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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Febbraio 2010
IL RITORNO DEL NUCLEARE  
 
Roma, 24 febbraio 2010 - Il Governo ha delineato percorso e criteri per il ritorno alla produzione di energia elettrica con il nucleare. Il decreto legislativo – approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri del 10 febbraio scorso - segna l’avvio di un lungo processo decisionale, in quanto il provvedimento definisce criteri generali, procedure, vincoli e benefici per la realizzazione di impianti nucleari. I punti più importanti: definizione di una Strategia del Governo in materia nucleare, propedeutica all’avvio delle procedure localizzative ed autorizzative, alla quale queste ultime devono aderire; previsione di un ruolo “forte” delle Regioni interessate, chiamate ad esprimere un’intesa fin dalla fase di localizzazione, propedeutica all’intesa con la Conferenza unificata prevista, conformemente alla previsione dell’articolo 25, comma 2, lettera g) della legge n. 99/09, nell’ambito della procedura di autorizzazione per gli impianti nucleari e per il deposito nazionale, in quest’ultimo caso previa manifestazione d’interesse e protocollo di accordo; possibilità di concludere i procedimenti delle intese, sia con le Regioni che con la Conferenza unificata, attraverso le forme di sussidiarietà già previste da leggi vigenti e nel rispetto del principio di leale collaborazione; esercizio del potere sostitutivo di cui all’articolo 120 della Costituzione, previsto dall’articolo 25, comma 2, lettera f) della legge n. 99/09, nei confronti degli enti locali nell’ambito delle conferenze di servizi finalizzate al rilascio delle autorizzazioni uniche; istituzione di “Comitati di confronto e trasparenza” per ciascun sito, finalizzati a garantire alla popolazione l’informazione, il monitoraggio ed il confronto pubblico sull’attività concernente il procedimento autorizzativo, la realizzazione, l’esercizio e la disattivazione del relativo impianto nucleare, nonché sulle misure adottate per garantire la protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione e la salvaguardia dell’ambiente; previsione di uno stretto coinvolgimento dell’Agenzia nazionale per la sicurezza nucleare in ogni passaggio procedurale, al fine di garantire i massimi livelli di sicurezza per l’ambiente, la popolazione ed i lavoratori; - la fissazione di tempi procedurali che contemperino le esigenze di sicurezza sopra richiamate e di celere attuazione della Strategia del Governo in materia nucleare. Nel mondo sono in funzione 439 reattori nucleari, che producono il 16% dell’energia elettrica globale; ma sono anche in costruzione 53 centrali nucleari e altre 60 sono in fase di progettazione. In Italia paghiamo l’energia elettrica il 30% in più del prezzo medio europeo e addirittura il 50% in più del prezzo della Francia. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha sottolineato che “il provvedimento si caratterizza per due aspetti: la trasparenza e il rispetto assoluto della sicurezza delle persone e dell’ambiente. La trasparenza vuol dire il coinvolgimento della popolazione e delle istituzioni in tutte le fasi decisionali, di cui verrà continuamente data evidenza. Con il secondo aspetto, i nuovi impianti saranno tenuti a rispettare i più elevati criteri di sicurezza relativi alla tutela della salute della popolazione e alla protezione dell’ambiente. Tale assoluto rispetto sarà sottoposto a rigorosa valutazione”. Sul provvedimento - approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 22 dicembre scorso - sono stati acquisiti i pareri delle commissioni parlamentari e della Conferenza Unificata.  
   
   
POLO FOTOVOLTAICO DELLA SICILIA: DUE ANNI DI FORMAZIONE E RICERCA SULL’ENERGIA PULITA E ILLIMITATA DEL SOLE IL 25 FEBBRAIO INCONTRO CON LA STAMPA ALL’UNIVERSITÀ DI PALERMO  
 
Palermo 24 febbraio 2010 – I primi 2 anni di attività di ricerca e formazione del Polo fotovoltaico della Sicilia nel campo dell’energia solare verranno presentati alla stampa giovedì 25 febbraio nel campus universitario di viale delle Scienze, in occasione della manifestazione “Palermoscienza. Esperienza insegna” presso lo stand del Cnr dedicato all’energia solare. I nuovi film per le celle solari a colorante; gli studi sull’idrogeno solare generato per scissione dell’acqua; i corsi del Solar Master frequentati a Palermo da studenti provenienti da tutta Italia; la pubblicazione dei libri Il Nuovo Fotovoltaico, Bipv e Flexible Solar Cells nei quali venivano anticipati molti degli sviluppi del settore. E ancora, l’organizzazione della conferenza internazionale Sunec 2010 in programma a Terrasini (Palermo) nel prossimo ottobre, con alcuni dei protagonisti mondiali della ricerca nel campo della conversione della radiazione solare in elettricità, caldo e fresco. Sono questi alcuni dei risultati conseguiti dai giovani ricercatori siciliani attivi nei Laboratori di Cnr e Università di Palermo nell’ambito del Polo solare nato nel 2008 dall’integrazione dei gruppi di ricerca di Mario Pagliaro al Cnr e di Leonardo Palmisano all’Università degli Studi. «I successi di questi due anni – dicono Palmisano e Pagliaro -- dimostrano come le attività del Polo solare siano in grado di offrire un contributo concreto allo sviluppo economico e al risanamento ambientale della Sicilia, facendone fra l’altro luogo di attrazione per giovani talenti di altre Regioni». Dopo anni di stasi, è in corso in Sicilia un vero e proprio boom dell’energia solare. Sono oltre 3400 gli impianti fotovoltaici, grandi e piccoli, entrati in esercizio negli ultimi 15 mesi sui tetti di aziende, case e su terreno; con i tetti di interi centri abitati come quello di S. Vito Lo Capo, nel trapanese, pressoché interamente costellati dagli impianti solari per la produzione di acqua calda sanitaria. Pochi giorni fa è stato presentato un progetto industriale per la produzione in Sicilia di automobili ad autotrazione elettrica solare. Durante l’incontro i giornalisti riceveranno una cartella stampa con una sintesi delle attività del Polo solare siciliano, e un’analisi delle prospettive dell’energia solare nella regione più grande ed assolata del Paese.  
   
   
UNA STALLA DI VITTORIO VENETO COME PIATTAFORMA PER UN NUOVO IMPIANTO FOTOVOLTAICO  
 
Venezia, 23 febbraio 2010 - Il tetto di una stalla diventa piattaforma di un impianto fotovoltaico della capacità di 19,9 Kw, senza occupare territorio e di fatto azzerando l’impatto ambientale. Il primo impianto del genere viene inaugurato oggi mercoledì 24 febbraio, alle 12, all’agriturismo “Le Colline” di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso. Saranno presenti il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato, il presidente di Turismo Verde Veneto Giuseppe Gandin, il sindaco di Vittorio Veneto Gianantonio Da Re con l’assessore Antonio Miatto, l’assessore provinciale all’agricoltura Marco Prosdocimo, Walter Baggio titolare Saiel Impianti Fotovoltaici srl di Gaiarine. Questa società ha siglato con Turismo Verde, l’associazione degli agriturismi della Confederazione Italiana Agricoltori del Veneto, una convenzione per incentivare nelle aziende agricole aderenti la realizzazione di impianti solari di produzione di energia. Quello de “Le Colline” sfrutta uno spazio di circa 150 metri quadrati sopra il tetto della stalla, dove sono stati posizionati i pannelli fotovoltaici che permettono di produrre la corrente necessaria al fabbisogno di energia elettrica dell’intera struttura agrituristica, che conta 11 camere e 3 appartamenti, svolgendo nello stesso tempo la normale attività di un’azienda agricola.  
   
   
APER SPIEGA L’IDROELETTRICO CON UNA GIORNATA DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DALLA NORMATIVA ALLE MODALITÀ DI ACCESSO AGLI INCENTIVI, PASSANDO PER LA GESTIONE DEL CONTRATTO DI RITIRO DEDICATO CON IL GSE E PER LE PRATICHE DELL’UTF. QUESTO IL PERCORSO FORMATIVO PRESENTATO DA APER PER LA GIORNATA DI APPROFONDIMENTO SULL’IDROELETTRICO.  
 
