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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Gennaio 2014
DICHIARAZIONE DI IERI DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, JOSÉ MANUEL BARROSO, SUI RECENTI AVVENIMENTI IN UCRAINA  
 
Bruxelles, 23 Gennaio 2014 - Siamo scioccati per sentire le ultime notizie da Ucraina sulle morti di manifestanti, e di esprimere le nostre più sentite condoglianze alle loro famiglie. Deploriamo in termini più forti possibili l´uso della forza e della violenza, e chiediamo a tutte le parti ad astenersi immediatamente da essa, e iniziare a prendere provvedimenti che aiuterebbero de-escalation della situazione. Il contesto generale è stato peggiorando per qualche tempo e vorrei sottolineare esplicitamente la responsabilità fondamentale delle autorità ucraine a prendere subito misure per deescalate questa crisi e in particolare la necessità per loro di impegnarsi in un vero dialogo con l´opposizione e con la società civile la società sui modi per superare questa profonda crisi. Stiamo seguendo con grande preoccupazione le recenti restrizioni alle libertà fondamentali, compresa la libertà di espressione e la libertà dei media. Siamo sinceramente preoccupati per cui questi sviluppi stanno prendendo Ucraina e continueranno a seguire attentamente questi sviluppi, nonché valutando possibili azioni da parte dell´Unione europea e le conseguenze per le nostre relazioni.  
   
   
ERDOðAN: QUALE FUTURO PER LA TURCHIA IN EUROPA?  
 
Strsburgo, 23 gennaio 2014 - Il primo ministro Recep Tayyip Erdogan ha visitato il Parlamento europeo il 21 gennaio per discutere dei negoziati di adesione della Turchia all´Ue. Il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e i capigruppo del Parlamento lo hanno interrogarono su temi quali lo Stato di diritto, la libertà di espressione e l´indipendenza della magistratura. Tuttavia, hanno anche elogiato il paese per il modo in cui ha gestito la crisi dei profughi siriani. Durante la conferenza stampa, sia Schulz che Erdoðan hanno definito la discussione come "vivace". Il presidente del Parlamento europeo, ha dichiarato: "La Turchia è un partner chiave per l´Unione europea. Se la Turchia non fosse così importante per noi, allora non avremmo avuto l´intensa discussione che abbiamo avuto oggi". Il primo ministro turco ha aggiunto: "Negli ultimi 10 anni la Turchia ha fatto molta strada in termini di sviluppo economico".  
   
   
UE-TURCHIA: NECESSITÀ DI MANTENERE I PROGRESSI NELLE NOSTRE RELAZIONI  
 
 Bruxelles, 23 Gennaio 2014 - Il commissario europeo per l´Allargamento e politica di vicinato Štefan Füle ha incontrato il ministro turco per gli Affari europei e capo negoziatore Mevlüt Çavuþoðlu oggi a Bruxelles per continuare la discussione hanno iniziato al loro primo incontro a Strasburgo la settimana scorsa. Il Commissario Füle e il ministro dell´Ue hanno discusso le osservazioni sui progetti di legge comunicate dalla Commissione europea al fine di sostenere la Turchia a rispettare le norme e le prassi dell´Ue in questo settore al centro del processo di adesione. Hanno anche dato seguito l´annuncio del presidente del Consiglio europeo Van Rompuy e il primo ministro Erdoðan ieri che la Turchia e l´Ue dovrebbero consultarsi strettamente sulla continue preoccupazioni dell´Ue per quanto riguarda il rispetto dello Stato di diritto in Turchia. Il Commissario Füle ha ricordato che un progetto di legge sul sistema giudiziario deve ancora essere portato in linea con gli standard europei. Egli ha anche ribadito la necessità di proseguire le indagini sulle accuse di corruzione per essere condotte in piena indipendenza e imparzialità. Il Commissario Füle ha preso atto delle assicurazioni fornite dal ministro Çavuþoðlu che avrebbero continuato il dialogo instaurato fino ad oggi per rispondere a queste preoccupazioni e hanno deciso di mantenere il loro stretto contatto su questi temi di primaria importanza sia per la Turchia e l´Unione europea. Essi hanno inoltre discusso più in dettaglio le prospettive di progressi nelle relazioni Ue-turchia nel 2014 in seguito alla recente apertura di un nuovo capitolo negoziale e la firma dell´accordo di riammissione, così come il dialogo sui visti.  
   
   
UE: DICHIARAZIONE DEL VICE PRESIDENTE REHN SULLA SPAGNA ALLA MEZZANOTTE DI IERI, IL PROGRAMMA DEL SETTORE FINANZIARIO SPAGNOLO CONCLUDE FORMALMENTE DOPO 18 MESI.  
 
Bruxelles, 23 Gennaio 2014 - Mercati finanziari spagnoli si sono stabilizzati, le banche hanno aumentato la liquidità, la loro posizione di solvibilità rimane confortevole, i depositi sono aumentati e l´accesso ai mercati del finanziamento è migliorata. La ristrutturazione delle banche è ben avviata avere gli aiuti di Stato ricevuti, guidati dai piani di ristrutturazione adottate dalla Commissione. La governance, quadro regolamentare e di vigilanza del settore bancario è stata notevolmente rafforzata, in modo da garantire che le pratiche irresponsabili che hanno portato alla crisi nei primi posti non si ripetano. Il programma ha raggiunto i suoi due obiettivi di riparazione e di riforma del settore finanziario spagnolo, e così facendo, contribuendo a creare una solida base per la ripresa economica. Questi sforzi sono stati effettuati al fianco di importanti riforme strutturali volte a ripristinare la competitività, e significativo consolidamento fiscale per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche. Le sfide della Spagna rimangono notevoli e ci dovrebbe essere alcun compiacimento. Gli sforzi devono continuare a offrire una riduzione costante e sostenuta della disoccupazione, che rimane drammaticamente alto. Le riforme devono essere perseguiti e il consolidamento fiscale devono procedere come concordato. Tuttavia, oggi possiamo concludere che il programma ha funzionato. Grazie agli sforzi determinati dalle autorità spagnole e il sostegno e la solidarietà degli Stati membri dell´area dell´euro, la fiducia nell´economia spagnola è tornato, e giustamente così.  
   
   
UE-EX REPUBBLICA IUGOSLAVA DI MACEDONIA: AGENDA UE PER IL 2014  
 
 Bruxelles, 23 Gennaio 2014 – Il Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato Štefan Füle ha incontrato ieri con il Vice Primo Ministro Fatmir Besimi e Ministro degli Affari Esteri Nikola Poposki, della ex Repubblica iugoslava di Macedonia. Il focus di questo incontro era sulle riforme connesse all´Ue, compreso il ruolo del dialogo adesione ad alto livello come strumento per sostenere i progressi sul cammino europeo del paese. Essi hanno discusso l´attuazione dell´accordo politico 1 marzo dello scorso anno e le priorità in materia di riforme anche nel campo della libertà dei media, indipendenza della magistratura e la legislazione elettorale. Essi hanno convenuto di proseguire la discussione sul rafforzamento del dialogo adesione ad alto livello e il suo impatto, in vista della prossima relazione sui progressi compiuti, al fine di andare avanti sulla strada dell´integrazione europea. Essi hanno inoltre discusso le relazioni di buon vicinato e la necessità di proseguire gli sforzi per costruire la fiducia e creare le condizioni per le soluzioni.  
   
