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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 15 Luglio 2009 |
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Politica |
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BUZEK È IL NUOVO PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO |
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Strasburgo, 15 luglio 2009 - Con 555 voti sui 644 voti validi (713 i totali), il popolare polacco Jerzy Buzek, ieri, è stato eletto, al primo turno, nuovo Presidente del Parlamento per i prossimi due anni e mezzo. L´elezione è frutto di un accordo tra i tre principali gruppi al Parlamento europeo, che prevede l´elezione di un membro dell´S&d per la seconda parte della legislatura. L´altra candidata, Eva-britt Svensson del gruppo della sinistra unitaria, ha ottenuto 89 voti. Sono state 69 le schede nulle o bianche. Con le acclamazioni dell´Aula e preso posto al banco della Presidenza, Jerzy Buzek ha ringraziato i colleghi, auspicando di non deludere coloro che lo hanno votato e di poter lavorare assieme anche a quelli che hanno espresso un´altra preferenza. Il Presidente ha poi definito «straordinario» il gesto di Mario Mauro e Graham Watson di ritirarsi dalla competizione per garantire «la compattezza» del Parlamento. Sottolineando l´importanza che i primo attribuisce ai diritti umani, ha ricordato che in Polonia è nato Solidarnosc, «un grande movimento a favore dei diritti umani», grazie anche «agli insegnamenti di Papa Giovanni Paolo Ii». Ha quindi garantito che i diritti umani saranno una priorità durante la sua Presidenza. Al secondo ha assicurato che farà tutto il possibile per avvicinare l´Ue ai cittadini promuovendo le riforme. Nel ricordare che oggi si celebra il 220° anniversario della rivoluzione francese, il Presidente ha affermato che le parole "liberté, égalité, fraternité" continuano ad essere importanti nell´Europa di oggi. La propria elezione, ha spiegato, è un segnale importante per i paesi dell´Est e un omaggio ai cittadini che non si sono arresi. Venti anni fa, ha proseguito, Solidarnosc ha vinto la lotta per una Polonia libera, poi è caduto il muro di Berlino: ciò è stato possibile anche grazie al sostegno dell´Europa occidentale. A cinque anni dall´adesione, ha poi sottolineato, non si parla più di "noi" e "voi", distinguendo tra Est e Ovest, ma di «nostra Europa». Il Presidente ha poi posto in luce l´esigenza di rispondere alla fiducia dei cittadini aiutandoli a uscire dalla crisi, creando occupazione, garantendo loro l´approvvigionamento energetico e tutelandoli dai cambiamento climatici. A tale fine, e per rafforzare le partnership con il resto del mondo, l´Europa ha bisogno del trattato di Lisbona. Ricordando in seguito che era donna, Simone Veil, il primo presidente del Parlamento europeo eletto a suffragio universale diretto, ha sostenuto che non bisogna mai dimenticare di permettere alle donne di conciliare il lavoro e la vita familiare: «una sfida da affrontare a livello europeo». In conclusione, il Presidente ha annunciato che illustrerà il suo programma politico all´Aula nel corso della sessione di settembre. Ha quindi ringraziato calorosamente il suo predecessore per quanto svolto a favore dell´Europa e gli ha donato una statuetta raffigurante Santa Barbara, patrona dei minatori, scolpita nel carbone. Interventi in nome dei gruppi politici - Joseph Daul (Ppe, Fr) ha espresso la propria gioia per il fatto che, per la prima volta, «non c´è più un´Europa dell´Est e una dell´Ovest» e che Buzek rappresenta un «forte simbolo di unità». Martin Schulz (S&d, De), sottolineando come il suo gruppo abbia sostenuto la candidatura di Buzek, ha definito «storica» la sua elezione, a vent´anni dalla caduta del muro di Berlino e a 6 dall´adesione all´Ue dei paesi dell´Europa centrale e orientale. Ciò, ha detto, dimostra che il sogno della democrazia e della libertà può diventare realtà». Guy Verhofstadt (Alde, Be) ha affermato che il nuovo Presidente può contare sul pieno sostegno dell´Alde per i prossimi anni affinché si possa arrivare a un´Ue più integrata che utilizzi il metodo comunitario. Buzek dovrà affrontare sfide difficili, come la ratifica del trattato di Lisbona e la crisi economica, ma «è sostenuto da una grande maggioranza europeista» della quale dovrà avvalersi, in particolare quando si rivolgerà al Consiglio europeo. Rebecca Harms (Verdi/ale, De) ha affermato che, vista la sua carriera politica, Buzek si è meritato l´elezione. Il nuovo Presidente, ha detto, rafforzerà i ponti tra Est e Ovest e si adopererà per l´unità europea e per riavvicinare i cittadini. Timothy Kirkhope, (Ecr, Uk), congratulandosi con il nuovo Presidente, si è detto certo che egli darà il suo sostegno ai valori del Parlamento e accompagnerà le riforme necessarie all´Europa. Lothar Bisky (Gue/ngl, De) si è detto favorevole ad un´unione più stretta tra l´Europa orientale e occidentale, sottolineando l´importanza del ruolo della cultura polacca all´interno dell´Unione europea. Nigel Farage (Efd, Uk) dopo aver espresso le sue congratulazioni a Buzek, ha condannato le modalità di elezione del Presidente definendole «un inganno» dei principali gruppi. Ha inoltre contestato l´utilizzo dei simboli europei, come la bandiera e l´inno. Bruno Gollnisch (Ni, Fr) ha rilevato come l´elezione del Presidente è il frutto di un accordo tra due gruppi che si contrappongono durante le elezioni ma che poi co-gestiscono il Parlamento. Intervento in nome della Commissione europea José Manuel Barroso si è congratulato con Buzek sia a livello personale sia in nome dell´intero Esecutivo. Ha quindi dichiarato che il nuovo Presidente rappresenta «il candidato ideale in vista del ventesimo anniversario della caduta del muro di Berlino e del quinto anniversario dell´allargamento dell´Ue all´Europa centrale e orientale». Si è detto ansioso di lavorare con lui per costruire «un´Europa più forte basata sulla solidarietà». Dibattito prima del turno di votazione - presentazione dei candidati Dichiarata aperta la prima seduta della settima legislatura, il Presidente uscente Hans-gert Pöttering ha chiesto ai colleghi di alzarsi per ascoltare l´inno europeo. In seguito ha dato il benvenuto ai deputati sottolineando come poco più della metà di essi sono eletti per la prima volta. Ha anche evidenziato con piacere che circa il 35% dei deputati sono donne. Infine, ricordando che 170 milioni di cittadini hanno partecipato alle ultime elezioni, ha ribadito che i deputati debbono lavorare per l´unione del continente, basata su valori quali la dignità dell´uomo, lo Stato di diritto, i diritti dell´uomo e la pace. Pöttering ha poi confermato la costituzione di sette gruppi politici: 1. Gruppo del Partito popolare europeo (Democratico cristiano) – Ppe; 2. Gruppo dell´Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento europeo - S&d; 3. Gruppo dell´Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l´Europa – Alde; 4. Gruppo Verde/alleanza libera europea - Verdi /Ale; 5. Conservatori e Riformisti europei – Ecr; 6. Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica - Gue/ngl; 7. Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia – Efd. Ha quindi chiesto ai due candidati di presentarsi. Eva-britt Svensson (Gue/ngl, Se) ha sottolineato la grande responsabilità che incombe sul nuovo Parlamento nella costruzione di un´Europa dei cittadini. Per parlare di vera democrazia, ha spiegato, è necessaria maggiore trasparenza e una discussione aperta. A suo parere, per poter affrontare le prossime sfide occorrono soluzioni politiche nuove che tutelino dal dumping sociale, impediscano l´esclusione sociale e coinvolgano tutti i cittadini, senza discriminarne nessuno. E´ anche necessario creare nuovo posti di lavoro "verdi" promuovendo gli investimenti nelle nuove tecnologie ecocompatibili, contribuendo alla crescita economica e bloccando i cambiamenti climatici. La deputata ha poi dichiarato di volere un´Europa con una politica di asilo e immigrazione «umana», un´Ue della molteplicità che tuteli tutti i cittadini e si assuma le sue responsabilità per la difesa dei diritti umani. Rallegrandosi dell´accresciuta presenza femminile al Parlamento europeo, ha poi auspicato una migliore difesa dei diritti delle donne e una loro maggiore influenza. Jerzy Buzek (Ppe, Pl) ha anzitutto sottolineato che i deputati presenti rappresentano circa mezzo miliardo di cittadini e hanno quindi una grande responsabilità. Ricordando di avere iniziato la sua attività politica nel sindacato Solidarnosc, ha evidenziato il suo ruolo nei negoziati di adesione della Polonia all´Ue quando era primo ministro dal 1997 al 2001. Deputato europeo dal 2004, ha affermato di essersi occupato principalmente di nuove tecnologie, energia, cambiamenti climatici e partnership orientale: «temi che saranno prioritari anche nei prossimi anni». Ha quindi posto in luce l´esigenza di approvare il Trattato di Lisbona per migliorare l´attività del Parlamento europeo e permettere all´Ue di essere protagonista sulla scena internazionale. Infine, ha esortato tutti i colleghi a fare di tutto per migliorare la reciproca comprensione dei cittadini affinché superino la crisi di fiducia. Background Attribuzioni del Presidente - Il Presidente ha il compito di dirigere l´insieme dei lavori del Parlamento e dei suoi organi, dispone di tutti i poteri necessari per presiedere alle deliberazioni e per assicurarne il buon svolgimento. Il Presidente apre, sospende e toglie le sedute. In tale ambito, tra i suoi poteri rientra anche quello di porre fine a un eccessivo ricorso a prassi quali richiami al regolamento, mozioni di procedura e dichiarazioni di voto, nonché richieste di votazioni distinte, per parti separate o per appello nominale, nei casi in cui egli ritenga «che vi sia il chiaro intento di pregiudicare in modo grave e duraturo lo svolgimento dei lavori dell´Aula o i diritti degli altri deputati». Il Presidente, inoltre, decide in merito alla ricevibilità degli emendamenti e delle interrogazioni al Consiglio e alla Commissione nonché alla conformità delle relazioni con il regolamento interno del Parlamento. Fa osservare il regolamento, mantiene l´ordine, concede la facoltà di parlare, dichiara chiuse le discussioni, mette le questioni ai voti e proclama i risultati delle votazioni. Nel caso di infrazioni all´ordine o di turbativa dell´attività del Parlamento «con modalità eccezionalmente gravi», previa consultazione del deputato interessato, il Presidente adotta con decisione motivata una sanzione adeguata. Il Presidente può prendere la parola in una discussione solo per esporre lo stato della questione e richiamare alla medesima. Se intende partecipare a un dibattito, è allora tenuto ad abbandonare il seggio presidenziale e può farvi ritorno solo al termine della discussione. Il Presidente è a capo dell´Ufficio di Presidenza (il cosiddetto «bureau»), cui fanno parte anche i quattordici vicepresidenti e, con funzioni consultive, i questori. Nell´ambito delle deliberazioni del bureau, in caso di parità di voti «il voto del Presidente è preponderante». Egli inoltre partecipa alle riunioni della Conferenza dei presidenti, composta dai presidenti dei gruppi politici costituitesi in seno al Parlamento. Il Presidente rappresenta il Parlamento nelle relazioni internazionali, nelle cerimonie e negli atti amministrativi, giudiziari o finanziari. Ad esempio, spetta al Presidente firmare gli atti legislativi adottati congiuntamente dal Parlamento europeo dal Consiglio e proclamare l´adozione del bilancio Ue. La carica di Presidente, così come qualsiasi altro incarico al quale sia stato eletto un deputato, può essere revocata dal Parlamento, su proposta della Conferenza dei presidenti dei gruppi politici, qualora si ritenga che il deputato in questione abbia commesso «una colpa grave». Il Parlamento, se del caso, delibera con una maggioranza di due terzi dei voti espressi che rappresenti la maggioranza dei deputati che lo compongono. I Presidenti del Pe dal 1952 ad oggi Presidenti dell´Assemblea comune dal 1952 al 1958: 1952 - 1954 : Paul-henri Spaak (Soc, B); 1954 : Alcide De Gasperi (Cd, I); 1954 - 1956 : Giuseppe Pella (Cd, I); 1956 - 1958 : Hans Furler (Cd, D). Presidenti del Parlamento europeo dal 1958 al 1979: 1958 - 1960 : Robert Schuman (Cd, F); 1960 - 1962 : Hans Furler (Cd, D); 1962 - 1964 : Gaetano Martino (L, I); 1964 - 1965 : Jean Duvieusart (Cd, B); 1965 - 1966 : Victor Leemans (Cd, B); 1966 - 1969 : Alain Poher (Cd, F); 1969 - 1971 : Mario Scelba (Cd, I); 1971 - 1973 : Walter Behrendt (Soc, D); 1973 - 1975 : Cornelis Berkhouwer (L, Nl); 1975 - 1977 : Georges Spenale (Soc, F); 1977 - 1979 : Emilio Colombo (Cd, I). Presidenti del Parlamento europeo dopo le elezioni a suffragio universale: 1979 - 1982 : Simone Veil (Ldr, F); 1982 - 1984 : Pieter Dankert (Pse, Nl); 1984 - 1987 : Pierre Pflimfin (Ppe, F); 1987 - 1989 : Lord Henry Plumb (De, Uk); 1989 - 1992 : Enrique Baron Crespo (Pse, E); 1992 - 1994 : Egon Klepsch (Ppe, D); 1994 - 1997 : Klaus Hänsch (Pse, D); 1997 - 1999 : Jose Maria Gil Robles (Ppe, E); 1999 - 2002 : Nicole Fontaine (Ppe, F); 2002 - 2004 : Pat Cox (Eldr, Irl); 2004 - 2007 : Josep Borrell (Pse, Es); 2007 - 2009 : Hans-gert Pöttering (Ppe/de, De). |
