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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Ottobre 2007
IL CNR: SODDISFAZIONE PER IL NOBEL A CAPECCHI  
 
Roma, 9 ottobre 2007 - "Non può che essere fonte di compiacimento rilevare che oltre a Rita Levi Montalcini e Renato Dulbecco, un altro Premio Nobel ha lavorato nelle nostre strutture. E´ un messaggio forte di speranza anche per tanti giovani ricercatori che lavorano con passione e dedizione"; questo il commento del prof. Federico Rossi, vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, alla notizia che il premio Nobel per la Medicina 2007 è stato assegnato a Mario Renato Capecchi, che è stato uno dei fondatori del Campus "Adriano Buzzati-traverso" del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Monterotondo. "E´ anche dalle scoperte sulle cellule embrionali del prof. Capecchi che è partita la grande rivoluzione genetica che nei prossimi anni ci consentirà di realizzare 300. 000 mutanti di topo, inserendo mutazioni in ogni possibile gene dei topi e coprendone così l´intero genoma”, prosegue Rossi. “Questa colossale impresa è possibile solo grazie allo sforzo congiunto di una rete di laboratori impegnati nella ricerca genetica che comprende appunto l´Istituto di Biologia Cellulare del Cnr diretto dal prof. Glauco Tocchini Valentini, Emma (European Mutant Mouse Archive), Embl (European Molecular Biology Laboratory), Icgeb (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology) di Trieste. Queste informazioni preziose confluiscono poi negli archivi della grande struttura di Fimre (Federation of International Mouse Resources) permettendo agli scienziati di studiare le funzioni dei diversi geni in un organismo vivente, riprodurre le condizioni patologiche della specie umana, e accelerare la sperimentazione di farmaci destinati a combattere le piu´ diverse malattie". .  
   
   
SANITA’. MARTINI: “GRANDE ENTUSIASMO PER UN PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA CON RADICI NEL VENETO E SPECIFICATAMENTE A VERONA”  
 
Verona, 9 ottobre 2007 - L’assessore alle Politiche Sanitarie, Francesca Martini, esprime enorme soddisfazione per l’assegnazione del Premio Nobel 2007 per la medicina al Professor Mario Capecchi, studioso veneto e in particolare veronese. “E’ la testimonianza – commenta Martini – che la nostra terra veneta ha dato i natali a grandi scienziati e a grandi intelligenze. Al Professor Capecchi, che ha studiato la possibilità di introdurre modifiche genetiche nelle cavie di laboratorio attraverso le cellule embrionali, vanno tutte le mie felicitazioni e i miei complimenti. Condivido la gioia della vittoria per aver portato a compimento una ricerca di così alto valore scientifico. Spiace che ancora una volta personalità di tale livello abbiano lasciato il Paese e abbiano dovuto trovare ospitalità professionale all’estero. ” Conclude Francesca Martini: “Mi attiverò sin da ora per organizzare un incontro con il Professor Capecchi e per riceverlo con gli onori dovuti nella nostra Regione. ” .  
   
   
SCIENZIATI SCOPRONO IL SEGRETO DELLA LONGEVITÀ DELLE CELLULE CANCEROGENE E PERCHÉ SONO IN GRADO DI DIVIDERSI ALL´INFINITO  
 
 Bruxelles, 9 ottobre 2007 - Un gruppo di ricercatori svizzeri e italiani ha scoperto perché le cellule cancerogene sono in grado di dividersi all´infinito. Lo studio getta nuova luce sulla struttura dei nostri cromosomi e sulle nostre conoscenze riguardo alla divisione cellulare. Il lavoro, finanziato in parte dal Sesto programma quadro dell´Unione europea, è stato pubblicato on line sulla rivista «Science». Il nostro materiale genetico, il Dna, è impacchettato nei cromosomi, al termine dei quali si trovano strutture chiamate telomeri. Queste regioni di catene replicate di Dna vengono spesso paragonate alle estremità di plastica dei lacci delle scarpe poiché impediscono lo sfilacciamento dei cromosomi durante la divisione cellulare. Tuttavia, ogni volta che una cellula si divide, i telomeri si accorciano sempre più e, quando diventano troppo corti, innescano un sistema di allarme che impedisce alla cellula di dividersi ulteriormente. Talvolta, però, si verificano disfunzioni che danneggiano i cromosomi di alcune cellule o rendono «immortali» talune linee cellulari; entrambe queste situazioni provocano malattie come il cancro. Si stima che circa il 90% delle cellule tumorali abbia attività di mantenimento telomerico. Ora i ricercatori hanno scoperto nuove informazioni sulla funzione dei telomeri. È noto da tempo che il Dna a doppio filamento dei nostri cromosomi viene trascritto nell´Rna (acido ribonucleico) a singolo filamento, utilizzato dalla cellula per svolgere funzioni quali la produzione di proteine. Gli scienziati pensavano che i telomeri fossero «silenti» e che il loro Dna non venisse mai trascritto nell´Rna. In quest´ultimo studio gli scienziati hanno scoperto che in realtà il Dna telomerico viene trascritto nell´Rna e che questo Rna è regolato dallo stesso enzima che è responsabile del mantenimento dei telomeri grazie al quale le cellule embrionali ed alcune cellule staminali possono continuare a dividersi. Gli scienziati ritengono che le loro scoperte potrebbero portare allo sviluppo di nuovi farmaci contro le malattie provocate da disfunzioni telomeriche. «È troppo presto per fornire già una risposta definitiva», ha affermato l´autore principale dello studio, Joachim Lingner, dell´Istituto svizzero di ricerca sperimentale sul cancro. «Tuttavia, gli esperimenti pubblicati nel documento suggeriscono che l´Rna telomerico può essere un nuovo obiettivo su cui concentrarsi per impedire la crescita delle cellule tumorali attaccando la loro funzione telomerica. » Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Sciencexpress. Org .  
   
   
L´EMBL LANCIA UNA NUOVA INIZIATIVA NORDICA PER LA MEDICINA  
 
Bruxelles, 9 ottobre 2007 - Il Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl) ha lanciato un nuovo partenariato nordico Embl per la medicina molecolare, in collaborazione con l´Università di Helsinki (Finlandia), l´Università di Oslo (Norvegia) e l´Università di Umeå (Svezia). Obiettivo dell´accordo è incoraggiare le collaborazioni e gli scambi scientifici tra i partner e agevolare l´accesso alle infrastrutture, alle strutture e ai servizi scientifici. Il partenariato avrà una durata iniziale di cinque anni. La medicina molecolare è il campo delle scienze della vita che studia la base molecolare delle malattie ed esamina le cure dal punto di vista genetico e molecolare. L´embl è specializzato nella biologia molecolare, cellulare e di sviluppo, nella bioinformatica e nella biologia strutturale. La Norvegia, invece, gode già di un´ottima reputazione nel campo dei meccanismi molecolari delle malattie; la forza della Svezia risiede nel campo della patogenicità microbica e nella medicina infettiva molecolare, mentre la Finlandia è specializzata nell´epidemiologia genetica. «Ogni partner ha una lunga esperienza di ricerca in settori specifici della medicina molecolare e apporta un bagaglio unico di competenze, capacità e strutture», ha affermato Iain Mattaj, presidente del comitato direttivo del partenariato e direttore generale dell´Embl. «Unire forze complementari nel nuovo partenariato nordico dell´Embl ci permette di affrontare alcuni dei problemi più importanti della biomedicina». Il nuovo partenariato sarà supervisionato da un comitato direttivo comprendente due rappresentanti di ogni nodo. I progressi scientifici verranno valutati da un comitato di esperti esterni. Oltre a collaborare tra loro, i tre nuovi nodi nordici collaboreranno con altri partner nazionali come gli ospedali e gli istituti di ricerca, allo scopo di creare una rete nordica estesa per la medicina molecolare. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Embl. Org .  
   
   
UN ENZIMA PUÒ ESSERE LA CHIAVE PER LO SVILUPPO DI FARMACI PIÙ SICURI CONTRO LA FEBBRE NERA  
 
Durham (Regno Unito), 9 ottobre 2007 - Un nuovo sistema di screening messo a punto all´Università di Durham (Regno Unito) può contribuire allo sviluppo di farmaci più sicuri contro la leishmaniosi, la malattia tropicale nota anche come febbre nera. Secondo l´Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ogni anno vengono infettati dal parassita circa 12 milioni di persone in tutto il mondo. Molti dei farmaci utilizzati per la cura di questa malattia potenzialmente letale hanno effetti collaterali tossici, che provocano la morte di un paziente su 10. Cercando di acquisire nuove conoscenze sui processi biochimici coinvolti, i ricercatori di Durham hanno scoperto un enzima chiave per la produzione di un componente cellulare essenziale del microbo o protozoo unicellulare responsabile della malattia. Inoltre hanno scoperto un inibitore che agisce contro questo particolare enzima. Come ha precisato lo studioso a capo della ricerca, il dottor Paul Denny, «la scoperta sia dell´enzima responsabile della malattia [. ] che dell´inibitore che lo contrasta è molto importante e ha chiare implicazioni per la ricerca di farmaci antiprotozoari con effetti collaterali contenuti». Il dottor Denny ha inoltre aggiunto che «se si sapesse come bloccare l´enzima, si potrebbe cercare di impedire ai protozoi di innescare l´infezione». I processi biochimici del microbo e del suo ospite umano sono molto simili, al punto che è stato impossibile sviluppare farmaci più sicuri. Questa situazione, però, potrebbe essere destinata a cambiare. «Siamo potenzialmente in grado di effettuare un rapido screening di migliaia di composti dotati di effetti inibitori capaci di contrastare questo enzima», ha affermato il dottor Denny. « Rispetto al metodo comunemente utilizzato, questo sistema consente di individuare in modo molto più rapido inibitori che possono essere utilizzati per lo sviluppo di farmaci. » «La leishmaniosi è una malattia molto dannosa che minaccia 350 milioni di persone in 88 paesi al mondo», ha osservato il professor Nigel Brown del Biotechnology and Biological Sciences Research Council (Bbsrc, Consiglio di ricerca in biotecnologia e scienze biologiche), che ha finanziato questa ricerca. «Lo studio condotto dimostra l´importanza che la ricerca fondamentale nel settore delle scienze biologiche riveste per lo sviluppo di farmaci salvavita, e dovrebbe alimentare la speranza delle popolazioni che vivono nelle regioni colpite. » La leishmaniosi è diffusa principalmente nelle regioni tropicali dell´America centrale e del sud, in Asia, Medio Oriente e Africa, nonché nell´Europa meridionale. Nella maggior parte dei casi viene trasmessa dai moscerini flebotomi. Tuttavia, ultimamente in Europa si sono registrati casi tra tossicodipendenti per via endovenosa affetti dal virus dell´immunodeficienza umana (Hiv). Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Dur. Ac. Uk/ http://www. Bbsrc. Ac. Uk/ .  
   
   
AL VIA NETGENE IL PORTALE DEL BURLO GAROFOLO SULLE MALATTIE GENETICHE A PORTATA DI CLICK SERVIZI GRATUITI DI CONSULENZA GENETICA SPECIALISTICA E INFORMAZIONI AGGIORNATE SULLE MALATTIE GENETICHE.  
 
Trieste, 9 ottobre 2007 – È stato ufficialmente inaugurato dall’Ospedale Infantile Burlo Garofolo il nuovo portale di genetica in grado di offrire, unico in Italia, un servizio gratuito di consulenza telefonica e online su malattie genetiche e su aspetti legali correlati alle problematiche che, sempre più spesso, scaturiscono dalla conoscenza dei geni umani e delle malattie ereditarie. Si chiama Netgene ed è accessibile ciccando sul sito: www. Netgene. It Progettato dal Burlo Garofolo e realizzato grazie a fondi ministeriali di Ricerca Corrente e al contributo di Azzurra, associazione per le malattie rare, il portale si pone come servizio concreto indirizzato alle famiglie costrette a misurarsi con malattie genetiche, ma anche a medici e professionisti che desiderino approfondire particolari aspetti legati alla genetica. “Con questa iniziativa – ha commentato il professor Paolo Gasparini, Direttore della Genetica del Burlo e ideatore/promotore di Netgene – vorremmo contribuire a colmare una lacuna non più accettabile per un Paese come il nostro e stare al passo con iniziative analoghe presenti altrove in Europa o negli Stati Uniti// in cui, pur tra difficoltà di varia natura, il livello scientifico e medico è senz’altro elevato. Netgene è uno strumento che semplificherà l’approccio alla malattia genetica, metterà a disposizione le informazioni per capirla, gli approfondimenti per gestirla al meglio ma che, soprattutto, offrirà una voce amica in grado di fornire indicazioni precise e rigorose. È un supporto alla solitudine che, di solito, vive chi è colpito in prima persona da una malattia genetica o ha un familiare malato”. Chiamando il numero 320 – 4389180 è infatti possibile comunicare con specialisti e specializzandi in genetica medica e pediatria per porre quesiti e ottenere informazioni e suggerimenti operativi. “Abito in questa città e ho questa malattia. Qual è il centro più vicino che se ne occupa?” – “Nella mia famiglia ci sono stati diversi casi di **. Che cosa devo fare se voglio avere dei figli?” Sono solo alcuni dei possibili quesiti che la gente pone. Il servizio telefonico rimane attivo da lunedì a venerdì negli orari 10,00-13,00 e 15,00-18,00; in alternativa è sempre possibile inviare una mail scrivendo all’indirizzo: medicoaltelefono@burlo. Trieste. It “Questo contatto telefonico con l’utenza – ha precisato il Professor Sandro Ventura, Direttore della S. C. Clinica Pediatrica del Burlo Garofolo e co-promotore di Netgene – fa parte dello ‘stile Burlo’, uno stile di lavoro che punta a integrare competenze e qualifiche diverse per offrire al paziente un servizio di elevata qualità. Prevediamo che i tempi di risposta, almeno nei casi complessi, siano dell’ordine della settimana: questo, per permettere agli specialisti di incontrarsi, discutere il caso, e individuare l’approccio migliore”. Il Sito In Dettaglio - Tra le caratteristiche di spicco del sito: supervisione scientifica da parte del gotha della genetica italiana (nel Comitato Scientifico figurano, tra gli altri, nomi di fama internazionale quali quelli di Andrea Ballabio, Antonio Cao, Bruno Dallapiccola e Carlo Dionisi-vici), approfondimenti su temi specifici, aggiornamento costante delle notizie di ricerca in genetica, contatto telefonico su questioni mediche e legali con esperti del settore. Curato nella grafica e ricchissimo nei contenuti, il Portale Netgene si articola in due sezioni principali: Area Didattica: a registrazione gratuita, offre strumenti indirizzati a medici e studenti universitari, video didattici e seminari online; Area Divulgativa: che non prevede registrazione, fornisce a chi naviga nel sito l’Abc della genetica: approfondimenti, domande/risposte, un glossario, la mappa delle associazioni di ricerca, dei malati e di volontariato oltre a temi di bioetica, a statistiche sulle malattie genetiche e a contatti con siti specialistici. Aree Interattive Di Consultazione: * Medico al telefono (si veda sopra) * Supporto legale: da questa sezione è possibile entrare in contatto via email con un esperto legale che fornirà assistenza su questioni di interesse generale. Link: * Medico e Bambino, la principale rivista nazionale di pediatria * Patogene: database sulle circa 5000 malattie genetiche note News Di Ricerca: database contenente notizie di ricerca aggiornate regolarmente … e molto altro ancora. La gestione e l’aggiornamento continuo del portale saranno curate dal Burlo, che si distingue ancora una volta per la sua attività fortemente orientata al benessere e alla salute dell’utenza. “Siamo orgogliosi – ha detto Giorgio Tamburlini, Direttore Scientifico del Burlo Garofolo – che questo servizio faccia capo al nostro Istituto, da sempre in prima linea per valorizzare le esigenze e la salute dei pazienti. Netgene è l’unico portale del genere in Italia, e siamo sicuri che la comunità nazionale ne trarrà reale beneficio”. Per estendere il servizio anche a Paesi in cui l’informazione genetica è scarsa o di difficile consultazione, verrà attivata a breve anche una versione del Portale in Sloveno e Arabo. . .  
   
