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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Giugno 2010
INAUGURATA IN VENETO LA PRIMA TC-PET D’ITALIA. FUNZIONERA’ ALL’OSPEDALE DI NEGRAR (VR)  
 
Negrar (Vr), 14 giugno 2010 – E’ entrata in funzione l’ 11 giugno in Veneto, all’ospedale Sacro Cuore di Negrar, la prima Tc-pet d’Italia, un avveniristico macchinario che fonde la tomografia ad emissione di positroni e la tomografia computerizzata e renderà la diagnostica in oncologia, neurologia e cardiologia precisa e precoce come mai prima. La Tc-pet è stata collocata nell’ambito del servizio di medicina nucleare del nosocomio ed è stata inaugurata alla presenza di numerose autorità, tra le quali l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, il sindaco di Verona Flavio Tosi, quello di Negrar Giorgio Dal Negro e il presidente dell’ospedale Sacro Cuore Fratel Mario Bonora. “La collaborazione tra la Regione e questa struttura privata convenzionata è ottima – ha detto Coletto – e costituisce un esempio virtuoso di impegno comune nell’interesse della gente. Questo macchinario è un nuovo fiore all’occhiello della sanità veronese e veneta e funzionerà per tutti i pazienti che ne avranno bisogno, non solo i veronesi e i veneti. Quello che si sta facendo qui – ha concluso Coletto – è la sintesi di ciò a cui deve puntare un sistema sanitario virtuoso come quello veneto e cioè a fondere razionalizzazione ed alta qualità del servizio erogato”. La Tc-pet è costata quasi 2,3 milioni di euro. Il suo utilizzo consentirà ai clinici di ottenere informazioni preziose e mai così precise prima, non solo per la diagnosi, ma anche per la scelta delle terapie più adatte e per la verifica dei loro effetti.  
   
   
SANITA´: ALLEANZE PER LO SVILUPPO CRESCE IL PROJECT FINANCE,PRESENTATO IL REPORT DI FINLOMBARDA  
 
Milano, 14 giugno 2010 - La Lombardia anche per il 2010 riconferma la propria leadership nell´applicazione del project finance in sanità rispetto alle altre Regioni, con una quota del 29% dell´intero mercato italiano (pari a 1.295 milioni di euro). Le iniziative in project finance già aggiudicate al 30 maggio 2010 sono 15 (erano 13 alla stessa data del 2009) per un valore complessivo di 1.131 milioni di euro (+16,9% rispetto al 2009 e +38,7% rispetto al 2008). Sono questi alcuni dei dati contenuti nel Ix report dell´Osservatorio di Finlombarda sul project finance in sanità, illustrati oggi in un convegno al quale è intervenuto l´assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, che ha preso la parola in apertura dei lavori insieme al presidente di Finlombarda, Gianpaolo Chirichelli e al direttore generale Marco Nicolai. "Quando sono diventato assessore - ha detto Bresciani - mi sono domandato in che modo fosse possibile creare ricchezza e leva per lo sviluppo, avendo a disposizione un bilancio di 17 miliardi di euro per il sistema sanitario". Da questo interrogativo iniziale, ha riferito Bresciani, è nato il progetto di alleanze per la ricerca e lo sviluppo tecnologico che ha coinvolto le università, Finlombarda e l´industria, per allargarsi poi alle Regioni italiane ed europee. A partire dalla messa in rete delle 6 facoltà di Medicina - che vantano 14 macro aree di ricerca, 119 aree specifiche di ricerca e 1.250 prodotti certificati - l´alleanza promossa dal sistema sanitario lombardo ha coinvolto Finlombarda per gli aspetti finanziari e poi l´industria, producendo in tempi brevi risultati positivi. Sono infatti 39 i progetti già presentati e finanziati dall´industria, di cui 30 già attivi, su questa "piattaforma tecnologica". "Questo - ha aggiunto Bresciani - ci ha dato e ci dà la forza di andare in Europa da protagonisti". La Lombardia si è dunque mossa per stringere alleanze esterne, con le Regioni italiane (come Veneto e il Friuli), cui si sono affiancati gli accordi con le Regioni europee (Canton Ticino, Andalusia, Rhone Alpes, ecc) o addirittura Stati (come Israele), così da creare una "macro area europea per lo sviluppo tecnologico". "Abbiamo unito in questo modo - ha spiegato ancora l´assessore - 60 milioni di cittadini, 84 miliardi di spesa sanitaria e 30 miliardi di spesa per la ricerca".  
   
   
VOISIS PRESENTA VERA, IL PRIMO DISPOSITIVO DI RICONOSCIMENTO VOCALE PER LA REFERTAZIONE MEDICA CHE NON RICHIEDE L´INSTALLAZIONE DI ALCUN PROGRAMMA O DRIVER  
 
Sesto San Giovanni, 14 giugno 2010 - Voisis, azienda ospite dell’Incubatore Lib di Sesto San Giovanni, è presente al 44° Congresso Nazionale della Società Italiana di Radiologia (pad. 9 stand 62) che si svolge a Verona dall’ 11 al 15 giugno 2010, con Vera, un dispositivo portatile di riconoscimento vocale per la refertazione in ambito radiologico. Vera è uno strumento innovativo e versatile che permette di convertire la voce del medico in un documento scritto semplicemente collegandosi a qualsiasi computer attraverso una porta Usb senza la necessità di installare alcun software o driver. Il valore aggiunto di Vera per il libero professionista è la portatilità che lo rende uno strumento indispensabile per coloro che svolgono attività di consulenza su più strutture. Mentre per le aziende ospedaliere è la riduzione del Tco (Total Cost of Ownership) dovuta alla completa indipendenza del dispositivo dalle scelte attuali e future del sistema informativo aziendale in cui si colloca la funzione di refertazione. “Con Vera - sottolinea Riccardo Amici direttore generale di Voisis - le strutture ospedaliere non dovranno più reinstallare il software in caso di guasto o di cambio degli strumenti per la refertazione. L’azienda che sceglie Vera potrà attuare qualsiasi strategia per l’aggiornamento del software ospedaliero rendendo la soluzione per la refertazione indipendente dalle soluzioni di videoscrittura”. La qualità della soluzione Vera è garantita dall’eccellenza del motore di riconoscimento vocale, frutto della partnership tra Voisis e Nuance, leader mondiale nel settore delle tecnologie di riconoscimento vocale. Le caratteristiche di Vera possono essere così riassunte: Possibilità di essere trasportato ed usato ovunque. Possibilità di usarlo su qualsiasi postazione di lavoro indipendentemente dal sistema operativo. Vocabolario personalizzabile e specialistico. Meno di 6 minuti di addestramento Possibilità di registrare la propria voce e convertirla poi in testo scritto. Gestione automatica delle esitazioni e dei rumori di fondo. Possibilità di richiamare testi predefiniti personalizzati. Vocabolari specialistici disponibili: diagnostica per immagini, anatomia patologica, cardiologia. Voisis S.r.l. Nasce come spin-off della divisione sanità del gruppo Kallideas S.p.a., da cui eredita una matura esperienza nelle soluzioni di riconoscimento vocale e del parlato. Il principio guida di Voisis è quello di rendere il riconoscimento vocale uno strumento di lavoro preciso e di facile utilizzo, finalizzato al recupero di efficienza e alla riduzione dei costi nei processi di redazione di referti e documenti. Voisis è una delle aziende innovative insediate presso l’Incubatore Lib di Sesto San Giovanni (Mi) gestito da Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo ( www.Milanomet.it/ ).  
   
   
CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA SCIENZA E LA MEDICINA DELLO SPORT  
 
Newcastle upon Tyne, 14 giugno 2010 - Dal 19 al 21 agosto 2010 si terrà a Newcastle upon Tyne (Regno Unito) una conferenza internazionale dedicata alla scienza e la medicina dello sport. Il programma di tre giorni riunirà i maggiori esperti di scienze e medicina dello sport per partecipare alla realizzazione delle Olimpiadi e dei Giochi Paralimpici del 2012. Per i primi due giorni il programma prevede sessioni parallele dedicate alla medicina e scienza dello sport. Ogni giorno si terrà una sessione plenaria, aperta a tutti i delegati della conferenza. Il terzo giorno, una serie di presentazioni tradurrà la medicina e scienza in messaggi pratici per gli allenatori, i medici di squadra e il personale di supporto della scienza sportiva. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Isssmc.com/    
   
