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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 09 Giugno 2011 |
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TRAPIANTI: NUOVA ORGANIZZAZIONE E NUOVE TECNICHE, PER RIDURRE LE ATTESE |
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Firenze, 9 giugno 2011 - Donazioni e trapianti, le tecniche innovative aprono nuove prospettive, che in definitiva accorciano i tempi per chi è in lista di attesa per un trapianto. Ampliamento del trapianto di organi da donatore vivente (in particolare il rene), istituzione di un percorso sperimentale di donazione/trapianto da cadavere a cuore fermo (finora, in Toscana, si faceva solo da cadavere a cuore battente), potenziamento delle tecniche per il trapianto di organi marginali (quelli che una volta non sarebbero stati usati, per l’età molto avanzata del donatore), trapianto pediatrico. Con una delibera approvata di recente, la Regione Toscana ha operato una revisione organizzativa del percorso di donazione e trapianto regionale. E l’aspetto più saliente è l’istituzione delle aree tecnico-scientifiche orientate all’innovazione, per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e delle professionalità, incrementare il numero di trapianti e abbreviare i tempi di attesa. “L’allungamento della vita media e il calo di mortalità da traumi nei giovani, con la conseguente diminuzione di organi disponibili – dice l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – impongono un ripensamento del sistema donazioni-trapianti e l’individuazione di nuove strategie. Con questa delibera abbiamo voluto da un lato riorganizzare tutto il sistema, individuando un’organizzazione snella, chiara, specifica, e assegnando compiti e responsabilità ben riconosciuti e definiti; dall’altro, con la creazione delle aree tecnico-scientifiche per la ricerca orientata all’innovazione e sviluppo delle attività trapiantologiche, abbiamo voluto ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili, e individuarne anche di alternative, contribuendo così alla riduzione del gap esistente tra domanda e offerta trapiantologica”. “L’aumento dell’età media dei donatori e la diminuzione del numero dei decessi in seguito a lesioni cerebrali ci pongono di fronte a nuove sfide, che il Centro nazionale trapianti ha già raccolto – è il commento del dottor Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti – Il trend è nazionale e chiama in causa l’intero sistema sanitario del nostro Paese. E’ necessario mettere in campo delle azioni mirate in grado di fronteggiare queste realtà. E’ quello che molto bene ha fatto la Toscana, con questa delibera di riorganizzazione di tutta l’attività trapiantologica”. “Con il documento di riordino approvato dalla giunta – chiarisce il dottor Giuseppe Bozzi, Coordinatore regionale trapianti – si è cercato di introdurre percorsi innovativi, rispetto alla via principale della donazione per morte encefalica, che conducessero ad un’estensione delle potenzialità donative. La nuova organizzazione è finalizzata alla ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse e delle eccellenti professionalità che compongono il sistema donazione/trapianto”. Le aree tecnico-scientifiche (all’interno delle quali lavoreranno appositi Comitati tecnico-scientifici regionali) individuate dalla delibera riguardano: il percorso di donazione degli organi da donatore a cuore battente; il percorso di donazione e trapianto di organi da donatore a cuore fermo; il percorso di donazione, prelievo e conservazione di tessuti; il trapianto di organi da donatore vivente; tecniche per il trapianto di organi marginali; il trapianto pediatrico. Il trapianto di organi da donatore vivente - “Data la carenza di organi da trapiantare provenienti da donatore cadavere – spiega Giuseppe Bozzi – e per ovviare, almeno in parte, a questa penuria, si fa ricorso a organi donati da donatori viventi. Di solito questi donatori sono parenti o consanguinei, e prevalentemente la donazione riguarda il rene, che è un organo doppio. Però è possibile eseguire anche il trapianto di una porzione di fegato”. Il trapianto di organi marginali - “Per marginali – è sempre Bozzi che spiega – si intendono organi che una volta non sarebbero stati utilizzati per