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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Giugno 2011
AGENDA DIGITALE: LE PREOCCUPAZIONI DELLA COMMISSIONE SUGLI ASPETTI REGOLATORI DELLA PROPOSTA BELGA ´PER REGOLARE I MERCATI A BANDA LARGA DIFFUSIONE E (IN MISURA MINORE)  
 
Bruxelles, 22 giugno 2011 - La Commissione europea ha espresso una serie di preoccupazioni su proposta dalle autorità di regolamentazione belga audiovisivi per regolamentare i servizi di radiodiffusione in Belgio. Inoltre ha sollevato alcune domande in merito alla proposta di regolamentazione delle telecomunicazioni belga per regolare l´accesso a banda larga. In particolare, la Commissione chiede alla regolatori belga di tenere pienamente conto degli sviluppi del mercato in entrambi i mercati e di confermare ulteriormente e giustificare il suo ragionamento per quanto riguarda il mercato televisivo. Il ruolo della Commissione è quello di supervisionare i dettagli di rimedi proposti dai regolatori nazionali delle telecomunicazioni per risolvere problemi di concorrenza in modo da garantire che i clienti e le aziende sono in grado di beneficiare di un equo e competitivo mercato unico Ue delle telecomunicazioni, e che gli operatori hanno la certezza normativa di cui hanno bisogno per operare con sicurezza in tutta l´Ue. I piani sarebbero Belgacom e obbligare gli operatori via cavo per consentire agli operatori alternativi di competere più efficacemente nei mercati sia per cavo e xDsl (dove i dati vengono trasmessi attraverso le reti telefoniche). Sotto la misura proposta, Belgacom dovrebbe dare accesso per i concorrenti alla sua rete a banda larga (tramite linea telefonica) e gli operatori via cavo, Telenet, Brutélé, Numéricable, Tecteo e Aiesh avrebbe dovuto consentire l´accesso per i concorrenti alle loro reti via cavo. Neelie Kroes, Commissione europea Vice Presidente per l´Agenda digitale ha dichiarato: "Condivido pienamente l´obiettivo della belga audiovisivi e di regolamentazione delle telecomunicazioni per aumentare la concorrenza a beneficio dei consumatori belgi, che hanno diritto ad una maggiore scelta e prezzi più bassi. Tuttavia, i regolatori hanno di esaminare attentamente gli sviluppi del mercato ed evitare di imporre obblighi sproporzionati per gli operatori del mercato, in quanto ciò potrebbe creare inutili oneri e, infine, frenare gli investimenti e l´innovazione. La Commissione ha quindi invitato le autorità di regolamentazione belga di esaminare attentamente le condizioni di concorrenza nei mercati interessati e fornire ulteriori prove per loro misure proposte ". Proposte regolatori belga ´ - In Belgio, circa l´80% delle famiglie ricevono i loro servizi televisivi da parte degli operatori via cavo. Mentre Iptv (televisione via internet) è riuscita ad acquisire un numero considerevole di clienti, piattaforme alternative come il satellite, digitale terrestre e la Tv mobile non sono riuscito a guadagnare un punto d´appoggio forte in Belgio. I regolatori belga ritiene che ciascuno degli operatori via cavo belga ha potere di mercato significativo nei mercati di trasmissione corrispondente alla loro area di rete. Con la proposta di regolamento di reti via cavo, queste piattaforme alternative dovrebbero essere in grado di prendere trasmissione analogica e digitale e di servizi a banda larga su piattaforma via cavo e sviluppare ulteriormente le proprie offerte digitale, in ultima analisi, offrendo maggiori possibilità di scelta per i consumatori. A tal fine, i regolatori belga proporre in particolare ad imporre agli operatori via cavo l´obbligo di offrire agli operatori alternativi di trasmissione: di rivendere la loro programmazione Tv analogica, per accedere alla piattaforma di Tv digitale e di rivendere i loro prodotti ad internet a banda larga (le due obblighi di quest´ultima non potrebbe comunque estendersi a Belgacom). La proposta di regolamento delle infrastrutture belga all´ingrosso e mercati di accesso a banda larga continuerà a consentire agli operatori alternativi di accedere al mercato retail a banda larga. Come nella stragrande maggioranza degli Stati membri dell´Ue, il più grande operatore di rete, Belgacom, si trova ad avere un significativo potere di mercato su entrambi i mercati. Il risultato sarebbe di concedere accesso alla propria rete e fornire un servizio multicast agli operatori alternativi che dovrebbe contribuire a fornire, tra l´altro , Iptv su rete a larga banda Belgacom. Commissione commenti - La Commissione ha espresso una serie di preoccupazioni circa le proposte della regolatori belga ´. In particolare, ha criticato l´analisi dei regolatori ´dei mercati di trasmissione. Ha anche chiesto i regolatori di tener maggiormente conto degli sviluppi del mercato alla luce del recente ingresso di concorrenti sul mercato (in particolare, Belgacom Iptv), la tendenza verso la multi-play e convergenti a larga banda di trasmissione offerte e la proposta di regolamento di Belgacom (che dovrebbe permettere a terzi di offrire servizi a banda larga e Iptv attraverso la rete Belgacom). La Commissione ha inoltre chiesto alle autorità di regolamentazione di giustificare meglio la proporzionalità dell´obbligo di operatori via cavo di offrire un prodotto analogico rivendita, anche alla luce dell´importanza declino della Tv analogica. Inoltre, la Commissione ha chiesto alle autorità di regolamentazione belga per giustificare l´obbligo proposto di fornire tale accesso anche a Belgacom, che è abbastanza sviluppando con successo la sua Iptv e ha una forte presenza nei mercati limitrofi delle telecomunicazioni. Per quanto riguarda i mercati della banda larga, la Commissione ha invitato le autorità di regolamentazione belga per assicurare che il regolamento proposto non impedisce l´accesso alle offerte su reti in fibra di prossima generazione e per tener conto della pressione concorrenziale esercitata a livello di dettaglio da parte degli operatori via cavo. Procedure - Il 20 maggio 2011, la Conferenza belga di Electronic regolatori del settore delle comunicazioni (Crc) ha notificato alla Commissione, come previsto dall´articolo 7 della direttiva quadro Ue per le telecomunicazioni, dei progetti di decisione sui mercati all´ingrosso per le infrastrutture e accesso a banda larga e sul mercato al dettaglio per servizi di trasmissione in Belgio. In Belgio, la competenza relativa alle comunicazioni elettroniche è condivisa tra lo Stato federale e le Comunità. Il Crc è stato istituito con l´accordo di cooperazione 2006 come organo di cooperazione tra Bipt (Stato federale), Conseil Supérieur de l´Audiovisuel (Csa - Comunità di lingua francese), Vlaamse Regulator voor de Media (Vrm - Comunità fiamminga) e il Medienrat ( Comunità di lingua tedesca). La Commissione ha inviato alla voce "Osservazioni lettere" alla Crc sotto la " procedura dell´articolo 7 "procedura ( Memo/08/620 ). Questa procedura ampio margine d´azione nazionale di regolamentazione delle telecomunicazioni su come ottenere una effettiva concorrenza, ma impone loro di notificare i progetti di misure regolamentari alla Commissione. Secondo le norme applicabili ai rimedi regolamentari degli Stati membri ´notificato alla Commissione entro il 25 ° Maggio 2011 (come in questo caso), la Commissione può formulare osservazioni che sono tenuti alla regolamentazione delle telecomunicazioni nazionale per tenere nella massima considerazione. Nel caso di notifiche di misure di regolamentazione ha ricevuto dopo il 25 maggio 2011, l´Ue nuove regole si applicano telecomunicazioni. Nuove norme, e più in particolare il nuovo articolo 7 bis, le sovvenzioni t a Commissione, in collaborazione con l´Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (Berec), poteri extra di controllo sui rimedi concorrenza per i mercati delle telecomunicazioni. In pratica, se la Commissione, in consultazione con il Berec, ritengono che un rimedio progetto notificato da un regolatore nazionale, creerebbe una barriera al mercato unico, la Commissione può procedere ad un approfondito esame e in ultima analisi, emettere una raccomandazione al regolatore nazionale per modificare o ritirare il suo rimedio previsto (vediMemo/11/321 ).  
   
