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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Marzo 2009
PARLAMENTOE EUROPEO: PROTEGGERE I TERRENI AGRICOLI DAL DETERIORAMENTO  
 
 Il Parlamento raccomanda lo sviluppo di un sistema di allarme preventivo sullo stato del suolo per agire in tempo contro le minacce di erosione, inquinamento e perdita della biodiversità. Nel sollecitare maggiori fondi per la prevenzione e la ricerca, chiede politiche agricole nuove adatte alle condizioni mediterranee e lo sviluppo di colture locali. Ma anche piani di gestione delle risorse idriche e di lotta agli incendi, nonché programmi di imboschimento e di recupero delle foreste. Approvando con 327 voti favorevoli, 268 contrari e 11 astensioni una risoluzione alternativa a quella redatta da Vincenzo Aita (Gue/ngl, It) sulla sfida del deterioramento dei terreni agricoli nell´Ue, in particolare nell´Europa meridionale, il Parlamento rileva anzitutto che il suolo «è alla base della produzione dell´alimentazione umana, del foraggio, delle fibre tessili e dei combustibili e svolge un ruolo importante nella captazione di Co2». Osserva tuttavia che oggi esso «è più che mai esposto a danni irreversibili provocati dall´erosione eolica e laminare, dall´inquinamento, dalla salinizzazione, dall´impermeabilizzazione, dal depauperamento delle sostanze organiche e dalla perdita della biodiversità». Ciò, è sottolineato, può avere effetti importanti sui sistemi di produzione, sull´orientamento produttivo e sull´offerta di derrate alimentari, «con evidenti ricadute sul tema della sicurezza alimentare, nonché sull´assetto sociale, culturale e economico delle aree interessate». Il Parlamento raccomanda quindi di sviluppare un sistema di allarme preventivo e di sorveglianza continua sullo stato del suolo, per poter agire in tempo utile contro l´erosione, il depauperamento delle sostanze organiche che determina emissioni di gas a effetto serra, e la perdita di terreni arabili e di biodiversità. Chiede inoltre di includere esplicitamente tra gli orientamenti e i metodi di gestione della Pac principi e strumenti per la protezione climatica e, più in particolare, per limitare i danni conseguenti al deterioramento del suolo. Ha però soppresso la richiesta di rafforzare i parametri relativi all’ecocondizionalità e la loro applicazione nell’Unione, che compariva nella relazione originaria. Nel sottolineare che il finanziamento comunitario dei provvedimenti tesi a favorire l’adattamento del settore agricolo al cambiamento climatico deve essere fondato su un approccio territoriale che tenga conto del grado di vulnerabilità delle diverse regioni dell´Ue, i deputati rilevano che, secondo le attendibili valutazioni realizzate a livello internazionale ed europeo, i terreni agricoli dell´Europa meridionale «sono più vulnerabili al cambiamento climatico». Deplorando l’atteggiamento «poco lungimirante» dei capi di Stato e di governo nel momento in cui hanno deciso di ridurre la dotazione finanziaria dello sviluppo rurale, prendono atto che le risorse previste «non sono sufficienti per far fronte alle sfide del cambiamento climatico». Ma è stata soppressa la proposta di invitare la Commissione a esaminare la possibilità di istituire un fondo specifico per finanziare azioni preventive a favore di tutti i settori economici interessati, incluso il settore agricolo. Per il Parlamento, i problemi attuali impongono «politiche agricole nuove, integrali e scientifiche, che corrispondano alle condizione climatiche mediterranee» e che riflettano la ricerca e lo sviluppo su colture localmente adattate alle nuove sfide ambientali, in settori che includano il risparmio idrico, fornendo al contempo agli agricoltori un reddito sufficiente a garantire un livello di vita europeo. Nell´ambito della revisione di medio percorso del Vii programma quadro, invita la Commissione a considerare maggiori incentivi per sostenere programmi di ricerca e sviluppo finalizzati a migliorare le conoscenze per una gestione più sostenibile del suolo e delle aree interessate dai fenomeni di degrado. In tale contesto, la esorta anche a verificare se occorra istituire un quadro a cui ricorrere per contrastare le cause e gli effetti del cambiamento climatico (il testo originale ipotizzava invece uno strumento di finanziamento). Considera inoltre necessario intensificare ricerca, sviluppo e innovazione, rivolgendo un´attenzione particolare alle regioni più colpite da carenza idrica e siccità, «tenendo conto dei progressi biotecnologici». Nella strategia di conservazione del suolo, secondo i deputati, si dovranno favorire maggiormente azioni orientate a controllare e migliorare la funzionalità e la sostenibilità ecologica dei sistemi di drenaggio esistenti, elaborando piani di gestione delle risorse idriche ecologicamente sostenibili ed adeguati alle condizioni locali. Occorre anche offrire consulenza agli agricoltori che operano su terreni a rischio di siccità «per indirizzarli verso soluzioni vincenti caratterizzate da colture adattate alla situazione locale e con un fabbisogno idrico contenuto». Il Parlamento si dice quindi favorevole a un aumento del sostegno comunitario a favore del miglioramento della gestione idrica dei terreni agricoli e ritiene necessario «incoraggiare l´introduzione di sistemi di irrigazione più efficienti, adeguati alle diverse colture, promuovere la ricerca in materia e incentivare il ricorso ai progressi biotecnologici». La relazione invita inoltre gli organismi competenti a livello territoriale ad intervenire per programmare piani di gestione e tecnologie di utilizzo dell´acqua ad uso irriguo, prevedere un utilizzo mirato delle risorse idriche e ad ottimizzare la gestione delle risorse idriche disponibili, «considerando la necessità di ridurre gli sprechi di risorse nei sistemi di distribuzione». Sottolineando poi l’importanza delle colture a terrazze per contrastare l’erosione e potenziare la capacità d’immagazzinamento idrico dei terreni, considera opportuno «adottare misure per conservare, ripristinare e costruire terrazzamenti». I deputati chiedono anche l´istituzione di un osservatorio comunitario sulla siccità, come servizio speciale dell´Agenzia europea per l´ambiente e il rafforzamento della capacità di reazione coordinata dell’Unione europea nella lotta agli incendi, poiché entrambi i fenomeni contribuiscono considerevolmente alla desertificazione e al deterioramento dei terreni agricoli, «in special modo nelle regioni mediterranee». A loro parere andrebbero inoltre valorizzate le specie arbustive mediterranee «visto che presentano una buona resistenza al fuoco ed un´ottima capacità di recupero vegetativo», oltre a essere idonee per contrastare i processi di erosione dei suoli. Ritengono poi che le sistemazioni agrario-forestali debbano includere programmi di imboschimento dei terreni agricoli marginali e/o inquinati, dichiarandosi favorevoli all’introduzione di una politica forestale comunitaria, «il cui principale obiettivo sia la lotta al cambiamento climatico». Nel quadro di un mercato internazionale del carbonio, il Parlamento chiede di incoraggiare la conservazione e il recupero delle foreste nonché la riforestazione a partire dalle specie miste, e sottolinea la necessità di attuare, all´interno dell´Ue, una gestione integrale e sostenibile delle foreste. Rilevando poi il ruolo delle foreste nel ciclo dell’acqua e l´importanza di una combinazione equilibrata fra superfici boschive, pascoli e terreni coltivati, ai fini di una gestione idrica sostenibile, chiede agli Stati membri di ricorrere al secondo pilastro della Pac per assegnare premi a tali attività agricole e in tal modo contribuire alla produzione di beni pubblici (stoccaggio dell´anidride carbonica, biodiversità, mantenimento del suolo). Nell´ambito di queste attività, inoltre, occorre riconoscere la possibilità di collegare l´emissione di certificati verdi alla produzione di tali beni pubblici. I deputati chiedono anche di incentivare la conservazione e la piantagione di siepi e di incentivare con interventi specifici le produzioni vivaistiche locali visto che possono produrre ecotipi meglio adatti all´ambiente. Riconoscendo poi il ruolo fondamentale delle risorse fitogenetiche al fine di adeguare le attività agricole ai cambiamenti delle condizioni climatiche, invitano Commissione e Stati membri a presentare programmi che promuovano la conservazione e lo sviluppo delle risorse fitogenetiche sia tramite gli agricoltori e i giardinieri sia attraverso le piccole e medie aziende vivaistiche. Infine, la relazione chiede che l’Unione proponga azioni di informazione e di formazione destinate agli agricoltori allo scopo di promuovere l´introduzione di tecniche agricole atte a favorire la conservazione del suolo, specialmente per quanto riguarda gli effetti del cambiamento climatico e il ruolo svolto dalla produzione agricola nei fenomeni climatici. Idonei programmi di formazione e aggiornamento dovrebbero essere indirizzati anche agli addetti al settore e al pubblico. La risoluzione alternativa, infine, ha soppresso il sollecito al Consiglio affinché approvasse una posizione comune sulla proposta di direttiva quadro in materia di protezione del suolo. .  
   
