESTO  
 
Firenze, 6 marzo 2013 – Ieri il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha visitato due aziende cinesi, la Desmo a Sesto Fiorentino e la Giupel a Prato. E’ la prima tappa di un percorso che, dopo la conoscenza di esperienze di successo, porterà il presidente toscano a fare la conoscenza con piccole imprese dell’abbigliamento e del tessile. “Voglio conoscere direttamente – ha detto Enrico Rossi – questa importante realtà economica della nostra regione. Un viaggio nel distretto cinese, in collaborazione con la console cinese Wang Xinxia, per capirne problemi e potenzialità. Spesso prevale un’immagine tutta in negativo ma se non avessimo in Toscana tante aziende cinesi, molte delle quali impiegano manodopera italiana e che sono riuscite a stabilire rapporti commerciali importanti con il mercato cinese, le imprese toscane soffrirebbero ancor di più. La Desmo rappresenta un buon esempio di rilancio di un marchio firoentino da parte della giovane proprietaria cinese Sara Lin, che sta scommettendo sulle sinergie tra qualità delle pelli lavorate a Santa Croce, capacità di modellatura tipicamente italiana e manualità cinese nel confezionamento del prodotto”. A Prato più di una impresa su quattro (il 26,1%) è cinese e il peso dell’imprenditoria cinese continua a crescere, soprattutto nel manifatturiero dove a fine 2010 quelle cinesi hanno raggiunto il 45% delle imprese attive. Nello stesso anno il 76% delle 1.837 nuove imprese straniere iscritte alla locale camera di commercio era gestito da imprenditori cinesi. Ad oggi sono 4.808 le imprese cinesi attive ad esclusiva conduzione cinese e il 48% degli imprenditori è donna. “Credo sia giusto far conoscere e valorizzare questa imprenditoria – aggiunge il presidente della Toscana – collaborare con loro, favorirne l’integrazione e l’emersione. Da questa realtà viene un contributo al lavoro e al benessere della regione e credo che anche per il futuro sia foriera di sviluppo e di occupazione”. Dall’incontro con gli imprenditori è emersa anche la difficoltà di reperire personale specializzato nelle varie fasi di trasformazione dei prodotti. Per questo nel 2012 la Regione ha favorito un accordo con le associazioni di categoria e dei sindacati per adeguare e potenziare l’offerta dei corsi di formazione. “Ma io credo – ha spiegato Enrico Rossi – che si debba andare oltre. Potremmo pensare ad un polo formativo regionale per l’alta pelletteria in collaborazione con imprenditori, centri di design, università. C’è bisogno di una svolta nelle politiche industriali a sostegno di un settore con potenzialità di sviluppo nei mercati emergenti”. E per favorire la penetrazione nei mercati del più grande Paese orientale, è stato pensato “I prìncipi d’Italia”, un grande Centro Espositivo per la vendita non al dettaglio, situato nel Distretto di Chunzhou, nella Regione di Anhui di cui il presidente Rossi ha conosciuto le caratteristiche dal titolare della Giupel, Xu Qiu Lin, di origine cinese, che si è naturalizzato italiano assumendo il cognome di Giulini, ed è il primo imprenditore cinese iscritto all’Associazione industriale pratese. Giulini ha spiegato a Rossi che il progetto di cui è stata annunciata l’imminente inaugurazione, si compone di un’area espositiva di 40.000 metri quadrati con show room suddivisi per aree merceologiche nelle quali le imprese italiane possono esporre i propri prodotti. Ci sono poi 10.000 mq di direzionale, un residence per ospitare clienti e fornitori, ristoranti, aree dedicate al wellness e ai divertimenti, oltre ad un magazzino da 20.000 mq. Che offre tutte le opportunità possibili alle piccole e medie imprese italiane del tessile, dell’abbigliamento, dell’arredamento, della moda e degli altri comparti produttivi. “Mi sembra un’iniziativa importante – è stato il commento del presidente Rossi – per offrire alle nostre imprese di qualità uno sbocco su un mercato importante. Mi hanno inviato all’inaugurazione e, se sarà utile, andrò. Dell’imprenditoria cinese bisogna saper vedere gli aspetti positivi oltre naturalmente a lavorare per fare emergere questa realtà per affermare la legalità, la sicurezza, il rispetto delle normative. Il futuro è questo”. Il progetto regionale su Prato prevede, tra l’altro anche un’apposita misura per favorire l’emersione di imprese straniere. La Regione ha finanziato un bando da 500mila euro, che a breve la Provincia emanerà, per formare tecnici per lo sviluppo locale in grado di affiancare gli imprenditori stranieri in percorsi di regolarizzazione delle proprie realtà produttive.  
   
