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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 28 Giugno 2011 |
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LA COMMISSIONE EUROPEA ACCOGLIE CON FAVORE I PROGRESSI DELLE STRATEGIE MACROREGIONALI |
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Bruxelles, 28 giugno 2011 - Commissario europeo per la Politica regionale Johannes Hahn, ha ricevuto il 24 giugno due sviluppi che dimostrano i progressi compiuti nella politica dell´Ue per macro-strategie regionali. Risultati positivi sul terreno sono evidenti nella nuova relazione intermedia sull´attuazione della strategia dell´Ue per la regione del Mar Baltico, il primo nel suo genere, lanciata nel 2009. Anche oggi, i capi di Stato e di governo hanno dato il loro appoggio alla strategia dell´Ue per la regione del Danubio, adottata dalla Commissione lo scorso dicembre. Circa 15 Stati membri beneficiano di questi nuovi approcci cooperativi. L´impegno politico delle parti interessate a tutti i livelli è vitale per il successo di entrambe le strategie. Commissario Hahn ha dichiarato: " Sono lieto che nella regione del Mar Baltico si può già vedere che la macro-regionale approccio sta dando i suoi frutti La prima relazione intermedia mostra che i partner della regione sono già cogliendo le opportunità di lavorare insieme in modi nuovi,. - a beneficio delle persone che vi abitano " Ha aggiunto: "Sono lieto che la strategia dell´Ue per la regione danubiana è ora ufficialmente lanciata. Molti attori sono già al lavoro per allestire per l´attuazione della strategia. Ora si può davvero scendere al business di trasformare in piani di azione". Entrambe le strategie sono basate su un approccio "macro-regionale". Porta i paesi a cooperare insieme su obiettivi impostazione, allineando i finanziamenti, e lavorare insieme sulle sfide comuni come l´inquinamento del mare o di fiume, la necessità di collegamenti di trasporto migliore, o disposizioni energetico più sicuro. Strategia dell´Ue per la regione del Mar Baltico - Dal suo lancio nel 2009 ( Ip/09/893 ), gli 8 Stati membri coinvolti nella strategia dell´Ue per la regione del Mar Baltico, e la loro non-partner degli Stati membri hanno sviluppato nuove forme di collaborazione operativa più profondamente di affrontare alcune questioni come la qualità dell´acqua nel Mar Baltico, la necessità di promuovere l´innovazione della regione e una serie di altre questioni. La relazione sui progressi nuovo prepara una revisione della strategia prevista sotto la presidenza polacca. È il risultato di un´ampia consultazione di tutti gli interessati e fornisce una valutazione in corso di attuazione. Il rapporto sottolinea i progressi come ad esempio: Baltico Deal che lavora con gli agricoltori in tutta la Regione per ridurre l´eutrofizzazione dei nutrienti run-off, e quindi; Baltic Outlook di trasporto che fornisce un supporto strutturato per la pianificazione delle infrastrutture di trasporto nella regione, sulla base di analisi completa dei flussi di merci e passeggeri; L´integrazione dei tre Stati baltici nel mercato europeo dell´energia. E ´stato raggiunto dal piano d´interconnessione del mercato energetico del Baltico, sulla base dei macro-regionale priorità energetiche individuate dalla strategia; Il Forum Baltfish mira a sviluppare una nuova, più regionale, approccio alla gestione della pesca; Il Rapporto mostra che la strategia facilita nuovi progetti e dà slancio a quelli esistenti. Ma la strategia non è solo concentrata su progetti, il suo approccio integrato incoraggia lo sviluppo della politica migliore e l´allineamento di finanziamenti e risorse, con una conseguente migliore attuazione degli obiettivi globali dell´Unione europea in Europa 2020. La relazione contiene raccomandazioni, tra cui: Discussioni periodiche della strategia da parte dei ministri alle riunioni del Consiglio; Fissare obiettivi per la priorità al lavoro della strategia; Massimizzare gli sforzi per allineare Fondi strutturali e altre fonti di finanziamento agli obiettivi della strategia. La strategia dell´Ue per la regione del Danubio - Approvazione da parte del Consiglio europeo della strategia dell´Ue per la regione danubiana oggi è arrivato sei mesi dall´adozione della Commissione della proposta nel dicembre 2010 ( Ip/10/1687 ). Implementazione può ora avere inizio. Circa 200 azioni prioritarie contribuiranno a sviluppare il potenziale economico della zona e migliorare le condizioni ambientali .. La strategia si concentra su quattro pilastri principali: Collegamento della regione del Danubio: miglioramento della mobilità, incoraggiando l´energia sostenibile e promuovere cultura e turismo; Proteggere l´ambiente nella regione del Danubio: il ripristino della qualità dell´acqua, gestione dei rischi ambientali e di conservazione della biodiversità; Costruire la prosperità nella regione del Danubio (sviluppo di capacità di ricerca, formazione e tecnologie dell´informazione, sostenendo la competitività delle imprese e investire in competenze delle persone; Rafforzare la regione del Danubio (rafforzamento della capacità istituzionale e migliorando la cooperazione per contrastare la criminalità organizzata). La Commissione intende inoltre monitorare i progressi nell´attuazione di questa strategia, come quella della regione del Mar Baltico, e pubblicherà un primo rapporto alla fine del 2012. |
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SONDAGGIO DI OPINIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO DIMOSTRA IL SOSTEGNO PUBBLICO ALLA TASSA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE |
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Bruxelles, 28 giugno 2011- Un sondaggio Eurobarometro realizzato per il Parlamento europeo che copre opinioni sulla crisi economica indica un forte sostegno per una tassa sulle transazioni finanziarie. Altri risultati mostrano che la maggioranza degli intervistati l´euro non ha ha mitigato gli effetti della crisi e invita gli Stati membri ad agire in modo più coordinato per affrontare il problema. Il sondaggio Eurobarometro su "Gli europei e la crisi" è la terza indagine quali realizzate per conto del Parlamento europeo. Il primo uno was carried out in gennaio-febbraio 2009, sei mesi before la European elections, while la seconda was conducted nel settembre 2010. Il lavoro sul campo per questa indagine è stata condotta da Tns opinion tra il 13 aprile e 2 maggio 2011 sulla base di faccia a faccia interviste con 26 825 cittadini europei. Rispetto all´indagine precedente, l´opinione pubblica a livello europeo si è mosso solo marginalmente, mentre ci sono stati importanti cambiamenti tra le indagini prima e la seconda (gennaio - agosto 2010). Ecco alcune delle principali indicazioni del sondaggio: · Gli europei sono fortemente a favore del principio di una tassa sulle transazioni finanziarie a livello globale o, in mancanza a livello di Ue inizialmente. · La maggioranza degli europei ritiene che nel complesso l´euro non ha attenuato gli effetti della crisi. · Per combattere la crisi, la maggioranza degli europei soprattutto vogliono che gli Stati membri ad agire in modo più coordinato. · Nel dibattito sull´opportunità di rilanciare l´economia e ridurre la spesa pubblica, notiamo che la situazione economica degli Stati membri ha un impatto diretto sulle risposte. In sette mesi, hanno a volte variata tra i 10 ei 38 punti. · La lotta contro l´esclusione e la povertà è ancora la prima priorità politica degli europei, anche se ci sono state variazioni molto significative in vari Stati membri tra le due indagini. · Sicurezza alimentare: aiutare l´agricoltura dei paesi in via sviluppo sembra essere la misura più efficace per gli intervistati, seguita dalla lotta alla speculazione sui prodotti alimentari. In termini di obiettivi, gli europei sostengono fortemente diverse misure di cui garantire a tutti l´accesso ai prodotti alimentari a prezzi accessibili e anche che gli agricoltori hanno un reddito equo. |
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I LEADER DELL´UE APPROVANO IL PIANO DELLA COMMISSIONE EUROEPA PER L´INTEGRAZIONE DEI ROM |
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Bruxelles, 28 giugno 2011 – Il quadro Ue della Commissione europea per le strategie nazionali di integrazione dei Rom (Ip11/400, Memo/11/216) è stato approvato al più alto livello politico. Il vertice, del 24 giugno, dei leader europei a Bruxelles ha dato il via a un piano per porre fine alla centenaria esclusione della minoranza Rom del continente. Il quadro Ue per le strategie nazionali di integrazione dei Rom prevede che ciascuno dei 27 Stati membri dell´Unione europea stabilisca le modalità con cui intende migliorare la situazione delle comunità Rom più vulnerabili che vivono sul suo territorio. Gli Stati membri dovranno affrontare quattro settori fondamentali per una migliore integrazione sociale ed economica – istruzione, occupazione, sanità e alloggio – e dovranno predisporre misure proporzionate alla loro popolazione Rom. L´impegno nazionale è sostenuto da finanziamenti Ue e da un solido quadro giuridico per combattere la discriminazione. I governi devono presentare le proprie strategie nazionali entro la fine del 2011; la Commissione europea valuterà successivamente i piani e riferirà in merito la prossima primavera. Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario europeo per la Giustizia, ha dichiarato: "L´accordo raggiunto oggi rappresenta un enorme passo avanti per i milioni di Rom che vivono in Europa. L´ue sta inviando un segnale forte: l´esclusione dei Rom non è compatibile con i nostri valori sociali e con il nostro modello economico. I dirigenti europei si sono assunti un impegno senza precedenti per migliorare l´integrazione dei Rom, e tengo a ringraziare in particolare la Presidenza ungherese per la sua determinazione nell´ottenerlo. Sono anche lieta di constatare che vi è la cooperazione di altri organismi internazionali di grande esperienza come il Consiglio d´Europa, che sta collaborando strettamente con le autorità locali e regionali di tutta Europa per una migliore integrazione dei Rom. Ora è il momento di trasformare le parole in azioni. Il quadro Ue non può portare ad esiti positivi senza il forte e costante sostegno di tutti gli Stati membri. Mi auguro di poter vedere al più presto come ciascun governo nazionale intende arrivare a una migliore integrazione delle popolazioni Rom nel proprio paese." László Andor, Commissario Ue responsabile per l´Occupazione, gli Affari sociali e l´Inclusione, ha sottolineato l´importanza di un´azione immediata per l´integrazione dei Rom dichiarando: "La situazione delle popolazioni Rom è peggiorata in tutta Europa. Le nostre speranze e aspirazioni devono urgentemente tradursi in azioni concrete, che cambino realmente la situazione. Il sostegno manifestato oggi dai leader europei per un quadro Ue è un passo fondamentale a dimostrazione che l´Europa non accetta l´esclusione sociale ed economica di milioni di Rom. Le strategie nazionali, che spero ambiziose e realistiche, possono ora prendere il via". Il Commissario ha inoltre aggiunto: "I rappresentanti dei Rom possono svolgere un ruolo decisivo nel garantire che le strategie di integrazione di tali popolazioni siano adeguate ed efficacemente attuate. Un´attività di controllo è fondamentale per assicurare che le strategie nazionali siano effettivamente poste in atto e che i fondi destinati all´integrazione dei Rom arrivino realmente ai beneficiari". |
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GIORNATA MONDIALE CONTRO LA TORTURA: "NUOVI NOMI, VECCHIE PRATICHE" |
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Bruxelles, 28 giugno 2011 - Waterboarding, privazione prolungata del sonno, esposizione a rumori forti o temperature estreme, costrizione in posizioni dolorose: sembrano vecchie pratiche medievali contro gli infedeli, ma purtroppo sono procedure ancora molto usate. In occasione della Giornata internazionale a sostegno delle vittime della tortura, il 26 giugno, parlamentari europei e rappresentanti della società civile hanno ribadito la necessità di sradicare ogni tipo di maltrattamento a livello mondiale. Prevenire ed eliminare ogni forma di tortura è un obiettivo importante della politica Ue. I maltrattamenti infrangono i principi di libertà, democrazia e i diritti umani fondamentali, e non sono tollerabili in nessuno Stato membro. Nel mondo sono attualmente 147 i paesi ad aver ratificato la Convenzione dell´Onu"contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti", firmata da tutti gli Stati membri dell´Ue ed entrata in vigore il 26 giugno 1987. In occasione di quest´anniversario, ogni anno si tiene una giornata di riflessione internazionale su come aiutare le vittime e mettere fine ai trattamenti disumani. Dibattito in commissione Diritti dell´uomo - I deputati europei ne hanno discusso preliminarmente il 15 giugno con alcuni rappresentanti della società civile in commissione Diritti dell´uomo. "Ratificare senza riserve la Convenzione Onu e il suo protocollo opzionale resta la misura di base che ogni Stato dovrebbe intraprendere per impegnarsi a sradicare la tortura" ha detto la finlandese Heidi Hautala dei Verdi. L´altra faccia della lotta al terrorismo - La prevenzione di attentati terroristici è affidata prevalentemente ai servizi di intelligence. Data la loro natura segreta, si teme che i metodi utilizzati per ottenere informazioni possano violare gli accordi sui diritti umani. I deputati ritengono che ci sia bisogno di un maggiore controllo civile sulle agenzie di intelligence e di procedimenti giudiziari più trasparenti, per evitare che la segretezza diventi una scusa per la de-responsabilizzazione. "Nonostante i nuovi nomi come ´interrogatorio rinforzato´, alcune pratiche sono niente meno che forme di tortura" ha ricordato Hina Jilani, ex rappresentante speciale delle Nazioni Unite per la difesa dei diritti umani. Eric Sottas, segretario generale dell´ organizzazione mondiale contro la tortura (Omct) ha attirato l´attenzione su un altro tema: "l´estradizione di persone verso paesi in cui si sospettano maltrattamenti agli accusati. Esiste un elenco di prove di cui le autorità devono tener conto. La violazione grave e ripetuta dei diritti umani in uno Stato deve diventare ragione sufficiente per fermare l´estradizione" ha detto Sottas. Le azioni dell´Ue - L´ue nel quadro della politica estera e di sicurezza comune (Pesc) si sta impegnando in azioni di prevenzione di tutte le pratiche violente: ha adottato un codice di condotta sull´esportazione di armi, che prevede il rispetto dei diritti umani nei paesi di destinazione come condizione preliminare alla vendita. Sta lavorando inoltre per introdurre controlli a livello Ue sulle esportazioni di equipaggiamenti paramilitari. |
