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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Giugno 2011
CATHERINE ASHTON VISITE GIORDANIA, EGITTO, ISRAELE E PALESTINA  
 
Bruxelles, 16 giugno 2011 - Catherine Ashton, Alto Rappresentante dell´Ue per gli affari esteri e Vice Presidente della Commissione, si reca questa settimana in Giordania, Egitto, Israele e Palestina, per le riunioni ad alto livello con i leader di governo ei partner internazionali, tra cui le Nazioni Unite, Lega Araba, Unione Africana, e l´Organizzazione della Conferenza Islamica. La sua visita arriva sei mesi dopo l´inizio della ´primavera araba´ e in un momento cruciale per il processo di pace in Medio Oriente. Dopo il viaggio, lei volerà subito a Lussemburgo per discutere con i ministri degli esteri dell´Ue. "Non vedo l´ora di incontrare i leader israeliani e palestinesi e incoraggiarli a cogliere l´opportunità e di impegnarsi in negoziati", ha dichiarato Catherine Ashton. "Con gli importanti eventi in corso in Nord Africa e dopo il discorso del presidente Obama il mese scorso, è più urgente che mai dare il via alla pace in Medio Oriente. Ho proposto una riunione del Quartetto per rilanciare i negoziati e sarà alla ricerca per i segnali positivi da tutti i lati. Sarò anche presente alla riunione del Gruppo Cairo, che riunisce le organizzazioni internazionali per sostenere la transizione democratica in un´Europa libera e unita la Libia ". Giovedi ´, l´Alto rappresentante incontrerà il ministro degli Esteri giordano Nasser Judehin Amman. Venerdì, incontrerà il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman e il leader dell´opposizione Tzipi Livni, il primo ministro palestinese Salam Fayyad, e il presidente palestinese Mahmoud Abbas. Sabato in Egitto, presso la sede della Lega Araba, dove il segretario generale Amre Moussa ospiterà una riunione del gruppo Cairo, si discuterà la Libia con il segretario generale dell´Onu Ban ki-Moon (in video-collegamento), Jean Ping, presidente della Commissione dell´Unione africana, e con l´Organizzazione della Conferenza Islamica. Domenica, si incontrerà con il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu a Gerusalemme, prima di volare a Lussemburgo per la riunione dei ministri degli Esteri dell´Ue il Lunedi.  
   
   
UE: LA SITUAZIONE DELLE DONNE IN GUERRA  
 
Strasburgo, 16 giugno 2011 - Martedì 14 giugno la commissione parlamentare per i diritti della donna ha tenuto un´audizione pubblica sul contributo femminile nella risoluzione dei conflitti, al fine di incentivare la presenza delle donne nelle zone di guerra in veste di costruttrici attive di pace. "Per avere successo, la nostra azione deve trovare sostegno tra gli uomini e le donne emancipate" ha detto la relatrice rumena dell´Alde Norica Nicolai agli eurodeputati, gli esperti e i docenti universitari presenti in sala. Nonostante la risoluzione Onu ad hoc per aumentare la rappresentanza delle donne a tutti i livelli decisionali nelle operazioni di mantenimento della pace, non molti progressi sono stati fatti. Nelle missioni di pace civile organizzate nell´ambito della politica europea di sicurezza e di difesa, quasi 9 lavoratori su 10 sono uomini e, negli ultimi due anni, solo il 10 - 16% del personale nelle operazioni di peacekeeping dell´Ue era donna. Donne come vittime - Le aggressioni sessuali sulle donne sono diventate una tattica di guerra: "quando si violenta qualcuno, lo stupro coinvolge l´intera famiglia, il paese e le persone intorno" ha spiegato la finlandese Elisabeth Rehn della Corte penale internazionale, ricordando che la violenza sessuale è considerata al pari di un crimine di guerra. "Le vittime e i loro figli devono spesso affrontare la stigmatizzazione e sono esclusi dai gruppi sociali" ha aggiunto la deputata bulgara del Ppe Mariya Nedelcheva. Alla ricerca di un riconoscimento e di ruolo attivo - Quello di vittime è tradizionalmente l´unico ruolo delle donne in guerra. Ma i partecipanti all´audizione hanno invocato un rapido capovolgimento del paradigma: "Le donne non vogliono più essere viste come vittime, ma come coloro che ce l´hanno fatta... Non più bersagli passivi, ma costruttrici attive della società" ha sottolineato la Rehn. L´antropologa sociale Carol Mann ha messo in luce come, nonostante il coinvolgimento di donne e uomini nei conflitti mondiale, ci siano pochi monumenti o capitoli di libri di storia dedicati agli sforzi femminili. "Circa l´80% dei rifugiati nel mondo sono donne e bambini" ma troppo poche sono ancora le tracce dei loro sacrifici. "Una pace duratura non può essere costruita se metà della popolazione non partecipa alla risoluzione dei conflitti" ha ribadito la svedese Maj Britt Theorín del Fondo di sviluppo delle Nazioni Unite per la donna. Le donne come forza di pace - Per l´eurodeputata spagnola dei Verdi Romeva i Rueda "una maggiore inclusione delle donne nella risoluzione dei conflitti è un passo fondamentale da intraprendere", per non lasciare la guida delle guerre e dei processi di pace solo agli uomini. Elisabeth Rehn ha sottolineato l´importanza della presenza femminile nei corpi di polizia e nelle missioni di pace, in quanto modelli per le altre donne. "Se può farlo lei, possiamo anche noi" deve essere il messaggio. "L´ue crede che solo gli uomini siano in grado di decidere per la pace?" si è interrogata Maj Britt Theorín. "Una massa critica di donne, impegnate in lavori civili creerebbe tutta un´altra situazione" ha spiegato. Anne Cathrine Riebnitzsky, capitano dell´esercito danese e scrittrice, ha parlato della sua lunga esperienza in Afghanistan e della difficoltà di trovare donne sul campo. "So che molte di voi qui sono pacifiste" ha detto rivola all´audience "ma le forze di sicurezza sono là fuori... E dialogare con l´esercito rivale, significherebbe essere uccisi dai talebani". La portoghese della Sinistra unitaria Ilda Figueiredo ha sottolineato invece l´importanza "dell´educazione alla pace e della conoscenza dei diritti legali". "Gli uomini sono stati finora gli unici responsabili delle democrazie e delle guerre... Dobbiamo insistere in una partecipazione maggiore delle donne nel rafforzamento della diplomazia" ha dichiarato. Mentre Katariina Leinonen del servizio europeo per l´azione esterna ha ricordato che "la legislazione esiste, ora bisogna metterla in pratica".  
   
   
EUROPA: LA SICILIA AL CENTRO DEL DIBATTITO POLITICO MEDITERRANEO  
 
Catania, 16 giugno 2011 - Da da oggi, la Sicilia torna ad essere sede del dibattito politico sul futuro del Mediterraneo. Si riunisce a Catania, infatti, nella sede della Regione siciliana, la commissione intermediterranea della Conferenza delle regioni periferiche e marittime d´Europa, la Crpm: la piu´ importante organizzazione europea di interessi territoriali. Alla Crpm aderiscono infatti oltre 160 regioni di 28 stati, in rappresentanza di oltre 200 milioni di abitanti. Giovedi´ a partire dalle 16 iniziano i lavori del gruppo di lavoro che si occupa di cooperazione territoriale e vicinato, dei rapporti cioe´ che intercorrono tra regioni della stessa area geografica. Venerdi´, invece, a partire dalle 9, nel salone delle conferenze del palazzo della Regione a Catania, in via beato Bernardo, si svolgeranno i lavori della venticinquesima assemblea generale della commissione intermediterranea, che, alla fine dei lavori, eleggera´ anche il suo nuovo presidente. Al centro del dibattito le nuove politiche europee destinate all´area mediterranea, la stagione di sommovimenti politici che sta caratterizzando la sponda africana e l´analisi del fenomeno delle migrazioni verso il continente europeo. Ma nel corso delle sei sessioni di lavoro, si parlera´ anche di temi economici legati al mondo degli scambi commerciali: dal dialogo culturale al turismo e ai trasporti, dalla pesca alla sostenibilita´, dall´energia all´agricoltura. Ad animare la discussione, attori di primo livello della scena politica euromediterranea, francesi, spagnoli, israeliani e giordani, greci e, naturalmente,italiani: da Egidio Canciani, che relazionera´ sul programma Enpi, a Eleni Marianou, segretario generale della Crpm; da Gianni Pittella, vice presidente del Parlamento europeo, a Massimo Gaiani, consigliere diplomatico del ministro per le politiche europee; da Ramon Luis Varcarcel Sico, presidente della regione Murcia, a Avi Rabinovich, del Ministero israeliano delle cooperazione regionale; da Firas Khouri, direttore dell´ambasciata di Giordania in Italia, a Salvador Sedo´, direttore generale delle relazioni internazionali della Catalogna, e a numerosi rappresentanti delle direzioni generali della Commissione europea. Dopo il saluto introduttivo del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, seguira´ la relazione d´apertura di Michel Vauzelle, presidente della Regione Provence-alpes-cote´ d´Azur, presidente in carica della Commissione intermediterranea. Nella tarda mattinata e´ previsto il rinnovo dell´ufficio politico, con l´elezione del nuovo presidente, che incontrera´ i giornalisti subito dopo la proclamazione. Le conclusioni e la chiusura dei lavori, sono previste per il tardo pomeriggio di venerdi´.  
   
   
DA OGGI LA CONFERENZA INTERNAZIONALE REGIONE CAMPANIA-IPALMO SU PRIMAVERA ARABA ED EUROPA  
 
Napoli, 16 giugno 2011 - Oggi pomeriggio, con inizio alle ore 15,30, presso la Sala Italia di Castel dell´Ovo, si aprirà la conferenza internazionale "La Primavera Araba e l´Europa: come reagire", promossa da Ipalmo (Istituto per le Relazioni internazionali tra l´Italia e i Paesi dell´Africa, America Latina, Medio ed Estremo Oriente) e la Regione Campania, d´intesa con il Ministero degli Affari Esteri. La prima giornata dei lavori prevede i saluti istituzionali del sindaco di Napoli Luigi de Magistris e del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Seguirà una relazione introduttiva del presidente di Ipalmo Gianni De Michelis. Dalle 16 in poi, è previsto un dibattito sul tema: "Cosa è già avvenuto e cosa potrebbe succedere", nel corso del quale verranno affrontate le seguenti problematiche: Le rivoluzioni in Tunisia ed in Egitto. I punti di crisi: Libia, Siria, Yemen e Bahrein. Le situazioni in bilico: Libano, Giordania e Algeria. Il ruolo della Turchia. L´iraq, come modello? Il messaggio di convergenza dei movimenti giovanili e l´irreversibilità dell´evoluzione democratica. Il ruolo della scadenza elettorale in Tunisia ed in Egitto. Il rischio della deriva fondamentalista. Il panel sarà moderato da Alberto Negri, de "Il Sole 24 Ore". Interverranno Luigi Guidobono Cavalchini Garofoli, ambasciatore, vice presidente Ipalmo; Abdul Aziz O. Sager, presidente Gulf Research Center, Dubai; Brian Katulis, senior fellow, Center for American Progress, Washington; Amer Al Sabaileh, University of Jordan, Amman; Amr El Shobaki, presidente Arab Forum for Alternatives, Il Cairo; Jean-yves Moisseron, Institut de Recherches pour le Développement, Marseille ; Nihat Ali Ozcan, Tepav Economic Policy Research Foundation of Turkey, Istanbul; Chekib Nouira, presidente Iace, Tunisi. Concluderà Stefania Craxi, sottosegretario di Stato agli Affari Esteri. Dopodomani, venerdì 17, è in programma il panel su: "La risposta europea: come rilanciare l´integrazione euro mediterranea", che sarà concluso dal sottosegretario agli Affari Esteri Enzo Scotti e la tavola rotonda: "Confronto tra i rappresentanti istituzionali dell´Occidente e del mondo arabo". La conferenza sarà chiusa dal ministro degli Affari Esteri Franco Frattini.  
   
