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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 18 Aprile 2011 |
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MERIDIANAFLY, IMPEGNO REGIONE TUTELA LAVORATORI PER MALPENSA CONFERMATO RUOLO STRATEGICO CON 480 DIPENDENTI |
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Milano, 18 aprile 2011- Meridianafly ha annunciato che manterrà il proprio ruolo centrale a Malpensa con una presenza significativa di 480 dipendenti, mentre Regione Lombardia ha confermato il proprio impegno a essere al tavolo nazionale sul tema delle politiche attive per favorire la rioccupazione dei lavoratori. Lo hanno riferito l´assessore all´Istruzione Formazione e Lavoro Gianni Rossoni e l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo al temine del tavolo di confronto con i rappresentanti dell´azienda e dei sindacati che si è tenuto il 15 aprile in Regione. ´E´ stato un incontro positivo - ha spiegato l´assessore Rossoni - L´azienda ci ha confermato la necessità di una ristrutturazione aziendale, sia nell´ambio amministrativo sia in quello del personale di volo, ma ci ha fornito numeri più rassicuranti rispetto a quelli prospettati un anno fa. Io e l´assessore Cattaneo abbiamo tuttavia espresso la nostra preoccupazione per i lavoratori che andranno in cassa integrazione che l´azienda ha annunciato per 50 amministrativi, 200 assistenti di volo e tre piloti. Sul tema delle politiche attive abbiamo confermato il nostro impegno a essere presenti al tavolo nazionale per fare rispettare l´accordo sottoscritto in sede sindacale e datoriale poco più di un mese e mezzo fa e per favorire il ricollocamento dei lavoratori. Su questo tema saremo molto attenti, soprattutto considerando la presenza di un´età media dei lavoratori bassa e di ammortizzatori sociali lunghi. Saremo pronti anche ad attivare un monitoraggio che verifichi il rispetto di quel che a quel tavolo verrà liberamente sottoscritto e pattuito´. ´Meridianafly ha confermato la propria volontà di mantenere una presenza significativa sullo scalo di Malpensa confermandone il ruolo strategico - ha spiegato l´assessore Cattaneo - Ci è stato annunciato infatti che conserverà la propria base operativa con una presenza significativa di 480 dipendenti. In prospettiva di un futuro rilancio, sono inoltre ottimista sul fatto che i dati diffusi ieri da Sea circa la crescita del traffico sullo scalo varesino possano avere un´azione propulsiva alla ripresa di questa compagnia´. |
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BOLZANO: PRIMA RIUNIONE DEL TAVOLO DI CONFRONTO SULL´AEROPORTO: PRIORITÀ E PROSSIMI PASSI |
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Bolzano,18 aprile 2011 - Presentazione del Masterplan, spiegazione tecnica, definizione dei punti da approfondire, dal piano di sicurezza alle destinazioni internazionali, dal fattore sovvenzioni alla redditività della struttura: questi i temi centrali discussi nella prima riunione del tavolo di confronto insediato dalla Giunta provinciale per discutere lo sviluppo dell´aeroporto di Bolzano, coordinata il 15 aprile a Bolzano dall´assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann. Mantenere aggiornate le parti interessate con tutte le informazioni disponibili, assicurare trasparenza e discutere in modo oggettivo dello sviluppo dell´aeroporto di Bolzano sulla base del Masterplan: questi gli obiettivi che l´assessore Widmann si è dato e ha trasmesso ai partecipanti al tavolo di confronto nella prima riunione a Palazzo provinciale 1. "Non siamo qui per convertire i contrari in sostenitori dello scalo o viceversa, quanto piuttosto per mettere in circolo tutte le informazioni disponibili e garantire la necessaria trasparenza sullo sviluppo della struttura", ha esordito Widmann. L´assessore ai lavori pubblici Florian Mussner, anch´egli incaricato dalla Giunta, ha aggiunto che la discussione servirà a capire quali siano gli interventi tecnici possibili e quali effetti negativi potrebbe comportare - ma forse anche no - un moderno aeroporto. Widmann non ha mancato di ricordare i risultati del precedente processo di mediazione: quasi tutti i punti del protocollo finale sono stati rispettati, con l´eccezione dell´allungamento della pista, che però è necessario per adempiere ai nuovi vincoli internazionali sulla sicurezza. Al tavolo si sono ritrovati anche la consigliera provinciale della Bassa Atesina Rosa Thaler, i rappresentanti delle Comunità comprensoriali Oltradige-bassa Atesina, Bolzano, i Comuni di Bolzano, Bronzolo, Vadena, Laives, Appiano e Caldaro, i rappresentanti di Südtiroler Wirtschaftsring e Useb, quelli di Bauernbund e Coldiretti, quelli di Abd e Camera di commercio, gli esponenti della Federazione protezionisti, dell’Alpenverein e del movimento “Lebenswertes Unterland“ nonché i rappresentanti dei sindacati confederali e dell’Asgb. Al centro dei lavori, durati oltre due ore, la presentazione del Masterplan richiesto dall´Enac (l´Autorità competente per l´aviazione civile) e presupposto indispensabile per puntare al rilascio della concessione ventennale sullo scalo evitando una gara internazionale. Perchè anche senza la Provincia, come ha ricordato Widmann, l´aeroporto non verrà chiuso ma affidato a un nuovo gestore. A illustrare il Masterplan è stato Mirko Kopfsguter, direttore della società di gestione Abd: dopo lo stralcio di un nuovo hangar i punti centrali sono rimasti l´adeguamento delle fasce di sicurezza della pista di atterraggio e l´ampliamento della zona parcheggio dei velivoli. Riguardo alle dimensioni della pista, al centro delle critiche, Kopfsguter ha spiegato che si tratta di un adeguamento di circa 300 metri, necessario per rispettare le prescrizioni internazionali che richiedono fasce di sicurezza più lunghe. La lunghezza della pista non condiziona tanto la grandezza degli aerei, quanto il loro peso: se la pista è troppo corta, possono atterrare velivoli pieni solo per un terzo della loro capienza, come accade oggi. Altri aspetti illustrati dal tecnico ai partecipanti: in tema di inquinamento acustico, uno studio ha provato che in caso di voli 20 volte superiori agli attuali lo sviluppo del rumore nelle zone abitate dei dintorni si manterrebbe nella norma e non richiederebbe ulteriori interventi di protezione; Kopfsguter ha poi ricordato che dei 90 ettari dello scalo quasi 79 appartengono allo Stato e che lo sviluppo dei movimenti negli ultimi anni ha segnato una drastica riduzione dei voli sportivi, dovuta al fatto che le prescrizioni di un aeroporto aperto ai voli commerciali sono molto più severe con il volo sportivo rispetto ad altre tipologie di scalo. Durante il confronto sono stati definiti anche gli aspetti che le parti ritengono di voler approfondire nei prossimi incontri: il piano di sicurezza, le destinazioni internazionali, la possibilità della struttura e dei voli di beneficiare di sovvenzioni, la potenziale redditività dello scalo. La sintesi dell´assessore Widmann: "A queste nuove esigenze di informazione risponderemo in dettaglio con chiarezza a cominciare dal nuovo appuntamento del 20 maggio." |
