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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Luglio 2009
Politica
I NUOVI PARLAMENTARI EUROPEI IN CIFRE  
 
Bruxelles, 1 luglio 2009 - Chi sono i 736 membri del nuovo Parlamento? In attesa della prima seduta del 14-16 luglio, ecco qualche dato e curiosità. Per esempio, lo sapevate che la metà sono di loro eletti per la prima volta, che la percentuale femminile nell´emiciclo continua a crescere, e che gli italiani possono già vantare due record? Ri-eletti e neo-eletti La proporzione di rieletti contro nuovi eletti è davvero ´fifty-fifty´: 369 i ´vecchi´ contro 367 ´nuovi´. Malta è il Paese che conferma più deputati uscenti (4 su 5), mentre il turnover più significativo si è registrato in Lituania, dove i tre quarti degli eletti sono novizi in Europa. Aria di cambiamento anche fra gli italiani: su 72, solo 17 i ri-eletti, anche se altri 4 potrebbero essere riconfermati (per le dimissioni dei capo-lista). Il più giovane e il più anziano - La danese Emile Turunen, classe ´84, a soli 25 anni è la più giovane eurodeputata. 25 anni è l´età minima per essere eletti al Parlamento europeo. Fra gli italiani, la più giovane è Lara Comi, che diventa europarlamentare a 26 anni. All´italia il record opposto, grazie al veterano Ciriaco De Mita, 81 anni, già europarlamentare per due legislature e già premier. Sarà lui, il deputato più anziano, ad aprire la seduta del 14 luglio, come stabilito dal Regolamento del Parlamento. Quote rosa - In aumento la percentuale di seggi al femminile, con oltre il 35% di donne nell´emiciclo, contro il 31% del Parlamento uscente. Senza troppe sorprese, è la Finlandia a eleggere il maggior numero di deputate: oltre il 60% degli eletti. Fanalino di coda Malta, che non manda a Bruxelles nemmeno una rappresentante femminile. I più votati - Silvio Berlusconi è il candidato che ha ricevuto più voti in assoluto in Europa: oltre 2 milioni e 700 mila preferenze. L´italia è il solo fra i grandi Paesi europei in cui si vota con le preferenze. Il premier italiano dovrà comunque rinunciare al suo seggio a Bruxelles per la legge sull´incompatibilità. Altro super-votato (tenendo conto delle proporzioni!) l´estone Indrek Tarand, che ha ricevuto il 25,81% dei consensi nel suo Paese: oltre. 100. 000 preferenze. Gli ex-premier - Non c´è solo Ciriaco De Mita, fra gli Onorevoli ex - primi Ministri: conferma il suo seggio a Bruxelles anche l´ex-Presidente polacco Jerzy Buzek, in corsa per la Presidenza del Parlamento. E poi un ex-premier lettone, un lituano, un finlandese, un romeno e uno sloveno. E sono addirittura due gli ex-Presidenti belgi: il cristiano-democratico Dehaene e il liberale Verhofstadt, candidato alla Presidenza del Gruppo dei Liberal-democratici. .  
   
   
UE: MESSAGGIO DI CORDOGLIO DEL PRESIDENTE BARROSO AL PRESIDENTE BERLUSCONI A SEGUITO DELL´ESPLOSIONE AVVENUTA QUESTA NOTTE A VIAREGGIO  
 
Bruxelles, 1 luglio 2009 - Il Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, desidera esprimere la sua profonda tristezza per il tragico avvenimento e le più sentite condoglianze, a nome della Commissione europea e a nome suo . Nel messaggio che il Presidente Barroso ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri si legge inoltre: "Ho appreso con viva emozione la notizia dell´esplosione di due carri-cisterna di gpl che si è verificata a Viareggio durante la notte, provocando molte vittime e feriti. " Mi consenta di porgerLe, a nome mio e della Commissione europea, le mie più sincere condoglianze e di esprimere alle famiglie delle vittime il nostro più vivo cordoglio e un augurio di pronta guarigione ai feriti. " Il vicepresidente Antonio Tajani, Commissario responsabile dei trasporti, si associa al Presidente Barroso nell´espressione del suo personale cordoglio. .  
   
   
UE: POLITICHE PER L´INNOVAZIONE IN TEMPI DI CRISI: IL GRUPPO DI ESPERTI "KNOWLEDGE FOR GROWTH"  
 
Bruxelles, 1 luglio 2009 - "Prima della crisi, ci si chiedeva come l´Europa potesse migliorare il suo livello di innovazione rispetto a quello degli Usa. Con l´attuale andamento negativo, gli Stati uniti e l´Europa guardano all´innovazione come mezzo per riuscire a superare la crisi econonomica in cui si trovano," ha detto Bart van Ark, membro della commissione della conferenza finale del gruppo di esperti "Knowledge for Growth" (K4g, ovvero "Conoscenza per la crescita") tenutasi il 25 giugno a Bruxelles, in Belgio. Nel 2005 Janez Potocnik, il commissario dell´Ue per la Scienza e la ricerca, ha creato il gruppo K4g, che da allora gli ha fornito consigli di alto livello su svariati argomenti: come la conoscenza può contribuire alla crescita sostenibile e alla prosperità, quali combinazioni politiche possono promuovere la creazione, la disseminazione e l´uso della conoscenza, e il ruolo che le varie parti interessate possono rivestire nella creazione della società della conoscenza. Tra le altre cose, le raccomandazioni da esso fornite hanno influito sugli sviluppi recenti nella creazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser). La conferenza finale del gruppo cade in un momento particolarmente appropriato, data l´attuale crisi economica. Molti relatori hanno sostenuto l´idea che bisogna sfruttare la crisi, questo è però più facile da dire che da fare, come ha fatto notare il prof. Van Ark. La domanda è in ribasso, l´accesso ai capitali diventa sempre più difficile, i lavoratori qualificati vengono allontanati e le aziende lottano per la sopravvivenza. In queste condizioni sfavorevoli esse si concentrano per lo più sul breve termine e hanno poca voglia di innovare. Tuttavia, come ha detto il commissario Potocnik: "La storia ci ha mostrato che gli investimenti fatti nell´innovazione e nella ricerca in tempi in cui queste erano ritenute un lusso, si sono a posteriori dimostrati azzeccati. " Sia l´iPod che i motori energeticamente più efficienti sono stati sviluppati nel corso della recente crisi economica, ha fatto notare. Tenendo questo presente, molti oratori hanno sottolineato la necessità di maggiori finanziamenti sia da parte del settore pubblico che da quello privato. Perché così come stanno le cose, è estremamente improbabile che l´Unione europea riesca a spendere il 3% del Pil (prodotto interno lordo) per la ricerca entro il 2010. È stata dedicata particolare attenzione alla necessità di spendere le risorse in maniera più efficiente. Al centro di molte discussioni c´è stato il meccanismo della programmazione congiunta dell´Ue, attraverso il quale gli Stati membri potranno combinare le risorse e lavorare adottando un programma di ricerca comune per un dato argomento. Nonostante questo meccanismo sia un passo nella giusta direzione, per molti presenti alla conferenza non è comunque sufficiente. "Quello europeo è l´approccio più ragionevole per le attività di ricerca finanziate pubblicamente," ha detto Luc Soete della United Nations University di Maastricht, nei Paesi Bassi. "Si dovrebbero eventualmente creare delle politiche di ricerca comuni, perché la programmazione comune non basta. " Un tema che è subito saltato in evidenza è stato quello dell´importanza di migliorare la diffusione della conoscenza. "Non è sufficiente creare nuova conoscenza, occorre diffonderla," ha detto il commissario Potocnik. Roland Sommer della Federazione delle industrie austriache ha fatto notare che il divario digitale non costituisce una sfida tecnologica, ma piuttosto un problema di diffusione e istruzione. Il vicepresidente del gruppo K4g, Dominique Foray dell´École Polytechnique Fédérale di Losanna in Svizzera, ha aggiunto che assicurare che tutte le aziende adottino le tecnologie più efficienti potrebbe contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici. Intanto, il professor van Ark ha fatto notare che il settore dei servizi - soprattutto in Europa - potrebbe fare un uso migliore delle Tic (tecnologie dell´informazione e della comunicazione). Per maggiori informazioni, visitare: Sito web del gruppo "Knowledge for growth": http://ec. Europa. Eu/invest-in-research/monitoring/knowledge_en. Htm Sito web della conferenza: http://kfgconference2009. Teamwork. Fr/ .  
   
   
PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA/FRANCIA MARITTIMO  
 
 Cagliari, 1 luglio 2009 -- Giovedì 2 luglio, alle ore 16, al Ghetto degli Ebrei in via Santa Croce 18 a Cagliari, l´Agenzia regionale per il lavoro presenta il progetto di cooperazione transfrontaliera Italia/francia marittimo: Med More & Better Jobs, un network transfrontaliero per il lavoro e l´inclusione sociale. L´idea progettuale nasce da esperienze di ricerca ed intervento sull´inclusione sociale e lavorativa delle fasce deboli, sviluppate dai partner (a livello territoriale e transnazionale) e dalla necessità di capitalizzare le stesse e condividerle in un network stabile di cooperazione. L´obiettivo del progetto, avviato il 7 aprile scorso e il cui termine è previsto per il 30 marzo 2012, è, infatti, quello di creare e consolidare una rete di enti, parti sociali, sistema delle imprese e associazioni del terzo settore finalizzati all´incremento complessivo dell´occupabilità dei soggetti svantaggiati dell’intera area di cooperazione transfrontaliera interessata dal programma "Italia-francia Marittimo 2007-2013". L´elemento di unificazione è favorire la valorizzazione delle risorse umane creando servizi che rendano il territorio più attrattivo per gli abitanti e per chi intenda investire e produrre innovazione o comunque creare un´area di integrazione a favore delle persone svantaggiate (immigrati, giovani disoccupati, ecc). I settori economici di intervento previsti sono l’agricoltura, l´edilizia ed il turismo, in quanto ritenuti maggiormente adeguati ad accogliere le risorse umane appartenenti alle fasce deboli. Il partenariato è composto dalla Provincia di Livorno, in qualità di capofila; dalla Regione Toscana (per le azioni sulla costa toscana); dall´Agenzia Regionale per il Lavoro (Regione Autonoma della Sardegna); dall’ Agenzia Liguria Lavoro (Regione Liguria); Anpe (Agenzia Nazionale Per l’Impiego Francese), Corsica; dalla Mission Locale della Corsica del Nord (Associo del Comune di Bastia), Corsica; dalla Camera di Commercio di Bastia; dal Dipartimento di Corsica Soprana, Bastia, Corsica. .  
   