   
EUREGIO ESEMPIO DI COOPERAZIONE TERRITORIALE - CONVEGNO A BOLZANO  
 
 Bolzano, 16 giugno 2011 - “Teoria e prassi del Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect). Il caso dell’Euregio Tirolo-alto Adige-trentino”. Se ne è parlato nell’ambito del convegno organizzato mercoledì 15 giugno 2011, presso l’Accademia Europea di Bolzano Eurac, dall’Ufficio comune dell’Euregio Tirolo – Alto Adige – Trentino in collaborazione con l’Eurac, e le Università di Trento e di Innsbruck. Il Gruppo europeo di cooperazione territoriale Gect rappresenta il quadro istituzionale in cui in futuro si presenterà l’Euregio tirolese ed altresì l’ambito operativo in cui in futuro potranno essere realizzati progetti di interesse comune per rafforzare la cooperazione fra territori a livello transfrontaliero, transnazionale e interregionale. Si tratta, così, di un’opportunità per l’Euregio di svilupparsi e posizionarsi quale area economica di pregio. I nuovi compiti, i nuovi ambiti d´azione e le prospettive del Gect saranno illustrate nell´ambito del convegno “Teoria e prassi del Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect). Come ha riferito Birgit Oberkofler, che assieme ad Elena Alberti e Matthias Fink conducono l’Ufficio comune dell’Euregio Tirolo-alto Adige-trentino, la sfida, che costituisce un plusvalore, è quella di gestire problematiche transfrontaliere quali la migrazione, la mobilità lavorativa, questioni sanitarie. Il giorno successivo all’istituzione ufficiale del Gect, i relatori hanno presentato e discusso le basi teoriche ed i fondamenti del diritto europeo in materia. Come ha sottolineato Anna Gamper dell’Università di Innsbruck si tratta di uno scambio pratico, ma anche scientifico che deve aumentare le possibilità di risolvere le proprie questioni interne avvalendosi del confronto con le realtà vicine. Lo sguardo oltre il confine contribuisce ad incrementare la creatività nella ricerca di soluzioni. Secondo Jens Woelk dell’Università di Trento sono necessarie zone di contatto che abbiano funzione cerniera. Walter Obwexer dell’Università di Innsbruck ha indicato le opportunità ed i limiti di diritto europeo per la cooperazione territoriale nell’Euregio Tirolo-alto Adige-trentino”. Le problematiche giuridiche nell’attuazione pratica del Gect sono stagte illustrate nella seconda parte del convegno da Andreas Greiter, vicedirettore del Dipartimento Alto Adige, Euregio e Rapporti internazionali del Governo del Tirolo, da Maria Greco, responsabile della Direzione riforme istituzionali e processi di delega della Regione Veneto, e da Marcus Obrecht, segretario generale del Gect Eurodistrict Strasbourg-ortenau.  
   
   
PREMIO AMBIENTE EUREGIO - ISCRIZIONI ENTRO IL 4 NOVEMBRE  
 
Bolzano, 16 giugno 2011- È stato nuovamente indetto il Premio ambiente Euregio, il bando di concorso incentrato sulla tutela dell´ambiente e la sostenibilità riferite al Tirolo, all´Alto Adige ed al Trentino. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate entro il 4 novembre 2011. L´obiettivo perseguito da questo bando di concorso è quello di sensibilizzare e motivare ad una tutela dell´ambiente attiva ed altresì quello di incentivare l´innovazione nel settore ambientale. Il premio consente, altresì, alle imprese di presentare i progetti innovativi sviluppati ed offre a singoli privati la possibilità di proporre idee per concretizzare misure di tutela ambientale. Con il Premio Ambiente Euregio, come riferisce l´assessore provinciale all´ambiente Michl Laimer, intendiamo sensibilizzare il numero maggiore possibile di persone che abitano nell´Euregio a partecipare attivamente al premio ed in modo tale a diffondere le idee per la tutela dell´ambiente fra tutti gli strati sociali e fra le varie generazioni. In questo modo la tutela ambientale costituisce una sfida complessiva per la politica e per i cittadini. Al concorso possono partecipare privati e persone giuridiche (imprese, comuni, associazioni, istituzioni, scuole,...) residenti o con sede legale in Tirolo-alto Adige-trentino. Il premio ambiente viene bandito per 2 categorie:1. Categoria: Progetti ed idee - Possono essere presentate da privati e persone giuridiche:- in senso lato idee e proposte di miglioramento; - progetti, che riguardano l´ambiente e che vengono e sono stati sviluppati in Tirolo-alto Adige-trentino nel biennio 20010/2011. 2. Categoria: impegno ed attività - Possono concorrere tutte le persone giuridiche, presentando le loro attività svolte finora, i loro provvedimenti e rispettivamente il loro impegno in termini di tutela ambientale. Il progetto è da presentare con il modulo di adesione che è possibile scaricare dalla pagina web di Transkom. Termine di adesione è il 4 novembre 2011. Il modulo di adesione e la documentazione del progetto dovranno essere spediti tramite raccomandata alla Transkom Sas, Via Vittorio Veneto 18 - 39100 Bolzano. Il valore complessivo del premio è di 7.000 Euro (per ogni singola categoria i premi sono di:premi per categoria: 1°premio 2.000 Euro, 2°premio 1.000 Euro 3°premio 500 Euro) I vincitori verranno individuati da una giuria. La premiazione avrà luogo in dicembre 2011 a Bolzano. È escluso il ricorso legale. Per domande o informazioni rivolgersi alla Transkom Sas tel. 0471 28 90 87 oppure info@transkom.It    
   
   
TUTELA DEI DIRITTI UMANI: I GOVERNI INIZINO A FARE LA LORO PARTE AMNESTY INTERNATIONAL E L´ECONOMIA GLOBALIZZATA  
 
Trento, 16 giugno 2011 - Negli ultimi vent´anni il business ha reso metà delle economie più potenti al mondo, aziende più che Stati. Risultato: gli interessi monetari contano molto di più del benessere dei propri cittadini. E poco importa se ci sono soggetti che sfruttano il territorio, inquinano i corsi d´acqua, trascinano donne e uomini ancora più a fondo nella povertà. La globalizzazione ha generato potere e influenza senza precedenti per le imprese, agevolate dalla mancanza di strumenti efficaci che le faccia rispondere dei propri errori. Tutto ciò deve finire, sostiene Amnesty International. Oggi più che mai sono necessarie riforme radicali. Il quadro che esce, il 3 giugno, dall´intervento di Audrey Gaughran, responsabile del settore Imprese e diritti umani di Amnesty International - in "La crisi dei diritti nell´economia globalizzata" per i Confronti, a Palazzo Calepini - è desolante. Foreste devastate, fiumi oggetto di sversamenti di petrolio, intere comunità costrette a trasferirsi, ad abbandonare le proprie case per far posto alle industrie estrattive. Persone che assistono impotenti alla distruzione dei loro mezzi di sostentamento e che vengono spinte sempre più a fondo nella povertà. Prendiamo, per esempio, il Delta del Niger. Il territorio è ricco di enormi giacimenti dell´oro nero che hanno generato e continuano a generare ricavi per miliardi di dollari. Eppure la maggior parte dei 30 milioni di abitanti vive in stato di estrema indigenza. Il fenomeno, è stato sottolineato durante l´incontro, è assai più diffuso di quanto si possa pensare. Dodici tra i Paesi al mondo più ricchi di minerali e sei tra i maggiori produttori di petrolio sono tra i più indebitati. Una contraddizione causata dalla globalizzazione dell´economia. La deregolamentazione del commercio, l´apertura dei mercati agli investimenti stranieri e altre libertà commerciali promosse dall´Organizzazione mondiale per il commercio, dalla Banca mondiale e da altri attori hanno accresciuto il potere e l´influenza delle imprese. Ben poco si è fatto, al contrario per mettere in essere una corrispondente normativa vincolante per le aziende, così da garantire che esse siano chiamate a rendere conto dell´impatto del proprio operato. Il motivo è presto detto. Troppo spesso i Governi non sono in grado o, ancora peggio, non vogliono impedire e punire le violazioni dei diritti umani perpetrate dai soggetti non statali. Il quadro legale nazionale non ha mantenuto il passo con la realtà della globalizzazione. Nei Paesi in via di sviluppo, normative interne deboli e scarsamente osservate e privilegi accordati alle aziende, si combinano con l´assenza di meccanismi internazionali efficaci di accertamento delle responsabilità. Servono, sottolinea Amnesty International, riforme radicali. Serve un cambio di rotta forte. Ma come si può fare? "Richiedere ad esempio - dichiara Audrey Gaughran - che le aziende intraprendano azioni per valutare gli impatti negativi del loro operato sui diritti umani. Obbligarle a stilare un reporting sociale e ambientale. Ricorrere alla vigilanza indipendente. Informare gli abitanti sull´attività dell´azienda. L´informazione aiuta, infatti, ad avere pari opportunità. Ma anche promuovere l´effetto del diritto extraterritoriale in modo che si possano imporre sanzioni e garantire un risarcimento a coloro che sono colpiti dalle violazioni. Le vittime dei soprusi hanno, infatti, ben poche possibilità di approdare in tribunale ed i tentativi di ottenere giustizia possono essere resi vani dalla corruzione, dagli interessi personali o dall´inefficacia dei sistemi giudiziari. Coloro che vengono lesi vedono, in altre parole, la legge mettersi da parte davanti al business. Le sfide, come si può capire, sono parecchie e non facili. Il cambiamento però è tutt´altro che impossibile. Nonostante la miriade di ostacoli, gli attivisti sono sempre più convinti della necessità di cambiamenti legali. Senza normative ben precise le aziende, raramente, adotteranno comportamenti virtuosi. E´ ora quindi che i Governi facciano la loro parte affinchè il benessere sia di tutti anzichè di pochi.  
   
   
SVILUPPO, MISSIONE DEL MINISTRO ROMANI IN TUNISIA IERI E OGGI E A TUNISI PER INCONTRARE LA BUSINESS COMMUNITY ITALIANA E IL GOVERNO  
 
Roma, 16 giugno 2011 - Sono oltre 700 le imprese italiane presenti in Tunisia in tutti i principali settori: dai beni strumentali ai prodotti intermedi, fino ai generi di consumo, danno lavoro ad oltre 55 mila persone. Proprio per rassicurare la nostra business community e la controparte tunisina dopo la “rivoluzione dei gelsomini”, il Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani oggi e domani è in missione a Tunisi insieme ai vertici di Ice, Simest, Sace e Invitalia. La missione, la prima con un volet economico, segue quelle già realizzate nel paese dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e dai ministri Franco Frattini e Roberto Maroni sul tema delle relazioni bilaterali, della sicurezza e dell’immigrazione. Nel corso della sua visita, il Ministro Romani incontrerà il Ministro del Turismo e del Commercio Estero, Mehdi Houas, il Ministro di Stato presso il Primo Ministro, Rafaa Ben Achour, il Ministro del Piano e della Cooperazione Internazionale, Abdelhamid Triki e, questa sera, presso la nostra ambasciata, le principali aziende italiane attive in Tunisia. Nella giornata di domani, giovedì, è invece previsto un Business Forum a cui partecipano operatori tunisini e italiani. La Tunisia rappresenta il principale mercato di destinazione dei nostri prodotti nei paesi del Nord Africa. Nel 2010, con 5,8 miliardi di euro di interscambio, l’Italia si è confermata secondo partner commerciale subito dopo la Francia.  
   