   
PESCA IN ALTO MARE: IMPATTO MAGGIORE DI QUANTO SI PENSASSE, SECONDO GLI ESPERTI  
 
Le conseguenze della pesca commerciale sembrano estendersi molto più in profondità di quanto ci si aspetterebbe. Secondo una nuova ricerca finanziata dall´Ue, uno studio sul numero di pesci a largo della costa occidentale dell´Irlanda rivela che persino le popolazioni di pesci che vivono a profondità di 2. 500 metri, molto oltre la portata delle reti da pesca e dei pescherecci con reti a strascico, sono diminuite da quando si è sviluppata la pesca di alto mare nella zona, alla fine degli anni 1980. "La pesca commerciale potrebbe avere effetti maggiori di quanto si pensasse in precedenza, interessando pesci che credevamo al sicuro, fuori dalla portata dei pescherecci," ha commentato il ricercatore a capo dello studio, dott. David Bailey dell´università di Glasgow nel Regno Unito. "Siamo rimasti molto sorpresi da tale risultato e crediamo che abbia implicazioni importanti per la gestione degli oceani. " La ricerca, pubblicata su Proceedings of the Royal Society B, ha ricevuto un finanziamento da parte dell´Ue attraverso il progetto Hermes ("Hotspots ecosystem research on the margins of European seas"), finanziato nell´ambito dell´area tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi" del Sesto programma quadro (6°Pq). Un ulteriore sostegno da parte dell´Ue è arrivato anche dal progetto Lotus ("Long time-series undersea surveillance"), un´iniziativa Marie Curie finanziata nell´ambito del 6°Pq, e da una borsa assegnata nell´ambito della linea di budget Mast Ii ("Marine science and technology") del Quarto programma quadro (4°Pq). L´attrezzatura per la pesca commerciale, normalmente, raggiunge profondità di circa 1. 600 metri. Gli scienziati sanno da tempo che i pesci d´alto mare, che di solito vivono più a lungo e tendono a maturare più tardi rispetto alle specie commerciali, sono particolarmente vulnerabili alla pesca eccessiva. Fino a questo momento, però, si pensava che le popolazioni di pesci che vivevano al di fuori della portata delle reti a strascico venissero risparmiate. In questo recente studio, i ricercatori hanno analizzato dati riguardanti la popolazione ittica che abbracciavano un quarto di secolo. Il sito, nel nord-est dell´Atlantico a largo della costa occidentale dell´Irlanda, fu studiato per la prima volta dal 1977 al 1989, nell´ambito di un´indagine sulle specie che vivevano in quella zona e la loro biologia. Dal 1997 al 2002 erano state fatte rilevazioni sulla stessa zona usando le stesse navi e gli stessi metodi di studio, per assicurare che i dati raccolti potessero essere accuratamente confrontati con quelli raccolti durante il periodo precedente. Nel frattempo, alla fine degli anni ottanta, cominciò ad essere esercitata nella zona una forma di pesca d´alto mare commerciale, avente come obiettivo principalmente pesce dei macruridi, pesce sciabola nero, pesce specchio atlantico e alcune specie di squali d´alto mare. In questo recente studio, gli scienziati hanno confrontato i dati dei due periodi per vedere quali effetti avesse avuto l´interveto della nuova forma di pesca sulle popolazioni ittiche locali. Sorprendentemente hanno scoperto che il numero dei pesci d´alto mare, a tutte le profondità fino a 2. 500 metri (e cioè un chilometro oltre la portata dei pescatori), era significativamente minore nel secondo periodo rispetto al primo. Le specie che naturalmente vivono in profondità comprese almeno in parte entro la portata delle reti, erano state maggiormente colpite. Lo studio ha rivelato inoltre che sia le specie prese di mira che quelle che non costituivano oggetto della pesca subivano le conseguenze della pesca con la paranza. "La pesca d´alto mare si rivolge a relativamente poche specie e le specie indesiderate vengono scartate. Queste specie costituiscono a volte fino al 50% del pescato e, a causa del drastico cambiamento di pressione e temperatura nel momento in cui vengono tirate in superficie, nessuna di esse sopravvive," ha detto il professor Monty Priede dell´università britannica di Aberdeen. "Questo spiega perché lo studio ha constatato una diminuzione nell´abbondanza di specie oggetto della pesca e non. " Ciò solleva la questione sul perché le conseguenze della pesca sono di tanto vasta portata. Una possibile spiegazione sta nel ciclo vitale dei pesci; molte specie vivono più vicine alla