   
CELIACHIA: COME SCOVARE IL GLUTINE NASCOSTO UNA NUOVA TECNICA DIAGNOSTICA ELABORATA DAL CNR DI NAPOLI PERMETTERÀ DI IDENTIFICARE QUESTA PROTEINA, PRESENTE NEI CIBI FRESCHI, PRE-CONFEZIONATI E SURGELATI MA ANCHE NEI MEDICINALI E PERSINO SULLA COLLA DI BUSTE E FRANCOBOLLI.  
 
 Roma, 9 ottobre 2007 - Con un test di spettroscopia ad altissima sensibilità sarà possibile rilevare minime tracce di glutine negli alimenti ma anche in altri prodotti insospettabili, rendendo più sicura la vita dei molti pazienti affetti da celiachia. L’innovativa metodologia, basata sulla spettroscopia di fluorescenza di correlazione (Fcs), è stata messa a punto da un team di ricercatori, coordinato da Sabato D’auria, dell’Istituto di biochimica delle proteine (Ibp) del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli. “Il glutine si trova principalmente nei cibi ma può ‘nascondersi’ anche in altri prodotti di uso comune, come adesivi di buste e francobolli, medicinali e vitamine”, spiega Sabato D’auria. “E l’ingestione, anche di esigue quantità, può provocare nei pazienti celiaci disagi a diversi livelli”. La celiachia è causata da una risposta ‘sbagliata’ che il nostro sistema immunitario attua nei confronti del glutine. “Infatti”, prosegue il ricercatore, “il soggetto intollerante tratta il glutine come fosse un agente infettivo verso cui l’intestino tenue risponde con una reazione immunitaria che ne causa il suo danneggiamento e la conseguente inabilità ad assorbire altri nutrienti dal cibo. E’ molto importante, quindi, che il soggetto celiaco non ne ingerisca la benché minima traccia”. Prodotti ‘liberi da glutine’ sono disponibili sul mercato alimentare di Stati Uniti ed Europa. “Ma l’informazione commerciale potrebbe essere ingannevole”, precisa D’auria. “Ad esempio una pizza o un prodotto cosmetico etichettati ‘senza glutine’ potrebbero contenerne bassissime quantità senza che i produttori ne siano a conoscenza, vista la bassa sensibilità dei test attualmente utilizzati. Il nostro metodo, quindi, si presenta di notevole aiuto ai fornitori, che lo potrebbero incorporare direttamente nelle loro linee di produzione”. I risultati ottenuti con la nuova tecnica presentano una sensibilità di rilevazione pari a 0. 006 parti per milione (ppm) di gliadine, principali proteine responsabili della celiachia, rispetto alle 32 ppm degli attuali metodi reperibili in commercio. I ricercatori hanno dapprima isolato gli anticorpi da uno speciale gruppo di topi cresciuti per parecchie generazioni con una dieta priva di glutine. “Esposti per la prima volta al glutine, i topi hanno prodotto immunoglobuline (Igg), con maggiori specificità per le gliadine rispetto a quelle prodotte da topi alimentati con una dieta normale”, spiega D’auria. “Successivamente, un campione di cibo è stato sciolto in un cocktail di enzimi, miscelata con una soluzione concentrata di gliadine marcate con una molecola fluorescente. Abbiamo poi aggiunto alla mistura le Igg isolate dal ceppo di topi selezionato”. In questo modo, utilizzando la tecnica spettroscopica, i ricercatori sono in grado di rintracciare i livelli di fluorescenza. “Infatti, se il cibo non contiene nessuna traccia di glutine, il numero di gliadine marcate legate agli anticorpi rimane invariato”, prosegue il ricercatore. “Se, invece, nel cibo è presente del glutine, le gliadine non marcate competono con quelle fluorescenti e si legano agli anticorpi. E’ possibile, così, misurare la presenza di gliadine fluorescenti libere in soluzione; misura, questa, direttamente proporzionale alla quantità di glutine presente nel campione di cibo analizzato. Il saggio con Fcs non è stato il primo metodo di rivelazione del glutine messo a punto dal Cnr di Napoli. “In precedenza, infatti”, conclude D’auria, “eravamo riusciti ad isolare una proteina ricombinante ed utilizzarla come sonda specifica per rilevare il glutine, senza però ottenere gli attuali risultati”. Ma il lavoro dei ricercatori di Napoli prosegue ancora. “Il nostro obiettivo è ora quello di miniaturizzare il saggio Fcs per renderlo più semplice in modo da poter essere utilizzato anche da persone non specializzate come i pazienti stessi”. .  
   
   
MISURARE LA PRESSIONE FIN DA BAMBINI, NEL 3% È TROPPO ALTA MALATI AD ALTO RISCHIO: CURE APPROPRIATE SOLO PER 1 SU 10  
 
Roma, 9 ottobre 2007 – Il 2-3% degli under 18 soffre di pressione alta: tenerla sotto controllo deve diventare un gesto di routine per prendersi cura della propria salute, a partire dall’infanzia. Questo il consiglio degli esperti della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (Siia), riunitosi a Roma fino al 7 ottobre per il Xxiv Congresso Nazionale. L’ipertensione arteriosa è infatti considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la principale causa di mortalità, in particolare per malattie cardiovascolari, che provocano nel nostro Paese circa 240 mila morti ogni anno. Dati recenti di Eurobarometro, il sondaggio condotto fra settembre e ottobre 2006 in 27 Stati europei, indicano che l’ipertensione è al primo posto fra le patologie croniche. Cuore, rene, cervello e arterie sono i principali “bersagli” della pressione alta, che compromette gradualmente la loro struttura e funzione. “Il danno a questi organi si stabilisce progressivamente, senza dare alcun sintomo per molto tempo – spiega il prof. Enrico Agabiti Rosei, presidente della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (Siia). L’ipertensione rappresenta da un lato un fattore di rischio, ma è anche una spia che qualcosa non funziona nell’organismo. Misurarla precocemente, fin da bambini, e poi regolarmente nel tempo, permette di intervenire precocemente ed impedire che vengano compromessi in maniera irreversibile alcuni organi fondamentali”. Quindici milioni di italiani sono ipertesi ma circa il 50% non lo sa e solo uno si cinque si cura in maniera adeguata. La situazione è ancora più critica per i pazienti che presentano più di un fattore di rischio (obesità, fumo, diabete), o in cui si è già verificato un danno d’organo: sono controllati correttamente in circa il 10% dei casi. È difficile stimare quanti siano i pazienti ad alto rischio in Italia perché solo pochi studi epidemiologici condotti finora hanno preso in considerazione il danno d’organo nelle fasi iniziali. Ma una ricerca su un gruppo di pazienti considerati a basso rischio con le misure tradizionali ha rilevato come, con l’introduzione di un ecocardiogramma o di un esame per lo studio delle carotidi, ben la metà fosse da ritenere in una fascia ad alto rischio. “Questo dimostra che questi pazienti sono molti di più di quanto si pensi attualmente – afferma il prof. Bruno Trimarco, Vice Presidente della Società. Nei malati ad alto rischio il massimo beneficio si ottiene riducendo di molto la pressione arteriosa, al di sotto di 130-80”. “Ma una volta che il danno d’organo si è stabilito, questo può limitare l’efficacia dei farmaci antipertensivi e diventa più difficile abbassare la pressione, soprattutto la massima. Ecco perché insistiamo sulla diagnosi precoce e su un monitoraggio attento e costante dei valori pressori fin dall’età giovanile” - aggiunge il prof. Guido Grassi, Segretario della Siia. I parametri per valutare se la pressione è sotto controllo, variano a seconda dell’età: in un bambino di 6 anni i valori normali sono fino a 115, a 10 fino a poco più di 120, fino ad arrivare a quelli simili all’adulto intorno all’adolescenza (16-17 anni). La Siia ha svolto in questi anni un’intensa politica di sensibilizzazione dei cittadini, con un occhio di riguardo per i più giovani. Fra le iniziative promosse recentemente dalla Società ci sono programmi di educazione nelle scuole e la misurazione gratuita della pressione nelle piazze. “ A differenza di quanto si pensa, una percentuale non trascurabile di persone presenta pressione elevata anche in età giovanile – spiega il prof. Agabiti Rosei. Per questo il nostro interesse, come Società scientifica, deve essere puntato soprattutto ai giovani per cogliere la patologia “sul nascere”, quando è più efficace un intervento che deve sempre iniziare con modifiche dello stile di vita e poi eventualmente con farmaci. Iniziare precocemente un controllo regolare della pressione e adottare interventi correttivi, permette di ridurre il rischio che si arrivi ad un’ipertensione conclamata e al danno d’organo”. Il primo modo per combattere l’ipertensione è intervenire sullo stile di vita, combattendo i tre grandi nemici di cuore e arterie: dieta scorretta, sedentarietà, fumo. Le linee guida indicano poi alcuni esami da eseguire per individuare precocemente il danno d’organo: fra questi l’elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma, la misura ultrasonografica dello ispessimento della parete arteriosa, della rigidità e della placca, la creatininemia e il filtrato glomerulare e la ricerca delle proteine nelle urine. Indicatori abbastanza semplici da misurare, in parte rilevabili dallo stesso medico di famiglia, alcuni dei quali (come l’elettrocardiogramma, il filtrato glomerulare, la microalbuminuria) dovrebbero essere eseguiti e valutati di routine in tutti gli ipertesi. .  
   
   
MALATTIE DEI RENI: CONOSCERLE PER DIFENDERSI  
 
Ancona, 9 ottobre 2007 - Si e` conclusa il 4 ottobre , riscuotendo grande successo, la campagna di prevenzione legata alla Xvi Giornata nazionale del dializzato, promossa dalla Regione Marche nei confronti dei propri dipendenti. In due giorni circa 400 impiegati si sono sottoposti all``esame delle urine per accertare eventuali problemi o disfunzioni renali. Uno screening nefrologico per controllari i valori di glicosuria, proteinuria, ematuria, leucocitaria e pressione arteriosa. I kit per le analisi sono stati tutti offerti gratuitamente ai dipendenti e messi a disposizione da alcune aziende farmaceutiche. All´iniziativa hanno partecipato medici ed infermieri delle diverse strutture sanitarie marchigiane, dell´Ars, dell´Asur, coadiuvati dalle infermiere volontarie della Croce Rossa e dal personale dell``Associazione nazionale emodializzati (Aned). Dal 2003 al 2006 i professionisti dei Centri nefrodialitici delle Marche hanno prodotto le raccomandazioni per migliorare l´assistenza ai pazienti. Tra le attivita` e` importante ricordare il riconoscimento del Centro regionale di riferimento per gli accessi vascolari per emodialisi, la creazione di una rete regionale di referenti, la messa a regime di una scheda sociale per la rilevazione dei bisogni socio-assistenziali curata dalle assistenti sociali dei centri e l´attivita` di formazione continua. Molto rilevante e` l``impegno del Centro di Ancona, che sta dando ottimi risultati per quanto riguarda il trapianto. Infatti, la riduzione del tempo medio di attesa e` di 7 mesi, i trapianti si realizzano anche su soggetti oltre i 60 anni, la sopravvivenza del rene trapiantato e` pari al 92% e il 40% dei pazienti in lista di attesa non sono della regione Marche. Soddisfatto dell´iniziativa il vice presidente regionale Marche dell´Aned, Lamberto Serpilli, nel sottolineare ´che per le patologie dei reni e` fondamentale agire in via preventiva. E´ una malattia silente e in numerosi casi quando il soggetto si accorge di avere disfunzioni renali e` gia` troppo tardi. Benvengano i controlli di questo tipo come si e` adoperata la Regione Marche nei confronti dei propri dipendenti´. .  
   
   
LA PET ALL’OSPEDALE DI TREVIGLIO-CARAVAGGIO  
 
Treviglio, 9 ottobre 2007 - L’azienda Ospedaliera di Treviglio – diretta da Andrea Mentasti – presenta questa sera il progetto di acquisizione della Pet (Tomografia ad Emissione di Positroni) l’innovativa apparecchiatura diagnostica indispensabile per la cura dei pazienti oncologici. Sarà presente all’evento l’assessore alla Sanità Lombarda, Luciano Bresciani. Il progetto prevede che la spesa totale, pari a 1. 500. 000 euro, sia coperta al 50% dalla Regione Lombardia, mentre per la restante parte il territorio della Bassa Bergamasca si è generosamente mobilitato per assicurare un adeguato sostegno all’iniziativa. I Comuni, le Casse Rurali ed un nutrito gruppo di Imprenditori hanno infatti garantito all’Azienda Ospedaliera il reperimento della somma necessaria a sostenere questa importante necessità. La Pet consente di ottenere dettagliate informazioni sui processi che regolano lo “stato di salute” o l’insorgenza di patologia nell’organismo. Sul dispositivo ancora mancante nella struttura ospedaliera la dirigenza intende per lil futuro investire risorse ed energie. L’azienda Ospedaliera di Treviglio avvierà prontamente la gara per assicurare che l’attivazione dell’apparecchiature, presso il servizio di Medicina Nucleare dell’ospedale di Treviglio-caravaggio, possa avvenire nella primavera del 2008. .  
   
   
ACCORDO DI PROGRAMMA REGIONE, SO.RESA, ASL, AZIENDE OSPEDALIERE E UNIVERSITARIE PER LA CENTRALIZZAZIONE DEGLI ACQUISTI  
 
Napoli, 9 ottobre 2007 - E´ stato firmato ieri in Sala Giunta un Accordo di Programma per la centralizzazione degli acquisti delle aziende sanitarie. Con questo atto, viene realizzato un sistema regionale centralizzato degli acquisti, che consentirà un contenimento della spesa e libererà risorse reimpiegabili in progetti di investimento e di ulteriore qualificazione della sanità campana. L´accordo è stato firmato dal Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, dal Presidente di So. Re. Sa. Michele Sandulli e dai direttori generali delle 13 Asl, delle 8 Aziende ospedaliere, delle 2 Aziende universitarie e dell´Istituto per i Tumori. Erano presenti l´Assessore alla Sanità Angelo Montemarano e il coordinatore regionale dei direttori generali Mario Santangelo. "La centralizzazione degli acquisti è un altro importante tassello del progetto di contenimento e razionalizzazione della spesa sanitaria regionale - ha detto il Presidente Bassolino - portato avanti dalla Regione Campania, che ha raggiunto due risultati di grande rilevanza: la positiva conclusione, attraverso Soresa, dell´operazione di ristrutturazione del debito sanitario maturato al 2005, e la sottoscrizione, avvenuta in data 13 marzo 2007, del Piano di rientro tra la Regione e il Ministeri della Salute e dell´Economia. I prossimi sei mesi - ha aggiunto Bassolino - saranno decisivi per la riuscita del Piano e servirà il massimo impegno da parte di tutti per raggiungere gli obiettivi di risanamento e di razionalizzazione concordati con il Governo. Per questo, ho chiesto oggi ai manager delle nostre Asl di tenere sotto il più rigoroso controllo la spesa nel rispetto dell´accordo firmato con il Governo". Sulla base dell´accordo odierno, a Soresa viene affidato il compito di selezionare i fornitori di beni e servizi delle strutture sanitarie, e di operare in costante raccordo con le stesse, per rilevarne il fabbisogno ed espletare gare per i quantitativi necessari. "In questo modo - ha sottolineato l´Assessore Montemarano - sarà possibile abbattere in misura significativa la spesa, preservando, allo stesso tempo, il ruolo delle aziende sanitarie, che restano al centro dei processi decisionali. Il nuovo sistema - ha concluso - parte subito. Soresa comincia già in questi giorni la stipula delle convenzioni; le aziende, a loro volta, entro il 31 ottobre presenteranno le richieste di fabbisogno per il 2008. In questo modo si procederà rapidamente all´attuazione dell´accordo". Ogni anno, entro il 31 ottobre le Aziende sanitarie trasmetteranno a Soresa la programmazione del fabbisogno relativo all´anno successivo; sui dati raccolti Soresa indirà la gara, attivando successivamente convenzioni-quadro con i fornitori per la consegna mensile di beni, attrezzature e servizi non sanitari, sulla base degli ordinativi emessi da ciascuna Azienda e da essa comunicati a Soresa entro il 10 di ogni mese, a mezzo di apposita piattaforma informatica. L´accordo di programma ha validità fino al 31 dicembre 2009 e si rinnoverà tacitamente di anno in anno. .  
   
