|
|
|
MARTEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Martedì 19 Luglio 2011 |
 |
|
 |
UNO STUDIO FINANZIATO DALL´UE MIGLIORA LE CURE DELLE MALATTIE CARDIACHE |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 19 luglio 2011 - Un team internazionale di scienziati finanziati dall´Ue ha sviluppato un nuovo metodo a bassa energia per curare la mortale aritmia cardiaca, un gruppo di malattie caratterizzate da un´attività elettrica irregolare nel cuore. Con un finanziamento di 12 Mio Eur come parte del progetto Eutrigtreat ("Identification and therapeutic targeting of common arrhythmia trigger mechanisms") finanziato nell´ambito del Tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq), il team composto da ricercatori provenienti da Germania, Francia e Stati Uniti ha lavorato sulla riduzione dell´energia necessaria per la defibrillazione, un trattamento che fornisce una dose terapeutica di energia elettrica al cuore per i pazienti con aritmia cardiaca. La defibrillazione tradizionale funziona fornendo un forte impulso elettrico, spesso doloroso e nocivo per i tessuti circostanti, che riporta il cuore al suo ritmo normale. La nuova tecnica dei ricercatori, chiamata "Leap" (Low-energy Anti-fibrillation Pacing), usa un catetere cardiaco per creare una sequenza di cinque deboli segnali elettrici nel cuore. Un paio di secondi dopo il cuore ricomincia a battere regolarmente, il che significa che questo metodo ha bisogno dell´84% di energia in meno rispetto alla defibrillazione tradizionale. In un cuore che funziona in modo sano, gli impulsi elettrici si propagano attraverso il muscolo cardiaco a intervalli regolari e controllati che fanno si che i ventricoli e gli atri del cuore si contraggano e si rilassino nuovamente. Per coloro che soffrono di uno dei disturbi che fanno parte del gruppo dell´aritmia cardiaca, gli impulsi elettrici tendono a propagarsi attraverso il cuore in modo caotico e non sincronizzato. Questo ha l´effetto di ostacolare un battito cardiaco regolare e di impedire che il corretto afflusso di sangue raggiunga tutte le parti del corpo. Scrivendo sulla rivista Nature, gli scienziati spiegano come questi risultati di ricerca hanno implicazioni per lo sviluppo di cure non dolorose per la fibrillazione cardiaca fatale. Anche se la defibrillazione Leap e quella tradizionale sembrano funzionare in modo simile, in effetti danno inizio a processi completamente diversi all´interno del cuore. Il defibrillatore classico funziona usando un campo elettrico molto forte che eccita tutte le cellule dell´organo applicando uno shock ad alta energia doloroso e potenzialmente nocivo per fermare tutti i segnali elettrici nello stesso momento, un processo simile a spegnere e riaccendere un computer che non funziona bene. La Leap d´altra parte usa una sequenza di impulsi a bassa energia per sincronizzare progressivamente il tessuto passo dopo passo. Le eterogeneità naturali all´interno del cuore, come i vasi sanguigni, i tessuti grassi o i tessuti fibrotici possono agire come fonti di onde sincronizzanti, come gli scienziati hanno mostrato in esperimenti e in simulazioni al computer durante lo studio. Gli impulsi elettrici deboli sono sufficienti a stimolare le cellule in queste regioni, visto che con ogni impulso aggiuntivo vengono attivate più eterogeneità, che a loro volta fermano gradualmente l´attività caotica. "Le eterogeneità agiscono come piccoli siti di controllo che - una volta attivati - possono "riprogrammare" l´intero organo," commenta Valentin Krinsky, uno dei ricercatori dell´Institut non Linéaire de Nice. Oltre 10 milioni di persone in tutta Europa e negli Stati Uniti sono affetti da fibrillazione atriale, la forma più comune di aritmia cardiaca. Questi risultati di ricerca potrebbero essere rilevanti anche per l´eliminazione della fibrillazione ventricolare, una forma letale di aritmia, che viene interrotta solo attraverso defibrillatori esterni o impiantabili. "Lo sviluppo della Leap è un risultato rivoluzionario e uno straordinario esempio di collaborazione interdisciplinare di successo tra fisici e medici-scienziati, con un impatto immediato sullo sviluppo di nuove terapie per aritmie cardiache letali," dice uno dei ricercatori dello studio, Markus Zabel, del Centro universitario Göttingen. Il progetto Eutrigtreat è formato da un consorzio comprendente 15 partner provenienti da Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti e Svizzera. Lo scopo generale è condurre una ricerca che abbia come obiettivo la comprensione dei meccanismi che causano l´aritmia e i relativi biomarcatori di rischio. Sapere ciò contribuirà a prevenire e curare la morte cardiaca improvvisa (Mci). Per maggiori informazioni, visitare: Eutrigtreat: http://www.Eutrigtreat.eu/ Istituto Max Planck di dinamica e auto-organizzazione: http://www.Ds.mpg.de/english/research/index.php |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
I PARASSITI DELLA MALARIA USANO LA MIMETIZZAZIONE PER BATTERE IL SISTEMA |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 19 luglio 2011 - Una nuova ricerca internazionale mostra che i parassiti della malaria usano la mimetizzazione per battere le difese immunitarie delle donne incinte. Presentato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Evimalar ("Towards the establishment of a permanent European virtual institute dedicated to malaria research") che è sostenuto nell´ambito del Tema Salute del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue con ben 12 Mio Eur. I risultati potrebbero aiutare a capire meglio questa malattia spesso fatale e a creare un vaccino applicabile. Ricercatori provenienti dall´Ospedale universitario di Copenhagen (Rigshospitalet) e dell´Università di Copenhagen in Danimarca, in collaborazione con l´Università del Ghana a Legon, Ghana, e la Scuola di medicina tropicale di Liverpool nel Regno Unito, hanno scoperto che i parassiti della malaria attaccano la placenta delle mamme in attesa nascondendosi dal sistema immunitario del corpo. "Abbiamo scoperto una probabile spiegazione per il lasso di tempo che ci vuole perché le difese immunitarie della madre scoprano l´infezione nella placenta," spiega l´autrice principale dello studio, Lea Barfod, che lavora insieme al professor Lars Hviid del Centro di parassitologia medica presso l´Università di Copenhagen. "I parassiti sono in grado di assumere un travestimento che fa in modo che essi non siano riconosciuti dagli anticorpi del sistema immunitario che altrimenti li combatterebbero," aggiunge la specializzanda. "Quindi anche se il sistema immunitario ha tutte le armi di cui ha bisogno per combattere l´infezione della placenta, queste armi sono inefficaci semplicemente perché il loro nemico è difficile da vedere. Ironicamente anche il travestimento consiste in anticorpi, ma di un tipo che non aiuta a combattere l´infezione." Circa l´8% della popolazione umana è infettata dalla malaria. Il parassita si trova in 500 milioni di persone e 1 milione muore di questa malattia ogni anno, dicono i ricercatori. La malattia è molto difficile da battere perché il parassita è infallibile nel suo obiettivo di superare in astuzia il sistema immunitario. I globuli rossi forniscono il nascondiglio iniziale per il parassita quando entra nel sistema e il problema è aggravato dal fatto che il sistema immunitario non combatte le cellule infette perché è la milza l´organo che normalmente filtra le cellule. Per aggirare questo filtro, il parassita emette una proteina gancio che si attacca alla parete interna del vaso sanguigno. Quindi anche quando gli anticorpi del sistema immunitario danneggiano il gancio, il parassita riesce a produrre altri 60 ganci per battere il sistema. Il risultato finale è che il parassita si propaga e infetta un numero crescente di globuli rossi che normalmente trasportano sostanze nutritive e ossigeno nel corpo. "In una versione avanzata del gioco del nascondino, il parassita continua a cercare nuovi modi per fare in modo che gli anticorpi non lo riconoscano," dice il professor Hviid. "È una specie di guerriglia urbana nella quale la battaglia si combatte casa per casa. Un esempio è l´abilità del parassita di nascondersi nella placenta. La prima volta che una donna africana concepisce, la sua placenta fornisce una nuova opportunità al parassita per nascondersi: una nuova casa, per così dire, e in un modo che impedisce di essere scoperto dal sistema immunitario. Ci vuole tempo perché le difese immunitarie reagiscano alla nuova minaccia e nel frattempo il parassita nascosto danneggia la donna e il suo bambino non ancora nato." I ricercatori dicono che cercheranno di capire se il parassita della malaria usi il suo travestimento in altre fasi dell´infezione. "Forse non sono solo i parassiti della placenta a essere in grado di nascondersi in questo modo," dice il professor Hviid. "Il corpo ha bisogno di un tempo sorprendentemente lungo per sviluppare una protezione dalla malaria e forse il trucco che abbiamo appena scoperto è parte della spiegazione. È importante scoprire se è così in modo da potere capire la malaria in generale, ma anche per aiutarci nella creazione di un vaccino. Abbiamo ancora moltissimo lavoro da fare." Per maggiori informazioni, visitare: Pnas: http://www.Pnas.org/ Ospedale universitario di Copenhagen (Rigshospitalet): http://www.Rigshospitalet.dk/rhenglish/menu/ Università di Copenaghen: http://www.Ku.dk/english/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL RUMORE CHE ACCENDE IL MIDOLLO SPINALE MESSO A PUNTO UNA NUOVA STRATEGIA PER INVIARE STIMOLI ELETTRICI AI CIRCUITI SPINALI E RIATTIVARE I NEURONI RESPONSABILI DELLA LOCOMOZIONE |
|
|
 |
|
|
