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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 13 Ottobre 2000 |
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ALLE FRUTTIERE DI PALAZZO TE DI MANTOVA LA MOSTRA DEL NOTO FOTOGRAFO ROMANO CAGNONI FINO AL 5 NOVEMBRE. IL MONDO A FUOCO |
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La rassegna Il Mondo A Fuoco è dedicata al noto fotografo Romano Cagnoni, allestita nelle Fruttiere di Palazzo Te. L´esposizione, curata da Renzo Zorzi, presenta 144 fotografie che documentano l´intero percorso professionale di Cagnoni iniziato alla fine degli anni ´50. Nel 1962 lavora con Simon Guttman, maestro di Robert Capa; nel 1965 è in Vietnam del Nord, nel 1968 è il primo a documentare la guerra del Biafra. Nel 1970 fotografa la guerra egiziana e i guerriglieri di Al-fatah ed entra clandestinamente a Dakka, città occupata e chiusa ai giornalisti durante il conflitto del Bangladesh. Passa tre mesi in Sud America, documentando il Cile di Allende, Fidel Castro, il Brasile, l´Argentina, il Paraguay. E´ in Israele nel 1973 e in Cambogia nel 1975. Harold Evans, direttore del "Times", nel libro Pictures on a page lo cita fra i sette fotografi più famosi del mondo. Nel 1978 torna in Italia e realizza importanti campagne pubblicitarie internazionali per l´Olivetti. Fotografa clandestinamente l´Armata Rossa in Afghanistan (1980) e in Polonia (1981); nel 1982 gli aeroporti in Argentina durante la guerra delle Falklands. Tra il 1991 e il 1995 compie vari viaggi in Yugoslavia. Nel 1995 è in Cecenia. Tra il 1997 e il 1998 è in Israele e poi ad Assisi per documentare il restauro dei danni causati dal terremoto. Nel 1999 è nel Kosovo. Nel 2000 ha lavorato in Medio Oriente per conto del settimanale Newsweek. "L´attività di Romano Cagnoni - come sottolinea Renzo Zorzi nel saggio del catalogo Electa - è cominciata e si è svolta sulle richieste di giornali con cui non aveva contratti e presso i quali da vero free-lance dovette imporsi con la qualità del lavoro". La mostra, organizzata dal Centro Internazionale d´Arte e di Cultura di Palazzo Te, si chiuderà il 5 novembre. Info: 0376-369198 telefax 0376-220943 E-mail: segreteria@centropalazzote. It www. Centropalazzote. It tel. 02/433. 403 e-mail: clprelpb@tin. It . |
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MOSTRA: NEL SEGNO DEL GIOCO -FORUM DI OMEGNA- PARCO RODARI FINO AL 7 GENNAIO 2001 |
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Raccolta di giochi e giocattoli dal 1800 al 1950. Lanterne magiche, macchine a vapore, treni, navi e automobili di latta, ma anche bambole con le loro case in miniatura, teatrini e libri illustrati: rari esemplari, presentati secondo i diversi periodi storici, di quelli che furono i giochi dei nostri antenati. Giocando con l´arte - opere di Adriana Chiari nel 2000 Adriana Chiari espone le sue piccole "installazioni" realizzate soprattutto con oggetti e figure del mondo dei giocattoli. Giochi di parole e narrazioni artistiche con l´intento di prendere in giro la società e prendersi in giro. Ingresso L. 5. 000 - L. 3. 000 ridotti. Orari: dal martedì al sabato 10. 30 / 12. 30 - 15. 00 / 19. 00 domenica 15. 00 / 19. 00,chiuso il lunedì. Il catalogo della mostra è edito dal Forum. Forum Omegna - Parco Rodari, 1 - 28887 Omegna - Verbania tel. 0323. 866. 141- fax 0323. 867. 027 e-mai: fondmaio@forumomegna. Org - www. Forumomegna. Org Visite guidate e laboratori creativi a cura di: Associazione Ecomuseo Cusius tel. 0323. 89622 - fax 0323. 888. 621 e-mal: ecomuseo@lagodorta. Net - www. Lagodorta. Net Info: tel. 02. 3360. 6808/11 - fax 02. 3360. 