Milano, 24 febbraio 2010 – Si terrà il 30 marzo a Milano, presso la sala Rubino dell’Antares Hotel Concorde, la giornata di approfondimento interamente dedicata agli aspetti normativi e pratici connessi alla produzione di energia elettrica da fonte idroelettrica. Rivolto principalmente agli operatori di settore, ai gestori di impianti e ai funzionari delle Pubbliche Amministrazioni come utile strumento di aggiornamento e confronto, l’iniziativa si distingue per il particolare approfondimento delle criticità relative agli aspetti legati alle procedure amministrative, con specifici focus sulle regioni maggiormente interessate (Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Emilia Romagna e Valle d’Aosta) dalle evoluzioni della normativa vigente. Particolare attenzione sarà inoltre rivolta al tema dell’incentivazione e della vendita di energia, con specifico riferimento alle procedure di accesso e alla formulazione dei prezzi, ambito nel quale sarà presentato in anteprima il nuovo numero dell’Osservatorio sul mercato dei Certificati Verdi, il report a cura di Aper che monitora e interpreta le tendenze del mercato dei Cv. Alla parte teorica si affiancherà infine una sessione più pratica in cui saranno affrontati temi quali la fatturazione dell’energia (ritiro dedicato e tariffa omnicomprensiva), la gestione del rapporto con l’Utf, le problematiche relative alla connessione dell’impianto alla rete e gli oneri di sbilanciamento. In allegato inviamo il programma completo dell’evento e le modalità di iscrizione. Il corso è a numero chiuso, per un totale di 50 posti a disposizione.  
   
   
SORGENIA (GRUPPO CIR): SIGLATO FINANZIAMENTO DA 70 MILIONI DI EURO L’OPERAZIONE CONSENTIRÀ AL GRUPPO DI REALIZZARE NUOVI IMPIANTI PER OLTRE 15 MW E RIFINANZIARE SETTE INSEDIAMENTI GIÀ OPERATIVI.  
 
Milano, 24 febbraio 2010 – Il gruppo Sorgenia, controllato da Cir e partecipato dall’utility austriaca Verbund, ha sottoscritto un finanziamento da 70 milioni di euro con Banca Mps Capital Services Banca per le Imprese Spa e Unicredit Mediocredito Centrale Spa per realizzare nuovi progetti nel settore del fotovoltaico in Italia. In particolare, l’operazione consentirà alla controllata Sorgenia Solar di sviluppare nuovi impianti per oltre 15 Megawatt (Mw) e rifinanziare sette insediamenti già operativi da circa due anni e soggetti al precedente Conto Energia. Il finanziamento, siglato da due società del gruppo Sorgenia Solar, ha una durata di 18 anni ed è stato strutturato con caratteristiche innovative rispetto al tradizionale project financing, in modo da rispondere con adeguata flessibilità alle esigenze del contesto fotovoltaico italiano. Si tratta, in particolare, di una struttura del tipo multi-borrower portfolio financing, relativa a nuovi progetti da realizzare o al rifinanziamento di altri insediamenti già operativi. La costruzione dei nuovi impianti così come il successivo esercizio e la manutenzione saranno eseguiti direttamente dal gruppo Sorgenia Solar, che ricorrerà a fornitori qualificati per l’acquisto di componenti specifici. Per la realizzazione degli impianti, inoltre, potranno essere adottate le più avanzate tecnologie, quali moduli a film sottile e inseguitori solari mono-assiali e biassiali. Il finanziamento è stato strutturato con l’ausilio dello Studio legale Clifford Chance, che ha assistito il gruppo Sorgenia, mentre gli istituti finanziatori sono stati affiancati nelle fasi documentali e di due diligence da Cesi, Linklaters, Marsh e Pricewaterhouse Coopers. Grazie a questa operazione, Sorgenia Solar consolida la propria leadership nel settore fotovoltaico italiano, nel quale è presente fin dal 2005 con circa 13 Mw già installati e un obiettivo di raggiungere nei prossimi anni una capacità di 50 Mw. Sorgenia Solar opera sul mercato commerciale dei grandi impianti offrendo il servizio di sviluppo, la costruzione con contratti chiavi in mano e la gestione nella fase di esercizio, e sul mercato dei piccoli impianti attraverso la produzione e la commercializzazione di moduli fotovoltaici.  
   
   
SPORTELLO ENERGIA DELLA PROVINCIA DI RAVENNA NUOVA ATTIVAZIONE UFFICIO APERTO AL PUBBLICO PRESSO L´URP A PARTIRE DA MERCOLEDÌ 24 FEBBRAIO.  
 
 Ravenna, 24 febbraio 2010 – Da oggi è attivato lo Sportello Energia della Provincia di Ravenna presso la sede Urp - Ufficio Relazioni con il Pubblico in Piazza Caduti per la Libertà n.2/4 L’avviamento dello Sportello Energia presso la Provincia di Ravenna avverrà in maniera sperimentale grazie alla collaborazione con il Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Scienze Ambientali dell’Università di Bologna, Polo di Ravenna. Lo Sportello offrirà servizi rivolti a cittadini, Scuole, Associazioni di Categoria, Enti pubblici e Istituzioni per rispondere alle esigenze sui vari temi energetici. In questa fase iniziale sarà aperto al pubblico nella giornata di mercoledì dalle ore 10.00 alle 12.00 Durante la settimana sarà comunque possibile contattarlo: e-mail: sportelloenergia@mail.Provincia.ra.it  Tel: 0544 258163 e 0544 258294 (dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 13.00) Lo sportello lavorerà inoltre al monitoraggio delle azioni previste dal Piano Energetico Ambientale Provinciale con appositi strumenti di analisi idonei a sostenere le scelte future e ad adeguare le azioni attualmente disposte. Le misure riguarderanno l’effettivo miglioramento in termini di risparmio energetico, uso efficiente delle risorse, sviluppo e valorizzazione delle fonti rinnovabili e riduzione delle emissioni dei gas climalteranti (nel rispetto degli obiettivi di Kyoto e dell’Ue relativamente al 2020). Tali azioni saranno in raccordo con le modalità e gli strumenti predisposti della Regione Emilia-romagna. Lo Sportello Energia raccoglierà dati per la costituzione di strumenti di lavoro che possano essere mantenuti, aggiornati e integrati quali banca dati dedicata (norme e specifiche tecniche), newsletter, siti web e predisporrà schede per la formulazione di sintesi specifiche per ogni attività. Lo Sportello attuerà azioni di tutoraggio degli strumenti finanziari relativi alle tematiche in materia energetica e fungerà da supporto alla struttura provinciale per la partecipazione a bandi regionali, nazionali e comunitari; predisporrà e raccoglierà materiali per la redazione di pubblicazioni e materiali informativi per la diffusione gratuita presso l’utenza sui temi e le novità in materia di energia; analizzerà le esperienze già presenti nel territorio a livello locale, regionale e nazionale per la verifica delle buone pratiche già in atto, ed infine organizzerà momenti formativi e informativi per soggetti pubblici e privati sulle tematiche energetiche.  
   
   
EFFICIENZA ENERGETICA/ INTERVENTO ON FLUTTERO (COMM AMBIENTE SENATO) E BONOMI ANIMA  
 
Milano, 24 febbraio 2010 - In occasione dell´Assemblea Invernale di Anima, Federazione della Meccanica Varia e Affine, è stato affrontato tra gli altri il tema dell´efficienza energetica. A questo proposito è intervenuto l´Onorevole Andrea Fluttero, Segretario della Commissione Ambiente del Senato e Sandro Bonomi, Presidente Anima. È importante poter capire cosa fanno le associazioni di categoria per poter aiutare i settori industriali a promuovere e realizzare, in accordo con il potere esecutivo, iniziative legislative che tengano conto delle necessità delle aziende. - Sostiene l´Onorevole Andrea Fluttero, Segretario della Commissione Ambiente al Senato della Repubblica - In qualità di Segretario della Commissione Ambiente sono fortemente coinvolto per assicurare alle istituzioni un approccio ambientale alle produzioni industriali. Se ben governato questo modo di innovare può creare e mantenere il volano economico che sostiene la nostra società come la intendiamo oggi. In questo senso l´innovazione tecnologia ci consente di garantire il miglior sviluppo per le nostre aziende e il nostro territorio, unitamente al mantenimento di barriere competitive date dall´incremento del know how nazionale anziché su barriere meramente normative o politiche. - prosegue l´On. Fluttero - Il miglioramento degli standard ambientali a mio modo di vedere non passa attraverso ad un ritorno al passato ed ai modelli economici del periodo preindustriale, ma viceversa passa pienamente attraverso all´innovazione tecnologica dei processi e dei prodotti. Con questo approccio è evidente l´importanza strategica del comparto produttivo dell´industria meccanica, così forte nel nostro Paese e la necessità che la politica industriale del Governo ne tenga conto. "La Federazione Anima è la Casa delle Tecnologie ad Alta Efficienza in Italia. Al nostro interno sono associate aziende riunite in specifiche associazioni rappresentative di altrettante categorie di prodotto e produzioni: dalle pompe di calore alle caldaie, dalla cogenerazione al solare, dalla gestione dell´acqua all´efficienza della componentistica e degli impianti nel loro complesso." - afferma Sandro Bonomi, presidente Anima - "La nostra Federazione si mette a disposizione del Governo e delle Istituzioni per sviluppare programmi che possano portare a concreti progetti di sviluppo dell´efficienza energetica in Italia, attraverso la diffusione delle tecnologie ad alta efficienza, in particolare dedicate al comfort abitativo, ambito in cui le nostre aziende sono tra i leader nel mondo. Guardiamo con favore a quelle misure finalizzate ad incentivare la sostituzione di diversi milioni di impianti di climatizzazione invernale ed estiva obsoleti, che oggi sono in funzione in Italia, tra le cause principali dell´inquinamento delle nostre città, a favore di impianti tecnologicamente avanzati, per una maggior efficienza energetica anche applicata ai sistemi di climatizzazione invernale ed estiva."  
   
