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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Dicembre 2010
US€: NUOVO SITO INTERNET PER SCOPRIRE LE VETTURE PIÙ ECOLOGICHE ED EFFICIENTI  
 
Bruxelles, 6 dicembre 2010 - La Commissione europea presenta il nuovo portale Clean Vehicle ( www.Cleanvehicle.eu  ), che aiuterà autorità pubbliche e cittadini ad individuare le vetture più ecologiche ed efficienti dal punto di vista del risparmio energetico. L´iniziativa va di pari passo con una recente direttiva che richiede alle autorità di trasporto pubblico di tenere in conto dell´emissione di Co2 al momento dell´acquisto di nuovi veicoli. Il sito e l´omonima direttiva rappresentano un passo importante nel raggiungimento dell´obiettivo della strategia Europa 2020 che mira alla riduzione delle emissioni di Co2 e al passaggio alle energie rinnovabili. Con tali strumenti la Commissione intende orientare il mercato verso vetture ecologiche e a risparmio energetico, stimolando al contempo la ricerca industriale in questo settore. Un aumento delle vendite si tradurrà in un calo dei prezzi e in un progressivo miglioramento delle performance energetiche ed ecologiche dei veicoli in circolazione. I costi dell´energia e dell´impatto ambientale sono importantissimi sia per gli utenti professionali che per quelli privati. Per questo il portale cleanvehicle.Eu prende in considerazione tutte le tipologie di veicoli, sia quelli per il trasporto pubblico o commerciale, sia quelli per uso privato. Fornirà informazioni sulle diverse tecnologie e sulle emissioni di tutti i veicoli presenti sui mercati europei e renderà conto della legislazione vigente in materia di appalti e degli incentivi per il passaggio a tecnologie "verdi".  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA DUE PROGETTI DI INTERMODALITÀ PER GLI AEROPORTI DI MILANO MALPENSA E CATANIA  
 
 Roma, 6 dicembre 2010 - L’enac informa che l’ 1 dicembre la Direzione Generale per i Trasporti della Commissione Europea ha approvato i progetti che riguardano lo sviluppo dell’intermodalità di due aeroporti nazionali, lo scalo di Milano Malpensa e quello di Catania. Entrambi i progetti verranno finanziati al 50% con fondi dell’Unione Europea. Il primo è relativo all’elaborazione di uno studio di fattibilità e progettazione per la realizzazione del collegamento dell’Aeroporto di Catania Fontanarossa con la ferrovia, mediante l’interramento del tracciato ferroviario e la costruzione di una stazione ferroviaria dedicata. Il progetto è stato finanziato per un importo di 1 milione di euro. L’interramento, peraltro, permetterà in futuro il prolungamento della pista di volo dello scalo. Il secondo progetto riguarda la realizzazione del collegamento ferroviario tra il Terminal 1 e il Terminal 2 dell’Aeroporto di Milano Malpensa. Questo progetto è stato finanziato per un importo di 1.296.490 di euro. Il Presidente dell’Enac Vito Riggio, esprimendo apprezzamento per l’approvazione di entrambi i progetti, sottolinea: “La Commissione Europea ha dato concretezza ad un passaggio importante per lo sviluppo di questi aeroporti che diventeranno più fruibili per i passeggeri. Per quanto riguarda l’Aeroporto di Catania è particolarmente importante che le Istituzioni e il territorio vengano coinvolti per trovare le risorse in grado di finanziare il restante 50% delle opere e rendere così fattibile un progetto che non riguarda solo i collegamenti da e per Catania, ma che permetterebbe in futuro l’allungamento della pista di volo con il conseguente ampliamento delle possibilità di sviluppo dello scalo”.  
   
   
VERIFICA AVANZAMENTO LAVORI AL MOLO C DI FIUMICINO E MONITORAGGIO MANUTENZIONE DELL’AEROSTAZIONE ANCHE IN PREVISIONE AUMENTO TRAFFICO DURANTE FESTIVITÀ  
 
Roma, 6 dicembre 2010 - L’ente Nazionale per l’Aviazione Civile rende noto che le strutture interessate della Direzione Generale, di concerto con la Direzione Aeroportuale di Fiumicino, hanno richiesto ai propri team che svolgono attività di controllo e vigilanza sull’Aeroporto di Roma Fiumicino, un attento monitoraggio in merito allo stato di avanzamento dei lavori del Molo C ed anche una verifica della manutenzione dell’aerostazione. In previsione dell’aumento di traffico per il Natale e le festività di fine anno, infatti, è stato chiesto di verificare che venga sempre mantenuto un buon livello nella qualità dei servizi resi ai passeggeri, unitamente all’efficienza dell’intera infrastruttura.  
   
   
RINNOVATO IL CERTIFICATO DI AEROPORTO AD AEROPORTO FVG S.P.A.  
 
Ronchi Dei Legionari, 6 dicembre 2010 – E’ stato consegnato il 2 dicembre al Presidente di Aeroporto Friuli Venezia Giulia S.p.a., Sergio Dressi, il rinnovo del certificato di aeroporto. La sottoscrizione del documento è stata effettuata dal Direttore Operazioni Venezia di Enac, ing. Renata Cecchi, responsabile regionale per il Triveneto e quindi anche per lo scalo di Ronchi dei Legionari. Il certificato di aeroporto è l’attestazione formale da parte di Enac che l’organizzazione, l’infrastruttura e l’insieme delle procedure che regolano l’operatività dello scalo sono pienamente conformi ai requisiti normativi di sicurezza. Il certificato ha durata di tre anni e fa seguito a due precedenti, analoghe attestazioni di pari durata. La conferma di tale riconoscimento è un importante traguardo che testimonia lo sforzo di Aeroporto Fvg S.p.a. A mantenere i livelli di sicurezza dello scalo in linea con i severi standard nazionali ed internazionali ed essere quindi in grado di gestire con la massima affidabilità i crescenti volumi di traffico e le sfide future. “Il Team di Enac ha lavorato per mantenere sempre elevate le condizioni di sicurezza – ha detto Renata Cecchi - e ha trovato allo scalo di Trieste un’ampia disponibilità di collaborazione, con professionalità riscontrate in pochi altri aeroporti. Sarà necessario mantenere una safety policy per il perseguimento di obbiettivi ben precisi e ciò avverrà con un colloquio continuo con il Safety Manager di Aeroporto Friuli Venezia Giulia S.p.a.” ha concluso Cecchi. “Sono particolarmente soddisfatto di questo risultato – ha commentato Sergio Dressi, Presidente di Aeroporto Fvg S.p.a.. La conferma di Enac giunge in un momento importante nella vita della Società, un momento in cui, tra l’altro, il traffico è in netta ripresa. I dati provvisori di novembre confermano infatti una crescita del 21,5% rispetto allo stesso mese dello scorso anno”.  
   
   
ZAIA IN VISITA ALL’AEROPORTO DI VENEZIA  
 
 Venezia, 6 dicembre 2010 - Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha compiuto il 3 dicembre una visita ufficiale all’aeroporto Marco Polo di Venezia. Nell’occasione il presidente di Save S.p.a., Enrico Marchi, ha presentato l’attività della società (gestione aeroportuale, gestione infrastrutture di trasporto, food & beverage e retail), il master plan dell’aeroporto e in particolare il progetto del nodo intermodale. Ha evidenziato, inoltre, che nel piano nazionale degli aeroporti Venezia ha ottenuto di essere uno dei tre “gates” internazionali, insieme con Roma e Milano, risultato certamente meritato ma che non era poi del tutto scontato. Zaia ha detto di tornare in un “ambiente familiare”, essendo stato anni fa nel consiglio di amministrazione. “Con questa visita – ha aggiunto – ho voluto significare anche il gran bel lavoro fatto da Save in questi anni. Andando in giro per il mondo posso dire – come Cornelia con i Gracchi - che l’aeroporto di Venezia è uno dei gioielli del Veneto”. Il presidente ha fatto riferimento alle attività e alle progettualità presentate oggi, sottolineando che si tratta di una dimensione che va oltre quella dell’aeroporto, frutto di una lungimiranza che ha saputo differenziare il proprio portafoglio “business”. Save, infatti, oltre alla gestione aeroportuale (8,5 milioni di passeggeri nel 2009) ha la gestione esclusiva delle aree immobiliari e commerciali di 103 stazioni ferroviarie e di 165 punti vendita Food & Beverage e Retail. Zaia ha sottolineato che chi ha saputo programmare per il passato, saprà sicuramente farlo anche per il futuro e i progetti già ci sono. L’aeroporto di Venezia, tra l’altro, è al terzo posto come sistema a livello italiano ma sarà l’unico scalo ad avere l’alta velocità/capacità ferroviaria. “Save – ha detto Zaia – ha dimostrato di farsi rispettare sul piano nazionale e di saper tessere importanti relazioni sul piano internazionale. Ora è importante far capire ai veneti che, con le nuove progettualità per Tessera, qui sta nascendo qualcosa di grande per la nostra regione, attraverso il ridisegno di quello che ne diventerà il baricentro infrastrutturale”.  
   
