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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Ottobre 2010
CREMONA,DE CAPITANI:AGRICOLTURA DI ALTA QUALITA´  
 
Tappa a Cremona, ieri mattina, del giro di ascolto degli operatori del territorio da parte dell´assessore regionale all´Agricoltura Giulio De Capitani. Erano presenti all´incontro, tra gli altri, l´assessore provinciale all´agricoltura Gianluca Pinotti e il presidente di Cremonafiere Antonio Piva. "Cremona - ha esordito De Capitani - rappresenta una realtà particolare nel panorama agricolo lombardo: possiamo senz´altro dire che è una delle province più vocate dal punto di vista produttivo e con più diversificazione". "La ricchezza del territorio cremonese - ha ricordato l´assessore - è in buona parte il frutto di una tradizione agricola consolidata e l´evoluzione di questo settore ha consentito lo sviluppo di una filiera agro-alimentare, tra le più avanzate e competitive a livello europeo, che conta circa 4.700 imprese agricole con 7.000 addetti e una superficie coltivata pari al 13,9%. Una voce che da sola costituisce l´8% del Pil provinciale". "La produzione agricola cremonese - ha rimarcato De Capitani - mostra una spiccata vocazione per le produzioni della filiera lattiero-casearia. Dal provolone, al salame, alla mostarda e al torrone, Cremona conta 56 prodotti tipici locali". "Il settore zootecnico, tanto delle carni quanto lattiero caseario, rappresenta uno dei pilastri dell´economia e - ha sottolineato l´assessore - pesa circa il 60% del totale, registrando un patrimonio suinicolo di 1.000.000 di capi, mentre i bovini superano le 300.000 unità". "Grazie alle capacità dei suoi allevatori - ha aggiunto De Capitani - questo territorio è in grado di produrre, mantenendo alti livelli di qualità, una quantità elevata di latte, destinata per lo più alla trasformazione in grana padano e provolone". Sul fronte della multifunzionalità, Cremona registra, in campo agrituristico, 68 aziende e 12 fattorie didattiche; inoltre, con 32 impianti di biogas in funzione e altri 42 in programma, si dimostra anche la provincia che più crede in questo settore. "Voglio inoltre ricordare - ha detto De Capitani - che la provincia di Cremona ha aderito al bando per i Distretti Agricoli con 4 progetti (Ortofrutticolo Lombardo per il pomodoro, Agroalimentare di qualità, Vivaistico e Agroenergetico) proposti per l´accreditamento". "Per fare agricoltura servono risorse - ha ricordato De Capitani -. Regione Lombardia, oltre ai fondi ´europei´ del Programma di sviluppo rurale e della Pac (Politica agricola comune), ha destinato a Cremona risorse proprie". "Nel dettaglio - ha detto l´assessore -, dal 2008 ad oggi, per il Psr la provincia di Cremona ha ricevuto 13 milioni di euro mentre dalla Pac, nella passata legislatura, ne sono giunti circa 400. A queste risorse si sono aggiunte quelle della Regione che, nei passati cinque anni, sono state pari a 37 milioni di euro". "L´agricoltura della provincia di Cremona - ha concluso De Capitani - è forte e vanta appuntamenti importanti come l´imminente Fiera del bovino da latte, vetrina internazionale che Regione Lombardia sostiene quale momento qualificante dell´intensa attività degli uomini e delle donne impegnati nel settore primario della provincia e della regione".  
   
   
AGRICOLTURA: DELEGAZIONE MOLDOVA IN FVG PER BIODIESEL  
 
 Udine - Una delegazione del ministero dell´Agricoltura della Repubblica di Moldova, assieme a rappresentanti di istituti di ricerca, è in visita in questi giorni ad alcune importanti realtà agricole del Friuli Venezia Giulia. L´iniziativa si inserisce nell´ambito del progetto "Bioenergy" finanziato con risorse della legge regionale 19 del 2000 sulla cooperazione allo sviluppo. I partner sono, oltre alla Regione, l´Informest e l´Università di Udine. Obiettivi del progetto sono la realizzazione di una filiera agro-energetica (con una particolare attenzione al biodiesel), il trasferimento di pratiche e competenze tecniche alle istituzioni e alle realtà produttive moldove, la creazione di partnership bilaterali sia di tipo istituzionale-universitario sia imprenditoriale. Il programma della visita, iniziata ieri con una riunione a Udine alla direzione Risorse agricole, naturali e forestali della Regione, prevede incontri con dirigenti di vari settori, con Informest, con Api di Udine e con l´Ersa, oltre che con diversi docenti della facoltà di Agraria dell´ateneo udinese. Nei giorni successivi sono previste visite ad agriturismi e aziende vitivinicole del Collio, ad aziende agricole zootecniche con impianti di produzione di energia elettrica e biogas, a quelle che producono biodiesel. Da questi contatti ci si ripromette di avviare rapporti commerciali tra aziende italiane e moldave per la fornitura di biodiesel, sviluppare modelli agro-energetici per le comunità rurali della Moldavia e favorire, da parte dei produttori moldavi, il miglioramento degli standard di qualità. In prospettiva potranno essere sottoscritti accordi quadro fra diversi soggetti (Università in primo luogo) per la cooperazione su altri temi.  
   
   
NO AL TRANSGENICO IN ITALIA: GLI ASSESSORI REGIONALI DELLA PUGLIA SI ESPRIMONO ALL’UNANIMITÀ  
 
 Gli Assessori regionali all’Agricoltura compatti contro il transgenico in Italia. Lo rende noto l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno, coordinatore della Commissione Politiche Agricole che, nell’ultima riunione ha ritenuto di non esprimersi sulle “Linee guida di coesistenza tra colture convenzionali, biologiche e geneticamente modificata”, poiché come spiega lo stesso assessore Stefàno “sono oggi superate dai nuovi orientamenti proposti dalla Commissione Europea che prevedono libertà per gli Stati membri di decidere in merito alla coltivazione di colture geneticamente modificate”. La Commissione ha poi approvato all’unanimità un ordine del giorno dell’assessore Stefàno che sarà licenziato dalla Conferenza delle Regioni del prossimo 7 ottobre, con cui chiedere al Ministro delle Politiche Agricole Galan di vietare la coltivazione del Mais Mon 810 e della patata Amflora. Di procedere cioè, come si legge nell’odg “con l’esercizio della clausola di salvaguardia ai sensi dell’articolo 23 della direttiva 2001/18/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 marzo 2001, sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati e che abroga la direttiva 90/220/Ce del Consiglio, così come recepita dall’articolo 25 del decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 224”. Lo stesso ordine del giorno, inoltre, impegna il Ministro Galan a rappresentare, anche in occasione delle riunioni in sede comunitaria la posizione unanime delle Regioni e delle Province autonome di assoluta contrarietà rispetto alla autorizzazione della coltivazione degli organismi geneticamente modificati sul territorio nazionale, “tenuto conto delle competenze in materia riconosciute in questo campo dalla Costituzione alla Regione”, aggiunge Stefàno. “Un momento importante– conclude Stefàno – che vede le Regioni unite su un tema così importante, quale quello delle coltivazioni transgeniche, e propone una bussola chiara per le posizioni che dovrà assumere in Europa il governo italiano. Posizione che dovrà tener conto del no unanime delle Regioni, proprio per le competenze che la Costituzione stessa ci riconosce in materia”.  
   
   
IN SARDEGNA CHIESTO INTERVENTO DIRETTO DEL MINISTRO SULLA CRISI DELL’ OVICAPRINO  
 
 Cagliari - "Al ministro Galan chiediamo un intervento personale e diretto sulla crisi dell’ovicaprino. A questo punto, pur apprezzando lo sforzo dei tecnici del ministero, si impone la necessità di cambiare rotta e fornire una risoluzione politica alla crisi”. È l’estratto di una lettera dell’l’assessore dell’Agricoltura della Regione Sardegna, Andrea Prato, al ministro delle Politiche agricole. "Al dicastero il ministro Galan ha trovato una situazione ereditata da anni di tavoli tecnici risoltisi male. Per questo la Regione Sardegna pensa sia giunto il momento di alzare il livello dell’impegno, costruendo un percorso che veda impegnato il ministro in prima persona e lasciando perdere le mediazioni di chi in questo ultimo decennio ha cronicamente fallito nella gestione della nostra pastorizia". Infine, l’assessore chiede al ministro di non farsi coinvolgere da quanto riportato da alcune agenzie di stampa uscite nel pomeriggio circa “promesse mancate” da parte della Regione Sardegna.  
   
