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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Gennaio 2014
Politica
PARLAMENTO EUROPEO, 2014: ANNO NUOVO, LEGISLAZIONE NUOVA  
 
Strasburgo, 8 gennaio 2014 - Un´importante giurisprudenza entrerà in vigore nel corso del 2014. La protezione dei consumatori, i diritti di proprietà intellettuale e la protezione dell´ambiente sono solo alcuni degli ambiti della futura legislazione europea. A partire dal mese di gennaio la protezione dei brevetti in tutta l´Ue, le regole sul mercurio e i rifiuti elettronici sono tra le proposte che influenzeranno la vita quotidiana degli europei. Sempre in programma c´è anche l´adozione delle regole sull´unione bancaria. I diritti di proprietà intellettuale saranno rinforzati. Una lista più ampia di possibili infrazioni permetterà controlli più efficienti alle dogane. Inoltre, le nuove norme in materia di competenza giuridica e di riconoscimento delle sentenze saranno attuate a partire da gennaio in vari Stati membri. Il programma di volontariato europeo sta uscendo dalla sua fase pilota e nei prossimi sette anni creerà opportunità per circa 10.000 persone per diverse operazioni umanitarie in tutto il mondo. L´erasmus+ è una versione rinnovata del programma di scambio più celebre in Europa. Con un bilancio di oltre 14 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, più di quattro milioni di giovani europei avranno la possibilità di studiare o di formarsi all´estero. Per rendere sostenibile il consumo energetico domestico e garantire una migliore gestione dei rifiuti, a febbraio e a novembre entreranno in vigore varie regole sulle apparecchiature elettriche ed elettroniche. È la fine per tutti i dispositivi di misura al mercurio, dopo l´estensione nel mese di aprile dell´ambito di applicazione del regolamento concernente la registrazione, la valutazione, l´autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (Reach). Nel 2014 entreranno in vigore anche varie norme in materia di sicurezza alimentare. I consumatori saranno meglio protetti grazie alle informazioni nutrizionali obbligatorie sugli alimenti, l´etichettatura sull´origine della carne non trasformata e gli allergeni messi in evidenza nella lista degli ingredienti. Un´altra normativa molto importante in programma per il 2014 è l´adozione di un Meccanismo singolo di risoluzione per le banche in difficoltà. Dovrebbero invece essere adottate a breve le nuove regole sul tabacco e la protezione dei dati. Per maggiori informazioni a riguardo consulta la nostra pagina delle Attualità sulla destra.  
   
   
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: BANCHE, TROIKA E PLENARIA  
 
Strasburgo, 8 genniao 2014 - Benvenuti nel 2014, l´anno delle elezioni europee! Da gennaio la Grecia è passata alla presidenza del Consiglio per sei mesi e la Lettonia è entrata a far parte dell´Eurozona. I deputati s´incontreranno nelle commissioni per analizzare il lavoro della troika nei paesi salvati dalla crisi, per votare i finaziamenti alla politiche d´immigrazione e per discutere il sistema di salvataggio delle banche. I gruppi politici si preparano alla sessione plenaria della prossima settimana. Il Pe ha aperto un´inchiesta sui metodi di lavoro e l´efficienza della troika - composta da Commissione europea, Bce e Fondo monetario internazionale - nell´operato svolto nei paesi salvati dalla crisi (Grecia, Irlanda, Portogallo e Cipro). Lunedì una delegazione del Pe visita il Portogallo, venerdì sarà il turno di Cipro. Giovedì la commissione al Lavoro organizza un´audizione pubblica. Si tratta di una relazione sugli aspetti sociali e sul lavoro della troika preparata dal deputato socialista spagnolo Alejandro Cercas. È anche il primo rapporto del Parlamento europeo che è stato redatto consultando i cittadini su Linkedin. Se l´argomento ti interessa, partecipa cliccando sul link a destra. Il Pe e il Consiglio inziano mercoledì le negoziazioni sul meccanismo unico di risoluzione delle banche dell´Eurozona. La commissione Libe vota giovedì il fondo di 2,8 miliardi di euro per finanziare le azioni relative all´asilo, all´immigrazione legale e al rimpatrio delle persone in situazione irregolare sul territorio europeo. Sarà anche votato il fondo di 3,3 miliardi di euro per rinforzare la cooperazione. I gruppi politici stanno preparando la sessione plenaria della settimana prossima. I temi principali: lotta all´abuso di informazioni privilegiate, spionaggio Nsa e la vendita della cittadinanza europea. I leader della Grecia e della Lettonia interverranno in sessione plenaria.  
   
   
UE, 2014: IL TEMPO DI FARE UNA SCELTA  
 
Bruxelles 8 gennaio 2014 _ Di seguito l’intervento di ieri di Viviane Reding bVice-presidente della Commissione europea, commissario Ue alla Giustizia: “ Gentili Signore e Signori, caro signor Blok, Sono felice e onorato di essere qui e vedere ancora una volta. 1. Guardando indietro e avanti: Protezione dei dati - Che anno che abbiamo appena avuto. Come lei, signor Blok, ha appena citato 2013 è stato, in larga misura, dominato dalle rivelazioni scioccanti circa spionaggio di massa. Questi scandali sono stati un campanello d´allarme, e l´Europa è la risposta. La fiducia è stato danneggiato, e la fiducia deve essere ricostruita. Come sapete, il Parlamento europeo ha indicato la strada, il backup proposte, regole forti uniformi europee per la protezione dei dati che la Commissione europea ha messo sul tavolo già due anni fa. I capi di Stato e di governo impegnati ad una adozione "tempestiva" delle nuove norme nel mese di ottobre. Non sono stati compiuti molti progressi da allora. Ma spero che, sotto la Presidenza greca, che ha appena iniziato, gli Stati membri dovranno finalmente prendere le grandi decisioni necessarie. La Commissione sosterrà l´obiettivo ambizioso del governo greco di raggiungere un accordo entro l´estate. La nostra riforma darà ai cittadini un maggiore controllo sui propri dati personali e di aprire un vero mercato unico digitale per le imprese. I cittadini chiedono standard elevati di protezione dei dati, e meritano niente di meno. Spetta ora agli Stati membri di consegnare la merce. Abbiamo perso troppo tempo già. Il mio augurio per il 2014 è che ci muoviamo a tutta velocità sulla protezione dei dati. 2. Elezioni europee 2014: decisione del Parlamento a tempo - Grandi decisioni ci attendono quest´anno. Non solo sulla protezione dei dati, ma anche sul futuro stesso dell´Unione europea. 2014 saranno i cittadini anno avranno una scelta epocale per fare. L´europa è a un bivio, e alle elezioni del Parlamento europeo maggio, si deciderà quale corso prenderà nei prossimi anni. La crisi brutale stiamo iniziando a superare ha spinto l´integrazione nella politica economica e finanziaria ad un livello che sarebbe stato impensabile fino a pochi anni fa. Le riforme come questa sono indispensabili se vogliamo rendere l´Unione europea più stabile ed evitare turbolenze future. Ma non sono sufficienti. La nostra Unione dovrà diventare molto più democratico, mettendo i cittadini al centro dell´azione. Enormi cambiamenti ci attendono per la nostra Unione. Avremo bisogno di ottenere un ampio dibattito veramente europea in corso prima di fare questi cambiamenti e creare nuove strutture. Le elezioni del Parlamento europeo di quest´anno sono il momento decisivo per i cittadini di dire la loro in questo dibattito. Spetterà a noi, gli amici di un´Europa forte e democratica, per rendere chiaro agli elettori che hanno una vera scelta qui. Che il loro voto conta. 3. La democrazia ha bisogno di recuperare il ritardo con le riforme - La crisi ci ha mostrato molto chiaramente che nessun Paese è un´isola. Quello che succede in uno Stato membro si ripercuote negli altri. Ecco perché abbiamo iniziato a politica economica e fiscale coordinare molto più a livello europeo. La Commissione europea ora diventa ancora di analizzare e commentare i documenti programmatici di bilancio ´Stati membri prima parlamenti nazionali devono dire la loro. Questo è un enorme passo avanti. Prendete banking per esempio. Solo poche settimane fa, i nostri piani per la costruzione di un´unione bancaria avuto un grande impulso, quando i ministri delle finanze hanno convenuto di istituire un sistema comune per la risoluzione delle banche in difficoltà. Queste riforme sono essenziali. Impediscono difficoltà dalla diffusione attraverso i nostri Stati membri. E ci aiuteranno a pronti e risolvere i problemi in anticipo, prima che si aggravino in una crisi conclamata. Infatti, saranno necessarie ulteriori riforme. Riforme coraggiose. Ma non dobbiamo limitarci a costruire una nuova architettura nella sfera economica e finanziaria. Abbiamo bisogno di più: dobbiamo fare in modo che la democrazia raggiunge con questa nuova costruzione che stiamo costruendo. Sempre più decisioni che riguardano la vita quotidiana dei cittadini direttamente sono prese a livello europeo. C´è una sola conclusione da trarre da questo: le nostre istituzioni e processi decisionali devono diventare più democratica e trasparente. Abbiamo bisogno di una vera unione politica. Per me questo significa che abbiamo bisogno di costruire gli Stati Uniti d´Europa, con la Commissione come governo e due camere - il Parlamento europeo e il "Senato" degli Stati membri. Ma ci sono naturalmente altri pareri là fuori per il futuro dell´Europa. Si potrebbe avere altre idee pure. Ed è così che dovrebbe essere. Abbiamo bisogno di un ampio dibattito prima di cominciare a fare i grandi cambiamenti necessari. 4. Come mobilitare gli elettori - Questo dibattito si sta muovendo nella fase decisiva momento. In tempo di poco più di quattro mesi, i cittadini di tutta Europa saranno in grado di scegliere il Europa vogliono vivere dentro Hanno vissuto cinque anni di crisi e di gestione delle crisi. Hanno visto l´inizio di un processo di riforma ambiziosa. Le elezioni del Parlamento europeo sarà il loro momento di dire come vogliono questo processo continui. C´è molto in gioco. L´esito di queste elezioni si forma in Europa per gli anni a venire. Ecco perché il voto a queste elezioni è cruciale, è più importante questa volta rispetto a tutte le altre elezioni del Parlamento europeo. Eppure, la grande domanda è: quanti europei dovranno approfittare di questa occasione unica? Solo un terzo dei cittadini sentono che la loro voce conta in Europa. L´affluenza alle elezioni del Parlamento europeo è calata costantemente dal 1979 - anche se le competenze del Parlamento hanno mantenuto crescente. E ´facile guardare le figure e di essere disfattista. Quante volte sento la gente dire: "... Questa è una causa persa gente non andrà a votare e quelli che sosterranno gli euroscettici" Io non sono disposto a rinunciare. C´è ancora tempo per mobilitare gli elettori. Se li convinciamo che contano le loro voci. E che le loro scelte contano. E quando dico "noi", non sto parlando solo della Commissione europea. Non possiamo farlo da soli. Tutte le istituzioni dell´Ue devono essere a bordo, tutti gli Stati membri - e le persone come te e le imprese e le organizzazioni che rappresentate. Tutti noi abbiamo bisogno di ottenere il messaggio: elezioni al Parlamento europeo sono più importanti delle elezioni nazionali. Perché decidono la direzione di un intero continente avrà. Dobbiamo essere chiari: Queste elezioni non riguardano più Europa o meno Europa. Sono su come utilizzare al meglio dell´Europa che abbiamo oggi. Gli elettori possono decidere se l´Europa dovrebbe prendere una più sociale o una più orientata al mercato direzione. Gli elettori possono decidere se il futuro maggioranza del Parlamento europeo favorirà l´apertura delle frontiere dell´Europa all´immigrazione o costruire una fortezza Europa, se saranno difendere i diritti alla libera circolazione di tutti i cittadini dell´Unione europea o concentrarsi su nuove regole contro la migrazione povertà; se consigli di amministrazione di società avranno le donne quota o no, se siamo duri con gli Stati Uniti quando si tratta di protezione dei dati, o se ci sarà invece privilegiare i benefici economici del libero scambio. Questa sarà la nostra arma migliore contro gli euroscettici: spiegare ai nostri cittadini che il loro voto conta davvero. Che le grandi decisioni sulle politiche dell´Unione europea sono fatte dalle parti del centro. E che quindi sarebbe uno spreco del loro voto per usarlo come un voto di protesta, scegliendo euroscettici a destra oa sinistra. Questo è il caso che dobbiamo fare. E dobbiamo farlo tutti nel modo giusto. Se ci conferenza gente e dare loro l´impressione che noi sappiamo quali sono le risposte "giuste" sono, li rimandare. Se mostriamo cittadini che li prendiamo sul serio, se indichiamo le opzioni sul tavolo e facciamo chiaro che è per loro di prendere le proprie decisioni, abbiamo una possibilità. E poi, sono convinto che una partecipazione di oltre il 50% è possibile in queste elezioni. Questo è un obiettivo ambizioso, lo so. Ma dobbiamo essere ambiziosi. 2014 è un grande anno. Ecco perché dobbiamo pensare in grande. Queste elezioni sono momento democratico dell´Europa. Bisogna assicurarsi che i cittadini coglierla. Ciò richiederà un grande sforzo da tutti noi. Sarò combattendo ogni giorno fino alle elezioni. E io Conto su di voi di unirvi a me. Grazie.”  
   