   
REGIONE EMILIA-ROMAGNA ED ENEL FIRMANO UN "PATTO" PER LA MOBILITÀ ELETTRICA. E´ IL PRIMO PROTOCOLLO SUL TEMA SIGLATO SU BASE REGIONALE IN ITALIA. COINVOLTI I COMUNI DI BOLOGNA, REGGIO EMILIA E RIMINI IN TRE PROGETTI SPERIMENTALI, CON L´INSTALLAZIONE DI 60 COLONNINE PER LA RICARICA DI VEICOLI ELETTRICI.  
 
Bologna, 6 dicembre 2010 - Un “patto”, il primo in Italia, tra Enel e una Regione – l’Emilia-romagna – per lo sviluppo della mobilità elettrica. Una scelta per rendere le città più vivibili, sostenibili e meno inquinate. Il protocollo siglato il 3 dicembre al Motor Show prevede nello specifico tre progetti pilota, basati sullo sviluppo di un’infrastruttura innovativa per la ricarica dei veicoli elettrici, pubblici e privati, per il trasporto di persone e merci. Erano presenti alla firma l’assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Alfredo Peri, il presidente di Enel Piero Gnudi, Livio Vido (Enel Ingegneria e Innovazione Spa), Livio Gallo (Enel Distribuzione Spa), il commissario straordinario del Comune di Bologna Annamaria Cancellieri, il sindaco di Reggio Emillia Graziano Delrio, gli assessori alla Mobilità del Comune di Reggio Emilia Paolo Gandolfi e di Rimini Juri Magrini. L’assessore Peri ha espresso grande soddisfazione l’accordo con Enel “perché in questo modo siamo nella parte concreta e operativa dell’innovazione. Questo protocollo inoltre ha una dimensione regionale: portiamo quindi tutto il sistema dell’Emilia-romagna in una scommessa che comincerà a vedere i primi frutti operativi dall’anno prossimo. Coinvolgiamo le città, e quindi l’accordo si inserisce nell’organizzazione della mobilità urbana. Vogliamo prepararci – ha aggiunto l’assessore – ad avere una struttura a rete regionale, che sia in grado anche di far percepire ai cittadini che c’è in atto una rivoluzione nel campo delle motorizzazioni, e che noi stiamo già attrezzandoci per coglierla sin dall’inizio, come protagonisti attivi. A livello di mobilità – ha concluso Peri – programmiamo quindi i prossimi dieci anni con il massimo dell’innovazione, tecnologica e organizzativa”. “Oggi – ha commentato il presidente di Enel Gnudi – , insieme alla Regione Emilia-romagna, i Comuni di Bologna, Rimini e Reggio Emilia, abbiamo siglato una nuova, importante intesa che arricchisce l’impegno di Enel per la mobilità elettrica, uno dei numerosi fronti che ci vedono impegnati nello sviluppo di nuove tecnologie a favore dell’ambiente. L’eccellenza tecnologica di Enel nei sistemi intelligenti di gestione della rete elettrica ci consente di sviluppare e di mettere a disposizione dei clienti un sistema di infrastrutture di ricarica innovative, che siamo certi avrà un ruolo fondamentale per la diffusione della mobilità elettrica. Come Enel, mi auguro di poter presto assistere, in Emilia-romagna come in Italia, a un’ampia diffusione di veicoli elettrici dando così avvio alla rivoluzione della mobilità pulita e silenziosa”. Tre i Comuni coinvolti: Bologna, come capoluogo di regione, caratterizzato da un sistema di mobilità complesso e articolato, che può diventare un valido terreno di sperimentazione per la mobilità elettrica e la rete di ricarica, in particolare per spostamenti di area metropolitana; Reggio Emilia, che rappresenta un’eccellenza nella mobilità elettrica (in città e provincia è già attiva una vasta “flotta” di alcune centinaia di auto elettriche grazie al supporto di Til srl) e può garantire una base di esperienza e una disponibilità di mezzi per nuove sperimentazioni. Infine Rimini, dove avviare una sperimentazione di mobilità elettrica riferita al target turistico. Enel installerà complessivamente una sessantina di infrastrutture (che rappresentano una parte del sistema) per ricaricare i veicoli elettrici, suddivise fra i tre Comuni. La rete di ricarica verrà definita con un lavoro congiunto di pianificazione che tenga conto delle esigenze degli utilizzatori, dei flussi di traffico cittadino, dei regolamenti in vigore per la mobilità, delle specificità dei trasporti pubblici e delle caratteristiche urbane della città coinvolte nel progetto. I tre progetti pilota verranno quindi sviluppati con un programma congiunto che prevede l’individuazione dei contenuti della sperimentazione, la redazione di un piano di mobilità elettrica per ogni città e la definizione dei relativi investimenti nelle infrastrutture di ricarica, un piano di implementazione che includa lo sviluppo reti, il piano di introduzione delle auto/flotte, la selezione dei clienti per la sperimentazione e il customer management; infine, l’impostazione del monitoraggio dei risultati, che permetterà poi di preparare il piano di estensione del programma complessivo. La sperimentazione è aperta agli altri servizi sul territorio; il protocollo infatti prevede una possibile integrazione con soluzioni tecnologiche per il riconoscimento e l’autenticazione con diversi metodi di pagamento e con sistemi di infomobilità e di gestione della sosta. I veicoli elettrici utilizzati per le sperimentazioni nelle tre città saranno alimentati almeno per il 50% con energia certificata Recs, un sistema di certificazione internazionale per lo sviluppo delle fonti rinnovabili come acqua, sole, vento e calore della terra. Enel assisterà inoltre la Regione e i Comuni nei rapporti con le case automobilistiche più impegnate nei progetti di mobilità elettrica, con cui ha già sviluppato o si vorranno sviluppare accordi di cooperazione e progetti pilota. Secondo quanto previsto dal protocollo, la Regione e i Comuni coinvolti s’impegnano a studiare ed eventualmente sviluppare e integrare all’interno del programma altre iniziative di mobilità elettrica, anche attraverso collaborazioni e intese con aziende, enti, associazioni di categoria, Università e centri di ricerca. Punto qualificante del protocollo, l’individuazione e la proposta di misure di ordine regolatorio, normativo e amministrativo che incentivino e semplifichino l’uso della mobilità elettrica, anche presso gli organi nazionali competenti: il ministero dell’Ambiente, il ministero dello Sviluppo Economico e l’Autorità per l’energia elettrica e il gas. “Mi Muovo elettrico” e l’impegno della Regione Per collocazione naturale – nel mezzo del bacino padano – l’Emilia-romagna deve fare i conti con un alto tasso d’inquinamento atmosferico. Per questo, tra gli obiettivi prioritari della Regione, c’è il risanamento e la tutela della qualità dell’aria. A ottobre 2010 la Regione ha sottoscritto, con le 9 Province e i Comuni superiori ai 50.000 abitanti, il nono Accordo di programma 2010-2012 per la Qualità dell’aria che, in continuità con i precedenti, favorisce lo sviluppo e la diffusione dell’uso di veicoli ecosostenibili, e per la prima volta apre la strada all’infrastrutturazione elettrica. Inoltre i documenti preparatori del nuovo Piano integrato dei trasporti della Regione Emilia-romagna (Prit 2010-2020) individuano lo sviluppo della mobilità elettrica (a due e quattro ruote) attraverso la dotazione sul territorio di reti di ricarica, insieme all’incentivazione e facilitazione della circolazione e sosta di mezzi elettrici: è il programma “Mi Muovo elettrico”. Enel ha avviato un ampio programma di ricerca e di investimenti per supportare l’affermazione e la crescita nel medio termine della mobilità elettrica, quale opportunità significativa per lo sviluppo sostenibile nel settore dei trasporti. Nell’ambito di questo programma, il gruppo Enel ha avviato progetti specifici e collaborazioni per la sperimentazione di tecnologie e sistemi innovativi di mobilità basati sull’auto elettrica, tra cui l’iniziativa pilota denominata E-mobility Italy, in accordo con Daimler-mercedes, che già coinvolge le città di Roma, Pisa e Milano. Le infrastrutture di ricarica Enel, oltre a garantire l’alimentazione dei veicoli di nuova generazione, consentono la ricarica anche del parco di veicoli già circolante: a questo proposito Enel assicura l’applicazione delle norme tecniche vigenti (norma Cei 69-6) per garantire la massima fruibilità del sistema da parte di tutti i potenziali. Veicoli elettrici: struttura, autonomia, caratteristiche - Secondo diversi studi fatti a livello europeo, gli spostamenti quotidiani medi non superano i 30-40 chilometri sommando tutte le tipologie di mezzi di trasporto, mentre per le distanze fatte in macchina si parla di circa 27 chilometri (fonte, Agenzia europea dell’ambiente); l’auto elettrica, quindi, anche con “soli” 100 chilometri di autonomia, potrebbe essere una valida alternativa in ambito urbano. Se si considerano i modelli attualmente in commercio (con batterie al piombo, cadmio o nichel) si raggiungono tranquillamente i cento chilometri di autonomia, a scapito però di un elevato peso delle batterie (alcune centinaia di kg), mentre nelle ultime versioni, con batterie agli ioni di litio, vengono garantite percorrenze maggiori per un peso ridotto del pacco di alimentazione. Per quanto riguarda le caratteristiche dei motori, mentre l’efficienza energetica di quelli termici oscilla tra il 15-20% (il restante 80% viene perso in calore e attrito), l’efficienza degli elettrici può arrivare fino al 90%. Considerando l’auto elettrica nel suo complesso, e non solo il motore, si può parlare di rendimenti del 60-80%; le perdite sono legate principalmente alle perdite di carica e alla auto-scarica delle batterie. I tempi di ricarica standard per ora oscillano tra le 6-8 ore; sono però in fase di studio sistemi di ricarica rapida e nuove tipologie di batterie che dovrebbero accorciare progressivamente i tempi di ricarica. Per quanto riguarda le emissioni, le auto elettriche sono praticamente prive di emissioni in loco, se si escludono le polveri sottili legate all’abrasione (dei pneumatici, dei freni, dell’asfalto), e le emissioni legate alla produzione di energia elettrica sono molto ridotte se paragonate a quelle dei motori a combustione interna. Per esempio l’emissione di Co2 legata alla produzione di energia elettrica, rispetto al parco centrali attualmente in funzione, permette già una riduzione di oltre il 50%. In Europa è prevista una diffusione di veicoli ibridi ed elettrici (tra il 2015-2020) in una “forchetta” che va dalle 480.000 ai 3,5 milioni di unità immesse annualmente sul mercato, anche se le stime sono in continuo aggiornamento. Se le politiche di incentivo all’uso di auto a basso impatto ambientale verranno confermate, si può ipotizzare che nei prossimi 10 anni le auto elettriche potrebbero raggiungere una quota del 10% del mercato (fonte, European Topic Center dell’Agenzia europea dell’ambiente). Va considerato che questa diffusione probabilmente non avverrà in modo uniforme sul territorio regionale, ma che si concentrerà nelle grandi aree urbane, dove il rapporto benefici/costi è maggiore.  
   