6807 Il rapporto della città di Omegna con il mondo dei giocattoli dura da quasi un secolo. E´ nata infatti a Omegna una delle prime fabbriche di giocattoli del nostro paese, la Cardini, che nel 1921 presentò la propria produzione sul "Corriere dei Piccoli" con una comunicazione pubblicitaria in stile americano, fino ad allora mai utilizzata dalle aziende italiane. Automobili di latta, giostre, pullmini, navi, aerei, dirigibili, locomotive, vagoni: splendidi giocattoli, curatissimi fin nei dettagli, che venivano venduti in scatole altrettanto ricche. Queste ultime, una volta aperte, si trasformavano in originali espositori da banco per il negoziante, o nelle ambientazioni scenografiche dei giocattoli stessi. La mostra "Nel segno del gioco", allestita presso il Forum Omegna da ottobre a gennaio 2001, presenta alcuni di questi oggetti: per esempio, il modello del transatlantico Saturnia che "attraccava" alla propria scatola, trasformata con un gioco di incastri in una banchina portuale; oppure la giostra-aereo, formata da un aeroplano e un mappamondo, sospesi in equilibrio alle due estremità di un´asticella, che girano attorno alla loro "scatola-hangar". I disegni di queste confezioni venivano spesso commissionati a celebri illustratori, come Attilio Mussino, torinese, attivo nella prima metà del ´900. La relazione di Omegna con il mondo dell´infanzia non finisce qui. Nel 1920 la città ha infatti dato i natali a Gianni Rodari che, con i suoi racconti, le sue fiabe, le sue filastrocche e le sue intuizioni pedagogiche, ha rinnovato la letteratura per l´infanzia e indicato tecniche di animazione, per riportare la fantasia infantile alla sua funzione primaria di gioco creativo. Omegna ha dunque deciso, con un progetto che si completerà nell´estate 2001, di dedicare a questo suo illustre concittadino una serie di luoghi, nella città e su un´altura limitrofa che domina il lago, chiamati nel loro complesso "Parco della fantasia", dove tutti potranno trovare occasioni di divertimento, di attività creativa, di studio della natura, spazi per il gioco, per gli spettacoli, per la cultura. Una di queste aree ha già cominciato a prendere forma nello spazio adiacente al Forum. La mostra "Nel segno del gioco" non poteva dunque trovare luogo più adatto. In concomitanza di questa saranno allestiti spettacoli per ragazzi, proiettati film, organizzati convegni, concorsi, stage e varie attività di natura didattica. La rassegna al Forum Omegna - l´innovativo, coloratissimo spazio recuperato ad opera dell´Atelier Mendini da un´area industriale dismessa - i cari, vecchi giocattoli che hanno divertito intere generazioni di bambini. Più di 700 oggetti, ordinati per periodi storici, in un percorso didattico e giocoso, fra lanterne magiche, rare macchine a vapore, treni, navi e automobili di latta, ma anche bambole con le loro case in miniatura, teatrini e libri che aprendosi rivelano poetici scenari fiabeschi a tre dimensioni, popolati da animali esotici, giocolieri e colorati uccelli; oggetti, questi, tutti "sopravvissuti" all´entusiasmo e alla vitale irruenza dei bambini di allora. Una mostra in grado di trasmettere grande suggestione, importante sia per gli appassionati del genere, sia per quanti, con il pretesto di accompagnare figli o nipoti, desiderano ritrovare momenti della propria infanzia. . |
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GIOCANDO CON L´ARTE - OPERE DI ADRIANA CHIARI NEL 2000 |
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L´artista contemporanea Adriana Chiari espone, in una sezione complementare, un´ampia selezione di sue opere, piccole "installazioni" realizzate con oggetti e figure del mondo dei giocattoli, bacheche, scatole-vetrina nelle quali pesci, mucche, maiali, automobiline, mele, rane, piccoli spaventapasseri diventano lo spunto per prendere in giro la società. Giochi di parole e narrazioni artistiche per un esposizione che appunto si intitola "Giocando con l´arte". "Mi piace realizzare giochi di parole, con il pensiero compongo le mie creazioni e inizio la ricerca dei materiali e degli oggetti per dare alle mie mani la soddisfazione di realizzare il paradosso". - "I miei sono giochini per bambini un po´ cresciuti, ma l´Arte per me è un gioco, Il Gioco!" - Il catalogo della mostra è edito dal Forum. Ingresso L. 5. 