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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 23 Novembre 2009 |
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VENDITA ON LINE: PROCEDURA DI RESO |
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L’agenzia delle Entrate, con risoluzione n. 274/E del 5 novembre 2009. Ha chiarito la corretta procedura da osservare in caso di restituzione di merce acquistata on line. Nel caso di specie, una società operante nel settore dell’abbigliamento ha deciso di intraprendere l’attività di vendita on line dei propri prodotti per i quali è contrattualmente prevista, per l’acquirente, la possibilità di effettuarne il reso entro dieci giorni lavorativi dal giorno di ricevimento della merce stessa. L’agenzia delle Entrate osserva che l’operazione di vendita così proposta si configura quale operazione di commercio elettronico indiretto in quanto la transazione commerciale avviene sì in via telematica, ma la merce viene consegnata materialmente al domicilio indicato dal cliente secondo canali tradizionali, ossia tramite spedizioniere (risoluzioni n. 312/E/08 e n. 133/E/04). Ai fini Iva, le operazioni di commercio elettronico indiretto sono assimilabili alle vendite per corrispondenza e, pertanto, sono esonerate dall’obbligo di certificazione fiscale rimanendo tuttavia assoggettate all’obbligo di registrazione dei corrispettivi di vendita in apposito registro (art. 24, Dpr n. 633/72). Nell’ipotesi di restituzione della merce acquistata, la procedura di variazione in diminuzione dell’imponibile o dell’imposta (art. 26, Dpr n. 633/72), trova applicazione per le sole cessioni documentate da fattura, mentre per le cessioni effettuate senza certificazione fiscale, come nel caso in esame, occorre rinviare ai chiarimenti resi, in via di prassi, in merito alla procedura di reso dei beni documentati da scontrino o ricevuta fiscale (risoluzioni n. 86/E/07, n. 45/E/05 e n. 219/E/03). Al riguardo si precisa che la procedura di restituzione della merce adottabile deve poter garantire l’individuazione di quegli elementi necessari a correlare la restituzione al medesimo bene oggetto d’acquisto originario. In particolare, deve essere conservata tutta la documentazione dalla quale risultino le generalità del soggetto acquirente, l’ammontare del prezzo rimborsato, il codice dell’articolo oggetto di restituzione e il codice di reso. Viene altresì evidenziata la necessaria corretta tenuta delle scritture ausiliarie di magazzino, in quanto ciò consente di verificare la movimentazione fisica del bene oggetto di restituzione (risoluzione n. 219/E/03). Infine, viene precisato che se l’acquisto on line è effettuato da clienti comunitari, non soggetti passivi d’imposta nei propri Stati di residenza, si applica la disciplina Iva delle vendite a distanza intracomunitarie (art. 41, Dl n. 331/93) . |
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KASPERSKYLAB: UN ARTICOLO SUI FALSI ANTIVIRUS |
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Kaspersky Lab, azienda specializzata in soluzioni per la sicurezza informatica, ha pubblicato un articolo tecnico dal titolo “I Falsi Alleati”. L’autore, Vyacheslav Zakorzhevsky, è Senior Malware Analyst del team di Kaspersky Lab che si occupa dell’analisi euristica dei malware. I falsi antivirus fingono di rilevare programmi maligni sul computer dell’utente e ne propongono la rimozione a pagamento. E’ persino scontato dire che, tale somma, finirà nelle tasche di un cybercriminale. Le possibilità di essere colpiti da questo tipo di malware sono cresciute drasticamente negli ultimi anni. L’articolo analizza le modalità con cui i falsi antivirus infettano i computer, le tecniche utilizzate per nascondere la propria presenza ed evitare la rimozione, presenta alcune statistiche sulla loro diffusione e fornisce consigli su come prevenire questo tipo di infezione. “La crescente popolarità di questi falsi antivirus fra i cybercriminali, induce a pensare che siano piuttosto redditizi” commenta l’autore. “Spaventare gli utenti con finti virus è una tecnica che aumenta le probabilità di successo di questi strumenti. Ancora un volta, suggeriamo l’installazione di un antivirus affidabile e preferibilmente conosciuto sul mercato. E’ l’unico modo per avere una reale protezione dalle minacce della Rete e non comporta altre inutili spese”. La versione completa dell’articolo è disponibile al pubblico su http://www. Kaspersky. Com/it/news?id=186 . |
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ICT STRATEGIC SOURCING: NUOVI EQUILIBRI OLTRE LA CRISI |
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Il 17 novembre 2009, presso l´Aula Rogers del Politecnico di Milano, si è svolto il Convegno "Ict Strategic Sourcing: nuovi equilibri oltre la crisi" organizzato dall´Osservatorio Ict Strategic Sourcing della School of Management del Politecnico di Milano (http://www. Osservatori. Net/). Durante il Convegno sono stati presentati i risultati della Ricerca 2009, basata sullo studio di oltre 80 casi, una Survey rivolta a oltre 170 Ict Manager in collaborazione con le associazioni Aused, Clubti e itSmf, e una Survey su 30 tra i principali player dell´offerta. La metodologia ha previsto inoltre 2 Focus Group. "Tra i risultati principali della Ricerca - afferma Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell´Osservatorio - emerge sicuramente l´aver evidenziato come le prossime sfide nell´Ict Sourcing, tanto per le Direzioni Ict quanto per il mondo dell´offerta, consisteranno nell´abbandonare sicurezze ormai solo apparenti legate al controllo di risorse e asset, per cercare nuovi equilibri e modelli di offerta che consentano di rispondere efficacemente al business, proponendo e implementando velocemente soluzioni che sappiano coniugare le opportunità che la tecnologia offre con le esigenze del business. " Da alcuni anni ormai l´Ict Outsourcing è visto da molte aziende come leva strategica e d´innovazione per il core business il cui corretto utilizzo richiede una Direzione Ict di alto livello capace di progettare e gestire sistemi di governance complessi e ripensare coerentemente l´organizzazione e le competenze della Direzione. Negli ultimi mesi tuttavia nuovi e pressanti cambiamenti nel mondo delle imprese sono sopraggiunti spingendo a rimettere in discussione gli equilibri esistenti e a interrogarsi sulla validità dei trend in atto. In primo luogo la crisi finanziaria, che dalla metà del 2008 ha investito banche, imprese e Pubbliche Amministrazioni a livello internazionale, ha riportato drammaticamente in cima alle priorità dei decisori il problema della riduzione dei costi e degli immobilizzi finanziari, con impatti drammatici per le decisioni di investimento e di sourcing delle Direzioni Ict. Al tempo stesso si vanno diffondendo sul mercato nuovi modelli di offerta che, abilitati dal paradigma del Cloud Computing, propongono il passaggio da una logica di acquisto