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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Dicembre 2013
Politica
PER UN´UCRAINA EUROPEA !  
 
Strasburgo, 11 dicembre 2013 - L´unione europea non deve abbandonare i cittadini ucraini che protestano contro la decisione del governo di non firmare l´accordo con l´Ue. Durante il dibattito di martedì in sessione plenaria, i deputati hanno ricordato che la decisione dell´Ucraina è stata un fallimento della politica estera europea e una vittoria della Russia. Štefan Füle, commissario per la politica europea di vicinato, ha sottolineato che l´Ucraina non può permettersi maggiori tensioni, una spaccatura del paese e una crisi finanziaria allo stesso tempo: "Una grande parte della popolazione ha deciso in che direzione vuole andare". José Ignacio Salafranca Sánchez-neyra (Ppe, Spagna): "È difficile accettare che fino all´ultimo minuto nessuno abbia anticipato la decisione del presidente ucraino di sbattere la porta". Libor Rouček (S&d, Repubblica Ceca): “Dovremmo aiutare il popolo ucraino che esprime chiaramente la voglia di far parte dell´Ue, che ha accettato i valori occidentali per i quali ci battiamo. È un nostro dovere morale". Graham Watson (Alde, Regno Unito): "Vorrei vedere la stessa passione tra i cittadini dell´Unione europea che spesso fanno la sicurezza di essere nell´Ue per scontata". Rebecca Harms (Verdi, Germania) ha indossato una bandiera ucraina: “Il ruolo dell´Ue è quello di confrontarsi e di prevenire la violenza, assicurandosi che ci saranno delle negoziazioni interne". Ryszard Legutko (Ecr, Polonia) ha definito il Partenariato orientale "un fallimento umiliante". "La Russia vincerà e l´Ue perderà". Helmut Scholz (Sinistra Unita, Germania): “Tutti i cittadini ucraini devono avere la possibilità di decidere e l´Ue deve fare tutto il possibile per sostenerli". Zbigniew Ziobro (Efd, Polonia): “Il summit di Vilnius è stata una sconfitta per l´Ue". Adrian Severin (Ni, Romania): “L´ue deve capire che l´allargamento e l´associazione con i suoi vicini riguardano prima di tutto la propria sicurezza". I deputati voteranno una risoluzione sul futuro del Partenariato orientale giovedì.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: I DEPUTATI DISCUTERANNO DI SICUREZZA E DIFESA IN VISTA DEL VERTICE EUROPEO DI DICEMBRE  
 
Strasburgo, 11 dicembre 2013 - I deputati discuteranno mercoledì alle 8.30 con il Presidente della Commissione, José Manuel Barroso e il viceministro lituano per gli affari europei, Vytautas Leškevičius, i punti salienti all´ordine del giorno del Consiglio europeo del 19-20 dicembre: politica di sicurezza e di difesa comune, unione economica e monetaria, strumenti di risoluzione della crisi bancaria e il compact per la crescita e l´occupazione. Il 21 novembre, i deputati avevano approvato due risoluzioni che chiedevano ai leader europei di adottare una nuova mentalità per la difesa europea, in modo da rendere l´Ue un importante attore sulla scena internazionale e un garante della sicurezza con una vera autonomia strategica. Gli altri argomenti all´ordine del giorno del Vertice saranno l´immigrazione, l´energia e l´allargamento.  
   
   
UE: DISCORSO DI ALGIRDAS ŠEMETA AL CONSIGLIO ECOFIN  
 
Bruxelles, 11 dicembre 2013 Di seguito l’intervento di ieri di Algirdas Šemeta Commissario responsabile per la fiscalità e l´unione doganale, Statistica, audit e lotta antifrode: “Questo è stato un anno straordinario. Poco avrei potuto immaginare, quando ho presentato il mio piano d´azione qui 12 mesi fa, il grande slancio che avrebbe costruito dietro la campagna per reprimere l´evasione fiscale. In soli 12 mesi, abbiamo istituito il quadro di ampliare lo scambio automatico di informazioni nel modo più ampio possibile all´interno dell´Ue. Abbiamo preso misure per colmare le lacune nel diritto tributario societario, che sarà la porta chiusa su determinati tipi di evasione fiscale. Abbiamo impostato le ruote in movimento per trovare soluzioni ai tassare l´economia digitale, in modo che questo settore paga anche condividere. E abbiamo misure per facilitare la conformità concordato misure per combattere la frode dell´Iva, e ha proposto, al fine di ridurre l´€ 193bn Iva Gap in tutta Europa. Nel frattempo, le ambizioni sono stati tradotti in impegni anche a livello internazionale. Con l´Unione europea al centro dei negoziati, il G20 ha approvato il progetto Ocse per affrontare l´erosione della base e profitto Shifting. E, nel mese di febbraio, i leader del G20 dovrebbero approvare il nuovo standard globale per lo scambio automatico di informazioni. Oggi, abbiamo sentito molti Stati membri professano la volontà di aprire la strada per l´attuazione di questo nuovo standard globale. Vogliono mantenere l´Europa all´avanguardia internazionale quando si tratta di buon governo. Pertanto, non è solo deludente che non siamo riusciti a concordare direttiva sul risparmio di oggi - è incomprensibile. E ´fuori sintonia con il mood e le risoluzioni a livello comunitario e internazionale. Ormai, ho detto tutto quello che c´è da dire su questo argomento. Dopo tutto, questo file è sul tavolo da prima ho preso l´ufficio. Ma l´ambiente in cui stiamo discutendo oggi è molto, molto diverso anche a un anno fa. E mi sarei aspettato posizioni ´Stati membri di evolversi per rispondere alle realtà in cui stiamo lavorando. A questo punto il tempo stringe e le scuse stanno esaurendo. Nel mese di maggio, i leader dell´Ue hanno chiesto con forza e senza riserve per la Direttiva Ue sul risparmio da concordare entro la fine del 2013. Non è stato fatto oggi dai ministri delle finanze. Così dovrà essere perseguita dai dirigenti stessi quando si incontreranno la prossima settimana. Tornando al quadro più ampio, il 2013 è stato un anno di progressi enormi. Si tratta di un anno di impegni per andare forte e più veloce contro gli evasori fiscali. E ´un anno in cui mondo ha deciso di voltare le spalle segreto bancario e della concorrenza dannosa, e muoversi verso un ambiente fiscale globale più equo e trasparente. Il sostegno politico è lì. Il momento rimane. Ma per i risultati reali, le parole non bastano. Devono essere messi in atto. Così, per il bene di una tassazione equa ed efficiente, 2014 deve essere l´anno della consegna.”  
   
   
REACT4TRADE#NAPOLI: PARLAMENTO EUROPEO E GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI: UNO SCUDO PER L´EUROPA DELLE IMPRESE E DELLA CULTURA  
 
Strasburgo, 11 dicembre 2013 - Si è tenuto venerdì 29 novembre al Maschio Angioino di Napoli l´evento React4trade#napoli il secondo evento d´informazione nel contesto della campagna d´informazione “Agire. Reagire. Decidere”, in vista delle elezioni del Parlamento europeo che in Italia si terranno domenica 25 magio 2014. L´incontro ha dato lo spunto per approfondire lo stato dell´arte delle politiche commerciali dell’Unione europea con particolare attenzione alle piccole e medie imprese. Molti i partecipanti al convegno, che ha visto succedersi tra gli interventi il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, gli eurodeputati Andrea Cozzolino, Gianni Pittella ed Erminia Mazzoni, l’Assessore Enrico Panini, Adriano Giannola, Valentino Grado, Massimo Marrelli, e Guglielmo Trupiano. Un plauso sincero all´Europarlamento é subito arrivato dal Sindaco di Napoli che ha sottolineato "le potenzialità del Parlamento europeo", Istituzione dalla quale "ho imparato la grande attenzione e reale spinta per la valorizzazione dei diritti civili e il rafforzamento del concetto di unità nella diversità". Il vicepresidente del Parlamento europeo Gianni Pittella ha dal canto suo ricordato come l´Unione europea seppur abbia fatto parecchio deve ancora fare molto perché si superino le barriere nazionali in tema di politica estera e commerciale, arrivando finalmente a una "vera strategia a livello europeo". Necessario dunque, ha continuato Pittella, "un vero ministro degli esteri" e "misure concrete per il made in". L´unione Europea, infatti, ha una competenza esclusiva in materia di accordi commerciali e a seguito dell´entrata in vigore nel 2009 del Trattato di Lisbona il Parlamento europeo ha acquisito un importante ruolo nella negoziazione degli accordi commerciali internazionali, come quello fra Ue e Stati Uniti. Per la presidente della commissione petizioni del Parlamento europeo Erminia Mazzoni occorre ricordare l’importanza del "movimento popolare" che ha portato alla presentazione di una petizione di circa 3 milioni di firme contro l´accordo Acta (Anti Counterfeiting Trade Agreement) che ha di fatto influenzato decisivamente il Parlamento europeo portando al rifiuto dell’accordo. L´europarlamento, infatti, ha raccolto la preoccupazione espressa da milioni di cittadini per un´eccessiva restrizione della libertà di espressione, in particolare su internet, dato il carattere fortemente condizionante delle norme dell´accordo. Dai dibattiti è poi emersa l´importanza in termini di benefici degli accordi bilaterali di libero scambio (Als) per le imprese, anche medio piccole, dei Paesi dell´Ue. Dalla riduzione dei dazi medi imposti sulle esportazioni dell´Unione (- 50%) agli accordi di libero scambio che permetteranno una crescita economica pari al 2,2% del Pil dell´Unione. L´eurodeputato Andrea Cozzolino ha da parte sua posto l’attenzione sulla necessità di superare gli attuali 26 accordi bilaterali specifici che ancora regolamentano i rapporti commerciali tra Ue e Cina passando ad un unico accordo commerciale globale che tenga però conto del rispetto delle clausole sociali e ambientali, incluso il divieto dello sfruttamento del lavoro minorile. Spazio infine ai fondi strutturali europei che dovrebbero rappresentare il vero volano per lo sviluppo locale e regionale.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: COME AIUTARE I LAVORATORI VITTIME DELLA GLOBALIZZAZIONE?  
 
Strasburgo, 11 dicembre 2013 - I lavoratori che hanno perso il lavoro a causa della globalizzazione o della crisi possono ricorrere al Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione. Nonostante i tagli al budget annuale - il fondo è passato da 500 a 150 milioni di euro, il Parlamento ha lottato per mantenere questo sostiene ai lavoratori in difficoltà. Abbiamo incontrato la relatrice irlandese Marian Harkin. Come funzionerà il fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione nei prossimi sette anni? Lo spettro d´azione del fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione includerà la crisi economica, ma anche i disastri naturali che hanno causato la disoccupazione. Inoltre offrirà assistenza ai giovani che non lavorano, non stanno studiando e che non seguono alcuna formazione. Il budget sarà sufficiente? Il prezzo che abbiamo pagato per mantenere il fondo nel bilancio è stato quello di tagliarlo significativamente. Il Parlamento voterà una somma molto minore rispetto a quella sperata: solo 150 milioni di euro per i prossimi sette anni, aumentando allo stesso tempo il numero di cittadini che hanno accesso al fondo. Alcuni Stati membri sono contrari a questo fondo... Alcuni si sono opposti anche se ne hanno beneficiato e sono contrari perché sostengono che questa non sia la funzione dell´Ue. Il futuro del fondo dipende da chi sarà al potere... La cosa incredibile di questo fondo è che è capace di aiutare i lavoratori più difficile da raggiungere. Quelli più vecchi o che hanno ricevuto una bassa educazione. Il fondo è stato ridotto ma esiste ancora. Non può risolvere tutti i problemi, ma i lavoratori sanno che possono contare su un sostegno da parte dell´Europa.  
   