000 - L. 3. 000 ridotti. Orari: dal martedì al sabato 10. 30 / 12. 30 - 15. 00 / 19. 00 domenica 15. 00 / 19. 00, chiuso il lunedì. Forum Omegna - Parco Rodari, 1 - 28887 Omegna - Verbania tel. 0323. 866. 141 fax 0323. 867. 027 e-mai: fondmaio@forumomegna. Org - www. Forumomegna. Org Visite guidate gratuite a cura della Associazione Ecomuseo Cusius tel. 0323. 89622 - fax 0323. 888. 621 - e-mai: ecomuseo@lagodorta. Net - www. Lagodorta. Net Info tel. 02. 3360. 6808/11 - fax 02. 3360. 6807. Laboratori didattici: "Ricrea i giochi di una volta" In occasione delle mostre "Nel segno del gioco" raccolta di giochi e giocattoli dal 1800 al 1950 (1° ottobre 2000 - 7 gennaio 2001) e "Marionette in libertà" (10 febbraio - 1° maggio 2001) l´Ecomuseo del lago d´Orta e Mottarone avvia l´attività di un laboratorio creativo per bambini e ragazzi delle scuole materne, elementari e medie inferiori. Dopo una visita guidata nelle sale delle mostre, alla scoperta delle suggestioni delle lanterne magiche, o delle giostre meccaniche, ai ragazzi verrà insegnato come costruire un giocattolo con l´utilizzo di materiali poveri, un percorso didattico che permetterà loro di scoprire la gioia di creare con le mani il proprio gioco. Info: Ecomuseo del lago d´Orta e Mottarone, piazza Unità d´Italia, 2 28028 Pettenasco (No), Tel. 0323. 89622 - fax 0323. 888. 621 e-mail: ecomuseo@lagodorta. Net - www. Lagodorta. Com - Orari: Su prenotazione dal martedì al venerdì: 09. 30-12. 30 / 14. 30-16. 30; Tel. 02. 3360. 6808/11 - fax 02. 3360. 6807. . |
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CONCORSO "IL CAFFE´ E LA TERRA DELLE CAFFETTIERE" |
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La Fondazione Museo Arti e Industria di Omegna bandisce un concorso di idee per la realizzazione di una mostra e di una serie di incontri culturali, da tenersi presso il Forum Omegna, sul tema del "caffè e del suo mondo", con particolare riferimento alle caffettiere e al modo di "preparare il caffè". Aperto a ricercatori, laureandi e laureati, professionisti e associazioni culturali, il concorso ha lo scopo di dotare il Forum di un´esposizione permanente su un tema, il caffè, particolarmente importante per il comprensorio industriale del Cusio, che ospita le più importanti aziende del mondo per la produzione di caffettiere; ricordiamo l´azienda Bialetti, con la sua Moka Express, o l´Alessi, con le sue caffettiere firmate da Aldo Rossi, Riccardo Dalisi, o Richard Sapper. A titolo indicativo, gli elementi che meritano di essere approfonditi per la creazione di un filo conduttore per il percorso espositivo sono: - la storia del progetto della Moka Express, dalle brillanti intuizioni del suo inventore, fino ad arrivare alla comunicazione del prodotto, passando attraverso tutte le diverse implicazioni determinate dal lancio sul mercato di un oggetto così rivoluzionario; - le altre tipologie di caffettiere, a percolazione come la napoletana, o a infusione come le pressofiltro e il grande comparto degli accessori per il servizio della bevanda; - la storia del caffè, i suoi valori nutrizionali e culturali, e il percorso di lavorazione della materia prima, dalla coltivazione alla realizzazione delle diverse miscele. Chi vorrà partecipare al concorso dovrà presentare il proprio elaborato entro il 28/02/2001. Una giuria scelta dal Direttivo della Fondazione designerà i vincitori ai quali verrà assegnato un premio in denaro di L. 2. 500. 000 per il primo classificato, di L. 1. 500. 000 e L. 1. 000. 000 rispettivamente per il secondo e il terzo. Inoltre, una selezione dei migliori progetti presentati verrà esposta al Forum. Per maggiori informazioni: Forum Omegna - Parco Rodari, 1 - 28887 Omegna - Verbania tel. 0323. 866. 141 fax 0323. 867. 027 e-mai: fondmaio@forumomegna. Org - www. Forumomegna. Org Info tel. 02. 3360. 6808/11 - fax 02. 3360. 6807 ilquadrifoglio@tin. It . |
