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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 31 Marzo 2008
RICERCATORI DELL´ISTITUTO MAX PLANCK INDIVIDUANO NUOVA MOLECOLA ORGANICA NELLO SPAZIO  
 
Bruxelles, 31 marzo 2008 - Un gruppo di ricercatori dell´Istituto Max Planck di Radioastronomia (Mpifr) hanno individuato, per la prima volta, una molecola molto simile all´amminoacido nello spazio. Secondo quanto riferiscono in una monografia per la rivista scientifica Astronomy & Astrophysics, la molecola, aminoacetonitrile, è stata osservata in una gigantesca nube di gas denominata ´Large Molecule Heimat´ situata in prossimità del centro della galassia, nella costellazione del Sagittario. L´aminoacetonitrile è stata efficacemente identificata grazie all´ausilio di un radiotelescopio di 30 metri situato nel sud della Spagna. La scoperta è stata in seguito confermata in Francia e in Australia da due array di radiotelescopi dotati di una risoluzione spaziale dieci volte superiore a quella del telescopio originario. Quando hanno fatto questa scoperta, gli astronomi coinvolti nel progetto di ricerca stavano studiando le righe spettrali emesse da molecole complesse all´interno della ´Large Molecule Heimat´. Gli atomi e le molecole emettono radiazioni luminose a frequenze molto specifiche, che appaiono sotto forma di righe caratteristiche nello spettro elettromagnetico. Analizzando queste righe spettrali gli astronomi possono determinare la composizione chimica delle nubi cosmiche. Comunque, quanto più complessa la molecola, tanto più intricate diventano le sue radiazioni, da cui l´elevato numero di righe spettrali emesse da queste molecole. Allo stesso tempo, queste righe sono molto deboli e difficili da identificare nella ´matassa´ di righe spettrali. ´Ciononostante siamo finalmente in grado di attribuire 51 debolissime righe alla molecola di aminoacetonitrile,´ afferma Arnaud Belloche, scienziato del Mpifr e autore principale della monografia. Sebbene dal 1965 gli astronomi siano riusciti a identificare nelle regioni interstellari oltre 140 tipi di molecole, soprattutto di tipo organico o carbonico, per lungo tempo si sono dedicati invano alla ricerca della glicina, la più semplice forma di amminoacido. I ricercatori ritengono, tuttavia, che l´aminoacetonitrile sia con molta probabilità un diretto precursore della glicina. ´L´individuazione dell´aminoacetonitrile ha ulteriormente illuminato la nostra conoscenza sulla chimica delle calde e dense regioni dove si formano le stelle. Sono certo che in futuro saremo in grado di individuare molte altre molecole organiche, anche più complesse, nei gas interstellari. Ci sono già parecchi candidati,´ aggiunge Karl Menten, direttore del Mpifr e responsabile del gruppo di ricerca ´Millimetre and submillimetre´. La ricerca di amminoacidi interstellari è fondamentale per comprendere le origini della vita sulla terra, poiché gli amminoacidi sono i mattoni alla base delle proteine, senza le quali non avrebbe potuto aver luogo l´evoluzione della vita. Finora erano stati individuati amminoacidi nei meteoriti caduti sulla terra, ma mai nello spazio interstellare. Per ulteriori informazioni: http://www. Mpifr-bonn. Mpg. De/ .  
   
   
SECONDO QUANTO COMUNICATO DA EUROSTAT, L´INVECCHIAMENTO DELLA FORZA LAVORO IN AMBITO SCIENTIFICO PUÒ TRADURSI IN UNA PERDITA DI CONOSCENZE  
 
Bruxelles, 31 marzo 2008 - L´istituto statistico delle Comunità Europee (Eurostat) ha invitato a prendere maggiore consapevolezza del fenomeno dell´invecchiamento della forza lavoro in campo scientifico in Europa. Dal 2001 la percentuale di lavoratori in campo scientifico che rientra nella fascia d´età tra i 45 e i 64 anni è cresciuta annualmente con una media del 3,3% rispetto al totale della popolazione attiva. Secondo il rapporto Eurostat, di fronte alll´invecchiamento della popolazione, l´Europa deve assicurarsi che si preservi il livello di conoscenza raggiunto faticosamente dalla forza lavoro più anziana: ´L´impatto dell?invecchiamento della forza lavoro deve essere monitorato accuratamente per garantire un trasferimento delle conoscenze, in particolare per ciò che riguarda la categoria di forza lavoro altamente specializzata. La disponibilità di risorse umane nella scienza e nella tecnologia è uno dei modi per valutarlo. ´ Secondo gli ultimi dati, su un totale di 85 milioni di risorse umane per la scienza e la tecnologia (Hrst), nel 2006 in Europa la percentuale di lavoratori anziani in campo scientifico era quasi del 40%. Tuttavia, la struttura di età non è uniforme. L´età delle Hrst, ovvero di coloro che hanno portato a termine un ciclo di istruzione di terzo grado o sono impiegati in ambito scientifico e tecnologico, varia ampiamente. Le statistiche mostrano che la Bulgaria presenta la più anziana forza lavoro in campo scientifico, con il 46% degli occupati che supera i 45 anni di età. La Bulgaria è subito seguita da Finlandia, Germania e Svezia. Secondo Eurostat ´anche questi sono paesi con una popolazione Hrst relativamente anziana. Si tratta di paesi in cui è generalmente comprovato che l?invecchiamento è riconducibile all?invecchiamento della numerosa generazione post bellica dei baby-boomers. ´ Al contrario, in Spagna e in Irlanda le persone occupate in ambito scientifico e tecnologico sono molto più giovani: soltanto circa il 30% ha più di 45 anni. Il rapporto precisa che ´una ragione è la distribuzione dell´età media nazionale. Spagna e ´Irlanda presentano, infatti, una più ampia percentuale della popolazione che rientra nella fascia d´età tra i 25 e i 34 anni rispetto alla media europea (17% rispetto al 14% nel 2006)´. ´Ma si tratta di una spiegazione soltanto parziale. ´ Allo stesso tempo, gli impiegati più anziani nel settore della scienza e della tecnologia hanno fatto registrare, tra il 2005 e il 2006, una mobilità job-to-job molto inferiore rispetto ai loro colleghi più giovani: il tasso medio per tutti i lavoratori Hrst in Europa era del 6,2%, una cifra di per sé non molto alta, afferma il rapporto. Tuttavia, la quota relativa a coloro con più di 45 anni di età era addirittura inferiore e raggiungeva soltanto il 2,9%. Il rapporto afferma che la mobilità job-to-job per le Hrst tende a diminuire con l´aumentare dell´età. ´Avvicinandosi alla fine della carriera, le persone sono spesso soddisfatte di ciò che hanno conquistato e non sono disposte a rischiare di perderlo cambiando ambiente di lavoro. Tuttavia, Danimarca e Regno Unito presentano una percentuale di mobilità sensibilmente maggiore sia per gli impiegati più giovani che per quelli più anziani, con il 7,9% (tra i 45 e i 64 anni) in Danimarca e il 5,9% (tra i 45 e i 64 anni) nel Regno Unito. Secondo il rapporto questo fenomeno è da attribuire a politiche sulla forza lavoro come, ad esempio, il modello danese della ´flexicurity´. Infine,secondo il rapporto Eurostat, che concorda con la dichiarazione di Lisbona, ´la mobilità delle Hrst in un paese può essere considerata un modo per stimolare la sua crescita economica, in quanto essa comporta un utile trasferimento delle conoscenze´. Secondo la dichiarazione, la mobilità di risorse umane nella scienza e nella tecnologia (Hrst) rappresenta la chiave per migliorare il trasferimento del sapere tra industria, mondo accademico e organismi di ricerca, che a sua volta è fondamentale per l´innovazione e la competitività. Per ulteriori informazioni: http://epp. Eurostat. Ec. Europa. Eu/ .  
   
   
IL “PAZIENTE-MANICHINO”: PER IL FUTURO DELLA CARDIOLOGIA PEDIATRICA INTERVENTISTICA CENTRO CONGRESSI AB MEDICA S.P.A. LAINATE (MILANO) 4/5 APRILE 2008  
 
 Milano, 31 marzo 2008 - Il simulatore a scopo didattico dà la possibilità agli operatori, soprattutto a quei medici che non hanno ancora eseguito procedure interventistiche di chiusura percutanea del Forame Ovale Pervio (Fop) o di difetti interatriali, di effettuare tali procedure su un manichino. Il “paziente-manichino” è sul letto operatorio in una sala di emodinamica interventistica ricostruita per l’occasione; il medico può visualizzare a video il percorso della sonda come se si trattasse di una vera procedura angiografica e non di un intervento virtuale. L’esecuzione delle procedure basate sul sistema di simulazione è estremamente efficace in ambito addestrativo in quanto consente: tempi di apprendimento ridotti; una continua verifica degli errori; la ripetizione dei gesti; un’esatta valutazione del grado di affidabilità raggiunto. Nel corso del meeting sarà dato spazio al dibattito, al confronto e ad una continua interazione tra i partecipanti e la Faculty, al fine di ottimizzare il valore didattico del corso. Il corso, a numero chiuso, fornirà le basi teoriche e pratiche attualmente disponibili per la diagnosi ed il trattamento delle più importanti patologie cardiache congenite nei bambini e negli adulti. La parte teorica troverà riscontro nelle sessioni pratiche “Hands-ends-on” sui materiali per procedure angiografiche di cardiologia interventistica e nelle simulazioni d’intervento che saranno effettuate mediante il nuovissimo simulatore “Sim Suite”. Il corso è presieduto dal Dr. Mario Carminati e coordinato dalla Dr. Ssa Caroline Ovaert; la Faculty è composta da 14 docenti scelti tra i maggiori esperti al mondo che illustreranno tali metodologie nel corso del Working Group. Nell’ambito della normale attività di organizzazione di seminari, congressi e corsi di aggiornamento che ab medica S. P. A. Promuove, anche mediante l’utilizzo di innovativi sistemi di realtà virtuale come il simulatore “Sim Suite”, l’azienda pone fra i suoi obiettivi la formazione dei giovani cardiologi pediatri a livello sia nazionale che internazionale. E’ in questa ottica che la Aepc, Association for European Pediatric Cardiology (www. Aepc. Org), ha scelto eccezionalmente la società privata italiana come sede di questo suo corso di formazione e aggiornamento, che vede la partecipazione di 38 giovani cardiologi provenienti da tutto il mondo, con un pool di docenti che include la eccellenza internazionale nella cardiologia pediatrica interventistica. Ab medica S. P. A. (www. Abmedica. It) è attiva in Italia nella gestione di piattaforme robotiche in diversi settori del medicale. Nata nel 1984, è l’unica azienda in Italia per numero e qualità di partnership con le ditte produttrici leader di settore, offrendo consulenza e assistenza per una vasta gamma di dispositivi medici specialistici, con particolare attenzione alle tecniche più avanzate e mini-invasive che riducono i rischi, i costi, i traumi post-operatori e la necessità di assistenza a lungo termine. .  
   
   
UN RICERCATORE MARIE CURIE INDAGA SUL RUOLO DEL SISTEMA IMMUNITARIO CONGENITO NELLA SCLEROSI MULTIPLA  
 
Bruxelles, 31 marzo 2008 - La sclerosi multipla (Sm) è una malattia neurologica che presenta molti aspetti non ancora del tutto chiari per i ricercatori. Si ritiene che si tratti di una malattia autoimmunitaria, in cui il sistema immunitario reagisce contro parti del cervello e del midollo spinale. Recenti tentativi di ricerca hanno esplorato la possibilità di sfruttare lo stesso sistema immunitario dell´organismo umano nella terapia contro la Sm. Nell´ambito del programma europeo Marie Curie, il dott. Bruno Gran dell´Università di Nottingham, nel Regno Unito, sta esaminando l´uso del cosiddetto sistema immunitario congenito. Al contrario del sistema immunitario adattativo, che è responsabile di risposte immunitarie altamente specifiche, il sistema immunitario congenito è meno specifico. Il dottor Gran in un´intervista al Notiziario Cordis ha spiegato che questo sistema è ´progettato per rispondere rapidamente ad agenti infettivi come batteri e virus, per riconoscere modelli che sono comuni a questi agenti infettivi e per iniziare una risposta immunitaria piuttosto potente e rapida, che consiste nell´eliminazione di questi patogeni. ´ In teoria, il sistema immunitario congenito è in grado di riconoscere elementi strutturali comuni a virus, batteri e altri agenti infettivi grazie all´aiuto di recettori Toll-like (Trl). I Trl, come una specie di recettori che riconoscono il pattern, identificano le molecole derivanti da agenti infettivi che conservano la loro struttura, una volta che queste si sono aperte un varco attraverso barriere fisiche come la pelle o la mucosa intestinale, e attivano le risposte delle cellule immunitarie. ´Quando inizia questo processo, il sistema immunitario congenito istruisce anche il sistema immunitario adattativo affinché metta a punto una risposta più specifica. ´ Finora le ultime ricerche sulla Sm, compresa quella del dott. Gran, si sono concentrate sul sistema immunitario adattativo. ´Questa è una indagine iniziale sulla capacità del sistema immunitario congenito di provocare reazioni autoimmuni al contrario di quello adattativo, dal punto di vista dei meccanismi delle malattie,´ ha aggiunto. ´Se poi consideriamo il sistema immunitario congenito, vi sono due aspetti. Il primo è la capacità di eliminare agenti patogeni provocando risposte immunitarie infiammatorie che potrebbero in seguito causare danni ai tessuti. Ma c´è anche la capacità di produrre molecole regolatrici come gli Interferoni Tipo I, Interferoni beta e anche Interferoni alfa. Quindi, in questo caso lo scopo è quello di usare alcune di queste molecole per curare la Sm. ´ Attualmente, la Sm viene curata con gli interferoni, di solito Interferoni beta, una molecola che è stata inizialmente scoperta per le sue proprietà antivirali, ma che si è visto in seguito avere anche un effetto sull´intero sistema immunitario. Tuttavia, il costo per produrre Interferoni beta come medicinale da iniettare è alto, e il sistema immunitario umano stesso è in grado di produrre grandi quantità di Interferoni beta, ad esempio durante le infezioni virali. Alla fine del primo dei due anni previsti per il progetto, il dott. Gran ha appena iniziato a condurre esperimenti sui topi usando il modello animale di Sm, l´encefalomielite sperimentale autoimmune (Eae). Esperimenti in vitro su cellule di topi e umane hanno comunque già fornito risultati promettenti: come previsto dal dott. Gran, gli stimoli dei recettori toll-like avviano la produzione di citochine che inducono l´infiammazione, cioè proteine coinvolte nel signalling e glicoproteine essenziali alla comunicazione cellulare, e interferoni tipo 1. Tuttavia lo scopo del progetto è quello di sviluppare Tlr agonisti (sostanze che si legano ai Tlr e avviano una risposta nella cellula) e portarli a uno stadio in cui sia possibile usarli in test clinici sull´uomo. Questo migliorerà la qualità della vita delle persone che soffrono di Sm e ridurrà allo stesso tempo i costi delle cure. Comunque, attualmente si stanno esplorando molte vie promettenti per la cura della Sm. ´Negli ultimi 15 anni abbiamo compiuto dei significativi passi in avanti nella comprensione e nella cura della Sm,´ ha sottolineato il dott. Gran, aggiungendo che è necessario capire ancora meglio la predisposizione genetica, come anche l´interazione tra fattori genetici e ambientali. ´Ad esempio, i virus possono causare ricadute della malattia e recentemente sono stati pubblicati dati molto interessanti sul virus Epstein-barr (un virus della famiglia degli Herpes) che suggeriscono che potrebbe essere uno degli agenti patogeni coinvolti nella predisposizione alla malattia. Inoltre, il dott. Gran prevede cure gradualmente sempre più personalizzate e anche un ruolo più importante della ricerca sulle cellule staminali. Si stima che, solo in Europa, ci siano 500 000 persone affetta da Sm. Questa malattia distrugge lo strato isolante che riveste gli assoni o fibre nervose dei neuroni e impedisce così la trasmissione dei segnali nervosi. La Sm è caratterizzata da attacchi di paralisi, perdita di sensibilità e visione, e problemi all´apparato uro-genitale. Si tratta della malattia neurologica più frequente tra i giovani adulti e colpisce due volte di più le donne rispetto agli uomini. Ogni anno i costi legati alla Sm in Europa ammontano a più di 9 Mld Eur. Per ulteriori informazioni: Istituto di Neuroscienze dell´Università di Nottingham: http://www. Nottingham. Ac. Uk/neuroscience/ Piattaforma europea per la sclerosi multipla (Emsp): http://www. Ms-in-europe. Org/ .  
   