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PLENARIA DEL COMITATO DELLE REGIONI. VENDOLA A BRUXELLES PER VOTAZIONE PARERE |
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Bari, 28 giugno 2011- Votazione del parere di prospettiva su “Il ruolo degli enti locali e regionali nella promozione di una gestione sostenibile dell’acqua” da parte dell’Assemblea plenaria del Comitato delle Regioni, inaugurazione della mostra “L’oro degli oliveti secolari di Puglia” e conferenza stampa sul parere con la stampa italiana e internazionale. Questi gli impegni del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che sarà a Bruxelles il 29/30 giugno e 1 luglio. Il 29 giugno alle ore 18.30 il Presidente Vendola insieme con l´on.Le Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, inaugurerà la Mostra “L’oro degli oliveti secolari di Puglia” presso il Parlamento Europeo (Altiero Spinelli entrance, side Place du Luxembourg). La mostra è organizzata dalla Regione Puglia, dagli Assessorati alla Qualità dell’Ambiente e all’Agricoltura. Alcuni pannelli illustreranno le bellezze degli olivi monumentali pugliesi; seguirà una degustazione dell’olio prodotto da questi giganti, che vedrà anche la presenza di alcuni produttori. La mostra durerà sino al giorno successivo, terminando il 30 giugno sera. Insieme con il Presidente Vendola, gli assessori regionali Dario Stefàno (Assessore risorse agroalimentari), Fabiano Amati (Assessore Opere pubbliche) e Lorenzo Nicastro (Assessore alla qualità dell’ambiente). Il 30 giugno alle ore 15.30 si svolgerà la Sessione Plenaria del Comitato delle Regioni (Parlamento europeo - edificio József Antall Sala Jan 2Q2 rue de Trèves 1A B-1050 Bruxelles All´edificio József Antall si accederà dall´entrata dell´edificio Altiero Spinelli lato stazione/rue de Trèves) La discussione e la votazione del parere del Presidente Vendola è prevista attorno alle ore 17.30 - 18.00. Infine il 1 luglio alle ore 10.15 si svolgerà la Conferenza stampa sul parere del Presidente Vendola con la stampa italiana ed internazionale (Parlamento Europeo – Phs 0A50 piano terra “Anna Politovskaya”). Il Presidente Vendola terrà la conferenza stampa insieme con Karl-heinz Lambertz, Presidente della Comunità germanofona del Belgio, relatore di un parere sui servizi di interesse generale e Presidente del Gruppo Pse al Comitato delle Regioni |
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FORUMED 2011: CHIODI A INAUGURAZIONE CON MINISTRO FRATTINI ABRUZZO REGIONE PONTE VERSO IL MEDITERRANEO |
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Pescara, 28 giugno 2011- Alla presenza del ministro degli Esteri Franco Frattini, ha preso il via ieri mattina presso la Camera di Commercio di Chieti la seconda edizione di Forumed, il Forum del Mediterraneo, organizzato dalla Regione Abruzzo e dall´assessorato alle Attività Produttive. A fare gli onori di casa il presidente Gianni Chiodi e l´assessore Alfredo Castiglione, oltre ad esponenti politici e imprenditoriali di numerosi Paesi dell´area Mediterraneo-balcanica. "Ringrazio il ministro Frattini per aver voluto essere presente all´inaugurazione di Forumed che per noi rappresenta un momento decisamente importante e significativo nell´ottica dell´internazionalizzazione della Regione. La presenza del ministro - ha aggiunto il presidente Gianni Chiodi - dimostra l´attenzione che il governo nazionale ha nei confronti dell´Abruzzo e di questo evento in particolare. Forumed rappresenta l´occasione per sviluppare in questi quattro giorni di convegno momenti di riflessione, di scambi e soprattutto di condivisione di strategie che potranno portare ad una serie di relazioni importanti con quei Paesi che hanno oggi rilevanza politica ed economica nell´area del Mediterraneo". L´assessore allo Sviluppo Economico Alfredo Castiglione ha sottolineato l´importanza soprattutto economica della seconda edizione di Forumed: "Ringrazio innanzitutto il presidente Chiodi che come me ha creduto e crede nel processo di interazionalizzazione che il nostro territorio sta vivendo, e per quanto la Regione sta facendo per assumere un ruolo di primo piano nel bacino del Mediterraneo. Forumed è un evento che seppur giovane, ha assunto un peso istituzionale importante come evidenziato oggi dalla presenza di numerose personalità politiche estere. Da motore di idee - ha aggiunto ancora l´assessore Alfredo Castiglione - Forumed vuole diventare un luogo dav dove far partire iniziative per lo sviluppo e l´integrazione dell´area del Mediterraneo, che oggi alla luce delle ultime dinamiche politico-economiche, ha assunto una funzione ancora più rilevante. Sappiamo che i Paesi della sponda del Mediterraneo hanno chiuso il 2010 con tassi di crescita economica interessanti, e con una media che supera il 4%. Nello stesso tempo la media delle esportazioni italiane verso il Mediterraneo registra numeri che tengono bene alla crisi, soprattutto per quel che riguarda i Balcani Occidentali, e questo è sicuramente un segnale importante". Castiglione ha poi sottolineato come già siano state poste le basi per una accelerazione dei rapporti economici e istituzionali con l´area del Mediterraneo: "Vogliamo che l´Abruzzo diventi sempre più una regione ponte verso i Paesi del Mediterraneo e cerniera con gli stati balcanici dell´Adriatico. Non a caso sono già state firmati protocolli e lettere d´intento anche con quei Paesi geograficamente più distanti, come Marocco e Tunisia, ma pur sempre importanti per le nostre imprese che da tempo hanno già intessuto rapporti commerciali ad esempio con Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro ed Albania. In questo caso - ha concluso l´assessore Castiglione - stiamo accelerando l´iter per far decollare definitivamente il volo Pescara-mostar che rivestirebbe anche importanti riflessi sul movimento turistico-religioso fra l´Abruzzo e i Balcani". |
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ALLEANZA EUROPEA PER L’INNOVAZIONE UN WORKSHOP DI SUPPORTO AL PROCESSO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE TRENTINE |
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Trento, 28 giugno 2011 - I rapporti tra imprese e sistema della ricerca, la propensione delle imprese trentine all’innovazione e all’internazionalizzazione, le opportunità offerte dalla piattaforma Eai-european Alliance for Innovation (Alleanza europea per l’innovazione): questi i temi trattati ieri durante il workshop “L’alleanza europea per l’innovazione: un’iniziativa a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese trentine innovative”, organizzato questa mattina presso Palazzo Roccabruna dalla Camera di Commercio e dalla Fondazione Bruno Kessler. L’incontro si è aperto con i saluti di Adriano Dalpez, presidente della Camera di Commercio di Trento, di Massimo Egidi, Presidente della Fondazione Bruno Kessler, e di Paolo Nicoletti, dirigente generale del Dipartimento turismo commercio promozione e internazionalizzazione della Provincia autonoma di Trento, che ha portato i saluti del presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai. "Siamo pienamente convinti – ha esordito il presidente Dalpez – di quanto sia irrinunciabile investire in ricerca e innovazione per far crescere e progredire il sistema economico trentino. Come risulta però da una ricerca del Servizio studi della Camera di Commercio, la maggior parte delle aziende sono ancora distanti da quest’ottica imprenditoriale e faticano a comprendere come questa sia invece l’unica strada praticabile per aprirsi ai mercati stranieri, affermare la propria identità, evolversi e competere con le realtà più avanzate. Occasioni come quella di oggi sono fondamentali per costituire e rafforzare quel trait d’union tra il mondo della ricerca e quello delle imprese, un obiettivo comune sul quale la Camera di Commercio e la Fondazione Bruno Kessler dedicheranno, in pieno accordo, ulteriori risorse e attenzione anche nei prossimi anni”. Successivamente, il presidente Egidi, ha affermato che “siamo in una fase di passaggio importante nel rapporto tra sistema della ricerca e imprese trentine, in cui dalle parole è necessario passare ai fatti. Da neopresidente di Fbk osservo che negli ultimi anni sono stati fatti significativi passi avanti: il confronto tra le esigenze del mondo imprenditoriale e le potenzialità della ricerca dispone oggi, ad esempio, degli strumenti informativi creati nell’ambito dell’Aei così come del modello proposto da Trento Rise. Ora è necessario compiere il salto di qualità per portare entro due anni il nostro sistema delle imprese agli stessi livelli dei contesti internazionali più avanzati come quello della Germania o degli Stati Uniti”. Paolo Nicoletti ha poi ricordato come “l’impegno della Provincia autonoma di Trento sia teso ad accelerare sul fronte dell’innovazione e della ricerca. È già attivo da anni l’Accordo di programma sottoscritto con la Camera di Commercio, che vede nel sostegno all’internazionalizzazione uno dei temi più rilevanti su cui investire, e, recentemente, si sta approntando un disegno di legge che prevede un pacchetto di incentivi favorevoli allo sviluppo dell’attività di internazionalizzazione, tratto distintivo per l’evoluzione dell’imprenditorialità e per il progresso del territorio.” Il workshop, articolato in due sessioni – la prima sugli attuali livelli di internazionalizzazione delle imprese trentine e la seconda imperniata sul possibile contributo della ricerca dell’iniziativa Eai – è poi entrato nel vivo dei lavori con gli interventi di Daniele Marini (Università di Padova) sull’apertura al mercato e la propensione all’internazionalizzazione del Nord Est e della provincia di Trento, di Graziano Molon che ha portato alcuni dati ricavati dall’esperienza di Trentino Sprint la struttura camerale più a contatto con le aziende e di Alessandra Proto dell’Ocse-organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che si è soffermata su alcuni indicatori relativi ai livelli di internazionalizzazione e innovazione delle imprese trentine. Lorenzo Gonzo della Fondazione Kessler ha poi richiamato alcune direttrici che caratterizzano i rapporti tra ricerca e tessuto economico in Trentino e, infine, Imrich Chlamtac (Presidente di Create-net) e Luigi Telesca (Create-net) hanno illustrato le finalità, i primi risultati e le opportunità offerte dalla piattaforma Eai. |
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BREVETTO, POLIDORI A UE: SCORRETTO PENALIZZARE PMI ITALIANE IL SOTTOSEGRETARIO AL CONSIGLIO COMPETITIVITá: TRE I MOTIVI DEL MIO NO |
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Lussemburgo, 28 giugno 2011- "La decisione dell´Europa di adottare un sistema di brevetto con un regime linguistico (inglese, francese tedesco) che esclude l´ Italia è decisamente ingiusta perché distorsiva della concorrenza: penalizza infatti quasi 5 milioni di piccole e medie imprese italiane che non possono impiegare le risorse finanziarie per tradurre i complessi testi tecnico giuridici relativi agli stessi brevetti". È quanto ha dichiarato il sottosegretario al Commercio con l´estero, Catia Polidori, nel corso del consiglio competitività di Lussemburgo, che oggi ha dato il via libera al nuovo sistema brevettuale. Il sottosegretario ha ribadito fermamente ai 25 Paesi aderenti alla cooperazione rafforzata la propria posizione nettamente contraria alla decisione Ue, anche per altri due motivi. Innanzitutto, il ricorso alla cooperazione rafforzata in un settore come quello brevettuale, che attiene direttamente alla libera concorrenza comunitaria, contrasta con lo spirito dei trattati europei. Per questo motivo, lo scorso maggio l´ Italia ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia. "Siamo pienamente fiduciosi nella bocciatura della Corte", ha precisato Polidori, "ma quando la pronuncia arriverà sarà passato del tempo, forse molto tempo, e saremo già probabilmente nella seconda metà del 2012. A quel punto tutto il negoziato dovrà ripartire da zero. Di ciò saranno responsabili la Commissione e gli Stati membri che l´avranno assecondata". Infine la proposta sul tavolo, inerente la tutela unificata del brevetto, risulta ad oggi ancora troppo macchinosa e complessa per le nostre pmi, facendo quindi venir meno l´auspicato vantaggio in termini di minor costi per le stesse. "Molte difficoltà e molte rilevanti carenze stanno emergendo con sempre maggiore chiarezza", ha concluso Polidori, "questo dovrebbe indurre tutti ad una riconsiderazione della situazione che conduca alla riapertura del negoziato su basi condivise, riprendendo il filo di un dialogo bruscamente interrotto". |
