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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Febbraio 2011
I COSTRUTTORI DI TELEFONI CELLULARI PRESENTANO IL CARICABATTERIA UNIVERSALE  
 
Bruxelles, 9 febbraio 2011 - Non vi è mai capitato di non poter utilizzare il caricabatteria di un amico o di un collega perché incompatibile con il vostro cellulare? Presto questa fastidiosa situazione sarà solo un ricordo. Da anni la Commissione europea porta avanti una semplice idea: un caricatore universale compatibile con i telefoni di tutte le marche. Grazie alla cooperazione tra quattordici case costruttrici e la Commissione europea, l´idea è finalmente diventata realtà: onechargerforall.Eu. Il 29 dicembre 2010 sono state pubblicate le nuove norme tecniche per i telefoni cellulari "data-enabled". Il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani ha ricevuto ieri dalle mani di Bridget Cosgrave, direttore generale di Digitaleurope, la principale associazione che rappresenta l´industria europea delle tecnologie digitali, un esemplare del caricabatteria universale compatibile. “Sono molto lieto che il caricabatteria per cellulari basato sul nuovo standard europeo abbia visto la luce. È davvero una buona notizia per il consumatore europeo. Ora speriamo di vedere arrivare presto nei negozi i nuovi caricatori e i cellulari compatibili. Invito l´industria ad accelerare i tempi della messa sul mercato, in modo che i cittadini europei possano godere al più presto dei vantaggi offerti dal caricabatteria unico” - ha dichiarato Il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile per l´industria e le imprese. Ieri ha preso il via la fase finale di un processo che è stato messo in moto dalla Commissione europea. L´appoggio della Commissione ha permesso ai costruttori di far beneficiare i consumatori europei di questo progresso in tempi relativamente brevi. La soluzione del caricabatteria unico è stata dettata dal semplice buon senso, non c´è stato bisogno di nuovi regolamenti. La Commission europea collaborerà con l´industria per far sì che i consumatori europei possano approfittare il più presto possibile dei frutti di questa iniziativa. La pubblicazione degli standard nel dicembre 2010 permette ora ai costruttori di procedere alle modifiche di progettazione e collaudo necessarie a garantire la sicurezza e l´interoperabilità dei telefoni mobili compatibili. I cellulari compatibili "data-enabled" delle diverse marche potranno funzionare con un unico caricatore universale, un grande passo in avanti per gli utenti. I quattordici costruttori hanno deciso di immettere sul mercato europeo i nuovi caricabatteria universali nel corso del 2011. Il caricabatteria unico è la dimostrazione concreta di come la standardizzazione possa facilitare la vita degli europei. La Commissione promuove la standardizzazione perché la considera uno strumento che permette di sfruttare le potenzialità offerte dal mercato unico, come è indicato nella relazione annua sulla crescita del gennaio 2011. Perché e come L´incompatibilità dei caricabatteria per telefoni cellulari, oltre a causare inconvenienti agli utenti, rappresenta per l´Unione europea anche un serio problema ambientale. Quando si cambia cellulare, spesso si è costretti ad acquistare un nuovo caricabatteria, anche se quello vecchio funziona ancora perfettamente. Accogliendo la richiesta della Commissione europea, quattordici case costruttrici di telefoni cellulari hanno sottoscritto un accordo col quale si impegnano ad uniformare secondo uno standard comune i caricatori per telefoni cellulari "data-enabled" venduti nell´Ue. Le case che hanno firmato l´accordo sono Apple, Emblaze Mobile, Huawei Technologies, Lge, Motorola Mobility, Nec, Nokia, Qualcomm, Research In Motion (Rim), Samsung, Sony Ericsson, Tct Mobile (Alcatel), Texas Instruments e Atmel. Su mandato della Commissione europea gli organismi europei di standardizzazione Cen-cenelec e Etsi hanno stabilito gli standard armonizzati cui si uniformeranno a partire dal 2011 i telefoni cellulari "data-enabled" compatibili con il nuovo caricatore universale, che utilizza la tecnologia del connettore Micro-usb. Per i telefoni che non dispongono di un´interfaccia Micro-usb l´accordo prevede un adattatore. L´accordo riguarda i telefoni mobili "data-enabled", che possono essere collegati a un computer per scambiare ad esempio immagini, file e musica. Questi telefoni sono già ora predominanti sul mercato. Rientrano in questa categoria anche i cosiddetti "smartphone" o cellulari "intelligenti". Per maggiori informazioni: One charger for all Vedi anche: http://www.Youtube.com/watch?v=jiyo29pjgdi&feature=player_profilepage    
   
   
14ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA DISCOVERY SCIENCE  
 
Espoo, 9 febbrai 2011 - Dal 5 al 7 ottobre 2011 si terrà a Espoo, in Finlandiam la 14ª conferenza internazionale sulla Discovery Science. La Discovery Science è una metodologia in cui il processo di scoperta è gestito dall´informatica. È più basata sulla descrizione che sulla previsione, concentrandosi sulle curiosità piuttosto che sulla precisione. Questo significa che le metodologie basate sulla scoperta sono spesso viste in contrapposizione alla tradizionale pratica scientifica, dove si formano le ipotesi prima di un attento esame dei dati sperimentali. Il data mining è lo strumento più utilizzato nella Discovery Science, e si applica a dati provenienti da diversi campi di studio come l´analisi del Dna, la modellazione climatica, la modellazione della reazione nucleare e altri. L´uso del data mining nella Discovery Science fa spesso uso di algoritmi di apprendimento automatico specializzati per creare ipotesi automatizzate e dimostrare teoremi automatizzati. La conferenza mira allo sviluppo e l´analisi di metodi per la scoperta automatica delle conoscenze scientifiche, l´apprendimento automatico, l´analisi intelligente dei dati e la teoria dell´apprendimento, nonché la loro applicazione alla scoperta della conoscenza. Per ulteriori informazioni, visitare: http://ds2011.Org/cfp.html    
   
