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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Ottobre 2008
MAL DI TESTA - GENI ,OBESITA’ ,ODORI , SONNO E SESSO SOCIETA’ ITALIANA PER LO STUDIO DELLE CEFALEE XXII CONGRESSO NAZIONALE 2/4 OTTOBRE 2008 - TORINO - CENTRO CONGRESSI “TORINO INCONTRA “  
 
Torino, 1 ottobre 2008 - Dal Xxii Congresso Nazionale della Società per lo Studio delle Cefalee - Sisc - che riunisce a confronto i maggiori esperti italiani e internazionali - tutte le forze in campo contro il mal di testa che riguarda circa 8 milioni di italiani - le donne più colpite 3 a 1 rispetto agli uomini – e il 30% di bambini e adolescenti, con nuove scoperte sulle sue cause e nuove strategie di cura. Il gruppo di ricerca diretto dal professor Lorenzo Pinessi, Presidente Sisc, Direttore Clinica Neurologica Ii e Centro Cefalee Università di Torino - ospedale Le Molinette, ha scoperto per la prima volta al mondo che l’emicrania non e’ più solo un sintomo ma una vera e propria malattia determinata fin dalla nascita da specifici geni dell’emicrania e associata a un’alterazione di precise aree del cervello che modulano il dolore (pain matrix). Altri nuovi fattori e cause emergenti di cefalee sono obesità - circa il 30% delle persone colpite - odori, sonno e sesso. “Gli ultimi progressi diagnostici terapeutici”, dice il professor Pinessi, “puntano su innovative tecniche diagnostiche - voxel-based morphometry, innovativa metodica di risonanza magnetica nucleare - Rmn, esami di genetica molecolare - e terapie sempre più mirate basate su farmaci - triptani per l’attacco, botulino e topiramato per la prevenzione - e su nuovi trattamenti hi tech - Tms - Transcranial Magnetic Stimulation e Stimolazione Suboccipitale. Il mal di testa - che comprende emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo - riconosciuto dall’ Oms - Organizzazione Mondiale della Sanità - come una delle maggiori cause di disabilità, nel nostro Paese non è affrontato in modo appropriato. Il Ssn lo include infatti nei livelli minimi di assistenza (Lea) come patologia minore con la conseguenza che il 50% dei malati non si rivolge al medico ma si auto cura con un abuso di farmaci da banco, rischiando di cronicizzare la malattia. Geni e emicrania . “L’emicrania”, spiega il professor Pinessi, “è una malattia geneticamente complessa che coinvolge diversi geni. Ad oggi, ne sono stati isolati tre : Cacna1a, Atp1a2, Scn1a responsabili dell’ emicrania emiplegica familiare, una forma di emicrania rarissima (che può causare emiparesi) - 1persona su 60-100 mila-, che non sono però coinvolti nelle forme più comuni di emicrania. Diversi gruppi di ricerca nel mondo stanno cercando di isolare i geni coinvolti in queste forme frequenti e l’equipe torinese è ora vicina al traguardo. Uno studio genetico-molecolare ancora in corso di un esteso “pedigree” italiano (Torino migraine family) affetto da emicrania ha identificato - con metodica genome wide scan in grado di evidenziare su un esteso numero di marcatori genetici quelle aree del Dna (loci genici) coinvolti nella genetica della trasmissione della malattia - per la prima volta al mondo un nuovo locus genico, sede di importanti fattori di rischio genetico ed è ora vicino alla scoperta di un major gene dell’emicrania responsabile della trasmissione di genitore in figlio . La ricerca, particolarmente impegnativa, potrebbe fornire risultati di grande interesse per la diagnosi e la terapia dell’emicrania”. Un altro recente studio degli stessi ricercatori dell’ateneo torinese , pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica americana Headache,ha dimostrato per la prima volta che l’emicrania non è solo un sintomo ma una vera e propria malattia associata a un’alterazione dei lobi frontali e temporali coinvolti nella regolazione del dolore. “Sino ad oggi” precisa il professor Pinessi , “gli emicranici erano spesso accusati di simulare un dolore dovuto a un disturbo disfunzionale cioè senza una precisa patologia definita e che l’ emicrania non fosse associata ad alterazioni strutturali . La nostra ricerca svolta su 56 persone (di cui 27 afflitte da emicrania) con la voxel-based morphometry, innovativa metodica di risonanza magnetica nucleare, ha invece rilevato alterazioni strutturali con piccole riduzioni focali di sostanza grigia - proprio nelle aree cerebrali del circuito del dolore - presenti nei pazienti con emicrania episodica e in quelli cronici, ma non in quelli di controllo sani . La riduzione di sostanza grigia è direttamente correlata con la frequenza degli attacchi. Maggiori sono le alterazioni, maggiore è la vulnerabilità alle crisi. Possiamo quindi affermare che chi soffre di emicrania è un malato vero che nasce con la predisposizione alla malattia. Gli ultimi risultati di un nostro secondo studio appena concluso svolto con la stessa metodica sui bambini confermano i risultati già noti”. Obesità. L’emicrania fa ingrassare - sono circa 3 milioni gli emicranici italiani obesi o in sovrappeso. “La malattia” ammette il professor Pinessi, “ regala chili in più nel 20-30% dei casi. Per capire il legame tra obesità ed emicrania siamo andati a studiare il metabolismo del glucosio, scoprendo che i pazienti con emicrania hanno un’ insulinoresistenza anticamera di diabete e obesità . A insidiare la linea degli emicranici anche i farmaci per la profilassi dell’emicrania - beta-bloccanti e calcioantagonisti- che secondo un recente studio italiano su 200 pazienti regalano anche sei chili in più. L’aumento del peso moltiplica gravità e durata degli attacchi che rischiano di cronicizzarsi mentre la stessa emicrania favorisce l’obesità. Una dieta adeguata e una moderata e regolare attività fisica riducono l’insulinoresistenza, l’eccesso di peso, frequenza e intensità dell’emicrania”. Odori. “Più del 40% degli emicranici soffre di osmofobia, cioè repulsione per gli odori”, spiega il neurologo torinese, “che è sintomo e causa di violenti attacchi di mal di testa. Gli odori sotto accusa sono fumo di sigaro o sigaretta, benzina, detersivi, disinfettanti, solventi e vernici, ma anche essenze neutre o piacevoli - in cima alla lista i profumi femminili molto dolci e intensi. Sonno. “La cefalea ipnica” continua Pinessi, “è una variante dell’emicrania che si manifesta esclusivamente durante il sonno . Colpisce in prevalenza donne in età adulta e la terapia si basa su farmaci (betabloccanti , litio) anche se molti pazienti traggono beneficio da una semplice tazzina di caffè prima di andare a dormire”. Sesso . “In alcuni uomini” prosegue Pinessi , “ fare l’amore può scatenare una dolente cefalea, la cui intensità è proporzionale all’eccitazione , culmina nell’orgasmo e può durare alcune ore. Il rischio aumenta se la relazione è trasgressiva e se si mangiano alcuni cibi - vino, formaggi, cioccolata e altri ritenuti afrodisiaci come crostacei e champagne. In oltre il 50% dei casi , interessa uomini emicranici ed è più frequente in quelli che soffrono di cefalea da sforzo e negli ipertesi. In un 3- 4% di pazienti può nascondere un piccolo aneurisma cerebrale. Per fare l’ amore senza mal di testa evitare situazioni stressanti e stanchezza, usare con cautela farmaci che stimolano l’erezione e rinunciare prima del rapporto agli alimenti scatenanti”. Botulino “l’efficacia della tossina botulinica di tipo A nella profilassi dell’emicrania e della cefalea cronica quotidiana” dice Pinessi , “è stata ampiamente dimostrata da molti studi internazionali. La neurotossina iniettata a livello dei muscoli intorno agli occhi, della fronte, delle mascelle, del collo e delle spalle agisce sulla stretta tipica dell’ emicrania muscolo-tensiva. Il topiramato, un farmaco anticonvulsivante in uso nell’epilessia, agisce invece come regolatore dell’eccitabilità dei neuroni sul sistema nervoso e secondo i risultati di studi clinici su oltre 1700 pazienti riduce gli attacchi mensili del 50% nel 46,3% dei casi”. Tms - Transcranial Magnetic Stimulation. “Sperimentata con successo all’’Ohio State University su 164 pazienti, la nuova metodica”, spiega Pinessi “si basa sull´applicazione locale di un impulso magnetico della durata di un millisecondo che interrompe l’attacco sul nascere”. Neurostimolazione suboccipitale. Secondo recentissimi studi e sperimentazioni mondiali che ne dimostrano l’efficacia prosegue l’esperto, potrebbe essere la soluzione per quei casi particolarmente gravi e incurabili di cefalee a grappolo croniche farmaco-resistenti. Si effettua con un neurostimolatore sul nervo grande occipitale. Presso il centro cefalee delle Molinette a Torino le due nuove tecniche sono in fase di sperimentazione su pazienti con cefalea cronica quotidiana e abuso di farmaci”. Bambini e adolescenti. Il mal di testa è il disturbo più frequente tra i giovanissimi - circa il 30%. “L’esordio”, dice il professor Vincenzo Guidetti Vice Presidente Sisc, Ordinario di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Università La Sapienza, Roma, “ avviene intorno a 6 anni e nell’80% dei casi le cause scatenanti sono fattori emotivi. Dopo i 6 anni si arriva al 10-11% e intorno alla pubertà al 14%. In età evolutiva nel 35- 40% dei pazienti attacchi di emicrania intensi si associano a crisi di cefalea tensiva quotidiana. La malattia richiede diagnosi e terapie appropriate basate sul supporto psicologico , tecniche di rilassamento, biofeedback, pet therapy e farmaci. ” “Le cefalee”, ricorda infine Pinessi, “per essere risolte necessitano di medici esperti, centri specializzati. Costi economici . In Italia si spendono circa 600 euro per paziente/anno, (visite mediche, ricoveri, spesa farmacologica) per un totale di oltre 3 milioni di euro. I Centri Cefalee della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (Sisc) diffusi in tutta Italia sono convenzionati con il Ssn e ci si può rivolgere direttamente o con la prescrizione del medico curante” . .  
   