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ROSSI AL CONVEGNO DI PISA SUGLI AEROPORTI: “DOPO VENT’ANNI PER LA TOSCANA È IL MOMENTO DEL CORAGGIO” |
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Pisa, 18 aprile 2011 – “La Toscana deve darsi una mossa e scrollarsi di dosso lentezze e incertezze”. Sono parole pronunciate dal presidente della Regione, Enrico Rossi, intervenuto a Pisa al convegno “Il ruolo dell’aeroporto Galilei nel piano nazionale degli aeroporti”. “Ai rilievi di questi giorni – ha detto Rossi – rispondo con le stesse parole di una grande presidente della Regione Toscana, Gianfranco Bartolini: ‘Il Galilei si deve offrire sul mercato internazionale sviluppando i traffici intercontinentali di merci e passeggeri. Pisa non deve temere Peretola’ (Il Tirreno, 1987). E poi ancora: ‘L’area fiorentina ha la necessità di un aeroporto fortemente integrato con quello di Pisa, che la colleghi con i grandi scali intercontinentali italiani ed europei. Abbiamo una realtà all’interno della quale sono possibili due aeroporti integrati e con un rapporto vero tra di loro’.(La Nazione, 1988). E infine dice Bartolini: ‘Credo che con una dose maggiore di buona volontà Pisa e Firenze potrebbero collaborare. Magari facendo gestire i due aeroporti da una società unica, integrando i voli e creando condizioni unificanti. Fra pisani e fiorentini manca la volontà di ragionare. La storia e il campanile dividono le due città. Ma non è detto che non si possa modificare questo atteggiamento’. (La Città, 1988)”. Rossi ha poi aggiunto: “Di tutto questo si parlava nel 1988. Da allora il mondo è cambiato. E’ caduto il muro di Berlino e le due Germanie sono unite. Un afroamericano, Obama, è stato eletto presidente degli Stati Uniti. La Cina da paese arretrato e isolato è diventata una grande potenza non solo politica, ma anche economica, capace di insidiare il ruolo egemone degli Usa e nello stesso Nord Africa sono in corso cambiamenti profondi. Mentre nel mondo è accaduto tutto questo – ha rilevato il presidente – noi continuiamo a discutere degli stessi problemi, nello stesso modo e con gli stessi atteggiamenti. E’ compito nostro dimostrare che è possibile un’altra Toscana, più dinamica, più veloce, più aperta al futuro. In una parola più coraggiosa. Solo così – ha concluso Rossi – si potrà giocare fino in fondo la partita dello sviluppo di una regione competitiva e moderna. Mi impegnerò perché tutto questo avvenga. E sono convinto che siamo in tanti a volerlo”. |
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VERTENZA TECHNIC: TAVOLO LAVORO VALUTERA´ PIANO INDUSTRIALE A ROMA PRESIDENTE INCONTRA VERTICI ALITALIA-CAI |
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Roma, 18 aprile 2011 - La nascita di un tavolo di lavoro per "valutare insieme il piano industriale strategico presentato dalla cordata di imprenditori abruzzesi" è stata decisa il 15 aprile al termine della riunione tra Regione Abruzzo e Alitalia-cai sul futuro dello stabilimento Air One Technic, che dal 15 febbraio scorso ha avviato le procedure di mobilità per 50 dipendenti a seguito della cessazione dell´attività del punto manutenzione dell´aeroporto di Pescara. "Il dato positivo ? ha commentato il presidente della Regione al termine della riunione ? è la disponibilità mostrata da Alitalia ad un confronto sulla proposta di Piano industriale presentata dalla cordata di imprenditori abruzzesi che ha intenzione di acquisire la Technic. E´ bene ricordare che partivamo da una situazione di chiusura e questa disponibilità di oggi con la nascita di un tavolo di valutazione, è da considerare un importante passo in avanti". Alla riunione, che si è tenuta della sede romana della Regione Abruzzo, erano presenti i presidenti delle Province di Chieti e Pescara, il sindaco di San Giovanni Teatino, il segretario regionale della Cgil, Gianni Di Cesare, e il presidente della Saga, Carla Mannetti. La disponibilità di Alitalia-cai a discutere con la cordata di imprenditori abruzzesi sulla base di un nuovo piano industriale è stata valutata positivamente da tutti i partecipanti, ma soprattutto, ha precisato il segretario regionale della Cgil, "dal punto di vista tecnico, sono da considerare positive le affermazioni di Alitalia che per il futuro vuole mantenere nello stabilimento pescarese la manutenzione degli aerei ´regional´. Se poi a questo dato ? conclude Di Cesare ? si aggiunge la rinnovata volontà della cordata degli imprenditori abruzzesi a proseguire la strada dell´acquisizione, si può dire che oggi si è fatto un importante passo in avanti". Valutazioni dello stesso tenore sono arrivate anche dal presidente della Saga, Carla Mannetti che ha ribadito "la disponibilità della Saga Spa ad entrare nella compagnia societaria della nuova cordata" che intende riassorbire Air One Technic. Sul fronte della Cassa integrazione, il segretario della Cgil ha detto che si è in attesa che il governo approvi la Cig per il trasporto aereo che prevede tempi di applicazione più lunghi di quelli ordinari, annunciando a breve un incontro con il ministro del Lavoro. |
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INCONTRO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA SUL FUTURO CNH DI IMOLA. CONDIVISO IL PROGETTO DI REINDUSTRIALIZZAZIONE CHE PREVEDE LO SVILUPPO DELL´INDUSTRIA DELLA MOBILITÀ AD ALIMENTAZIONE ELETTRICA E DELLE BATTERIE. |
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Bologna, 18 aprile 2011 - Incontro in Regione sul futuro Cnh di Imola. Negli uffici dell’assessorato alle Attività produttive, si è tenuto il 14 aprile dopo l´incontro con le organizzazioni sindacali, quello tra le istituzioni (Regione Emilia-romagna, Provincia di Bologna, Comune di Imola) e le aziende interessate alla realizzazione del progetto di riconversione dello stabilimento Cnh di Imola. Il progetto consiste in un’iniziativa industriale legata allo sviluppo dell’industria della mobilità ad alimentazione elettrica e delle batterie, che raggruppa aziende leader nei rispettivi campi, tra le quali Kemet-arcotronics, Carraro, Carer, Microvett, Marelli, Bordini Eng., Arca Tecnologie, E2t ed gruppi di ricerca presenti nella Rete Alta Tecnologia regionale (Ciri Unibo). Due gli appuntamenti importanti in vista di cui si è parlato durante l’incontro. Il primo mercoledì 20 aprile presso il Ministero dello Sviluppo Economico per verificare la disponibilità del Governo a sostenere, così come sottoscritto negli accordi, il progetto di riconversione dell’area industriale imolese . Mentre il giorno dopo, giovedì 21 aprile, presso il Ministero del Lavoro, proseguirà il confronto sul tema degli ammortizzatori sociali, che riguardano 195 lavoratori la cui cassa integrazione in deroga scade tra poco più di due settimane, il 30 aprile prossimo. «Il raggruppamento impegnato nel progetto di riconversione - ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli - potrebbe diventare leader riconosciuto in campo nazionale, nel settore della mobilità elettrica. Il progetto, analizzato durante