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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Novembre 2008
E-COMMERCE: ACCORDO POLIZIA POSTALE ED EBAY PER SICUREZZA IN RETE  
 
La Polizia postale ed eBay hanno realizzato il sito venderesicuro. It dove si possono trovare tutte le informazioni necessarie per vendere sul web con professionalità e sicurezza. La decisione nasce dalla constatazione che le vendite on line sono in continua crescita. Il principio ispiratore del sito venderesicuro. It è semplice: più si danno garanzie all´acquirente e maggiori saranno le vendite. “Mai come in una transazione online è fondamentale il rapporto di fiducia tra chi vende e chi acquista. Sta alla responsabilità e professionalità del venditore avviare la vendita nel rispetto della sicurezza, dando garanzie ai compratori e dimostrando la propria affidabilità” – afferma Domenico Vulpiani, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. La campagna si fonda su quattro semplici regole che rimandano all’acronimo Safe (che in inglese significa Sicuro) e che si fondano sul comune principio del mettersi sempre nei panni del potenziale acquirente, comprendendone le esigenze e prevenendone le eventuali necessità: 1. Sincerità. E’ fondamentale descrivere l’oggetto in vendita in modo esaustivo e dettagliato, attraverso fotografie fedeli e senza nascondere eventuali difetti. È del venditore la responsabilità di verificare la legalità dell’oggetto messo in vendita. Per questo è importante conoscere e rispettare le leggi in vigore per le spedizioni all´estero e assicurarsi di non offrire oggetti contraffatti. 2 Apertura. Conquistare la fiducia del compratore è essenziale. Per questo è necessario essere un venditore attento e reperibile, che risponde prontamente e in modo trasparente alle richieste. Al fine di tutelare i propri acquirenti, è opportuno offrire la garanzia e il diritto di recesso sulle vendite. 3 Flessibilità. Dare ampie possibilità di scelta agli acquirenti e cercare un punto di incontro con le loro esigenze è la chiave per aiutarli e rendere loro più semplice l’acquisto. Questo conta in modo particolare per quanto riguarda i metodi di pagamento e di spedizione, che devono essere sicuri e tracciabili, oltre che, ove possibile, veloci. 4 Efficienza. È fondamentale che anche la fase della spedizione sia seguita attentamente. È importante spedire l’oggetto prontamente, cercando di essere il più possibile accurati nell’imballaggio, e seguire la spedizione sino alla consegna verificandone la puntualità. Per diffondere questi suggerimenti è nato il minisito www. Venderesicuro. It. A questo indirizzo è possibile trovare indicazioni e link utili per impostare la propria attività di vendita in modo corretto e sicuro, dalla realizzazione dell’inserzione fino alla spedizione del pacco. Il minisito consente di scaricare la “cassaforte della sicurezza”, verificare con un semplice test online la propria conoscenza delle regole di base e ricevere un’analisi dettagliata del test effettuato, con consigli concreti su come aumentare e migliorare la sicurezza della vendita. “Crediamo fermamente in questa campagna di sensibilizzazione realizzata con la preziosa collaborazione della Polizia Postale – afferma Marilù Capparelli, Responsabile Affari Legali, eBay Italia – Fornire poche e semplici regole di base agli utenti internet è un modo concreto per aiutarli nelle compravendite e far sì che il mondo del commercio elettronico cresca in modo sano e corretto”.  
   
   
ASSINFORM: DATI E PREVISIONI DEL MERCATO ICT  
 
Martedì 18 novembre 2008, a Milano, in Assolombarda, si svolgerà il convegno promosso da Assinform sul tema "Congiuntura economica e sviluppo del Paese: l´It italiano come opportunità di sistema". Già nella mattinata, il Presidente di Assinform, Ennio Lucarelli e l´Amministratore Delegato di Netconsulting, Giancarlo Capitani, anticiperanno alla stampa i dati e le previsioni del mercato Ict per il 2008 e i risultati della Prima indagine congiunturale sul settore italiano dell´ It, svolta presso un ampio numero di Associati Assinform .  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: CONDANNA LE ETÀ DIVERSE DI PENSIONE INPDAP PER UOMINI E DONNE  
 