   
SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA RETE ELETTRICA IN TRENTINO FIRMATO UN ACCORDO PER INTERVENTI A TRENTO, PERGINE E CIVEZZANO INVESTIMENTI PER 17 MILIONI DI EURO, UN TERZO DEL TOTALE PREVISTO IN TERRITORIO PROVINCIALE.  
 
Trento, 24 febbraio 2010 - Lorenzo Dellai e Luigi Roth, rispettivamente Presidente della Provincia Autonoma di Trento e Presidente di Terna, la società responsabile dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, hanno siglato ieri un importante Accordo programmatico per lo sviluppo sostenibile della rete elettrica nella Provincia. Il Protocollo è stato firmato anche dalle amministrazioni comunali di Trento, Civezzano e Pergine Valsugana, e da Set Distribuzione. L’accordo riguarda un intervento di razionalizzazione delle rete elettrica a 132 kV nell’area di Trento Sud con l’obiettivo di allontanare dai centri urbani gli elettrodotti esistenti e di potenziare la rete aumentando sicurezza, qualità ed efficienza del servizio elettrico della città di Trento. L’investimento è pari a 17 milioni di euro, circa un terzo del totale degli investimenti di Terna nella Provincia, in linea con il Piano di Sviluppo. Il progetto prevede, in particolare: demolizione di circa 20 km di vecchie linee elettriche, per complessivi 85 tralicci, oggi presenti nel tessuto urbano di Trento Sud (10,5 km) e in quello di Civezzano e Pergine Valsugana (9,2 km), con una significativa riduzione dell’impatto urbanistico. Notevoli i benefici anche per l’ambiente: l’opera consentirà infatti una riduzione delle perdite di rete per circa 14 milioni di kWh/anno, con conseguente diminuzione di emissioni di Co2 per oltre 6 mila tonnellate l’anno; realizzazione di circa 18 km di nuovi elettrodotti aerei a 132 kV e 220 kV, e di 3,2 km di linee elettriche interrate a 132 kV. La firma di oggi fa seguito ad un percorso di concertazione e condivisione che ha visto dapprima una Intesa di Programma tra Governo e Provincia Autonoma di Trento e poi l’Accordo del 2006 tra Terna e la Provincia Autonoma di Trento per l’applicazione della Vas (Valutazione Ambientale Strategica) al piano di sviluppo della rete elettrica di trasmissione, grazie al quale è stato attivato un tavolo tecnico luogo di confronto, scambio di informazioni e collaborazione, con particolare riguardo a ipotesi e studi sullo sviluppo e la razionalizzazione degli elettrodotti in Trentino. Oltre alla razionalizzazione della rete elettrica a Trento, Terna ha programmato nel territorio provinciale altri interventi di sviluppo sostenibile, alcuni dei quali già in fase di realizzazione. Complessivamente gli investimenti di Terna in Trentino ammontano a oltre 53 milioni di euro, e sono finalizzati ad ammodernare la rete elettrica in un’ottica di sostenibilità migliorando il servizio elettrico per le imprese e le famiglie. "Quello di oggi - ha detto il Presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai - è un passaggio importante che segna l´avvio della fase operativa di un progetto frutto di un gran lavoro di condivisione sia con le società interessate che con le comunità di Trento, Pergine Valsugana e Civezzano. In Trentino sono state fatte scelte decisive in tema di energia. Questo protocollo è per noi un tassello strategico di un più ampio mosaico di collaborazioni con Terna e più in generale in materia di reti, che per loro natura sono fatte per superare i confini amministrativi". “La firma del Protocollo odierno rappresenta una nuova, importante tappa di una strategia che ha già dato i suoi frutti - ha commentato il Presidente di Terna, Luigi Roth. In Trentino abbiamo in programma importanti investimenti con l’obiettivo di aumentare sicurezza, efficienza e affidabilità del servizio elettrico nella regione, in un’ottica di sostenibilità. La sensibilità nei confronti dell’ambiente e la crescita infrastrutturale devono andare di pari passo se vogliamo coniugare esigenze elettriche, sviluppo urbanistico e salvaguardia del territorio”.  
   
   
CITTADINANZATTIVA SU FONDO DI SOLIDARIETÀ & MUTUI PRIMA CASA: STANZIAMENTO UTILE MA INSUFFICIENTE, DA INTEGRARE NELL’ACCORDO ABI-CONSUMATORI  
 
Roma, 24 febbraio 2010 - “Un provvedimento utile anche se insufficiente, che rischia di produrre effetti limitati se non potenziato nelle risorse economiche e non integrato con altre misure di sostegno già esistenti. Soprattutto un provvedimento che arriva in grave ritardo, come dimostra l’aumento delle vendite di immobili attraverso le aste giudiziarie, conseguenza di una vorticosa crescita dei pignoramenti subiti da tante famiglie che non ce la fanno a pagare le rate del mutuo a fine mese”. Nelle parole del vicesegretario generale Antonio Gaudioso, la posizione di Cittadinanzattiva in merito al cosiddetto fondo Gasparrini per le famiglie in difficoltà con i mutui prima casa, in discussione oggi in Commissione al Senato. “In questo particolare momento di difficoltà, ogni boccata d’ossigeno per le famiglie è sicuramente positiva, ben venga quindi un aiuto anche da parte dello Stato” continua Gaudioso, “ma per essere il più efficace possibile, il fondo di solidarietà dovrebbe inserirsi in un quadro organico di azioni. Per questo chiediamo che i 20 milioni vengano integrati nell’esistente Piano Famiglie appena varato dall’Abi e dalle Associazioni di consumatori, e che le stesse Associazioni siano coinvolte nel definire i criteri di accesso a tali risorse, al fine di meglio individuare le fasce di popolazione maggiormente bisognose di aiuto”. In particolare, l’integrazione del fondo nell’accordo Abi-consumatori, da un lato eviterebbe quell’inevitabile confusione che una sovrapposizione potrebbe comportare, con il paradosso che alcuni potrebbero beneficiare di un doppio aiuto; dall’altro permetterebbe di meglio coprire le esigenze di chi, al termine dei benefici previsti dal Piano Famiglie, si troverebbe ancora in difficoltà. “Vigileremo” conclude Gaudioso “affinché il fondo di solidarietà non si riduca ad una estemporanea trovata elettorale da parte dell’Esecutivo, dato che la persistente congiuntura economica suggerisce di estendere nel tempo tali misure di sostegno”.  
   