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FORMIGONI: DALL´EUROPA 200 MILIONI PER NOSTRE PMI ACCORDO QUASI FATTO CON LA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI APRE IN OTTOBRE CENTRO SERVIZI EURO-MEDITERRANEO DELLA PROMOS |
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Milano, 28 giugno 2011- "Stiamo perfezionando un accordo con la Bei (Banco Europa Investimenti) per la realizzazione di una misura a supporto del capitale circolante dedicata alle pmi per un importo di circa 200 milioni di euro". È l´annuncio che il presidente della Regione Roberto Formigoni ha fatto ieri mattina a Milano, in occasione della presentazione del Centro tecnico di servizi per lo sviluppo e l´internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese nell´area euro-mediterranea promosso da Promos e dalla Bei. Il Centro sarà operativo entro il prossimo ottobre nel capoluogo lombardo e - grazie al collegamento con i centri nazionali di sviluppo collocati presso i Paesi delle sponde nord, sud e est del Mediterraneo - favorirà la nascita di start-up imprenditoriali innovative. A Luglio La Conferenza Euro-araba - "Nella competizione globale - ha sottolineato il presidente alla conferenza stampa partecipata, oltre che dal presidente di Promos, Bruno Ermolli, dai ministri Paolo Romani e Franco Frattini, e dal commissario europeo all´Industria, Antonio Tajani - il nostro sistema economico e produttivo può affermarsi puntando sulla nostra capacità di creare reti a livello internazionale. A questo proposito, l´11 e 12 luglio a Palazzo Lombardia si terrà la seconda Conferenza euro-araba per il sostegno alle piccole e medie imprese, proprio con lo scopo di facilitare relazioni sempre più intense e feconde da parte delle nostre imprese lombarde con l´area mediterranea". Il Mediterraneo Come Opportunità - Il presidente Formigoni ha rilanciato il ruolo del capoluogo lombardo come "capitale del dialogo euro-mediterraneo". Milano e la Lombardia rappresentano oltre un terzo del totale dell´interscambio italiano nel Mediterraneo. Formigoni ha ricordato alcuni numeri: i sistemi economici dell´area mediterranea si sono rivelati molto dinamici dal momento che nel quinquennio 2004-2009 il Pil cumulato nell´intera regione è cresciuto in termini reali del 22,4 per cento (il doppio della crescita media dell´economia mondiale, pari all´11,5 per cento). Nell´ultimo decennio, infine, il flusso degli investimenti esteri nell´area è aumentato da poco più di 21 miliardi a oltre 35 miliardi di dollari, nonostante la crisi finanziaria internazionale. La Lombardia Per L´internazionalizzazione - In questo processo Regione Lombardia prosegue l´opera di sostegno al sistema imprenditoriale in collaborazione con Promos e la Camera di Commercio di Milano. Vale, ad esempio, per l´Osservatorio sulle infrastrutture nell´area del Mediterraneo e per il progetto sull´arbitrato che fornisce agli imprenditori che operano nell´area un efficace servizio di risoluzione delle controversie commerciali. "Ugualmente decisivo - ha concluso Formigoni - è il ruolo della Bei, con la quale Regione Lombardia è impegnata a individuare nuovi strumenti e azioni di sostegno e promozione delle nostre imprese lombarde". |
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BOND, LOMBARDIA: FINORA GUADAGNI DA 12-20 MILIONI RISCHIO GRECIA? MOLTO IMPROBABILE |
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Milano, 28 giugno 2011 - "L´ipotesi di fallimento totale della Grecia con rimborso allo zero per cento delle sue obbligazioni è praticamente impossibile. Nemmeno i bond argentini, nonostante la grave crisi finanziaria che aveva attanagliato il Paese, sono arrivati al rendimento nullo. Nonostante questo, Regione Lombardia, al fine di evitare polemiche strumentali e per rafforzare ulteriormente il proprio bilancio, accantonerà 153 milioni di euro a copertura totale del ´rischio Grecia´". Lo ha riferito l´assessore al Bilancio e Affari istituzionali Romano Colozzi, che è intervenuto oggi nel corso della seduta della Commissione Finanze del Consiglio regionale per parlare di Bond Lombardia. "Sebbene io ritenga che il default ellenico sia altamente improbabile - ha spiegato Colozzi - e che il rendimento dei titoli greci rimarrà invariato soprattutto a seguito dell´intervento finanziario dei Paesi e delle Banche europee a sostegno di Atene, la Giunta proporrà questa misura nell´assestamento di bilancio che sarà in discussione nelle prossime settimane. Non andremo a penalizzare altri settori produttivi, infrastrutturali o sociali: le risorse accantonate saranno recuperate dalla quota finanziaria nelle casse di Regione Lombardia e non destinata ad altri interventi per via del Patto di stabilità". Colozzi ha poi ricordato alla Commissione che, anche se fosse verificata l´esistenza dei costi occulti per le banche che hanno seguito l´emissione e ipotizzati dalla Procura di Milano, l´operazione Bond Lombardia ha garantito finora alla Regione guadagni che oscillano fra i 12 e i 20 milioni di euro. A tal proposito è stata avviata una causa presso l´alta Corte di Londra per un risarcimento danni a favore di Regione Lombardia che potrebbero far lievitare i guadagni dell´operazione a 50-60 milioni. |
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PAVIA: PARTENARIATO VOLANO PER SVILUPPO DOCUMENTO STRATEGICO ANNUALE AL CENTRO DEL TAVOLO TERRITORIALE - SUSSIDIARIETA´ DA´ NUOVA LINFA A RILANCIO REGIONE LOMBARDIA |
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Pavia, 28 giugno 2011 - Quattro macro aree d´intervento (istituzionale, economica, welfare e territorio) e un unico metodo con cui vengono approcciate: il partenariato. Sono questi i tratti salienti del Documento strategico annuale (Dsa), ricordati ieri dall´assessore regionale alla Casa, Domenico Zambetti e dal delegato del presidente Formigoni, Gian Carlo Abelli, in occasione del Tavolo territoriale di confronto. "Questo testo - ha spiegato Zambetti - innova i contenuti e le funzioni del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (Dpefr) in modo coerente con la fisionomia di un Programma regionale di sviluppo (Prs) della Ix Legislatura snello, di taglio strategico, definendo obiettivi trasversali e sfidanti. Evidenzia e seleziona le linee strategiche del 2012, anche alla luce dei vincoli che verranno posti alla finanza pubblica nel prossimo anno, garantendo sia rigore finanziario sia sviluppo e investendo in modo sussidiario, integrato e mirato". L´area Istituzionale - Disegna le strategie trasversali per il prossimo triennio: le scelte politiche per le riforme istituzionali - in primis il federalismo - per l´efficienza, la sburocratizzazione, l´innovazione e la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. "Le linee di intervento della Regione - ha detto ancora Zambetti - si tradurranno in forme anche nuove e avanzate di partenariato e di corresponsabilità nel rapporto sia con i cittadini singoli e associati che con le rappresentanze lungo le direzioni della comunicazione, della partecipazione, delle pari opportunità". L´ Area Economica - L´obiettivo è arrivare a una politica economica innovativa che valorizzi tutti gli asset a disposizione. "Sarà rinnovata l´attenzione alle imprese che vengono poste al centro delle politiche economiche, perché partner per lo sviluppo del territorio". Ricerca, innovazione e la capacità di internazionalizzare divengono quindi dimensioni e bisogni integrati comuni a più soggetti, da affrontare anche attraverso forme di aggregazione orientate al miglioramento della competitività. L´area Sociale - Dopo l´avvio di una profonda riforma delle politiche di welfare, è prevista già dal prossimo anno l´introduzione di un nuovo modello "che comporta l´abbandono della logica dell´offerta verso un sistema centrato sulla domanda". "L´obiettivo - ha aggiunto Zambetti - è quello di promuovere un welfare che non sia solo economicamente sostenibile, ma anche più aperto, partecipato, plurale, capace di rispondere a bisogni articolati e complessi di persone e famiglie". Il cambiamento riguarderà tutti gli ambiti (istruzione, sanità, assistenza, casa) e avrà impatto su tutte le aree di competenza della regione. Allo studio una nuova rete integrata di servizi sanitari, sociosanitari e sociali. Rilevanti saranno le politiche di contrasto della disoccupazione giovanile e di tutela dei lavoratori meno protetti. Per quanto riguarda l´evoluzione della domanda abitativa saranno sempre più coordinati gli sforzi dei diversi attori in campo anche tramite il Patto regionale per la Casa che è in via di definizione. In questo senso sono già stati avviati percorsi di ascolto del territorio, di confronto con interlocutori nuovi, oltre a quelli tradizionali e di informazione più efficace ai cittadini. "Penso - ha aggiunto l´assessore - allo Sportello per la Casa che a breve verrà aperto anche a Pavia". Zambetti ha ricordato anche le importanti modifiche apportate recentemente al Regolamento Regionale in tema di edilizia residenziale pubblica (mix abitativo, regole più certe e semplici per l´accesso agli alloggi e la mobilità). Gli impegni futuri sono: l´elaborazione del Programma regionale per l´edilizia residenziale pubblica (Prerp) 2011-2013; l´apertura alla partecipazione dei privati e l´accreditamento; l´introduzione o il miglioramento degli strumenti e dei meccanismi finanziari (servizi abitativi a canone convenzionato, fondi di garanzia, Patto di futura vendita) la creazione di Fondi immobiliari, il completamento degli interventi in corso e a quelli in fase di avvio con i Programmi di Riqualificazione Urbana (52 milioni di Euro) e il Piano Nazionale di Edilizia Abitativa (54 milioni di Euro) e una crescente attenzione alla domanda di locazione temporanea. "Nella prospettiva dell´Agenda di governo ´Lombardia Semplice´ - ha detto ancora Zambetti - sarà infine prestata attenzione particolare al costante miglioramento della qualità dei servizi di welfare erogati ai cittadini, alla semplificazione e al miglioramento dell´accessibilità ai servizi". L´area Territoriale - Particolare attenzione verrà dedicata all´uso razionale della risorsa suolo, "che implicherà un orientamento verso il progressivo contenimento del suo consumo e un approccio di tipo intersettoriale volto ad ottimizzarne l´utilizzo". Parallelamente, all´agricoltura è riconosciuto un rinnovato valore economico e di tutela e conservazione di ambiti territoriali di pregio, anche in ottica di Expo 2015. Sul fronte del trasporto pubblico locale (Tpl), continuerà il percorso di adeguamento dei servizi alle esigenze di mobilità Troveranno continuità le azioni regionali volte alla diffusione di pratiche e strutture per la mobilità sostenibile. Per quanto riguarda la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche, verrà articolato su base regionale il Programma di misure necessario al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale. Nell´ambito dei percorsi di semplificazione amministrativa è prevista la redazione di "Testi di rivisitazione normativa" a partire dalle materie del Paesaggio e della Gestione dei rifiuti, dell´ambiente, del territorio e dei sistemi verdi. La dimensione territoriale che si sta dando alle politiche regionali è stata al centro dell´intervento del delegato Abelli che ha sottolineato come "vada di pari passo con l´esigenza di garantire una maggiore efficacia nei rapporti con i territori: occorre superare ogni frammentazione, ogni possibile barriera nell´interlocuzione prima, nell´azione poi e sviluppare ulteriormente la capacità di ascolto e di accompagnamento nella realizzazione dei progetti". "In questo senso - ha proseguito - la sussidiarietà, il coinvolgimento del mondo delle imprese, la valorizzazione delle famiglie, la dialettica propositiva con gli enti locali, trovano oggi nuova linfa per un rilancio in coerenza con lo Statuto d´Autonomia della Lombardia. Il quadro complessivo del federalismo fiscale, attraverso la sostituzione dei trasferimenti con quote di fiscalità, assegna alle Regioni un ruolo determinante nel coordinamento della finanza territoriale". "Regione Lombardia - ha evidenziato - diventerà lo snodo primario delle risorse pubbliche che insistono sul territorio sia in relazione a quelle provenienti dallo Stato sia in relazione a quelle destinate agli Enti Locali minori e intermedi". "L´attuazione del federalismo - hanno concluso Zambetti e Abelli - richiede una Pubblica amministrazione sempre più efficiente, in grado di rispondere in modo tempestivo ai bisogni della società e del contesto economico. E questo è il volto che vogliamo dare alla Lombardia". |
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VENETO: FEDERALISMO STRUMENTO DI LOTTA ALL’EVASIONE E RESPIRO PER I CONSUMATORI. MA ANCHE PER SVILUPPO TERRITORI MENO AVANZATI |