   
FIAT: ROMANI INCONTRA AZIENDE SHORT LIST TERMINI IMERESE  
 
Roma, 6 dicembre 2010 - Il Ministro Paolo Romani ha incontrato il 2 dicembre l’Ad di Invitalia, Domenico Arcuri, advisor del Ministero per la riconversione del polo industriale Fiat di Termini Imerese, per un’analisi dell’istruttoria svolta a partire dal bando internazionale pubblicato lo scorso febbraio, che ha portato alla selezione delle 7 aziende presenti nella short list su una base di 31 proposte pervenute. Nelle prossime due settimane il Ministero e Invitalia incontreranno, con la partecipazione della Regione Sicilia, i rappresentanti delle singole aziende della short list per valutare, in funzione della convocazione con le parti sociali, i piani produttivi, gli aspetti economico-finanziari dei progetti presentati ed i relativi riflessi sui livelli occupazionali, tenendo anche conto dell’eventuale partecipazione delle pubbliche istituzioni nazionali e locali alla loro attuazione.  
   
   
SICUREZZA STRADALE: GIRO DI VITE DELL´UE SUI CONDUCENTI CHE COMMETTONO INFRAZIONI STRADALI ALL´ESTERO  
 
Bruxelles, 6 dicembre 2010 - In seguito ad un accordo raggiunto dai Ministri dei trasporti riunitisi oggi a Bruxelles, i conducenti che commettono infrazioni al codice della strada all´estero verranno sanzionati. Nel mirino figurano in particolare i quattro "big killers" che provocano il 75% delle vittime della strada: la velocità, il mancato rispetto dei semafori, il mancato uso delle cinture di sicurezza e la guida in stato di ebbrezza. Siim Kallas, vicepresidente della Commissione e responsabile per i trasporti, ha dichiarato in proposito: "Le probabilità che un conducente straniero commetta un´infrazione sono tre volte superiori rispetto ad un residente. Molti sembrano ritenere che quando sono all´estero le norme non valgono nei loro confronti. Voglio ribadire invece che esse valgono per tutti e intendiamo farle applicare." I dati a disposizione dell´Ue indicano che i conducenti stranieri rappresentano il 5% del traffico ma sono responsabili del 15% delle infrazioni commesse. Molte infrazioni restano impunite in quanto gli Stati non sono in grado di perseguire i responsabili dopo che questi sono tornati nel loro paese. Le proposte La proposta di direttiva sull´applicazione transfrontaliera delle norme in materia di sicurezza stradale mira a porre rimedio a questa situazione. I ministri hanno raggiunto un accordo su un testo che si concentra sulle infrazioni che hanno gravi conseguenze per la sicurezza stradale, tra cui i quattro "big killers" che provocano il 75% delle vittime della strada: 1. La velocità; 2. Il mancato rispetto dei semafori; 3. Il mancato uso delle cinture di sicurezza; 4. La guida in stato di ebbrezza; nonché, 5. La guida sotto l´influenza di sostanze stupefacenti; 6. Il mancato uso del casco; 7. L´uso non consentito di una corsia di emergenza 8. L´uso del telefono portatile durante la guida. Come funzionerà? Le proposte adottate permetteranno di identificare i conducenti Ue che verranno quindi perseguiti per le infrazioni commesse in uno Stato membro diverso da quello di immatricolazione del loro veicolo. In pratica, le nuove norme permetteranno di istituire una rete elettronica per lo scambio dei dati necessari tra lo Stato nel quale è stata commessa l´infrazione e quello dove il veicolo è stato immatricolato. Una volta a conoscenza del nome e dell´indirizzo del proprietario del veicolo, gli verrà inviata una notifica di infrazione, il cui modello è stabilito dalla proposta di direttiva. Spetterà allo Stato membro dove è stata commessa l´infrazione decidere quale seguito darvi. La direttiva non armonizza né la natura dell´infrazione né le sanzioni previste. Pertanto continueranno ad applicarsi le norme nazionali dello Stato membro dove è avvenuta l´infrazione per quanto riguarda sia la natura di quest´ultima che le sanzioni previste. Cosa succederà in seguito? Le proposte legislative devono ora essere approvate dal Parlamento europeo prima che diventino legge. Seguirà un periodo di due anni durante il quale gli Stati membri dovranno provvedere a recepire la normativa Ue prima della sua entrata in vigore, probabilmente entro il 2013. Contesto Il Programma d´azione sulla sicurezza stradale 2011-2020 dell´Ue, che è stato avviato nel luglio 2010, mira a ridurre della metà il numero dei morti provocati da incidenti stradali entro il 2020. Per avere maggiori informazioni sui dettagli del programma, nonché sulle statistiche per paese relative alle vittime della strada cfr. (Ip/10/970 e Memo/10/343) http://ec.Europa.eu/transport/roadsafety/index_en.htm  Memo/10/642    
   
   
ROMA, MOVIDA: 2 ARRESTI E OLTRE 800 MULTE NEL CENTRO STORICO TRA VENERDÌ E SABATO  
 
Roma, 6 dicembre 2010 - Arresto in flagranza di reato per due automobilisti che hanno aggredito un vigile procurandogli lievi lesioni e oltre 800 multe per infrazioni stradali di vario genere nella zona del Centro storico. Questo il bilancio dell’attività di prevenzione e controllo svolta dal I Gruppo della Polizia Municipale durante la ‘movida notturna’ a cavallo tra venerdì 4 e sabato 5 dicembre. Le manette sono scattate nella notte di venerdì quando due trentenni che avevano tentato di forzare con la loro auto il varco Ztl situato all’incrocio tra via Nicola Zabaglia e via Galvani, sono stati arrestati dal personale del I Gruppo e del Gpit (Gruppo di intervento tecnico) per aver usato violenza nei confronti di un agente della Municipale, giudicato guaribile in 7 giorni dai sanitari del San Camillo. I due saranno processati domani per direttissima con l’accusa di aggressione e violenza a pubblico ufficiale. Il modello sperimentale di protezione con quadranti a rete continua a dare risultati positivi soprattutto nella sorveglianza sulle aree pedonali. 165 sanzioni riguardano, infatti, il parcheggio in zone non consentite (doppie file, soste al centro carreggiata o su posti riservati ai diversamente abili etc.) mentre altre 625 sono connesse a infrazioni di vario genere al Codice della strada. Sempre attento il controllo sui parcheggiatori abusivi con dieci multati di nazionalità bulgara, turca e marocchina che operavano in Piazza della Consolazione, Piazza Bocca della Verità, Via Nicola Zabaglia e via Zanardelli. I 42 controlli con l’etilometro hanno, invece, dato esito negativo a testimonianza dell’efficacia dell’attività di prevenzione svolta dai vigili. Cento, poi, le verifiche effettuate per tutelare i consumatori e contrastare il disturbo alla quiete pubblica con l’accertamento di 10 violazioni nei confronti di esercizi commerciali e laboratori di vendita non in regola. In particolare 3 negozi sono risultati sprovvisti di dispositivi alcolemici mentre nei restanti casi si è trattato di violazioni per vendita di alcol oltre l’orario consentito, somministrazione abusiva su tutta la superficie, schiamazzi notturni con musica a porte aperte, mancata autorizzazione per feste da ballo e mancata esposizione del listino prezzi all’esterno del locale. Il I Gruppo della Polizia Municipale ha, infine, intensificato le operazioni anti-abusivismo commerciale su aree pubbliche: 33 i sequestri amministrativi disposti per un totale di 822 pezzi e 4 quelli di rilevanza penale con la confisca di 35 articoli nella località Tridente e Piazza Navona. «I risultati ottenuti anche durante questo week end dal I Gruppo e dal Gpti – afferma Giorgio Ciardi, delegato del sindaco Alemanno per la Sicurezza - continuano a essere estremamente significativi, sebbene sia comunque grave il fatto di un’ennesima aggressione a uomini in divisa. È assolutamente necessario scoraggiare comportamenti di questo genere e ci auguriamo che nella giornata di domani la magistratura possa dare un segnale forte e capace di creare le condizioni di deterrenza rispetto a comportamenti intollerabili».  
   