   
EXPO, FORMIGONI:BIE APPROVA NOSTRA SCELTA NEWCO ENTRO LUGLIO LE GARE, A OTTOBRE L´AVVIO DEI LAVORI PROSEGUE SENZA SOSTE IL CAMMINO VERSO IL 2015  
 
Milano, 16 giugno 2011 - L´assemblea generale del Bie ha approvato la scelta della costituzione della Newco promossa da Regione Lombardia. "Abbiamo evitato il cartellino rosso - spiega il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il 14 giugno a Parigi all´assemblea generale -. Sono soddisfatto per questa soluzione che io e la Giunta lombarda abbiamo ideato e approvato lo scorso luglio, e che è stata condivisa dagli altri soci. Questa società veicolo, integralmente pubblica, diventa proprietaria dei terreni garantendone l´interesse pubblico: in quell´area faremo investimenti per circa un miliardo di euro a vantaggio dei nostri cittadini". Nel corso della seduta il Bie ha applaudito la soluzione della Newco: "Si sono dichiarati integralmente soddisfatti" precisa Formigoni. Circa i tempi, davanti al Bie è stato illustrato il cronoprogramma: "Entro il mese di luglio saranno realizzate le gare e i lavoro partiranno a ottobre. Prosegue, dunque, il cammino senza soste verso la realizzazione della grande Esposizione universale che sarà un´occasione di forte crescita per tutti noi". Circa il posto di commissario straordinario Formigoni spiega che "le dimissioni di Letizia Moratti saranno valide a partire dalla fine di giugno. La nomina del nuovo commissario spetta al presidente del Consiglio. Nelle prossime settimane dialogheremo per vedere qual è la soluzione migliore che, come sempre, possa aiutare la realizzazione dell´Expo del 2015". L´importante per il presidente della Lombardia è "agire in uno spirito di squadra facendo ciascuno la propria parte, affinché la straordinaria opportunità dell´Expo sia colta al massimo livello".  
   
   
VENDOLA HA SOTTOSCRITTO IL PROTOCOLLO D’INTESA CON LA PROVINCIA CINESE DEL GUANGDONG.  
 
Bari, 16 giugno 2011- “Il Guangdong è un posto molto speciale. Vorrei dire solamente tre cifre: 104 milioni di abitanti, nel 2010 un aumento del Prodotto interno lordo del 12%, un aumento del salario degli operai del 40%. Nel Guangdong si produce gran parte di tutto il tessile che gira per il mondo, città come Canton o come Shenzhen vengono chiamate le fabbriche del mondo. Il 40% di tutto il prodotto tessile del mondo si produce lì”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola commentando la “giornata storica” che ieri mattina a Bari Presso il Castello Svevo ha visto la sottoscrizione di un protocollo d’intesa (il primo) tra la regione Puglia e la provincia cinese del Guangdong. “Quello che abbiamo firmato oggi è il primo protocollo d’intesa tra una regione italiana e la provincia più ricca della Cina, il Guangdong su temi fondamentali sui quali dovranno svilupparsi le nostre partneship, e cioè energia rinnovabili, turismo, valorizzazione del patrimonio culturale e dell’industria della cultura creativa. Su questi temi tra l’altro la Puglia si è guadagnata anche stima internazionale, per cui questa oggi è davvero una firma storica”. Vendola ha poi aggiunto che “la provincia cinese, grazie al segretario del Pcc del Guangdong Wang Yang sta conoscendo un periodo particolarmente effervescente dal punto di vista del riformismo e degli obiettivi legati al suo slogan che è happy Guangdong, cioè felice Guangdong. La questione sociale, i diritti dei cittadini e dei lavoratori, la questione ambientale sono le questioni che Wang ha messo al centro del suo governo. Su questa base e in assoluta sintonia con il Ministero degli esteri – ha concluso Vendola - noi stiamo sviluppando programmazioni multi regionali, ma la firma di oggi è davvero molto, molto importante”. Ad accogliere la delegazione cinese anche la vicepresidente e assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia Loredana Capone. “Per i cinesi – ha detto la Capone – è fondamentale la relazione di amicizia con i propri interlocutori. L’intenzione della Puglia è quella di proseguire in questa relazione dando seguito alle azioni già intraprese. Per questo andremo dal 17 al 19 giugno a Pechino per la fiera del Turismo, a novembre parteciperemo al Festival internazionale del Turismo e della Cultura nella provincia del Guangdong. Inoltre – ha aggiunto – nell’ambito del “Programma Ministero degli Affari Esteri – Regioni – Cina” la Puglia sarà l’unica Regione italiana a partecipare attivamente a tutte e tre i progetti di parternariato Italia-cina, avviati nel 2011: “Renewal” che coinvolgerà i Distretti produttivi dell’Edilizia sostenibile, dell’Ambiente e dell’Energia; “Tex_tech” che interesserà il Distretto della Moda e “Travel” dedicato al settore del Turismo”. La delegazione istituzionale della Provincia cinese del Guangdong giunta questa mattina a Bari era presieduta dal segretario generale del Partito comunista del Guangdong, Wang Yang, una delle figure di spicco della Cina attuale, accompagnato dalla signora Zhao Yufang, vicegovernatore della Provincia del Guangdong e dall´ambasciatore cinese a Roma, Ding Wei. Per il Ministero degli Affari Esteri Italiano era presente il ministro plenipotenziario Massimo Roscigno. “Questa firma nasce sull’onda di un Programma Mae-regioni-cina che - ha aggiunto il ministro plenipotenziario Roscigno - sostiene l’internazionalizzazione delle regioni italiane, i rapporti con l’estero, in particolare con la Cina che oggi è un partner assolutamente indispensabile per la nostra economia. Dovremmo lavorare molto per favorire i partenariati tra aziende e istituzioni, ed è quello che stiamo già facendo in stretto rapporto anche con la Puglia. Il Programma Mae-regioni-cina è in grado di mettere in movimento un grande indotto con prospettive notevoli perchè parliamo di settori assolutamente avanzati”. La Regione Puglia è la prima Regione in Italia a sottoscrivere un accordo autorizzato dal Mae e dal Dipartimento Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la più importante Provincia della Repubblica Popolare Cinese. Il Protocollo che viene siglato con la Provincia del Guangdong, infatti, costituisce un’importante tappa per la Regione Puglia per accrescere le occasioni di incontro e di scambio tra operatori pugliesi ed operatori cinesi, propedeutiche ad identificare opportunità di collaborazione, sia nei vari settori economici di interesse, sia nel campo della ricerca, dell’innovazione e della formazione. L’italia, con una quota dello 0,9% delle esportazioni internazionali verso il Guangdong, si colloca al 17° posto, risultando il terzo Paese fornitore della provincia cinese tra i paesi dell’Unione Europea dopo la Francia, e precedendo di poco la Spagna. I principali prodotti importati dal Guangdong sono, in ordine di valore: beni strumentali (circa il 43%), combustibili minerali (7,9%), prodotti in plastica (7,6%), prodotti ottici (6,7%), prodotti di rame, ghisa, ferro e acciaio, autoveicoli, prodotti chimici organici, alluminio, pietre e metalli preziosi, semi e frutti oleosi, materiali aeronautici e spaziali, pasta per carta, prodotti chimici, pelli e cuoio, grassi e oli animali vegetali, cotone, gomma, carta. I rapidi tassi di sviluppo industriale della Provincia del Guangdong hanno accompagnato la trasformazione dell’economia locale, tradizionalmente fortemente dipendente dall’agricoltura ed oggi improntata su un modello industriale moderno, che però incontra sempre maggiori difficoltà nel confronto competitivo con i Paesi emergenti a basso costo, nonché con la necessità di effettuare importanti interventi di riqualificazione ambientale. Infatti, la straordinaria crescita industriale e urbana della provincia del Guangdong ha generato, da un lato, un vorticoso aumento dei consumi energetici che si è tradotto in elevati livelli di emissioni dei gas serra e, dall’altro lato, un incremento dei tassi di inquinamento dell’aria e delle risorse acquifere, ponendo delle importanti sfide ambientali per l’Amministrazione locale in termini di protezione del sistema ecologico e delle risorse naturali locali. Per questo motivo, negli ultimi anni il governo provinciale si è impegnato notevolmente per l’attivazione di interventi per la difesa e la salvaguardi dell’ambiente, nonché per il miglioramento della qualità della vita, finalizzati a: Intensificare i controlli e favorire il rispetto delle norme per la salvaguardia dell’ambiente; Favorire la purificazione delle acque e scoraggiare lo scarico di sostanze inquinanti in fiumi e laghi; Proteggere le riserve naturali e le coltivazioni agricole; Regolamentare lo smaltimento dei rifiuti solidi; Rafforzare le misure di legge in materia di “Green economy”, con particolare riferimento alla regolamentazione della riduzione dei consumi di energia e dell’inquinamento. Inoltre, nell’ambito dell’11° Piano Quinquennale varato dal Governo Centrale, si evidenzia tra gli 11 obiettivi prioritari di intervento che verranno adottati anche dalla Provincia del Guangdong, lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile. Infatti, la Provincia del Guangdong ha annunciato a maggio 2010, un pacchetto di incentivi ed investimenti per 300 milioni di Rmb (Ren Min Bi Yuan) a favore di progetti per il risparmio energetico e per la produzione di energie rinnovabili. E’ proprio su queste tematiche che la Provincia del Guangdong guarda all’esperienza positiva dell’attuale Governo della Regione Puglia, per acquisire know-how e scambiare esperienze, specie nel campo della regolamentazione in materia ambientale e di gestione di iniziative a favore della riduzione dei consumi energetici, anche attraverso l’edilizia sostenibile, e della promozione delle energie rinnovabili. La provincia del Guangdong è oggi una delle più ricche della Repubblica Popolare Cinese; il Pil, che nel 2003 ammontava a 165 miliardi di dollari, è il più elevato tra le province cinesi e corrisponde al 12% circa del dato nazionale.  
   
   
STATO-REGIONE: TONDO, PARITETICA RIPRENDE CON RINNOVATO SLANCIO  
 
 Trieste, 16 giugno 2011 - "La paritetica riprende con rinnovato slancio, con un preciso calendario e con una definita metodologia di lavoro. Elementi che mi consentono di esprimere compiacimento e una fondata fiducia nel lavoro di questo importante organismo per l´attuazione dell´autonomia speciale soprattutto in questa fase di realizzazione del federalismo". E´ il commento del presidente della Regione Renzo Tondo che è intervenuto ieri, assieme al ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto, all´apertura della riunione della Commissione paritetica Stato-regione Friuli Venezia Giulia nella quale l´on. Manlio Contento è stato insediato quale presidente. A metà dello scorso mese di febbraio, il ministro Fitto aveva nominato il deputato pordenonese componente la Commissione paritetica, dopo le dimissioni rassegnate dal presidente Giovanni Collino il 13 dicembre 2010. "L´esperienza di Contento sia come parlamentare che come sottosegretario alle Finanze - ha detto Tondo - sarà preziosa, quanto la sua nota serietà nel portare avanti gli impegni assunti, per definire temi fondamentali per lo sviluppo del Friuli Venezia Giulia nei settori della fiscalità e degli strumenti economico-finanziari. Non dimentichiamo che è stato anche consigliere regionale tra il 1993 ed il 1996". Tondo ha pure apprezzato la metodologia di lavoro del nuovo presidente della commissione paritetica che vuole "sgomberare subito il campo dalle tematiche più leggere e veloci per dedicare il giusto tempo agli argomenti più importanti proprio per il rilancio dell´economia regionale".  
   
   
TRENTINO-ALTO ADIGE: ELETTA LA NUOVA GIUNTA REGIONALE DELLAI PRESIDENTE, DURNWALDER VICEPRESIDENTE, ENTRANO BIZZO E CHIOCCHETTI, CONFERMATA MARTHA STOCKER  
 
 Trento, 16 giugno 2011 - Lorenzo Dellai è stato eletto ieri dal Consiglio regionale Presidente della Giunta regionale del Trentino-alto Adige. Dellai subentra a Luis Durnwalder che a sua volta è stato eletto Vicepresidente della Giunta. Si conferma dunque il passaggio di testimone fra i due presidenti delle Province autonome, così come stabilito dagli accordi di maggioranza siglati ad inizio legislatura. Rotazione anche fra gli assessori. Al posto di Margherita Cogo entra in Giunta regionale l’altoatesino Roberto Bizzo che ricoprirà anche la carica di Vicepresidente italiano e al posto di Florian Mussner entra il ladino Luigi Chiocchetti. Confermata come assessore regionale Martha Stocker. Nei prossimi giorni il Presidente Dellai firmerà il decreto con cui assegnerà ai membri della Giunta le competenze. La prima seduta della nuova Giunta regionale è prevista a Bolzano il 5 luglio.  
   