   
VIA LIBERA ANCHE AL SOSTEGNO DELLA PROVINCIA AD UN INTERVENTO DELLA CROCE ROSSA TRENTINA A GAZA  
 
Trento, 14 giugno 2010 - 220 associazioni in Trentino che operano nel campo della solidarietà internazionale. 20.000 le persone a vario titolo coinvolte. 180 progetti presentati ogni anno alla Provincia, che destina a questo settore lo 0,25% del suo bilancio. Queste alcune delle cifre di un impegno che però va oltre le cifre, che coinvolge paesi, parrocchie, valli, intere comunità, creando rapporti profondi e duraturi con il cosiddetto Sud del mondo. Stamani l´assessore Lia Giovanazzi Beltrami, assieme ai dirigenti e ai tecnici della Provincia e ai responsabili di alcune delle realtà coinvolte, fra cui la Croce Rossa trentina e il Centro missionario diocesano, ha presentato in una conferenza stampa le ultime decisioni che la Giunta sta adottando in questi giorni. Fra le altre un intervento di supporto sociale, psicologico e educativo alla popolazione palestinese della Striscia di Gaza, con particolare attenzione ai bambini e alle loro famiglie, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, che ha delegato in toto quella trentina, e un aiuto per la costruzione di un centro educativo a Serrinha, Brasile. "Abbiamo convocato questa conferenza stampa - ha spiegato in apertura l´assessore Beltrami - conformemente al Piano operativo che la Giunta provinciale si è data a gennaio, con l´intento di coinvolgere quanto più possibile la popolazione trentina, che peraltro è da sempre molto sensibile a questa tematica. Lo dimostra l´attivismo delle tante associazioni che realizzano progetti in Africa, Asia, America latina, Europa orientale, cofinanziandoli e mettendo a disposizione gratuitamente il proprio lavoro. Come Provincia cerchiamo di sostenerle anche sul piano amministrativo, rendendo le procedure quanto più semplici e snelle possibile. Questo non significa che un progetto venga approvato in pochi giorni; a monte di una pratica amministrativa che va a buon fine vi è un lavoro che è iniziato magari un anno prima, o anche più. Peraltro le associazioni trentine operano sempre correttamente e non mi è mai capitato di imbattermi in cose poco chiare". I due progetti principali approvati i questi giorni riguardano la Striscia di Gaza e il Brasile. Il primo - illustrato da Paolo Soave della Croce rossa trentina - si inserisce in un impegno che la Croce Rossa italiana e internazionale, assieme alla Mezzaluna rossa islamica, porta avanti fin dal 2005. Battezzato “Supporto psicosociale alla popolazione palestinese, con particolare attenzione ai bambini e alle loro famiglie” verrà realizzato nel periodo che va da giugno 2010 a dicembre 2012; l´impegno di spesa della Provincia sui 3 anni è di 250.000 euro in totale. La situazione di isolamento e di conflitto in cui versa la Striscia di Gaza ha fatto emergere un bisogno importante di supporto psicosociale sia per i bambini, sia per le famiglie, nonché di un sostegno anche sul fronte sanitario vero e proprio (c´è solo un ospedale attivo in tutta Gaza). Da un lato i bambini hanno bisogno di avere un luogo “sicuro” dove cercare di avere un’infanzia quanto più possibile "normale" attraverso attività ricreative ed educative; dall’altro genitori ed insegnanti vanno aiutati ad affrontare tutti i problemi anche di natura psicologica che la situazione di Gaza ha generato. Le attività del programma verranno implementate nel Centro psicosociale di Khan Younis, nelle scuole, nei centri comunitari e nei luoghi messi a disposizione dalle associazioni locali e internazionali interessate a seconda del tipo di attività e del tipo di beneficiari. Le attività nel Centro sono giornaliere, mentre quelle nelle scuole seguono un calendario specifico durante il periodo scolastico da agosto a maggio. Sono previste anche iniziative "aperte" (campi estivi, spettacoli teatrali e così via) per permettere alla comunità di riunirsi e condividere momenti positivi. Il programma non richiede grandi investimenti a parte quello di risorse umane qualificate. Tutte le attività vengono sviluppate in stretta collaborazione col partner locale Prcs – Palestine Red Crescent Society nella Striscia di Gaza che dispone di proprio personale specializzato (psicologi e operatori sociali), oltre che di volontari. Il programma è svolto inoltre in collaborazione con i Ministeri dell’Educazione e della Salute e con altre organizzazioni che lavorano nello stesso campo (Unicef, Unrwa, Ong nazionali ed internazionali). Il secondo progetto, realizzato in collaborazione con il Centro missionario diocesano, riguarda il sostegno alla costruzione di un nuovo centro educativo, "Casa dos Menor", a Serronha, piccola città del Brasile rurale nello stato di Bahia. L´impegno finanziario della Provincia è di 65.000 euro. Illustrato stamani da Roberto Rosa del Centro missionario, l´intervento verrà realizzato su un terreno messo a disposizione dalla diocesi di Serrinha e si rivolgerà agli adolescenti e ai giovani delle famiglie più povere della zona. Obiettivo è quello di fornire loro una formazione di base e professionale adeguata; due classi saranno riservati a giovani sordomuti che al momento rimangono ai margini dell´istituzione scolastica. Particolare enfasi verrà posta nella formazione professionale, al momento del tutto assente. Come illustrato dal responsabile del Servizio emigrazione e solidarietà internazionale Marco Viola, in questi giorni la Provincia approva inoltre un programma unico di spesa per complessivi 130.000 euro per tutta una serie di progetti più piccoli, ma non meno importanti. "Abbiamo deciso di adottare questa formula per snellire le procedure, dal momento che anche la tempistica dei progetti è importante. Si tratta di somme più piccole per il cofinanziamenti di alcuni interventi in varie aree del mondo, portate avanti dalle nostre associazioni. Abbiamo un sostegno economico per l´ospedale di Wolisso, in Etiopia, recentemente visitato anche da una delegazione di giornalisti trentini; un sostegno all´orfanotrofio aperto a Nairobi da padre Franco Cellana; un aiuto ad un centro di accoglienza di Scutari, Albania; una fornitura di macchine da lavoro per un Centro ciechi in Togo che ha avviato un´attività lavorativa nel campo della maglieria." Infine, un intervento di 15.000 euro a sostegno di un lebbrosario di Calcutta, richiesto da Dominique Lapierre (il famoso autore de "La città della gioia" e di altri libri amatissimi, i cui proventi vengono destinati da molti anni dall´autore al sostegno di progetti di solidarietà), il quale verrà prossimamente in Trentino; e la fornitura di un pulmino di seconda mano al Centro bambini in emergenza di Singureni, Romania (progetto avviato da Mino Damato e che vede coinvolti anche la Lifeline Dolomites di Predazzo), per 15.000 euro. La documentazione amministrativa relativa a tutte queste decisioni, non appena formalizzate, sarà disponibile sul sito internet della Provincia (al massimo entro martedì), al link " Delibere, determinazioni, decreti e atti agenzie"  
   
   
INTEGRATORI MULTIVITAMINICI: LA RICERCA INIZIA ONLINE QUASI RADDOPPIATO IN DUE ANNI IL VOLUME DI BUZZ ONLINE SUGLI INTEGRATORI  
 
Milano, 14 Giugno 2010 – L’arrivo della bella stagione e dei primi caldi stimola l’interesse dei consumatori per gli integratori alimentari, in particolare quelli multivitaminici e salini, in grado di fornire quella “carica” in più per affrontare le faticose giornate primaverili. Quello degli integratori alimentari è un comparto in forte crescita: secondo la rilevazione Nielsen effettuata su farmacie, parafarmacie, supermercati e ipermercati nell’ultimo anno il mercato è cresciuto del 12%, raggiungendo circa 1,6 miliardi di euro di venduto nell’anno terminante a marzo del 2010, oltre 120 milioni di confezioni (+8% nell’anno). L’interesse per gli integratori sembra nascere ben prima dell’effettivo acquisto sul punto vendita: sempre più i consumatori discutono online dell’assunzione di questi prodotti specifici e si scambiano pareri e consigli su quelli più indicati per le diverse esigenze. Dall’analisi del volume di buzz online sugli integratori alimentari, realizzata attraverso Buzzmetrics, il servizio di Nielsen specializzato nella misurazione quali-quantitativa del passaparola digitale, emergono oltre 10 mila discussioni generate dagli utenti negli ultimi tre mesi del 2010. Ancora più interessante l’analisi in trend: rispetto ai 5,5 mila messaggi del 2008 il volume delle discussioni online è quindi quasi raddoppiato (+83%); circa 700 messaggi in più nell’ultimo anno. Trattandosi di buzz sugli integratori in generale, la maggior parte delle discussioni (il 73%) avviene sui blog: si sviluppano infatti sempre più blog verticali sulla salute e il fitness che dedicano molta attenzione a questi prodotti, in particolare ai vantaggi derivanti dalla loro assunzione in specifiche situazioni. Passando all’analisi dei brand più discussi online, emerge che è Multicentrum a totalizzare il maggior numero di citazioni nei commenti (40%), seguito da Supradyn (con il 20% dei messaggi) e Polase (18%). Seguono Be-total e, più distaccati, Cebion e Mg.k Vis. Multicentrum è il brand che negli ultimi anni si è maggiormente distinto per innovazione e diversificazione di prodotto, con la creazione di nuovi segmenti nel mercato multivitaminici (ad es. Junior, materna, antiossidanti e cardio). Anche Supradyn ha voluto cavalcare l´onda della crescita del comparto degli integratori alimentari lanciando recentemente Supradyn Tabs - compresse masticabili dal gusto gradevole - ed entrando nel segmento dei bimbi con Supradyn Junior. Ha inoltre rilanciato Supradin Vital Age 50, attualmente in campagna Tv. Polase invece è contraddistinto da due anime, una più curativa volta a sopperire alle carenze di sali minerali legate ai cambi di stagione; l’altra più sportiva e dinamica, punto di riferimento per chi pratica attivamente sport. Analizzando solo le discussioni online in cui si parla dei brand e delle caratteristiche dei diversi prodotti sul mercato, notiamo che i principali luoghi di confronto sono i forum (67% dei messaggi), in particolare quelli dedicati al fitness e allo sport ma anche i forum generalisti, come alfemminile.Com. Ma chi sono gli utenti che discutono online di integratori? Naturalmente c’è una forte presenza di sportivi, prevalentemente uomini. Da sempre infatti gli integratori vengono associati alla figura dello sportivo, se non addirittura del “palestrato”; si tratta infatti di prodotti specifici volti a favorire l’assunzione di vitamine e di altri principi nutritivi che possono essere utilizzati, ad esempio, per aumentare la propria massa muscolare. Analizzando le discussioni in rete emerge una componente “rosa” interessata a questa tipologia di prodotti: si tratta di donne e mamme che condividono pareri ed esperienze e che chiedono informazioni sull’assunzione degli integratori, ad esempio per combattere la stanchezza, la spossatezza e i cali di pressione che si presentano puntualmente all’arrivo della stagione primaverile, per affrontare meglio i primi mesi di gravidanza o per aiutare i propri bimbi a superare più velocemente l’influenza o altri malanni di stagione. In conclusione, dall’analisi delle conversazioni online emerge come, in linea generale, il mercato degli integratori alimentari sia sempre più chiacchierato online, mostrando l’interesse non solo degli sportivi o dei “cultori” del fisico, ma anche delle mamme e in generale di tutte le persone che decidono di affidarsi a questi prodotti per combattere il cambio di stagione, la stanchezza, l’insonnia e perché no… anche il malumore.  
   