A Lussemburgo, lo scorso 13 novembre 2008, è stata pronunciata la sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee in merito alla causa C-46/07, Commissione/italia, riguardante il regime pensionistico dei dipendenti pubblici. La legge 23 ottobre 1992, n. 421 definisce il regime pensionistico dei dipendenti pubblici e degli altri lavoratori del settore pubblico nonché ai lavoratori che in passato avevano prestato servizio per un ente pubblico. Tale regime pensionistico è gestito dall’Istituto nazionale della previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica («Inpdap»). Ai sensi del decreto legislativo 1992, n. 503, i dipendenti pubblici hanno diritto alla pensione di vecchiaia nell’ambito del regime gestito dall’Inpdap alla stessa età prevista dal sistema pensionistico gestito dall’Istituto nazionale della previdenza sociale per le categorie generali di lavoratori: 60 anni per le donne e 65 per gli uomini. Questo regime garantisce ai propri iscritti la tutela previdenziale per invalidità, vecchiaia, malattia e superstiti. Esso dispone di un bilancio indipendente finanziato con i contributi e la copertura degli eventuali disavanzi è garantita dalle leggi finanziarie annuali. La Commissione ritiene che il regime pensionistico gestito dall’Inpdap sia un regime professionale discriminatorio e ha chiesto alla Corte di dichiarare che, mantenendo in vigore una normativa in forza della quale i dipendenti pubblici hanno diritto a percepire la pensione di vecchiaia a età diversa a seconda se siano uomini o donne, l’Italia viola il principio della parità di trattamento (art. 141 Ce). L’italia ha contestato – già in fase di procedura amministrativa – la posizione della natura professionale del regime pensionistico gestito dall’Inpdap. Nel determinare se una pensione prevista dalla legge, che lo Stato corrisponde ad un ex dipendente, rientri nel campo di applicazione dell’art. 141 Ce oppure in quello della direttiva 79/7/Cee relativa alla graduale attuazione del principio di parità di trattamento fra gli uomini e le donne in materia di sicurezza sociale, la Commissione rinvia alla giurisprudenza della Corte ed i tre criteri che ne risultano: che essa interessi soltanto una categoria particolare di lavoratori, che sia direttamente funzione degli anni di servizio prestati e che il suo importo sia calcolato in base all’ultimo stipendio del dipendente pubblico. Non sarebbe sufficiente per escludere il regime dal campo di applicazione dell’art. 141 Ce né che il regime pensionistico gestito dall’Inpdap sia disciplinato direttamente dalla legge, né che sia improntato all’obiettivo di politica sociale di tener conto delle regole del sistema pensionistico gestito dall’Inps riguardante categorie generali di lavoratori. Rileva invece che la pensione è versata dallo Stato in qualità di datore di lavoro. L’italia contesta l’inadempimento addebitato facendo valere il carattere legale del regime pensionistico gestito dall’Inpdap. In secondo luogo, i limiti di età sono uniformemente stabiliti, sia per lavoratori iscritti all’Inps che per i lavoratori iscritti all’Inpdap. Pertanto, la normativa contestata manterrebbe, proprio in quanto conforme a quella applicabile alle categorie di lavoratori iscritti all’Inps, una valenza generale, tale da far considerare il regime pensionistico gestito dall’Inpdap come avente natura legale. Per la Corte, ai sensi dell’art. 141, n. 1, Ce, ciascuno Stato membro assicura l’applicazione del principio della parità di retribuzione tra lavoratori di sesso maschile e quelli di sesso femminile per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore. Per retribuzione si intende il salario di base o minimo e tutti gli altri vantaggi pagati direttamente o indirettamente, in contanti o in natura, dal datore di lavoro al lavoratore in ragione dell’impiego di quest’ultimo. Per valutare se una pensione di vecchiaia rientri nel campo di applicazione dell’art. 141 Ce, soltanto la constatazione che la pensione è corrisposta al lavoratore, per il rapporto di lavoro che lo unisce al suo ex datore di lavoro, può avere carattere determinante. Gli argomenti dell’Italia, relativi al metodo di finanziamento dell’Inpdap, alla sua organizzazione ed alle prestazioni diverse dalle pensioni che esso conferisce, diretti a dimostrare che tale regime costituisce un regime previdenziale che non rientra nel campo di applicazione dell’art. 141 Ce, non possono essere accolti. I dipendenti pubblici che beneficiano del regime pensionistico gestito dall’Inpdap costituiscono una categoria particolare di lavoratori ed il fatto che esso si applichi anche ad altre categorie di lavoratori non può privare i dipendenti pubblici della tutela conferita. Per quanto riguarda gli altri due criteri (ossia che la pensione sia direttamente proporzionale agli anni di servizio prestati e il suo importo sia calcolato in base all’ultima retribuzione), la Commissione deduce dalla relazione dell’Inpdap che la pensione viene calcolata con riferimento al numero di anni di servizio prestati e allo stipendio base percepito prima del pensionamento. Questo metodo risponde ai criteri accolti dalla giurisprudenza della Corte. Ne deriva che la pensione versata in forza del regime pensionistico gestito dall’Inpdap deve essere qualificata come retribuzione. La condizione di età diversa a seconda del sesso. L’italia argomenta nel senso che la fissazione di una condizione di età diversa a seconda del sesso è giustificata dall’obiettivo di eliminare discriminazioni a danno delle donne non può essere accolto. Per la Corte invece, la fissazione, ai fini del pensionamento, di una condizione d’età diversa a seconda del sesso non compensa gli svantaggi ai quali sono esposte le carriere dei dipendenti pubblici donne e non le aiuta nella loro vita professionale né pone rimedio ai problemi che esse possono incontrare durante la loro carriera professionale. Per questi motivi, la Corte (Quarta Sezione) dichiara e statuisce: Mantenendo in vigore una normativa in forza della quale i dipendenti pubblici hanno diritto a percepire la pensione di vecchiaia a età diverse a seconda che siano uomini o donne, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi di cui all’art. 141 Ce.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI UNA TRAMVIA MUNICIPALE A L’AQUILA  
 
