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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Luglio 2007
RICERCATORI GETTANO LUCE SULL´EVOLUZIONE DEL CERVELLO  
 
Bruxelles, 4 luglio 2007 - Un´équipe di ricercatori finanziata dall´Ue ha fatto risalire l´evoluzione dell´ipotalamo, una regione del cervello, ad antenati marini simili ai vermi, gettando nuova luce sullo sviluppo del cervello nei vertebrati. L´ipotalamo dei vertebrati produce ormoni, sostanze chimiche che controllano la crescita, il metabolismo, la riproduzione e molti altri processi fisiologici. Anche gli insetti e i vermi nematodi producono ormoni, che tuttavia sono molto diversi da quelli dei vertebrati: gli scienziati supponevano pertanto che le regioni del cervello preposte al loro rilascio si fossero formate successivamente alla separazione di vertebrati e invertebrati lungo il percorso evolutivo. Nel corso della nuova ricerca, tuttavia, sono stati rilevati in vermi e molluschi ormoni simili a quelli dei vertebrati: le strutture preposte alla secrezione di ormoni potrebbero quindi essere più vecchie di quanto creduto inizialmente. In un articolo pubblicato sulla rivista «Cell», gli scienziati del Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl) e della Libera università di Berlino descrivono il confronto tra le cellule nervose produttrici di ormoni del pesce zebra, un vertebrato, e quelle di un verme anellide. Gli studiosi hanno osservato affinità sorprendenti tra i due gruppi: i tipi di cellule apparivano simili, occupavano la stessa posizione nel cervello in fase di sviluppo delle due specie e presentavano la medesima struttura molecolare. Poiché le somiglianze non possono essere una semplice coincidenza, tali cellule devono avere un´origine evolutiva comune. «È probabile che esistessero già negli Urbilateria, gli ultimi antenati comuni a vertebrati, insetti e vermi», ha affermato Detlev Arendt dell´Embl, un autore dello studio. Le cellule esaminate sono multifunzionali; oltre a produrre ormoni svolgono una funzione sensoriale rispondendo a stimoli luminosi e ad alcune sostanze chimiche. Secondo i ricercatori, questi «neurosecretori sensoriali» sono tra i tipi di cellule nervose formatisi per primi, in grado di rispondere direttamente alle modifiche dell´ambiente marino. Tali cellule multifunzionali si sarebbero poi riunite in aree specifiche del cervello, diversificandosi in una varietà di cellule specializzate come quelle che caratterizzano il cervello degli attuali vertebrati. «Questa scoperta rivoluziona il nostro modo di concepire il cervello», ha osservato Kristin Tessmar-raible, autore principale dello studio. «Sinora esso era considerato un´unità di elaborazione, simile a un computer che integra e interpreta input sensoriali. Ora sappiamo che il cervello è un vero e proprio organo sensoriale e che ha sviluppato tali capacità in tempi molto remoti. » La ricerca ha ottenuto finanziamenti comunitari dalla Rete di eccellenza «Marine Genomics Europe» e dalla rete di formazione Marie Curie «Zoonet». Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Embl. Org http://www. Cell. Com .  
   
   
SOCIETÀ EUROPEA DI CARDIOLOGIA: CONGRESSO ANNUALE  
 
 Bruxelles, 4 luglio 2007 - Dal 1° al 5 settembre si terrà a Vienna (Austria) il congresso annuale della Società europea di cardiologia (Esc). La manifestazione offre un luogo di dibattito esclusivo dove i medici professionisti di tutto il mondo possono incontrarsi, scambiare idee e informazioni relative alla medicina cardiovascolare. In quest´occasione ai professionisti che trattano malattie cardiovascolari nel corso della loro attività saranno presentati gli sviluppi scientifici e le ricerche più attuali. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Escardio. Org/congresses/esc_congress/esc2007/ .  
   
   
IL MINISTRO LIVIA TURCO IN EMILIA-ROMAGNA. VIAGGIO NELLA MEDICINA TERRITORIALE A CESENA, RIMINI, FERRARA E BOLOGNA. "QUI IL SISTEMA SANITARIO E´ UNA GRANDE SCUOLA DI CUI IL PAESE DEVE FARE TESORO". IN OTTOBRE A BOLOGNA LA PRIMA CONFERENZA NAZIONALE SULLE CURE PRIMARIE  
 
Bologna, 4 luglio 2007 - Si è concluso ieri un viaggio di lavoro di due giorni del ministro della Salute Livia Turco in Emilia-romagna. Con questa visita, nella quale è stata accompagnata dall´assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-romagna, Giovanni Bissoni, la signora Turco ha iniziato un percorso dedicato alla medicina territoriale italiana, che toccherà altre regioni e si concluderà nella prima Conferenza nazionale sulle cure primarie, in programma l´8 e 9 ottobre prossimi a Bologna. Nel pomeriggio di ieri il ministro Turco, accompagnato dal presidente della Regione Vasco Errani e dall´assessore Bissoni, ha tracciato un bilancio del suo viaggio nella sanità dell´Emilia-romagna. "Sono stati due giorni straordinariamente utili - ha affermato il ministro - e vado via da questa regione avendo imparato molte cose su un tema cruciale come il fare sistema: vado via con la conferma di come l´Emilia-romagna anche in questo campo sia una grande scuola di cui il Paese deve fare tesoro". Il ministro ha quindi sottolineato "come qui ci si stia misurando con un nuovo bisogno di salute, e si sono raggiunti notevoli traguardi sulla promozione della continuità dell´assistenza". In particolare, il ministro si è detto colpito "dal Piano sociale e sanitario regionale" (che sta per approdare in Giunta, ndr. ), ed ha parlato di "esperienze che ci aiuteranno ad elaborare provvedimenti nazionali, a partire dal nuovo medico di medicina generale fino al sistema nel governo delle Aziende ed alla sperimentazione con la non autosufficienza". "Considero quella fatta dal ministro una scelta di grande valore - ha commentato il presidente Vasco Errani -: si tratta del modo migliore per verificare sul campo come sia organizzato il servizio sanitario regionale, il welfare di comunità, pere apprezzarne le eccellenze e comprenderne le problematiche, contribuendo così a realizzare un impianto di grande innovazione anche a livello nazionale. E´ questa la maniera giusta per interpretare un federalismo sano e cooperativo". Nella giornata del lunedì 2 luglioil ministro si è incontrato con la dirigenza degli Assessorati politiche per la salute e politiche sociali della Regione, per una presentazione dei contenuti della proposta di Piano sociale e sanitario 2007-2009 (con particolare attenzione alla riorganizzazione dei servizi territoriali, alla integrazione sociale e sanitaria, al fondo per la non autosufficienza). La visita di lavoro è poi proseguita a Cesena, all´Ospedale Bufalini, dove tra l´altro è stata illustrata l´esperienza di Area vasta Romagna e due progetti tra i più avanzati, il Trauma center e la rete oncologica romagnola, con l´Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori di Meldola. Nel corso del pomeriggio, il ministro Turco si è recato a Rimini dove sono stati illustrati gli accordi tra l´Azienda Usl e i medici di medicina generale, i Nuclei delle cure primarie, e le applicazioni del progetto Sole (Sanità on line) che prevede il collegamento telematico tra medici di famiglia e medici ospedalieri e del territorio per lo scambio di informazioni sugli assistiti. Nella giornata di oggi, il ministro è stato a Ferrara per la presentazione del programma per la non autosufficienza del Distretto Centro nord. La due giorni si è conclusa a Bologna, per una visita al Centro di servizi territoriali e medicina di gruppo al poliambulatorio di Borgo Panigale e per un incontro con una rappresentanza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria del capoluogo. .  
   
   
NUOVE LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA TUBERCOLOSI  
 
Venezia, 3 luglio 2007 - Dopo anni di latenza la ricomparsa della tubercolosi, collegata soprattutto alla presenza in Veneto di persone provenienti da Paesi in cui tale patologia è ancora diffusa, ha posto il sistema sanitario davanti alla recrudescenza di una malattia che, per le caratteristiche cliniche ed epidemiologiche, risulta di difficile controllo. “La risorgente minaccia della tubercolosi richiede quindi una revisione di strategia di lotta e la disponibilità di strumenti operativi adeguati”. Lo sottolinea l’assessore regionale alla sanità Francesca Martini dando notizia che la giunta regionale, nel corso dell’odierna seduta, ha adottato le nuove linee guida per il controllo della malattia tubercolare nel territorio del Veneto, dopo che nel 2004 era stata approvata l’istituzione del Dispensario Funzionale per il controllo della tubercolosi, che è l’ unità clinico–gestionale per la gestione coordinata e complessiva dei casi di malattia, della prevenzione e della sorveglianza epidemiologica nelle aziende Ulss. “L’istituzione dei Dispensari Funzionali e la razionalizzazione della rete dei Laboratori di Micobatteriologia sotto il profilo strategico sono state soluzioni d’obbligo – sottolinea l’assessore Martini – ma da un punto di vista operativo è risultato ora necessario l’aggiornamento delle Linee Guida per la lotta alla tubercolosi nel Veneto, che rappresentano uno strumento fondamentale per l’adozione di una metodologia organica e aggiornata” Con lo stesso provvedimento è stato costituito anche un Comitato Strategico, di natura tecnica, per la lotta alla Tbc nel Veneto. .  
   
