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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 21 Giugno 2011 |
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CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA DÀ IL NULLA OSTA PER L’ACQUISIZIONE DI PARMALAT DA PARTE DI LACTALIS |
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Bruxelles - Ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni, la Commissione europea non ha sollevato obiezioni riguardo alla proposta di acquisizione del gruppo italiano Parmalat, operante nel settore lattiero-caseario, da parte della società francese Lactalis, attiva nel medesimo settore. Nel suo esame la Commissione ha concluso che l´operazione non ostacolerà in grave misura l´effettiva concorrenza in Italia e in altri Stati dello Spazio economico europeo (See). Nel marzo 2011 la società Lactalis ha acquisito una partecipazione del 28,97% nella Parmalat e il 23 maggio ha lanciato un´offerta pubblica di acquisto di tutte le azioni della Parmalat. La Commissione ha esaminato le ripercussioni che l´acquisizione proposta potrà esercitare sulla concorrenza nei vari mercati dei prodotti lattiero-caseari per l´approvvigionamento di latte crudo, latte fresco, latte a lunga conservazione, panna e formaggi. La Commissione ha rilevato che l´operazione proposta non modificherà in misura considerevole la struttura dei mercati interessati, dato che l´aumento delle quote di mercato è trascurabile e che vari concorrenti validi continueranno a esercitare pressioni concorrenziali sull´entità risultante dalla concentrazione. Nel suo esame, la Commissione ha inoltre concluso che tale entità non sarà in grado di ridurre la concorrenza nell´approvvigionamento di latte crudo o come risultato dell´estensione della sua gamma di prodotti. L´operazione era stata notificata alla Commissione il 4 maggio 2011. Regole e procedure di controllo sulle concentrazioni - Nel 1989 è stata conferita alla Commissione la facoltà di valutare le concentrazioni e acquisizioni nelle quali partecipano imprese aventi un fatturato superiore a determinate soglie (vedere l’articolo 1 del Regolamento sulle concentrazioni). È dovere della Commissione impedire le concentrazioni tali da ostacolare l’effettiva concorrenza nel See o in una sua parte sostanziale. Nella grande maggioranza dei casi, le concentrazioni non suscitano problemi di concorrenza e vengono autorizzate previo un semplice esame. Dal momento in cui le viene notificata un’operazione, in genere la Commissione dispone in totale di 25 giorni lavorativi per decidere se dare il nulla osta riguardo alla proposta (fase I) o per procedere a un esame approfondito (fase Ii). Una versione non riservata della decisione odierna sarà disponibile sul seguente sito: http://ec.Europa.eu/competition/elojade/isef/case_details.cfm?proc_code=2_m_6242 . |
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ALLUVIONE. ZAIA: VIA LIBERA DALLA COMMISSIONE EUROPEA AI CONTRIBUTI PER LE IMPRESE AGRICOLE VENETE RAPPORTATI AL DANNO |
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Venezia - I contributi pubblici previsti per supportare la ripresa delle imprese agricole del Veneto devastate dall’alluvione del 31 ottobre – 2 novembre scorsi sono compatibili con il trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. La loro entità è dunque rapportabile al danno effettivamente subito. E’ quanto ha formalmente comunicato da Bruxelles la Commissione Europea, che ha concluso l’esame della documentazione presentata dalla Regione del Veneto per ottenere il riconoscimento degli eccezionali eventi alluvionali dell’autunno scorso. Il valore complessivo dei danni per il settore agricolo è stato quantificato in circa 17,5 milioni di euro. L’importo complessivo stimato dell’aiuto agli operatori agricoli è di 15 milioni di euro e potrà essere concesso dalla data della decisione della Commissione fino al 3l dicembre del 2013. I pagamenti potranno essere effettuati anche successivamente a questa data, ma non oltre i 4 anni successivi all’evento. L’aiuto riguarda solo le spese che sono conseguenza diretta degli eventi alluvionali e deve essere calcolato per ogni singolo beneficiario per coprire: fino al 75 per cento i danni materiali, compresi i danni a impianti, macchinari e attrezzature; fino al 30 per cento del prezzo originario di acquisto delle scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti danneggiati o distrutti e non più utilizzabili; la perdita di reddito (la sospensione dell’attività dev’essere stata di almeno 6 giorni lavorativi); fino al 75 per cento del danno per i beni mobili registrati. Possono essere autorizzati anche contributi per prime opere urgenti su terreni franati che abbiano compromesso la stabilità degli immobili; il ripristino di terreni compresi la ricostruzione di fossi e scoline; traslochi e depositi effettuati in caso di sgombero. “Questa partita si è dunque conclusa nel modo sperato – ha fatto presente il commissario per il superamento dell’emergenza alluvione Luca Zaia, presidente del Veneto – sulla base delle procedure necessari e delle interlocuzioni occorse con gli organismi comunitari”. Il riconoscimento di eccezionale calamità non è infatti automatico ma va formalizzato dalla Commissione che decide dopo avere esaminato le richieste, la documentazione, i fatti e le eventuali contro-osservazioni. Peraltro questa decisione sembra aprire la strada ad analogo provvedimento relativo alle imprese alluvionate di tutti gli altri settori economici. |
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COME LA SOVRALIMENTAZIONE TRASFORMA IL PESCE DOTTORE FEMMINA IN MASCHIO |
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Gli esseri umani assegnano una punizione a coloro che imbrogliano; la forza della punizione dipende dalla severità della colpa. Ma se pensate che questa sia una caratteristica esclusivamente umana, dovrete ricredervi. Il cosiddetto pesce dottore (Labroides dimidiatus) è definito da ciò che mangia. Anche se questi pesci quando nascono sono femmine, quello tra loro che mangia di più si trasforma nel maschio dominante, punendo il pesce più piccolo che imbroglia e che mangia non solo i parassiti del loro pesce cliente, ma anche la carne. Ma una nuova ricerca internazionale, presentata nella rivista Proceedings of the Royal Society B, getta nuova luce su ciò che accade quando il pesce femmina mangia troppo. Con grande sgomento da parte del maschio dominante, la femmina che consuma troppo cibo può diventare così grande da trasformarsi in un maschio rivale. Ricercatori guidati dall´Istituto di zoologia della Zoological Society London (Zsl) nel Regno Unito hanno scoperto che i pesci maschi sono sensibili alle dimensioni delle loro partner femmina. Questi pesci vivono in gruppi, ciò che gli esperti chiamano un harem formato da un massimo di 16 femmine per 1 maschio dominante. Tipicamente il maschio si accompagnerà alla femmina più grande per svolgere i lavori di pulizia. "La nostra ricerca mostra che i pesci dottore maschio sono sensibili alle dimensioni delle loro partner femmina," spiega l´autore principale dott.Ssa Nichola Raihani della Zsl. "Una ragione per tenere sotto controllo una femmina che imbroglia può essere quella di impedire che mangi troppo e che metta poi in discussione la posizione di maschio dominante sulla barriera." I pesci dottore vivono sulle barriere coralline in tutta la regione tropicale indopacifica. Lo studio ha inoltre scoperto che il pesce dottore maschio può distinguere ciò che costituisce un pasto di basso o alto valore, e non esita a punire più severamente la femmina se questa "scaccia" un cliente ad alto valore. Quindi come reagisce il pesce femmina? Essa offrirà un servizio migliore ai clienti ad alto valore. I ricercatori sottolineano che si tratta del primo esempio non umano in cui la punizione è commisurata al crimine, che spinge così il malfattore a modificare il proprio comportamento in base alle possibili pene. Secondo i ricercatori, i pesci dottore affrontano un problema simile al "dilemma del prigioniero" (scenari in cui cooperazione e fiducia possono o meno vincere sull´interesse personale), quando eseguono delle ispezioni a coppie di clienti congiunti. Solo un membro della coppia avrà il beneficio derivante