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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Giugno 2011
BANDO DI GARA PER LA DEFINIZIONE E REALIZZAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ALL´INTERNO DEL SISTEMA GLOBALE DI NAVIGAZIONE SATELLITARE EUROPEO  
 
 Bruxelles, 16 giugno 2011- La Commissione europea ha pubblicato un bando di gara d´appalto per la definizione e realizzazione del sistema di gestione della sicurezza (Sms) all´interno del sistema globale di navigazione satellitare europeo (Egnss). I programmi Egnss sviluppano e fanno funzionare sistemi di navigazione satellitare che prestano servizi di salvaguardia della vita ai loro utenti. Il progetto prende il nome dal famoso astronomo italiano Galileo Galilei. Tale sistema di gestione della sicurezza deve essere adattato per interfacciarsi con i sistemi di gestione della sicurezza esistenti delle organizzazioni esterne e nello stesso tempo deve poter funzionare nell´ambito della Commissione europea. L´importanza della gestione della sicurezza dei programmi Egnss è ben riconosciuta ai livelli più alti della Commissione. È stato quindi raccomandato di creare un sistema di gestione della sicurezza formalizzato. Nel frattempo è stata attuata una serie di raccomandazioni per costituire gli elementi centrali di un sistema di gestione della sicurezza. Ci si aspetta perciò che le procedure già seguite, anche se non adottate formalmente, agevoleranno l´introduzione del sistema formale di gestione della sicurezza dato che il personale principale impiegato nel progetto è già consapevole delle proprie responsabilità in materia di sicurezza, sebbene senza una base formale. Per leggere il bando ufficiale, consultare: Gu n. S 111 del 10 giugno 2011 http://ted.Europa.eu/udl?uri=ted:notice:182192-2011:text:it:html&src=0    
   
   
INNOVATIVA RICERCA FINANZIATA DALL´UE AIUTA LE COMUNICAZIONI IN SITUAZIONI DI CRISI  
 
Bruxelles, 16 giugno 2011 - Le comunicazioni tra i soccorritori dopo un attacco terroristico o un disastro naturale potrebbero presto essere rese più efficienti grazie a una nuova ricerca finanziata dall´Ue. Come parte del progetto Peace ("Ip[internet Protocol]-based emergency applications and services for next generation networks"), che è finanziato nell´ambito del tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" (Tic) del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue, un team di ricercatori dalla Kingston University, nel Regno Unito, ha sviluppato una nuova soluzione innovativa per garantire che le interruzioni delle comunicazioni in caso di calamità non ostacolino più i tentativi di soccorso. Ispirandosi ad alcuni dei problemi affrontati dai servizi di emergenza durante il periodo successivo agli attentati di Londra, il team ha costruito una "app" basata su Internet che può tenere in contatto i soccorritori e la loro centrale di comando in modo indipendente, invece di affidarsi a punti di accesso centrali wireless o al sistema radio della polizia Tetra. L´app, che può essere usata su un iPad o su qualsiasi altro dispositivo palmare, consente anche agli operatori del servizio di emergenza nel Regno Unito di parlare con i loro omologhi in altri Stati membri usando un sistema sicuro. Il dott. Christos Politis, che ha guidato il team di progettazione, ha commentato: "Questa ricerca ha osservato come noi comunichiamo in caso di una grande catastrofe o emergenza. Quando si verifica un grave attacco terroristico, un terremoto o un incendio boschivo, le tradizionali linee telefoniche e quelle radio spesso non sono all´altezza e tendono a bloccarsi a causa del volume delle chiamate e di altro traffico multimediale, come i video. Usando la nostra nuova applicazione, il personale del servizio di emergenza sarà in grado di comunicare sulla propria rete autonoma usando un qualsiasi dispositivo intelligente disponibile senza dover dipendere da un sistema di comunicazione centrale." Per sviluppare l´app, il team si è basato sul lavoro esistente riguardante le reti mobili conosciute come Manet. Si tratta di reti di dispositivi mobili che lavorano in modo indipendente e che sono connessi mediante collegamenti wireless individuali. Piuttosto che connettersi mediante una rete Internet esterna, la nuova tecnica permette ai soccorritori di creare un sistema di comunicazioni indipendente progettato per i loro scopi specifici sul posto, quale che sia la situazione o il luogo, sia in una stazione della metropolitana che vicino a un palazzo di uffici crollato. La progettazione permette a uno dei dispositivi mobili portato da un soccorritore di fungere da super-nodo - un po´ come un mini satellite - che permette agli altri dispositivi mobili di comunicare tra loro. Non appena un dispositivo supera un controllo di sicurezza di intelligenza artificiale, esso può iniziare a trovarne altri nel luogo in cui si trova. Ogni soccorritore può quindi parlare o inviare video o dati a singoli colleghi o a interi gruppi. Il team proveniente dal Regno Unito ha anche lavorato a stretto contatto con gli altri sette partner coinvolti nel progetto Peace, sparsi tra Grecia, Germania, Francia, Portogallo, Spagna e Svezia. Questo approccio collaborativo ha permesso ai diversi team, tutti impegnati su come applicare le reti di prossima generazione e le reti di infrastrutture tutte-Ip alle scene dei disastri, di condividere le proprie scoperte e di raccogliere la conoscenza. Ad esempio, i ricercatori della Kingston si sono assicurati che la loro app fosse compatibile con i nuovi sensori che venivano sviluppati da alcuni degli altri collaboratori del progetto Peace. Il dott. Politis spiega come questi sensori, che potrebbero presto essere una caratteristica di molti edifici pubblici, possono aiutare a rendere più semplice un tentativo di soccorso. "In futuro la tecnologia sarà anche in grado di agire da sensore e rilevare i livelli di umidità, le pulsazioni dei soccorritori, le temperature, i movimenti e trasmetterli a un operatore centrale. Queste statistiche possono poi essere controllate dagli operatori della centrale di controllo, i quali possono avvisare le squadre nel caso fosse necessario allontanarsi da un luogo se, ad esempio, la temperatura sta diventando troppo alta." L´obbiettivo generale del progetto Peace è quello di fornire una struttura generale di gestione dell´emergenza rivolta alle situazioni di emergenza estrema, come gli attacchi terroristici e le catastrofi naturali, oltre che ai casi di emergenza di ogni giorno basata sull´Ip Multimedia Subsystem (Ims). Il dott. Politis spera che la nuova app del suo team sia l´inizio di una nuova era nelle operazioni di soccorso: "Se l´applicazione prende piede allora in futuro essa potrebbe trasformare il modo in cui i soccorritori cercano i sopravvissuti in un terremoto. Noi potremmo avere un pulsante di emergenza da poter premere sul nostro telefonino intelligente se ci trovassimo intrappolati sotto le macerie e questo potrebbe inviare le nostre coordinate ai dispositivi dei soccorritori senza nemmeno dover chiamare il numero di emergenza." Per maggiori informazioni, visitare: Kingston University: http://www.Kingston.ac.uk/    
   