   
COMPARTO OVI-CAPRINO, ECCO GLI INTERVENTI DELLA REGIONE SARDEGNA  
 
Cagliari - Sono circa 95 i milioni di euro che la Regione impegna per il comparto ovi-caprino sardo nel triennio 2010-2012 (32 milioni di euro per annualità). A questi si aggiungono i 238 milioni del Fondo di garanzia che interessa da vicino anche l´agro-industria privata e cooperativa. Somme che da una parte saranno essenziali per affrontare la drammatica crisi attuale del settore, dall’altra utili per interventi strutturali che evitino il ripetersi di periodi di difficoltà per la pastorizia isolana. All’indomani dell’uscita dalla task-force istituita dal ministero per le Politiche agricole, l’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato rilancia sulle azioni che la Giunta sta mettendo in campo a favore del comparto ovi-caprino isolano. E sul fronte politico l´assessore invita il ministro Galan a prendere in mano la vertenza: “Occorre che in questa fase affronti in prima persona la crisi e faccia dimenticare quanto la pastorizia, non solo sarda ma anche quella di altre regioni, abbia sofferto per l’assenza pressoché totale negli ultimi quarant’anni di azioni, incentivi, strumenti che potessero garantirne la sopravvivenza. Galan ha una grande occasione: passare alla storia come uno dei pochissimi ministri dell’Agricoltura che si è interessato concretamente alla pecora". Tornando ai numerosi interventi di competenza della Regione per il comparto, alcuni sono già approvati altri di prossima attuazione, sono a valere sul bilancio 2010 ma che saranno ripresentati nelle prossime manovre Finanziarie. Eccoli nel dettaglio: 5 milioni di euro nel disegno di legge (ddl) all’esame del Consiglio regionale per l´aggregazione dei produttori di latte e dei trasformatori, con l’obiettivo di superare la monocultura del Pecorino romano (che oggi assorbe fino all’80 per cento del latte ovino prodotto); vari interventi per favorire l’accesso al credito del mondo agricolo: 5 milioni per l’istituzione di un fondo presso la Sfirs; 2 milioni di euro per la concessione di un sostegno finanziario ai Consorzi fidi (Agrifidi e Fidicop) per rafforzarne la struttura patrimoniale e per facilitare l’accesso al credito da parte delle aziende del settore primario (delibera approvata il 15 settembre scorso); 5 milioni per la ricapitalizzazione delle imprese agroalimentari di trasformazione (delibera di Giunta); istituzione del Fondo di garanzia per l’accesso al credito a favore dell´agro-industria privata e cooperativa (238 milioni Sfirs, già operativo); 10 milioni nel ddl agricoltura per la gestione delle scorte di formaggio, per la promozione e commercializzazione comune dei prodotti e per la razionalizzazione dei caseifici in difficoltà; risorse per finanziarie i macelli mobili e centri di raccolta del latte ovino (prossima delibera di giunta, cifra ipotizzata di 3 milioni annui per il 2011 e il 2012); 2,5 milioni per l’acquisto dei 250 latto-prelevatori e per avviare il progetto del latte a qualità (già stanziati e nelle disponibilità di Laore); 2,5 milioni per l’istituzione della “stanza di compensazione” quale organismo che tenderà a stabilizzare i rapporti della filiera ovi-caprina attraverso la pianificazione dei ruoli e la negoziazione del prezzo del latte; istituzione del progetto sperimentale, assieme alle agenzie Laore e Agris per facilitare il riconoscimento e la valorizzazione dell’Agnello di Sardegna Igp (risorse da definire); risorse per l’innovazione e la ricerca con l’obiettivo di creare nuovi formaggi più vicini ai gusti dei consumatori e alle richieste del mercato; risorse per destagionalizzare una parte rilevante di latte ovino e avere latte fresco tutto l’anno (prossimo decreto assessoriale); energie rinnovabili in agricoltura: facilitazione per l’accesso al fotovoltaico non solo nelle serre ma anche nelle stalle. Infine, l’assessore Prato torna sulle richieste avanzate dalla Sardegna e da altre Regioni anche ieri durante la riunione al ministero. Al di là delle risposte arrivate dalla componente tecnica del tavolo, Prato ha sollecitato un forte intervento politico, in particolare su queste misure: bando indigenti (la Regione ha chiesto 25 milioni, il ministero per ora ne annuncia almeno 14); ripristino oneri previdenziali per le zone svantaggiate; ripartizione 2011 delle risorse dell’articolo 68 del Regolamento 73/2009 (l’assessore chiede che sul documento preliminare da discutere con le Regioni il ministero indichi 30 milioni per l’ovi-caprino); inserimento nella commodity del latte in polvere anche quella del latte in polvere ovino; sostegno del ministero con la Commissione europea per la riproposizione della misura del Benessere animale (o simile) per altri 5 anni; sostegno del ministero con la Commissione europea per interventi sull’ammasso privato; intervento dei ministeri degli Esteri e del Tesoro per reperire le risorse necessarie per attivare lo strumento degli aiuti alimentari nei Paesi in via di Sviluppo. Sul bando indigenti e su quest’ultima misura, la Regione si è detta disponibile ad anticipare i fondi per attivare i due strumenti in attesa che le risorse vengano trovate dallo Stato.  
   
   
FILIERA CORTA E PROMOZIONE DEL MARCHIO “PRODOTTI DI PUGLIA”: PER DODICI MESI LA QUALITÀ PUGLIESE SUGLI SCAFFALI DI TUTTA ITALIA  
 
Promozione della filiera corta pugliese, si parte. Dal 30 settembre, infatti, ha preso il via il progetto per la promozione dell’agroalimentare di qualità a marchio “Prodotti di Puglia”nella rete italiana della Coop, sulla base dell’accordo proposto dalla stessa Coop Estense e sottoscritto dall’Assessorato regionale alle Risorse Agroalimentari. Un programma articolato, in più step, che per la prima volta inquadra la promozione in un obiettivo temporale di ben 12 mesi e che, come sottolinea l’Assessore Dario Stefàno, “consentirà di accorciare la filiera, facendo in modo che il valore aggiunto non si disperda lungo i canali commerciali, ma resti ai nostri produttori”. Sono diversi gli obiettivi in campo: promuovere il marchio “Prodotti di Puglia” e quindi la qualità e la tracciabilità rigorosamente pugliese; garantire i consumatori che non avranno dubbi su ciò che acquisteranno; consentire ai produttori locali di divenire fornitori della catena italiana Coop. I produttori cioè che già si fregiano dell’utilizzo del marchio “Prodotti di Puglia”, seguendone pedissequamente il disciplinare previsto. “Un progetto aperto – spiega l’assessore Stefàno – poiché prevede che in corso d’opera anche le altre catene della Grande Distribuzione che vorranno abbracciare questa strategia della promozione della filiera corta, potranno aggregarsi e sottoscrivere l’accordo”. Accordo che prevede nei punti vendita un’apposita attività promozionale per i “Prodotti di Puglia” (corner e pubblicità, nessuna campagne analoga in contemporanea) e l’impegno della Regione a promuovere l’uso del marchio, in modo da accrescere l’elenco dei produttori concessionari del marchio, a cui Coop attingerà per la scelta dei propri fornitori. Ad essi, peraltro, verrà garantito un prezzo minimo d’acquisto, che sarà stabilito di volta in volta per le single produzioni via via oggetto di promozione, insieme alla Regione Puglia. Si parte con l’uva da tavola “Italia” che da oggi 30 settembre sino al 9 ottobre sarà venduta in tutti i punti della rete nazionale Coop in cartoni con peso minimo garantito da 2,5 Kg a marchio “Prodotti di Puglia” (prezzo minimo di acquisto dell’uva alla pianta 0,50 Euro al Kg). Ma il protocollo coinvolgerà nei prossimi 12 mesi anche altre produzioni tipiche pugliesi quali i carciofi, le ciliegie, le clementine, la cipolla di Acquaviva delle Fonti, la carne di agnello e di vitello, il pesce, l’olio extravergine di oliva ed anche i fiori. “Una sinergia pubblico-privato - conclude l’assessore – che sono fiducioso saprà allargarsi ancora di più, e che ci consentirà di agire concretamente per sostenere i produttori pugliesi impegnati in un percorso di qualità e di tracciabilità e promuovere il nostro agroalimentare, garanzia di bontà e sicurezza alimentare”  
   
   
MANTOVA: UN´AGRICOLTURA CHE INNOVA LA PRODUZIONE DEL SETTORE PRIMARIO VALE 1300 MILIONI DI EURO SEMPLIFICAZIONE FONDAMENTALE PER AIUTARE LE IMPRESE  
 