Il 13 novembre 2008, a Lussemburgo, la Corte di giustizia delle Comunità europee ha pronunciato la sentenza relativa alla causa C-437/07, Commissione/italia. Nel 2002, il Comune dell’Aquila ha constatato la fattibilità e il pubblico interesse di una proposta presentata dal Raggruppamento Cgrt in qualità di promotore per la progettazione e la realizzazione di una tramvia su gomma per il trasporto pubblico di massa. L’importo stimato dei lavori ammontava a Eur 33 569 698,44. Il Comune ha allora bandito una gara per l’attribuzione di una concessione di lavori, ma a seguito dell’esperimento infruttuoso di tale bando, ha attribuito tale concessione al Cgrt. L’accordo prevedeva che la persona incaricata della gestione del servizio di tramvia in forza di un contratto di servizio da concludere con il Comune sarebbe stata tenuta a corrispondere un canone periodico al Cgrt, dell’importo di Eur 1 446 079,32 annui per un periodo di trent’anni. Peraltro, il progetto preliminare dell’opera, sul quale si basava la gara d’appalto, è stato modificato nel progetto definitivo che il Cgrt ha presentato dopo la pubblicazione del bando di concessione. Tali modifiche sono state approvate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Senza che il costo complessivo dell’opera sia cambiato, il costo dei lavori rientranti nella categoria «Edifici civili ed industriali», stimato in Eur 2 948 695,88 nel progetto preliminare, è stato portato a Eur 7 613 505,11 nel progetto definitivo. In seguito ad un reclamo in merito all’attribuzione dei lavori, la Commissione ha chiesto alla Corte di dichiarare che, avendo il Comune dell’Aquila attribuito un appalto pubblico di lavori avente ad oggetto la progettazione e la realizzazione di una tramvia su gomma per il trasporto pubblico di massa in tale città attraverso una procedura, quale quella propria della «finanza di progetto», finalizzata all’attribuzione di una concessione di lavori, ed avendo proceduto ad una modifica del progetto preliminare posto a base della gara successivamente alla pubblicazione del bando, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi della direttiva del Consiglio 93/37/Cee, che coordina le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici. La Commissione fa valere che la convenzione conclusa nel 2002 configura un appalto pubblico di lavori, dato che il Cgrt non gestisce in prima persona l’opera, ma percepisce un canone garantito da un terzo incaricato della gestione, il Cgrt non si assumerebbe i rischi finanziari di detta gestione. Di conseguenza, tale operazione non potrebbe essere qualificata come concessione di lavori pubblici ma come appalto pubblico di lavori e richiederebbe il rispetto delle relative procedure di aggiudicazione. L’aggiudicazione di tale appalto tramite una procedura quale quella della «finanza di progetto», che è diretta all’attribuzione di una concessione di lavori pubblici, sarebbe contraria alle disposizioni della direttiva 93/37. La concessione di lavori pubblici è un contratto che presenta le stesse caratteristiche di un appalto pubblico di lavori, ad eccezione del fatto che la controprestazione dei lavori consiste unicamente nel diritto di gestire l’opera o in tale diritto accompagnato da un prezzo. Le modalità di remunerazione pattuite consistono nel diritto del prestatore di sfruttare la propria prestazione ed implicano che quest’ultimo assume il rischio legato alla gestione dei servizi in questione. Viceversa, il mancato trasferimento al prestatario dei rischi legati alla prestazione dei servizi indica che l’operazione in oggetto costituisce un appalto pubblico di servizi e non una concessione di servizi pubblici. Nel caso di specie, il Cgrt non si assume i rischi legati alla gestione dell’opera in questione. Ne consegue che occorre qualificare l’operazione come appalto pubblico di lavori e non come concessione di lavori pubblici. Poiché l’importo stimato dei lavori considerati supera la soglia di applicazione della direttiva 93/37 detti lavori avrebbero dovuto essere attribuiti conformemente alle procedure previste dalla direttiva 93/37 per l’aggiudicazione degli appalti pubblici. Per questi motivi, la Corte (Terza Sezione) dichiara e statuisce: avendo il Comune di L’aquila attribuito un appalto pubblico di lavori avente ad oggetto la progettazione e la realizzazione di una tramvia su gomma per il trasporto pubblico di massa in tale città attraverso una procedura diversa da quelle previste per l’aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori dalla direttiva del Consiglio 14 giugno 1993, 93/37/Cee, che coordina le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza di tale direttiva Giustizia europea: progettazione e realizzazione di una tramvia municipale a L’aquila Il 13 novembre 2008, a Lussemburgo, la Corte di giustizia delle Comunità europee ha pronunciato la sentenza relativa alla causa C-437/07, Commissione/italia. Nel 2002, il Comune dell’Aquila ha constatato la fattibilità e il pubblico interesse di una proposta presentata dal Raggruppamento Cgrt in qualità di promotore per la progettazione e la realizzazione di una tramvia su gomma per il trasporto pubblico di massa. L’importo stimato dei lavori ammontava a Eur 33 569 698,44. Il Comune ha allora bandito una gara per l’attribuzione di una concessione di lavori, ma a seguito dell’esperimento infruttuoso di tale bando, ha attribuito tale concessione al Cgrt. L’accordo prevedeva che la persona incaricata della gestione del servizio di tramvia in forza di un contratto di servizio da concludere con il Comune sarebbe stata tenuta a corrispondere un canone periodico al Cgrt, dell’importo di Eur 1 446 079,32 annui per un periodo di trent’anni. Peraltro, il progetto preliminare dell’opera, sul quale si basava la gara d’appalto, è stato modificato nel progetto definitivo che il Cgrt ha presentato dopo la pubblicazione del bando di concessione. Tali modifiche sono state approvate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Senza che il costo complessivo dell’opera sia cambiato, il costo dei lavori rientranti nella categoria «Edifici civili ed industriali», stimato in Eur 2 948 695,88 nel progetto preliminare, è stato portato a Eur 7 613 505,11 nel progetto definitivo. In seguito ad un reclamo in merito all’attribuzione dei lavori, la Commissione ha chiesto alla Corte di dichiarare che, avendo il Comune dell’Aquila attribuito un appalto pubblico di lavori avente ad oggetto la progettazione e la realizzazione di una tramvia su gomma per il trasporto pubblico di massa in tale città attraverso una procedura, quale quella propria della «finanza di progetto», finalizzata all’attribuzione di una concessione di lavori, ed avendo proceduto ad una modifica del progetto preliminare posto a base della gara successivamente alla pubblicazione del bando, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi della direttiva del Consiglio 93/37/Cee, che coordina le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici. La Commissione fa valere che la convenzione conclusa nel 2002 configura un appalto pubblico di lavori, dato che il Cgrt non gestisce in prima persona l’opera, ma percepisce un canone garantito da un terzo incaricato della gestione, il Cgrt non si assumerebbe i rischi finanziari di detta gestione. Di conseguenza, tale operazione non potrebbe essere qualificata come concessione di lavori pubblici ma come appalto pubblico di lavori e richiederebbe il rispetto delle relative procedure di aggiudicazione. L’aggiudicazione di tale appalto tramite una procedura quale quella della «finanza di progetto», che è diretta all’attribuzione di una concessione di lavori pubblici, sarebbe contraria alle disposizioni della direttiva 93/37. La concessione di lavori pubblici è un contratto che presenta le stesse caratteristiche di un appalto pubblico di lavori, ad eccezione del fatto che la controprestazione dei lavori consiste unicamente nel diritto di gestire l’opera o in tale diritto accompagnato da un prezzo. Le modalità di remunerazione pattuite consistono nel diritto del prestatore di sfruttare la propria prestazione ed implicano che quest’ultimo assume il rischio legato alla gestione dei servizi in questione. Viceversa, il mancato trasferimento al prestatario dei rischi legati alla prestazione dei servizi indica che l’operazione in oggetto costituisce un appalto pubblico di servizi e non una concessione di servizi pubblici. Nel caso di specie, il Cgrt non si assume i rischi legati alla gestione dell’opera in questione. Ne consegue che occorre qualificare l’operazione come appalto pubblico di lavori e non come concessione di lavori pubblici. Poiché l’importo stimato dei lavori considerati supera la soglia di applicazione della direttiva 93/37 detti lavori avrebbero dovuto essere attribuiti conformemente alle procedure previste dalla direttiva 93/37 per l’aggiudicazione degli appalti pubblici. Per questi motivi, la Corte (Terza Sezione) dichiara e statuisce: avendo il Comune di L’aquila attribuito un appalto pubblico di lavori avente ad oggetto la progettazione e la realizzazione di una tramvia su gomma per il trasporto pubblico di massa in tale città attraverso una procedura diversa da quelle previste per l’aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori dalla direttiva del Consiglio 14 giugno 1993, 93/37/Cee, che coordina le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza di tale direttiva.  
   
