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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 01 Luglio 2009 |
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ESPERTI CHIEDONO LA NORMALIZZAZIONE DELLA PRASSI DI PRESCRIZIONE DI ANTIBIOTICI IN EUROPA |
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Bruxelles, 1 luglio 2009 - Una ricerca finanziata dall´Ue ha rivelato enormi differenze nel modo in cui vengono prescritti gli antibiotici in Europa. In alcuni paesi soltanto il 20% dei pazienti che si reca dal medico per una tosse si vede prescrivere degli antibiotici, mentre in altri paesi questa percentuale sale quasi al 90%. I risultati dello studio hanno inoltre mostrato che assumere antibiotici non sembrava influire sul tempo di ricovero dei pazienti. Nel loro articolo sul British Medical Journal (Bmj) gli scienziati che hanno condotto la ricerca chiedono la normalizzazione della prassi di prescrizione degli antibiotici in tutta l´Europa, come parte dell´impegno di affrontare il problema della resistenza agli antibiotici. L´unione europea ha sostenuto il lavoro attraverso il progetto Grace ("Genomics to combat resistance against antibiotics in community-acquired lower respiratory tract infections in Europe"), finanziato nell´ambito dell´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" del Sesto programma quadro (6° Pq). "La minaccia della antibiotico-resistenza è destinata a crescere, dal momento che i medici di base si trovano ad affrontare una crescente domanda di prescrizioni di antibiotici per gli attacchi di tosse causati dall´attuale pandemia dell´influenza H1n1," ha dichiarato il coordinatore del progetto Grace, Herman Goossens dell´università di Anversa in Belgio. "Le nuove prove dovrebbero essere sfruttate per limitare la prescrizione di antibiotici. " La resistenza agli antibiotici rappresenta un grave problema per i sistemi sanitari a livello mondiale: nel 2006 il 39% dei batteri invasivi in Europa erano resistenti alla penicillina. La prescrizione superflua di antibiotici - soprattutto per i problemi respiratori come la tosse - viene spesso ritenuta responsabile dell´aumento della resistenza ai farmaci. Prescrivere antibiotici quando questi non sono necessari fa anche disperdere risorse, mette i pazienti a rischio di effetti collaterali e aumenta le probabilità che essi si rechino dal medico anche in futuro quando accuseranno gli stessi sintomi (anziché prendersi più cura di sé). In questo studio i ricercatori hanno tracciato le esperienze di 3. 402 pazienti che si erano recati dal loro medico accusando tosse o una possibile infezione del tratto respiratorio inferiore. I pazienti per lo studio sono stati reclutati da 14 reti di ricerca sanitaria primaria in Europa. È stata registrata l´anamnesi - inclusa le prescrizione di antibiotici - insieme alla gravità dei loro sintomi. Ai pazienti è stato anche chiesto di valutare e registrare i sintomi in un diario di 28 giorni. Complessivamente erano stati prescritti antibiotici al 53% dei pazienti, con una variabilità notevole tra paese e paese. In Belgio, Norvegia e Spagna erano stati prescritti antibiotici a meno di un terzo dei pazienti. Al contrario, in Italia, Ungheria, Polonia e nel Regno Unito più di due terzi dei pazienti si sono visti prescrivere antibiotici. La Slovacchia è arrivata in cima alla classifica: all´87. 6% dei pazienti della capitale Bratislava erano stati prescritti antibiotici. Le differenze tra la gravità e la durata dei sintomi accusati, le abitudini riguardo al fumo, l´età, la temperatura e altri problemi di salute non potevano spiegare le differenze nella modalità di prescrivere gli antibiotici. I diari dei sintomi dei pazienti hanno rivelato inoltre che i farmaci non avevano un impatto significativo sui tempi di recupero dei pazienti. I ricercatori hanno anche osservato differenze nei tipi di antibiotici prescritti: ad esempio, l´amoxicillina - l´antibiotico più frequentemente prescritto nello studio - rappresentava soltanto il 3% delle prescrizioni a Tromsø (Norvegia) ma l´83% di quelle fatte a Southampton (Uk). Gli autori dell´articolo sospettano che queste differenze siano dovute alle differenti linee guida e abitudini nei diversi paesi. La questione sarà ulteriormente indagata in un ulteriore studio. "La ricerca collaborativa internazionale ha mostrato che la grande differenza tra i vari paesi nel prescrivere gli antibiotici non può essere giustificata su base clinica," ha commentato il primo autore dell´articolo, professor Chris Butler della Cardiff University nel Regno Unito. "Lo studio individua pertanto una grande opportunità per una maggiore normalizzazione della sanità in Europa. " Per maggiori informazioni, visitare: British Medical Journal (Bmj): http://www. Bmj. Com Progetto Grace: http://www. Grace-lrti. Org . |
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WORKSHOP SUI TREND NELLA RICERCA TRASLAZIONALE SUL CANCRO |
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Bergen, 1 luglio 2009 - Il 28 e 29 settembre la Commissione europea organizza a Bergen (Norvegia) un workshop sui trend nella ricerca traslazionale sul cancro. Con 2,9 milioni di nuovi casi e 1,7 milioni di decessi ogni anno, il cancro rimane uno dei maggiori problemi sanitari in Europa. Con l´invecchiamento della popolazione europea questi problemi potrebbero aggravarsi, anche se i tassi legati all´età rimangono costanti. Attualmente sono in corso un centinaio di progetti finanziati dall´Ue riguardanti la ricerca traslazionale sul cancro, nell´ambito del sesto e settimo programma quadro. Questo evento è volto a raggruppare scienziati, politici e rappresentanti dell´industria per discutere gli aspetti della ricerca traslazionale sul cancro, tra cui anche l´individuazione e la diagnosi precoci, il trattamento e la cura dei pazienti e dei sopravvissuti, le interazioni tumore-ospite e i risultati del trattamento, e i tumori ematologici. Il numero di partecipanti è limitato a 200. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Uib. No/med/moleculartargets/ . |
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PANDEMIA: SI E´ RIUNITO IL COMITATO PANDEMICO PROVINCIALE GIÀ AVVIATE DA TEMPO IN TRENTINO LE MISURE PREVISTE DAL PIANO DI PREPARAZIONE PANDEMIA |
