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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 21 Aprile 2008 |
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SECONDO L’APCE, GLI STATI MEMBRI DEL CONSIGLIO D’EUROPA DOVREBBERO GARANTIRE ´´L’ACCESSO AD UN ABORTO SICURO E LEGALE´´ |
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Strasburgo, 21 aprile 2008 – Nella giornata del 16 aprile, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce) ha esortato gli stati membri dell’organizzazione a depenalizzare l’aborto, entro ragionevoli limiti di gestazione, e a garantire alle donne ´´il diritto ad un aborto sicuro e legale´´ nel caso in cui non sia ancora stato riconosciuto. L’assemblea – che riunisce i parlamentari nazionali di 47 paesi europei, rappresentando 800 milioni di cittadini – ha adottato la risoluzione con 102 voti a favore e 69 contrari, in seguito ad un dibattito durato quattro ore e all’esame di 72 emendamenti. I parlamentari hanno dichiarato che il ricorso all’aborto dovrebbe essere evitato, per quanto possibile, e che ´´in nessun caso tale pratica può essere considerata come un metodo di pianificazione familiare´´. Tuttavia, l’assoluto divieto non ridurrebbe il numero degli aborti ma causerebbe, al contrario, aborti clandestini traumatici nonchè un ´´turismo´´ dell’aborto. L’assemblea ha sottolineato che, in quasi tutti i paesi membri del Consiglio d’Europa, la legge consente l’aborto nei casi in cui serva a salvare la madre del bambino. Secondo l’autrice del rapporto Gisela Wurm (Austria, Soc), l’aborto è autorizzato anche per ragioni diverse, o entro un certo termine massimo, nella maggior parte dei paesi europei ad eccezione di Andorra, Irlanda, Malta, Monaco e Polonia. Nella risoluzione, i parlamentari hanno affermato la necessità di garantire alle donne che vogliano abortire le cure mediche e psicologiche del caso nonché un’adeguata copertura finanziaria. Inoltre, è necessario porre fine a quelle limitazioni che impediscono l’accesso ad un aborto privo di rischi. I parlamentari hanno inoltre invitato i governi ad instituire, nelle scuole, dei programmi di “educazione sessuale e di educazione alle relazioni obbligatori e adeguati secondo l’età e il sesso degli studenti”, così da evitare le gravidanze indesiderate e, di conseguenza, gli aborti. . |
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RIUNIONE ANNUALE DI PRIMAVERA ENOC, SIVIGLIA, SPAGNA |
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Bruxelles, 21 aprile 2008 - La riunione annuale di primavera dell´Enoc ("Electric neuronal oscillations and cognition") si terrà dal 7 all´11 maggio a Siviglia, in Spagna. Il programma scientifico comprende discorsi plenari da parte di scienziati di spicco. La riunione toccherà anche una serie di campi della neuroscienza applicata come: neurofeedback; biofeedback periferico; sistemi di interfaccia cervello-computer; neuro-riabilitazione e riorganizzazione neuronale attraverso metodi comportamentali; stimolazione magnetica transcranica (Tms); procedure autoregolatrici in tempo reale attraverso l´uso di immagini della risonanza magnetica funzionale (fMri) e la magnetoencefalografia (Meg). Enoc è un´azione all´interno del quadro della cooperazione europea nel settore della ricerca scientifica e tecnica (Cost). Per ulteriori informazioni: http://www. Applied-neuroscience. Org/ . |
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IL PROZAC STIMOLA LA PLASTICITÀ DEL CERVELLO LA FLUOXETINA, ANTIDEPRESSIVO AMPIAMENTE USATO NELL’UOMO, RIVELA UN’INASPETTATA AZIONE DI POTENZIAMENTO DELLA PLASTICITÀ DEI CIRCUITI NERVOSI CEREBRALI, FINO A RESTITUIRE LA VISTA A RATTI AMBLIOPI. |
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Roma, 21 aprile 2008 - Il prozac, il farmaco antidepressivo largamente usato nel trattamento di disturbi psichiatrici, sarebbe in grado di ‘ringiovanire’ il cervello adulto, al punto da permettere il recupero di una visione normale in ratti ambliopi. E’ quanto ha dimostrato il gruppo di neurobiologia della Scuola Normale di Pisa e dell’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche, guidato dal professor Lamberto Maffei. “Il prozac, ovvero fluoxetina cloridrato, comunemente detto fluoxetina, è largamente impiegato nel trattamento della depressione, dei disturbi ossessivo-compulsivi e degli attacchi di panico”, spiega Lamberto Maffei, direttore dell’Istituto di neuroscienze (In) del Cnr di Pisa e professore di Neurobiologia alla Scuola Normale. “Appartiene alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (Ssri) e agisce incrementando nel cervello i livelli di serotonina, che è uno dei principali neurotrasmettitori del sistema nervoso. Come questa azione a livello dei circuiti nervosi si traduca poi nella documentata efficacia terapeutica del prozac è un problema molto dibattuto”. Gli esperimenti condotti dal gruppo della Scuola Normale e dell’In-cnr (ne fanno parte, oltre a Maffei, José Fernando Maya Vetencourt, Alessandro Sale, Alessandro Viegi, Laura Baroncelli, Roberto De Pasquale e due ricercatori finlandesi) e pubblicati dalla prestigiosa rivista Science hanno dimostrato che “l’assunzione di prozac è capace di stimolare la plasticità del cervello, cioè la capacità delle connessioni nervose di modificarsi in risposta agli stimoli ambientali”. L´esperimento si è svolto a livello del sistema visivo, usando come indice di plasticità la restituzione di una normale visione in ratti adulti ambliopi. L´ambliopia, nota anche come occhio pigro, è una malattia molto diffusa nell´uomo, causata da uno sbilanciamento dell’attività dei due occhi che insorge in età giovanile, per esempio a seguito di opacizzazioni della cornea, strabismo, cataratta congenita. Se non precocemente diagnosticata e trattata, determina una forte riduzione delle capacità visive non più curabile in età adulta. Gli esperimenti condotti dagli studiosi hanno dimostrato che curare l´ambliopia nell’adulto è invece possibile. In particolare, ratti resi ambliopi in giovane età per occlusione di un occhio riacquistano, da adulti, una normale visione se sottoposti a trattamento cronico per quattro settimane con fluoxetina. “La sorprendente capacità della fluoxetina di stimolare la plasticità della corteccia visiva è dovuta all’azione su due principali fattori molecolari”, spiega ancora Maffei. “Da una parte, determina nei ratti la riduzione dei livelli del neurotrasmettitore inibitorio Gaba, un fattore molecolare necessario al corretto funzionamento dei centri nervosi, ma ritenuto responsabile anche della perdita di plasticità che si verifica nel cervello adulto. Dall’altra, la riduzione dell’inibizione intracorticale si accompagna all’aumento dei livelli di una neurotrofina, il Bdnf, che promuoverebbe in modo diretto quei cambiamenti strutturali e funzionali dei circuiti corticali necessari per la visione”. “Questi risultati”, sottolineano José Fernando Maya Vetencourt e Alessandro Sale, ricercatori della Scuola Normale di Pisa, “contribuiscono a chiarire i meccanismi attraverso cui si attua l’azione degli antidepressivi, ma suggeriscono quali alterazioni cellulari e molecolari potrebbero essere alla base di una patologia ampiamente diffusa come la depressione, la cui esatta eziologia è ancora poco conosciuta. Inoltre, i risultati di questa ricerca aprono la strada verso nuove possibili applicazioni della fluoxetina in patologie diverse da quelle legate al trattamento di patologie comuni nell’invecchiamento cerebrale, come la malattia di Alzheimer, ed altre sindromi in cui un’eccessiva inibizione intracorticale si ritiene alla base del cattivo funzionamento dei circuiti nervosi”. Al momento non è noto se gli effetti del prozac sulla plasticità cerebrale documentati nel ratto siano ottenibili anche nell’uomo, il cui sistema nervoso è molto più complesso. I ricercatori pisani stanno pianificando nuovi esperimenti per chiarire questo punto essenziale all’applicazione. . |
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CHIUSI I CANTIERI DELL’ALA EST DI VILLA OGNISSANTI «NUOVO MEYER, L’ECCELLENZA TOSCANA ESEMPIO PER L’ITALIA» |
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Firenze, 21 aprile 2008 “Oggi è un giorno luminoso. Per l’ospedale pediatrico Meyer si apre un nuovo corso. Sarà una struttura d’eccellenza che crescerà in un sistema sanitario d’eccellenza”. Con queste parole il presidente della Regione Toscana Claudio Martini ha salutato, il 19 aprile, la chiusura dei cantieri dell’Ala Est di Villa Ognissanti e l’inaugurazione di quello che si appresta ad essere un polo pediatrico di livello nazionale e anche internazionale. Operativa dal 14 dicembre scorso, la nuova ala del Meyer ospiterà il Centro Ustioni pediatrico e i locali del Trauma Center, un “pronto soccorso” interamente dedicato alla cura dei bambini traumatizzati, primo esempio di questo genere in Italia. “La salute del sistema sanitario toscano – ha proseguito il presidente - nasce da un duro lavo! ro di enorme riorganizzazione, come la riduzione a 12 As! l, a 4 a ziende ospedaliere universitarie, e la chiusura di 40 piccoli ospedali. Una battaglia condotta all’insegna della parola “appropriatezza” sia delle spese, solo dove utili, sia della qualità, sempre al primo posto”. Figlio di una riorganizzazione capace di generare gioielli, il nuovo Meyer è il simbololo della sanità d’eccellenza sia dal punto di vista dell’accoglienza e della cura deii i piccoli pazienti, sia da quello delle soluzioni architettoniche utilizzate per la la realizzazione dei nuove edifici e per il recupero di quelli esistenti. “Questa struttura – ha sottolineato Martini - rappresenta una visione ecologica nuova e un pezzo di futuro, quello che mostra come deve esser organizzata la sanità”. Infatti il nuovo Meyer, grazie a un progetto evoluto dal punto di vista della concezione dell’uso della luce e del risparmio energetico, contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra (riduzioni di Co2 del 55% per il riscaldamento, del 45% per il raffreddamento e del 40% per l’illuminazione. Un risparmio energetico pari al 45% sui consumi totali). Inoltre cambia e rinnova radicalmente il concetto stesso di ospedale. Al centro di tutto ci sono il bambino e la sua famiglia. Immerso in un parco di 72mila metri quadri off limits alle auto, vi si accede da una serra bioclimatica fotovoltaica, realizzata in legno e vetro. Le famiglie possono usufruire della “Casa dei bambini Enel cuore” (l’unica in Italia), pensata per ricoveri brevi, che permette ai piccoli di svolgere le cure e i controlli senza essere costretti a vivere in ospedale. Ci sono spazi giochi, una ludoteca e un bookshop della Giunti – inaugurata oggi - con 10mila titoli dedicati ai più piccoli. “Del nuovo Mayer - ha detto l’assessore regionale al diritto alla salute Enrico Rossi - faremo un punto d! i riferimento nazionale. E siamo orgogliosi di farlo con le no! stre ris orse regionali. Adesso l’impegno sarà rivolto a rafforzare le attività esistenti e sviluppare quelle future”. . |
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MIGRAZIONE E SALUTE ISTITUZIONI E VOLONTARIATO INSIEME PER UNA RETE INTEGRATA DEI SERVIZI SANITARI E SOCIALI |
