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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 19 Ottobre 2007 |
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10/18 NOVEMBRE 2007 - SAN GIOVANNI D’ASSO (SI) / CRETE D’AUTUNNO 2007: XXII MOSTRA DEL TARTUFO BIANCO, DONNE & VINO ATTESI CONVITATI ALLA CORTE DEL TUBERO SENESE |
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Cambiano i climi, si evolvono i gusti, vacillano le certezze. Ma nelle terre di Siena, una peculiarità diventa di anno in anno più salda: l’attenzione per il tartufo. Non deve sorprendere quindi il raggiungimento dell’edizione numero 22 per la Mostra del Bianco delle Crete senesi, una delle tipologie di pregiato tubero tra le più valutate del panorama italiano, che tornerà a farla da padrone come di consueto nel prossimo mese di novembre. Succederà in particolare tra sabato 10 e domenica 18 a San Giovanni d’Asso, la piccola capitale dell’area tartufigena senese, sede non solo della partecipata Associazione dei Tartufai Senesi, ma da un paio d’anni anche del primo Museo italiano del Tartufo, realizzato con tecniche all’avanguardia e implementato continuamente con nuove integrazioni. La 22esima Mostra del Tartufo Bianco si aprirà sabato 10 novembre all’insegna dei vini della limitrofa Val d’Orcia, la cui DOC sarà oggetto di assaggio al pubblico sin dalle ore 11. Nel pomeriggio, la sala del camino del Castello di San Giovanni d’Asso ospiterà un convegno di stringente attualità: “Vino, tartufo e cambiamenti climatici” sarà il tema del confronto, cui parteciperanno esperi di varie discipline, oltre ad amministratori ed osservatori di livello nazionale. Il giorno seguente, domenica 11 San Giovanni saluterà il primo dei due arrivi programmati alla locale stazione del Treno a vapore del tartufo. Il secondo sarà in programma domenica 18, quando nel pomeriggio tornerà il solenne momento di assegnazione del “Tartufo per la pace” a una personalità distintasi per il proprio impegno nel corso degli ultimi 12 mesi. Il programma della Mostra del Bianco delle Crete sarà tuttavia arricchito anche da altri numerosi appuntamenti, accomunati dall’attenzione per le produzioni tipiche di qualità. Si segnala fin d’ora il concorso culinario che l’Associazione Nazionale Donne del Vino realizzerà sabato 17, abbinando il tartufo al “Franciacorta” di pregiate produzioni vinicole delle aziende aderenti. Per informazioni: Comune di San Giovanni d´Asso, tel 0577/803101. . |
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10 NOVEMBRE 2007 – SAN GIOVANNI D’ASSO (SI) / CONSORZIO DEL VINO DOC ORCIA: L´EVENTO ´DIVIN ORCIA´ E IL CONVEGNO “L’INNALZAMENTO DELLE TEMPERATURE E I PRODOTTI D’ECCELLENZA DELL’AGRICOLTURA SENESE: TARTUFO BIANCO DELLE CRETE SENESI E DOC ORCIA” |
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Il Consorzio del vino Doc Orcia dà il via alla terza edizione del proprio evento istituzionale, Divin Orcia. L’appuntamento, si apre sabato 10 novembre con degustazioni delle ultime annate di vini della tipologia Orcia Rosso; allestimento aperto al pubblico nelle suggestive sale del museo del tartufo mentre, per giornalisti e operatori del settore, banco d’assaggio professionale in una sala del suggestivo Castello di San Giovanni d’Asso. Protagonista delle degustazioni l’Orcia Rosso: Sangiovese (minimo 60%) più altri vitigni autorizzati dalla Regione Toscana, ma non aromatici. Entra sul mercato il 1 marzo dell’anno successivo alla vendemmia. Vino strutturato, dal colore rubino scuro. Aroma fine, complesso che richiama frutti rossi. Gusto intenso, armonico e persistente. Ben abbinato a piatti di carne nobile e formaggi stagionati. E’ esaltato dal tartufo bianco di San Giovanni d’Asso. Servire a 16°-18°C. Durante tutta la mostra mercato, opportunità di degustare i vini Orcia in abbinamento al tartufo in tutti i ristoranti del territorio di San Giovanni. Ogni anno Divin Orcia accoglie un convegno per approfondire la conoscenza di questa giovane Doc e del suo territorio, la Val d’Orcia paesaggio culturale Patrimonio Mondiale dell’Umanità con il riconoscimento Unesco. In questa edizione, sabato 10 ore 15,30, un convegno moderato dalla produttrice