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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Dicembre 2008
FIPPA: PARTE DALL´UDIENZA CON IL PAPA IL NATALE DI SOLIDARIETA´ DEI PANIFICATORI ITALIANI FORNAI A PORTE APERTE IN TUTTA ITALIA PER LA DEGUSTAZIONE DI DOLCI NATALIZI  
 
Roma - Natale tra solidarietà e gusto dei panificatori italiani. Parte con l´udienza dal Santo Padre, mercoledì 3 dicembre, la catena di solidarietà della Federazione italiana panificatori (Fippa), che per l’occasione porterà in dono un´offerta di mille panettoni per i più poveri. Inoltre, anche le associazioni provinciali della Fippa dal 3 dicembre sino a Natale collaboreranno con le sedi Caritas del Paese per la fornitura e la distribuzione di dolci artigianali tipici provenienti da tutte le regioni italiane. Infine, sempre il 3 dicembre, si svolgerà il ‘Dolce Natale italiano’, con la degustazione libera e gratuita di dolci tipici delle festività natalizie presso migliaia di forni artigianali del Paese. In occasione dell´udienza dal Papa – in programma domani alle 10. 30 in Vaticano (Sala Nervi) - i rappresentanti dei panificatori porteranno inoltre in dono alla carità del Pontefice 1000 panettoni che saranno distribuiti a Roma presso la casa di accoglienza "Dono di Maria" e ai più bisognosi attraverso la Caritas. All´incontro con Benedetto Xvi parteciperanno il presidente Fippa, Luca Vecchiato, il presidente onorario, Edi Jerian e il presidente dell´Associazione Panificatori di Roma, Bernardino Bartocci. "Con il pane – ha spiegato Vecchiato – la Chiesa da 2000 anni proclama il Vangelo. Per questo ormai è una nostra tradizione incontrare il Santo Padre in occasione del Natale. Quest´anno porteremo in dono un panettone da 5 kg e un omaggio per chi non può permettersi l´acquisto dei dolci natalizi". Un poster con la stella cometa contrassegnerà infine i fornai aderenti al ‘Dolce Natale italiano’: un vero e proprio tour della tipicità e della tradizione popolare, a base di centinaia di ricette preparate dagli artigiani del pane. "Un’esperienza rigorosamente artigianale – ha aggiunto Vecchiato – pensata per far capire ai consumatori le reali differenze culturali e sensoriali che intercorrono tra i prodotti industriali e i nostri lievitati artigianali". .  
   
   
UN PROGETTO PER STUDIARE LA SENSIBILITÀ AL DOLORE DEI MERLUZZI  
 
 È al via un nuovo progetto a cura di un gruppo di scienziati norvegesi, belgi e britannici per determinare se i merluzzi siano o meno in grado di provare dolore. Nonostante i diversi segnali che indicherebbero una capacità da parte dei pesci di provare questa sensazione, sono piuttosto scarse le conoscenze sui meccanismi di reazione del loro cervello a stimoli potenzialmente dolorosi. I ricercatori si avvarranno ora delle più recenti tecnologie mediche per capire come funziona il cervello dei merluzzi. "La maggior parte della gente concorda sul fatto che i mammiferi e gli uccelli siano in grado di provare dolore, ma c´è una maggiore incertezza per quanto riguarda i pesci", ha commentato Øyvind Aas-hansen di Nofima, un istituto di ricerca sull’acquacoltura con sede a Tromsø, Norvegia. "Non si sa molto sul funzionamento del cervello dei pesci. " Secondo alcuni scienziati, i pesci non avrebbero le strutture necessarie per elaborare il dolore. Ciò nonostante, presentano molti dei segnali associati alla capacità di soffrire in questo modo, tra cui risposte comportamentali (reazioni che li portano a evitare lo stimolo, o sfregamento della parte del corpo interessata), la capacità di produrre sostanze antidolorifiche e la presenza di strutture fisiche come nocicettori e recettori degli oppioidi. Obiettivo del progetto è di individuare quale area del cervello dei merluzzi si attivi quando i pesci sono esposti a stimoli potenzialmente dolorosi ed esaminare il modo in cui vengono elaborati questi segnali. Per vedere all´interno del cervello dei merluzzi, i ricercatori ricorreranno, tra l’altro, alla risonanza magnetica funzionale (Rmf) e all’elettroencefalogramma (Eeg). "Si tratta di un progetto innovativo", ha sottolineato il Dott. Aas-hansen. "Nessun altro ha mai studiato il cervello dei merluzzi in questo modo prima d´ora. " Il Dott. Aas-hansen tiene a precisare che i pesci non saranno sottoposti a torture nel corso degli esperimenti. "Utilizzeremo le stesse procedure che adoperiamo nel caso di volontari umani in buona salute", ha dichiarato al Notiziario Cordis. Come ha spiegato lo scienziato, questo significa che gli stimoli dolorosi saranno mantenuti su livelli bassi, in modo da provocare soltanto una sensazione sgradevole e non un dolore acuto. È molto difficile che i risultati di questo progetto possano avere conseguenze sul piano legislativo, perché la maggior parte delle normative vigenti adotta già un approccio cautelativo in merito, che ipotizza che i pesci provino dolore. Il Dott. Aas-hansen spera però che i risultati della ricerca contribuiscano a rafforzare le argomentazioni a favore di un trattamento umano dei pesci. Aggiunge inoltre: "I progetti di ricerca comparativi sulle attività cerebrali di diverse specie animali possono contribuire a chiarire il funzionamento del nostro cervello. " Il progetto, finanziato dal Consiglio norvegese di ricerca, avrà la durata di tre anni. Per ulteriori informazioni, visitare: Nofima: http://www. Nofima. No/ .  
   