   
AGENDA DIGITALE: SOLO DUE SITI DI SOCIALIZZAZIONE IN RETE PROTEGGONO AUTOMATICAMENTE LAPRIVACY DEI PROFILI DEI MINORI  
 
 Bruxelles, 22 giugno 2011. Tra i siti di social networking esaminati per conto della Commissione europea, solo due (Bebo e Myspace) sono impostati in maniera tale da impedire automaticamente che i profili degli utenti minorenni siano accessibili all’esterno della cerchia dei contatti da loro selezionati, mentre solamente quattro siti garantiscono automaticamente che i minori possano essere contattati solo da amici (Bebo, Myspace, Netlog e Schuelervz) In ogni caso la maggioranza dei 14 siti di socializzazione in rete analizzati fornisce informazioni sulla sicurezza adeguate alla giovane età degli utenti, risponde a richieste di assistenza e impedisce l’accesso ai profili di minori da motori di ricerca esterni. Attualmente il 77% dei ragazzi tra i 13 e i 16 anni e il 38% dei bambini tra i 9 e i 12 anni che utilizzano internet naviga sui siti in oggetto, testimoniando un fenomeno in continua crescita all’interno dell’Ue. I risultati sono stati recentemente pubblicati in una relazione della Commissione sull’attuazione dei principi Ue per un uso più sicuro dei siti di socializzazione in rete, un accordo di autoregolamentazione mediato dalla stessa Commissione nel 2009 per la protezione online dei minori. (cfr. Ip/09/232). Nel quadro degli obiettivi dell’agenda digitale europea (cfr. Ip/10/581, Memo/10/199 e Memo/10/200) volti ad aumentare la fiducia nella rete, la Commissione ha avviato una revisione degli attuali accordi di autoregolamentazione in materia di tutela dei minori in linea. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea responsabile dell’Agenda digitale, ha dichiarato: “Mi rammarico del fatto che la maggior parte dei siti di socializzazione in rete non garantisca sistematicamente che i profili dei minori siano accessibili esclusivamente ai contatti da loro approvati. Sarà mia premura chiedere loro un chiaro impegno per colmare tale lacuna nell’ambito della revisione del quadro di autoregolamentazione attualmente in discussione. Questo non soltanto per proteggere i minori da contatti indesiderati, ma anche per tutelare la loro reputazione online. I giovani non sono pienamente consapevoli delle potenziali conseguenze della pubblicazione online di troppi dettagli sulla loro vita privata. L’educazione e la guida dei genitori sono sì necessarie, ma vanno integrate con altre forme di protezione che si devono protrarre finché i giovani non saranno pienamente consci delle conseguenze delle loro azioni.” La possibilità di “taggare” una persona nelle fotografie, prevista dalla maggior parte dei servizi di socializzazione in rete, rende molto semplice la ricerca di immagini online di un utente, esponendo così i ragazzi ad ulteriori rischi, come l’adescamento tramite internet (il cosiddetto grooming) o il cyber-bullismo. I bambini e i ragazzi hanno bisogno di strumenti di sicurezza che consentano loro di gestire la propria identità online in modo responsabile. Le verifiche, svolte tra dicembre 2010 e gennaio 2011, hanno riguardato 14 siti web: Arto, Bebo, Facebook, Giovani.it, Hyves, Myspace, Nasza-klaza.pl, Netlog, One.lt, Rate.ee, Schülervz, Irc Galleria, Tuenti e Zap.lu. Altri 9 siti saranno presi in esame più tardi nell’anno. Dalla relazione emerge che 13 su 14 siti testati forniscono informazioni di sicurezza, assistenza e/o materiale didattico concepito su misura per i minori (tutti i siti ad eccezione di Arto); su tutti i siti in cui sono disponibili, le informazioni sulla sicurezza destinate ai minori sono piuttosto chiare e adeguate all’età dei giovani internauti, evidenziando buoni progressi rispetto alla prima valutazione dell’anno scorso (cfr. Ip/10/144). Tuttavia su diversi siti web tali informazioni non sono ancora facilmente reperibili; gli strumenti di assistenza offerti sono più efficaci rispetto al 2010. 10 dei 14 siti analizzati rispondono alle richieste di assistenza degli utenti, rispetto ai 5 siti su 14 del 2010. Nella maggior parte dei casi i tempi di risposta sono inferiori a un giorno; 9 siti (Arto, Bebo, Facebook, Giovani, Hyves, Netlog, One, Rate e Schuelervz) mettono a disposizione condizioni d’uso facilmente comprensibili per i minori e/o una versione semplificata per i più giovani delle condizioni o del codice di condotta; Bebo, Facebook, Myspace, Nasza-klasa, One, Rate e Schuelervz forniscono informazioni sulla sicurezza facilmente reperibili e comprensibili per i ragazzi e i loro genitori. La relazione ha inoltre riscontrato che Bebo e Myspace sono gli unici siti che garantiscono automaticamente che i profili dei loro utenti minorenni siano accessibili solo alla cerchia ristretta dei loro contatti; solamente Bebo, Myspace, Netlog e Schuelervz impediscono automaticamente che i minori possano essere contattati da persone al di fuori del loro elenco di contatti; gli altri 10 siti testati consentono ad “amici di amici” (ossia amici dei propri contatti approvati, che non avendo una relazione diretta con l’utente sono potenzialmente sconosciuti) e/o utenti che non figurano tra gli amici di contattare i minori con messaggi personali e/o commenti sui loro profili pubblici (ad es. Foto, blog, ecc.); 12 siti web su 14 (tutti eccetto Rate e Zap) impediscono l’accesso ai profili di minori da motori di ricerca esterni come Google o Yahoo!, rispetto ai 6 siti riscontrati nel 2010; tuttavia nella maggioranza dei siti è possibile trovare profili di utenti minorenni ricorrendo a motori di ricerca interni. Da un sondaggio Eukidsonline svolto nei primi mesi dell’anno (cfr. Ip/11/479) è emerso che il 56% dei bambini tra gli 11 e i 12 anni e il 78% dei ragazzi tra i 15 e i 16 anni sostiene di sapere come modificare le impostazioni sulla privacy del proprio profilo di social network. Informazioni generali - 21 società hanno sottoscritto i principi per un uso più sicuro dei siti di socializzazione online: Arto, Bebo, Dailymotion, Facebook, Giovani, Google, Hyves, Microsoft Europe, Myspace, Nasza-klasa, Netlog, One, Rate, Skyrock, Vznet Netzwerke, Stardoll, Sulake, Tuenti, Yahoo! Europe e Zap. Wer-kennt-wen ha firmato nel novembre 2010, ma non è stato inserito nell’attuale tornata di test.  
   
   
TLC: MISE FORMULA A OPERATORI PROPOSTA PER AVVIO NGN  
 
Roma,  22 giugno 2011 - Si è svolta  ieri presso la sede del ministero dello Sviluppo economico di Largo di Brazzà una riunione del Comitato esecutivo per le reti di nuova generazione, istituito lo scorso 30 novembre in ottemperanza del Memorandum of Understanding siglato dal ministro Paolo Romani e da Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3g, Tiscali, Fastweb, Bt e Fos. Nel corso dell’incontro – svoltosi per oltre tre ore in un clima cordiale e costruttivo - i rappresentanti del dicastero hanno presentato alle imprese la proposta finale per avviare operativamente il veicolo societario previsto dal Mou. La proposta, frutto del lavoro di condivisione portato avanti negli scorsi mesi, potrà essere ulteriormente integrata dagli operatori nei prossimi giorni, per essere poi portata all’attenzione del Ministro Romani. In seguito il ministro convocherà gli amministratori delegati delle imprese firmatarie del Mou per attivare concretamente quanto previsto dagli accordi raggiunti.  
   