Donatella Cinelli Colombini: esperti di viticultura, climatologia e tartufai senesi a confronto su un tema scottante: “I grandi vini e il tartufo bianco della Toscana sopravvivranno al cambiamento del clima? L’innalzamento delle temperatura e i prodotti d’eccellenza dell’agricoltura: Tartufo Bianco delle Crete Senesi e Doc Orcia”. Divin Orcia è anche arte: nelle sale del castello, “Dall’Orcia alle Crete Senesi” attraverso una mostra fotografica di Paolo Naldi, esperto dell’Orcia e della sua gente. “Divin Orcia –spiega la Presidente del Consorzio, Donella Vannetti– è un evento itinerante che percorre i comuni della Doc; dopo Monticchiello a Pienza e Buonconvento, è la volta della Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi che ogni anno accoglie a San Giovanni d’Asso estimatori italiani e stranieri del “Diamante Bianco” uno dei prodotti eccellenti della Terra di Siena. Del resto il connubio tra la Doc Orcia e il prezioso tubero di San Giovanni d’Asso è forte: infatti, i terreni culla del prezioso tartufo sono gli stessi su cui insiste la giovane Doc senese. Nato nel 2000, il Consorzio del Vino Doc Orcia rappresenta un territorio vasto incastonato tra le prestigiose realtà del Brunello e del Vino Nobile di Montepulciano: 13 comuni con una varietà pedologica tale da esprimere un’ampia diversità di caratteri nella produzione delle aziende associate. Ricordiamo: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia e Trequanda. Inoltre, parte dei comuni di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena. Il Consorzio di “tutela” punta alla valorizzazione di vitigni autoctoni quali “Sangiovese”, "Foglia Tonda”, “Colorino”, “Canaiolo” e altri vitigni internazionali riconosciuti dalla Regione Toscana. La Doc Orcia sta crescendo in quantità e qualità, grazie a un territorio fortemente vocato, all’impegno generoso dei produttori e anche grazie a una donna come presidente, Donella Vannetti che lavora con passione per promuovere questa giovane Doc toscana. La Doc in numeri: Nel 2006 si registrano 5500 quintali di uve prodotte di cui 3200 degli associati al Consorzio. La produzione potenziale e ancora non totalmente espressa della Doc è di 500mila bottiglie derivanti da 200 ha iscritti alla tipologia Orcia Rosso, da 16 ha Orcia Bianco e 1 ha Orcia Vinsanto. Gli associati vantano una produzione nel 2006 di 150mila bottiglie, in incremento. Www. Consorziovinoorcia. It
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3/4 NOVEMBRE 2007 - SAN LORENZO (TN) / LA CIUÌGA: POVERA, RICCA PRELIBATEZZA
DEL TRENTINO E VANTO D’ITALIA |
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Di necessità virtù. Di pura necessità si trattò quando nella seconda metà dell’Ottocento, in un clima di grandi ristrettezze, ai piedi delle Dolomiti di Brenta si inventarono la “ciuìga”. E oggi, quel singolare salame con le rape, confezionato secondo tradizione solo ed esclusivamente nel borgo rurale di San Lorenzo in Banale, è indiscussa virtù gastronomica del comprensorio Terme di Comano – Dolomiti di Brenta, del Trentino e dell’Italia intera. Unica e inimitata, oggi la ciuìga è un presidio Slow Food. Confezionata originariamente con soli scarti di maiale (testa, cuore e polmoni), in proporzione del 20%, e con abbondanza di rape cotte e tritate, ai giorni nostri vanta invece il 70% di carni suine scelte e soltanto il 30% di ortaggi. Quel che basta però per conferirle un sapore deciso, pungente ma non piccante e davvero unico. Inconfondibile, come la forma piccola e allungata, simile a una pigna di conifera… quella che in dialetto locale si chiama appunto “ciuìga”. Riscattato il suo passato di povertà, il salamino affumicato è oggi una vera prelibatezza, da gustare al naturale, rielaborato in gustosi sughi, abbinato a patate lesse e cicoria oppure puré di patate e “capusi” (cavolo-cappuccio), adagiato su fette di pane leggermente tostato e imburrato e persino affettato sulla pizza. Ma rigorosamente in loco, in quello spicchio segreto e bellissimo di Trentino nascosto alle spalle del lago di Garda, alle falde del Parco Naturale Adamello Brenta. L’autunno è la sua stagione, quando si uccide il maiale e quando nei campi maturano