   
ORMONE SESSUALE FEMMINILE PROTEGGE DALLA PERDITA DELL´UDITO  
 
Bruxelles, 31 marzo 2008 - L´udito è una delle meraviglie del corpo umano che troppo spesso diamo per scontate. Come accade con molte cose nella vita, non apprezziamo realmente la nostra capacità di sentire chiaramente fino a quando non iniziamo a perdere l´udito. Con l´età, la nostra capacità di distinguere i suoni inizia a deteriorarsi. Per questo motivo sono molto richieste le terapie innovative per conservare l´udito dei pazienti. A volte queste terapie possono derivare da fonti inaspettate, come nel caso dell´estradiolo, l´ormone sessuale femminile. Un team di ricercatori del prestigioso Karolinska Institute in Svezia ha studiato il ruolo dell´estradiolo nel recupero della perdita dell´udito, mediante l´osservazione di topi con deficienze in vari recettori degli estrogeni. Essi hanno scoperto che topi di entrambi i sessi che presentavano una deficienza in solo uno dei recettori degli estrogeni avevano un recupero ridotto dopo un trauma uditivo e che la terapia con farmaci che agiscono sui recettori degli estrogeni proteggevano gli animali da danni uditivi. Le loro scoperte sono state recentemente pubblicate sul Journal of Clinical Investigation (Jci). L´estradiolo è un ormone sessuale che, anche se etichettato come ´femminile´, si trova sia negli uomini che nelle donne. Nelle donne l´estradiolo agisce come un ormone della crescita per il tessuto degli organi riproduttivi e svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo sessuale. Negli uomini l´ormone è prodotto dal testosterone mediante l´aromatase, una proteina che si trova in tutto il sistema riproduttivo maschile e che partecipa allo sviluppo dello sperma. Oltre al ruolo fondamentale che svolge nel funzionamento riproduttivo e sessuale, si sa che l´estradiolo influisce anche su altri organi. Non soltanto l´ormone regola la formazione delle ossa e la tonicità cardiovascolare negli uomini anziani, ma aiuta anche a mantenere la sopravvivenza cellulare nel sistema nervoso centrale in entrambi i sessi. Precedenti studi clinici e sperimentali hanno anche mostrato che l´estradiolo svolge un ruolo importante nella fisiologia uditiva. Nelle donne si è scoperto che le soglie uditive variano col variare dei livelli ormonali durante il ciclo mestruale, e che le donne in menopausa hanno soglie più alte dei potenziali evocati uditivi del tronco encefalico (Abr) rispetto a donne e uomini più giovani. Questi studi indicano una funzione protettiva dell´estradiolo nell´apparato uditivo femminile. Finora, tuttavia, si sapeva poco sull´impatto che hanno sull´udito le proteine che legano l´estradiolo, conosciute come recettori degli estrogeni (Er), o se vi fossero nell´orecchio interno aspetti specifici legati ai sessi . Nella loro ultima ricerca, gli scienziati dal Karolinska Institute hanno esaminato il ruolo dei recettori degli estrogeni conosciuti, nella risposta a un danno uditivo. Questo risultato è stato ottenuto testando il recupero della perdita dell´udito nei topi con deficienze in vari recettori degli estrogeni. I ricercatori hanno trovato che i topi che non avevano solo il recettore dell´estrogeno Er-beta avevano un peggiore recupero da una perdita uditiva. Inoltre, hanno scoperto che la terapia con farmaci leganti l´Er-beta proteggeva i topi dai danni uditivi. Inoltre, non solo l´Er-beta è stato trovato nelle orecchie di topi di entrambi i sessi, ma anche i livelli di fattore neurotrofico cerebro-derivato (Bdnf), una proteina che protegge i nervi, sono risultati più bassi nei topi che non avevano sia l´Er-beta che l´aromatase. Queste scoperte sono la prima prova sperimentale che collega direttamente l´espressione degli Er alla protezione della funzione uditiva. I ricercatori coinvolti nello studio sono convinti che le loro scoperte apriranno ora la strada allo sviluppo di nuove terapie contro la perdita dell´udito. Per ulteriori informazioni: http://jci. Org .  
   
   
ESPERIENZE E PROSPETTIVE DELLE DONNE DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE VENETO  
 
Verona 31 marzo 2008 - Le donne hanno in sanità un ruolo importante e sono partecipi dei successi che il Servizio sanitario regionale ha raggiunto in questi anni a livello nazionale, ma anche in ambito europeo. Il Veneto ha per la prima volta un Assessore donna alla guida delle politiche sanitarie. Stimolare le donne a partecipare alle attività quotidiane del Servizio sanitario regionale e soprattutto supportarle a fare “proselitismo culturale” è l’obiettivo della giornata di studio “Le donne in sanità. Esperienze e prospettive. ” Promosso dall’Azienda ospedaliera di Verona al Centro Marani. La presenza delle donne, secondo l’Assessore alle Politiche sanitarie che oggi è intervenuto al dibattito, si ferma purtroppo a livelli di responsabilità professionale limitata. Pensare ad un organizzazione innovativa che tenga conto della necessità di conciliare i tempi della vita con quelli del lavoro è il progetto su cui lavorare. Alle donne si devono dare gli strumenti indispensabili per realizzarsi, se lo desiderano, nel mondo della professione e ciò significa soprattutto garantire più servizi per l’infanzia e modulare gli orari della città secondo flessibilità e elasticità. Le donne del comparto sanitario veneto sono il 74% del personale; nella dirigenza non medica del Veneto le donne sono il 56%, mentre nella dirigenza medica sono il 30,7%. La presenza delle donne nelle università di Padova e di Verona è ancora modesta: le docenti di prima fascia sono solo il 9,5% e le responsabili di struttura complessa il 13,5%. Pur essendo il Veneto una Regione avanzata nelle politiche per le donne, il cammino da compiere è ancora lungo e, secondo all’Assessore alle Politiche sanitarie, dovrà porre al centro non tanto le pari opportunità quanto le opportunità da garantire alle donne non per il genere che rappresentano, quanto per le loro capacità e le loro competenze. Soprattutto nel Servizio sanitario regionale dove maggiori sono le aspettative dei cittadini. La Regione del Veneto destina alla sanità ogni bilancio 7 miliardi e mezzo di euro che hanno permesso di raggiungere livelli di eccellenza nella qualità delle prestazioni, ma che dovranno essere investiti sempre di più nelle risorse umane. Per l’Assessore a cambiare devono essere anche le politiche del welfare che ancora poco sanno conciliare i molteplici ruoli che le donne svolgono contemporaneamente. Occorrono servizi per l’infanzia innovativi e calibrati sulle evoluzioni che hanno subito il mondo delle professioni e soprattutto la famiglia altrimenti si rischia di parlare di “segregazione” del lavoro femminile come riferiscono molti sociologi e come ha ricordato l’Assessore che al tempo stesso ha ribadito l’urgenza di investire le risorse del Veneto sul territorio sia per la sanità che per il sociale senza continuare, come accade oggi, a finanziare Regioni che sono in difficoltà perché male gestiscono “la cosa pubblica”. Le politiche per le donne passano quindi necessariamente per le politiche delle riforme: servono scelte di grande coraggio che l’Assessore alle Politiche sanitarie è certa il Veneto saprà fare guardando al futuro delle giovani generazioni di donne. .  
   
   
L´ASSESSORE MEZZOLANI: ´AIUTEREMO RISALITI A FAR CRESCERE ANCORA IL CENTRO TRAPIANTI´  
 
Ancona, 31 marzo 2008 - Centosettantasette trapianti: 93 di rene, l´ultimo questa mattina, 82 di fegato, 1 di pancreas e 1 di pancreas e fegato. A quasi tre anni dall´inaugurazione del Centro Trapianti all´Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, le Marche si confermano tra le prime regioni in Italia per numero di interventi. Di conseguenza sono aumentate anche le liste per il trapianto di rene (piu` di 150 pazienti di cui ben il 50% extraregione) e per il trapianto di fegato (piu` di 30 pazienti). ´Questi numeri ´ afferma l´assessore regionale alla sanita` Almerino Mezzolani ´ ci dicono che avevamo visto giusto quando decidemmo di investire nell´iniziativa e ora ci indicano in modo preciso che la strada su cui proseguire e` quella della massima attenzione all´attivita` del Centro Trapianti, ormai a tutti gli effetti una punta di eccellenza del nostro sistema sanitario. Ci fa quindi piacere che il professor Risaliti che con noi gioco` questa scommessa oggi vinta, voglia rimanere nelle Marche nonostante qualche difficolta`. E´ fisiologico che in questo contesto di sviluppo e crescita il Centro possa avvertire alcune criticita`. Da parte della Regione posso assicurare che qualsiasi problema si presentera`, anche in termini di risorse umane, verra` risolto in tempi rapidi´. L´attivita` di trapiantologia nelle Marche e` stata autorizzata nel mese di maggio 2005. I primi trapianti di rene e di fegato sono stati effettuati il 30 maggio 2005 e il 2 agosto 2005, il primo trapianto di pancreas risale all´ 8 marzo 2007 mentre il primo trapianto doppio, pancreas e fegato. , e` di qualche giorno fa. L``eta` media dei pazienti con rene trapiantato e` di 51 anni, il tempo medio di attesa e` di sette mesi, la degenza di diciannove giorni. Un dato importante da sottolineare in termini di mobilita` attiva e` il fatto che dieci dei pazienti trapiantati fino ad oggi vengono da altre regioni. In termini di mobilita` passiva allo stesso modo sono diminuiti i viaggi della speranza dei pazienti marchigiani fuori regione e questo ha generato risultati positivi sotto il profilo della spesa sanitaria. Sul fronte delle donazioni infine, la programmazione 2008 messa a punto dal coordinatore regionale per le attivita` di prelievo e trapianto Duilio Testasecca, prevede il proseguimento della formazione continua negli ospedali del personale medico ed infermieristico e il potenziamento dell´attivita` informativa insieme all´Aido. Nell´anno 2007 infatti, il processo donazione ´ trapianto pur essendo stato caratterizzato da risultati lusinghieri nell´attivita` trapiantologia ha subito una diminuzione nelle donazioni come nel resto d´Italia. Nel 2006 i donatori effettivi marchigiani erano stati 43 nel 2007, 31. .  
   
   
TRENTO: PREVENZIONE DEL CANCRO AL SENO ESENZIONE DAL TICKET PER ESAMI DI SECONDO LIVELLO  
 
 Trento, 31 marzo 2008 – Rientra nella politica di prevenzione del tumore al seno – già sviluppata da anni sul territorio – la delibera dell’assessore alle politiche per la salute, approvata oggi dalla Giunta provinciale. Prevede che gli eventuali accertamenti di approfondimento (esami di 2° livello) di un sospetto diagnostico sorto in conseguenza di una mammografia effettuata a scopo preventivo in donne tra i 45 e i 49 anni di età, siano da eseguire in regime di esenzione dal ticket in quanto ritenuti necessari alla definizione della diagnosi precoce di cancro. Una decisione coerente, si legge nella delibera, con l’attività di promozione della prevenzione secondaria del cancro alla mammella e con il programma di “Screening provinciale per la diagnosi precoce del tumore alla mammella femminile”. Gli approfondimenti di 2° livello, necessari a formulare la diagnosi in seguito alla lettura dell’esame mammografico, sono: esame clinico delle mammelle, ecografia, agoaspirato con citologia, agobiopsia con esame istologico e altri esami tecnologicamente più complessi secondo giudizio medico specialistico. Esami che devono essere eseguiti su prescrizione del medico specialistica radiologo in quanto appunto ritenuti necessari alla definizione della diagnosi precoce di cancro. .  
   
   
RESIDENZIALITA´ PSICHIATRICA AL BIT DI TORINO TECNICI ED ESPERTI A CONFRONTO  
 
Torino, 31 Marzo 2008 Si è svolto il 28 e 29 marzo al Bit di Torino il convegno “Tra comunità e casa: un percorso di guarigione in salute mentale”, organizzato dal Ministero della salute e dalla Regione Piemonte, dedicato al tema della residenzialità psichiatrica. A trent’anni dall’approvazione della legge 180, che ha portato di fatto al superamento degli ospedali psichiatrici, la dimensione della residenzialità assume un ruolo fondamentale nel percorso di cura, determinando la conquista dell’autonomia e, pertanto, il diritto ad una vita inserita a pieno titolo nella comunità. “Da sempre il Piemonte – afferma Caterina Corbascio, psichiatra e una delle organizzatrici del convegno – si distingue per l’ampia offerta di strutture residenziali psichiatriche. Sul territorio regionale sono presenti 71 comunità, di cui 48 private e 23 gestite direttamente dai Dipartimenti di salute mentale o in convenzione, per un totale di 1319 posti letto. Questo dato, che determina una percentuale pari a 3,05 posti letto ogni 10 mila abitanti, è superiore alla media nazionale, che si attesta sui 2,96 e a quello individuato dal Progetto obiettivo sulla tutela della salute mentale, pari a 1”. Al 31 dicembre 2007 erano 1170 i pazienti inseriti in strutture residenziali, dei quali 1030 in comunità terapeutiche e 140 in comunità alloggio, queste ultime occupate da cinque persone al massimo. “Uno degli aspetti sui quali è fondamentale lavorare – continua Corbascio – è quello dell’appropriatezza. Le residenze psichiatriche, infatti, non devono essere considerate per la vita o come alternativa alla carenza di abitazioni, ma vanno utilizzate per il periodo necessario a consentire al paziente il recupero dell’autonomia e delle capacità relazionali. I costi delle comunità, inoltre, rappresentano un quarto del budget a disposizione dei Dipartimenti di salute mentale (Dsm), pertanto devono servire come risposta ai reali bisogni”. Le linee guida nazionali per la salute mentale, approvate recentemente dal Ministero della salute e presentate in occasione del convegno, individuano nella residenzialità e nella domiciliarità uno dei punti cardine nello sviluppo dei Dsm. Il superamento degli ospedali psichiatrici ha permesso e favorito la nascita di una serie di esperienze con caratteristiche disomogenee sul territorio nazionale che, oggi, “devono essere uniformate e integrate – conclude Corbascio – per creare procedure valide e condivise. Il gruppo regionale sulla salute mentale sta lavorando anche per il raggiungimento di questo obiettivo, favorendo tutte quelle esperienze, non soltanto orientate all’inclusione sociale dei pazienti psichiatrici, ma anche omogenee sul territorio”. Il documento presentato dal Ministero e le indicazioni fornite dal Piano sociosanitario regionale 2007-2010 evidenziano, inoltre, come l’integrazione tra diversi enti e servizi, dalle Asl alle organizzazioni di volontariato, dalla comunità sociale alle istituzioni, sia la condizione necessaria alla realizzazione di progetti di prevenzione, cura e riabilitazione anche nell’ambito della salute mentale. .  
   