   
MACROREGIONE ALPINA, MARONI: ORA STRATEGIE COMUNI  
 
Milano, 11 dicembre 2013 - Regioni del Nord riunite, a Palazzo Lombardia, per avviare un confronto sulle priorità da inserire nella Strategia dell´Unione europea per la Regione alpina (Eusar). "E´ una grande sfida" ha commentato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni al termine del vertice che ha visto riuniti i presidenti (o loro delegati) di Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-giulia, Valle d´Aosta e delle Provincie autonome di Trento e Bolzano. Lombardia Capofila - "Oggi - ha fatto sapere il governatore - si è stabilito il metodo di lavoro. La Regione Lombardia coordinerà il gruppo delle sette Regioni e, nel giro di un mese, definiremo gli obiettivi da sottoporre al Governo italiano e alla Commissione Ue". Questo Sarà Il Futuro Dell´europa - Rispondendo alle domande dei giornalisti, Maroni ha spiegato che, fra le sette Regioni, ci sarà "una strategia comune in vista di Expo", ma non solo, perché, ha osservato, "la Macroregione alpina sarà il futuro dell´Europa. Una novità, vera e importante, che serve a risolvere i problemi comuni che hanno tutte le regioni su cui insistono le Alpi". "E´ iniziato - ha aggiunto Maroni - un percorso di risoluzione di questi problemi attraverso strategie comuni in materia di energia, trasporti, tutela dell´ambiente, comunicazioni. Questioni concrete, che riguardano i nostri territori e che, da oggi, iniziamo ad affrontare unitariamente".  
   
   
LOMBARDIA: NECESSARIO COORDINAMENTO MACROREGIONALE  
 
Milano, 11 dicembre 2013 - "Le Regioni del Nord sono unite da un concetto semplice. Sono infatti le Regioni del Nord a tenere in piedi tutta la nazione ed è questa grossa responsabilità che ci obbliga ad arrivare a un vero coordinamento macroregionale. Siamo obbligati nei fatti a disegnare questa agenda macroregionale, perché, se saltano le Regioni del Nord, salta tutto il sistema". Lo ha spiegato l´assessore all´Economia, Crescita e Semplificazione della Regione Lombardia Massimo Garavaglia, intervenendo, ieri pomeriggio, a Palazzo Pirelli, al convegno organizzato dall´istituto Eupolis Lombardia dal titolo ´Le interdipendenze naturali, economiche e infrastrutturali tra le Regioni del Nord Italia´. Necessità Di Un Coordinamento Sovraregionale - "Trasporti, ambiente, infrastrutture, energia, l´informatica e la ricerca: sono questi ovviamente i principali temi del confronto. E la necessità di scrivere questa comune agenda macroregionale - ha fatto notare l´assessore Garavaglia - ci arriva da alcuni esempi concreti, come nell´ambiente: se la Regione Lombardia mette fuori legge le auto più inquinanti - le auto Euro0 benzina ed Euro0,1,2 e 3 diesel - e analoga misura non lo adottano anche le Regioni confinanti, come il Piemonte, l´Emilia e il Veneto, questa misura per l´aria è perfettamente inutile. Lo stesso discorso vale, per fare un altro esempio concreto, per la digitalizzazione dei pagamenti: noi, come Lombardia, saremmo pronti anche domani a partire con i pagamenti elettronici e la fatturazione elettronica, ma, se lo facesse solo la Lombardia, metterebbe in grave difficoltà le sue imprese che, giustamente, guarderebbero oltre i confini del Ticino o del Po, dove le imprese piemontesi o emiliane non avrebbero questo adempimento e anche in questo caso si vede come siamo obbligati a collaborare e a fare questo percorso insieme per creare quell´ambiente comune favorevole per le nostre aziende". Primo Passo:individuazione Regioni Benchmark Della Sanità - "Il percorso verso una comune agenda macroregionale sui temi più importanti è già partito nei fatti. La scorsa settimana - ha ricordato l´assessore Garavaglia - abbiamo deciso quali sono le Regioni benchmark per la sanità, settore che riguarda l´85 per cento del bilancio regionale. Qui si potevano fare due cose, la prima era quella di metterci a litigare tra Lombardia e Veneto per vedere chi era più bravo e lasciare che come Regioni benchmark, oltre all´Emilia Romagna e all´Umbria, che ha gli stessi abitanti della provincia di Bergamo, venissero indicate le Marche, ovvero un´altra piccola Regione. La seconda era fare un accordo di area e infatti, come Lombardia, ci siamo accordati con il Veneto, facendo per l´appunto un ragionamento di area, di Macroregione, perché se ci sono l´Emilia e il Veneto, insieme all´Umbria, vuol dire che i costi standard della sanità vengono comunque decise dalle Regioni del Nord, dalle Regioni più efficienti". "Così abbiamo fatto squadra su un tema così importante quale la sanità e questo - ha concluso l´assessore Massimo Garavaglia - significa che l´agenda macroregionale abbiamo già iniziato a scriverla, con i fatti".  
   
   
MACROREGIONE ALPINA, UNA POSIZIONE COMUNE FRA TRENTINO E GOVERNO  
 
 Trento, 11 dicembre 2013 - Il Trentino e il Governo italiano sosterranno una posizione comune a Bruxelles per la realizzazione della macroregione alpina, con l’obiettivo di creare uno strumento di incentivazione di politiche a favore delle popolazioni montane. E’ questo il risultato dell’incontro che si è svolto a margine del convegno sulle foreste alpine e i servizi ecosistemici, organizzato dal Consorzio dei Comuni trentini - tra l’assessore provinciale all’ambiente Mauro Gilmozzi e il sottosegretario all’ambiente e alla tutela del territorio e del mare, Marco Flavio Cirillo. Il colloquio è stato chiesto dal sottosegretario per discutere di alcune questioni legate all’ambiente: “Il territorio - come ha riconosciuto il sottosegretario - richiede degli interventi nazionali che devono trovare l’intesa e la condivisione di Regioni e Province autonome”. I temi trattati nel corso dell’incontro - al quale ha preso parte anche il dirigente generale del Dipartimento territorio, ambiente e foreste, Romano Masè - hanno riguardato la gestione sistemica del territorio, con particolare riferimento al modello trentino, e l’azione di semplificazione e depenalizzazione di alcune irregolarità formali, trattate dal legislatore come reati penali. Il Governo italiano sosterrà dinnanzi alla Comunità europea la posizione della Provincia autonoma di Trento per la costituzione della Macroregione alpina. Lo ha ribadito il sottosegretario all’ambiente e alla tutela del territorio e del mare, Marco Flavio Cirillo, nel corso dell’incontro avuto con l’assessore provinciale all’ambiente, Mauro Gilmozzi. “Le attuali macroregioni europee - ha sottolineato l’assessore Gilmozzi - sono pensate su aree metropolitane che presentano dinamiche e problematiche del tutto diverse rispetto alle aree montane. E’ necessario, partendo dall’esperienza della Convenzione delle Alpi, creare una macroregione alpina, basata sul territorio e sulle popolazioni locali, in grado di garantire ad un’area molto estesa dell’Europa condizioni favorevoli al lavoro e alla qualità della vita”. In altre parole, la macroregione alpina deve essere strumento per favorire delle politiche in grado di consentire agli abitanti vivere le Alpi, grazie ad opportunità di lavoro e di qualità della vita, fondata su sanità, scuola, cultura e servizi. Una posizione, quella trentina, fatta propria del sottosegretario Cirillo: “Il Governo sta lavorando per una posizione comune tra le diverse Regioni e Province autonome, perché è necessario proporre a Bruxelles un modello di macroregione basato sulle persone e con obiettivi specifici”. Nel corso dell’incontro, l’assessore Gilmozzi e il sottosegretario Cirillo hanno discusso della gestione sistemica del territorio, ovvero di quel modello che valorizza le componenti locali, grazie anche al decentramento delle responsabilità, e favorisce la condivisione di scelte ed obiettivi. Il caso, portato ad esempio, è quello delle aree protette trentine, dove si è riusciti a coniugare tutela ambientale con esigenze di sviluppo, servizi ed opportunità. “L’idea - ha aggiunto Gilmozzi - intende sostenere un modello che vede l’ente centrale quale soggetto attivo di progettualità, e condivisione con le realtà locali. E’ questo il modello che ha ispirato la creazione della Fondazione Dolomiti Unesco. I piani faunistici forestali rappresentano - a detta di Gilmozzi - l’esempio di gestione corretta delle aree protette, e che hanno permesso attività integrate tra loro, quali la caccia e il turismo. Il sottosegretario Cirillo si è reso disponibile a sostenere le richieste di semplificazione (ad esempio, il sistema di tracciamento dei rifiuti) e depenalizzazione di alcune irregolarità formali in materia ambientale, oggi trattate come reati penali: “L’ambiente è un bene che va tutelato in maniera ferma dagli abusi - hanno convenuto Gilmozzi e Cirillo -. La stessa attenzione deve essere però riservata ai casi in cui mere irregolarità formali sono oggi perseguite con il codice penale. E’ opportuna la loro depenalizzazione in sanzioni finanziarie”.  
   
   
VALLE D’AOSTA, ANNO EUROPEO DEI CITTADINI 2013: A PALAZZO REGIONALE IL CONVEGNO PARTECIPARE PER ESSERE…  
 
Aosta, 11 dicembre 2013 - In occasione delle celebrazioni del 2013 quale Anno europeo dei cittadini, la Presidenza della Regione, in collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta, organizza il convegno Partecipare per essere…, che si terrà martedì 17 dicembre, dalle ore 8.30 alle 13, nel Salone delle manifestazioni di Palazzo regionale ad Aosta. L’evento, al quale partecipano 180 allievi delle Istituzioni scolastiche superiori della regione, intende stimolare la riflessione e il dibattito sui temi della cittadinanza europea, della partecipazione e della rappresentanza politica. Nel corso dell’incontro, ampio spazio sarà dedicato ai diritti elettorali dei cittadini europei, alle modalità di voto e, in particolare, alla simulazione delle operazioni di votazione e di scrutinio per le elezioni europee. In occasione del convegno, la Struttura Enti locali della Presidenza presenterà anche la nuova sezione web istituzionale dedicata alle consultazioni elettorali e referendarie, realizzata con il supporto grafico degli studenti del Liceo artistico di Aosta, e il glossario elettorale redatto in collaborazione con l´Università.  
   
