|
|
|
MERCOLEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Mercoledì 15 Luglio 2009 |
 |
|
 |
SU INTERNET GLI “STATI GENERALI DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA”
LA MANIFESTAZIONE SI TERRÀ A MATERA IL 16 E 17 LUGLIO
|
|
|
 |
|
|
Si avvicina l’appuntamento con gli Stati Generali dell’Agricoltura Biologica che si terranno a Matera il 16 e 17 luglio. Dopo Padova e Firenze, quello di Matera rappresenta l’ultimo appuntamento, l’unico per il sud Italia. La giornata congressuale del 16 luglio, presso la Mediateca provinciale, con inizio alle ore 9. 00, sarà trasmessa in diretta tramite internet all’indirizzo http://www. Mediatecamatera. It/bio2009/, per consentire a un pubblico più ampio di seguire il dibattito e le interviste ai protagonisti. L’evento è il terzo di tre incontri voluti dal Ministero delle Politiche agricole, e coordinati dall’Inea, Istituto nazionale di economia agraria. Realizzato in Basilicata dall’Alsia, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura, in collaborazione con la Regione Basilicata, l’incontro degli Stati Generali del Bio metterà a confronto tutti i protagonisti del comparto, dalle istituzioni agli operatori, rivolgendo un’attenzione particolare alle problematiche che maggiormente caratterizzano le diverse realtà territoriali. Dopo la giornata congressuale con gruppi di lavoro tematici su Ambiente, Tecniche produttive, Impresa e Mercato, il programma prevede per il 17 visite guidate ad alcune aziende biologiche del Metapontino, del Materano e del Potentino. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL CONSUMATORE E’ LIBERO QUANDO E’ INFORMATO. I CITTADINI HANNO IL DIRITTO DI SAPERE COSA C’E’ NELLE LORO TAVOLE. PRESENTATA LA PRIMA LISTA DEI PRODOTTI VENETI ALIMENTINSALUTE” |
|
|
 |
|
|
Venezia - “Il logo Alimentinsalute non è un marchio commerciale, bensì un’attestazione di sistema, ossia la possibilità per il consumatore di avere la certezza di distinguere se un prodotto è controllato o non lo è dalla Regione del Veneto. ” Così l’assessore alla Tutela del consumatore, Sicurezza alimentare e Servizi veterinari, Elena Donazzan, in occasione della presentazione ieri mattina a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, a Venezia, del progetto Alimentinsalute e della lista dei prodotti veneti che per primi possono fregiarsi del logo. “Il consumatore - ha commentato il presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan, che ha presenziato al lancio della campagna Alimentinsalute - è davvero libero solamente se è informato. Se è giusto che sia consapevole dei prodotti che sono sulla sua tavola e sulla sua dispensa, è invece un dovere delle istituzioni mettere a disposizione di tutti gli strumenti necessari per comprendere e per capire. I cittadini hanno sempre il diritto di sapere cosa c’è e cosa non c’è nelle loro tavole. ” “Il progetto - ha precisato l’assessore Donazzan - ha come obiettivo principe recuperare un giusto rapporto tra uomo e cibo in un contesto in cui difesa del territorio e della cultura sono ingredienti fondamentali per promuovere un corretto ed equilibrato sviluppo della società. ” “In questo modo - conclude Elena Donazzan - andiamo a diffondere corretti stili di vita e sane abitudini alimentari attraverso azioni per il consumatore mirate a responsabilizzarlo e a renderlo consapevole delle proprie scelte. ” Per guidare il consumatore sono state allertate e attivate anche figure istituzionali e professionali nell’intero territorio veneto: si tratta di ricercatori universitari, di medici di famiglia, di pediatri, di medici nutrizionisti, di veterinari e di associazioni dei consumatori, uniti nella tutela e nella prevenzione igienico sanitaria degli alimenti, attraverso un’informazione verso i cittadini chiara e trasparente. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
COMMISSARIATE LE 14 COMUNITÀ MONTANE DELLA BASILICATA |
|
|
 |
|
|
Firmati, ieri, dal Presidente De Filippo i decreti di commissariamento delle 14 Comunità Montane lucane. I decreti prevedono lo scioglimento degli organi rappresentativi degli Enti e la nomina di 14 Commissari che provvederanno all’ordinaria gestione ed alle incombenze necessarie a garantire senza interruzioni il funzionamento degli organismi. In particolare dovranno sovraintendere alle operazioni necessarie al passaggio al nuovo regime normativo, anche per conseguire l’omogenea e coordinata implementazione delle Comunità Locali. La nomina dei Commissari si è resa necessaria per dare attuazione al riordino territoriale delle Comunità Montane in considerazione della straordinarietà della vicenda estintiva-successoria delle stesse prefigurata dalla Legge regionale n. 11/08, dei tempi ristretti entro cui l’intero percorso deve essere condotto a termine e della convenienza di una visione coordinata sull’operazione, che riguarda la soppressione di un’intera categoria di enti e la successione ad essi di una pluralità di nuovi soggetti giuridici, anche con riguardo alla ripartizione delle risorse umane, finanziarie e strumentali e i rapporti giuridici, compresi quelli obbligatori, ed ogni altro effetto, anche processuale. Per dare continuità amministrativa agli Enti fino all’attuazione della riforma sono stati nominati Commissari gli attuali Presidenti