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Torino, 21 aprile 2008 - “Mettere a disposizione degli operatori uno strumento che comprenda tutte le informazioni pratiche sui servizi sanitari e sociali destinati agli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale, consentirà di rafforzare la collaborazione esistente tra gli enti che si occupano di immigrazione e di agevolare i percorsi di assistenza e cura”. Lo ha dichiarato il 18 aprile l’assessore alla tutela della salute e sanità della Regione Piemonte, Eleonora Artesio, in occasione dell’incontro “Malattie e immigrazione, conoscersi tra culture diverse”, organizzato dal coordinamento regionale dei Centri Isi (Centri di informazione salute immigrati) e dall’ambulatorio Misa (Migrazione e salute) dell’ospedale Amedeo di Savoia. Al convegno hanno preso parte tutti i soggetti istituzionali e le associazioni di volontariato che lavorano per offrire agli immigrati assistenza sanitaria e sociale, con l’obiettivo di realizzare una rete di servizi per la Città di Torino e l’area metropolitana quanto più possibile omogenea e integrata. I dati relativi alla salute degli immigrati non regolari evidenziano come, a fronte dei molti servizi presenti sul territorio, siano ancora molte le criticità, dovute principalmente alla difficoltà di accesso alle strutture – per i problemi linguistici, per fattori culturali, per il timore di andare incontro all’espulsione - e dalle difformità in termini di bisogni tra un’etnia e l’altra. Il primo passo verso la realizzazione del progetto è stato la distribuzione di una guida pratica ed operativa che contiene informazioni sulle specialità sanitarie offerte e sugli orari di apertura degli sportelli, i numeri di telefono degli ambulatori, le modalità di accesso e i nominativi dei referenti. “La guida – ha dichiarato Artesio – è il frutto di un’indagine conoscitiva delle strutture effettuata dal Coordinamento dei Centri Isi. Spesso i singoli operatori non sono a conoscenza di ciò che viene svolto negli altri punti di assistenza e, di conseguenza, gli immigrati sono spesso indirizzati verso percorsi errati, che possono generare illusioni e false aspettative o non soddisfare i bisogni sanitari”. “In Piemonte, l’assistenza agli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale – ha concluso Artesio – è garantita dal 1996 quando, in via sperimentale, furono introdotti i Centri Isi, ufficializzati poi nel 2004. Attualmente ve ne sono 13 nella nostra Regione, di cui 6 nella provincia di Torino, ma, in linea con le indicazioni contenute nel Piano socio-sanitario, stiamo lavorando affinché ci sia una struttura di riferimento in ogni Azienda sanitaria”. La Salute Degli Immigrati In Piemonte - (anno di riferimento: 2006) - I ricoveri ospedalieri degli stranieri in Piemonte - Dall’analisi dei ricoveri dell’anno 2006 nel Piemonte, effettuata tenendo conto delle differenze per età (gli immigrati sono mediamente più giovani), risulta una probabilità media di ricovero molto simile tra italiani e stranieri. Tra le cause di ricovero risultano in eccesso, tra gli stranieri, quelle legate a malattie da importazione (malattie infettive e parassitarie, patologie ematologiche) e quelle legate a problemi di sicurezza (lesioni traumatiche), mentre altre sono in difetto rispetto alla popolazione autoctona (disturbi psichiatrici – verosimilmente per difficile presa in carico della patologia-, tumori e patologie cardiovascolari per un persistente effetto migrante sano). Gli infortuni - La proporzione degli infortuni occorsi a stranieri sul totale degli infortuni, in Piemonte, progredisce nel tempo di pari passo con l’aumento della loro presenza sul territorio: dall’analisi dei ricoveri, dal 1997 al 2006, si passa dall’1. 9% all’8% del totale. Nel 1997 gli uomini marocchini erano le principali vittime infortuni rappresentando oltre il 30% dei feriti stranieri; tale incidenza è scesa al 20% nel 2006 anno in cui, invece, al primo posto, sono risultati i cittadini romeni (34% del totale). Lo stato di salute delle donne - Oltre il 50% dei ricoveri a carico di cittadine straniere avvengono nell’ambito dell’area materno infantile. Il percorso nascita - L’età media del parto delle donne immigrate è di 28,3 anni, contro i 32,1 delle italiane. Solo il 79% delle donne immigrate (rispetto al 94% delle italiane) effettua la prima visita entro i tre mesi della gestazione. , così come raccomandato nelle linee guida per l’assistenza alla gravidanza. Di anno in anno, invece, si riduce la differenza tra numero medio di visite e di ecografie effettuate durante la gestazione, ma resta sempre molto bassa la partecipazione ai corsi di accompagnamento alla nascita. Tra le donne straniere si conferma, nel 2006, un lieve eccesso di esiti sfavorevoli del percorso nascita: i parti gravemente prematuri (prima della 32°settimana di gestazione) sono l’1. 2% contro lo 0. 8% tra le italiane, c’è un maggior ricorso alla rianimazione in sala parto ed una natimortalità doppia. Nel 2006 si osserva una maggior percentuale di parti spontanei tra le straniere (70% contro il 64% delle italiane) le quali vengono anche sottoposte ad un minor numero di cesarei in travaglio (15. 8% contro il 22% tra le italiane). L’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) - Per quanto riguarda il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza, continua la tendenza già osservata ad una riduzione del ricorso all’Ivg tra le italiane e ad un progressivo aumento tra le straniere (figura 4), tendenza confermata anche a livello nazionale. Negli ultimi anni, tra le immigrate che si sottopongono ad Ivg, si è registrato un netto aumento tra le cittadine romene ed un calo tra marocchine ed algerine . Lo stato di salute dei bambini - I bambini e ragazzi stranieri hanno diritto all’assistenza ed alle cure, indipendentemente dal fatto che la loro famiglia sia immigrata regolarmente o irregolarmente e che uno o entrambi i genitori siano irregolari, così come garantito da un’ampia normativa che prende spunto dalla Convenzione sui diritti del fanciullo (New York, 20/11/1989). Il profilo di salute dei bambini stranieri presenti in Italia è all’incirca sovrapponibile a quello dei loro coetanei italiani. I ricoveri di bambini immigrati, in Piemonte, sono il 9. 3% del totale, di cui il 10. 52 nel primo anno di vita, il 9. 6% tra 1 e 4 anni, il 7. 4 tra 5 e 9 anni e il 6% tra 10 e 14 anni. L’offerta di assistenza sanitaria per gli immigrati in Piemonte - La regione Piemonte è un esempio di come, a fronte di politiche nazionali con atteggiamenti di chiusura (restrizione degli ingressi, espulsioni ed allontanamenti), le politiche locali adottino un atteggiamento di inclusione, sostegno e cura delle persone immigrate. L’assessorato alla Sanità della regione Piemonte, già nel 1996 (Delibera di Giunta Regionale n. 56-10571 del 15/7/1996) ha approvato le misure organizzative e le modalità operative per la costituzione, in via sperimentale, dei Centri di Informazione Sanitaria per gli Stranieri (Centri Isi) finalizzati all’erogazione di “cure urgenti” (che non possono essere differite senza pericolo di vita o di danno per la salute della persona) e di “cure essenziali” (prestazioni sanitarie, diagnostiche e terapeutiche, relative a patologie non pericolose nell’immediato e che nel tempo potrebbero determinare maggior danno alla salute o rischi per la vita) a stranieri temporaneamente presenti (Stp) non iscritti e non iscrivibili al Ssn in quanto non in regola con le norme relative al soggiorno in Italia. Dal 2004 i Centri Isi sono passati a regime, attualmente sono 13 e per il prossimo futuro è prevista l’apertura di almeno 1 sportello per ogni Asl. Al momento del primo accesso presso i centri Isi, ai pazienti viene rilasciato un codice alfanumerico denominato “codice Stp “ (dal febbraio 2008, ai cittadini Europei privi dei requisiti per l’iscrizione al Ssn, viene rilasciato il codice Eni- Europei Non Iscrivibili) con validità semestrale, rinnovabile. Al pari di quanto avviene per i cittadini iscritti al Ssn, gli Stp che accedono ai centri Isi ricevono assistenza sanitaria da parte del medico presente in ambulatorio: visita, richiesta e controllo analisi, richiesta e controllo esami, prescrizioni farmaceutiche, prescrizioni di visite specialistiche o di ricoveri. Nel corso degli anni l’Ufficio di Coordinamento Regionale dei Centri Isi si è trovato a disciplinare domande di assistenza che venivano incontro a nuovi bisogni di salute di una popolazione straniera che incomincia a perdere la protezione del cosiddetto “effetto migrante sano” o direttamente per invecchiamento o, indirettamente, per effetto dei fenomeni di ricongiungimento. Dall’analisi delle condizioni di salute degli Stp si è registrato un notevole aumento di patologie croniche, gravi, invalidanti: nel 2004 (Circolare dell’Assessorato alla Sanità del 3/8/2004) sono state impartite le disposizioni in materia di esenzione dalla quota di partecipazione alla spesa sanitaria per questi pazienti (al pari di quanto previsto per i cittadini regolarmente iscritti al Sssn); nel 2006 (D. G. R. 6 –3264 del 27. 06. 2006) è stato riconosciuto agli Stp il diritto all’erogazione delle necessarie prestazioni integrative e di assistenza protesica; nel 2008 (D. G. R. Del 21. 1. 08) è stato autorizzato, anche per gli Stp, il trasporto per la terapia dialitica, l’ossigenoterapia e l’assistenza ai malati terminali. Inoltre, in regione, vengono svolte attività socio-sanitarie espressamente dedicate agli Stp: il servizi di sorveglianza per le Infezioni Sessualmente Trasmesse, le attività di aiuto per le donne sieropositive (entrambi dal 2000), i servizi di etno-psichiatria e la campagna svolta dal Centro Prevenzione Oncologica per favorirne l’accesso allo screening alle donne immigrate (2006). Infine, in Piemonte, sono attive da molti anni associazioni di volontariato che assicurano l’assistenza sanitaria agli immigrati in difficoltà socio-economiche. . |
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120 ANNI OSPEDALI GALLIERA, PRESIDENTE BURLANDO "IL NUOVO GALLIERA SARÀ REALIZZATO IN TEMPI RAPIDI" |
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Genova, 21 aprile 2008 - "La Regione investirà 53 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale Galliera". Lo ha detto questa mattina il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando intervenendo alle celebrazioni per i 120 anni dell´Ente Ospedali Galliera, presso la sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale a Genova. "L´investimento regionale corrisponde ad un terzo del totale del costo della nuova struttura che ammonterà a circa 160 milioni di euro - ha detto Burlando - a cui seguiranno ulteriori finanziamenti, pari ad un altro terzo, derivanti dalla valorizzazione di quanto il Galliera andrà a dismettere e un terzo deriverà dal mercato con l´accensione di un mutuo". Nel suo intervento il presidente Burlando ha ricordato l´appartenenza del Galliera alla tradizione storica e culturale dell´assistenza genovese che ha subito negli ultimi decenni profondi cambiamenti. "E´ cambiato molto il modo in cui si deve erogare l´assistenza - ha detto il presidente della Regione - serve pertanto far capire ai cittadini che i cambiamenti avvengono per offrire un servizio migliore". "Insieme al Comune - ha sottolineato Burlando - stiamo progettando il nuovo Galliera e ci piacerebbe che la sua inaugurazione avvenisse in corrispondenza con le celebrazioni dell´Unità d´Italia nel 2011". "Questo è possibile - ha aggiunto il presidente - perché si è concluso un percorso di risanamento che ha portato la sanità ligure al pareggio di bilancio e questo ci consentirà di investire nei prossimi anni un miliardo di euro per cinque nuove strutture che insieme rappresentano il 50% dei posti letto della sanità ligure". "Il nuovo Galliera - ha concluso Burlando - sarà un centro ospedaliero compatto al servizio delle esigenze dei pazienti più gravi in grado di garantire un alto livello di prestazioni, come penso debba fare, nel nostro Paese, la sanità pubblica che rappresenta un grande valore per tutti i cittadini, anche i meno abbienti". . |