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Trento, 1 luglio 2009 - Si è riunito nei giorni scorsi presso l’assessorato provinciale alla salute e alle politiche sociali il comitato pandemico provinciale per fare il punto sulla situazione in Trentino. Si sono confermate le attività messe in atto dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari, in accordo con quanto deliberato dalla Giunta provinciale, in particolare: sono state date indicazioni ai medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici di continuità assistenziale per la gestione dei “casi sospetti”; è stata rinnovata la convenzione con il centro interuniversitario per la ricerca sull’influenza e sulle infezioni virali dell’Università di Genova; è stato attivato il monitoraggio degli accessi ai Pronto Soccorso per i sintomi e patologie correlabili a influenza, in attesa di indicazioni più particolareggiate da parte del Ministero. Vale inoltre la pena ricordare che nel corso dell’ultima riunione dell’11 giugno 2009, del Comitato di emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è stato deciso di alzare il livello di allerta pandemica dalla fase 5 alla fase 6. Il livello 6 della fase di allerta pandemica corrisponde a un aumento della diffusione geografica del virus (al mondo 59. 814 casi accertati e in Italia 117 con decorso lieve), ma non significa un aumento della sua gravità. Come precedentemente raccomandato dal direttore generale dell’Oms, i Paesi non dovrebbero chiudere le frontiere o limitare traffici e commerci internazionali. La produzione di vaccini per la prossima influenza stagionale sarà presto conclusa, e quindi si potrà dedicare, nei prossimi mesi, la massima attenzione alla produzione del vaccino per la nuova influenza da virus A/h1n1 per poter garantire un rifornimento più ampio possibile a tutti i Paesi interessati. L’evoluzione della pandemia è difficilmente prevedibile. Il rischio più temuto è rappresentato da un’eventuale mutazione futura del virus in grado di aumentare la sua pericolosità (per ora modesta). Al fine di sorvegliare i possibili cambiamenti del virus sono attivi laboratori in tutto il mondo. In ogni caso, come ha affermato il direttore generale dell’Oms, mai nella storia una pandemia influenzale è stata individuata così tempestivamente e mai l’umanità era meglio preparata per affrontarla. E’ stato infine deciso dal Comitato pandemico provinciale di intraprendere una campagna di comunicazione sugli elementi importanti per la limitazione del contagio, utile sia al contenimento della “nuova influenza” sia a quello della influenza stagionale. Per qualsiasi ulteriore informazione: www. Apss. Tn. It. , alla voce ”Piano pandemia influenzale . . |
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NUOVA INFLUENZA, UN CASO A PARMA |
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Bologna, 1 luglio 2009 - Un nuovo caso di positività all´influenza A H1n1 in Emilia-romagna è stato diagnosticato in un bambino di dieci anni residente in provincia di Parma con la famiglia. La conferma arriva dal Dipartimento sanità pubblica, Sezione di Igiene, dell’Università di Parma, laboratorio di riferimento regionale per la sorveglianza dell’influenza che opera sul tema del virus A H1n1 così come il Centro regionale di riferimento per le emergenze microbiologiche (Crrem) del Policlinico Sant’orsola-malpighi di Bologna. Si tratta di un bambino rientrato in aereo da Londra con i genitori nei giorni scorsi. Il bambino è attualmente ricoverato nel reparto malattie infettive dell’Ospedale Maggiore di Parma. Le sue condizioni non destano preoccupazioni. L’azienda Usl di Parma e l’Azienda Ospedaliero-universitaria, in stretto raccordo con le autorità sanitarie regionali, hanno messo in atto tutte le misure di profilassi e di controllo sull’influenza A H1n1 previste dalle normative regionali e nazionali. . |
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NUOVA INFLUENZA, ALTRE SEGNALAZIONI NELLE MARCHE. |
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Ancona, 1 luglio 2009 - Sono tre i casi di nuova influenza accertati nelle Marche: tutte le persone colpite erano reduci da un viaggio all´estero. Le loro condizioni di salute sono sempre state buone. Il punto e` stato fatto nella periodica riunione del Comitato pandemico regionale che si e` riunito presso la Sala operativa della protezione civile della Regione. Dopo l´uomo della Zona territoriale di Civitanova (contagiato nel corso di un viaggio negli Stati Uniti d´America, all´inizio di giugno), altre due segnalazioni sono pervenute al Comitato dalle Zone territoriali di Ascoli Piceno e di Pesaro. Nel Piceno il virus ha colpito ´ nelle scorse settimane - una studentessa di ritorno dagli Usa, mentre nel Pesarese ha influenzato una minorenne proveniente dall´Australia. Sono subito scattate le procedure di contenimento del virus previste dai Piani pandemici locali, a favore dei sanitari, dei familiari e delle persone venute a contatto con gli ammalati. La Zona territoriale di Pesaro ha anche informato l´Usmaf (Ufficio sanita` marittima, aerea e di frontiera) di Fiumicino, in quanto la minore ha viaggiato lungo la rotta Melbourne-singapore-roma, per attivare gli accertamenti sui passeggeri dei voli. I casi marchigiani sono stati diagnosticati dal Laboratorio di virologia di Torrette (Ancona) e confermati dall´Istituto superiore di sanita`, al quale e` stato ora inviato l´ultimo campione prelevato a Pesaro. All´inizio di giugno il virus aveva colpito una giovane coppia di San Benedetto del Tronto, sempre di ritorno dagli Usa, che pero` non aveva fatto ritorno nelle Marche e si era intrattenuta presso i familiari, a Roma. La riunione del Comitato pandemico e` servita per formulare una riflessione sulla situazione epidemiologica internazionale, valutare l´operativita` dei Piani pandemici aziendale e zonali, approvare alcune linee guida operative. Attualmente, nel mondo, sono segnalati 50 mila casi di H1/n1, di cui 102 in Italia. La situazione resta immutata, con una pandemia che l´Oms (Organizzazione mondiale della sanita`) ha dichiarato ´moderata´. Il Comitato ha emanato indicazioni per estendere, nelle Marche, la rete di sorveglianza, rafforzare i criteri epidemiologici di rilevazione della nuova influenza e fornito indicazioni per potenziare i Piani di prevenzione locale. . |
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OK GIUNTA VENETA A PROPOSTA RIPARTO FONDO SANITARIO PRENDE AVVIO UNA PROGRESSIVA RIVOLUZIONE IMPRONTATA AL FEDERALISMO. SEMPRE MENO SPESA STORICA E DAL 201 I COSTI STANDARD. |
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Venezia, 1 luglio 2009 - La Giunta regionale, nella sua seduta di ieri su proposta dell’Assessore alla Sanità Sandro Sandri, di concerto con il collega al Sociale Stefano Valdegamberi, ha approvato il Riparto del Fondo Sanitario per il 2009, trasmettendo quindi la proposta al Consiglio regionale per il prosieguo dell’iter. Il Fondo 2009 ammonta a 7 miliardi 926 milioni di euro (contro i 7 miliardi 303 milioni del 2008), dei quali 162 milioni riservati a interventi e attività svolte a livello accentrato regionale. Tra le Ullss e Aziende Ospedaliere venete vengono distribuiti 7 miliardi 712 milioni 872 mila euro. “Sono molti più soldi dell’anno scorso grazie al grande lavoro fatto in sede di riparto nazionale – ha detto Sandri – ma ciò che più conta è che si tratta di un riparto decisamente innovativo rispetto a quelli che l’hanno preceduto: inizia infatti un cammino di progressivo avvicinamento a quella che sarà la realtà legata al federalismo fiscale, con l’abbandono del vecchio e ingiusto criterio della spesa storica e con la prospettiva dell’inserimento, già nel 2010, del