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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Giugno 2011
PUBBLICITÀ TRUFFA: STOP DEL PARLAMENTO EUROPEO AGLI ANNUARI COMMERCIALI TRUFFA  
 
Bruxelles, 9 giugno 2011 - La tua azienda è stata vittima di truffe da parte di società che offrivano pubblicità gratuita? Ti hanno proposto l´iscrizione senza oneri a un elenco commerciale e ti sei ritrovato firmatario di un contratto? Crescono le petizioni al Parlamento delle aziende vittime di questo genere di truffa, e i deputati chiedono alla Commissione di fermare le pratiche fraudolente e proteggere i cittadini dalle perdite. Giovedì 9 giugno gli eurodeputati, attraverso un´interrogazione orale dell´onorevole Erminia Mazzoni (Pdl) - alla testa della commissione Petizioni - e Malcolm Harbour, in rappresentanza della commissione Mercato interno e protezione dei consumatori, discuteranno l´argomento e voteranno il relativo rapporto. Stop alla pubblicità ingannevole - Dal 2003 il Parlamento ha ricevuto più di 400 petizioni che denunciano le pratiche ingannevoli di società di compilazione degli elenchi commerciali. Aziende di piccole e medie dimensioni, Ong, librerie e anche scuole si sono trovate a dover pagare fino a 1000 euro come involontari firmatari di un contratto pluriennale, dopo essere stati attirati dall´offerta di iscrizione gratuita in una directory commerciale. Le società di compilazione degli elenchi ingannevoli hanno spesso sede in uno Stato diverso da quello delle loro vittime, così che queste ultime trovano difficoltà a ottenere protezione dalle autorità nazionali, e spesso sono troppo piccole per permettersi di intraprendere azioni legali. Leggere le clausole in microstampa - L´autore del rapporto del 2008 sull´argomento, il maltese Simon Busuttil, si batte per una tutela adeguata delle imprese europee legittime e fa i nomi delle società di cui diffidare. Il Parlamento chiede alla Commissione di verificare che la Direttiva del 2006 in materia di pubblicità ingannevole sia sufficiente e adeguatamente attuata dagli Stati membri, di accelerare l´attività di revisione e adottare azioni correttive dove necessario.  
   
   
L’EDITORIA INTERNAZIONALE SI INCONTRA A EDITECH CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL’INNOVAZIONE DIGITALE IN EDITORIA  
 
 Milano, 9 giugno 2011 – Oggi l’Aie - Associazione Italiana Editori, con la quarta edizione di Editech, propone un’occasione di aggiornamento e confronto sull’evoluzione digitale in atto nell’editoria libraria a livello internazionale non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa, attraverso casi di successo presentati dai più innovativi attori del mercato. Nella giornata si alterneranno sessioni plenarie e parallele. In programma il 10 giugno- Una Sfida Chiamata Epub 3 - Un seminario dal taglio operativo, in collaborazione con l’Idpf – International Digital Publishing Forum, dedicato all’Epub 3, la nuova versione del più diffuso stan¬dard per la produzione degli ebook. L’epub 3 supporterà video, audio, scripting, Mathml, enhanced layout, abilitando quindi anche la creazione di nuove tipologie di prodotti interattivi e multimediali. A tenere il seminario sarà Liza Daly, membro del Board dell’Idpf, presidente di Threepress e uno degli esperti che hanno partecipato attivamente ai lavori del working group che ha elaborato le specifiche. Editoria Digitale, Ebook Uno Sguardo Sulle Nuove Professioni 10 giugno - Milano, Palazzo delle Stelline - Sala – Alessandro Volta | Orario: 10 -13 Un seminario gratuito riservato agli studenti dei master e dei corsi universitari in editoria delle università lombarde finaliz¬zato ad arricchire il loro percorso professionalizzante. Stanno cambiando i prodotti editoriali, i modi di distribuirli on-line e nei canali fisici, il lavoro del redattore e dell’editor e conseguentemente cambiano anche le competenze richieste in ingresso a chi vuole intraprendere il lavoro in casa editrice, nei service editoriali o nelle nuove realtà che producono e distribuisco¬no ebook. L’incontro vuole offrire a coloro che saranno i redattori delle nuove case editrici alcuni elementi di riflessione su questi nuovi sviluppi.  
   