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PARLAMENTO EUROPEO, ELETTI I 14 VICEPRESIDENTI: ANGELILLI E PITTELLA GLI ITALIANI |
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Strasburgo, 15 luglio 2009 - Ieri l´Aula ha eletto i nuovi 14 vicepresidenti del Parlamento europeo, di cui cinque appartengono al Ppe, cinque al gruppo S&d, due all´Alde e uno ciascuno ai Verdi/ale e all´Ecr. Oltre ai due vicepresidenti italiani - Roberta Angelilli e Gianni Pittella - ve ne sono tre tedeschi, due spagnoli, due greci, due britannici, un belga, un ungherese e un ceco. Le donne sono sei. In base ai voti ottenuti, è stato stabilito il seguente ordine di precedenza dei quattordici vicepresidenti: Eletti al primo turno (701 votanti, 684 voti validi, maggioranza richiesta: 343 voti) - Gianni Pittella (S&d, It), con 360 voti; Rodi Kratsa-tsagaropoulou (Ppe, El), con 355 voti; Stavros Lambrinidis (S&d, El), con 348 voti. Eletti al terzo turno (656 votanti, 644 voti validi, maggioranza semplice): Miguel Angel Martínez Martínez (S&d, Es), con 327 voti; Alejo Vidal-quadras Roca (Ppe, Es), con 308 voti; Dagmar Roth-behrendt (S&d, De), con 287 voti; Libor RouČek (S&d, Cz), con 278 voti; Isabelle Durant (Verdi, Be), con 276 voti; Roberta Angelilli (Ppe, It), con 274 voti; Diana Wallis (Alde, Uk), con 272 voti; Pál Schmitt (Ppe, Hu), con 257 voti; Edward Mcmillan-scott (Ecr, Uk), con 244 voti; Rainer Wieland (Ppe, De), con 237 voti; Silvana Koch-mehrin (Alde, De), con 186 voti. Attribuzioni dei vicepresidenti - Un vicepresidente può sostituire il Presidente in caso di assenza o di impedimento di quest´ultimo, oppure se egli intende partecipare a una discussione in plenaria. Il Presidente, inoltre, può delegare ai vicepresidenti qualsiasi funzione, come quella di rappresentare il Parlamento in relazione a cerimonie o atti determinati. In particolare, un vicepresidente può essere incaricato di decidere sulla ricevibilità delle interrogazioni parlamentari che si intendono rivolgere alla Commissione e al Consiglio e dell´ordine in cui devono essere trattate, nonché di trasmettere alle istituzioni interessate le interrogazioni scritte ad esse rivolte. Tre vicepresidenti, appartenenti ad almeno due gruppi politici diversi, sono inoltre nominati dai gruppi politici come membri permanenti della delegazione del Parlamento al Comitato di conciliazione, per un periodo di dodici mesi. L´ufficio di presidenza - L´ufficio di presidenza del Parlamento (il «bureau») si compone del Presidente, dei quattordici vicepresidenti e, con funzioni consultive, dei questori. Nelle sue deliberazioni, in caso di parità di voti, il voto del Presidente è preponderante. Il bureau è l´organo di direzione regolamentare del Parlamento. E´ ad esso che spetta adottare le decisioni di carattere finanziario, organizzativo e amministrativo concernenti i deputati, l´organizzazione interna del Parlamento, il suo Segretariato e i suoi organi. Per quanto riguarda l´attività parlamentare, l´Ufficio di presidenza disciplina le questioni relative allo svolgimento delle sedute e stabilisce le norme di comportamento, i diritti e i privilegi degli ex deputati. Inoltre, è compito del bureau esaminare i ricorsi dei deputati contro le sanzioni disciplinari decise dal Presidente. Gli spetta anche fissare le direttive per i questori riguardo ai loro compiti amministrativi e finanziari concernenti direttamente i deputati. Salvo disposizione contraria, emana le norme di esecuzione dello Statuto dei deputati al Parlamento europeo. All´ufficio di presidenza spetta designare due vicepresidenti ai quali è affidato il compito di curare le relazioni con i parlamenti nazionali. Essi riferiscono regolarmente alla Conferenza dei presidenti (dei gruppi politici) sulle loro attività in materia. Il Presidente e/o l´Ufficio di presidenza possono affidare a uno o più membri del bureau compiti generali o particolari rientranti nelle loro competenze. Allo stesso tempo vengono determinate le modalità di esecuzione di tali compiti. Inoltre, il bureau è l´organo competente ad autorizzare le riunioni di commissione al di fuori dei luoghi abituali di lavoro, le audizioni, nonché i viaggi di studio e di informazione effettuati dai relatori. L´ufficio di presidenza fissa le disposizioni relative alla concessione, all´esecuzione e al controllo della segreteria e delle strutture amministrative, degli stanziamenti e delle relative deleghe dei poteri di esecuzione del bilancio di cui dispongono i gruppi politici. Riguardo ai deputati che non fanno parte di nessun gruppo politico (i «non iscritti»), l´Ufficio di presidenza definisce le modalità con cui essi dispongono di una segreteria, disciplina la loro posizione e le loro prerogative parlamentari e fissa le disposizioni relative alla concessione, all´esecuzione e al controllo degli stanziamenti previsti nel bilancio del Parlamento per le spese di segreteria e le strutture amministrative messe a loro disposizione. Riguardo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici a livello europeo, il bureau ha la responsabilità di fissare le modalità di applicazione del relativo regolamento. Sempre in tale ambito, poi, decide in merito alla domanda di finanziamento presentata dal partito politico a livello europeo nonché alla ripartizione degli stanziamenti fra i partiti politici beneficiari. Esso stabilisce un elenco dei beneficiari e degli importi assegnati. L´ufficio di presidenza può decidere l´eventuale sospensione o riduzione di un finanziamento e l´eventuale recupero delle somme indebitamente riscosse. Una volta concluso l´esercizio di bilancio, il bureau approva la relazione di attività finale e i conteggi finanziari finali del partito politico beneficiario. Allorché il Parlamento constata che un partito politico a livello europeo non rispetta più i principi di libertà, di democrazia, di rispetto dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali, nonché dello Stato di diritto, l´Ufficio di presidenza ne sancisce l´esclusione dal finanziamento. Per quanto riguarda all´organizzazione interna del Parlamento, il bureau nomina il Segretario generale e stabilisce l´organigramma del Segretariato generale (l´amministrazione), i regolamenti relativi alla situazione amministrativa e finanziaria dei dipendenti di ruolo e degli altri agenti, nonché il progetto preliminare di stato di previsione delle spese del Parlamento. L´ufficio di presidenza, infine, stabilisce norme atte ad assicurare che tutti i documenti del Parlamento siano registrati e stila un elenco delle categorie di documenti direttamente accessibili. Può inoltre adottare norme, che disciplinano le modalità di accesso ai documenti e che sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale. . |
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BASILICATA: DE FILIPPO SU ELEZIONE PITTELLA |
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Potenza, 15 luglio 2009 - “L’elezione di Gianni Pittella a vicepresidente del Parlamento europeo inorgoglisce la classe dirigente lucana ed è la dimostrazione tangibile del credito che la politica e i nostri amministratori riscuotono anche oltre i confini regionali”. E’ il commento di ieri del presidente della Regione, Vito De Filippo, alla prestigiosa carica conferita all’europarlamentare lucano. “Il Parlamento europeo ha riconosciuto le indiscusse qualità di Pittella, declinate in campo politico, istituzionale e sociale ai livelli più alti della vita europea, nazionale e regionale. Sono certo che l’alto incarico ricoperto consentirà rapporti più stretti e proficui con l’Unione europea e contribuirà a dare una dimensione di più vasto respiro alla Basilicata”. . |
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PUBBLICATO INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER IL PROGRAMMA "EUROPA PER I CITTADINI" |
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Bruxelles, 15 luglio 2009 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per il programma "Europa per i cittadini". Il programma offre sostegno strutturale ai centri di ricerca e di riflessione sulle politiche europee e alle organizzazioni della società civile a livello europeo. Gli obiettivi specifici di questo invito a presentare proposte sono: promuovere iniziative, dibattiti e riflessioni in materia di cittadinanza europea e democrazia, di valori, di storia e cultura comuni, grazie alle attività e alla cooperazione di "think tank" (strutture di riflessione) e di organizzazioni della società civile a livello europeo; incoraggiare l´interazione tra cittadini e organizzazioni della società civile, contribuendo al dialogo interculturale e mettendo in evidenza la diversità e l´unità dell´Europa. Il presente invito riguarda il sostegno strutturale, inteso come sovvenzioni operative, a organizzazioni che perseguono uno scopo di interesse generale europeo. Le sovvenzioni operative coprono una parte delle spese amministrative necessarie per la conduzione delle attività ricorrenti dell´organizzazione selezionata. Per ulteriori informazioni, visitare: http://eacea. Ec. Europa. Eu/citizenship/index_en. Htm . |
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A BRUXELLES SEMINARIO SU "LE REGIONI E LA CRISI" |
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Bari, 15 luglio 2009 - L´assessore al Mediterraneo Silvia Godelli a Bruxelles il 16 luglio in rappresentanza della Regione Puglia, per partecipare al workshop politico sul tema “Le regioni e la crisi”, organizzato dalla Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime d´Europa – Crpm. Si aprirà con una sessione dedicata alle esperienze delle Regioni europee, impegnate nel contrastare la crisi in atto, il workshop politico su “Le regioni e la crisi”, organizzato a Bruxelles per il 16 luglio 2009 (Casa de Asturias, ore 09:00/18:30) dalla Crpm - Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime d´Europa. L´iniziativa nasce dall´esigenza, espressa dalle autorità regionali, di un confronto sul tema dell´impatto della crisi finanziaria, economica e sociale sulla popolazione e le imprese del territorio. Un confronto da cui far emergere le possibilità effettive che le autorità regionali hanno di mitigare, con misure speciali, gli effetti di tale impatto. “Anticipare e reagire agli effetti delle crisi sul business e sulla popolazione: le risposte regionali in riferimento al contesto istituzionale, economico e sociale”: è il titolo di questa prima sessione, cui è stata chiamata a dare un contributo anche la Regione Puglia, per l´occasione rappresentata dall´Assessore al Mediterraneo Silvia Godelli. Il suo intervento sarà focalizzato sulle misure adottate dalla Regione Puglia a supporto del micro-business e delle Piccole e Medie Imprese. Nelle altre due sessioni si discuterà più in dettaglio di alcuni strumenti a disposizione delle Regioni per contrastare la crisi: i “Piani di rilancio” e i Fondi Strutturali, cercando di sciogliere i nodi che ancora ne impediscono un utilizzo efficace. Primo fra tutti il ruolo “diseguale” riservato alle Autorità regionali nel coordinamento dei Piani di rilancio europeo, nazionale e regionale e la frequente mancanza di sinergia tra i tre livelli. A concludere il workshop la quarta sessione relativa al ruolo che l´Unione Europea deve giocare, traendo da questa esperienza indicazioni preziose per il futuro delle politiche europee e della governance. Una piattaforma attraverso la quale favorire il dibattito ed uno scambio di esperienze circa i modi diversi che le varie Regioni hanno adottato per far fronte ad una crisi generalizzata: questo dunque vuole essere il workshop. Tra i partecipanti ai lavori, introdotti da Claudio Martini, presidente della Crpm, oltre che della Regione Toscana, i rappresentanti delle Regioni membre della Crpm, dell´Ocse e delle principali istituzioni europee. . |
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VIA AI PROGETTI DI INTEGRAZIONE LOGISTICA CON IL MEDITERRANEO E I BALCANI - STANZIATI 5 MILIONI E 300 MILA EURO LA CAMPANIA STRATEGICA PER I COLLEGAMENTI VIA MARE |