   
FONDI STRUTTURALI E D´INVESTIMENTO: LA COMMISSIONE EUROPEA RAFFORZA IL RUOLO DEI PARTNER NELLA PIANIFICAZIONE E NELLA SPESA  
 
 Bruxelles, 8 gennaio 2014 - La Commissione europea ha adottato ieri una serie comune di norme destinate a migliorare la consultazione, la partecipazione e il dialogo con i partner (autorità regionali, locali, cittadine e altre autorità pubbliche, sindacati, datori di lavoro, organizzazioni non governative e organismi di promozione dell´inclusione sociale, della parità di genere e della non discriminazione) nelle fasi di pianificazione, attuazione, sorveglianza e valutazione dei progetti finanziati dai Fondi strutturali e d´investimento europei (Fondi Esi). Tali Fondi comprendono il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), il Fondo sociale europeo (Fse), il Fondo di coesione (Fc), il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp). In base a questo codice europeo di condotta sul principio del partenariato gli Stati membri sono tenuti a rafforzare la cooperazione tra le rispettive autorità responsabili per la spesa dei Fondi strutturali e d´investimento dell´Ue e i partner dei progetti al fine di agevolare lo scambio di informazioni, esperienze, risultati e buone pratiche nel periodo di programmazione 2014-2020 e contribuire così a garantire che il denaro sia speso in modo efficace. "Vogliamo garantire che gli Stati membri collaborino in partenariati costruttivi con le parti interessate rappresentative per pianificare e attuare i programmi finanziati dai Fondi strutturali e d´investimento europei in modo da massimizzare l´impatto di questo denaro", ha detto il Commissario Andor. Il codice di condotta, che assume la forma di un regolamento della Commissione giuridicamente vincolante, fissa gli obiettivi e i criteri per garantire che gli Stati membri applichino il principio del partenariato. Ciò significa che gli Stati membri sono tenuti a: garantire la trasparenza nella selezione dei partner (autorità regionali, locali e altre autorità pubbliche, parti economiche e sociali e organismi che rappresentano la società civile) che vengono nominati membri a pieno titolo dei comitati di sorveglianza dei programmi; fornire ai partner informazioni adeguate e tempi sufficienti come condizione indispensabile per garantire un corretto processo di consultazione; assicurare che i partner partecipino efficacemente a tutte le fasi del processo, ossia a partire dalla preparazione e per l´intera l´attuazione, comprese la sorveglianza e la valutazione, di tutti i programmi; sostenere il rafforzamento delle capacità dei partner al fine di migliorarne le competenze e le abilità in vista della loro partecipazione attiva al processo, e creare piattaforme per l´apprendimento reciproco e lo scambio di buone pratiche e di approcci innovativi. Il regolamento stabilisce i principi che gli Stati membri devono applicare, ma lascia loro un ampio margine di flessibilità per organizzare le precise modalità pratiche della partecipazione dei partner alle varie fasi della programmazione. Contesto - Il partenariato, uno dei principi chiave della gestione dei fondi dell´Unione europea, implica una stretta cooperazione tra le autorità pubbliche a livello nazionale, regionale e locale negli Stati membri, il settore privato e altre parti interessate. Fino ad ora, benché tale principio sia parte integrante della politica di coesione, le osservazioni pervenute dalle parti interessate indicano che la sua attuazione è avvenuta in modo assai diverso da uno Stato membro all´altro, soprattutto a seconda che la cultura istituzionale e politica di uno Stato membro fosse o meno già favorevole alla consultazione, alla partecipazione e al dialogo con le parti interessate. Le nuove norme, sotto forma di un regolamento della Commissione giuridicamente vincolante e direttamente applicabile (un cosiddetto "atto delegato"), rafforzano quindi il requisito di partenariato di cui all´articolo 5 del regolamento recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), sul Fondo sociale europeo (Fse), sul Fondo di coesione (Fc), sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp) per il periodo 2014-2020.  
   