   
FORUM UNESCO: E-BOOK PER ATTRARRE GIOVANI VILLA REALE DI MONZA COME LA REGGIA DI VERSAILLES  
 
 Monza, 9 giugno 2011 - ´Grazie per aver scelto Monza, la Villa Reale e la Lombardia. Con questo evento per tre giorni abbiamo fatto conoscere la nostra Villa nel mondo, puntando l´attenzione, anche a casa nostra, sull´e-book e le nuove tecnologie digitali´. E´ quanto ha detto ieri l´assessore regionale alla Cultura Massimo Buscemi, intervenendo alla cerimonia di chiusura del secondo Forum mondiale dell´Unesco sulla cultura e le industrie culturali dedicato a ´Il libro domani - Il futuro della scrittura´. Alla cerimonia di chiusura erano presenti, tra gli altri, il sottosegretario regionale alla Promozione e Attrattività del Territorio Francesco Magnano, il sindaco di Monza Marco Mariani, il presidente della Provincia di Monza e Brianza Dario Allevi e il vice direttore generale dell´Unesco Francesco Bandarin. ´Questa tre giorni - ha ribadito Buscemi - è stata per tutta la regione una grande opportunità. Grazie a 14 eventi collaterali, dislocati fra Monza e Milano, un altissimo numero di cittadini ha potuto avvicinarsi a questo evento dedicato all´approfondimento del libro. La nostra terra vanta a livello mondiale un primato di eccellenza legato all´editoria, alle aziende, alle telecomunicazioni e alle televisioni, una terra d´impresa fra le più importanti d´Europa. Grazie a questo forum abbiamo puntato l´attenzione sull´e-book, auspicando che questa tecnologia si estenda anche da noi´. Massimo Buscemi ha spiegato come ´negli Stati Uniti circolino oltre un milione di titoli, mentre in Italia siamo fermi a 9.000´, ricordando che ´il nostro obiettivo è quello di approfittare delle nuove tecnologie per avvicinare i giovani alla lettura e al mondo librario´. L´assessore Buscemi ha ribadito l´importanza del Forum per Villa Reale. ´Questo splendido edificio - ha detto - che io amo definire ´la Versailles della Lombardia´, con questi eventi conferma sempre più la sua vocazione a diventare il centro dello sviluppo culturale della nostra regione: una capitale della cultura consacrata due anni fa con il primo Forum, che continuerà negli anni a svolgere questo ruolo´. ´Nei prossimi 20 anni - ha concluso Buscemi - gli analisti hanno previsto la fine della carta stampata per quanto riguarda sia i libri sia i giornali; credo però che questa previsione si rivelerà sbagliata´.  
   
   
LISIPPO: IL PRESIDENTE SPACCA A FANO CON UNA DELEGAZIONE DI GIORNALISTA USA: ´AUSPICHIAMO UNA RAPIDA SOLUZIONE LEGALE DELLA VICENDA. PRONTI A UNA COLLABORAZIONE CON IL GETTY´.  
 