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Napoli, 15 luglio 2009 - Si è svolta ieri a Napoli la conferenza internazionale di presentazione dei progetti di cooperazione interregionale Italmed e Italbalk sull´integrazione logistica e dei trasporti tra il sistema regionale italiano ed i Paesi della Sponda Sud del Mediterraneo e i Balcani occidentali. Ai lavori hanno preso parte, tra gli altri, i rappresentanti dei Ministeri degli Esteri e dello Sviluppo Economico, delle undici regioni partner della Campania (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto) e dei sette Paesi stranieri che partecipano ai progetti, ovvero Algeria, Egitto, Marocco e Tunisia per il Mediterraneo, Albania, Montenegro e Serbia per i Balcani. La conferenza è stata aperta dal vicepresidente della Regione Campania Antonio Valiante e conclusa dall´assessore ai Trasporti Ennio Cascetta. I progetti puntano alla crescita del traffico commerciale con il Mediterraneo ed i Balcani, attraverso l´utilizzo dei servizi offerti dai porti, aeroporti ed interporti italiani e dalle imprese di trasporto e di logistica industriale. In dettaglio, gli obiettivi perseguiti sono tre: incremento dell´interscambio commerciale e degli investimenti diretti tra le regioni ed i paesi coinvolti; aumento dei collegamenti disponibili, sia in termini di qualità che di competitività; costruzione di una rete tra soggetti istituzionali ed operatori economici pubblici e privati italiani e dei sette paesi coinvolti per lo scambio di informazioni e il coordinamento delle iniziative di cooperazione. Lo scenario economico-commerciale alla base dei progetti Italmed e Italbalk si presenta molto favorevole, nonostante la crisi dei mercati internazionali. Nel 2008 l´interscambio tra i 27 Paesi europei e l´area mediterranea ha raggiunto un valore pari a 280 miliardi di euro, mentre l´interscambio commerciale italiano verso il mediterraneo ha superato i 62 miliardi di euro contro i 55 del 2007. "La Campania - ha detto il vicepresidente Valiante - si presenta come centro strategico del Mediterraneo in virtù della propria posizione geografica, che la vede quale naturale punto di collegamento per le merci ed i trasporti via mare, e per le infrastrutture di cui è dotata. I porti di Napoli e Salerno e gli interporti di Nola, Marcianise e Battipaglia sono nodi decisivi per la connessione diretta tra i traffici marittimi e quelli aerei e terrestri da e per il Mediterraneo meridionale ed orientale. "E’ nostra intenzione sostenere fino in fondo il Programma di sostegno alla cooperazione regionale, che ci vede capofila dei progetti Italmed e Italbalk. Continueremo perciò ad andare avanti su questa strada per far crescere sempre di più le relazioni commerciali tra l´Italia, la Sponda Sud ed i Balcani", ha concluso Valiante. "Per fronteggiare la crisi internazionale e riportare il Mediterraneo al centro dell´economia mondiale – ha aggiunto l’assessore Cascetta - bisogna fare sistema e potenziare le infrastrutture, i servizi e le relazioni intraeuropee e intramediterranee. I due progetti Italmed e Italbalk sono perciò particolarmente importanti per promuovere l’integrazione logistica e trasportistica tra l’Italia, i paesi della Sponda Sud del Mediterraneo e quella dell’area balcanica. Noi puntiamo fortemente anche alla realizzazione della linea ad alta capacità Napoli-bari - che congiungerà i corridoi Berlino-palermo e Bari-varna, e consentirà a regime il trasporto di 6 mila tonnellate di merci al giorno - e allo sviluppo di soggetti e strumenti di sistema come l´agenzia regionale Logica, la piattaforma tecnologica Ulisse, gli incentivi a shuttle ferroviari tra porti e interporti". . |
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REPUBBLICA CECA, DISOCCUPAZIONE A 8 PER CENTO |
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Bratislava, 15 luglio 2009 - L´istituto Nazionale di Statistica di Praga rileva che l´inflazione del mese di giugno si è assestata a quota 1,2 p. C. , per il livello più basso dal dicembre del 2003, e retrocedendo ulteriormente dall´1,3 p. C. Del mese di maggio. Il risultato va collegamento alla particolare fase congiunturale che le economie dell´Europa centro-orientale stanno attraversando da diversi mesi, con parentesi recessive piuttosto intense anche nelle aree che, fino a poco tempo fa, sembravano poter garantire un florido sviluppo. Il tasso di disoccupazione del Paese è intanto salito all´8 p. C. , il punto più alto da oltre tre anni a questa parte. . |
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USURA: AL VIA TAVOLO DI DIALOGO SULLA GESTIONE DEI FONDI DI PREVENZIONE COSTITUITO DA ABI, ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI E DI CATEGORIA, CONFIDI, CONSULTA NAZIONALE ANTIUSURA, FONDAZIONI E ASSOCIAZIONI ANTIUSURA |
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Roma, 14 luglio 2009 - È stato costituito ieri a Roma, nella sede dell’Abi, un Tavolo permanente di dialogo per agevolare il confronto sulla gestione dei fondi antiusura. Tra i firmatari: Abi, Associazioni imprenditoriali e di categoria Confidi, Consulta nazionale antiusura, Fondazioni e Associazioni antiusura. Questo strumento servirà a facilitare l’applicazione dell’Accordo quadro per la prevenzione dell’usura e per il sostegno delle vittime del racket, sottoscritto nel luglio 2007, finalizzato tra l’altro a rendere più proficuo il rapporto tra Banche, Confidi, Fondazioni e Associazioni antiusura, destinatari in diversa misura delle ripartizioni del “Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura”, previsto dall’art. 15 della legge 108 del 1996. Il Tavolo ha l’obiettivo di: - costruire linee guida condivise sull’applicazione della normativa in oggetto e farsi promotore di eventuali proposte di modifica legislativa; intervenire sulle situazioni di fragilità presenti nei territori; monitorare la casistica, evidenziando le manifestazioni più problematiche; ricercare soluzioni condivise e applicarle, anche attraverso la collaborazione delle Prefetture; promuovere la “ribancarizzazione” dei soggetti protestati in virtù dell’Accordo Quadro (offerta del Servizio Bancario di Base); confrontare le informazioni pervenute alle Banche o ai Confidi, alla Consulta e alle Fondazioni e Associazioni antiusura, mettendole a fattor comune per una gestione delle problematiche lineare e priva di conflittualità; ivi compresa la eventuale elaborazione di un modello di convenzione tra banche e soggetti gestori dei fondi di prevenzione; attivare campagne informative sull’utilizzo dei Fondi con la collaborazione di tutti i soggetti interessati; promuovere iniziative idonee a far conoscere sull’intero territorio nazionale le opportunità di utilizzazione dei Fondi; condividere con periodicità almeno semestrale informazioni quantitative e qualitative sull’andamento dei Fondi; promuovere una giornata, a livello nazionale e con periodicità annuale, finalizzata alla sensibilizzazione sul tema del contrasto e della prevenzione dell’usura, con il patrocinio delle massime autorità dello Stato e dell’Abi. Il Tavolo lavorerà anche in coordinamento con il Ministero degli Interni, con il Commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, nonché con le Prefetture a livello territoriale. L’adesione è aperta anche ad altre organizzazioni di Confidi e Associazioni antiusura già coinvolte nella gestione di fondi del Mef. . |
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ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 14 LUGLIO 2009 |
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Btp 3,50% |
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Btp 3,75% |
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Btp 4,50% |
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Scadenza |
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01. 06. 2014 |
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01. 08. 2016 |
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01. 02. 2018 |
Cod. /tranche |
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It0004505076/03 |
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It0004019581/21 |
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It0004273493/15 |
Imp. Offerto |
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3750 |
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1007 |
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919 |
Regolamento |
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16. 07. 2009 |
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16. 07. 2009 |
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16. 07. 2009 |
Imp. Domandato |
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5115 |
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1884 |
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1938 |
Imp. Assegnato |
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3750 |
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1007 |
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919 |
Prezzo aggiudicazione |
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101,41 |
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101,05 |
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103,45 |
Prezzo esclusione |
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(**) |
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(**) |
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(**) |
Rendimento lordo |
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3,21 |
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3,61 |
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4,05 |
Variazione Rend. Asta prec. (*) |
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-0,40 |
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(**) |
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(**) |
Rendimento netto |
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2,76 |
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3,14 |
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3,49 |
Riparto |
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52,768 |
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(**) |
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(**) |
Importo in circolazione (mln) |
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9777 |
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26638 |
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22544 |
Riapertura (mln) |
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(**) |
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(**) |
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(**) |
Prezzo nettisti |
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101,40889100 |
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101,05000000 |
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103,44953400 |
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(*) raffronto con titolo di pari durata |
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(**) non pervenuto |
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Elaborazione Assiom |
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VENETO-USA. PRESIDENTE GALAN RICEVE CONSOLE GENERALE STATI UNITI CAROL PEREZ |
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Venezia, 15 luglio 2009 - Il Presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan ha ricevuto ieri a Palazzo Balbi, Carol Perez, Console Generale degli Stati Uniti presso il Consolato Generale di Milano. La Console americana, diplomatica di carriera, è stata nominata a Milano nel maggio di quest’anno. In precedenza aveva lavorato, tra l’altro, nello staff dei Segretari di Stato americani Powell e Rice. Il cordiale incontro ha rinnovato l’amicizia di lunga data tra il Veneto e gli Usa e ha rappresentato l’occasione per uno scambio di vedute reciproco sull’andamento del turismo nel Veneto e gli interscambi commerciali tra le due realtà. Galan ha fatto presente alla Console americana che la crisi si sente meno nel Veneto che in altre parti d’ Italia, il turismo continua a funzionare bene, la sanità è tra le migliori al mondo, l’aeroporto di Venezia è in continua espansione. Il Presidente veneto ha invitato la diplomatica americana a vedere dall’alto, con un giro in elicottero, i lavori infrastrutturali delle bocche di porto e del Mose, per constatare l’avanzamento di una delle opere infrastrutturali più importanti al mondo. Si è parlato brevemente anche della base americana a Vicenza e la Console Perez ha ringraziato Galan per l’amicizia dimostrata nei confronti degli Stati Uniti. . |
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MILANO CONVEGNO ANCI. L’ASSESSORE BERETTA AI SINDACI DEL NORD ITALIA: “RISCRIVIAMO IL PATTO DI STABILITÀ” |