   
PRESENTAZIONE CULLA SALVA BEBE’  
 
Verona, 31 marzo 2008 - L’assessore regionale alle Politiche Sociali è intervenuto il 28 marzo a Verona alla presentazione del servizio “Culla Salva Bebè”, iniziativa promossa dall’Associazione Operazione Vivere Onlus e alla quale la Regione del Veneto ha contribuito con un finanziamento di € 8. 000,00. “Si tratta – ha sottolineato l’esponente regionale – di un progetto che rientra nell’ottica del rispetto della vita e della dignità delle persone, tematiche da sempre alla base delle politiche della Regione. Ancora oggi la gravidanza è vissuta da molte donne con ansia e disperazione, che le spinge ad abbandonare i neonati anche in luoghi estremamente pericolosi, pur di non essere riconosciute. Questa è un’iniziativa che risponde proprio a questi due problemi: dare sicurezza al neonato e preservare l’anonimato della madre”. .  
   
   
GIUNTA MILANESE STANZIA NUOVI FONDI PER SOSTEGNO DISABILI  
 
Milano, 31 marzo 2008 - La Giunta, su proposta dell’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna, ha approvato oggi una delibera con la quale viene assunta a carico comunale la spesa per l’accoglienza di cittadini milanesi disabili gravi presso l’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone e don Carlo Gnocchi di Milano. Lo stanziamento deliberato dalla Giunta copre la quota di compartecipazione al costo del servizio, prevista a carico delle famiglie dalla normativa regionale a decorrere dal 1° luglio 2007. Le famiglie coinvolte sono complessivamente 109, per una spesa annua complessiva di 384. 000 euro. “Con questa iniziativa – spiega l’assessore Landi di Chiavenna – potenziamo gli interventi a favore delle fasce deboli e delle persone con gravi fragilità e solleviamo le famiglie che si trovano a dover sostenere una spesa per l’assistenza e le prestazioni riabilitative necessarie ai loro congiunti disabili”. “Oltre al provvedimento approvato oggi – ha ricordato l’assessore - l’Amministrazione garantisce da anni, agli stessi utenti così come ai frequentanti i Centri Diurni per Disabili, il servizio di trasporto quotidiano da e per i Centri”. .  
   
   
SANITA’. ABOLIZIONE DEL TICKET PER I DONATORI DI SANGUE VENETI. L’AVIS VERONESE FESTEGGIA I 50 ANNI DI ATTIVITA’  
 
Cologna Veneta, 31 marzo 2008 - Il sistema sangue della Regione del Veneto è considerato tra i migliori a livello nazionale e in ambito europeo. E’ all’avanguardia sotto molti aspetti ed è frutto di un lavoro di squadra che ha visto coinvolti in perfetta sinergia la Regione del Veneto, le aziende sanitarie, gli operatori del Servizio sanitario regionale, ma soprattutto i volontari dell’Avis. Il merito principale dell’associazione è l’aver favorito la presa di coscienza da parte dei cittadini dell’importanza della donazione: non ci possono essere donatori se non esiste una vera e propria cultura della donazione. L’assessore alle Politiche sanitarie ha partecipato oggi pomeriggio al Teatro comunale di Cologna Veneta ai festeggiamenti per i 50 anni dell’Avis provinciale di Verona. I progressi tecnico scientifici hanno consentito di conseguire risultati clinici impensabili fino a vent’anni fa. E’ stata la lungimiranza delle scelte regionali a rendere possibile l’adozione di modelli organizzativi innovativi per sostenere, guidare e stimolare l’incremento delle attività di donazione. L’assessore alle Politiche sanitarie ha ricordato i punti cardine del sistema trasfusionale veneto: efficienza, trasparenza, equità e appropriatezza. Sempre per l’Assessore il ruolo fondamentale delle associazioni è l’informazione che quotidianamente viene fornita ai cittadini su una tematica come la donazione che per gli aspetti etici, filosofici, giuridici e psicologici interessa l’intera popolazione. L’avis fonda la sua attività sui principi costituzionali della democrazia e della partecipazione sociale e sul volontariato. E’ presente su tutto il territorio nazionale con 3 mila sedi comunali e 800 gruppi nelle aziende sanitarie. Nel 2007 l’Avis veronese è riuscita a mantenersi fedele al suo impegno aumentando le donazioni da 36 mila del 2001 a 41 mila attuali. Per quanto concerne i donatori, sono 21 mila con 1400 nuovi volontari a gennaio 2008. Per i volontari del Veneto l’assessorato alle Politiche sanitarie ha previsto l’esenzione del ticket. Nel veronese sono state donate nel 2007 65 mila unità di sangue e plasma da oltre 30 mila volontari con una media di 77 donazioni per 1000 abitanti, superiore al limite ideale (40 donazioni per 1000 abitanti) fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità per l’autosufficienza. Una stima più che doppia della media nazionale italiana (36 donazioni per 1000 abitanti). La situazione è soddisfacente in tutta la provincia veronese e l’attività dell’Avis provinciale ha avuto una funzione strategica nel raggiungimento degli obiettivi di salute. Per l’Assessore alle Politiche sanitarie la novità più importante nel 2008 è rappresentata dalla maggiore assoluta autonomia del dipartimento provinciale di medicina trasfusionale che permetterà allo stesso di adoperarsi nella scelta delle migliori strategie per implementare la qualità della raccolta di sangue. Tra gli impegni primari del futuro vi è il collegamento in rete dei centri trasfusionali provinciali con il centro regionale per la gestione della raccolta. La Regione del Veneto è stata peraltro la prima a istituire il Frat, fondo regionale per le attività trasfusionali. L’assessore alle Politiche sanitarie ha infine ricordato che la qualità della sanità veneta si fonda anche sulla collaborazione fattiva con le associazioni di volontariato come l’Avis di Verona. .  
   
   
BADANTI: UN FENOMENO DA GOVERNARE  
 
Campobasso , 31 marzo 2008 – Oggi a partire dalle ore 10. 00, presso il Centrum Palace Hotel di Campobasso, organizzato dalla Presidenza della Regione Molise e dall´Agenzia Regionale Molise Lavoro, si terrà l´incontro dal tema "Progetto badanti: un fenomeno da governare". In particolare l´incontro si inserisce nelle iniziative previste dal "Progetto Badanti" (che vede capofila proprio l´Agenzia Regionale Molise Lavoro) voluto e portato avanti a livello comunitario per favorire l´incontro tra domanda ed offerta di lavoro nel settore dell´assistenza e cura delle persone anziane e/o malate attraverso una rete che coinvolge i Servizi Eures delle nazioni di recente ingresso nella Ue. "Quello delle badanti –ha detto il Presidente della Regione Michele Iorio- è un fenomeno in piena espansione, con risvolti sia sociali che occupazionali. Per questo esso necessita di essere governato attraverso la realizzazione di un sistema integrato di modelli e servizi a supporto della qualificazione professionale e dell´inclusione ed integrazione sociale delle lavoratrici/lavoratori. In questa ottica abbiamo voluto, grazie all´impegno dell´Agenzia Regionale Molise Lavoro, realizzare una riunione di coordinamento con i partner del progetto, nazionale e comunitario, allargata alle parti istituzionali regionali, per approfondire le problematiche emerse. Il tutto con particolare riguardo alla necessità di garantire alle badanti un´adeguata formazione ed alle famiglie, che necessitano di assistenza e rivestono il ruolo di veri e propri "datori di lavoro", un adeguato supporto amministrativo". I lavori saranno aperti dai saluti da parte delle autorità: Presidente della Regione Molise Sen. Michele Iorio; Assessore al Lavoro della Regione Molise Prof. Ssa Angiolina Fusco Perrella; Assessore al Lavoro della Provincia di Campobasso Dr. Gigino D´angelo; Assessore al Lavoro della Provincia di Isernia Dr. Romeo De Luca; Anci Dr. Franco Miranda. Gli interventi saranno tenuti da: Dr. Giovanni Palange - Direttore Generale dell´Agenzia Regionale Molise Lavoro; Dr. Antonino Costantino - Capo Progetto Eures Italia - Ministero del Lavoro e della P. S. - Coordinamento Nazionale Eures; Ing. Boris Katuscak - Capo Progetto Eures Ministero del Lavoro Slovacchia; Dr. Ssa Jana Kaèenová - Consigliere Eures Ministero del Lavoro Rep. Ceca; Dott. Cosimo Dentizzi Asrem; Dr. Ssa Giuditta Lembo - Consigliera Regionale di Parità; Dr. Cloridano Bellocchio - Comune di Guglionesi - Capofila Ambito Territoriale di Termoli; Don Franco D´onofrio - Caritas Campobasso; Dr. Ssa Maria Nicolina Testa - Prefettura di Campobasso; Dr. Antonio Francioni – Direttore Generale - Assessorato Regionale al Lavoro. .  
   
   
IL MEGLIO DELLA MEDICINA ALLA PORTATA DI TUTTI  
 
Bolzano, 31 marzo 2008 - Riprende oggi Bolzano il ciclo Mini Med, con una conferenza sulle demenze. In tutta l’Europa stanno aumentando vertiginosamente le persone affette da disturbi della memoria. Nella sola Italia si calcola che di demenza soffrano 800. 000 persone, ed entro il 2050 il loro numero è destinato a raddoppiare. Lunedí 31 marzo, il dott. Douglas Imarhiagbe e il dott. Christian Wenter informeranno quindi la popolazione sulle ultime novità in materia, in una serata dal titolo: “Europei sempre piú smemorati? La diffusione crescente della demenza”. La conferenza, seguita come sempre da un dibattito col pubblico, è in programma alla Casa della cultura “Walther von der Vogelweide” di Bolzano, con inizio alle ore 20. L’accesso alla sala è possibile dalle 19, e la partecipazione non richiede conoscenze mediche. Dal 1907, quando il neurologo Alois Alzheimer descrisse per la prima volta questa patologia sull’esempio di una sua paziente confusa e smemorata, questo “morbo” si è trasformato rapidamente da rarità medica a una vera e propria piaga sociale. Attualmente si calcola che soffrano di demenza dal cinque al nove percento degli anziani, e in Italia le persone colpite sono quasi 800. 000, di cui piú della metà sono affette dal morbo di Alzheimer. In Alto Adige il fenomeno interessa circa 6. 500 persone, e ogni anno se ne aggiungono piú di mille. Gran parte delle demenze si manifestano in età avanzata, quasi sempre dopo l’ottantesimo anno d’età. Avere una memoria labile non significa, di per sé, soffrire di demenza. Oltre ai disturbi della memoria, con difficoltà a ricordarsi le cose e a concentrarsi, i sintomi della malattia comprendono infatti la perdita dell’articolazione del linguaggio, il calo dell’intelligenza e del coinvolgimento emotivo, la perdita dell’orientamento e alterazioni della personalità. Negli stadi precoci non è facile stabilire se i cedimenti della memoria siano un segno “normale” dell’età o una vera e propria demenza. Come si è detto, la forma piú diffusa di demenza – che si riscontra in tre quarti dei casi - è il morbo di Alzheimer, che quasi sempre insorge dopo i 60 anni. Uno dei primi sintomi è l’incapacità di memorizzare informazioni nuove, il che rende difficile al paziente gestire situazioni inconsuete. Ben presto, però, comincia a sentirsi a disagio o disorientato anche in situazioni abituali o familiari. Purtroppo, allo stato attuale il morbo di Alzheimer non è curabile, ma quantomeno se ne controllano sempre meglio i sintomi, da un lato insegnando ai pazienti alcune strategie per affrontare le necessità quotidiane, e dall’altro prescrivendo loro dei farmaci di nuova generazione in grado di rallentare il decorso della malattia, ma ovviamente solo a condizione di averla diagnosticata ad uno stadio precoce. Tuttavia, se non si registreranno presto dei progressi concreti nella prevenzione e nel trattamento delle demenze, l’incremento della vita media previsto in tutto il mondo nei prossimi anni farà aumentare il numero delle persone colpite a ritmi sempre piú incalzanti. Ecco perché sono in molti a ritenere che la demenza stia diventando una delle sfide piú difficili per la medicina sociale e la politica sanitaria, senza contare che il peso maggiore dell’assistenza dei malati dementi continua a gravare sulle spalle dei familiari, costretti a subire le conseguenze della patologia in misura altrettanto grave quanto i pazienti stessi. Il dott. Douglas Imarhiagbe, direttore dell’ambulatorio per i disturbi della demenza presso il centro psichiatrico di Hall, e il dott. Christian Wenter, primario del reparto di geriatria dell’ospedale di Merano, informeranno quindi sulle ultime novità della ricerca e della pratica clinica, fornendo risposte ai numerosi quesiti ancora aperti: Perché sempre piú persone si ammalano di demenza? Come si può prevenire il decadimento mentale? Quali farmaci sono piú efficaci? La serata è un’occasione per avere informazioni di prima mano. L’appuntamento è al palazzo della cultura “Walther von der Vogelweide“ in Via Sciliar 1 a Bolzano, con inizio alle 20. L’ingresso è gratuito. Per saperne di piú contattare: "Mini Med Studium", Tel. : 0043 1 600 21 57 19 .  
   