   
MIELOMA MULTIPLO, 18 MESI DI VITA IN PIÙ PER I PAZIENTI TRATTATI CON TALIDOMIDE NUOVE SPERANZE PER UNA PATOLOGIA INCURABILE – MA TRATTABILE – PIÙ FREQUENTE NEL SESSO MASCHILE E CHE INTERESSA PREVALENTEMENTE GLI ULTRASESSANTACINQUENNI  
 
Milano, 9 ottobre 2007 – Era dagli anni ‘60 che non si facevano passi in avanti nella terapia del mieloma multiplo, il secondo tumore ematologico più comune, che colpisce 82. 000 persone nell’Unione Europea, con circa 25. 000 nuovi casi l’anno. Contro questo tumore del midollo osseo ben poche erano le armi a disposizione, ma ora lo scenario è destinato a cambiare. Oltre al trapianto di midollo, procedura utilizzata solo nei pazienti giovani, arriva la conferma dell’efficacia del trattamento con talidomide in aggiunta alla terapia standard (con melfalan e prednisone). Uno studio, che ha arruolato 447 pazienti affetti da mieloma multiplo di nuova diagnosi di età compresa tra i 65 ed i 75 anni per i quali non era indicato il trapianto, ha per la prima volta evidenziato un beneficio reale in termini di sopravvivenza (oltre 18 mesi) nei pazienti trattati con la terapia combinata. “La pubblicazione dello studio del gruppo francese di Facon e Moreau – commenta il Prof. Mario Boccadoro, professore di Ematologia presso l’Università di Torino - avrà un enorme impatto sul futuro delle modalità di trattamento del mieloma multiplo. E’ una pietra miliare che renderà l’impiego di melfalan, prednisone e talidomide la terapia standard di prima linea. L’incremento della sopravvivenza in queste patologie tumorali è comunemente espresso in termini di settimane, non di mesi: questi risultati sono veramente significativi ed estremamente importanti per i pazienti e le loro famiglie”. Talidomide, dopo le note vicende legate agli effetti teratogeni sul feto scoperte negli anni 50, si conferma una molecola promettente, usata con procedure corrette, in diverse patologie tumorali. “Dopo la pubblicazione nel 2006 del nostro studio italiano su The Lancet, ora i risultati di un analogo studio francese (di Facon e Moreau), lo confermano. Il mieloma multiplo è una malattia tipica dell’anziano e – in una società che invecchia incredibilmente – è destinato a costituire sempre più un problema con cui il clinico dovrà confrontarsi – afferma il prof. Mario Boccadoro -. I due studi hanno mostrano un evidente vantaggio di sopravvivenza globale confermando che l’associazione talidomide, melfalan e prednisone ha effetti benefici in pazienti di età superiore a 65 anni e nei pazienti che non possono essere sottoposti a trapianto. ” La terapia di combinazione si dimostra dunque vincente, ‘sinergizzando’ le azioni delle singole molecole: dopo la svolta del 1999, l’avvento dei nuovi farmaci “intelligenti”, che agiscono direttamente sui meccanismi della crescita neoplastica, si sono potute trattare patologie ‘difficili’ come il mieloma multiplo. “L’associazione dei nuovi farmaci con la ‘vecchia’ chemioterapia – spiega il prof. Antonio Palumbo della Divisione di Ematologia dell’Università di Torino - porta ad un incremento di circa 10 volte il numero delle risposte complete, a un raddoppio della durata della remissione e a un miglioramento della sopravvivenza. Oggi nel paziente anziano, con una terapia unicamente orale, si possono ottenere risultati sostanzialmente analoghi a quelli dati negli anni ‘90 dal trapianto autologo sui malati giovani. ” Con effetti collaterali gestibili anche in terapie che si protraggono per anni. “Parallelamente ai dati di efficacia oggi conosciamo perfettamente gli effetti collaterali della Talidomide – spiega il dr. Massimo Offidani, ematologo agli Ospedali Riuniti di Ancona - sia quelli dose-dipendenti che quelli non dose-dipendenti, in quale periodo essi insorgono più frequentemente e quali possono essere i metodi per prevenirli o trattarli. Personalmente tratto da più di 3 anni pazienti con una dose di soli 100 milligrammi al giorno senza riscontrare neuropatie severe o altri effetti collaterali gravi. ” Sulla base di questi dati, Pharmion, che da anni opera nello sviluppo clinico e registrativo di talidomide, è impegnata nella richiesta di autorizzazione per l’impiego della molecola in combinazione con melfalan e prednisone nel trattamento dei pazienti con mieloma multiplo non pre-trattato di età superiore ai 65 anni e nei malati che non possono essere sottoposti a chemioterapia ad alte dosi. Sul nuovo approccio alla malattia è ora disponibile un nuovo volume, con contributi dei dei proff. Boccadoro, Palumbo e Offidani, insieme ai francesi Thierry Facon e Philippe Moreau, in distribuzione in Italia e in Europa a cura delle edizioni Adis . .  
   
   
UNGHERIA, BERS ACQUISTA AZIONI GESTIONE OSPEDALI  
 
Budapest, 9 ottobre 2007 - La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers) ha acquistato una quota di minoranza di quattro milioni di euro nella società ungherese di gestione ospedaliera Hospinvest. Lo rende noto l´Ice. Si tratta del primo investimento effettuato dalla Bers nel settore sanitario. .  
   
   
IL BAOBAB TORNA IN DUOMO L´UNITÀ MOBILE DEL SAN RAFFAELE PER LA RACCOLTA DI SANGUE SARÀ IN PIAZZA DUOMO DAL 9 AL 19 OTTOBRE  
 
Milano, 9 ottobre 2007 - Il Baobab, il centro trasfusionale mobile dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, sosterà in Piazza Duomo da oggi fino al 19 ottobre per accogliere chi vorrà compiere un gesto di generosità, donando il sangue. Il Baobab è un “reparto ospedaliero mobile” che nel corso dell’anno si muove verso i cittadini, per raggiungere chi già da tempo dona il sangue e per sensibilizzare i cittadini sui valori della donazione e della solidarietà. Chi salirà sull’unità mobile per scoprire l’importanza della donazione potrà, inoltre, partecipare all’estrazione di 10 percorsi benessere per due persone al Monticello spa&fit, centro benessere di Monticello Brianza (Lc). Anche la cultura premierà la generosità dei milanesi: in palio ci saranno 20 ingressi per due persone alla mostra dedicata a Victor Vasarely, artista tra i più importanti esponenti della Optical Art, in programma dal 4 ottobre 2007 al 27 gennaio 2008 alla Triennale Bovisa. Si potranno effettuare donazioni sul Baobab da: da martedì 9 a venerdì 19 ottobre dalle 8. 00 alle 12. 30 (esclusi sabato e domenica) Piazza Duomo – Milano Successivamente il Baobab farà tappa in tre atenei milanesi: dal 22 al 25 Ottobre in Piazza dell’Ateneo Nuovo, Università Bicocca; dal 29 al 31 Ottobre al Campus Bovina del Politecnico; dal 5 all’8 Novembre in Piazza Leonardo Da Vinci davanti all’ingresso del Politecnico. Il Baobab è il primo e unico Centro Trasfusionale Mobile in Italia dotato delle più sofisticate attrezzature tecniche e di tecnologia satellitare che permette ai medici di accedere in qualunque momento all’archivio informatico dell’Ospedale San Raffaele per ottenere informazioni sul donatore. Il suo nome nasce dall’unione dei gruppi sanguigni (b-a-0-b-ab), ma si riferisce anche al grande albero posto al centro dei villaggi africani, simbolo di vita, coesione, energia di tutta la comunità. .  
   
   
DROGA E PREVENZIONE DELLE TOSSICODIPENDENZE: TRE GIORNI DI FESTA E INCONTRI ALLA CAVALLERIZZA REALE  
 
Torino, 9 ottobre 2007 - Compie dieci anni Pr. Assi, il servizio di pronta assistenza dell’Asl 3 per l’accoglienza e il recupero delle persone tossicodipendenti. Per celebrare l’evento e creare occasioni di incontro e confronto l’Assessorato alla tutela della salute e sanità della Regione Piemonte e l’azienda sanitaria hanno organizzato “Prassi analoghe. Dipendenze tra malesseri visibili e bisogni indicibili”, una tre giorni di eventi presso la Cavallerizza Reale, in via Verdi 9 a Torino, dal 15 al 17 ottobre. Aperto sette giorni su sette al pomeriggio nei locali di corso Svizzera 144/A, Pr. Assi. Conta oggi circa 200 passaggi quotidiani al Drop-in e 40 interventi medico-infermieristici, nonché collaborazioni con numerosi servizi sanitari e sociali e importanti riconoscimenti a livello regionale e nazionale. “In questa ricorrenza – afferma Emanuele Bignamini, direttore dell’Unità per le patologie da dipendenza dell’Asl 3 – è importante evidenziare come in tutta la regione siano presenti diversi servizi ai quali è possibile accedere senza alcuna formalità, ricevendo accoglienza immediata e un sostegno per la tutela della propria salute”. “Il progetto – dichiara Eleonora Artesio, assessore alla tutela della salute e sanità – è importante non solo per le funzioni che svolge ma anche per la sua stessa organizzazione interna, che può servire da stimolo per la creazione di altre realtà, non solo piemontesi. La prevenzione e la lotta alla tossicodipendenza deve poter contare su una rete di collaborazione tra enti, strutture e operatori e, dal punto di vista dell’informazione e della comunicazione, è necessario mantenere sempre il giusto livello di attenzione”. Presso la Cavallerizza Reale saranno allestiti spazi espositivi in collaborazione con le associazioni Libera, Isola di Arran, la casa circondariale “Lorusso e Cotugno”, il Gruppo Abele e il Coordinamento operatori servizi bassa soglia Piemonte (Cobs). Inoltre, sarà possibile ricevere materiale informativo, consigli e indicazioni in merito ai danni derivanti dall’uso di sostanze stupefacenti e alle attività di prevenzione, anche attraverso fotografie e filmati che raccontano la vita quotidiana e i luoghi di sopravvivenza dei tossicodipendenti. La serata inaugurale (lunedì 15 alle 21) sarà aperta dal concerto di Gianmaria Testa e Gabriele Mirabassi in duo. Martedì 16 alle 20. 30, invece, saranno il medico Edoardo Polidori e lo psicologo Roberto Pagliara, con “Le droghe: uno spettacolo”, a proporre sul palcoscenico, in modo apparentemente leggero riflessioni e informazioni sull’uso e l’abuso delle droghe. Mercoledì 17, dalle 11, gli addetti ai lavori si confronteranno sul tema nel corso del dibattito “Interventi per le dipendenze: cosa serve?”. L’iniziativa si chiuderà a Hiroshima Mon Amour, a partire dalle 20, con il concerto dei gruppi emergenti torinesi Nefes e Republic Square e degli Skiantos. L’ingresso alle serate è gratuito; per il concerto di Testa e Mirabassi e per lo spettacolo di Polidori e Pagliara occorre prenotare via e-mail all’indirizzo: prassianaloghe@asl3. To. It. .  
   
   
TRIESTEANTIQUA DAL CLASSICO MOBILIO MITTELEUROPEO ALLE MOSTRE COLLATERALI SUGLI EGIZI E SUGLI ABITI ETNICI: UN’OFFERTA VARIEGATA PER LA 25ESIMA EDIZIONE DELLA MOSTRA INTENSI PREPARATIVI PER LA KERMESSE, PREVISTA DAL 27 OTTOBRE AL 4 NOVEMBRE NELLA SPLENDIDA LOCATION DEL SALONE DEGLI INCANTI  
 
