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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 09 Giugno 2011 |
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LA DANZA DI CORTEGGIAMENTO DEV´ESSERE VELOCE PER CONQUISTARE LE FEMMINE |
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Il corteggiamento tra maschi e femmine è pieno di mistero, ma è anche una situazione molto pomposa. Prendiamo per esempio il manachino dal collare dorato (Manacus vitellinus), quando mette gli occhi su una femmina, questo piccolissimo uccello si lancia in una danza di corteggiamento molto complicata e difficile. Adesso ricercatori provenienti da Europa e Stati Uniti hanno scoperto che le femmine di manachino dal collare dorato scelgono il compagno sulla base di piccole differenze nella performance motoria durante queste danze. I risultati sono stati presentati sulla rivista online Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences. Basta una sola parola per descrivere la danza del manachino dal collare dorato: veloce. "Il maschio salta come se fosse stato sparato da un cannone," spiega il professor Barney Schlinger, uno dei co-autori dello studio, del Dipartimento di biologia e integrativa e fisiologia dell´Università della California, Los Angeles (Ucla), negli Stati Uniti. "È delizioso. Veleggia come un acrobata e fa un atterraggio perfetto su un ramo, come un ginnasta che conclude impeccabilmente un esercizio. Non solo richiede potenza nelle contrazioni dei muscoli ma è anche incredibilmente veloce." L´autrice principale dello studio, Julia Barske, una laureata e candidata per il dottorato all´Ucla, fa notare che le femmine scelgono i pretendenti più veloci, in particolare quelli che dimostrano una migliore coordinazione motoria e una maggiore attività di corteggiamento. I risultati indicano che le femmine hanno scelto i maschi che hanno impiegato 50 millisecondi per completare la danza di corteggiamento rispetto ai maschi più lenti che hanno impiegato 80 millisecondi. Il professor Schlinger spiega che la danza di corteggiamento mostra le capacità neuromuscolari del maschio. È importante notare anche che il battito cardiaco degli uccelli durante il corteggiamento aumenta fino a più del doppio, fino a 1300 battiti al minuto rispetto al ritmo normale di 600 battiti al minuto o meno. Il battito cardiaco è molto alto negli uccelli. I ricercatori suggeriscono che il corteggiamento può rappresentare la capacità dell´animale di sopravvivere. In particolare, avere una maggiore capacità neuromuscolare rafforza le probabilità dell´animale di sopravvivere allo stato brado. Più l´uccello è veloce, più rapidamente può sfuggire al pericolo o persino alla morte. Usando un video ad alta velocità e sofisticate videocamere che producono 125 immagini al secondo, i ricercatori hanno registrato il corteggiamento del maschio del manachino dal collare dorato. Durante il rituale, i maschi si riuniscono in una piccola zona e ognuno di loro salta da un piccolo albero all´altro emettendo un suono forte, secco e veloce con le ali. Una volta posatosi, l´uccello si gira velocemente per esporre le sue piume alla femmina. Il comportamento del maschio è veloce, intenso, complesso e preciso, dicono i ricercatori. La cosa interessante però è che il maschio fa tutto ciò perché è quello che vuole la femmina. "Se la femmina premia un comportamento lievemente più veloce, i maschi cercano di diventare più veloci," dice il professor Schlinger. "Pensiamo che le danze di corteggiamento acrobatiche si evolvano perché riflettono le capacità motorie e le funzioni cardiovascolari dei maschi." Hanno contribuito a questo studio biologi dell´Università di Ferrara in Italia e dell´Istituto Max Planck di ornitologia e l´Università di Konstanz in Germania. Per maggiori informazioni, visitare: Ucla: http://www.Ucla.edu/ Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences: http://rspb.Royalsocietypublishing.org/ |
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L´ACIDIFICAZIONE DEGLI OCEANI FA PERDERE L´UDITO AL PESCE PAGLIACCIO |
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Per i piccoli di pesce pagliaccio l´udito è una delle componenti più importanti del loro arsenale per la sopravvivenza nell´oceano - usano l´udito infatti per rilevare ed evitare le barriere coralline ricche di predatori durante il giorno. Una nuova ricerca, condotta da un team internazionale di ricercatori, mostra però che questo importantissimo senso potrebbe essere minacciato dagli effetti dell´acidificazione dell´oceano. Il team, formato da ricercatori provenienti da Australia, Taiwan e Regno Unito, si è basato su lavori svolti in precedenza in questo campo che mostrano come i pesci possono perdere il senso dell´olfatto in conseguenza dell´acidificazione dell´oceano. Queste nuove scoperte, pubblicate sulla rivista Biology Letters, mostrano che anche l´udito è adesso motivo di preoccupazione. Il fenomeno dell´acidificazione dell´oceano è presente da quando si è cominciato a bruciare carburanti fossili su larga scala. Più della metà del Co2 prodotto dalla combustione dei carburanti fossili è assorbito dall´oceano e questo fa scendere il pH. Dall´inizio della Rivoluzione industriale, i livelli di pH dell´oceano si sono abbassati più velocemente che in qualsiasi altro momento negli ultimi 650.000 anni. Il team ha fatto queste scoperte dopo aver analizzato larve allevate direttamente dalla cova in ambienti con diversi livelli di Co2. Dopo 17-20 giorni, gli scienziati hanno monitorato come il pesce pagliaccio rispondeva a vari suoni che venivano da una barriera corallina ricca di predatori, come il suono di crostacei e di pesci. L´autore principale, il dott. Steve Simpson dell´Università di Bristol, spiega: "Abbiamo tenuto alcuni dei piccoli di pesce pagliaccio nelle condizioni odierne, con delle bolle di aria, e poi abbiamo fatto altri tre trattamenti nei quali abbiamo aggiunto del Co2 sulla base delle previsioni del Pannello intergovernativo sui cambiamenti climatici per il 2050 e il 2100. Abbiamo ideato un tipo di ambiente per l´esperimento che ci permetteva di emettere un rumore di scogliera attraverso un altoparlante sott´acqua per i pesci in laboratorio e abbiamo osservato le loro reazioni. I pesci allevati nelle condizioni odierne si allontanavano dal rumore dei predatori, quelli allevati nelle condizioni di Co2 previste per il 2050 e il 2100 invece non avevano alcuna reazione." I risultati mostrano che se le condizioni di Co2 previste per il 2050 e il 2100 si verificheranno, in appena un paio di decenni la capacità di sentire potenziali predatori potrebbe scomparire in uno dei più giovani e più vulnerabili abitanti dell´oceano. Rimane comunque da vedere se la specie si adatterà a queste nuove condizioni o no. "In questo esperimento abbiamo messo i pesci di oggi nelle condizioni di domani e gli effetti sono potenzialmente devastanti," commenta il dott. Simpson. "Non sappiamo però se, nelle prossime generazioni, i pesci sapranno adattarsi e impareranno a tollerare l´acidificazione dell´oceano. È un esperimento unidirezionale su scala globale e prevedere i risultati e le interazioni è molto difficile per la comunità scientifica." Inoltre, visto che le orecchie di questa specie di pesci si trovano sul retro della testa, i risultati suggeriscono che l´acidificazione dell´oceano influenza i sistemi sensoriali interni dei pesci oltre a quelli esterni. Questo comporta che se i livelli di pH continuano a scendere l´intero sistema sensoriale di un piccolo di pesce pagliaccio potrebbe essere interessato. Per maggiori informazioni, visitare: University of Bristol: http://www.Bris.ac.uk/ |