   
LA COMMISSIONE CHIEDE UN INTERVENTO IMMEDIATO PER UNA RINASCITA INDUSTRIALE EUROPEA  
 
Bruxelles, 23 gennaio 2014 -La Commissione europea invita gli Stati membri a riconoscere l´importanza centrale dell´industria per la creazione di posti di lavoro e la crescita e a inserire più sistematicamente le tematiche legate alla competitività in tutti gli ambiti politici. È questo il messaggio principale della comunicazione Per una rinascita industriale europea adottata ieri. La Commissione invita il Consiglio e il Parlamento ad adottare proposte in materia di energia, trasporti, spazio e reti di comunicazione digitali, nonché ad attuare e ad applicare la legislazione sul completamento del mercato interno. L´obiettivo della modernizzazione industriale va inoltre perseguito investendo in innovazione, efficienza delle risorse, nuove tecnologie, competenze e accesso ai finanziamenti, e l´utilizzo dei fondi dell´Ue dedicati consentirà di accelerare questo processo. La comunicazione promuove un´Europa più favorevole alle imprese attraverso azioni volte a semplificare il quadro legislativo e a migliorare l´efficienza della pubblica amministrazione a livello dell´Ue, nazionale e regionale. Altri aspetti fondamentali sono: l´accesso ai mercati dei paesi terzi, che va agevolato tramite l´armonizzazione delle norme internazionali, gli appalti pubblici aperti, la tutela dei brevetti e la diplomazia economica. Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, ha dichiarato: "L´europa è ancora lontana dall´obiettivo di un contributo dell´industria al Pil dell´Ue del 20% entro il 2020. Per questo motivo la competitività industriale deve essere al centro dell’agenda politica del Consiglio europeo del marzo 2014. Con l´iniziativa odierna, la Commissione invia un segnale chiaro che per creare nuovi posti di lavoro sono indispensabili una reindustrializzazione e una modernizzazione urgenti della nostra economia. Abbiamo bisogno di un forte impegno a livello di Ue e nazionale per garantire la coerenza e la messa in ordine di priorità di tutti gli strumenti a nostra disposizione. Una strategia industriale deve includere una serie di altri settori, alla luce della loro crescente interconnessione e del loro notevole impatto sul successo dell´industria." Per ulteriori informazioni: Communication For a European industrial renaissance, Memo/14/37: Member States need to act to boost European industry, Una base industriale forte è una condizione per la crescita e l’occupazione . L´ue emerge dalla recessione più lunga che abbia mia sperimentato, che ha sottolineato l´importanza di un settore industriale forte per consentire all´economia di resistere. Il ruolo dell´industria in Europa si estende ben oltre l´attività manifatturiera e abbraccia le materie prime e l´energia, i servizi alle imprese (come la logistica), i servizi ai consumatori (come i servizi post-vendita per i beni durevoli) o il turismo. L´industria è all´origine di oltre l´80% delle esportazioni europee e delle attività di ricerca e innovazione; dati che sottolineano che la sua importanza è molto maggiore di quella suggerita dalla sua quota del Pil. Circa un posto di lavoro su quattro nel settore privato appartiene all´industria e si tratta spesso di posti di lavoro altamente qualificati; inoltre, ogni nuovo posto di lavoro creato nell´industria manifatturiera è all´origine di 0,5-2 posti di lavoro in altri settori. La quota delle attività manifatturiere rispetto al Pil dell´Ue è tuttavia ulteriormente scesa, attestandosi al 15,1% nell’estate del 2013, ed è molto lontana dall´obiettivo del 20% nel 2020, fissato dalla Commissione nel 2012. Un´industria competitiva è una priorità dell´agenda europea- L´importanza delle sfide che si prospettano all´Europa del futuro richiede attenzione e indirizzo strategico al livello politico più elevato, vale a dire in sede di Consiglio europeo. Ciò è essenziale per assicurare la coerenza e la messa in ordine di priorità di tutti gli strumenti a disposizione dell´Ue. La Commissione europea invita gli Stati membri a riconoscere l´importanza centrale dell´industria per dare impulso alla competitività e alla crescita sostenibile in Europa e a inserire più sistematicamente le tematiche legate alla competitività in tutti gli ambiti politici. La Commissione ritiene che si debbano perseguire le seguenti priorità a sostegno della competitività dell´industria europea: integrare ulteriormente la competitività industriale in tutti gli ambiti politici, considerata l´importanza del contributo della competitività industriale alla resa competitiva generale dell´Ue; massimizzare il potenziale del mercato interno sviluppando le necessarie infrastrutture, offrendo un quadro normativo stabile, semplificato e prevedibile, atto a incoraggiare l´imprenditoria e l´innovazione, integrare i mercati dei capitali, migliorare le possibilità di formazione e di mobilità per i cittadini e completare il mercato interno dei servizi quale importante fattore della competitività industriale; adottare misure nel mercato interno e a livello internazionale per garantire l´accesso all´energia e alle materie prime a prezzi abbordabili che rispecchino le condizioni internazionali; mobilitare e attuare strumenti di finanziamento europei basati su combinazioni efficaci di Cosme, Orizzonte 2020, fondi strutturali (fondi regionali almeno 100 miliardi di euro) e fondi nazionali per favorire l´innovazione, gli investimenti e la reindustrializzazione; tornare a finanziare l´economia reale. La Banca europea per gli investimenti dovrebbe svolgere un ruolo più strategico in materia di erogazione dei prestiti, privilegiando l´innovazione e i progetti industriali. L´ue dovrebbe eliminare le strozzature rimanenti originate dalla frammentazione dei mercati finanziari e creare le condizioni per lo sviluppo di fonti di finanziamento alternative; agevolare l´integrazione progressiva delle imprese dell´Ue e in particolare delle Pmi nelle catene di valore globali per promuoverne la competitività e assicurarne l´accesso ai mercati globali a condizioni competitive più favorevoli; migliorare la competitività industriale è fondamentale per rilanciare la crescita e l´occupazione al fine di portare il contributo dell´industria fino al Pil al 20% entro il 2020.  
   
   
UE-EX REPUBBLICA IUGOSLAVA DI MACEDONIA: AGENDA UE PER IL 2014  
 
 Bruxelles, 23 Gennaio 2014 - Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato Štefan Füle ha incontrato oggi con il Vice Primo Ministro Fatmir Besimi e Ministro degli Affari Esteri Nikola Poposki, della ex Repubblica iugoslava di Macedonia. Il focus di questo incontro era sulle riforme connesse all´Ue, compreso il ruolo del dialogo adesione ad alto livello come strumento per sostenere i progressi sul cammino europeo del paese. Essi hanno discusso l´attuazione dell´accordo politico 1 marzo dello scorso anno e le priorità in materia di riforme anche nel campo della libertà dei media, indipendenza della magistratura e la legislazione elettorale. Essi hanno convenuto di proseguire la discussione sul rafforzamento del dialogo adesione ad alto livello e il suo impatto, in vista della prossima relazione sui progressi compiuti, al fine di andare avanti sulla strada dell´integrazione europea. Essi hanno inoltre discusso le relazioni di buon vicinato e la necessità di proseguire gli sforzi per costruire la fiducia e creare le condizioni per le soluzioni.  
   
   
CONSUMO COLLABORATIVO: NUOVE OPPORTUNITÀ PER I CONSUMATORI E LE IMPRESE SUL MERCATO DELL´UE  
 
Bruxelles, 23 gennaio 2014 - Car-sharing, bookcrossing, affitto camera o comunità digitali per l´apprendimento delle lingue. Molte forme di consumo collaborativo stanno diventando sempre più popolare e rappresentano ottime alternative ai tradizionali mercati in tempi di crisi. Il 21 gennaio, il Comitato ha approvato un nuovo parere sulla c ollaborative o di consumo partecipativo 1 e ha sollecitato ulteriori azioni a livello dell´Ue. Data la complessità e la portata della comparsa di consumo collaborativo, il Cese: regolamentare la pratica all´interno di queste forme di consumo, al fine di stabilire i diritti e le responsabilità di tutte le parti interessate; identificare i potenziali ostacoli a queste attività; creare un database per un´esperienza piscina. "Vi è una chiara necessità di fornire informazioni e sensibilizzare sul consumo collaborativo. Consumo collaborativo può soddisfare i bisogni sociali in situazioni dove non c´è interesse commerciale e può aiutare, come scopo di lucro attività, a creare posti di lavoro", ha dichiarato Bernardo Hernández Bataller , relatore e membro del Cese. I potenziali benefici - I consumatori acquistano strumenti e utensili non hanno mai riescono a utilizzare abbastanza spesso per giustificare il prezzo che hanno pagato. Consumo Collaborativo offre un´alternativa agli eccessi causati da iper-consumo del precedente secolo e le immense disuguaglianze esso ha creato, come la convivenza innaturale della fame e l´obesità, o di rifiuti e di precarietà. I suoi effetti positivi sono, tra gli altri: consumo di risorse inferiore e di Co 2 emissioni, una maggiore domanda di prodotti di buona qualità se i prodotti devono essere prestati, noleggiati o riparati; eco-design beneficiando di un certo numero di diversi utenti; durata e ripetuto personalizzazione dei prodotti compatibili; interazione sociale, lo sviluppo della comunità e la fiducia tra gli individui; accesso a prodotti di alta qualità per i consumatori a basso reddito. Spostandosi verso un consumo più razionale affronta anche disfunzioni di mercato quali l´obsolescenza incasso, dal momento che molti designer nel campo della base di consumo collaborative loro lavoro sullo sviluppo di prodotti resistenti che possono essere utilizzati da molte persone o ultimi singoli consumatori o utenti di un corso della vita, che li potenti alleati nella guerra sui rifiuti rende anche.  
   
   
IL POTERE DELL’AUTORITÀ EUROPEA DEGLI STRUMENTI FINANZIARI E DEI MERCATI DI INTERVENIRE D’URGENZA SUI MERCATI FINANZIARI DEGLI STATI MEMBRI PER REGOLAMENTARE O VIETARE LA VENDITA ALLO SCOPERTO È COMPATIBILE CON IL DIRITTO DELL’UNIONE  
 