l’età molto avanzata del donatore, e quindi non “ottimali”, ma che oggi possono essere trapiantati, perché è possibile verificarne con maggiore sicurezza e precisione il livello di funzionalità”. Il trapianto pediatrico - “Il trapianto entro il 18° anno di età presenta aspetti peculiari, sia tecnici che pratici – osserva Bozzi – Infatti le donazioni che avvengono in età pediatrica sono rivolte, in prima analisi, a pazienti iscritti in un’apposita lista unica nazionale per tutti i programmi di trapianto. A rendere più improbabile il trapianto pediatrico vi è il fatto che, per fortuna, il numero dei decessi in morte cerebrale in età pediatrica è molto esiguo”. I Centri trapianto in Toscana - Nella delibera si ricorda che sono autorizzati e attivi in Toscana i seguenti programmi: Trapianto di rene: Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi Trapianto di fegato, pancreas e rene: Aou Pisana Trapianto di cuore, polmone e rene: Aou Senese Trapianto di midollo osseo e di cellule staminali emopoietiche: Careggi, Pisa, Siena e Meyer. Per le attività di trapianto d’organo la Regione attiva programmi di collaborazione e formazione tra le diverse Aziende Ospedaliero-universitarie. La nuova organizzazione del Centro Regionale Trapianti Il Centro regionale trapianti – si stabilisce nella delibera – è composto dal Coordinatore regionale trapianti e dal Comitato direttivo, composto dai responsabili di ciascuna area (Aree vaste, Centrale operativa, Monitoraggio e verifica dei risultati, Qualità e sicurezza). Nell’area organizzativa del monitoraggio è incluso il Centro informativo regionale donazione e trapianto (Cirdt), che provvede alla rilevazione, elaborazione e gestione dei dati utili al controllo della qualità del processo di donazione e trapianto di organi e tessuti, e fornisce alla rete i dati elaborati. L’area qualità e sicurezza sviluppa gli indirizzi in materia di qualità e sicurezza e verifica l’applicazione di quelli nazionali. Il Centro regionale allocazione organi e tessuti (Craot) è la struttura operativa funzionante h 24/365 deputata alla gestione del processo di donazione, prelievo e trapianto in tutte le fasi, che vanno dalla segnalazione del potenziale donatore al trapianto/conservazione degli organi/tessuti prelevati. Le strutture che fanno parte delle Rete regionale donazione/trapianto sono: Coordinamento aziende della donazione; Referenti delle rianimazioni; Referenti Asl territoriali; Laboratori di istocompatibilità; Laboratori di analisi chimico-cliniche, sierologia, microbiologia e qualificazione biologica; Laboratori di anatomia patologica; Archivio biologico regionale; Centri di conservazione regionali di tessuti e cellule; i Centri trapianto. Anche il volontariato e l’associazionismo sono di supporto alla rete regionale nello sviluppo di progetti informativi e formativi rivolti alla popolazione. I dati su donazioni e trapianti: di nuovo con il segno + davanti In Toscana le donazioni hanno ripreso a crescere e dal 2011 hanno di nuovo il segno + davanti. Nel primo quadrimestre 2011, i donatori utilizzati sono cresciuti rispetto al corrispondente quadrimestre 2010: da 39 a 42 i donatori di organi (+3), da 32 a 36 i donatori di tessuti (+4), da 214 a 239 i donatori di cornea (+25). In Toscana, i tempi di attesa medi stimati per i pazienti iscritti in lista continuano ad essere inferiori rispetto a quelli medi nazionali: rene: 2 anni e mezzo in Toscana, 3 la media nazionale; fegato: 6 mesi in Toscana, 2 anni media nazionale; cuore: 15 mesi in Toscana, quasi due anni e mezzo media nazionale; polmone: poco meno di un anno in Toscana, 1.8 anni la media nazionale; pancreas: 2 anni e mezzo in Toscana, oltre 3 anni media nazionale. |
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4º SIMPOSIO INTERNAZIONALE SUI LINGUAGGI IN BIOLOGIA E MEDICINA |