l’incontro, sarà oggetto di una verifica di disponibilità del Governo in termini strategici ma anche e soprattutto di risorse. Sull’andamento del progetto di riconversione con il presidente Vasco Errani cercheremo di attivare un confronto politico con l´esecutivo nazionale per rappresentare il valore strategico del progetto per l´Emilia-romagna e l´intero Paese. Occorre rafforzare l´occupazione: la green economy che qui diventa una concreta opportunità di lavoro e di sviluppo». «Quello rappresentato dal progetto di riconversione industriale - ha spiegato il sindaco di Imola, Daniele Manca - è un obiettivo molto importante, che garantirebbe nuovo sviluppo economico per tutta la regione e che per la nostra città è particolarmente avanzato. Positiva è, inoltre, la collaborazione tra imprese e università. La riconversione della Cnh in un progetto nel campo della mobilità elettrica rappresenta in questo momento una grande opportunità di crescita: a questo punto, ci aspettiamo che sia il Governo a rispettare gli impegni presi sull´accordo». Obiettivo produttivo Il progetto prevede di localizzare nello stabilimento ex Cnh (o in una parte di esso) le linee di montaggio e collaudo di vetture o macchine operatrici elettriche, comprendenti linee di assemblaggio di componenti o di sub assemblaggi coerenti con le costruzione di sottocomponenti ( drive line e battery pack ) e produzione di piattaforme base per la trazione e macchine operatrici. L’operazione prevede di includere anche la preparazione delle celle elettrochimiche come opzione evidenziata a parte per supportare la completezza della linea prodotto ed una espansione produttiva dei fornitori interessati basata sulla ipotesi di concentrare la produzione sull’allestimento dei veicoli ad esclusione delle carrozzerie fornite da terzi. Inoltre il piano di prodotto, prevede un graduale passaggio alla produzione di piattaforme elettriche di vetture e macchine operatrici. L´iniziativa include anche una forte produzione di componenti della trasmissione elettrica (motori,trasmissioni,controlli elettronici di potenza e di controllo). In essa è incluso l’obiettivo di realizzare un centro di competenza nel campo dei sistemi di trazione elettrica ed ibrida avente lo scopo di supportare lo sviluppo del sito, e dotare i partner di una struttura dedicata allo sviluppo e alla ricerca dei componenti elettromeccanici. Previsto lo sviluppo delle celle elettrochimiche delle batterie e, a partire da Kh, eventualmente l´acquisito da partners già sul mercato. |
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«VIA LIBERA ALLA MOBILITA’» CONFERENZA INTERNAZIONALE PROMOSSA DA ENI E LEGAMBIENTE 19 APRILE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE |
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Firenze, 18 aprile 2011 – A piedi, in metro, in treno, in auto, in tram, in bici, sul web: tante le soluzioni integrate per un’Europa a mobilità sostenibile. Ripensare il trasporto urbano come un network tecnologicamente avanzato è una necessità quanto mai attuale, soprattutto in situazione di crisi come il recente sisma in Giappone dove l’early warning system ha salvato milioni di vite umane bloccando automaticamente l’intera rete di trasporto pubblico su rotaia. Il 19 aprile 2011 dalle ore 9.00 nell’Aula Magna del Polo delle Scienze Sociali di Novoli (Edificio D6) dell’Università degli Studi di Firenze, ricercatori delle più prestigiose università italiane e straniere insieme con esponenti delle aziende leader nel settore si riuniranno in occasione della Conferenza Internazionale sulla mobilità sostenibile “Via Libera Alla Mobilita’”, promossa da eni e Legambiente con la collaborazione delle università di Firenze, Siena, Pisa e il patrocinio del Comune di Firenze. Organizzato dall’agenzia Minimega, il convegno rappresenta la terza tappa del progetto Energythink ( www.Energythink.it/ ) “Il Futuro del Pianeta, gli scenari dell’Energia” di eni e Legambiente che, grazie a questa consolidata partnership intendono rinnovare il dibattito sul tema della ricerca più avanzata a livello internazionale nel campo delle energie rinnovabili. Energythink, giunto alla sua terza edizione, ha trattato nel 2009 i temi dell’energia solare in un tavolo di dibattito internazionale al Politecnico di Torino. L’evento è stato un autentico successo per la grande partecipazione sia di studenti sia di pubblico. L’attenzione dei media per la conferenza ha sottolineato la validità del progetto che, nel 2010, si è spostato nella sede di Lecce dell’Università del Salento per trattare il tema delle bioenergie. Ricerca applicata e impresa saranno unite nella terza tappa di Firenze per trovare soluzioni sulla mobilità sostenibile urbana, attraverso la condivisione di progetti avveniristici e tecnologie, già impiegate nelle metropoli europee come nei piccoli centri, atte a ridurre drasticamente l´inquinamento atmosferico e acustico, il traffico, il tasso di incidenti, la cementificazione e il degrado del territorio. A parlare della mobilità sostenibile e delle sue applicazioni presenti e future saranno nomi di spicco della comunità internazionale come John Heywood, ricercatore del Massachusetts Institute of Technology (Mit) Didier Stevens, del World Business Council for Sustainable Development (Wbcsd) e Laura Lonza dell’ Institute for Environment and Sustainability, Jrc- Ispra-ies. Particolare attenzione sarà riservata alle nuove soluzioni sviluppate da aziende leader a livello globale. Una intera sessione sarà dedicata agli ultimi studi su biocarburanti, veicoli ibridi e ambiti territoriali realizzati da ricercatori e dottorandi delle università di Firenze, Siena e Pisa. Chiude il convegno, la sessione dedicata alla mobilità nelle aree metropolitane italiane ed europee, con l’importante contributo di Eric Britton, economista residente a Parigi e managing director di Ecoplan International. Dichiarazione congiunta Eni e Legambiente: “Eni e Legambiente si incontrano ancora una volta per discutere i grandi temi legati all’ambiente con il progetto “Energythink, il futuro del Pianeta, gli scenari dell’energia”. Le sfide energetiche di oggi e ancor più di domani sono formidabili e vanno dalla riduzione degli impatti sul clima all’inquinamento atmosferico, dalla sicurezza degli approvvigionamenti fino alla necessità di stabilire nuove relazioni a livello mondiale. La prima impresa energetica italiana e una delle maggiori associazioni ambientaliste condividono la convinzione che la ricerca sia un elemento essenziale per lo sviluppo del sistema energetico globale futuro basato su fonti pulite, economiche, non esauribili. La ricerca richiede risorse e impegno, non solo dal punto degli investimenti finanziari, ma soprattutto delle persone: da qui deriva l’idea del progetto, che vuole portare agli studenti – i potenziali ricercatori e professionisti energetici di domani – le testimonianze di chi, nel mondo, si occupa di ricerca oggi, indicando le strade possibili, i temi più impegnativi, le sfide da affrontare e risolvere, le opportunità professionali legate alla “green economy”. L’università italiana diventa così lo spazio ideale per sviluppare questo progetto perché questa rappresenta al contempo luogo della formazione di eccellenza per i ricercatori di domani, opportunità di divulgazione scientifica indipendente, agorà di confronto e crescita delle classi dirigenti di domani. La prima tappa del progetto ha visto l’Aula Magna del Politecnico di Torino il 2 aprile 2009 ospitare la Conferenza Internazionale “Anche il Sole fa la sua Rivoluzione” con gli interventi dei maggiori ricercatori ed esperti internazionali dell’energia solare, una fonte pulita, gratuita e inesauribile, il cui sfruttamento futuro su grande scala, dipenderà in maniera cruciale dalla quantità e dalla qualità delle ricerca e dello sforzo tecnologico. La seconda tappa, dedicata alle “Le Bioenergie. Una carica di risorse rinnovabili” si è svolta all’Università del Salento nella sede di Lecce. Il successo di partecipazione da parte degli studenti e del pubblico ha confermato la validità del progetto che ora si sposta all’Università degli Studi di Firenze (Novoli), che ospiterà il prossimo 19 aprile p.V. La Iii Conferenza Internazionale Energythink dal tema “Via libera alla mobilità sostenibile”. |
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TRASPORTI LOMBARDIA, PLAUSO PER PREMIO AD ATB |
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Milano, 18 aprile 2011 - ´Esprimo le mie congratulazioni alla Atb (Azienda di Trasporti Bergamasca) e a Gian Battista Scarfone per l´importante riconoscimento mondiale ricevuto il 14 aprile a Dubai. E´ particolarmente significativo che in un consesso tanto prestigioso sia stata premiata un´azienda di trasporti lombarda. I dati ci dicono che il numero di utenti del trasporto pubblico è in crescita e questo è il frutto anche della capacità delle nostre aziende di sapere guardare al futuro, all´innovazione e al miglioramento del servizio. Un impegno al quale Regione Lombardia dà particolare priorità´. Così l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo si è rivolto al direttore dell´azienda di trasporti di Bergamo Atb e amministratore delegato della Teb, la società che gestisce la tramvia elettrica bergamasca, per il premio ricevuto negli Emirati Arabi in occasione del 59esimo congresso mondiale della Uitp, l´associazione a cui aderiscono le aziende di trasporto di tutto il mondo e alla cui inaugurazione, nei giorni scorsi, era intervenuto anche l´assessore Cattaneo. La società bergamasca ha vinto il primo premio nella categoria ´Service Improvement Award´ - Premio per lo sviluppo dei servizi - della prima edizione del ´Ptx2 Awards´, concorso internazionale per contribuire al raddoppio della quota di mercato del trasporto pubblico entro il 2025. |
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UNIONE INTERPORTI RIUNITI: SQUADRA VINCENTE NON SI CAMBIA ALESSANDRO RICCI RICONFERMATO PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE ALL´UNANIMITÀ |
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Roma, 18 aprile 2011 Il Consiglio Direttivo dell´Unione Interporti Riuniti riunitosi a Roma nella giornata del 13 aprile ha riconfermato per il prossimo triennio, 2011-2014, Alessandro Ricci quale Presidente dell’Associazione, affiancato nuovamente, per il secondo mandato, dai Vice Presidenti, Salvatore Antonio De Biasio (Vice Presidente Vicario), Roberto Pesaresi e Marco Susini. Nel corso dei tre anni appena trascorsi, ha ricordato Alessandro Ricci, l’Unione Interporti Riuniti si è impegnata alacremente riuscendo ad ottenere risultati importanti che le hanno permesso, a fronte di un vero e proprio lavoro di riposizionamento, di diventare punto di riferimento degli organi e delle istituzioni nazionali competenti in materia di trasporto e logistica. La Uir ha cercato nel corso dei tre anni appena trascorsi di procedere sulla base di un approccio congiunto ed innovativo, aperto al dialogo e al confronto con altre associazioni, con alcune delle quali ha tutt’ora in corso accordi di collaborazione. In linea con il suo piano strategico, l’Unione Interporti Riuniti, è intervenuta fondamentalmente in quattro aree: normativa, finanziaria, istituzionale, comunicativa/promozionale, riuscendo, per ognuna, a concretizzare azioni a supporto della funzionalità operativa degli interporti. La proposta di legge per l’aggiornamento del quadro normativo relativo agli interporti, lo sblocco della situazione sui contributi della legge 240/90 e atti aggiuntivi, la realizzazione, in collaborazione con il Censis, di due importanti rapporti sugli impatti economici, sociali e ambientali del sistema degli interporti, la redazione di 9 position paper tra cui uno dedicato al nuovo Piano della Logistica, sono solo alcuni dei risultati registrati dall’associazione. In seno al nuovo Consiglio Direttivo, sono state, tra l’altro abbozzate, le linee guida del prossimo triennio che vedrà ancora più forte l’azione della Uir sui tavoli degli organi e delle istituzioni locali, nazionali ed europee di riferimento, sui livelli di dialogo con le altre Associazioni, sui livelli di cooperazione fra gli interporti, sui livelli di promozione e visibilità del sistema interportuale italiano anche al di fuori del contesto nazionale. Nel suo operato il Presidente e i Vice Presidenti, saranno affiancati anche da un Comitato Esecutivo composto da quest’ultimi e da Raffaele Bonizzato (Zai – Interporto Quadrante Europa, Verona), Mauro Chiotasso (Cim – Interporto di Novara), Giuseppe Detomas (Interporto di Trento), Luciano Greco (Interporto di Padova), Johann S. Marzani (Cepim – Interporto di Parma). |
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TRASPORTI: PIATTAFORMA LOGISTICA FVG PER SVILUPPO DELLA REGIONE |
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Udine, 18 aprile 2011 - Il Friuli Venezia Giulia, nel suo complesso, ha sinora vissuto tre grandi "fasi" di sviluppo: negli anni ´60 la stagione della sua nascita e della conferma della sua autonomia speciale, poi (dopo il 1976) l´opera di ricostruzione post-terremoto, caratterizzata da un concreto processo di ammodernamento; infine, nell´ultimo decennio del secolo passato, la testimonianza di un ruolo - con l´approvazione da parte del Governo nazionale della legge cosiddetta per le aree di confine (la 19 del 1991) - nella proiezione del nostro Paese verso il Centro-est Europa. Una fase, quest´ultima, "sbiaditasi" troppo presto, che però può trovare nuove operatività e soprattutto offrire nuovo sviluppo all´intera regione se il Friuli Venezia Giulia riuscirà a ritrovare una nuova collocazione più centrale, "più europea", grazie all´organizzazione di una nuova struttura logistica, legando il suo sistema portuale con le strategie infrastrutturali viarie legate alla realizzazione degli assi ferroviari Ovest-est (Corridoio V) e Sud-nord (Baltico-adriatico, Progetto prioritario Ue n.23). Di questi scenari si è parlato il 14 aprile ad Udine, all´istituto tecnico "Cecilia Deganutti", nell´incontro dedicato a treni ad alta capacità (per le merci, rispetto all´alta velocità, per il