 Ancona, 9 giugno 2011 - ´Siamo in fervente attesa che il giudice di Pesaro emetta la sentenza definitiva sull´assegnazione del Lisippo, per poter costruire un positivo rapporto di collaborazione con il Getty Museum. Ci auguriamo che la soluzione legale della vicenda arrivi nei tempi piu` rapidi possibili, perche` l´attivita` istruttoria e` gia` stata molto lunga, approfondita ed articolata, ci sono stati diversi gradi di giudizio e quindi e` legittimo attendersi un celere pronunciamento´. Cosi` il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ieri in occasione della visita a Fano di una nutrita delegazione di giornalisti statunitensi di importanti quotidiani e delle piu` diffuse riviste del settore turistico (tra gli altri New York Times, National Geographic Traveler, Cox Media Company-atlanta Journal Constitution-wsb Tv, Abc Radio-tv, Cbs tv, Venice Magazine, About.com del Nyt, ´C´ California style magazine, Time Inc-food e lifestyle magazine, ecc.). Il presidente Spacca ha accompagnato i giornalisti a visitare la copia del Lisippo collocata al termine dell´omonima Passeggiata. ´Il Lisippo ´ ha detto Spacca - e` un bene dell´umanita`, perche` un´opera d´arte non appartiene a nessuno, ma a tutto i cittadini del mondo. Gia` nella nostra visita a Los Angeles, durante la quale abbiamo incontrato i vertici del Getty Museum e la stampa statunitense - che ha avuto un´attenzione addirittura inaspettata per questa vicenda - abbiamo sottolineato con forza che il Getty, in quanto istituzione culturale tra le piu` importanti al mondo, deve adottare comportamenti etici. Su questo la stampa Usa e` molto sensibile e la visita in queste giornate di una delegazione di giornalisti americani, molto rappresentativa, lo testimonia. Al di la` di cio` che il giudice di Pesaro decidera` in merito alla causa legale, ci siamo dichiarati pronti ad una collaborazione con il Getty, mettendo a disposizione il nostro patrimonio artistico e culturale´. La storia del Lisippo, ha ricordato Spacca, e` la storia stessa della nostra regione: l´Atleta di Fano non e` soltanto una statua prestigiosa di Fidia, e` una parte significativa della storia delle Marche, e` l´opera che meglio interpreta la cultura dell´Adriatico. ´In questo momento ´ ha aggiunto il presidente - stiamo portando avanti un´operazione di valorizzazione della cultura delle Marche nel mondo, non solo un´operazione di riconquista del Lisippo. Vogliamo raccontare la nostra storia e viverla se possibile anche attraverso il Getty con il quale ci auguriamo si possa avviare un progetto di scambio di opere. Per le Marche si tratterebbe di una vetrina formidabile. Del resto la nostra regione ha gia` portato numerose opere nel mondo: dal Rinascimento a New York a Raffaello a Pechino, Shanghai e Nanchino, ai Bronzi di Cartoceto in Canada. Anche il Getty puo` dunque partecipare da protagonista alla promozione delle Marche nel mondo´..  
   
   
TELECOM ITALIA: PRIVA DI FONDAMENTO NOTIZIA SU DELISTING TELECOM ITALIA MEDIA  
 
Roma, 9 giugno 2011 - Telecom Italia dichiara che la notizia riportata da organi di stampa in merito a operazioni di delisting del titolo Telecom Italia Media è priva di qualsiasi fondamento.  
   
   
PER I 150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA, IL CINEMA RACCONTA: PRIMO PREMIO AD UNA STUDENTESSA VALDOSTANA  
 
Aosta, 9 giugno 2011 - L’assessorato dell’istruzione e cultura informa che una studentessa valdostana, Yara Delinde, alunna della classe Iii A bilingue del Liceo classico Xxvi febbraio di Aosta, ha vinto, con una recensione del film Uomini contro di Francesco Rosi, il primo premio del concorso promosso nel corrente anno scolastico dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e da Agiscuola nell’ambito del progetto Per i 150 anni dell’Unità d’Italia: il cinema racconta. Il Concorso Redazioneiostudio-agriscuola, indetto contestualmente ad un ciclo di proiezioni per le scuole secondarie di secondo grado incentrate sullo stesso tema, era finalizzato a promuovere una riflessione storica in merito al lungo processo che ha portato all’Unità d’Italia e a coinvolgere gli studenti nel processo creativo di critica cinematografica e promozione del prodotto audiovisivo. A Yara Delinde è stata offerta la possibilità di partecipare quale componente alla giuria del Premio Leoncino d´Oro (23a edizione), chiamata a esprimersi sui film in concorso alla 68a Mostra Internazionale d´Arte Cinematografica di Venezia, che si terrà dal 31 agosto al 10 settembre 2011.  
   