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TRE MOSTRE DI ENZO MARI, TRA ARTE DEL PROGETTO E ARTE APPLICATA - MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE, FAENZA (FINO AL 26 NOVEMBRE 2000) |
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Con questo lavoro Enzo Mari vuol mettere in luce la prima ragion d´essere del "manufatto", ovvero la corrispondenza fra progetto ed esecuzione. Un percorso espositivo in cui si evidenziano la necessità di perseguire la qualità e l´importanza della riacquisizione da parte dell´artigiano della propria autonomia progettuale. Il "Piccolo Museo" è un´esposizione di 44 opere di varie provenienze, risultato di una scelta qualitativa operata da Mari, all´interno della grandiosa raccolta conservata nel Museo delle Ceramiche in Faenza. Sono numerose le variabili che giustificano la conservazione di un manufatto in un museo. "Quale insegnamento può trarre", si chiede Enzo Mari, "un maestro artigiano, o un semplice visitatore da una raccolta così vasta, se anche a uno studioso risulta difficile orientarsi in una tale complessità di stimoli?" La selezione da lui operata, al di la del valore storico dei manufatti, vuole essere un modello di riferimento per "un´utile visione", che solleciti successivi approfondimenti, una chiara indicazione della qualità, valore che deve necessariamente essere perseguito. Seconda Mostra La seconda mostra, il "Regesto di Enzo Mari", è una raccolta di oltre 150 progetti in ceramica, o comunque con valenza artigianale, da lui realizzati nell´arco di un trentennio per l´industria italiana e straniera. Dalla "Putrella" del 1958, alla proposta per la lavorazione del marmo per Danese, dalla pentola in acciaio "Copernico" per Zani & Zani del 1990 al lavabo "Fiorile" per Ideal Standard del 1995, dalle piastrelle "Serie Elementare" per Gabbianelli del 1968, al servizio di porcellana "Berlin" per K. P. M. Del 1994. Tra i circa 2000 progetti di Enzo Mari sono stati scelti tutti quelli che si riferiscono alla produzione della ceramica o, in senso più lato, quelli relativi alla produzione manuale. Per la prima volta queste tipologie sono viste organicamente nella dialettica fra l´eccezionale qualità formale degli oggetti e la loro prima ragion d´essere: far corrispondere progetto ed esecuzione. Mari individua nel lavoro artigianale i medesimi caratteri di alienazione che si sviluppano in quello industriale; il distacco tra chi elabora i modelli formali e chi è destinato a eseguirli porta quest´ultimo a svolgere il proprio lavoro con gesti "vuoti". Mettere in grado di progettare chi è preposto a eseguire è, per esempio, la linea utopizzante della "Proposta per la lavorazione a mano della porcellana" elaborata nel 1973. Anche come coordinatore di ricerca del Königliche Porzellan-manifakture di Berlino nei primi anni ´90, Mari cerca di perseguire questo obiettivo. Tutti gli addetti della Kpm, indipendentemente dal loro ruolo, vengono coinvolti in una ricerca complessiva, senza che vi sia alcun progetto precostituito da realizzare: il proposito è restituire agli artigiani "esecutori" la propria autonomia progettuale. L´oggetto "fatto con le mani" deve anche essere "pensato con le mani": solo con l´autonomia del gesto si ha autonomia di pensiero. L´oggetto creato è così un pezzo unico e irripetibile, frutto di un autentico moto creativo senza alcun meccanismo dissociativo tra opera e "operaio". Terza mostra - I garofani sono Peonie Il "Garofano" è il più conosciuto fra i decori storici delle ceramiche di Faenza. Di evidente origine