   
DA APPUNTI DEL PROFESSOR PINESSI PRESIDENTE SOCIETA’ ITALIANA PER LO STUDIO DELLE CEFALEE - SISC, DIRETTORE CLINICA NEUROLOGICA II E CENTRO CEFALEE UNIVERSITÀ DI TORINO - OSPEDALE LE MOLINETTE  
 
 Torino, 1 ottobre 2008 - Dal Xxii Congresso Nazionale della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee - Sisc – 2/4 ottobre 2008 - Torino - Centro Congressi “Torino Incontra” che riunisce a confronto i maggiori esperti italiani e internazionali nuove scoperte sulle cause e nuove strategie diagnostiche – voxel-based morphometry, genetica molecolare, e terapeutiche - e terapie sempre più mirate basate su farmaci - triptani per l’attacco, botulino e topiramato per la prevenzione e su nuovi trattamenti hi tech Tms - Transcranial Magnetic Stimulation - stimolazione suboccipitale. Altri temi saranno: obesità - circa il 30% delle persone colpite - odori, sonno e sesso nuovi fattori e cause emergenti di cefalee e l’emicrania nel bambino e nell’adolescente . Il mal di testa - il suo termine medico corretto è cefalea - si distingue, secondo la Classificazione dell’International Headache Society (Ihs) in due forme primaria - emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo - e secondaria - conseguente ad altri fattori come ad esempio traumi, sinusiti e altre patologie. L´emicrania, che si manifesta con un dolore localizzato in una metà del capo è la forma più frequente di cefalea primaria, riguarda circa 8 milioni di italiani ed è 4- 5 volte più frequente nelle donne rispetto agli uomini. In Italia, circa il 30% della popolazione soffre di cefalea grave in qualche periodo della propria vita. Il 70% degli uomini e il 90% delle donne accusa il problema almeno una volta l´anno. Numerosi i fattori scatenanti: stress, alterazioni dell’umore,ormoni, cibi o bevande, variazioni climatiche, attività fisica violenta, luci e odori. Malgrado l’elevata incidenza, solo il 15% delle persone che ne soffrono si rivolge allo specialista, mentre circa il 50% ricorre, spesso abusandone e rischiando di cronicizzare il disturbo, al fai da te con analgesici da banco. Si stima che nel nostro Paese si spendano circa 600 euro per paziente/anno, per un totale di oltre 3 milioni di euro, spesa a cui concorrono i 250 mila giornate lavorative perse a causa del disturbo. Nuove Scoperte. Il gruppo di ricerca diretto dal professor Lorenzo Pinessi, ha recentemente completato uno studio genetico-molecolare svolto con tecniche di genome wide linkage scan in grado di evidenziare su un esteso numero di marcatori genetici - quelle aree del Dna (loci genici) coinvolti nella genetica della trasmissione della malattia - di un esteso “pedigree” italiano (Torino migraine family) affetto da emicrania. Ha identificato per la prima volta al mondo un nuovo locus genico, sede di importanti fattori di rischio genetico per la malattia ed è ora vicino alla scoperta di un nuovo gene dell’emicrania che aprirà nuove rivoluzionarie prospettive terapeutiche dalla farmacogenetica, per identificare gruppi di pazienti che rispondono ad alcune terapie e alla messa a punto di nuovi farmaci mirati . L’emicrania è una malattia geneticamente complessa. Diversi geni interagiscono con fattori ambientali predisponendo la malattia. Ad oggi, sono stati isolati tre geni (Cacna1a, Atp1a2, Scn1a) responsabili dell’emicrania emiplegica familiare, una forma rarissima - riguarda una persona su 60-100 mila- che può portare a emiparesi (paralisi di un lato del corpo). Questi geni che hanno dimostrato evidenze certe di trasmissione genetica della cefalea non sono però coinvolti nelle forme più comuni e frequenti di emicrania (con o senza aura). Diversi gruppi di ricerca nel mondo stanno cercando di isolare i geni coinvolti in queste forme frequenti e il nostro team è ora vicino al traguardo . Un altro recente studio degli stessi ricercatori torinesi , pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica americana Headache, ha dimostrato per la prima volta che l’emicrania non è solo un sintomo ma una vera e propria malattia associata ad un’ alterazione di precise strutture cerebrali. Sotto accusa i lobi frontali e temporali ,particolari aree cerebrali che fanno parte della cosiddetta “pain matrix”, il complesso circuito cerebrale predisposto al controllo del dolore. Sino ad oggi si riteneva che l’emicrania, causata da una disfunzione neurovascolare cronica cerebrale, generalmente transitoria che può cronicizzarsi (circa il 20% dei pazienti emicranici presenta nel corso della vita cronicizzazione della malattia con cefalea subcontinua - cefalea cronica quotidiana- ) e caratterizzata dalla comparsa di crisi cefalalgiche violente - se non trattate anche di lunga durata da 3 - 4 ore fino a 3 giorni - accompagnate da nausea vomito e vertigini, fosse solo una manifestazione di ipersensibilità del cervello a stimoli endogeni o esogeni e che la malattia, anche nelle forme croniche, non fosse associata ad alterazioni strutturali. La ricerca svolta dal nostro gruppo su 56 persone (di cui 27 afflitte da emicrania) con la voxel-based morphometry, un’innovativa tecnica di risonanza magnetica cerebrale (rmn), che si giova di una particolare analisi morfometrica (voxel-based morphometry – vbm) in grado di evidenziare anche modeste alterazioni della sostanza grigia o bianca cerebrale non percepibili ad occhio nudo con una risonanza magnetica tradizionale, ha rilevato delle piccole riduzioni focali di sostanza grigia proprio nelle aree cerebrali del circuito del dolore nei pazienti con emicrania episodica e in quelli cronici, ma non in quelli di controllo sani. La riduzione di sostanza grigia è direttamente correlata con la frequenza degli attacchi. Maggiori sono le alterazioni, maggiore è la vulnerabilità alle crisi. Possiamo quindi affermare che chi soffre di emicrania è un malato vero che nasce con la predisposizione alla malattia. E’ stato appena concluso un secondo studio neuroradiologico per ricercare anche in pazienti emicranici di giovane età (infantile e adolescenziale) le alterazioni strutturali globali o focali della sostanza grigia o della sostanza bianca cerebrale già riscontrate negli adulti. L’età media dei giovani pazienti è di 12 anni. I pazienti studiati, pur non avendo lesioni grossolane della sostanza bianca encefalica visibili alla classica Rmn, presentano un’ alterazione localizzata principalmente a livello della corteccia cingolata media bilaterale. Aree di significatività meno estese sono state localizzate a livello della corteccia frontale mediale e superiore sinistra, della corteccia frontale inferiore bilaterale, del putamen destro e della corteccia temporale inferiore destra. Lo studio ha confermato la presenza di alterazioni della sostanza grigia cerebrale correlate con la frequenza delle crisi emicraniche e localizzate in diverse aree cerebrali coinvolte nel pain processing. Obesità odori, sesso e sonno sembrano elementi distanti e del tutto slegati dalle cefalee eppure le ultime ricerche scientifiche hanno dimostrato dimostrano stretti legami tra essi tanto che ora sono considerati fattori scatenanti e causa di emicranie. Emicrania E Obesita’. Nella casistica nazionale si stima che il 20-30 % e cioè circa 3–5 milioni di emicranici sono obesi o in sovrappeso, tra questi anche coloro che hanno registrato un incremento del peso dovuto ai farmaci utilizzati nella profilassi dell’emicrania come i beta-bloccanti (propranololo) e i calcioantagonisti (la flunarizina). Nell’emicrania con obesità vi è una stretta relazione biunivoca in pratica l’una favorisce l’altra. L’aumento del peso corporeo aumenta la gravità e la durata degli attacchi emicranici che rischiano di diventare cronici mentre l’emicrania stessa è causa di obesità. Una ricerca clinica effettuata dal dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino ha scoperto per la prima volta, destando l’interesse di Nature Clinical Practice (una delle più importanti e autorevoli riviste scientifiche internazionali), che nei pazienti emicranici è presente un’alterazione del metabolismo del glucosio, legata ad un’insulinoresistenza e cioè una diminuita attività insulinica. Questa condizione è responsabile del non utilizzo in modo adeguato da parte dell’organismo delle sostanze energetiche assunte con l’alimentazione e favorisce il loro deposito sotto forma di grassi portando così al sovrappeso e all’obesità. Noi ci siamo occupati proprio di questo aspetto. Abbiamo studiato l’insulinoresistenza in pazienti emicranici, con lo scopo di quantificare la loro sensibilità all’insulina. Come è emerso dalle nostre osservazioni, i pazienti emicranici mostrano un’alterata capacità di risposta all’insulina: si può quindi affermare che l’emicrania si caratterizza per uno stato di insulinoresistenza per molti aspetti assimilabile al diabete in fase preclinica. Queste considerazioni possono aprire interessanti prospettive terapeutiche. Il paziente emicranico, che segue uno stile di vita sano, una dieta adeguata e pratica una moderata e regolare attività fisica può ridurre in maniera significativa sia lo stato di insulinoresistenza, migliorando tutti i parametri metabolici che l’eccesso di peso e riducendo anche l’intensità e la gravità degli attacchi di cefalea. Stiamo infine valutando l’efficacia di alcuni farmaci ipoglicemizzanti che migliorano la sensibilità all’insulina per controllare meglio sia la resistenza all’insulina che l’emicrania stressa. Cefalea primaria da attività sessuale. Riguarda prevalentemente il sesso maschile perché generalmente ha un ruolo più attivo durante il rapporto, con un’intensità proporzionale all’eccitazione – molto probabilmente, infatti, è sostenuta dalle variazioni pressorie correlate a quest’ultima e viene ulteriormente classificata in preorgasmica e orgasmica a seconda