   
CINA E L´UE - PARTNER NELLA RIFORMA  
 
 Pechino, 8 gennaio 2014 – Ieri al Centro di Ricerca per lo Sviluppo Michel Barnier Membro della Commissione europea, responsabile per il Mercato interno ei servizi ha svolto la seguente relazione:” Buone onorevoli mattina e signori, E ´un piacere per me essere qui oggi. So che il Centro di Ricerca per lo Sviluppo gioca un ruolo importante in Cina, e ha fornito un contributo fondamentale per il Terzo Plenum, che ha aperto la strada per le riforme per i prossimi 10 anni. Il modo in cui le riforme annunciate siano attuate in un approccio globale sarà fondamentale, non solo per la Cina, ma per il resto del mondo, Europa compresa. Credo che sarete d´accordo che la Cina e l´Unione europea hanno molto da imparare l´uno dall´altro. Dobbiamo continuare con il nostro costante dialogo. Scambio di esperienze e guardando al nostro futuro comune. Perché la Cina e l´Unione europea sono fortemente interconnessi. L´unione europea è la Cina il principale partner commerciale. La Cina è il nostro secondo più grande. Insieme le nostre economie creano un terzo del Pil del mondo intero. E il valore degli scambi commerciali tra di noi lo scorso anno ha raggiunto quasi mezzo trilione di euro. Così lo stato di entrambe le nostre economie, e le riforme economiche, finanziarie e politiche che facciamo ha un impatto importante in ogni altri territori. Perciò mi ha fatto piacere che il decimo anniversario del partenariato Ue-cina strategico globale ha segnato l´inizio di una nuova fase nella nostra cooperazione. L´agenda Strategica Ue-cina, adottata in occasione dell´ultimo vertice Ue-cina nel mese di novembre, definisce il quadro di cooperazione rafforzata fino al 2020. I - L´europa ha preso le giuste misure ed è venuta fuori dalla crisi. Mi rivolgo a voi oggi non solo all´inizio di un nuovo anno solare, ma anche all´inizio di quello che ci auguriamo possa essere un nuovo capitolo nelle nostre economie. Noi in Europa siamo stati di fronte a crisi - non una sola crisi, ma diverse crisi - su una scala senza precedenti. Non solo la crisi finanziaria, ma anche le crisi economiche, sociali, e politici. Mentre il trigger iniziale per la crisi finanziaria è stata negli Stati Uniti, è stato aggravato da debolezze dell´Europa. Le finanze pubbliche non sono sempre stati ben gestiti e c´era una mancanza di un´adeguata governance economica e di bilancio. Negli ultimi cinque anni, abbiamo preso provvedimenti radicali per regolamentare il settore finanziario migliore, ritorno finanze pubbliche per la salute e migliorare la governance della zona euro. Abbiamo chiesto che le banche detengono più e meglio il capitale, che rafforzano la loro governance del rischio e limitare gli eccessi del passato. Abbiamo creato nuove autorità di vigilanza per assicurarsi che le banche, i mercati e le compagnie di assicurazione sono sorvegliati adeguatamente e in modo simile in tutta l´Ue. E siamo sulla buona strada per la creazione di una unione bancaria per fissare la frammentazione dei mercati bancari e rompere il legame negativo tra banche e sovrani. Il primo importante pilastro dell´unione bancaria, il meccanismo di vigilanza unico, ora è legge e sarà attuato nel novembre di quest´anno. La Banca centrale europea sarà pienamente responsabile del sistema bancario nell´area dell´euro alla fine di quest´anno. E l´ultimo pilastro, il meccanismo di risoluzione unico, è stato recentemente concordato dai ministri delle Finanze dell´Unione europea. Questo farà in modo che le banche fallimento possono essere avvolti in modo sicuro senza lasciare i contribuenti al gancio . Abbiamo anche preso misure per migliorare la governance dei problemi con il debito pubblico dell´area dell´euro e indirizzo. La crisi del debito sovrano dimostrato che non possiamo avere una moneta unica, l´euro e diciotto diverse politiche economiche. Stiamo correggendo questo coordinamento delle politiche economiche meglio a livello europeo. E facendo raccomandazioni annuali per ciascun paese dell´Ue per migliorare nazionale ed europeo, la competitività. Nel 2013, per la prima volta, abbiamo lanciato un sistema per coordinare le politiche di bilancio. Per controllare che ogni singolo paese dell´area dell´euro sta mantenendo il suo bilancio in linea con le regole di bilancio europee. Guardiamo in particolare l´impatto dei bilanci sul debito pubblico, in modo che i problemi in un paese dell´Ue non rapidamente propagarsi in tutte le altre. Non è stato facile. Questo è stato un processo doloroso ma necessario. Persone in Europa hanno fatto sacrifici veri, hanno dovuto affrontare i servizi pubblici ridotti e redditi più bassi. E la spesa dei consumatori è sceso notevolmente, il che, a sua volta, ha avuto un impatto in tutto il mondo, anche qui in Cina. Ma ora stiamo finalmente girando l´angolo: stabilità sta tornando al settore finanziario, l´Europa tornerà a una crescita positiva nel 2014, e singoli paesi dell´Ue stanno facendo quello che devono fare per riparare le loro finanze pubbliche. Accogliamo calorosamente la fede che la Cina ha mostrato nella Ue, nell´euro e nella resilienza del processo di integrazione europea. Un euro forte è un importante contributo per l´economia cinese più diversificata. Mentre saliamo fuori dalla peggiore crisi di una generazione, è fondamentale che non creiamo nuovi squilibri. Gli squilibri nel commercio, nella regolamentazione finanziaria; nelle finanze pubbliche, o in valute. Potrebbero essere la scintilla per una nuova crisi in futuro. E questo è qualcosa che sicuramente non possiamo permetterci. Ii - Il riequilibrio deve essere coordinato a livello globale, in cui sia l´Ue e la Cina hanno un ruolo chiave. Sia la Cina e l´Ue pensa che la globalizzazione deve essere organizzata e ha bisogno di regole. (I) Abbiamo entrambi considero il G20 come il più importante forum. E ´stato di fondamentale importanza per sviluppare risposte congiunte alle sfide economiche globali. Negli ultimi anni, gli impegni assunti nel G20 sono stati la nostra tabella di marcia per la riforma finanziaria. Fare in modo che ogni prodotto finanziario, ogni mercato e ogni attività è opportunamente regolamentata. Ci impegniamo inoltre a evitare il protezionismo e promuovere politiche economiche cooperative e sostenibili. In modo che possiamo evitare di impostare la scena per un´altra crisi come è avvenuto nel 1930. (Ii) Ma la nostra cooperazione deve andare oltre il G20 o il quadro Fsb. Per scrivere il prossimo capitolo nella nostra storia economica comune. Il lancio di negoziati per un accordo di investimento è un passo importante su questa strada cooperazione rinnovata. Siamo anche lieti di impegnarsi costruttivamente con la Cina nei negoziati per un accordo di scambi di servizi (Tisa). E speriamo che la Cina accelererà il processo di adesione all´accordo dell´Omc sugli appalti pubblici. Questo darebbe ai cittadini cinesi miglior rapporto qualità-prezzo come si sviluppa ulteriormente le infrastrutture per far fronte alle sfide dell´urbanizzazione. (Iii) Sulla base di questa cooperazione bilaterale forte, credo che saremo in una posizione migliore per spingere insieme per il progresso a livello globale su almeno quattro temi: 1: Servizi finanziari . C´è un intero corpo di lavoro da fare per attuare le regole già concordate e per farli lavorare insieme. E ´imperativo che i nostri sistemi siano altrettanto robusti in modo che possiamo evitare una´ corsa al ribasso ´globale. Mi riferisco, in particolare, l´attuazione delle regole di Basilea, affrontando i rischi connessi al settore ´sistema bancario ombra´ e promuovere investimenti a lungo termine. 2: L´intera area di commercio, gli investimenti, l´accesso al mercato e reciprocità ; Fare in modo che gli operatori del mercato di un paese o una regione possono investire in modo sicuro in un altro. Sapendo che i loro diritti saranno rispettati, che non saranno discriminati per quanto riguarda le norme applicabili e, se del caso, che le autorizzazioni ottenute a casa saranno visti come raggiungere risultati simili a quelli in vigore nel paese ospitante. 3. Migliorare le nostre prestazioni sulle questioni ambientali e guidare le nostre economie attraverso la crescita verde . Questo è qualcosa che so che è stato identificato come una questione centrale, grazie alla Rdc, al Terzo Plenum tenutasi lo scorso novembre. E uno che la futura australiano presidenza del G20 vede come una priorità. E 4: Trovare il modo per proteggere i diritti di proprietà intellettuale e sfruttare il loro valore come una vera risorsa e motore del progresso economico. Risalendo la catena del valore è essenziale per la Cina a proseguire il suo percorso di sviluppo. Ma per diventare un´economia veramente innovativo, la Cina avrà bisogno di promuovere il quadro politico di destra. La Cina ha adottato una nuova legislazione. Quindi non vediamo l´ora di vederlo in corso di attuazione in modo efficace. L´ue e la Cina hanno stabilito un dialogo regolare su questo argomento, che ci dà una base utile da cui partire per affrontare il problema a livello globale. Questi problemi dimostrano che ciò che ci divide è più che compensato da ciò che condividiamo. Molte delle priorità della Cina sono anche proprio in Europa. Quindi dovremmo lavorare insieme, per farne una realtà. Iii - Per realizzare questi obiettivi, l´Europa e in altre regioni deve perseguire un modello di crescita più equilibrato. In modo per noi di agire insieme per fare una reale differenza, al fine di costruire un vero e migliore, un´economia più verde, un´economia basata sulla più ampia, un´economia più equilibrata e cooperativo, poi ogni paese e ogni regione deve fare la sua parte. Da parte sua, l´Europa ha bisogno per completare il suo recupero e ripristino della domanda interna. Ciò avverrà aumentando il livello di competitività della nostra economia. Per fare questo, abbiamo bisogno di fare meglio usare i nostri punti di forza tra cui la nostra più grande risorsa: il mercato unico dell´Ue di 500 milioni di consumatori e 22 milioni di imprese. Il mercato unico potrebbe funzionare ancora meglio se potessimo eliminare tutte le barriere tra 28 Stati membri, e rimuovere le rimanenti strozzature. Negli ultimi quattro anni, abbiamo compiuto passi significativi per ridurre la burocrazia per le imprese, stimolare l´e-commerce e migliorare l´e-government, e, infine, set-up un brevetto unico europeo. Questi sono solo alcuni esempi tra il programma globale di riforme che abbiamo lanciato. Credo che il prossimo passo per l´Europa è quello di ristabilire la sua attenzione sul settore industriale. Dopo tutto, per ogni posto di lavoro creato nel settore industriale, altri due sono creati nei servizi connessi. Dobbiamo continuare a incoraggiare il nostro settore dei servizi vivaci. Ma abbiamo anche bisogno di lanciare una nuova politica industriale, incoraggiando l´innovazione, che riunisce le imprese, lo Stato, le università ei centri di ricerca, e investire in settori chiave come edifici a basso consumo energetico e di veicoli a emissioni zero. Ad essere sinceri, penso che questa politica industriale dovrebbe essere la priorità numero uno per la prossima Commissione. Naturalmente tutti questi obiettivi saranno perseguiti in linea con i nostri impegni internazionali nel quadro dell´Omc con i nostri rapporti bilaterali con la Cina e gli altri attori globali, ma anche con i paesi in via di sviluppo. Quindi questi sono i passi che pensiamo l´Europa dovrebbe prendere per costruire una più larga base, il futuro incentrato modello di crescita. Ma la Cina ha anche un ruolo da svolgere, in particolare riducendo i propri squilibri interni. Il Terzo Plenum e la Conferenza economica annuale del mese scorso ha dato l´opportunità di individuare nuove vie da percorrere. Riforme economiche, finanziarie, fiscali e sociali impressionanti sono stati annunciati lì. So che la Rdc ha dato un contributo importante a queste riflessioni. Come sono fatti gli sforzi risoluti verso l´attuazione di queste riforme, questioni fondamentali devono essere considerati. Qui a Pechino, lo smog si ricorda quotidianamente che la sostenibilità ambientale non è un ´bello avere´, ma un elemento fondamentale di ogni economia sofisticato. Quindi un nuovo equilibrio deve essere trovato tra economia ed ecologia. Essere in questa metropoli trafficata ci ricorda anche che il divario tra aree urbane e rurali in Cina rimane ampio. Soprattutto per quanto riguarda le differenze di reddito. I giovani in Cina, nelle zone rurali e aree urbane devono essere in grado di guardare al futuro con fiducia. Ci deve essere un riequilibrio tra domanda interna ed esterna. A questo proposito, abbiamo bisogno di vedere maggiori progressi verso un tasso di cambio determinato dal mercato. Pur riconoscendo i positivi sviluppi nel recente apprezzamento del renminbi. E c´è bisogno di un ulteriore riequilibrio tra pubblico e privato, lo Stato e il mercato. E ´chiaro che il settore Stato e imprese di proprietà statale, continueranno a svolgere un ruolo importante nell´economia della Cina, ma abbiamo fortemente sostenere l´approccio annunciato al Terzo Plenum che il mercato è quello di giocare un "ruolo decisivo" nella ripartizione delle risorse . In questo contesto, accogliamo con favore anche recenti progetti pilota per aprire ulteriormente i mercati. Lo Shanghai zona di libero scambio è un esperimento promettente. Stakeholders europei hanno grandi aspettative di cogliere nuove opportunità e di vedere una maggiore apertura del mercato. Signore e signori, Europa e Cina hanno entrambi impegnati in riforme sostanziali e di ampio respiro per risolvere i nostri sistemi finanziari e migliorare la nostra governance economica. Noi siamo veri partner nel G20 e in seno all´Omc. Abbiamo bisogno di costruire su questi risultati per uscire dalla crisi più forte e di gettare le basi per un percorso più equilibrato più sostenibile alla crescita futura. Vi ringrazio per l´attenzione e mi piacerebbe accogliere i vostri quesiti”.  
   