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CONGRESSO EUROPEO DI EMATOLOGIA, COPENAGHEN, DANIMARCA |
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Copenaghen, 21 aprile 2008 - L´associazione Europea di Ematologia (Eha) terrà un congresso a Copenaghen, in Danimarca, dal 12 al 15 giugno. Il congresso Eha rappresenta un importante forum per gli ematologi ricercatori e clinici in Europa e offre informazioni sugli ultimi risultati delle ricerche di base e cliniche. I temi spaziano dalle cellule staminali alla leucemia, il linfoma e il mieloma, la trombosi e i disturbi emorragici, o le trasfusioni. Per ulteriori informazioni: http://congress. Ehaweb. Org/13th . |
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NEL 2006 I VENETI CHE SI SONO RIVOLTI AI DIPARTIMENTI PER LA SALUTE MENTALE DELLE AZIENDE SOCIO SANITARIE SONO STATI 58 MILA |
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Padova 21 aprile 2008 - Nel nostro Paese 8 persone su 100 soffrono di disturbi psichiatrici gravi. Nel 2006 i cittadini veneti che si sono rivolti ai dipartimenti per la salute mentale delle Aziende socio sanitarie sono stati 58 mila. Per ciascun paziente ricoverato, ve ne sono oggi 5 che sono curati nel territorio: un ricovero ospedaliero su tre, tuttavia, non avviene in reparti di psichiatria. Il Veneto destina alla salute mentale il 5% di quanto investe in politiche sanitarie, e cioè 7 miliardi e mezzo di euro. “Per fare un bilancio dopo trent’anni della legge 180 e soprattutto per pensare a nuove strategie operative, il 9 e il 10 maggio – spenga l’assessore alle Politiche sanitarie, Francesca Martini- è stata promossa al Polo Zanotto di Verona la prima conferenza regionale per la salute mentale. Nelle due giornate di dibattito si definiranno le priorità dei dipartimenti per la salute mentale, si valuterà l’organizzazione dei servizi, degli interventi precoci per gli adolescenti e per i giovani, delle attività di prevenzione, e del reinserimento sociale dei pazienti, si ripenseranno le linee guida del Piano socio sanitario regionale. Al centro del confronto, cui parteciperanno gli addetti ai lavori e le associazioni del terzo settore, ci saranno gli aspetti epidemiologici, la formazione del personale, l’accreditamento delle strutture residenziali e semiresidenziali, le grandi strutture psichiatriche, i diritti di partecipazione dei familiari dei pazienti, la psichiatria carceraria. ” “La malattia mentale -commenta Francesca Martini- è una delle maggiori fonti di carico assistenziale e di costi per il Servizio sanitario regionale. Si presenta in ogni classe di età, è associata a difficoltà nelle attività quotidiane, alimenta forme di emarginazione e esclusione sociale. La casistica per gruppi di diagnosi riguarda nella nostra regione soprattutto i disturbi affettivi (4 x 1000 abitanti), la schizofrenia e i disturbi correlati (3 X 1000), l’ansia e i disturbi psicosomatici (2,7 X 1000). Sono in crescita i disturbi psichiatrici correlati all’alcol (0,5 X 1000) e i disturbi mentali senili (0,7 X 1000). Le classi di età più colpite sono tra i 45 e i 65 anni con prevalenza delle donne (2 su 3 pazienti) rispetto agli uomini. ” Nelle Aziende socio sanitarie venete i centri di salute mentale sono 38 e 37 sono i centri diurni, i posti letto in day hospital sono 138 e 352 sono in strutture residenziali. Gli operatori sono 2200. Esistono poi 37 comunità alloggio mentre gli appartamenti protetti sono 51. La legge 150 ha affrontata 4 questioni principali: costruire una rete di servizi che eroghino interventi integrati; sviluppare l’organizzazione dipartimentale del lavoro; superare definitivamente gli ospedali psichiatrici; incrementare le competenze professionali degli operatori. “ La prima conferenza regionale per la salute mentale di Verona - ha concluso Francesca Martini- avrà al centro un prioritario grande obiettivo: ridare centralità alla psichiatria di comunità intesa come capacità di prendersi cura delle persone e delle famiglie in modo complesso, intersettoriale e strettamente connesso alla realtà territoriale senza limitarsi agli aspetti strettamente medici e farmacologici. ” . |
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BASILICATA: AVVIATA LA RETE INTERREGIONALE PER LA THALASSEMIA |
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Matera, 21 aprile 2008 - E’ stata avviata la Rete interregionale per la thalassemia. Lo rende noto il Dipartimento Salute della Regione Basilicata. La rete condurrà un progetto di ricerca sanitaria, del valore di circa 1,3 Meuro co-finanziati dal ministero della Salute e dalla Fondazione Giambrone di Napoli, finalizzato alla mappatura dei centri ed individuazione dei più efficaci percorsi diagnostico-strumentali e terapeutici per i pazienti affetti da thalassemia mediante strumenti condivisi per il monitoraggio dell’accumulo del ferro ed applicazione di metodiche Hta (Health Technology Assessment). La rete, coordinata dal Dipartimento Salute e dal Consorzio Cvbf di Pavia, comprende 12 strutture operanti in varie parti d’Italia sulle problematiche della thalassemia, tra cui l’Asl 4 di Matera, l’Asl Roma C, l’Azienda Ospedaliera Cervello di Palermo, il Policlinico di Palermo, l’Azienda Ospedaliera universitaria S. Anna di Ferrara, l’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa, l’Istituto Scientifico biomedico euromediterraneo, l’Iridia e l’associazione microcitemici Campania. . . |
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CONTI DELLA SANITA´ IN ATTIVO: LE MARCHE AL TERZO POSTO TRA LE REGIONI ITALIANE. |
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Ancona, 21 aprile 2008 - ´Un dato significativo che da` soddisfazione e ci spinge a continuare sulla strada intrapresa. I dati del Ministero dell´Economia, che si riferiscono al quarto trimestre 2007, posizionano le Marche al terzo posto tra le Regioni come migliore attivo totale di bilancio nella sanita`, dopo Toscana e Umbria e prima della Lombardia. Mettiamo a segno un avanzo di 10,2 milioni di euro, particolarmente rilevante se consideriamo da dove siamo partiti e il poco tempo che abbiamo impiegato per raggiungere questo risultato. Il nuovo piano sanitario approvato lo scorso anno basato su eccellenze, integrazione socio´sanitaria, attenta razionalizzazione delle spese consolida questa direzione´. L´assessore alla Sanita`, Almerino Mezzolani, commenta cosi` i dati apparsi oggi sulla stampa nazionale relativi ai bilanci sanitari delle Regioni italiane. La sanita` marchigiana ha un bilancio complessivo di circa 2,7 miliardi di euro. Grazie alla legge regionale 13 del 2003, che ha riordinato il sistema sanitario delle Marche, e a un´oculata gestione, e` passata dal deficit di fine 2006 al risultato attuale. Risultato confermato dai dati relativi al primo trimestre 2008. E tutto cio` senza che vi sia stata riduzione nei servizi erogati: nel 2006 e 2007, infatti, l´attivita` clinica e` rimasta sostanzialmente invariata. Inoltre vengono confermati investimenti e incremento di attivita` nell´area socio´sanitaria, con particolare riferimento alle persone non autosufficienti. Il miglioramento dei conti sanitari delle Marche si riflette sul bilancio complessivo regionale. Il giudizio che le societa` di rating Standard and Poors e Moody``s ´ le organizzazioni che certificano il bilancio regionale ´ danno sui conti marchigiani, e` positivo anche grazie a questo. . |
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BOLZANO: APPROVATI DALLA GIUNTA 13 PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE |
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Bolzano, 21 aprile 2008 - Sono 13 i progetti di educazione alla salute presentati dall’Azienda sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano, esaminati da un gruppo tecnico di valutazione e che saranno realizzati nel 2008 dai Distretti sanitari, dai Servizi di dietetica e nutrizione clinica, dai Servizi di medicina di base e di medicina dello sport dell’Azienda sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano. I 13 progetti riguardano in particolare il movimento, la sana alimentazione e l’educazione alla salute e verranno realizzati nel corso del 2008 dai servizi territoriali dei Comprensori sanitari. Le attività previste vanno dalla consulenza alle gestanti per smettere di fumare, alla ristampa di una pubblicazione per la comprensione delle etichette sui prodotti alimentari di origine animale, alla promozione dell’igiene orale nelle scuole per l’infanzia, all’attività motoria supportata da un medico cardiologo per gruppi di pazienti cardiopatici, alle attività motorie ed ai corsi di ginnastica per mamme in sovrappeso a Merano, per bambini in sovrappeso a Brunico. Finanziate con questa delibera anche l’iniziativa di educazione ad uno stile di vita sano nelle scuole dell’obbligo di Merano tramite visite guidate ad un maso ad agricoltura biologica, il materiale didattico per i gruppi di educazione socio affettiva ed educazione alla salute di Bolzano e le 4 giornate del movimento che si terranno da aprile a giugno per tutti i cittadini della Bassa Atesina. I costi complessivi dei 13 progetti ammontano a 130. 881 euro. . |
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WELFARE. REGIONE A SOSTEGNO DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE |
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Rovigo, 21 aprile 2008 - In Italia è in costante aumento la componente anziana della popolazione mentre diminuisce quella giovanile, che con il lavoro deve pagare le pensioni di oggi. Nel contempo cresce l’incidenza della spesa pensionistica in rapporto al Pil, mentre i contributi previdenziali crescono in misura minore. Di conseguenza, aumenta il deficit previdenziale: nel 2005, la differenza tra entrate contributive e uscite per prestazioni pensionistiche è stata di 53 miliardi di euro. In questo contesto si inserisce la riforma pensionistica che consente alle Regioni di intervenire in materia di previdenza complementare e il Veneto lo ha fatto con una legge dello scorso anno (n. 10/2007). La manovra regionale per un “welfare” più solido e sicuro è stata presentata oggi a Rovigo dall’assessore al bilancio Isi Coppola nell’ambito di “Dire & Fare nel Nord Est”, il salone tematico dedicato alla pubblica amministrazione locale. L’assessore ha evidenziato che l’adesione a forme pensionistiche complementari sarà fondamentale per garantire agli anziani di domani pensioni di importo adeguato per una vita più serena. Con questa finalità il Veneto è stata la prima Regione in Italia a dotarsi di una propria legge in questa materia per promuovere lo sviluppo della previdenza complementare e incentivare l’adesione dei lavoratori. Tre le linee di intervento in cui si articolerà l’azione regionale, con uno stanziamento annuale di oltre 3,5 milioni di euro: la formazione e l’informazione nei confronti dei cittadini, gli interventi nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, il sostegno alle imprese. L’assessore Coppola ha messo l’accento in particolare sul sostegno che la Regione assegnerà, attraverso appositi bandi in fase di pubblicazione, ai soggetti assunti in condizioni di disagio previdenziale. I lavoratori con un contratto di lavoro a progetto o di collaborazione coordinata continuativa potranno beneficiare di un contributo regionale di 500 euro; i soggetti in congedo parentale di un contributo di 400 euro; i giovani lavoratori assunti dopo l’1 gennaio 2006 di un contributo compreso tra i 200 e i 400 euro, a seconda delle risorse disponibili. La Regione – ha concluso l’assessore Coppola - provvederà al versamento dei contributi direttamente presso il conto del lavoratore acceso presso il Fondo Pensione di tipo collettivo. Al termine dell´attività lavorativa questo contributo concorrerà quindi a rendere più congrua la pensione del lavoratore. . |