   
WORKSHOP SULL´INTEGRAZIONE DELLE INFORMAZIONI ORIENTATE ALL´UTENTE  
 
Riga, 16 giugno 2011 - Un workshop sull´integrazione delle informazioni orientate all´utente si terrà dal 6 all´8 ottobre 2011 a Riga, in Lettonia. Ci sono due metodi principali di integrazione delle informazioni - la virtualizzazione e la materializzazione. Con la prima, i dati vengono conservati in fonti di dati e l´integrazione è virtuale tramite l´uso di uno schema globale che contiene gli attributi delle fonti dei dati. La seconda prevede che i dati siano integrati, trasformati e conservati a seconda di uno schema di deposito dei dati. A prescindere dal metodo di integrazione, comunque, c´è il problema che un utente ha a disposizione un enorme quantità di informazioni. A prescindere dal fatto che si usi il metodo della virtualizzazione o della materializzazione, l´obiettivo dell´integrazione è di riunire queste due parti, utenti e informazioni, considerando la richiesta di informazioni, piuttosto che la fornitura di informazioni, come fattore chiave. L´obiettivo principale del workshop è quello di discutere i metodi rilevanti per specificare le reali richieste di informazioni dell´utente da diverse fonti di dati con enormi quantità di dati, e modellare e sviluppare soluzioni che sodisfino tali richieste. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Lu.lv/uoii/    
   
   
TRUST, REPUTATION AND USER MODELING  
 
Girona, 16 giugno 2011 - L´11 luglio 2011 si terrà a Girona, in Spagna, un workshop intitolato "Trust, reputation and user modeling". L´attuale tendenza verso le applicazioni software che usano il cloud per conservare ed elaborare le informazioni che possono essere scaricate in social network e piattaforme mobili conferisce una nuova importanza al settore della modellazione utente decentralizzata. Gli schemi per la condivisione dinamica e basata sul fine di frammenti di modelli di utente tra applicazioni deve tenere in conto la fiducia tra queste applicazioni. La fiducia di un agente verso un altro può essere vista come un semplice modello utente/agente. I ricercatori che si occupano di meccanismi di fiducia e reputazione hanno studiato per molti anni le tecniche che permettono ad agenti autonomi e pari di condividere, aggregare e prendere decisioni sulla base di questi semplici modelli utente. I ricercatori che si occupano di modellazione utente possono ottenere informazioni utili da questo campo. Il workshop riunirà ricercatori delle comunità della modellazione di fiducia e reputazione e della modellazione utente per esaminare nuove tendenze e future direzioni. Per ulteriori informazioni, visitare: http://madmuc.Usask.ca/ws-trum/    
   
   
TRENTINO IN RETE: DALLA FIBRA OTTICA AI BUSINESS GAME TRENTINO NETWORK E INFORMATICA TRENTINA AL FESTIVAL DELL´ECONOMIA  
 
Trento, 16 giugno 2011- Al Festival dell’Economia, sotto il cappello di "Trentino in Rete", marchio delle telecomunicazioni della Provincia autonoma di Trento, trovano sede le due anime dell´innovazione trentina in ambito Ict (Information and Communication Technology) rappresentate dagli allestimenti espositivi di Trentino Network ed Informatica Trentina, che in questa importante occasione condividono lo stesso spazio nell´ottica di un Trentino in rete. Lo stand, presente in Piazza Cesare Battisti fino al 5 giugno, vuoleva mostrare le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, grazie alla rete, intesa sia come infrastruttura fisica che come strumento abilitante i servizi innovativi rivolti alla pubblica amministrazione, ai cittadini e alle imprese. La presenza di entrambe le società al Festival dell’economia in uno spazio condiviso, evidenzia il messaggio di “sistema” sul quale la Provincia autonoma di Trento ha puntato fortemente negli ultimi anni. Grazie al lavoro di Trentino Network è in atto la posa della rete di dorsale in fibra ottica di 750 chilometri che verrà completata e “accesa” entro il 2012. Per coprire le aree del Trentino non raggiunte da altre connessioni Adsl fornite da operatori di telecomunicazioni privati, sono stati installati circa 800 impianti per la connessione wireless residenziale. Oggi la rete è lo strumento fondamentale per il vivere quotidiano di ognuno di noi, ma per la maggior parte è ancora qualcosa di immateriale e non tangibile. Per questo motivo all’interno della stand è stato dedicato uno spazio che dà concretezza alla rete attraverso un pannello dedicato allo stato di avanzamento dei lavori della dorsale in fibra ottica, al progetto di cablatura di tutte le abitazioni trentine entro il 2018 e al progetto Trentino in Rete. Sono in mostra sezioni di tritubo e cavi da poter visionare, attraverso un allestimento dedicato ai principali elementi costitutivi della rete di accesso in fibra ottica, sia per quanto riguarda la cablatura “orizzontale”, che arriva fino all’abitazione, per poi passare a quella “verticale” del cablaggio di edificio. E’ presente inoltre un pannello dedicato alla rete wireless e ai rifugi alpini raggiunti dalla rete radio di Trentino Network in cui vengono descritte le opportunità offerte ai cittadini trentini ed ai turisti, e viene rappresentato il cartello identificativo degli hotspot wi-fi, che verranno segnalati su tutto il territorio provinciale a partire dalle piazze antistanti i municipi. Sul fronte dei servizi innovativi, Informatica Trentina, attraverso l’esposizione allo stand vuol presentarsi come soggetto di sistema che promuove la digitalizzazione e l’ammodernamento della pubblica amministrazione trentina, informando i visitatori circa le possibilità offerte dalle nuove tecnologie e dai nuovi servizi e proponendo una lettura diversa della tecnologia informatica. Questo significa non solo dare evidenza di una tecnologia finalizzata unicamente alla produttività di un territorio, ma anche e soprattutto alla valorizzazione del medesimo sotto un profilo strettamente storico, culturale e territoriale. Grazie anche alla collaborazione di partner locali, i contenuti multimediali presentati allo stand spaziano dalla realtà virtuale in 3D al business game “gioca oggi per vincere domani”. La prima con lo scopo di coinvolgere i visitatori all’interno del tessuto urbano della città di Trento tra arte e cultura; mentre la seconda per promuovere nuove imprenditorialità tramite la partecipazione di 50 ragazzi che si sfideranno in una simulazione di gestione di due modelli di impresa previsti: un asilo nido oppure un’azienda di grafica e web design. Giochi per divertirsi ma anche per imparare: non solo ad usare le nuove tecnologie ma anche ad essere consapevoli delle possibilità che queste possono offrire per entrare nel nuovo Trentino sempre più digitale tecnologico e in rete.  
   