   
SECONDA CONFERENZA SCIENTIFICA DELL’ISTITUTO TOSCANO TUMORI L’INCONTRO SI TIENE VENERDÌ 6 LUGLIO A FIRENZE PRESSO IL CONVITTO DELLA CALZA  
 
 Firenze, 4 luglio2007 - Si svolge venerdì 6 luglio al Convitto della Calza la seconda Conferenza scientifica dell’Istituto Toscano Tumori. Nel corso del simposio saranno passate in rassegna e discusse da alcuni dei più qualificati esponenti dell’oncologia toscana tutte le attività dell’Itt e le prospettive per il futuro. Ospiti di eccezione il professor Sydney Brenner, premio Nobel nel 2002 per la biologia dello sviluppo, e Sandra Bertman, del Boston College Graduate School of social work. Per illustrare la Conferenza si terrà una conferenza stampa domani, mercoledì 4 luglio, alle ore 13. 30 presso la sala stampa Cutuli, via Cavour 18. Partecipano l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi, il direttore scientifico dell’Itt Lucio Luzzatto, il direttore operativo dell’Itt Gianni Amunni e la professoressa Sara Bertman. .  
   
   
VERONA, UROLOGI E ONCOLOGI INSIEME NELLA LOTTA AL TUMORE DEL RENE OGGI 4SI CONFRONTERANNO ESPERTI DA OLTRE 70 CENTRI DELLA PENISOLA ALL’OSPEDALE DI NEGRAR IL PRIMO CONVEGNO NAZIONALE DEL GRUPPO ITALIANO CARCINOMA RENALE. IL PROF. VENTURINI: “VOGLIAMO PROMUOVERE LA RICERCA CLINICA INDIPENDENTE”  
 
Verona, 4 luglio 2007 – Negrar capitale nella cura del tumore del rene. Oggi l’Ospedale Sacrocuore–don Calabria della città veneta ospita il primo convegno nazionale del Gruppo Italiano Carcinoma Renale (Gir), che vedrà raccolti esperti provenienti da più di 70 centri per definire lo stato dell’arte sulla patologia, che colpisce in Italia ogni anno circa 8000 persone. Non solo. Verrà anche discusso il primo protocollo per il trattamento precoce (prechirurgico) del carcinoma renale metastatico con farmaci biologici. “L’idea di creare questo gruppo – spiega il prof. Marco Venturini, primario della Divisione di Oncologia dell’Ospedale Sacrocuore–don Calabria ed uno dei tre coordinatori del Gir - nasce dalla recentissima disponibilità di molecole biologiche che permettono di trattare efficacemente il tumore del rene, un tempo considerato resistente ad ogni forma di cura. Molecole oggi disponibili anche nel nostro Paese e che promettono utilizzi ancora più vantaggiosi per i pazienti: da qui la nascita del Gir che intende promuovere la ricerca clinica indipendente, coinvolgendo urologi ed oncologi di tutta Italia”. Gli altri due coordinatori nazionali sono il prof. Francesco Cognetti, responsabile dell’Oncologia Medica A dell’Istituto Regina Elena di Roma, e il prof. Sabino De Placido, ordinario di Oncologia all’Università Federico Ii di Napoli. “Al team di oncologi – continua il prof. Venturini – si unirà un gruppo di urologi. Solo da uno sforzo congiunto può svilupparsi la ricerca clinica indipendente anche per il carcinoma renale. Al protocollo che discuteremo domani intendiamo infatti farne seguire altri. ” Negrar, che già rappresenta una delle capitali dell’oncologia italiana, si colloca così tra i centri di riferimento per la cura del tumore del rene, dopo essere già diventato un istituto di eccellenza per la cura dei tumori della mammella. I lavori del convegno inizieranno alle 10 per concludersi alle 18 presso la sala convegni dell’Ospedale Sacrocuore–don Calabria. .  
   
   
STRUTTURE RESIDENZIALI PER NON AUTOSUFFICIENTI. VALDEGAMBERI: “DA 1° LUGLIO E’ IN VIGORE NEI CENTRI SERVIZIO NUOVO SISTEMA D’ACCESSO CON IMPEGNATIVE RESIDENZIALITA’ “  
 
Venezia, 4 luglio2007 - Dal 1° luglio è entrato in vigore nel Veneto il nuovo sistema d’accesso alle strutture residenziali, definito “impegnative di residenzialità”, con cui, in pratica, il cittadino - e non più le strutture residenziali per anziani non autosufficienti come successo finora (sono circa trecento le strutture interessate in tutta la regione) – diventa il titolare del contributo finanziario della Regione per le cure e l’assistenza sociosanitaria ricevuta nei centri di servizio (le case di riposo). Lo ricorda l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi spiegando che il provvedimento si riferisce alla delibera regionale n. 457 del 27 febbraio scorso che va a superare l’abbinamento tra posto letto e quota di rilievo sanitario e che dà al cittadino anche la facoltà di scelta della struttura dove essere ospitato, purchè essa sia accreditata a livello regionale. “Le ‘impegnative di residenzialità’ – fa presente l’Assessore – sono emesse dalle Aziende Ullss sulla base della gravità della situazione sociosanitaria e in base al regolamento unico di accesso, valido per tutto il Veneto. Si tratta di oltre 23 mila “impegnative” nel passato identificate con i posti letto. Gli aventi diritto al contributo sono valutati attraverso la scheda S. Va. M. A. Che ‘misura’ il bisogno assistenziale del cittadino con criteri uniformi su tutto il territorio regionale. Il provvedimento della Regione andrà inserito nel piano locale della non autosufficienza. E’ una novità assoluta in Italia – aggiunge Valdegamberi – un’innovazione che continua il processo di svolta del sistema veneto nei servizi residenziali per gli anziani non autosufficienti. Con questa misura, mettiamo al centro delle politiche sociosanitarie del Veneto la persona e i suoi bisogni di cura e assistenza, rispondendo a criteri di equità e giustizia, adeguati all’aumento della popolazione anziana, e a criteri moderni di libertà di scelta della struttura dove andare da parte dell’anziano stesso, che diventa titolare dell’ ‘impegnativa di residenzialità’, unico titolo riconosciuto per avere accesso all’assistenza nelle strutture residenziali. Nello stesso tempo, e con uguale attenzione, sollecitiamo i centri di servizio a fornire livelli di qualità più elevati, elaborando sistemi di gestione flessibili e integrati e rispondendo sempre meglio agli standard veneti e ai bisogni che provengono dalla popolazione anziana e dalle loro famiglie”. Valdegamberi fa presente che il provvedimento sulla residenzialità rappresenta una tappa intermedia di un processo regionale molto articolato che prevede come secondo traguardo quello relativo alla domiciliarità. “I rapporti tra i due settori di assistenza vanno riequilibrati – sostiene Valdegamberi - basti pensare che nel 2007 il governo veneto ha assegnato a bilancio per la residenzialità dei non autosufficienti 416 milioni di euro (con 16 milioni di euro in più rispetto al 2006) per 23 mila 812 quote sanitarie a fronte di 72 milioni di euro per 23 mila non autosufficienti a domicilio”. Si ricorda che, nel 2000, le strutture residenziali ricevevano dalla Regione 225 milioni di euro e per i contributi a domicilio si spendevano oltre 32 milioni di euro. Inoltre, il valore delle quote di rilievo sanitario assegnato dalla Regione Veneto è tra i più alti d’Italia, con una retta media pro-capite di oltre 52 euro e con il 2,6% dei posti letto sul totale della popolazione anziana che, nel Veneto, è di circa 900 mila persone. “Abbiamo un obiettivo finale molto importante – sottolinea Valdegamberi – che cambierà il volto del sistema sociale del Veneto: realizzare un fondo unico per la non autosufficienza perché vogliamo garantire gli stessi diritti ed opportunità alle prestazioni sociosanitarie a tutti i cittadini non autosufficienti, vogliamo assicurare la stessa omogeneità di trattamento senza differenze territoriali e senza distinzioni tra i non autosufficienti che sono in strutture residenziali e coloro che sono nel loro domicilio, vogliamo che ci sia la libertà di scelta della struttura o del servizio al quale rivolgersi. C’è ancora strada da fare – conclude - ma conto che un aiuto concreto arriverà, prossimamente, dal Consiglio regionale, dove sono depositati alcuni progetti di legge sulla non autosufficienza”. .  
   