   
A TRENTO LE TELECOM EUROPEE DISCUTERANNO SUL FUTURO DIGITALE  
 
 Trento, 22 giugno 2011 - Tutto è pronto a Trento per ospitare i vertici delle maggiori compagnie di telecomunicazioni europee. Giovedì e venerdì prossimi, 23 e 24 giugno 2011, Trento sarà infatti la capitale delle Telecom europee. La prima giornata vedrà l’incontro annuale del consiglio di amministrazione di Etno, l’associazione che raggruppa le principali società di telecomunicazioni europee, mentre venerdì la città ospiterà l’incontro internazionale “Trento-etno, driving the digital future”, organizzato ancora da Etno con Informatica Trentina e Provincia autonoma di Trento. Il convegno avrà il supporto del Financial Times e della London School of Economics. Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai: "La scelta di Trento conferma il riconoscimento internazionale per una politica di investimento nella ricerca e nell´innovazione. Da tempo, il Trentino si propone come hub per lo sviluppo di nuovi modelli di crescita basati sia sull´innovazione che sulla sostenibilità. Credo il Trentino stia lavorando per un futuro di grande interesse, merito anche del percorso di internazionalizzazione intrapreso nelle scorse legislature e che oggi porta frutti concreti". Il futuro, tutto digitale, delle comunicazioni passa anche per Trento. Il board di Etno e delle maggiori aziende di Tlc europee (250 miliardi di ricavi, 70% degli investimenti del settore) discuterà proprio delle strategie e degli scenari che si apriranno nei prossimi anni per il settore. "In particolare - come spiega Alessio Parolari di Informatica Trentina che, con Etno, ha organizzato l´appuntamento di Trento - per due giorni, i responsabili strategia, innovazione e ricerca dei principali operatori di telecomunicazione europee e mondiali si confronteranno sul tema dell’innovazione nelle reti e nei servizi che possono essere sviluppati al di sopra di esse". La scelta di Trento è - come ha ricordato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai - il riconoscimento del lavoro svolto dal Trentino nel settore dell’information, communication and technology (Itc) e del progetto, unico in Europa, di partnership pubblico-privata per una rete internet broadband (banda larga) che dovrà portare nei prossimi anni ogni trentino a collegarsi alla rete con la velocità e la stabilità della fibra ottica. All´appuntamento trentino parteciperanno, tra gli altri, il Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e i rappresentanti delle principali società di telecomunicazione europee, americane e cinesi – tra esse Telefonica, Deutsche Telekom, France Telecom, Verizon, At&t, Huawei etc -, i rappresentanti europei e mondiali di società di consulenza quali Mckinsey, Accenture, Booz&hamilton oltre alle prime società del settore Itc - Ericsson, Cisco, Microsoft, Intel, Alcatel-lucent -, direttori generali della Commissione Europea, i vicepresidenti del Parlamento europeo, la banca europea degli investimenti, l’Agicom, il Financial Times ed il Corriere delle Comunicazioni che dedicherà, proprio la prossima settimana, uno speciale su Trento e il suo modello di sviluppo. L’evento sarà moderato da Patrik Kärrberg e Jonathan Liebenau professori della London School of Economics. L´università londinese, numero uno in Europea, ha mostrato particolare interesse per il modello di Trento nello sviluppo delle reti e dell´innovazione nel settore Itc.  
   
   
INTERNATIONAL WORKSHOP ON MARINE SENSORS AND SYSTEMS  
 
Valencia, 22 giugno 2011 - Un evento intitolato "International workshop on marine sensors and systems" si svolgerà dal 17 al 22 ottobre 2011 a Valencia, in Spagna. Le reti subacquee di sensori hanno molte possibili applicazioni, ad esempio una tomografia sismica a riflessione dei giacimenti petroliferi sottomarini come applicazione per la rappresentazione. La ricerca oceanografica si basa anche sui progressi dei sistemi subacquei di raccolta dati. Se confrontati però con le reti di sensori terrestri e con i sistemi basati su sensori, essi sono piuttosto limitati. Allo scopo di aumentare le applicazioni delle reti subacquee di sensori, sono necessari nuovi sviluppi che non sono presi a prestito dalla ricerca sulle reti di sensori terrestri. Il segnale radio non è adatto ai sistemi subacquei a causa della sua propagazione estremamente limitata. La telemetria acustica potrebbe essere usata nelle comunicazioni subacquee; tuttavia, i modem acustici commerciali non sono raccomandati per le reti subacquee di sensori con centinaia di nodi poiché sono costosi e progettati per lunghe portate. Poiché la velocità della luce (radio) è cinque ordini di grandezza maggiore rispetto alla velocità del suono, ci sono importanti implicazioni di sincronizzazione del tempo e ritardi di propagazione per la localizzazione. Inoltre, gli esistenti protocolli di comunicazione non sono progettati per affrontare lunghi periodi di inattività e non sono in grado di spegnersi e riaccendersi velocemente. L´evento riunirà professionisti e ricercatori per discutere e lavorare sugli aspetti emergenti attinenti ai nuovi meccanismi per le reti e le applicazioni subacquee di sensori. Per ulteriori informazioni, visitare: http://mass2011.Upv.es/marss2011/index.html    
   
   
ROMANIA, LA SITUAZIONE DEL MERCATO ICT  
 
Bucarest, 22 giugno 201 - Secondo uno studio realizzato dall´Istituto per la Tecnica di Calcolo, il giro d´affari dell´industria romena della tecnologia dell´informazione e della comunicazione (Ict) nel 2010 è stato di 8,8 miliardi di euro, in aumento del 6 per cento rispetto al 2009. L´export Ict ha registrato un incremento del 45 per cento rispetto all´anno precedente. Il maggiore contributo a questi aumenti è dovuto alla fabbrica finlandese Nokia, ubicata a Cluj, che ha registrato nel 2010 un giro d´affari di 1,5 miliardi di euro ed è stato il secondo esportatore della Romania (dopo il produttore di autovetture Dacia). Ne dà informazione l´Ice. Da un´analisi in dettaglio, si notano diverse evoluzioni per i settori componenti dell´industria Ict: le telecomunicazioni hanno registrato un decremento del 14 per cento nel 2009 e del 10 p.C. Nel 2010; il settore software e servizi informatici ha registrato una diminuzione del 13 per cento nel 2009 però ha cambiato il trend nel 2010 con un aumento del 9 per cento; il settore hardware ed elettronica ha avuto un´evoluzione positiva anche durante la crisi economica: +16 p.C. Nel 2009 e +43 p.C. Nel 2010.  
   
   
NAVIGARE FINO A 42 MBIT/S NELLA RETE DI TELEFONIA MOBILE DI SWISSCOM  
 
Berna, 22 giugno 2011 - Swisscom estende ulteriormente la propria rete di telefonia mobile ed è il primo operatore a installare la recente tecnologia Hspa+ in sei grandi città elvetiche. La capacità complessiva e la velocità passano così a 42 Mbit/s per il download e a 5,6 Mbit/s per l’upload di dati. Swisscom ha già introdotto questo livello di ampliamento in occasione del Wef a Davos. La rete veloce è già disponibile a Berna e Zurigo, mentre da fine agosto 2011 seguiranno Basilea, Ginevra, Losanna e Lugano. La velocità massima può essere raggiunta con la chiavetta Usb Huawei E372 disponibile ora da Swisscom e in combinazione con l’abbonamento Natel data premium. La chiavetta Usb costa da Chf 1 con abbonamento e Chf 249 senza abbonamento. Hspa+ (High Speed Package Access) è un perfezionamento dello standard di telefonia mobile Umts. Con il passaggio alla tecnologia Hspa+ a 42 Mbit/s, Swisscom aumenta nettamente la capacità della rete e i clienti possono navigare ancora più rapidamente. Swisscom investe ogni anno alcune centinaia di milioni di franchi nella propria infrastruttura di telefonia mobile.  
   
   
BOLZANO: INTERNET GRATIS ANCHE A SARENTINO, ULTIMA TAPPA DEL PROGETTO PILOTA  
 
Bolzano, 22 giugno 2011 - Dopo Terlano, Dobbiaco e Silandro tocca a Sarentino: ecco la quarta e ultima tappa del progetto pilota del Dipartimento provinciale lavori pubblici che mette a disposizione la connessione gratuita al web grazie ad un sistema wireless ad accesso libero. Cittadini e turisti potranno "navigare" in piazza Chiesa e in piazza Gries/parcheggio sud. Per potersi collegare a internet con il proprio computer portatile o il proprio smartphone non bisogna necessariamente essere a casa o in ufficio. In quattro località altoatesine, infatti, si può navigare sul web anche in luoghi pubblici come le piazze. L´idea, nata dal Dipartimento lavori pubblici e approvata dalla Giunta provinciale, è stata realizzata grazie al contributo tecnico di partner qualificati come Raiffeisen Online, Run, Brennercom e Limitis. Dopo Terlano (piazza Dr. Wieser), Dobbiaco (Grandhotel, piazza Municipio, stazione ferroviaria) e Silandro (parco Plawenn e di piazza Casa della Cultura), tocca ora a Sarentino mettere a disposizione di cittadini e turisti due Wifi-spots, ovvero aree in cui è possibile collegarsi gratuitamente ad una connessione internet ad alta velocità tramite un sistema Wlan (wireless, traducibile letteralmente come senza fili) ad accesso libero. I punti di accesso gratuito al web sono stati realizzati in piazza Chiesa e piazza Gries/parcheggio sud. "Da questo progetto pilota - commenta l´assessore ai lavori pubblici Florian Mussner - ci attendiamo risposte importanti sull´effettivo utilizzo di una risorsa gratuita per accedere al web. Se i risultati saranno positivi, ovvero se la popolazione dimostrerà di apprezzare la proposta e di saperne sfruttare i vantaggi, potremmo iniziare a pensare di intraprendere un percorso scaglionato nel tempo per ampliare l´offerta a tutti i comuni altoatesini". Il progetto potrebbe portare l´Alto Adige ad avere un ruolo all´avanguardia a livello nazionale per quanto concerne i collegamenti wi-fi gratuiti: se in molte città italiane esistono reti senza fili ad accesso libero, la presenza di postazioni wireless pubbliche in tutti i comuni di una Provincia, e per di più al centro di paesi e città, sarebbe una novità assoluta. Per maggiori informazioni sul tema: www.Provincia.bz.it/aprov/giunta-provinciale/1893.asp    
   