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Venezia, 28 giugno 2011 - “Lotta a tutto campo contro l’evasione, convertendone gli introiti in riduzione del carico fiscale per i consumatori, in maniera da riattivare il circuito virtuoso dei consumi e dare fiato all’economia”. Lo ha ribadito ieri l’assessore all’agricoltura e alla tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato, intervenuto alla presentazione del rapporto su “Federalismo, Sussidiarietà ed Evasione Fiscale”, realizzato da Unioncamere Veneto. All’iniziativa hanno partecipato tra gli altri il Presidente di Unioncamere del Veneto Giuseppe Fedalto, il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato, Luca Antonini Professore di Diritto Costituzionale Tributario all’Università di Padova e presidente della Commissione paritetica per l´attuazione del federalismo fiscale, il giornalista Giovanni Parente. “In questo scenario il Federalismo diventa la risposta politica più efficace – ha aggiunto Manzato – perché il contrasto all’evasione è più forte se nasce dal controllo diretto e locale della ricchezza reale. Nello stesso tempo una effettiva sussidiarietà è l’unica risposta per dare adeguati livelli di efficienza alla macchina pubblica, della quale soprattutto la parte statale oggi appare molto più autoreferenziale che capace di dare risposte concrete ai cittadini. Si calcola che la differenza tra quanto la pubblica amministrazione preleva da un territorio e quanto spende sul medesimo abbia impedito, dal 1996 al 2008, di svincolare un ammontare di consumi reali pari a ben 66,2 miliardi di euro”. Per contro, una spesa pubblica irrigidita dalla crisi e il mantenimento di una elevata pressione fiscale conseguente soprattutto all’indebitamento sono fattori di crescita dell’elusione e dell’evasione stessa. Su questo fronte, peraltro, i dati sono molto approssimativi, mentre vi è la necessità di rifarsi a numero concreti. La ricerca a questo proposito compara due indicatori: un indice che rappresenta il benessere il termini di dato e spesa reale (come consumi alimentari, consumi energia elettrica, auto, depositi bancari) e il reddito dichiarato delle famiglie, ipotizzando che una spesa delle famiglie superiore al reddito sia indice di evasione. Tale rapporto (dati 2009) dimostra che nelle regioni del nord l’indice di fedeltà è superiore che al sud. Questa è infatti la graduatoria, dal migliore al peggiore, dove il Veneto si colloca al sesto posto: Emilia Romagna indice 148; Friuli Venezia Giulia 140; Trentino Alto Adige 137; Piemonte 136; Marche 129; Veneto 123; Lombardia 123; Lazio 115; Umbria 113; Toscana 111; Liguria 95; Basilicata 95; Molise 94; Valle d’Aosta 93; Abruzzo 87; Puglia 58; Calabria 52; Sardegna 51; Sicilia 51; Campania 48. Vale anche la pena di considerare il rapporto tra incidenza della spesa della pubblica amministrazione sul Pil regionale, dove il Veneto al penultimo posto (34,1% contro il 64,3 della Calabria). “I dati mostrano anche che esiste una forte correlazione tra sviluppo del capitale sociale e crescita economica – ha detto ancora Manzato – e laddove mancano senso civico, rispetto delle regole, comportamenti collaborativi, anche lo sviluppo economico e dei consumi stenta a decollare. Un sistema di governance è efficiente, dunque, solo se esiste un tessuto di relazioni sociali dove il bene comune e l’interesse collettivo prevalgono sui comportamenti individualistici”. “Da tutto questo si ricava come il federalismo, inteso non come mera assegnazione di competenze ma come responsabilizzazione autentica delle autonomie regionali, è anche oggi l’unico fattore capace di sostenere davvero il rilancio dello sviluppo delle aree economicamente meno avanzate del nostro paese. Ogni Regione si faccia paladina nel controllo del territorio, da cui dipende il circolo virtuoso che lega benessere dei consumatori al reddito disponibile, e il reddito disponibile all’evasione fiscale”. |
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IL FEDERALISMO FISCALE ARRIVA IN ALTA VALTELLINA I COMUNI DI CONFINE SONO STATI INSERITI NELL´AQST BONUS PUNTEGGI PER PARTECIPARE AI BANDI DI TRENTO E BOLZANO |
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Sondrio, 28 giugno 2011 - "La prima possibilità di applicare i decreti attuativi del federalismo fiscale interesserà i comuni dell´Alta Valle in provincia di Sondrio". Lo ha detto ieri l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani, nella sua veste di presidente del comitato di coordinamento dell´Aqst (Accordo quadro di sviluppo territoriale) di Sondrio. De Capitani, insieme al presidente della Provincia di Sondrio Massimo Sertori, ha ratificato l´inserimento nell´Aqst dei comuni confinanti con le Province autonome di Trento e Bolzano "In applicazione del federalismo fiscale - hanno sottolineato De Capitani e Sertori - ai comuni confinanti con le Province autonome di Trento e Bolzano, facendo parte dell´Aqst, sarà assegnato un punteggio maggiore nei bandi per investimenti sul territorio. Si tratta di investimenti che mitigheranno le differenze tra realtà delle Province autonome e comuni lombardi". Sul piatto, in due annualità da 40 milioni ciascuna per ognuna delle due Province autonome, una torta da 160 milioni di euro. Un capitale che, anche secondo la locale Camera di commercio, la Valtellina deve intercettare almeno in parte per poter avviare una politica complessiva di rilancio territoriale unendo idee proprie a quelle già messe in campo dalla Regione Lombardia. All´attuazione operativa della richiesta dei fondi partecipa, per Regione Lombardia, il delegato per la montagna del presidente Roberto Formigoni, Roberto Baitieri. "Grazie all´inserimento nell´Aqst - hanno concluso De Capitani e Sertori - i comuni dell´Alta Valle potranno partecipare con punteggi più alti ai bandi delle due Province autonome che scadono a fine mese. Gli investimenti sul territorio dell´Alta Valle avranno positive ricadute anche sul resto della Provincia dimostrando, nei fatti, l´importanza del federalismo fiscale". |
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RIFORME IN ABRUZZO: CHIODI, GIUNTA PROPONE SOPPRESSIONE DI 5 ENTI |
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Pescara, 28 giugno 2011 - Cinque enti regionali, Aptr, Arssa, Arit, Abruzzo Lavoro e Agenzia sanitaria regionale, verranno soppressi. Lo ha annunciato ieri, nel corso di una conferenza stampa, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, che ha parlato "di una vera e propria rivoluzione nella governarce dell´intera regione" e di "svolta epocale che solo questo governo e questa maggioranza politica sono in grado di portare avanti". L´annuncio del presidente della Regione, che nella conferenza stampa era affiancato da tutti gli assessori regionali, è arrivato al termine della Giunta regionale che ha deliberato la prima tranche della riforma degli enti. La Giunta ha infatti presentato un doppio disegno di legge che sopprime l´Arssa, l´agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo, e l´Aptr, l´azienda di promozione turistica regionale, due fra gli enti regionali più importanti, che impiegano gran parte delle risorse destinate agli enti strumentali. "La prossima settimana - ha aggiunto Chiodi - verranno presentati in Giunta i disegni di legge per sopprimere Abruzzo Lavoro, Arit e l´Agenzia sanitaria regionale. Ci troviamo di fronte - ha spiegato - ad una svolta epocale che mira a razionalizzare le risorse umane, a migliorare l´efficienza dei servizi regionali e a contenere i costi in settori nei quali in passato la politica ha fatto operazioni poco trasparenti". Il personale degli enti regionali soppressi verrà trasferito nelle direzioni regionali di competenza e, in particolare per Arssa e Aptr, al settore agricoltura, per quanto riguarda i primi, e al settore Turismo per gli addetti dell´Aptr. Sulla soppressione degli enti strumentali Chiodi ha voluto mettere l´accento sul fatto che "si tratta di una decisione che è stata fatta in assoluta armonia tra tutti i soggetti di una parte politica regionale. Governo e maggioranza consiliare appoggeranno e voteranno questi disegni di legge. Il messaggio - ha aggiunto Chiodi - è chiaro: esiste una classe politica responsabile che mira a governare questa regione nel pieno rispetto del principio di buona amministrazione, liberando l´Abruzzo da un sistema di enti controllati che ha alimentato finora la parte più negativa della politica regionale". |
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FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: SCUOLA, NUCLEARE, 118 |
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Torino, 28 giugno 2011- Contributi per l’edilizia scolastica, centrali operative del 118, ricetta elettronica, Palazzo unico e dismissione della centrale nucleare di Trino sono i principali argomenti esaminati il 27 giugno dalla Giunta regionale. La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Edilizia scolastica. I criteri per la concessione di contributi per interventi su edifici sedi di scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado statali e non statali paritarie ed ubicati in centri con meno di 10.000 abitanti, proposti dall’assessore Alberto Cirio, comprendono opere di riqualificazione e messa a norma dell’esistente e la costruzione di nuovi edifici atti ad ospitare sedi scolastiche. I soggetti beneficiari, che fungeranno da stazione appaltante, saranno Comuni singoli o consorziati, Comunità montane e Comunità collinari in cui lo statuto o un’apposita convenzione prevedano l’esercizio delle funzioni di manutenzione straordinaria dell’edificio scolastico per cui viene presentata domanda di contributo. 118. Il nuovo assetto del servizio di emergenza territoriale 118, proposto dal presidente Roberto Cota, individua quattro centrali operative ubicate a Torino, Alessandria, Cuneo e Novara. Per attuare questa riorganizzazione viene fissato il seguente cronoprogramma: entro il 30 settembre 2011 andrà definita l’allocazione della centrale di Torino e verranno accorpate presso l’azienda ospedaliera di Alessandria le funzioni di emergenza sanitaria territoriale delle province di Alessandria e Asti; entro il 31 dicembre 2011 verranno accorpate presso l’ospedale Maggiore di Novara le funzioni di emergenza sanitaria territoriale relative alle province di Novara, Biella, Vercelli e Verbano-cusio-ossola. Per definire il numero delle centrali è stato seguito il criterio della densità abitativa, il cui bacino di riferimento è previsto tra 500.000 e un milione e oltre di abitanti, mentre per quella di Torino, in relazione alla complessità ed ampiezza del territorio di competenza, viene mantenuto il bacino provinciale di 2,2 milioni di abitanti. Alla Direzione Sanità viene affidato il compito di predisporre i successivi provvedimenti riguardanti gli aspetti tecnico-operativi ed amministrativi della riorganizzazione. Ricetta elettronica. Viene introdotta, su iniziativa del presidente Roberto Cota, la sperimentazione della ricetta elettronica ospedaliera specialistica. Il progetto, che verrà presentato alle aziende sanitarie e ai medici, prevede nella prima fase la trasmissione telematica della ricetta ospedaliera che viene prescritta ed erogata nell’ambito della medesima struttura pubblica. Le fasi successive comprenderanno la trasmissione delle prescrizioni farmaceutiche e specialistiche spendibili dapprima in tutto il Piemonte e poi in tutta Italia. L’iniziativa rientra nel protocollo d’intesa sull’innovazione dell’azione amministrativa firmato il 10 ottobre 2010 dal presidente Cota e dal ministro Renato Brunetta, che considera la ricetta digitale un’azione qualificante nell’ambito della sanità elettronica per favorire la dematerializzazione dei documenti. Palazzo unico. Nell’ambito dell’organizzazione regionale sarà istituita, su proposta dell’assessore Giovanna Quaglia, una struttura temporanea e flessibile di livello dirigenziale che seguirà la fase di realizzazione del nuovo Palazzo unico della Regione. Tale struttura, che avrà come responsabile del procedimento e direttore dei lavori personale di ruolo della Giunta individuato attraverso ricerche di professionalità interne, opererà in modo trasversale tra i diversi assessorati coinvolti, tra i quali Ambiente, Urbanistica e Patrimonio. In questo modo l’amministrazione potrà valorizzare specifiche ed idonee professionalità presenti all’interno dell’ente ed evitare le spese che deriverebbero dall’affidamento di incarichi esterni. Centrale di Trino. Una delibera presentata dall’assessore Roberto Ravello condivide il parere favorevole, con relative condizioni, espresso dall’Ispra in merito all’autorizzazione alla disattivazione della centrale nucleare Fermi di Trino. In particolare, si ritiene che le prescrizioni assegnate siano adeguate per quanto riguarda la gestione dei rifiuti radioattivi e degli scarichi di effluenti liquidi ed aeriformi, si rileva come fondamentale che Arpa Piemonte sia portata a conoscenza con sufficiente anticipo delle attività di sicurezza e radioprotezione che saranno oggetto dei progetti e dei piani operativi di disattivazione, si considera di fondamentale importanza l’adozione di adeguate procedure di controllo che consentano in maniera indipendente la verifica dei livello di contaminazione dei materiali allontanabili e la conseguente valutazione dell’impatto radiologico sull’ambiente e la popolazione. Inoltre, si evidenzia l’importanza che il piano di emergenza sia adeguato alle varie fasi di attività e si condivide la proposta di Ispra per concertare la definizione degli accordi operativi con le istituzioni interessate in modo da soddisfare le esigenze di informazione, si ritiene necessario che Sogin preveda delle misure di compensazione delle passività ambientali che continuano a perdurare nell’area, si richiede a tal fine un programma di interventi sull’evoluzione controllata delle zone in via di colonizzazione spontanea da parte del bosco e la riforestazione dei terreni agrari incolti, da concordare con il Parco fluviale del Po e dell’Orba. Sono inoltre stati approvati: - su proposta dell’assessore Barbara Bonino, l’erogazione delle risorse aggiuntive per il trasporto pubblico locale per il 2009 ai Comuni di Alessandria (366.660 euro), Asti (208.500 euro) e Cuneo (425.300 euro); - su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, la proroga al 30 settembre 2011 del termine per la conclusione dei lavori dei privati cittadini danneggiati dagli eventi atmosferici dell’aprile 2009. |