   
COMPLETATA CON SUCCESSO LA PROCEDURA DI AUTORIZZAZIONE ALL´IMMISSIONE IN COMMERCIO IN EUROPA PER L´INNOVATIVO SISTEMA CONTRACCETTIVO A RILASCIO VAGINALE  
 
Milano, 3 luglio 2007 - Organon ha annunciato di aver completato con successo la procedura europea di mutuo riconoscimento (Mrp) per l’autorizzazione all’immissione in commercio in altri 13 Paesi dell’innovativo sistema contraccettivo a rilascio vaginale, che si usa una volta al mese. Il nuovo sistema contraccettivo era stato già approvato in 14 Paesi dell’Unione Europea con procedura di mutuo riconoscimento. Sono ora attese le approvazioni nazionali per questi ultimi 13 Paesi – tra i quali il Regno Unito, la Polonia e la Repubblica Ceca – che renderanno il prodotto disponibile in tutta l’Ue, in Islanda e in Norvegia. Saliranno così a più di 40 i Paesi che complessivamente disporranno del nuovo contraccettivo. “L’anello contraccettivo frutto della ricerca Organon - spiega il Prof. Gian Benedetto Melis, vice Presidente della Società Italiana della Contraccezione (S. I. C. ) – è stato studiato appositamente per offrire un trattamento comodo e che facilitasse le donne nell’uso costante. Si tratta di un anello flessibile che viene inserito direttamente dalla donna in vagina dove rimane per 21 giorni. L’anello unisce efficacia e sicurezza contraccettiva con una bassa incidenza di effetti indesiderati. Paragonato ai contraccettivi orali combinati comunemente utilizzati, oltre al vantaggio dell’utilizzo mensile, l’anello riduce l’esposizione della donna agli estrogeni, rilasciando 15 mcg di estrogeno (etinilestradiolo) e 120 mcg di progestinico (etonogestrel) al giorno”. “Siamo lieti di poter estendere la disponibilità del prodotto a tutta l’Europa – riferisce Emile van Dongen, executive vice president Global Sales di Organon. Il suo utilizzo sta crescendo costantemente nei Paesi europei dove è stato già lanciato, soprattutto negli Stati Uniti. Oggi il nuovo contraccettivo è utilizzato da 1,5 milioni di donne”. Dall’introduzione sul mercato nel 2002 le vendite di questo nuovo contraccettivo che si usa una volta al mese sono aumentate significativamente anno dopo anno – da 6 milioni di euro nel 2002 a 216 milioni di euro alla fine del 2006 – al passo con l’aumento della sua conoscenza sia tra le donne che tra la classe medica. Attualmente è utilizzato da oltre 1,5 milioni di donne nel mondo e la sua diffusione sta crescendo di almeno il 25% in tutti i mercati principali. Gli ultimi dati evidenziano un aumento del 42% delle vendite nel mercato degli Stati Uniti. .  
   
   
PRIMA SCUOLA DI ECOGRAFIA REGIONALE  
 
Ancona, 4 luglio 2007 - In occasione della Xx edizione del Congresso medico internazionale ´Ecografia, Color Doppler ed Imaging integrato´ che si terra` a Portonovo (hotel La fonte) dal 9 all´11 luglio prossimi nella prima sessione e dal 12 al 14 luglio nella seconda sessione, l´assessore alla Sanita` della Regione Marche, Almerino Mezzolani, alla presenza del dott. Paolo Busilacchi direttore di radiologia all´Ospedale di Senigallia e da vent´anni organizzatore del Congresso, ha anticipato la partenza della prima scuola di Ecografia regionale. I corsi dureranno quattro settimane e qualificheranno i medici ecografi del futuro: dalla scuola gia` esistente di Senigallia, a quella regionale delle Marche, il passo e` prestigioso e utilissimo per molti giovani laureati. ´Colgo l´occasione di questo Congresso internazionale, la cui tradizione si rinnova da vent´anni grazie all´impegno del dott. Busilacchi ´ ha detto Mezzolani ´ per annunciare il lancio della prima e unica scuola regionale di Ecografia, sotto l´egida della Societa` Italiana di Ecografia, di cui lo stesso Busilacchi e` stato presidente nazionale. Tale opportunita` ribadisce l´elevato livello del settore marchigiano dando un segnale in piu` dell´organizzazione di qualita` a cui puntiamo. Il sistema sanitario marchigiano e` un sistema di rete che tende a dare a tutti un segnale equo di servizio e di professionalita`. Questa e` la Sanita` che la giunta regionale vuole fortemente e in tal senso anche la prima scuola regionale di Ecografia viene a sottolineare, a proposito, l´indirizzo qualificante e sostenibile del nuovo Piano Sanitario delle Marche, in via di presentazione. Il Psr supera la fase concorrenziale interna del sistema sanitario marchigiano per aprire una nuova epoca: quella della cooperazione, della collaborazione, di un sistema appunto, in rete che esalta la professionalita` e le eccellenze, che sono tante nella nostra regione´. A questo proposito l´assessore ha anche ricordato due altri importanti passi avanti: l´Agenzia per la terza eta`, di cui si doteranno le Marche: ´Il ministero ci ha privilegiato, concedendola alle Marche, riconoscendo che qui si vive piu` a lungo´. E la Cardiochirurgia pediatrica che ´stiamo predisponendo grazie ad un accordo con altre regioni del centro sud´. .  
   
   
SANITA’. ASSESSORE REGIONALE FRANCESCA MARTINI INCONTRA I MEDICI DI BASE SU NUOVE REGOLE PER LISTE D’ATTESA  
 
Venezia, 4 luglio 2007 - L’assessore regionale alla Sanità Francesca Martini si incontra questa mattina con una rappresentanza della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale). Al centro della riunione le nuove regole entrare in vigore nel Veneto del 1° luglio 2007 per ridurre le liste d’attesa attraverso l’attribuzione da parte dei medici prescrittori (medici di base, specialisti ambulatoriali, medici ospedalieri) di fasce di priorità. .  
   
   
GIOVANNI MELE È IL NUOVO MANAGER DELLA ASL 1 DI SASSARI  
 
Sassari, 4 luglio 2007 - Sarà Giovanni Mele a sostituire Bruni Zanaroli alla guida della Asl 1 di Sassari. La nomina è stata approvata ieri dalla Giunta regionale. Mele, nato 60 anni fa a Roma, sassarese d’adozione, ha ricoperto dal 2005 ad oggi l’incarico di direttore amministrativo della Asl 1, dopo essere stato per sei anni responsabile dell’Ufficio di Direzione. La durata dell’incarico conferito dall’esecutivo è di tre anni. .  
   
   
CÉZANNE APERTO ANCHE DI SERA IL MESE DI LUGLIO A PALAZZO STROZZI CON I CONCERTI DELL’ORCHESTRA DA CAMERA FIORENTINA E IL FUORI ORARIO ECCEZIONALE DELLA MOSTRA  
 
Firenze, 4 luglio 2007 – Cézanne fa gli straordinari. In occasione dei sei concerti dell’Orchestra da Camera Fiorentina che si terranno nel cortile di Palazzo Strozzi la mostra (www. Cezanneafirenze. It) resterà aperta eccezionalmente fino alle ore 23. La formula serale, già sperimentata con successo ogni giovedì dal giorno dell’inaugurazione, seguirà dunque il calendario della rassegna musicale organizzata dal Maestro Giuseppe Lanzetta nell’ambito di Fi. Esta - Firenze Estate 2007 con il fondamentale contributo dell’Ente Cassa di Risparmio. A partire da domani, per due mercoledì (4 e 18 luglio) e venerdì (13 e 20 luglio) consecutivi, e nei giorni di lunedì 23 e sabato 28 luglio, il pubblico potrà assistere gratuitamente ai concerti oppure scegliere di visitare la mostra acquistando il regolare biglietto d’ingresso che, per questa speciale iniziativa dell’Ente Cassa, è consentito da Via Tornabuoni. La biglietteria chiude alle ore 22. 15. .  
   
   
MUSEO REMONDINI MOSTRA “I SANTI DEI REMONDINI” BASSANO DEL GRAPPA, 15 SETTEMBRE 2005  
 
Bassano del Grappa, 4 luglio 2007 - I Remondini. Furono i Murdoch d’un tempo. Le loro immagini venivano distribuite ovunque, dalla Patagonia alla Siberia, dall’ Irlanda all’Impero Ottomano, influendo non poco sulla storia dell’iconografia oltre che della comunicazione. Diedero il volto a santi e eroi, a città lontane e irraggiungibili. Entrarono nella quotidianità di milioni di famiglie con i loro giochi o con le ironiche raffigurazioni del “Paese della Cuccagna” (“dove meno si lavora, più si guadagna”), ma dominarono anche gli spettacoli di piazza con le loro “Vedute ottiche”, crearono sensazione di sfarzo e ricchezza ideando meravigliose carte marmorate, degne sostitute di pietre e marmi sognati. Crearono persino i primi romanzi popolari a puntate: ogni stagione un nuovo capitolo. Bassano era il cuore di questo impero mediatico allora davvero universale. Qui venivano stampati e personalizzati nelle diverse lingue i materiali per ogni luogo raggiungibile del mondo. Qui venivano a rifornirsi coloro che questo mondo percorrevano a piedi: due grandi centrali distributive, quella dei Tesini che percorrevano l’Europa, dalla Germania ai Paesi nordici per poi spingersi ad ovest verso le Americhe, e gli Schiavoni cui era affidato l’intero est del mondo, sino al Pacifico. Ai Remondini Bassano del Grappa dedica un nuovo Museo dove saranno presentate le storiche raccolte dei materiali della grande dinastia di stampatori-imprenditori. Il patrimonio remondiniano raccolto dai Civici Musei di Bassano del Grappa è imponente: complessivamente si tratta di 22. 500 pezzi, compresi tutti i più celebri fra i “prodotti” della casa e, non ultimi, i grandi capolavori dell’incisione italiana ed europea da loro raccolti, da Durer a Tiepolo. Il nuovo Museo Remondini, che sarà aperto al pubblico a partire dal prossimo 15 settembre, si presenta come il più importante museo dedicato alla stampa in Italia. Con cadenza semestrale, il Museo Remondini, oltre alle collezioni stabili, presenterà delle mostre a tema. La prima, che sarà inaugurata in concomitanza con l’apertura del Museo, sarà dedicata alla produzione più “di massa” dei celebri stampatori, ovvero a “I Santi dei Remondini”. Il nuovo Museo, voluto dall’Amministrazione Comunale di Bassano del Grappa e diretto da Giuliana Ericani, direttore dei Civici Musei, sarà dotato di condizioni climatiche e tecnologiche appositamente studiate per garantire la conservazione delle “carte”, materiali che richiedono, per non deteriorarsi allorché esposti, di particolari condizioni di luce e umidità. Oltre ai materiale esposti nel Museo e nella mostra temporanea, il visitatore avrà a disposizione anche l’archivio elettronico completo di tutta l’opera remondiniana conservata nelle raccolte bassanesi. Per il nuovo Museo, Emanuele Luzzati ha voluto creare, poco prima della sua scomparsa, le immagini dei “Tesini”, i venditori delle stampa remondiniane. Saranno proprio i “Tesini” di Luzzati ad accogliere ed accompagnare i visitatori del Museo, introducendoli in un inconsueto, affascinante viaggio in questa storia delle meraviglie. .  
   