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FIRMATO PROTOCOLLO REGIONE UMBRIA E ENEL PER VALORIZZAZIONE ENERGETICA DI BIOMASSE AGRO-FORESTALI E LIGNINA |
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Perugia - Favorire la ricerca e la sperimentazione degli aspetti economici e logistici connessi alla produzione di colture dedicate - quindi utilizzabili a scopo energetico, tipo canna comune e miscanto - all´impiego dei sottoprodotti della produzione agricola, come paglia e simili, e la loro valorizzazione come fonti di energia rinnovabili: sono solo alcuni degli obiettivi del protocollo tra Enel Produzione, Centro di Ricerca sulle Biomasse e Regione Umbria firmato ieri a Perugia. Il documento, finalizzato in particolare alla valorizzazione energetica di biomasse agro-forestali e lignina derivante dalla produzione di bioetanolo di seconda generazione, è stato firmato stamani a Perugia e illustrato dall´assessore regionale all´ambiente, Silvano Rometti, dal professor Franco Cotana per il Centro di Ricerca sulle Biomasse, dal responsabile delle relazioni esterne territoriali Enel, Massimo Bruno. All´incontro erano presenti il sindaco di Giano dell´Umbria, Paolo Morbidoni, i segretari delle Conferderazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil) e di categoria, nonché numerosi imprenditori interessati al progetto. Tra gli obiettivi del protocollo, che avrà la durata di un anno, eventualmente prorogabile per ulteriori dodici mesi, sono inseriti come priorità lo studio, la sperimentazione e l´analisi dell´utilizzo di colture dedicate e sottoprodotti della produzione agricola per la generazione di bioetanolo e lignina in impianti industriali esistenti o da realizzare nell´area dell´ex polo chimico di Narni-nera Montoro o altri siti, nonchè l´analisi e la sperimentazione dell´impiego della lignina in co-combustione nella centrale di Bastardo (Comune di Gualdo Cattaneo) di proprietà di Enel. "L´iniziativa - ha spiegato l´assessore Rometti - rientra nell´ambito del nuovo Piano energetico regionale che punta proprio sulle energie rinnovabili. In particolare per la centrale di Gualdo Cattaneo è stato affrontato un percorso che ha portato al rinnovo dell´autorizzazione integrata ambientale tenendo conto di tutte le criticità dell´impianto che, comunque, ha permesso sempre il rispetto dei limiti imposti dalla legge. L´esame dei contenuti del provvedimento autorizzativo - aggiunge l´assessore - evidenzia che tutti i principali parametri relativi al rilascio di sostanze inquinanti in atmosfera sono stati notevolmente ridotti, sia in rapporto ai valori prescritti nella precedente autorizzazione, sia nei confronti dei limiti di legge vigenti". L´assessore scende quindi nel dettaglio: in particolare - precisa - le concentrazioni dei principali inquinanti, a partire dal biossido di zolfo (So2) che costituisce l´elemento maggiormente critico in una centrale a carbone, hanno subito le seguenti riduzioni: il valore di concentrazione di So2 autorizzato è 400 mg/Nm3, a fronte di un limite di legge pari a 1.600 mg/Nm2; il valore di concentrazione di No2 autorizzato è 400 mg/Nm3, a fronte di un limite di legge pari a 600 mg/Nm2, il valore di concentrazione di Polveri autorizzato è 25 mg/Nm3, a fronte di un limite di legge pari a 50 mg/Nm2. In aggiunta a queste limitazioni delle concentrazioni istantanee sono state anche prescritte più stringenti riduzioni dei flussi di massa, ovvero delle quantità di un inquinante che possono essere emesse complessivamente in un mese o un anno. Per gli So2 tale limite è stato fissato in 100 tonnellate al mese, con una riduzione di oltre il 70per cento rispetto i livelli attuali. "Di conseguenza - ha precisato Rometti - il rispetto di una prescrizione di questo livello obbligherà l´Enel ad una significativa diminuzione delle ore di funzionamento della centrale stessa. Questi obiettivi, ovviamente, comportano l´attivazione di processi che prevedono un iter, a volte, anche complesso. Nel caso della centrale di Gualdo Cattaneo l´Enel avrà a disposizione 5 anni per mettere a punto un ulteriore piano di miglioramento complessivo da attuare nei successivi tre anni". "Inoltre, l´utilizzo di biomasse costituite dai residui di coltivazione, come paglia e stocchi, per la produzione di energia - ha proseguito Rometti - consente di conseguire anche una importante riduzione dei rifiuti prodotti dalle attività agricole. Infatti, la possibilità di avviare una filiera agro-energetica in Umbria - continua l´assessore - consente di dare una risposta anche alle esigenze del settore agricolo, con il risultato di ridurre l´impiego di combustibili fossili e di realizzare benefici effetti sui redditi conseguibili attraverso l´agricoltura. Tutto ciò nell´ambito della politica di miglioramento ambientale perseguita dalla Regione e volta alla progressiva sostituzione di carburanti di origine fossile con quelli derivati da fonti rinnovabili". Rometti ha evidenziato che da lungo tempo la Comunità Europea persegue questi obiettivi che le recenti direttive confermano e rafforzano con due input precisi: conseguire entro il 2020 il raggiungimento della quota del 20 per cento di energie rinnovabili nel totale dei consumi energetici dell´Unione Europea, e arrivare alla quota del 10 per cento di biocarburanti nel totale dei consumi di benzina e gasolio per autotrazione". "La Regione Umbria - ha aggiunto Rometti - nell´ambito del pacchetto clima Energia e della Direttiva ´Burden Sharing´, dovrà mettere in atto attività di programmazione e stimolo alla produzione di energia da fonti rinnovabili e produzione di biocarburanti e dovrà rielaborare dunque il Piano Energetico Regionale. In questo contesto è importante l´attuazione di sinergie con grandi impianti di produzione di energia elettrica (centrali termoelettriche di Bastardo e Pietrafitta), al fine di ottimizzare e aumentare l´efficienza di conversione energetica da fonti rinnovabili, senza sottovalutare il ritorno in riduzione dei rifiuti, la riconversione energetica di terreni agricoli marginali, di terreni inquinati dal punto di vista ambientale