   
FONDI STRUTTURALI E DI INVESTIMENTO: LA COMMISSIONE EUROPEA RAFFORZA IL RUOLO DEI PARTNER NELLA PIANIFICAZIONE E SPESA  
 
Bruxelles, 8 gennaio 2014 – Di seguito l’intervento di László Andor Commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione: “ Il 21 dicembre, dopo oltre due anni di negoziati, le regole di base in materia di fondi strutturali e di investimento dell´Ue per il 2014-2020 è entrato in vigore. Questi regolamenti definiti come gli Stati membri dovrebbero pianificare e realizzare i loro progetti di investimento che possono essere supportate da € 325.000.000.000 provenienti dai fondi strutturali e di investimento dell´Ue nel corso di questi sette anni. Questo denaro comprende da investire nel capitale umano attraverso il Fondo sociale europeo, oltre 70 miliardi di euro. Per la prima volta il Fondo sociale europeo avrà una quota minima garantita entro spesa complessiva della politica di coesione. Inoltre, più di 6 miliardi sono stati destinati specificamente ai giovani provenienti dall´iniziativa occupazione giovanile e 3500000000 € è stata dedicata ad aiutare le persone più colpite dalla povertà attraverso il Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti. Tutti gli Stati membri stanno ora lavorando sodo - in stretto contatto con la Commissione - per preparare i loro accordi di partenariato e dei programmi operativi che descrivono gli obiettivi tematici e le priorità di investimento che intendono trascorrere le loro assegnazioni di denaro strutturali e fondi di investimento dell´Ue nel 2014-2020 periodo. Ci aspettiamo che gli accordi di partenariato e dei programmi operativi da presentare ai primi di gennaio Ora, al fine di massimizzare l´impatto di questo denaro, è fondamentale che le autorità degli Stati membri a tutti i livelli - nazionale, regionale e locale - di lavoro a stretto contatto con l´altro e in collaborazione con i sindacati, datori di lavoro, organizzazioni non governative e altri organismi responsabili, ad esempio, per promuovere l´inclusione sociale, la parità di genere e della non discriminazione. Coinvolgendo tutti questi partner nella pianificazione, attuazione, monitoraggio e valutazione dei progetti finanziati con fondi comunitari, gli Stati membri saranno maggiormente in grado di garantire che il denaro viene speso dove è più necessario, e nel miglior modo possibile. Per questo motivo la Commissione ha adottato oggi un regolamento che delinea, per la prima volta in assoluto, un insieme comune di norme devono essere applicate immediatamente dagli Stati membri sotto forma di un codice di condotta europeo sul partenariato . Tutti gli Stati membri dovranno seguire queste regole nel finalizzare i programmi di finanziamento cui si intende proporre alla Commissione per il periodo 2014-20. Di conseguenza, gli Stati membri dovranno garantire che tutti i pareri sono presi in considerazione al momento di decidere su quale priorità per sostenere e come le strategie di investimento più efficaci possono essere progettati e realizzati. Questo approccio di partenariato rafforzato è una delle innovazioni importanti che l´Ue ha introdotto nella nuova politica di coesione. Siamo convinti che darà un contributo significativo a garantire che ogni euro dai fondi strutturali e di investimento dell´Ue è speso nel modo più efficace possibile per affrontare le sfide economiche e sociali, l´Europa deve affrontare da qui al 2020.”  
   