   
VALLE D’AOSTA: PRESENTATO IL CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE 2011, IL PROGRAMMA STATISTICO REGIONALE E L’ANNUARIO STATISTICO 2012  
 
Aosta, 6 marzo 2013 - Sono stati presentati nel pomeriggio di, martedì 5 marzo, nell’Aula Magna del Convitto Chabod, i primi risultati definitivi sulla Valle d’Aosta, contenuti in un report elaborato congiuntamente da Regione e Istat, del 15° Censimento generale della popolazione, realizzato su tutto il territorio nazionale nel 2011. Le principali caratteristiche demografiche della popolazione valdostana sono sintetizzate nella scheda Il Censimento in pillole. Nel corso dell’incontro, sono anche stati illustrati il Programma statistico regionale, documento quadro di programmazione delle attività recentemente approvato dal Consiglio regionale, e l’Annuario statistico del 2012, che presenta il quadro aggiornato dei dati relativi alla Valle d’Aosta, le cui principali novità riguardano l’inserimento di un capitolo specifico sui dati del censimento dell’agricoltura e del censimento della popolazione, oltre all’aggiornamento al 2011 dei conti economici regionali sull’andamento del Pil, valore aggiunto e altri aggregati economici. Entrambi i documenti sono consultabili e scaricabili sul sito della Regione all’indirizzo: http://www.Regione.vda.it/statistica/presentazionedaticenspop_i.aspx  Sono disponibili copie cartacee degli studi menzionati, che le persone interessate possono richiedere all’Osservatorio economico sociale dell’Amministrazione regionale. Tel. 0165 273615, email: statistica@regione.Vda.it  Alla presentazione, che è stata organizzata dalla Presidenza della Regione e dall’Istituto nazionale di statistica ed è stata introdotta dal Presidente Rollandin, è intervenuto anche il Direttore centrale dell’Istat Raffaele Malizia.  
   
   
“LA NUOVA GOVERNANCE DEI FONDI STRUTTURALI”, UN SEMINARIO A FIRENZE GIOVEDÌ 7 MARZO  
 
Firenze, 6 marzo 2013 – La nuova governance dei Fondi Strutturali. Il sistema di relazione tra istituzioni e i processi partecipativi: questo il titolo del seminario che la Regione Toscana (Dg Competitività del sistema regionale e sviluppo delle competenze, area Industria, artigianato, innovazione tecnologica) organizza presso l’Università di Firenze – Sala Strozzi, via La Pira 4 – per il prossimo giovedì 7 marzo, a partire dalle ore 15. Sotto la lente il sistema di relazioni fra istituzioni e i processi partecipativi legati alla realizzazione delle iniziative finanziate con il fondi europei, in particolare quelle del Por Creo, Programma operativo toscano del Fondo europeo di sviluppo regionale. Si tratta di una riflessione di particolare attualità in vista della nuova stagione di fondi 2014-20, attorno a cui è aperta in questi giorni la discussione a livello europeo, nazionale e regionale. L’attenzione dei partecipanti sarà focalizzata su due documenti, il “Codice di condotta sul partenariato predisposto dalla Commissione Europea e il documento “Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi Comunitari, stilato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Ecco il programma: 15.00 Introduce e coordina: Albino Caporale, Regione Toscana Area di coordinamento Industria, Artigianato e Innovazione tecnologica; 15.30 Intervengono: Antonio Caponetto, Pcm, Dipartimento Affari regionali; Paolo Carrozza, Scuola Superiore Studi Sant’anna di Pisa; Antonio Floridia, Regione Toscana, Settore Politiche per la partecipazione; Giampiero Marchesi, Dps-mise, 18.00 Chiusura dei lavori. Segnalare la propria partecipazione inviando i propri dati a questo indirizzo: comunicazionecreo@regione.Toscana.it  ,  entro le 12 di mercoledì 6 marzo.  
   