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CELIACHIA, QUESTA SCONOSCIUTA GLI ASSOCIATI AIC BASILICATA ONLUS INCONTRANO I RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI NEL CORSO DELL´ ANNUALE ASSEMBLEA REGIONALE ORDINARIA |
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Matera, 21 aprile 2008 – Si è tenuto ieri l´Incontro-convegno sulla condizione dei Celiaci in Basilicata, a margine dell´Assemblea Regionale Ordinaria dei soci Aic Basilicata Onlus. Nata circa un anno fa, l´Aic conta, su base provinciale, circa 200 iscritti, e calcola che in provincia di Matera i cittadini celiaci siano 1 ogni 150. "Un fenomeno in crescita, quello della celiachia, che la nostra associazione sta portando all´attenzione delle Istituzioni, per garantire ai malati di celiachia il normale inserimento nella vita sociale". Sono le parole di Emanuele Nicoletti, Vice Presidente della Aic Regione Basilicata, che ha proposto, nell´assemblea odierna, la realizzazione di un protocollo attuativo della legge n. 123 del 4 Luglio 2005, che riconosce la malattia celiaca come malattia sociale e prevede interventi posti in essere da Regioni e Province. "Il modello è quello già attuato da Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Noi vorremmo che anche la Basilicata adeguasse il sistema normativo nell´individuazione di una nuova gestione della malattia della celiachia, anche attraverso l´erogazione dei prodotti anche al di fuori delle farmacie". Le proposte per il futuro riguardano, in primo luogo, il buono erogato attraverso il Servizio Sanitario Regionale, che è spendibile, al momento, in un´unica soluzione mensile ed in una sola farmacia. Si richiede, a questo proposito, un frazionamento in quattro tranche dell´importo del buono mensile, e che sia attivato un sistema di distribuzione dei prodotti per celiaci che coinvolga una rete allargata di punti vendita, a comprendere anche Ipermercati e negozi, non solo farmacie. Altre attività in cantiere sono l´isituzione di uno screening utile a censire il numero reale dei celiaci sul territorio, a favorire la corretta interpretazione dei sintomi da parte di quanti non conoscono la sintomatologia della celiachia, ed un costante controllo dell´alimentazione dei più piccoli, attraverso il monitoraggio attuato all´interno delle mense scolastiche. "Per la questione celiachia e le altre questioni non classiche, stiamo immaginando di proporre in Consiglio Comunale una modifica al bilancio, e ritengo che entro giugno cominceremo a portare dei risultati fattivi per nuovi servizi anche rispetto alle famiglie che vivono il problema della celiachia" è il commento di Michele Plati, Assessore alle politiche sociali del Comune di Matera. Anche il Senatore Cosimo Latronico, che interviene all´incontro, dimostra particolare sensibilità rispetto al tema della celiachia. "Per quelle che potremmo chiamare malattie del vivere, diciamo che bisogna conoscerle per poterle contrastare. Questa collaborazione fra persone che vivono direttamente una problematica e si mettono insieme per dare risposte a se stessi ed alla società mi sembra la via maestra, perché non sono le politiche pubbliche, la risposta, ma il protagonismo delle persone che percepiscono una responsabilità e che si attivano per trovare una risposta utile al loro bisogno. Invito quindi l´organo regionale ad investire nella intrapresa dell´Aic Basilicata". Le attività svolte dall´associazione nel corso dell´ultimo anno sono state tante e fattive, ed illustrate ai soci ed ai convenuti per una migliore conoscenza e partecipazione congiunta alla vita associativa. Fra l´altro, è stato istituito il servizio di consulenza scientifica su Matera, la messa a disposizione di un nutrizionista che segua i celiaci nell´individuare una dieta equilibrata, l´avvio di una campagna di sensibilizzazione presso l´Associazione Culturale Buon Pensiero, con serate musicali dedicate ai soci, per assolvere al compito dell´associazione, che è quello di aiutare gli associati a conoscesi e agire congiuntamente. L´aic Basilicata ha, inoltre, sottoscritto un Protocollo d´Intesa con la ditta Rrpuglia, che gestisce dallo scorso settembre il servizio delle mense scolastiche materane per gli istituti di scuola materna ed elementare. "Il Protocollo d´intesa ha portato alla fattiva collaborazione diretta coi genitori dei bambini celiaci per variare menù, sulla base di loro dirette segnalazioni su eventuali nuovi prodotti, e sui sistemi di preparazione dei pasti. Nel centro cottura Rrpuglia di Matera è stata approntata una cucina ad uso esclusivo della preparazione dei pasti per celiaci, laddove viene osservato un protocollo di preparazione esclusivo per questo tipo di patologie" dice Cesare Pinto, Amministratore Unico della Rrpuglia "dall´altro abbiamo messo a punto controlli interni sulla preparazione dei pasti e sulla qualità dei prodotti, oltre che sulla formazione interna del personale, a cui partecipano anche rappresentanti dell´Aic. Si è trattato, quest´anno, di un adeguamento in corso d´opera, ma siamo certi che il servizio offerto non potrà che migliorare il prossimo anno, a fronte dell´esperienza maturata e della profonda conoscenza del fenomeno e delle sue incidenze sulla salute dei bambini, bene prezioso da tutelare. " . |
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CONTINUITA´ ASSISTENZIALE CARTA VINCENTE LA COLLABORAZIONE CON I MEDICI GENERICI UN NODO STRATEGICO |
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Pescara, 21 aprile 2008 - Continuità delle cure nell´arco delle 24 ore. E´ il valore aggiunto rappresentato dal pacchetto di offetta assistenziale fornita al cittadino nell´ambito del sistema delle cure primarie. E la Regione Abruzzo diviene un laboratorio privilegiato per sperimentare nuove forme di assistenza che si fondano sull´integrazione di professionisti e specialisti di diverse branche della medicina al fine di perseguire obiettivi di appropriatezza diagnostica e prescrittiva. Sono i contenuti emersi nell´ambito del primo congresso regionale della Fimg (Federazione italiana dei Medici di famiglia) di continuità assistenziale in corso di svolgimento a Montesilvano. "La collaborazione con i medici di medicina generale e con i pediatri di base rappresenta uno snodo essenziale della nuova programmazione sanitaria" ha sottolineato l´assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca. "Così come, nel Sistema saniatario regionale, - ha proseguito - è centrale il ruolo dei nuclei di cure primarie. Un passaggio chiave è stato poi la firma dell´accordo integrativo regionale dei medici che finisce per rafforzare questo nuovo modello organizzativo dell´assistenza primaria". Mazzocca ha, inoltre, posto l´accento sulla enorme valenza costituita dalla rete dei medici di medicina generale, sulla recente istituzione delle Utap (Unità territoriali di assistenza primaria) e sulla novità rappresentata dalle Unità di valutazione multidisciplinare. "Il percorso è tutt´altro che completato - ha ripreso l´assessore alla Sanità - ma intanto, abbiamo investito risorse importanti sulle professionalità e sulla medicina del territorio con l´obiettivo di proseguire nel processo di deospedalizazione che già ci ha portato ad una dimezzamento degli accessi ai Pronto Soccorso". Il congresso regionale è stato nobilitato dalla presenza del segretario nazionale generale della Fimmg, Giacomo Milillo, e del direttore generale della Asl di Pescara Antonio Balestrino. . |
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GIORGIO DE CHIRICO L’ENIGMA NELLA PITTURA MUSEO PIAGGIO «GIOVANNI ALBERTO AGNELLI» - PONTEDERA (PISA) 19 APRILE – 28 GIUGNO 2008 |
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Pontedera, 21 aprile 2008 - E’ stata inaugurata sabato 19 aprile presso il Museo Piaggio «Giovanni Alberto Agnelli» di Pontedera, la mostra Giorgio de Chirico. L’enigma nella pittura, a cura di Giovanni Faccenda. L’iniziativa, promossa dal Comune di Pontedera e dalla Fondazione Piaggio, realizzata con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Toscana e della Provincia di Pisa, intende celebrare i trent’anni dalla scomparsa del grande Maestro della Metafisica. A ripercorrere le tappe salienti del percorso artistico di colui che, insieme a Pablo Picasso, è stato il maggiore protagonista del Novecento, trentacinque opere, fra capolavori noti (Cavallo e cavaliere, 1934-35, Castello di Rapallo, 1948 ca, Le Muse Inquietanti, 1960-62, Piazza d’Italia, 1962), opere inedite (Cavaliere con cane, 1948, Venezia, 1950) e importanti ritrovamenti (Cavalli scalpitanti presso il mare, 1950, una piccola, riuscitissima versione del celebre motivo Ettore Andromaca, 1972). Intorno al tema dell’enigma ruota non soltanto questa ricca mostra, ma l’intera vicenda artistica di Giorgio de Chirico, la cui esistenza, sin dall’adolescenza, è caratterizzata da tre episodi che segneranno profondamente il suo destino: la nascita a Volos, in Grecia, nel 1888; la morte del padre quando non ha ancora compiuto sedici anni; l’arrivo a Monaco di Baviera, dopo un breve soggiorno in Italia, ed il decisivo incontro con la pittura di Arnold Böcklin. Et quid amabo nisi quod aenigma est? Ovvero, il sommo principio dechirichiano. L’enigma caro a Nietzsche, ovvero il demone che invocava Eraclito. Il senso nascosto delle cose per un artista filosofo che pensa per immagini, giacché anche le più comuni e le più semplici di esse, viste da un’altra angolatura, risultano per lui fonte di mistero (Interno metafisico con biscotti, 1950). Tutta la pittura di de Chirico, a cominciare dai primi quadri «di sapore böckliniano», risalta per una distinta esigenza: rendere visibile l’invisibile. Non meravigli che in tale proponimento converga, inconscio, il bisogno di raccontare se stesso attraverso la rappresentazione di luoghi o fatti che hanno caratterizzato la ricca quanto instabile vicenda umana; anche il ricorso periodico al mito asseconda, fra le altre, una simile necessità. In questo senso, il paesaggio rimane il genere più costante nella sua opera: sia che ne occupi il primo piano o ne costruisca il fondale (I romani in Britannia, 1953), esso appare comunque abitato da una potente stimmung evocativa, che sostanzia quanto derivi dal processo di mutazione successivo all’attesa rivelazione. Gli enigmi che de Chirico dipinge appartengono tutti alla propria esistenza. Stupisce, semmai, il modo in cui egli riesce a tradurre nella più alta dimensione immaginifica fatti riguardanti la sua storia individuale, siano essi esclusivi o del tutto ordinari. Molti i luoghi deserti (Cavaliere in un paese, 1949), a significare la solitudine, umana ed artistica, del Grande Metafisico, che diventa ora il Veggente, ora il Filosofo, ora il Cavaliere errante, fino a mostrarsi in curiosi costumi nella fase barocca del più torrido isolamento, coincidente