   
SANITA´:SIGLATA INTESA CON MINISTRO SU EDILIZIA E TECNOLOGIE PREVISTI 90 MLN DI EURO DI INVESTIMENTI 307 MLN PER ALTRI ACCORDI.A VASTO ED AVEZZANO NUOVI OSPEDALI  
 
Pescara, 31 marzo 2008 - E´ stato firmato il 28 marzo , a Pescara, in Regione, il Protocollo di Intesa relativo all´Accordo integrativo 2008 del programma di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie per la Regione Abruzzo. Ad apporre le firme sul documento sono stati il Ministro della Salute,il Presidente della Giunta regionale e l´assessore alla Sanità. Il programma di investimenti, presentato dalla Regione ed oggetto dell´Accordo di programma 2° stralcio 2008 per la realizzazione di diciassette interventi prioritari per la riqualificazione dei servizi sanitari regionali, mette a disposizione della Regione un importo complessivo pari 90 milioni 700 mila euro. Di questi circa 67 milioni 500 mila sono a carico dello Stato mentre la restante cifra è coperta in parte dalla cessione del patrimonio immobiliare relativa al presidio di Giulianova ed in parte da Regione ed Asl. Detta intesa fa seguito ai precedenti Accordi di programma sottoscritti nell´ottobre del 2004 ed il 31 luglio 2007 per un importo complessivo a carico dello Stato di quasi 54 milioni di euro per la realizzazione di quarantre interventi. Le linee strategiche prioritarie concordate nel presente Accordo, sono la riqualificazione dei presidi ospedalieri di riferimento delle sei aziende sanitarie regionali e di quelli di maggior rilievo, l´acquisto di arredi e attrezzature delle strutture territoriali per l´adeguamento dei servizi, la messa a norma di strutture territoriali e l´adeguamento e le attrezzature delle Rsa esistenti o previste nei precedenti Accordi. L´accordo prevede importanti interventi sui presidi di riferimento aziendale, di particolare rilevanza finanziaria e strategica in quanto assorbono il 70% delle citate risorse statali, quali l´adeguamento a norma ed il potenziamento del Presidio Ospedaliero di Teramo, la riqualificazione del Presidio Ospedaliero di Lanciano e del Presidio Ospedaliero di Pescara, l´adeguamento e l´ampliamento del Presidio Ospedaliero di Avezzano e di Giulianova, l´adeguamento del Presidio Ospedaliero dell´Aquila e dell´ospedale di Atri. Gli interventi previsti sul territorio consentono di adeguare e riqualificare distretti sanitari, ambulatori, strutture territoriali nelle diverse province. E´ previsto inoltre un intervento per il completamento di una struttura dedicata alla Medicina del Lavoro nella provincia di Pescara. Sull´accordo di programma la Conferenza Stato-regioni ha sancito l´intesa nella seduta del 20 marzo scorso. Questo l´elenco dettagliato degli interventi contenuti nell´Accordo: Distretto sanitario Pescasseroli: arredi e attrezzature - importo 258. 228,45 euro. Poliambulatorio Raiano: realizzazione copertura e sistemazione esterna con acquisto arredi e attrezzature - importo 516. 456, 90. Struttura territoriale di Pratola Peligna: opera di completamento e acquisto arredi e attrezzature - importo 516. 456,90. Presidio ospedaliero di Avezzano: adeguamento fabbricato alle norme antincendio e rifacimento impianti elettrici, ampliamento e ristrutturazione terapia intensiva 9 posti letto - importo 5. 389. 133,27. Distretto sanitario di Francavilla a mare, Guardiagrele e Ortona: interventi per il risparmio energetico dsb di Francavilla a mare - Chieti nonché acquisto arredi e attrezzature nel dsb di Ortona e Guardiagrele - importo 526. 931,35. Presidio ospedaliero di Lanciano: riqualificazione del presidio ospedaliero - importo 8. 683. 769,13. Polo sanitario di Casalbordino - Fossacesia: completamento del polo sanitario di Casalbordino e Fossacesia - importo 1. 549. 370,70. Struttura territoriale dell´Aquila (Ex-onpi): realizzazione Rsa nei locali del complesso ex Onpi del Comune dell´Aquila - importo 1. 807. 599,15. Presidio ospedaliero dell´Aquila: realizzazione interventi di adeguamento locali polifunzionali e sale assemblee - importo 1. 096. 437,88. Distretto sanitario Pescara (ex Ivap): adeguamento a norma e acquisto arredi e attrezzature ? importo 619. 748,28. Distretto sanitario di Spoltore -Civitella Casanova: acquisto arredi e attrezzature nel dsb di Spoltore e Civitella Casanova - importo 619. 748,28. Presidio ospedaliero Pescara: reingegnerizzazione presidio ospedaliero di Pescara - importo 14. 772. 659,26. Medicina del Lavoro Tocco da Casauria: completamento della Medicina del Lavoro - importo 1. 187. 850,87. Struttura territoriale Teramo (Casalena): completamento e recupero funzionale delle strutture e delle aree in località Casalena - importo 1. 554. 535,27. Presidio ospedaliero di Teramo: adeguamento a norma e potenziamento presidio ospedaliero di Teramo ? importo 18. 353. 833,46. Presidio ospedaliero di Giulianova: ristrutturazione e ampliamento del presidio ospedaliero di Giulianova - importo 26. 817518. 62. Presidio ospedaliero di Atri: adeguamento e conservazione del presidio ospedaliero di Atri - importo 6. 498. 876,56. "I tempi di questa intesa potrebbero anche apparire sospetti ma in realtà l´accordo sottoscritto oggi, che conclude il far west della sanità abruzzese, è il frutto di un lavoro che dura da oltre due anni. La Regione Abruzzo era gravemente inadempiente al punto tale da essere stata inserita nell´elenco di quelle definite "canaglia" ma ora questo titolo disonorevole ce lo siano finalemnte tolti di dosso. Infatti, siamo riusciti ad approvare il nuovo Piano Sanitario ed abbiamo soddisfatto tutte le condizioni per ottenere i finanziamenti portando a termine una vera e propria guerra di liberazione". Non ha nascosto la sua soddisfazione il presidente della Giunta regionale che ha anche voluto ringraziare il Ministro della Salute per l´attenzione che ha dedicato alle varie tappe di avvicinamento a questo traguardo oltre che per la collaborazione fornita in questi anni. "Per l´immediato futuro - ha detto il Presidente - le due grandi novità sono rappresentate dai nuovi presidi di Vasto ed Avezzano. Si tratta di due nuovi ospedali. E´ pensare che il presidio di Avezzano è stato terminato solo venticinque anni fa. Sembra che sia passato un secolo - ha osservato - visto che venticinque anni dopo ha già bisogno non di un restauro ma addiriittura di essere sostituito da una nuova struttura. I fondi sono già disponibili. Resta da completare il percorso in Consiglio regionale - ha proseguito il Presidente - ma è una buona notizia che possianmo dare sia ai cittadini di Vasto che a quelli di Avezzano. Infine, tutte le risorse che risparmiano eliminando gli sprechi le useremo per migliorare l´esistente". Il Ministro della Salute, dal canto suo, ha parlato di un lavoro duro e rigoroso che ha portato ad investire fortemente sull´ammodernamento della rete ospedaliera. Tre i punti chiave: l´adeguamanto dei livelli essenziali di assistenza (Lea), l´ammodernamento delle strutture e delle tecnologie e la volontà di affrontare seriamente il problema del debito migliorando, al tempo stesso, i Lea. Il Ministro ha poi dato atto alla Regione Abruzzo di aver approvato un credibile Piano di rientro dal deficit annunciando, al tempo stesso, che circa 307 milioni di euro, già approvati con delibera Cipe, sono a disposizione del sistema sanitario abruzzese e rappresentano la base per la stipula di ulteriori Accordi di programma. L´assessore alla Sanità, infine, ha ripercorso le tappe di una vicenda che prende le mosse dal lontano 1998 quando venne avviata una cospicua fase di finanziamento dell´edilizia sanitaria. "Ma ci vorranno ben quattro anni - ha ricordato l´assesore - prima che la maggioranza di allora in Regione decida come impiegare quelle risorse. L´approvazione della legge sulla rete ospedaliera - ha proseguito - avvenuta in questa legislatura, è stata la condizione imprescindibile affichè il nucleo di valutazione del Ministero desse il via libera alla nuova fase di finanziamanti. Poi, dopo la stipula del Patto per la Salute con le Regioni, ha visto la luce il nostro nuovo Piano Sanitario e l´Abruzzo è finalmente nelle condizioni di abbandonare la maglia nera negli investimenti in edilizia sanitaria". Questo secondo stralcio dell´Accordo di programma segue il primo che aveva riguardato principalmente il completamanto del polo cardiochirurgico di Chieti ed il presidio di Sulmona. "Questo secondo - ha concluso l´assessore - a parte, tra gli altri interventi, il potenziamanto dei presidi di Teramo e Giulianova, punta molto sulla rete dei servizi territoriali". .  
   
   
(CON)TEMPORARY ART IN VIA TORTONA E DINTORNI E’ NATO IL CIRCUITO DELL’ARTE CON-TEMPORANEA NELLA ZONA PIÙ CREATIVA DI MILANO. 28 LOCATION E 12 RISTORANTI TUTTI INSIEME CON-TEMPORANEAMENTE. DAL 31 MARZO AL 6 APRILE  
 
 Milano, 31 marzo 2008 - (Con)temporary Art è una settimana di arte, di incontri, di sperimentazione, di emozione, di scoperta, di convivialità, di condivisione. Un intero quartiere veste i panni dell’arte contemporanea e della creatività trasformando in “Temporary Gallery” 28 location e in ”Art-restaurant” 12 locali. (Con)temporary Art è un progetto di Gisella Borioli | M. A. T. (Milano Altri Talenti), con il patrocinio del Comune di Milano, Assessorato alla Cultura. (Con)temporary Art vuole promuovere la giovane arte in modo innovativo, con un’azione di “Temporary Art”, inserendo per brevi periodi all’anno nelle location di via Tortona e dintorni artisti e gallerie rappresentativi di nuove espressioni e nuovi sviluppi nell’ambito delle arti visive. L’inaugurazione del circuito è prevista durante il Miart e nei giorni precedenti, creando un forte polo di attrazione per il Fuorimiart nella zona di via Tortona. (Con)temporary Art è una settimana dedicata alla giovane arte contemporanea, presentata in luoghi inconsueti in zona Tortona. E’ un progetto artistico-curatoriale che apre uno squarcio sulla giovane arte contemporanea con opere appositamente realizzate o eseguite negli ultimi 5 anni. Quando. (con)Temporary Art, settimana dell’arte temporanea, debutta in occasione del Miart 2008 ma vuole essere un appuntamento anche in altri periodi dell’anno, in concomitanza con momenti particolari della città. La Prima Edizione. In risposta alla domanda della città di rinforzare la presenza del Miart, fiera dell’arte contemporanea in Fiera Milano City, creando una sorta di “Fuori Salone” sulla scia di quanto avviene per il Salone del Mobile, la prima edizione di (con)Temporary Art è prevista nella settimana che comprende il Miart 2008, dal 31 marzo al 6 aprile. Il titolo della prima edizione sarà Aspettando Miart, sottolineando così l’intenzione di essere tutti parte del fenomeno dell’arte contemporanea a Milano. Hanno aderito al circuito di (con)Temporary Art con un progetto di arte contemporanea specifico 23 location e gallerie cui si aggiungono altre 5 presenze artistiche in zona già programmate. A ciò si aggiungono 12 ristoranti e locali selezionati che per tutto il periodo propongono un “piatto d’artista” a cura di Arte da Mangiare, a chi si presenterà come visitatore del circuito. Le location e i ristoranti sono distribuiti tra via Tortona, via Savona, via Voghera, via Forcella, via Stendhal e piazza Po. Presenza Al Miart. (con)Temporary Art sarà presente al Miart con un suo stand situato nella zona editoria, nel quale saranno date informazioni e sarà presente tutta la comunicazione generale e delle singole location. Un video racconterà per immagini il circuito. Aspettando Miart 31 marzo-6 aprile 2008 Quando: dal 31 marzo al 6 aprile 2008. Incontri con gli autori in diverse serate nel periodo della manifestazione. 31 marzo, ore 18-22 primo Vernissage del circuito 1, 2, 3 aprile dalle 16 alle 20, 4, 5, 6, aprile dalle 16 alle 21 in occasione del Fuorimiart. Chi Partecipa: 1. Magna Pars Café, via Tortona 15 Intrecci E Sovrapposizioni di Marco Querin, a cura di Giorgio Bonomi Personale. In collaborazione con la galleria J&g Art. 2. Rojoartspace, via Tortona 17/19 Duhprishus di Jon Burgerman, a cura di Rojo Personale. Lunedì 31 marzo Rojoedicion launch party. Dal 13 marzo al 11 aprile. 3. Muro ex-Nestlé, via Tortona 25 Please Watch Your Head di Zizioli e Lorenzini, a cura di Margherita Salmaso Wall projection site-specific. Dalle 20:00 alle 24:00. 4. Myowngallery / Superstudio Più, via Tortona 27 Gold / Zero Karati, a cura di Maria Chiara Valacchi Collettiva di vari artisti contemporanei, grandi nomi e giovane generazione, si confrontano sul tema dell’oro. Tra gli altri: Gino de Dominicis, Michelangelo Galliani, Aldo Mondino, Davide Nido, Luigi Ontani, Andres Serrano, Dany Vescovi. In collaborazione con Bonelli Arte Contemporanea. Dal 19 marzo al 6 aprile. 5. Art Point / Superstudio Più, via Tortona 27 20E20 di Bros, una produzione di Art Kitchen Personale. Grandi opere su tela che affrontano i grandi eventi del mondo. Catalogo Skira. Dal 18 marzo al 6 aprile. 6. Showroom / Superstudio Più, via Tortona 27 Help!, a cura di Silvia Fabbri Mostra di giovane arte italiana e asta silenziosa per fund raising per Emergency. 7. Dance Point / Superstudio Più, via Tortona 27 Première n. 4 | Tracce Di Donna di Gaja Lucchini, a cura di Umberto Angelini Installazione multisensoriale dal 4 al 7 aprile. Walk-in performance dal 4 al 6 aprile, ore 20:30. 8. Art. Box, via Tortona 27 bis Innesti Vitali di Filippo Centenari, a cura di Alberto Mattia Martini Installazione con detriti e neon, in collaborazione con Emmegi Multimedia. 9. Pasticceria De Santis, via Tortona 28 Spaxio Libero – Ritratti Contemporanei di Fabrizio Braghieri Installazione e mostra interattiva. Dal 31 marzo all’8 aprile. 10. Tortonatrentuno - Store, via Tortona 31 Y. E. T. I. N0. 5 3 0 0 di Cubicles, a cura di Lorenzo Gatti Installazione site-specific tra video, grafica, musica, illustrazione. 11. La Torneria, via Tortona 32 L’ottavo Clima, a cura di Chiara Canali Collettiva di Valerio Berruti, Gianni Caravaggio, Carloni Franceschetti, Davide Coltro, Barbara Giorgis, Daniele Girardi, Cristiano Tassinari, Lamberto Teotino. In collaborazione arsprima. 12. N. O. Gallery Fuori Area – Temporary Gallery, via Savona 20 Multipli Molteplici Moltiplicati, a cura di Ilaria Barbieri Marchi Collettiva. Presentazione della collezione di multipli d´artista che la galleria ha editato e selezionato negli ultimi tre anni. 13. Aria Savona, via Savona 43 Buio di Pietro Bologna, a cura di Giovanni Pelloso Personale. Esperienza in 27 immagini e uno spazio sonoro a cura di Lorenzo Brusci. 14. Spazio Vuoto, via Savona 55 Identita’ Dalla Generazione Anni ’70, a cura di Domenico Farinaro Collettiva. Scansione generazionale di artisti nati negli anni ’70. 15. Pinxi New Art, via Savona 61 Bla Bla Bla E Dintorni, di Fabrizio Dusi, a cura di Domenico Giuffrè Personale. 16. Studio Iroko, via Voghera 11/b Oversize di Fabrizio Pozzoli, a cura di Francesca Montrasio e Roberto Quagliarella Sculture di Fabrizio Pozzoli e fotografie di Gianni Berengo Gardin. In collaborazione con Montrasio Arte. Saggi in catalogo di Chiara Gatti e Matteo Galbiati. Dal 31 marzo al 7 aprile. 17. Littleitaly Art Gallery, via Voghera 25 C´e´ Da Rifare L´immagine Coordinata de Il Deboscio, a cura di Valentina Tosoni Personale. Installazione scultorea, multiplo grafico e oggetti estetici. Dal 6 febbraio al 6 aprile. 18. Studiocinque, via Forcella 13 Automotive Monogamy + Cgpmr di Matteo Ferrari, a cura di Sabina Ghinassi Prima personale di Matteo Ferrari, vincitore premio Arte 2007 per la fotografia. Dal 31 marzo al 7 aprile. 19. Daylight, via Forcella 13 Recuperate Le Vostre Radiciquadrate di Coniglioviola a cura di Olivia Spatola Concerto-spettacolo live multimediale e party di presentazione del cd audio di Coniglioviola. In collaborazione con bnd gallery e Milano & Gasoline. Solo il 5 aprile dalle 21:00 alle 02:00. 20. Studio 1 / Superstudio 13, via Forcella 13 Confabula Spurio di Desiderio, presentazione di Chiara Canali Proiezione e installazione. Infopoint: 21. Superstudio Café, via Forcella 13 Inaugurazione del Café progettato da Michele De Lucchi. In mostra Piccole Case, fotografie e sculture di Michele De Lucchi. 22. Dada Café, via Tortona 27 Video della serata inaugurale Aspettando Miart. Presentazione di Up, video di Chiara Battistini. Nel Circuito: 23. Art Garden / Superstudio Più via Tortona 27, Ingresso Superstudio 13 via Forcella 13. Totem di Flavio Lucchini Sculture totemiche di acciaio cor-ten in esterno. Sempre visibili. 24. Basement 2 / Superstudio Più, via Tortona 27 Metafisica Metropolitana, a cura di Martina Moglia e Benedetta Crippa Collettiva di Winarts. Serata one shot, solo il 2 aprile. 25. Under Gallery, via Tortona 27 Bon Bon Art, di Flavio Lucchini, ultime sculture e opere dall’archivio. Su richiesta 26. Nhow Art Hotel, via Tortona 35 Become Real – A new vision of the daughters of Eve Art e art-design. 27. Fondazione Arnaldo Pomodoro, via Solari 35 La Collezione Permanente, a cura di Angela Vettese e Giorgio Verzotti Solo fino al 30 marzo. All’esterno scultura di Arnaldo Pomodoro sempre visibile. 28. Casa dell’Energia Aem, piazza Po 3 Carosello Italiano, a cura di Angelo Mistrangelo, Roberto Mutti. Collettiva. In concomitanza personale di Marilù Cattaneo. Organizzazione Galleria Scoglio di Quarto. Altre Iniziative: - Art-menu. 12 Ristoranti in via Tortona e dintorni presentano un piatto speciale realizzato in collaborazione con un artista. Opere e installazioni. Progetto in collaborazione con Arte da Mangiare. Il Giardinetto, via Tortona 19 - Persian Red Rose, via Tortona 20 - Boccino, via Tortona 21 - Oro Asian Cuisine, via Tortona 26 - Piquenique, via Bergognone 24 - Ciriboga,via Savona 10 - Langosteria10, via Savona 10 - Design Library Café, via Savona 1 - L’officina di Bacco, via Savona 93 - Caffè Savona, via Montevideo 4 angolo via Savona - Trattoria all’Antica, via Montevideo 4- Gibilterra, via Stendhal 30. - Aspettando Miart: video della serata inaugurale, a cura di Tvn televisionet. Tv. Proiezione continuata al Dada Cafè e nello Stand di (con)Temporary Art al Miart. - La Resina Al Volante, collaborazione con Smart e Gobbetto e presentazione di auto Smart rivestite in resina da Gobbetto. - Art-assistant, collaborazione con Ied-istituto Europeo Design per “assistenti” nelle temporary-gallery e al Miart. Si ringrazia Coin per le magliette (con)Temporary Art fornite allo staff. (con)Temporary Art è un progetto no-profit autofinanziato dalle location di via Tortona e dintorni. .  
   