   
TRENTINO: 15° CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI: DATI DEFINITIVI  
 
Trento, 6 marzo 2013 - Il Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento ha fornito i risultati definitivi del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni e del calcolo della popolazione residente al 31 dicembre 2011. Alla data di riferimento del Censimento (9 ottobre 2011) risultano residenti in provincia di Trento 524.832 persone, di cui 255.731 maschi (48,7% del totale) e 269.101 femmine (51,3%). Rispetto al dato definitivo del 2001 (477.017 abitanti) la popolazione in Trentino è aumentata di circa 48.000 unità, ad un tasso medio annuo dell’1% . I Comuni maggiormente popolati si confermano Trento con 114.063 abitanti, Rovereto con 37.750, Pergine Valsugana con 20.470, Arco con 16.850 e Riva del Garda con 15.791. Il Comune meno abitato risulta essere Massimeno con 123 abitanti, seguito da Brione (141 abitanti) e Grauno (145 abitanti). La popolazione censita definitiva è stata pubblicata nel Supplemento ordinario n. 209 alla Gazzetta Ufficiale n. 294 del 18 dicembre 2012 e costituisce la popolazione legale (popolazione che rappresenta la base per determinare i posti letto negli ospedali, il numero delle farmacie, delle scuole per grado di istruzione, il numero dei rappresentanti politici all´interno delle diverse istituzioni, ecc.). In seguito alle innovazioni introdotte nel processo di rilevazione censuaria, la determinazione della popolazione legale è stata molto più tempestiva di quella degli scorsi censimenti. Inoltre, rispetto al passato, è aumentata anche l’affidabilità dei dati, grazie al sistema di gestione della rilevazione, che ha consentito di monitorare telematicamente le varie operazioni e a un attento processo di verifica, correzione e validazione dei dati forniti dai Comuni. Il calcolo della popolazione legale è il punto di partenza per la determinazione definitiva della popolazione al 31 dicembre 2011, che risulta essere complessivamente di 524.877 persone, di cui 255.832 maschi e 269.045 femmine.  
   
   
FIRMATO ACCORDO IN REGIONE PER 12 MESI DI CIGS PER 1540 LAVORATORI DELLA COOPERATIVA CERAMICA DI IMOLA  
 
Bologna, 6 marzo 2013 - Cassa integrazione straordinaria per un massimo di 1540 dipendenti della Cooperativa Ceramica di Imola (con sedi in provincia di Bologna e di Ravenna) su un totale complessivo di 1803 unità, per 12 mesi, a decorrere dal prossimo 1 aprile. Questo è quanto contenuto nell’accordo siglato, questo pomeriggio negli uffici regionali di Viale Aldo Moro, dalla Regione Emilia-romagna, dalla Provincia di Ravenna, dalla Cooperativa Ceramica di Imola, Confindustria Ceramica, le Rsu aziendali, Filctem-cgil, Femca-cisl, Uiltec-uil. Il periodo di cassa integrazione può consentire all’azienda, che opera nel settore della produzione e commercializzazione di piastrelle in ceramica, di affrontare un momento di difficoltà, dovuto al calo delle vendite, e rilanciare con politiche di investimenti, proseguiti nonostante le difficoltà nel quinquennio 2007-2011.  
   
