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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Marzo 2013
UE: IL VICEPRESIDENTE TAJANI DIALOGA CON I CITTADINI SUL FUTURO DELL´EUROPA  
 
Roma, 18 marzo 2013 - Che futuro per l´Europa? Quale Europa vogliamo? Cosa può fare Bruxelles per combattere la crisi e dare risposte concrete agli interrogativi sull´economia reale, sul sostegno alle imprese, sull´occupazione? Sono una parte delle domande che saranno al cento del terzo appuntamento dei "Dialoghi con i cittadini", promossi dalla Commissione europea in occasione dell´Anno europea dei cittadini. Oggi a Roma.il vicepresidente della Commissione europea responsabile per l´Impresa e l´imprenditoria, Antonio Tajani, incontrerà giovani, studenti universitari, cittadini e rappresentanti di organizzazioni non governative, associazioni di categoria ed enti locali, per confrontarsi con loro - apertamente e senza filtri - su grandi temi quali il futuro dell´Unione europea, la cittadinanza europea, le risposte da dare alla crisi. Alla vigilia del dibattito Il Vicepresidente Tajani ha dichiarato "Sempre più cittadini si attendono dall´Unione europea soluzioni concrete ai loro problemi. La risposta non è meno Europa bensì più Europa. Per essere all´altezza delle sfide di domani, l´Unione europea deve guardare al futuro, mettendo al centro delle proprie politiche la persona – il cittadino, il consumatore, l´imprenditore – e le loro aspirazioni." L´incontro si terrà il 18 marzo a partire dalle 10:00 presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio, alla presenza del sindaco di Roma Gianni Alemanno. A moderare sarà il giornalista e conduttore radiofonico Federico Taddia. Si tratta una formula inedita e innovativa di interazione tra cittadini e istituzioni sul futuro e sulle sfide che ci pone. Per facilitare la partecipazione e il dibattito, chiunque potrà infatti seguire l´evento in diretta streaming e porre le proprie domande al Commissario via Twitter, utilizzando l´hashtag #Eudeb8. L´iniziativa si sta svolgendo contemporaneamente in tutti i 27 Stati membri dell´Ue, su iniziativa della vicepresidente della Commissione Viviane Reding, responsabile tra l´altro per le questioni attinenti alla cittadinanza europea. In Italia il dibattito diretto con i cittadini si articola in cinque tappe: la prima si è già svolta a Napoli il 30 novembre scorso sul tema dell´occupazione, alla presenza del Commissario europeo László Andor. La seconda si è tenuta a Torino il 21 febbraio con la Commissaria Cecilia Malmström, e aveva al centro i problemi legati alla sicurezza e alla protezione dei cittadini. Dopo la sessione di Roma - con la partecipazione del vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani - una quarta tappa è in programma a Pisa con il Commissario Janez Potočnik e prevede un dibattito sull´uso sostenibile delle risorse. Ciascuno dei quattro eventi-dibattito offrirà ai cittadini l´occasione di dire la loro sulle competenze, sulle politiche, sulle attese e sulle proposte dell´Ue. I dibattiti e i loro esiti confluiranno quindi in un incontro a livello europeo aperto a tutti - con la partecipazione della vicepresidente della Commissione Viviane Reding - per cercare di trarre tutti insieme le conclusioni da questo confronto su diritti e aspettative dei cittadini dell´Europa del futuro.  
   
   
UE, SOCIAL SUMMIT: AFFRONTARE LE SFIDE DELLA RIPRESA ECONOMICA E LA DIMENSIONE SOCIALE DELL´UNIONE ECONOMICA E MONETARIA  
 
 Bruxelles, 18 marzo 2013 - Affrontare le sfide della ripresa economica e la dimensione sociale dell´Unione economica e monetaria, compreso il ruolo importante dei lavoratori ´e datori di lavoro i rappresentanti, sono stati i principali temi discussi al Vertice sociale trilaterale in vista della riunione del Consiglio europeo del 14 marzo. Il vertice ha riunito il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy e il primo ministro irlandese, Enda Kenny, per la Presidenza del Consiglio dell´Unione europea dei ministri, con i lavoratori ´e datori di lavoro i rappresentanti dal livello europeo e nazionale. László Andor, commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, Algimanta Pabedinskiene, ministro della Lituania per la sicurezza sociale e del lavoro , e Ioannis Vroutsis, Ministro per l´occupazione e la sicurezza e il benessere della Grecia hanno contribuito al dibattito. Sullo sfondo di una disoccupazione persistentemente elevata, il vertice incentrato sugli sforzi collettivi per garantire una ripresa sostenibile per ripristinare l´occupazione e la crescita e le possibili iniziative volte a rafforzare la dimensione sociale dell´Unione economica e monetaria. Hanno anche discusso di come coinvolgere maggiormente i lavoratori ´e datori di lavoro´ rappresentanti nella governance dell´Unione europea, e in particolare, l´Uem. Il presidente Barroso ha dichiarato: "Le nostre priorità sono la crescita e l´occupazione e che stiamo usando tutti gli strumenti a nostra disposizione per far uscire l´Europa dalla crisi Ora è il momento di realizzare le riforme che metterà le nostre economie di nuovo in pista l´Ue.. Continuerà a svolgere il suo ruolo nella promozione dell´occupazione e della crescita, ma è a livello nazionale che molto lavoro è ancora da fare per implementare le modifiche che renderanno l´Europa più competitiva e sostenere la crescita sostenibile. L´azione di riforma dovrebbero essere distribuiti equamente tra società e preoccupazioni sociali devono essere affrontati, in particolare, la questione più difficile della disoccupazione. " Commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione László Andor ha sottolineato: "Approfondire Unione economica e monetaria significa anche costruire la propria dimensione sociale. Garantire che i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro ´sono pienamente coinvolti e partecipare ai processi politici è la chiave per la proprietà della politica, e per coordinare in maniera efficace. Ciò è particolarmente importante per la dimensione sociale di una vera Emu ". L´ufficio europeo dei lavoratori ´e datori di lavoro rappresentanti (Confederazione Europea dei Sindacati - Ces, Businesseurope, Centro europeo dei datori di lavoro e delle imprese che forniscono servizi pubblici - Ceep e Associazione europea dell´artigianato e delle piccole e medie imprese - Ueapme) hanno presentato i progressi compiuti nell´attuare la loro programma di lavoro congiunto per il periodo 2012-2014 compreso il lavoro congiunto in materia di occupazione giovanile, l´apprendimento permanente e la governance economica e sociale dell´Ue. Sfondo Il vertice sociale trilaterale si riunisce due volte l´anno, in vista della primavera e autunno Consigli europei. Si tratta di un´importante occasione per uno scambio di opinioni tra i lavoratori ´e datori di lavoro i rappresentanti, la Commissione, il Presidente del Consiglio europeo e dei capi di ministri del governo e di occupazione degli attuali e le successive due presidenze del Consiglio.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, EGITTO: NESSUN SUPPORTO FINANZIARIO SENZA PROGRESSI IN MATERIA DI DEMOCRAZIA  
 
 Strasburgo, 18 marzo 2013 - L´Ue dovrebbe ritirare il sostegno finanziario all´Egitto, se non saranno compiuti progressi significanti nel campo dei diritti umani, democrazia e Sato di diritto, secondo quanto chiedono i deputati in una risoluzione approvata giovedì. L´aula ha anche chiesto che le condanne a morte dei 21 tifosi di calcio coinvolti nella tragedia di Port Said siano commutate in pene detentive e che sia approvata una moratoria su tutte le pene capitali in Egitto. I deputati ritengono che l´Ue dovrebbe stabilire criteri chiari sul sostegno all´Egitto, secondo il principio del "more for more", nel caso il paese dovesse allontanarsi dal percorso di riforme democratiche e dal rispetto dei diritti umani e delle libertà. La società civile, le donne e i diritti delle minoranze devono essere l´obiettivo primario degli aiuti dell´Ue, si sottolinea nella risoluzione, dove si ricorda anche che il pacchetto di aiuti dell´Unione europea è di quasi 5 miliardi di euro per il 2012-2013, aiuti in parte già subordinati al rispetto dei diritti umani, della democrazia e della governance economica. Stop alla violenza, in particolare nei confronti delle donne - I deputati sono profondamente preoccupati per la crescente polarizzazione e la continua violenza in Egitto. Desta particolare allarme l´aumento della violenza contro le donne, in special modo contro le manifestanti e attiviste dei diritti delle donne, e insistono affinché i responsabili siano assicurati alla giustizia. Tutte le leggi che consentono l´utilizzo illimitato della violenza da parte della polizia e delle forze di sicurezza contro i civili devono essere abolite. Un processo politico inclusivo prima delle elezioni - I deputati accettano la decisione della commissione elettorale egiziana di annullare le elezioni parlamentari previste per il mese di aprile e propongono che il governo utilizzi questo periodo per avviare un processo politico inclusivo basato sul consenso. Le forze di opposizione hanno, infatti, annunciato di voler boicottare le elezioni per la mancanza di garanzie di un voto libero ed equo. Restituzione dei beni rubati - La risoluzione invita gli Stati membri dell´Ue a facilitare la restituzione al popolo egiziano dei beni rubati dal precedente regime. Per i deputati, infatti, tali beni potrebbero contribuire a dare un senso di giustizia e di responsabilità al popolo egiziano e avrebbe anche un alto valore simbolico per le relazioni Eu-egitto. La risoluzione è stata approvata per alzata di mano.  
   
   
UE: LIBERARE IL POTENZIALE DEI SERVIZI ALLE IMPRESE PER LA CRESCITA E L´OCCUPAZIONE - NUOVO GRUPPO AD ALTO LIVELLO COSTITUITO  
 
Bruxelles, 18 marzo 2013 - La Commissione europea ha istituito un nuovo Gruppo ad alto livello (Gal) per esaminare le sfide che attendono il settore dei servizi alle imprese e gli ostacoli a un mercato ben funzionante solo in questo campo. In particolare, il gruppo ad alto livello dovrebbe fare raccomandazioni politiche e aiutare i responsabili politici a individuare i modi per migliorare il livello di produttività e di innovazione dei servizi alle imprese. Servizi per le imprese impiegano 21 milioni di persone nell´Ue in più di 4 milioni di imprese e hanno un potenziale inutilizzato per contribuire ad una maggiore produttività, la competitività e la crescita. Esse comprendono una vasta selezione di settori che vanno dai servizi tecnici (ad esempio, ingegneria e architettura, It) ad altri servizi professionali, quali servizi legali, contabilità, servizi per l´impiego e del facility management (es. Pulizia, ristorazione, servizi di sicurezza). Poiché il confine tra servizi e beni diventa meno chiaramente definito, gli ostacoli agli scambi nel settore dei servizi sono direttamente ostacolano gli scambi di merci, in misura crescente. Inoltre, i servizi alle imprese sono fondamentali per la competitività industriale e l´innovazione e che sono particolarmente importanti per le Pmi, che si affidano di più per l´acquisto di servizi da parte del mercato che da grandi aziende. Servizi alle imprese è uno dei più grandi settori dei servizi Servizi alle imprese è uno dei più grandi settori dei servizi con un fatturato di quasi circa € 1 500 miliardi di euro, e sono una fonte di crescita e nuovi posti di lavoro. Servizi alle imprese sono anche uno degli ingressi più importanti per le imprese di produzione e una fonte importante di innovazione. Il gruppo ad alto livello esaminerà alcuni settori , come i servizi tecnici e di ingegneria, marketing e pubblicità, servizi privati ​​di sicurezza e di progettazione nonché le questioni orizzontali connesse all´innovazione, la standardizzazione, il commercio transfrontaliero, l´impatto delle regolamentazioni e il ruolo delle Tic per fornitori di servizi alle imprese. Servizi per le imprese hanno il potenziale di generare più posti di lavoro, una maggiore crescita e una maggiore produttività, a vantaggio di altri settori, come l´industria e in ultima analisi, dei consumatori. Il gruppo ad alto livello fornirà raccomandazioni politiche alla Commissione per promuovere questi obiettivi. Il gruppo ad alto livello dovrebbe terminare i suoi lavori nella primavera del 2014. Ci sono 19 membri da un gran numero di Stati membri e che rappresentano una vasta gamma di interessi diversi.  
   