   
9ª CONFERENZA EUROPEA SUI SERVIZI WEB  
 
Lugano, 9 febbraio 2011 - 9ª Conferenza europea sui servizi web avrà luogo dal 14 al 16 settembre 2011 a Lugano, in Svizzera. A differenza dei sistemi software strettamente accoppiati, i sistemi software ad accoppiamento meno rigido possono essere più flessibili, adattabili e mirati. L´accoppiamento più debole rende più facile per un dato sistema di interagire con altri sistemi, magari i sistemi legacy che con esso condividono ben poco. I servizi web sono al crocevia tra il calcolo distribuito e i sistemi debolmente accoppiati. Quando le applicazioni vengono sviluppate con le architetture orientate ai servizi possono evolvere facilmente nel corso della loro vita e adattarsi agli ambienti mutevoli o anche imprevedibili. Quando correttamente applicati, i servizi possono essere impiegati in modo dinamico utilizzando meccanismi non di proprietà; allo stesso tempo, ogni servizio può ancora essere attuato in maniera black-box. Questo è importante da un punto di vista commerciale in quanto ogni servizio può essere implementato utilizzando qualsiasi tecnologia, indipendentemente dagli altri. La conferenza è stata progettata per ricercatori e professionisti, e intende essere un luogo di scambio per i più recenti progressi nello stato dell´arte e nelle pratiche dei servizi web. Per ulteriori informazioni, visitare: http://ecows2011.Inf.usi.ch/  
   
   
AL VIA LE NUOVE ETICHETTE ENERGETICHE PER TV, FRIGORIFERI, LAVATRICI E LAVASTOVIGLIE. L’ENEA PROMUOVE I PRODOTTI ECO-EFFICIENTI.  
 
Roma, 9 febbraio 2011 - In arrivo importanti novità per i consumatori attenti ai consumi e all’ambiente. Infatti il 20 dicembre scorso sono entrati in vigore nell’Unione Europea i primi 4 regolamenti che stabiliscono le caratteristiche delle nuove etichette energetiche per lavastoviglie, frigoriferi, congelatori, frigocongelatori, lavatrici e televisori. Essi definiscono le caratteristiche della specifica etichetta per ogni categoria di prodotto, stabilendone la struttura e i contenuti. I quattro Regolamenti delegati sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale europea del 30 novembre scorso (L 134). Nel maggio del 2010 con la nuova direttiva quadro 2010/30/Ue l’etichettatura energetica è stata allargata non solo a tutti i prodotti che consumano energia ma anche a tutti i prodotti che hanno una significativa influenza sul consumo di energia, pur non consumandola direttamente. La direttiva definisce tra l’altro la forma e i contenuti delle rinnovate etichette energetiche, che diventano molto più precise ed accurate. Per esempio, nella nuova etichetta, la scala esistente, che va da A a G, acquisisce altre tre nuove classi che si vanno ad aggiungere alla classe “A”: A+, A++ e A+++, Tuttavia la nuova etichetta energetica non potrà in principio indicare più di sette classi energetiche, a meno che più classi siano ancora necessarie a qualificare lo specifico prodotto. Il sistema dei colori viene definito dal verde scuro per i prodotti più efficienti al rosso per quelli che consumano più energia. I quattro Regolamenti prevedono che la nuova etichetta venga applicata a partire da 12 mesi dopo la loro entrata in vigore. Ma gli apparecchi conformi alle nuove disposizioni possono essere immessi volontariamente sul mercato con la nuova etichetta già dal 20 dicembre scorso. Quindi nel giro di poco tempo i consumatori potranno trovare nei negozi e scegliere gli apparecchi che seguono la nuova classificazione, ma non solo: tutti gli utenti finali e la Pubblica Amministrazione potranno utilizzare la nuova classificazione energetica per individuare i migliori prodotti sul mercato per finalizzare i loro acquisti verdi o per definire eventuali schemi di incentivazione economica. L’enea promuove da sempre il risparmio energetico e l’efficienza energetica e sostiene le etichette energetiche ed ambientali come valido strumento per riconoscere i prodotti energeticamente efficienti e sostenibili per l’ambiente. L’etichetta energetica, introdotta in Europa sin dal 1992 per i soli apparecchi domestici, ha in effetti dimostrato di essere uno strumento semplice ed estremamente efficace a disposizione dei consumatori. Inoltre, con il progetto comunitario “Buy Smart – green procurement for smart puchasing”, l’Enea è impegnata insieme ad altri otto partner europei nel favorire la diffusione degli acquisti verdi e ad aumentare la quota di beni e servizi eco-efficienti in sei importanti settori (It, elettrodomestici, componenti per l’edilizia, veicoli, illuminazione ed elettricità da fonte rinnovabile) presso le istituzioni pubbliche e il settore privato. Buy Smart: www.Buy-smart.info/italian    
   
   
INNOVAZIONE E FIBRA OTTICA. OGGI IL SINDACO MORATTI A CONVEGNO FIBER TO THE HOME COUNCIL-FTTH  
 
Milano, 9 febbraio 2011 – Oggi alle ore 9.30, al Mic-milano Convention Centre, via Gattamelata 5, il Sindaco Letizia Moratti parteciperà al convegno di apertura del Fiber To The Home Council Europe– Ftth.  
   
   
CON GLI ALBI PRETORI ONLINE, LE PUBBLICAZIONI SU CARTA NON HANNO PIÙ VALORE LEGALE  
 
Roma, 9 febbraio 2011 - Dal 1° gennaio 2011 le amministrazioni pubbliche hanno l’obbligo di pubblicare sul proprio sito, o su quello di amministrazioni affini o di associazioni, tutti gli atti amministrativi che necessitano di pubblicità legale, come bandi di concorso, permessi di costruzione, delibere del Consiglio e della Giunta comunale, elenco dei beneficiari di provvidenze economiche. E’, infatti, entrato in vigore, dopo un anno di proroga, l’art. 32 della L.69/09, relativo all’eliminazione degli sprechi dovuti al mantenimento dei documenti in forma cartacea. In base ad esso “gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la pubblicazione nei propri siti informatici da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici obblighi”. Le pubblicazioni effettuate su carta non hanno più valore legale: si passa da un obbligo di dare pubblicità mediante affissione degli atti presso un luogo fisico, l’albo pretorio, ad una pubblicazione sul sito web della Publica Amministrazione, l’albo pretorio on line. Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l´Innovazione ha dedicato una scheda informativa a "Gli obblighi, le opportunità, i buoni esempi"relativi all´Albo. Anche le pubblicazioni di matrimonio devono quindi comparire esclusivamente su Internet. In caso di inosservanza, la cerimonia non potrà essere celebrata (art.99 Codice civile); qualora questa avvenga lo stesso, il matrimonio non sarà nullo né annullabile ma potrà essere comminata una sanzione amministrativa che va da 41 a 206 euro a carico degli sposi e dell´ufficiale di stato civile. Per le gare (procedure ad evidenza pubblica) e i bilanci, invece, il passaggio al digitale avverrà il 1° gennaio 2013. Nel frattempo la pubblicazione online di questi atti accompagnerà quella cartacea secondo modalità operative che verranno definite nei prossimi giorni con un Decreto del Presidente del Consiglio, su proposta del ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, di concerto con il ministro dei Trasporti, nelle materie di propria competenza. A partire dal 1 gennaio 2013 gli obblighi di pubblicità legale saranno assolti esclusivamente mediante la pubblicazione online sul sito istituzionale, mentre la tradizionale pubblicità sui quotidiani sarà solo facoltativa e nei limiti degli ordinari stanziamenti di bilancio. Resta ferma la possibilità per le amministrazioni e gli enti pubblici, in via integrativa, di effettuare la pubblicità sui quotidiani a scopo di maggiore diffusione, nei limiti degli stanziamenti di bilancio.  
   