con la morte di Savinio avvenuta nel 1952. Ora, dopo tante battaglie, Il Trovatore (1954) è solo e stanco; sul finire degli anni Trenta, è il poeta solitario che guarda ad un aristocratico convegno da «Pictor optimus». Tutte le opere alle quali Chirico lavora fra gli anni Quaranta e la prima metà del decennio successivo (Venezia, Chiesa della Salute, 1952-53) devono essere messe in rapporto con tale filosofia. La sfida con quei pittori antichi lo esalta; ne diventa singolare interprete, seppure – da certa critica – incompreso protagonista. Si susseguono le stagioni, ma permane la vocazione metafisica di questo principe isolato anche quando muta lo stile della pittura conseguente ai vari ritorni (Archeologi, 1965-75, Gladiatori, 1971), perché, come teneva a dire lui, non è il soggetto, bensì il tono proprio della pittura a rendere metafisica un’opera. Resta, comunque, la sua grandezza, assoluta, capace di vincere la sfida con il tempo e superare ogni spiegazione, come di farsi beffa di episodi, giudizi, in qualche caso persino complotti, rimasti a vorticare incerti intorno all’aristocratica figura di un gigante che ha segnato il Novecento con impronte indelebili, nel titanico confronto condotto oltre le soglie del mito e della filosofia, dentro le stanze del museo abitate dai grandi maestri antichi, per i territori sconfinati e misteriosi dell’immaginazione. Ancora una volta il Museo Piaggio contenitore di testimonianze legate alla produzione meccanica, si pensi alla Vespa e all’Ape, di cui quest’anno ricorrono i Sessant’anni, ospita nelle sue sale un’iniziativa di indiscusso valore culturale. Contestualmente alla mostra Giorgio de Chirico. L’enigma nella pittura all’ingresso del Museo sarà ospitato il Diamante, una centrale energetica di nuova generazione, ideata e progettata dalla Ricerca Enel e dall´Università di Pisa, basata sull´impiego di energia solare. L’impianto, per le sue caratteristiche, è un esempio di come ricerca tecnologica e design architettonico, bene si adattino ad inserirsi, senza creare disarmonie, nei più delicati e svariati contesti paesaggistici di cui l´Italia è ricca. E stata inaugurata il 19 aprile la mostra La lunga ombra del Metafisico. Maestri del Novecento in rapporto all’opera e alla figura di Giorgio de Chirico, allestita presso l’Associazione A. F. R. A. M. -galleria Il Germoglio, via Guerrazzi, 22, Pontedera. Tale rassegna, anch’essa curata da Giovanni Faccenda e in programma sempre fra il 19 aprile e il 28 giugno 2008, raccoglie alcuni capolavori di Maestri quali, fra gli altri, Annigoni, de Pisis, Sironi, Xavier e Antonio Bueno, Rosai, Soffici e Fiume. . |
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IN ARRIVO LA PRIMA GRANDE MOSTRA DEDICATA AL QUATTROCENTO ROMANO: “IL QUATTROCENTO A ROMA. LA RINASCITA DELLE ARTI DA DONATELLO A PERUGINO”. |
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Milano, 21 aprile 2008 - La mostra, prodotta e organizzata dalla Fondazione Roma Il Museo del Corso della Fondazione Roma, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, promuove, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano, la prima grande mostra dedicata al Quattrocento romano: “Il Quattrocento a Roma. La Rinascita delle Arti da Donatello a Perugino”. La mostra, prodotta e organizzata dalla Fondazione Roma in collaborazione con Arthemisia, sarà aperta al Museo del Corso di Roma dal 29 aprile al 7 settembre 2008. “Questa nuova esposizione del Museo del Corso – dichiara il Prof. Emanuele – intende fare luce su un periodo ed un contesto per troppo tempo trascurati dagli studiosi che, non senza ragione, si sono concentrati su Firenze e sui geni che in quel secolo stavano aprendo una nuova era per l’arte dell’intera Europa. Approfondendo e valorizzando quanto stava contestualmente accadendo a Roma, il Museo del Corso vuole offrire nuovi e fondati spunti per capire la grande rinascita dell’Urbe, che nel Xv secolo visibilmente inizia, e che si completerà splendidamente nel secolo successivo”. “Volgendo lo sguardo al passato, il Museo del Corso – conclude il Presidente – si conferma centro di produzione di iniziative di alto spessore culturale, volte ad indagare le radici profonde della nostra civiltà, per poter meglio comprendere i fenomeni, non solo culturali, che attraversano la società di oggi. Da questa mostra parte una nuova occasione di approfondimento scientifico e culturale, indispensabile per poter comprendere in modo integrale la storia del Rinascimento italiano, e destinata a restituire maggiore dignità e peso al contributo di Roma allo splendore del Rinascimento”. In mostra oltre 170 opere, tra plastici, arredi sacri e civili, ceramiche, sculture, disegni, medaglie papali e quadri, provenienti dai principali musei italiani e stranieri, tra i quali: i Musei Vaticani, il British Museum, lo Stiftung Museum Kunst Plast di Düsseldorf, il Skulpturensammlung und Mueseum für Byzantinische Kunst di Berlino, Il percorso presenta un’indagine approfondita sugli aspetti sociali, urbanistici, religiosi ed artistici della Roma del Xv secolo, che trova la sua massima espressione nei capolavori dei grandi artisti che vi operarono: Mantegna, Perugino, Piero della Francesca, Pinturicchio, Donatello, Michelangelo, Filippo Lippi, solo alcuni degli artisti in mostra. Accanto alle prestigiose opere e testimonianze dell’epoca, due elementi di assoluta novità corredano l’esposizione: una grande tavola multimediale di Roma quattrocentesca, con cui il pubblico può interagire ed esplorare nel dettaglio edifici e monumenti della Roma dell’epoca, e la ricostruzione tridimensionale della Cappella Carafa di Santa Maria Sopra Minerva, realizzata dall’Enea che, per la prima volta, ha applicato la tecnologia con radar ottico a colori (solitamente utilizzata per indagini spaziali) ad un monumento artistico. Grazie a questa tecnologia, il visitatore può fruire di una visione nitida e ravvicinata degli affreschi del Lippi, conservati nella Cappella Carafa e scarsamente visibili dal vivo, fino a percepirne i minimi dettagli. Arricchirà la mostra, a partire dal 20 maggio, il capolavoro di Piermatteo d’Amelia, “Madonna con Bambino”, del quale si erano perse le tracce da oltre venti anni. L’opera, sottoposta a lungo restauro, verrà presentata al pubblico per la prima volta dopo il suo ritrovamento proprio in occasione di questa mostra. L’esposizione è a cura di Claudio Strinati, Soprintendente del Polo Museale Romano, e di Marco Bussagli, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, e si avvale del coordinamento di Maria Grazia Bernardini della Soprintendenza del Polo Museale Romano. Sezioni della mostra. La mostra si snoda attraverso cinque ampie sezioni: 1. La città. L’esposizione si apre con una ricognizione storica sull’aspetto urbanistico e architettonico di Roma nel Quattrocento, con la documentazione del tessuto viario, delle mura, delle case, singole o a schiera, degli edifici di servizio (per esempio lo Spedale di Santo Spirito), delle dimore nobiliari, come il Palazzo di papa Barbo, delle grandi basiliche romane, alcune delle quali riprodotte in plastico. 2. I Papi. Fede, arte e potere La città rappresentava la più importante meta del Cristianesimo occidentale, da quando l’Europa aveva perduto i Luoghi Santi di Gerusalemme e, soprattutto, da quando si era concluso nel 1377 il periodo avignonese con il ritorno del Papa sul colle Vaticano. Questo mutamento politico e storico, coincide con lo sviluppo delle arti a Roma nel Quattrocento ad opera dei papi, a cominciare dal pontificato di Martino V (1417-1431). Una rassegna dei ritratti e delle imprese dei pontefici, che si sono avvicendati sul trono di Pietro fino alla fine del Xv secolo, restituisce il giusto ruolo ad una figura che aveva già una dimensione mondiale rispetto ai destini politici e religiosi dell’Europa. Sono documentate in mostra le figure di Martino V (1417-1431), Eugenio Iv (1431-1447), Niccolò V (1437-1455), Pio Ii (1458-1464), Paolo Ii (1464-1471), Sisto Iv (1471-1484), Innocenzo Viii (1484-1492), Alessandro Vi (1492-1503). 3. Vita civile e religiosa. La sezione successiva è dedicata alla vita quotidiana, con le stoviglie, i mobili e gli arredi delle dimore di allora, con strumenti musicali e “vesti” per la guerra. Un grande ruolo ebbe, infine, la devozione che la mostra documenta con una sezione dedicata agli arredi sacri, come reliquari, croci astili e stendardi processionali, ai pellegrinaggi e al culto del Santo Volto, emblema stesso della città. 4. Lo scrigno dell’antico. Meta indiscussa di tutti gli artisti del Rinascimento, Roma era la città che permetteva di tornare indietro nei secoli, osservando e studiando le meraviglie prodotte dall’arte del passato anche solo passeggiando per le strade o sedendosi sui rocchi di colonna per osservare i resti del Foro, il Colosseo, l’arco di Costantino; tutti edifici che puntualmente ispiravano le grandi opere di allora. La ricognizione sui tesori dell’antichità che Roma offriva agli occhi degli artisti offriva inesauribili spunti d’ispirazione e di riflessione. Non è un caso che sulle rive del Tevere Leon Battista Alberti abbia scritto il De statua (1450) e il De re aedificatoria (1443-1452) negli anni di papa Niccolò V Parentuccelli (1447-1455) e che, in quegli stessi anni, si dedichi alla Descriptio Urbis Romae (1447), che potremmo definire come la prima topografia moderna della città, premessa indispensabile per la celebre Lettera a Leone X di Raffaello (1513) che ritornò sull’argomento il secolo successivo. Quasi un museo a cielo aperto, Roma insegnava agli uomini del Quattrocento quali fossero le basi stesse del “rinascimento” delle arti, passate adesso dal calligrafismo del Gotico fiorito, di cui Pisanello è l’ultimo esponente, alla plastica bellezza di un Mantegna o di un Piero della Francesca, illuminata dall’esperienza dell’antico. 