traffico passeggeri) e terzia corsia autostradale con la partecipazione dell´assessore regionale alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi, del presidente di Legambiente Fvg Giorgio Cavallo ed del docente di Strategie urbane e regionali all´Università di Udine, Sandro Fabbro, "moderati" dal giornalista Alberto Terasso. La Regione, è stato sottolineato, guarda con eguale interesse a questi due assi (mentre secondo Fabbro sarebbe più "realistico e desiderabile" guardare con attenzione in particolare alla direttrice verso Nord), che in termini di risorse finanziarie da impegnare equivalgono a circa 7,5 miliardi di euro. Nuove connessioni con il Centro e l´Est dell´Europa in grado di valorizzare la posizione geoeconomica del Friuli Venezia Giulia e di far crescere il suo tessuto produttivo (facendo attenzione a non divenire solo punto di transito delle merci), puntando sulla indispensabile sinergia tra reti e sistemi logistici a terra - ferrovie, autostrade, interporti - e range portuale. Creando in tal modo quella "piattaforma logistica Fvg" di connessione tra i mercati (ormai palesi, non più emergenti) di Cina ed India con la nuova Europa dell´ex Comecon, i Balcani, la Germania meridionale, più vicina "a noi" che agli scali portuali del Mar del Nord. Il tema oggi sul quale focalizzarsi, se si intende guardare a questa strategia di sviluppo anche a lungo termine, non solo nel breve/medio periodo, non può quindi essere se concretizzare questi assi viari e guardare a questi possibili sviluppi ma piuttosto come realizzare tali opere infrastrutturali, "con cautela", ha affermato Cavallo, considerata l´insostenibilità ambientale di alcune infrastrutture, per Legambiente. Servono, pertanto, confronti profondi con il territorio, "modelli partecipativi" di discussione ed analisi dei progetti sulle reti ad alta capacità ferroviaria con il territorio e le sue istituzioni, partendo - è stato infine osservato - da alcuni "pezzi" di rete già oggi indispensabili, come la riorganizzazione del nodo di Campio Marzio a Trieste, la riqualificazione di quello di San Polo a Monfalcone ed il raddoppio della linea Palmanova-cervignano, lavori nel loro complesso vicini al miliardo di euro. |
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TRASPORTI: TONDO SOLLECITA EUROPARLAMENTARI PER BALTICO-ADRIATICO |
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Trieste, 18 aprile 2011 - Occorre una forte iniziativa politica del Governo italiano e dei membri del Parlamento europeo, eletti nel Nord-est italiano e in particolare nel Friuli Venezia Giulia, per garantire "l´inserimento della sezione Vienna-graz-klagenfurt-udine-trieste/venezia-bologna-ravenna come estensione dell´attuale progetto prioritario 23, conosciuto come "Asse Baltico-adriatico". La chiede il presidente della Regione Renzo Tondo che, dopo aver firmato assieme ai presidenti del Veneto e dell´Emilia-romagna, Luca Zaia e Vasco Errani, una lettera al ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli, ha sollecitato con una nota l´attenzione dei parlamentari europei sull´argomento. Il presidente ricorda che tale asse di trasporto risulta pienamente complementare rispetto all´asse del Brennero in quanto intercetta aree a forte sviluppo dell´est e nord-est Europa ed è corrispondente al Memorandum d´intesa del 6 ottobre 2006 fra i ministri dei Trasporti di Italia, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia ed alle numerose iniziative interregionali che da oltre tre anni si sono susseguite d´intesa con tutte le regioni da Danzica al nord Italia grazie ad un impegno costante sia in sede nazionale sia a livello internazionale, coinvolgendo i parlamentari europei. Ricordata la Dichiarazione delle Regioni dell´Asse Baltico Adriatico firmata il 12 ottobre 2009 proprio nel Parlamento europeo di Bruxelles, il presidente Tondo afferma che l´attività finora svolta con impegno ha bisogno di uno sforzo finale e sinergico dal momento che la Commissione europea sembra persuasa a istituire il corridoio Baltico-adriatico solamente nei collegamenti fra l´Austria e la Slovenia, non includendo in tale visione l´Italia e il nord-est italiano. Risulta infatti poco comprensibile una scelta che estromette i nostri sistemi economico-territoriali e le nostre imprese da un asse di penetrazione trasportistica vitale per i porti di Trieste, Monfalcone, Venezia e Ravenna. Inoltre, tale scelta comprometterebbe lo spirito del recente Regolamento sui corridoi ferroviari merci che invece poneva in maniera bilanciata ed equilibrata la penetrazione verso nord su un asse italiano, "Linea Pontebbana", e un asse sloveno, tratta "Maribor-graz". Tondo chiede quindi ai parlamentari europei di intervenire nei confronti delle autorità comunitarie al fine di manifestare l´esigenza dell´istituzione di questo importante asse di trasporto e di attivarsi fin da ora per costituire le necessarie premesse politico-istituzionali in seno al Parlamento europeo al fine di ottenere questo importante risultato. Si tratta di un contributo che, secondo il presidente della Regione, risulta essere essenziale sia in questa difficile fase sia nelle importanti tappe parlamentari che porteranno all´adozione delle linee guida comunitarie per lo sviluppo della rete transeuropea di trasporto. |
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ASSE BALTICO-ADRIATICO: ZAIA, ERRANI E TONDO SCRIVONO A MINISTRO MATTEOLI. PREOCCUPAZIONE PER IPOTESI ESCLUSIONE TRACCIATO ITALIANO. |
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Venezia, 18 aprile 2011 - Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, con i colleghi dell’Emilia Romagna Vasco Errani e del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo, ha firmato una lettera congiunta, inviata al ministro per le infrastrutture Altero Matteoli, nella quale i tre governatori esprimono preoccupazione e chiedono l’intervento del ministro, “a seguito di recenti orientamenti, a noi sfavorevoli, che la Commissione Europea starebbe per predisporre all’interno della revisione sulla rete prioritaria dell’Unione Europea”. “Com’è noto – si legge nella lettera – l’aspirazione delle nostre Regioni, fatta propria e perseguita dal Ministero, è quella di assicurarsi l’inserimento della sezione Vienna-graz-klagenfurt-udine-trieste/venezia-bologna-ravenna come estensione dell’attuale progetto prioritario 23, conosciuto come Asse Baltico-adriatico, che risulta pienamente complementare rispetto all’asse del Brennero in quanto intercetta aree a forte sviluppo delocalizzativo dell’est e nord-est Europa”. Errani, Tondo e Zaia rilevano che nelle scorse settimane “la Commissione Europea avrebbe scelto il tracciato sloveno che collega Vienna a Graz e Maribor, intercettando il progetto prioritario n° 6 a Lubiana, anziché il tracciato italo-austriaco, funzionale ai porti dell’alto Adriatico italiano, concordato tra i due Paesi nel contesto del memorandum d’intesa del 6 ottobre 2006 tra i ministri di Italia, Austria, Repubblica Ceka, Slovacchia e Polonia e oggetto da oltre 3 anni di numerose iniziative intergovernative