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Singapore, 9 giugno 2011 - Il quarto simposio internazionale sui linguaggi in biologia e medicina si terrà il 14 e il 15 dicembre 2011 a Singapore. I linguaggi naturali sono ampiamente usati come mezzi di comunicazione scientifica e professionale. Vi è anche un crescente interesse nell´uso delle tecniche di elaborazione del linguaggio naturale per migliorare l´accesso e integrare le informazioni in biologia, medicina, chimica, farmacologia, pratiche cliniche e aree collegate. In questi settori, tuttavia, sono usati anche molti altri linguaggi. Questi comprendono annotazioni, linguaggi per la rappresentazione della conoscenza come ontologie, sequenze, formule chimiche e matematiche, linguaggi di modellazione, grafici, immagini, ecc. Data la grande quantità di informazioni disponibili e la sua natura altamente dinamica, la capacità di elaborare, interpretare e integrare in modo automatico le espressioni di vari linguaggi è di importanza fondamentale per il progresso della ricerca biomedica e per la fornitura di assistenza sanitaria. Sono state sviluppate molte tecnologie associate, tra cui il text mining e i sistemi di estrazione di informazioni, la catalogazione semantica e gli approcci ai quesiti, la modellazione di sistemi e procedure di ragionamento, il collegamento delle informazioni e le strutture di visualizzazione, ecc. Le odierne tecnologie sono continuamente sfruttate al massimo dalle richieste di scienziati e professionisti biomedici, e vi è una continua necessità e uno stimolo affinché le tecniche del linguaggio si evolvano. Il simposio riunirà ricercatori in biologia, chimica, medicina, salute pubblica e informatica per discutere e sfruttare le tecnologie del linguaggio all´avanguardia. L´edizione di quest´anno metterà in risalto i linguaggi nell´assistenza sanitaria e in chimica, per riflettere le recenti tendenze della ricerca nella medicina traslazionale e l´informatica clinica e chimica. Per ulteriori informazioni, visitare: http://lbm2011.Biopathway.org/index.php |
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BOLZANO: CONVEGNO “INTERVENTI PER LA NON-AUTOSUFFICIENZA: BILANCIO E PROSPETTIVE PER IL FUTURO“ |
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Bolzano, 9 giugno 2011 - Si svolgerà giovedì 16 giugno, dalle ore 9,30 alle 12,30, presso la sede dell’Eurac in via Druso,1 a Bolzano il convegno sul tema “Interventi per la non-autosufficienza: bilancio e prospettive per il futuro“ organizzato dalla Ripartizione famiglia e politiche sociali, Servizio sviluppo del personale. I lavori del convegno saranno aperti da un indirizzo di saluto e si concluderanno con un intervento dell’assessore provinciale alla famiglia, sanità e politiche sociali, Richard Theiner, sul tema “Garantire gli interventi per la non-autosufficienza: una sfida per la società e per il sistema assistenziale”. Sono inoltre previsti gli interventi del Prof. Dott.bernhard J. Güntert, Umit- Hall i.T/a. Sul tema “Il fondo della non autosufficienza e la sua sostenibilità finanziaria in Europa?” e del Dott. M. Bardino, della Provincia Autonoma di Trento, sul tema “Gli interventi per la non autosufficienza nel Trentino”. La tematica “Bilancio di 3 anni di interventi sulla nonautosufficienza in Alto Adige: risultati e prospettive future” sarà quindi trattata dai seguenti relatori: Dott.ssa H. Wachtler, Dott. L. Critelli, Dott.ssa U. Gebert – Ripartizione famiglia e politiche sociali, S. Hofer, presidente della Federazione per il Sociale e la Sanità, N. Bertignoll, presidente dell’Associazione delle Residenze per Anziani dell’Alto Adige, Dott. K. Tragust, Ripartizione famiglia e politiche sociali e Asse. |
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PROGETTO NARDINO, VENDOLA: UNA RIVOLUZIONE NEL MODO DI INTENDERE LA MEDICINA |
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Bari, 9 giugno 2011 - “È un ulteriore passo di un cammino che deve andare sempre di più verso quella direzione in cui si mette in gioco un costume mentale, una modalità di immaginare la medicina e di costruire la cultura della salute. È l’inizio di una vera rivoluzione copernicana su cui noi giochiamo la più importante delle nostre scommesse”. Ha commentato così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola il “Progetto Nardino” presentato ieri mattina in conferenza stampa insieme all’Assessore regionale alle Politiche della Salute Tommaso Fiore e curato dall’Agenzia Regionale Arespuglia. “L’esperienza che ci viene presentata oggi – ha dichiarato Vendola – ci consente di leggere il senso di tutto quello che è accaduto in questi mesi. È ovvio che la domanda di salute, innanzitutto, ha bisogno di