 Lussemburgo, 23 gennaio 2014 - Nel 2012 l’Unione europea ha adottato un regolamento volto ad armonizzare la vendita allo scoperto nel contesto della crisi finanziaria . La vendita allo scoperto è una pratica consistente nel vendere attivi e titoli che il venditore non possiede al momento della vendita al fine di trarre profitto da un ribasso del loro prezzo. Il regolamento mira in particolare ad impedire, in caso di perturbazione dei mercati finanziari, crolli incontrollati dei prezzi degli strumenti finanziari conseguenti alla vendita allo scoperto. Il regolamento è stato adottato sulla base giuridica dell’articolo 114 Tfue, che consente l’adozione di misure di armonizzazione necessarie all’instaurazione e al funzionamento del mercato interno. L’articolo 28 del regolamento attribuisce all’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati («Aesfem») taluni poteri di intervento. In tal senso, l’Aesfem può adottare atti giuridicamente vincolanti nei mercati finanziari degli Stati membri dell’Unione qualora sussistano minacce all’ordinato funzionamento e all’integrità dei mercati finanziari o alla stabilità di tutto o di parte del sistema finanziario dell’Unione. Nel maggio 2012, il Regno Unito ha presentato alla Corte di giustizia un ricorso al fine di ottenere l’annullamento dell’articolo 28 del regolamento. Il Regno Unito sostiene in particolare che all’Aesfem è stato attribuito un ampio potere discrezionale avente carattere politico, in violazione dei principi del diritto dell’Unione relativi alla delega dei poteri. Il Regno Unito sostiene altresì che l’articolo 114 Tfue non costituisca una base giuridica corretta per l’adozione delle norme contenute nell’articolo 28 del regolamento. Nell’odierna sentenza la Corte dichiara, in primo luogo, che l’articolo 28 del regolamento non conferisce all’Aesfem alcuna competenza autonoma che vada al di là delle competenze devolute a tale autorità al momento della sua creazione . La Corte sottolinea altresì che l’esercizio dei poteri previsti al suddetto articolo è disciplinato da vari criteri e condizioni che delimitano il campo di azione dell’Aesfem. Infatti, da un lato, l’Aesfem è autorizzata ad adottare le misure di cui all’articolo controverso soltanto qualora le stesse siano volte a far fronte a minacce al funzionamento dei mercati finanziari o alla stabilità del sistema finanziario dell’Unione e sussistano implicazioni transfrontaliere. Inoltre, ogni misura dell’Aesfem è subordinata alla condizione che nessuna autorità nazionale competente abbia adottato misure per rispondere a dette minacce oppure che una o più tra tali autorità abbiano adottato misure non adeguate. Dall’altro lato, l’Aesfem deve verificare fino a che punto tali misure consentano (i) di far fronte in modo significativo alla minaccia al funzionamento dei mercati finanziari o alla stabilità del sistema finanziario dell’Unione o (ii) di migliorare in modo significativo la capacità delle autorità nazionali competenti di monitorare tale minaccia. L’aesfem deve altresì vigilare affinché le sue misure non creino un rischio di arbitraggio normativo e non producano effetti negativi sull’efficienza dei mercati finanziari, in particolare riducendo la liquidità su essi o creando per i partecipanti al mercato un’incertezza sproporzionata rispetto ai benefici attesi. La Corte rileva inoltre che l’Aesfem deve consultarsi con il Comitato europeo per il rischio sistemico e, all’occorrenza, con altre amministrazioni competenti. Inoltre, l’Aesfem deve trasmettere alle autorità nazionali competenti la misura di cui propone l’adozione. Essa deve altresì riesaminare le misure a intervalli adeguati (almeno ogni tre mesi), cosicché queste ultime hanno carattere esclusivamente temporaneo. Inoltre, l’inquadramento dettagliato dei poteri di intervento attribuiti all’Aesfem è messo in evidenza dal fatto che la Commissione è abilitata ad adottare atti delegati per precisare i criteri e i fattori di cui le autorità competenti e l’Aesfem devono tener conto nell’accertare taluni eventi o sviluppi sfavorevoli nonché le minacce al funzionamento dei mercati finanziari o alla stabilità del sistema finanziario dell’Unione. Di conseguenza, la Corte dichiara che i poteri di cui l’Aesfem dispone sono disciplinati in modo preciso e sono soggetti a un controllo giurisdizionale alla luce degli obiettivi stabiliti dall’autorità delegante. La Corte ne inferisce che tali poteri sono compatibili con il Trattato Fue. In secondo luogo, la Corte rileva che, poiché il Trattato Fue consente espressamente agli organi e agli organismi dell’Unione di adottare atti di portata generale, l’Aesfem è anch’essa abilitata ad adottare atti di questo tipo. In terzo luogo, la Corte constata che l’articolo 28 del regolamento non contrasta con il regime della delega dei poteri previsto dal Trattato Fue. Detto articolo, il quale attribuisce all’Aesfem determinati poteri decisori in un settore che comporta una perizia professionale e tecnica specifica, non può essere considerato isolatamente. Al contrario, deve essere inteso come facente parte di un insieme di disposizioni volte a dotare le autorità nazionali competenti e l’Aesfem di poteri di intervento per fronteggiare sviluppi sfavorevoli tali da minacciare la stabilità finanziaria all’interno dell’Unione e la fiducia dei mercati. A tal fine, dette autorità devono in particolare essere in grado di imporre restrizioni temporanee alla vendita allo scoperto di taluni titoli finanziari o alla conclusione di contratti derivati aventi ad oggetto la copertura del rischio di inadempimento dell’emittente (credit default swap) allo scopo di preservare la stabilità finanziaria all’interno dell’Unione. In quarto luogo, la Corte rileva che l’articolo 114 Tfue non prevede che i provvedimenti adottati dal legislatore dell’Unione sul fondamento di tale articolo debbano limitarsi, quanto ai loro destinatari, ai soli Stati membri. In tale contesto, la Corte precisa che, mediante l’adozione dell’articolo 28 del regolamento, il legislatore dell’Unione ha inteso istituire un meccanismo adeguato tale da consentire all’Aesfem di adottare, in ultima istanza e in circostanze ben determinate, misure applicabili in tutta l’Unione, fermo restando che tali misure possono eventualmente presentare la forma di decisioni indirizzate a taluni attori dei mercati finanziari. Inoltre, l’articolo 28 del regolamento mira in effetti, sulla scorta dell’articolo 114 Tfue, al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri in materia di vigilanza su di un certo numero di titoli e di controllo, in casi determinati, di alcune operazioni commerciali aventi ad oggetto tali titoli. Allo stesso modo, i poteri previsti all’articolo 28 del regolamento hanno come obiettivo, conformemente all’articolo 114 Tfue, il miglioramento delle condizioni di attuazione e di funzionamento del mercato interno nel settore finanziario. Pertanto, la Corte dichiara che l’articolo 114 Tfue costituisce una base giuridica appropriata per l’adozione dell’articolo 28 del regolamento. Poiché tutti i motivi di impugnazione dedotti dal Regno Unito sono stati respinti, la Corte respinge integralmente il ricorso.  
   