superficie (e quindi entro la portata dei pescherecci) quando sono giovani, e si spostano verso acque più profonde man mano che invecchiano. Oltre a ciò, molte altre specie potrebbero spostarsi in acque meno profonde nel corso delle loro attività normali, e ciò li porterebbe entro la portata delle reti e delle lenze da pesca, anche se soltanto temporaneamente. Sono in corso piani per delimitare Aree marine protette (Mpa o Marine Protected Areas) nel nord-est dell´Atlantico. I ricercatori sono comunque scettici sul fatto che tali piani possano fornire alle specie d´alto mare la protezione di cui hanno bisogno. "Le Aree marine protette devono essere molto più ampie delle attuali Mpa per la protezione del corallo," ha dichiarato il professor Priede. "Non sono molto efficaci per le specie di pesci mobili, a meno che non si riduca l´attività della pesca. "Siamo tutti d´accordo sul fatto che le forme di pesca d´alto mare non sono sostenibili e la maggior parte di esse (se non tutte) dovrebbero essere fermate," ha concluso il dott. John Gordon della Scottish Association for Marine Science, uno degli autori della pubblicazione. Per ulteriori informazioni, visitare: Consiglio per la ricerca sull´ambiente naturale (Nerc): http://www. Nerc. Ac. Uk Proceedings of the Royal Society B: http://rspb. Royalsocietypublishing. Org/ Progetto Hermes: http://www. Eu-hermes. Net/ . .  
   
   
BASILICATA, CRIMINALITA’ IN AGRICOLTURA: DOSSIER DELLA CIA  
 
“Nel dossier nazionale della Cia, diffuso ad agosto scorso, abbiamo lanciato l’allarme: quattro agricoltori su dieci hanno subito gli effetti della criminalità organizzata. Più di cento reati al giorno nelle campagne, per un giro d’affari che arriva ormai a 10 miliardi di euro. Dopo quanto è accaduto a Scanzano Jonico riprendiamo la denuncia e l’iniziativa”. A sostenerlo è Antonio Stasi, presidente del Distretto Metapontino della Cia, sottolineando che secondo il dossier della Cia il fenomeno che prima si riscontrava solo al Sud, ora si sta espandendo in tutta Italia. Prima erano solo Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna le regioni in cui l’attività delle organizzazioni malavitose concentravano la loro azione ai danni dell’agricoltura, da alcuni anni a questa parte la malavita ha allargato il suo giro d’azione. Secondo il nostro rapporto – continua Stasi - al primo posto, per numero, fra i reati troviamo i furti di attrezzature e di mezzi agricoli. Il racket è il secondo reato -sempre per numeri di crimini commessi- che si registra. Segue l’abigeato che è cresciuto in maniera preoccupante. Dai dati a disposizione, risulta che negli ultimi due anni più di 200 mila animali sono rubati dalla malavita per essere destinati alla macellazione clandestina. Anche i furti di prodotti agricoli non sono certo meno frequenti dell’abigeato. Non si tratta, però, di occasionali furtarelli: siamo in presenza di massicce sottrazioni del prodotto (spesso direttamente dalla pianta), che prevede una scientifica, organizzata operazione di raccolta. Da non sottovalutare poi le rapine che in questi ultimi anni sono aumentate in maniera sensibile. Tra i reati si segnalano, inoltre, proprio quanto è accaduto a Scanzano Jonico, con il danneggiamento alle colture, un reato tipico dell’avvertimento mafioso verso chi si dimostra restio a cedere ai ricatti. Più distinti, i fenomeni di usura e il pascolo abusivo. Non meno grave è l’odioso “caporalato”, con lo sfruttamento, da parte della criminalità organizzata, soprattutto di extracomunitari, molti dei quali irregolari. Meno frequenti, ma presenti, sono i furti di centraline per l’irrigazione, soprattutto nelle regioni dove c’è il problema cronico della carenza d’acqua. Per le stesse ragioni, si verificano allacciamenti abusivi ed estrazione dell’acqua da pozzi non regolari. Crescente è anche la minaccia di cedere i raccolti dei prodotti a prezzi “stracciati”. Non vi sono scrupoli che tengano e il coltivatore si trova costretto a scegliere o accettare l’infame avvertimento o correre il rischio di vedere compromesso l’intero raccolto e con esso il lavoro di tanti anni. Viene riscontrato anche il fenomeno delle discariche abusive che travalica gli interessi diretti dell’agricoltura, colpendo l’intera collettività e, più precisamente, la qualità dei prodotti e, conseguentemente, la salute pubblica, assumendo dimensioni nazionali e transnazionali. .  
   
