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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 11 Aprile 2013 |
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UE: IL PRESIDENTE BARROSO INCONTRA EMOMALI RAHMON, PRESIDENTE DEL TAGIKISTAN |
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Bruxelles, 11 aprile 2013 – Di seguito la dichiarazione di ieri del
Presidente Barroso dopo il suo incontro con Emomali Rahmon, Presidente del Tagikistan: “
Buon pomeriggio, signore e signori,
E ´un piacere dare il benvenuto al Presidente Rahmon del Tagikistan
presso la Commissione europea oggi.
Abbiamo avuto un ottimo ed interessante incontro che copre gli aspetti
principali della nostra proficua collaborazione, come previsto nel nostro
partenariato e di cooperazione, in vigore dal 2010.
Oggi, abbiamo parlato della situazione interna in Tagikistan, comprese
le riforme in atto nel paese e anche del molto importante rapporto bilaterale
tra il Tagikistan e l´Unione europea.
Tagikistan è al lavoro per consolidare la stabilità e la
riconciliazione dopo quello che erano momenti molto difficili 20 anni fa.
Questo processo può solo beneficiare di riforme politiche ed economiche che
migliorano la democrazia multipartitica e garantire i diritti umani e delle
libertà individuali.
Abbiamo discusso la situazione economica del Paese. A questo proposito,
mi sono congratulato con il Presidente per la recente adesione
all´Organizzazione mondiale del commercio, un importante traguardo fortemente
sostenuto dall´Unione europea. Credo fermamente che servirà come un motore
importante per il paese e lo sviluppo economico della regione e la riforma.
Abbiamo anche parlato della necessità di continuare le riforme
economiche, al fine di migliorare l´attività e gli investimenti del clima, che
può incrementare il commercio bilaterale e gli investimenti con l´Unione
europea. Vi è molto importante progresso in questo settore. Il nostro commercio
bilaterale è cresciuto del 43% lo scorso anno, ma credo che ci sia un enorme
potenziale per ulteriori scambi e l´attività economica tra il Tagikistan e
l´Unione europea.
L´unione europea è già un partner importante del Tagikistan e vuole
rafforzare questo rapporto negli anni a venire. Tagikistan è uno dei maggiori
destinatari di assistenza dell´Unione europea in Asia centrale. Noi crediamo
che sia importante continuare con questo tipo di programmi. Questi programmi di
assistenza si concentrano sulla protezione sociale per i gruppi vulnerabili. Ci
sono, per esempio, a sostegno della strategia sanitaria nazionale, stiamo
sostenendo la promozione dell´agricoltura relativi al settore privato. E ora
stiamo preparando le priorità di cooperazione per il periodo 2014-2020.
La cooperazione regionale è centrale anche per la stabilità e lo
sviluppo economico di tutti i paesi dell´Asia centrale. Solo attraverso un
approccio cooperativo tra Stati vicini sarà possibile affrontare i problemi che
sono comuni nella regione, come la gestione di acqua ed energia. Siamo anche
pronti a sostenere il lavoro dei paesi della regione e di altre istituzioni
internazionali come la Banca Mondiale e le Nazioni Unite a questo riguardo.
Siamo ben consapevoli delle sfide della posizione geo-politica del
Tagikistan, in particolare con l´Afghanistan. In realtà entrambi i paesi
condividono più di 1300 km di confini. L´ue continuerà a fornire supporto sia
diplomatico e pratico per la stabilità regionale, tra cui la gestione delle
frontiere e la lotta contro il traffico di droga.
Ho rassicurato il presidente Rhamon che anche dopo il prelievo di
Isaf-forze, l´Unione europea rimane impegnata in Afghanistan e nella regione
per il lungo termine.
Signor Presidente,
Molti progressi sono stati compiuti nell´attuazione della strategia
dell´Unione europea per l´Asia centrale, e il Tagikistan è il nostro partner
principale. Dalla tua ultima visita a Bruxelles, vi è stato effettivamente
progredire nelle nostre relazioni, con l´accordo di partenariato e cooperazione
e con l´apertura della nostra delegazione nella capitale del Tagikistan.
Ed è incoraggiante vedere i vostri sforzi verso un futuro più luminoso
per il Tagikistan. Potete contare su l´Unione europea lungo il vostro cammino.
Signore e signori, vi ringrazio per la vostra attenzione.
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LA COMMISSIONE EUROPEA CONCLUDE GLI ESAMI APPROFONDITI DEGLI SQUILIBRI MACROECONOMICI DI 13 STATI MEMBRI |
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Bruxelles, 14 aprile 2013 - La
Commissione ha pubblicato ieri i risultati degli esami approfonditi effettuati
per i 13 Stati membri che, secondo la relazione sul meccanismo di allerta
del novembre scorso, presentavano segni di squilibri macroeconomici.
“Grazie alla trasformazione della
nostra governance economica possiamo affrontare gli squilibri macroeconomici in
via preventiva e creare le basi per una crescita sostenibile” ha dichiarato
Olli Rehn, Vicepresidente e Commissario per gli Affari economici e monetari e
l´euro. “La decisa azione intrapresa a livello di politiche sia da parte degli
Stati membri che dell´Ue sta favorendo un riequilibro dell´economia europea.
Restano tuttavia importanti sfide da affrontare: occorrerà ancora tempo per
completare la correzione degli squilibri che hanno potuto crescere senza
controllo nel decennio precedente alla crisi e che continuano a pesare sulle
nostre economie”.
Gli esami approfonditi hanno constatato il procedere dell’aggiustamento
macroeconomico in Europa, anche se carattere e velocità di tale aggiustamento
variano ancora tra uno Stato membro e l´altro. Gli esami rilevano cali dei
disavanzi delle partite correnti, una convergenza dei costi unitari del lavoro,
correzioni dei prezzi eccessivi delle abitazioni e riduzioni dell´indebitamento
del settore privato. Tuttavia, viste la diversità delle sfide e degli squilibri
nei vari paesi, le differenze in termini di crescita persisteranno
probabilmente anche nei prossimi anni.
La debolezza dell’attività economica e le prospettive economiche fragili in
alcuni casi possono aver acuito sia i rischi che gli effetti di ricaduta
transfrontalieri correlati agli squilibri macroeconomici. Inoltre, nella
maggior parte dei casi l’aggiustamento non è stato ancora completato. Molte
economie dell’Ue continuano a dover affrontare le grosse sfide rappresentate
dall´indebitamento estero, dall’indebitamento del settore privato e dagli
adeguamenti in corso sui mercati dell´edilizia abitativa. Il superamento di
tali sfide avrà effetti sulla capacità delle economie indebitate di svilupparsi
e di competere, di garantire la stabilità finanziaria e, sostanzialmente, di
ridurre la disoccupazione.
È necessario monitorare con attenzione gli squilibri macroeconomici in
diversi Stati membri. Si impone dunque un deciso impegno per le riforme
strutturali in modo da garantire che tali squilibri vengano eliminati in modo
ottimale e che possano essere create le condizioni per una crescita sostenibile
e per la creazione di posti di lavoro.
La Commissione si aspetta inoltre che gli undici paesi con squilibri non
considerati eccessivi (Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Italia, Ungheria,
Malta, Paesi Bassi, Finlandia, Svezia e Regno Unito) tengano conto dei
risultati degli esami approfonditi nei loro programmi nazionali di riforma e
nei loro programmi di stabilità e di convergenza. Per questi paesi, la
Commissione presenterà il 29 maggio raccomandazioni strategiche di ampia
portata per la prevenzione di nuovi squilibri e la correzione di quelli
esistenti.
In due Stati membri (Spagna e Slovenia) gli squilibri possono essere
considerati eccessivi. In Spagna gli elevati livelli del debito interno e del
debito estero continuano a rappresentare un grave rischio per la crescita e la
stabilità finanziaria. In Slovenia vi sono considerevoli rischi per la
stabilità del settore finanziario dovuti all´indebitamento delle imprese e alla
riduzione della leva finanziaria, anche a causa delle interconnessioni con le
finanze pubbliche. L´adeguatezza delle risposte date in termini di politiche da
questi due paesi sarà valutata in tempo utile per la conclusione del semestre
europeo di coordinamento delle politiche economiche di quest’anno. Il 29 maggio
verranno adottate in tale contesto raccomandazioni specifiche per paese.
Secondo la relazione sul meccanismo di allerta anche Cipro doveva essere
sottoposta ad un esame approfondito che non viene tuttavia pubblicato. Ciò è la
conseguenza dell’accordo politico raggiunto tra l’Eurogruppo e le autorità
cipriote sugli elementi fondamentali di un programma di aggiustamento
macroeconomico e di finanziamento ufficiale. Ai paesi tenuti al rispetto di un
programma di aggiustamento non si applica la procedura per gli squilibri
macroeconomici, in quanto sono già sottoposti ad una sorveglianza economica
rafforzata nell’ambito di tale programma.
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UE, AL DI LÀ DEL PACCHETTO DI SEI E DUE PACK: LA GOVERNANCE ECONOMICA SPIEGATA |
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Bruxelles, 11 aprile 2013 - Gli insegnamenti tratti dalla recente crisi
del debito economico, finanziario e sovrano hanno portato a riforme successive
della normativa dell´Unione europea, introducendo, tra l´altro, nuovi sistemi
di sorveglianza delle politiche di bilancio ed economiche e un nuovo calendario
di bilancio.
Le nuove norme (introdotte attraverso il Six Pack, la confezione da due
e il trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance) sono alla base
nel semestre europeo, il calendario delle politiche dell´Ue. Questo sistema
integrato assicura che ci sono regole più chiare, un migliore coordinamento delle
politiche nazionali per tutto l´anno, regolare follow-up e sanzioni più rapide
per la violazione delle regole. Questo aiuta gli Stati membri ad adempiere ai
loro impegni di bilancio e di riforma, mentre rendendo l´Unione economica e
monetaria nel suo complesso più robusta.