5. La rinascita delle arti. Il ritorno dei papi a Roma dopo Avignone non ebbe solo un’immensa portata religiosa, ma si rivelò, come era stato in precedenza e come sarà successivamente, un formidabile “motore” culturale intorno al quale ruotarono gli artisti più importanti del secolo. Meta ambita da tutti gli artisti della penisola e dell’Europa, Roma nel Quattrocento assiste ad una fioritura delle arti che la mostra vuole documentare tanto in pittura quanto in scultura. Così, i pittori che si possono ammirare nelle sale del Museo e che hanno partecipato alla rinascita della Roma artistica, dopo la lunga parentesi avignonese sono Masolino, Gentile da Fabriano e Pisanello. Ci sono inoltre grandi nomi come Filippo Lippi, Beato Angelico, Benozzo Bozzoli che hanno lasciato tracce del loro passaggio a Roma, insieme a Benedetto Bonfigli e Piero della Francesca la cui opera oggi è ridotta solo alla volta della Cappella di San Pietro e Paolo in Vincula a Santa Maria Maggiore. Accanto ai grandi artisti, come Mantegna, Pinturicchio e Filippino Lippi, sono documentati pure pittori di estrazione locale e di formazione tardo-gotica Leonardo da Roma, Antonio da Viterbo e Bartolomeo di Tommaso, per dimostrare quale fosse il tessuto culturale sul quale andava a sovrapporsi la nuova arte rinascimentale. Infine, sono presenti in esposizione le opere dei pittori che hanno risentito della lezione di Piero, come Antoniazzo Romano e, da caposcuola, Melozzo da Forlì. Accanto alla pittura, però, è documentata anche la scultura con originali e riproduzioni fedeli dei grandi monumenti romani, come il celebre Ciborio detto di Sisto Iv, il Monumento funebre a Paolo Ii e i grandi scultori di allora come Mino da Fiesole, Andrea Bregno e Antonio del Pollaiolo autore della Tomba di Sisto Iv (1471-1484), documentata con le incisioni dell’epoca. Negli ultimi anni del Quattrocento rivestì ruolo da protagonista anche il Pinturicchio, che dipinse in Vaticano, a Santa Maria in Aracoeli, a Santa Maria del Popolo e a Palazzo Colonna. Il secolo si chiude con l’arrivo di Michelangelo che eseguì due superbi capolavori, il Bacco e la Pietà. Il catalogo, edito da Skira, è un cofanetto in due volumi, un oggetto prezioso ed un importante strumento di studio e conoscenza. La Fondazione Roma è un ente privato che opera a sostegno del progresso economico e sociale della collettività. Essa trae origine dal solidarismo cristiano che in Europa ha dato vita ai primi esempi di welfare state, ed è soggetto attivo nella storia delle opere generate dallo slancio verso le persone più bisognose e verso le necessità del territorio. Senza soluzione di continuità storica, si inserisce tra il Monte di Pietà di Roma, istituito nel 1539 al fine di sconfiggere l’usura, e la Cassa di Risparmio di Roma, che non a caso lo incorporò nel 1937. L’identità di oggi è quella di una moderna operating foundation che agisce, secondo principi di solidarietà e sussidiarietà, a sostegno di cinque settori di grande rilevanza sociale: Sanità – Arte e cultura – Istruzione – Ricerca scientifica e Assistenza alle categorie sociali deboli. La Fondazione Roma recepisce ed applica il modello delle “Fondazioni Aperte”, che persegue come strategia operativa e con appassionato entusiasmo, anche attraverso preziose sinergie con gli stakeholder del territorio di riferimento, dando risposte in modo efficiente, flessibile, dinamico e trasparente alle esigenze della collettività. Www. Museodelcorso. It; www. 400. Roma. It . |
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A MONZA DAL 1° GIUGNO AL 27 LUGLIO 2008 L’ANTOLOGICA DI FEDERICA GALLI LA “INCIDITRICE” ITALIANA PIÙ CONOSCIUTA NEL MONDO |
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Monza, 21 aprile 2008 - Dal 1° giugno al 27 luglio 2008, il Serrone della Villa Reale di Monza ospiterà l’antologica dedicata a Federica Galli, la “inciditrice” italiana più conosciuta nel mondo. La mostra, curata da Flavio Arensi, promossa dal Comune di Monza – Assessorato alla Cultura, col patrocinio della Provincia di Milano – Direzione Progetto Monza-brianza, e il patrocinio e contributo della Regione Lombardia, presenterà 160 opere di una delle più grandi interpreti dell’arte grafica. In oltre cinquant’anni di attività, le costanti dell’opera della Galli, che lavora da sempre ‘dal vero’, gravitano intorno al paesaggio, sia quello naturale che quello modificato dall’uomo. Da una parte il senso della natura, dall’altro quello della città, ma con un collegamento nel modo dell’artista di vedere e trattare i soggetti che storicamente rimanda agli esempi dell’arte nordica. Tra i temi preferiti di Federica Galli ci sono le vedute di Venezia e di Milano che ha colto nei suoi aspetti più romantici e ormai scomparsi, ma anche quelle di luoghi meno noti e riconoscibili della "sua" campagna lombarda. Anche gli alberi sono da sempre presenti in maniera predominante nella sua ricerca espressiva, diventando protagonisti assoluti, a partire dalla seconda metà degli anni ´80, quando intraprende un viaggio lungo tutta l’Italia a caccia di Alberi Monumentali, quasi sempre colossi centenari. Diviso in cinque sezioni, il percorso espositivo si dipana dalle prime opere realizzate dalla ‘inciditrice’ milanese a partire dal 1954, segnalando gli sviluppi del suo lungo e appassionante rapporto con la grafica. Quindi si passerà ad analizzare la tematica delle campagne e delle cascine lombarde, viste non solo come luoghi di aggregazione umana, sociale, ma come esperienza culturale. A tal proposito, Carlo Bo ebbe modo di affermare che “La cascina umanizza il suo paesaggio eterno, nel senso che getta la luce su quell´uomo che non appare mai direttamente e in persona ma è pur sempre rintracciabile nella serie delle sue rappresentazioni”. Una sezione sarà dedicata al Bosco Pisani Dossi, le cui piante e arbusti erano stati ammirati dal poeta latino Virgilio, al punto da ricordarlo spesso nei versi delle Bucoliche. Non potevano mancare le ‘Venezie’. L’amore per questa città la portò a realizzare la cartella di incisioni delle ‘39 vedute di Venezia’, che può essere considerata tra i suoi più preziosi capolavori e che qui viene presentata integralmente. Le lastre, come caratteristica del suo lavoro, sono state tutte incise dal vero, per le vie delle città lagunare, e si compongono di disegni elaboratissimi, di grande maestria espressiva. L’esposizione si chiude idealmente con i suoi famosi ‘Alberi monumentali’ e con uno scorcio della Villa Reale di Monza, quale omaggio alla città che la ospita. Note biografiche Federica Galli nasce a Soresina (Cr) nel 1932, si trasferisce a Milano dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera per poi approfondire lo studio della storia dell’arte nelle regioni del Veneto, della Tocana e dell’Umbria. L’incontro con l’ars incisoria avviene tramite il diretto contatto con le opere di Dürer, Brueghel e Rembrandt. La sua prima acquaforte, Il paese dell’Alberta risale al 1954, il definitivo abbandono della tecnica pittorica al 1963. Questa data segna l’inizio di una brillante carriera espositiva in Italia e in campo internazionale (Londra, Parigi, Pechino, Atene). Sul suo lavoro sono stati pubblicati libri e saggi dai più qualificati critici, tra i quali Mario De Micheli, Alberico Sala, David Landau (Università di Oxford), Giovanni Testori, Mina Gregori, Carlo Bo, Roberto Tassi, Renzo Zorzi, Gianni Cavazzini, Daniel Berger (Metropolitan Museum di New York), Gian Alberto Dall’acqua. L’artista si dedica esclusivamente ai paesaggi e alla natura che ci circonda; lavorando su diversi cicli tematici e spaziando tra scorci di Milano, Torino, Venezia e altre città italiane, a suggestive immagini della nostra pianura, a luoghi da lei visitati, per poi sfociare nell’ultima importante fase degli alberi monumentali. L’ultima grande antologica è del 2003, a Palazzo Leone da Perego di Legnano. . |
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IMAGE AS LANGUAGE FRANCO VACCARI "IL MENDICANTE ELETTRONICO" 1973 FOTOGRAFIA E COLLAGE (DETTAGLIO) 08/05 - 15/06/2008 |
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Milano, 21 aprile 2008 - La trasformazione dell’immagine in linguaggio attraverso delle opere importanti dagli anni ’70 a oggi. L’antologia di opere di questa mostra parte dagli anni Settanta quando nasce l’esigenza di un approccio concettuale al fare arte e si comincia a sentire il bisogno di inventare, non più solo combinazioni di colori e di forme, ma veri e propri linguaggi per mettere in scena e condividere con gli altri idee ed emozioni. Le opere di Immagine come linguaggio non si accontentano di segni e parole, ma fanno ricorso al potere delle immagini per coinvolgere l’osservatore, che è il logico destinatario e l’interlocutore di ogni linguaggio. Claudio Parmiggiani inventa un affascinante “Alfabeto”, 1973, utilizzando un incredibile collezione di reperti naturali anomali e mostruosi. Con “Le Tavole di Dario tradotte in tutte le lingue del mondo”, 1973, Vincenzo Agnetti inventa un modo geniale di creare una traduzione universale di questo famoso testo, grazie ai numeri e all’uso dell’intonazione vocale. Con “Sappiamo che sei lì numero 5” ,1971, Gianfranco Baruchello crea un suo peculiare linguaggio miniaturizzato, in antitesi allo sgargiante esibizionismo del Pop, e affine alla mobilità sequenziale del film e del video. Franco Vaccari con “Il cieco torna subito”,1973, ci fa riflettere con divertita ironia sulla facilità con cui l’abitudine ci porta a scambiare visione reale e televisiva. Performance, installazione, audio, video, disegno e fotografia convergono nell’opera “Air Time”, 1973, di Vito Acconci, per permettergli di trasformare in fatto pubblico un evento privato come la fine di un amore. Nel video “Appendice per una supplica”, 1972, Ketty La Rocca adotta il linguaggio emozionale ed affettivo delle mani per testimoniare la sua paura, il dolore, e il desiderio di essere compresa di fronte alla morte. Con le opere “Lingua” e “Piano” di Angelo Bucarelli impariamo letteralmente a pesare le parole: i segni astratti del linguaggio divengono sculture che ci ricordano che i nomi non sono solo fiato di voce, ma cose che esistono. Per chiudere troviamo l´opera di Steve (Stefano Mezzaroma), che ha 24 anni. Attraverso i linguaggi che conosce, e cioè accostando pubblicità e personaggi famosi del presente e del passato, racconta le sue esperienze personali e la vita quotidiana che ci circonda,utilizzando le più disparate tecniche: stencil, manifesti pubblicitari, bombolette e pittura. Il filo rosso che unisce questi artisti non è infatti la forma dei linguaggi, ma la creazione di una propria esclusiva immagine-linguaggio che gli consenta di raccontare e di ragionare su qualcosa che gli sta a cuore, e di condividerlo con Noi, osservatori ed interlocutori di queste opere. Osart Gallery Milano . |
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FATTORI SUPERSTAR, IL BOOM DEI VISITATORI PROLUNGA L’ORARIO OLTRE 500 PRESENZE AL GIORNO PER LA MOSTRA A VILLA BARDINI |
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Firenze, 21 aprile 2008 - Favorito da un buon trend turistico e dal nuovo collegamento Ataf che fa la spola tra Ponte Vecchio e Forte di Belvedere, il successo della mostra Fattori e il Naturalismo in Toscana a Villa Bardini sta superando ogni più ottimistica previsione. Al punto che per rispondere alla domanda del pubblico si rende necessario, da domani, sportare l’orario di chiusura di ben tre ore, dalle 19 alle 22. Aperta al pubblico dal 19 marzo, in meno di un mese l’esposizione ha ospitato oltre 15 mila visitatori, con una media quotidiana superiore ai 500 (tenendo conto dei giorni di chiusura) e punte di oltre 1000 la domenica. Considerata la non agile ubicazione alla sommità di Costa San Giorgio e considerato soprattutto il maltempo persistente, si tratta di cifre straordinarie che premiano la qualità di una mostra nazional popolare, benché di nicchia e raffinata, una delle quattro prodotte dall’Ente Cassa di Risparmio per celebrare il più famoso degli artisti Macchiaioli nel centenario della morte (www. Firenzeperfattori. It). Fattori in sostanza piace e piacciono i dieci pittori naturalisti toscani con i quali la curatrice Francesca Dini lo ha messo a confronto (Francesco e Luigi Gioli, Panerai, Cannicci, Cecconi, Ferroni, Angiolo e Adolfo Tommasi, Micheli, Sorbi), per un totale di circa 40 dipinti per lo più di grandi dimensioni. In autunno (17 settembre – 15 novembre) spetterà come noto all’Accademia di Belle Arti ospitare I luoghi di Fattori, affascinante retrospettiva di disegni, foto, oggetti, allestita nelle aule dove il pittore studiò e insegnò, ambienti ripristinati e visitabili per la prima volta. Il programma culminerà con la mostra Il 28 ottobre, alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, si aprirà invece la mostra L’altra faccia dell’anima. Ritratti di Giovanni Fattori (fino all’11 gennaio 2009), dedicata a uno degli aspetti meno noti, ma certo tra i più complessi e sorprendenti della personalità dell’artista. Infine I Macchiaioli e la fotografia al Museo Alinari (4 dicembre 2008 – 15 febbraio 2009) per documentare con un confronto tra fotografie e dipinti di Fattori, Signorini e Borrani il rapporto tra il movimento e la rivoluzione dell’immagine prodotta tecnologicamente. . |
