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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 05 Luglio 2007 |
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PA: «DIVENUTA PIÙ EFFICIENTE, MA BISOGNA METTERE IN SICUREZZA L’APPARATO PUBBLICO » I SERVER OCCUPANO L’EQUIVALENTE DI 10 CAMPI DI CALCIO |
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Roma, 5 luglio 2007 – La pubblica amministrazione italiana è diventata più efficiente grazie all’innovazione digitale, ma ora è assolutamente necessario mettere in sicurezza l’apparato pubblico. «La più grande azienda italiana ha infatti compiuto notevoli progressi sulla strada della modernizzazione tecnologica per essere più accessibile ed efficiente per il Sistema Paese; ma emerge forte la necessità di una riflessione sull’affidabilità complessiva del suo sistema informatico, che presenta dei rischi». A porre l’esigenza di ‘mettere in sicurezza’ l’apparato pubblico è stato Livio Zoffoli, presidente del Cnipa, il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione, nell’annuale relazione sul processo di trasformazione digitale nel 2006 della burocrazia pubblica. Presenti il ministro Luigi Nicolais e il sottosegretario sen. Beatrice Magnolfi, i rappresentanti delle istituzioni, delle Pa, centrali e locali, e delle imprese di settore, tracciando luci ed ombre del complesso processo in atto, Livio Zoffoli ha ricordato che «l’informatizzazione della Pubblica amministrazione ha fatto passi da gigante, tanto che, secondo una recente rilevazione dell’Istat, l’Italia si colloca ben sopra la media europea in materia di disponibilità di servizi pubblici in rete, con una crescita di 9 punti in due anni, mentre l’offerta si presenta ancora disomogenea in termini di qualità e completezza». Ma ha anche sottolineato che «lo sviluppo di questi sistemi è stato caratterizzato negli anni da approcci differenti, generalmente autonomi nelle scelte e nelle modalità di realizzazione. Ogni amministrazione, talvolta ogni settore o ogni dipartimento, ha privilegiato la ricerca di una risposta, quale che sia, alle pressanti esigenze di miglioramento rispetto alla necessità di una visione prospettica. È stato uno sviluppo addirittura impetuoso, almeno in alcune fasi, che ha costruito molti sistemi, non mettendo però in atto, se non in casi molto specifici, i necessari elementi di robustezza e stabilità». Da questo panorama così variegato, ha aggiunto Zoffoli, «scaturisce la necessità di una riflessione a tutto campo sulla affidabilità complessiva del sistema informatico pubblico, un sistema di cui non si può fare più a meno e che, anzi, rappresenta il principale strumento abilitante per l´ammodernamento della pubblica amministrazione e, quindi, per lo sviluppo del Paese». Dal censimento dei sistemi elaborativi dell´amministrazione centrale emerge la presenza di 1. 033 differenti Ced, i centri di elaborazione dati, con 31 mainframe e 9. 600 server applicativi, che occupano uno spazio di 60. 000 mq, l’equivalente di 10 campi di calcio, che richiedono il presidio di 7. 300 addetti e che costano 450 milioni di € all’anno. Come è intuitivo, questi centri di calcolo presentano situazioni molto diverse e spesso carenti in termini di qualità ed economicità di gestione, sicurezza, resilienza rispetto a malfunzionamenti o eventi disastrosi. Insomma, ha sottolineato Zoffoli, «si tratta di una situazione che presenta dei rischi, di cui è opportuno avere piena coscienza per poterli affrontare e risolvere. Occorre quindi ‘mettere in sicurezza’ il sistema informatico pubblico italiano. Gli aspetti da considerare sono molteplici e vanno dalla razionalizzazione delle infrastrutture di calcolo, alla gestione sicura e consapevole dei dati, alla qualificazione del personale preposto, alla gestione operativa delle applicazioni, alla continuità di servizio e alla sua qualità, alla stabilità dei finanziamenti per le infrastrutture comuni. La razionalizzazione delle infrastrutture significa anche consolidare in un numero limitato di sedi l’insieme della potenza elaborativa necessaria, costruendo centri caratterizzati da superiore robustezza fisica, tecnologica e organizzativa e, nello stesso tempo, capaci di condurre ad elevate economie di scala». Il presidente del Cnipa ha quindi affermato che «non è certo garantita la continuità quando ogni anno è necessario cercare la copertura finanziaria per il funzionamento di infrastrutture comuni su cui poggia l’intero sistema. Costruire un sistema informatico pubblico con un adeguato grado di sicurezza, continuità e affidabilità è una sfida ambiziosa, difficile e che richiede tempi non brevi». A riprova della validità di questo monito sulla sicurezza, Zoffoli ha citato come esempio «l’Spc, il Sistema Pubblico di Connettività, ossia la rete telematica unitaria, che ha normalizzato l’architettura dei sistemi di telecomunicazione e tenuto sotto controllo i costi, con un risparmio di circa il 50% sui canoni per la sola connettività nel periodo di esercizio (dai 130 milioni del 2005 ai 65 del 2006). Il passaggio all’Spc, progettato in modo unitario, porta ad uno sviluppo più organico, ad una reale concorrenza fra i provider, alla realizzazione di sistemi di interoperabilità e cooperazione applicativa di assoluta avanguardia, alla disponibilità di servizi integrati (Voip, videoconferenza, messaggistica, mobile) con rilevanti risparmi per le amministrazioni ed elevati standard di sicurezza». Per quanto riguarda la modernizzazione della Pa, si rilevano progressi nei servizi erogati e nella crescita delle infrastrutture, nonostante un’ulteriore riduzione della spesa per beni e servizi Ict (2,137 miliardi di € del 2006 contro i 2,211 del 2005). I servizi a imprese e cittadini in rete crescono dell’11%, con un totale di 260 milioni di transazioni on line nel 2006. Le procedure di identificazione, dove richieste, sono ancora però per la quasi totalità di tipo tradizionale. Il numero dei siti delle amministrazioni sale in modo fisiologico del 7% arrivando a 1. 