   
IL PIEMONTE VERSO IL BIOMETANO  
 
Torino, 6 dicembre 2010 - Quintuplicati in otto anni gli impianti di distribuzione di metano, che salgono a 64 in tutta la regione, mentre i 241 punti di rifornimento di Gpl arrivano a rappresentare il 12% del totale della rete: una evoluzione del sistema distributivo dei carburanti nella Regione sempre più orientato ai carburanti ecocompatibili. In Piemonte cresce il numero di impianti di distribuzione carburanti: 1829 in totale (di cui 777 in provincia di Torino), con un incremento di 30 unità rispetto allo stesso periodo del 2009 che fa segnare un ritorno ai livelli del 2004-2005. In media dunque i Piemontesi hanno a disposizione 1 impianto ogni 2430 abitanti con un erogato medio per singolo punto di distribuzione pari a 1.391 migliaia di litri, un dato che torna ad aumentare dopo anni di flessione. In deciso aumento i distributori che erogano metano, passati dai 48 del 2009 agli attuali 64, il numero più elevato di impianti di rifornimento in Italia dopo Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Toscana e Marche, risultato di una crescita esponenziale che in 8 anni dai 12 iniziali ha visto quintuplicare sul territorio piemontese il numero di distributori. Salgono inoltre al 12% del totale (dal 10% dello scorso anno) i punti di rifornimento di Gpl, 241 nella regione, con la provincia di Torino che registra la più alta percentuale di vendita di questo tipo di carburante. Prosegue la flessione della benzina, ormai al di sotto del 40% dell’erogato annuo (37,82%), contro il 57,30% del gasolio e il 4,88% del Gpl. Sono alcuni dei dati contenuti nell’edizione 2010 della pubblicazione Il Punto sulla rete distributiva dei carburanti in Piemonte, illustrata e commentata oggi a Torino nel corso di quello che ormai è un appuntamento tradizionale fra gli operatori nazionali del settore per valutare i trend del mercato dei prodotti petroliferi. I numeri esprimono dunque tendenze ben precise, giustificate anche dalla significativa differenza dei prezzi al consumo tra i diversi tipi di combustibile, gravati all’origine da imposte in percentuali molto diverse: il 58% per la benzina, il 51% per il gasolio e il 36% per il Gpl. Un orientamento però che rappresenta anche il risultato delle politiche energetiche del Piemonte, negli ultimi anni deciso a investire molto sulla diffusione del carburante pulito nel trasporto pubblico e in quello privato, innanzitutto attraverso il potenziamento della rete di distribuzione ma anche con l’attuazione di una serie di politiche volte a incentivare i cittadini all’acquisto di autoveicoli alimentati a metano (come l’esenzione totale del pagamento della tassa di circolazione per questo tipo di veicoli). Nei piani per il futuro della Regione Piemonte emerge anche la volontà di promuovere con sempre maggiore vigore l’intera filiera del biometano, che potrebbe cambiare radicalmente sia l’impostazione delle aziende agricole subalpine, sia la distribuzione e l’uso di carburanti per autotrazione (con una notevole riduzione dell’inquinante particolato Pm10). A questo scopo è stato recentemente promosso dalla Direzione Commercio della Regione uno “Studio di fattibilità della filiera del biometano” per analizzare tutte le potenzialità e le eventuali criticità di quella che potrebbe essere una nuova e importantissima fase per il Piemonte. “Con il 2010 la Regione – afferma William Casoni, assessore al Commercio e Fiere, Parchi e Aree protette della Regione Piemonte - ha dato il via ad un percorso estremamente importante, che integra e completa quanto già intrapreso negli anni passati nella direzione di una sempre maggiore attenzione verso i carburanti ecocompatibili. Al costante e notevole incremento degli impianti di distribuzione del metano, che ci vede ai primi posti in una classifica ideale fra le regioni italiane all’avanguardia su questo fronte, abbiamo infatti avviato una fase di analisi approfondita di opportunità e criticità legate alla produzione e distribuzione del biometano, un carburante che non produce Pm10 e rappresenta quindi la migliore soluzione oggi disponibile per affrontare il problema della qualità dell’aria nelle nostre città. Non solo. Il biometano risponde anche a quella che oggi è considerata una questione grave per gli allevamenti zootecnici, e cioè il problema dei nitrati e dei liquami che da rifiuti di complesso smaltimento potrebbero divenire un’importante risorsa economica per le nostre aziende. Si tratta dunque di una questione ai primi posti nell’agenda regionale che potrebbe rendere di fatto il Piemonte regione capofila sul tema”. Proprio in quest’ottica la Regione Piemonte ha programmato per la primavera del 2011 l’organizzazione di un convegno sul biometano in collaborazione con Environment Park.  
   
   
CROAZIA, CONTINUA IL CALO DEL NUMERO DI AUTO VENDUTE  
 
Zagabria, 6 dicembre 2010 - Secondo i dati diffusi dall´agenzia Promocija Plus, nel periodo gennaio-ottobre dell´anno corrente sono state vendute in Croazia 31.983 nuove autovetture, il che rappresenta un calo del 16,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009. Da gennaio a fine ottobre, è stato Opel il marchio favorito dagli acquirenti croati, con una quota di mercato pari al 12,59 per cento (4.025 unità vendute). Nel solo mese di ottobre sono state vendute 2.917 autovetture nuove, ovvero il 2,8 per cento in meno rispetto a settembre ultimo scorso. Nel mese di ottobre 2010 la Renault diventa leader sul mercato con 303 nuove automobili vendute (di cui 103 Renaut Megane e 94 Renault Clio) seguita dall´Opel (271 nuove automobili vendute di cui 155 Opel Astra e 62 Opel Corsa), dalla Volkswagen (251 unità vendute; Vw Golf 99 unità e Vw Polo 98) e dalla Peugeot (223 unità, per lo più Peugeot 308 con 82 unità).  
   
   
INTERPORTI: LE PREMESSE PER FARE UNA LOGISTICA D’ECCELLENZA UFFICIALIZZARE IL RUOLO DEGLI INTERPORTI LUNGO I CORRIDOI DI TRASPORTO MERCI, È QUESTO UNO DEI PUNTI DELLA PROSPETTIVA STRATEGICA DELL’UNIONE INTERPORTI RIUNITI  
 
Bologna, 6 dicembre 2010 - Si è tenuta il 1 dicembre l’Assemblea Nazionale dell’Unione Interporti Riuniti in occasione della quale l’associazione ha voluto organizzare il suo appuntamento annuale per parlare di interporti alla presenza dei Presidenti di Federtrasporto, Assologistica, Assoporti, Assofer, del Senatore Angelo Maria Cicolani, dell’Onorevole Silvia Velo e del Sottosegretario Giachino. Dal confronto è emersa un’omogeneità e una condivisione di intenti e strategie da parte delle più significative rappresentanze del panorama logistico nazionale che congiuntamente chiedono al Governo la rapida approvazione di un piano per la logistica equilibrato, che riconosca pari dignità a tutte le infrastrutture di trasporto funzionali all’intermodalità e circoscriva opportuni interventi finanziari sulla base di criteri che realmente saranno in grado di attivare processi di cambiamento. Nella sua relazione di apertura, il Presidente della Uir ha individuato quattro segmenti che in via prioritaria necessitano di una programmazione strategica da parte delle autorità governative: 1. Riorganizzazione dell’offerta logistica; 2. Trasformazione della domanda logistica; 3. Concentrazione delle piattaforme in piastre logistiche; 4. Riqualificazione degli insediamenti immobiliari per la logistica. Il tutto coronato da una legge di riordino del sistema interportuale che adegui la 240/90 alle trasformazioni che nei vent’anni successivi hanno condizionato lo sviluppo degli interporti e la relativa operatività, molto più varia e complessa. La presenza degli ospiti relatori è la conferma dell’importanza che l’Unione Interporti Riuniti attribuisce all’integrazione e a livelli alti di coordinamento e di sincronizzazione di tutti i processi e fra tutti gli attori coinvolti, in un processo di riorganizzazione logistica che si incastri con i nuovi scenari economico/produttivi, per i quali l’approccio di corridoio è sicuramente quello vincente. Gli appelli sono stati accolti positivamente dal Sottosegretario Giachino che, pur riconoscendo le difficoltà di definire una politica di sviluppo dei trasporti condivisa attribuibili ad errate sedimentazioni storiche, si è reso disponibile ad ulteriori valutazioni che maggiormente sposino le necessità del Paese.  
   