   
GIORGIO DE CHIRICO L’ENIGMA NELLA PITTURA A CURA DI GIOVANNI FACCENDA MUSEO PIAGGIO «GIOVANNI ALBERTO AGNELLI» - PONTEDERA (PISA) 19 APRILE – 24 GIUGNO 2008  
 
Pontedera, 31 marzo 2008 - Si inaugurerà sabato 19 aprile alle ore 17,00 presso il Museo Piaggio «Giovanni Alberto Agnelli» di Pontedera, la mostra Giorgio de Chirico. L’enigma della pittura, a cura di Giovanni Faccenda. L’iniziativa, promossa dal Comune di Pontedera in collaborazione con la Fondazione Piaggio e realizzata con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Toscana e della Provincia di Pisa, intende celebrare i trent’anni dalla scomparsa del grande Maestro della Metafisica. A ripercorrere le tappe salienti del percorso artistico di colui che, insieme a Pablo Picasso, è stato il maggiore protagonista del Novecento, trentacinque opere, fra capolavori noti (Cavallo e cavaliere, 1934-35, Castello di Rapallo, 1948 ca, Le Muse Inquietanti, 1960-62, Piazza d’Italia, 1962), opere inedite (Cavaliere con cane, 1948, Venezia, 1950) e importanti ritrovamenti (Cavalli scalpitanti presso il mare, 1950, una piccola, riuscitissima versione del celebre motivo Ettore e Andromaca, 1972). Intorno al tema dell’enigma ruota non soltanto questa ricca mostra, ma l’intera vicenda artistica di Giorgio de Chirico, la cui esistenza, sin dall’adolescenza, è caratterizzata da tre episodi che segneranno profondamente il suo destino: la nascita a Volos, in Grecia, nel 1888; la morte del padre quando non ha ancora compiuto sedici anni; l’arrivo a Monaco di Baviera, dopo un breve soggiorno in Italia, ed il decisivo incontro con la pittura di Arnold Böcklin. Et quid amabo nisi quod aenigma est? Ovvero, il sommo principio dechirichiano. L’enigma caro a Nietzsche, ovvero il demone che invocava Eraclito. Il senso nascosto delle cose per un artista filosofo che pensa per immagini, giacché anche le più comuni e le più semplici di esse, viste da un’altra angolatura, risultano per lui fonte di mistero (Interno metafisico con biscotti, 1950). Tutta la pittura di de Chirico, a cominciare dai primi quadri «di sapore böckliniano», risalta per una distinta esigenza: rendere visibile l’invisibile. Non meravigli che in tale proponimento converga, inconscio, il bisogno di raccontare se stesso attraverso la rappresentazione di luoghi o fatti che hanno caratterizzato la ricca quanto instabile vicenda umana; anche il ricorso periodico al mito asseconda, fra le altre, una simile necessità. In questo senso, il paesaggio rimane il genere più costante nella sua opera: sia che ne occupi il primo piano o ne costruisca il fondale (I romani in Britannia, 1953), esso appare comunque abitato da una potente stimmung evocativa, che sostanzia quanto derivi dal processo di mutazione successivo all’attesa rivelazione. Gli enigmi che de Chirico dipinge appartengono tutti alla propria esistenza. Stupisce, semmai, il modo in cui egli riesce a tradurre nella più alta dimensione immaginifica fatti riguardanti la sua storia individuale, siano essi esclusivi o del tutto ordinari. Molti i luoghi deserti (Cavaliere in un paese, 1949), a significare la solitudine, umana ed artistica, del Grande Metafisico, che diventa ora il Veggente, ora il Filosofo, ora il Cavaliere errante, fino a mostrarsi in curiosi costumi nella fase barocca del più torrido isolamento, coincidente con la morte di Savinio avvenuta nel 1952. Ora, dopo tante battaglie, Il Trovatore (1954) è solo e stanco; sul finire degli anni Trenta, è il poeta solitario che guarda ad un aristocratico convegno da «Pictor optimus». Tutte le opere alle quali Chirico lavora fra gli anni Quaranta e la prima metà del decennio successivo (Venezia, Chiesa della Salute, 1952-53) devono essere messe in rapporto con tale filosofia. La sfida con quei pittori antichi lo esalta; ne diventa singolare interprete, seppure – da certa critica – incompreso protagonista. Si susseguono le stagioni, ma permane la vocazione metafisica di questo principe isolato anche quando muta lo stile della pittura conseguente ai vari ritorni (Archeologi, 1965-75, Gladiatori, 1971), perché, come teneva a dire lui, non è il soggetto, bensì il tono proprio della pittura a rendere metafisica un’opera. Resta, comunque, la sua grandezza, assoluta, capace di vincere la sfida con il tempo e superare ogni spiegazione, come di farsi beffa di episodi, giudizi, in qualche caso persino complotti, rimasti a vorticare incerti intorno all’aristocratica figura di un gigante che ha segnato il Novecento con impronte indelebili, nel titanico confronto condotto oltre le soglie del mito e della filosofia, dentro le stanze del museo abitate dai grandi maestri antichi, per i territori sconfinati e misteriosi dell’immaginazione. Ancora una volta il Museo Piaggio contenitore di testimonianze legate alla produzione meccanica, si pensi alla Vespa e all’Ape, di cui quest’anno ricorrono i Sessant’anni, ospita nelle sue sale un’iniziativa di indiscusso valore culturale. Contestualmente alla mostra Giorgio de Chirico. L’enigma della pittura all’ingresso del Museo sarà ospitato il Diamante, una centrale energetica di nuova generazione, ideata e progettata dalla Ricerca Enel e dall´Università di Pisa, basata sull´impiego di energia solare. L’impianto, per le sue caratteristiche, è un esempio di come ricerca tecnologica e design architettonico, bene si adattino ad inserirsi, senza creare disarmonie, nei più delicati e svariati contesti paesaggistici di cui l´Italia è ricca. In contemporanea con la grande esposizione che il Museo Piaggio «Giovanni Alberto Agnelli» tributa, assieme al Comune di Pontedera, a Giorgio de Chirico, vi sarà la mostra intitolata La lunga ombra del Metafisico. Maestri del Novecento in rapporto all’opera e alla figura di Giorgio de Chirico, allestita presso l’Associazione A. F. R. A. M. -galleria Il Germoglio, via Guerrazzi, 22, Pontedera. Tale rassegna, anch’essa curata da Giovanni Faccenda e in programma sempre fra il 19 aprile e il 24 giugno 2008, raccoglie alcuni capolavori di Maestri quali, fra gli altri, Annigoni, de Pisis, Sironi, Xavier e Antonio Bueno, Rosai, Soffici e Fiume. .  
   
   
FORME AUTONOME PER LA PERIFERIA INCONTRA L’ARTE HA PRESENTATO “SEGNO PROPIZIO ALLA NASCITA DI TALENTUOSITÀ” PERSONALE DI IDA SAITTA  
 
 Roma, 31 marzo 2008 - Forme Autonome ha presentato mercoledì 26 marzo 2008 una delle nuove opere di Ida Saitta “ Segno propizio alla nascita di talentuosità”. L’esposizione è stata ospitata all’Essence Winebar in via dei Platani 4, nel pieno centro di Centocelle, quartiere romano dove si mescolano i mille colori di una romanità popolare e dove per troppo tempo l’estetica non ha dato concessioni. L’impegno di Forme Autonome e il senso dell’esposizione, prima di una serie di attività che vedranno protagonista la periferia, è stato quello di voler fare uscire questa dall’isolamento culturale in cui oggi si trova, e avvicinare soprattutto i giovani alla bellezza della cultura, del gusto, dell’arte. L’importanza dei sensi che conducono al bene-essere. Ida Saitta, artista palermitana, romana d’adozione, pittrice sperimentatrice capace di suggestioni fantastiche e talora inquiete esporrà una nuova interessante opera “ Segno propizio alla nascita di talentuosità” insieme ad altre tavole di vetro. Ida Saitta da anni vive e lavora a Roma, senza mai sciogliere il suo legame con la Sicilia. Le sue opere sono presenti in moltissime collezioni private e pubbliche, in particolare si segnala il suo intervento al museo d’Arte Contemporanea di Gibellina, a cui Ida Saitta ha donato una sua tela, oggi parte della collezione permanente del museo siciliano. Il percorso dell’artista è sostenuto dall’elaborazione di un manifesto filosofico redatto dalla stessa Saitta: “ la linea, madre creatrice dei volti e degli oggetti posti nell’opera, ci sorprende perché ci costringe a non fingere e a riconoscere nello specchio il nostro essere universale. Noi opere di noi stessi. Ciò che si presenta al nostro io, nell’osservare l’opera, è un sicuro approdo in un nuovo mondo, costellato di linee che, dall’opera, pervadono l’interlocutore e che da lui fuoriescono in infinite connessioni simbiotiche con la realtà”. Nel Manifesto del Magnetismo Lineare con profondità e interessante apertura è spiegata la simbologia dell’arte e della forma secondo il suo punto di vista, che è certamente nutrito da riflessioni e meditazioni sugli studi del novecento circa la filosofia della forma nell’arte. La mostra è stata corredata da testi critici di Lea Mattarella e Agata Polizzi che da anni seguono con entusiasmo il lavoro dell’artista. Ha partecipato alla serata Antonio Paris, candidato alla Presidenza della Provincia di Roma per il Movimento per l’Autonomia. .  
   
   
A GUALTIERI (REGGIO EMILIA) A PALAZZO BENTIVOGLIO LA MOSTRA NANI TEDESCHI "DA IL CORREGGIO A PINOCCHIO"  
 
Milano, 31 marzo 2008 - Il grande disegnatore reggiano rivisita, in 30 grandi tavole, alcune delle opere più significative dell´universo pittorico di Antonio Allegri, detto Il Correggio, e ripercorre, in 57 tavole, l´avventura del Pinocchio di Collodi Fino al 29 giugno 2008, la grande Sala dei Giganti di Palazzo Bentivoglio a Gualtieri, ospita una personale di Nani Tedeschi, un maestro del disegno e dell’illustrazione. La mostra, curata da Sandro Parmiggiani, organizzata dal Comune di Gualtieri (Reggio Emilia), in collaborazione con Palazzo Magnani, e con il contributo del Banco San Geminiano e San Prospero, Gruppo Banco Popolare, da Tecton di Reggio Emilia e da Mecoop di Santa Vittoria di Gualtieri, presenta 30 tavole, tecniche miste su carta, di grandi dimensioni, che rivisitano alcuni dei dipinti più celebri di Antonio Allegri, detto Il Correggio, e 57 opere, di minore formato, che ripercorrono le vicende dell´avventura di Pinocchio, il personaggio creato da Carlo Collodi. Nei lavori esposti, Nani Tedeschi dimostra la sua straordinaria abilità di disegnatore; tuttavia, accanto all´utilizzo sapiente della linea, non possono essere dimenticate le invenzioni coloristiche e grafiche ottenute con il collage (fotografie e carta da parati) cui l´artista ricorre di frequente, accoppiandole, con molta naturalezza, al disegno a matita, a china, al pastello. Le tavole dedicate a Antonio Allegri non sono la traduzione, pur in una versione moderna, dei dipinti dell´artista nato a Correggio (Reggio Emilia), ma una rilettura critica che del dipinto originario esalta un dettaglio, ricostruito con colori e accostamenti iconografici del tutto nuovi. Ad esempio, Tedeschi affianca a due opere di Allegri, rispettivamente, un disegno di Pisanello e il celebre Cristo morto del Mantegna, per indicare una possibile fonte, una proabile derivazione. Quanto alle tavole che illustrano Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, Tedeschi si esercita in molte innovazioni e variazioni sul tema, ricorrendo spesso all´utilizzo del collage e al disegno non-finito, compiendo accostamenti iconografici del tutto inediti, prendendo a prestito le sembianze di celeberrimi pittori del Novecento per dare il possibile volto di alcuni dei personaggi che s´incontrano nella vicenda di Pinocchio. Accompagna la mostra un catalogo (96 pagine) edito nella collana "I quaderni di Palazzo Magnani" (n. 23), con testi di Sandro Parmiggiani e di Massimo Mussini, una conversazione con Nani Tedeschi di Giorgio Notari, un racconto inedito di Federico Albonetti, "Polvere di Luna", in cui l´autore fa incontrare, all´osteria di Gualtieri, Antonio Ligabue e Nani Tedeschi, e la biografia di Mario Marchiando Pacchiola, oltre alla riproduzione a colori delle 87 tavole in mostra. Nani Tedeschi è nato il 5 settembre 1938 a Cadelbosco di Sopra (Reggio Emilia), nella pianura segnata dalla presenza del Po, in cui lo sguardo può spingersi, libero, fino all´estremità dell´orizzonte, magari per seguire il volo di un uccello solitario. Laureatosi in Medicina, comincia ad esercitare la professione, senza tuttavia mai abbandonare l´originaria passione per il disegno e per la pittura, cui dedica tutto il proprio tempo libero. Tiene le prime esposizioni, e nel 1972 è invitato alla Xxxvi Biennale di Venezia. Abbandona definitivamente la professione medica, e l´attività di disegnatore e di pittore riempie totalmente, e dà senso, alla sua vita. Molti sono i cicli cui si è negli ultimi quarant´anni dedicato, e i libri che ha illustrato, dall´Orlando Furioso a Le avventure di Pinocchio. Ha ripetutamente esposto in mostre personali e di gruppo, in Italia e all´estero. Dal 1993 vive a Pratofontana, nel comune di Reggio Emilia, in un residuo lembo di campagna, in cui il tempo pare essersi fermato. Www. Palazzomagnani. It .  
   