   
PESCA: IN VENETO NUOVI BANDI PER ASSEGNAZIONE 3,5 MILIONI DI EURO  
 
Oltre tre milioni e mezzo di euro saranno assegnati dalla Regione a favore di interventi nel settore della pesca professionale e dell’acquacoltura sostenibile. La giunta regionale, su proposta dell’assessore alla pesca Isi Coppola, ha infatti approvato i bandi che aprono i termini per la presentazione di domande di contributo da parte degli operatori. “Dopo la chiusura del periodo di programmazione 2000-2006 cofinanziato dallo Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca (Sfop) – fa presente l’assessore – sono ora state messe a bando le risorse per il 2008 e il 2009 previste con il nuovo strumento istituito nell’ambito della programmazione comunitaria, il Fep (Fondo Europeo per la pesca). Si tratta di importanti risorse finanziarie che, una volta immesse nei comparti produttivi che compongono la filiera ittica regionale, saranno in grado di attivare ulteriori processi di sviluppo e di ammodernamento”. Le domande di contributo dovranno essere presentate entro 60 giorni dalla pubblicazione dei bandi sul Bollettino Ufficiale della Regione e potranno riguardare uno sei seguenti settori: acquicoltura (risorse disponibili 1 milione 489 mila euro), trasformazione e commercializzazione (1 milione 145 mila euro); porti, luoghi di sbarco e ripari da pesca (916 mila euro). Sono le misure di intervento indicate dal Programma Operativo in materia di pesca, approvato dalla Commissione Europea. “Queste somme – fa rilevare l’assessore Coppola - avrebbero potuto essere sicuramente maggiori, ma il precedente governo Prodi, con l’allora ministro De Castro, ha rimodulato le risorse trattenendo una percentuale maggiore a livello centrale a discapito delle marinerie e del territorio. Purtroppo questa decisione è passata nonostante il parere contrario di tutte le Regioni, in particolare quelle dell’Alto Adriatico. Naturalmente il cofinanziamento e le ulteriori risorse regionali relative alle altre linee di finanziamento permettono di mantenere elevato il livello di qualità degli investimenti sul territorio. Anche nel 2009 la Regione continuerà in maniera virtuosa a fare la sua parte”. .  
   
   
UN OSSERVATORIO PER MONITORARE LA SICUREZZA NEL SETTORE AGRICOLO IN SICILIA  
 
Palermo - Un osservatorio speciale per monitorare la sicurezza nel settore agricolo e un progetto di profilassi da attuare con l’Azienda Unitaria sanitaria locale 7 di Ragusa per verificare le incidenze sulla salute dei produttori agricoli. Sono le proposte avanzate dall’assessore regionale al Lavoro, Carmelo Incardona, nel corso del convegno di Vittoria su “Lavoro, prevenzione e sicurezza nel settore agricolo siciliano”. “L’obiettivo – ha aggiunto Incardona - è quello di salvaguardare soprattutto la salute dei lavoratori agricoli, senza alcun processo alla sericoltura della fascia trasformata, che resta un settore trainante per tutta l’economia siciliana e per quella iblea in particolare. Istituirò a livello regionale il tavolo sulla sicurezza e quella in agricoltura avrà una specifica sezione di riferimento. Per quanto riguarda invece i rischi patologici legati all’agricoltura, mi attiverò per l’istituzione di una divisione di Pneumologia e Allergologia nell’Ospedale di Comiso, in considerazione dei numerosi casi che il servizio di medicina del lavoro ha riscontrato nella fascia trasformata della provincia di Ragusa per quanto attiene alle intossicazioni da fitosanitari e alle problematiche di carattere respiratorio che sono di palese evidenza negli operatori del settore agricolo”. Il convegno su “Lavoro, prevenzione e sicurezza nel settore agricolo”, promosso dall’assessorato regionale al Lavoro e dall’Ausl 7 aveva delineato nelle relazioni di Pietro Bonomo, direttore sanitario della stessa azienda, dell’epidemiologo Gaetano Migliorno, di Francesco Roccaro (responsabile dell’Unità Operativa Territoriale di medicina Preventiva e Sportiva del Distretto di Modica) e del medico del Lavoro Mariano Conticello, il contesto della sicurezza nel settore agricolo alla luce della normativa in vigore col decreto legislativo n. 81/2008, i dati statistici a livello regionale sul fenomeno, nonché l’uso e abuso dei pesticidi in agricoltura. I relatori hanno sottolineato l’importanza della prevenzione ma soprattutto l’esigenza di accrescere il livello della formazione nelle campagne per tutti gli operatori, a cominciare dai lavoratori stranieri, che costituiscono ormai la prevalente manodopera del settore agricolo. .  
   
   
AUSTRIA, BIRRIFICIO EGGER IN ESPANSIONE  
 
Il birrificio austriaco Egger, che già conta una buona presenza sul mercato ungherese, continua la sua espansione verso altri mercati dell´Est e Sudest europeo. Lo rende noto l´Ice. Fondamentale per questa crescita sarà l´utilizzo di un nuovo barile riciclabile da 30 litri, che non dovrà più essere restituito al produttore e comporterà un risparmio di migliaia di euro. La ditta Egger esporta il 10 per cento della sua produzione di birra in Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Grecia e Italia, ma il suo mercato estero più importante resta l´Ungheria, che assorbe il 50 per cento della sua produzione. .  
   
   
QUOTE LATTE – MANZATO: AI GIOVANI ALLEVATORI DI MONTAGNA RISERVA REGIONALE  
 
“Andranno interamente ai giovani allevatori di montagna le quote latte attualmente disponibili nella riserva regionale”. Lo ha annunciato il vicepresidente della Giunta veneta Franco Manzato, che stamani ha sottoposto al governo regionale uno specifico provvedimento, approvato all’unanimità. La riserva regionale – ha spiegato Manzato – è costituita sostanzialmente dai “rientri” di quote già assegnate a produttori del Veneto e non effettivamente prodotte. Si tratta in questo caso di circa 3. 336 quintali, che verranno assegnati in conto “quota consegne” alle aziende titolari di quota in zona montana, condotte da imprenditori o con coadiuvanti di età inferiore ai quaranta anni, con validità dall’1 aprile 2009, cioè dalla prossima annata agraria”. Non si procederà invece all’assegnazione di quote “vendite dirette”, che rientrano nella riserva nazionale dalla quale erano state attinte per anticipazioni. Gli imprenditori interessati potranno presentare domanda dopo la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione della modulistica predisposta da Avepa, cui è stata affidata la gestione tecnica ed amministrativa della questione. .  
   