   
INTERNET GRATIS: LA TERZA TAPPA DEL PROGETTO PILOTA È A SILANDRO  
 
Bolzano, 16 giugno 2011 - Dopo Terlano e Dobbiaco tocca a Silandro: è il centro della Val Venosta la terza tappa del progetto pilota del Dipartimento provinciale lavori pubblici che mette a disposizione la connessione gratuita al web grazie ad un sistema wireless ad accesso libero. Cittadini e turisti potranno "navigare" a parco Plawenn e in piazza Casa della Cultura. Basta avere a disposizione uno smartphone, oppure un computer portatile, per poter sfruttare i vantaggi del progetto pilota della Provincia: l´idea, nata dal Dipartimento lavori pubblici e approvata dalla Giunta provinciale, è realizzata grazie al contributo tecnico di partner qualificati come Raiffeisen Online, Run, Brennercom e Limitis. Dopo Terlano (piazza Dr. Wieser) e Dobbiaco (Grandhotel, piazza Municipio, stazione ferroviaria) tocca ora a Silandro mettere a disposizione di cittadini e turisti due Wifi-spots, ovvero aree in cui è possibile collegarsi gratuitamente ad una connessione internet ad alta velocità tramite un sistema Wlan (wireless, traducibile letteralmente come senza fili) ad accesso libero. Le zone prescelte, nel centro della Val Venosta, sono quelle di parco Plawenn e di piazza Casa della Cultura. La quarta e ultima tappa del progetto pilota sarà a Sarentino, con i punti di accesso gratuito al web previsti in piazza Chiesa e piazza Gries/parcheggio sud. "Da questo progetto pilota - commenta l´assessore ai lavori pubblici Florian Mussner - ci attendiamo risposte importanti sull´effettivo utilizzo di una risorsa gratuita per accedere al web. Se i risultati saranno positivi, ovvero se la popolazione dimostrerà di apprezzare la proposta e di saperne sfruttare i vantaggi, potremmo iniziare a pensare di intraprendere un percorso scaglionato nel tempo per ampliare l´offerta a tutti i comuni altoatesini". Il progetto potrebbe portare l´Alto Adige ad avere un ruolo all´avanguardia a livello nazionale per quanto concerne i collegamenti wi-fi gratuiti: se in molte città italiane esistono reti senza fili ad accesso libero, la presenza di postazioni wireless pubbliche in tutti i comuni di una Provincia, e per di più al centro di paesi e città, sarebbe una novità assoluta.  
   
   
SLOVENIA, PREMIATO L´INGEGNO INNOVATIVO SUPERASSORBENTI, PROGETTO ´´DIAGENOMI´´: SUN NUOVO METODO DIAGNOSTICO DEI TUMORI AL SENO E ALL´INTESTINO  
 
Lubiana, 17 giugno 2011 - È giunto al termine il concorso ´´Litorale ingegnoso 2011´´ dove ha trionfato su tutti il progetto ´´Possa´´ - assorbente naturale di fibre di pioppo, firmato dal dottor Marko Likon, con vasta esperienza nel campo della ricerca, e Robert Casar. A loro sono andati 6.000 euro, donati dalla Casa assicurativa ´´Adriaticslovenica´´ e dalla Banca carsica con la possibilità di adoperare gratuitamente gli uffici nella sede dell´Incubatore e il centro di sviluppo dell´Università del Litorale. La giuria ha decretato che il progetto ´´Possa´´ fosse il più innovativo, prevedendo infatti, l´utilizzo di fibre naturali per la produzione di superassorbenti da adoperare nella pulizia dei derivati del petrolio e dell´olio dalle superfici dell´acqua. Il secondo posto è stato conferito al progetto ´´Diagenomi´´: si tratta dello sviluppo di un nuovo metodo diagnostico dei tumori al seno e all´intestino, e contemporaneamente di test genetici legati alle malattie cardiovascolari e anche di analisi che mostrano al paziente come migliorare lo stile di vita, caratteristica quest´ultima, che rappresenta una novità in Europa. Sul podio anche il progetto ´´Different´´ un nuovo modello per lo sviluppo del commercio del marchio Different, che unisce diversi gruppi di acquirenti con le loro specifiche necessità.  
   
   
LOMBARDIA: UNIVERSITÀ,NUOVE LINEE GUIDA PER DIRITTO STUDIO  
 
 Milano, 16 giugno 2011 - La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni le nuove linee guida sulla base delle quali le Università gestiranno i servizi di diritto lo studio per gli studenti capaci e meritevoli privi di mezzi. "Regione Lombardia - spiega Rossoni - prosegue dunque nel suo percorso innovativo nei confronti di questo importante diritto sociale, nell´ottica dell´attuazione del dettato costituzionale, del Protocollo di Intesa tra il presidente Formigoni e il ministro Gelmini del luglio 2010 e della riforma dell´Università". Questi i punti più importanti: Un innalzamento dei criteri di accesso al beneficio della borsa di studio per gli studenti del primo anno, attualmente eccessivamente bassi, in quanto rimasti invariati dal 2001. Oggi i crediti necessari per conservare la borsa sono 25, corrispondenti a circa 3 esami. Dal prossimo anno accademico le matricole dovranno invece avere realizzato almeno 35 crediti, salvo la possibilità di avvalersi di un bonus figurativo di 5 crediti. La creazione di un livello minimo di merito all´accesso, da determinarsi ad opera delle singole università secondo i propri ordinamenti didattici (test di accesso, voto di maturità, altro). Un incremento dei controlli per evitare comportamenti opportunistici e un limite di età a 32 anni per accedere alla borsa. "Il percorso - aggiunge Rossoni - è frutto di un lavoro congiunto con le università, le accademie, i conservatori lombardi ed è stato approvato all´unanimità dal Comitato Regionale per il Diritto allo Studio, di cui fanno parte anche le rappresentanze degli studenti". In via di prima attuazione le linee guida lasciano dei margini di scelta alle singole università in modo da adattare la sperimentazione alle loro specifiche situazioni, visto che in Lombardia la responsabilità gestionale per il settore spetta, in omaggio al principio di sussidiarietà, alle università stesse, che procederanno entro l´estate a emanare i bandi contenenti i nuovi criteri. "Con tutto ciò - conclude Rossoni - si è inteso dare un segnale forte di innovazione, di efficienza e di razionalizzazione della spesa, dopo che i relativi contributi statali sono stati dimezzati rispetto agli anni passati, nell´auspicio che questa sperimentazione possa fare da apripista alla riforma generale del diritto allo studio che si sta predisponendo in sede nazionale".  
   