le rape. E’ in questo periodo che i pochi, abili macellai del Banale sciorinano golose catene di ciuìghe, solo apparentemente infinite. Prodotte artigianalmente e in quantità limitata, requisite dai ristoranti locali e prenotate dagli estimatori, le ciuìghe vanno letteralmente a ruba. L’occasione per degustarle e acquistarle battendo tutti sul tempo è la Sagra della ciuìga, tradizionale appuntamento tra il goloso e il folkloristico in calendario a San Lorenzo in Banale nel weekend del 3 e 4 novembre nelle corti, tra i vicoli e nei “vòlti” (le vecchie cantine) dell’antica frazione Prusa. In programma degustazioni nelle cantine, menu a tema a prezzo fisso nei ristoranti, spettacoli di strada e antichi mestieri. Negli alberghi del territorio è possibile prenotare lo speciale pacchetto weekend “Le emozioni del gusto”: 3 giorni/2 notti a partire da 100 euro a persona in pensione completa. Inclusi nel forfait la partecipazione alla sagra della ciuìga, degustazioni guidate di prodotti tipici trentini e locali (formaggio Spressa Dop delle Giudicare, patata del Lomaso, noci del Bleggio…), visita guidata con degustazione a un’azienda agricola locale. Anche possibilità di soggiorni prolungati. Per informazioni: APT Terme di Comano-Dolomiti di Brenta, tel 0465/702626, info@comano. To. Www. Comano. To
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25 NOVEMBRE 2007 – IN TUTTA ITALIA / “PANE E OLIO IN FRANTOIO &…”: CON LE CITTÀ DELL´OLIO DEGUSTAZIONI DI OLIO NOVELLO E PANE APPENA SFORNATO, PRODOTTI TIPICI LOCALI DI QUALITÀ DOP E IGP. TRA LE CITTÀ PROTAGONISTE SIENA E IMPERIA, NELLA CITTÀ LIGURE, IN CONTEMPORANEA, ‘OLIOLIVA’ |
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Continuano i preparativi per “Pane e Olio in Frantoio &…”, la tradizionale festa dell’olio nuovo che animerà le piazze e i frantoi di alcune città dell’olio italiane. Domenica 25 novembre, infatti, si svolgerà la manifestazione organizzata dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio e con il patrocinio del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali che, a partire da quest’anno, presenterà anche i prodotti dell’eccellenza agroalimentare Dop e Igp con programmi di degustazione, visite guidate a frantoi e oliveti, rievocazioni dei riti della raccolta e molitura e numerosi banchi d’assaggio. In Toscana un mercatino Etrusco per le vie del centro storico della città di Chiusi (Si) con i produttori di olio d’oliva, oggetti di antiquariato e tanto altro. Al mattino si svolgerà inoltre l’iniziativa ‘I bambini e l’olio’, un’escursione per i più piccoli nell’oliveto per assistere alla raccolta e un itinerario archeologico guidato sulla storia dell’olio d’oliva. Un menu selezionato a base dell’oro liquido Toscano sarà a disposizione dei visitatori nei ristoranti del territorio di Chiusi, con i prodotti tipici tra i quali la Fagiolina del Lago di Chiusi e la ciaccia all’olio extravergine d’oliva. Tanti i programmi presentati dalle Città dell’Olio di tutta Italia, a partire da Imperia dove la manifestazione si terrà in concomitanza con l’iniziativa “OliOliva” e Sestri Levante dove presso i ristoranti della città, a partire da venerdì 23 novembre, sarà possibile degustare pane, olio e i prodotti tipici come la focaccia e lo stoccafisso. In Campania la città di Cerreto Sannita (Bn), dalle 10 di mattina, aprirà le porte del centro storico, del Chiostro di palazzo Sant’Antonio e corso Umberto, a uno splendido Salotto del Gusto con incontri tematici a base di pane cotto in forno a legna, legumi e carne marchigiana alla brace, il tutto contornato da un filo di olio extravergine cultivar Monovarietale, Raccioprella, Ortice, Ortolana. Nel comune di Flumeri (Av) l’azienda agrituristica “Petrilli” proporrà passeggiate a cavallo e massaggi con olio nel centro benessere. Il Pane casereccio, i fagioli e la pasta fresca saranno uniti dal sottile filo dell’olio Dop Colline dell’Ufita Qualità Rovere. In provincia di Ancona nel centro cittadino di San Paolo di Jesi sarà il frantoio locale “B. Rosini” ad accogliere i visitatori a partire dalle 9, che potranno così assistere alla lavorazione dell’oliva per poi degustare gli oli extravergine monovarietali