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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Febbraio 2011
EMILIA ROMAGNA: AGRICOLTURA IN MONTAGNA, 61 MILIONI DI EURO PER NUOVE ATTIVITÀ E PIÙ SERVIZI  
 
Bologna – Più servizi e concrete opportunità di diversificare l’attività agricola nelle aree montane e collinari dell’Emilia-romagna. Sono queste gli obiettivi dei nuovi stanziamenti dell’asse 3 del Piano regionale di sviluppo rurale: 53 milioni di euro che verranno erogati attraverso bandi provinciali a partire dal mese di aprile, ai quali si aggiungono ulteriori 8 milioni di euro che verranno gestiti direttamente dalla Regione per integrare la diffusione della banda larga nelle zone attualmente non servite. Lo ha annunciato ieri a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni. “Fare agricoltura in montagna costa di più e rende meno e per questo negli ultimi vent’anni circa il 50% delle aziende ha chiuso. Questa iniziativa è importante non solo per la rilevanza della cifra, ma proprio perché è rivolta prevalentemente alle zone appenniniche, dove la possibilità di diversificare la propria attività rappresenta per le aziende agricole la condizione stessa per andare avanti e non chiudere”. Proprio sulla diversificazione si concentra una quota rilevante dei finanziamenti pubblici in arrivo: oltre 25 milioni di euro saranno infatti destinati alla realizzazione di agriturismi e bed and breakfast (16 milioni); di punti di sosta, degustazione e musei del gusto lungo le 15 Strade dei Vini e dei Sapori (2,5 milioni di euro); di spazi collettivi nei borghi rurali (7 milioni di euro). Comune denominatore a tutti questi interventi sarà il recupero, nel rispetto delle tipologie e delle caratteristiche tradizionali, del patrimonio edilizio contadino, che potrà in questo modo diventare un ulteriore elemento di qualificazione del territorio e di attrazione turistica. Anche la produzione di agro energie può rappresentare un’occasione di integrazione del reddito agricolo. Per questo verranno finanziati con 9 milioni di euro impianti fotovoltaici (ma solo sui tetti), a biomasse, eolici o solari. Saranno inoltre previsti punteggi aggiuntivi per chi deciderà di affiancare all’installazione di pannelli fotovoltaici anche la rimozione del cemento amianto presente nelle copertura degli edifici. Quanto ai servizi di comunità per contrastare lo spopolamento delle montagne, i bandi mettano in campo risorse per circa 15 milioni di euro. Serviranno a realizzare strade e acquedotti rurali, ma anche impianti pubblici per il teleriscaldamento alimentati attraverso il legname dei boschi. Il programma di interventi, che prevede anche risorse per la formazione degli operatori e per le aree della Rete Natura 2000 è rivolto sia a privati che a enti pubblici e i contributi previsti variano, in base al tipo di intervento, dal 45%, al 70%, al 90% . Un precedente stanziamento nel 2009 aveva messo a disposizione per la diversificazione dell’attività agricola oltre 43 milioni di euro. Il “territorio come valore”, una mostra per raccontare il prima e il dopo degli interventi di recupero di antichi fabbricati rurali Raccontare come il recupero di un fabbricato rurale possa tradursi in un’ ulteriore occasione di valorizzazione del paesaggio e del territorio e dunque, anche, di attrazione turistica. Il programma di interventi del Psr è affiancato dalla mostra “Il territorio come valore”, promossa dall’Assessorato regionale all’agricoltura con Apt Servizi. “Quella agrituristica è in Emilia-romagna una realtà sempre più qualificata e in forte crescita – ha spiegato la presidente di Apt Livia Zanetti - in otto anni le strutture agrituristiche sono raddoppiate, passando dalle 492 del 2002 alle 989 del 2010, così da costituire un fenomeno sempre meno di nicchia e sempre più importante anche da un punto di vista economico”. La mostra propone, attraverso 15 pannelli, il “prima e “il dopo” di alcuni interventi di recupero particolarmente significativi realizzati in Emilia-romagna. Stalle, antiche pievi, case contadine oggi diventate agriturismi, ma nel pieno rispetto delle caratteristiche costruttive originarie e dei materiali tradizionali. Dall’8 al 12 febbraio la mostra è allestita a Bologna, presso la sede dell’Assemblea legislativa (viale Aldo Moro, 50, piano terra), mentre successivamente farà tappa nelle diverse province dell’Emilia-romagna.  
   
   
AGROALIMENTARE IN ABRUZZO: OK DA CONSIGLIO A DISTRETTI QUALITA´  
 
 E´ stato approvato all´unanimità dal Consiglio regionale, il progetto di legge relativo alla promozione ed al riconoscimento dei Distretti Agroalimentari di Qualità (Daq). A sottolineare l´importanza del provvedimento è stato lo stesso assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, tra i tre proponenti del progetto di legge. La Regione assegna ai Daq un ruolo strategico per valorizzare il Sistema Abruzzo delle produzioni agroalimentari di qualità, favorendo l´aggregazione delle imprese delle filiera in macrodistretti produttivi regionali. "Sono estremamente lieto di questa approvazione all´unanimità - ha dichiarato Febbo - e ringrazio tutti i consiglieri per aver mostrato grande sensibilità ed attenzione nei confronti di un comparto, quello agroalimentare, che rappresenta un segmento trainante della nostra economia". I Daq, insieme ai Distretti rurali, sono i soggetti prioritari attraverso cui vengono rafforzate le future politiche di sviluppo del settore agroalimentare di livello comunitario, nazionale e regionale. Attraverso tale strumento, la Regione promuove e sostiene le iniziative ed i programmi d sviluppo su base territoriale tesi a potenziare la competitività, l´innovazione, l´internazionalizzazione e la creazione di nuova e migliore occupazione e la crescita delle imprese che operano nei settori dell´agroalimentare. Il Daq è caratterizzato da una significativa concentrazione di imprese, di media e piccola dimensione, tra loro integrate in una logica di filiera per uno o più dei prodotti o processi produttivi agroalimentari rilevanti nel contesto regionale, a partire dalla filiera vitivinicola a quella olivicolo-oleicola, per finire con le filiere ortofrutticola, cerealicola, carni, lattiero-casearia ed ittica.  
   