Trieste, 19 luglio 2011 - Inviare, tramite un dispositivo esterno, stimoli elettrici al midollo spinale che a causa di una lesione ha dimenticato come si cammina. Questa è una delle più promettenti strategie di ricerca per riattivare la locomozione e restituire la deambulazione a molti di coloro che hanno subito una lesione spinale. Anche la Sissa di Trieste è impegnata su questo fronte con il laboratorio Spinal, progetto all’avanguardia per lo studio delle mielolesioni, frutto della collaborazione tra la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, l’Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’Ospedale Gervasutta di Udine, l’Associazione tetra-paraplegici Fvg e il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia. Giuliano Taccola, genovese, classe 1973, ricercatore della Sissa che coordina l’attività del laboratorio Spinal di Udine, ha appena pubblicato importanti risultati sulla rivista Journal of Neurophisiology, a due anni dall’inizio dell’attività sperimentale nel nuovo laboratorio. Ha messo a punto una nuova strategia per inviare stimoli elettrici ai circuiti spinali e riattivare i neuroni responsabili della locomozione. «Perfezionare i protocolli di stimolazione e la modalità di erogazione degli stimoli elettrici è importante per riuscire a mettere a punto una strategia efficace – spiega Taccola -. Una strategia, cioè, che sia in grado di inviare uno stimolo opportuno ai circuiti neuronali localizzati nel midollo lombare, noti come Cpg (Central Pattern Generator), per indurre in risposta il passo anche in molti di coloro che hanno subito l’interruzione del midollo spinale in seguito a una lesione». Durante gli esperimenti in laboratorio, Taccola è intervenuto su alcuni parametri degli stimoli elettrici per esplorare le condizioni che riescono a determinare una miglior attivazione dei neuroni del Cpg preposti alla generazione di attività motorie ritmiche, come la locomozione. Ha utilizzato come stimolo la traccia ottenuta precedentemente dalla registrazione dell’attività locomotoria: un po´ come ascoltare la propria voce registrata. “In pratica, nel preparato in vitro di midollo spinale ho registrato il programma locomotorio generato dal Cpg spinale in risposta alla stimolazione chimica ottenuta attraverso l’applicazione di sostanze eccitatorie. Poi ho importato un segmento della registrazione di quest´attività e l’ho utilizzato come stimolo elettrico” precisa Taccola. Il nuovo protocollo di stimolazione si è mostrato più efficace di quelli tradizionali utilizzati oggi in clinica e riabilitazione: è riuscito a evocare infatti un maggior numero di cicli locomotori. «L´analogo in vivo – precisa il neurobiologo - potrebbe essere un maggior numero di passi in risposta a uno stimolo della stessa durata». «Dobbiamo considerare – continua - che non esistono due passi perfettamente identici, ognuno ha un profilo cinematico leggermente diverso dagli altri. Infatti anche quando vogliamo replicare un gesto, nonostante gli sforzi, non riusciamo mai a riproporlo esattamente uguale». Il vantaggio di questo protocollo deriva dall’intrinseca variabilità di cui sono dotate le onde di stimolazione utilizzate dal ricercatore. La registrazione ottenuta dal campionamento dell´attività locomotoria possiede infatti una sua intrinseca variabilità di scarica, definita rumore. Motivo per cui, molto probabilmente, uno stimolo variabile riesce a dialogare meglio con i neuroni del circuito spinale, risultando più efficace nell’attivazione del programma locomotorio. La locomozione è determinata da un programma locomotorio che corrisponde all´attività automatica di una rete di neuroni contenuti nel midollo toraco-lombare: il Cpg. Esiste quindi un network spinale che può essere attivato e modulato dai centri sopraspinali. Sono loro per esempio ad attivare volontariamente la locomozione, la volontà di cambiare velocità o di fermarsi. Al Cpg spinale arrivano però anche informazioni dalla periferia del corpo (come per esempio sulla posizione degli arti inferiori) e queste sono utilizzate per aggiustare in maniera involontaria il movimento e adattarlo a cambiamenti ambientali, come le condizioni del terreno. In molte lesioni spinali, in seguito al trauma il Cpg lombare rimane però scollegato dai centri sopraspinali e quindi non può più essere attivato volontariamente. Sembrerebbe comunque che in questi casi il midollo spinale, se opportunamente stimolato, può generare la locomozione in maniera automatica e indipendente dal controllo del cervello: «l’impulso cerebrale potrebbe essere sostituito da un trigger esterno, come un elettrostimolatore». Esistono già protocolli di stimolazione, come quello per esempio utilizzato e illustrato sulla rivista Lancet dal team dell’Università di Louisville, Ucla e il California Institute of Technology con il giocatore di baseball Rob Summers, paralizzato dal torace in giù in seguito a una lesione alla colonna vertebrale. «Si tratta di treni di impulsi elettrici tutti uguali. Invece nel protocollo di stimolazione messo a punto nel laboratorio Spinal, ogni impulso è diverso dal precedente e dal successivo, così come ogni passo è diverso dall’altro in termini biomeccanici e per ogni passo sono probabilmente attivati neuroni diversi dello stesso circuito spinale». Questo lavoro potrebbe avere ricadute applicative importanti. Confermati anche in vivo i risultati di questo studio, la nuova strategia di stimolazione potrebbe essere facilmente importata negli attuali dispositivi elettromedicali (come quelli utilizzati dal team dell’Università di Louisville, Ucla e il California Institute of Technology) migliorandone da subito la performance. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SECONDO WORKSHOP INTERNAZIONALE SULLA BIOINFORMATICA E LA BIOMEDICINA AD ALTE PRESTAZIONI |
|
|
 |
|
|
Bordeaux, 19 luglio 2011 - Il secondo workshop internazionale sulla bioinformatica e la biomedicina ad alte prestazioni, si terrà il 31 agosto a Bordeaux, Francia. Le tecnologie ad alte prestazioni e gli strumenti di diagnostica clinica stanno producendo una crescente quantità di dati sperimentali e clinici. I database su larga scala e gli strumenti di bioinformatica sono strumenti fondamentali per organizzare ed esplorare questi dati con lo scopo di fare nuove scoperte nel campo della biologia e della medicina. L´informatica ad alto rendimento potrebbe avere un ruolo importante in molte fasi della ricerca nel campo delle scienze della vita, dalla gestione e l´elaborazione dei dati, all´analisi, integrazione e visualizzazione dei dati. Al livello dei dati grezzi, in particolare, le infrastrutture grid possono offrire l´enorme spazio di memorizzazione dei dati necessario per conservare i dati sperimentali e biomedici, mentre l´informatica parallela si può usare per la pre-elaborazione di base e per analisi più avanzate. In questo scenario, nuove architetture parallele insieme agli emergenti modelli di programmazione possono superare i limiti imposti dai computer tradizionali al data mining e all´esplorazione di grandi quantità di dati. L´evento riunirà scienziati del campo dell´informatica ad alte prestazioni, della biologia informatica e della medicina per discutere l´organizzazione di database biologici e biomedici su larga scala e la parallela attuazione di algoritmi di bioinformatica e applicazioni biomediche. Anche l´uso di nuove architetture parallele e di hardware dedicato per implementare algoritmi bioinformatici e biomedici farà parte del programma. Per maggiori informazioni, visitare: http://staff.Icar.cnr.it/cannataro/hibb2011/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TOSCANA E LIGURIA, UN ACCORDO PER LA GESTIONE DELLA MOBILITÀ SANITARIA |
|
|
 |
|
|
Firenze, 19 luglio 2011 – Un accordo tra Toscana e Liguria per sviluppare collaborazione e integrazione tra le due reti regionali di servizi, e soprattutto gestire al meglio la mobilità sanitaria, cioè quel fenomeno che porta i pazienti a spostarsi dalla propria regione per usufruire dei servizi sanitari offerti da un’altra regione. L’accordo, che era già stato ratificato dalla giunta regionale, è stato siglato il 15 luglio dagli assessori al diritto alla salute delle due Regioni, Daniela Scaramuccia e Claudio Montaldo. Il Nuovo Patto per la Salute 2010-2012 siglato tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano il 3 dicembre 2009 indica gli accordi sulla mobilità interregionale tra i settori strategici in cui operare, per qualificare i sistemi sanitari regionali e garantire maggiore soddisfacimento dei bisogni dei cittadini e al tempo stesso un maggior controllo della spesa; e invita le Regioni confinanti a stipulare accordi per disciplinare la mobilità sanitaria. L’accordo firmato tra Toscana e Liguria prevede l’attivazione di un monitoraggio trimestrale dei flussi di mobilità reciproca, e la promozione di azioni di verifica e controllo diretto reciproco, in modo da favorire il governo dell’appropriatezza delle prescrizioni secondo la medicina basata sulle prove di efficacia. “In questo modo – si precisa nell’accordo – vengono superate le preoccupazioni di chi vede nel fenomeno della “fuga” o dell’”attrazione” una indebita interferenza, sul proprio servizio sanitario regionale, delle legittime scelte effettuate dalle Regioni adiacenti”. Le due Regioni hanno deciso inoltre di mettere a punto un sistema di condivisione e confronto dei dati e delle prestazioni fornite dal Meyer di Firenze e dal Gaslini di Genova, due strutture considerate veri e propri fiori all’occhiello a livello nazionale nel campo della specialistica pediatrica, per consentire uno scambio costante di informazioni e il miglioramento del servizio offerto. Nel 2009 (il dato 2010 ancora non è disponibile) la Toscana ha erogato 11.802 ricoveri ad altrettanti pazienti della Liguria. Mentre in Liguria si sono ricoverati 6.601 pazienti toscani. L’accordo resterà in vigore per tre anni, e si intenderà rinnovato a meno di esplicita disdetta da parte di una delle due Regioni. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LA SANITÀ TOSCANA CENTRA IL BERSAGLIO ANCHE NEL 2010 |
|
|
 |
|
|