Le seguenti sono le caratteristiche essenziali del nuovo sistema.
Budgeting più responsabile -
Il Patto di stabilità e di crescita è stato istituito allo stesso tempo
come moneta unica, al fine di garantire finanze pubbliche sane. Tuttavia, il
modo in cui è stato applicato prima che la crisi non ha impedito l´emergere di
gravi squilibri di bilancio in alcuni Stati membri.
E ´stato riformato attraverso il Six Pack (che è entrato in vigore nel
dicembre 2011) e la confezione da due (che entrerà in vigore nel maggio 2013),
che ha portato a importanti cambiamenti alle regole e al modo in cui le regole
vengono applicate. Le sue regole sono rafforzate dal Trattato sulla stabilità,
il coordinamento e la governance (entrato in vigore nel gennaio 2013 nei 25
paesi firmatari).
Regole migliori -
Headline disavanzo e del debito limiti: limiti del 3% del Pil per il
disavanzo e il 60% del Pil per il debito sono fissati nel Patto di stabilità e
crescita e sanciti nel trattato. Rimangono validi.
Una maggiore attenzione alla debito : Le nuove regole rendono il 60%
del Pil debito limite operativo, che non era il caso prima della riforma Six
Pack. La regola è rotto, se gli Stati membri con debiti di oltre il 60% del
Pil, non riducono l´eccesso di almeno il 0,5% di un anno , in media, più di tre
anni.
Un nuovo punto di riferimento delle spese : Secondo le nuove regole, la
spesa pubblica non deve salire più velocemente di crescita a medio termine del
Pil potenziale, a meno che non sia accompagnata da adeguati ricavi.
L´importanza della posizione di bilancio sottostante : Il Patto di
stabilità e crescita si concentra più di prima sul miglioramento delle finanze
pubbliche in termini strutturali, che, prendendo in considerazione gli effetti
di una recessione economica o di una tantum sul deficit. Il Patto distingue tra
gli Stati membri, che ha fissato i propri obiettivi di bilancio a medio
termine, aggiornato almeno ogni tre anni, con l´obiettivo di migliorare il loro
saldo strutturale di almeno lo 0,5% del Pil all´anno. Gli stati con debiti
elevati (oltre il 60%) dovrebbero fare di più. Questo prevede un margine di
sicurezza contro il superamento del limite di titolo 3%.
Un patto fiscale per 25 Stati membri : Ai sensi del trattato sulla
stabilità, il coordinamento e la governance (Tscg), dal gennaio 2014 gli
obiettivi di bilancio a medio termine deve essere sancito dalla legge nazionale
e ci deve essere un limite del 0,5% del Pil in deficit strutturali ( sale al 1%
in circostanze eccezionali). Questo è chiamato il Patto di Bilancio. Il
trattato afferma inoltre che i meccanismi automatici di correzione devono
essere in gioco se il limite di disavanzo strutturale è violato, che obbliga
gli Stati membri a definire, nel diritto nazionale, come e quando avrebbero
sanare la violazione nel corso di futuri bilanci.
Flessibilità nel corso di una crisi : Concentrandosi sulla situazione
di bilancio a medio termine, il Patto di stabilità e di crescita possono essere
flessibili in caso di crisi. Se la crescita si deteriora all´improvviso, gli
Stati membri con deficit di bilancio superiore al 3% del Pil possono ricevere
più tempo per correggere i loro deficit, a patto che hanno fatto il necessario
sforzo strutturale. Ciò è stato fatto nel 2012 per la Spagna, il Portogallo e
la Grecia.
Una migliore applicazione delle norme -
Migliore prevenzione : gli Stati membri sono giudicati su se soddisfano
i loro obiettivi a medio termine. Il progresso è valutato ogni aprile, quando
gli Stati membri presentano i loro piani di bilancio triennale, o di stabilità
/ Programmi (il primo per i paesi dell´area dell´euro, il secondo per l´Ue)
Convergenza. Questi sono pubblicate ed esaminate dalla Commissione e dal
Consiglio entro, al massimo, tre mesi. Il Consiglio può adottare un parere o di
invitare gli Stati membri a fare aggiustamenti ai programmi.
Allarme precoce : se c´è una "deviazione significativa" dagli
obiettivi di medio termine, la Commissione rivolge un avvertimento allo Stato
membro, per essere approvata dal Consiglio e che può essere reso pubblico. La
situazione è quindi monitorato durante tutto l´anno, e se non viene
rettificata, la Commissione può proporre un deposito fruttifero pari allo 0,2%
del Pil, che deve essere approvato dal Consiglio.
Procedura per i disavanzi eccessivi (Pde) : Se uno dei criteri del
disavanzo e del debito degli Stati membri delle violazioni, essi sono posti in
una procedura per disavanzo eccessivo, in cui sono oggetto di monitoraggio in
più e si fissa un termine per la correzione del deficit. Il rispetto dei
termini è controllato dalla Commissione durante l´anno, ma soprattutto in
primavera e in autunno, quando la Commissione pubblica le sue previsioni
economiche.
Sanzioni più rapide: Per gli Stati membri nella procedura per i
disavanzi eccessivi, multe calci in precedenza e possono essere gradualmente
intensificate. La mancata per ridurre il deficit può causare una multa di 0,2%
del Pil. Questa è ritenuta approvata dal Consiglio a meno che una maggioranza
qualificata degli Stati membri capovolge (questo si chiama Reverse voto a
maggioranza qualificata). Le multe possono salire fino a un massimo di 0,5% in
caso di rilevamento delle frodi statistiche. Per i non-Stati membri dell´area
dell´euro, una sospensione dei fondi di coesione si applica, invece di una
multa. In parallelo, i 25 Stati membri che hanno firmato il Tscg possono essere
multati 0,1% del Pil per non aver integrare correttamente il Patto di Bilancio
nel diritto nazionale.
Nuovo sistema di voto : Le decisioni relative sanzioni nel quadro della
procedura per i disavanzi eccessivi sono prese a maggioranza qualificata
inversa (Rqmv), il che significa che le ammende sono considera approvata dal
Consiglio a meno che una maggioranza qualificata degli Stati membri li
capovolge. Questo non era possibile prima che il Six Pack è entrato in vigore.
Inoltre, i 25 Stati membri che hanno firmato il trattato sulla stabilità, il
coordinamento e la governance hanno accettato di votare a maggioranza
qualificata inversa anche prima del processo, per esempio, al momento di
decidere se posizionare uno Stato membro nella procedura per i disavanzi
eccessivi.
Sorveglianza A Gradini-up In Zona Euro -
La crisi ha dimostrato che le difficoltà in una zona euro Stato membro
possono avere importanti effetti di contagio nei paesi vicini. Pertanto, la
sorveglianza in più è garantito per contenere i problemi prima che diventino
sistemici.
La confezione da due permette per la sorveglianza deve essere
gradualmente intensificato per gli Stati membri dell´area con elevati disavanzi
o debiti, o per coloro che devono affrontare difficoltà per quanto riguarda la
loro stabilità finanziaria. La confezione da due entrerà in vigore nel maggio
2013.
Gli Stati membri non in disavanzi eccessivi Procedura : sorveglianza si
estende al bilancio triennale piani presentati dagli Stati membri ogni aprile e
progetti di bilancio per l´anno successivo, presentate nel mese di ottobre. Se
non ci sono problemi a livello di Ue, quindi la sorveglianza resta limitata.
Stati membri in procedura per i disavanzi eccessivi : sono soggetti a
sorveglianza in più. Essi devono impegnarsi non solo consolidamento fiscale, ma
devono anche firmare "programmi di partenariato economico", che
contengono dettagliate riforme strutturali che intendono mettere in atto per
migliorare la competitività e promuovere la crescita. Questa idea è stato
delineato nel Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance ed è
ora sancito nel diritto dell´Ue.
Gli Stati membri che incontrano difficoltà finanziarie: o quelli
nell´ambito dei programmi di assistenza precauzionali dal Meccanismo europeo di
stabilità sono messi sotto "sorveglianza rafforzata", che significa
che sono soggetti a missioni di revisione da parte della Commissione e devono
fornire dati aggiuntivi sui loro settori finanziari.
Programmi di assistenza finanziaria : gli Stati membri le cui
difficoltà potrebbero avere "effetti negativi significativi" sul
resto della zona euro può essere richiesto di preparare programmi di
aggiustamento macroeconomico completi. Questa decisione è presa dal Consiglio,
che delibera a maggioranza qualificata su proposta della Commissione. Questi
programmi sono oggetto di missioni di verifica trimestrali e condizioni
rigorose in cambio di qualsiasi assistenza finanziaria.
Post-programma di sorveglianza : gli Stati membri saranno sottoposti a
sorveglianza post-programma, purché il 75% di qualsiasi assistenza finanziaria
prelevato rimane in sospeso.
Monitoraggio esteso alle politiche economiche -
Prima della crisi, il coordinamento della politica economica è stata
per lo più volontaria. Gli Stati membri hanno presentato programmi nazionali di
riforma di ogni anno, stabilisce le riforme economiche che intendevano
intraprendere l´anno successivo, ma non c´era processo di associazione per
monitorare e correggere l´emergere di squilibri nelle economie nazionali.
Il semestre europeo e le riforme Six Pack introdotto un sistema di
monitoraggio per le politiche economiche, rispecchiando la sorveglianza di
bilancio in atto nel quadro del patto di stabilità e crescita. Questo è
chiamato il squilibri macroeconomici procedura.