criterio dei costi standard. Con questo provvedimento – aggiunge Sandri – abbiamo anche definito un modello di riparto che rafforza i criteri legati alla popolazione, al finanziamento delle funzioni non remunerate dalle Drg, ed alle specificità aziendali. Importante notare anche – dice l’Assessore – che, introducendo nuovi criteri ed eliminandone altri ritenuti non più adeguati, abbiamo ottenuto una sensibile diminuzione del divario tra le quote pro capite delle diverse Aziende, indicazione chiaramente emersa già nel confronto del settembre scorso in Commissione Consiliare”. Sandri sottolinea anche l’importanza di altri 2 fattori: il minor peso assegnato alla spesa storica, la cui quota scende nel 2009 all’1% per scomparire nel 2010; e l’avvio di un cammino di razionalizzazione della spesa per le Ullss con le più alte costosità. “Si tratta – precisa Sandri – di raggiungere un obiettivo di riequilibrio in tempi medi, penso a 5 anni, per evitare il collasso di queste strutture. A questo scopo, abbiamo istituito un Fondo di Affiancamento di 44 milioni 200 mila euro, che calerà di anno in anno sino ad azzerarsi, ma nel contingente consentirà a queste Ullss di agire progressivamente sui propri bilanci, senza intaccare i servizi erogati”. Per quanto riguarda le aree svantaggiate, confermato il criterio del 25% in più per le aree montane e lagunari, compresa Chioggia, che l’anno scorso ne era rimasta esclusa con corollario di forti polemiche. “Anche qui però – dice Sandri – abbiamo ricercato criteri più oggettivi dei precedenti, come densità e dispersione della popolazione, che determinano effettivamente maggiori costosità, criteri che abbiamo applicato anche per le altre Ulss”. Il Riparto comprende anche alcune destinazioni specifiche: 81 milioni 510 mila euro dedicati alle attività trasfusionali; 41 milioni che rappresentano una stima del peso derivante dai farmaci oncologici ad alto costo; 5 milioni per finanziare il Progetto Obbiettivo Diabete; 19 milioni per le Ullss che svolgono funzioni sovraziendali a valenza provinciale; 5 milioni per le iniziative legate alla nuova legge sulle cure palliative e i malati terminali. “Mi auguro – ha concluso l’Assessore – che ora possa partire al più presto il confronto in Quinta Commissione Consiliare, al quale parteciperò con piena disponibilità ad ascoltare ed eventualmente recepire indicazioni che emergessero. L’importante è che quanto prima si possa dare alle nostre Ullss la certezza dell’entità dei fondi utilizzabili”. Dettaglio Proposta Di Riparto Tra Le Ulss E Az. Ospedaliere Ulss n. 1 Belluno: 239. 019. 000 (nel 2008, 229. 892. 000); Ulss n. 2 Feltre: 143. 756. 000 (nel 2008, 138. 148. 000); Ulss n. 3 Bassano: 274. 406. 000 (nel 2008 260. 952. 000); Ulss n. 4 Thiene: 278. 555. 000 (nel 2008, 265. 793. 000); Ulss n. 5 Arzignano: 261. 413. 000 (nel 2008, 245. 176. 000); Ulss n. 6 Vicenza: 495. 624. 000 (nel 2008, 470. 521. 000); Ulss n. 7 Pieve di S. : 326. 201. 000 (nel 2008, 314. 179. 000); Ulss n. 8 Asolo: 355. 524. 000 (nel 2008, 336. 962. 000); Ulss n. 9 Treviso: 622. 732. 000 (nel 2008, 597. 627. 000); Ulss 10 S. Donà: 308. 137. 000 (nel 2008, 300. 351. 000); Ulss 12 Veneziana: 573. 618. 000 (nel 2008, 542. 865. 000); Ulss 13 Mirano: 375. 029. 000 (nel 2008, 349. 088. 000); Ulss 14 Chioggia: 211. 291. 000 (nel 2008, 191. 746. 000); Ulss 15 Cittadella: 368. 890. 000 (nel 2008, 331. 688. 000); Ulss 16 Padova: 638. 008. 000 (nel 2008, 609. 168. 000); Ulss 17 Este: 282. 051. 000 (nel 2008, 264. 952. 000); Ulss 18 Rovigo: 302. 727. 000 (nel 2008, 283. 862. 000); Ulss 19 Adria: 127. 918. 000 (nel 2008, 123. 113. 000); Ulss 20 Verona: 695. 823. 000 (nel 2008, 671. 322. 000); Ulss 21 Legnago: 234. 776. 000 (nel 2008, 220. 573. 000); Ulss 22 Bussolengo: 414. 815. 000 (nel 2008, 392. 248. 000); Az. Osp. Padova: 80. 617. 000 (nel 2008, 77. 344. 000); Az. Osp. Verona: 95. 246. 000 (nel 2008, 79. 269. 000); Ist. Oncologico V. To: 6. 696. 000 (nel 2008, 6. 630. 000). . |
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FORMAZIONE SANITA´: L´ABRUZZO ESPORTA IN MOLDAVIA |
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L´aquila, 1 luglio 2009 Un progetto finalizzato al miglioramento delle condizioni sanitarie in Moldavia, nella regione di Falesti, mediante la formazione di personale medico e paramedico abruzzese. Vi aderiscono,oltre all´ateneo di L´aquila, (dipartimento scienze chirurgiche), Assut Europe, partner economico-scientifico, azienda laeder in abruzzo nel settore medico-chirurgico (specializzata in materiale per saturazioni)con sede a magliano dei marsi, la Comunità Montana Valle Roveto "impegnata sin dal 2004 - afferma l´assessore regionale Angelo Di Paolo - in progetti di cooperazione transnazionale mediante l´uso di fondi comunitari e regionali", il Gal Marsica. "Andremo a costituire - ha annunciato oggi a L´aquila, a palazzo Silone, il coordinatore dell´iniziativa, Gianfranco Cavaliere - una fondazione Euroabruzzo, per portare l´Abruzzo in Europa e viceversa. Un ´idea ambiziosa nata subito dopo il sisma". " in europa - afferma Marcello di Cesare, presidente della Comunità Montana Valle Roveto,siamo la quarta azienda del settore, l´unica in abruzzo; il nostro obiettivo è contribuire al miglioramneto socio saniatario di Falesti,da sempre aderiamo a iniziatve di questo tipo". "Non è un caso - ha concluso Di Paolo - che l´iniziativa sia stata illustrata nel capoluogo, che è il futuro della nostra realtà economica e culturale. Per fare progetti ambiziosi bisogna avere partners importanti come l´università di l´aquila, il top della cultura, e la comunità montana, non nuova a tali esperienze, capace di esportare il nostro know-how". . |
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SCIOPERO MEDICI, REGIONE LOMBARDIA: AGITAZIONE PRETESTUOSA |
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Milano, 1 luglio 2009 - Lo sciopero dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta di Milano, in programma per ieri e oggi, è fondato su "motivazioni pretestuose che poco o nulla hanno a che fare con il vero interesse dei cittadini". E´ quanto sui legge in una Nota di Regione Lombardia, in relazione all´agitazione proclamata dai sindacati per la città di Milano. "Infatti - si legge nella Nota - la sperimentazione avviata dalla Asl di Milano nel 2008, di cui i medici chiedono il rinnovo, non ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissata: non è servita affatto a decongestionare i pronto soccorso, ha fatto aumentare inutilmente la spesa farmaceutica e non serve per i pazienti cronici, perché la Regione ha già provveduto". "Gli accessi nella città di Milano sono stati 650. 000 con un totale di prestazioni erogate pari a 3,2 milioni. Nello stesso periodo gli accessi agli ambulatori dei medici sono stati 18. 000, cioè pari al 2,77% degli accessi al pronto soccorso. Di questi 18. 