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Milano, 15 luglio 2009 - Si è tenuto ieri preso la Camera di Commercio l’incontro organizzato dalle Anci del Nord Italia sul Patto di Stabilità. Al convegno hanno partecipato relatori tecnici e i Sindaci di alcune delle città più importanti del Nord Italia. A rappresentare il Comune di Milano era Giacomo Beretta, Assessore al Bilancio. “Oggi siamo qui per far sentire la nostra voce – ha esordito Beretta -. Abbiamo cercato in tutti i modi di rispettare il Patto di stabilità a costo di enormi sacrifici. A Milano è stato chiesto in corso d’opera lo scorso febbraio di tagliare altri 100 milioni di euro dal proprio budget di cassa, dopo averne già risparmiati 74, per stare nei parametri del Patto. Ma Milano è anche consapevole che se i trasferimenti statali fossero in linea con la media nazionale avrebbe avuto solo l’anno scorso ben 130 milioni in più da investire”. Entrando nel vivo del tema del convegno, Beretta ha ribadito che “gli investimenti cosiddetti virtuosi, quelli cioè che hanno ricadute positive sul territorio, devono essere esclusi dal Patto, perché ora bisogna ridare ossigeno all’economia, ed è possibile solo con gli investimenti pubblici”. “Questo Patto va riscritto – ha aggiunto Beretta- con nuovi criteri. Dobbiamo sbloccare gli investimenti degli enti locali, perché ciò equivale a tutti gli effetti a una manovra di sostegno all’economia del paese. Basta pensare al caso delle metropolitane milanesi: 2. 4 miliardi di investimenti darebbero secondo le stime della Cgil lavoro dalle 40. 000 alle 70. 000 persone. Anche da questo punto di vista le opere per Expo 2015 non possono non essere considerate opere di carattere nazionale e soprattutto straordinario: 10 miliardi di euro di investimenti in infrastrutture, per un evento internazionale che non ha pari quanto a ricadute per tutto il nord Italia, non solo per Milano e la Lombardia. L’esclusione dal Patto degli investimenti per opere legate ad eventi come Expo 2015 è per noi una priorità”. Beretta ha affrontato anche la questione delle dismissioni ferme: “pensate, per esempio, a Milano e ai 200 milioni di euro ricevuti per parte degli immobili ceduti al Fondo Immobiliare costituito nel 2008: una somma ingente che ora siamo costretti a tenere immobilizzata”. L’assessore al bilancio ha trattato anche della questione dei city users, ricordando che Milano, con 1,3 milioni di residenti, offre servizi quotidiani a ben 3 milioni e mezzo di fruitori che, dunque, in maggior, parte provengono da altri comuni. Enti questi, però, che non partecipano alla spesa per i servizi offerti e per i quali lo Stato non riconosce a Milano contributi extra, come invece avviene per Roma Capitale. Sottolineando che “clamorosi sono i dati che emergono dalla lettura del Patto di Stabilità Regionale della Lombardia: l’incidenza di Milano sul saldo programmatico che è del 37. 7% nel 2009, è destinata a salire nel 2010 ben al 71% e addirittura al 76% nel 2011” Beretta ha specificato che “nei prossimi tre anni lo Stato chiederà a Milano di contribuire alla manovra per ben 380 milioni di euro sui 580 complessivi della Lombardia”. Beretta ha poi così concluso: “non è la quantità di investimenti di un comune a dover destare preoccupazione, ma è per cosa questi debiti vengono contratti e quali sono le ricadute positive che essi hanno sul territorio a fare la differenza. Rivediamo questo Patto di Stabilità per tornare a investire e per soddisfare i bisogni dei nostri cittadini”. . |
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CREDITO A IMPRESE: ACCORDO REGIONE UMBRIA, CASSE DEL CENTRO, CONFINDUSTRIA |
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Perugia, 15 luglio 2009 – Sono stati illustrati ieri a Perugia, durante una conferenza-stampa a Palazzo Donini, i contenuti dell’accordo che Regione Umbria e Confindustria Umbria, attraverso Gepafin e Fidindustria (Consorzio di garanzia fidi di Confindustria Umbria), hanno sottoscritto nei giorni scorsi per favorire l’accesso al credito delle Piccole e Medie Imprese a fronte della crisi congiunturale. La convenzione prevede un “plafond” di 15 milioni di euro di finanziamenti messi a disposizione dalle Banche del Gruppo Intesa-san Paolo ed erogabili a fronte di mezzo milione di euro di garanzia da parte di Fidindustria Umbria e Gepafin. All’incontro con i giornalisti erano presenti l’assessore regionale alla Programmazione e organizzazione delle risorse finanziarie Vincenzo Riommi, il presidente di Gepafin Giacomo Porrazzini, il presidente di Confindustria Umbria Umbro Bernardini, il presidente di Confindustria Perugia Antonio Campanile, il presidente di Fidindustria Umbria Giuseppe Listanti e Carlo Lombardini del Gruppo Intesa-s. Paolo. “Con questo accordo, nato in un clima di grande unità tra Regione, associazioni e istituti del credito - ha sottolineato Riommi - confermiamo la nostra volontà di continuare ad investire su una parte di mondo produttivo, quello delle Pmi, fondamentale per la crescita dell’Umbria più innovative”. “Si tratta – ha sottolineato Bernardini – di uno strumento finanziario particolarmente adatto a far fronte all’attuale periodo di crisi e che è stato possibile realizzare grazie alla disponibilità e all’impegno dei soggetti coinvolti”. Secondo Porrazzini “con l’accordo sottoscritto abbiamo dato vita ad uno strumento più solido e nuovo a livello nazionale, con il quale potremo contribuire a contrastare la restrizione del credito”. Antonio Campanile ha evidenziato la disponibilità del Gruppo Intesa-san Paolo che si è dimostrato “sensibile alle difficoltà delle imprese e anche in altre occasioni ha collaborato con la nostra organizzazione per sostenere le imprese. Ora è importante che anche altri istituti di credito seguano lo stesso percorso”. Per Giuseppe Listanti la convenzione rappresenta “un segnale dell’efficacia che può avere una stretta collaborazione tra istituzioni, banche e associazioni di categoria. L’iniziativa che oggi presentiamo si pone due obiettivi: quello di aiutare le imprese ad affrontare i problemi contingenti e quello di dar loro una spinta per potersi agganciare alla ripresa. C’è ancora spazio per altre operazioni di questo genere. L’auspicio è che anche altri istituti di credito si facciano avanti” Carlo Lombardini ha detto che “le banche del Gruppo Intesa hanno da subito affrontato la crisi e stanno lavorando al fianco delle imprese. Questa come le altre nostre più recenti iniziative sono tutte rivolte a sostenere le imprese e i lavoratori per superare questo periodo di contingenza negativa”. La Scheda. Tecnicamente l’operazione è frutto dalla fusione di due strumenti finanziari, quello della “tranched cover” e quello della garanzia tradizionale, prendendo da ciascuno gli elementi maggiormente convenienti sia per le imprese destinatarie che per i prestatori di garanzie. Circa un anno fa, di fronte ai primi segnali di crisi, Confindustria Umbria aveva proposto alla Regione dell’Umbria e a Gepafin di condividere il progetto che ha portato alla firma dell’accordo. La sensibilità ed il coinvolgimento del sistema umbro delle banche del Gruppo Intesa-san Paolo ha permesso di dare concretezza all’operazione finanziaria. Le Casse di Risparmio di Spoleto, Foligno, Città di Castello e “Terni e Narni”, coordinate da Casse del Centro del Gruppo e Banca Cr Firenze (anch’essa del Gruppo Intesa Sanpaolo) da un lato e Fidindustria Umbria e Gepafin dall’altro, si sono dunque alleate per sostenere finanziariamente le imprese umbre. I finanziamenti verranno garantiti a prima richiesta, in linea con le norme di Basilea 2. L’obiettivo principale è quello di supportare le imprese che abbiano effettuato investimenti a partire dal 1 gennaio 2008 fino a giugno 2010 attraverso la sperimentazione di forme di garanzia conformi ai requisiti di “Basilea 2”, in modo da offrire alle imprese stesse un innovativo strumento di garanzia e finanziamento. I finanziamenti attivabili sono di tre tipologie: a) Finanziamento Investimenti Business, destinato ad una clientela Small Business, può essere attivato a copertura del 100% di investimenti materiali ed immateriali effettuati negli ultimi 12 mesi o da effettuare e di programmi di sviluppo in genere che richiedano risorse finanziarie a medio termine. Importo massimo concedibile 500mila euro e durata di 5 anni; b) Finanza Impresa, destinato ad una clientela “Corporate” può essere richiesto a copertura del 80% di investimenti materiali ed immateriali effettuati negli ultimi 12 mesi o da effettuare e di programmi di sviluppo in genere che richiedano risorse finanziarie a medio termine. Importo massimo concedibile 500mila euro (elevabile ad 1 milione di euro in casi particolari) e durata di 5 anni. C) Finanziamento Liquidità, destinato a tutte le imprese, a prescindere dalla dimensione, per il ripristino di liquidità a fronte di spese per investimenti, per finanziamento scorte e progetti di ristrutturazione finanziaria del passivo. Importo massimo concedibile 250mila euro e durata di 3 anni. Le durate massime dei finanziamenti potranno essere anche superiori, ferma la durata della garanzia offerta da Gepafin e Fidindustria Umbria. Le domande di finanziamento potranno essere presentate a Fidindustria Umbria e Gepafin, presso gli sportelli territoriali di Terni e di Perugia ed alle Banche convenzionate del Gruppo Casse del Centro. Fidindustria Umbria e Gepafin effettueranno l’istruttoria congiunta per il rilascio delle rispettive garanzie. Il rispetto dei requisiti della garanzia offerta ai parametri di “Basilea” 2 ha permesso alle Casse di Risparmio del Gruppo Intesa-san Paolo di praticare “spread” particolarmente contenuti e diversificati per fascia di merito creditizio. Gli “spread” sono infatti ricompresi in una forbice tra 1,10 e 1,50 punti, rispetto all’Euribor o all’Irs, a seconda che il finanziamento sia a tasso variabile o fisso. Questo nuovo strumento di sostegno alle imprese che accedono al credito, essendo particolarmente rivolto ad incentivare gli investimenti va, di fatto, a completare le misure anticrisi regionali, già operative dallo scorso mese di aprile, pensate per rispondere agli attuali bisogni di liquidità delle piccole e medie imprese e per ridurre gli oneri finanziari delle imprese. . |
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SVILUPPO FVG: TONDO, REGIA UNITARIA PER AREA MONTANA |
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Trieste, 15 luglio 2009 - Il presidente della Regione Renzo Tondo ha ricevuto ieri l´amministratore delegato di Friulia Federico Marescotti, che lo ha informato in merito alla conclusione delle operazioni riguardanti Bicfvg-sviluppo Italia e Agemont. La prima, società incubatrice di imprese, è passata il 29 giugno dall´Agenzia Nazionale per lo sviluppo d´impresa e l´attrazione di investimenti, sotto il controllo di Friulia al 100 per cento. Agemont, da oggi, torna ad essere controllata al cento per cento dalla Regione. Il presidente Tondo ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto da Friulia. "Per quanto riguarda il Bic - ha rilevato - si chiude un problema che si trascinava ormai da tempo, evitando la messa in liquidazione. Con l´acquisizione alla Regione del controllo di Agemont, accanto alla scelta di esaurire le funzioni delle Comunità montane, diventa sempre più un fatto tangibile la volontà programmatica di avere una regia unitaria per lo sviluppo della montagna. Del resto - ha sottolineato il presidente - ho mantenuto la delega alla Montagna proprio perché ci tengo a proseguire in prima persona un discorso istituzionale e di sviluppo economico dell´area montana più omogeneo, più semplice e più incisivo rispetto al passato". Per quanto riguarda il trasferimento del controllo di Bicfvg a Friulia, Marescotti ha espresso "l´impegno a rivedere ed integrare l´attuale impostazione per offrire alle imprese della regione, in particolare a quelle in fase di start up, un´ulteriore offerta di collaborazione e sostegno. " . |
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FVG: OPERAZIONI BIC E AGEMONT |
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Trieste, 15 luglio 2009 - Nelle ultime due settimane Friulia S. P. A. Ha portato a termine su richiesta del socio di maggioranza e con il pieno accordo di tutti i soci due importanti operazioni, rileva l´Ammistratore Delegato di Friulia, Federico Marescotti, che ieri ha illustrato al presidente della Regione Renzo Tondo gli esiti delle stesse. L´operazione volta a consentire alla Regione Fvg la totalità del capitale e quindi di gestire l´Agenzia per lo Sviluppo Economico della Montagna - Agemont S. P. A. Quale realtà "in house" si è concretizzata oggi: è stata coordinata dalla Regione Fvg attraverso Friulia S. P. A. , a cui nel luglio 2006 era stato conferito un pacchetto azionario di controllo di Agemont. "La Finanziaria Regionale - ha spiegato il Presidente del consiglio di gestione di Friulia, Federico Marescotti - ha strutturato l´operazione nell´ottica di garantire il minimo impatto per il bilancio del socio pubblico e, parimenti, con l´obiettivo che vengano rispettati gli interessi di tutti gli azionisti. Friulia si è inoltre attivata per procedere all´acquisto delle azioni di Agemont detenute dai soci privati di minoranza. Il trasferimento è avvenuto nella forma tecnica della "permuta", ovvero le azioni Agemont di proprietà di Friulia sono state scambiate con Azioni Friulia detenute dal Socio Regione Fvg in modo da perfezionare la cessione senza alcun movimento finanziario. L´operazione - ha concluso Marescotti - condivisa fin dalle prime fasi con i soci di riferimento della Finanziaria Regionale, si è realizzata immediatamente dopo le dovute autorizzazioni dall´Assemblea tenutasi in data odierna". A fine giugno, invece, Friulia s. P. A. Ha acquisto l´incubatore di impresa Bic Fvg. "La decisione di trasferire il controllo Bicfvg dall´Agenzia Nazionale per l´Attrazione degli Investimenti e lo sviluppo d´Impresa a Friulia è una scelta positiva che sottolinea l´interesse e l´attenzione dell´Istituzione Regionale per lo sviluppo di nuove imprese nel nostro territorio - ha rilevato ancora Marescotti -, gli incubatori sono la culla delle imprese nascenti e sono uno dei pochi volani reali tra imprese, università, centri di ricerca. Credo fortemente nella funzione dinamica degli incubatori che in una visione moderna della loro mission possono fare la differenza per il tessuto socioeconomico nel quale operano". Il Bic Fvg conta sugli incubatori d´impresa di Trieste, Gorizia e Spilimbergo. Ad inizio 2009 erano 65 le aziende ospitate negli incubatori, per un´occupazione complessiva di 514 addetti. Dal 1989 a oggi Bicfvg è stato un partner di riferimento per lo sviluppo di circa 200 imprese, di cui oltre 120 uscite. . |