   
PORDENONE : L’AGROALIMENTARE LOCALE ALLA CONQUISTA DEL GIAPPONE  
 
È iniziato l’1 dicembre 2008 a Tokyo l’intenso programma di incontri istituzionali e imprenditoriali della delegazione delle Camere di commercio di Pordenone e Udine in Giappone, nell’ambito del progetto “Fvg-asia Orientale” finanziato dagli accordi Ice-regione Fvg. L’iniziativa è svolta congiuntamente alla missione nazionale di Unioncamere con il coordinamento di Promofirenze che vede la partecipazione complessiva di 62 imprese provenienti da tutta Italia dei settori agroalimentare e arredo. Le imprese della provincia di Pordenone partecipanti alla missione sono sette. I primi appuntamenti sono stati organizzati con l’Ambasciata d’Italia a Tokyo, l’Ice in Giappone, l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, l’Enit e con la Camera di commercio italiana in Giappone. Il quadro fornito è di un Paese complesso di oltre 128 milioni di abitanti e con grandi barriere per la penetrazione di prodotti esteri, ma anche con una elevata propensione verso il nostro paese. Molte delle imprese presenti agli incontri imprenditoriali hanno già rapporti in essere con il mercato giapponese e coglieranno questa opportunità per consolidare maggiormente una presenza su un mercato che considerano sempre più interessante. I dati in costante crescita sull’export delle produzioni agroalimentari italiane nel Sol levante sono infatti di conforto e testimoniano un grande sviluppo e diffusione dei prodotti della cucina italiana, non solo nella ristorazione ma recentemente anche presso i consumatori finali. Proprio per incrementare il posizionamento dei nostri prodotti, le istituzioni italiane in Giappone organizzeranno nel 2009 la manifestazione “Autunno Italiano in Giappone 2009”, con un programma di mostre, concerti e meeting economici presentato durante l’incontro con la delegazione camerale per valutare una strategia di promozione da realizzarsi nell’ambito di tale iniziativa. Il programma continuerà nei prossimi giorni con le visite aziendali, le degustazioni di vini e con l’organizzazione di più di 400 incontri imprenditoriali. .  
   
   
TUBER 2008 A SPOLETO FINO A VENERDÌ 28 NOVEMBRE. SI DISCUTE ANCHE DELLE TRUFFE CON TARTUFI PROVENIENTI DALLA CINA IL TARTUFO ITALIANO CONQUISTA IL MONDO, L’EXPORT VOLA AL +25% L’ITALIA DICE NO ALLE TRUFFE CON I TARTUFI CINESI E PUNTA SULLA QUALITÀ GRAZIE A LEGGI PRECISE SUL COMMERCIO, POCHISSIMO TARTUFO CINESE ENTRA UFFICIALMENTE IN ITALIA.  
 
Tartufi cinesi? No grazie. Ogni anno ben 800 tonnellate di tartufi per un valore di oltre 15 milioni di euro, lasciano la Cina per entrare nei mercati di tutto il mondo, fra cui anche l’Italia. Ma il quantitativo di tartufo “made in China” che arriva in Italia sembra minimo: in generale (dati Istat) l’Italia nel 2007 ha importato (ufficialmente non solo dalla Cina) 6,3 tonnellate di tartufi (nel 2006 erano 7,2 ton. ) a fronte di 80,3 tonnellate di tartufo esportato (60,8 nel ’06) – crescita del 25% - per un valore di 18 milioni di euro. Il quadro è emerso durante le discussioni tra i partecipanti di Tuber 2008, il congresso internazionale sul tartufo in programma a Spoleto (Pg), fino a venerdì 28 novembre, che vede la partecipazione di 250 ricercatori provenienti da 25 Paesi di tutto il mondo. Parte del prodotto italiano che va nell’export in realtà è prodotto trasformato, dal momento che in Italia, la produzione naturale media è di 50-60 tonnellate annue, per un giro d’affari di circa mezzo miliardo di euro. Insomma, nonostante altri Paesi europei importino grandi quantità di tartufi provenienti dalla Cina (si stima 100 tonnellate annue) di qualità inferiore rispetto agli europei – come dimostra anche il prezzo del tartufo cinese che costa solo 2 euro al kg, contro gli 800 euro al kg di un tartufo nero italiano – i controlli alle nostre frontiere sembrano funzionare bene. Questo grazie ad una legislazione italiana (la legge 752/85) molto precisa in materia che regolamenta la raccolta e il commercio dei tartufi freschi e di quelli conservati. <<Il tartufo cinese – spiega Vincenza Campagnani, presidente della Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano organizzatrice di Tuber 2008 – secondo le nostre leggi non dovrebbe proprio entrare in Italia, e infatti il quantitativo che riesce ad entrare attraverso Paesi terzi è minimo. Da Tuber 2008 abbiamo lanciato un messaggio chiaro e netto contro ogni tipo di contraffazione e di commercio illegale del tartufo, a difesa soprattutto dei consumatori e dei tartufai italiani che portano, grazie al tartufo, in alto il made in Italy nel mondo>>. Ma come riesce ad entrare un minimo di tartufo cinese? <<Il problema – sottolinea - è stato aggirato in quanto alcuni trasformatori dichiarano di lavorare, in Italia, il tartufo cinese importato da altri Paesi (tra cui Belgio, Francia, Spagna) solo per il mercato estero dove è ammessa la commercializzazione>>. Il costo esiguo del tartufo cinese si adatta bene alle frodi, sia da fresco che da conservato, in vasetti e creme con aggiunta di parti di tartufo nero o del suo aroma chimico. La potenziale frode con il tartufo cinese risulta facile, perché dopo la sterilizzazione prevista per legge se il tartufo è destinato alla lunga conservazione (al fine di abbattere la carica batteriologica). I tartufi infatti perdono gran parte del loro odore e sapore: proprio per questo solitamente vengono inseriti degli aromi chimici per dare una parvenza di odore di tartufo al prodotto. Il tartufo cinese rappresenta inoltre una minaccia anche per l’ambiente: durante un controllo in una tartufaia artificiale nelle vicinanze di Torino, i ricercatori dell’Istituto per la protezione delle piante (Ipp) del Consiglio nazionale delle ricerche di Torino hanno individuato Dna di tartufo cinese (Tuber indicum) nel suolo e sulle radici. <<E’ la prima volta che questa specie originaria dalla Cina - ha sottolineato Wang Yun, ricercatore neozelandese di origine cinese - viene identificata in un ecosistema europeo e dimostra come questa specie sia stata utilizzata, probabilmente in maniera accidentale, per inoculare delle piantine da mettere a dimora in suoli italiani. Quindi il problema, oltre alla importazione dei tartufi dalla Cina, si trova sulle modalità di micorrizazione delle piante nei vivai, evitabile solo con l´acquisto di piante controllate e poi certificate da istituti di ricerca abilitati e preparati. Uno di questi è presso la Facoltà d´Agraria di Perugia>>. Tuber 2008 è organizzato dalla Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano, che fin dalla sua istituzione si è interessata alla tartuficoltura, e alla Sezione di Botanica Ambientale e Applicata del Dipartimento di Biologia applicata della Facoltà di Agraria di Perugia, che è una delle poche strutture del centro Italia ad occuparsi di tartufi e tartuficoltura. Hanno collaborato alla realizzazione dell’evento il Comune di Spoleto, che ha ospitato anche le precedenti due edizioni del Congresso e il 3A Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria. Info su www. Tuber2008. It .  
   