Migliore prevenzione : Tutti gli Stati membri continuano a presentare
programmi nazionali di riforma - questo è ormai fatto ogni anno in aprile.
Questi sono pubblicati dalla Commissione ed esaminati per garantire che
qualsiasi riforme previste sono in linea con la crescita dell´Ue e le priorità
di posti di lavoro, compresa la strategia Europa 2020 per una crescita a lungo
termine.
Allarme precoce : gli Stati membri sono sottoposti a screening per
potenziali squilibri nei confronti di un quadro di valutazione di 11
indicatori, che misura l´evoluzione delle loro economie nel corso del tempo. Ogni
novembre, la Commissione pubblica i risultati del Rapporto sul meccanismo di
allerta (cfr. Memo/12/912 ). La relazione individua i singoli Stati membri, che
possono essere a rischio di squilibri e per il quale intraprenderà In-depth
recensioni.
Recensioni approfondite : la Commissione svolge un esame approfondito
di tali Stati membri identificati nella Amr che sono potenzialmente a rischio
di squilibri. L´esame approfondito è pubblicato in primavera e conferma o nega
l´esistenza di squilibri, e se sono gravi, molto gravi o eccessivi. Gli Stati
membri oggetto di una profonda revisione sono pregati di prendere i risultati
in considerazione nei loro programmi nazionali di riforma e dei loro programmi
di stabilità e convergenza. Il feed risultati nella consulenza politica, la
Commissione attribuisce a ciascuno Stato membro nelle sue raccomandazioni
specifiche per paese alla fine di maggio.
Squilibri eccessivi Procedura : Se la Commissione conclude che esistono
squilibri eccessivi in uno Stato membro, si raccomanda allo Stato membro
elabori un piano d´azione correttivo con una scadenza per correggere gli
squilibri. Questa raccomandazione è adottata dal Consiglio. La Commissione
controlla lo Stato membro durante l´anno per verificare se gli squilibri sono
corretti.
Multe per gli Stati membri dell´area dell´euro : Se la Commissione
conclude che uno Stato membro dell´area dell´euro non ha adottato azioni
correttive sulla base di una delle sue raccomandazioni, si propone che il
prelievo Consiglio una penale pari allo 0,1% del Pil dello Stato membro. Tale
sanzione è considerata approvata a meno che una maggioranza di Stati membri si
capovolge.
Coordinamento tutto l´anno: il semestre europeo -
Prima della crisi, la pianificazione politica di bilancio ed economica
dell´Unione europea è avvenuta attraverso processi diversi. I rapporti sono
stati emessi separatamente e le decisioni sono state diffuse in tutto l´anno.
Non è stato chiaro, visione globale degli sforzi compiuti a livello nazionale,
e nessuna possibilità per gli Stati membri per discutere una strategia
collettiva per l´economia dell´Ue.
Il coordinamento e la guida -
Il semestre europeo, introdotto nel 2010, assicura che gli Stati membri
discutono i loro piani di bilancio ed economiche con i loro partner dell´Ue in
momenti specifici durante l´anno. Questo permette la revisione tra pari dei
piani e consente alla Commissione di dare una guida politica agli Stati membri
in tempo utile, prima che le decisioni sono finalizzati a livello nazionale.
Esso permette inoltre agli Stati membri di lavorare verso gli obiettivi fissati
nella strategia Europa 2020, la strategia di crescita a lungo termine dell´Ue.
Un calendario preciso -
Il ciclo ha inizio nel mese di novembre di ogni anno, con l´analisi
annuale della crescita (orientamento politico generale) e culmina con
l´adozione di raccomandazioni specifiche per paese (consulenza individuale) dai
ministri delle Finanze dell´Ue nel mese di luglio (vedi tabella sotto). Il
nuovo calendario di bilancio introdotta nel pacchetto Due completa il ciclo di
politica economica e di bilancio annuale per l´area dell´euro.
Novembre : Analisi annuale della crescita della Commissione definisce
le priorità economiche complessive per l´Ue per l´anno successivo. La relazione
sul meccanismo di allerta, pubblicata a fianco di esso, individua gli Stati
membri che possono essere a rischio di squilibri, e che richiedono un esame
approfondito delle loro economie.
Febbraio : Il Parlamento europeo e il pertinenti formazioni del
Consiglio (occupazione, economica e finanziaria, e la competitività) discutono
l´analisi annuale della crescita. Nel mese di febbraio, la Commissione pubblica
anche la sua previsione economica inverno.
Marzo : Il Consiglio europeo adotta le priorità economiche per l´Ue,
sulla base dell´analisi annuale della crescita.
Aprile : gli Stati membri presentano le loro stabilità / di convergenza
e nei programmi nazionali di riforma, che dovrebbe essere in linea con la
valutazione annuale della crescita. Queste sono dovute entro il 15 aprile per i
paesi della zona euro, e per la fine di aprile per l´Ue. Sempre in aprile, la
Commissione pubblica le In-depth Recensioni e Eurostat verifica dati fiscali
dell´anno precedente. Questo è importante verificare che gli Stati membri
adempiono gli obiettivi del Patto di stabilità e crescita.
Maggio : La Commissione propone di raccomandazioni specifiche per
paese, consulenza politica su misura agli Stati membri, sulla base di priorità
dell´Ue e sul bilancio nazionale e piani di riforma. Dal momento che sono
specifiche del paese, essi possono concentrarsi sulle sfide particolari di
ciascuno Stato membro in un contesto Ue. Nel mese di maggio, la Commissione
pubblica anche le sue previsioni di primavera.
Giugno : Il Consiglio europeo approva le raccomandazioni specifiche per
paese, e ministri dell´Ue li discutere in Consiglio (occupazione, economica e
finanziaria, e la competitività).
Luglio : i ministri delle finanze europei (in Consiglio Ecofin)
adottare le raccomandazioni specifiche per paese.
Nuovo calendario di bilancio per la zona euro : dal 2013, gli Stati
membri dell´area devono presentare i loro progetti di bilancio per l´anno
successivo alla Commissione entro il 15 ottobre - prima di essere votata nei
parlamenti nazionali. I bilanci devono essere adottate dai parlamenti nazionali
entro la fine del mese di dicembre. Qualora la Commissione constati che un
progetto di bilancio è in linea con gli obiettivi di uno Stato membro a medio
termine, può chiedere che venga riformulato.
Un progetto per il futuro -
Le riforme intraprese nel corso degli ultimi tre anni sono senza
precedenti, ma la crisi ha dimostrato quanto l´interdipendenza delle nostre
economie è aumentata dopo la fondazione dell´Unione economica e monetaria.
Questo dimostra anche che abbiamo bisogno di cambiamenti più fondamentale per
l´architettura della governance economica per ripristinare la fiducia nei
risultati del mercato unico e della moneta unica.
Le idee della Commissione europea per il futuro sono definite nel
progetto di un´Unione economica e monetaria vera e profonda, pubblicato il 28
novembre 2012 (cfr. Ip/12/1272 ). Il Programma definisce come costruire
l´architettura che abbiamo, passo-passo, nei prossimi mesi e anni.
La Commissione ha già sviluppato le sue idee su un quadro per il
coordinamento ex ante delle principali riforme strutturali e su una convergenza
e strumento di competitività per incoraggiare e sostenere gli Stati membri che
stanno attuando riforme difficili (vedi Ip/13/248 ). Ulteriori proposte saranno
effettuati nel corso del 2013.
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UE: SICUREZZA INTERNA: QUALI SONO I PROGRESSI COMPIUTI? |
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Bruxelles, 11 aprile 2013 - La
criminalità organizzata resta una delle sfide maggiori per la sicurezza interna
dell’Ue. Le altre grosse minacce che l’Unione europea continua a dover
affrontare sono la criminalità informatica, la tratta degli esseri umani e
l’aumento dell’estremismo violento, insieme al riciclaggio di denaro e alla
corruzione. Queste minacce sono descritte nella relazione annuale della
Commissione sull’attuazione della strategia di sicurezza interna dell’Ue,
pubblicata oggi, che evidenzia, per ciascuno degli obiettivi della strategia (2011-2014), gli
ambiti cui gli Stati membri e l’Ue dovrebbero prestare particolare attenzione.
“Una delle principali minacce per la
nostra sicurezza interna è rappresentata dalla criminalità organizzata, con i
suoi effetti negativi sull’economia europea e sulla sicurezza dei cittadini
europei. Rintracciare e recuperare i proventi di reato e smantellare le reti
della criminalità organizzata continua
ad essere uno degli obiettivi chiave della strategia attuata dall’Ue”, ha
dichiarato Cecilia Malmström, Commissario Ue per gli Affari interni.
La seconda relazione annuale evidenzia i progressi compiuti nei seguenti
ambiti:
lotta
contro la criminalità organizzata: la Commissione ha ad esempio proposto nuove norme per una più efficace e
diffusa confisca di fondi e altri beni acquisiti mediante attività criminali (Ip/12/235 e Memo/12/179);
terrorismo
e radicalizzazione: come esempio
dell’attività di prevenzione del terrorismo, l’Ue ha istituito norme comuni
sull’immissione sul mercato e l’uso dei precursori di
esplosivi (Memo/12/874). La nuova legislazione europea garantisce che
gli Stati membri abbiano lo stesso livello di controllo su queste sostanze
chimiche, impedendo così che i terroristi e i criminali approfittino di
scappatoie giuridiche;
criminalità
informatica: un passo importante
in questa lotta è stata l’istituzione, all’inizio del 2013, di un Centro
europeo per la lotta alla criminalità informatica (Ec3) presso Europol (Ip/13/13 e Memo/13/6). Un’altra iniziativa strategica intrapresa nel
2012 è stata la creazione di un’Alleanza mondiale contro l’abuso sessuale di
minori on-line, cui hanno aderito inizialmente 48 paesi (Ip/12/1308 e
Memo/12/937);
gestione
delle frontiere: nel dicembre
2011 la Commissione ha presentato una proposta legislativa su un sistema di
sorveglianza alle frontiere (Eurosur — Ip/11/1528
e Memo/11/896).