   
WORLD ECONOMIC FORUM: UNA VISIONE PER L´EUROPA  
 
Davos, 23 gennaio 2014 . Di seguito l’intervento di ieri di Neelie Kroes Vice-presidente della Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale: “L´europa è in tempi difficili. Intorno a noi tutti noi vediamo le conseguenze. La gente, soprattutto i giovani, senza lavoro e senza speranza. I cittadini perdono la fiducia e convinzione nei politici, anche nella politica stessa. A volte si rivolgono agli estremi, a volte non votano affatto. Mentre un colloqui di vecchia generazione austeri di austerità, il più giovane si trovi nell´impossibilità di fare piani, consegnare i sogni, realizzare opportunità. Nel frattempo i governi devono assicurare un futuro migliore per i propri cittadini, anche in mezzo a una forte pressione finanziaria. Qual è la soluzione? Io sono chiaro. Per emergere in modo sostenibile dalla crisi, dobbiamo sostenere e investire nelle fonti di domani di crescita. In opportunità di domani. E ´tempo di ricordare ciò che l´Europa è qui per fare. La promessa positivo siamo qui a fare. Per unificare e collegare le nostre nazioni. Per costruire la fiducia e la speranza. Per promuovere la prosperità e permettere alle persone. Dobbiamo consegnare che per il 21 ° secolo. E io sono chiaro come possiamo farlo. L´europa è di fondare un nuovo tipo di comunità - non è vincolato da eredità storiche, o limiti geografici - uno senza confini o barriere. E abbiamo anche ora abbiamo uno strumento tecnologico per fare anche questo: per unire le persone, li aiutiamo, a migliorare la loro vita, e rafforzare la nostra economia: la straordinaria potenza di Internet. Dalla vendita alla ricerca scientifica, i medici ai conducenti, questi strumenti offrono una nuova piattaforma e un nuovo strumento per migliorare tutto ciò che facciamo. Ci sono molte cose che sono incerti circa il futuro. Ma è chiaro che il futuro è on-line. Per tanti settori della vita. Vogliamo la leadership europea? Competitività europea? Un futuro luminoso europea? Se lo facciamo - in Ogni area - abbiamo bisogno di un continente preparato per l´era digitale. Questo è il motivo per cui ho una chiara visione per un´Europa forte e digitale. Connected, aperta e sicura. Primo: connesso, ad ogni grado europea di godere veloce a banda larga a casa, al lavoro, e dove vagano. Con una forte investendo il settore delle telecomunicazioni e di innovare senza confini o barriere. Con un fatturato proveniente - non da vecchi rip-off - ma dai nuovi servizi digitali, i ricavi che a sua volta incoraggiare gli investimenti in nuove reti. Prendere un problema come il roaming - qualcosa di così irritante a tanti cittadini. E ´probabilmente irritante in questo momento qui in Svizzera. Ma più di questo: si distingue in termini di sviluppo digitale, e del mercato unico dell´Ue. Legislatori europei hanno il potere di farla finita: alla fine tutte le spese per le chiamate in arrivo, e di lasciare che le nuove offerte di roaming paneuropei sul mercato. E spero che avranno la visione e buon senso per farlo. In secondo luogo, aperto: liberare tutto il potenziale di Internet, la potenza di questa incredibile piattaforma innovativa. Attraverso i dati pubblici aperti, l´accesso aperto alla scienza, e accesso garantito a internet aperto. E infatti stiamo consultando sul diritto d´autore, di modernizzare tali norme. Per renderli adatti per la nuova era aperto, e in forma per il mercato unico. E dobbiamo anche garantire che la rete stessa è regolato in modo aperto e trasparente. Come con processi che sono più inclusiva e responsabile. Rafforzare il modello multi-stakeholder. L´alternativa è che l´intero sistema perde credibilità e fiducia. Diversi paesi voce in direzioni diverse sarebbe uno sviluppo pericoloso. Dobbiamo mantenere la coerenza e la capacità di colui Internet: singolo, unificato, innovativo. E, terzo, il mondo online deve essere sicuro. Molti di noi sono rimasti scioccati dalle recenti rivelazioni di spionaggio on-line, e invadere la privacy. C´è un certo numero di modi in cui puoi rispondere. Uno è cinismo, che questo è inevitabile e dobbiamo solo accettarlo. Uno è quello di ritirarsi: smettere di usare strumenti digitali, e o mettere ostacoli al loro sviluppo ulteriore. Uno è furore: da indignati che le persone stanno cercando di spiare. Ma, sul serio anche se la questione è, la nostra risposta non può essere estremo. Per prima cosa, sarebbe pericoloso, come voltiamo le spalle una grande opportunità digitale. Come le grandi innovazioni economiche e sociali di grande dati, sarebbe un disastro per girare quelle verso il basso, e non possiamo permettercelo. E per un altro, potrebbe essere ingenuo. Spiare non si fermerà - è seconda professione più antica del mondo. Chiedere alla gente di smettere di spionaggio, o armeggiare con la legge per fare spionaggio illegale, non ha intenzione di risolvere il problema: dobbiamo proteggere noi stessi. Le rivelazioni Nsa sono un grande let-down per le aziende americane, minando la loro posizione concorrenziale. Ma sono una grande opportunità per l´Europa. Immaginate se siamo diventati noti come più sicuro, più sicuro spazio online del mondo. Come garantendo servizi cloud sicuri affidabili, che impone obblighi di legge per la gestione dei rischi informatici, avere sistemi efficaci per dimostrare che sei chi dici di essere on-line. Una migliore cooperazione e unendo i nostri punti di forza. Investire in ricerca e innovazione - anche per, ad esempio, computer quantistici e tecnologia di crittografia. E con un mercato europeo vivace fornendo gli strumenti necessari per stare sicuri. Garantire le garanzie che significano la gente può fidarsi di dati grandi e cogliere opportunità online. Questo è il genere di continente possiamo creare. Noi abbiamo il potere di farlo. Ma questo richiede un diverso tipo di investimento: per necessità di prendere in considerazione l´interesse dei cittadini, l´interesse dell´economia, l´interesse europeo - non solo l´interesse. L´adattamento ai cambiamenti digitale può essere essenziale: ma non è facile. Ci sono dossi e le conseguenze lungo la strada. Vecchi settori declino, e così fanno i lavori l´offerta. Essi vengono sostituiti da nuove posizioni che richiedono competenze diverse. Come strumenti digitali mettono insieme le comunità, possono anche separarli, come un mondo iperconnesso può ironicamente significare l´interazione meno genuino, e le comunità, non integra, ma separando. Come vecchie sfide diventano più semplici, altri emergono: come di assicurare la sicurezza, la resilienza e la privacy dei sistemi online. Going on-line non può significare salutando i diritti fondamentali. E - come libero e aperto come Internet è, vecchi modi di funzionamento possono limitarla: dobbiamo adattarci a cogliere questa opportunità. So che non è facile, ma è inevitabile. Lo facciamo bene, o lo facciamo male, per evitare che ciò accada non è un´opzione. O ci cavalchiamo l´onda: o annegare. Ha bisogno dell´ambiente giusto e la giusta infrastruttura. Per stimolare l´innovazione, generare posti di lavoro e aumentare la fiducia. Europa lavora per tecnologia in modo che tecnologia può funzionare per l´Europa. Uno dei temi qui a Davos è lo sviluppo sostenibile. Che cosa vuol dire? Significa adattare al vostro ambiente, per adattarsi al mondo in cui vivete Le aziende devono farlo in molti modi. Come quando si spostano da un mercato protetto per una dinamica competitiva uno: le aziende devono adattarsi per essere sostenibile. Come quando riconoscono l´impatto delle loro attività sull´ambiente: le aziende devono adattarsi per essere sostenibile. Ma ora c´è un nuovo cambiamento. Il mondo, e l´ambiente in cui operiamo, sta andando digitale. Ancora una volta, per adattarsi quella nuova realtà digitale, le aziende devono adattarsi per essere sostenibile. Questo è ciò che significa sviluppo sostenibile nell´era digitale. Prendere società di telecomunicazioni. Troppo spesso, i modelli di business si basano ancora sui servizi di ieri e rip-off di ieri, piuttosto che le opportunità digitali di domani. Le loro ambizioni sono montati dei mercati nazionali, e costretti entro i confini nazionali, non possono raggiungere la scala per il successo mondiale. Che lo status quo non è sostenibile. Quando telcos potrebbero essere rivolti verso il futuro. Offrendo dinamici, personalizzati, servizi innovativi che servono a tutti i cittadini, aumentano ogni azienda, che le persone apprezzano ed essere disposti a pagare. Frustrando i vostri clienti, e frustrando necessità dell´economia per la connettività, non è sostenibile, quando si potrebbe fornire l´infrastruttura essenziale e la banda larga pervasiva ogni europeo sta piangendo per. I leader europei hanno riconosciuto il ruolo di grandi e crescenti giochi digitali nella nostra economia. E hanno sostenuto i nostri piani per abbattere le barriere che si frappongono. 2014 potrebbe essere l´anno in cui deputati e ministri nazionali decidono di fare che questo accada. Per creare un continente collegato. Per garantire reti e sistemi resilienti e sicuri. Per adattarsi ai benefici di una nuova era aperto. Per evitare il blocco ingiusto di servizi online. E per rendere rip-off di roaming una cosa del passato in Europa. La maggior parte di tutti, per garantire l´Europa l´infrastruttura di cui ha bisogno per affrontare il futuro, creando un continente competitivo collegata. Spero che decidono di farlo.”  
   
   
VALLE D’AOSTA: IL PRESIDENTE ROLLANDIN NOMINATO NEL CONGRESSO DEI POTERI LOCALI E REGIONALI D’EUROPA  
 
Aosta, 23 gennaio 2014 - La Presidenza della Regione informa che il Presidente Augusto Rollandin è stato nominato componente della delegazione di parte regionale al Congresso dei Poteri locali e regionali d’Europa. La nomina, attiva fino al 2016, è stata fatta dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nel corso dell’ultima seduta. Il Congresso dei Poteri Locali e Regionali (Cplre) è un’assemblea politica paneuropea composta da 636 membri che rivestono cariche elettive (consiglieri regionali o comunali, sindaci o presidenti di regioni) rappresentanti di più di 200 mila collettività dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa. La delegazione italiana è composta da 18 rappresentanti, con un pari numero di supplenti. Il ruolo del Cplre è quello di promuovere la democrazia a livello locale e regionale, migliorare la governance locale e regionale nonché rafforzare l´autonomia delle autorità locali. Il Cplre incoraggia i processi di decentramento e di regionalizzazione, nonché la cooperazione transfrontaliera tra città e regioni.  
   
   
ELECTROLUX: SERRACCHIANI, ZANONATO DOVREBBE DIMETTERSI  
 
Trieste, 23 gennaio 2014 - "Nella gestione della crisi Electrolux il ministro Zanonato ha dimostrato di non avere l´equilibrio necessario per ricoprire il suo delicato incarico: dovrebbe dimettersi". Lo afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando la dichiarazione resa al "Gazzettino" dal ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, secondo cui "i problemi e le difficoltà del gruppo svedese riguardano solo lo stabilimento di Porcia e non quello di Susegana". "Come presidente di Regione devo esprimere un vivissimo rammarico per la condotta tenuta dal ministro Zanonato, che ha preferito saltare tutti i livelli di mediazione, inclusi quelli istituzionali, credendo di risolvere la crisi buttando a mare lo stabilimento di Porcia. Per noi è inaccettabile il metodo e soprattutto il merito". "Ricordo che il 26 novembre in prefettura a Trieste, alla mia presenza, il ministro Zanonato ha assicurato ai lavoratori di Electrolux che sarebbe andato in visita a Porcia: siccome lo stanno ancora aspettando, ci vada lui ora a dirgli che solo loro devono chiudere".  
   
   
ELECTROLUX: SERRACCHIANI, HO SEGNALATO GRAVE PROBLEMA  
 
 Trieste, 23 gennaio 2014 - "Il caso Electrolux ha bisogno di risposte concrete e non di polemiche: se le risposte non arrivano vuol dire che c´è un grave problema, e io l´ho segnalato nel modo più forte come compete a un presidente di Regione". Lo afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando le reazioni alla sua richiesta di dimissioni rivolta al ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato. "Non ho potuto fare altro che prendere atto di una situazione - prosegue Serracchiani - che si sta trascinando da troppo tempo, fino al punto da essere divenuta ormai insostenibile, per i lavoratori e per il territorio. Non centrano nulla partiti o correnti ed è fuori strada chi pensa di strumentalizzare questa crisi - conclude - per metter zizzania o guadagnare uno spicciolo di visibilità".  
   