delle Comunità Montane. Entra così nel vivo - afferma il Presidente De Filippo - la riforma degli enti intermedi prefigurata con la legge 11/2008 attraverso la quale la Regione Basilicata, caso unico in Italia, ha saputo cogliere l’occasione del riordino delle Comunità Montane imposto dal legislatore nazionale, non solo riducendo il numero degli enti, come hanno fatto altre Regioni, ma coniugando le esigenze di razionalizzazione e contenimento della spesa ad un più ampio processo di trasformazione della governance sub-regionale che porterà al rafforzamento della politica locale, trasferendo sul territorio una parte consistente delle decisioni, e alla sperimentazione di strumenti di coinvolgimento degli attori sociali nei percorsi programmatori e nelle attività attuative. Con la complessiva riforma delle Comunità Montane, dunque, - conclude De Filippo - la Regione, attraverso le Comunità Locali, ha individuato lo strumento per rendere i territori veri protagonisti dello sviluppo locale. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
POR 2000/2006 E PSR 2007/2013, OTTIME PERFORMANCE DI SPESA DELLA REGIONE SARDEGNA |
|
|
 |
|
|
Cagliari - "Sul Por 2000/2006 non restituiremo un euro, anzi siamo arrivati al 105 per cento di spesa, con una performance di 15 milioni erogati a settimana. E sul Programma di sviluppo rurale 20007/2013 siamo la prima Regione in Italia ad aver pagato le anticipazioni sui premi di indennità compensativa, benessere degli animali, agricoltura biologica, forestazione, razze in via di estinzione, difesa del suolo. Dobbiamo fare ancora molto, ma oggi possiamo dire di poter contare su un’amministrazione che ha intrapreso la strada dell’efficienza, e i numeri lo dimostrano». L’assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato, questa mattina ha fatto il punto sulla sui Programmi e i fondi per l’agricoltura assieme al direttore generale di Agea (l’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura e organismo pagatore), Giancarlo Nanni, e ai vertici dell’agenzia Argea. "Fino a pochi mesi fa – ha spiegato l’assessore Prato - c’era il concreto rischio di vedere disimpegnate importanti somme e di restituirle all’Unione europea: parliamo di circa 50 milioni di euro. Poi, con un lavoro di squadra e frutto di un accordo sindacale per spostare dipendenti di Laore ad Argea, abbiamo recuperato e siamo passati dai 12 milioni impegnati al mese ai 15 mediamente spesi a settimana. Sul Psr invece, se fino a marzo eravamo la terzultima Regione in Italia in fatto di somme impegnate, oggi siamo la prima anche perché abbiamo già autorizzato il pagamento delle anticipazioni del 75% per le domande 2008, per un totale di circa 40,6 milioni, in buona parte già erogati. Ancora, la Sardegna si colloca al primo posto in Italia per entità della spesa sull’Asse Ii del Psr, con circa 100 milioni di euro erogati nel periodo 2007/2009. Anche in questo caso, l’obiettivo di spesa al 31 dicembre 2009 è stato raggiunto con largo anticipo. Alla prima verifica programmata della Commissione europea, la nostra Isola non corre rischi di disimpegno automatico delle risorse assegnate". Il direttore di Agea, Nanni, ha sottolineato la proficua collaborazione con la Regione Sardegna che ha permesso di velocizzare il pagamento dei premi delle misure a superficie: "Questo lavoro ci consentirà inoltre di liquidare il saldo 2008 già nel prossimo autunno e di pagare entro dicembre l’acconto delle domande 2009". A sua volta, il direttore di Argea, Gianni Ibba, è entrato nello specifico sulle misure del Por 2000/2006: "Lo spostamento di risorse finanziarie dalle misure che registravano economie verso quelle che necessitavano di maggiori fondi ha permesso di massimizzare l’utilizzo delle risorse comunitarie disponibili. Le misure che hanno dimostrato la migliore performance di spesa sono state quelle relative all’ammodernamento delle aziende agricole (4. 9) e la trasformazione dei prodotti agro-alimentari (4. 10)". Un ultimo accenno è stato fatto poi sul comparto pesca: "Stiamo recuperando i ritardi, soprattutto con il fermo biologico. E sullo Sfop (Strumento finanziario di orientamento della pesca) abbiamo erogato già più di 10 milioni di euro utili per il rinnovo delle flotte e per gli investimenti nel settore dell’acquacoltura. Ma è evidente che possiamo e dobbiamo fare di più, e colmare al più presto il gap amministrativo legato a troppe competenze che gravitano intorno al comparto" - ha concluso l’assessore. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CAMBIA IL REGIME DEGLI INTERVENTI PER GLI AGRICOLTORI IN SARDEGNA |
|
|
 |
|
|