e interregionali con il coinvolgimento del sistema delle imprese”. Esprimendo “estrema preoccupazione” nell’apprendere che “la direzione generale trasporti dell’Ue avrebbe già predisposto una proposta tecnica che vedrebbe coinvolte la sola Austria e Slovenia nel processo di estensione del progetto prioritario 23”, i tre governatori scrivono di ritenere “incomprensibile tale scelta, che estromette i nostri sistemi economico-territoriali da un asse di penetrazione trasportistica vitale per i porti di Trieste, Monfalcone, Venezia e Ravenna e le nostre imprese. Tale scelta – aggiungono Errani, Tondo e Zaia – comprometterebbe lo spirito del recente regolamento sui corridoi ferroviari merci che invece poneva in maniera bilanciata la penetrazione verso nord su un asse italiano, Linea Pontebbana, ed uno sloveno, Tratta Maribor-graz”, e contraddirebbe “quello stesso principio codificato nella metodologia comunitaria per la scelta dei progetti prioritari che predilige esplicitamente la minor distanza nei collegamenti”. I tre presidenti chiedono quindi a Matteoli “di intervenire con estrema urgenza e cortese risolutezza nei confronti del Commissario Europeo Siim Kalls e del ministro austriaco Doris Bures, al fine di manifestare congiuntamente l’intenzione dei ministeri italiano ed austriaco di inserire la sezione italiana dell’asse Baltico-adriatico nella rete prioritaria europea”. |
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INFRASTRUTTURE: RALLENTANO, MA NON IN LOMBARDIA |
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Milano, 18 aprile 2011- "La carenza di infrastrutture é tra i vincoli più gravi per la competitività delle nostre imprese". Lo ha dichiarato l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo partecipando alla presentazione della prima ricerca scientifica promossa dalla Fondazione Costruiamo il Futuro "Laboratorio Brianza. Infrastrutture, Mobilità e Sviluppo" che si è tenuta il 16 aprile presso il Centro Congressi della Fiera di Milano cui hanno partecipato tra gli altri il Vicepresidente della Camera dei Deputati Maurizio Lupi, il Presidente della Banca Popolare di Milano Massimo Ponzellini e l´onorevole Mario Valducci. L´evento è stato significativamente presentato all´interno del Salone del Mobile 2011. "Il tema della dotazione infrastrutturale é un argomento necessario da trattare: Regione Lombardia sta contribuendo con fatti concreti affinché allo sviluppo infrastrutturale del nostro territorio consenta ai nostri imprenditori di crescere e sviluppare le loro attività". Cattaneo ha citato alcuni dati contenuti nella ricerca presentata oggi: "Molti studi affermano che nel nostro Paese si sta verificando un rallentamento nell´ambito delle infrastrutture. Gli stessi studi dimostrano però che la Lombardia é in controtendenza rispetto alla media nazionale. Questo è stato possibile grazie a un modello di governance innovativo, che parte dal basso e coinvolge il territorio, ispirato al federalismo concreto e alla sussidiarietà. Il federalismo e la sussidiarietà fanno bene anche al campo delle infrastrutture e funzionano di più del modello centralista. Penso alla Tem: all´inizio del cammino per la realizzazione del progetto 40 enti su 42 erano contrari, mentre questa settimana durante la Conferenza dei servizi soltanto 8 dei comuni interessati si sono mostrati contrari. Lo stesso é stato per Pedemontana e Brebemi. Questo significa che laddove federalismo e sussidiarietà vengono realmente applicati, sono in grado di ridurre i tempi di realizzazione e migliorare performance". |
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EMILIA ROMAGNA, ANAS: AVVIATI I LAVORI DI RIPRISTINO DEL PIANO VIABILE SULLA SS45 “DI VAL DI TREBBIA”, NEL COMUNE DI CORTE BRUGNATELLA |
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Bologna, 18 aprile 2011 - Il transito è consentito a senso unico alternato per i veicoli di peso inferiore alle 5 tonnellate. Da lunedì 2 maggio deviazione provvisoria sulla viabilità esterna L’anas ha avviato i lavori di ripristino del piano viabile sulla strada statale 45 “di Val di Trebbia”, all’altezza della “curva del castelletto” (km 88,530), nel comune di Corte Brugnatella (Pc) dove, lo scorso 8 aprile, il crollo parziale di un muro di sottoscarpa in pietrame e dello sperone roccioso sul quale era fondato, ha generato il cedimento di una porzione del piano viabile. Per consentire l’esecuzione dei lavori ed il ripristino delle condizioni di sicurezza, è stato provvisoriamente istituito il senso unico alternato della circolazione regolato da semaforo con divieto di transito per i veicoli di massa superiore alle 5 tonnellate. A partire da lunedì 2 maggio 2011 sarà necessaria la temporanea chiusura della strada in entrambe le direzioni per un tratto di circa 4,6 km (dal km 85,400, nel comune di Marsaglia, al km 90,000 in località San Salvatore, nel Comune di Bobbio) con deviazione della circolazione sulla viabilità comunale e provinciale. La riapertura a senso unico alternato è prevista per lunedì 16 maggio, fino all’ultimazione dei lavori prevista per metà giugno 2011. L’anas invita gli automobilisti alla prudenza nella guida, ricordando che l’informazione sulla viabilità e sul traffico di rilevanza nazionale è assicurata attraverso il sito www.Stradeanas.it e il numero unico “Pronto Anas” 841.148. |
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VIABILITÀ: 50 ML. DI EURO DI INTERVENTI ANAS SU SS 13 "PONTEBBANA" |
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Chiusaforte, 18 aprile 2011 - Dovrebbero essere conclusi entro l´autunno del prossimo anno i complessi lavori che Anas sta realizzando sulla statale 13 "Pontebbana", lungo una quarantina di chilometri tra Amaro e Malborghetto, in Canal del Ferro e Val Canale. Ma già il prossimo ottobre, come il 15 aprile nel corso di un sopralluogo dell´assessore regionale alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi hanno confermato il direttore del Compartimento Anas Fvg, Cesare Salice, il dirigente tecnico Giuseppe Ferrara ed il direttore lavori, Pierpaolo Di Marco, potrebbe essere completato il viadotto di Santa Caterina, lungo 1.144 metri, tra Pontebba e Malborghetto. Complessivamente i lavori - resisi indispensabili in particolare dopo i dissesti alla viabilità causati dalle alluvioni del 2003 e del 2009 - ammontano a quasi 50 milioni di euro e sono stati avviati circa un anno fa. Le opere più complesse riguardano la nuova galleria sùbito a monte dell´abitato di Chiusaforte, i viadotti di Santa Caterina e rio Molino (poche decine di metri dopo la galleria), la posa di barriere paramassi a tutela della careggiata e la costruzione di nuove difese sulle sponde del Fella per circa 3 chilometri e mezzo all´altezza della frazione di Pietratagliata, in Comune di Pontebba, che completano i lavori già eseguiti dalla Protezione civile regionale. Attualmente nei diversi cantieri sono impegnati una cinquantina di operai ed una ventina di essi lavorano all´escavo della galleria di Chiusaforte, che sarà lunga 1.150 metri e di cui sono già stati realizzati 580 metri, intervenendo 24 ore su 24. Sino ad oggi si è intervenuto partendo dall´imbocco Nord ("lato" Tarvisio) ma da giugno/luglio prossimi la roccia verrà "aggredita" anche dalla parte meridionale dell´imbocco. In galleria i lavori proseguono con alacrità ma l´affioramento di formazioni rocciose calcaree piuttosto sfatticciate e fagliate, accanto alla presenza di copiose vene d´acqua, hanno un po´ rallentato le escavazioni: se infatti all´inizio dei lavori della galleria venivano realizzati circa 4 metri/giorno di nuovo escavo, ora lo stato di avanzamento giornaliero si è ridotto ad 1,5/2 metri al giorno, con la necessità di armare la galleria passo dopo passo. Se non dovessero intervenire rallentamenti tecnici, affermano i responsabili dell´Anas, l´ultimo diaframma della galleria potrebbe "cadere" nel corso degli ultimi mesi 2011. Al sopralluogo sono intervenuti anche il vicesindaco di Chiusaforte Fabrizio Fuccaro ed i consiglieri regionali Franco Baritussio e Luigi Cacitti. |