026 e le visite ai siti crescono del 10%, per 336 milioni. L’introduzione del cedolino elettronico, oltre un milione, soprattutto nel mondo della scuola, consente rilevanti risparmi di spesa per stampa e spedizione rispetto al cedolino tradizionale. Continua a crescere l’uso della posta elettronica per numero di utenti e messaggi scambiati. Il fenomeno nuovo è l’avvio della Pec-posta Elettronica Certificata (ossia la raccomandata elettronica). A fine 2006 erano 15 i fornitori di servizi di Pec abilitati, 200 mila caselle postali, di cui 20 mila intestate ad uffici pubblici. Le postazioni di lavoro sono 552 mila, il 3% in più rispetto al 2005. Una copertura quasi totale; 4 su 5 sono collegate in rete locale, 2 su 3 con connessioni in banda larga a Internet. Aumenta l’utilizzo di soluzioni open source e il riuso del software si sta diffondendo, se pur lentamente; come pure numero, dimensioni e grado di accessibilità dall’esterno di basi di dati. Gli addetti Ict (circa 25,7 mila) sono invariati rispetto al 2005. La conoscenza effettiva degli strumenti informatici di base è maggiormente diffusa, anche se formalmente non certificata. Molte Pa suppliscono alle carenze di personale informatico qualificato con risorse professionali esterne. I tagli imposti dalla Finanziaria 2006 sono la principale causa della riduzione del 4,8% della spesa per l´acquisto di beni e servizi informatici nelle Pa centrali (1. 620 milioni di €); in parte compensata da un leggero incremento (3%) delle spese delle Pa territoriali. «Una riduzione preoccupante», secondo Zoffoli, «che toglie linfa agli investimenti nel principale propulsore dell’innovazione e aumenta il divario tra il grado di automazione del settore privato e quello del pubblico. Nello stesso periodo il mercato di beni e di servizi It in Italia è infatti cresciuto dell’1,6%». Il Cnipa ha realizzato Portali settoriali per costituire un punto unitario di accesso a informazioni e servizi erogati dalla Pa centrale e locale, di utilizzo semplice e organizzato secondo le esigenze di navigazione dei vari utenti. Il Portale del Cittadino, appena riprogettato, ha visto la crescita dell’offerta (3 mila siti e portali censiti, oltre 10 mila pagine reindirizzate) e dell’utilizzo: 300 mila visitatori al mese, in media 10 mila al dì. Il Portale delle Imprese consente l’accesso rapido ed agevole a servizi e informazioni disponibili nei numerosi siti delle amministrazioni centrali e locali. La reale semplificazione sta nella offerta di servizi integrati, con un approccio orientato all’utente. Sono stati già attivati 45 servizi, che saranno 80 entro fine 2007. Attraverso la cooperazione tra 20 amministrazioni si erogano servizi nei più svariati settori: prevenzione incendi, produzione alimentare, controllo merci e mezzi di trasporto, denuncia di infortunio, ecc. Il Portale Normeinrete, realizzato con il Ministero della Giustizia, fornisce un servizio di accesso unitario alla normativa comunitaria, statale e regionale con circa 200. 000 documenti pubblicati sui siti istituzionali di oltre 40 amministrazioni. Le oltre 150. 000 ricerche al mese, in media almeno 5 mila al giorno, dimostrano l’utilità del servizio. «Alla ricchezza di dati in rete offerti dalla Pa non sempre corrisponde, però, una qualità adeguata delle informazioni in termini di chiarezza espositiva, facilità di accesso e frequenza di aggiornamento. Occorre migliorare tali aspetti se si vuole fornire reale utilità ai cittadini e alle imprese», ha detto il presidente del Cnipa, ribadendo poi «l’urgenza di affrontare con determinazione il nodo delle modalità di pagamento in rete verso le Pa. Stiamo lavorando a nuove soluzioni di pagamento anche tramite il telefono cellulare». Il presidente del Cnipa ha posto in evidenza uno dei principali compiti istituzionali: i pareri obbligatori sugli schemi di contratto per progetti informatici. Il Cnipa in totale autonomia valuta la loro congruità strategica, tecnica e economica per migliorare la qualità della domanda pubblica nell’Ict. Nel 2006 sono state presentate 220 richieste di parere, per una spesa complessiva di oltre due miliardi di €. L’azione del Cnipa ha determinato un risparmio di circa 200 milioni di €, che si aggiungono all’oltre mezzo miliardo di € del triennio precedente. Zoffoli si è soffermato su due aspetti di grande importanza, l’accessibilità e la firma digitale, rispetto ai quali il nostro Paese ha la leadership in Europa. Anche nel 2006 è continuato l’impegno per superare il digital divide con una reale inclusione delle categorie deboli nella Società dell’Informazione. Il Cnipa ha contribuito all’emanazione di una normativa nazionale di assoluta avanguardia, vista da molti Paesi e dalla Ue come modello cui ispirarsi. Per quanto riguarda la firma digitale, a fine 2006 risultavano distribuiti in Italia oltre 3 milioni di dispositivi, un incremento del 30% rispetto al 2005. Secondo il presidente del Cnipa «nella Pa la firma digitale è però un tema su cui permangono resistenze e conservatorismi nei comportamenti quotidiani. Stiamo operando per agevolarne la diffusione e l’utilizzo con il Mandato Informatico di Pagamento, l’e‑Procurement, il Processo Civile Telematico e, in fase di avviamento, la Comunicazione on line delle notizie di reato». Una grande novità è l’Spc-sistema Pubblico di Connettività, «la più grande infrastruttura telematica pubblica in Europa, che non è più un’idea progettuale, ma una realtà in via operativa. Molte Pa, università, enti di ricerca, imprese e associazioni di categorie hanno collaborato alla sua realizzazione, consapevoli di partecipare ad un grande progetto», ha affermato Zoffoli ricordando poi che «la sua governance è stata definita dal Codice della Amministrazione Digitale. Per i servizi di trasporto telematico dati, ben 56 Pa centrali hanno definito le loro esigenze e sottoscritto i contratti attuativi. I collaudi dei 700 servizi sono in fase conclusiva. La migrazione dalla preesistente Rete Unitaria (Rupa) si concluderà come previsto entro novembre». Con il supporto del Cnipa, le Regioni stanno ultimando le modalità tecnico-organizzative di connessione fra le infrastrutture territoriali e nazionali. Anche la Rete Internazionale è operativa in quasi tutte le 400 sedi in 125 Paesi. La diffusione e l’uso dei sistemi di protocollo informatico e gestione documentale mettono in evidenza ancora significativi ritardi: solo il 43% delle amministrazioni ha raggiunto un tasso adeguato di diffusione del protocollo. «É necessaria una svolta decisa per non rimandare ulteriormente l’effettivo passaggio ai sistemi informatizzati», ha ammonito Zoffoli. A questo riguardo ha ricordato il disegno di legge del ministro Nicolais, all’esame del Parlamento, che per la nomina a commissario ad acta del responsabile dei sistemi informativi qualora le amministrazioni non provvedano agli adempimenti di legge del protocollo informatico. «È un’iniziativa forte per accelerare la trasformazione della macchina amministrativa», ha commentato. Per sostenere le amministrazioni, il Cnipa ha già assicurato la possibilità di utilizzare il protocollo informatico in modalità Asp (Application on Service Provider). A fine 2006 31 amministrazioni hanno aderito al progetto, per un totale di oltre 9 mila utenti, di cui 1. 