   
CESENATICO: CONSIGLIO COMUNALE 25-2-2010 TRA GLI ARGOMENTI PIÙ RILEVANTI L’APPROVAZIONE DEL MASTERPLAN PER LA REALIZZAZIONE DELLA CITTÀ DELLE COLONIE A NORD DI CESENATICO, IL NUOVO POLO TURISTICO DELLA CITTÀ, DOTATO DI SERVIZI E STRUTTURE DI ALTO LIVELLO QUALITATIVO E CON LE CARATTERISTICHE GIUSTE PER DIVENTARE IL MOTORE ECONOMICO DELLA CITTÀ  
 
Cesenatico, 24 febbraio 2010 - Giovedì 25 febbraio alle ore 20 il Consiglio Comunale di Cesenatico si riunirà per discutere i provvedimenti proposti dalla giunta. Tra gli argomenti più rilevanti, l’approvazione del Masterplan per la nascita della Città delle Colonie di Ponente e il relativo studio di fattibilità economico-finanziario per il nuovo assetto urbanistico. “Si tratta di uno dei progetti più ambiziosi che vedrà impegnato il Comune nei prossimi anni – dichiara il Sindaco Nivardo Panzavolta - e che prevede la realizzazione di un polo turistico con identità a forte valenza paesaggistica, capace di creare competitività attraverso nuove offerte turistiche, per migliorare le condizioni urbane, economiche e sociali della zona. Un progetto importante per la nostra città nel quale crediamo fortemente e siamo certi traccerà la nuova Cesenatico del futuro, una città a misura d’uomo vivibile tutto l’anno”. Il Masterplan inteso come uno strumento di indirizzo e di controllo per la riqualificazione dell’area delle Colonie di Cesenatico nord che, partendo da un’analisi delle strutture esistenti, ha cercato di canalizzare le attuali potenzialità di quest’area verso una progettazione che, dal punto di vista funzionale e architettonico, si basa su alcuni punti cardine: elevata fruibilità degli spazi, massima integrazione con i principi della sostenibilità ambientale e, soprattutto, alto contenuto tecnologico del sistema energetico, realizzato mediante soluzioni all’avanguardia nel campo della ricerca energetica. In questo processo di trasformazione un ruolo fondamentale è stato svolto dai cittadini di Cesenatico, essendo stati chiamati, attraverso il percorso partecipato gestito dalla struttura Ecoazioni di Gubbio, a fornire contributi importanti che sono serviti all’architetto Mario Cucinella per redigere il Masterplan dell’area. La zona delle Colonie di Ponente diventerà dunque il nuovo polo turistico di Cesenatico, visto come futuro asse per lo sviluppo economico della città, con un’identità a forte valenza paesaggistica, nella logica dello sviluppo sostenibile. La zona delle Colonie Marine conta attualmente 38 edifici (risalenti al periodo 1950/60) utilizzati prevalentemente da un turismo stagionale e specializzato (bambini, famiglie, anziani): per queste ragioni durante l’anno questa zona rimane una realtà isolata, in quanto priva di servizi di richiamo per la città ed inevitabilmente predisposta al degrado. Per questo motivo il Masterplan prevede di incrementare il potenziale turistico e ricettivo di queste strutture, attraverso una politica di riqualificazione e di riuso intelligente che apra il campo di fruizione ad una clientela non solo stagionale, ma annuale. Per fare ciò, l’obiettivo è il rilancio dell’intera zona attraverso la costruzione di nuovi poli di attrazione a carattere turistico-ricettivo e sportivo, che vadano ad integrare l’attuale offerta alberghiera di Cesenatico. Si cerca in altre parole di captare un turismo nuovo e quindi aggiuntivo e non sostitutivo di quello esistente oggi a Cesenatico, attraverso la creazione di hotels, resort, luoghi di tranquillità e benessere ancora non conosciuti lungo la Riviera romagnola. Tra le principali opere in cantiere c’è dunque il nuovo ruolo e l’ampliamento del Parco di Ponente, un parco urbano accessibile dal mare e aperto a tutti, dove realizzare non solo attività sportive e ricreative, ma anche culturali.; considerato il vero cuore della futura città pubblica che si protende a mare con l’arena su sabbia per manifestazioni di natura prevalentemente sportiva. Poi ci sarà la spiaggia, pensata come struttura dotata dei più moderni servizi, ma strutturata in modo differente da quella di Levante: qui, infatti, è prevista la presenza di vaste aree naturali e la creazione di dune sabbiose artificiali, per rendere più armonioso il litorale, sfruttare il beneficio di mitigazione dei venti e favorire la creazione di vegetazione mediterranea tipica di queste aree sabbiose. Poi ci sarà il Centro sportivo con arena sul mare, che costituirà il cuore dei servizi per i turisti e per i cittadini e sarà il punto focale di aggregazione per un pubblico soprattutto giovanile (ma non solo) amante degli sport su sabbia come il beach volley, il beach soccer, il beach tennis e il volano, o come la vela o il kite surf e altri tipi di manifestazioni da mettere in campo sulla spiaggia libera più consona e ampia per eventi come le grandi sculture di sabbia. L’idea è quella di una “città degli sport” su sabbia e su terra, dove uomo e natura possano trovare una coesistenza in equilibrio, un luogo a mobilità lenta dove la permeabilità pedonale e ciclabile siano padrone. In quest’ottica, per migliorar la viabilità, verrà anche istituita una rete di percorsi urbani ed extra-urbani che colleghino i servizi, le infrastrutture e il luoghi di interesse turistico-ricettivo. In un’ottica di equilibrio economico, in quest’area sarà ospitato un mix di funzioni che spaziano dal residenziale, al commerciale ad attività turistico-ricettive di livello medio-alto, caratterizzate da un’edilizia di qualità. Le nuove aree residenziali saranno collocate ai margini della città e immerse nel verde, il cui dimensionamento ha tenuto conto principalmente della salvaguardia delle aree verdi del luogo. In generale, le azioni di sviluppo urbano saranno intese come consolidamento e manutenzione della città storica, con la creazione anche di nuovi quartieri secondo modelli urbani eco-compatibili. Il tutto con l’obiettivo di rendere le strutture e i servizi fruibili tutto l’anno, per superare i limiti della stagionalità e favorire un utilizzo dell’area non solo nei mesi estivi, ma anche durante il periodo invernale. Questo predisponendo accessi facilitati per tutti, con assenza di barriere architettoniche, tecnologiche e culturali. Non ultimo, vanno considerate le implicazioni economiche e sociali del progetto, che porterà un beneficio netto per la collettività. L’intervento consentirà infatti un’importante riqualificazione dell’offerta turistica, con un conseguente aumento delle presenze turistiche richiamate da un elevato livello qualitativo delle strutture (alberghi 4 e 5 stelle, attrezzature e spazi di particolare attrazione per gli amanti degli sport sulla sabbia), unito all’attenzione per gli aspetti naturalistici ed ambientali. Inoltre porterà un aumento dell’occupazione grazie all’offerta di nuovi posti di lavoro, legati sia ai nuovi investimenti necessari (più manodopera necessaria per la realizzazione dei lavori), sia al successivo insediamento in quest’area di nuove attività turistiche e commerciali, che richiederanno l’inserimento di nuovi operatori e addetti. La stima prevista sulle ricadute occupazionali consta in un incremento stimato intorno a circa 286 addetti per la parte relativa alla realizzazione delle opere e di circa 275 addetti a regine nel settore turistico pari ad un incremento effettivo del 28% rispetto alla situazione attuale del settore. Dichiarazione di Mauro Agostini Presidente della Stu: “Mi preme sottolineare che il Masterplan non ha tradito le indicazioni originarie del Consiglio Comunale, rispettandole fedelmente e arricchendole con le integrazioni e suggerimenti pervenuti nel corso della grande partecipazione della città, per la qual cosa mi sento di ringraziare le centinaia e centinaia di cittadini intervenuti nei vari momenti aggregativi. Indicazioni che poi l’architetto Cucinella ha trasformato nelle parole d’ordine del progetto, vale a dire la creazione di una città accessibile, una città verde, una città degli sports su sabbia, una città low energy e soprattutto una città pubblica. Il secondo importante elemento è la sensibilità dimostrata dai proprietari delle strutture che, in un difficile momento dell’economia nazionale, hanno dimostrato di credere in Cesenatico e nel suo sviluppo futuro, accettando un confronto – che prosegue tuttora – complesso quanto impegnativo, per giungere alla realizzazione del nuovo comparto turistico.”  
   