All’inizio del 2013 la Commissione ha adottato due proposte legislative per
l’introduzione di un sistema di ingressi/uscite (Ees) e un programma per
viaggiatori registrati (Rtp), anche noto come pacchetto “Frontiere
intelligenti” (Ip/13/162 e Memo/13/141);
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gestione
delle crisi e delle catastrofi: nel dicembre 2012 è stata presentata una proposta concernente le modalità di attuazione della
clausola di solidarietà (articolo 222 del Tfue), che intende fornire un quadro
per le situazioni di minaccia straordinaria o di danni che oltrepassano le
capacità di risposta degli Stati membri interessati.
Nel 2013, come risposta concreta alle priorità individuate nella Ssi, la
Commissione dell’Ue intende, fra le altre misure:
pubblicare la prima relazione dell’Ue sulla lotta
alla corruzione, corredata di raccomandazioni per gli Stati membri;
proporre una direttiva
relativa alle sanzioni penali in materia di riciclaggio di denaro;
attuare la strategia
dell’Unione europea per la cibersicurezza;
sostenere, sviluppare e
ampliare l’Alleanza mondiale contro l’abuso sessuale di minori on-line;
far sì che il sistema
d’informazione Schengen Ii (Sis Ii) diventi pienamente operativo;
aggiornare l’approccio
europeo per contrastare l’estremismo violento attraverso lo sviluppo di un
insieme di strumenti europei basato sulle migliori pratiche adottate negli
Stati membri;
sviluppare un’iniziativa politica per combattere
il traffico illecito di armi da fuoco. È stata appena aperta una consultazione
pubblica on-line http://ec.Europa.eu/dgs/home-affairs/what-is-new/public-consultation/2013/consulting_0026_en.htm su quanto ancora dovrebbe fare l’Unione europea contro il pericolo delle
armi da fuoco.
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IL COMMISSARIO UE ŠTEFAN FüLE INCONTRA IL SEGRETARIO GENERALE DELL´OSCE LAMBERTO ZANNIER |
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Bruxelles, 11 aprile 2013 – Il commissario per l´allargamento e la
politica europea di vicinato, Štefan Füle, ieri ha incontrato il Segretario
generale dell´Osce Lamberto Zannier a
Bruxelles. Hanno discusso le possibilità di migliorare ulteriormente la
cooperazione tra le due organizzazioni, così come i recenti sviluppi in settori
di reciproco interesse. Commissario Füle ha sottolineato il suo apprezzamento
per l´eccellente cooperazione tra l´Osce, la Commissione e il Seae a tutti i
livelli, anche nel campo. Ha apprezzato che la Ce può contare su l´Osce come
partner affidabile per promuovere gli obiettivi comuni in settori quali la
democrazia, lo Stato di diritto, la libertà dei media, la società civile, i
diritti umani e dei diritti delle persone appartenenti a minoranze - settori
essenziali, quali sono al centro del processo di allargamento dell´Unione
europea. In questo contesto, la presenza attiva della Osce nei Balcani
occidentali è visto anche come contributo per aiutare questi paesi si muovono
in avanti sui loro rispettivi percorsi verso una maggiore integrazione europea.
Ha apprezzato anche la continua importante ruolo dell´Osce in diverse
regioni dell´Unione europea, tra cui la Regione partenariato orientale e in
Asia centrale vicina. La presenza dell´Osce in queste regioni aiuta i paesi
partner a progredire in termini di riforme e dei valori democratici.
Commissario Füle ha accolto con favore i continui sforzi e la cooperazione con
l´Osce per la risoluzione dei conflitti prolungati nel quartiere. I conflitti
in Georgia, Moldavia, così come il conflitto del Nagorno Karabakh rappresentano
una minaccia per la stabilità e la sicurezza. Trovare una soluzione sostenibile
a lungo termine per loro è una priorità assoluta dell´Ue. Commissario Füle ha
aggiunto che la Commissione continua a sostenere con forza il prezioso lavoro
dell´Osce.
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COMMISSIONE PROPONE DI MODERNIZZARE GLI STRUMENTI DI DIFESA COMMERCIALE DELL´UE |
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Bruxelles, 11 aprile 2013 - La Commissione europea ha presentato una
proposta che mira ad adeguare il libro delle regole dell´Ue per contrastare la
concorrenza sleale delle importazioni oggetto di dumping e di sovvenzioni alle
sfide contemporanee affrontare l´economia dell´Unione europea.
Le modifiche proposte rendere l´Ue di difesa commerciale lavorare
meglio per tutte le parti interessate, tra cui i produttori e gli importatori
Ue. Antidumping e antisovvenzioni strumenti sarà più efficiente e meglio
applicate per proteggere i produttori europei da pratiche sleali delle imprese
estere e da qualsiasi rischio di ritorsioni. Allo stesso tempo, gli importatori
potranno godere di una maggiore prevedibilità in termini di cambiamento
aliquote di dazio, che renderanno il loro business più semplice la
pianificazione. L´intero sistema sarà più trasparente e user-friendly.
"Questo è un pacchetto equilibrato, con miglioramenti concreti per
tutte le parti colpiti da dazi di difesa - i produttori, gli importatori e gli
utilizzatori", ha dichiarato il commissario europeo per il Commercio Karel
De Gucht. "Vogliamo dotare le imprese dell´Ue meglio ad affrontare le
pratiche commerciali sleali all´estero, pur non influenzare negativamente i
consumatori dell´Ue o società che si basano sulle importazioni. "
In base alla proposta legislativa, la Commissione intende:
Migliorare la prevedibilità per le imprese, informandoli di eventuali
misure provvisorie antidumping o antisovvenzioni due settimane prima i doveri
sono imposti;
Offerta di rimborso dei dazi riscossi a importatori nel corso di un
riesame nel caso in cui si conclude che non vi è alcuna necessità di mantenere
le misure di difesa commerciale in vigore dopo cinque anni;
Proteggere l´industria dell´Ue da avviare indagini per conto suo
("ex officio"), senza una richiesta ufficiale da parte
dell´industria, quando una minaccia di ritorsioni esiste;
Scoraggiare altri partner commerciali di impegnarsi in talune pratiche
commerciali sleali attraverso l´imposizione di dazi più elevati sulle
importazioni da paesi che utilizzano le sovvenzioni sleali e creare distorsioni
strutturali nei mercati delle materie prime. In tali casi, l´Ue deviare dalla
sua regola generale ´del dazio inferiore´ che mantiene la tariffa supplementare
entro il limite di ciò che è strettamente necessario per evitare un pregiudizio
per un´industria europea.
La proposta legislativa deve essere approvata dal Consiglio e dal
Parlamento europeo e probabilmente non diventerà legge prima del 2014.
Ulteriori proposte non legislative sarà:
Facilitare la cooperazione con le imprese e le associazioni di
categoria coinvolte nelle indagini, estendendo alcune scadenze nel corso delle
indagini;
Migliorare il monitoraggio dei flussi commerciali;
Permette d´ufficio inchieste antielusione per garantire un´azione più
rapida contro l´evasione illegale di misure.
In parallelo, un documento di lavoro della Dg Commercio definisce ´un
progetto di orientamenti "in quattro aree particolarmente complesse:
Il riesame in previsione della scadenza di una misura di difesa
commerciale, che è una indagine alla fine del solito cinque anni di
applicazione dei dazi per determinare se dumping e il pregiudizio è probabile
che continuino o si ripeta se scadenza delle misure;
´La prova Unione interesse´, vale a dire il modo in cui la Commissione
stabilisca se una misura di difesa commerciale servirebbe gli interessi
generali economici dell´Ue - tra cui interessi dell´industria nazionale in
questione, gli importatori, industrie che utilizzano il prodotto importato e,
se del caso, i consumatori .
Calcolo del ´margine di pregiudizio´, che richiede un esame del volume
ei prezzi delle importazioni oggetto di dumping e il loro conseguente impatto
sull´industria dell´Ue;
Scelta di un ´paese di riferimento´, che viene utilizzato per
determinare l´esistenza di pratiche di dumping per i prodotti provenienti da un
paese senza "status di economia di mercato".
Questi progetti di linee guida procedurali saranno ora oggetto di una
consultazione pubblica di tre mesi. In seguito, la Commissione analizzerà i
commenti ricevuti e di adottare la versione definitiva in modo da rendere più
facile per le imprese dell´Ue e il pubblico a comprendere le procedure di
difesa commerciale dell´Ue.
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MARONI INCONTRA ANCI: LA REGIONE LOMBARDIA VICINA AI COMUNI |
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Milano, 11 aprile 2013 - Ascoltare problemi, richieste e proposte. Dare
risposte e offrire un´occasione di confronto sui temi concreti. Queste le
finalità dell´incontro che si è tenuto a Palazzo Lombardia fra il Governo
lombardo e Anci. "Un´occasione - ha illustrato il presidente della
Regione, Roberto Maroni, aprendo i lavori - che vorrei potesse diventare
periodica, secondo cadenze fisse e ogni qual volta ci sia bisogno. Come
presidente della Regione - ha sottolineato - mi interessa tutto quello che
succede in Lombardia, anche se è di competenza di qualcun altro, in particolare
del Governo centrale. Io vorrei che la Regione si mettesse a fianco dei Comuni
anche per quanto riguarda le vertenze che questi hanno con le istituzioni
centrali. Mi interessa sviluppare le potenzialità delle autonomie, senza alcuna
prevaricazione del ´centro´, regionale o nazionale che sia. Questo per creare,
mantenere e far crescere nel tempo - ha sottolineato il presidente - quel
rapporto di leale collaborazione instaurato anche nei rapporti fra Giunta e
Consiglio regionale, che è l´unico modo per affrontare e risolvere
concretamente i problemi".