   
“L’IMPRESA E LA SFIDA DEL BENE COMUNE”: PRESIDENTE UMBRIA MARINI ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI PIERLUIGI GRASSELLI  
 
Perugia, 9 giugno 2011 - “In un momento economico sociale come quello attuale, segnato dal dispiegarsi delle conseguenze più dure della crisi internazionale più grave dopo gli anni ’30 del secolo scorso, interrogarsi sul valore sociale dell’impresa rappresenta una scelta significativa”. E’ quanto affermato dalla presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso del suo intervento di chiusura della presentazione del libro “L’impresa e la sfida del bene comune”, curato dal professor Pierluigi Grasselli, svoltasi a Perugia, nel Salone d’Onore di palazzo donini. “Tutta l’impostazione più liberista non ragiona in termini critici attorno al rapporto tra impresa e bene comune poiché dà per scontato che l’attività imprenditoriale in quanto attività di successo, ovvero corroborata da profitto, di per sè costituisca un contributo alla creazione di valore e dunque al bene comune. La riflessione scientifica da parte di tanti maestri del liberalismo ha, al contrario, interpretato in maniera molto più complessa tale rapporto sostanzialmente introducendo la “responsabilità sociale dell’impresa” come argomento aggiuntivo e non automaticamente riconducibile al solo profitto”. Per la presidente Marini occorre “ridefinire un profilo moderno dello statuto dell’impresa e del lavoro da cui escano valorizzate sia la competitività in senso tradizionale sia quella del territorio di riferimento attraverso specializzazione e collaborazione per il bene comune. Anche a livello regionale e con iniziative dal basso, ritengo che si possa facilitare questo connubio positivo tra i due indirizzi”. In questa direzione la stessa “Alleanza per l’Umbria” costituisce, secondo la presidente, l’infrastruttura su cui sviluppare il concorso dei diversi attori sociali alla costruzione del bene comune: “l’efficacia di una tale rete di relazioni dipende, innanzitutto, dalla qualità e dalla quantità delle proposte che i diversi attori sono in grado di offrire ai tavoli di concertazione. E spetta al governo regionale svolgere funzioni di proposta d’insieme e di sintesi del protagonismo dei diversi attori lavorando per una coerenza ed una fattibilità delle iniziative che riesca a dare concretezza all’obiettivo della costruzione del bene comune, valorizzando, innanzitutto, il ruolo e il contributo delle imprese”.  
   
   
LETTERATURA ED ARTE ALTOATESINE A VIENNA  
 
Bolzano, 9 giugno 2011 - Con il motto "Born in the Dolomites" autori e d artisti altoatesini si sono presentati nei giorni scorsi a Vienna nell´ambito di tre serate loro dedicate. L´iniziativa è stata organizzata del Dipartimento cultura tedesca in collaborazione con il Südtiroler Künstlerbund. Si è trattato di una vera e propria vertrina per letteratura e arte dell´Alto Adige, come afferma l´assessora provinciale alla cultura tedesca Sabina Kasslatter Mur. Presso la "Literaturhaus Wien" nella capitale austriaca gli autori altoatesini Maxi Obexer e Selma Mahlknecht, Toni Bernhart, Astrid Kofler hanno avuto modo di proporre letture dalle loro recenti opere nell´ambito di due serate letterarie tenutesi nei gironi scorsi. Alla tavola rotonda incentrata sulla leteratura altoatesina all´estero, moderata da Susanne Barta, registrata per la televisione, che sarà messa in onda il 24 giugno 2011 nel Rai Sender Bozen, hanno preso parte l´assessora Sabina Kasslatter Mur, Maxi Obexer, Toni Bernhart e l´editore Ludwig Paulmichl. Una terza serata culturale altoatesina è stata dedicata, invece, alla scultura con l´inaugurazione dell´esposizione curata da Martin Pohl "Born in the Dolomites". Otto giovani artisti altoatesini hanno presentato le loro creazioni, ovvero Gino Alberti, Martin Pohl, Gabriela Oberkofler, Hubert Kostner, Carlo Speranza, Sissa Micheli, Walter Moroder e Robert Pan.  
   