   
FVG: PIANO CASA NELL´´ISONTINO  
 
Mossa, 24 febbraio 2010 - Il "Piano Casa" può trovare buona applicazione nell´Isontino, vista la particolare strutturazione urbanistica del territorio provinciale. Lo ha affermato l´assessore regionale all´Edilizia, Federica Seganti, intervenendo ieri a Mossa al convegno tecnico, rivolto ai professionisti e agli operatori del settore abitativo, per presentare l´applicazione della legge regionale 19 dell´11 novembre 2009, il Codice regionale dell´Edilizia. Parlando dopo il sindaco di Mossa, Elisabetta Feresin, la Seganti ha infatti evidenziato come i benefici del Piano Casa si addicano in particolare alle abitazioni mono e bifamiliari: "l´utilizzo di pochi metri quadrati in più di superficie abitativa rispetto all´esistente - ha puntualizzato l´assessore regionale - può di fatto consentire di modernizzare e ottimizzare le case di famiglia". Nel contempo, ha ricordato, l´esecuzione di tali interventi rappresenta uno stimolo alle attività economiche del territorio legate al settore casa. Una legge mirata alle famiglie, dunque, che non si presta a favorire speculazioni edilizie ed in grado di semplificare le procedure per l´ottenimento delle autorizzazioni, nonchè di assicurare una riduzione dei costi e dei tempi delle pratiche burocratiche. Nel corso del convegno, introdotto dall´assessore comunale Claudio Degano, si è quindi parlato della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, specificamente proprio attraverso il Piano Casa, analizzando gli interventi ammessi e quelli non ammissibili. Sugli interventi per l´attività edilizia, sui permessi di costruzione, sulla presentazione della denuncia d´inizio attività, sulla possibilità di intervento diretto in ambiti soggetti a pianificazione attuativa e sul regolamento di attuazione del Codice regionale dell´Edilizia hanno relazionato Luciano Agapito, Fabrizio Luches ed Angela Di Giacomo, della direzione della Pianificazione Territoriale della Regione.  
   
   
PIANO ALLOGGI CETO MEDIO: APPROVATI I PRIMI LOTTI A BOLZANO E LAIVES  
 
Bolzano, 24 febbraio 2010 - La Giunta provinciale su proposta del vicepresidente della Provincia e assessore all’edilizia abitativa, Christian Tommasini, nella seduta di di lunedì 22 febbraio 2010, ha deciso di dare incarico all’Istituto per l’edilizia sociale Ipes di avviare la progettazione per la costruzione ed il recupero dei primi alloggi a Bolzano e Laives da realizzare nell’ambito del Programma di costruzione per il ceto medio. A Bolzano il lotto interessato è quello degli “ex Telefoni di Stato” in Corso Italia 34. Il terreno di proprietà della Provincia sarà trasferito all’Istituto per l’edilizia sociale Ipes che è stato incaricato di recuperare la vecchia cubatura di circa 13.000 metri cubi per realizzare la prima trentina di alloggi da destinare al cosiddetto ceto medio ed in particolare a single e giovani coppie. Saranno realizzate abitazioni di varie metrature tra i 50 ed i 65 metri quadri da destinare all’affitto a rotazione per un massimo di dieci anni al canone provinciale. L’obiettivo, come sottolinea il vicepresidente della Provincia e assessore provinciale all’edilizia abitativa, Christian Tommasini, è di calmierare il mercato degli affitti, da un lato, e di favorire, dall’altro, i giovani nel dar vita a nuovi nuclei familiari. L’ipes può avviare la progettazione anche in riferimento a due lotti, Ea5a e Ea5b, nell’ambito dell’area “Toggenburg 1”, dislocata subito sotto Pineta di Laives e subito prima dell’abitato di Laives. Sul terreno di sua proprietà l’Ipes potrà realizzare una palazzina di tre piani fuori terra dotata di una trentina di alloggi con una metratura standard di 65 metri quadri per una cubatura complessiva di 8.000 metri cubi. Anche in questo caso le abitazioni sono destinate alle giovani coppie in formazione ed ai piccoli nuclei familiari di due/tre persone; gli alloggi saranno assegnati in locazione al canone provinciale per un massimo di dieci anni. Il vicepresidente Christian Tommasini ha sottolineato che: "Il nostro obbiettivo è quello di dare una risposta al bisogno dei cittadini di avere una casa. A pochi giorni dall´approvazione della nuova legge partiamo già con i primi progetti concreti." Per l’assegnazione degli alloggi, come annuncia Tommasini, sono già in fase di avanzata stesura i relativi criteri che saranno approvati dalla Giunta provinciale.  
   
   
11,8 MILIONI DI EURO PER LA RISTRUTTURAZIONE DI SCUOLE E ASILI IN LOMBARDIA  
 
Milano, 24 febbraio 2010 - E´ di 11.850.000 euro lo stanziamento deciso dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro, per interventi ordinari ed urgenti di edilizia scolastica. Lo stanziamento maggiore è destinato a lavori di ristrutturazione su scuole pubbliche (asili, elementari e medie) di Comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti (8.350.000 euro), mentre 800.000 euro sono destinati alle scuole per l´infanzia di enti privati senza scopo di lucro. La parte restante viene invece assegnata direttamente ai singoli istituti scolastici che ne hanno fatto richiesta, previo accertamento sulla necessità dei lavori da parte dei Servizi provinciali del Genio Civile, e risulta così suddivisa: 2 milioni di euro per interventi urgenti su edifici scolastici pubblici, 200.000 euro per interventi urgenti su scuole per l´infanzia di enti privati non a scopo di lucro, 500.000 per interventi urgenti su edifici scolastici in Comuni con più di 10.000 abitanti. Questo il dettaglio del riparto della prima tranche di fondi (8.350.000 e 800.000), che vengono assegnati alle Province, le quali poi procedono all´assegnazione ai Comuni con meno di 10.000 abitanti in base alla popolazione dei Comuni stessi e in base al numero di questi stessi Comuni presenti nelle Province stesse. Dopo di che le Province elaboreranno le graduatorie che saranno inviate in Regione per l´erogazione dei contribuiti. La prima cifra si riferisce alla ristrutturazione di edifici pubblici, la seconda alle scuole d´infanzia degli enti senza scopo di lucro. Bergamo 1.485.500 - 143.324 ; Brescia 1.133.270 - 108.576 ; Como 894.684 - 85.718 ; Cremona 591.990 - 56.717; Lecco 490.487 - 46.993 ; Lodi 316.229 - 30.298; Mantova 420.093 - 40.248; Milano 643.267 - 61.631; Monza/brianza 299.359 - 28.681; Pavia 907.047 - 86.903; Sondrio 386.733 - 37.052; Varese 781.341 - 74.859.  
   
   
BOLZANO: CATASTO, COLLABORAZIONE TRANSFRONTALIERA CON LA SVIZZERA  
 
Bolzano, 24 febbraio 2010 - La Ripartizione provinciale libro fondiario e catasto, in futuro, avrà accesso anche ai dati rilevati dalle stazioni svizzere. L´accordo è stato approvato il 22 febbraio dalla giunta provinciale. "Lo scambio reciproco di dati - spiega l´assessore Hans Berger - ci consentirà di avere dei riferimenti precisi, grazie al rilevamento satellitare, anche lungo le zone di confine con la Svizzera". La Ripartizione libro fondiario e catasto gestisce sul territorio provinciale un servizio di posizionamento denominato Stpos, composto da una serie di stazioni di riferimento per il rilievo satellitare che si appoggia alla rete americana Gps e a quella russa Glonas. "Collegandosi al servizio di posizionamento via internet o telefonicamente - sottolinea l´assessore Hans Berger - si possono effettuare misurazioni satellitari estremamente precise con un solo ricevitore". I dati trasmessi dal servizio di posizionamento consentono anche di inserire le misure nel sistema di coordinate ufficiali dell´Unione europea, adottato dalla Provincia di Bolzano già dal 2005. Sino ad oggi i problemi maggiori sono stati riscontrati proprio nelle zone di confine, ed è per questo motivo che la giunta provinciale ha dato il proprio via libera alla collaborazione transfrontaliera con la Svizzera. "L´accordo con l´autorità svizzera per il rilevamento - prosegue Berger - consentirà di coprire adeguatamente, e con dati precisi, anche la zona situata lungo la linea di confine. Collaborazioni analoghe sono già in essere con i servizi austriaci e del Trentino". Il servizio di posizionamento Stpos sarà presentato nel corso di una conferenza pubblica venerdì 16 aprile, alle ore 15, presso la sede dell´Eurac di Bolzano.  
   