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FIRMATO ACCORDO PER LA VIABILITÀ NELLA PIANA DI LUCCA |
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Firenze 18 aprile 2011 – Una firma per sancire il via alla realizzazione della viabilità est di Lucca. L’hanno apposta stamani a Lucca il ministro per le infrastrutture Altero Matteoli, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, insieme al presidente di Anas Pietro Ciucci, al presidente della Provincia Stefano Baccelli e ai sindaci di Lucca (Mauro Favilla) e di Capannori (Giorgio Del Ghingaro). Il protocollo sottoscritto stabilisce l’avvio dell’iter progettuale per realizzare una nuova arteria di collegamento tra la Ss 12 dell’Abetone e del Brennero a Ponte a Moriano e i due caselli della A11 di Frizzone e di Lucca est, finalizzata a risolvere il nodo della viabilità nella piana di Lucca e a alleggerire i flussi di traffico nell’area urbana della città. Per la viabilità est, così come sottoscritta oggi, è ipotizzato un costo di oltre 200 milioni di euro. Nell’accordo di oggi viene definita anche la tempistica: entro il prossimo luglio dovrà essere definito il documento preliminare alla progettazione; mentre entro il febbraio 2012 dovrà essere definita la progettazione preliminare per la successiva attivazione della procedura dilocalizzazione in base alla legge obiettivo. Strettamente connesso alla realizzazione della viabilità a est di Lucca è il secondo accordo sottoscritto oggi, questo tra Regione, Provincia e i due comuni interessati. Questo protocollo di intesa mette insieme interventi collegati alla nuova arteria tra Ponte Moriano e i due caselli autostradali. Un primo pacchetto di interventi, quelli direttamente connessi all’opera primaria, riguarda la viabilità di collegamento tra Carraia e il casello del Frizzone, il collegamento tra Frizzone e la circonvallazione di Altopascio e il sovrappasso ferroviario (importo complessivo di 44 milioni di euro). Un secondo pacchetto è costituito da interventi non direttamente collegati alla nuova arteria ma tesi a completare la viabilità dell’area (riqualificazione della Strada provinciale di Marlia dalla S.p: Lucchese alla Ss 12 e dal completamento tra l’asse est-ovest e il nuovo ospedale di Lucca (importo complessivo 16 milioni). Infine un terzo pacchetto riguarda una serie di interventi per opere di valorizzazione, mitigazione ambientale e riqualificazione dei territori interessati (14,5 milioni). |
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BOLZANO, VERTICE FITTO-DURNWALDER: PROPOSTE DI CORREZIONE SULLA SEGNALETICA, NORME DI ATTUAZIONE, ACCORDO DI MILANO, EUREGIO |
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Bolzano, 18 aprile 2011 - Entro questa settimana il presidente della Provincia Luis Durnwalder trasmetterà al ministro Raffaele Fitto una proposta sui punti in cui si chiede un ulteriore approfondimento in materia di segnaletica di montagna: è quanto concordato il 14 aprile a Roma nel vertice tra Durnwalder e Fitto. "Un colloquio cordiale e costruttivo, c´è la volontà di trovare un buon compromesso", riferisce Durnwalder. Si è parlato anche di norme di attuazione, dell´Accordo di Milano e del futuro dell´Euregio. Come noto, nel protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso settembre a Bolzano dal ministro Fitto e dal presidente Durnwalder si specifica che i cartelli segnavia devono riportare la forma bilingue (o trilingue dove prevista) rispettando l’indicazione delle informazioni generali e delle denominazioni diffusamente utilizzate nelle rispettive lingue. Vengono invece mantenuti nella loro dizione originaria, in lingua tedesca o ladina, i nomi storici, ferma restando in ogni caso la traduzione dei termini aggiuntivi quali ad esempio "malga", "lago", "montagna", "fiume". Unna commissione paritetica di quattro esperti in questi mesi ha esaminato i 1500 cartelli ancora monolingui e individuato i casi in cui proporre indicazioni segnaletiche da redigere in forma bilingue o trilingue. Il 14 aprile a Roma con il ministro Fitto il presidente Durnwalder ha fatto il punto sulle proposte della commissione, che ha ringraziato per il lavoro svolto: "Ha lavorato molto bene, anche se entrambe le parti ravvisano l´opportunità di correggere alcuni passaggi", riferisce Durnwalder da Roma. Per questo ha concordato che ancora entro la prossima settimana invierà al ministro Fitto le proposte di correzione. "La nostra intesa - ricorda infatti Durnwalder - prevede che le valutazioni della commissione vengano rimesse all’esame congiunto di Stato e Provincia, a cui spetta ogni decisione finale sulla segnaletica." L´odierno incontro viene definito "cordiale e costruttivo" dal Presidente: "Non siamo entrati nello specifico di luoghi e di singole denominazioni, non aveva senso vagliare nome per nome. Proseguiremo il discorso dopo aver fatto una sintesi complessiva dei casi che meritano un ulteriore approfondimento." Le osservazioni saranno trasmesse nel giro di una settimana al ministro Fitto, che le esaminerà per poi riprendere le trattative con Durnwalder. "Sono fiducioso che si possa raggiungere un buon compromesso", sottolinea il Presidente. Con il Ministro per i Rapporti con le Regioni Durnwalder ha inoltre fatto il punto su alcune questioni ancora in attesa di definizione sull´asse Roma-bolzano: "Abbiamo parlato della norma di attuazione sul Consiglio di Stato, di Corte dei Conti e Parco dello Stelvio, dell´attuazione delle norme finanziarie contenute nell´Accordo di Milano e dell´esenzione Irpef impugnata dal Governo", riassume Durnwalder. Dal ministro Fitto è giunta anche l´assicurazione della prossima soluzione del tema dell´istituzionalizzazione dell´Euroregione con il via libera al Gect, il Gruppo europeo di cooperazione territoriale. |
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IL PRESIDENTE NAPOLITANO INAUGURA LA STAZIONE DI PRAGA CENTRALE RINNOVATA DA GRANDI STAZIONI ALLA CERIMONIA ANCHE IL PRESIDENTE CECO VACLAV KLAUS. PRESENTI MAURO MORETTI, AMMINISTRATORE DELEGATO DEL GRUPPO FS, PETR ZELUDA, PRESIDENTE DI CESKE DRAHY E FABIO BATTAGGIA, AD DI GRANDI STAZIONI |