   
FRIULI VENEZIA GIULIA: CONVEGNO SU COLLABORAZIONE TRA POTERI DELLO STATO E AUTONOMIE LOCALI IN TEMA DI GIUSTIZIA  
 
La collaborazione fra Stato e Regioni è uno snodo vitale per migliorare il sistema della giustizia in Italia, e in questo senso il Friuli Venezia Giulia rappresenta un esempio notevole. Lo ha sottolineato il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, quando ha partecipato a Trieste, assieme al presidente Renzo Tondo, nel Palazzo della Regione al convegno nazionale sul tema "Giustizia: il principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato e Autonomie locali", organizzato dalla Corte d´Appello e dal Tribunale di Trieste assieme all´Amministrazione regionale. Nel suo intervento, in apertura della sessione pomeridiana del convegno, il presidente Tondo ha ricordato i positivi risultati del Protocollo d´intesa siglato nel dicembre del 2006 tra la Regione e il ministero della Giustizia. Questo accordo ha permesso di rafforzare l´organico degli uffici giudiziari con personale regionale e di avviare importanti interventi di aggiornamento tecnologico e informatico dei tribunali. Il Protocollo prevede anche uno scambio di esperienze, nel settore organizzativo, tra Regione e strutture periferiche del dicastero della Giustizia e la possibilità di promuovere, in accordo con la Corte d´Appello di Trieste e i due Atenei regionali, studi, analisi e approfondimenti per valorizzare le risorse dell´amministrazione giudiziaria. Un´amministrazione che - ha rilevato Tondo - versa "in una crisi ulteriormente aggravata dalla penuria di personale amministrativo e dalla fatiscenza delle strutture di supporto organizzative, che non possono venire affrontate per l´attuale carenza di mezzi del ministero". Da ciò l´intesa tra Regione e uffici giudiziari, in attuazione di quel principio di "leale collaborazione" fra istituzioni che è sancito dalla Costituzione. "La qualità della giustizia - ha osservato ancora il presidente Tondo - ha una diretta ricaduta sulla qualità della vita, perché a un sistema giustizia efficiente è indissolubilmente legato anche un sistema Paese competitivo. E in Europa un sistema giuridico affidabile contribuisce ad aumentare la nostra capacità di competizione". Nel corso delle diverse sessioni in cui è strutturato il convegno, che si chiuderà domani mattina, si confrontano magistrati, docenti universitari, avvocati e giornalisti sul tema dei rapporti tra giurisdizione e territorio, approfondendo in particolare gli aspetti legati agli Enti locali, alle risorse interne, all´economia e alla comunicazione .  
   
   
GRUPPO GALGANO: 20A CAMPAGNA NAZIONALE QUALITA’  
 
Oggi, lunedì 17 novembre, a Milano, al Circolo della Stampa (Palazzo Serbelloni - ore 15,30-18,30), si svolge l’Incontro-dibattito “Competitività attraverso qualità e innovazione– Il valore delle risorse umane”, con la partecipazione di Alberto, presidente, e Mariacristina, amministratore delegato, Galgano e la testimonianza di Sergio Arosio, plant manager Corbetta della Magneti Marelli Powertrain. L’appuntamento è rivolto a tutte le imprese italiane sensibili al Valore del “Fare qualità”: la Campagna Nazionale Qualità, unica nel suo genere e promossa dal Gruppo Galgano fin dal 1989, giunge alla sua 20a edizione sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il Patrocinio della Presidenza del Consiglio e di otto importanti Ministeri. E’ condivisa da 382 aziende italiane di ogni settore e dimensione, che ne sottoscrivono l’annuncio uscito a tutta pagina sui principali quotidiani, in una campagna affissioni negli aeroporti e in un ampio circuito web. “Senza Qualità e Innovazione non ci sono risposte e non c’è crescita per le aziende che, anche in Italia, perdono l’occasione di essere più competitive nell’attuale scenario economico – anticipa Alberto Galgano, presidente e fondatore del Gruppo leader nella consulenza di direzione e pioniere dell’approccio manageriale “Qualità Totale. Il metodo scientifico nella gestione aziendale” (titolo del suo ultimo libro, in ri-edizione riveduta e aggiornata per la Guerini & Associati editore, in libreria in questi giorni). L’obiettivo della Campagna è quello di testimoniare il ruolo strategico della Qualità a beneficio del Sistema Paese. E’ stata ideata dalla Galgano nel 1989, in occasione della nascita della Giornata Mondiale della Qualità (che cade sempre il secondo giovedì di novembre) voluta e promossa dalle tre grandi Associazioni Mondiali della Qualità di Giappone “Juse”, Stati Uniti “Ascq oggi Asq” e Europa “Eoq”. Un secondo passaggio storico della Campagna scatta nell’anno 1995 quando, a livello europeo per volere dell’Ue in collaborazione con l’Eoq-european Organization for Quality, nasce, inglobando la Giornata Mondiale, la Settimana Europea della Qualità, quest’anno giunta alla sua 14a edizione, sotto lo slogan “Quality is back – No Quality, No Business”. Sono 12 gli Incontri-dibattito aperti organizzati per l’occasione e dedicati al settore Industria, Servizi, Pmi e Pubblica Amministrazione, nelle città di: Milano, Roma, Torino, Bologna, Padova, Perugia, Carugate (Mi), Zanica (Bg), Montichiari (Bs), Alzate Brianza (Co). Il Gruppo Galgano, fondato da Alberto Galgano nel 1962, rappresenta una delle più affermate realtà italiane di consulenza di direzione al servizio dell’economia nazionale con forte orientamento ai risultati attraverso il modello organizzativo Qualità Totale e Organizzazione Snella denominato anche “Sistema Toyota”. Necessaria prenotazione: tel. 02. 39605222 – infogf@galganogroup. Com) .  
   