   
CULTURA: VENERDI´ NUOVA MOSTRA AL ´RISO´ CON OPERE SU LAMPEDUSA  
 
Palermo, 9 giugno 2011 - L´assessore regionale dei Beni culturali e dell´Identita´ siciliana, Sebastiano Missineo, inaugurera´ venerdi´ 10 giugno alle 18 la mostra "Sotto quale cielo?" organizzata dal Riso, museo d´arte contemporanea della Sicilia. L´esposizione, che propone venti opere di cinque artisti di livello internazionale (Massimo Bartolini, Flavio Favelli, Hans Schabus, Marinella Senatore e Zafos Xagoraris) rappresenta la fase conclusiva del programma di residenze "Etico_f Cinque movimenti sul paesaggio", a cura di Daniela Bigi, iniziato nel luglio 2010 e realizzato in diversi centri della Sicilia. A distanza di quasi un anno, la mostra a Palazzo Riso ricongiunge, in un unico luogo fino al 30 ottobre, le opere prodotte dagli artisti la scorsa estate in citta´ e contesti siciliani molto diversi tra loro per storia, attualita´ e prospettive. Nelle sale dei due piani del museo palermitano sono allestite oltre venti opere come il lungo ponte percorribile immerso nella nebbia di Marinella Senatore o, tra le nuove produzioni, il lavoro che Hans Schabus dedica ai migranti e alla tragica situazione di Lampedusa, attraverso un´installazione realizzata con i resti delle barche che il mare restituisce sulle rive dell´isola siciliana; l´installazione di Massimo Bartolini composta da decine di luminarie adagiate sul pavimento e attivate da un dispositivo audio e l´imponente scultura di Flavio Favelli costituita da oltre quindici quintali di persiane e finestre dismesse. La conferenza stampa di presentazione, a cui parteciperanno l´assessore Sebastiano Missineo, il direttore del museo Riso, Sergio Alessandro, l´ideatore del progetto culturale di Riso, Renato Quaglia, e Daniela Bigi, curatore di "Sotto quale Cielo?" e´ fissata per venerdi´ 10 giugno alle 11 al museo Riso, in corso Vittorio Emanuele 365 a Palermo.  
   
   
CHAT ROOM DI TENEREZZA FATTORE DAL 23 AL 26 GIUGNO 2011 AL TEATRO PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFI DI ROMA  
 