Settima tappa, l’ 1 ottobre a Mantova, del giro di ascolto tra le province dell´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani. All´incontro è intervenuto anche l´assessore regionale alla Semplificazione e Digitalizzazione Carlo Maccari. Erano presenti all´incontro, tra gli altri, il consigliere regionale Claudio Bottari, il presidente della Camera di commercio Carlo Zanetti, l´assessore provinciale all´Agricoltura Maurizio Castelli, il vicesindaco di Mantova Alessandra Cappellari, altri amministratori locali e rappresentanti dei Consorzi di bonifica e delle Organizzazioni di categoria. "Mantova - ha sottolineato l´assessore De Capitani - rappresenta una realtà particolare nel panorama agricolo lombardo: possiamo senz´altro dire che, dal punto di vista produttivo, è una delle province più vocate e con maggiore diversificazione dell´offerta". "La ricchezza del territorio mantovano - ha aggiunto - è in buona parte il frutto di una tradizione agricola consolidata e l´evoluzione di questo settore ha consentito lo sviluppo di una filiera agro-alimentare tra le più importanti e competitive a livello europeo". Il mondo agricolo necessita di regole, ma di meno burocrazia. "La peculiare trasversalità del mio assessorato - ha dichiarato l´assessore Maccari - mi ha portato a raccogliere le istanze e le esigenze anche del mondo agricolo. La semplificazione normativa, lo snellimento delle procedure e la riduzione degli oneri burocratici rappresentano, d´altronde, un´esigenza fondamentale per un settore come quello agricolo che non può sottrarre tempo prezioso alla competitività soprattutto in una provincia e in una regione dove l´agricoltura è una risorsa di inestimabile valore". "Ricordo - ha spiegato l´assessore - che la produzione agricola mantovana costituisce oltre il 20% del totale lombardo e mostra una spiccata attitudine per le produzioni della filiera lattiero-casearia. In questa provincia i prodotti tipici e d´eccellenza sono tanti e cito Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Provolone, Pera mantovana e Melone, in attesa di Igp". L´assessore De Capitani ha introdotto il tema caldo del riorientamento del Programma di sviluppo rurale (Psr). "Proprio quest´anno - ha sottolineato al riguardo - siamo chiamati a un ultimo riorientamento del Programma di sviluppo rurale per investire al meglio le risorse". Come sempre, l´assessore De Capitani ha anche annunciato la sua volontà di promuovere una iniziativa per la tutela del suolo agricolo. "Come abbiamo leggi precise per la tutela del territorio (legge 12/2005) - ha detto - ne serve una per le aree agricole". "Nella provincia di Mantova - ha ricordato ancora - la produzione agricola locale vale più di 1.300 milioni di euro e rappresenta il 12% del Pil provinciale, con un comparto agroalimentare che conta circa 9500 imprese". "Il settore zootecnico - ha aggiunto - è prevalente, pesando il 64% del totale e facendo registrare un patrimonio suinicolo di 1.200.000 capi, distribuiti su circa 650 allevamenti, mentre gli allevamenti bovini sono 15.585. Costituiscono il 17% del dato italiano le carni suine macellate, che hanno un valore di quasi 770 milioni di euro; le produzioni Dop di prosciutto di Parma e di San Daniele sono soddisfatte dal Mantovano rispettivamente per il 25% e l´11%". "In questa provincia - ha continuato De Capitani - è elevata la vocazione alla trasformazione e all´agroalimentare di qualità: la produzione di Grana Padano è il 28% di quella nazionale, quella di Parmigiano Reggiano (Mantova è l´unico territorio lombardo in cui si producono entrambe queste grandi denominazioni) rappresenta l´11% del totale. Anche il settore del florovivaismo del polo di Canneto sull´Oglio è di primaria rilevanza e occupa 1200 addetti". Sul versante della multifunzionalità Mantova cresce e, con 184 aziende agrituristiche, si colloca al secondo posto in Lombardia (con il 16,3%) dopo Brescia. "Per fare tutto questo - ha ricordato l´assessore all´Agricoltura - servono risorse. Mantova ha potuto usufruire di alcune linee d´azione e di finanziamento destinate a questo comparto da Regione Lombardia, oltre al citato Programma di sviluppo rurale e alla Pac (Politica agricola comune), e anche le risorse autonome attraverso la legge regionale 31/2008. Nello specifico, il territorio mantovano ha ricevuto con il Psr oltre 55,7 milioni di euro e altri 436 milioni dalla Pac nel corso della passata legislatura. A questi fondi si sono aggiunti i 31,5 milioni garantiti dalla Regione". "Voglio infine ricordare - ha concluso De Capitani - a pochi chilometri da Mantova, l´esperienza positiva dell´azienda agro-forestale Carpaneta, gestita dall´Ente Regionale per i Servizi all´Agricoltura e alle Foreste (Ersaf). Un vero centro di ricerca, che intende essere per il mondo dell´imprenditoria agricola il punto di riferimento nel campo dell´innovazione e della formazione nei settori lattiero caseario, suinicolo e agro energetico".  
   
   
PUGLIA, CRISI POMODORO:ASSESSORE STEFÀNO IN COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL SENATO  
 
Crisi del pomodoro pugliese: audizione in Commissione Agricoltura del Senato, alla quale ha preso parte anche l’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno, col compito di illustrare la delicata situazione del comparto pugliese. “Una situazione – ha spiegato Stefàno – che quest’anno ha visto aggiungersi ad una condizione di debolezza nei rapporti tra mondo della produzione primaria e della trasformazione, anche qualche elemento di criticità metereologica, con le elevate temperature che hanno anticipato i tempi di maturazione del prodotto”. Illustrata alla Commissione ed al Presidente Paolo Scarpa Bonazza, l’iniziativa portata avanti dallo stesso Stefàno a nome di tutte le Regioni italiane, in qualità di coordinatore della Commissione Politiche Agricole, con cui è stato chiesto al Ministero dell’Agricoltura la rivisitazione del decreto ministeriale 1229 del 2008 per cause di forza maggiore , “nella direzione - spiega Stefàno - di eliminare la indicazione delle rese per ettaro e quindi di aprire la strada al regime di aiuto in termini disaccoppiati”. “Il presidente Scarpa Bonazza – aggiunge l’assessore - oltre ad aver apprezzato il lavoro svolto sinora, si è impegnato a sostenere questa nostra richiesta, così come si è impegnato ad essere interlocutore permanente delle Regioni, allo scopo di facilitare il dialogo col governo a cominciare dal tema delle misure anticrisi per l’Agricoltura”. “Misure – ricorda, ancora Stefàno – che come Sistema delle Regioni già dal 2009 ed in più circostanze abbiamo sottoposto al governo nazionale e sulle quali Scarpa Bonazza ha espresso piena condivisione, impegnandosi a sollecitare il governo a dare corso alle stesse, a cominciare dal reinserimento degli sgravi contributivi per le zone svantaggiate e di montagna”. “Apprezziamo, naturalmente, l’approccio e l’impegno assunto da Scarpa Bonazza – conclude Stefàno – ma la storia ci suggerisce di non coltivare facili illusioni sui possibili esiti. Sinora, infatti, il governo si è mostrato sordo alle nostre richieste, arrivando a tagliare costantemente le risorse ordinarie per il comparto. Vogliamo nutrire, oggi, la speranza che l’audizione odierna possa rappresentare un momento di svolta, che ci aiuti a veder realizzate le misure straordinarie che come Regioni abbiamo da tempo indicato come assolutamente necessarie ed indispensabili”.  
   
   
AGRICOLTURA, CIA BASILICATA RILANCIA IMPEGNO CONTRO OGM  
 
“Il problema degli Ogm in agricoltura è entrato in una fase cruciale che evidenzia come la situazione sia in rapida evoluzione tra luci e ombre, mentre diventa sempre più indispensabile assumere posizioni chiare”: è quanto sostiene l’Ufficio di Presidenza della Cia-confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata, rilanciando “l’impegno contro l’introduzione degli Ogm”. L’ue – si legge nella nota - non può imporre una norma uguale per tutti ed è giusto che in materia di biotech i singoli Paesi siano lasciati liberi di scegliere se coltivare o meno sul loro territorio prodotti transgenici. Un atteggiamento che dimostra buonsenso, grande sensibilità nei confronti dei cittadini europei e pieno rispetto della sovranità nazionale. E l’Italia, a partire dagli assessori regionali all’Agricoltura che si riuniscono oggi a Roma per una sessione specifica della Conferenza Stato-regioni, devono confermare al più presto il ‘no’ agli organismi geneticamente modificati”. A parere della Cia “lasciare liberi gli stati membri di decidere se desiderano coltivare o no Ogm sul loro territorio è un atteggiamento responsabile che conforta le nostre tesi su un argomento di così alto valore etico che non si può imporre dall’alto o per legge. E’, al contrario, una materia sulla quale ci deve essere la libera scelta dei cittadini. Una proposta, quella Ue, che rafforza la posizione del nostro Paese, dove – si sottolinea nella nota - c’è una precisa legge che impedisce di seminare prodotti biotech e che, quindi, ogni violazione, va perseguita e condannata. Una direzione di marcia che il governo deve confermare”. “Davanti a questo scenario non possiamo che ribadire -afferma la Cia- che l’agricoltura italiana, tipica e diversificata, non ha certo bisogno degli Ogm e che è possibile produrre colture proteiche libere da biotech, con beneficio per l’ambiente, la salute, nonché per migliorare il reddito degli agricoltori e degli allevatori. “La nostra contrarietà al biotech - rileva sempre la Confederazione - non è ideologica. E’ invece dettata dalla consapevolezza che l’utilizzazione degli organismi geneticamente modificati può annullare l’unico vantaggio competitivo dei suoi prodotti sui mercati: quello della biodiversità. Chiediamo alla scienza di continuare a contribuire alla crescita di questo tipo di agricoltura. E questo lo si può senza ricorrere agli Ogm, come, d’altra parte, è avvenuto fino ad oggi con risultati molto importanti. E in questo impegno si inserisce la tavola rotonda che abbiamo promosso per il 5 ottobre prossimo a Tricarico sul tema “il suino nero di Basilicata: una risorsa per lo sviluppo delle aree svantaggiate montane e collinari” e che fa seguito all’allarme lanciato di recente sul rischio di estinzione per il Suino Nero Lucano (o di Tricarico), a sostegno di uno specifico ddl regionale di tutela e valorizzazione in zootecnia delle razze autoctone.  
   
   
BASILIACATA: CENTRALI BIOMASSA, INTERVIENE BOLOGNETTI DEI RADICALI  
 
Maurizio Bolognetti, della Direzione Nazionale Radicali Italiani interviene sul tema delle centrali a Biomassa. “Stupisce che l’assessore regionale alla formazione ha cambiato opinione sulla centrale a biomasse di Tricarico – sostiene Bolognetti - mentre il suo partito si schiera contro l’apertura di nuovi inceneritori e di sedicenti centrali a biomassa. Grazie al D.lgs 387/2003 dietro ogni centrale a biomassa può nascondersi un inceneritore. E questo grazie al fatto che il sopracitato decreto accomuna il Cdr(combustibile da rifiuti) al cippato, alla legna e agli oli vegetali. Come sottolinea la Ola, per far funzionare una centrale a biomassa da 10 megawatt occorrono 120 tonnellate di biomassa. Ad oggi, in Basilicata – conclude Bolognetti - sono state autorizzate 5 centrali per complessivi 85 megawatt”.  
   