   
LA MELA ITALIANA SI PRESENTA: PER LA PRIMA VOLTA INSIEME I MAGGIORI ESPERTI DALLA RICERCA ALLA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA MELA ITALIANA, NELL’INCONTRO ORGANIZZATO DA BAYER CROPSCIENCE AD INTERPOMA 08, PER LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME “IL MELO” DELLA COLLANA EDITORIALE “COLTURA&CULTURA”  
 
“Bayer Cropscience da oltre 100 anni offre all’agricoltura italiana l’innovazione tecnologica nella protezione delle colture, frutto della sua riconosciuta attività di Ricerca, ed una organizzazione capillare di agronomi che opera sul territorio a stretto contatto con il sistema produttivo” apre Frank Terhorst, Amministratore Delegato di Bayer Cropscience. “Ma il nostro impegno non si ferma qui: in risposta alla pressante domanda del consumatore sui temi della sicurezza alimentare e della tutela dell’ambiente, continua il nostro impegno nel contribuire a comunicare i valori dell’agricoltura italiana. In questa direzione va Coltura&cultura, progetto editoriale di condivisione e di divulgazione delle conoscenze da parte dei maggiori esperti del settore, giunto con il volume ‘il melo’ al sesto traguardo. ” La mela entra più di ogni altro frutto nell’immaginario collettivo per la simbologia che si perde nella notte dei tempi, da frutto del primo peccato a immagine sacra degli antichi sacerdoti celti ed anche per l’associazione con gli aspetti salutistici declinati in un ben noto proverbio. Ma non solo: il melo è di gran lunga la specie da frutto dell’area temperata più importante al mondo sia per quantità, con circa 60 milioni di tonnellate annue prodotte, che per superfici coltivate. Il nostro Paese, anche in questo contesto, si conferma il “frutteto d’Europa”. Il successo di questo frutto al vertice della produzione agricola italiana e degli scambi internazionali è spiegato dagli autori del volume “il melo” nell’incontro “La mela italiana si presenta” moderato da Edoardo Raspelli, giornalista e conduttore del programma televisivo Melaverde. Per la prima volta, grazie al contributo di 44 grandi esperti, tra i più noti docenti universitari, ricercatori, sperimentatori e responsabili delle associazioni dei produttori, la mela italiana si presenta attraverso un percorso caleidoscopico dalla botanica al paesaggio, dalla storia all’arte, dalla nutrizione alla ricerca, dalla coltivazione ai mercati, in un viaggio tra i più importanti marchi di qualità della melicoltura italiana. “Contribuire a far conoscere la mela, in tutti i suoi aspetti prima dell’arrivo sulla tavola, è l’obiettivo che ci ha spinto a realizzare questo volume” afferma Renzo Angelini, Direttore Marketing e Technical Management di Bayer Cropscience. “Un vivo ringraziamento va agli autori che hanno saputo trasmettere le loro conoscenze, con un linguaggio semplice e coinvolgente, arricchito da un vasto repertorio iconografico, colmando la faglia esistente tra il consumatore e il mondo della ricerca e della produzione. La mela rappresenta per l’agricoltura italiana un positivo esempio di specializzazione territoriale, che coniuga tre importanti valori: qualità, salubrità e sostenibilità. Tale diversificazione del territorio, dall’Arco Alpino sino al Meridione, caratterizza alcuni dei più bei paesaggi italiani che il lettore avrà modo di scoprire nel libro. ” Come espresso dai rappresentanti dei principali produttori della mela italiana, il successo va ricercato nella capacità di coniugare l’innovazione con i valori della migliore tradizione; ciò è dimostrato anche dalla elevata notorietà che i vari marchi hanno acquisito sui mercati in Italia e all’estero. “L’obiettivo del volume - sostiene Carlo Fideghelli, Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma e coordinatore scientifico del volume – è quello di associare al rigore scientifico ed alla autorevolezza accademica, l’esperienza di chi applica concretamente le innovazioni della ricerca ai fini di produrre in modo competitivo in un mercato sempre più globalizzato”. Bayer Cropscience, una consociata di Bayer Ag, è una delle società leader per volume d’affari e per innovazione nelle tecnologie applicate all’agricoltura ed è presente in più di 120 Paesi. Bayer Cropscience nel nostro Paese include le aree della protezione delle colture (Crop Protection) e delle scienze ambientali (Environmental Science). Alcuni concetti guida dell’attività di Bcs sottolineano che senza spirito creativo non c’è innovazione e senza conoscenza o condivisione l’innovazione non si diffonde. Alla base di questi principi stanno le numerose e diversificate attività che da anni Bayer Cropscience porta avanti per contribuire alla crescita professionale degli operatori del settore agricolo. Ogni anno l’azienda organizza incontri e varie iniziative durante i quali è lasciato largo spazio all’aggiornamento tecnico-scientifico sui temi di attualità in collaborazione con esperti del mondo universitario, della ricerca, della produzione e della distribuzione. . .  
   