Roma, 9 giugno 2011 - Dopo il grande successo dello spettacolo “Ciechi” tratto dal romanzo “Cecità” di Josè Saramago, torna in scena dal 23 al 26 giugno 2011 al teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi di Roma la Compagnia Cassiopea Teatro Sperimentazione con la pièce “Chat Room” di Tenerezza Fattore. “Chat Room” è una commedia brillante con musiche e coreografie che si svolge attorno ad uno dei fenomeni sociali più importanti e delicati di questo secolo: il mondo virtuale. I siti di incontri virtuali sono riportati dagli studiosi con il duplice potenziale di valore aggiunto e di problema sociale. Numerosi studi, infatti, affermano e dimostrano che una coppia su cinque ormai nasce navigando su Internet. Solo in Italia tre milioni e mezzo di persone cercano l´anima gemella attraverso siti web di incontri online. Il binomio virtualità (allontanamento dal reale) e teatro (l´arte più immediata e di contatto umano che esista) è risultato intrigante e molto attrattivo per lo spirito innovativo e avventuroso di Cassiopea. La commedia indagando ironizza non solo sugli incontri online, ma anche sul contesto relazionale e psicologico creato dal mondo virtuale. È un viaggio in una dimensione percettiva e cognitiva che coinvolge una parte importante della nostra quotidianità, qui esplorata attraverso il linguaggio teatrale: infatti senza mai mettere in scena il computer, la pièce guida lo spettatore in una visione soggettiva in cui la comunicazione virtuale viene trasformata in azioni sceniche concrete arricchite da effetti speciali. Si tratta di è un´opera attuale, popolare e divertente, destinata ad un vastissimo pubblico e con un alto potenziale di replicabilità. Per genere e contenuto coinvolge e appassiona tutta la popolazione di single in cerca d´amore (in Italia si contano più 5.000.000 iscritti alle chat di incontri). La commedia ha, inoltre, la capacità intrinseca di attirare a teatro non solo le persone che sono solite vivere al computer, al chiuso e in solitudine, ma anche tutta la popolazione, neofiti ed esperti, dei frequentatissimi social network. “Chat Room” prende una posizione anche sul piano dell´innovazione del linguaggio teatrale. Dopo l´esperimento di “Adenoidi” di Daniele Luttazzi che nel 1989 scrive la prima opera di narrativa in cui compaiono le emoticons, non ci risulta siano stati fatti altri tentativi, in particolare nella drammaturgia. In questo senso “Chat Room” è il primo esperimento in Italia in cui le emoticons - "smiley" o anche "faccine" - sono integrate nella drammaturgia come vere e proprie battute del testo. In quanto riproduzioni stilizzate delle principali espressioni facciali umane, le emoticons rimandano alle maschere fisse dell´antica Grecia o alle mezze maschere espressive della commedia dell´arte; sono usate nel copione dagli attori come maschere incarnate, che assolvono al difficile compito di trasporre teatralmente e in modo efficace la comunicazione virtuale. La storia - “Chat Room” narra la storia di Gianfilippo, interpretato da Dario Biancone, è un consulente finanziario di trent´anni che, dopo la separazione dalla moglie, cade in un mondo opaco fatto di traslochi, scatoloni e serate passate in depressione davanti alla tv. La scena si apre nel suo mini-appartamento i cui elementi di arredo principali sono proiezioni dello stato di ozio e indolenza del protagonista. Una poltrona "magnetica", una credenza vuota, una segreteria telefonica senza messaggi. Oggetti “parlanti”, o meglio, “giudicanti” che, echeggiando voci della sua coscienza, divengono canali attraverso i quali Gianfilippo trova il modo di dire qualcosa a se stesso. L´azione inizia una sera in cui c´è qualcosa di nuovo nell´aria per Gianfilippo, reduce da una lunga serie di giorni tutti uguali. Probabilmente il momento peggiore è passato, ma lui non se ne è ancora accorto. Rifiuta l´invito seducente della poltrona e del telecomando e, seguendo la sua passione adolescenziale per la navigazione, scarta un pacco atteso da tempo contenente una rete da pesca (metafora della rete Internet) che, una volta nelle sue mani, prende vita e lo cattura trasportandolo nel nuovo mondo della realtà virtuale. Le pareti del monolocale di Gianfilippo si spalancano e mostrano al protagonista un olimpo virtuale popolato da divinità antropomorfe che simbolizzano le nuove forze che governano il destino individuale nel Cyberspace. Appaiono così allegorie dei maggiori portali e strumenti digitali, mai con i loro veri nomi: da Wikipedia a Google, dalla posta elettronica e iTunes. Gianfilippo, tra le varie divinità che se lo contendono, come venditori ambulanti in un mercato rionale, sceglie quella che gli prospetta la possibilità di incontrare la sua anima gemella, aprendogli la porta di stanze misteriose piene di promesse. Sperimentazione linguistica - La sfida di “Chat Room” dal punto di vista linguistico è quella della rappresentazione in prima persona dell´impatto visivo, uditivo, emotivo e culturale di chi si avventura nel mondo virtuale. Una rappresentazione che si ispira al genere fantasy e dove il computer non è mai presente, così come la parola "chat", scritta nel titolo ma mai pronunciata nel corso dello