   
UE RELAZIONI SUI PROGRESSI COMPIUTI NELLA LOTTA CONTRO IL PROTEZIONISMO  
 
Bruxelles, 18 marzo 2013 - La Commissione è oggi in grado di riferire su un certo successo nella sua strategia di lotta contro le barriere commerciali globali. Gli sforzi della Commissione europea per combattere il protezionismo ultimo frutto orso anno e potrebbe creare migliori condizioni commerciali e di investimento per le imprese dell´Ue. Eppure, la lotta contro il protezionismo continua. La resistenza dei partner strategici dell´Europa alla richiesta di mercati aperti viene alla ribalta nel commercio terza edizione annuale della Commissione europea e gli ostacoli agli investimenti rapporto pubblicato oggi. In particolare, la Cina, l´India, il Mercosur e la Russia non sfuggire alle critiche. Secondo il rapporto, la Commissione europea nel 2012, compiuto progressi verso l´eliminazione alcune delle barriere commerciali più distorsivi che ostacolano le attività globali delle imprese europee: La vittoria Ue in caso all´Omc contro la Cina in materia di accesso alle materie prime porta a termine uno svantaggio fondamentale che colpisce la competitività delle industrie europee; Molti anni di difficili negoziati sulla adesione della Russia all´Organizzazione mondiale del commercio ha portato lo scorso anno nella riduzione significativa dei dazi all´importazione; Diplomazia commerciale Ue ha fatto progressi verso l´apertura del mercato indiano per l´esportazione nell´Ue apparecchiature per le telecomunicazioni, pneumatici e prodotti siderurgici. Le discussioni bilaterali condotti con il Giappone stanno rendendo più facile per i produttori di carni bovine liquori, e prodotti alimentari trasformati per rispondere alla appetito giapponese. Eppure, non tutto il commercio 25 tasti e le barriere d´investimento individuate dalla Commissione europea lo scorso anno potrebbe essere soddisfacente. Diversi ostacoli di lunga data, insieme ad una serie di nuovi distorsivi sul commercio misure adottate dai nostri partner nel 2012, ancora in piedi nel modo di imprese europee che cercano per i mercati al di fuori dell´Ue. Gli ostacoli agli investimenti cinesi persistono. Purtroppo, la Cina ha introdotto ulteriori restrizioni in alcuni settori industriali e cresciuto il livello di incertezza per scoraggiare potenziali investitori; India si rifiuta di ritirare le misure normativi ingiustificati che mantengono il suo mercato agroalimentare chiuse alle importazioni. Inoltre, il commercio di prodotti elettronici e la tecnologia delle energie rinnovabili soffre di un atteggiamento protezionistico delle autorità indiane. Protezionismo in Argentina e Brasile è in aumento. Non ci sono stati miglioramenti per quanto riguarda le misure concernenti l´importazione e l´esportazione, le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici, servizi di riassicurazione e dei trasporti marittimi in questi paesi . Il nuovo regime fiscale in Brasile favorisce sempre più produttori nazionali contro gli interessi delle imprese europee. Inoltre, la prospettiva incombente di aumentare le tariffe 100 in Brasile fino al limite consentito Omc mette a repentaglio il futuro delle relazioni commerciali. Oltre alle questioni di vecchia data di accesso al mercato, la Russia ha adottato una serie di misure protezionistiche, la maggior parte dei quali non sono in regola con gli obblighi Omc. Coloro che comprendono le spese di riciclaggio discriminatorie per i veicoli importati e vari ostacoli tecnici al commercio e sanitari. Contro l´evidenza del protezionismo in aumento in tutto il mondo, la Commissione europea continuerà a garantire che i partner commerciali dell´Ue rispettare i loro impegni e mantenere i loro mercati aperti. In primo luogo, verrà utilizzato lo strumento di diplomazia commerciale, facendo leva sulla rete globale dell´Ue di delegazioni e di lavorare a stretto contatto con gli Stati membri dell´Ue. In secondo luogo, esso utilizzerà Settlement dell´Omc meccanismo di composizione delle controversie e la presenza dell´Ue in comitati dell´Omc per applicare le regole del commercio internazionale. Infine, la Commissione europea utilizzerà i negoziati per gli accordi commerciali bilaterali e adesioni dell´Omc per affrontare alcune specifiche misure commerciali dirompenti nei paesi terzi. Il rapporto commercio e gli investimenti ostacoli sarà presentata al Consiglio europeo del 14-15 marzo 2013. Sfondo Il rapporto commercio e gli investimenti Barriere è parte di una più ampia strategia di applicazione commerciale dell´Ue indicato nella comunicazione della Commissione 2010 " Affari Commercio, crescita e del mondo ". Il documento aggiornato è stato presentato al Consiglio europeo di primavera ogni anno dal 2011. Suo scopo è quello di valutare i progressi verso l´eliminazione delle barriere commerciali e di investimento sostenuti dalle società europee e aumentare la consapevolezza delle azioni intraprese dalla Commissione europea per garantire l´accesso ai mercati internazionali per le imprese europee. Il rapporto si concentra su una selezione di partner commerciali (Cina, India, Giappone, Russia, Stati Uniti e il Mercosur), che rappresentano insieme oltre il 40% delle esportazioni Ue di beni, servizi commerciali e flussi verso l´esterno del investimenti esteri diretti dell´Unione europea .  
   
   
DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, BCE E FMI ALLA GRECIA  
 
Bruxelles, 18 marzo 2013 - Squadre del personale della Commissione europea, la Bce e il Fmi hanno condotto colloqui con le autorità greche nel corso delle ultime due settimane per quanto riguarda la revisione del programma economico della Grecia. Notevoli progressi sono stati fatti, ma alcune questioni rimaste in sospeso. Come ulteriore lavoro tecnico sarà necessario per risolvere questi problemi, la missione avrà una breve pausa per consentire questo lavoro da completare. La missione prevede di tornare ad Atene all´inizio di aprile per continuare il suo lavoro.  
   
   
IL MEDIATORE EUROPEO, P. NIKIFOROS DIAMANDOUROS, HA ANNUNCIATO IL SUO PENSIONAMENTO  
 
Bruxelles, 18 marzo 2013 - In una lettera al Presidente Schulz del 13 marzo, il Prof. Diamandouros ha spiegato che alla fine del mese di marzo 2013 avrà trascorso dieci anni in carica come Mediatore europeo. Diamandouros ha dichiarato che «è giunto ora il tempo di guardare oltre alla mia vita pubblica a livello dell´Unione europea e di riprendere il mio ruolo precedente di studioso, anziché di attore, della vita pubblica, nonché tornare ad essere un privato cittadino attivo. » Il Prof. Diamandouros ha ringraziato il Presidente Schulz ed il suoi predecessori per la fiducia e per l´ampio supporto che il Parlamento europeo, e più in particolare la sua commissione per le petizioni, gli hanno assicurato nel suo ruolo di custode della buona amministrazione e nei suoi sforzi di promuovere la responsabilità, la trasparenza e la cultura del servizio dell´amministrazione europea. Diamandouros ha invitato il Presidente del Parlamento ad avviare la procedura per l´elezione, da parte dei deputati del Parlamento europeo, di un nuovo Mediatore europeo. Il Prof. Diamandouros è nato il 25 giugno 1942 ad Atene, in Grecia. Dopo una lunga carriera come professore di scienze politiche negli Stati Uniti ed in Grecia, è stato eletto primo Difensore civico nazionale della Grecia, nel 1998. Nel gennaio 2003 il Parlamento europeo lo ha eletto alla carica di Mediatore europeo e ha rinnovato il suo mandato nel 2005 e nel 2010.  
   
   
L´EUREGIO È ONLINE, NUOVO PORTALE WEB DEL GECT TIROLO-ALTO ADIGE-TRENTINO  
 
Bolzano, 18 marzo 2013 - Il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder, in qualità di presidente dell´Euregio Tirolo-alto Adige-trentino, ha dato questa mattina (venerdì 15 marzo) il primo click per lanciare il sito web www.Euroregione.info . Il nuovo portale bilingue fa viaggiare il visitatore alla scoperta della realtà transfrontaliera. "La cooperazione transfrontaliera non deve restare sulla carta - ha spiegato Durnwalder - ma deve poter essere concretamente sperimentata dai cittadini che vivono nelle tre regioni del Gect. Il nuovo portale web dell´Euregio punta alla partecipazione e al coinvolgimento diretto della popolazione, soprattutto della fascia d´età giovane e dunque più informatizzata, dando ampio spazio a persone, associazioni e luoghi che simbolizzano la cooperazione fra Tirolo, Alto Adige e Trentino". Grazie ad un layout chiaro, semplice e di immediata fruibilità, realizzato dai tecnici di Informatica Alto Adige sotto forma di puzzle, i visitatori si possono muovere attraverso le 10 sezioni che rappresentano le aree tematiche dove sono concentrati i principali progetti dell´Euregio. "I progetti sono tanti, spaziano tra i più diversi settori - ha spiegato la segretaria generale del Gect Birgit Oberkofler - e riguardano direttamente gli 1,7 milioni di abitanti delle tre regioni". "Con un solo click - ha aggiunto il responsabile di progetto Matthias Fink - si possono raggiungere numerose informazioni su tutti i temi chiave dell´Euregio". Le 10 caselle del puzzle sono le seguenti: cittadino, cooperazione, cultura, istruzione e ricerca, economia, agricoltura e turismo, energia, ambiente e risorse naturali, sanità, mobilità e traffico, lavoro, politiche sociali e integrazione, Europa. Oltre alla storia, agli obiettivi e alle diverse forme di collaborazione fra le tre regioni alpine, il portale offre agli utenti tutte le informazioni e le ultime novità sull´Euregio: dai progetti a manifestazioni ed eventi, dalle pubblicazioni ai documenti ufficiali. Al centro del nuovo portale web c´è il cittadino, al quale sarà costantemente offerto qualcosa di nuovo. Ogni mese, infatti, saranno online testi e video su località, personalità e questioni giuridiche più interessanti legate all´Euregio. L´obiettivo non è solo quello di presentare i vantaggi che può portare un´istituzione comune e transfrontaliera, ma anche quello di rafforzare un sentimento di identificazione con l´Euroregione. In marzo spazio alla designer di interni Ingrid Canins, al Tirol Panorama di Berg Isel, e al docente dell´Univeristà di Trento Jens Woelk. Il link al nuovo portale web dell´Euregio è www.Euroregione.info . A breve sarà disponibile una versione mobile del sito destinata agli smartphone, e una in lingua inglese.  
   
   
RAPPORTI ESTERNI: RETE DELLA RICERCA IN AREA ADRIATICO IONICA  
 
 Trieste, 18 marzo 2013 - I programmi nel campo della scienza, del trasferimento tecnologico e dell´innovazione saranno centrali nel Piano di azione della Macroregione Adriatico Ionica, alla quale aderiscono Regioni delle due sponde del mare Adriatico. Per elaborare idee e proposte su questi temi la Regione Friuli Venezia Giulia ha promosso il 15 marzo, nella Sala Tessitori del Consiglio regionale, un workshop al quale hanno partecipato rappresentanti del mondo universitario, della ricerca e dell´industria dell´area della Macroregione. Erano presenti il segretario generale dell´Iniziativa Adriatico Ionica, ambasciatore Fabio Pigliapoco, il presidente della Regione, Renzo Tondo, e rappresentanti dell´Ince (Iniziativa Centro Europea) e del Ministero dell´Università e Ricerca. Assieme alla Regione, hanno organizzato l´appuntamento Elettra-sincrotrone Trieste, Ince, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, con il contributo dell´Università di Trieste, dell´Area di Ricerca e del Coordinamento regionale degli Enti di ricerca. Come ha rilevato il presidente Tondo nel suo intervento introduttivo, la Marcoregione Adriatico Ionica accresce i rapporti fra Regioni dell´Europa, dando così un contribuito importante alle politiche di coesione in un momento di oggettiva difficoltà per l´Unione europea. Con la partecipazione alla Macroregione Adriatico Ionica, il Friuli Venezia Giulia rafforza inoltre il ruolo che il Governo nazionale ha assegnato alla Regione nei rapporti con i Paesi dell´Est e del Sud Europa.  
   
   
RICEVUTO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA L´AMBASCIATORE DELLA TURCHIA IN ITALIA  
 
Bologna, 18 marzo 2013 – Consolidare i rapporti di collaborazione tra Emilia-romagna e Turchia in campo economico, commerciale e culturale. È questo l’auspicio espresso dal Sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia Romagna Alfredo Bertelli che il 14 marzo, in viale Aldo Moro a Bologna, ha ricevuto l’Ambasciatore della Turchia in Italia Hakki Akil. Tra i temi toccati durante l’incontro i rapporti economici, commerciali e logistici tra il sistema emiliano-romagnolo e il mercato turco. La Regione Emilia-romagna, in collaborazione con il Caab, il Centro Agroalimentare di Bologna e il Comune di Bologna - nell’ambito del programma Bricst 2011-13 - ha promosso la realizzazione del progetto “Creazione di un corridoio commerciale-logistico Francia-italia-turchia” nell’ottica di elaborare nuove strategie di marketing internazionale per la distribuzione di prodotti ortofrutticoli. L’interscambio commerciale, in valore, tra l’Emilia-romagna e la Turchia ha fatto segnare, nel 2011, un import di oltre 638 milioni di euro ed un Export di un 1 miliardo e 136 milioni di euro. Nel 2011, tra i Bricst (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa, Turchia) la Turchia risulta il terzo mercato di destinazione dell’export emiliano-romagnolo, ma quello verso cui l’export regionale cresce ad un tasso più elevato (+51,5%). L’export emiliano romagnolo diretto verso la Turchia è caratterizzato – per oltre il 50% - dal settore meccanico, in particolare macchinari e apparecchi meccanici (57,3%), metalli di base (4,7%). A seguire: le sostanze e prodotti chimici (9,7%); i mezzi di trasporto (8,5%); i prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (5%) e gli articoli in gomma e materie plastiche (4,8%). La Turchia - che ha una popolazione di 73 milioni di abitanti con un’età media di 28,3 anni e il 65% della popolazione ha infatti meno di 34 anni - è un paese in forte crescita, con un Pil in costante aumento e un´economia giovane, dinamica e in piena trasformazione.  
   
   
LAURA BOLDRINI PRESIDENTE DELLA CAMERA ROSSI SULL´ELEZIONE: “BEL SEGNALE DI RINNOVAMENTO”  
 
Firenze, 18 marzo 2013  - “Un importante segnale dirinnovamento e un segnale di speranza per l’avvio di una legislatura comunque difficile” Con queste parole il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha saluto l’elezione a presidente della Camera di Laura Boldrini, ricordandone, tra l’altro, le qualità dimostrate quale portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. “Una scelta a favore di una donna che per la prima volta entra in Parlamento, ma sul cui valore, competenza e passione civile nessuno può dubitare – ha sottolineato Rossi – Ed è importante che la legislatura di fatto cominci con una donna che ha così strettamente legato il suo nome all’impegno per i diritti civili, contro ogni pregiudizio e discriminazione”  
   