   
RIFORMA DELLA COSTITUZIONE E PERICOLI PER LA DEMOCRAZIA NEL SEMESTRE 2014 DELLA SCUOLA PER LA BUONA POLITICA DI TORINO  
 
Torino, 8 gennaio 2014 - La Provincia di Torino ospita nella Sala Consiglieri della sua sede storica di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, in via Maria Vittoria 12, il settimo anno di attività didattiche della Scuola per la Buona Politica di Torino, diretta dal professor Michelangelo Bovero, docente di Filosofia Politica all’Università degli Studi di Torino. La Scuola, nata nel 2008, persegue l’obiettivo della rivitalizzazione di un’opinione pubblica critica, diffusa ed estesa: non si rivolge in modo privilegiato agli studiosi, ma a tutti i cittadini, offrendo spazi e strumenti per la formazione e l’autoformazione democratica. Il programma del semestre didattico 2014 è dedicato al tema della Riforma della Costituzione ed ai pericoli per la democrazia in caso di scelte avventate. Come spiega il professor Bovero, “in una fase particolarmente difficile della vita del nostro paese, investito da una crisi non solo economica, che mette a rischio la tenuta stessa delle istituzioni democratiche, sembra essersi realizzato un ampio accordo tra forze di opposti schieramenti politici sulla necessità di riformare alla radice la Costituzione. Di ridisegnarne completamente i connotati. Come se l’evidente incapacità della classe politica di affrontare – ma, prima ancora, di “vedere” – i problemi del paese, fosse imputabile a un presunto peccato originale compiuto dai padri costituenti”. “Una simile lettura, - ricorda Bovero - non è nuova: nel 1978 Norberto Bobbio replicava ai fautori della “Grande Riforma” - Bettino Craxi in testa - che ‘la Costituzione non ha colpa’. Oggi, di fronte all’ennesimo tentativo di distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi, scaricando sulla Carta del ’48 la responsabilità di decenni di malgoverno, le parole di Bobbio continuano ad essere attuali. E per nulla invecchiata appare, nel complesso, la Costituzione, tuttora ignorata e inattuata in alcune sue parti qualificanti, come quelle sui diritti sociali”. “Per questo, - conclude il professor Bovero - la Scuola per la Buona Politica di Torino, giunta al suo settimo anno di attività, ha deciso di raccogliere l’invito dagli estensori del documento “La via maestra” a “riscoprire la politica e la sua bussola: la Costituzione”, dedicando il semestre del 2014 a riflettere sull’idea di politica e di società disegnata dalla Costituzione e su come è possibile tradurla in realtà”. Il Programma Degli Incontri Del Semestre 2014 Della Scuola Per La Buona Politica - 23 gennaio alle 17: incontro con Stefano Rodotà e Michelangelo Bovero sul tema “Difendere la Costituzione”. Il progetto di modifica della Costituzione oggi in discussione in Parlamento riguarda la seconda parte, dedicata all’ordinamento della Repubblica, ma comporta ovvie ricadute anche sulla prima, sui diritti e i doveri dei cittadini. Si tratta di un progetto di revisione radicale, di cui si è fatto promotore un Parlamento che non aveva ricevuto alcun mandato in tal senso, e che è stato oltretutto eletto con una sistema elettorale di dubbia costituzionalità. Tale progetto, mai discusso dai cittadini, appare ispirato a un ideale di governo “forte” molto distante da quello immaginato dai costituenti. A fronte di ciò, e a costo di apparire conservatori, coloro che ancora si riconoscono nei principi della Costituzione vigente e nel modello di democrazia parlamentare da essa previsto non possono non esprimere una forte preoccupazione: per il metodo con cui è stato intrapreso un percorso di revisione tanto ambizioso e per i contenuti di una proposta per molti versi simile a quella elaborata dalle destre nel 2006, e poi bocciata con un referendum dai cittadini. 13 febbraio alle 15: incontro con Fabrizio Barca sul tema “Democrazia senza partiti?”. I partiti politici non godono oggi di grande simpatia da parte dei cittadini. Le ragioni sono note, e in gran parte fondate: da “libere associazioni” che “concorrono con metodo democratico a determinare la politica nazionale” (articolo 49 della Costituzione), i partiti sono troppo spesso diventati macchine per la conquista e l’occupazione del potere, quando non vere e proprie associazioni a delinquere, dedite alla corruzione sistematica e alla dissipazione di denaro pubblico. Ciò deve condurci a esprimere un giudizio di inappellabile condanna nei confronti della stessa forma-partito? Si tratta di dichiarare definitivamente estinto il modello novecentesco di democrazia fondato sui partiti di massa, oppure di ripensarlo, anche radicalmente, prevedendo ad esempio una legge che regoli in senso democratico la vita interna dei partiti? E che dire del finanziamento pubblico? Basterà abolirlo o ridimensionarlo drasticamente per restituire moralità alla politica o non si rischierà, così facendo, di consegnarla ancora più di oggi alle lobbies e ai poteri forti? Segue alle ore 17 il seminario “Quali alternative ai partiti?”. 6 marzo alle 15: incontro con Livio Pepino su “Chi tutela i diritti? Il sistema delle garanzie”. Negli ultimi vent’anni il dibattito sulla giustizia è stato pesantemente condizionato dal modo in cui Berlusconi ha usato il potere politico per risolvere le proprie disavventure giudiziarie. La stessa parola “garantismo” ha finito con essere usata in un’accezione opposta a quella originaria, per teorizzare un presunto diritto dei potenti a sottrarsi al controllo di legalità, e non invece l’imposizione di limiti a tutti i poteri (non solo quello giudiziario), a tutela dei diritti di tutte le persone (in particolare le più deboli). Si è così evitato di affrontare i problemi veri della giustizia in Italia: i tempi intollerabilmente lunghi delle cause, soprattutto civili, il ricorso eccessivo alla carcerazione preventiva, l’ineffettività del diritto di difesa per i non abbienti, l’esistenza di leggi criminogene, che riempiono le carceri di tossicodipendenti e immigrati, mentre i reati dei “colletti bianchi” rimangono il più delle volte impuniti. È facile ravvisare le responsabilità della politica nella costruzione di una legislazione “forte con i deboli e deboli con i forti”. Che dire però della permeabilità della stessa giurisdizione alla cultura diffusa che tende a dipingere i poveri, i marginali, i ribelli, come “nemici” da combattere senza andare troppo per il sottile? Segue alle 17 il seminario “Carcere: l’emergenza continua”. 10 aprile alle 15: incontro con Lorenza Carlassare sul tema “Gli eletti e gli elettori: quale rappresentanza?”. La diffusa sfiducia dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni, così come la crescita esponenziale delle astensioni e del voto di protesta, ci dicono che i classici istituti della rappresentanza democratica sono in condizioni di grave sofferenza. C’è allora chi propone di ripensare profondamente il rapporto tra eletti ed elettori, vincolando i primi ad attenersi rigorosamente alle istruzioni ricevute dai secondi. Si tratterebbe di mettere in discussione l’articolo 67 della Costituzione, che vieta il mandato imperativo, al pari di articoli analoghi previsti in tutte le Costituzioni della modernità. È una via sensata e percorribile? Sono ipotizzabili altri strumenti per rendere i cittadini maggiormente partecipi alle decisioni politiche (il referendum propositivo, su modello svizzero, l’istituto americano del recall, il voto attraverso Internet)? Sono auspicabili? Le degenerazioni oligarchiche della democrazia rappresentativa possono essere curate con iniezioni di democrazia diretta o il rimedio rischia di rivelarsi peggiore del male? Segue alle 17 il seminario “La democrazia secondo il Movimento 5 Stelle”. 8 maggio alle 15: incontro con Gaetano Azzariti sul tema ”Vincoli di bilancio e diritti sociali: due visioni incompatibili?”. Nell’aprile del 2012, nel colpevole silenzio della politica e degli organi di stampa, il Parlamento italiano ha modificato a larghissima maggioranza l’articolo 81 della Costituzione, introducendo l’obbligo del pareggio di bilancio e consentendo il ricorso all’indebitamento solo in casi eccezionali, da deliberare con procedure aggravate. Così facendo, l’Italia si è piegata ai diktat liberisti delle istituzioni europee, rendendo di fatto molto difficili – o, secondo alcuni, impossibili – politiche sociali di tipo keynesiano. Ma la Costituzione tuttora in vigore, nella sua prima parte, prevede un ricco catalogo di diritti sociali, che possono essere soddisfatti solo attraverso cospicui investimenti pubblici nei settori della salute, dell’istruzione, del lavoro. Come sono compatibili queste disposizioni costituzionali con la nuova formulazione dell’articolo 81? Come funzionerà concretamente la nuova disciplina, che entrerà in vigore a partire dall’esercizio finanziario del 2014? Segue alle 17 il seminario “La salute è ancora un diritto?”. 5 giugno alle 17: incontro con Gianni Ferrara sul tema “Addio al parlamentarismo?”. Il sistema parlamentare era stato scelto dai costituenti dopo l’esperienza del fascismo, perché appariva il meno esposto a rischi di degenerazioni autoritarie. Esso prevede la centralità del Parlamento, come sede di discussione e di determinazione dell’indirizzo politico, che i governi sarebbero tenuti essenzialmente ad “eseguire”. Oggi si vorrebbe abbandonare questo modello, a favore di una forma di governo di tipo presidenziale o semipresidenziale che permetta, la sera stessa delle elezioni, di individuare con chiarezza “chi ha vinto”. Verrebbe così restituito all’elettore il potere di decidere chi lo governa, non solo chi lo rappresenta in parlamento. Ma davvero l’elezione diretta del capo dell’esecutivo (sia esso concepito come Presidente della Repubblica o come Premier) accresce il potere degli elettori? E che dire della presunta maggiore efficienza e “governabilità” dei sistemi di tipo presidenziale?  
   
   
RAPPORTI ESTERNI: SERRACCHIANI, VALORIZZARE RUOLO GEOPOLITICO FVG  
 
Trieste, 8 gennaio 2013 - "Intendiamo investire in modo importante nelle relazioni internazionali, per valorizzare la collocazione geopolitica del Friuli Venezia Giulia". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, illustrando ieri nella V Commissione del Consiglio regionale le strategie di politica internazionale della nuova Amministrazione. Stiamo attraversando una fase cruciale, ha ricordato la presidente, in cui si chiude la programmazione dei fondi comunitari nel periodo 2007-2013 (221 i progetti a cui il Friuli Venezia Giulia ha partecipato, di cui 79 come "lead partner") e si sta impostando quella per il prossimo periodo 2014-2020, caratterizzato da alcune novità nelle politiche di cooperazione territoriale dell´Unione europea e nelle scelte dell´Italia. L´allocazione delle risorse 2014-2020 comporta, mediamente, un aumento del 16 per cento sul totale delle risorse della Cooperazione territoriale europea. Per quanto riguarda i programmi transfrontalieri, ci sarà una diminuzione delle risorse a disposizione dell´Italia-slovenia, una scelta determinata dalla restrizione dell´area territoriale dei partecipanti (non ne fanno più parte l´Emilia-romagna mentre per il Veneto rimane compresa la sola provincia di Venezia) e un notevole aumento invece su altri versanti, quali il nuovo programma Italia-croazia (169 per cento in più rispetto alle risorse attribuite al precedente Ipa Adriatico, di cui l´Italia-croazia raccoglie in parte l´eredità). "Come Friuli Venezia Giulia ci candidiamo - ha detto la presidente - a promuovere e a partecipare a progetti di notevole interesse con i Paesi interessati dai programmi in cui siamo coinvolti direttamente, su temi come le infrastrutture, la sanità, l´ambiente e la cultura". "Nel campo dei programmi di tipo transnazionale, il Friuli Venezia Giulia punta a rafforzare in particolare le relazioni con la Serbia. La storia, la collocazione geografica della nostra Regione, nonché la presenza a Trieste della più importante comunità serba in Italia fanno del Friuli Venezia Giulia un naturale interlocutore della Serbia, con cui intendiamo sviluppare progetti nei settori dell´agroalimentare, della sanità, dei trasporti e della cultura (Grande Guerra, Mittelfest). Non vogliamo incoraggiare la delocalizzazione - ha precisato Serracchiani - ma cogliere tutte le opportunità di un nuovo mercato". Secondo la presidente, non è saggio da parte dell´Italia concentrare l´attenzione solo sulla strategia Adriatico-ionica e non anche su quella Danubiana, che comprende aree di grandissima forza economica, come la Germania. "La partecipazione della nostra Regione nella strategia Adriatico-ionica è di primissimo piano, dato che nel Piano d´azione per l´attuazione di questa strategia il Friuli Venezia Giulia è il coordinatore regionale del pilastro indirizzato alle interconnessioni e infrastrutture. Tuttavia continueremo a chiedere - ha detto la presidente Serracchiani - di entrare a far parte della strategia Danubiana, mantenendo comunque rapporti diretti, come Regione, con quest´area di interesse storico e strategico per il Friuli Venezia Giulia, non da ultimo per il porto di Trieste".  
   