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Praga, 18 aprile 2011 - Grandi Stazioni, società del Gruppo Ferrovie dello Stato partecipata da Eurostazioni, attraverso la controllata Grandi Stazioni Ceska Republika ha inaugurato il 14 aprile la rinnovata Stazione Centrale di Praga alla presenza del Presidente della Repubblicagiorgio Napolitano e del Presidente Ceco Vaclav Klaus. All´inaugurazione hanno presenziato Mauro Moretti, Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato, Petr Zeluda, Presidente di Ceske Drahy e Fabio Battaggia, Amministratore Delegato di Grandi Stazioni. La Stazione di Praga, composta dal Palazzo Fanta, costruito all’inizio del secolo scorso e grande esempio di architettura liberty, e dalla New Hall, una delle opere più rappresentative dell’architettura ceca degli anni 70, è una delle stazioni principali dell’Europa dell’Est, con un traffico di 35 milioni di viaggiatori annui e oltre 700 treni giornalieri. Grandi Stazioni Ceska Republika (società di diritto Ceco controllata al 51% da Grandi Stazioni Spa, 39% da Ebrd-european Bank for Reconstruction and Development, 10% da Simest Spa) ha rinnovato le stazioni di Praga Centrale e di Marianske Lazne in Boemia, dopo 4 anni di lavori e un impegno complessivo di investimenti nella Repubblica Ceca di circa 47 milioni di euro, realizzando delle stazioni moderne, completamente rinnovate nei servizi, nella tecnologia e nelle attività commerciali. Il rinnovamento della Stazione di Praga, che viene inaugurata oggi, rappresenta un importante esempio dell’eccellente lavoro svolto dal Gruppo Ferrovie dello Stato all’estero. I 30.000 metri quadrati di superficie sono stati completamente riqualificati, con la costruzione di 18 nuovi collegamenti verticali automatizzati (scale mobili, tapis roulant, ascensori), di circa 10.000 mq di servizi commerciali in oltre 60 punti vendita nei quali operano prestigiosi marchi internazionali e cechi e di una modernissima biglietteria di oltre 2.500 mq. |
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BOLZANO: DURNWALDER E BERGER HANNO INCONTRATO YAKUNIN RESPONSABILE DELLE FERROVIE RUSSE |
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Bolzano, 18 aprile 2011 - Nell’ambito del convegno internazionale sui trasporti ferroviari tenutosi il 14 e 15 aprile ’11 a Merano il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, ed il suo vice, Hans Berger, hanno incontrato il responsabile delle ferrovie russe, Vladimir Yakunin. Al centro del cordiale colloquio la collaborazione tra l’Alto Adige e la Russia. In questi giorni il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, ha avuto l’opportunità di incontrare il responsabile delle ferrovie russe, Vladimir Yakunin, che ha preso parte ad un convegno internazionale sul trasporto ferroviario organizzato a Merano. Nella giornata odierna Durnwalder ha accompagnato Yakunin nella visita presso l’areale ferroviario di Bolzano alle nuove carrozze utilizzate per il collegamento ferroviario tra Mosca e Nizza. Al termine del cordiale colloquio odierno il presidente Durnwalder ha dichiarato che sono stati trattati temi di comune interesse nel campo della collaborazione economica e culturale tra l´Alto Adige e la Russia. Nel corso della conferenza internazionale di Merano incentrata sul “Ruolo del trasporto ferroviario per lo sviluppo del turismo europeo” l’assessore provinciale al turismo, Hans Berger, ha avuto modo di sottolineare, nel suo indirizzo di saluto, l’importanza fondamentale svolta dalla ferrovia per la crescita del turismo in Alto Adige strettamente legato allo sviluppo della linea ferroviaria del Brennero. |
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RADDOPPIO FERROVIA RUVO-CORATO: "CONSIGLIO LLPP APPROVA PROGETTO" |
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Bari, 18 aprile 2011 - E´ stato approvato dal Consiglio regionale dei lavori pubblici il progetto definitivo del raddoppio della tratta Ruvo di Puglia - Corato, della linea ferroviaria Bari - Barletta, dell´importo complessivo di € 30.700.000,00, finanziato in parte con fondi Fesr 2007 - 2013. Lo rende noto l´assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati. Il progetto fa parte di un programma di modernizzazione del servizio delle ferrovie del Nord - Barese, già iniziato col tratto ferroviario Bari - Bitonto e proseguito col tratto Bitonto - Ruvo. Il raddoppio prevede l´eliminazione di passaggi a livello, alcune modifiche di strutture ferroviarie esistenti. In particolare sono stati previsti 8 km di binario di raddoppio della stazione di Ruvo a quella di Corato, compresa la sua elettrificazione, la realizzazione di opere di carattere edile e l´adeguamento dell´apparato centrale del piazzale della stazione di Corato, la realizzazione di una nuova fermata denominata "Bracco" a Corato e di un sovrappasso ferroviario per la soppressione del passaggio a livello in corrispondenza della strada provinciale n.2 Ruvo di Puglia - Corato. Infine il progetto prevede l´adeguamento delle opere d´arte esistenti (ponti, tombini e muri) nel tratto di raddoppio della sede ferroviaria attualmente a binario singolo. |
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1,5 MILIONI DI EURO AD ASSOCIAZIONE PORTI |
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Bruxelles, 18 aprile 2011 - La Commissione Europea ha annunciato i progetti che beneficeranno del finanziamento di 170 milioni di euro provenienti dai fondi della rete transeuropea dei trasporti (Ten-t), stanziati per realizzare e ammodernare importanti infrastrutture in tutta l´Unione Europea. Questi fondi aiuteranno gli Stati membri a realizzare i collegamenti ritenuti insufficienti, nonchè a rimuovere le strozzature e ad aumentare la sicurezza dei trasporti. I progetti devono avere anche l´obiettivo di rendere i trasporti più sostenibili, promuovendo l´intermodalità e favorendo la collaborazione tra pubblico e privato. Tra i 51 progetti scelti dal commissario ai Trasporti, figura anche quello denominato ´´Its Adriatic multi-port gateway´´ proposto dal Napa (North Adriatic Ports Association), l´associazione che riunisce i porti dell´Alto Adriatico di Trieste, Ravenna, Venezia, Capodistria e Fiume. Il progetto ha anche una speciale importanza simbolica per lo sviluppo dell´associazione, nata un anno fa: è infatti la prima attività comune fra i cinque porti a essere finanziata dall´Unione Europea. Il progetto affidato al Napa, che si potrebbe denominare ´´Cancello dell´Adriatico´´, verrà finanziato con il 50 per cento del suo valore complessivo, ossia con 1.442.500 euro, che verranno impiegati per creare una piattaforma informatica comune che collegherà i porti dell´Alto Adriatico come una sorta di anello, sia a livello orizzontale, attraverso i già esistenti sistemi della comunità portuale, sia a livello verticale, attraverso i sistemi marittimi e terrestri. La sua durata sarà di 30 mesi e la data fissata per la sua implementazione è il 30 giugno del 2013. |
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