   
FORCONI, MARONI: ESPRIMONO UN DISAGIO DA ASCOLTARE  
 
Milano, 11 dicembre 2013 - Il movimento dei forconi e il ritorno in piazza degli allevatori "esprimono un disagio forte". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni a margine dell´incontro, a Palazzo Lombardia, con i governatori delle sette Regioni italiane che fanno parte della Macroregione alpina. "E´ un disagio che va ascoltato" ha sostenuto il governatore, aggiungendo che "noi, come Regioni, siamo pronti ad ascoltare chi protesta e a intervenire se possibile, ma l´interlocutore per gli interventi legislativi che chiedono è il Governo nazionale".  
   
   
EXPLORA, MARONI: VALORIZZEREMO IL ´BRAND LOMBARDIA´  
 
Milano, 11 dicembre 2013 - Obiettivo: valorizzare i territori, per sfruttare al meglio tutte le potenzialità di Expo, anche dopo l´Esposizione, soprattutto sotto il profilo turistico. E´ la mission di Explora, la società creata da Regione Lombardia, Camera di Commercio ed Expo Spa, che è stata presentata in un convegno a Palazzo Turati. I lavori sono stati chiusi dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che, dopo aver fatto i complimenti per le relazioni del presidente e del direttore generale della società Giuliano Noci e Josep Ejarque, centrate sulla necessità di andare incontro al turista senza aspettare che sia lui a sceglierci, ha confermato l´impegno di Palazzo Lombardia sotto il profilo dell´attrattività turistica. Opportunità ´Concreta´ - Oltre alla partecipazione in Explora, ha ricordato il governatore, da Regione "sono state assunte diverse altre iniziative in questa direzione. L´ultima è stata varata con una delibera di Giunta solo pochi giorni fa e si chiama ´Lombardia Concreta´, un acronimo di ´contributi al credito per turismo e accoglienza´. Una misura che, mettendo a disposizione risorse per l´abbattimento dei tassi di interesse e per creare un fondo di garanzia, creerà un effetto leva per 100 milioni di euro, che potranno essere sfruttati dalle imprese del turismo a partire dal prossimo marzo". Impegno Su Infrastrutture - Oltre al sostegno alle imprese, l´altra colonna, sulla quale si basa l´impegno della Regione per Expo, è la realizzazione delle infrastrutture. "Fra pochi giorni, il 21 di dicembre - ha annunciato Maroni - ci sarà la firma della chiusura del closing finanziario per la Tangenziale esterna di Milano, che ci consentirà di non perdere i 330 milioni euro di finanziamento previsto. Un´opera importante, che sarà pronta per Expo, come la Pedemontana, che entrerà in esercizio già il prossimo anno, in anticipo, caso unico in Italia, rispetto ai tempi previsti". Attenzione Alle Criticità - Il presidente, sottolineando che "è stato recuperato molto tempo perduto in passato", non ha comunque voluto tacere alcune criticità che ancora rimangono da risolvere. Ne ha citate due in particolare, cogliendo l´occasione per rivolgere un ulteriore appello al Governo. "Stiamo ancora aspettando dal ministro dell´Ambiente Andrea Orlando il decreto per iniziare i lavori del collegamento Rho-monza e il provvedimento del ministro della Cultura Massimo Bray, che ci consenta di valorizzare finalmente il Museo dell´Alfa di Arese". Far Conoscere Eccellenze - Parlando sempre della struttura che ospita le auto storiche del marchio del Portello, Maroni ha ricordato che la Regione ha lavorato intensamente per trovare una soluzione che ne consenta la riapertura. "Abbiamo messo intorno a un tavolo Fiat e Sovrintendenza e siamo riusciti a individuare un percorso praticabile per arrivare all´obiettivo" ha detto, aggiungendo che l´intenzione della Regione, è di "creare una struttura, magari una fondazione, per valorizzare tutti i musei delle due e quattro ruote, che ci sono in Lombardia, simboli delle eccellenze del territorio, troppo spesso dimenticati". Far Conoscere La Lombardia - Il governatore ha quindi confermato l´intenzione di voler "investire sul ´brand Lombardia´. Milano, come risulta da alcuni studi, è un brand molto conosciuto nel mondo. La Lombardia decisamente meno. Io voglio investire sul ´brand Lombardia´, utilizzando Expo per questa finalità. Tutte le iniziative che vanno in questa direzione riceveranno il sostegno della Regione e l´investimento che abbiamo fatto in Explora vuole proprio dare il senso dell´importanza che per noi ha la valorizzazione dei territori della nostra Lombardia". Pensiamo Già Al Post Expo - Maroni ha chiuso il suo intervento con una riflessione sul post-Expo. "Dobbiamo evitare che sul sito che ospiterà l´evento del 2015 rimangano solo macerie. L´area di Rho-pero, che sarà ben collegata su gomma e rotaia, rappresenta un´occasione straordinaria da sfruttare per dare vita a qualcosa di utile per il territorio. Una proposta, quella di realizzare una città dello sport e un nuovo stadio, è già emersa. Ma la cosa importante, è che il progetto venga individuato rapidamente. Anche per questo abbiamo previsto tempi molto stretti, a febbraio dell´anno prossimo - ha fatto sapere - ci sarà una riunione dell´Assemblea di Arexpo, che definirà il masterplan e a marzo vogliamo fare la gara per l´individuazione del soggetto attuatore".  
   
   
EVASIONE FISCALE: REGIONE FVG INCENTIVA COMUNI A PARTECIPARE ACCERTAMENTI  
 
Trieste, 11 dicembre 2013 - Accrescere le attività di contrasto all´evasione fiscale, sempre più coinvolgendo negli accertamenti le Amministrazioni comunali e riconoscendo alle stesse per intero le somme recuperate a titolo di Irpef, Ires e Iva, a seguito di loro segnalazioni qualificate. E´ il senso di un emendamento alla legge finanziaria per il 2014, proposto della Giunta regionale per iniziativa dell´assessore alle Finanze, Francesco Peroni. La volontà di incentivare la partecipazione dei Comuni negli accertamenti fiscali e contributivi discende da una legge nazionale del 2010, con la quale lo Stato riconosceva ai Comuni stessi una quota del 33 per cento delle risorse recuperate. Non solo su Irpef, Ires e Iva, ma anche su imposta di registro, ipotecaria, catastale e sui tributi speciali catastali. Successivamente il legislatore nazionale ha inteso coinvolgere nell´intervento di incentivazione anche le Amministrazioni regionali e portare al 100 per cento la quota attribuita ai Comuni. "In virtù dello Statuto di autonomia - ricorda l´assessore Peroni - la Regione Friuli Venezia Giulia ha una compartecipazione al gettito dei tributi erariali, pari al 60 per cento dell´Irpef, al 45 per cento per l´Ires e al 91 per cento per l´Iva. Ora, con questo intervento normativo la Regione rinuncia alla quota di compartecipazione sulle somme indebitamente non versate all´erario, per trasferirle per intero a quei Comuni che, con la loro azione di contrasto all´evasione, ne avranno consentito il recupero". Di fatto, dunque, dal prossimo anno le Amministrazioni comunali si vedranno riconoscere sia le quote di spettanza regionale che quelle destinate allo Stato. "Auspichiamo che questa nostra iniziativa possa stimolare la partecipazione dei Comuni all´attività di accertamento fiscale e contributivo, non escluso il fenomeno dell´abusivismo edilizio, peraltro presente in Friuli Venezia Giulia in misura assai inferiore ad altre aree del Paese", ha detto Peroni. "In una fase storica in cui si chiedono grandi sacrifici ai cittadini, deve valere più che mai il principio costituzionale del concorso di ciascuno alla spesa pubblica, in proporzione al proprio reddito: principio che porta in sé l´etica dell´eguaglianza e della trasparenza, sulla quale si fonda quel rapporto di fiducia tra cittadino e amministrazione pubblica, senza il quale entra in crisi la stessa coesione sociale e democratica. Su queste premesse, siamo convinti che questo strumento offrirà alle Autonomie locali l´opportunità di recuperare la fiducia dei tanti contribuenti onesti e, ad un tempo, di recuperare risorse preziose, indebitamente sottratte alla collettività".  
   
   
PROGETTO PILOTA PER AREE A BUROCRAZIA SNELLA. ZAIA: “UN ESEMPIO DA SEGUIRE E UN MONITO AL GOVERNO A FARE LA SUA PARTE”  
 
 Venezia, 11 dicembre 2013 - “E’ un’iniziativa che va sostenuta e presa ad esempio, per la capacità di mettere insieme soggetti diversi, per la sinergia che si crea tra pubblico e privato, per la volontà di dare nuovo slancio al nostro sistema produttivo e difendere l’occupazione”. Lo afferma il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, salutando con un plauso l’accordo di programma siglato da Confindustria Venezia, l’Università di Ca’foscari e i Comuni di Roncade (Tv) e Quarto d’Altino (Ve) per realizzare delle aree a ‘burocrazia ridotta’, favorendo così il rilancio della competitività delle aziende e la loro permanenza produttiva nel territorio. “Le lusinghe che provengono dai territori di confine – commenta Zia – non solo un canto di sirena per l’imprenditoria veneta, sono anche le certificazione che il nostro sistema economico e produttivo non può più reggere le inefficienze e l’ingordigia dello Stato italiano. Bisogna assolutamente invertire la rotta, dare forti e concreti segnali di cambiamento e credo che il progetto pilota ‘Comunità Competitiva Venezia Est’ si muova esattamente in questa direzione”. “Che siano gli Enti locali – conclude Zaia –, a loro volta bistrattati e vittime di politiche centraliste, a indicare la strada per una vera ripresa, è tutto dire: se non si vuole vanificare questo sforzo, questo impegno encomiabile, è necessario che il Governo per primo faccia la sua parte per porre fine alle inefficienze, alle sperequazioni, alle logiche che premiano chi fa meno e colpiscono stoltamente i territori più virtuosi come quello veneto”.  
   
   
ROSSI AL MANDELA FORUM: "QUI C´È LA TOSCANA DEL FUTURO"  
 
Firenze, 11 dicembre 2013 – "E´ molto bello ed emozionante essere qui con voi. Siete tantissimi, qui c´è la Toscana del futuro". Così il presidente Enrico Rossi ha accolto i 9.000 ragazzi che gremiscono il Mandela Forum per il Xvii meeting dei diritti umani, dedicato quest´anno ai diritti delle donne. Dopo essersi scusato con i ragazzi di Pistoia, ancora bloccati sul treno, Rossi è entrato nel tema della giornata: "La lotta delle donne per i propri diritti è la più grande rivoluzione iniziata nel secolo scorso e che stiamo ancora vivendo. Metà del mondo che vuole essere se stessa, non vuole essere subordinata agli uomini. I femminicidi, la violenza, sono le reazioni di chi non riesce a capire questa enorme rivoluzione e allora se la prende con il corpo delle donne. Voi siete una generazione straordinaria e avete capito come è bello stare insieme in parità, e anche nella diversità". "Oggi ci sono i funerali di Nelson Mandela", ha detto poi Rossi, ricordando che il Palasport è dedicato proprio al grande leader sudafricano che della lotta contro l´apartheid e per il rispetto dei diritti umani ha fatto la sua ragione di vita. "Mandela è il più grande rivoluzionario del secolo scorso, ha fatto quello che nessuno pensava si potesse fare, ha messo mano nella mano bianchi e neri in modo pacifico. Anche qui in Italia ci sono tanti ragazzi che non hanno i vostri stessi diritti. Io penso che tutti i ragazzi che vivono qui devono diventare cittadini italiani. Lo ripeteremo finché il Parlamento non approverà una legge che riconoscerà loro questo diritto. Anche per i cinesi di Prato. Sette lavoratori sono morti, in un luogo dove non sono riconosciuti i diritti dell´individuo. La grande scommessa di questa Regione - ha concluso Rossi - è mettere mano nella mano i ragazzi cinesi con i ragazzi di Prato. Viva i diritti degli uomini e delle donne".  
   