   
FAMIGLIA: SPAZIO GENITORI E FIGLI A TRIESTE È VOLANO SOCIALE  
 
Trieste, 6 marzo 2013 - Trieste dispone da ieri di una struttura denominata Spazio Genitori e Figli (via Silvio Pellico 4) dove padri e madri, separati o meno, potranno liberamente condividere il loro tempo insieme ai rispettivi bambini o ragazzi (dai 3 ai 17 anni) in un contesto di gioco, studio, socializzazione e formazione idoneo a trasmettere stabilità e sicurezza. L´iniziativa, promossa dall´Associazione Mamme e Papà Separati del Friuli Venezia Giulia, finanziata dalla Regione e sostenuta anche da Comune e Asseconsult, intende favorire l´aggregazione, l´integrazione e la partecipazione continuativa dei genitori alla vita dei figli. "È un progetto cofinanziato pubblico-privato - ha spiegato l´assessore alla Famiglia del Friuli Venezia Giulia, Roberto Molinaro, intervenendo all´inaugurazione di Spazio Genitori e Figli - e rappresenta un grande volano sociale in quanto, a maggior ragione in momenti difficili per la collettività, quando la famiglia sta bene l´intera comunità ne trae giovamento". Molinaro ha evidenziato come Spazio Genitori e Figli rientri tra le azioni regionali rivolte alla famiglia. Con 2,5 milioni di euro, infatti, sono stati finanziati 122 progetti di qualità presentati al 95 per cento da associazioni famigliari preesistenti o neocostituite, dimostrando così di contribuire alla creazione di reti solidali tra le famiglie e coinvolgendone oltre 5mila nella fase operativa. "Ciò che viene fatto a favore delle famiglie - ha sottolineato l´assessore - è un´operazione di socialità imprescindibile in funzione di quella coesione sociale che è la base di una comunità sana e attiva".  
   
   
FIRENZE: CONSULENZA DI COPPIA E FAMIGLIA, COME ACCEDERE AL SERVIZIO  
 
 Firenze, 6 marzo 2013 - Il servizio di consulenza rivolto alla coppia e alla famiglia sarà nuovamente attivo fra qualche giorno. Da lunedì 11 marzo prossimo, infatti, gli interessati potranno rivolgersi allo sportello di ascolto e di accoglienza delle richieste per la coppia e la famiglia telefonando direttamente al numero 0571 702454 oppure presentandosi direttamente al servizio ubicato nel distretto socio-sanitario in via Rozzalupi n. 57 a Empoli (primo piano, ambulatorio 115), il lunedì dalle ore 15 alle ore 17. L’esperienza maturata nell’ultimo decennio dagli operatori dell’unità operativa di psicologia dell’Asl 11 ha prodotto, nell’ambito dell’assistenza alla coppia e alla famiglia e della mediazione familiare, modalità di ascolto più proficue verso i soggetti coinvolti.  
   
   
FVG, FAMIGLIA: 53 MILA FAMIGLIE POTRANNO FRUIRE DELLA "CARD FAMILY 2013"  
 
Udine, 6 marzo 2013 - 53 mila famiglie, nel 2013, potranno beneficiare della Carta Famiglia Fvg, grazie ad un impegno di risorse pubbliche pari a 13 milioni di euro, circa l´1 per cento della spesa corrente regionale. Sono questi i "numeri" presentati oggi ad Udine dal presidente della Regione Renzo Tondo e dall´assessore regionale alla Famiglia Roberto Molinaro nel corso di una conferenza stampa che ha confermato l´ampliamento della Family card Fvg 2013 anche a nuovi sconti sui beni alimentari e quelli non alimentari, come ad esempio prodotti per la casa, libri, calzature e che in futuro potrebbe riguardare anche i trasporti o i servizi culturali, ricreativi e sportivi. Nel capoluogo friulano Tondo e Molinaro hanno presentato la nuova Carta Famiglia che "per il Friuli Venezia Giulia rappresenta "un percorso importante, un vero strumento di sostegno per le famiglie con figli a carico in questi momenti di difficoltà". "La nostra autonomia consente scelte ed iniziative più forti a favore della famiglia" ha osservato il presidente Tondo, ricordando non solo l´istituzione della Carta Famiglia (istituita nel 2006 e quindi sottoposta a modifiche nel 2010) ma anche tutto il "paniere" di interventi economici attivati per la famiglia in questi anni: dall´assegno di natalità al sostegno alle famiglie numerose, alle gestanti in difficoltà, ai progetti per le famiglie. "Su questa strada intendiamo proseguire - ha indicato il presidente della Regione - coniugando dunque gli sforzi per la ´tenuta sociale´ delle nostre comunità all´impegno per creare le condizioni per una ripartenza dell´economia". Tondo ha quindi ringraziato la Despar (oggi rappresentato dal direttore Fvg Fabrizio Cicero Santalena) per l´impegno del gruppo distributivo in regione a favore dei titolari della Carta Famiglia Fvg, con l´applicazione di uno sconto del 5 per cento sui prodotti acquistati nei propri punti vendita convenzionati. "Dei benefici della Carta Famiglia (abbattimento della bolletta dell´energia elettrica ed altri benefici locali attivati oggi da tutti i 218 Comuni della regione) hanno potuto fruire oltre 25 mila nel 2008, raggiungendo i 41 mila nuclei familiari nel 2011, mentre sono attualmente in distribuzione le tessere 2013, che dovrebbe appunto interessare una platea di circa 53 mila famiglie", ha rilevato l´assessore Molinaro. Tondo e Molinaro hanno quindi premiato i giovani alunni delle scuole elementari che hanno realizzato i migliori disegni che quest´anno caratterizzano la nuova Family Card: Nicole Taboga (scuola "Maria Forte" di Buja), Matilde Sette e Lara Morsanutto (scuola "Edmondo De Amicis" di Latisana), Sara Malic (scuola "Fran Erjavec" di Gorizia), Elisabetta Zilli e Giulia Bacchetti (scuola collegio "Uccellis" di Udine) nonché la Iii A della scuola "Ippolito Nievo" di Premariacco.  
   