Cagliari - L´assessore regionale dell´Agricoltura, Andrea Prato, dopo aver sottolineato che le risorse per pagare i danni provocati dall´alluvione dello scorso anno nella zona di Capoterra sono disponibili, ha puntualizzato che dal 2010 la Regione Sardegna si cambierà regime adottando un sistema assicurativo preventivo con premi coperti per il 60% da contributi pubblici. L´assessore dell´Agricoltura ha anche precisato che sta per essere firmata una convenzione con l´Ismea per riassicurare gli assicuratori sardi e ridurre il costo dei premi. "Ciò consentirà di pagare subito i veri agricoltori - ha dichiarato l´assessore - e non quelli che dicono di esserlo e invece non producono nulla. Sono 60. 000 le richieste di indennizzo avanzate all´Argea e per soddisfarle tutte dovrebbero essere disponibili 250 milioni di euro che non abbiamo". "Credo che soltanto una minima parte di queste richieste di indennizzo provenga da agricoltori veri - ha detto Andrea Prato - non si spiega altrimenti perchè a fronte di 400 ettari di serre in produzione, per esempio, ci chiedano danni per un migliaio di ettari. Quanto alla pandemia della tignola del pomodoro, sarebbero stati necessari interventi immediati all´inizio del raccolto, che però non sono partiti. Nella finanziaria 2009 sono previsti un milione di euro per azioni di ricerca finalizzate alla difesa dei raccolti. La "tuta absoluta" è arrivata in Sardegna dalla Spagna. I primi esperimenti di contrasto in campo aperto fanno ben sperare per il prossimo anno". Quanto alla sospensione delle rate di mutui e prestiti senza oneri aggiuntivi Prato ha ricordato di aver scritto alle banche per chiedere una disponibilità in tal senso. La risposta è stata affermativa, ma a patto che la Regione si accolli gli interessi. "Nel collegato alla finanziaria - ha precisato l´assessore - abbiamo previsto cinque milioni di euro per assegnare a ogni azienda indebitata un contributo fino a 2. 500 euro per abbattere la spesa per gli interessi". . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BASILICATA AGROALIMENTARE, IL 17 LUGLIO NUOVO INCONTRO A LAVELLO CON EUGEA |
|
|
 |
|
|
L’amministrazione comunale di Lavello, in un comunicato stampa, esprime soddisfazione e apprezzamento circa l’esito dell’incontro tenutosi ieri presso l’assessorato regionale all’agricoltura a cui a partecipato tra gli altri l’assessore comunale all’agricoltura Antonio Buldo, sottolineando che “continuerà nell’azione intrapresa a sostegno del mondo agricolo, soprattutto in questo momento di crisi, acuita dagli ultimi eventi meteorologici”. In questa ottica, ed in conseguenza a quanto emerso ieri presso l’assessorato regionale, è stato convocato – continua il comunicato - un nuovo incontro operativo per venerdì 17 presso il centro polifunzionale per l’agricoltura di Gaudiano al quale parteciperanno gli amministratori dei Comuni di Lavello e Palazzo San Gervasio e del complesso industriale La Doria Spa, cui è collegato lo stabilimento Eugea di Lavello, i rappresentanti delle organizzazioni di Produttori di Lavello e Palazzo S. Gervasio, al fine di definire sia i tempi della dilazione nelle consegne del prodotto, sia le quantità dei prodotti da lavorare”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ABRUZZO: UNA CENTRALE REGIONALE LATTE ZAIA:AGRICOLTURA E´ 15% PIL ABRUZZO.DI PAOLO:EXPORT NOTEVOLE |
|
|
 |
|
|
L´aquila - "Intendo creare una Centrale Regionale del latte che nasca dalla basi di quella di L´aquila ampliandone il raggio di azione". Mauro Febbo, assessore con delega all´Agricoltura, lo ha anticipato all´ufficio stampa della Regione a margine dei 40 anni di attività dell´Azienda Agricola Aureli Mario, con sede ad Ortucchio(aq) nel Fucino. "L´obiettivo è creare una ´filiera breve´ su un prodotto locale che ben conosciamo come il latte aquilano". La ditta marsicana si occupa di produzione di alimenti per l´industria a base di carote; sono 200 i dipendenti, 1 milione e mezzo i quintali di carote prodotte in Abruzzo ed esportate in Oriente, Stati Uniti, Canada ed ora nell´ex Repubblica sovietica. Aureli ha perfezionato il procedimento di produzione del succo di carota, accrescendone le proprietà nutrizionali. Per l´occasione oggi ha inaugurato lo stabilimento preposto a questo genere di operazione industriale. Soddisfatto l´assessore regionale Angelo Di Paolo: "In una congiuntura economica sfavorevole Aureli testimonia un dato positivo anche grazie all´aiuto della Regione". Il ministro alle Politiche Agricole, Luca Zaia dichiarando che: "l´innovazione non è solo tipica del nord ed Aureli testimonia un modello irripetibile di serietà", ha annunciato le grandi sfide del Governo: "rilanceremo l´identità produttiva, non avremo tolleranza per chi vende, spacciandoli per italiani, i prodotti che non lo sono". Ed ancora: "L´agricoltura italiana è di grandissima qualità ma con prezzi di vendita inferiori ai costi di produzione". Febbo sottolineando l´elevato livello innovativo dell´azienda Aureli ha aggiunto: "Si tratta di un polo di eccellenza che dimostra come l´agricoltura regga l´economia abruzzese". L´assessore ha poi ricordato che il 30 giugno scorso sono arrivate in Regione ben 2036 domande di partecipazione al bando sul Piano di sviluppo rurale "con un impegno economico di 436 milioni di euro". "Zaia è stato il primo ministro- ha aggiunto Febbo - ad arrivare a L´aquila dopo il sisma del 6 aprile e mi ha chiesto in quell´occasione di cosa l´Abruzzo avesse bisogno. Gli ho risposto di venire incontro alle richieste della Regione, in sede di stanziamento dei fondi, ed il ministro Zaia lo ha fatto". . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
DAI VANTAGGI DEL TELERILEVAMENTO ALLE POTENZIALITÀ DEI VITIGNI AUTOCTONI: I PRIMI RISULTATI DELLA RICERCA TERRITORI DIVINI |
|
|
 |
|
|