000, il 30% si è poi recato - su indicazione dei medici stessi - in pronto soccorso rendendo di fatto inferiore al 2% (l´1,93% per la precisione) il ricorso agli ambulatori rispetto a quello riferito al pronto soccorso". "In più, la sperimentazione - prosegue la Nota - non ha inciso positivamente sulla spesa farmaceutica. Sia il numero di ricette che il costo per singola ricetta sono maggiori a Milano rispetto alla media regionale. Le vaccinazioni - in particolare - costerebbero di più rispetto a quelle somministrate normalmente, contraddicendo il principio di omogeneità di trattamento su tutto il territorio regionale e, ancor più grave, avvallando l´uso improprio delle risorse pubbliche". "Va poi sottolineato - si legge ancora - che è stata già raggiunta l´intesa con i sindacati regionali dei medici di medicina generale sulle aperture nei week-end e sulla relativa remunerazione così come è stata firmata anche una pre-intesa con le sigle sindacali regionali dei pediatri che invece non hanno voluto l´apertura al sabato perché non la ritengono necessaria". "Regione Lombardia - conclude la Nota - sta dalla parte dei cittadini per garantire loro un servizio efficiente e sostenibile e non dalla parte di alcuni medici che difendono solo i propri interessi". . |
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SEMINARIO: IMMAGINI DIAGNOSTICHE A MICROONDE PER MEZZO DI TECNICHE DI INSIEMI DI LIVELLO PER LA RILEVAZIONE PRECOCE DEL TUMORE AL SENO |
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Roma, 1 luglio 2009 – Il prossimo 9 luglio 2009, ore 10. 00 Presso il Centro Ricerche Enea Casaccia Di Via Anguillarese, 301 Edificio F65 – Sala Riunioni – Ii Piano verrà presentata una nuova strategia di inversione per la rilevazione precoce del tumore del seno basata su una nuova tecnica di insiemi di livello multifase. Questa nuova tecnica di insiemi di livello è stata adattata alla situazione specifica della ricostruzione di immagini per il seno. Essa tiene conto dell’elevata complessità dei tessuti del seno e del fatto che, tipicamente, solo pochi dati elettromagnetici sono disponibili per la rilevazione di tumori molto piccoli all’interno di strutture così complesse. Per descrivere i diversi tipi di tessuti mammari vengono impiegate due (tre, nel caso di regioni incognite di epidermide) funzioni di insiemi di livello; ognuna di queste regioni può avere una topologia complessa ed una struttura interna che deve essere stimata dai dati a microonde simultaneamente con le regioni di interfaccia. L’algoritmo consiste in numerosi stadi di complessità crescente per cui, ad ogni stadio, un numero sempre maggiore di dettagli sulla struttura anatomica del seno viene incorporato nel modello di inversione. I modelli sintetici 2D del seno che sono stati utilizzati per creare i dati simulati sono basati su immagini Mri reali e sono perciò abbastanza realistici. I risultati dimostrano la potenzialità e la fattibilità della tecnica ad insiemi di livello proposta nel rilevare, localizzare e caratterizzare, in un tale realistico modello di seno, un piccolo tumore nei suoi primi stadi di sviluppo. (N. B. Il seminario verrà tenuto in lingua inglese) . |
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LOTTA A "COCAINA E MINORI" NELLA GIORNATA MONDIALE CONTRO LA DROGA |
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Roma, 1 luglio 2009 - Informazione e comunicazione ediatiche coerenti, implementazione del ruolo della famiglia, impiego di strumenti multimediali, diagnosi precoce e supporto alle famiglie, programmi di allerta precoce per la responsabilizzazione dei genitori, servizi dedicati ai minori, applicazione delle leggi contro la promozione e la pubblicizzazione dell´uso di droghe, controlli antidroga e antialcol sui guidatori minorenni, coinvolgimento del mondo dello spettacolo. Sono alcune delle Linee d´indirizzo per le attivita´ di prevenzione e l´identificazione precoce dell´uso di sostanze contenute nel documento "Cocaina e minori" presentato dal sottosegretario Giovanardi, in occasione della "Giornata mondiale contro la droga e i traffici illeciti" indetta annualmente dall’Ufficio contro la Droga e il Crimine delle Nazioni Unite (Unodc) del 26 giugno 2009. Il documento, realizzato a cura del Dipartimento Politiche Antidroga con il Patrocinio delle Nazioni Unite, della Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri), in collaborazione con l´Age (Associazione Italiana Genitori) e il Moige (Movimento Italiano Genitori) affronta con un´ottica totalmente innovativa il problema della droga e minori. La pubblicazione contiene, oltre alle linee di indirizzo, una valutazione degli interventi di prevenzione e un corposo numero di allegati tra i quali spiccano: la guida per genitori, educatori e amministratori, basata sulla ricerca scientifica contenente indicazioni per prevenire l’uso di droghe tra i bambini e gli adolescenti; la raccolta dei materiali della campagna informativa nazionale; una guida per il trattamento individuale della dipendenza da cocaina attraverso il counseling. La campagna di comunicazione - "Fai goal nella vita, non usare le droghe´´ è nuova campagna di comunicazione contro l´uso delle droghe realizzata dal Dipartimento per le politiche antidroga. Protagonisti degli spot i ´fuoriclasse´ del pallone di tre squadre, Juve, Milan e Inter. Da Kaka´ a Gattuso, da Del Piero a Balotelli, da Le Grottaglie a Giovinco, i giocatori hanno partecipato a titolo"gratuito" all´iniziativa offrendo ai ragazzi messaggi spontanei contro la pericolosita´ dell´uso di sostanze. Testimonial d´eccezione Raul Bova, presente alla conferenza stampa e protagonista di uno degli spot della campagna del dipartimento. Nello spot, girato dall´alto di una Milano "cupa", Bova, risoluto, si rivolge direttamente ai ragazzi e mima l´effetto ossessivo di droga e tecno-music insieme: "E´ tutto finto", avverte, e intima: "Passa oltre!". "Per allontanare i giovani dalla droga e far capire loro che si può essere soddisfatti e avere una vita completa senza fare uso di droghe e´ necessario essere vicini a loro parlando il loro stesso linguaggio - spiega l´attore, recentemente protagonista di ´Sbirri´, un film di denuncia contro il traffico di droga e i danni da esso provocati - I testimonial, poi, devono essere credibili. I ragazzi devono avere qualcuno di cui fidarsi e qualcuno che dia loro l´esempio". Vita senza droga - Presente alla conferenza stampa l’ambasciatore columbiano Sabas Pretelt De La Vega che ha presenteto alcuni spot informativi realizzati nell´ambito nel progetto "Vita senza droga – un impegno globale" (www. Vitasenzadroga. Com). Il Progetto, avviato dall´ambasciata di Colombia in Italia, congiuntamente alla Fundación Antonio Restrepo Barco, ha come obiettivo quello di sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica riguardo le conseguenze del consumo di cocaina, ponendo in evidenza le ripercussioni del ciclo produttivo della cocaina in campo sociale e ambientale. Gli spot, incentrati sulla salute dell’uomo e la salvaguardia del nostro habitat, propongono così un approccio innovativo al problema, mettendo in luce, ad esempio che per produrre una striscia di cocaina vengono distrutti 10mq di foresta Amazzonica. Gli spot, realizzati per Vita senza droga da Fox Italia, saranno diffusi nelle sale cinematografiche italiane da 20th Century Fox Italia. . |