   
TRENTO: PSR, PIU´ RISORSE PER I BOSCAIOLI DALLA GIUNTA PROVINCIALE 454.000 EURO DAL SETTORE AGRICOLO A QUELLO FORESTALE  
 
Maggiore attenzione, in termini di risorse, nel Piano di Sviluppo Rurale trentino per le attività forestali. Con una modifica al quadro finanziario di riparto della spesa pubblica cofinanziata per il Psr 2007-2013 (che prevede complessivamente oltre 280 milioni di euro), la Giunta provinciale ha stornato dal settore agricolo a quello forestale 454.000 euro per dare risposta alle numerose domande di aiuto pervenute con il bando del 30 aprile scorso. Il "passaggio" di fondi è dalla sottomisura 123.1 (aumento del valore aggiunto della produzione agricola primaria) alla sottomisura 123.2 (aumento del valore aggiunto della produzione forestale primaria), una compensazione che lascia inalterato lo stanziamento complessivo tra i comparti dell´Asse 1 del Psr. "Abbiamo ritenuto opportuno finanziare interamente le richieste delle ditte di boscaioli relative all´acquisto di strumentazioni necessarie ai lavori nel bosco - spiega l´assessore all´agricoltura e foreste Tiziano Mellarini - considerata l´importanza di sostenere, in un periodo di crisi economica, un settore delicato quale quello delle utilizzazioni boschive, e in virtù del fatto che tale intervento ha dimostrato di avere avuto un buon impatto per lo sviluppo rurale".  
   
   
AGRICOLTURA: L’UMBRIA RIUNISCE “TAVOLO VERDE”  
 
Perugia - La Regione Umbria si presenterà con un documento unitario, condiviso con le organizzazioni agricole, ai tavoli nazionali nei quali si discuterà delle proposte da avanzare alla Commissione europea per la nuova “Politica agricola comunitaria” (“Pac”). È quanto è stato stabilito al termine della riunione del “Tavolo verde” che, convocata e presieduta dall’assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini, si è svolta ieri a Perugia nella sede dell’Assessorato e alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle organizzazioni del comparto. Gli indirizzi e le priorità dell’Umbria per lo sviluppo rurale saranno definite nel corso di un incontro che si terrà entro ottobre. “La nuova ‘Pac’ – ha sottolineato l’assessore Cecchini - che verrà presentata il 17 novembre prossimo, con un primo documento, dal Commissario europeo e fisserà risorse e linee di azione per gli anni dal 2014 al 2020, rischia fortemente di penalizzare l’agricoltura italiana e quella umbra. Per questo motivo, l’Italia deve avere una sua proposta autorevole per far sì che dalla scelta dei criteri della ripartizione dei fondi non derivi un ridimensionamento delle risorse per l’Italia. Ad oggi, con la ‘Pac’, l’agricoltura italiana può contare su 8 miliardi di euro”. “In questa fase, caratterizzata da una ripresa che stenta a decollare e dalle ristrettezze imposte dalla manovra finanziaria del Governo – ha detto ancora l’assessore regionale – è fondamentale anche una valutazione e una condivisione delle misure strategiche cui destinare le risorse disponibili per il Piano di sviluppo rurale fino al 2013. Dobbiamo evitare il rischio di un disimpegno e cogliere tutte le opportunità per il rilancio e la crescita dell’agricoltura umbra. Con questo obiettivo, la Regione Umbria è impegnata a sostenere le imprese agricole che intendano investire in settori innovativi, incentivando ad esempio la ‘green economy’, così come è impegnata a rendere più efficiente ed efficace il governo dell’agricoltura, con la riforma di Comunità montane, Arusia, Parco 3A, per affermare una ‘filiera dell’efficienza’”. Il “Tavolo Verde”, la cui riunione si è aperta con una valutazione del ruolo del Tavolo stesso nell’ambito dei nuovi strumenti della concertazione regionale definita dalla “Alleanza per lo sviluppo”, tornerà a riunirsi giovedì 14 ottobre per approfondire, nello specifico, il riposizionamento delle misure del Piano di Sviluppo rurale e delineare strategie future per olio, vino e zootecnia. Uno specifico incontro sarà dedicato alle prospettive del tabacco.  
   
   
CRISI PESCA. MANZATO: UNICO TAVOLO DI CRISI PER TUTTE LE PROBLEMATICHE DEL SETTORE  
 
Venezia - Un’unica unità di crisi per tutte le sfaccettature delle difficoltà che attanagliano la pesca costiera nel Veneto e i suoi operatori, vongolari e pescatori tradizionali, allargata alle componenti istituzionali e operative dei diversi settori interessati. Lo ha deciso la Giunta regionale, su iniziativa dell’assessore Franco Manzato di concerto con i colleghi Maurizio Conte, Renato Chisso e Luca Coletto, corrispondendo alle richieste del mondo peschereccio regionale. “Siamo di fronte ad una crisi strutturale grave e persistente – ha sottolineato Manzato – che ha più cause diverse, derivanti sia da normative penalizzanti sia da un impoverimento di alcune risorse marine per motivi non ancora chiaramente individuati. Di qui l’esigenza di un unico tavolo per l’intero comparto, allargando nelle tematiche da affrontare e nei suoi componenti quello già esistente istituito per le problematiche della pesca costiera, in modo da esaminare tutte assieme e contemporaneamente le problematiche di un settore produttivo ed economico importante e per certi aspetti strategico, ma variegato per professionalità, modalità e strumenti di lavoro, finalità produttive”. All’unità di Crisi sulla pesca sono stati affidati le seguenti nuove funzioni: individuare le forme possibili di mitigazione dell’impatto socio – economico che ha determinato nel Veneto lo stato di crisi della pesca delle vongole di mare; promuovere approfondimenti sulle cause effettive delle morie e della sterilità dei banchi che colpiscono in mare i molluschi bivalvi; assicurare buone prassi da parte delle Amministrazioni con competenze amministrativo-gestionali sulla fascia costiera. Il tavolo di crisi risulta a tale scopo così composto: Assessore Regionale alla Pesca o suo delegato, con funzioni di Presidente; Assessore Regionale all’Ambiente o suo delegato; Assessore Regionale alla Mobilità e alle Infrastrutture o suo delegato; Assessore Regionale alla Sanità o suo delegato; Direzione Marittima di Venezia; Capitanerie di Porto di Venezia e di Chioggia; Magistrato alle Acque; Presidente della Provincia interessata o suo delegato; Direzione Regionale Affari Legislativi; Direzione Regionale Tutela Ambiente; Direzione Regionale Difesa del Suolo; Direzione Regionale Mobilità; Direzione Regionale Infrastrutture; Direzione Regionale Valutazione Progetti e Investimenti; Unità di Progetto Sanità animale e Igiene Alimentare; Unità di Progetto Caccia e Pesca; Arpav- Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto; Consorzi Gestione Vongole di Venezia e di Chioggia; Op Bivalvia; Op Fasolari; Federcoopesca Veneto; Lega Pesca Veneto; Agrital Pesca Veneto; Federpesca Veneto; Unci Pesca; Prof. Corrado Piccinetti (Università di Bologna).  
   
   
AGRICOLTURA:CARBURANTE AGRICOL0, AUMENTATA ASSEGNAZIONE  
 
Pescara - E´ stato deliberato ieri, su proposta dell´Assessore all´Agricoltura,mauro Febbo e su sollecitazione delle organizzazioni professionali, Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri, l´aumento dell´assegnazione di carburante agricolo. Si tratta di una maggiorazione possibile entro i limite del 15 per cento, per le aziende agricole della provincia dell´Aquila, ritenuto necessario a seguito dell´andamento climatico che ha causato un maggior numero di trattamenti e lavorazioni e quindi un maggior consumo di carburante agricolo. Un ulteriore atto amministrativo, continua l´assessore Febbo, a risposta delle istanze del territorio, sicuramente dovuto agli agricoltori aquilani e soprattutto del fucino.  
   
   
ALL’INSEGUIMENTO DELL’ORATA GOLOSA PER SALVARE I MITILI DEL GOLFO DELLA SPEZIA PRESENTATO PROGETTO CHE ETICHETTA IL FAMOSO PESCE PER SCOPRIRNE I MOVIMENTI E PREVENIRE I DANNI AGLI ALLEVAMENTI  
 
Chiavari. All’inseguimento dell’orata- nome scientifico Sparus aurarata- nel mare di Liguria per conoscere più da vicino questo pesce costiero, che si muove da solo o in piccoli gruppi, molto amato dai gourmet, ma a sua volta molto ghiotto. Di mitili, in particolare e soprattutto i prelibati molluschi allevati nel Golfo della Spezia di cui pare vada matto e ne faccia un sol boccone, guscio compreso. Il progetto presentato oggi dalla Regione Liguria al 50° Salone Nautico Internazionale di Genova, avviato dall’assessorato all’Ambiente con l’Osservatorio Ligure per la Pesca e l’Ambiente prevede un programma di cattura, successiva marcatura di un numero di orate e il pronto rilascio degli esemplari etichettati in mare. Scopo principale del progetto è quello di conoscere i percorsi stagionali delle orate che in Primavera entrano nel golfo della Spezia per uscirne in autunno. E, possibilmente, prevenire i danni alla mitilicoltura. Grazie alle segnalazioni di chi pescherà l’orata con l’etichetta si potrà arrivare a individuare con maggiore precisione le loro rotte, la loro provenienza, il comportamento in balia delle correnti e le zone di produzione. Sulle targhette delle orate, grazie al numero di identificazione progressivo e a un numero di telefono, il fortunato pescatore riceverà anche un premio dall’Osservatorio Ligure Pesca e Ambiente  
   