   
FIRMATO IL PATTO PER LO SVILUPPO, LA LEGALITÀ E LA TRASPARENZA. ROMA CAPITALE DIVENTA ‘CASA DI VETRO’ DELLE OPERE PUBBLICHE  
 
Roma, 11 dicembre 2013 - E’ stato siglato il 6 dicembre presso la sala della Protomoteca del Campidoglio il Patto per lo Sviluppo, la Legalità e la Trasparenza delle Opere Pubbliche di Roma Capitale. Firmatari: l’Assessore allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale Paolo Masini e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Acer, Cna, Legacoop, Federlazio e Confesercenti, alla presenza del Sindaco Ignazio Marino. Presenti all’appuntamento anche la Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, il Procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone, il Sindaco di Modena e delegato Anci alla sicurezza Giorgio Pighi, i presidenti dei Municipi di Roma e molti esponenti del mondo del lavoro e dell’economia. «Questo Patto è un impegno inedito per la trasparenza, la legalità e la ripresa dell’economia sana della nostra città, perché Roma Capitale si impegna a diventare finalmente una ‘casa di vetro’ per i cittadini e gli operatori nel campo delle Opere Pubbliche» ha dichiarato l’Assessore Paolo Masini. «Oggi - ha proseguito - prende avvio la road map di intese e buone pratiche volte a contrastare l’illegalità, garantire tempestività all’attuazione delle opere, assicurare tempi certi per i pagamenti, tutelare i lavoratori e le realtà economiche e produttive sane della città. In particolare, molto importante è il lavoro che stiamo facendo sugli appalti, per limitare l’utilizzo del massimo ribasso. Con noi - ha concluso - vincerà solo chi rispetta le regole per eseguire i lavori sulla base di legalità e trasparenza». «La firma del Patto è un traguardo fortemente significativo, che dimostra la volontà di tutti noi di voler cambiare insieme il modo di gestire la struttura capitolina e, quindi, di governare la città», ha detto il Sindaco Ignazio Marino. «Oggi per Roma è una giornata molto importante: è la giornata in cui sviluppo, legalità e trasparenza si uniscono di nuovo e riaccendono lo spirito etico che deve permeare tutta la nostra comunità.». La ‘Casa di Vetro’. Nell’ambito della presentazione del Patto è stata esposta un’opera dell’artista Giuseppe Rappa e del laboratorio di vetrofusione del Centro Diurno Disabili dell’Opera Don Calabria, l’associazione da anni impegnata nell’inserimento lavorativo dei ragazzi con disabilità. La ‘Casa di Vetro’ rappresenta un Campidoglio ‘trasparente’, e sarà collocata all’ingresso dell’Assessorato allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana. I contenuti e gli obiettivi del Patto. Al centro del Patto il rilancio, l’innovazione e il potenziamento dell’Osservatorio dei Lavori Pubblici attraverso un migliore scambio informativo tra i diversi settori dell’Amministrazione e report periodici consultabili anche dai cittadini. Il rilancio dell’Osservatorio aiuterà anche ad accorciare i tempi dei pagamenti e ad affinare le misure di contrasto all’infiltrazione della criminalità organizzata soprattutto nei subappalti. Il secondo intervento riguarda l’istituzione di una Commissione per il Monitoraggio e l’Analisi dei Dati sulle Opere Pubbliche di Roma Capitale, composta dai firmatari del Patto, per accompagnare il lavoro dell’Osservatorio e contribuire ad analizzare i motivi dei ritardi e le inefficienze nel completamento delle Opere Pubbliche. Tra le innovazioni, poi, anche la riforma del Silap, il sistema informativo per l’accesso alla banca dati sui lavori pubblici. Il nuovo Silap entrerà in vigore dal 1 gennaio 2014 e conterrà anche le informazioni sui lavori previsti in sub-appalto o sub-contrattazione, oltre all’elenco nominativo di tutte le imprese operanti negli appalti. Nuove procedure, più trasparenti. L’impegno preso da Roma Capitale, dalle parti sociali e dalle associazioni di categoria delle imprese, inoltre, è volto a limitare ai soli casi indispensabili il ricorso al criterio del massimo ribasso. Il Patto si impegna a predisporre sistemi procedurali di prevenzione delle anomalie, come la segnalazione all’Avcp delle cosiddette “offerte temerarie”. Anche il ricorso alla procedura negoziata sarà limitato ai soli casi ritenuti indispensabili. L’obiettivo è quello di arrivare ad un meccanismo di selezione delle imprese concorrenti attraverso un sistema basato su criteri qualitativi ed oggettivi. Importante è anche l’impegno in tema di sicurezza sul lavoro: il Patto prevede un coordinamento e un piano di incontri tra Osservatorio dei Lavori Pubblici e l’Osservatorio del Lavoro presso il Dipartimento Sviluppo Economico e Attività produttive, al fine di costituire un adeguato monitoraggio circa il rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza nei cantieri. La road map. I firmatari - amministrazione, sindacati e imprese - si impegnano a mettere in campo una serie di ulteriori iniziative volte ad innovare e rafforzare gli strumenti per la trasparenza e la lotta all’illegalità attraverso tre protocolli con l’Autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici (in merito alle procedure degli appalti legati alle Opere Pubbliche), con la Prefettura di Roma (in merito alla prevenzione contro le infiltrazioni criminali e per la sicurezza dei cantieri), e con la Scuola Nazionale dell’Amministrazione (per la formazione dei dipendenti di Roma Capitale in materia di etica, lotta alla corruzione e legalità). Avviso Pubblico, cui Roma Capitale ha finalmente aderito nell’ultima giunta, avrà il compito di effettuare una ricognizione delle “buone pratiche” negli enti locali nazionali ed internazionali sugli appalti legati ad Opere Pubbliche. Il link per scaricare il testo del Patto: http://www.Comune.roma.it/pcr/
resources/cms/documents/patto_sviluppo.pdf
 
 
   
   
PROMOZIONE ECONOMICA, PROPOSTA DELLA GIUNTA TOSCANA PER UN SOGGETTO UNICO REGIONE-UNIONCAMERE  
 
 Firenze, 11 dicembre 2013 – Una maggiore integrazione con il sistema delle Camere di commercio per la gestione unitaria delle attività di promozione economica all´estero, riorganizzando e razionalizzando il sistema in modo da rendere più efficace l´attività, evitando sovrapposizioni e sprechi e riducendo i costi. Questo l´obiettivo dell´ipotesi di riforma del sistema che la giunta regionale ha avviato, sulla base di indicazioni del Consiglio regionale e delle categorie economiche. Il percorso ieri ha visto un´importante tappa, con la presentazione da parte dell´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini al presidente di Uniocamere Toscana Vasco Galgani e ai rappresentanti del sistema camerale toscano. "L´ipotesi su cui abbiamo lavorato – ha spiegato l´assessore Simoncini – è quella di un soggetto unico, che sarà costituito al 50% da Regione Toscane e al 50% da Unioncamere nella forma di una società consortile. La governance ipotizzata prevede, tra l´altro, una cabina di regia, nella quale saranno rappresentate anche le categorie economiche e che realizzeranno così l´integrazione nella gestione del programma unico regionale di promozione economica, che verrà approvato dalla giunta regionale e da quella del sistema camerale". Il nuovo soggetto delineato dall´ipotesi della giunta, sostituirebbe Toscana Promozione, assumendo di fatto le funzioni svolte fino ad oggi dall´agenzia regionale e le varie aziende di promozione delle Camere di commercio. Verrebbero invece riportate interamente all´interno della struttura regionale, l´attrazione degli investimenti e le politiche per l´internazionalizzazione delle imprese, che saranno rafforzate in termini di risorse finanziarie e umane, anche grazie ai fondi europei e alle risorse nazionali". L´ipotesi sulla quale è partito il percorso di concertazione per arrivare ad un testo condiviso, sfocerà in una proposta di legge regionale. L´assessore Simoncini ha sottolineato nella sua presentazione che la Regione intende così valorizzare il sistema camerale e le iniziative delle associazioni di categoria. "Per questo – ha detto – la Regione è pronta a cedere parte della sua sovranità a favore del nuovo soggetto, a condizione, ovviamente, che altrettanto venga fatto dal sistema camerale". In altre parole, si dovrà porre fine alle iniziative in ordine sparso, privilegiando la promozione della Toscana come sistema. Ciò non impedirà di salvaguardare, entro un quadro ben definito, le iniziative dei singoli territori che non dovranno però presentarsi fra loro in modo competitivo, ma cooperare, possibilmente facendo sinergia. Cinque gli ambiti di intervento: promozione istituzionale all´estero del sistema manifatturiero toscano, del comparto agricolo ed agroalimentare, del turismo e del commmercio, dell´attività congressuale e d´accoglienza, dell´assistenza alle imprese nell´attività di commercializzazione e di presenza sui mercati internazionali. Sull´ipotesi illustrata questa mattina, il presidente di Unioncamere Galgani ha dato un consenso di massima, condividendo gli obiettivi dell´intervento e la volontà di razionalizzare il sistema. Galgani ha informato di aver già fissato un incontro a livello camerale, per esaminare nel dettaglio la proposta e contribuire, quanto prima, ad un documento condiviso.  
   