dall´imbrogliare (mordere il cliente) mentre il costo (allontanamento del cliente) è condiviso tra i due partner. "Il pesce dottore potrà non avere molti tratti fisici in comune con gli esseri umani, ma esso punisce gli individui che imbrogliano, proprio come noi puniamo le persone che infrangono la legge," spiega la dott.Ssa Raihani. "In entrambe le situazioni, una pena più severa può servire da deterrente più forte contro crimini futuri." Scrivendo nello studio, gli autori affermano: "Nonostante i benefici legati all´imbrogliare, i pesci dottore apparentemente trovano una soluzione congiunta a questo dilemma, in gran parte poiché le femmine si comportano in modo più cooperativo durante le ispezioni in coppia rispetto alle ispezioni solitarie. Questo aumento della collaborazione delle femmine si manifesta perché i maschi puniscono le femmine che imbrogliano e che fanno allontanare i clienti congiunti. I maschi puniscono le femmine inseguendole in modo aggressivo in seguito all´allontanamento del cliente ideale." Ma le femmine puniscono i maschi? No, esse non lo fanno. Il prossimo passo per i ricercatori è quello di determinare come i pesci dottore valuteranno il modo in cui le forze di mercato influiscono sulla qualità del servizio da loro fornito alle specie cliente. A questo studio hanno contribuito esperti provenienti dalle università di Zurigo e Neuchâtel in Svizzera e dalla University of Queensland in Australia. Per maggiori informazioni, visitare: Zoological Society London (Zsl): http://www.Zsl.org/ Proceedings of the Royal Society B: http://rspb.Royalsocietypublishing.org/ |
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AGRICOLTURA SICILIANA: VIA AL PROGETTO COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA MORISO |
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Palermo - Si e´ svolto nella sede distaccata del Centro Studi di Economia Applicata all´Ingegneria di Ragusa, il kick off meeting del progetto di cooperazione transfrontaliera Moriso (Monitoraggio delle risorse idriche sotterranee ed interventi per il controllo dell´intrusione marina e per la riduzione dell´inquinamento da attivita´ agricole), finanziato nell´ambito del Programma operativo Italia-malta 2007-2013. All´incontro hanno partecipato tutti i partner del progetto: il Dipartimento regionale degli Interventi infrastrutturali per l´Agricoltura, il dipartimento di Gestione dei sistemi agroalimentari e ambientali (l´Universita´ degli Studi di Catania), il Centro Studi di Economia applicata all´Ingegneria Agenzia Regionale per la Protezione dell´Ambiente, Dap di Ragusa, Malta Resource authority (Directorate for water resources Regulation, Water service corporation Malta). Salvatore Barbagallo, dirigente generale del dipartimento regionale degli Interventi infrastrutturali per l´Agricoltura, ha sottolineato la rilevanza strategica del progetto Moriso per lo sviluppo della conoscenza dello stato delle risorse idriche sotterranee nella provincia di Ragusa. Risorse essenziali per la crescita e il mantenimento delle attivita´ agricole. Al termine del meeting sono stati sottoscritti i documenti ufficiali per l´avvio al progetto - Regolamento del Comitato di Pilotaggio e Accordo di Partenariato. Inoltre sono state concordate l´implementazione tecnica del progetto e le modalita´ con cui verranno svolte le singole attivita´ dai partner coinvolti. Il progetto Moriso ha come obiettivo generale il monitoraggio degli acquiferi costieri, allo scopo di controllare l´intrusione marina e di ridurre, quindi, l´inquinamento causato da attivita´ agricole. Il progetto si propone inoltre di definire le pratiche agronomiche finalizzate al risparmio idrico e alla tutela delle falde, le azioni per prevenire i processi di salinizzazione e di inquinamento delle falde e di valutare l´efficienza e i costi del processo di dissalazione di acque salmastre per usi irrigui. Il progetto consentira´, di rilevare dati utili per valutare la possibilita´ di ricorrere all´uso di risorse idriche non convenzionali, in particolare acque saline e acque reflue depurate, nonche´ di promuovere il risparmio idrico in agricoltura tramite l´adozione di tecniche di microirrigazione e di irrigazione deficitaria. Per raggiungere tali obiettivi, si prevede l´implementazione di una rete di monitoraggio delle acque sotterranee; la creazione di un Sistema informativo territoriale (Sit) delle risorse idriche sotterranee; la messa a punto di impianti pilota di dissalazione e di microirrigazione. Moriso segue le indicazioni strategiche fornite dal Programma operativo Italia-malta 2007-2013 e, in particolare, l´Asse Ii - Ambiente, Energia e Prevenzione dei Rischi che prevede anche azioni di cooperazione nel campo dell´energia e della gestione delle politiche ambientali, anche attraverso iniziative di rafforzamento della capacita´ istituzionale. |
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AGRICOLTURA IN UMBRIA: COMMISSIONE EUROPEA ACCETTA MODIFICHE “PRS 2007/2013” |
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Perugia - Dopo un negoziato avviato nello scorso dicembre, la Commissione europea ha accolto la proposta di modifica del Programma di sviluppo rurale per l´Umbria 2007/2013, prevedendo ulteriori interessanti opportunità per le imprese agricole, a partire dall´innalzamento dei premi per il biologico, per l´ammodernamento delle aziende agricole, per il sostegno al settore cerealicolo per la trasformazione delle farine in pane e o pasta. Inoltre è stata prevista una rimodulazione finanziaria tra misure dello stesso asse del programma per consentire una migliore utilizzazione delle risorse assegnate al programma. La notizia è stata data dall´assessore regionale dell´Agricoltura, Fernanda Cecchini, che ha anche comunicato che l´accelerazione delle procedure è stata possibile grazie all´intervento della Regione che ha fatto presente al Comitato di Sorveglianza come, "pur in presenza di un Piano di Sviluppo Rurale che nelle scelte di base ha tenuto conto delle esigenze del comparto, per i nuovi bisogni manifestati dalle imprese agricole umbre, occorre maggiore elasticità d´interventi, in particolare sul fronte della rimodulazione finanziaria. "In primo luogo - ha precisato l´assessore Cecchini - la modifica del ´Psr´ approvata dalla Commissione europea prevede per la misura 214, relativa ai pagamenti agro-ambientali, l´innalzamento dei premi per il biologico, essendo questi stati calcolati sulla base di dati economici ormai superati. Inoltre, sempre nella misura 214, sono stati inseriti due nuovi premi, come quello per le piante officinali e per la zootecnia biologica". "Si tratta di un´iniziativa importante che punta alla valorizzazione delle produzioni biologiche dell´Umbria - ha aggiunto - individuando misure efficaci di sostegno che rispondano alle richieste degli operatori e che siano di supporto alla promozione dell´intera filiera rafforzando l´identità del settore - ha precisato l´assessore - L´agricoltura biologica, attraverso la certificazione, garantisce la tracciabilità dei prodotti, tutelando la salute dei consumatori e la qualità ambientale. E´ importante quindi, lavorare insieme per costruire una progettazione unitaria che spinga verso politiche di aggregazione tra imprese, ed avvicini consumatori informati e produzioni di qualità della regione". Secondo i dati del Ministero dell´Agricoltura elaborati dal Sistema di informazione nazionale sull´agricoltura biologica ("Sinap"), in Umbria sono 31mila888 gli ettari di territorio dedicati al biologico di cui 6.479 per cereali, 1.841 colture proteiche e leguminose da granella, 9.796 foraggio ed altri seminativi, 742 per colture industriali, 426 per colture ortive, 485 uva, 246 per frutta e 143 per frutta secca, 4.240 olive, 5.962 prati permanenti, 317 ettari per altre colture permanenti. Gli operatori biologici produttori sono 1.066, i preparatori 107, i produttori e nello stesso tempo preparatori 200, mentre sono 6 i produttori che sono anche preparatori e importatori. "Un settore in crescita - ha commentato Cecchini - con imprese dislocate sul territorio che però ha bisogno di aiuti per rafforzarsi e consolidare la sua presenza sul mercato". Altra importante novità introdotta con la modifica del ´Psr´ è quella relativa alla "Misura 