   
ALL’INSEGNA DELLA TRADIZIONE E DELL’OSPITALITÀ LA CENA DI SANTA LUCIA PRESSO VILLA BORROMEO  
 
Secondo la leggenda, la festa di santa Lucia inaugura l’inizio di una battaglia con l’inverno, attraverso spiragli di luce, che ne assicurano, di lì a dieci giorni, la vittoria. Ne segue la nascita di qualcosa di essenziale, che prepara la primavera della vita e lo splendore del giorno. La festa di santa Lucia è una festa laica e cattolica, ma anche culturale e artistica, per il rinascimento di Milano e della Lombardia, senza paura della crisi. Un cocktail di benvenuto, visita guidata nelle suggestive sale della Villa e al Museo con la mostra La festa del paradiso di Antonio Vangelli, allestita nella splendida Sala delle Muse, di recente restauro. Infine, la cena nelle storiche sale della Villa. Una serata all’insegna della tradizione e dell’ospitalità sabato 13 dicembre, dalle ore 20,00 La cena di Santa Lucia presso Villa Borromeo .  
   
   
IL FRANCIACORTA IN DEGUSTAZIONE A GRUMELLO DEL MONTE OCCASIONE PER CONOSCERE L’EMBLEMA DI UN TERRITORIO DUE GIORNATE APERTE AL PUBBLICO CON LE BOLLICINE BRESCIANE PROTAGONISTE  
 
Degustare Franciacorta guidati da esperti dell’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino (Onav), che forniscono preziose informazioni sulle caratteristiche delle bollicine bresciane, il loro territorio e la straordinaria tradizione che le accompagna e che ha contribuito a farle diventare punto di riferimento d’eccellenza vitivinicola nazionale. È quanto potranno fare tutti gli appassionati alla manifestazione dal titolo Sapor di Vino di Lombardia, organizzata dal Comune di Grumello del Monte e dedicata ai vini Docg, Doc ed Igt della regione, con l’obiettivo di riunire e far conoscere la produzione d’eccellenza dell’enologia lombarda. Sarà possibile assaggiare anche il Curtefranca Doc bianco e rosso oltre al Sebino Igt, dando così la possibilità di conoscere tutta la straordinaria gamma produttiva del territorio della Franciacorta. Sapor di Vino di Lombardia ha ottenuto il patrocinio e l’appoggio operativo di Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori vino) e si terrà a Grumello del Monte presso il Palafeste di via Kennedy, nelle giornate di sabato 29 (dalle ore 16. 00 alle 24. 00) e domenica 30 novembre (dalle ore 10. 00 alle 22. 00). .  
   
   
FRUTTA SNACK VA A BRUXELLES  
 
Il progetto che stimola un maggiore consumo di frutta e verdura tra i giovani sarà presente, con un distributore automatico di prodotti ortofrutticoli ed un poster, alla Conferenza della Commissione Europea sul tema “Frutta nelle scuole: un inizio di salute per i nostri ragazzi” Si parlerà anche del progetto Frutta Snack nei prossimi giorni a Bruxelles nell’ambito della conferenza sul tema “Frutta nelle scuole: un inizio di salute per i nostri ragazzi”, che sigla l’avvio del progetto europeo “Frutta nelle scuole”. La Conferenza, una iniziativa della Direzione Generale dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale della Commissione Europea, chiama a raccolta 500 esperti in rappresentanza dei settori dell’istruzione, della sanità e dell’agricoltura dei paesi europei. In questo contesto il progetto messo a punto da Centrale Sperimentazione e Servizi di Cesena – 82 mila studenti distribuiti in 3. 221 classi, di 144 istituti secondari di Roma, Bologna, Bari, Forlì-cesena, Ravenna, Rimini, Ancona, Ascoli Piceno, Macerata – avrà la possibilità di esporre uno dei distributori automatici di prodotti ortofrutticoli collocati nelle scuole e presentare un poster elaborato per l’occasione in collaborazione con la Regione Emilia-romagna. Il poster sintetizza i risultati dell’impegno portato avanti da Frutta Snack nella promozione di un stile di vita più sano tra le giovani generazioni attraverso un maggiore consumo di frutta e verdura. Contraddistinto dal titolo “Dal campo, alla tavola, al distributore automatico”, con tabelle, numeri e foto, evidenzia lo straordinario successo ottenuto da Frutta Snack, un progetto che ha dimostrato quanto positivamente possa incidere, sull’adozione di una dieta corretta e salutare, un’educazione alimentare che abbia un approccio ragionato. Frutta Snack ha portato direttamente nelle scuole decine di distributori, come quello che sarà esposto a Bruxelles, con prodotti ortofrutticoli in confezioni monodose pronte al consumo. Il tutto accompagnato da puntuali azioni di educazione alimentare che hanno coinvolto sia gli studenti che gli insegnanti. «E’ con grande soddisfazione – afferma il presidente della Centrale Romeo Lombardi – che constatiamo quanto gli indirizzi adottati dalla Commissione Europea vadano nella direzione che da sempre ha contraddistinto il nostro lavoro». L’unione Europea recentemente ha approvato un programma su scala europea per la distribuzione di frutta e verdura agli alunni, stanziando alla scopo 90 milioni di euro. A sua volta l’Italia - evidenziando ulteriormente l’azione propulsiva di Frutta Snack il cui impegno ha preso avvio quattro anni fa - ha destinato al progetto “Frutta nelle scuole” 9 milioni e mezzo di euro. In particolare il ministro delle Politiche Alimentari e Forestali, Luca Zaia, ha evidenziato l’importanza delle “misure di accompagnamento” che rendano efficace la distribuzione della frutta per l’adozione di una dieta più salutare. Un impegno, quello delle “misure di accompagnamento”, ossia dell’educazione al gusto e alla salute, che in questi quattro anni è stato il perno dell’azione di Frutta Snack. Si stima che 22 milioni di bambini nell’Unione Europea siano sovrappeso. Di questi, oltre 5 milioni sono obesi e questa cifra appare destinata ad aumentare di 400 mila ogni anno. Azioni che contrastino questa tendenza sono ormai improcrastinabili. .  
   