   
FORMAZIONE: INTESA REGIONE FVG -SCUOLA A FAVORE ISTITUTI STATALI  
 
Trieste, 16 giugno 2011 - La Regione Friuli Venezia Giulia e l´Ufficio scolastico regionale hanno sottoscritto un´intesa finalizzata alla promozione di specifiche misure di accompagnamento rivolte agli Istituti professionali di Stato che, a partire dal prossimo anno formativo 2011-2012, attiveranno percorsi triennali di istruzione e formazione professionale nel rispetto dell´ordinamento locale. L´intesa, annunciata dall´assessore regionale alla Formazione, Angela Brandi, prevede l´attivazione di numerose attività, tra le quali anche azioni formative ed informative rivolte ai docenti ed ai formatori coinvolti nella progettazione e gestione dei percorsi. Tali interventi, finanziati con risorse del Fondo sociale europeo-Programma operativo regionale (Fse-por) 2007-13 e con fondi dell´Ufficio scolastico regionale, saranno finalizzati alla risoluzione di nodi operativi di comune interesse inerenti le modalità di progettazione, gestione e valutazione dei percorsi medesimi. Al fine di agevolare il conseguimento degli obiettivi previsti dall´intesa, è prevista l´istituzione, senza alcun onere finanziario a carico delle parti firmatarie, di un Tavolo regionale di coordinamento composto da tre rappresentanti designati dalla direzione centrale Lavoro, formazione, commercio e pari Opportunità ed altrettanti indicati dall´Ufficio scolastico del Friuli Venezia Giulia.  
   
   
UNIVERSITÀ DI PAVIA - INTERNATIONAL DESIGN WORKSHOP URBAN RENEWAL AND SUSTAINABLE DEVELOPMENT 16 - 30 GIUGNO 2011  
 
 Pavia, 16 giugno 2011- Il Dipartimento di Ingegneria Edile e del Territorio dell´Università di Pavia, organizza il Seminario Internazionale di Progettazione Urban Renewal and Sustainable Development, che si terrà a Pavia dal 16 al 30 giugno 2011, il cui obiettivo è proporre progetti ed idee per il rinnovamento urbano di una area del quartiere San Giovannino della città di Pavia, compresa tra l’area della Dogana e la linea ferroviaria. L’iniziativa, diretta dal prof. Angelo Bugatti con il coordinamento del prof. Alessandro Greco, rinnova le esperienze dei seminari di progettazione urbana organizzati negli Anni Novanta, concentrandosi sulle relazioni tra città storica, paesaggio e nuovo sviluppo sostenibile e si inserisce nell’ambito delle Summer School promosse a partire da questo anno accademico dall’Università degli Studi di Pavia.  
   
   
BOLZANO: AVVIO DEL CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA INDUSTRIALE MECCANICA  
 
 Bolzano, 16 giugno 2011- L’assessore provinciale Thomas Widmann esprime oggi con una nota la propria soddisfazione per l’avvio a partire dal prossimo autunno di un nuovo corso triennale di Ingegneria industriale meccanica presso la Libera Università di Bolzano. Widmann sottolinea che in questo modo la Lub ha voluto dare un segnale forte nei confronti delle esigenze espresse in questi mesi da parte degli imprenditori altoatesini che lamentano la carenza di figure professionali dotate di elevate qualifiche professionali. Grazie al nuovo corso di laurea, secondo Widmann, sarà possibile aumentare in maniera significativa l’appeal dell’Alto Adige sia nei confronti delle imprese produttive che dei giovani interessati ad entrare nel mondo del lavoro con qualifiche appetibili per le aziende. L’avvio del corso rappresenta inoltre per l’assessore un segno importante della proficua collaborazione tra il mondo delle imprese e la Lub.  
   
   
INTERNATIONAL DESIGN WORKSHOP URBAN RENEWAL AND SUSTAINABLE DEVELOPMENT 16 - 30 GIUGNO 2011  
 
Pavia, 16 giugno 2011 - Il Dipartimento di Ingegneria Edile e del Territorio organizza il Seminario Internazionale di Progettazione Urban Renewal and Sustainable Development, che si terrà a Pavia dal 16 al 30 giugno 2011, il cui obiettivo è proporre progetti ed idee per il rinnovamento urbano di una area del quartiere San Giovannino della città di Pavia, compresa tra l’area della Dogana e la linea ferroviaria. L’iniziativa, diretta dal prof. Angelo Bugatti con il coordinamento del prof. Alessandro Greco, rinnova le esperienze dei seminari di progettazione urbana organizzati negli Anni Novanta, concentrandosi sulle relazioni tra città storica, paesaggio e nuovo sviluppo sostenibile e si inserisce nell’ambito delle Summer School promosse a partire da questo anno accademico dall’Università degli Studi di Pavia. Secondo i consolidati rapporti di collaborazione in attività didattiche e di ricerca, sono state invitate a partecipare l’Universidade Federal di Bahia (Salvador, Brasile), l’Università degli Studi di Cagliari e l’Università La Sapienza di Roma. Per l’Università di Pavia parteciperanno alcuni studenti selezionati all’interno del Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Ingegneria Edile-architettura e del curriculum italo-cinese attivo in collaborazione con la Tongji University di Shanghai (Cina). Gli studenti (complessivamente 33) verranno organizzati in gruppi di lavoro misti e saranno guidati nelle loro attività di progettazione da dottorandi e ricercatori dell’Università di Pavia; i docenti delle Università partecipanti da un lato seguiranno i lavori degli studenti e dall’altro si alterneranno in lezioni frontali per fornire agli studenti tutti gli elementi necessari per un corretto approccio alla città di Pavia ed al tema della progettazione consapevole dell’esistente e improntata alla sostenibilità. Le attività si svolgeranno presso la Facoltà di Ingegneria (Aula G3 del Polo Didattico) dell’Università di Pavia e si concluderanno nel pomeriggio del 30 giugno con l’esposizione dei progetti presso l’Aula Volta, nella Sede Centrale dell’Università.  
   