   
I CONSIGLIERI AGRICOLI DI UNDICI AMBASCIATE VISITANO IL PIEMONTE  
 
Dal 30 settembre al 3 ottobre 2010 la Regione Piemonte, in raccordo con il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, ha ospitato una delegazione di addetti e consiglieri agricoli di ambasciate in Roma interessati ad approfondire la conoscenza del Piemonte agricolo, forestale, agroalimentare e ambientale. Si trattavA dei rappresentanti di undici nazioni: Austria, Danimarca, Estonia, Filippine, Francia, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Thailandia, Ungheria. Il programma, coordinato dall’assessorato all’Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca, prevede una serie di visite in alcune importanti realtà produttive e territoriali e di incontri con le rappresentanze Istituzionali e delle organizzazioni economiche e professionali dei produttori. Si è iniziaTo venerdì 1° ottobre con le visite al Creso (centro ricerche ortofrutticolo) di Manta, alla Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, all’Enoteca regionale di Grinzane Cavour e alla Anaborapi (associazione nazionale bovini razza piemontese) di Carrù. Sabato 2 ottobre gli appuntamenti sono stati sul lago Maggiore per la realtà floricola con il Consorzio Fiori tipici e a Novara con il Consorzio di Tutela del Gorgonzola e con l’associazione Promoriso. Il programma si è concluso domenica mattina con la visita alla Reggia di Venaria. Il presidente della Regione, Roberto Cota, e l’assessore all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, nel rilevare l’importanza dell’avvenimento e il piacere di ospitare i rappresentanti delle ambasciate, auspicano che la serie di visite e incontri programmati “ possano far scoprire o riscoprire agli ospiti le peculiarità e le bellezze del territorio piemontese, della sua agricoltura, delle sue produzioni agroalimentari e forestali, e che servano a rinsaldare e potenziare i rapporti e i legami tra il Piemonte e i Paesi rappresentati dalla delegazione” .  
   
   
SUINO NERO DI PARMA: UNA RISORSA DA VALORIZZARE PRESENTATI A PALAZZO GIORDANI I RISULTATI DEL PRIMO ANNO DEL PROGETTO EUROPEO QUBIC SUL RECUPERO DELL’ANTICA RAZZA  
 
Analizzare tutti gli aspetti della filiera produttiva di razze suine autoctone, dall’allevamento alla trasformazione, mettendo in rete competenze ed esperienze dei diversi partner nazionali ed europei. È questo l’obiettivo principale del progetto europeo “Qubic - Animal Breeding: Quality Biodiversity Innovation Competitiveness”, che ha coinvolto anche il territorio parmense e in particolare la filiera del Suino nero di Parma: una razza dalla carne particolarmente saporita, quasi definitivamente scomparsa a metà del Novecento e oggetto a partire dagli anni Novanta di un recupero che sta dando i suoi frutti. I risultati del primo anno di attività del progetto sono stati presentati questa mattina nella Sala Borri di Palazzo Giordani nel corso del convegno organizzato dalla Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari con Provincia e Camera di Commercio. “Il convegno di oggi rappresenta un importante momento di confronto tra diverse realtà italiane, ognuna della quali ha portato la propria esperienza con le sue razze suine autoctone, il Suino nero di Parma, il Suino nero dei Nebrodi siciliano, la Mora romagnola o la Cinta senese. Esperienze diverse ma accomunate dal medesimo sforzo di radicare ulteriormente questi prodotti di nicchia nella realtà territoriale: prodotti che ormai hanno assunto grande importanza anche sotto il profilo economico – ha detto, aprendo questa mattina il convegno, il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, che ha aggiunto: “Molti sforzi sono già stati fatti per valorizzare il Suino nero ma ci sono ancora tanti traguardi da raggiungere: sarebbe infatti necessario consolidare il numero dei capi, altrimenti tutto ciò che è stato svolto finora servirebbe a poco”. Il recupero e la valorizzazione del Suino nero di Parma, antica razza fino a pochi anni fa a rischio di estinzione, sono parte preponderante di Qubic, un progetto nato proprio dalla necessità di preservare la biodiversità degli animali e degli ambienti rurali e di garantire una produzione agricola durevole, in particolare nelle regioni che hanno produzioni tradizionali di prodotti a base di carne. Il convegno è stato aperto questa mattina oltre che dal vicepresidente Pier Luigi Ferrari, da Isabella Benecchi della Camera di Commercio e dal direttore della Stazione sperimentale Luigi Palmieri. A seguire, la presentazione del progetto Qubic da parte di Carlo Diaferia (Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari) e la relazione “Il suino nero di Parma” tenuta da Giovanna Marani di Agri-eco, nella quale sono stati illustrati i risultati di un’indagine condotta sul campo sulla realtà territoriale del Suino Nero di Parma e dei suoi prodotti di salumeria. È stato inoltre presentato il video “Il suino nero di Parma. Allevamento e trasformazione” di Marco Epifani. L’incontrò è poi proseguito con la tavola rotonda “Esperienze comuni e cooperazione territoriale”, in cui sono stati presentati diversi casi di promozione delle razze suine autoctone: sono intervenuti rappresentanti della Regione Sicilia (Vincenzo Pruiti), della Regione Toscana (Maurizio Bonanzinga), del Consorzio Suino Nero di Parma (Elena Gabbi), del Consorzio Suino Mora Romagnola (Cesare Dacci), dell’Università di Parma (Alberto Sabbioni) e della Stazione sperimentale delle conserve (Pietro Baldini, Carlo Diaferia).  
   
   
2° EUROPEAN FRUIT SUMMIT DI CESENA IL 5 OTTOBRE : OLTRE VENTI PAESI DEL MONDO RAPPRESENTATI  
 
 Il tam tam sul web ha fatto decollare il Secondo European Fruit Summit di Cesena che sarà organizzato da Cso con la collaborazione di Macfrut e Regione Emilia Romagna il 5 ottobre prossimi dalle ore 14.00 Grazie alla pagina web www.Europeansummit.eu/  è stato possibile ricevere le iscrizioni on line che sono pervenute da oltre 20 paesi del mondo . I delegati iscritti rappresentano imprese di produzione, ricerca, buyer della Grande Distribuzione Organizzata, grossisti, operatori della filiera , giornalisti , traders provenienti da numerosi paesi dell’Europa ma anche dall’Africa, Asia e Americhe. L’european Fruit Summit di Cesena, organizzato da Cso, Macfrut e Regione Emilia Romagna sarà una occasione imperdibile per focalizzare l’attenzione sui problemi e sulle potenzialità del settore ortofrutticolo europeo in vista della campagna commerciale invernale e alla luce anche delle sfide del settore per i prossimi anni. Nel mondo ,la produzione di frutta è in aumento, passando da 477 milioni di tonnellate dei primi ani 2000 ai 588 milioni di tonnellate del 2009 ( + 24%). Ma la crescita produttiva riguarda soprattutto l’Asia che oggi rappresenta il 50% della produzione di frutta mondiale mentre l’Europa rappresenta il 13% secondo dati Fao elaborati da Cso. L’italia si conferma primo Paese produttore di frutta in Europa con il 26% sul totale prodotto, seguita a poca distanza dalla Spagna con il 25% .. Si assottiglia negli anni il margine del primato italiano che resta tuttavia confermato .  
   
   
CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE, NUOVE NORME PER LA RACCOLTA E LA COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI  
 
Funghi epigei spontanei. Molto diffusi sul territorio molisanoApprovazione di tre Ordini del giorno e di una Proposta di Legge: è questo il consuntivo dei lavori che hanno impegnato l’ 1 ottobre il Consiglio regionale del Molise, tornato in riunione a Palazzo Moffa per discutere diciotto Interrogazioni e nove Ordini del giorno. E´ stato ritirato, invece, l´Ordine del giorno finalizzato ad "impegnare il Presidente della Giunta ad intervenire presso il Presidente del Consiglio dei Ministri perchè rimuovesse l´Onorevole Bossi dalla carica di Ministro della Repubblica in ragione delle gravi e lesive dichiarazioni più volte rilasciate nei confronti del Sud del Paese". Le scuse formulate dallo stesso Bossi hanno indotto il Consigliere Natalini a chiedere il ritiro del documento politico, richiesta che è stata accettata dal Consiglio regionale. Come dicevamo in apertura, tre sono stati gli Ordini del giorno discussi e tutti e tre approvati all´unanimità. Il primo, a firma del Consigliere Romano, impegna la Giunta regionale e l´Assessore alle Politiche sociali a stanziare, in seno al Piano sociale di zona 2010-2012, ulteriori somme per l´Ambito territoriale di Campobasso; il secondo, a firma dei Consiglieri Chierchia e Di Pasquale, invita la Giunta regionale ad attivarsi per la sistemazione del monumento eretto in ricordo della Battaglia del Macerone, svoltasi nel 1860; il terzo, a firma del Consigliere Natalini, chiama il Presidente e la Giunta regionale del Molise a scongiurare il rilascio di autorizzazioni ministeriali finalizzate ad attività di trivellazione ed indagini geosismiche nel fondale marino prospiciente le coste molisane e garganiche e, in particolare, le coste delle Isole Tremiti. Su richiesta del Consigliere Di Pasquale, il Consiglio ha discusso ed approvato all´unanimità la Proposta di Legge regionale n.223, di iniziativa del Consiglio provinciale di Campobasso, concernente alcune modifiche alla Legge regionale del 19 febbraio 2008, n.4, riguardante la "Nuova disciplina in materia di raccolta e commercializzazione dei funghi epigei". Tra le modifiche più rilevanti, quella che prevede, all´art.9, che "per comprovati motivi scientifici o in occasione di mostre e manifestazioni di accertata rilevanza scientifica il Servizio regionale competente può rilasciare speciali autorizzazioni per la raccolta di funghi epigei determinando il periodo di validità dell´autorizzazione e le persone autorizzate". Per tali motivi non è previsto alcun versamento e alcun limite alla raccolta.  
   