Firenze, 19 luglio 2011 – Sanità toscana promossa anche per il 2010. Anche quest’anno il Mes, il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’anna di Pisa, per conto della Regione Toscana, ha messo a punto la valutazione della performance della sanità toscana. Il risultato è il Report 2010, giunto quest’anno alla sua quinta edizione. Che attraverso 200 indicatori passa al setaccio l’intero sistema sanitario toscano, valutando e confrontando – attraverso l’ormai collaudato strumento dei bersagli – le performance delle 12 aziende sanitarie locali, delle 4 aziende ospedaliero-universitarie e della Fondazione Gabriele Monasterio. Il sistema di valutazione è stato avviato nel 2004, e dopo un periodo di rodaggio, la prima presentazione dei dati conseguiti dalle aziende nel 2006 è stata fatta nel 2007. Da allora, il Report è diventato uno strumento fondamentale per valutare la capacità delle aziende di perseguire gli obiettivi indicati dalla Regione, e, in sostanza, uno strumento insostituibile di governo della sanità. Nel 2010, la performance complessiva della sanità toscana è stata molto positiva, si sono attenuate le differenze tra le diverse aziende, con un avvicinamento a una sostanziale equità, e negli ultimi tre anni si è registrato un progressivo miglioramento su oltre il 60% degli indicatori monitorati. Un altro risultato significativo: la complessa sfida per riuscire a rispondere ai bisogni dei cittadini non in modo uniforme, ma con risposte modellate sulle specifiche esigenze, per dare maggiori opportunità a chi ha più necessità è stata affrontata, e si cominciano a vedere i primi, parziali risultati: monitorando infatti alcuni tassi di ospedalizzazione per titolo di studio dei pazienti per ricoveri tramite pronto soccorso e per malattie croniche quali scompenso, diabete, Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva) e polmonite, si osserva un possibile miglioramento del divario tra gruppi di popolazione con titoli di studio differenti. “Il sistema di valutazione della performance della sanità toscana, giunto alla sua quinta edizione, si conferma un punto di riferimento consolidato del sistema che, nel tempo, si è esteso anche fuori dai confini regionali – dice l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Il monitoraggio e il confronto delle performance, la valorizzazione dei risultati migliori e la programmazione basata sui bisogni reali delle persone sono fondamentali per il nostro sistema sanitario pubblico. La cultura della misurazione dei risultati, il miglioramento continuo dei processi organizzativi e del servizio finale dovranno sempre più consapevolmente caratterizzare l’attività di una pubblica amministrazione evoluta e al servizio dei cittadini. L’opportunità, che ci viene dal nuovo Piano sanitario e sociale integrato, di una programmazione unica fra sanitario e sociale, permetterà di affrontare congiuntamente problemi di salute determinati da fattori diversi”. “La Toscana – osserva Sabina Nuti, direttore del Mes – continua ad essere la sola Regione a rendere pubblici i risultati conseguiti dal sistema sanitario, ossia a presentare come sono state utilizzate le risorse che rappresentano quasi l’80% del bilancio regionale. Dalla valutazione emergono aspetti positivi e altri da migliorare. Ciò che conta è che tramite le misure si avvii un confronto serio, coinvolgendo i professionisti sanitari per attivare strategie di cambiamento, per massimizzare il valore aggiunto di ogni euro speso a favore della collettività in sanità. La buona politica, di qualsiasi colore, si vede anche da questo, dalla serietà con cui si presentano i fatti e i risultati, anche quelli poco soddisfacenti”. Il sistema di valutazione delle performance della sanità toscana - Il sistema, ormai collaudato, è quello dei bersagli. La sua architettura informatica è oggi coperta da un brevetto nazionale, e costituisce di fatto un’innovazione nel campo del management sanitario. Cinque le fasce di ogni bersaglio: - fascia verde intenso, la più centrale, corrisponde a una performance ottima, nella scala di valutazione si colloca tra 4 e 5; - fascia verde chiaro: performance buona, fra 3 e 4; - fascia gialla: performance che presenta ampi margini di miglioramento, fra 2 e 3; - fascia arancione: performance scarsa, che deve essere migliorata, fra 1 e 2; - fascia rossa, la più esterna: negativa, molto scarsa, sotto l’unità 1. E sei le dimensioni di valutazione: livello di salute della popolazione; capacità di perseguimento delle strategie regionali; valutazione socio-sanitaria; valutazione esterna; valutazione interna; valutazione dell’efficienza operativa e della performance economico-finanziaria. Gli indicatori utilizzati per la valutazione e il confronto sono oltre 200, raggruppati in circa 50 indicatori di sintesi. Sotto al bersaglio, per ogni azienda compaiono le cosiddette “best practices”, ossia gli indicatori in cui l’azienda presenta il miglior risultato regionale. La performance del sistema sanitario toscano 2010 - Il bersaglio del sistema sanitario toscano, costruito facendo la media dei risultati conseguiti dalle aziende, presenta la quasi totalità dei risultati nelle fasce verde scuro-verde chiaro-giallo. Appena 3 nella fascia arancione. Nessuno nella fascia rossa. Negli ultimi 3 anni, la Toscana ha conseguito un miglioramento su oltre il 60% degli indicatori monitorati, riuscendo in molti casi a ridurre anche la variabilità tra le diverse aziende. Ecco solo alcuni degli indicatori più significativi utilizzati per la valutazione: Il percorso nascita - Negli ultimi anni la Regione Toscana ha dedicato molta attenzione al percorso nascita, prevedendo tra le molteplici iniziative anche periodiche indagini di soddisfazione rivolte alle donne che accedono ai servizi durante la gravidanza, per il parto e nella fase del puerperio. Nel 2010 tutte le partorienti dei punti nascita sono state invitate a compilare un questionario disponibile su internet, o in alternativa a rispondere alle domande telefonicamente. Oltre 4.000 questionari sono stati raccolti tra le partorienti nel periodo gennaio-ottobre 2010. Nel 58,4% dei casi hanno dichiarato di essere molto o moltissimo soddisfatte dell’assistenza ricevuta nell’intero percorso. Un po’ critico risulta il coordinamento tra i sanitari che operano durante il pre partum, parto e post partum, che secondo l’esperienza vissuta dalla donne intervistate è quasi o totalmente assente per una donna su 5. Quattro donne su 5 hanno dato una valutazione buona o ottima del corso di preparazione al parto. Molto buona la fiducia nel personale ospedaliero: 77,9% nei medici, 71% negli infermieri, 87% nelle ostetriche. Il 50% delle donne hanno lasciato commenti spesso molto articolati e propositivi, che dimostrano il desiderio delle neomamme di contribuire al processo di miglioramento della qualità del percorso nascita. La rilevazione verrà ripetuta anche quest’anno. Il Pronto Soccorso - Anche per il 2010 si conferma il progressivo incremento di accessi al pronto soccorso. La Toscana ha affrontato il problema, prevedendo una serie di azioni per migliorare gli aspetti relativi all’accoglienza e alla presa in carico, potenziando il servizio di diagnostica per immagini, e introducendo modalità organizzative innovative, come il See & Treat (gli infermieri al pronto soccorso per i casi meno gravi). Grazie a un processo di informatizzazione oggi è possibile avere in tempo reale una fotografia dei pronto soccorso toscani. Quanto ai tempi di attesa, la percentuale di pazienti con codice verde visitati entro un’ora mostra un quadro piuttosto eterogeneo tra le varie Asl, con dati che variano tra il 51,39% e il 99,84%. Sanità d’iniziativa e Attività Fisica Adattata - La sanità d’iniziativa è un innovativo modello assistenziale che – superando quello classico della “medicina d’attesa”, che attende il paziente sulla soglia dell’ospedale – adotta un approccio “proattivo”, intercettando la patologia al suo esordio, o addirittura prevenendola prima che si manifesti, e garantendo al paziente interventi adeguati e differenziati. Grazie alla sanità d’iniziativa, per esempio, dal 2008 al 2010 la percentuale di pazienti ai quali viene fatto il controllo dell’emoglobina glicata (un esame significativo per monitorare il paziente diabetico) è salita da 60,3% a 66,8%, avvicinandosi all’obiettivo posto dalla Regione che almeno il 70% dei pazienti diabetici effettuino una misurazione dell’emoglobina glicata nel corso dell’anno. Quanto all’Attività Fisica Adattata, l’obiettivo regionale è di almeno un corso ogni 1.000 abitanti oltre i 65 anni per i corsi a bassa disabilità, e un corso ogni 15.000 abitanti oltre i 65 anni per i corsi ad alta disabilità. Nel 2010 sono stati attivati in tutte le Asl 1.063 corsi a bassa disabilità, ai quali hanno partecipato 18.071 persone. La maggior parte delle aziende si trova in fascia verde, nessuna è in fascia rossa, e l’eccellente prestazione della Asl 11 di Empoli dimostra che si può ancora migliorare nell’organizzazione e mettere a disposizione dei cittadini uno strumento di controllo e gestione della propria salute. Sei soddisfatto di lavorare nel sistema sanitario toscano? Cosa pensano i dipendenti delle aziende sanitarie toscane delle proprie realtà lavorative? Sono soddisfatti di lavorare per il sistema sanitario toscano? A queste e ad altre domande hanno risposto circa la metà dei 50.000 dipendenti delle aziende sanitarie toscane che dal 15 novembre al 31 dicembre 2010 hanno compilato il questionario di clima organizzativo realizzato dal Mes. La partecipazione è stata del 42%: 21.113 questionari pervenuti su 50.310 attesi. Quasi la metà di quelli che hanno risposto (47,17%), alla domanda “svolgo un lavoro che mi piace” sceglie il valore 5, il massimo, e il 31,16% il valore 4. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VARATA LA NUOVA RETE REGIONALE SICILIANA PER LA CELIACHIA |
|
|
 |
|
|