   
BASILICATA: NECESSARIE MISURE A SOSTEGNO MICROIMPRESA FEMMINILE  
 
Potenza, 6 marzo 2013 - “La tenuta dell’imprenditoria femminile in Basilicata che, secondo i dati diffusi da Unioncamere a pochi giorni dall’8 marzo, registra un saldo negativo rispetto al 2011 di sole 29 ditte (complessivamente quelle ‘rosa’, al 31 dicembre 2012, sono 16.933 di cui 11.108 in provincia di Potenza e 5.825 in quella di Matera), non significa che non ci siano problemi per le donne che intendono avviare un’attività propria e tanto meno per le imprese di donne già da tempo alla guida di imprese e quindi alle prese con la crisi dei mercati e il calo dei consumi”. E’ quanto sostiene il Presidente della seconda Commissione (Bilancio-programmazione) Antonio Autilio, per il quale “le questioni che pesano sull´economia di un Paese, che deve far ripartire i consumi e ha un motore dell´economia fatto di piccola e media impresa sono urgenti e prioritarie: l´abbassamento della pressione fiscale, il taglio delle aliquote, la sburocratizzazione, la lungaggine della giustizia civile, la riduzione del cuneo fiscale, le assunzioni agevolate, il costo e l´accesso al credito, e l´avvio di un programma serio per le start up in stretta sinergia con il mondo dell´Università della ricerca e delle industrie nazionali eccellenti. “Sono queste questioni – sottolinea Autilio - che riguardano indistintamente aziende con titolari sia uomini che donne. Purtroppo, come evidenzia il rapporto di Unioncamere sull’imprenditoria femminile, sono ancora molti gli ostacoli che limitano le donne nell’esprimere appieno la propria creatività e professionalità nel mondo del lavoro, anche se il loro contributo si fa sentire da sempre nelle tante imprese familiari che caratterizzano il nostro tessuto produttivo”. “Le aspettative – dice ancora Autilio -sono adesso riposte nel lavoro che attende il nuovo Parlamento e il nuovo Governo tenuto conto che le Regioni, come ha fatto in questi giorni la Regione Basilicata attraverso l’erogazione dei fondi ai Consorzi Fidi, non hanno molti strumenti e soprattutto canali finanziari. A livello regionale, all’interno della strategia che si sta definendo attraverso l’adeguamento del Programma di interventi di Basilicata Obiettivo 2012, dopo le integrazioni che sono venute dal cartello di associazioni di pmi, particolarmente rappresentative di piccole imprese femminili, denominato ‘Pensiamo Basilicata’ – aggiunge – è necessario individuare misure ed azioni in grado di garantire la continuità di tante ditte individuali con donne titolari”. “L ’imprenditoria femminile è molto importante. Il problema – conclude Autilio - è che le imprese femminili sono principalmente nel comparto dei servizi. E’ necessario uno sguardo complessivo ma l’impresa femminile va sostenuta puntualmente analizzando cosa si può fare nel micro e non solo nel macro. Tra le idee-proposte: utilizzare bene e rapidamente i fondi strutturali europei potrebbe portare benefici poiché in essi è prevista una parte da destinarsi all’occupazione femminile. Una quota destinata al Sud e altre misure di servizi sociali. Tutto questo potrebbe dare un sollievo e insieme una spinta alla crescita del Paese”.  
   