   
TAVOLO DELL´ECONOMIA CALABRESE: IMPORTANTE NOVITÀ IL FONDO UNICO DI INGEGNERIA FINANZIARIA, ADESSO NECESSARIO CONCERTARE LE PROSSIME AZIONI  
 
 Catanzaro, 23 gennaio 2014 - Ieri mattina a palazzo "Alemanni" l´Assessore alle attività Produttive Demetrio Arena ha coordinato i lavori del "Tavolo dell´Economia Calabrese" alla presenza del Dirigente Generale del Dipartimento Attività Produttive Pasquale Monea, dei Dirigenti dello stesso Dipartimento Felice Iracà e Francesco Marano, del funzionario di Fincalabra Giuseppe Frisini e dei rappresentanti delle principali associazioni di categoria. Nel corso dell´incontro - informa una nota dell´ufficio stampa della Giunta - è stato fatto il punto della situazione riguardo i progetti già avviati dall´Assessorato e, in particolare, sono state illustrate le importanti novità rappresentate dal Fondo Unico di Ingegneria Finanziaria per 76 milioni di euro e dal Piano di Azione e Coesione per 40 milioni di euro. In un clima di grande collaborazione tra le parti, i rappresentanti delle associazioni di categoria hanno espresso sincero apprezzamento per il modus operandi e i risultati raggiunti dall´Assessorato e hanno posto quesiti e proposto interventi da porre in essere. È stata ribadita la sinergia tra le varie associazioni, la necessità di raccogliere le istanze provenienti da questo mondo attraverso una costante interlocuzione e di velocizzare e snellire le procedure. "E’ fondamentale la concertazione - ha affermato l´Assessore alle Attività Produttive Demetrio Arena - non come slogan ma come base di ogni attività, è un punto fermo dell’Amministrazione guidata dal Presidente Scopelliti. Dobbiamo confrontarci sulle azioni che non sono in linea con le esigenze delle associazioni di categoria e, più strettamente, del territorio. Lo abbiamo già fatto per l´erogazione dei prestiti e abbiamo costruito un sistema alternativo a quello bancario, ottenendo anche parere positivo dal Dipartimento Programmazione. Riteniamo altresì fondamentale un attento monitoraggio a Bruxelles di tutte le attività, al fine di consentire un maggiore allineamento della nuova programmazione alle istanze del mondo imprenditoriale. Ritengo indispensabile questo incontro di lavoro perché è bene concertare, tutti insieme, le azioni da porre in essere. Voglio sottolineare la novità rappresentata dal Fondo Unico di Ingegneria Finanziaria di 76 milioni di euro, approvato dall´Autorità di Gestione e costituito dai 25 milioni del fondo Mezzanino, dai 20 del fondo di garanzia, dai 3 del fondo Equity e dai 28,7 milioni di prestiti alle imprese, che saranno gestiti direttamente da Fincalabra e quindi svincolate dalle logiche tradizionali del sistema bancario. Ciò significa inserire in un unico fondo più misure per renderlo più snello e flessibile. Abbiamo, inoltre, indirizzato le risorse a potenziare il sistema dei confidi, unico strumento per facilitare l’accesso al credito alle imprese. Sono state orientate le risorse per finanziare non solo gli investimenti ma anche l’attivo circolante, ovvero le spese correnti e, soprattutto, sono state destinate risorse per il riequilibro finanziario delle imprese. E’ proprio per questo che sono stati orientati i 40 milioni nell´ambito del Piano di Azione e Coesione. Stiamo lavorando, inoltre, per semplificare l´iter burocratico farraginoso che non permette ancora il corretto utilizzo del fondo Jeremie e domani, a Roma, si terrà un incontro convocato proprio su questa tematica. È fondamentale fare rete, condividere gli obiettivi da raggiungere, scrivere e approvare regolamenti concertandoli e, soprattutto, snellire i tempi, ciascuno nell´ambito delle proprie competenze. Auspico che voi del mondo imprenditoriale siate presenti insieme a noi per rimuovere le criticità legate all´accesso al credito nella discussione con gli istituti bancari. Ritengo - ha concluso Arena - che nei prossimi mesi, considerato il lavoro svolto, si possa incidere in modo significativo sui tempi".  
   
   
FESR 2014-20: 800 MILIONI PER IL PROGRAMMA TOSCANO  
 
 Firenze, 23 gennaio 2014 – Il Programma operativo toscano del Fondo europeo di sviluppo regionale potrà contare su circa 800 milioni di euro di risorse tra quota Ue, quota statale e regionale, cui si dovranno aggiungere le quote di cofinanziamento degli altri partner pubblici o privati. "Una dotazione rilevante - fa notare l´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – che, sommata a quella prevista per il Fondo sociale europeo, porterà in Toscana circa 1 miliardo e 500 milioni di euro in sette anni. Avremo circa 60 milioni in meno tra risorse Ue e statali rispetto al precedente periodo. Una decurtazione non pesante, che la Regione cercherà di compensare con proprie risorse. Intanto dal suo bilancio sono stati individuati 82 milioni grazie ai quali si anticiperanno le risorse che poi dovranno arrivare dall´unione Europea, quel tanto da constentire la copertura dei primi bandi, previsti già per la prossima primavera". E´ quantro emerso oggi nel corso dell´incontro, convocato dall´assessore Simoncini, del tavolo di concertazione con istituzioni e parti sociali, che dovrà portare alla definizione del Programma operativo regionale del nuovo periodo di programmazione 2014-2020 del Fesr. Un nuovo passo avanti per arrivare alla presentazione del Por nei tempi prescritti e consentire un rapido avvio degli interventi. Oltre a dare per la prima volta conto dell´ammontare delle risorse destinate al programma, l´assessore ha ricordato anche i settori sui quali queste risorse saranno convogliate, in sintonia con le scelte programmatiche e srategiche delle politiche regionali e le indicazioni di partner e territori. "Sarà destinato alla crescita del sistema produttivo regionale il 60 per cento delle risorse che il Fondo europeo di sviluppo regionale destinerà alla Toscana negli anni 2014-2020. Il 39 per cento sarà concentrato sugli obiettivi di ricerca, sviluppo e innovazione. E ancora, il 28 per cento andrà a interventi per l´ambiente e il territorio e l´8 per cento ad interventi per le città". Grazie a queste risorse la Regione punta a far ripartire l´economia toscana incoraggiando, soprattutto, i processi di innovazione. In questo quadro sarà destinato un 16% specificamente alle piccole e medie imprese: ciò significa circa oltre 150 milioni di euro di risorse, cui si dovrà aggiungere buona parte di quelle destinate all´innovazione del sistema produttivo che, ovviamente, coinvolgono ancora una volta le imprese piccole e medie. L´incontro è servito per raccogliere indicazioni riguardo a una serie di tematiche specifiche che saranno approfondite in vista dei prossimi appuntamenti, in modo da giungere in tempi brevi ad una conclusione della discussione. Quanto al quadro nazionale, Simoncini ha ricordato che, se è stato chiarito l´aspetto finanziario, restano de definire alcuni passaggi, in particolare quelli relativi ai Programmi operativi nazionali come quelli sulla Garanzia Giovani e le Città metropolitane.  
   
   
BOLZANO: LA GIUNTA INCONTRA I DIRIGENTI PROVINCIALI: ASSIEME PER IL MIGLIOR SERVIZIO AI CITTADINI  
 
 Bolzano, 23 gennaio 2014 - Nuove sfide per far crescere l´Alto Adige, semplificazione burocratica, revisione della spesa, ridefinizione del bilancio: sono tanti gli obiettivi della nuova legislatura, "che la Giunta potrà raggiungere solo grazie all´apporto di esperienza, idee e motivazioni del personale amministrativo", ha detto il presidente della Provincia Arno Kompatscher il 21 gennaio a Bolzano nell´incontro con gli assessori e tutti i dirigenti provinciali. "Ho fortemente voluto incontrarvi direttamente proprio al termine della prima seduta della nuova Giunta perchè gli obiettivi che la politica si pone possono essere raggiunti solo assieme al lavoro dell´amministrazione", ha esordito Arno Kompatscher a Palazzo Widmann accogliendo, con tutti gli assessori, i dirigenti provinciali delle varie Ripartizioni e Agenzie. Il Presidente ha rimarcato che con il personale provinciale intende collaborare "non bene, ma benissimo, chiedendo l´apporto di tutti." Un lavoro di squadra e di responsabilità personale che si dovrà sviluppare lungo varie direttrici: modernizzare l´Amministrazione, ridisegnare il bilancio provinciale, attuare la revisione della spesa, affrontare le priorità dei cittadini in tempi di congiuntura economica difficile. Ferma restando la separazione delle funzioni della politica da quelle dell´amministrazione. "Siamo grati per le proposte migliorative che contribuiranno a raggiungere gli obiettivi, e sarà compito della politica creare le basi per far lavorare bene l´amministrazione. Non ci sarà una riforma dall´alto o dall´esterno - ha detto Kompatscher ai dirigenti - bensì un impegno congiunto basato su contenuti che arrivano dall´interno. Uffici, Ripartizioni, servizi provinciali sono tutti invitati a partecipare a questo processo." Un percorso che non sarà semplice né breve, ma che dovrà portare "a una vicinanza ancora maggiore alle esigenze dei cittadini, caratterizzata da flessibilità, efficienza e semplificazione. Sono certo che i collaboratori della Provincia, esperti e motivati, saranno in grado di fornire il miglior servizio ai cittadini", ha concluso il Presidente. Questo impegno in direzione di un aggiornamento del rapporto tra politica, amministrazione e cittadini - per fronteggiare al meglio il calo delle risorse e la crescita dei bisogni - è stato ribadito anche dagli assessori Tommasini, Theiner, Stocker, Mussner, Achammer, Deeg e Schuler.  
   
