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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Giugno 2011
UE, AXEL VOSS: "OGGI LE PERSONE TENDONO A LASCIARE LE PROPRIE TRACCE DIGITALI CON NONCURANZA  
 
" Bruxelles, 21 giugno 2011 - Crimini digitali, perdita di dati, privacy nei social network, accesso dei minori a internet... Il progresso tecnologico nasconde sempre nuove insidie e deve essere seguito da un adattamento delle regole sulla protezione dei dati. Per questo il Parlamento europeo  sta lavorando, ormai da qualche mese, a una revisione della relativa direttiva. L´eurodeputato tedesco del Ppe, Axel Voss, relatore del rapporto, ci ha spiegato i punti chiave della sua proposta. "Gli utenti dovrebbero essere in grado di controllare i propri dati su internet; di sapere quali informazioni sono visibili, dove si trovano, come verranno utilizzate, e devono essere in grado di cancellarle o impedire a altri di raccoglierle" ha detto Voss. Mercoledì scorso, la commissione per la giustizia e gli affari interni ha approvato il suo rapporto, una reazione alla comunicazione della Commissione dello scorso novembre sul futuro della politica europea in materia di protezione dati. Onorevole Voss, quali sono le principali sfide per l´Ue sulla privacy e la protezione dei dati personali? Il progresso tecnologico va avanti e nuove applicazioni vengono ideate continuamente. Il web 2.0, i social network, gli smartphone non esistevano ancora quando la legge sulla privacy attualmente in vigore è stata adottata. C´è bisogno di modernizzare le leggi per essere in linea con le ultime innovazioni e garantire la protezione dei dati dei cittadini europei in futuro. La direttiva del 1995 costituisce una buona base legislativa, ma è stata attuata in maniera molto diversa nei vari Stati, così le aziende europee faticano ad adattarsi a una pletora di leggi sulla privacy diverse. Bisogna unificare la legislazione nell´Unione. Il campo di applicazione della legge sarà il punto chiave: la normativa europea sulla protezione dei dati deve essere rispettata ovunque i dati dei cittadini europei vengano elaborati. È una questione di importanza fondamentale se si pensa ai servizi on-line americani o asiatici, rivolti al mercato europeo. E la criminalità su internet? È un´altra sfida per la protezione dei dati? La criminalità informatica è in aumento e sappiamo bene quanto sia difficile perseguire i criminali digitali e metterli di fronte a un tribunale. In questo caso credo che sia necessario responsabilizzare i cittadini. Dobbiamo aiutarli a capire cosa stanno facendo esattamente su internet; a diventare più consapevoli dei pericoli, in modo che registrino i propri dati con meno facilità. La migliore protezione la si fa sempre da soli. Oggi le persone tendono a lasciare le proprie tracce digitali con noncuranza. Ma non è solo il consumatore a sbagliare. Voglio che sia introdotto un principio di responsabilità per chi tratta le informazioni, ovvero le aziende. Io e i miei colleghi abbiamo votato per l´applicazione del sistema generale di "notifica di violazione dei dati" che conosciamo dal settore delle telecomunicazioni. Se, ad esempio, i dati delle carte di credito di qualche milione di cittadini vengono rubati dai server di un´azienda, questa è tenuta a informare immediatamente i clienti coinvolti, permettendo loro di adottare le misure necessarie per proteggere la loro privacy e essere risarciti dei danni. Recenti scandali hanno dimostrato che ciò non accade al momento. Lei suggesrisce anche nuovi principi di "privacy by default" e "privacy by design". Di cosa si tratta? Questi due principi mirano a ridurre la quantità di dati automaticamente condivisi dai dispositivi tecnici. Chiediamo a produttori e sviluppatori di nuove tecnologie di integrare fin dall´inizio, in un programma o in un servizio, automatismi che riducano al minimo le informazioni memorizzate. Ciò significa prevedere la privacy nel design. Con "privacy by default" intendo invece che, quando un cittadino si accinge a utilizzare un servizio on-line, le restrizioni sulla privacy dovrebbero essere impostate ai massimi livelli di protezione. Vogliamo diffondere una nuova logica: chi vuole rivelare di più deve modificare intenzionalmente le impostazioni. La gente deve avere il diritto di decidere quale parte dei propri dati rendere visibile, e questa scelta non dovrebbe impedire l´accesso a determinati servizi. Ha sottolineato la necessità di maggiore trasparenza e di minimizzare la presenza di dati personali in internet. Cosa intende? Sfortunatamente i consumatori non fanno oggi esperienza di un web trasparente. Essi dovrebbero essere in grado di controllare la propria privacy; di sapere cosa è visibile, dove e come eliminarlo o impedirne l´utilizzo... Questo intendo per trasparenza. Minimizzare i dati significa invece che le aziende non dovrebbero raccogliere ogni bit di informazione disponibile, ma limitarsi a quelle realmente necessarie. Perché ciò sia possibile è necessario un cambiamento di mentalità.  
   
   
AGENDA DIGITALE: PREMI PER IL RIUTILIZZO CREATIVO DEI DATI APERTI  
 
Bruxelles, 21 giugno 2011 - La vicepresidente dalla Commissione europea Neelie Kroes ha consegnato i premi ai vincitori dell’Open Data Challenge e di Hack4europe!, concorsi tenutisi in occasione dell’Assemblea dell’agenda digitale di Bruxelles del 16 e 17 giugno 2011. Imprese, progettisti, programmatori, sviluppatori, giornalisti, ricercatori e semplici cittadini di tutta Europa hanno partecipato ai due concorsi sui dati aperti, cimentandosi con le loro idee per il riutilizzo creativo delle informazioni detenute dal settore pubblico e dei dati culturali aperti. Gli enti pubblici europei producono migliaia di set di dati ogni anno, su argomenti che vanno dalla destinazione delle entrate tributarie alla qualità dell’aria che respiriamo. Questi dati possono essere riutilizzati in prodotti quali sistemi di navigazione a bordo dei veicoli, previsioni del tempo e applicazioni per informazioni di viaggio. Il riutilizzo dei dati aperti è un elemento essenziale dell’Agenda digitale europea (cfr. Ip/10/581, Memo/10/199 e Memo/10/200). Per rendere i dati pubblici ampiamente accessibili e disponibili in Europa, la Commissione intende riesaminare nel 2011 la direttiva relativa al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico, per realizzare pienamente il potenziale economico del riutilizzo di tali informazioni. Neelie Kroes ha dichiarato: “Sono stupefatta dalle modalità creative che ho visto oggi per valorizzare le informazioni pubbliche raccolte dalle pubbliche amministrazioni e le collezioni digitalizzate dalle nostre istituzioni culturali (biblioteche, archivi, musei). I dati pubblici diffusi sono una fonte preziosa di innovazione, come chiaramente dimostrato dai vincitori di oggi.”. I concorsi Open Data Challenge e Hack4europe! sono stati organizzati per sostenere la strategia della Commissione volta ad agevolare un’applicazione più ampia e un uso più efficiente delle tecnologie digitali. Il riutilizzo delle informazioni del settore pubblico e dei dati aperti sarà un importante motore per sviluppare mercati di contenuti in Europa, i quali oltre a generare nuove opportunità commerciali e posti di lavoro offrono anche una maggiore varietà di scelte e migliori affari per i consumatori. Si stima che il giro d’affari del mercato dei dati pubblici riutilizzati (gratuitamente o a pagamento) ammonti ad almeno 27 miliardi di euro ogni anno nell’Ue. L’open Data Challenge - Organizzato dalla Open Knowledge Foundation e dalla Open Forum Academy sotto gli auspici della Share-psi initiative (iniziativa a favore della condivisione delle informazioni del settore pubblico), l’Open Data Challenge ha invitato progettisti, sviluppatori, giornalisti, ricercatori e singoli cittadini a proporre utilizzi utili, fruttuosi o interessanti per i dati aperti pubblici. Sono pervenuti 430 contributi da tutta l’Ue, suddivisi in quattro categorie che concorrevano a un totale di 20 000 euro in premi. Le categorie erano: applicazioni complete, idee, visualizzazioni e set di dati liberati del settore pubblico. I vincitori sono stati selezionati da esperti del settore dei dati aperti, fra cui l’inventore della rete mondiale (worldwide web) Tim Berners-lee. I vincitori dell’Open Data Challenge - Applicazioni: Eva Vozarova della Fair-play alliance (Slovacchia) ha sviluppato un’applicazione per migliorare la trasparenza del processo di aggiudicazione degli appalti pubblici Idee: Jonas Gebhardt dell’Università di Potsdam (Germania) ha sviluppato un’applicazione per cellulare che consente ai cittadini di informarsi sulla pianificazione urbana nel luogo in cui abitano Visualizzazioni: Oliver O’brien dell’University College London (Regno Unito) ha sviluppato un’applicazione per visualizzare la situazione attuale dei servizi di biciclette pubbliche in più di 30 città in tutto il mondo Set di dati del settore pubblico: Codrina Maria Ilie dell’Istituto nazionale di ricerca e sviluppo in protezione ambientale (Romania) ha sviluppato un’applicazioneche colleziona centinaia di antiche carte geografiche georeferenziate Hack4europe! - Il concorso Hack4europe! è stato organizzato dalla Europeana Foundation insieme a Collections Trust, Museu Picasso, Poznan Supercomputing and Networking Centre e Swedish National Heritage Board come una serie di giornate di hacking tenutesi a Londra, Barcellona, Poznan e Stoccolma dal 6 al12 giugno. La manifestazione ha consentito di esplorare il potenziale dei dati culturali aperti di promuovere la crescita sociale ed economica dell’Europa, in un ambiente stimolante. L’evento ha riunito 60 partecipanti provenienti da settori creativi, fra cui molte Pmi quali agenzie di progettazione di siti web, sviluppatori di applicazioni, aziende di software ed altre aziende del settore digitale. Hanno anche partecipato sviluppatori del settore del patrimonio culturale, alla ricerca di nuove modalità per attirare le persone verso le risorse culturali disponibili su internet, nonché operatori di grandi dimensioni quali il Google Technical Group e ilYahoo Research Group in Spagna. I vincitori di Hack4europe! Regno Unito: Michael Selway della System Simulation Ltd., che ha sviluppato un’applicazione per ricavare da Europeana risultati di ricerca perfezionati mediante uno schermo tattile Android. Spagna: Eduardo Graells dell’Università Pompeu Fabra/yahoo! Research di Barcellona, che ha creato un “Timebook” per personaggi storici. L’applicazione integra contenuti tratti da Europeana e da Dbpedia e li presenta in un formato facile da usare che comprende, ad esempio, post per citazioni famose, status di amico per persone influenti e foto di quadri. Polonia: Jakub Jurkiewicz della iTraff Technology. Questo vincitore si è avvalso di set di dati di Europeana per sviluppare un’applicazione in grado di analizzare una foto di qualsiasi quadro esposto in un museo per fornirne una descrizione in pochi secondi, tradotta in tutte le lingue dell’Ue o addirittura parlata. Svezia: Martin Duveborg della Commissione svedese per il patrimonio nazionale, che ha sviluppato un motore di ricerca di Europeana per Android, pienamente funzionale e dotato di geolocalizzazione. Gli utilizzatori possono fare delle foto e associarle a oggetti esistenti in Europeana. Una funzione incorporata permette di sovrapporre immagini di Europeana sulle foto nuove, creando un effetto “ieri e oggi” senza soluzione di continuità. Le nuove foto sono caricate con la loro posizione Gps attuale, di modo che l’applicazione può anche servire da marcatore geografico per Europeana. Che cosa fa la Commissione per promuovere l’utilizzo delle informazioni del settore pubblico? La promozione dell’utilizzo delle informazioni del settore pubblico è un impegno collettivo e la Commissione è consapevole di poter fare anch’essa di più per mettere in linea i propri dati. Recentemente, la Commissione europea ha pubblicato un quadro di valutazione (cfr. Ip/11/663) per mostrare i progressi compiuti dall’Ue e dai suoi Stati membri nella realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale europea a un anno dal suo avvio. Tenendo fede all’impegno assunto per una strategia sui dati aperti, la Commissione ha reso pubbliche in linea le proprie raccolte di dati e le statistiche, permettendo a chiunque di analizzarle e di trarne conclusioni. A breve, la Commissione presenterà inoltre proposte per un portale paneuropeo che fornisca un punto di accesso unico ai dati messi in linea dagli Stati membri. Per ulteriori informazioni: Candidati al Premio europeo dell’Open Data Challenge: http://opendatachallenge.Org/  Candidati al Premio europeo Best Hack4europe!: http://version1.Europeana.eu/web/api/hackathons  Workshop sui dati aperti all’Assemblea dell’Agenda digitale: http://ec.Europa.eu/information_society/events/cf/daa11/item-display.cfm?id=5963  Sito web della Commissione sulle informazioni del settore pubblico: http://ec.Europa.eu/information_society/policy/psi/  Sito internet dell’Agenda digitale: http://ec.Europa.eu/information_society/digital-agenda/index_en.htm  Sito internet di Neelie Kroes: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/kroes/  Per seguire la vicepresidente Kroes su Twitter: http://twitter.Com/neeliekroeseu    
   