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MANTOVA: DOCUMENTO STRATEGICO 2012 |
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Mantova, 28 giugno 2011 - L´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione della Regione Lombardia Carlo Maccari ha presieduto ieri pomeriggio a Mantova il Tavolo territoriale di confronto, in cui ha presentato il ´Documento Strategico Annuale 2012´. All´incontro erano presenti il presidente della Provincia di Mantova Alessandro Pastacci, il sindaco di Mantova Nicola Sodano e il presidente della Camera di Commercio Carlo Zanetti. "Si tratta - ha commentato Maccari - dell´impianto strategico più importante pensato dalla Regione per dare ai diversi territori risposte concrete in termini di programmazione e governo, con il quale affrontare il 2012 in modo partecipato e condiviso con le province, il mondo produttivo e la società civile". Nel corso del suo intervento, Maccari ha toccato gli aspetti fondamentali sui quali di basa il documento, come la scelta di puntare in modo deciso all´efficienza della pubblica amministrazione, ricordando l´esempio del ´Distretto Burocrazia Zero´ nell´Alto Mantovano. "Caso unico in Italia - ha dichiarato Maccari - il distretto coinvolge 21 comuni mantovani, uniti nella gestione associata dei servizi per ottimizzare i tempi e razionalizzare le risorse a disposizione. La nostra economia ha bisogno infatti di politiche moderne, che mettano l´impresa al centro e il settore pubblico a sua disposizione per liberarne al massimo le potenzialità. Anche per questo la ricerca e l´innovazione, insieme all´apertura di nuovi mercati esteri, appaiono come fattori decisivi". Parlando di sociale, Maccari ha poi sottolineato l´impegno della Regione per assicurare un welfare capillare ed efficiente, citando tra i molti settori di intervento le innovative politiche di conciliazione famiglia-lavoro, rivolte soprattutto ai lavoratori e alle lavoratrici meno protette, che proprio a Mantova e provincia si stanno dimostrando efficaci e all´avanguardia. Entrando nello specifico del territorio mantovano, l´assessore ha sottolineato che la posizione di confine della provincia, spesso vista come un handicap, deve invece servire da stimolo e dialogo con le realtà confinanti di Veneto ed Emilia Romagna. Proseguiranno quindi le azioni di promozione e sviluppo dei distretti, per rafforzare l´identità turistica, culturale e ambientale dell´asse Garda-mincio-po. Spazio poi a un settore trainante dell´economia mantovana, come quello agricolo, con il potenziamento della ricerca in tema energetico e sui nitrati, grazie ad accordi specifici tra università e all´azione dell´azienda sperimentale Carpaneta di Bigarello. Proseguirà inoltre l´azione di superamento del digital divide e della posa di una rete a banda larga. "Grande attenzione - ha concluso Maccari - resta da dedicare al tema delle infrastrutture e dei trasporti. Dal completamento della progettazione per la Cremona-mantova all´avanzamento della Gronda Nord di Viadana-casalmaggiore, così come dal porto di Valdaro alle tangenziali di Goito e Guidizzolo nel progetto del corridoio del Ti.bre, ci aspettiamo progressi a breve e medio termine. Tutte le potenzialità del territorio mantovano passano da una rete di trasporti e collegamenti merci finalmente all´altezza delle nostre eccellenze produttive". |
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A RIVA DEL GARDA LA CONFERENZA NAZIONALE ANCI PICCOLI COMUNI VENERDÌ 1 E SABATO 2 LUGLIO L´APPUNTAMENTO CHE MAI COME QUEST´ANNO SI ANNUNCIA IMPORTANTE |
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Trento, 28 giugno 2011- Sarà Riva del Garda ad ospitare, venerdì 1 e sabato 2 luglio, l´undicesima Conferenza Nazionale Anci Piccoli Comuni. Un appuntamento che mai come quest´anno si annuncia importante, collegato com´è al dibattito politico, come è stato ribadito proprio ieri, a Roma, dai vertici stessi dell´Anci, dopo il rinvio della Conferenza Unificata Stato Regioni. Importanza ribadita oggi alla presentazione della Conferenza, durante il tradizionale incontro del venerdì del presidente e della Giunta con gli organi di informazione. Accanto al presidente Dellai c´erano il presidente del Consorzio dei Comuni trentini, Marino Simoni e il sindaco di Riva del Garda, Alberto Mosaner. Bloccato da cause di forza maggiore non ha potuto essere presente alla conferenza stampa Mauro Guerra, vicepresidente Anci e coordinatore nazionale Piccoli Comuni Anci. Ma proprio una sua dichiarazione, rilasciata poco dopo, permette di inquadrare e meglio comprendere l´importanza dell´appuntamento. Dice Guerra: "La conferenza di Riva del Garda sarà l’occasione per rimettere i Piccoli Comuni al centro dell’interesse della politica nazionale. È un modo per chiedere alla politica di ripartire dai territori, sarebbe necessario infatti arrivare a definire entro l’anno una concreta legge di riordino territoriale, superando le troppe diversità tra legge regionale e nazionale. Dobbiamo sottrarci all’occasionalità e tornare a una seria programmazione. I Piccoli Comuni necessitano di chiarezza, lo diciamo da tempo: servono norme differenziate e gestioni associate. E’ da sottolineare coma abbiamo difeso quest’anno fortemente le risorse finanziarie dei Piccoli Comuni rispetto ai tagli della manovra, ma è necessario tenere alta la guardia anche in considerazione del dibattito che il Governo si appresta ad iniziare rispetto alla nuova manovra da 40miliardi di euro. Al Governo e al Parlamento chiediamo una interlocuzione seria e leale, interlocuzione che è venuta a mancare negli ultimi mesi. Vogliamo ricordarlo ancora una volta: i Piccoli Comuni non sono uno spreco, ma una risorsa di cui bisogna capire tutto il valore sociale, civile ed economico che serve all’Italia. Vorrei ringraziare il presidente della provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, il presidente del consorzio dei Comuni trentini, Marino Simoni e il sindaco di Riva del Garda, Adalberto Mosaner per aver permesso questa Xi assemblea dei Piccoli Comuni”. Proprio ieri, sul decreto del Governo che vorrebbe rendere obbligatorie le funzioni associate per i Comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti (3 mila nei territori montani) proprio il vicepresidente Anci, Enrico Borghi, ha osservato: "Eravamo pronti ad entrare nel merito del provvedimento, e prendiamo atto della richiesta di rinvio. A questo punto, però, chiediamo al Governo di non dare ulteriore corso al Dpcm senza un preventivo confronto, anche alla luce della ormai imminente Assemblea dei piccoli Comuni di Riva del Garda, dove questo sarà uno dei temi al centro del confronto". La conferma, ce ne fosse bisogno, di come l’evento nazionale organizzato dall´Anci e dal Consorzio dei Comuni Trentini (cui la Provincia autonoma di Trento e il Comune di Riva del Garda hanno dato il patrocinio) per i piccoli Comuni è divenuto ormai punto di riferimento per le politiche e le novità che toccano migliaia di amministratori locali. E l’attuale delicata e complessa contingenza che sta attraversando il Paese – con le numerose implicazioni di profilo istituzionale e finanziario scaturite dalla legge n. 42/2009 sul federalismo fiscale e soprattutto in relazione ai diversi provvedimenti attuativi in corso di completamento – rende particolarmente pregnante e densa di contenuti l’edizione 2011, anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Gestione associata delle funzioni fondamentali, ordinamento differenziato per i piccoli Comuni, montagna, federalismo istituzionale e fiscale, questi i temi che saranno al centro del dibattito della due giorni di Riva del Garda. L´undicesima conferenza nazionale dei Piccoli Comuni “Piccolo è Grande”, congiuntamente alla Vi Conferenza Nazionale delle Unioni di Comuni, costituirà, soprattutto, occasione di confronto ed elaborazione di una proposta strategica, costruita dal basso e condivisa da presentare a Governo e Regioni sulle diverse tematiche riformatrici che investono l’ordinamento istituzionale, la finanza ed i processi di gestione associata degli Enti locali di minore dimensione. Non mancheranno, infine, alcune delle migliori esperienze e delle concrete testimonianze vissute e rappresentate dagli amministratori in "prima linea". |
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CONVEGNO CAMERA DI COMMERCIO ISERNIA, IORIO: «L´ITALIA E IL MOLISE SAPRANNO USCIRE DALLA CRISI» |
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Campobasso, 28 giugno 2011- «L´italia e il Molise hanno vissuto nel passato momenti di grossissima difficoltà riuscendo, con uno sforzo comune, a superarli. Possiamo dunque dire che anche oggi l´Italia e il Molise sapranno porsi alle spalle questo momento di crisi, rimettendosi sulla strada della crescita e dello sviluppo. In questo quadro, un ruolo importante potrà e dovrà essere svolto dal sistema camerale e dalla sua rete, dagli imprenditori e dalla architettura istituzionale operante sul territorio». Lo ha detto il Presidente della Regione Michele Iorio, intervenendo, ieri in mattinata, presso la Camera di Commercio di Isernia, al Convegno organizzato dallo stesso Ente, sul 150° Anniversario dell´Unità d´Italia. Presenti all´incontro anche i massimi rappresentanti della Camera di Commercio di Isernia, guidati dal Presidente Luigi Brasiello, il Presidente della Provincia di Isernia, Luigi Mazzuto, e tutti i Sindaci della provincia. Il Presidente Iorio ha, quindi, voluto ricordare il percorso fatto negli ultimi anni dal Governo regionale per sostenere la struttura economica del Molise in questo momento di crisi. Iorio, nello specifico, ha ricordato l´impegno profuso per le grosse imprese (Ittierre, Arena e Zuccherificio) e per le piccole e medie iniziative imprenditoriali, per le quali abbiamo attivato facilitazioni per l´accesso al credito. «In quest´ultimo caso - ha continuato il Presidente Iorio - abbiamo scontato alcuni ritardi dovuti alla burocrazia. Ed è proprio la burocrazia uno degli elementi negativi che dobbiamo modificare, perché rallenta, se non danneggia gravemente, il percorso dalla fuoriuscita della crisi». Il Presidente ha quindi voluto ricordare la determinazione del Governo regionale nel 2009 ad uscire dai parametri del Patto di stabilità ed utilizzare fondi, anche in anticipazione, per sostenere le imprese in difficoltà a causa della crisi congiunturale. «Fu quello un atto di coraggio - ha detto - che ci valse il titolo di "Regione non virtuosa", ma che ci ha consentito di aiutare il sistema economico molisano in un momento difficile. Abbiamo in pratica anticipato quella che ora è la posizione ufficiale dell´Italia, che chiede all´Unione Europea, una maggiore flessibilità nell´applicazione dello stesso Patto di stabilità». Iorio, infine, ha ribadito come sia importante mantenere la diversificazione strutturale nel Molise tra le due Camere di Commercio, che rappresentano la tipicità dei territori e creano una sana competizione. «Ove poi si dovesse giungere ad una necessità di unificazione - ha concluso - in quel caso seguiremo la strada tracciata, consapevoli che questa è l´estrema ratio di un percorso che parte da molto più lontano». |
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SEMPLIFICAZIONE IN SICILIA: ISTRUTTORIE PIU´ RAPIDE IN ASSESSORATO |
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Palermo, 28 giugno 2011 - L´assessorato dell´Economia ha concluso entro i termini previsti la mappatura dei procedimenti di competenza dei dipartimenti Bilancio, Finanze e Programmazione utili per la individuazione dei tempi di conclusione dei procedimenti amministrativi, come previsto dalla legge regionale 5/2011. Il rapporto e´ stato trasmesso dall´assessore Gaetano Armao al presidente Raffaele Lombardo, che dovra´ provvedere ad emanare l´apposito decreto all´assessore per le Autonomie locali, Caterina Chinnici. Gli 87 procedimenti delle tre direzioni dell´assessorato dell´Economia prevedono tempi di conclusione da 30 a 150 giorni. In dettaglio, 31 procedimenti riguardano il dipartimento Bilancio, 40 quello delle Finanze e 16 quello della Programmazione. Con la ricognizione, effettuata dai dirigenti generali dei dipartimenti Bilancio, Finanze e Programmazione, che con celerita´ hanno portato a termine tale adempimento, si potranno adottare tutte le decisioni conseguenti cosi´ da rendere sempre certa e verificabile l´attivita´ amministrativa dell´assessorato dell´Economia ed il rapporto con i cittadini. |