   
CONFAGRICOLTURA, CIA E COPAGRI DELL’EMILIA ROMAGNA DIFENDONO IL DIRITTO DI PROPRIETÀ E LA LIBERTÀ D’IMPRESA NELLA COLTIVAZIONE DEI TARTUFI: CHIESTE ALLA REGIONE PROCEDURE SEMPLIFICATE DI RICONOSCIMENTO E TABELLAZIONE DELLE AREE CONTROLLATE E COLTIVATE  
 
Bologna - Tutelare gli agricoltori che operano nelle zone svantaggiate garantendo loro quelle tutele necessarie ad impedire la perdita di reddito derivante da norme che penalizzano i gli agricoltori. E’ quanto chiedono le associazioni di categoria Confagricoltura, Cia e Copagri che respingono al mittente con forza ogni azione volta non solo a creare ulteriori vincoli burocratici alle imprese ma anche e soprattutto vincoli sui propri prodotti e sul proprio terreno da parte di soggetti terzi. Una tensione nel comparto dei tartufi riesplosa in occasione della recente udienza conoscitiva Regionale, convocata dalla Commissione Assembleare Territorio e Ambiente su sollecitazione del mondo agricolo per conoscere il parere, degli agricoltori, in merito al Progetto di Legge Regionale sulla disciplina della raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi. Confagricoltura, Cia e Copagri, uniche associazioni presenti in rappresentanza del settore agricolo, hanno ribadito il ruolo e gli interessi dei produttori agricoli difendendo le imprese dal tentativo di privilegiare la lobby dei tartuficoltori a scapito di una categoria imprenditoriale che subisce da anni un’invasione di “campo” vedendo non solo disconosciuta la proprietà dei territori e dei prodotti ma, anche e soprattutto, subendo un grave danno economico. E’ tempo, affermano i rappresentanti delle tre Organizzazioni, di dimostrare con atti concreti la volontà del legislatore di tutelare gli agricoltori e di favorire ed incentivare ogni momento di libero confronto collaborativo tra le parti volto a recuperare dal degrado le aree vocate del nostro territorio e favorire il loro rilancio: oggi si può anche pensare di sostituire nella ricca pianura un frutteto con una tartufaia coltivata, con un probabile vantaggio economico e con un, certamente importantissimo, vantaggio ambientale Nel rivendicare la proprietà dei tartufi e il diritto di raccolta, le Associazioni degli agricoltori auspicano che il legislatore regionale accolga le richieste di procedure semplificate di riconoscimento e tabellazione delle aree tartuficole private senza porre alcun limite di superficie, rendendosi da subito disponibili a sottoscrivere con le Associazioni dei tartuficoltori specifiche convenzioni per regolare la gestione delle aree tartuficole presenti nelle proprietà private e la conseguente raccolta dei preziosi tuberi.  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO: VICENDA ARA GIA´ EROGATO L´80% DEGLI IMPORTI DOVUTI  
 
Pescara - L´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, interviene sulla questione relativa agli allevatori dell´Ara e, dopo le dichiarazioni congiunte da parte di Fai-cisl e Flai-cgil, dichiara quanto segue: "Trovo completamente fuori luogo le osservazioni dei rappresentanti sindacali di Cisl e Cgil. Sin dal mio insediamento, infatti, ho trovato l´Ara (Associazione regionale allevatori) in una situazione economica drammatica unita ad una mancanza di programmazione sia per la struttura stessa sia per il personale. Ad oggi né Cisl né Cgil, che ritengono di tutelare gli interessi dei lavoratori, hanno presentato proposte di riordino che dessero prospettive all´Ara, ma abbiamo assistito solo a continue, facili e gratuite esternazioni prive di fondamento che ovviamente non hanno apportato nessun contributo alla risoluzione dei problemi. Dall´altro lato, devo constatare la mancanza di collaborazione da parte del Comitato Direttivo dell´Ara, che non ha provveduto alla rendicontazione delle spese sostenute dal 2008 al 2010, impedendo all´amministrazione regionale di erogare il finanziamento da loro atteso. Si tratta di un passaggio puramente amministrativo che non può assolutamente essere attribuito al sottoscritto che ricopre un ruolo di indirizzo politico. Nonostante questa situazione, la Direzione Politiche agricole ha, comunque, provveduto ad erogare anticipazioni fino all´80% degli importi dovuti. Bisogna però fare una seria riflessione su quanto ho fatto per l´Associazione regionale allevatori sin dal giugno 2010, quando ho presentato una prima modifica della legge di riferimento consentendo una rapida approvazione dei programmi ed eliminando una serie di procedure burocratiche. Con una successiva modifica di legge, si sono rese disponibili ulteriori risorse di bilancio a favore dei lavoratori ponendo rimedio alle lacune lasciate in eredità delle passate amministrazioni regionali, non da ultima l´assenza di notifiche alla Commissione Europea. Mentre Cisl e Cgil erano interessate, con futili illazioni, a cercare spazio e visibilità sulla stampa locale, il sottoscritto era impegnato ad incontrare per l´ennesima volta il Comitato Direttivo dell´Associazione Allevatori e con il supporto di Coldiretti, Cia, Copagri e Confagricoltura a mettere in campo azioni risolutive a breve termine per la pregressa situazione di stallo ma soprattutto ad avanzare proposte ed opportunità per il futuro. Inoltre, in accordo con l´Associazione italiana allevatori, lo scorso mercoledì 2 febbraio, dopo l´incontro con il ministro Galan, ho predisposto e dato un Ordine del giorno ai senatori Di Stefano, Pastore e Tancredi, per impegnare il Governo nazionale a continuare ad allocare risorse per lo svolgimento delle attività delle Associazioni regionali allevatori".  
   