del momento di comparsa. Gli aspetti che la caratterizzano sono: l’imprevedibilità della durata degli attacchi -da un minuto a tre ore - e del decorso che può presentarsi una volta sola come pure ripetutamente o a intervalli irregolari e senza alcun legame con altri fattori estranei al rapporto sessuale. L’impatto psicologico sul paziente è notevole perché teme gravi e imminenti complicanze. Alcune posizioni durante il rapporto sessuale, come per esempio lo stare in piedi, predispongono a questo tipo di cefalea. Si tratta quasi sempre di pazienti già emicranici, nei quali una serie di fattori (alimenti quali vino, formaggi, cioccolata, crostacei, condizioni di stress e sovraffaticamento), che insorge rapidamente e si scatena in maniera violenta: i pazienti si spaventano, si accasciano anche per terra e pensano di avere avuto un grave malore. Tra l’altro questi episodi si verificano spesso in concomitanza di relazioni trasgressive, caratterizzate quindi da una maggiore componente di tensione ed emotività. Per prevenire questa cefalea è fondamentale che il paziente eviti l’attività sessuale in prossimità di un attacco emicranico, per evitare che il rapporto, che comporta uno stress psicofisico, faccia esplodere una crisi violentissima di cefalea. E’ da sottolineare che anche alcuni farmaci, tra cui il Viagra, inducono talvolta il mal di testa a seguito della loro azione vasodilatatrice per cui, se assunti prima del rapporto, facilitano ulteriormente l’emicrania. Il trattamento si avvale di beta-bloccanti, calcioantagonisti ed ergotamina. Odori – Osmofobia. Sulla base di risultati ormai consolidati l’emicrania è una malattia caratterizzata da un ridotto filtro degli stimoli ambientali. Si spiega così perché durante l’attacco fattori esterni, quali per esempio luce, suoni, rumori e percezioni tattili possono rivelarsi particolarmente fastidiosi. Tra questi, è recentemente emersa l’osmofobia, cioè la repulsione per gli odori, che può essere considerata causa di insorgenza e sintomo altamente specifico dell’emicrania - tanto che la sua presenza consente di escludere nel 43% degli emicranici la cefalea di tipo tensivo. Per quanto riguarda gli odori in causa, il più delle volte in entrambi i sessi sono i profumi dolci femminili, il fumo di sigaro e sigaretta, la benzina, i detersivi, i disinfettanti, i solventi e le vernici. Un elemento determinante nello scatenare l’attacco emicranico non è la sgradevolezza degli odori ma la loro intensità. Più in dettaglio, una maggior percentuale di donne rispetto agli uomini riporta osmofobia (rispettivamente 45% e 33%). Negli emicranici con osmofobia gli odori di cibo sono in causa nel 55% , i profumi nel 65%, il fumo di sigaretta nel 55%, altri tipi di odori nel 15%. Un ulteriore aspetto da considerare è che il 25% degli emicranici che riferiscono osmofobia identifica un solo particolare odore come scatenante l’attacco. E’ tuttavia importante precisare che l’emicrania è normalmente caratterizzata da repulsione per i cibi, da differenziare opportunamente dall’osmofobia. In fase intercritica, l’emicranico può presentare una certa intolleranza agli odori e deve quindi evitare il contatto con essi (in particolare ambienti lavorativi fumosi o con esalazioni) che possono avere un ruolo scatenante delle crisi. Nell’immediato futuro la ricerca in questo settore, forte dell’introduzione di tecniche neurofisiologiche d’avanguardia, si orienterà verso lo studio della percezione olfattiva durante l’attacco emicranico in presenza o in assenza di osmofobia, per capire quali centri nervosi vengono attivati con la stimolazione di particolari sostanze e odori. Prevenzione - Botulino E Topiramato L’efficacia nel ridurre la frequenza e l’intensità dell’emicrania della tossina botulinica di tipo A nella profilassi dell’emicrania e della cefalea cronica quotidiana è stata ampiamente dimostrata da molti studi internazionali svolti su migliaia di pazienti . Il trattamento è particolarmente indicato in quei casi di emicrania associati a uno stato di tensione/rigidità e di dolore ai muscoli pericranici, del collo e delle spalle , situazione clinica molto frequente - circa 1 paziente emicranico su 3. La tossina botulinica è una potente neurotossina, prodotta dal Clostridium botulinum, che agisce provocando una paralisi parziale e transitoria della trasmissione neuromuscolare con conseguente netta riduzione del dolore e della contrattura muscolare (ovviamente in quei muscoli dove viene iniettata secondo opportuni dosaggi previsti da protocolli terapeutici internazionali). La proprietà della tossina botulinica è di non diffondersi, se non in minima parte, al di fuori dei muscoli interessati. Tutti i pazienti trattati , anche coloro con cefalea cronica quotidiana, dove la contrattura e la dolenzia muscolare pericranica è frequentissima hanno ottenuto un miglioramento dei parametri esaminati (in confronto al placebo) con modestissimi effetti collaterali. Ricordiamo che questi pazienti presentano una forma particolarmente invalidante di cefalea e spesso non rispondono ai trattamenti tradizionali di profilassi. L’effetto terapeutico sulla contrattura muscolare può durare da 4 a 5 mesi. Nel nostro Paese, il farmaco non è ancora registrato per questa indicazione e la terapia col botulino può essere praticata esclusivamente nei Centri Neurologici specializzati, da specialisti esperti nella somministrazione di questo farmaco e nel monitoraggio dei vantaggi e degli eventuali effetti collaterali dei pazienti a cui viene iniettato. Al momento attuale, inoltre, la terapia è totalmente a carico del paziente anche se in base all’efficacia dimostrata entro brevi tempi sarà possibile ottenere la rimborsabilità da parte del Servizio sanitario nazionale. Il topiramato, indicato in origine come farmaco antiepilettico è stato recentemente approvato e registrato anche per la profilassi dell’emicrania dove ha dimostrato efficacia , regolando l’eccitabilità dei neuroni, nel ridurre frequenza e gravità degli attacchi emicranici. I risultati di tre ampi studi su oltre 1700 pazienti hanno dimostrato l’efficacia e la tollerabilità di un trattamento a lungo termine . Indicato per le forme severe di emicrania il topiramato riduce del 50% nel 46,3% dei casi il numero di attacchi al mese che si manifestano meno intensi e di durata più brevi e con un minor ricorso ai farmaci analgesici. Il farmaco ha dimostrato inoltre efficacia nell’ emicrania con aura, una forma che spesso non risponde al trattamento con gli altri farmaci di profilassi già noti. Effetto collaterale del topiramato è di provocare una leggera perdita di peso (dell’ordine del 2-3% del peso corporeo totale), contrariamente a quanto avviene con gli altri farmaci per la profilassi dell’emicrania. Gli altri farmaci che riducono gli attacchi. In questi ultimi anni sono stati usati numerosi farmaci, già presenti sul mercato con altre indicazioni come i betabloccanti (antiipertensivi) , psicofarmaci, antidepressivi, in grado di ridurre da due a quattro crisi dolorose su una media di sei-otto crisi mensili in una percentuale rilevante di emicranici. A questi si aggiungono ora gli antiepilettici, categoria a cui appartiene il topiramato Tra questi lo specialista può ora scegliere quello più efficace per il paziente e con il minor numero di effetti collaterali. Le nuove terapie - Tms - Transcranial Magnetic Stimulation - Stimolazione Magnetica Transcranica E’ una procedura indolore e non invasiva da anni usata per studiare e modificare l´attività del cervello, che trova già impiego in numerose patologie come la depressione . Sperimentata con successo dal neurologo Yousef Mohammad, dell’Ohio State University su 164 pazienti, la nuova metodica si basa sull´applicazione locale di un apparecchio che appoggiato sulla parte posteriore del capo eroga brevi impulsi magnetici ripetitivi che agiscono sull’attività elettrica all’interno del cervello (spegnendo o attivando determinate aree neurali ) . Bloccando così l’attacco di mal di testa sul nascere. Questa terapia si basa infatti su una nuova teoria che fa risalire i dolori emicranici a un’ ipereccitabilità dei neuroni . Secondo lo studio americano la stimolazione magnetica T. M. S, ha ottenuto un miglioramento dei sintomi nel 74% dei casi trattati. Il trattamento non è invasivo e non sono stati riscontrati effetti collaterali. Neurostimolazione suboccipitale secondo recentissimi studi e sperimentazioni mondiali che ne dimostrano l’efficacia, potrebbe essere la soluzione per quei casi particolarmente gravi e incurabili di cefalee a grappolo croniche farmaco-resistentesi. Si effettua con un neurostimolatore sul nervo grande occipitale. Presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino e il centro cefalee delle Molinette le due nuove tecniche sono in fase di sperimentazione su pazienti con cefalea cronica quotidiana e da abuso di farmaci. In particolare, due equipe di ricerca coordinate dai Professor Lorenzo Pinessi (Direttore Clinica Neurologica Ii) e il professor Alessandro Ducati (Direttore Clinica Neurochirurgica) inizieranno a breve lo studio di neurostimolazione nei pazienti affetti da cefalea cronica quotidiana con abuso di farmaci. Tale sperimentazione offre una opzione terapeutica di grande novità per casi incurabili di cefalea cronica. Gli ultimi progressi della diagnostica La diagnosi di cefalea è essenzialmente clinica, cioè basata sul racconto del paziente e sulla valutazione critica dei sintomi. La diagnostica, tuttavia, ha compiuto notevoli progressi anche in questo ambito, nel senso dell’applicazione di tecniche già consolidate in altre patologie con il preciso obiettivo di evidenziare alterazioni specifiche in pazienti “difficili” o con un quadro particolarmente complesso. L’indagine