   
REGIONI: MASSIMO RUSSO NUOVO COORDINATORE DEL COMPARTO SANITA´  
 
Palermo, 14 giugno 2010 - La Regione siciliana, per la prima volta, e´ stata scelta tra le sette regioni italiane che faranno parte del comitato di settore della conferenza delle Regioni che e´ stato rinnovato il 10 giugno a Roma. A rappresentare il governo siciliano, su proposta dell´assessore al Bilancio Michele Cimino, sara´ l´assessore per la Salute, Massimo Russo, che avra´ l´incarico di coordinare il comparto sanita´ del quale fanno parte anche gli assessori alla Salute di Liguria, Puglia e Marche. "Massimo Russo - ha detto il vicepresidente della Regione, Michele Cimino - sapra´ rappresentare al meglio la Sicilia. A livello nazionale sono stati molto apprezzati i brillanti risultati raggiunti nell´opera di risanamento e riqualificazione del sistema sanitario regionale, risultati che sono sotto gli occhi di tutti. La sua nomina e´ la naturale conseguenza della serieta´, della professionalita´ e dell´entusiasmo sempre dimostrate". "Questo incarico di prestigio - ha aggiunto Russo - e´ una grande soddisfazione che voglio condividere con tutte quelle persone, a cominciare dal mio staff, che hanno permesso alla Sicilia di acquisire finalmente quella credibilita´ nazionale di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi". Il comparto sanita´ del comitato di settore dovra´ esprimere atti di indirizzo sulle convenzioni nazionali per la medicina generale, la pediatria, la specialistica ambulatoriale e la farmaceutica convenzionata e sui contratti nazionali di lavoro dei dipendenti del servizio sanitario nazionale. Alla presidenza del comitato di settore e´ stato confermato l´assessore alle Finanze della Lombardia Romano Colozzi. Del comparto personale dipendente faranno parte Toscana e Lazio.  
   
   
ECCELLENZA PEDIATRICA IN SICILIA CON IL BAMBINO GESÙ  
 
Palermo, 14 giugno 2010 - La Regione siciliana e l´Ospedale pediatrico "Bambino Gesu´" di Roma istituiranno il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo, con l´obiettivo di sviluppare l´attivita´ di alta specializzazione cardiologica sia per la popolazione pediatrica siciliana che per quella di altre Regioni del Sud e dei paesi del bacino del Mediterraneo. Il nuovo Centro cardiologico avra´ requisiti strutturali e organizzativi di eccellenza e diventera´ l´unico centro di Iii livello in Sicilia. La sede definitiva del Centro cardiologico sara´ l´azienda ospedaliera "Villa Sofia - Cervello" di Palermo che sta completando alcuni interventi di adeguamento strutturale in attesa che venga ultimato il Cemi (Centro di eccellenza materno infantile) che sorgera´ entro due anni e mezzo nell´area di fondo Malatacca e la cui prima pietra e´ stata gia´ posata il mese scorso. Nel frattempo, la sede provvisoria sara´ il presidio ospedaliero San Vincenzo di Taormina, che fa capo all´Asp di Messina, dove l´attivita´ del centro prendera´ il via entro l´autunno. Viene cosi´ ridisegnata la mappa della cardiologia pediatrica siciliana che attualmente dispone di alcuni centri (Palermo, Catania, Messina, Taormina) inseriti all´interno di ospedali generali e che non sono stati finora in grado di rispondere in modo adeguato alla domanda di salute dal momento che, come dimostrano le statistiche, un numero significativo di pazienti si rivolge alle strutture sanitarie del centro nord. L´unita´ di cardiologia pediatrica dell´ospedale Civico di Palermo continuera´ ad assicurare l´assistenza di primo e secondo livello e sara´ collegata in rete con il centro di Taormina. Il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo sara´ gestito, secondo il proprio modello ordinario, dall´Ospedale Pediatrico Bambino Gesu´ che nominera´ il direttore del dipartimento e i responsabili delle strutture semplici e complesse afferenti al Centro e procedera´ all´individuazione di un direttore sanitario e di un responsabile amministrativo. Per l´attuazione del progetto, il Centro si avvarra´ di personale medico e non medico del "Bambino Gesu´" ma e´ prevista l´utilizzazione di personale dipendente del sistema sanitario regionale su base volontaria e previa valutazione e accettazione del direttore del dipartimento: in quel caso il personale utilizzato operera´ in regime di distacco, mantenendo lo status giuridico e il trattamento economico e normativo dell´Ente di appartenenza. Per la realizzazione del progetto e´ previsto un costo di gestione di 7 milioni e 800 mila euro per i primi due anni e di 8 milioni e 300 mila euro per gli anni successivi. La Regione siciliana, valutando in circa 3 milioni di euro il costo del personale dipendente del sistema sanitario regionale, corrispondera´ all´Ospedale Pediatrico Bambino Gesu´ un finanziamento di 4 milioni e 800 mila euro per i primi due anni e di 5 milioni e 300 mila euro per i successivi tre anni. Il finanziamento include anche gli oneri riferiti ai pazienti residenti in Sicilia che saranno assistiti nella sede di Roma dell´Istituto. In tal modo la Regione siciliana potra´ ridurre sensibilmente i costi annuali della mobilita´ passiva. La convenzione avra´ una durata di dieci anni ma al termine del quinto anno sara´ effettuata una valutazione e una eventuale revisione del quadro progettuale, operativo e finanziario. "L´eccellente politica sanitaria portata avanti da questo Governo - ha detto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo - non poteva che generare eccellenti collaborazioni come questa con il Bambino Gesu´ che e´ un istituto conosciuto in tutto il mondo. Tutto cio´ e´ la conferma di come la svolta sanitaria siciliana sia vista con simpatia e attenzione in tutta Italia. La riorganizzazione della sanita´, che poggia sulle solide basi di una moderna organizzazione, del rispetto delle regole, della legalita´ e della trasparenza, sta andando avanti speditamente: stiamo gia´ raccogliendo ottimi frutti e con la nascita del nuovo Centro Cardiologico potremo mettere a disposizione della Sicilia un´altra struttura di eccellenza". "Questo e´ un progetto estremamente ambizioso che ha l´obiettivo di rendere la Sicilia autonoma sul fronte delle alte specialita´ pediatriche a cominciare dalla cardiologia e cardiochirurgia - ha sottolineato il presidente dell´Ospedale Pediatrico Bambino Gesu´, Giuseppe Profiti - e che testimonia la svolta che i siciliani a tutti i livelli istituzionali sono riusciti a dare nel settore della sanita´. Ci piace intenderlo come un modello virtuoso e concreto di federalismo, in cui la collaborazione tra un centro di rilievo internazionale come il Bambino Gesu´ e le istituzioni locali permette di attivare un programma strutturato in grado di dare una risposta immediata ai bambini ed alle loro famiglie e di avviare un percorso di qualificazione e crescita permanente della capacita´ di risposta di una realta´ come la Sicilia a cui certo non difetta il capitale umano a disposizione". "Il nuovo Centro dara´ ulteriore prestigio alla sanita´ siciliana - ha confermato l´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo -. L´attenzione che ci e´ stata riservata da un istituto di tale rilevanza internazionale come il "Bambino Gesu´" e´ l´ulteriore dimostrazione di come la Sicilia abbia raggiunto livelli significativi di credibilita´ e sia in grado di sviluppare una progettualita´ d´eccellenza. Questa collaborazione produrra´ un duplice risultato: il primo e´ quello di arginare la mobilita´ passiva che non e´ solo un costo economico ma anche sociale e sono certo che la capacita´ di attrazione del nuovo centro di eccellenza pediatrica ci consentira´ di invertire il trend e di realizzare mobilita´ attiva; il secondo risultato sara´ quello di realizzare un importante percorso formativo per le figure professionali del nostro sistema sanitario che collaboreranno a questo progetto". "Con la nascita del Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo e la condivisione delle competenze maturate dal Bambino Gesu´ - afferma Giacomo Pongiglione, direttore del dipartimento di medicina cardiologica e cardiochirurgia pediatrica del "Bambino Gesu´" - la maggiore isola italiana ha tutte le carte in regola, per bacino di utenza, esperienza dei medici e tecnologie, per essere un polo di attrazione per la cura di una tipologia di pazienti estremamente delicati e per offrire prestazioni di elevata complessita´, lasciandosi alle spalle la condizione di regione "sussidiaria".  
   
   
SALUTE SESSUALE DEI GIOVANI: I PAESI DELL´AFRICA SUB-SAHARIANA SONO IN GRADO DI OCCUPARSENE?  
 