Palermo, 19 luglio 2011 - L´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ha firmato il decreto con il quale viene approvato il percorso diagnostico-terapeutico per la malattia celiaca e si definisce la nuova rete regionale individuando i centri regionali, i compiti assegnati e i relativi referenti. Ai soggetti con malattia celiaca verra´ garantita una diagnosi piu´ precoce e piu´ qualificata e un migliore impiego delle risorse. Sara´ istituito il "Registro regionale della malattia celiaca", e ridefinito il sistema di erogazione dei prodotti alimentari privi di glutine. Verra´ anche portata avanti una campagna di sensibilizzazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta con un pacchetto formativo sulla base delle indicazioni di un apposito tavolo tecnico. Attraverso le Asp saranno anche organizzati seminari di studio. Cosi´ come riportato nel Piano della Salute 2011-2013 anche per la malattia celiaca l´assistenza sara´ organizzata secondo il principio delle "reti integrate", prevedendo la concentrazione della casistica piu´ complessa in un numero limitato di centri (Hub), a loro volta supportati dai centri periferici (Spoke) che assicurano l´assistenza per la casistica a minore grado di complessita´. Questi i Centri "Hub" in Sicilia, scelti sulla base dell´esperienza maturata negli anni e della dotazione tecnologica a disposizione (tra parentesi i referenti della struttura): Ospedale "Giovanni Paolo Ii" di Sciacca (Antonio Carroccio); Policlinico - Vittorio Emanuele di Catania (Cinzia D´agate - Massimo Spina); Policlinico "G. Martino" di Messina (Giuseppe Magazzu´ - Salvatore Pellegrino); Azienda "Civico Di Cristina" di Palermo (Francesca Cavataio); Azienda "Villa Sofia - Cervello" di Palermo (Lorenzo Oliva); Ospedale "Guzzardi" di Vittoria (Fabrizio Comisi); Ospedale "Umberto I" di Siracusa (Sebastiana Malandrino); Ospedale "S. Antonio Abate" di Trapani (Andrea Ditta - Pietro Di Stefano). "Un altro importante passo avanti nella riorganizzazione e riqualificazione del sistema - ha spiegato l´assessore Russo - peraltro previsto e programmato nel nuovo Piano Sanitario Regionale che abbiamo approvato da poco colmando una lacuna decennale. La celiachia e´ una malattia sempre piu´ diffusa e la creazione della rete e del registro favorira´ la costituzione di network professionali in grado di coinvolgere le aziende sanitarie per la prevenzione del rischio e la valutazione della qualita´ dell´assistenza, oltre che per la conoscenza epidemiologica". Tra i compiti dei centri Hub, oltre a quelli di diagnosi e cura, c´e´ la educazione alimentare ai pazienti ed alle rispettive famiglie anche con un supporto psicologico e informativo, uno screening dei parenti di primo grado e gli altri soggetti a rischio, l´assistenza multidisciplinare opportuna per la cura della celiachia e il coordinamento delle figure professionali che collaboreranno al percorso assistenziale. Il cittadino, con la certificazione di diagnosi di malattia celiaca accertata da un Hub di rete, dovra´ recarsi al distretto della Asp di residenza dove gli verra´ rilasciata l´autorizzazione per acquisire i prodotti senza glutine nelle farmacie territoriali delle Asp o in quelle convenzionate e l´attestato che riconosce il diritto ad usufruire delle prestazioni specialistiche, in regime di esenzione. L´associazione italiana di celiachia collaborera´ con le strutture del servizio sanitario regionale all´educazione all´autocontrollo e alla autogestione del paziente, alla divulgazione della corretta conoscenza della patologia a livello sociale ed alla verifica della qualita´ del servizio. Le attivita´ della rete saranno seguite dal gruppo tecnico regionale coordinato da Maria Grazia Furnari, dirigente dell´area preposta all´attuazione del Piano Sanitario Regionale. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ABRUZZO: CHIODI, CONTRARIO TICKET MA OBBLIGATO PIANO RIENTRO |
|
|
 |
|
|
L´aquila, 19 luglio 2011 - "Non sono assolutamente d´accordo sull´aumento del ticket di 10 euro per le prestazioni specialistiche. La misura è iniqua e inaccettabile per una regione come la nostra ancora soggetta al commissariamento ma, pur non avendo potere discrezionale, farò del tutto per impedire che le misure contenute nella manovra finanziaria abbiano effetti gravi sul nostro sistema sanitario". E´ soprattutto il ticket sulle visite specialistiche che non piace a Gianni Chiodi, Presidente della Regione Abruzzo, che si è riservato di valutare con il Governo ogni strada percorribile, attraverso ipotesi sostituive che possano evitarlo. "L´abruzzo - spiega Chiodi - imbrigliata dal piano di rientro dal deficit sanitario, secondo il Governo, non ha discrezionalità sui ticket e non può evitare l´aumento. Ma visti gli ottimi risultati raggiunti in materia di risanamento, farò ogni tentativo per impedire che il servizio sanitario regionale subisca questo ulteriore aggravio di spesa per i cittadini. In Abruzzo - aggiunge - il contributo di 25 euro per i cosiddetti codici bianchi, le prestazioni minime del pronto soccorso, erano già in vigore. La novità sono i dieci euro in più per le prestazioni specialistiche che eravamo riusciti ad evitare nel 2009". Chiodi fa una disamina della situazione economica e finanziaria dal momento del suo insediamento ad oggi: "Questa legislatura, due anni e mezzo fa, è iniziata con una situazione da allarme rosso: una crisi da debito esplosiva, un sistema sanitario che stava deflagrando, una crisi internazionale che colpiva le possibilità di occupazione in maniera violentissima e in più un terremoto devastante". "Oggi - fa notare - dopo un´azione profonda di risanamento, che ha ridotto l´indebitamento del 14 per cento, pari a 800 milioni di euro, dopo un riequilibrio dei conti della sanità e dopo aver ridotto i costi della politica, l´Abruzzo si presenta un pò più forte, un pò più solido. Aspettiamo, quindi - conclude il presidente Chiodi - l´esito dell´incontro del tavolo di monitoraggio per la sanità previsto per il 20 luglio, dal quale sono sicuro potranno uscire notizie positive". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITÀ: GIUNTA UMBRIA CONFERMA SOSPENSIONE TICKET |
|
|
 |
|
|
Perugia, 19 luglio 2011 - L´umbria conferma la sospensione del ticket per le prestazioni diagnostiche previsto dalla manovra approvata dal Governo e già esecutiva: lo ha deciso la Giunta regionale su proposta della presidente Catiuscia Marini che già nei giorni scorsi aveva annunciato la decisione di non voler applicare sul territorio umbro "una misura iniqua, che incide indiscriminatamente sulle tasche dei cittadini e che danneggia il sistema sanitario pubblico, aprendo spazi verso quello privato. Gli uffici - ha proseguito la presidente - hanno già fatto le prime simulazioni di carattere economico, in considerazione che il taglio alla spesa sanitaria prodotto dalla manovra in Umbria è di circa 6 milioni di euro. Già oggi all´attenzione della Giunta sono state presentate alcune misure alternative che saranno oggetto di successive e più approfondite valutazioni e di confronto con le altre Regioni, soprattutto con quante, come l´Umbria, hanno i conti in ordine e si sono già espresse per la sospensione del ticket. La Giunta regionale - ha concluso Marini - è orientata a valutare misure più eque e comunque finalizzate all´appropriatezza delle prestazioni sanitarie". Mercoledì prossimo a Roma si riunirà la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e in quella sede si aprirà anche un confronto sulle possibili misure alternative. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MANOVRA, TICKET, LIGURIA: OPERAZIONE SBAGLIATA CHE DEFINANZIA LA SANITÀ PUBBLICA |
|
|
 |
|
|
Genova, 19 Luglio 2011 - “L’operazione dei ticket sulla diagnostica è un’operazione sbagliata che va nella direzione di un progressivo definanziamento del sistema sanitario nazionale e tutto ciò non va bene alla luce anche di quanto previsto dalla manovra nei prossimi anni”. Lo ha detto ieri l’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo, commentando l’introduzione del ticket di 10 euro sulla diagnostica deciso dalla manovra del Governo. “Il risultato della decisione del Governo – ha detto Montaldo – è che avremo meno risorse perché i cittadini si rivolgeranno molto di più al privato”. “ La Regione Liguria – ha aggiunto Montaldo - ha assunto la decisione di applicare da oggi il ticket previsto dalla manovra, perché non abbiamo più soldi per la sanità, perché l’anno scorso siamo stati l’unica regione nella storia che è andata indietro per quanto riguarda il riparto del fondo sanitario nazionale e quest’anno siamo stati nuovamente penalizzati. Rispetto al 2009 avremo dovuto avere circa 130 milioni in più che non sono arrivati, quindi stiamo facendo una grande fatica per cercare di salvaguardare un sistema sanitario di servizi e non abbiamo altra alternativa”. “L’applicazione del ticket deciso dalla manovra del Governo – conclude Montaldo – rischia di essere solo un preludio di ulteriori iniziative che priveranno l’Italia di un bene prezioso e invidiato quale è la sanità pubblica”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
L´INTRODUZIONE DEL TICKET PENALIZZA LA SICILIA |
|
|
 |
|
|
Palermo, 19 luglio 2011 - "L´imposizione del ticket da dieci euro sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali, e´ l´ennesima penalizzazione per il Sud e per la Sicilia in particolare. Ancora una volta a Roma vengono adottati provvedimenti che penalizzano le zone piu´ povere del Paese e soprattutto tutto cio´ viene fatto con un provvedimento che, per la sua immediata vigenza, ha provocato legittimo disorientamento nei cittadini e negli operatori sanitari. Se e´ vero che da oggi il ticket dovra´ essere pagato anche in Sicilia in forza di una legge nazionale, e´ altrettanto vero che il governo regionale sta valutando tutti gli aspetti procedurali e finanziari per verificare la possibilita´ di eliminare, o comunque ridurre sensibilmente, il ticket e reperire in altro modo le risorse necessarie. Il pagamento del nuovo balzello, tra l´altro, provocherebbe inevitabilmente una distorsione del sistema rischiando di penalizzare fortemente la sanita´ pubblica. Il ticket di 25 euro sui "codici bianchi" del Pronto Soccorso e´ invece in vigore da anni e nei prossimi giorni emanero´ una circolare ai manager delle aziende per omogeneizzare il sistema di pagamento e sollecitare maggiori controlli sulla effettiva riscossione". Lo ha detto l´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, in seguito alla manovra del Governo nazionale che prevede l´introduzione del ticket sulle prestazioni specialistiche. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TICKET: NOVITÀ PER I LUCANI E PREVISIONI NORMA NAZIONALE APPLICAZIONE NECESSARIA PER COPERTURA FINANZIARIA DEL MANCATO INTROITO. |