   
APPROVATI 6 PROGETTI VALDOSTANI AL COMITATO DI SORVEGLIANZA DEL PROGRAMMA DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA-FRANCIA ALCOTRA  
 
Aosta, 1 luglio 2009 - A La Salle, si è riunito martedì 30 giugno, il Comitato di sorveglianza del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-francia Alcotra, sotto la Presidenza della Regione Valle d´Aosta rappresentata dall´Assessore all’istruzione e cultura Laurent Viérin, e alla presenza dei principali attori territoriali transfrontalieri. Complessivamente sono stati approvati 13 progetti singoli, dei quali 5 interessanti il nostro territorio, per un investimento complessivo di oltre 5 milioni di euro, inerenti le tematiche della cultura, della valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale, della messa in rete e sperimentazione della medicina di montagna e della gestione sostenibile dell´ambiente. E´ stato inoltre approvato il progetto strategico educazione “Peef” nell´ambito del quale sono coinvolti oltre 23 partner transfrontalieri e che vedrà avviate le sue attività a beneficio del territorio già dal prossimo anno scolastico. Si tratta di un progetto importante, che prevede l´attivazione del Diploma binazionale di istruzione superiore Esabac e il rafforzamento della professionalizzazione degli studenti e dei docenti tramite scambi di lunga durata. Oltre 9 milioni di euro l´investimento complessivo, per circa 2 milioni di euro a beneficio dell´istruzione valdostana. L´assessore Laurent Viérin considera «un ottimo successo quello ottenuto, in quanto i progetti approvati permetteranno di rafforzare ulteriormente la cooperazione fra la Valle d´Aosta e i partner dell´area Alcotra, valorizzando soprattutto le peculiarità e il patrimonio storico-artistico della nostra Regione, anche tramite la realizzazione di progetti culturali volti alla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale della Valle d’Aosta, parte integrante della strategia regionale unitaria, nonché alla creazione di una nuova identità transfrontaliera che valorizzi la nostra autonomia e francofonia». .  
   
   
AUSTRIA, EXPORT IMPORTANTE PER BILANCIO PAESE  
 
Vienna, 1 luglio 2009 - L´esportazione di servizi rafforza il commercio estero. 5 mila aziende austriache di servizi oltrepassano la frontiera per il commercio. Scienziati, architetti, consulenti e avvocati austriaci sono, accanto al maestro di sci, sempre più importanti per l´Austria. Il Paese già da tempo non è solo la terra del turismo, ma anche di diversi servizi. Nel bilancio delle partite correnti è stato registrato nel 2008, nonostante la crisi, un saldo positivo di 10 miliardi di euro (3,5 per cento del Pil), una parte importante di questa somma proviene dall´esportazione di servizi, rende noto l´Ice. L´austria si sviluppa verso servizi sempre più innovativi, come l´architettura, la tecnica, l´informatica, l´informazione, la ricerca e lo sviluppo. Questi settori crescono in media del 10 per cento l´anno, più velocemente che le entrate del turismo. Circa 5 mila aziende austriache esportano servizi (senza considerare i servizi turistici e finanziari). Nel complesso sono impiegati 770 mila collaboratori. Le esportazioni hanno fatturato 20,4 miliardi di euro. In Austria dominano l´esportazione dei seguenti servizi: aziende di trasporti, posta e telecomunicazioni. A queste si aggiungono sezioni tecnologiche di industrie di produzione di beni, come accessori automobilistici, gruppi farmaceutici, tecnica di trasmissione radio. Tra gli esportatori di servizi si trovano anche i gruppi di multinazionali e le società finanziarie. Le piccole e medie imprese dominano l´offerta estera con servizi di consulenza giuridica e aziendale, pubblicità, indagini di mercato, servizi personali e culturali; la metà dei ricavati proviene da grandi aziende. Rispetto alle 5 mila aziende che esportano servizi, solo 30 sono attive a livello globale, e presenti in più di 100 Paesi (soprattutto reti di consorzi multinazionali); 1000 imprese invece esportano i loro servizi soltanto in un Paese. . .  
   
   
TENDENZE DI MERCATO, SLOVENIA GIUGNO 2009  
 

 

Trieste,  1 luglio 2009  - In Slovenia, in giugno 2009, l´indice di fiducia è stato di -24 punti percentuali, lo stesso livello di maggio 2009, afferma l´Ufficio Statistico Sloveno. Rispetto a maggio 2008 e alla media su lungo termine, l´indice è calato in entrambi i casi di 27 punti percentuali.

Per quanto riguarda i diversi settori, nel manifatturiero, però, l´indice è salito di 1 punto percentuale rispetto al dato negativo di maggio (-30); rispetto a giugno 2008 e alla media su lungo termine, è calato però di 23 punti e 28 punti rispettivamente. Gli indicatori della situazione sono migliorati rispetto al mese precedente e le previsioni per i prossimi tre mesi sono più favorevoli.

Nel commercio al dettaglio, per contro, l´indice complessivo è calato di 1 punto su base mensile, 47 su base annuale e 33 sul lungo termine. Nel settore delle costruzioni è sceso di 5 punti su base mensile, 62 anno su anno e 53 su lungo termine. È salita la fiducia nel settore terziario (2 mese su mese), mentre la fiducia dei consumatori ha registrato un aumento di 6 mese su mese.

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“METTIAMOCI LA FACCIA”, UNA CONVENTION CON I PRIMI RISULTATI DELL´INIZIATIVA  
 
 Roma, 1 luglio 2009 - Il 2 luglio sarà aperta dal Ministro Brunetta la prima Convention delle amministrazioni che hanno partecipato all´iniziativa "Mettiamoci la faccia", una sperimentazione guidata dal Dipartimento della Funzione Pubblica per rilevare in maniera sistematica, attraverso l’utilizzo di emoticons, la soddisfazione di cittadini e utenti per i servizi pubblici erogati agli sportelli o attraverso altri canali (web e telefono). La Convention si aprirà con la presentazione dei primi risultati dell’ iniziativa. Si tratta di un incontro dedicato, soprattutto, alle amministrazioni che devono ancora avviare la sperimentazione, per le quali la Convention sarà occasione di apprendimento, grazie al confronto con le esperienze realizzate dalle amministrazioni che per prime hanno preso parte all´iniziativa predisponendo un proprio piano di sperimentazione, in base alle linee guida del Dipartimento della Funzione Pubblica. La presentazione delle criticità e la condivisione delle soluzioni, delle amministrazioni che per prime hanno preso parte all´iniziativa, infatti, può offrire utili suggerimenti e indicazioni operative tanto a chi è già entrato nella fase sperimentale quanto a chi abbia appena aderito al progetto. Sono previste tre sessioni di lavoro: la prima dedicata alle scelte organizzative definite dalle amministrazioni nella fase di avvio della sperimentazione; la seconda dedicata alla presentazione delle soluzioni tecnologiche e alle modalità di acquisizione delle forniture; e la terza dedicata alle modalità di utilizzo dei dati per la comunicazione e ai fini del miglioramento del servizio. Inoltre, verranno presentate le diverse opportunità messe a disposizioni delle amministrazioni che intendono prendere parte all’iniziativa, tra cui, in particolare la Consip, illustrerà il funzionamento del Mercato elettronico. Le amministrazioni interessate che non hanno ancora partecipato all’iniziativa potranno farne richiesta e saranno accettate nei limiti della disponibilità dei posti. .  
   
   
AL VIA I NUOVI VOUCHER E LA CAMPAGNA INFORMATIVA  
 
Roma, 1 luglio 2009 - Favorire le possibilità di impiego e di integrazione del reddito per i soggetti più deboli e, allo stesso tempo, evitare le zone d´ombra del lavoro nero. A questo punta l’ampliamento di utilizzo dei voucher, i buoni lavoro, promosso da un campagna informativa illustrata il 24 giugno scorso dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, insieme al presidente dell´Inps, Antonio Mastrapasqua. Presentando la campagna - partita a fine giugno e che, in vista della vendemmia, sarà ripresa a settembre - il Ministro Sacconi ha esposto la vasta gamma di possibilità che si apre con l´applicazione dei buoni lavoro, utilizzabili da pensionati, studenti, casalinghe, e, in via sperimentale per il 2009, anche per i cassintegrati e per i lavoratori in mobilità. La formula dei voucher è una particolare modalità di prestazione lavorativa introdotta con la legge Biagi, ed è stata pensata per la gestione del lavoro occasionale di tipo accessorio. Applicati inizialmente per le attività agricole di carattere stagionale (la prima esperienza significativa è stata la vendemmia del 2008) poi a tutte le attività agricole, anche non stagionali, i voucher si sono estesi via via a nuovi soggetti e diversi tipi di attività. All´origine di questa formula vi è la necessità di regolamentare quei rapporti di lavoro che soddisfano esigenze occasionali a carattere saltuario: far emergere attività confinate nel lavoro nero, tutelando, al contempo, i lavoratori che usualmente operano senza alcuna protezione assicurativa e previdenziale. I voucher garantiscono, infatti, oltre alla retribuzione, anche la copertura previdenziale presso l´Inps e quella assicurativa presso l´Inail. Così regolati, i buoni lavoro assicurano vantaggi sia per il datore di lavoro che per il lavoratore: Il committente (datore di lavoro) può beneficiare di prestazioni nella completa legalità, con copertura assicurativa Inail per eventuali incidenti sul lavoro, senza rischiare vertenze sulla natura della prestazione e senza dover stipulare alcun tipo di contratto. Il prestatore (lavoratore) può integrare le sue entrate attraverso le prestazioni occasionali, il cui compenso è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato. Il compenso dei buoni lavoro dà diritto all´accantonamento previdenziale presso l´Inps e alla copertura assicurativa presso l´Inail ed è totalmente cumulabile con i trattamenti pensionistici. In particolare, i prestatori possono svolgere attività di lavoro fino al guadagno di 5. 000 euro per singolo committente nell’anno solare, mentre, nel caso di cassintegrati o lavoratori in mobilità, il limite è di 3. 000 euro. A commissionare il lavoro possono essere famiglie, privati, aziende, imprese familiari, imprenditori agricoli e, in alcuni casi, enti senza fini di lucro ed enti pubblici. .  
   