121" - ammodernamento aziende agricole - per la quale è stato inserito l´innalzamento da 1 Mwe a 2 Mwe del limite previsto per gli impianti aziendali. "Ciò al fine di rendere economicamente sostenibili impianti consortili - ha detto l´assessore - favorendo in modo concretamente praticabile l´approccio di filiera per le ´agroenergie´. Sempre per il sostegno alle filiere - ha aggiunto - nella misura 123 è stata inserita la possibilità di sostenere il settore cerealicolo per la trasformazione delle farine in pane e pasta. In tal caso, l´aiuto è accordato nei limiti previsti dal Regolamento Ce ´1998/2006´ (de minimis) e solo per l´anno in corso (2011) fino all´importo di 500mila euro in virtù della deroga concessa per la particolare situazione di crisi economico-finanziaria". "Infine - ha concluso l´assessore Cecchini - la modifica del Psr ha previsto una rimodulazione finanziaria tra misure dello stesso asse del programma per consentire una migliore utilizzazione delle risorse assegnate al programma. In particolare, è stata potenziata la ´Misura 121´ a favore delle aziende agricole di ulteriori 20 milioni di euro. Analogamente è stato previsto un rifinanziamento delle Misure indennità compensativa (211-212) di circa 17 milioni di euro per consentire la concessione di ulteriori aiuti a favore delle aziende agricole operanti nelle cosiddette ´zone svantaggiate´ dell´Umbria. |
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A MONTECHIARUGOLO PIÙ BIOGAS E MENO NITRATI UN ACCORDO DI PROGRAMMA PER IL PROGETTO PRELIMINARE DI UN IMPIANTO COMPRENSORIALE. |
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Parma – Tutela ambientale di terreno e acque, con la riduzione di nitrati; produzione di energia da fonte rinnovabile in un ciclo cortissimo, davvero a Km zero (utilizzando scarti e sottoprodotti agricoli del territorio); riduzione di costi e investimenti per le aziende agricole; vantaggi per la filiera del parmigiano e del pomodoro. Sono solo alcune delle ricadute positive attese del progetto “Biogas e nitrati”, che mira alla costruzione nel Comune di Montechiarugolo di un impianto comprensoriale di trattamento di effluenti zootecnici del territorio e altre matrici organiche finalizzato proprio alla produzione di biogas e alla riduzione del carico di azoto. Un impianto “verde”, pulito, con il quale si ottengono diversi risultati, in primis quello di un passo deciso sulla strada della sostenibilità ambientale. Ieri in piazza della Pace la Provincia, il Comune di Montechiarugolo e il Consorzio Ati “Progetto Biogas e Nitrati” hanno firmato un accordo di programma per lo sviluppo del progetto preliminare, ulteriore passaggio di un percorso avviato già da alcuni anni e nel quale il progetto stesso segue la realizzazione di uno studio di fattibilità ad hoc. “ L’intesa dimostra come alla Provincia e al Comune di Montechiarugolo, stia a cuore l’ambiente, non astratto ma vissuto – ha commentato il vicepresidente Pier Luigi Ferrari firmando il documento –La filosofia è quella della difesa del terreno a vocazione agricola nel rispetto delle fonti rinnovabili di energia”. “Vogliamo mantenere le caratteristiche di pregio del nostro territorio, per questo abbiamo messo in campo interventi a lungo respiro come questo, che guardano al futuro e creano lavoro – ha detto il sindaco Luigi Buriola – Con questo progetto ci poniamo l’obiettivo di abbattere i livelli di azoto ragionando sul sistema di spandimento”. ”Il tutto a impatto ambientale bassissimo perché – ha spiegato l’assessore Olivieri – gli scarti che saranno utilizzati sono già sul territorio, quindi a Km zero, e verranno trasportati in tubi, senza produrre Co2 e una volta separati i nitrati potranno essere portati su terreni poveri”. Un ringraziamento particolare agli enti locali è venuto da Carlo Sartori rappresentante dell´Ati “Dal punto di vista tecnico il progetto, che è stato ideato dalle aziende, mette a reddito un problema trasformandolo in energia. Abbattere costi aggiuntivi è un risultato importante visto la crisi del settore” ha detto Sartori. Il progetto - L’idea centrale dell’iniziativa va appunto nella direzione della sostenibilità. L’impianto comprensoriale di biogas avrà una potenzialità di poco inferiore a 1 Mw e sarà abbinato a un impianto di abbattimento dei nitrati contenuti negli effluenti bovini e suini e in altre matrici organiche, tutte provenienti dalle aziende zootecniche ed agroindustriali del territorio. Gran parte dei liquami sarà trasportata via tubo, dalle aziende limitrofe all´impianto. Questo oltre a produrre energia rinnovabile e a ridurre le superfici necessarie per lo spandimento dei liquami, consentirà di abbattere il carico di azoto di origine zootecnica presente sul territorio a beneficio e tutela della qualità delle acque di falda, limitando drasticamente la concentrazione dei nitrati, che attualmente rischia di comprometterne l’uso per scopi idropotabili e agroindustriali. L´impianto ha dunque vocazione ambientale e di sostegno alle produzioni tipiche e di eccellenza ancor prima che energetico. Esso infatti costituirà un notevole miglioramento, dal punto di vista ambientale, per le filiere del Parmigiano-reggiano e del pomodoro, prodotti di punta del territorio, eliminando la necessità di spandimento per oltre 300 ha di terreno in zona vulnerabile ai nitrati, e potrebbe essere il modello per una serie di interventi analoghi sul territorio provinciale, finalizzati al sostegno delle attività agricole di eccellenza, alla tutela delle risorse naturali (specie idriche) e alla produzione di energia e calore. L’impianto L’impianto funziona con i reflui zootecnici, evitando il ricorso a colture energetiche che potrebbero sottrarre terreno all´alimentazione umana e animale. Questo materiale organico subirà una fermentazione anaerobia che gli farà produrre gas metano, utilizzabile per la rete o per la produzione di energia e calore. La peculiarità essenziale dell´impianto è quella di prevedere un processo di separazione dell´azoto dal liquame, tanto che il liquido chiarificato potrebbe concludere il trattamento nel normale ciclo di depurazione. Diversamente da altri impianti, in questo non è previsto poi nemmeno lo spandimento di digestato (il materiale solido derivante dal processo), con ulteriori benefici ambientali (- Co2). L’impianto dunque: Depurerà i liquami dal loro contenuto in nitrati evitandone lo spandimento (e riducendo il rischio ambientale di inquinamento del suolo e delle acque); Produrrà energia elettrica ceduta in rete al Gestore Servizi Elettrici; Produrrà calore (per serre, per essicazioni o per teleriscaldamento); Produrrà composti azotati per uso/sintesi concimi per i territori che ne siano privi; Darà ulteriore sostegno alla filiera locale del Parmigiano-reggiano. Infatti: risolverà o mitigherà i costi di investimento e di gestione relativi ai sottoprodotti degli allevamenti di bovini da latte e suini; potrà accogliere anche sottoprodotti delle aziende casearie; non sottrarrà terreno né fertilizzanti alla produzione tipica; migliorerà la compatibilità della filiera del Parmigiano-reggiano con altre filiere agroindustriali e con il territorio in genere; darà ulteriori vantaggi alle aziende della filiera in termini di possibilità di certificazione e di immagine dal punto di vista ambientale |
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PASTA PIATTO PREFERITO AL MONDO: MEGLIO SE DEL TERRITORIO |