   
POTENZIAMENTO DELLA RETE IN FIBRA OTTICA NELL’ALTO VALLESE  
 
Berna, 22 giugno 2011 - L’infrastruttura di comunicazione nell’Alto Vallese sarà notevolmente ampliata nei prossimi anni. Swisscom, la Rwo Regions- und Wirtschaftszentrum Oberwallis Ag e il gruppo d’interesse Glasfaser Oberwallis hanno siglato un accordo riguardante la realizzazione congiunta di una rete in fibra ottica nell’Alto Vallese. In una prima fase saranno allacciate alla rete circa 16’000 abitazioni e attività commerciali dell’Alto Vallese. Questi lavori prenderanno avvio all’inizio del 2012 e dovrebbero terminare già nel 2015. Attualmente si stanno definendo i dettagli dell’operazione, ovvero i comuni nei quali intervenire e la ripartizione degli investimenti. Differenti tecnologie per un collegamento a banda larga rapido - Parallelamente alla posa delle fibre ottiche fino alle abitazioni e alle attività commerciali, Swisscom aumenterà considerevolmente le larghezze di banda nell’intero Alto Vallese. A tale scopo Swisscom si avvale di differenti tecnologie, ad esempio della fibra ottica fino ai quartieri (Fibre to the Curb, Fttc) o di una connessione dati rapida attraverso la rete mobile. Ogni anno Swisscom dota di fibre ottiche fino ai quartieri oltre 500 comuni di tutta la Svizzera, offrendo così alla relativa popolazione la possibilità di usufruire di larghezze di banda elevate e del servizio Swisscom Tv. Entro il 2013 l’80 percento delle economie domestiche della Svizzera e dell’Alto Vallese potrà ricevere Swisscom Tv in qualità Hd e utilizzare un collegamento Internet a banda larga molto veloce. Entro il 2014 la copertura con Swisscom Tv e l’accesso rapido a Internet dovrebbe raggiungere il 95 percento della popolazione.  
   
   
ACCOLTA LA CANDIDATURA DI TRENTO QUALE SEDE DELL´EIT ITALIANO IN INFORMATICA  
 
 Trento, 22 giugno 2011 E con Trento l´Italia - davanti ad altre prestigiose candidature europee per diventare il sesto nodo nazionale dell´Istituto europeo di innovazione e tecnologia-Eit, nel settore delle Ict. Questo l´esito della riunione, ieri a Francoforte, dell´executive board dello Iet informatica, che ha accolto all´unanimità la candidatura di Trento ad ospitare la sua sesta sede nazionale. L’istituto europeo di innovazione e tecnologia-Eit è la principale iniziativa messa in campo dall’Unione europea per dare impulso all’innovazione in Europa. L´eit informatica comprende oggi cinque Stati, con relativi centri o "nodi", la Francia, la Germania, l´Olanda, la Svezia e la Finlandia. Il Consorzio Trento Rise, comprendente il sistema trentino della ricerca, innovazione e alta formazione nel campo dell’informatica e delle telecomunicazioni, ha recentemente superato la rigida competizione internazionale per diventarne partner, come nodo regionale. E ieri a Francoforte il Comitato esecutivo dello Eit informatica - composto da dieci membri, due per ognuno degli Stati già presenti al suo interno - ha ufficialmente accolto la candidatura di Trento Rise, presentata assieme ad aziende del settore, come Telecom e St Microelectronics Fiat, e ad alcuni dei maggiori atenei nazionali, fra cui i Politecnici di Milano e Torino, a diventare la sede del sesto "nodo", quello italiano. Con Trento erano in gara anche Budapest e Londra, che non hanno superato la selezione. Il risultato - che rappresenta un riconoscimento internazionale di grande prestigio per il sistema della ricerca trentino.  
   
   
ORGANICI SCUOLA, IN PIEMONTE LA SITUAZIONE SARÀ RIVISTA  
 
Torino, 22 giugno 2011 - Gli organici di fatto 2011/2012 previsti per il Piemonte dal Ministero dell’Istruzione verranno rivisti e riequilibrati alla luce della crescita della popolazione scolastica regionale. La notizia è giunta a seguito dell’incontro, avvenuto il 20 giugno a Torino fra l’assessore regionale all’Istruzione, Alberto Cirio, e il ministro Mariastella Gelmini; presente anche il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Francesco de Sanctis. “Ci sono regioni che negli ultimi tre anni, da quando è stata approvata la riforma, hanno mantenuto costante la propria popolazione scolastica, altre addirittura l’hanno vista diminuire. In Piemonte, invece - sottolinea Cirio - gli studenti sono aumentati, quindi è necessario e indispensabile rivedere la dotazione d’organico prevista allora per il nostro territorio, altrimenti la situazione rischia di diventare particolarmente gravosa e penalizzante. Il ministro Gelmini ha compreso e si è detto ampiamente disponibile ad accogliere le nostre richieste di riequilibrio già in sede di organici di fatto". Nei prossimi giorni Cirio si recherà a Roma con i funzionari dell´Assessorato "per definire con i tecnici del Ministero una dotazione di personale che tenga conto di questa particolare criticità, anche alla luce delle peculiarità geografiche del Piemonte e delle qualità virtuose del nostro sistema scolastico, considerato da una recente indagine della rivista indipendente Tuttoscuola il migliore d’Italia”. Intervenendo il 21 giugno durante il Consiglio regionale straordinario sulla scuola, l’assessore Cirio ha assicurato che “in Piemonte non si chiude nessuna scuola” e che “nel bilancio 2011 della Regione ci sono 10 milioni di euro per le assunzioni di personale. E´ un capitolo blindato, che non verrà assolutamente toccato in fase di assestamento. Lo scorso anno ci ha permesso di assumere 430 persone, ora porteremo il numero complessivo delle assuzioni a circa 700. Daremo priorità al sostegno, alle piccole scuole di montagna e alle scuole con classi sovraffollate nelle città. Le assunzioni riguarderanno per un terzo insegnanti generici, per un terzo insegnanti di sostegno e per un terzo personale di segreteria e bidelli”.  
   
   
FORMAZIONE IN LIGURIA, CORSO DI LAUREA IN SERVIZIO SOCIALE: ATENEO RESPONSABILE PER LA MANCATA DEROGA DAL MINISTERO”  
 
 Genova, 22 Giugno 2011 - “Siamo profondamente delusi per l’atteggiamento di disinteresse avuto dall’Ateneo genovese nei confronti della chiusura del primo anno del corso di laurea magistrale in servizio sociale a Genova a causa della riforma Gelmini”. Lo ha detto il 20 giugno a chiare lettere l’assessore regionale al bilancio, formazione e istruzione incontrando una rappresentanza di studenti in servizio sociale e lavoratori che hanno protestato, manifestando davanti alla Regione contro i tagli decisi dal Ministro Gelmini. “È inaccettabile che l’Ateneo genovese - ha detto Rossetti – non si sia impegnato per salvaguardare un percorso di studi con 700 iscritti, che offre garanzie occupazionali. Tutto ciò non ha senso, né sotto il profilo professionale, né dell’occupazione e della difesa dell’internazionalizzazione dell’Università genovese”. L’assessore Rossetti ha sottolineato nel suo intervento di “aver sostenuto l’Ateneo per la richiesta di deroga al Ministero per il mantenimento a Genova di un percorso di studio che ha sbocchi lavorativi. A questo punto però la responsabilità è totalmente dell’Università che mi auguro si metta in condizioni per il prossimo anno di continuare con il biennio finale, garantendo tutti quegli studenti che per la laurea specialistica dovranno recarsi fuori regione”.  
   