incontrare un luogo: e il luogo consueto è l’ospedale”. Ma, dice Vendola, non è sempre detto che “il luogo ordinario sia in grado di offrire la risposta appropriata a quella specifica domanda di salute. In questo caso, noi ci accorgiamo che la cronicità, soprattutto nella cosiddetta terza età, non ha bisogno di essere localizzata dentro le strutture ospedaliere, dove a volte, i ricoveri sono la geografia della inappropriatezza”. Secondo il Presidente della Regione Puglia “questa inappropriatezza è particolarmente grave quando si tratti di persone anziane che hanno bisogno di essere accompagnate da chi si prenda carico della loro condizione di salute precaria”. “Il Care Management - ha proseguito il Presidente della Regione Puglia – all’inizio poteva sembrare una di quelle cose che vengono descritte con la parola “narrazione”, che suscita tanta irritazione dei prosaici esperti di politica, ma per me corrisponde ad una nuova narrazione l’idea che ti puoi prendere in carico una persona, seguirlo nelle sue problematiche, incoraggiarlo a guadagnare salute dandosi autonomia e dando valore alla propria responsabilizzazione”. Una buona pratica, infatti, secondo Vendola è la telecardiologia: oltre 350 mila esami nel giro di pochi anni hanno salvato la vita a tantissime persone “con un investimento tecnologicamente più avanzato e socialmente più orientato”. “Tutto ciò – ha spiegato Vendola - credo, stia ispirando l’idea di come dobbiamo comportarci, soprattutto, laddove legittimamente c’è la percezione di una perdita: la perdita di un reparto o di un piccolo ospedale”. Per Vendola è assai difficile “che funzioni la spiegazione razionale che un piccolo ospedale possa essere un luogo pericoloso per chi ha determinate problematiche di salute: perchè se non ci sono le equipe a ranghi completi, se non c’è la giusta tecnologia non è detto che il piccolo ospedale sia capace di offrire la risposta adeguata. Però questo è un buon senso che rischia di essere velleitario, lontano dalla realtà, se al piccolo ospedale non si sostituisce un modo più fluido, concreto e pragmatico di dare risposte alle domande di salute”. “Il Progetto Nardino – ha concluso il Presidente – credo che intenda, in qualche maniera, bussare alle porte delle persone che stanno maturando problematiche varie e articolate di salute e, quindi, possa dare loro sicurezza e aiutarli concretamente, con costi assolutamente ridotti e con risultati più vantaggiosi e più sicuri”. Al plurale,senza esagerare con le dosi, sappiamo che aiuta la digestione, favorisce la socializzazione, genera ottimismo. Al singolare, consultato con attenzione, il volume “ Progetto Nardino”, curato dall’Agenzia regionale Sanitaria della Puglia, dovrebbe facilitare il nuovo rapporto con la salute che attende il cittadino a partire dai 20 Comuni dove il “Piano di rientro e di riqualificazione” del Sistema Sanitario pugliese prevede la riconversione di strutture ospedaliere. Non sono previsti effetti collaterali in caso di sovradosaggio. Le premesse che inducono all’ottimismo dunque, ci sono. Nel “ Progetto Nardino” , che riguarda complessivamente 450mila abitanti, l’Ares Puglia parte dall’analisi del fenomeno che vede il cittadino- utente che necessita di prestazioni, più spesso orientato a rivolgersi verso le strutture maggiori, producendo così un effetto che vede le grandi strutture spesso ingolfate, mentre le più piccole lamentare un dispendioso sottoutilizzo. Non solo, ma in numerosi casi, i piccoli ospedali risultano con maggiore facilità errati punti di riferimento per ripetuti ricoveri di persone che,spesso anziane, avrebbero bisogno di forme più adeguate di cura ed assistenza. Il nostro “ Nardino” fa dunque da “evidenziatore” di situazioni alle quali la medicina territoriale dovrà dare risposte. Lo ha ribadito l’assessore alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore, presentando in conferenza stampa con il Presidente Vendola ( ne riferiamo a parte) il volume predisposto dall’Ares e lo ha ribadito il direttore dell’Agenzia, Francesco Bux. Soprattutto in quelle realtà dove strutture sanitarie chiudono o vengono riconvertite, lì, con maggiore rapidità la medicina territoriale offrirà ai cittadini servizi più celeri , efficaci ed a misura più umana. Si è cominciato con la telecardiologia, si proseguirà sin dai prossimi giorni, con la telediabetologia come ha, appunto, annunciato lo stesso assessore Fiore descrivendo l’utilizzo delle tecniche telematiche come gli strumenti fondamentali che la medicina territoriale avrà a disposizione. |