strumentale deve essere sempre integrata dagli elementi che definiscono la soggettività di ciascun paziente: per questo motivo è fondamentale che anche la raccolta dell’anamnesi non si limiti a rilevare i disturbi ma esplori anche la presenza di altri elementi utili, quali allergie, intolleranze alimentari, osmofobia, stile di vita. L’impiego di opportuni questionari, semplifica l’indagine e al tempo stesso educa e responsabilizza il paziente a rilevare eventuali anomalie. La tendenza attuale è quella di controllare più parametri clinici e neurofisiologici, in condizioni di riposo e durante i test di induzione degli attacchi: si sono per esempio identificate numerosi correlazioni tra attacco emicranico e variazioni del respiro, del battito cardiaco, della pressione arteriosa e della soglia del dolore. La diagnostiche d’avanguardia: Voxel-based Morphometry vbm, metodica di risonanza magnetica (rmn), che si avvale di una particolare analisi morfometrica in grado di evidenziare anche modeste alterazioni della sostanza grigia o bianca cerebrale non percepibili ad occhio nudo con una risonanza magnetica tradizionale e genome linkage wide scan - esami di genetica molecolare - in grado di evidenziare su un esteso numero di marcatori genetici, quelle aree del Dna (loci genici) coinvolti nella genetica della trasmissione della malattia . Queste due tecniche si aggiungono ad altre - Brain mapping che consiste nella registrazione del tracciato elettroencefalografico opportunamente rielaborata dal computer che mostra, in differenti condizioni ambientali o durante la crisi, le modificazioni dell’attività biolettrica della corteccia cerebrale, rivelando in questo modo le aree che vengono coinvolte a una determinata fenomenologia. L’angio-rm si basa sullo stesso principio della risonanza magnetica: grazie all’elaborazione computerizzata consente di ricostruire con discreta approssimazione l’anatomia del circolo cerebrale, evidenziando per esempio la presenza di eventuali malformazioni vascolari. La somministrazione endovenosa di un mezzo di contrasto consente di sensibilizzare ulteriormente la capacità diagnostica. La Rm funzionale, la tomografia a emissione di positroni (Pet) e la tomografia a emissione di fotoni singoli (Spect): studiano invece il cervello durante lo svolgimento di precisi compiti o in concomitanza di stimolazioni sensoriali. Un’altra tecnica interessante è la termografia, che rileva la dispersione del calore in precise aree, in particolare in sede orbitaria o temporale e nella guancia del lato sintomatico: un dato dal quale si possono estrapolare informazioni sul flusso ematico extracranico, di particolare utilità nella diagnosi delle cefalee a grappolo. La conduttanza transcutanea, infine, grazie al posizionamento di elettrodi in alcune zone della superficie corporea misura la variazione di conduttanza, cioè del passaggio di corrente elettrica a basso voltaggio, che si correla allo stato d’ansia di un individuo. Il Trattamento Farmacologico Per la terapia dell’attacco emicranico bisogna intervenire tempestivamente -entro circa un’ora - come hanno evidenziato recenti ricerche sono disponibili numerosi farmaci specifici e non specifici, alcuni utilizzati da tempo, altri di recente acquisizione. Come i nuovi triptani ad assorbimento rapido che agiscono in 20-30 minuti . I farmaci per l’attacco sono distinti nei seguenti gruppi: triptani; Fans ed analgesici; derivati dell’ergot; antiemetici. I triptani. La terapia dell’attacco emicranico è stata rivoluzionata dall’introduzione in commercio negli anni ‘90 dei triptani ,agonisti serotoninergici che rappresentano una terapia specifica per l’attacco emicranico, agendo selettivamente solo su alcuni sottotipi recettoriali della serotonina particolarmente presenti a livello cerebrale, sui vasi implicati nella crisi emicranica e svolgono la propria azione sia a livello neuronale che vascolare cerebrale . Indicati per il trattamento di crisi emicraniche di intensità moderata e grave sono efficaci non solo sul dolore ma anche sui sintomi vegetativi che accompagnano l’attacco (nausea, vomito, ipersensibilità a luci e suoni) Tra i diversi triptani oggi in commercio alcuni di recente formulazione hanno dimostrato una particolare rapidità di azione ed efficacia che si traduce in una rapida scomparsa e/o sollievo dal dolore . Gli analgesici e i Fans sono indicati per il trattamento di crisi di intensità lieve o moderata (grado 1 o 2) o quando sia controindicato l’uso dei triptani o infine quando questi si siano rivelati inefficaci. Per alcuni farmaci di questa classe è possibile l’automedicazione e l’utilizzo di farmaci da banco, ma è sempre necessario che sia stata formulata, in precedenza, una corretta diagnosi da parte del medico. I derivati dell’ergot sono indicati per il trattamento di attacchi invalidanti che non rispondono ad altri farmaci sintomatici ed a bassa frequenza (1-2 attacchi al mese), per il potenziale rischio di abuso. Vanno pressoché costantemente associati con gli antiemetici, in quanto gli ergot-derivati possono accentuare nausea e vomito. Gli antiemetici sono indicati come adiuvanti della terapia sintomatica dell’attacco, quando sono prevalenti i sintomi associati nausea e vomito”. Cefalea Ed Emicrania: Qualche Richiamo Agli Aspetti Essenziali Le cefalee vengono distinte in primarie e sono essenzialmente tre: l´emicrania, la cefalea tensiva e la cefalea a grappolo e secondarie quando sono conseguenti ad altri fattori : traumi , sinusiti. L´emicrania è la forma più frequente di cefalea primaria, riguarda circa 7- 8 milioni di italiani con una netta prevalenza per il sesso femminile con un rapporto di 5 a 1 rispetto agli uomini . Si tratta di una disfunzione neurovascolare cronica cerebrale (di norma di tipo ereditario), caratterizzata da attacchi di cefalea violenta e pulsante che in genere interessano soltanto un solo lato della testa - se non trattati possono durare da 3-4 ore a 3 giorni - a volte preceduti da fotofobia, lacune visive, associati a nausea-vomito. Nelle donne in particolare le variazioni ormonali del ciclo mestruale, della menopausa o in seguito all´uso di contraccettivi orali rivestono ruolo determinante nel 60% delle emicranie femminili. Nei malati predisposti , numerosi sono i fattori scatenanti gli attacchi emicranici: stress, variazioni dell’umore, cibi o bevande, variazioni climatiche, attività fisica violenta, luci ed odori. Si distinguono due tipi di emicrania: l´emicrania con aura e l´emicrania senza aura. Quest’ultima rappresenta la forma più frequente - 80% degli attacchi emicranici. L´emicrania con aura si differenzia in quanto l´attacco è preceduto e accompagnato da un corteo di sintomi di tipo neurologico, focali, transitori e reversibili, denominato per l’appunto “aura”. L´aura insorge gradualmente e precede di 10-30 minuti l’attacco vero e proprio. Può essere sensitiva - formicolii, intorpidimento, visione di lampi, percezione di fischi acuti, vertigini- o motoria - difficoltà nell’organizzazione dei movimenti, visione sdoppiata, difficoltà a trovare e pronunciare le parole. Cefalea tensiva, è la più diffusa, caratterizzata da un dolore “a casco”, è scatenata dalla contrazione dei muscoli del collo e delle spalle, con una maggiore intensità nella regione occipitale. La forma episodica si manifesta con attacchi ricorrenti, della durata variabile da mezz’ora a una settimana, per meno di 15 giorni al mese, mentre in quella cronica il dolore è invece presente per sei mesi all´anno. La cefalea tensiva è più frequente nelle donne e nelle persone che assumono posture scorrette o sono particolarmente esposte a fattori stressanti (per esempio studenti ) ansia e tensione emotiva spesso possono associarsi alle crisi. La cefalea a grappolo è la forma meno diffusa: - per ogni donna sofferente ci sono 3 - 4 uomini- con un picco di incidenza fra i venti e i trenta anni. E’ contraddistinta da crisi con dolore molto forte, trafittivo, in genere monolaterale localizzate intorno all´occhio e allo zigomo che si susseguono l´una all´altra (“a grappolo”) a brevi intervalli di tempo e si raggruppano in determinati periodi del giorno e dell´anno (per esempio in primavera e autunno). Durante il grappolo si passa da un minimo di una crisi ogni due giorni, a un massimo di otto nelle ventiquattro ore della durata media di un’ora. Può manifestarsi in forma episodica, da sette giorni ad alcuni mesi, con intervalli di remissione superiori a due settimane e in forma cronica, quando gli attacchi si presentano ogni giorno per più di un anno consecutivamente. Le Strutture Specializzate I Centri Cefalee ormai diffusi in tutta Italia nei quali convergono più specialisti in grado di effettuare una diagnosi e terapia adeguati e coordinano, quando necessario, in particolare nei pazienti cronici, ricoveri in day hospital. Convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale ci si può rivolgere direttamente o con la prescrizione del medico di famiglia. La Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (Sisc) si è infatti fatta interprete delle esigenze dei pazienti cefalici e ha iniziato un’intensa attività per promuovere la nascita di nuovi centri specialistici con l’obiettivo di avere in ogni provincia italiana almeno un Centro di riferimento per la cura delle cefalee. Alcuni si occupano di bambini e adolescenti, che seguono dal momento della diagnosi al follow up a lungo termine, offrendo un servizio di consulenza specialistica per i pediatri ed i neuropsichiatri infantili. Da alcuni anni sono in corso campagne informative il cui obiettivo è di sensibilizzare i pazienti cefalgici ad una maggiore considerazione della loro malattia e della necessità di essere curati da uno specialista con l’aiuto del medico di famiglia. .  
   