e possesso di risorse Ict, a una di loro fruizione as a Service. L´analisi condotta mostra come a fronte di una contrazione media dei budget Ict, vi sia una parte importante delle imprese che continua e continuerà ad investire nell´Ict proprio come leva per fronteggiare la crisi. Il 55% dei rispondenti del settore Finance ritengono che le loro organizzazioni continueranno a investire in tecnologie incrementando i budget della Direzione Ict, così come accade nelle Uility (42%) e nel settore dei Servizi (30%). Di segno invece decisamente contrario il trend nell´Industria, nel Settore Pubblico e nelle Media e Telco, settori nei quali prevale una previsione di riduzione del budget per i prossimi anni, rispettivamente per il 63%, 50% e 71% dei relativi rispondenti. Inoltre, operando un´analisi per ruolo dell´Ict, si scopre una significativa polarizzazione che tenderà a far aumentare il gap tra chi ha investito in passato in Ict - e continuerà a investirvi nell´ottica di utilizzarla come leva per affrontare la crisi, facilitando lo sviluppo di nuovi progetti volti all´ottimizzazione dei processi aziendali e al supporto al business - e chi si troverà a diminuire ulteriormente l´impegno di risorse, avendo confinato l´Ict a un ruolo "gregario". La Ricerca ha permesso di analizzare la percentuale del budget Ict dedicata all´acquisto di servizi Ict: il 41% del panel utilizza più del 30% del budget Ict per l´acquisto di servizi in outsourcing e nel 21% dei casi tale percentuale è maggiore del 50%. Il ricorso all´outsoucing, tuttavia, non è omogeneo in tutti i settori e si è osservato come il settore che esternalizza maggiormente sia quello Pubblico (mediamente il 46% del proprio budget), forse per la difficoltà nel mantenere e sviluppare all´interno competenze tecnologiche specialistiche di alto livello, a causa dei vincoli nelle modalità di assunzione e retribuzione e alla sostanziale mancanza di strumenti di retention. Passando all´analisi dei trend previsti, il 32% dei rispondenti ha dichiarato che nei prossimi anni la percentuale di budget per servizi acquistati in outsourcing aumenterà: la propensione all´outsourcing nell´ambito Ict non appare dunque destinata a scemare per effetto della crisi poiché l´outsourcing rimane un´importante leva nelle mani del Cio per rispondere in modo efficace alle richieste del business e alle nuove sfide del mercato. Anche settori storicamente chiusi rispetto all´outsourcing, come quello Finance, per la pressione indotta dalla crisi, stanno rimettendo in gioco le politiche tradizionali di make or buy, per prendere in considerazione nuovi equilibri alla ricerca di fattori di efficienza e, soprattutto, di una maggiore capacità di risposta alle richieste sempre più pressanti del business. Andando ad analizzare i principali impatti della crisi sulle politiche di Ict Sourcing si trovano nelle prime posizioni la rinegoziazione dei contratti per ridurre i costi (72% lato domanda e 60% lato offerta) e la riduzione del numero dei fornitori (49% lato domanda e 67% lato fornitori). Clienti e fornitori, infatti, si sono ritrovati a dover rivedere da un lato i costi delle prestazioni e dall´altro i contenuti e la durata dei contratti, con l´obiettivo di trovare punti d´incontro in un´ottica di reciproca sostenibilità. Dall´altro lato, solo il 5% delle aziende ha optato per aumentare il numero di fornitori. La tendenza, dunque, sembra essere quella di fare leva sulle relazioni in essere, esternalizzando nuove attività (30% dei casi), piuttosto che cercare nuovi fornitori. La Ricerca ha permesso di analizzare anche il trend di sviluppo dei ruoli della Direzione Ict per i prossimi tre anni: è presente una forte spinta allo snellimento dei ruoli operativi (nel 43% dei casi) e un aumento significativo delle risorse dedicate al Demand management (incremento previsto nel 38% dei casi), alla Linea intermedia (incremento previsto nel 39% dei casi) e al Supply management (incremento previsto nel 28% dei casi), ruoli oggi diventati prioritari per la Direzione Ict per far fronte alle nuove sfide del mercato. L´impatto della crisi finanziaria ha quindi spinto molte aziende verso un cambiamento, alla ricerca di nuove leve per fronteggiare la congiuntura economica. Per molte aziende del panel ciò ha richiesto uno spostamento dei propri modelli Ict verso una configurazione di Ict Changeagent: per sostenere i progetti di cambiamento le Direzioni Ict hanno bisogno di creare team di progetto nei quali affiancano risorse interne a risorse esterne specializzate, dando particolare attenzione e rilevanza ai ruoli di Project e Program management. Passando a un´analisi delle competenze presidiate all´interno della Direzioni Ict, emerge un elevato livello di competenze relative ai processi di business, mentre quelle di sourcing e di gestione delle relazioni sembrano essere meno presidiate. Negli ultimi mesi le figure dei Demand e Supply Manager sono state quelle maggiormente messe alla prova dalla crisi perché le più esposte ai primi segnali e si prevede che nei prossimi tre anni le competenze associate a tali ruoli subiranno un aumento (nel 54% dei rispondenti). Si nota, invece, una previsione di diminuzione delle competenze tecnologiche interne e, in particolare, di sviluppo applicativo e di gestione sistemistica e infrastrutturale. In generale, la crisi ha creato sulle aziende Ict, già colpite dalla situazione congiunturale internazionale, notevoli pressioni. Dalle risposte indicate nella Survey la percezione è che gli attori del mondo dell´offerta che sono stati percepiti come maggiormente in grado di supportare le aziende cliente nella congiuntura economica attuale siano state le società di System Integration (45% dei casi), seguite dagli outsourcer nazionali (37%) e successivamente dai fornitori di offerte as a Service (32%). Per quanto riguarda la relazione con i fornitori, gli Ict Manager hanno dichiarato che nella maggior parte dei casi, alla luce dell´attuale congiuntura economica, prevale tra le parti un rapporto di tipo convergente (43% dei casi) caratterizzato da una costante e piena comunicazione e collaborazione tra le parti e dalla condivisione di obiettivi comuni. Soltanto il 16% delle aziende dichiara, invece, di rilevare uno stile relazionale di tipo negoziale, cioè con meccanismi tipici delle transazioni di mercato. La visione dell´offerta, emersa dalla Survey rivolta a 30 tra i principali player del mercato Ict, è radicalmente opposta rispetto a quella della domanda. Infatti se, da un lato, le Direzioni Ict delle aziende tendono ad adottare uno stile convergente con i propri fornitori per cercare di impostare la trattativa o la rinegoziazione su obiettivi comuni e di condividere le scelte in un´ottica win-win, avendo spesso un budget Ict prefissato che non può essere negoziato, dall´altro lato, i fornitori cercano, attraverso la negoziazione, di limitare le condizioni sfavorevoli e di introdurre elementi migliorativi