Territori diVini ha presentato l’altro ieri presso la Sala Conferenze della Scuola Enologica di Conegliano i primi esiti dei suoi progetti di ricerca. Un’attività intensa e mirata, che questo marchio - importante progetto di filiera nato nel 2006 per valorizzare e diffondere la conoscenza della qualità delle produzioni vinicole delle aree garantite e tutelate dal piemontese Consorzio per la Tutela dell´Asti D. O. C. G. , dal toscano Consorzio Vino Chianti Classico D. O. C. G. E dall´Uvive, Unione Consorzi Vini Veneti D. O. C. – affianca ad altre e numerose iniziative di comunicazione, promozione, eventi e partecipazioni fieristiche. Gli studi e i risultati illustrati – e presto a disposizione degli addetti del settore - nascono da una collaborazione tra le Università di Padova, Verona, Torino e Firenze, con il supporto tecnico del personale dei Consorzi di Tutela. Cinque i progetti affrontati: l’analisi da telerilevamento satellitare, i vitigni autoctoni, la produzione di vini bianchi stabili, lo sviluppo e miglioramento dei vini ottenuti da uve passite, la storia e la cultura della vite e del vino. Il telerilevamento - Prendendo in considerazione alcuni siti vitivinicoli è’ stato indagato come i sistemi di monitoraggio (telerilevamento aereo e satellitare) possano fornire dati per migliorare la qualità delle produzioni e razionalizzare la gestione del vigneto. Grazie a questi sistemi è stato possibile infatti generare delle mappe climatiche giornaliere ad alta risoluzione spaziale, che consentono di intervenire sia a breve che a lungo termine nella gestione della produzione vinicola. A breve termine si può monitorare la fenologia (fasi di sviluppo delle piante), attuare previsioni vendemmiali, razionalizzare le risorse (acqua). A lungo termine è possibile fare una stima degli effetti dei cambiamenti climatici e pianificare con oculatezza la dislocazione dei nuovi impianti. Vitigni autoctoni - Sono quella particolare varietà di vite coltivata e diffusa nella stessa zona storica di origine del vitigno stesso, quindi non trapiantata da altre aree. La ricerca è stata concentrata sull’analisi di diversi parametri biochimici e chimico-fisici di alcune varietà autoctone di uve provenienti dai vitigni delle tre regioni interessate dal progetto (Veneto, Piemonte e Toscana), ed in particolare: Prosecco, Garganega, Tocai, Moscato, Cortese, Arneis e Trebbiano. L’interesse verso questo tipo di ricerca nasce dal fatto che tali parametri, abbastanza ben conosciuti per i vitigni cosiddetti internazionali (Cabernet, Merlot, Chardonnay) sono invece stati poco studiati in vitigni locali, con la conseguenza che le tecniche di vinificazione adottate per le uve di questi ultimi non possono essere considerate del tutto razionali, in quanto non supportate da conoscenze scientifiche specifiche. Di queste varietà sono state analizzate le attività enzimatiche, il pattern proteico, il corredo polifenolico, il corredo aromatico. Sono stati così per ciascuna individuati i parametri di potenziale rilevanza enologica come ad esempio gli enzimi di interesse tecnologico, i componenti aromatici (aromi liberi) e la frazione polifenolica di interesse salutistico/nutrizionale. Seguendo la “mappatura” di questi dati l’ enologo può scegliere le zone e tecnologie di vinificazione più adatte alla valorizzazione delle uve. I vini bianchi - La produzione di vini bianchi assume un ruolo determinante sia da un punto di vista economico che sociale, data la sempre maggiore richiesta da parte del consumatore di vini di grande bevibilità e freschezza. Tuttavia, la maggior parte dei vini bianchi è caratterizzata da scarsa durata, che ne limita la commercializzazione ed il consumo. La trasparenza e la limpidezza di un vino bianco sono inoltre alcune delle caratteristiche che il consumatore esige al momento del consumo. Numerosi sono i fattori che influiscono nelle alterazioni delle caratteristiche qualitative del vino bianco e che possono comprometterne l’aroma, il colore e la limpidezza, dando origine ad intorbidamenti indesiderati. Tra questi ricordiamo, l’azione degli enzimi ossidativi e dell’ossigeno, specie in fase prefermentativa ed in particolare la sua interazione con alcuni costituenti del vino (sostanze polifenoliche), la presenza di sostanze minerali quali ferro e rame, i sali dell’acido tartarico ed il contenuto in proteine. La ricerca ha studiato le specifiche caratteristiche delle uve a bacca bianca di maggior interesse presente nelle tre regioni - Garganega, Trebbiano, Cortese, Moscato - e dei relativi vini, con particolare riferimento allo studio dei fattori che condizionano la loro stabilità. In base ai dati ottenuti sono stati individuati processi e tecnologie innovative per migliorarne le caratteristiche qualitative e di longevità. E in particolare: - tecniche di vinificazione mediante iperossidazione Sono stati ossidati enzimaticamente i polifenoli del mosto per farli precipitare durante la sfecciatura ed eliminarli prima della fermentazione alcolica. Questa tecnica consente di proteggere i vitigni dalle reazioni ossidative e di valutare la stabilità nel tempo e longevità dei vini ottenuti. - tecniche di vinificazione mediante crioestrazione selettiva - La crioestrazione selettiva è una tecnica che, attraverso un parziale congelamento dell’uva prima della pressatura, permette di ottenere vini bianchi di maggiore qualità. Abbassando la temperatura del grappolo, fino