   
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA, PRESENTAZIONE DELLA PUBBLICAZIONE DEDICATA ALLE TEMATICHE FEMMINILI ¡°MONEY, MONEY ¨C ISN`T HONEY. LE DONNE E IL DENARO¡±  
 
Trento, 6 marzo 2013 - Anche quest¡¯anno l¡¯Assessora regionale Martha Stocker in occasione della ¡°Giornata internazionale della donna¡± ha curato, in collaborazione con Heidi Hintner, dirigente del Liceo pedagogico ¡°Maria Hueber¡± e le sue allieve, una pubblicazione dedicata alle tematiche femminili che ¨¨ stata presentata oggi durante una conferenza stampa presso la Camera di commercio di Bolzano. In questa settima pubblicazione dal titolo ¡°Money, Money isn¡¯t Honey¡± le 26 allieve della terza classe si sono confrontate con il tema ¡°Le donne e il denaro¡±. Come nelle ultime pubblicazioni l¡¯intento ¨¨ quello di dare visibilit¨¤ a figure femminili che operano in un settore solitamente dominato dagli uomini. L¡¯assessora regionale Martha Stocker sostiene ormai da sette anni questa pubblicazioni, che affronta con impegno e coraggio le problematiche femminili. "Nel 2013 ci dedichiamo ad un tema economico. Le donne hanno raramente avuto a disposizione denaro proprio e hanno sempre dovuto risparmiare, e le conseguenze di ci¨° perdurano fino ai giorni nostri¡±, ha detto Martha Stocker nel corso della conferenza stampa. "Tuttora le donne sono svantaggiate per quanto riguarda il denaro, dato che guadagnano meno degli uomini e restano a casa per accudire i figli, perdendo cos¨¬ anche preziosi anni di contribuzione previdenziale. Perci¨° ¨¨ particolarmente importante per le donne amministrare con cautela il denaro e saperlo gestire bene.¡± La dirigente scolastica Heidi Hintner ha sottolineato che ancor oggi le donne e le ragazze devono conquistarsi un certo margine di indipendenza non soltanto finanziaria, ma anche mentale, per poter pensare e agire liberamente: ¡°Nella pubblicazione le allieve svelano la commistione tra credo religioso e credito e presentano alcune interviste sul tema alla gente per strada, oltre ad elaborare con impegno e fantasia avvincenti reportage in tre lingue.¡± La conchiglia di ciprea raffigurata in copertina funge da filo conduttore dell¡¯intero testo: queste maneggevoli conchiglie non solo in passato erano usate come moneta, ma rappresentano anche un simbolo di fertilit¨¤, un amuleto, un ornamento e un simbolo dell¡¯Alma Mater. Alla conferenza stampa era presente, oltre all¡¯Assessora alla scuola e alla cultura tedesca della Provincia di Bolzano Sabina Kasslatter Mur anche la deputata Luisa Gnecchi. Il volumetto ¨¨ disponibile gratuitamente presso l¡¯ufficio dell¡¯Assessora regionale Martha Stocker (fino a esaurimento delle copie): Palazzo della Regione, piazza Universit¨¤ 3, Bolzano ¨D silvia.Comincioli@region.tnst.it  ¨C Tel. 0471-322 144  
   