di Carboncella, Mignola, Raggia e Rosciola in abbinamento alla filetta, al pane ai cereali e alla bruschetta. Banchi di degustazione uniti a itinerari di raccolta in campagna, rappresentazioni teatrali a tema, una passeggiata in bici tra gli ulivi secolari e un raduno di camperisti saranno di scena in Puglia, a Cassano delle Murge in provincia di Bari. Nel Lazio sarà il centro cittadino di Alatri (Fr) a ospitare le bancarelle con prodotti tipici locali e degustazioni di pane e olio. Rappresentazioni folkloristiche di canti e balli e visite guidate nei frantoi del paese animeranno le piazze delle Città dell’Olio di Lupara (Cb) e Cabras (Or), dove a fare gli onori di casa saranno inoltre il pane carasau, crostini, pane locale e la bottarga presentata sottoforma di patè di bottarga e molte altre salse. Tra le novità di quest’anno, inoltre, l’itinerario ecoturistico-urbano a Ficarra, in provincia di Messina, che inizierà alle 9 di domenica mattina con visite guidate agli olivi monumentali dei Gattopardi per l’intera giornata e con l’apertura degli stando di prodotti tipici locali come il pane di semola dimurato, i formaggi provola e tuma dei Nebrodi e con il salame Igp di Sant’Angelo di Brolo, il tutto condito da un filo di olio extravergine della cultivar Minuta, presidio di Slow Food. Tante quindi, le occasioni che domenica 25 novembre potranno essere sfruttate dai visitatori più curiosi e dai turisti attratti dall’enogastronomia tipica dei luoghi dove da sempre si coltiva l’olivo e se ne lavora il frutto seguendo metodi tradizionali ed avendo rispetto per il territorio e per l’ambiente. In contemporanea a Pane e Olio in Frantoio, si svolgerà a Imperia la manifestazione OliOliva, dedicata ai sapori e alle produzioni tipiche del territorio ligure; la città si animerà con serate a tema, la scuola di cucina che quest´anno sarà tutta da scoprire, convegni e presentazioni sullo sfondo di valori storici, culturali e alimentari dell´olio del pane, e non solo. Per informazioni: Associazione Nazionale Città dell’Olio, tel 0577/329109. Www. Cittadellolio. It
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NOVEMBRE 2007 / FEBBRAIO 2008 – PROVINCIA DI BELLUNO / ALTOGUSTO AL VIA, LA GRANDE CUCINA DELLE DOLOMITI BELLUNESI OMAGGIA IL TIZIANO. PRODOTTI TIPICI FRA ARTE E TRADIZIONE
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Nella splendida cornice delle Dolomiti bellunesi, otto artisti della tavola si mettono a confronto con uno dei più grandi artisti della tela. Stiamo parlando di AltoGusto 2007/2008, la rassegna enogastronomica in programma da novembre a febbraio in otto fra i più rinomati ristoranti della provincia di Belluno: Al Borgo di Belluno, Al Capriolo di Vodo di Cadore, Alle Codole di Canale d’Agordo, Baita Fraina di Cortina d’Ampezzo, Dolada di Plois di Pieve D’Alpago, Laite di Sappada, San Lorenzo di Puos d’Alpago e Tivoli di Cortina d’Ampezzo. La manifestazione, realizzata in collaborazione con la Provincia di Belluno, ha deciso infatti, a partire da questa quarta edizione, di rendere omaggio ad alcuni dei grandi personaggi veneti che hanno segnato la storia locale e nazionale. E per quest’anno, la scelta non poteva che cadere sul “divin pittore” Tiziano Vecellio, cui la sua città natale, Belluno, rende omaggio con la mostra “Tiziano. L’ultimo atto”. I ristoranti AltoGusto dedicheranno al grande artista un menu degustazione a lui ispirato, che esprimerà, accanto al gusto della buona tavola e ai sapori della tradizione, il fascino dell’arte, della sperimentazione e dell’innovazione. Una sfida stimolante che metterà alla prova le abilità creative degli chef Renato De Salvador e Flora Battiston (Al Borgo); Francesco Paonessa (Al Capriolo); Oscar Tibolla (Alle Codole); Alessandro Menardi (Baita Fraina); Riccardo De Prà (Dolada); Fabrizia Meroi (Laite); Renzo Dal Farra (Locanda San Lorenzo); Graziano Prest (Tivoli); spinti a creare nei cinque piatti del “menu Tiziano” “artistiche combinazioni” non solo di gusti, ma anche di sfumature, consistenze, forme e colori. Nata per volontà degli otto ristoranti, decisi a farsi ambasciatori in Italia del territorio bellunese e delle sue risorse, promuovendolo