   
MILANO: CONTRIBUTI PER LE NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI  
 
Milano, 21 giugno 2011 - Soluzioni avanzate di mobility management, social networking aziendali, ordine-consegna-fatturazione in modalità Mobile&wireless, contenuti multimediali georeferenziati, sistemi di audioguida turistica con tecnologie di posizionamento Gps, software di modellazione 3D, Intranet e Web 2.0. Per tutti coloro che hanno intenzione di investire in servizi e strumenti tecnologici per potenziare la competitività aziendale, la Camera di commercio promuove uno stanziamento complessivo di 2.500.000,00 euro attraverso il bando “Digitale imprese. Nuove tecnologie digitali per le Piccole e Medie Imprese Milanesi”. Il bando è rivolto alle micro, piccole e medie imprese milanesi con sede legale e operativa in Milano e Provincia. Le domande potranno essere presentate on line a partire dalle ore 9.00 del 28 giugno fino alle ore 12.00 del 28 luglio 2011 sul sito della Camera di Commercio di Milano ( http://servizionline.Mi.camcom.it/ ). Chi non disponesse di firma digitale dovrà comunque compilare la domanda on line e seguire le indicazioni per la sua presentazione alla Camera di Commercio di Milano. Il contributo è pari a 2.500.000,00 euro così suddivisi: 1.250.000,00 per la misura 1, “Sostegno dei progetti per l’acquisto di servizi e tecnologie digitali”, è previsto un contributo a fondo perduto che copre il 50% delle spese fino ad un massimo di 10.000,00 euro per le micro imprese e 25.000,00 euro per le Pmi. 1.250.000,00 euro per la misura 2), “Supporto alle imprese delle nuove tecnologie digitali per progetti dedicati alla realizzazione delle Smart Cities”, il contributo copre sempre il 50% delle spese fino ad un massimo di 30.000,00 euro.  
   
   
RAPPORTO ASSINFORM 2011: IT, 1° TRIM 2011/2010: -1,3% LA RIPRESA SI ALLONTANA, POSITIVO IL SOFTWARE CHE SALE A +0,4%, HARDWARE -2,1%, SERVIZI IT -1,5%  
 
Milano, 21 gennaio 2011 – “Per l’Information Technology italiana i primi tre mesi del 2011 hanno significato una battuta d’arresto rispetto al trend in recupero che il settore aveva fatto registrare nel 2010. Con un tasso di crescita di - 1,3%, infatti, la dinamica dell’It rimane negativa contraddicendo, per ora, le previsioni di una possibile ripresa nell’anno in corso. I nostri dati confermano il perdurare di un quadro di grande incertezza per il settore It, che ancora non trova, nel contesto economico nazionale, le spinte necessarie per uscire dallo stato di sofferenza, in cui è entrato a seguito della crisi globale. L’indagine congiunturale Assinform di fine aprile ha, infatti, evidenziato, rispetto a quanto rilevato a febbraio, un peggioramento degli ordinativi delle aziende informatiche, confermato da una netta riduzione della propensione agli investimenti in nuovi progetti It da parte delle imprese-clienti. E’ questa una testimonianza preoccupante delle difficoltà a intraprendere la via dell’innovazione e della crescita di competitività, che ancora persistono nel sistema produttivo italiano, in particolare da parte delle Pmi”. Così ha esordito il presidente di Assinform, Paolo Angelucci, nel presentare oggi a Milano i risultati del Rapporto Assinform 2011, elaborato in collaborazione con Netconsulting. “Tuttavia nell’orizzonte informatico italiano vanno colti alcuni segnali precursori di domanda innovativa in crescita” ha continuato Angelucci riferendosi a “la tenuta del comparto software, che con una crescita di + 0,4% registrata a fine marzo di quest’anno, è l’unico a essere tornato positivo. L’aumento della componente innovativa dei servizi di telecomunicazioni, giunta a coprire ormai il 30% del totale, che alimenta la domanda di nuove tecnologie informatiche. Infine il mercato del cloud computing che oggi vale 130 milioni di euro e nei prossimi due anni si stima dovrebbe triplicare”. “Tutto ciò – ha precisato il presidente di Assinform - è il riflesso del processo di profondo cambiamento tecnologico che sta investendo l’intero mondo digitale, basato su una sempre maggiore integrazione fra infrastrutture avanzate di Tlc e innovazione It , le cui nuove opportunità vengono purtroppo percepite da un nucleo ancora troppo ristretto dell’economia e della società italiane. Il risultato è che la digitalizzazione del Paese si sviluppa a macchia di leopardo, creando zone di digital divide che tagliano fuori interi territori e ampie fasce di popolazione e ampliando il ritardo con il resto d’Europa”. Su questi punti i dati parlano chiaro. Se l’Italia sconta un ritardo complessivo nel processo di digitalizzazione rispetto alle medie dell’Ue27, al suo interno si rilevano importante disparità territoriali. Per quanto riguarda le imprese che utilizzano la banda larga, la media italiana è dell’83%, collocando il paese a metà classifica europea. Ma al suo interno si rileva che Calabria, Sardegna, Basilicata, Puglia, Molise e Trentino, con 77% si trovano nella parte bassa della classifica confrontandosi con Rep.ceca, Irlanda, Ungheria, mentre Piemonte, Liguria e Val d’Aosta con oltre 86% sono nella parte alta, allineandosi a paesi come Germania, Uk, Svezia. Complessivamente l’Italia digitale si colloca al disotto delle medie raggiunte dall’Ue27.
Europa (27) Italia
Pmi che vendono online 13,4% 3,8%
Imprese che acquistano online 26,4% 16,5%
Popolazione che usa frequentemente Internet 53,1% 45,7%
popolazione che usa servizi di online banking 36,0% 17,6%
cittadini che usano servizi di eGovernment 31,7% 17,4%
famiglie con accesso a banda larga 60,8% 48,9%
famiglie con accesso a Internet 70,1% 59,0%
Popolazione che acquista online 40,4% 14,7%
Fatturato imprese attraverso eCommerce 13,9% 5,4%
Fonte: Ec, Digital Agenda Scoreboard (31 maggio 2011) “La declinazione dell’Agenda digitale europea in chiave nazionale è una strada che non può essere più elusa o rimandata – ha concluso Angelucci – In Italia abbiamo già casi di agende regionali che iniziano a essere implementate accanto alla totale o scarsa assenza di iniziativa in altre regioni. E’ fondamentale valorizzare il ruolo delle Regioni nella digitalizzazione dei territori attraverso un’ Agenda nazionale capace di rendere coerenti e omogenee le strategie regionali, su tre temi cruciali per il Paese: lo sviluppo e l´efficienza dei servizi pubblici, l’innovazione delle Pmi, lo sviluppo dell’infrastrutturazione a banda larga. Allo stato attuale le nostre previsioni per il 2011 oscillano fra una stima pessimista che assegna al settore It un trend di crescita attestato a -0,8% e una ottimistica che individua una crescita di +1,3%. La prima presuppone nessuna modifica di contesto, la seconda che le condizioni di contesto inizino a cambiare, con l’introduzione di un quadro normativo certo e incentivante l’innovazione, che preveda poche azioni prioritarie, ma capaci di imprimere un´evoluzione accelerata e positiva per tutto il Paese”. La presentazione del Rapporto Assinform, il cui dettaglio è stato illustrato da Giancarlo Capitani, ad di Netconsulting, ha costituito l’occasione per un confronto sul tema “L’ict e l’innovazione dei territori” fra responsabili dei processi di digitalizzazione di amministrazioni regionali dell’Emilia Romagna, della Lombardia e della Sardegna, a cui sono seguiti gli interventi di Lucia Pasetti, videpresidente del Cisis (Centro Interregionale per i sistemi informatici) e Carlo Maccari, Assessore alla digitalizzazione e semplificazione della Regione Lombardia. Il mercato Ict in Italia nel primo trimestre 2011 e previsioni sull’anno - Il 2011 si presenta come un anno ancora difficile per l’economia italiana. L’andamento delle telecomunicazioni risente sia del protrarsi dei tempi per i nuovi investimenti infrastrutturali, sia, e soprattutto, del calo delle tariffe, dovuto a una concorrenza sempre più serrata. In questa direzione vanno i risultati rilevati nel primo trimestre 2011, con un calo del mercato Tlc del 4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Diverso è il caso dell’It. L’interesse al rinnovamento delle dotazioni Ict e ai nuovi servizi sussiste, ma la correlazione con l’andamento del Pil frena. Il Pil nazionale infatti è cresciuto nel primo trimestre dell’1%, al di sotto della media europea e dei paesi con i quali più ci confrontiamo (Germania, + 4,9%; Francia). E sempre nel primo trimestre 2011, gli investimenti fissi lordi non sono cresciuti in Italia più dell’1,5%. Questo andamento ancora statico si è riflesso sul mercato It, che nei primi tre mesi dell’anno è calato ancora dell’1,3%, trend che comunque è in attenuazione rispetto a quanto registrato nel primo trimestre 2010 su 1° trimestre 2009, quando il decremento era stato del 2,9%. La scomposizione della domanda rivela, tuttavia, andamenti diversi, con l’hardware attestato a - 2,1% (-2,3% 2010/2009), il software +0,4% (-1,5%), i servizi It -1,5% (-3,8%), l’assistenza tecnica -2,9% (-4,9%). Per quanto riguarda le previsioni sull’anno, le incertezze che segnano il quadro nazionale, non hanno consentito di effettuare una stima univoca. In una logica pessimistica, di sostanziale conferma del quadro attuale, il mercato Ict continuerà a scendere, con un trend dell’ordine di -4,5%. Al suo interno saranno le Tlc a spingere maggiormente verso il basso con -5,8%, mentre per l’It si prevede un’attenuazione della discesa con un tasso attestato -0,8%. Considerando, invece, un ipotesi di miglioramento dell’andamento dell’economia nazionale e quindi di un aumento della propensione a investire in innovazione, il mercato Ict si ritroverebbe a fine anno con una crescita di -0,1%, determinato dal -0,6% delle Tlc e da +1,3% del mercato It.
 