Bruxelles, 14 giugno 2010 - Nonostante si continui a ripetere che è necessario contrastare l´alto tasso di trasmissione dell´Hiv (virus dell´immunodeficienza umana) alle giovani donne, in particolare nell´Africa sub-sahariana, gli scienziati non si trovano ancora d´accordo su quale sia il metodo migliore per prevenire l´infezione da Hiv tra i giovani. Un team internazionale di ricercatori, in un articolo pubblicato su Public Library of Science (Plos), tenta di fornire prove concrete dell´efficacia dell´educazione sessuale analizzando attentamente cosa funziona e cosa non funziona negli attuali programmi di intervento. Le statistiche dell´epidemia di Aids (sindrome dell´immunodeficienza acquisita) possono risultare sconvolgenti, facendo a volte dimenticare che ogni caso è una tragedia personale. In Malawi e in Zimbabwe una persona su quattro è positiva all´Hiv. In alcune zone dello Zimbabwe però l´infezione raggiunge percentuali del 70%. L´aspettativa di vita è di appena 48 anni e il numero di bambini al di sotto dei 15 anni rimasti orfani a causa dell´Aids cresce in modo allarmante. In assenza di cure accessibili o efficaci per l´Hiv, un gruppo di ricercatori della London School of Hygene & Tropical Medicine (Lshtm) nel Regno Unito ha collaborato con la African Medical Research Foundation (Amref), con sede in Kenya, e con il National Institute for Medical Research (Nimr), in Tanzania, per isolare il virus tramite l´istruzione. La professoressa Aiofe Doyle del Lshtm e i suoi colleghi si sono concentrati sull´esperimento di intervento Mema kwa Vijana in Tanzania, dove l´epidemia di Hiv è grave ma non ha ancora raggiunto i livelli registrati in Zimbabwe. Il programma Mema kwa Vijana è attualmente in fase di sperimentazione nelle scuole elementari di una comunità, questo esperimento randomizzato è stato in parte finanziato dalla Commissione Europea per gli ultimi 14 anni. Il programma sanitario triennale è molto strutturato e si basa su principi educativi solidi. Agli alunni tra i 10 e i 15 anni viene insegnato a recitare in una serie di drammatizzazioni, che sono usate per stimolare la discussione e aiutare a stabilire dei parametri di comportamento. L´uso dei giochi di ruolo in modo da costruire capacità interpersonali è una parte fondamentale del programma. In questa fase, una delle principali preoccupazioni dei ricercatori era lo scarso livello di servizi fornito dalle cliniche nonchè il preoccupante numero di malattie a trasmissione sessuale non curate. Questi fattori avrebbero minato l´efficacia di qualsiasi educazione sessuale scolastica se i giovani che si rivolgevano alle cliniche si sentivano dire dagli operatori sanitari che la contraccezione è solo per le coppie sposate e loro dovevano comportarsi bene. Questo è un problema presente in molti paesi e non solo in quelli africani. Adesso sembra che la più grande minaccia a questo intervento venga proprio dall´ambiente scolastico. Nelle relazioni sull´impatto dell´intervento Mema kwa Vijana, i ricercatori sostengono che questo intervento - come molti altri interventi condotti nelle scuole nell´Africa sub-sahariana - non è riuscito a cambiare i comportamenti sessuali a rischio. Più in particolare, l´impatto dell´intervento è stato valutato nel 2007-2008, approssivativamente 9 anni dopo il reclutamento, su una coorte di 13.814 giovani di età compresa tra i 15 e i 30 anni. Sebbene l´intervento Mema kwa Vijana abbia portato miglioramenti nelle conoscenze, gli atteggiamenti e le intenzioni, i ricercatori non hanno trovato prove di cambiamenti comportamentali durevoli. Alcuni giovani uomini che hanno partecipato a questo esperimento scolastico hanno ritardato l´inizio della loro attività sessuale, altri hanno ridotto il numero di partner sessuali e altri probabilmente hanno persino usato un preservativo in rapporti sessuali occasionali. Molti però negavano di essere a rischio di infezione da Hiv e insistevano nel sostenere che non ci si può proteggere completamente dai pericoli della vita, compreso il diffondersi dell´Hiv. Qual´è la risposta che si può ricavare da questi follow-up alla domanda "che cosa funziona" per prevenire l´infezione da Hiv nei giovani dell´Africa sub-sahariana? Gli interventi nelle scuole africane si scontrano con numerosi problemi dovuti all´alto tasso di assenteismo tra gli studenti, la frequente violenza e la mancanza di una formazione adeguata per coloro che effettuano l´intervento stesso. Nonostante queste difficoltà però, le scuole presentano diversi vantaggi per gli interventi tra cui la possibilità di raggiungere un gran numero di giovani. Nel frattempo gli adulti della comunità riconoscono che l´Hiv sia un enorme problema, visto che nessuna famiglia è rimasta indenne da questa malattia. E infatti la reazione costante è "Perchè avete aspettato così tanto a farlo?" piuttosto che "Perchè lo state facendo?" Questi risultati hanno portato i ricercatori a suggerire che gli "interventi rivolti ai giovani potrebbero essere più efficaci se integrati in programmi intensivi di riduzione del rischio che coinvolgano tutta la comunità". Allo stesso tempo, è di vitale importanza riconoscere il considerevole mutamento dei bisogni dei giovani e gli interventi nelle comunità o in altri ambienti intesi a raggiungere i giovani in età scolastica devono essere una priorità della ricerca. Mentre aspettiamo un mezzo sicuro, poco costoso ed efficace per controllare l´Hiv, non c´è dubbio che prevenire è meglio che curare. Per maggiori informazioni, visitare: Public Library of Science: http://www.Plos.org/  London School of Hygiene & Tropical Medicine (Lshtm): http://www.Lshtm.ac.uk/  Mema kwa Vijana: http://www.Memakwavijana.org/    
   
   
MILANO: PAPILLOMA, VACCINO A META´ PREZZO PER LE GIOVANI  
 
Milano, 14 giugno 2010 - Per le donne il tumore al collo dell´utero è, ancora oggi, quello che ha il più alto indice di mortalità dopo quello alla mammella. Per prevenirlo Regione Lombardia ha deciso di mettere a disposizione delle donne che hanno da 13 a 26 anni il vaccino contro il Papilloma Virus, causa frequente di questo tipo di cancro, scontato di oltre il 50%. Tre sono le somministrazioni necessarie ed ogni singola dose ha un costo di circa 170 euro. Rimane invece completamente gratuito per le dodicenni. Il provvedimento, frutto di una decisione della Giunta regionale, è stato illustrato oggi dal direttore generale dell´assessorato alla Sanità, Carlo Lucchina, dal presidente dell´Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), Francesca Merzagora, dal presidente dell´Agenzia italiana del Farmaco (Aifa), nonché direttore della Clinica di ostetricia e ginecologia di Brescia, Sergio Pecorelli e dal direttore dell´Unità di ginecologia preventiva dello Ieo di Milano, Mario Sideri. "Con questo provvedimento - ha spiegato Lucchina - tutte le donne fuori età potranno farsi vaccinare presso le aziende ospedaliere della Lombardia pagando le tre dosi con uno sconto molto significativo. Inoltre abbiamo ritenuto necessario che il vaccino sia somministrato nei reparti di ostetricia e ginecologia in modo tale che le donne che decidono di farlo possano anche godere di una visita specialistica". "Questo perché - ha sottolineato Lucchina - abbiamo constatato che esiste una fascia di popolazione che non ricorre ad alcun tipo di accertamento, causando in questo modo un aumento notevole delle patologie e delle loro complicanze". "Scontare questo vaccino - ha rimarcato il direttore generale dell´assessorato - è il modo che abbiamo scelto per fare una prevenzione sempre più accurata ed efficace verso quelle donne che sono maggiormente esposte alla contrazione del papilloma virus". "Oggi - ha detto Francesca Marzagora - si cementifica ancor di più la collaborazione con Regione Lombardia per informare le giovani donne sugli strumenti che hanno a disposizione per combattere il tumore al collo dell´utero e anche altre patologie tumorali". E´ stato il presidente dell´Aifa Sergio Pecorelli a segnalare, infatti, come sempre più dati e studi scientifici confermino l´importanza del vaccino anche contro i tumori genitali, anali e testa/collo. Anche i ginecologi, da parte loro, si sono detti "assolutamente favorevoli" e hanno sottoscritto un comunicato congiunto proprio per sottolineare "l´impegno alla diffusione della vaccinazione anti Papilloma virus". Hanno già aderito a questa campagna di sensibilizzazione i direttori della Macedonio Melloni, Mauro Busacca, del San Carlo, Mauro Buscaglia, del San Raffaele, Massimo Candiani, del Sacco, Irene Cetin, della clinica San Pio X, Alfredo Damiani, della Mangiagalli, Luigi Fedele, del pronto soccorso ostretico-ginecologico dello stesso nosocomio, Alessandra Kustermann, del Buzzi, Enrico Ferrazzi, del San Paolo, Anna Maria Marconi, del San Gerardo di Monza, Rodolfo Milani, dell´istituto dei Tumori, Francesco Raspagliesi, dello Ieo, Mario Sideri e del Niguarda, Mario Meroni. "In questo modo - ha concluso Lucchina anticipando che è allo studio l´uso di tale vaccino anche nei maschi prima che inizino l´attività sessuale - contiamo di poter raggiungere un importante livello di copertura vaccinale. Sicuri che i dati che ne scaturiranno saranno fondamentali anche per gli studi epidemiologici di domani".  
   
   
SANITA´, INAUGURATE DA FORMIGONI SALE COLUMBUS  
 
Milano, 14 giugno 2010 - Un blocco operatorio all´avanguardia costituito da due sale di 40 metri quadri ciascuna, dotate di tutte le più moderne attrezzature tecnologiche, fra cui anche la cromoterapia. E´ la nuova "ala" della Casa di Cura Columbus, inaugurata l’ 11 giugno dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Formigoni, nel suo intervento, ringraziando anzitutto le suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù che da 61 anni portano avanti quella che fu "una geniale intuizione" dell´allora arcivescovo di Milano, cardinal Schuster, ha sottolineato come la "Columbus, pur non avendo mai richiesto l´accreditamento al sistema sanitario regionale, ne sia parte integrante". "Continueremo a esservi vicini - ha garantito Formigoni - non solo perché riconosciamo l´altissima qualità delle cure, ma perché garantite quella vicinanza al paziente che non lo fa sentire un caso clinico". "Una struttura - ha proseguito - che si distingue non solo per l´altissimo livello delle cure che potrà prestare, ma anche per l´umanità con la quale i suoi dirigenti e medici vogliono garantirle". La cromoterapia, con il suo gioco di colori che passano dal classico bianco, all´azzurro, al giallo e all´arancione è un esempio di come si possa "accompagnare" il paziente all´operazione, tranquillizzandolo e facendolo sentire come a casa propria. Formigoni ha anche riconosciuto la capacità dei dirigenti della struttura di rendere sempre più all´avanguardia le sale sfruttando il meccanismo del project finance, "uno strumento finanziario di cui la Lombardia detiene il primato nell´utilizzo e che sta contribuendo a rinnovare radicalmente l´intera rete ospedaliera regionale". Questo è il percorso che ha favorito la nascita del nuovo blocco operatorio costruito intorno alla "persona-paziente". Ricircoli d´aria con flussi laminari sul campo operatorio, soluzioni di due pensili snodabili per ogni postazione chirurgica con assoluta assenza di cavi e fili a terra, e doppio percorso pulito/sporco. "Questa è la forza della Lombardia - ha concluso Formigoni - e del nostro sistema: la capacità di essere sempre all´avanguardia valorizzando e stimando il contributo di tutti".  
   