   
SALE A 213 MILIONI IL RISPARMIO ANNUO PREVISTO DALLA PROVINCIA DI TRENTO SULLE SPESE DI FUNZIONAMENTO  
 
 Trento, 18 marzo 2013 - Accelera e si pone obiettivi sempre più ambiziosi il piano di riduzione della spesa pubblica varato dalla Provincia autonoma di Trento. Parliamo in particolare delle spese di back office, ossia quelle per il funzionamento della macchina amministrativa, comprese quelle per il personale. Lo scorso anno la stima del risparmio annuo da conseguire in un quinquennio era, a regime, di 146 milioni di euro (120 al netto delle risorse del Foreg finalizzare all’incentivazione del personale coinvolto nella realizzazione delle iniziative previste). L´ultimo aggiornamento del Piano di miglioramento, illustrato oggi dal presidente Alberto Pacher, fa salire la previsione sul risparmio conseguibile a 213 milioni di euro. La crescita del risparmio è resa possibile dalla progressiva realizzazione delle azioni previste, che vanno dal blocco del turn-over del personale provinciale per il 2013 e dal contenimento delle sostituzioni per assenze all’ulteriore riduzione delle spese di natura discrezionale, alla razionalizzazione delle procedure di acquisto di beni e servizi per tutte le strutture provinciali e alla riqualificazione della spesa per investimento. Forti riduzioni sono previste anche sul versante del front office. Proseguono dunque gli sforzi avviati dalla Giunta con la cosiddetta "spending review provinciale", il cui obiettivo è ridurre le spese di funzionamento della pubblica amministrazione - senza ovviamente abbassare il livello dei servizi offerti ma anzi, ove possibile, migliorandolo - e liberare così risorse da mettere a disposizione dei settori produttivi e dei servizi. I risparmi ottenuti con i processi di razionalizzazione in corso - che vanno da una progressiva riduzione del personale degli enti pubblici ad un crescente miglioramento delle azioni e delle procedure - rendono possibile in particolare l´adozione di misure a sostegno delle imprese e dell´occupazione giovanile, con ovvi benefici per la comunità trentina nel suo complesso (anche perché, per i noti meccanismi di finanziamento dell´Autonomia, la disponibilità di risorse pubbliche è strettamente legata alla produzione di ricchezza). Nel corso della seduta di Giunta odierna è stato fatto il punto sui processi in corso e sugli obiettivi attesi per il 2013 ma anche, in prospettiva, nell´arco del quinquennio 2013-2017. Con la manovra finanziaria di quest´anno la Provincia ha deciso di premere l´acceleratore delle azioni di riorganizzazione del comparto pubblico e di razionalizzazione delle spese di funzionamento degli enti del sistema pubblico (sono le cosiddette spese di back office) nel biennio 2013-2014. Inoltre è stato previsto l’avvio di ulteriori cicli di spending review che interessano anche le spese di investimento e le attività di front-office. L´aggiornamento del Piano di Miglioramento esaminato oggi consente di rivedere gli effetti finanziari complessivi della manovra. Nello specifico, la riduzione complessiva delle spese conseguibile a regime sale dai 146 milioni di euro annui previsti in sede di prima approvazione del Piano di miglioramento (120 al netto delle risorse del Foreg, destinate all’incentivazione del personale coinvolto nella realizzazione delle iniziative previste) a circa 213 milioni di euro annui. Per quanto attiene alla spesa di back-office del sistema pubblico provinciale, le azioni previste attengono, in particolare, al blocco del turn-over del personale provinciale per il 2013 e al forte contenimento delle sostituzioni per assenze, all’ulteriore rilevante riduzione delle spese di natura discrezionale, all’attivazione di un processo integrato di pianificazione e raccolta dei fabbisogni per l’acquisizione di beni e servizi per tutte le strutture provinciali e per gli altri enti del sistema pubblico provinciale, all’avvio del processo di razionalizzazione degli spazi occupati dalle strutture provinciali con l’applicazione, in particolare, degli standard dimensionali per dipendente, all’efficientamento dei processi di gestione delle infrastrutture Ict. E’ stata inoltre prevista l’attuazione di processi di riorganizzazione amministrativa in un’ottica di centralizzazione e specializzazione. Riguardo a quest´ultimo aspetto, oltre all’avvio delle gestioni associate obbligatorie da parte dei Comuni, è prevista la costituzione, da parte delle società strumentali della Provincia, di un centro di servizi condivisi per la gestione unitaria delle funzioni di carattere generale (risorse umane, affari generali, legali, contabili e finanziari) che potrà erogare i propri servizi anche agli altri enti strumentali della Provincia. Disaggregando le varie voci, si prevede di conseguire a regime, da qui al 2017, un risparmio annuo di circa 52 milioni di euro delle spese di personale (fra Provincia, sanità, scuola, enti locali e altri soggetti pubblici) e di 65 milioni per l´acquisto di beni e servizi, a cui si sommano altre voci di risparmio riguardanti fra l´altro la razionalizzazione degli spazi, le spese discrezionali e quant´altro, per un totale di 182 milioni di spesa corrente. Inoltre sono previsti circa 30 milioni di risparmio sulle spese in conto capitale, che consentono di ottenere la previsione generale di un risparmio che si aggira sui 213 milioni di euro annui circa. (m.P.) Scheda: razionalizzazione e riqualificazione della spesa per investimento Oltre alle politiche di risparmio l’amministrazione provinciale ha prestato grande attenzione al sostegno della spesa per investimenti, nella consapevolezza della sua importanza per lo sviluppo del sistema economico locale. Nei prossimi anni la spesa provinciale dovrà essere qualificata in maniera sempre più puntuale e incisiva, orientandosi verso gli investimenti indispensabili e di maggiore impatto per lo sviluppo del sistema economico–sociale e per l’occupazione. La Giunta ha quindi individuato una serie di azioni per la razionalizzazione e riqualificazione della spesa di investimento informate ai principi di sobrietà, essenzialità e selettività nella realizzazione di opere pubbliche. In particolare, saranno attivate le seguenti misure: - determinazione degli standard dimensionali e di costo per tipologia di opere e quantificazione della congruità del costo delle opere (dirette o indirette) a partire dalle scuole, dalle caserme per i vigili del fuoco, dagli uffici postali, dall’edilizia abitativa pubblica e dalle case di riposo; - definizione dei criteri per l’analisi della congruità dimensionale dell’opera sulla base del bacino di utenza a livello di Comunità (o altro ambito se definito per legge); - revisione selettiva delle agevolazioni provinciali per l’acquisto, la realizzazione e la ristrutturazione di immobili da parte di soggetti pubblici e privati; - nel caso di opere sostitutive di precedenti, valutazione comparata dei costi di gestione cessanti (opera dimessa) e dei costi di gestione nascenti (nuova opera); - adeguamento del prezziario; - rafforzamento del coinvolgimento del privato nella realizzazione e/o gestione delle opere pubbliche, sia dirette che finanziate; - definizione delle modalità per rilevare la compatibilità degli impatti finanziari sul bilancio dei contratti di partnerariato pubblico privato di lungo periodo, dati gli impatti sul bilancio della gestione e della manutenzione straordinaria delle opere o interventi già attivati, al fine di determinare la soglia massima di budget utilizzabile per questa tipologia di interventi compatibilmente con la prevedibile evoluzione della finanza provinciale; - individuazione di forme di responsabilizzazione dei progettisti sui costi e tempi di realizzazione delle opere; - definizione dei criteri per l’attribuzione al bilancio provinciale delle somme, superiori ad una soglia predefinita, che si rendono disponibili a seguito dei ribassi conseguiti in sede di aggiudicazione dell’appalto; - criteri più stringenti per il ricorso e l’ammissibilità a finanziamento delle varianti progettuali.  
   
   
TOSCANA, ROSSI: “NIENTE STIPENDIO FINCHÉ LO STATO NON FARÀ LA SUA PARTE VERSO ALLUVIONATI E CASSAINTEGRATI”  
 
 Firenze 18 marzo 2013 - “Oggi ho preso una decisione: rinuncio a ritirare il mio stipendio finché non sarò in grado di indennizzare le imprese danneggiate dall’alluvione e di dare certezze alle migliaia di lavoratori in Cassa integrazione in deroga per tutto il 2013. “Non si può andare avanti così” sottolinea il 14 marzo il presidente. “L’assenza di un governo e i ritardi della burocrazia hanno gettato nella disperazione decine di migliaia di famiglie in Toscana. Due casi fra tutti mi sembrano emblematici. In Toscana 12.500 cassaintegrati sono disperati perché senza alcuna entrata da almeno 4 mesi. Di questi ben 2.500 da settembre non hanno ricevuto neppure un euro. Anche se qualcosa si sta muovendo, rimane ancora aperta la questione del completamento del pagamento del 2012 e la copertura degli ammortizzatori in deroga per tutto il 2013, perché le risorse stanziate sono assolutamente insufficienti.E poi, ancora oggi, a più di tre mesi dall’alluvione che ha colpito la Toscana nel 2012, ben 844 imprese e oltre 2.500 famiglie non hanno avuto alcun contributo dallo Stato per far fronte ai danni subiti. Le uniche risorse sono state quelle della Regione. Il governo non ha ancora trasferito i soldi stanziati dal Parlamento (250 milioni per tutte le regioni, di cui 110 destinati alla Toscana) perché manca la firma del Presidente del consiglio sul decreto. In più non è chiaro se sarà possibile destinare, come più volte ho richiesto e sollecitato, il 25% di queste risorse per indennizzare le imprese e le famiglie colpite”. “La nostra – sono sempre parole del presidente – sarà una battaglia contro l’indifferenza di uno Stato che non riesce ad essere vicino e sensibile alla gente che soffre. Avevamo anche chiesto il rinvio del pagamento delle tasse per le famiglie e le imprese alluvionate, ma questa richiesta non è stata accolta”. “Voglio con questo gesto – conclude il presidente – sollecitare la burocrazia ministeriale e il governo ad impegnarsi per sbloccare i finanziamenti dovuti e, soprattutto, voglio stare ancor più vicino ai cittadini in difficoltà. La situazione è difficilissima. Se riusciremo ad uscirne sarà tutti insieme. E noi ci batteremo con tutte le nostre forze”.  
   
   
ZAIA: “A FIANCO DEI COMUNI PER DIRE NO A UN PATTO DI STABILITÀ CHE STA UCCIDENDO LA NOSTRA ECONOMIA”  
 
Venezia, 18 marzo 2013 - “Il messaggio che viene dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani è inequivocabile: il patto di stabilità deve essere sforato. E io sono al loro fianco”. Lo afferma il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando le parole del presidente dell’Anci, Graziano Delrio, che ha preannunciato una iniziativa per arrivare al superamento dei vincoli imposti dal patto di stabilità. “Miliardi che potrebbero essere destinati a investimenti, all’occupazione, al sociale – prosegue il presidente –, restano bloccati nelle tesorerie con la scusa che lo chiede la Ue. Mentre, in realtà, l’Europa pretende solo il pareggio di bilancio. Così non va, non possiamo continuare ad assistere ai suicidi dei nostri imprenditori e allo spegnersi delle nostre economie e dei nostri sistemi produttivi”. “Come abbiamo ribadito ieri col governatore della Lombardia, Roberto Maroni – conclude Zaia –, la Macroregione del Nord sarà lo strumento per, tutti insieme, Comuni, Province e Regioni, dare la sveglia a Roma e riportare sui territori le risorse che ci spettano. Occorre appoggiare i Comuni in questa battaglia che rischia di sfociare in una manifestazione di piazza. Ci voleva poco a prevedere che sarebbe finita così”.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE E’ STATA LA RIORGANIZZAZIONE DELLA SANITÀ PIEMONTESE IL PRINCIPALE ARGOMENTO ESAMINATO IL 14 MARZO DALLA GIUNTA REGIONALE.  
 
Torino, 18 marzo 2013 - La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Innanzitutto, è stata approvata, su proposta dell’assessore Paolo Monferino, la delibera che stabilisce la revisione della rete ospedaliera, che si basa sui contenuti del Piano socio-sanitario approvato nell’aprile 2012, sugli impegni assunti dalla Regione in merito al piano di rientro e sulle recenti disposizioni previste dalle leggi statali. In sintesi, i posti letto passeranno da 18.000 a 16.300, per il rispettare i parametri di legge che impongono 3 posti letto ogni mille abitanti in acuzie e 0,7 in post acuzie, mentre le strutture complesse saranno circa 700. L’obiettivo è razionalizzare il sistema mediante l’aumento dell’appropriatezza dei ricoveri, ai quali sarà garantita un’assistenza altamente qualificata, la promozione del passaggio da ricovero ordinario a diurno, da ricovero diurno ad assistenza residenziale e domiciliare. Nella definizione dei criteri si sono considerati alcuni requisiti ritenuti determinanti per garantire efficienze ed efficacia al sistema, come l’integrazione della rete ospedaliera con quella dell’emergenza-urgenza e caratteristiche dimensionali superiori ai 120 posti letto. Approfondimento Precisazioni Sono quindi state approvate, sempre su proposta dell’assessore Paolo Monferino, la riorganizzazione dei laboratori di analisi, l’adeguamento alle ultime norme nazionali dei criteri per la nomina dei direttori generali di azienda sanitaria, l’accordo con il Coordinamento degli enti ausiliari (Ceapi) per il supporto alle persone con problemi di dipendenza da sostanze psicoattive. Su proposta del presidente Roberto Cota è stato poi deciso di integrare il protocollo d’intesa sugli interventi strategici e prioritari tra la Regione e la Città di Torino con l’inserimento del progetto presentato dalla Fondazione Clinical Industrial Research sulla sperimentazione di tecnologie applicate alla medicina.  
   