   
IL PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE FATTORE DI COMPETITIVITÀ E SVILUPPO. ESPERTI ITALIANI A CONFRONTO  
 
 Gorizia, 4 luglio 2007 - Il patrimonio artistico e culturale è elemento di identità, fattore di competitività e leva di sviluppo per un territorio. Soprattutto per l’Italia, vera “superpotenza” del settore, grazie alla ricchezza straordinaria di cui è depositaria. La sua valorizzazione in forma innovativa, attraverso la sinergia tra pubblico e privato e l’utilizzo della multimedialità e delle nuove tecnologie, è una strada obbligata se non si intende perdere un’ opportunità storica. E’ questo il messaggio forte che studiosi, ricercatori, imprenditori, amministratori e politici hanno espresso con convinzione mercoledì 27 giugno nel corso del convegno “Riconoscersi, creare valore”, promosso a palazzo De Bassa in occasione della presentazione del catalogo “La Pinacoteca dei musei provinciali di Gorizia”, volume conclusivo della collana “I cataloghi scientifici dei Musei del Friuli Venezia Giulia”. Un progetto editoriale realizzato dalla Banca Popolare Friuladria, che ha pubblicato 6 volumi dal 2001 al 2007, per una ricognizione capillare del patrimonio artistico museale della regione. A confronto, nella tavola rotonda moderata da Giuseppe Barbieri, docente di Metodologia della ricerca storico artistica all’Università di Venezia, Salvatore Settis, rettore della Normale di Pisa e presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali e paesaggistici, Furio Honsell, rettore dell’Università di Udine, l’imprenditore Piero Gervasoni, Rachele Nocera della Forum P. A e l’assessore regionale alla Cultura, Roberto Antonaz. “Per convincere gli scettici che i beni storico artistici sono la nostra ‘materia prima’ e che essi non rappresentano solo la storia, ma anche il futuro di un’economia ecosostenibile – ha detto Antonaz -, c’è bisogno di esperienze positive e vincenti”. Sfatando, ha subito precisato Settis, alcune “mitologie che circolano di questi tempi in Italia frutto di una cronaca politica spicciola. Tra queste quella che sostiene l’intervento privato perché il pubblico funziona poco. C’è assoluto bisogno invece – ha precisato – di molto più pubblico e di molto più privato insieme”. Per questo, ha aggiunto Settis, “è necessario incentivare le collaborazioni positive che pur ci sono”, ma bisognerebbe intervenire anche sul sistema fiscale “per rendere conveniente ai singoli cittadini, come accade negli Stati Uniti, il finanziamento ad attività ed istituzioni”. Per Settis una strada capace anche di “rafforzare il senso di appartenenza alla comunità locale e di promuovere conoscenza”. L’assessore regionale del Friuli Venezia Giulia ha evidenziato tre progetti quali altrettanti banchi di prova importanti che attendono la Regione per essere esempio positivo di sviluppo del territorio attraverso la cultura: “La Fondazione per Aquileia, in cui dialogheranno enti locali, Stato, università e privati; la candidatura di Cividale alla World heritage list dell’Unesco; la trasformazione del Centro di catalogazione di Villa Manin in Istituto regionale dei Beni culturali”. Qualcosa in sostanza si muove ma, ha riconosciuto Antonaz “occorre fare di più e per questo dobbiamo unirci”. A rallentare l’intervento significativo del privato nell’ambito dei beni storico artistici, secondo l’imprenditore Gervasoni, ha contribuito “la storia recente dell’industrializzazione dell’Italia e della nostra Regione che, fino ad oggi, non ha consentito di poter contare su patrimoni consolidati tali da far uscire l’imprenditore dall’esclusivo impegno per la sua attività”. Sulla necessità di affrettare l’applicazione delle nuove tecnologie alla fruizione dei beni culturali ha posto l’accento Honsell, evidenziando lo sforzo dell’ateneo friulano per “l’integrazione di competenze per una nuova competitività. Pena la perdita di un’occasione storica laddove paesi come Cina e India potrebbero guardare a noi”. La conferma di una valorizzazione dell’arte attraverso la multimedialità ancora ai primordi in Italia è venuta da Nocera. “Solo la Regione Sardegna – ha detto – ha in atto esperimenti avanzati, che escono dall’episodicità”. E’ per questo, ha sottolineato Barbieri sintetizzando lo spirito con cui Fruladria ha ideato, promosso e realizzato la prestigiosa Collona, che “la conclusione del progetto non segna la fine di un impegno”, ma rilancia una sfida. “Vorremo fosse chiaro, soprattutto agli imprenditori – ha detto infatti Emilio Sgarlata, membro del Cda di Friuladria e presidente della Cciia di Gorizia – che devono accostarsi al bene culturale come ad un investimento remunerativo, capace di consolidare e promuovere l’identità e le ricchezze di un territorio”. La Collana scientifica ha posto basi strategiche e ha in sé un potenziale ricco di futuro, perché tutto il materiale (1238 opere schedate e altre 2279 censite) è pronto per essere riversato in un data base e dar vita così ad un centro di documentazione museale multimediale. Il convegno è stato preceduto dalla presentazione del catalogo sulla “Pinacoteca dei musei provinciali di Gorizia”, con gli interventi di Caterina Furlan, direttrice della Collana, Roberta Demartin, assessore provinciale alla Cultura, e Carlo Sisi, direttore del Museo Marino Martini di Firenze, che ha messo in rilievo i tratti caratteristici dell’intera operazione: organicità, scientificità di primo livello, appassionante seduzione. “Un’opera meritoria per la cultura e il turismo della città”, ha commentato il sindaco di Gorizia, Ettore Romoli. Presente all’appuntamento anche il sindaco di Cividale, Attilio Vuga, a testimoniare come la candidatura della città ducale per essere riconosciuta “patrimonio dell’umanità” dall’Unesco vada proprio nella direzione di uno sviluppo che trae forza dalla valorizzazione della propria realtà, grazie all’azione sinergica di pubblico e privato, che vede Friuladria partner del Comitato istituzionale “Cividale per l’Unesco”. .  
   
   
“COLORE, PASSIONE E MUSICALITÀ” NELLA PITTURA DI DARIO GALANTE, FRANCO GALANTE, ANTONIETTA RESCHIGLIAN E LUIGI MAROTTI.  
 
Gradara (Pu), 4 luglio 2007 - Dal 1 al 15 Luglio 2007 nelle sale del “Palazzo Zanvettori” nel Centro Storico di Gradara. La mostra si inaugura Domenica 1° Luglio alle ore 21,00 alla presenza del Sindaco di Gradara. La rassegna, promossa dall’Assessorato alla Cultura, presenta Dario Galante che risiede ed opera a Gradara, al quale si affiancano tre pittori che provengono da Padova. Le opere esposte si richiamano all’arte contemporanea attraverso un percorso che sfocia nell’informale, diversificandosi sul piano compositivo attraverso una propria personalità e un linguaggio che privilegia il colore. La mostra terminerà il 15 Luglio e può essere visitata tutti i giorni dalle ore 21,00 alle 24,00. .  
   
   
CHIUSO CAVAGLIERI (CHE VA A MILANO), APRONO – CON COLONNA SONORA - I BALKANI AD ADRIA.  
 