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Venezia - “Fa piacere constatare che la nostra sapienza alimentare trova riscontro in una grande indagine mondiale al di sopra di ogni sospetto. E fa ancora più piacere sapere che per il Veneto la tradizione della pasta oggi si coniuga sempre più con il territorio e con l’imprenditorialità locale”. Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto, non si stupisce del fatto che l’Oxfam, organizzazione non governativa di origine britannica impegnata a combattere la fame nel mondo, abbia verificato il piatto preferito del mondo sia la pasta e che le quattro cucine scelte abitualmente come le migliori della Terra sono quella italiana, cinese, indiana e messicana. “E’ un dato che sottolinea ancora una volta l’esigenza di un equilibrio etico a livello planetario tra finalità commestibile dell’agricoltura e altre produzioni ad esempio energetiche e la differenza tra il territorio e le sue esigenze rispetto ad interessi multinazionali – ha affermato Manzato – che non sempre sono sintonizzati sui bisogni più vasti dell’umanità. In ogni caso – aggiunge l’assessore – voglio ricordare che da noi il rapporto pasta – territorio si fa sempre più stretto. In Veneto infatti, a livello di piccole e medie aziende tipiche del nostro sistema produttivo, c’è chi produce pasta ottenuta esclusivamente da grano duro di produzione nazionale, con linee produttive che utilizzano solo grano duro coltivato nel territorio regionale, all’interno di una filiera cortissima che permette all’impresa agricola di avere un profitto certo e all’imprenditore pastaio di poter proporre un prodotto assolutamente unico e ‘di casa’, che garantisce ancor più i consumatori”. |
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“ECORISTORAZIONE TRENTINO”, VIA ALLA SPERIMENTAZIONE |
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Dopo la positiva e ormai consolidata esperienza del progetto Ecoacquisti Trentino, la Provincia autonoma di Trento ha avviato un nuovo progetto sui marchi ambientali volontari, rivolgendosi al settore della ristorazione, sopperendo ad una mancanza nazionale. Diverse sono le esperienze a livello internazionale di etichette ambientali per la ristorazione, come ad esempio il “Nordicecolabelling for Restaurant” assai diffuso in Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Islanda, ed il “Green Seal”americano riconosciuto dall’Ente di normazione americana (Ansi). In Italia, invece, non c’è nulla di analogo, e quindi “Ecoristorazione Trentino” può divenire un modello innovativo e virtuoso da emulare anche in altri contesti. Il progetto nasce dal tavolo di lavoro che la Provincia autonoma di Trento ha recentemente avviato con le principali associazioni di categoria operanti nel settore della ristorazione (Ucts, Asat, Associazione Agriturismo Trentino e Confesercenti), tramite l’attività del Servizio Politiche per il Risanamento dei Siti Inquinati e la Gestione dei Rifiuti e dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, e con la collaborazione del Comune di Trento. Ha preso avvio questa settimana in cinque esercizi campione, che hanno messo a disposizione la propria struttura come banco di prova, la fase sperimentale del progetto, che testerà sul campo l’applicabilità di un set di circa 40 azioni di sostenibilità. Gli esercizi coinvolti nella fase di sperimentazione sono: il ristorante Novecento dell’Hotel Rovereto a Rovereto; il ristorante Villa Madruzzo dell’omonimo Hotel a Trento; il ristorante-pizzeria Uva e Menta di Trento; il ristorante-pizzeria Da Pino di S.michele all´Adige; l’agriturismo Martinelli di Centa San Nicolò. La sperimentazione avrà luogo durante l’estate e porterà all’identificazione dei requisiti di sostenibilità e del sistema per l’attribuzione dell’etichetta Ecoristorazione Trentino, e del relativo disciplinare di certificazione che ne regolamenterà il rilascio su larga scala a tutti quegli esercizi che vorranno aderire al circuito. Lo scopo fondamentale del progetto è incrementare le prestazioni ambientali degli esercizi ristorativi trentini attraverso l’adozione di una innovativa politica di sostenibilità. L’etichetta ambientale a cui la Provincia sta lavorando sarà rilasciata solo agli esercizi di ristorazione che garantiranno elevate prestazioni ambientali. L’intento, infatti è il miglioramento del già eccellente servizio offerto dai ristoratori trentini, aumentandone e valorizzandone l’attenzione ai temi ambientali. Linea comune del progetto è lo sviluppo sostenibile, nella accezione più larga del termine (ambientale, etica e sociale), in cui ad un’ottimizzazione nell’uso delle risorse si associano comportamenti e tecnologie per ridurre i carichi ambientali e i costi superflui di un settore tra i prioritari per lo sviluppo territoriale. In particolare il disciplinare di certificazione verterà sui seguenti ambiti di lavoro: 1. Alimenti e bevande > priorità ai prodotti biologici, locali, solidali; 2. Rifiuti > priorità alla riduzione, in particolare della frazione organica; 3. Energia e acqua > priorità al risparmio energetico ed idrico; 4. Acquisti non alimentari > priorità ai prodotti ecologici; 5. Informazione, comunicazione, educazione ambientale > per il coinvolgimento della clientela nelle buone pratiche ambientali. I rilasci del marchio agli esercizi campione potranno avere luogo entro la fine del 2011. Da quel momento anche gli altri esercizi operanti in Trentino potranno richiedere il marchio alla Provincia, che lo concederà previa verifica del rispetto delle azioni del disciplinare. Per maggiori informazioni, è anche possibile consultare il nuovo sito www.Eco.provincia.tn.it/ dedicato appunto ai progetti Ecoacquisti ed Ecoristorazione. |
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ENOGASTRONOMIA: FRIULANO E SAN DANIELE PROMESSI SPOSI
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Udine - Era uno di quei matrimoni "che s´hanno da fare", quello tra il prosciutto di San Daniele e il vino Friulano, e che finalmente si farà. Con tre testimoni: l´Ersa (Agenzia regionale per lo Sviluppo rurale), il Comune di San Daniele del Friuli e il Consorzio del prosciutto di San Daniele. L´occasione sarà Aria di festa, il tradizionale appuntamento per i gastronauti in programma dal 24 al 27 giugno a San Daniele, grazie all´abbinamento con il Gran Noè, il prestigioso riconoscimento per i vini regionali. L´edizione 2011 del Gran Noè, infatti, è stata presentata a Udine dall´assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Claudio Violino, alla presenza del sindaco di San Daniele, Emilio Iob, del direttore dell´Ersa, Mirko Bellini, e del presidente del Consorzio, Vladimir Dukcevich. "Non si dica che abbiamo rubato il Gran Noè a Gradisca", ha voluto precisare l´assessore. "L´obiettivo è stato invece - ha detto - quello di ridare vigore al premio, che negli ultimi tempi aveva indubbiamente perso un po´ di mordente e che rappresenta invece uno strumento essenziale di promozione dell´eccellenza dei nostri vini". All´interno di Aria di festa, che avrà come madrina quest´anno la presentatrice e giornalista Ilaria D´amico, saranno ricavati spazi e momenti di promozione dei vini friulani, a cominciare dalla premiazione del Gran Noè sabato 25 alle ore 18 in piazza Duomo a San Daniele. L´edizione 2011 è intitolata Friulano&friends perché è stata riservata a due vini d´eccellenza della regione: il Friulano, appunto, e il Pinot Grigio. Alla selezione hanno partecipato 161 aziende con 143 Friulano e 124 Pinot grigio, confermando ancora una volta l´eccellente livello dei vini bianchi prodotti in regione. "L´abbinamento tra Friulano e San Daniele - ha detto Violino - incarna la politica regionale nel campo agroalimentare. Non basta far conoscere i nostri prodotti fuori, ma bisogna anche portare la gente qui da noi legando enogastronomia e turismo. In questo senso l´identità friulana, con la sua lingua, la sua storia, il suo territorio e i suoi prodotti, rappresenta un valore". L´assessore ha infine benedetto i promessi sposi: "Il Friulano accompagnato con una fetta di San Daniele deve diventare l´aperitivo per antonomasia, in Italia e in Europa". |
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AGRICOLTURA: CON I PIF (PROGETTI INTEGRATI DI FILIERA) LE AZIENDE TOSCANE FANNO “SQUADRA” E LANCIANO SOLUZIONI INNOVATIVE |