   
PROVINCE, LA PROPOSTA PUBBLICATA SUL SITO DEL PARTITO DEMOCRATICO FRA I PUNTI PER LA DEMOCRAZIA, MORALITÀ E TRASPARENZA DELLA VITA PUBBLICA "TOGLIERE LE PROVINCE DALLA COSTITUZIONE E PROMUOVERE UNIONI E CONSORZI TRA COMUNI" E "RIDURRE IL NUMERO DEI COMUNI"  
 
 Firenze, 18 marzo 2013 - Sono state pubblicate il 17 marzo sul sito del partito democratico le proposte di quel partito per la Democrazia, moralità e trasparenza della vita pubblica. Fra i punti "togliere le province dalla Costituzione e promuovere unioni e consorzi tra Comuni" e "ridurre il numero dei Comuni". Questi i passaggi generali delle proposte e quelli che investono gli aspetti d´interesse degli enti locali: - Superamento del finanziamento pubblico prevedendo un sistema di piccole contribuzioni private assistite da parziali detrazioni fiscali. - Riforma dei partiti che applichi l’articolo 49 della Costituzione e che ne regoli la vita interna, la formazione degli organismi dirigenti, i codici etici, la trasparenza per l’accesso alle candidature. - Riduzione del numero dei parlamentari: da 630 a 300 deputati, da 315 a 150 senatori. Il Senato diventa Senato delle Regioni. - Stipendio dei parlamentari e degli amministratori regionali equiparato a quello di un Sindaco di capoluogo di Provincia - Togliere le province dalla Costituzione e promuovere unioni e consorzi tra Comuni. - Ridurre il numero dei Comuni. - Tetto all´indennità dei dirigenti pubblici e delle società pubbliche. Meno burocrazia più semplicità - Revisione e semplificazione dei centri di competenza tra Stato e Regioni anche in considerazione della trasformazione del Senato delle Regioni. - Regole per la produzione normativa del Governo in modo da garantire la qualità la comprensione e la semplicità dei testi. - Forme di consultazione pubblica sui più importanti disegni di legge di iniziativa governativa. - Semplificazione delle leggi regionali. Responsabilità e trasparenza dei pubblici poteri - Obbligo di pubblicità totale per i titolari di funzioni apicali presso i ministeri e per tutti coloro che nelle diverse amministrazioni pubbliche abbiano funzione rilevante. Severe sanzioni per i dirigenti responsabili che omettono di pubblicare le informazioni previste dalla legge. - L’obbligo di pubblicità riguarda sia l’attività svolta sia l’uso delle risorse finanziarie di cui devono essere presentati i dati con modalità semplificate ed effettivamente intellegibili. - Ciascuna amministrazione centrale o periferica deve rendere effettivamente intellegibile l’utilizzo delle risorse pubbliche. Costi Della Politica E Della Burocrazia: Stipendio Parlamentare E Degli Amministratori Regionali Pari Al Sindaco Capoluogo. Disboscamento Società Ed Enti Partecipate. Rivistazione Dei Benefit Delle Cariche Istituzionali A Ogni Livello Occorre intervenire in parte con legge costituzionale e in parte con legge ordinaria (decreto legge). Alcuni interventi con legge costituzionale sono semplici e rapidamente attuabili se si raggiunge il necessario consenso politico e dunque la maggioranza qualificata richiesta per le leggi costituzionali. In particolare è possibile: 1) Abolire le Province dalla Costituzione. 2) Ridurre il numero dei Comuni; i Comuni italiani sono attualmente 8.092, di cui oltre 3.000 con meno di cinquemila abitanti; ogni tentativo fatto con legge ordinaria per incentivare la fusione di Comuni è sinora fallito; si può fissare in Costituzione un numero massimo di Comuni fissando un procedimento imperativo per la fusione o incorporazione dei Comuni minori. 3) Quanto agli interventi con legge ordinaria essi attengono alla riduzione del trattamento economico dei parlamentari e dei consiglieri regionali, dei titolari di cariche di governo, dei membri delle Autorità indipendenti, dei Presidenti degli enti pubblici, della dirigenza pubblica, del personale delle Camere, degli amministratori e dirigenti delle società pubbliche, ivi comprese le quotate, nonché sul trattamento economico dei consulenti degli organi costituzionali. Si può razionalizzare e portare a ulteriore sviluppo il percorso già avviato durante la pregressa legislatura, che ha fissato un tetto massimo dei trattamenti economici erogati da pubbliche amministrazioni, con il parametro dello stipendio annuo lordo onnicomprensivo del primo presidente della Corte di cassazione (attualmente circa 302.000 euro), escludendone però le società pubbliche quotate in borsa. Esemplificando in generale, la legge potrebbe stabilire che il trattamento annuo lordo onnicomprensivo del parlamentare non sia superiore al 50%-60% del trattamento complessivo annuo lordo del primo presidente della Corte di cassazione, fissando un importo netto comparabile con quello di un sindaco di un comune capoluogo. 4) Per quanto riguarda i compensi per incarichi professionali (conferiti in ambito ministeriale, etc.), va razionalizzato il sistema introdotto dal Governo Monti, vale a dire il tetto del 25% rispetto allo stipendio base del percettore. Infatti a legislazione vigente tale tetto riguarda solo gli incarichi direttivi, e solo presso amministrazioni statali (dunque non tocca gli incarichi di consigliere giuridico presso ministeri, o gli incarichi di capo di gabinetto o consigliere giuridico presso enti non statali); il sistema va generalizzato. Tutte le misure dei trattamenti economici sono da intendere come tetti massimi e dunque non comportano incrementi dei trattamenti in godimento. Altre misure per la riduzione dei costi della burocrazia non afferiscono ai trattamenti economici e sono le seguenti: a) possibile riduzione del numero massimo vigente dei componenti del governo (oggi 65); b) interventi sulle società pubbliche, quanto: (i) al controllo interno di gestione; (ii) all’assoggettamento dei dipendenti allo statuto del pubblico impiego (t.U. N. 165/2001), ivi compreso il reclutamento mediante concorso pubblico; (iii) alla previsione di criteri concorsuali, trasparenti, e secondo requisiti di professionalità, per la nomina degli amministratori; (iv) all’impulso per l’attuazione delle riforme già approvate, per la liquidazione delle società pubbliche inutili; (v) se del caso, ma il tema richiede approfondimento, rigorosa delimitazione con legge della possibilità di utilizzo del modello società mista pubblico-privato, che è spesso fonte di inefficienze e fenomeni corruttivi, e di sottrazione di quote di mercato alla concorrenza. C) intervento soppressivo di enti locali diversi dai Comuni, quali le comunità montane.  
   
   
SARDEGNA: IN VIGORE LA LEGGE CHE RIDUCE A 60 I CONSIGLIERI REGIONALI  
 
Cagliari, 18 marzo 2013 - E´ in vigore dal 15 marzo 2013 la legge costituzionale n. 3 del 7 febbraio 2013 che apporta modifiche allo Statuto speciale per la Sardegna, sostituendo, in particolare, l’articolo 16 in materia di composizione ed elezione del Consiglio regionale. Il nuovo testo dell’art. 16, al primo comma, stabilisce che il Consiglio è composto da 60 consiglieri e che tale numero non può variare se non mediante revisione dello Statuto; il secondo comma prevede che con legge elettorale si possano adottare misure per assicurare la rappresentanza di determinate aree dell’Isola caratterizzate da riduzione della popolazione e promuovere condizioni di parità tra uomini e donne nell’accesso alla carica di consigliere regionale. Il Servizio studi, riforme e semplificazione dell’Assessorato degli Affari generali, nelle pagine del sito Titolo V-corte Costituzionale - sezione Documentazione, ha pubblicato lo Statuto nel testo novellato. Ricordiamo, inoltre, che nella sezione Documentazione, è disponibile il dossier relativo ai ricorsi delle regioni contro gli articoli 17 e 18 del decreto “spending review” in materia di province e città metropolitane. Nelle stesse pagine del sito, come di consueto, è possibile consultare i dati aggiornati relativi a tutta la giurisprudenza costituzionale sul Titolo V della Costituzione, compresi i promovimenti, oltre ad un ampio corredo di schede di sintesi, tabelle, indicazioni sulle fonti, riferimenti bibliografici, e link di interesse costituzionale.  
   
   
BILANCIO, VENETO: UNA SOSPENSIONE CHE SERVE A TROVARE LE RISORSE PER LE PERSONE CHE HANNO PERSO  
 
Venezia, 18 marzo 2013 - “Ho deciso di sospendere la discussione sul bilancio per il senso di responsabilità nei confronti di chi oggi è rimasto senza lavoro e ha bisogno del sostegno della Regione. E mi sono preso il tempo necessario a individuare le risorse all’interno delle voci del bilancio regionale per rimpinguare il fondo per le politiche attive del lavoro a cui sono stati tolti due milioni di euro su un totale di tre.” Con queste parole l’assessore regionale al bilancio, Roberto Ciambetti, commenta quanto accaduto in consiglio regionale con l’approvazione di un emendamento che ha lasciato con solo un milione di euro la voce delle “politiche attive per il lavoro”. “Il Veneto sta lasciando sul campo migliaia di posti di lavoro a causa della crisi che sta attanagliano la nostra economia e dobbiamo essere consapevoli che dietro questi freddi numeri ci sono intere famiglie spesso con figli a carico che restano senza reddito. Per questo la nostra priorità – conclude Ciambetti – deve essere senza “se” e senza “ma” quella di garantire a queste persone un aiuto concreto. Le risorse che sto cercando servono ai lavoratori e alle loro famiglie che non possiamo permetterci di lasciare sole.”  
   
   
CALABRIA: SIGLATO L’ACCORDO DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA CON I COMUNI CAPOFILA DEI PISL DEL VIBONESE  
 
Catanzaro, 18 marzo 2013 - Al Palazzo Santa Chiara di Vibo Valentia, il 14 marzo, l’Assessore al Bilancio e alla Programmazione Nazionale e Comunitaria Giacomo Mancini ha siglato l’accordo di programmazione negoziata con i capofila dei Pisl (Progetti Integrati per lo Sviluppo Locale) ammessi a finanziamento nel vibonese. Si completa, dunque, una prima fase importante per l’iter della progettazione integrata: grazie a questo accordo - che fa seguito a quelli stipulati nelle scorse settimane a Cosenza, Reggio Calabria, Catanzaro e Crotone - la Calabria è pronta a ricevere circa 350milioni di euro di fondi europei finanziati dall’amministrazione regionale, per 72 Pisl complessivi. Di questi, circa 42 milioni di euro spettano ai comuni della provincia di Vibo Valentia per i quali sono stati ammessi a finanziamento 8 Pisl. A firmare l’accordo con l’Assessore Mancini, i capofila: Mongiana, Vibo Valentia, Tropea, Spilinga e Soriano Calabro. In seguito a questa firma, infatti, la Regione e i capofila sottoscrittori assumono congiuntamente precisi obblighi rispetto all’utilizzo delle risorse e alla realizzazione degli interventi, secondo quanto stabilito dai 13 articoli di cui l’atto amministrativo si compone. “Oggi è un momento molto importante anche per Vibo Valentia, per la sua comunità, per la sua provincia – ha dichiarato l’Assessore Mancini -. Sigliamo tra Regione e capofila l’accordo di programmazione negoziata per realizzare i Pisl. L’amministrazione regionale, guidata dal Governatore Scopelliti, ha stanziato per questo territorio 42milioni di euro, suddivisi in diversi interventi che riguardano in particolare il “Turismo”, con circa 24milioni di euro, che andranno a vantaggio del territorio di Vibo Valentia, delle Alte Serre Vibonesi e di Tropea, ai quasi 9milioni di euro per i “Sistemi Produttivi” che fanno capo a Spilinga e altre risorse indirizzate ai “Borghi d’eccellenza” e per il miglioramento della “Qualità della vita” di questo territorio. Abbiamo fatto un lavoro importante, sacramentato da questa firma che fa scaturire degli impegni giuridici decisivi. Da oggi, infatti, i capofila hanno la possibilità di spendere queste risorse – ha spiegato l’Assessore – quindi l’invito che noi rivolgiamo agli amministratori è di fare bene e rapidamente perché la Commissione Europea ci impone di portare a compimento le opere in tempi stretti. Noi abbiamo recuperato un grave ritardo rispetto al passato. Il territorio ha elaborato dei progetti che sono stati valutati e ammessi a finanziamento. Ora con questa firma mettiamo i territori nelle condizioni di partire con i bandi e, di conseguenza, con la realizzazione dei progetti. Riusciremo, ne sono convinto, - ha concluso Mancini - a tagliare insieme questo altro importante traguardo”. Gli investimenti riguarderanno le tipologie di Pisl: “Qualità della vita”, “Mobilità intercomunale”, “Sistemi Turistici”, “Sistemi produttivi” e “Borghi d’eccellenza”. Tocca ora alle amministrazioni locali avviare i bandi di gara e rispettare due improrogabili scadenze: entro il 31 dicembre di quest’anno si dovrà dare vita agli impegni giuridicamente vincolanti ed entro il 31 dicembre del 2015 dovranno essere spese tutte le risorse.  
   
   
RETE CONTRASTO DISCRIMINAZIONI, PUBBLICATO AVVISO PER ADESIONI, CAMPANIA: CREARE UNA CULTURA NUOVA CHE TUTELI LE DIVERSITÀ  
 
Napoli, 18 marzo 2013 - È stato pubblicato, a cura dell´Area Lavoro della Giunta, l´avviso per sollecitare l´adesione di enti di diritto pubblico e privato, università, centri di ricerca, associazioni e altri soggetti del terzo settore, associazioni datoriali, consulte locali e istituzioni di parità alla "Rete regionale per il contrasto alle discriminazioni", in attuazione del protocollo d´intesa siglato tra Regione Campania e Unar - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, operante presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. L´avviso è il principale strumento grazie al quale potrà operare "l´Osservatorio Regionale contro le discriminazioni", destinato a coordinare, d´intesa con l’Unar, le reti territoriali, costituite su base provinciale, dei soggetti che aderiranno all’avviso per aprire ´un´antenna territoriale´ o un "punto informativo". Lo scopo complessivo dell’intervento è quello di dar vita ad una capillare presenza di presidi destinati a garantire assistenza, in condizione di prossimità, alle potenziali vittime di discriminazioni da parte di soggetti idonei al servizio. Le principali attività che, con il coordinamento e il controllo della Regione, verranno assicurate dagli attori della rete riguardano i servizi legati al riconoscimento e alla documentazione della cittadinanza, il rinnovo dei permessi di soggiorno, il ricongiungimento familiare, istanze di asilo politico e riconoscimento dello status, assistenza sanitaria e ai servizi per l’impiego, mediazione linguistica, dei conflitti e della conciliazione. "L´azione messa in campo dalla Regione con l´Unar - sottolinea l´assessore al Lavoro Severino Nappi - è un ottimo esempio di collaborazione interistituzionale concreta che mettiamo in campo in un territorio difficile, anche su questo versante, come la Campania. Vogliamo creare una cultura nuova che combatta le discriminazioni e offra reali opportunità di inserimento a chi è indietro, tuteli le diversità attraverso una rete capillare sul territorio protetta e garantita dalle Istituzioni."  
   
   
MILANO: PODESTÀ: «L’ELEZIONE DI PAPA FRANCESCO SUL SOGLIO DI PIETRO RINNOVERÀ LA CHIESA SCANDENDO UN MESSAGGIO DI SPERANZA OLTRE I CONFINI EUROPEI»  
 
Milano, 18 marzo 2013 - «Un’emozione unica apprendere che, questa sera, attraverso l’attesa fumata bianca, sia stato eletto, per la prima volta nella storia, un Papa sudamericano alla guida della Chiesa, capace di scandire un messaggio di speranza oltre i confini europei – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà - . Nell’“anno della Fede” promosso da Benedetto Xvi, cui va la mia riconoscenza per l’autentica testimonianza di coraggio e di coerenza dimostrata sino all’ultimo giorno del suo Pontificato, l’avvento di Francesco sul soglio di Pietro costituisce un messaggio di carità. Basti pensare non solo al nome attribuitosi, che richiama l’umiltà, l’integrità e la vicinanza a Dio del Santo al quale s’è ispirato, ma anche alle sue umili origini legate all’immigrazione piemontese in Argentina. Sono certo che il Santo Padre riuscirà a rinnovare la Chiesa sull’onda del contributo offerto dai suoi predecessori, rendendola, così, sempre più pronta a cogliere, per mezzo di Dio e del Suo popolo, le sfide del futuro».  
   