   
IL PRESIDENTE SCOPELLITI, ILLUSTRA L’ATTIVITÀ DELLA REGIONE CALABRIA AL IV COMITATO DI SORVEGLIANZA DEL POR CALABRIA  
 
Catanzaro, 16 giugno 2011 - Si sono conclusi ieri a Palazzo “Campanella” i lavori del quarto comitato di sorveglianza del Por Calabria Fesr 2007 – 2013. La riunione è stata aperta dal Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ed a seguire sono intervenuti il Presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico, l’assessore al Bilancio e Programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini e l’Autorità di Gestione del Por Calabria Anna Tavano. All’incontro hanno altresì partecipato tutti i dirigenti generali dei dipartimenti regionali, i rappresentanti dei ministeri dello Sviluppo economico, dell’Economia e delle Finanze, dell’Ambiente, l’Associazione Bancari Italiani, i Presidenti delle Province calabresi, le Organizzazioni sindacali di Cgil Cisl, Uil e Ugl, il Forum del Terzo Settore, la Conferenza Episcopale della Calabria, la Lega Ambiente Calabria, il Wwf, la Commissione regionale per l’Emersione, la Corte dei Conti, l’Upi, l’Anci, i responsabili dell’Autorità di gestione dei Pon Ambiente, Ricerca, Sicurezza, Reti e Mobilità, Governance e Assistenza Tecnica e dei Poin Energia Rinnovabile e Attrattori culturali. Temi dell’incontro sono stati la presentazione e l’approvazione del Rapporto annuale di esecuzione 2010, la relazione sullo stato di attuazione finanziario e procedurale degli Assi prioritari del Por Calabria Fesr 2007/2013, le previsioni d’impegno e di spesa rispetto ai target fissati dal Comitato Nazionale. Al termine dei lavori del comitato il Presidente Giuseppe Scopelliti e l’assessore Giacomo Mancini hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare illustrati i risultati dei lavori del Comitato di Sorveglianza del Por-calabria Fesr 2007-2013. “Entro il 2012 saremo in grado di impegnare circa il 90% delle risorse comunitarie – ha dichiarato il Presidente della Regione Scopelliti - i risultati emersi dal Comitato di Sorveglianza del Por Fesr 2007-2013 certificano che il nostro lavoro è stato efficace. Abbiamo recepito quanto detto sia dai ministeri competenti, sia dalla Commissione Europea. Il risultato è soddisfacente – ha proseguito il Governatore Scopelliti - a dimostrazione della capacità di incidere e dare risposte da parte di questa classe dirigente di mettere in campo degli investimenti e risorse importanti. Poi ci dobbiamo misurare con i ritardi che sono frutto di una carenza di attività del passato. Oggi abbiamo molto chiaro lo scenario per il futuro. Abbiamo dimostrato, numeri alla mano, che siamo in grado di rispettare tutti gli impegni, così come abbiamo fatto a fine maggio. E’ stato messo in risalto, inoltre, che la Calabria ha una capacità di spesa e di investimento, in gran parte superiore ad altre Regioni del Mezzogiorno d’Italia. Questo risultato – ha aggiunto il Presidente Scopelliti - da una parte ci soddisfa, dall’altro ci stimola a fare di più e meglio perché sappiamo che dobbiamo colmare comunque una serie di difficoltà e ritardi che si sono accumulati. Istituiremo un tavolo aperto al contributo di studiosi ed istituzioni, per analizzare le criticità che hanno caratterizzato il Por 2007-2013, con l’obiettivo di evitare di ricadere negli stessi errori del passato. Abbiamo la necessità di elevare il grado di attenzione e di verifica sulle procedure per riuscire a dare una prospettiva concreta ed al passo con i tempi, creando quei presupposti per colmare i vuoti derivanti dalla discontinuità amministrativa. I bandi del Por 2007-2013 sono riusciti a partire solo nel 2009. Sul tema di Gioia Tauro va fatta una seria riflessione, abbiamo comunicato un dato netto e chiaro, vi sono prospettive per il rilancio della logistica, utilizzando il retro-porto, su cui vi e´ grandissima attenzione da parte di operatori nazionali ed internazionali che abbiamo incontrato la scorsa settimana. C’è l´impegno dell´Autorità Portuale – ha concluso il Governatore Scopelliti - ad aprire un gateway di collegamento con l´area portuale, fin dal prossimo ottobre, rompendo l´isolamento tra la grande infrastruttura ed il resto del territorio”. “Abbiamo vinto la prima importante sfida per la Regione Calabria, alla fine del 2010 abbiamo superato di 14 milioni di euro il target di spesa fissato a 253 milioni di euro – ha dichiarato Giacomo Mancini, assessore al Bilancio e alla Programmazione. I target di spesa futuri sono molto più impegnativi: per noi si tratta di dimostrare - ha continuato l’Assessore - di aver impegnato 740 milioni di euro entro il 31 maggio scorso (traguardo ampiamente conseguito), di impegnare circa 989 milioni di euro entro il 31 dicembre, di spendere circa 518 milioni di euro entro il 31 ottobre e di spendere 740 milioni di euro entro il 31 dicembre. I dati in nostro possesso ci rendono ottimisti - ha concluso Mancini - il raggiungimento di tutti gli obiettivi appare oggi realistico.  
   
   
SOCIETA´ PARTECIPATE IN SICILIA: LITI CREANO SPRECO E DISFUNZIONI  
 
Palermo, 16 giugno 2011 - "Intendiamo eliminare inutili e continui contenziosi tra amministrazione e societa´ regionali, che sono soltanto fonte di sprechi e disfunzioni". E´ il commento dell´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, che ha formulato apposita circolare assessoriale per le societa´ a prevalente o totale partecipazione regionale. Con questo provvedimento si preclude agli amministratori di societa´ regionali, a pena di responsabilita´ sociali, di promuovere giudizi contro l´amministrazione o gli enti regionali senza che prima sia stato tentato il bonario componimento (composizione informale) presso l´assessorato per l´Economia. "Il tentativo di bonario componimento - ha spiegato l´assessore Armao - dovra´ essere concluso entro 30 giorni dalla sua proposizione all´assessorato per da parte del soggetto interessato. Soltanto nel caso di decorso infruttuoso del termine le parti interessate potranno promuovere gli eventuali giudizi". La commissione per il bonario componimento sara´ composta da un dirigente designato dagli enti o societa´ pubbliche interessate e presieduta da un avvocato indicato dal dirigente generale dell´Ufficio legislativo e legale. "Siamo certi - ha concluso Armao - che questa potra´ essere la sede opportuna per il confronto proficuo tra amministrazione e le societa´ interessate, eliminando liti che generano ritardi e spese che danneggiano la qualita´ dei servizi resi ai cittadini".  
   
   
P. A. SICILIA:ANCHE ALLE SOCIETA´ PARTECIPATE SI APPLICA LA L.R.5  
 
Palermo, 16 giugno 2011 - "Per la prima volta, in esecuzione della riforma sulla semplificazione (l.R. 5 del 2011), le societa´ partecipate dovranno adeguare le funzioni amministrative ai principi di semplificazione, efficienza, digitalizzazione. Abbiamo ritenuto necessario richiamare gli amministratori delle societa´ regionali a prevalente o totale partecipazione pubblica all´applicazione della normativa in questione in favore di cittadini ed imprese, analogamente a quanto avviene per l´amministrazione regionale". Cosi´ l´assessore per l´Economia, Gaetano Armao, in una lettera con la quale richiama le societa´ regionali partecipate ad applicare quanto previsto dalla legge 5/2011. E cio´ a cominciare dalla necessita´, in forza dell´art. 2, di attenersi al termine di 30 giorni per la conclusione di ogni procedimento. (La eventuale modifica di tale termine potra´ essere stabilito dalle stesse societa´, attraverso apposita circolare da emanare entro il 26 ottobre 2011). Ogni societa´ dovra´ inoltre individuare al proprio interno un ´project manager´ per la verifica e monitoraggio del l´applicazione della normativa sui termini, che va estesa anche alla disciplina della pubblicita´ degli atti. Per ultimo, la nota dell´assessore, richiama gli amministratori delle societa´ sulla necessaria applicazione degli articoli 12 (Trasparenza e pubblicita´ degli atti) e 15 (azioni per il contrasto alla corruzione ed alla criminalita´ organizzata di stampo mafioso) della legge 5/2011. "L´importante riforma amministrativa che semplifica le relazioni tra le imprese ed i cittadini e le societa´ regionali - ha detto Armao - deve trovare immediata applicazione anche per queste che, in molti casi, erogano importanti servizi ai siciliani. Prosegue il cammino verso la piena attuazione della normativa che non puo avere zone franche; conseguentemente eventuali ritardi ed omissioni degli amministratori non potranno che dar luogo a responsabilita´ gestionali".  
   