Trieste, 9 ottobre 2007 - La 25esima edizione di Triesteantiqua è alle porte: gli ultimi ritocchi, qualche ulteriore accorgimento organizzativo e la definizione della lista completa degli espositori rappresentano i tasselli definitivi prima dell’avvio ufficiale della mostra di antiquariato, che partirà il 27 ottobre per concludersi il 4 novembre. Nove giorni di kermesse, che abbracciano due week-end oltre alla festa del 1 novembre, a conferma di un’offerta appetibile non solo per i triestini ma anche per i turisti, che dodici mesi or sono, nell’edizione 2006, affollarono l’evento dalle altre regioni del nord Italia così come da Austria, Slovenia e Croazia. L’obiettivo, quest’anno, è di ripetere la medesima affluenza del 2006, quando oltre 8. 000 visitatori furono ospitati da Triesteantiqua. Le aspettative per questa 25esima kermesse sono tante, anche perché la mostra di antiquariato offrirà una importante novità: per festeggiare il quarto di secolo, il Consorzio Promotrieste, organizzatore dell’evento, ha pensato di rendere ancora più consona e suggestiva la logistica di Triesteantiqua, che sarà allestita nello splendido scenario del Salone degli Incanti, l’ex Pescheria che ospitò per tutta l’estate, dodici mesi fa, la mostra su Andy Warhol. Le premesse per un’altra riuscitissima manifestazione ci sono tutte. A partire dalle date, che coincideranno ancora una volta con il lungo ponte di fine ottobre/inizio novembre, per proseguire con le presenze, anche quest’anno di indubbio valore sotto il profilo artistico e culturale: ci saranno infatti sia i più importanti antiquari della provincia, sia quelli della regione e del Triveneto, senza dimenticare naturalmente gli immancabili espositori austriaci, le riconfermate presenze slovene ed ungheresi e – forse – qualche sorpresa dell’ultima ora in arrivo dal nord Europa, che sarà resa possibile – si spera – anche grazie al fattivo interessamento del corpo consolare triestino, con il quale Promotrieste ha intessuto una preziosa collaborazione. Tutto questo garantirà a Triesteantiqua quell’internazionalità che tanto è piaciuta alle migliaia di visitatori accorsi nel 2006. A fungere da ulteriore volano per l’evento contribuirà anche la mostra collaterale dell’A. I. R. C. , che quest’anno proporrà nel suo consueto spazio espositivo prestigiosi costumi tradizionali d’epoca, in grado di attirare l’interesse delle tante signore presenti fra fine ottobre ed inizio novembre lungo le Rive giuliane. Da una vasta ed importante collezione privata, raccolta in tanti anni di viaggi in tutto il mondo, verranno presentati antichi abiti etnici corredati da accessori originali come gioielli, copricapi, cinture e scialli di paesi lontani, anche esotici: un vero e proprio “percorso” internazionale con testimonianze di culture ed epoche diverse. Si tratta per lo più di stoffe, colori e ricami talmente pregnanti di creatività che non hanno quasi mai bisogno della ricchezza caratteristica dell’alta moda, nascendo spontaneamente dalla tradizione e dalla vita di tutti i giorni, a dimostrazione che l’eleganza e la raffinatezza si possono trovare ovunque e non necessariamente nell’esclusività degli abiti “firmati”. L’altro evento collaterale di enorme richiamo sarà invece rappresentato dalla mostra sugli Egizi intitolata “Viaggio nella terra dei Faraoni”, organizzata dall’assessorato alla Cultura e dai Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, che metteranno a disposizione i reperti della propria collezione. Nel nostro capoluogo, grazie ai rapporti commerciali intrattenuti nel Settecento con la fertile terra del Nilo, sono tanti i materiali storici che originano da quest’area: quasi un migliaio di reperti nella sola città giuliana. La proposta offerta durante Triesteantiqua consisterà nell’esposizione di una serie significativa di oggetti e cimeli di particolare valore artistico, capaci di evocare nell’immaginario collettivo il fantastico mondo dei faraoni. Alla collezione in mostra all’ex Pescheria sarà affiancata anche una postazione multimediale intitolata “Scopri Egitto”, grazie alla quale i visitatori potranno “navigare” nelle sale egizie dei Musei Civici di Storia ed Arte scoprendo ogni singolo pezzo ed affrontando, ad esempio, la lettura dei geroglifici e visionando di persona i risultati delle analisi sulle mummie praticate nel reparto di Radiologia dell’ospedale Maggiore di Trieste. Verranno inoltre messi a disposizione del pubblico due schermi raffiguranti i sarcofagi del museo, in un mix fra fascino antico e tecniche digitali all’avanguardia. L’obiettivo di Triesteantiqua per questa 25esima edizione è duplice: da una parte mantenere elevato lo standard qualitativo della mostra, da sempre riconosciuta fra le più interessanti del Triveneto e dell’area mitteleuropea, e dall’altro dare impulso ulteriore al trend turistico, che nel 2007 ha visto impennarsi le presenze di visitatori in tutta la provincia. Triesteantiqua è senz’altro una manifestazione che può fare da traino all’incoming; le presenze alberghiere che si registrano in città fra fine ottobre ed inizio novembre ne sono la testimonianza più emblematica e siamo sicuri che anche quest’anno il prestigioso mobilio antico, i dipinti del 500-700, le porcellane viennesi, gli orologi “impero” austriaci dell’800 ed alcune importanti collezioni mitteleuropee consentiranno alla provincia triestina di attrarre ulteriori turisti interessati ad arte ed antiquariato. La mostra, lo ricordiamo, sarà visitabile il 27 e 28 ottobre, l’1, il 3 ed il 4 novembre dalle 10 alle 20 (orario continuato), gli altri giorni (29, 30, 31 ottobre e 2 novembre) dalle 15 alle 20. Ulteriori informazioni possono essere fornite allo 040. 304888 o via e-mail a info@triesteantiqua. It .  
   
   
DA RAVENNA SI SPOSTA A ROMA LA MOSTRA "RENATO GUTTUSO. LA PASSIONE DELLA FORMA", DAL 12 OTTOBRE AL 4 NOVEMBRE 2007 A PALAZZO GIUSTINIANI  
 
Roma, 9 ottobre 2007 - Dopo la permanenza a Ravenna, si sposta a Roma, a Palazzo Giustiniani, sede del Senato della Repubblica, parte della mostra “Renato Guttuso. La passione della forma”, con particolare riguardo alle opere del maestro di carattere politico-sociale. Le opere esposte provengono dalla Fondazione Tito Balestra del Comune di Longiano, dal Mambo di Bologna, dalla Galleria d’Arte Moderna del Comune di Cesena, dai Musei di stato della Repubblica di San Marino e da collezionisti privati. Proprio a Roma moriva vent’anni fa Renato Guttuso (Bagheria, 1911) - scomparso il 18 gennaio 1987 - artista, intellettuale, idealista, uomo politico, protagonista del Novecento. Nell’anno di celebrazioni a lui dedicate, la curatrice Silvana Costa e l’Associazione Culturale Il Cerbero, vuole, con questa mostra, ripercorrere la vita e l’impegno artistico-politico di uno dei più grandi interpreti del secolo scorso. Ed è attraverso questo appuntamento romano che l’associazione completa la celebrazione dell’artista politico. Esponente di punta del dibattito sul “realismo” e sulla funzione sociale dell’arte, Guttuso è stato un punto di riferimento, per un’intera generazione, della ricerca artistica italiana ed internazionale. Questo elemento è facilmente riconoscibile attraverso la lettura delle opere in mostra all’interno del Palazzo Giustiniani aperta al pubblico dal 12 ottobre al 4 novembre. A Roma sarà esposta una ventina circa tra disegni e dipinti a olio, attraverso un percorso cronologico che si snoda dagli anni ’40 agli anni ’80 e che si esplicita nella visione di alcune opere dedicate ai soggetti protagonisti di un contesto sociale, come Contadina (1954) o il disegno Pescatori di Sicilia (1949); di scene del quotidiano che l’artista con abile maestria riusciva a rendere con pochi tratti di china: La strada (1945), I calciatori (1965), La spiaggia (1952); infine della serie dedicata alle politica con La resa (1945), Il comizio (1962) e I Funerali di Togliatti (1972). Lo studio attento delle figurazioni del Picasso post-cubista – di cui diventerà amico intimo fin dal 1945 – lo porta alla realizzazione della Crocifissione del 1940, secondo classificato al Premio Bergamo del 1942, che lo conduce definitivamente verso quell’evoluzione “realista”, attenta alle questioni sociali, alle relazioni con le tradizioni popolari, alle tematiche che scaturiscono da un modo di intendere l’arte come gesto che privilegia il “contenuto”. La sua capacità critica e educativa, già ampiamente riconosciuta nelle opere passate, trapela ulteriormente nei successivi quadri: Il partigiano (1944), Gottmituns (1944) e La Resa (1945), L´occupazione delle terre (1948). Sciolto il “Fronte” nel 1948, nel pieno della crisi che investe il rapporto tra intellettuali e Partito Comunista in seguito alla polemica tra Palmiro Togliatti ed Elio Vittorini, Guttuso cerca di orientare il proprio realismo verso soluzioni che rifuggono dai dettami del “zdanovismo”, del realismo ideologicamente programmato, dell’arte come strumento illustrativo dell’azione politica, per esaltarne una libertà inesauribile, fatta di ricerca delle qualità formali, di esaltazione delle tensioni stilistiche. Sono gli anni di Boogie-woogie (1953) e del bozzetto La Spiaggia (1952) da cui nascerà l’opera Spiaggia del ‘56, de La discussione (1960) e La contadina (1954), Garofani (1957). Nel corso degli anni Sessanta e Settanta, il suo realismo si rinnova, aprendosi verso i “nuovi realismi” che stanno attraversando l’orizzonte delle arti occidentali. Sono questi gli anni dell’Autobiografia (1966), de I Funerali di Togliatti (1972), di Vucciria (1974), del Caffè Greco (1976), cui si accompagnano le serie incalzanti dei nudi, delle nature morte, ed un’inesauribile produzione grafica: Calze rosse guache su carta, 1970/75, Due donne abbracciate, 1986, Donna che si pettina, 1976. A corollario della mostra la proiezione del lungometraggio “Diario di Guttuso” di Giuseppe Tornatore, un documentario costruito sull’intervista a Guttuso e dedicato al maestro, alla sua Sicilia, la stessa di Tornatore nato a Bagheria come il pittore. Il film, realizzato per la televisione con il contributo della Rai di Palermo, svela l’aspetto più umano del grande artista. Si potrebbe dire che i celebri quadri acquisiscano un sapore estetico diverso dopo la visione di questo documento video celebrativo della vita del grande artista. Il nucleo originale di Palazzo Giustiniani fu realizzato alla fine del Cinquecento da Monsignor Francesco Vento. L´immobile fu ceduto il 4 luglio 1590 a Giuseppe Giustiniani, esponente di una delle più ricche e potenti famiglie genovesi. Originari dell´isola di Chio, sulla quale governavano per conto della Repubblica di Genova, i Giustiniani nel 1566 furono costretti ad abbandonare l´isola a causa delle vessazioni turche e si trasferirono a Roma, in via della Dogana, centro finanziario e burocratico della Roma papale. Nel 1590, dunque, i Giustiniani entrarono in possesso del palazzo, che prese poi il loro nome, e negli anni seguenti acquistarono altri edifici ad esso contigui; più che della costruzione di un palazzo vero e proprio, infatti, si deve parlare di un accorpamento di edifici, il quale con il trascorrere degli anni determinò la costituzione di un´insula giustinianea fra le strade a ridosso del Pantheon. Cenni di biografia. - Oltre ad essere stato un famoso pittore italiano Reanto Guttuso era anche esponente della cultura di area comunista. Figlio di Gioacchino, agrimensore e acquarellista dilettante, e di Giuseppina d´Amico il piccolo Renato manifestò precocemente la sua predisposizione alla pittura. Il giovane Guttuso, che iniziò appena tredicenne a datare e firmare i propri quadri, abita in una casa vicino alle ville Valguarnera e Palagonia e s´ispira agli scogli dell´Aspra e tra le gite al mare e i primi amori vive tutta la crisi siciliana del dopoguerra. Nel suo espressionismo, non solo, i motivi siciliani come i rigogliosi limoneti, l´ulivo saraceno, il Palinuro, tra mito e solitudine isolana che, inviati nel ´31 alla Quadriennale, confluirono in una collettiva di sei pittori siciliani accolti dalla critica – dice Franco Grasso nella citata monografia – come “una rivelazione, un´affermazione siciliana”. Rifiutato ogni canone accademico, con le figure libere nello spazio o la ricerca del puro senso del colore, Guttuso s´inserisce nel movimento artistico “Corrente”. Per Guttuso la pittura fu una forma di denuncia matura (l´arte “sociale” di Guttuso), un impegno morale e politico. Si trasferisce a Roma, in Via Margutta dove frequenta la cerchia di artisti più significativi del tempo: Mario Mafai, Corrado Cagli, Antonello Trombadori, tenendosi anche in contatto col gruppo milanese di Treccani, Giacomo Manzù, Aligi Sassu. Il dipinto che gli dà la fama, fra mille polemiche da parte anche del clero e del fascio perché sotto il soggetto sacro denunzia gli orrori della guerra, è “Crocifissione”. Di esso Guttuso ha scritto nel suo Diario che è “il simbolo di tutti coloro che subiscono oltraggio, carcere, supplizio per le loro idee” con il quale al Premio Bergamo sigla la sua nuova stagione. .  
   
   
IPPOS PRIMO NOVECENTO ITALIANO IL “CAVALLO” FRA ARTE, MITO E LEGGENDA BESANA IN BRIANZA (MI), VILLA FILIPPINI DAL 6 OTTOBRE AL 18 NOVEMBRE 2007 GIORGIO DE CHIRICO - MARINO MARINI - FRANCESCO MESSINA - ALIGI SASSU  
 
Besana in Brianza (Mi), 9 ottobre 2007 - E’ dedicata al nobile animale l’originale rassegna dal titolo Ippos - Primo Novecento Italiano - Il “Cavallo” fra Arte Mito e Leggenda, in programma dal 6 ottobre al 18 novembre a Besana in Brianza (Mi), presso le suggestive sale di Villa Filippini. La prima edizione di Ippos ospita circa 50 opere di alcuni fra i maggiori protagonisti dell’arte italiana del Xx secolo, quali Giorgio De Chirico (9 opere), Marino Marini (13 opere), Francesco Messina (10 opere) e Aligi Sassu (13 opere). L’obiettivo primario del progetto è quello di rivisitare l’excursus del tema del “Cavallo” attraverso la storia, il mito, la letteratura e la leggenda come indagine artistica, attraverso le opere di questi quattro grandi Maestri, stimolando adulti e bambini attraverso una serie di testi interdisciplinari capaci di ampliare il nostro sguardo e offrire nuove opportunità di riflessione. La mostra, voluta e promossa dall’Associazione Culturale Onlus “Amici dell’Arte di Aligi Sassu”, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Besana in Brianza, gode del Patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale della Lombardia e della Provincia di Milano, è curata dall’Ex Ministro dei Beni Culturali ed Ex Soprintendente del Polo Speciale Fiorentino Antonio Paolucci (attuale Presidente della Commissione Scientifica delle Scuderie del Quirinale di Roma) e dall’architetto Marisa Zattini, ed è stata ideata di Carlos Julio Sassu Suarez. Da Pegaso ai Centauri, da Arione al Cavallo di Troia, dal “favorito” di Caligola ai “destrieri” di San Marco, dai “cavalli di pietra” a quelli “di bronzo” e su su fino ai suggestivi e mitici cavalli dipinti, questo leggendario animale da sempre è stato il soggetto prediletto dall’uomo e dagli artisti. Anche i disegnatori di fumetti e dei film di animazione moderni ne hanno fatto uno dei soggetti più amati dai bambini. Durante il periodo espositivo verranno attivate attività didattiche e visite guidate per scuole e famiglie. La mostra verrà documentata in un catalogo, bilingue (in italiano e inglese) edito per i tipi de Il Vicolo Editore che conterrà, oltre ai testi istituzionali, il testo critico dei curatori, alcuni contributi di: Gabriella Baldissera, scrittrice, Corrado Caselli, medievalista, un intervento di Franca Mazzei (psicoanalista freudiana), Natalia Sassu Suarez Ferri, storica dell’arte, e la riproduzione di tutte le opere oggetto della rassegna. L’organizzazione logistica è a firma de Il Vicolo-sezione Arte di Cesena, congiuntamente alla Segreteria Organizzativa dell’Associazione “Amici dell’Arte di Aligi Sassu” e gli allestimenti saranno ideati dall’architetto Augusto Pompili. .  
   