a congelare le parti più esterne di ogni singolo acino, viene infatti inibito ogni processo enzimatico, così da impedire qualsiasi fenomeno degenerativo prima della fermentazione (tirosinasi, laccasi, lipossigenasi e altri enzimi degenerativi), molto spesso causa di una elevata perdita di qualità del prodotto finito. Gli sudi realizzati hanno dimostrato che questa tecnica risulta applicabile nell´ambito industriale ed è un processo migliorativo sotto il punto di vista qualitativo; deve però essere accompagnata da accorgimenti che preservino i mosti ed i vini dalle ossidazioni. Appassimento - La ricerca ha affrontato in maniera ampia ed interdisciplinare gli aspetti legati alla produzione di vini ottenuti in seguito ad appassimento e sovramaturazione delle uve, visto il crescente interesse da parte dei consumatori verso queste tipologie di prodotto e considerando la frammentaria conoscenza degli eventi che interessano le bacche durante il processo di maturazione e disidratazione . Le sperimentazioni hanno studiato e comparato le cinetiche di appassimento in seguito all’applicazione di protocolli tradizionali (senza o con limitati controlli dei parametri ambientali) e di protocolli innovativi (con un controllo dei parametri igrotermici durante l’appassimento). Sono stati monitorati i più importanti processi chimico-fisici che si verificano nelle bacche in seguito a variazioni della velocità e della intensità di disidratazione, messi a punto dei modelli di predizione del processo di disidratazione, studiate le cinetiche degli indici di qualità più idonei per ciascuna tipologia di uva. Adeguando infatti le tecniche enologiche alle cinetiche individuate si possono preservare e migliorare la tipicità e la qualità (organolettica, nutrizionale e di sicurezza) del prodotto tradizionale e sviluppare nuove tipologie di prodotto. I modelli matematici di predizione delle cinetiche di appassimento individuati hanno avuto una buona rispondenza con le uve Garganega e Moscato giallo, mentre per il Moscato d’Asti hanno predetto valori di disidratazione più elevati. Ha concluso la ricerca un approfondimento dedicato alle conoscenze storiche sui vitigni coltivati nelle tre zone oggetto del contratto di filiera, sulle forme di allevamento, sulle tecniche di vinificazione, sulle abitudini di consumo e sull’uso simbolico della vite e del vino nei diversi ambiti sociali, religiosi, culturali. A partire dall’età preromana e romana si è infatti snodato nei secoli un lento progredire delle tecniche viticole ed enologiche che, pur passando attraverso periodi oscuri, ha portato alle attuali condizioni del settore vitivinicolo. Queste accrescono i contenuti culturali della produzione enologica e rappresentano elementi utili alle moderne strategie di marketing. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IN VENETO PREMI ESTIRPAZIONE VIGNETI |
|
|
 |
|
|
La Giunta veneta, su proposta del vicepresidente Franco Manzato, ha attivato per il secondo anno il bando per richiedere il premio comunitario previsto per l’estirpazione di vigneti da parte di aziende agricole eventualmente interessate. “Si tratta dell’attuazione di uno dei contenuti della Organizzazione Comune di Mercato del settore vitivinicolo approvata lo scorso anno dall’Unione Europea – ha ricordato Manzato – che ha previsto appunto, tra l’altro, la possibilità di incentivare l’estirpazione per equilibrare domanda e offerta di vino sul mercato mondiale. Come Regione – ha aggiunto il vicepresidente – a suo tempo abbiamo fissato in 0,3 ettari la dimensione minima della superficie vitata ammissibile al premio e da questa possibilità non abbiamo escluso alcuna zona del territorio regionale”. Le richieste di premio andranno presentate ad Avepa (l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura), con le modalità stabilite dall’Agenzia stessa, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento di Giunta sul Bollettino Ufficiale della Regione. Avepa, dal canto suo, è tenuta ad assicurare anche l’aggiornamento dello schedario vitivinicolo veneto in conseguenza delle estirpazioni delle superfici che beneficeranno del finanziamento comunitario. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MANTOVA: ALLARME DIABROTICA, PARASSITA DEL MAIS E DELLE CUCURBITACEE |
|
|
 |
|
|
Anche il territorio mantovano toccato dalla diffusione della diabrotica virgifera, parassita del mais e delle cucurbitacee. Del problema si è parlato in un incontropresso la sede di Confagricoltura ad Asola alla presenza dell´assessore all´agricoltura della Provincia di Mantova Maurizio Castelli, di Marco Boriani, funzionario della Regione Lombardia, nonché di funzionari e dirigenti dell´E. R. S. A. F. , delle organizzazioni professionali agricole e dell´Associazione Mantovana Allevatori. Nell´occasione è stato fatto il punto sull´attività di lotta alla Diabrotica, iniziata a seguito delle frequenti segnalazioni della presenza dell´insetto sul territorio lombardo e ora anche in alcune zone del mantovano. Il controllo continuo viene effettuato da parte degli imprenditori agricoli attraverso il posizionamento di trappole di monitoraggio, di sopralluoghi negli appezzamenti infestati e del monitoraggio da parte dei tecnici dell´Ama. Marco Boriani, che studia la diffusione