|
|
 |
|
|
Potenza, 19 luglio 2011 - In merito all’applicazione in Basilicata dei ticket sanitari previsti dalla Manovra finanziaria nazionale proposta dal Governo e approvata dal Parlamento, il Dipartimento Sanità della Regione Basilicata fornisce una serie di chiarimenti a seguito di equivoci che si sono riscontrati nelle ultime ore. Innanzitutto va detto che il ticket a carico dei pazienti che ricorrono ai Pronto Soccorso per prestazioni classificate come livello di urgenza “codice bianco” non era in vigore in nessuna delle Aziende sanitarie lucane. Ciò che si pagava, invece, era la prestazione ambulatoriale eseguita presso pronto soccorso. Se, ad esempio, un paziente che doveva cambiare una medicazione o effettuare una radiografia di controllo su gesso si rivolgeva al pronto soccorso invece che al medico curante o all’ambulatorio della Asl, oltre a dover dare la precedenza a tutti i casi di urgenza, alla fine doveva anche pagare il ticket relativo alla prestazione sanitaria, esattamente come se si fosse recato all’ambulatorio della Asl. Da oggi, invece, viene attuato il provvedimento nazionale che impone i ticket sulle prestazioni di Pronto Soccorso classificate come “codice bianco” e sulla specialistica. In proposito, è bene precisare che il provvedimento nazionale non richiedeva nessun atto di recepimento a livello regionale, ma, al contrario, nel caso in cui si fosse voluto non applicare la nuova previsione era necessario adottare un atto che, tra l’altro, indicasse la copertura finanziaria del mancato introito. In proposito va anche detto che la manovra nazionale nel suo complesso ridurrà ulteriormente le risorse della Sanità. Come riscontrabile dagli schemi in allegato, la Basilicata avrà una riduzione alla propria quota di Fondo Sanitario pari a 3 milioni 776mila euro, mentre con i ticket si stima sia possibile recuperare 2 milioni e 325mila euro, con una perdita di quasi 1,5 milioni per le casse regionali. Una somma, questa, che si aggiunge alle altre da recuperare per portare i conti della Sanità lucana in equilibrio. Un eventuale crisi dei conti della sanità non solo indebolirebbe ulteriormente il già difficile bilancio regionale, ma metterebbe a rischio la tenuta dell’intero sistema sanitario, con conseguenze sia economiche che assistenziali ben più dolorose di quelle proposte dal Governo Regionale. A tal fine, la manovra di assestamento di bilancio 2011 predisposta dalla Giunta e presentata al Consiglio, prevede una serie di misure volte a recuperare risorse per circa 25 milioni di euro. In questo ambito andrà correttamente valutato anche l’impatto dei ticket ora introdotti per decisione del Governo, nella consapevolezza che il sistema dovrà trovare nel complesso un suo bilanciamento economico. “La difficoltà economico finanziaria che sta attraversando l’Italia è nota a tutti al punto che la manovra è stata accompagnata anche da un atteggiamento responsabile dell’opposizione a livello nazionale – ha spiegato l’assessore alla Sanità Attilio Martorano – ma le Regioni in tutto questo corrono il rischio di fare la fine di Masaniello: lo Stato formalmente gli dà potere di scelta, ma in pratica delega loro solamente di fare delle scelte impopolari quanto inevitabili. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NUOVI TICKET: LA REGIONE PIEMONTE STA FACENDO I CONTI |
|
|
 |
|
|
Torino, 19 luglio 2011 - La Regione sta facendo i conti per vedere con quali tempi ed eventuale gradualità o rimodulazione fare entrare in vigore le nuove direttive della manovra governativa in tema di ticket sanitari. Il presidente Roberto Cota ha incaricato l´assessore al Bilancio, Giovanna Quaglia di svolgere tutte le verifiche per valutare le ricadute che comportate da circa 30 milioni di euro di mancate entrate. "E´ una decisione che prenderemo nei prossimi giorni in Giunta - spiega Quaglia - ma non è così semplice perché quella somma va in qualche modo recuperata. Sui ticket sanitari magari si può pensare a modularne l´applicazione, ad esempio su alcune specializzazioni. Resta il fatto che come Regione siamo sottoposti al piano di rientro”. Per giovedì 21 è già stata fissata la conferenza straordinaria dei presidenti di Regione a Roma, perché si tratta anche di capire che cosa fanno le altre Regioni e come saranno applicati i criteri di virtuosità. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PUGLIA: TICKET SPECIALISTICA E PRONTO SOCCORSO |
|
|
 |
|
|
Bari, 19 luglio 2011- L’assessore alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore, ha inviato una circolare urgente ai Dg/commissari straordinari che chiarisce le norme in materia di ticket per la specialistica e il pronto soccorso. La lettera specifica che l’applicazione della quota fissa di 10 euro per ricetta come partecipazione al costo cui sono tenuti gli assistiti non esenti per le prestazioni di assistenza specialistica è stabilita dalla legge nazionale (n.296 del 2006 - Finanziaria 2007 – art. 1 comma 796 lett. P) così come la quota fissa per l’accesso alle prestazioni di pronto soccorso pari a 25 euro è stabilita dalla stessa norma. Si tratta di una norma che è stata ripristinata nella manovra del governo (nel testo di conversione del decreto legge n.98/2011, oggi legge n.111/2011) in vigore da ieri 17 luglio. Tale norma non ammette – di fatto – deroghe a meno che le regioni (lettera p-bis del comma 796 dell’art. 1 citato), dopo aver comunque effettuato una stima degli effetti della complessiva manovra, definita dal Ministero della salute di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze: - Adottino altre misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie, la cui entrata in vigore nella regione è subordinata alla certificazione del loro effetto di equivalenza per il mantenimento dell’equilibrio economico – finanziaria e per il controllo dell’appropriatezza, da parte del Tavolo tecnico di verifica degli adempimenti Lea oppure - Stipulino con il Ministero della salute e con il Ministero dell’economia e delle finanze un accordo per la definizione di altre misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie, equivalenti sotto il profilo del mantenimento dell’equilibrio economico – finanziario e del controllo dell’appropriatezza. Le misure individuate dall’accordo si applicano, nella regione interessata, a decorrere dal giorno successivo alla data di sottoscrizione dell’accordo medesimo. “E’ del tutto evidente – spiega Fiore - che le Regioni in Piano di Rientro come la Puglia (oltre che Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Molise, Piemonte, Sardegna e Sicilia) o in disequilibrio economico – finanziario (molte delle altre non sopra indicate) non possono – di fatto – intervenire per lenire gli effetti della manovra del governo sui cittadini ovvero devono avviare un percorso dai tempi medio – lunghi e dagli esiti incerti”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITÀ, PORTAVOCE PRESIDENTE UMBRIA MARINI REPLICA A CAPOGRUPPO PDL |
|
|
 |
|
|
Perugia, 19 luglio 2011 - "Ci vuole davvero la faccia tosta per attaccare, devo dire ormai in maniera tediosa, la Presidente della Regione sulla qualità della sanità in Umbria. Perché il consigliere del Pdl Raffaele Nevi lo fa proprio nel momento in cui, con la manovra finanziaria, il Governo del premier Silvio Berlusconi, del suo stesso partito, massacra le tasche dei cittadini italiani, in particolar modo i meno abbienti, i pensionati, i lavoratori dipendenti, le famiglie, fino a mettere a rischio persino l´asilo nido per i bambini". È quanto affermato il 15 luglio Franco Arcuti, portavoce della presidente della Regione Umbria. "Un Governo - sottolinea - che, con questa manovra, alle Regioni virtuose in sanità, come è l´Umbria e non perché lo dica la Presidente ma conti alla mano, vorrebbe impedire addirittura di rinunciare ad imporre il ticket di 10 euro sulle prestazioni specialistiche a carico dei propri cittadini". "In un momento così difficile e drammatico per il Paese, e prima di tutto per i cittadini che dovranno ancora una volta sopportare i costi di una manovra economica iniqua e ingiusta - prosegue Arcuti -, il consigliere Nevi non ha di meglio da fare che speculare strumentalmente su qualche numero, con dichiarazioni ed affermazioni fini a se stesse. È la vecchia politica politicante, quella del passato, quella funzionale - ma non sempre - solo e soltanto a giustificare il proprio ´esistere´ in politica, quando invece si dovrebbe e farebbe bene a proporre iniziative concrete e autorevoli, per l´interesse della comunità umbra". Sulla qualità della sanità in Umbria, prima di tutto in materia di servizi e poi di gestione economica, il portavoce ricorda al consigliere regionale "lo studio del "Cerm" (Competitività, regolazione, mercati), un autorevole centro di ricerche indipendente, dal quale emerge inequivocabilmente che se in Italia si adottasse il ´modello Umbria´ lo Stato, e dunque i cittadini che pagano le tasse, risparmierebbe oltre 12 miliardi di euro all´anno!. Infine - conclude -, quanto al fatto che, a suo giudizio, la presidente Marini si dovrebbe dimettere perché ´d´intralcio per il bene dell´Umbria´, voglio ricordare a Nevi cosa dice un vecchio proverbio: Mai raglio d´asino salì in cielo!". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ROSSI: “PER I TOSCANI NIENTE SUPERTICKET, ENTRO 15 GIORNI LE MISURE ALTERNATIVE” |
|
|
 |
|
|