   
   
LOMBARDIA: ACCESSO VELOCE AL WEB CHIAVE PER LO SVILUPPO, ENTRO IL 2013 DIMEZZARE L´ANALFABETISMO DIGITALE  
 
Milano, 21 giugno 2011- ´Entro il 2013 non solo vogliamo portare la banda larga in tutta la Lombardia, ma dimezzare l´analfabetismo digitale della popolazione´. Lo ha annunciato l´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione della Regione Lombardia Carlo Maccari, intervenuto ieri mattina, presso la sede del Sole 24 Ore, al convegno annuale di Assinform, l´associazione delle imprese che si occupano di telecomunicazioni e information technology (Ict). Assinform, aderente a Confindustria, rappresenta 1483 aziende su tutto il territorio nazionale, che contano 390.000 addetti per un mercato da 20 miliardi di euro all´anno, pari al 2 per cento del Pil italiano. La fotografia scattata dai relatori del convegno presenta la situazione italiana in chiaroscuro, con l´interesse e lo sviluppo per l´innovazione tecnologica diffusi a macchia di leopardo lungo la penisola. ´La Regione si sta muovendo da tempo - ha commentato Maccari. Non solo verrà abbattuto il digital divide, dando a tutti i Lombardi la linea adsl, ma stiamo anche lavorando per un investimento da 1.4 miliardi di euro per la banda ultra larga, per il quale siamo in contatto con le principali aziende di telefonia italiane. La competitività delle nostre imprese passa in modo imprescindibile anche dall´utilizzo della fibra ottica´. I dati emersi dal convegno descrivono una situazione negativa per quanto riguarda l´Ict in questi primi mesi del 2011, con risultati poco entusiasmanti nei confronti degli altri Paesi europei. ´In Italia, il 48 per cento della popolazione - ha dichiarato Maccari - usa quotidianamente internet, contro l´88 per cento della Svezia e dell´Olanda. La Lombardia si conferma invece la regione più digitale di Italia con oltre il 65 per cento della popolazione che utilizza il web. Un chiaro segnale che la Regione crede molto nell´innovazione e nello sviluppo tecnologico della comunicazione e, per questo motivo, ha in cantiere un´Agenda Digitale Lombarda che segua i principi di quella europea´. ´Lo sforzo per rendere la Lombardia una regione sempre più competitiva - ha concluso Maccari - deve saper coinvolgere tutti in modo trasversale. Il presidente Formigoni ha dato un segnale forte, ponendo i temi della semplificazione amministrativa e digitalizzazione dei servizi tra le prime 3 priorità di mandato e creando un Assessorato ad hoc. Di innovazione tecnologica devono occuparsi anche i politici, gli amministratori locali, a cominciare dai sindaci. Solo così si potrà dare il via a una rivoluzione digitale a tutti gli effetti´.  
   
   
SISTEMA INFORMATIVO: WORKSHOP DI DUE GIORNI AD OCRE "GEO BUSINESS INTELLIGENCE" DI REGIONI ABRUZZO E LOMBARDIA  
 
L´aquila, 21 giugno 2011 - Il 21 e 22 giugno , presso il Monastero fortezza di Santo Spirito di Ocre (L´aquila), organizzato dalla Struttura speciale di Supporto sistema informativo regionale, si terrà un seminario dal tema "Dati, tecnologie e applicazioni a supporto della Geo business intelligence", realizzato in collaborazione con la Regione Lombardia ed i Collegi ed Ordini dei Dottori e Periti agronomi, agrotecnici e forestali. Interverranno, tra gli altri, il Segretario generale del Cisis (Centro Interregionale per i Sistemi informatici, geografici e statistici), Giovanni Cariani, il dirigente del Sistema Informativo regionale, Domenico Longhi, Giuseppe Paolella, Comandante regionale Abruzzo Corpo forestale dello Stato, Mario Di Pardo, Presidente della Federazione degli Ordini dei Dottori agronomi e dei Dottori forestali dell´Abruzzo, Andrea Bottaro, Presidente nazionale dei Periti agrari e Periti agrari laureati, Giuseppe Morzilli, Presidente della Federazione degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati, Sergio Basti, Direttore generale Vigili del Fuoco. Nella giornata di mercoledì è previsto anche l´intervento del vice presidente della Giunta regionale d´Abruzzo, Alfredo Castiglione. Ci sarà altresì l´illustrazione delle attività dell´Abruzzo e di altre Regioni (Lombardia, Sicilia, Piemonte, Veneto, Campania), oltre che di Organismi nazionali, tra cui Istat, Corpo Forestale dello Stato, Agea, Istituto Tagliacarne, Cineca, Università dell´Aquila, "La Sapienza" di Roma, e del Molise. Questo l´indirizzo per la registrazione: http://www.Regione.abruzzo.it/xcartografia/index.asp?modello=asp/accreditamentoasp&servizio=asp&stile
Div=mono&msv=evento25&tom=25&id=anse8001
  Regione Abruzzo e Regione Lombardia sono state fra i primi Enti in Italia ad inserire nei propri sistemi statistici una componente di visualizzazione geografica, integrata ai tradizionali strumenti della Business intelligence. Il convegno organizzato dalle due Regioni si rivolge prevalentemente a tecnici e dirigenti di vari enti pubblici, in modo particolare Regioni e Province.
 
   
   
GARE D’APPALTO ON LINE, COLLABORAZIONE TOSCANA-SICILIA PER L’UTILIZZO DI START  
 
Firenze, 21 giugno 2011 – Per la prima volta Start, il Sistema Telematico di Acquisiti Regionale della Toscana, ovvero la piattaforma telematica per l’e-procurement, scavalca i confini regionali. La Regione Sicilia ha infatti chiesto di poterla utilizzare per l’espletamento di una gara di appalto per il rinnovo del parco mezzi della Seus (la società consortile che gestisce il servizio su gomma del 118 in Sicilia). La gara di appalto, per la quale è stata fissata una base d’asta di 28 milioni di euro, riguarda la fornitura in full leasing operativo quinquennale di 192 ambulanze. L’appalto comprende anche la fornitura di 14 auto mediche, dotate di apparecchiature elettromedicali specialistiche per la rianimazione, e di numerosi servizi aggiuntivi: un call center e una rete di assistenza, l’officina mobile, la manutenzione programmata e straordinaria dei mezzi, la copertura assicurativa e interventi su apparecchiature elettromedicali e attrezzature. Il Sistema telematico di acquisto realizzato dalla Regione per lo sviluppo dell’e-procurement, cioè per l’acquisto di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione con le nuove tecnologie informatiche, è nato nel 2006. Dopo una fase sperimentale il sistema ha preso avvio nella seconda metà del 2007 per la fornitura di beni e servizi. Dal 2009 sono state avviate anche le prime gare per lavori pubblici. Attualmente è utilizzato da circa 100 enti tra cui Estav e Asl, Province e Comuni, Comunità Montane, Circondari e Unioni di Comuni. Da luglio 2007 a marzo 2011 sono state svolte su Start dalla Regione Toscana 213 procedure di appalto per l’acquisto di forniture, servizi e lavori per un totale complessivo di 330 milioni di euro. Gli enti del territorio hanno a sua volta effettuato 820 tra procedure di gara pubblica e procedure negoziate per oltre 377 milioni di euro. Il numero di enti utilizzatori ed il numero di gare svolte con Start è in costante aumento. Start è in grado di supportare elettronicamente tutte le varie fasi dello svolgimento di ogni tipo di gara prevista dalla normativa nazionale e comunitaria garantendo, in una logica di mercato, la massima trasparenza e concorrenza. Altri vantaggi sono procedure più snelle, risparmio di tempi e costi sia per le imprese che le pubbliche amministrazioni.  
   
   
4ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SU ISTRUZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE  
 
Madrid, 21 giugno 2011 - La quarta conferenza internazionale su istruzione, ricerca e innovazione si terrà dal 14 al 16 novembre a Madrid, in Spagna. A livello europeo i politici riconoscono che l´istruzione e la formazione sono essenziali per lo sviluppo della società della conoscenza e l´economia. La strategia dell´Ue sottolinea l´importanza per i paesi di collaborare e imparare gli uni dagli altri. Le politiche tengono conto di domande quali le seguenti: "Come potrebbero apparire i sistemi e le istituzioni didattiche in futuro?" "Cosa possiamo imparare dalle tendenze attuali sulle possibili opzioni future? ´ "Come stanno cambiando i modelli di insegnamento e di apprendimento di fronte ai progressi scientifici, le nuove tecnologie e le varie popolazioni studentesche? ´ "Come facciamo a conoscere gli effetti dell´istruzione?" L´obiettivo generale della conferenza sarà quello di promuovere la collaborazione internazionale e discutere le ultime novità in materia di istruzione e di ricerca. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Iated.org/iceri2011/  
   
   
STUDENTATI IN LOMBARDIA, PRONTE LINEE GUIDA PER INCREMENTARLI  
 
 Milano, 21 giugno 2011 - Su proposta dell´assessore alla Casa, Domenico Zambetti, la Giunta regionale lombarda ha approvato le linee guida che i soggetti interessati dovranno seguire per ottenere i finanziamenti per la realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari o per incrementare il numero di posti letto di quelli già disponibili. "A seguito della pubblicazione del bando nazionale da parte del ministero dell´Università, Istruzione e Ricerca - spiega Zambetti - abbiamo deciso di dare una mano anche noi a risolvere un problema sempre più sentito come è quello della locazione temporanea". "Ricordo anche - aggiunge l´assessore - che con il presidente Formigoni abbiamo lavorato assiduamente con i rettori delle università lombarde per fare il punto dei bisogni del territorio e arrivare preparati all´appuntamento del bando nazionale, cercando di rispondere a una domanda che viene dal basso, seguendo quel metodo sussidiario che contraddistingue la nostra azione di Governo". Gli atenei che hanno aderito sono: Università Statale di Milano, Università di Milano Bicocca, Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università San Raffaele, Università degli Studi di Pavia, Università di Bergamo e Brescia, Università Bocconi, Istituto di Studi Superiori di Pavia, Iulm, Università dell´Insubria e Collegio Ghisleri di Pavia. Al tavolo di lavoro hanno preso parte anche le Aler lombarde. Oltre alle università lombarde possono inoltrare le proposte, fino all´8 luglio, anche altri soggetti purché la finalità sia quella di realizzare o migliorare (anche per esempio abbattendo le barriere architettoniche o eseguendo lavori di manutenzione straordinaria) le residenze per gli studenti degli atenei lombardi. Tra le condizioni per accedere al cofinanziamento regionale vi sono la presentazione di una progettazione definitiva e l´indicazione dei posti letto. Costituisce elemento di preferenza la dotazione di posti letto da destinare a soggetti diversi dagli studenti ma con esigenze di alloggio temporaneo. "L´ospitalità e la residenzialità - conclude Zambetti - sono elementi essenziali per il supporto alla popolazione studentesca in un´ottica di accrescimento dell´attrattività della nostra regione. Proprio per far fronte a queste necessità, da tempo siamo partner attivo di molti atenei e abbiamo promosso, in particolare attraverso l´Aler di Milano, importanti interventi a favore degli studenti". Per quanto riguarda le residenze universitarie, dal 2000 ad oggi, Regione Lombardia ha finanziato con circa 35 milioni di euro la realizzazione di più di 3.500 alloggi.  
   