e, infine - conclude l´assessore - la riduzione dei rifiuti e degli inquinanti, metalli pesanti e altri, prodotti nella combustione del carbone attraverso la sostituzione dello stesso con biomasse come la lignina". Per il responsabile delle relazioni esterne territoriali Enel, Massimo Bruno, "con l´Accordo si avvia un percorso virtuoso con la Regione per una gestione sostenibile delle tematiche energetiche. La ricerca ha lo scopo di valutare la reale possibilità di utilizzare la lignina anche in co-combustione con il carbone, sostituendo eventualmente una quota parte". Il professor Cotana ha avvalorato questa tesi evidenziando che "lo studio rilancia l´Umbria come sede di produzione di energia" ed ha ricordato "la costituzione della rete umbra per la produzione di biogas". All´incontro di stamani è intervenuto anche l´ingegnere Sandro Cobror che ha raccontato l´esperienza del Gruppo Mossi& Ghisolfi, leader nel settore della produzione di bioetanolo di seconda generazione prodotto da scarti agricoli e colture dedicate. |
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SICILIA: APPROVATO BANDO PER SVILUPPO PRODOTTI SETTORE AGRICOLO |
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Palermo - L´assessorato regionale delle Risorse agricole ed alimentari ha approvato il bando per l´adesione alla Misura 124, su "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale". La Misura 124 rientra nel Piano di sviluppo rurale, Sicilia 2007 - 2013 e sostiene progetti di cooperazione per il trasferimento, la verifica ed il collaudo dell´innovazione finalizzata ad accrescere la competitivita´ delle imprese. Il basso livello di integrazione tra i produttori lungo la filiera, e´ uno dei punti di debolezza del settore agricolo, forestale e agroalimentare siciliano. Tale situazione mina la capacita´ di sviluppo dell´innovazione e la competitivita´ sui mercati. La dotazione finanziaria del bando e´ pari a 25 milioni di euro. I soggetti beneficiari della Misura 124 sono: Produttori agricoli e/o forestali (singoli o associati), soggetti pubblici e privati operanti nel settore della ricerca e della sperimentazione, industrie di trasformazione e/o commercializzazione, imprese fornitrici di servizi e/o tecnologie all´attivita´ agricolo o agro-industriale. Disposizioni e altre informazioni sono consultabili sul sito istituzionale dell´assessorato: www.Psrsicilia.it/ |
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AGRICOLTURA METROPOLITANA FRA CITTÀ E CAMPAGNA. DALL´UE ARRIVA IL PROGETTO “MARTE+” PER FARLA DECOLLARE |
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Genova - Si chiama Marte+, ma è un progetto comunitario europeo molto legato alla terra. E non solo. Con una dotazione complessiva di sei milioni di euro, di cui 1,400 milioni destinati alla Liguria, Marte+ (acronimo di Mare, ruralità e terra) è un importante sostegno dell´economia rurale, nel senso più ampio del termine, che comprende le attività produttive agricole, la pesca, l´acquacoltura e i servizi collegati a questi comparti, a cominciare dal volano economico del turismo e dell’innovazione. Delle positive ricadute in Liguria che il progetto comunitario potrà avere se ne parlerà domattina, mercoledì 8 giugno, a Genova in un seminario promosso dalla Regione Liguria - assessorati alla Pianificazione Territoriale e Urbanistica e Agricoltura, Floricoltura, Pesca e Acquacoltura - all´Hotel Bristol di Genova, in via Xx Settembre, dalle 9,30 alle 13. Nel corso di questo primo seminario, la vicepresidente della Regione Liguria Marylin Fusco e l´assessore Giovanni Barbagallo incontreranno Province, Comuni, Parchi, le istituzioni del territorio per condividere e promuovere iniziative nel campo delle politiche rurali, che fanno parte di un sottoprogetto ad hoc di Marte+. All´hotel Bristol si cominceranno a mettere in agenda interventi nelle aree più difficili del territorio ligure, nelle zone rurali e agricole periurbane, alla periferia delle città, dove spesso l´agricoltura è praticata su terreni di risulta investiti dal decentramento metropolitano, con una conflittualità nella gestione degli spazi e scarsi strumenti di pianificazione. Le aree agricole periurbane sono infatti prossime alla città, ma non sono ancora campagna aperta. Un territorio urbano e agricolo che si compenetrano e si uniscono in maniera poco felice e finora non risolta. |
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SICILIA: BANDO SU ACCRESCIMENTO VALORE ECONOMICO DELLE FORESTE |
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Palermo - L´assessorato regionale delle risorse agricole ed alimentari ha approvato il bando per l´adesione alla Misura 122 del Psr Sicilia, su "Accrescimento del valore economico delle foreste". La Misura 122 mira alla realizzazione di interventi strutturali e infrastrutturali per la qualificazione della produzione legnosa in Sicilia e della sua gestione, in un´ottica eco-sostenibile. La Misura si propone quindi di consolidare ed incrementare la redditivita´ del settore forestale, di incentivare l´associazionismo tra le imprese e i proprietari forestali, e di ricercare nuove opportunita´ di mercato ed utilizzo di nuovi processi e tecnologie mantenendo, al contempo, la gestione sostenibile e il ruolo multifunzionale delle risorse boschive. I soggetti beneficiari della Misura 122 sono: soggetti privati, singoli o associati, proprietari o possessori di superfici forestali e boschive, Comuni singoli o loro associazioni, proprietari di superfici forestali e boschive. La dotazione finanziaria pubblica della Misura 122, per l´intero periodo di programmazione 2007 - 2013, e´ pari a 28 milioni e 600 mila euro, di cui una quota e´ riservata all´attuazione del "pacchetto giovani". Della stessa somma, 10 milioni di euro sono destinati ai Comuni e loro associazioni, ed altri 18 milioni e 600 mila euro ai beneficiari privati. Per maggiori informazioni si puo´ consultare il sito istituzionale dell´assessorato all´indirizzo www.Psrsicilia.it/ |
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QUALITÀ SUINO ITALIANO E VENETO IN CRISI PER IMPORTAZIONI. |