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SOSPESA DG ASL BA, LEA COSENTINO. LA DECISIONE DELLA GIUNTA PUGLIESE |
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Bari, 1 luglio 2009 - Il direttore generale della Asl Bari, Lea Cosentino, è stata sospesa in via cautelare dalla giunta regionale pugliese dall’incarico. Lo ha confermato l’assessore alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore, nel corso di una conferenza stampa. "Questa determinazione - ha spiegato Fiore ieri - scaturisce dal fatto che, per le notizie riportate dalla stampa, la dottoressa Cosentino sarebbe implicata in una vicenda di presunta turbativa d´asta. Questa vicenda ha una sua caratteristica specifica che distingue la posizione della dottoressa Cosentino, alla quale auguriamo comunque di poter rapidamente uscire da questa situazione dimostrando la sua estraneità alle accuse che in questo momento le vengono rivolte". L´assessore Fiore ha sottolineato la specificità della vicenda "che è diversa rispetto alla situazione dell´altra indagine, attualmente in corso da parte di altro sostituto procuratore che viceversa parte da un´ipotesi accusatoria di un´organizzazione di tipo politico relativa ad attività all´interno della sanità rispetto alla quale è stata attivata una Commissione d´indagine da parte della Regione Puglia, che per il momento non ha portato a conseguenze tali da dover disporre sospensioni cautelari di altri direttori generali". La legge prevede che in situazioni di assenza del Direttore generale, ha spiegato "le funzioni vengano provvisoriamente svolte dal più anziano dei direttori dell´ Azienda, o sanitario o amministrativo e in questo caso sarà il sanitario”. . |
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PRONTO IN BASILICATA DOCUMENTO SU “DISTRETTI DELLA SALUTE” |
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Potenza, 1 luglio 2009 - Il processo di riforma del Sistema sanitario regionale procede spedito. L’ultimo tassello, in ordine di tempo, riguarda il documento che approva l’organizzazione del Macrolivello Territoriale e la strutturazione dei Distretti della Salute, architrave della nuova formula sanitaria elaborata con il Piano integrato della salute e dei servizi alla persona, le cui linee guida sono state recentemente approvate dalla Giunta Regionale. L’assessore alla Salute, on. Antonio Potenza, esprime grande soddisfazione per il lavoro svolto dal coordinatore di Piano, dott. Giuseppe Montagano, dal Dipartimento Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale, dall’Agenas, con la preziosa collaborazione della d. Ssa Maria Pia Bellentani e della d. Ssa Antonella D’adamo, dalle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, dalle Direzioni sanitarie e dai professional expertises che, in maniera coordinata, stanno contribuendo a trasformare in pratiche organizzative concrete gli indirizzi di programmazione. “La piattaforma concettuale che sottende alla riorganizzazione del sistema dei servizi territoriali è orientata alla costruzione di un Distretto “forte” (Distretto della salute), capace di assumere su di sé le funzioni di produzione e di tutela/committenza, quale snodo strategico dell’integrazione sociosanitaria””. Con queste parole, l’on Antonio Potenza, ha commentato l’ulteriore passo in avanti, in direzione della piena attuazione della riforma del Ssr, attuato con l’elaborazione del documento sul “Distretto della salute”, ora al vaglio della Giunta. L´obiettivo della continuità dell´assistenza e dell´integrazione tra ospedale e territorio passa dalla riconfigurazione del Servizio Sanitario Regionale e dal suo sviluppo secondo un modello a rete, che sinergizza la rete ospedaliera regionale alle reti infra e interaziendali. Per tale ragione, prosegue l’Assessore, il distretto sociosanitario si qualifica come imprescindibile strumento organizzativo in cui avviene la “presa in carico” dei bisogni del cittadino, che migliora i livelli dell’offerta sanitaria e i percorsi di cura ed assistenza per la collettività. Il Distretto si definisce come un ambito territoriale, una macro-organizzazione complessa, un luogo di governo della domanda, di garanzia dei Lea sociosanitari e di presa in carico dei bisogni complessivi, in particolare rispetto alle fragilità e ai soggetti non autosufficienti. Il lavoro da svolgere è ancora lungo ma tutte le difficoltà vengono superate agevolmente grazie alla partecipazione attiva, ai vari livelli organizzativi, degli operatori del settore sanitario e socio-sanitario. L’articolazione distrettuale, permetterà di gestire, le attività sanitarie e socio-sanitarie con le attività assistenziali, il governo dei servizi territoriali, le soluzioni organizzative, la continuità del percorso diagnostico terapeutico e assistenziale in un ottica di massima integrazione. Su queste basi sta prendendo forma un ambizioso patto per la salute con i cittadini lucani che potranno contare su una offerta di servizi sanitari e su un’organizzazione sanitaria, efficiente, sostenibile e al passo con i loro bisogni. . |
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PRESENTATO A MONFALCONE FILM SULL´´AMIANTO |
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Monfalcone, 1 luglio 2009 - Il film "Amianto, un percorso di sorveglianza sanitaria", voluto dall´assessore regionale alla Salute e Protezione sociale Vladimir Kosic e realizzato dall´Ufficio stampa (Produzioni televisive) della Regione Friuli Venezia Giulia, è stato presentato per la prima volta al pubblico ieri pomeriggio nell´auditorium dell´Ospedale di San Polo a Monfalcone, città-simbolo per le morti causate dall´amianto. Alla proiezione, accanto all´assessore Kosic, erano presenti il presidente della Commissione regionale sull´amianto Mauro Melato, il direttore generale dell´Azienda sanitaria "Isontina" Roberto Ferri, numerosi medici e amministratori locali, ma soprattutto molti lavoratori monfalconesi, ex dipendenti dei cantieri navali, che sono stati esposti all´amianto e ne stanno pagando le conseguenze. "Amianto, un percorso di sorveglianza sanitaria" è un breve film in formato Dvd, di 17 minuti, nel quale vengono spiegate le diverse malattie correlate all´esposizione (asbestosi, mesotelioma della pleura, tumori polmonari) e illustrati gli strumenti che la Regione ha messo a disposizione in base alla legge regionale sull´amianto (legge 22 del 2001). In particolare viene presentato il protocollo di sorveglianza sanitaria messo a punto dalla Commissione per individuare, attraverso un controllo periodico dei lavoratori iscritti all´albo regionale degli esposti, malattie amianto-correlate finora misconosciute di tipo non tumorale. Un film concepito dunque come efficace strumento di comunicazione per tutti