   
ABRUZZO, FONDI EUROPEI: CHIODI, RAGGIUNTI TUTTI OBIETTIVI DI SPESA  
 
Teramo, 8 gennaio 2014 - "In cinque anni abbiamo speso oltre un miliardo di euro dei Fondi strutturali europei". Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, a margine della conferenza stampa alla Provincia di Teramo sui fondi alla sicurezza e alla viabilità. "Questo significa ? ha aggiunto ? che la Regione Abruzzo non corre alcun pericolo di disimpegno dei fondi da parte dell´Unione europea. Lo ribadisco per rispondere a quanti insistono sulla consistenza della spesa europea e sui suoi presunti ritardi che andrebbero ad inficiare la credibilità della Regione Abruzzo. Confermo, invece, che in campo europeo abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi di spesa che ci erano stati assegnati e non è cosa da poco visto quello che abbiamo trovato quando questo governo regionale si è insediato cinque anni fa". Il presidente della Regione ha poi sottolineato che "questo tormentone dei fondi europei non spesi torna sempre in coincidenza di scadenze elettorali. A parlare per questa Giunta ci sono i numeri e i resoconti". Sul fronte del bilancio, il presidente Chiodi ha ribadito "il grande sforzo fatto dal governo regionale che dopo cinque anni, caso unico nella storia di questa Regione, lascia al successivo governo un debito inferiore a quello ereditato in apertura di legislatura. E lo fa nel periodo in cui più consistenti sono stati i tagli dei trasferimenti statali alle Regioni. Le funzioni delegate sono rimaste le stesse, a ridursi drasticamente sono stati i trasferimenti. Nonostante questo, nell´ultimo bilancio abbiamo finanziato per 20 milioni di euro i Piani di zona sociale che prima erano di competenza statale, così come con il bilancio regionale abbiamo garantito i 5 milioni per gli emoderivati. Siamo convinti ? ha concluso Chiodi ? di aver portato avanti con successo un risanamento finanziario importante per l´Ente Regione che avrà effetti positivi sui cittadini".  
   
   
FONDI FSE, CONTU: SARDEGNA SOPRA MEDIA SPESA FSE  
 
Cagliari, 8 gennaio 2014 - "La Sardegna registra un´ottima performance nella spesa dei fondi strutturali europei. Lo rende noto l´assessore del lavoro, Mariano Contu. "A fronte di una media nazionale di spesa del 52,7 % delle risorse - ha affermato l´esponente dell´esecutivo - l´Fse della Regione ha certificato, a Bruxelles, una spesa pari al 69,4% delle risorse del programma (468, 5 milioni di euro certificati su 675 milioni di euro di dotazione complessiva). Non solo il programma Fse ha raggiunto anche per il 2013 tutti gli obiettivi nazionali ed europei, ma per capacità di spesa risulta essere la seconda tra le regioni dell´obiettivo competitività, dopo la Provincia autonoma di Trento." "Lo sforzo di accelerazione della spesa - ha aggiunto Contu - finalizzato ad evitare il rischio di perdere i fondi, riceverà un ulteriore impulso con la riprogrammazione delle politiche assunte nel corso del 2013. In ogni caso - ha concluso l´assessore - nei prossimi mesi occorrerà mantenere un’attenta vigilanza sull´andamento della spesa affinché si possa arrivare alla data di scadenza della certificazione a Bruxelles (il 31 dicembre 2015) senza alcuna perdita di risorse.  
   
   
PUGLIA, FONDI COMUNITARI, RAGGIUNTI TARGET SPESA. VENDOLA: "RISULTATO SORPRENDENTE"  
 
Bari, 8 gennaio 2013 - “E’ un risultato davvero sorprendente. La Puglia, come tutte le Regioni d’Italia, aveva un target di spesa e un obiettivo di spesa che a dicembre 2013 è stato superato pienamente, sia percentualmente che dal punto di vista delle risorse economiche. Per quanto riguarda il Programma Operativo Fesr Puglia 2007/2013, il target di spesa da raggiungere a dicembre, pari ad € 2.356.286.371, è stato raggiunto e superato di oltre 128 milioni di euro; l’incremento di spesa pubblica certificata nel corso del 2013 (rispetto a dicembre 2012) è stato di 609 M€ in valore assoluto, corrispondente ad un incremento in termini percentuali del 32%. Per quanto riguarda invece il Fondo sociale europeo, il target di spesa da raggiungere, sempre al 31 ottobre, pari ad € 337.824.268,24, è stato raggiunto e superato di oltre 1 milione di euro, ossia del quasi 3%”. Ad annunciare il raggiungimento dei target dei fondi strutturali, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. “Il 31 dicembre è la data indicata per il target di spesa di fine anno, secondo la regola dell’”N+2” come da regolamentazione comunitaria – ha aggiunto Vendola – entro qualche giorno quindi ci saranno i rendiconti (Fesr e Fse) di quanto hanno speso tutte le Regioni d’Italia. La Regione Puglia invece è in grado di presentarli già da oggi. E questo per me rappresenta una grande soddisfazione. Credo infatti siano molte le cose che non vanno nel Sud e in tutta Italia dal punto di vista della capacità di spendere e di come si spende e per questo credo che sia giusto che ogni singola Regione sia valutata per quello che fa e per quello che non fa”. Per Vendola “il risultato raggiunto è di tutto rispetto”. “In virtù di questo risultato ottenuto – ha incalzato Vendola - chiedo ancora una volta al Governo e al Ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia di toglierci il freno a mano. In questi ultimi due mesi, la Regione Puglia sarebbe stata in grado di spendere tanto, se solo non ci fossero stati i vincoli del patto di stabilità. Per noi, lo ripeto, ogni euro liberato significa un seme per fare cantiere. Fesr e Fse sono acronimi che si traducono in cantieri, lavoro e opere per migliorare la qualità della vita. Questa - ha concluso Vendola - la richiesta accorata, non polemica ma con il cuore, che faccio al Governo: consentiteci di raggiungere i nostri traguardi”. Note su Fesr La Regione Puglia ha raggiunto e superato i target di spesa dei Programmi Operativi Fesr e Fse previsti per dicembre 2013. Per quanto riguarda il Programma Operativo Fesr Puglia 2007/2013, il target di spesa pubblica cumulata da raggiungere a dicembre, pari ad € 2.356.286.371, è stato raggiunto e superato di oltre 128 milioni di euro; l’incremento di spesa pubblica certificata nel corso del 2013 (rispetto a dicembre 2012) è stato di 609 M€ in valore assoluto, corrispondente ad un incremento in termini percentuali del 32%. L’avanzamento finanziario del Programma Operativo si attesta oggi su una percentuale di spesa pari al 55% del totale della dotazione (di € 4.492.319.002), a fronte del 42% registrato a dicembre 2012. La Regione Puglia il 27 dicembre 2013 ha infatti certificato alla Commissione Europea, per il Programma Operativo Fesr Puglia 2007/2013, spese pubbliche per € 2.484.642.152 (di cui € 1.448.546.375 di quota comunitaria). La spesa aggiuntiva certificata rispetto a dicembre 2012 (quando il totale pubblico cumulato ammontava a circa 1.876Meuro) è stata di circa 609Meuro, mentre rispetto a ottobre 2013 l’incremento della spesa è stato di 205 Meuro. In termini di sola quota comunitaria, le spese aggiuntive certificate nel corso del 2013 ammontano a 355 Meuro. Asse Spesa pubblica cumulata certificata a dicembre 2013 Quota Ue della spesa pubblica cumulata certificata a dicembre2013 Spesa pubblica nel 2013 Quota Ue della spesa pubblica certificata nel 2013 Spesa pubblica certificata da ottobre 2013 a dicembre 2013 Quota Ue della spesa pubblica certificata da ottobre 2013 a dicembre 2013 (a) (b) (c) (d) (e) (f) I - Ricerca e innovazione 173.641.547 101.233.022 38.913.848 22.686.773 11.226.478 6.545.036 Ii - Ambiente 424.003.341 247.193.948 86.226.286 50.269.925 18.691.971 10.897.419 Iii - Sanità e Serv. Socio-ass.li 371.661.106 216.678.425 87.305.775 50.899.267 30.887.133 18.007.199 Iv - Beni e attività culturali 265.944.099 155.045.410 45.321.486 26.422.427 7.876.713 4.592.123 V - Trasporti 473.067.208 275.798.182 139.549.535 81.357.379 56.301.095 32.823.538 Vi - Aiuti alle imprese e sistemi produttivi 616.062.311 359.164.327 166.075.435 96.821.979 71.925.945 41.932.826 Vii – Città e Territorio 90.133.682 52.547.937 31.682.551 18.470.927 4.815.571 2.807.478 Viii- Governance 70.128.858 40.885.124 13.610.928 7.935.171 3.692.388 2.152.662 Totale 2.484.642.152 1.448.546.375 608.685.843 354.863.847 205.417.295 119.758.283 Nel corso del 2013, gli Assi che hanno registrato un incremento di spesa significativo rispetto al dato della certificazione di fine 2012 sono risultati l’Asse Vi, il V, il Iii e il Ii; in termini di attuazione percentuale rispetto alla dotazione di Asse da Po, invece, le migliori performance sono state registrate dagli Assi Iv, Iii, Vii e Viii. Rispetto alla certificazione di dicembre 2012, gli incrementi di spesa maggiormente significativi nell’Asse I sono stati registrati nell’ambito del “Sostegno alle attività di ricerca delle imprese” (per 13,8 M€), soprattutto con riferimento ai Contratti di Programma e ai Pacchetti integrati di agevolazione, e del “Rafforzamento del potenziale scientifico-tecnologico della regione a sostegno della domanda delle imprese” (per circa 14 M€), riferite maggiormente alle Reti di Laboratori pubblici di ricerca e ai Partenariati regionali per l’innovazione . Sull’asse Ii particolarmente significativo è stato l’incremento fatto registrare dagli interventi finanziati nell’ambito della Ldi 2.1 “Interventi per la tutela, l’uso sostenibile e il risparmio delle risorse idriche” (circa 45 M€ di avanzamento della spesa nel 2013) e della Ldi 2.2 “Interventi per il potenziamento del sistema idrico di approvvigionamento, adduzione e distribuzione idrica” (con quasi 18 M€). Nell’ambito dell’Asse Iii le spese più consistenti sostenute nel 2013 (per un ammontare di oltre 50 Meuro) attengono principalmente ai progetti riconducibili alla Linea di Intervento 3.2 “Programma di interventi per la infrastrutturazione sociale e sociosanitaria”. Nell’asse Iv gli incrementi di spesa sono stati registrati in maniera sostanzialmente omogenea per tutte le Linee di Intervento che compongono l’Asse, con performance leggermente più incisive per gli interventi nel campo della tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale (con spese per circa 17 Meuro). L’asse V ha contribuito in maniera rilevante all’avanzamento finanziario del 2013 con un incremento di spesa per quasi 95 Meuro per interventi attinenti le ferrovie locali e di oltre 45 Meuro ascrivibili alla Ldi 5.2 “Adeguamento e potenziamento dei sistemi di trasporto in ambito urbano e/o extraurbano”. L’asse Vi ha fatto registrare in termini assoluti l’incremento di spesa più rilevante dell’intero Programma Operativo con un avanzamento, rispetto a dicembre 2012 di oltre 166 Meuro imputabili per circa 126 Meuro alla Linea 6.1 a favore di interventi di sostegno agli investimenti industriali e per oltre 20 Meuro sulla Linea 6.2 per “Iniziative per la infrastrutturazione di supporto degli insediamenti produttivi”. L’incremento di spesa sull’Asse Vii è imputabile in prevalenza (per 23 Meuro rispetto a dicembre 2012) alla Linea 7.2 concernente i Piani integrati di sviluppo territoriale. Note su Fondo sociale europeo Il 27 dicembre 2013 sono state certificate alla Commissione Europea per il Programma Operativo Fse Puglia 2007/2013 spese pubbliche cumulate per € 699.798.823,12 (di cui € 380.373.843,82 di quota comunitaria). Il target di spesa in quota Fse da raggiungere a dicembre, pari ad € 378.271.147,00, è stato quindi raggiunto e superato di oltre 2 Milioni di euro. L’avanzamento finanziario in termini di quota Fse del Programma Operativo si attesta oggi su una percentuale di spesa pari al 60% circa del totale della dotazione comunitaria (di € 639.600.000,00), a fronte del 41,74% registrato a dicembre 2012 e del 53% di ottobre. In termini di valore cumulato l’avanzamento finanziario si attesta oggi su una percentuale di spesa pari al 55% circa del totale della dotazione del programma (di € 1.279.200.000,00) a fronte del 41,84% registrato a dicembre 2012 e del 48,27% di ottobre. La spesa aggiuntiva certificata rispetto a dicembre 2012 (quando il totale pubblico cumulato ammontava a circa 433 Meuro) è di oltre 266 Meuro (+38%), mentre rispetto ad ottobre 2013, l’incremento della spesa è stato di oltre 82 Meuro (+12%). In termini di sola quota comunitaria, le spese certificate nel corso del 2013 ammontano a circa 112,72 Meuro (+30%) rispetto a dicembre 2012, mentre aumentano di 42 Meuro (+11%) rispetto all’ultima certificazione di ottobre scorso. Di seguito si riporta l’articolazione della spesa certificata al 27 dicembre 2013 per singolo Asse prioritario del Programma. Costo Totale Tasso cofinanz (Fse) Tasso cofinanz (Stato) Tasso cofinanz (Regione) riparto partecipazione pubblica nazionale Asse Tot Ue Partecipazione pubblica nazionale Priv. Rend. Totale Stato Regione Altro Stato Regione I 22.567.683,61 7.898.689,26 14.668.994,35 12.412.225,99 2.256.768,36 0 0 35,00% 55,00% 10,00% 84,62% 15,38% Ii 248.061.970,87 99.224.788,35 148.837.182,52 124.030.985,44 24.806.197,09 0 0 40,00% 50,00% 10,00% 83,33% 16,67% Iii 34.570.085,55 12.099.529,94 22.470.555,61 19.013.547,05 3.457.008,56 0 0 35,00% 55,00% 10,00% 84,62% 15,38% Iv 361.978.831,21 249.765.393,53 112.213.437,68 76.015.554,55 36.197.883,12 0 0 69,00% 21,00% 10,00% 67,74% 32,26% V 6.414.697,19 2.245.144,02 4.169.553,17 3.528.083,45 641.469,72 0 0 35,00% 55,00% 10,00% 84,62% 15,38% Vi 21.748.451,77 7.611.958,12 14.136.493,65 11.961.648,47 2.174.845,18 0 0 35,00% 55,00% 10,00% 84,62% 15,38% Vii 4.457.102,92 1.528.340,59 2.928.762,33 2.483.052,04 445.710,29 0 0 34,29% 55,71% 10,00% 84,78% 15,22% Tot 699.798.823,12 380.373.843,82 319.424.979,30 249.445.096,99 69.979.882,31 0 0 Tra i progetti più significativi realizzati con Programma Operativo Fesr: - interventi per la competitività delle imprese - interventi per l’accesso al credito delle piccole e medie imprese - interventi per ricerca e innovazione - interventi per la diffusione delle nuove tecnologie e per lo sviluppo della creatività - valorizzazione dei prodotti agroalimentari pugliesi attraverso analisi di risonanza magnetica nucleare, spettrometria di massa e naso elettronico - interventi per il recupero di risorse idriche attraverso la riabilitazione delle reti idriche di distribuzione - opere di completamento del centro diurno psichiatrico di Cerignola e fornitura di apparecchiature - recupero, restauro e valorizzazione del teatro comunale di Canosa Tra i progettl più significativi realizzati con il Programma Operativo Fse: - apprendistato professionalizzante - formazione continua - microcredito d’impresa - piano straordinario percettori ammortizzatori sociali, che ha permesso il sostegno al reddito di oltre 4mila famiglie - piccoli sussidi per il consolidamento e la nascita di impresa sociale - diritti a scuola - Ritorno al futuro - Catalogo interregionale dell’alta formazione  
   