   
INAUGURATO IMPIANTO A BIOMASSE DI SOSPIROLO  
 
 Venezia - Nel Centro logistico polifunzionale di Sospirolo è stata inaugurata il 16 marzo la prima centrale a biomasse in Veneto ad uso dei Servizi forestali regionali. Al taglio del nastro sono intervenuti gli assessori regionali Elena Donazzan e Oscar De Bona e il consigliere veneto Dario Bond, oltre al sindaco di Sospirolo, Renato Moro. De Bona nel suo intervento ha sottolineato il ruolo del Servizio forestale “il quale esegue opere ambientali, di capillare presenza, che sono il fiore all’occhiello della nostra montagna”. “Oggi ci viene offerta la testimonianza concreta – gli ha fatto eco Elena Donazzan – che il denaro pubblico è ben speso. In particolare l’impianto a biomasse di Sospirolo dimostra che l’ente pubblico si fa esempio d’innovazione e di sperimentazione. E il Servizio forestale è sicuro protagonista in questo, soprattutto nella salvaguardia del territorio in montagna”. Il responsabile del Centro logistico polifunzionale Giuseppe Poletti ha guidato la dimostrazione di come un albero, raccolto e trasportato dall’elicottero, venga introdotto nella cippatrice e “macinato” per alimentare la centrale. La centralina di Sospirolo, capace di rendere autonomo dal punto di vista energetico il Centro, sarà alimentata dalle biomasse derivanti dall’eliminazione del legno di alberi ammalati e abbattuti. .  
   
   
BOSNIA, NUOVE NORME PER LA SICUREZZA ALIMENTARE  
 
L´agenzia per la Sicurezza Alimentare della Bosnia Erzegovina ha rafforzato le misure e aumentato i controlli, informa Setimes. Com. Dopo che, nel 2008, la Commissione Europea ha emesso 35 "avvertimenti ufficiali" per quanto riguarda cibi potenzialmente pericolosi, l´Agenzia ha adottato una nuova strategia, con la previsione di testare circa 4 mila prodotti alimentari nel 2009. L´analisi permetterà a diversi enti di valutare gli alimenti e tutelare la salute dei consumatori, ha affermato il direttore dell´Agenzia, Sejad Mackic. La campagna di controlli durerà circa due mesi e verrà condotta anche nella Repubblica Srpska di Bosnia. Nel 2008, il 4,66 per cento degli alimentari è stato trovato non corrispondente agli standard di sicurezza. Nella maggior parte dei casi, si sono trovate traccie di Escherichia coli, stafilococchi o salmonella. . .  
   
   
SANITA’: TREDICI COMUNI SICILIANI DICHIARATI ZONA INFETTA PER “BLUE TONGUE”  
 
Palermo - Tredici comuni appartenenti alle province di Ragusa, Catania e Caltanissetta sono stati dichiarati “zona infetta da blue tongue”: sono Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Monterosso Almo, Ragusa, Vittoria e Santa Croce Camerina (Rg); Caltagirone, Grammichele, Licodia Eubea e Mazzarrone (Ct); Gela e Niscemi (Cl). La blue tongue, o febbre catarrale degli ovini, è una malattia che non si trasmette all’uomo e che non può in alcun modo creare allarmi di natura alimentare. La decisione è stata presa, con apposito decreto, da Antonella Bullara, dirigente generale del dipartimento Attività sanitarie dell’assessorato regionale alla Sanità dopo aver ricevuto un rapporto del Centro nazionale di referenza per le malattie esotiche di Teramo con il quale veniva segnalata la positività sierologia nei confronti del virus “blue tongue sierotipo 8” di tre bovini di un’azienda di Acate e di un bovino di un’azienda di Vittoria. L’ausl 7 di Ragusa, supportata dall’unità di crisi locale per le emergenze veterinarie, ha confermato l’esistenza di focolai del virus, precisando che non si trattava di capi vaccinati o importati. Come primo provvedimento è stato deciso di effettuare controlli clinici e di laboratorio sugli animali recettivi presenti nelle 44 aziende che ricadono nel raggio di 4 chilometri dalle aziende già interessate dai casi accertati. Inoltre, per scongiurare l’eventuale diffusione del virus, è stato ritenuto necessario e urgente adottare misure precauzionali in una ampia zona territoriale, avente un raggio di 20 chilometri. In attesa dei risultati delle visite veterinarie e delle analisi sono state vietate le movimentazioni di animali appartenenti alle specie recettive alla blue dalla “zona infetta” alla restante parte del territorio regionale, con l’eccezione degli animali destinati alla macellazione immediata. Sono stati allertati per la necessaria vigilanza i sindaci dei comuni interessati e i servizi veterinari delle Ausl di Ragusa, Catania e Caltanissetta. .  
   