Le Richieste Di Anci - Numerose le richieste di attenzione avanzate dai
Comuni lombardi per voce del presidente di Anci Lombardia, Attilio Fontana. In
modo particolare, è stato posto all´ordine del giorno il problema del riassetto
istituzionale degli Enti locali, soprattutto alla luce delle incertezze legate
al futuro delle Provincie e alla creazione dell´area metropolitana di Milano,
ma anche in ordine alle ´gestioni associate´ per le quali, ha sostenuto
Fontana, "devono essere studiati sistemi premianti per i Comuni che
decidono di mettersi insieme per svolgere funzioni ed erogare servizi". Al
centro del confronto anche la questione dei Comuni lombardi colpiti dal
terremoto, che "rispetto a quelli emiliani hanno goduto di minore
attenzione da parte dello Stato", ha sottolineato il numero uno di Anci
Lombardia. Fari puntati pure su Pgt, patto di stabilità, finanziamenti europei
e altre questioni quali la governance del servizio idrico, gli interventi in
materia sociale per affrontare le nuove povertà e le spese di assistenza per
gli studenti disabili.
Un Ruolo Importante Per La Commissione Speciale - Su molti dei temi
trattati, è intervenuto lo stesso presidente Maroni, prima di lasciare la
parola agli assessori competenti per materia. Il governatore, in particolare,
si è soffermato sulla questione degli assetti istituzionali, sostenendo di non
credere "che alla fine le Province verranno abolite, così come prevedeva
la legge. C´è poi - ha evidenziato - il problema dell´Area metropolitana
milanese. Dubito - ha detto - che questa nascerà immediatamente. Si porrà
quindi la questione della transizione, non solo istituzionale ma anche pratica:
che fine faranno gli organi della Provincia, quali e come verranno trasferite
le competenze al nuovo soggetto senza bloccare le attività, ecc. Io penso - ha
dichiarato Maroni - che di tutte queste cose potrà occuparsi la nuova
commissione consigliare speciale ´riordino delle autonomie´ che è stata appena
istituita a Palazzo Pirelli, che come primario compito ha quello di affrontare
il riordino territoriale e istituzionale delle autonomie. Un lavoro al quale
certamente si aggiungerà quello che faremo noi come Giunta". A tal riguardo,
Maroni ha già fatto sapere di vedere positivamente il sistema delle ´gestioni
associate´ che giudica "migliore e più funzionale rispetto all´innaturale
fusione fra Comuni".
Piu´ Attenzione Per I Comuni Terremotati - Riguardo ai Comuni
terremotati colpiti dal sisma del maggio 2012. "Rimarrò commissario",
ha confermato Maroni, annunciando a breve una visita ai luoghi della tragedia.
"Sarei dovuto andarci già domani, ma devo essere a Roma. Sfrutterò
l´occasione per parlare anche di questo con le istituzioni centrali, perché
come Lombardia siamo stati discriminati: il Governo ha attribuito i fondi senza
trattare con le Regioni. Incontrerò anche il presidente della Regione
Emilia-romagna, Vasco Errani, per risolvere le difficoltà di gestione degli
interventi comuni e affrontare la questione del coordinamento delle
ordinanze".
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INAUGURATA SEDE CONSOLATO KAZAKHSTAN A PERUGIA: ORA PIÙ FORTI RELAZIONI CON UMBRIA |
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Perugia, 11 aprile 2013 - "L´inaugurazione del Consolato onorario
del Kazakhstan a Perugia rappresenta un ponte di straordinaria importanza per
accresce le relazioni culturali e l´internazionalizzazione dei rapporti
economico commerciali fra l´Umbria ed un Paese che sta emergendo
prepotentemente nel panorama mondiale":
lo ha detto la vice presidente della Giunta regionale dell´Umbria, Carla
Casciari, intervenendo ieri al "business forum" promosso dal
Kazakhstan in occasione dell´inaugurazione della sede del Consolato onorario a
Perugia. Presenti all´incontro, oltre ai rappresentanti di istituzioni ed enti
umbri, l´ambasciatore plenipotenziario del Kazakhstan Andrian Yelemessov e il
Console onorario in Umbria, Giovanni Pomponi.
"La presenza del Consolato a Perugia - ha aggiunto Casciari -
consentirà di accrescere il dialogo tra l´Umbria e il Kazakhstan in particolare
nell´ambito dell´internazionalizzazione delle imprese che costituisce uno degli
assi strategici anche della nuova programmazione comunitaria a cui la Regione
Umbria guarda con crescente interesse"
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VALLE D’AOSTA: NOMINE DI COMPETENZA REGIONALE |
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Aosta, 11 aprile 2013 - In applicazione alla legge n. 11 del 1997 –
riguardante le nomine e le designazioni di competenza dell´Amministrazione
regionale in società, enti, fondazioni, associazioni ed istituti pubblici e
privati – la Presidenza della Regione informa che sul Bollettino Ufficiale n. 15
del 9 aprile 2013 è stato pubblicato il provvedimento dirigenziale n. 1291 del
28 marzo 2013 relativo all’approvazione di un avviso pubblico concernente la
nomina di rappresentanti della Regione in vari enti/società.
Fondazione Liceo linguistico
di Courmayeur: due Consiglieri del Consiglio di Amministrazione.
Office Régional du Tourisme:
un Revisore dei conti.
Soccorso Alpino Valdostano:
un Revisore dei conti.
Museo regionale di Scienze
naturali: tre componenti del Collegio revisori dei conti.
Fondazione Clément
Fillietroz: un Revisore dei conti.
Fondazione della Regione
Autonoma Valle d´Aosta per la ricerca sul cancro: tre Consiglieri del Consiglio
di Amministrazione e un Revisore dei conti.
Unione valdostana Guide di
alta montagna: un componente effettivo del Collegio revisori dei conti.
Centro studi e cultura Walser
della Valle d’Aosta: un Consigliere del Consiglio direttivo.
La documentazione e la modulistica sono a disposizione degli interessati
presso l’Ufficio nomine della Segreteria della Giunta regionale, al quarto
piano di Palazzo regionale, ad Aosta, (telefono 0165 27 38 34) e reperibili
online sul sito della Regione Valle d’Aosta alla pagina
http://www.Regione.vda.it/amministrazione/nomine/default_i.asp nella sezione
Amministrazione regionale>Nomine in scadenza.
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ZAIA: “COME DELEGATO ALL’ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SPERO DI CONTRIBUIRE A SBLOCCARE IMMOBILISMO POLITICO CHE FA MALE AL SISTEMA PRODUTTIVO VENETO E AI LAVORATORI. C’E’ ASSOLUTO BISOGNO DI UN GOVERNO”. |
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Venezia, 11 aprile 2013 - “Ringrazio il consiglio regionale per avermi
eletto delegato per l´elezione del nuovo Presidente della Repubblica".
E´ il commento del presidente della giunta regionale del Veneto, Luca
Zaia, all’esito della votazione svoltasi ieri nell´aula di palazzo Ferro-fini.
“Siamo a uno snodo importante della vita democratica”, ha aggiunto
Zaia, auspicando che dall´elezione del nuovo Capo dello Stato possa scaturire
l´impulso a chiudere rapidamente le trattative tra le forze politiche per la
formazione di un nuovo governo.
“Abbiamo assoluto bisogno di un governo, il Veneto ha bisogno di un
governo - ha ribadito con forza Zaia - abbiamo una disperata necessità di un
interlocutore forte e autorevole a Roma per tutte quelle risposte che non mai
abbiamo avuto dal governo Monti, capace soltanto di peggiorare una situazione
già grave”.
“Innanzitutto risposte sul sostegno alle imprese e al lavoro – prosegue
Zaia - ma anche misure che consentano un immediato allentamento del patto di
stabilità cosi da liberare un miliardo 300 milioni di euro sequestrati nella
tesoreria e dare una boccata d´ossigeno al nostro sistema economico e
produttivo. Spero che l´elezione del nuovo Presidente della Repubblica –
conclude Zaia - costituisca un impulso a sbloccare una situazione di assoluta paralisi”.
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GRANDI ELETTORI: CONSIGLIO TOSCANA DELEGA ROSSI, MONACI E BENEDETTI |
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Firenze, 11 aprile 2013 -
Sono il presidente della Regione Enrico Rossi (Pd), il presidente del
Consiglio regionale Alberto Monaci (Pd) e il vicepresidente dell’assemblea
legislativa Roberto Benedetti (Pdl) i tre delegati della Toscana all’elezione
del Presidente della Repubblica.
Il Consiglio regionale ha votato con questo esito: Rossi ha ottenuto 31
voti, Monaci 31 e Benedetti 14. Hanno ottenuto voti anche Marina Staccioli
(Gruppo Misto) 4, Marta Gazzarri (Idv), Daniela Lastri (Pd) e il sindaco di
Firenze Matteo Renzi 2.
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UNA LETTERA APERTA AI PARLAMENTARI TOSCANI, LA PROPOSTA DI ROSSI PER SMUOVERE IL GOVERNO A FINANZIARE L’EMERGENZA |
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Firenze, 11 aprile 2013 – Una lettera aperta a tutti i parlamentari
toscani con la richiesta di impegnarsi per smuovere il governo a far pervenire
alla Toscana 92 milioni per far fronte all’emergenza in tema di difesa del
territorio.