Firenze, 19 luglio 2011 – “I toscani non pagheranno il ticket di 10 euro per la specialistica e la diagnostica. Entro 15 giorni proporremo misure alternative per recuperare comunque quei soldi”. Enrico Rossi l’aveva già annunciato venerdì scorso, e lo ribadisce ora: niente superticket per i cittadini toscani. “Siamo contrari al ticket su diagnostica e specialistica – spiega il presidente – perché incide sulle prestazioni sanitarie, mette fuori mercato il circuito dei servizi pubblici, rischia di spostare sul privato un pacchetto consistente di prestazioni, mette a rischio la presa in carico del paziente, e, in definitiva, mette a rischio la salute. Sulla specialistica non si può risparmiare”. Enrico Rossi ne fa una questione di equità: “Questo ticket è profondamente ingiusto, perché colpisce tutti indifferentemente. Un conto è se faccio pagare un contributo di 10 euro a chi ne guadagna 100.000, un altro se lo stesso contributo lo faccio pagare a chi ne guadagna 10.000. Bisogna far pagare di più chi ha di più, per un criterio di giustizia”. Non cambia niente invece, per i toscani come per i cittadini di molte altre Regioni, per quanto riguarda il ticket di 25 euro al pr0nto soccorso: “In Toscana, come in tante altre Regioni, avevamo già stabilito di far pagare 25 euro per le prestazioni diagnostiche al pronto soccorso, e questo contributo non pensiamo di doverlo ritoccare. Piuttosto, dobbiamo condurre una lotta seria all’evasione del ticket. Avevamo previsto che questo ticket portasse nelle casse della Regione 4 milioni di euro, invece ne porta soltanto uno”. La manovra, comunque, va fatta, chiarisce Rossi: “Quest’anno il governo ci taglia 30 milioni, l’anno prossimo 60. Questi soldi vanno recuperati, non gravando sulle fasce al di sotto di un certo reddito, ma chiedendo di più a chi ha di più”. Enrico Rossi scriverà una lettera a tutti i direttori generali delle aziende sanitarie toscane, annunciando che in Toscana il provvedimento del superticket è congelato: “Dobbiamo dare alla manovra un senso di maggiore equità e giustizia”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LA REGIONE MARCHE DICE NO ALL´APPLICAZIONE DEL TICKET SANITARIO . |
|
|
 |
|
|
Ancona, 19 luglio 2011 ´Le Marche non ci stanno ad applicare il ticket sanitario previsto dalla legge di Bilancio dello Stato ed esecutivo da stamane´. Cosi` il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca. La posizione della giunta regionale e` nettamente contraria ed e` stata espressa ieri mattina nella seduta settimanale su proposta dello stesso presidente Spacca. Le Marche sono pertanto contrarie all´applicazione del ticket che per il momento resta sospeso, vale a dire che le Marche si impegneranno nella Conferenza Stato Regioni a correggere questa misura iniqua. Una determinazione presa dalla giunta, in linea con tutte regioni di centro-sinistra, in attesa degli esiti della riunione prevista per giovedi` della Conferenza delle Regioni nella quale le Regioni chiederanno la correzione della misura impositiva. La giunta regionale delle Marche, dunque, si esprime in concordanza con altre sette Regioni italiane, Val d´Aosta, Trentino Alto Adige (solo per i codici bianchi e non per la specialistica), Emilia Romagna, Toscana, Sardegna, Veneto e Umbria che hanno detto no all´introduzione di questa tassa che prevede il pagamento di 10 euro per le prestazioni specialistiche e di 25 euro sui codici bianchi al pronto soccorso. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LIGURIA, OSPEDALE FELETTINO: ENTRANO NEL CONCRETO I LAVORI PER IL NUOVO OSPEDALE. AL VIA TRASFERIMENTO DEL REPARTO DI RADIOTERAPIA |
|
|
 |
|
|
Genova, 19 Luglio 2011 - Con lo stanziamento deciso il 15 luglio dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla salute, Claudio Montaldo di 4.130.000 euro sarà possibile realizzare un corpo separato per i servizi di radioterapia nell’area dell’ospedale Felettino e consentire così la demolizione del vecchio ospedale, in vista della costruzione del nuovo e garantire il più possibile la continuità del servizio. “I finanziamenti – spiega l’assessore Montaldo – sono assegnati alla Asl 5 Spezzina per consentire la costruzione del nuovo reparto di radioterapia allo scopo di consentire il proseguimento dell’attività”. “La costruzione dell’edificio – continua Montaldo – e l’installazione dell’attrezzatura della radioterapia consentirà, una volta funzionante la demolizione del vecchio ospedale”. Si procede così con gli atti che la Regione Liguria deve fare per dare il via alle opere di costruzione del nuovo Felettino, di cui è in corso la progettazione definitiva che dovrebbe concludersi entro l’anno. “Contestualmente siamo in attesa – continua Montaldo – della sottoscrizione dell’accordo di programma da parte del Ministero delle Finanze per consentire lo sblocco dei finanziamenti ex art. 20 per l’edilizia sanitaria per gli anni 2007-2008”. “L’obiettivo – conclude Montaldo – è quello di ridurre il tempo in cui può essere necessario per i pazienti ricorrere ad altre strutture per i servizi di radioterapia”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VENDOLA SU MANOVRA E TICKET: "PER IL SUD UN INAUDITO GIOCO AL MASSACRO"
|
|
|
 |
|
|
Bari, 19 luglio 2011 “Di giorno in giorno cresce la consapevolezza del carattere profondamente iniquo di una manovra di bilancio che rischia di colpire in modo irreparabile l’Italia dei ceti medio bassi. Ovunque si levano voci di dissenso radicale. Dalla Conferenza episcopale a tutte le forze sociali, da tanta parte del mondo dell’economia al mondo dell’associazionismo, da ogni parte si stigmatizza quella che appare una sistematica opera di ‘macelleria sociale’. L’entrata in vigore dei pesantissimi ticket sulle prestazioni specialistiche e sul pronto soccorso, rappresenta soltanto l’inizio di un percorso fatto di tagli, di tasse, di drastico impoverimento dell’Italia che lavora e dell’Italia più disagiata. In questo quadro, l’assenza di prospettive di crescita economica e occupazionale rende questa scure un vero e proprio gioco d’azzardo ma per il Sud, questo è il giudizio unanime di tutti i protagonisti della vita pubblica del meridione, si tratta di un inaudito gioco al massacro”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MARCHE: ORGANIZZAZIONE SANITARIA, PROPOSTA DI LEGGE DELLA GIUNTA: DA 13 ZONE A 5 AREE VASTE. |
|
|
 |
|
|
Ancona, 19 luglio 2011 Dalle Zone territoriali all´Area vasta: la sanita` marchigiana si riordina per consolidare i risultati raggiunti e programmare il proprio futuro sulla base dei nuovi scenari istituzionali che privilegiano il modello federalista anche in tema di gestione delle risorse pubbliche. Lo prevede una proposta di legge della Giunta regionale che prosegue l´opera di riorganizzazione del Servizio sanitario regionale. Lo scorso anno, con l´approvazione della legge regionale 17/2010, era stato potenziato il ruolo della Regione nel governo del sistema. Ora si delinea un nuovo assetto dell´Azienda sanitaria unica regionale (Asur), introducendo il livello sovra zonale di Area vasta, gia` sperimentato in via amministrativa. La proposta di legge sostituisce le attuali 13 Zone con 5 Aree vaste, non necessariamente coincidenti con i territori provinciali. L´area vasta rappresenta il punto di riferimento sovra zonale per razionalizzare le funzioni amministrative, tecniche e logistiche, per contrastare sprechi e disfunzioni, per liberare risorse a vantaggio dei servizi garantiti ai cittadini. ´Tenendo conto dell´esperienza positiva maturata in questi anni - sottolinea il presidente della Regione, Gian Mario Spacca ´ intendiamo semplificare ulteriormente il modello organizzativo dell``amministrazione della sanita` allo scopo di trasferire risorse dalla burocrazia ai servizi per i cittadini e di razionalizzare ancora di piu` l´utilizzo delle risorse per contrastare la pesante riduzione dei trasferimenti statali imposta dalle manovre finanziarie, in modo da preservare la qualita` delle prestazioni". ´Il coordinamento assicurato dall´Area vasta - spiega l´assessore alla Salute, Almerino Mezzolani - consente di aggregare l´attivita` di piu` zone limitrofe, individuando questo nuovo livello come riferimento per l´ottimizzazione dei servizi attraverso la programmazione integrata e il superamento delle frammentazioni gestionali. Il sistema sanitario regionale viene aggiornato, privilegiando una semplificazione dei livelli organizzativi e gestionali, senza limitare le prestazioni garantite in questi anni´. Con la proposta di legge vengono rafforzate ulteriormente le funzioni di Area vasta, del Collegio e della Conferenza di Area vasta, salvaguardando i principi di equita` e riequilibrio territoriale nella distribuzione delle risorse e dei servizi socio sanitari. Contestualmente vengono potenziate le funzioni operative dei Distretti, che rappresentano il livello di base per la gestione integrata e appropriata dei servizi sanitari, socio sanitari e sociali, in raccordo con gli enti e le comunita` locali di riferimento. I Distretti tornano sostanzialmente a coincidere con gli Ambiti territoriali sociali previsti dalla legge 328/2000. All´area vasta sono attribuite le funzioni concernenti l´assistenza sanitaria individuate nell´atto aziendale, l´amministrazione del personale, comprese le procedure di reclutamento, la mobilita` tra le zone e la valutazione della dirigenza, il supporto al controllo di gestione, il rischio clinico, nonche` le funzioni delegate dal direttore generale. All´area vasta vengono ricondotte, inoltre, la contrattazione decentrata integrativa e le relazioni sindacali. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LIBRO BIANCO DELLA GASTROENTEROLOGIA ITALIANA, IORIO: «INVESTIRE IN TECNOLOGIE E STRUTTURE MODERNE» |
|
|
 |
|
|