orientale, da più di due secoli viene riprodotto identico a sé stesso su questi manufatti, rinomati in tutto il mondo. Oggi per la prima volta viene liberamente svolta una sua analisi critica. Mari "svela" il "Garofano", o, se si preferisce, la Peonia, attraverso un percorso ideale illustrato in 23 grandi tavole a colori, nel quale vengono identificati gli otto elementi simbolici della complessa figurazione, per arrivare a una serie di suggerimenti per nuove rappresentazioni. Il "Garofano" è il più conosciuto fra i decori storici delle ceramiche di Faenza. Di evidente origine orientale, da più di due secoli viene riprodotto identico a sé stesso su questi manufatti, rinomati in tutto il mondo. Oggi per la prima volta viene liberamente svolta una sua analisi critica. La riproduzione dell´antico motivo floreale, chiamato sin dal ´700 "Garofano" - equivocando sull´identità del fiore rappresentato, che, grazie all´analisi di Mari, si è scoperto essere una peonia - è molto impegnativa e complessa. Al decoratore è infatti richiesta un´eccellente manualità e un grande sforzo di estraneazione, dovendo attenersi in modo rigoroso al modello originale, senza introdurre alcuna modifica. Mari ha voluto "svelare il Garofano", isolando e classificando le diverse figure simboliche che lo compongono, allo scopo di fornire agli artigiani adeguati strumenti culturali per esprimersi in modo autonomo e consapevole, fuori dagli antichi vincoli, cosicché il loro "fatto a mano" sia anche un atto di creatività. Il catalogo della mostra è edito da Studio 88 di Faenza. . |
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IL MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE IN FAENZA |
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Il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, fondato nel 1908 da Gaetano Ballardini, è un centro culturale di ricerca e di documentazione per la ceramica tra i più importanti al mondo e propone al pubblico un´ampia campionatura di quanto è stato prodotto dall´antichità ad oggi. La visita al Museo conduce il visitatore attraverso la storia della ceramica: dai manufatti precolombiani a quelli dell´antichità classica (cominciando dalla preistoria per finire all´epoca romana); dalle ceramiche del Medio Oriente, prevalentemente islamiche, a quelle dell´Estremo Oriente (Cina, Giappone, Corea). Un´attenzione particolare è data alla tradizione ceramica faentina. Non si può infatti dimenticare che Faenza in tutto il mondo è sinonimo di ceramica, basti pensare come in alcuni paesi d´Europa il termine "faiënce" venga tuttora utilizzato per indicare la maiolica. La produzione faentina è quindi rappresentata da un´articolata selezione di opere che vanno dal Basso Medioevo al Rinascimento, messe a confronto con la produzione del Rinascimento italiano ripartita per regioni. L´itinerario nel passato si conclude con manufatti di ceramica italiana dal Seicento all´Ottocento. Ma il Museo di Faenza è anche attento a quanto accade oggi. Vasti spazi sono dedicati al contemporaneo che prende le mosse dal "Premio Faenza", il concorso internazionale che si celebra - ora biennalmente - dal 1938. La sezione accoglie capolavori di artisti universalmente riconosciuti come Picasso, Matisse, Rouault, Léger, Chagall, Leoncillo, Fontana, Burri, Martini, Melotti, Nespolo, Baj, Arman, Matta ed una significativa selezione di prodotti delle principali manifatture europee. Infine il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza promuove ogni anno un ricco calendario di convegni, seminari di studio, corsi e mostre temporanee. Tra queste ricordiamo le recenti "Raku. Una dinastia di ceramisti giapponesi" (1997), "Filippo Comerio disegnatore" e "La collezione Strozzi Sacrati" (1998), "Artisti dal mondo" (1999). Biblioteca Altamente specializzata e in continuo aggiornamento, conta oltre 50. 