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AUMENTI IRPEF E IRAP, IN CAMPANIA GIÀ IN VIGORE. LA REGIONE LAVORA AD UNA PROPOSTA PER ANNULLARLI |
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Napoli, 28 giugno 2011 - In riferimento alla nota del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia, relativa all’applicazione delle maggiorazioni Irap e Irpef nella misura, rispettivamente, dello 0,15% e dello 0,30% per le Regioni Calabria, Campania e Molise, si precisa che dette maggiorazioni sono in vigore in Campania già dal primo gennaio scorso, in applicazione della legge 191/2009 sui piani di rientro per il disavanzo sanitario. Avendo ridotto il debito sanitario, la Regione sta lavorando in sede di Conferenza Stato – Regioni ad una proposta che preveda, a determinate condizioni, un annullamento degli aumenti. |
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SICILIA: CON MICROCREDITO SOSTENIAMO FAMIGLIE ED ECONOMIA |
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Palermo, 28 giugno 2011 - "Con la firma di oggi si compie un ulteriore passo verso la piena operativita´ del microcredito per le famiglie siciliane, obiettivo che sara´ raggiunto entro l´estate". Cosi´ ha commentato, il 24 giugno l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, la firma della convenzione tra Unicredit e assessorato per l´Economia. Unicredit e´ la banca che si e´ aggiudicata la gara di servizio di tesoreria e di gestione del fondo di garanzia, nonche´ l´istituto che lo sosterra´ finanziariamente. Per Unicredit erano presenti Roberto Piazza, responsabile Centro enti per la Sicilia e Ugo Barresi, responsabile Crediti agevolati. I soggetti bancari che hanno manifestato la disponibilita´ ad operare con il Microcredito per le famiglie sono 29. Infatti, oltre ad Unicredit, hanno aderito anche le banche di Credito cooperativo della Sicilia. Dopo la firma della convenzione odierna e quella del 27 maggio scorso, con i 48 enti (associazioni no profit, cooperative sociali, Caritas diocesane, fondazioni, ed altre) che hanno dato la propria disponibilita´ ad accompagnare le famiglie nell´iter burocratico, manca solo l´insediamento del Comitato regionale che avra´ il compito di stabilire le direttive sulla base delle quali si dara´ corso alla sua concreta applicazione. "Il Microcredito - ha detto Armao - e´ una grande opportunita´ sia per le famiglie che per l´economia siciliana. E´ uno strumento di grande efficacia, soprattutto in questo momento di crisi, cosi´ come dimostrano le esperienze condotte a livello sia nazionale che interregionale. Esso costituisce un volano di sviluppo perche´ sostiene soprattutto i bilanci familiari e, quindi, i consumi che in questa fase soffrono un significativo rallentamento". "Rispetto a questa iniziativa - ha aggiunto Armao - siamo confortati anche da quanto sostiene Mario Draghi, al quale formulo i miei auguri per il prestigioso incarico di Presidente della Banca Europea. Aiutare le famiglie e´ il modo migliore per spingere l´economia e superare l´ormai troppo lungo stato di stagnazione. Draghi sapra´, da economista attento al Mezzogiorno, sostenere le ragioni dei sud, in una politica economica europea oggi troppo concentrata sugli interessi degli stati continentali". "Riteniamo che questa misura, fortemente voluta dal governo regionale - ha spiegato l´assessore - potra´ contribuire anche a combattere il fenomeno dell´usura. Aiutare le famiglie a superare questi momenti potra´ evitare che entrino in un tunnel dal quale e´ poi sempre difficile uscire". Maggiori informazioni si possono avere consultando il sito della Regione siciliana (www.Regione.sicilia.it), cliccando sul link della home page ´Microcredito per le famiglie siciliane´. |
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SPORTELLO DEI DIRITTI CONTRO CARO-FEDERALISMO. GLI ENTI PER COPRIRE I BUCHI AUMENTANO LE TASSE SU RC AUTO E BENZINA: ALTRO CHE DIMINUZIONE DELLA PRESSIONE FISCALE! |
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Lecce, 28 giugno 2011 È proprio vero: gli effetti del federalismo fiscale s’iniziano a fare sentire ed anziché comportare una diminuzione della pressione fiscale vanno a colpire soprattutto quella che è ormai considerata una nuova categoria di contribuenti, i "contribuenti della strada". Infatti, quello che la Lega voleva per propria costituzione, ossia un nuovo modello di fisco decentrato, sta andando progressivamente a “bastonare” proprio gli automobilisti perché in diverse regioni e provincie segnano aumenti generalizzati le aliquote territoriali delle imposte su I.p.t., sulla benzina ed R.c.auto. Ma è proprio su quest’ultima che vale la pena soffermarsi per constatare gli effetti deleteri della “federalizzazione” delle imposte. Numerosi enti provinciali da Nord a Sud a partire da quelli di Alessandria, Benevento, Bologna, Chieti, Cremona, Pescara e Vibo Valentia sino a quello di Lecce, quest’ultimo sull’orlo del dissesto, stanno dando seguito a quanto concesso dal decreto attuativo sul fisco regionale e provinciale, approvato a fine marzo, che consente alle province la possibilità di aumentare del 3,5% l’addizionale relativa alla tassazione sulla polizza auto che già è pari al 12,5%. Risulta evidente che gli aumenti sono la conseguenza non occultabile dei tagli lineari dei trasferimenti governativi che hanno ancor più messo in difficoltà gli esangui bilanci di questi enti che sembrano sempre più inutili se non nel rappresentare una pesante voce di spesa per il bilancio generale dello stato. Alla luce di quanto sta accadendo, se l’intento dei promotori padani era quello di liberare il Nord dal “peso” del Sud, bè, appare sempre più chiaro che gli effetti non sono quelli voluti anche perché anche le province del settentrione stanno utilizzando le nuove regole per aumentare per quanto gli è possibile le aliquote dei prelievi locali. Quindi, altro che maggiore autonomia nella gestione delle entrate e nelle spese. Si taglia a livello centrale, si moltiplicano gli enti impositori, si incrementa la pressione fiscale per i cittadini: è questa la conseguenza del ricatto del federalismo voluto dalla Lega e concesso dal governo in cambio di qualcos’altro. Secondo Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, poiché le conseguenze volute dal partito del “Carroccio” con l’attuazione del federalismo, stanno causando un malessere generalizzato da Nord a Sud, mentre non risulta che vi sarà almeno nel medio termine un miglioramento delle condizioni degli enti locali che da una parte subiscono i tagli di Roma e dall’altra sono costretti ad attingere dalle tasche dei cittadini, è giunta l’ora di pensare a concrete azioni per restituire un assetto più efficiente e meno costoso della macchina dello Stato. La prima, a parere dello scrivente, dovrebbe essere proprio quella di andare ad abrogare le province. |
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SICUREZZA FVG: PIANO 2011 CONTRO FURTI, DANNEGGIAMENTI E SPACCIO |
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Trieste, 28 giugno 2011 - Il "Programma regionale di finanziamento in materia di politiche di sicurezza" per l´anno in corso è stato approvato in via preliminare dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alle Attività produttive e Sicurezza Federica Seganti. Il documento sarà ora sottoposto per l´acquisizione del parere al Consiglio delle Autonomie locali ed alla Commissione competente del Consiglio regionale ed è sostanzialmente mirato al mantenimento del trend positivo registrato negli ultimi anni per quanto concerne la riduzione delle azioni delittuose in Friuli Venezia Giulia. "In particolare - osserva l´assessore - ci si propone di incentivare le iniziative che possono favorire la tutela dei cittadini da furti e danneggiamenti, che rappresentano più della metà dei crimini commessi, il contrasto al degrado conseguente alle attività commerciali illegali e la prevenzione del consumo di sostanze stupefacenti da parte soprattutto dei giovani". Gli atti delittuosi denunciati nel 2010 in regione sono stati 36.008 (quasi il 10 per cento in meno rispetto all´anno precedente). In complesso le azioni delittuose sono in calo ovunque meno che a Gorizia, dove nel 2010 ne sono state rilevate 5154 contro le 4691 del 2009. Rispetto al totale dei delitti commessi nel 2010, la percentuale di furti e danneggiamenti è del 63,4 a Trieste (dove si registra l´aumento del 15 per cento degli scippi), del 69 per cento a Udine, del 66 per cento a Pordenone e del 58,9 per cento a Gorizia. A Udine il Comando provinciale dei Carabinieri ha evidenziato, per gli interventi di sua competenza, un aumento di spaccio e consumo di droghe, mentre a Pordenone i furti, ancorché in calo, restano un problema rilevante. |
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IN EMILIA-ROMAGNA CARCERI SOVRAFFOLLATE. OLTRE 4300 I DETENUTI A FRONTE DI 2300 POSTI. |
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Bologna, 28 giugno 2011 - Le carceri dell’Emilia-romagna sono al secondo posto in Italia (dopo quelle pugliesi) per il tasso di sovraffollamento: i detenuti in regione sono, infatti, 4.373 a fronte di una capienza regolamentare di 2.394, il che significa un indice di sovraffollamento pari al 182,5% (con il dato medio nazionale al 150,95%). E’ quanto emerge dalla relazione annuale, prevista dalla legge regionale n.3 del 2008 “Disposizioni per la tutela delle persone ristrette negli Istituti penitenziari della regione Emilia-romagna”, presentata oggi in Giunta dall’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi. La relazione, che sarà discussa nei prossimi giorni dalla Commissione consiliare "Politiche per la Salute e Politiche Sociali”, dice anche che se a livello nazionale, il 36,7% della popolazione carceraria è rappresentata da stranieri, in Emilia-romagna la percentuale aumenta in modo considerevole arrivando al 52,4%. “La situazione è gravissima”, sottolinea Marzocchi. “La Giunta dell’Emilia-romagna se ne è fatta carico con progetti dentro e fuori dalle carceri ma, in attesa degli altri provvedimenti necessari, chiediamo al Governo interventi di sostegno immediato perché occorre personale e mancano le risorse anche solo per la manutenzione ordinaria”. In particolare, ricorda l’assessore, “abbiamo firmato l’intesa con il Commissario delegato all’attuazione del piano nazionale delle carceri, Franco Ionta, affinché i mille posti aggiuntivi previsti siano utilizzati per allentare il sovraffollamento delle strutture esistenti, favorire la piena applicazione del principio generale di territorializzazione della pena e realizzare un nuovo ospedale psichiatrico giudiziario. Sono interventi importanti, ma occorrono fin da subito anche le risorse per gestire l’emergenza attuale”. Le politiche sociali regionali per il carcere Già nel 2010 il lavoro della Regione si è concentrato su una trentina di interventi per rispondere alle gravissime condizioni di sovraffollamento in cui versano tutte le carceri presenti sul territorio emiliano-romagnolo e con l’obiettivo di assicurare il rispetto dei diritti fondamentali delle persone durante la detenzione e favorirne il reinserimento nella società. Le somme totali messe a disposizione dal Programma Carcere della Regione per il 2010 ammontano a 500 mila euro, cui si aggiungono una quota di co-finanziamento da parte dei Comuni pari a quasi 300 mila euro e i 520 mila euro del Fondo sociale europeo. In particolare sono stati assegnati contributi ai Comuni sede di carcere per creare sportelli informativi per i detenuti, per l’accompagnamento socio-lavorativo delle persone e per il miglioramento della qualità della vita di chi è in carcere. Tra le attività, tre progetti sperimentali hanno riguardato la Casa del Perdono gestita dall’Associazione Papa Giovanni Xxiii, le strutture Don Dino Torreggiani e Primo Maggio affidate alla Cooperativa L’ovile e la Casa Zacchera gestita dalla cooperativa Sadurano Salus. |
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COMUNITA´ MONTANE: DA LUGLIO NUOVO ASSETTO IN ABRUZZO |
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L´aquila, 28 giugno 2011 - Saranno pubblicati il 29 giugno per essere operativi il primo luglio i decreti del presidente della Giunta regionale che ridisegnano il nuovo assetto delle comunità montane in Abruzzo. Lo ha comunicato l´assessore agli Enti locali, Carlo Masci, i cui uffici hanno elaborato e proposto tutti i provvedimenti amministrativi al presidente della Regione. La nuova geografia, nata dalla riforma votata da gran parte del Consiglio regionale nel giugno del 2010, vede su tutto il territorio regionale la presenza di 11 Comunità montane rispetto alle 19 che esistevano prima della riforma. Dal primo luglio, dunque, le comunità montane abruzzesi saranno: "Montagna Marsicana" nata dall´aggregazione di 3 comunità montane; "Montagna di L´aquila" che ha aggregato 2 precedenti comunità; "Peligna"; "Sirentina"; "Alto Sangro"; "Aventino Medio Sangro"; "Maielletta"; "Montagna Sangro Vastese" che ha aggregato 4 Comunità montane; "Montagna Pescarese" che ne ha aggregate 2; "Gran Sasso" e "Monti della Laga". "E´ stato un processo di rideterminazione abbastanza complesso ? spiega l´assessore Carlo Masci ? che ha toccato gli ambiti territoriali, che ha visto l´esclusione di alcuni comuni che non rispondevano più alle nuove indicazioni di legge e che ha visto la nascita di Comunità montane aggregate. L´obiettivo della riforma è la cosiddetta ´sostenibilità finanziaria´ dei nuovi enti intermedi, cioè la capacità di trovare un punto di equilibrio finanziario che permetta l´autosufficienza a fronte di una forte riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato centrale. È una sfida che contiamo di vincere anche perché ? sottolinea Carlo Masci ? il dibattito sul futuro delle Comunità montane prosegue con un tavolo istituzionale aperto, non foss´altro per individuare le attività e le competenze dei nuovi enti così ridisegnati". |