   
ELEZIONI 2009: IN UMBRIA CRESCE IN MISURA MAGGIORE MOBILITÀ ELETTORALE PER VOTO AMMINISTRATIVO  
 
 Perugia, 1 luglio 2009 – In Umbria, alle elezioni europee, il “travaso” di voti tra schieramenti, è stato “di entità non molto diversa dal recente passato e tale da non modificare sensibilmente” i rapporti di forza politici tra centrosinistra e centrodestra. “Continua il trend di avvicinamento tra i due Poli, ma si tratta di uno slittamento progressivo, non di un terremoto”, ha commentato il professor Bruno Bracalente, del Dipartimento di Economia, finanza e statistica dell’Università di Perugia, illustrando ieri i principali risultati della stima dei flussi delle elezioni europee e amministrative 2009 in Umbria, realizzata dal Dipartimento dell’ateneo perugino e dall’Agenzia Umbria Ricerche (“Aur”). L’analisi, condotta sui dati per sezione elettorale di Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, Spoleto e Orvieto, è stata presentata stamani, a Palazzo Donini, alla presenza del presidente dell’”Aur” Claudio Carnieri. Complessivamente sono state utilizzate 452 sezioni per Europee e Provinciali e 401 per le Comunali (a Città di Castello non si è votato per il Comune). Sono stati valutati la mobilità tra blocchi, il ruolo delle astensioni e il peso che hanno avuto sulla riduzione del divario elettorale tra centrosinistra e centrodestra in Umbria nell’ultimo anno. “A cambiare in maniera più rilevante rispetto alle Europee – ha rilevato Bracalente – è il voto per le Provinciali: il flusso tra schieramenti è stato molto maggiore, a danno del centrosinistra, il che contribuisce a spiegare la consistente riduzione del divario tra i due blocchi principali”. Alle elezioni europee, il “sorpasso” di circa 10mila voti del Pdl sul Pd, è stato determinato dalla “notevole redistribuzione” di voti all’interno del blocco di centrosinistra e dal flusso di voti verso lo schieramento opposto: dalle liste di centrosinistra sono passati 17mila voti a quelli di centrodestra e 3mila all’Udc; nella direzione opposta, le liste di centrosinistra hanno intercettato 14mila voti dalle liste di centrodestra e mille dall’Udc. La redistribuzione “è costata al Pd circa 31mila voti”, mentre il Pdl ha ceduto alle altre liste del suo schieramento non più di 3-4mila voti e altrettanti all’Udc. Facendo il raffronto con le Europee 2004, il Pd è stato penalizzato più del Pdl dall’astensionismo aggiuntivo, con una perdita di 14mila voti rispetto alla lista “Uniti nell’Ulivo”. Sono 7mila in meno per il Pdl (rispetto agli elettori di Fi e An) che viene avvantaggiato anche dal recupero dell’astensionismo (17 mila voti, contro 4 mila del Pd). Inoltre, c’è un flusso di voti da “Uniti per l’Ulivo” verso il Pdl (13mila voti) a cui si contrappone un notevole flusso da Rifondazione e Comunisti Italiani verso il Pd (circa 26 mila voti). “Passando all’analisi dei flussi dalle Europee alle Provinciali che si sono tenute contestualmente – ha detto ancora Bracalente – emergono casi non infrequenti di voto ‘disgiunto’, con circa un 10 per cento di voti differenti. Innanzitutto l’astensionismo, sempre comprese schede bianche e nulle, alle Provinciali è stato sensibilmente maggiore rispetto alle europee, sia a Perugia (circa 30mila in più), che a Terni (circa 10mila in più), e ha danneggiato molto di più le liste di centrodestra, in particolare il Pdl, e l’Udc”. Il grado di fedeltà dell’elettorato “europeo” alle Provinciali “non è sempre elevatissimo: per il Pd a Perugia si ferma al 89%, perché alle Provinciali cede voti prevalentemente ad altre liste di centrosinistra (in particolare Sinistra e Libertà), mentre a Terni questo non sembra avvenire e la fedeltà raggiunge il 95%; per il Pdl a Perugia è dell’81%, perché oltre all’astensione cede voti in diverse direzioni, anche al Pd, mentre a Terni è dell’80%, ma cede voti nell’ambito del centrodestra (e in parte verso l’Italia dei Valori); per l’Udc è dell’83% a Perugia e del 64% a Terni, in entrambi i casi con molti passaggi di voti in diverse direzioni, ma prevalentemente verso liste di centrosinistra; per l’Italia dei Valori la fedeltà è piuttosto bassa sia a Perugia (67%), dove cede voti “europei” in molte direzioni, ma prevalentemente alle liste amministrative della sinistra, sia a Terni (66%), dove cede molti consensi al raggruppamento “Terni oltre – Pensionati”; un flusso consistente verso questo raggruppamento penalizza alle Provinciali ternane anche Rc-pdci, la cui fedeltà scende di conseguenza al 79%, mentre a Perugia è del 93%. I cambiamenti più rilevanti, ha rilevato Bracalente, emergono dal confronto tra le Provinciali. Dal 2004 al 2009, con l’astensionismo ha raggiunto le 233 mila unità (circa 20 mila in più rispetto alle Provinciali del 2004) penalizzando “chiaramente” il centrosinistra, “dalle liste di centrosinistra a quelle di centrodestra sarebbero passati ben 50mila voti (e 5mila all’Udc), di cui 20mila direttamente da Ds e Margherita al Pdl; nella direzione opposta, le liste di centrosinistra avrebbero complessivamente acquisito circa 16mila voti provenienti dalle liste di centrodestra (e 6mila dall’Udc”). In particolare, per le Provinciali di Perugia, i tassi di fedeltà delle diverse liste “infatti non raggiungono mai il 70 per cento. Il Pd si ferma al 64%, il Pdl arriva al 68, Prc e Pdci superano appena il 40% di fedeltà, l’Udc mantiene il 36% del proprio elettorato di cinque anni prima, perdendo voti in tutte le direzioni, verso il Pdl e l’astensione, ma in misura consistente anche verso il Pd e Sinistra e Libertà. Le perdite di voti sono compensate da nuovi consensi che hanno diversa provenienza a seconda delle liste: il Pd prevalentemente dalla sinistra radicale; quest’ultima da Ds e Margherita e in parte dal non voto; l’Italia dei Valori da un po’ tutte le direzioni, ad esclusione dell’Udc; Sinistra e Libertà dal resto del centrosinistra e dall’Udc; l’Udc da Ds e Margherita e da Fi e An; il Pdl prevalentemente da Ds e Margherita e dagli altri di centrosinistra; gli altri di centrodestra (che comprendono la Lega Nord) da Ds e Margherita, Sinistra radicale e Fi e An. Per la Provincia di Terni, ha sottolineato Bracalente, i tassi di fedeltà sono un po’ maggiori rispetto a quella di Perugia. Il Pd raggiunge il 72%, perdendo consensi in direzione della sinistra radicale, il Pdl e, in misura minore, l’Italia dei Valori. Il Pdl arriva al 75%, perdendo voti verso gli altri di centrodestra, l’Udc, l’Italia dei Valori e l’astensione. Rifondazione e Comunisti Italiani si fermano al 35% di fedeltà, perdendo voti, oltre che verso il Pd (e il Pdl), anche verso la lista Terni Oltre. L’udc mantiene meno del 20% dei propri consensi di cinque anni prima, cedendo voti in tutte le direzioni ma non al Pd, né alle altre liste di sinistra. Tra i voti in ingresso si segnalano in particolare: i flussi in entrata nel Pd, e nei due raggruppamenti della sinistra radicale, che provengono quasi esclusivamente dalle altre liste del proprio schieramento, mentre quelli in ingresso nel Pdl e nelle altre di centrodestra sembrano provenire in larga prevalenza dallo schieramento opposto; l’attrazione di voti dell’Udc dal Pdl; quella dell’Italia dei Valori da diverse direzioni; l’attrazione di voti della lista civica Terni Oltre dalla Sinistra radicale e dall’Udc, ma non dal Pd. Per quanto riguarda le elezioni comunali, per Perugia risulta una “mobilità elettorale molto marcata”, così come per Terni, ricalcando pressoché quanto osservato per le Provinciali. Voto “più stabile” a Foligno e Orvieto (per il primo turno), “turbolento” a Spoleto. Dalla stima dei flussi relativi ai ballottaggi, incrociando i voti alle liste del primo turno e i voti ai due candidati a sindaco, per Terni, “nella maggior parte dei casi, non ci sono fenomeni rilevanti di voto incrociato – ha detto Bracalente – Chi non gradiva il candidato della lista di uno schieramento al primo turno si è astenuto più che votare per il candidato dello schieramento contrapposto”. Anche nel caso di Spoleto, non risultano “molto frequenti” i voti incrociati, ad eccezione delle Altre liste di centrodestra a favore di Benedetti (un quarto dei voti del primo turno). Per il ballottaggio, a Spoleto come a Orvieto, si è mobilitato anche chi non è andato a votare al primo turno, favorendo il candidato di centrodestra. Centrodestra che, a Orvieto, si mostra “sostanzialmente compatto” per eleggere il suo candidato a sindaco. “Una stima che va fatta con prudenza poiché basata solo su 20 sezioni elettorali – ha detto Bracalente – ma emergono consistenti flussi di voti andati al primo turno alle liste del centrosinistra che, al secondo turno, sono confluiti invece sul candidato del centrodestra. Le due liste del centrodestra hanno invece fatto confluire oltre l’80% dei consensi del primo turno al proprio candidato, mentre le astensioni sono state del 17-18%. Al ballottaggio si sarebbe recata alle urne una notevole parte (il 40%) degli astensionisti del primo turno, fenomeno che ha favorito nettamente il candidato del centrodestra (30%, contro 10%)”. “Dall’esame del ‘voto utile’ – ha commentato il presidente dell’Agenzia Umbria Ricerche, Claudio Carnieri – si ricava, innanzitutto, come l’elettorato umbro tenda a portare in primo piano la dimensione nazionale della sua scelta. Si passa, infatti, dai 560-570mila voti delle Politiche 2008 ai 512mila delle Europee fino a scendere di altri 30mila voti per le amministrative. Analizzando, inoltre, la dinamica politica, si registra il principale cambiamento nel 2004: alle Europee, la lista ‘Uniti per l’Ulivo’ ottenne 185mila voti, a fronte dei 238mila ottenuti alle Provinciali da Ds, Margherita e Socialisti, con un notevole differenziale. A cinque anni di distanza, non si è ripetuto lo stesso orientamento, anzi il Pd è passato dai 173mila voti delle Europee ai 164mila delle Provinciali, con un aumento della dispersione di voti. Nel raffronto, infine, tra le ultime due elezioni Provinciali, si assiste a un calo per centrosinistra e Pd, mentre il Pdl cresca nonostante la perdita di voti. In pochi anni – ha detto ancora – l’incidenza delle politiche nazionali fa sì che i sistemi territoriali si ricollochino in dinamiche diverse”. “L’analisi dei flussi territoriali elaborata insieme al Dipartimento di Economia dell’Ateneo perugino – ha concluso Carnieri – riveste particolare importanza per l’autorappresentazione della società regionale, poiché studia e fa conoscere i percorsi culturali complessivi che l’Umbria compie nelle più ampie dinamiche italiane ed europee”. La ricerca verrà ora pubblicata sul prossimo numero della rivista ‘Aur&s’ e sarà disponibile anche sul sito internet dell’Agenzia Umbria Ricerche. .  
   