   
ALLA TOSCANA IL PREMIO "MIGLIOR BANDO VERDE"  
 
Firenze, 11 dicembre 2013 – Il miglior "bando verde" è della Toscana. Lo ha decretato il Forum Compraverde che si è svolto a Milano e nel cui ambito sono stati assegnati vari premi nazionali a imprese e pubbliche amministrazioni per la loro attività di "acquisti verdi". E il Premio per il "Miglior Bando Verde" è stato assegnato proprio alla Regione Toscana per la gara dei "consumabili di stampa" ovvero cartucce di toner e cartucce a getto d´inchiostro. Il motivo? "Per la completezza - spiega la motivazione - e la precisione con cui sono trattati gli aspetti ambientali nella documentazione di gara per la fornitura di materiali consumabili a ridotto impatto ambientale per i sistemi di stampa". In particolare, le condizioni dell´appalto poste dalla Regione Toscana hanno previsto il rispetto dell´ambiente in tutta la filiera di produzione e una specifica attività di controllo a campione dei processi produttivi implementati dal fornitore. Per fare questo, la Regione si è avvalsa della collaborazione di Arpat nella redazione del capitolato d´appalto per quanto ha riguardato gli aspetti ambientali e sociali delle specifiche tecniche, dei criteri di aggiudicazione e delle clausole di esecuzione contrattuale, e anche nella verifica dell´offerta tecnica delle proposte presentate. "Questo riconoscimento, che abbiamo accolto con soddisfazione, - ha commentato l´assessore regionale all´ambiente Anna Rita Bramerini - premia la scelta e l´impegno della Toscana nel portare avanti progetti che puntano dritti al recupero e al riciclo, le chiavi del futuro. Da tempo interveniamo con finanziamenti consistenti sia per promuovere le attività di recupero, sia per supportare la gestione di impianti di trattamento destinati a questo fine. Per noi la scommessa è duplice: da un lato ridurre la produzione di rifiuti e aumentare la raccolta differenziata, dall´altro incentivare le filiere del recupero consolidando la green economy, creando nuovi settori produttivi e aprendo nuove opportunità di lavoro". "La domanda pubblica - dice la vicepresidente Stella Targetti - può e deve avere un ruolo importante per lo sviluppo dell´economia verde. Purtroppo le regole ci impongono spesso di scegliere il prodotto che costa meno, non lasciandoci spazio per valutazioni di impatto ambientale. In questo caso è stato invece possibile, e credo che il riconoscimento avuto possa essere di stimolo ai nostri dirigenti e funzionari per continuare a dare un contributo, con le proprie scelte, a una Regione Toscana sempre più green".  
   
   
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO APPROVA LA LEGGE PER LA RIDUZIONE DELLE SOCIETA’  
 
Roma, 11 dicembre 2013 - Approvata la legge per la razionalizzazione e riduzione delle società della Regione. Parte il complesso processo di riorganizzazione che permetterà di passare da cinque società, Sviluppo Lazio, Bil, Unionfidi, Bic Lazio e Filas, a una sola che sarà una solidissima leva per la crescita e lo sviluppo delle imprese del Lazio. “Il Lazio cambia”, ha affermato il presidente Nicola Zingaretti. “Ringrazio – ha aggiunto - tutto il Consiglio regionale per lo sforzo unitario che si è manifestato e che dà autorevolezza a questa legge utile e importante”. Il provvedimento apre la strada del risparmio e dell’aumento dell’efficienza del sistema delle società regionali. “Vogliamo esprimere profondo apprezzamento per il lavoro svolto da tutti i consiglieri regionali che ha portato all’adozione di modifiche che hanno reso il testo base della proposta di legge maggiormente condiviso”, hanno detto gli assessori al Bilancio, Alessandra Sartore, e allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani. Sartore ha poi spiegato che, per l´operazione, "la stima dei risparmi va dai 3 ai 6 milioni alla fine del processo di accorpamento".  
   
   
FUSIONE COMUNI. GIUNTA APPROVA DATE REFERENDUM PER LONGARONE, CIVITANOVA POLESINE E BRENZONE SUL GARDA  
 
Venezia, 11 dicembre 2013 - Otto piccoli Comuni in meno e quattro nuovi Comuni più grandi e in grado di garantire in modo più efficiente e meno dispendioso i servizi: è questo l’obiettivo che l’assessore veneto agli Enti locali, Roberto Ciambetti e i sindaci interessati si sono posti per la scadenza delle elezioni amministrative del 25 maggio 2014. Secondo la tempistica definita oggi in un incontro a palazzo Balbi, già nella prossima tornata elettorale primaverile, dunque, si potrà procedere alla nomina dei quattro nuovi Consigli comunali. “Per arrivare un giorno a 150 Comuni complessivi nella nostra regione – ha rilanciato il presidente Luca Zaia – perché è questa la dimensione numerica che, attraverso il piano di riordino territoriale e i processi relativi che abbiamo innescato, porterà ad avere un sistema gestionale complessivo degli Enti locali economico ed efficace, di cui beneficeranno per primi i cittadini. Sono questi ultimi, d’altro canto, in vari casi a promuovere e a volere la fusione dei Comuni e a confermare tale esigenza con il loro voto ai referendum. Semplificazione, minori spese, ottimizzazione delle risorse: questi sono le forti motivazioni che alimentano una volontà popolare aggregativa sempre più diffusa”. Le quattro realtà che hanno già imboccato il percorso di fusione sono: - Quero Vas, in provincia di Belluno, dove gli elettori si sono già espressi largamente nel referendum dello scorso ottobre per la creazione di un unico Comune; - Lia Piave, che mette insieme i Comuni di Ormelle e San Polo di Piave, in provincia di Treviso, dove il referendum è già fissato per domenica 26 gennaio 2014; - il nuovo Comune di Longarone (Bl), che deriverà dalla fusione con quello di Castellavazzo; - la creazione del Comune di Civitanova Polesine, in provincia di Rovigo, che somma ben sei municipi: Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Frassinelle Polesine, Pincara, Villamarzana e Villanova del Ghebbo. “Il Consiglio regionale – spiega Ciambetti – ha già espresso un giudizio di meritevolezza positivo ai Disegni di Legge relativi all’istituzione dei Comuni di Longarone e Civitanova Polesine, e oggi la Giunta regionale ha approvato i provvedimenti per indire i due referendum consultivi che si terranno entrambi domenica 9 febbraio 2014”. “E’ evidente che la frammentazione territoriale in piccoli Comuni – aggiunge l’assessore – non consente di soddisfare le esigenze primarie della cittadinanza e non è più sostenibile sotto il profilo economico. A capirlo per primi sono stati i sindaci di questi Comuni, sindaci coraggiosi, che guardano avanti, che pensano al futuro delle loro comunità e che non hanno esitato ad avviare processi di fusione, tutt’altro che semplici e agevoli, ma che molti cittadini approvano e incoraggiano”. Le amministrazione coinvolte nei processi di fusione, ad oggi, dunque, sono 12, per una popolazione complessiva di circa 30 mila abitanti. Ma altre situazioni sono in movimento: nel trevigiano quella di Villorba e Povegliano; nel bellunese quelle di Sedico, Sospirolo e di Trichiana, Mel, Limana, Lentiai; nel rodigino quelle di Calto, Castelmassa, Ceneselli e di Rovigo e Pontecchio; nel vicentino quella di Conco e Lusiana; nel padovano quelle di Boara Pisani, Barbona, Stanghella, Vescovana, di Este, Ospedaletto Euganeo, di Carceri, Vighizzolo d’Este, di Padova, Cadoneghe, Vigodarzere, di Albignasego, Casalserugo, Maserà, di Due Carrare, Cartura, Pernumia, San Pietro Viminario, di Lozzo Atestino e Vo’; nel veronese di Negrar, San Pietro in Cariano, Fumane e Sant’ambrogio. La Giunta regionale, infine, ha fissato sempre per il 9 febbraio 2014 la data del referendum consultivo per il mutamento della denominazione del Comune di Brenzone, in provincia di Verona, in quella di Brenzone sul Garda.  
   
   
CAPITALE UMANO PER IL FUTURO DELLE MARCHE.  
 
Ancona, 11 dicembre 2013 - La Giornata delle Marche rinnova l’impegno dei marchigiani residenti nella regione, in Italia e all’estero a favore della crescita della propria comunità per costruire un futuro di generosità, responsabilità e fiducia. Il tema dell’edizione 2013 è “Capitale umano per il futuro delle Marche” . “Per conquistare il nostro futuro – spiega il presidente della Regione Gian Mario Spacca - è indispensabile puntare sulla solidità della nostra gente, su sapienza, conoscenza e specializzazioni, come anche l’Europa ci chiede. Oggi viviamo una situazione difficilissima. Il vero impoverimento in questo momento, nella nostra regione e nel resto del Paese, non è solo in termini finanziari, economici o tecnologici. Una povertà grande è quella culturale, di conoscenze generali, tecniche e specialistiche che ci impedisce di interpretare concretamente il cambiamento e conquistarci il futuro. C’è un paradigma economico e sociale che sta mutando profondamente e che noi traduciamo con la parola crisi. Una situazione che ci impone di trovare delle soluzioni in termini di comportamenti e innovazioni da cui far partire un nuovo ciclo di crescita dell’economia e della società regionale. Nella regione più imprenditoriale d´Italia come sono le Marche, c’è necessità di preservare, attraverso un supplemento di responsabilità, lo spirito tutto marchigiano di concretezza e creatività investendo innanzitutto sui giovani e sulle loro idee innovative. L’attenzione della Regione ai giovani persegue un duplice scopo: i ragazzi sono una risorsa fondamentale nella costruzione di un avvenire di crescita e sviluppo e vanno aiutati nell’inserimento nel mondo del lavoro; le imprese hanno bisogno di competenze qualificate a sostegno dei processi di internazionalizzazione e vanno sostenute, soprattutto in questo difficile momento, perché creano reddito e lavoro. In questo contesto la Giornata delle Marche è un’occasione fondamentale per ricordare a tutti noi marchigiani esempi significativi di intraprendenza, creatività e voglia di fare. Sono le caratteristiche che ci hanno permesso di superare tutti i momenti difficili e che anche questa volta ci daranno la possibilità di affrontare al meglio i quattro cavalieri dell´apocalisse: globalizzazione, frammentazione, dematerializzazione e deregulation istituzionale con cui ci dobbiamo confrontare ogni giorno”. Su queste basi poggiano le politiche del lavoro messe in campo dalla giunta regionale. Nel 2013 nel settore sono stati impegnati 54 milioni di euro per iniziative che hanno coinvolto più di 30mila soggetti. Oltre alle misure anticrisi a tutela della base occupazionale, le risorse sono state orientate alla formazione di figure professionali nuove o specializzate. Alta formazione - Per quanto riguarda l’alta formazione ai progetti hanno partecipato 1.247 persone. Sono state istituite 214 borse di studio con il coinvolgimento di imprese e Università e 80 borse di dottorato di ricerca attivate con il progetto Eureka sempre in collaborazione con imprese e Università e sono stati avviati 14 corsi di alta formazione post diploma (Istruzione e formazione tecnica superiore e Istituti tecnici superiori) per 400 destinatari. 8.550 invece sono stati i partecipanti ad attività formative finalizzate all’inserimento lavorativo. In sostegno al sistema produttivo regionale sono state svolte attività formative per oltre 13mila lavoratori e 500 pmi sono state supportate finanziariamente all’acquisizione di servizi di consulenza e check up aziendali. Politiche per i giovani - Gli interventi formativi per l’inserimento lavorativo hanno riguardato 3.500 ragazzi e sono stati messi in campo il progetto regionale English 4U, incentivi alla creazione di impresa, borse lavoro (“Adotta un giovane”) e di ricerca, e interventi per l’alta formazione come il progetto regionale “Giovani tecnologi”. Allo stesso tempo sono state ideate una serie di innovazioni di sistema come il sistema regionale di web learning Mar.le.ne (Marche Learning Network) che sarà attivato presso la Scuola regionale e i Centri per l’impiego e consentirà la fruizione di formazione e-learning a tutti i cittadini e il progetto Va.li.co (Validazione Libretto e Competenze) per la definizione di un dispositivo regionale di certificazione delle competenze e di informatizzazione del libretto formativo del cittadino che consentirà una maggiore mobilità territoriale e tra sistemi (istruzione-formazione-lavoro). Internazionalizzazione - Sul fronte dell’internazionalizzazione, che ha bisogno di conoscenze qualificate soprattutto per i progetti delle piccole imprese, la Regione ha definito un incentivo all’assunzioni di giovani laureati e diplomati sotto i 35 anni esperti nello sviluppo di processi di internazionalizzazione. Sono pervenute 635 domande idonee di iscrizione all’elenco regionale dei giovani laureati e diplomati. Ad oggi sono stati finanziati 33 progetti presentati dalle aziende, che hanno prodotto 38 assunzioni di giovani manager, per un contributo complessivo in 3 anni di 976.000 euro. Misure Anticrisi A Tutela Dell’occupazione • fondo ammortizzatori sociali in deroga: dotazione richiesta di 565 milioni euro per la protezione di 95.792 lavoratori; • interventi Fse per aiuti assunzioni, progetti formativi, voucher, altri: 260 milioni euro, 100.897 beneficiari; • contratti di solidarietà: 4,7 milioni euro, 3.189 lavoratori coinvolti; • contributi di solidarietà e sostegni agli studi per figli di lavoratori in difficoltà: 9,9 milioni euro e 7801 beneficiari; • borse lavoro con incentivi assunzione e progetti precari nella scuola: 4,3 milioni, 1062 beneficiari; • stabilizzazione di contratti a termine: 7,9 milioni euro, 1.300 stabilizzazioni; • lavoratori svantaggiati over 45: entro il 2013 usciranno due bandi di sostegno per 2,5 milioni euro e a gennaio ulteriore bando per 800 mila euro; • prestito d’onore regionale: 4,4 milioni euro, avviate 976 nuove imprese; nuovo bando con ulteriori 3,5 milioni euro per ulteriori 400 imprese; • agevolazioni sanitarie: 144.000 ricette esentate da ticket per 66.9512 lavoratori in difficoltà che ne hanno usufruito • trasferimenti dalla Regione ai Comuni per compensare l’azzeramento del Fondo nazionale per le politiche sociali locali: 61 milioni euro; • patto di stabilità verticale regionale: 211,3 milioni euro di capacità di spesa trasferita agli Enti locali.  
   