   
LA LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA FA MENO PAURA DASATINIB EFFICACE ANCHE IN FASE PRECOCE  
 
Bellona, 14 giugno 2010 – Dasatinib, molecola già disponibile per il trattamento dei pazienti con leucemia mieloide cronica (Lmc) resistenti o intolleranti ad altre terapie, è efficace anche in fase iniziale di malattia. Il farmaco, sviluppato da Bristol-myers Squibb, ha infatti dimostrato una migliore efficacia rispetto alla attuale terapia standard con imatinib nel trattamento della Lmc Philadephia+. L’annuncio viene dal Xv Congresso della Società Europea di Ematologia (European Hematology Association - Eha) a Barcellona, il più importante appuntamento continentale sulle malattie ematologiche. Nuove speranze dunque si aprono per questi pazienti, alla luce dei dati dello studio internazionale Dasision. “I risultati – spiega il prof. Michele Baccarani dell’Università di Bologna, coordinatore italiano dello studio – sono in linea con le aspettative basate sulle proprietà biologiche di dasatinib già emerse da precedenti studi sulla molecola, sia in prima che in seconda linea. E supportano il ruolo di dasatinib in prima nel trattamento della leucemia mieloide cronica Philadelphia+”. Nello studio Dasision nel 77% dei pazienti la risposta citogenetica completa è stata confermata al 12mo mese di trattamento, rispetto al 66% di quelli in terapia con imatinib. “Le attuali linee guida – afferma Hagop Kantarjian, professore all’Md Anderson Cancer Center dell’Università del Texas e primo autore dello studio pubblicato sul New England Journal of Medicine - indicano che raggiungere una risposta citogenetica completa entro 12 mesi è importante perché il rischio di progressione della malattia è maggiore in quei pazienti in cui il trattamento non è così efficace”. In base ai risultati dello studio, Bristol-myers Squibb presenterà la richiesta alle autorità regolatorie per l’utilizzo di dasatinib nel trattamento di prima linea dei pazienti con Lmc Philadelphia+. La Leucemia Mieloide Cronica è una malattia rara: in Italia si registrano circa 1000 nuove diagnosi ogni anno. L’incidenza della malattia aumenta con l’età (solo nel 2% dei casi si manifesta sotto i 20 anni d’età), rappresenta il 15% di tutte le leucemie degli adulti e il 4% di quelle dell’infanzia. Le cellule leucemiche sono caratterizzate dalla presenza nel nucleo di un cromosoma anomalo, chiamato cromosoma Philadelphia dalla città dove è stato isolato la prima volta, nel 95% dei casi. Questo cromosoma si forma per fusione di due geni in due cromosomi diversi: il gene Bcr del cromosoma 9 e il gene Abl del cromosoma 22. Il gene ibrido risultante (Bcr-abl) stimola la proliferazione delle cellule leucemiche. Lo studio Dasision è stato condotto su 519 pazienti, in 26 Paesi inclusa l’Italia.  
   
   
MILANO, OPERA SAN FRANCESCO, IL SINDACO ALLA PRESENTAZIONE DEL NUOVO POLIAMBULATORIO. MORATTI: “PRESIDIO DI SOLIDARIETÀ, ASSISTENZA E PREVENZIONE”  
 
Milano, 14 giugno 2010 - “Assistenza, prevenzione e solidarietà: un impegno che descrive il lavoro quotidiano dell’Opera San Francesco, un impegno che pone sempre al centro la persona con i suoi bisogni, la sua storia, la sua identità. Un metodo che guarda sempre alla tutela e alla valorizzazione della dignità dell’uomo”. Così il Sindaco Letizia Moratti è intervenuta al teatro Rosetum, alla presentazione del nuovo Poliambulatorio dell’Opera San Francesco, che avrà sede in via Antonello da Messina, civico 4, ospitato dal convento dei Frati Cappuccini di piazzale Velasquez. Presenti gli assessori alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali Mariolina Moioli e alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna. Tra gli altri sono intervenuti anche Maurizio Annoni, direttore dell’Opera San Francesco per i poveri; Alessandro Ferrari, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Lombardia e Luigi Macchi, direzione generale Sanità della Regione Lombardia. “Il nuovo Poliambulatorio – ha proseguito il Sindaco – rappresenta un nuovo presidio di solidarietà, che contribuirà a rafforzare quella collaborazione virtuosa tra Comune di Milano e Opera San Francesco, che rappresenta l’anima più vera e profonda della città. Una propensione alla solidarietà testimoniata dal lavoro di oltre 500 volontari e dal contributo di tanti benefattori, aziende e privati cittadini, che sostengono il lavoro dell’Opera al servizio dei più deboli”. Un lavoro prezioso che il Comune sostiene con un contributo continuativo di 35mila euro. La moderna struttura, in linea con quanto svolto negli spazi di via Nino Bixio, consentirà di continuare a curare coloro che non riescono ad accedere al Servizio Sanitario Nazionale. Il nuovo Poliambulatorio, infatti, ospiterà 8 ambulatori medici, tre ambulatori dentistici, una farmacia interna e potrà contare sull’intervento di 124 medici, 10 operatori, 6 infermieri, 3 farmacisti tutti volontari, oltre al personale dipendente. “L’inaugurazione del nuovo poliambulatorio – ha commentato l’assessore Mariolina Moioli - rappresenta un traguardo per la città di Milano in tema di solidarietà e cura del prossimo. Con il sostegno del Comune l’Opera San Francesco potrà fornire un servizio fondamentale di cure a un numero sempre maggiore di persone. Questo progetto dimostra la vitalità dello spirito di solidarietà e collaborazione che contraddistingue da sempre la città di Milano”. “Se si pensa che a Milano il 17% delle madri separate ricorre alle associazioni di volontariato per i beni di prima necessità - dichiara l’assessore alla Salute del Comune di Milano Giampaolo Landi di Chiavenna - e che i nuovi poveri sono 50mila, si comprende immediatamente l’importanza dell’assistenza sanitaria fornita dall’Opera San Francesco. Le cure mediche possono essere un lusso ed occuparsi della propria salute diventa l’ultima tra le tante preoccupazioni di una esistenza quotidiana all’insegna della sopravvivenza. Milano è una grande città, operosa, che vanta straordinari livelli di eccellenza, ma non possiamo dimenticare che la crisi ha determinato nuove sacche di povertà, che è un dovere istituzionale e civile intercettare. L’opera di San Francesco si dedica con nobiltà a questo compito e lo fa in modo intelligente e capillare, ad esempio con i progetti di prevenzione, come quello attivato nel 2008 dall’assessorato alla Salute che denominato “Immigrazione Sana”, ha costituito un osservatorio privilegiato per la raccolta e il monitoraggio dei dati sanitari della popolazione straniera a Milano”.  
   
   
DIABETE: INIEZIONI QUOTIDIANE VERSO L’ADDIO, ARRIVA LA DOSE SETTIMANALE  
 
Milano, 14 giugno 2010 - In occasione dell’apertura del Congresso Nazionale della Società Italiana di Diabetologia, illustrati i nuovi e promettenti risultati di exenatide a lento rilascio, l’incretino mimetico da iniettare una sola volta a settimana. Lo studio testa a testa con la versione attualmente in commercio conferma la sua peculiare capacità di far perdere peso. L’appuntamento quotidiano con ago e siringa delle persone con diabete di tipo Ii sembra un rito destinato a scomparire presto. Durante il Congresso nazionale della Sid, la Società Italiana di Diabetologia sono stati, infatti, svelati i più recenti dati sulla formulazione a lento rilascio di exenatide, la versione settimanale dell’incretino mimetico entrato recentemente nelle linee guida per il trattamento del diabete prima dell’insulina. Nell’ultimo studio presentato, il Duration 5, exenatide monosomministrazione settimanale è stato confrontato con la somministrazione di due volte al giorno di exenatide, unico farmaco della classe disponibile sul mercato nel momento in cui lo studio è cominciato. Così l’arrivo di Bydureon, così si chiamerà exenatide monosettimanale, è sempre più imminente. Lo studio testa-a-testa in pazienti con diabete di tipo 2, ha dimostrato come la terapia sperimentale monosettimanale sia ugualmente efficace se non addirittura superiore. Dopo 24 settimane di trattamento, i pazienti randomizzati a exenatide monosettimanale hanno riportato, infatti, una riduzione statisticamente superiore dell´Hba1c, una misura della glicemia media su tre mesi, pari a 1,6 punti in percentuale dal basale, rispetto a una riduzione di 0,9 punti in percentuale per exenatide. I pazienti trattati con exenatide monosettimanale hanno ottenuto una concentrazione media di Hba1c pari al 7,1 per cento rispetto a una media del 7,7 per cento riportata dai pazienti trattati con exenatide. Come endpoint secondario, entrambi i gruppi di trattamento hanno ottenuto una perdita ponderale statisticamente significativa entro la fine dello studio, con una perdita media di 2,3 chilogrammi per i pazienti trattati con exenatide monosettimanale e di 1,4 chilogrammi per i pazienti trattati con exenatide. “I dati di Duration-5 confermano l’efficacia di exenatide e le potenzialità di exenatide monosettimanale nel migliorare il controllo della glicemia in base a quanto osservato sui livelli di Hba1c, e rafforzano i risultati positivi già ottenuti da altri studiDuration”, ha dichiarato Francesco Giorgino Professore ordinario di endocrinologia e malattie metaboliche all´Università degli Studi di Bari Aldo Moro e Direttore dell´unità operativa di endocrinologia dell´Azienda ospedalierouniversitaria Policlinico di Bari. “I risultati continuano ad indicare che, se approvato, exenatide monosettimanale potrebbe avere un ruolo importante nel migliorare le modalità di trattamento del diabete di tipo 2, offrendo ai pazienti la possibilità di ottenere un migliore controllo dell´Hba1c e perdita di peso con una sola dose alla settimana”. Questi risultati sono in linea con quelli di altri studi condotti su exenatide monosettimanale ed exenatide. Amylin, Lilly e Alkermes hanno presentato una Nda (domanda di autorizzazione di un nuovo farmaco) per exenatide monosettimanale alla Food and Drug Administration (Fda) nel maggio 2009; la domanda è stata accettata nel luglio 2009. Lilly prevede di presentare a breve una richiesta di autorizzazione al commercio del farmaco all’Emea (Agenzia Europea per la Valutazione dei Medicinali).  
   