600 abilitati anche alla gestione documentale, con circa 4,5 milioni di registrazioni di protocollo. È una soluzione che consente di partire in tempi ridotti e senza particolari investimenti. Altro tema al centro di molte aspettative è la dematerializzazione della documentazione cartacea, una delle linee di azione del Governo maggiormente significative ai fini della riduzione della spesa pubblica e l’aumento di efficienza delle risorse. La sola carta stampata annualmente negli uffici pubblici e privati del nostro Paese e cestinata entro la prima ora supera i 50 miliardi di pagine, uno spreco valutabile in quasi un miliardo di € e in almeno un milione di alberi. Il Cnipa ha contribuito alla definizione di soluzioni tecniche e normative dando un significativo supporto alla Commissione interministeriale costituita dal ministro Nicolais. Si stima che le amministrazioni centrali si scambino annualmente 100 milioni di documenti, di cui 20 milioni per raccomandata. Il solo onere delle spese postali è di oltre 160 milioni di €, pressoché interamente risparmiabili con la dematerializzazione. Secondo Zoffoli «è necessario intervenire per rendere obbligatorio l’utilizzo di detti strumenti elettronici, individuando i responsabili, riqualificando e formando il personale». Il presidente del Cnipa ha posto in evidenza uno dei principali compiti istituzionali: i pareri obbligatori sugli schemi di contratto per progetti informatici. Il Cnipa in totale autonomia valuta la loro congruità strategica, tecnica e economica per migliorare la qualità della domanda pubblica nell’Ict. Nel 2006 sono state presentate 220 richieste di parere, per una spesa complessiva di oltre due miliardi di €. L’azione del Cnipa ha determinato un risparmio di circa 200 milioni di €, che si aggiungono all’oltre mezzo miliardo di € del triennio precedente. L’attività di sostegno del Cnipa verso le Pa non si limita a queste iniziative. Sono stati pure creati Centri di competenza in grado di fornire documentazione, formazione e supporto specifico su problemi puntuali. Ne sono esempi l’open source e le tecnologie innovative, come la biometria, l’Rfid, la sicurezza e la continuità operativa, il riuso del software applicativo, la documentazione elettronica, a cui sono state dedicate apposite sezioni del sito Cnipa, a cui fanno riferimento anche le comunità professionali specialistiche. Importante contributo viene anche dato, attraverso il supporto tecnico-specialistico, alle iniziative delle Camere e del Governo per favorire l’opera di riassetto legislativo con l’eliminazione dall’ordinamento delle leggi non più attuali e la verifica della normativa vigente. Nel 2006 il Cnipa ha continuato l’attività per favorire l’apprendimento delle nuove metodologie e l’impegno sui progetti formativi erogati in modalità e-learning e sull’accessibilità, con la realizzazione di tre nuove edizioni dei corsi per redattori e per tecnici dei siti web della Pa. Il Cnipa, ha puntualizzato Zoffoli, «è impegnato lungo le direttrici strategiche individuate dal Ministro Nicolais: interoperabilità e cooperazione fra amministrazioni, trasparenza, controllo ed efficacia della spesa pubblica, cittadinanza digitale e l’e-Democracy, crescita e misurazione di qualità ed efficienza, competitività delle imprese Ict, ruolo dell’Italia in Europa». Per sostenere queste azioni, il Cnipa ha diffuso le «Linee strategiche 2008-2010» che indirizzano le amministrazioni centrali nella programmazione degli interventi informatici, ma sono pure rivolte alle amministrazioni locali nella prospettiva di aumentare l’integrazione e il coordinamento. Il presidente del Cnipa ha infine posto come «essenziale per il futuro la capacità di avere la fantasia di immaginare come sarà lo Stato di domani per disegnare gli scenari che potranno presentarsi, per effetto dei mutamenti in Europa e nel resto del mondo e per le ricadute sul nostro lavoro. Il Paese reclama una Pubblica amministrazione migliore e meno costosa. Il Cnipa è in grado di assecondare il raggiungimento di questo irrinunciabile obiettivo. Stiamo già vivendo un periodo straordinario di modifiche nelle strutture amministrative dello Stato. L’italia si aspetta che le nuove tecnologie contribuiscano a cambiare radicalmente il rapporto tra lo Stato, i cittadini e le imprese e al Cnipa spetta il compito di assistere il Governo in questa sfida di eccezionale valore sociale, oltre che economico», ha concluso Zoffoli. . |
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SERVIZI INFORMATIVI: ILLY FIRMA PROTOCOLLO CON INPS FVG |
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Trieste, 5 luglio 2007 - Migliorare l´efficacia e l´efficienza della Pubblica amministrazione con un più ampio impiego delle tecnologie informatiche, per abbassare i costi e fornire servizi più puntuali ai cittadini. È l´obiettivo del Protocollo d´intesa siglato ieri a Trieste dal presidente della Regione Riccardo Illy e dal direttore dell´Inps del Friuli Venezia Giulia Fabio Vitale, presente l´assessore regionale al Personale e ai Sistemi informativi Gianni Pecol Cominotto. Il Protocollo prevede in sostanza una serie di progetti concreti, che saranno avviati già nei prossimi giorni, per la semplificazione dei procedimenti amministrativi, lo scambio delle informazioni tra le banche dati della Regione e dell´Inps e l´estensione dell´utilizzo della Carta regionale dei servizi (Crs) per accedere alle prestazioni dell´Istituto di previdenza. Siamo insomma di fronte, è stato sottolineato nel corso della cerimonia per la firma del documento, che si è svolta nella sede della Presidenza della Regione, al primo protocollo sottoscritto dall´Inps con un´Amministrazione regionale, per avviare quella che si configura come "un´esperienza pilota in Italia, dal contenuto particolarmente ampio e avanzato". Due sono le caratteristiche principali della collaborazione con l´Inps, ha rilevato il presidente Illy: da un lato permettere all´Istituto, alla Regione ma anche agli Enti locali di operare in modo più efficace e più efficiente, per esempio eliminando lo scambio di documenti cartacei; dall´altro mettere in linea nuovi servizi, renderli quindi accessibili direttamente ai cittadini via computer, con un netto miglioramento della loro qualità. "Questo protocollo conferma - ha detto Illy - l´ambizione del Friuli Venezia Giulia di diventare la regione più informatizzata, non solo come istituzione ma anche come comunità, attraverso i progetti di estensione delle reti a banda larga e di diffusione dell´alfabetizzazione informatica". I progetti inseriti nel Protocollo sono sei. Uno dei più importanti ha l´obiettivo di estendere l´uso della Carta regionale dei servizi (Crs), in modo da utilizzarla come strumento di autenticazione per accedere ai servizi on-line dell´Inps con la prospettiva di consentire all´utente di interagire con gli uffici dell´Istituto, di costruire in sostanza uno sportello a distanza, accessibile da casa propria. Ci si avvicina in questo modo a uno degli scopi principali dell´emissione della Crs, come ha rilevato l´assessore Pecol Cominotto, vale a dire farne lo strumento unico di accesso a tutti i servizi della Pubblica amministrazione, locali e nazionali, evitando la frammentazione delle procedure e delle tessere. Alle persone che ancora non dispongono di un proprio personal computer, o che non hanno dimestichezza con l´informatica, è rivolto uno degli altri progetti, che prevede l´installazione nei Comuni di postazioni attraverso le quali i cittadini potranno accedere ai servizi Inps, a cominciare dall´estratto conto. Un altro progetto riguarda le pensioni di invalidità civile, per uno scambio in via informatica della documentazione fra Inps e Aziende sanitarie, che permetterà di semplificare e accelerare le procedure. Un ulteriore progetto ha l´obiettivo di collegare i medici di medicina generale con l´Istituto, liberando fra l´altro il lavoratore dall´onere di recapitare, in caso di malattia, il certificato medico all´Inps e al datore di lavoro. Altre due "linee di lavoro" della collaborazione inserita nel Protocollo riguardano lo scambio di informazioni fra Inps e Amministrazione regionale, nei campi del mercato e della sicurezza sui luoghi di lavoro, e dei dati delle anagrafi comunali (Progetto "Arcoweb"). . |
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TELECOM ITALIA: PERFEZIONATA LA CESSIONE DEL 10,36% DI OGER TELECOM A SAUDI OGER PER 477 MILIONI DI USD |
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Milano, 5 luglio 2007 – Telecom Italia comunica che è stata perfezionata il 3 luglio la cessione a Saudi Oger della propria partecipazione in Oger Telecom, pari al 10,36%, detenuta dalla controllata Tim International, per un prezzo complessivo di 477 milioni di Usd. A seguito dell’accordo vengono inoltre meno impegni per Telecom Italia pari a 150 milioni Usd. L’operazione determinerà una riduzione dell’indebitamento finanziario netto del Gruppo Telecom Italia pari a circa 470 milioni di euro ed un impatto positivo sul conto economico per 90 milioni di euro. . |
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BT ITALIA: VOLANO I RICAVI RICAVI IN CRESCITA DEL 23% ED EBITDA DEL 22% COMPLETATA L’INTEGRAZIONE DELLE ATTIVITA’ DI ATLANET TUTTO PRONTO PER IL LANCIO DEI SERVIZI DI CONVERGENZA FISSO-MOBILE |
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Milano, 5 Luglio 2007 – Per il terzo anno consecutivo Bt fa segnare un significativo incremento dei ricavi nel nostro paese. Il fiscal year terminato il 31 marzo 2007, è quello che registra il maggiore incremento dei ricavi degli ultimi anni, consolidando ulteriormente il ruolo di Bt Italia quale leader nel mercato italiano per le soluzioni di comunicazione dedicate alla clientela business e alla pubblica amministrazione. In particolare, nel corso dell’esercizio 2006/2007 i ricavi di Bt Italia si sono attestati a 926 milioni di euro (+ 23% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). A sostenere la crescita record, oltre all’integrazione delle attività di Atlanet, hanno contribuito i numerosi contratti per soluzioni Ip siglati con grandi aziende multisede presenti in Italia ed in Europa come Endesa Italia, Indesit Company, Mapei, Seat Pagine Gialle, alcune fra le principali aziende del fashion made in Italy e i crescenti investimenti in innovazione della Pubblica Amministrazione centrale e locale. Ottimi risultati sono giunti anche dal consolidamento del contratto con il gruppo Fiat, che ha visto Bt farsi carico in pochi mesi di oltre l’85% dei servizi forniti fino ad un anno fa da altri carrier. I servizi di Voice over Ip fanno invece da traino per quanto riguarda il mercato delle piccole e medie imprese, dove Bt Italia fa registrare una media di 3. 000 nuove aziende clienti mese. Nel segmento dei servizi di comunicazione dedicati all’utenza business, Bt Italia può oggi contare su una quota di mercato pari a circa il 7,5 % (+ 1,5% rispetto al precedente Fy). Nel fiscal year 2006/2007, la Società ha realizzato investimenti per circa 100 milioni di euro (Capex + 30% rispetto allo scorso anno) volti principalmente al potenziamento del proprio network ed all’espansione della copertura in Ull (Unbundling Local Loop) del territorio italiano. L’ebitda di Bt Italia è passato dai 62,3 milioni di euro del precedente Fy agli attuali 75,7 milioni di euro (+22%), malgrado i costi sostenuti per l’integrazione di Atlanet. Inoltre, per la prima volta nella sua storia, la gestione operativa del business, nel corso dell’anno, ha generato cassa. Nei fiscal year 2006/2007 è stato portato a termine con successo il processo di integrazione delle attività di Atlanet, con l’apertura fra l’altro di una nuova sede a Torino, in cui operano circa duecento, degli oltre 1. 400 dipendenti di Bt Italia. Bt Italia si conferma inoltre quale principale realtà europea per volume d’affari, del gruppo britannico Bt, al di fuori del Regno Unito. “Il fiscal year terminato il 31 marzo scorso – ha dichiarato Corrado Sciolla, amministratore delegato di Bt Italia – consolida gli ottimi risultati degli ultimi anni. Quello trascorso è, a mio parere, un anno oltremodo significativo perché grazie all’accordo siglato nelle scorse settimane con Vodafone per l’operatore mobile virtuale, ci ha permesso di porre le basi per entrare a pieno titolo nel mondo dei servizi in mobilità. La grande sfida per il prossimo anno parte proprio da qui e, se sapremo rispondere alle sempre maggiori esigenze delle aziende su questo fronte, sono sicuro che non avremo problemi a continuare il percorso di crescita e sviluppo intrapreso nel 2004. ” . |
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BUONGIORNO ACQUISIRÀ IL 100% DI ITOUCH PER 141 MILIONI DI EURO, DIVENENDO COSÌ LA PRIMA1 SOCIETÀ AL MONDO DI SERVIZI DI INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, MESSAGGISTICA E MARKETING PER LA TELEFONIA MOBILE. |