 Rovigo, 4 luglio 2007 - L’ampia retrospettiva con cui la città di Rovigo ha reso omaggio al “suo” Mario Cavaglieri si è conclusa domenica con un bilancio di assoluto rilievo. A cominciare dall’interesse straordinariamente ampio che la stampa nazionale ha riservato alla mostra: recensioni e segnalazioni sono state, per numero ma anche per qualità, di molto superiori a quelle ottenute dalla precedente esposizione di Palazzo Roverella, dedicata ai tesori d’arte fra Venezia e Ferrara. Importante anche la risposta del pubblico: a ammirare la mostra sono state, infatti, più di 23 mila persone, dato che per un artista certo noto ma non famosissimo è di tutto rilievo. A visitare questa mostra è stato un pubblico che gli esperi definirebbero di livello “medio-alto”, persone cioè fortemente interessate, di buona cultura e di altrettanto elevato livello economico, disponili anche a lunghi trasferimenti per visitare una proposta culturale recepita come interessante. A confermare questo dato c’è anche il rapporto tra numero assoluto di visitatori e quello dei cataloghi venduti. Questo rapporto, nella mostra di Cavalieri, si è attestato sopra l’uno a dieci, ovvero molto, molto elevato, segno che le persone che hanno visitato la mostra e Rovigo erano fortemente interessate e motivate. Che la mostra rivesta un notevole interesse e che abbia rilanciato il nome di Cavaglieri a livello quantomeno nazionale lo dimostra anche la richiesta che della mostra stessa ha avanzato il Comune di Milano. Una versione, leggermente ridotta, dell’esposizione sarà così proposta a Milano nella sua sede più prestigiosa della città, il Palazzo Reale di Piazza Duomo, a partire dal prossimo 17 luglio. Non è escluso che, dopo Milano, Cavaglieri prenda la strada di altre importanti città europee e anche extraeuropee, portando così il nome di Rovigo nel mondo della cultura internazionale. Per una mostra che chiude, eccone una che apre: non a Rovigo bensì ad Adria, sabato prossimo, 7 luglio, aprirà i battenti l’attesissima mostra “Balkani. Antiche civiltà tra Danubio e Adriatico” che sarà allestita al Museo Archeologico Nazionale di Adria per sottolineare un altre importante evento: l’apertura, in contemporanea, della nuova Sezione Archeologica del Museo adriese. In occasione della mostra “Balkani, Antiche civiltà tra Danubio e Adriatico” Adria sarà percorsa da coloratissimi gruppi musicali balkanici che improvviseranno agli angoli delle strade, nei giardini e nelle piazze della città. Sabato 7, mattina, dalle 10. 00 alle 12. 00, saranno in Piazza Oberdan, in Piazza Garibaldi e in Corso Vittorio Emanuele Ii angolo Corso Mazzini. Nel pomeriggio, al termine della presentazione della mostra che si terrà al Teatro Comunale di Adria, i musicisti faranno ala al pubblico che si sposterà dal Teatro per raggiungere il museo esibendosi in Corso Vittorio Emanuele Ii all’imbocco di via della Fossa, in Piazzetta San Nicola e in via Angeli angolo via Badini. La sera, dalle 20,30 invece, i gruppetti si uniranno per formare il ”Gruppo Balcanica” che si esibirà sul grande palcoscenico allestito per loro nel giardino del museo. Gli artisti provenienti dalla provincia di Vaslui in Romania, musicisti , cantanti e ballerini saranno diretti da Lupu Viorel. I musicisti indosseranno i costumi tradizionali de paese. Spiegare la musica rumena è una cosa complessa, l’arte della musica è stata trasmessa di generazione in generazione da tempo immemorabile. E’ un misto di musica araba, slava e ungherese, eppure ha un’atmosfera tutta particolare che non si può definire con parole. Le origini delle fanfare Rom devono essere cercate nelle bande militari turche che sono arrivate all’inizio del diciannovesimo secolo. L’occupazione dei balcani ha avuto una influenza considerevole che può essere seguita chiaramente attraverso Bulgaria, Macedonia, Serbia e Romania. Raccoglie i suoni dell’Est, le musiche della festa e del dolore, le canzoni del viaggio senza fine, è un invito all’incontro da accettare ascoltando, tenendo il tempo o ballando. .  
   
   
PRESENTATE MOSTRE ORI DI DINO E ORI PERUSINI  
 
Udine, 4 luglio 2007 - Una mostra sugli Ori di Dino Basaldella, il più anziano dei tre fratelli Basaldella e che con Afro e Mirko ebbe tanta parte nel rinnovamento del sentire artistico del Novecento, e una sugli Ori Perusini, della collezione di gioielli raccolti da Gaetano Perusini consistente in oltre 5000 pezzi, saranno allestite nei prossimi mesi a Udine, la prima nelle Gallerie del Progetto di Palazzo Morpurgo, la seconda a Palazzo Giacomelli, attualmente in ristrutturazione e che riaprirà i battenti come sede museale - dedicata alle Arti e tradizioni popolari - proprio con questa esposizione. La presentazione di questi due appuntamenti artistici e culturali di grande prestigio, organizzati d´intesa tra il Consiglio regionale, il Comune di Udine e Friulcassa, sponsor unico della prestigiosa iniziativa, è avvenuta stamani a Udine, nella sala del Consiglio della Banca, in via del Monte, da parte del presidente di Friulcassa, Carlo Appiotti, del presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, del sindaco di Udine Sergio Cecotti, presente la figlia di Dino, Caterina Basaldella e il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Monai Con loro - a delineare contenuti e significato dell´iniziativa - il direttore dei Civici Musei di Udine Maurizio Buora, con la direttrice della Galleria d´Arte Moderna udinese, Isabella Reale, la studiosa di tradizioni popolari Novella Cantarutti, il conte Francesco Beretta in rappresentanza del Sovrano Militare Ordine di Malta proprietario della Collezione Perusini affidata alla custodia della Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, ora Friulcassa, che all´incontro era rappresentata anche dal suo direttore generale Roberto Dal Mas. La partecipazione alla realizzazione di questi due importanti eventi - ha detto il presidente Appiotti è motivo di grande soddisfazione per Friulcassa che, entrando nel gruppo Intesa San Paolo e cambiando il proprio nome in Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia, punta a costruire concretamente un modello di Banca del territorio, vicina alle istituzioni, tesa a favorire iniziative di interesse generale con particolare attenzione alla cultura, per il progresso complessivo della società regionale. Per il sindaco Cecotti la mostra sugli Ori di Dino è la continuazione di un discorso sui Basaldella che la città sta sviluppando e la scelta delle sedi espositive destinate a questi eventi prestigiosi dimostra che si sta concretizzando il disegno di creare nuovi spazi museali. Il presidente del Consiglio regionale Tesini ha sottolineato il valore della partecipazione della componente privata nel sostegno delle iniziative di valorizzazione del territorio. Friulcassa è stato in questa circostanza un partner attivo e propositivo e il Consiglio regionale, pur non avendo fra le sue attività istituzionali la promozione della cultura, quando interviene lo fa con l´obiettivo di contribuire al riconoscimento e alla valorizzazione dei propri talenti, soprattutto quando ci sono debiti di gratitudine come quelli nei confronti del lavoro di uno studioso quale Perusini e dell´opera dei fratelli Basaldella, l´eredità dei quali è talmente grande e impegnativa da meritare una attenzione continuativa. Riscoprire non solo il carattere artigianale ma il valore artistico degli ori - ha concluso Tesini - significa riappropriaci di un filone culturale sul quale si è molto lavorato, ma che ha ancora molto da dire alla ricerca e alla sperimentazione artistica. I contenuti delle due mostre sono stati illustrati da Novella Cantarutti, Maurizio Buora e Isabella Reale. I gioielli raccolti da Gaetano Perusini (1910-1977) rispondono al fine di illustrare l´oreficeria popolare quale elemento del costume tradizionale che costituì argomento di interesse primario nel complesso delle indagini storiche ed etnografiche condotte dallo studioso. Una parte considerevole degli ori della collezione proviene da santuari e chiese autorizzate a devolverli, la raccolta valica anche i confini regionali e conta oltre 5000 pezzi. Essi - ha spiegato la Cantarutti - sono parte della storia del costume e delle tradizioni popolari di questa terra, di cui nei musei udinesi esiste anche il settore dedicato al vestire, all´arredamento, all´essere della casa e della gente friulana. E´ importante che questo materiale possa parlare soprattutto alle generazioni che verranno di quello che è stato il Friuli in tutti i suoi aspetti, compreso quello dell´oreficeria. Il gioiello - la vera, l´orecchino, la catenina - facevano parte della vita e hanno accompagnato le vite soprattutto delle donne. Gli ori, perciò, non parlano solo di pregi materiali ma di questa loro profonda significazione. Per Buora, i gioielli raccolti da Perusini e gli ori di Basaldella sono elementi importanti dell´identità perché pongono di fronte a categorie di carattere universale. Per il primo c´è la tradizione folclorica e l´elemento che persiste nel tempo; nel secondo c´è l´innovazione rappresentata dalla creatività dell´artista che agisce all´interno della tradizione e la sa plasmare e trasformare a suo modo. Anche se poi il lavoro di Dino significa molto di più perché segna un percorso che ha accompagnato tanta parte dell´arte del ´900, dalla riscoperta della tradizione classica all´informale. Entrambi i protagonisti hanno fatto scuola: una scuola di studiosi ha preso le mosse dalla lezione di Perusini, una vera scuola di oreficeria da Dino con nomi come quelli di Zoratti e Mazzola a creare una sorta di tradizione di oreficeria friulana. Della figura di Dino Basaldella ha parlato anche Isabella Reale ricordando l´influsso dello zio Remo, orafo famoso che emigrò, e la mostra che attualmente la città di Matera dedica a Mirko Basaldella, parlando delle sedi espositive e auspicando che l´evento sia una occasione di vero approfondimento. Sostenere e far emergere le eccellenza del Friuli Venezia Giulia nell´arte e nella cultura - ha concluso il direttore generale di Friulcassa Dal Mas - è uno degli obiettivi della Cassa di risparmio regionale che punta anche in questo modo a essere più riferimento dell´intera regione. .  
   