e raccontandolo attraverso la sua cucina e la sua tradizione culinaria, la rassegna AltoGusto riserva anche quest’anno un ruolo da protagonista alla rinomata produzione autoctona, caratterizzata da metodologie di produzione tradizionali e da un elevato valore in termini di genuinità e di gusto. Spazio dunque alla fantasia degli chef, ma senza dimenticare il legame con la tradizione e i prodotti tipici bellunesi. Pastin, fagioli (soprattutto di Lamon), mais sponcio, patate (di Cesiomaggiore in primis), agnello alpagoto e di Lamon, cappucci di Vinigo, fave, orzo decorticato, formaggi del territorio, pedole… saranno i protagonisti assoluti di deliziose pietanze dove il commensale unirà al piacere del palato, il divertimento di ricercare nella mise en plate le forme e i colori ispirati al Tiziano. Il prezzo del “menu degustazione Tiziano” varierà tra i 40 ai 60 euro a seconda della tipologia del ristorante. . |
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29 NOVEMBRE / 3 DICEMBRE 2007 - TARVISIO E MALBORGHETTO (UD) / EIN PROSIT 2007, VINI DA VITIGNO AUTOCTONO A TARVISIO
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La nona edizione di "Ein Prosit" si terrà a Tarvisio e Malborghetto dal 29 novembre al 3 dicembre 2007. Presenti 150 produttori di vino alla "Mostra-Assaggio", nazionali e internazionali, con una nutrita rappresentanza di produttori biodinamici e biologici e oltre 50 aziende produttrici di generi alimentari di qualità. Per le serate degli "Itinerari del gusto" previste le presenze di Gennaro Esposito del Ristorante Torre del Saracino e Norbert Niederkofler del Ristorante St. Hubertus. Prezzo del biglietto d´ingresso alla "Mostra-Assaggio" 20 euro.
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27/28 OTTOBRE 2007 - BARBERINO DI MUGELLO (FI) / MOSTRA MERCATO DEL TARTUFO BIANCO E NERO
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Dopo il successo delle edizioni precedenti che hanno visto di anno in anno triplicare il numero di visitatori, a Barberino di Mugello, alle porte di Firenze, il prossimo 27 e 28 ottobre avrà luogo la gustosissima kermesse dedicata al tartufo bianco e nero e ai prodotti tipici locali e all’artigianato. Organizzata dal Comune di Barberino in collaborazione con la Pro-Loco e l’Associazione Tartufai Barberinesi, la Mostra Mercato del Tartufo punta alla valorizzazione del tartufo della Toscana, in particolare quello bianco e nero toscano e quello marzuolo del Mugello, nonché alla promozione del territorio con numerose iniziative volte ad attirare un sempre meggiore numero di turisti che da qualche anno a questa parte, grazie al Lago di Bilancino e l’Outlet, stanno diventando un punto di forza per lo sviluppo economico del comune barberinese. La manifestazione si svolgerà in due giorni. Sabato 27 ottobre l’Associazione Tartufai aprirà alle ore 9 i vari stand dove sarà possibile l’acquisto e la degustazione di assaggi gastronomici al tartufo. In contemporanea aprirà anche un mercatino di collezionismo e artigianto posizionato nei giardini di fronte al Palazzo Comunale. Nel pomeriggio alle 15. 30 il pubblico sarà intrattenuto in piazza Cavour dagli Sbandieratori della città di Firenze. Seguirà alle 16. 30, presso le salette comunali, una tavola rotonda dal titolo “In cammino verso la filiera corta” sul tartufo e sui prodotti tipici di Barberino. In concomitanza sarà inaugurata una mostra di animali a cura dell’APA e degli allevatori di Barberino e una mostra fotografica del comune di Betton (Francia), gemellato con il comune toscano. Domenica 28 ottobre la Mostra Mercato riaprirà alle ore 9. Oltre agli stand dedicati al tartufo ci saranno stand con prodotti tipici locali, regionali e nazionali. Proseguirà la mostra fotografica e quella di animali. Alle ore 10 avrà luogo una dimostrazione di cani da tartufo nei giardini di Badia. In occasione della Mostra Mercato i ristoratori barberinesi che aderiscono all’inizativa saranno coinvolti nella preparazione di piatti a base di tartufo. Inoltre sia i ristoranti sia le strutture ricettive che esporranno la locandina “Sconto in mostra” effettueranno sconti promozionali sui loro prodotti e servizi. In seguito all’affluenza numerosa della scorsa edizione, domenica 28 sarà attivo un servizio gratuito di navetta dai parcheggi opportunamente segnalati al centro del paese, dalle ore 9 alle ore 21. Per informazioni: URP del Comune di Barberino, tel 055/8477213, urp@comune. Barberino-di-mugello. Fi. It; Ufficio Turistico e Pro-Loco, tel 055/8420106, barberinomugello@firenzeturismo. It; Associazione Tartufai Barberinesi, tel 055/4254131, tartufai. Barberinesi@alice. It. . |