   
BRUXELLES, MASTER "GIACOMO SEDATI"  
 
Bruxelles, 9 febbraio 2011 - E´ iniziato ieri, presso la sede di rappresentanza della Regione Molise a Bruxelles, la seconda parte del Master universitario di Ii livello "Giacomo Sedati" in programmazione comunitaria. Il Master, gestito dall´Università degli Studi del Molise, è stato istituito dalla Regione Molise e dalle Province di Campobasso ed Isernia, che hanno finanziato specifiche borse di studio. Obiettivo dichiarato dell´iniziativa è quello di dare ai partecipanti una formazione nella preparazione, nello sviluppo e nella proposizione di programmi cofinanziati dalla Ue, con particolare riguardo per quelli che utilizzano fondi comunitari ad accesso diretto. All´istituto Europeo di Pubblica Amministrazione (Eipa), vista la consolidata esperienza nella materia che lo caratterizza, è stato affidato un ruolo importante nello sviluppo della formazione riguardante le tecniche di gestione di un progetto e l´utilizzo dei fondi strutturali. L´eipa, nell´ambito della propria attività formativa, ha anche previsto per i corsisti visite guidate presso le varie Istituzioni europee. L´ultimo step del Master vedrà lo svolgimento di attività di stage, della durata di tre mesi, che saranno tenuti a Bruxelles presso Istituzioni pubbliche e private di caratura nazionale, comunitaria e internazionale. Ogni esperienza di stage servirà a rendere operative le capacità acquisite dai corsisti nel attività didattiche del Master.  
   
   
“SCIENZIATI E STUDENTI”, AL VIA LA V EDIZIONE LA MANIFESTAZIONE PROPONE INCONTRI INTERATTIVI TRA RICERCATORI E RAGAZZI DELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI DI ROMA, FIRENZE, PALERMO E TRENTO. TEMA DI QUEST’ANNO: ENERGIA E AMBIENTE.  
 
 Roma, 9 febbraio 2011 - “Scienziati e studenti”, la manifestazione di divulgazione scientifica organizzata dall’Ufficio Stampa del Consiglio nazionale delle ricerche e da Energheia Italia, in collaborazione con il Festival della Scienza di Genova, ritorna per il quinto anno. Dedicata al tema “Energia e ambiente”, ha preso il via venerdì 4 febbraio, a Roma, presso l’Aula Convegni del Cnr (P.le A. Moro 7) e prosegue fino al 20 maggio toccando le città di Palermo (25 febbraio), Firenze (18 marzo e 1 aprile), dove è ospitata nelle sedi territoriali del Cnr, e Trento (20 maggio) presso il Museo tridentino di scienze naturali (vedi calendario allegato) Immutato il format, che propone la scienza ai giovani in maniera interessante e interattiva. Per stimolare la partecipazione degli studenti, ciascuna classe è infatti chiamata a dare il suo contributo ideando e realizzando una clip video che sintetizzi le ricerche e i risultati principali su uno degli argomenti proposti. I ricercatori dal canto loro illustrano i loro studi con un linguaggio accessibile, facendo ricorso anche a immagini e filmati, per stuzzicare la curiosità dei ragazzi e spingerli all’approfondimento. Ampia la gamma dei temi trattati dagli esperti del Cnr. Di produzione di energia e global worming parla Antonello Pasini dell’Istituto per l’inquinamento atomosferico (Iia); elettricità, caldo e freddo dal sole è l’argomento dell’intervento di Mario Pagliaro dell’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (Ismn); i rischi e i vantaggi del ritorno al nucleare sono spiegati dal fisico Valerio Rossi Albertini dell’Istituto di struttura della materia (Ism); dei recenti disastrosi eventi atmosferici interpretati alla luce degli studi sul clima parla Claudio Rafanelli dell’Istituto di acustica e sensoristica ‘Orso Maria Corbino’ (Idasc); Silvia Baronti, dell’Istituto di biometeorologia (Ibimet) affronta l’attuale tematica dell’agricoltura Biologica e dei benefici che apporta alla salute e alla terra. Ma “Scienziati e studenti” è anche uno degli appuntamenti del Festival della Scienza di Genova, che premia le tre classi autrici dei video migliori, ospitando i vincitori per due giorni nel capoluogo ligure, permettendo loro di visitare il Festival e l’Acquario. Ai giovani filmaker è inoltre riservato uno spazio in cui proiettare i lavori di fronte al vasto pubblico della kermesse genovese. Da quest’anno, inoltre, anche Energheia Italia, società operativa nel comparto dell’energia da fonti rinnovabili, specializzata nel fotovoltaico, assegna un premio, donando alla classe che ha realizzato il miglior video sul risparmio energetico un manufatto alimentato a energia solare. “Fare il ricercatore è bello, interessante e stimolante. Iniziative come ´Scienziati e studenti´ sono dunque importanti”, commenta il Presidente del Cnr Luciano Maiani, “perché permettono di svecchiare l´immagine stereotipata del ricercatore, curvo su libri e macchinari, per restituire ai giovani la realtà di una professione che unisce il rigore alla fantasia, la curiosità al coraggio e alle capacità manageriali. Avvicinare gli studenti ai segreti della scienza può rappresentare la strategica semina di fruttuose future generazioni di nuovi ricercatori. Di cui il nostro Paese ha fortemente bisogno”. Scienziati e studenti V Edizione Energia e ambiente 4 febbraio – 20 maggio 2011 - Roma, 4 febbraio: ‘Produzione di energia e cambiamenti climatici’, Antonello Pasini, Istituto per l’inquinamento atmosferico del Cnr - Roma, 11 febbraio: ‘Cambiamenti climatici in Artico: nuovi scenari scientifici e socio-economici’, Ruggero Casacchia, Roberto Sparapani, Tiziana Ciciotti, Dipartimento Terra e ambiente del Cnr - Roma, 17 febbraio: ‘Energia solare’, Aldo Fanchiotti, università di Roma ‘La Sapienza’ - Palermo 25 febbraio: ‘Elettricità, caldo e freddo dal sole’, Mario Pagliaro, Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati del Cnr - Roma, 4 marzo: ‘Nucleare: vantaggi e rischi’ , Valerio Rossi Albertini, Istituto di struttura della materia del Cnr - Firenze, 18 marzo: ‘Energia: dal declino dei fossili all´ascesa delle rinnovabili’, Francesco Meneguzzo, Istituto di biometeorologia del Cnr - Roma, 25 marzo: ‘Come spiegare i recenti eventi atmosferici alla luce degli studi sul clima’, Claudio Rafanelli, Istituto di acustica e sensoristica ‘Orso Maria Corbino’ del Cnr - Firenze, 1 aprile: ‘Agricoltura Bio. Fa bene alla salute, fa bene alla terra’ (Firenze), Silvia Baronti, Istituto di biometeorologia del Cnr - Trento, 20 maggio: ‘Energy 2020’, Valerio Rossi Albertini, Istituto di struttura della materia del Cnr.  
   