   
COLDIRETTI: PRESENTA A POTENZA LA “BIODOMENICA”  
 
Domenica 3 Ottobre, a partire dalle h. 10:00 e per tutta la giornata, in Piazza Prefettura a Potenza, Coldiretti Basilicata, Aiab e Legambiente, hanno allestito uno stand di degustazione per presentare i prodotti di agricoltura biologica. I visitatori hanno potuto incontrare i produttori per ricevere informazioni sulle caratteristiche degli alimenti e sul metodo produttivo. Oltre ad assaggiare ed apprezzare i prodotti di una agricoltura che ha scelto di non utilizzare fertilizzanti, pesticidi, sostanze chimiche di sintesi, un´agricoltura che non avvelena l´organismo e non danneggia l´ambiente, un´agricoltura che offre alimenti sani e di qualità senza trascurare la tutela del paesaggio rurale e la biodiversità, i cittadini hanno ricevuto materiale informativo sulla coltivazione biologica. Presso lo Stand di Legambiente, inoltre, ci sarà una raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima”, promossa dal Comitato Si alle energie rinnovabili No al nucleare  
   
   
KUMINDA: A PARMA LA QUINTA EDIZIONE DEL FESTIVAL SUL DIRITTO AL CIBO DAL 5 AL 10 OTTOBRE CONVEGNI, INCONTRI, MERCATINI, SPETTACOLI E ALTRI APPUNTAMENTI. TRA GLI OSPITI SERGE LATOUCHE, GUSTAVO SOTO SANTIESTEBAN E JOAN MARTINEZ ALIER.  
 
 Parma – È uno snodo fondamentale per guardare al futuro: un futuro sostenibile, e più giusto. Il diritto al cibo è e rimane uno dei grandi temi del nostro tempo: un tema sempre più urgente da affrontare. Proprio al diritto al cibo è dedicato Kuminda, il festival che dal 5 al 10 ottobre torna a Parma come ogni autunno ormai da cinque anni: una settimana in cui il tema della sovranità alimentare sarà al centro dell’attenzione, con un fitto calendario di convegni, incontri con le scuole, animazione e intrattenimento, degustazioni di prodotti locali, momenti di confronto con ospiti internazionali e produttori del Sud del mondo. L’iniziativa è realizzata da Cibo per tutti, Terre di mezzo e Comitato italiano per la sovranità alimentare con la collaborazione della Provincia di Parma e dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, con il patrocinio del Comune di Parma e con il sostegno di Forum solidarietà e Fondazione Cariparma. Tra i partner anche l’Università di Parma, il Festival Ottobre Africano, l’associazione La Decrescita e Altreconomia. “Il diritto al cibo è un tema fondamentale, che si lega a quelli della democrazia e della sostenibilità dello sviluppo. Ed è un tema legato a una sensibilità civile che Parma ha sempre avuto”, ha detto nella presentazione di oggi in piazza della Pace il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli. “Per tutti sarà una grande occasione di riflessione e di crescita, anche sotto il profilo dell’amministrazione locale”, ha osservato l’assessore al Welfare del Comune di Parma Lorenzo Lasagna, che ha aggiunto: “Kuminda si è assunta il compito di ricordarci che il cibo non è solo una filiera di produzione, distribuzione e consumo ma è anche un diritto”. Punto forte del programma di approfondimento tematico sono due seminari. Il primo (7 e 8 ottobre, dalle 9, Centro congressi ex Eridania) è “Il clima della democrazia. Decrescita, sostenibilità, giustizia socio ambientale”, organizzato insieme al Dipartimento di Studi Politici e Sociali dell’Università di Parma: esperti internazionali come Serge Latouche, Gustavo Soto Santiesteban e Joan Martinez Alier discuteranno di limiti e opportunità di trasformazione per ripensare insieme le sfide ambientali, sociali, politiche e culturali che si profilano. Il secondo (il 9 ottobre alle 18, Convento dell’Annunziata) è “Economie possibili per un dolce avvenire”, nel quale saranno presentati i risultati di una ricerca sull’economia solidale condotta dalle Università di Parma e Verona insieme alle reti (gas, produttori, botteghe, ecc.) del territorio. “Ospiteremo persone che saranno in grado di dare un contributo forte al dibattito - ha spiegato Fabio Faccini di Kuminda -. Kuminda è diventato un evento nazionale: diverse iniziative si terranno fuori Parma, e a Milano ci sarà addirittura un’edizione specifica del festival. Un festival nato dalla convinzione che sia necessario porsi il problema del rapporto con il sud del mondo e delle relazioni che possono essere costruite. La riflessione l’abbiamo condotta in questi anni grazie al contributo di tanti, che ci hanno consentito di fare qualche passo in avanti” Fabio Fabbro di Forum Solidarietà si è soffermato sul valore culturale di Kuminda, “tanto più in questi momenti di crisi e di disagio diffuso. Il tema del cibo in futuro sarà sempre più importante – ha detto - e ad esso si affiancheranno quello delle fonti energetiche e dell’acqua: io credo che parlarne conti molto. Sempre più persone stanno prendendo coscienza del problema: speriamo che Kuminda crei ancor più coscienza”. Nell’articolato programma di questa edizione anche il mercato del Distretto di Economia solidale (sabato 9 ottobre in via Imbriani, la mattina), con gruppi di acquisto solidale, produttori, associazioni, clown e giocolieri per i bimbi. La settimana di Kuminda prevede inoltre aperitivi equo solidali, intrattenimento musicale, serate dedicate all’acqua pubblica, iniziative con e per le scuole, spettacoli teatrali e tanto altro ancora. Quest’anno Kuminda arriverà con appuntamenti specifici anche a Milano (12-17 ottobre) e a Correggio (16-17 ottobre). Per informazioni: www.Kuminda.org/    
   
   
SPECIALE WEEKEND DEDICATO ALL’ALIMENTAZIONE IL MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA E NESTLÉ CEREALI INVITANO IL PUBBLICO “ALLA SCOPERTA DEI CEREALI”  
 
Sabato 09 e domenica 10 ottobre. Il nuovo laboratorio dell’i.Lab Alimentazione dove i bambini e le loro famiglie potranno scoprire tutti i segreti dei cereali integrali, dal chicco alla farina. Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” Via San Vittore 21, Milano Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” e Nestlé Cereali inaugurano il nuovo percorso dell’i.Lab Alimentazione dedicato al mondo dei cereali integrali, fondamentali per una prima colazione sana ed equilibrata. Secondo le linee guida per una corretta alimentazione, una buona colazione – premessa fondamentale per iniziare bene la giornata – dovrebbe fornire il 15/20% delle calorie totali giornaliere e, di queste, una parte fondamentale è costituita dai carboidrati, semplici e complessi. Per questo è importante, dopo il risveglio, assumere cereali che forniscono proteine ed energia nutritiva (circa 350 kcal per 100 gr) grazie al contenuto di amido. I cereali integrali, in particolare, a differenza di quelli raffinati, contengono anche la crusca e il germe del chicco, ricchi di preziosi nutrienti: la crusca, che è la parte più esterna, è ricca di vitamine del gruppo B e di antiossidanti, e contiene fibra insolubile che non viene assorbita dall’intestino. Il germe, invece, è una fonte concentrata di minerali, come il ferro e lo zinco, e di vitamina E. Durante il laboratorio, con la guida di un animatore scientifico, i bambini “coloreranno” la crusca e il germe di grano e, con l’aiuto del microscopio, analizzeranno i semi e le diverse farine per capire come sono composti i cereali integrali e perché sono importanti per la prima colazione. Con l’aiuto del lievito, infine, scopriranno i principali processi della digestione. Per i genitori, invece, sarà a disposizione l’esperto Cereali Nestlé per approfondire ogni aspetto di questo tema così importante per la nutrizione, il benessere e la salute di tutta la famiglia. Il laboratorio i.Lab Alimentazione si presenta come una cucina “a vista” in cui costruire comprensione e consapevolezza sugli aspetti scientifici, spesso impliciti o poco conosciuti, legati al cibo. L’area e le attività sperimentali proposte mirano a ricreare l’atmosfera di scambio e confronto tipica degli ambienti domestici, in cui si prepara e si consuma il cibo. Ciascun visitatore potrà realizzare in prima persona gli esperimenti proposti dall’animatore scientifico e dare il proprio contributo alla discussione. Il Laboratorio Alimentazione si inserisce nell’ambito dei progetti educativi e culturali che il Museo intende sviluppare in vista di Expo Milano 2015, in linea con il tema prescelto “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Il laboratorio interattivo di Alimentazione è stato progettato e realizzato dal Museo, con il contributo di Regione Lombardia e Expo 2015 S.p.a., in partnership con Amc, Eataly, Electrolux, Federchimica (Agrofarma, Aispec, Assofertilizzanti), Fondazione Italiana Accenture, Goglio, Yakult e Nestlé Good Food Good Life (Acqua Nestlé Vera, Cereali Nestlé, Gelati Nestlé Motta, Perugina). Nestlé cereali. Tutti i Cereali Nestlé per la prima colazione contengono un’alta percentuale di cereali integrali che, a differenza di quelli raffinati, conservano tutta la parte del chicco e importanti nutrienti come fibre, vitamine e minerali. Non solo: grazie alla ricerca Nestlé che si avvale di tecnologie particolarmente avanzate e innovative, i Cereali Nestlé sono in grado di offrire, assieme ai benefici dei cereali integrali, anche gusto, bontà e sapore. I brand principali sono: Fitness, Chocapic, Nesquik e Cheerios, ideati e prodotti per soddisfare le esigenze di consumo di ogni componente della famiglia. Con tante forme diverse (petali, anellini, palline e riccioli) ed ingredienti sfiziosi (cioccolato, frutta esotica, miele e mandorle) regalano un risveglio pieno di buonumore e allegria a tutta la famiglia! Il programma dettagliato e aggiornato delle attività offerte ogni giorno è disponibile all’indirizzo http://www.Museoscienza.org/attivita/. Tutte le attività sono incluse nel biglietto d’ingresso al Museo, ad eccezione della visita guidata al sottomarino S-506 Enrico Toti (per maggiori informazioni vedi box in fondo alla pagina). Se non è diversamente indicato, le attività sono prenotabili solo all’infopoint il giorno della visita, fino a esaurimento posti (max 2 attività al giorno per persona).  
   