   
MARRAZZO: "PER USCIRE DALLA CRISI SERVE PATTO TRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE"  
 
 Roma, 1 luglio 2009 - "Per uscire dalla crisi c´è bisogno soprattutto di politica e di un patto tra maggioranza e opposizione. Non si possono scaricare le responsabilità solo sugli enti locali pensando che ci saranno personalità che con ´proprietà taumaturgiche´ che risolveranno i problemi". Lo ha detto il presidente della regione Lazio Piero Marrazzo in occasione della presentazione del rapporto del Censis ´La sfida del federalismo´, tenutosi ieri nella sede del noto istituto di ricerca, a Piazza di Novella (Roma). "Da quando è arrivata la crisi - ha detto Marrazzo - il governo non ha fatto altro che rafforzare il potere centrale. Un esempio? I fondi Fas che sono stati immediatamente richiamati perchè altrimenti non ci sarebbero state risorse per gli ammortizzatori sociali". "E´ dal 1992 che c´è un vuoto della politica e che non c´è un patto fondante condiviso. Non possiamo dare risposte alla crisi se si continua con la politica della delegittimazione dell´avversario anzichè quella del sedersi a un tavolo e collaborare. La crisi - ha aggiunto il presidente della regione Lazio - necessita di un grande patto tra centrodestra e centrosinistra, non di demonizzazioni". Ma cosa dice l´indagine Censis? Italiani delusi dalla risposta delle istituzioni alla crisi economica, soprattutto nel Mezzogiorno. Il grado di insoddisfazione cresce man mano che si scende giù nello stivale passando dal 47,9% di ´bocciature´ al nord al 57,5% del centro, fino ad arrivare al 64,5% del Sud. Tra le istituzioni citate nel questionario quella che ha raccolto più fiducia, anche se ben lontana dalla quota degli scettici, è la Presidenza del Consiglio (17,3%), seguita da Comuni (8,3%), Ministero dell´economia (5,5%), Unione europea (4,4%) Regioni (4,3%), Province (2,4%) e Banca d´Italia (2,2%). .  
   
   
PROGRAMMAZIONE FONDO SOCIALE EUROPEO 2007 - 2013, MERCOLEDÌ CONFRONTO REGIONE-UE-GOVERNO  
 
 Napoli, 1 luglio 2009 - Oggi con inizio alle ore 9. 30, si terrà a Napoli, presso l´Hotel Vesuvio, il convegno "La programmazione regionale del Fondo Sociale Europeo 2007-2013". Interverranno il presidente della Regione Antonio Bassolino, gli assessori Alfonsina De Felice, Corrado Gabriele e Nicola Mazzocca; Fabrizio Spada, in rappresentanza della Commissione Europea e Angela Altieri, in rappresentanza del Ministero del Lavoro. Nel corso del convegno, oltre a presentare le linee strategiche che hanno portato l´Amministrazione regionale a costruire il Piano Operativo, in sinergia con le politiche d´indirizzo comunitarie e con il quadro strategico nazionale di sviluppo, verranno illustrate le misure di adeguamento del Piano operativo Fse individuate dalla Giunta regionale per contrastare l´ulteriore caduta dei livelli occupazionali e del tessuto economico-finanziario nel territorio, in conseguenza della crisi planetaria. Infine il convegno sarà anche un´occasione importante per conoscere lo stato d´avanzamento del Por Campania Fse 2007-2013 in relazione alla programmazione ed all´attuazione degli interventi specifici. .  
   
   
EMILIA ROMAGNA: IL PRESIDENTE ERRANI HA INCONTRATO IN REGIONE LA CONSOLE GENERALE DEGLI USA, MARY ELLEN COUNTRYMAN  
 
Bologna, 1 luglio 2009 – Il presidente della Regione Emilia-romagna, Vasco Errani, ha ricevuto ieri mattina nella sede della Regione la console generale degli Stati Uniti d’America a Firenze, Mary Ellen Countryman. Nel corso dell’incontro, sono stati affrontati temi relativi alle misure indirizzate a contrastare la crisi economica e sviluppare la crescita. A tale proposito, sia il presidente che la console hanno auspicato un rafforzamento della collaborazione tra la rete produttiva e i centri d’innovazione statunitensi ed emiliano-romagnoli. La console Mary Ellen Countryman ha assunto la guida del Consolato Generale di Firenze, competente per Toscana, Emilia-romagna e San Marino, nel settembre 2008. Nel servizio diplomatico ha operato a Roma, Milano, Tokyo, Rangoon e San Pietroburgo. Successivamente è stata direttore per gli Affari pubblici del Consiglio per la Sicurezza nazionale e contemporaneamente vice segretario dell’ufficio stampa della Casa Bianca durante le presidenze di William Clinton e di George Bush. .  
   
   
EMILIA-ROMAGNA, NUOVA LEGGE URBANISTICA REGIONALE. TRA LE NOVITÀ MENO BUROCRAZIA E CONSUMO DI SUOLO, PIÙ RISPARMIO ERNERGETICO E SICUREZZA ANTISISMICA MA SOPRATTUTTO GARANTITE QUOTE DI EDILIZA SOCIALE.  
 
Bologna, 1 luglio 2009 - Nuove norme urbanistiche che mettono in primo piano la riduzione della burocrazia, la qualità delle costruzioni, il risparmio energetico, la sicurezza sismica e la garanzia di quote di edilizia residenziale sociale. Sono queste alcune delle novità introdotte dalla nuova legge urbanistica “Governo e riqualificazione solidale del territorio” in corso di approvazione nella giornata di ieri dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia-romagna. «Abbiamo messo un importante tassello per avere, in futuro, città più pubbliche, inclusive e sostenibili riducendo al contempo il consumo di territorio. Con queste norme, frutto di un ampio lavoro di confronto e condivisione con la comunità emiliano-romagnola, si accorcia – ha evidenziato Gian Carlo Muzzarelli, assessore regionale alla programmazione e sviluppo territoriale – la filiera decisionale e chiarito le responsabilità nelle scelte». La modifica - che raccorda e armonizza le norme contenute in due precedenti leggi regionali, la 19 del 1998 e la 20 del 2000 – rivede il sistema della tutela e governo del territorio, per migliorarlo, semplificarlo e integrarlo alla luce dell’esperienza applicativa dell’ultimo decennio, per metterlo a disposizione, nel suo insieme, del rilancio dello sviluppo, anche economico, della comunità regionale. Le norme consentono maggiore partecipazione dei cittadini alle scelte di riqualificazione urbana, una semplificazione delle procedure e riduzione dei tempi per quanto riguarda le opere pubbliche ma anche una crescente cooperazione tra la Regione ed gli Enti locali, soprattutto in forma associata, per promuovere l’attività di pianificazione urbanistica insieme a una maggiore attenzione alla tutela del territorio. La Regione Emilia-romagna ha inserito, tra l’altro, all’interno di un più ampio processo di revisione delle proprie norme urbanistiche il recepimento dell’ “Intesa tra Stato, Regioni e gli Enti locali, per individuare misure che contrastino la crisi economica mediante il riavvio dell’attività edilizia” (siglata il 1° aprile 2009). Su questa parte sono state previste norme acceleratorie dei processi edilizi, tenendo conto del sistema delle regole e dei processi di pianificazione che sono una ricchezza e un valore della nostra regione. Inoltre si è introdotto a regime, e dunque sia per i diciotto mesi di validità dell’intervento straordinario sia per gli anni successivi, un sistema che favorisca lo sviluppo delle attività produttive già insediate nel nostro territorio, qualora vogliano investire per ampliarsi e ristrutturare le proprie produzioni, introducendo una procedura accelerata di variante agli strumenti urbanistici, rispettosa dei ruoli istituzionali delle amministrazioni coinvolte e coerente con gli obiettivi di sostenibilità ambientale delle trasformazioni del territorio. «La nostra azione – ha aggiunto Muzzarelli - è orientata a trasformare la proposta del Governo da una norma derogatoria a una vera e propria azione strutturale all´interno della legge urbanistica e di riqualificazione solidale del territorio. Abbiamo voluto evitare che si inserissero, in nome della crisi, deregolazione, devastante per il territorio. Quindi abbiamo puntato su un´azione che consente di qualificare il patrimonio edilizio esistente in termini di efficienza energetica e sicurezza sismica con un sistema di premialità crescenti che tiene conto dei tre cardini fondamentali: regole, legalità, responsabilità». Il testo promuove la riqualificazione del territorio con un’attenzione particolare alla solidarietà alle persone con più difficoltà a risolvere il problema abitativo. Ogni intervento previsto nei “programmi di riqualificazione urbana” infatti dovrà garantire una quota di edilizia residenziale sociale non inferiore al 20%, per giovani coppie, studenti, portatori di handicap, cittadini stranieri. Inoltre per abbattere i costi delle abitazioni, verranno istituiti demani comunali di aree edificabili per edilizia sociale ceduti dai nuovi interventi su aree di espsansione. A questo scopo sono previste specifiche risorse regionali in favore dei Comuni. Sul fronte della semplificazione delle procedure, novità sono previste in particolare per quanto riguarda le opere pubbliche. Per realizzare una strada, ad esempio, si unifica in un solo passaggio quanto prima era frazionato in tre-quattro procedure distinte (localizzazione, progettazione, valutazione ambientale e avvio dei lavori) mettendo quindi insieme tutti i momenti che vanno dal progetto preliminare fino al cantiere, compreso l’esproprio quando necessario. Specifiche norme riguardano la pianificazione urbanistica comunale. L’obiettivo è favorire l’adozione dei Piani strutturali comunali, favorendo per i piccoli Comuni (con meno di 5 mila abitanti) che fanno parte di Unioni di Comuni l´approvazione in forma associata . Questi enti potranno, infatti, attribuire funzione di Piano strutturale comunale (il Psc) al Piano territoriale provinciale (Ptcp). Si consolida anche il ruolo strategico del Piano territoriale Regionale, il Ptr, il quale assume univoca natura di piano di indirizzo circa gli scenari e obiettivi strategici di sviluppo della società regionale nel suo complesso, perdendo la possibilità di disporre prescrizioni di carattere territoriale. Di conseguenza, è rivisto il procedimento di formazione e approvazione del Ptr, differenziandolo e semplificandolo notevolmente rispetto agli strumenti generali a valenza territoriale della Provincia e del Comune, il Ptcp e il Psc. .  
   