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INAUGURATE AD ASCOLI E A MONTE VIDON CORRADO LE MOSTRE SU OSVALDO LICINI |
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Ascoli Piceno, 21 aprile 2008 - A cinquant´anni dalla morte, le Marche rendono omaggio a Osvaldo Licini (1894-1958), uno dei piu` grandi pittori del Novecento, con le mostre ´Osvaldo Licini dalle Marche ´Europa´, Ascoli Piceno, Polo culturale Sant´agostino, e ´Osvaldo Licini da Monte Vidon Corrado, la stagione figurativa, i rapporti col territorio´, Monte Vidon Corrado, Centro Studi Licini, casa natale dell´artista. Due mostre antologiche che celebrano la genialita` di un artista dotato di intensa carica visionaria, autore di opere tra le piu` suggestive e poetiche di tutto il ventesimo secolo, come ha sottolineato nella cerimonia di apertura Elena Pontiggia, una delle curatrici delle mostre, insieme a Enrica Torelli Landini, Stefano Papetti e Daniela Simoni. In totale sono esposte oltre 120 opere, di cui molte mai viste, che consentono di ricostruire in maniera compiuta l´affascinante percorso artistico del Maestro piceno: dal periodo iniziale del figurativo all´astrattismo, dagli Angeli ribelli agli Olandesi Volanti, figure fantastiche a meta` tra l´umano e il divino. ´La mostra ´ ha rilevato Paolo Petrini, vice presidente della Giunta regionale intervenendo ad Ascoli all´inaugurazione - conferma la vitalita` culturale delle Marche, una regione ricca di eventi, musei, teatri, spettacoli dal vivo, saldamente legata ai valori e alle memorie dei luoghi in cui viviamo´. Per questo, ha precisato Olimpia Gobbi, assessore provinciale alla Cultura, la mostra non e` solo un momento di studio e di valorizzazione dell´opera dell´artista piceno, ma e` inserita in un percorso, come il festival `Saggipaesaggi´, che pone al centro della riflessione il tema del governo del territorio, della sua tutela e della sua corretta gestione´. Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti anche il presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi, il sindaco di Ascoli, Piero Celani, il sindaco di Monte Vidon Corrado e l´assessore alla Cultura di Fermo. Le mostre rimarranno aperte fino al 4 novembre. I cataloghi, editi da Silvana Editoriale, contengono interessanti saggi, tra cui una ricerca a firma di Stefano Papetti, sulle affinita` elettive tra Licini e Leopardi. . |
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GRAZIA RIBAUDO “FORMA E FONDAMENTO” MOSTRA PERSONALE |
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Nova Milanese (Mi), Villa Vertua, 12 – 25 maggio 2008 Nova Milanese, 21 aprile 2008 - Il mondo dell’arte rivolge ora grande attenzione ai “nuovi linguaggi”. Talvolta la vivacità della comunicazione conduce all’enfasi, talora, anche se raramente, davvero si incontrano proposte e tematiche che, mediante autenticità espressiva e tecnica, indicano prospettiva, futuro e continuità. È il caso di questa mostra, imperniata su lavori recenti, frutto di una ricerca elaborata da due anni, attenta a coniugare i contenuti con la forma e capace di esprimere esteriormente il fondamento di pensiero. Il mondo e il linguaggio di internet. La rete. La connessione oltre la distanza, la possibilità di comunicazione oltre il pericolo della solitudine. La traccia del dialogo non più nello sguardo dell’interlocutore ma nel tessuto informatico che sottostà ad ogni nostro colloquio elettronico. La pittura, nel gesto, nel segno istintivo e imperioso di Grazia Ribaudo, disegnatrice in punta di matita come repentino ma ritmico passo di danza, interviene sulla tela che accoglie già, nell’estensione unanime di colore, l’intreccio della rete. Si sovrappone poi, come iscrizione nel tempo, come epigrafe di sacralità, una componente del messaggio affidato a internet: ma non è l’anima del nostro colloquio, è quella parte, ignota come l’inconscio, che nella tecnologia del viaggio informatico supporta la parola. È un quadro del nostro tempo, del linguaggio odierno, del connubio tra anima e mondo, senso della parola e rigore della comunicazione. . |
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GOLF – LET IN SPAGNA: DIANA LUNA SECONDA, VERONICA ZORZI QUINTA NELL´OPEN DI SPAGNA VINTO DALLA SVEDESE EMMA ZACKRISSON |
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Roma, 21 aprile 2008 - Ottima prestazione di Diana Luna, seconda con 285 colpi (75 72 69 69), e di Veronica Zorzi, quinta con 286 (72 68 74 72), nell’Open de España Femenino vinto dalla svedese Emma Zackrisson (281 - 72 67 71 71) dopo una corsa di testa sul percorso del Panoramica G&cc di Castellon, in Spagna. La terza italiana rimasta in gara dopo il taglio, Stefania Croce, si è classificata 32ª con 294 (72 72 75 75). Il maltempo che nella giornata finale ha costretto anche a una lunga sospensione, non ha fermato la marcia della Zackrisson, che si è limitata a un´azione di contenimento forte del vantaggio di quattro colpi con cui aveva concluso il terzo turno. La Luna, che ha rimontato pazientemente partendo dal 61° posto iniziale per fare tappe intermedie al 34° e al 5°, ha condiviso la posizione con le australiane Nikki Garrett e Joanne Mills, mentre si sono piazzate seste le tedesche Katharina Schallenberg, una neo pro, e Martina Eberl, l´inglese Rebecca Hudson e la norvegese Lill Kristin Saether, che era in seconda posizione dopo 54 buche con la Zorzi e la Mills. La Luna ha girato in 69 colpi con quattro birdie e un bogey; la Zorzi, che molto da recriminare per il brutto finale del terzo giro quando ha perso contatto dalla leader con tre bogey in chiusura, è rimasta nel 72 del par con tre birdie e altrettanti bogey; nel 75 della Croce due birdie e cinque bogey. Non hanno superato il taglio: Sophie Sandolo, 70ª con 151 (73 78), Margherita Rigon (77 80) e Federica Piovano (73 84) 108. E con 157, Anna Rossi, 112ª con 158 (75 83), e Vittoria Valvassori, 123ª con 162 (79 83). European Tour: Francesco Molinari Si Classifica 44° Nel Volvo China Open. Titolo A Damien Mcgrane - Francesco Molinari si è classificato al 44° posto con 298 colpi (75 72 73 78) nel Volvo China Open (European Tour) disputato al Beijing Cbd International Golf Club di Beijing in Cina. In una giornata di intemperie e con i giocatori in grande difficoltà i punteggi sono stati molto alti, ma l´irlandese Damien Mcgrane è stato uno dei pochi a non risentire troppo delle condizioni ambientali e con un 73 e lo score di 278 (68 69 68 73) si è imposto con nove colpi di vantaggio sul giovane francese Michael Lorenzo Vera (287 - 67 69 72 79), e sugli inglesi Oliver Wilson (72 66 70 79) e Simon Griffiths (68 72 73 74). Al quinto posto l´irlandese Graeme Mcdowell, l´austriaco Markus Brier e il neozelandese Mark Brown. Nel 78 di Molinari quattro birdie, sei bogey, due doppi bogey. Al trentasettenne Mcgrane, al primo titolo nel circuito, è andato un assegno di 232. 121 euro su un montepremi globale di 1. 400. 000 euro. Lpga Tour: Lorena Ochoa In Vetta, Giulia Sergas Sale A Meta´ Classifica (34ª) - Giulia Sergas, con un giro in 70 colpi e lo score di 214 (73 71 70), ha risalito la classifica di 23 gradini portandosi al 34° posto, che occupa insieme all´australiana Karrie Webb, nel Ginn Open (Lpga Tour) sul tracciato del Ginn Reunion Resort, a Reunion in Florida. E´ scattata ancora la legge di Lorena Ochoa, che dopo essere stata per due giri sulla scia delle leaders, è balzata al comando con 200 colpi (68 67 65), dopo una voltata in 65 (8 birdie, 1 bogey), che le ha consentito di sorpassare la tenace rookie di Taiwan Yani Tseng (201 - 68 64 69), una delle rivelazioni di questo primo scorcio di stagione. Per il titolo sarà una duello tra le due, ma l´esperienza e la forma della Ochoa lasciano prevedere che possa cogliere il quarto titolo consecutivo e il quinto su sei gare disputate. E´ difficile che possano rientrare in ballo Teresa Lu, terza con 205, Carin Koch e Suzann Pettersen, quarte con 206. Si profila un´altra dura sconfitta per Annika Sorenstam, 41ª con 215, e per Paula Creamer, 72ª con 220. Nel 70 della Sergas sei birdie e quattro bogey. Non ha superato il taglio per un colpo Silvia Cavalleri, 83ª con 146 (73 73). Il montepremi è di 2. 600. 000 dollari. Us Pga Tour: Boo Weekley Tenta Il Bis Nel Verizon Heritage - Il trentacinquenne Boo Weekley (198 - 69 64 65) ha decisamente allungato e affronterà il giro finale del Verizon Heritage (Pga Tour) all’Hilton Head di Harbour Town, nel South Carolina, con tre colpi di vantaggio su Anthony Kim (201 - 67 67 67) e con cinque su Aaron Baddeley, Jason Bohn e Cliff Kresge, che potrebbero essergli sufficienti per confermare il titolo e ottenere la seconda vittoria nel circuito. Recupero problematico per Jim Furyk, sesto con 204, Stewart Cink e Lucas Glover, settimi con 205, e per Davis Love Iii, nono con 206. Più indietro Justin Leonard, 19° con 209, in bassa classifica David Toms, 60° con 215, e Chris Dimarco, 66° con 216. E´ uscito al taglio Ernie Els (110° con 148). Il montepremi è di 5. 500. 000 dollari con prima moneta di 972. 000 dollari. . |
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THE ARTEMIS TRANSAT: 11 MAGGIO 2008 LA SFIDA TUTTA ITALIANA ALLA TRANSATLANTICA IN SOLITARIO PRESENTATA A MILANO LA NUOVA AVVENTURA DI GIOVANNI SOLDINI E TELECOM ITALIA |
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Milano, 21 aprile 2008 – E’ stata presentata il 17 aprile all’Associazione Marinai d’Italia di Milano la prossima partecipazione di Giovanni Soldini a bordo del Class 40 Telecom Italia alla regata in solitario per eccellenza: The Artemis Transat, erede della mitica Ostar, partirà da Plymouth (Uk) l’11 maggio per raggiungere le coste di Boston (Usa) dopo circa 3000 miglia di percorso. Schierati al Sutton Harbour di Plymouth, prenderanno il via ventisei monoscafi, di cui sedici 60 piedi e dieci Class 40. Giovanni, unico italiano presente alla regata, dopo la vittoria con Pietro D’alì nella Transat Jacques Vabre, affronterà per la quinta volta questa famosa transatlantica, contro il freddo e il ghiaccio del nord Atlantico, i venti dominanti e il pericolo di iceberg e nebbia. “Sarà una regata difficile, il percorso è molto impegnativo, gli avversari agguerriti”, spiega Giovanni. “Per di più l’anticipo della partenza che avviene un mese prima rispetto alle precedenti edizioni fa aumentare i rischi di incontrare iceberg lungo la rotta. Sono però tranquillo: Telecom Italia si è dimostrata una barca veloce, solida e anche molto competitiva. In questi ultimi due mesi abbiamo lavorato molto in cantiere, sono state fatte parecchie migliorie strutturali e tecnologiche. Sono curioso di vedere come Telecom Italia si comporterà in Nord Atlantico, in una regata tutta di bolina”. Telecom Italia, attualmente in Francia, nel Chantier Nautique du Vieux Port di La Rochelle, verrà messa in acqua domani venerdì 18 aprile 2008. Dopo le ultime verifiche e qualche uscita per provare le vele, partirà insieme a Giovanni per Plymouth, dove le barche dovranno essere schierate al Sutton Harbour a partire dal 2 maggio. La regata può essere seguita sul sito www. Soldini. It: ci saranno ogni giorno numerosi aggiornamenti con video, audio, foto, news, speciali, meteo. . |
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CAMPIONATO INTERNAZIONALE SUPERMOTO 2A PROVA – LATINA 19/20 APRILE 2008 |