   
UMBRIA: APPROVATE LE NUOVE LINEE GUIDA PER L’OCCUPAZIONE GIOVANILE. ASSEGNATI QUATTRO MILIONI DI EURO ALLE PROVINCE  
 
Perugia, 16 giugno 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell’assessore allo sviluppo economico Gianluca Rossi, ha approvato le nuove linee guida operative per la gestione da parte della Provincia di Perugia e della Provincia di Terni della legge regionale 23 marzo 1995, n. 12 sulle agevolazioni per favorire l’occupazione giovanile con il sostegno di nuove iniziative imprenditoriali ed ha assegnato, tramite Sviluppumbria, quattro milioni di euro alle due province. Al fine di assicurare la più ampia diffusione delle informazioni in merito alle modalità di funzionamento delle agevolazioni, si è stabilito di chiedere alle Province di darne notizia mediante i più adeguati mezzi di informazione e comunicazione. La giunta regionale inoltre, ha sottolineato la necessità di un’applicazione uniforme della legge su tutto il territorio regionale, per la parità di trattamento di tutti i soggetti interessati indipendentemente dalla loro localizzazione territoriale all’interno della Regione Umbria. In particolare, le linee guida forniranno valide indicazioni interpretative del testo di legge modificato, anche per garantire l’adeguamento e l’omogeneità dei conseguenti Regolamenti di esecuzione e della modulistica predisposta dalle Province. Le domande sono presentate alla Provincia competente, utilizzando la modulistica predisposta dalla Provincia medesima. La prassi amministrativa fino ad ora utilizzata e confermata con quest’ultimo provvedimento regionale è quella delle due scadenze tecniche del 31 marzo e del 30 settembre per l’invio delle domande. La legge regionale 30 marzo 2011, n. 4 ha elevato a 35 anni l’età massima dei titolari delle imprese individuali interessate o, per le società, dei soci che rappresentino almeno il 50 per cento del totale dei soci e che siano titolari di quote o di azioni per almeno il 50% del capitale sociale; in caso di società cooperativa tale percentuale è riferita al capitale sociale posseduto dai soci lavoratori. L’età quale requisito di accesso, è da intendersi, quindi, compresa fra i 18 anni compiuti al momento della domanda di agevolazione e fino al giorno immediatamente antecedente il compimento del 36° anno e non oltre tale termine. La legge regionale 30 marzo 2011, n. 4 ha previsto la riserva del venti per cento delle risorse disponibili alle imprese costituite da lavoratori in cassa integrazione o iscritti alle liste di mobilità. Inoltre è stata prevista la riserva del quaranta per cento delle risorse disponibili per gli interventi di agevolazioni alle imprese a prevalente composizione femminile. L’introduzione delle riserve comporta conseguentemente la redazione di specifiche graduatorie. Le imprese che saranno inserite in dette graduatorie devono necessariamente possedere i requisiti generali previsti dalla legge e in aggiunta quelli richiesti dalla riserva. Per imprese a prevalente composizione femminile si intendono le imprese aventi i seguenti requisiti: - per le imprese individuali: il titolare deve essere una donna; - per le società di persone e per le cooperative: maggioranza numerica di donne non inferiore al 60% della compagine sociale; - per le società di capitali: le quote di partecipazione al capitale sociale devono essere per almeno i 2/3 di proprietà di donne e gli organi di amministrazione devono essere costituiti per almeno i 2/3 da donne. Per imprese costituite da lavoratori in cassa integrazione o iscritti alle lista di mobilità si intendono le imprese aventi i seguenti requisiti: - per le imprese individuali: il titolare deve essere ammesso al trattamento di cassa integrazione o essere iscritto alle liste di mobilità; - per le società di persone e per le cooperative: maggioranza numerica di soci - non inferiore al 60% della compagine sociale - devono essere ammessi al trattamento di cassa integrazione o iscritti alle liste di mobilità; - per le società di capitali: le quote di partecipazione al capitale devono essere per almeno i 2/3 di proprietà di soci ammessi al trattamento di cassa integrazione o iscritti alle liste di mobilità e gli organi di amministrazione devono essere costituiti per almeno i 2/3 dai medesimi soggetti. Pertanto risulta che la dotazione finanziaria assegnata dalla Giunta Regionale deve essere utilizzata dalle Province dividendo questo stanziamento annuale in due tranche di pari valore, ciascuna riferita alla relativa scadenza tecnica. In merito ad entrambe le scadenze tecniche (31 marzo e 30 settembre), a far data dal 1 aprile 2011, data di entrata in vigore della L. R. N. 4/2011, dovranno essere redatte tre graduatorie delle imprese ammissibili, secondo le priorità di cui sopra – imprese costituite da lavoratori in cassa integrazione o iscritti alle liste di mobilità, imprese a prevalente composizione femminile, altre imprese - con finanziamento delle imprese ammissibili per ciascuna graduatoria fino alla concorrenza della capienza massima della relativa riserva finanziaria. Nel caso in cui residuino dei fondi da una singola graduatoria, questi ultimi incrementeranno, proporzionalmente, le disponibilità delle altre graduatorie a seconda delle esigenze di finanziamento a valere sulla stessa scadenza tecnica della prima. Tutte e tre le graduatorie avranno una validità di 12 mesi dalla loro approvazione con la conseguenza che le imprese che rimarranno in graduatoria per mancanza di fondi potranno essere finanziate solamente nel caso di nuovi stanziamenti regionali ovvero di avanzo di fondi provenienti dalla tornata immediatamente precedente. Qualora, al termine delle assegnazioni delle risorse disponibili per la singola scadenza tecnica semestrale, operata secondo i criteri indicati al punto precedente, risultassero delle eccedenze di risorse, queste andranno ad aumentare la dotazione finanziaria della scadenza tecnica successiva del medesimo esercizio finanziario, secondo un criterio di proporzionalità. Scaduti i dodici mesi di validità della graduatoria, per ogni esercizio finanziario, gli eventuali fondi non utilizzati rialimentano il Fondo. E’ stato introdotto un limite minimo dell’investimento ai fini dell’ammissibilità della domanda di agevolazione, pari ad 31.250 euro ed un limite massimo per lo stesso fine, pari ad 154.937 euro. I requisiti di investimento, sia per la soglia minima che per quella massima, sono da intendersi quali requisiti necessari di accesso sia nel caso in cui l’investimento sia effettuato mediante leasing che mediante acquisto diretto o in entrambe le modalità e qualunque sia la tipologia di agevolazione richiesta. Le risorse finanziarie destinate dalla Giunta regionale per l’anno 2011, pari a quattro milioni di euro, dovranno essere utilizzate per le domande presentate al 31/03/2011 e al 30/09/2011.  
   
   
PROPRIETÀ INDUSTRIALE, LA TOSCANA CHIEDE IL RIPRISTINO DELLA NORMA ABROGATA  
 
Firenze, 16 giugno 2011 – “Una decisione grave e irresponsabile, che mette in crisi migliaia di aziende e posti di lavoro, anche in Toscana. Un regalo alle multinazionali del design e una mazzata per tante piccole e medie aziende di qualità che investono e innovano e che hanno contribuito a far conoscere il made in Italy nel mondo”. Così l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini commenta la decisione della commissione parlamentare di abrogare l’articolo 239 del nuovo codice della proprietà industriale, reintroducendo così la norma che tutela con il diritto d’autore i disegni e i modelli mai registrati prima del 2001. L’assessore Simoncini chiederà formalmente al governo che in sede di maxi emendamento venga ripristinata la norma cancellata o, comunque, venga trovata rapidamente una soluzione in grado di garantire una continuità produttiva alle aziende. Contro questo provvedimento, a fianco del Consorzio Origine che raggruppa la maggior parte delle aziende del settore, si erano mobilitatinei mesi passati imprenditori, enti locali, parlamentari. Una battaglia che oggi, forte anche di un pronunciamento della Corte europea , è destinata a riprendere. L’assessore è già in contatto, per questo, con organizzazioni sindacali, istituzioni, imprese per riprendere le fila della mobilitazione.  
   
   
IL SISTEMA ECONOMICO DELL´EMILIA-ROMAGNA SBARCA IN TURCHIA. TRE GIORNI A ISTANBUL PER LANCIARE IL PROGRAMMA PLURIENNALE 2011-2013 DEL SISTEMA PRODUTTIVO EMILIANO ROMAGNOLO.  
 
Bologna, 16 giugno 2011 – «La crescita economica, la qualità della vita e dell’ambiente sono sfide che accomunano l’Italia e la Turchia. Vorremmo condividere queste sfide, costruendo una partnership strategica». Lo ha sottolineato il presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani nel corso dell´avvio, a Istanbul, della missione economica in Turchia del sistema produttivo emiliano romagnolo. L´intera missione economica è realizzata con il supporto dell´Ambasciata d´Italia in Turchia ad Ankara. Il primo appuntamento istituzionale è stato, infatti, un incontro nella sede della Tüsiad (l’associazione degli industriali della Turchia) con la presidente Ümit Boyner: con il presidente Errani hanno partecipato anche l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, il presidente della Commissione internazionalizzazione di Confindustria Emilia-romagna Sergio Sassi, il vice ambasciatore Alessandro Azzoni, il capo ufficio economico e commerciale dell’Ambasciata italiana ad Ankara Patrizia Falcinelli e il Console generale a Istanbul Gianluca Alberini. In occasione di un successivo appuntamento, Confindustria Emilia-romagna ha sottoscritto con Tüsiad un Memorandum of understanding, reso possibile dal fatto che Confindustria gestisce due progetti in Turchia cofinanziati al 50% dalla Regione Emilia-romagna. «Auspico - ha aggiunto il presidente Errani - un lungo e proficuo rapporto di collaborazione tra Tüsiad e Confindustria Emilia-romagna. Questo a beneficio delle imprese dei rispettivi territori». Tra le proposte illustrate dalla Regione quelle relativa alla realizzazione di un forum bilaterale sulla cooperazione economica e imprenditoriale tra Turchia e Italia, la dichiarazione per il 2012 della Turchia Paese d’Onore per tutte le manifestazioni fieristiche internazionali in calendario e alla necessità di stimolare ulteriormente la collaborazione fra le Università e il sistema dell’innovazione. Obiettivo principale della missione economica in corso a Istanbul (dopo quella istituzionale del 2 giugno ad Ankara) è quello di lanciare ufficialmente il Programma pluriennale 2011-2013 del sistema produttivo dell’Emilia-romagna in Turchia. In ottobre, un secondo appuntamento solo per le imprese, completerà la missione avviata in questi giorni. Le imprese regionali insediate in Turchia sono oggi venti, mentre quelle che oggi partecipano alla missione economica sono una cinquantina: ad ottobre saranno presenti altre 70 imprese regionali insieme ai principali centri di eccellenza della sanità regionale. Nel 2011 la Regione Emilia-romagna assicurerà 9.3 milioni di euro per il sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese e, nel prossimo triennio, 2.7 milioni di euro per azioni promozionali nei paesi Bricst (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa e Turchia). Inoltre, per delineare alla delegazione emiliano-romagnola il quadro socio economica della Turchia (anche alla luce delle recenti elezioni politiche nazionali di domenica scorsa) si è tenuto un meeting con alcuni docenti della School of management della Sabanci University (i professori Nakiye Boyacigiller, Bahri Yilmaz, Hasan Mandal e Selçuk Karaata). Tre anni di attività Il Programma è rivolto ad alcune aree della Turchia (le città e province di Istanbul, Izmir, Adana, Mersin e Gazientep) e punta a costruire una partnership strategica per la crescita delle relazioni con le istituzioni turche e di offrire alle imprese emiliano romagnole un insieme strutturato di occasioni di collaborazione industriale bilaterale. Aderiscono all’iniziativa le associazioni imprenditoriali regionali (Confindustria, Unindustria, Cna e Legacoop), l´Università di Bologna, il sistema camerale regionale, le fiere (Bolognafiere, Fiera di Parma, Rimini Fiere e Cesena Fiere insieme a diversi soggetti organizzatori di eventi fieristici), il sistema della salute regionale (S. Orsola-malpighi, Ior e il distretto protesico di Budrio), il sistema dell’innovazione e della ricerca (coordinato da Aster) e il sistema della logistica. Tra gli enti, associazioni e istituzioni turchi coinvolti nella missione economica ci sono: Tüsiad (Associazione degli industriali Turca che, tra l’altro, con Confindustria ha avviato alcune importanti intese nel 2004-2005, nell’ambito di alcune missioni nazionali di sistema), Tobb (Unioncamere turca), Ispat (Agenzia per il supporto e per la promozione degli investimenti in Turchia) , Deik ( Comitato per le relazioni economiche internazionali della Turchia), le Province di Izmir e Adana-mersin (unitamente alle loro agenzie di sviluppo). Sono partner anche la Turkish Airlines (per facilitare la partecipazione delle imprese e incrementare le opportunità di incontro), Banca Bnl (Gruppo Bnp Paribas) e Yapi Credi (Banca del gruppo Unicredit). La missione è organizzata in forma di accompagnamento delle imprese regionali impegnate in business to business con imprese turche, di aziende emiliano romagnole alla ricerca di collaborazioni commerciali e produttive, delle imprese regionali che espongono in collettiva a Beauty Eurasia (il principale evento della cosmesi realizzato in Turchia in partnership con Cosmoprof) e di incontro e discussione con le imprese regionali già insediate in Turchia. I principali settori coinvolti sono: il manifatturiero (soprattutto la meccanica allargata, macchinari, robotica, impiantistica alimentare, packaging, automotive, tecnologie per l’edilizia), la moda, le energie rinnovabili e la green economy, la salute e il benessere (in particolare alla cosmesi e alla sanità pubblica) ed heritage e restauro (tecnologie e know-how del settore museale). Rapporti economici L’interscambio Italia-turchia è sempre stato molto dinamico nell’ultima decade, senza risentire eccessivamente dalla crisi post 2007. Il ruolo della Emilia-romagna è risultato cruciale per valore e composizione dell’interscambio. Il dato consuntivo 2010 evidenzia una crescita delle esportazioni regionali del 37% e delle importazioni del 17 %. Tali dati consentono di ritornare ai valori precrisi del 2008 con un valore totale delle esportazioni oltre 750 mila euro e delle importazioni a oltre 500 mila euro. L’export regionale è concentrato su 3 prodotti principali: macchinari, mezzi di trasporto e prodotti chimici. I macchinari, mezzi di trasporto e metalli valgono 470 mila euro pari al 63% del totale. Le importazioni sono meno concentrate e si riferiscono in prevalenza a prodotti tessili (in calo da 3 anni), metalli e mezzi di trasporto. La Turchia - che ha una popolazione di 73 milioni di abitanti con un’età media di 28,3 anni e il 65% della popolazione ha meno di 34 anni - è un paese in forte crescita, con un Pil in costante aumento e un´economia giovane, dinamica e in piena trasformazione, con progetti di ammodernamento e adeguamento alle normative europee che aprono nuove opportunità.  
   