000 volumi e circa 600 riviste in corso e 400 cessate. Un sito Internet e un indirizzo di posta elettronica garantiscono all´utenza un servizio ad ampio raggio. Fototeca Attualmente sono inventariate circa 20. 000 foto di ceramiche italiane, medievali e moderne conservate in musei italiani, stranieri e raccolte private. La fototeca comprende anche l´archivio fotografico completo delle collezioni del Museo. Rivista "Faenza" Il Museo Internazionale delle Ceramiche edita dal 1913 una pubblicazione unica nel panorama internazionale: la rivista bimestrale "Faenza" dedicata alla storia e alla tecnica della ceramica. Corredata da sintesi dei vari saggi in inglese, tedesco e francese, viene inviata a privati e Istituzioni di tutto il mondo. Laboratorio di restauro La finalità principale del laboratorio di restauro è quella della conservazione sistematica delle opere custodite presso il Museo. Altri interventi vengono eseguiti sui reperti provenienti da sterri o scavi archeologici. In occasioni particolari il Laboratorio interviene anche in restauri, o indagini preliminari, di raccolte o monumenti ceramici di altri musei o enti pubblici italiani; solo in casi eccezionali per opere di privati. Laboratorio "Giocare con l´arte "Il Laboratorio è nato nel 1979 su progetto di Bruno Munari allo scopo di introdurre bambini e ragazzi alla comprensione delle tecniche ceramiche e facilitare il loro incontro con il museo. Quello di Faenza è il secondo laboratorio progettato in Italia per un museo con il metodo "Giocare con l´arte", dopo l´episodio di Brera, e l´unico da più di vent´anni in Italia e all´estero che ha sperimentato con continuità tale procedimento pedagogico. E´ frequentato ogni anno da migliaia di ragazzi, insegnanti, ceramisti, scultori. Orari: Fino al 31 ottobre: dal martedì al sabato 9. 00/19. 00 - domenica e festivi 9. 30/13. 00 - 15. 00/19. 00. Invernale dal 1° novembre al 31 marzo: dal martedì al venerdì 9. 00/13. 30 - sabato, domenica e festivi 9. 30/13. 00 - 15. 00/18. 00. Chiuso il lunedì, il 1° gennaio, il 1° maggio, il 15 agosto e il 25 dicembre. Tariffe Intero L. 15. 000 - ridotto L. 7. 500. Su prenotazione e con costi a parte sono disponibili guide in lingua italiana, inglese, francese, tedesca. . |
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ALPE DI SIUSI, LA NEVE PER TUTTI. A TUTTE LE ORE. |
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A piedi, con le racchette, la slitta, gli sci da fondo, da discesa, lo snowboard. Con ogni mezzo si vive la neve a 360 gradi all´Alpe di Siusi, in Alto Adige, un paesaggio da fiaba sull´alpeggio più grande d´Europa, 52 kmq, tra i 1800 e i 2300 m di quota. Circondata da bastioni e torri dolomitiche come lo Sciliar (con le caratteristiche Punta Santner e Torre Euringer), il Sassolungo, il Sassopiatto e i Denti di Terrarossa, è disseminata di baite e fienili, d´estate ancora usati dai pastori per l´alpeggio. E d´inverno, in tale scenario l´"esperienza bianca" è davvero totale: e dire che è a misura di tutti, da 1 a 100 anni, per tutti i gusti, non è una banalità da depliant. Inoltre, per soggiornare - caso raro sulle Dolomiti - sull´Alpe di Siusi ci sono diversi alberghi quattro e tre stelle e rifugi in quota sulla neve. Ma per chi desidera un centro storico con negozi e locali o non ama l´altitudine, non bisogna dimenticare che nella sottostante "terrazza" naturale, l´altopiano dello Sciliar, giacciono al sole tre lindi paesi che si caratterizzano per gli hotel di tradizione, le rievocazioni storiche, la gastronomia di alto livello: Fiè allo Sciliar (880 m), Siusi allo Sciliar (1000 m) e Castelrotto (1060 m). Settimane "Winterfrische" Per Non Sciatori - La particolare conformazione dell´Alpe, che si trasforma da dicembre a fine aprile in un´ondulata distesa bianca, regala a chiunque, sciatore o non, il piacere del contatto