   
ENTI LOCALI: RIVIGNANO TEOR, ASSEGNATI FONDI PER PRIMO IMPIANTO  
 
Codroipo (Ud), 18 marzo 2013 - La Giunta regionale ha previsto a favore del nuovo Comune denominato Rivignano Teor un´assegnazione speciale di 2.500.000 euro per gli oneri di primo impianto, per assicurare la funzionalità operativa e finanziaria del nuovo ente locale e garantire l´adeguata omogeneizzazione delle infrastrutture sul territorio di riferimento. Il nuovo Comune è stato istituito, a partire dal primo gennaio 2014, con legge regionale 7 febbraio 2013, n. 1, a seguito del Referendum dello scorso anno sulla fusione dei Comuni di Rivignano e di Teor. Le risorse assegnate serviranno all´estinzione anticipata di mutui e alla realizzazione di interventi per opere pubbliche strategiche.  
   
   
PAPA - PRESIDENTE SARDEGNA CAPPELLACCI: "CHIESA RIACCENDE SPERANZA MONDO MIGLIORE"  
 
Cagliari, 18 Marzo 2013 - "Con l´elezione di Papa Francesco la Chiesa testimonia ancora una volta la sua forza rigeneratrice e alimenta la speranza di un futuro più giusto". L´ha sottolineato il 14 marzo il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, rivolgendo un ´´filiale e deferente" augurio al nuovo Pontefice e invocando la sua benedizione per la Sardegna. "La nostra terra e la nostra gente hanno ancora nella memoria quella giornata dell´ottobre 2001 - ha ricordato Cappellacci - quando toccò alla Sardegna, a nome di tutte le Regioni italiane, l´offerta dell´olio per la lampada votiva di San Francesco ad Assisi. Un momento di grande forza simbolica che si rinnova ogni anno e che dodici anni fa assunse una valenza particolare, visto che il rinnovo del voto avvenne all´indomani dei tragici fatti dell´11 settembre. Oggi il mondo e la Sardegna vivono momenti complessi e una difficile situazione economico-sociale. Da ieri sera, però, sappiamo di poter contare su una Guida spirituale che illuminerà il nostro cammino".  
   
   
FVG, SICUREZZA: APPROVATO IN VIA PRELIMINARE PROGRAMMA 2013  
 
Codroipo, 18 marzo 2013 - Il Programma regionale di finanziamento in materia di politiche per la sicurezza per l´anno in corso è stato approvato in via preliminare dalla Giunta Regionale e sarà ora sottoposto al Consiglio delle Autonomie locali ed alla competente Commissione consigliare. I contenuti del documento si collegano agli obbiettivi già indicati nel Programma del 2012 in quanto, per l´insufficienza delle risorse disponibili e l´ampia adesione degli Enti locali, lo scorso anno non è stato possibile soddisfare tutte le domande presentate da Comuni e Province sia per i progetti locali che per la gestione associata dei servizi di Polizia locale. Diviso in tre sessioni, il Programma riporta un´analisi delle azioni delittuose portate a termine nel 2012 a livello provinciale e regionale, comparando i risultati a quelli del 2011. Nel complesso, pur in assenza dei numeri relativi al secondo semestre 2012 per quanto riguarda Pordenone e Gorizia, risulta evidente che il totale dei delitti commessi nel 2012 è superiore a quello registrato nel 2011 a Trieste, Pordenone e Gorizia, mentre Udine registra un calo su base annua (da 16.408 a 15.382). Il numero dei furti è aumentato invece su base annua sia a Udine (da 9070 a 9107) che a Trieste (da 4659 a 4677), ma anche Gorizia e Pordenone evidenziano un aumento registrato su base , con un rapporto furti/delitti che ne, primo semestre si assesta al 60, 2 per cento a Pordenone e al 42,3 per cento a Gorizia. Oltre ai furti, i dati elaborati dal ministero dell´Interno comprendono altri delitti, tra cui le truffe e le frodi informatiche, lo spaccio di stupefacenti, le violenze sessuali, le rapine. In particolare, per quanto riguarda quest´ultime il dato è stabile o in flessione ovunque meno che in provincia di Udine, dove registra un aumento. Le violenze sessuali risultano invece essere maggiori a Gorizia che altrove ed infine è stata osservata una diminuzione dei delitti relativi agli stupefacenti.  
   
   
LIGURIA, AMMORTIZZATORI SOCIALI: SENZA NUOVE RISORSE A FINE MARZO BLOCCO DELLA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA  
 
Genova, 18 Marzo 2013 - “Alla Liguria servono 50 milioni per riuscire ad assicurare la cassa integrazione in deroga e la mobilità per il 2013 e per garantire agli oltre 10.000 lavoratori a cui è già stato autorizzato il trattamento di cassa in deroga e di mobilità la possibilità di percepire le risorse. Senza questi finanziamenti a fine marzo gli ammortizzatori sociali per i lavoratori liguri si bloccheranno”. È il grido d’allarme lanciato il 14 marzo dall’assessore al lavoro della Regione Liguria, Enrico Vesco dopo aver esaminato i dati con i suoi uffici, a seguito della denuncia anche delle altre regioni che chiedono al Governo in carica le risorse necessarie per garantire, non solo la copertura integrale del 2013, ma anche per dar corso agli impegni già assunti. “Se non arriveranno notizie positive dal Governo – ha spiegato questa mattina Vesco – saremo chiamati come Giunta ad assumere decisioni che avranno pesanti ricadute nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici liguri. Il primo problema è quello delle risorse che abbiamo sempre dichiarato essere insufficienti per garantire la copertura per tutto il 2013 dei trattamenti di cassa integrazione in deroga e di mobilità, a causa dell’impennata delle richieste che si è registrata nei primi mesi dell’anno. A questo si deve aggiungere un cavillo burocratico su cui il Ministero del lavoro si è impuntato, cioè la richiesta che tutti gli accordi vengano eseguiti nelle sedi delle Regioni, costringendo centinaia di piccolissime aziende a spostarsi nel capoluogo per sottoscrivere le intese, col rischio di arrivare ad una riduzione delle domande e di lasciare centinaia di lavoratori senza protezione sociale”. Allo stato delle cose non è più dunque possibile rispettare i tempi di pagamento degli ammortizzatori sociali su cui la Regione si era impegnata. Non più dunque sei mesi garantiti all’inizio dell’anno, ma al massimo tre mesi e, nel caso in cui non arrivino altre risorse, alla fine di marzo ci sarebbe il blocco totale dei pagamenti. In questi giorni l’assessore Vesco si sta incontrando con tutte le parti sociali, sia sindacali che datoriali per illustrare la situazione drammatica e indicare la strada dei contratti di solidarietà, in alternativa a quella della cassa in deroga, in quanto autorizzati direttamente dal Ministero, in vista dell’assunzione di un atto in Giunta regionale che decreti formalmente il blocco delle domande di cassa integrazione e di mobilità. Secondo Vesco deve essere l’attuale Governo in carica a individuare le risorse necessarie per sbloccare una situazione che non riguarda solo la Liguria, ma tutte le regioni. Anzi la Liguria risulterebbe penalizzata da un ulteriore cavillo governativo che congela i residui attivi del 2012 destinati agli ammortizzatori sociali che per la regione ammontano a 24 milioni di euro. Risorse che potevano essere utilizzate anche sul 2013, ma che sono state congelate, insieme a quelle di altre regioni, per essere spalmate su cinque regioni che risultano con notevoli residui passivi: Lombardia, Puglia, Lazio, Sardegna e Umbria. “La situazione sarebbe devastante – ha rimarcato Vesco – perché non solo porterebbe al blocco di nuovi accordi di cassa e mobilità, ma anche alla mancata erogazione dei trattamenti per coloro per i quali sono già stati autorizzati”. Dall’inizio dell’anno ad oggi sono 1.075 gli accordi siglati di cassa integrazione in deroga per 9.317 lavoratori e 381 autorizzazioni di mobilità per 741 lavoratori, per una somma complessiva di oltre 64 milioni di euro dentro ai quali figurano aziende come Ferrania, Amt di Genova e Acam di Spezia.  
   
   
OVER 45: UN CAPITALE PER LE AZIENDE E IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA IL PRIMO INCONTRO DI SENSIBILIZZAZIONE DELLE AZIENDE SUL PROGETTO FINANZIATO DALL’ENTE E ATTIVATO DA ECIPAR. LUNEDÌ LA PUBBLICAZIONE DEI BANDI PER IMPRESE E CONSULENTI  
 
Parma, 18 marzo 2013 – Sono i più dediti al lavoro, i più assidui, quelli che hanno un patrimonio di sapere da trasferire ai giovani, ma anche quelli che hanno subito forti contraccolpi occupazionali dalla crisi. Sono i lavoratori “anziani”, una parte importante della forza lavoro, il cui numero secondo gli studi del mercato del lavoro aumenterà nei prossimi decenni. Hanno capacità e competenze e senza la loro partecipazione al mondo del lavoro, si rischiano carenze professionali, strutturali e di contatti. Per loro la Provincia ha pensato una specifica azione formativa inserita all’interno del Piano 2012 e che sarà attuata da Ecipar, un progetto “Active Ageing Parma. L’invecchiamento attivo come risorsa per le imprese del territorio” di cui si è parlato oggi nella sede dell’Ente in un incontro finalizzato alla sensibilizzazione delle imprese. L’iniziativa prende le mosse dall’idea che i lavoratori maturi rappresentino un “capitale” per le aziende che però spesso non hanno politiche specifiche per il mantenimento al lavoro, lo sviluppo delle competenze dei lavoratori aged attraverso formazione specifica o per l’uscita graduale del lavoratore “talentuoso”. “ I lavoratori maturi sono oltre il 40% di quelli espulsi in questo periodo di crisi dalle aziende di Parma – ha spiegato l’assessore provinciale alla Formazione professionale e Lavoro Manuela Amoretti - Sono tanti e sono coloro che fanno più fatica di tutti a ritrovare un’occupazione, per questo abbiamo pensato a questo progetto. Lavoreremo assieme a un primo gruppo di aziende con l’obiettivo di aiutarle concretante a valorizzare il vantaggio competitivo che a loro può dare la presenza nell’organico aziendale di lavoratori maturi. Basti pensare ad esempio al tema della trasmissione di competenze da parte di lavoratori esperti ai giovani che entrano in azienda. Allo stesso tempo vogliamo lavorare con queste imprese anche per cercare di costruire dei percorsi, dove ce ne siano le condizioni, per l’ingresso di lavoratori maturi”. L’obiettivo del percorso “Active Ageing Parma. L’invecchiamento attivo come risorsa per le imprese del territorio” è quello di spostare la visione dalla parte delle imprese per capire quali concretamente possano essere le azioni da mettere in campo per trarre un vantaggio competitivo dalla corretta gestione del personale più anziano. Per l’attivazione del progetto viene utilizzata una modalità che sperimentata con efficacia anche in altre iniziative come Piattaforme per l’innovazione e Esp. Con un bando in pubblicazione lunedì 18 marzo vengono selezionate le sei imprese partecipanti e interessate a affrontare questi temi. Con un secondo bando vengono selezionati i consulenti ch, dopo l’abbinamento, le affiancheranno nella redazione dei progetti. Il tutto è preceduto da incontri di sensibilizzazione come quello tenuto oggi in Provincia con rappresentanti delle imprese e delle associazioni di categoria a cui sono stati illustrati le caratteristiche dell’intervento di accompagnamento e tutoraggio formativo che il progetto mette a disposizione per 6 aziende del territorio. Oltre all’assessore provinciale Manuela Amoretti all’incontro sono intervenuti Roberto Andaloro di Ecipar di Parma che ha presentato il progetto e i bandi di selezione, Pier Giacomo Ghirardini dell’Osservatorio sul Mercato del lavoro della Provincia di Parma e Salvatore Ivan Raffaele della Rete Cora.  
   
   
TORINO: PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INADEMPIENTI ALLA LEGGE SUL COLLOCAMENTO DISABILI  
 
Torino, 18 marzo 2013 - “Sono i disabili ad aver pagato un prezzo molto alto nella crisi”: lo dice l’assessore al lavoro della Provincia di Torino Carlo Chiama che il 15 marzo durante la manifestazione Io Lavoro ha partecipato alla tavola rotonda “Lavoro per le persone con disabilità: un obiettivo possibile”: “lo scorso anno - ha detto Chiama - erano 12.561 i disabili disponibili al lavoro iscritti nei 13 sportelli dei Centri per l’impiego che gestiamo come Provincia di Torino, il 41,8% donne, il 70% con più di 40 anni e il 76% con al massimo la licenza media inferiore. Negli ultimi 3 anni e mezzo i disabili disponibili al lavoro iscritti nei Cpi sono cresciuti del 42% (3.716 unità)”. “La legge 68 per l’inserimento lavorativo dei disabili dal 1999 ad oggi ha dato buoni frutti, la crisi di fatto la rende uno strumento insufficiente; serve aumentare - dice Carlo Chiama - il finanziamento per le politiche di inserimento mirato, ma soprattutto bisogna affrontare il tema di tutte quelle pubbliche amministrazioni inadempienti rispetto alla quota obbligatoria di disabili da assumere. La pubblica amministrazione non può chiedere alle imprese private il rispetto della legge quando è lei stessa inadempiente. Occorre perciò che il legislatore chiarisca che le regole della legge 68/99 prevalgono sul patto di stabilità e sulla spending review.” Altri dati su cui riflettere: sono state 1.757 i disabili che si sono rivolte nei primi sei mesi dello scorso anno ai nostri Centri per l’iscrizione: di questi, cui il 41,6% donne, il 62,3% con più di 40 anni e il 62,9% con al massimo la licenza media inferiore. Annualmente il dato del flusso presso i Cpi supera le 3.500 unità. Gli avviamenti al lavoro come collocamento mirato nel primo semestre 2012 sono stati 406, in linea con una media annua che si attesta nel territorio torinese intorno agli 800 avviamenti annui di disabili.  
   
   
PIÙ DI CENTOMILA PERSONE SI SONO STRETTE ATTORNO AI FAMILIARI DELLE VITTIME DI MAFIA “GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL´IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE”, CONTRO OGNI FORMA DI ILLEGALITÀ E PREVARICAZIONE.  
 