   
VENETO PRODUTTORE MONDIALE DI RADICCHIO IGP A FRUITLOGISTIC DI BERLINO  
 
Venezia - Il Veneto è il più straordinario distretto produttivo mondiale di radicchi di qualità, con quattro tipologie autoctone di questa cicoria che hanno ottenuto il riconoscimento europeo della Igp, selezionate nei secoli dai produttori, un biglietto da visita inconfondibile per il territorio che li produce. “Proprio per tutelare e valorizzare questo prodotto e il valore aggiunto che costituiscono per il Veneto – ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato – i Consorzi originari del Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Igp, del Radicchio di Verona Igp e del Radicchio di Chioggia Igp hanno dato via al primo Consorzio italiano di secondo livello per la promozione di produzioni a Indicazione Geografica Protetta”. E’ un’operazione esemplare, che si presenterà giovedì 10 a Fruit Logistica di Berlino, aperta da domani 9 febbraio a venerdì 11, una delle maggiori rassegne mondiali dedicate al prodotto fresco e al commercio dei vegetali. Il Consorzio si presenterà nello stand allestito dal Veneto e vuole essere una “cabina di regia” per coordinare e favorire la penetrazione commerciale dei radicchi Igp Veneti nel mercato internazionale. Giovedì 10 febbraio, alle 11, dallo stand espositivo della Regione del Veneto, Paolo Manzan, presidente del Consorzio tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Igp (soggetto capofila del progetto), assieme a Lorenzo Ambrosi e Patrizio Garbin, presidenti rispettivamente del Consorzio Radicchio di Verona Igp e del Consorzio Radicchio di Chioggia Igp, illustrerà nel dettaglio il piano d’azione mirato ad un accrescimento qualitativo della comunicazione del prodotto radicchio e ad un aumento del valore aggiunto per le imprese produttrici.  
   
   
AGRICOLTURA BIO RISORSA PER AMBIENTE  
 
 Milano, 9 febbraio 2011 - "Fare agricoltura oggi significa produrre beni primari nel pieno rispetto dell´ambiente, del territorio e della salute dei consumatori. Obiettivi che sono sempre stati propri della agricoltura biologica". Lo ha affermato l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani, intervenendo ieri all´Assemblea nazionale dei produttori biologici Federbio. Rispetto alle preoccupazioni del settore sulla diffusione degli Ogm, l´assessore ha ricordato l´impegno condiviso con tutti gli assessori regionali all´agricoltura: "un unanime no alle coltivazioni transgeniche e alla praticabilità di una loro coesistenza con le colture convenzionali". "L´obiettivo, anche per il settore biologico - ha detto De Capitani - è ridurre la distanza che separa il mondo agricolo dai cittadini, dai consumatori. Come Assessorato all´agricoltura stiamo portando avanti iniziative per introdurre i prodotti bio nelle mense scolastiche". "Il mondo dell´agricoltura biologica conta 1.169 aziende - ha ricordato De Capitani - che, grazie alle politiche comunitarie, hanno potuto beneficiare di specifiche misure del Programma di sviluppo rurale (Psr): la 214E ´pagamenti ambientali destinati a produzioni biologiche´ che ha finanziato in 4 anni 700 domande pari a un contributo complessivo di 1,8 milioni di euro; la 132 ´partecipazione ai sistemi di qualità alimentari´ che ha finanziato 500 domande per 270.000 euro e la 133 ´promozione sui mercati della comunità europea´ con 350.000 euro". "Anche l´agricoltura biologica - ha concluso De Capitani - deve saper cogliere le opportunità di aggregazione offerte dalle organizzazioni di produttori e dai distretti agricoli, strumenti fondamentali per ottimizzare le risorse delle imprese in una logica di squadra e per fare fronte a un mercato globale sempre più competitivo".  
   
   
CARCIOFO SPINOSO DI SARDEGNA, DALL´UNIONE EUROPEA VIA LIBERA DEFINITIVA AL MARCHIO DOP  
 
 Con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea, finalmente da venerdì scorso il Carciofo spinoso di Sardegna può fregiarsi del marchio Dop. Fino all’iscrizione nel Registro delle denominazioni d´origine protette, il carciofo, tra i prodotti più pregiati e apprezzati dell’agro-alimentare isolano, poteva godere della protezione transitoria che consentiva di commercializzare il prodotto come Dop ma solo sul territorio nazionale. “Con l’ultimo passaggio della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea il marchio Dop per il carciofo spinoso vale su tutti i Paesi Ue – commenta l’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato – e ora possiamo dire di aver concluso una procedura che per troppi anni era rimasta bloccata. Grazie però al lavoro di squadra, del ministero delle Politiche agricole, del Consorzio di tutela, dell’assessorato e delle Agenzie Laore e Agris, siamo riusciti a ottenere il marchio per una delle produzioni più caratteristiche del nostro agro-alimentare. Si tratta di un primo ma fondamentale passaggio per valorizzarne la produzione, proteggere la sua specificità da abusi e imitazioni, dare valore aggiunto sia all’agricoltore che al consumatore finale”. Ora sono ben 7 le produzioni a marchio di origine (Dop e Igp) in Sardegna: Agnello di Sardegna Igp, Pecorino Sardo Dop, Fiore Sardo Dop, Pecorino Romano Dop, Carciofo spinoso di Sardegna Dop, Zafferano di Sardegna Dop, Olio extravergine di Sardegna Dop. Nell’isola la superficie coltivata a carciofo (tutte le varietà) è pari a circa 11mila ettari (circa 1.000 quella dedicata al carciofo Dop, con una trentina di aziende che lo coltivano). Sassari, Cagliari e Medio Campidano sono, nell’ordine, le prime tre province. Circa Da una recente indagine, è emerso inoltre che lo Spinoso sardo è la varietà preferita dagli italiani per il consumo a crudo, sia per il suo gusto che per le proprietà nutrizionali e depurative. Tutte le informazioni sul Carciofo spinoso di Sardegna Dop (disciplinare di produzione, marchio identificativo, etc.) si trovano sul portale Sardegna Agricoltura  ( http://www.Sardegnaagricoltura.it/argomenti/prodottitipici/dop-igp/  ).  
   