o di pareggio, quali ad esempio un allungamento della durata dei contratti a fronte di una riduzione dei compensi o up selling e cross selling di servizi. Il mercato dell´offerta Ict sta attraversando da tempo un processo di cambiamento strutturale con il graduale spostamento dell´attenzione dai prodotti ai servizi e una progressiva tendenza alla consumerizzazione dell´Ict. La Ricerca ha approfondito il ruolo che stanno acquisendo i nuovi modelli di delivery di software e infrastrutture as a Service, il cui sviluppo è facilitato oggi dal paradigma tecnologico del Cloud Computing, ultimo nato tra i figli della rivoluzione del web. Dalla Ricerca emerge un panorama ancora in divenire. In particolare, il 52% delle organizzazioni rispondenti alla Survey utilizzano nuovi paradigmi a supporto di almeno un´attività: la diffusione appare maggiore per le Utility in cui, sul totale delle imprese di questo settore nel panel della Survey, l´80% dichiara di utilizzare questi servizi in almeno un ambito aziendale. I nuovi modelli di offerta trovano applicazione sia nelle Pmi sia in organizzazioni con Direzioni Ict molto numerose, seppur queste ultime tendano tipicamente ad avere maggiori necessità di unicità e personalizzazione. Inoltre emerge come siano più propense ad adottare i nuovi modelli le imprese che presentano un trend di aumento nel budget Ict (71%): esse si avvicinano a questi paradigmi per realizzare con maggiore velocità e flessibilità le nuove iniziative di sviluppo. Si evidenzia una diffusione marcatamente sbilanciata verso servizi infrastrutturali (capacità di storage 21%, capacità elaborativa 22%, servizi di backup e security 23%). Gli ambiti applicativi maggiormente supportati sono quelli di natura trasversale e meno legati alla specificità del business: conservazione sostitutiva 23%, amministrazione Risorse Umane 37% e sistemi di Unified Communication & Collaboration 15%. Fa parziale eccezione il Crm, ambito nel quale si è generata una maggiore offerta specializzata as a Service, con l´affermazione di "pure player" che hanno attratto attenzione generando sperimentazioni lato domanda (casi di utilizzo nel 16% dei rispondenti) e risposte da parte dei competitor (52%). Per quanto riguarda l´offerta, emerge una maturità maggiore negli ambiti infrastrutturali, con una presenza attuale ben superiore al 50%. Tra tutti, il servizio che presenta oggi il maggior livello di sviluppo è quello di backup e security (71% dei casi), seguito dalla capacità di storage (57%) e da quella elaborativi (52%). L´analisi ha permesso di evidenziare le principali motivazioni di adozione dei nuovi modelli di offerta: ai primi posti si ritrova la riduzione dei tempi di attivazione (57%) e i minori investimenti iniziali (45%). Ex post, tuttavia, risultano più rilevanti i benefici relativi alla maggiore flessibilità e scalabilità della soluzione (43%), alla misurabilità e controllabilità dei costi (42%). I player di mercato, invece, tendono a enfatizzare fattori quali la riduzione dell´investimento iniziale (68%), la misurabilità dei costi (50%) e il costante aggiornamento delle funzionalità (50%). Anche per quanto riguarda i potenziali svantaggi valutati ex ante e le criticità rilevate ex post, evidenziati dagli Ict Manager, si riscontra un certo disallineamento di vedute: i principali svantaggi percepiti ex ante risultano essere la difficoltà di differenziazione (40%) e i rischi per la sicurezza (39%). A posteriori emergono invece come maggiormente rilevanti criticità relative al mantenimento dei livelli di servizio (51%), costi nascosti (36%) e la necessità di disporre di connettività affidabile e veloce (27%), mentre risulta fortemente ridimensionato il tema della sicurezza dei dati. Il confronto con la percezione da parte dei fornitori mostra come questi ultimi diano meno importanza ai rischi per la sicurezza dei dati (20%) e ai possibili costi nascosti (12%) ed enfatizzino, al contrario, i problemi legati alla disponibilità di connettività (56%), tema particolarmente sentito dai fornitori che sanno che le prestazioni delle loro soluzioni as a Service sono pesantemente condizionate dalla rete su cui loro stessi hanno ben poca possibilità di controllo e monitoraggio. I vendor rilevano inoltre una possibile perdita di ruolo da parte della Direzione Ict nell´adozione di modelli as a Service (48% dei casi). Tale tema non appare invece segnalato dalle Direzioni Ict le quali risultano tra i principali promotori dell´ingresso di tali modelli in azienda (79% dei casi). Per completare il quadro degli impatti sulla Direzione Ict, sono state indagate le azioni di change management sulla Direzione Ict che si intraprendono per accompagnare l´adozione di tali modelli. In particolare si fa evidente la necessità di integrazione in un nuovo modello architetturale dei sistemi informativi aziendali maggiormente aperto, componentizzato ed orientato ai servizi. Risulta anche fondamentale sviluppare il ruolo e le competenze dei Demand Manager, che devono essere in grado di relazionarsi con clienti interni più "padroni" del proprio sistema. Da un punto di vista contrattuale, emerge la propensione, anche nell´adozione di servizi as a Service, ad utilizzare nella valutazione delle prestazioni indicatori legati al business (Key Performance Indicator, nel 18% dei casi). Nel complesso i nuovi modelli di offerta nella loro diffusione sembrano destinati a incontrare, come del resto avvenuto anche ai modelli di outsourcing più tradizionali, pregiudizi e diffidenze. Tuttavia le aziende che per prime hanno adottato queste soluzioni sembrano scommettere oggi con decisione sulle potenzialità dell´inserimento di soluzioni as a Service in una nuova architettura di sistema informativo che consenta snellezza nel collaborare con le Line of Business. Da questo punto di vista i risultati della ricerca tendono a sfatare il mito secondo il quale i nuovi modelli as a Service vadano proposti direttamente alle Line, enfatizzando al contrario l´importanza per i vendor di costruire rapporti ancora più profondi e collaborativi con i Cio e le Direzioni Ict. La Ricerca ha messo in evidenza come, accanto al ruolo rivestito dall´Ict, un ulteriore importante driver per comprendere le scelte Ict, e in particolare le politiche di sourcing, sia la "pressione al cambiamento", ossia il senso di urgenza che, a fronte della situazione interna ed esterna, viene trasferito dal business alla Direzione Ict. La pressione al cambiamento permette, assieme al ruolo attribuito all´Ict, di definire un corretto approccio di Ict Sourcing di fronte alla crisi. In generale la sfida per tutte le Direzioni Ict, consiste oggi nell´abbandonare sicurezze ormai solo apparenti legate al controllo di risorse e asset, per cercare nuovi equilibri e modelli organizzativi che consentano di rispondere efficacemente al business, proponendo e implementando velocemente soluzioni che sappiano mettere assieme le opportunità tecnologiche con le esigenze del business. Il ruolo dei player del mercato dei servizi Ict, risulterà fondamentale nel facilitare o al contrario ostacolare questa evoluzione. Queste sfide dovranno essere affrontate da entrambe le parti avendo ben chiaro che questa crisi non è stata affatto uno shock passeggero, ma un fenomeno profondo che ha accelerato una dinamica comunque irreversibile: nulla nell´Ict Sourcing potrà tornare più come prima. Http://www. Osservatori. Net/ . |