Firenze, 18 marzo 2013 - Una giornata fredda ma assolata ha accompagnato il corteo che ha attraversato Firenze nella “Giornata della Memoria e dell´Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, promossa da “Libera”, l’associazione di Don Ciotti impegnata dal 1995 nella lotta alle mafie. Una folla composta ha sfilato lungo le strade della città per affermare -sul piano sociale, culturale, politico ed istituzionale- i valori della legalità, della giustizia e della democrazia. Alla manifestazione è intervenuto anche il Questore Zonno perché avere memoria delle vittime innocenti di mafia significa non rendere vano il loro sacrificio. Il loro sacrificio ha reso possibile ad altri uomini – uomini di Stato ma anche gente comune – di vincere, indebolire, spezzare organizzazioni criminali radicate e considerate troppo spesso invincibili. La memoria del sacrificio di questi uomini e delle vittorie che, grazie a questo sacrificio, si sono avute radica ancor più la convinzione in chi quotidianamente combatte la mafia ed ogni forma di organizzazione criminale che la mafia non è invincibile. Ricordare le vittime innocenti di mafia significa improntare ogni giorno la strada di ciascuno di noi ai valori della giustizia e della legalità.  
   
   
NASCE IN PROVINCIA A PRATO LO SPORTELLO ANTIDISCRIMINAZIONE IN COLLABORAZIONE CON UNAR  
 
Prato, 18 marzo 2013 - Apre in Provincia il Centro Antidiscriminazione. Lo sportello, che è operativo, ha l´obiettivo di prevenire e tutelare cittadini e cittadine da qualsiasi tipo di discriminazione e nasce a Prato grazie al protocollo d´intesa siglato con Unar (l´ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali che ha sede presso il dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio). L´apertura è stata fissata in occasione della Settimana contro il razzismo (dal 17 al 23 marzo) e per farsi conoscere sarà in strada sabato 23 marzo con “Diverse da chi?” l´iniziativa promossa da Unar in collaborazione con la Provincia. Lo sportello è stato presentato questa mattina dall´assessore alle politiche sociali Loredana Ferrara insieme alla consigliera di Parità della Provincia Micaela Venturi, Eranda Sadushi e Alba Ferretti dell´associazione Le Mafalde e Luciana Bigagli de Il Sicomoro. Una collaborazione con le associazioni del terzo settore per costruire un tessuto connettivo tra istituzioni, società civile e cittadini in grado di contrastare tutti i fenomeni di discriminazione. Questa la finalità dello sportello che ha sede negli uffici della Provincia e ha come soggetto capofila l´associazione Le Mafalde (in collaborazione con le associazioni Sicomoro, Ceis e Opera Santa Rita). Per contattarlo è attivo il numero 0574/534579 e la mail centroantidiscriminazione@provincia.Prato.it. “E´ importante, in un momento di crisi come quello attuale, tenere alta l´attenzione sui temi che riguardano la discriminazione ed evitare che vi sia una sfaldamento ulteriore del tessuto sociale che porta a fare vittime fra i soggetti più deboli - ha sottolineato Ferrara – Il Centro si occuperà di qualunque tipo di discriminazione, sia essa per provenienza o genere, orientamento sessuale, scelta religiosa, lavorativa o altro.” “Punto di forza del Centro è la rete di collaborazione fra le diverse istituzioni e associazioni che possono accogliere istanze provenienti da settori diversi ed essere in grado di indirizzare correttamente gli utenti per una soluzione del problema” – ha ricordato Venturi. Il Centro Antidiscriminazione - Oltre a funzionare come organismo di sintesi e monitoraggio delle azioni già presenti sul territorio, lo sportello si occuperà di prevenzione e contrasto alle varie forme di discriminazione attraverso la promozione e la difesa dei diritti di cittadinanza e il coinvolgimento delle istituzioni e delle associazioni che garantiranno l’assistenza alle vittime. Il Centro avrà anche il coordinamento dello sportello legale, che sarà svolto dalle legali de Le Mafalde in collaborazione con la Consigliera di Parità della Provincia, nella tutela della posizione lavorativa delle donne nelle situazioni che sono di ostacolo alla realizzazione della piena parità uomo-donna sul lavoro, e con il Difensore Civico quale "garante dell´imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione". L´esame dei fenomeni discriminatori segnalati sarà svolto da ciascun soggetto (Le Mafalde, Consigliera di Parità e Difensore civico) nel rispettivo ambito di azione. Grazie all´intesa siglata con Unar le risorse sono messe a disposizione dal progetto “Reti territoriali contro le discriminazioni razziali” promosso da Unar e cofinanziato dal Ministero dell’Interno e dal Programma europeo per l’integrazione dei cittadini provenienti dai paesi terzi. “Diverse Da Chi?” - Per far conoscere le attività dello sportello Unar, che a scelto Prato fra tutte le città della Toscana, ha realizzato per sabato 23 marzo “Diverse da chi?” in collaborazione con la Provincia e Le Mafalde. L´iniziativa celebra anche la Ix Settimana contro il razzismo (dal 17 al 23 marzo). A partire dalle 15 sarà allestito in via Magnolfi un punto informativo Unar dove verrà distribuito materiale e fornite notizie utili a tutelarsi e prevenire le forme di discriminazione. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare attivamente prestando la propria immagine per la realizzazione di un mosaico di volti.  
   
   
FIRENZE, TUTTO SULLA NUOVA “CARTA BLU UE”: UNA GUIDA SUL NUOVO PERMESSO DI INGRESSO E SOGGIORNO PER I LAVORATORI STRANIERI AD ALTA SPECIALIZZAZIONE, SEMPRE PIÙ RICHIESTI DALLE IMPRESE DELLA PROVINCIA  
 
 Firenze, 18 marzo 2013 - Sono numerose le imprese fiorentine che richiedono lavoratori stranieri con elevate professionalità. E’ quanto emerge dalla nuova pubblicazione curata da Prefettura e Camera di Commercio di Firenze “Le imprese e l’occupazione altamente qualificata. Profili professionali. Carta blu Ue”, ultimo tassello di un percorso di studio avviato da tempo. Questa volta l’attenzione si è focalizzata sulla presenza nella nostra provincia di lavoratori extra Ue con elevate qualifiche professionali; nell’ultimo biennio, infatti, è stata registrata la tendenza ad assumere dipendenti stranieri ad alta specializzazione. Sono tante le aziende della provincia di Firenze che si avvalgono sempre di più delle opportunità offerte dalle norme per favore l’ingresso nel nostro Paese dei lavoratori altamente qualificati, al di fuori delle quote stabilite dai decreti flussi annuali. Il libro, che verrà presentato domani in Prefettura in occasione del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, da un lato traccia una fotografia aggiornata dell’imprenditoria straniera in provincia e dall’altro spiega nel dettaglio tutte le caratteristiche della nuova “Carta blu Ue”: quali lavoratori possono richiederla, come farlo, che tipo di documenti presentare, quali sono le professioni regolamentate. Interessanti i dati che emergono dall’indagine: al primo semestre 2012 il 14,5% delle imprese che operano in provincia di Firenze è straniero: ben 13.635 (su un totale di 94.068), di cui 10.532 (pari all’81,5%) sono condotte da extracomunitari. Tra marzo 2011 e giugno 2012 sono aumentate del 4,9%, mentre quelle italiane sono arretrate dello 0,8%, permettendo così al saldo tra natalità e mortalità delle imprese di rimanere positivo nella nostra provincia. Sono cresciute soprattutto quelle gestite da extracomunitari (+6%), attive in particolare nei settori dei servizi, edilizia e manifatturiero. Ancora minoritario il ruolo femminile (le imprese straniere gestite da donne sono il 24,8%), mentre quelle giovanili si attestano sul 25,5%. Per quanto riguarda i lavoratori altamente qualificati, nel 2012 sono state attivate complessivamente 145 pratiche. Considerando i paesi di origine, si nota che il 45,5% proviene dall’America settentrionale e il 39% dall’Asia, con una netta prevalenza di indiani (25,5% del totale). Solo il 4% viene dall’Africa e il 2% dall’America centrale, meridionale e dall’Australia. Per quanto riguarda il titolo di studio, la laurea è posseduta nel 74,5% dei casi e il master nell’11,7, conseguiti prevalentemente nell’area scientifica e tecnologica, seguita da quella umanistica ed economica. Analizzando la tipologia di inquadramento professionale, per la maggior parte (il 64,1%) si tratta di dirigenti, responsabili di settore e docenti, a cui si affiancano manager, analisti e ingegneri con mansioni direttive. (sl) La guida da domani sarà disponibile on line sui siti www.Prefettura.it/firenze  www.Fi.camcom.it  e www.Immigrazione.regione.toscana.it    
   
   
SETTIMANA D´AZIONE CONTRO IL RAZZISMO, OLTRE 40 INIZIATIVE IN EMILIA-ROMAGNA  
 
Bologna, 18 marzo 2013 - Presentazione di libri, esposizione di fotografie, spettacoli teatrali. Proiezione di cortometraggi, dibattiti, musica dal vivo. Sono più di 40 le iniziative in programma da Rimini a Piacenza per la Settimana d´azione contro il razzismo 2013 (dal 17 al 23 marzo). Tanti appuntamenti organizzati dalla rete regionale contro le discriminazioni, con un finanziamento di 90mila euro della Regione Emilia-romagna e dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei ministri. Quest’anno si aggiungono anche gli eventi organizzati all’interno di Geco2 (acronimo di “Giovani evoluti e consapevoli”), l’accordo sottoscritto nel 2011 tra Regione Emilia-romagna e Dipartimento della Gioventù. Sono stati promossi infatti diversi appuntamenti grazie a gruppi giovanili della Rete Togheter e alla Fondazione Mondinsieme; è stato realizzato uno spot contro le discriminazioni – in sette lingue – e un docu-film, “Il paese di papà” per promuovere il dialogo interculturale e occasioni di sensibilizzazione alla lotta contro le discriminazioni. E’ stato organizzato inoltre un primo appuntamento di respiro regionale, il convegno “Together against racism” (sabato 23 marzo), rivolto alle varie associazioni e gruppi di giovani di origine straniera dell’Emilia-romagna. Parteciperanno studenti, operatori e rappresentanti di Unar e Onu. Il Centro regionale contro le discriminazioni: le cifre - Sono in tutto 150, tra nodi, sportelli e antenne. E’ il Centro regionale contro le discriminazioni, il cui processo di costruzione è stato avviato nel 2008. Il Centro consiste in una rete diffusa su tutto il territorio (sportelli già attivi di Comuni e sindacati, sedi di associazioni del terzo settore) che hanno deciso di includere le attività di prevenzione e contrasto delle discriminazioni nel lavoro già svolto. Parallelamente alla costruzione e formalizzazione delle rete, sono stati organizzati corsi di aggiornamento di base per le figure incaricate da ciascun soggetto come referenti operativi dell’antidiscriminazione. Duecentosei le segnalazioni di discriminazioni raccolte complessivamente nei cinque anni d’attività del Centro: 9 nel 2008, 24 nel 2009, 29 nel 2010, 69 nel 2011, 75 nel 2012. “I dati ci dicono che c’è un contenimento, una stabilità delle domande di intervento” ha sottolineato l’assessore alle Politiche sociali della Regione Teresa Marzocchi presentando stamani le iniziative in programma insieme a Adil El Marouaki (Centro interculturale Mondinsieme del Comune di Reggio Emilia), Aziz Sadid (Rete Together) e altri giovani. “E’ fondamentale fare prevenzione, rafforzare i nostri sforzi in questa direzione – ha aggiunto l’assessore – . Viviamo una fase estremamente difficile e delicata a causa della crisi, della disoccupazione: tutto questo può favorire l’aumento di atteggiamenti ostili e discriminatori. Occorre quindi lavorare per mantenere alta l’attenzione su questi temi, per scongiurare episodi di esclusione e sofferenza”. Per quanto riguarda le segnalazioni dello scorso anno, nel 73,3% dei casi (55) si è trattato di discriminazione etnico/razziale diretta. A discriminare è stato un soggetto istituzionale in 40 casi (53,3%), non istituzionale nei restanti 35. Per quanto riguarda i soggetti istituzionali, in 22 casi (55,5%) si tratta di enti e amministrazioni pubbliche: va sottolineato che le discriminazioni “istituzionali” segnalate al Centro sono spesso contenute in bandi per l’accesso al pubblico impiego che escludono i cittadini extracomunitari. Ciò nasce dalla discrepanza attuale tra la normativa italiana – che prevede la cittadinanza italiana o Ue – e il diritto internazionale e quello europeo, che considerano discriminante quest’esclusione. Le sentenze dei tribunali tendono sempre più ad allinearsi con la normativa internazionale ed europea. In 6 casi segnalati (15%), il soggetto che ha discriminato sono forze dell’ordine, in 5 (12,5%) istituzioni scolastiche. Per quanto riguarda invece discriminazioni non istituzionali, il 22,9% (8 casi) è stato fatto da cittadini; il 17,1% (6 casi) da datori di lavoro, il 14,3% (5 casi) da proprietari di casa. L’ambito che ha registrato il maggior numero di discriminazioni è quello lavorativo (20 casi, il 26,7%). Seguono l’erogazione di servizi da parte di enti pubblici (18 casi, il 24%), la casa (12 segnalazioni, 16%), la vita pubblica (7 casi, il 9,3%), scuola e istruzione ( 6 segnalazioni, 8%) A segnalare di più (28 casi, il 37%) sono stati i diretti interessati, e dunque le vittime; la maggior parte di loro (16, il 28,6%) arriva dal nord Africa. Per quanto riguarda la fascia d’età delle vittime, la maggior parte (il 44%) ha superato i 60 anni. “Rom e Sinti: discriminazioni, diritti e inclusione”. Un seminario a Bologna il 21 marzo - Sono tra i gruppi da sempre più oggetto di discriminazione. A loro – Rom e Sinti – la Regione dedica un seminario, in programma giovedì 21 marzo (dalle 9 alle 13), nella Sala polivalente (viale Aldo Moro 50). L´iniziativa è organizzata dall´assessorato Politiche sociali e dal Difensore civico regionale in occasione della Giornata mondiale contro il razzismo. L´obiettivo è fare il punto della situazione sulle politiche per l´integrazione in Emilia-romagna e avviare un percorso di allineamento agli indirizzi europei e nazionali per l´integrazione di Rom e Sinti (Comunicazione 173 del 4/4/2011 “Quadro Ue per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020” e Strategia nazionale d’inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti). “Together against racism”. Convegno finale a Bologna sabato 23 marzo - Promosso da Regione, Rete Together, Fondazione Mondoinsieme, Centro regionale contro le discriminazioni, Unar. L’appuntamento è al Cinema Lumiere, dalle 9 alle 13. In programma, presentazioni di video, spot contro le discriminazioni, performance e racconti rispetto alle esperienze promosse dai gruppi giovanili nei territori e nelle scuole per promuovere una cultura della diversità e contro il razzismo. L’obiettivo è dare voce alle nuove generazioni, rendendole protagoniste del dibattito. Intervengono gli assessori regionali Teresa Marzocchi (Politiche sociali) e Donatella Bortolazzi (Giovani).  
   