   
PIANO PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE DEI VALDOSTANI PER IL TRIENNIO 2010-2012: OSSERVAZIONI ENTRO IL 30 GIUGNO  
 
Aosta, 14 giugno 2010 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali informa che, per dare massima condivisione ai principi e alle scelte che hanno portato alla stesura della Prima Bozza del Piano per la Salute e il Benessere sociale dei valdostani per il triennio 2010-2012, è stata decisa la pubblicazione sul sito internet della Regione. Il progetto nasce dalla volontà di condivisione e di trasparenza l’Assessorato intende avere con la popolazione, gli operatori, le parti sociali e tutti coloro che, a vario titolo, sono l’espressione di interessi e di bisogni in materia di salute e benessere sociale. E’ possibile offrire contributi e osservazioni al documento, inviando, entro e non oltre il 30 giugno, una mail all’indirizzo di posta elettronica p.Vittori@regione.vda.it  (gruppo tecnico di lavoro per il piano) o un fax al seguente numero 0165-274300 o, ancora, una lettera indirizzata all’Assessore Albert Lanièce, via de Tillier, 30 – 11100 Aosta, con impressa sulla busta la dicitura “Per il Piano”. Ogni contributo sarà valutato e potrà contribuire alla stesura del documento definitivo.  
   
   
RU486, APPROVATE LINEE GUIDA REGIONALI  
 
Roma, 14 giugno 2010 - E’ stato approvato con delibera dalla Giunta regionale del Lazio il Protocollo operativo per le linee guida sulla somministrazione della pillola abortiva Ru486. Il provvedimento prevede la somministrazione del farmaco in regime di ricovero ordinario. Inoltre, è stato dato mandato a Laziosanità Asp di valutare, con procedura d’urgenza, il fabbisogno di posti letto di ricovero ordinario da dedicare alla somministrazione della Ru486. Sulla base del fabbisogno che sarà indicato, si provvederà, con successivo provvedimento della Direzione regionale Programmazione Sanitaria, ad individuare le strutture ospedaliere in possesso dei requisiti previsti dalle Linee guida “Non dimentichiamo - ha tenuto a precisare il presidente Polverini - che parliamo sempre di un aborto, sebbene chimico, e per questo dobbiamo agire nel rispetto della legge 194 che prevede la salvaguardia assoluta della salute della donna".  
   
   
FVG: DONAZIONI SANGUE IN AUMENTO MA SERVONO GIOVANI  
 
 Udine, 14 giugno 2010 - Sono sostanzialmente due gli obiettivi che la Regione si pone nel campo trasfusionale: quello ambizioso dell´autosufficienza regionale non solo del sangue ma anche degli emoderivati (contribuendo così anche all´autosufficienza nazionale) e quello della formazione e informazione della popolazione, in particolar modo dei giovani, sull´assoluta importanza del dono del sangue se si vogliono mantenere e sempre migliorare gli attuali livelli di prestazioni sanitarie che sempre più palesano la necessità di sangue. Lo ha sostenuto l´assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, intervenendo all´assemblea della Federazione italiana associazione donatori sangue (Fidas) del Friuli Venezia Giulia, svoltasi nell´Auditorium di via Sabbadini a Udine. Nel settore delle donazioni, il Friuli Venezia Giulia vanta dati di assoluto rilievo a livello nazionale: "Abbiamo - ha affermato Kosic - il più alto numero di donatori ogni mille abitanti e il più alto numero di donazioni per mille abitanti per la raccolta di plasma per la produzione di emoderivati. In questo panorama, l´eccellenza è raggiunta dalla provincia udinese". Con questi risultati, quindi, è agevole parlare di autosufficienza, grazie anche al lavoro di sensibilizzazione svolto dalle associazioni dei donatori. Attenzione, però, perché quello dell´autosufficienza, secondo l´assessore, è un obiettivo mobile e sempre più spostato in avanti sia per la maggiore complessità dei trattamenti sanitari offerti dalla medicina moderna, sia per l´invecchiamento della popolazione - che ha maggiore bisogno di trasfusioni - e quindi per la diminuzione della popolazione giovanile. "Per questi motivi è necessario - ha raccomandato Kosic - che l´investimento prioritario delle associazioni di volontariato del sangue sia rivolto ai giovani per reclutarli e fidelizzarli in maniera massiccia alla donazione del sangue e per mantenere stili di vita coerenti con la salute e con la donazione di sangue sicuro". In questo impegno la Regione è al fianco alle associazioni nelle campagne di sensibilizzazione e quelle attuate finora hanno dato risultati positivi: rispetto ai già significativi risultati del 2009, è stato spiegato, si stanno riscontrando incrementi del 6 per cento nella raccolta di sangue e del 14 per cento di plasma.  
   
   
ASSISTENZA PEDIATRICA A ROVERETO: LE DECISIONI DEL COMITATO PROVINCIALE  
 
 Rovereto, 14 giugno 2010 - Si è riunito il 10 giugno il Comitato provinciale dei pediatri di libera scelta, l’organismo che presiede all’applicazione degli accordi che regolano l’attività dei medici pediatri, per valutare le possibili risposte alla situazione di carenza assistenziale determinatasi a Rovereto per la cessazione dal servizio attivo del dottor Visintainer. Il Comitato, confermando le soluzioni già proposte lo scorso 31 maggio, ha ritenuto di assicurare quale ulteriore misura l’autorizzazione alla deroga al massimale dei medici pediatri del distretto. Come noto infatti ogni pediatra non può di regola accogliere più di 800 assistiti, quota maggiorata di un 10% per i nuovi nati. Ora i pediatri del distretto, se disponibili, potranno accettare ulteriori 150 scelte. Inoltre è stato suggerito l’invito per i genitori ad anticipare il passaggio all’assistenza dei medici di medicina generale dei figli di 13 anni. L’intesa , resa possibile grazie alla attenzione al problema e alla disponibilità manifestate dalla categoria dei medici pediatri di libera scelta, si ritiene possa assicurare una buona soluzione al problema odierno. In questo modo è possibile un’immediata risposta alle esigenze delle famiglie di Rovereto, mentre pro futuro verrà verificato il permanere delle condizioni necessarie e sufficienti per l’inserimento di un altro medico pediatra. Quindi a decorrere da mercoledì 16 giugno i genitori potranno rivolgersi agli uffici del distretto per operare la scelta del pediatra per i figli rimasti senza assistenza.  
   
   
SANITÀ – MONZA E BRIANZA ROMEO: “ANCHE BUSNAGO, CAPONAGO, CORNATE E RONCELLO NELL’ASL BRIANTEA” E PRESENTA PROGETTO DI LEGGE REGIONALE  
 
Milano, 14 giugno 2010 - In merito alla situazione dei comuni di Busnago, Caponago, Cornate d’Adda e Roncello, recentemente annessi alla provincia di Monza e Brianza, è stato presentato dal consigliere regionale della Lega Nord Massimiliano Romeo, un progetto di legge per il passaggio degli enti interessati all’Asl briantea. “Si tratta di una presa d’atto – afferma Romeo – necessaria per risolvere un pasticcio burocratico che non permette ai comuni di svolgere le loro funzioni in maniera ottimale. Con la legge 183 del 2009 è avvenuto il passaggio di Busnago, Caponago, Cornate d’Adda, Lentate e Roncello dalla provincia di Milano a quella di Monza e Brianza. Purtroppo però, a causa di una precedente legge regionale, 4 di questi comuni sono rimasti in capo all’Asl di Milano 2. Questa situazione è causa di disagio per i cittadini e confusione per le amministrazioni coinvolte dato che sulle materie di programmazione sanitaria queste ultime sono costrette a rivolgersi all’Asl di Melegnano, mentre sulle restanti materie devono fare riferimento alla provincia di Monza e Brianza. Auspico – conclude Romeo – che tutta l’Assemblea regionale sia unanime nell’accogliere un provvedimento di buon senso che può porre fine ad una situazione problematica dovuta ad un fastidioso impedimento burocratico.”  
   
   
MELEGNANO, INAUGURATO IL NIDO DELL´OSPEDALE  
 
Vizzolo Predabissi/mi, 14 giugno 2010 - Una struttura in grado di ospitare 25 bambini da 6 mesi a 3 anni (5 lattanti e 20 divezzi), che occupa una superficie di 260 metri quadri all´interno dell´ospedale di Vizzolo Predabissi (Azienda ospedaliera di Melegnano). Sono queste le caratteristiche principali del nuovo asilo nido realizzato nel nosocomio, che è stato inaugurato oggi dall´assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, nel corso di una cerimonia alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco del Comune, Mario Mazza, e il direttore generale dell´Azienda ospedaliera, Claudio Garbelli. L´asilo, per la cui realizzazione sono stati investiti circa 400.000 euro, dispone anche di un´area esterna di 170 metri quadri recintata e attrezzata per i giochi all´aperto. Dopo la conclusione dei lavori, si stanno attivando le procedure per l´affidamento del servizio, in modo da accogliere i bambini entro il prossimo autunno. Il nido avrà orari di apertura molto ampi (dalle 6.30 del mattino fino alle 18.30) proprio per venire incontro il più possibile alle esigenze dei genitori (e delle mamme in particolare) che lavorano. "Da molto tempo - ha detto Bresciani dopo il taglio del nastro - sostengo la costruzione di asili nei luoghi di lavoro. Iniziative come questa hanno un significato sociale fortissimo. E´ un realizzazione molto positiva che permette ai bimbi di stare vicino alle madri che lavorano". "Questa è la strada da seguire - ha proseguito Bresciani - ed è un segnale di attenzione importante. La società si sta accorgendo della differenza tra donne che lavorano e uomini che lavorano, andando incontro alle esigenze delle persone. Per questo spero che una iniziativa come questa possa essere moltiplicata e gemmata in molte altre strutture".  
   