   
CAROSELLO ITALIANO RASSEGNA ITINERANTE DI ARTE CONTEMPORANEA DELLA GALLERIA SCOGLIO DI QUARTO DI MILANO DAL 14 OTTOBRE AL 6 NOVEMBRE 2007  
 
Castell´arquato, 9 ottobre 2007 - Il mim Museum in Motion ospita all’Antico Palazzo della Pretura di Castell´arquato la seconda tappa della rassegna itinerante dal titolo Carosello Italiano. La mostra è a cura di Gabriella Brembati della Galleria Scoglio di Quarto di Milano, con l’intervento critico di Angelo Mistrangelo - critico d’arte e giornalista della Stampa, Roberto Mutti - critico d’arte fotografica e giornalista di Repubblica e Claudio Rizzi - critico d’arte e Direttore di Adacta. La mostra comprende un numero significativo di artisti - 48 pittori, 10 scultori, 12 fotografi, 1 videoartista - in rappresentanza delle varie tendenze contemporanee presenti nel mondo dell’arte italiana. Quindi uno spaccato e una prospettiva d’arte contemporanea che rappresenta un´opportunità e un palcoscenico straordinario di assoluto prestigio e visibilità. Gli artisti, provenienti da diverse regioni italiane, hanno in comune la qualità e la continuità del loro operare all´interno dei programmi espositivi di Scoglio di Quarto. Nomi noti si alternano ad altri emergenti: Alvaro Occhipinti, Bruto Pomodoro, Gianni Ottavini, Giorgio Celon, Bruna Aprea, Danilo Marchi, Marilù Cattaneo, Vincenzo Rizzo, Beppe Sabatino, Simone Beck, Ettore Moschetti, Armando Bettolini, Luciano Finessi, Alessandro Savelli, Paolo Barlusconi, Pierantonio Verga, Manlio Onorato, Mariangela De Maria, Giovanna Fra, Elena Strada, Giorgio Moiso, Azelio Corni, Adalberto Borioli, Marcello Leone, Rosemarie Sansonetti, Rino Carrara, Raffaele Penna, Mario De Leo, Loriana Castano, Fernanda Fedi, Marcello Diotallevi, Grazia Ribaudo, Gino Gini, Paolo Barrile, topylabris, Carla Crosio, Marina Chiò, Grazia Gabbini, Laura Branca, Nicoletta Frigerio, Giovanni Gurioli, Alessandra Bonoli, Danilo Premoli, Gualtiero Mocenni, Roberto Vecchione, Maria Molteni, Armanda Verdirame, Stefano Soddu, Brunivo Buttarelli, Antonio Pizzolante, Max Marra, Giorgio Zuter, Tilde Poli, Francesco Cucci, Rosanna Forino, Orazio Bacci, Lucio Perna, Giorgio Vicentini, Mario De Biasi, Florence Di Benedetto, Sara Munari, Nicolò Paoli, Erminio Annunzi, Luigi Spina, Enrico Cattaneo, Fausto Donnini, Virgilio Carnisio, Luigi Erba, Angelo Mereu, Tea Giobbio, Umberto Corni. La prima tappa si è svolta a Biella, allestita nella cornice futuristica di Palazzo Boglietti. Dopo Castell´arquato, il Carosello Italiano toccherà altre città sia in Italia che all’estero. Un catalogo accompagnerà la mostra in ogni sede. .  
   
   
MOSTRA PERSONALE DI FERNANDO DE FILIPPI MILANO ANNI ´60: DE FILIPPI IERI ED OGGI DAL 10 OTTOBRE AL 17 NOVEMBRE 2007 “INNATURALE”: OPERE 1969-2007  
 
 Milano, 9 ottobre 2007 - La rassegna, si svolgerà presso Annunciata galleria d´arte s. R. L. Che si inaugurerà il giorno 10 ottobre 2007, alle 18. 30, presenta un inedito accostamento di lavori dell´artista: grandi tele della fine degli anni Sessanta, ed una serie di ultimissimi lavori. Elemento comune è l´idea di una natura filtrata attraverso i modelli di rappresentazione della natura: natura fotografata, elaborata, ricostruita, inserita in contesti ora politici ora personali, ma sempre guardata con la consapevolezza che arte e natura sono elementi polari della visione del mondo umana. Dei circa venti lavori esposti, una serie di quattro tele – non più esposte da decenni – risalgono al 1969, cioè agli anni del più intenso coinvolgimento politico dell´artista: sullo sfondo di un paesaggio apparentemente naturale, una serie di scritte con la grafia di Lenin spostano decisamente il contesto interpretativo, dalla natura alla storia; l´altro grande ciclo di lavori esposto, invece, riguarda l´elaborazione cromatica degli alberi che circondano oggi l´atelier dell´artista, nella periferia di Milano. In mostra, la vicinanza di questi lavori, realizzato a distanza di quasi quarant´ anni, individua una delle costanti nel lavoro di De Filippi: l´uso dell´immagine indiretta, distillata sempre dalla storia, che può essere storia dell´arte, ma anche, più modernamente, la più ampia storia delle immagini. Fernando De Filippi (Lecce, 1940) ha studiato a Milano, dove oggi è direttore dell´Accademia di Brera. La sua prima personale è del 1959, mentre - tra queste - ricordiamo quella al Palais des Beaux Arts di Bruxelles (1973), al Musée d´Art Moderne de la Ville, Parigi (1974), la sala personale alla Biennale di Venezia nel 1976, la mostra al Palazzo Reale di Milano (1998), al Seul Fine Art Center di Seul, Corea del Sud (2000), al Centro Borges di Buenos Aires (2005). Tra le collettive: Quadriennale, Roma (1965), Mythologies Quotidiennes, Museé d´Art Moderne, Parigi (1977); Arte in Italia dal 60 al 75 Galleria d´Arte Moderna Torino (1977), Arte Italiana 60/82, Haward Gallery, Londra (1982), Aspetti della Pittura Italiana dal dopoguerra a oggi , Museo de Bellas Artes, San Paolo , Rio de Janeiro (1989), Due Secoli di Progetto Scenico, Dalla Prospettiva alla Scenografia, Salone Napoleonico, Accademia di Brera, Milano (1999),. “Figurazione a Milano – dal secondo dopoguerra a oggi”, La Posteria, Milano (2004) La Scoperta del Corpo Elettronico – Arte e Video negli anni – Civica Galleria d’Arte Contemporanea , Olimpiadi Invernali di Torino (2005), L’immagine critica : Milano anni 60 – Tra pop art e contestazione – Spazio Annunciata, Milano (2006),“In Pubblico” - Azioni e Idee degli anni 70 in Italia – Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, Genova (2007). . .  
   
   
LUIGI MUSSINI, UNA VITA NEL SEGNO DI INGRES DAL 6 OTTOBRE 2007 AL 6 GENNAIO 2008 SARÀ ESPOSTA, PER LA PRIMA VOLTA, L´INTERA PRODUZIONE PITTORICA DELL´ARTISTA.  
 
 Siena, 9 ottobre 2007 - Inaugurata, la grande mostra "Nel segno di Ingres. Luigi Mussini e l´Accademia in Europa nell´Ottocento", che Siena dedica all’opera colta e raffinata di Luigi Mussini, protagonista indiscusso della scena culturale senese nella seconda metà dell’800, la cui attività maturata sullo sfondo e nel segno del genio artistico di Jean-auguste-dominique Ingres, è strettamente legata al fenomeno del Purismo europeo. La rassegna a cura di Carlo Sisi ed Ettore Spalletti e in programma al Complesso museale Santa Maria della Scala fino al 6 gennaio, è promossa da Comune di Siena,istituzione Santa Maria della Scala, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per le province di Siena e Grosseto, Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Fondazione Musei Senesi con Banca Monte dei Paschi di Siena main sponsor, ed espone per la prima volta l’intera produzione pittorica di Luigi Mussini. Il nucleo dei capolavori più importanti rappresenta il cuore pulsante di una selezione di 122 opere articolata in sei sezioni, precedute dal prologo che ospita gli autoritratti di Ingres e Mussini. Ricca, la selezione di opere di pittori e scultori con cui entrò Mussini in contatto, dallo stesso Ingres a Overbeck, da Flandrin a Duprè, da Cassioli a Maccari. Se ne ricava l’affresco di un’epoca caratterizzata da grandi tensioni teoriche e stilistiche, dove l’ideale mussiniano di un´unica "maniera" mutuata dai grandi maestri antichi e moderni si contrappone strenuamente alle istanze della incalzante cultura naturalista e realista. La mostra è accompagnata da un bellissimo video di Tina Lepri ed Edek Osser sulla cultura dell’Ottocento a Siena. Legati alla mostra anche sei itinerari di visita per approfondire la conoscenza dell’arte e della cultura ottocentesca. All’interno della città il visitatore potrà riscoprire luoghi di straordinaria bellezza come l’Oratorio della Cameretta nel Santuario di Santa Caterina, la Sala Risorgimento a Palazzo Pubblico, la Gipsoteca Giovanni Duprè nella Contrada Capitana dell’Onda, il Cimitero Monumentale della Misericordia con la Cappella Raffo e la Cappella Venturi Gallerani e lo stesso Complesso Museale Santa Maria della Scala, sede storica della Società Esecutori di Pie Disposizioni. Un itinerario specifico invece riguarderà il Museo Cassioli di Asciano, riaperto al pubblico con un nuovo allestimento museografico. Raggiungerlo sarà possibile grazie all’“Artbus. Sulle strade dell’arte” il bus-navetta attivo nei weekend e compreso nel prezzo del biglietto. Ogni sabato e domenica per tutto il mese di ottobre, “Artbus. Sulle strade dell’arte” partirà da Piazza Duomo la mattina alle ore 9. 30 con ritorno previsto per le 12. 00 e nel pomeriggio alle ore 15. 00 con ritorno previsto alle 18. 00. "Nel segno di Ingres. Luigi Mussini e l´Accademia in Europa nell´Ottocento" è aperta tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 10. 30 alle ore 19. 30. Infoline 24 ore/24 02/54911 www. Ingres-mussini. It. La mostra è promossa da Comune di Siena, Istituzione Santa Maria della Scala, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per le province di Siena e Grosseto, Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Fondazione Musei Senesi. La Banca Monte dei Paschi di Siena è main sponsor. Il percorso della mostra - Nella prima sezione della mostra trovano spazio i primi capolavori di Mussini, come la Musica sacra e il Trionfo della Verità, maturati in seno al più aggiornato dibattito sul Purismo e quindi in linea con quel movimento figurativo, che in mostra è ben rappresentato dai dipinti di Overbeck, Marini, Minardi e Stürler. Accanto alle opere di Mussini, nella seconda sezione, dedicata al soggiorno parigino, sono esposte le opere dei pittori e degli scultori italiani ed europei che entrarono in contatto con Mussini, influenzando la sua attività, come lo stesso Ingres, Flandrin, Gérçme, Gleyre, Gendron. Non a caso è presente in mostra l’Autoritratto di Ingres donato agli Uffizi proprio per intermediazione dello stesso Mussini. Nella terza sezione è esposto il nucleo più importante della sua produzione, spiccano per interesse i Parentali di Platone, l´Eudoro e Cimodoce e l´inedita pala con le Sante Edvige e Isabella, recuperata dopo un difficilissimo restauro dai disastri dell´alluvione fiorentina del 1966. Questi sono gli anni in cui Luigi Mussini assume la direzione dell’istituto di Belle Arti di Siena impegnandosi in una vera e propria riforma dell´insegnamento accademico,e continuando a coltivare i rapporti con la Francia e con i pittori francesi a cui si ispira e a cui indirizza anche i suoi allievi. Uno dei fulcri di questa sezione è costituito dalla sintetica ma folgorante esemplificazione delle esperienze romane sul ´59-´60 dei primi - e fra i migliori - scolari di Mussini, che a Roma vissero esperienze fondamentali a contatto con i pensionnaires francesi, ed in particolare con Degas che in quel momento era intento ad elaborare opere fondamentali come i Giovani spartani, presente in mostra e proveniente dalla National Gallery di Londra. La quarta sezione descrive il variegato panorama della scuola senese attraverso alcuni esempi di pittura e scultura basati sui fondamenti neoraffaelleschi di Ingres e di Bartolini, di cui è presente in mostra un capolavoro assoluto, la Carità educatrice, eseguita per il granduca Leopoldo Ii e proveniente da Palazzo Pitti. Accanto ai dipinti giovanili di Cassioli, Visconti, Ridolfi, emergono in questa sezione alcuni capolavori di Giovanni Dupré di committenza senese (fra i quali la Riconoscenza e l’Amore in agguato) che dimostrano la particolare sintonia che in questo momento si crea tra il ´fiorentino´ Dupré e i suoi amici e sostenitori senesi, primo fra tutti Luigi Mussini; e opere altamente significative dell´ingrismo toscano di quegli anni, testimoniate dagli esempi della ritrattistica di Antonio Ciseri, di Antonio Puccinelli e altri. Intorno al 1864 l´egemonia artistica e didattica di Mussini registra le prime defezioni a fronte delle forti istanze della emergente cultura naturalista e realista. Come evidenziato nella quinta sezione della mostra, in questo momento lo stile di Mussini raggiunge l’apice espressivo nel San Crescenzio del Duomo di Siena - accostato in mostra ai disegni per il San Sinforiano di Ingres nella cattedrale di Autun e ad una versione in scala ridotta proveniente da Philadelphia - e nell´Educazione spartana del Musée Ingres di Montauban – confrontato con opere neo-greche di pittori francesi contemporanei. Intanto però alcuni dei suoi allievi come Cassioli e Maccari percorrevano strade che presto li avrebbero portati ad aderire al clima realistico, d´impronta soprattutto romana, ed ai modelli che potremmo definire ´sperimentali´ di Morelli. Resta fedele al maestro, il giovane Alessandro Franchi di cui in mostra sono esposti alcuni capolavori giovanili, nei quali si colgono, oltre che meditazioni sulla pittura dei grandi maestri del Cinquecento soprattutto veneziano, anche le visibilissime influenze di Ingres e soprattutto dei suoi allievi, in particolare di Flandrin come dimostra il confronto fra i suoi cartoni preparatori per gli affreschi della Cappella Vinaccesi nel Duomo di Prato e gli studi dello stesso Flandrin per i dipinti murali di Sant-germain-des-près provenienti da Princeton e da Besançon, ed anche quello con i dipinti giovanili di Puvis de Chavannes con la Pace e la Guerra provenienti da Philadelphia. Intanto prendevano campo le grandi imprese decorative che a Siena e nel suo territorio testimoniano dell´avvenuto radicamento delle teorie mussiniane. Quei cantieri sono richiamati in mostra attraverso l´esposizione dei cartoni e dei disegni preparatori riferibili alle principali commissioni del momento. L’ultima sezione, la sesta in mostra, è dedicata ai tardi lavori di Mussini, in gran parte smarriti, e rappresentati in mostra dai due fondamentali dipinti del Cimitero di Baden Baden. Accanto a questi esiti si presentano opere significative delle diverse vie intraprese dagli artisti senesi, che comiciano a mostrare anche un certo interesse nei confronti della pittura dei Preraffaelliti. Ne sono un esempio alcuni capolavori del maturo Franchi (come ad esempio la sua Annunciazione per la Cappella Raffo nel Cimitero della Misericordia e i dipinti murali con le Storie di Santa Caterina del Santuario Cateriniano, rappresentati in mostra da cartoni e rari disegni, quasi tutti inediti), e le stupefacenti prove giovanili di due giovani artisti, Ricciardo Meacci e Giuseppe Catani Chiti, che poi - e soprattutto il secondo - matureranno al meglio le loro qualità a contatto con gli ambienti anglo-fiorentini di indirizzo pre – raffaellita. .  
   