   
...ANGELI E UN DIAVOLETTO ATTIVITÀ PER I BIMBI AL MUSEO POLDI PEZZOLI LABORATORI DEL MERCOLEDÌ CON INGRESSO GRATUITO  
 
 Milano, 4 luglio 2007 - . Angeli e un diavoletto è il titolo del nuovo appuntamento estivo dedicato ai bambini dai 6 ai 10 anni, che rimangono in città. Tutti i mercoledì i piccoli visitatori, accompagnati da guide specializzate, seguono un itinerario alla scoperta di figure alate nelle sale del Museo. Al termine della visita tutti i bimbi ricevono la scheda disegna le ali del tuo angelo… Informazioni, Date: mercoledì 4 luglio ore 10. 30, Ingresso: gratuito. Prenotazioni: tel. 02 794889 - 02 796334. Gruppi: massimo 8 bambini. Inoltre il Poldi Pezzoli ha pensato a un’attività rivolta alle famiglie. Tutti i giorni gli adulti che visitano la mostra L´ottocento: gli artisti e i collezionisti ricevono il pieghevole che illustra le opere esposte, mentre per i bambini c’è la scheda didattica Ci siamo anche noi! Partendo da un dipinto in cui è raffigurato un bambino, la scheda guida all’incontro con altri ritratti di bambini e bambine, tra cui Gian Giacomo Poldi Pezzoli. .  
   
   
CONFERENZA PROGRAMMATICA SULLO SPETTACOLO DAL VIVO, 250 OPERATORI AFFOLLANO IL TEATRO COMUNALE DI CALDAROLA  
 
Caldarola, 4 luglio 2007 - ´Le Marche debbono avere il posto che meritano nel panorama culturale italiano´. Con queste parole il Presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca ha aperto i lavori della Conferenza Programmatica sullo Spettacolo dal vivo convocata dall´Assessore alla Cultura della Regione Luigi Minardi dal titolo ´Palcoscenici marchigiani, l´emozione si rinnova´, svoltasi in un gremito Teatro Comunale di Caldarola alla presenza di circa 250 operatori . Al saluto del Sindaco di Caldarola Fabio Lambertucci e del Presidente della Provincia di Macerata Giulio Silenzi, sono seguiti gli interventi di Alessandro Leon Presidente dell´Osservatorio Cultura della Regione Marche (´Legislazione nazionale e regionale sullo spettacolo dal vivo´), dei membri dell´Osservatorio Gian Mario Raggetti (´analisi della situazione finanziaria dei maggiori enti dello spettacolo dal vivo nelle Marche´) e Maria Stella Righettini (´Bilancio sociale dello spettacolo dal vivo´), dell´Assessore alle Politiche Comunitarie della Regione Marche Paolo Petrini (´Fondi comunitari e nuove opportunita` per la cultura´) e Renato Quaglia della Biennale di Venezia che ha concluso parlando di ´Comunicazione e promozione sullo spettacolo dal vivo´. Il presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca, ha ribadito la necessita` di reperire nuovi finanziamenti statali per lo spettacolo: ´Un settore ´ ha precisato - caratterizzato da una grande capacita` di produzione´. Di qui l´appello del presidente al Governo centrale perche` abbia maggiore comprensione e consapevolezza verso quanto si sta facendo nelle Marche. In termini concreti, significa rivedere radicalmente la quota destinata alla Regione dal Fus, Fondo Unico per lo Spettacolo. Oltre all´incremento delle risorse pubbliche, Spacca ha sottolineato anche la necessita` di valorizzare il contributo dei privati. Al riguardo, ha citato la mostra sui Bronzi di Cartoceto di Pergola che verra` inaugurata nei prossimi giorni a Montreal, in Canada`, interamente finanziata da un imprenditore canadese, grazie alla legge sulla defiscalizzazione. ´Un meccanismo ´ ha aggiunto - da introdurre anche nel nostro ordinamento legislativo attraverso la normativa sul federalismo fiscale´. Nell´auspicare la rapida approvazione della proposta di legge regionale sullo spettacolo dal vivo attualmente in esame, Spacca ha evidenziato l´esigenza di una maggiore programmazione e integrazione degli interventi nel settore. ´Siamo - ha ricordato ´ la regione piu` industriale d´Italia, dove si vive meglio e piu` a lungo, in cui si registra un grande fermento culturale e con una rete di 75 teatri storici, interamente restaurati grazie ai nostri interventi. Se guardiamo al percorso compiuto in questi anni, bisogna essere ottimisti. La dimensione culturale e` divenuta un punto di forza della nuova identita` regionale e, nei prossimi anni, sono convinto che sara` sempre piu` legata, non solo al made in Italy, ma anche e soprattutto alla cultura e al teatro´. Un concetto ribadito, con forza, anche dall´assessore regionale alla cultura, Luigi Minardi. ´Abbiamo carte formidabili da giocare´, e Caldarola ne rappresenta uno straordinario esempio. La mostra su Simone De Magistris (30. 000 visitatori in soli due mesi e mezzo dall´apertura) dimostra come sia possibile mobilitare risorse pubbliche e private per dare voce alla cultura e realizzare un grande evento espositivo in una realta` di soli 2000 abitanti. Caldarola ha mandato un segnale netto e chiaro: ´il territorio e` pronto a scommettere sulla cultura per promuoversi. Un esempio che, sono sicuro, sara` ripreso da altre amministrazioni locali´. Minardi ha anche precisato che la condizione essenziale e` l´aggregazione dei piccoli comuni che vantano un ricco patrimonio di tradizioni culturali. La conferenza si e` aperta con la proiezione del video di Peppino Saponara ispirato all´opera ´Calamita cosmica´ dell´artista marchigiano Gino De Dominicis. ´Un omaggio ´ ha affermato Minardi - ad un´artista, nato ad Ancona, che abbiamo avuto la possibilita` di ammirare alla Mole Vanvitelliana del capoluogo dorico, qualche estate fa´. L´opera, recentemente esposta con gran successo in Piazza Duomo, a Milano, sara` prossimamente a Nantes, Amburgo, Parigi , Bruxelles e negli Stati Uniti. L´assessore ha poi annunciato l´intenzione di esportare l´immagine delle Marche nel mondo attraverso le esposizioni di Licini a Parigi e i Bronzi di Cartoceto in Canada. Di assoluto rilievo sara`, inoltre, la grande mostra prevista nel 2009 su Raffaello. Minardi ha proseguito il suo intervento sottolineando la ´grande forza propulsiva della tradizione musicale marchigiana, che si manifesta oggi con un´offerta completa e qualitativamente alta: dal Rossini Opera Festival a Macerata Opera Festival, dalla stagione Lirica del Teatro Pergolesi di Jesi a quella del Teatro delle Muse di Ancona che ha siglato recentemente un significativo accordo (Polo Lirico Sinfonico M3) con lo Sferisterio e la Fondazione Orchestra Regionale Marchigiana. Di rilievo anche la nascita del Circuito Lirico tra i Comuni di Ascoli Piceno, Fano, Fermo e Jesi e la decisione del Maestro Claudio Abbado ´ in accordo con la Fondazione Pergolesi Spontini - di dedicare i prossimi anni della sua attivita` al compositore Gian Battista Pergolesi. A questa offerta si aggiunge anche quella del settore della musica contemporanea con Musicultura e della musica jazz con le consolidate esperienze del Circuito Jazz delle Marche trasformatosi recentemente in Marche Jazz Network (Ancona, Fano, Porto Sant´elpidio e il fermano). Per quel che riguarda il settore della prosa e della danza, l´assessore Minardi ha sottolineato come ´in questi anni sia cresciuto e sia vitale nella produzione, nella distribuzione e negli eventi (rassegne e festival) che raggiungono punti di eccellenza a livello nazionale. ´A confermare la vitalita` culturale della regione, e` il riconoscimento ministeriale di ben 9 istituzioni che operano nel campo dello spettacolo dal vivo, un settore nel quale complessivamente lavorano oltre 3000 persone. Sulla nuova legge di riforma dello spettacolo, la cui bozza e` all´esame dei soggetti interessati, Minardi ha indicato quattro priorita`: snellezza legislativa per governare le molteplicita` presenti sul territorio marchigiano; regia della Regione per programmare l´azione dei vari soggetti; invito alle istituzioni a concepirsi come un sistema armonico dello spettacolo dal vivo per raggiungere gli obiettivi definiti; costruzione di un nuovo sistema di relazioni basato sui principi di reciprocita` e di scambio. La nuova legge regionale, sottoposta alla consultazione dei soggetti interessati, e` rielaborata in parallelo e simultaneamente a quanto accade in ambito nazionale in attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione italiana. Per quanto riguarda il reperimento dei finanziamenti, l´assessore ha sottolineato l´importanza di presentare progetti capaci di attrarre risorse dal Governo centrale. A tal proposito Minardi ha ricordato il progetto sulle politiche giovanili presentato dalla Regione Marche, che se approvato dal Ministro Melandri consentira` il finanziamento in tre anni di 9,5 milioni di euro e il Progetto Unico presentato al Ministero per i Beni e le Attivita` Culturali dalla Regione Marche e dai principali soggetti che operano nel settore che, se finanziato, consentira` di ottenere un contributo triennale di 6 milioni di euro. .  
   