   
FVG, SICUREZZA STRADALE: NECESSARIO APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE  
 
Osoppo, 21 giugno 2011 - "Affrontare il tema della sicurezza stradale richiede un approccio multitematico ed un´alleanza tra pubblica amministrazione, istituzioni formative, mondo del volontariato e della ricerca per vincere quella che è da considerare una vera e propria guerra dei nostri giorni che miete ogni anno cinquemila morti". Lo ha affermato l´assessore regionale ad Infrastrutture e Mobilità, Riccardo Riccardi, concludendo la tavola rotonda "Con infrastrutture più sicurezza meno disabilità", organizzata dall´associazione Custombikers nel corso della 25ma edizione della Biker Fest. Ideata da Moreno Persello, organizzatore del celebre motoraduno che si tiene nel parco del Rivellino di Osoppo come "un confronto costruttivo per ottenere una maggiore consapevolezza per la progettazione e utilizzo delle strade", la tavola rotonda è stata occasione per ribadire anche le linee di intervento sulle quali la Regione investe da tempo. Pilastro di questo intervento è il tema dell´educazione. "Sono particolarmente orgoglioso - ha affermato Riccardi - che in Friuli Venezia Giulia si sia avviata per la prima volta una collaborazione tra l´Ufficio scolastico regionale e la Regione per cercare di introdurre la sicurezza stradale come materia dei curricola scolastici. Si tratta di un percorso lungo e burocraticamente complesso - ha spiegato l´assessore - ma che riteniamo fondamentale, parallelamente all´investimento per la formazione dei formatori". In merito alla gestione della rete stradale, Riccardi ha ricordato che gli stanziamenti dell´Amministrazione regionale sul capitolo della manutenzione viaria non hanno conosciuto contrazione nel corso di questa legislatura, pure in un periodo di crisi economica. "Gli interventi di manutenzione sono meno spettacolari delle nuove realizzazioni - ha commentato - ma consentono di ottenere risultati fondamentali sotto il profilo della sicurezza". Infine, l´assessore ha indicato nel mondo del volontariato, "quello guidato dalla passione e dall´affidabilità e non dagli interessi di business che troppo spesso negli ultimi tempi girano attorno al sistema della sicurezza che muove capitali importanti nel settore pubblico", una grande risorsa a disposizione della comunità e delle istituzioni per combattere la piaga dell´incidentalità. La tavola rotonda, moderata dal presidente regionale dell´Ordine dei giornalisti, Piero Villotta, introdotta dal sindaco di Osoppo, Luigino Bottoni, e alla quale ha partecipato il consigliere regionale Roberto Novelli, si è avvalsa di numerosi interventi: Paolo Pascolo, docente della facoltà di Bioingegneria industriale dell´Università di Udine, ha illustrato le esperienze condotte dal laboratorio di bioingegneria, in collaborazione con il Gruppo motociclisti dell´Associazione Polizia di Stato, sulle simulazioni numeriche per il calo delle sollecitazioni all´addome e dei miglioramenti ottenibili con attuatori da porre sui guardrail. Giancarlo Tamburlini ha relazionato su alcune esperienze dell´attività formatori di educazione e sicurezza stradale della sezione regionale della Federazione motoclistica italiana, mentre l´avvocato Antonio Cesarini dell´associazione Dismo ha affrontato aspetti giuridici legati al tema della sicurezza. Infine, Marco Guidarini, medico traumatologo ed autore di manuali di successo per la guida sicura, ha posto l´indice sulla necessità di valutare a fondo le principali cause delle lesioni gravi provocate dagli incidenti stradali.  
   
   
ISCRIZIONI UNIVERSITARIE IN AUSTRIA: POSSIBILE LA PREISCRIZIONE A PIÙ FACOLTÀ  
 
Bolzano, 21 giugno 2011 - L’ufficio diritto allo studio, università e ricerca scientifica sottolinea che dovranno essere effettuate entro il 31 agosto 2011 le pre-iscrizioni alle facoltà universitarie austriache per il semestre invernale, mentre per quanto riguarda il prossimo semestre estivo dovranno essere effettuate entro il 31 gennaio 2012. Le pre-iscrizioni dovranno essere effettuate online e le varie facoltà hanno già fissato i termini entro cui effettuare queste procedure. Ad Innsbruck, Salisburgo e Graz, ad esempio, le pre-iscrizioni sono aperte dal 1° luglio al 31 agosto, mentre a Vienna il periodo va dal 15 giugno al 31 agosto. La pre-iscrizione viene considerata un requisito indispensabile per la successiva iscrizione e la procedura può essere effettuata per vari corsi. Per ulteriori informazioni in merito a queste tematiche gli interessati possono consultare il sito dell’Ufficio orientamento scolastico e professionale all’indirizzo: www.Provinz.bz.it/berufsberatung    
   
   
SUCCESSO DEL PROGETTO “AIUTAMI A FARE DA SOLO!” A FAVORE DEGLI ALUNNI CON DISLESSIA  
 
Bolzano, 21 giugno 2011 - Si è concluso anche quest’anno con ottimi risultati il percorso didattico che vede coinvolta la cooperativa “Canalescuola” di Bolzano, nell´ambito del progetto «Aiutami a fare da solo!», rivolto agli alunni dell´Istituto Comprensivo Bolzano Iv (capofila del progetto) – V – Vi, Europa 2, Laives 1 e Pluricomprensivo di Laives. Hanno preso parte alla cerimonia di premiazione dei partecipanti il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, e la sovrintendente Nicoletta Minnei. Il progetto, nato nel 2008 con l´obiettivo di fare da supporto al processo di ap­prendimento degli alunni con dislessia, si avvale dell´impie­go delle nuove tecnologie in­formatiche. L´alto valore in­novativo dell´esperienza ha permesso di rendere meno ostico il percorso scolastico degli alunni interessati. Le at­tività svolte presso il labora­torio didattico-tecnologico «Aiutami a fare da solo!», gra­zie al lavoro congiunto di in­segnanti, medici e terapisti, ha registrato un forte interesse dei ragazzi e ha visto una crescita significativa sul piano delle motivazioni e dell´autonomia nello studio. Anche per i genitori questo progetto è stato importante come punto di riferimento per ricevere consulenza speci­fica e aiuto nel superare le difficoltà scolastiche dei figli. I disturbi specifici dell’apprendimento coinvolgono circa il 3-4% degli studenti e possono creare loro difficoltà significa­tive. A questo bisogno rispon­de appunto il progetto «Aiutami a fare da solo!» di Laives e Bolzano, possibilità unica a livello provin­ciale e rara pure in campo na­zionale. Vengono impiegati computer, scanner e software specifici e i dati emersi a con­clusione di questo primo triennio di attività con­fermano un incremento di auto­stima, motivazione e autono­mia nello studio degli alunni coinvolti. Tutto questo è stato reso possibile grazie al sostegno dell’Intendenza scolastica in lingua italiana, della Ripartizione 40 della Provincia, del Comune di Laives, della Fondazione Cassa di Risparmio, nonché alla disponibilità del Servizio Psicologico e del Servizio di Neuropsichiatria infantile del Comprensorio Sanitario di Bolzano, che hanno intuito sin da subito lo spessore culturale e formativo dell’intera iniziativa. Hanno preso parte alla cerimonia di consegna dei diplomi ai partecipanti il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, e la sovrintendente Nicoletta Minnei, che hanno rivolto un ringraziamento per il loro impegno agli insegnanti ed ai dirigenti coinvolti, in particolare l’Istituto comprensivo Bolzano Iv che ha svolto il ruolo di capofila del progetto.  
   
   
APPALTI PULIZIE SUOLE: INTESA RAGGIUNTA TRA ORGANIZZAZIONI IMPRENDITORIALI, SINDACATI E MINISTERI DELL’ISTRUZIONE, DEL LAVORO E DEI RAPPORTI CON LE REGIONI  
 
Roma 21 giugno 2011 - Il giorno 14 giugno scorso, presso il Ministero del Lavoro in Roma, dopo una ininterrotta trattativa iniziata il giorno precedente, le Associazioni imprenditoriali hanno sottoscritto una intesa con le Organizzazioni sindacali di settore di Cgil,cisl e Uil, con i Ministeri dell’Istruzione, del Lavoro e dei Rapporti con le Regioni in tema di appalti pulizie scolastiche, tutti e tre presenti al tavolo di confronto. C’è alle spalle una storia complessa, lunga e che ha vissuto nell’ultimo anno (e soprattutto negli ultimi mesi) una fase travagliata. Il Ministero dell’Istruzione aveva previsto non solo un forte taglio delle risorse, ma una frammentazione delle gare d’appalto per ogni singola scuola; tale impostazione è stata fermamente contrastata dalle Organizzazioni datoriali che, unitamente ai Sindacati, hanno sottolineato ripetutamente come ciò avrebbe portato all’abbassamento dei livelli di regolarità e qualità degli appalti, nonché delle garanzie occupazionali per gli attuali addetti al servizio. Nel corso delle ultime settimane questa iniziativa di contrasto ha indotto ad un diverso orientamento del Ministero dell’Istruzione e ad un coinvolgimento più diretto del Ministero del Lavoro e del Ministero degli Affari Regionali. La Direttiva del Muir del dicembre scorso, che prevedeva, tra le altre cose e come prima richiamato, che le scuole acquistassero singolarmente e autonomamente il servizio, è stata ritirata ed è stato proposto il prolungamento dei contratti in essere fino all’indizione di nuove gare d’appalto, con il supporto di Consip Spa, che saranno su base regionale o comunque su una ampia base territoriale. Non bisogna ignorare, però, che a fronte di tali apprezzabili e nuovi indirizzi, il Miur ha apportato un drastico taglio alle risorse. Dal punto di vista della tutela dei lavoratori, il significativo intervento del Ministero del Lavoro sul piano degli ammortizzatori sociali porterà alla creazione, in questa fase di transizione, di una rete di protezione, attraverso l’accesso alla cassa integrazione in deroga e ad altri percorsi previsti nell’ordinamento; Pur se restano problemi legati all’erogazione in qualità dei servizi i Consorzi e le aziende, nella consapevolezza dell’importanza e della delicatezza del servizio, assumono l’impegno a sviluppare ogni necessaria iniziativa per la migliore attuazione del complesso programma di riorganizzazione che dovrà essere attuato a partire dal prossimo mese di luglio, auspicando che l’intesa raggiunta rappresenti l’avvio di un percorso di costante collaborazione. Il settore delle pulizie scolastiche nel futuro dovrà essere caratterizzato da stabilità, con standard di servizio adeguati alla tipologia di utenza e tendenzialmente omogenei sul territorio nazionale, erogato da imprese con elevati requisiti in termini di affidabilità e capacità; ciò non potrà che rappresentare una ulteriore garanzia, innanzitutto per gli utenti e gli operatori del mondo della scuola - studenti, insegnanti, personale Ata – e per tutte le maestranze impegnate nel servizio stesso.  
   
   
PRODOTTI LATTIERO CASEARI, CONCLUSA IN SARDEGNA LA CAMPAGNA DI EDUCAZIONE ALIMENTARE  
 
 Cagliari, 21 Giugno 2011 - L´assessorato dell´Agricoltura informa che si è conclusa la prima annualità della campagna di educazione alimentare sui prodotti lattiero caseari, promossa in collaborazione con i tre consorzi di tutela dei formaggi a denominazione di origine protetta della Sardegna: Pecorino romano Dop, Pecorino sardo Dop e Fiore sardo Dop. Per promuovere i prodotti del settore lattiero caseario e sensibilizzare bambini e ragazzi sui benefici degli alimenti derivati dal latte, l´Assessorato ha organizzato visite guidate nelle fattorie didattiche e nelle imprese di trasformazione, laboratori ludico sensoriali e diffuso materiale didattico e formaggi Dop della Sardegna. L´iniziativa ha coinvolto oltre 17mila alunni e i loro insegnanti, per un totale di 941 classi della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. La campagna si è conclusa lo scorso 7 giugno con la premiazione del concorso "Mangiar sano per crescere in forma", avvenuta presso le ex caserme Mura a Macomer. Articolato in due sezioni: artistica e umanistica, il concorso ha visto le classi cimentarsi nella creazione di elaborati che trasmettessero un messaggio propositivo sulla corretta alimentazione, sul ruolo che i prodotti lattiero caseari hanno nella crescita e sul legame dei formaggi Dop con il territorio e l´ambiente rurale. 32 i finalisti, di cui 16 nella sezione artistica (8 delle scuole primarie – 8 delle scuole secondarie e 16 nella sezione umanistica (8 delle scuole primarie – 8 delle scuole secondarie). I vincitori del concorso sono stati: Scuole primarie la classe 4^C dell´Istituto comprensivo Leonardo da Vinci di Decimomannu vincitrice per la sezione artistica; la classe 3^A dell´Istituto comprensivo di Abbasanta vincitrice per la sezione umanistica; Scuole secondarie I grado la classe 2^A dell’Istituto comprensivo G. Atzori di Gergei vincitrice per la sezione artistica; la classe 2^D dell’Istituto E. Marcias di Terralba vincitrice per la sezione umanistica.  
   