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Latina, 21 aprile 2008 - Millesettecentosessanta metri di spettacolo e un pubblico fantastico stimato intorno alle 5. 500 unità nel weekend grazie anche alle belle giornate di gara che hanno caratterizzato la seconda prova del campionato italiano di supermotard nel bellissimo circuito internazionale “Il Sagittario” di Latina, dove la Dbo ha portato di nuovo lo spettacolo delle supermoto con un confronto simile ad un mondiale, per ricchezza di contendenti di livello internazionale e per impegno dei maggiori Team. A Latina, dunque, i fratelli Chareyre, Adrien e Thomas del Team Ch Racing, si aggiudicano la seconda prova del Campionato Italiano dopo aver dominato le due rispettive manche delle classi S1 e S2. In classe S1 il francese numero tre al mondo Thomas Chareyre domina le due manche della classe S1 anticipando gli ex iridati il tedesco Bernd Hiemer (Ktm) e il francese Thierry Van Den Bosch (Aprilia). Nel campionato italiano di questa classe comanda ancora il pesarese Ivan Lazzarini (Aprilia) grazie a due nuovi risultati a punteggio pieno che gli permettono di anticipare il bolognese Fabio Balducci (Suzuki) e il romano Simone Girolami (Husaberg). In classe S2 due centri vittoriosi anche per il campione del mondo Adrien Chareyre che anticipa prima il britannico Christian Iddon (Aprilia) e poi il bresciano Davide Gozzini . Al comando della graduatoria internazionale è così il francese Chareyre davanti a Gozzini, il lombardo che ora è salito al comando della graduatoria del campionato italiano. Prossimo appuntamento con il torneo tricolore della specialità, è fissato per i prossimi 10 e 11 maggio sul bel circuito internazionale di Busca, nel territorio piemontese della provincia di Cuneo. Nel campionato italiano delle categorie S4 ed S5 vincono rispettivamente Massimiliano Porfiri (Honda) grazie a due vittorie che gli permettono di guidare la classifica di campionato, mentre in classe S5 è Roberto Costa a centrare due volte la vittoria consolidando così la sua posizione in campionato. Nel neo-entrato Trofeo Ktm il 26enne viterbese Stefano Gorini domina la prova in ragione delle due vittorie parziali nella classe Cup comandando anche la graduatoria di campionato, mentre la Rookies è stata vinta dal 18enne lombardo Marco Pezzimenti grazie a due vittorie che gli hanno permesso di anticipare Francesco Brizzolari e al leader Marco Baldazzi. In gara per disputare un’altra prova del torneo nazionale, anche i Trofei monomarca Ktm, Hm Honda e Suzuki Andrea Lupini si aggiudica la gara del Trofeo Hm Honda dopo aver concluso secondo e primo le due manche finali, guidando così la graduatoria di campionato. Nella classifica di giornata ha finito davanti a Vincenzo Promutico e Giordano Carassi. Nel Trofeo Suzuki Valenti è invece Giulio Lorenzini a fare il bello e cattivo tempo chiudendo le due manche finali davanti a tutti conducendo così la graduatoria provvisoria di campionato davanti a Liciarelli e Mirko Di Flumeri. Le Gare S2 Gara-1: Il più veloce alla vista del semaforo verde è stato il transalpino campione del mondo Adrien Chareyre in sella alla sua Husqvarna factory che è passata subito davanti al britannico del Pmr-h2o, Cristian Iddon (Aprilia), il pilota locale Luca Minutilli (Aprilia-pmr-h2o), il bresciano campione in carica Davide Gozzini (Tm factory), il pesarese Lorenzo Mariani (Tm-mrc), il grossetano Graziano Rispoli (Suzuki-lux Performance), l’astigiano leader di classifica Paolo Gaspardone (Husaberg-brt), il poliziotto bolognese Massimo Beltrami (Aprilia-drc), l’albense Attilio Pignotti (Ktm Italia Team Miglio), il belga Gerald Delepine (Husqvarna Ch), il locale Paolo Cianfrocca (Aprilia). Tutti rigorosamente in fila hanno percorso 1, 2, 3 giri quando a sbloccare la situazione nelle posizioni alle spalle dei primi due ci ha pensato Gozzini passando terzo, poi Rispoli è salito quinto e Beltrami sesto ma niente era definitivo, sino a quando il direttore di gara, al 14° giro, ha esposto la bandiera a scacchi a Chareyre che ha tagliato il traguardo davanti a Iddon, quindi Gozzini, Minutilli, Beltrami, Pignotti, Mariani, Rispoli, Gaspardone, Tognaccini. S2 Gara-2: E’ ancora l’iridato francese Adrien Chareyre a svettare al via di questa manche conclusiva riservata alla S2 conducendo da subito davanti al tricolore lombardo della Tm, Davide Gozzini, quindi lo seguono Attilio Pignotti (Ktm), Massimo Beltrami (Aprilia), Lorenzo Mariani , Graziano Rispoli (Suzuki), Paolo Gaspardone (Husaberg), Cristiano Medizza (Aprilia). La gara si preannuncia bellissima sin dalle battute iniziali e, difatti, il battistrada transalpino non ha regalato niente a nessuno mantenendosi in testa al gruppo per tutta la durata della gara, sino a tagliare per primo il traguardo dopo ben 14 giri al comando precedendo Pignotti e il nuovo leader Gozzini che ha così chiuso l’ordine del podio, lasciando al poliziotto bolognese ex campione della specialità, Massimo Beltrami, la quarta piazza, quindi Lorenzo Mariani che è rimasto irremovibile in quarta posizione. A seguire l’ex leader Paolo Gaspardone, ora terzo in graduatoria, Graziano Rispoli, Cristian Iddon, il pilota di Terracina Luca Minutilli e Cristiano Medizza che chiude l’ordine dei top ten. S1 Gara-1: Nessuna incertezza per il francese della Husqvarna, Thomas Chareyre, anticipando subito il pesarese dell’Aprilia Drc, Ivan Lazzarini, il tedesco ex campione del mondo della Ktm, Bernd Hiemer, e ancora l’ex iridato francese Thierry Van Den Bosch (Aprilia), il connazionale dell’Hm Honda Racing Monticelli, Jerome Giraudo, il belga del team Rigo Moto Suzuki, Eddy Seel. Davanti a tutti, il francese numero tre al mondo ha pennellato ben bene il tracciato di gara comandando la corsa per tutti i 14 giri sino alla bandiera a scacchi che ha chiuso il continuo crescere del vantaggio sugli inseguitori, primo dei quali Thierry Van Den Bosch che dopo un bellissimo inserimento durato quasi tutta la gara, è riuscito a riprendere Lazzarini a due soli giri dal traguardo, finendo per delineare il podio parziale di questa manche. Quarta piazza per Hiemer che ha accusato problemi di grip nel finale, anticipato Giraudo, Seel, Balducci, e un progressivo Simone Girolami, il pilota di Ardea che è riuscito a rimediare ad una partenza arretrata chiudendo ottavo. S1 Gara-2: Fantastica manche conclusiva con la S1 che ha acceso il semaforo verde nuovamente con lo scatto del francese Thomas Chareyre (Husqvarna-ch Racing) che anticipa già dalle prime battute nel lungo serpentone degli inseguitori il tedesco della Ktm Team Miglio, Bernd Hiemer, il tedesco di Rigo Racing, Eddy Seel (Suzuki), il pesarese del Team Drc, Ivan Lazzarini (Aprilia), il transalpino dell’Hm Honda Monticelli, Jerome Giraudo, il felsineo campione in carica Fabio calducci (Team Lux-suzuki). Tutto sembrava delineato come nella manche di avvio ma dopo due giri Hiemer sferra l’attacco decisivo e supera Chareyre. Il testa a testa continua inarrestabile per tutta la durata della frazione, tenendo incollati gli appassionati spettatori, ma ad un giro dal termine di nuovo il colpo di scena con Chareyre che riesce nell’attacco decisivo andando a vincere la seconda gara della giornata aggiudicandosi la replica di questo fantastico campionato internazionale. A seguire da vicino i duelli tra i due di testa è stato il belga Eddy Seel che ha chiuso la sua bella prova pontina al terzo posto davanti a Lazzarini, costretto a cedere il passo a metà gara. Seguono un pur positivo Van Den Bosch che non è mai entrato nella lotta per il podio causa anche una partenza arretrata. Dietro chiudono Jerome Giraudo e l’incredibile pilota locale di Ardea Simone Girolami che dall’ultima posizione è risalito sino alla settima, davanti a Fabio Balducci e Boris Chambon, giunti nell’ordine. Classifiche S1 Gara-1: 1. Thomas Chareyre (Fra-husqvarna) 14 giri in 18’37. 561 e giro + veloce in 1’19. 953; 2. T. Van Den Bosch (Fra-aprilia); 3. I. Lazzarini (Ita-aprilia). Gara-2: 1. Thomas Chareyre (Fra-husqvarna) 14 giri in 18’36. 445 e giro più veloce in 1’19. 838; 2. B. Hiemer (Ger-ktm); 3. E. Seel (Bel-suzuki). Assoluta: 1. Thomas Chareyre punti 50; 2. Bernd Hiemer 40; 3. Thierry Van Den Bosh 38. Campionato Italiano: 1. Ivan Lazzarini punti 100; 2. Fabio Balducci 82; 3. Simone Girolami 78. Classifica Internazionale: 1. Thomas Chareyre punti 95; 2. Thierry Van Den Bosch 83; 3. Ivan Lazzarini 82. S2 Gara-1: 1. Adrien Chareyre (Fra-husqvarna) 14 giri in 18’32. 412; 2. C. Iddon (Gbr-aprilia) giro + veloce in 1’19. 462; 3. D. Gozzini (Ita-tm). Gara-2: 1. Adrien Chareyre (Fra-husqvarna) 14 giri in 18’33. 030 e giro più veloce in 1’19. 495; 2. D. Gozzini (Ita-tm); 3. A. Pignotti (Ita-ktm). Assoluta: 1. Adrien Chareyre punti 50; 2. Davide Gozzini 42; 3. Christian Iddon 35. Campionato Italiano: 1. Davide Gozzini punti 89; 2. Attilio Pignotti 84; 3. Paolo Gaspardone 75. Classifica Internazionale: 1. Adrien Chareyre punti 95; 2. Davide Gozzini 79; 3. Attilio Pignotti 71. S4 Gara-1: 1. Massimiliano Porfiri (Honda) 10 giri in 14’01. 268 e giro + veloce in 1’24. 784; 2. P. Salmaso (Ktm); 3. A. Dall’era (Ktm). Gara-2: 1. Massimiliano Porfiri (Honda) 10 giri in 14’01. 652 e giro + veloce in 1’25. 382; 2. P. Salmaso (Ktm); 3. A. Dall’era (Ktm). Assoluta: 1. Massimiliano Porfiri punti 50; 2. Paolo Salmaso 44; 3. Alberto Dall’era 40. Campionato Italiano: 1. Massimiliano Porfiri punti 90; 2. Alberto Dall’era 84; 3. Edgardo Borella 77. S5 Gara-1: 1. Roberto Costa (Ktm) 10 giri in 14’03. 380 e giro + veloce in 1’25. 282; 2. N. Lanfranconi ; 3. C. Lupacchini (Honda). Gara-2: 1. Roberto Costa (Ktm) 10 giri in 14’05. 427 e giro più veloce in 1’25. 070; 2. C. Lupacchini (Honda); 3. R. Giustacchini (Aprilia). Assoluta: 1. Roberto Costa punti 50; 2. Cristiano Lupacchini 42; 3. Roberto Giustacchini 36. Campionato Italiano: 1. Roberto Costa punti 100; 2. Paolo Paolucci 80; 3. Cristiano Lupacchini 74. Trofeo Hm Honda Gara-1: 1. Vincenzo Promutico 10 giri in 14’29. 117 e giro + veloce in 1’27. 540; 2. A. Lupini; 3. G. Carassai. Gara-2: 1. Andrea Lupini 9 giri in 13’01. 721; 2. G. Carassai; 3. V. Promutico. Assoluta: 1. Andrea Lupini punti 190; 2. Vincenzo Promutico 180; 3. Giordano Carassai 170. Campionato: 1. Andrea Lupini punti 334; 2. Vincenzo Promutico 328; 3. Andrea Platini 278. Trofeo Suzuki Gara-1: 1. Giulio Lorenzini 10 giri in 13’56. 671 e giro + veloce in 1’23. 976; 2. D. Liciarelli; 3. C. Massandrini. Gara-2: 1. Giulio Lorenzini 10 giri in 13’57. 183; 2. D. Liciarelli; 3. M. Di Flumeri. Assoluta: 1. Giulio Lorenzini punti 50; 2. Diego Liciarelli 44; 3. Mirko Di Flumeri 38. Campionato: 1. Giulio Lorenzini punti 100, 2. Diego Liciarelli 86; 3. Mirko Di Flumeri 80. Trofeo Ktm Classe Cup Gara-1: 1. Stefano Gorini 9 giri in 13’18. 544; 2. M. Negri, 3. S. Gastaldi. Gara-2: 1. Stefano Gorini 9 giri in 13’19. 661 e giro + veloce in 1’29. 517; 2. M. Negri; 3. S. Gastaldi. Assoluta: 1. Stefano Gorini punti 50; 2. Mauro Negri 44; 3. Silvio Gastaldi 40. Campionato: 1. Stefano Gorini punti 84; 2. Mauro Negri 81; 3. Silvio Gastaldi 76. Classe Rookies Gara-1: 1. Marco Pezzimenti 9 giri in 13’33. 171; 2. M. Baldazzi; 3. F. Brizzolati. Gara-2: 1. Marco Pezzimenti 9 giri in 13’24. 566 e giro + veloce in 1’30. 641; 2. F. Brizzolari; 3. M. Baldazzi. Assoluta: 1. Marco Pezzimenti punti 50; 2. Francesco Brizzolari 42; 3. Marco Baldazzi 42. Campionato: 1. Marco Baldazzi punti 89; 2. Marco Pezzimenti 84; 3. Francesco Brizzolari 84. . |
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