   
PASSAGGIO DI CONSEGNE ALL´ASSESSORATO DELL´AGRICOLTURA SARDO  
 
Cagliari - Passaggio di consegne ufficiale questo pomeriggio all´Assessorato dell´Agricoltura tra l´assessore uscente, Francesco Foddis, e quello entrante Andrea Prato. Alla presenza del direttore generale, Alfonso Orefice, e del capo di gabinetto uscente Pietro Tandeddu, Foddis e il neo assessore hanno affrontato nel corso di un colloquio le tematiche più urgenti del comparto. Al mio insediamento - ha spiegato il neo assessore - ho trovato un clima estremamente cordiale e collaborativo da parte dell´assessore uscente, assieme a un gruppo di lavoro preparato. Ringrazio per il suo lavoro svolto Francesco Foddis, una persona dalle indiscutibili qualità umane e un manager esperto e capace che ha messo le sue competenze al servizio dell´agricoltura della Sardegna". "Ho trasferito al neo assessore - ha detto congedandosi Francesco Foddis - i temi affrontati durante il mio mandato. Conosco da anni Andrea Prato, con il quale ho avuto il piacere di collaborare nelle mie precedenti esperienze professionali. In quelle occasioni ho avuto modo di apprezzarne la competenza e la determinazione, sono dunque sicuro e fiducioso che il suo impegno produrrà ricadute positive nell´interesse del comparto". "Il lavoro che mi attende - ha concluso l´assessore Prato - è impegnativo, ma con la collaborazione delle associazioni datoriali e sindacali che si occupano di agricoltura sono sicuro che porteremo avanti un positivo percorso di crescita per tutto il settore". .  
   
   
30° CONVEGNO CONSORZIO APICOLTORI  
 
Pordenone -"Saranno la qualità del prodotto e i giusti interventi legislativi a dare il rilievo, il sostegno e le soluzioni ai problemi che oggi affronta il mondo dell´apicoltura. " Edouard Ballaman, presidente del Consiglio, ha aperto, il 15 marzo i lavori del 30° convegno del Consorzio apicoltori di Pordenone, tenutosi presso l´ente fieristico del capoluogo, nell´ambito della manifestazione Ortogiardino. Il presidente ha portato ai 350 apicoltori della Destra Tegliamento, proprietari di 6 mila alveari - seconda realtà della regione dopo quella della provincia di Udine - anche il saluto del ministro per l´Agricoltura Luca Zaia e ha consegnato, insieme al vicepresidente dell´Assemblea Maurizio Salvador, il Sigillo del Consiglio regionale al presidente del Consorzio Pierbruno Mutton. Ballaman ha ricordato come il l´apicoltura, anche quella regionale, abbia subito duri colpi a causa della moria delle api e del nuovo ingresso sul mercato del miele cinese. "Il Sigillo del Consiglio è il segno che le porte dell´Istituzione saranno sempre aperte per accogliere le soluzioni che ci vorrete proporre ai vostri problemi. Ci vuole una nuova norma regionale, più confacente alla situazione", ha concluso il presidente auspicando che si sappia imparare proprio dalla api, organizzazione, difesa e condivisione. Presente all´evento anche il consigliere regionale di Italia dei Valori-cittadini Piero Colussi. .  
   
   
SERVE SUBITO LEGGE A TUTELA APICOLTURA  
 
Trieste - E´ intervenuto a Ortogiardino, a Pordenone, il consigliere regionale di Idv-citt Piero Colussi, partecipando al 30° convegno del Consorzio apicoltori di Pordenone sollecitando la Giunta regionale ad andare avanti con la legge sulla tutela dell´apicoltura vista anche l´allarmante moria delle api. Nel Friuli Venezia Giulia, infatti, un´indagine condotta lo scorso anno dal Laboratorio apistico regionale ha evidenziato come, in corrispondenza della semina del mais, ci siano stati spopolamenti degli alveari e una mortalità del 72% delle colonie soggette a indagine. "La norma regionale predisposta dalla passata legislatura, dopo essere approdata in Giunta lo scorso dicembre e aver anche ricevuto il parere favorevole da parte del Consiglio delle autonomie, è ora attesa in Consiglio. Inspiegabilmente, però, l´assessore non porta la legge in Aula. Eppure - osserva Colussi - visto quello che sta accadendo agli alveari, vi è l´urgenza di dotarsi di uno strumento legislativo. "Nei mesi scorsi il nostro gruppo consiliare aveva depositato un´interpellanza per sollecitare l´attenzione della Giunta: chiedevamo come intendesse garantire piena applicazione al decreto con il quale, lo scorso 17 settembre, il ministero del Lavoro aveva stabilito la sospensione cautelativa dell´impiego per la concia di sementi dei prodotti fitosanitari contenenti neonicotinoidi. "Chiedevano anche che l´assessore competente si avvalesse del Laboratorio apistico regionale per condurre un monitoraggio puntuale degli effetti dell´applicazione del decreto, dotando contestualmente quella struttura di adeguate risorse finanziarie. Risorse disponibili sino al 2008 e che ora aspettano una nuova riconferma". In Italia sono cinquantamila gli alveari contaminati e risulta dimezzata la popolazione delle api con una perdita di miele che varia dal 40 al 60%, con un conseguente danno economico stimato dall´Associazione apicoltori italiana in 250 milioni di euro. .  
   