coloro che sul posto di lavoro sono entrati in contatto con questa sostanza, per le associazioni degli esposti e del volontariato, per i medici di medicina generale. E questo perché, come ha osservato l´assessore regionale alla Salute e alla Protezione sociale Vladimir Kosic, "solo prendendo pienamente coscienza del problema si riesce a organizzare efficacemente la risposta". La Regione si muove lungo due direttrici principali, ha ricordato l´assessore: la prevenzione, attraverso la massima diffusione di informazioni precise a tutti coloro che hanno corso il rischio di esposizione all´amianto, e quindi l´organizzazione dei servizi, per attuare un percorso di cura e di adeguato risarcimento delle vittime. "Sull´amianto - ha detto Kosic - siamo riusciti a passare dalla fase di denuncia a quella di proposta, e oggi a definire le prime risposte, grazie all´alleanza tra le istituzioni e le associazioni degli esposti. Dobbiamo continuare a investire sui saperi, sull´informazione e sulla conoscenza". La proiezione ha suscitato un´ampia discussione, realizzando così l´obiettivo per il quale il film è stato concepito e realizzato. Alle numerose domande di ex lavoratori dei cantieri hanno risposto il presidente della Commissione regionale Melato e Maria Giovanna Munafò, responsabile dell´Unità operativa di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Uopsal) dell´Azienda sanitaria "Bassa Friulana" alla quale, nel film, è stato affidato il compito di illustrare le malattie amianto-correlate e il protocollo di sorveglianza. . |
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ANCHE IL SAN CARLO DI POTENZA TRA I WOMEN’S HOSPITALS IN ITALIA |
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Potenza, 1 luglio 2009 - Bollino rosa per l´Ospedale San Carlo di Potenza, che quest´anno si è visto riconoscere la qualità di una sanità “a misura di donna”, per le numerose specialità che ne fanno un polo di eccellenza. Una realtà sempre più diffusa in Italia: 93 le strutture che quest’anno si sono aggiudicate i prestigiosi bollini rosa (su 103 candidate) e che si aggiungono alle 96 premiate nel bando 2008 e alle 44 del 2007 per un totale di oltre 230 ospedali “in rosa” sull’intero territorio nazionale. Nello specifico, sono stati assegnati 3 bollini a 27 strutture, 2 a 38 e 1 bollino a 28. Il Nord è ancora la realtà geografica più rappresentata con il 52% delle candidature, ma il Sud è in recupero con il suo 25%. Tra le undici strutture del Sud che hanno avuto il riconoscimento di un solo bollino l´ospedale potentino è il primo classificato. Se i criteri generali per il riconoscimento sono chiari e ben definiti (presenza di più unità operative - da 1 a 3 - che curano patologie femminili specifiche, applicazione dei Lea, i livelli essenziali di assistenza con particolare riferimento all’appropriatezza delle prestazioni, accreditamento e certificazione per i requisiti alberghieri e strutturali) è risultato particolarmente meritorio l´impegno profuso dal dottor Sergio Schettini, primario di Ostetricia e Ginecologia, e dall´intera struttura per il successo della campagna di vaccinazione contro il papilloma virus, che ha visto in un solo giorno più di 300 giovani donne riceverne la somministrazione in ospedale. L´annuncio ufficiale oggi in una manifestazione negli uffici della Camera dei Deputati, per la terza edizione del progetto Ospedaledonna promosso da O. N. Da, Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, che premia con i bollini rosa le strutture attente alle esigenze delle donne che, con 5 milioni di ricoveri ogni anno - per un totale di 9 milioni di italiani - rappresentano l’utenza maggiore dei servizi sanitari. Ma gli ospedali, progettati, diretti e gestiti da uomini, spesso non sono in linea con le esigenze tipicamente femminili. Grazie a O. N. Da, però, qualcosa si è mosso. La classifica è stata stilata da una apposita Commissione scientifica presieduta da Laura Pellegrini (Direttore Generale dell’Istituto Malattie Infettive Spallanzani di Roma), che ha ridefinito i requisiti per l’assegnazione dei bollini per una migliore selezione delle strutture: presenza da 1 a 3 unità operative per le malattie di genere, presenza femminile in posizioni dirigenziali con almeno 3 donne nel Comitato Etico e personale infermieristico prevalentemente femminile, produzione di pubblicazioni scientifiche su patologie femminili. Le strutture premiate verranno monitorate per verificare che i requisiti siano mantenuti e, per chi ha ottenuto meno di 3 bollini, migliorati per ottenerne 3. I risultati del bando sono disponibili su www. Ondaosservatorio. It. L’elenco completo è anche raccolto in una Guida pubblicata con Ilsole24ore. E nel 2010 ci sarà un nuovo bando di concorso. “Siamo alla terza edizione del progetto Ospedaledonna - spiega la dott. Ssa Francesca Merzagora, Presidente di O. N. D. A – una iniziativa che mette al centro le esigenze delle donne con l’obiettivo di identificare nel panorama sanitario italiano gli ospedali a loro più vicini. Le donne, infatti, rappresentano la principale utenza dei servizi sanitari. Ma quando si ammalano devono fare i conti con ospedali ben poco ‘a misura di donna’, in cui le peculiari esigenze femminili non sono considerate o forse non sono conosciute. Negli Stati Uniti, esistono gli women’s hospitals, centri organizzati per le diversità di genere. Anche in Italia non si può ignorare la situazione. E a distanza di tre anni dalla prima edizione del progetto - continua Francesca Merzagora – è possibile affermare che qualcosa si è mosso. I risultati parlano da sé, con oltre 230 ospedali in rosa presenti sul territorio nazionale. In questa terza edizione, inoltre, si sono svelate eccellenze anche nei centri più piccoli e in provincia fino alle strutture italiane all’estero. L’ospedale per le donne anche in Italia è un traguardo raggiungibile”. . |
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LOMBARDIA: OSPEDALI ROSA, 21 STRUTTURE PREMIATE SU 93 |