   
VIDEOGIOCHI: RICERCA SWG PER IL MOIGE  
 
Il 6 novembre è partita la campagna nazionale del Movimento Italiano Genitori (Moige) per sensibilizzare i bambini ad utilizzare correttamente i videogames, realizzata con il contributo di Xbox e con i patrocini del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministro per la gioventù, dell’Istituto Italiano di Ortofonologia, di Sips- Società Italiana di Psicologia - e di Psiconline. “Oggi i videogiochi fanno parte della vita dei nostri figli, e bisogna imparare ad utilizzarli in maniera consapevole e responsabile”, ha affermato Maria Rita Munizzi, Presidente Nazionale del Moige-movimento Italiano Genitori. ”Per questo c’è bisogno di una attenzione continua, anche sul tempo che i nostri figli trascorrono davanti alla console, che non deve ‘cannibalizzare’ il resto delle loro attività”. “Per noi della divisione Entertainment di Microsoft è fondamentale che i genitori abbiano a disposizione tutte le informazioni affinchè i propri figli utlizzino la nostra tecnologia per il divertimento in modo corretto e soprattutto sicuro e controllato”, ha affermato Sabina Belli, Pr e Comunication Manager della divisione Entertainment & Devices di Microsoft Italia. “Microsoft supporta lo standard Pegi e recentemente Xbox 360 ha lanciato il Timer Familiare, una tecnologia sia per console sia per Windows Vista, che permette ai genitori di decidere per quanto tempo lasciare giocare i propri bambini con i videogiochi”. “Il tema dei videogiochi”, ha affermato Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva che ha collaborato alla redazione del materiale informativo e del decalogo della campagna, “presenta alcuni aspetti problematici, sia per i bambini che per noi adulti: è necessario quindi che tutte le informazioni del caso siano facilmente reperibili e comprensibili ai genitori fin dal momento dell’acquisto”. In che modo i bambini utilizzano i videogiochi e quanto sono informati i genitori al riguardo? È a queste domande che ha risposto l’indagine Swg “Verso un utilizzo responsabile dei videogiochi da parte dei minori” realizzata per il Moige ed è per sensibilizzare bambini e genitori ad un corretto uso di questi giochi che nasce la campagna nazionale itinerante ‘Mony e Joy’. Secondo l’indagine Swg il 46% dei ragazzi italiani gioca ai videogiochi almeno una volta al giorno, il 12% anche in più riprese. Un’ora è la durata media di una sessione di gioco che va così ad occupare una buona parte della giornata dei minori tenendo anche conto del tempo che questi passano anche davanti alla tv o in Internet. Sono oltre il 20% i ragazzi che giocano fino a due ore al giorno. Molto indicativi sono anche i dati riferiti all’età in cui si inizia a giocare con i videogiochi: 1 bambino su 4 inizia a giocare già a partire dai 3 anni e oltre il 30% dei ragazzi tra i 7 e i 12 anni ha imparato in età pre-scolare, contro appena il 10% di quanti hanno oggi dai 13 ai 17 anni. Particolari sono i dati regionali che mettono in evidenza una forte differenza tra Nord e Sud della Penisola: al Sud e nelle Isole, infatti, si gioca quasi 7 ore a settimana contro le 5 della media nazionale e i bambini del meridione non solo sono quelli che giocano di più, ma rappresentano anche la maggioranza di minori che ha iniziato ad utilizzare i videogames molto presto. Quasi il 40% dei bambini delle Isole ha infatti avuto il primo approccio con i videogiochi già a partire dal terzo anno di età. Per quanto riguarda i genitori, la ricerca ha evidenziato che la loro paura più grande è legata alla quantità di tempo trascorso davanti ai videogiochi (l’89% degli intervistati condivide questa preoccupazione) e quasi il 60% dei genitori – percentuale che cresce notevolmente all’avanzare dell’età e che risulta più elevata tra chi ha figli maschi e tra chi risiede al sud – si dimostra preoccupato del numero di ore passato dai propri figli in compagnia dei giochi elettronici. Nonostante queste forti preoccupazioni risulta scarsa la conoscenza degli adulti dei vari sistemi di ‘parental control’ - meccanismi in grado di limitare il tempo di attività dei bambini e di permettere così ai genitori di stabilire delle regole, conoscere i contenuti ai quali i propri figli sono esposti - sia per l’uso online che per quello offline: solo il 14% dei genitori li utilizza e il 40% ammette di avere difficoltà nel riuscire a far smettere di giocare i propri bambini. Il Pegi, il sistema di classificazione dei videogiochi adottato in Italia che indica per ogni singolo prodotto l’età consigliata sulla base del contenuto, è conosciuto solo dal 25% dei genitori, mentre il 60% non lo conosce o ne ha solo sentito parlare. Tra i genitori con figli piccoli, meno di uno su tre controlla il Pegi. Per ulteriori informazioni: www. Genitori. It .  
   