   
PROSEGUE LA STAGIONE OPERAFESTIVAL A CAFAGGIOLO NELL’ANTICA RESIDENZA ESTIVA DEI MEDICI, LA MUSICA DI CARL ORFF E DI RAVEL, TRA TESTI POETICI IN LATINO MEDIEVALE E TRASCINANTI RITMI SENSUALI  
 
Firenze, 4 luglio 2007 - Dopo il favore della critica e il successo di pubblico registrato con Tosca di G. Puccini, spettacolo d’apertura della intensa stagione alla Villa Medicea di Cafaggiolo, venerdì 6 luglio debutta l’attesissimo spettacolo Carmina Burana di Carl Orff, in abbinata al concerto Bolero di Maurice Ravel. Questo evento fa parte di un progetto ampio, quello che Multipromo, promotore ed inventore della manifestazione Operafestival, Festival Lirico della Toscana porta avanti da anni, attirando un pubblico davvero eterogeneo di turisti e non, di critici e di appassionati di tutte le età. Il festival si basa sulla ricerca di un perfetto connubbio tra cultura musicale e patrimonio storico-artistico di cui la terra Toscana è senza dubbio fertile bacino ed è qui che si colloca la scelta di portare l’atteso concerto Carmina Burana e Bolero (San Galgano 13/7; Boboli 18/7 ) nella bellissima Villa Medicea di Cafaggiolo, nel Mugello, in una commistione unica tra storia e cultura. Carmina Burana cantata per soli, coro, coro di voci bianche e orchestra, fu composta da Carl Orff nel 1937 e costituisce una delle più importanti raccolte di documenti poetici e musicali del Medioevo, appoggiata su musica del Novecento. "La mia opera omnia comincia con i Carmina Burana", così Carl Orff (Monaco 1895 - 1982) amava definire il ruolo di questa sua originale ed inconfondibile opera, eseguita per la prima volta a Francoforte nel 1937 per la direzione di Oskar Waelterlin. Forte espressione di una contestazione nei confronti delle istituzioni civili e religiose dell’epoca, i Carmina Burana possono essere suddivisi, per contenuto, in tre gruppi: canti satirici, canti d’amore e canti che esaltano il vino ed il gioco. Partendo dal manoscritto medievale e mutuandone le liriche, Orff realizza la "cantata secolare" dei Carmina Burana prendendo a modello principalmente due culture, quella della tragedia classica e quella del teatro musicale Barocco. Lo scopo principale era quello di realizzare un´opera di "teatro totale", in cui musica, parole e movimento si fondono insieme, in un effetto avvolgente ed imperioso. Il risultato è un “Oratorio scenico” dall’effetto strabiliante e coinvolgente, che qui verrà interpretato in una cornice senza dubbio unica, dalla voce della straordinaria soprano Patrizia Zanardi, allieva di Renata Scotto, del bravo tenore Angelo Scardina e del baritono Juan Possidente, applauditissimo protagonista quest’anno del Rigoletto di Operafestival. Accanto a questi interpreti, l’imponente Coro Operafestival guidato dal M° Maurizio Preziosi e il Coro Voci Bianche Operafestival sapientemente istruito dal M° Viviana Apicella. Bolero di Maurice Ravel, nasce nel 1928 come musica per balletto, su commissione della famosa ballerina Ida Rubinstein. Nel 1930 fu eseguito per la prima volta come concerto, sotto la direzione dello stesso autore, ai Concerts Lamoureux, senza perdere nulla del suo fascino misterioso e anzi imponendosi da subito come una delle pagine più fortunate della letteratura orchestrale del Xx secolo. Da allora viene principalmente eseguito come pezzo concertistico. Si tratta di una composizione in cui la parte melodica è costituita da sole trentadue battute, divise in due distinte frasi. Uno degli aspetti del Bolero di Ravel che più colpisce ed ancora stupisce a quasi ottant´anni dalla sua prima rappresentazione, è la forza del coinvolgimento emotivo - quasi fisicamente tangibile - che esso suscita nello spettatore, contrapposto all´estrema semplicità dei mezzi musicali impiegati. È proprio nella deliberata semplicità di un calcolato rigore, concepito quasi in termini matematici, che si origina la forza di questa partitura, in un fascinoso meccanismo incantatorio che trova nell’atmosfera dell’antica Villa Medicea di Cafaggiolo una sede perfetta. A dirigere il dittico il M° Bruno Nicoli, recentemente applaudito al Festival Pucciniano di Torre del Lago ed al Musikverein di Vienna. Prossimi appuntamenti nel fitto cartellone Operafestival, La Traviata di G. Verdi (Boboli 10/7 e 2/8; Piazza Varchi 22/7), Tosca di G. Puccini (Boboli 11 – 17 – 25/7; San Galgano 28/7 e 3/8) e Rigoletto (Boboli 31/7 e 7/8; Villa Medicea 20/7). All’abbazia di San Galgano, il 25 luglio, l’attesissimo concerto del grande jazzista Stefano Bollani che si esibirà in Piano Solo. Il ricco programma del festival prevede anche, al Giardino di Boboli, due importanti appuntamenti con la danza che hanno come protagoniste le famose compagnie Momix (Boboli il 23-24/7) e New York City Ballet ( Boboli 30/7). .  
   
   
GOLF - FRANCESCO MOLINARI SI QUALIFICA PER L´OPEN CHAMPIONSHIP  
 
Milano 4 luglio 2007 - Francesco Molinari, classificandosi al decimo posto con 136 colpi (70 66), ha acquisito il diritto a partecipare al 136° Open Championship, il terzo major stagionale che avrà luogo dal 19 al 22 luglio sul percorso di Carnoustie in Scozia. La gara di qualificazione europa, disputata a Sunningdale in Inghilterra con 120 partecipanti, è stata vinta con 131 da Graeme Mcdowell (67 64), che ha distaccato di due colpi lo svedese Peter Hanson, lo spagnolo Miguel Angel Jimenez e l´inglese Nick Dougherty. Qualificati anche Ross Fisher, quinto con 134, Alastair Forsyth, Gregory Bourdy, Oliver Wilson e Benn Barham, sesti con 135, e gli altri sei concorrenti alla pari con Molinari, ossia Peter Baker, José-filipe Lima, Fredrik Andersson Hed, Mattias Eliasson, David Frost e Mark Foster. Dopo un primo giro in 70 colpi Molinari ha decisamente aumentato il ritmo ed è riuscito a centrare l´obiettivo con un 66, dovuto a cinque birdie e un bogey. Non si sono qualificati Edoardo Molinari 74° con 145 (72 73), Alessandro Tadini 89° con 147 (75 72) ed Emanuele Canonica, che si è ritirato nel secondo giro dopo un 71 nel primo. Inizia Il Campionato Di Doppio Pgai - Sul percorso del Menaggio e Cadenabbia Golf Club si svolge il 18° Campionato di Doppio della Pga Italiana/memorial Antonio Roncoroni (4-5 luglio), uno dei tornei più longevi nel panorama professionistico italiano. La manifestazione è inserita nel quadro dei festeggiamenti per il Centenario del circolo, così come il 19° Campionato Seniores della Pgai/memorial Gerolamo Delfino (3-4 ottobre), dove scenderanno in campo gli “over 50”. Campioni uscenti sono due giocatori laziali, Emmanuele Lattanzi e Gianluca Pietrobono, gli ultimi a iscrivere il proprio nome in un albo d’oro dove figurano alcuni tra i giocatori più rappresentativi del professionismo di casa nostra: Delio Lovato e Silvano Locatelli, coppia che detiene il record di vittorie con quattro titoli, Baldovino Dassù, Renato Campagnoli, Alberto Croce, Emanuele Canonica, Alberto Binaghi e Silvio Grappasonni per citarne alcuni. Il montepremi è di 30. 000 euro. Favoriti i campioni uscenti, ma sono altrettanto competitivi Massimo Scarpa/niccolò Bisazza, Gregory Molteni/marco Soffietti, Giuseppe Calì/alberto Croce, Baldovino Dassù/delio Lovato, Mauro Bianco/jonathan Baglioni, Andrea e Michele Zanini, Marco e Luca Bernardini, Akim Hassan/stefano Reale. Tre Azzurri Al Mcgregor Trophy - Tre azzurri, Andrea Bolognesi, Emanuele Sesia e Luca Saccarello, prendono parte al Mcgregor Trophy (4-6 luglio) in programma al Southport & Ainsdale Golf Club a Southport, in Inghilterra. Accompagna la squadra il team manager Mario De Filippi. .  
   