   
SARDEGNA: L´ASSESSORE PRATO: "SOLO PRODUZIONI LOCALI E UN PIANO DI TRACCIABILITÀ NEGLI AGRITURISMI" ASCOLTA LA NOTIZIA  
 
Cagliari - "Gli agriturismi sono una ricchezza per la Sardegna, per la sua economia e per l´intero comparto agricolo. E proprio per questo in futuro dovremo vigilare affinché si possano lavorare e consumare solo produzioni locali, effettivamente prodotti nelle stesse aziende. Laddove non c´è produzione primaria, non c´è, nè ci può essere, un´attività agrituristica". È il messaggio che il neo assessore dell´Agricoltura, Andrea Prato, ha voluto dare questa mattina a Cagliari a conclusione del convegno "La macellazione negli agriturismi: un problema da risolvere", organizzato da Coldiretti Sardegna e Terranostra-consorzio Vacanze e Natura. "Occorre attenersi alle leggi sul settore - ha spiegato l´assessore - perché esiste una normativa stringente che non ammette deroghe. Quello degli agriturismi è anche un problema e insieme una opportunità politica che vanno affrontati. Parliamo di un´attività multifunzionale che completa l´azienda agricola, ma se non esiste una produzione primaria non possiamo più parlare di agriturismo. Ecco perché è intenzione della Regione avviare uno scrupoloso e intenso lavoro di controllo sul rispetto della normativa. Dirò di più: pensiamo a un piano di tracciabilità per i prodotti consumati, a un´etichetta per ogni specialità che dia garanzie al consumatore finale". Un ultimo messaggio l´assessore Prato ha voluto mandarlo ai Gruppi di azione locale (Gal) in via di costituzione: "Sono i Gal che detengono le maggiori risorse sulla multifunzionalità per il comparto primario previste dal Programma di sviluppo rurale 2007/2013. A brevissimo incontrerò i rappresentanti per mettere a punto una strategia comune, affinché le risorse siano indirizzate prevalentemente al settore primario". .  
   
   
BASILICATA: AGRICOLTURA, DUE SEMINARI ALSIA SULLA SHARKA  
 
L’alsia terrà 2 Seminari (lunedì 16 17,30, Sala Consiliare del Comune di Scanzano Jonico e mercoledì 18 alle 17,00 all’Azienda Pantanello di Metaponto) divulgativi su come riconoscere precocemente sui fiori i sintomi della temibile virosi del pesco, dell’albicocco e del susino. La sharka o vaiolatura – comunica l’Alsia - è la virosi che provoca i maggiori danni alle drupacee. Nello scorso anno la sharka si è manifestata in forma epidemica nel Metapontino, dove sono infatti stati segnalati oltre 20 casi. La sharka si trasmette sostanzialmente attraverso la moltiplicazione vegetativa di piante infette (materiale di vivaio e innesti) e tramite afidi. Il materiale di propagazione è il mezzo di diffusione del virus più importante su lunga distanza. Quando in un’area vengono introdotte delle piante infette, la diffusione in campo a partire da questi focolai è dovuta prevalentemente agli afidi vettori. Il rischio epidemico nella nostra regione è aumentato a causa dell’introduzione del ceppo M (marcus), particolarmente virulento ed aggressivo su pesco. Il controllo della malattia è possibile solo con mezzi preventivi che essenzialmente consistono nell’impianto di materiale vivaistico certificato esente da virus e nel monitoraggio scrupoloso dei campi, per la tempestiva individuazione ed eradicazione dei focolai di infezione. Il rilevamento dei sintomi sui peschi in fioritura è strategico perché la massa vegetale da osservare è ridotta e le rotture di colore sono abbastanza evidenti. Inoltre, con la conferma dell’infezione mediante una precoce diagnosi di laboratorio, è possibile eliminare le piante infette prima che inizino i voli degli afidi vettori del virus. Nel seminario saranno mostrati i sintomi fiorali più caratteristici e date informazioni su cosa fare in caso di sospette infezioni. . .  
   
   
RICERCA: ACCORDO TRA 4 REGIONI PER PROGETTAZIONE COMUNE  
 
Palermo - Un progetto unico per lo sviluppo del settore agroalimentare, zootecnico e forestale tra le 4 Regioni dell’obiettivo Convergenza. E’ l’accordo raggiunto tra gli assessori all’Agricoltura di Sicilia, Calabria, Puglia e Campania e che è stato illustrato presso il Centro ricerca per l’agrumicoltura e le colture mediterranee di Acireale. L’occasione sarà data dal Pon, il Programma operativo nazionale “Ricerca e competitività”, il cui bando sarà pubblicato prossimamente dal ministero dell’Istruzione, università e ricerca. Il ruolo centrale sarà svolto dal Cra, il Centro di ricerca e la sperimentazione in agricoltura, che collaborerà con le Università e con gli altri enti di ricerca pubblici e privati presenti sul territorio. “Creare una sinergia nella fase progettuale, che individui i reali fabbisogni di ricerca nelle aree tecnologico-produttive - spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via - significa mettere a fattore comune le esigenze delle Regioni della Convergenza per lo sviluppo del settore agricolo con interventi tesi a valorizzare non singole imprese, ma interi sistemi produttivi grazie a progetti di ricerca non solo industriale e sperimentale, ma anche creativa”. L’incontro, al quale hanno partecipato il direttore generale del Cra, Giovanni Lo Piparo, e i rappresentanti degli enti di ricerca operanti nel settore agricolo siciliano, è stata l’occasione per illustrare la genesi e le finalità dell´accordo, nonché le successive fasi operative da concordare con i soggetti interessati. .  
   