   
AMMORTIZZATORI IN DEROGA, LA TOSCANA DESTINA I 400 MILIONI A COPERTURA DEL 2013  
 
Firenze, 23 gennaio 2014 – Utilizzare i 400 milioni di risorse, il cui sblocco è stato annunciato ieri dal Ministero del Lavoro, per finanziare le autorizzazioni di ammortizzatori sociali in deroga concesse nel 2013 e rimaste in sospeso perchè le Regioni hanno esaurito i fondi. Questa la proposta fatta dall´assessore alle attività produttive lavoro e formazione della regione Toscana Gianfranco Simoncini, coordinatore delle Regioni per il settore lavoro oggi alla riunione della Ix Commissione della Conferenza delle Regioni. L´assessore ha avanzato la proposta dopo aver appreso dello sblocco delle risorse, in tutto 400 milioni a livello nazionale, annunciato dal governo. "Nel prendere atto positivamente di questo primo stanziamento – afferma Simoncini – ho proposto alla Ix Commissione di decidere che queste risorse vengano utilizzate, per le molte Regioni che non hanno copertura per chiudere il 2013, in modo da far scorrere le autorizzazioni sospese dello scorso anno. Mi sembra una decisione di buon senso, un atto dovuto nei confronti ai quelle migliaia di lavoratori che da mesi attendono il pagamento dell´indennità. Sarebbe per altro del tutto ingiustificabile dal punto di vista sociale che si iniziasse a pagare chi va in cassa integrazione oggi e si lasciasse senza risposta lavoratori che attendono da mesi". Sono 11 le Regioni che hanno esaurito da mesi i fondi per il 2013 e dove le autorizzazioni sospese per mancanza di copertura finanziaria sono centinaia di migliaia, per un fabbisogno complessivo di oltre 1 miliardo. Solo per la Toscana il fabbisogno stimato è di circa 70 milioni, per circa 20 mila lavoratori scoperti. Con lo sblocco annunciato oggi, spetterebbero alla Toscana 26 milioni, meno della metà di quanto servirebbe per coprire il 2013. Nelle prossime ore sarà data formale comunicazione al Governo di tale decisione chiedendo che vengano date disposizioni in tal senso all´Inps. "Confidiamo che in tale direzione ci si sia una veloce attivazione del Governo e che le risorse possano essere trasferite rapidamente per dare seguito ai pagamenti e alleviare la grave situazione di disagio per molti lavoratrici e lavoratori. Purtroppo il primo stanziamento ci permetterà di risolvere i problemi solo per un terzo dei lavoratori interessati". Appena arriveranno le risposte del Governo la Regione inizierà a trasferire le autorizzazioni all´Inps.  
   
   
CIG IN DEROGA: REGIONI CONTRARIE ALLA RIFORMA. LA CAMPANIA PROROGA LE LINEE GUIDA  
 
Napoli, 23 gennaio 2014 - "E´ attualmente all´esame del Parlamento la bozza del decreto interministeriale di regolamentazione dei criteri per la concessione degli ammortizzatori in deroga. Su tale provvedimento ha già espresso parere fortemente negativo, su proposta anche della Regione Campania, la Conferenza delle Regioni. Contrarie anche le parti sociali, pure del nostro territorio. Nelle more della discussione sul provvedimento, e con l´auspicio che possano intervenire significativi cambiamenti nei suoi contenuti, abbiamo ritenuto opportuno, in Campania, confermare l´utilizzo delle "Linee Guida" approvate per l´anno 2013." Così l´assessore al Lavoro della Regione Campania Severino Nappi. "Questo anche allo scopo di consentire ai lavoratori ed alle imprese interessate di fruire, con maggiore rapidità, dei relativi strumenti. Resta inteso che, non appena verrà definita, a livello nazionale, la disciplina dell´istituto, oppure dovessero intervenire significative modifiche del quadro di riferimento, si provvederà all´immediata convocazione del Tavolo interistituzionale, per poter adeguare anche la nostra regione ai criteri nazionali. Intanto i nostri lavoratori non possono subire ulteriori beffe da questa crisi: sono e restano loro la nostra priorità", conclude Nappi.  
   
   
LIGURIA: PRONTI I BANDI DI 3,2 MLN PER ASSUNZIONI MILLE TIROCINANTI DISOCCUPAZIONE GIOVANILE IN LIGURIA AL 30%  
 
 Genova, 23 Gennaio 2014 - Dal 22 febbraio le aziende liguri potranno presentare domanda per assumere in maniera agevolata giovani fino ai 35 anni. Sono stati presentati questa mattina i due bandi destinati ad un numero presunto di mille tirocinanti e rivolti ai datori di lavoro privati per ridurre la disoccupazione giovanile. In totale sono stati messi a disposizione 3,2 milioni di euro, di cui 2,2 stanziati dal Fondo sociale europeo e i restanti dal Ministero del lavoro che serviranno a favorire l’assunzione attraverso contratti di apprendistato o a tempo indeterminato, preceduti da un tirocinio di sei mesi. I tirocinanti saranno infatti pagati con 500 euro al mese, per metà dalla Regione Liguria e per l’altra metà dalle aziende. Nel caso in cui l’azienda decidesse, dopo il tirocinio, di assumerli a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato la Regione si impegna a versare anche la parte spettante all’azienda. Per i giovani con oltre 29 anni sarà concesso un contributo ulteriore al datore di lavoro fino ad un massimo di 3.600 euro ogni nuovo assunto. L’iniziativa si colloca all’interno del piano giovani e dei provvedimenti contro la disoccupazione giovanile della Regione Liguria e si rivolge a giovani fino a 35 anni compiuti che non studiano e non lavorano con l’obiettivo di avviarli al mondo del lavoro. “Da un lato – spiega Vesco – ci rivolgeremo a giovani che hanno già terminato il loro percorso scolastico o universitario da non oltre 12 mesi dal conseguimento del diploma o della laurea, di età fino ai 28 anni compiuti, dall’altro a giovani che sono fuori dei percorsi di studio con età fino a 35 anni inoccupati o disoccupati “. “Continua l’attenzione della Regione Liguria – spiega Rossetti – verso le giovani generazioni e il loro inserimento nel mondo del lavoro. Dare l’opportunità ai giovani liguri di vivere un’esperienza formativa in azienda, attraverso gli strumenti oggi esistenti, è la strada che dobbiamo seguire con determinazione. In particolare, di fronte alla crisi che stiamo vivendo, risulta fondamentale agevolare le imprese a dare un futuro ai tanti ragazzi disoccupati, aiutandoli ad entrare nel mercato del lavoro mediante l’inserimento in tirocinio, con la possibilità concreta di proseguire l’esperienza anche in apprendistato”. “Ci premeva – ha continuato Vesco - mettere a sistema un modello integrato a favore dell’occupabilità dei giovani, siglando prima di tutto un accordo con tutte le associazioni di datori come abbiamo fatto questa estate. A questo punto ci auguriamo che le aziende rispondano ai bandi”. Le aziende interessante dovranno presentare ai Centri per l’impiego le proprie necessità di figure professionali compilando la scheda sul sito www.Match.regione.liguria.it., a partire dal 22 febbraio. Dal canto loro i centri per l’impiego selezioneranno i giovani attingendo ai loro nominativi e invieranno successivamente alle aziende una rosa di candidati. Tra i criteri di selezione la minore età e la maggiore permanenza nello stato di disoccupazione. Sulla base dei dati Istat nel terzo trimestre 2013 ammontano a 58.000 i disoccupati in Liguria, con un incremento di 6.000 unità rispetto al corrispondente trimestre del 2012, e un tasso di disoccupazione pari all’8,6% con un +1,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Il tasso di disoccupazione risulta piu’ elevato nella classe di età tra i 15 e i 24 anni con un valore che nel corso degli anni è andato crescendo fino a raggiungere il 30,1%. Per quanto riguarda le assunzioni e le cessazioni avvenute nel corso del 2013 nei primi 9 mesi sono stati 141.000 coloro che hanno firmato un nuovo contratto di lavoro, 137.000 i lavoratori che sono usciti dal mercato del lavoro. Le tipologie contrattuali prevalenti sono il lavoro a tempo determinato e flessibile. Tra coloro che sono usciti dal mercato del lavoro la maggior parte sono giovani tra i 15 e i 34 anni (oltre il 40%), seguiti dalle classi di età piu’ mature (35-49 anni) che sono oltre il 30%, mentre gli ultracinquantenni toccano il 20%. Sul fronte di chi cerca lavoro a novembre 2013 gli iscritti ai Centri per l’impiego risultavano 122.261 unità, di cui 45.038 pari al 36.8% con meno di 35 anni.  
   
   
VENETO: CIG. FIRMATO DECRETO, ASSEGNATI 400 MILIONI  
 
 Venezia, 23 gennaio 2014 - L’assessore regionale al lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan, mentre era a Roma per una riunione della commissione degli assessori alle politiche del lavoro in seno alla Conferenza delle Regioni, ha preso atto insieme ai colleghi della notizia che il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, e quello dell´Economia, Fabrizio Saccomanni, hanno firmato il decreto per un primo riparto di 400 milioni per la concessione o la proroga, in deroga alla vigente normativa, dei trattamenti di cassa integrazione guadagni, ordinaria,straordinaria, di mobilità, ai lavoratori subordinati. Al Veneto sono stati destinati 35.637.246 euro. “Abbiamo convenuto – ha fatto sapere l’assessore - di chiedere che queste risorse siano destinate a coprire anche il 2013, per il quale come Veneto abbiamo un fabbisogno ancora non coperto di 95 milioni di euro, di cui 10 per la cassa integrazione in deroga. Si tratta di aziende e lavoratori che hanno diritto alla copertura finanziaria di questi ammortizzatori sociali”.  
   