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SIGLATO A SONDRIO ACCORDO PER LA CONCILIAZIONE: REGIONE LOMBARDIA E´ ATTENTA A ESIGENZE DELLA FAMIGLIA PREVISTA DOTE PER IL REINSERIMENTO NEL LAVORO DELLE MAMME |
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Sondrio, 28 giugno 2011 - L´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia e presidente del Tavolo Territoriale di Sondrio Giulio De Capitani ha siglato ieri mattina a Sondrio, nella sede della Provincia, l´Accordo di collaborazione per la realizzazione della rete territoriale di conciliazione famiglia-lavoro. A sottoscrivere l´accordo, di cui è capofila l´Asl di Sondrio, rappresentata dalla direttrice sociale Caterina Perazzo, erano presenti l´assessore provinciale Silvana Snider e il delegato del presidente Formigoni per le aree di montagna, Roberto Baitieri. Presenti per illustrarne i dettagli anche rappresentanti della Direzione generale Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale. Oltre alla Regione, all´Asl e alla Provincia hanno siglato l´intesa la Camera di Commercio, gli Ambiti Territoriali di Bormio, Tirano, Sondrio, Morbegno e Chiavenna e la consigliera provinciale di Parità Eva Maria Redaelli. "In una regione moderna e all´avanguardia come la Lombardia, le politiche di conciliazione - ha commentato De Capitani - rappresentano un fattore strategico di competitività e di crescita economica e sociale". L´accordo sottoscritto a Sondrio, ottavo tra quelli analoghi siglati in Lombardia, si inserisce all´interno di un percorso iniziato con l´insediamento del Comitato Strategico Conciliazione Donna Famiglia Lavoro, fortemente voluto dal presidente Roberto Formigoni e la stesura del Libro Verde sulla Conciliazione. "Con l´avvio di questa nona legislatura - ha sottolineato l´assessore - abbiamo deciso di dare ancora più impulso alle politiche di conciliazione con la sottoscrizione di specifici accordi nelle diverse province". "Grazie a questo accordo - ha spiegato De Capitani - valorizziamo la rete delle esperienze e delle offerte e aiutiamo lo sviluppo del territorio tenendo conto delle esigenze del mondo economico e delle famiglie. Per questo motivo, nell´accordo è previsto un momento di formazione che aiuti a mettere in comune e ad armonizzare le realtà già attive a livello locale". "All´interno dell´accordo - ha sottolineato De Capitani Capitani -, che sarà ulteriormente perfezionato entro 30 giorni in Regione, abbiamo inserito strumenti innovativi quali la Dote per favorire il rientro nel mondo del lavoro delle donne che hanno un figlio di età inferiore a un anno". "Questo accordo - ha concluso l´assessore De Capitani - riunisce le migliori energie della provincia di Sondrio e, sono certo, aiuterà le famiglie e l´economia di questo territorio a migliorare la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro elevando ulteriormente gli standard della qualità della vita in Valtellina". |
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PARMA: UN ACCORDO CONTRO LE DISCRIMINAZIONI DI GENERE FIRMATO IN PROVINCIA UN PROTOCOLLO TRA LE NUOVE CONSIGLIERE PROVINCIALI DI PARITÀ E LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI |
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Parma, 28 giugno 2011 – Le Consigliere provinciali di parità di Parma e Cgil, Cisl e Uil contro le discriminazioni di genere. È l’idea di fondo di un protocollo d’intesa firmato il 24 giugno in Provincia in un incontro che per le nuove consigliere, Cecilia Cortesi Venturini (titolare) e Aldina Bocchi (supplente), ha costituito anche la prima uscita ufficiale dopo la nomina. Si tratta di un accordo di estrema rilevanza, che punta a favorire la piena applicazione della normativa in materia di parità e di pari opportunità tra uomo e donna, per prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione di genere. Tra gli obiettivi quello di sviluppare iniziative ad hoc per mettere in moto un circuito virtuoso che coinvolga tutti gli attori nella rimozione dei meccanismi discriminatori. In particolare il protocollo, che ha durata di 3 anni, ha lo scopo di attivare una collaborazione fattiva tra le consigliere di parità e le organizzazioni sindacali in tema di discriminazioni nel mondo del lavoro. “Questo accordo chiude il ciclo di una serie di altri realizzati in questi anni sul tema della tutela delle donne e della lotta alle discriminazioni di genere. L’obiettivo rimane quello di dare una mano alle donne in difficoltà nel mondo del lavoro a causa delle discriminazioni. Abbiamo ritenuto fondamentale avere una rete a sostegno delle donne, quindi soprattutto un rapporto forte con le organizzazioni sindacali proprio perché sono le prime ad avere un contatto diretto con le lavoratrici”, ha spiegato la consigliera Cecilia Cortesi Venturini, che si è soffermata in particolare sul fenomeno delle dimissioni dal lavoro delle mamme nel primo anno di età del figlio: “Un fenomeno che anche nel nostro territorio è in aumento. Nel 2010 sono state 203, quindi circa 17 al mese, nel 2011 già 58 in tre mesi. Più la crisi economica colpisce il territorio, più le donne escono dal mondo del lavoro”. “Non c’è niente da dire, parlano i fatti: fare figli nella nostra società è penalizzante. Mi chiedo se veramente si può continuare così”, ha commentato la consigliera supplente Aldina Bocchi, che dell’intesa alla base del protocollo ha detto: “Più la rete si allarga e meglio è. Sappiamo che la condivisione di obiettivi è fondamentale per sostenere questo percorso; un percorso importantissimo, perché la maternità è un valore che deve essere tutelato e incentivato e non penalizzato”. Per Valentina Anelli della Cgil “l’aspetto più eclatante sono le dimissioni. Quando le lavoratrici rientrano dalla maternità e magari si vedono negata una riduzione dell’orario, o anche assegnato un rimansionamento, si trovano nelle condizioni di abbandonare il posto di lavoro. A Parma questi casi stanno diventando sempre più numerosi: bisogna cercare di metterci un freno. Anche attraverso accordi come quello di oggi – ha spiegato - si riesce a rafforzare la collaborazione per rimuovere le discriminazioni cui troppo spesso le donne incorrono nei luoghi di lavoro”. Non si agirà solo sugli episodi già conclamati: “Il protocollo – ha osservato Angela Calò della Cisl - mira anche alla prevenzione, con la promozione di attività di formazione specifiche. È un’intesa importante, ma è importante anche che nelle donne “passi” una cultura verso situazioni di questo tipo: è utile lavorare anche su questo”. Diversi gli impegni che il protocollo assegna alle consigliere. Tra questi: - organizzare percorsi formativi per gli operatori dei sindacati, per permettere loro di acquisire competenze ed informazioni utili a riconoscere e segnalare casi di discriminazione di genere nei luoghi di lavoro; - di concerto con i sindacati, attivare percorsi di divulgazione e conoscenza sui temi dei diritti del lavoro e della tutela alla maternità e della parità, contro le discriminazioni di genere con particolare riferimento al rientro al lavoro dopo la maternità; - dare informazione e consulenza per le imprese nell’elaborazione di progetti di flessibilità in favore della conciliazione e nell’accesso ai finanziamenti ex art. 9., legge 53/2000; - coadiuvare e sostenere i sindacati firmatari nell’ elaborazione di proposte progettuali di azioni positive per la conciliazione; - fornire periodicamente ai sindacati i dati di cui le consigliere dispongono sull’andamento del mercato, con particolare riferimento all’occupazione femminile; - informare i sindacati sulle novità legislative regionali, nazionali, europee anche in materia di salute e sicurezza; - monitorare e fornire dati aggiornati sulle dimissioni delle lavoratrici madri durante il primo anno di vita del bambino. Tra gli impegni dei sindacati, invece: - svolgere un’azione di informazione sulla Consigliera di Parità e sulla legislazione in materia di pari opportunità/discriminazioni di genere; - segnalare alle consigliere di parità le necessità di formazione degli operatori sindacali - segnalare situazioni individuali (con il consenso dell’interessata/o) e realtà aziendali nelle quali sono presenti squilibri di genere, anche per progettare percorsi di azioni positive; - proporre una tutela alla lavoratrice/lavoratore oggetto di discriminazione, col supporto e l’azione delle consigliera di parità; - sostenere politiche di genere nella contrattazione territoriale/aziendale. Le consigliere provinciali di parità: ruolo e funzioni Le consigliere di parità, effettive o supplenti, svolgono funzioni di promozione e controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e non discriminazione per donne e uomini nel lavoro. Sono pubblici ufficiali, il loro mandato dura quattro anni ed è rinnovabile solo una volta. Nella loro funzione le consigliere di parità si rivolgono alle donne che hanno subito discriminazioni sul lavoro, che vogliono avere più informazioni sui loro diritti, che vogliono sapere a quali enti e organizzazioni possono rivolgersi per accedere alla formazione professionale. Le loro competenze: favorire l’uguaglianza sostanziale tra donna e uomo nell’accesso al lavoro e sui luoghi di lavoro mediante la promozione di azioni positive; vigilare affinché negli ambienti di lavoro non si verifichino discriminazioni nei confronti delle donne e favorire una organizzazione del lavoro volta alla realizzazione di pari opportunità; promuovere una diversa organizzazione del lavoro per un equilibrio tra responsabilità familiari e professionali e per la condivisione di tali responsabilità tra i due sessi; eliminare le disparità di cui le donne sono oggetto nell’accesso alla formazione, nell’accesso al lavoro, nella progressione di carriera, nella vita lavorativa e nei periodi di mobilità; incentivare l’accesso al lavoro autonomo e alla formazione imprenditoriale. Tra i progetti delle consigliere Cecilia Cortesi Venturini e Aldina Bocchi per questo mandato: promozione di progetti di azioni positive per la valorizzazione delle competenze femminili nei settori e nei profili innovativi e specialistici - promozione di progetti per la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro - promozione di iniziative di sostegno alla carriera esterna dei giovani e la riduzione dei rischi di precarizzazione - monitoraggio della rappresentanza politica ed istituzionale in applicazione dell’art. 51 della Costituzione che prevede azioni positive nelle cariche elettive e maggior accesso alla rappresentanza politica delle donne - sostegno delle donne che agiscono in giudizio per la tutela antidiscriminatoria, sia individuale che collettiva, con coinvolgimento della consigliera regionale. |
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TRENTO: LA PROVINCIA SOSTIENE IL NOBEL PER LA PACE ALLE DONNE AFRICANE |