della Diabrotica nella nostra regione dal 1998, ha individuato come una delle cause principali della consistente presenza dell´insetto l´elevata piovosità della passata stagione invernale. Questo avrebbe favorito lo sviluppo del parassita. "Dai risultati dei sopralluoghi in campo - ha spiegato Boriani - pare che l´infestazione nel medio mantovano non sia di alta entità, mentre nell´area di Castiglione delle Stiviere l´infestazione ha un´entità di rilevanza maggiore. La lotta più efficace al parassita è l´avvicendamento colturale mentre i trattamenti chimici dovrebbero essere eseguiti solo in presenza di femmine gravide ed in caso di ristoppio per il 2010". Boriani ha inoltre evidenziato che il trattamento con insetticida è ancora possibile fino alla prima metà di luglio, dopo di che perde di efficacia. Per ulteriori informazioni si consiglia di contattare gli uffici tecnici delle Organizzazioni professionali agricole oppure di visionare il sito di Regione Lombardia (www. Agricoltura. Regione. Lombardia. It). . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BASILICATA: ZOOTECNIA, RIUNIONE APA-VETERINARI SU ASSISTENZA TECNICA |
|
|
 |
|
|
Le problematiche relative ai Servizi di Assistenza Tecnica negli allevamenti della Basilicata sono state affrontate oggi in un incontro tra i rappresentanti dei Medici Veterinari convenzionati e le Associazioni provinciali allevatori (Apa) di Potenza e Matera. Lo si legge in un comunicato stampa delle Apa, che sottolinea “i risultati concreti raggiunti grazie alla disponibilità, all’attenzione ed all’impegno dell’assessore all’Agricoltura, on. Vincenzo Viti, di tutta la Giunta Regionale e del Dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale Economia Montana”. Nella riunione sono stati precisati alcuni obiettivi, quali la stabilizzazione dell’assistenza tecnica, migliori condizioni economiche per i professionisti e ulteriore qualificazione del servizio, “il cui raggiungimento – si legge ancora nel comunicato - rappresenterebbe un virtuoso risultato per i tecnici che vedrebbero soddisfatte le loro richieste economiche e di riconoscimento della professionalità, delle Apa che renderebbero maggiormente soddisfatti i propri allevatori dei servizi e dell’Ente Regione che ottimizzerebbe ancor più l’impegno finanziario profuso stabilizzazione dei Servizi di Assistenza Tecnica con l’intento di portare nelle aziende un maggiore supporto di consulenza e di interventi per il miglioramento dell’allevamento e delle produzioni zootecniche”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CAMPANIA; PESCA, DDL LICENZIATO IN COMMISSIONE |
|
|
 |
|
|
Piena soddisfazione è stata espressa ieri dall´assessore regionale all´Agricoltura, Caccia e Pesca Gianfranco Nappi per il parere positivo espresso dalla Seconda Commissione (Bilancio e Finanze) del Consiglio regionale sui Disegni di legge regionale denominati "Norme per la disciplina della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura" e "Norme per l´esercizio della Pesca, la tutela, la protezione e l´incremento della fauna ittica in tutte le acque interne della regione". I due ddl, dopo essere già stati licenziati dalla Ottava Commissione (Agricoltura, Caccia e Pesca) sono adesso pronti per essere esaminati ed approvati definitivamente in aula. "Esprimo la mia gratitudine ai presidenti dell´Ottava e Seconda Commissione, Sebastiano Sorrentino e Nicola Marrazzo, a tutti i membri dei due organismi - ha dichiarato l´assessore Nappi - per l´egregio lavoro che ha portato ad una rapida approvazione, peraltro all´unanimità di due Disegni di legge determinanti per regolare e valorizzare un settore come la Pesca, fondamentale per l´economia del nostro territorio. Auspico con fiducia che l´esame in aula dei due Disegni di legge venga ora calendarizzato in Consiglio al più presto per poter giungere all´approvazione definitiva in tempi brevi". Contestualmente, nella giornata di ieri l´assessore ha incontrato una delegazione dell´Aiab (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) e delle Associazioni Ambientaliste Legambiente, Wwf e Italia Nostra per proseguire il percorso di dialogo teso a condividere con le parti sociali le iniziative regionali di valorizzazione e rilancio dei comparti ittici e agricoli. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MONINI, PRESENTA I NUOVI PRODOTTI PER L’APERITIVO: SANI, NATURALI E DI QUALITÀ GARANTITA |
|
|
 |
|
|
L’esperienza e la qualità garantita da un grande marchio della cucina italiana diventa da oggi protagonista dell’aperitivo: Monini presenta gli Aperitiny, sei gustosissime salse dagli ingredienti sani e naturali, scelti e lavorati con la cura che contraddistingue il leader italiano dell’Extra Vergine d’oliva. E per rendere gli spuntini ancora più sfiziosi Monini ha pensato di proporre al pubblico anche le Olive, frutto con cui ha una certa confidenza. L’azienda spoletina sarà così il primo marchio dell’olio Extra Vergine d’oliva in Italia ad avere tra le sue referenze anche confezioni di olive, così come nascono dall’ulivo. L’esperienza del grande marchio dell’olio Extra Vergine garantisce la scelta e la qualità del prodotto ed infatti l’oliva che Monini porta sulla tua tavola è la prestigiosa varietà Nocellara del Belice, con certificazione