   
AMMORTIZZATORI SOCIALI. FORTISSIMA PREOCCUPAZIONE IN VENETO  
 
Venezia, 11 dicembre 2013 - “C’è fortissima preoccupazione per la gestione degli ammortizzatori sociali in chiusura di questo 2013, ma soprattutto per una non condivisibile ipotesi di gestione per gli anni 2014-15 prevista dal Governo”. Questo le parole di Elena Donazzan, assessore al lavoro della Regione del Veneto, a commento dello bozza di decreto interministeriale in materia di ammortizzatori sociali in deroga. La Commissione Regionale di Concertazione tra le Parti Sociali (Crcps), in seduta odierna, ha deliberato all’unanimità, di inviare un Ordine del Giorno al Governo per manifestare la propria preoccupazione. “Ritengo inaccettabile che si distrugga il metodo di lavoro virtuoso adottato in questi anni di crisi dalla Regione del Veneto – spiega Donazzan – metodo che ha portato ad una tenuta sociale, difendendo il legame fra lavoratore e impresa, e ha permesso una gestione oculata e responsabile delle risorse per gli ammortizzatori sociali”. “Il decreto interministeriale va radicalmente modificato – continua l’assessore – e l’Ordine del Giorno approvato oggi in Commissione sarà inviato anche alle altre Regioni affinché adottino un’analoga iniziativa politica che, qui in Veneto, è condivisa totalmente da tutte le parti sociali, preoccupate dal peggioramento della crisi e dall’incertezza del quadro gestionale determinato da scelte distanti dai lavoratori del Governo centrale”. “Auspico anche – conclude Donazzan – che deputati e senatori eletti in Veneto, al contrario di quanto fatto per la Legge di Stabilità, si rendano conto della gravità della situazione e si attivino per difendere il modello veneto che ha retto in questi anni. A volte, ad acuire la distanza Veneto-roma, c’è la lontananza fra il Veneto e i deputati e senatori eletti da questa terra come propri rappresentanti in Parlamento”  
   
   
TORINO: PROGETTO GIOVANI E IL LAVORO: INCOMINCIO DA ME  
 
Torino, 11 dicembre 2013 - Oggi a partire dalle 9 nell´aula magna dell´Istituto Avogadro di Torino, si svolgerà l´incontro conclusivo di Giovani e lavoro: incomincio da me, un progetto della Provincia di Torino sviluppato nell´ambito dell´iniziativa Azione Provincegiovani promossa dall’Unione Province d’Italia (Upi), la quale lo ha finanziato mediante risorse del Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio e con il cofinanziamento dei partner: Provincia di Torino (ente capofila), Province di Alessandria, Caserta, Vercelli e Provincia Regionale di Palermo (enti partners). Sono inoltre enti associati per la realizzazione delle attività progettuali: la Città di Giaveno (To), il Comune di Tortona (Al), il Comune di Novi Ligure (Al) e il Centro Studi Ricerche Sociali “G.arnao” (Pa). Obiettivo del progetto Giovani e lavoro: incomincio da me, che si rivolge a giovani fra i 17 e i 24 anni, è sviluppare occasioni di riflessione, di formazione e di informazione in relazione al tema dell’accesso al lavoro e del mantenimento dell’occupabilità nel tempo migliorando nei partecipanti la capacità di individuare le proprie competenze per inserirsi con successo nel mondo del lavoro. In particolare sono state sviluppati due diversi percorsi di formazione, che verranno illustrati domani nel corso dell’incontro: uno per gli operatori dei Centri per l´impiego e delle Agenzie formative ed uno rivolto direttamente ai giovani e incentrato sull´orientamento alla ricerca attiva del lavoro anche sul web e con l´uso del videocurriculum.  
   
   
LAZIO: NASCE LA RETE DI SPORTELLI NO-SLOT SUL TERRITORIO CONTRO LA LUDOPATIA  
 
Roma, 11 dicembre 2013 - Aumenta il fenomeno della ludopatia, cioè della dipendenza dal gioco d’azzardo, tra gli over 65. Che sperperano 5,5 miliardi di euro, 3.200 euro all’anno, 266 euro al mese. Il gioco d’azzardo è una autentica emergenza sociale, la disperazione causata dalla crisi economica spinge al gioco soprattutto i più poveri, i disoccupati e i pensionati. Secondo gli ultimi dati nel Lazio la spesa delle famiglie per slot machine e scommesse è di 7 miliardi e mezzo, più del 4,5% del Pil regionale. Ogni italiano, inclusi i neonati, ha speso 1.300 euro in un anno nell´azzardo. Fortemente a rischio anche i giovanissimi attratti dalla chimera del facile guadagno e dalle sirene delle vincite. “Con la rete degli sportelli no slot – ha detto Rita Visini, assessore alle Politiche sociali e allo sport - vogliamo lanciare un segnale forte nella lotta alle ludopatie e dare una prima attuazione alla legge contro il gioco d’azzardo patologico”. Il compito degli sportelli “no slot” sarà quello di accogliere le persone affette da ludopatia in cerca di aiuto e i loro familiari, orientarli ai servizi socio-sanitari presenti sul territorio (centri d’ascolto, servizi per le dipendenze delle Asl, comunità di recupero) e fare animazione nel proprio territorio, promuovendo incontri nelle scuole e nei luoghi di aggregazione sui rischi della dipendenza dal gioco d’azzardo. La rete lavorerà in sinergia con le realtà del Terzo settore già impegnate su questo fronte. Gli sportelli entreranno in funzione in ognuno dei 15 municipi di Roma Capitale e in ciascuno degli altri 36 distretti socio-sanitari della Regione, e sarà attivato anche da un numero verde a disposizione dei cittadini.  
   
   
EMERGENZA SIRIA. DA METÀ OTTOBRE TRANSITATI PER MILANO OLTRE MILLE CITTADINI SIRIANI. ATTUALMENTE ANCORA NELLE STRUTTURE 82 PERSONE.  
 
Milano, 11 dicembre 2013 - “Ringraziamo la Polizia di Stato per l’ impegno nelle indagini che hanno portato all’ arresto delle nove persone che, approfittando della situazione di emergenza dei cittadini siriani presenti a Milano, offrivano loro viaggi e assistenza, truffandoli e derubandoli alla Stazione Centrale e nei pressi dei centri di via Aldini e via Novara dove sono stati ospitati nelle ultime settimane”. Così l’assessore alla Sicurezza e Coesione sciale, Marco Granelli che insieme con l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino e diverse associazioni del Privato sociale ha organizzato l’unità di crisi per l’accoglienza dei cittadini siriani. “Dal mese di ottobre – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino - sono passati da Milano più di mille cittadini siriani, un esodo dal sud dell’Italia verso i Paesi del nord dell’Europa che ha fatto tappa nella nostra città dove, per dar loro accoglienza e conforto, abbiamo allestito due strutture per 240 posti grazie ad una convenzione con la Prefettura. Tutto questo è stato fatto senza altro supporto dal Governo né in termini di coordinamento dell’ emergenza umanitaria che ancora continua, né in termini di soluzioni circa lo status di queste persone con la concessione di permessi di soggiorno temporanei e la possibilità di spostarsi legalmente nei Paesi Schengen. Attualmente sono ancora presso di noi 82 cittadini siriani”.  
   