   
“RED BOL” SI VESTE DI UN NUOVO DESIGN ELEGANTE ED ESCLUSIVO  
 
Red Bol, l’elegante bollitore firmato Nescafé, torna con un design rinnovato, ancora più originale ed esclusivo. Un restyling raffinato ha creato un perfetto connubio tra funzionalità e stile, fino a renderlo lo strumento ideale per preparare in modo semplice e veloce il proprio Nescafé, donando un tocco di glamour alla casa ed all’ufficio. Oggetto di design accattivante, dalla forma maneggevole e dalle dimensioni ridotte, il nuovo Red Bol permette di riscaldare l´acqua alla temperatura ottimale (circa 70°C) per gustare al meglio fino a quattro Nescafé Red Mug (0,70 lt di acqua). Nato dal genio creativo di Makio Hasuike, il famoso designer giapponese fondatore della Mhway, il nuovo Red Bol è l’ultima creazione dell’ormai inconfondibile linea Nescafé Style. Tanti imperdibili oggetti della collezione: le mitiche Red Mug, dalla classica alle tre esclusive edizioni limitate, fino alla variante mini; il raffinato bicchierino in vetro per assaporare Mocaccino ed il nuovo Ginseng Coffee; il simpatico cucchiaino Birillo capace di stare in piedi da solo; lo shaker e infine l’elegante bicchiere in vetro per godersi un ottimo caffè freddo. Red Bol è il regalo ideale per chi ama lo stile e l’inconfondibile gusto di Nescafé. E’ in vendita sul sito internet www. Nescafe. It insieme alla serie completa di oggetti che compongono la linea di design, tutti da collezionare. Nestlé Italiana Nestlé è presente nel nostro Paese dal 1875. Grazie ad un volume d’affari che nel 2007 ha raggiunto gli oltre 1500 milioni di euro e un portafoglio di circa 70 marchi, si conferma oggi la principale azienda alimentare del Paese, con un organico di circa 3300 dipendenti, occupati nella sede centrale di Milano e nei 6 stabilimenti distribuiti su tutto il territorio nazionale. Tra i principali marchi: Perugina, Buitoni, Motta, Baci, Nero Perugina, Kitkat, Smarties, Galak, Polo, La Cremeria, Antica Gelateria del Corso, Maxibon, Coppa del Nonno, Nidina, Nestlé Mio, Lc1 Protection, Fruttolo, Sveltesse, Nescafé, Nesquik, Fitness, Meritene, Resource. Nestlé Italiana è parte del Gruppo Nestlé, azienda leader a livello mondiale in Nutrizione, Salute e Benessere, con sede in più di 130 Paesi con una gamma di oltre 10. 000 prodotti frutto della tradizione e della più avanzata ricerca nutrizionale al mondo. Le dimensioni e la responsabilità di mercati così ampi e diversi fra loro si traducono nell’impegno a sviluppare e garantire un corretto approccio alla nutrizione ed ad un corretto stile di vita. In Italia opera con diverse realtà aziendali: Sanpellegrino, Nestlé Purina Petcare, Nespresso e Nestlé Waters Direct. .  
   
   
BIALETTI INVENTA TAZZONA LA PRIMA MACCHINA PER CAFFÈ ESPRESSO CON SIMPATIA INCORPORATA  
 
La creatività dell´Omino coi baffi esplode firmando la nuovissima Tazzona Bialetti, una macchina elettrica per caffè espresso che racchiude il meglio della cultura italiana del caffè e lo spirito autentico della convivialità in un design unico, entusiasmante, che brilla per originalità e irresistibile carica di simpatia. Dopo il grande successo di Mokona, la macchina da caffè espresso a forma di Moka, Bialetti disegna un’atra originale macchina espresso dalla forma di una tazzina da caffè, creando così l´idea regalo ideale all´insegna del brio e del buonumore. All’originale design si unisce la qualità funzionale. Tazzona, infatti, prepara caffè che fanno concorrenza a quelli del bar, grazie alla pressione della pompa 20 bar per un caffè ancora più intenso e aromatico. In più, la macchina è dotata di un pratico beccuccio per montare la crema di latte, che consente la preparazione di cremosi cappuccino e latte macchiato. Tazzona Bialetti ha un funzionamento trivalente, ovvero è possibile utilizzarla con caffè macinato, con le cialde in carta o con le capsule Bialetti, nelle versioni cremoso arabica, cremoso intenso e cremoso decaffeinato. L´uso della macchina è semplificato dalla presenza di un unico braccetto per l´inserimento del caffè, qualunque sia la soluzione scelta tra le tre opzioni fruibili. Tazzona è disponibile in diversi colori, per interpretare al meglio i differenti modi in cui è possibile vivere il momento del caffè: rosso deciso, nero elegante, bianco essenziale e bianco&nero, l´originale combinazione di sicuro effetto. .  
   