   
CAMPAGNA ‘MONY E JOY’: UN’INIZIATIVA MOIGE CON XBOX PER PROMUOVERE TRA I MINORI L’UTILIZZO CORRETTO DEI VIDEOGIOCHI  
 
Il 6 novembre è partita la campagna nazionale del Movimento Italiano Genitori (Moige) per sensibilizzare i bambini ad utilizzare correttamente i videogames, realizzata con il contributo di Xbox e con i patrocini del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministro per la gioventù, dell’Istituto Italiano di Ortofonologia, di Sips- Società Italiana di Psicologia - e di Psiconline. Mony e Joy, due burattini, sono i protagonisti di uno spettacolo - allestito in uno spazio apposito nelle varie scuole e della durata di circa 30 minuti - attraverso cui si cerca di aiutare grandi e piccoli nel rapportarsi meglio con i giochi elettronici, informando i genitori sulle possibili modalità di controllo e facendo capire ai bimbi che videogiocare non è sbagliato, ma che va fatto senza sconfinare nell’abuso. Al termine dello spettacolo viene distribuito un fumetto per i bambini e un depliant per i genitori e gli insegnanti presenti, appositamente ideato da un team di pedagogisti del Moige, che ricorderà l’importanza del family timer e del parental control, quali strumenti per gestire l’utilizzo dei videogiochi da parte dei propri figli. Ecco alcuni utili consigli contenuti nel decalogo che sarà distribuito ai genitori. I videogiochi vanno utilizzati in maniera equilibrata, affinché il bambino non si scordi che ha amici reali con cui giocare e condividere la giornata. Esistono programmi di controllo come il family timer che consente di stabilire per quanto tempo il bambino può giocare. È consigliata un’esposizione giornaliera massima di un’ora, non continuativa, a una distanza di 50-70 cm dagli occhi. Non fare utilizzare i videogiochi la mattina appena alzati o la sera dopo le 22. Posizionare il pc o la console in un’area facilmente controllabile e imparare ad usare i videogiochi. Controllare i videogiochi utilizzati dal bambino e ricordarsi che esiste il sistema Pegi che cataloga i videogiochi per età e contenuto. Proibire videogiochi che presentino contenuti razzisti o lesivi della dignità umana. Spiegare al bambino che qualunque videogioco è sempre un gioco ed evitare di drammatizzare i toni delle sfide. Interrompere la sessione di gioco per la merenda o per altri momenti di relax in modo da alleviare l’affaticamento visivo. Non fare trascurare ai bambini le altre attività come lo studio, lo sport o altre forme di svago fondamentali per la crescita. Lo spettacolo, rivolto ai bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni, fa tappa in 10 scuole elementari di 9 regioni italiane. Per ulteriori informazioni è possibile consultare i seguenti siti: www. Genitori. It, http://giocasicuro. Msn. It e www. Xbox. Com/it-it/ .  
   
   
MICROSOFT: NUOVA DIVISIONE CONSUMER & ONLINE  
 
Con la creazione della nuova struttura a livello internazionale interamente dedicata al mercato consumer, Microsoft pone il consumatore al centro della rivoluzione digitale Il Pc, i dispositivi mobili, il Web: questi sono i tre elementi che caratterizzano lo scenario consumer oggi. Sempre di più le persone utilizzano questi strumenti in modo integrato per comunicare, condividere, divertirsi, informarsi, imparare cose nuove ed essere in contatto con gli altri. Quella che Gartner ha definito l’era del consumer rappresenta per Microsoft l’inizio di una nuova rivoluzione, con al centro il consumatore: un approccio unico e sinergico per superare le barriere dei singoli strumenti e garantire agli utenti esperienze digitali cross mediali uniche e irripetibili. Microsoft Consumer & Online è la nuova struttura creata a livello internazionale e locale per guidare la strategia consumer di Microsoft e concretizzare un’offerta di comunicazione e intrattenimento digitale attraverso l’integrazione delle diverse piattaforme. La visione Microsoft di un Pc su ogni scrivania e in ogni casa si è trasformata oggi nella volontà di portare uno smartphone nelle mani di ogni persona e di mettere a disposizione di tutti i migliori servizi online accessibili sempre e da qualunque device, - ha dichiarato Stefano Santinelli, General Manager della divisione Consumer & Online di Microsoft Italia - I consumatori odierni ottengono e condividono informazioni ed esperienze e comunicano attraverso diverse piattaforme tecnologiche per molteplici finalità, illimitate quanto la loro immaginazione. Questo trend rappresenta una delle più grandi opportunità di oggi nel mondo It – ha continuato Santinelli - Il nostro obiettivo è di semplificare, attraverso la nostra tecnologia, la vita delle persone offrendo loro una serie di strumenti perfettamente integrati e sicuri per gestire in modo centralizzato tutti gli aspetti della loro vita digitale. All’interno della nuova struttura confluiscono le attività relative ai sistemi operativi Windows, che rappresentano il “linguaggio” con cui miliardi di Pc al mondo si parlano; i servizi Windows Live per il social networking e il portale Msn, grazie ai quali oltre 465 milioni di utenti nel mondo comunicano, condividono e si informano; Windows Mobile, oggi adottato da più di 20 milioni di telefoni cellulari al mondo e, infine, Microsoft Advertising, la concessionaria che gestisce la comunicazione delle aziende su tutte le properties digitali di Microsoft. La nuova divisione lavorerà, inoltre, in stretta sinergia con l’area Entertainment & Devices che, con la console Xbox 360 e l’offerta Hardware, rappresenta la perfetta quadratura del cerchio di un approccio consumer unico sul mercato. L’italia rappresenta un paese in cui la nuova strategia Microsoft per il mondo consumer potrà aprire innovativi scenari: nonostante ci sia molto ancora molto da fare per arrivare a una maggiore e più capillare diffusione di Internet, segnali importanti dai consumatori ci fanno credere che l’integrazione delle nostre piattaforme possa aprire le porte a nuove sorprendenti opportunità per gli utenti. La forte penetrazione della telefonia cellulare, il sempre più alto utilizzo di Internet come mezzo per interagire con le altre persone, la crescente attenzione ai servizi che la rete offre per godere appieno delle opportunità di intrattenimento e comunicazione sono solo alcuni degli aspetti che faciliteranno il successo di questo nuovo approccio ai consumatori - ha commentato Pietro Scott Jovane, Amministratore Delegato di Microsoft Italia. All’interno della struttura Fabrizio Albergati sarà responsabile del Business Development e dei sistemi operativi Windows, Luca Colombo svolgerà il ruolo di Marketing Officer e responsabile dei servizi Windows Live, Fabio Falzea sarà a capo dell’area Windows Mobile, Salvatore Ippolito manterrà il ruolo di Sales Director di Microsoft Advertising e Paolo Tacconi di Executive Producer di Msn. L’italia, per l’area Consumer & Online, si posiziona attualmente tra i primi tre mercati europei di Microsoft, crescendo a velocità doppia rispetto alla media delle altre nazioni Emea. Secondo l’indagine compiuta da Nielsen Online nel settembre 2008, nell’ambito dei servizi online, Windows Live Messenger, con 13,7 milioni di utenti, è il primo servizio di messaggistica istantanea in Italia; Windows Live Hotmail, con 7,5 milioni di utenti, è la prima web mail e Windows Live Spaces è il social network scelto mensilmente da 6,8 milioni di italiani. Il portale Msn, inoltre, è il primo portale in Italia e nel mondo grazie alle partnership con content provider di altissimo livello. La concessionaria, Microsoft Advertising, è tra i principali player nell’advertising online in Italia con un fatturato superiore di 30 punti percentuali alla crescita del mercato ed un’offerta a 360° nel mondo della comunicazione digitale. La divisione Windows Mobile collabora a livello locale con i produttori di device, con tutti gli operatori mobili e i fornitori di applicazioni mobile con l’obiettivo di supportare la diffusione di dispositivi Windows Mobile presso il mercato business e i consumatori. I dispositivi mobili con software Windows Mobile hanno registrato In Italia una crescita molto superiore alla crescita di mercato. Oltre all’ormai tradizionale mercato professionale, che risponde con sempre maggiore rapidità, si assiste ad un crescente interesse da parte degli utenti finali che vogliono avere accesso al proprio mondo digitale anche dal cellulare. Il team Windows di Microsoft Italia ha la responsabilità della piattaforma Windows nel mercato consumer, distribuita annualmente a più di 3 milioni di utenti finali dai partner locali e multinazionali e installata dai principali Oem internazionali sui loro Pc. Il Gruppo ha la responsabilità della diffusione di Internet Explorer, il browser Web più diffuso sul mercato, oltre al compito di supportare gli utenti finali nell’utilizzo del Pc per ogni attività quotidiana e per la fruizione di contenuti digitali in tutta sicurezza . .  
   