   
CENTO ANNI DI TERREMOTI IN MOSTRA AL VITTORIANO  
 
Roma, 31 marzo 2008 - Dal 28 marzo al 27 aprile la mostra “Terremoti d’Italia” fa tappa a Roma. Un percorso per conoscere e capire la storia del nostro Paese attraverso cento anni di terremoti. Tragedie che hanno fatto soffrire e crescere l’Italia, che negli anni ha scoperto nel rischio sismico la sua più grande fragilità e ha imparato a difendersi sempre meglio, istituendo uno dei sistemi di Protezione civile tra i migliori al mondo. Alla presentazione della mostra, che dopo essere partita da Foligno proseguirà per tutta la penisola concludendosi a Reggio Calabria e Messina a dicembre, erano presenti il presidente Marrazzo, il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, il direttore regionale della Protezione civile Maurizio Pucci e Giuseppe Zamberletti, pioniere della Protezione civile italiana. "Nella Regione Lazio stiamo facendo un grande lavoro di prevenzione - dichiara Marrazzo - formando, strutturando, allargandoci e mettendoci in rete, con l´obiettivo di costruire un nucleo utile che sappia interagire con le Province e i comuni. Siamo convinti che sul piano della sicurezza la Regione debba programmare, legiferare e costruire”. La mostra “Terremoti d’Italia” è promossa dal Dipartimento nazionale della Protezione civile, dalla direzione regionale Protezione civile e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Mostra “Terremoti d’Italia” Roma, Vittoriano, Sala Gipsoteca Piazza dell’Ara Coeli – Ingresso gratuito Orari: dal lunedì al giovedì: 9. 30 – 18. 30 Ven, Sab, Dom: 9. 30 – 19. 30 Accesso consentito fino a 45 minuti prima dell’orario di chiusura Informazioni: 06- 6920 2049 .  
   
   
OTTOCENTO ITALIANO MAESTRI E PROTAGONISTI A MILANO, MUSEO DI STORIA CONTEMPORANEA  
 
Milano, 31 marzo 2008 - Una mostra da cogliere davvero al volo. Durerà infatti solo dieci giorni (dal 3 al 13 aprile), "Ottocento italiano. Maestri e protagonisti" proposta ed allestita dalla Società di Belle Arti nelle sale al pianoterra del Museo di Storia Contemporanea di Milano. L´esposizione, coordinata da Giuliano Matteucci, presenta una quarantina di dipinti, alcuni dei quali inediti, provenienti da importanti raccolte private, per offrire uno spaccato di mezzo secolo d´arte italiana, da prima dell´Unità all´affacciarsi del nuovo secolo. Eccellente il connubio con la sede espositiva, il Museo di Milano, nelle cui sale è possibile rivivere un importante capitolo della storia della città attraverso uno straordinario insieme di vedute, scene di vita urbana ed episodi risorgimentali documentati da alcuni dei maggiori artisti dell´epoca. "Ottocento italiano" sarà una mostra di eccellenza e di scoperta. Tra le opere: La passeggiata e L´abbandonata di Cabianca, Sul lago di de Nittis, Campagna senese di Signorini, Ritratto della Signora Tommasi di Lega, Ragazza che raccoglie fiori di Zandomeneghi, Il pazzariello di Antonio Mancini, L´arno alle Cascine e Paesaggio con buoi di Fattori. Nella volontà del curatore, la mostra intende essere un omaggio al ruolo che Milano ha avuto nella valorizzazione dell´Ottocento e, curiosamente ma non tanto, dell´Ottocento toscano. Il 12 ottobre 1967 Giuliano Matteucci presentava, a Milano, presso la Galleria Levi la mostra Incontro con i pittori toscani dell´Ottocento. L´episodio avrebbe rappresentato la prima tappa milanese del lungo cursus di appassionato cultore della pittura italiana del Xix secolo. Da quel momento, infatti, entrando in stretto contatto con il mondo del collezionismo lombardo, coltivando l´amicizia di un esperto di vaglio quale Mario Borgiotti e la frequentazione di personaggi di grande acutezza filologica come Lamberto Vitali, avrebbe sempre più arricchito il suo profilo di studioso e conoscitore. All´interesse per l´inedito, al recupero di figure dimenticate (Oscar Ghiglia) e alla catalogazione sistematica dell´opera di grandi artisti (Banti e Lega), si sarebbe unito l´entusiasmo dell´uomo d´azione. Da allora non trascurando quanto può derivare dal mercato in termini di conoscenza e analisi dell´opera in tutti i suoi aspetti morfologici, vi si è direttamente rapportato anche in qualità di consulente delle maggiori case d´asta italiane e straniere. A partire dagli anni ottanta, per circa un ventennio, è stato un nome di riferimento per la Finarte, contribuendo con il proprio rigore ad assicurare alla società una posizione primaria nel settore. Il suo impegno nell´ampliare gli orizzonti del collezionismo dell´Ottocento italiano si è concretizzato oltre che in una serie di eventi caratterizzati da un preciso disegno storico-culturale, nella fondazione della Società di Belle Arti. Da tempo operativa nelle tre sedi di Milano, Viareggio e Cortina d´Ampezzo, sotto la direzione di Francesco Palminteri è andata sempre più assumendo un ruolo leader quale referente di pubbliche istituzioni, fondazioni e amatori privati. E ciò grazie, soprattutto, ai consolidati rapporti fiduciari con gli attuali rappresentanti d´importanti collezioni storiche, nonché ai molteplici contatti maturati in anni di esperienza. In questa esaltante avventura Milano, con il suo attento e sensibile tessuto sociale, ha avuto ed ha una parte determinante. Ed è proprio al lungo sodalizio con la città dove l´Ottocento italiano ha conosciuto alcuni dei massimi estimatori ed esegeti - come non ricordare, insieme con Mario Borgiotti e Lamberto Vitali, Carlo Carrà, Enrico Somaré, Anna Maria Brizio, Fernanda Wittgens, Marco Valsecchi e Enrico Piceni - che la Società di Belle Arti dedica questa rassegna. Il Museo di Milano, temporaneamente chiuso al pubblico per i lavori di restauro del Salottino Dorato, è comunque accessibile per i gruppi su prenotazione (fax 02. 783797). Ottocento Italiano. Milano, Museo di Storia Contemporanea (via di Sant´andrea, 6), 3 - 13 aprile 2008. Orario: 10 - 19. 30, ingresso libero. Mostra a cura di Giuliano Matteucci e Francesco Palminteri .  
   
   
UNA STANZA TUTTA PER SÉ A CURA DI MARCELLA BECCARIA AL CASTELLO DI RIVOLI  
 
Milano, 31 marzo 2008 - Una stanza tutta per sé, mostra collettiva a cura di Marcella Beccaria, prendendo spunto dal titolo dell’omonimo scritto di Virginia Woolf, indaga il tema della solitudine, analizzandone l’importanza in ambito creativo. Riunendo attorno a questo tema una ventina di artisti, protagonisti della scena internazionale, la mostra presenta quaranta opere e grandi installazioni, realizzate dagli anni Sessanta ad oggi, alcune delle quali create appositamente per questa occasione, altre presentate per la prima volta, altre ancora ormai considerate pezzi storici nella produzione degli artisti. Espongono: Franz Ackermann, Stefano Arienti, Massimo Bartolini, Alan Charlton, Jan Dibbets, Olafur Eliasson, Marisa Merz, Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Paola Pivi, Pipilotti Rist, Ettore Spalletti, Marijke van Warmerdam, Francesco Vezzoli, Lawrence Weiner. La quasi totalità delle opere in mostra è parte della collezione permanente del museo grazie al Progetto Arte Moderna e Contemporanea della Fondazione Crt. “La mostra – scrive Marcella Beccaria – indaga il valore positivo della solitudine sia come condizione legata al segreto momento dell’ispirazione artistica, sia come irripetibile momento di incontro privato tra l’opera e l’osservatore. Immergendo gli spettatori in ambienti capaci di stimolare più sensi, le opere in mostra rimandano alle condizioni ricercate da ciascun artista per alimentare la propria creatività e alla tensione verso un contatto esclusivo con ciascun visitatore. ” Il percorso espositivo inizia al secondo piano del Castello nel grande salone dove Giulio Paolini presenta Stanza 18 (Il momento della verità), 1964 – 2008, ideata in occasione della mostra, monumentale e complessa installazione realizzata con le undici opere presenti nella collezione del museo. Con un’originale e inedita rilettura del proprio percorso creativo, dagli esordi al presente, l’artista invita metaforicamente i visitatori all’interno del suo studio. Seguendo il percorso, nella sala 19 Giuseppe Penone espone Respirare l’ombra, 1999, importante opera che segna una svolta nella ricerca dell’artista. L’installazione è una stanza ricoperta di foglie di alloro che saturano l’ambiente con il loro aroma. Al centro, un polmone in bronzo dorato, unica traccia umana. Nella sala 20 sono esposti i lavori di Jan Dibbets, protagonista della ricerca concettuale di area europea, con tre lavori Comet Land/sky/land 6-72° (Cometa terra/cielo/terra 6-72°), 1973; Barcelona Window (Finestra di Barcellona), 1989 – 1990; e Tollebeek Spring Ii (Primavera a Tollebeek Ii), 2000 entrati recentemente in collezione e mai esposti. Completa la sala dedicata all’artista Spoleto Floor (Pavimento di Spoleto), 1981. Nella sala successiva è esposta Five Vertical Parts (Two Greys) Cinque parti verticali (Due grigi), 2001, di Alan Charlton, altro esponente del concettuale. La grande opera è composta da cinque elementi monocromi, rigorosamente grigi, attraverso i quali l’astrazione suggerisce una condizione di attenzione e autoriflessione. Proseguendo il percorso troviamo la videoinstallazione Roeren in de Verte (Agitazione in lontananza), 2004, di Marijke van Warmerdam. L’artista olandese si è imposta all’attenzione della critica alla Biennale di Venezia del 1995. Ha partecipato alle principali rassegne internazionali tra cui Quotidiana che si è tenuta al Castello di Rivoli nel 2000. Il lavoro di Marijke van Warmerdam invita il visitatore ad un’analisi dello spazio esistenziale, contrapponendo l’interno di una stanza all’esterno sul quale è affacciata. La sala 23 ospita l’opera di Stefano Arienti, Chimica organica, 1988. L’artista italiano, uno dei più interessanti nell’ambito della ricerca sui sistemi di comunicazione e della cultura di massa, trasforma oggetti del vivere quotidiano in opere. In Chimica organica un vecchio testo universitario, tramite l’intervento dell’artista, diviene una forma scultorea capace di definire una personale visione dello scorrere tempo all’interno del proprio studio. L’arte di Marisa Merz è legata alla contemplazione solitaria di situazioni esistenziali uniche come nella sua opera Senza titolo, 1997. In essa, elementi primari come piombo e cera danno forma ad un violino, parte di una piccola fontana che, metafora della musica, con il suono creato dal fluire dell’acqua, concorre a creare un dialogo intimo con ciascun visitatore. Se nell’opera di Marisa Merz la solitudine viene evocata da una delicata poetica, in Lampadina, 1962 – 1966, quadro specchiante, opera storica di Michelangelo Pistoletto, l’incontro con ogni singolo osservatore avviene grazie alla superficie riflettente. L’opera è sospesa fra realtà e rappresentazione che si dispiega in una dimensione determinata dal mutare di ciò che è riflesso. Per percorsi di tutt’altro segno operano Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen con Houseball (Casa palla), 1985, grande installazione di oltre tre metri di diametro, che rimanda all’idea di una stanza portatile in cui è racchiuso tutto il mondo, pronta all’uso, eleggendo l’ambiente domestico a luogo di giocosa libertà. Nella sala 28 sono esposti cinque lavori fotografici di Paola Pivi, artista che ricerca spesso condizioni di estrema solitudine creativa. Le opere in mostra fanno riferimento all’assurda realtà provata dall’artista nella remota isola di Alicudi. La dimensione solitaria del ricamo è la fonte di ispirazione dell’universo creativo di Francesco Vezzoli. In Greatest Hits – Milva Canta Bruce Nauman "Vattene dalla mia mente! Vattene da questa stanza! (Get Out of My Mind! Get Out of This Room!)", 2005, la voce di Milva reinterpreta una nota opera sonora di Bruce Nauman relativa al complesso rapporto tra lo spazio privato dell’artista e quello del pubblico. Secondo la pratica di Vezzoli, l’idea della citazione è completata da un ritratto ricamato di Nauman e da un lavoro al neon. Emblematica, per la ricerca espressiva di matrice concettuale, è l’opera di Lawrence Weiner …In As Much As / In As Much As… (…Per Quanto/per Quanto…) realizzata negli anni Settanta. Con la grande scritta su muro l’artista visualizza il proprio pensiero nell’uso del linguaggio come elemento capace di disegnare un luogo. Con Head n. 2 (The Studio) (Testa n. 2 - lo studio), 1997 – 1998, Massimo Bartolini presenta, nella sala 31, una stanza che da luogo fisico diventa luogo mentale, astrazione dell’isolamento necessario alla creazione. Il percorso espositivo prosegue con Cinquante Fifty (installation for a parking lot) (Cinquanta Cinquanta – installazione per un parcheggio), 2000, di Pipilotti Rist. L’artista, una delle più importanti esponenti della ricerca sui linguaggi della società della televisione, ha realizzato una videoinstallazione in cui viene evocata la solitudine nello spazio urbano, immergendo i visitatori in una visione che coniuga situazioni quotidiane e, allo stesso tempo, irreali. Nella sala successiva i lavori di Ettore Spalletti invitano i visitatori, attraverso l’uso del colore, ad avvicinarsi ad una dimensione spirituale che, in quanto tale, non può essere che individuale. La mostra prosegue al primo piano con una nuova installazione di Franz Ackermann, artista che alterna continui viaggi di ricerca alla solitudine creativa dello studio. La selezione include una nuova pittura murale e Map of the World (Mappa del Mondo), 2007, installazione ispirata al luogo ove G. B. Shaw si ritirava per scrivere i suoi testi senza essere disturbato. La rassegna si conclude nella Manica Lunga con un’opera che è divenuta emblematica del riuscito rapporto fra creazione artistica e spazio espositivo, e come il luogo, il Castello, la possa ispirare. L’opera Your Circumspection Disclosed (La tua circospezione svelata), 1999, ideata appositamente da Olafur Eliasson per una sala della Manica Lunga, fu inizialmente presentata nell’ambito della programmazione della “Sala Progetto” nel 1999. In concomitanza con la mostra Una stanza tutta per sé, l’opera diventa parte della collezione del Castello. Ispirata all’idea di camera oscura, l’installazione permette a ciascun visitatore un accesso diretto, unico, irripetibile al meccanismo della visione, trasformato in ambiente percorribile all’interno del quale ciascun visitatore diventa protagonista. La mostra propone inoltre una riflessione sulla collezione del Castello di Rivoli, costruita in base al concetto di “sala monografica”, principio adottato anche per l’allestimento. Dopo la mostra Dalla terra alla luna: metafore di viaggio, la rassegna Una stanza tutta per sé rappresenta un ulteriore capitolo nell’ambito di una valorizzazione del patrimonio del Castello attraverso esposizioni tematiche incentrate sulla collezione, atte a fornire a pubblico e critica rinnovati strumenti di lettura della stessa. .  
   