   
A LODI DAL 27 OTTOBRE AL 16 DICEMBRE 2007 LA MOSTRA OTTOCENTO NOVECENTO ARTE A LODI TRA DUE SECOLI UN PERCORSO ESPOSITIVO CHE RACCOGLIE 120, TRA DIPINTI E SCULTURE, DI 40 TRA I PIÙ IMPORTANTI ARTISTI OPERANTI NEL LODIGIANO E CHE SI SVILUPPA SU TRE SEDI CITTADINE  
 
Lodi, 9 ottobre 2007 - Il prossimo evento d’arte che si terrà dal 27 ottobre al 16 dicembre a Lodi offrirà un’inedita ricognizione sul fecondo momento culturale che per tutto l’Ottocento e il Novecento, ha pervaso la città e il suo territorio, facendo diventare il capoluogo un significativo punto di riferimento per la produzione artistica nazionale. “Ottocento Novecento. Arte a Lodi tra due secoli”, questo il titolo dell’iniziativa, è organizzata dall’Amministrazione Comunale di Lodi con il sostegno della Provincia di Lodi, della Banca Popolare di Lodi e della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi. Il progetto, curato da Sergio Rebora, in collaborazione con Sara Fontana e Paolo Plebani, coordinato da Cecilia Cametti, propone un itinerario espositivo che presenta 120, tra dipinti e sculture, di 40 tra i più importanti artisti operanti nell’arco dei due secoli nel Lodigiano, quali Francesco Hayez, Enrico Scuri, Angelo Pietrasanta, Mosè Bianchi da Mairago, Angelo Prada, Osvaldo Bignami, Giorgio Belloni, Stefano Bersani, Ettore Archinti, Enrico Spelta, Giuseppe Vajani, Vitaliano Marchini, Giuseppe Novello, Cristoforo De Amicis, Giovanni Vigorelli. Per la maggior parte, le opere mancano dai circuiti espositivi pubblici da parecchi decenni e sono il frutto di ritrovamenti recenti; alcune di esse sono state valorizzate da impegnative operazioni di restauro, finanziate dal Comune di Lodi, che le hanno riportate all’originario splendore. Per saldare ancora di più la mostra con il territorio che la ospita, dipinti e sculture saranno collocati in tre importanti luoghi cittadini secondo una ripartizione cronologica. Nella Sala Espositiva Centro Direzionale Banca Popolare di Lodi, la sezione dedicata all’Ottocento; nel Tempio civico dell’Incoronata, gli otto bozzetti di Enrico Scuri per i dipinti che decorano la volta del tempio stesso; nella Chiesa dell’Angelo, la sezione con le opere del Novecento. I lavori, provenienti dalle più importanti collezioni pubbliche e private italiane saranno presentati in un percorso espositivo cronologico e ripercorreranno la grande stagione vissuta da Lodi e dal suo territorio, soprattutto dopo l’Unità d’Italia, in grado di ripercorrere gli ormai lontani fasti del Rinascimento. Infatti, parallelamente al crescente sviluppo del tessuto sociale ed economico della borghesia dei commerci e delle imprese e del primo proletariato urbano, le città di Lodi e, sia pure in dimensione minore, di Codogno, Melegnano, Casalpusterlengo, Sant’angelo Lodigiano, sono state animate dalla presenza di non pochi artisti attivi per la committenza locale sia pubblica – civile e religiosa – che privata. Il percorso espositivo prenderà avvio dall’età della Restaurazione, quando il chimico e possidente Francesco Cavezzali faceva della sua villa al Tormo un punto di riferimento per gli artisti più affermati del momento e si registrava l’arrivo di maestri dall’esterno coinvolti in alcune importanti imprese di decorazione ad affresco, come il cremonese Antonio Bottazzi e il milanese Mauro Conconi nel Duomo e il bergamasco Enrico Scuri nella chiesa dell’Incoronata. Poco più tardi, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, all’Accademia di Brera sotto la guida di Francesco Hayez prima e di Giuseppe Bertini poi, si formarono quelli che sarebbero stati i protagonisti delle arti in loco, come i pittori Angelo Pietrasanta e Mosè Bianchi da Mairago - così chiamato per distinguerlo dall’omonimo artista monzese - e lo scultore Giuseppe Bianchi, sensibili sia allo storicismo di derivazione letteraria sia alle prime caute analisi del vero. Al servizio della committenza nei settori della pittura di genere, del paesaggio e del ritratto si incontrano altri solidi professionisti di analoga formazione braidense, come Osvaldo Bignami di Lodi e Angelo Prada di Casalpusterlengo che danno il meglio di sé nella decorazione ad affresco, o Francesco Fiocchi di Melegnano e soprattutto Giorgio Belloni di Codogno. Tra le presenze esterne più assidue si ricorda quella del milanese Emilio Magistretti. Nell’ultimo quarto del secolo le piazze iniziano a popolarsi di monumenti dedicati ai padri della patria (Vittorio Emanuele, Garibaldi in primis) e i cimiteri ad arricchirsi di complesse raffigurazioni allegoriche in cui architettura, pittura, scultura e arti decorative trovano un felice connubio. Contemporaneamente, si assiste al passaggio dalla sperimentazione naturalista – cui cooperano alcuni distinti “dilettanti” - al recepimento e all’elaborazione delle istanze del simbolismo. In questo àmbito, spicca la personalità di Stefano Bersani di Melegnano, che nelle sue visioni bucoliche sfiora le problematiche del divisionismo, cui si associano più giovani allievi di Cesare Tallone a Brera, quali ad esempio i lodigiani Enrico Spelta, Giuseppe Vajani, Carlo Zaninelli, affermatisi poi appieno negli anni compresi tra le due guerre, quando gli influssi tardo ottocenteschi di derivazione scapigliata si confrontano necessariamente con la lezione di Novecento, rappresentati esemplarmente da Vitaliano Marchini e da Ottavio Steffenini. L’accezione intimista che connota il contributo espresso dal territorio di Lodi a tale dibattito, vede la presenza attiva di Giuseppe Novello, Attilio Majocchi, Giuseppe Vailetti; a inquietudini espressioniste di stampo europeo, suggestionati in loco da Cristoforo De Amicis, fanno successivamente seguito le sperimentazioni di Enrico Groppi, Giovanni Vigorelli, Enrico Oldani, Mario Ottobelli, Luigi Brambati, attivi fino al secondo dopoguerra inoltrato. La rassegna prevede una serie di eventi collaterali tra cui visite ai luoghi della città dove si conservano opere eseguite nel periodo in esame. .  
   
   
“TACCUINO DEL VIAGGIATORE” MOSTRA PERSONALE DEL PITTORE ALESSANDRO SAVELLI  
 
Milano, 9 ottobre 2007. - Giovedì 11 ottobre dalle ore 18 alla Galleria Scoglio Di Quarto, nel nuovo spazio di via Ascanio Sforza 3, si inaugura la mostra personale del pittore Alessandro Savelli. Le opere assemblate in questa occasione da Savelli - precisa Alberto Veca curatore della mostra - si possono etichettare come “taccuino del viaggiatore” anche quando è stanzialmente residente a casa. In effetti il “viaggio” di cui si parla è della fantasia, meglio di concentrare nella circostanza espressiva del quadro frammenti di esperienza, di memoria, anche di previsione, di proiezione al futuro. Se vogliamo si tratta di una “tavola di appunti” che dal disordine della successione cronologica con cui si affolla la lavagna, inizia a prendere una sua forma, una messa in relazione che prevede una composizione, una messa in relazione plastica perché l’affastellamento di documenti e memoria si sedimenti in un campo pittorico “composto”. E la composizione appare uno dei temi nevralgici del discorso, se vogliamo disciplinata dal soggetto referente con cui queste note hanno preso inizio: l’esperienza del paesaggio, quando non si tratti di una sua replica oleografica – ma in questo caso non si tratterebbe di “esperienza” – è un interrogarsi sul proprio “esserci” su un piano d’appoggio e uno sguardo che delimita, soggettivamente, un vicino/lontano, un limite dell’orizzonte e un alzato che acquista le caratteristiche dell’infinito. Catturare segnali del primo, come del secondo e del terzo luogo è l’esperienza d’esordio. Poi evidentemente la traduzione, nella bidimensione della superficie, di queste e quelle memorie, eventualmente anche espresse in frammenti – il termine è importante perché, per associazione e sovrapposizione di lacerti, spesso si esercita Savelli – ma sempre disciplinate da una regola compositiva, ha come immediato referente la linea dell’orizzonte, la demarcazione fra una terra e un cielo, un basso e un alto: nonostante questo deve anche rispondere a regole di “armonia” che non appartengono evidentemente a una classica simmetria, ma che trovano una logica ogni volta diversa. La mostra rimarrà aperta fino al 5 novembre 2007. .  
   
   
AFTERVILLE ASTRONAVE TORINO - TURIN SPACESHIP COMPANY ARTI APPLICATE SPAZIALI - ASTRAL APPLIED ARTS MIAAO - TORINO 6 OTTOBRE 2007 - 6 GENNAIO 2008  
 
 Torino, 9 ottobre 2007 - Astronave Torino-turin Spaceship Company è il titolo della mostra che si apre al Miaao il 6 ottobre 2007 e che segna il take-off, la fase di ‘decollo’ verso Afterville, rassegna di manifestazioni ufficialmente collegate al prossimo Congresso Mondiale degli Architetti Uia Torino 2008, dedicate alle interferenze concettuali e figurative tra il pensiero progettuale e l’immaginario della fantascienza nel ‘900. Progetto ideato per la Fondazione Oat da Undesign, Michele Bortolami e Tommaso Delmastro con Fabrizio Accatino e Massimo Teghille, Afterville diviene un marchio ‘ombrello’ sotto il quale si svolgeranno molti eventi e mostre, con diversi curatori e partecipanti, a partire dall’ottobre 2007 sino a tutto il 2008. Come ‘anteprima’ e vernissage di questo ciclo di eventi, dal 6 ottobre 2007 al 6 gennaio 2008 il Museo Internazionale delle Arti Applicate di Torino allestirà la mostra Astronave Torino, che descrive, secondo un progetto elaborato da Enzo Biffi Gentili e Luisa Perlo, un particolare sviluppo del tema della città futura o post-città, attraverso la ricostruzione di momenti inediti o rimossi di ricerche e sperimentazioni ‘spaziali’, nei settori dell’architettura, della pittura, del design e dell’artigianato metropolitano, tutte collegate direttamente o indirettamente a una ‘eccentrica’ storia culturale di Torino. Saranno ricostruite e documentate, per ‘reperti’ e ‘campioni’, quattro tappe del trip di una Turin City Ship che si svolge tra gli anni ’60 del Xx e gli inizi del Xxi secolo: 1) disegni e testi di architettura nucleare e di urbanistica spaziale degli anni ’50 del ’900 di Enzo Venturelli (Torino 1910-1996), interessantissimo e non abbastanza ‘riconosciuto’ architetto espressionista e ‘fantascientifico’, autore della casa-studio della scultore Umberto Mastroianni sulla collina di Torino, recensita da Bruno Zevi, e di un altro capolavoro appunto ‘alieno’ come il Rettilario al Parco Michelotti, che è stato insignito dall’Ordine degli Architetti di Torino del premio Architetture rivelate 2006. Un’opera ‘utopica’ di valore straordinario da rivalutare anche per anticipatorie riflessioni e soluzioni relative ai problemi del traffico e dell’inquinamento, e da inserire in una specifica tradizione progettuale subalpina di visionari e irregolari come Alessandro Antonelli, Carlo Mollino, Toni Cordero e Leonardo Mosso. Di quest’ultimo, vivente, sarà esposta la maquette della sua cibernetica Città programmata autogestibile del 1968 progettata con la moglie Laura Castagno, con il supporto, per la prima volta, del calcolatore elettronico. 2) una curiosa iconografia ‘astrale’ originata dalla rivista “Pianeta”, ovvero l’edizione italiana pubblicata a Torino della francese “Planète” di Louis Pauwels, fenomeno culturale europeo degli anni ’60, i cui contenuti hanno ispirato altre successive mitiche riviste come “Wired”. Nel 1963 il direttore artistico di “Planète” Pierre Chapelot inseriva tra i primi pittori di un nuovo “realismo fantastico” il belga Jean Triffez, le cui opere a suo dire “reinventano il cosmo”. Di Triffez, poi attivo per molti anni in Italia e da noi scomparso, saranno mostrate diverse ‘esoteriche’ opere, alcune in collezione Miaao, di straordinaria inquietudine espressiva. E ancora diversi svolgimenti del tema ‘spaziale’ negli anni ’70 come quelli del parigino Groupe Space che ebbe tra i suoi patrons Michel Foucault, composto da Jean Allemand, Maxime Defert, Michel Guéranger, con quadri già ispirati a immagini Cad e 3D, alla modellazione tridimensionale architetturale. 3) inedite ‘creature spaziali’ della Mutoid Waste Company, di nuovo a Torino dopo la performance della Macchina del tempo alla Cavallerizza Reale nel 2002, perturbante azione ‘metalmeccanica’ in occasione delle Celebrazioni del Centenario dell’Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902. Un loro gigantesco robot farà da guardiano alla porta di San Filippo Neri, sede del Miaao. 4) lavori, tra science fiction e grotesque, prodotti da un attivissimo milieu torinese-internazionale di architetti-artisti come Marco Patrito, autore della famosa multimedia graphic novel Sinkha e Tullio Rolandi, mago di rendering futuribili; di artieri come Michele Guaschino con i suoi ‘mostri’ e Germàn Impache con le sue ‘astronavi’; di eclettici riciclatori come l’editore di fumetti Vittorio Pavesio e l’artigiano metropolitano Bruno Petronzi sino all’arte microscopica, prodotta usando ‘nanotecnologie’, dei grafici Alessandro Scali e Robin Goode. Tutti ‘artigiani curiosi’, secondo una felice definizione di Orlando Perera, riconosciuti come ‘eccellenti’ dalla Regione Piemonte. Ma anche autori più ‘tradizionali’, almeno dal punto di vista delle tecniche, come la fotografa Giulia Caira, che espone un inedito ritratto horror dell’architetto Hans Hollein e Giampietro Fontana, esponente da riscoprire dell’ ‘architettura disegnata’ anni ’80. L’esposizione sarà integrata da una sezione di opere in vendita intitolata Ship e Shop, che poi diverrà parte integrante della mostra mercato Christmas Crafts, allestita nella Galleria Sottana del Miaao dal 1 dicembre 2007 al 6 gennaio 2008, e sarà così possibile comprare artefatti ‘alieni’. Astronave Torino avrà anche una soundtrack ovvero ‘colonna sonora’ particolarmente curata. Dal pulpito dee-jay della Galleria Sottana del Miaao durante l’inaugurazione verranno diffuse da Gabriele De Rienzo musiche ‘cosmiche’ (dalle francesi anni ’70 come Magic Fly del groupe Space di Didier Marouani e Onyx del gruppo Space Art di Dominique Perrier e Roger Rizzitelli, alle italiane, comprese quelle ‘baraccone’) e, successivamente, organizzate esecuzioni ossessive ed ‘extraterrestri’ dal vivo, il cui climax verrà raggiunto il 10 novembre 2007 durante la Saturday Night Art Fever di Artissima con l’esibizione, nell’Oratorio di San Filippo Neri, della Universal Band che porterà il suo tributo agli ‘spaziali’, mitici Rockets. .  
   