   
IL MAL DI TESTA NEI BAMBINI DA APPUNTI DEL PROFESSOR VINCENZO GUIDETTI, VICEPRESIDENTE SISC, ORDINARIO DI NEUROPSICHIATRIA DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA E DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE NEUROLOGICHE E PSICHIATRICHE DELL´ETÀ EVOLUTIVA - UNIVERSITÀ DI ROMA LA SAPIENZA  
 
Torino, 1 ottobre 2008 - In Italia, secondo recenti statistiche il mal di testa è il disturbo più frequente tra i giovanissimi: circa il 30% dei casi. Colpisce con emicrania e cefalea muscolo tensiva il 4% dei bambini (6-10 anni) e il 14% degli adolescenti dopo la pubertà (12-17 anni). È invece rara la cefalea a grappolo. L’esordio di episodi di mal di testa avviene intorno ai 6 anni e nell’80% dei casi le cause scatenanti sono fattori emotivi. Se si tratta di emicrania, il primo attacco può presentarsi anche in età molto precoce, per esempio a uno o due anni. Si tratta in prevalenza di forme primarie, perché la cefalea secondaria, che può essere sintomo di altre malattie come la sinusite, allergie e altro riguarda solo il 10 -15%. La familiarità riveste un ruolo importante: se uno dei genitori soffre di emicrania c’è una probabilità del 50 - 75% che anche il figlio ne sia affetto. Da un punto di vista genetico si parla di eredità ‘poliallelica’; significa che diversi fattori genetici giocano insieme un ruolo nell’insorgenza degli attacchi e che finora non si è trovato un unico tratto genetico responsabile dell’emicrania. Nei piccolissimi ci sono segnali da non sottovalutare perché potrebbero rivelare una possibile emicrania. Tra questi, le coliche gassose nei primi anni di vita, la tendenza a scambiare il giorno per la notte, le crisi di pianto inconsolabile fino a quando non vengono presi in braccio etc. Nel primo e secondo anno si manifestano poi acetone, vomito, dolori addominali, mal di pancia, mal d’auto. Si tratta di una serie di sintomi che sommati tra loro determinano il rischio di emicrania, indipendentemente dalla familiarità che, come già detto, aumenta ulteriormente il rischio. I bambini sono spesso colpiti anche da un altro tipo di cefalea, quella tensiva, cosiddetta ‘a casco’, che interessa tutto il capo: è avvertita come un peso sulla testa, non provoca un dolore di tipo pulsante e dura diverse ore al giorno. In età evolutiva, intensi attacchi di emicrania possono sovrapporsi a crisi di cefalea tensiva quotidiana nel 35 - 40% dei pazienti. Sia per l’emicrania che per la cefalea tensiva possiamo affermare che l’insorgenza è legata a una serie di concause, cioè altre patologie coesistenti, e tende a diventare più frequente in età scolare. Nell’adolescenza tale frequenza aumenta nelle ragazze per l’attività ormonale. La cefalea si accompagna per lo più ad altri disturbi quali nausea, intolleranza alla luce e al rumore, stanchezza, vertigini, nonché disturbi del sonno, tra cui diffusi sonnambulismo e bruxismo, un disturbo che porta a digrignare i denti di frequente durante il sonno. La prima, la quinta elementare e la prima media sono le classi alle quali corrisponde il numero più elevato di esordi di cefalea infantile: più colpiti sono i bambini molto sensibili e ansiosi, che somatizzano facilmente, sono spesso iperattivi e in competizione con se stessi. Il cervello del bambino è geneticamente dotato di una elevata presenza di neuroni: lo sviluppo e l’organizzazione finale delle strutture cerebrali è strettamente legato alle esperienze quotidiane. Gli eventi biologici sono strettamente legati a quelli psicologici e questi ultimi determinano modificazioni a livello biologico. Lo stesso fatto di andare a scuola, aspettarsi interrogazioni, dover affrontare una situazione nuova o semplicemente il ritorno in classe dopo le vacanze può essere un fattore che scatena il mal di testa. I fattori emotivi in età evolutiva, d’altra parte, rappresentano le cause scatenanti il mal di testa nell’80% dei casi. Per quanto riguarda le differenze tra i sessi, prima dell’età puberale risultano lievemente più colpiti i maschi. E’ opportuno sottolineare che l’insorgenza del mal di testa nel bambino è influenzata anche da fattori familiari: come dimostrano alcune indagini svolte in paesi europei, infatti, l’introduzione del tempo pieno nella scuola, l’aumento delle madri lavoratrici, che trascorrono quindi meno tempo con i propri figli, e l’incremento di separazioni hanno contribuito a far salire di oltre il 60% i casi di cefalea in età pediatrica dagli anni 80 ad ora. I bambini di oggi, d’altra parte, vivono in una società stressata e in genere tendono a imitare gli atteggiamenti dei propri genitori. Il mal di testa presenta inoltre un’ereditarietà. Un suggerimento per i genitori che sospettano che il figlio possa soffrire di cefalea è di segnare su un calendario per almeno 15-30 giorni l´inizio della crisi, la durata e l´intensità. Se il bambino presenta più di 2-3 crisi di lunga durata nell’arco di un mese, è opportuno contattare un centro cefalee infantili. Inoltre è il caso di non sottoporre il bambino allo stress di attività extrascolastiche imposte e impegnarsi per creare intorno a lui un ambiente sereno. Due consigli alle mamme: evitare di stressare i propri bambini, imponendo loro per esempio attività sportive che li sovraffaticano e dedicare loro invece più tempo. Infine, non sono affatto da sottovalutare i risvolti sociali del mal di testa nei bambini. Un bambino costretto a letto a causa di un attacco emicranico, fenomeno piuttosto frequente, non solo vede peggiorata notevolmente la sua qualità di vita ma condiziona anche quella di tutta la famiglia. Per i genitori molti sono i disagi e le ore di lavoro perse per assistere il figlio. Il bambino non può essere considerato un “piccolo adulto” per cui anche diagnosi e terapie messe a punto per l’adulto non possono essere applicati. Trattare un bambino o un adolescente con mal di testa implica la conoscenza dei trattamenti farmacologici in uso, in gran parte, negli adulti ma anche l’abilità di inquadrare la cefalea in rapporto alla sua personalità e all’approfondita analisi di vari fattori, come gli eventi stressanti, che influiscono su di lui. Per quanto riguarda la cura: psicoterapia, tecniche di rilassamento, biofeedback e pet therapy spesso risolvono il problema ( in alcuni casi si ricorre ai farmaci – solitamente si usa il paracetamolo ). I triptani, trattamento elettivo dell’emicrania per l’adulto, hanno invece un margine di impiego più limitato. Bisogna comunque tenere presente che spesso questi bambini hanno bisogno di attenzione, tanto che nella maggior parte dei casi bastano alcune visite per avere una regressione della patologia. .  
   
   
ALZHEIMER, CARRIERE DEI RICERCATORI E NANOTECNOLOGIE LE QUESTIONI PIÙ IMPORTANTI AL CONSIGLIO COMPETITIVITÀ  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2008 - Durante la riunione del Consiglio Competitività a Bruxelles il 25 e 26 settembre, i ministri europei della ricerca hanno adottato delle conclusioni sul morbo di Alzheimer, sul partenariato europeo per i ricercatori e sulla ricerca responsabile nel campo delle nanotecnologie. Alle malattie neurodegenerative, e in particolare al morbo di Alzheimer, è stata data alta priorità sotto la presidenza francese dell´Ue. Durante la riunione del consiglio, i ministri hanno firmato un impegno di combattere queste malattie che sono destinate a diventare sempre più diffuse con l´invecchiamento della popolazione. Nelle conclusioni, i ministri hanno raccomandato il lancio di un´iniziativa europea per riunire tutte le parti interessate, compresi gli Stati membri e la Commissione, allo scopo di aumentare il numero dei ricercatori che lavorano sull´Alzheimer e formare più specialisti, in modo da ridurre l´impatto delle malattie neurodegenerative. I ministri indicano che questa iniziativa potrebbe essere "un buon esempio per testare modi innovativi per mettere insieme esperienze e risorse nazionali su base volontaria come parte degli obbiettivi congiunti dell´Europa". Pensando a questo, il Consiglio invita gli Stati membri a creare un forum che riunisca i protagonisti della ricerca europea sull´Alzheimer e a valutare modi per favorire la collaborazione tra gli Stati membri, ad esempio utilizzando progetti nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq). Un altro punto dell´ordine del giorno dei ministri è stato il partenariato europeo per i ricercatori, che intende rendere le carriere nel campo della ricerca maggiormente attraenti e far aumentare la mobilità dei ricercatori europei. Le conclusioni mettono in evidenza l´importanza che vengano garantite le necessità in fatto di previdenza sociale e delle pensioni dei ricercatori mobili, il miglioramento delle condizioni di lavoro e di impiego dei ricercatori e l´aumento della formazione e delle abilità dei ricercatori. Anche gli Stati membri sono incoraggiati a implementare la direttiva sul "visto scientifico" e a promuovere l´applicazione della Carta europea dei ricercatori e del Codice di condotta per l´assunzione dei ricercatori. Secondo le conclusioni del Consiglio, gli Stati membri dovrebbero fornire un aggiornamento sulle attività che hanno intrapreso in questo campo, al più tardi entro la fine del 2009, e la Commissione dovrebbe eseguire una valutazione del progresso generale e dei risultati nel 2010. Nel frattempo, Valérie Pécresse, ministro francese per la ricerca, ha incaricato i suoi omologhi del Portogallo e del Lussemburgo, José Mariano Gago e François Biltgen, di esaminare la definizione di uno status europeo per i ricercatori. I due ministri riferiranno al prossimo Consiglio Competitività. I ministri hanno anche adottato delle conclusioni sulla ricerca responsabile nel campo delle nanoscienze e delle nanotecnologie. Tra le altre cose, questo incoraggia la ricerca sui rischi potenziali delle nanoparticelle per la salute umana e per l´ambiente, e promuove la trasformazione dei risultati di questa ricerca in metodi per rilevare le nanoparticelle potenzialmente nocive. Tra le altre cose, la Commissione ha ricevuto il compito di monitorare gli sviluppi globali, di promuovere la competitività europea in questo campo e di incoraggiare il dibattito pubblico sulle nanotecnologie. Altrove alla riunione, i ministri hanno discusso il piano della Commissione per incoraggiare la programmazione congiunta delle attività di ricerca. La Commissione ha anche presentato i suoi piani per un quadro legale per le infrastrutture internazionali di ricerca; la strategia di ricerca marina e marittima; la strategia per la cooperazione internazionale nella ricerca; e i piani della Commissione per la valutazione, da parte di esperti indipendenti, del Consiglio europeo della ricerca (Cer). Per ulteriori informazioni, visitare: Consiglio dell´Unione europea: http://www. Consilium. Europa. Eu/ Presidenza francese dell´Ue: http://www. Eu2008. Fr/pfue/lang/it/accueil Pagine della Presidenza francese su Cordis: http://cordis. Europa. Eu/france/presidency/home_en. Html .  
   