   
LOMBARDIA: STOP BUROCRAZIA PER TERZO SETTORE DAL 13 GIUGNO PROCEDURE ON LINE PER L´ISCRIZIONE NEI REGISTRI PRESENTATO IL DIZIONARIO DEL NON PROFIT  
 
Milano, 16 giugno 2011 - Stop a carta, spostamenti per la consegna di documenti e, quindi, perdite di tempo per le associazioni senza scopo di lucro, associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, associazioni di solidarietà familiare e centri aiuto alla vita. La novità è stata annunciata dall´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli, intervenuto ieri alla presentazione del libro ´Il Terzo Settore dalla A alla Z, parole e volti del non profit´, curato da Stefano Zamagni, presidente dell´Agenzia per il Terzo Settore. L´assessore ha reso noto il contenuto di un decreto, predisposto dalla Direzione generale Famiglia, che semplifica le procedure relative al mantenimento dei requisiti di iscrizione nei registri regionali e provinciali da parte delle associazioni del Terzo Settore: possono compilare online un´apposita ´Scheda unica informatizzata´, in cui riepilogare i dati relativi alle loro attività e le aree di intervento. Per aiutare le associazioni e le organizzazioni è stato attivato sul territorio un percorso di accompagnamento con attività di informazione, formazione, messa a disposizione di strumenti informatici e apposite guide in ausilio alla compilazione. "Si tratta di azioni - ha sottolineato l´assessore Boscagli - che riducono sensibilmente il peso della burocrazia nei rapporti tra Pubblica Amministrazione e Terzo Settore, liberando energie per poter lavorare più efficacemente sui problemi concreti". Dal 13 giugno 2011 è possibile compilare la scheda on line accedendo a: http://www.Registriassociazioni.servizirl.it/ dove sono anche scaricabili le guide per la compilazione e tutte le iniziative, gli interventi e gli ausili a supporto delle associazioni e delle organizzazioni. Più in generale, Boscagli ha sottolineato la necessità di non considerare il Terzo Settore come realtà in qualche modo residuale ("come se fosse sempre sul terzo gradino del podio"), ma davvero primaria ("non bisogna costruire quello che già c´è"). Per questo però occorrerebbe "una riforma profonda dello Stato". Quanto alla Lombardia, Boscagli ha ricordato come la Regione abbia già da tempo avviato iniziative in questo senso, coinvolgendo appieno il Terzo Settore nella programmazione e progettazione delle politiche. "Vogliamo garantire risposte coerenti ai bisogni dei cittadini - ha detto ancora Boscagli - valorizzando al massimo la capacità di azione dei singoli e delle realtà comunitarie che essi generano". "Questa capacità di agire in sinergia con le organizzazioni della società civile - ha proseguito Boscagli - è il cardine della riforma di welfare cui stiamo lavorando. Devono cadere gli steccati che ancora impediscono la piena collaborazione tra enti che restano di natura diversa - istituzioni, non profit e profit -, ma che sono chiamati a mettere insieme le proprie energie per dare risposte efficaci ai bisogni. Dobbiamo incrementare l´efficienza dei nostri interventi e progettare strumenti che ci permettano di convogliare risorse diverse su obiettivi specifici di welfare".  
   
   
CONVEGNO FINALE DEL PROGETTO APQ “PAESE MAROCCO” MARTEDÌ VENTUNO A REGGIO CALABRIA  
 
 Catanzaro, 16 giugno 2011 - L’assessore regionale alla Coperazione Fabrizio Capua aprirà i lavori, martedì prossimo, ventuno giugno, alle ore nove, nella “Sala degli Specchi” del Comune di Reggio Calabria, del Convegno finale del progetto Apq “Paese Marocco”. Il saluto della città sarà rivolto dal sindaco Demetrio Arena. Seguiranno, poi, gli interventi dei diversi responsabili del Progetto della regione Sardegna e dell’Associazione Espod. La presentazione del progetto sarà fatta dall’Amministratore delegato del Coser (Consorzio di servizi regionali) della Calabria Stefano Zirilli che, per conto della Regione, è il soggetto attuatore dello stesso progetto. Nel corso del Convegno, sarà presentata la produzione dei prototipi e la collezione dei nuovi prodotti, disegnati con la collaborazione degli artigiani calabresi e marocchini. La delegazione del Marocco sarà guidata da Rachida Allali-daissaoui, Presidentessa della Commissione delle Donne artigiane della camera dell’artigianato della Regione di Casablanca e da Kamal Daissaoui, Presidente del Comune di Sidi Belyout. Nel progetto sono coinvolte nove aziende calabresi provenienti da Catanzaro, Reggio, Tiriolo, Longobucco, Calopezzati, Bivongi, Castrovillari. Il progetto ha l’obiettivo di creare un autentico ponte tra l’Italia ed il Marocco, di sviluppo e di integrazione dell’artigianato prodotto nei due Paesi.  
   
   
SICILIA, POLITICHE SOCIALI: SCADE A GIUGNO BANDO DA 50 MLN PER SVANTAGGIATI  
 
Palermo, 16 giugno 2011 - Prorogato di altri quaranta giorni il termine di scadenza per la presentazione dei progetti volti all´inclusione socio-lavorativa di soggetti in condizione di disagio ed esclusione sociale. Il bando, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n° 22 del 20/05/2011, disegna una sorta di "Piano di intervento" finalizzato a migliorare i livelli delle categorie svantaggiate della popolazione. Un piano che prevede di spendere circa 50 milioni di euro proveniente dai fondi del Fondo Sociale Europeo (Fse), e che sara´ impiegato nella promozione di iniziative finalizzate a garantire parita´ nelle opportunita´ per soggetti in condizioni di disagio economico o fisico, che si trovano di fatto ad affrontare maggiori ostacoli nell´accesso al mondo del lavoro. Il termine di presentazione dei progetti scadra´ alle ore 13.30 di giorno 30/06/2011.  
   
   
POLITICHE PER LA SICUREZZA. 10 ANNI DI POLIZIA LOCALE IN EMILIA-ROMAGNA. IL PUNTO IN UN CONVEGNO IN PROGRAMMA IL 20 GIUGNO IN REGIONE  
 
 Bologna, 16 giugno 2011 – “Abbiamo raggiunto risultati importanti che rappresentano un trampolino di lancio per il futuro, per nuove buone pratiche che miglioreranno ancora di più il senso di sicurezza di tutti i cittadini dell’Emilia-romagna”. A dieci anni dalla riforma costituzionale che ha attribuito alle Regioni nuovi poteri in materia di polizia locale, Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore alle Politiche per la Sicurezza della Regione Emilia-romagna, fa il punto su come capitalizzare il lavoro svolto dalle polizie locali e sui risultati delle politiche regionali in materia. L’occasione è il workshop che si terrà lunedì prossimo in Regione e dedicato a “Polizia Locale. Modalità operative per una nuova immagine” organizzato dal Servizio per la sicurezza e la polizia locale della Regione Emilia-romagna. A dieci anni esatti dall’entrata in vigore della modifica del titolo V della Costituzione, che ha ridisegnato i compiti di Comuni e Regioni in materia di polizia locale, i “vigili” dell’Emilia-romagna hanno cambiato volto, a partire dalle più grandi e nuove strutture di polizia frutto dell’unione dei singoli servizi comunali e dalla progressiva assunzione di nuovi agenti con la conseguenza che, dopo anni caratterizzati dal segno meno, dal 2003 gli organici hanno ricominciato e continuato a crescere raggiungendo quota 4.196 nel 2010. Il che vuol dire che quasi l’80% degli emiliano-romagnoli vive in Comuni serviti da corpi di polizia locale con più di 30 operatori. In Emilia-romagna oggi nel 95% dei comuni è garantita l’erogazione del servizio durante tutto l’arco della giornata, anche grazie ai quasi 23 milioni di euro investiti dalla Regione per aumentare il personale, migliorane la formazione soprattutto dal punto di vista della prevenzione e dotarlo di tecnologie moderne ed efficienti che hanno permesso, tra l’altro, di ricevere le denunce mediante procedure informatizzate e aumentare la collaborazione tra le altre forze dell’ordine. Con ulteriori 6 milioni di euro si è, invece, contribuito a intensificare la prevenzione stradale per ridurre gli incidenti ed educare ad una guida sicura e garantire l’impegno della polizia locale in nuovi settori come la prevenzione alle infiltrazioni mafiose e il contrasto al gioco d’azzardo. “Da dieci anni la Regione lavora per migliorare la qualità del servizio offerto ai cittadini con investimenti in strumenti, mezzi e migliore professionalizzazione degli operatori anche di fronte ai loro nuovi compiti”, sottolinea Saliera. “Nonostante i tagli del governo, nel 2011 abbiamo previsto fino a 500 mila euro per sostenere la sicurezza nei comuni e confermato gli investimenti già programmati gli scorsi anni per le polizie locali. In tutto oltre 3 milioni di euro destinati ad attrezzature, veicoli e strumenti informatici”, spiega la vice presidente della Regione. Il convegno Il convegno sarà l’occasione per presentare una serie di progetti per migliorare ancora di più le relazioni tra cittadini e polizia locale. Tra gli altri il Servizio per la sicurezza e la polizia locale della Regione avvierà un lavoro che punta a individuare “dieci buone pratiche” frutto dei consigli di chi in polizia lavora. Fino a dicembre, infatti, ciascuno dei 4.195 agenti, ufficiali e comandanti potranno inviare idee e proposte. I suggerimenti saranno raccolti e andranno a dar vita a “Dieci buone pratiche” che poi saranno consegnate ai corpi di polizia locale per migliore i rapporti con i cittadini, ad esempio informandoli, in modo completo, sui servizi, i nuovi compiti e le attività delle polizie locali. L’appuntamento con il convegno è dalle ore 8.30 di lunedì 20 giugno nella Sala Polivalente della Regione in viale Aldo Moro 50. L’intervento della vicepresidente Saliera è previsto per le ore 9. A seguire, tra gli altri, sono previsti contributi di Gian Luca Albertazzi, Alberto Sola e Matilde Madrid del Servizio per la sicurezza e la polizia locale della Regione e dei comandanti dei corpi di Polizia Municipale di Bologna (Carlo Di Palma), Piacenza (Elsa Boemi) e Stefano Rossi (Ravenna).  
   
   
POLIZIA LOCALE: CON SCUOLA REGIONALE ULTERIORE STRUMENTO A TUTELA DIRITTO SICUREZZA DEGLI UMBRI  
 
Perugia, 16 giugno 2011 - "L´avvio delle attività della Scuola regionale di polizia locale segna un´ulteriore e importante tappa nel percorso che la Regione Umbria sta portando avanti con il massimo impegno a tutela del diritto alla sicurezza di tutti i cittadini". Lo ha sottolineato l´assessore regionale alla Sicurezza e Polizia locale, Fernanda Cecchini, intervenendo ieri a Villa Umbra di Pila (Perugia) alla tavola rotonda sul ruolo della Polizia locale nella definizione del sistema di sicurezza in Umbria con cui si è aperta ufficialmente la Scuola. All´incontro hanno preso parte il prefetto di Perugia Enrico Laudanna, il procuratore della Repubblica del Tribunale di Perugia Giacomo Fumu e il procuratore della Repubblica del Tribunale di Terni Fausto Cardella. "Una prima ´lezione´ con relatori di assoluto rilievo, i più autorevoli e qualificati - ha detto l´assessore - per questa Scuola chiamata a formare, qualificare e aggiornare professionalmente il personale della polizia locale, come disposto dalla normativa regionale. Un compito - ha ricordato - che è stato affidato alla Scuola umbra di amministrazione pubblica, sulla base di un piano di attività formative che ha recepito le proposte del Comitato tecnico consultivo della polizia locale in cui sono rappresentate la Polizia municipale dei due Comuni capoluogo, delle due Province e di altre municipalità". "La partecipazione a corsi formativi e di aggiornamento continui - ha proseguito l´assessore - consentirà alla forze di polizia locale di accrescere le conoscenze sulle tecniche operative e la prevenzione dei reati, aumentando allo stesso tempo la capacità di risposta delle istituzioni locali, in collaborazione con forze dell´ordine e Prefetture, alla crescente domanda di sicurezza che viene dai cittadini in Umbria come nel resto d´Italia". "La sicurezza urbana - ha aggiunto - rappresenta una priorità per le politiche regionali, che la riconoscono come un bene comune essenziale allo sviluppo dell´Umbria e a un ordinato svolgimento della convivenza civile. Siamo, pertanto, impegnati a dare piena attuazione alla normativa regionale con interventi che tengono conto dei significativi mutamenti sociali degli ultimi anni e della maggiore percezione del senso di insicurezza da parte dei cittadini". Tra le azioni messe in atto, l´assessore ha ricordato il bando regionale che ha finanziato con 500mila euro quindici progetti per il miglioramento della sorveglianza e dell´illuminazione pubblica nei centri storici. "Con l´attività della Scuola - ha concluso - rafforziamo la preparazione degli operatori di polizia locale che ogni giorno svolgono sul territorio quell´indispensabile ruolo di presidio di prossimità, garantendo la vicinanza alle popolazioni e integrandosi alle forze di polizia dello Stato".  
   