   
TRASPORTO PUBBLICO SOSTENIBILE. MILANO E SAN PIETROBURGO FIRMANO PROTOCOLLO D´INTESA  
 
Milano, 6 dicembre 2010 - Milano da sempre all’avanguardia nel trasporto, è stata scelta dalla città russa di San Pietroburgo come modello d’eccellenza per la qualità dei servizi e dei sistemi tecnologicamente avanzati che mette in campo per gestire l’intera rete. Un progetto di condivisione e confronto delle proprie esperienze e competenze volto allo sviluppo e al miglioramento del trasporto pubblico in un’ottica di mobilità sostenibile. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato il 2 dicembre dal Governatore di San Pietroburgo, Valentina Ivanovna Matvienko, e dal Sindaco di Milano, Letizia Moratti, alla presenza del Presidente di Atm, Elio Catania. Un efficace polo di interscambio tra le realtà di Milano e San Pietroburgo, già gemellate, per creare un sistema avanzato che risponda in modo concreto alle diverse esigenze di spostamento dei cittadini e che favorisca l’utilizzo dei mezzi pubblici come incentivo alla salvaguardia dell’ambiente.Il protocollo prevede, infatti, la costituzione di un tavolo di lavoro per discutere e confrontarsi sull’esperienza di gestione del trasporto pubblico. Milano darà il suo contributo mostrando le proprie eccellenze del settore: dalle misure per ridurre il traffico cittadino, Ecopass e i semafori intelligenti, all’integrazione dei sistemi innovativi di infomobilità per veicolare in tempo reale l’informazione ai passeggeri. Già oggi Atm dispone di un sistema all’avanguardia in Europa con 1800 nuove paline dotate di display a messaggio scorrevole, 1000 schermi installati sui bus, 180 schermi installati in 30 stazioni della metropolitana, 12 edizioni degli Atm Tg e i collegamenti quotidiani con le principali emittenti locali. Dalla realizzazione di sale di controllo all’avanguardia per poter intervenire tempestivamente in situazioni d’emergenza, come l’innovativa sala operativa, inaugurata nel 2008, dove vengono monitorate le oltre 24mila corse giornaliere di bus, tram e filobus. Condivisione anche delle informazioni sulle tecnologie impiegate per i processi di manutenzione dei veicoli come il nuovo sistema di parcheggio, la stazione fissa di distribuzione centralizzata di liquidi, il sistema di gestione delle flotte e di controllo dei consumi in funzione nel deposito di San Donato. Sviluppo di soluzioni che si vanno ad integrare al trasporto pubblico per una mobilità sostenibile, dalle bici giallo crema di Bikemi e alle auto di Guidami, i due servizi milanesi di bike sharing e car sharing, all’utilizzo di energie rinnovabili come gli impianti fotovoltaici installati, ad oggi, sui tetti dei deposito di Precotto e San Donato, al cogeneratore a metano. “La firma siglata oggi - ha dichiarato il Sindaco Letizia Moratti - rappresenta un importante contributo per lo sviluppo del trasporto pubblico. Un gemellaggio tra due città all’avanguardia che condividono il loro know-how per sviluppare soluzioni sempre più innovative. Il trasporto pubblico milanese è una delle eccellenze del capoluogo lombardo con un servizio non solo efficiente, ma anche e soprattutto ecocompatibile. Questo accordo contribuirà a offrire soluzioni sempre più innovative per una mobilità efficiente e sostenibile a 360 gradi a favore della qualità e della sicurezza di tutti i cittadini”. “Sono orgoglioso – ha dichiarato il presidente di Atm Elio Catania – della firma di questo Memorandum of Understanding volto allo sviluppo del trasporto pubblico per migliorare la qualità del servizio. Dopo la proficua esperienza danese che ci vede protagonisti con la gestione della metropolitana di Copenhagen, la sfida in Russia è ulteriore elemento di prestigio che rafforzerà l’immagine di Atm a livello internazionale e aiuterà l’azienda nell’offerta di un servizio sempre più innovativo e di qualità per i cittadini milanesi”.  
   
   
DALLA REGIONE VENETO 5 MILIONI PER PISTE CICLABILI IN AREE AMBIENTALI DI PREGIO E AMBITO URBANO  
 
Venezia, 6 dicembre 2010 - La Giunta veneta, su iniziativa dell’assessore alle politiche della mobilità Renato Chisso di concerto con il collega al bilancio Roberto Ciambetti, ha approvato la graduatoria degli interventi finanziabili con fondi comunitari Fesr 2007-2013, finalizzati alla realizzazione di piste ciclabili in aree di pregio ambientale e in ambito urbano. “Per queste finalità – ha fatto presente Chisso – sono a disposizione 5 milioni di euro complessivi, che sono stati impegnati e assegnati ai primi sei enti locali in graduatoria, i cui progetti esauriscono le disponibilità finanziarie”. La deliberazione di Giunta sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale dalla Regione. Il provvedimento si rifà al bando pubblico approvato nel novembre 2009, che ha indicato i criteri di ammissibilità dei progetti e le priorità per la definizione della graduatoria stessa. “Le proposte progettuali pervenute – ha fatto presente Chisso – sono risultate in molti casi di buona qualità tecnica e di notevole valenza ambientale e di sostegno alla mobilità ciclabile”. Queste le iniziative che risultano finanziabili: Ente proponente Comune di Limena, enti interessati Carmignano di Brenta, Fontaniva, Grantorto, San Giorgio in Bosco, Campo San Martino, Piazzola sul Brenta, Vigodarzere, importo dell’intervento 3 milioni 200 mila euro, contributo a cofinanziamento 640 mila euro; Ente proponente Provincia di Verona, enti interessati Rivoli Veronese, Brentino Belluno, importo dell’intervento 3 milioni 600 mila euro, contributo a cofinanziamento un milione 440 mila euro; Ente proponente Provincia di Vicenza, enti interessati Grisignano di Zocco, importo dell’intervento 1.583.568 euro, contributo a cofinanziamento 633.427,20 euro; Ente proponente Comune di Ponte nelle Alpi, enti interessati Pieve D’alpago, Farra D’alpago, Comunità Montana Bellunese, Comunità Montana dell’Alpago, importo dell’intervento 898 mila euro, contributo a cofinanziamento 538.800 euro; Ente proponente Comune di Rosolina, enti interessati Loreo, Cavarzere, Pettoranza Grimani, importo dell’intervento 1.413.131,86 euro, contributo a cofinanziamento 819.616,48 euro; Ente proponente Comune di Chioggia, enti interessati Chioggia, importo dell’intervento 1 milione 450 mila euro, contributo a cofinanziamento 928.156,32 euro.  
   
   
L’ANAS SI AGGIUDICA, IN QUALITÀ DI CAPOFILA, IL SERVIZIO DI ADVISOR PER LA COSTRUZIONE DELL’AUTOSTRADA LIBICA RAS ADJIR – EMSAAD IL CONTRATTO, CHE VERRÀ FIRMATO FRA POCHI GIORNI, HA UN VALORE DI 125,5 MILIONI DI EURO E PREVEDE IL SUPPORTO TECNICO, AMMINISTRATIVO E GIURIDICO PER L’AFFIDAMENTO E LA REALIZZAZIONE DELL’AUTOSTRADA  
 