   
TOSCANA: PUNTARE SULL’ECCELLENZA È POSSIBILE. ANCHE NELLA SCUOLA  
 
Firenze, 9 febbrai 2011 – Fanno meno errori ortografici, scrivono con maggiore fluidità, i risultati alle prove Invalsi sono superiori alla media italiana e toscana: i bambini di Montespertoli (10 sezioni di scuola d’infanzia, 27 classi di scuole primarie, 14 di scuole secondarie di primo grado) hanno un rendimento decisamente buono da quando hanno incontrato un progetto (“Senza zaino”) nato in Toscana e che coinvolge 25 scuole di tutta Italia con capofila il V Circolo di Lucca. E questa esperienza d’eccellenza è stata raccontata a Scandicci – insieme ad altre 11 in varie zone toscane – nella seconda tappa di “Stati Generali della Scuola” un “percorso di idee, progetti, esperienze per costruire il futuro della Toscana” voluto dalla Regione in collaborazione con tutte le Province. A Scandicci, presso l’Istituto Superiore “Russel-newton”, sono stati presentati progetti in tre fra le tante aree dell’intero programma: edilizia scolastica, rapporto scuola/lavoro, mondo dell’infanzia. “Tutti noi ci rifiutiamo di arrenderci al pessimismo secondo cui, per la scuola, oggi non ci sarebbe più nulla da fare – spiega Stella Targetti, assessore regionale con delega all’Istruzione nonché vicepresidente di Regione Toscana – e vogliamo dimostrare che innovare si può, puntare sull’eccellenza è un’impresa bella da combattere e da vincere anche nella prospettiva di una organizzazione scolastica adeguata alle nuove competenze istituzionali già previste nel Titolo V della Costituzione”. Introdotti da Emanuele Barbieri, del Comitato Scientifico che nei mesi scorsi ha valutato i circa 450 progetti arrivati negli uffici regionali dopo il bando pubblico lanciato da Stella Targetti e dai colleghi assessori provinciali, i 12 progetti che hanno animato la tappa fiorentina del tour toscano sono stati illustrati da singoli insegnanti. A Firenze, ad esempio, una scuola per l’infanzia – la “Margherita Fasolo” ispirata ai metodi dell’educazione attiva – lavora sulla continuità educativa: con insegnanti, consulenti, specialisti di neuropsichiatria infantile i genitori imparano a essere sempre meglio tali. Sul sostegno alla genitorialità puntano anche al Ciaf di Livorno: molti i laboratori con i genitori strutturati con le tecniche dei “gruppi di parola”. Non mancano giochi, simulazioni, brainstorming, giochi di ruolo. Ancora a Livorno il Comune propone un progetto di “alternanza scuola-lavoro”: circa 120 studentesse e studenti delle terze, quarte e quinte di un liceo psicopedagodico frequentano nidi e scuole per l’infanzia dove sperano di poter andare a lavorare. Tornando a Scandicci, proprio nel “Russell-newton” è nato un progetto per recuperare i debiti formativi attraverso le tecniche dell’e-learning: è basato sullo streaming video gratuito di lezioni svolte su un sito web dedicato (www.Tvscuola.it) e sul canaleTvscuola di Youtube. Sul rapporto scuola-lavoro opera, a Pontedera, un Istituto (il “Fermi”) che da oltre mezzo secolo forma generazioni di ragionieri e geometri. Esiste un progetto (“Impresa in azione”) promosso da Junior Achievement che ha la missione di promuovere e diffondere la cultura d’impresa fra i giovani. Nell’arco di sei mesi gli studenti individuano l’idea imprenditoriale, la realizzano e la rendono commerciabile partecipando anche a fiere ed esposizioni. Non mancano ricerche che dimostrano come questi studenti, uscendo da scuola, siano “più motivati e più ottimisti rispetto al loro futuro imprenditoriale”. E sempre nello stesso Istituto di Pontedera è presente un altro progetto (“Fermi in movimento”) che consente di consolidare i rapporti di sinergia soprattutto con le Facoltà di Economia, Ingegneria e con i Dipartimenti di Matematica delle Università di Pisa. A Prato, presso il “Datini”, i diplomandi con indirizzo servizi socio-sanitari imparano per tempo come rendere direttamente spendibile sul territorio il loro specifico titolo di studio. Altri progetti – presentati nel tour fiorentino degli “Stati Generali” da Scandicci, dal Chianti e da Livorno – hanno riguardato la fascia 0-6 anni e la continuità educativa. All’incontro – che si è concluso con uno spettacolo tratto da uno fra i testi milaniani più noti, “L’obbiedienza non è più una virtù” - sono intervenuti gli assessori all’Istruzione della Provincia di Firenze (Giovanni Di Fede) e del Comune di Scandicci (Sandro Fallani) oltre al direttore generale dell’Ufficio Scolastico regionale per la Toscana Angela Maria Palamone. Il giro delle eccellenze scolastiche toscane con gli “Stati Generali della Scuola”, avviato a Siena lo scorso 25 gennaio, prosegue fino al 29 marzo: l’ultima tappa, prima di un incontro conclusivo regionale, si terrà al “Gramsci-keynes” di Prato il 29 marzo. I prossimi appuntamenti, in febbraio, ad Arezzo (martedì 15), Livorno (mercoledì 16), Pisa (martedì 22).  
   