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TUTELA DEI MINORI NEL WEB: È ON LINE HELP JUNIOR BLOG |
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In occasione del Xx anniversario della Convenzione dei Diritti del Fanciullo, il Dipartimento Junior del Movimento Difesa del Cittadino, punta al diritto all’informazione sicura dei giovani blogger. Diritto ad una informazione sicura anche nel web? E’ questo lo scopo del nuovo blog del Movimento Difesa del Cittadino Junior, Helpjunior, all’indirizzo http://mdcjunior. Wordpress. Com/, dedicato ai giovanissimi blogger ma, anche, a genitori ed educatori in cerca di consigli per muoversi nel mondo virtuale. Uno “sportello telematico” che può correre in aiuto e canalizzare notizie e informazioni su argomenti come bullismo, cellulari, truffe on-line, social network, videogiochi e privacy, oltre che accogliere pareri e testimonianze da parte dei giovani attori del web. “In occasione di un compleanno così importante per i diritti e la tutela dei bambini e delle bambine di tutto il mondo abbiamo pensato di aumentare in modo semplice e diretto il nostro dialogo con i ragazzi e le loro famiglie” dichiara Lucia Moreschi, responsabile nazionale del Dipartimento – continuando il nostro impegno per promuovere un uso consapevole delle nuove tecnologie e dei new media da parte della generazione digitale”. Compleanno che vede Mdc Junior partecipare alla Conferenza Nazionale sull’Infanzia a Napoli, dal 18 al 20 novembre, dove il Gruppo di Monitoraggio per la Convezione dei Diritti del Fanciullo, (www. Gruppocrc. Net) della quale fa parte, presenterà oggi il 2° rapporto supplementare a quello governativo, che verrà consegnato alle Nazioni Unite. “Partecipazione di cui daremo traccia proprio sul nostro blog http://mdcjunior. Wordpress. Com, oltre che sul nostro sito sempre attivo, www. Mdcjunior. It e nei nostri profili sui social network come Facebook e Twitter, documentando i passi più importanti della Conferenza e l’impegno “dei grandi” nei confronti dei bambini”. Da rilevare che, seppure l’Italia sia uno dei paesi più industrializzati del mondo, i ragazzi ed i bambini italiani subiscono, oltre che un forte divario tecnologico tra generazioni, classi sociali e regione d’appartenenza, anche una cattiva qualità dell’informazione da parte dei media e dal mondo della comunicazione, a partire dalla Tv. Ecco perché - continua Moreschi – al cuore del nostro blog è proprio l’articolo 17 della Convezione Onu, quello che riguarda l’impegno degli stati membri a garantire l’accesso a bambini e ragazzi ad una informazione sicura, rispettosa del loro essere bambini, e che promuova il loro benessere sociale, spirituale e morale”. All’interno di Helpjunior, oltre ad una pagina dedicata alla Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, una è riservata ai rapporti di indagine Baby Consumers, nati dall’analisi dei fenomeni socio – culturali considerati più a rischio per bambini e giovani (tendenze di consumo, rapporto con le nuove tecnologie, mode alimentari). Infine un collegamento a mdcjuniorTv, il canale di Mdc Junior su You Tube, che affianca il canale del Movimento Difesa del Cittadino, Cittadiniintv dove i ragazzi potranno inviare e condividere video per un’altra Tv. Il progetto è stato realizzato con il contributo di Regione Lombardia. Junior@mdc. It . |
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PRIVACY: IN DISTRIBUZIONE GRATUITA PRESSO I PRINCIPALI UFFICI POSTALI ITALIANI LA GUIDA SUI SOCIAL NETWORK |
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Da venerdì 20 novembre, nei principali uffici postali italiani, si può ritirare gratuitamente la guida messa a punto dal Garante per la protezione dei dati personali: "Social Network: attenzione agli effetti collaterali", un agile vademecum per aiutare chi intende entrare in un social network o chi ne fa già parte a usare in modo consapevole uno strumento così nuovo. Tutti usiamo Facebook, Myspace, o gli altri social network, ma conosciamo fino in fondo come funziona un social network? Con un click passiamo dalla vita reale a quella virtuale, chattiamo, postiamo, tagghiamo, ma siamo sicuri di "raccontarci" solo ai nostri amici? Quella foto, quel video, quelle informazioni che non ci piacciono o non ci rappresentano più, si possono cancellare dalla memoria infinita di Internet? E i nostri clienti come reagiranno all´ultimo commento inserito nel nostro profilo on-line? La guida del Garante contribuisce a rispondere a queste domande e offre alcuni consigli utili per difendersi in rete. Obiettivo dell´iniziativa, promossa dal Garante in collaborazione con Poste italiane, è quello di aiutare sia persone alle prime armi, sia utenti più esperti, a sfruttare le potenzialità di strumenti di comunicazione tanto innovativi e potenti come le reti sociali, senza correre eventuali rischi nella vita privata e professionale. Scritta con un linguaggio semplice e "amichevole", corredata da una grafica accattivante e in un formato delle stesse dimensioni di un Cd, pensato soprattutto per i giovani, la guida è in distribuzione in 2800 uffici postali, individuati tra quelli dei capoluoghi di provincia e quelli che servono più Comuni con alta . |
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PRIVACY: STOP A FAX SELVAGGIO |
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Il Garante per la protezione dei dati personali è intervenuto nuovamente per combattere l´invio di pubblicità indesiderata via fax. Dall´inizio del 2009 sono oltre 500 le segnalazioni già pervenute al Garante da cittadini e imprese che denunciano questa tecnica di spam. L´ultimo intervento dell´Autorità ha riguardato una società alla quale è stato vietato l´ulteriore trattamento di dati personali, utilizzati senza consenso dei destinatari per l´invio di pubblicità indesiderata. L´autorità ha imposto, inoltre, la cancellazione di tutti i dati personali per i quali non risulti documentata la manifestazione del consenso all´invio di comunicazioni promozionali. L´azienda, nel corso dell´istruttoria, ha peraltro ammesso di aver ricevuto 20. 300 richieste da parte di professionisti e imprese che chiedevano di non ricevere più pubblicità e di essere cancellati dalla loro banca dati. La mancata osservanza del provvedimento di divieto espone a sanzioni penali e al pagamento di una somma che va da trentamila a centottantamila euro. Come altre imprese in precedenza, anche in questo caso la società ha affermato di utilizzare, per gli invii, nominativi estratti da elenchi telefonici "categorici" pubblici (come Pagine Gialle o Pagine Utili). Questo consentirebbe, ad avviso delle imprese, di poter liberamente disporre di quei numeri per comunicazioni promozionali. Il Garante, al contrario, ha ancora una volta ribadito che l´uso di sistemi automatizzati per inviare messaggi promozionali, come è il fax (ma il discorso vale anche per sms, mms, e-mail, etc. ) impone la preventiva acquisizione del consenso informato e specifico da parte dei destinatari, anche quando si tratti di dati estratti da elenchi categorici o da albi . |