   
FVG: PRESENTATO IL SERVIZIO RESPIRO  
 
Medea, 14 giugno 2010 - "Stiamo investendo sulla qualità e sulle urgenze vere, sui nuovi bisogni". Lo ha sottolineato l´assessore regionale a Salute e Politiche sociali Vladimir Kosic che, l’ 11 giugno a Medea (Gorizia), nel Centro residenziale Villa Santa Maria della Pace, è intervenuto alla presentazione del nuovo "Servizio di funzione respiro", destinato alle famiglie che assistono persone adulte affette da gravi forme di autismo. Ad accogliere l´assessore è stato padre Pietro Lorusso, direttore del Centro, che è gestito dall´ordine dei Trinitari, assieme al consulente Marco De Palma. Erano presenti anche il sindaco di Medea Alberto Bergamin, il consigliere regionale Franco Brussa, il direttore dell´Azienda sanitaria n. 2 Goriziana Gianni Cortiula, con il direttore sanitario Marco Bertoli, e il presidente della Consulta regionale della associazioni dei disabili Mario Brancati. Per avviare questo servizio sperimentale, che consiste nell´accoglienza temporanea dei soggetti autistici per alleviare il carico assistenziale delle famiglie, la Giunta regionale ha stanziato nei giorni scorsi una somma di 25 mila euro. Ma questo servizio, come è stato spiegato dai responsabili del Centro di Medea, va visto come soluzione transitoria, in attesa dell´imminente avvio dei lavori di un nuovo residence per accogliere le persone adulte affette da autismo, una struttura che si pensa di completare entro la fine del prossimo anno e che permetterà di fornire una risposta anche "dopo di noi", dopo che la famiglia viene meno. Per realizzare il residence, l´Amministrazione regionale ha stanziato un contributo di 2,7 milioni di euro. "Le famiglie - ha osservato Kosic - da sole non ce la fanno e, accanto al diritto alla salute, c´è il diritto a non essere abbandonati. Il servizio Respiro colma un vuoto, un vuoto pericoloso, perché le famiglie sono spesso costrette a soluzioni inadeguate e rischiose". L´intervento dell´Amministrazione regionale, secondo l´assessore, ha anche consentito di valorizzare l´esperienza del Centro Villa Santa Maria dei Padri Trinitari, un´esperienza "ricca di professionalità, di capacità e di dedizione, un autentico esempio".  
   
   
“LA BIBBIA DI MARC CHAGALL” ALLA PASSIONE DI SORDEVOLO IN MOSTRA 105 INCISIONI DELL’ARTISTA DAL 1931 AL 1939  
 
Biella, 14 giugno 2010 - In occasione dell’edizione 2010 de “La Passione di Sordevolo”, che si svolgerà dal 13 giugno al 19 settembre, un altro straordinario appuntamento renderà irresistibile l’estate biellese: il comitato organizzativo dell’evento presenta la mostra “La Bibbia di Marc Chagall”, opportunità rara di incontrare le opere di questo artista eclettico e sognatore. I due eventi sinergici faranno di Sordevolo la capitale della spiritualità per tutto il periodo estivo. Il fascino mistico del biellese si arricchisce così di un nuovo imperdibile appuntamento, un incontro fra arte e rito unico nel suo genere. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 19 settembre ogni venerdì, sabato e domenica dalle ore 11.00 alle ore 21.00 presso le Scuole Elementari di Sordevolo. “La Bibbia di Marc Chagall” (1887-1985), presenta 105 incisioni, sintesi del lavoro dell’artista dal 1931 al 1939. Le 105 acqueforti de “La Bibbia” hanno impegnato Chagall dal 1931, anno del suo viaggio in Palestina, fino al 1956, anno nel quale le ha portate a compimento. La Bibbia inizia con la “Creazione dell’uomo” e si conclude con la “Vocazione di Ezechiele” in un percorso visivo e artistico che è anche “una metafora poetica della sua vita”, sia come artista sia come uomo di fede. Il progetto si colloca a contorno dell’evento La Passione di Sordevolo, ma lo rende ancor più interessante nella sua unicità, un appuntamento inedito per i numerosi turisti che si recheranno a Sordevolo per vivere la sua estate all’insegna della spiritualità e del rito. Questa preziosa iniziativa è incentrata sul tema della devozione religiosa, fil rouge che caratterizza il circuito turistico del Biellese, orientato sempre più alla promozione degli spazi religiosi e spirituali presenti sul territorio: santuari mariani come il suggestivo Monte di Oropa, percorsi di pellegrinaggio e appunto la maestosa “Passione di Sordevolo”. Sin dalla prima edizione del 1816 “La Passione di Cristo”, rappresentazione di teatro popolare che coinvolge l’intera comunità di Sordevolo, piccolo comune ai piedi delle Alpi biellesi, è diventata nel tempo un evento unico nel panorama culturale della devozione popolare. Un paese con soli 1.300 abitanti ha saputo credere ed investire in cultura e qualità ambientale fino a farne fattori di successo e di sviluppo locale. E’ in questo contesto di entusiasmo e iniziativa che la “La Bibbia di Marc Chagall” diventa un valore aggiunto all’evento della Passione di Sordevolo, una possibilità in più per avvicinarsi ai temi della spiritualità vissuti attraverso gli occhi, il genio e l’arte di un artista unico nel suo genere come Marc Chagall. Www.atl.biella.it/    
   
   
IL CHIARISMO. OMAGGIO A DE ROCCHI. LUCE E COLORE NELLA MILANO DEGLI ANNI TRENTA, A MILANO, PALAZZO REALE  
 
Milano, 14 giugno 2010 - Si inaugura il 15 giugno a Milano, a Palazzo Reale, la bella mostra Il Chiarismo. Omaggio A De Rocchi Luce e colore nella Milano degli anni trenta, promossa dal Comune di Milano Assessorato alla Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Skira Editore e curata da Elena Pontiggia. La mostra, che comprende centodieci opere, si divide in due parti: la prima esamina il chiarismo; la seconda un protagonista del movimento, Francesco De Rocchi (Saronno 1902-Milano 1978) ed è la più grande antologica mai dedicata all’artista. Il termine chiarismo, coniato nel 1935 da Borgese, si riferisce ad alcuni giovani: Angelo Del Bon, Francesco De Rocchi, Cristoforo De Amicis, Umberto Lilloni, Adriano Spilimbergo, Renato Vernizzi, Goliardo Padova, Oreste Marini e altri, che nei primi anni trenta, a contatto col critico Edoardo Persico, lavorano a una pittura dai colori chiari e dal segno leggero e intriso di luce, che oltrepassa il chiaroscuro del Novecento in nome di un colore carico di sentimento e di inquietudine. La loro è un’arte neo-romantica che subentra a quella neo-classica del decennio precedente. Francesco De Rocchi, in particolare, nei primi anni trenta dipinge opere tra le più poetiche del periodo, impostate su tonalità rosa, ocra dorato e avorio che guardano a Modigliani, ma anche a Simone Martini, Luini, Gaudenzio Ferrari. Coi suoi colori dell’aurora, come vennero chiamati, crea un mondo di figure umili e stupefatte: angeli adolescenti, castellane, bambini, contadini, ispirati a quanto vede nel piccolo borgo di Cislago dove vive. La mostra muove dai precursori del chiarismo: Renato Birolli, Aligi Sassu, Luigi Broggini, Pio Semeghini, presentando fra l’altro il celebre Taxi rosso (1932) di Birolli, i trasognati Dioscuri (1931) di Sassu e lo spettacolare Nudo verde (1934) di Broggini. Sono poi esposte tutte le opere più significative del chiarismo, dallo Schermidore di Del Bon, che nel 1934 vince il Premio Principe Umberto ed è un manifesto del movimento, a Lania (1936) di Spilimbergo; da Ruscello a Medole (1930) di Lilloni alla monumentale Composizione in azzurro (1936) di De Amicis. Conclude la rassegna l’antologica di De Rocchi, che comprende tutti i dipinti più importanti dell’artista, come la suggestiva Donna che si pettina (1932); La fanciulla dei colombi (1932), amata da Carrà; L’angelo musicante (1933), apprezzato dal poeta Sergio Solmi; Mia figlia, inviato alla Biennale di Venezia del 1934; il gigantesco Foro Romano (1936), che decorava una libreria di Gio Ponti. Molti sono gli inediti esposti, tra cui Taxi rosso sulla neve (1931), capolavoro del primo Birolli e un suo Arlecchino musicante (1931), ritrovati durante i lavori per la mostra; una Testa di ragazzo (1931) di Sassu, appartenuta a De Rocchi; un inquieto Nudino (1941) di Del Bon; Cislago (1930), Dormiente (1933) e Figura sdraiata (1939) di De Rocchi, oltre a vari dipinti mai più visti dopo gli anni trenta. Accompagna la rassegna, che rimarrà aperta fino al 5 settembre, un catalogo Skira, con saggi della curatrice Elena Pontiggia e di Viviana Birolli, Stefano Crespi, Lorella Giudici, Marta Mirra, Manlio Paganella, una testimonianza di Pier Rosa De Rocchi e capillari apparati critici. Francesco De Rocchi nasce a Saronno nel 1902 e inizia a dipingere a contatto col padre affrescatore. Luini e Gaudenzio, che vede nel santuario cittadino, sono le sue prime fonti di ispirazione. Nei primi anni venti compie gli studi all’Accademia di Brera con Alciati e Tallone. Nel 1928 si trasferisce a Cislago, un borgo vicino a Saronno da cui trae ispirazione per i temi della sua pittura. Nel 1936 apre uno studio a Milano ed è chiamato a insegnare all’Accademia di Brera. Alla fine del decennio gravita con gli altri chiaristi intorno alla galleria Annunciata e stringe amicizia con il poeta Sergio Solmi, che scriverà su di lui intense pagine critiche. Sempre in questi anni espone a tutte le edizioni (1939-1942) del Premio Bergamo. Nel dopoguerra prosegue la sua ricerca pittorica, ispirandosi soprattutto a Bonnard. L’artista scompare a Milano nel 1978.  
   