   
CONTRIBUTI A FAVORE DELLE UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ DELLA BASILICATA  
 
 Potenza, 9 febbraio 2011 - La V Commissione consiliare permanete, ‘Controllo, Verifica e Monitoraggio’, presieduta dal consigliere Michele Napoli, ha licenziato all’unanimità la delibera di Giunta regionale ‘Adozione del programma di riparto per l’anno 2010 dei contributi a favore delle Università della Terza Età della Basilicata’. Un provvedimento che aveva già ricevuto il parere favorevole della Ii e Iv Commissione. Oltre al presidente Napoli (Pdl), hanno espresso parere favorevole i consiglieri Autilio (Idv), Dalessandro (Pd), Falotico (Plb), Navazio (Ial), Romaniello (Sel), Scaglione (Pu) e Singetta (Api). Ammonterà al 22,8 per cento dei consuntivi presentati (complessivamente 30mila euro, ripartiti tra le 13 sedi delle Università della Terza Età che hanno presentato la domanda di contributo) il rimborso che la Regione Basilicata potrà concedere, in rispondenza al provvedimento che prevede “contributi a parziale copertura dei costi, nella misura fino al 50 per cento, delle spese riportate nei conti consuntivi dell’anno precedente”. Il parere è stato accompagnato da una serie di osservazioni dei componenti della Commissione, in merito alla condivisa necessità di “sollecitare la Giunta regionale ad un’integrazione dei fondi in sede di assestamento di bilancio o nel prossimo bilancio, in maniera tale da garantire finanziamenti adeguati – ha detto il presidente Napoli – ai programmi e alle attività formative che caratterizzano la funzione dell’Università della Terza Età articolata sul territorio”. Avanzata la necessità di audire, in una prossima seduta della V Commissione, i rappresentanti delle realtà universitarie della Terza Età al fine di “approfondire il raggiungimento degli obiettivi prefissati rispetto ai singoli programmi di attività e ai singoli statuti e al fine, inoltre, di capire se non sia il caso di prendere in considerazione l’ipotesi di procedere ad individuare nuovi criteri di riparto dei fondi, di accorpamento di sedi, e, probabilmente, di una più ampia revisione della normativa”. Per quanto riguarda gli altri punti fissati all’ordine del giorno, sono state rinviate ad una prossima riunione della V Commissione, in data da concordare, le audizioni degli assessori regionali, Mastrosimone e Mazzocco, impossibilitate a prender parte alla riunione odierna “per motivi istituzionali”. Gli assessori avrebbero dovuto riferire, rispettivamente, in merito allo ‘stato di attuazione e agli effetti delle azioni previste nel P.o. Fse Basilicata 2007-2013 e negli altri piani e programmi di competenza del Dipartimento’ e allo ‘stato di attuazione della Lr33/2001’. Rinviate, anche, le discussioni su ‘Ddl bilanci di previsione per l’esercizio finanziario 2011 degli enti sub regionali: Arbea, Parco archeologico storico naturale chiese rupestri del Materano, Apt, Ente Parco Gallipoli Cognato, Ardsu e Arpab’ e su ‘Approvazione della proposta di Piano regionale della salute e dei servizi alla persona’: punti sui quali le Commissioni di merito non si sono ancora espresse.  
   
   
FORMAZIONE: PERCORSI DIDATTICI PER AFFETTI SORDITA´  
 
 Palermo, 9 febbraio 2011 - Saranno realizzate specifiche iniziative per garantire una migliore assistenza a forme di disabilita´ come la sordita´ e percorsi didattici completi ed efficaci. Lo ha detto ieri l´assessore regionale all´Istruzione e alla Formazione professionale, Mario Centorrino, nel suo intervento al seminario ´Metodi didattici e difficolta´ di apprendimento del ragazzo sordo´, che si e´ svolto nella sede del Consiglio regionale Ens Sicilia. Centorrino ha assicurato anche la piena applicazione del protocollo d´intesa stipulato fra Assessorato per l´Istruzione e la Formazione professionale, Ente e Ufficio scolastico regionale, ed un suo arricchimento in tema di contenuti.  
   