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PRIVACY: ANONIMATO PER LA DIAGNOSI HIV |
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"Idoneo" o "non idoneo" al servizio: sono le sole informazioni che possono comparire sui certificati medici legali che attestano l´idoneità al servizio di un lavoratore. Nessun riferimento a patologie sofferte è consentito e dunque ai dipendenti sieropositivi deve essere assicurata garanzia assoluta di anonimato. Questi principi sono stati ribaditi dal Garante privacy che, con un provvedimento di cui è stato relatore Mauro Paissan, ha ritenuto fondato il reclamo di un dipendente del Ministero della difesa. All´amministrazione è stato vietato far circolare al suo interno informazioni sulla salute del lavoratore, specie quelle relative all´Hiv. Il dipendente si era rivolto all´Autorità contestando le modalità con cui i suoi dati personali erano circolati all´interno del Ministero. Nome del dipendente e diagnosi, erano infatti presenti nel verbale della visita collegiale trasmesso dalla commissione medica all´Ispettorato di sanità della marina militare. E anche la copia del verbale inviata all´ufficio del personale con la diagnosi "sbarrata e omessa", consentiva, seppur indirettamente, di risalire all´infezione Hiv, essendo l´unica patologia per la quale è prevista la "cancellazione" dai verbali di accertamento medico. Il Garante, oltre a inibire l´uso dei dati del dipendente, ha ordinato al Ministero di conformare alla normativa sulla riservatezza la circolazione dei dati sanitari al suo interno. D´ora in poi il Ministero dovrà utilizzare un attestato che riporti il solo giudizio medico legale senza diagnosi, anziché il verbale integrale della visita collegiale. Da modificare anche il modello di informativa: i lavoratori dovranno essere chiaramente informati dell´obbligatorietà o meno di fornire dati sulla propria salute e delle relative conseguenze nell´ambito degli accertamenti medico legali ai fini dell´idoneità al servizio . |
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PRIVACY: NO AI DATI SANITARI SUL SITO DEL COMUNE |
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Le amministrazioni locali non possono pubblicare sul proprio sito web il nome, il cognome e l´indicazione dello stato di salute o della condizione di indigenza dei beneficiari di contributi sociali contenuti nelle delibere. Lo ha stabilito il Garante accogliendo la segnalazione di alcuni consiglieri comunali di minoranza che lamentavano la pubblicazione sul sito del proprio comune di una deliberazione in cui erano riportate, in forma estesa e senza omissis, le generalità di un cittadino in stato vegetativo di cui veniva finanziato il ricovero in una casa di cura. Lo stesso documento riportava anche il nome e cognome del padre che contribuiva al pagamento della retta. I segnalanti evidenziavano poi come in un´altra delibera, sempre visibile sul sito dell´ente, fossero riportare le generalità anche di altri cittadini indigenti e, per questo, destinatari di fondi stanziati dall´amministrazione per la loro permanenza in casa di riposo. L´autorità ha vietato la diffusione dei dati idonei a rivelare lo stato di salute contenuti nella prima delibera, ritenendo il trattamento illecito. Nel provvedimento (relatore Giuseppe Fortunato) l´Autorità ha ribadito che le amministrazioni locali, fermo restando il rispetto degli obblighi di legge sulla trasparenza delle proprie deliberazioni, devono compiere una selezione attenta dei dati personali da diffondere, tenendo conto non solo dei principi di pertinenza, non eccedenza e indispensabilità delle finalità perseguite dai singoli atti, ma anche del divieto di diffusione di dati idonei a rivelare lo stato di salute. L´autorità ha prescritto inoltre al comune di attivarsi presso i responsabili dei principali motori di ricerca al fine di sollecitare la rimozione della copia web di questo provvedimento dai loro indici e memorie cache. All´ente è stato ordinato infine di adottare opportuni accorgimenti (diciture generiche o codici numerici) atti ad evitare che sulla seconda delibera, consultabile sul sito, siano presenti dati sulle condizioni sociali disagiate degli anziani citati . |
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PRIVACY: PERPLESSITÀ E PREOCCUPAZIONE SU NUOVE NORME DI TELEMARKETING |
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L’autorità Garante per la privacy esprime forte preoccupazione riguardo agli effetti negativi che potranno derivare dalle nuove norme in materia di telemarketing introdotte dal cosiddetto “decreto legge Ronchi”, appena approvato in via definitiva dalla Camera. In particolare suscita molta perplessità l’istituzione di un registro pubblico al quale devono iscriversi quanti non vogliono essere disturbati da telefonate pubblicitarie o commerciali, caricando così i cittadini di incombenze e problemi. Si rischia, inoltre, di causare ulteriori molestie ad abbonati e utenti, che, almeno fino a quando non sarà istituito il registro, si vedranno di nuovo massicciamente contattare da aziende, gestori telefonici, società di servizi con le offerte più diverse. La norma prevede, peraltro, che possano essere contattati a fini promozionali anche coloro che a suo tempo avevano manifestato la volontà di non ricevere più pubblicità telefonica, provocando in questo modo ulteriori fastidi a tutti, compreso chi si era già espresso su questa questione. Sconcertante e inspiegabile appare anche la mancata previsione del parere formale del Garante sull’istituzione del registro, sul cui funzionamento e sulla cui organizzazione l’Autorità viene tuttavia chiamata a vigilare. Pur riservandosi di verificarne in concreto il funzionamento, l’Autorità esprime infine dubbi sull’effettiva efficacia del registro, il quale peraltro non verrà, come erroneamente riportato da notizie di stampa, gestito direttamente dal Garante, ma da un ente o organismo diverso, ancora da individuare. |
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PRIVACY: A MADRID FISSATI STANDARD INTERNAZIONALI PER LA PRIVACY |