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“SPI CGIL DISTRATTA E DISINFORMATA”: RISPOSTA PORTAVOCE PRESIDENTE ARCUTI AL SEGRETARIO REGIONALE MASSOLI |
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Perugia, 9 giugno 2011 - Se il segretario dello Spi Cgil dell’Umbria invece di lanciare strali e accuse, utilizzando peraltro un linguaggio ed un tono che nulla hanno a che vedere con una corretta interlocuzione con le istituzioni, si fosse, lui sì, “dato una svegliata” avrebbe probabilmente evitato di incappare in affermazioni prive di ogni fondamento”, afferma Franco Arcuti, portavoce della Presidente della Giunta regionale, in risposta all’intervento del segretario regionale dello Spi Cgil Graziano Massoli. “Se solo il segretario dello Spi Cgil si fosse preso la briga almeno di informarsi con la Regione, o con i suoi colleghi di altre sigle sindacali, prima di scrivere lettere aperte, avrebbe saputo che il Prina (piano regionale integrato non autosufficienza) non dorme affatto, essendo state già assegnate le risorse disponibili. Comunque – continua Arcuti - ha ragione il segretario ad affermare che “è assolutamente necessario che la Regione vari un piano straordinario per il lavoro giovanile”. Tant’è che il piano triennale è stato approvato dalla Commissione consiliare competente e sta per essere calendarizzato per la sua discussione e approvazione in Consiglio regionale. Ma anche ciò, evidentemente, deve essere sfuggito al segretario dello Spi Cigl. La sua scomposta dichiarazione appare oltremodo incomprensibile se si tiene conto che lo stesso Spi Cgil è stato più volte - anche recentissimamente - ricevuto dalla presidente e dalla vice presidente della Regione per essere messo al corrente di tutti gli atti che la Giunta regionale stava e sta assumendo ed è stato coinvolto, insieme a tutte le altre organizzazioni sindacali, in tutte le fasi partecipative e concertative. Dov’era il segretario dello Spi Cgil in tutte queste occasioni?” “Spiace davvero, conclude la dichiarazione del portavoce Arcuti, dover constatare che rappresentanti di primo piano di una così autorevole e grande organizzazione sindacale come è lo Spi Cgil talvolta non sanno di cosa parlano. O, peggio, parlano senza essere assolutamente informati. Ignorando, peraltro, che la Regione Umbria, pur in presenza dei gravissimi tagli effettuati dal Governo nazionale, come ad esempio il dimezzamento del Fondo della non autosufficienza, ha comunque confermato le proprie risorse a favore delle politiche sociali”. |
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BRESCIA,IN 1000 IN PIAZZA PER HI LIFE SPORT TOUR DEBUTTA MANIFESTAZIONE SOSTENUTA E FINANZIATA DALLA REGIONE LOMBARDIA |
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Brescia, 9 giugno 2011 - ´Oltre un migliaio di ragazzi delle scuole medie e superiori bresciane hanno invaso ieri piazza Loggia in occasione del debutto di ´Hi Life Sport Tour´, iniziativa fortemente voluta dal mio Assessorato per promuovere tra i giovani uno stile di vita sano e responsabile: una risposta decisamente positiva che, oltre a dimostrare grande recettività e interesse da parte dei ragazzi su questi temi, ci stimola a proseguire nell´attività di promozione sul territorio di iniziative dall´alto valore sociale come quella odierna´. Lo ha detto l´assessore allo Sport e Giovani della Regione Lombardia Monica Rizzi, a proposito della tappa bresciana della manifestazione ´Hi Life Sport Tour´ che, a partire da oggi, coinvolgerà nei prossimi mesi ben 10 città del Nord Italia, a partire da Milano e fino a Trieste. Obiettivo del tour, realizzato - per quanto riguarda le tappe lombarde - con il sostegno dell´Assessorato allo Sport e Giovani della Regione Lombardia, oltre che con il patrocinio del Ministero dell´Interno (Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Polizia di Stato), è quello di invitare i giovani alla responsabilità verso se stessi e gli altri proponendo modelli di divertimento sano. In