   
ARTEFATTI GETTANO LUCE SULLE MIGRAZIONI DELL´UOMO MODERNO  
 
 Bruxelles, 9 febbraio 2011 - Gli archeologi dibattono da tempo sulla presunta data in cui l´homo sapiens ha lasciato per la prima volta l´Africa per recarsi nella Penisola araba, anche se la maggior parte delle ricerche eseguite finora ha suggerito la possibilità di un esodo verificatosi circa 60mila anni fa. Tuttavia, alcuni artefatti scoperti di recente negli Emirati Arabi Uniti (Eau) contraddicono questa teoria e indicano che i primi umani potrebbero essere arrivati nella Penisola araba direttamente dall´Africa già circa 125mila anni fa. La ricerca è stata pubblicata di recente sulla rivista Science. I ricercatori, sotto il coordinamento di Hans-peter Uerpmann della Eberhard Karls Universität di Tübingen (Germania) e Simon Armitage del Royal Holloway college della University of London (Regno Unito) hanno messo in discussione le ipotesi convenzionali sull´arrivo degli africani nella Penisola araba dopo aver scoperto un insieme di utensili preistorici presso il sito archeologico di Jebel Faya negli Eau, affermando che gli utensili sono equiparabili alla tecnologia in uso presso i primi umani in Africa orientale, ma non presentano elementi ricollegabili all´esecuzione artigianale emersa in Medio Oriente. Secondo il dott. Armitage, il set di utensili, che include alcune amigdale relativamente primitive e una varietà di raschietti e perforatori, rivela che non era necessaria innovazione tecnologica perché i primi umani migrassero verso la Penisola araba. Lo scienziato e la sua équipe hanno calcolato l´età delle selci usando la datazione tramite luminescenza. Si tratta di un metodo relativamente nuovo per la datazione dei siti e dei reperti archeologici che consiste nel misurare la quantità di energia luminosa intrappolata nei cristalli minerali. Così hanno stabilito che gli artefatti risalgono a circa 100.000-125.000 anni fa, il che fa supporre che gli umani possano essere arrivati nella Penisola araba già 125 mila anni fa direttamente dall´Africa, e non passando per la valle del Nilo o il Medio Oriente, come suggerivano i ricercatori in studi precedenti. "Questi umani dall´anatomia già moderna, corrispondente a quella attuale, si sono evoluti in Africa circa 200mila anni fa e hanno quindi popolato il resto del mondo", spiega il dott. Armitage aggiungendo che queste scoperte "dovrebbero portare a una riconsiderazione dei modi in cui quella dell´homo sapiens è diventata una specie globale". Il trasferimento degli umani moderni dall´Africa alla Penisola araba si inserisce molto probabilmente nell´ambito di un flusso migratorio diretto verso l´Europa, l´Asia e l´Australia. Il dott. Uerpmann e la sua équipe hanno anche analizzato i dati inerenti al livello del mare e al mutamento climatico nella regione durante l´ultimo periodo interglaciale, circa 130mila anni fa, Hanno stabilito che lo stretto di Bab al-Mandab tra l´Arabia e il Corno d´Africa sarebbe regredito per via di un abbassamento del livello del mare, garantendo così ai primi uomini un passaggio sicuro prima dell´ultimo periodo interglaciale e durante le sue prime fasi. Allora la Penisola araba era molto più umida di oggi, quindi disponeva di una più ampia copertura vegetale e di una rete di fiumi e laghi. Per i ricercatori questo contesto paesaggistico avrebbe consentito ai primi umani di entrare in Arabia e, da qui, passare poi alla regione della Mezzaluna fertile in Asia occidentale e in India. "L´archeologia senza date è come un puzzle da cui sono stati rimossi i pezzi combacianti: si dispone di moltissimi stralci di informazione ma non è possibile combinarli per produrre un quadro completo", spiega il dott. Armitage. "Presso Jebel Faya, le date svelano un quadro affascinante secondo cui gli umani moderni sarebbero emigrati verso l´Africa molto prima di quanto si pensasse in precedenza, aiutati dalle fluttuazioni globali del livello dei mari e dal mutamento climatico nella Penisola araba". Per maggiori informazioni, visitare: Science: http://www.Sciencemag.org/  Università di Tübingen: http://www.Uni-tuebingen.de/uni/qvr/e-30/m30-01.html    
   
   
SALVAGUARDIA BOSCHI E AMBIENTE: REGIONE UMBRIA RINNOVA CONVENZIONE CON CORPO FORESTALE  
 
 Perugia, 9 febbraio 2011 - "La Regione ha inteso riconfermare la Convenzione con il Corpo Forestale dello Stato poiché riveste una valenza strategica per la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse ambientali e paesaggistiche dell´Umbria, dove oltre il 40 per cento del territorio è ricoperto di boschi". Lo ha sottolineato l´assessore regionale all´Agricoltura Fernanda Cecchini, nel corso di una conferenza-stampa a Palazzo Donini, illustrando, insieme al comandante regionale del Corpo Forestale Guido Conti, le finalità del rinnovo dell´accordo per altri tre anni, fino al 15 agosto 2014. "Formalizziamo la collaborazione, già in atto da diversi anni - ha detto l´assessore -, mantenendo anche lo stesso impegno finanziario, pari a 350mila euro all´anno, nonostante il taglio di 100 milioni di euro che grava sul bilancio 2011 a causa dei minori trasferimenti statali. La Giunta regionale ha voluto continuare ad avvalersi dell´esperienza e delle competenze acquisite dalla Forestale, che da oltre 150 anni svolge un ruolo fondamentale per la tutela e la qualità del patrimonio forestale e dei territori montani, e che con la Regione ha sempre intessuto un rapporto di collaborazione proficua e costante, non solo per rafforzare e rendere più efficaci i nostri interventi e strategie, ma nell´interesse di tutta la comunità umbra". "La collaborazione e la sinergia tra istituzioni - ha sottolineato il comandante Conti - è determinante per la difesa del patrimonio pubblico. Il Corpo Forestale, che opera per garantire la sicurezza sociale dei beni ambientali, ritiene fondamentale assicurare il suo contributo all´azione regionale per conseguire gli obiettivi comuni della tutela e la qualità dell´ambiente e del paesaggio. I finanziamenti della Regione - ha aggiunto - sono importanti per lo svolgimento dei compiti e dell´attività del Corpo". Il rinnovo della Convenzione "avviene in questo anno che l´Onu - ha affermato l´assessore Cecchini - ha proclamato ´anno internazionale delle Foreste´, per sostenere l´impegno di favorire la gestione, la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle foreste di tutto il mondo. Un impegno che la Regione porta avanti anche attraverso questo atto, per la valorizzazione dei suoi boschi, di Parchi e aree protette e la loro salvaguardia ambientale". La Convenzione fissa una serie di obiettivi concreti da raggiungere e le procedure per la loro verifica congiunta. Prevede, innanzitutto, che il Corpo Forestale dello Stato integri il sistema di prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi in ambito regionale, compreso il rilievo delle aree percorse dal fuoco, attraverso uno specifico accordo di programma. Alla Forestale vengono affidati, inoltre, lo svolgimento delle funzioni di vigilanza e controllo in materia di tutela delle risorse forestali e la vigilanza in materia di attività venatoria, di pesca sportiva e pesca professionale. Tra i compiti definiti con l´atto, figurano anche la collaborazione con la Regione per l´intensificazione della sorveglianza e del controllo a tutela della fauna selvatica, i controlli sugli adempimenti connessi ai benefici fiscali previsti per il miglioramento delle colture forestali, il rilievo di dati ed informazioni per le statistiche forestali nazionali Istat per il territorio regionale. Il Corpo Forestale è incaricato, infine, dei controlli presso i vivai forestali e le aziende autorizzate alla commercializzazione di materiali per i rimboschimenti al fine di preservare la biodiversità regionale e dei controlli previsti nell´ambito del regime di aiuti per il ritiro dei seminativi dalla produzione. La Convenzione prevede un importo complessivo di 350mila euro all´anno. Di questi, 245mila euro mediante la concessione diretta da parte della Regione di alcune sedi e relative utenze, come avviene dal 1977. Si tratta delle sedi di servizio del Comando regionale e provinciale di Perugia, una parte del Comando provinciale di Terni e del Coordinamento di Gubbio - "di cui la Giunta regionale vuol impedire la chiusura", ha detto l´assessore Cecchini - e del Coordinamento di Spoleto. I restanti 105mila euro andranno a coprire le spese derivanti dall´accordo di programma per l´attività di prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi (per 80mila euro), e le spese accessorie del personale del Corpo forestale impegnato e cioè missioni e straordinari, costo del carburante e manutenzione dei mezzi, attrezzature operative.  
   