   
CULTURA IN LOMBARDIA, BUSCEMI: INVESTIMENTI SIANO MIRATI INCONTRO IERI POMERIGGIO CON I 12 ASSESSORI PROVINCIALI  
 
Milano, 9 febbraio 2011 - Concertare le priorità di programmazione di livello regionale e provinciale per identificare politiche culturali riconoscibili e sostenibili nel tempo; concentrare le risorse su progetti di grande qualità, in grado di lasciare tracce visibili sul territorio, nell´ottica di renderlo sempre più attrattivo e accogliente sia per i cittadini lombardi che per i turisti. Sono queste le linee indicate ieri pomeriggio dall´assessore alla Cultura della Regione Lombardia, Massimo Buscemi, durante l´incontro con gli assessori alla cultura delle 12 Province lombarde, convocato per informarli degli stanziamenti che interesseranno i loro territori. "E´ di fondamentale importanza - ha detto Massimo Buscemi - che in un periodo di risparmi non sia sprecato neppure un centesimo. Il coinvolgimento delle Province si rende necessario perché vengano prese in considerazione le eccellenze del territorio, che nessuno può conoscere meglio di chi le amministra. La politica dell´Assessorato che io coordino è stata fin da subito caratterizzata dall´interruzione dei finanziamenti a pioggia; oggi non è più solo una questione di principio ma anche di necessità". D´accordo gli amministratori provinciali che si riuniranno ancora nei prossimi mesi per concertare insieme con la Direzione Generale Cultura gli interventi su cui investire.  
   
   
PREMIO INTERNAZIONALE PER IL PARCO DELLA RISAIE: DIMOSTRATA IMPORTANZA AGRICOLTURA IN AREE PROTETTE  
 
 Milano - Il progetto "Parco delle Risaie" ha vinto il Premio Mediterraneo del Paesaggio, per aver favorito lo sviluppo di una maggiore e più consapevole sensibilità dei cittadini verso le aree verdi, soprattutto nelle zone molto urbanizzate. Si tratta di un´iniziativa transnazionale che coinvolge Regioni italiane, spagnole, francesi, portoghesi e greche. "Questo riconoscimento - ha detto l´assessore ai Sistemi verdi e Paesaggio della Regione Lombardia, Alessandro Colucci - dimostra l´importanza dell´agricoltura e del lavoro dell´uomo per la tutela e salvaguardia delle aree protette superando, anche dal punto di vista culturale, l´idea che un´area protetta sia contro l´agricoltura. E´ vero invece il contrario: l´agricoltura difende il territorio e un territorio tutelato difende l´attività agricola". Il progetto "Parco delle Risaie" riguarda una porzione di circa 650 ettari del Parco agricolo sud Milano compresa tra i Navigli Grande e Pavese e l´autostrada A7 e prevede la realizzazione di un parco rurale urbano con l´obiettivo di valorizzare la funzione produttiva agricola (in particolare la coltivazione del riso) con percorsi che diano impulso alla cultura, all´accoglienza e al turismo oltre che al rilancio e al rafforzamento dell´identità del territorio. "L´aggiudicazione del premio - ha concluso Colucci - consentirà di dare ulteriore slancio al lavoro svolto finora e che ha già permesso di stendere una bozza di protocollo d´intesa tra Regione Lombardia, Parco sud Milano, Comuni di Milano, Assago e Buccinasco e gli agricoltori dell´area". Il progetto sarà pubblicato del catalogo delle "Buone pratiche per il paesaggio" che verrà realizzato dalla Regione Murcia, la comunità autonoma della Spagna sud orientale.  
   
   
L’INSEGNA DEL GRUPPO REWE PRESENTA LE SUE SOLUZIONI VERDI - BILLA REGALA LA BORSA PER LA SPESA RIUTILIZZABILE E DICE ADDIO AI SACCHETTI DI PLASTICA  
 
Riutilizzabile, resistente e capiente: è la nuova borsa per la spesa che Billa offre a solo 1 centesimo ai propri clienti che nei giorni 21 e 22 gennaio faranno una spesa di almeno 50 euro. La promozione va a integrare le iniziative dell’insegna per adeguarsi alla normativa che prevede l’eliminazione dei sacchetti di plastica, al posto dei quali sarà possibile scegliere tra diverse alternative: borse biodegradabili, borse riutilizzabili a logo Billa, borse per carrello e borse trolley. A completare la gamma saranno anche disponibili a breve shopper in cotone. “Billa da sempre crede e incoraggia il rispetto dell’ambiente e della natura non solo mettendo a disposizione buste biodegradabili ed ecologiche, ma in tutte le sue iniziative, come ad esempio la raccolta a bollini Colleziona la Natura, un’operazione per i clienti Billa totalmente verde” - ha dichiarato Rosanna Ungaro, responsabile Marketing & Comunicazione di Rewe Italia. “Inoltre, già a partire dal 2009, erano stati introdotti nei supermercati Billa gli shopper biodegradabili, che si aggiungevano all’alternativa della borsa in carta Sì Naturalmente. Oggi, la gamma si è arricchita di altre tipologie di shopper per soddisfare in tutto e per tutto le esigenze dei nostri clienti e per rispettare l’ambiente”.  
   