   
IL FUTURO DELLE NAZIONI E LA RISORSA CHIAMATA IMMIGRAZIONE  
 
 Trento, 16 giugno 2011- L’immigrazione offre ai paesi che ne sono destinazione competenze, abilità, idee e forza lavoro che non si sono generate all’interno dei loro confini. Ciò crea opportunità di crescita anche se alcuni lavoratori subiscono la competizione dei nuovi arrivati e percepiscono solo i costi dell´immigrazione. Giovanni Peri, professore ordinario presso l’Università della California e della Bocconi di Milano, valuta costi e benefici dell´immigrazione. Le sorprese non mancano, soprattutto per l’italia che appare in grado di governare il fenomeno e di aprire le frontiere ai talenti internazionali, risorsa fondamentale per sviluppo e la crescita dei paese. Le persone sono meno mobili rispetto ai capitali, merci e beni, a causa dei costi che le migrazioni comportano e delle politiche restrittive rispetto al commercio. Le eccezioni arrivano dai paesi ricchi verso i quali si è registrata una notevole migrazioni: in otto anni, dal 2000 al 2008, la percentuale di stranieri nei paesi Ocse è passata dal 6,5 al 9,5%, in particolare Spagna, Grecia e Italia. Altro dato portato dal professore Giovanni Peri riguarda l’orientamento dell’opinione pubblica, maggiormente contraria all’immigrazione (78% in Uk). “Queste persone - aggiunge Peri - forse non sanno che gli effetti sulle economie riguardano il mercato del lavoro, l’attività produttiva delle imprese, la contribuzione fiscale e il welfare, sui prezzi di beni e servizi, e la crescita scientifica e tecnologica”. Tra le cause che sul lungo periodo muovono i migranti rientrano ragioni economiche - ad esempio, il differenziale salariale tra paesi di origine e paesi riceventi -, le differenti prospettive economiche (i paese avanzati hanno un tasso di natività negativo), la domanda da parte dei paesi riceventi di servizi manuali (gli immigrati svolgono lavori che noi non accettiamo più di fare). L’arrivo degli immigrati comporta - è un dato questo che emerge come costante da molte relazioni tenute al Festival - un impatto economico rilevante. In altre parole, gli immigrati portano ricchezza, sia per quanto riguarda i profitti per le imprese e solo in parte incidono sulla riduzione dei salari. I cambiamenti si avvertono nel mercato del lavoro perché gli immigrati spingono i lavoratori nativi a migrare verso nuove professioni e complementari. “Altro vantaggio - spiega il professore Peri - è individuabile nella fiscalità netta, perché hanno un contribuità più lunga”. Per contro, gli immigrati affollano le scuole, i servizi pubblici (Pronto soccorso) ed occupano spazi prima occupati dai cittadini. Dai dati raccolti - aggiunge l’economista italo-americano - capiamo anche che contribuiscono ad abbassare i prezzi dei lavori domestici, mentre, grazie alla loro domanda, hanno concorso a rivalutare i prezzi delle case, a beneficio dei proprietari. I dati più sorprendenti, Peri li presenta parlando dell’Italia, paese in cui la percentuale di immigrati è ancora molto bassa, con un livello di istruzione paragonabile ai nativi. “I benefici - illustra il docente - si sono già evidenziati nel mercato del lavoro, specie per le donne, stimolano gli investimenti e non penalizzano l’occupazione. Il dato negativo è che in Italia mancano però gli immigrati con istruzione molto elevata”. L’italia - questo è il suggerimento - dovrebbe governare il flusso migratorio, andando a favorire ad esempio l’entrata di capitale umano legato all’innovazione tecnologica, ovvero fare scouting di talenti internazionali.  
   
   
PRESENTATI I DATI SU POVERTÀ E DEPRIVAZIONE FINANZIARIA IN ALTO ADIGE  
 
Bolzano, 16 giugno 2011 - Il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, assieme all´assessore provinciale alle Politiche sociali, Richard Theiner, ha presentato ieri mattina a Palazzo Widmann lo studio effettuato dall´Astat sul tema "Povertà e deprivazione finanziaria in Alto Adige 2008-2009". Il 2010 è stato l’anno europeo dedicato alla lotta alla povertà ed all’esclusione sociale; la riduzione della povertà e la promozione dell’inclusione sono entrambi due obiettivi inseriti nell’agenda "Europa 2020". L’istituto Provinciale di Statistica (Astat) nel 2009 ha eseguito una rilevazione sulla situazione reddituale, patrimoniale e sulle condizioni di vita delle famiglie residenti in provincia di Bolzano e da questo studio derivano i dati della pubblicazione "Povertà e deprivazione finanziaria in Alto Adige 2008-2009" presentata questa mattina a Palazzo Widmann dal presidente della Provincia, Luis Durnwalder, assieme all´assessore provinciale alle Politiche sociali, Richard Theiner, al direttore dell´Istituto provinciale di statistica, Alfred Aberer, e Luca Smaniotto dell´Astat. Lo studio fotografa la situazione altoatesina e le sue peculiarità approfondendo il tema della povertà. Si tratta del primo approfondimento in questo ambito condotto dall’Astat e lo studio analizza le situazioni di povertà dal punto di vista del reddito delle famiglie, della capacità di procurarsi beni necessari e desiderabili e rispetto alla situazione abitativa ed alle proprietà a disposizione delle famiglie. Nel corso del suo intervento il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, ha sottolineato che la situazione economica provinciale può essere considerata buona e vi sono aspetti come la piena occupazione che collocano l’Alto Adige ai vertici a livello nazionale ed al di là degli obiettivi auspicati dall’Accordo di Lisbona sull’occupazione femminile. Ciononostante, ha proseguito Durnwalder, si deve essere consapevoli che anche in Alto Adige vi sono persone in situazioni di disagio, basti pensare che circa il 17,9% delle famiglie altoatesine, pari a circa 36.000 nuclei famigliari ed a circa 78.000 persone, sono da considerarsi a rischio povertà. La Provincia da anni è impegnata in questo ambito con una serie di interventi di carattere sociale di sostegno alle famiglie che consentono di ridurre sensibilmente il numero dei nuclei famigliari a rischio. Basti pensare, ha sottolineato a questo riguardo l’assessore provinciale alla famiglia, sanità e politiche sociali, Richard Theiner, che senza queste prestazioni economiche da parte della Provincia il numero delle famiglie a rischio salirebbe al 25,3% per un totale di circa 50.700 nuclei famigliari. In sostanza gli interventi provinciali mantengono al di sopra della soglia di rischio il 7,4% delle famiglie altoatesine pari a circa 14.700 nuclei famigliari. Ogni anno la Giunta Provinciale investe circa. 300 milioni di euro nei soli trasferimenti monetari per prestazioni sociali. Questi fondi vengono usati per l’assegno ai non autosufficienti per un ammontare di 193,9 milioni di euro, l’assegno per le famiglie, che assorbe 45 milioni di euro, per l’assistenza economica sociale, dove confluiscono 23,9 milioni di euro e per altri interventi di sostegno economico. “L’assistenza economica sociale”, ha quindi aggiunto Theiner “è uno strumento importantissimo nella lotta alla povertà. In Germania o in Austria l’assistenza di base è da tanto tempo una conquista dello stato sociale. Invece in Italia il modello dell’assistenza economica sociale che caratterizza l’Alto Adige è unico. Nel 2010 più di 9.600 famiglie altoatesine hanno usufruito di questo sostegno limitato nel tempo”. Theiner ha quindi concluso il proprio intervento ponendo l’accento sul fatto che anche le risorse della Provincia sono limitate e quindi deve crescere in tutta la popolazione la consapevolezza di una più diffusa corresponsabilità sociale. Il direttore dell’Astat, Alfred Aberer, ed il suo collaboratore, Luca Smaniotto, hanno quindi illustrato nel dettaglio i dati emersi dallo studio realizzato dall’Istituto provinciale di statistica che alleghiamo al presente comunicato.  
   
   
BRESCIA, REGIONE FINANZIA ´PROGETTO FAMIGLIA´ 150.000 EURO PER STARE A FIANCO DEI NOSTRI GIOVANI  
 
Milano, 16 giugno 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore allo Sport e Giovani, Monica Rizzi, ha deliberato lo stanziamento di 150.000 euro, per finanziare il ´Progetto Famiglia´. Il programma, dedicato alla promozione della partecipazione dei giovani ai processi di cittadinanza attiva, sarà realizzato attraverso un apposito Protocollo di Intesa tra Regione Lombardia e Provincia di Brescia. "Una cifra importante, che evidenzia la concretezza delle azioni di Regione Lombardia in favore dei giovani - spiega Monica Rizzi - e che dimostra inoltre la forte volontà di sostenere progetti meritevoli come questo, in piena sinergia con i territori interessati". "Con questo progetto - sottolinea l´assessore - il territorio bresciano si conferma ancora una volta una terra fortemente attenta e sensibile alle esigenze del mondo giovanile e partner ideale per l´attuazione delle politiche in favore di questo settore". Il progetto prevede una serie di iniziative sul territorio volte ad aiutare i giovani a maturare la propria consapevolezza, stimolando in loro il desiderio di una cittadinanza attiva e di una maggiore partecipazione alla vita della comunità. Sono in particolare previste azioni di sostegno alla famiglia, mirate alle fasce giovanili con il fine di renderle protagoniste attive della società in quanto risorsa da valorizzare e tutelare. "Il nostro obiettivo - spiega Monica Rizzi - è incrementare l´attività di mediazione familiare per sostenere eventuali situazioni di criticità all´interno dei nuclei familiari e una serie di azioni socio educative per la promozione del benessere dei giovani; la centralità del ruolo del territorio nell´attuazione del progetto ne costituisce l´autentico punto di forza". Oltre alla Provincia di Brescia saranno coinvolti anche i comuni di Darfo Boario Terme, Montichiari, Brandico, Palazzolo sull´Oglio, Comunità di Valle Trompia e Comunità Montana di Valsabbia. Il ´Progetto Famiglia´ contempla inoltre una serie di azioni specifiche, che vanno dalle attività socio - educative di mediazione familiare alla messa in rete di associazioni giovanili, società sportive e volontariato, dagli interventi per i giovani in ambito scolastico al supporto ai genitori nel rapporto con i figli in particolare in età adolescenziale. A queste iniziative si aggiungono attività di accompagnamento e orientamento al lavoro, percorsi formativi, socio educativi rivolti alle giovani coppie. Per la realizzazione del piano di lavoro, che si concluderà entro il mese di agosto 2012, è prevista la costituzione di un ´Tavolo di Progetto´ costituito da Regione e Provincia e dai referenti di tutti i soggetti coinvolti, che avrà il ruolo di ´cabina di regia´.  
   