   
BRINDISI: POLVERI SOTTILI A TORCHIAROLO  
 
Potenza, 9 febbraio 2011- Pur essendo a pochi chilometri dal camino della centrale Enel di Cerano, l’inquinamento da polveri sottili (inalabili, Pm10) presso il comune di Torchiarolo (Br) non deriva dalla combustione del carbone. “La colpa è dei piccoli impianti di riscaldamento e cottura privati a biomasse – spiega il direttore dell’Arpa Giorgio Assenato – insomma, dei caminetti”. Le centraline dell’Arpa infatti sono andate regolarmente in tilt per 58 volte in un anno, oltre il limite consentito di 35 superamenti dei valori di polveri sottili. Tutti in paese hanno pensato che la colpa fosse della vicina centrale elettrica, ma le analisi mirate hanno scoperto che le sostanze diffuse nell’aria derivavano dai molti camini domestici. “Una nostra dipendente – ha raccontato Assennato – residente a Torchiarolo, fuori dall’orario di lavoro ha accettato gratuitamente di girare per il paese con delle centraline mobili in aggiunta a quella fissa. E abbiamo scoperto che la zona verso la centrale elettrica era la meno inquinata da polveri inalabili. La chimica delle polveri lo ha confermato: si tratta di emissioni da focolari, prive di metalli come quelli riscontrabili nei fumi delle centrali a carbone. A Torchiarolo si produce del pane molto buono e famoso e i forni potrebbero essere altre fonti di emissioni”. Così il Comune è stato costretto a emanare ordinanze di divieto di uso dei camini nelle case dotate di altri impianti di riscaldamento, ottenendo così un drastico calo dei superamenti dei limiti di Pm10 nei periodi osservati dalle centraline. “I cittadini – hanno detto gli amministratori locali – hanno capito e hanno spento i focolari”. In più, il problema svanisce d’estate, quando i camini sono spenti ma la centrale Enel funziona regolarmente. Tutto ciò ha spinto Regione Puglia, Arpa, Provincia di Brindisi e Comune di Torchiarolo a firmare oggi un protocollo d’intesa per cercare di limitare il problema. “Il protocollo – ha detto l’assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro – costa centomila euro e punta alla sensibilizzazione, in accordo con il Comune, dei cittadini per un uso più ecologico dei camini, poi incentiva la pulizia delle canne fumarie e l’installazione di filtri ai camini”. In Puglia quella di Torchiarolo risulta essere l’unica emergenza da superamento del Pm10 da biomasse, rispetto alla rete regionale di rilevamento. “L’iniziativa di oggi – ha concluso Assennato – è importante non solo perché fa una diagnosi del problema, ma indica la terapia. Resta il fatto che la situazione è molto localizzata e limitata rispetto, ad esempio, agli sforamenti del Pm10 in pianura Padana”.  
   
   
SMOG: NON E’ MILANO CHE HA CONSUMATO IL BONUS DEI 35 GIORNI, MA TUTTA LA VALPADANA. NESSUNA SUPERMULTA UE CONTRO MILANO. LE PROCEDURE DI INFRAZIONE UE RIGUARDANO GLI STATI E NON LE CITTÀ: ITALIA IN COMPAGNIA DI FRANCIA, GERMANIA, REGNO UNITO, SPAGNA, AUSTRIA E SVEZIA  
 
Milano, 9 febbraio 2011 - “Non è Milano ad aver esaurito il bonus dei 35 giorni fuori legge per l’inquinamento, ma è il nord Italia che negli ultimi giorni è stato uniformemente caratterizzato da condizioni meteo-climatiche sfavorevoli e che ha fatto registrare una lunga serie di giorni consecutivi in cui livelli di Pm10 sono stati sopra la soglia dei 50mg/mc. Basti pensare a Torino, città del nord del cui inquinamento ci si dimentica sempre di parlare: a gennaio la centralina di via Grassi ha avuto ben 29 giorni consecutivi di superamento della soglia rispetto ai 28 di via Senato a Milano”. Lo comunica il vice Sindaco e Assessore alla Mobilità Riccardo De Corato. “Nel caso in cui la Corte di giustizia decida per una eventuale sanzione comunitaria, questa non sarà certamente indirizzata a Milano, ma all’intero Paese. I superamenti della soglia dei 50 mc/mq del resto non riguardano la sola Milano, ma moltissime altre città, del nord Italia e non: nel corso dell’anno appena concluso sono stati ben 48 i capoluogo che non hanno rispettato il limite massimo dei 35 giorni di sforamento in un anno. Torino ha fatto registrare 99 giorni consecutivi di superamento della soglia oltre i 35, Napoli 60, Padova 59, Reggio Emilia 49, Venezia 36, Firenze 30, Bologna 28. Solo per citarne alcune. Ma su questo come al solito cala una cappa di silenzio”. “L’eventuale sanzione comunitaria sarà dunque da imputare all’intero Paese, così come potrebbe andare a colpire una decina di Paesi europei per i quali è stata aperta una procedura d’infrazione sullo smog, e non certo le singole città che ne fanno parte: Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Austria e persino la Svezia si trovano nella stessa situazione dell’Italia”. “Per combattere il problema dello smog, Milano, unica città in Italia, ha deciso di mettere in campo una serie di misure coraggiose. Se avessimo fatto come gli altri, la situazione sarebbe ben peggiore rispetto a quella che fotografano quotidianamente le centraline Arpa. A testimoniarlo è anche uno studio di Amat che ha evidenziato che, con le misure scattate a partire dal diciottesimo giorno consecutivo di sforamento, si è verificata una riduzione del 20% delle emissioni allo scarico in area Ecopass”.  
   