   
CASA, BILANCIO SOCIALE ATER ROMA: PER 65% INQUILINI CANONE 43 O 78 EURO  
 
Roma, 24 febbraio 2010 - A Roma, secondo i dati riferiti al 2008, il 65% degli inquilini che abitano negli alloggi di edilizia residenziale pubblica della Ater pagano un canone mensile di 43 euro per la (fascia B) o 73 euro (C). La media del canone tra le varie fasce e´ di 110 euro circa, ma c´e´ anche chi ha pagato circa 7 euro (5%). E´ quanto emerge dai dati del bilancio sociale 2008 dell´Azienda territoriale per l´edilizia residenziale pubblica del Comune di Roma, stilato per la prima volta dalla stessa Ater e presentato oggi nella Capitale. Nel 2008 l´Ater ha contato 150mila inquilini che risiedevano nei circa 53mila alloggi di sua proprieta´. Il 59% degli inquilini ha oltre quarant´anni mentre solo l´8% sono bambini. Il 18% degli inquilini sono studenti e il 26% disoccupati o casalinghe, ma ci sono soprattutto pensionati (28%) e lavoratori (28%). Un 9% dei residenti sono invece diversamente abili. Alla fine del 2008 l´Ater e´ risultata proprietaria di 2.702 fabbricati, 52.528 alloggi, 3.688 immobili non abitativi, 30.279 cantine e soffitte, 19.174 posti auto e 204 terreni. Il presidente della Ater di Roma Luca Petrucci ha spiegato, durante la presentazione, che il bilancio dell´azienda ´´in 4 anni e´ stato portato in attivo´´ e ´´il debito Ater non era molto diverso da quello che gravava sulla Sanita´ regionale´´. ´´L´ater gestisce un enorme patrimonio - ha aggiunto il vicepresidente della Regione Esterino Montino - basti pensare che con 53 mila alloggi potrebbe coprire tutta la citta´ Latina. Nel 2009 sono stati spesi 40 milioni di euro per la manutenzione´´.  
   
   
AOSTA: FIRMA DI UN PROTOCOLLO D´INTESA CON L´AGENZIA DEL DEMANIO  
 
Aosta, 24 febbraio 2010 - Il presidente Augusto Rollandin, in rappresentanza della Regione autonoma Valle d’Aosta, e il direttore Maurizio Prato, in rappresentanza dell’Agenzia del Demanio, hanno firmato ieri , martedì 23 febbraio, nella Sala Giunta di Palazzo regionale, un Protocollo d’intesa per razionalizzare l’utilizzo di alcuni immobili di proprietà statale e regionale, ubicati nel capoluogo, al fine di avviare un processo di recupero e di sviluppo del tessuto urbano. Per conseguire tale obiettivo, la Regione e l’Agenzia del Demanio hanno deciso di condividere un percorso di riallocazione e ristrutturazione degli immobili, che risponde alle esigenze e agli interessi di contenimento della spesa perseguiti da entrambe le Amministrazioni. Con tale atto, l’Agenzia del Demanio si impegna a eseguire i lavori di ristrutturazione dell’immobile di proprietà dello Stato denominato “Caserma Giuseppe Mottino Capoluogo”, ubicato in via Monte Vodice; a riallocare in tale struttura gli uffici del Tribunale Amministrativo Regionale, gli uffici del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Agenzia del Territorio-direzione Regionale e Catasto), gli uffici del Servizio di Pubblicità Immobiliare e gli uffici del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute – N.a.s; ad acquisire dalla Regione la proprietà dell’immobile di Piazza Manzetti denominato “Ex Palazzo del Governo” per riallocarvi gli uffici del Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ragioneria Territoriale dello Stato e Direzione Territoriale e quelli della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché gli uffici del Ministero dell’Economia e delle Finanze – Agenzia delle Entrate, infine a rilasciare in favore della Regione gli immobili di proprietà regionale attualmente utilizzati dagli uffici statali. Da parte sua, la Regione si impegna a cedere, per il tramite dell’Agenzia del Demanio, porzione dell’immobile “Ex Palazzo del Governo”, con l’obiettivo di rientrare nel pieno possesso dei locali attualmente utilizzati da Amministrazioni dello Stato, tra cui gli spazi di Piazza della Repubblica, Via Trottechien e Piazza Accademia di Sant’anselmo. L´attuazione del protocollo prevede che, entro 6 mesi dalla sua sottoscrizione, lo Stato avvierà i lavori di ristrutturazione dell’immobile “Caserma Giuseppe Mottino” e che, entro 6 mesi dall’avvio dei predetti lavori di ristrutturazione, sarà sottoscritto l’atto pubblico di trasferimento delle porzioni regionali dell’edificio denominato “Ex Palazzo del Governo” in capo allo Stato. Al fine di dare puntuale esecuzione agli impegni assunti dalle parti, sarà costituito un Tavolo tecnico operativo, composto da rappresentanti dell’Agenzia del Demanio e della Regione.  
   
   
MONZA E BRIANZA - 7 IMPRENDITORI SU 10 NON SCENDONO A COMPROMESSI  
 
Monza, 24 febbraio 2010 - Preoccupazione per il ripresentarsi del tema “corruzione”: il 75% degli imprenditori lombardi si mostra preoccupato per il clima attuale legato alla trasparenza e correttezza nei rapporti tra pubblico e privato. Ma circa il 70% degli imprenditori si dichiara deciso a non accettare compromessi pur di lavorare. Solo 1 imprenditore su 5 è “costretto a scendere a patti” per ottenere nuove commesse e il 12% è disposto a farlo per mantenere l’impresa in questo periodo di crisi. Il vero problema è il fardello della complessità e della lungaggine della burocrazia, che in un anno costa in media ad ogni impresa lombarda circa 14mila Euro; sono poi quasi 76 giorni lavorativi per azienda quelli spesi tra pratiche, spostamenti e code agli sportelli. È quanto emerge da una stima sull’indagine “Monitor economia diffusa”, realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza che ha coinvolto circa 850 imprenditori lombardi. Imprenditori e corruzione: Sono gli imprenditori milanesi e i brianzoli i più preoccupati per il clima legato alla trasparenza e correttezza nei rapporti tra pubblico e privato (78,5% e 72,4%), meno preoccupati i comaschi (61,7%). Milanesi e brianzoli sono anche i più pragmatici e disillusi: non sono disposti a scendere a compromessi, anche se la maggioranza (rispettivamente il 50,5% e il 44,9%) pensano che l’onestà alla fine non premi.  
   
   
SOGEFI: PERDITA NETTA 2009 A 7,6 MILIONI, PREVISTO IL RITORO ALL’UTILE NEL 2010 DEBITO IN FORTE RIDUZIONE RISPETTO A FINE 2008 (DA 257,2 A 170,2 MILIONI)  
 