   
CONFERENZA SCIENTIFICA EUROPEA SULL´EPIDEMIOLOGIA DELLE MALATTIE INFETTIVE APPLICATA  
 
Berlino, 1 ottobre 2008 - Dal 19 al 21 novembre si terrà a Berlino, in Germania, la seconda conferenza scientifica europea sull´epidemiologia delle malattie infettive applicata (Escaide). Una combinazione di sessioni plenarie e parallele affronteranno i seguenti temi: "Migrazione e malattie trasmissibili in Europa", "Bisogni particolari nella comunicazione: Come raggiungere chi è difficilmente raggiungibile?" "La diffusione delle infezioni trasmesse da vettori in Europa: Siamo preparati per affrontarla?" "Vaccini vecchi e nuovi, sfide vecchie e nuove", zoonosi, ceppi dell´influenza in evoluzione, sanità internazionale, Hiv/mts (malattie trasmesse sessualmente) comportamento a rischio, malattie respiratorie, malattie trasmesse da vettori, infezioni associate all´assistenza sanitaria, epidemiologia Hiv/mts, epidemie, metodi innovativi per l´indagine epidemiologica, Amr (resistenza agli antimicrobici), influenza: stagionale e pandemica, sanità ambientale e occupazionale, sorveglianza, malattie prevenibili con vaccino, malattie associate al cibo e all´acqua, contributo del modelling all´epidemiologia applicata, interventi e politiche, sorveglianza: metodi innovativi. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Escaide. Eu/ .  
   
   
POTENZA, AL S. CARLO INCONTRO SULL´ARTRITE REUMATOIDE  
 
 Potenza, 1 ottobre 2008 - Mettere il paziente al centro del percorso curativo. E’ un enunciato che sempre più frequentemente trova spazio nelle dichiarazioni d’intenti, nella misura in cui prendono piede nella sanità pubblica i temi della “umanizzazione delle cure” e della “qualità percepita”. Un momento importante di questo percorso è stato consumato nell’auditorium dell’ospedale San Carlo di Potenza, grazie all’iniziativa dell’associazione nazionale e lucana dei malati reumatici (Anmar-alumar) che hanno riunito più di cento pazienti per incontrare e discutere con i medici del Dipartimento di Reumatologia dei problemi dell’artrite reumatoide, per “rimuovere gli ostacoli, comprendere il disagio dei malati”. Una partecipazione non gratuita: molti gli anziani presenti, parecchi con difficoltà di deambulazione ma bastava vedere ciascuno di loro parlare con il suo medico, per rendersi conto che il professor Ignazio Olivieri e il suo team (presenti in sala e intervenuti con relazioni Angela Padula, Salvatore D’angelo, Giovanni Peruz) hanno con queste persone un rapporto speciale. Sulla base della proiezione del dato nazionale (0. 5% della popolazione) dovrebbero essere circa 300 i pazienti di artrite reumatoide, mentre risultano aver ottenuto l’attestato di esenzione per questa patologia 656 ammalati. Si tratta di una malattia infiammatoria cronica e invalidante che di preferenza colpisce le donne tra i 25 e i 50 anni : ma solo il 60% dei pazienti è attualmente in cura presso il Dipartimento regionale. Il rapporto donne-uomini è 4 a 1. Il piano sanitario regionale 2008-2010 non prevede disposizioni specifiche e questo riduce la disponibilità di fondi. “La rete del Dipartimento - ha spiegato Olivieri - è sufficiente per il fabbisogno reumatologico regionale ma non lo è nei confronti del numero enorme di pazienti provenienti dalle regioni limitrofe e che costituisce il 40% del bacino di utenza. Si spiega così la formazione di liste di attesa per le visite e la somministrazione dei farmaci biologici infusionali”. Attualmente sono 50 i pazienti in terapia biologica residenti in Basilicata: e la Regione autorizza per tutti questa terapia costosa ma efficace. Nel corso del 2007 sono stati spesi ben 2,65 milioni di euro in farmaci biologici, tutti dispensati dal Dipartimento regionale. In rappresentanza dell’assessore regionale alla Salute, Antonio Potenza, è intervenuto il dirigente del Dipartimento Giuseppe Montagano che ha confermato l’attenzione della Giunta ad “adottare le misure necessarie a garantire un miglior percorso assistenziale ai malati reumatici”. .  
   
   
VERSO LA CARTELLA CLINICA ELETTRONICA, CONVEGNO A PULA  
 
 Cagliari, 1 ottobre 2008 - Il 2 e 3 ottobre nell´auditorium del Parco tecnologico di Pula, Sardegna Ricerche ospiterà un convegno sulla sanità elettronica. Si parlerà dei nuovi standard operativi internazionali per la condivisione on-line delle informazioni in campo clinico e sanitario, nel rispetto della privacy del paziente. Il convegno è organizzato dal laboratorio Ict per la medicina del distretto tecnologico Sardegna District, dal Crs4 (il Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna) e dal Consorzio Edith. La sfida più importante nel campo dell´informatica clinica consiste nel trasformare i dati provenienti dai sistemi ospedalieri, come i laboratori o le radiologie, in informazioni accessibili e facilmente fruibili dal personale medico e quindi determinanti per poter prendere decisioni sulle cure da adottare, tutelando, allo stesso tempo, la riservatezza e la sicurezza dei dati clinici dei pazienti. Il convegno vuole essere un punto d´incontro e di discussione tra istituzioni, aziende sanitarie, enti di standardizzazione internazionali e aziende private, per un confronto sullo stato dell´arte delle tecnologie disponibili in campo clinico e sanitario e sulla loro diffusione. Nella prima giornata verrà offerta una panoramica degli standard aperti nei maggiori progetti di sanità elettronica in Italia e in particolare nel panorama della Regione Autonoma Sardegna; nella seconda giornata verrà approfondito l´esame dello stato dell´arte degli standard di informatica sanitaria e della loro interazione anche a livello europeo. .  
   
   
MILANO: VACCINAZIONE ANTI MENINGITE PER NEONATI NEL 2009  
 
 Milano, 1 ottobre 2008 - “Dopo l’ultimo caso verificatosi a San Colombano al Lambro, è venuto il momento di ragionare sulla necessità di rendere obbligatoria la vaccinazione antimeningite. La mia proposta è, nell’ambito delle iniziative profilattiche come quella anti Hpv, di offrire il vaccino per la prevenzione della meningite a tutti i nuovi nati di Milano dal 2009”. Lo ha annunciato oggi l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna. Nei primi sette mesi del 2008 a Milano si è verificato un aumento dei casi di meningite del 50% circa rispetto a quelli di tutto il 2007. Otto quelli accertati l’anno scorso, 12 quelli registrati fino al 31 luglio di quest’anno. “Non si tratta di emergenza – spiega Landi – ma il dato deve comunque far riflettere. Il mio invito è rivolto alle famiglie perché consultino il proprio medico di famiglia e con lui valutino l’opportunità di effettuare una vaccinazione che, per altro, la Regione Lombardia offre gratuitamente ai bambini dai 3 ai 18 anni. Proprio con la Regione – aggiunge l’assessore alla Salute - intendo costituire un Tavolo di lavoro che affronti il tema delle patologie emergenti e l’utilità di sostituire le vaccinazioni ancora praticate per malattie ormai debellate, come ad esempio la poliomielite, con quelle per la prevenzione di patologie oggi più frequenti, come nel caso della meningite”. E’ dimostrato che il vaccino Menc protegge efficacemente i bambini piccoli che sono i più colpiti nella fascia di età 0-4 anni, dà memoria immunologia e protegge dal sierogruppo che è la prima causa della malattia in Italia. La vaccinazione è efficace e sicura. Nei Paesi dove è stata utilizzata in modo estensivo, ha dimostrato di proteggere attivamente sia i vaccinati che i non vaccinati con conseguente riduzione dei portatori sani. La meningite colpisce tuttavia anche in età adulta, tanto che la vaccinazione è consigliata ai viaggiatori che si recano in Paesi africani dove risulta essere una malattia endemica come nelle aree del Senegal, dell’Etiopia, in Burkina Faso, Chad e Nigeria. Opportuno vaccinarsi anche per chi si reca in Cile e Mongolia, dove recentemente si sono verificate epidemie. E’ obbligatoria invece in Arabia Saudita per chi si reca in pellegrinaggio alla Mecca. .  
   
   
LAZIO: L´ASSISTENZA SANITARIA A 5MILA DETENUTI PASSA ALLA REGIONE  
 
 Roma, 1 ottobre 2008 - Da oggi passa alla diretta gestione del Sistema Sanitario Regionale l’assistenza sanitaria da assicurare ai circa 5. 000 detenuti ospitati nei 13 istituti penitenziari del Lazio. Anche in questo caso il passaggio avviene senza che vi sia una contemporanea rimessa dei fondi dovuti da parte del Governo e pari a oltre 4 milioni di euro solo per l’ultimo trimestre 2008. Si tratta di risorse necessarie a garantire nelle carceri del Lazio la sola assistenza sanitaria attuale che non è di grande livello, oltre che a pagare gli stipendi degli operatori e i farmaci. Il Ministero della Giustizia nello stesso tempo consegna alla Regione attrezzature obsolete e locali spesso non a norma. Queste gravi criticità aggravano il quadro finanziario della sanità regionale, già in enorme difficoltà per la mancata rimessa dei 5 miliardi dovuti da parte del Governo e connessi all’attuazione del Piano di Rientro. La Regione, poiché considera punto qualificante della propria azione l’assunzione dell’assistenza ai detenuti, è pronta a farsi carico della nuova responsabilità e a garantire che le 10 Asl sono in grado di prendere in carico il servizio e assicurare la continuità assistenziale alle persone detenute nelle carceri della Regione. Il presidente e commissario ad acta Piero Marrazzo ha inviato oggi una lettera ai direttori generali delle 10 Asl del Lazio che ospitano nel proprio territorio gli istituti di detenzione per sottolineare l’importanza del nuovo adempimento e la necessità di farvi fronte con estrema puntualità. .  
   