   
FVG, LOTTA ALL´OBESITÀ: FRUTTA NELLE SCUOLE, DISTRIBUITE 800MILA PORZIONI  
 
Trieste, 21 giugno 2011 - Si è concluso con successo il programma Frutta nelle Scuole 2010-11, che in Italia ha coinvolto più di 8000 scuole elementari, per un totale di 1.340.000 alunni che, oltre a sfamarsi e dissetarsi con frutta fresca, spremute di arancia e centrifughe di verdura, hanno potuto visitare fattorie didattiche e cimentarsi in laboratori di semina. In Friuli Venezia Giulia sono state distribuite più di 800mila porzioni di frutta, circa 1.500 bambini hanno potuto visitare le fattorie didattiche, oltre 4mila alunni hanno partecipato alle giornate tematiche ed altrettanti si sono impegnati con successo nella costruzione di piccoli orti in classe. L´iniziativa triennale dell´Unione europea di distribuire frutta e verdura nelle scuole, giunta alla sua seconda edizione, tende a scoraggiare l´eccessivo consumo di merendine industriali piene di zuccheri e grassi per contrastare la grave incidenza nella nostra società del sovrappeso e dell´obesità infantile. L´italia, infatti, nonostante la tradizione culinaria mediterranea che vede frutta e verdura presenti sulle nostre tavole, ha il preoccupante primato, insieme al Portogallo, di obesità fra i ragazzi più giovani. In Italia, secondo la ricerche del Ministero della salute, il 23,6 per cento dei bambini risulta in sovrappeso ed il 12,3 per cento obeso, cioè più di 1 bambino su 3 ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età. Riportando questi valori a tutta la popolazione di bambini di età compresa fra i 6 e gli 11 anni, si arriva a una stima di più di un milione di piccoli italiani in sovrappeso o obesi.  
   
   
OSSERVATORIO REGIONALE DEI SISTEMI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE IN PUGLIA”  
 
Bari, 21 giugno 2011 - La Giunta Regionale ha dato il via a un Osservatorio Regionale dei Sistemi di Istruzione e Formazione in Puglia, quale luogo di coordinamento per la definizione di indirizzi strategici e linee programmatiche coerenti con le politiche di sviluppo regionale. Una struttura in grado di fornire informazione e conoscenza sul sistema di istruzione e formazione, sulle dinamiche della domanda di formazione (anche attraverso l’attivazione dell’anagrafe degli studenti), sui fabbisogni professionali e formativi del sistema produttivo pugliese, sugli esiti delle politiche e degli interventi attuati. “In estrema sintesi-commenta l’Assessore Sasso- il nuovo contesto costituzionale ed il mutato quadro normativo ed ordinamentale impongono conoscenza e analisi per poter decidere, per monitorare costantemente qualità ed efficacia dell’offerta formativa, per supportare efficacemente un’attività di programmazione regionale orientata all’ottimizzazione delle risorse ed al miglioramento continuo dell’offerta formativa.”  
   
   
UNIVERSITÀ: IN FVG 35 MILA ISCRITTI E 6 MILA LAUREATI ALL´ANNO  
 
 Udine, 21 giugno 2011 - Trentacinquemila iscritti e 6 mila laureati all´anno. Queste le cifre che confermano sostanzialmente i numeri registrati in questi ultimi anni riguardo agli iscritti presso gli atenei regionali. Su base annua, l´Università degli Studi di Trieste, (presente in regione fin dal 1938) conta quasi 19.000 iscritti ripartiti in 12 facoltà. Quella di Udine, fondata poco più di trent´anni fa (1978), segue, registrando più di 16.300 iscritti suddivisi in 10 facoltà. A livello regionale, rispetto all´anno accademico precedente (2008-2009), le immatricolazioni presso l´Università degli Studi di Trieste evidenziano un sensibile incremento nelle facoltà di ingegneria, giurisprudenza ed economia, cui fa contrappeso una diminuzione degli iscritti nelle facoltà di architettura, lettere e filosofia e scienze matematiche, fisiche e naturali. Nell´ateneo friulano sono aumentati sensibilmente gli immatricolati ad agraria e medicina veterinaria, mentre si rilevano diminuzioni nelle facoltà di economia e a medicina e chirurgia. I dati più interessanti riguardano, tuttavia, il numero dei laureati nelle università regionali, in graduale calo: le statistiche di raffronto a.A. 2009/2008 ci dicono che sul totale dei laureati iscritti in regione (poco più di 6.100), si è registrata una diminuzione dei laureati rispettivamente dell´ordine del 3 p.C. (ateneo triestino) e dell´1,5 p.C. (ateneo friulano). Si registrano voti di laurea più alti nelle lauree specialistiche: uno studente su due ottiene la lode (contro il 15 p.C. Dei laureati triennali) e solo il 12 p.C. Ottiene una votazione inferiore a 100/110. I voti di laurea più elevati si registrano nelle facoltà di lettere e filosofia e di scienze matematiche, fisiche e naturali. I voti più bassi nelle facoltà di economia e di giurisprudenza. Il sostanziale equilibro tra i sessi, rilevato dall´ufficio Statistica del Miur, maschera la netta predilezione delle studentesse per le facoltà umanistiche rispetto a quelle tecnico-scientifiche. Il rapporto tra maschi e femmine è, in linea di massima, equo solo nelle facoltà di scienze politiche, economia ed architettura. In crescita, inoltre, il numero dei dottorati di ricerca (329 unità). Dal punto di vista del rapporto tra personale/iscritti per ateneo, il Friuli Venezia Giulia, nel suo complesso, detiene il primato rispetto alla media italiana. Ma il corpo docente dell´Università degli Studi di Trieste è più anziano rispetto alla media nazionale: nell´ateneo giuliano l´età media dei docenti di ruolo supera i 53 anni (i 60 per gli ordinari) ed è particolarmente elevata nelle facoltà di lettere e lingue straniere, mentre in quello friulano e alla Sissa i docenti sono mediamente più giovani. La Regione interviene con cospicue risorse in favore degli atenei. Di recente la Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Finanze, Sandra Savino, ha autorizzato la concessione di una fideiussione a favore dell´Università degli Studi di Trieste, a garanzia del mutuo che l´ateneo andrà a contrarre con la Cassa depositi e prestiti per i lavori di ristrutturazione della sede distaccata di Gorizia (via D´alviano), stima dei lavori che si attesta sul milione di euro circa.  
   
   
VITTIME INNOCENTI DI CRIMINALITÀ, UNA BORSA DI STUDIO PER LE FIGLIE DI TERESA BUONOCORE  
 
Napoli, 21 giugno 2011 - Nella sede della Fondazione Pol.i.s. Della Regione Campania per l´aiuto alle vittime innocenti della criminalità e il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alla camorra, è stata consegnata una borsa di studio alle figlie di Teresa Buonocore, uccisa il 20 settembre 2010 presso il Ponte dei Francesi a Napoli. L´iniziativa è stata realizzata grazie alla Federazione Internazionale Città Sociale e all´Associazione Giancarlo Siani, che hanno dedicato il premio Città sociale 2010 a Teresa Buonocore, e ai familiari del prof. Antonio Ruggiero, esperto intersettoriale in sicurezza e legalità della Regione Campania e componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Pol.i.s., scomparso il 15 luglio 2010. Erano presenti l´assessore regionale ai Rapporti con le Autonomie Locali Pasquale Sommese, il vicecapo di Gabinetto della Regione Campania Alberto Di Ferrante, il presidente della Federazione Internazionale Città Sociale Salvatore Esposito, la presidente dell´associazione Giancarlo Siani Adriana Maestro, il vicepresidente e il segretario generale della Fondazione Pol.i.s., rispettivamente don Tonino Palmese ed Enrico Tedesco, Pina Buonocore, sorella di Teresa, e una nutrita delegazione del Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti di criminalità, guidata dal presidente Lorenzo Clemente. Erano altresì presenti la moglie e il figlio del prof. Antonio Ruggiero. "Servono azioni concrete a favore dei familiari e noi, attraverso la Fondazione Pol.i.s., le stiamo portando avanti", ha affermato l´assessore Sommese. "In situazioni come questa delle figlie di Teresa Buonocore non conta l´appartenenza politica ma la sensibilità delle persone. Dobbiamo proseguire tutti assieme su questa strada. I temi dell´aiuto alle vittime e del riutilizzo sociale dei patrimoni confiscati alla criminalità organizzata hanno un´importanza centrale nella nostra azione amministrativa", ha concluso l´assessore.  
   
   
BOLZANO: "FORTE INCREMENTO DELLE CERTIFICAZIONI E DEGLI SCAMBI LINGUISTICI NELLA SCUOLA ITALIANA"  
 