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Milano, 1 luglio 2009 - Sui 93 ospedali che in tutta Italia hanno ottenuto il "bollino rosa" perché hanno mostrato un particolare impegno sul fronte femminile, ben 21 sono le strutture lombarde. Questo dato colloca la nostra regione ai vertici di questa particolare classifica. E´ quanto risulta dal Rapporto Ospedaledonna 2009, elaborato dall´Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (O. N. Da), sulle strutture ospedaliere che garantiscono un particolare impegno sul fronte femminile. Sono ospedali che hanno il merito sia di dedicarsi allo studio e alla cura delle patologie femminili sia di affidare alla gestione e alla direzione femminile settori crescenti di attività. "Si tratta di un´ulteriore dimostrazione - commenta il presidente della Regione Roberto Formigoni - di come i principi su cui abbiamo basato il nostro sistema sanitario, e cioè la centralità della persona e quindi l´attenzione alla donna e alla famiglia, siano concretamente realizzati. Tra l´altro questa è una conferma; infatti già da alcuni anni la Lombardia è la regione con più ospedali rosa". "Quella dell´Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna è una iniziativa importante e meritoria - aggiunge l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani - perché incoraggia le strutture sanitarie a prestare particolare attenzione a quel 52% dell´utenza sanitaria, che è composta da donne; un´utenza che ha esigenze specifiche e che spesso, come ad esempio nel caso della maternità, coinvolgono l´intero nucleo familiare". La graduatoria è stata infatti elaborata assegnando a ciascuna strutture un numero di "bollini rosa", che variano dall´1 al 3 a seconda dei requisiti posseduti. Per ottenere almeno un bollino gli ospedali devono avere la presenza di unità operative (da 1 a 3) che curano patologie femminili specifiche, oltre che l´applicazione dei Lea con particolare riferimento all´appropriatezza delle prestazioni e l´accreditamento e la certificazione per i requisita alberghieri e strutturali. Per due bollini è necessario in più che nel comitato etico ci siano almeno tre componenti femminili, che ci siano donne in posizioni apicali, che il personale infermieristico sia prevalentemente femminile e le caratteristiche strutturali e i servizi siano a misura di donna e a caratteristiche multietniche. Per i tre bollini, ci devo essere, oltre ai requisiti dei primi due, anche pubblicazioni scientifiche su patologie femminili, l´applicazione della normativa vigente sull´ospedale senza dolore, il controllo del dolore nel parto e analgesia ostetrica. Qui di seguito l´elenco degli ospedali lombardi. Tre Bollini (3 ospedali) Milano - Istituto Clinico Humanitas - Rozzano - Ospedale San Paolo – Milano; Cremona - A. O. Ospedale Maggiore di Crema – Crema; Due Bollini (12 ospedali); Milano - Irccs Multimedica - Sesto San Giovanni; Bergamo - Ospedale Pesanti Fenaroli - Alzano Lombardo; Brescia - Fondazione Poliambulanza - Brescia - A. O. Mellino Mellini - Chiari - S. Orsola Fatebenfratelli - Brescia - P. O. Di Manerbio – Manerbio; Lodi - A. O. Provincia di Lodi - Lodi - A. O. Provincia di Lodi – Codogno; Monza - P. O. Di Vimercate - Vimercate - O. O. Di Desio – Desio; Pavia - Istituto Neurologico C. Mondino – Pavia; Varese - Humanitas Mater Domini – Castellanza. Un Bollino (6 ospedali): Brescia - A. O. Desenzano - Presidio di Gavardo - Gavardo - A. O. Desenzano - Presidio di Desenzano - Desenzano Del Garda; Como - Ospedale Sacra Famiglia Fatebenfratelli – Erba; Monza - Istituti Clinici Zucchi - Monza - P. O. Di Seregno – Seregno; Sondrio - A. O. Della Valtellina e della Valchiavenna - Presidio di Sondalo - Sondrio. . |
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ROMA, AL VIA IL "PIANO CALDO 2009" |
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Roma, 1 luglio 2009 – Arriva il caldo e gli anziani devono essere aiutati ad affrontare la stagione estiva. ´Pronto Nonno´, un numero verde dedicato agli over 65, e ´Angeli di Roma´ con oasi estive e servizi di assistenza e socializzazione per anziani, sono i punti cardine del ´Piano caldo 2009´, presentato in Campidoglio dall´assessore comunale alle Politiche sociali Sveva Belviso e dal vicepresidente della giunta regionale del Lazio, Esterino Montino. Presenti all´iniziativa anche i direttori e operatori delle cinque Asl capitoline, rappresentanti del mondo delle associazioni - attori cooprotagonisiti dell´iniziativa- e il direttore della Protezione civile comunale Aldo Aldi. L´assessore Belviso e il vicepresidente Montino hanno firmato un protocollo d´intesa cui faranno seguito protocolli bilaterali con le singole aziende. Grazie all´intesa e´ nato il numero verde 800. 147. 741 per gli over 65, attivo 24 ore su 24. Il servizio prevede un gruppo di contatto formato da equipe specializzate per l´individuazione di eventuali situazioni di disagio che, attraverso un filo diretto con la sala operativa sociale comunale, la sala operativa delle protezione civile romana e le 5 asl capitoline daranno vita a una vera e propria rete di aiuto per l´anziano. A rispondere alle telefonate degli anziani sarà il Nucleo sanitario della Protezione civile che valuterà in base alla situazione le modalità di intervento. Modalità che possono andare dal semplice consiglio, al diretto soccorso dell´anziano e al trasporto in ospedale, dove la struttura sanitaria di riferimento avrà provveduto ad attivare delle ´corsie preferenziali ´ per accogliere gli anziani senza attese. "L´obiettivo di questi interventi - ha spiegato l´assessore Belviso - èi sostituire la logica delle emergenze a quella della pianificazione, come è stato fatto con successo anche per il piano invernale". Non solo cure. L´estate romana riserva anche momenti di divertimento e intrattenimento agli anziani attraverso ´Angeli di Roma´, il pacchetto di iniziative ludiche e di assistenza rivolto agli anziani con la collaborazione di aziende private come Telecom Italia per il progetto dei ´Pony della solidarieta´´ e Pfizer attraverso un contributo economico. Inoltre, con la collaborazione con l´Assessorato alla cultura, a partire dal 16 luglio agli anziani sono riservate cinque serate gratuite di spettacoli nelle cornici di Villa Borghese, Villa Pamphili, Caffarella, Parco del Pigneto, Parco delle Fontane dell´Eur. In programma per loro anche le Oasi estive cui possono partecipare prenotando al call center 06. 4461141, oppure consegnando il modulo all´Urp del Dipartimento V, in viale Manzoni 16 oppure presso la direzione dell´Area Terza eta´ in via Portuense 220. . |
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MILANO: INCONTRO CON ANNIE-PAULE QUINSAC CURATRICE DELLA MOSTRA SCAPIGLIATURA. UN “PANDEMONIO” PER CAMBIARE L’ARTE |
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Milano, 1 luglio 2009 - Giovedì 2 luglio, alle ore 18. 00, nella Sala Conferenze di Palazzo Reale (piazza Duomo 12), si terrà un incontro con Annie-paule Quinsac, curatrice della mostra Scapigliatura. Un “pandemonio” per cambiare l’arte, in programma a Palazzo Reale fino al 22 novembre. La conferenza s’inserisce nell’àmbito delle iniziative collaterali studiate per l’esposizione che trasformeranno Milano un palcoscenico aperto a esecuzioni musicali, liriche, letture di testi, pièce teatrali, proiezioni cinematografiche. Verranno anche ricostruiti alcuni itinerari mirati ai luoghi canonici, urbani, della ‘vita’ scapigliata, come le osterie, i caffè e gli atelier, come quello di Eugenio Pellini di via privata Siracusa 6. Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, promossa dal Comune di Milano – Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Artematica, col patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia e della Provincia di Milano, curata da Annie-paule Quinsac e coadiuvata da un comitato scientifico composto da Giuseppe Farinelli per la letteratura, Paolo Repetto per la musica, Gaetano Oliva per il teatro, Anna Finocchi per i rapporti con l’architettura, l’esposizione fa rivivere, attraverso 250 opere - dipinti, sculture, grafiche e incisioni, corredate da testi, fotografie e molto altro ancora, l’atmosfera di quest’esperienza che, dalla seconda metà dell’Ottocento fino ad inizio Novecento, seppe coinvolgere tutte le arti verso un rinnovamento e portò la società italiana ad un cambiamento ideologico e di costume. In mostra sono presenti i lavori di trentotto artisti, da Giovanni Carnovali detto Il Piccio a Daniele Ranzoni, da Tranquillo Cremona a Giuseppe Grandi, da Gaetano Previati a Medardo Rosso, a Pierre Troubetzkoy, provenienti da raccolte pubbliche e private italiane e da prestigiose istituzioni straniere quali il Groninger Museum di Groningen, in Olanda, e il Szépművészeti Múzeum di Budapest, coprendo un arco temporale di quattro decenni in cui il movimento si è evoluto dall’iniziale serrata polemica ad un nuovo accademismo. . |