D. O. P. (Denominazione di Origine Protetta). Monini con le sue nuovissime tapenades e le Olive Dop arricchisce di sapore un momento di condivisione che è ormai un vero e proprio “rito” del vivere moderno. Non stiamo parlando certo delle solite salse, gli ingredienti utilizzati per preparare gli Aperitiny sono frutto di una vera e propria ricerca nella cucina tradizionale italiana per dar vita a un prodotto che soddisferà anche i palati più esigenti. Crema di mandorle e olive, misto antipasti, salsa di peperoni gialli e rossi, salsa di pomodori secchi, salsa di melanzane e la classica pasta di olive nere sono i sei gusti con cui si potranno creare squisite tartine, bruschette, crostini e toast d’aperitivo. Gli Aperitiny Monini non sono adatti soltanto per il momento dell’aperitivo, infatti, arricchiscono di sapore anche insalate di pasta o di riso e danno più gusto a carni bianche, arrosto, pollame, pesce alla griglia, e sono l’ideale per accompagnare verdure e patate in padella o per esaltare minestre, pizze e torte salate. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
RIGONI FIORDIFRUTTA: UNA CONFETTURA PREPARATA ESCLUSIVAMENTE CON PRODOTTI BIOLOGICI E DOLCIFICATA CON SUCCO DI MELE SELVATICHE (DA CUI NASCE DOLCEDÌ |
|
|
 |
|
|
E’ una confettura (la denominazione ufficiale è: preparazione di frutta) preparata esclusivamente con prodotti biologici e dolcificata con succo di mele selvatiche (da cui nasce Dolcedì). Fiordifrutta ha il fresco sapore e la bontà della frutta appena raccolta. Ottima da sola o spalmata sul pane, Fiordifrutta è l’ideale per guarnire dolci e dessert, viene consigliata per preparare frullati, gelati, yogurt e si accompagna stupendamente con formaggi, sia freschi, sia stagionati. Selezione e tracciabilità Fiordifrutta è prodotta con frutta biologica rigorosamente selezionata. La frutta arriva dall’Italia o dalla filiera di coltivazione biologica Rda in Bulgaria e viene impiegata solo dopo aver superato una severa serie di controlli che riguardano le caratteristiche organolettiche (colore, odore, sapore), il grado di maturazione e freschezza, nonché parametri chimici come acidità, gradi zuccherini, ecc. Inoltre, in quanto prodotti biologici, i controlli riguardano anche i residui di pesticidi, fitofarmaci, fertilizzanti, ecc. Cottura a “bassa temperatura” Gli impianti di produzione Rda a Foza, inoltre, consentono la cottura a “bassa temperatura”, mantenendo così inalterati i sali minerali e le vitamine, nonché l’aroma, contenute nella frutta biologica. Tutto il processo produttivo viene vidimato dalla tracciabilità e dalla rintracciabilità. Fiordifrutta si propone al consumatore con una vasta gamma di varietà, classiche o esclusive: albicocche, agrumi, arance amare, ciliegie, corniole, cranberry, fichi, fragole, frutti di bosco, lamponi, limoni, mandarino, mirtilli neri, mirtilli rossi, more di rovo, pesche, prugne, prugnole, ribes nero, ribes rosso, rosa canina, uva spina, visciole. Perché scegliere Fiordifrutta …perché ha il vero sapore della frutta, in quanto contiene solo frutta biologica e zucchero di mele biologiche. Il gusto della frutta biologica viene valorizzato dall’uso dello zucchero di mela, dando vita a un perfetto equilibrio di sapori… perché è biologica al 100%. Rda trasforma solo materie prime biologiche, è una scelta etica a garanzia del consumatore, di sicurezza alimentare, salvaguardia dell’ambiente e sostenibilità della produzione agricola… …perché è sana; Fiordifrutta, come tutti i prodotti biologici, non contiene aromi e coloranti artificiali…perché ha più gusto, in quanto per produrla si utilizzano 2 chili di frutta biologica. In ogni vasetto di 330 gr concentriamo la dolcezza di 2 chili di frutta biologica, spremiamo il succo di mele (circa 1,8 kg), dal quale estraiamo la parte zuccherina, e lo mescoliamo con la rimanente frutta. …perché ha un ridotto contenuto di zuccheri e un basso indice glicemico, tanto che viene indicata anche nelle diete. Fiordifrutta contiene mediamente oltre il 30% di zuccheri in meno delle altre confetture. Per questo, e per il contenuto di fibre di frutta, ha un basso indice glicemico, che è la misura del tempo di assorbimento degli zuccheri. Fiordifrutta ha mediamente un indice glicemico inferiore di oltre il 50% rispetto a quello delle altre confetture. Il frutto Mirtillo Nero ( Vaccinum myrtillus) Il mirtillo nero, della famiglia delle Ericaceae, è molto presente allo stato spontaneo, per lo più ad altitudini superiori ai 1000 metri. Si trova soprattutto nelle zone di sottobosco chiare di conifere, sempre su terreni silicei o comunque acidi e piuttosto freschi. E’ una bacca dal sapore acidulo che contiene numerosi principi attivi (acido citrico, malico e succinico) tonificanti dell’apparato digerente. E’ ricco di vitamine A e C e di sali minerali. Questo frutto è noto, oltre che per l’elevato potere nutritivo e vitaminico, anche per le sue virtù salutistiche, attribuibili soprattutto al contenuto di antociani (principi attivi della classe dei polifenoli), la cui azione avviene soprattutto a livelli dei capillari. Possiede inoltre virtù astringenti, rinfrescanti, toniche e diuretiche. Il mirtillo nero può essere considerato un prezioso “alimento funzionale”, cioè un prodotto che, se mangiato con regolarità, contribuisce al mantenimento di una buona condizione di salute e previene diverse patologie. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TAI ROSSO CHIAMA MONDO: LA RISPOSTA DEI TERRITORI ALL´OMOLOGAZIONE DEL GUSTO |