E’ la proposta lanciata dal presidente della Regione Toscana Enrico
Rossi nel corso dell’incontro nel tardo pomeriggio del 9 aprile con gli enti
attuatori degli interventi di ricostruzione in Lunigiana.
“La Regione – ha detto Rossi – non può finanziare gli interventi di
emergenza. Se lo facciamo poi si chiude. Sull’emergenza per legge deve
intervenire lo Stato. Spero che i parlamentari toscani si coinvolgano e insieme
al capo della Protezione civile Franco Gabrielli smuovano il governo ad
elargire questi soldi. Poi sarà la Regione a distribuire le risorse ottenute in
base a priorità da stabilire insieme agli enti locali in un piano ragionato che
spalmi i finanziamenti commisurandoli alla gravità dei danni subiti”.
La lettera ai parlamentari toscani con la richiesta di impegno per
l’ottenimento dei finanziamenti dell’emergenza, andrebbe sottoscritta, secondo
Rossi, oltre che dalla Regione, anche da tutti i 149 comuni toscani che hanno
subito danni a causa del maltempo. “Dobbiamo convincere i parlamentari eletti
in Toscana a darsi da fare per il nostro territorio, uno dei più colpiti a
livello nazionale. La Regione non ce la fa a far fronte all’emergenza. La sua
capacità di spesa si è notevolmente contratta, mentre è giusto invece che
faccia la sua parte con investimenti che innalzano il livello di sicurezza del
territorio”.
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FUSIONI, IL 21 E 22 APRILE REFERENDUM CONSULTIVO IN 14 COMUNI TOSCANI |
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Firenze, 11 aprile 2013 - Il 21 e 22 aprile 2013 prossimi i cittadini
di quattordici Comuni toscani saranno chiamati alle urne per pronunciarsi,
tramite un referendum consultivo, sulla Fusione del proprio Comune. Questi i
quattro casi toscani: Figline Valdarno e Incisa in Val d’Arno; Fabbriche di
Vallico e Vergemoli; Castelfranco di Sopra e Pian di Scò; Marciana, Marciana
Marina, Campo nell’Elba, Capoliveri, Portoferraio, Porto Azzurro, Rio nell’Elba
e Rio Marina, comuni la cui popolazione è pari complessivamente a 66.255 unità.
Un panorama, quello toscano, che rappresenta una significativa
eccezione rispetto al quadro nazionale, se si pensa che in Italia, dal 1990 ad
oggi, sono state solo 9 le fusioni di Comuni e nessuna sopra i 15000 abitanti.
I primi ad intraprendere la strada del Comune unico in Toscana sono
stati i Comuni di Figline Valdarno e Incisa in Val d’Arno che, in caso di esito
positivo del referendum, daranno vita ad un solo comune di 24.000 abitanti che
si chiamerà "Figline e Incisa Valdarno". I sindaci dei due Comuni
hanno ripercorso le tappe di questo percorso di una conferenza stampa che si è
tenuta oggi presso la sede di Anci Toscana.
“Alle nostre spalle ci sono pochissime esperienze di fusione di Comuni,
nessuna di queste in Toscana – spiegano il sindaco di Figline Valdarno,
Riccardo Nocentini e quello di Incisa, Fabrizio Giovannoni – ma questo ci dà
una forza ancora maggiore perché siamo convinti che si tratti di una vera sfida
per la riforma delle autonomie locali, una sfida verso la semplificazione
amministrativa e verso la nascita di una nuova comunità. Fino ad oggi fondere i
Comuni è stato un tabù ma adesso qualcosa è cambiato e speriamo che Figline e
Incisa possano aprire la strada per tanti altri progetti simili".
L´anci Toscana, nell´ambito della propria attività, ha messo a punto
una sezione specifica del proprio sito istituzionale ed un manifesto
informativo dedicato all´argomento che illustra le conseguenze delle fusioni in
termini di razionalizzazione dei costi. "Dobbiamo funzionare meglio e
questo è un esempio di innovazione istituzionale - spiega il responsabile
concertazione di Anci Toscana Marco Mairaghi, sindaco di Pontassieve -. L´anci
Toscana promuove e sostiene le diverse forme di cooperazione intercomunale per
sviluppare e ottimizzare al meglio l’esercizio delle funzioni e l’erogazione di
servizi volti al raggiungimento di livelli di maggiore qualità e quantità
nell’amministrare soprattutto i piccoli Comuni".
Se i cittadini chiamati alle urne per il referendum daranno parere
favorevole, nella primavera del 2014 saranno eletti 4 nuovi sindaci al posto
dei 14 attuali. Si avrà inoltre una riduzione dei consigli comunali e un
assottigliamento delle giunte: i consiglieri comunali diminuiranno di 130 unità
e gli assessori di 50 con un risparmio complessivo di oltre 500.000 euro
l’anno. A questo si andranno ad aggiungere ulteriori risparmi derivanti
dall’abbattimento dei costi di funzionamento generale grazie alla
razionalizzazione delle sedi, degli uffici, del personale.
Inoltre ai nuovi Comuni risultanti da fusione, secondo l’art. 64 della
legge regionale 68/2011, andrà un contributo regionale fissato ad un massimo di
600.000 euro spalmati in 5 anni, oltre ad un contributo statale decennale. Nel
caso di Incisa-figline, il Comune Unico percepirà in 10 anni dalla sua
costituzione finanziamenti per circa 12.700.000 euro, di cui 10.200.000 a
titolo di contributi dello Stato e 2.500.000 per contributi regionali; per i
primi 5 anni arriveranno 1.500.000 euro ogni anno.
Non solo. Il Comune unico è esente per 3 anni dal patto di stabilità
che attualmente impedisce di spendere le risorse disponibili, fare
investimenti, pagare i fornitori. Ad esempio nel caso di Incisa-figline sono
bloccati dalle regole del Patto circa 27 milioni di euro per gli investimenti
programmati.
Infine, la strada delle fusioni in Toscana non si limita ai 14 Comuni
chiamati al referendum consultivo: sono, infatti, 20 i Comuni che devono ancora
richiedere o avere il parere regionale in merito alla fusione. Si tratta di
Scarperia e San Piero a Sieve (Fi); Montemignaio e Castel San Niccolò (Ar);
Crespina e Lorenzana (Pi); Gaiole in Chianti e Radda in Chianti (Si); Sillano e
Giuncugnano (Lu); Aulla e Podenzana (Ms); Abetone, Cutigliano, Piteglio e San
Marcello Pistoiese (Pt); Vaiano-cantagallo (Po), Campiglia-suvereto (Li).
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SARDEGNA: PATTO STABILITÀ E DEBITI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE" |
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Cagliari, 11 aprile 2013 - Il presidente della Regione Ugo Cappellacci
insieme all´assessore della Programmazione Alessandra Zedda hanno incontrato
ieri pomeriggio i giornalisti, nella
sala Giunta di Villa Devoto, per la conferenza stampa sul tema "Patto di
stabilità e i debiti della pubblica amministrazione".
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CAMPANIA: DECRETO PAGAMENTO DEBITI, GRANDE MOBILITAZIONE PER CAMBIARLO |
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Napoli, 11 aprile 2013 - "Serve una grande mobilitazione di tutti
gli enti locali, dell’Anci, delle associazioni per cambiare il decreto legge
sul pagamento dei debiti alle imprese. Dobbiamo evitare che si allarghi ancora
di più la forbice tra i Comuni, con quelli del Nord che si avvicinano con i
tempi rapidi di pagamento sempre più a quelli della Baviera, e quelli del Sud
con ritardi più simili a quelli dei territori dell´Africa."
Così l´assessore alle Autonomie della Regione Campania Pasquale
Sommese.
"Bene ha fatto - sottolinea Sommese - il presidente Caldoro a
cominciare questa battaglia di giustizia, che porteremo avanti con decisione in
sede di Conferenza Stato-regioni. Ora bisogna far fronte comune tra tutte le
forze politiche per rivedere parametri e criteri del decreto, e per fissare una
adeguata perequazione.
"Se non si individuano parametri, e non si procede ad una
rivisitazione del testo, c’è il rischio che la stessa impresa incassi al Nord
dopo pochi giorni, mentre al Sud, in assenza di norme sulla storicità del
debito e degli altri elementi autorizzativi, si pagherebbe dopo tantissimi
mesi, con somme ancora più corpose per gli interessi legati al pagamento
ritardato, e con ulteriori conseguenze negative per chi è in maggiori
difficoltà economiche.
"E´ più che mai necessario - conclude l’assessore Sommese -
intervenire in sede di conversione, ed eliminare le storture di un
provvedimento ingiusto ed iniquo. Credo che neppure Calderoli sarebbe riuscito
a immaginarlo così penalizzante per il Mezzogiorno."
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TAGLI ALLE PROVINCE: PER PIÙ DI 40 PROVINCE SUPERIORI A 10 MILIONI DI EURO |
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Roma, 11 aprile 2013 - Saitta
“Come finanziamo i servizi? Il Parlamento intervenga”. In gioco la manutenzione
e la messa in sicurezza delle strade e delle scuole, la difesa del territorio,
i servizi per il lavoro e la formazione professionale, la gestione dei rifiuti
“Se il Parlamento non interverrà a rivedere i tagli alle Province nel
decreto sui pagamenti alla Pa, le Province non avranno soldi per finanziare i
servizi ai cittadini”
Lo dichiara il Presidente dell’Upi Antonio Saitta, sottolineando come
“nella tabella sul riparto dei tagli alle Province contenuta nel decreto
pagamenti ci sono oltre 40 Province che saranno chiamate a subire un taglio
superiore ai 10 milioni di euro.
Un intervento che nel totale è del 120% in più rispetto a quello
affrontato per il 2012: da 500 milioni a 1,2 miliardi.