   
CAMPANIA: CORSI DI FORMAZIONE AUTOFINANZIATA  
 
Napoli, 22 giugno 2011 - "Il sistema della formazione professionale volta pagina in Campania, grazie alle nuove regole nell´attività dei corsi. L´approvazione, da parte della Giunta Regionale, delle Linee Guida per lo svolgimento delle attività formative autofinanziate segna una pagina molto importante per la formazione professionale nella nostra regione, oltre a colmare un vuoto amministrativo risalente ad alcuni anni" dichiara l´assessore Nappi. "Abbiamo dato vita ad un intervento organico, in una materia molto delicata, che concorre alla messa a punto di un sistema regionale della formazione professionale, introduce il repertorio regionale delle competenze ed avvia il meccanismo per la loro certificazione in modo chiaro e trasparente" continua Nappi. "Agli Enti di Formazione la Regione Campania assicura meno burocrazia, a partire dai tempi certi nel rilascio delle autorizzazioni e nello svolgimento degli esami. Alla semplificazione delle regole, peraltro, accompagna l´incremento delle attività di vigilanza e di controllo anche attraverso il coinvolgimento delle Province" aggiunge l´assessore. "Tra gli interventi di maggior rilievo la codificazione dei profili formativi, l´introduzione di un sistema di valutazione dei percorsi di tipo universitario, la flessibilità nell´organizzazione dei corsi, il controllo dell´efficienza sostanziale delle strutture formative, l´incentivazione della formazione a distanza, il controllo sulla qualità attraverso la verifica dei risultati, la costruzione di percorsi in continuità col sistema scolastico e in relazione col mondo produttivo. Ancora una volta abbiamo scelto la strada del dialogo, perché le linee guida sono state condivise con le associazioni professionali e gli Enti Locali attraverso tavoli di lavoro che ci hanno impegnato per alcuni mesi" conclude l´assessore Nappi. Al Via L´intesa Tra L´agenzia Nazionale E Campania Innovazione. Imprese Campane Più Competitive In Italia E In Europa Napoli, 22 giugno 2011 - È stato siglato, ieri a Napoli un protocollo d´intesa tra l’Agenzia nazionale per la diffusione delle tecnologie dell´Innovazione e Campania Innovazione. L´accordo prevede che le due Agenzie uniscano le competenze per promuovere l´innovazione nel tessuto economico della regione, sviluppare progetti di networking internazionale, promuovere le start-up innovative campane. Le finalità dell´intesa sono: 1.Valorizzazione delle imprese del sistema regionale dell´innovazione, nell´ambito del progetto Italia degli innovatori, promosso dall´Agenzia nazionale; 2.Apertura internazionale dei progetti sviluppati da Campania Innovazione. Alla firma del protocollo erano presenti l´assessore alla Ricerca Scientifica della Regione Campania Guido Trombetti, il presidente dell´Agenzia nazionale Davide Giacalone, il presidente di Campania Innovazione Giuseppe Zollo, il direttore dell´Agenzia Nazionale Mario Dal Co, e il direttore generale di Campania Innovazione Edoardo Imperiale. "La firma del protocollo fra l´Agenzia nazionale per la diffusione delle tecnologie dell´innovazione e Campania Innovazione fa crescere notevolmente le opportunità di innovazione per le imprese del territorio regionale nella direzione che abbiamo indicato", ha dichiarato Guido Trombetti, assessore alla Ricerca Scientifica della Regione Campania. "Si rafforza la capacità del mondo produttivo che innova a farsi "riconoscere" in ambito nazionale ed internazionale. Le azioni congiunte ed il supporto reciproco sono un valore aggiunto per le imprese ed i parchi scientifici e tecnologici che se ne avvantaggeranno. L´intesa è un’altra azione strategica utile a rafforzare la rete dei protagonisti dell’innovazione sul piano nazionale", ha concluso Trombetti. "Stiamo costruendo - spiega Giuseppe Zollo, presidente di Campania Innovazione - una rete di collaborazione dove ognuno apporta le proprie competenze specifiche a favore dello sviluppo tecnologico del territorio campano. Questa intesa con l´Agenzia nazionale è funzionale a dare centralità al tema dell´innovazione in un’ottica di sinergia e apertura internazionale. Campania Innovazione è impegnata a sviluppare i servizi a favore del sistema ricerca e impresa, insieme con i partner locali, nazionali ed europei". "Proseguiamo sulla strada di fornire al mercato tutti i servizi occorrenti alla competizione del Paese, selezionando le migliori energie capaci di imporsi sui mercati internazionali", ha dichiarato Davide Giacalone, presidente dell´Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l´innovazione. "Lo Stato deve accompagnare ed aiutare con azioni a basso costo e burocrazia zero l´innovazione di qualità, senza nessuna azione per tenere artificialmente in vita ciò che non si regge sul mercato della competizione".  
   
   
PRESENTATO IN REGIONE BASILICATA IL PROGETTO LILAMA  
 
Potenza, 22 giugno 2011 - Rientra nel “Programma Leonardo”, si occupa di politiche linguistiche e ha come partner il Dipartimento Formazione, lavoro, Cultura e Sport della Regione Basilicata. Mastrosimone: “Entrare a far parte del Progetto è una grande occasione per dare un contributo nel favorire la competitività internazionale delle economie dell’Unione” Agre’ stato presentato ieri pomeriggio, presso la “Sala B” del Consiglio Regionale della Basilicata, a Potenza, il progetto europeo Lilama (Linguistic Policy for the Labour Market) di cui è partner il Dipartimento Formazione Lavoro, Cultura e Sport della Regione Basilicata. “Il Dipartimento regionale – ha spiegato l’assessore Mastrosimone Formazione Lavoro, Cultura e Sport è partner insieme a due partner spagnoli, il Servizio per l’Impiego della Regione della Navarra e Iniciativas Innovadoras; al Regional Language Network East del Regno Unito; all’Università francese Montesquieu-bordeaux Iv; alla svedese Adult Education Authority of Goteborg e all’Irs, Istituto per la Ricerca Sociale di Milano. Il Progetto è stato ritenuto strategico dalla Ue in quanto lo stesso prende le mosse da alcune considerazioni fondamentali, ovvero che: l’economia mondiale sta cambiando rapidamente e la competitività dei Paesi dell’Ue rischia di segnare il passo nel mercato globale; l’Ue ha bisogno di sviluppare un’economia realmente basata sulla conoscenza, in cui le persone possono utilizzare le proprie competenze individuali liberamente tra gli Stati Membri; la forza lavoro dell’Ue è carente in abilità linguistiche e interculturali; le abilità linguistiche e culturali sono considerate una priorità comune condivisa da molte policy dell’Ue basate su “Lisbona 2000” e sulla rinnovata strategia “Europa 2020”; alcune ricerche e studi hanno dimostrato che una percentuale significativa di piccole e medie imprese europee sta perdendo opportunità di mercato a causa della mancanza di abilità linguistiche e interculturali; c’è un diffuso bisogno di politiche linguistiche innovative che riflettano più da vicino le esigenze del mercato del lavoro. “Proprio per queste motivazioni - ha sottolineato Mastrosimone - entrare a far parte del Progetto Lilama è per il Dipartimento Formazione Lavoro, Cultura e Sport una grande occasione per dare un contributo nel favorire la competitività internazionale delle economie dell’Unione. Obiettivo da raggiungere attraverso lo sviluppo di una forza lavoro con competenze linguistiche avanzate e con un elevato livello di mobilità e con la creazione una rete per lo scambio di linee guida, buone pratiche e raccomandazioni per la progettazione e l’implementazione di politiche linguistiche orientate ai fabbisogni del mercato del lavoro”.  
   