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Firenze - Mucche mugellane alimentate con cereali e foraggi prodotti da una 50ina di aziende toscane, suini dell’entroterra grossetano che ingrassano con il siero che avanza dopo la produzione dei formaggi, vivai pistoiesi che usano come ammendante il “nocciolino” delle olive dopo la produzione di olio. Sono questi alcuni dei progetti di filiera presentati alla regione Toscana nell’ambito del bando sui Pif (progetti integrati di filiera) chiuso nei giorni scorsi. Un bando, che rappresenta una novità per la Toscana, che alla prima edizione ha riscosso un grosso successo, tanto che i 21 progetti presentati, per un totale di 74 milioni di investimenti, hanno rischiesto contributi pubblici per circa 33 milioni. Una cifra superiore alla stessa “dote” del bando regionale che era di 25 milioni di euro a valere sul Piano di Sviluppo Rurale. Soddisfatto l’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori, che sottolinea come le “aziende toscane abbiano raccolto l’invito a fare squadra” e come i Pif garantiscano all’interno della filiera tutti i soggetti partecipanti. Inoltre l’assessore sottolinea “l’innovatività dei progetti stessi che presentano soluzioni volte a garantire ulteriormente la qualità e i consumatori e ad abbattere ancora di più l’impatto ambientale con il riuso intelligente di materiali che altrimenti sarebbero considerati scarti e andrebbero perduti”. Innovazione di progetto e di prodotto, promozione, adozione di tecniche innovative, investimenti in macchinari e immobili, agroenergie, certificazione di qualità: questi sono, infatti, i principali filoni di intervento dei progetti. I fondi saranno concessi, a fondo perduto, dopo la selezione che verrà effettuata da una apposita Commissione di Valutazione. Si calcola che nel giro di 2 mesi la graduatoria sarà resa nota e i progetti potranno partire. La filiera che aveva maggiore dotazione finanziaria, quella cerealicola (12 milioni in totale) ha visto la presentazione di 6 progetti. 7 progetti sono stati presentati per la filiera zootecnica (4 per carne e latte bovini, 3 per quelli ovini). I restanti 8 progetti sono così distribuiti: 3 per la filiera della vite e del vino, 3 per l’olio e 2 per il vivaismo. |
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PRODUZIONE ITALIANA DI PESCHE E NETTARINE 2011: I DATI CSO CONFERMANO UN LIVELLO PRODUTTIVO SIMILE AL 2010
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Ferrara - Il Cso, Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara che associa le principali imprese dell’ortofrutta italiana, ha reso noti i dati di previsione di produzione 2011 per pesche e nettarine di cui l’Italia, detiene in primato mondiale. A livello nazionale, per il 2011, si stima una produzione di circa 700.000 tonnellate di pesche da consumo fresco, di 87.300 tonnellate di percoche, mentre le nettarine dovrebbero attestarsi sulle 782.000 tonnellate. Le pesche da consumo fresco confermano sostanzialmente la produzione 2010, per le nettarine la variazione è del +1% mentre le percoche flettono del 10% rispetto lo scorso anno. Il totale della specie si posiziona complessivamente su 1.569.000 tonnellate, confermando il livello produttivo nazionale 2010. Analizzando nello specifico le previsioni di produzione per area, si evidenzia nel nord Italia una offerta prossima a quella dell’anno precedente: pesche da consumo fresco +3%, percoche -3% e nettarine -1%. In particolare in Emilia Romagna si stimano produzioni leggermente superiori al 2010 per le pesche (+3%) mentre è prevista una lieve diminuzione per le nettarine -3% e per le percoche -2%. In Veneto si stima un calo produttivo del 4% sulle pesche da consumo fresco ed un lieve incremento, +3%, sulle nettarine. La produzione piemontese registra una variazione positiva rispetto alla precedente annata, pari al +6% per le pesche e +8% per le nettarine. Per quanto riguarda il Sud Italia le stime produttive indicano per la Campania circa 151.000 tonnellate di pesche da consumo fresco, 37.000 tonnellate di percoche e 132.000 tonnellate di nettarine, segnando rispetto al 2010 variazioni negative per pesche (-5%) e percoche (-14%) e positiva per nettarine (+2%) Nella provincia di Caserta le previsioni si attestano sull’ 8% in meno rispetto al 2010 per pesche e sul -15% per le percoche, mentre per le nettarine si stima una sostanziale stabilità dell’offerta sull’anno precedente. Rispetto alle epoche di maturazione sembra delinearsi una buona produzione per le varietà a maturazione medio/tardiva, mentre più deficitaria sembra la produzione del gruppo delle precoci a causa di una situazione più disomogenea a livello delle singole varietà. Nella provincia di Salerno l’offerta si presenta buona, superiore allo scorso anno. In Basilicata le stime indicano in generale una buona produzione, simile a quella del 2010. La produzione si stima su circa 26.000 tonnellate di pesche da consumo fresco, -1% sul 2010 e 49.000 tonnellate di nettarine, +1% sul 2010. La variazione negativa evidenziata per le pesche da consumo fresco è imputabile ad un calo delle superfici a fronte di un lieve aumento delle rese; per quanto riguarda le nettarine, le superfici risultano in lieve aumento rispetto all’anno precedente, buone le rese delle varietà a media maturazione, in leggero calo quelle delle varietà più precoci. Per la Calabria, sulla base delle indicazioni pervenute nella stima dell’offerta 2011 è stata valutata una diminuzione complessiva a livello di superficie in produzione sia per pesche e nettarine. Per quanto riguarda le produzioni si registra una riduzione dell’11% per le pesche da consumo fresco, come conseguenza anche di un calo di rese; al contrario le nettarine segnano un +3% grazie alle buone rese medie per ettaro. Nelle regioni rimanenti segnaliamo una produzione lievemente superiore a quella del 2010 in Puglia, per incremento superfici in produzione e rese simili a quelle dell’anno precedente, così come in Sicilia, l’offerta risulta al momento lievemente superiore al 2010. Nel complesso dell’Italia meridionale la produzione stimata per il 2011 risulta molto prossima a quella dell’anno precedente, con circa 365.000 tonnellate di pesche da consumo fresco, -1% sul 2010, 61.500 tonnellate di percoche, -12% sul 2010 e 284.000 tonnellate di nettarine, +2% sul 2010. |
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CONVEGNI PER VALORIZZARE OLIO SICILIANO |
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Palermo - L´assessore regionale delle Risorse agricole e alimentari, Elio D´antrassi, ha partecipato a due convegni svoltisi il 17 e il 18 giugno sulla valorizzazione dell´olio siciliano. Venerdi´ 17 giugno, nella sala convegni autodromo di Pergusa, ad Enna, l´assessore D´antrassi ha preso parte al dibattito su "Aspetti promozionali e organizzativi legati al marketing dell´olio extravergine d´oliva siciliano". Sabato 18, D´antrassi è stato ad Aidone per il convegno "L´ulivo, l´olio e il patrimonio archeologico: itinerario culturale". I due eventi concludono la seconda edizione del concorso regionale degli oli extravergini d´oliva siciliani "Morgantinon", ideato dalla sede di Valguarnera Caropepe dell´Esa, l´Ente sviluppo agricolo siciliano. "L´olivicoltura - afferma D´antrassi - e´ tra le produzioni piu´ antiche della Sicilia, settore fondante dell´economia agricola, ed e´ caratterizzata da prodotti d´eccellenza stimati e apprezzati nel territorio e oltre i confini dell´isola. E´ nostro compito - conclude l´assessore - sostenere iniziative di promozione, e in termini di incentivi, a favore degli operatori delle produzioni di olio, al fine di mantenere costante qualita´ e competitivita´". |
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EATALY. A NEW YORK LA PUGLIA PROMUOVE LE ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE |
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La Puglia dell’agroalimentare prova a conquistare il cuore (e il palato) degli americani, grazie a Eataly. A Manhattan, nel cuore della Grande Mela, per tutto il mese di giugno la Puglia promuove le eccellenze gastronomiche ed il suo patrimonio agroalimentare. Più precisamente, al civico 200 della Fifth Avenue, dove sorge cioè il palazzo di Eataly, la catena di megastore della ristorazione e dell’alimentazione italiana fondati nel 2004 da Oscar Farinetti sulla scia della filosofia Slow Food. Un progetto messo a punto dall’Assessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia in collaborazione con Slow Food Puglia, con l’obiettivo, spiega l’assessore Dario Stefàno, di “suscitare un interesse sempre più vivo e qualitativamente significativo nei confronti dell’enogastronomia pugliese d’eccellenza, in un mercato per noi di grande interesse, favorendo lo scambio di esperienze con altre culture e popoli”. Negli scaffali dell’ottocentesco palazzo newyorkese di 15 piani, con affaccio su Madison Square, dove non manca proprio nulla del buon cibo Made in Italy, dalla pasta al caffè, passando per i dolci, la pizza e anche le mozzarelle fatte al momento sotto gli occhi dei clienti da mani formate direttamente in Italia, uno spazio speciale è riservato sino al 30 giugno alla Puglia, protagonista anche di iniziative, eventi, laboratori del gusto e degustazioni.Domani, lunedì 20 giugno, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e l’assessore Stefàno saranno a New York per una conferenza stampa sul tema “La Puglia: crocevia di culture e incontri nel Mediterraneo”, insieme ad Oscar Farinetti e al governatore internazionale Slow Food Antonello Del Vecchio. “Il nostro obiettivo – spiega l’assessore Stefàno – è di evidenziare come i valori promossi dalla Puglia, cioè la tipicità, la biodiversità e la qualità, e da Slowfood con il suo “buono pulito e giusto”, sono non solo un “fondamento etico d’impresa”, ma possono essere anche un elemento distintivo e di successo se il valore aggiunto apportato viene fatto percepire efficacemente ai mercati ed ai consumatori, anche a quelli molto lontani”. Tra le iniziative del progetto Puglia - Eataly New York i Laboratori del gusto condotti da Slow Food con particolare attenzione alle tecniche di degustazione e di apprezzamento delle qualità organolettiche di alcuni dei più noti prodotti pugliesi, in abbinamento ai vini pugliesi. I temi dei laboratori sono: la tradizione casearia; gli oli extravergine d’oliva; i grandi vini rossi Negromaro, Primitivo, Uva di Troia; il miele e la pasta fresca con le farine di grano duro, d’orzo e semola. Inoltre, oltre alla esposizione dei prodotti pugliesi d’eccellenza, per tutto il mese i ristoranti di Eataly propongono un piatto special pugliese, con vini a bicchiere pugliesi e olio extravergine d’oliva pugliese sui tavoli. Ma non solo: nel “Mercato” del megastore la presenza di prodotti pugliesi come olio, olive, pasta tipica secca e fresca, taralli, formaggi freschi e stagionati, reperibili sul mercato americano. Nel Negozio di Vino, invece, spazio ai vini nostrani. Molto curato, infine, l’aspetto formativo nella “Scuola”, attraverso laboratori del gusto e formazione quotidiana rivolta allo staff Eataly. |
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SOSTEGNO AD ALLEVATORI LOMBARDI
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Salvirola/cr - ´La Lombardia continuerà a fare il possibile per garantire la continuità del servizio svolto dalle associazioni allevatori lombarde´. Lo ha detto l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani, intervenendo il 16 giugno all´Assemblea generale ordinaria dell´Aral (Associazione regionale allevatori della Lombardia), che si é svolta a Salvirola (Cr). De Capitani ha rassicurato il presidente regionale Germano Pé, il presidente dell´Aia (Associazione italiana allevatori) Nino Andena e tutti i soci presenti all´incontro rispetto al taglio dei fondi statali ai controlli funzionali gestiti dalle Associazioni allevatori, ma ha anche ha ricordato la necessità di razionalizzare il sistema delle Associazioni provinciali allevatori (Apa). ´Il sistema della selezione - ha spiegato l´assessore - costava quasi 100 milioni di euro all´anno ai contribuenti italiani e reggeva una struttura troppo articolata. É venuto il momento di fare scelte prioritarie e coraggiose. L´associazione allevatori della Lombardia produce da sola più latte di tanti Stati europei, così come ci sono invece associazioni di allevatori in regioni a scarsa vocazione zootecnica´. ´In Lombardia - ha proseguito De Capitani - la zootecnia é il comparto economicamente più rilevante. Produciamo il 40 per cento del latte nazionale. Latte di altissima qualità, trasformato nei prodotti dop, grana padano in testa, più famosi in Europa e nel mondo. I controlli sono quindi un servizio necessario di garanzia tanto per i produttori quanto per i consumatori´. ´La funzione della tenuta dei libri genealogici - ha concluso l´assessore - é una funzione pubblica, affidata con Legge dello Stato alle Associazioni allevatori, e come tale deve essere sostenuta anche attraverso un sistema di contribuzione pubblica. Se questo non avverrà, siamo pronti a trovare una soluzione´. |
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SICILIA: APPROVATI ELENCHI ISTANZE MISURA 114 PSR 2007-2013 |
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Palermo - L´assessorato regionale delle Risorse agricole e alimentari ha approvato l´elenco regionale provvisorio delle istanze di aiuto ammissibili a finanziamento, con il relativo punteggio, e l´elenco regionale provvisorio delle istanze escluse, con indicazione delle motivazioni di esclusione, relativi alla Misura 114 su "Utilizzo dei servizi di consulenza in agricoltura e silvicoltura", prima sottofase, compresa nell´ambito del Psr, il Programma di sviluppo rurale della Sicilia 2007-2013. Il provvedimento e gli elenchi sono pubblicati all´Albo dell´assessorato, presso l´ufficio Relazioni con il pubblico della sede centrale o delle Soat dell´assessorato, e sul sito istituzionale: www.Psrsicilia.it/ Tutti gli interessati, entro i successivi 15 giorni dalla data di pubblicazione all´albo regionale potranno richiedere alla competente Commissione di valutazione, con apposite memorie, il riesame del punteggio attribuito, nonche´ delle motivazioni di esclusione. |
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BATTERIOSI DEL KIWI. LOTTA SENZA QUARTIERE |
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Venezia - Lotta senza quartiere alla batteriosi del kiwi, insidiosa malattia della pianta il cui unico rimedio, al momento, è l’estirpazione e la sostituzione con piante sane. Se ne è parlato il 18 giugno prossimo nella Sala Verde, del Centro Direzionale di Verona Mercato, dove l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato e quello provinciale Luigi Frigotto hanno incontrato sindaci e agricoltori veronesi interessati.Nel veronese la diffusione della malattia appare per il momento ancora contenuta, ma il batterio che la causa, lo Pseudomonas syringae pv actinidiae (Psa), risulta tra i più virulenti e devastanti, causando la morte di tutte le piante colpite. La Regione del Veneto, dal canto suo, ha già adottato provvedimenti per compensare le indispensabili estirpazioni degli alberi malati. |
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PESCA:FERMO 2011, COOPERAZIONE RILANCIA PROBLEMA MANCANZA RISORSE |
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Dopo la bocciatura dell’emendamento a Dl “sviluppo”, che avrebbe permesso di attuare il fermo con un plafond complessivo di 22 milioni di euro, il movimento cooperativo rilancia la problematica sul come poter attuare questo importante strumento ecobiologico. Dall’incontro di ieri, convocato presso la Direzione generale della pesca proprio per discutere di fermo, non sono emerse novità sostanziali, rendono noto l’Agci Agrital, la Federcoopesca-confcooperative e la Lega Pesca. “Torneremo a confrontarci la prossima settimana, ma il problema è che il tempo stringe e le attuali risorse finanziarie, 13 milioni di euro previsti dal Fondo europeo per il settore, da sole non bastano per attuare la sospensione temporanea e obbligatoria dell’attività di pesca”. Per il movimento cooperativo la strada da seguire è quella del recupero di fondi non utilizzati per il settore, circa 9 milioni di euro, senza quindi alcun aggravio per le casse dello Stato. “Continueremo a seguire l’evolversi delle sorti di questa misura. Siamo impegnati in iniziative politiche e parlamentari con le forze di maggioranza e opposizione, per raggiungere questo obiettivo”. Affermano le tre associazioni, augurandosi che possa essere inserito, nel maxi emendamento al “Dl sviluppo”, l’emendamento che consentirebbe di recuperare le risorse inutilizzate. |
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GRANO DURO: PER ASSOSEMENTI OCCORRE FERMARE IL DECLINO. DAL 2004, PERSI 685.000 ETTARI ED UN TERZO DELLA PRODUZIONE