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Venezia - La qualità del suino italiano e dei relativi prodotti Dop è in crisi per la concorrenza sleale proveniente dalle produzioni che arrivano dall’estero, soprattutto olandesi, tedesche e belghe, spesso anonimizzate ad arte sui mercati di vendita e trasformate in italiani (addirittura “nostrani”), aiutate da una non corretta informazione alimentare fornita ai consumatori. Gli allevatori nazionali sono inoltre messi a dura prova anche da un carico burocratico aggiuntivo che sembra non toccare l’import. “Per il Veneto, così come per l’Emilia Romagna e la Lombardia che sono il cuore produttivo della suinicoltura nazionale e delle sue produzioni di qualità – ha ribadito l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato – il problema sta diventando una questione di sopravvivenza, e con loro di sopravvivenza di prosciutti, sopresse e altri prodotti di qualità certificata Dop o Igp che fanno brillare il Made in Italy”. La realtà del settore e i numeri della contraffazione dei prodotti suini saranno al centro domani, giovedì 9 giugno, di una conferenza stampa in programma alle ore 10 all’Azienda Zonato Gianni di Montagnana (in via Stangon, 33), capoluogo storico del prosciutto crudo Dop Veneto Berico – Euganeo. All’incontro l’assessore Manzato ha voluto essere presente personalmente. Al suo fianco ci saranno anche il presidente del Consiglio Regionale Clodovaldo Ruffato, il Sindaco Sandra Borghesan, i produttori e i suinetti allo stato brado, veri protagonisti e vittime di questa situazione. “Una delle concause del mercato del prodotto suino tarocco – ha fatto presente Manzato – è l’assenza di etichettatura: è stata infatti approvata la legge che preveda l’indicazione dell’origine, ma manca un essenziale tassello supplementare al processo della tracciabilità: la chiarezza e la conoscenza della destinazione delle migliaia di tonnellate di spalle e cosce che valicano i confini del Nordest”. |
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PESCA: COOPERAZIONE PREOCCUPATA PER POSSIBILI PROTESTE NELLE MARINERIE DOPO STOP EMENDAMENTO SU FERMO |
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La Commissione Bilancio della Camera ha giudicato inammissibile l’emendamento, da agganciare al Dl “sviluppo”, che avrebbe consentito il recupero di fondi non utilizzati per il settore, per sostenere l’attuazione del fermo temporaneo di pesca. Lo rendono noto l’Agci Agrital, la Federcoopesca-confcooperative e la Lega Pesca, preoccupate per le conseguenze che questo potrà avere sul comparto. “Se non verrà recuperato questo emendamento, si preannunciano settimane di forti tensioni e proteste nelle marinerie. Si tratta di una misura gestionale indispensabile per salvaguardare gli stock e garantire la sostenibilità della pesca, ma senza una appropriata copertura economica per imprese e pescatori, il fermo pesca rischia di dare il colpo di grazia ad una filiere già in ginocchio” sottolineano le tre associazioni che confidano nel diretto ed autorevole intervento del ministro Romano così come nel pieno sostegno dell’On. Marinello, relatore del provvedimento e sensibile ai temi della pesca. Una bocciatura che il movimento cooperativo non comprende visto che l’emendamento non prevede alcun aggravio per le casse dello Stato. Si tratta, infatti, di recuperare 9 milioni di euro a valere sugli stanziamenti del decreto a sostegno delle imprese di pesca (Dm 10 giugno 2010), da cumulare ai 13 milioni previsti dal Fondo europeo per il settore (Fep). “Con i soli fondi comunitari, di cui dispongono per giunta solo le Regioni del Mezzogiorno, si riuscirebbe a pagare solo la metà delle imbarcazioni che si dovranno fermare, con il rischio non solo di creare discriminazioni tra le flotta, ma anche di vanificare l’obiettivo di una gestione unitaria e razionale delle risorse. E questo non è concepibile” commentano l’Agci Agrital, la Federcoopesca-confcooperative, la Lega Pesca. Altra nota dolente è quella legata alla Cassa integrazione. Il movimento cooperativo stima che siano necessari ulteriori quindici milioni di euro per garantire per il resto dell’anno il funzionamento efficace della Cigs, soprattutto in vista dall’avvio del fermo obbligatorio dell’attività di pesca, che prevede per i marittimi imbarcati l’accesso ai benefici della cassa integrazione per il periodo forzato di inattività. |
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AGRICOLTURA FVG: LE REGIONI DEL NORD SU DIRETTIVA NITRATI |
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Udine - Le Regioni del Nord ad alta vocazione rurale interessate dalla Direttiva nitrati si intendono muovere sinergicamente per risolvere i problemi derivanti dall´attuazione di tale determinazione comunitaria, ma in particolare per salvaguardare l´agricoltura, e nel contempo l´economia, e l´ambiente dei rispettivi territori. È quanto è stato confermato ieri a Udine, nel corso del convegno organizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Facoltà di Agraria dell´Università di Udine, nella sede dell´ateneo, che verteva sul rapporto tra l´attività agricola e la gestione delle risorse idriche, ovvero: "come il Piano di sviluppo rurale affronta la sfida dell´Healt Check nel contesto regionale". Aperto dall´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, al convegno hanno infatti partecipato gli assessori regionali all´Agricoltura della Lombardia, Franco Manzato, e del Veneto, Giulio De Capitani, il quale ha riportato la posizione del collega della Regione Piemonte, mentre l´assessore regionale dell´Emilia Romagna ha inviato un messaggio di condivisione. Le assise, dunque, presenti tra gli altri i vertici delle organizzazioni agricole del Friuli Venezia Giulia, oltre a fare il punto, in merito agli aspetti tecnici, sulle potenzialità offerte dal Piano di Sviluppo Rurale per gli interventi inerenti i reflui da allevamento, e sulle prospettive della prossima Pac 2014-2020, hanno consentito di approfondire gli esiti dello studio già commissionato dalla Regione Friuli Venezia Giulia tramite l´Ersa a un autorevole istituto austriaco di ricerca. Da tale studio era emerso che i nitrati, sia pure in bassa quantità, presenti nella Laguna di Marano e di Grado, non sono di esclusiva provenienza rurale. Bensì, possono derivare da altre attività dell´uomo, non comprese dall´agricoltura né dalla zootecnia. Nel suo intervento, Violino si è innanzitutto soffermato sul ritardo con il quale la Direttiva nitrati della Ue, che è datata 1991, è stata applicata in Italia. Ritardo che ha costretto le Regioni ad applicarne le indicazioni tali e quali, ovvero su un´area molto vasta dei territori rurali. Ma è stata a suo tempo redatta, come ha specificato l´assessore sempre riferendosi alla Direttiva, sulla base di dati aggregati. Ovvero, senza considerare in modo specifico e approfondito delle diverse realtà antropiche che insistono sulle aree sensibili all´eventuale inquinamento delle acque. Violino ha paragonato la Direttiva nitrati a quanto avvenne per l´atrazina: molto semplicisticamente, allora, i pozzi nei quali fu rilevata la presenza di tale sostanza furono chiusi, senza valutarvi l´esistenza di altre sostanze tossiche, né la loro provenienza e le cause. La risposta al problema sollevato dalla Direttiva, secondo Violino, non può essere fornita al mondo rurale, alla intera comunità, ai singoli cittadini, da ogni singola Regione. Ma occorre un´azione di sistema. "Dopo 17 anni - ha detto l´assessore - la Regione Friuli Venezia Giulia è intervenuta per ultima sull´argomento, ma affinchè sia individuata una soluzione definitiva alla vicenda". Si tratta ora, secondo l´esponente regionale di riequilibrare la vicenda, prevedendo politiche ambientali e agricole adeguate e sinergiche. |