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IL NEO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI MILANO ON. GUIDO PODESTÀ: GRAVI PROBLEMI DI BILANCIO |
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Milano, 10 luglio 2009 - Di seguito il testo del discorso, del 10 luglio, del Presidente della Provincia di Milano On. Guido Podestà: “Mi trovo oggi di fronte a voi per iniziare, assieme, un nuovo cammino. La mia elezione a Presidente della Provincia di Milano è per me, non lo nascondo, motivo di grande orgoglio. Sono consapevole dell’importanza di questo momento e del ruolo che dovrò ricoprire, nei prossimi cinque anni, in qualità di Presidente della Provincia di Milano. Sono stato scelto dai cittadini dopo una lunga campagna elettorale, particolarmente impegnativa. Il Presidente uscente della Provincia, Filippo Penati è qui presente: auspico di poter avere con lui e con l’intera opposizione un confronto aperto e costruttivo, nell’esclusivo interesse della nostra comunità. Il mio mandato inizia in un periodo sicuramente non facile, ma ho l’assoluta certezza che cercherò di rappresentare al meglio le istanze dei nostri concittadini a cui, ancora una volta, desidero rivolgere il mio più sentito ringraziamento per la fiducia che mi hanno accordato. Con il loro voto – per qualunque schieramento l’abbiano espresso – hanno manifestato fiducia nell’Amministrazione provinciale. Abbiamo costruito la vittoria nella corsa elettorale basandoci sulla saldezza della alleanza politica-programmatica tra il Popolo della libertà e Lega Nord. Quella stessa salda alleanza che sostiene il governo nazionale di Silvio Berlusconi, quello regionale di Roberto Formigoni, quello di 11 province su 12 nella nostra regione, quello di Letizia Moratti a Milano e i governi municipali di moltissime città e paesi nella nostra provincia e nella nostra regione. Un’alleanza che consentirà anche di rendere concreti i vantaggi conseguenti al fatto di avere un medesimo orientamento politico nei diversi livelli di governo nazionale, regionale, provinciale e comunale. La nostra vittoria è stata anche frutto del contributo importante di Democrazia Cristiana, Nuovo Psi. Un ringraziamento sentito anche agli amici di Alleanza di Centro, Pensione e Lavoro, Pri, Meda- Movimento Europeo Diversamente Abili, Ape, Destra liberale italiana. Non presenterò oggi le linee programmatiche del mandato di questi 5 anni, rinviando tale presentazione ad una prossima seduta di Consiglio, ma permettetemi di fare qualche considerazione su alcuni importanti punti di comune riflessione. La nostra è una Provincia importante per storia, tradizioni, cultura e per il sistema sociale, economico e finanziario che la caratterizzano. Rappresentiamo il territorio economicamente più sviluppato d’Italia e una delle principali aree metropolitane europee. La provincia di Milano ha bisogno di pensare, da subito, in grande. Questo vale sia per quanto riguarda i problemi relativi al trasporto pubblico e al traffico, che non possono essere affrontati al solo livello comunale, sia per quanto riguarda le politiche ambientali, urbanistiche, infrastrutturali e sociali. Per questo motivo è mia intenzione rapportarmi con continuità con i Sindaci del territorio della provincia milanese e lavorare insieme anche su questi importanti temi. La Giunta e l’intera Amministrazione provinciale devono ora affrontare una stagione estremamente impegnativa. Abbiamo ereditato una situazione molto difficile, al di là delle nostre peggiori aspettative. Accanto alle difficoltà a tutti note si sono infatti appalesati gravi problemi di bilancio, per i quali mi riservo di chiedere al Consiglio di voler dedicare una specifica sessione dell’Assemblea consiliare. Malgrado tutto ciò intendiamo far sì che l’azione di governo sia da subito improntata, con determinazione e vigore, allo sviluppo del territorio, al sostegno delle imprese e al benessere delle famiglie e delle persone. Prima ancora che il mondo dell’ associazionismo organizzato, sono le famiglie dei nostri concittadini a chiederci un impegno preciso, per garantire un futuro migliore per i loro figli. Oggi più di ieri questo impegno rappresenta la vera sfida per chi amministra il territorio: garantire una prospettiva di studio e di lavoro per i nostri giovani. Questo è il primo traguardo. Consolidare, attraverso una strettissima collaborazione col mondo universitario e della ricerca, quel patrimonio di sapere che rappresenta il bagaglio indispensabile per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Tutti gli indicatori economici parlano di una fase difficile che auspichiamo ceda presto il passo ad una prima ripresa. E’ nostra intenzione utilizzare al meglio tutti gli strumenti che Governo e Regione stanno mettendo in campo per migliorare la formazione e la preparazione dei giovani. E la nostra Provincia punta proprio sui giovani, sulla loro capacità innovativa, sul loro coraggio e sulla loro intelligenza. Con noi la Provincia diverrà un preciso punto di riferimento per il mondo delle Piccole e Medie Imprese. Per noi l’uscita dalla crisi economica e la crescita del nostro territorio sono strettamente correlate alle opportunità che micro imprese, professionisti, artigiani e piccoli commercianti saranno in grado di sviluppare, anche grazie al supporto delle istituzioni locali, in termini di creazione di nuovi posti di lavoro. La Polizia Provinciale deve tornare ad essere un importante strumento a disposizione dei cittadini, un corpo di Polizia giudiziaria strettamente legato al territorio e alla sua evoluzione. Deve essere ampliato il suo raggio d’azione attraverso una forte spinta alla cooperazione con le Polizie locali della Provincia, con un potenziamento degli organici e l’aumento degli investimenti, anche per la formazione, attraverso appositi corsi per il miglioramento della professionalità degli agenti. Deve essere rafforzata la politica del presidio del territorio e il recupero degli spazi urbani attraverso l’utilizzo dei patti locali. Aumenteremo gli incentivi per la creazione dei consorzi tra comuni, favorendo l’ottimizzazione delle risorse e il miglioramento delle capacità di intervento degli stessi. Promuoveremo campagne per la sicurezza a favore delle categorie più deboli, donne ed anziani. Garantiremo quindi un maggior raggio d’azione della Polizia Provinciale che garantisca il rispetto delle regole, offrendo più prevenzione e più sicurezza per i cittadini. Ci sono cose imprescindibili nella vita di ognuno di noi, la sicurezza, la salute, il lavoro e la casa. La casa è una delle sfide che la Provincia di Milano intende affrontare con azioni concrete ed efficaci, insieme a Regione e comuni, nella consapevolezza dell’evoluzione dei bisogni dell’intera comunità. Nuove categorie, a partire da quelle più fragili - anziani e persone sole - necessitano di un tetto: ad esempio, le giovani coppie che non riescono più a sostenere il costo di un mutuo e che debbono avere per sé e per il loro futuro una casa che vogliamo per loro dignitosa, sicura e accogliente. Bisogna quindi rispondere ad una rinnovata emergenza abitativa proveniente dalle persone sole, dagli anziani, dai lavoratori, dagli studenti fuori sede, dai militari e dalle forze dell’ordine che si trovano a cercare un alloggio. E’ con l’housing sociale che vogliamo e possiamo venire incontro a queste nuove necessità. Questo nuovo scenario richiede alla Provincia di Milano di fare un passo in avanti, di studiare nuove formule e mettere a punto modi diversi per attuare progetti freschi e innovativi. Collaboreremo a realizzare alloggi e servizi destinati a coloro che non sono in condizione di soddisfare il proprio bisogno abitativo, anche cedendo parte del nostro patrimonio. Troveremo così quelle risorse necessarie per mettere in pratica i progetti di nuove abitazioni ecosostenibili e qualitativamente dignitose ma a costi agevolati, in un rapporto virtuoso con Regione, Comune di Milano, le altre amministrazioni locali e Aler, l’Azienda Lombarda di Edilizia Residenziale. Collaborazione coraggiosa all’interno di una grande rivoluzione a cui la Provincia vuole impegnarsi anche con le principali realtà associative del mondo finanziario e del tessuto socio-economico. Per noi l’amministrazione del fare e del fare bene si declina anche con l’housing sociale. Un termine anglosassone per dire nuove opportunità di costruire, dove il privato si armonizza con il pubblico, finanziando progetti che abbiano un ritorno proprio e che allo stesso tempo abbiano un importante riscontro per la sfera pubblica. Garantire una casa è una delle priorità della nostra Provincia. Significa rimettere in moto l’edilizia, settore trainante dell’economia milanese, dopo che il Presidente Silvio Berlusconi ha fatto del Piano Casa una delle priorità del Governo. La casa non è solo un bene materiale ma un luogo di vita e di comunità. Il successo del nostro impegno sul fronte dell’abitare dipende in maniera preponderante da quanto le Istituzioni saranno capaci di condividere scelte strategiche e obiettivi, coordinandosi per assicurare procedure efficaci e rapide. E’ importante che anche i Comuni della Provincia di Milano si sentano parte integrante di questo processo, sapendo di trovare nella loro Provincia un interlocutore sempre pronto e disponibile al fare e al fare bene. Iniziative guidate da uno spirito che è, prima di tutto, attenzione alla socialità, ai bisogni e alle esigenze delle persone. Daremo risposte alle domande dei cittadini nella consapevolezza che Milano e i Comuni della Provincia stanno cambiando forma e che la periferia dovrà sempre più avvicinarsi al centro. In linea con le politiche del Governo Berlusconi e in virtù delle competenze attribuite alle Province relativamente all’esame degli stati di crisi delle aziende sul territorio, daremo seguito al protocollo di intesa sottoscritto due giorni fa, l’otto luglio 2009, fra Regione e Province e finalizzato alla promozione di politiche attive, efficaci nel favorire il consolidamento o il reinserimento occupazionale dei lavoratori interessati alla crisi e, al contempo, politiche capaci di accompagnare il rafforzamento competitivo delle imprese. Creeremo un Fondo di garanzia, direttamente o indirettamente, per stimolare la concessione di prestiti e migliorare l’accesso al credito delle imprese e dei lavoratori, compresi quelli atipici e a tempo determinato. Utilizzeremo al meglio i fondi strutturali 2007 – 2013 dell’Unione Europea per recuperare le aree dismesse e creare così nuova occupazione e attiveremo i finanziamenti della Banca Europea degli Investimenti per sostenere le infrastrutture immateriali come ricerca, capitale umano e formazione. Incentiveremo in tutti i comuni della Provincia il funzionamento dello Sportello Unico Attività Produttive che permetterà alle nostre imprese di velocizzare e semplificare i processi di rilascio delle diverse autorizzazioni amministrative. Rafforzeremo il rapporto tra le Università, i Centri di Ricerca ed il tessuto economico-produttivo. Promuoveremo la nuova cultura del fare impresa basata sull’innovazione e l’internazionalizzazione, prestando particolare attenzione alle imprese sociali. Istituiremo nuove forme di sostegno attivo per l’imprenditorialità giovanile e femminile, mantenendo nel contempo accessibile il mondo del lavoro per coloro che, raggiunta l’età pensionabile, desiderino ancora essere attivi. Daremo vita a dei nuovi incubatori, dedicati in particolare alle industrie creative, alla trasmissione di lavori tradizionali e alle attività imprenditoriali e artigianali. In campagna elettorale abbiamo detto: “Non Lasceremo Indietro Nessuno”. E così sarà. Ci impegneremo a fondo per garantire a tutti, ma soprattutto alle fasce più deboli, le giuste opportunità di crescita e di garanzie sociali. Affinché le parole non rimangano delle semplici dichiarazioni di intenti, inizieremo creando lo Sportello Unico Per I Diversamente Abili. Un