   
LA LINEA ANTORAL®GOLA PER AFFRONTARE I PRIMI FREDDI DA RECORDATI OTC  
 
Con l’arrivo dei primi freddi ci troviamo spesso a fare i conti prima del previsto con i tipici disturbi del cavo oro-faringeo, poiché la bocca e la faringe sono in continuo contatto con l’ambiente esterno e subiscono frequenti aggressioni da parte di agenti irritanti. Le patologie del cavo orale sono sostenute soprattutto da batteri gram positivi che sono causa, specialmente in questa stagione, di affezioni della gola, come infiammazioni, faringiti e tonsilliti con sintomi quali dolore, bruciore e difficoltà alla deglutizione. In molti casi può essere opportuno agire immediatamente, non appena si avvertono i primi sintomi, per evitare che degenerino in una forma più grave di mal di gola. Per combattere questa patologia fin dai primi sintomi la Recordati Otc propone la linea Antoral Gola: collutorio, spray e pastiglie con e senza zucchero. Il principio attivo della linea Antoral Gola, il “tibenzonio ioduro”, di sintesi Recordati presenta un’azione antibatterica selettiva nei confronti dei germi gram positivi, potenzialmente patogeni del cavo orofaringeo. Molto richieste le pastiglie, efficaci e comode da utilizzare ovunque, nelle varie versioni pensate per i diversi gusti: miele/limone, per chi ama il dolce del miele e la freschezza del limone, menta per gli affezionati al classico, menta senza zucchero per chi sta seguendo una dieta ipocalorica o ha problemi glicemici, balsamico per chi preferisce un sapore deciso e in grado di procurare un sollievo immediato anche in caso di mal di gola accompagnato da raucedine. All’efficacia dell’azione antibatterica e antinfiammatoria di Antoral Gola si abbina così una fresca sensazione di benessere fin dal primo istante. Il principio attivo di Antoral Gola non viene assorbito a livello gastroenterico e, svolgendo solo azione locale, non modifica l’equilibrio della microflora intestinale, per cui non dà origine a fenomeni di intolleranza intestinale. .  
   
   
IL MASTER DEL SANGIOVESE 2008 È DONNA! ALL’ENOTECA REGIONALE DELL’EMILIA ROMAGNA È STATA LA SOMMELIER TOSCANA SIMONA BIZZARRI AD AGGIUDICARSI L’AMBITO RICONOSCIMENTO  
 
Martedì 25 novembre nella prestigiosa sede dell’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna sono stati proclamati i vincitori dell’edizione 2008 del Trofeo Consorzio Vini di Romagna – 8° Master del Sangiovese uno dei concorsi enologici più importanti e qualificati a livello nazionale in quanto il protagonista assoluto è sempre e comunque il Sangiovese, uno dei vini e dei vitigni principi della viticoltura italiana e mondiale. Organizzato dal Consorzio Vini di Romagna e dall´A. I. S. - Associazione Italiana Sommelier, in collaborazione con l´Enoteca Regionale Emilia Romagna e il Comune di Dozza, il prestigioso titolo di vincitore è stato ottenuto dalla sommelier Simona Bizzarri di Arezzo che nel corso di una serie di impegnative prove (scritte, orali e pratiche di servizio e degustazione) si è imposta sul romagnolo Davide Staffa di Cotignola, secondo classificato per il secondo anno consecutivo, su Luca Martini, anch’esso di Arezzo salito sulla terza piazza del podio d’onore, e sul trentino Roberto Anesi, quarto classificato. Per Simona Bizzarri, sommelier del Ristorante La Nuova Tagliatella di Arezzo, si tratta di un’importante soddisfazione in quanto conferma le sue altissime qualità professionali ma anche perché nelle otto edizioni del Master del Sangiovese è stata la seconda donna ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento. A valutare e giudicare i partecipanti al concorso è stata una giuria esperta e qualificata composta da: Giordano Zinzani, Presidente del Consorzio Vini di Romagna, Gian Alfonso Roda, Presidente dell’Enoteca Regionale Emilia Romagna, Gian Carlo Mondini, Presidente Sezione A. I. S. Romagna, Hiarusca Martellato, Vice Presidente Sezione Romagna Assoenologi, Ivano Antonini, vincitore dell’edizione 2007 del Master e fresco vincitore del titolo di Miglio Sommelier d’Italia, Franco Ziliani, esperto giornalista enogastronomico. In veste di testimonials per la prova di servizio dei finalisti del Master hanno partecipato la giornalista canadese Cinda Chavich, del quotidiano “Globe and mail”, e Maurizio Magni, direttore della rivista Mare&monti. .  
   
   
PARLA ITALIANO IL VINO IN RUSSIA E MOSCA ADOTTA IL NOSTRO SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE DEI VINI  
 
Brunello e Barolo, certamente… ma anche Amarone, Nero d’Avola e, soprattutto, bollicine che nelle vendite hanno superato lo champagne. Il vino italiano, in Russia, cresce nell’immagine e anche nei consumi. Di questo è altro si è parlato a Mosca nell’ambito di Interdrink, la Fiera sulle Bevande Alcoliche che ogni anno si tiene nelle capitale russa. E anche in questa edizione un ruolo fondamentale è stato svolto dalle delegazione italiana guidata, come sempre, da Federico d’Errico, Direttore Generale della Promex, l’Azienda partecipata da Fiera di Roma, Agenzia Sviluppo Lazio e Unioncamere Lazio, che da oltre una decade tesse i rapporti commerciali tra le aziende laziali e la realtà russa. “Possiamo attribuirci il merito di aver intuito prima di altri le enormi possibilità collegate a questo mercato – ha spiegato d’Errico – e quello di aver dato del comparto vitivinicolo italiano e laziale un’immagine all’altezza della situazione che è stata molto apprezzata dall’autorità russe”. E non è certo un caso che il momento fondamentale del Convegno internazionale che si è tenuto durante Interdrink sia stato l’intervento di Ettore Ponzo, Responsabile Sviluppo delle Produzione Vegetali per l’Assessorato Agricoltura della Regione Piemonte, che ha spiegato a un’attenta platea il sistema di classificazione dei vini in Italia. “Sistema che stiamo studiando con particolare attenzione e che abbiamo intenzione di adottare – ha sottolineato Paragul’gov O. D. , Presidente della Suar (Associazione degli Importatori e Distributori di Vini e Alcolici della Federazione Russa – così come abbiamo fatto l’anno scorso con il vostro sistema di controllo delle bevande alcoliche presso le dogane. A riprova che nel settore vino, l’Italia resta per noi un esempio da seguire”. Ma non è stato solo l’aspetto legislativo ad emergere nel corso dell’incontro. Il fatto che i consumatori russi guardino con sempre maggiore attenzione alla produzione del nostro Paese è stato al centro dell’intervento di Roberto Cantiani, Vicario della Commissione Commercio del Comune di Roma. “Il consumo di vino in Russia è in costante crescita, 7 litri l’anno, e il gap rispetto ad altre bevande come vodka e birra si sta riducendo di anno in anno – ha evidenziato Cantiani – Primeggiano le bollicine italiane, che hanno superato quelle francesi, ma anche altre tipologie di vino stanno conoscendo un momento di notevole successo. E sono parecchi i produttori del Lazio che hanno trovato nel mercato russo un felice punto di riferimento. Come Paola Di Mauro, figura emblematica del Vigneto Lazio e oggi presente a Mosca per portare alle autorità russe il saluto dei nostri produttori”. Del resto l’attenzione dei Russi per la nostra produzione enogastronomia e il nostro stile di vita è confermato dal successo di ristoranti come Turandot e Casta Diva, veri e propri locali cult per la Mosca che conta. Ma anche dall’attenzione con la quale è stata seguita la relazione di Luciano Mallozzi, della sede Ais di Roma, che ha intrattenuto il pubblico sulla difficile ma gustosa arte degli abbinamenti tra vino e cibo. Ovviamente made in Italy. E a proposito di made in Italy la Promex ha presentato a Mosca un nuovo progetto: un corso di lingua italiana a Vladimir, importante snodo economico a nordest di Mosca, in modo da rendere più semplice il lavoro per gli imprenditori italiani che guardano con attenzione alle attività in questa area in fase di grande sviluppo. “Ed è già al vaglio un corso di degustazione di vini italiani – conclude d’Errico – che si terrà sia a Mosca che a Vladimir. Un modo per avvicinare ulteriormente il pubblico dei consumatori russi alla nostra produzione vinicola”. .  
   