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AGRICOLTURA FVG: ATTIVITÀ E GESTIONE RISORSE IDRICHE, IL CONVEGNO |
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Udine - Il convegno "Attività agricola e gestione delle risorse idriche", tenutosi nell´Aula Magna Kolbe, della Facoltà di Agraria dell´Università di Udine, aperto dall´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, moderato dal direttore centrale, Luca Bulfone, dopo il saluto del preside della Facoltà, Roberto Pinton, aveva visto innanzitutto porre al centro dell´attenzione l´iniziativa dell´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia per l´adattamento della strategia del Psr alle esigenze connesse alla tutela delle acque. Si tratta dell´azione 1.8 della Misura 214 e dell´intervento 3 della Misura 121 del Piano di Sviluppo Rurale. A parlarne è stata Serena Cutrano, dell´Autorità di gestione del Psr del Friuli Venezia Giulia. I nuovi metodi analitici nella gestione delle risorse idriche sono invece stati illustrati da Pierpaolo Saccon, dell´Istituto Joanneum Research di Graz, struttura che ha redatto lo studio sulla qualità delle acque nella laguna di Marano e di Grado. Mentre l´argomento delle recenti acquisizioni sull´impatto ambientale derivanti dalla concimazione azotata nel Friuli Venezia Giulia era stato trattato da Paolo Ceccon, del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell´Università di Udine. L´ersa, l´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, ha già avviato e in parte attuato iniziative di ricerca e divulgazione sull´argomento. Sonia Venerus ha infatti illustrato la formazione e l´informazione rivolta agli operatori agricoli sulle buone pratiche da adottare per la concimazione delle campagne e lo smaltimento dei reflui. Le iniziative in atto inerenti la Direttiva nitrati da parte delle Regioni maggiormente interessate sono state concertate con il Ministero dell´Ambiente, del Territorio e del Mare. Che, come ha spiegato Liliana Cortellini, dello stesso Ministero, ha curato il riconoscimento dell´attività agronomica di qualità all´interno della Direttiva nitrati. Per estensione territoriale e dimensioni, il Friuli Venezia Giulia è la realtà di quelle rappresentate al convegno odierno meno interessata dalla Direttiva: l´area sensibile alla presenza di nitrati è di 180 mila ettari e comprende parte dei territori di 67 Comuni. In Lombardia, come ha riferito l´assessore regionale all´Agricoltura, Giulio De Capitani, tra le attività zootecniche, sono allevati 5 milioni di suini, 1 milione e 700 mila bovini. Il problema dei nitrati interessa 11 mila aziende, in 1544 Comuni lombardi. Per il 50 per cento delle quali è stato verificato lo sforamento dei limiti dei parametri riguardanti i reflui azotati. In Veneto - ne ha parlato l´assessore regionale Giulio De Capitani - la zootecnia rappresenta il 40 per cento della produzione del comparto agroalimentare, con 6 mila aziende zootecniche in difficoltà, delle quali 1700 circa interessate dal problema nitrati. Entrambi gli assessori hanno convenuto sulla rilevanza dello studio sulle acque fatto realizzare dal Friuli Venezia Giulia. Per le organizzazioni agricole, Ennio De Benedetti, presidente regionale della Cia, ha invitato ad analizzare il problema nitrati nella sua reale dimensione. Mentre Piergiovanni Pistoni, presidente regionale della Confagricoltura, accanto alla ridefinizione delle aree sensibili alla Direttiva nitrati, ha auspicato che nell´occasione sia riconosciuto all´agricoltura il ruolo di salvaguardia e presidio del territorio che le compete. Infine, Dario Ermacora, presidente regionale della Coldiretti, ha sostenuto l´importanza di un´azione congiunta delle cinque Regioni maggiormente interessate anche per l´individuazione delle reali responsabilità della presenza di nitrati nelle acque. |
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ATLANTE QUALIVITA 2011
I PRODOTTI AGROALIMENTARI ITALIANI DOP IGP STG
LA NUOVA EDIZIONE COMPRENDE 22 NUOVE SCHEDE PRODOTTO E 21 QUELLE AGGIORNATE PER MODIFICA DEI DISCIPLINARI SU UN TOTALE DI 227 PRODUZIONI.
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Inserite anche 70 annotazioni storiche relative ai 150 anni dall’Unità d’Italia Cresce il paniere dell’eccellenza agroalimentare italiana. Fra l’ultima pubblicazione dell’Atlante Qualivita di aprile 2010 e la nuova edizione di maggio 2011, sono stati registrati per l’Italia ben 22 nuovi prodotti Dop Igp Stg, un numero davvero interessante, che dimostra l’impegno del nostro Paese nella politica della qualità. Solo nei primi cinque mesi del 2011 l’Italia ha avuto 8 nuove registrazioni a fronte della Francia e della Spagna, che hanno aumentato il loro registro di qualità rispettivamente solo di una e due unità. Un settore in costante evoluzione, quello delle Indicazioni Geografiche italiane, che esige di essere fotografato di anno in anno per rendere conto dei numerosi cambiamenti che lo riguardano, dalle nuove registrazioni alle modifiche ai disciplinari, fino all’aggiornamento dei contatti delle associazioni di settore coinvolte nei processi di certificazione. Dei 227 prodotti italiani, 142 sono Dop, 83 Igp e 2 Stg. Dei 22 nuovi prodotti (14 Dop, 8 Igp) 15 appartengono alla categoria Ortofrutticoli, 2 ad Altri prodotti di origine animale e 5 a Formaggi. La quinta edizione dell’ Atlante Qualivita, realizzata dalla Fondazione Qualivita in collaborazione con Aicig e con il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, è completamente rinnovata sia nella grafica che nei contenuti, arricchita con annotazioni storiche relative ai 150 anni dall’unità d’Italia. “Racconta” i 227 prodotti italiani Dop Igp Stg, attraverso schede prodotto contenenti foto e informazioni storiche, caratteristiche del prodotto, metodo di produzione, dati legislativi aggiornati, curiosità. "Oggi siamo davanti all´ulteriore conferma che tramite il lavoro e la professionalità si raggiungono grandi risultati. Il comparto delle produzioni Dop e Igp in Italia si sta sempre più muovendo in maniera compatta- commenta Giuseppe Liberatore, Presidente di Aicig -Le sinergie e le collaborazioni tra la Fondazione Qualivita e Aicig generano ottimi risultati e grandi soddisfazioni. Non dobbiamo però abbassare la guardia, a Bruxelles si sta combattendo una battaglia fondamentale per la vita futura delle denominazioni. I rapporti con il Mipaaf e con il Parlamento Europeo sono ottimi e proficui, è necessario ora convincere i Ministri dell’agricoltura per l´accoglimento delle nostre istanze, prima fra tutte la possibilità per i Consorzi di tutela di regolare i volumi delle produzioni". “La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo è favorevole ed ha già espresso il suo ampio consenso, - commenta