   
BASILICATA: INFRASTRUTTURE AGRICOLE, BANDO PER COMUNI E CONSORZI  
 
Una migliore funzionalità e qualità delle infrastrutture a servizio delle aree produttive agricole. Va in questa direzione il bando approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti. Destinatari dell’avviso i Consorzi di bonifica e i Comuni. Le risorse messe in campo ammontano complessivamente a 4. 800. 000 euro, delle quali 3. 300. 000 a valere sui fondi Por e 1. 500. 000 rivenienti dal bilancio regionale. “L’esistenza di una rete infrastrutturale adeguata e rispettosa delle esigenze produttive del comparto – spiega Viti – rappresenta una condizione essenziale perché il mondo agricolo possa cogliere le opportunità che la nuova programmazione regionale potrà offrire per l’avvio di iniziative di investimento, per la nascita di nuove imprese e per l’organizzazione stessa delle filiere. Le recenti vicende meteorologiche, inoltre, hanno fatto riemergere le debolezze del sistema infrastrutturale agricolo con pesanti conseguenze per i nostri imprenditori che hanno visto compromessi i raccolti stagionali. La manutenzione straordinaria delle opere di bonifica e il potenziamento della viabilità rurale contribuiranno – ha concluso l’assessore - a risolvere le criticità e a facilitare i collegamenti all’interno del territorio regionale, mitigando le sperequazioni economico-sociali”. Per le opere di bonifica i Consorzi potranno disporre di 1. 100. 000 euro, con un’attenzione maggiore per il Consorzio di Bradano e Metaponto in ragione dei considerevoli danni subiti dalle reti in seguito alle violente piogge degli scorsi mesi. I Comuni, invece, potranno presentare progetti per la viabilità rurale, il cui costo complessivo non dovrà superare i 100 mila euro e non essere inferiore a 70 mila euro. .  
   
   
BASILICATA, VITI: RESTITUIRE CENTRALITÀ ALL’AGRICOLTURA  
 
Restituire centralità all’agricoltura, riequilibrando le relazioni con gli altri settori del mondo produttivo e favorendo nello stesso tempo l’integrazione. È questa la “missione” della politica nei confronti del comparto primario, voce rilevante dell’economia lucana. Lo ha ribadito l’assessore all’Agricoltura Vincenzo Viti, intervenendo questa mattina al Park Hotel agli “Stati generali regionali” della Coldiretti. “L’agricoltura necessita di un sistema di governance efficace a servizio delle sue strutture in un rapporto diretto e non burocratico tra potere e gestione del territorio. Si sta procedendo al riordino degli enti agricoli. In questi giorni, inoltre, si sta provvedendo a restituire funzionalità all’Arbea con adempimenti che scaturiscono sia da indicazioni comunitarie che dalle richieste del mondo agricolo. All’ente pagatore – ha continuato Viti – si chiede il rispetto del cronoprogramma, per creare quel circuito virtuoso che rimetta in gioco risorse che non sono della Regione ma degli agricoltori. Non ci sono altre alternative: o entro il 30 giugno l’Arbea riesce a superare la precarietà oppure si dovrà individuare una radicale soluzione in sintonia con gli interessi del mondo agricolo lucano”. L’assessore si è soffermato, poi, sulle iniziative per qualificare le imprese agricole. “Con la creazione di un polo del Biotech verde a Metaponto e con un’analoga struttura di ricerca a Isca Pantanelle dedicata più specificatamente alla zootecnia, con le giuste interazioni tra pubblico e privato, si cercherà di fornire alle aziende agricole gli strumenti per introdurre ricerca e nuove tecnologie all’interno dei propri processi produttivi, con la duplice funzione di rendere più competitive le imprese sui mercati e nello stesso tempo di agire come attrattori in un’area più vasta. Investimenti importanti come quello annunciato dalla cooperativa Arpor del gruppo Orogel nel Metapontino, per un valore di 12 milioni di euro, insieme con altri programmati, serviranno a legare l’agricoltura lucana all’industria agroalimentare”. Parlando del Piano di sviluppo rurale, l’assessore ha confermato che parte dei bandi è stata già approvata dalla giunta, parte di essi è prossima ad approdare all’approvazione del governo regionale. Si tratta di collegare l’emanazione dei bandi che saranno caratterizzati “da un linguaggio semplice, da procedure snelle”, a una piena agibilità sia delle strutture del Dipartimento che degli enti strumentali, in modo che essi non rimangano “pure virtualità”. “Gli strumenti della programmazione comunitaria, gli interventi per l’accesso al credito, il rafforzamento dei consorzi di difesa, sui quali stiamo lavorando con nuove misure, riusciranno - ha detto ancora Viti - a sostenere gli investimenti in agricoltura, dando risposte agli imprenditori in un momento cosi delicato come quello che stiamo affrontando”. L’assessore ha annunciato infine che, di intesa con le organizzazioni professionali, intende convocare il Tavolo Verde tra il 5 e il 10 aprile per fare il punto sulle criticità ancora aperte. .  
   