Roma, 6 dicembre 2010 - Il Raggruppamento di Imprese costituito da Anas (capofila) – Progetti Europa & Global S.p.a. - Italsocotec S.p.a. Si è aggiudicato la gara, bandita dall’Ambasciata Libica, per il servizio di “advisor” per tutto il processo che condurrà alla costruzione dell’Autostrada Ras Adjir – Emsaad. La realizzazione dell’autostrada - che ha una lunghezza di circa 1750 km ed attraversa tutta la Libia collegando il confine con la Tunisia a quello con l’Egitto - rientra tra gli accordi del “Trattato di Amicizia, Partenariato e Cooperazione tra la Repubblica Italiana e la Grande Jamahiriya Araba Libica Popolare Socialista”, firmato a Bengasi il 30 agosto 2008, che prevede il finanziamento dell’opera da parte dello Stato Italiano. L’aggiudicazione giunge a conclusione di una articolata procedura di gara affidata ad una Commissione Mista Italo-libica, che ha attribuito alla proposta tecnico-organizzativa del Raggruppamento guidato dall’Anas il miglior punteggio, che è valso all’affidamento del contratto dell’importo di 125,5 milioni di euro. Il contratto, la cui firma è prevista nei prossimi giorni, ha per oggetto il servizio di consulenza e supporto alle Autorità preposte al finanziamento ed alla realizzazione del progetto e si articola in diverse fasi: pianificazione delle procedure, validazione dei progetti, espletamento delle gare di appalto per l’affidamento a Contraente Generale delle opere, Alta Sorveglianza nel corso dei lavori; il tutto per una durata complessiva delle attività di 72 mesi. Per l’esecuzione delle attività è previsto l’impiego di oltre 200 persone di elevata professionalità in grado di affrontare tutte le problematiche connesse con la realizzazione di una grande opera e di garantire il veloce avvio e la regolare esecuzione dell’appalto. “Il risultato di questa importante gara – ha commentato il presidente di Anas, Pietro Ciucci – non solo ci inorgoglisce, ma costituisce un riconoscimento manifesto delle capacità professionali e organizzative di Anas e del ruolo che essa sa svolgere a livello internazionale. L’unità Internazione dell’Anas è già presente in Algeria dove svolge l’attività di supporto tecnico-amministrativo per la realizzazione dell’Autostrada Est-ovest Lavoreremo con altrettanto grande impegno anche in Libia, dando il massimo della nostra esperienza nella realizzazione di questa autostrada, importante non solo in quanto via di comunicazione per la costa nord africana, ma anche perché metterà in relazione aree, economie e popolazioni oggi separate”.  
   
   
ANAS: IN GAZZETTA UFFICIALE IL BANDO DI GARA PER L’AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEL COLLEGAMENTO AUTOSTRADALE CAMPOGALLIANO-SASSUOLO PIETRO CIUCCI: “INIZIA CONCRETAMENTE LA FASE REALIZZATIVA DELL’OPERA”  
 
Roma, 6 dicembre 2010 - L’anas ha pubbplicato sulla Gazzetta Ufficiale del 3 dicembre il bando di gara per l’affidamento in concessione delle attività di progettazione, realizzazione e gestione del raccordo autostradale Campogalliano-sassuolo tra la A22 e la strada statale 467 “Pedemontana”, in provincia di Modena. “Con il ‘via’ ufficiale delle procedure di affidamento – ha affermato il Presidente dell’Anas Pietro Ciucci – inizia concretamente la fase realizzativa dell’opera, nonostante il periodo di forti ristrettezze economiche e i vincoli di bilancio dello Stato. Ciò è stato possibile grazie al partenariato pubblico-privato, il Project Financing, che ha consentito di approvare un’ipotesi di concessione del valore complessivo di oltre 881 milioni di euro. L’importo dell’investimento previsto per la realizzazione del collegamento Campogalliano-sassuolo, posto a base di gara, è di oltre 506 milioni di euro con un contributo pubblico di 234 milioni circa”. Il progetto definitivo dell’intervento, approvato dal Cipe lo scorso luglio, prevede il prolungamento dell’Autostrada A22 dall’innesto sull’Autostrada A1 alla strada statale 467 “Pedemontana” nonché la realizzazione di due assi secondari di collegamento alla tangenziale di Modena e alla tangenziale di Rubiera, rispettivamente di categoria “B” (extraurbana principale) e di categoria “C1” (extraurbana secondaria). Sarà oggetto di gara anche la progettazione e la realizzazione della variante all’abitato di Rubiera, lungo la strada statale 9 “Via Emilia”. L’asse principale Campogalliano-sassuolo avrà una lunghezza di circa 15 km e comprenderà due gallerie artificiali, cinque svincoli e otto viadotti di lunghezza complessiva pari a circa 2,4 km. I due assi di collegamento con le tangenziali di Modena e Rubiera avranno una lunghezza complessiva di circa 700 metri, mentre la variante alla strada statale 9 “Via Emilia” prevede un tracciato di 6,5 km. “L’anas – ha dichiarato il Presidente Ciucci – è fortemente orientata ad utilizzare lo strumento del Project Financing per superare le difficoltà dovute alla disponibilità delle risorse finanziarie e consentire la concreta realizzazione delle infrastrutture stradali. In particolare, abbiamo pianificato e in parte avviato un piano di investimenti che, tra progetti direttamente realizzati da Anas o da Società partecipate, ha un valore complessivo di circa 19,5 miliardi di euro e una distribuzione sull’intero territorio nazionale. Su tali interventi la quota di contributi a carico dello Stato ammonterà prevedibilmente a circa il 23,7%”. La durata massima prevista per la Concessione del collegamento autostradale Campogalliano-sassuolo sarà pari a 50 anni. L’aggiudicazione avverrà secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi del Decreto Legislativo 163/06. Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro le 12:00 del 25 gennaio 2011 ad Anas S.p.a. - Protocollo Generale – Via Monzambano, 10 - 00185 Roma – “Unità Gare e Contratti – Servizio gare”. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara è possibile consultare il sito internet www.Stradeanas.it/    
   
   
BREBEMI: INCONTRO REGIONE LOMBARDIA -COLDIRETTI SU ESPRORI  
 
 Milano, 6 dicembre 2010 Si è svolto nella serata del 3 dicembre nella sede di Regione Lombardia un incontro convocato dall´Assessore alle Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo cui hanno partecipato l´Assessore all´Agricoltura Giulio De Capitani, il Presidente di Coldiretti Lombardia Nino Andena insieme ai presidenti di Coldiretti delle Province di Brescia, Bergamo, Milano e Varese, e l´a.D. Di Cal Antonio Rognoni. Al centro dell´incontro la situazione degli espropri dei terreni agricoli per la realizzazione delle grandi opere lombarde, in particolare, della Brebemi, e l´applicazione dei protocolli d´intesa relativi agli espropri già sottoscritti tra le parti. "E´ stato un momento di confronto proficuo e disteso - ha affermato l´Assessore Cattaneo al termine dell´incontro - in cui abbiamo fatto il punto della situazione riguardante gli espropri legati a Brebemi in particolare, e, più in generale, la relazione tra aree agricole e grandi opere in Lombardia. Ho voluto convocare la riunione proprio per verificare che ci fosse il pieno rispetto dell´intesa sottoscritta. È innegabile che negli ultimi anni in Lombardia abbiamo dato il via a un vero e proprio cambio di marcia, facendo partire i cantieri di opere di cui si parlava da decenni e per questo motivo diventa ancora più necessario tra Regione e organizzazioni di rappresentanza agricole fare il possibile per salvaguardare l´interesse degli agricoltori". Positivo anche il commento di Andena: "Il vertice con l´assessore Cattaneo e con l´assessore De Capitani sulle grandi opere della Lombardia è stato un positivo momento di chiarimento rispetto ai nodi emersi in questo recente passato. Riteniamo che l´ulteriore impegno a un coordinamento su tutte le questioni che riguardano le infrastrutture, dalla Brebemi alla Pedemontana, alla Tem e a tutte le altre in progetto, sia un passo strategico per il puntuale rispetto dei protocolli d´intesa già firmati sia per quanto riguarda l´entità e la puntualità dei pagamenti agli agricoltori, sia per le opere di mitigazione ambientale, l´assegnazione della gestione del verde e la costruzione di centrali a biomasse lungo il tracciato, in questo caso, della Brebemi". Coldiretti giudica positivamente anche la decisione, emersa durante il vertice, di convocare un tavolo tecnico permanente sulla realizzazione e la gestione degli impianti a biomasse della Brebemi. "Altrettanto utile - conclude Andena - è la disponibilità espressa da Cal di un incontro con i rappresentanti provinciali e regionali della Coldiretti per illustrare la creazione di piazzole di sosta con vendita di prodotti tipici da filiera italiana, degli impianti a biomasse e anche la futura gestione del verde lungo le nuove autostrade".  
   
   
INFRASTRUTTURE: REGIONE PUGLIA SIGLA PROTOCOLLO INTESA CON CGIL, CISL E UIL  
 
Bari, 6 dicembre 2010 - “Per realizzare le grandi infrastrutture di cui ha bisogno la Puglia occorre la concertazione e un grande slancio sociale”. Ne è convinto l’assessore regionale alla mobilità Guglielmo Minervini che il 2 dicembre ha sottoscritto a Bari un protocollo d’intesa con i tre responsabili sindacali di Cgil, Cisl e Uil Puglia. L’obiettivo è quello di valorizzare le innumerevoli potenzialità rappresentate dal sistema integrato dei trasporti di Puglia e superare le criticità che ostacolano ancora oggi la realizzazione delle opere programmate come l’alta capacità ferroviaria, il raddoppio del binario sulla Lesina-termoli, lo sviluppo integrato e intermodale di porti e interporti. “Tradurremo subito questo obiettivo – spiega Minervini – riunendo il tavolo con i sindacati confederali almeno una volta al mese per discutere concretamente dello stato di avanzamento o delle problematiche delle grandi opere infrastrutturali in corso di realizzazione in Puglia. Ma si affronteranno anche i temi legati alle politiche di sviluppo della piattaforma logistica pugliese. Insomma sarà vera concertazione, integrata in un modello di governance dei processi”. “Non solo – conclude Minervini – abbiamo accolto le istanze di concertazione delle associazioni dei lavoratori ma abbiamo rilanciato loro una sfida più grande. Questo protocollo d’intesa sarà, infatti, solo il primo atto per la costituzione della Tavola per le grandi opere. Vogliamo che nella sfida per ricucire il gap sulle infrastrutture che la Puglia soffre, si sentano coinvolte tutte le molteplici realtà della società pugliese”.  
   