   
NUOVA LEGGE URBANISTICA. LA SODDISFAZIONE DI ERRANI. "NON È UNO SPOT A TERMINE. E´ UNA RIFORMA SERIA"  
 
Bologna, 1 luglio 2009 – “Riformando la legge urbanistica abbiamo scelto di non fare uno spot a termine”. Lo ha detto il presidente Vasco Errani al termine dell’approvazione delle nuove norme in materia di urbanistica ed edilizia approvate ieri dall’Assemblea legislativa regionale. “Sono soddisfatto del lavoro fatto – ha detto - perché con questo provvedimento l’Emilia-romagna dimostra che si può intervenire sul tema casa guardando al governo del territorio, alla qualità delle nostre abitazioni, ricercando una soglia più avanzata nelle politiche della sostenibilità, dando un contributo al necessario contrasto della crisi economica e produttiva e creando nuove opportunità per lo sviluppo di iniziative di edilizia sociale abitativa. “Riformando la legge 20 abbiamo di non fare uno spot a termine – ha aggiunto Errani - Ma al contrario di voler intervenire seriamente, secondo alcune direttrici fondamentali. Direttrici che sono quelle della semplificazione delle procedure, della riduzione dei tempi, della certezza dei termini di risposta delle Amministrazioni pubbliche di fronte alle famiglie e alle imprese che vogliono investire e devono poterlo fare, della necessità di dare forza ai criteri di premialità in materie che hanno per noi un valore strategico: la sicurezza sismica e l’incremento della efficienza energetica. In questo modo diamo nuovi strumenti e nuovi stimoli ai Comuni che vogliono a loro volta investire in innovazione e in ambiente, promuovendo politiche di valore strategico in questa direzione. “La Regione Emilia-romagna – ha concluso Errani - mette quindi a disposizione della società regionale un provvedimento che risponde appieno all’intesa del 1° di aprile siglato fra Governo e Regioni, che evita radicalmente i rischi gravi contenuti nel cosiddetto Piano casa ventilato unilateralmente in precedenza (solo in chiave di aumento deregolato e generalizzato di volumetrie), prima ancora del drammatico terremoto abruzzese. La nostra riforma della legge 20 punta invece a dare una mano concreta allo sviluppo e alla qualità urbana in una cornice di regole e di principi che guardano al bene comune e alla sicurezza di tutti”. .  
   
   
AL PALACONGRESSI DI CAGLIARI LA CONFERENZA REGIONALE SUL PIANO PAESISTICO  
 
 Cagliari, 1 luglio 2009 - Con gli interventi introduttivi del sindaco di Cagliari Emilio Floris, del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e dell´assessore dell´Urbanistica, Gabriele Asunis, si sono aperti ieri mattina al palacongressi di Cagliari i lavori della conferenza regionale sul Piano paesistico regionale. In programma le conclusioni sul lavoro di raccolta delle sollecitazioni pervenute dal territorio e di concertazione frutto dell´attività svolta nel corso dei Tavoli tematici e delle singole Conferenze territoriali. L´assessore regionale dell´Urbanistica Gabriele Asunis, negli ultimi due mesi, ha infatti incontrato le realtà locali per il varo della riforma del Piano paesaggistico regionale e pianificazione territoriale. Nove gli incontri territoriali : Alghero e Arzachena (18 maggio), Lanusei e Muravera (22 maggio), Pula (4 giugno), Oristano (8 giugno), San Gavino (9 giugno), Carbonia (16 giugno) e nei giorni scorsi a Nuoro. Le Conferenze territoriali, che sono state precedute dai Tavoli preliminari di lavoro, hanno rappresentato un´occasione di "stimolo e ascolto" con amministratori locali, tecnici, esponenti del mondo sociale ed economico, ma anche associazioni ambientaliste, mirate alla ricerca condivisa di una strategia per la valorizzazione del paesaggio della Sardegna. Dopo gli interventi introduttivi, è spettato a Marco Melis, Direttore Generale della Pianificazione Urbanistica Territoriale e della Vigilanza Edilizia, illustrare il processo partecipato attivato con la collaborazione di Comuni e province. A seguire è stata la volta dell’illustrazione dei lavori dei Tavoli Tematici svolti lo scorso 25 giugno 2009: il Tavolo 1 “Dai principi del Ppr a una strategia condivisa per la valorizzazione del paesaggio della Sardegna” è stato presentato dal dirigente della Regione Giorgio Costa; la presentazione del 2° Tavolo, “Il quadro normativo” è stata curata dal direttore dell’Anci Sardegna Umberto Oppus, mentre l’illustrazione dei lavori del 3° Tavolo “La pianificazione paesaggistica locale: il ruolo degli Enti locali per la valorizzazione del paesaggio della Sardegna” è stata affidata a Tore Cherchi Presidente del Coordinamento regionale delle Associazioni Ee. Ll della Sardegna. Alle 12. 15 sarà la volta dei contributi delle parti sociali, economiche e sindacali, con gli interventi programmati dei rappresentanti delle Associazioni imprenditoriali, delle Associazioni ambientaliste, delle Organizzazioni sindacali, nonché del rappresentante della Consulta regionale delle professioni intellettuali dell´area tecnica della Regione. Dopo le 13 sono previste le conclusioni dei lavori, affidate all’assessore regionale dell´Urbanistica, Gabriele Asunis, e al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci. .  
   
   
INCONTRI CRIET “COMPETITIVITÀ DEI TERRITORI E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE”  
 