|
|
 |
|
|
Si è tenuto sui Colli Berici (Vicenza) il primo simposio dei Terroir del Grenache. Riuniti sei territori per iniziativa delle aziende del marchio Qualithos (Le Pignole, Piovene, Dal Maso e Brunello). Verso un tavolo internazionale permanente di confronto Una continuità nell´ambito delle differenze: è questo il risultato emerso da “Tai Rosso chiama mondo”, il primo Simposio dei Terroir del Grenache, che ha messo a confronto vini ottenuti da uve Tai Rosso, Cannonau, Grenache e Guarnacha. L´iniziativa delle aziende Qualithos (Le Pignole, Piovene, Dal Maso e Brunello) ha permesso di mettere in luce una sostanziale continuità tra queste varietà, pur in presenza di nette differenze che riflettono in modo preciso i caratteri dei territori di produzione. Un confronto particolarmente apprezzato dagli stessi produttori che si sono impegnati a costituire un tavolo di confronto permanente, con un appuntamento annuale. Il convegno si è aperto con il saluto di Luigino Vascon, assessore all´agricoltura della Provincia di Vicenza. Quindi il presidente di Ais Veneto Dino Marchi è entrato nel vivo sottolineando l´importanza di trovare nuove proposte e stimoli per il mondo del vino, che oggi rischia di appiattirsi sulle argomentazioni legate al proibizionismo. Roberto Cipresso, enologo e scrittore, ha parlato dell´influenza del terroir per varietà viticole che ha definto più plastiche, come appunto il Grenache. Varietà nelle quali incidono in maniera determinante i fattori ambientali del suolo, della luce e della ventilazione, oltre che la cultura e la mano dell´uomo. Il Grenache, come il Pinot Nero, può concorrere alla mirabile sintesi di questi elementi, alla ricerca di risultati che possono essere sempre nuovi e originali. Un´originalità che si esprime nei territori. Lo ha sottolineato il professor Attilio Scienza, ordinario di viticoltura all´Università di Milano, sgombrando il campo da un possibile equivoco. Grenache, Guarnacha, Cannonau, Tai Rosso, ma anche Alicante, Gamay Trasimeno e Vernaccia di Serrapetrona sono vitigni con un patrimonio genetico in gran parte identico, ma presentano alcune sostanziali differenze, dovute all´adattamento all´ambiente nel quale sono state coltivati per centinaia di anni. Differenze – ha sottolineato Scienza – che devono essere rispettate dai vignaioli, i quali devono perseguire l´intento di produrre vini di territorio, anziché di vitigno. Di territorio dei Colli Berici ha parlato Luca Toninato dell´Ager di Milano, curatore del lavoro di zonazione compiuto sui Colli Berici. Una ricognizione che ha permesso di individuare due zone vocazionali per il Tai Rosso. Una vocazione rispettata dalle aziende del gruppo Qualithos, associazione nata dall´unione delle aziende Le Pignole, Piovene Porto Godi, Dal Maso e Distilleria Brunello. “L´intento – ha spiegato Nicola Dal Maso - è quello di promuovere il Tai Rosso nella versione più strutturata e longeva. Per questo le aziende hanno adottato un marchio comune e si sono date un codice di autodiscplina”. Il simposio è quindi proseguito con la degustazione dei vini, introdotta dai rispettivi produttori. Tre Tai Rosso Colli Berici doc, ovvero: Torengo 2007 Le Pignole presentato dall´enologo Domenico Frigo; Colpizzarda 2007 Dal Maso proposto da Nicola Dal Maso; Thovara 2007 Piovene Porto Godi, introdotto da Tomaso Piovene. Quindi Viniola Riserva 2006 Cannonau di Sardegna Doc della Cantina di Dorgali, introdotto da Leone Braggio; Châteauneuf-du-pape Domaine du Banneret, spiegato da Audry Vidal; Finca la Cinta Socarrats 2008 D. O. C. Priorat Bodega Alvaro Palacios e Propiedad 2007 Alfaro D. O. C. Rioja Bodega Palacios Remondo, presentati da Ricardo Perez Palacios. Notevole curiosità ha destato nel pubblico Ugo, un Maury Vin Doux Natural del Domaine Arguti, vino fortificato della regione del Roussillon, proposto dal vigneron, Ugo Arguti. Un ultimo capitolo è quindi stato dedicato alla grappa. Giovanni Brunello, titolare della distilleria che produce la grappa di Tai Rosso Qualithos, ha presentato i risultati di una ricerca condotta da Veneto Agricoltura comparando la grappa di Tai a quella di Cannonau per scoprire se alcune delle caratteristiche attribuite normalmente ai vini fossero presenti nel distillato. Il panel test ha dato una risposta positiva, individuando sensazioni più vegetali nella grappa di Tai e più balsamiche nella grappa di Cannonau. “È stata un´importante occasione di incontro e crescita per ciascuno di noi – commenta Paolo Padrin, dell´Azienda Le Pignole – che si è chiusa con la promessa da parte di tutti i produttori di incontrarci il prossimo anno per un secondo simposio, allargato ad altre aziende ed altri territori”. Un appuntamento che, è stato ribadito, potrà diventare annuale ed itinerante, spostandosi di anno in anno in uno dei territori in cui si coltivano vitigni della famiglia del Grenache. Alla ricerca delle somiglianze, ma soprattutto delle differenze che caratterizzano ogni terroir, rendendolo unico e originale. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|