   
A PESARO DAL 27 OTTOBRE 2007 AL 13 GENNAIO 2008 CANDIDA HöFER BOLOGNA SERIES LA MOSTRA, OSPITATA NEI SUGGESTIVI SPAZI DELL’EX CHIESA DEL SUFFRAGIO - CENTRO ARTI VISIVE PESCHERIA, RIUNISCE CINQUE IMMAGINI DI GRANDE FORMATO SCATTATE DALL’ARTISTA TEDESCA  
 
 Pesaro, 9 ottobre 2007 - Dal 27 ottobre 2007 al 13 gennaio 2008, il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro presenta la personale di Candida Höfer, dal titolo Bologna Series. Curata da Ludovico Pratesi e realizzata in collaborazione con la Galleria Marabini di Bologna, l’esposizione riunisce cinque immagini di grande formato che la fotografa tedesca ha realizzato nel 2006 nella città di Bologna. Nel capoluogo emiliano, l’attenzione di Candida Höfer si è rivolta ai luoghi legati alla vita culturale di Bologna - scelta in quanto sede della più antica università d’Europa - che sono stati fotografati deserti e illuminati dalla luce naturale del giorno. In particolare, a Pesaro, sono esposte le immagini del Teatro Comunale, del Teatrino Anatomico e del piccolo teatrino di Villa Mazzacurati. L’appuntamento marchigiano è un ideale completamento dell’iniziativa attualmente in corso alla Galleria Marabini di Bologna dove sono esposte altre sette immagini della medesima serie, relative alla Biblioteca di Palazzo Poggi e alla Biblioteca dell’Archiginnasio. “Ognuno di questi spazi - dichiara Candida Höfer - possiede la propria memoria personale”. Attraverso le sue particolari inquadrature, questi luoghi acquisiscono un’anima propria e una dimensione metafisica, che si svincola da quella istituzionale del soggetto. Proprio come è successo per il Louvre, fotografato in occasione della mostra Candida Höfer Louvre - conclusa lo scorso gennaio nella sala della Maquette del museo francese. Numerose sono le istituzioni museali che hanno acquisito all´interno delle proprie collezioni permanenti lavori fotografici di Candida Höfer, tra i quali, il Centre Pompidou di Parigi, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid; la Kunsthalle di Basilea, il Moma di New York; il San Francisco Museum of Modern Art. Candida Höfer indaga con stile documentario luoghi di incontro e di riunione in condizione di totale assenza dell´uomo. Per quanto forme e strutture esaminate si somiglino, nessun luogo è però mai uguale all´altro. Il piacere dell´archiviare ambienti e situazioni crea infatti una nuova organizzazione dello spazio che si dimostra sempre variegata nei raffinati scatti fotografici dell´artista. I suoi lavori non vogliono mostrare la realtà oggettiva ma situazioni, superfici, atmosfere e oscillano tra l´inventario e la rappresentazione, tra il concetto e l´utilizzo pratico. Nonostante le immagini siano fondate su vuoti assoluti e luminosi, il grande protagonista dell´opera di Candida Höfer rimane però sempre l´uomo, come abitante e artefice primo di spazi, ambienti e interni che rivelano indizi della sua presenza e della sua essenza, del suo vivere sociale e anche politico. In occasione delle due mostre viene pubblicato un catalogo, edito da Hopefulmonster, con testi critici di Ludovico Pratesi, di Filippo Maggia e un’intervista all’artista. Note biografiche Candida Höfer (1944, Eberswalde), con Thomas Struth, Thomas Ruff, Andreas Gursky e Axel Hutte, figura tra gli artisti più importanti nell’ambito della fotografia tedesca contemporanea, meglio nota come “la scuola di Düsseldorf”. Dal 1975 comincia un percorso artistico che la vede partecipare a diverse esposizioni internazionali, come la Documenta a Kassel nel 2002 e la Biennale di Venezia nel 2003, dove espone le sue opere nel Padiglione della Germania. . .  
   
   
CULTURA, MOSTRA DEL MAESTRO KOUNELLIS A PALAZZO ARNONE DI COSENZA  
 
Cosenza, 9 ottobre 2007 - "Con Jannis Kounellis, uno dei maggiori artisti viventi, l´assessorato regionale alla Cultura dà l´avvio al programma "Sensi Contemporanei" per il triennio 2007-2009, che ha come obiettivo la promozione dell´arte contemporanea e la valorizzazione dei contesti architettonici e urbanistici delle regioni del Sud d´Italia". È quanto afferma l´assessore Sandro Principe nel presentare la mostra-installazione "Jannis Kounellis - La storia e il presente", allestita presso la Galleria nazionale di Palazzo Arnone, che sarà inaugurata sabato 6 ottobre. Alla cerimonia erano presenti, oltre al maestro Jannis Kounellis e al curatore dell´evento espositivo Bruno Corà, il presidente della Regione, Agazio Loiero, lo stesso assessore Principe, il direttore generale del ministero per lo Sviluppo Economico Alberto Versace, il direttore generale per i Beni culturali e paesaggistici della Calabria Francesco Prosperetti, il soprintendente per il Patrimonio storico artistico ed etnoantropologico della Calabria, Salvatore Abita, e numerose altre autorità civili, religiose e militari. "Jannis Kounellis - La storia e il Presente" rappresenta la tensione ininterrotta di un´opera eccezionale creata dal "genio" greco, che si affianca alle opere del Maestro di Taverna, Mattia Preti, in un dialogo tutt´altro che casuale, motivato dall´interesse più volte manifestato dallo stesso Kounellis per la pittura caravaggesca e, più in generale, per i cruciali sviluppi ideologici della pittura controriformista. Il progetto per il Palazzo Arnone di Cosenza prende avvio dalle opere di Mattia Preti già presenti nella galleria. A fronte di dipinti capaci di suscitare forte pathos come Ercole libera Prometeo o Ercole libera Teseo (databili 1655-60), ma anche del San Sebastiano (databile 1655-60) e altri, Kounellis ha concepito un vasto insieme plastico, a forma di K, che ´dialoga´ con le opere del Cavalier Calabrese. "La presenza in Calabria del grande artista nato in Grecia - aggiunge l´assessore Principe - intende sottolineare, tra l´altro, i legami ideali, storici e culturali della nostra Regione, terra ricca di storia, di miti e di archeologia, con l´antica Grecia, alla cui immensa cultura, portata nella nostra regione dai coloni ellenici, si devono le fortune economiche, civili ed artistiche della Magna Graecia". .  
   
   
MINT. MILANO INTERNATIONAL ART EXHIBITION 21 – 25 NOVEMBRE 2007, CASTELLO SFORZESCO – PIAZZALE CANNONE  
 
 Milano, 9 ottobre 2007 - Oggi più che mai si stanno attenuando i confini fra le diverse discipline e pratiche artistiche: sempre più spesso grandi antiquari propongono confronti fra capolavori del passato e creazioni d’arte moderna, influenti galleristi del contemporaneo lavorano con designer che, al pari degli artisti, propongono pezzi unici o in serie limitata. Una trasversalità che si rilette nel life style di quelle generazioni che sempre più ricercano un raffinato mix di linguaggi, epoche, e stili e che amano la ricerca di pezzi particolari, di altissima qualità, originalità ed eccezionalità: una concezione di vita che contamina tempi e spazi, amalgama lusso ed essenzialità. A questa filosofia si ispira Mint – Milano International Art Exhibition, la cui seconda edizione si svolgerà a Milano dal 21 al 25 novembre 2007. Una manifestazione di prestigio, unica ed esclusiva, dedicata all’antiquariato e modernariato d’élite, una rassegna “boutique” con la partecipazione di 50 tra i nomi più accreditati del settore in Italia, Europa, Stati Uniti. Mint è una parola che racchiude in sé molteplici significati, in un affascinante dialogo tra passato e presente acronimo per Milano Internazionale, ad evidenziare la scelta quale sede di una città ricca di solidissime tradizioni e capitale riconosciuta di stile e creatività, e la decisa apertura internazionale per presenza di espositori e di collezionisti; simbolo di ospitalità per gli antichi, il cui “forte profumo rianima lo spirito”, come afferma Plinio il Vecchio, per una straordinaria occasione di incontro con gli operatori ed appassionati più prestigiosi del settore; sinonimo di freschezza e novità nel mondo anglosassone, per un’esposizione che nella scelta di spazi, allestimenti e proposte esprime una nuova filosofia del vivere contemporaneo; definizione di perfezione, “mint conditions”, nella terminologia specialistica, per una fiera che nella qualità trova il suo punto di forza. Mint è un’esposizione unica che non ha eguali in altre rassegne d’arte perché è: Innovativa: non una rassegna di antiquariato o di arte moderna, ma una mostra d’arte tout court, con opere che spaziano dall’antichità classica alla contemporaneità più attuale; Esclusiva: un gruppo selezionato di partecipanti in una mostra boutique il cui unico comune denominatore è l’altissima qualità degli espositori e delle opere proposte; Sofisticata – un allestimento personalissimo, una location eccezionale, per garantire alle opere una cornice degna della loro importanza e ai visitatori un percorso straordinario e inconsueto; Affascinante – una proposta che al suo debutto ha attratto i più raffinati collezionisti, insieme a tutti i più bei nomi dell’arte, della cultura, dell’imprenditoria e della stampa. .  
   
   
PRESENTATA A BOLOGNA LA 34° EDIZIONE DI RAVENNA JAZZ RAVENNA, TEATRO ALIGHIERI DAL 27 AL 29 OTTOBRE 2007  
 
 Bologna, 9 ottobre 2007 - Saranno la tromba, i suoni e i ritmi del Brasile, al centro della Xxxiv edizione di "Ravenna Jazz", in programma dal 27 al 29 ottobre al Teatro Alighieri di Ravenna. L´iniziativa, organizzata come di consueto da Jazz Network e dall´Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna, in collaborazione con l´Assessorato alla Cultura della Regione Emilia- Romagna e con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è stata presentata oggi in Regione. Si tratta di una delle più longeve e gloriose vetrine jazzistiche europee che anche quest´anno ospiterà artisti di prestigio internazionale, con produzioni originali, esclusive e prime italiane. "Esiste un modello emiliano-romagnolo - ha detto l´assessore regionale alla cultura Alberto Ronchi - che vede nei tre festival di Ravenna, Bologna e Rimini la punta dell´iceberg di una forte attività promozionale della Regione nei confronti di questo genere musicale, ma che si avvale anche dell´attività dei Clubs". "Questo consente - ha aggiunto - una programmazione da ottobre a giugno su tutto il territorio regionale, realizzata con investimenti competitivi, rispetto ad eventi più blasonati, e in collaborazione con enti locali e sponsor privati". "Anche quest´anno - ha riferito l´Assessore - il Ravenna Jazz propone una programmazione di grande qualità, toccando diversi punti della tradizione jazzistica, con produzioni originali e grandi interpreti". L´iniziativa è stata anche finanziata dal Ministero per i Beni e le Attività culturali nell´ambito del Patto Stato -Regioni per lo spettacolo. Secondo Ronchi si è trattato di un primo passo positivo nei rapporti tra Stato e Regioni nell´ambito dello spettacolo che vedrà una seconda tappa nel 2009. "Con l´accordo sui criteri di distribuzione del Fus che vedranno un incrocio delle politiche regionali con quelle nazionali - ha concluso Ronchi- ci sono tutte le condizioni per avviare il dialogo su una nuova legge nazionale per lo spettacolo". L´assessore alla cultura e al bilancio di Ravenna Alberto Cassani, ha ribadito la validità del lavoro svolto in questi anni dagli operatori culturali per la realizzazione del festival. "Noi continueremo a fare la nostra parte - ha aggiunto - per valorizzare queste iniziative nonostante il periodo che vede una sempre maggiore ristrettezza di risorse economiche". Cassani ha annunciato che Ravenna intende candidarsi a Capitale della cultura europea e gli operatori culturali, compreso jazz Network, saranno importanti per rafforzarne la candidatura e offrire una programmazione che valorizza il contemporaneo in tutte le sue forme. Paolo Fresu, protagonista di una delle serate assieme a Carla Bley, ha affermato che il sistema di distribuzione degli spettacoli in Emilia-romagna è unico nel panorama italiano e andrebbe esportato anche nelle altre regioni. "Vi è un progetto preciso, con un filo conduttore, che si sviluppa nell´arco dell´anno - ha precisato - e che auspico possa diventare un patrimonio nazionale". Il Programma Il programma è stata illustrato da Sandra Costantini, presidente di Jazz network. Sabato 27 ottobre, la serata inaugurale di "Ravenna Jazz 2007" sarà contrassegnata da due produzioni originali, la prima delle quali vedrà in campo "Chet Mood", quartetto tutto europeo costituito in omaggio a Chet Baker dal trombettista Enrico Rava, uno dei jazzisti di casa nostra più amati all´estero, dal chitarrista belga Philip Catherine e da due musicisti di origini italiane che hanno trovato in Francia la propria patria adottiva, il contrabbassista Riccardo Del Fra e il batterista Aldo Romano. Rava è considerato uno dei più legittimi eredi della poetica di Chet Baker, mentre Catherine, Del Fra e Romano hanno più volte suonato accanto al compianto trombettista statunitense. Anche la seconda produzione originale di "Ravenna Jazz 2007" sarà in ricordo di un valoroso trombettista: Clifford Brown, scomparso nel 1956, quando aveva appena 25 anni. A lui il sassofonista Benny Golson dedicò la splendida ballad "I Remember Clifford", diventata uno dei più rinomati standard del jazz. Lo stesso Golson, una delle ultime leggende viventi del jazz, guiderà sul palcoscenico del Teatro Alighieri un autentico supergruppo comprendente, sotto la comune insegna di "We Remember Clifford", i trombettisti Philip Harper e Claus Reichstaller, la pianista Lynne Arriale, il contrabbassista Reggie Johnson e il batterista Steve Davis. Domenica 28 sarà la musica brasiliana a far da filo conduttore a una serata che verrà aperta dalla cantante e pianista Tania Maria: la popolare artista, nella cui musica solarità, poesia e comunicativa si incontrano mirabilmente con l´inventiva propria del linguaggio jazzistico, si esibirà in esclusiva italiana spalleggiata dal contrabbassista Marc Bertaux, dal batterista Tony Rabeson e dal percussionista Mestre Carneiro. Altra primizia nazionale sarà il progetto "Brasileirinho Ao Vivo", concerto-spettacolo che vedrà impegnati alcuni dei principali esponenti odierni del choro, la prima musica urbana totalmente brasiliana, fertile terreno nel quale sono ben piantate sia le radici del samba, sia quelle della bossa nova. Al choro il regista finlandese Mika Kaurismaki ha di recente dedicato il film Brasileirinho, presentato nel 2005 al festival del cinema di Berlino, e proprio parecchi dei suoi protagonisti animeranno il concerto: il Trio Madeira Brasil (Ronaldo do Bandolim al mandolino, Zé Paulo Becker alla chitarra e Marcello Gonçalves alla chitarra a 7 corde), Yamandú Costa, altro specialista della chitarra a 7 corde, il trombettista Silvério Pontes, il trombonista Zé da Velha e il percussionista Marcos Suzano. A loro si unirà, quale special guest, il clarinettista italiano Gabriele Mirabassi, che da tempo coltiva proficue relazioni artistiche con musicisti brasiliani. A Ravenna, in occasione del concerto, sarà presente lo stesso Mika Kaurismaki. Lunedì 29, infine, "Ravenna Jazz 2007" darà di nuovo fiato alle trombe con Fabrizio Bosso e Flavio Boltro, due virtuosi del loro strumento che si sfideranno sino all´ultima nota, supportati da un´ottima sezione ritmica formata dal pianista Luca Mannutza, dal contrabbassista Luca Bulgarelli e dal batterista Lorenzo Tucci, tutti sintonizzati sulla lunghezza d´onda di un jazz sanguigno, di grande impatto comunicativo. A porre il sigillo finale al festival saranno quindi Paolo Fresu, altro jazzista italiano di consolidata fama internazionale, e il gruppo "The Lost Chords", ultima creazione della pianista e compositrice Carla Bley, mente tra le più ingegnose del jazz contemporaneo. A completare la pregevole formazione, che ha da poco pubblicato un nuovo Cd per la Watt, etichetta affiliata alla Ecm, il sassofonista inglese Andy Sheppard, il bassista elettrico Steve Swallow e il batterista Billy Drummond. Www. Erjn. It .  
   