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21 OTTOBRE 2007 - VIAREGGIO (LU) / LA VERSILIA SI PREPARA AD UN AUTUNNO INEBRIANTE CON LA SETTIMA EDIZIONE DI SPUMANTIA
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Spumantia 2007 si terrà domenica 21 ottobre presso il Centro Congressuale della Versilia – Principe di Piemonte (viale Marconi 130, Viareggio). La rassegna dedicata alle migliori bollicine d’Italia organizzata da AIS, Associazione Toscana Sommelier nella Delegazione Versilia è nata per presentare e promuovere al grande pubblico le eccellenze spumantistiche. Oltre ai banchi d’assaggio di oltre 40 firme delle bollicine italiane provenienti da tutta Italia con più di 150 tipologie di spumanti in assaggio libero, si terranno degustazione guidate di spumanti italiani condotta dal delegato AIS di Pistoia Roberto Bellini (Ambasciatore dello Champagne d’Italia). È in programma alle 16. 30 una tavola rotonda, moderata da Massimo Lucchesi Presidente dell’ordine dei giornalisti della Toscana, che avrà come tema: “Le caratteristiche degli spumanti italiani”. Saranno presenti: Etile Carpenè, Presidente Carpené Malvolti, che tratterà il tema del mercato degli spumanti italiani all’estero e i futuri scenari dell’export, Giampietro Comolli, direttore del Forum Spumanti d’Italia che interverrà sul mercato degli spumanti in Italia e Roberto Bellini (esperto e membro del consiglio nazionale AIS) sulle caratteristiche degli spumanti italiani. Ancora per i soli soci AIS, è la degustazione bendata (prevista per le ore 18) di sei spumanti italiani con relativa scheda da compilare. Chi avrà individuato il maggior numero di risposte esatte si aggiudicherà il trofeo “Spumantia Podium”, messo in palio da Carpenè Malvolti. La manifestazione, aperta al pubblico (ore 10 – 19,30) con un biglietto di ingresso di euro 10,00; per i soci AIS l’ingresso è gratuito. Il Presidente AIS Toscana Osvaldo Baroncelli e il delegato AIS Versilia Andrea Balzani affermano come questa manifestazione è un’occasione unica per promuovere e valorizzare il mondo delle bollicine di qualità, in un viaggio attraverso l’Italia, da nord a sud, con il vantaggio di averle concentrate in un solo appuntamento.
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26 OTTOBRE / 11 NOVEMBRE 2007 – PROVINCIA DI TRENTO / IN VAL DI NON I PIATTI DI UN TEMPO
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Giunge alla sua 21esima edizione la manifestazione “Antichi sapori della Valle di Non”, rassegna enogastronomica che dal 26 ottobre all’11 novembre si propone come un momento di riscoperta della tradizione culinaria di un tempo, attraverso piatti reinventati dagli chef dei migliori ristoranti presenti in Valle. L’edizione di quest’anno si presenta caratterizzata da una significativa novità: un momento di approfondimento cultural-culinario distribuito su tre giornate ed intitolato “I laboratori del gusto”. L’appuntamento è per sabato 27 ottobre, per sabato 3 novembre e per sabato 10 novembre presso la splendida cornice di Casa Campia a Revò, dove alcuni produttori agro-alimentari della Val di Non, associati alla “Strada della mela e dei sapori della Val di Non”, dalle 15. 