   
GOLF - OPEN DE ANDALUCIA: VINCE IN SPAREGGIO IL FRANCESE THOMAS LEVET EMANUELE CANONICA AL 16° POSTO, FRANCESCO MOLINARI AL 54°  
 
Roma, 31 marzo 2008 - Buona prestazione di Emanuele Canonica, che si è classificato 16° con 282 colpi (68 72 71 71) nel Mapfre Open de Andalucia by Valle Romano, torneo dell´European Tour disputato all´Aloha Golf Club di Marbella, sulla Costa del Sol spagnola. Bassa classifica per Francesco Molinari, 54° con 289 (74 68 75 72). Ha vinto il quarantenne francese Thomas Levet (272 - 69 68 68 67), al quarto titolo nel circuito, che ha raggiunto sull´ultima buca il ventenne londinese Oliver Fisher (272 - 70 68 67 67), penalizzato da un bogey per una palla in acqua, e poi lo ha superato con un par alla prima buca di spareggio. Al terzo posto con 275 l´inglese Lee Westwood, al quarto con 276 gli svedesi Alexander Noren e Patrik Sjoland, al sesto con 278 l´inglese Robert Dinwiddie e lo svedese Michael Jonzon. Prova con molti alti e bassi per Miguel Angel Jimenez, 19° con 283, e sicuramente grigia per José Maria Olazabal, 61° con 290, i due giocatori più attesi dal pubblico di casa. Canonica ha chiuso la gara con un 71 realizzando un eagle alla buca 9, un par 4 dove ha messo a segno un colpo dalla distanza con il wedge, e un bogey alla 11. Per il 72 di Molinari quattro birdie e altrettanti bogey. Non ha superato il taglio Paolo Terreni, 138° con 157 (77 80). Il vincitore ha ricevuto un assegno di 166. 660 euro su un montepremi di un milione di euro. Lpga Tour: In Vetta Lorena Ochoa, Giulia Sergas 64ª - La messicana Lorena Ochoa (200 - 65 67 68) è la nuova leader del Safeway International, torneo del Lpga Tour che conclude sul percorso del Superstition Mountain G&cc nella località omonima in Arizona. La numero uno mondiale, che insegue il secondo successo stagionale su tre gare disputate, ha superato Angela Stanford, in vetta nei primi due giri, e ora seconda con 201 affiancata da Jee Young Lee. Al quarto posto con 204 Inbee Park e Lindsey Wright, e solo all´ottavo con 207 Annika Sorenstam che appare destinata a perdere anche il secondo confronto dell´anno con la Ochoa. E´ rimasta in bassa classifica Giulia Sergas, 64ª con 216 (69 74 73) dopo un giro in 73 colpi (tre birdie, due bogey un doppio bogey). Non ha superato il taglio Silvia Cavalleri 82ª con 145 (72 73) e fuori per un colpo. Il montepremi è di 1. 500. 000 dollari. Challenge Tour: Alessio Bruschi Si Porta A Meta´ Classifica - Alessio Bruschi, 35° con 214 (73 72 69), è risalito a metà classifica nella terza giornata dell´Abierto del Centro (Challenge Tour) al Cordoba Gc, par 71, di Cordoba dove invece hanno fatto un passo indietro Michele Reale (74 69 73) e Lorenzo Gagli (73 70 73), passati dal 27° al 45° posto con 216. L´olandese Taco Remkes (204 - 66 71 67) ha preso il comando con due colpi di vantaggio sugli argentini Carlos Cardeza (206 - 70 69 67) ed Estanislao Goya (71 67 68). Al quarto posto con 207 l´inglese Gary Boyd e al quinto con 208 l´altro argentino Daniel Altamirano, che era il leader dopo due giri. Il favorito Angel Cabrera, vincitore dell´Us Open 2007, è 15° con 211 e sostanzialmente fuori gioco nella lotta per il titolo. Bruschi ha segnato lo score di 69 colpi con tre birdie e un bogey: nel 73 di Reale cinque birdie e tre bogey, in quello di Gagli due birdie e quattro bogey. Il montepremi di 130. 000 euro dei quali 20. 716 euro andranno al vincitore. Seniors Tour: Costantino Rocca 1O° Nelle Azzorre - Lo scozzese Martin Gray (138 - 69 69) continua la sua corsa di testa nell´Azores Senior Open, il secondo torneo nel calendario del Seniors Tour europeo che si sta disputando al Batalha Golf Course di Ponta Delgada nelle Isole Azzorre. Ha quattro colpi di margine sull´inglese Nick Job (142 - 73 69) e cinque sullo statunitense Bob Boyd, sull´australiano Stewart Ginn e sull´argentino Luis Carbonetti. E´ salito dal 14° al 10° posto Costantino Rocca (146 - 73 73) e ha recuperato sette posizioni Giuseppe Calì, 39° con 153. Sono in palio 325. 000 euro. Nota per le redazioni: il terzo giro è ancor in corso. Aggiornamenti sul sito della Fig: www. Federgolf. It Us Pga Tour: Terzo Giro Sospeso - Il terzo giro dello Zurich Classic of New Orleans (Us Pga Tour), al Tpc Louisiana di Avondale nella Louisiana, è stato sospeso per maltempo. Nella classifica provvisoria sono al comando con "meno 8" Briny Baird, fermato alla buca 3, Woody Austin (buca 11), Nicholas Thompson (buca 10) e Peter Lonard (buca 4). Al quinto posto con 208 John Senden insieme ad altri quattro giocatori con lo stesso "meno 7": Andres Romero stoppato alla 16ª, Tim Petrovic (15ª), Steve Elkington (8ª) e John Merrick (7ª). In palio 6. 200. 000 dollari ($ 1. 098. 000 per il vincitore). .  
   
   
LETTERA DI VINCENZO ONORATO: COPPA AMERICA: UN EVENTO DA SALVARE  
 
Milano, 31 Marzo 2008 - Ho ricevuto numerosi solleciti per un mio intervento anche alla luce della sentenza della Corte Suprema di New York. In questi ultimi anni credo di essere stato abbastanza parsimonioso nel commentare le travagliate vicende della Coppa. Avrete notato che ho scritto Coppa con la "c" maiuscola e questo vi deve far intendere il rispetto e la passione che nutro per lo sport della vela e per la Coppa America in particolare. Siamo certamente in acque più che agitate ed è quindi necessario rilevare la propria posizione prima di tracciare la rotta. Tutto il problema nasce dal protocollo redatto da Alinghi per la Xxxiiima edizione presentato al termine delle regate di Valencia, nel luglio 2007. Questa affermazione sembra di una banalità esiziale ma, con il trascorrere dei mesi, mi sono sempre più convinto che sono veramente pochi, anche fra i giornalisti "specializzati", quelli che ne hanno letto integralmente il testo. Chi lo ha fatto con un minimo di attenzione se provvisto di senso dell´humor, non potrà non aver sorriso perché ci si è trovati di fronte ad un testo, che pur avrebbe dovuto regolare una competizione, nel quale il senso della sportività è totalmente assente. Alinghi si arrogava il diritto di scegliere a suo insindacabile giudizio i giudici di regata, il comitato, gli umpires e gli stazzatori, di volerli addirittura come suoi dipendenti. In sintesi di dettare unilateralmente le regole del gioco. Alinghi, sempre a suo insindacabile giudizio, si arrogava il diritto di accettare una sfida o di penalizzare un concorrente. Vi è stato chi aveva colto tutto questo subito: se ne sono accorti sette team che, pochi giorni dopo la presentazione del protocollo, hanno sottoscritto una lettera di contestazione (Oracle, Mascalzone Latino, Team New Zealand, Germany, Victory, K-challenge e Luna Rossa). E se ne era accorto anche lo storico sponsor delle challenger selection series, Louis Vuitton che, con un comunicato, il 13 luglio 2007 aveva annunciato il suo ritiro motivato proprio dal fatto di non condividere l´impostazione della Xxxiiima edizione. A sottolineare il totale disprezzo del rispetto del ruolo di "fiduciario" sancito dal Deed of gift (il documento da cui trae origine l´impianto normativo dell´evento) Alinghi aveva eletto a "Challenger of record" il Club Náutico Espanol de Vela, uno yacht club inesistente, senza storia nè soci, uno "sleeping partner" che avrebbe dovuto consentire un totale ed incondizionato dominio sulla manifestazione. L´apparato di Alinghi ha ben lavorato, all´indomani del ricorso di Oracle alla Corte Suprema di New York, nel gridare allo scandalo e nel presentarsi al mondo intero da povera vittima che era stata attaccata dall´orso americano che aveva bloccato, di fatto, l´evento, trascinandolo in tribunale. E´ bene sfatare ogni e qualsiasi nebbia a riguardo: la Coppa in tribunale è stata, di fatto, portata da Alinghi, con il suo protocollo infamante per lo sport. Il ricorso di Oracle va considerato una coraggiosa operazione di salvataggio del più antico trofeo sportivo che la storia ricordi. E´ per questo che noi di Mascalzone Latino lo abbiamo appoggiato con il nostro "amicus brief", presso la Corte Suprema di New York. La difesa mediatica di Alinghi è stata quella di dire che gli altri challenger, incluso Team New Zealand, avevano di buon grado accettato il protocollo. Oggi, dopo la denuncia di Team New Zealand, viene alla luce quello che già tutti noi sapevamo: Alinghi ha sfruttato la posizione di estrema debolezza economica della maggior parte dei team per soggiogarli al suo potere. A Team New Zealand aveva promesso denaro, gli aveva risparmiato la tassa d´iscrizione e gli aveva addirittura opzionato la base di Oracle a Valencia! In sintesi il piano di Alinghi era quello di governare la Coppa ed i suoi sfidanti in modo di garantire alla sua creatura, l´A. C. M. (America´s Cup Management) il totale controllo economico dell´evento. A nulla valgono, a questo proposito, i commenti laconici di Alinghi che ricordano come, in passato, sono stati gli americani a creare la cultura del privilegio del difensore. Le azioni dei defender americani erano puerili tentativi rispetto all´articolata trama tessuta da Alinghi. Ma non solo: gli americani del New York Yacht Club, ricordiamolo, erano mossi esclusivamente dal profondo orgoglio e privilegio di detenere la Coppa negli U. S. A e non per volgari motivazioni economiche! E veniamo al secondo aspetto della vicenda, quello economico e commerciale. Sono dell´avviso che il danaro degli sponsor deve servire per finanziare l´evento. Tengo separato il mio lavoro, che mi dà da vivere, dalla vela e credo che anche gli altri imprenditori a capo dei sindacati possano fare altrettanto. Perciò non condivido l´avidità di Alinghi, a cui purtroppo non è neppure sottesa una strategia commerciale intelligente. Un particolare è sfuggito a molti: Louis Vuitton si è chiamata fuori dalla Coppa prima e non dopo, la causa di Oracle presso la Corte Suprema di New York. Quando si pensa alla Coppa America, si pensa automaticamente alla Louis Vuitton Cup. Un binomio inscindibile che sposa non solo tradizione ma anche, al tempo stesso, classe e cultura. Si sono chiamati fuori, sono andati via, in punta di piedi, con la signorilità che distingue gli uomini e le donne della casa francese. Avendo avuto il piacere di conoscerli, so quanto dolore deve essere costato abbandonare un evento, la selezione dello sfidante ufficiale, a cui solo loro e nessuna altra firma sono riusciti ad imprimere un´identità così profonda. Incompatibilità con la visione del Sig. Bertarelli, questo è il senso dei loro laconici commenti. Perdere Louis Vuitton è un´ulteriore prova della totale assenza di cultura e di rispetto delle tradizioni che il vertice di Alinghi ha dimostrato nella gestione di questo evento. Una carenza paradossalmente intellettuale e senza precedenti nella storia della Coppa. E, come se non bastasse, un irrimediabile errore di marketing: la Coppa oggi è una enorme industria finanziata da grandi sponsor e pochi tycoon. Un enorme volano economico trascinato, nella sua forza mediatica, da fascino, glamour e tradizione. Perdere Vuitton ha significato creare la cultura del sospetto negli sponsor e la Coppa in tribunale, a causa di Alinghi, ha significato bloccare, di fatto, l´enorme volano. Torniamo alla storia ed al lavoro che ho fatto in questi ultimi mesi da quando è finita la Coppa. Ho trascorso l´intera estate 2007 nel vano tentativo di arrivare ad una mediazione fra Oracle e Alinghi. Sapevo che il metodo scientifico per far fuggire tutti gli sponsor era quello di avere la Coppa in tribunale e volevo evitarlo. Ho avviato i contatti con Oracle per uno scambio di pareri sulla vicenda. Al contrario di quello che è stato dichiarato da Alinghi ho trovato Russell Coutts estremamente disponibile al dialogo. La principale motivazione di Oracle era - ed è - la stessa di Mascalzone Latino: avere una competizione onesta ed affidabile. Allora ho redatto un protocollo che prevedeva grosso modo le stesse regole che avevano guidato la trentaduesima edizione, prevedendo ancora l´utilizzo delle barche dell´ultima edizione, per contenere i costi, e rinviando l´utilizzo delle nuove (classe A. C. 90) all´edizione seguente. Nel frattempo i challenger avrebbero, di comune accordo, redatto le nuove regole di classe, non consentendo così sproporzionati vantaggi al difensore. Ottenni così da Oracle - non senza, devo confessarlo, grande soddisfazione personale - un´informale garanzia che, qualora la mia proposta di protocollo fosse stata accettata da Alinghi, loro avrebbero immediatamente ritirato il ricorso presso la Corte Suprema di New York. La Coppa sarebbe stata salvata, così come la data dell´evento e gli interessi economici della città di Valencia. Allora ho presentato il protocollo ad Alinghi, che non ha avuto neppure l´educazione di rispondermi con un "no grazie, non siamo interessati. " L´autunno ha visto poi un Oracle, fin troppo disponibile alla mediazione con Alinghi, accettare quasi tutto quello dettato nel tanto discusso protocollo, ricevendo sempre uno sprezzante diniego. Noi di Mascalzone Latino, allora, pur non essendo parte in causa, ci siamo esposti, abbiamo presentato alla Corte Suprema di New York un documento in cui riassumevamo la nostra opinione: in sintesi che il protocollo di Alinghi aveva stravolto i principi cardine del Deed of Gift e quelli universali della più semplice sportività. In quel caldo autunno ho avuto anche sentore che si stava preparando una sfida italiana semplicemente per escluderci definitivamente dalla Coppa. Alinghi aveva dichiarato che probabilmente avrebbe accettato una sola sfida nazionale. Così abbiamo lanciato la nostra sfida seguendo i dettami stabiliti dal loro protocollo. Abbiamo anche dovuto dimostrare l´esistenza del Reale Yacht Club Canottieri Savoia, alla sua terza sfida in Coppa America e con una storia alle spalle di cento anni! Alinghi era stato un po´ meno fiscale con il suo Challenger of record, il Club Náutico Espanol de Vela che vantava ben qualche ora di vita. Ho dato atto, sin dal principio di questa mia lettera, ad Alinghi che la vicenda ha una sua comicità di fondo, malgrado da loro non voluta. A seguito del lancio della sfida l´A. C. M. Ci invia una fattura di cinquantamila euro che paghiamo subito, forse gli unici fino ad ora ad averlo fatto? E ci viene risposto per iscritto che accetteranno la nostra sfida solo quando ritireremo la nostra dichiarazione presso la Corte Suprema di New York. Tutto questo non è richiesto dal protocollo, ma ci è anche chiaro che Alinghi fa e disfa le regole a suo piacimento. Io ribadisco ricordando che un cittadino accetta le leggi anche se non le condivide e che nei regimi democratici esiste libertà di parola e di critica. La semplice metafora non viene compresa. L´a. C. M. /alinghi ribadisce e pretende una nostra pubblica abiura. A nulla sarebbe valso ricordare loro che l´ultimo mio conterraneo, a cui è stata chiesta una ritrattazione così forte, è stato Giordano Bruno ai tempi del Medioevo e della Santa Inquisizione. Tutto questo rappresenta una dura premessa che pesa sul futuro della Coppa ma niente più ironia, dobbiamo prendere seriamente coscienza che questa manifestazione è stata seriamente compromessa da Alinghi. Sono spariti gli sponsor, il pubblico è stanco di tutte queste polemiche. La soluzione oggi migliore è che si faccia presto questa sfida con i catamarani fra Oracle ed Alinghi anche se, ancora una volta, questi ultimi cercano di ritardare in tutti i modi l´evento. L´augurio, per la sopravvivenza della Coppa America, è che vinca Oracle, dopo di che bisognerà rimboccarsi le maniche e lavorare duramente. Il primo passo, a mio modesto avviso, deve essere il recupero di Louis Vuitton. La casa francese non è solo uno sponsor, lo Sponsor, ma è anche e soprattutto il filo conduttore di una storia che viene dal passato e che con lei è diventata moderna e che con lei deve proseguire. Si può pensare di salvare l´evento, di tornare in campo nel 2009 o nel 2010 ma, per far questo, bisogna che si prenda atto della debolezza della manifestazione. Sarebbe auspicabile utilizzare ancora le barche dell´ultima edizione per tre buoni motivi: - Contenere i costi in un momento in cui i team lottano per sopravvivere. Dovrebbe poter essere consentito costruire una sola barca dell´ultima generazione. - La flotta esistente consentirebbe di avere un evento a tempi brevi, senza grandi sforzi economici ed organizzativi e lascerebbe il tempo utile per studiare la nuova classe A. C. 90 per la trentacinquesima edizione. - Last but not least, l´aspetto sportivo: chi è velista sa che le regate sono belle quando sono "tirate". Le barche dell´ultima edizione avevano velocità molto simili e la cosa più bella dell´ultima edizione è stata quella che abbiamo assistito a delle regate combattute e spettacolari, vogliamo rinunciarci? Io personalmente sto facendo dei grossi sacrifici economici personali per tenere in piedi un´organizzazione che ci consenta di correre la prossima Coppa America con dignità e sportività. Sono profondamente addolorato per quello che è successo a questo evento, ma sono un marinaio e nella mia vita di velista ci sono anche e soprattutto il Farr 40 , il M 30, l´ R. C. 44 e ora anche il Melges 32. Molti hanno perso il senso del divertimento dell´andare in barca a vela - o forse non l´hanno mai avuto? - ecco, secondo me bisognerebbe ripartire da quello. Buon vento a tutti, Vincenzo Onorato .  
   