   
SEI NUOVI RISTORANTI NEL BUON RICORDO. PUBBLICATA LA GUIDA 2011  
 
47 anni d’età, 6 nuovi associati, per un totale di 126 insegne : dal 1964 l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo salvaguarda e valorizza le tante tradizioni e culture gastronomiche del nostro Paese, accomunando sotto l’egida della cucina del territorio (a quei tempi negletta e scarsamente considerata) ristoranti e trattorie di campagna e di città, dalla Val d’Aosta alla Sicilia. Nel 1964 quella del Buon Ricordo è stata la prima associazione selettiva di imprenditori della ristorazione, ancor oggi è la più nota tra i consumatori. A caratterizzare ciascun ristorante, e a creare fra loro un trait d’union, è oggi come un tempo il piatto-simbolo dipinto a mano dagli artigiani della Ceramica artistica Solimene di Vietri sul Mare su cui è effigiata la specialità del locale, che viene donato agli ospiti in memoria di un’esperienza da ricordare. Antesignane del “Km Zero”, le insegne associate rappresentano, con la varietà straordinaria delle loro cucine, il ricchissimo mosaico della gastronomia italiana. Un mosaico a cui si sono aggiunte quest’anno altre preziose tessere. Sei le nuove insegne del 2011, che propongono ospiti la loro specialità del Buon Ricordo, frutto del territorio interpretato dalla fantasia e abilità dei loro chef: a Portovenere (La Spezia) la Trattoria della Marina con A sùpa dù Angioleto, all’Aprica (Sondrio) il Gimmy’s Restaurant con il Pizzocchero sferico con polenta croccante e salsa di verza, a Sale Marasino (Brescia) il Ristorante l’Uliveto di Villa Kinzica con l’Antipasto misto di pesci del lago, a Siena il Ristorante Casa Mia Enoteca con la Cinta Senese grigliata con la sua salsiccia, a San Cesareo (Roma) l’Osteria di San Cesario con il Trionfo di coda alla vaccinara. Infine, una new entry all’estero, il Ristorante Motto del Gallo di Taverne- Lugano, fra i più caratteristici ristoranti della Svizzera, luogo di riferimento per la gastronomia locale e vetrina dei sapori del Mediterraneo, che ha scelto come piatto del Buon Ricordo un dessert suadente e virtuosistico, il Bignè al cioccolato fondente con salsa mou e cialda alle mandorle. Con la loro entrata, il Buon Ricordo raggiunge i 126 associati,di cui 16 si trovano all’estero, fra Europa e Giappone. Viaggio attraverso i Ristoranti del Buon Ricordo Questo il titolo della Guida 2011, che si trova in distribuzione gratuita nei ristoranti associati. Al suo interno sono presentati - due per pagina e suddivisi per regione, da Nord a Sud - i locali e le rispettive specialità. A questo proposito, se un ristorante ha sostituito la pietanza del Buon Ricordo (cosa possibile per statuto dell’associazione ogni 5 anni), il fatto viene evidenziato con il piccolo simbolo “ Nuovo piatto”. Nell’edizione 2011, cinque insegne presentano le loro novità: l’Hotel Ristorante Foresta (Moena, Trento) L’orzotto mantecato con trota astro fumé e la rucola, la Trattoria Da Toni (Gradiscutta di Varmo, Udine) Rosea Trota del fiume Varmo, il Ristorante Enoteca Del Duca (Volterra, Pisa) Cinghiale alla volterrana, il Ristorante Hotel Bassetto (Ferentino, Frosinone) Finifini Chilometro Zero, il Ristorante Filippino (Lipari, Messina) Zuppetta del nonno Filippino. In coda alla guida, l’elenco dei ristoranti stranieri selezionati con scelte attente e qualificate, locali che hanno scelto di portare la qualità autentica dei prodotti e della gastronomia di qualche regione italiana all’estero e, per finire, l’elenco degli hotel che hanno al loro interno un locale associato al Buon Ricordo, strutture di classe dove i viaggiatori possono ritrovare la stessa professionalità e cultura dell’accoglienza che caratterizza i ristoranti. Www.buonricordo.it Le nuove insegne del buon ricordo. Trattoria della Marina www.Trattorialamarina.com La trattoria si affaccia alla piazza che introduce alla scenografica passeggiata a mare di Portovenere, con le barche d’epoca all’ormeggio: una location unica al mondo, con una cornice di storia e natura – qui comincia il Parco nazionale delle Cinque Terre – che giustifica il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Ciò premesso, la cucina della casa conferma le migliori aspettative in materia di fedeltà alla tradizione regionale: lo sottolinea tanto l’appartenenza all’Ordine dei Cavalieri della Confraternita del Pesto, quanto un menù di mare che passa in rassegna tutte le specialità della Riviera di Levante. Gimmy’s Restaurant www.Hotelarisch.com Il nome è la prima garanzia: Aprica, dall’aggettivo latino che si riferisce alla costa soleggiata di una montagna. La piana che segna il passaggio dalla Valtellina alla Valcamonica è una delle località di montagna più rinomate della Lombardia, senza saper scegliere tra estate e inverno. Come a dire che il posto da solo vale il viaggio. E se poi ci si mette l’accoglienza dell’Hotel Arisch e la cucina del ristorante Gimmy´s… una residenza dove il legno spadroneggia negli arredi, creando la migliore cornice per una cucina d’autore, dalla tradizione locale ai sapori mediterranei, sullo sfondo di una carta dei vini di grande caratura. Ristorante l’Uliveto di Villa Kinzica www.Ristoranteuliveto.it Fin dal nome si evoca una cornice d’ambiente particolare, sullo sfondo pittoresco del lago d’Iseo. Varcata la soglia, un locale di grande atmosfera, moderno nel design, ma caldo nei colori e nell’ampio ricorso al legno. Poi, con la bella stagione il ristorante si apre all’esterno, dove si cena a lume di candela. La carta propone piatti della tradizione familiare rivisitati in chiave d’attualità, privilegiando sempre i prodotti del territorio. In cantina, una rassegna d’eccellenza, dalle bollicine di Franciacorta ai grandi rossi di Piemonte e Toscana. Piatto del Buon Ricordo: Antipasto Misto Di Pesci Del Lago Ristorante Casa Mia Enoteca www.Ristorantecasamia.com Percorrerendo la Chiantigiana, una delle strade più panoramiche della Toscana, quando ormai si è in vista della città, si sosta presso l’antica locanda della famiglia Silvestri, che l’attuale titolare ha fatto rivivere come enoteca-ristorante: un’ampia sala, affacciata alle colline del Chianti Senese; un ambiente più raccolto, al piano sottostante, dov’è anche la cantinetta da 400 etichette; e per l’estate, una veranda. Dalla cucina, piatti di tradizione, come i pici all’agliona e la fiorentina ‘sui carboni’, ma anche proposte creative che abbinano il meglio della tipicità toscana ai sapori mediterranei. Piatto del Buon Ricordo: Cinta Senese Grigliata Con La Sua Salciccia Osteria di San Cesario www.Osteriadisancesario.it San Cesareo è centro a 30 Km da Roma, percorrendo verso sud-est la Casilina, l’antica Via Labicana, lungo la quale sorgevano locande rimaste per secoli nella memoria popolare. Uno di questi locali storici è stato restituito alla sua funzione da Anna Dente, nata e cresciuta in loco sotto l’insegna di una premiata macelleria, quindi passata alla ristorazione con l’ideale di preservare i piaceri della verace cucina romano-laziale. All’osteria di San Cesario la lista è dettata dal mercato, confidando in primo luogo sui prodotti che ancora oggi la campagna romana sa offrire a livello d’eccellenza. Piatto del Buon Ricordo: Trionfo Di Coda Alla Vaccinara Ristorante Motto del Gallo www.Mottodelgallo.ch Un borgo fortificato arroccato su di una collina detta “Il Motto” era già nei tempi più antichi un punto di sosta sulla strada che collegava il Granducato di Milano al Passo del S. Gottardo. Uno dei Ristoranti più caratteristici della Svizzera continua la sua attività in un ambiente cinquecentesco con arredi raffinati e affreschi pittoreschi, un luogo di riferimento per la gastronomia locale e per i sapori del Mediterraneo. Piatto del Buon Ricordo: Bignè Al Cioccolato Fondente Con Salsa Mou E Cialda Alle Mandorle  
   