   
MILANO - QUASI 58MILA LE IMPRESE ROSA, +0,7% IN UN ANNO  
 
Milano, 6 marzo 2013 - Le imprese “rosa” milanesi toccano nel 2012 le quasi 58 mila imprese (considerando tutte le imprese dove una donna è titolare o detiene un controllo di maggioranza), pari al 4,6% italiano e al 13,6% lombardo. Si tratta di un’impresa su cinque a Milano e provincia. Nell’ultimo anno sono cresciute dello 0,7%, mentre le imprese maschili milanesi hanno registrato nello stesso periodo una flessione dello 0,3%. In Italia solo Firenze (+1,4%), Prato e Pistoia registrano tra le province una crescita delle imprese femminili più accentuata di Milano. Principali settori femminili a Milano sono: commercio (27% delle imprese femminili), servizi alla persona (10%), industria (10%), immobili (12%), attività professionali (9%) e ristorazione (8%). Emerge da un’elaborazione della Cdc di Milano sui dati del registro delle imprese al Iv trimestre 2012. Instancabile (32,2%) e tenace (15%), impegnata nel mondo del lavoro (16,9%), più che nel solo ruolo di casalinga e madre (7%). Che chiede maggiore parità di trattamento (21,3%). E’ questa l’immagine della donna milanese targata 2013. Emerge da una analisi effettuata dalla Cdc di Monza e Brianza attraverso Voices from the Blogs (http://voicesfromtheblogs.Com) su circa 10 mila tweet postati in queste settimane a Milano. “Le imprese “a guida rosa” della provincia di Milano – ha commentato Federica Ortalli, membro di giunta della Cdc di Milano e presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile – sono quasi 58mila, pari al 20% del sistema economico milanese. Di queste imprese circa l’85% opera nel terziario e quasi 1 su 3 è nel commercio. È importante tenere alta l’attenzione su questo tema, anche raccontando la storia delle protagoniste dell’imprenditoria femminile, soprattutto in un periodo difficile come quello in cui viviamo. Caratteristiche diffuse sono la flessibilità e la capacità di conciliare le diverse esigenze e a questo fine è importante l’evoluzione dell’ambiente di lavoro, ma anche dei servizi sul territorio per venire incontro a queste necessità. Proprio le donne, come mostra l’elevata crescita delle loro imprese, possono dare un contributo significativo al rilancio dell’economia”. “Le donne, proprio in questo momento di difficoltà, si sono rivelate una risorsa grazie alla loro capacità di saper gestire in contemporanea più situazioni e contesti. Un’attitudine che spesso è stata scarsamente valorizzata e che questa crisi ha fatto emergere- ha dichiarato Mina Pirovano, presidente del Cif della Cdc di Monza e Brianza - Occorre ora far tesoro di questa ricchezza, ripartendo da queste specificità al femminile che possono far bene all’economia, sfruttando in particolare quelle doti imprenditoriali tipiche delle donne, come la flessibilità, la creatività e la versatilità, che si applicano in tutti i settori della vita d’impresa”.  
   
   
8 MARZO, ROMA CAPITALE E AMBASCIATA BRITANNICA INSIEME CONTRO VIOLENZA SESSUALE NELLE AREE DI CONFLITTO  
 
 Roma, 8 marzo 2013 - Si inserisce nell’ambito delle priorità del Regno Unito per la presidenza britannica del G8 la campagna lanciata dal Foreign Office “Fermiamo la violenza sessuale nei conflitti” (Preventig Sexual Violence in Conflict - Psvi). Venerdì 8 marzo, Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, il Colosseo si accenderà con le immagini della campagna di sensibilizzazione, proiettate sul monumento simbolo di Roma per ricordare al mondo intero l’urgenza dell’impegno contro un fenomeno orrendo quanto enorme, nelle sue proporzioni come nel livello di impunità che lo circonda. Roma Capitale ha aderito al Gruppo di lavoro costituito dall’Ambasciata Britannica in Italia per creare consapevolezza e contribuire all’indicazione di alcune raccomandazioni che verranno portate all’attenzione dei ministri degli Esteri del G8, il cui incontro è in programma per il 10 e 11 aprile prossimi a Londra. Insieme a Roma Capitale (Dipartimento Pari Opportunità), collaborano attivamente al Gruppo di lavoro sulla Psvi in Italia l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, l’Associazione Se Non Ora Quando e Avvocati Senza Frontiere. Il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l’Ambasciatore britannico in Italia, Christopher Prentice, e Lavinia Mennuni, delegato per le Pari opportunità di Roma Capitale, assisteranno all’inizio delle proiezioni sull’Anfiteatro Flavio della campagna di sensibilizzazione. L’appuntamento per i colleghi giornalisti e foto cineoperatori è alle ore 19 di venerdì 8 marzo, a largo Gaetana Agnesi. Lo rende noto l’Ufficio Stampa di Roma Capitale.  
   