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Milano, 5 luglio 2007 - Buongiorno S. P. A. (Mtax Star, Borsa Italiana: Bng), multinazionale leader nel mercato del digital entertainment, ha siglato il 3 luglio l’accordo definitivo per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di iTouch Ventures Limited. “L’acquisizione di Touch rappresenta un ulteriore e fondamentale passo nella strategia di Buongiorno volta a conferire alla Società una portata globale. Le due società, insieme, potranno contare su una presenza realmente mondiale, con una posizione di leadership in diversi mercati tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Spagna, Italia, Sud Africa, Australia, Benelux, Messico e Brasile. Grazie a questa presenza globale, a un portafoglio prodotti diversificato e ai canali di distribuzione complementari, l’entità aggregata si troverà in una posizione particolarmente privilegiata per beneficiare della notevole crescita di mercato attesa per il settore Mobile Value Added Services. Inoltre, Oak Investment Partner, Goldman Sachs e il management di iTouch diverranno azionisti di Buongiorno. Siamo molto lieti di poterli accogliere nella compagine azionaria e di iniziare a lavorare insieme per l´obiettivo comune di dare ulteriore impulso al piano di creazione di valore per i nostri azionisti,” ha sottolineato Mauro Del Rio, fondatore e Presidente di Buongiorno S. P. A. Fondata in Sud Africa nel 1995 e attuale leader di mercato nel settore della distribuzione di prodotti e servizi di intrattenimento per la telefonia mobile, iTouch ha sedi in 13 paesi, distribuisce i propri contenuti in 23 paesi e ha accesso a oltre 500 milioni di utenti di telefonia mobile grazie a una strategia flessibile e multicanale. La società commercializza direttamente i propri prodotti con proprio marchio e attraverso relazioni con partner media e gli operatori di rete mobile. Itouch è cresciuta in modo importante dal 2000, anno della quotazione sulla Borsa di Londra (London Stock Exchange - Lse), adotta solide procedure di controllo finanziario ed è guidata da un team esperto e motivato che resterà nel Gruppo successivamente alla conclusione dell´acquisizione. Il delisting di iTouch dalla Lse è avvenuto nel giugno 2005 in seguito alla sua acquisizione da parte della giapponese For-side. Com per 184 milioni di sterline. Itouch è ora una società a capitale privato in virtù di un’operazione di management buyout realizzata nel febbraio 2007. L’attuale compagine azionaria di iTouch comprende Oak Investment Partners che detiene il 40% delle azioni ordinarie, Goldman Sachs con il 20%, e il management della società. Il valore dell’operazione è di 141 milioni di Euro. Buongiorno corrisponderà agli azionisti di iTouch 129 milioni di Euro e assorbirà l´indebitamento netto di iTouch attualmente pari a 12 milioni di Euro. L’operazione sarà condotta in parte per cassa e in parte attraverso emissione di nuove azioni Buongiorno da conferire agi azionisti di iTouch in cambio delle azioni iTouch, in ottemperanza agli articoli 2440 e 2441 del Codice Civile. 73,7 milioni di Euro del prezzo totale dell’acquisizione verranno corrisposti per cassa grazie a un nuovo finanziamento di 115 milioni di Euro predisposto da Banca Imi S. P. A. (Gruppo Intesa Sanpaolo). Il conferimento in natura sarà effettuato attraverso l’emissione di 15,4 milioni di nuove azioni di Buongiorno (a un prezzo di 3,59 Euro per azione) a un valore nominale di 0,26 Euro cadauna, riservate agli azionisti di iTouch e determinate da un aumento di capitale da sottoporre all’approvazione degli azionisti di Buongiorno nel corso di un’Assemblea Straordinaria che dovrà essere convocata espressamente a tal fine. Le azioni in circolazione fully diluted di Buongiorno post transazione saranno in totale n. 106,2 milioni, secondo il Treasury Method. “L’unione tra Buongiorno e iTouch darà vita al leader indiscusso del mercato dell’intrattenimento su telefonia mobile. Oltre 1. 100 professionisti formeranno un solo team, mettendo a fattor comune le rispettive capacità, il proprio impegno e la propria passione per raggiungere l’obiettivo di far vivere un’esperienza di intrattenimento digitale a 1 miliardo di persone in tutto il mondo entro il 2012. Guardiamo con entusiasmo all’integrazione dei due gruppi che ci consentirà di fornire servizi sempre migliori ai nostri clienti, costituendo al contempo un’ottima opportunità di crescita professionale per le nostre persone e prospettive ancor più allettanti per i nostri azionisti” ha dichiarato Andrea Casalini, Amministratore Delegato di Buongiorno S. P. A. “Il mercato dei servizi a valore aggiunto per telefonia mobile continua ad offrire grandi opportunità di sviluppo e richiede dimensioni sempre più rilevanti e su scala globale. Siamo entusiasti di poter affrontare il mercato insieme a Buongiorno. La nuova entità che emergerà dall’unione delle due società si configura come il principale player del settore a livello globale, e guiderà la rivoluzione 3G destinata a riconfigurare il settore tradizionale dei contenuti e dei servizi per la telefonia mobile”, ha commentato Wayne Pitout, Chief Executive Officer e co-fondatore di iTouch. Con un fatturato aggregato 2006 pro-forma di 318 milioni di Euro2e un Ebitda di 39 milioni di Euro (prima degi oneri straordinari), il nuovo Gruppo diventa la prima società al mondo di servizi di lntrattenimento, informazione, messaggistica e marketing per la telefonia mobile. La nuova entità derivante dall´aggregazione delle due società potrà beneficiare inoltre delle dimensioni e delle sinergie in termini di costi fissi, raggiungendo miglioramenti tangibili a livello di margini e una riduzione del rischio commerciale in virtù di un equilibrato approccio multicanale e della più estesa portata geografica. La Società fornirà ulteriori dettagli sull’impatto operativo e economico dell’operazione rispetto agli obiettivi per il 2007 e al piano di lungo termine alla conclusione dell´operazione. Ulteriori informazioni saranno contenute nella documentazione che sarà trasmessa a Borsa italiana, a Consob e agli Azionisti in ottemperanza alle leggi e alle normative nazionali. La finalizzazione dell’acquisizione di iTouch da parte di Buongiorno è soggetta a condizioni preventive, ivi inclusa l’approvazione da parte dell’Assemblea degli Azionisti di Buongiorno dell’aumento di capitale dedicato e l’assenza di una significativa variazione negativa per quanto concerne l’operazione. Si prevede che Wayne Pitout entrerà a far parte del Consiglio di Amministrazione di Buongiorno una volta finalizzata l’operazione, insieme a un rappresentante di Oak Investment Partners, e dirigerà le attività di M&a della nuova entità post acquisizione. Le azioni complessive sono soggette a un lock-up contenuto nel contratto di acquisizione; le azioni in oggetto rappresentano circa il 14,5% del capitale sociale di Buongiorno S. P. A. Post diluizione. L’impegno di lock-up avrà una validità di 180 giorni dalla data di esecuzione con limitate facoltà di vendite a favore di alcuni azionisti prima della scadenza del termine. Lo studio Bonelli Erede Pappalardo è stato advisor legale e Ubs Investment Bank advisor finanziario di Buongiorno per questa operazione, mentre Banca Imi e Ubs Investment Bank sono advisor per la definizione della struttura finanziara dell’acquisizione. Gli studi legali Simmons & Simmons e Finn, Dixon & Herling sono stati consulenti legali di iTouch. . |