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“Occorre urgentemente arrestare il declino della produzione di grano duro italiano, se vogliamo garantire prospettive produttive e di reddito a molte aree del centro-sud Italia e soprattutto tutelare il “made in Italy” della pasta, dato che oggi l’industria è arrivata ad approvvigionarsi all’estero per il 50% del proprio fabbisogno. Nello stesso tempo è necessario salvaguardare l’utilizzo delle sementi certificate, strumento insostituibile per incrementare la produttività ed il miglioramento qualitativo”. Lo sottolinea il presidente di Assosementi, Paolo Marchesini, in una lettera aperta indirizzata agli assessori regionali dell’agricoltura ed al Ministro delle politiche agricole Romano in vista della prossima discussione sui pagamenti dell’art. 68 della Pac. “Dal 2004 la cerealicoltura italiana ha perso circa 685.000 ettari di grano duro, cioè un terzo della superficie, equivalente ad una produzione di circa 2 milioni di tonnellate di granella, quantitativo che a sua volta corrisponde ad 1/3 del fabbisogno dell’industria molitoria nazionale” - precisa Assosementi. “Questa mancata produzione è stata pertanto coperta da acquisti all’estero, per cui oltre a pregiudicare ogni legame con il territorio e la tracciabilità, si è avuto un danno al sistema agroalimentare dell’Italia mediterranea stimabile in 2 miliardi di € in controvalore di pasta alimentare”. “Altrettanto impressionanti sono i danni subiti dall’industria sementiera nazionale, la quale a seguito del disaccoppiamento degli aiuti Pac per il grano duro dal 2004 ha perso il 65% delle vendite di seme certificato, l’unica fonte in grado di sostenere la ricerca genetica privata ed il rinnovo delle varietà coltivate. Senza una produzione sementiera sana e senza ricerca varietale, mancano garanzie sul futuro della produzione di grano duro in Italia, tanto che le superfici investite a seme nel 2011, in funzione delle semine del prossimo autunno, sono addirittura crollate al 30% della superficie investita nel 2004”. “Per invertire la rotta chiediamo pertanto agli Assessori regionali dell’agricoltura ed al Ministro Romano – aggiunge il presidente di Assosementi – di aiutare la filiera del grano duro dando piena applicazione al piano cerealicolo nazionale, ma soprattutto reintroducendo l’obbligo di utilizzare il seme certificato nel grano duro ai fini del pagamento del premio agroambientale dell’art. 68 della Pac. L’impiego di seme certificato comporta un incremento dei costi di produzione di solo l’1%, ma i vantaggi che assicura all’agricoltore con la qualità e sanità del seme utilizzato e soprattutto all’intera filiera in termini di identità e tracciabilità delle produzioni non possono essere assolutamente contestati o respinti”. “Mentre in Italia assistiamo a questo pericoloso declino ed a sterili contrasti all’interno della filiera – osserva infine Marchesini – la Francia è stata invece capace di aumentare del 25% la superficie coltivata a grano duro, passando da 400.000 a 500.000 ettari. |
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NASCE FRANTOIO GENTILESCHI
JOINT VENTURE TRA GRANDI SALUMIFICI ITALIANI E CRETA FARMS
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Si annuncia ufficialmente la Joint venture tra due grandi realtà, Grandi Salumifici Italiani, operatore leader in Italia nel mercato della salumeria, e Creta Farm S.a., una delle società più attive in Grecia nel settore alimentare. L’unione tra la qualità alimentare made in Italy e le competenze scientifiche in ambito nutrizionale focalizzate sul benessere di un gruppo greco ha dato vita ad una nuova azienda, Frantoio Gentileschi S.p.a. La società, che ha ottenuto il via libera dell’Antitrust, opera in autonomia ed è specializzata nella produzione e commercializzazione di salumi e insaccati a basso contenuto di grassi saturi. La gestione della Newco e i rapporti tra i soci sono regolati da un accordo principale (il Joint Venture Agreement), di durata quinquennale e rinnovabile al termine. Frantoio Gentileschi, pur esercitando in autonomia, viene gestita da un Consiglio d’Amministrazione composto da quattro persone (Helmut Senfter ricopre la carica di Presidente, mentre il Vice Presidente sarà di indicazione greca). La società si appoggia a Gsi per Produzione, Logistica e Servizi Amministrativi e sfrutta la presenza e le competenze di Gsi sul mercato Italiano ed estero. Le due R&d lavorano insieme nello sviluppo dei prodotti. A corollario di questo accordo, le due aziende hanno sottoscritto un patto quinquennale di non concorrenza. La nuova società ha sede legale in Italia a Reggello (Fi) e la produzione si appoggia agli stabilimenti produttivi Gsi di Modena, Reggio Emilia, Reggello e Chiusa. All’atto della costituzione il capitale sociale sarà di 1 milione di euro. Gli investimenti saranno consistenti, considerato l´obiettivo di affermare una nuova marca e una nuova linea di prodotti in un mercato altamente competitivo. L’ambito di esclusiva territoriale comprende Italia, Austria, Svizzera, Slovenia e Croazia. Successivamente le due parti valuteranno se estendere l’accordo anche ad altri Paesi. Frantoio Gentileschi presenta la nuova linea alimentare, i Salumi del Frantoio, le cui referenze, disponibili in Gdo da luglio 2011, sono: Cotto Rustico, Mortadella, Pollo arrosto, Tacchino arrosto, Würstel di puro suino, Würstel di pollo e tacchino. Caratteristica che distingue la gamma sul mercato è l’innovativo procedimento che permette di sostituire ai grassi animali i preziosi nutrienti dell’olio di oliva extra vergine. Oltre a garantire il gusto tradizionale e autentico dei salumi, è infatti in grado di offrire la qualità di un prodotto sicuro e con un’attenzione al benessere senza rientrare nella categoria di prodotti funzionali. Alla guida della nuova azienda è Evaristo Rota, General Manager di Frantoio Gentileschi, che ha maturato 17 anni di esperienza in aziende multinazionali nel largo consumo e che negli ultimi 4 anni ha ricoperto la carica di Direttore Marketing presso Grandi Salumifici Italiani. Grandi Salumifici Italiani: Gruppo Grandi Salumifici Italiani (Gsi), protagonista dell’industria alimentare italiana e leader del mercato nazionale dei salumi nasce nel 2000 dalla Jv tra Unibon ed il Gruppo Senfter. Gsi produce e commercializza la gamma completa della salumeria italiana di qualità e tutte le produzioni tipiche italiane. Prodotti che firma con gli storici brand Casa Modena, Senfter, Cavazzuti, F.lli Parmigiani e Gasser. Gsi è presente tanto nella Gdo quanto nel Normal Trade, nell’Ingrosso e nell’Horeca. Gsi si è aggiudicata il premio "Cibus International Export Award 2010", assegnato alle aziende che hanno meglio valorizzato all´estero le eccellenze del made in Italy agroalimentare. L’anno 2010 si è chiuso con oltre 600 milioni di fatturato, in crescita di 15 milioni rispetto al 2009. Grandi Salumifici Italiani conta, in Italia, dodici siti produttivi e una piattaforma logistica. Oltre alla certificazione ambientale Uni En Iso 14001 per tutti i siti e ad un unico Sistema di Gestione Ambientale, Gsi ha ottenuto le certificazioni Brc e Ifs. Il Gruppo conta circa 1.800 dipendenti. Grandi Salumifici Italiani vende i propri prodotti in oltre 30 Paesi nel mondo. Creta Farms: è una delle più grandi aziende alimentari in Grecia. Fondata nel 1970, nell´isola di Creta, dalla famiglia Domazakis è oggi il maggiore produttore di salumi, con servizi state-of-the-art. In Grecia è l´unica azienda con un’unità produttiva completamente verticale ed integrata. L’obiettivo dell´azienda è far mangiare e vivere meglio offrendo prodotti con un maggiore valore nutrizionale, mantenendo invariati il gusto e i sapori originali. Tutto questo è stato reso possibile grazie al lavoro, passione, impegno di un’azienda che è riuscita a coniugare l’innovazione e la più sofisticata tecnologia con i valori di una dieta equilibrata. Traendo ispirazione dagli uliveti dell’isola e dalla longevità dei Cretesi, è nata un’idea unica: diventare fornitori esclusivi nel mondo di prodotti a base di carne il cui grasso animale viene sostituito con olio extra vergine di oliva. Questa novità ha riscontrato l’interesse internazionale e ha dato all’azienda l´opportunità di proporre i propri prodotti a livello globale. Il processo rivoluzionario così come le ricette innovative sono state di volta in volta adattate al gusto e alle preferenze locali, nel pieno rispetto delle caratteristiche nutrizionali e culturali di ogni paese. In questo modo, il risultato finale rivela delle straordinarie caratteristiche: alta qualità, gran gusto e prodotti nutrizionalmente più sani. Grazie alle proprietà di questi prodotti Creta Farms ha ricevuto i riconoscimenti da parte delle Associazioni più accreditate a livello mondiale nel campo della prevenzione cardiovascolare, dalla Spagna agli Stati Uniti. Www.salumidelfrantoio.it |