   
FONDI UE: COTA, SOSTERREMO I BREVETTI PER TUTTI I SETTORI CHE INNOVANO  
 
Torino, 8 gennaio 2014 - " In questi giorni stiamo sviluppando i progetti per l´impiego dei fondi strutturali europei. Ricordo che grazie all´accordo che abbiamo portato a casa lo scorso dicembre al Piemonte, per il periodo 2014-2020, vanno complessivamente 2 miliardi e 160 milioni di euro. La Regione Piemonte è all´avanguardia nel sostegno ai nuovi insediamenti produttivi, all´occupazione ed all´imprenditoria giovanile, alla ricerca e all´innovazione. Per questo motivo attraverso uno dei progetti abbiamo studiato un´ulteriore iniziativa: contribuiremo all´innovazione ed alla creatività in tutti i settori mediante il sostegno alle spese necessarie per la registrazione di nuovi brevetti, ovviamente quando poi segue la relativa produzione. Partiremo dall´esperienza che abbiamo già messo in atto nell´ambito della misura dedicata ai poli di innovazione che prevede risorse per i servizi innovativi, anche quindi per la registrazione e la difesa di marchi e brevetti". Così il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota , nell´ambito della sua delega alle Attivita´ produttive, annuncia uno dei progetti legati all´utilizzo dei fondi strutturali europei.  
   
   
ABRUZZO, POLITICHE LEGISLATIVE : CHIODI PROMULGA LEGGI LE NORME PUBBLICATE SUL BURA  
 
 L´aquila, 8 gennaio 2014 - Il Presidente, Gianni Chiodi, in data 27 e 30 dicembre ha promulgato tre leggi regionali. Le norme sono consultabili sul Bura (Bollettino Ufficiale Regione Abruzzo). Si tratta della L.r. 27 dicembre, n.° 58 recante : "Modifica alla L.r. 21 -12- 2012, n° 66 : "Norme in materia di raccolta, commercializzazione, tutela e valorizzazione dei tartufi in Abruzzo " e modifiche alle leggi regionali n. 10/2011 e n.19/2013; della L.r. 27 dicembre, n°57 recante : " Modifiche alla L.r. 16 dicembre 2005, n. 40 recante: " Politiche regionali per il coordinamento e l´amministrazione dei tempi delle città" e modifiche all´art. 6 della legge regionale 32/1997. Inoltre Chiodi ha provveduto alla promulgazione della L.r. 30 dic. N. 59 recante : " Adeguamento L.r. 10 gennaio 2013, n. 2 alla Sentenza della Corte Costituzionale 9 ottobre 2013, n.241, ulteriori interventi finanziari urgenti, modifiche all L.r. 31 luglio 2012, n. 39 : "Disciplina della professione di maestro di sci" e modifiche alla L.r. 16 sett. 1998, n. 86 : "Ordinamento della professione di guida alpina-maestro di alpinismo, di aspirante guida alpina, di accompagnatore di media montagna - maestro di escursionismo".  
   
   
DIFESA CIVICA, APPROVATA LA “CARTA DI ANCONA”  
 
Potenza, 8 gennaio 2014 - Il Coordinamento dei Difensori Civici Regionali e delle Province Autonome, riunitosi ad Ancona il 18 dicembre 2013, ha approvato la “Carta di Ancona”, in cui sono stati fissati alcuni principi fondamentali in materia di difesa civica. Lo rende noto il difensore civico della Basilicata, Catello Aprea. “In particolare – spiega Aprea - il Coordinamento richiama i documenti internazionali sulle Istituzioni Nazionali per la tutela e la promozione dei Diritti Umani e sul Difensore Civico delle Nazioni Unite, del Consiglio d’Europa e degli altri Organismi regionali, sottolineando come in essi si raccomandi di istituire il Difensore Civico con mandato generale su tutte le problematiche nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi. Osserva con preoccupazione che nel nostro Paese si assiste al proliferare di figure di garanzia di settore a livello nazionale, dove esiste già un Garante dei minori, un Garante del contribuente e si profila l’istituzione di un Garante dei detenuti, per tacere di altre figure con ruolo di Autorità indipendente cui sono affidati compiti di garanzia e di regolamentazione, con aumento dei costi di gestione, considerato che ciascuna figura non solo ha costi diretti, ma anche un proprio staff e un proprio apparato”. “Alla luce di tali premesse – conclude il Difensore civico della Basilicata - il Coordinamento esprime soddisfazione per la scelta della Regione Marche di aver previsto un’unica figura di garanzia per la tutela dei cittadini, dei detenuti e dei minori ed invita espressamente il Parlamento nazionale e le Regioni ad evitare il proliferare di figure settoriali, evidenziando come ciò confonda i cittadini sui mezzi di tutela attivabili e considerando che l’accentramento degli istituti di garanzia consente un migliore utilizzo delle risorse in tempo di crisi”.  
   