   
I GIOVANI PROTAGONISTI DELLA SETTIMANA CONTRO IL RAZZISMO DAL 17 AL 23 MARZO UN CALENDARIO DI APPUNTAMENTI COORDINATO DALLA PROVINCIA DI PARMA  
 
Parma, 18 marzo 2013 – La Provincia, la Tep, le scuole, la Consulta degli studenti, le associazioni del territorio. Tutti insieme per dire “no” alle discriminazioni. È la squadra della “Settimana contro il razzismo”, in programma anche a Parma e nel Parmense dal 17 al 23 marzo prossimi con un calendario di appuntamenti coordinato dalla Provincia e realizzato con il contributo e la collaborazione della Regione Emilia Romagna nell’ambito del Centro regionale sulle discriminazioni. Tante le iniziative previste: da un grande incontro-confronto cui parteciperanno gli studenti delle scuole superiori a una campagna di sensibilizzazione sugli autobus Tep, dalle assemblee d’istituto sul tema a un confronto generazionale tra studenti e anziani. La campagna di sensibilizzazione sui bus è promossa da Provincia, Tep e Rsu Tep, ed è un invito non solo a stigmatizzare ma anche a segnalare comportamenti scorretti e discriminatori riscontrati dai passeggeri a bordo degli autobus. Sui bus saranno presenti locandine ad hoc, con messaggi specifici e l’indicazione di un numero verde cui fare le segnalazioni.I protagonisti della Settimana contro il razzismo saranno soprattutto i giovani, naturalmente non a caso: perché uno degli obiettivi dell’iniziativa è proprio quello di educare le nuove generazioni al rispetto dell’altro, al rifiuto di ogni forma di violenza o discriminazione, al valore civico dell’inclusione sociale quale fondamentale e sicuro investimento per il futuro: un messaggio, questo, che non può che passare attraverso la scuola, che, tra le istituzioni, è quella in cui i ragazzi di oggi, adulti di domani, crescono, maturano e definiscono, attraverso il percorso educativo, il loro profilo di cittadini.“Quello che vogliamo lanciare è un messaggio che guarda alla tolleranza, alla vigilanza, alla responsabilità civile, all’attenzione alle relazioni con gli altri. Il momento è molto difficile, e addirittura potrebbe spingerci all’isolamento e a perdere il senso di valori che sono stati fondamento di comunità forti, aggregate e coese come le nostre: invece questi valori non bisogna abbandonarli”, ha detto nella presentazione di oggi in piazza della Pace l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani. “Per gli studenti sarà una settimana di lavoro, di riflessioni, di opportunità. Abbiamo inteso questa settimana non solo dedicata al razzismo in senso stretto ma alle discriminazioni, in modo che in concetto sia visto nella sua totalità. Discriminazioni verso la disabilità, le differenze sessuali, le differenze religiose: su tutto questo è bene aprirsi e discuterne tutti insieme”, ha commentato il presidente della consulta degli studenti Amedeo Parmigiani.pieno l’appoggio dell’Ufficio scolastico territoriale, che con Adriano Monica ha sottolineato come la scuola sia “il primo luogo della formazione e del confronto”. Tra gli intervenuti anche Andreina Novari, insegnante dell’Istituto tecnico Bodoni di Parma, che con gli alunni ha realizzato il video “il coraggio delle scelte” sul tema della nostra emigrazione, e Adriano Cappellini, che da preside dell’Ipsia – lo scorso anno – ha seguito la realizzazione del video “Partenze”, che sarà proiettato nel corso della settimana. Il programmaLa scuola è al centro dell’iniziativa di apertura della Settimana nel nostro territorio, lunedì 18 marzo dalle 9 alle 12,30 all’Auditorium del Carmine, organizzata dalla Provincia in collaborazione con la Consulta degli Studenti delle scuole superiori: una mattina d’incontro, dialogo e riflessione, in cui i ragazzi si confronteranno sul tema del razzismo e delle discriminazioni attraverso i contributi musicali e narrativi di alcuni istituti scolastici superiori e l’intervento di esperti e testimoni privilegiati. Il giorno dopo, martedì 19 marzo, dalle 8.30 alle 12.30 al Liceo scientifico Ulivi assemblea d’istituto dedicata al tema del razzismo. Accanto ai giovani anche i “capelli d’argento”, in un proficuo scambio generazionale sui temi delle migrazioni: questo lo spirito dell’iniziativa in calendario il 20 marzo alle 15 al centro anziani “Il Tulipano” di via Marchesi, promossa dalla Provincia in collaborazione con i centri anziani dell’Ancescao. Nell’occasione verrà proiettato il cortometraggio “Il coraggio delle scelte”, realizzato dagli studenti dell’Ite Bodoni, sul tema della nostra emigrazione. All’incontro parteciperanno insegnanti e studenti dell’Ite Bodoni e dell’Associazione “Voglia di leggere”.Il 21 e il 22 marzo di nuovo gli studenti protagonisti assoluti. Il 21 alle 10 all’aula Magna dell’Ipsia la proiezione per gli alunni delle superiori del video “Partenze”, realizzato da Marta Mambriani con i ragazzi dell’Ipsia e con il contributo di Provincia di Parma e Fondazione Cariparma. Il 22 dalle 8,30 alle 12,30 al Liceo classico Romagnosi di Parma l’assemblea d’istituto sarà interamente dedicata al tema del razzismo. Venerdì 22 dalle 9 alle 11 il video “Partenza” sarà presentato al Cinema Cristallo di Fidenza, in un’iniziativa indirizzata alle scuole superiori di primo e secondo grado del distretto di Fidenza e organizzata da Enac Emilia Romagna con l’Associazione Fidenz@ Cultura e con il patrocinio del Comune di Fidenza. La proiezione del video sarà seguita da letture e interventi su “Le discriminazioni e nuovi razzismi”.La Settimana contro il razzismo si chiuderà sabato 23 marzo con un appuntamento tutto al femminile, inserito anche nel cartellone di “Le donne di marzo 2013”: al Centro interculturale di via Bandini, dalle 16 alle 19, un intero pomeriggio dedicato alle donne migranti. Alle 16 l’inaugurazione della nuova sede di Hina, spazio per donne migranti di prima e seconda generazione (organizzata dall’Associazione Milleunmondo in collaborazione con Comunità Senegalese, Donne di qua e di là, Mwassi e realizzata con il contributo della Provincia). Alle 16,30 la presentazione di “Aspettare un bambino lontana dal proprio paese”, ricerca su donne straniere in gravidanza realizzata da Teresa Serra, Centro studi Ausl di Parma in collaborazione con l’Università. Alle 17,30 lo spettacolo teatrale “Nascere sul mappamondo. Mamme diverse o uguali?”, proposto dall’Associazione Milleunmondo in collaborazione con le associazioni Futura e Il Pozzo di Sicar. Alle 18,30 buffet etnico a cura delle associazioni del progetto Hina. Tutti gli eventi sono a ingresso libero. Ai partecipanti alle varie iniziative sarà donata una “spilla contro il razzismo”. Info: Provincia di Parma, Servizio coordinamento Politiche sociali, tel. 0521-931314, mail e.Floris@provincia.parma.it  web www.Sociale.parma.it  La settimana contro il razzismoNel 1966 l’Onu ha dichiarato il 21 marzo “Giornata mondiale contro il razzismo” in ricordo del massacro di Sharpeville, la cittadina sudafricana nella quale il 21 marzo 1960 la polizia uccise 69 persone che manifestavano pacificamente contro la politica dell’apartheid portata avanti dal National Party. Ogni anno, intorno al 21 marzo, l’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità) promuove in tutta Italia la settimana contro il razzismo, che quest’anno si svolge appunto dal 17 al 23 marzo.  
   
   
SETTIMANA D´AZIONE CONTRO IL RAZZISMO 2013: OLTRE 40 INIZIATIVE IN EMILIA-ROMAGNA DAL 17 AL 23 MARZO. I DATI DEL CENTRO REGIONALE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI: 75 CASI SEGNALATI NEL 2012. UN SEMINARIO SU ROM E SINTI E IL CONVEGNO REGIONALE "TOGETHER AGAINST RACISM" PROMOSSO DAI GIOVANI DI ORIGINE STRANIERA  
 
 Bologna, 18 marzo 2013 - Presentazione di libri, esposizione di fotografie, spettacoli teatrali. Proiezione di cortometraggi, dibattiti, musica dal vivo. Sono più di 40 le iniziative in programma da Rimini a Piacenza per la Settimana d´azione contro il razzismo 2013 (dal 17 al 23 marzo). Tanti appuntamenti organizzati dalla rete regionale contro le discriminazioni, con un finanziamento di 90mila euro della Regione Emilia-romagna e dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei ministri. Quest’anno si aggiungono anche gli eventi organizzati all’interno di Geco2 (acronimo di “Giovani evoluti e consapevoli”), l’accordo sottoscritto nel 2011 tra Regione Emilia-romagna e Dipartimento della Gioventù. Sono stati promossi infatti diversi appuntamenti grazie a gruppi giovanili della Rete Togheter e alla Fondazione Mondinsieme; è stato realizzato uno spot contro le discriminazioni – in sette lingue – e un docu-film, “Il paese di papà” per promuovere il dialogo interculturale e occasioni di sensibilizzazione alla lotta contro le discriminazioni. E’ stato organizzato inoltre un primo appuntamento di respiro regionale, il convegno “Together against racism” (sabato 23 marzo), rivolto alle varie associazioni e gruppi di giovani di origine straniera dell’Emilia-romagna. Parteciperanno studenti, operatori e rappresentanti di Unar e Onu. Il Centro regionale contro le discriminazioni: le cifre Sono in tutto 150, tra nodi, sportelli e antenne. E’ il Centro regionale contro le discriminazioni, il cui processo di costruzione è stato avviato nel 2008. Il Centro consiste in una rete diffusa su tutto il territorio (sportelli già attivi di Comuni e sindacati, sedi di associazioni del terzo settore) che hanno deciso di includere le attività di prevenzione e contrasto delle discriminazioni nel lavoro già svolto. Parallelamente alla costruzione e formalizzazione delle rete, sono stati organizzati corsi di aggiornamento di base per le figure incaricate da ciascun soggetto come referenti operativi dell’antidiscriminazione. Duecentosei le segnalazioni di discriminazioni raccolte complessivamente nei cinque anni d’attività del Centro: 9 nel 2008, 24 nel 2009, 29 nel 2010, 69 nel 2011, 75 nel 2012. “I dati ci dicono che c’è un contenimento, una stabilità delle domande di intervento” ha sottolineato l’assessore alle Politiche sociali della Regione Teresa Marzocchi presentando stamani le iniziative in programma insieme a Adil El Marouaki (Centro interculturale Mondinsieme del Comune di Reggio Emilia), Aziz Sadid (Rete Together) e altri giovani. “E’ fondamentale fare prevenzione, rafforzare i nostri sforzi in questa direzione – ha aggiunto l’assessore – . Viviamo una fase estremamente difficile e delicata a causa della crisi, della disoccupazione: tutto questo può favorire l’aumento di atteggiamenti ostili e discriminatori. Occorre quindi lavorare per mantenere alta l’attenzione su questi temi, per scongiurare episodi di esclusione e sofferenza”. Per quanto riguarda le segnalazioni dello scorso anno, nel 73,3% dei casi (55) si è trattato di discriminazione etnico/razziale diretta. A discriminare è stato un soggetto istituzionale in 40 casi (53,3%), non istituzionale nei restanti 35. Per quanto riguarda i soggetti istituzionali, in 22 casi (55,5%) si tratta di enti e amministrazioni pubbliche: va sottolineato che le discriminazioni “istituzionali” segnalate al Centro sono spesso contenute in bandi per l’accesso al pubblico impiego che escludono i cittadini extracomunitari. Ciò nasce dalla discrepanza attuale tra la normativa italiana – che prevede la cittadinanza italiana o Ue – e il diritto internazionale e quello europeo, che considerano discriminante quest’esclusione. Le sentenze dei tribunali tendono sempre più ad allinearsi con la normativa internazionale ed europea. In 6 casi segnalati (15%), il soggetto che ha discriminato sono forze dell’ordine, in 5 (12,5%) istituzioni scolastiche. Per quanto riguarda invece discriminazioni non istituzionali, il 22,9% (8 casi) è stato fatto da cittadini; il 17,1% (6 casi) da datori di lavoro, il 14,3% (5 casi) da proprietari di casa. L’ambito che ha registrato il maggior numero di discriminazioni è quello lavorativo (20 casi, il 26,7%). Seguono l’erogazione di servizi da parte di enti pubblici (18 casi, il 24%), la casa (12 segnalazioni, 16%), la vita pubblica (7 casi, il 9,3%), scuola e istruzione ( 6 segnalazioni, 8%) A segnalare di più (28 casi, il 37%) sono stati i diretti interessati, e dunque le vittime; la maggior parte di loro (16, il 28,6%) arriva dal nord Africa. Per quanto riguarda la fascia d’età delle vittime, la maggior parte (il 44%) ha superato i 60 anni. “Rom e Sinti: discriminazioni, diritti e inclusione”. Un seminario a Bologna il 21 marzo Sono tra i gruppi da sempre più oggetto di discriminazione. A loro – Rom e Sinti – la Regione dedica un seminario, in programma giovedì 21 marzo (dalle 9 alle 13), nella Sala polivalente (viale Aldo Moro 50). L´iniziativa è organizzata dall´assessorato Politiche sociali e dal Difensore civico regionale in occasione della Giornata mondiale contro il razzismo. L´obiettivo è fare il punto della situazione sulle politiche per l´integrazione in Emilia-romagna e avviare un percorso di allineamento agli indirizzi europei e nazionali per l´integrazione di Rom e Sinti (Comunicazione 173 del 4/4/2011 “Quadro Ue per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020” e Strategia nazionale d’inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti). “Together against racism”. Convegno finale a Bologna sabato 23 marzo Promosso da Regione, Rete Together, Fondazione Mondoinsieme, Centro regionale contro le discriminazioni, Unar. L’appuntamento è al Cinema Lumiere, dalle 9 alle 13. In programma, presentazioni di video, spot contro le discriminazioni, performance e racconti rispetto alle esperienze promosse dai gruppi giovanili nei territori e nelle scuole per promuovere una cultura della diversità e contro il razzismo. L’obiettivo è dare voce alle nuove generazioni, rendendole protagoniste del dibattito. Intervengono gli assessori regionali Teresa Marzocchi (Politiche sociali) e Donatella Bortolazzi (Giovani).  
   