30 alle 18 inviteranno il pubblico a conoscere i frutti del loro lavoro. In quest’occasione i piatti più apprezzati della rassegna “Antichi Sapori” saranno preparati dagli chef sotto gli occhi dei commensali, i quali potranno così scoprire le ricette e carpirne segreti. Forte del successo ottenuto nelle precedenti edizioni, la rassegna si appresta a sfornare anche quest’anno alcuni dei piatti più gustosi di un tempo, accompagnati da ricette nuove e originali create per soddisfare anche i palati più raffinati. Nel ricco ventaglio di piatti proposti, citiamo la panada, zuppa di pane raffermo e porcino arrostito, e i tradizionali tortiei di patate tra gli antipasti, mentre per i primi, solo per fare qualche esempio, l’offerta spazia dalla zuppa di porri e di patate con crostoni gratinati, agli immancabili canederli. La lista dei secondi comprende la selvaggina e carni corpose accompagnate dalle gustose patate rostide, piatto tipico della cucina povera di un tempo. Si conclude in dolcezza con dessert come la torta rebaltada a base di mele Renette o lo strudel di pere, accompagnati dai prodotti del sottobosco. Cura ed eleganza caratterizzeranno anche l’offerta dei vini e degli spumanti (Nosiola, Marzemino, Pinot e Teroldego Rotaliano). La particolare dislocazione dei locali nei punti di maggior fascino paesaggistico e culturale della Val di Non, fa sì che l’itinerario del gusto diventi anche un itinerario degli occhi, con gli ospiti che verranno condotti negli angoli più belli del territorio e potranno così conoscere canyon, castelli e laghi cristallini, ma anche luoghi di silenzio e fede come il suggestivo Santuario di S. Romedio. I ristoranti che aderiscono all’iniziativa sono sette: Hotel Ristorante Alpino di Brez, Hotel Ristorante Rosa di Cavareno, Pineta Hotels di Tavon-Coredo, HotelRistorante Le Ciaspole a Tret, Hotel Ristorante Villanuova a Romeno, Rifugio Sores a Tres (località Predaia) e Hotel Ristorante Sport a Coredo. Il costo dell’intero menu, comprensivo di bevande, è di 30 euro. Www. Valledinon. Tn. It
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19/21 OTTOBRE 2007 - APPIGNANO (MC) / “LEGUMINARIA”, ALLA RISCOPERTA DELLE PRODUZIONI DI QUALITÀ DA REINTRODURRE NEL MERCATO E NELLA GASTRONOMIA LOCALE
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Ceci, fagioli, lenticchie, cicerchia, roveja: piatti poveri della cucina marchigiana, dagli indiscutibili benefici nutritivi. A celebrarli ‘Leguminaria’, la manifestazione promossa dal Comune di Appignano e dalla Provincia di Macerata con la collaborazione della Regione Marche. Questa quinta edizione si è arricchita di contributi, suscitando nuovo interesse. Un’attenzione crescente che si abbina, quest’anno, a importanti novità, a cominciare dall’allestimento di osterie, mostre e spettacoli itineranti per le vie del centro storico, con un ricco programma di appuntamenti: musica, teatro, giochi popolari, lavorazione dell’argilla, antichi mestieri, complice la partecipazione attiva della Pro Loco, dei i Maestri Vasai e dell’Avis di Appignano. Un’edizione che porta a scoprire il valore dei piatti “poveri” della cucina marchigiana. In realtà si tratta di piatti molto sostanziosi, dagli indiscutibili benefici nutritivi. In passato si preparavano in abbondanza: quello che rimaneva si mangiava la mattina successiva a colazione, prima di andare a lavorare nei campi. Come altri piatti, anche questi venivano cotti nelle pigne di coccio, dal momento che il camino e il fuoco a legna erano l´unica fonte di calore. Il cibo così preparato aveva un sapore eccezionale, anche perché cuoceva molto lentamente e gli aromi non evaporavano. Ancora oggi Leguminaria propone i suoi piatti serviti nelle tradizionali pigne di terracotta realizzate dai Maestri Vasai di Appignano. LEGUMINARIA: I PRODOTTI – La roveja (Pisum Arvense), piccolo legume simile al pisello, era conosciuta più che altro come erba infestante. Usata nei secoli passati per sostenere l’alimentazione dei pastori insieme ad altri legumi poveri come lenticchie, cicerchie e fave, ora Leguminaria la rivaluta e la propone al pubblico come gustoso legume da assaggiare, con l’obiettivo di tutelare e far conoscere il prodotto, collocarlo sul mercato e coinvolgere altri coltivatori che al momento producono solo per autoconsumo. Questo pisello selvatico, dal seme di colore marroncino tendente al giallo, il cui sapore ricorda quello della fava e del cece, si consuma ancora, anche se sporadicamente, sul versante marchigiano degli Appennini. In tavola lo si può gustare con la pasta, come tutti gli altri legumi, ma anche macinato, ottenendo una polenta dal gusto marcato, tendente all’amarognolo. Nel corso della manifestazione, il suggestivo piccolo borgo