   
PROGRAMMAZIONE EUROPEA E LAVORO, FRATTURA LANCIA LA CANDIDATURA: LA SEDE REGIONALE DI BRUXELLES COME CASA DELL´IMPRESA SOCIALE  
 
Campobasso, 8 gennaio 2013 - La sede istituzionale di Bruxelles come casa dell´impresa sociale: a lanciare la candidatura, alla presenza del ministro della difesa Mario Mauro, il governatore Paolo di Laura Frattura a margine del suo intervento alla tavola rotonda "Il Molise, quale futuro", organizzata nell´ambito delle celebrazioni per i 50 anni dell´istituzione della Regione Molise. "Ieri - ha ricostruito il presidente Frattura per i presenti al convegno -, abbiamo avuto modo di confrontarci con il vescovo di Campobasso, padre Giancarlo Bregantini, e l´imprenditore molisano, Enzo Manes, fondatore della Dynamo camp, sull´imprescindibile significato dell´impresa sociale nella logica di sviluppo da assicurare al territorio. Ci siamo accorti che validissimi strumenti di questo tipo sono trascurati nell´alveo delle opportunità comunitarie. Per questo siamo qui a rilanciare il ruolo della nostra Regione per l´impresa sociale". "Convinti che l´impresa sociale con la sua forma giuridica possa segnare la differenza per la ripresa reale in termini lavoro di un territorio - ha proseguito il governatore -, candidiamo la nostra sede istituzionale di Bruxelles come casa dell´impresa sociale della prossima programmazione europea, così da dare contenuti importanti e concreti a un contenitore vuoto". "È il modo che abbiamo per dare voce alle capacità che questa regione, seppure piccola e numericamente debole, ha di mettere in campo idee innovative che marchino la differenza, perché la ripresa - ha concluso il governatore Paolo di Laura Frattura - passa solo per la costruzione di opportunità vere di lavoro offerte a tutti".  
   
   
REGIONE VENETO. CONTRIBUTI A COMUNI PER BONIFICHE SITI INQUINATI  
 
Venezia, 8 dicembre 2014 - Poco più di 190 mila euro di contributi sono stati assegnati a favore dei Comuni di Rosà (Vicenza), Tombolo (Padova), Costermano, Illasi (Verona) e Ceggia (Venezia) per far fronte a fenomeni occasionali di inquinamento e bonifica di siti contaminati o aree industriali dismesse. La legge regionale in materia di gestione dei rifiuti (n. 3/2000) – spiega l’assessore alle politiche ambientali Maurizio Conte - contiene anche le disposizioni per le operazioni di bonifica e ripristino ambientale di siti inquinati e istituisce un apposito fondo di pronto intervento per fenomeni occasionali. Al fondo in questione possono accedere, sulla base dei progetti di bonifica approvati, i comuni che provvedono d’ufficio alla bonifica o le province che provvedono in via sostitutiva. Il Comune di Rosà ha richiesto il contributo per la messa in sicurezza in via sostitutiva del primo stralcio di un’area della ditta An-fer, in via Roma, contaminata da varie tipologie di sostanze inquinanti. Intervento che in parte risulta eseguito e per il quale la Regione ha concesso l’importo di 150 mila euro. Il Comune di Tombolo ha richiesto un contributo per il disinquinamento di un’area ubicata in Via Vittorio Veneto (ex Sart) per la rimozione di tre serbatoi e la bonifica previo smaltimento di rifiuti costituiti anche da cemento-amianto. Il contributo concesso è di 37 mila euro. Il Comune di Illasi ha segnalato il progetto di recupero e smaltimento di rifiuti abbandonati contenenti amianto lungo gli argini del torrente Progno, per il quale gli è stato assegnato un contributo di 1.210 euro per le spese sostenute. Il Comune di Costermano ha presentato invece istanza per la bonifica e il ripristino ambientale di un sito inquinato da materiale contenente amianto abbandonato abusivamente da ignoti. Il contributo per le spese sostenute è di 2.837 euro. Il Comune di Ceggia ha ottenuto invece un contributo di circa 350 euro per le spese di recupero, trasporto e smaltimento di lastre in cemento amianto, abbandonate abusivamente in via Donegal.  
   
   
AMMONTANO A CIRCA 164 MILIONI I PAGAMENTI EFFETTUATI DALLA RAGIONERIA CALABRESE  
 
Catanzaro, 8 gennaio 2014 - La ragioneria della Regione ha effettuato nel corso della settimana del 17 dicembre 2013 - pagamenti per un totale di circa 164 milioni di euro. “Con l´erogazione di risorse per lavoratori e a favore delle famiglie e delle imprese della Calabria - ha dichiarato l’assessore al bilancio e alla programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini - terminiamo un anno reso difficile dal regime iniquo e ingiusto del patto di stabilità”. Nello specifico, l’importo di 64 milioni di euro viene destinato al rimborso delle rate dei mutui in corso relative al mese di dicembre. Su disposizione del dipartimento lavori pubblici viene effettuato un pagamento complessivo di circa 93milioni di euro, parte dei quali relativi all’Apq “Sistema delle infrastrutture di trasporto” Settore stradale : 48.156.124 euro vengono liquidati all’Anas per i lavori di costruzione della E90 – tratto Ss 106 Jonica dallo svincolo di Squillace allo svincolo di Simeri Crichi e lavori di prolungamento della Ss280 dei Due Mari dallo svincolo Sansinato allo svincolo Germaneto, a titolo di anticipazione e secondo rateo. Con la somma di 1.298.441 viene poi effettuata la liquidazione del Ix trasferimento in favore dell’Amministrazione Provinciale di Crotone per la realizzazione dell’intervento “Ss 109- Ss106, strada provinciale dalla Ss106 per Cutro alla Ss 109 in contrada Lenza”. In favore dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria vengono erogati 6.404.799 euro a titolo di primo rateo per la realizzazione dell’intervento “Pedemontana della Piana di Gioia Tauro – tratto Delianova – Cinquefrondi. Secondo stralcio I lotto svincolo di Taurianova – innesto per Scroforio verso Oppido Mamertina e Varapodio”. La somma di 22.687.500 euro viene infine liquidata a favore di Trenitalia per i servizi di trasporto pubblico e dovuti a saldo della prima trimestralità e al pagamento della seconda trimestralità 2013. La Ragioneria ha infine effettuato un pagamento di cinque milioni di euro a Poste Italiane, uno di 700.000 a valere sul Por-fesr 2007/2013 per il dipartimento cultura e un versamento di 1,3 milioni del Por-fse su disposizione del Dipartimento lavoro.  
   
   
PRECARI IN CALABRIA: “PROROGARLI DI TRE ANNI E AVVIARE LE PROCEDURE PER LA STABILIZZAZIONE”  
 
Catanzaro, 8 gennaio 2013 - L’assessore regionale al lavoro Nazzareno Salerno ha inviato una missiva agli enti interessati per ribadire l’impegno a favore degli lsu/lpu e dei lavoratori coinvolti nelle attività relative alle leggi regionali 15/2008, 28/2008 e 8/2010. L’obiettivo è di dare seguito concreto alla Legge regionale “Indirizzi volti a favorire il superamento del precariato di cui al Decreto Legge 101/2013”, approvata il 19 dicembre in Consiglio regionale, e dimostrare con i fatti la vicinanza a lavoratori che sono divenuti indispensabili per il funzionamento degli enti utilizzatori e per la fornitura di servizi essenziali ai cittadini. “Invito gli enti utilizzatori – scrive Salerno nella missiva – che hanno disponibilità di posti in dotazione organica e nel rispetto dei vincoli assunzionali previsti dalla normativa, a porre in essere, oltre alle procedure per prorogare l’utilizzo di tale personale per i tre anni previsti dalla legge, tutti gli adempimenti propedeutici alla successiva stabilizzazione entro il 31 dicembre 2016 del personale precario. Il nostro scopo – rimarca ancora l’assessore Salerno – è di portare a compimento un cammino che è stato costellato da tante difficoltà ma che finalmente fa intravedere prospettive positive ai lavoratori. Il Governo regionale guidato dal Presidente Scopelliti proseguirà su questo percorso per valorizzare le risorse umane calabresi e per far concretizzare una stabile crescita economica e sociale”. La Legge, approvata in Consiglio regionale, è stata il frutto del lavoro avviato dall’assessore Salerno sin dai primi giorni del suo insediamento e che si è esplicato attraverso la produzione della deliberazione di Giunta regionale n. 160 del 10 maggio avente ad oggetto: “Atto di indirizzo per la definizione delle linee di intervento sulla situazione dei bacini del precariato istituzionalizzato e sull’emergenza lavoro in Calabria. Politiche attive del lavoro” mediante la quale sono stati appunti individuati puntualmente tutti i lavoratori precari calabresi, con l’attivazione del Tavolo tecnico nazionale sul precariato e con una strategia che, traducendosi in costanti contatti con i riferimenti ministeriali e parlamentari, è riuscita a produrre risultati senza precedenti.