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Le Autorità Garanti per la protezione dei dati personali di 50 Paesi, riunite a Madrid per la 31ma Conferenza internazionale, hanno approvato lo scorso 6 novembre un´importante risoluzione in materia di standard internazionali che contiene un primo pacchetto di regole e principi condivisi a livello mondiale. Come ha affermato Francesco Pizzetti, presidente dell´Autorità italiana, la risoluzione "consiste in una serie di prescrizioni a tutela della protezione dei dati dei cittadini che, muovendo da un impianto simile a quello della Direttiva europea, definisce principi generali in modo tale che possano essere accettati anche da Autorità di altri Paesi con una diversa cultura della protezione dei dati". "Oggi - ha proseguito Pizzetti - la protezione dei dati o è globale o non è". Attraverso gli standard vengono definiti una serie di principi, diritti, obblighi e meccanismi procedurali che devono rappresentare l´obiettivo di qualunque ordinamento giuridico in tema di privacy e protezione dei dati, nel settore pubblico e in quello privato. Ecco in sintesi i principi condivisi che ciascun ordinamento è chiamato ad assicurare. Liceità, correttezza e proporzionalità del trattamento di dati personali; rispetto del principio di finalità; trasparenza dei trattamenti; qualità e sicurezza dei dati; salvaguardia dei diritti di accesso, rettifica, cancellazione e opposizione da parte degli interessati; responsabilità del titolare anche per i trattamenti affidati a soggetti esterni; rafforzamento delle tutele per i dati sensibili; obbligo di assicurare il rispetto di questi standard nei trasferimenti internazionali di dati; garanzia di un controllo indipendente affidato ad autorità autonome ed imparziali provviste di adeguati poteri e risorse; potenziamento di approcci proattivi e preventivi basati sull´impiego di tecnologie, su valutazioni preventive di impatto-privacy, su controlli di qualità. Secondo la Risoluzione, gli standard potranno costituire un´utile base di partenza per promuovere l´ulteriore armonizzazione delle garanzie in materia di privacy, soprattutto per quanto riguarda i flussi internazionali di dati. Tra le altre significative risoluzioni approvate dalla Conferenza figurano quella sulla tutela della privacy on line dei minori e quella sulla creazione di un sito web della Conferenza internazionale per favorire la circolazione internazionale dei documenti e delle informazioni in materia di protezione dati. Nell´ambito della Conferenza, il Presidente dell´Autorità Garante italiana, Francesco Pizzetti, ha affrontato il tema del diritto d´autore online e la imprescindibile necessità di contemperare proprietà intellettuale, diritti delle imprese e tutela della riservatezza degli utenti . . |
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PRIVACY: PERPLESSITÀ E PREOCCUPAZIONE SU NUOVE NORME DI TELEMARKETING |
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L’autorità Garante per la privacy esprime forte preoccupazione riguardo agli effetti negativi che potranno derivare dalle nuove norme in materia di telemarketing introdotte dal cosiddetto “decreto legge Ronchi”, appena approvato in via definitiva dalla Camera. In particolare suscita molta perplessità l’istituzione di un registro pubblico al quale devono iscriversi quanti non vogliono essere disturbati da telefonate pubblicitarie o commerciali, caricando così i cittadini di incombenze e problemi. Si rischia, inoltre, di causare ulteriori molestie ad abbonati e utenti, che, almeno fino a quando non sarà istituito il registro, si vedranno di nuovo massicciamente contattare da aziende, gestori telefonici, società di servizi con le offerte più diverse. La norma prevede, peraltro, che possano essere contattati a fini promozionali anche coloro che a suo tempo avevano manifestato la volontà di non ricevere più pubblicità telefonica, provocando in questo modo ulteriori fastidi a tutti, compreso chi si era già espresso su questa questione. Sconcertante e inspiegabile appare anche la mancata previsione del parere formale del Garante sull’istituzione del registro, sul cui funzionamento e sulla cui organizzazione l’Autorità viene tuttavia chiamata a vigilare. Pur riservandosi di verificarne in concreto il funzionamento, l’Autorità esprime infine dubbi sull’effettiva efficacia del registro, il quale peraltro non verrà, come erroneamente riportato da notizie di stampa, gestito direttamente dal Garante, ma da un ente o organismo diverso, ancora da individuare. |
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ROMA: NUOVO PUNTO INFORMATIVO PER DIFFONDERE CULTURA CONCILIAZIONE |
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Un nuovo punto informativo sulla conciliazione nella Capitale. Si trova presso la sede del tribunale civile di viale Giulio Cesare, a Roma, e fa seguito alla firma, avvenuta lo scorso 12 ottobre, di un protocollo d´intesa tra la Regione Lazio e il Tribunale di Roma. A inaugurarlo Anna Salome Coppotelli, assessore regionale alla Tutela dei Consumatori e Semplificazione Amministrativa: "E´ un´iniziativa - ha detto l´assessore Coppotelli - di grande rilievo, la prima di questo genere realizzata in Italia da un ente pubblico, che risponde sia alla domanda dei cittadini di avere uno strumento più rapido per la risoluzione dei contrasti, sia alla necessità di una giustizia più rapida ed efficace. È inoltre la prima volta che la Regione contribuisce fattivamente al miglioramento del rapporto tra cittadino e Tribunale". "I cittadini, rivolgendosi al punto informativo gestito da personale formato dall´istituto di studi giuridici del Lazio A. C. Jemolo, potranno avere informazioni - ha spiegato Coppotelli - ed essere indirizzati ai diversi organismi di conciliazione autorizzati dal ministero della Giustizia. Una maggior diffusione della cultura della conciliazione avrà ricadute molto positive sulla macchina giudiziaria e contribuirebbe a diminuire la mole di lavoro a carico dei tribunali". "Ci sono, infatti, alcuni tipi di controversie, penso ad esempio alle liti condominiali o agli altri diritti disponibili, che possono trovare una soluzione diversa - ha aggiunto - rispetto al ricorso alle vie legali ordinarie. La conciliazione contribuirà inoltre a ridurre i costi della giustizia sia per la pubblica amministrazione che per i cittadini, che spesso rinunciano a far valere i propri diritti in tribunale a causa dei costi e della durata dei processi. Prevenire è meglio che curare, invece di dire che i processi non devono durare più di due anni, cosa peraltro molto difficile, è meglio non farli. Nel 2010, sarà fatta un´apposita campagna di comunicazione per incentivare il ricorso a questo tipo di istituto giuridico". Soddisfazione per il nuovo punto informativo è stata espressa anche dall´assessore ai Lavori pubblici della Regione Lazio, Vincenzo Maluccio: "Un nuovo strumento a disposizione dei cittadini per dirimere le controversie. Con questo sportello, primo esempio in Italia di contributo reale di un ente locale al funzionamento della giustizia, la Regione intende semplificare la vita di cittadini impegnati in controversie che sottraggono ai bilanci familiari e delle piccole aziende risorse e tempo. Presso lo sportello i cittadini potranno informarsi, orientarsi nel complicato iter delle cause e dirimere in via conciliatoria questioni che altrimenti si protrarrebbero nel tempo. Questo sportello - ha concluso - rappresenta, insomma, l´ennesimo esempio della vicinanza dell´ente regionale ai problemi pratici e quotidiani dei cittadini del Lazio" . |