   
IL PRIMO PANE IGP DI MATERA ALLA FIERA DI FIRENZE  
 
“Il primo pane di Matera Igp etichettato, numerato e certificato da Ismecert, sta per approdare alla 4 edizione della fiera di Taste a Firenze che si terrà dal 14 al 16 di marzo. Si tratta di tre giorni completamente dedicati al palato e al gusto ove i visitatori assaggeranno, scopriranno e acquisteranno ogni genere di prelibatezza”. Lo rende noto, in un comunicato stampa, la Confesercenti di Matera. Protagoniste saranno oltre 170 aziende, selezionate tra le produzioni di nicchia e di eccellenza provenienti da tutta l’Italia – con un occhio di riguardo per quelle più specialistiche e fra queste ci sarà il “pane di Matera Igp”. “L’intento dei panificatori materani è quello di avviare finalmente i primi contatti che puntano a collocare il prodotto pane in circuiti di alto livello nazionali ed internazionali che questa occasione saprà senz’altro offrire. I quantitativi in viaggio per Firenze sono alcune pezzature da cinque e tre chili e qualche centinaio da un chilogrammo”. .  
   
   
BASILICATA, AGRICOLTURA, L’ASSESSORE VITI ILLUSTRA LE OPPORTUNITA’  
 
Le opportunità per il settore primario lucano sono state illustrate il 13 marzo dall’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, nel corso dell’incontro dal titolo “Storia paesaggio agrario e rurale del Metapontino e prospettive del territorio” nell’aula magna dell’Istituto agrario di Marconia di Pisticci. Nella sua relazione Viti ha anzitutto evidenziato l’importanza degli Istituti agrari in Basilicata in quanto territorio altamente vocato all’agricoltura e settore che occorre rimettere al centro delle scelte politiche e di sviluppo. A tal proposito l’assessore ha annunciato che è allo studio un progetto regionale di interconnessione che parte dall’agricoltura e dalle produzioni di qualità per collegarsi con il turismo e l’ambiente. L’idea progettuale è finalizzata a connettere la Costa jonica con le aree interne di eccellenza dal punto di vista paesaggistico e culturale al fine di realizzare uno sviluppo integrato del territorio. Viti ha quindi sottolineato come la globalizzazione dei mercati rende necessaria la formazione di nuove figure professionali polivalenti nell’ambito agricolo e ambientale sempre più flessibili e al passo con i tempi. In tale quadro il Dipartimento Agricoltura ha avviato da alcuni anni una collaborazione con gli Istituti Agrari del territorio. Passando alle opportunità offerte dal Psr (Piano di Sviluppo rurale) 2007-2013 l’esponente del Governo regionale ha fatto fatto presente che la Giunta regionale ha approvato nella scorsa seduta il Bando relativo alla Misura 114 sulla Consulenza aziendale. “Con il Psr – ha asserito- è a disposizione un solido importo finanziario che complessivamente prevede 648 milioni di euro di partecipazione pubblica e 197 di sponda privata, per un ammontare complessivo di risorse pari a 845 milioni di euro. Il Piano è strutturato in quattro Assi prioritari: Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale per il quale è prevista la spesa pubblica per 172 milioni di euro; miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale per il quale sono previsti circa 350 milioni di euro; qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale con 65 milioni di euro; approccio leader per il quale sono a disposizione 39 milioni di euro”. Sulle possibilità offerte dal Psr per i giovani l’assessore ha evidenziato che “la realizzazione di tali investimenti può avvenire anche attraverso cosiddetti pacchetti che utilizzano varie misure in maniera trasversale. Il Pacchetto giovani intende sostenere il ricambio generazionale nel settore primario e proporre opportunità a giovani imprenditori con la realizzazione di un’idea progettuale che si sviluppa attraverso un preciso Piano aziendale”. Viti ha anche sottolineato che altre opportunità contenute nel Psr riguardano l’agriturismo che in Basilicata è in crescita sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo. .  
   
   
ENOGASTRONOMIA: STAGE DI STUDENTI PIEMONTESI IN SICILIA  
 
Palermo - E’ iniziato il 16 marzo a Trappeto, in provincia di Palermo, il secondo stage in Sicilia degli studenti del master in Gastronomia italiana e Turismo dell´Università degli Studi di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo). Si tratta del secondo di 4 eventi (gli altri saranno a maggio e giugno) organizzati in collaborazione con gli assessorati regionali all’Agricoltura e alla Pesca, cui partecipano 15 studenti dall’età media di 30 anni, provenienti da Usa, Italia, Perù, Germania, Giappone, Sud Africa e Australia. “Attraverso gli stage - spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via - viene data visibilità ai prodotti di qualità e alle economie locali, creando una rete di sinergie tra i numerosi enti, pubblici e privati, coinvolti nel settore alimentare, agricolo, della pesca e del turismo”. L’università di Pollenzo, istituita da Slow Food e da altri partner, ha attivato un corso di laurea triennale in Scienze gastronomiche e un corso biennale di laurea magistrale in Promozione e gestione del patrimonio gastronomico e turistico mondiale e si propone di formare una nuova figura professionale, il gastronomo, capace di operare nella produzione, distribuzione, promozione e comunicazione dell’agroalimentare di qualità. Il secondo appuntamento si svolgerà in Sicilia occidentale (Trappeto, Alcamo, Salemi, Erice, Trapani-marsala, Agrigento, Menfi, Gibellina, Castelvetrano, Sambuca di Sicilia, Ribera, Caltabellotta, Campobello di Mazara e l´isola di Mozia). Prevista la visita di alcune pasticcerie, industrie ittico-conserviere e aziende vitivinicole. .