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GOLF - EUROPEI A SQUADRE: ITALIA SECONDA DOPO UN GIRO DI QUALIFICA OTTIME PRESTAZIONI DI MATTEO MANASSERO E ANDREA PAVAN GIOCHI DEL MEDITERRANEO: FILIPPO BERGAMASCHI AL COMANDO |
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Roma, 1 luglio 2009 - L´italia è al terzo posto con 347 colpi, tredici sotto par, dopo il primo giro di qualificazione medal dell´European Amateur Team Championship, ossia il Campionato Europeo Dilettanti a squadre che si sta disputando sul percorso del Conwy Golf Club, a Conwy in Galles. Gli azzurri hanno tre colpi di ritardo dall´Inghiterra (344) e sono preceduti dalla Norvegia che ha lo stesso score, ma miglior punteggio scartato. Al quarto posto la Svezia (348), quindi la Francia (351), il Galles (354), la Scozia (355), la Danimarca (358), la Germania (358), l´Olanda (364) e la Finlandia (364). Ancora una volta ha disputato una grandissima gara Matteo Manassero che con 66, sei sotto par, ha realizzato il miglior punteggio individuale (un eagle, sette birdie, tre bogey), ma non è stato da meno Andrea Pavan, che con un 67 (sei birdie, un bogey) ha segnato il secondo score di giornata insieme al norvegese Elias Bertheussen, all´inglese Matt Haines, allo svedese Pontus Widegren e al tedesco Allen John. Di rilievo anche le prestazioni di Niccolò Quintarelli (69 colpi), di Joon Kim (70), mentre Nino Bertasio (75), dopo una pessima partenza in cui ha perso cinque colpi nelle prime sette buche, ha pazientemente rimontato fino al par al 17 (in quel momento l´Italia era alla pari con l´Inghilterra), per poi cedere tre colpi con un triplo bogey sull´ultima buca. Mgiornata difficile per Leonardo Motta (80). Nella squadra inglese vi sono due giocatori che Manassero ha sconfitto nel suo cammino verso la vittoria nell´Amateur Championship: Sam Hutsby, regolato in finale, il cui score (73) è stato scartato, e Tommy Fleetwood, battuto nei quarti, che ha offerto il terzo punteggio del team (69). Nella sorprendente Norvegia si sono fatti valere il già citato Bertheussen e Joakim Mikkelsen (68), mentre nella Svezia ha brillato Puntus Widegren (67) e ha deluso Jesper Kennegard (73), considerato il punto di forza della compagine. Dopo i due giri di qualificazione su 36 buche medal le prime otto squadre classificate si batteranno per il titolo nel primo girone di match play. Le seconde otto competeranno per il nono posto e le altre quattro, delle venti in campo, per il 17° posto. Rischia di non lottare per il successo l´Olanda, mentre salvo miracoli appare fuori la Spagna, 16ª con 376. Giochi Del Mediterraneo: Filippo Bergamaschi Al Comando - Filippo Bergamaschi (142 - 70 72) è passato al comando nel torneo maschile di golf dei Xvi Giochi del Mediterraneo, che si stanno svolgendo a Pescara. Sul percorso del Miglianico G&cc, a Cerreto di Miglianico (Ch), l´azzurro con un giro in 72 colpi ha sorpassato il francese Mayel Oueld Ed Cheikh (144 - 67 77), leader dopo un giro e vittima di un 77, il quale è stato raggiunto dal connazionale Nicolas Peyrichou (73 71), dal turco Gencer Ozcan (74 70) e dallo slovacco Tim Gornik (75 69). Hanno perso posizioni gli altri due azzurri: Nicolò Ravano è sceso dal 10° all´11° posto con 147 (74 73) e Claudio Viganò dal 5° al 13° con 148 (73 75). Nella classifica a squadre (due risultati su tre) la Francia ha mantenuto la prima piazza con 284, mentre la Turchia (286) ha superato l´Italia (288). Seguono Spagna (291), Slovenia (299), Libano (301), Marocco (303) e Grecia (310). Piuttosto curioso il cammino di Bergamaschi (parziale di 72) che per cinque volte ha messo in sequenza un birdie e un bogey. L´azzurro, comunque, ha giocato con grande tranquillità, evitando avventure e non sprecando colpi su un percorso dove occorre grande attenzione, perché la minima distrazione porta al disastro. Ravano (73) è partito bene guadagnando un colpo, poi ha segnato due bogey prima del giro di boa. Nella seconda parte del tracciato ha viaggiato in par con due bridie e due bogey. Per Vigano (75) la gara si è fatta in salita con due doppi bogey alle buche 8 e 9, dopo un bogey e un birdie in partenza. Nel rientro ha recuperato un colpo con tre birdie e due bogey. Nel torneo femminile si sta evidenziando lo strapotere della Spagna, che si è affidata alle due migliori amateur del momento. E´ stata la grande giornata di Azahara Muñoz che con un 64 e lo score di 133 (69 64) ha relegato al secondo posto Carlota Ciganda (136 - 65 71). E´ in corsa per l´oro anche la francese Emilie Alonso, terza con 138, mentre ha mantenuto il quarto posto Rosanna Crepiat (145), ma il suo distacco si è fatto pesante. E´ rimasta in quinta posizione Giulia Molinaro (146 - 72 74), si è portata in sesta la terza iberica Ines Diaz Negrete (148) e ha recuperato Alessandra Averna, da 11ª a settima con 151 (77 74), mentre è scivolata dal 6° all´11° posto Alessandra De Poli De Luigi (156 - 73 83). Nella graduatoria a squadre posizioni invariate, ma la Spagna (269) ha ipotecato la medaglia d´oro dall´alto dei 14 colpi di vantaggio sulla Francia (283). Terza l´Italia (293), quindi la Slovenia e la Turchia (308), la Grecia (322) e il Marocco (351). La Molinaro (74) è partita forte con birdie, ma ha annullato la prodezza con tre bogey tra la quarta e la sesta buca. Altri due birdie alla 9 e alla 14 le hanno permesso di sopravanzare la Crepiat e di avvicinarsi alla terza piazza, ma un bogey alla 16 e un triplo bogey alla 18 hanno frenato almeno al momento le sue ambizioni. Gara difficile per la Averna a causa di tre colpi persi dopo sei buche, poi ha rimediato parzialmente con due birdie contro un bogey. Tanti problemi per la De Poli De Luigi, che dopo un birdie e quattro bogey nelle prime otto buche ha segnato un "11" alla nona (par 5). Sono seguiti due birdie, due bogey e un doppio bogey per l´83 di giornata. Team leader degli azzurri il segretario generale della Fig Stefano Manca e il consigliere federale Laura Benazzo, allenatore Gianluca Crespi, accompagnatore Stefano Sardi. . |
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