Bolzano, 21 giugno 2011 - Il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, ha presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Widmann, assieme alla sovrintendente Scolastica, Nicoletta Minnei, e l’ispettore di seconda lingua, Franz Lemayr, una serie di dati particolarmente interessanti riguardo alle certificazioni ed agli scambi linguistici realizzati negli ultimi anni nelle scuole di lingua italiana. “Le certificazioni egli scambi linguistici” ha sottolineato l’assessore Tommasini nel corso della sua illustrazione “sono due degli elementi portanti del notevole potenziamento della seconda lingua realizzato negli ultimi anni anche grazie a nuove metodologie nelle scuole di lingua italiana dell’Alto Adige. Questo incremento delle ore di seconda lingua che inizia già nelle scuole per l’infanzia, con un approccio ludico all’apprendimento del tedesco L2, prosegue poi nelle scuole elementari e nelle classi successive. Le varie sperimentazioni negli ultimi due anni sono divenute dei veri e propri progetti didattici curricolari. La certificazione linguistica, che da alcuni anni è equipollente rispetto all’attestato di bilinguismo, offre ora ai nostri studenti l’opportunità di ottenere un’attestazione riconosciuta a livello europeo della conoscenza della seconda e della terza lingua”. La certificazione linguistica è quindi lo strumento di identificazione e di riconoscimento ufficiale delle competenze d’uso di una lingua straniera moderna, che stabilisce in maniera pubblica e oggettiva che cosa una persona “sa fare” in quella lingua. Essa è frutto della necessità di elaborare un quadro comune di riferimento per l’apprendimento delle lingue che, attraverso la descrizione analitica e dettagliata dei livelli di competenza linguistica raggiunti dallo studente, favorisce l’elaborazione dei programmi di apprendimento e il riconoscimento reciproco dei diplomi linguistici rilasciati nei diversi Paesi membri dell’Unione Europea. Il livello avanzato è classificato come C2 e C1, quello intermedio è denominato B2 e B1 mentre il livello elementare è l’A2 ed A1. Nelle scuole provinciali da alcuni anni vengono quindi organizzati gli esami di certificazione linguistica in collaborazione con prestigiosi enti internazionali (es. Goethe-institut, University of Cambridge, etc.). Per incentivare l’acquisizione di queste certificazioni viene erogato dalla Provincia, tramite gli Istituti scolastici, un contributo per gli studenti che partecipano con successo alle certificazioni: per il tedesco questo contributo è pari al 50%, per l´inglese al 40%. Le certificazioni linguistiche sono proposte secondo due modalità: di prassi per ogni classe oppure per gruppi di livello. Attualmente le certificazioni per quanto riguarda il tedesco vengono conseguite in 43 scuole di qualsiasi grado, compresi i paritari mentre per l’inglese l’accertamento viene effettuato in 31 scuole di qualsiasi grado, compresi i paritari. Gli istituti comprensivi e pluricomprensivi in provincia di Bolzano sono 19 (compresi i paritari); di questi: 11 Istituti con scuola primaria effettuano la certificazione per classi, 12 Istituti con scuola secondaria di I grado effettuano la certificazione per classi, 2 Istituti effettuano la certificazione per gruppi di livello. Gli istituti di istruzione secondaria di Ii grado in provincia di Bolzano sono 20 (compresi paritari e formazione professionale); di questi: 4 propongono la certificazione per classi, 3 propongono la certificazione per gruppi di livello. Il livello A1 viene generalmente conseguito in Iv/v classe della scuola primaria; 2 istituti (I.c. Bolzano Vi e I.p.c. Brunico) propongono la certificazione per il livello A2 (corrispondente al patentino D) in V classe primaria. La maggioranza degli istituti propone la certificazione per il livello A2 nella scuola secondaria di I grado; 2 Istituti propongono la certificazione per il livello B1 (patentino C) già nella secondaria di I grado (I.c. Merano 1 e I.p.c. Brunico). Nella secondaria di Ii grado le scuole propongono per lo più un livello B1 e B2 (patentino C e B), anche se 3 scuole offrono un livello C1 (patentino A). Nel corso dell’anno scolastico 2010-11 gli iscritti alle certificazioni linguistiche nelle scuole di lingua italiana sono stati rispettivamente 635 per la lingua tedesca, 177 per l’inglese ed 88 per il francese. Il vicepresidente Tommasini ha posto l’accento sul notevole incremento degli alunni promossi registrato tra il 2009 ed il 2011 che per quanto riguarda la certificazione del tedesco sono passati dai 124 del 2009 ai 260 del 2010 ed addirittura ai 575 del 2011. Quest’ultima cifra oltretutto non comprende ancora alcune decine di alunni e studenti che hanno già superato la prova ma non sono stati ancora registrati nella statistica. Un andamento altalenante viene invece registrato per le iscrizioni alle certificazioni per la lingua inglese: 108 nel 2009, 271 nel 2010 e 177 nel 2011. Un altro pilastro della politica di potenziamento del plurilinguismo tra gli studenti delle scuole di lingua italiana è rappresentato dallo scambio di un anno in L2 tra scuole di lingua tedesca ed italiana che nell’anno scolastico 2010/11 ha registrato la partecipazione complessiva di 58 studenti (36 di lingua tedesca e 22 di lingua italiana). L’assessore Tommasini ritiene che questo strumento troverà nei prossimi ani una maggiore utilizzazione da parte degli studenti che negli ultimi due anni hanno potuto usufruire delle nuova didattica ed hanno già raggiunto i primi livelli delle certificazioni linguistiche. I soggiorni di studio trimestrali in Germania nell’anno scolastico 2010/11 hanno coinvolto 45 studenti che nel prossimo anno saranno 52. Si vogliono inoltre incentivare ulteriormente i gemellaggi con le scuole in lingua tedesca vista la validità delle esperienze nell‘approccio linguistico, culturale e di interazione. Si intende produrre materiale didattico per la realizzazione ulteriori gemellaggi sulla base delle esperienze già effettuate. Nel corso dell’anno scolastico appena concluso sono stati effettuati alcuni gemellaggi come ad esempio tra la Scuola secondaria di I grado „Archimede“ e la Scuola secondaria di I grado “Ritten“; la Scuola secondaria di I grado „Archimede“ e la Scuola secondaria di I grado “Aufschneiter“ per l‘indirizzo musicale; la Scuola secondaria di Ii grado „Falcone Borsellino“ e scuola secondaria di Ii grado “Fallmerayer“ con scambio di docenti; la Scuola secondaria di Ii grado „de Medici“ e la scuola secondaria di Ii grado “Gasteiner“ (nell‘anno scolastico 2011/2012). Altri esempi di gemellaggio per quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado sono: Bolzano – Liceo Torricelli cl. 4 F/ Schlanders – Wiss.lyzeum; Bolzano – Liceo Torricelli / cl 4 A /Bozen Hum. Gym. „ w.V.d.vogelweide“ cl.4; Bolzano Itc Battisti cl. 1 program./ Bozen Hob cl 1; Bolzano Itc Battisti seconde classi / Westfalen; Bressanone – Liceo classico Alighieri cl .3 / Gymnasium in Germania; Merano – Liceo Pascal / Gymnasium in Görlitz. Hanno preso parte alla conferenza stampa anche la sovrintendente Scolastica, Nicoletta Minnei, e l’ispettore di seconda lingua, Franz Lemayr.  
   
   
REATI AMBIENTALI: LA COMMISSIONE SOLLECITA L´ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA UE DA PARTE DI 12 STATI MEMBRI  
 
Bruxelles, 21 giugno 2011 - La Commissione europea ha dato a 12 Stati membri un aut-aut di due mesi per recepire la normativa dell´Unione che stabilisce sanzioni penali contro l´inquinamento marino e altri reati ambientali. Il termine per il recepimento negli ordinamenti nazionali della direttiva 2008/99/Ce sulla tutela penale dell’ambiente è scaduto il 26 dicembre 2010, un obbligo a tutt´oggi rimasto inevaso in 10 Stati membri (Cipro, Repubblica ceca, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Malta, Portogallo, Romania e Slovenia). Nel frattempo otto paesi (Repubblica ceca, Finlandia, Grecia, Italia, Lituania, Portogallo, Romania e Slovacchia) non hanno rispettato singole norme sull´inquinamento provocato dalle navi previste dalla direttiva 2009/123/Ce, che avrebbe dovuto essere recepita entro il 16 novembre 2010. Se entro due mesi gli Stati membri interessati non avranno notificato le misure di attuazione, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia dell´Unione europea. Contesto - Sanzioni penali contro i reati ambientali - La direttiva 2008/99/Ce sulla tutela penale dell´ambiente obbliga tutti gli Stati membri a prevedere misure di diritto penale che rendano perseguibili violazioni gravi della normativa europea sulla tutela ambientale. La direttiva elenca le violazioni che devono essere considerate reati in tutti gli Stati membri, tra queste la spedizione illegale di rifiuti e il commercio di specie protette. Sanzioni penali contro l´inquinamento provocato dalle navi - La direttiva 2009/123/Ce sull’inquinamento provocato dalle navi (che modifica la direttiva 2005/35/Ce) fa parte di un pacchetto normativo che intende potenziare la sicurezza marittima e prevenire l´inquinamento causato dalle navi. La direttiva impone agli Stati membri di considerare un reato i casi gravi di scarico illecito di sostanze inquinanti effettuato dalle navi. Entrambe le direttive impongono agli Stati membri che i reati siano punibili con "sanzioni penali efficaci, proporzionate e dissuasive". La mancata attuazione delle direttive da parte degli Stati membri ostacola l´adozione di norme minime comuni di diritto penale contro violazioni gravi della legislazione dell´Unione in materia di tutela dell´ambiente e contro l´inquinamento provocato dalle navi, norme ritenute essenziali per prevenire le lacune di cui potrebbero avvantaggiarsi gli autori di reati ambientali. Con i pareri motivati di oggi si avvia la seconda delle tre fasi del procedimento per infrazione.  
   
   
PRIMA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA SOSTENIBILITÀ LACUSTRE  
 
 New Forest, 21 giugno 2011 - La prima conferenza internazionale sulla sostenibilità lacustre si svolgerà dal 13 al 15 settembre 2011 nella New Forest, Regno Unito. I sistemi lacustri sono complessi e caratterizzati dal fatto di essere in uno stato continuo di evoluzione e cambiamento. Il loro comportamento richiede un´analisi attenta prima di fare dei tentativi per alterare le condizioni esistenti. Essi possono essere facilmente disturbati, causando gravi disastri ecologici o ambientali. Questi incidenti hanno messo in evidenza la necessità di considerare gli ambienti lacustri nella loro interezza, applicando degli approcci interdisciplinari. In particolare i cambiamenti climatici possono avere delle gravi conseguenze per gli ambienti lacustri. Anche se le crescenti richieste dell´uomo renderanno necessario un approccio integrato alla gestione dei laghi, che tenga in considerazione non solo l´intera area del bacino idrico ma anche i diversi aspetti socioeconomici ed ecologici. La conferenza riunirà ricercatori e professionisti provenienti da un´ampia gamma di discipline diverse coinvolte nello studio degli ambienti ed ecosistemi lacustri. Il programma dell´evento tratterà molti argomenti legati al comportamento dei laghi, tra cui quelli fisici, biologici, relativi all´inquinamento, alla gestione delle risorse idriche, agli aspetti socioeconomici, al ripristino e allo sfruttamento, e molti altri ancora. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Wessex.ac.uk/11-conferences/lakesustainability-2011.html    
   
   
DIFESA IDRAULICA: A LUGLIO CONFERENZA DI SERVIZI PER EX CAVA BERGAMIN NEL TREVIGIANO.  
 
Venezia, 21 giugno 2011 - L’11 luglio prossimo è stata convocata presso il Genio Civile di Treviso una Conferenza di Servizi per la cassa di espansione che sorgerà presso l´ex cava Bergamin nel comune di Riese Pio X. Ne dà notizia l’assessore veneto alla difesa del suolo e all’ambiente Maurizio Conte, che sottolinea anche l’interessamento su questo tema del consigliere regionale Luca Baggio. Nell’ambito degli interventi finalizzati sia alla difesa idraulica del territorio, sia alla ricarica delle falde acquifere, la giunta regionale ha finanziato con circa due milioni di euro, assegnati al Consorzio di bonifica Piave, un progetto di sistemazione della ex cava Bergamin. “L’intervento – sottolineano Conte e Baggio - ha, in linea generale, due scopi: da un lato accogliere le acque del torrente Brenton quando dovesse verificarsi una situazione di piena; dall’altro provvedere a ricaricare la falda acquifera, dal momento che la zona presenta un terreno a forte permeabilità”. “In sede di Conferenza dei Servizi – concludono Conte e Baggio - sarà esaminato il progetto definitivo, con le indicazioni per la bonifica dell’ex cava e il completamento dell’intervento per la cassa di espansione che rientra a pieno titolo fra quelli individuati dalla Regione per contenere le gravi conseguenze di alluvioni come quella che ha colpito il Veneto tra la fine di ottobre e i primi giorni dello scorso novembre”.  
   
   
DISSESTO: VIA A INTERVENTI PER 3,5 MILIONI PROVINCE DI AGRIGENTO,ENNA,CATANIA  
 
Palermo, 21 giugno 2011 - Emanati dall´assessorato regionale Territorio e Ambiente altri tre decreti riguardanti la linea di intervento del Fesr 2007-2013, "Interventi per il miglioramento dell´assetto idrogeologico", per progetti esecutivi che avviano lavori per un ammontare di circa tre milioni e 500 mila euro di fondi comunitari, nelle province di Agrigento, Enna e Catania. I provvedimenti scaturiscono dall´"Accordo di programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico", stipulato tra il ministero dell´Ambiente e l´assessorato regionale al Territorio il 30 marzo 2010. Si tratta dei seguenti progetti: consolidamento zona est del monte Lupo del centro abitato del comune di Montallegro (Ag per un importo di un milione e 465 mila euro; lavori di consolidamento Rocca Castello Nord- via San Pietro del comune di Gagliano Castelferrato (En) , per un milione e 557 mila euro. Lavori di messa in sicurezza del costone roccioso a ridosso del serbatoio idrico comunale di Tracastagni (Ct), per 446 mila euro. "Abbiamo finanziato, soltanto negli ultimi tre mesi, oltre 20 milioni di euro, - ha detto l´assessore regionale per il Territorio Gianmaria Sparma - per interventi urgenti e prioritari per la riduzione del rischio idrogeologico, sulla base dei progetti presentati dai comuni".  
   