   
ROMA: ASSEGNATE TRE BORSE DI STUDIO A STUDENTI DELL’UNIVERSITÀ LA SAPIENZA AFFETTI DA DISLESSIA  
 
 Roma, 16 giugno 2011 - Fondazione Telecom Italia ha assegnato ieri - nell’ambito della cerimonia di conferimento di premi e borse di studio organizzata dall’Università La Sapienza di Roma - tre borse di studio del valore di 4.000 € all’anno per tre anni a tre studenti dell’Ateneo affetti da dislessia o da altri disturbi specifici dell’apprendimento (disgrafia, disortografia, discalculia). Si tratta delle prime borse di studio assegnate in Italia a studenti universitari dislessici. L’iniziativa fa parte del programma triennale di Fondazione Telecom Italia, realizzato con l’Associazione Italiana Dislessia, per combattere i Dsa nelle scuole italiane. “Gli studenti premiati da Fondazione Telecom Italia sono testimoni di un percorso compiuto con successo per combattere la dislessia, una forma di disagio che spesso viene sottovalutata, ma che può influire negativamente sulla crescita dei giovani” afferma Fabio Di Spirito, Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia. “Si tratta di un grande patrimonio umano e intellettuale da tutelare e aiutare, per il quale esistono forme di contrasto e di compensazione che permettono alla persona dislessica di inserirsi senza problemi nelle attività dello studio, del lavoro e delle relazioni sociali”. Il Programma Dislessia di Fondazione Telecom Italia e Aid - Fondazione Telecom Italia - in piena coerenza con la propria missione volta a concentrare attività e risorse sui bisogni della società non ancora emersi o poco conosciuti, sulla promozione del diritto allo studio e alla conoscenza come fattore fondamentale di abilitazione e inclusione sociale - nel 2009 ha deciso di avviare con l’Associazione Italiana Dislessia un articolato programma di interventi per combattere la dislessia nelle scuole italiane. Obiettivo principale del programma è affrontare su più fronti, in modo efficace e risolutivo, un problema come la dislessia che in Italia si stima interessi circa 350.000 studenti fra i 6 e i 19 anni, pari al 4-5% della popolazione scolastica (mediamente uno studente ogni classe di 20 alunni) ed è causa frequente di abbandono scolastico e di correlati problemi di autostima e di motivazione all’apprendimento. Il programma ha durata di tre anni scolastici e prevede un investimento, da parte di Fondazione Telecom Italia, di 1,5 milioni di euro. Si articola in quattro progetti operativi: “Non è mai troppo presto”: progetto finalizzato alla messa a punto di un percorso di screening scientificamente accettato per il riconoscimento precoce della dislessia. “A scuola di dislessia”: programma di formazione specifica degli insegnanti sui Dsa nelle scuole di ogni ordine e grado. “Campus”: settimane residenziali nelle quali i ragazzi sperimentano diverse modalità di utilizzo degli strumenti compensativi tra cui computer e programmi di ausilio alla lettura. “Lo zaino multimediale”: una biblioteca digitale per fornire libri scolastici in formato pdf agli studenti affetti da Dsa.  
   
   
MODELLI MIGLIORI PER LA PREVISIONE DELLE TEMPESTE  
 
Bruxelles, 16 giugno 2011 - Le regioni aride di tutto il mondo aspettano le piogge per dissetare il loro terreno asciutto. Un nuovo studio internazionale sulla generazione delle tempeste potrebbe potenziare la capacità di prevedere le precipitazioni nelle regioni aride e in particolare in Africa, dove la siccità e le stagioni di crescita brevi sono la norma. I risultati dello studio, presentati sulla rivista Nature Geoscience, sono in parte finanziati da un contributo Ue nell´ambito del Sesto programma quadro (6° Pq). Coordinati dal Centro di ecologia e idrologia nel Regno Unito, scienziati provenienti da Australia, Francia e Regno Unito hanno esaminato la regione Sahel nell´Africa occidentale usando immagini del satellite ad alta risoluzione. Hanno scoperto che la generazione delle tempeste è influenzata da brevi cambiamenti dell´umidità del terreno in zone di appena decine di chilometri. Secondo i ricercatori, il Sahel potrebbe essere colpito da un monsone in un batter d´occhio. È quindi fondamentale per i contadini calcolare correttamente quando cominciare a piantare le colture e prevedere l´inizio della stagione umida. Disporre di queste informazioni potrebbe fare la differenza tra un buon raccolto e niente raccolto, dicono. In breve, una migliore modellizzazione di previsione potrebbe rivelarsi determinante per chi ha bisogno di sapere quando arriveranno le piogge. Una mossa sbagliata può causare problemi economici e persino morti. Per il periodo dal 2006 al 2010, il team ha catturato immagini via satellite ogni 15 minuti a una scala di un paio di chilometri con lo scopo di esaminare la generazione di tempeste durante ogni giorno della stagione umida. Sono state analizzate in totale 3.765 tempeste in una zona di 2,5 milioni di chilometri quadrati, il che ha fornito al team i dati di cui aveva bisogno per determinare quanto spesso, quando e dove si produceva la convezione (cioè la formazione delle nuvole). Il team ha scoperto che le variazioni dell´umidità della terra in lunghezze di scala di circa 10-40 km esercitavano una forte influenza sulla generazione delle tempeste, un dato confermato dall´aspetto delle nuvole convettive. Secondo loro le probabilità che si formino i temporali è doppia su grandienti di umidità del terreno forti rispetto a condizioni di umidità del terreno uniformi. In generale, il 37% degli inizi di tempeste esaminati dai ricercatori si è materializzata sui più estremi gradienti dell´umidità del terreno del 25%. "Le precipitazioni sono difficili da prevedere, in particolare in regioni come il Sahel dove enormi tempeste possono formarsi dal nulla in poche ore," dice l´autore principale dello studio, il dott. Chris Taylor del Centro di ecologia e idrologia. "Abbiamo trovato zone con umidità del terreno contrastanti che avevano un ruolo importante nella creazione di nuove tempeste, un fattore che non era stato preso in considerazione negli attuali modelli climatici. Il nostro studio dimostra che questo effetto è importante normalmente per una tempesta su otto, in una regione particolarmente suscettibile alla siccità e associata ai mancati raccolti. Il dott. Taylor aggiunge che l´uso di dati generati dal satellite dà agli scienziati i mezzi per migliorare le previsioni dei modelli sul tempo e sul clima futuro. Commentando i risultati dello studio, il co-autore, dott. Phil Harris del Centro di ecologia e idrologia, dice: "Poiché questo insieme di dati è molto più ampio rispetto a quelli degli studi precedenti e copre diversi anni, siamo molto più sicuri dei risultati. Adesso che siamo in grado di quantificare questo processo, e dare ai modelli climatici le condizioni giuste con cui lavorare, ci sono maggiori probabilità che riescano a prevedere la formazione delle tempeste nei posti giusti." Hanno contribuito a questo studio ricercatori del Centro nazionale di ricerca meteorologica(Cnrm) in Francia e della Macquarie University in Australia. Per maggiori informazioni, visitare: Centre for Ecology & Hydrology: http://www.Ceh.ac.uk/  Nature Geoscience: http://www.Nature.com/ngeo/index.html    
   
   
INQUINAMENTO IN SICILIA: SARANNO MONITORATI I LIVELLI DELLA VALLE DEL MELA"  
 