Milano, 1 luglio 2009 - Nelle dinamiche della competizione globale Regioni, Province, Distretti e Città sembrano assumere un ruolo sempre più rilevante per lo sviluppo economico locale. Ma, a una ovvia centralità degli Attori pubblici, spesso non corrisponde il riconoscimento di ruolo e la capacità di fare Sistema. Il confronto tra Attori Pubblici e altri Attori Pubblici e tra questi e i sistemi della formazione e del lavoro, diviene un passaggio ineludibile e devono essere individuate e sperimentate nuove forme di governance locale. Pubblico e Privato impegnati a ricomporre la filiera sgranata delle competenze e delle risorse in tema di politiche di sviluppo che nei fatti rende minimo il valore aggiunto di un territorio. La proliferazione di attori e servizi locali porta non solo alla polverizzazione delle risorse finanziarie ma anche la creazione di un’offerta stratificata molto complessa da decodificare in termini di opportunità per le imprese e più in generale per i diversi attori presenti sul territorio. Per evitare la polverizzazione delle risorse e la promozione di iniziative divergenti sarà sempre più importante nel futuro puntare sul ruolo di coordinamento e “cabina di regia” della Pubblica Amministrazione, anche attraverso la leva della formazione e, più in generale, attraverso lo sviluppo di un’opportuna cultura manageriale, ma in parallelo sarà vitale stabilire orizzonti che impongano agli interlocutori della Pa di guardare oltre il termine del proprio mandato, per costruire linee di sviluppo condivise tra Attori pubblici e privati che siano coerenti, durature, non smantellabili nell’ottica dello spoil system da mandato a mandato con le persone. Ma in tempi di globalizzazione c´è ancora spazio per l´azione dei governi locali? Che relazione esiste tra la competitività di un territorio e la pubblica amministrazione che lo governa? Il trasferimento della cultura manageriale nel settore pubblico può contribuire allo sviluppo locale? A partire da domande come queste i contributi qui raccolti cercano di gettare nuova luce sul rapporto che esiste tra l´emergente fenomeno della governance locale e le capacità manageriali che la pubblica amministrazione ha cercato d´acquisire nell´ultimo decennio. Il messaggio fondamentale che si vuole offrire a manager pubblici, studiosi e attori della governance locale è che sulla competitività territoriale non si incide solo con le politiche e i servizi per imprese e cittadini, ma anche attraverso la riforma delle organizzazioni pubbliche e il rafforzamento dell´identità professionale dei manager pubblici. Il quadro tracciato in questo incontro comunica non è possibile governare i processi di sviluppo della competitività locale senza una pubblica amministrazione che funziona in quanto concreta organizzazione produttiva e non solo come mera presenza politica. L’appuntamento degli incontri Criet “Competitività dei territori e Pubblica Amministrazione” che si terrà a Milano il 6 luglio 2009 a partire dalle ore 9:30 presso l’Università di Milano-bicocca – Piazza dell’Ateneo Nuovo, 1 (Sala Rodolfi – Rettorato) si propone come momento per dare un’agenda e un modello che si sviluppi dal basso alle alle logiche esposte relative al “Fare Sistema”, e “operare con modelli a Rete”. L’incontro Criet si propone di mettere a fuoco modelli ripetibili di cooperazione tra tutti i soggetti che operano per assicurare condizioni infrastrutturale e culturali funzionali allo sviluppo sostenibile locale. Si rende così necessario superare la fragilità che spesso si riscontra nei tessuti locali, soprattutto in relazione agli attori socio-economici: imprese, sindacati, enti di formazione, associazioni, che spesso sono restii al cambiamento e/o dimostrano una scarsa capacità progettuale. L’obiettivo è di contribuire alla definizione e adozione di modelli di relazione e regole condivise, per attivare scambio di conoscenze e di know-how, progetti pilota per il miglioramento e innovazione dell’azione pubblica in correlazione con Università, imprese, referenti del credito, associazioni. Il risultato auspicato è la costruzione di Reti che, a partire da bacini territoriali omogenei, consentano di mettere a sistema gli attori dello sviluppo locale: Regione, Pubblica Amministrazione locale, Università, Imprese, Referenti del credito, Associazioni, e che producano integrazione delle politiche, snellimento dei processi e delle procedure, semplificazione amministrativa ed efficacia dei risultati. Gli interventi previsti metteranno in una prima parte sul tavolo i modelli a confronto e in una seconda parte dell’incontro saranno i territori a dare risposte sulla propria esperienza e sulla coerenza di questa con le impostazioni strategiche. Al convegno prenderà parte, oltre al project leader Prof. Francesco Calza, ordinario dell’Università di Napoli Parthenope; Prof. Carlo Salone, associato del Politecnico e Università di Torino; Alberto Brugnoli, Direttore Generale Irer che esporrà l’attività di ricerca-azione relativa allo sviluppo progettuale dei Programmi Integrati di Sviluppo Locale che vede come obiettivi la definizione, lo sviluppo e la sperimentazione di metodi e strumenti di gestione degli stessi Pisl e della connessa rete paternariale, inoltre tenta di individuare le politiche per lo sviluppo locale approfondendo le dimensioni connesse alla struttura istituzionale e organizzativa, alla pinificazione strategica e alle soluzioni riguardanti gli strumenti finanziari allo scopo di contribuire a delineare un processo di apprendimento interistituzionale complessivo. Il modello integrato di pianificazione dello sviluppo territorioale si compone di tre elementi che sono la pianificazione strategica, intesa come processo interattivo che deve portare ad definisca una visione del futuro dello sviluppo di un territorio focalizzato nel raggiungimento di un certo grado di sviluppo del sistema locale, la struttura istituzionale, le politiche di bilancio e fiscali sostenibili determinate dal policy space originato dalla dinamica quantitativa di crescita relativa delle entrate e dalla gestione quantitativa delle entrate del patrimonio pubblico. Parteciperà anche Ipsos con Andrea Alemanno che nella sua relazione presenterà come misurare i fabbisogni dei territori con particolare attenzione alla qualità della vita analizzata in base alle diverse aree geografiche italiane dal 2006 ad oggi, focalizzandosi anche sulle amministrazioni locali e sul loro operato dando infine uno sguardo alle priorità del territorio. L’incontro si concluderà con una tavola rotonda con G. L Boiardi, M. Maggi, A. Ginelli e F. Sangalli. .  
   
   
EVENTI FVG: ILLUSTRATA A TONDO GIORNATA EUROPEA CULTURA EBRAICA  
 
Trieste, 1 luglio 2009 - I temi della decima Giornata Europea della Cultura Ebraica (5-6 settembre 2009), che sarà celebrata anche a Trieste, sono stati illustrati ieri al presidente della Regione Renzo Tondo dal presidente della Comunità ebraica triestina Andrea Mariani e da Ron Fremden dell´Associazione culturale Wedocare. All´incontro ha partecipato anche il presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale Piero Camber. Questa iniziativa si terrà contemporaneamente in 27 Stati europei e, in Italia, in 56 Comuni. "Conoscere e accogliere l´altro" è il tema della Giornata, che andrà da sera a sera e intende superare i confini della comunità ebraica per coinvolgere in iniziative di riflessione, preghiera e musica le altre fedi "figlie di Abramo": il Cristianesimo, nelle sue diverse confessioni, e l´Islam. Il presidente Tondo ha condiviso con Mariani e Fremden l´opportunità che questa giornata abbia particolare rilievo a Trieste in quanto città in cui da secoli convivono e si sviluppano culture, fedi ed etnie diverse. Il programma definitivo sarà illustrato pubblicamente nelle prossime settimane. .  
   
   
BASSOLINO: "PROGRAMMATO OLTRE IL 50% FSE, CONTINUA NOSTRO IMPEGNO CONTRO LA CRISI". IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA DELLA CAMPANIA INTERVIENE AL COMITATO DI SORVEGLIANZA  
 
Napoli, 1 luglio 2009 - Il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino è intervenuto ieri al Comitato di Sorveglianza sull´attuazione del Fondo Sociale Europeo. Nel corso dell´incontro, a cui hanno preso parte, tra gli altri, rappresentanti della Commissione Europea, del ministero del Lavoro, della Regione Campania, del Tavolo di Partenariato e di forze imprenditoriali e sindacali, si è fatto il punto sulla programmazione dello Fse da parte dell´amministrazione regionale. Il dott. Fabrizio Spada, membro della Direzione Generale Lavoro della Commissione Europa, e la rappresentante del ministero del Lavoro dott. Ssa Angela Altieri hanno preso atto del forte avanzamento della programmazione del fondo sociale da parte della Regione Campania, in particolar modo per quanto riguarda i provvedimenti anticrisi messi in atto negli scorsi mesi. "Il Programma Operativo della Regione Campania per il Fondo Sociale Europeo 2007-2013 – ha detto il presidente Bassolino nel corso del suo intervento - ha visto e vede un impegno costante da parte dell´amministrazione regionale. Questo impegno – ha proseguito Bassolino - ci ha permesso di programmare, ad oggi, oltre il 50% delle risorse finanziarie del fondo e di avviare l´impegnativo processo di delega alle Province alle quali sono stati destinati 250 milioni di Euro. Dalla prima metà del 2008, abbiamo fronteggiato gli effetti della crisi economica internazionale, attivando specifiche misure di contrasto come l´integrazione del reddito dei cassintegrati e il sostegno per le rette degli asili nido per i figli delle lavoratrici investite dalla crisi. Oggi possiamo confermare che con il Fondo Sociale Europeo 2007/2013 della Regione Campania si continueranno a sostenere politiche attive per il lavoro" ha concluso Bassolino. .  
   
   
FONDI EUROPEI: A FINE LUGLIO DATO ESATTO SU CAPACITÀ SPESA SICILIA  
 
Palermo, 1 luglio 2009 - Alcune informazioni errate circolate in queste ore sulla chiusura di Agenda duemila, richiedono delle necessarie precisazioni, che giungono dal Dipartimento regionale della programmazione. In primo luogo è bene osservare che la proroga dei termini di ammissibilità della spesa non è stata concessa dalla Commissione Europea solo alla Regione Siciliana, ma a tutte le regioni ed ai programmi europei, in considerazione della profonda crisi economica globale. Un’altra necessaria precisazione riguarda la data del 30 giugno: si tratta della scadenza dell’ammissibilità delle spese da parte dei beneficiari finali e quindi anche di comuni, province ed altri enti che in questi giorni stanno procedendo ai pagamenti. Sorprendono quindi le capacità divinatorie di alcune agenzie, che avrebbero permesso alla data odierna di conoscere con certezza quale percentuale di spesa sarà raggiunta. Un dato abbastanza definitivo potrà essere elaborato infatti alla fine di luglio, quando saranno completati conteggi e rendicontazioni finali. Il dato relativo ai 100 milioni di disimpegno annunciato dal presidente Lombardo era un rischio concreto alla data in cui è stato dichiarato. Man mano che il resoconto degli interventi si configura nella sua forma definitiva, si profila la possibilità di una ulteriore riduzione. Alcuni fondi hanno peraltro già superato la percentuale del 100 per cento della spesa delle risorse assegnate. Tenuto conto della difficile situazione economica complessiva il risultato che si profila per la chiusura del programma è da considerare in ogni caso straordinario Quanto alla connessione tra crisi politica e spesa del Por Sicilia 2000-2006 in queste ultime tre settimane, va precisato che i Dipartimenti regionali hanno continuato regolarmente a lavorare, intensificando anzi l’attività in queste giornate cruciali. Lo stesso presidente della Regione ha incontrato tutti i Dirigenti generali dei Dipartimenti responsabili di misura, seguendo giorno per giorno le dinamiche della spesa e della chiusura del programma. Infine va sottolineato come la dotazione del Por Sicilia di 8,5 miliardi di euro sia già tutta impegnata da parecchi mesi e come l’evoluzione finanziaria del Programma segua percorsi consolidati slegati dalle vicende politiche delle ultime settimane. .  
   
   
SICILIA - CORTE CONTI, CIMINO: “INDICATA UNA LINEA GUIDA PER NUOVO GOVERNO”  
 
Palermo, 1 giugno 2009 – “Il giudizio di parificazione, espresso dalla Corte dei Conti sul rendiconto generale della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2008 - ha detto l’assessore regionale al Bilancio e Finanze, Michele Cimino - coincide per grandi linee con quello espresso dal governo regionale. Infatti, non sono mai state nascoste da parte dell’esecutivo le difficoltà finanziarie che affliggono il bilancio della Regione. Siamo sempre stati i primi ad evidenziare quali sono i problemi finanziari della Regione e quali potrebbero essere le misure per risanarlo”. “Tuttavia si è consapevoli - ha aggiunto Cimino - che l’auspicata inversione di tendenza debba essere perseguita con mirate riforme strutturali di importanti settori della spesa regionale, quali, ad esempio, quelli dettagliatamente indicati nella relazione della Corte dei Conti. Relazione questa che dovrà essere assunta quale linea guida per l’azione che il nuovo governo dovrà attuare in questa legislatura. Si prende atto, inoltre, che la Corte dei Conti ha espresso la pronuncia positiva sia del conto del bilancio sia del conto generale del patrimonio della Regione, fatta eccezione per alcune partite dei beni patrimoniali”. .  
   