ufficio interamente gestito e pensato da persone con disabilità, con la missione di non far aumentare la burocrazia ma di risolvere i problemi di chi, a questo sportello, si rivolge, direttamente o via internet. Al progetto dello sportello unico abbineremo anche l’attenzione all’abbattimento delle barriere architettoniche, non solo a Milano ma in tutta la Provincia. Saremo chiamati ad affrontare molte sfide, non certo meno importanti di quelle amministrative, economiche o politiche. Nel nostro territorio, così come nel resto d’Italia c’è un bisogno urgente di una coraggiosa azione etica e di una radicale svolta culturale. Dobbiamo avere il coraggio di affrontare insieme i grandi temi legati all’emergenza educativa dei giovani, all’integrazione sociale degli immigrati regolari e alla salvaguardia culturale delle identità. Dobbiamo lavorare per dare un futuro migliore ai nostri figli. Troppi giovani, infatti, sono oggi schiacciati da una visione materialista, laicista e edonista di una vita che, quindi, diventa appiattita, banale e inutile. Pochi valori e poche speranze per il futuro. Vogliamo ridare ai nostri giovani un ruolo, un sogno e un’opportunità. Vogliamo costruire per loro una realtà, una nuova realtà fatta di partecipazione, di responsabilità e di rispetto. Una realtà fatta anche di coraggio e di determinazione, ma soprattutto di fiducia verso il futuro e verso il mondo del lavoro. Per questo, proprio oggi, nella mia prima giornata da Presidente, lancio un appello allo straordinario mondo dell’associazionismo, libero e indipendente, che arricchisce la nostra Provincia. Con la loro collaborazione sarà possibile rimettere la persona, la famiglia e l’identità al centro delle politiche e delle scelte amministrative. Promuoveremo una vera e concreta Cultura Ambientale che sappia declinare in modo armonico l’esigenza di sviluppo ed innovazione con la tutela del nostro territorio. Dobbiamo raccogliere con coraggio la sfida del Progresso, senza trincerarci dietro al rigido conservatorismo dei No, sprigionando la nostra innata creatività lombarda e riscoprendo la nostra identità storica e le tradizioni. Promuoveremo un Patto fra Provincia, Regione ed Agricoltori per ottenere una significativa rinaturalizzazione del territorio e contribuire così a ridurre la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera. Incentiveremo le bonifiche e il recupero delle aree dismesse e degradate, limitando l’uso di nuovo suolo. Ci impegneremo per rilasciare in tempi più rapidi il Certificato di avvenuta bonifica che permette il riutilizzo delle aree. Daremo attuazione alle recenti direttive comunitarie “Clima-energia” per favorire l’utilizzo di tutte le fonti rinnovabili per la produzione di energia e accorceremo i tempi per il rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali. Aumenteremo gli investimenti per la qualità del servizio idrico, difendendo la proprietà pubblica dell’acqua. Realizzeremo il nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale, strumento di programmazione del territorio e dei servizi che tenga conto delle esigenze e delle responsabilità che devono essere lasciate ai Comuni. Valorizzeremo infine l’inestimabile patrimonio artistico del nostro territorio, anche attraverso progetti come “Le vie dell’Arte”, che prevedono la concessione gratuita a tempo determinato ai Comuni di una o più opere d’arte di prestigio. Daremo vita ad “Una rete per la Cultura” per programmare manifestazioni tematiche non solo nel capoluogo, ma in contemporanea in altri comuni della Provincia. L’esposizione Universale del 2015 rappresenta una grande opportunità, non solo per il nostro territorio, ma per l’intero Paese. Oltre alla realizzazione delle grandi opere necessarie, Expo 2015 dovrà favorire opportunità occupazionali e divenire un volano per il mondo della ricerca e dell’innovazione. In stretta collaborazione con la Società Expo 2015 spa, con la Regione Lombardia, con il Comune di Milano opereremo per potenziare il sistema del turismo e valorizzare il nostro patrimonio storico, artistico e di accoglienza; contemporaneamente vigileremo insieme con le Parti Sociali per garantire la sicurezza nei cantieri e la regolarità dei lavoratori. Ci attende una grande sfida in una dimensione internazionale che ci consentirà di catalizzare risorse per il nostro sistema d’imprese e di attrarre nel nostro territorio i migliori talenti internazionali; in questo percorso virtuoso, grazie alle Giunte Itineranti, protagonisti saranno i comuni della Provincia di Milano. La nostra sfida sarà quella di lasciare sul nostro territorio un simbolo concreto che sappia attrarre, anche negli anni a venire, un turismo non solo di affari, ma anche collegato alla cultura, all’arte e al tempo libero. Per quanto riguarda il fondamentale tema della mobilità ci poniamo obiettivi certamente ambiziosi ma al tempo stesso irrinunciabili: la Provincia di Milano va rimessa in moto con quelle grandi opere e quelle realizzazioni che, per troppo tempo, sono state ritardate e bloccate. In campagna elettorale non mi sono stancato di ripetere che i costi del non fare pesano in maniera ormai inaccettabile sulla nostra qualità della vita, sull’ambiente e la competitività delle nostre imprese. I cittadini hanno capito e ci hanno voluto dare la forza per cambiare le cose. Non li deluderemo. Certamente mi riferisco alla progettazione e realizzazione di un nuovo anello di tangenziali, alla Pedemontana, alla Bre. Be. Mi, al cui accordo di programma aderiremo prima possibile, ma non solo. Urge una politica di ampio respiro ed una visione strategica che punti a recuperare il nostro gap infrastrutturale, punti a un riequilibrio modale e ad una radicale rivoluzione, anche culturale, nel campo del trasporto pubblico locale e dell’offerta di alternative valide all’uso dell’automobile. Non ci accontenteremo solo di far circolare qualche autobus in più, ma lavoreremo da subito per offrire maggiore qualità e comfort a chi si muove col mezzo pubblico in termini di potenziamento dell’offerta, puntualità, pulizia, sicurezza, accessibilità per i diversamente abili ed utilizzo di vetture più rispettose dell’ambiente. Questo sarà possibile anche realizzando quelle razionalizzazioni del servizio che sono a portata di mano da anni, grazie alle nuove norme europee e regionali, fin qui largamente e colpevolmente inattuate. Il nostro impegno per nuove linee su ferro e nuove metropolitane al servizio del nostro hinterland sarà assoluto, anche in vista dell’Expo, anche se ci è ben nota la difficile congiuntura economica. Ci impegneremo per integrare i diversi sistemi di mobilità decentrati come aeroporti, strade, ferrovie, metro, piste ciclabili e corsi d’acqua. La possibilità di poter viaggiare con un biglietto unico e una tariffa integrata su tutto il territorio provinciale non dev’essere più una chimera e siamo convinti che costituirà uno dei primi virtuosi risultati di una più stretta collaborazione della Provincia di Milano con Regione Lombardia. Credo davvero nella possibilità di sviluppare la mobilità ciclabile passando dalle parole ai fatti. Il mondo della bici non deve costituire solo un momento di svago nel tempo libero ma anche una concreta alternativa quotidiana all’uso dell’automobile. Mi riferisco ad una rete di piste ciclabili concretamente utilizzabili e all’estensione in Provincia di esperienze di successo come il bike-sharing della città di Milano. Tutto ciò deve marciare in parallelo con altre funzioni primarie della Provincia, troppo spesso dimenticate o trascurate, come il compito di mantenere pulite e sicure le nostre strade, con più attenzione alle necessarie manutenzioni ordinarie e straordinarie. Non rinunceremo a vincere la battaglia per Linate, il business & city airport di Milano e per Malpensa, aeroporto principale del nord Italia, riferimento per il resto del Paese e di questo quadrante europeo, in grado di offrire un numero adeguato di collegamenti intercontinentali ed internazionali diretti, grazie alla liberalizzazione degli slot e ai nuovi accordi bilaterali con tanti importanti paesi, temi di cui ho avuto modo di parlare personalmente con il nostro Ministro degli Esteri in una sua recente cortesissima visita,. Questo è il modo giusto per rispettare territorio ed ambiente. In tale direzione va anche la realizzazione del nuovo Termovalorizzatore, da costruire nel rispetto del dialogo con il territorio, ma nella consapevolezza che è un’opera utile ed indispensabile per tutta la comunità. Troppo spesso si parla di Sicurezza Sul Lavoro solo in occasione di qualche triste evento. La sicurezza deve tornare ad essere una precisa condizione sia che si parli di cantieri sia di scuole o di strade. E in primo luogo il patrimonio rappresentato dalle scuole della Provincia sarò oggetto di una ricognizione straordinaria per valutare gli interventi prioritari. A proposito delle Giunte Itineranti, che partiranno tra breve, vorrei ricordare la piena collaborazione tra le Istituzioni e il territorio, in particolare tra la regione e le Amministrazioni comunali. Con gli obiettivi che ci siamo dati, la scadenza dell’Expo e le difficoltà economiche che tutti conoscete, la collaborazione tra Istituzioni, territorio e società civile rappresenta il vero valore aggiunto di cui possiamo disporre. E parlando di Istituzioni il vero interlocutore di questa Giunta sarà il nostro Consiglio, con il quale vogliamo condividere, da subito, gli indirizzi e gli obiettivi. Consiglio Provinciale al quale andremo a chiedere una partecipazione attiva e stimolante che, attraverso interventi propositivi, integri i programmi e le azioni di Governo della Giunta provinciale. Questo invito è rivolto indiscriminatamente a tutte le forze politiche qui presenti. Noi faremo la nostra parte perché ci sono realtà che ti fanno, che ci fanno capire che è importante impegnarsi e sognare. Penso a quei progetti che abbiamo sognato e che ora, grazie a chi ci ha votato, possiamo realizzare con impegno, determinazione, trasparenza e serietà. Auguro a tutti voi una buona stagione di lavoro, che metta al centro della nostra azione politica e amministrativa le famiglie, le persone del nostro territorio, le loro concrete attese, le loro speranze, il loro benessere. Questo è il nostro impegno, la nostra responsabilità. “ . |
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IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI MILANO ON PODESTA’ PRESENTA LA SQUADRA DI GOVERNO: “TRE DONNE E NOVE UOMINI CON UN’ETA’ MEDIA DI 45 ANNI” |
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Milano, 15 luglio 2009 - Il Presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà, ha presentato il 10 luglio la sua squadra di Governo. Dodici gli assessori provinciali, tre donne e nove uomini e un’età media di 45 anni, che da domani entreranno in carica e collaboreranno con il Presidente nell’amministrazione della Provincia di Milano. Novo Umberto Maerna sarà Vice Presidente con la delega alla Cultura, Beni culturali, Eventi culturali e Politiche per l’integrazione. Gli altri assessori in squadra con le rispettive deleghe sono: Luca Agnelli, Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca; Fabio Altitonante, Pianificazione del territorio, Programmazione delle infrastrutture, Piano casa/edilizia, Housing sociale, rapporti con la Conferenza dei Sindaci e Sportello Unico; Stefano Bolognini, Sicurezza, Polizia provinciale, Protezione civile, Prevenzione e Turismo; Roberto Cassago, Personale, Provveditorato, Sistema informativo e Semplificazione Amministrativa; Giovanni De Nicola, Infrastrutture, Viabilità e Trasporti, Mobilità ciclabile e Opere pubbliche stradali; Paolo Del Nero, Industria, Piccole e Medie imprese, Artigianato, Commercio e Formazione professionale; Silvia Garnero, Moda, Eventi, Expo; Marina Lazzati, Istruzione, Edilizia scolastica; Massimo Pagani, Famiglia, Politiche sociali, Politiche per le persone con disabilità e Associazionismo; Luca Squeri, Bilancio, Programmazione finanziaria, Patrimonio e Demanio; Cristina Stancari, Sport e Tempo libero, Politiche giovanili e Pari Opportunità. Il Presidente ha espresso l’impegno a mantenere, con la propria squadra, quanto detto in campagna elettorale relativamente alle giunte “aperte itineranti” che vedranno la Giunta provinciale settimanalmente presente in ognuno dei 45 collegi del territorio. . |
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VAL D’AOSTA: ACCORDO QUADRO PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA |
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Aosta, 15 luglio 2009 - A seguito dell’accordo Governo, Regioni e Province autonome del 12 febbraio 2009 sulla gestione per il biennio 2009 – 2010 degli ammortizzatori sociali in deroga e dell’intesa tra Regione e Ministero del Lavoro del 28 aprile scorso che prevede un accordo quadro per definire il riparto delle risorse tra le situazioni di crisi occupazionale, è stato firmato nel pomeriggio di oggi, martedì 14 luglio, a palazzo regionale, un documento teso ad estendere la cassa integrazione guadagni, ordinaria e straordinaria, in deroga e la mobilità in deroga a tutti i datori di lavoro, operanti in qualsiasi settore di attività ad eccezione del lavoro domestico, purché abbiano esaurito l’utilizzo degli strumenti di sospensione dal lavoro previsti dalla legislazione ordinaria e a condizione che il lavoratore interessato sia impiegato, entro il biennio dato, in unità operative ubicate in Valle d’Aosta. L’accordo interessa anche i contratti a tempo determinato, i contratti di somministrazione e i collaboratori coordinati continuativi (Cocopro). Inoltre, le parti coinvolte si impegnano a perseguire soluzioni idonee per la rioccupazione e la riqualificazione professionale a sostegno dell’occupabilità. Infine, la Regione e le parti sociali riaffermano la necessità che il Governo assicuri l’effettiva copertura degli interventi in deroga qualora i fondi ad essi destinati si rivelassero insufficienti, come previsto nell’accordo del 12 febbraio scorso, e si propongono un’azione di monitoraggio trimestrale sull’utilizzo delle risorse. L’accordo è stato siglato ieri nel pomeriggio dal Presidente Augusto Rollandin, Fabio Ferraresi (Direzione regionale del lavoro di Aosta), Francesco Vitari (Inps di Aosta), Giuliano Mochi Sismondi (Italia Lavoro), Emilio Conte (Adava), Ferruccio Fournier (Impianti a fune) Edda Crosa (Confindustria Vda), Emilio Cenghialta (Ascom), Cesare Grappein (Cna), Marino Vicentini (Associazione artigiani Vda), Fabrizio Sedda (Confartigianato Vda), Ennio Maison (Fédération des coopératives valdotaines), Luca Frigerio (Casino de la Vallée Spa), Claudio Viale (Cgil) Riccardo Monzeglio (Cisl), Ramira Bizzotto (Uil), Bruno Dallou (Savt) e Tommaso Auci (Ugl). «L’evoluzione e l’allargamento generale della crisi – commenta il Presidente della Regione, Augusto Rollandin – evidenzia la necessità di integrare le precedenti intese facendo ricorso a strumenti in deroga alla normativa vigente, e in particolare la Cassa integrazione guadagni e la mobilità, per rendere più efficace la gestione della crisi stessa integrando politiche attive e passive del lavoro. L’accordo di oggi mira a coinvolgere settori ancora esclusi, e mi riferisco soprattutto alle micro imprese, anche del settore del turismo, dell’artigianato e del commercio, che costituiscono un asse importante dell’economia regionale». . |
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FORMAZIONE POLITICA DEI GIOVANI: BOLZANO.DURNWALDER INCONTRA IL DIRETTIVO JUGENDRING |
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Bolzano, 15 luglio 2009 - Il futuro della formazione politica dei giovani, l´attivitá del Garante dei minori, i problemi legati alle dipendenze e i casi di avvicinamento all´estremismo di destra: sono alcune delle questioni che il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha discusso il 14 luglio nell´incontro a Bolzano con il nuovo direttivo dello Jugendring, la comunità di lavoro dell´associazionismo giovanile. Il futuro dell´iniziativa di formazione politica dei giovani (Zukunftwerkstatt Politische Bildung) è stato uno dei temi approfondito dal presidente Durnwalder e dal direttivo dello Jugendring guidato dalla responsabile Kathia Nocker. "Per dare più voce ai giovani all´interno degli organismi rappresentativi sul territorio - ha sottolineato Durnwalder - é necessaria un´azione di formazione politica dei giovani, a cominciare dai responsabili delle associazioni. " Lo Jugendring ha confermato che nel suo programma avranno uno spazio particolare gli specifici seminari organizzati a livello comunale. A Palazzo Widmann si è parlato anche della neoistituita figura del Garante dell´infanzia e dei minori e dei suoi ambiti di attività ma soprattutto sono state focalizzate le problematiche che attualmente attraversano il mondo giovanile in Alto Adige: "Problemi legati alle dipendenze e alle crescenti pressioni psicologiche - spiega Durnwalder - hanno fatto aumentare il numero dei giovani che si rivolgono ai centri di consulenza e alle strutture specializzate. " Il Presidente ha lodato il lavoro svolto da tali strutture e confermato il sostegno della Provincia. Il direttivo Jugendring ha poi discusso con il governatore dei recenti fatti che hanno portato alla ribalta la preoccupante tendenza all´estremismo di destra tra frange di giovani e le ragioni alla base di tale tendenza: "Un fenomeno da contrastare con un lavoro di prevenzione e informazione e con una rete che mobiliti tutti, dalle istituzioni alle famiglie", ha sottolineato Durnwalder. Un impegno congiunto anche per contrastare abusi e manovre sulla pelle dei giovani. Tra le questioni che la Provincia intende affrontare con la collaborazione dello Jugendring, infine, figurano anche quelle relative alla formazione e allo sbocco lavorativo per i giovani e al bisogno primario della casa. . |
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A GENOVA SECONDA EDIZIONE DELLA SETTIMANA DEI DIRITTI |
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Genova, 15 luglio 2009 - Dal 16 al 22 luglio Genova propone la seconda edizione della Settimana dei Diritti. Sette giornate per discutere i diritti di oggi: bioetica; diritti delle vittime; diritto internazionale; informazione, internet, censura e libertà di stampa; handicap e disagio mentale; immigrazione, G8. Incontri, testimonianze, film, musica e teatro. Genova si conferma capitale dei diritti umani e civili. Genova che converte le sue ferite recenti in progetto di impegno, in identità più alta. Che guarda a ciò che accade nel presente e si fa interprete di una diffusa domanda di diritti. I diritti umani, i primi, spesso dati per acquisiti e invece ripetutamente umiliati dalle nuove schiavitù e dal razzismo. I diritti civili e sociali. E quelli nuovi. Che nascono con le conquiste della medicina e della scienza, interrogando il potere e le coscienze dei singoli. O i diritti che nascono con le nuove tecnologie telematiche, capaci di scuotere i regimi politici e perciò messi a dura prova in tutto il mondo. . |
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TERREMOTO: CHIODI FIRMA PRIMO DECRETO PER RICOSTRUZIONE
NOMINA SOGGETTO ATTUATORE PER OPERE OFFERTE DALLA LOMBARDIA
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L´aquila, 15 luglio 2009 - E´ stato firmato ieri il primo decreto del Presidente Chiodi nella sua qualità di commissario delegato per la ricostruzione e la funzionalità degli edifici e dei servizi pubblici. Con tale decreto è stato nominato "soggetto attuatore", per le opere offerte dalla Regione Lombardia, l´Ing. Antonio Rognoni, Direttore Generale della "Infrastrutture Lombarde Spa". La Lombardia, con accordo di programma del 16 giugno scorso, sottoscritto oltre che dalla Regione Lombardia anche dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia dell´Aquila, dal Comune dell´Aquila e dall´Arcidiocesi Metropolita dell´Aquila, si è impegnata a realizzare una residenza universitaria e a fornire moduli prefabbricati da utilizzare come scuola primaria per la città dell´Aquila. In ottemperanza a quanto disposto con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, il commissario delegato Gianni Chiodi, ha proceduto, su indicazione del Presidente Formigoni, alla nomina del soggetto attuatore. "Con il decreto di oggi - dichiara il Presidente Chiodi - inizia l´imponente opera di ricostruzione che riguarderà gli uffici, le strutture e i servizi pubblici in genere colpiti rovinosamente dal sisma del 6 aprile scorso. Come Commissario Delegato, insieme ad un gruppo di collaboratori qualificati e capaci, cercherò di dare pronte risposte a tutte le esigenze del territorio, avendo come unico obiettivo quello di far ripartire le strutture pubbliche necessarie ad un ritorno celere alla normalità. Gli obiettivi da conseguire - ha proseguito - sono molti e la mia priorità sarà costituita dal recupero dei luoghi deputati ad accogliere le strutture universitarie e scolastiche in generale. Non mi accontenterò di recuperare quello che la città dell´Aquila ha perso in quella tremenda notte del 6 aprile, ma darò tutto me stesso per cercare di far ottenere al nostro capoluogo quello che ha sempre cercato di avere e non è mai riuscita ad ottenere". . |
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CASSINTEGRATI PUGLIA. VARATO IL DECRETO INTERMINISTERIALE |
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Bari, 15 luglio 2009 - Il Governo Nazionale ha emanato il decreto interministeriale (Ministeri Lavoro e Finanze) con il quale l’Inps potrà erogare l’indennità ai lavoratori in cassa integrazione, in mobilità e in disoccupazione speciale. Il decreto prevede un impegno complessivo di 674 milioni di euro, cui si aggiungono i finanziamenti delle singole Regioni sulla base degli accordi fra la stesse ed il Governo. Le risorse che il decreto assegna per il 2009 alla nostra Regione sono di 49 milioni cui si sommano i 140 milioni di quota regionale, operativi dopo la recente sottoscrizione del protocollo Regione-inps. In questo modo si potrà garantire una copertura almeno parziale del salario dei lavoratori colpiti dalla recessione. L’assessore Regionale al Lavoro esprime soddisfazione “per l’emanazione del Decreto che consentirà, in sinergia con lo sforzo della Regione, di dare serenità a migliaia di lavoratori ed alle loro famiglie in questo momento così difficile per il loro futuro”. . |
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CONTRASTO ALLA DEVIANZA E ALLA CRIMINALITA´ APPROVATO IN PIEMONTE IL BANDO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI |
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Torino, 15 luglio 2009 - Un bando per l’assegnazione di contributi per il contrasto alla devianza e alla criminalità ed a favore delle persone in esecuzione penale ed ex detenuti è stato approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al Welfare, Teresa Angela Migliasso. Le risorse assegnate, che ammontano a complessivi 900. 000 euro, derivano dalle sinergie economiche e progettuali degli assessorati al Welfare, alla Cultura, al Turismo e Sport. I progetti, da presentare alla direzione Politiche sociali e Politiche per la famiglia entro il 14 settembre 2009, sono relativi a tre ambiti specifici - sociale, culturale e sportivo - e dovranno prevedere interventi di orientamento e informazioni all’accesso al sistema dei servizi, azioni di miglioramento delle condizioni di vita durante la detenzione mediante l’offerta di opportunità formative e lavorative finalizzate al reinserimento e alla futura autonomia, misure a sostegno della genitorialità delle persone in esecuzione penale e a favore delle loro famiglie, iniziative culturali e sportive. Sono anche previsti progetti specifici a favore delle donne detenute e dei bambini presenti negli istituti penitenziari e per particolari fasce di popolazione in esecuzione penale, come stranieri, sex-offenders, persone con problemi di dipendenza e persone con disabilità Le iniziative e i progetti dovranno essere realizzati con la collaborazione fra enti locali, enti pubblici, Amministrazione penitenziaria e altri soggetti funzionali, quali agenzie formative, associazioni culturali, sportive e di volontariato, cooperative, cooperative sociali e loro consorzi. La partnership deve obbligatoriamente comprendere il Gruppo operativo locale del territorio di appartenenza e, per i progetti che si attuano all’interno degli istituti penitenziari, la direzione degli stessi. “Interventi in questo settore - sostiene l’assessore Migliasso - costituiscono ormai da anni l’espressione di una progettualità in rete tra diverse realtà istituzionali e del mondo del lavoro e del volontariato, una rete territoriale che ha portato alla costituzione dei cosiddetti Gol (gruppi operativi locali), che garantiscono comunicazione e coordinamento tra le diverse iniziative. Il successo delle proposte sinora realizzate dà vigore ad un costante e crescente impegno a favore di cittadini che vivono una condizione di vita difficile. Costruire politiche di integrazione si configura da un lato come rinuncia alla sola repressione penale dei comportamenti considerati, dall’altro come un contributo significativo alla difesa sociale per mezzo del contenimento del rischio di recidiva”. . |
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UN CORSO MASTER SU "DONNE, POLICA E ISTITUZIONI" |