con la neve, sempre abbondante, e con il sole, che splende non meno di 8 ore al giorno anche in pieno inverno. Qui, dopo la sciata o la passeggiata, ci si riesce a ritrovare con gli amici e i famigliari per una solenne mangiata al sole: indipendentemente dal "mezzo" usato, le 20 baite tipiche sono tutte raggiungibili con sentieri innevati, piste da fondo o piste da discesa. E così, in nessuna stazione sciistica si può notare tanta gente che passeggia sull´estesa rete di sentieri battuti (30 km), si gode il panorama nelle grandi slitte trainate dai cavalli (oltre 20 quelle disponibili), oppure si diverte - bambini e adulti non fa differenza - con gli slittini. Sull´alpe ci sono ben 6 tracciati dedicati allo slittino, di lunghezza tra 1,5 e 6 km (oltre alle tre piste a Castelrotto, Fié e Siusi), serviti da impianti di risalita. Per l´ospite che ama la neve ma non ha voglia di sciare ecco dunque il pacchetto Settimane ´Winterfrische´ ("Freschezza invernale"): dal 6 gennaio a fine stagione, 17 alberghi tra Siusi, Fié e Alpe di Siusi offrono mille attività di animazione, sport sulla neve (racchette, passeggiate), skibus gratis, programmi wellness. I prezzi partono dalle 455. 000 lire a settimana a persona mezza pensione in hotel 3 stelle, e dalle 750. 000 lire in 4 stelle. Paradiso Del Fondo - Alpe di Siusi-altopiano dello Sciliar e lo sci di fondo: un binomio indissolubile. Per gli "sci stretti", la zona è una vera "capitale": 70 km distribuiti in 12 tracciati, di cui oltre 50 km proprio sull´Alpe, i restanti tra Castelrotto e Siusi. Qui, a differenza di altre zone ove lo sci di fondo si pratica soprattutto all´ombra e in fondovalle, si "viaggia" per chilometri e chilometri sugli sci in uno scenario aperto e soleggiato, a un´altitudine - tra 1900 e 2200 m - tale da garantire un innevamento costante e di qualità. Tanto che per gli appassionati della specialità 8 alberghi propongono particolari settimane bianche per i fondisti a partire dal 6 gennaio a fine a stagione. Imbattibili i prezzi: mezza pensione da 626. 000 lire in un 4 stelle, da 488mila lire in un 3 stelle (incluso varie attività e facilitazioni per fondisti). Gli anelli dell´Alpe di Siusi sono ad accesso gratuito, costantemente curati dalle associazioni turistiche (preso i cui uffici è disponibile dettagliata piantina), ma è gradita un´offerta nelle apposite cassette. Alcuni percorsi sono riservati a fondisti provetti, come l´R30 (Giogo-joch) tra Ritsch Schwaige e Spitzbühl (15 km e 400 m di dislivello). E Poi 70 Km Di Piste Da Discesa. Ma sull´Alpe è possibile anche vivere un grande sci da discesa: farebbero invidia a molte stazioni 70 km di piste. Tanti ne contano quelle dell´Alpe di Siusi, disposte su 240 ettari sciabili e servite da 22 impianti, tra cui 6 seggiovie quadriposto ad alta portata e la telecabina 15 posti da e per Ortisei-val Gardena. Sono piste larghissime, di pendenza moderata, come la Panorama e la Laurin, ma non mancano tratti di buon dislivello e impegno tecnico: come la pista Florian al cospetto del Sassopiatto, o i muri della Bullaccia, per finire con la lunga galoppata verso valle dalla cima Punta d´Oro. Sciare Anche Di Notte - Sulla pista Marinzen a Castelrotto ogni martedì, giovedì e venerdì, dalle 19. 00 alle 22. 00 (dal 25 dicembre al 7 gennaio, tutti i giorni escluso il 31) si scia alla luce dei riflettori su un tracciato di 1,6 km da 1481 a 1065 m servito da seggiovia (skipass 25. 000 lire, gratis per chi è in possesso di skipass Gardena-siusi Dolomiti Superski superiore ai 3 giorni). Informazioni: Comitato Turistico Alpe di Siusi - Altopiano dello Sciliar, via Sciliar 12, 39040 Siusi (Bz), tel. 0471. 706124-707024, fax 0471. 706600. E-mail: seiseralm@Dolomitisuperski. Com tel. +fax 051/391740, tel. 0335/8032189; f. Bottonelli@alinet. It . |
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