   
STATALE 77 VALDICHIENTI: REGIONE UMBRIA SEGUE CON ATTENZIONE AVANZAMENTO LAVORI”  
 
 Perugia, 6 dicembre 2010 - “L’abbattimento del diaframma di una galleria rappresenta sempre un momento suggestivo, importante e di soddisfazione per le istituzioni, per i tecnici e gli operai che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera. Dopo l’apertura al traffico del tratto Pontelatrave-collesentino avvenuta lo scorso anno nella regione Marche, il completamento di questa importante galleria nel territorio umbro è una ottima dimostrazione di come i lavori di realizzazione della Valdichienti stiano procedendo, dopo aver superato alcune difficoltà, con buona velocità”. E’ quanto ha affermato il 3 dicembre l’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti, Silvano Rometti, in occasione dell’abbattimento dell’ultimo diaframma della galleria “la Franca” a Leggiana di Foligno. Presente il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca. “L’amministrazione regionale – ha detto Rometti - continuerà a seguire con molta attenzione l’avanzamento dei lavori nel tratto umbro. L’obiettivo resta quello di fare che nel 2013 questa grande opera venga conclusa e consentire così a Foligno ed all’Umbria intera un nuovo veloce collegamento con le Marche ed il versante adriatico”. L’opera, realizzata in un contesto orografico piuttosto complicato, a 700 metri di quota e per una lunghezza complessiva di oltre un chilometro, fa parte del tratto di lavori Foligno-pontelatrave. La cerimonia è stata organizzata all’imbocco ovest del nuovo doppio tunnel ed ha avuto inizio con la celebrazione della Messa da parte del Vescovo di Foligno, monsignor Piero Sigismondi.  
   
   
FVG: RIPRENDERE PROGETTO TRAFORO MONTE CROCE  
 
Udine, 6 dicembre 2010 - "L´amministrazione regionale intende riprendere il progetto per il traforo del Monte Croce Carnico, analizzando l´avanzamento del relativo Interreg con l´Austria e concertando con le istituzioni austriache e con le comunità locali l´ipotesi progettuale più consona a realizzare il collegamento rapido tra la valle del But e quelle della Gail e Lienz". Lo ha affermato il 4 dicembre l´assessore regionale alla Mobilità e Infrastrutture di Trasporto, Riccardo Riccardi, in occasione della consegna dei lavori da parte dell´Anas per l´eliminazione del vecchio ponte militare in legno (il manufatto risalente alla Prima Guerra mondiale verrà conservato e valorizzato dall´amministrazione comunale come opera di interesse monumentale) per accedere alla prima abitazione al centro di Paluzza. Nell´inaugurare, assieme al sindaco Elia Vezzi, al commissario della Comunità montana, Giambattista Somma e al Capo compartimento per la Viabilità dell´Anas per il Friuli Venezia Giulia Cesare Salice, la variante di circa 600 metri alla statale 52 bis "Carnica", Riccardi ha affrontato la questione della realizzazione - da tempo richiesta dalle comunità dell´Alto But - della galleria, "tema del quale - ha reso noto l´assessore - ho ridiscusso in questi giorni in occasione degli incontri a Bruxelles con la Commissione Trasporti Ue". Riccardi, a margine del taglio del nastro della variante costata 507 mila euro e realizzata dall´impresa Cogefor di Susegana (Tv), ha poi ribadito che la Ss 52 bis è ritenuta dall´Amministrazione regionale un´arteria importante e che già nelle prossime settimane verranno discussi con l´Anas alcuni altri lavori in comune di Paluzza e atri interventi di natura ambientale in comune di Arta Terme.  
   
   
ESPROPRI PEDEMONTANA VENETA  
 
Mestre 6 dicembre 2010 - Definite le procedure e le modalità degli espropri per la realizzazione della Pedemontana Veneta. Lunedì 6 dicembre nella sede di Veneto Strade l’incontro, tra il Commissario Silvano Vernizzi, l’assessore regionale, Renato Chisso e i rappresentanti delle categorie agricole Lunedì 6 dicembre alle ore 10 presso gli uffici di Veneto Strade a Mestre in via Baseggio 5, si terrà un incontro tra il commissario delegato della Pedemontana Veneta, Silvano Vernizzi, l’assessore regionale alle Politiche della Mobilità e alle Infrastrutture, Renato Chisso e i rappresentanti delle categorie rappresentanti il mondo agricolo: Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri e Anpa. Durante l’incontro saranno illustrate le modalità e le procedure da adottare per la determinazione delle indennità di esproprio per la realizzazione della Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta. Alle 10.45 è previsto un incontro con gli operatori dell’informazione.  
   
   
PONTE BECCA: RIAPERTURA ENTRO 3 GENNAIO LAVORI DI RIPRISTINO FINANZIATI DALLA REGIONE LOMBARDIA CON 1,9 MILIONI  
 
Pavia, 6 dicembre 2010 - Entro 30 giorni il Ponte della Becca sarà riaperto al traffico leggero. E´ solo il primo degli impegni presi il 3 dicembre dall´assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, nel corso del sopralluogo compiuto con il presidente della Provincia di Pavia, Vittorio Poma, il delegato del presidente Formigoni ai rapporti con il parlamento e le istituzioni del territorio, Giancarlo Abelli e i sindaci dei Comuni di Linarolo, Campospinoso e Mezzanino. "Ancora una volta - ha detto l´assessore - il metodo lombardo di lavorare in sinergia con il territorio ha dato i suoi frutti e oggi possiamo essere qui per assicurare la riapertura di questo ponte entro il 3 di gennaio e non escludiamo di arrivare anche prima". I lavori di ripristino procederanno ora in tre fasi: la prima, che è già in corso, prevede la riapertura al più presto della viabilità al traffico leggero. "Questi lavori - ha spiegato l´assessore - avranno un costo di 2,5 milioni di euro, 1,9 dei quali sono già stati stanziati mercoledì dalla Giunta regionale mentre gli altri 600.000 euro sono stati messi a disposizione dalla Provincia di Pavia. E´ allo studio anche una soluzione per impedire il passaggio al traffico pensante, come avrebbe dovuto essere fin dall´inizio: nel rispetto delle necessità del trasporto pubblico locale, verranno infatti applicati controlli serrati per evitare che i mezzi sopra le 20 tonnellate utilizzino questo ponte". La seconda fase prevede il consolidamento della struttura: "Sarà completato entro fine gennaio il progetto preliminare - ha continuato Cattaneo - per rendere il ponte della Becca percorribile ancora per un congruo numero di anni attraverso un complessivo risanamento strutturale, che lo renderà utilizzabile per ogni tipo di traffico. Entro la prossima primavera si darà il via alla procedura di gara e, entro la fine del 2011, al più tardi nella primavera del 2012, saranno terminati i lavori. Questa fase, che è già finanziata, costerà circa 8 milioni di euro e i finanziamenti verranno dati dalla Regione alla Provincia utilizzando ribassi d´asta di altre opere che sono in corso di realizzazione sul territorio". Il passaggio successivo annunciato dall´assessore Cattaneo è la realizzazione, con Provincia e Comuni, di uno studio di fattibilità per analizzare diverse ipotesi, tra le quali il rinforzo delle pile esistenti in alveo, la completa sostituzione dell´impalcato con demolizione dell´attuale, un ulteriore potenziamento e consolidamento dell´attuale ponte, o la costruzione di un nuovo ponte, al fine di garantire una soluzione definitiva. Tale studio verrà completato entro la fine dell´estate. "Quello di oggi - ha concluso Cattaneo - è un impegno che prendiamo con i cittadini e che intendiamo rispettare, così come abbiamo rispettato quello per il ponte di San Rocco tra Lodi e Piacenza: qualcuno diceva che ci avremmo impiegato 30 o 40 anni a ricostruire quello nuovo, invece lo inaugureremo il 18 dicembre dopo soli 18 mesi".  
   