Campobasso, 19 luglio «Gestione territoriale, continuità assistenziale, appropriatezza dei servizi, creazione di specifiche pianificazioni nazionali per prestazioni su basi omogenee che tengano conto dei profili epidemiologici dell´attività ospedaliera dei vari segmenti assistenziali e dell´introduzione di nuove tecnologie diagnostiche e terapeutiche. Sono questi gli elementi che vedo emergere dal "Libro Bianco della Gastroenterologia italiana" e che possono essere certamente patrimonio delle politiche sanitarie nazionali e regionali. Lo dico da Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, da Presidente di una Regione in Piano di Rientro, ma anche da chirurgo specializzato nell´apparato digerente». Lo ha dichiarato, il 14 luglio. Il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Michele Iorio (Presidente del Molise), alla cerimonia di presentazione del "Libro Bianco della Gastroenterologia italiana", tenutasi in mattinata, nella Sala del Mappamondo, presso la Camera dei Deputati. Presenti il Vice presidente della Camera dei Deputati, Antonio Leone, il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, il Presidente della Xii Commissione Affari Sociali della Camera, Giuseppe Palumbo, oltre che tutti gli specialisti gastroenterologici che hanno partecipato alla realizzazione dello studio. «Siamo consapevoli - ha detto ancora il Presidente Iorio- che le malattie gastroenterologiche hanno un impatto importante sulla salute della popolazione e, quindi, sui costi del sistema sanitario. Queste specifiche patologie, infatti, sono una delle maggiori cause di morte della popolazione e sono tra le prime motivazioni dei ricoveri ospedalieri. Investire, quindi, in tecnologie e in strutture moderne ed efficaci significa, da un lato, migliorare le prestazioni date ai cittadini, dall´altro efficientare l´iter della malattia, producendo, in un periodo medio-lungo, risparmi di gestione e una qualificante appropriatezza di cure. Tutto ciò assume un valore ancora più rilevante in questo momento in cui si discute, nell´ambito della manovra finanziaria, sul costo della sanità nazionale e sulla possibilità di tagli. Tagli che, alla luce di quanto emerge anche da questo Libro, possono essere accettati solo se non riducono la quantità e la qualità dei servizi ai cittadini. E´ necessario comprendere che, al di là dell´imperativo di ridurre i costi inutili, è altrettanto vero che il Sistema Sanitario Nazionale, e quindi quello delle singole regioni, abbisogna, al netto dei cosiddetti sprechi, di nuove risorse. Dobbiamo quindi aprire un dibattito su questi temi, basandoci anche sui suggerimenti degli operatori». |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IN PIEMONTE CONTINUA L’IMPEGNO PER LA VITA |
|
|
 |
|
|
Torino 19 luglio 2011- "L´impegno della Giunta Cota a favore della vita continua": l´assessore regionale Elena Maccanti commenta così la decisione con la quale il Tar del Piemonte il 16 luglio ha ritenuto lesiva della legge 194 l´introduzione dei volontari del movimenti per la vita nei consultori pubblici piemontesi. "Prendiamo atto - afferma Maccanti - della sentenza del Tar, che attendiamo però di leggere nel dettaglio. Certo è che l´intenzione non era quella di contrastare la legge 194, ma di rispondere a un impegno che il governo regionale ha assunto a avore della famiglia e delle donne in difficoltà. Continueremo con tutti i mezzi - aggiunge l’assessore - nella nostra campagna a favore della vita, anche ripresentando la delibera, per dare a tutte le donne ogni alternativa possibile alla scelta dell´aborto". Il “Protocollo per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che richiede l’interruzione volontaria di gravidanza”, deliberato dalla Giunta il 15 ottobre 2010, intendeva attivare azioni ed interventi necessari a garantire il diritto alla procreazione cosciente e responsabile ed alla vita nascente, ridurre ulteriormente i tassi di interruzione volontaria di gravidanza in Piemonte mediante il miglioramento del percorso assistenziale offerto dai servizi consultoriali, attuare azioni ed interventi coordinati per il sostegno alla maternità difficile per ragioni economiche e sociali. Tra le azioni e gli interventi coordinati, la valorizzazione del ruolo delle organizzazioni di volontariato operanti nell’ambito del sostegno alle donne e alla famiglia, quali portatrici di valori etici e di solidarietà sociale. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITA´: POLVERINI IN VISITA AL SAN CAMILLO |
|
|
 |
|
|
Roma, 19 luglio 2011 - Lo scorso 17 luglio la Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, insieme al Cardinale vicario della Diocesi di Roma, Agostino Vallini, si è recata in visita presso l’ospedale San Camillo di Roma. La Presidente Polverini, accompagnata dal direttore generale dell’ospedale Aldo Morrone, ha assistito a una messa celebrata dal Cardinale nella chiesa all’interno della struttura sanitaria, successivamente si è recata in visita al reparto di Chirurgia e Urologia Pediatrica e quello di Ematologia Pediatrica dove ha incontrato i bambini ospitati nella struttura. “Abbiamo chiesto e ottenuto dal cardinal Vallini - ha detto Polverini - di poter vivere con lui questa messa, e abbiamo visitato le eccellenze di questa struttura ospedaliera, riconosciute a livello internazionale, incontrando bambini che arrivano da ogni parte del mondo e persone in sofferenza che hanno molto apprezzato la presenza del cardinale. E’ doveroso che la Regione intervenga per risanare i bilanci e per rendere l’offerta sempre migliore: per questo è un fatto importante la vicinanza che abbiamo dimostrato oggi”. Oltre ai reparti, Polverini ha visitato anche il poliambulatorio, soffermandosi ad ascoltare le impressioni dei pazienti in attesa di una visita “Oggi- ha concluso Polverini- sono rimasta sorpresa dal fatto che siano venuti qui al San Camillo per una prestazione pazienti anche da altre province. Questo significa che il servizio dell’apertura degli ambulatori il sabato e la domenica va potenziato, ampliato e portato in ogni provincia”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SCADUTI I BANDI DI GARA PER GLI OSPEDALI DI VIBO E DELLA SIBARITIDE. GRANDE INTERESSE DEI MAGGIORI OPERATORI NEL SETTORE DELLA COSTRUZIONE DI STRUTTURE OSPEDALIERE |
|
|
 |
|
|
Catanzaro, 19 luglio 2011 - Sono scaduti lo scorso dodici luglio i termini per la presentazione delle domande di partecipazione ai bandi di gara, relativi ai lavori di costruzione delle due nuove strutture ospedaliere calabresi, trasmessi alla Guri ed alla Guce il 10 maggio 2011. Si è registrato un grande interesse dei maggiori operatori nel settore della costruzione di strutture ospedaliere e di gestione dei servizi connessi. Ben 11 sono le domande di partecipazione pervenute per l’ospedale di Vibo Valentia e 13 per quello della Sibaritide. Le gare hanno ad oggetto l’affidamento del contratto di concessione di costruzione degli ospedali e di gestione trentennale dei servizi di supporto non sanitari rivolti alle rispettive aziende sanitarie provinciali, nonché dei servizi commerciali compatibili con l’attività sanitaria. La struttura per l’alta sorveglianza, su impulso del responsabile unico del procedimento, Ing. Giovanni Laganà, Direttore Generale del dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, sta già operando per l’avvio della fase di verifica delle domande pervenute e la valutazione di ammissibilità delle aziende alle successive fasi di gara. Le imprese ed i raggruppamenti temporanei di imprese che avranno dimostrato il possesso dei requisiti richiesti, verranno chiamate a presentare offerta, mediante lettera d’invito, che sarà inviata ai partecipanti entro la fine del mese. “L’ampia e qualificata partecipazione delle imprese ai bandi di gara per la realizzazione dei nuovi complessi ospedalieri della Sibaritide e di Vibo Valentia – ha dichiarato il Presidente Giuseppe Scopelliti - rappresenta un forte segnale di discontinuità con il passato ed un grande passo avanti nella direzione di uno sviluppo importante della nostra Regione, che riesce a prospettare sicurezza negli investimenti ed a calamitare interessi e risorse. Si tratta di un progetto serio, credibile e sostenibile, che ha dimostrato interesse concreto di anche di aziende nazionali”. Il Presidente Scopelliti ha inoltre preannunciato che nelle prossime settimane anche il bando per la realizzazione e gestione del nuovo complesso ospedaliero della Piana di Gioia Tauro sarà pubblicato. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LIGNANO 2011: ASAFA POWELL PROMUOVE GIOCHI MASTER, EMOZIONE OLIMPICA |
|
|
 |
|
|
Lignano, 19 luglio 2011 - A meno di due mesi dall´apertura dei Giochi Master di Lignano (Emg - European Masters Games), la prima rassegna europea multisportiva (21 discipline) riservata agli over 30 trova un promoter d´eccezione nell´uomo attualmente più veloce del mondo, il giamaicano Asafa Powell. 100 Metri In 9"78 A Losanna - Il due volte bronzo iridato, primatista mondiale stagionale dei 100 metri piani grazie al 9"78 fatto registrare il 30 giugno a Losanna, è da sei anni ospite a Lignano, in Friuli Venezia Giulia, dove, grazie ad un´iniziativa promozionale sostenuta da Regione e Comune, si allena nei mesi primaverili ed estivi assieme al resto della nazionale giamaicana di velocità. Emg Manifestazione Eccezionale - "Gli Emg sono una manifestazione eccezionale sotto ogni punto di vista - commenta Powell - perché regalano al trentenne come al settantenne più longevo le stesse emozioni che posso provare io alle Olimpiadi". Impianti Ideali Per Sport - Reduce da un allenamento allo stadio Teghil, lo stesso che, fra il 10 ed il 20 settembre, ospiterà la cerimonia di apertura e le prove di atletica della prima edizione degli Emg, il 28enne sprinter della Giamaica è convinto che "a Lignano, dove gli impianti sono di primissimo livello e le condizioni ideali per praticare sport nel migliore dei modi, le migliaia di partecipanti vivranno un´esperienza unica". Investimenti Per 2,5 Mln Euro - In vista dei Giochi di settembre e, soprattutto, di un futuro sempre più incentrato sul progetto di Lignano Città della Vacanza Sportiva, non a caso la soddisfazione degli amministratori locali, dal sindaco Silvano Delzotto al vicesindaco Gianni Iermano ed all´assessore al Turismo, Carlo Teghil, è determinata anche dalla qualità degli investimenti (6 milioni di euro) che, in pochi anni, hanno contributo a sviluppare notevolmente l´impiantisca sportiva. Con gli ultimi 2,5 milioni stanziati dalla Regione, spiegano, lo stadio Teghil diventerà un complesso polivalente d´eccellenza in grado di rappresentare un polo d´attrazione nazionale ed internazionale. Messaggio Ai Partecipanti - "Compatibilmente con i miei impegni agonistici post mondiali in Europa - assicura ancora Asafa, accreditato del terzo tempo assoluto di sempre sui 100 metri, preceduto solo dall´americano Gay e dal connazionale Bolt - sarò a Lignano durante gli Emg ma, sin d´ora, voglio comunque inviare un messaggio a tutti gli atleti, quelli che considero i nostri colleghi meno giovani: divertitevi, vivete l´attimo e date il meglio di voi stessi". Preparazione Mondiale Ok - Intanto, a Lignano, sempre più casa europea del Faster Team giamaicano, Powell prepara la sfida mondiale (27 agosto-4 settembre) di Daegu, in Corea, prudentemente consapevole che stavolta lotterà quanto meno alla pari con Bolt per il titolo iridato dei 100 metri. Oro A Daegu, Poi Londra 2012 - "Mi sento in ottima forma -ammette, poco prima di un tuffo nella piscina dell´hotel Fra i Pini che riserva sei mesi all´anno metà delle camere alle frecce caraibiche - e guardo solo a me stesso, senza pensare a cosa fanno e come stanno i miei avversari. Io il favorito? Non mi pongo il problema, so che voglio e posso vincere l´oro mondiale dei 100 metri e sono concentrato su questo obiettivo. Le Olimpiadi di Londra? Ci penserò a fine stagione, e ci penserò bene....". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SPORT, APERTO IN LOMBARDIA PRIMO FORUM ISTITUZIONALE RIUNIONI DUE VOLTE L´ANNO CON TUTTI GLI ASSESSORI PROVINCIALI |