   
COMUNI VENETO ORIENTALE E COMUNI PROVINCIA TREVISO CONFINANTI CON FRIULI APPROVATI CRITERI CONTRIBUTI 2009 PER INTERVENTI DI 2 MILIONI EURO  
 
Venezia, 1 luglio 2009 - Su proposta dell’Assessore alle Politiche degli Enti Locali Flavio Silvestrin, la Giunta Regionale ha approvato un provvedimento con le modalità operative di assegnazione, per l’anno 2009, dei contributi a spese di investimento per migliorare i servizi e la qualità della vita dei cittadini residenti nei Comuni del Veneto Orientale e di tutti i Comuni della Provincia di Treviso che confinano con la Regione Friuli-venezia Giulia, con la popolazione inferiore ai cinquemila abitanti. “Nel bilancio regionale 2009 – spiega Silvestrin - è previsto uno stanziamento di 2. 000. 000 di euro per interventi nei Comuni suddetti che sono, lo ricordo: per quanto riguarda il Veneto Orientale: Annone Veneto, Caorle, Ceggia, Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Eraclea, Fossalta di Piave, Fossalta di Portogruaro, Gruaro, Jesolo, Meolo, Musile di Piave, Noventa di Piave, Portogruaro, Pramaggiore, S. Donà di Piave, S. Stino di Livenza, San Michele al Tagliamento, Teglio Veneto, Torre di Mosto; per i Comuni della Provincia di Treviso con meno di cinquemila abitanti, confinanti con la Regione Friuli-venezia Giulia, (esclusi quelli che fanno parte delle Comunità Montane: Gorgo al Monticano, Mansuè, Meduna di Livenza, Portobuffolè”. Le priorità che saranno seguite dalla Regione nell’assegnazione dei contributi faranno riferimento tra l’altro, oltre all’essere un Comune confinante con la Regione Friuli V. G. , all’avere una popolazione inferiore ai 5. 000 abitanti, all’anzianità della popolazione, al reddito imponibile irpef pro capite. I progetti potranno riguardare: istituzione e gestione di servizi di pubblica utilità; servizi alla persona e in particolare quelli destinati all’infanzia, all’adolescenza e ai giovani; settore dei servizi sociali, dell’istruzione e del trasporto scolastico; valorizzazione ambientale e raccolta dei rifiuti in relazione al miglioramento qualitativo dei servizi e al contenimento delle tariffe; manutenzione e riscaldamento delle sedi comunali e delle scuole; acquisizione di mezzi per servizi di trasporto, in particolare a favore delle persone anziane, minori e persone con handicap, anche residenti in centri abitativi ad alta marginalità; sostegno della vita civile e sociale della comunità, tramite investimenti e attrezzature per favorire, valorizzare e promuovere il territorio, la cultura e le tradizioni locali; opere pubbliche di carattere infrastrutturale, sociale e territoriale. Non sono ammesse per il corrente esercizio finanziario spese di gestione e di funzionamento. L’ammontare massimo del contributo sarà di 135. 000 per singolo Comune. La gestione degli interventi può essere svolta direttamente dal Comune oppure in forma associata convenzionale con altri Comuni o tramite l’Unione dei Comuni ove costituita. Per l’assegnazione definitiva dei contributi i Comuni dovranno presentare, entro 90 giorni dall’approvazione del presente provvedimento, i progetti dei fondi assegnati (con le deliberazioni di approvazione del progetto e relativo piano di finanziamento) alla Giunta Regionale, nello specifico alla Direzione Regionale Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti , via Poerio, 34 - 30171 Mestre-venezia. .  
   
   
DAI FONDI INTERPROFESSIONALI RISORSE PER L´OCCUPAZIONE UN´INTESA PER QUALIFICARE I LAVORATORI E RILANCIARE L´ECONOMIA TOSCANA  
 
 Firenze, 1 luglio 2009 - Un accordo fra Regione, sindacati e associazioni di categoria rende possibile il recupero di nuove risorse grazie alla destinazione dei fondi interprofessionali per la formazione dei lavoratori dipendenti, anche all´aggiornamento e all´arricchimento delle competenze dei lavoratori in cassa integrazione o in mobilità. Firmato ieri a Palazzo Strozzi Sacrati dall´assessore all´istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini e dai rappresentanti delle parti sociali, l´accordo rappresenta un ulteriore tassello nel quadro delle politiche che la Regione sta attuando per fronteggiare la crisi e a sostegno dell´occupazione e dell´economia toscane. In particolare, come ha ricordato l´assessore, la Regione Toscana, in seguito all´accordo del febbraio scorso con il governo, ha destinato alle politiche attive a favore dei lavoratori in cassa integrazione straordinaria in deroga 50 milioni di euro per il biennio 2009-2010, cui se ne aggiungono altrettanti per le politiche passive. Con l´apporto delle ulteriori risorse previste per i fondi interprofessionali, il quadro si arricchisce e si completa, potenziando l´efficacia di questi strumenti. «Si tratta di una tappa importante – spiega l´assessore all´istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini –perchè, grazie al coinvolgimento di questi organismi, per definizione paritetici, tutti i soggetti privati che aderiscono ai fondi concorrono allo sforzo di qualificazione dell´occupazione e di rilancio del nostro sistema produttivo. E´ inoltre un ulteriore passo avanti nell´indispensabile processo di razionalizzazione delle risorse e degli interventi attivi a sostegno dell´occupazione». I fondi interprofessionali sono organismi bilaterali, che vengono gestiti in forma paritetica dalle associazioni di categoria e dalle organizzazioni sindacali e vengono di norma utilizzati per assicurare la formazione professionale dei lavoratori dipendenti. Già da tempo la Regione ha avviato un rapporto di collaborazione con questi organismi, avviando, prima in Italia, una convergenza di risorse destinandole alla formazione. L´intesa di oggi prende atto delle nuove esigenze imposte dalla crisi strutturale che investe l´economia toscana, che comportano, a fianco delle politiche di sostegno al reddito dei lavoratori, anche politiche attive, cioè tutte quelle iniziative che possono portare ad accrescere professionalità e competenze, rendendo più forte ed innovativa l´economia toscana. «Grazie a questo sforzo di razionalizzazione e condivisione di risorse e obiettivi - spiega ancora l´assessore - saràpossibile programmare meglio gli interventi. Questo ci consentirà di orientare i fondi secondo le necessità, dando la priorit&a grave; alle iniziative sperimentali più innovative e aderenti alle richieste dei singoli territori. Le iniziative finanziate dai fondi interprofessionali potranno essere attuate in sinergia con quelle finanziate dalla Regione con il Fondo sociale europeo». L´iniziativa si affianca alle altre misure che la Regione ha messo in campo per fronteggiare la crisi, come il contributo per i contratti di solidarietà, per i quali è stato per ora stanziato 1 milione di euro e i 5 milioni di euro complessivi per il sostegno al reddito dei lavoratori atipici e senza cassa integrazione e per il pagamento dei mutui. .  
   
   
MATERA, SVOLTA CONFERENZA SERVIZI SU ASSE NORD  
 
Matera, 1 luglio 2009 - Ha avuto esito positivo la conferenza di servizi per i tre comparti C5, C6 e C7 dell’Asse Matera Nord, relativi ad altrettanti Piani di Lottizzazione Convenzionata per attività artigianali, commerciali e terziarie, che si è tenuta l’ altro ieri nel Palazzo Municipale di Matera. Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Matera, della Regione Basilicata, della Provincia di Matera, della Soprintendenza per i Beni Culturali e Architettonici di Matera, dell’Anas di Matera, dell’Azienza Sanitaria Locale di Matera, nonché delle società Terna S. P. A, Enel, Eni Italgas, Acquedotto Lucano e Telecom, sono stati raccolti i pareri favorevoli e le autorizzazioni necessari all’adozione e all’approvazione dei piani di lottizzazione per i tre comparti dell’Asse Matera Nord. La prossima conferenza di servizi è stata convocata per il prossimo 10 luglio, termine entro il quale devono essere acquisiti i pareri regionali. Soddisfazione per l’esito della conferenza è stata espressa dal Sindaco Emilio Nicola Buccico e dall’Assessore all’Urbanistica Antonella Guida. “Con il raccoglimento dei i pareri favorevoli da parte di tutti gli enti e le istituzioni interessati si accelera l’iter che porterà in tempi brevi all’approvazione in Consiglio Comunale dei progetti di lottizzazione per i singoli comparti – spiega il sindaco Buccico. Negli ultimi tempi, l’intensa attività portata avanti ci ha permesso di sbloccare una situazione che si era trascinata negli anni e che ora potrà trovare concretizzazione attraverso la creazione di apparati produttivi in un’area importante del nostro territorio”. .  
   
   
ABRUZZO CHIAMA ROMA 060606  
 
Roma, 1 luglio 2009 - E´ sempre viva l´attenzione del Comune di Roma per le persone colpite dal terremoto in Abruzzo. In questi giorni, alcuni giornali abruzzesi, anche on line, rilanciano il servizio svolto dal Comune di Roma attraverso una capillare campagna di informazione dedicata alle attività dello 060606 che fin dai primi giorni del sisma in Abruzzo offre un servizio a chi, proveniente dalle zone colpite dal terremoto, abbia necessità di avere informazioni per orientarsi in città, usufruire dei servizi di pubblica utilità o rivolgere richieste di aiuto su questioni delicate e complesse. Chiamando il numero unico 060606, si può ad esempio: conoscere gli orari di apertura al pubblico, le sedi e le attività degli uffici e dei servizi e delle 42 farmacie comunali; fare inoltrare la propria chiamata agli uffici del Comune, dei Municipi e delle Aziende (Ama, Atac, Acea, ecc. ); avere informazioni sul sistema del trasporto pubblico cittadino e sui collegamenti interregionali con l´Abruzzo (orari treni e corriere); conoscere le zone della città in cui non è possibile accedere durante alcune ore del giorno e delle notte (zone Ztl) e avere informazioni sulle limitazioni per le vetture non ecologiche; verificare l´eventuale rimozione della propria auto. La chiamata ha il costo di una telefonata urbana se effettuata da Roma. Questi i quotidiani impegnati nella campagna di informazione: Messaggero Abruzzo dal 28 giugno, Il Tempo Abruzzo dal 28 e dal 30 giugno anche online, Il Centro Regionale dal 27 e dal 29 giugno anche online. Prosegue, infine, la raccolta fondi lanciata dal Campidoglio attraverso il conto corrente del Comune di Roma (codice Iban It45m0300205117000401124128). .  
   