   
COPPA DI PARMA, AVVIO DELL´IGP  
 
Bologna - "Con l’avvio del riconoscimento della denominazione Igp alla Coppa di Parma, l’Emilia-romagna si conferma una delle regioni europee più ricche di prodotti tipici. Prodotti che nascono da materie prime di assoluta eccellenza e da tecniche di produzione che hanno saputo mantenersi inalterate negli anni. E’ un risultato che premia un territorio e i suoi produttori e ci riempie di soddisfazione.” Così l’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-romagna Tiberio Rabboni commenta la pubblicazione della Gazzetta Ufficiale europea della domanda di riconoscimento della denominazione di Indicazione geografica protetta. Trascorsi sei mesi, durante i quali gli Stati membri della Ue possono presentare le loro osservazioni, la Coppa di Parma verrà iscritta definitivamente nel registro europeo delle Dop e delle Igp. “L’attribuzione della Igp consentirà di valorizzare ulteriormente non solo il prodotto ma anche tutto l’area di produzione – ha detto l’assessore Rabboni - Un territorio compreso, per quanto riguarda l’Emilia-romagna, tra le province di Parma, Reggio e Modena, tra i più vocati per la produzione di salumi, famosi in tutto il mondo e per il quale è in corso un´ altra procedura di riconoscimento Igp importante: quella per il Salame Felino, la cui domanda è stata pubblicata sulla Gazzetta europea lo scorso 20 gennaio.” Con questi due prodotti il “paniere” dell’Emilia-romagna arriverà a ben 35 Dop e Igp  
   
   
SECONDA TRANCHE DI APPUNTAMENTI PER LA KERMESSE DEDICATA ALL´OLIO RIVIERA LIGURE DOP PROMOSSA DA CAMERA DI COMMERCIO DI IMPERIA E PROMOIMPERIA. NELL´ENTROTERRA IMPERIESE VANNO IN SCENA I SUGGESTIVI WEEK END DI "OLIOLIVA A..."  
 
Da San Valentino fino al 27 febbraio nei borghi più incantevoli delle valli circostanti il capoluogo Olioliva continua, con una serie di splendidi weekend nell´incanto dei borghi dell´entroterra e altrettanti itinerari in un abbraccio di storia, cultura, tradizione ed enogastronomia per coniugare arte, divertimento e turismo con la cucina locale e le ricette tipiche impreziosite dall´extravergine delle vallate imperiesi. Il secondo "round" della manifestazione, che celebra da dieci anni a Imperia a fine novembre l´olio extravergine Riviera Ligure Dop, i prodotti tipici e le eccellenze del territorio con una kermesse entrata a far parte dei grandi appuntamenti della stagione autunnale ligure, si propone con un calendario denso di assaggi, degustazioni, visite guidate ad aziende, oliveti, frantoi, botteghe artigiane, chiese, monumenti ristoranti e osterie tipiche incastonate in un insieme di inquadrature mozzafiato. Si parte con un suggestivo week end di San Valentino a Pontedassio, Chiusavecchia e Cesio il 12 e 13 febbraio, tra gli ulivi nella Valle Impero. Visite ad aziende olearie, raccolta di olive e dimostrazioni di frangitura, visite ai monumenti "storici" e agli angoli più suggestivi dei borghi animeranno il programma del gustoso week end dell´entroterra imperiese, insieme ad aperitivi in aziende vinicole e concerti d´organo del maestro Gerardo Chimini. Il fine settimana successivo, 19 e 20 febbraio, sarà la volta di Borgomaro e Aurigo, con una serie di visite in frantoio, botteghe artigianali di prodotti tipici e fornai per leccarsi i baffi prima di assaporare le suggestioni dei luoghi più significativi come il Santuario di San Paolo, inserito nel 2007 nel patrimonio del F.a.i., e i borghi storici di Poggialto e di Borgomaro. A conclusione della seconda giornata, un rilassante concerto d´organo nella chiesa parrocchiale di Sant´antonio Abate. L´ultimo week end è quello del 26 e 27 febbraio a Ranzo, "Sulla strada del vino e dell´Olio, dagli antichi romani agli affreschi di Pietro". La tappa di partenza di questo itinerario sarà la chiesa di San Pantaleo, seguita dalla visita nei vigneti e in una cantina dove verrà degustato un invitante aperitivo prima del pranzo in agriturismo a base di prodotti tipici del territorio e la visita di un frantoio tipico. La seconda giornata sarà invece dedicata alla scoperta del capoluogo Imperia, con visite guidate al Museo dell´Olivo e Villa Grock eventi principali. "Olioliva a.", questo il nome dell´iniziativa, è promossa da Camera di Commercio di Imperia e Azienda Speciale "Promimperia" per sostenere e promuovere le imprese della Riviera, valorizzare il territorio e i prodotti tipici. Gli itinerari giornalieri costano 20 Euro a persona e prevedono guida, visite e il pranzo in agriturismo o trattoria. Per informazioni sui week end di "Olioliva a...", contattare lo 0183 652833 (Fabio Amoretti). Per prenotazioni: info@gms-marketing.It    
   