   
LAGREIN E PINOT NERO LE NUOVE RISERVE DELLA LINEA PASSION DELLA CANTINA PRODUTTORI SAN PAOLO  
 
Debutto sul mercato il prossimo 22 novembre per i due nuovi vini della Linea Passion, la gamma top della Cantina San Paolo: il Lagrein Riserva e il Pinot Nero Riserva 2006 La Cantina Produttori di San Paolo, storica cantina sociale dell’Alto Adige, immetterà nel mercato sabato 22 novembre il Lagrein Riserva e il Pinot Nero Riserva 2006, due nuovi vini che vanno ad arricchire la linea “Passion”. Una linea che è il risultato di una severissima selezione effettuata tra i migliori vitigni e le viti più antiche con raccolti molto ridotti combinata con le conoscenze e tecniche di vinificazione più recenti, la produzione è di circa 36. 000 bottiglie per annata. Il giovane enologo della Cantina, Wolfgang Tratter, dopo aver selezionato i vigenti adatti e aver vinificato le uve separatamente degusta e monitora il vino prodotto per oltre 2 anni, e solo se esso esprime le potenzialità prefissate viene destinato alla linea Passion. Questa linea, lanciata lo scorso anno in occasione del centenario e inizialmente composta da un Gewürztraminer, un Pinot bianco, un Sauvignon ed una Schiava, ora si arricchisce di due “rossi” che si collocano al top della gamma dei vini della Cantina. “Il Pinot Nero è il vino da intenditori, difficile da gestire nel vigneto esprime al meglio le sue molteplicità sensoriali con l’invecchiamento – afferma l’ enologo Tratter – il Lagrein invece è il vitigno autoctono dell’Alto Adige per eccellenza: unico nel suo genere”. Il Pinot Nero Riserva è un vino dal colore rosso granato intenso, prodotto con uve provenienti dal vigneto Unterhausen, al naso si presenta complesso e speziato con note di piccoli frutti rossi (costo in enoteca 20€ circa). Il Lagrein Riserva invece viene prodotto con uve provenienti dai vigneti Huberfeld e Magröll, dal colore rosso rubino intenso e brillante al palato è sorprendente, pieno e suadente, la sua struttura tannica importante ed equilibrata dona morbidezza e persistenza nel finale (costo in enoteca 18€ circa). La Cantina Produttori San Paolo è situata nel cuore dell’Oltradige vicino ad Appiano, in una zona particolarmente vocata, fondata nel 1907, attualmente conta 210 soci e una superficie vitata di circa 170 ettari, destinata in misura maggiore alla coltivazione di varietà a bacca rossa. La sua produzione è di circa 1. 300. 000 bottiglie e sotto la guida dell’enologo Wolfgang Tratter è stato raggiunto l’obiettivo di un costante miglioramento della qualità sia in vigna che in cantina Dal 2006 si posiziona nel segmento premium della produzione di vini Alto Adige, grazie al nuovo e giovane staff tecnico e direttivo ed agli importanti investimenti innovativi, che contribuiscono, assieme alla certificazione aziendale, ad una filosofia qualitativa altissima. .  
   
   
RINTRACCIABILITÀ DI UN ALIMENTO: IL CASO DEL VINO  
 
Il workshop è in programma questa mattina, alle 9. 30, nella Sala Economia della Camera di Commercio a Potenza e si propone l’obiettivo di illustrare i risultati di un progetto di ricerca finanziato dal Mipaf, dal titolo “Microvintraccia”, e dei risvolti applicativi per le aziende del settore vitivinicolo. In questo workshop verrà illustrata l’efficacia di metodi chimici e molecolari, messi a punto ed utilizzati su piccola scala, ed indirizzati al riconoscimento di starter e di molecole chimiche di interesse salutistico. La tracciabilità dello starter riveste importanza commerciale per i produttori, che possono garantire il controllo del processo fermentativo. Il protocollo messo a punto per la rintracciabilità nelle aziende vinarie rappresenta un esempio che potrebbe essere applicato anche ad altre aziende di trasformazione del settore agro-alimentare. L’iniziativa è coordina ta dall’Industrial Liaison Office (Ilo) nato nel 2007 dal progetto “Innovazione e trasferimento tecnologico alle Pmi" di Camera di Commercio di Potenza, Azienda Speciale Forim, Università degli Studi della Basilicata, Provincia di Potenza, Confartigianato, Confcooperative, Confederazione Italiana Agricoltori e Confindustria Basilicata. E’ una struttura pensata per diffondere nel mondo imprenditoriale i risultati della ricerca, favorire la diffusione dell´innovazione tra le imprese, anche attraverso spin off accademici e/o da ricerca, contribuire al miglioramento della competitività delle imprese operanti nel territorio regionale. .