Ci si chiede – sottolinea Saitta - di tagliare del 33% i nostri consumi
intermedi, che sono i servizi ai cittadini: la manutenzione e la messa in
sicurezza delle strade e delle scuole, la difesa del territorio, i servizi per
il lavoro e la formazione professionale, la gestione dei rifiuti.
E’ una situazione gravissima, che è stata sollevata dallo stesso
Parlamento, che ha votato un ordine del giorno che impegnava il Governo a
rivedere questa misura perché chiaramente iniqua, e dalla stessa Corte dei
Conti che ha evidenziato nei suoi rapporti lo squilibrio della manovra tutta a
carico degli enti locali.
Nei prossimi giorni incontreremo le Commissioni speciali di Camera e
Senato e porteremo con noi la tabella dei tagli varata dal Governo, perché i
parlamentari possano, dati alla mano, comprendere l’incompatibilità della
manovra.
Bisogna rendere equa la ripartizione dei tagli – conclude Saitta - e lo
stato centrale deve farsi carico quanto le Province del risanamento dei conti
pubblici. Altrimenti i cittadini, che nel pieno della crisi stanno sopportando
una situazione gravissima, si vedranno tagliati anche i servizi essenziali ”.
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PROGETTO UE “CLUSTERPOLISEE” – IN REGIONE MARCHE FOCUS SULLE SPECIALIZZAZIONI INTELLIGENTI. |
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Ancona, 11 aprile 2013 - Una due giorni di approfondimento e studio
sulle “smart specialization”, le nuove direttrici di sviluppo basate su
innovazione e conoscenza, promosse dalle istituzioni pubbliche per uscire dalle
secche della crisi. E’ quanto è stato organizzato in Regione nell’ambito del
progetto europeo Clusterpolisee – Smarter cluster policies for south east
Europe coordinato dalla Regione Marche - Politiche comunitarie e autorità di
gestione dei Fondi europei di Sviluppo regionale e Sociale (Fesr e Fse).
Lanciate dalla Commissione europea e sostenute da una piattaforma dedicata, le
“Smart specialisation strategies” rispondono a tre questioni chiave, con
l´obiettivo di colmare il divario innovativo tra le regioni europee: promuovere
l’eccellenza e mettere a sistema gli sforzi nel sostegno all’innovazione;
evitare la frammentazione e la tendenza alla sovrapposizione di
specializzazioni negli stessi campi; sviluppare strategie d’innovazione
realistiche e attuabili. “Le Marche sono partner principale di questo progetto
che riguarda un’area molto importante per l’Unione europea, grazie ad esperti e
docenti universitari del Regno Unito, della Romania e del Belgio, sono state
approfondite diverse tematiche essenziali per la creazione di un ambiente favorevole
all’innovazione e alle specializzazioni basate su un alto tasso di conoscenza”,
ha detto Mauro Terzoni, responsabile per la Regione Marche dell’autorità di
gestione Fesr e Fse. I partecipanti, responsabili a livello regionale e
nazionale dell’attuazione delle politiche di sostegno in diversi paesi del sud
est Europa - Austria, Italia, Grecia, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria,
Slovenia, Croazia, Serbia - hanno acquisito conoscenze e competenze per la
definizione delle proprie strategie di sviluppo. Le due giornate formative
hanno approfondito il concetto di "specializzazione intelligente" che
implica una visione complessiva dello sviluppo regionale attraverso
l´identificazione dei vantaggi competitivi, delle priorità strategiche e delle
migliori politiche pubbliche a sostegno del territorio. Il progetto, avviato un
anno fa, ha una durata di 30 mesi ed è svolto in collaborazione tra Svim e le
strutture regionali maggiormente interessate. Intende promuovere un sistema di
apprendimento continuo basato sullo scambio transnazionale di esperienze.
L’obiettivo è l’affinamento delle politiche di promozione dell’innovazione
nelle regioni dell’area sud est europea, promuovendo collaborazioni attive che
possano determinare economie di scala e la creazione di mercati più ampi per le
attività regionali.
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SIGLATO A VIBO VALENTIA L’ACCORDO DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA PER IL PISL SPOPOLAMENTO. PIÙ DI 5 MILIONI PER LE RISORSE AMBIENTALI, CULTURALI E SOCIALI PRESENTI SUL TERRITORIO |
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Catanzaro, 11 aprile 2013 - Sono 9 i comuni, situati in provincia di
Vibo Valentia, per i quali la Regione Calabria ha messo a disposizione ben
5.043.759 euro di fondi europei per contrastarne lo spopolamento. Un’ingente
somma che servirà a finanziare dieci operazioni (per Capistrano approvati due
interventi) che aiuteranno a migliorare la qualità della vita degli abitanti di
questi piccoli centri, ma anche ad attrarre flussi turistici.
È stato, infatti, siglato l’accordo di programmazione negoziata tra
l’Assessore regionale Giacomo Mancini e il partenariato di progetto del Pisl
“Noi restiamo”, rappresentato da Domenico Villì, sindaco di Vazzano comune
capofila.
Attraverso la firma di questo solenne atto amministrativo – informa una
nota dell’ufficio stampa della Giunta - tutti i soggetti che compongono il
partenariato di progetto hanno assunto congiuntamente, precisi obblighi
rispetto all’utilizzo delle risorse – già ammesse a finanziamento - e alla
realizzazione di interventi che favoriscano l’azione di contrasto allo
spopolamento.
A essere coinvolti nel Pisl sono appunto i comuni del vibonese che
hanno meno di 1500 abitanti prevalentemente collocati in territorio montano e
rurale (pre-Serre Vibonesi) che hanno una popolazione inferiore ai 10.000
abitanti complessivi: Capistrano, Polia, Zaccanopoli, Simbario, Pizzoni, Dasà,
Brognaturo, Vazzano e Vallelonga.
«I problemi che affliggono questo territorio – ha detto l’Assessore
Mancini – sono soprattutto legati alla disoccupazione, alla difficoltà degli
anziani di accedere a servizi sanitari di base, alla carenza di strutture e
attività per il tempo libero, soprattutto per i giovani. Ma, allo stesso tempo,
questa provincia è caratterizzata da ricchezza di natura e paesaggio e
dall’artigianato tipico che costituiscono importanti punti di forza da usare
come leve di sviluppo. Per questo – ha aggiunto l’Assessore – l’obiettivo del
Pisl è quello di strutturare un sistema locale idoneo ad attrarre attività
economiche e nuovi residenti, creare opportunità di lavoro e conseguire una
maggiore coesione territoriale, valorizzando le risorse ambientali, culturali e
sociali presenti nel territorio. Alla realizzazione dell’idea di forza
contribuiscono numerose operazioni, tra cui quelle di Vazzano, Simbario, Dasà e
Brognaturo incentrate sulla realizzazione di centri di aggregazione
polivalenti. Il Comune di Vazzano, oltre ai giovani vuole rivolgersi anche la
popolazione anziana, prevedendo un servizio di assistenza domiciliare. Pizzoni
e Vallelonga, invece, - ha continuato Mancini - vogliono ristrutturare il
proprio patrimonio edilizio da concedere a canone agevolato e accogliere
giovani coppie. I Comuni di Capistrano e Polia punteranno sull’ambiente con un
centro di formazione per le attività ecosostenibili e la valorizzazione della
risorsa ambientale. A Zaccanopoli si realizzerà un albergo diffuso con “vista”
su Tropea e Capo Vaticano. E a Simbario si metteranno in moto operazioni che
prevedono la concessione di spazi produttivi a canone agevolato. Per
trasformare tutto questo in realtà – ha concluso Mancini - ora le procedure
dovranno essere portate avanti dalle amministrazioni comunali nei tempi
richiesti dalla Ue: entro il 31 dicembre di quest’anno si dovrà dare vita agli
impegni giuridicamente vincolanti ed entro il 31 dicembre del 2015 dovranno essere
spese tutte le risorse».
Ai comuni e alle associazioni del partenariato presenti in sala è
stato, inoltre, consegnato un attestato in ricordo di questo solenne momento. A
riceverlo: Giuseppe Iennarella sindaco di Brognaturo; Giuseppe Corrado sindaco
di Dasà; Francesco Garisto sindaco di Pizzoni; il vicesindaco di Simbario
Caterina Bertucci; Abdon Egidio Servello sindaco di Vallelonga; Pasquale
Caparra sindaco di Zaccanopoli; Lucia Vuzza della cooperativa Vibosalus e
Caterina Virdò dell’Istituto Famiglia di Ionadi. Tra gli altri partner del
Pisl: la Comunità Montana delle Serre (offrirà pulmini per la mobilità
comunale), la Cooperativa soc. Talità Kum (formazione al lavoro dei giovani),
Cooperativa sociale Vibosalus (si propone di operare nell’ambito dell’intervento
sanitario), Istituto per la famiglia di Ionadi (ideazione e gestione servizi),
Avis comunale di Vazzano (attivazione azioni di sensibilizzazione), Università
Mediterranea di Reggio C., facoltà Architettura (studi su ecovillaggi),
Amministrazione Provinciale di Vibo V. (assistenza sanitaria anziani), Centro
servizi volontariato di Vibo Valentia (attività volontariato), Pro Loco Vazzano
(gestione piattaforma informatica).
Il finanziamento complessivo per tutti i piccoli centri della Calabria
è di circa 42 milioni di euro. In 99 comuni, situati in tutto il territorio
regionale, grazie alle risorse europee verranno riqualificati immobili, aree e
infrastrutture degradate o sotto utilizzate, realizzati centri sociali e
ricreativi, volti alla diffusione della cultura dell’inclusione e al sostegno
agli anziani e di accoglienza delle donne disagiate e interventi utili a
sostenere lo sviluppo imprenditoriale locale e a recuperare gli antichi
mestieri.