   
UOMINI E DONNE, LA TOSCANA SCRIVE IL PRIMO BILANCIO DI GENERE  
 
 Firenze, 11 dicembre 2013 – La pubblica amministrazione considera il cittadino indipendentemente dal fatto che sia maschio o femmina: tutti i cittadini sono uguali. Ma uomini e donne hanno bisogni e necessità diverse, combattere le disparità non vuol dire non considerare le differenze – anzi, il contrario - e così rileggere il bilancio della Regione in base al ricadute di genere può aiutare a capire se le politiche messe in atto hanno ben funzionato o se, al contrario, hanno creato ulteriori diseguaglianze, per correggerle. Nasce così il bilancio di genere: il primo, per la Regione Toscana, è stato approvato dalla giunta regionale ieri, alla vigilia del consueto meeting sui diritti umani festeggiato anche quest´anno al Palamandela di Firenze con novemila ragazzi delle scuole di tutta la regione e dedicato proprio ai diritti delle donne. Strumento di trasparenza - "Questo bilancio – sottolinea l´assessore alla presidenza e al bilancio, Vittorio Bugli - è uno strumento di trasparenza e democrazia che ci consentirà, oltre che di ragionare sui numeri , anche di vedere quali ricadute hanno le scelte che mettiamo in atto, per migliorarci ed utilizzare le risorse pubbliche con maggiore equità ed efficienza. Naturalmente è uno strumento che potrà essere ulteriormente affinato e lo faremo". La legge toscana sulla cittadinanza di genere, la n. 16 del 2009, prevedeva questo strumento. "Una bella legge" commenta Bugli. Ancora il bilancio di genere non aveva però visto la luce: ora c´è. Sapere per combattere le discriminazioni - "Le cittadine e i cittadini hanno necessità e bisogni talmente differenti che, se ignorati, provocano una serie di disuguaglianze reali" annota l´assessore al welfare della Toscana, Salvatore Allocca. "Il bilancio approvato ieri dalla giunta con una lettura differenziata tra donne e uomini delle conseguenze dell´operato di ogni amministrazione pubblica – prosegue l´assessore – è il primo passo verso una sempre maggiore integrazione delle politiche dal punto di vista del genere". "Per questo – conclude l´assessore - ci sarà naturalmente bisogno non solo di rilevazioni sempre più affinate ma, soprattutto, di una sempre maggiore consapevolezza culturale dell´importanza di conseguire un´effettiva uguaglianza fra uomini e donne". "Vogliamo essere in prima fila nella lotta alle discriminazione di genere e agli stereotipi – sottolinea Bugli -, a partire dalle scuole e tante altre azioni di sensibilizzazione. Quelle discriminazioni, drammaticamente attuali, si combattono infatti con una nuova cultura di genere". Bilancio scaricabile - Il bilancio approvato dalla giunta può essere consultato e scaricato dal sito della Regione. Si rivolge agli amministratori, ma anche ai semplici cittadini. Si tratta infatti di un testo abbastanza snello, che non conta più di settanta pagine. Racconta le risorse messe in campo all´interno dei 9 e 10 miliardi che compongono il bilancio annuale della Regione Toscana: quelle che direttamente hanno a che fare con le politiche di genere e quello che indirettamente le riguardano, dal 2010 al 2012. Numeri, grafici e testi in un rapido repertorio, accompagnati da una fotografia sulle condizione femminile: dalla lotta degli stereotipi che inizia dai primi anni della scuola (700 mila euro stanziati negli ultimi tre anni) alla diffusione, con altre iniziative, del principio di parità (1 milione e 150 mila euro spesi), dall´attività della consigliera regionale di parità alla formazione, i tirocini retribuiti (2.261 donne su 4.252 nel 2012), i tirocini che sono diventati un posto di lavoro (e che hanno riguardato 672 donne su 1240 contratti firmati, dal 2011), i percorsi di apprendistato, il servizio civile, gli incentivi per le assunzioni di giovani laureati, quelli per la mobilità e le stabilizzazioni, il sostegno al credito per gli atipici e dei giovani professionisti, fino al sostegno all´imprenditoria. Senza dimenticare i voucher per nidi e la scuola materna a vantaggio delle donne che lavorano, i percorsi legati alla maternità, gli investimenti sugli ospedali o le iniziative contro e per prevenire la violenza sulle donne.  
   
   
LE NUOVE TECNOLOGIE POSSONO AIUTARE LA CONCILIAZIONE VITA-LAVORO  
 
 Trento, 11 dicembre 2013 - "Oggi la ricerca scientifica ha un risvolto importante non solo nello sviluppo economico della società, ma può aiutare in modo consistente i cittadini nel conciliare la vita con il lavoro. Le nuove tecnologie possono essere utilizzate per fornire alle famiglie la conoscenza dei servizi che il territorio mette a loro disposizione e al turista per conoscere cosa offre la provincia in termini di opportunità per le famiglie. Le tecnologie possono inoltre essere messe a disposizione dei servizi di conciliazione famiglia-lavoro, pensiamo al telelavoro, uno strumento fondamentale che la Provincia autonoma di Trento sta sperimentando con ottimi risultati". Queste le conclusioni dell´assessora all´università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità e cooperazione allo sviluppo, Sara Ferrari, al Prefestival della Famiglia, che si è tenuto il 5 dicembre al Conservatorio di Riva del Garda. Fra i progetti presentati anche la "family app" sviluppata da Trento Rise / Fbk. Domani la seconda edizione del Festival, al Palazzo dei Congressi sempre nella cittadina lacustre. Le politiche familiari possono, in sostanza, essere lette anche come politiche di sviluppo economico, capaci di generare innovazione sociale e nuovi servizi e prodotti grazie all´impiego delle nuove tecnologie. Basti pensare ai servizi di prossimità, che consentono di potenziare i servizi di conciliazione tramite portali dedicati svolti a facilitare l´incrocio di domanda e offerta di servizi, al telelavoro e ai telecentri che danno risposte ai bisogni di conciliazione delle famiglie lontane dai maggiori centri residenziali e al contempo offrono anche una soluzione ai problemi della mobilità e dell´inquinamento. Su questo tema si pone la "family app" sviluppata all´interno del progetto Smart Campus e presentata da Gabriele Zacco di Trento Rise / Fbk. La app, che raccoglie dati forniti dall´Agenzia per la Famiglia, serve per informare le persone dei servizi disponibili per le famiglie in Trentino, ma anche a mettere in relazione le persone e a fornire valutazioni sui servizi. La app, la cui seconda versione sarà online a partire dalla prossima settimana, è disponibile sul portale di Trentino Famiglia, all´indirizzo http://www.Trentinofamiglia.it  e sulla pagina del progetto Smart Campus di Trento Rise ( http://www.Smartcampuslab.it ). Accanto alla presentazione della "family app", altre relazioni di alcuni attori che, in provincia, si occupano di reti, tecnologie e ricerca: Mauro Cristoforetti, del Tavolo per educazione alla cittadinanza digitale; Luca Paolazzi, della Provincia autonoma di Trento; Maurizio Teli, dell´Università di Trento; Alessandro Zorer, di Trentino Network. Nel corso del pomeriggio anche gli interventi di alcuni stakeholder nazionali: Rita Visini, assessore alle politiche sociali e sport della Regione Lazio, il cui obiettivo è di fare una rete per le famiglie a livello interregionale; Francesco Belletti del Forum nazionale delle Associazioni familiari; Rosita D´angiolella del Comitato tecnico scientifico dell´Osservatorio nazionale; Riccardo Prandini dell´Università di Bologna.  
   
   
FAMIGLIA E CRESCITA ECONOMICA  
 
Trento, 11 dicembre 2013 - Mattinata di lavori, per le prime due sessioni il 6 dicembre al Festival della Famiglia di Riva del Garda. Fra i protagonisti, Emanuele Ranci Ortigosa, direttore dell´Istituto per la ricerca sociale di Milano: "l´esperienza del Festival è interessante e promettente, ha commentato Ranci Ortigosa. La Famiglia è stata a lungo trascurata nel nostro Paese, viene spesso evocata ma per lo più per scaricare su di essa oneri e responsabilità più che per sostenerla. Le famiglie in povertà assoluta, che non hanno soglia di reddito per garantire un livello minimo, sono dal 2005 raddoppiare in Italia: una famiglia ogni 12 in Italia si trova in questa situazione, le politiche familiari a livello nazionale non sono né eque né efficaci. Le risorse messe in campo a livello nazionale per le famiglie vanno per più di terzo a famiglie benestanti, non a quelle che si trovano nella maggiori difficoltà. Distribuendo in modo più equo queste risorse noi potremmo rispondere in modo adeguato ai problemi delle famiglie più povere, so che il Trentino ha misure efficaci di sostegno al reddito, ma così non è nel resto d´Italia. Ricordiamo che più le famiglie vengono sostenute meglio abitano e animano il territorio". Durante la prima sessione plenaria, dedicata a "Famiglia, coesione sociale e crescita economica", si è aperto un dibattito sui futuri modelli di sviluppo sostenibile, che dovranno cercare sempre più di mettere al centro la persona e la famiglia e favorire la coesione sociale. Sul palco: Caterina Cittadino, capo dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Christian Fillet, vicepresidente European Social Network; Erio Ziglio, direttore dell´Organizzazione Mondiale della Sanità; Adriano Giannola, presidente dell´Associazione per lo sviluppo dell´industria nel Mezzogiorno. Nella prima sessione tematica si è quindi esplorato il ruolo dei Distretti Famiglia con Luciano Malfer, dirigente dell´Agenzia per la famiglia, che ha presentato il modello trentino, ed Emma Clarence dell´Ocse, che ha presentato alcuni interessanti dati sull´occupazione femminile e sulla necessità di sfruttare di più la preziosa risorsa rappresentata dalle donne. Per un raffronto basti pensare che, in termini di partecipazione al mercato del lavoro, in Italia i maschi sono al 64,7% e le donne solo al 46,4%, in Trentino le percentuali sono decisamente più elevate: 72,9% per gli uomini e 57,5%, ma in Islanda, uno degli Stati più avanzati in questo campo, i dati sono ben diversi: uomini 83% e donne 78,5%. Sul palco anche Ranci Ortigosa, Riccardo Prandini ricercatore dell´Università di Bologna che ha elogiato il modello trentino, definito "difficilmente esportabile" per le peculiarità proprie di questa terra, e Carlo Dionedi, dell´Associazione nazionale Famiglie numerose, che ha parlato del "Trentino come eden, qui si respira aria di famiglia". Il Festival della Famiglia è organizzato dall’Agenzia per la famiglia della Provincia autonoma di Trento, dal Distretto Famiglia "Alto Garda" e dal Comune di Riva del Garda, in collaborazione con il Dipartimento per le politiche della famiglia - Presidenza del Consiglio dei Ministri.  
   
   
INFANZIA: ASSEGNATO CONTRIBUTO 300 EURO PER ABBATTIMENTO RETTE ASILO NIDO A 1184 FAMIGLIE UMBRE  
 
 Perugia, 11 dicembre 2013 - Sono 1184 le famiglie umbre che potranno usufruire del contributo regionale di 300 euro per l´abbattimento delle rette degli asilo nido. A renderlo noto è la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, annunciando che, viste le difficoltà in cui versano le famiglie in questo periodo caratterizzato da una congiuntura economica difficile, è intenzionata a "proporre alla Giunta regionale di approvare, già a partire dal bando per l´anno educativo in corso, un aumento del contributo, che sarà portato da 300 a 500 euro, per ogni bambino inserito. Il prossimo bando - ha aggiunto - uscirà entro la fine di giugno 2014 per permettere una frequenza di almeno 6 mesi anche ai bambini che verranno inseriti al nido a partire da gennaio". Ritornando al bando già chiuso, la vicepresidente ha evidenziato che complessivamente "le domande presentate sono state 1317 e che potevano presentare richiesta di finanziamento le famiglie con un reddito ´Isee´ complessivo non superiore a 50mila euro (riferito ai redditi percepiti nell´anno 2012 ed al valore del patrimonio immobiliare e mobiliare al 31 dicembre 2012), mentre non erano ammesse le famiglie che fruiscono del servizio di asilo nido a titolo gratuito. Inoltre, era prevista la frequenza dell´asilo nido pubblico o privato, da parte del bambino di almeno sei mesi, anche non continuativi". "Per la prima volta - ha detto la vicepresidente Casciari - è stato applicato un nuovo sistema di gestione, sia delle richieste che delle istruttorie, completamente informatizzato. Ciò ha reso possibile un risparmio di risorse e un´ottimizzazione dei tempi, praticamente dimezzati rispetto agli anni precedenti. Vi è stato un controllo di tutte le attestazione ´Isee´ attraverso un sistema di controllo automatico, sviluppato in collaborazione con la banca dati dell´Inps che per quest´anno ha funzionato solo per i controlli, ma che per il prossimo anno sarà pienamente funzionale anche per le domande. Per le famiglie con scarsa dimestichezza con gli strumenti informatici è stato predisposto un servizio di assistenza telefonica e l´attivazione di uno sportello regionale e uno comunale interamente dedicati". "Per quest´ultimo bando - prosegue la vicepresidente - che poteva contare su un fondo regionale di 700mila euro, è stato evidenziato un calo di richieste che si ritiene sia dovuto principalmente alle difficoltà economiche in cui versano le famiglie umbre, così come è stato segnalato anche dalle informazioni pervenute dai Comuni che incontrano difficoltà nel riempire i posti disponibili nei servizi per l´infanzia e, soprattutto, dei nidi". "A maggior ragione - precisa - la Regione Umbria, anche quest´anno, ha rinnovato l´impegno economico verso le famiglie con bambini sostenendone l´accesso ai servizi per l´infanzia. Concludendo la vicepresidente ha informato che "si provvederà al pagamento del contributo entro il mese di dicembre, secondo le modalità indicate dal genitore al momento della presentazione della domanda". Le famiglie che hanno richiesto l´erogazione in contanti, riceveranno all´indirizzo postale indicato per la corrispondenza una lettera con la quale potranno recarsi presso uno sportello ´Unicredit´ per la riscossione.  
   