   
FINO AL 5 APRILE IN FRANCIACORTA NELLE TENUTE LA MONTINA A SCUOLA DI CUCINA CON GLI CHEF DI VILLA BAIANA  
 
A scuola di cucina con gli Chef di Villa Baiana, elegante residenza settecentesca inserita nelle Tenute La Montina di Monticelli Brusati. Tutti i martedì fino al 5 Aprile dalle ore 20.00 alle 22.00, gli Chef di Villa Baiana insegneranno come preparare un raffinato Menu di pesce ed un altrettanto ricercato Menù di carne, illustrando in specifico la preparazione di due antipasti, due primi, due secondi e due tipologie di dessert. Gli iscritti seguiranno la parte teorica e saranno poi coinvolti in modo fattivo nella realizzazione dei piatti, completando direttamente alcuni passaggi delle diverse preparazioni. I cibi saranno poi abbinati ai Franciacorta di Tenute La Montina. Al termine di ciascuna lezione si assaggeranno le pietanze preparate. Ecco il programma dei due menu che saranno creati durante le 8 lezioni del corso. Le prime 4 serate Menu di pesce: 15 Febbraio : Tortino di polipo con emulsione di patate, Filetti di triglie e crema di pomodoro. 22 Febbraio: Tagliolini di pasta fresca con gamberi e zucchine, Garganelli all’astice. 01 Marzo: Noci di capesante e crema di topinambur, Code di mazzancolle in pastella di sesame 08 Marzo: Pre-dessert al bicchiere, Millefoglie scomposta. Le seconde 4 serate Menu di carne: 15 Marzo: Millefoglie di manzo con cuore di parmigiano, Crema di asparagi e uova di quaglia al bacon. 22 Marzo: Risotto al taleggio e crema di tartufo, Ravioli al Bagoss. 29 Marzo: Carré d’agnello in crosta di senape, Filetto di maiale su letto di spinaci 05 Aprile: Tortino di nocciole con salsa al cremino Il corso ha un costo di € 280,00 a persona ed è organizzato in collaborazione con l’azienda Risolì, produttrice di strumenti da cottura di qualità italiana. Alla fine delle lezioni sarà consegnato ad ogni partecipante un attestato di frequenza e un omaggio. Per informazioni e prenotazioni: 030 6854085 – info@villabaiana.It  
   
   
MAURITIUS FOOD FESTIVAL LA CUCINA MAURIZIANA È DI SCENA A LARINASCENTE MILANO  
 
Le delizie culinarie di Mauritius conquistano la città di Milano. Dal 14 al 19 febbraio 2011 il Maio Restaurant, presso laRinascente, celebra la cucina mauriziana con il Mauritius Food Festival: un’occasione unica per assaporare le migliori specialità dell’isola, equilibrata mescolanza di tradizioni indiane, creole, cinesi e francesi, che hanno reso Mauritius la destinazione gourmand per antonomasia dell’Oceano Indiano. Presentano il Mauritius Food Festival, la compagnia di bandiera Air Mauritius che quest’anno festeggia 30 anni in Italia, il gruppo alberghiero Beachcomber Hotels, il tour operator di alta gamma Best Tours e Mtpa – Ente del Turismo Isola di Mauritius, con la partecipazione della maison cosmetica Clarins, che firma le Spa più spettacolari dell’isola nei resort 5 stelle Beachcomber. Gli ospiti del Maio Restaurant, situato all’ultimo piano de laRinascente di Milano, potranno scegliere sia a pranzo che a cena, accanto alle sue proposte tradizionali, un raffinato menu mauriziano, incrocio sublimato tra profumi speziati e tradizione mediterranea, elaborato da un team di chef pluripremiati a livello internazionale che arriveranno direttamente a bordo dei voli Air Mauritius da tre esclusivi resort Beachcomber Hotels: Fabio Zanforlini dello Shandrani Resort & Spa, Paul Berthy Meriza del Dinarobin Hotel Golf & Spa e Jean Wesley Berty Jeannette del Paradis Hotel & Golf Club. Per tutta la settimana l’elegante ristorante milanese si trasformerà in un piccolo angolo di paradiso, i fiori, le spiagge e l’atmosfera unica dell’isola di Mauritius, una delle mete più amate nell’Oceano Indiano, saranno, insieme alla cucina, i protagonisti incontrastati. Mauritius Food Festival si aprirà con la serata del 14 febbraio, dedicata a tutti gli innamorati, che potranno trascorrere un San Valentino decisamente intrigante, grazie a un menu che non saprà sottrarsi al fascino di ingredienti afrodisiaci… il profumo delicato della vaniglia e quello intenso delle spezie saranno preludio di un sogno d’amore che non potrà che continuare con una romantica vacanza sulle spiagge mauriziane. Per tutte le signore un cadeau ‘made in Mauritius’ e un omaggio Clarins. E perché non replicare le ricette a casa? Durante il Mauritius Food Festival, gli chef Beachcomber Hotels saranno ospiti di Casa Alice, la rubrica gastronomica di Alice Tv su Sky, che dal 14 al 18 febbraio dedicherà cinque puntate alla cucina mauriziana. Gli chef sveleranno ai telespettatori tutti i segreti per stupire gli amici con la preparazione di alcuni dei piatti più rappresentativi dell’isola: cuore di palma, pommes d’amour, citronella e curcuma non potranno più mancare nella lista della spesa! Sempre su Sky, una puntata di Marcopolo Club, la trasmissione condotta da Alessandro Greco su Marcopolo Tv, sarà interamente dedicata alla scoperta dell’isola, con le sue spiagge bianche, il mare dalle mille sfumature di blu, l’entroterra rigoglioso, l’accoglienza leggendaria della popolazione e la grande tradizione culinaria. Il viaggio per Mauritius comincia a Milano!  
   