Paolo De Castro Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo e Presidente Qualivita - con una proposta di emendamento che ho sottoscritto insieme ai principali rappresentanti dei gruppi politici presenti in Commissione. Il 21 giugno ci aspettiamo un voto favorevole del Parlamento europeo, ma il Consiglio dei Ministri deve fare la sua parte. L’atlante Qualivita, come sempre in questi ultimi anni, registra il successo italiano della qualità agroalimentare, ma al di là della mera soddisfazione, questo primato deve trasformarsi in opportunità di reddito per gli agricoltori e per le imprese alimentari”. Sono 21 le modifiche ai disciplinari riportate nell’Atlante Qualivita 2011, richieste dai Consorzi per correggere e allineare i disciplinari alla realtà delle produzioni. Il Valle d’Aosta Lard d’Arnad Dop, ad esempio, ha richiesto e ottenuto una modifica che tenesse conto del bilinguismo presente nel territorio di produzione. Altri prodotti hanno modificato i loro disciplinari in merito alla descrizione del prodotto, alle zone geografiche, alla prova d’origine, al metodo di ottenimento. In alcuni casi le variazioni sono state relative al legame storico tradizionale consentendo di eliminare determinate restrizioni quando non sussistevano più le condizioni o non incidevano più sulla qualità del prodotto finito. È il caso del Limone di Sorrento Igp, che ha modificato il proprio disciplinare per svincolarsi dall’uso esclusivo dei pali di legno di castagno per le impalcature previste per la produzione. Numerose le curiosità, legate ai 22 nuovi prodotti registrati, che compaiono nella nuova edizione del volume. Per citarne alcune, l’Arancia di Ribera Dop è la sola arancia italiana ad aver ottenuto la Denominazione di Origine Protetta, mentre il Piacentinu Ennese Dop, un formaggio aromatizzato con pepe in grani e zafferano, è stato registrato con il numero 1000 nel Registro europeo, suscitando un interesse internazionale. Non tutti sanno, inoltre, che la Vastedda della Valle del Belìce Dop è uno dei pochissimi formaggi ovini a pasta filata nel mondo. Filare il latte di pecora infatti è molto difficile e richiede una particolare manualità, cura e delicatezza. Molto particolare anche la Pesca di Leonforte Igp, frutto settembrino e tardivo, ha un metodo di coltivazione del tutto particolare; la pesca ancora sull’albero viene avvolta in sacchetti di carta pergamena per evitare l’attacco di insetti. "In questa edizione dell’Atlante Qualivita - spiega l´autore Mauro Rosati -, per ricordare i 150 anni dall’Unità d’Italia, abbiamo inserito anche alcune curiosità ed aneddoti storici relativi a 70 prodotti italiani, una sorta di fil rouge della trasformazione del nostro Paese dove il cibo ha avuto davvero un suo ruolo nel contribuire all’unificazione. Un esempio evidente di questa osmosi il Provolone Valpadana, una tradizione tipica del sud che si è estesa anche al nord proprio negli anni dell´unificazione". Intorno al 1870 infatti, la produzione del Provolone passò dal sud al nord Italia grazie all´intraprendenza di operatori come i fratelli Margiotta, che da Muro Lucano (Pz) aprirono un caseificio a Borgo San Giacomo (Bs) per l´abbondanza di latte bovino e delle nuove tecnologie. Un altro esempio riguarda il Limone Interdonato Messina che prende il nome del colonnello garibaldino Giovanni Interdonato, che dopo aver combattuto nei moti siciliani con i patrioti di Garibaldi e aver governato nel nome dei Savoia su buona parte del messinese, si ritirò a vita privata nella sua villa di Fiumedinisi sviluppando la passione per la coltivazione degli agrumi che lo portò ad incrociare un cedro e l´ariddaru, un limone locale, ottenendo quello che oggi è il Limone Interdonato Messina Igp. Tanti gli aneddoti storici riportati dall’Atlante 2011. Giuseppe Verdi, nel 1848 andò a vivere a Villanova sull´Arda (Pc), si innamorò del territorio ed era solito inviare ai suoi amici sparsi nel mondo i pregiatissimi culatelli della zona. Un testimonial d’eccezione, che ha contribuito sicuramente alla diffusione e alla fama di questo pregiatissimo e unico salume |
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A TORINO ARRIVA “STRAGELATO”
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Stragelato, il golosissimo appuntamento da segnare in agenda. Una vera e propria passeggiata del gusto per le vie del centro di Torino per assaggiare, scoprire e riscoprire tutto il meglio del gelato artigianale della città. 11 gelatieri, 14 gelaterie, 11 gusti da assaggiare, un percorso che si snoda per le vie della città alla ricerca delle insegne dei maestri gelatieri più rinomati, particolari e… golosi di tutta Torino. Alberto Marchetti – Corso Vittorio Emanuele Ii 24 bis Cono d’oro – Corso Vittorio Emanuele Ii 41 Cioccogelateria Venchi – Via Garibaldi 22 e Porta Nuova La Piazzetta – Piazza Carlo Alberto 12 h La Piramide – Via Po 43 Miretti – Corso Matteotti 5 Ottimo – Corso Stati Uniti 6 Più di un gelato – Via San Tommaso 6 Rivareno – Via Lagrange 29 e Piazza Vittorio 7c Vanilla – Via Palazzo di città 7b Vasa Vasa – Via Amendola 4 bis La tradizione del gelato è molto sentita sotto la Mole e sono tanti i maestri gelatieri che si contendono il primato. Niente di meglio che assaggiarli tutti per decidere chi di loro è il migliore! Aspettando l’estate, Stragelato, realizzata in collaborazione con Cronaca Qui, è una passeggiata non competitiva che già si preannuncia un evento imperdibile e…golosissimo. Mamme, bambini, famiglie, gruppi di amici, gourmet e amanti del gelato, tutti possono partecipare, l’iscrizione è Gratuita, le regole semplici, il divertimento assicurato! Basta presentarsi tra le ore 11,00 e le ore 22,00 del 15 Giugno presso il punto di incontro e di partenza “Gazebo Stragelato” - allestito in una piazza del centro di Torino - con la copia del giorno del quotidiano Cronaca Qui per ricevere il tesserino che darà diritto a partecipare e quindi a degustare gli 11 differenti gusti che i maestri gelatieri offriranno per l’occasione. Ciascun partecipante potrà assaggiare presso ogni gelateria che aderisce all’iniziativa il gusto speciale “Stragelato”: cioccolato azteco, chantilly, bergamotto, panna cotta, limone, crema alle fave di tonka e gruè di cacao…l’elenco non si ferma qui perché i sapori da gustare e da scoprire sono tanti e differenti. E per tutti coloro che riusciranno a portare a termine il percorso e avranno fatto timbrare da ciascun gelatiere il proprio tesserino, ritornando al gazebo Stragelato avranno diritto al ritiro di un premio |
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AD ALBINEA (REGGIO EMILIA), DAL 16 AL 19 GIUGNO 2011 LA 41A EDIZIONE DELLA SAGRA DEL LAMBRUSCO E DEGLI SPIRITI DIVINI.
“MILLEEUNABOTTE”, LA CANTINA DELLE MERAVIGLIE
“CENTOCINQUANTALAMBRUSCHI”, DEGUSTAZIONI GUIDATE, STAND GASTRONOMICI, MOSTRE E SPETTACOLI CON UN UNICO PROTAGONISTA, IL LAMBRUSCO.