Milano, 24 febbraio 2010 - Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi Spa, riunitosi ieri sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato la proposta di bilancio civilistico e il bilancio consolidato per l’esercizio 2009. Andamento della gestione - Nel 2009 l’industria automobilistica mondiale ha registrato una contrazione senza precedenti dei livelli produttivi nei mercati maturi, in particolare in Europa. La crisi dei mercati finanziari e il conseguente rallentamento dell’economia globale hanno particolarmente penalizzato la domanda di nuovi veicoli. Nel settore auto, benché la flessione della domanda sia stata limitata dai piani di incentivazione messi in atto dai vari paesi, i livelli produttivi sono significativamente calati per l’esigenza delle case costruttrici di ridurre le giacenze di veicoli invenduti. In Europa, principale mercato del gruppo Sogefi, il calo della produzione è stato del 18% per le auto e di oltre il 60% per i veicoli industriali, che non hanno beneficiato di incentivi. Il Nord America ha registrato i livelli produttivi più bassi degli ultimi 50 anni (-30% rispetto al 2008) e la crisi di importanti case costruttrici. Per quanto riguarda i mercati emergenti, il Brasile ha sostanzialmente confermato i volumi di attività produttiva del 2008 grazie alla riduzione dell’imposizione fiscale. In Cina le vendite di auto nuove sono aumentate di oltre il 40%, anche per il piano di sostegno pubblico. L’india, infine, ha confermato il trend di crescita degli ultimi anni. Le difficoltà del mercato hanno penalizzato i risultati del gruppo Sogefi, che nel 2009 ha registrato una perdita netta (-7,6 milioni di euro) dopo gli oneri di ristrutturazione sostenuti nel corso dell’anno. In assenza di tali oneri, la società avrebbe chiuso in utile anche l’anno più difficile della sua storia. Fin dall’inizio della crisi del settore, Sogefi ha agito rapidamente ed efficacemente per limitarne l’impatto, avviando nel corso dell’esercizio una serie di azioni che hanno consentito alla società di ottenere un recupero di redditività e un ritorno all’utile netto già a partire dal terzo trimestre. Le azioni intraprese sono state le seguenti: riduzione strutturale dei fattori di costo; riorganizzazione delle strutture produttive; valorizzazione dei centri di competenza e di servizio (ricerca e sviluppo e acquisti); innovazione di prodotti e processi; generazione di cassa attraverso la gestione del capitale circolante e la focalizzazione degli investimenti. Risultati consolidati - Nell’esercizio 2009 i ricavi consolidati sono stati pari a 781 milioni di euro, in flessione del 23,2% rispetto a 1.017,5 milioni del 2008. La Divisione Componenti per Sospensioni, quasi esclusivamente attiva nel settore del primo equipaggiamento e più presente nel segmento dei veicoli industriali, ha registrato una flessione del 29,5%, significativamente superiore a quella della Divisione Filtrazione (-16,6%), che ha beneficiato dell’andamento stabile del segmento ricambi. La Francia e la Germania si confermano i principali mercati della società, mentre si ridimensiona il peso di Gran Bretagna e Spagna. Cresce l’incidenza delle attività in Sud America, pari al 19,6% del fatturato, e in Cina, mentre si mantengono stabili gli Stati Uniti. Il mercato indiano, nel primo anno di attività di Sogefi, ha conquistato una quota dello 0,8% dei ricavi del gruppo. La riduzione delle vendite ha inciso significativamente sulla redditività consolidata, in particolare nel primo semestre. Le azioni intraprese dalla società, tuttavia, hanno consentito un progressivo recupero di redditività nel corso dell’anno, grazie anche al miglioramento dei ricavi nel secondo semestre. I costi di struttura sono calati rispetto al 2008 di 30,7 milioni di euro, di cui 14 milioni relativi agli staff. Il costo complessivo del lavoro è stato ridotto di 37,4 milioni di euro rispetto al 2008. L’utile operativo consolidato è stato pari a 33,7 milioni di euro (4,3% del fatturato), in calo del 61,6% rispetto agli 87,6 milioni del 2008 (8,6% del fatturato). I costi di ristrutturazione sostenuti nel corso dell’esercizio sono ammontati a 17,2 milioni di euro, in forte aumento rispetto agli 11,5 milioni del 2008. Tali esborsi, indispensabili per allineare i costi strutturali ai ridotti livelli di attività, hanno influenzato il margine operativo lordo (Ebitda), attestatosi a 47,2 milioni di euro (6% del fatturato) e in flessione del 55% rispetto ai 104,9 milioni del 2008 (10,3% del fatturato). L’ebit consolidato (utile prima di interessi e tasse) ha avuto un analogo andamento ed è stato pari a 5,1 milioni di euro (0,6% del fatturato), in calo rispetto ai 62,4 milioni (6,1% del fatturato) del 2008. Il risultato netto consolidato è stato negativo per 7,6 milioni di euro, rispetto a un utile di 28,5 milioni di euro ottenuto nell’anno precedente. A livello patrimoniale, le azioni messe in atto nel corso dell’esercizio hanno consentito di raggiungere una riduzione dell’indebitamento finanziario netto di 87 milioni di euro (da 257,2 milioni di euro al 31 dicembre 2008 a 170,2 milioni di euro a fine 2009). Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2009 è ammontato a 166,8 milioni di euro, in crescita rispetto a 160,9 milioni di euro del precedente esercizio. I dipendenti del gruppo Sogefi al 31 dicembre 2009 erano 5.770 rispetto a 6.100 unità a fine 2008. Divisione filtrazione - La Divisione Filtrazione ha contenuto il calo del fatturato al 16,6% (414,8 milioni di euro rispetto a 497,5 milioni nel 2008), con una maggiore flessione in Europa (-20,8%) rispetto al Sud America (-8,7%). La contrazione è stata principalmente originata dal settore primo equipaggiamento. In riduzione anche la redditività a causa dei minori volumi di attività e degli elevati costi sostenuti per le riorganizzazioni. L’ebitda si è attestato a 27,1 milioni di euro (6,5% sul fatturato), in ridimensionamento del 38,6% rispetto a 44 milioni di euro (8,9% del fatturato) realizzati nei dodici mesi precedenti. L’ebit è sceso a 9,7 milioni di euro (2,3% del fatturato), rispetto a 26,6 milioni (5,3% del fatturato) nel 2008. Divisione Componenti per Sospensioni - La presenza nel settore veicoli industriali e l’assenza di significative attività nella ricambistica ha determinato per la Divisione Componenti per Sospensioni un ridimensionamento del fatturato consolidato del 29,5% (368 milioni di euro contro 521,9 milioni del 2008). La maggiore flessione si è verificata in Europa (-23,1%), nei veicoli industriali (-51,6%) e nelle molle di precisione (-37,3%). Il drastico ridimensionamento dei costi e l’effetto positivo legato alle quotazioni dell’acciaio non hanno consentito di compensare la forte riduzione della domanda, che ha determinato una flessione della redditività. L’ebitda della divisione è stato pari a 24 milioni di euro (6,5% del fatturato), contro 64,5 milioni di euro (12,4% del fatturato) nell’anno precedente. L’ebit consolidato è risultato negativo per 0,1 milioni di euro (positivo per 40,2 milioni nel 2008). Risultati della capogruppo Sogefi Spa - La società capogruppo Sogefi Spa ha chiuso il 2009 con un utile netto di 33,4 milioni di euro, in crescita del 14,3% rispetto ai 29,2 milioni di euro dell’esercizio precedente grazie a uno stabile flusso di dividendi e in assenza dell’effetto svalutazione di società partecipate, che nel 2008 aveva pesato per 4,6 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto, pari a 136,1 milioni di euro, migliora di 26,8 milioni rispetto a fine 2008. Il patrimonio netto al 31 dicembre 2009 si è attestato a 163,7 milioni di euro, registrando un significativo incremento rispetto a 130,3 milioni di euro a fine 2008, per effetto del risultato del periodo e della mancata distribuzione dell’utile dell’esercizio precedente. Evoluzione prevedibile per l’esercizio 2010 - L’evoluzione della domanda di veicoli nel 2010 sarà condizionata dall’eventuale conferma, durata e dimensione degli incentivi pubblici sui vari mercati, mentre i livelli produttivi dovrebbero beneficiare della fine del destoccaggio da parte dei costruttori e della rete distributiva. La drastica riduzione dei costi strutturali del gruppo realizzata nel 2009 e la prevista crescita delle attività nei mercati emergenti dovrebbero comunque consentire il miglioramento della redditività e il ritorno all’utile netto. Assemblea degli Azionisti - L’assemblea degli Azionisti di Sogefi è convocata in prima convocazione per il 20 aprile 2010 e in seconda convocazione per il 21 aprile 2010. Il Consiglio di Amministrazione della società, in considerazione del risultato consolidato del periodo e al fine di rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale del gruppo, ha deciso di proporre di non distribuire dividendi per l’esercizio 2009. Il Consiglio ha inoltre deliberato: di proporre all’Assemblea degli Azionisti la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione stesso per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 4 milioni di azioni proprie (comprese n. 1.956.000 azioni proprie a oggi detenute, corrispondenti all’1,68% del capitale sociale ordinario) a un prezzo unitario che non dovrà essere superiore al 10% e inferiore al 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione. La motivazione principale per cui viene rinnovata l’autorizzazione è la possibilità di investire in azioni della società a prezzi inferiori al loro effettivo valore, basato sulla reale consistenza economica del patrimonio netto e sulle prospettive reddituali; di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti un piano di stock option per il 2010 destinato a dipendenti della società e di società controllate e all’Amministratore Delegato della società per un massimo di n. 2.500.000 opzioni; di proporre all’Assemblea degli Azionisti, in sede straordinaria, l’aumento del capitale sociale con esclusione del diritto di opzione ai sensi degli artt. 2441 commi 5 e 8 del Codice Civile e 134, comma 2 del D. Lgs. 24.2.1998 n. 58, di massimi nominali euro 1.300.000 (oltre al sovrapprezzo), da eseguirsi entro e non oltre il 30 settembre 2020, mediante emissione di massime n. 2.500.000 azioni ordinarie Sogefi, destinate esclusivamente e irrevocabilmente a servizio del Piano di stock option 2010. Il prezzo di emissione delle azioni sarà determinato dal Consiglio di Amministrazione in misura pari alla media aritmetica dei prezzi ufficiali registrati dal titolo Sogefi sul Mercato Telematico Azionario nel mese precedente la data di assegnazione; di proporre all’Assemblea degli Azionisti, in sede straordinaria, l’integrazione della delega conferita dall’Assemblea degli Azionisti del 23 aprile 2009 al Consiglio per aumenti di capitale sociale a favore di dipendenti per l’ importo massimo di 5,2 milioni di euro prevedendo la facoltà di aumentare il capitale anche a favore di amministratori al fine di consentire eventuali assegnazioni agli stessi di futuri piani di stock option. L’assemblea degli Azionisti sarà inoltre chiamata a deliberare, in sede ordinaria, in merito al rinnovo del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2010-2012 nonché al conferimento degli incarichi alla società di revisione.  
   