 Palermo, 16 giugno 2011 - "Abbiamo deciso l´immediato invio della centralina polifunzionale del mezzo mobile dell´Arpa a Milazzo, per un´immediato ripristino della rete di controllo sui livelli di inquinamento ambientale. A breve, dovrebbero entrare in funzione da 5 a 6 centraline previste dall´´Autorizzazione integrata ambientale´, il cui progetto, finanziato dall´Apq, e´ gia´ in fase di realizzazione. Si prevede anche una intercalibrazione di tutti i dati per un completo monitoraggio della qualita´ dell´aria e dell´eventuale superamento dei livelli d´inquinamento del comprensorio della Valle del Mela". Lo ha detto l´assessore regionale al Territorio e Ambiente Gianmaria Sparma, al termine dell´incontro che si e´ svolto nella sede dell´assessorato, avente per tema le problematiche ambientali riguardanti il territorio di Milazzo. All´incontro, convocato dall´assessore Sparma, erano presenti i parlamentari regionali Filippo Panarello, Santino Catalano, e Cateno De Luca, gli assessori all´ambiente della provincia di Messina e del comune di Milazzo, i rappresentati del coordinamento delle associazioni ambientali del territorio, il dirigente generale del dipartimento regionale Ambiente, Giovanni Arnone e i dirigenti dell´Arpa, l´agenzie regionale per la protezione dell´ambiente. "Abbiamo convocato - ha concluso Sparma - per lunedi´ prossimo un tavolo tecnico, tra i tecnici dell´Arpa, del Dipartimento regionale Ambiente e della provincia per superare le diverse interpretazioni sulle competenze per i controlli, i monitoraggi, e le manutenzioni". La scorsa settimana i consiglieri comunali della cittadina avevano occupato l´aula consiliare per le preoccupazioni della popolazione sui rischi di inquinamento ambientale.  
   
   
AMBIENTE: SERVONO 1,8 MLD EURO PER AMMODERNAMENTO SISTEMA IDRICO FVG  
 
Udine, 16 giugno 2011 - Per l´ammodernamento del sistema idrico del Friuli Venezia Giulia, nei prossimi 30 anni, viene stimata un´esigenza finanziaria pari a circa 1,8 miliardi di euro, ha confermato  ieri Lucio Cinti, responsabile dell´Autorità regionale per la vigilanza sui servizi idrici, nel corso della tavola rotonda, con l´assessore regionale alle Risorse rurali e forestali Claudio Violino ed il presidente della Iv Commissione del Consiglio regionale, Alessandro Colautti, che ha concluso (oggi ad Udine) il convegno "Difesa delle acque e dalle acque: quali strategie". Di fronte all´entità di questa cifra, secondo Violino, è necessario prefigurare una priorità negli interventi di manutenzione e di potenziamento, che peraltro appaiono indispensabili alla luce dei dati forniti nel corso dell´odierno convegno, promosso da Regione, Autorità d´ambito (Ato) Centrale Friuli, con il presidente Andrea Zuliani, ed Autorità di bacino regionale: le perdite idriche nel sistema, infatti, raggiungono il 21,40 per cento nell´Ato Pordenone, in Friuli (esclusa la Carnia) sono pari al 31,44 per cento, si incrementano al 41,20 ed al 49,75 per cento, rispettivamente, negli Ato Trieste e Gorizia. Dunque, è stato sottolineato, un sistema vecchio, obsoleto che chiede investimenti: stanziamenti che però oggi possono giungere solo dalla tariffa, dall´intervento finanziario della Regione o dall´indebitamento con il sistema bancario. Un dato positivo comunque oggi contraddistingue nel suo complesso il Friuli Venezia Giulia: rispetto al livello medio nazionale 2010 pari ad un costo di 1,27 euro per metro cubo d´acqua, l´Ato Centrale Friuli propone un costo di 1,06 euro, la città di Trieste, ad esempio, 1,25 euro e l´Ato Gorizia 1,23 euro (media Nord-est 1,33 euro, Nord-ovest 1,05 euro, Centro Italia 1,40 euro). "L´acqua resta quindi abbondante ed a costi accessibili", ha osservato Violino: "un bene prezioso, da salvaguardare, e non certo una merce", come anche i referendum di alcuni giorni fa hanno voluto ribadire. Ma proprio il verdetto dei referendum, ha indicato Colautti, portano ora a ragionare sui costi necessari alla fruizione collettiva dell´acqua, perché la mancanza della remunerazione del capitale investito (opere di depurazione, fognature, manutenzioni straordinarie) solleva il problema del recupero di risorse, che il pubblico oggi non detiene. Occorrerà dunque mettere mano ad una nuova normativa nazionale in materia, è stato ribadito a più voci, anche a fronte dell´elevata produzione legislativa sul tema acqua: dal 1994, l´anno del varo della Legge Galli, ad oggi, infatti, sono stati ben trenta gli interventi legislativi prodotti a livello governativo, a cui si sono aggiunti i provvedimenti da parte delle Regioni.  
   
   
AMBIENTE FVG: VERSO MODELLI GESTIONE PROVINCIALE CICLO ACQUA  
 
Udine, 16 giugno 2011 - La Regione è impegnata nella ridefinizione degli Ambiti Territoriali Ottimali-ato chiamati alle attività di programmazione, organizzazione e controllo del servizio idrico, attraverso Tavoli tecnici di lavoro. Già la prossima settimana, infatti, sono in calendario incontri con le rappresentanze di Province e Comuni del Friuli Venezia Giulia. ´´Ci stiamo avviando - ha confermato oggi ad Udine il vicepresidente e assessore regionale all´Ambiente Luca Ciriani al convegno ´´Difesa delle acque e dalle acque: quali strategie´´ - verso un modello di gestione provinciale unica tra l´ente Provincia e le Amministrazioni municipali, affinchè le realtà istituzionali del territorio siano pienamente coinvolte nella gestione di investimenti e costi per una buona governance del ciclo dell´acqua´´. Ciriani, dopo l´intervento di Andrea Zuliani, presidente dell´Autorità d´Ambito Centrale Friuli (che assieme a Regione ed Autorità di Bacino regionale ha promosso l´odierno incontro), ha quindi evidenziato che resta sul tappeto il problema degli investimenti per le attività di depurazione e di trasporto dell´acqua, che non possono non trovare riscontro nel regime tariffario. In merito ai recentissimi esiti dei referendum ha poi affermato che ´´la natura pubbica dell´acqua c´era e rimane´´ e che ora saranno certamente necessari alcuni approfondimenti giuridici dopo la vittoria referendaria dei sì: anche se in Friuli Venezia Giulia, ha illustrato nel corso dei lavori Gian Pietro Belloni, consulente dell´Ato, la legge regionale 13/2005 può rappresentare una possibile base di partenza. Ciriani ha infine rilevato che la Regione sta lavorando al Piano per la Tutela delle Acque attraverso un processo di partecipazione molto ampio, ed al Piano stralcio per l´assetto idrogeologico, avendo nel contempo sottoscritto con il ministero dell´Ambiente un accordo di programma per prevede l´utilizzo di 30 milioni di euro per la sicurezza idraulica e stanziato, con la legge regionale 12/2009, risorse finanziarie per 5 milioni di euro annui per vent´anni per investimenti su impianti ed infrastrutture per il servizio idrico integrato. Nella prima parte dei lavori del convegno sono intervenuti, tra gli altri, Massimo Canali, direttore generale delle Autorità di Ambito (ha ricordato la campagna di comunicazione sull´uso razionale del bene acqua da parte di Ato Centrale Friuli ed Autorità di Bacino regionale), Gerardino Castaldi (Autorità di Vigilanza dei Servizi idrici dell´Emilia-romagna), Massimo Battiston (Consorzio Acquedotto Friuli centrale), Lucia Kneppers (Regione Friuli Venezia Giulia) ed il direttore tecnico scientifico dell´Arpa-agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Giorgio Mattassi. Mattassi ha indicato che lo stato di qualità dei corpi idrici sottorreanei della regione si presenta buono o generalmente buono in montagna e negli acquiferi artesiani, mentre alcune situazioni di qualità scarsa si riscontrano in taluni corpi freatici, causate da un forte impatto antropico.  
   