   
PULIZIE NELLE SCUOLE FIORENTINE, SPRECHI PER UN MILIONE DI EURO L’ANNO  
 
Firenze, 22 giugno 2011- Che il Ministero tenga più ai sindacati che non alle scuole e agli alunni è cosa risaputa, ma che sacrifichi il benessere di questi ultimi per compiacere i primi e per di più ci rimetta parecchi milioni di euro è notizia nuova e abbastanza singolare. Succede che il Ministero, dopo aver deciso di mettere ordine negli appalti di pulizia, complici i primi caldi abbia deciso di rimangiarsi la direttiva del dicembre scorso e di concedere la proroga dei contratti attualmente in vigore. Esultano le associazioni degli imprenditori, un po’ meno le scuole e i genitori. La notizia, finora tenuta accuratamente riservata, è che nella sola provincia di Firenze gli appalti di pulizia costano 5,5 milioni di euro l’anno, mentre assumere i 200 bidelli mancanti costerebbe solo 4,5 milioni. Il servizio poi non è dei migliori e c’è il problema della sorveglianza, che spetta ai bidelli e che con i tagli del prossimo anno scolastico non potrà essere sempre garantita. Tutto nacque nel 1999, quando i servizi di pulizia transitarono allo Stato e con essi i contratti che comuni e province avevano stipulato con le imprese di pulizia. La situazione era abbastanza frammentata e si stabilì di abbattere il 25% dell’organico dei collaboratori scolastici in quelle scuole che avevano il servizio in appalto (66 in provincia di Firenze, 227 nell’intera Toscana, circa 4.000 su un totale di 10.500 a livello nazionale), indipendentemente dal fatto che si trattasse solo di poche ore la settimana o di tutti i locali scolastici. Fu così che si creò una situazione di diseguaglianza fra le scuole, perché, come rileva Tuttoscuola, ci fu chi a fronte del taglio di un singolo bidello ebbe un contratto da 5mila euro e chi invece da 105mila, una situazione che è andata avanti per ben dodici anni. Adesso il Ministero pareva intenzionato a dare a ciascuno il suo, finanziando l’equivalente del costo di un bidello per ogni posto soppresso e investendo ciascuna scuola della responsabilità di fare la gara d’appalto, ma il 14 giugno, dopo due giorni di serrato confronto con le imprese e i sindacati, ha fatto un subitaneo marcia indietro, rinnovando l’ingiustizia e lo spreco. “Non si vede perché si debba perseverare in una scelta che ha scontentato quasi tutti e che determina un grande spreco di denaro pubblico –dichiara Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione Genitori A.ge. Toscana- Le imprese possono pulire uffici, caserme e industrie; il personale può essere riassorbito nelle graduatorie dei bidelli, ma i nostri figli hanno bisogno di una valida ed adeguata sorveglianza e le scuole fiorentine di quel milione di euro l’anno che dovrebbe essere reinvestito a favore della didattica”. Da notare che per legge le scuole non sono obbligate a tenere la ditta di pulizie ma “possono deliberare l’affidamento in appalto dei servizi di pulizia dei locali scolastici, a condizione che si apporti una riduzione della dotazione organica di istituto” (L. 449/97 e L. 289/02). Vige infatti l’autonomia scolastica e quello del Ministero è un vero e proprio abuso visto che, come rileva lo stesso Ministro nella Direttiva 103/10 “a legislazione vigente non è prevista alcuna proroga agli anni 2011 e/o seguenti delle attività di pulizia”. Per colmo di beffa, è sempre il Ministro nella sua Direttiva a commentare: “circa 6.000 istituzioni scolastiche statali sul totale di oltre 10.000 hanno assicurato, nell’anno scolastico 2009/10, le funzioni tipiche dei collaboratori scolastici mediante il solo ricorso al personale dipendente del Ministero dell’istruzione, avvalendosi dell’organico loro assegnato, senza che si riscontrassero difficoltà nell’assicurare dette funzioni”. E allora, caro Ministro, sia coerente, mandi a casa le ditte di pulizia e ci restituisca i bidelli: le scuole, i bambini, le famiglie e il bilancio dello Stato le saranno certo grati. Per i genitori eletti nei Consigli di circolo/istituto alle prese con tagli all’organico e ai finanziamenti è disponibile un servizio gratuito di informazione, monitoraggio e coordinamento delle iniziative (info@agetoscana.It  – www.Agetoscana.it/  – 328 8424375).  
   
   
BOLZANO, GIORNO DI VOLONTARIATO: CERCANSI PROGETTI PER NUOVI VOLONTARI  
 

Bolzano, 22 giugno 2011 - Il 22 ottobre 2011, in concomitanza con l’Anno Europeo del Volontariato, si terrà il terzo “Giorno di Volontariato” altoatesino, organizzato dalla Ripartizione provinciale Famiglia e politiche sociali e dalla Caritas della Diocesi Bolzano – Bressanone, in collaborazione con la Federazione per il Sociale e la Sanità, e con l’Associazione delle Residenze per Anziani dell’Alto Adige. La Caritas invita tutte le associazioni, gli enti e le organizzazioni dell’ambito sociale a partecipare mandando progetti specifici di impegno volontario per la giornata entro il 15 luglio 2011. “Il volontariato è un sostegno fondamentale per molte strutture pubbliche. Senza l’apporto dei volontari non sarebbe possibile assicurare tanti servizi esistenti in provincia di Bolzano“ sostiene l’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner. “Le conoscenze e le esperienze dei volontari sono molto apprezzate soprattutto nel lavoro sociale.” Il “Giorno di Volontariato” è stato proposto già due volte in Alto Adige negli anni 2007 e 2009 e ha avuto un successo inaspettato: nel 2009 170 volontari coinvolti in diverse località, 29 progetti portati a termine con grande soddisfazione di organizzatori e partecipanti. “Siamo contenti di tutte le associazioni dell’ambito sociale che parteciperanno e dell’occasione per avvicinare più persone possibile al lavoro volontario”, dice Theiner. “L’aspetto interessante è che non si contraggono obbligazioni future per il semplice fatto di partecipare all’iniziativa. Se i volontari vorranno proseguire l’impegno, essi saranno i benvenuti“. Guido Osthoff, responsabile del servizio Volontariato e Caritas parrocchiali della Caritas delle Diocesi Bolzano-bressanone, sottolinea che trovare volontari, per le associazioni, non è sempre facile. E impegnarsi come volontario, con i ritmi sempre più frenetici della modernità, nemmeno. Per questo è stato ideato il “Giorno di Volontariato” che si terrà per la terza volta quest’autunno, il 22 ottobre 2011. L’obiettivo è creare un’occasione di incontro tra associazioni della provincia e popolazione, affinché chi desidera impegnarsi come volontario possa approfittare di un primo approccio al mondo del non-profit. Il servizio Volontariato e Caritas parrocchiali della Caritas altoatesina invitano le organizzazioni e le associazioni provinciali a partecipare proponendo progetti realizzabili nell’ambito di questa giornata da un gruppo di volontari. “Dal punto di vista delle associazioni si tratta di un’occasione preziosa per trovare nuovi volontari disposti a partecipare alle diverse attività che svolgono”, spiega Guido Osthoff, “inoltre il progetto offre l’occasione di avere una grande visibilità mediatica, con la conseguente possibilità di presentare l’organizzazione all’opinione pubblica in generale e a farsi conoscere da quanti potrebbero essere interessati ad attivarsi come volontari. Un altro vantaggio sarà quello di poter realizzare progetti che stanno particolarmente a cuore alle organizzazioni che parteciperanno”. Il sito internet costruito appositamente è consultabile all’indirizzo www.Giornodivolontariato.it  Sono attualmente visionabili i risultati dei diversi progetti realizzati nell’ottobre 2009. Entro la fine di luglio, verranno inseriti tutti i progetti ammessi alla seconda edizione dell’iniziativa e sarà possibile agli aspiranti volontari iscriversi, esprimendo la loro preferenza riguardo il progetto che andranno a realizzare. Tutte le associazioni interessate a partecipare al “Giorno di Volontariato” sono pregate di mettersi in contatto con il servizio Volontariato e Caritas parrocchiali e di inviare le proposte di progetto entro il 15 luglio 2011 al seguente indirizzo: Caritas, Volontariato e Caritas parrocchiali, Via Cassa di Risparmio 1, 39100 Bolzano, tel. 0471 304 330, fax: 0471 304 394, e-mail: info@giornodivolontariato.It  Il Giorno di Volontariato viene organizzato dalla Ripartizione provinciale Famiglia e politiche sociali e dalla Caritas della Diocesi Bolzano – Bressanone, in collaborazione con la Federazione per il Sociale e la Sanità e con l’Associazione delle Residenze per Anziani dell’Alto Adige.

 
   
   
RISERVA MIRAMARE DIVENTA SIC COMUNITARIO  
 
Trieste, 22 giugno 2011 - La Riserva naturale marina di Miramare (Trieste) diventa Sito di importanza comunitaria (Sic), entrando così a far parte della Rete ecologica europea "Natura 2000". Lo ha deciso oggi la Giunta regionale su proposta dell´assessore alle Risorse rurali agroalimentari e forestali Claudio Violino. Il nome del nuovo Sic, la cui area coincide con quella della Riserva, sarà "Area marina di Miramare". La rete "Natura 2000" del Friuli Venezia Giulia si compone già di 58 Sic e di 8 Zone speciali di conservazione (Zcs).  
   
   
EMILIA ROMAGNA, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA - IL "PIANO REGIONALE PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO - TRIENNIO 2011 - 2013".  
 