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RINNOVATO IL SITO DELL’ASSOCIAZIONE PER LA GESTIONE DELLA DOMANDA ENERGETICA |
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Milano, 5 luglio 2007 - A un anno dalla nascita, è tempo di rinnovamento per il sito web di A. G. D. E. , l’Associazione per la Gestione della Domanda Energetica, www. Consumoresponsabile. Org. L’associazione promuove l’uso razionale dell’energia attraverso l’identificazione e la divulgazione delle “buone pratiche” del risparmio energetico a livello mondiale, la promozione di meccanismi mercato atti a incentivare il risparmio e azioni concrete come la certificazione di “Consumo Responsabile”. Il sito web è stato rinnovato, oltre che con alcuni ritocchi alla grafica, con l’aggiunta di una serie di nuove sezioni che vogliono essere di servizio e informazione per i soci e per il pubblico: selezione e segnalazione di eventi di interesse, di enti e organizzazioni attinenti agli argomenti trattati dall’associazione, e soprattutto una ricca raccolta di documenti provenienti da tutto il mondo e riguardanti i meccanismi di autoregolazione razionale del mercato dell’energia basati su metodi “bottom up”, la Demand Partecipation. Ciò di inquadra coerentemente nell’operare concreto di Agde, che si muove su due fronti: la divulgazione e la promozione di uno dei metodi di maggiore efficacia per promuovere il risparmio energetico visto come uso razionale delle risorse abbracciato dalle imprese consumatrici in modo volontario: il Demand Side Bidding, un meccanismo “market driven” che consente alle imprese consumatrici di ottenere sconti e altri vantaggi operativi da parte dei fornitori di energia a fronte di una riduzione volontaria dei propri consumi. In secondo luogo, Agde ha elaborato un programma di certificazione dell’uso razionale dell’energia aperto a tutte le imprese e degli enti pubblici. Una volta certificata, l’impresa o l’ente ottengono il diritto di utilizzare il Marchio del Consumatore Responsabile, appositamente sviluppato da Agde per dare la massima visibilità all’impegno profuso dal consumatore per la razionalizzazione dei propri comportamenti energetici. . |
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OGGI A GENOVA LA PRIMA TRANSAZIONE IN EUROPA CON CARIGECASH EUROPA V PAY, LA CARTA DI DEBITO PAN-EUROPEA DOTATA DI MICROCHIP |
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Genova, 5 luglio 2007 . E´ stata presentata il 3 luglio alla stampa in anteprima europea nel prestigioso salone di rappresentanza della Sede di Banca Carige la nuova carta di debito Carigecash Europa V Pay, la nuova carta di debito paneuropea di Visa Europe, basata esclusivamente sulla tecnologia ‘chip & Pin’. La nuova carta rappresenta oggi lo strumento più semplice e sicuro per effettuare pagare e prelevare contanti in Italia ed in Europa e aderente, oltre che sui circuiti Bancomat e Pagobancomat, anche a quello europeo V Pay. Il nuovo strumento di pagamento è stato realizzato in collaborazione da Carige, Visa Europe, Cogeban e Sia-ssb. Carige Cash Europa V Pay rappresenta un prodotto utile, flessibile e sicuro in Italia e all´estero: grazie al chip funziona solo con il Pin per prelievi e pagamenti, garantendo per il possessore la piena sicurezza e l’impossibilità di essere clonato in modo fraudolento; i massimali possono essere modificati in base alle esigenze/disponibilità del cliente, senza ricorrere ad un´altra carta e senza variazioni di prezzo; sono ammessi prelievi di contante presso gli Atm del Gruppo Banca Carige sino ad un importo di mille euro al giorno. Inoltre, come le altre precedenti carte Bancomat, presso gli Atm delle banche del Gruppo la carta Bancomat consente di avere informazioni in tempo reale sul conto e sulla polizza titoli, di effettuare giroconti e bonifici o di ricaricare il cellulare e le carte prepagate Carige Easypay. C´è anche modo di garantirsi dal furto o dallo smarrimento, grazie a una polizza di Carige Assicurazione - inclusa gratuitamente nel prezzo - che copre i sinistri nel periodo che precede il blocco. Il direttore generale di Carige Alfredo Sanguinetto nel suo intervento ha sottolineato come: "gli operatori del mondo bancario e le infrastrutture dell´industria dei pagamenti sono consapevoli che l´evoluzione delle tecnologie verso standard di piena fungibilità internazionale delle piattaforme, amplia le prospettive di mercato e fa emergere soluzioni d´eccellenza. E´ questo il caso della carta di debito pan-europea V Pay, che soddisfa le esigenze del nostro gruppo bancario, da sempre innovativo nel mondo degli strumenti di pagamento. Attraverso la tecnologia Emv (introduzione microchip e Pin) Carige offre alla propria clientela un livello avanzato di sicurezza. Ancora una volta con orgoglio si può affermare che il Gruppo Carige ha saputo coniugare una forte spinta verso l’innovazione – di prodotto e tecnologica – con la capacità di cogliere e soddisfare le esigenze di flessibilità e sicurezza manifestate dalla clientela”. Alla presenza della stampa il Dottor Sanguinetto ha inoltre effettuato presso l’Antica Erboristeria San Giorgio di Genova la prima transazione reale con una carta V Pay. Davide Steffanini, Direttore Generale dell’Ufficio di Rappresentanza Visa Europe in Italia, ha commentato: “Siamo felici di annunciare oggi, grazie alla collaborazione con Banca Carige, la prima emissione a livello europeo di una carta V Pay. Questo prodotto, conforme alle direttive della Sepa, rappresenta il primo, concreto passo verso l’offerta di carte di pagamento sempre più sicure e affidabili per tutti i cittadini europei. Grazie alla tecnologia chip & Pin di cui è dotata V Pay, infatti, i clienti di Banca Carige e di tutte le nostre banche socie potranno effettuare pagamenti con la massima sicurezza e godere in tutta Europa delle stesse condizioni economiche di cui usufruiscono in Italia”. “Siamo inoltre convinti che, grazie alla semplicità e convenienza di utilizzo di V Pay, i titolari di carta saranno incoraggiati a pagare con carta anche importi di basso valore, creando così un circolo virtuoso che, riducendo i costi operativi di sistema, agevolerà i consumatori stessi”. “V Pay è frutto dell’impegno di Visa Europe nei confronti dello sviluppo della Sepa” ha proseguito Davide Steffanini “In qualità di