   
ARRIVA IL LIBRO IPERTENSIONE E ALIMENTAZIONE: DA HEINZ BECK LE RICETTE PER SALVARE IL CUORE E I SENSI  
 
Presentato il libro ‘Ipertensione e alimentazione’ del grande Heinz Beck, chef del ristorante La Pergola - Hotel Rome Cavalieri, The Waldorf Astoria Collection. Nel volume, una sfiziosa raccolta di ricette appositamente studiate con gli specialisti della Fondazione Siia-società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa nel rispetto delle norme nutrizionali per prevenire le malattie cardiovascolari. Rinunciare ai piaceri del cibo per chi vuol seguire un’alimentazione sana, quindi, rimane solo un luogo comune. ‘Ipertensione e alimentazione’, il libro voluto dalla Fondazione Siia-società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa, sarà sicuramente molto gradito a chi, pur amando la buona cucina, deve seguire una dieta per tenere sotto controllo la pressione arteriosa. A questa categoria appartengono milioni di italiani, visto che nel nostro paese soffre di ipertensione almeno il 20% della popolazione. Il volume raccoglie le ricette messe a punto dal grande chef del Ristorante La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri, The Waldorf Astoria Collection, Heinz Beck nel rispetto delle norme nutrizionali raccomandate dai medici. Beck è un maestro riconosciuto a livello mondiale che deve la sua fama, oltre che all’impareggiabile gusto delle sue pietanze, anche al rigoroso rispetto delle regole di una cucina sana. Per questo progetto ha lavorato a stretto contatto con il professor Bruno Trimarco, Presidente della Fondazione Siia e Ordinario di Medicina Interna all´Università degli Studi di Napoli Federico Ii, e con gli specialisti della Fondazione, che hanno curato la parte più propriamente scientifica. “Da sempre sono attento a soddisfare sia il gusto del palato, dando emozioni, sia la salute. - ha dichiarato Beck -. La preparazione dei miei piatti si basa, infatti, sulla ricerca della qualità delle materie prime, di cotture delicate e degli accostamenti che permettano il rispetto dei valori nutrizionali. Ho arricchito il mio studio dal punto di vista scientifico con la collaborazione del professor Trimarco, realizzando menù gustosi anche per chi desidera evitare i rischi delle malattie cardiovascolari”. “L’importanza dell’alimentazione corretta nel determinismo delle malattie cardiovascolari - spiega Trimarco -, ed in particolare dell’ipertensione arteriosa, è certamente ben nota ma viene ordinariamente identificata con la necessità di rinunciare ai piaceri della tavola e dunque spesso disattesa. Questo volume vuole sfatare questo luogo comune e ha l’obiettivo di migliorare l’aderenza alle prescrizioni nutrizionistiche, dimostrando che alimentazione sana non significa necessariamente rinuncia a cibi gustosi.” Il volume, sarà venduto nelle farmacie ed è reso possibile grazie al supporto incondizionato di Teva Italia srl, azienda leader nel settore dei farmaci generici, che testimonia la vocazione a sostegno del miglioramento dell’assistenza al cittadino.  
   
   
PURAFLOR: UTILE UN PROBIOTICO ARRICCHITO CON LATTOFERRINA E ZINCO CONTRO I PERICOLI DI FREDDO E SBALZI DI TEMPERATURA  
 
Messo a dura prova, entro la fine dell’inverno, l’intestino di un italiano su tre ; particolarmente a rischio i bambini. Ecco il decalogo degli esperti Puraflor ; utile un probiotico arricchito con Lattoferrina e Zinco. Arriva il freddo, accompagnato dai tradizionali stati influenzali, mal di gola, starnuti, tosse e naso che gocciola. Il termometro crolla e l’intestino ne risente: è proprio in questa stagione infatti che si creano le condizioni favorevoli al contagio da parte di virus e batteri. Con il freddo tornano, inoltre, gli antibiotici: farmaci , necessari per combattere i batteri responsabili delle infezioni, ma proprio per questo motivo possono causare alterazioni della naturale flora batterica intestinale. Si stima che entro la fine dell’inverno l’intestino di un italiano su tre sarà messo a dura prova dal freddo, dalle infezioni delle vie respiratorie e dall’influenza... Con irregolarità intestinali, gonfiore e dolori addominali in agguato. Attilio Giacosa, Direttore Scientifico del Dipartimento di Gastroenterologia del Gruppo Sanitario Policlinico di Monza, ha così stilato il decalogo per aiutare gli italiani a proteggere il proprio intestino dagli effetti indesiderati del freddo (scaricabile dal sito www.Puraflor.it): assumere molta frutta e verdura e sostanze liquide (acqua naturale e tisane), non sostare in ambienti surriscaldati, arieggiare frequentemente gli ambienti in condivisione (ufficio, scuola…) e assumere regolarmente fermenti lattici probiotici probiotico arricchito con Lattoferrina e Zinco. “Le infezioni delle vie respiratorie di origine virale, spesso a carattere epidemico, sono le più frequenti in questa stagione, ma frequenti sono anche le infezioni batteriche ”, spiega il professor Attilio Giacosa “Il ricorso agli antibiotici è utile per risolvere le infezioni da batteri patogeni, ma rischia di alterare la flora batterica, causando fastidiosi disturbi. In questi casi, per combattere gli effetti collaterali di questa tipologia di farmaci e per stimolare le difese immunitarie , è consigliabile assumere regolarmente fermenti lattici probiotici arricchiti con Zinco e Lattoferrina: la Lattoferrina è una sostanza che contribuisce alle naturali difese dell’organismo contro microrganismi e virus mentre lo Zinco contribuisce alla protezione dei componenti cellulari dal danno ossidativo e favorisce il normale funzionamento del sistema immunitario”. Puraflor con la sua formula unica e innovativa, è un prezioso alleato in quanto che contiene fermenti lattici probiotici, per il riequilibrio della flora, in più Lattoferrina e Zinco, per rafforzare le difese naturali, spesso messe a dura prova da virus e terapie antibiotiche. Particolarmente a rischio sono i bambini”, continua il professor Attilio Giacosa. “Infatti nella stagione fredda i virus riescono a diffondersi facilmente nelle popolazioni scolastiche principalmente per due motivi: il 90% delle malattie invernali sono causate da virus respiratori che si diffondono nell’aria e si trasmettono con il respiro. Quindi le aule scolastiche sono l’ambiente ideale per il diffondersi di tali virus. Inoltre i virus sono agevolati dal freddo, da qui la dicitura malattie da raffreddamento, che causa una diminuzione delle difese locali nel distretto rino-faringeo, favorendo l’attecchimento di agenti patogeni. Una mirata prevenzione, atta a rafforzare le difese immunitarie dei più piccoli e a proteggere gli organi più a rischio (tonsille, gola, bronchi, orecchie…) farà superare l’inverno in modo più sereno sia ai piccoli che alle loro famiglie. Anche in questo caso l’utilizzo di fermenti lattici probiotici può rivelarsi un valido aiuto”. Puraflor Bimbi contiene fermenti lattici probiotici e lievito: microrganismi viventi che esercitano un effetto benefico sulla salute dell’organismo.  
   