maceratese proporrà anche diverse qualità di ceci, fagioli, lenticchie (di Castelluccio), serviti e degustati nelle tradizionali ciotole di terracotta che, ancora oggi, i Maestri Vasai di Appignano (che l’anno prossimo festeggiano il Cinquecentenario della loro attività) fabbricano artigianalmente, secondo un’antichissima arte che caratterizza questa zona fin dall’epoca Rinascimentale. LEGUMINARIA: LA RICERCA – I legumi diventano una vera e propria “opportunità da cogliere”, produzioni di qualità da reintrodurre nel mercato e nella gastronomia locale. La rassegna comprende un percorso di ricerca e di sperimentazione applicata, giunto al suo terzo anno, per l’individuazione, il recupero e il mantenimento in purezza degli ecotipi di fagiolo, cece e roveja originari di Appignano. In particolare, le specie oggetto dello studio sono il fagiolo “Cannellino” (Phaseolus vulgaris), il cece denominato “Quercia” (Cicer arietinum) e la roveja (Pisum arvense), da sempre apprezzati perché ritenute unici ed insostituibili per la preparazione di piatti tipici, ma da qualche tempo a forte rischio di erosione genetica. I motivi sono diversi: l’avvento di nuove e più competitive varietà, lo spopolamento delle zone rurali, la conservazione di queste specie affidata a pochi anziani agricoltori del posto con mezzi inadeguati a mantenere indenni le matrici genetiche della biodiversità. La ricerca, condotta dall’Istituto sperimentale per l’Orticoltura di Monsampolo del Tronto (Ap), fa parte di un più ampio progetto regionale di recupero e valorizzazione delle tipicità che si estende anche alla “fava” di Fratterosa (Pu), alla “cipolla” di Suasa (Pu), al “carciofo” di Montelupone (Mc), al “rafano” di Barchi (Pu), alle “patate” del Montefeltro, ed è sostenuta finanziariamente, oltre che dalla Regione Marche - assessorato all’Agricoltura, dai progetti Leader del territorio, dalle Province e dai Comuni interessati. Www. Leguminaria. It
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10/12 NOVEMBRE 2007 – MILANO / RITORNA ‘GOLOSARIA’ PER CELEBRARE LA NUOVA EDIZIONE DEL ‘GOLOSARIO’. PRESENTAZIONE DELLA VI EDIZIONE DELLA GUIDACRITICAGOLOSA ALLA LOMBARDIA FIRMATA DA MARCO GATTI E PAOLO MASSOBRIO
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Sono gli stati generali dell’enogastronomia italiana, sono i protagonisti del gusto che da dieci anni svettano sul Golosario, il best seller di Paolo Massobrio di oltre mille pagine, che porta i turisti sulla soglia di una panetteria o di una trattoria di campagna. Per tre giorni, l’uscita del Golosario, diventa un incontro de visu con questi protagonisti che saranno all’Hotel Melia, da sabato 10 novembre a lunedì 12 novembre per Golosaria. E saranno i 100 migliori artigiani del Golosario coi loro magnifici prodotti, i 100 migliori produttori di vino d’Italia meritevoli del premio Top Hundred di Marco Gatti e Paolo Massobrio e poi 17 categorie divise tra il meglio della ristorazione nazionale e il meglio dell’offerta di botteghe e boutique del gusto. La Lombardia sarà la grande protagonista con corsi di cucina dedicata ai piatti di Milano e uno spazio loungue coi prodotti di tutte le regioni e i piatti delle Province di Milano, Varese, Mantova e Pavia. Il maestro, al secolo Gualtiero Marchesi, verrà festeggiato domenica 11 novembre alle 17 con una cerimonia sorpresa mentre il professor Francesco Alberoni aprirà la manifestazione con una relazione sul significato del posto a tavola nella civiltà. E poi la chiusura di lunedì con la presentazione della VI edizione della GuidaCriticaGolosa alla Lombardia firmata da Marco Gatti e Paolo Massobrio, con le corone radiose date alle migliori cucine. “Golosaria –dice Paolo Massobrio, giornalista e presidente dei Club di Papillon– è un incontro, ma anche un laboratorio di idee; si animerà infatti un innovativo negozio di quartiere, e si pranzerà nella latteria milanese del futuro, ma si parlerà anche di caffè codificato e di birre artigianali, di colazione e di vita in famiglia”. Che poi è il tema di ‘Adesso’, l’ultimo libro di Papillon, scritto per portare il gusto proprio dentro alla famiglia italiana.
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