|
|
 |
|
|
Milano, 19 luglio 2011 - Il Codice Etico di autoregolamentazione dello Sport, il bando da 5,5 milioni di euro per la realizzazione di impianti sportivi di uso pubblico, il censimento di quelli esistenti, i contributi per il sostegno alla pratica sportiva, l´estensione a più province del Progetto "Io Tifo Positivo", la revisione della normativa regionale sullo sport. Questi gli argomenti discussi ieri nel corso del primo Forum istituzionale dello Sport presieduto dall´assessore regionale Monica Rizzi ed al quale hanno partecipato gli assessori di tutte le province lombarde. "Il Forum era uno strumento già previsto da una legge regionale del 2002 - ha detto l´assessore Monica Rizzi - tuttavia per anni è rimasto sulla carta. Nel marzo scorso abbiamo voluto modificarne le modalità operative con un provvedimento della giunta regionale in modo che rispondesse meglio alla metodologia di lavoro che ci siamo dati, nel segno di un dialogo bidirezionale con il territorio. Oggi ci insediamo e ci ritroveremo per almeno due volte l´anno con l´obiettivo di condividere e raccordarci insieme alle province per raggiungere gli obiettivi di politica sportiva previsti da Regione Lombardia". Tra questi assume particolare rilevanza il bando, aperto fino al 20 ottobre, con il quale Regione Lombardia sostiene con 5,5 milioni di euro di contributi in conto interessi la realizzazione di impianti di uso pubblico e l´adeguamento di quelli esistenti. Possono beneficiarne Enti pubblici, Federazioni sportive, società e associazioni che promuovono la pratica sportiva dilettantistica senza fini di lucro, gli Enti di Promozione sportiva ma anche i Centri di aggregazione giovanile, gli Enti morali (come le parrocchie o gli Enti religiosi)le Cooperative sociali, i gestori di impianti sportivi di uso pubblico di proprietà pubblica e le associazioni pro loco. In Lombardia esistono più di 16.000 impianti distribuiti in 8.500 centri sportivi: "Favoriremo - ha precisato l´assessore Rizzi gli interventi che consentiranno di abbattere le barriere architettoniche e renderanno gli impianti accessibili ai diversamente abili ma vogliamo anche valorizzare la riscoperta dei parchi lombardi dove poter praticare sport gratuitamente e all´aria aperta con i percorsi vita e quelli di arrampicata, senza dimenticare che particolare attenzione sarà assegnata ai progetti per l´introduzione di energie rinnovabili e quelli che adegueranno gli impianti in modo da contenere i consumi energetici". In base ai dati del censimenti dell´impiantistica sportiva risulta che il 23% dei Centri sportivi è accessibile ai disabili e il 9% degli impianti è fruibile. L´assessore Rizzi ha annunciato in questa occasione che dal mese di settembre effettuerà nuovamente un giro in ciascuna delle dodici province per promuovere il Codice Etico di Autoregolamentazione, con cui si intende sostenere lo sport quale strumento sociale, educativo e culturale verificare "E´ il primo del genere in Italia - ha commentato l´assessore - e ci stiamo lavorando anche tenendo presente le linee della Ue sull´argomento: entro fine anno potrebbe essere approvato. Alla riunione di insediamento del Forum hanno partecipato gli assessori allo sport delle province di Bergamo (Alessandro Cottini), Como (Patrizio Tambini), Cremona (Chiara Capelletti), Lecco (Antonio Rossi), Mantova (Francesca Zaltieri), Pavia (Francesco Brendolise), Varese (Giuseppe De Bernardi Martignoni). |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ATTIVITÀ ED IMPIANTI SPORTIVI: IN UMBRIA EMANATO REGOLAMENTO PER RICHIESTA CONTRIBUTI, C´È TEMPO FINO AL 20 AGOSTO |
|
|
 |
|
|
Perugia, 19 luglio 2011 - E´ stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Umbria del 13 luglio scorso il Regolamento regionale sulla "Disciplina per la concessione di contributi e benefici finanziari per l´attività sportiva e per l´impiantistica sportiva" che disciplina la concessione dei contributi regionali per lo sport (ai sensi della legge regionale n. 19). Il Regolamento stabilisce, per ogni tipologia prevista dalla legge sullo sport, le modalità di presentazione delle domande di contributo, le scadenze e le modalità di valutazione delle domande ammesse all´istruttoria. Per l´anno in corso il termine di presentazione delle domande è stato spostato al 20 agosto 2011 (ordinariamente è fissato al 31 marzo di ogni anno), riaprendo di fatto i termini per inoltrare le richieste di contributo. E´ inoltre stata predisposta la modulistica per richiedere i contributi regionali per la promozione sportiva e le manifestazioni sportive, oppure a sostegno dell´impiantistica sportiva o per il progetto "Sport a Scuola" rivolto agli istituti scolastici primari e secondari di primo grado. Solo per l´anno corrente, come prima applicazione del nuovo Regolamento, il Servizio "Sport e attività ricreative" della Regione valuterà, secondo le nuove disposizioni, anche le domande che non venissero integrate entro il 20 agosto 2011. La possibilità di inoltrare ex novo domande di contributo per il 2011, entro il prossimo 20 agosto, è ovviamente aperta a tutti i soggetti individuati dalla legge. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SPORT: PROMOZIONE TERRITORIO A EUROPEI ATLETICA JUNIORES |
|
|
 |
|
|
Pordenone, 19 luglio 2011 - Un intreccio tra sport, cultura, promozione del territorio ed enogastronomia. Tutto questo fa parte dell´operazione "Tallinn 2011" presentata ieri a Pordenone nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sede della Regione. In occasione dei campionati europei di atletica leggera riservati alle categorie juniores che si volgeranno nella capitale dell´Estonia dal 20 al 24 luglio, l´assessorato allo Sport della Regione Friuli Venezia Giulia, con la collaborazione della Provincia, Camera di Commercio e consorzio Pordenone Turismo sotto la regia di Concentro, l´azienda speciale dell´ente camerale, saranno presenti con un proprio spazio espositivo all´interno di Casa Italia. "Madrina" di questa missione pordenonese l´atleta di Brugnera Alessia Trost, una delle punte di diamante della rappresentativa italiana, insieme alla quale è stato creato un claim e una immagine grafica che rappresenterà l´iniziativa regionale. A Freedom square, la piazza principale di Tallinn, è stato allestito il quartier generale della nazionale Azzurra. Casa Italia - questo il nome dello spazio destinato agli organizzatori della federazione nazionale - è il luogo in cui il pubblico, gli operatori economici, i rappresentanti degli enti istituzionali, i giornalisti e più in generale gli appassionati sportivi possono incontrarsi attraverso l´esperienza di una atmosfera unica nata dalla fusione di diverse espressioni di eccellenza della nostra cultura. All´interno di questo spazio, uno stand verrà dedicato alla Regione Friuli Venezia Giulia, grazie all´interessamento dell´assessorato allo Sport, che vedrà protagonisti anche la Provincia, Camera di Commercio, consorzio Pordenone Turismo e il brand per la promozione del territorio nel Friuli Occidentale ´Pordenone with love´. Nei cinque giorni della missione protagonista non sarà solamente lo sport ma anche e soprattutto il territorio. I campionati europei di atletica rappresentano, infatti, un volano per far conoscere al pubblico internazionale presente a Tallinn quanto di più interessante può offrire il Friuli Venezia Giulia e la provincia di Pordenone. Ancora una volta il binomio tra sport e cultura dimostra di essere vincente. I campionati europei di Tallinn di atletica leggera rappresentano infatti un veicolo per la promozione di uno degli aspetti che sta sempre di più caratterizzando la provincia di Pordenone e la Regione. Non va dimenticato infatti che Tallinn è la capitale della cultura europea 2011 e che anche Venezia, con il supporto delle regioni del Nordest, ha lanciato la sua candidatura per il 2019. La missione in Estonia dell´assessore regionale alla Cultura Elio De Anna rappresenta quindi un´occasione per allacciare dei rapporti di collaborazione che possano essere utili per spingere Venezia a raggiungere il proprio obiettivo, con ricadute positive per tutto il Nordest. E poi Pordenonelegge: in questo contesto il festival del libro con gli autori getta un´ancora in una nazione che ora è al centro dell´attenzione europea grazie alla cultura. Non a caso, in occasione dello spazio dedicato all´evento culturale pordenonese, ospite della giornata sarà una poetessa estone, che a settembre sarà presente alla 12. Edizione della rassegna nel capoluogo del Friuli Occidentale. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|