   
SULLE TRACCE DI JOYCE IN PONTEROSSO E DINTORNI: MOSTRA PERSONALE DEL FOTOGRAFO UMBERTO VITTORI ALLA SALA COMUNALE D’ARTE DI TRIESTE  
 
Trieste, 14 giugno 2010 – Oggi alle ore 17.30 alla Sala Comunale d’Arte di Trieste (piazza Unità d’Italia 4) avrà luogo la mostra personale del fotografo Umberto Vittori, che sarà presentata dall’architetto Marianna Accerboni e dal fotografo Paolo Cartagine. La rassegna, intitolata Sulle tracce di Joyce in Ponterosso e dintorni, propone una quarantina di immagini fotografiche, realizzate da Vittori con il metodo digitale e rielaborate in Photoshop, e alcuni pannelli, in cui l’autore ha assemblato degli scatti risalenti al 1948, scannerizzati e virati in seppia, che, assieme alle foto recenti, raccontano i luoghi e i percorsi joyciani interpretati attraverso il punto di vista di ieri e di oggi. Fino al 13 luglio (orario: tutti i giorni 10.00 - 13.00 / 17.00 - 20.00). Iscritto da 45 anni al Circolo Fotografico Triestino - annota Accerboni - Umberto Vittori ha al suo attivo un ricco curriculum espositivo espletato in Italia e all’estero, in cui il fotografo affronta diverse tematiche che analizzano il legame tra il paesaggio e la presenza umana: in tale ambito il suo lavoro rappresenta un singolare esempio di commistione tra intuito poetico e sensibilità per il ritmo del reportage, valori che accomuna in una narrazione calibrata e appassionata, curiosa e vitale. Il tema dei suoi pensieri, nel caso di questa mostra, è la memoria di Joyce, il grande scrittore divenuto per certi versi quasi più triestino che irlandese, per aver vissuto qui gli anni importanti della giovinezza, della prima maturità e della gestazione dell’Ulisse. E il titolo Sulle tracce di Joyce in Ponterosso e dintorni, adottato dal fotografo per la mostra giuliana, rappresenta una variante di quello della prima esposizione organizzata sul tema nel 2008 a Szombathely in Ungheria, assieme alle autorità locali, nell’ambito del Bloomsday, che la città magiara allestisce annualmente, vantando le origini del personaggio principale dell’Ulisse, il quale all’inizio si chiamava Virag. A differenza di quella rassegna, la mostra triestina propone un panorama più ampio d’immagini e un notevole rinnovamento. Anche se un unico intendimento accomuna i due eventi - precisa Accerboni - e cioè l’impegno da parte dell’autore a ripercorrere gli itinerari joyciani senza per altro raffigurarli attraverso l’ovvietà di immagini stereotipate e banali, bensì mediante l’effetto magico di finissimi effetti luce e un’atmosfera intensa e interiore, che relaziona significativamente i nembi di Trieste a quelli di Dublino, filtrandoli spesso attraverso il pathos che emana dalla statua dedicata in Ponterosso al grande scrittore dallo scultore Nino Spagnoli.  
   
   
PIEMONTE: FIRMA DEL PROTOCOLLO D´INTESA PER LA PRATICA DEL RUGBY NELLE CARCERI PROTOCOLLO D´INTESA PER INTRODURRE E SVILUPPARE LA PRATICA SPORTIVA DEL RUGBY, ANCHE AGONISTICA, ALL´INTERNO DELLA CASA CIRCONDARIALE  
 
Torino, 14 giugno 2010 - Alla presenza dell’Assessore Regionale alla Cultura, Michele Coppola e del Consigliere Regionale Antonello Angeleri, presso la Sala Giunta, il Presidente dell’Associazione “L’ovale oltre le sbarre”, Walter Rista, e il direttore della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, Pietro Buffa, hanno sottoscritto il 10 giugno un Protocollo d’Intesa per introdurre e sviluppare la pratica sportiva del rugby, anche agonistica, all’interno della Casa Circondariale. Attraverso la firma del protocollo, l´Associazione vuole perseguire attraverso il gioco del rugby il recupero fisico, sociale ed educativo dei detenuti e dei disadattati. Infatti, come riporta lo Statuto dell’Associazione “L’ovale oltre le sbarre” “proprio in virtù dei principi fondamentali dello sport del rugby – considerato che negli aspetti ludici di resistenza-contatto-energia si associano inscindibilmente una serie di valori etici, quali l´osservanza delle regole, la lealtà, la solidarietà, il sostegno reciproco ai compagni, il rispetto dell´avversario nel contrasto fisico - è possibile agevolare le future relazioni col mondo esterno, aiutando i detenuti a risolvere le loro attuali difficoltà, permettendone un recupero sociale: l´ovale, il mitico pallone che calciato oltre la traversa dei pali segna i punti, è la metafora del riscatto, il superamento ideale delle sbarre del luogo di detenzione.” ”Questo incontro rappresenta una tappa importante di una laboriosa attività che ho sostenuto fin da quando ero in Consiglio Comunale e in cui credo molto. Si tratta della fase di start up che consentirà l’avvio di una serie di iniziative che vedranno lo sport con i suoi valori come metodo di rieducazione all’interno delle carceri” dichiara l’Assessore Michele Coppola. Lo scorso gennaio, infatti, insieme alla Federazione Italiana di Rugby, erano già stati avviati dei corsi per i detenuti delle Vallette ed era stata organizzata nel mese di febbraio una partita dimostrativa tra le squadre del Settimo Rugby e del Cus Torino, presso il campetto interno della Casa Circondariale torinese.  
   
   
A METÀ LUGLIO IL TROFEO MANDELA FORUM CON ITALIA, BULGARIA, MACEDONIA E POLONIA IL SINDACO RENZI: “UN PRIMO IMPEGNO PER RIPORTARE IL GRANDE BASKET A FIRENZE”  
 
 Firenze, 14 giugno 2010 - Torna a Firenze, 13 anni dopo, la nazionale di basket. Il 16, 17 e 18 luglio è in programma il Trofeo Nelson Mandela Forum, quadrangolare di preparazione in vista delle gare di qualificazione a Eurobasket 20011 in calendario nel mese di agosto. Al torneo, presentato oggi in Palazzo Vecchio dal sindaco Matteo Renzi, dal vicesindaco e assessore allo sport Dario Nardella, dal presidente della Fip Dino Meneghin, dal ct azzurro Simone Pianigiani, parteciperanno Macedonia, Bulgaria, Polonia e Italia. “Oggi in questa prestigiosa sala della nostra città – ha sottolineato il sindaco Renzi – c’è la pallacanestro italiana. Per questo voglio ringraziare pubblicamente il presidente Meneghin e il coach Pianigiani che hanno scelto di disputare questo quadrangolare nel nostro Mandela Forum, adeguato alle normative internazionali per la disputa di grandi eventi. Questo appuntamento di metà luglio rappresenta uno sforzo che tutti assieme, Amministrazione comunale, federazione con in testa il suo presidente Meneghin, Marco Calamai che è il rappresentante del Comune di Firenze all’interno del Mandela Forum, stiamo facendo per riportare il grande basket in riva all’Arno e rivivere le grandi stagioni che per lunghi anni Firenze ha espresso”. L’assist del sindaco Renzi è stato raccolto dal presidente Meneghin che ha ricordato che a Firenze “sotto la cenere c’è ancora del fuoco, basta ravvivarlo”. L’appuntamento fiorentino è il primo a “livello del mare” dopo la preparazione in quota a Bormio che gli azzurri sosterranno dal 29 giugno all’11 luglio e permetterà di vedere all’opera i due Nba Andrea Bargnani e Marco Belinelli. “Le prime dieci mani per il rilancio in grande stile del basket a Firenze – ha detto il vicesindaco Nardella – sono a questo tavolo. La Nazionale viene a giocare in una città che conosce e ama il basket, dove si contano oltre 4.000 tesserati con le nostre società che hanno saputo unire le loro energie per dar vita a un progetto ambizioso. Una finestra dunque si è riaperta e ci sono tutti gli elementi perché l’obiettivo di riportare il grande basket a Firenze possa essere centrato”. Il vicesindaco Nardella ha anche ricordato che l’arrivo della Nazionale a Firenze è stato possibile “grazie all’intervento da 730.000 del Comune di Firenze per l’impianto di climatizzazione del Mandela Forum, che permetterà anche di ospitare la World League e i mondiali di pallavolo”. Questo il calendario del quadrangolare in programma al Mandela Forum: il 16 luglio Polonia-bulgaria (18) e Italia-macedonia (20.30); il 17 luglio Macedonia-bulgaria (18) e Italia-polonia (20.30); il 18 luglio Macedonia-polonia (18) e Italia-bulgaria (20.30). Al termine della presentazione del torneo, il comitato regionale della Fip e il Comune di Firenze hanno voluto consegnare un riconoscimento a un gruppo di “pionieri” del basket a Firenze. Questo l’elenco dei premiati: Pier Nicola Salerni, Nino Bongiovanni, Paolo Tuci, Giovanni Corsani, Maurizio Patrignani, Guido Carlo Gatti, Piero Del Prete, Paolo Fantoni, Renato Martelloni, Giorgio Busoni, Luciano Baldini, Silvano Susini, Maria Grazia Masini, Sandro Grossi, Riccardo Paludi, Giuseppe Varrasi (alla memoria), Luciano Pedini, Rudy D´amico, Daniela Fabbri, Roberto Salvadori, Paolo Ricci, Marianna Balleggi, Maurizio Sarti. Quattro i riconoscimenti speciali a Paolo Allegretti, Giovanni D´agostini, Simone Cardullo e Eugenio Giani.