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POLITICHE GIOVANILI, UNA DELEGAZIONE DI GIOVANI ALGERINI OSPITI DELLA CONSULTA REGIONALE DEI GIOVANI DELLE MARCHE |
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Ancona, 11 aprile 2013 - Un incontro finalizzato alla conoscenza e al
confronto sull’esperienza della costituzione della Consulta regionale dei
giovani realizzata dalla Regione Marche e prevista dalla legge regionale
24/2011 in materia di politiche giovanili. E’ con questo obiettivo che ha preso
avvio nella nostra regione, per proseguire poi con incontri in istituzioni ed
enti vari della Regione Emilia Romagna, la visita di una delegazione di giovani
algerini nell’ambito di un progetto europeo. Commenta molto favorevolmente
l’assessore alle Politiche giovanili, Paolo Eusebi, per il quale “la
possibilità di realizzare momenti di incontro e di confronto quale quello di
oggi, rappresenta non solo un dovere, ma un’opportunità significativa per una
riflessione sulla dimensione partecipativa reale anche nel nostro paese”.
Obiettivo del progetto, finanziato dall’Unione Europea, è rafforzare la qualità
e la partecipazione dei giovani in alcune realtà cittadine dell’Algeria anche
attraverso la costituzione di un Consiglio di giovani nei comuni coinvolti: da
qui l’incontro con alcune esperienze partecipative in Italia, tra le quali
anche la Consulta regionale dei giovani istituita dalla Regione Marche.
Capofila del progetto il Cisp (il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei
Popoli, una Ong che ha realizzato e realizza progetti di aiuto umanitario, riabilitazione
e sviluppo in più di 30 paesi in Africa, America Latina, Medio Oriente, Asia e
Europa dell’Est), mentre alcune realtà associative algerine sono coinvolte in
qualità di partner. E’ in tale cornice che l’assessorato alle Politiche
giovanili ha ospitato l’incontro fra la delegazione algerina e alcuni giovani
componenti della Consulta regionale dei giovani che si sono confrontati, in un
clima di collaborazione e di amicizia, sulle rispettive esperienze di
partecipazione: quella della Consulta regionale dei giovani, nata da un anno
nella nostra regione, presentata dal suo presidente - David Buschittari – e
dagli altri componenti presenti (amministratori designati dall’Anci,
rappresentanti delle Associazioni giovanili, degli studenti universitari, delle
categorie imprenditoriali); e quella dei giovani ospiti, che hanno raccontato
del loro impegno per la realizzazione di strumenti concreti di partecipazione.
Hanno anche testimoniato dell’importante e costante lavoro di promozione, in
particolare a favore dei giovani, del dialogo democratico e della
sensibilizzazione ai diritti di cittadinanza.
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GIOVANI PROFESSIONISTI, ACCORDO REGIONE TOSCANA-BANCHE PER SOSTEGNO AL CREDITO |
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Firenze 11 aprile 2013 – Un aiuto finanziario ai giovani professionisti
e ai tirocinanti che intendono completare la propria formazione o avviare uno
studio o un’attività nella nostra regione. Ad attivarlo sarà un accordo fra
Regione Toscana, Fidi Toscana e Banche che è stato firmato ieri a Palazzo
Strozzi Sacrati dall’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini e
dai rappresentanti del sistema bancario toscano. L’accordo mette a disposizione
un fondo per le garanzie costituito da risorse regionali per 1 milione di euro.
L’assessore Simoncini ha, da qualche settimana, anche la delega alle
professioni e, in questa veste, presiede
la Commissione regionale dei soggetti professionali istituita dalla legge 73.
La prima riunione della commissione è stata convocata per il 24 aprile.
“L’obiettivo dell’accordo – spiega l’assessore Simoncini – è quello di
creare migliori condizioni per l’accesso al credito per i professionisti, in
modo da consentirne l’avvio di nuove attività, completare il proprio percorso
formativo e facilitarne l’ingresso nel mondo del lavoro. Si tratta di una
iniziativa che si inserisce nel contesto più ampio della legge regionale 73
che, recentemente ridisegnata per quanto riguarda la linea finanziaria,
disciplina anche il sostegno all’innovazione delle attività professionali
intellettuali. Un altro punto di riferimento su questo piano è l’accordo di progetto,
stipulato dalla Regione sempre con il sistema bancario toscano, nell’ambito del
progetto Giovanisì”.
A beneficiare del fondo possono essere i giovani professionisti e tutti
coloro che stanno facendo praticantati o tirocini professionali. Oltre agli
iscritti agli ordini e ai collegi, possono usufruire della garanzia anche
coloro che sono definiti, dalla legge sulle professioni, “prestatori d’opera
intellettuale non appartenenti a ordini”. Non è tutto. Sono previste garanzie
anche per prestiti finalizzati a finanziare progetti innovativi di ordini,
collegi associazioni professionali, anche di secondo grado, aventi sede legale
in Toscana. Il fondo provvede inoltre a dotare i soggetti professionali delle
risorse necessarie ad affrontare le richieste di cofinanziamento nei casi di
partecipazione a progetti europei.
In particolare, la garanzia si applica a prestiti d’onore a favore di
giovani fino a 30 anni per l’acquisizione di strumenti informatici; di giovani,
fino a 40 anni, per spese di impianto di nuovi studi professionali, singoli o
associati; un’altra tipologia riguarda, infine, il finanziamento di progetti
innovativi.
La garanzia è rilasciata per un importo massimo pari al 60% del
finanziamento richiesto o all’80%, se a richiederlo è una giovane
professionista. L’importo massimo finanziabile, per ciascun professionista o
soggetto giuridico ammesso, è di 4 mila 500 o 13 mila 500 euro. Per i progetti
innovativi presentati la garanzia copre finanziamenti da 50 o 100 mila euro.
“Sostenere queste attività – aggiunge ancora l’assessore – non è solo
un ulteriore contributo all’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro ma
rappresenta anche un veicolo per la crescita complessiva della società e
dell’economia toscane, un modo per allinearle agli standard europei ed
innalzarne qualità e credibilità agli occhi dei cittadini”.
L’assessore ha infine ricordato che anche la revisione del l’accordo
con il mondo creditizio è frutto di una condivisione e di un confronto
all’interno degli organismi previsti dalla legge dove sono rappresentati tutti
i soggetti professionali presenti in Toscana.
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LIGURIA CON I SINDACATI PER CHIEDERE AL GOVERNO IL RIFINANZIAMENTO DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI |
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Genova, 11 Aprile 2013 - L’assessore al lavoro della Regione Liguria,
Enrico Vesco aderisce ai presidi organizzati ieri dai sindacati davanti alle
prefetture di Genova, Savona, La Spezia e Imperia per chiedere al Governo di
agire, a fronte del finanziamento gravemente insufficiente degli ammortizzatori
sociali in deroga.
“Sono solidale – dice Vesco – con la protesta dei sindacati e trovo
francamente incomprensibile che il Governo non abbia ancora provveduto a
stanziare i fondi necessari per evitare una drammatica crisi sociale, di fronte
al grido di allarme proveniente da tutte le regioni italiane”.
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VIOLENZA SULLE DONNE: LEGGE E’ TRAGUARDO PER IMPEGNO DECENNALE DEL VENETO NELLE POLITICHE DI GENERE |
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Venezia, 11 aprile 2013 -
“Questa legge rappresenta un importante traguardo per l’impegno
decennale che la Regione del Veneto ha profuso con azioni mirate e concrete per
la realizzazione delle politiche di genere”. Lo ha messo in evidenzia
l’assessore regionale alle pari opportunità Isi Coppola in occasione
dell’apertura della discussione in Consiglio regionale del progetto di legge
relativo a "Interventi regionali per prevenire e contrastare la violenza
contro le donne”.
L’assessore ha ricordato che la Regione ha promosso e favorito
l’istituzione di numerosi Organismi di Parità negli Enti locali, il
consolidamento di quelli già presenti e operanti e il rafforzamento della rete
sul territorio. Gli interventi regionali si sono contraddistinti per una
particolare attenzione e sensibilità nei confronti del mondo della scuola per
la diffusione di una cultura di parità. “La scuola – ha evidenziato l’assessore
– è il miglior veicolo per arrivare alle famiglie attraverso i ragazzi”.
Sul tema della violenza sulle donne, l’assessore ha detto che il
fenomeno - in virtù del processo di sensibilizzazione avviato sul territorio -
è emerso con maggiore evidenza in Veneto rispetto ad altre regioni italiane,
dove però il dato è inferiore perché le vittime non presentano denuncia.
L’assessore ha ricordato in particolare le azioni, in collaborazione con la
Commissione regionale pari opportunità e con l’Osservatorio nazionale violenza
domestica (Onvd) che ha sede a Verona, per sensibilizzare e sostenere le
vittime e informare e formare gli operatori che possono intercettare il
fenomeno, creando un coordinamento con Prefetture, Questure, Procure della
Repubblica e Tribunali del Veneto, Polizia, Carabinieri, i Pronto Soccorso
ospedalieri e Medici di base di tutto il territorio veneto. E’ stato realizzato
anche un monitoraggio delle strutture di accoglienza e dal 2010 è disponibile
uno stanziamento specifico per la realizzazione e il miglioramento dei centri
di accoglienza ma anche per la loro gestione.
“Questa legge – ha concluso l’assessore Coppola – non nasce quindi nel
deserto, ma su solide basi di conoscenza e con alle spalle un modello per le
politiche di genere che è stato preso come esempio dalla Commissione nazionale
pari opportunità e dal Ministero delle politiche sociali”.
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