   
DALLA CHIUSURA DEGLI STABILIMENTI GEORG FISCHER NASCE SUPREME AQUASERVICE  
 
Bologna, 24 febbraio 2010 - Il 1° marzo a Cadriano (Granarolo) sarà inaugurato il nuovo insediamento produttivo della Supreme Aquaservice srl, nata dalle ceneri della Georg Fischer. Nel corso del 2009, la multinazionale svizzera leader nella produzione di raccordi per la distribuzione e il trasporto di liquidi e gas ha trasferito le attività che svolgeva nei due stabilimenti di Granarolo e Castel Maggiore dove occupava 85 lavoratori. Alcuni ex dirigenti dell´azienda si sono attivati per recuperare le risorse lavorative degli stabilimenti dimessi, incorporandole nella Supreme Acquaservice Srl che, dal 2009, commercializza analoghi lavorati. Con il supporto della Provincia, dei Comuni di Granarolo e Castel Maggiore - istituzioni già coinvolte nel Tavolo di salvaguardia Georg Fischer - e di Unindustria, l´impegno dei tre imprenditori ha portato alla realizzazione dello stabilimento di Cadriano. Il nuovo insediamento produttivo, la sua storia e le sue prospettive, sono presentati nel corso di una conferenza stampa martedì 23 febbraio da: Graziano Prantoni, assessore provinciale alle Attività produttive e al Turismo Loretta Lambertini, sindaco di Granarolo Enrico Zanetti e Marcello Vannini di Supreme Aquaservice Srl Luana Rocchi di Filcem Cgil Bologna Luciana Rita Renda di Femca Cisl Bologna.  
   
   
EATON DI MASSA, PROSEGUE IL CONFRONTO DEL TAVOLO NAZIONALE RIBADITO L’IMPEGNO PER REINDUSTRIALIZZAZIONE E PIENA OCCUPAZIONE DEI LAVORATORI  
 
Firenze, 24 febbraio 2010 - La Regione Toscana, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico, alla Provincia di Massa-carrara e al Comune di Massa, ribadisce il proprio impegno a favore della reindustrializzazione e della piena occupazione di tutti i lavoratori della Eaton di Massa. Per raggiungere questo obiettivo è stato deciso di mettere a disposizione una serie di interventi di sostegno, quali l’utilizzo della legge 181 e della legge 46 per l’innovazione, il fondo regionale per la riassunzione dei lavoratori in mobilità e le risorse per la formazione ed il ri-orientamento dei lavoratori. Il tavolo nazionale di confronto per la verifica della situazione della Eaton di Massa si è nuovamente riunito oggi a Roma, presente l’assessore regionale al lavoro, presso il Ministero dello sviluppo Economico, alla presenza delle organizzazioni sindacali di categoria e dell’azie nda. Durante la riunione è stato richiesto alla societàEaton di concludere entro i prossimi giorni la verifica del progetto industriale presentato dalla Ecoplant tramite un approfondimento sulla sostenibilità finanziaria dell’azienda che verrà effettuato da Invitalia, l’agenzia che su mandato del governo opera per l´attrazione degli investimenti e lo sviluppo d´impresa. Un approfondimento che dovrà realizzarsi in tempi rapidi per poter poi passare all’eventuale fase attuativa o, in caso negativo, alla ricerca di nuovi investitori. Il confronto con Eaton ha affrontato anche il tema della disponibilità delle aree e della loro messa a disposizione per la reindustrializzazione secondo modalità piùfavorevoli e vantaggiose per l’insediamento di progetti industriali. Le parti hanno deciso di riconvocare il tavolo dopo che Invitalia avrà effettuato la verifica finanziaria sull’ azienda Ecoplant.  
   
   
LA COOPERAZIONE CULTURALE ALTOATESINA PRODUCE INNOVAZIONE. A FAVORE DI TUTTA LA COMUNITÀ  
 
 Bolzano, 24 febbraio 2010 - Molte organizzazioni culturali in Alto Adige sono gestite in forma cooperativa. Ben 37 sono associate a Legacoopbund e si sono recentemente riunite per discutere del loro sviluppo futuro. Esse si occupano di cultura in ambiti come la formazione, il teatro, il cinema, l’editoria, il giornalismo, la catalogazione e vendita di libri, l’organizzazione di eventi e la gestione di centri culturali. Le 37 cooperative contano 774 soci e danno lavoro in varie forme a oltre 1470 persone, per lo più donne (il 71%). Il fatturato totale di queste cooperative culturali ammonta a oltre 15 milioni di Euro. Questi i dati sul fenomeno delle cooperative culturali in provincia di Bolzano discussi nel seminario di oggi dal titolo “Cultura, educazione, formazione e informazione come fattori di sviluppo per i prossimi anni”, al quale hanno partecipato anche i rappresentanti degli assessorati alla Cultura della Provincia Autonoma di Bolzano. La relazione principale è stata tenuta dal prof. Pier Luigi Sacco, economista della cultura e professore ordinario di Economia della Cultura all’Università Iuav di Venezia, che si è soffermato sull’importanza della cultura come fattore di innovazione. Alcuni studi hanno dimostrato che una maggior partecipazione dei cittadini ad attività culturali genera non solo società più innovative, ma anche un’auto-percezione di maggior benessere. Al termine dell’incontro, al quale hanno preso parte attivamente numerosi presidenti e soci di cooperative culturali, è emersa la necessità di creare un sistema di relazioni più intenso tra Pubblico e Privato e di prevedere una collaborazione più stretta tra la cooperazione del settore culturale e la Pubblica Amministrazione al fine di valorizzare tutto il potenziale di innovazione e creatività presente nelle cooperative stesse.  
   
   
DIE KULTURGENOSSENSCHAFTEN IN SüDTIROL SCHAFFEN INNOVATION ZU GUNSTEN DER GESAMTEN GESELLSCHAFT  
 
Bozen, 24 Februar 2010 - In Südtirol werden zahlreiche Unternehmen des Kulturbereichs in Form einer Genossenschaft geführt. Von denen sind 37 Mitgliedsgenossenschaften von Legacoopbund und sind im Kulturbereich tätig wie z. B. Ausbildung, Theater, Kino, Verlagswesen, Journalismus, Katalogisierung und Buchhandlung, Organisation von Veranstaltungen und Leitung von Kulturzentren. Die 37 Kulturgenossenschaften zählen 774 Mitglieder und beschäftigen in verschiedenen Formen mehr als 1470 Personen, am meistens Frauen (71% der Beschäftigten). Der gesamte Umsatz dieser Kulturgenossenschaften beläuft sich auf mehr als 15 Millionen Euro. Diese sind die Daten der Südtiroler Kulturgenossenschaften, welche sich aus dem heutigen Treffen zum Thema „Kultur, Erziehung, Ausbildung und Information: Entwicklungsfaktoren der nächsten Jahre“ ergaben. Am Treffen haben auch die Vertreter der Landesressorts für Kultur der Autonomen Provinz Bozen teilgenommen. Der Hauptvortrag wurde von Prof. Pier Luigi Sacco, Kulturwirtschaftswissenschaftler und Professor von Kulturwirtschaft an der Universität Iuav von Venedig gehalten. Der Professor hat die Wichtigkeit der Kultur als Innovationsfaktor unterstrichen. Einige Studien haben bewiesen, dass eine stärkere Teilnahme der Bürger und Bürgerinnen an kulturellen Tätigkeiten nicht nur eine positive Wirkung auf das Innovationsniveau der Gesellschaft hat, sondern auch eine bessere Wohlwahrnehmung derselben hat. Am Ende des Treffens, an dem auch zahlreiche Vorsitzende und Mitglieder von Kulturgenossenschaften aktiv teilgenommen haben, ergab sich die Notwendigkeit von dichteren Beziehungen zwischen dem privaten und dem öffentlichen Sektor. Zudem, ist eine engere Zusammenarbeit zwischen den Kulturgenossenschaften und der öffentlichen Verwaltung von großer Bedeutung, um gemeinsam innovative Projekte im Kulturbereich auszuarbeiten.