   
AIE: SETTIMA EDIZIONE DI "PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI", LA FIERA DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA  
 
Dal 5 all’8 dicembre 2008, torna al Palazzo dei Congressi di Roma, “Più libri più liberi, la Fiera della piccola e media editoria” organizzata dall’Associazione Italiana Editori (Aie), giunta quest’anno alla settima edizione e divenuta ormai un appuntamento imperdibile per i lettori e per gli addetti del settore. Con oltre 400 espositori, 50mila visitatori e 70mila titoli venduti nella scorsa edizione, la Fiera si propone come luogo reale e virtuale di confronto e dialogo tra autori e pubblico, un vero e proprio polo culturale capace di promuovere l’attività degli editori e offrire a migliaia di lettori un panorama completo. Per queste ragioni, “Più libri più liberi” si conferma nell’élite degli appuntamenti italiani dedicati al libro ed il più importante evento editoriale del centro sud del Paese. Nell’arco di un anno i piccoli e medi editori sono aumentati del 7,5% (passando da 2. 285 nel 2006 a 2. 456 nel 2007), con un fatturato di 368,2 milioni di Euro (il 35% del fatturato totale del settore librario) e 6mila addetti. In crescita anche i titoli e le novità pubblicate (+5,2%). Quest’anno, ad arricchire il già denso programma con oltre 200 presentazioni, incontri e dibattiti, si aggiungono una vetrina sulla letteratura sudamericana, America Latina Tierra de Libros. Dal realismo magico al mondo globale (in collaborazione con l’Istituto Italo-latino Americano) e la sperimentazione letteraria e didattica di Second Life. A rendere la Fiera un evento vivo e pulsante, in grado di creare una connessione autentica tra editori, autori e pubblico, contribuiscono gli oltre 200 appuntamenti tra incontri, presentazioni e dibattiti che coinvolgono autori, studiosi, giornalisti, personaggi della politica e dello spettacolo. Tra gli ospiti dell’edizione 2008: Pupi Avati, Andrea Camilleri, Massimo Carlotto, Giulietto Chiesa, Ugo Gregoretti, Tullio Kezich, Lia Levi, Carlo Lucarelli, Dacia Maraini, Valerio Mastandrea, Gianni Minà, Enrico Montesano, Rocco Papaleo, Walter Pedullà, Sandro Portelli, Toni Servillo, Giuliana Sgrena, Maria Luisa Spaziani, Lee Stringer… solo per citarne alcuni. Con decine di migliaia di volumi di ogni genere e argomento per ogni pubblico, “Più libri più liberi” potrebbe sembrare un labirinto in cui perdersi, ora incuriositi da un titolo, ora attratti da una collana o ammaliati da un autore nuovo. Per chi invece preferisce lasciarsi guidare, la Fiera propone percorsi che collegano temi, generi, discipline. Particolarmente interessante quest’anno è il filo rosso che unisce la letteratura a cronaca e storia, un legame inscindibile, uno strumento indispensabile – la prima – per capire la Storia e i suoi punti di vista. Fiore all’occhiello della sezione, l’ultimo volume del Diario italiano di Enzo Siciliano, che esce postumo, relativo al periodo 1997-2006. Ma si parlerà anche di Sessantotto (in occasione del quarantennale), di morti bianche, di derive del tifo, di emigrazione, di dialogo interculturale. Quasi per contrappunto, non mancherà il consueto spazio dedicato alla Poesia, con incursioni nella vita di personaggi mitici come Filippo Tommaso Marinetti (del cui Manifesto del Futurismo il prossimo 20 febbraio ricorre il centenario) o Gianni Toti, ma anche nel presente, attraverso le voci segrete delle raccolte poetiche presentate da Maria Luisa Spaziani e Vito Riviello. Impossibile non continuare a segnalare l’ascesa di un genere che conquista sempre più le platee dei lettori italiani: il Giallo, il Noir saranno affrontati in due incontri su “Realismo e finzione nel romanzo noir italiano” e sul “Gusto del delitto” (che è anche il titolo del libro curato da Sandro Toni) in compagnia, tra gli altri, di Marino Sinibaldi e Paolo Zaccagnini. A parlare di oggi attraverso le voci di ieri gli appuntamenti con la grande Narrativa: Alberto Moravia raccontato da Dacia Maraini ne L‘ultima intervista, Luigi Malerba attraverso la raccolta d’interviste Parole al vento. Parole di oggi, invece, quelle di Monia Balsamello e Paolo Izzo, che prenderanno vita con Valerio Mastandrea. Letteratura e Spettacolo è un binomio che va da sé. Cinema e teatro non esistono senza la parola scritta. Pupi Avati si racconta a Tullio Kezich Sotto le stelle di un film, Ugo Gregoretti conduce Adriana Innocenti A piedi nudi nel teatro, Rocco Papaleo e Toni Bulgaro saranno in Fiera per Elettrocardiogramma-racconti per musiche e voci. “Più libri più liberi” si arricchisce quest’anno di una presenza straniera importante e originale: con la prima edizione del progetto America Latina tierra de libros. Dal realismo magico al mondo globale, organizzato in collaborazione con l’Istituto Italo-latino Americano, la Fiera diventa occasione per scoprire questa letteratura finora poco presente nei circuiti internazionali. Saranno presenti autori emergenti e affermati, a testimoniare quel rinnovato interesse per la cultura sudamericana che anche il