   
TRENTO: NUOVE RISORSE PER IL REDDITO DI GARANZIA  
 
Trento, 11 dicembre 2013 - la Giunta provinciale, su proposta del presidente Ugo Rossi, ha integrato il Fondo per la Famiglia, destinato a finanziare gli interventi previsti dalla legge 1/2011 nonché ad integrare le risorse autorizzate per interventi riguardanti il diritto allo studio nell´ambito dell´istruzione superiore, le politiche relative ai servizi scolastici e la prima infanzia, le politiche di sostegno del reddito, quelle tariffarie relative ai servizi di prima necessità, oltre che le politiche per la promozione della famiglia. L´importo totale del Fondo è di 20.975.000 euro, compresa l´integrazione approvata il 5 dicembre dall´esecutivo pari a 3.575.000 euro somma che, con una delibera sempre approvata oggi dall´esecutivo, ma a firma dell´assessora alla salute e solidarietà sociale Donata Borgonovo Re, è stata messa a disposizione dell´Agenzia provinciale per l´assistenza e la previdenza integrativa (Apapi); le maggiori risorse verranno destinate all´erogazione del reddito di garanzia. Destinati ad Apapi sono anche 1.300.000 euro destinati agli invalidi civili. "Siamo ancora l´unica provincia in Italia ad aver introdotto il reddito di garanzia - commenta il presidente Rossi -. Si tratta di uno strumento nuovo, che ci ha collocati fra le realtà europee più all´avanguardia in questo campo. Il reddito di garanzia completa il quadro degli interventi rivolti a sostenere le famiglie, i nostri giovani e soprattutto i lavoratori: si aggiunge infatti al reddito di qualificazione, rivolto ai giovani che vogliono migliorare il loro grado di istruzione, e a due nuovi strumenti che possiamo finalmente mettere in campo grazie alla delega sugli ammortizzatori sociali, il reddito di attivazione e il reddito di continuità, il primo riservato ai soggetti disoccupati, il secondo per i lavoratori sospesi, ad integrazione dei trattamenti di Cassa integrazione. Tutti questi strumenti non sono misure limitate alla tutela del singolo o del singolo nucleo familiare, quanto della comunità, perché se non riusciamo a prevenire certi fenomeni, poi li paghiamo in misura maggiore in termini di disagio, disgregazione, emarginazione". Porta la firma dell´assessora Donata Borgonovo Re anche una seconda assegnazione di risorse all´Agenzia provinciale per l´assistenza e la previdenza integrativa, pari a 1.300.000 euro, per la gestione delle provvidenze a favore dei ciechi civili, dei sordi e degli invalidi civili. Con un precedente atto (deliberazione n. 2350 del 31 ottobre 2013) la Giunta provinciale aveva disposto un prelievo dal Fondo di riserva per spese obbligatorie e di ordine di parte corrente al fine di garantire la copertura del fabbisogno finanziario inerente le provvidenze economiche in favore degli invalidi civili da erogarsi nell’ultimo bimestre 2013 da parte dell’Agenzia. Con la delibera di oggi si è dunque provveduto ad assegnate tali risorse.  
   
   
SULLE POLITICHE FAMILIARI IL TRENTINO È UN ESEMPIO  
 
Trento, 11 dicembre 2013 - Il Trentino è un esempio avanzato, non solo nel campo delle politiche familiari. A dirlo è stato il 6 dicembre il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Enrico Giovannini, intervenuto in videoconferenza alla cerimonia di apertura della seconda edizione del Festival della Famiglia, a Riva del Garda: “Vogliamo mettere in campo, dopo adeguata sperimentazione, uno strumento di lotta alla povertà, e stiamo guardando all’esperienza trentina, ancora una volta apripista – ha detto il ministro -. Siamo poi deboli sul fronte della scuola e del lavoro, mentre il Trentino è un esempio molto avanzato. Ma questo Governo sta cercando con forza di sostenere le famiglie in difficoltà, per realizzare quel binomio, fra politiche della famiglia e politiche economiche, messo in rilievo nel titolo di questo Festival. Vorrei – ha aggiunto il ministro Giovannini - che il Dipartimento per le politiche della famiglia portasse a tutti i ministeri competenti le nuove idee che questo Festival elaborerà”. “Il tema della famiglia e l’intreccio forte, che avete scelto anche come titolo della seconda edizione del Festival, fra politiche familiari e di sviluppo economico, è un argomento di elevata attualità, in particolare nella crisi che stiamo vivendo, la peggiore della nostra storia, perché in essa le famiglie, e lo dico da ex presidente dell’Istat, hanno svolto uno straordinario ruolo di ammortizzatore sociale – ha detto il ministro Giovannini -. Sappiamo che da molti anni la famiglia è sottoposta a uno sforzo straordinario e molte famiglie non lo reggono più. Non lo reggono per intensità, per lo sviluppo demografico che ha posto sulla donna un peso insostenibile. Abbiamo famiglie che si restringono e si allungano: con l’aumento della vita media in Italia la donna deve farsi carico non solo della propria generazione e dei figli, ma anche dei nonni e spesso dei bisnonni. In Italia abbiamo poi un welfare profondamente squilibrato verso la spesa pensionistica, sempre dovuto all’invecchiamento della popolazione, ma le politiche del passato non hanno spinto verso il sostegno alla famiglia e al ripristino del capitale umano, sparito ad esempio per perdita lavoro e coesione sociale”. “Gli ultimi dati diffusi in questi giorni ci dicono che in Italia e in Grecia vi sono quasi un terzo di persone a rischio di povertà e di esclusione sociale - ha proseguito il ministro -. Entrambi i Paesi sono senza uno strumento universale di lotta alla povertà, ma questo Governo ha messo a punto tale strumento, che abbiamo chiamato sostegno per le inclusioni attive. Sarà più di uno strumento monetario, vuole infatti prendersi in carico tutte le persone della famiglia e verrà sperimentato a breve nelle grandi città e nel Mezzogiorno, con particolare attenzione verso le famiglie più numerose e in difficoltà”. Il ministro Giovannini ha quindi affrontato altri temi scottanti, su cui il Governo è impegnato in prima battuta: “L’abbandono dei minori, messo in evidenza dai tragici fatti di Lampedusa: stiamo studiando un progetto sperimentale per prevenire l’allontanamento dei minori in difficoltà. La povertà minorile, che in Italia è più alta rispetto ad altri Paesi europei e che condiziona lo sviluppo per tutta l’età lavorativa. Vogliamo mettere in campo, dopo adeguata sperimentazione, uno strumento di lotta alla povertà, e anche in questo caso abbiamo guardato all’esperienza trentina, ancora una volta apripista”. Altro aspetto è il lavoro, soprattutto giovanile, per il quale si sta sviluppando un piano di garanzia per i giovani che permetterà di usufruire di finanziamenti europei: “Fra interventi per contrastare la disoccupazione giovanile e quelli rivolti all’assunzione delle donne, sono stati attivati quasi 30.000 posti di lavoro in più”. Vi è poi il tema della disabilità: “Abbiamo messo in campo l’approvazione del programma biennale per politiche della disabilità, che era fermo da mesi, e rifinanziato il fondo per le assunzioni dei disabili, infine abbiamo eliminato i blocchi alle assunzioni ai disabili, dovuti alla spending review, per le pubbliche amministrazioni”. Attenzione particolare, infine al tema dell’imprenditorialità giovanile, e a quello della conciliazione vita-lavoro, con una revisione dell’attuale normativa, nelle conclusioni del ministro Giovannini: “Nel 2014 primo semestre vorremo sottoporre al Parlamento proposte concrete per la conciliazione, perché riteniamo possa aiutare il benessere delle donne e dell’intero Paese. Non è facile parlare di questi aspetti durante la crisi, ma è proprio oggi che dobbiamo avere nuovi approcci ai problemi”. Il Festival della Famiglia è organizzato dall’Agenzia per la famiglia della Provincia autonoma di Trento, dal Distretto Famiglia "Alto Garda" e dal Comune di Riva del Garda, in collaborazione con il Dipartimento per le politiche della famiglia - Presidenza del Consiglio dei Ministri.  
   
   
FREDDO: A MILANO ALLERTATI TUTTI I SERVIZI PER I SENZATETTO  
 
Milano, 11 dicembre 2013 - L´assessorato alle Politiche sociali ha lanciato l´allerta per la notte a tutti i servizi di accoglienza e soccorso per i senzatetto. Il Centro Aiuto della Stazione Centrale aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 24 è pronto ad accettare chi ancora non ha un ricovero notturno. Fino ad oggi sono state accolte più di 1.800 tra uomini e donne, un numero in crescita (più del 60%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il Comune metterà a disposizione fino a 2.700 posti letto utilizzando 30 strutture, comunali o in convenzione, al fine di ospitare il maggior numero di persone possibile. Fondamentale sarà l’aiuto dato anche dai privati, cui l’Amministrazione ha chiesto la disponibilità di spazi. Si rinnova l´invito ai milanesi a segnalare chi ancora dorme per strada e potrebbe non essere ancora noto agli operatori di Comune e Privato sociale. "Stiamo lavorando per non lasciare solo nessuno - ricorda l´assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino - e chiediamo a tutti di darci una mano. Segnalateci chi vedete per strada e in difficoltà affinché sia possibile anche per noi intervenire tempestivamente, portando bevande calde e coperte e trasferendo le persone nei ricoveri. I numeri sono attivi tutti i giorni fino alle 24". Per segnalare persone in difficoltà è possibile chiamare i seguenti numeri: 02/88447645 - 02/88447647 - 02/88447649.