   
I FRANCESI ADRIEN CHAREYRE (HUSQVARNA-CLASSE S2) E THIERRY VAN DEN BOSCH (APRILIA-CLASSE S1) SI AGGIUDICANO NEL PAVESE LA PRIMA PROVA DEL CAMPIONATO ITALIANO SUPERMOTO.  
 
Ottobiano (Pv), 31 marzo 2008 - E’ stato come consuetudine al South Milano di Ottobiano (Pv) il gran pubblico e una bellissima giornata di sole a salutare l’avvio dell’edizione numero dieci del Campionato Italiano Supermoto, definita la fotocopia del mondiale della specialità per la sua ricchissima partecipazione di piloti impegnati nel torneo iridato, che si avvierà tra due settimane dal Lingotto di Torino, sempre organizzato dalla Dbo. Poco meno di duecento concorrenti, tra i quali tutti i campioni del mondo della specialità dall’inizio ad oggi, si sono alternati nei 1. 530 metri di circuito, di cui 230 di fuoristrada, nei due giorni di gare, dove sono stati assegnati i primi punti della stagione dei sei tornei in programma. Il francese ex campione del mondo ufficiale Aprilia, Thierry Van Den Bosch, si aggiudica la prima prova della classe S1 grazie ad un terzo e un primo posto di giornata che gli permettono di prendere subito il comando della graduatoria internazionale, mentre nel tricolore è il pesarese Ivan Lazzarini (Aprilia Drc Sm Aprilia Factory) a comandare la classifica grazie a due bellissimi secondi posti nelle frazioni finali. In classe S2 è il transalpino campione del mondo Adrien Chareyre (Ch Sm Azzalin) in sella alla Husqvarna factory a vincere la prova lombarda davanti al belga compagno di squadra Gerald Delepine (Husqvarna) e all’alessandrino Paolo Gaspardone (Bikers Racing Team-husaberg) che grazie a questo risultato si trova al comando della graduatoria provvisoria di campionato anticipando Attilio Pignotti (Ktm Italia Team Miglio) e il bresciano campione in carica Davide Gozzini (Tm factory). Nel campionato italiano riservato alla classe S4 è Edgardo Borella ad aggiudicarsi entrambe le manche e guidare così la classifica provvisoria davanti ad Alberto Dall’era e Massimiliano Porfiri, mentre in classe S5 è stato Roberto Costa a fare il bello e cattivo tempo centrando le due frazioni finali e la leadership tricolore su Paolo Paolucci e Paolo Caramellino. Infine i due spettacolari trofei monomarca, con l’Hm Honda andato ad Andrea Platini grazie a un secondo e un primo posto che gli hanno permesso di anticipare sul podio di giornata sia Luca Brambilla sia Vincenzo Promutico. Il Trofeo Suzuki Valenti è andato a Giulio Lorenzini, autore di due belle vittorie parziali che gli hanno consentito di precedere nella generale Diego Liciarelli e Mirko Di Flumeri. Prossimo appuntamento con il Campionato Italiano Supermoto, il 19 e 20 aprile al Sagittario di Latina. La Cronaca Delle Gare Fotogramma a due con Adrien Chareyre e Paolo Gaspardone quasi appaiati verso la prima curva dopo il via con il francese campione del mondo della Husqvarna che passa al comando per un solo giro lasciando poi via libera all’alessandrino Gaspardone che rimane davanti a tutti sino a due giri dal termine, quando è nuovamente il numero uno al mondo ad impossessarsi della testa del gruppo e vincere questa prima manche davanti al piemontese e all’altro iridato belga ufficiale Husqvarna Gerald Delepine, che è sempre rimasto in terza posizione. Quarta piazza per il vicecampione del mondo del team Ktm Miglio, Attilio Pignotti, rimasto sempre in questa posizione, mentre il privato pesarese Lorenzo Mariani ha chiuso ottimamente quinto davanti al poliziotto bolognese ex campione italiano Massimo Beltrami (Drc-aprilia) e al rientrante toscano del Lux Performance Suzuki, Graziano Rispoli ma anche il romano Luca Minutilli (Pmr-h2o-aprilia). Avvio in gran rimonta invece per il bresciano campione italiano in carica e ufficiale Tm, Davide Gozzini, che cade subito nel tratto sterrato ripartendo in ultima posizione e arrivando sorprendentemente in nona posizione. La seconda manche si presenta da subito con prerogative diverse a partire dal campione in carica Davide Gozzini che azzecca subito la partenza e nessuno ferma la sua intenzione di riscattare ad ogni costo la mediocre frazione di avvio. Il campione italiano è partito in seconda posizione dietro all’alessandrino Paolo Gaspardone ma solo un giro più tardi aveva già in pugno la situazione, guidando poi la corsa sino al traguardo che ha tagliato dopo quindici giri anticipando il rapido belga Gerald Delepine, partito molto bene e finito davanti al campione del mondo Adrien Chareyre. Sempre nei top five anche Attilio Pignotti che ha chiuso quarto davanti all’alfiere Husaberg del Bikers Racing Team, al quale è andata la tabella rossa di leader provvisorio di campionato. Istantanea a due anche nella manche inaugurale della classe S1 con l’ufficiale Husqvarna, Thomas Chareyre, a fianco del pesarese ex campione italiano Ivan Lazzarini ora al team Drc Aprilia. La spunta il transalpino che poi rimane al comando della corsa per tutta la durata della manche, lasciandosi costantemente alle spalle il marchigiano. Terza piazza per un altro fuoriclasse di grande reputazione come l’ex iridato dell’Aprilia, Thierry Van Den Bosch, che ha portato a termine la sua costante corsa davanti all’ex campione del mondo del Ktm Italia Team Miglio, Bernd Hiemer, ed ai bolognesi Cristian Ravaglia (Yamaha Evolution) e al numero 1 in Italia Fabio Balducci (Lux Performance-suzuki). L’alfiere della Husqvarna, Thomas Chareyre ha segnato l’hole-shot nella frazione conclusiva della S1 sul tedesco Bernd Hiemer (Ktm), il francese Thierry Van Den Bosch (Aprilia), Ivan Lazzarini (Aprilia), il transalpino Jerome Giraudo (Hm Honda Racing Monticelli), lo spagnolo Jorge Nestor (Yamaha Evolution), e il bolognese campione in carica Fabio Balducci (Suzuki-lux Performance). All’ottavo passaggio prende il comando della corsa Van Den Bosch e dopo altrettanti passaggi taglia il traguardo per primo anticipando il pesarese Lazzarini dopo un bellissimo e lungo inseguimento. Terzo gradino del podio per Thomas Chareyre davanti a Hiemer e Giraudo, quindi Seel e un buon Ravaglia. In graduatoria tricolore è il pesarese Lazzarini che comanda su Ravaglia e Balducci. Classifiche Gara-1 S1: 1. Thomas Chareyre (Fra-hsq) 15 giri in 18’29. 782; 2. I. Lazzarini (Apr); 3. T. Van Den Bosch (Fra-apr). Gara-2 S1: 1. Thierry Van den Bosch (Fra-apr) 15 giri in 18’29. 494 e giro più veloce in 1’12. 976; 2. I. Lazzarini (Apr); 3. T. Chareyre (Fra-hsq). Assoluta S1: 1. Thierry Van Den Bosch (Fra-apr); 2. Thomas Chareyre (Fra-hsq); 3. Ivan Lazzarini (Apr). Campionato Italiano S1: 1. Ivan Lazzarini punti 50; 2. Christian Ravaglia 44; 3. Fabio Balducci 40. Graduatoria Internazionale S1: 1. Thierry Van Den Bosch punti 45; 2. Thomas Chareyre 45; 3. Ivan Lazzarini 44. Gara-1 S2: 1. Adrien Chareyre (Fra-hsq) 15 giri in 18’45. 238; 2. P. Gaspardone (Hsb) giro più veloce in 1’13. 769; 3. G. Delepine (Bel-hsq). Gara-2 S2: 1. Davide Gozzini 15 giri in 18’44. 698 e giro più veloce in 1’13. 906; 2. G. Delepine (Bel-hsq); 3. A. Chareyre (Fra-hsq). Assoluta S2: 1. Adrien Chareyre (Fra-hsq); 2. Gerald Delepine (Bel-hsq); 3. Paolo Gaspardone (Hsb). Campionato Italiano S2: 1. Paolo Gaspardone punti 45; 2. Attilio Pignotti 44; 3. Davide Gozzini 39. Graduatoria Internazionale S2: 1. Adrien Chareyre punti 45; 2. Gerald Delepine 42; 3. Paolo Gaspardone 38. Gara-1 S4: 1. E. Borella Ktm 10 giri in 13’11. 998; 2. A. Dall’era Ktm; 3. M. Porfiri Honda. Gara-2 S4: 1. E. Borella Ktm 10 giri in 13’16. 675; 2. A. Dall’era Ktm; 3. M. Porfiri Hon. Assoluta S4: 1. Edgardo Borella; 2. Alberto Dall’era; 3. Massimiliano Porfiri. Campionato S4: 1. Edgardo Borella; 2. Alberto Dall’era; 3. Massimiliano Porfiri. Gara-1 S5: 1. R. Costa Ktm 10 giri in 13’21. 280; 2. P. Paolucci Ktm; 3. P. Caramellino Hon. Gara-2 S5: 1. R. Costa Ktm 10 giri in 13’19. 157; 2. P. Paolucci Ktm; 3. C. Lupacchini Hon. Assoluta S5: 1. Roberto Costa; 2. Paolo Paolucci; 3. Paolo Caramellino. Campionato S5: 1. Roberto Costa; 2. Paolo Paolucci; 3. Paolo Caramellino. Trofeo Suzuki Gara-1: 1. G. Lorenzini 9 giri in 12’55. 227; 2. M. Di Flumeri; 3. D. Liciarelli. Trofeo Suzuki Gara-2: 1. G. Lorenzini 10 giri in 13’56. 524; 2. D. Liciarelli; 3. M. Di Flumeri. Trofeo Suzuki Assoluta: 1. Giulio Lorenzini; 2. Diego Liciarelli; 3. Mirko Di Flumeri. Trofeo Suzuki Campionato: 1. Giulio Lorenzini; 2. Diego Liciarelli; 3. Mirko Di Flumeri. Trofeo Honda Gara-1: 1. M. Pedalino 9 giri in 12’57. 903; 2. A. Platini; 3. L. Brambilla. Trofeo Honda Gara-2: 1. A. Lupini 10 giri in 14’04. 761; 2. V. Promutico; 3. F. Fissolo. Trofeo Honda Assoluta: 1. Andrea Platini; 2. Luca Brambilla; 3. Vincenzo Promutico. Trofeo Honda Campionato: 1. Andrea Platini; 2. Luca Brambilla; 3. Vincenzo Promutico. Classifiche complete sul sito: www. Italianosupermoto. It .