cinema sta facendo conoscere in Italia. Incontri, dibattiti, conferenze e letture con la partecipazione di scrittori latinoamericani, testimonial lo scrittore messicano Jorge Volpi (Premio Grinzane Cavour 2001) Parteciperanno – tra gli altri – i colombiani Hector Abad Fasciolince (Premio Nazionale per il Racconto, 1981) e Dario Jaramillo (considerato uno dei maggiori poeti d’amore del secondo Novecento, Premio Nacional del Poesía, 1978), il peruviano Santiago Roncagliolo, scrittore e drammaturgo (la sua opera teatrale, Tus amigos nunca te harian daño, è stata rappresentata in tutta l’America Latina), il boliviano Pedro Shimose (Premio Nacional de Cultura, 1989), la brasiliana Marcia Theophilo, a Roma dal ’71, candidata al Premio Nobel, che sarà una delle protagoniste della "giornata al femminile" di domenica 7. Ritorna lo Spazio Blog, con un intero programma sulle nuove tecnologie curato da Più Blog, con cinque incontri su altrettante parole chiave: Ebook, Web 2. 0, Scritture nella rete, Bookerang e Bibliofonino. Per gli under 15 due concorsi, per il miglior cortometraggio e la migliore foto realizzati con un telefonino. Il mondo dei libri torna a confrontarsi con i nuovi media attraverso gli interessanti blog-convegni sui risvolti sociali, culturali, etici ed economici dell’utilizzo della Rete, come Crime café, la prima indagine sulla pericolosità dei dati dispersi su blog e media sociali. Lo spettatore potrà entrare in contatto diretto anche con il mondo virtuale della letteratura, della moda, del teatro e della sperimentazione culturale attraverso lo spazio che Più Blog dedica a Second Life con sessioni pomeridiane a partire dalle h. 18. Alcuni tra i nomi di spicco del Metaverso saranno ospiti della Fiera: il gruppo di fashion made in Italy Shouted; Il Branco con le sue performance teatrali; Imparafacile, con i suoi corsi di formazione; Experience Italy che ripropone in Sl le mostre del Comune di Roma, progetto che sarà presentato dall’Assessore alla Cultura Umberto Croppi. E ancora, le proposte interculturali di Brain 2 Brain; Gianluca Nicoletti, alias Bitser Scarfiotti, autore del libro su Sl "Le vostre miserie, il mio splendore"; Mattia Crespi, alias Templar Merlin, con i suoi progetti di web tv e di business in Sl. Continua l’impegno delle Biblioteche di Roma - Assessorato alle politiche culturali e della Comunicazione, in qualità di curatrici dello spazio destinato alla letteratura per giovanissimi. Oltre al tradizionale Spazio ragazzi, con la annessa Bibliolibreria che ospita case editrici e titoli per bambini e ragazzi (qui si possono acquistare o prendere in prestito circa 2. 000 titoli), un’area mostra e un’area incontri dove avranno luogo interessanti dibattiti sulla "funzione" del libro come fattore di sviluppo umano e come tramite delle esperienze di intercultura per gli scrittori migranti, presenti in Fiera per raccontarsi ai ragazzi. La Fiera è anche un’occasione unica per discutere i problemi che il settore della piccola e media impresa editoriale deve affrontare. Anche quest’anno ci saranno incontri, convegni e tavole rotonde su tre macroinsiemi: Lettura nella giornata di venerdì, Distribuzione il sabato, Nuove tecnologie la domenica. Partendo dalle forme della lettura e dagli strumenti per promuoverla (comprese le librerie indipendenti e on line, la stampa digitale e il print on demand) per arrivare agli aggiornamenti sulle legislazioni regionali e alla "tendenza al femminile" della rete. Come nello spirito di Più libri più liberi si farà anche un punto sul rapporto tra lettore e tecnologia, sui canali "alternativi" attraverso cui ci si informa, grazie alle ricerche condotte dall’Osservatorio permanente europeo sulla lettura che qui presenterà i risultati del 2008. Per la settima edizione, l’Aie in collaborazione con l’Ice (Istituto per il Commercio Estero) e la Camera di Commercio di Roma, inaugura il Più libri più liberi Fellowship Program, iniziativa dedicata agli editori internazionali che avranno la possibilità di visitare le realtà editoriali romane nei giorni che precedono la Fiera (mercoledì 3 e giovedì 4 dicembre) e avviare con esse rapporti di collaborazione durante la Fiera stessa. “Più libri più liberi” è organizzato dall’Associazione Italiana Editori (Aie) con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per i beni librari, gli istituti culturali e il diritto d’autore con il Centro per il libro e la lettura, dell’Assessorato alle Politiche culturali e della Comunicazione del Comune di Roma, della Provincia di Roma, della Regione Lazio e della Camera di Commercio di Roma; con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e in collaborazione con l’Istituzione Biblioteche di Roma, l’azienda dei trasporti capitolina Atac, Radio 3 Fahrenheit, e per il primo anno con Ibs (il principale sito di e-commerce librario che diventa sponsor ufficiale della manifestazione) e in partnership con l’Ali - Associazione Librai Italiani, l’Ice – Istituto Nazionale per il Commercio Estero e l’Iila – Istituto Italo-latino Americano . .