particolare, la manifestazione bresciana si è svolta in due momenti: un primo in Campo Marte (scuola Polgai), dove si sono svolti i giochi motori non agonistici e un secondo, dedicato al divertimento legato alla musica, in piazza Loggia. ´E´ fondamentale oggi - ha concluso l´assessore - sostenere il messaggio di non abuso di alcolici o stupefacenti con tutti gli strumenti a disposizione, presentando ai nostri ragazzi modelli positivi alternativi. Azioni concrete in questa direzione sono per me prioritarie ed è mio impegno portarle avanti in sinergia con i territori di volta in volta interessati. Con l´iniziativa odierna, e con tanti altri progetti in cantiere, il bresciano si conferma ancora una volta territorio fortemente attento e sensibile alle esigenze del mondo giovanile e per questo partner ideale per lo sviluppo delle politiche in favore di questo settore´. |
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SPORT: PRESENTATA A UDINE LA EUROPE EVOLUTION CUP |
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Udine, 9 giugno 2011 - Mille e 200 atleti in rappresentanza di 30 nazioni si ritroveranno nel mese di ottobre a Lignano per dare vita alla "Europe Evolution Cup", una sorta di grande festa del mare. Nel villaggio olimpico della località balneare friulana, gli uomini-delfino per dieci giorni, dal 7 al 16 ottobre, si sfideranno trattenendo il respiro nelle prove di apnea subacquea nei fondali delle piscine Getur. I dettagli della manifestazione sono stati illustrati oggi a Udine nel corso di una conferenza stampa svoltasi nel Palazzo della Regione, alla presenza dell´assessore allo sport, Elio De Anna. Come spiegato dagli organizzatori, il programma della manifestazione prevede anche esibizioni di nuoto pinnato, di nuoto sincronizzato con uno stage delle atlete della Nazionale, convegni scientifici e la presentazione di un importante progetto sul mare e la sicurezza in acqua. L´oms ha infatti rilevato che la seconda causa di morte, soprattutto tra i più piccoli, è proprio l´annegamento, ragion per cui gli organizzatori dell´Evolution Cup hanno voluto lanciare un appello per sensibilizzare la popolazione su un tema così delicato. Ma ci sono altre due importanti iniziative inserita nella dieci giorni dedicata al mondo dell´acqua a Lignano. Per l´occasione si svolgeranno infatti anche in mondiali di apnea indoor nonché il giro d´Italia in apnea, il meeting degli allievi dell´Accademia fondata dall´ex campione del mondo Azzurro di specialità Umberto Pellizzari. Molti nomi di spicco della specialità che saranno presenti a Lignano. Tra questi figurano Herbert Nitsch, al momento l´uomo più "profondo" del mondo con i sui 214 metri nella specialità no limits. Ma hanno garantito la loro presenza anche Milorad Cavcic, campione olimpionico di nuoto nei 50 metri delfino, Stefano Figini pluricampione mondiale di nuoto pinnato, Alexey Molchanov, nazionale russo e primatista mondiale di apnea dinamica, Natalija Molkanova primatista mondiale di apnea in assetto costante e dinamica con e senza pinne. Come spiegato dall´assessore De Anna nel corso del suo intervento, la manifestazione rappresenta una grande festa degli sport d´acqua, forse poco conosciuti dal grande pubblico ma palestra di valori ed esempio per discipline molto più blasonate. "Ho seguito da vicino sia l´anno scorso che quest´anno la Evolution Cup - ha affermato l´assessore allo sport - e mi sono accorto del grande fair play che esiste tra i concorrenti in gara pur essendo in competizione grandi campioni internazionali. In un mondo dello sport dove ultimamente conta molto di più l´immagine che la sostanza, com´è emerso anche in occasione della mancata salita del Crostis al Giro d´Italia, competizioni come questa rappresentano un vero esempio per tutti". "Va apprezzato inoltre - ha concluso de Anna - lo sforzo che gli organizzatori hanno compiuto per rendere questa manifestazione ´pulita´. Nel corso di tutti e dieci i giorni di gara, grazie a una convenzione con i medici sportivi e il riconoscimento della Awada, verranno istituiti dei controlli incrociati antidoping a campione. Un modo, anche questo, per distinguersi da altri settori dove il male dilagante è sempre più presente". |
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