 Bologna, 22 giugno 2011 - Garantire una manutenzione diffusa del territorio, azione prioritaria per la riduzione del rischio idrogeologico; dare risposta alle problematiche della montagna in termini di dissesto attraverso azioni di mitigazione del rischio delle principali aree in frana e di un’adeguata manutenzione dei versanti; risolvere i principali nodi critici idraulici di pianura che interessano molti dei capoluoghi dell’Emilia-romagna; attuare ulteriori interventi di messa in sicurezza del litorale e di manutenzione straordinaria di opere di difesa della costa. Sono i criteri fondanti del Piano regionale triennale (2011-2013) per la prevenzione del rischio idrogeologico, che rappresenta il primo passo del Piano decennale di interventi per la sicurezza del territorio, obiettivo del programma di governo del presidente Vasco Errani. Per l’attuazione del Piano, la Regione può contare oggi su risorse certe e pluriennali, da gestire in un’ottica di forte integrazione con quelle connesse a eventi emergenziali di protezione civile. Gli interventi facenti parte del Piano hanno quindi la prerogativa di essere rapidamente cantierabili, in risposta alle emergenze del territorio. Le risorse del Piano triennale prevedono circa 183 milioni di euro, 154 dei quali derivanti dall’Accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare (90 da fondi statali e quasi 65 milioni provenienti da risorse della Regione Emilia-romagna). A tali finanziamenti vanno aggiunti quelli derivanti dalle ultime ordinanze di protezione civile che ammontano a circa 28 milioni di euro. Le opere previste in tale Accordo consistono in significativi e strutturali interventi, come casse di espansione e sistemazioni arginali. Altri interventi importanti riguardano le grosse frane appenniniche e un ripascimento con sabbia di molti tratti di costa in erosione. Una quota significativa pari al 18% del totale dell’Accordo, su richiesta della Regione, sarà destinata alla manutenzione del reticolo idrografico e dei versanti e potrà rispondere a fenomeni quali quelli recentemente avvenuti nell’area emiliana. Le risorse erogate tramite le ordinanze di protezione civile hanno come riferimento in particolare gli eccezionali eventi meteorologici e alle intense mareggiate che hanno colpito il territorio regionale nell’inverno 2009-2010 e primavera 2010. Il Piano è stato presentato questa mattina nella sede della Regione, a Bologna, nel corso di un incontro cui hanno partecipato il presidente della Regione, Vasco Errani, l’assessore regionale alla Sicurezza territoriale, Difesa del suolo e della costa, Protezione civile Paola Gazzolo, il Commissario straordinario delegato all’attuazione dell’Accordo di programma tra Ministero dell’Ambiente, della Tutela del territorio e del mare e la Regione Emilia-romagna, Vincenzo Grimaldi, il presidente Anci Emilia-romagna Daniele Manca e il presidente regionale Upi, Vincenzo Bernazzoli. “E’ un Piano realmente operativo nel territorio”, ha rimarcato l’assessore Gazzolo ricordando l’entità delle risorse e degli interventi già programmati.”con il pieno coinvolgimento di Comuni, Province, di tutti gli uffici territoriali che operano sulla manutenzione del territorio”. “La scelta strategica è prevenire – ha aggiunto il presidente Errani -, non inseguire l’emergenza ma avviare una programmazione che ci consente di fare un grande salto in avanti nella messa in sicurezza del territorio dal punto di vista idrogeologico, uno dei problemi fondamentali dell’Emilia-romagna e del Paese”. “Inoltre – ha continuato il presidente della Regione – questa programmazione consente di creare lavoro: molte imprese, la stragrande maggioranza di questo territorio, saranno impegnate per alcuni anni nella realizzazione di queste opere. Se riuscissimo a portare questo ragionamento sul piano nazionale, raggiungeremmo un duplice importante obiettivo: mettere in sicurezza il territorio e allo stesso tempo dare un contributo alla crescita dell’economia”. L’accordo di programma tra Ministero e Regione, siglato alla fine dello scorso anno, è finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico, dunque volti alla salvaguardia della vita umana attraverso la riduzione del rischio idraulico, di frana e di difesa della costa, sia mediante la realizzazione di nuove opere che con la manutenzione ordinaria e straordinaria. Tra gli interventi strutturali inseriti nel Piano triennale previsti ricordiamo la cassa di espansione sul torrente Baganza (circa 10 milioni di euro dall’Accordo con il Mattm e 2 milioni da ordinanze di protezione civile) che aumenterà ulteriormente il livello di sicurezza della città di Parma e del nodo idraulico di Colorno; gli interventi relativi al sistema Panaro-secchia per la difesa idraulica del territorio modenese ammontanti a 4 milioni di euro per la cassa sul fiume Secchia e circa 2 milioni per quella sul fiume Panaro. E ancora interventi di messa in sicurezza della città di Modena attraverso il completamento del diversivo Martiniana; interventi nella bassa pianura bolognese a partire dal proseguimento della cassa di espansione in località Bagnetto (Sala Bolognese, Castello d’Argile) per ulteriori 7 milioni di euro (5 da Accordo e 2 da Protezione civile); potenziamento della capacità di smaltimento delle acque del sistema dei canali Vena e Tagliata a Cesenatico per circa 2,25 milioni di nuove risorse. Per la costa sono previsti 5,6 milioni di euro per interventi di ripascimento a difesa dei tratti costieri in erosione; è previsto l’utilizzo di sabbia dallo scanno di Goro e la realizzazione di un sabbiodotto nel litorale riccionese.  
   