   
INCENDI BOSCHIVI, PUGLIA: SOTTOSCRITTO ACCORDO CON CORPO FORESTALE DELLO STATO  
 
Bari, 21 giugno 2011- E´ stato sottoscritto poco fa l´Accordo di programma tra la Regione Puglia e il Corpo Forestale dello Stato per la definizione delle modalita´ di collaborazione nelle iniziative di contrasto agli incendi boschivi per la campagna Aib – anti incendi boschivi 2011. Attraverso l´accordo, sottoscritto dall´assessore alla Protezione civile Fabiano Amati e il comandante regionale del Cfs Giuseppe Silletti, la Regione Puglia, così come previsto dall´Accordo quadro nazionale regolante i rapporti tra Cfs e regioni, affida al Cfs i compiti di collaborazione nella lotta attiva agli incendi boschivi, ivi compresa la sorveglianza e la prevenzione, nonché la direzione delle operazioni di spegnimento, di monitoraggio rilevazione statistica e perimetrazione delle superfici percorse dal fuoco. La Regione Puglia affida al Corpo Forestale dello Stato il coordinamento tecnico del servizio regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi sul territorio regionale nel rispetto delle direttive emanate dal Dipartimento della Protezione Civile. In particolare, secondo l´accordo il C.f.s. Concorre nella conduzione della Sala Operativa Unificata Permanente (S.o.u.p.), assicura la presenza di un D.o.s. Per distretto operativo, impegna il proprio sistema di comunicazione, il personale, le attrezzature, le macchine e gli automezzi; la Regione Puglia si impegna a contribuire al potenziamento dei sistemi e dei mezzi operativi del C.f.s. Con riferimento inoltre al periodo di grave pericolosità di incendi boschivi, il Corpo Forestale dello Stato provvede a redigere, d’intesa con l’A.r.i.f. E con il Servizio Protezione Civile della Regione, un programma operativo, articolato nell’ambito di ciascuna provincia in Distretti Operativi A.i.b., finalizzato all’impiego coordinato delle strutture, dei mezzi e del personale disponibile, sulla base del vigente Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi (aggiornamento 2009). I Comandi Provinciali del C.f.s. Dunque, d’intesa con l’A.r.i.f. E gli uffici regionali territorialmente competenti, elaborano per singola provincia e per zone omogenee di intervento, i piani operativi locali per l’impiego coordinato delle squadre (comprese quelle del C.f.s.) e dei mezzi A.i.b., in cui siano evidenziate le dislocazioni dei punti fissi e mobili di avvistamento e delle squadre di pronto intervento nonché i turni di servizio, i mezzi e le attrezzature in dotazione per singola postazione, da trasmettere per conoscenza alla S.o.u.p. Prima dell’inizio del periodo di grave pericolosità per gli incendi. La Regione Puglia affida al Corpo Forestale dello Stato la direzione delle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi, con il concorso dei mezzi aerei convenzionati dalla Regione e dello Stato. Il servizio è articolato territorialmente in 20 Distretti operativi A.i.b ed e´ assicurato quotidianamente e per 24 ore al giorno. La Regione Puglia al fine di migliorare ed incrementare le azioni di contrasto agli incendi boschivi, si impegna a contribuire alle spese per il potenziamento del parco automezzi del C.f.s. Da impegnare per il monitoraggio ed il contrasto degli incendi boschivi, con un importo pari a 350.000 euro mediante l’acquisto di automezzi. Per l’anno 2011, il C.f.s. Si impegna all’espletamento delle funzioni stabilite dell´Accordo di programma per tutta la durata della compagna Aib, dal 15 giugno fino al 15 settembre, a concorrenza dell’importo complessivo di 790.000 euro  
   
   
STOP AI FOSFATI NEI DETERSIVI PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DELL´ACQUA  
 
 Bruxelles, 21 giugno 2011 - La riduzione dei fosfati scaricati nelle acque reflue può migliorare di molto la qualità dell´acqua e della vita marina. Così, dopo la proposta della Commissione, l´anno scorso, di vietare i fosfati nei detersivi per bucati, gli eurodeputati della commissione Ambiente hanno chiesto ieri di estendere il divieto anche ai detergenti per lavastoviglie a uso domestico. Il voto in plenaria è previsto per novembre 2011. I fosfati sono ampiamente utilizzati nei detersivi per contrastare la durezza dell´acqua e ottenere una pulizia efficace. Se scaricati nelle acque di fiumi e laghi però favoriscono la proliferazione delle alghe e, di conseguenza, la morte dei pesci e di altre specie marine, private dell´ossigeno necessario. I detergenti rappresentano la terza fonte di scarico di fosfati nelle acque superficiali, dopo agricoltura e fognature. In testa alla categoria compaiono quelli per bucato. Anche se in alcuni Stati membri sono già in vigore restrizioni nazionali, i valori limite differiscono, e a volte ci si affida solo all´azione volontaria dei produttori. A risentirne è la qualità dell´acqua in alcune regioni come il Danubio e il mar Baltico. Stop ai fosfati nei detersivi - Al fine di migliorare lo scenario attuale, i deputati della commissione parlamentare per l´ambiente hanno accolto con favore, lo scorso 15 giugno, la proposta della Commissione di vietare l´uso di fosfati nei detersivi per bucato dal 1 gennaio 2013. Gli eurodeputati hanno chiesto inoltre di estendere il divieto ai detergenti per lavastoviglie, a partire dal 2015. Ma in assenza di alternative tecnicamente e economicamente valide, la Commissione al momento ha solo "incoraggiato" i produttori a sviluppare sostanze sostitutive ai fosfati per questa seconda categoria di prodotti. Spingere i produttori all´innovazione - "È vero che, in confronto ai detersivi per bucato, finora meno progressi sono stati fatti sulla formulazione di detergenti per lavastoviglie che combinino un basso apporto di fosfati e alte prestazioni" ha ammesso il relatore liberale inglese Bill Newton Dunn. "Ciononostante alcune formule innovative sono già disponibili sul mercato e le ricerche dei produttori continuano. È ragionevole pensare che tra 4 anni, quando la mia proposta, se approvata, entrerebbe in vigore, l´industria del settore sarà in grado di offrire prodotti liberi dai fosfati che soddisfino le richieste dei consumatori nell´efficacia di lavaggio  
   
   
BOLZANO: PROROGA DI 5 ANNI PER I PIANI DELLE ZONE DI PERICOLO  
 
Bolzano, 21 giugno 2011 - La Giunta provinciale ha concesso ai comuni una proroga di 5 anni per l´elaborazione dei piani per le zone di pericolo. Lo ha annunciato oggi (20 giugno) il presidente Luis Durnwalder, spiegando che "il Consorzio dei Comuni dovrà presentare al più presto una lista dei comuni considerati prioritari sulla base dell´effettivo livello di rischio idrogeologico". Una direttiva dell´Unione Europea obbliga tutti i comuni a dotarsi di una mappatura delle zone considerate a rischio dal punto di vista idrogeologico, i cosiddetti piani di pericolo. La scadenza di fine 2011 fissata dalla Giunta provinciale non potrà essere rispettata per una serie di motivi e, dopo una serie di colloqui con il Consorzio dei Comuni (puntavano ad una proroga di sette anni, la Provincia ne metteva sul piatto due), è stata trovata una soluzione di compromesso. "Non c´erano le basi dal punto di vista tecnico e finanziario per terminare le operazioni nei termini stabiliti", ha spiegato Durnwalder, facendo riferimento da un lato alla carenza di esperti, e dall´altro ai contributi provinciali che avrebbero dovuto coprire una quota dei costi compresa fra il 30% e il 50% del totale. Alla fine, dunque, la Giunta ha deciso di concedere a tutti i comuni altoatesini una proroga di 5 anni. "Naturalmente vogliamo venire incontro alle esigenze delle singole amministrazioni - ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder - e inoltre è nel nostro stesso interesse che i comuni elaborino dei piani delle zone di pericolo il più possibile completi e dettagliati". La scelta dell´esecutivo provinciale, però, è legata ad una condizione. "Il Consorzio dei Comuni - ha spiegato Durnwalder - dovrà fornirci una lista dei comuni considerati prioritari sulla base dell´effettivo livello di rischio idrogeologico". La norma che introduce la proroga quinquennale sarà inserita in una delle leggi attualmente in discussione presso il Consiglio provinciale.  
   
   
PROTEZIONE CIVILE:SIGLATA CONVENZIONE REGIONE- ORDINE PSICOLOGI SICILIANI  
 
 Palermo, 21 giugno 2011 - La Regione siciliana ha sottoscritto, per prima a livello nazionale, una convenzione con l´Ordine degli psicologi siciliani per la gestione delle situazioni emergenziali anche sotto il profilo psicosociale. A siglare l´intesa il presidente, Raffaele Lombardo, il vicepresidente dell´Ordine degli psicologi siciliani, Melita Ricciardi, il dirigente generale del dipartimento regionale della Protezione Civile, Pietro Lo Monaco e Maurizio Guizzardi, dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica dell´assessorato per la Salute. La convenzione e´ un´ulteriore tappa di un percorso di collaborazione fra l´amministrazione regionale e l´Ordine avviato gia´ a partire dal 2005, con la stipula di un protocollo specifico, concretizzato con l´istituzione nel 2007 di una task force degli psicologi di emergenza. I 250 professionisti, indicati in questo elenco, sono stati impiegati in occasione di situazioni d´emergenza quali l´assistenza agli immigrati, il terremoto in Abruzzo e la frana di Giampilieri. Sulla base di queste esperienze ed in linea con la direttiva in materia della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2006, e´ stata formalizzata la convenzione, in base alla quale, in situazioni di temuto pericolo o emergenziali che necessitino di attivita´ di supporto o di consulenze su aspetti psicologici, il dirigente generale del dipartimento della Protezione Civile, su richiesta del direttore dei soccorsi o del dirigente del dipartimento della pianificazione strategica dell´assessorato della Salute, potra´ avvalersi di psicologi, sulla base di un apposito elenco predisposto dall´Ordine regionale e semestralmente aggiornato. La scelta dei professionisti da inviare sui luoghi avverra´ preferenzialmente su base territoriale. Il numero degli psicologi da impiegare sara´ determinato, volta per volta, dal direttore dei soccorsi o dal dirigente del dipartimento della pianificazione strategica dell´assessorato della Salute. Ai professionisti verra´ corrisposto un rimborso spese forfettario ed omnicomprensivo, a titolo di copertura per il mancato guadagno, di 200 euro giornalieri per ciascuno. La Regione siciliana e l´Ordine collaboreranno per la promozione e l´attuazione di iniziative formative rivolte alle strutture territoriali ed a organizzare uno specifico programma di formazione professionale per gli addetti delle strutture operative di Protezione civile.  
   
   
BONIFICA, TOSCANA: IMPOSSIBILE INTERVENIRE RETROATTIVAMENTE  
 
Firenze, 21 giugno 2011 – La Regione Toscana non può sostituirsi a un organo giudicante né tanto meno intervenire con propri atti di carattere retroattivo. Pertanto non potrà adottare provvedimenti legislativi che risolvano le disparità sul pagamento della tassa di bonifica richiesta dall’Unione dei Comuni del Pratomagno. E’ in sintesi la risposta della Regione ad alcuni consiglieri del Pdl che chiedono di adottare in via urgente provvedimenti in merito alla questione aperta dalla tassa di bonifica del Valdarno. La vicenda riguarda il comprensorio di bonifica del Valdarno, territorio gestito dal 2005 dalla Comunità montana del Pratomagno, oggi Unione dei Comuni del Pratomagno: alla Regione si chiede di intervenire togliendo una tassa ritenuta ingiustificata, a fronte di pochi ricorsi presentati da alcuni contribuenti alla Commissione tributaria provinciale. Questi sono i numeri: 32 ricorsi riferiti alla emissione di cartelle Equitalia relative agli avvisi non pagati che riguardano il ruolo 2006. Di questi, circa 20 sono stati discussi in commissione tributaria, con 5 sentenze a favore dell’ente e 15 contro. Attualmente Equitalia sta distribuendo cartelle riferite al tributo non pagato negli anni 2007-2008. I numeri: cartelle emesse circa 19.000 per un valore di 750.000 euro. Ricorsi presentati: 13, la maggior parte dei quali riproposti dagli stessi ricorrenti del 2006. La sentenza della Commissione tributaria, spiegano dagli uffici della Regione, è solo un giudizio di primo grado e la stessa Unione Comuni del Pratomagno ha annunciato di voler procedere, come suo diritto, al ricorso ai gradi successivi per veder riconosciuta la giustezza del proprio operato. E’ da tener presente che ad oggi il giudizio di secondo grado nel territorio toscano ha dato ragione agli Enti gestori. Oltre a questo, si specifica che vari sono i motivi dei ricorsi e del loro accoglimento. Si tratta di motivi che hanno praticamente natura procedurale concernente la corretta applicazione della normativa. La questione del contributo di bonifica comunque, tiene a sottolineare l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini, sarà valutata in sede di riordino legislativo della materia, che avverrà con l’approvazione del Testo unico della difesa del suolo. Razionalizzando la materia, saranno semplificati i ruoli e le competenze degli enti coinvolti e definito in modo sempre più stretto il legame fra beneficio diretto derivante dall’attività di manutenzione e tributo di bonifica.  
   