   
BASILICATA: OPERATIVI DUE ELICOTTERI ANTINCENDIO SOTTOSCRITTA UNA CONVENZIONE CON IL CORPO FORESTALE DELLO STATO  
 
Potenza, 16 giugno 2011 - Due elicotteri attrezzati per lo spegnimento degli incendi boschivi saranno ad esclusiva disposizione della Regione Basilicata da ieri e fino al prossimo 30 settembre. Lo rende noto l’assessore all’Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità Agatino Mancusi il quale comunica che è stata sottoscritta oggi una convenzione tra la Regione Basilicata ed il Corpo Forestale dello Stato. “I due elicotteri – spiega Mancusi - saranno schierati a presidio dei territori della Val d’Agri-lagonegrese e della fascia ionica del materano, aree considerate ad elevato valore paesaggistico ambientale, oltre che statisticamente ad elevato rischio di incendio. L’iniziativa – aggiunge Mancusi - rientra tra le attività previste nel Programma Annuale Antincendio 2011, in fase di definizione, che costituisce strumento attuativo del vigente Piano Antincendio Regionale 2009-2011, e intende consolidare la strada intrapresa dalla Regione nel contrasto al fenomeno degli incendi boschivi che, a livello regionale, negli ultimi due anni ha evidenziato una importante contrazione sia in numero di eventi che di superficie boscata percorsa dal fuoco. La disponibilità in esclusiva dei due elicotteri, in aggiunta alle risorse umane e strumentali operanti da terra – aggiunge Mancusi - potenzia in modo significativo l’efficacia dell’attività di spegnimento poiché consente, in caso di necessità, di intervenire tempestivamente anche in contesti territoriali difficilmente raggiungibili o, in molti casi, non raggiungibili con gli ordinari mezzi antincendio, dove l’intervento aereo rappresenta l’unica scelta risolutiva”.  
   
   
POST-REFERENDUM, SODDISFAZIONE DEI SINDACI. “ORA POSSIAMO PIANIFICARE IL FUTURO” MARTELLI, PRESIDENTE AATO: “SI GUARDA AL CAMBIAMENTO: UN MODELLO VENETO”.  
 
Verona, 16 giugno 2011 – L’appuntamento era dei più attesi, dopo il risultato referendario in cui i cittadini hanno espresso il loro sì all’abrogazione delle leggi che prevedevano la cessione della gestione del servizio idrico ai privati. L’assemblea dei Sindaci convocata dall’Autorità d’Ambito (Aato Veronese) si è svolta questa mattina al Consorzio Zai nel pieno della regolarità: presente il numero legale con 49 sindaci su 97 per un totale di 592.075 abitanti rappresentati. L’ordine del giorno prevedeva: l’illustrazione della proposta di revisione del Piano d’Ambito, dove è stato mostrato il piano di interventi, che, grazie al voto dei cittadini al referendum, vedrà gli investimenti proseguire fino al 2031 per una cifra pari a 830milioni di euro. Le proposte di deliberazione “Acque Veronesi scarl: atto di cessione del credito all’indennizzo. Adesione” , che prevede un credito concesso da un pool di Banche per circa 77milioni di euro e “Acque Veronesi Scarl: aggiornamento al Piano Operativo Triennale 2011-2013”, Piano che detterà le condizioni sugli investimenti nei prossimi anni. La presa d’atto dell’esito referendario del 12 e 13 giugno. Proprio questo punto all’ordine del giorno ha dato l’occasione all’Assemblea di fare luce sul nuovo scenario che si prospetta, in materia di servizio idrico. La Reazione Dei Sindaci. Con il sì al Referendum si ritorna alla Legge Galli ed alla norma comunitaria in tema di affidamento dei servizi pubblici, e quindi alla naturale scadenza del contratto in essere con le due società di gestione (Acque Veronesi e Gardesana Servizi) al 2031. Soddisfatti, in primis, i Sindaci: la decisione dei cittadini di cancellare la legge che prevedeva obbligatoriamente il passaggio della gestione dell’acqua dal pubblico al privato, ribadisce la bontà delle scelte operate dalle amministrazioni locali veronesi, che hanno portato negli anni a un sistema sempre più efficiente, efficace e di buona qualità. “Ora ci sono tutte le condizioni per proseguire nel lavoro di miglioramento del servizio – commenta Mauro Martelli, Presidente Aato Veronese -. Sono stati realizzati già 150milioni di euro di investimenti negli ultimi quattro anni e la tariffa media a Verona è del 25% più bassa della media nazionale e la più bassa a livello regionale”. Post Referendum. “L’esito del referendum era tutt’altro che scontato – commenta Luciano Franchini, Direttore Aato Veronese -. Piena soddisfazione del risultato, ora ci si augura che le nostre società di gestione possano procedere negli investimenti. Una cosa è certa: come è sempre stato da che l’Autorità d’Ambito è stata istituita, la gestione pubblica sarà amministrata nell’interesse dei cittadini. Tutti saranno informati e tutti avranno la possibilità di intervenire”, specifica Franchini in merito al ruolo del Comitato Consultivo degli Utenti di Aato Veronese. Verso Il Cambiamento: Un “Modello Veneto”. Per quanto riguarda il Referendum, come aato ed io personalmente, abbiamo sempre sostenuto di andare a votare e di votare per il sì al primo quesito – afferma il Presidente Martelli -. Ora l’attesa è per le nuove norme: chiediamo tutti a gran voce un sistema normativo chiaro, che risponda alle peculiarità del territorio. Leggi uguali per la Sicilia come per la Valle d’Aosta non possono più funzionare” “Finalmente si punta a un vero “modello veneto”, organizzato secondo le specifiche territoriali: un grande passo avanti che consente una ancora maggiore efficienza gestionale pubblica. La legge regionale ha dato il via a un iter che mantiene gli attuali Ambiti Territoriali Ottimali: ci auguriamo che questa legge venga approvata al più presto”. Tariffe Più Basse In Veneto. Anche sul fronte tariffe ci sono (buone) notizie. Aato Veronese è infatti una delle Autorità d’Ambito più virtuose in Italia. Con l’Aato Piemontese, la nostra Autorità d’Ambito ha operato una scelta: non distribuire gli utili alle società pubbliche, integrandoli per gli anni successivi. Così facendo Aato Veronese non “batte cassa”, ma garantisce ai suoi utenti, i cittadini veronesi, una tariffa (201 euro annui per una famiglia media di tre persone) più bassa rispetto alle altre realtà regionali e italiane.  
   