   
SCHOLTÉS PREMIA IL MIGLIORE CHEF PASTICCERE: IL GIAPPONESE TATSUYA IWASAKI  
 
Scholtès e Identità Golose di nuovo insieme in occasione della presentazione della quarta edizione di “Identita’ Golose Guida ai ristoranti d’autore di Italia, Europa e Mondo”, con l’assegnazione di undici premi speciali dedicati alle giovani promesse del panorama gastronomico internazionale. Scholtès di nuovo insieme a Identità Golose per sostenere la promozione della Cucina d’Autore nel mondo. Dopo essere stato protagonista della sesta edizione di Identità Golose Milano Congresso Italiano di Cucina d’Autore, e della prima Identità London, fornendo gli elettrodomestici su cui si sono esibiti nelle loro performance gli Chef operanti ai congressi, Scholtès sostiene la realizzazione del volume Identità Golose – Guida ai ristoranti d’autore di Italia, Europa e Mondo. Un percorso che conferma l’interesse e l’attenzione di Scholtès verso le espressioni più virtuose e creative in ambito gastronomico. Una nuova partnership per sostenere e promuovere la cucina d’autore intesa come continua sperimentazione, evoluzione e passione. Nell’ambito della presentazione della Guida, sono stati assegnati undici premi speciali dedicati alle giovani stelle della cucina d’autore, fuoriclasse eccellenti che animano oggi il panorama gastronomico internazionale. Fra i premi assegnati, quello al miglior Chef pasticcere, il giapponese Tatsuya Iwasaki del ristorante Agli Amici di Udine, premiato da Scholtès per la sua ricerca dell’eccellenza nel gusto e della perfezione della tecnica. La passione per l’eccellenza, la professionalità e la sperimentazione di nuove tecnologie rappresentano l’essenza del brand Scholtès e sono gli ingredienti indispensabili per realizzare ciò che creatività e fantasia suggeriscono in cucina. Trovare l’ispirazione nell’ambiente professionale ed applicarlo all’universo della casa, questa la missione di Scholtès, che si prefigge di portare in ambito domestico i medesimi sistemi di elaborazione dei cibi utilizzati dai professionisti, per garantire esecuzioni spettacolari con semplicità di utilizzo. Tatsuya Iwasaki Pochi paesi al mondo subiscono il fascino del made in Italy gastronomico quanto il Giappone. Varcando le insegne d’autore dello Stivale non è raro, infatti, trovare personale nipponico impegnato in sala, più spesso in cucina Anche Tatsuya Iwasaki, 33 anni, un giorno farà la sua U‐turn in direzione Sol Levante. Ma intanto sono già 9 primavere che, su pungolo della famiglia Sabatini, ristoratori da decenni a Tokyo, percorre il Belpaese da un capo all’altro. Tanto per cominciare, sfiora in Sicilia i fuochi dell’elegante Bye Bye Blues di Palermo. Poi finisce al capo opposto dell’isola, a occuparsi degli antipasti e dei primi della Madia di Licata, scrigno agrigentino impreziosito dalla creatività di grande sostanza di Pino Cuttaia. «Qui ero un cuoco al 100%», spiega Tatsuya. Non che dopo la percentuale si sia drasticamente ridotta, ma frequentando un corso all’Ecole du Grand Chocolat Valrhona, aizzato dalla didattica e dal carisma di Gianluca Fusto, capisce che il cerchio va stretto. E la pasticceria diventa il suo regno. Da poco più di 4 anni, accanto a Michela, regista premurosa della sala, e a Emanuele Scarello, cuoco, è la colonna zuccherosa degli Amici di Godia, tempio alle porte di Udine in cui ha fatto suo il motto fondamentale: stupire sì, ma col gusto prima che con la tecnica, imperativo peraltro rafforzato da un recente passaggio alla corte di re Andoni, Mugaritz di Errenteria, Paesi Baschi. Oggi Tatsuya, barometro cangiante al mutare di stagioni e prodotti, indugia su temperature e consistenze, si attarda sulle alchimie proteiche del latte, definisce nuovi punti di fusione dello zucchero, sfuma il soffice e il croccante, incastra sale e cioccolato in nuove e ludiche girandole gustative. E non accalca più di 3 o 4 ingredienti nel piatto, come gli detta il cromosoma nipponico che, di tanto in tanto, gli suggerisce anche di tornare ai prodotti dell’ovile. Come l’amido di kuzu, pianta rampicante che si fa spedire dalla madre – cresce solo in Giappone –, per dar forma a una crema di miele, chiave di volta gelatinosa di una sublime Cagliata al rosmarino con mela fresca e noce croccante  
   
   
STAR PRESENTA UNA SQUISITA NOVITÀ: GRAN RAGÙ STAR SALSICCIA  
 
Ancora più bontà per la linea Gran Ragù Star che da oggi si arricchisce di una nuova e gustosa ricetta: Gran ragù Star Salsiccia. Il nuovo Gran Ragù Star Salsiccia è un condimento per primi piatti dal gusto ricco e sfizioso, perfetto per i palati più golosi. Arricchita con vino rosso Montepulciano D’abruzzo D.o.c. E preparata con carne selezionata, la nuova ricetta conferma tutta l’attenzione e la cura nella scelta degli ingredienti che da sempre contraddistinguono l’offerta dei suoi prodotti, tutti senza conservanti. Gran ragù Star Salsiccia si affianca alle referenze attuali Gran Ragù Star Classico, Gran Ragù Star con Funghi Porcini e Gran Ragù Star con Verdure, rinnovate nella loro veste grafica con un’immagine moderna, accattivante e di maggior impatto a scaffale. Nuova anche la ricetta Gran ragù Star con Verdure, oggi ancora più ricco e gustoso con il 50% in più di verdure. Una ricetta completa, che unisce al sapore intenso del ragù tradizionale il gusto delle verdure dell’orto, come cipolle, carote, melanzane, porri, patate, zucchine, peperoni gialli e sedano. Pieno e deciso è poi il sapore e il profumo di Gran ragù Star con Funghi Porcini che esalta il gusto della tradizione culinaria italiana, affiancando la scelta della carne migliore alla prelibatezza dei funghi porcini. Infine, Gran ragù Star Classico preparato solo con tagli di carne selezionata e secondo la ricetta autentica, a cottura lenta, che lo rendono il ragù più amato dalle famiglie italiane. Grazie alla pratica confezione in lattina, tutte le referenze Gran Ragù Star mantengono inalterato il loro gusto e il loro profumo, diventando un prezioso alleato a tavola per chi ama il gusto e le preparazioni autentiche e non vuole rinunciare alla praticità anche in cucina.  
   
   
VIA A PIANO PER VALORIZZARE PROSECCO CARSO  
 
Un "masterplan" come strumento di pianificazione operativa per rendere possibile la valorizzazione agricola del Carso, e in particolare la produzione su scala significativa del prosecco, dopo l´estensione dal Veneto al Friuli Venezia Giulia dell´area Doc (Denominazione di origine controllata) di questo vino. L´iniziativa è stata presentata ieri a Trieste, nella sede della Presidenza della Regione, in un incontro con la stampa al quale erano presenti gli assessori alla Pianificazione territoriale Federica Seganti e alle Risorse agricole Claudio Violino. La redazione del "masterplan", grazie a un finanziamento regionale iniziale di 60 mila euro, è stata affidata al Gal (Gruppo di azione locale) "Carso", una società consortile pubblico-privata costituita due anni fa in base alle norme europee, alla quale partecipano sia gli Enti locali (le Province di Trieste e Gorizia, assieme a tutti i Comuni) sia numerosi soggetti imprenditoriali. La scelta deriva proprio, come è stato sottolineato nell´incontro, dall´ampia rappresentatività del Gal rispetto al mondo istituzionale ed economico del Carso. Il "materplan", ha rilevato l´assessore Federica Seganti, dovrà essere un elenco ragionato delle cose da fare, un documento operativo in grado di mettere in luce le peculiarità dell´ambiente carsico, le sue potenzialità nel settore agro-alimentare, e nello stesso tempo uno strumento di gestione territoriale delle attività economiche nel rispetto delle norme dell´Unione europea che hanno inserito il Carso tra le aree Sic-zps (Sito di interesse comunitario - Zona di protezione speciale) per la tutela dell´ambiente. L´assessore Violino ha sottolineato come la redazione del "masterplan" sia il primo atto in grado di riempire di contenuti concreti l´accordo per la valorizzazione del Carso, siglato nell´aprile scorso al Vinitaly di Verona, tra la Regione e l´allora ministro delle Politiche agricole, e oggi presidente del Veneto, Luca Zaia. "Anche il Veneto, dopo alcune perplessità iniziali - secondo Violino - ha capito che la possibilità di legare il nome del vino a un territorio specifico, alla località di Prosecco sul Carso, rappresenta un valore strategico". Secondo l´assessore, il Carso potrà rappresentare il punto di partenza per la promozione del vino prosecco in tutta l´area dei Paesi dell´Est. Secondo il presidente del Gal Franc Fabec, con questa iniziativa "finalmente il Carso è presente nella politica della Regione con una strategia di sviluppo". Il Carso, secondo Fabec, può diventare un´area rappresentativa per tutto il Friuli Venezia Giulia.  
   
   
:VINO PUGLIESE ORMAI SULLE VETTE PIÙ ELEVATE DELLA QUALITÀ  
 
 Di seguito, una dichiarazione dell´assessore alle Risorse Agroalimentari,dario Stefàno: “Ancora una volta, grazie alla competenza, all’esperienza e al lavoro di chi con passione si dedica alla valorizzazione della nostra viticoltura, l’enologia pugliese raggiunge le vette più elevate della qualità. Ne sono testimonianza l’apprezzamento che la critica specializzata riserva alle nostre produzioni e i numerosi riconoscimenti che ogni anno vengono raccolti nelle rassegne specializzate sia italiane sia estere, come quelli assegnati dalla guida I vini d’Italia 2011 dell’Espresso. Esprimo dunque, le mie personali congratulazioni nella certezza che, continuando a tutelare, a promuovere e a valorizzare i tratti identitari e secolari delle nostre colture coniugandoli felicemente con il necessario aggiornamento, in futuro si possano ancora tagliare prestigiosi ed importanti traguardi”.