   
KIKKOMAN IL NOME DELLA SALSA DI SOIA NEL MONDO  
 
La lingua giapponese è senza dubbio ostica e sconosciuta ai più, c’è però un termine che arriva dal Paese del Sol Levante ed è diventato talmente familiare da non aver di traduzione. Kikkoman è infatti da oltre 300 anni uno dei vocaboli giapponesi più conosciuti, sinonimo della salsa di soia più prestigiosa ed apprezzata dai gourmet nei cinque continenti. Prodotta già nel Xvii secolo dalla famiglia Mogi secondo un’antica ricetta tradizionale, la salsa di soia Kikkoman trovò da subito grandi estimatori presso la casa reale giapponese. Oggi come allora è attivo lo stabilimento di Noda (città situata a N/e di Tokyo) che utilizza solo materie prime altamente selezionate e lavorate secondo la più classica tradizione giapponese per far fronte alla richiesta sempre più massiccia di questo straordinario condimento. La salsa di soia infatti è diventata ovunque il primo sostituto dell’aceto nel grande mercato dei condimenti disponibili, oltre che essere l’accompagnamento ideale dei più famosi piatti etnici che in questi anni hanno visto un vero exploit delle cucine cinesi e giapponesi. Oltre che essere buona, è riconosciuto che la salsa di soia è ricca di importanti proprietà nutritive che contribuiscono al nostro benessere. La soia infatti possiede un alto valore nutrizionale grazie alla presenza di proteine ed estrogeni di origine vegetale ma con un apporto calorico molto limitato! Se la salsa di soia è Kikkoman abbiamo in più la sicurezza di poter utilizzare un prodotto ottenuto solo dalla fermentazione naturale di soia, frumento, acqua, sale e ben trecento spezie il cui sapiente mix costituisce il segreto del successo internazionale di questa salsa di soia. Per produrre Kikkoman non vengono utilizzati coloranti, esaltatori del gusto o aromi artificiali. Con un procedimento completamente naturale viene prodotta una salsa unica per consistenza, limpidezza, profumo e gusto grazie soprattutto a una fermentazione lenta a temperatura controllata. Solo dopo questo scrupoloso processo la salsa di soia Kikkoman classica è pronta per essere confezionata nella originale bottiglietta dispenser da 150 ml con il famoso tappo rosso. La giusta dose di salsa di soia conferisce un gusto nuovo e deciso alle insalate e alle verdure, accompagna ed esalta i piatti etnici, impreziosisce anche le carni e i sughi più tradizionali. Chi ama invece i gusti meno decisi opta per la deliziosa salsa di soia Less Salt Kikkoman, riconoscibile dal caratteristico dispenser da 150 ml con il tappo verde. Meno salata della versione classica, la salsa di soia Less Salt Kikkoman è perfetta per ogni tipo di carne cotta, per il pesce e per le insalate. Grazie al suo aroma delicato si adatta ottimamente ad ogni tipo di preparazione gastronomica, sia utilizzata per intingere sia come un classico condimento. La traduzione giapponese del sushi e del sashimi ha dato vita anche alla Sushi and Sashimi Sauce, un vero vanto di casa Kikkoman. Oggi che i ristoranti più prestigiosi in tutto il mondo si sono convertiti alla moda del cibo sushi, Kikkoman non poteva che mettere a punto una salsa dolce e delicata per riproporre a casa propria il fascino e il gusto delle più classiche specialità “made in Japan”. Per accompagnare infatti tutte le preparazioni a base di pesce crudo tipiche del sushi più tradizionale, Kikkoman è riuscita a mantenere inalterate le gustose caratteristiche della salsa di soia tradizionale ma, grazie ad una elaborata preparazione, la salsa Sushi e Sashimi possiede un gusto più dolce e delicato. Una volta aperte, le salse di soia Kikkoman, non contenendo additivi, devono essere conservate in frigorifero per mantenere intatte le loro caratteristiche di gusto e profumo. Tutta la gamma Kikkoman è distribuita in Italia da Eurofood, il marchio leader che da tanti anni importa e distribuisce solo le migliori specialità alimentari da tutto il mondo  
   
   
ANCORA I “3 BICCHIERI” AL LUGANA SUPERIORE FABIO CONTATO  
 
Per il secondo anno il Lugana Superiore Fabio Contato conquista i 3 Bicchieri dei Vini d´Italia 2011 del Gambero Rosso, un giusto riconoscimento che va a premiare il giovane imprenditore Fabio Contato che da anni è impegnato nella ricerca e valorizzazione del Lugana, un vino che da alcuni anni sta vivendo un momento magico in Italia e all´estero per le sue caratteristiche organolettiche. Infatti i meritatissimi Tre Bicchieri dati al Lugana Superiore Fabio Contato ´06 fotografano tutte le qualità di questo vino, che si impone per i profumi morbidi, ricchi e dolci di frutta bianca e matura e floreali, con un tocco leggero di vaniglia. Al palato il vino risulta concentrato, ricco, morbido, ma allo stesso tempo sorretto da una brillante vena acida che gli regala una beva straordinaria e un lungo finale all´insegna del frutto bianco. I Tre Bicchieri sono anche un attestato al suo fondatore Walter Contato, che ha sempre creduto nel Lugana fin dalla fondazione dell´Azienda Provenza e che i figli Fabio e Patrizia hanno saputo portare avanti il progetto con caparbia e determinazione. I risultati sono stati notevoli. In finale sono arrivati anche il Lugana Molin ´09, godibile e vitale nei suoi toni di salvia e frutta esotica, eil Lugana tenuta Maiolo ´09 che offre un frutto integro e una bella sapidità. Con il “progetto-qualità”volto al costante miglioramento del prodotto e a tutti i valori ancora inespressi del Lugana, Fabio Contato è riuscito ad interpretare al meglio le richieste del mercato oramai globalizzato, le nuove tendenze di consumo e cambiamenti di stile di vita puntando sulla promozione e valorizzazione del Lugana doc in Italia e all´estero con determinazione e consapevolezza della bontà del prodotto. Fabio Contato, un imprenditore moderno, molto attivo nella promozione del territorio, del prodotto e impegnato nel Consorzio di Tutela del Lugana doc dove ricopre il ruolo di vice presidente, è riuscito in questi anni a far diventare la Cantina Provenza un azienda modello di ampio respiro internazionale, facendogli fare quel salto di qualità proiettandola verso il futuro. Merito anche del progredire delle uve e di tutta l´azienda che è maturata come dimensione, passando da 12 a 120 ettari vitati fondati sulla qualità e non soltanto sulla quantità che riguarda anche i vini rossi del Garda, come l´autoctono Groppello. Attualmente dalla cantina escono circa 1.400.000 bottiglie di vino doc., indirizzato al settore enoteche, bar e ristoranti, di cui il 40% venduto all´estero”.