   
TRENTO: LA VAL DI CEMBRA E IL NUOVO DISTRETTO FAMIGLIA: PROTAGONISTI SONO I CITTADINI  
 
 Trento, 16 giugno 2011 - L´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi ha proseguito il suo "tour" provinciale per illustrare alle Comunità di Valle i contenuti della nuova legge provinciale sul benessere familiare e lo sviluppo della natalità, incontrandosi con la comunità della Val di Cembra presso il teatro di Segonzano. "In controtendenza con quello che avviene per altri settori della pubblica amministrazione – ha tra l´altro detto l´assessore Rossi nell´introdurre la serata, – quelle delle politiche sanitarie, sociali e familiari sono voci per le quali la legge finanziaria 2011 ha aumentato le risorse, invece che contrarle. Segno che in Trentino non si sta disinvestendo sul welfare ma che, anzi, si vuole approfittare soprattutto della nuova legge sulla famiglia per far compiere un effettivo salto di qualità ai servizi e al sostegno delle fasce deboli della società". L´incontro, che è stato aperto da un breve indirizzo di saluto di Aurelio Michelon, presidente della Comunita della Valle di Cembra, Luciano Malfer, dirigente del progetto speciale Coordinamento politiche familiari e natalità della Provincia autonoma di Trento e Paolo Rebecchi, direttore del Forum delle associazioni familiari del Trentino. Politiche sanitarie con la riforma socio-sanitaria; politiche del lavoro con la delega sugli ammortizzatori sociali; politiche di welfare a partire dal reddito di garanzia: "Sono questi – ha detto l´assessore Ugo Rossi ad una platea affollata, – i filoni portanti del welfare trentino. Ed è nel contesto di questa visione generalista delle politiche sociali che si inseriscono le specifiche politiche per la famiglia e la promozione del benessere. Noi siamo convinti, e per questo abbiamo pensato e sostenuto con tenacia la nuova legge della famiglia, che i servizi alla persona sono un motivo di successo per lo sviluppo omogeneo e qualificante di un territorio. A servizi migliori corrispondono comunità più coinvolte, maggiormente coese e profondamente impegnate, appunto, nel sociale, perché del sociale sono direttamente responsabili". È un po´ l´avverarsi del concetto già espresso in Trentino lo scorso anno dall´economista Robert Puttnam, e cioè che a territori con maggior coesione sociale corrispondono territori che possono godere anche di un miglior sviluppo economico. Sta tutta qui la scommessa della Comunità di Valle, anche di quella cembrana, per quel che riguarda l´assistenza sociale, lo sviluppo della famiglia, l´aumento della qualità dei servizi: "Essere protagonisti delle scelte che riguardano la propria comunità è dimostrazione di maturità, di coscienza, di responsabilità, i tre cardini su cui si poggia in definitiva il benessere della persona e della famiglia", ha concluso l´assessore Rossi. È la teoria della "big society" per la quale sono i cittadini ad essere i protagonisti in prima persona, meglio se organizzati in associazioni, del dispiegarsi delle politiche familiari, di welfare e, in senso più lato, dello sviluppo dell´intera società. Protagonisti che si cercano e si mettono in rete, "anche in reti inedite – ha sottolineato Paolo Rebecchi, direttore del Forum delle Associazioni familiari del Trentino, – che vedranno dialogare assieme, ad esempio, famiglie residenti in Val di Cembra e famiglie che, tramite il Forum, possono essere raggiunte in tutte le Cokunità del Trentino". Luciano Malfer, dirigente del progetto speciale Coordinamento politiche familiari e natalità della Provincia autonoma di Trento, ha poi illustrato l´architettura complessiva delle politiche familiari così come sono promosse in trentino: "Sono azioni concrete, produttive, sono investimenti che vengono fatti sui territori, per i territori e con i territori, perché sostenere la famiglia attraverso ad esempio gli strumenti della conciliazione famiglia-lavoro e il Distretto famiglia vuol dire in definitiva sostenere in modo armonico lo sviluppo economico dell´intero territorio provinciale". E non a caso, nel successivo dibattito, sono stati proprio la struttura del Distretto e il ruolo che andranno a rivestire le Comunità di Valle e le singole associazioni ad essere al centro della curiosità e delle domande del pubblico.  
   
   
CALABRIA: OGGI INSEDIAMENTO DEL COMITATO PROMOTORE DELLA CARTA PER LE PARI OPPORTUNITÀ SUL LAVORO  
 
 Catanzaro, 16 giugno 2011 - Si svolge oggi alle ore 10, nella sede di Palazzo "Alemanni" a Catanzaro, la prima riunione di insediamento del Comitato Promotore Regionale della Carta per le Pari Opportunità sul lavoro, presieduta dalla Consigliera regionale di Parità Stella Ciarletta. Del Comitato fanno parte, oltre l´Ufficio della Consigliera Regionale di Parità, le associazioni Aidda, rappresentate da Orietta D´ippolito, Ucid, per la quale parteciperà l´avv. Francesco Granato, Aidaf, rappresentata dalla imprenditrice Pina Amarelli, Sodalitas e Impronta Etica. All´incontro saranno presenti la Vice Presidente della Giunta Regionale Antonella Stasi e la Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità Giovanna Cusumano. La Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro, lanciata in Italia il 5 ottobre 2009 dalla Consigliera Nazionale di Parità, sulla scia del successo delle iniziative francese e tedesca, è una dichiarazione di intenti, sottoscritta volontariamente da imprese di tutte le dimensioni, per la diffusione di una cultura aziendale e di politiche delle risorse umane inclusive, libere da discriminazioni e pregiudizi, capaci di valorizzare i talenti in tutta la loro diversità. Realizzare un ambiente di lavoro che assicuri a tutti pari opportunità e il riconoscimento di potenziale e competenze individuali, non rappresenta soltanto un atto di equità e coesione sociale, ma contribuisce anche alla competitività e al successo dell’impresa. La Carta fornisce un quadro di riferimento valoriale per guidare le imprese aderenti nella sua applicazione, contenendo non prescrizioni dettagliate ma pochi impegni programmatici basati su principi ed elementi chiave di efficaci programmi di cambiamento, sperimentati con successo dalle imprese impegnate da più tempo in materia. Il ruolo del Comitato Promotore Regionale sarà quello di coordinare tavoli regionali aperti alle imprese e alle associazioni di categorie per promuovere la sottoscrizione della Carta e monitorarne la sua effettiva attuazione.  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: CONVEGNO "DONNE E TV". "NECESSARIO PROCESSO CULTURALE PER SUPERARE PREGIUDIZI".  
 
Pescara, 16 giugno 2011 - Donne e tv tra stereotipi e pregiudizi. Questo il tema del convegno organizzato dal Corecom Abruzzo ieri pomeriggio presso la sala Figlia di Jorio della Provincia di Pescara. Dopo i saluti del presidente Filippo Lucci, sc´è stato il via ai lavori che hanno visto la partecipazione fra gli altri dell´assessore alle Pari Opportunità Federica Carpineta. "Questi appuntamenti come quello di oggi - ha detto l´assessore - rappresentano un momento di riflessione importante, e si inseriscono in un percorso culturale che deve portare alla valorizzazione del ruolo della donna nella vita attiva della nostra società. Parliamo di un percorso culturale che vada nella direzione del superamento di quei pregiudizi e di quegli stereotipi che rappresentano ancora oggi la causa - ha proseguito l´assessore Carpineta - delle discriminazioni che le donne subiscono in campo sociale, culturale e istituzionale". Per quel che concerne la presenza delle donne nella comunicazione, l´assessore Carpineta ha spiegato: "Grazie anche all´attività del Corecom che ha oggi illustrato i risultati della sua indagine riguardante il mondo dell´informazione al femminile, possiamo dire che in Abruzzo la presenza delle donne si va pian piano radicando. E´ stato fatto molto in questo senso, ma non bisogna fermarsi perchè c´è ancora da fare. L´abruzzo, sotto questo aspetto, non è comunque agli ultimi posti, e questo è già un segnale importante. Allargando il discorso, posso dire che al fianco dell´attività delle singole entità professionali, deve esserci però anche l´impegno delle istituzioni per mettere in campo quegli strumenti che permettano alla donna moderna di conciliare lavoro e famiglia, la vita domestica e quella professionale. In questo senso - ha proseguito ancora l´assessore alle Pari Opportunità - la Regione Abruzzo si è già attivata da tempo con una politica mirata alla costruzione di nuovi asili nido e all´ampliamento di quelli già esistenti. Allo stesso tempo posso anticipare che a breve usciranno nuovi bandi regionali per il finanziamento di progetti di sviluppo dell´attività lavorativa al femminile. Ricordo - ha aggiunto ancora l´assessore Carpineta - che con il progetto Lavorare in Abruzzo, abbiamo già previsto incentivi per la nuova occupazione delle donne, e favorirne l´ingresso in un mondo del lavoro che vede ancora una predominanza maschile. Rinunciare a priori alle donne significa - ribatte ancora l´assessore - rinunciare a parte del capitale umano. Quando si impedisce oggi alle donne, a causa di retaggi e discriminazioni, di arrivare al vertice delle varie attività lavorative, si rinuncia a una parte cospicua della nostra ricchezza. Io - ha concluso l´assessore - non sono una sostenitrice delle quote rosa a tutti i costi, ma se queste dovessero servire come strumento temporaneo per sfondare il famoso soffitto di cristallo, allora ben vengano anche le quote rosa".  
   
   
LAVORO. FORMAZIONE E ORIENTAMENTO PER DONNE USCITE DAL MERCATO DEL LAVORO PER ESIGENZE DI CONCILIAZIONE. LA REGIONE EMILIA ROMAGNA APPROVA IL BANDO E METTE A DISPOSIZIONE 600 MILA EURO. GLI ENTI DI FORMAZIONE POSSONO PRESENTARE I PROGETTI ENTRO IL 28 LUGLIO.  
 
Bologna, 16 giugno 2011 - La Giunta regionale ha approvato il bando per la presentazione di attività di orientamento professionale per donne uscite dal mercato del lavoro per esigenze di conciliazione. Gli enti di formazione possono presentare i loro progetti entro le ore 12 del 28 luglio 2011. A disposizione la Regione mette risorse pari a 600 mila euro nell’ambito di un programma regionale di interventi per favorire la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, nato da un’intesa con il Dipartimento per le Pari Opportunità. Gli interventi dovranno essere progettati e realizzati facendo ricorso alla metodologia “Retravailler”, ed essere erogata da professionisti abilitati. “Retravailler” è ritenuta la metodologia teorico-pratica di orientamento al lavoro al momento più qualificata a livello europeo. Le azioni dovranno essere rivolte a donne uscite dal mercato del lavoro per esigenze legate alla presenza di figli minori, genitori anziani, familiari con disabilità, ma anche a donne sole disoccupate con figli a carico e a lavoratrici che abbiano usufruito di un periodo di congedo parentale. L’individuazione delle potenziali destinatarie sarà curata dalle Province attraverso i Centri per l’Impiego. La formazione dovrà accompagnare le partecipanti nella ricostruzione dell’esperienza professionale pregressa, nella valorizzazione delle competenze, anche acquisite in contesti informali o non formali, nell’individuazione delle risorse e delle criticità personali; nell’analisi delle aspettative e delle aspirazioni. Ciascuna partecipante sarà inoltre supportata nella costruzione di un piano di re-inserimento professionale e dovrà acquisire le necessarie tecniche per la ricerca attiva del lavoro. Gli enti potranno presentare solo progetti che comprendono la totalità degli interventi previsti e la copertura dell’intero territorio regionale. E’ prevista infatti la realizzazione di due edizioni per Provincia e di tre per le Province di Bologna e di Modena, per un totale di venti edizioni. Per presentare le attività è possibile utilizzare l’apposita procedura web disponibile all’indirizzo https://sifer.Regione.emilia-romagna.it/