società squisitamente europea, abbiamo voluto creare un prodotto indirizzato unicamente alle banche, ai consumatori e agli esercenti europei, tenendo conto dei requisiti di trasparenza, sicurezza ed efficienza che un prodotto finanziario del 21° secolo deve rispettare. In particolare i miei collaboratori e io siamo fieri che la prima vera carta e la prima vera transazione V Pay in tutta Europa abbia luogo proprio nel nostro Paese e siamo certi che questo prodotto incontrerà da subito l‘apprezzamento del nostro mercato”. Secondo il Segretario di Cogeban e Responsabile del Settore Monetica e Nuovi Canali dell’Abi, Alessandro Zollo, “l’iniziativa Carigecash mostra come le banche italiane stiano già mettendo in atto il proprio piano per far evolvere le carte Bancomat e Pagobancomat verso prodotti pienamente europei tanto auspicati dall’Eurosistema. La migrazione verso prodotti basati sugli schemi Sepa (Single Euro Payments Area) – ha aggiunto Zollo - è ormai a buon punto ed entro la fine dell’anno tutti i terminali Pos e Atm saranno in grado di accettare pagamenti con la tecnologia a microcircuito. Lo sforzo delle banche e del circuito domestico Bancomat/pagobancomat in questo senso è stato elevato e sta producendo i risultati attesi, come testimonia anche la nuova carta Carigecash che certamente porterà benefici ai clienti in termini di maggiore sicurezza e spendibilità e di minori costi di gestione. Proprio attraverso prodotti sicuri e facili da usare come questo – ha concluso il Segretario di Cogeban - sarà possibile avviare la War on Cash. Il progetto prevede una serie di iniziative per diffondere in Italia l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, più moderni ed efficienti, e ridurre la circolazione del denaro contante, colmando il gap che ancora ci separa dal resto d’Europa, dove le operazioni con il contante sono molto meno diffuse che da noi”. Sia-ssb ha collaborato come partner tecnologico alla nuova carta di debito Carigecash Europa V Pay, in particolare per lo sviluppo del processing: attraverso la propria infrastruttura, Sia-ssb gestisce infatti l’erogazione dei servizi autorizzativi e di sicurezza per le transazioni effettuate sui terminali Atm o Pos e la rendicontazione per il relativo addebito del titolare, nonché tutte le attività inerenti la definizione dei requisiti, la fase di testing, la messa in esercizio ed il post-avviamento. “Partecipando alla progettazione e alla realizzazione di questo nuovo strumento di pagamento in partnership con Carige, Cogeban e Visa – ha affermato Nicola Cordone, Direttore della Business Unit Carte di Sia-ssb – abbiamo introdotto per primi in Italia e tra i primi in Europa la carta V Pay, predisposta per l’avvio della Sepa, l’area unica dei pagamenti in euro, previsto per gli inizi del 2008”. Il Gruppo Sia-ssb, presente in 10 paesi europei nell’ambito del card processing, è pronto a supportare le banche che volessero offrire prodotti Sepa compliant e la nuova carta Carigecash Europa V Pay è la dimostrazione che offrire prodotti all’avanguardia in termini di sicurezza e di minori costi di gestione, è oggi realtà”. . |
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OCCUPAZIONE, LA REGIONE TOSCANA SCOMMETTE SUI TELECENTRI GELLI: “PRONTI A FINANZIARE REALTÀ PREZIOSE PER CREARE OPPORTUNITÀ DI TELELAVORO” |
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Firenze, 5 luglio 2007 - In Toscana sono state già avviate tre esperienze di telecentri in altrettante realtà montane che hanno creato una cinquantina posti di lavoro, attivato iniziative di formazione e consentito l’erogazione di servizi degli enti locali, ma questo per il governo regionale è solo l’inizio di un percorso che intende promuovere e sostenere con particolare forza. Per questo, nell’ambito del Programma sullo sviluppo della società dell’informazione e della conoscenza, sono stati appositamente stanziati 800 mila euro: risorse che, a partire da quest’anno, potranno essere utilizzate per cofinanziare al 50 per cento le spese per le infrastrutture tecnologiche. E’ quanto ha dichiarato questa mattina a Volterra il vicepresidente Federico Gelli, intervenendo a un convegno in cui è stato fatto il punto sulle esperienze di telecentro avviate dalle comunità montane della Media valle del Serchio, della Alta Val di Cecina e dell’Amiata Grossetana. “Crediamo nei telecentri, in particolare come possibilità di sviluppo e di occupazione per la nostra montagna – ha spiegato Gelli – Le nuove tecnologie aprono opportunità che fino a qualche anno fa non erano nemmeno immaginabili, per esempio per quanto riguarda la possibilità di avvicinare servizi ai cittadini e di delocalizzare pezzi di imprese in aree che sembravano condannate alla marginalità. Crediamo nei telecentri come catalizzatori di opportunità di lavoro soprattutto per le donne e per i giovani spesso costretti al pendolarismo oppure all’abbandono della montagna. Per questo abbiamo deciso di dedicare una particolare attenzione ai telecentri nell’ambito del nostro programma regionale”. Già altre realtà toscane – come le comunità montane del Casentino, del Mugello e delle Colline Metallifere – hanno manifestato l’intenzione di attivare un telecentro. In questo e nei prossimi anni la Regione sosterrà questi progetti tramite specifici avvisi pubblici per accedere ai finanziamenti, nell’ambito dell’intesa con l’Uncem. . |
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CDLAN: UN NUOVO PARTNER PER LANCOM SYSTEMS |
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Appiano (Bz), 5 luglio 2007 – Lancom Systems, , annuncia di aver raggiunto un accordo per la commercializzazione dei propri prodotti con Cdlan, Isp e System Integrator con esperienza decennale nel settore della connettività. Cdlan focalizzerà la propria attenzione sulla gamma di soluzioni Wireless e Voip di Lancom Systems, proponendosi direttamente al settore business (Piccole e Medie Aziende) e al mercato degli Isp. In qualità di Internet Service Provider, Cdlan ha avuto l’opportunità di utilizzare internamente i prodotti Lancom Systems e di raggiungere quindi una profonda conoscenza delle esigenze che possono sorgere da parte dell’utenza. I clienti potranno quindi contare su personale altamente qualificato e sul supporto tecnico di primo livello relativamente ai prodotti Lancom Systems. “L’accordo con Cdlan va ad inserirsi nella nostra strategia di acquisizione di partner altamente qualificati nei differenti mercati” ha commentato Josef Kastl, Country Manager di Lancom Systems Italia. “La competenza in qualità di System Integrator e l’esperienza già maturata sui nostri prodotti permetterà di far conoscere le soluzioni Lancom alla fascia di mercato delle Pmi, per noi altamente strategica”. “Crediamo nella qualità delle soluzioni di Lancom Systems che vanno perfettamente ad inserirsi nella nostra offerta e a completarla”, ha affermato Corrado Del Po, amministratore delegato di Cdlan. “Le funzionalità e le performance collocano gli apparati Lancom in una fascia alta del mercato, con un rapporto costo/prestazioni estremamente favorevole. E’ presente inoltre una console grafica che semplifica notevolmente la configurazione dell’apparato e, nel caso di un Isp, consente la gestione centralizzata di tutto il parco installato, con grossi risparmi in termini di tempo ed aumento dell’efficienza generale del servizio”. . |