   
1° OTTOBRE 2008 - GIORNATA MONDIALE DELL’ANZIANO - I TUMORI DELL’ANZIANO: PROGRAMMA DI ONCOLOGIA GERIATRICA DELL’ISTITUTO NAZIONALE DEI TUMORI DI AVIANO  
 
Aviano (Pn) 1 ottobre 2008 - Nei paesi industrializzati la fascia di popolazione di età superiore ai 65 anni è in crescita esponenziale, ed i dati epidemiologici indicano che nel 2030 il 40% della popolazione sarà di età superiore ai 65 anni. Ogni anno in Europa aumenta dell’1% la popolazione degli ultrasessantenni. Circa il 60% di tutti i tumori vengono diagnosticati in pazienti al di sopra dei 65 anni di età e tale cifra è probabilmente destinata ad aumentare nei prossimi anni parallelamente all´invecchiamento della popolazione. Il rischio di sviluppare un tumore aumenta di 1000 volte passando dai 40 agli 80 anni, ed in particolare, uomini e donne al di sopra dei 65 anni di età, hanno un rischio di sviluppare un tumore 11 volte più elevato rispetto alla popolazione al di sotto di tale età. L´aumento dell´età media della popolazione ha determinato un aumento di incidenza dei tumori in pazienti anziani, ed in particolare tumori polmonari, della mammella, del capo e collo, del pancreas, leucemie e linfomi non-Hodgkin. Tuttavia, in contraddizione con il fatto che il rischio di cancro aumenta con l’età, vi è stato uno scarso interesse clinico al problema, come dimostra la frequente esclusione dei pazienti anziani dagli studi clinici. Infatti, considerato l’attuale contesto demografico, il numero di anziani arruolati in protocolli clinici di ricerca, fonte necessaria per l’evidence based medicine, non è ancora rappresentativo della reale popolazione anziana. I dati disponibili attualmente dalla letteratura internazionale sembrano suggerire che mentre gli eventi avversi correlati alla terapia aumentano con l’aumentare dell’età solo pazienti anziani selezionati possono avere accesso alle terapie più innovative. Inoltre, non sono attualmente disponibili Linee Guida Nazionali di terapia per le più diffuse neoplasie della persona anziana. Dalla sua costituzione nel 1984, l’Istituto Nazionale Tumori di Aviano è stato il primo in Italia ed in Europa ad attivare la ricerca nei tumori dell´anziano, promuovendo l’ integrazione delle metodologie proprie della geriatria con quelle piu’ tradizionali oncologiche per la realizzazione di programmi di diagnosi e cura ponendo le basi di una nuova branca dell’oncologica, l’Oncologia Geriatrica. Dal gennaio 2007 è attivo nell’ambito del Dipartimento di Oncologia Medica diretta dal Prof. Umberto Tirelli, dell’Istituto Tumori di Aviano un Programma di Cure dell’Anziano Oncologico appositamente strutturato in una clinica dell’anziano, per individuare in maniera sistematica e riproducibile le complesse esigenze socio-assistenziali (stato funzionale, comorbidità, stato emotivo e cognitivo) del paziente anziano. Il progetto coinvolge anche il Dipartimento di Senologia per la valutazione delle pazienti anziane affette da carcinoma della mammella; Questo progetto, finanziato dal Ministero della Salute, si sviluppa nell’ambito degli Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico Italiani e vede il nostro Istituto come leader e promotore della ricerca. L’obbiettivo principale del Programma di Oncologia Geriatra attivo all’Istituto dei Tumori di Aviano sotto la responsabilità della Dr. Ssa Lucia Fratino, geriatra oncologa della divisione di oncologia medica A, è di : 1. Definire l’età biologica dell’anziano e individuare fattori predittivi delle tossicità e di risposta alla terapia fermacologica 2. Identificazioni delle aree di criticità che impediscono ai pazienti anziani con cancro il pieno accesso ad efficaci ed efficienti procedure di diagnosi, cura e assistenza. 3. Standardizzare percorsi diagnostici e terapeutici 4. Ottimizzare il rapporto rischio/beneficio della chemioterapia, con il miglioramento dell’outcome e riduzione delle tossicità 5. Integrare l’assistenza e cura fornita in regime di ricovero con l’assistenza domiciliare e i servizi territoriali, e facilitare infine l’accesso alle cure delle persone anziane affette da tumore non autosufficienti. Il programma ha permesso di valutare, da febbraio 2007 ad oggi , più di 200 pazienti con età superiore a 70 anni, affetti da neoplasia e che sono stati sottoposti a trattamenti chemioterapici od ormonoterapici. .  
   
   
NASTRO ROSA 2008: ESTÉE LAUDER COMPANIES VICINA ALLE DONNE PER SCONFIGGERE IL TUMORE AL SENO  
 
Milano, 1 ottobre 2008 - Oggi alle ore 19:45 Estée Lauder Companies apre a Milano la Campagna Nastro Rosa di ottobre illuminando Palazzo Marino in Piazza della Scala. Di concerto con la Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), partner da oltre 15 anni, la Campagna Nastro Rosa creata da Estée Lauder Companies si batte per sconfiggere il tumore al seno, diffondendo tra le donne la cultura della prevenzione e la consapevolezza che la diagnosi precoce può salvare la vita. .  
   
   
RINNOVATO IL VERTICE DELL’ORDINE DELLE PROVINCE DI MILANO E DI LODI  
 
Milano, 1 ottobre 2008 - Andrea Mandelli, Vicepresidente della Federazione nazionale degli Ordini dei farmacisti, è stato riconfermato per la terza volta alla guida dell’Ordine dei Farmacisti delle Province di Milano, di Monza e di Lodi. La consultazione elettorale si è svolta nei giorni di sabato 27, domenica 28 e lunedì 29 settembre. Nell’occasione sono state rinnovate anche le altre cariche direttive: Vicepresidente Giorgio de Angeli, Segretario Mauro Cantoni e Tesoriere Gianangelo Cocchi. Andrea Mandelli, 46 anni, monzese, farmacista e giornalista pubblicista si è sempre impegnato in prima persona nella politica professionale, ricoprendo tra le altre la carica di presidente della Fenagifar (l’associazione dei giovani farmacisti italiani), e dirige gli organi ufficiali della Federazione nazionale (il Farmacista e Farmacista 33). Sotto la guida di Mandelli l’Ordine di Milano e Lodi, uno dei più numerosi d’Italia con circa 5. 000 iscritti, ha ottenuto lusinghieri risultati in tema di formazione professionale continua, per esempio avviando uno dei primi sistemi di formazione a distanza, e il primo destinato ai farmacisti, che ha raccolto consenso e partecipazione lusinghieri. .  
   
   
MILANO PROMUOVE “MESE DEL CHIP” PER CANI  
 
Milano, 1 ottobre 2008 - A ottobre il Comune lancia una campagna per invitare i milanesi a dotare il proprio cane del “chip” identificativo. Infatti, pur essendo obbligatoria in Lombardia (dal 1987) l’iscrizione all’Anagrafe Canina Regionale (Acr), a Milano risultano registrati solo 55. 000 cani, 25. 000 col tatuaggio e 30. 641 con il microchip, su un totale di 120 mila unità. Da qui l’iniziativa che intende sensibilizzare i padroni a iscrivere i propri cuccioli all’Anagrafe e ad applicare il chip. Per tutto il mese di ottobre ci si potrà recare dal veterinario o all’Asl e far applicare l’apparecchio al proprio cane al prezzo minimo consentito dall’Ordine, circa 35 euro anziché 50. Inoltre, per il 26 ottobre, ai Giardini Montanelli, è in programma la “giornata del chip”, dove il congegno sarà applicato a prezzi ancora più bassi. L’iniziativa “Il mese del chip” è stata organizzata dal Comune assieme all’Asl Milano e all’Ordine Provinciale dei Medici Veterinari ed è patrocinata dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, dalla Regione Lombardia, dai 6 comuni dell’area nord di Milano interessati dal 2009 al processo di aggregazione nell’Asl Milano (Bresso, Cormano, Cinisello Balsamo, Cusano Milanino, Cologno Monzese e Sesto S. Giovanni), da società scientifiche e associazioni protezionistiche. “Sicurezza e responsabilità: sono questi gli obiettivi che vogliamo ottenere con la campagna di sensibilizzazione – ha detto l’assessore all’Arredo, Decoro urbano e Verde Maurizio Cadeo -. Ancora molti milanesi non hanno applicato il chip al proprio animale, dimenticandosi che il cane ha una probabilità su 150 di perdersi, ma se si perde e non è stato registrato, ha meno di 6 probabilità su 100 di essere ritrovato. Con il chip invece le probabilità che venga riconsegnato salgono al 94%”. “Sebbene il fenomeno del randagismo sia in calo, non si può lasciare al caso il riconoscimento dei cani, sia che vengano smarriti e debbano essere ricondotti alla loro famiglia, sia che vengano abbandonati e si debbano individuare le responsabilità di chi si libera del proprio cane – spiega Gianluca Comazzi, Garante per la Tutela degli animali del Comune -. Il mese del chip fa leva proprio sulla responsabilità dei proprietari di cani che hanno il diritto-dovere di registrare il proprio animale all’anagrafe canina pubblica. Il chip, ovvero il microtrasponditore identificativo, potrà essere applicato sia presso i veterinari liberi professionisti, sia nelle strutture del Dipartimento Veterinario dell’Asl. Combattere con ogni strumento l’abbandono degli animali è un segno di civiltà che una città come Milano non può e non deve trascurare. Da questa iniziativa ci aspettiamo molto, ma soprattutto ci auguriamo una risposta concreta dei cittadini che ancora troppo numerosi tengono cani in famiglia senza registrarli”. .  
   