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Trento, 28 giugno 2011- La Provincia autonoma di Trento aderisce alla campagna internazionale per l´assegnazione del premio Nobel per la pace alle donne africane, "Noppaw". La decisione è stata formalizzata oggi dalla Giunta su proposta dell´assessore alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami. La campagna Moppaw (Nobel peace prize for african women) è stata elaborata da associazioni italiane ed africane riunitesi a Dakar, la capitale del Senegal, per iniziativa del Cispi - Coordinamento di iniziative popolari di solidarietà internazionale e dell´associazione "Chiama l´Africa". Alla campagna hanno dato la loro adesione molti soggetti sia pubblici che privati: associazioni, enti locali, personalità del mondo della politica e della cultura. Il Trentino, da sempre impegnato in Africa con le sue associazioni e i suoi missionari, non poteva rimanere insensibile a questa proposta, che accende i riflettori su chi, in tempo di guerra, è spesso vittima predestinata di violenze e soprusi di ogni genere e in tempo di pace è fonte di vita ma anche, sempre più spesso, vera protagonista dello sviluppo della comunità in cui vive. Il Trentino, inoltre, ha promosso la rete internazionale delle donne per la pace e si è confrontato con alcune figure di donne africane di grande rilievo come Luisa Diogo, già primo ministro del Mozambico, ospite di una edizione del Festival dell´Economia, e la compianta Mana Sultan, di cui è noto l´impegno in Somalia, assieme al trentino Elio Sommavilla, per gli orfani di guerra e per le ragazze vittime dell´infibulazione. Non solo: molti progetti di solidarietà internazionale sostenuti anche dalla Provincia autonoma di Trento hanno per protagoniste proprio le donne, spesso riunite in associazioni o cooperative. L´obiettivo che si pongono i promotori della campagna è quello di raggiungere almeno 2 milioni di firme da inviare al comitato che attribuisce il Nobel, che in questo caso sarebbe un Nobel "collettivo", assegnato non a una singola figura ma a un soggetto collettivo. Scheda: La Campagna Noppaw - Vediamo più da vicino la campagna Noppaw (per altre informazioni vedasi il sito www.Noppaw.org) La motivazione - La proposta nasce a partire dalla constatazione del ruolo crescente che le donne africane hanno acquisito nella vita quotidiana dell’Africa. Le donne sono protagoniste e trainanti sia nei settori della vita quotidiana che nell’attività politica e sociale. Sono le donne in Africa che reggono l’economia familiare nello svolgimento di quell’attività, soprattutto di economia informale, che permette ogni giorno, anche in situazioni di emergenza, il riprodursi del miracolo della sopravvivenza. Le donne da decenni sono protagoniste nella microfinanza: dalle storiche "tontine" dell’Africa occidentale, fino alle forme più elaborate di microcredito in tutte le parti dell’Africa. Microcredito che ha permesso la nascita di migliaia di piccole imprese. Le donne africane sono capaci nell’organizzazione della gestione dell’economia: esistono in Africa migliaia di cooperative che mettono insieme donne impegnate nell’agricoltura, nel commercio, nella formazione, nella lavorazione di prodotti agricoli. Le donne africane stanno svolgendo un ruolo sempre crescente nella definizione e nella ricerca di forme autoctone di sviluppo economico e sociale, attraverso l’organizzazione capillare delle attività economiche e sociali nei villaggi. Le donne in Africa stanno svolgendo un ruolo sempre crescente nella difesa della salute, soprattutto contro il morbo dell’Hiv e della malaria. Sono loro che svolgono spesso formazione sanitaria nei villaggi. Sono i gruppi organizzati di donne che si stanno impegnando contro pratiche tradizionali dell’infibulazione e della mutilazione genitale. Sono le donne africane, infine, che riescono a organizzarsi per lottare per la pace e a mantenere la vita anche nelle situazioni più tragiche, in un impegno politico spesso capillare e non riconosciuto. Molto spesso con il rischio di subire violenza e sopraffazione. L’africa oggi può sperare nel proprio futuro soprattutto a partire dalle donne comuni, quelle che vivono nei villaggi o nelle grandi città, in situazioni spesso di emergenza, e di cui le donne che sono emerse, sia nella politica, sia nella cultura, sia nell’attività imprenditoriale, non sono che un’espressione visibile. La proposta - Lanciare una campagna internazionale per l’attribuzione del premio Nobel per la Pace nel 2011 alle donne africane nel loro insieme. Non una campagna per l’attribuzione del Nobel a una singola persona o a un’associazione, ma una sorta di Nobel collettivo. Si tratta, lo capiamo, di una proposta atipica, ma questa proposta che vogliamo perseguire, conoscendone le difficoltà, ci serve per lanciare una campagna internazionale tendente a far conoscere il protagonismo delle donne africane e per privilegiare nei rapporti di cooperazione proprio le donne e le loro organizzazioni. Modalità - Lancio di un manifesto- appello firmato da personalità che hanno un ruolo internazionale riconosciuto. Creazione di un comitato nazionale e internazionale in Africa e negli altri continenti; Lancio capillare della campagna attraverso iniziative diffuse sul territorio per raccogliere firme all’appello: convegni, iniziative di movimento, incontri organizzati con donne africane, proposte di viaggi in Africa per incontrare realtà di donne organizzate, e altre ancora. Aggiornamento del sito web multilingue www.Noppaw.org, luogo ufficiale per conoscere le attività della campagna, per presentare storie di donne organizzate in Africa e per consultare le pubblicazioni e i dossier sulle tematiche di gender. L´obiettivo è raggiungere almeno 2 milioni di firme da inviare al comitato che attribuisce il Nobel. |
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BASILICATA: INSEDIATO TAVOLO TECNICO DIFFUSIONE CARTA PARI OPPORTUNITÀ 24/06/2011AL VIA UNO STRUMENTO PER LA LOTTA CONTRO TUTTE LE FORME DI DISCRIMINAZIONE SUL LUOGO DI LAVORO |
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Potenza, 28 giugno 2011 - Nel corso di una conferenza stampa palla quale hanno preso parte, tra gli altri, l’Assessore regionale al Lavoro, Rosa Mastrosimone e la Consigliera regionale di parità - Maria Anna Fanelli è stato presentato il 24 giugno l’insediamento del Tavolo tecnico regionale per la diffusione della Carta per le pari opportunità nel lavoro e del relativo Comitato regionale formato dai soggetti promotori e da tutti gli aderenti sindacali datoriali ed associativi . Adottando la Carta per le pari opportunità nel lavoro le imprese si impegnano a contribuire alla lotta contro tutte le forme di discriminazione sul luogo di lavoro - genere, età, disabilità, etnia, fede religiosa, orientamento sessuale – e si impegnano al contempo a valorizzare le diversità all’interno dell’organizzazione aziendale, con particolare riguardo alle pari opportunità tra uomo e donna. Possono contribuire come partner sostenitori: Associazioni Datoriali rappresentative di imprese di varie dimensioni e settori; Camere di Commercio; Organizzazioni Sindacali, Associazioni Professionali (dei Consulenti del lavoro- Ancl, dei Direttori del personale Gidp,aidp.), rappresentanti dei Sindacati. Nel corso della conferenza stampa alla quale hanno anche partecipato la rappresentante dell’Associazione Imprenditrici e Donne e Dirigenti D´azienda Anna Maria Scavone e il presidente del gruppo basilicata dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti - Michele Perone sono state illustrate nel dettaglio le azioni che saranno messe in campo dal Tavolo Regionale per la diffusione della Carta per le pari opportunità nel lavoro. Tra queste: la definizione delle azioni di governante locali in capo al Comitato Promotore regionale; la Definizione del modello operativo di coordinamento tra le parti a livello regionale (anche attraverso la partecipazione di partner sostenitori presenti a livello locale e non a quello nazionale) e delle relazioni tra il tavolo regionale e quello nazionale; l’individuazione, in coerenza con la metodologia adottata a livello nazionale dal Comitato promotore di una procedura di valutazione costante e sistematica dell’andamento in itinere e a step successivi dell’adesione alla Carta delle Pari Opportunità e dell’Uguaglianza sul lavoro anche in relazione alle specificità del territorio di riferimento; l’individuazione delle nuove prassi adottate all’interno delle imprese e/o dei territori. |
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RICERCA, A BARBARA ENSOLI IL PREMIO PORTO VENERE DONNA 2011 |
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Porto Venere (La Spezia), 28 Giugno 2011 - È la ricercatrice Barbara Ensoli, direttore del centro nazionale Aids dell’istituto Superiore di sanità, la vincitrice della Xvi Edizione del “Premio Porto Venere Donna”, il riconoscimento assegnato ogni anno dalla Consulta Provinciale Femminile della Spezia dedicato a una carriera femminile d’eccellenza, che abbia anche offerto un rilevante contributo nell’ambito dell’impegno sociale. Il premio – una statua in marmo, opera del maestro Francesco Vaccarone – sarà consegnato a Barbara Ensoli mercoledì 10 agosto alle 21.30 in piazza San Pietro, a Porto Venere. Barbara Ensoli è la coordinatrice delle sperimentazioni cliniche preventive e terapeutiche di un vaccino contro Hiv. Il Premio Porto Venere Donna, nato nel 1996 e momento clou dell’estate di Porto Venere, nel 2009, ha ricevuto il Premio Regionale Ligure per gli eventi insieme a Festival Teatro Donna. La nuova edizione è stata presentata in mattinata nella sede della Regione Liguria dalla presidente della Consulta Barbara Canese, con l’assessore alle Pari Opportunità di Porto Venere Paola Faggioni e il direttore artistico del festival “Una cartolina dal Golfo2 Oreste Valente. Nelle precedenti edizioni il Premio è stato assegnato a: Elena Giannini Bellotti, Margherita Hack, Paola Gassman, Luciana Savignano, Dacia Maraini, Monica Guerritore, Rita Levi Montalcini, Carla Maria Izzo, Franca Valeri, Margherita Boniver, Fiona May, Anna Maria Castelli, Carmen Lasorella, Lella Costa, Milena Gabanelli. |
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SI’ DELLA COMMISSIONE EUROPEA AGLI AIUTI ALLE IMPRESE VENETE COLPITE DALL’ALLUVIONE |
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Venezia, 28 giugno 2011 - Le imprese venete operanti nei diversi settori economici, escluso quello agricolo che ha già acquisito apposito nulla osta della Commissione Europea per 15 milioni, colpite dalla devastante alluvione del 31 ottobre – 2 novembre dello scorso anno, potranno ricevere contributi previsti dall’Opcm 3906 e s.M.i, fino a 60 milioni di euro complessivi, messi a disposizione dal Governo italiano nell’ambito dei 300 milioni assegnati col provvedimento del novembre scorso. La Commissione europea, infatti, ha deciso di considerare il regime di aiuti compatibili con il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea e il Vice Presidente, Joaquin Almunia, ha firmato a Bruxelles il decreto con il quale si avviano formalmente le procedure per consentire alle aziende private di ottenere gli indennizzi a copertura dei danni subiti lo scorso autunno. “Rivolgo un particolare ringraziamento al vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani – è il commento del presidente della Regione e commissario per il superamento dell’emergenza alluvione, Luca Zaia – che sin dalle ore immediatamente successive al disastro ci è stato vicino e il cui sostegno si è dimostrato decisivo. Confidavamo molto nell’aiuto dell’Europa per favorire il rilancio del sistema economico nelle aree alluvionate, per dare una mano a quella diffusa e produttiva rete di piccole e medie aziende che, è doveroso sottolinearlo, aveva dimostrato da subito una straordinaria forza e capacità di reazione ad un evento calamitoso che avrebbe potuto causarne la scomparsa. I nostri imprenditori non si sono arresi e il riconoscimento che ora arriva dalla Commissione europea premia il loro coraggio, ma anche l’azione della Regione che ha saputo interloquire con avvedutezza e tempestività con le istituzioni nazionali e sovranazionali”. “Abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra – aggiunge l’assessore al bilancio, Roberto Ciambetti – operando in questi mesi in stretta collaborazione con gli organismi comunitari per fornire un concreto aiuto al nostro tessuto produttivo”. Nel decreto si precisa che sono rimborsabili i danni materiali connessi, in linea con l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, emessa nel novembre scorso. I primi sono quelli subiti da attrezzature, macchinari, impianti produttivi, scorte, beni immobili registrati; i danni economici, invece, sono quelli correlati al fermo di attività per almeno sei giorni a causa delle inondazioni. Quando il valore dei danni è pari o superiore ai 30 mila euro, il beneficiario deve fornire la perizia asseverata di un esperto, quando il valore è inferiore è sufficiente una dichiarazione giurata dell’interessato. Il contributo può essere concesso fino al raggiungimento massimo del 30% dei costi ammissibili per compensazione della perdita di scorte di merci, fino al 75% per tutti gli altri tipi di danni materiali, con il limite di 30 mila euro per i beni immobili e beni mobili registrati introdotta recentemente con Opcm 3943 in data 25 maggio 2011 fino al 100% per compensazione dei danni da fermo attività. Inoltre, l’aiuto concesso nell’ambito di questa misura, può essere cumulato con altri tipi di aiuto e rimborsi assicurativi fino al 100% del danno. |
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BRESCIA: PROMOZIONE IMPRENDITORIA FEMMINILE: RINNOVATA INTESA |
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Brescia, 28 giugno 2011- Promuovere iniziative per lo sviluppo dell´imprenditorialità femminile; facilitare l´accesso al credito e l´inserimento nei vari settori economici delle imprese femminili; dare attuazione alle politiche di conciliazione dei tempi vita e tempi lavoro derivanti dall´applicazione della Legge n.53/2000. Sono questi alcuni dei punti salienti del protocollo d´intesa promosso dalla Camera di Commercio di Brescia, tramite il suo Comitato per l´imprenditoria Femminile, presieduto da Anna Maria Gandolfi, e sottoscritto dalla Provincia di Brescia, il Comune di Brescia, Università Statale e Cattolica, Ufficio Scolastico Provinciale e Consigliera di Parità Provinciale. Il protocollo si pone in continuazione con quello già in precedenza siglato, fin dal 2001, primo in Lombardia e secondo in Italia nel suo genere, e che gli Enti sottoscrittori, visiti gli esiti positivi, hanno ritenuto di dover rinnovare. “Grazie a questo protocollo – commenta Anna Maria Gandolfi – sono state concretizzate azioni positive con tutte le istituzioni del territorio, proprio perché l´operare in rete è uno dei suoi principi ispiratori” In attuazione del protocollo, tra l´altro, sono stati programmati dal Comitato dell´imprenditoria femminile numerosi incontri nelle scuole, sia istituti superiori che università. Solo quest´anno, sono stati già realizzati incontri con circa 1200 ragazzi che hanno potuto così conoscere le nozioni di base del fare impresa. |
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