   
TRENTO: PROTEZIONE CIVILE: ECCO I PUNTI CARDINE DELLA NUOVA LEGGE  
 
 Trento, 22 giugno 2011 - Dopo un lungo dibattito, il Consiglio provinciale ha approvato oggi la nuova legge che disciplina le attività di protezione civile in Trentino. Soddisfatto il presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, che sottolinea l´importanza di poter finalmente disporre di un ordinamento organico del settore, capace di razionalizzare le diverse disposizioni statali, regionali e provinciali che si sono susseguite a partire dal 1954. "Dopo questi lunghi giorni in consiglio, la filosofia è rimasta quella di partenza - ha commentato il presidente Dellai - ed è una filosofia che si fonda su alcuni punti. Il primo: la protezione civile è un insieme di attività di prevenzione e di attività di emergenza; è soprattutto un fatto culturale prima ancora che tecnico. Secondo: si valorizza la straordinaria ricchezza di quella formula che vede lavorare insieme le strutture permanenti e quelle del volontariato, architrave portante del nostro sistema. Terzo: la protezione civile è un insieme di valori, di tradizioni e principi ma anche di metodi organizzativi e di strumenti innovativi. La legge innova molto e introduce nuovi principi di efficienza e questo penso sia molto importante. In definitiva, valori di fondo, soprattutto di volontariato, ed efficienza organizzativa: un mix che fa della protezione civile del Trentino un laboratorio di avanguardia e di livello europeo". Un po´ di storia - Dal 1992 (anno di approvazione della legge provinciale n. 2 e della contemporanea legge statale n. 225) le nuove esperienze maturate nel frattempo, nonché lo sviluppo di nuove metodologie per la valutazione e la gestione del rischio, hanno modificato il quadro organizzativo di riferimento. A queste va aggiunta anche la recente riforma del corpo nazionale dei vigili del fuoco che ha, tra l’altro, ricondotto al regime pubblicistico la disciplina del rapporto di lavoro dei vigili del fuoco nazionali. Il quadro normativo di riferimento a livello provinciale non era quindi più adeguato alle esigenze di operatività del sistema di protezione civile locale. Le caratteristiche della nuova legge all´insegna della semplificazione - La nuova legge provinciale si caratterizza come un testo unico e se da un lato traccia con precisione e rigore le linee essenziali dell´organizzazione, delle competenze e dell´attività di protezione civile in Trentino, in alcuni settori fa però ricorso ad una delegificazione, con rinvii alla disciplina regolamentare, ad atti generali della Giunta provinciale nonché ad atti pianificatori e di natura convenzionale. Attenzione viene poi riservata alla semplificazione amministrativa, anche attraverso la previsione di norme regolamentari dirette all´unificazione ed al coordinamento dei procedimenti. La legge non modifica l´ordinamento dei servizi antincendi regionale e provinciale, ma recupera e inserisce nell´organizzazione provinciale della protezione civile gli aspetti dei servizi antincendi che sono preordinati, secondo le finalità della protezione civile, alla prevenzione degli incendi e degli incidenti, agli interventi tecnici urgenti ed al soccorso alle popolazioni, per la salvaguardia dell’incolumità delle persone, dei beni e dell’ambiente. Anche i vigili del fuoco volontari e le articolazioni locali della protezione civile agiscono sotto l’indirizzo unitario ed il coordinamento della protezione civile provinciale, nonostante siano strutturalmente e funzionalmente incardinati negli enti locali e supportino funzionalmente il sindaco. Si tratta di un ordinamento istituzionale unitario, che permette di evitare la ridondanza degli interventi e gli eccessi del corporativismo, pur nel rispetto della diversa genesi storica, istituzionale, organizzativa ed operativa delle componenti. Va evidenziata la forte connessione con le materie della tutela dell’ambiente, dell’urbanistica, della pianificazione territoriale, dei lavori pubblici, delle attività economiche e agricole, con la disciplina delle opere di infrastrutturazione territoriale, con le leggi che disciplinano l’ordinamento degli enti locali nonché l’organizzazione e il personale della Provincia e il volontariato, nell’ambito di un quadro istituzionale che concorre a rendere maggiormente articolato il quadro di riferimento della legge. Il testo normativo prevede infine puntuali istituti mirati ad instaurare procedure di collegamento, di concorso e di coordinamento tra gli ordinamenti della protezione civile e rispettivamente dei servizi antincendi, ma di fatto, codifica per molti aspetti, prassi già recepite nella gestione delle emergenze. Formazione - La sicurezza è un problema di tutti ed è pertanto necessario che venga percepito come tale da ciascuno in ogni ambito sociale e ambientale, attraverso l’incentivazione di politiche intersettoriali per un responsabile utilizzo del territorio e delle risorse e di campagne di educazione ai comportamenti attivi per la preservazione di condizioni di vita sicure e per fronteggiare situazioni di rischio in atto. Per garantire migliori standard di formazione e di preparazione tecnica degli operatori di protezione civile, nonché per la realizzazione di programmi di informazione e di sensibilizzazione della popolazione, è previsto che il volontario di protezione civile segua obbligatoriamente un percorso di formazione di base ed ulteriori livelli di formazione specialistica. Ne consegue una valorizzazione del ruolo della Federazione dei corpi dei vigili del fuoco volontari e delle organizzazioni di volontariato nella formazione dei volontari iscritti: in particolare viene valorizzata la Scuola Antincendi dei vigili del fuoco volontari, gestita dalla Federazione, pur rimanendo centrale il ruolo dell’attuale struttura provinciale preposta alla formazione in questo campo. Gestione delle emergenze e sussidiarietà - Nella nuova legge sulla protezione civile trovano applicazione i principi di sussidarietà, di efficienza e di adeguatezza dell’attività amministrativa indicati anche nella recente riforma istituzionale approvata con la legge provinciale 3/2006. Essa infatti, anche avvalendosi dell’apporto del volontariato, prevede il coordinamento dei diversi livelli in cui si articola la protezione civile in Trentino in capo alla Provincia, al fine di garantire al servizio la sua omogeneità sull’intero territorio provinciale e l’unitarietà del sistema. I soggetti istituzionali che compongono questa rete sono quindi: Provincia, Comuni singoli o Comunità di Valle, che operano attraverso le strutture operative centrali e decentrate sul territorio, ai quali si aggiunge il volontariato. Per questo motivo il "commissario per l’emergenza", ovvero il dirigente generale della protezione civile in ambito provinciale, ha compiti, funzioni e responsabilità superiori a quelli dei dirigenti generali dell’Amministrazione provinciale, in quanto preposto al funzionamento di un sistema di protezione civile articolato su più enti e livelli istituzionali. Per la fase di gestione delle emergenze, viene introdotta una serie di strumenti che agevolano la tempestività delle azioni, come la centrale unica di emergenza, centri operativi locali, una rete di radiocomunicazioni della protezione civile, servizi di monitoraggio ambientale. Sono inoltre individuate le figure di responsabilità come, appunto, il commissario per l’emergenza, i commissari incaricati per la gestione di singole emergenze, i comandanti dei vigili del fuoco per le emergenze di livello comunale e gli ispettori distrettuali per il livello sovracomunale. Con la nuova legge vengono ridefiniti compiti e responsabilità degli enti locali, coerentemente con quanto previsto dalla riforma istituzionale. Alla luce del principio di sussidiarietà ed adeguatezza, i Comuni, singolarmente o in forma associata nelle Comunità garantiranno il loro apporto al sistema complessivo, con riguardo ai rispettivi territori di competenza, non solo con riferimento alla fase della gestione dell’emergenza (mediante le strutture comunali e i corpi dei vigili del fuoco volontari), ma anche nelle altre attività della protezione civile, come, ad esempio, nella pianificazione di protezione civile, nel presidio del territorio e nell’adeguamento degli strumenti urbanistici di livello locale, nella prevenzione dei rischi e nella protezione. Il piano di protezione civile - Una delle più grandi novità delle legge consiste nell’introduzione del piano di protezione civile, non presente nella normativa del 1992. La pianificazione di protezione civile viene articolata su tre livelli, rispettivamente: locale, sovracomunale e provinciale. I piani di protezione civile, in relazione ai rischi esistenti sul territorio, dettano le disposizioni per le attività di protezione e per quelle di gestione dell’emergenza. In particolare definiscono il quadro organizzativo di riferimento dell’apparato di protezione civile e le linee di comando e di coordinamento, programmano le azioni ed individuano i criteri e le modalità per il reperimento delle risorse organizzative, umane e strumentali. Disciplinano, inoltre, il coordinamento con le forze dell’ordine e con la polizia locale. La legge prevede la centrale unica di emergenza provinciale nell’ambito dei servizi di soccorso e di competenza della Provincia autonoma di Trento, attuando le disposizioni comunitarie e statali in materia di numero unico di emergenza, il suo coordinamento con il servizio di reperibilità provinciale e con i servizi di presidio territoriale e di pronto intervento locali, il sistema di allerta provinciale ai fini di protezione civile, la rete di comunicazione in emergenza ed il sistema informativo provinciale della protezione civile. Disciplina, inoltre, il sistema dei rapporti con le autorità dello Stato, con le strutture competenti per il soccorso sanitario e per la protezione dell’ambiente, al fine della gestione coordinata delle emergenze rilevanti sotto il profilo sanitario ed ambientale.  
   
   
ALLUVIONE IN VENETO. SITUAZIONE CONTRIBUTI. ZAIA: CITTADINI ASSICURATEVI  
 
 Venezia, 22 giugno 2011 - “Stiamo chiudendo cerchio rispetto a tutti censimenti relative alle partite finanziarie erogate per l’alluvione a 227 Comuni. Non escludo che dovremo andare al rimborso coatto”. Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia, commissario per il superamento dell’alluvione, nel fare ieri il punto della situazione.“Faremo incontri con la Guardia di Finanza – ha aggiunto Zaia – e ho anche nominato il generale dei Carabinieri Vincenzo Alonzi soggetto attuatore per il coordinamento dei controlli”. “Se avete istanze presentate da cittadini – ha detto ancora il presidente del veneto Zaia rivolto agli organi di informazione – fatecele pervenire: vi daremo la nostra versione dei fatti, per evitare che si diffondano informazioni non corrette”. Il presidente del Veneto ha infine nuovamente invitato i cittadini ad assicurarsi contro le avversità atmosferiche. “Ho scritto alla mia compagnia assicurazioni, le Generali, per sapere quanto mi costerebbe assicurarmi contro le Trombe d’aria e altre calamità. Ebbene: la garanzia per i danni causati dal vento, da cose trascinate dal vento e dalla grandine la polizza per gli eventi atmosferici è all’interno di quella contro l’incendio, e il premio assicurativo complessivo è di 150 euro all’anno. La parte ‘eventi atmosferici’ è un’estensione dell’assicurazione contro l’incendio che vale 37,5 euro. Vale la pena – si è chiesto Zaia – che ogni anno ci becchiamo più stati di emergenza e disastri, mentre non ci sono più soldi per pagare. Quando arrivano le disgrazie, dobbiamo dire con chiarezza e sincerità che non ci sono più risorse a livello nazionale per questo tipo di avversità, che sono riservate alle grandi calamità (terremoti, vaste alluvioni etc.) “Per l’alluvione, l’Europa ci ha riconosciuto la catastrofe, e dunque avremo a disposizione anche fondi comunitari. Ma per il maltempo estivo assicuratevi. Ritengo che chi abbia un’abitazione e non abbia alcuna assicurazione sia un po’ irresponsabile.  
   
   
TERMOVALORIZZATORE SALERNO: IMPORTANTE PASSO AVANTI PER L´IMPIANTISTICA DI TUTTA LA REGIONE"  
 
Napoli, 22 giugno 2011 - "L´aggiudicazione della gara per il termovalorizzatore di Salerno rappresenta un importantissimo passo avanti per l´impiantistica dell´intera Campania ed è la prova della validità del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani adottato dalla Giunta Caldoro". Così l´assessore all´Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano, ha commentato la conclusione del lavoro della Commissione. "Si vede, finalmente - ha detto l´assessore Romano, interpretando anche il pensiero del presidente della Giunta regionale Stefano Caldoro - l´altra Campania, quella che programma gli impianti e lavora per realizzarli. Va sottolineata - ha aggiunto - la grande tenacia e serietà dell´amministrazione provinciale di Salerno e del presidente Cirielli che, nonostante i problemi e le criticità locali, è riuscito a portare avanti e far concludere positivamente la procedura di gara: a lui va dato atto di una evidente capacità operativa. L´aggiudicazione della gara è soprattutto la dimostrazione che quando c´è la volontà di fare le cose, i risultati si raggiungono".