spettacolo. Elementi tipici della comunicazione virtuale, come gli emoticons, vengono tradotti nel linguaggio teatrale con un richiamo alle maschere della commedia dell´arte e rappresentano un segno distintivo dello spettacolo, scandendone il ritmo e delineando uno stile. Al contrario, però, di quelle antiche che restano fisse, nello spettacolo gli emoticons appaiono e svaniscono repentinamente, maschere postmoderne di un mondo che si fa frammentario e liquido. Il linguaggio virtuale è da sempre al centro dello studio dei semiologi e dei linguisti. Il glottologo Michele Cortelazzo, dell´Università di Padova, interpreta ad esempio gli emoticons come un´esigenza comunicativa che nasce dall´immediatezza e sincronicità della comunicazione virtuale, molto più vicina all´interazione faccia a faccia rispetto alla tradizionale comunicazione in forma scritta precedente all´avvento di Internet e della telefonia mobile. “Chat Room” indaga, attraverso la sperimentazione teatrale, sulla funzione dei nuovi segni di un linguaggio nuovo per molti versi, ma pur sempre ancorato a fondamentali necessità comunicative umane. Sempre sul fronte dell´indagine sulla rappresentazione e gli archetipi dell´ambiente digitale, “Chat Room” indaga sulla personificazione degli strumenti che guidano gli utenti nel mondo di internet e il rapporto uomo-macchina (si pensi agli avatar e agli studi sugli agenti virtuali con voce e fattezze umane), trasformando i principali strumenti digitali in divinità capricciose che governano un mondo che sfugge alla comprensione e al controllo dell´individuo. Si tratta di un tentativo importante di indagine su un fenomeno sociale tra i più rilevanti prodotti dalla diffusione dell´accesso a Internet tra la popolazione, che ha già mutato le caratteristiche di attività umane profonde come il corteggiamento, la creazione di amicizie, la comunicazione interpersonale, la condivisione dell´intimità. Una commedia brillante con musiche e coreografie Il genere prescelto è quello della commedia con accenti fantasy e grande importanza è dato alle musiche, alle coreografie e agli effetti speciali. Ciò rende lo spettacolo estremamente divertente, facilmente fruibile e adatto a un pubblico vario, compresi quanti non frequentano assiduamente il teatro. Regia e drammaturgia - La regia e la drammaturgia sono di Tenerezza Fattore (Widad Mohsen) che da trent´anni è impegnata nel mondo del teatro professionale come attrice, cantante, doppiatrice, regista, drammaturga e insegnante. Premiata e riconosciuta dalla stampa nazionale ed estera per regie originali e suggestive, il campo della sua specializzazione è da sempre tutto il territorio della commedia, con particolare predisposizione al teatro musicale e a quanto concerne ritmica e musicalità a servizio dell´azione teatrale. Attori - La commedia si incentra su un grande protagonista interpretato da Dario Biancone, già protagonista in “Ciechi”, spettacolo tratto dal romanzo “Cecità” di Josè Saramago in scena al teatro Piccolo Eliseo nel giugno 2010 per la regia e l´adattamento di Tenerezza Fattore. Il personaggio di Gianfilippo (Dario Biancone) tiene continuamente e senza riposo il filo dello spettacolo per più di due ore, ballando ed eseguendo piccoli numeri acrobatici, ma soprattutto interpretando. Attraverso la trasformazione fisica e psicologica del personaggio, i suoi sbalzi emotivi, le crisi, le emozioni e le ovvietà quotidiane, il pubblico rivedrà se stesso o il proprio vicino di casa, riflettendo, emozionandosi e divertendosi attraverso l´esuberante simpatia dell´attore protagonista. Nel cast ci sono anche Enrico Franchi (il Portiere), Gabriele Carbotti (Massimiliano, l´amico), Giorgia Furbetta (Cristina/partenope, la donna polemica), Giorgia Guerra (Valentina, la donna dei sogni), Claudia Lerro (Fabiana, l´amica) e Roberto Fazioli (Ugo), attori e attrici di talento comico con predisposizione alla danza e al tempo/ritmo, tutti impegnati in personaggi esilaranti, definiti e con un senso nella storia. Nei ruoli secondari, inoltre, sono impegnati gli allievi attori dell´Accademia Cassiopea. Scelte tecniche - La messa in scena, ispirata al rapporto immagine-suono, si rivela fondamentale nella definizione di questa nuova composizione che, non rinunciando alla musicalità e alle nuove tecnologie audiovisive, pone al centro la presenza dell´attore e il rapporto diretto con lo spettatore. Nella scelta della compagine tecnica Cassiopea Teatro Sperimentazione ha selezionato soggetti che per caratteristiche e peculiarità sono interessati non solo ad un rapporto produttivo, ma anche di sperimentazione e di indagine. Oltre che sul linguaggio “Chat Room” fa uno sforzo anche dal punto di vista della sonorizzazione e musicalizzazione delle emoticons dove si traducono in suoni i movimenti interiori delle maschere. La coreografia è affidata a Valeria Baresi, da anni in sodalizio artistico con la regista Tenerezza Fattore insieme alla quale ha realizzato le coreografie di diversi spettacoli musicali. Le scene e i costumi sono a cura di Michela Bevilacqua e Francesca Rossetti. Gli effetti sonori sono a cura di Nicola De Santis. Il disegno luci è di Giorgio Rossi. Www.cassiopeateatro.org/    
   