   
RIFIUTI: DOSSIER 2010 SU RACCOLTA MATERIALI ELETTRICI PER L´ABRUZZO AMPI MARGINI DI MIGLIORAMENTO  
 
Pescara, 16 giugno 2011- Nel 2010 nella regione Abruzzo sono stati raccolti complessivamente 2 milioni 693 mila 699 kg di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), circa il 24% in più rispetto ai 2.159.260 kg raccolti nel 2009. La media pro-capite si attesta a 2,01 kg per abitante e pertanto risulta la metà della media nazionale. Il dato emerge dal dossier 2010 che è stato presentanto, questa mattina, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa tenuta dall´assessore all´Ambiente, Mauro Di Dalmazio, e dal direttore generale del Centro di Coordinamento Raee, Fabrizio Longoni. "L´abruzzo sta recuperando terreno ma si tratta di un risultato ancora al di sotto degli obiettivi prefissati (4 Kg per abitante). Per questo, - ha affermato l´assessore - occorre un maggior impegno da parte di tutti: cittadini, istituzioni, operatori pubblici e privati del settore. In questi ultimi anni è, comunque, cresciuta un´attenzione sul tema da parte degli Enti locali - ha proseguito Di Dalmazio - infatti, i Centri di Raccolta sono passati dai 14 del 2009 ai 24 del 2010. La Regione, inoltre, è impegnata nella realizzazione di una "Rete regionale dei Centri di Raccolta" nell´ambito di una collaborazione con il Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai), per garantire una migliore gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio ed incentivare il riciclo degli stessi". Lo stesso assessore Di Dalmazio ha indicato tre linee di azione per incrementare la raccolta: una maggiore sensibilizzazione dei cittadini-consumatori sulla necessità del conferimento di tali rifiuti e sui vantaggi per la collettività, un efficientamento del sistema impiantistico attraverso una diffusione ancora più capillare dei centri di raccolta ed il potenziamento di una politica di accordi con il sistema della Grande Distribuzione e con le associazioni di categoria per favorire sinergie e forme di cooperazione nella raccolta di questa particolare tipologia di rifiuto.  
   
   
RIFIUTI IN CAMPANIA: SERVE IMPIANTISTICA COME IN TUTTA EUROPA  
 
Napoli, 16 giugno 2011 - Il piano regionale è stato adottato dalla Giunta che lo aveva già inviato alla Commissione Europea e prevede un ciclo che è fatto di raccolta differenziata, di impianti intermedi e finali. E´ chiara la necessità di contare tra l´altro sui termovalorizzatori di Napoli e Salerno, scelta prevista in tutte le regioni ed in tutta l’Europa". E´ quanto ha sottolineato l’Assessore all´Ambiente Giovanni Romano. "Il modello Barcellona in questa direzione è emblematico, una Giunta ´rosso-verde´ ha affrontato il problema prevedendo la costruzione dell’impiantistica opportuna". "E´ bene ricordare - conclude l´assessore - che le responsabilità per la differenziata e l´apertura delle discariche sono in capo agli enti locali che hanno i poteri, in piena autonomia, di impostare il ciclo".  
   
   
EMAS III: IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE EUROPEO A MISURA DI PMI NUOVO CICLO DI INCONTRI DELLO SPORTELLO EUROP@ PRESSO LE CAMERE DI COMMERCIO PIEMONTESI  
 
Torino, 16 giugno 2011- Nei mesi di giugno e luglio 2011 si svolgerà un nuovo ciclo di seminari su tematiche comunitarie d’interesse per le imprese organizzati dallo Sportello Europa (il servizio nato dalla collaborazione tra le Camere di commercio piemontesi con il supporto di Unioncamere Piemonte) e dal Settore Europa e Documenti estero della Camera di commercio di Torino nell´ambito della rete Enterprise Europe Network. Durante gli incontri verranno approfondite le novità relative ad Emas (acronimo di Eco-management and Audit Scheme), il sistema comunitario di ecogestione e audit a cui possono aderire volontariamente tutte le imprese e le organizzazioni che intendono valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali. L’11 gennaio 2010 è entrato in vigore il Regolamento Ce 1221/2009 (cosiddetto Emas Iii) che, tra le principali novità introdotte, riserva una particolare attenzione alle organizzazioni di piccole dimensioni, facilitandone l’applicazione. In occasione dei seminari verrà inoltre presentata e distribuita gratuitamente la nuova guida della collana “Unione europea. Istruzioni per l’uso” pubblicata dallo Sportello Europa e dal Settore Europa e Documenti estero della Camera di commercio di Torino, dal titolo “Emas Iii: il sistema di gestione ambientale europeo a misura di Pmi”. La guida è stata realizzata in collaborazione con il Laboratorio Chimico della Camera di commercio Torino e con l’Arpa Piemonte. Gli incontri si terranno presso le Camere di commercio del Piemonte, secondo il seguente calendario: Camera di commercio di Torino - Centro Congressi Torino Incontra, via Nino Costa 8 mercoledì 22 giugno, ore 14.30; Camera di commercio di Novara - via Avogadro 4 lunedì 27 giugno, ore 14.30; Camera di commercio di Alessandria - via Vochieri 58 martedì 28 giugno, ore 14.30; Camera di commercio di Asti - piazza Medici 8 lunedì 4 luglio, ore 14.30; Camera di commercio di Cuneo – via E. Filiberto 3 martedì 5 luglio, ore 14.30; Camera di commercio del Verbano Cusio Ossola - strada statale del Sempione 4 (Baveno) lunedì 11 luglio, ore 14.30; Camera di commercio di Vercelli - piazza Risorgimento 12 mercoledì 13 luglio, ore 14.30. Lo Sportello Europa è un servizio che fornisce informazioni su politiche, finanziamenti, ricerca partner commerciali-produttivi e normative dell’Unione europea: le imprese possono porre i propri quesiti sulle tematiche comunitarie direttamente on line, nell’apposita sezione creata sul sito di ogni Camera di commercio e di Unioncamere Piemonte all’indirizzo www.Pie.camcom.it/sportello.europa, oppure telefonando all’848 800 229.