   
MALTEMPO, L´IMPEGNO DELLA REGIONE PER LE ZONE COLPITE DALL´ALLUVIONE NELLA BASSA MODENESE. MUZZARELLI: "GIG IN DEROGA, GIÀ FISSATO INCONTRO CON LE PARTI SOCIALI"  
 
 Bologna, 23 gennaio 2014 – “Il Presidente Errani é oggi a Roma per chiedere la sospensione per almeno sei mesi di ogni adempimento fiscale e tributario e per seguire la richiesta di stato di emergenza inoltrata dalla Regione Emilia-romagna”. Lo ha detto Giancarlo Muzzarelli, assessore regionale alle attività produttive, in relazione all’alluvione che ha colpito domenica la bassa modenese. “Consigliamo nel frattempo – prosegue Muzzarelli – ad imprese e famiglie di preparare testimonianze fotografiche degli interventi di prima necessità ed emergenziali in vista di un´ancora eventuale rendicontazione”. “La Regione Emilia-romagna – conclude l’assessore – assicura la possibilità di Cig in deroga, in analogia a quando dispone la legge nazionale 164, che consente la concessione di cassa integrazione per eventi atmosferici. Su questo ci siamo già attivati e ci confronteremo con le associazioni datoriali e sindacali, in un incontro già fissato per il prossimo 3 febbraio”.  
   
   
AIUTARE I RIFUGIATI POLITICI O PER MOTIVI UMANITARI A TROVARE OCCUPAZIONE: UN PROGETTO COORDINATO DALLA PROVINCIA DI TORINO, IL PUNTO IN UN SEMINARIO STAMANI PRESSO LA FABBRICA DELLE E  
 
Torino, 23 gennaio 2014 - Si è tenuto ieri presso la Fabbrica delle E, in corso Trapani a Torino, il seminario conclusivo del progetto europeo sui rifugiati coordinato dalla Provincia. Il progetto rientra nel Piano operativo provinciale per l’attuazione delle azioni di politica del lavoro volte all’inclusione sociale. Tale piano rientra a sua volta nel Piano operativo regionale per la competitività e l’occupazione 2007-2013. Ai lavori del seminario hanno partecipato l’Assessore provinciale al Lavoro Carlo Chiama ed i membri delle Commissioni Iii e Ix del Consiglio Provinciale. L’iniziativa era organizzata dall’Area Lavoro e Solidarietà Sociale della Provincia, in collaborazione con l’associazione temporanea di imprese affidataria del progetto. Di tale associazione fanno parte il Consorzio sociale Abele Lavoro (capofila), la Fondazione Casa di Carità, il Consorzio Kairos, il Consorzio Self, la Cooperativa Orso, le Cooperative Mary Poppins, Parella e Progetto Tenda. Nel suo intervento in apertura dei lavori, l’Assessore Chiama ha sottolineato la collaborazione in atto tra le istituzioni ed i soggetti privati per il miglioramento dei servizi volti all’integrazione lavorativa e sociale dei rifugiati. Secondo l’Assessore provinciale al Lavoro, “gli immigrati, ed in particolare i rifugiati, sono una risorsa per il nostro Paese, poiché le drammatiche esperienze da cui sono reduci li inducono a guardare con fiducia al loro futuro di lavoro e di integrazione in Italia. Bisogna rovesciare una visione secondo cui nel nostro Paese non c’è posto per gli immigrati perché la ricchezza globalmente prodotta non può essere ulteriormente suddivisa. Grazie agli immigrati quella ricchezza può riprendere a crescere, anche perché, quando riescono a trasformarsi in imprenditori, i lavoratori di origine straniera sono in generale i più ottimisti e fiduciosi nel futuro”. Chiama ha tenuto a sottolineare la bassa età media dei richiedenti asilo a Torino e provincia, il che comporta una disponibilità all’adattamento ed una mentalità assai dinamica. I Centri per l’Impiego di Torino, Settimo, Ivrea e Pinerolo sono stati negli ultimi anni i più coinvolti nel progetto a sostegno dei rifugiati. In un successivo intervento, in cui ha tirato le fila di quanto emerso dalle relazioni della prima parte della mattinata, l’Assessore Chiama ha sottolineato la validità e l’efficacia dello strumento dei tirocinio, anche ai fini di una qualificazione professionale rispondente alle esigenze del mercato del lavoro. In un momento in cui le risorse a disposizione degli Enti locali sono sempre più ridotte, occorre però rafforzare le cooperazione e la concertazione tra soggetti pubblici e soggetti privati (in particolare del privato sociale), poiché, a giudizio dell’Assessore provinciale al Lavoro, solo una pianificazione concertata degli interventi può affrontare a 360° i bisogni dei rifugiati: lavoro, abitazione, istruzione dei figli, riqualificazione professionale.  
   
   
RIMBORSI A FAMIGLIE E IMPRESE NEL 2013 LA LOMBARDIA CHIUDE A QUOTA 3,8 MILIARDI  
 
Milano, 23 gennaio 2014 - Oltre 241 mila rimborsi per un importo complessivo di circa 3,8 miliardi di euro erogati complessivamente a famiglie e aziende nel 2013 in Lombardia. In dettaglio di seguito, il riepilogo di quanto l’Agenzia delle Entrate ha restituito nel corso del 2013.
Tipologia numero Importo (milioni di euro)
Irpef 205.489 € 185.282.993,68
Bonus 358 € 116.954,00
Iva 15.023 € 3.377.800.620,86
Ires 1.078 € 169.126.633,74
Imposte dirette da deducibilità dell’Irap 16.561 € 37.872.788,29
Altre imposte 2.501 € 67.099.345,85
Totale 241.010 € 3.837.299.336,42
In particolare: Iva – Un po’ di respiro nel 2013 per le oltre 15 mila imprese, artigiani e professionisti a cui sono stati restituiti oltre 3,3 miliardi di rimborsi Iva grazie all’impegno degli uffici dell’Agenzia e ai fondi messi a disposizione dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Imposte dirette – Oltre 392 milioni di euro l’ammontare dei rimborsi erogati per Irpef e Ires a famiglie e imprese. In particolare, sul fronte delle famiglie sono stati erogati dall’Agenzia circa 205 mila rimborsi, per un totale di oltre 185 milioni di euro. Tra i beneficiari dei pagamenti anche i contribuenti che, non avendo più un datore di lavoro e vantando un credito fiscale, hanno usufruito dell’opportunità offerta dal Decreto del Fare di presentare il modello 730 e ricevere così i rimborsi direttamente dall’Agenzia in tempi rapidi. Sul fronte delle imprese, oltre all’Iva, l’Agenzia ha pagato circa 17.700 rimborsi di imposte dirette per quasi 207 milioni di euro. Altre imposte - Per le imposte “minori” (registro, concessioni governative e altre) sono stati erogati circa 2.500 rimborsi per un importo complessivo di oltre 67 milioni di euro.
 
   
   
TERZO FORUM DELLE POLITICHE SOCIALI: DAL 24 GENNAIO AL 1 FEBBRAIO IL TERZO FORUM DELLE POLITICHE SOCIALI “UNA SETTIMANA DI CONFRONTO CON LA CITTÀ SU QUELLO CHE È STATO FATTO E QUELLO CHE SARÀ FATTO”  
 
 Milano, 23 gennaio 2014 – Una settimana di dibattiti, incontri, presentazione di nuovi servizi e inaugurazioni di spazi per la socialità. Da venerdì 24 gennaio a sabato 1 febbraio si svolgerà a Milano il Terzo Forum delle Politiche sociali, organizzato dal Comune di Milano per affrontare, in ogni suo aspetto e con ogni suo attore, il tema delle Politiche sociali, facendo un bilancio di quanto fatto finora e di quello che si intende fare per rendere Milano una città sempre più pronta e capace di rispondere alle richieste dei suoi cittadini. Il Forum aprirà venerdì 24 gennaio con una giornata di dibattito al Teatro Elfo Puccini in corso Buenos Aires 33. Alle 9:30 l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino farà il punto su due anni e mezzo di attività dell’Assessorato con alcune considerazioni sul bilancio del 2014 e introdurrà l’intervento del Sindaco Giuliano Pisapia. “Dopo due anni e mezzo – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – tracciamo il bilancio delle cose fatte e di quello che faremo tornando, per i terzo anno consecutivo, a confrontarci con tutta la città che a vari livelli si occupa di welfare, dalle istituzioni, agli enti, dalle associazioni del Privato sociale, alle centinaia di volontari”. “Milano - sottolinea l’assessore – ha una tradizione di accoglienza e di sostegno delle fasce deboli che l’ha sempre resa un modello per tante altre città. Le nostre risorse e la rete del sociale, nonostante i numerosi tagli operati da Governo e Regione, ci hanno permesso anche quest’anno di assicurare sussidi, sostegno al reddito, servizi e iniziative senza operare alcuna riduzione. Non è stato facile ma abbiamo fatto delle scelte precise lottando per garantire a tutti un aiuto, a partire da chi si trova maggiormente in difficoltà. Nell’ultimo anno – ricorda Majorino - le richieste di interventi sono triplicate aprendo nuovi fronti cui dobbiamo dare una risposta, ma per farlo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Di questo e di altro parleremo nelle giornate del Forum con tutti coloro che vi vorranno partecipare, accogliendo proposte, affrontando i problemi che ancora esistono, proponendo nuove soluzioni e continuando insieme la costruzione di un nuovo e più efficace modello di welfare ambrosiano”. Alla mattinata di apertura del Forum, venerdì 24 gennaio parteciperanno: l’assessore alla Sicurezza, Coesione sociale e Volontariato, Marco Granelli, Giuseppe Sala, commissario unico e amministratore delegato Expo 2015, Irene Bernardini, direttore Gea (Genitori Ancora), il sociologo Aldo Bonomi, Don Virginio Colmegna, Presidente Casa della Carità, Don Roberto D’avanzo, direttore Caritas Ambrosiana, Roberta Cocco, direttore centrale marketing di Microsoft Italia, Claudia “Elasti” De Lillo, scrittrice e bligger, Giuseppe Catozzella, scrittore, Mauro Grimoldi, presidente Ordine degli Psicologi, Emanuele Patti, presidente Forum Terzo Settore, lo psicoanalista Massimo Recalcati, Alessandro Rosina ricercatore e professorae associato Università Cattolica e Francesca Vecchioni, fondatrice Associazione Diversity. Al Forum parteciperà anche il Governo attraverso le voci di alcuni suoi rappresentanti: l’onorevole Cécile Kyenge (Ministra per la Integrazione). L’onorevole Maria Cecilia Guerra (Viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari opportunità) e l’onorevole Maurizio Martina (sottosegretario alle Politiche agricole con delega all’Expo 2015). Dalle 14:30 il Forum affronterà il tema della povertà, la vera emergenza per migliaia di persone, cui è dedicata l’edizione di quest’anno. Sono previsti gli interventi dell’assessore al Bilancio, Francesca Balzani, di Emanuele Ranci Ortigiosa, direttore dell’Istituto della ricerca sociale, di Guido Galrdi, presidente di Coop Lombardia, di Luciano Gualzetti, vicedirettore di Caritas Ambrosiana, di Mariella Enoc, vicepresidente di Fondazione Cariplo, Sergio Sorgi, vicepresidente di Progetica. In programma anche un contributo di Tito Boeri, prorettore alla Ricerca dell’Università Bocconi. Nel pomeriggio in programma un approfondimento delle tematiche del sociale cui parteciperanno anche gli assessori alle Politiche sociali del Comune di Roma (Rita Cutini) e di Genova (Emanuele Fracassi) e i sindaci di Sesto San Giovanni (Monica Chittò) e Cinisello Balsamo (Siria Trezzi). Il calendario del Forum delle Politiche sociali propone una cinquantina di momenti aperti al pubblico e agli addetti ai lavori che si svolgeranno in diversi luoghi della città affrontando, giorno dopo giorno, i grandi temi delle politiche sociali e i nuovi progetti dell’Amministrazione comunale, tra cui: infanzia, famiglia, anziani, assistenza domiciliare e socialità dal centro alle periferie, diritti civili e delle persone con disabilità, eliminazione delle barriere architettoniche, servizi per i cittadini stranieri, accoglienza per i senzatetto, contrasto di tutte le povertà e beni confiscati alla mafia.  
   