   
TRASPORTI: BALTICO-ADRIATICO UN VANTAGGIO PER LA UE  
 
 Bruxelles, 6 dicembre 2010 - "Rinfrescare", con la firma dei nuovi ministri dei Trasporti di Italia ed Austria la "lettera d´intenti" siglata nell´ottobre 2006 dai responsabili dei dicasteri per le politiche dei trasporti del nostro Paese, della vicina Austria, di Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca, e riproporre con forza all´Unione europea, coinvolgendo nuovamente le 14 Regioni europee di queste cinque Nazioni (autori di una dichiarazione congiunta dell´ottobre dello scorso anno), l´"esigenza comunitaria, a vantaggio di tutta la Ue e non solo dei Paesi attraversati, dell´estensione verso l´Adriatico del cosiddetto Progetto prioritario ferroviario 23, oggi disegnato dalle autorità di Bruxelles dai porti del Baltico sino a Vienna e Bratislava". Friuli Venezia Giulia, Emilia-romagna e Veneto, con gli assessori regionali Riccardo Riccardi ed Alfredo Peri ed il responsabile diplomatico del presidente Zaia, Stefano Beltrame, l´europarlamentare Antonio Cancian, Carinzia e Stiria, i vertici delle Ferrovie di Italia ed Austria hanno indicato il 3 dicemrbe a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo, alla presenza del presidente della commissione Trasporti Ue, Brian Simpson, la comune volontà di ribadire all´Unione europea la convinta richiesta del prolungamento del Pp 23 - via Graz, Klagenfurt, Udine e quindi Bologna - sino ai porti di Trieste e Monfalcone, Venezia e Ravenna. "I tempi si fanno stretti", hanno osservato l´assessore Riccardi e l´on. Cancian, tra i membri italiani della commissione Trasporti della Ue, anche se di fatto le nuove procedure sviluppate da Bruxelles vengono ad agevolare quest´azione di lobbying, che deve coinvolgere non solo il quadro politico ed istituzionale, hanno osservato l´assessore Peri e lo stesso Cancian, ma tutto il sistema logistico che ruota attorno ai porti altoadriatici, mentre la creazione del Corridoio Baltico-adriatico andrebbe a suscitare nuove crescite economiche in tutto il territorio attraversato dalla direttrice ferroviaria. Appena a gennaio/febbraio, infatti, la Ue completerà una prima fase di dettaglio delle grandi maglie ferroviarie Ten (Trans european network), definita come "rete diffusa" e sulla quale difficilmente ci potrà essere dopo il 2014 il finanziamento comunitario. Ma sempre a febbraio, con il Consiglio dei ministri dei Trasporti di Budapest, inizierà il grande lavoro, di seconda fase, per la mappatura del cosiddetto "core network", cioè di quegli assi strategici ed indispensabili per l´Europa, finanziati dalla Ue, che vedrà la luce a luglio, ha ricordato Roberto Ferrazza, responsabile dei programmi europei "su ferro" del dicastero italiano dei Trasporti. Dunque un paio di mesi "per far inserire il Baltico-adriatico tra i progetti prioritari Ue, per puntare alla realizzazione dei Corridoio dei due Mari della nuova Europa", ha evidenziato Riccardi. "Ciò non significa escludere altre Nazioni - ha però precisato l´assessore ai Trasporti del Friuli Venezia Giulia - in quanto un asse che dall´Austria scenda verso il Nord-est italiano e Bologna può puntare direttamente a collegare non solo i porti di Ravenna, Venezia e Trieste ma anche quelli di Capodistria e, in prospettiva di Fiume, in Croazia, prossimo partner comunitario". "Occorre tener presente, e far comprendere alle autorità di Bruxelles - ha aggiunto Riccardi - che se fosse concepito dalla Ue un collegamento che da Vienna scendesse verso Maribor e Lubiana, e non lungo l´allineamento Vienna-graz-udine-venezia-bologna, vorrebbe dire che dal Centro Europa al range portuale altoadriatico italiano (con i suoi quattro scali) sarebbe necessario un tragitto 100 chilometri più lungo". Il Corridoio Baltico-adriatico, sul quale il presidente Simpson ha espresso l´auspicio per "un successo di questa iniziativa", rappresenta una proposta "che nostro parere va nell´interesse italiano, austriaco e comunitario, incluso quello sloveno", ha osservato Riccardi. "La revisione delle reti Ten - ha poi aggiunto - ripropone per il Nord-est italiano un ´rischio antico´, legato all´attraversamento delle Alpi. La connessione tra Baltico ed Adriatico, che passando per Stiria e Carinzia raggiunge i porti dell´Alto Adriatico, è un obiettivo strategico di sviluppo. E l´odierno annuncio della presentazione della finanza di progetto di Unicredit conferma che ci sono le condizioni per sostenere la funzione naturale della ´piattaforma logistica Fvg´. Il 15 dicembre, annunciato per la presentazione del progetto Unicredit, sarà una data importante, che ci consentirà di conoscere una proposta attesa da tempo sulla quale abbiamo da subito dato il nostro sostegno. Soltanto conoscendo i termini della proposta sarà possibile comprendere le condizioni per proseguire: comunque si tratta di una notizia molto positiva, anche, credo, per la stesso Pp 23".  
   
   
VENETO: DISSERVIZI TRENITALIA E CORRIDOIO 1  
 
Verona, 6 novembre 2010 - “Noi continueremo a incalzare Trenitalia, come abbiamo sempre fatto, perché svolga meglio il servizio pubblico locale, che è pagato dalla Regione e dai viaggiatori. E’ un servizio che compensiamo integralmente rispetto alle previsioni di contratto e che vogliamo all’altezza delle aspettative e degli impegni sottoscritti”. Lo ha affermato l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso, a margine dell’incontro sul Corridoio I, svoltosi il 3 dicembre a Verona con l’Amministratore Delegato di Trenitalia Mauro Moretti. “Il confronto è quotidiano con Trenitalia per far sì che i disservizi diminuiscano e magari possano scomparire Nel recente passato abbiamo riscontrato qualche miglioramento – ha aggiunto Chisso – ma non ci basta, anche perché ci sono periodi in cui i disservizi sono fortissimi, con ripercussioni molto pesanti anche dal punto di vista economico e per la qualità della vita dei nostri pendolari. Per quanto riguarda le nostre possibilità di azione, sono violazioni dei contenuti contrattuali pagati che abbiamo multato e multiamo, restituendo ai viaggiatori l’introito delle sanzioni sotto forma di sconto sugli abbonamenti. Però anche questo, che pure è un segnale che Trenitalia ha capito e che ‘provoca’ delle migliorie, non è sufficiente. Nel frattempo contiamo sul programma di ammodernamento del materiale rotabile, che riguarda sia l’acquisto diretto di convogli da parte della Regione, ma l’appalto è stato bloccato da un ricorso, sia l’impegno di Trenitalia per nuovi convogli”. Quanto al Corridoio I, “la partita oggi – ha detto ancora Chisso – è di fissare un tracciato per non perdere il ‘treno’ dei finanziamenti, ponendo la parola ‘fine’ all’inquadramento territoriale. L’amministrazione di Verona ha giustamente chiesto uno spostamento per alleviare i disagi sui cittadini. Noi siamo qui per sostenere questa tesi e nello stesso tempo per chiedere a Rfi di fare presto”.  
   
   
FS, SARDEGNA: TRENI CANCELLATI PER MANCATA PULIZIA DA PARTE DELLA DITTA APPALTATRICE 75 CONVOGLI SU 182 INGENTI I DANNI SUBITI DA TRENITALIA A CAUSA DELLA PROTESTA  
 
 Cagliari, 2 dicembre 2010 - Il Gruppo Ferrovie dello Stato informa che, a causa del perdurare dello stato di agitazione a oltranza del personale della Società Geas (Gruppo Mazzoni) – esterna al Gruppo Fs - che cura i servizi di pulizia dei treni e di supporto alle attività manutentive, il 2 dicembre ha dovuto cancellare 75 treni su 182 programmati in orario, alcuni sostituiti con autobus, perché non in condizioni igieniche tali da effettuare il servizio. Il Gruppo Fs nel ribadire ancora una volta la propria completa estraneità alla vertenza sindacale in atto, evidenzia che le vicende interne aziendali della ditta appaltatrice Geas (Gruppo Mazzoni) non debbano danneggiare la regolarità dei servizi ferroviari in Sardegna i cui effetti ricadono sui 15mila pendolari che giornalmente si spostano con il treno.  
   
   
ASSESSORE VESCO A TRENITALIA:”ELIMINARE DEGRADO DA STAZIONE FERROVIARIA A CAVI DI LAVAGNA”  
 
Genova, 6 dicembre 2010. Una situazione di forte degrado denunciata quasi quotidianamente dagli utenti e certificata dall’attività di controllo svolta dal personale regionale incaricato. Riguarda la stazione ferroviaria di Cavi di Lavagna in stato di abbandono per quanto riguarda le sale di attesa, la parziale inagibilità del sottopasso di collegamento tra i binari, la presenza perenne di impalcature, le obliteratrici non funzionanti. Lo denuncia in una lettera inviata alla divisione passeggeri regionale di Trenitalia e alla direzione territoriale di Rfi Spa l´assessore ai trasporti della Regione Liguria, Enrico Vesco. “Ognuno deve fornire per la parte di propria competenza chiarimenti – dice Vesco – specificando le tempistiche di conclusione dei lavori che interessano il fabbricato della stazione e la rimessa in funzione dell’obliteratrice dei biglietti posta sul binario pari”. “Sono solo due infatti le obliteratrici funzionanti - lamenta l’assessore Vesco – di cui una quella nel sottoposso in una posizione difficile da scorgere e inserita in un contesto di completo abbandono”.