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GIUSTIZIA EUROPEA: TASSA SUL LUSSO SARDEGNA VIOLA REGOLE UE |
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L’imposta regionale sarda sullo scalo turistico degli aeromobili e delle imbarcazioni che grava sui soggetti aventi il domicilio fiscale al di fuori della Regione viola il diritto comunitario. E´ in contrasto con il principio della libera prestazione dei servizi e costituisce un aiuto di Stato. (Sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee nella causa C-169/08, Presidente del Consiglio dei Ministri / Regione Sardegna) . |
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GIUSTIZIA EUROPEA: RISOLUZIONE EXTRAGIUDIZIALE OBBLIGATORIA PER CONTROVERSIE IN TEMA DI TLC |
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Il diritto comunitario ammette una norma nazionale che preveda l´obbligo di previo esperimento di una risoluzione extragiudiziale quale requisito di ricevibilità per ricorsi in materia di servizi di telecomunicazione? Nella questione presentata da un giudice di pace di Ischia, chiamato a risolvere la controversia fra utenti e compagnie telefoniche, l´Avvocato generale Juliane Kokott suggerisce alla Corte di decidere nel senso che: la direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 2002/22/Ce, relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica , prescrive che le procedure di risoluzione extragiudiziale siano trasparenti, semplici e poco costose. Il principio della tutela giurisdizionale effettiva non osta all’espletamento obbligatorio di tali procedure di risoluzione extragiudiziale delle controversie, a condizione che tale espletamento persegua obiettivi legittimi di interesse generale e non costituisca, rispetto allo scopo perseguito, un intervento sproporzionato. (Concl. Avvocato generale Juliane Kikott, C-317/08 e a. , Alassini e a. /Telecom e a. ) . |
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GIUSTIZIA EUROPEA: ILLECITA LA RITENUTA ALLA FONTE SU DIVIDENDI IN USCITA |
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Avendo assoggettato i dividendi distribuiti a società stabilite in altri Stati membri ad un regime fiscale meno favorevole di quello applicato ai dividendi distribuiti alle società residenti, l´Italia ha violato gli obblighi comunitari sulla libera circolazione dei capitali. (C-540/07, Commissione / Italia) . |
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GIUSTIZIA EUROPEA: COMPENSAZIONE PER RITARDI AEREI SUPERIORI A TRE ORE |
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I passeggeri di voli ritardati possono avere diritto ad una compensazione pecuniaria. Quando giungono alla destinazione finale tre ore o più dopo l’orario di arrivo previsto possono richiedere, come i passeggeri di voli cancellati, una compensazione pecuniaria forfetaria alla compagnia aerea, a meno che il ritardo non sia dovuto a circostanze eccezionali. (Sentenza nelle cause riunite C-402/07 e C-432/07, Sturgeon/condor Flugdienst Gmbh e Böck e a. /Air France Sa). |
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GIUSTIZIA EUROPEA: VIETATA REGISTRAZIONE MARCHIO «CANNABIS» |
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La registrazione del marchio «cannabis» per bevande che contengono o possono contenere canapa non è concessa. Il marchio è puramente descrittivo, poiché il consumatore medio normalmente informato può ritenere che costituisca una descrizione delle caratteristiche del prodotto. (Sentenza nella causa T-234/06 Giampietro Torresan / Uami). |
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MADE IN ITALY: DECRETO LEGGE N. 135/09 |
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Lo scorso 9 novembre il Ministero della Sviluppo Economico ha emanato la circolare n. 124898 esplicativa delle disposizioni contenute nell’art. 16, comma 6, del Decreto legge n. 135/09 e, in particolare, sul novellato art. 4, comma 49-bis, della Legge n. 350/03, che ha stabilito, sotto comminatoria di una sanzione amministrativa pecuniaria, la illiceità, sub specie di fallace indicazione, dell’ uso del marchio, da parte del titolare o del licenziatario, qualora lo stesso avvenga con modalità tali da indurre il consumatore a ritenere che il prodotto o la merce sia di origine italiana ai sensi della normativa europea sull’ origine. Per quanto riguarda il campo di applicazione della disposizione la circolare ministeriale precisa che i titolari o licenziatari di marchi, che usino lo stesso con modalità tali da indurre il consumatore a ritenere che il prodotto/merce sia di origine italiana, debbono accompagnare i prodotti/merci alternativamente con indicazioni precise ed evidenti sulla origine o provenienza estera o comunque sufficienti ad evitare qualsiasi fraintendimento del consumatore sull’ effettiva origine del prodotto oppure con una attestazione, secondo la modulistica allegata alla circolare, circa le informazioni che poi gli stessi soggetti renderanno in fase di commercializzazione sulla effettiva origine estera di prodotti o merci. La circolare precisa che il prodotto può essere accompagnato da una appendice informativa, applicata sul prodotto o sulla confezione o contenuta in una targhetta o cartellino applicato allo stesso, che può in concreto limitarsi ad una delle seguenti diciture: Prodotto fabbricato in…. ; Prodotto fabbricato in Paesi extra Ue; Prodotto di provenienza extra Ue; Prodotto importato da Paesi extra Ue; Prodotto non fabbricato in Italia. Va notato che resta impregiudicata la facoltà per il titolare o il licenziatario di provvedere ad indicazioni puntuali circa l’origine o la provenienza del prodotto, sia esplicitando anche il paese di produzione o fabbricazione, sia provvedendo alle indicazioni suddette direttamente sul prodotto o la confezione laddove sia possibile. La norma dell’art. 16, comma 6, si applica solo ai prodotti realizzati e contrassegnati dal marchio dopo il 10 novembre 2009. Per quanto riguarda le indicazioni “realizzato interamente in Italia” oppure “100% made in Italy”, “!00% Italia”, “Tutto Italiano” e similari, secondo la circolare sono riservate non alla provenienza della materia (Ue od extra Ue), ma solo ai prodotti per i quali il disegno, la progettazione, la lavorazione ed il confezionamento debbono essere compiuti esclusivamente sul territorio italiano . |
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EDITORIA: OTTAVA EDIZIONE DELLA FIERA NAZIONALE DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA |
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Giovedì 19 novembre, a Roma. Sono state comunicate tutte le novità della ottava edizione della Fiera nazionale della piccola e media editoria “Più libri più liberi”, in programma dal 5 all’8 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’Eur. Alla presentazione, avvenuta al Tempio di Adriano (Piazza di Pietra) – sono intervenuti il presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie), Marco Polillo, l’assessore alle Politiche culturali e della Comunicazione del Comune di Roma, Umberto Croppi, l’assessore alle Politiche culturali della Provincia di Roma, Cecilia D’elia, gli assessori regionali alla Piccola e media impresa, commercio e artigianato, Daniele Fichera, e alla Cultura, Spettacolo e Sport, Giulia Rodano, il Direttore del Centro per il Libro e la Lettura, Flavia Cristiano,il presidente del Gruppo piccoli editori di Aie, Enrico Iacometti, e Marino Sinibaldi, direttore di Radio Rai3. Www. Piulibripiuliberi. It. |
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ADUC: TESSERE SCONTO FASULLE. NONOSTANTE LE MULTE ANTITRUST CONTINUANO LE TRUFFE |
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L’associazione per i diritti degli utenti e consumatori (Aduc) comunica che è arrivata una nuova sanzione dell´Antitrust ad un´azienda padovana che promette tessere sconto e poi obbliga ad acquisti di 3-5 mila euro. Anche in questo caso un’azienda ha chiamato a casa di una persona per proporre una tessera fedeltà che garantirà acquisti scontati in un grande magazzino di prossima apertura; è arrivato un primo agente per confermare la cosa, far firmare un foglio incomprensibile e preannunciare la visita di un secondo venditore per la consegna della tessera; nella seconda visita tutto viene ribaltato e con metodi anche molto aggressivi si obbliga la sfortunata di turno (i raggiri avvengono ai danni essenzialmente di donne) a pagare con assegni (anche postdatati) o tramite una finanziaria cifre di migliaia di euro per l´acquisto di prodotti casalinghi (lavatrici, materassi, ecc. ). Già nel gennaio scorso erano fioccate condanne dell´Antitrust a carico di una serie di aziende, tutte padovane, tutte con la medesima tecnica commerciale. Il 16 novembre è arrivata una nuova sanzione (70 mila euro) di un’´azienda che “non ha mai smesso di raggirare”. Le aziende, oggetto di indagine e che spesso cambiano nome, colpiscono in piccoli Comuni di tutte le regioni del Centro Nord, dal Veneto alla Toscana, dal Piemonte alle Marche, dalla Lombardia al Lazio. Ulteriori informazioni: http://www. Aduc. It, aduc@aduc. It . |
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CONFERENZA SU "ECONOMIA DELLA CULTURA, DELLE ISTITUZIONI E DEL CRIMINE" |
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Dal 20 al 22 gennaio si terrà a Milano (Italia) una conferenza su "Economia della cultura, delle istituzioni e del crimine". Gli economisti hanno recentemente iniziato ad analizzare il ruolo dei tratti e delle convinzioni culturali, delle norme sociali e delle preferenze endogene in un´ampia gamma di interazioni socio-economiche. Tali elementi sembrano essere cruciali per il funzionamento delle istituzioni e dei sistemi legali. La conferenza affronterà alcuni dei seguenti argomenti: - modelli dinamici della trasmissione culturale e della diversità culturale; diversità culturale e discriminazione; economia politica della cultura e delle istituzioni; fattori socio-economici e culturali determinanti del crimine; globalizzazione, migrazione ed evoluzione culturale; capitale sociale e sviluppo economico; evoluzione della cultura e cambiamento istituzionale; segregazione, integrazione e conflitti; origini storiche della cultura e delle istituzioni. L´evento è organizzato dalla rete di eccellenza Sus. Div ("Sustainable development in a diverse world"), finanziata dall´Ue, dall´Università di Padova e dalla Fondazione Eni Enrico Mattei (Feem). Per ulteriori informazioni: http://www. Susdiv. Org/ . |
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L’ITALIA OSPITE D’ONORE AL SALONE DEL LIBRO PER RAGAZZI DI MONTREUIL DAL 25 AL 30 NOVEMBRE: 24 PROTAGONISTI DEL MONDO DEL LIBRO PER I PIÙ PICCINI, 33 EDITORI, UNO STAND DI 350 METRI QUADRATI |
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Sarà il Sottosegretario ai Beni e alle Attività culturali Francesco Maria Giro a inaugurare, a nome del Governo italiano, il 25 novembre il Punto Italia alla 25ma edizione del Salon du Livre et de la presse jeunesse, la più importante mostra-mercato d’Europa per l’editoria per ragazzi e per il mondo dell’illustrazione, in programma dal 25 al 30 novembre a Montreuil (Parigi). Un appuntamento irrinunciabile per gli addetti ai lavori, a cui il nostro Paese partecipa come Paese ospite presentandosi con un programma molto articolato, uno stand coloratissimo di 350 metri quadrati, 500 titoli in italiano e in francese, 33 editori per ragazzi e 24 illustratori/scrittori tra i più conosciuti. Senza dimenticare i personaggi: dalla Pimpa (che fa a Montreuil il suo debutto Oltralpe) a Geronimo Stilton (un pupazzone in "carne e ossa" che firmerà autografi per grandi e piccini), da Pinocchio al lupo Toni. Sarà infatti un mix tra personalità già note in Francia, come Lorenzo Mattotti, Pierdomenico Baccalario, Chiara Carrer, Silvana de Mari, Beatrice Alemagna, o conosciute solo in parte per la loro produzione (uno su tutti, Altan) a festeggiare l’edizione numero 25 del Salon. Ma non solo: si potranno conoscere meglio scrittori come Roberto Piumini (che racconterà il lavoro a quattro mani, tra parola e illustrazione con Beatrice Masini), Silvana Gandolfi, Federica Iacobelli, Beatrice Masini, Giusi Quarenghi, Angela Nanetti. Grande attenzione sarà rivolta agli illustratori, uno su tutti Roberto Innocenti, vincitore del premio Andersen, a cui sarà dedicata una mostra, allestita all’interna del Padiglione italiano, curata da Hamelin e realizzata da Aie e Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna in collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il tratto e i disegni italiani saranno inoltre raccontati in diretta da protagonisti del calibro di Allegra Agliardi, Silvia Bonanni, Davide Calì, Beppe Giacobbe, Fabian Negrin, Maurizio Quarello, Alessandro Sanna, Guido Scarabottolo. Il programma – La partecipazione italiana sarà inaugurata il 25 novembre alle 16 dal Sottosegretario Francesco Maria Giro e dal presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Marco Polillo, alla presenza dell´Ambasciatore Giovanni Caracciolo di Vietri dell´Ambasciata d´Italia a Parigi, del direttore Ice Parigi Leonardo Radicati e della direttrice dell’Istituto di cultura di Parigi Rossana Rummo e degli editori italiani. Seguirà una conferenza stampa in cui sarà presentato anche il Rapporto ragazzi 2009 con le cifre aggiornate sul comparto. Per saperne di più sul Salon: www. Salon-livre-presse-jeunesse. Net. |
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