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“Ombelicum Veneris”, Viii° disfida del cappelletto reggiano. “Tirar di cannella”, laboratorio sull’arte di tirare la pasta da sfoglia. “Sdoriade”, V° raduno internazionale delle resdore, le donne di casa. “Rara Vitis Regensis”, Iv° palio del vino fatto in casa. Iva Disfida dei liquori storici e della tradizione familiare negli antichi domini estensi. Il profumo del vino ma anche dei cappelletti, dei liquori antichi, di salame, mortadella e gnocco fritto. La tradizione reggiana va in scena dal 16 al 19 giugno 2011 ad Albinea, Reggio Emilia, nella 41a edizione della Sagra del Lambrusco e degli spiriti divini. Centocinquanta lambruschi si sfideranno nella Cantina delle meraviglie, dove tutti potranno assaggiare questo vino tipico delle terre reggiane e una giuria popolare deciderà qual è il migliore. Tutte le sere stand gastronomici, dove assaporare i piatti tipici della cucina tradizionale reggiana, accompagnati dall’immancabile gnocco fritto e da un buon bicchiere di lambrusco. Un fine settimana con una fitta agenda di appuntamenti, da Sdoriade, V° raduno internazionale delle resdore (le donne di casa), all’Ombelicum Veneris, la disfida del cappelletto reggiano, fino al Rara Vitis Regensis, il palio del vino fatto in casa e al Tirar di cannella, un laboratorio sull’arte di tirar la sfoglia. “Lambrusco Perbacco!” - Il re delle tavole reggiane, accompagnatore ufficiale dello gnocco fritto e della robusta cucina tradizionale, è il protagonista della 41a edizione della Sagra del Lambrusco e degli spiriti divini, ad Albinea, Reggio Emilia, dal 16 al 19 giugno 2011. Saranno 150 i lambruschi, che si presenteranno nella Cantina delle meraviglie, tra degustazioni guidate da sommeliers dell’Ais e mescita dei migliori lambruschi delle provincie di Cremona, Mantova, Modena, Bologna, Parma e Reggio Emilia, da degustare in abbinamento con i prodotti tipici. La cantina riserva sorprese da….Mille e una botte: degustazioni guidate di vini rari d’Italia e di vigne straniere in terra straniera, come quelli libanesi e armeni e “connubi divini”, dal lambrusco e salame alla mortadella e champagne, da accompagnare sempre con il Pan da Re, il pane di Reggio Emilia. Una giuria popolare avrà l’arduo compito di eleggere il miglior lambrusco presente alla manifestazione, in una gara fatta di profumi e sapori genuini. Dove c’è il buon vino non può mancare la buona cucina. Il ristorante della Pro Loco, al Parco Lavezza, proporrà ogni giorno piatti della cucina tradizionale reggiana, accompagnati dallo gnocco fritto e giovedì 16 giugno organizzerà la speciale serata Ris-otto, otto ricette a base di riso, con seguito di trippa. Non di solo vino…ma anche di cappelletti! - La Sagra del Lambrusco sarà teatro di tanti curiosi appuntamenti. Cosa c’è di meglio di un piatto di cappelletti per accompagnare il lambrusco? E allora ecco “Ombelicum Veneris”, la Viiia Disfida del cappelletto reggiano. Chiunque potrà partecipare, l’importante è consegnare in tempo utile 70 cappelletti in busta chiusa: una giuria di esperti sceglierà il cappelletto migliore. Per chi vuole invece imparare a fare la vera sfoglia c’è “Tirar di cannella”, un laboratorio sull’arte di tirare la pasta da sfoglia. Le gare a suon di sapori tipici proseguono con “Rara Vitis Regensis”, Iv° Palio del vino fatto in casa e con la Iva Disfida dei liquori storici e della tradizione familiare negli antichi domini estensi. Sabato 18 giugno verrà presentato il Vocabolario dei dialetti del medio Appennino reggiano, mentre domenica 19 giugno la giornata inizierà con visite guidate alle Ville Albinetane per proseguire, dalle 10 alle 24, con la mostra mercato di vini e prodotti tipici e “Aspettando San Giovanni…” tra piante officinali e prodotti erboristici. Alle 12.30 singolare pranzo con “I ragaz ed la fola” un incontro con gli albinetani del tempo passato e alle 20.30 premiazione dei Pali e delle Disfide. - www.Comune.albinea.re.it |
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RISTORANTE BOUTIQUE BIOSAPORI REGIONALI
DOVE IL BIOLOGICO È STILE
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Un ambiente caldo e accogliente, uno spazio luminoso in cui la semplicità del legno riciclato e delle pitture ecologiche si sposa con la genuinità dei prodotti della terra e la preziosa arte culinaria italiana. Nasce nel cuore di Milano, in via Lattuada 2, un piccolo rifugio eco-friendly certificato Aiab (Associazione Italiana Agricoltura Biologica), dalla formula innovativa e accattivante: un ristorante e boutique bio , aperto dalla mattina alla sera, un nuovo modo di vivere la tavola con la qualità e la bontà dei prodotti biologici d’Italia. Biosapori Regionali è il primo ristorante di una redazione moda di Milano, lo chef è infatti Freddy Varady, direttore di Gentlemen´s Options. La cucina offre piatti a base di prodotti freschi e biologici, tutti della migliore selezione regionale italiana, con qualche ospite europeo: alcuni prodotti provengono infatti dalla Germania, dalla Svizzera e dall’Austria. Il Ristorante Biosapori Regionali accoglie i propri ospiti tutta la giornata: si inizia dalle 9.00 alle 11.00 con la colazione a buffet; dalle 13.00 è possibile scegliere tra tre menu a prezzo fisso per il pranzo; nel pomeriggio è aperta la caffetteria e la sala da the propone un’accurata selezione di the biologici verdi, neri, bianchi e aromatici, in collaborazione con Montresor the e per concludere è possibile cenare con menu alla carta. Tutto bio buono! Il posto giusto per tutti gli amanti della buona tavola e per chi adora curiosare tra gli scaffali alla ricerca di delizie ed eccellenze del nostro Bel Paese: confetture, salse, prodotti da forno, insaccati, formaggi, oli, aceti, vini, dolci, spezie e tanto altro. Tutti orgogliosamente Bio. Biosapori Regionali è amico della natura: ha il cuore Bio e il corpo di materiali e oggetti di riciclo, la nuova sfida è trasformare l’energia elettrica in energia rinnovabile con Life Gate, per essere ancora più vicini all’ambiente. Sul sito www.Biosaporiregionali.it è possibile non solo scoprire il mondo dei Biosapori Regionali, ma anche sbizzarrirsi con l’e-commerce: più di 600 prodotti della migliore enogastronomia italiana, con offerte settimanali e in continuo aggiornamento. Per chi vuole ricevere comodamente a casa la propria spesa Bio, c’è un servizio che copre tutta la città di Milano al costo aggiuntivo di 7 euro per il trasporto. La bio-box contiene una selezione random di prodotti da euro 50, 70 e 100 e include anche il servizio pronto cuoco: una breve consulenza culinaria per una cena speciale. Alcuni piatti dello chef: Tagliata di salmerino affumicato al timo Rotolino di riso primavera, seitan e patate Lasagnette nere al ragù si soia Polpettine aromatiche di seitan con piselli e radicchio Flan di broccoletti e mais con fonduta di pecorino toscano Bocconcini di sogliola alla spuma di limone e basilico Sformatino di pasta brisè ai funghi porcini Quadrifoglio di soia con asparagi Tagliere di formaggi con selezione di mieli Tutto accompagnato da verdure fresche al vapore….E ….Biodulcis in fundo: foresta nera al lampone e pasta brisè dolce cioccolato e amaretto. Biosapori Regionali Via Lattuada 2 (Mm3 Porta Romana), Milano Tel. 02/89696028 www.Biosaporiregionali.it |