   
LOMBARDIA. 125.000 POVERE SOSTENUTE DA REGIONE E NON PROFIT FORMIGONI E BOSCAGLI ALLA PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ORES "ISTITUZIONE ALLEATA CON 1500 REALTA´ ATTIVE DEL TERZO SETTORE"  
 
 Milano, 1 luglio 2009 - La carità - la rete di solidarietà - è in crescita in Lombardia. Sono 1. 513 (+10% rispetto al 2006, per un totale di 147) gli enti non profit in Lombardia che si dedicano ai bisognosi. Negli ultimi 12 mesi hanno erogato 67. 052 prestazioni per gli strati più bisognosi tra servizi di mensa, unità di strada, distribuzione farmaci e altri aiuti a favore di 315. 000 persone (125. 000 famiglie) in stato di povertà. Le prime stime relative alla fine del 2008 - che comprendono dunque gli effetti della crisi economica - segnalano una crescita del numero di assistiti (25. 000 nuovi utenti), ma anche che la povertà non è sempre un fenomeno permanente, se è vero che circa 16. 000 persone sono state aiutate a uscire definitivamente dalla condizione di bisogno. Questo è quanto emerge dal Rapporto 2008 di Ores (Osservatorio regionale sull´esclusione sociale) presentato questa mattina a Milano nel corso del convegno "Povertà in Lombardia: nuovi bisogni e nuove risposte", che per la prima volta ha integrato i dati resi disponibili da diversi istituti di ricerca con il censimento degli enti caritativi della regione e da una ricerca su 215 di essi. E che per la prima volta ha indagato la povertà "reale" e non la povertà "percepita". Una presentazione cui hanno partecipato il presidente della Regione, Roberto Formigoni, e l´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli. Niente Assistenzialismo - Formigoni ha sottolineato da un lato la ricchezza del Terzo Settore in Lombardia e l´efficacia delle politiche familiari e sociali della Regione (che appunto riconoscendo e valorizzando il Terzo Settore consentono che nessuna persona sia abbandonata a se stessa nel momento del bisogno). "La politica sussidiaria - ha detto il presidente - non scade mai nell´assistenzialismo. E´ invece la risposta concreta che può sostenere e aiutare chi sostiene e aiuta i bisognosi. Regione Lombardia ha impostato questa rivoluzione che può essere tanto più efficace quanto più chi deve decidere è in grado di avere davanti il quadro aggiornato della situazione dei bisogni per intervenire in modo adeguato". Il direttore di Ores, Luca Pesenti, ha sottolineato come "con la nuova modalità di calcolo guardiamo alla povertà reale come a un fenomeno a più dimensioni, non riducibile al puro problema monetario. Abbiamo così iniziato a costruire uno strumento dinamico di osservazione della realtà sociale lombarda", considerando per esempio anche la povertà alimentare. Riappare La Fiducia - Secondo il rapporto Ores la povertà in Lombardia riguarda il 3,2% della popolazione, contro una media nazionale del 4,2. L´assessore regionale alla Famiglia e alla Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, ha sottolineato che "delle 125. 000 famiglie in stato di povertà Regione Lombardia si sta facendo carico in molteplici modalità che vanno dal recente buono famiglia, al sostegno affitti, alle molteplici forme di dote per la scuola, la formazione, il lavoro, gli ammortizzatori sociali". A questo riguardo il presidente Formigoni ha reso noto che a maggio la cassa integrazione ha fatto registrare un rallentamento rispetto ai mesi precedenti e anche le informazioni sulla fiducia dei lombardi sono più rassicuranti. "Questo - ha commentato il presidente - è un dato importante, perché se torna la fiducia in Lombardia vuol dire che presto tornerà in tutto il Paese". "Il dato di una piccola ripresa dei consumi nel primo quadrimestre di quest´anno, così come quello sulle persone cadute in povertà nel 2008 - ha dichiarato Formigoni - ci dicono che la Lombardia sta soffrendo sotto i colpi della crisi mondiale, ma che non c´è il crollo vaticinato da più parti. Siamo di fronte a forme di povertà provvisoria, che possono essere contrastate con interventi strutturali capaci di sostenere la persona e le famiglie". Una Legge Per L´aiuto Alimentare - E qui di nuovo la leva strategica è proprio il Terzo Settore. "Come dimostra anche il Rapporto Ores - ha sottolineato Formigoni - il Terzo Settore lombardo si conferma un elemento imprescindibile del nostro sistema. Siamo sempre più sicuri del fatto che il problema della povertà non può essere affrontato in solitaria dalle istituzioni pubbliche e, anzi, che la partnership con il Terzo Settore stesso è un elemento fondamentale". "La Lombardia - ha concluso Formigoni - è una delle poche Regioni ad avere una legge esplicitamente finalizzata a contrastare la povertà (in specifico quella alimentare). Seguendo lo schema sussidiario, abbiamo voluto integralmente affidare i finanziamenti al Terzo Settore, facendolo diventare l´attore principale per il contrasto alla povertà. Così facendo siamo sicuri di avere moltiplicato sforzi e risultati". Poverta´ Alimentare - Per la prima volta è stato stimato che in Lombardia le famiglie povere dal punto di vista alimentare sono 139. 912 (oltre 360. 000 persone) pari al 3,5% del totale (1 famiglia su 28). Gli assistiti in Lombardia dagli enti del privato sociale sono così distribuiti per provincia (in senso decrescente): Milano 202. 817, Brescia 24. 543, Bergamo 19. 328, Varese 17. 791, Cremona 12. 600, Como 9. 529, Pavia 9. 486, Mantova 5. 056, Lecco 4. 891, Lodi 4. 190, Sondrio 4. 006. Le cause del bisogno sono, oltre alla scarsità di reddito, la perdita o mancanza di lavoro (24,2%), i motivi di salute (16,7%), le dipendenze (9,8%). Il Convegno - Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti, Stefano Galli, manager The Nielsen Company, il direttore di Caritas Ambrosiana don Roberto Davanzo, il direttore di Fondazione Banco Alimentare Marco Lucchini, Giancarlo Rovati, ordianrio di Sociologia alla Cattolica di Milano, e Luigi Campiglio, pro-rettore e ordinario di Politica Economica dell´Università Cattolica di Milano. .  
   
   
PRIMA UFFICIALE DEL NEOELETTO PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE CITTÀ UNESCO: VENERDÌ INCONTRO PUBBLICO AD ALBEROBELLO  
 
 Alberobello, 1 luglio 2009 - Ha scelto Alberobello per la sua prima uscita ufficiale da Presidente dell’Associazione Italiana Città Unesco, il Sindaco di Assisi Ingegner Claudio Ricci. Il prossimo venerdì 3 luglio,infatti, alle ore 18. 00 presso la sala consiliare del Municipio di Alberobello, il Presidente Ricci parteciperà a un dibattito sul tema “Il ruolo dell’Unesco nella valorizzazione dei centri storici”. All’incontro parteciperanno anche: l’Assessore ai beni culturali della Regione Puglia Domenico Lo melo, il Sindaco di Alberobello Bruno De Luca, e l’assessore al centro storico e ai rapporti con l’Unesco Alberto Lippolis. L’associazione Italiana Città Unesco riunisce le 43 città italiane riconosciute dall’Unesco patrimonio mondiale dell’Umanità. Il presidente Ricci è stato eletto lo scorso 19 aprile in occasione dell’assemblea generale dell’Associazione tenutasi a Ferrara. La stessa assemblea ha ance sancito l’ingresso del Comune di Alberobello nel direttivo dell’Associazione. “La visita del Presidente Ricci – ha commentato l’Assessore ai rapporti con l’Unesco Alberto Lippolis – ci riempie di gioia. La interpretiamo come un segno dell’affetto e dell’attenzione che il Presidente riserva al nostro paese. ” .  
   
   
TERNI - SECONDO "GIRO D’ITALIA" DELLE DONNE CHE FANNO IMPRESA  
 
Terni, 1 luglio 2009 - Il secondo Giro d’Italia delle donne che fanno impresa, la manifestazione itinerante promossa da Unioncamere con la collaborazione dei Comitati per la promozione dell’imprenditorialità femminile delle Camere di commercio, prenderà il via il prossimo 2 luglio. Questa manifestazione, giunta alla sua seconda edizione, sta acquistando sempre più importanza e suscita sempre più interesse rispetto alle tematiche dell’imprenditoria femminile. La tappa umbra del giro avrà luogo il 3 luglio 2009, alle ore 9. 15 presso la Sala Congressi della Camera di Commercio di Perugia in Via Pellas , 41. Sarà presente all’evento la Presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti e una folta rappresentanza di imprenditrici prevenienti anche dalle altre regioni del centro Italia. L’evento di Perugia è stato organizzato dal Comitato per la promozione dell’imprenditorialità femminile di Perugia, in collaborazione con il Comitato di Terni ed Unioncamere Umbria. La Presidente del Comitato di Terni - Raffaella Francioli afferma che “l’appuntamento prevede vari approfondimenti sulla leadership al femminile, con particore attenzione all’impatto della crisi sulle imprese femminili ed alla formazione quale chiave di successo per affrontare le sfide di mercato, anche in situazioni difficili come quelle attuali”. “L’evento” – precisa Giuliana Piandoro – Segretario generale dell’ente camerale ternano – “offre non solo la possibilità di presentare le imprenditrici locali, ma anche di far conoscere ai diversi ospiti le pecularietà delle aziende femminili umbre, il nostro paesaggio e, da non sottovalutare, la degustazione di prodotti tipici del territorio umbro che verranno offerti delle imprese femminili presenti”. .