   
AMBIENTE, SALTA TAVOLO CON ILVA: LA REGIONE PUGLIA UTILIZZERÀ TUTTI I SUOI POTERI  
 
Bari, 9 febbraio 2011 - “Con la sua decisione, l’Ilva ha sferrato un pugno in faccia alle istituzioni e ai cittadini pugliesi. A questo punto ognuno andrà per la sua strada e la Regione Puglia assumerà tutte le iniziative autoritative, nel senso che governerà la vicenda con tutti i poteri che la legge le conferisce, non sprecandone nemmeno uno, visto che la decisione dell’Ilva non tiene conto del dovere di custodia della terra e di tutela del territorio che noi difendiamo.”: questo il commento dell’assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, a seguito della decisione assunta dall’Ilva di non negoziare più sulla possibilità di utilizzare l’acqua proveniente dall’impianto di affinamento Gennarini Bellavista di Taranto, risparmiando così i 250 litri al secondo che l’Ilva preleva dal Sinni ed utilizza per scopi industriali. Il secco no da parte di Ilva è giunto nel corso della quarta riunione tecnica sull’argomento convocata dall’assessore Amati e alla quale hanno partecipato l’assessore ai Lavori pubblici della Provincia di Taranto Costanzo Carrieri, l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Taranto Alfredo Spalluto, il Direttore generale di Aqp Massimiliano bianco, il Segretario generale dell’Autorità di bacino della Puglia Antonio di Santo, il Dirigente dell’Ilva di Taranto Girolamo Archinà e dirigenti della Regione Puglia. La riunione di questa mattina seguiva un primo incontro tecnico relativo all’avvio dell’impianto, che si è svolto il 17 novembre 2010, una seconda riunione, svoltasi il 17 gennaio scorso, tra il presidente Nichi Vendola, l’assessore Fabiano Amati e il vice presidente dell’Ilva Fabio Riva, convocata per discutere dell’utilizzo dell’acqua del Sinni per le necessità industriali ed un terzo, svoltosi il 24 gennaio scorso. Dalle tre riunioni era emerso che il completamento e la messa in funzione dell’impianto di affinamento di Taranto Gennarini Bellavista avrebbe permesso di risparmiare i 250 litri al secondo di acqua destinata all’uso potabile, che l’Ilva preleva dal Sinni per le proprie attività, ed alimentare così la Diga Pappadai. L’ilva avrebbe potuto compensare il mancato prelievo dell’acqua dal Sinni utilizzando il quantitativo necessario dall’impianto di super affinamento Gennarini Bellavista, che sarebbe stato gestito da Acquedotto Pugliese. Sulla questione l’Ilva aveva dato la sua disponibilità all’approfondimento della questione ed in particolare, nel corso della scorsa riunione, si era convenuto sulla necessità di un confronto tecnico bilaterale tra Ilva e Acquedotto Pugliese destinato a verificare i costi di gestione dell’impianto per quantificare l’eventuale contributo che l’Ilva avrebbe dovuto versare in cambio dei 250 litri al secondo che proverrebbero dall’impianto di affinamento. Intanto, dopo l’emersa esigenza di realizzare una rete di distribuzione interna allo stabilimento Ilva, l’assessore Amati, come da impegni assunti, aveva scritto una lettera al Capo Dipartimento di Protezione civile Franco Gabrielli, per chiedere l’autorizzazione all’utilizzo delle economie risultanti dal progetto per la costruzione degli impianti di super affinamento Gennarini e Bellavista di Taranto per realizzare la rete di distribuzione interna allo stabilimento. “Mi stupisce e mi dispiace moltissimo – ha dichiarato Amati - che di fronte ad una mia specifica richiesta di disponibilità a sostituire l’acqua destinata al potabile prelevata dal Sinni con quella super affinata proveniente dall’impianto Gennarini Bellavista di Taranto, a fronte di un contributo economico da destinare ad Aqp per la gestione di quest’ultimo, con un risparmio rispetto a quanto attualmente viene versato da Ilva all’Eipli e alla regione Basilicata, l’Ilva abbia risposto con un secco no. Questa risposta mi dice che fino ad oggi i rappresentanti dell’Ilva hanno partecipato ai tavoli di confronto con una riserva mentale, sapendo già di non voler concludere quest’accordo. Il problema è che gli esponenti del gruppo di Taranto non si sono resi conto che i loro interlocutori erano istituzioni pubbliche come la Regione Puglia, la Provincia e il Comune di Taranto, oltre al gestore pubblico del Servizio idrico integrato, ovvero l’Acquedotto pugliese, sottovalutando quindi l’interesse dei cittadini e del territorio in questa vicenda, nonostante il nostro sforzo di tenere conto anche degli utili industriali e delle esigenze aziendali”.  
   
   
RIFIUTI IN CAMPANIA  
 
 Napoli, 9 febbraio 2011 – Di seguito una dichiarazione dell’assessore all´Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano: "Siamo stufi di sentirci dire ogni mattina dalla Iervolino e da Giacomelli quanti rifiuti vi siano in strada, in un lamento fine a se stesso e che non porta a nulla se non ad una strumentalizzazione politica dei rifiuti, come troppe volte accaduto in passato. Una lagna cui non seguono fatti. Dal Comune di Napoli non è arrivato alcun segnale concreto per la soluzione del problema: Palazzo San Giacomo è omissivo sull’avvio di un sistema serio di raccolta differenziata. La Iervolino continua a dire che i rifiuti debbano essere allocati in discariche da individuare fuori dalla provincia di Napoli: riteniamo che questa non sia la strada più idonea. Le province della Campania stanno tenendo fede all’impegno assunto il 4 gennaio scorso a Palazzo Chigi, ritirando ogni giorno 1000 tonnellate di rifiuti provenienti da Napoli e provincia. Ciò significa che la strada del confronto sta avendo risultati positivi. "La Provincia di Napoli deve ora individuare nel proprio territorio provinciale la discarica o le discariche che servono ai fabbisogni del comprensorio partenopeo. La legge in vigore attribuisce ad essa ed ai comuni la facoltà di individuare nuove discariche. Comprendiamo tutte le difficoltà degli enti locali ma una soluzione va trovata. "Il presidente della Giunta regionale sta esercitando correttamente le proprie prerogative garantendo i flussi interprovinciali e attivando, appena le procedure saranno concluse, anche quelli extraregionali. C’è da dire che le altre tre discariche regionali (quelle di Sant’arcangelo, San Tammaro e Savignano) sono oggetto di lavori che non consentono loro di prendere altre quantità di rifiuti oltre quelle che già ricevono. Insistere su questa strada significa fare dei rifiuti un oggetto di strumentalizzazione politica che non porta a nulla: tranne che chi lo esercita, attraverso un lamento costante, non ritenga che la lagna istituzionale sia più efficace delle azioni, come quelle che potrebbero servire ad ottenere una raccolta differenziata degna di questo nome".