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Mantova, 15 luglio 2009 - Il fine rimane il medesimo: "Rafforzare la presenza femminile all´interno delle istituzioni, per una democrazia veramente paritaria". Riunitasi lo scorso 7 luglio, insieme ad alcune delegate della commissione "Pari Opportunità", la X commissione consiliare "Donne Elette" della Provincia ha fatto il punto sui progetti in cantiere. Oltre alla presidente del consiglio provinciale Laura Pradella erano presenti anche l´assessore alle pari opportunità Cesarina Baracca accompagnata dalla sua collaboratrice Alessandra Tassini, Manuela Badalotti, Anna Bonini e Manuela Mazzocchi. Tra i punti in agenda, si è discusso, in particolar modo della possibilità di attivare anche a Mantova il progetto "Donne, Politica e istituzioni", corso tenuto da docenti provenienti dall´Università degli Studi di Milano Bicocca, promosso dal ministero delle Pari Opportunità e dalla Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione, con l´obiettivo di fornire conoscenze finalizzate all´affermazione e all´inserimento delle donne nella vita politica e nei centri decisionali, a livello locale e nazionale. Oltre al Master, si è discusso della futura presentazione dello studio promosso dalla Provincia sulla partecipazione femminile nell´amministrazione provinciale, dal suo esordio a oggi, i cui risultati verranno condensati in un volume che sarà presentato a dicembre. Si tratta del primo studio sul tema eseguito nel nostro paese e fornirà spunti di riflessione riguardo l´impegno politico delle donne, sia come modalità che come obiettivo. . |
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LAVORO FVG: SERVONO MAGGIORI GARANZIE PER LE DONNE |
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Trieste, 15 luglio 2009 - "Quando si affronta il tema del rapporto fra donne e lavoro, è inevitabile ampliare la prospettiva politica ed affrontare in maniera più complessiva la questione del lavoro femminile e della sua reale promozione che, necessariamente, deve coincidere con una maggiore tutela delle donne e delle loro legittime aspettative". L´assessore al Lavoro ed alle Pari Opportunità del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, interviene così a margine dell´annuncio del Governo nazionale relativamente all´innalzamento dell´età pensionabile delle donne nel pubblico impiego, giudicato "un passaggio obbligato rispetto alle pressanti richieste dell´Unione europea che aveva già avviato una procedura di infrazione nei confronti dell´Italia". Secondo Rosolen, inoltre, è anche un intervento provocato "dall´insostenibilità dei bilanci della previdenza pubblica, una realtà che dovrà essere corretta quanto prima". Soffermandosi sull´emendamento del Governo al decreto anti-crisi, l´assessore chiede che "con la stessa celerità si proceda alla riforma complessiva della tutela del lavoro femminile e del ruolo della donna nella società". Fondamentale e doveroso, quindi, "garantire alle donne la possibilità di conciliare lavoro e famiglia e di ottenere la parificazione effettiva delle retribuzioni". Ecco perché, ha precisato Rosolen, "andranno affrontate questioni aperte e mai risolte come la carenza di posti nelle strutture adibite ad ospitare i figli nei primi anni di vita e le clausole capestro che molto spesso costringono le donne a presentare le dimissioni in caso di maternità". "Vanno difese a tutti i costi - insiste l´assessore - le donne che decidono di diventare madri mantenendo l´impegno lavorativo. A tutte loro - conclude - va assicurata realmente la libertà di scelta". . |
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PROGETTO VENETO CONTRO MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI |
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Padova, 14 luglio 2009 - La Regione del Veneto è in prima linea anche per quanto riguarda la prevenzione e il contrasto della pratica delle mutilazioni genitali femminili, tradizione presso alcune popolazioni, e lo fa secondo una chiave di lettura ormai consolidata che è quella della tutela dei diritti umani. Lo ha detto l’assessore regionale alle pari opportunità e ai diritti umani Isi Coppola intervenendo ieri mattina all’Università di Padova all’apertura della conferenza conclusiva del progetto “Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle comunità migranti”, promosso dall’Aidos (Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo) e finanziato dal Ministero per i diritti e le pari opportunità. La Regione del Veneto, insieme alla Regione Friuli Venezia Giulia, è tra i partner istituzionali del progetto che si propone di costruire un ambiente socio-culturale che faciliti il cambiamento dei comportamenti nei migranti di origine africana, nei cui Paesi di origine questa pratica è ancora diffusa. Lo sviluppo del progetto, in corso da oltre un anno e mezzo, è stato illustrato da Daniela Colombo presidente dell’Aidos e Paolo De Stefani dell’Associazione Diritti Umani Sviluppo Umano che ha svolto un ruolo di coordinamento nel Veneto. L’attività ha visto anche la realizzazione di una ricerca finalizzata alla conoscenza del fenomeno delle mutilazioni genitali femminili nelle comunità africane presenti sul territorio veneto. Dai risultati emerge che il fenomeno ha maggior rilievo nelle comunità provenienti da Paesi dell’Africa dell’est e sub-sahariana come Burkina Faso, Costa d’Avorio, Egitto, Guinea, rispetto ad altre realtà. De Stefani ha fatto presente di aver riscontrato uno straordinario livello di condivisione nelle comunità africane per questa tematica, dimostratesi pronte al cambiamento culturale richiesto per l’abbandono di questa pratica. Per l’assessore Coppola l’approccio scelto per questo progetto, cioè quello della difesa dei diritti fondamentali delle donne e delle bambine, è quello giusto e consente di affrontare correttamente un fenomeno doloroso e difficile. Non basta una legge per vietare le mutilazioni – ha aggiunto l’assessore - ma bisogna che maturi un contesto culturale che favorisca l’abbandono di questa pratica. Confermando la disponibilità della Regione a sostenere questa linea d’azione, l’assessore ha auspicato che i risultati della ricerca e del progetto nel suo complesso siano diffusi il più ampiamente possibile. La presidente Colombo ha ricordato che l’Aidos si occupa di questa tematica dal 1986 con un primo progetto in Somalia e poi in altri 11 Paesi africani. “I dati ci dicono – ha concluso – che anche l’Africa sta cambiando e questo ci incoraggia ad andare avanti”. . |
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BRESCIA: VOUCHER BABY SITTER NIDI ED ALTRI SERVIZI EDUCATIVI |
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Brescia, 15 luglio 2009 - Il Comune di Brescia, attraverso il Settore Servizi Sociali e Politiche per la Famiglie – Servizio Prima Infanzia, nella programmazione e nello sviluppo dei servizi per la prima infanzia sul proprio territorio promuove la partecipazione attiva dei soggetti gestori dei servizi per le famiglie. Nella prospettiva della diversificazione e qualificazione dell’offerta nel coinvolgimento tra pubblico e privato in ambito di realizzazione e sviluppo del sistema dei servizi educativi per la prima infanzia, l’Amministrazione comunale intende contribuire a creare le condizioni per conciliare le esigenze lavorative con quelle familiari ed agevolare la fruizione dei servizi educativi per la prima infanzia con particolare riguardo al servizio di baby sitter. Destinatari dell’intervento sono le famiglie; per quanto attiene al possesso dei requisiti si fa riferimento alla famiglia anagrafica. I voucher per la fruizione del servizio di baby sitter vengono riconosciuti in presenza dei sottoelencati requisiti: a. Famiglie con figli in età prescolare in cui almeno un genitore sia residente nel Comune di Brescia da almeno 5 anni; b. Nuclei familiari con reddito annuo non superiore ad € 40. 000,00 calcolato con il metodo Isee, mediante dichiarazione certificata da idoneo Centro di Assistenza Fiscale; c. Genitore singolo o genitori che svolgono entrambi attività lavorativa che li impegna anche in orari extra nido o non compatibili con altri servizi per la prima infanzia. D. A prescindere dal requisito sub c), genitore o i genitori che siano impossibilitati, per motivi di salute o altri gravi e documentati motivi, con particolare attenzione alle situazioni di vedovanza, a provvedere direttamente all’accudimento del bambino. L’ammontare dell’importo orario del voucher per il servizio di baby sitter ai beneficiari identificati in base al precedente paragrafo, secondo gli scaglioni di reddito determinati dalla certificazione Isee viene definito nel seguente modo:
importo orario vuocher per fascia di reddito |
da isee |
a isee |
importo orario |
0 |
10. 000,00 |
€ 13,00 |
10. 001,00 |
20. 000,00 |
€ 10,00 |
20. 001,00 |
30. 000,00 |
€ 7,00 |
30. 001,00 |
40. 000,00 |
€ 5,00 | fino alla concorrenza massima di € 600,00 mensili a fronte di spese documentate e sostenute per l’accudimento dei bambini per ogni nucleo familiare anagrafico. Le domande possono essere presentate presso il Comune di Brescia – Settore Servizi Sociali – Servizio Prima infanzia – Via F. Lli Lombardi n. 2 nei seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 9. 00 alle 12. 00 e martedì e giovedì dalle 14. 00 alle 16. 00. . |
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COMO, TARIFFE NIDI: APPROVATA LA NUOVA DELIBERA |
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Como, 15 luglio 2009 - Il Consiglio Comunale ha approvato il 6 luglio, a maggioranza (36 presenti, 26 favorevoli, 4 contrari e 6 astenuti) la delibera relativa alla rimodulazione delle tariffe per gli asili nido. La delibera, così come approvata, prevede una tariffa minima di 70 euro per i redditi Isee da 0 a 4500 euro e una tariffa massima di 500 euro per i redditi Isee al di sopra dei 35mila euro per il cosiddetto modulo base, ossia la fascia oraria dalle 7. 30 alle 16. La delibera entrerà in vigore a partire dal prossimo anno scolastico, ossia da settembre. Tre sono le principali caratteristiche del provvedimento: innanzitutto si riducono considerevolmente, con sconti dai 158 euro (per il cosiddetto modulo part-time) ai 225 euro (per il cosiddetto modulo lungo), le tariffe massime; in secondo luogo si individua una retta minima di 70 euro per redditi Isee fino ai 4500 euro ma con la possibilità concreta -attraverso l´erogazione di specifici contributi o l´esonero dal pagamento previa puntuale verifica da parte dei Servizi Sociali - di aiutare le famiglie realmente bisognose; in terzo luogo si risolve un problema di inequità sociale, rendendo più eque le tariffe in quanto si riduce il divario tra rette massime e minime. Il provvedimento, naturalmente, riguarda le tariffe applicate ai residenti: ai non residenti, infatti, verrà applicata la tariffa massima che sarà calcolata senza queste ultime rimodulazioni. La tariffa massima verrà applicata anche ai residenti solo nel caso in cui non non si intenda presentare l´attestazione Isee. Per i redditi compresi tra i 4500 euro e i 35mila euro la retta sarà calcolata progressivamente e proporzionalmente sulla base dell´indice Isee di ciascun nucleo familiare attraverso uno specifico calcolo matematico. Le tariffe dovute per la frequenza degli altri moduli orari previsti nei nidi (che sono in tutto sei: modulo A, che è quello base 7. 30-16, modulo B 10. 30-18, modulo C 7. 30-18, modulo D 7. 30-13, modulo E 10. 30-16, modulo F 7. 30-17) saranno cacolate applicando alla tariffa del modulo base una percentuale prestabilita in relazione al numero di ore previste dal modulo prescelto. Correlati a questa delibera erano stati presentati 8 emendamenti, di cui due soli accolti e tre ordini del giorno, tutti respinti. L´emendamento approvato il 6 luglio, presentato dal consigliere Franco Fragolino ed altri, consentirà un´ulteriore riduzione del 60% sulle rette a favore dei bambini portatori di handicap certificato; inoltre tale emendamento, qualora il nucleo familiare abbia più figli che frequentano l´asilo nido, consentirà una riduzione della retta per il secondo e il terzo figlio, rispettivamente del 50% e del 70%. L´altro emendamento, approvato all´unanimità nella seduta del 29 giugno, era stato presentato dal consigliere Marco Butti e altri e prevede la possibilità di applicare l´Isee attualizzato, ossia aggiornato alla mutata situazione reddituale, a favore dei nuclei residenti in Como che dovessero subire, anche nel corso dell´anno, eventi quali la perdita del posto di lavoro, la riduzione delle ore di lavoro settimanali o la cassa integrazione. "Dal prossimo settembre entrano in vigore tariffe più eque per tutte le famiglie comasche. Particolare attenzione, tenuto conto del difficile momento economico, sarà riservata alle famiglie con i redditi più bassi, alle famiglie numerose e ai bimbi portatori di disabilità. Complessivamente mi pare un buon risultato che ha ottenuto anche un significativo consenso da parte della minoranza". Questo il commento dell´assessore alle Politiche Educative, Anna Veronelli, all´indomani del voto del consiglio comunale con cui è stata approvata la delibera relativa alla rimodulazione delle tariffe dei nidi. Collegandosi al sito del Comune è possibile calcolare, inserendo i dati richiesti, la propria retta. Tutti gli iscritti saranno, comunque, contattati dagli uffici nei prossimi giorni. . |
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