   
“TRANSFORMING MUSEUMS” PALAZZO STROZZI: UN ESEMPIO ANCHE PER IL METROPOLITAN MUSEUM OF ART DI NEW YORK  
 
 New York, 9 giugno 2011- Oggi presso il Grace Rainey Rogers Auditorium del Metropolitan Museum of Art di New York si tiene “Transforming Museums” il convegno riservato riservato ai membri dello staff del museo, che approfondirà il concetto di trasformazione museale – in particolare nell’approccio interpretativo e nella relazione con il pubblico e i molti modi in cui questo processo può avvenire, in alcuni casi in maniera più sottile e automatica in altri più definitiva e ambiziosa . Il convegno affronterà questo tema fornendo ai partecipanti un momento di studio, di scambio e di confronto attraverso l’esperienza dei rappresentanti di quattro istituzioni museali internazionali leader quali: Tate Britain di Londra, The Walters Art Museum di Baltimora, il Victoria&albert Museum di Londra e Palazzo Strozzi di Firenze, delle sfide che hanno dovuto affrontare e dei risultati ottenuti durante questo processo. “E’ un grande onore” dichiara James Bradburne, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, “essere stato invitato a partecipare a questo importante convegno ed essere parte di questa occasione di scambio e di confronto accanto ad altre importanti istituzioni museali internazionali e condividere con i colleghi del Metropolitan Museum of Art, l’esperienza “Palazzo Strozzi”, l’innovativo approccio strategico per l’organizzazione di eventi culturali e il successo nella trasformazione di Palazzo Strozzi in uno dei centri culturalmente più vitali, dinamici e contemporanei di Firenze degli ultimi quattro anni. Fin dalla sua istituzione, le sfide prioritarie della Fondazione Palazzo Strozzi sono state di portare a Firenze un approccio internazionale nell’organizzazione di eventi culturali, fornire una piattaforma per la sperimentazione e un luogo per il dibattito e la discussione, creare nuove sinergie con altri soggetti, diventare un catalizzatore per la cultura in senso lato e restituire il Palazzo alla città, in breve : “pensare globale, agire locale”. L’obiettivo di tutte queste innovazioni è di risvegliare la curiosità di chi decide di vivere l’esperienza della città". Ospiti del convegno, oltre al Direttore della Fondazione Palazzo Strozzi James Bradburne, Penelope Curtis, Direttrice della Tate Britain di Londra; Gary Vikan, Direttore del The Walters Art Museum di Baltimora; e Damien Whitmore, Direttore degli Affari Pubblici del Victoria & Albert Museum di Londra. Gli interventi saranno supportati da slides esplicative, moderano il convegno Tom Campbell, Direttore del Metropolitan Museum of Art e Peggy Fogelman, Direttrice del Dipartimento di Educazione.