   
PMI: CON FONDO DI GARANZIA 300 MLN DI CREDITO A IMPRESE "ROSA" ACCORDO PASSERA-FORNERO: "SPINGERE CULTURA D´IMPRESA AL FEMMINILE"  
 
Roma, 18 marzo 2013 - Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero e il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera hanno sottoscritto il 14 marzoun accordo per la costituzione di una sezione speciale del Fondo Centrale di Garanzia dello Stato dedicata all’imprenditoria femminile. Tale sezione - finanziata con 20 milioni di euro messi a disposizione in quota paritaria dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari OpportunitaÌ e da risorse del Fondo stesso - permetterà alle piccole e medie imprese in rosa di accedere con maggiore facilità e a condizioni di favore a 300 milioni di euro di credito garantito. Queste le principali caratteristiche della sezione speciale del Fondo: utilizzo delle risorse per interventi di garanzia diretta, cogaranzia e controgaranzia del Fondo, a copertura di operazioni finanziarie finalizzate all’attivitaÌ di impresa; ripartizione del rischio al 50% tra le risorse a valere sul Fondo e quelle della sezione speciale; condizioni piuÌ favorevoli per la concessione della garanzia; riserva di una percentuale della dotazione ad interventi in favore di imprese start up (inizialmente la metà, in seguito la percentuale sarà modificata sulla base di valutazioni del Dipartimento per le Pari Opportunità); Il Comitato di Gestione del Fondo saraÌ da subito impegnato per rendere operativa la sezione e per monitorarne i risultati. L’imprenditoria femminile rappresenta una delle componenti piuÌ dinamiche del sistema produttivo: nel 2012 le “imprese in rosa” sono aumentate di 7.298 unitaÌ con un incremento della base imprenditoriale dello 0,5% rispetto all’anno precedente (incremento superiore rispetto al totale delle imprese italiane che sono cresciute, nel 2012, dello 0,3%). Per sostenere questa fondamentale risorsa del sistema produttivo, i ministri Fornero e Passera, la scorsa settimana, hanno firmato con Unioncamere un accordo per rilanciare la mission dei 105 comitati per l´imprenditoria femminile presenti in tutte le Camere di Commercio. L´intesa raggiunta oggi, integra l´offerta di servizi dedicati alle imprese femminili con una importante componente finanziaria. "L´impegno e l´energia delle donne imprenditrici costituiscono un valore importante per il rilancio della crescita e dell´occupazione" hanno dichiarato i ministri Fornero e Passera. "Con l´istituzione di una sezione speciale del Fondo di Garanzia - hanno continuato - aiutiamo le imprese rosa a ottenere credito garantito per 300 milioni di euro, a condizioni più vantaggiose. Dobbiamo fare tutto quanto è possibile per non perdere il contributo che le donne possono dare al mondo del lavoro e dell´impresa" hanno concluso i due ministri.  
   
   
"DONNA NELL’ECONOMIA", SUCCESSO PER L´EDIZIONE 2013  
 
Bolzano, 18 marzo 2013 - Si è svolta il 14 marzo presso la Camera di Commercio di Bolzano la terza edizione dell’Incontro Donna nell’economia. La manifestazione rientra in un’ampia iniziativa a sostegno delle imprenditrici e delle dirigenti. “La Camera di Commercio si è posta l’obiettivo di incentivare l’imprenditoria femminile e di rafforzare la posizione delle donne all’interno delle imprese. L’incontro Donna nell’economia è un’occasione importante per le donne per raccogliere impulsi da esperte e fare rete”, sottolinea il Presidente della Camera di Commercio, Michl Ebner. Il 34 percento dei titolari e soci di imprese altoatesine (esclusa l’agricoltura) sono donne. Esse operano soprattutto nel settore alberghiero, nei servizi e nel commercio. L’alto Adige si posiziona così leggermente al di sopra della media nazionale, pari al 30 percento. Tale valore deve essere ulteriormente aumentato, se si considera che secondo studi recenti le imprese con una maggiore componente femminile hanno più successo. L’incontro Donna nell’economia fa parte di un’iniziativa lanciata nel 2011 dalla Camera di Commercio per promuovere l’imprenditoria femminile e rafforzare il ruolo delle dirigenti. Numerose imprenditrici, libere professioniste e donne in posizioni dirigenziali si sono riunite ieri nella Sala convegni della Camera di commercio. Dopo una relazione introduttiva dell’esperta Susanna Fink sul tema del networking le partecipanti hanno potuto applicare immediatamente con esercizi pratici i suggerimenti ricevuti. Tale metodologia ha riscosso un grande successo: le donne hanno testato concretamente i vari consigli, quali l’autopresentazione efficace, la gestione professionale dei biglietti da visita e la capacità di sostenere conversazioni in ambito lavorativo. La relatrice ha inoltre illustrato gli approcci di selfmarketing analizzando anche quali fattori influenzino l’immagine e il carisma di una persona e come riconoscere e sfruttare i propri punti di forza. È seguito uno scambio di esperienze. L’incontro Donna nell’economia è stato organizzato dal Wifi, il servizio di formazione della Camera di Commercio di Bolzano, che offre formazioni specifiche per donne. Tra le altre iniziative è molto richiesto anche il coaching individuale di imprenditrici e dirigenti, organizzato su misura dal Wifi e sostenuto anche dalla Camera di commercio. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla Camera di Commercio di Bolzano, Tel. 0471945668, e-mail: christine.Platzer@camcom.bz.it    
   
   
FVG, PARI OPPORTUNITÀ: REGOLAMENTO PER CONCILIARE LAVORO E FAMIGLIA  
 
Codroipo, 18 marzo 2013 - La Giunta regionale, accogliendo la proposta dell´assessore al Lavoro, formazione, pari opportunità, ha approvato in via preliminare il "Regolamento recante misure, criteri e modalità per la promozione di interventi diretti a consentire alle professioniste e ai professionisti di conciliare le esigenze della professione con quelle della maternità e della paternità" previsto dalla Lr 13/2004 (Interventi in materia di professioni). Il testo sarà ora trasmesso al Consiglio regionale per l´espressione del parere da parte della competente Commissione consiliare. Gli interventi previsti costituiscono uno strumento di sostegno temporaneo, a carattere contributivo, che l´Amministrazione regionale promuove a favore delle professioniste e dei professionisti in presenza di comprovate e specifiche esigenze di conciliazione dei tempi di vita, famiglia e lavoro. Il Regolamento definisce il "nucleo familiare" sulla base del Decreto legislativo 109/1998; la "famiglia monogenitoriale", ovvero quella composta da un unico genitore in quanto vedovo, nubile o celibe, separato legalmente, divorziato; i "minori con handicap grave", coloro che si trovano in situazione di gravità accertata (Legge-quadro per l´assistenza, l´integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate), esclusi i minori ricoverati a tempo pieno presso istituti specializzati, salvo che sia richiesta dai sanitari la presenza del genitore. Possono beneficiare degli interventi i prestatori di attività professionali iscritti a ordini e collegi e i prestatori di attività professionali non ordinistiche che siano aderenti a un´associazione inserita nel registro delle associazioni. Per beneficiare degli interventi previsti dal presente regolamento i soggetti beneficiari devono essere residenti in Friuli Venezia Giulia; esercitare l´attività professionale in forma individuale, associata o societaria; svolgere l´attività professionale con studio o altra struttura stabile nel Friuli Venezia Giulia; svolgere l´attività professionale, sia essa ordinistica o non ordinistica, in via esclusiva e non essere lavoratori dipendenti, neppure a tempo determinato o a tempo parziale, collaboratori di impresa familiare, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, titolari di impresa, amministratori di società di persone, escluse quelle tra professionisti, e di società di capitali; non aver superato i 45 anni di età. L´ammissione agli interventi previsti è consentita qualora la situazione economica del nucleo familiare del richiedente il contributo non sia superiore al valore Isee di 35 mila euro. Il Regolamento precisa poi gli interventi finanziabili (sostituzione e collaborazione del professionista), la misura del contributo e le procedure da seguire per la richiesta del contributo.  
   
   
UNIVERSITÀ: CULTURA DI GENERE E PARI OPPORTUNITÀ, CORSO DI FORMAZIONE GRATUITO ALL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE APERTE LE ISCRIZIONI FINO AL 15 APRILE, 80 POSTI DISPONIBILI  
 
Firenze, 18 marzo 2013 - Diffondere la cultura di genere nelle istituzioni culturali, sociali e politiche, qualificare e aumentare la presenza e la partecipazione delle donne nella vita attiva. E’ l’obiettivo del corso di formazione gratuito organizzato dall’Università di Firenze con il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito di un rinnovato impegno nella promozione della cultura di genere. Potranno partecipare, gratuitamente, 80 donne e uomini in possesso del diploma di scuola media superiore. Il corso, della durata complessiva di 90 ore, si svolgerà nei mesi di giugno, settembre, ottobre, novembre e dicembre 2013. Gli incontri si terranno il venerdì pomeriggio e il sabato mattina. Nel corso degli incontri sarà approfondito il rapporto tra l’universo femminile e alcuni singoli temi quali la disabilità, la psicologia e l’identità, la fecondazione assistita, la religione nella società multiculturale. E’previsto inoltre un laboratorio di arteterapia. Ai frequentanti che supereranno le prove di verifica verrà rilasciato l´attestato del corso di formazione e potranno essere riconosciuti 6 crediti formativi universitari. Le domande di iscrizione possono essere presentate entro e non oltre il 15 aprile 2013. Ulteriori informazioni alla pagina http://www.Unifi.it/cmpro-v-p-8680.html    
   
   
LEADERSHIP FEMMINILE DICIAMO SÌ AL CAMBIAMENTO  
 
 Firenze, 18 marzo 2013 - Mercoledì 20 marzo 2013 si inaugura in Palazzo Medici Riccardi un Corso di formazione per promuovere e valorizzare le competenze di leadership femminile nelle organizzazioni, nella politica e nel mondo del lavoro. “Leadership Femminile” diciamo sì al cambiamento. Corso di formazione per promuovere e valorizzare le competenze di leadership femminile nelle organizzazioni, nella politica e nel mondo del lavoro (20 marzo-17 giugno 2013). Progetto realizzato con il ­nanziamento della Regione Toscana (Lr. 16/2009 Cittadinanza di genere). Inaugurazione Mercoledì 20 marzo 2013, ore 15.30 Palazzo Medici Riccardi - Sala Luca Giordano Via Cavour, 1 – Firenze. Saluti: Loretta Lazzeri Presidente della Commissione Po della Provincia di Firenze; Introduce Sonia Spacchini Assessora alle Pari Opportunità della Provincia di Firenze; Intervergono Ilaria Capua Direttrice del Dipartimento di Scienze Biomediche Comparate, Istituto Zoopro­lattico Sperimentale delle Venezie; Derna Del Stabile Travan Imprenditrice, Ceo - Interna Group; Barbara Imbergamo Sociolab Srl; Anna Loretoni Scuola Superiore Sant´anna, Pisa; Patrizia Rigoni Ideatrice e realizzatrice de La carica delle 101; Coordina Anna Scattigno Società Italiana delle Storiche.  
   
   
MEDIAZIONE FAMILIARE: LA PROVINCIA DI TORINO REALIZZA UN VIDEO SUI GRUPPI DI PAROLA  
 
Torino, 18 marzo 2013 - Il 15 marzo 2013, nell’Auditorium del palazzo della Provincia di Torino di corso Inghilterra, a partire dalle 9.30, la Simef (Società italiana di mediazione familiare) ha organizzato una giornata di studio -prima occasione di dialogo tra le diverse realtà regionali- dedicata al confronto sulle esperienze di lavoro dei Coordinamenti dei mediatori familiari attivati sul territorio nazionale. Nel corso dell´incontro si sono analizzate storia, metodologie, obiettivi e risultati dei diversi Coordinamenti di mediatori familiari con lo scopo di valorizzare il lavoro svolto e di favorire l’organizzazione di nuovi Tavoli di lavoro regionali. Per realizzare questi obiettivi, durante la mattinata sono state illustrate le principali realtà nazionali e nel pomeriggio i lavori sono proseguiti all’interno di un workshop, a numero chiuso, finalizzato a individuare se e come sia possibile attivare esperienze simili e quali possano essere le linee di ulteriore sviluppo e innovazione. Nel corso dell’intervento del Coordinamento interprovinciale torinese dei mediatori familiari è stato presentato in prima visione il video "Si può dire!" I gruppi di parola per figli di genitori separati” realizzato dal Servizio Comunicazione e dal Servizio delle Politiche Sociali e di Parità della Provincia di Torino. Il video, ideato dal Tavolo di coordinamento interprovinciale dei mediatori familiari, vuole essere uno strumento a disposizione degli operatori per informare e sensibilizzare sui gruppi di parola e su altri percorsi utili a genitori e figli nel momento della separazione. “La Provincia di Torino ha affiancato e sostenuto il lavoro del Coordinamento interprovinciale dei mediatori familiari” ricorda l’assessore alle politiche sociali della Provincia di Torino Mariagiuseppina Puglisi “Abbiamo ospitato numerose iniziative, legate in particolare ai Gruppi di parola e al loro raccordo sia con i mediatori familiari, sia con l’attività forense, cioè con il Tribunale dei minori e con quello ordinario. Il video Si può dire! racconta appunto questa esperienza” Per saperne di più: http://www.Provincia.torino.gov.it/speciali/2013/mediazione_familiare/