   
RIFIUTI ELETTRICI: CONFERMATO IL PRIMATO PRESENTATO IN REGIONE LOMBARDIA DOSSIER RAEE SU RACCOLTA E GESTIONE ULTERIORE MIGLIORAMENTO RISPETTO AI DATI 2010 GIA´ POSITIVI  
 
Milano, 21 giugno 2011- La Lombardia si conferma la regione più virtuosa nella raccolta e nella gestione dei Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) con 47.101.503 kg raccolti nel 2010 rispetto ai 37.880.715 kg del 2009. La raccolta pro capite media - 4,79 kg per abitante - supera il dato nazionale fermo ai 4,07 kg /abitante. In Italia sono stati raccolti complessivamente 245.350.782 kg di Raee, con un aumento di oltre il 27 per cento su base annua rispetto al 2009. I dati completi sono stati presentati ieri in Regione dall´assessore al Territorio e Urbanistica Daniele Belotti, insieme a Fabrizio Longoni, direttore del centro di coordinamento Raee. ´L´incremento del 23 per cento delle quantità raccolte - ha sottolineato Belotti - già confermatosi della stessa entità anche per il primo quadrimestre di quest´anno, ci dice che stiamo lavorando bene. Lo abbiamo visto anche con i dati dei ´Comuni ricicloni´: il tasso di differenziata è elevato, ma si può ancora migliorare´. ´Ancor più importante è il dato della popolazione servita - ha aggiunto l´assessore - con un 95 per cento e punte del 100 per cento in realtà come Lecco, Sondrio e Monza Brianza´. ´Il dato di Sondrio - ha spiegato l´assessore -, la provincia più virtuosa in Lombardia, con 7,69 kg per abitante, è eclatante, se pensiamo alle caratteristiche del territorio, in quanto realizzato attraverso soli 5 punti di raccolta dei Raee, grazie a un servizio di raccolta domiciliare veramente capillare´. Un altro dato positivo è rappresentato da Pavia: ´Una realtà provinciale - ha commentato Belotti - che ci fa un po´ ´soffrire´ sul fronte della differenziata (28 per cento rispetto alla media lombarda del 50 per cento), che dimostra però, con il suo 4,42 kg/abitante, un notevole impegno nella raccolta di queste tipologie di rifiuti. Vuol dire che se il servizio di raccolta funziona, la popolazione risponde bene´. ´Numeri importanti raggiunti grazie a importanti interventi legislativi nazionali (politica del ritiro uno contro uno) - ha ricordato ancora Belotti - e a investimenti territoriali, ma anche a una sempre più sviluppata coscienza civica dei cittadini lombardi, che voglio ringraziare, così come le amministrazioni locali, il Centro di Coordinamento Raee e tutti gli operatori coinvolti per l´ottimo lavoro svolto. A tutti assicuriamo che continueremo a lavorare al loro fianco, anche attraverso una campagna di informazione sui punti vendita in collaborazione con associazioni di categoria e grande distribuzione´. Anche il direttore generale del Centro di Coordinamento Raee Fabrizio Longoni ha voluto sottolineare come ´La Lombardia anche quest´anno ha ben due primati. Il primo è che si conferma, anche per il 2010, la Regione in cui in termini assoluti si raccolgono più Raee e che è arrivata a servire la quasi totalità della popolazione. Il secondo è che la provincia di Milano si aggiudica anche quest´anno la medaglia d´oro in Italia nella raccolta e nella gestione dei Raee. Con il dossier dedicato alla Lombardia abbiamo voluto fornire un quadro completo e dettagliato degli ottimi risultati ottenuti nella Regione e nelle province, in modo da analizzare punti di forza e criticità di un sistema che sicuramente sta svolgendo un lavoro eccellente´. ´Il 2010 è stato un anno importante a livello nazionale - ha concluso Longoni - per il raggiungimento della soglia europea dei 4 kg per abitante. Questo importante obiettivo deve essere uno stimolo a migliorare ulteriormente il sistema di raccolta e di gestione, in tutte le Regioni italiane, potenziando la rete dei Centri di Raccolta, intensificando i rapporti con le istituzioni locali e coinvolgendo i cittadini´. I Raee raccolti in Lombardia sono per il 40 per cento costituiti da Tv e monitor (R3), per il 21 per cento da apparecchi che fanno riferimento a freddo e clima (R1), per il 20 per cento da piccoli elettrodomestici (R4) e per il rimanente da grandi bianchi (R2). Ancora bassi quelli da sorgenti luminose (R5) (soli 277.840 i kg raccolti). Le percentuali di raccolta differiscono, anche di molto, da provincia a provincia. I Dati Provincia Per Provincia - Bergamo. Nel 2010, si colloca al secondo posto con 5.545.638 kg di Raee raccolti. Ottima anche la media pro-capite pari a 5,10 kg per abitante, un dato superiore alla media regionale e nazionale. Nei 190 Centri di Raccolta, rimasti invariati rispetto al 2009, sono stati effettuati ben 5.401 ritiri. La percentuale della popolazione servita si attesta sul 96,36 per cento. Brescia. Con 5.386.380 kg di Raee è la terza per raccolta in Lombardia nel 2010. La media pro-capite si ferma sui 4,33 kg per abitante, un dato superiore alla media nazionale. La diminuzione rispetto al 2009 dei Centri di Raccolta, che passano dai 165 ai 131, ha comunque permesso un aumento della popolazione servita, pari al 91,84 per cento dei residenti, segnale di un efficientamento della rete presso la quale sono stati effettuati 4.588 ritiri. Como. La provincia di Como ottiene nel 2010 una media pro-capite di raccolta di 4,16 kg per abitante, un dato inferiore alla media regionale, che permette comunque di arrivare a una raccolta complessiva di 2.455.318 kg. Migliorabile la rete dei Centri di Raccolta che, con 58 strutture. Ferma all´80 per cento la percentuale della popolazione residente servita. Cremona. Ottima media pro-capite per la provincia di Cremona che, con 6,34 kg per abitante, è la seconda più virtuosa della Lombardia. I Sistemi Collettivi hanno effettuato 1.541 ritiri presso i 65 Centri di Raccolta. La percentuale di popolazione servita è pari al 97 per cento e complessivamente sono stati raccolti 2.297.149 kg. Lecco. Con una rete di 2 Centri di Raccolta in provincia di Lecco si raggiunge il 100 per cento di popolazione servita. Buona anche la media pro-capite pari 5,85 kg per abitante. Nel corso del 2010 sono stati effettuati dai Sistemi Collettivi 443 ritiri ed è stato raccolto un quantitativo totale di 1.977.326 kg di Raee. Lodi. Lodi è l´unica Provincia della Lombardia in cui la raccolta totale non arriva al milione di kg, fermandosi su 953.724 kg ed una media pro-capite di 4,22 kg per abitante. Rispetto al 2009 sono cresciuti, però, i Centri di Raccolta, che passano dai 36 ai 42. Un miglioramento si è registrato anche relativamente alla percentuale della popolazione servita che arriva all´82,97 per cento. Mantova. 1.736.605 sono i kg di Raee ritirati dalla provincia di Mantova nel 2010. Con 4,21 kg per abitante la media pro-capite supera il dato nazionale ed è leggermente inferiore a quello regionale. La percentuale della popolazione servita arriva al 93,63 per cento. 1.684 sono i ritiri effettuati nel corso del 2010 dai Sistemi Collettivi presso i 65 Centri di Raccolta presenti in Provincia. Milano. Nel 2010 Milano si conferma la provincia in cui vengono raccolti più Raee a livello nazionale: 13.832.808 kg per una media pro-capite di 4,43 kg per abitante. La percentuale di popolazione servita è pari al 97,94 per cento del totale. Un altro primato nazionale è rappresentato dal numero dei ritiri effettuati dai Sistemi Collettivi, ovvero 7.074, nei 137 Centri di Raccolta. Monza Brianza. La provincia di Monza Brianza, nel 2010, ha ottenuto un importante primato: il 100 per cento della popolazione residente è stato servito dalla raccolta dei Raee. 3.868.496 sono i kg di Raee raccolti, con una media pro-capite di 4,60 kg per abitante, dato leggermente inferiore rispetto alla media regionale ma superiore rispetto alla nazionale. 2.473 i ritiri effettuati presso i 50 Centri di Raccolta. Pavia. La provincia di Pavia nel 2010 ha raccolto 2.407.938 kg di Raee attraverso i 1.198 ritiri effettuati nei 32 Centri di Raccolta. Il dato pro-capite si attesta sui 4,42 kg per abitante mentre buona la percentuale della popolazione servita, pari al 94,04 per cento dei cittadini residenti. Sondrio. Con 7,69 kg di Raee raccolti per abitante nel 2010 la provincia di Sondrio è la più virtuosa della Regione Lombardia. Altro ottimo risultato riguarda la percentuale della popolazione servita, pari al 100 per cento, pur avendo una rete composta da solo 5 Centri di Raccolta. Anche la raccolta complessiva raggiunge un buon risultato, con 1.405.696 kg, raggiunti grazie a 324 ritiri effettuati dai Sistemi Collettivi. Varese. Nel corso del 2010 la provincia di Varese ha raccolto complessivamente oltre 5 milioni di kg di Raee, con una media pro-capite pari a 5,97 kg per abitante. Presso i 69 Centri di Raccolta sono stati effettuati 2.788 ritiri. La percentuale di popolazione servita è pari al 92,97 per cento.  
   
   
RIFIUTI, CALDORO A CALDEROLI: "DICHIARATI COLPEVOLE FINO IN FONDO. NON TI FA SCANDALO CHE RIFIUTI SPECIALI VIAGGIANO OGNI GIORNO DA NORD A SUD"  
 
Napoli, 21 giugno 2011 - "Caro Roberto, se ti dichiari colpevole fallo fino in fondo. Il decreto proposto dal Governo è limitato ad un breve lasso di tempo e non trasforma nessun rifiuto in tipologie diverse, tantomeno quello di Napoli e della Campania". E´ quanto ha sottolineato il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. "E´ ben noto il fatto che il rifiuto urbano speciale è trattato da impianti in regioni diverse attraverso accordi, fra l´altro remunerativi tra i diversi gestori. Mai può avvenire contro la volontà di regioni e province coinvolte. Perchè piuttosto non ti poni il problema di migliaia di tonnellate di rifiuti speciali, non derivanti da quelli urbani, che viaggiano ogni giorno da nord a sud in piena autonomia di mercato, come previsto dalla normativa europea. Questo non ti fa scandalo!". "La crisi del ciclo di rifiuti a Napoli ed in Campania è una pesantissima eredità che ci siamo trovati sulle spalle, ed è ben nota al Governo essendo il presidente Berlusconi intervenuto più volte. Tale crisi - conclude il presidente - può essere superata solo con un lungo e difficile lavoro, come stiamo facendo, e richiede tutti gli strumenti necessari. Ognuno deve fare la sua parte perchè Napoli e la Regione possano tornare alla normalità".