   
PIEMONTE: IN REGALO LA SCATOLA ROSA DELLA SICUREZZA STRADALE  
 
Torino, 6 marzo 2013 - In occasione dell’8 marzo, la Regione lancia il “Click day”: le prime 250 donne che si registreranno partendo dalla home page di www.Regione.piemonte.it  riceveranno in regalo una scatola rosa collegata 24 ore su 24 con una centrale operativa che localizza in tempo reale la posizione della loro auto e garantisce un pronto soccorso immediato in caso di incidente, un servizio di assistenza stradale e un intervento delle forze dell’ordine in caso di aggressione. La conducente, infatti, può chiedere soccorso premendo un apposito pulsante in auto o usando un telecomando che può essere attivato nei pressi del veicolo di appartenenza. La centrale operativa, allertata dalla guidatrice, interverrà a seconda della necessità. L’iniziativa dell’assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino, viene realizzata grazie alla collaborazione della Fondazione Ania per la sicurezza stradale. “Le nostre infrastrutture - ha detto Bonino - hanno bisogno di essere adeguate ai parametri essenziali per garantire la sicurezza, ma altrettanto importante è diffondere una cultura relativa della sicurezza sulle nostre strade. Questi dispositivi consentono la trasformazione dei veicoli in supporti intelligenti”. “Il dispositivo - ha precisato Umberto Guidoni, segretario generale della Fondazione Ania, che finanzia il servizio - scatta automaticamente in caso di incidente, mentre è la conducente a poter chiamare premendo un tasto in caso di guasto o di altri problemi”. L’assessore ha poi annunciato che quest’anno la Regione investirà 50 milioni di euro in interventi di manutenzione delle strade. La somma più rilevante, 22 milioni, verrà spesa per la provinciale 460 del Gran Paradiso, che collega Caselle a Ceresole Reale. “Esauriti questi fondi - ha osservato - non avremo più la copertura finanziaria per altri interventi, né potremo accendere nuovi mutui. Dovremo confrontarci sul tema con il nuovo Governo, se ci sarà”. A questi 50 milioni se ne aggiungono 6 destinati al progetto regionale di sicurezza stradale, che prevede, oltre a iniziative di sensibilizzazione e diffusione della cultura della sicurezza, anche interventi di progettazione e manutenzione di spazi urbani finalizzati all´aumento della sicurezza. Il problema, ha sostenuto Bonino, è che “le Province non sono più in grado di provvedere alle manutenzione delle strade. Si stanno valutando soluzioni come, per esempio, dare in gestione la riscossione della tassa sui passi carrai a società che poi reinvestano parte degli utili in interventi di manutenzione”. Il lancio del “Click day” è stato anche l’occasione per presentare il rapporto annuale sugli incidenti stradali, che confronta i dati del 2011 con quelli degli anni precedenti. Il numero di incidenti e anche quello delle vittime sulle strade sono diminuiti di circa il 2% rispetto al 2010, ma si è purtroppo registrato un preoccupante aumento delle vittime tra i centauri (+23%) e i pedoni (+13%), mentre c´é stato un deciso calo tra i ciclisti (-44%). Complessivamente, sommando le tre categorie si ottiene un aumento del 5% dei morti tra gli “utenti deboli” delle strade. Un altro dato significativo riguarda l´età: chi muore sulle strade è sempre più spesso un giovane tra i 22 e i 29 anni (+44%), mentre sono sempre meno minorenni (-44%) o neopatentati (-35%). Infine, le vittime sono sempre meno i conducenti del veicolo (-12%), ma sempre più i passeggeri (+16% per chi viaggia sui sedili anteriori, + 60% sui posteriori.