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INSALATA DEL TRICOLORE DIMMIDISÌ
BOOM DI VENDITE: 100.000 PEZZI PER LA FESTA DELLA REPUBBLICA
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Pensata per celebrare il 150° anniversario dell’unità d’Italia e lanciata sul mercato a marzo 2011, l’Insalata del Tricolore Dimmidisì è stata accolta da subito con grande entusiasmo, registrando un fatturato di oltre un milione di euro nelle prime sei settimane di presenza nel bancofrigo del reparto ortofrutta. La Linea Verde ne conferma oggi il successo rivelando che sono stati venduti oltre 100.000 pezzi in occasione del ponte del 2 giugno. Un risultato importante che premia la strategia dell’azienda che ancora una volta ha lanciato un prodotto innovativo puntando, in questo caso, sull’impatto emozionale che il pack tricolore ha suscitato sul consumatore italiano. Un’intuizione che si è rivelata efficace per vendite e brand awareness |
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GRIGLIE ROVENTI 2011
6° CAMPIONATO DEL MONDO DI BARBEQUE
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Lungomare di Caorle(ve) 28 luglio 2011, ore 21:00 Sale come ogni estate la febbre per il barbeque, una passione che ogni anno contagia il 53% degli italiani (dati Swg). Quelli che “fanno sul serio” si danno appuntamento il 28 luglio sulla spiaggia di Caorle per Griglie Roventi – 6° Campionato del Mondo di Barbeque. 260 aspiranti re del barbeque daranno prova della loro bravura alla griglia: sul piatto solo carne veneta, a cucinare invece coppie provenienti da tutto il mondo, dall’Inghilterra all’Australia passando per Canada, Brasile, Togo, Sudafrica, Thailandia…. Il Campionato del Mondo di Barbeque è promosso dalla Regione del Veneto: gli chef improvvisati dovranno conquistare una giuria di professionisti puntando sulla tecnica di cottura ma anche sui loro ingredienti segreti e una buona dose di simpatia. Tutti possono provare a diventare i Campioni del Mondo. Per informazioni e iscrizioni (non ammessi cuochi professionisti): www.Griglieroventi.it |
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PEPSI RINFRESCA L’ESTATE
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Per l’estate 2011 si rinnova la collaborazione tra Pepsico e la più importante rassegna di musica e cultura latinoamericana Per il quinto anno consecutivo Pepsico Beverages Italia rinnova la partnership con la manifestazione più importante di musica e cultura latinoamericana, che ogni anno richiama visitatori provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. Latino Americando Expo 2011 si terrà ad Assago fino al 15 agosto proponendo due mesi ininterrotti di concerti e spettacoli per tutti gli amanti della musica, dei balli, della cucina e della filosofia di vita latinoamericana. Durante tutta la rassegna i visitatori potranno accompagnare la cucina tipica tradizionale del mondo latino-americano bevendo Pepsi Regular, Pepsi Light, Pepsi Twist, Lipton Ice Tea e Gatorade. Inoltre la fiera sarà personalizzata con materiali di visibilità Pepsi che prenderanno forma nei più svariati modi sui 30.000 metri quadrati che ospiteranno la manifestazione. Barbara Saba, Csd Senior Brand Manager Pepsico Italia Beverages ha commentato: “Siamo felici di continuare la nostra collaborazione con Latino Americando Expo per il quinto anno, per noi è ormai diventato un appuntamento fisso che ci permette di avere una grande visibilità per i nostri prodotti ed essere vicini ai nostri consumatori in occasioni premium. La manifestazione è perfettamente in linea con i valori di positività e ottimismo che il brand vuole comunicare. Inoltre, è un’occasione di grande visibilità per i nostri marchi e d’interazione con i nostri consumatori” |
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IL RISTORANTE CAFFÈ “I CHIOSTRI DI SAN BARNABA” PROPONE PIATTI DELLA TRADIZIONE, SOPRATTUTTO MILANESE, INTERPRETATI DAL GIOVANE CHEF SIMONE IOZZO
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Il ristorante caffè “I Chiostri di San Barnaba” vi accoglie nell’ affascinante e suggestiva cornice di un ex-convento francescano del Xv secolo, ora sede dell’Umanitaria, “nascosto” nel pieno centro di Milano e affacciato su uno dei quattro chiostri rinascimentali. La carta del menu propone piatti della tradizione, soprattutto milanese, interpretati dal giovane chef Simone Iozzo, che abbina al gusto un’estrema cura nella presentazione. Il fattore bellezza, oltre che nei piatti, caratterizza la storica location che accoglie il ristorante, con due sale interne e un suggestivo chiostro esterno, che rende “I Chiostri di San Barnaba” un angolo di pace per tutti coloro che desiderano soddisfare i piaceri del palato al riparo dalla frenesia e dai rumori della città. “I Chiostri di San Barnaba” è anche un accogliente coffee bar, premiato nel 2009 dal Gambero Rosso, e propone ogni giorno un ricco e gustoso Happy Hour. Periodicamente, inoltre, si organizzano cene a tema, legate a particolari ricorrenze, alla stagione o alla tradizione culinaria di una nazione: S.valentino, Carnevale, Halloween, Thanksgiving dinner, cena medievale, scozzese, portoghese e tante altre. Il ristorante offre anche servizi di catering per eventi, feste, matrimoni, ricevimenti privati e cene aziendali, oltre ad essere spesso scelto da artisti contemporanei per mostre organizzate a cadenza bimestrale . |
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DELIZIOSE RICETTE DI FRESCHI COCKTAIL ESTIVI A BASE DI CAFFÈ PER NON RINUNCIARE AL GUSTO DI UN BUON ESPRESSO CON PHILIPS SAECO
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Con l´arrivo dell´estate anche i più fedeli amanti del caffè rinunciano alla loro bevanda preferita per una bibita fresca e dissetante che aiuti a trovare un po´ di ristoro dal caldo e dall´afa della città. Ma chi ha detto che bisogna privarsi del gusto ineguagliabile di un buon espresso? Anche quest´anno Philips Saeco propone semplici e veloci ricette di drink energizzanti e rinfrescanti con tutto l´aroma del caffè realizzate in collaborazione con Gabriella Baiguera, coordinatrice del corso di caffè del Master of Food di Slow Food. Grazie alle macchine da caffè automatiche Philips Saeco, in grado di estrarre tutti gli aromi distintivi dai chicchi appena macinati, sarà possibile preparare un caffè a regola d’arte come base ideale per ricette rinfrescanti durante le calde giornate estive. Ogni momento della giornata sarà perfetto per gustare fresche bevande al gusto di caffè capaci di dissetare velocemente e di regalare una sferzata di energia e vitalità. Al mattino, per iniziare la giornata, si può gustare un buon Frappè al caffè, un’alternativa ghiacciata al cappuccino. La preparazione è semplicissima: basta versare nel frullatore del gelato al fior di latte e un po’ di zucchero, insieme ad un buon espresso preparato con una macchina automatica Philips Saeco come Syntia, la compatta di casa Philips Saeco, vera “sintesi” in dimensioni e prestazioni. Frullate insieme gli ingredienti per un paio di minuti finché il frappé assume un aspetto cremoso e una consistenza densa. In pausa pranzo, invece, ci si può rinfrescare e coccolare con un Ice Coffee, anche in questo caso la preparazione è velocissima e gli ingredienti sono davvero pochi: due porzioni di gelato alla crema, un caffè espresso lungo, un ciuffo di panna montata, una spolverata di caffè macinato o cacao amaro in base ai propri gusti. Il tutto servito in un bicchiere alto e accompagnato da qualche cialda croccante. Alla sera per concludere in bellezza una cena romantica o per ravvivare un dopocena con gli amici non può mancare un drink fresco e brioso come l’Ishtar: scuotete in uno shaker cognac, liquore all’amaretto e un espresso ben zuccherato, versate il contenuto filtrandolo nella coppetta cocktail e aggiungete un velo di panna in superficie. Perché i veri intenditori dell’espresso italiano non vanno mai in vacanza! Per maggiori informazioni sulla gamma di prodotti Philips Saeco, visita www.Philips.com/saeco / www.Saeco.it |
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