   
PROGETTARE LA PARITÀ: MANTOVA TRIONFA  
 
Mantova, 23 gennaio 2014 - Sono due associazioni mantovane, ´Donnextrà´ e il ´Centro di Aiuto alla Vita onlus´, ad aggiudicarsi il primo e il secondo gradino del podio di ´Progettare la Parità in Lombardia´ 2013. Si tratta del bando voluto dall´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli per favorire l´attuazione del principio di parità e di pari opportunità attraverso la valorizzazione del ruolo delle reti territoriali che operano in Lombardia. I due progetti vincitori sono stati presentati presso la sede territoriale della Regione Lombardia di Mantova. Fondi Aumentati Del 700%, Finanziati 39 Progetti - "Senza risorse finanziarie - ha detto Bulbarelli - non si può far nulla e non si va da nessuna parte. Raschiando il fondo del barile, siamo riusciti a reperire dal bilancio regionale 366.000 euro, per finanziare 39 progetti (19 presentati da associazioni impegnate sul campo, 17 da Comuni e 3 da Province). E´ un piccolo miracolo, perché lo scorso anno a disposizione c´erano solamente 50.000 euro". Le Parità Non Hanno Colore - "Parlare di donne - ha continuato Bulbarelli - abbatte le mura della politica. Quando un progetto è buono, non si guarda chi lo presenta: non ci sono barriere e si deve lavorare tutti insieme". Anche Il Governo Deve Fare Qualcosa - L´assessore ha quindi auspicato che anche il Governo nazionale "approvi quanto prima il Piano nazionale antiviolenza, arrivando poi a riconoscere a ciascuna Regione i fondi necessari per finanziare le attività delle associazioni". In Lombardia Si Denuncia Tanto - "E´ sempre difficile uscire allo scoperto e denunciare - ha proseguito Bulbarelli -, ma qualche passo avanti le donne vittima di violenza lo stanno facendo. La Lombardia, ad esempio, è la seconda regione in Italia per numero di chiamate al 1522 (numero del Centro nazionale antiviolenza). Questo vuol dire che, forse, i tanti appelli che Istituzioni e associazioni stanno facendo qualche risultato lo stanno dando". ´Donnextrà´, Il Cibo Parla Una Sola Lingua - Il progetto ha l´obiettivo di diffondere la conoscenza e favorire l´integrazione sociale e culturale attraverso il cibo, quale mezzo di comunicazione per la diffusione e la valorizzazione della cultura multietnica. Ha ricevuto un contributo regionale di 9.690 euro. ´Cav´, Donne In Rete - L´iniziativa è finalizzata alla realizzazione di una rete di ascolto, informazione, formazione, scambio di buone prassi e sostegno alle donne in situazione di emergenza. Il contributo regionale è pari a 10.000 euro.  
   
   
UE: LO SPORT FA BENE ANCHE ALL´INDUSTRIA  
 
Bruxelles, 23 gennaio 2014 - Lo sport non è solo un´attività ludica e salutare, ma in Europa è anche un fattore economico di primissimo piano. In quest´ottica si è svolto a Bruxelles il primo incontro delle industrie europee dello sport, mirante a rafforzare il legame tra sport, università e settore manifatturiero nonché per consolidare la dimensione industriale dell´attività sportiva. Dire sport in Europa non significa solo sport agonistico: con i suoi 249 miliardi di euro fatturati annualmente e circa il 3,5% della popolazione europea che lo pratica, lo sport rappresenta infatti un´importante industria europea. L´incontro svoltosi oggi, promosso dal vicepresidente della Commissione europea responsabile per l’Industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani, insieme alla collega Androulla Vassiliou, Commissaria per l´Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, si pone l´obiettivo di rafforzare ulteriormente il legame tra sport, università e industria. "Lo sport ha un vasto impatto sulle attività industriali, perché muove e stimola rilevanti investimenti in ricerca & sviluppo" ha sottolineato il Commissario Tajani. La crescita complessiva dell´industria sportiva e di tutti i settori collegati, dall´intrattenimento all´abbigliamento tecnico, grazie all´utilizzo di un´intensità di manodopera superiore alla media, può agevolare la creazione di numerosi nuovi posti di lavoro. Si pensi poi al significativo impatto delle attività sportive sui territori, sia da un punto di vista turistico che infrastrutturale. Basti ricordare che per l’organizzazione degli Europei di calcio 2016 in Francia sono previsti circa 2 miliardi di investimenti, a fronte dei 2,9 miliardi spesi per le Olimpiadi di Londra del 2012. Gli investimenti per la costruzione e la ristrutturazione di stadi, arene e impianti ricettivi generano occupazione e hanno spesso ricadute positive grazie alla rivalutazione di interi quartieri. Si stima che i viaggi internazionali effettuati nel mondo ogni anno allo scopo principale di assistere a eventi sportivi siano fra i 12 e i 15 milioni, con una previsione di crescita del 6% nei prossimi anni. Inglesi, italiani e spagnoli sono tra gli europei che più si spostano per seguire eventi sportivi. Per agevolare il turismo legato allo sport, il Commissario Tajani ha annunciato che la Commissione europea intende facilitare il rilascio dei visti d’ingresso a scopo turistico, al fine di incrementare il numero di visitatori provenienti dalle economie emergenti in vista degli Europei del 2016 (in programma in Francia) ma anche di Expo 2015 (che svolgerà a Milano). Il Commissario Tajani ha infine annunciato che lo sviluppo dell´industria sportiva sarà al centro del Forum europeo dello Sport, che si terrà a Roma in settembre durante il Semestre di Presidenza italiana dell´Unione.  
   
   
PERCORSO FORUM GENITORI – SCUOLA UN INCONTRO SU DISAGIO GIOVANILE E SICUREZZA STRADALE  
 
 Aosta, 23 gennaio 2014 - L’assessorato dell’istruzione e cultura informa che, giovedì 23 gennaio 2014, all’interno del Percorso Forum genitori - scuola, sarà proposto l’incontro Disagio giovanile e sicurezza stradale gestito e coordinato dall’équipe psico-socio-pedagogica costituita da Maurizio Gasseau, Roberta Greco e Laura Ottolenghi. L’iniziativa, che avrà luogo dalle ore 17,00 alle ore 19,00 presso l’istituzione scolastica C. M. Mont Emilius 2 di Quart – Villair, ha raccolto complessivamente circa 150 adesioni tra genitori, studenti e insegnanti della scuola secondaria di primo grado dell’istituzione. È comunque gradita la presenza di tutte le persone interessate al tema, trattandosi di un’iniziativa rivolta a tutti coloro che hanno rapporti a vario titolo con l’istruzione e l’educazione. «Prendendo atto che il compito delle figure educative risulti, oggi, sempre più faticoso e complesso – dichiara l’Assessore all’istruzione e cultura, Joël Farcoz - crediamo che la collaborazione tra le risorse presenti sul territorio, in primis la sinergia tra famiglia e scuola, rappresenti concrete strategie di prevenzione. Attraverso questi incontri, realizzati in collaborazione con le istituzioni scolastiche – conclude l’Assessore - si vuole rispondere alle esigenze di confronto e di condivisione da parte di tutte le figure preposte all’educazione dell’adolescente e sollecitare il confronto aperto e la discussione di situazioni concrete vissute nella quotidianità».