   
GOLF - TRICOLORI JUNIORES: VINCONO FEDERICO COLOMBO E CAMILLA PATUSSI  
 
Roma, 9 ottobre 2007 - Sul percorso del Modena Golf & Country Club, a Colombaro di Formigine, si sono conclusi i Campionati Nazionali Juniores con la disputa di semifinali e finali. I titoli sono stati conquistati da Federico Colombo (Brianza) e Camilla Patussi (Padova) che hanno superato rispettivamente Nunzio Lombardi (Eucalyptus) per 3/2 e Alessandra Averna (Molinetto) per 1 up. Nel torneo maschile, intitolato alla memoria dell´indimenticabile Giuseppe Sabini, in semifinale Colombo ha battuto il grintoso giocatore di casa Vittorio Andrea Vaccaro (4/3), mentre Lombardi ha sconfitto per 5/3 il padovano Francesco Bonaga. In finale Lombardi, vincitore quest´anno del tricolore match play, ha dovuto lasciare il passo al brianzolo che si è presentato al torneo in splendide condizioni di forma. Infatti Colombo, ventenne di Giussano, ha avuto la meglio anche nella qualificazione su 36 buche medal (144 - 68 76) con un colpo di margine sullo stesso Lombardi (145 - 71 74) e tre su Matteo Manassero e Matteo Buonincontri. Per arrivare in semifinale ha dovuto giocare ben 21 buche contro Marco Beneduce, poi ha eliminato agevolmente Giacomo Tonelli (6/5). Quanto a Lombardi ha chiuso tutti i matches alla buca 15: prima di Bonaga aveva regolato con un 4/3 sia Filippo Vianelli che Cristiano Terragni. Colombo, campione europeo con la squadra azzurra boys nel 2003, ha ottenuto il terzo titolo dopo quelli cadetti (2003) e ragazzi (2005). Nel campionato femminile, dedicato a Roberta Bertotto azzurra prematuramente scomparsa, la diciottenne Camilla Patussi ha siglato il suo primo tricolore individuale dopo aver fatto parte della squadra del Gc Padova che si è imposta nei Campionati A3 (2006) e A2 (2007). E´ stato il successo della volontà dopo aver affrontato avversarie difficili, a iniziare dalla campionessa italiana cadette Anna Antoniutti, piegata per 3/1, per proseguire con Alessia Knight (1 up) e con Alessandra De Luigi (3/2) in semifinale. In finale ha prevalso per 1 up sulla Averna, tenace e combattiva che ha meritato sicuramente l´onore delle armi. La Averna in semifinale si è imposta di misura in un delicato incontro con Chiara Venezia (1 up), che ha compiuto la bella impresa di eliminare Marianna Causin (2/1), ritenuta la favorita e che aveva iniziato nel modo migliore imponendosi nella qualificazione medal con 144 colpi (73 71), davanti a Ludovica Carulli (148 - 74 74) e alla Patussi (151). Quanto alla Averna, prima della Venezia, aveva estromesso Francesca Compans (1 up) ed Enrica Prando (1 up). Lpga Tour: Suzann Pettersen Supera Lorena Ochoa In Spareggio - Terzo titolo stagionale e in carriera nel Lpga Tour per Suzann Pettersen (277 - 75 65 64 73), che si è imposta nel Longs Drugs Challenge al Blackhawk Cc di Danville in California. Ha superato alla seconda buca di spareggio la messicana Lorena Ochoa (277 - 69 70 67 71), numero uno mondiale, che l´aveva raggiunta nel giro finale con un birdie alla 17ª buca. La ventiseienne norvegese di Oslo ha al suo attivo quest´anno anche il Sas Masters, secondo successo nel Ladies European Tour dove ha iniziato l´attività. Bella prova della veterana Juli Inkster, terminata in terza posizione con 281 colpi (74 66 71 70), quindi in quarta con 282 Natalie Gulbis e Lorie Kane, in sesta con 283 Nicole Castrale e in settima con 284 Karrie Webb, campionessa uscente. Non ha superato il taglio Giulia Sergas, unica italiana in gara, 100ª con 158 (80 78). Us Pga Tour: Justin Leonard Beffa Jesper Parnevik - Il trentatreenne texano di Dallas Justin Leonard (261 - 65 67 64 65) ha ottenuto l´undicesimo titolo nell´Us Pga Tour. Nel giro finale del Valero Texas Open, sul percorso del Resort Course at La Cantera Gc di San Antonio nel Texas, ha recuperato i quattro colpi di ritardo che aveva dopo 54 buche dallo svedese Jesper Parnevik (261 - 61 65 66 69) e poi lo ha battuto alla terza buca di spareggio. Al terzo posto con 264 altri due svedesi, Mathias Gronberg e Daniel Chopra, al quinto con 266 Heath Slocum. Per Leonard è il terzo successo in questo torneo, impresa riuscita in precedenza solamente ad Arnold Palmer. Corso Per Giocatori Di Interesse Nazionale Al Royal Park - Al Royal Park Golf & Country Club si terrà nei giorni 20 e 21 ottobre un corso riservato ai giocatori di interesse nazionale. Sono stati convocati: Nino Bertasio, Andrea Chiapuzzo, Joon Kim, Nunzio Lombardi, Matteo Manassero, Niccolò Quintarelli, Andrea Perrino, Cristiano Terragni e Claudio Viganò. Istruttori Alberto Binaghi e Massimo Scarpa. .  
   
   
BARCOLANA: 640 ISCRITTI. RC44: COUTTS, BARKER, SPITHILL PRON  
 
Trieste, 9 ottobre 2007 - Russell Coutts, Dean Barker e James Spithill presenteranno oggi mattina alle 10. 30 la Trieste Rc44 Cup. Un circuito che attrae, tra gli armatori, personalità di assoluto rilievo internazionale a livello economico-finanziario, che saranno tutti a bordo degli Rc44 in occasione dell´evento di Trieste. Ad oggi, intanto, sono 640 gli iscritti alla Barcolana 39. Trieste Rc44 Cup: Arriveranno in serata a Trieste Russell Coutts, James Spithill e Dean Barker: i tre grandi campioni di Coppa America che parteciperanno, a partire da domani, alle regate della Trieste Rc44 Cup. Dieci gli equipaggi che si sfideranno nel Golfo di Trieste, in occasione della penultima tappa del circuito, tenuto a battesimo l´anno scorso proprio in occasione della Barcolana. "L´anno scorso le regate a Trieste sono state un vero e proprio successo e sono sicuro che si ripeterà" - è con questo entusiasmo che Coutts parla dell´evento legato ai monotipi da lui ideati, in attesa di ritrovarsi, domenica prossima, sulla linea di partenza della Barcolana 39 assieme alle duemila imbarcazioni che danno vita alla festa della vela. Sarà proprio il timoniere neozelandese a presentare ai giornalisti domani mattina alle 10. 30 all´Info Point Barcolana (sulle Rive di Trieste di fronte a Piazza dell´Unità) la Trieste Rc44 Cup, assieme a Spithill (timoniere di Luna Rossa nell´ultima edizione della Coppa America) e Barker (timoniere di New Zealand). Nel primo pomeriggio, invece, gli equipaggi testeranno il campo di regata che, secondo le ultime previsioni, sarà ancora all´insegna della bora: "Un vento fantastico con cui regatare" - parola di Russel Coutts. Gli Armatori Della Classe Rc 44: Una classe, quella degli Rc44, dall´indiscutibile fascino non solo per la spettacolarità delle regate ma anche per la presenza tra gli armatori di personalità di assoluto rilievo internazionale a livello economico-finanziario. Personaggi che saranno tutti a bordo degli Rc44 in occasione dell´evento di Trieste. Tra questi, oltre al presidente della Moby Lines Vincenzo Onorato, il giapponese Isao Mita presidente di Beecom Group, società di investimenti che opera soprattutto nel campo alimentare, il portoghese Patrick Monteiro de Barros, magnate della finanza internazionale ed importante azionista sia del gruppo Portugal Telecom che del Gruppo bancario Espirito Santo, Maciej Nawrocki, uno dei maggiori azionisti della Organika S. A. (uno dei più grandi produttori di polimeri in Europa), l´industriale farmaceutico croato Miroslav Reljanovic ed il trader internazionale del settore petrolifero Chris Bake. Senza dimenticare Marjan Bauer direttore di uno fra i maggiori quotidiani sloveni, e Igor Lah, uno tra i più importanti finanzieri e immobiliaristi della Slovenia. Progetto Meteo Adriamet: I vertici dell´Arpa di Veneto e Friuli Venezia Giulia presenteranno alla stampa domani mattina alle 11. 00 all´Info Point Barcolana (subito dopo la conferenza della Trieste Rc44 Cup) il "Progetto Adriamet". Uno studio volto ad avviare un servizio di previsione meteorologica per il Mare Adriatico, finanziato dall´Unione Europea, che coinvolge strutture tecniche di cinque regioni italiane adriatiche ed i servizi meteorologici di Croazia e Montenegro. Barcolana: Ad oggi sono 640 gli iscritti alla Barcolana 39: una quota che conferma il trend di crescita già evidenziatosi nelle ultime tre giornate. Tra i super-maxi la Società velica di Barcola e Grignano segnala, tra le novità, l´iscrizione nella giornata odierna di Ushuaia, un Grand-mistral 80 (23,7 metri) armato da Paolo Sabbatini di Monfalcone. Terza Eta´ In Barca, Nonni Controvento E Spi Cgil: Nonni e pensionati in barca in occasione della Barcolana 39 per promuovere la pratica sportiva come elemento fondamentale per il benessere psicofisico anche nella terza e quarta età. E´ questa la filosofia alla base della partecipazione alla Coppa d´Autunno dei "Nonni Controvento", ovvero gli ospiti della casa di riposo "Livia Ieralla" di Padriciano (Trieste), che saliranno sull´imbarcazione "Chiara Martina", un Grand Soleil 45 timonato da Dorino Corso; ma anche dei pensionati iscritti allo Spi Cgil (Sindacato dei pensionati della Cgil) che regateranno a bordo di "Sol Calao", un Condor 50 della Scuola di vela Dynamic Ii di San Giorgio di Nogaro (Udine), dando vita ad un inedito mix tra promozione della vela e sostegno al mensile "Liberetà", che vanta 170 mila abbonati in tutta Italia. Trofeo Fuorivento: Sono state rinviate a domani le prime prove del "Trofeo Fuorivento": la più importante manifestazione velica rivolta alle polisportive che operano nell´area del disagio organizzata dal coordinamento Regionale A. N. P. I. S e dal Marina San Giusto Yacht Club. I 15 nodi di bora che spiravano stamani sul Golfo di Trieste, vento più che abbordabile per velisti esperti, è stato ritenuto troppo sostenuto per i ragazzi delle polisportive. I sei equipaggi si presenteranno al via domattina, regatando a turno a bordo di due J24 su un percorso a bastone posizionato nel Bacino San Giusto, tra il Molo Audace e la sede della Guardia Costiera. .  
   
   
ELBA/VELA: CONCLUSA LA STAGIONE DELLA VELA D’ALTURA ELBANA  
 
 Cavo, 9 ottobre 2007 - Con l’ultima manifestazione in programma si è conclusa all’isola d’Elba la stagione agonistica della vela d’altura: in programma la diciannovesima edizione della Coppa Aethalia organizzata dal Comitato Circoli Velici Elbani in collaborazione con il Comitato Circoli Velici Costa Etrusca. Il programma prevedeva due giornate di regata, sabato con una regata costiera di circa 14 miglia da Salivoli (partenza alle ore 11. 30) e arrivo a Cavo con giro di boa a Rio Marina (lasciando l’isola di Palmaiola a sinistra) e la domenica un’altra manche su percorso costiero, ma in seguito il comitato organizzatore decideva di far disputare solo la regata del sabato. Una flotta di una decina di imbarcazioni, suddivise in tre categorie (fino a 10 metri, da 10,01 metri a 12 metri, oltre 12 metri) hanno potuto concludere la loro prova, in una giornata in cui il tempo ha riservato ai regalanti di tutto un po’: vento fresco, calma piatta, scirocchetto e temporali con relativi piovaschi che hanno provocato numerosi ritiri e l’arrivo fuori tempo massimo. La giornata in mare si è poi conclusa con cena e premiazione presso l’Hotel Pierolli di Cavo. Nella categoria delle imbarcazioni di minori dimensioni il migliore della classifica risultata Snow Ball dell’armatore cavese Mario Mellini che concludeva la sua prova davanti a Bibi di Filippini portacolori dello Yacht Club Marina di Salivoli e a Azzurrè del piombinese Giangrasso in rappresentanza della locale sezione Vela della Lega Navale Italiana. Nella categoria intermedia la vittoria andava a Hydra di Bisti (Ycms) mentre in quella della imbarcazioni di maggiori dimensioni il primo della classifica risultava a Luna di Grandi (Ycms). La classifica Overall in tempo compensato vedeva davanti a tutti Luna che aveva impiegato a coprire il percorso in poco meno di tre ore. La Coppa Aethalia era valida quale prova conclusa del Campionato Elbano d’Altura 2007: in attesa di vedere la classifica definitiva dopo le sei manche disputate da maggio allo scorso fine settimana a Marciana Marina, Cavo, e Portoferraio, Comitato Circoli Velici Elbani ha reso note le classifiche del Campionato Elbano Derive conclusosi all’inizio di settembre a Porto Azzurro. Nella a classe Optimist, Categoria Cadetti la vittoria è andata alla riese Elisabetta Elisabetta Arrighi del Centro Velico Elbano che ha preceduto, rispettivamente al secondo e terzo posto Lorenzo Tintorri del Circolo Velico Porto Azzurro e Chiara Damia del Circolo della Vela Marciana Marina. Per qunto riguarda la categoria Optimist Juniores il migliore della classifica è risultatp Filippo Baldetti del Club del Mare di Marina di Campo davanti a Guido Pisani (Cv La Spezia), secondo e Susanna Albanesi (Cve); terza. Dominio dei timonieri portacolori del Cvpa nella classe Laser 4. 7: nell’ordine primo, econdo e terzo si sono classificati Walter Squarci, Leonardo Messina ed Enea Gambelunghe. Infine nella classifica Classe Libera l’equipaggio migliore dlla stagione è risultato quello dell’imbarcazione L’equipe composto dalle veliste Joana Gelfi (Centro Velico Elbano) e Francesca Gambelunghe (Cvpa), quest’ultima come il fratello Enea figlia del presidente del sodalizio velico di Porto Azzurro. La stagione velica agonistica 2007 dell’isola d’Elba avrà il suo appuntamento finale all’inizio di novembre quando nei giorni dal 2 al 4 a Marina di Campo di disputerà la Coppa dei Campioni, manifestazione organizzata dal Club del Mare e riservata ai timonieri della classe Laser, categorie Standard, Radial e 4. 7. = .  
   
   
SPORT PARALIMPICI, ASSESSORE MORCHIO:  
 
 Genova, 9 ottobre 2007 - <Abbiamo presentato la candidatura di Genova come sede dei campionati europei 2009 di tennis da tavolo per persone disabili e contiamo che la nostra città venga prescelta>. Lo ha annunciato questa mattina l´assessore allo Sport della Regione, Fabio Morchio, nel corso della presentazione della manifestazione "Il cuore che illumina lo sport" che si svolgerà l´11 ottobre nelle piazze di dieci città italiane, fra cui Genova. L´evento si propone la promozione dello sport tra le persone disabili, è organizzato dal Comitato Italiano Paralimpico, grazie al supporto di Enel Cuore, la onlus di Enel, e coinvolgerà in tutto circa ventimila studenti delle scuole di ogni ordine e grado. A Genova il ritrovo di atleti paralimpici e alunni è fissato per le 9. 30 in Piazza Matteotti per poi spostarsi al Porto Antico dove si svolgeranno le gare. Alla presentazione hanno partecipato, oltre all´assessore Morchio, anche il presidente del C. I. P. , Gaetano Cuozzo, l´assessore allo Sport del Comune di Genova, Paolo Striano, e il responsabile di Enel Cuore, Luigi De Concilio. .