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CHADO - CERIMONIA DEL THÈ NELLA TRADIZIONE ZEN SOTO
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Verrà celebrata la Cerimonia del The e introdotta la sua pratica A seguire dolcetti della tradizione giapponese e degustazione di the’ Il 21 giugno 2011 alle ore 18,30, presso Cha’tea atelier Via M.d’oggiono, 7 – Milano Elisa Bertozzi. , che ha ricevuto in Giappone il 1° dan dalla Scuola Omotesenke. Ha iniziato a studiare all’età di nove anni , presso il Tempio Fudenji, con la Maestra giapponese Hajime Takasugi Sensei della Scuola Omotesenke.un rapporto che si è consolidato nel tempo dalla pratica di approfondimento svolta anche in Giappone. Sua allieva e coadiuvante nell’insegnamento c’è oggi Rosella Myoren Giommetti, monaca Zen. Vive nel tempio di Fudenji, e da più di 10 anni propone la scuola del thè anche ai giovani. Presente anche la vice Abate del tempio di Fudenji : Marosa Myoko Agnoli, che si dedica a questa pratica In Italia presso il Tempio Zen di Fudenji, si pratica e si insegna la Cerimonia del Thè. Cha´ Tea Atelier è vicino allo spirito della Via Del The’ Il semplice gesto di offrire il thè e di riceverlo con riconoscenza è Chado, la Via del thè.E’ forse l’espressione più pura dell’estetica Zen. L’usanza di bere il thè verde in polvere venne infatti introdotta in Giappone nel Xii sec. Dai monaci zen che ritornavano dagli studi compiuti nei grandi monasteri della Cina. L’ospite è accolto in uno spazio piccolo , a volte minimo, circondato da oggetti semplici ma di grande forza espressiva, dove equilibrio e distacco dal mondo , sono procurati da gesti che richiamano costantemente i principi a fondamento di tutte le regole del thè: armonia-Wa, rispetto-Kei, purezza-Sei, tranquillità-Jaku. “ Thè e Zen un unico sapore “ Gabriella Lombardi, fondatrice e titolare di Cha’ Tea Atelier propone ora questo evento esclusivo in collaborazione con il Monastero di Fudenji . Si arricchisce così il calendario delle proposte di questo spazio dedicato al thè: dai corsi di degustazione agli eventi letterari accompagnati proprio da una tazza di tè. Chà Tea Atelier non è soltanto una sala da tè, ma un vero e proprio “laboratorio”, dove apprendere tutti i segreti dell’arte del tè, in un´atmosfera che parla di lentezze e tempi dilatati. Da Chà è sempre l’ora del tè, in ogni momento della giornata. Presente una ricca selezione di tè verdi, wulong, bianchi, rossi, fermentati, provenienti dai migliori giardini di Cina, Giappone, Taiwan, India e Sri Lanka. Oltre a mélange e herbal tea profumati con fiori, frutta e spezie Per la Cerimonia del Thè i posti sono limitati. Si richiede prenotazione entro il 14 giugno 2011, tel. 02.89415371 - Mail: info@chateaatelier.It - Orari di apertura: Lunedì 13 - 19 | Martedì - Sabato 9-19 . Cha´ Tea Atelier Indirizzo: Via Marco d´Oggiono 7 (zona Corso Genova) - 20123 Milano www.Chateaatelier.it |
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CENTRIFUGATI DI FRUTTA MYSMOOTHIE
LA BEVANDA PIÙ TRENDY DELL´ESTATE
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Può un semplice hobby trasformarsi in un business che in soli cinque anni ha valicato i confini svedesi e ha stabilito nuovi primati di vendita in ben venti Paesi? E´ quello che è successo a Domenique Forsberg, intraprendente signora scandinava che da molti anni coltiva una grande passione: creare sempre nuovi ed originali smoothie, il termine inglese per centrifugati di frutta. Una passione nata per unire gusto e salute, potendo contare su ottima frutta fresca ricca di importanti principi nutritivi e soprattutto su tanta fantasia per dare vita a centrifugati sempre diversi e appetitosi! mySmoothie propone solo "il cuore" della frutta, grazie ad una lavorazione ancora artigianale che permette di separare nettamente il succo dalla polpa e dalla buccia della frutta. Rispetto ad un succo di frutta tradizionale il centrifugato è un vero concentrato di salute e bontà, insuperabile nella sua azione disintossicante, mineralizzante e neutralizzante dell´acidità in caso di una alimentazione scorretta. Tre ottime ragioni, dunque, per consumare quotidianamente i centrifugati mySmoothie! Per produrre un brick da 125 ml di mySmoothie al gusto mirtillo la ricetta è molto rigorosa, proprio perchè solo il corretto mix di frutta dà vita ad un sapore unico e goloso: vengono utilizzati ben 125 mirtilli, 1 mela, mezza banana, 13 lamponi e 16 acini d´uva! Ogni centrifugato mySmoothie ha un effetto benefico sulla nostra salute. Basta solo scegliere dallo scaffale il gusto che più ci piace per combattere i disturbi più frequenti che ci affliggono. Mysmoothie al gusto Mango, dagli effetti calmanti e rilassanti, è perfetto per chi è spesso nervoso, il gusto Passion fruit nella calda stagione estiva è particolarmente apprezzato come rinfrescante mentre la Pesca è nota per le sue proprietà stimolanti delle vie respiratorie e delle funzioni vitali. Il gusto Acai (frutto della vita) contribuisce a normalizzare l’attività circolatoria limitando l’accumulo del colesterolo. Mysmoothie al Lampone è ricco di importanti principi naturali antiossidanti, mentre il gusto Fragola apporta molteplici benefici grazie alle sue proprietà antinfiammatorie. Il gusto Melagrana ha un colore invitante per freschi sorsi ricchi di salute grazie ai tanti principi nutritivi presenti in questo frutto. Servito fresco in qualsiasi stagione dell´anno, il centrifugato mySmoothie è perfetto in ogni momento della giornata. A colazione, per grandi e piccoli alla ricerca di una nutriente sferzata di energia, a scuola nel momento della ricreazione o a merenda per un break leggero e digeribile, a fine pasto per gustare la frutta in un modo nuovo e gustoso. Mysmoothie è uno degli importanti marchi presenti nel ricco catalogo di Eurofood, Azienda leader in Italia che importa e distribuisce solo le più prestigiose specialità alimentari |
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LAZZARONI CONIUGA LA FRESCHEZZA DEGLI AGRUMI CON IL PIACERE DELLA LINEA E PROPONE I LIMONELLI SENZA ZUCCHERO |
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Sono gustosi biscotti all’aroma di limone con deliziose nocciole tostate. Disponibili in confezione unitipo, i Limonelli sono dei perfetti snack da viaggio per le assolate giornate primaverili ed estive |
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