   
APERTI A PADOVA I GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI  
 
Padova, 4 luglio 2007 Cerimonia di apertura ieri a Padova delle Finali Nazionali dei Giochi Sportivi Studenteschi, organizzati dal Ministero della Pubblica Istruzione in collaborazione con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Riservati agli allievi della scuola di 1° grado primi classificati nelle gare regionali, i giochi prevedono 6 discipline sportive: Atletica leggera, ginnastica, nuoto, calcio a 5, pallacanestro e orientamento. Saranno presenti 21 rappresentative scolastiche con oltre 2700 partecipanti, ospitati in 4 città: a Vicenza alloggeranno gli atleti del nuoto e della ginnastica, a Padova quelli dell’atletica, a Belluno i ragazzi dello sport orientamento e a Verona quelli del calcio e del basket. Prenderanno parte alle finali nazionali anche gli alunni disabili vincitori delle fasi regionali. A completare il quadro dei partecipanti saranno presenti 11 delegazioni d’italiani all’estero: Argentina, Belgio, Brasile, Canada, Croazia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Svizzera, Usa e Venezuela, con circa 250 partecipanti. “Si tratta – ha sottolineato l’Assessore regionale Fabio Gava, intervenuto in rappresentanza della Regione del Veneto - di una grande manifestazione che vuole far emergere dal mondo della scuola un messaggio esemplare di sportività leale e trasparente. Tale principio – ha precisato - rappresenta una risorsa educativa di fondamentale importanza nel percorso di crescita delle generazioni più giovani e trova riscontro concreto nelle attività delle nostre scuole, che svolgono una funzione essenziale di promozione dei valori e della cultura dello sport, da intendersi non come un mero “laboratorio di campioni” ma, anzitutto, come momento di partecipazione e di opportunità per tutti”. L’assessore Gava, dopo aver ricordato che in Veneto ci sono oltre 12. 000 spazi dedicati all’attività sportiva, diffusi su tutto il territorio, ma concentrate in modo particolare nelle province di Verona e Padova, ha aggiunto che “l’intervento regionale si è indirizzato in modo prioritario verso l’incremento della pratica sportiva tra i giovani, la promozione di progetti che coinvolgono le istituzioni scolastiche e l’associazionismo, la creazione di nuove strutture impiantistiche e il potenziamento e l’adeguamento di quelle esistenti. Lo sport moderno – ha concluso - si manifesta sempre più come vasto e complesso fenomeno con importanti valenze economiche e sociali, ma è volontà di questa Giunta valorizzarne i valori più veri e arginandone le criticità, come l’esasperazione agonistica e il fanatismo. E in questo la scuola rimane l’istituzione educativa privilegiata, in grado di svilupparne tutto l’immenso potenziale”. .  
   
   
IL MONDIALE DI MOTOCROSS MX1 / MX2 FA ANCORA TAPPA IN ITALIA IL 15 LUGLIO TUTTI A FAENZA A TIFARE PER TONY E DAVID  
 
Faenza (Ra), 4 luglio 2007 – Dopo l’esaltante week end di Mantova, il mondiale di motocross 2007 torna in Italia. Come è noto, infatti, dopo la defezione del Sud Africa, dovuta a motivi organizzativi, la Federmoto e la Dbo hanno offerto a Youthstream la possibilità di recuperare la decima prova del campionato nel nostro paese. Così proprio a Mantova è stato annunciato che il 15 luglio la Mx1 e la Mx2 saranno di nuovo di scena in Italia, e precisamente al crossodromo Monte Coralli. L’evento ha assunto la denominazione di Gran Premio di Faenza – Città delle Ceramiche, con una chiara citazione del principale (e più fiorente) comparto economico presente sul territorio. Interpellato dalla Fmi e dalla Dbo che è la struttura di Danilo Boccadolce, il Moto Club della città romagnola si è trovato nella condizione di dover garantire la propria disponibilità in poche ore. In realtà lo staff presieduto da Gian Luca Frattini già sapeva di poter contare su un impianto profondamente rinnovato lo scorso anno per ospitare il Mondiale Mx3 e già destinato ad ulteriori interventi in vista della 14a ed ultima prova del campionato della massima cilindrata in calendario per l’8 e 9 settembre prossimi. Comunque già dalla metà di maggio, dopo i sopralluoghi compiuti da Dbo, sono iniziati i lavori che stanno interessando l’intera struttura e che la renderanno pronta, il 15 luglio, ad accogliere la grande kermesse iridata. Una prima ispezione medica e sportiva, compiuta il mese scorso, ha promosso l’impianto. Poi l’attenzione si è tutta spostata sul tracciato. Comunque, rispetto alla configurazione ben nota, la struttura di Monte Coralli si presenterà con i gradoni del paddock allo stesso livello (intervento già programmato per il mondiale Mx3); inoltre sono state già approntate le aree di parcheggio per auto e camper e programmati gli interventi per la viabilità. Inoltre, d’intesa con il Comune, che è proprietario dell’impianto, si sta pensando ad un ampliamento della strada d’accesso al circuito. In vista del mondiale Mx3 dello scorso anno furono poi realizzati un nuovo impianto di lavaggio moto (che attinge ad un laghetto artificiale), ulteriori strutture di servizio mentre è stato potenziato l’impianto di irrigazione che copre tutta l’estensione del tracciato. E veniamo dunque alla pista, caratteristico serpentone adagiato su una serie di poggi che circondano la zona di partenza e che attraversa un parco alberato dell’estensione di ben 7 ettari. L’obiettivo era quello di rendere il tracciato più spettacolare e maggiormente visibile per il pubblico ma anche più idoneo alle riprese televisive. Lo sviluppo scende dunque dagli originari 1. 905 metri agli attuali 1. 600 mentre le modifiche effettuate hanno consentito anche di creare nuovi percorsi per i mezzi di pronto intervento. Il “la” definitivo al teatro di gara (con il posizionamento della pit line ed il dimensionamento della waiting zone) sarà dato dopo i test compiuti da un personaggio di indubbia capacità ed affidabilità, l’ex – iridato, ora C. T. Del fuoristrada azzurro Andrea Bartolini. “Il crossodromo internazionale Monte Coralli - dice il dr. Gian Luca Frattini, Presidente del Motoclub Faenza - si colloca al centro di un territorio denso di passione per i motori, con tanti piloti a livello nazionale e internazionale. E’ un’area nota a livello mondiale per il suo appeal turistico e questo grande evento è un’occasione per coinvolgere operatori pubblici e imprenditori privati per farne uno straordinario motivo di attrazione turistica”. “Abbiamo capito che il campionato mondiale Mx1 rappresenta per noi un momento di ulteriore rinnovamento. Operiamo da tantissimi anni in questo mondo – spiega Frattini - ed era necessario fare investimenti sulla struttura, che stiamo totalmente rinnovando. L’impegno più importante non riguarderà solo la capacità di accogliere tanto pubblico, per il quale stiamo costruendo nuove aree attrezzate pensando anche a come intrattenerlo e come farlo divertire seguendo la manifestazione al meglio, ma anche agli addetti ai lavori, alla stampa". Se il G. P. D’italia del 6 maggio rimarrà impresso nella memoria di tifosi e appassionati (ma anche di piloti ed addetti ai lavori) per la straordinaria cornice di entusiasmo e partecipazione in cui si è svolto, quello di Faenza rappresenta la classica opportunità in più per chi non era presente a Mantova e intende assaporare di nuovo quello stesso clima di festa. Ma ovviamente non mancherà lo “zoccolo duro” degli aficionados, gli stessi che dalle tribune naturali del circuito lombardo hanno quasi sospinto verso un’eccezionale doppietta l’incontenibile Cairoli (Mx2) e non hanno fatto mancare il proprio costante incitarmento ad uno sfortunato Philippaerts (Mx1). Un pubblico di sportivi ed intenditori che ha anche apprezzato ed applaudito la classe di Coppins e degli altri primi attori del mondiale ma che non hai mai smesso di tenere gli occhi puntati su Tony, seguendolo metro dopo metro, curva dopo curva, salto dopo salto nella sua cavalcata solitaria. E’ prestissimo per dire con quale situazione il mondiale di motocross si presenterà a Faenza; di certo la speranza che tutti nutrono è che Cairoli possa proseguire sullo stesso metro imposto fin dall’avvio del campionato e che, nel frattempo, Philippaerts possa proseguire nella sua ascesa, già intuita a Mantova (e purtroppo stroncata dall’irruenza di De Reuver e Strijbos, più o meno involontari responsabili dei suoi bruschi stop) e ripresa subito dopo. Non mancherà poi la consueta cornice di stelle del campionato, fuoriclasse del motocross capaci di esaltare la spettacolarità di questa specialità coniugandola con una tecnica sopraffina. La gente di Romagna ha una grandissima passione per i motori, la motocicletta, e senz´altro con il fuoristrada che ne ha scritto le più importanti pagine, ma anche l´amore per le moto sportive, per le auto. I motori fanno parte del Dna dei romagnoli. E per rendere un altro omaggio a questa passione che ha fatto della meccanica una delle ricchezze di questa regione, a Faenza, inaspettatamente si terrà una prova del mondiale più atteso, più bello e spettacolare del fuoristrada, dedicato proprio alla passione motoristica. Quindi ci sono già tutti gli ingredienti capaci di fare del G. P. Di Faenza un grande evento, compresa la collocazione in terra romagnola, dove batte forte la passione per i motori e dove un altro mondiale, quello di velocità, tornerà a settembre, sul nuovo Misano World Circuit. .