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PARISI SISTEMI FIRMA UN ACCORDO CON LA ESTOS LA SOCIETÀ UDINESE DIVENTA DISTRIBUTORE UNICO IN ITALIA DEL NUOVO SISTEMA CTI FINO AL 2010 |
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Udine, 5 luglio 2007 - Parisi Sistemi, azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni informatiche che sfruttano in modo efficace le peculiarità dei sistemi di telecomunicazione, ha recentemente stretto un accordo con l’azienda tedesca Estos, leader nello sviluppo di applicazioni Cti, divenendo così distributore esclusivo per l’Italia di questi sistemi innovativi. L’accordo, che durerà per i prossimi tre anni, prospetta un aumento di fatturato del 12% entro il 2008. Più di 200. 000 installazioni eseguite in Europa dall’azienda tedesca per questo sistema Cti o Computer-telephony Integration, dove l’integrazione tra computer e sistema telefonico automatizza gran parte dei processi legati all’invio e alla ricezione di chiamate, semplifica le azioni per accedere alle funzionalità estese delle centrali telefoniche come la deviazione di chiamata, la risposta per assente, l’attivazione o la disattivazione di servizi particolari. Inoltre riduce a zero la possibilità di errori ed eleva a potenza la velocità di gestione del traffico in entrata e in uscita. Le applicazioni Cti sono perfettamente compatibili con i più diffusi Contact Managers sul mercato. Le funzioni legate alla chiamata, infatti, interagiscono direttamente con le rubriche elettroniche installate sui computer delle aziende, permettendo all’utente di effettuare la telefonata direttamente dalla scheda del contatto desiderato, tramite il click del mouse. In ricezione, all’arrivo della chiamata, viene immediatamente aperta la scheda del chiamante sulla propria rubrica digitale, presentando in primo piano tutti i dati relativi al contatto, comprese le eventuali note personali che permettono di avere sottomano immediatamente la “storia” del proprio interlocutore. L’applicazione permette anche l’invio alla propria casella di posta elettronica dell’elenco di tutte le chiamate perse, anche se ricevute a computer spento; la compilazione di un completo registro delle chiamate effettuate, ricevute e perse; la visualizzazione sul proprio monitor della situazione o stato dei diversi interni di un’azienda, o comunque di determinate postazioni che si desidera controllare. Grazie e queste applicazioni Cti, il computer diventa un vero e proprio terminale telefonico avanzato, in grado di effettuare tutte le operazioni che fino a ieri erano vincolate all’azione manuale sulla tastiera di un telefono. . |
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MAGNUM SEMICONDUCTOR CONFERMA LA VOLONTÀ DI ACQUISIRE LA DIVISIONE PRODOTTI CONSUMER DI LSI |
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Milpitas, California, 5 luglio 2007 – Lsi Corporation e Magnum Semiconductor, Inc. Hanno annunciato di avere controfirmato un accordo definitivo che prevede l´acquisizione della divisione prodotti consumer di Lsi da parte di Magnum, a mezzo di una transazione finanziata da fondi d’investimento privati. Si prevede che la combinazione dei portafogli dei prodotti consumer di entrambe le aziende consentirà a Magnum di rafforzare la propria posizione di fornitore di punta di chip, software e piattaforme per sistemi d’intrattenimento domestico. La vendita della divisione consumer consentirà a Lsi di concentrare i propri investimenti sui segmenti di mercato storage, networking e piattaforme mobili. La transazione dovrebbe concludersi nel terzo trimestre e non è soggetta ad approvazione normativa. I termini finanziari sono stati mantenuti riservati. Jack Guedj, presidente e amministratore delegato di Magnum Semiconductor, ha dichiarato: “Facendo questo passo acquisiamo personale, talenti e prodotti che accelereranno la crescita del fatturato e i nostri sforzi nella ricerca e sviluppo. Oggi Magnum diventa uno dei leader nel mercato dei chip audio/video e del software per i prodotti elettronici di massa. Inoltre accediamo così al mercato delle soluzioni professionali per il broadcasting di contenuti ai clienti”. Con questa transazione Magnum Semiconductor rafforza le sue attuali soluzioni per Dvd, Tv digitale e centri d’intrattenimento digitali e aggiunge al portafoglio l’elaborazione multimediale Mpeg-2 e H. 264 ad alta definizione nonché prodotti grafici 3D a basso consumo. “La combinazione dei prodotti di Magnum Semiconductor con quelli della divisione prodotti consumer di Lsi porterà un miglioramento e ampliamento a prodotti e servizi offerti ai produttori d’elettronica di consumo di tutto il mondo”, ha dichiarato Guedj. Abhi Talwalkar, presidente e amministratore delegato di Lsi, ha affermato: “Dopo una valutazione dell´intero spettro delle possibilità strategiche abbiamo stabilito che la migliore opportunità per il successo a lungo termine della nostra divisione prodotti consumer fosse di tipo esterno. La combinazione dei corposi portafogli di entrambe le aziende, unitamente a un forte sostegno da parte di fondi d’investimento privati di prima categoria e a un team tecnico e direttivo solido, si tradurrà in un posizionamento ideale di Magnum per ottenere presenza e successo nel mercato dell’elettronica di consumo”. L’accordo definitivo è il risultato di una costante analisi strategica interna del portafoglio da parte di Lsi cominciata con la fusione con Agere Systems il 2 aprile 2007. Secondo i termini dell’accordo, Magnum acquisterà le architetture Domino, Domino[x] e Zevio di Lsi, i prodotti e le relative Pi della divisione prodotti consumer di Lsi. Inoltre Magnum offrirà impiego a un considerevole numero di dipendenti Lsi associati alla divisione. Le due aziende collaboreranno poi per spostare senza difficoltà la divisione e continuare a offrire ai clienti prodotti, servizi e assistenza della massima qualità. . |
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