   
OTTOBRE MESE DELLA VISTA A OTTOBRE FEDEROTTICA OFFRE CONTROLLI GRATUITI DELL’EFFICIENZA VISIVA  
 
Milano, 1 ottobre 2008 - Un italiano su 5 non si è mai sottoposto a un controllo visivo, più del 60% non fa un esame da oltre tre anni, una persona su 4 ha un difetto visivo non corretto. In tutto il mondo oltre 12 milioni di bambini in età scolare presentano infatti un problema visivo, uno su 20 in età prescolare, ma solo il 14% viene sottoposto a un esame, compromettendo così il rendimento scolastico e inducendo spesso comportamenti aggressivi. Per combattere la situazione preoccupante denunciata dagli esperti Federottica e tutti gli ottici optometristi invitano i cittadini a sottoporsi ad un check visivo. Anche quest’anno infatti l’Associazione Federativa Nazionale Ottici Optometristi lancia Ottobre mese della Vista, l’iniziativa nazionale che offre a tutti l’opportunità di un test gratuito dell’efficienza visiva. In più di 5000 centri aderenti in Italia, riconoscibili dal manifesto esposto in vetrina, sarà così possibile per tutto il mese di ottobre verificare le proprie capacità visive e avere informazioni su come prevenire e correggere i difetti visivi. Gli ottici optometristi ancora una volta mettono la loro professionalità al servizio del pubblico. Il messaggio di Ottobre mese della Vista è infatti chiaro e diretto: lo sviluppo corporeo continuo negli anni della gioventù, i differenti impegni visivi nell’età adulta ed i fenomeni di invecchiamento cui tutti noi siamo soggetti, fanno sì che la visione subisca delle continue modifiche funzionali. Tali modifiche, proprio perché lente nel tempo, possono essere percepite con difficoltà, dando origine a disturbi più generici, come mal di testa o fastidio alla luce, che condizionano negativamente la qualità della vita. Il consiglio di Federottica è quello di effettuare un test visivo regolare, anche se non si utilizzano ancora correzioni ottiche. Talvolta infatti si può scoprire che un disturbo fisico può essere attribuito alla presenza di un difetto visivo. Diventa quindi importante correggerlo sia mediante un’educazione alla visione, che tra l’altro insegna la corretta postura e l’importanza dell’illuminazione, sia mediante l’utilizzo del mezzo compensativo più idoneo. Federottica insiste su prevenzione e protezione perché i dati dell’Oms sono spesso sottovalutati. Infatti proprio a causa di una scarsa considerazione che si presta alla prevenzione nelle nazioni evolute si assiste ad un incremento del numero di persone con problemi visivi e refrattivi che potrebbero sfociare in una visione estremamente ridotta e quindi invalidante. Per avere maggiori informazioni sui centri che aderiscono all’iniziativa consultare il sito www. Federottica. Org .  
   
   
EXPERIMENTA MUNDI PERSONALE DI ARIANNA CAROSSA 3 OTTOBRE – 25 OTTOBRE 2008  
 
Milano, 1 ottobre 2008 - Il 2 ottobre la Galleria Bianconi inaugura “Experimenta Mundi” personale di Arianna Carossa. Le opere esposte in mostra sono realizzate in media diversi e forniscono una testimonianza tangibile del percorso artistico di Arianna Carossa, passando attraverso la pittura fino a giungere alla scultura. Il titolo della mostra Experimenta Mundi, deriva proprio dall’opera omonima realizzata dalla giovane artista genovese secondo una logica site-specific creata appositamente per la Galleria Bianconi. Fil rouge del lavoro di Arianna Carossa si rivela quindi il particolare connubio di sostanza e apparenza che diventa emblema di un “tutto” denso di significati profondi. L’artista intraprende nella sua ricerca un percorso tra il religioso e l’antropologico privilegiando gli aspetti sacrali. Non ci sono risposte agli interrogativi che si pone, è il fascino del dubbio ad emergere e imporsi. Per l’artista il mondo è costituito da un sovrapporsi di differenti dimensioni spazio – temporali che interagiscono fra loro ma restano invisibili. L’interazione sfuggente tra vita e morte, fenomeno e noumeno si svela per un attimo davanti agli occhi dello spettatore che la sa cogliere. L’arte è per Arianna Carossa una frattura nella realtà che permette di avere uno sguardo sui meccanismi segreti che la governano. L’allestimento della mostra di Arianna Carossa è progettato appositamente per gli spazi della Galleria Bianconi: la grande scultura “Experimenta Mundi”, che dà il titolo alla mostra, è il fulcro dell’esposizione. Costituita da due sfere diverse tra loro (i rispettivi diametri misurano 15 cm e 80 cm) e sorrette da una leva, di cui la sfera maggiore costituisce il fulcro, è realizzata in vetroresina ricoperta di cenere e terracotta smaltata, l’interno cavo della sfera maggiore è riempito di lana. L’installazione riesce ad esprimere, come tutto il lavoro di Arianna Carossa, una valenza simbolica su due livelli: forma e materiale. Una sala della Galleria è dedicata interamente ad una particolare installazione scultura-sonora site-specific (Untitled). L’opera ha una forma biomorfa, che ricorda gli organi interni del corpo umano ed è integrata da una componente sonora: alla fruizione dell’opera concorrono l’aspetto visivo, tattile e uditivo che si armonizzano in un richiamo alla plurisensorialità. .  
   
   
IL CIRCUITO DELLE CASE MUSEO DI MILANO UN NUOVO SISTEMA MUSEALE ARRICCHISCE IL CAPOLUOGO LOMBARDO  
 
Milano, 1 ottobre 2008 - Il Museo Bagatti Valsecchi, Casa Boschi di Stefano, Villa Necchi Campiglio e il Museo Poldi Pezzoli da giovedì 2 ottobre 2008 saranno riuniti nel nuovo circuito delle Case Museo di Milano. Accomunate dalla generosità e dal senso civico dei loro fondatori, che hanno messo a disposizione della collettività le loro abitazioni e le opere d’arte, le quattro realtà espositive sono oggi luoghi affascinanti in grado di raccontare un tassello della storia della città; un racconto assolutamente speciale, unico. Perché le case museo restituiscono a chi le visita, oltre alle opere e agli ambienti, una storia personale che riflette quella collettiva. Il circuito milanese svelerà quindi al pubblico un’epoca, narrata attraverso le persone e le opere che l’hanno caratterizzata, il modello dell’abitare e il gusto collezionistico milanese di più di un secolo. Gli obiettivi Al nuovo sistema museale, nato da un Accordo di Programma sottoscritto nel 2004 e realizzato per volontà e in collaborazione con Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Milano, hanno aderito la Fondazione Bagatti Valsecchi Onlus, il Comune di Milano per Casa Boschi di Stefano, il Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano per Villa Necchi Campiglio e la Fondazione Artistica Poldi Pezzoli Onlus. Il circuito, nel rispetto delle autonomie e delle identità di ciascuna istituzione, si prefigge di: 1. Promuovere la conoscenza dell’evoluzione e della trasformazione della città di Milano avvenute nel corso di quasi due secoli di storia (Xix e Xx sec. ), attraverso una proposta culturale inedita; 2. Valorizzare l’identità di ciascuna realtà museale e delle collezioni in essa conservate, in funzione del periodo storico che ognuna è chiamata a rappresentare; 3. Elaborare un progetto che diventi modello di riferimento metodologico internazionale. Al Museo Poldi Pezzoli, ente capofila del circuito delle Case Museo di Milano, spetta in particolare il coordinamento scientifico e per il 2008 anche funzioni di segreteria organizzativa. Gli inizi e la fase operativa Dopo una prima fase di studio e di ricerca, che si è concretizzata nel maggio 2005 in un convegno internazionale intitolato “Case museo a Milano: esperienze europee per un progetto di rete”, è stata avviata una seconda fase, operativa, che ha messo a punto un insieme di iniziative e di strumenti promozionali per favorire la conoscenza della nuova rete. Una chiave – è questo il nuovo logo identificativo - apre simbolicamente le “porte delle case”, mentre quattro specifici itinerari di visita illustrano non solo le peculiarità architettoniche e le decorazioni interne di ciascun museo - derivanti dai ruoli familiari, dal gusto, dalla ricchezza e dalla classe sociale dei padroni di casa - ma suggeriscono anche gli intrecci tematici, i collegamenti storici e temporali comuni. Attivo anche il sito www. Casemuseomilano. It che, con una consultazione intuitiva e immediata, fornisce informazioni sulla storia e sulle collezioni delle quattro istituzioni e altre notizie utili per il visitatore. Da giovedì 2 ottobre inoltre, sarà in vendita la Case Museo Card (prezzo 15 euro), a cui si unisce l’omaggio di una chiavetta usb per i primi 250 acquirenti. Valida per sei mesi, la card consente 1 ingresso in ciascuna delle quattro Case Museo e dà diritto ad uno sconto sugli acquisti degli articoli in vendita nei vari bookshop e negli esercizi commerciali con cui saranno stipulate apposite convenzioni. La rete si completa con materiale divulgativo in diverse lingue, fra cui una brochure illustrativa e un volantino con informazioni pratiche, rivolto a tutti i visitatori, ai turisti e alle scuole. Il futuro Il futuro del circuito delle Case Museo di Milano si configura come una proposta culturale e didattica completa, che si articola nell’organizzazione di mostre e attività culturali, nella predisposizione di strumenti didattici e nell’elaborazione di progetti di studio e di ricerca comuni per fornire un modello di riferimento metodologico a livello interregionale, nazionale e internazionale. L’attuale fase realizzativa del progetto ha ricevuto: il sostegno di: Regione Lombardia – Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Provincia di Milano – Cultura, culture e integrazione, Comune di Milano e Fondazione Cariplo; il patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Expo Milano 2015 e Fiera Milano; la collaborazione di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia e Camera di Commercio di Milano. .